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92.
SEDUTA DI MARTEDÌ 24 LUGLIO 2012
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
INDI DEL VICEPRESIDENTE AIMI
Indice
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti)
Annuncio di risoluzioni, interrogazioni e di risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Richetti)
Sulla liberazione di Rossella Urru
PRESIDENTE (Richetti)
OGGETTO 2805
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l’approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale 2012-2014. Primo provvedimento generale di variazione» (43)
(Relazione di maggioranza, relazione di minoranza, discussione e conclusioni)
OGGETTO 2806
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Assestamento del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale 2012-2014 a norma dell’art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40. Primo provvedimento generale di variazione» (44)
(Relazione di maggioranza, relazione di minoranza, discussione e conclusioni)
(Ordine del giorno oggetto 2805-2806/1 - Presentazione) (63)
(Ordine del giorno oggetto 2805-2806/2 - Presentazione) (64)
PRESIDENTE (Richetti)
VECCHI Luciano, relatore di maggioranza
LOMBARDI, relatore di minoranza
PRESIDENTE (Aimi)
VILLANI (PDL)
ALESSANDRINI (PD)
NALDI (SEL - Verdi)
MANFREDINI (Lega Nord)
MONTANARI (PD)
NOÈ (UDC)
SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)
MEO (SEL - Verdi)
BERNARDINI (Lega Nord)
SALIERA, vicepresidente della Giunta
Allegato
Partecipanti alla seduta
Allegato B
Risoluzioni ed interrogazioni annunciate
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
La seduta ha inizio alle ore 9,41
PRESIDENTE (Richetti): Dichiaro aperta la novantaduesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute:
- antimeridiana del 4 luglio 2012 (n. 90)
- pomeridiana del 4 luglio 2012 (n. 91)
inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.
Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.
(Sono approvati)
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti): Comunicazione ai sensi del comma 1, lettera c) dell’art. 68:
- Si comunica che in data 18 luglio 2012, a norma dell’art. 4 della legge regionale 4 dicembre 2007, n. 23, "Costituzione e funzionamento della Consulta di garanzia statutaria", si è insediata la Consulta di Garanzia Statutaria, che ha eletto quale proprio Presidente Flavio Peccenini.
- La Consulta risulta così costituita:
Flavio Peccenini, Presidente, Lucia Scaffardi, Vice Presidente, Cristiana Fioravanti, Enrica Gianola Bazzini, Marco Selleri Componenti
PRESIDENTE (Richetti): Nel periodo trascorso dall'ultima tornata delle sedute assembleari sono stati presentati i seguenti progetti di legge:
2940 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Meo, Naldi, Marani, Donini, Sconciaforni, Casadei e Mandini: "Disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell’impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio. Regolamentazione del tributo speciale sullo smaltimento e regolamentazione del ristoro ambientale collegato all'impiantistica di smaltimento e di recupero diverso dal riciclaggio. Competenze dei Comuni per le operazioni di gestione del servizio di igiene urbana prive di rilevanza economica" (04 07 12).
2959 - Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Cavalli: "Riconoscimento e valorizzazione delle associazioni Pro Loco" (10 07 12).
2984 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli: "Norme per la prevenzione, la diagnosi e la cura del diabete mellito" (13 07 12).
È stato presentato il seguente progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell’art. 121 della Costituzione:
3002 - Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121 della Costituzione, d'iniziativa dei consiglieri Filippi, Aimi e Pollastri: "Disposizioni per la promozione e la tutela della famiglia" (18 07 12).
PRESIDENTE (Richetti): Comunicazione ai sensi dell'art. 8, comma 1, della L.R. 1/2005 recante:
Ai sensi di quanto previsto dall'art. 8, comma 1, della L.R. 7 febbraio 2005, n. 1, recante "Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia regionale di protezione civile" il Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani ha comunicato che, con proprio decreto n. 157 del 29 giugno 2012, è stato prorogato lo stato di crisi regionale fino al 30 settembre 2012 per gli eccezionali nubifragi del periodo 4 - 12 giugno 2011 nel territorio delle province di Modena, Parma e Piacenza.
PRESIDENTE (Richetti): Comunicazione ai sensi dell’art. 68, lettera f) del Regolamento interno:
Si comunica che la Commissione assembleare "Territorio, Ambiente, Mobilità", nella seduta del 12 luglio 2012, ha esaminato la petizione ogg. n. 2824 - "Petizione popolare concernente l'inclusione delle zone di San Biagio e di Ceretolo nei confini del territorio a tariffa "urbana" del Comune di Casalecchio di Reno (BO), ai fini del trasporto pubblico urbano (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 72 del 05 06 12)," formulando apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.
PRESIDENTE (Richetti): Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 28/06/2012 al 18/07/2012:
DPGR n. 162 del 10/07/2012
Surroga componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Ipab "Casa di Riposo Pietro Zangheri" di Forli' (FC)
DPGR n. 167 del 17/07/2012
Procedimento di Estinzione per Inerzia dell' Ipab "Opera Pia Bevilacqua" di Bologna - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi - Presa d'atto della rinuncia del Commissario nominato precedentemente;
DPGR n. 168 del 17/07/2012
Procedimento di estinzione per inerzia dell'Ipab "Centro Educativo Bolognese" di Bologna (Bo) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi - Presa d'atto della rinuncia del Commissario nominato precedentemente.
Annuncio di risoluzioni, interrogazioni e di risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Richetti): Comunico che sono pervenuti alla Presidenza i sottonotati documenti:
Risoluzioni
2944 - Risoluzione proposta dalla consigliera Barbati per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte al contrasto ed al trattamento della violenza contro le donne, a promuovere il coordinamento tra gli enti ed i soggetti operanti nel settore, a valorizzare i punti di ascolto e di accoglienza delle vittime ed i consultori, incrementando inoltre la formazione socio-sanitaria del relativo personale e le risorse disponibili.
2947 - Risoluzione sulla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni "Verso una ripresa fonte di occupazione" - COM(2012)173 def. del 18 aprile 2012. Osservazioni dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell’articolo 5, comma 3 della legge n. 11 del 2005 (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 3 luglio 2012).
2948 - Risoluzione sulla Partecipazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna alla consultazione pubblica della Commissione europea "Sfruttare il potenziale di occupazione offerto dai servizi per la persona e la famiglia" (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 3 luglio 2012).
2949 - Risoluzione sulla Partecipazione dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna alla consultazione pubblica della Commissione europea "Un quadro di qualità per i tirocini" (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 3 luglio 2012).
2965 - Risoluzione proposta dai consiglieri Barbati, Mandini e Grillini per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo ed il Parlamento affinché vengano affrontate tutte le situazioni gravanti sui lavoratori esodati e adottate le iniziative volte ad evitare che rimangano privi di stipendio e di copertura economica per tutto il periodo necessario a maturare i nuovi requisiti pensionistici.
2975 - Risoluzione proposta dalla presidente Mori, su mandato della Commissione regionale per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini, per impegnare la Giunta a inserire tra gli obiettivi di sistema del piano socio-sanitario la promozione ed il sostegno della medicina di genere al fine di delineare migliori criteri di erogazione del servizio sanitario, individuando inoltre percorsi specifici nelle strutture sanitarie, interventi di prevenzione screening e diagnosi precoce delle patologie, azioni rivolte all'area materno-infantile e ricerche farmacologiche che tengano conto delle differenze di genere.
2978 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Mumolo, Ferrari, Montanari, Luciano Vecchi, Costi, Garbi, Barbieri, Piva, Casadei, Carini, Zoffoli, Pagani, Alessandrini, Marani, Mazzotti, Pariani, Paruolo, Fiammenghi, Bonaccini, Moriconi e Mori per impegnare la Giunta, a seguito della riduzione degli Uffici postali annunciata da Poste Italiane SPA, a porre in essere azioni volte alla tutela dei livelli occupazionali, garantendo inoltre lo svolgimento del servizio postale nei piccoli Comuni, nelle zone montane ed in quelle colpite dal sisma.
2987 - Risoluzione proposta dai consiglieri Casadei, Monari, Alessandrini, Montanari, Pariani, Ferrari, Mazzotti, Mori, Mumolo, Barbieri, Piva, Carini, Costi, Pagani e Moriconi per condannare l'utilizzo del parametro della cittadinanza per la determinazione del premio assicurativo per la RCA e per invitare il Parlamento a porre in essere modificazioni legislative volte a garantire il rispetto del principio di uguaglianza e di non discriminazione tra cittadini italiani e migranti.
2997 - Risoluzione proposta dai consiglieri Barbati, Mandini, Grillini, Noè, Favia e Manfredini per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di garantire la completa e tempestiva attuazione degli impegni assunti con l'approvazione, in sede parlamentare, dell'ordine del giorno relativo all'assegnazione alle zone colpite dal sisma di somme già stanziate riguardanti la cosiddetta "legge-mancia".
3001 - Risoluzione proposta dal consigliere Pollastri per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad evitare l'unificazione delle Centrali Operative 118 dell'Area Vasta Emilia Nord (AVEN).
3013 - Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Cavalli e Corradi per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo affinchè, in caso di default della Regione Sicilia, non vengano introdotte, a livello statale, nuove tassazioni o aumenti di quelle gia esistenti, dovendosi invece alleggerire il peso fiscale per la sopravvivenza dell'economia reale.
3014 - Risoluzione proposta dai consiglieri Meo, Naldi, Casadei, Pariani, Ferrari, Mori, Costi, Marani, Grillini, Barbati, Moriconi e Paruolo per impegnare la Giunta ad aderire alla Campagna nazionale "Salviamo il Paesaggio e difendiamo i Territori" chiedendo ai Comuni emiliano-romagnoli di compilare la scheda di censimento del patrimonio edilizio, utilizzando i relativi dati ai fini della pianificazione territoriale e della redazione di un report regionale.
Interrogazioni
2941 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la realizzazione, nel Comune di Crespellano (BO), di una Centrale Termica a Biomasse Legnose.
2942 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa i parametri riguardanti i tariffari delle AUSL relativi a prestazioni di carattere veterinario.
2943 - Interrogazione del consigliere Mumolo, a risposta scritta, circa provvedimenti relativi a procedure selettive effettuate presso l'ARPA.
2950 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa gli effetti dello "spending review" sulla Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento alla chiusura dei piccoli Ospedali.
2951 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, in merito alla situazione del complesso "Conca Verde" di proprietà del Comune di Fontanelice (BO).
2952 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, relativa alla situazione del settore della lavorazione delle carni, nei comuni coinvolti dal terremoto nel territorio di Reggio Emilia, in seguito alle disposizioni dell’AUSL.
2953 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa la collocazione dell'attracco fluviale di Polesine Parmense.
2954 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Italfarad di Minerbio (BO).
2955 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa attività di disboscamento dell'alveo del torrente Idice, nel Comune di Castenaso (BO).
2956 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa i costi di prodotti e servizi dell'AUSL di Bologna, in relazione alle tabelle dell'Osservatorio dei contratti pubblici.
2957 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa il Servizio Sanitario Regionale, con particolare riferimento alla situazione esistente a Bologna.
2958 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa l'abbattimento di alberi ed il taglio di vegetazione nell'alveo del fiume Idice nel Comune di Castenaso (BO).
2960 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa la realizzazione dell'Ospedale dei Bambini di Parma, e le relative risorse.
2961 - Interrogazione del consigliere Piva, a risposta scritta, circa le strutture dedicate alla cura delle malattie infettive e della fibrosi cistica presso l'Ospedale di Cesena.
2962 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i lavori relativi alla Complanare.
2963 - Interrogazione dei consiglieri Villani e Leoni, a risposta scritta, circa le indennità dei componenti dei Consigli di amministrazione delle ASP.
2964 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa il programma di riordino territoriale regionale alla luce dei provvedimenti di "spending review".
2966 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i lavori di consolidamento del cavalcavia ferroviario sito a Pioppe di Salvaro (BO).
2967 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa le procedure relative alle domande per l'erogazione di contributi per la sistemazione dei nuclei familiari che hanno abbandonato le proprie abitazioni a seguito degli eventi sismici.
2968 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa la procedura di pianificazione urbanistica associata e di microzonazione dei Comuni dell'Alto ferrarese.
2969 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa l'istituzione, a Piacenza, di un ambulatorio di cardiologia.
2970 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le procedure relative alla realizzazione, nel Comune di Monterenzio (BO), di un impianto a biomasse per la produzione di energia elettrica.
2971 - Interrogazione del consigliere Carini, a risposta scritta, circa la programmazione regionale in materia di istruzione relativa al territorio di Piacenza.
2972 - Interrogazione dei consiglieri Leoni, Villani e Pollastri, a risposta scritta, circa i risultati della ricerca effettuata dal Corecom sulla copertura e la ricezione del canale regionale RAI Emilia-Romagna e l'asta relativa al canale 24.
2973 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa l'abbattimento della vegetazione nell'alveo del torrente Idice sul tratto tra Fiesso di Castenaso e Vigorso di Budrio (BO).
2974 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa la soppressione del treno regionale 6250 nella tratta Bologna-Parma ed i relativi disservizi.
2976 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa le problematiche riguardanti i parcheggi del nuovo Polo ospedaliero di Cona (FE).
2977 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per contrastare i casi di false invalidità, con particolare riferimento alla situazione esistente a Modena.
2979 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa l'esenzione del pagamento dei ticket sanitari per gli abitanti dei Comuni dichiarati terremotati.
2980 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la chiusura di Uffici postali, con particolare riferimento alla tutela ed alla valorizzazione delle zone dell'Appennino Bolognese.
2981 - Interrogazione del consigliere Piva, a risposta scritta, circa l'incentivazione dell'uso di materiali e tecnologie rinnovabili nelle aree colpite dal sisma.
2982 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la riqualificazione dell'area dell'ex Caserma Sani di Bologna.
2983 - Interrogazione del consigliere Pollastri, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per evitare la chiusura dei piccoli ospedali, con particolare riferimento a quelli di Bobbio e della Valtidone (PC).
2985 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa finanziamenti di progetti riguardanti Parma.
2986 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa un incidente relativo allo sversamento di stirene avvenuto in una azienda di Ravenna.
2988 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il Progetto FRONTIER del Comune di Bologna.
2989 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa il recupero del patrimonio architettonico ferrarese.
2990 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le spese per la difesa legale sostenute dalla Regione Emilia-Romagna.
2991 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la gestione del flusso delle acque del torrente Trebbia (PC), con particolare riferimento all'irrigazione delle coltivazioni agricole.
2992 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la proroga del contratto di servizio tra Regione Emilia-Romagna e Trenitalia, con particolare riferimento al trasporto dei pendolari.
2993 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa la partecipazione dell'AUSL di Bologna ai lavori riguardanti il nuovo Mercato di Mezzo.
2994 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa le prospettive e le problematiche riguardanti le società partecipate dalle pubbliche amministrazioni.
2995 - Interrogazione dei consiglieri Mazzotti e Fiammenghi, a risposta scritta, circa le problematiche relative alla ricezione del segnale di RAI 3 ed all'asta della relativa frequenza.
2998 - Interrogazione del consigliere Mumolo, a risposta scritta, circa la sospensione, a favore degli abitanti delle zone colpite dal sisma, dei pagamenti delle rate di mutui, di finanziamenti e di utenze.
2999 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa i finanziamenti a tasso agevolato riguardanti le aziende colpite dal sisma.
3000 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa le problematiche relative all'accesso alle Case-residenze per anziani non autosufficienti nel territorio forlivese.
3003 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori e del servizio svolto da Poste Italiane.
3004 - Interrogazione del consigliere Mandini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la realizzazione del Tecnopolo, la tutela dei lavoratori della Bv Tech ed i locali necessari per garantire lo svolgimento delle funzioni dell'ENEA.
3005 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa la prevenzione della siccità estiva, con particolare riferimento al territorio piacentino.
3006 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa il pagamento dei canoni e la concessione riguardanti il Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Reno.
3007 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le azioni da attuare per la dismissione e la chiusura di inceneritori e discariche, promuovendo le politiche a "Rifiuti Zero".
3008 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le "Case della Salute" previste nella Provincia di Modena ed i relativi finanziamenti.
3009 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa il controllo ed il monitoraggio della gestione delle ASP.
3010 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i contributi economici per la ricostruzione delle case colpite dal sisma, e le relative differenziazioni.
3011 - Interrogazione della consigliera Pariani, a risposta scritta, circa la reindustrializzazione del sito produttivo e la tutela dei lavoratori della CNH di Imola.
3012 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa le emissioni connesse alla ventilazione delle gallerie della Variante di Valico.
3015 - Interrogazione dei consiglieri Costi, Luciano Vecchi e Bonaccini, a risposta scritta, circa la situazione relativa alla liquidazione coatta amministrativa di una assicurazione.
3016 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il servizio di noleggio di apparecchi televisivi presso l'Ospedale S. Orsola-Malpighi di Bologna.
3017 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la tutela dei lavoratori della BV TECH.
3018 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa i rilevamenti riguardanti il livello delle falde acquifere nelle zone colpite dal sisma, con particolare riferimento all'estrazione di ghiaia.
3019 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le procedure relative ai processi di unificazione e di fusione delle ASP.
3020 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa i ritardi relativi all'emanazione di norme regionali riguardanti la realizzazione di prodotti di alta qualità nel settore agroalimentare.
3021 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa progetti regionali riguardanti la promozione della cultura della legalità fra i giovani.
3022 - Interrogazione del consigliere Favia, di attualità a risposta immediata in Aula, circa il progetto di un Tecnopolo riguardante la ex "Manufattura tabacchi" e la tutela dei lavoratori della BAT e della BV TECH.
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
2672 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la realizzazione, nel Comune di Coriano (RN), di un impianto a biogas.
2675 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza gli edifici scolastici dell'Istituto Comprensivo di Serramazzoni (MO).
2687 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa la viabilità e la costruzione di impianti a biogas riguardanti il Polo ospedaliero di Cona (FE).
2698 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la cancellazione di posti di lavoro ricoperti da personale infermieristico presso l'AUSL di Modena.
2699 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa il blocco del sistema di rete CUP 2000 dell'AUSL di Bologna.
2704 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa un incidente avvenuto in data 1° maggio 2012 presso l'azienda Biolchim Spa, nel Comune di Medicina (BO).
2705 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i parametri regionali previsti per l'insediamento di impianti a biogas, con particolare riferimento allo sviluppo della green economy.
2710 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa i posti letto disponibili, nel periodo estivo, negli ospedali regionali, con particolare riferimento a quelli relativi alla Provincia di Bologna.
2716 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la realizzazione, nel Comune di Crespellano (BO), di una centrale termica a biomasse legnose.
2731 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa l'applicazione, ai lavoratori dell'Ospedale di Montecatone, del contratto riguardante la sanità pubblica.
2738 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la revisione del progetto "People Mover", a seguito di nuovi elementi di valutazione tra i quali anche scelte operate dall'Università di Bologna.
2746 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la frana riguardante la ex Strada Statale 324, nel Comune di Gaggio Montano.
2750 - Interrogazione dei consiglieri Bernardini e Manfredini, a risposta scritta, circa il programma di riqualificazione urbana "PRU Ghigi" del Comune di Morciano di Romagna (RN).
2761 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa l'applicazione dell'ICI e dell'IMU ai terreni, con particolare riferimento a procedure relative all'edificabilità poste in essere nel Comune di Gossolengo (PC).
2763 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto.
2764 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, in merito alle disposizioni relative alla Presidenza del Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto.
2768 - Interrogazione dei consiglieri Villani, Bignami, Aimi, Bartolini, Bazzoni, Filippi, Leoni, Lombardi, Malaguti, Pollastri e Alberto Vecchi a risposta scritta, circa la mobilitazione dell'esercito per fronteggiare fenomeni di "sciacallaggio" e presidiare le zone terremotate.
2772 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i servizi di ortodonzia svolti nei poliambulatori Montebello e Mengoli di Bologna.
2773 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa gli strumenti utilizzabili nell'ambito dell'acquacoltura.
2774 - Interrogazione dei consiglieri Alessandrini e Zoffoli, a risposta scritta, circa la situazione riguardante il settore del restauro nella Regione Emilia-Romagna.
2782 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa le disposizioni relative al numero minimo di alunni per classe, e le azioni da porre in essere in relazione all'Istituto Fantini di Vergato (BO).
2783 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per combattere la diffusione della "vespa cinese" ed i relativi danni ai castagneti.
2785 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le spese di demolizione degli edifici privati, delle case e dei condomini lesionati dal sisma che ha colpito l'Emilia-Romagna, e la relativa normativa.
2787 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa i parametri e le procedure relative alla certificazione di agibilità sismica.
2788 - Interrogazione del consigliere Lombardi, a risposta scritta, circa le problematiche connesse alla chiusura del laboratorio di analisi dell'Ospedale di Novafeltria.
2789 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la rappresentanza dell'area romagnola nell'ambito dell'Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti (ATERSIR).
2790 - Interrogazione del consigliere Carini, a risposta scritta, circa la situazione riguardante l'Asp Azalea di Borgonovo Val Tidone (PC).
2792 - Interrogazione del consigliere Casadei, a risposta scritta, circa l'estensione del servizio di connessione "X DSL" alle zone collinari e montane, con particolare riferimento alla situazione esistente a Portico e San Benedetto (FC).
2793 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa i tempi di attesa riguardanti i servizi di Cardiologia e di Allergologia, con particolare riferimento all'AUSL di Imola.
2795 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa l'installazione di guard-rail che aumentino la sicurezza, con speciale riferimento ai motociclisti.
2798 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa il programma di utilizzo degli stanziamenti del Fondo europeo per la valorizzazione del patrimonio culturale e sui progetti relativi al recupero e alla valorizzazione della Pieve di Pastino.
2800 - Interrogazione dei consiglieri Favia e Defranceschi, a risposta scritta, circa il controllo del fenomeno degli interventi di protesi all’anca metallo su metallo in Regione, sulla presenza di eventuali contenziosi e sulle iniziative da assumere in merito.
2801 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa i prelievi di vongole conseguenti a determinazioni del Servizio per lo Sviluppo dell'Economia Ittica e della Produzione Animali regionale.
2807 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le iniziative da porre in essere per la ripresa delle attività delle strutture sanitarie danneggiate dagli eventi sismici, con particolare riferimento al Polo Sanitario "Barberini" di Crevalcore (BO).
2810 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa questioni riguardanti vertenze sul subappalto del trasporto pubblico in provincia di Reggio Emilia, e le connesse normative.
2811 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, sulle misure adottate dalla Regione per individuare i capannoni e i siti industriali che possono accogliere temporaneamente le attività produttive bloccate dagli eventi sismici.
2817 - Interrogazione della consigliera Barbati, a risposta scritta, circa le azioni poste in essere a seguito dell'approvazione, da parte dell'Assemblea legislativa regionale, della risoluzione riguardante le criticità connesse alle attività cosiddette di "compro oro".
2818 - Interrogazione dei consiglieri Favia e Defranceschi, a risposta scritta, circa le procedure riguardanti l'appalto del servizio di trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alla situazione relativa al trasporto ferroviario.
2833 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa il gioco d'azzardo ed il codice etico adottato dai baristi che hanno rifiutato l'installazione di macchine automatiche a ciò destinate nei propri esercizi.
2834 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la dichiarazione di aree a "fisco zero" delle zone del territorio regionale colpite dal sisma, e l'attivazione delle connesse procedure.
2835 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, in merito alla situazione del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) dell’Ospedale Malpighi di Bologna.
2840 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, in merito alla disponibilità del museo Magi di Pieve di Cento di ospitare le opere presenti nella Collegiata di Santa Maria Maggiore gravemente danneggiata dal sisma.
2843 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, in merito alla situazione della stazione ferroviaria Roveri di Bologna, posta sulla linea regionale Bologna-Portomaggiore.
2847 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa il servizio di guardia medica turistica a Lido Adriano (RA).
2849 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il funzionamento, nei mesi di luglio e agosto, del Reparto di Psichiatria Diagnosi e Cura dell'Ospedale Malpighi di Bologna.
2850 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le metodologie di diagnosi e cura del tumore alla mammella, con particolare riferimento agli Ospedali Bellaria e Maggiore di Bologna.
2851 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa gli interventi effettuati nel 2011 e nel 2012 presso la Chirurgia senologica dell'Ospedale Bellaria (BO).
2852 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la radioterapia intraoperatoria per pazienti con neoplasie mammarie a Bologna.
2855 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa immissioni riguardanti un impianto di produzione di energia elettrica alimentata a biogas sito nel Comune di Medicina (BO).
2856 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa l'annunciata riduzione del personale di Poste Italiane S.p.A. .
2859 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa la chiusura di Uffici Postali, con particolare riferimento alla tutela delle aree più svantaggiate della Regione.
2860 - Interrogazione dei consiglieri Mumolo, Ferrari e Montanari, a risposta scritta, in merito alla chiusura di Uffici Postali, con particolare riferimento alle conseguenze sull'occupazione e sulle aree colpite dal sisma.
2864 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa il funzionamento dell'Ufficio postale di Marola, nel Comune di Carpineti (RE).
2875 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la normativa riguardante la certificazione energetica degli edifici pubblici ed i soggetti legittimati ad attestarla.
2878 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per attivare le procedure finalizzate ad acquisire risorse da mettere a disposizione delle zone colpite dal terremoto.
2879 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il Consorzio Montagna Bolognese.
2886 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, in merito alla situazione del servizio di trasporto ATC nella frazione Lavino di Mezzo del Comune di Bologna.
2905 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per contrastare, specialmente nelle spiagge, il fenomeno dell'abusivismo commerciale.
2916 - Interrogazione del consigliere Ferrari, a risposta scritta, circa la soppressione del servizio ferroviario di trasporto passeggeri nella tratta Bedonia-Passo del Bocco-Chiavari.
2920 - Interrogazione del consigliere Zoffoli, a risposta scritta, circa le problematiche relative al funzionamento del sistema digitale terrestre ed alla ricezione dei programmi televisivi.
2980 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la chiusura di Uffici postali, con particolare riferimento alla tutela ed alla valorizzazione delle zone dell'Appennino Bolognese.
Sulla liberazione di Rossella Urru
PRESIDENTE (Richetti): Spesso abbiamo iniziato i nostri lavori con momenti meno lieti, mentre penso che la notizia della liberazione di Rossella Urru, che è stata salutata da questa Presidenza per conto di tutta l'Assemblea con molta gioia e molto entusiasmo, ci consente di iniziare i nostri lavori per la prima volta con un senso di liberazione da quell'angoscia che ha accompagnato queste settimane e mesi di lavoro.
OGGETTO 2805
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l’approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale 2012-2014. Primo provvedimento generale di variazione» (43)
(Relazione di maggioranza, relazione di minoranza, discussione e conclusioni)
OGGETTO 2806
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Assestamento del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale 2012-2014 a norma dell’art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40. Primo provvedimento generale di variazione» (44)
(Relazione di maggioranza, relazione di minoranza, discussione e conclusioni)
(Ordine del giorno oggetto 2805-2806/1 - Presentazione) (63)
(Ordine del giorno oggetto 2805-2806/2 - Presentazione) (64)
PRESIDENTE (Richetti): Possiamo iniziare i nostri lavori. Siamo in sessione di bilancio e quindi nella formula contingentata, così come decisa dalla Conferenza dei Capigruppo.
Il progetto di legge oggetto 2805 si compone di 29 articoli; il progetto di legge oggetto 2806 si compone di 9 articoli. Sono stati licenziati dalla Commissione Bilancio Affari Generali e Istituzionali il 17 luglio 2012. Il relatore della Commissione, consigliere Luciano Vecchi, ha presentato relazione scritta; il relatore di minoranza, consigliere Marco Lombardi, ha presentato relazione scritta.
Apriamo i nostri lavori con le relazioni prima di maggioranza e poi di minoranza con il procedimento che trovate a pag. 2 della convocazione dei nostri lavori.
Il contingentamento è deciso in 6 ore e 30 minuti, di cui 30 minuti al relatore, 30 minuti al relatore di minoranza, 45 alla Giunta; per i Gruppi, 84 minuti al Partito Democratico, 48 al Popolo della Libertà, 28 alla Lega Nord Padania Emilia e Romagna, 25 all'Italia dei Valori, 22 alla Federazione della Sinistra, 22 al Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.it, 22 a Sinistra ecologia e libertà - Idee verdi, 20 all'UDC - Unione di Centro e 20 al Gruppo Misto.
Diamo la parola per la relazione al relatore della Commissione, consigliere Luciano Vecchi.
VECCHI Luciano, relatore di maggioranza: Grazie, presidente. Mi permetta di associarmi ai rallegramenti per la liberazione di Rossella Urru.
Come sempre, svolgerò in Aula i temi relativi a una parte della relazione presentata, per cui rimando sia i colleghi sia coloro che seguono i nostri lavori alla relazione scritta, sottolineando peraltro (lo citerò nella parte finale del mio intervento) che alcuni dei numeri relativi alle variazioni tecniche e contabili al bilancio della Regione Emilia-Romagna, poiché purtroppo ogni tanto capita qualche svista, nella mia relazione non sono precisi al millesimo e all'euro, perché non ho fatto in tempo a conteggiare tutte le modifiche introdotte dagli emendamenti adottati in Commissione, ma si tratta di variazioni di lieve entità.
Nello svolgere la relazione sull’assestamento del bilancio 2010 due anni fa, avevamo detto che quello sarebbe stato l'ultimo pezzo di una procedura relativa a bilanci normali per la storia della nostra e delle altre Regioni.
Ovviamente a quel tempo non potevamo immaginare ciò che sarebbe successo nei due anni successivi (almeno non ne avremmo immaginato l'entità), ovvero il perdurare e l'aggravarsi della crisi economica finanziaria non soltanto italiana, ma anche europea e internazionale. Non potevamo prevedere l'avvitamento di una crisi essenzialmente politica e poi, nelle proprie conseguenze, anche evidentemente economica, finanziaria e sociale dell'Unione europea.
Non avremmo potuto immaginare l'entità e la modalità dei tagli successivi ai trasferimenti alle Regioni e agli enti locali e neanche le modifiche radicali all'assetto istituzionale delle autonomie locali che si vanno annunciando, ma in particolare non potevamo prevedere gli eventi sismici del maggio di quest'anno, che hanno prodotto non soltanto devastazione, sofferenze, ma dal punto di vista dell'attività della nostra Regione e della nostra Assemblea legislativa un radicale cambio di agenda.
I primi problemi da me citati, già ampiamente riflessi nell'adozione del bilancio di previsione per il 2012, evidentemente subiscono un'accelerazione e una modifica imprevista a seguito degli eventi sismici.
In una fase economica difficilissima per l'Italia e per l'intera Unione Europea, in un periodo nel quale le risorse a disposizione delle Regioni e del sistema degli Enti Locali è stato progressivamente falcidiato da manovre dei Governi nazionali, tutte le risorse disponibili per l'assestamento del bilancio della Regione Emilia-Romagna per il 2012 vengono dedicate direttamente e indirettamente ad affrontare la drammatica emergenza causata dal terremoto iniziato lo scorso mese di maggio.
Si tratta di uno sforzo significativo, che vuole sottolineare come l'emergenza e la ricostruzione post-terremoto sono le priorità assolute dell'azione della nostra Regione.
La scelta prioritaria di questo assestamento di bilancio è rappresentato dalla costituzione di un fondo straordinario per il terremoto di 47 milioni di euro (22 parte corrente e 25 per investimenti) - di cui 2 milioni derivanti dai risparmi nelle spese dell'Assemblea legislativa - che permetterà di rafforzare l'intervento pubblico nazionale ed europeo a favore di cittadini, imprese e istituzioni vittime del sisma.
Oltre al fondo, sono e saranno destinate alle zone terremotate e ai loro cittadini risorse provenienti dall'insieme del bilancio regionale.
La presentazione di questo assestamento avviene quindi in un momento estremamente critico per la nostra Regione a causa innanzitutto degli importanti eventi sismici che l'hanno colpita e che hanno toccato in particolare i territori delle province di Modena, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia, nei quali gli eventi tellurici e lo sciame continuo di scosse hanno colpito profondamente le persone, il territorio, le abitazioni civili, le attività economiche e gli edifici pubblici e storici, creando una situazione gravissima, distruzioni e sofferenze, sconvolgendo la vita di intere comunità e producendo gravissime ripercussioni sull'economia e sul benessere dei cittadini.
Si è trattato di un evento sismico di una portata senza precedenti nel nostro territorio, con conseguenze catastrofiche su un’area finora classificata nelle mappe sismiche come a media pericolosità.
Le ripercussioni sono gravissime e le necessità generate sono enormi, visto che nella zona colpita vivono centinaia di migliaia di persone, operano decine di migliaia di imprese e si produce circa il 2 per cento del PIL nazionale. Si tratta quindi di un'emergenza nazionale senza precedenti.
Se il primo sisma del 20 maggio ha avuto conseguenze gravi, è con il secondo evento sismico del 29 che abbiamo assistito all'aumento esponenziale dei danni, all’azzeramento degli sforzi compiuti nei primi 9 giorni, alla morte di numerose persone che erano rientrate nei luoghi di lavoro o che ne stavano verificando l'agibilità, con l’estensione dei devastanti effetti anche alla provincia di Reggio Emilia.
Forti sono quindi le preoccupazioni per le dimensioni del disastro. Nei giorni e nelle settimane successive agli eventi sismici grande è stata la mobilitazione in aiuto alle popolazioni colpite e straordinario è stato lo sforzo sia delle istituzioni - regionali e locali in primo luogo, e colgo l'occasione per ringraziare le decine di sindaci e componenti delle Giunte dei Consigli comunali spesso di Comuni piccolissimi e colpiti duramente che hanno dimostrato volontà, capacità e un impegno straordinario nell'affrontare l'emergenza e nel rappresentare pienamente le proprie comunità - che di migliaia di volontari, di operatori la Protezione civile e dei servizi pubblici, che si sono prodigati in un’azione generosa ed efficace.
Emergenza e avvio della ricostruzione sono fasi del medesimo sforzo, che deve vedere un'azione solidale ed efficace coordinata e decisiva da parte dell'insieme delle istituzioni e dei cittadini. Dare risposta alle inquietudini e alle esigenze di cittadini ed imprese è e sarà l' impegno convinto del nostro sistema regionale.
L’Assemblea legislativa ha già adottato all'unanimità due risoluzioni nel corso delle scorse settimane, con le quali ha ribadito la necessità di censire al più presto possibile i danni, opera che si sta concludendo in questi giorni, provvedere alla sistemazione temporanea degli sfollati e attuare un efficace programma di ricostruzione, affinché i cittadini coinvolti possano rientrare nelle proprie abitazioni, ponendo attenzione particolare al rispetto delle norme di sicurezza delle abitazioni e dei luoghi di lavoro.
Nel contempo è stata fatta una serie di richieste, che non richiamo nello specifico, per avere da parte del Governo nazionale l'attuazione di misure economiche, finanziarie e fiscali che permettano di lenire le situazioni più gravi determinatesi e aiutare le condizioni per la ripresa.
Grazie anche all'intervento del Presidente Errani, i provvedimenti del Governo hanno già parzialmente accolto le istanze formulate dalla nostra Regione e dall'Assemblea legislativa per il rilancio del sistema produttivo e la ricostruzione per privati e aziende.
A tutela delle popolazioni e dell'area colpita, il Consiglio dei Ministri ha deliberato, sia dopo il primo importante sisma del 20 maggio che dopo quello più grave del 29, lo stato di emergenza per i territori delle Province di Bologna, Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Rovigo e Mantova, attribuendo le risorse del Fondo Nazionale per la Protezione civile, dapprima rifinanziato con 50 milioni di euro, poi prevedendo la destinazione al territorio di 2,5 miliardi di euro in 3 anni, dal presente fino al 2014.
Con il decreto del 30 maggio il Governo ha attribuito al Presidente della Regione le funzioni di Commissario per la ricostruzione e ai sindaci dei Comuni colpiti dal sisma dei compiti di Vice Commissari. Tra gli elementi centrali del decreto ci sono il sostegno all'economia delle zone colpite attraverso il rinvio dei versamenti fiscali e dei contributi e la previsione di un decreto legge per la concessione di contributi a fondo perduto per la ricostruzione e la riparazione delle abitazioni e dei servizi pubblici, in particolare le scuole, per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi su beni artistici e culturali.
In secondo luogo, l'individuazione di misure per la ripresa dell'attività economica, fra le quali anche la delocalizzazione facilitata e temporanea delle imprese produttive nei territori colpiti dal terremoto, la proroga del pagamento delle rate dei mutui e la sospensione degli adempimenti processuali e dei termini per i versamenti tributari e previdenziali, degli sfratti, la deroga al Patto di stabilità entro un limite definito peraltro insufficiente per i Comuni delle spese per la ricostruzione.
La Regione, con la presente manovra di assestamento sul bilancio di previsione 2012, stanzia 47 milioni di euro di risorse proprie, senza aumentare la pressione fiscale e utilizzando prioritariamente i risparmi prodotti dalla razionalizzazione delle spese di gestione, dalla lotta all'evasione fiscale e dal recupero di economie su opere a compartecipazione pubblica.
L’obiettivo è quello di perseguire la massima collaborazione tra i vari livelli istituzionali e i cittadini, per affrontare questo grave momento e garantire il ritorno alla normalità, avviando una ricostruzione rapida e trasparente.
Nelle ultime settimane la Giunta ha varato un provvedimento che ha destinato risorse per circa 150 milioni di euro (si tratta di risorse di cassa) per il pagamento anticipato dei creditori del sistema sanitario a favore delle imprese dell'area più colpita, in particolare il distretto del biomedicale, dall’evento sismico di maggio.
Anche altre Regioni, comprese le dimensioni del sisma, sono intervenute, tra l'altro con la decisione degli assessori regionali all'agricoltura di destinare 135 milioni di euro aggiuntivi all'Emilia-Romagna, prelevati dal montante ai programmi di sviluppo rurale delle altre Regioni italiane. È un'iniziativa importante per la solidarietà che dimostra, che aiuta concretamente il settore agroalimentare, colpito duramente dal terremoto.
Stesso atteggiamento di disponibilità è stato mostrato dalla Commissione europea, che ha manifestato la volontà di sostenere i territori colpiti mediante un pieno ricorso al fondo di solidarietà europeo contro le calamità naturali.
Grazie alla proposta delle regioni e all’impegno del Presidente-Commissario, il 5 luglio è stato adottato il decreto che ripartisce il fondo per la ricostruzione con il 95 per cento dei fondi in favore della Regione Emilia-Romagna.
Questo fondo, la cui entità conosciamo e che è finanziato da somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici ai partiti e dei movimenti politici, attraverso la riduzione delle principali voci della pubblica amministrazione, riconosce - questo è un elemento di grande importanza - sia ai proprietari degli immobili e ai titolari di attività produttive la possibilità di ricevere risarcimenti per ricostruzione e ristrutturazione fino all'80 per cento del costo sostenuto, a cui aggiungere le misure di facilitazione fiscale.
Grazie in particolare all'iniziativa della nostra regione e del Parlamento, sono state progressivamente individuate ulteriori risorse per interventi sugli edifici scolastici, per le imprese agricole, per i beni culturali, per la messa in sicurezza degli edifici destinati ad attività produttive e per una parziale riprogrammazione dei fondi strutturali dell'Unione Europea.
È tuttavia apparso evidente come anche nell'immediato futuro sarà necessario poter contare sia su risorse finanziarie nazionali aggiuntive che su più puntuali misure di facilitazione fiscale a favore di cittadini e imprese vittime del terremoto per le necessarie attività di ricostruzione e di messa in sicurezza e di nuovi investimenti.
Di fondamentale importanza è l'iniziativa convergente di tutti gli operatori economici, a cominciare dal ruolo decisivo che dovrà giocare il sistema creditizio nel garantire l'accesso dei privati a condizioni vantaggiose alle risorse finanziarie necessarie per la ricostruzione.
È stato giustamente sottolineato come interventi urgenti a sostegno dei Comuni vittime del sisma, in particolare per quanto riguarda l'allentamento del Patto di stabilità, l'accesso immediato alla liquidità e la possibilità di avvalersi temporaneamente di personale aggiuntivo, siano strumenti altresì assolutamente necessari.
Le notizie che abbiamo potuto conoscere tra ieri sera e questa mattina, preannunciate dal Presidente Errani, di una possibilità di un accordo con il Governo per lo sblocco di 6 miliardi aggiuntivi di risorse, che permetterebbero la realizzazione di tutti o quantomeno di gran parte gli interventi necessari a favore sia delle abitazioni civili che delle imprese e anche del necessario ripristino sia materiale e fisico sia finanziario delle attività degli enti locali che svolgono un ruolo decisivo in questa e nelle fasi future, è una notizia da salutare positivamente, che speriamo di vedere concretizzata nelle prossime ore.
Gli effetti degli eventi sismici hanno certamente acutizzato la situazione di difficoltà economica di cui ha risentito anche la nostra Regione in seguito alla crisi di eccezionale gravità che ha investito l'Europa e l'Italia dalla scorsa estate. In particolare, per quanto riguarda l'Italia la crisi economica ha messo in luce gli elementi di vulnerabilità del nostro Paese: la bassa crescita e l’elevato debito pubblico.
Le condizioni economiche si stanno deteriorando in maniera chiara da almeno un anno. In Italia la produzione industriale, che aveva a stento recuperato alla metà dello scorso anno meno della metà dei 25 punti percentuali persi nella recessione del 2009, è da allora caduta del 5 per cento. Il PIL è diminuito dalla scorsa estate per tre trimestri consecutivi, con una perdita complessiva di circa 1,5 punti percentuali.
Il tasso di disoccupazione è salito da luglio allo scorso marzo da poco più dell'8 per cento a quasi il 10; fra i giovani con meno di 25 anni dal 28 al 36 per cento.
Secondo le previsioni, nella media di quest'anno e del prossimo il prodotto dell'area euro registrerebbe un lieve incremento (previsioni a cui il vostro relatore peraltro non crede). Per l'Italia il 2012 non potrà che essere un anno di recessione per le certezze finanziarie e le drastiche, pur se indispensabili, misure di correzione del bilancio pubblico.
In scenari non troppo sfavorevoli la caduta del prodotto può essere contenuta attorno all'1,5 per cento; una ripresa potrà affiorare verso la fine dell'anno con probabilità tanto maggiore quanto più efficaci saranno gli interventi strutturali volti a migliorare l'utilizzo delle risorse pubbliche e private e soprattutto quanto più chiara e decisa sarà la coesione nell'ambito dell'Unione europea.
Per quanto concerne l'economia regionale, le stime effettuate da Unioncamere Emilia-Romagna per il 2012 riducono sensibilmente le previsioni portandole dalla stazionarietà a una flessione dell'1,5 per cento. Si prevede una leggera ripresa soltanto all'inizio del 2013, che però non dovrebbe superare lo 0,6 per cento. L’andamento ragionale è quindi negativo, anche se meno pesante di quello nazionale, ovviamente al netto degli eventi sismici.
Nella nostra Regione l’effetto traino è determinato dalle vendite all'estero: nel 2011 vi è stato un aumento dell'8,3 per cento, risultato migliore rispetto al dato nazionale, tuttavia nel 2012 l'andamento dell'export, pur restando positivo, potrebbe essere più limitato sia a causa della moderata recessione che ha colpito i Paesi europei che in conseguenza degli eventi sismici.
In linea generale, per il 2012 è prevista una flessione in tutti i settori e per il 2013 una leggera ripresa diversificata a seconda dei settori, ma in ogni caso sempre piuttosto moderata.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, per la nostra Regione nel 2012 ci si attende una flessione (-0,4 per cento) in linea con il dato nazionale (-0,5 per cento). Anche in questo caso si dovrebbe registrare una lieve espansione nel 2013 (+0,2 per cento), ripresa che invece si prevede non avvenga a livello nazionale, dove l'impiego di lavoro rimarrà sostanzialmente invariato. Si può purtroppo affermare che la crisi non solo non è terminata, ma che i suoi effetti saranno duraturi e profondi.
Per venire alle questioni più specificamente relative al bilancio - e richiamo anche qui la relazione scritta -, abbiamo svolto un'interessante udienza conoscitiva come I Commissione, dove abbiamo potuto registrare le inquietudini e le proposte dei nostri stakeholders regionali.
Per quanto riguarda il quadro di finanza pubblica italiana per il 2012, questo è il risultato di diverse manovre intervenute nel corso del 2011, volte a riportare entro il percorso concordato con l'Unione europea i saldi di bilancio pubblico, che hanno scontato le note difficoltà legate all'andamento negativo dell'economia e alle tensioni sui mercati finanziari.
I decreti legge n.98 del 2011 e seguenti hanno introdotto una consistente correzione dell'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, pari complessivamente a 2,8 miliardi per il 2011, 44,5 per il 2012, oltre 59 per il 2013, anno nel quale si prevede il pareggio di bilancio, e 61,2 miliardi per il 2014.
Nell'ottica di centrare il pareggio di bilancio nel 2013, il contributo richiesto agli enti territoriali dalle suddette manovre è davvero notevole e certamente eccessivo: regioni ed enti locali dovranno operare riduzioni di spesa del 43 per cento, nonostante la loro incidenza sulla spesa pubblica pesi soltanto per un terzo della spesa aggregata totale delle amministrazioni pubbliche.
Per le regioni è stata disposta un'ulteriore, forte stretta al Patto di stabilità, nonché misure di razionalizzazione della spesa sanitaria. Ripercussioni sulla spesa regionale potranno derivare anche dalle riduzioni delle dotazioni ministeriali.
Il contributo chiesto alle regioni al mantenimento degli equilibri di finanza pubblica si tradurrà anche per il 2012 in una riduzione del limite massimo di spesa sia in termini di competenza che di cassa. La legge di stabilità 2012 conferma inoltre le pesanti sanzioni già previste dal decreto legislativo n. 194 del 2011 e impone limitazioni sia alla spesa corrente che a quella di investimenti.
Le azioni delle Regioni che hanno cercato di allentare la problematica dei tempi di pagamento alle imprese del proprio territorio attraverso l'attuazione del Patto di stabilità territoriale, consentendo a Comuni e Province ulteriori spazi di spesa di investimento grazie alla riduzione dei propri margini di spesa, potrebbero venire sostanzialmente vanificate dall'introduzione dell'ultimo decreto legge del Patto di stabilità orizzontale nazionale, che di fatto deprime il ruolo delle Regioni nella politica di risanamento della finanza pubblica e nel rafforzare forme di cooperazione tra gli enti diversi dalla stessa Regione sullo stesso territorio, come osservato d’altro canto dalla Corte dei Conti nell'audizione al Parlamento sul DEF del 23 aprile 2012.
Nella relazione scritta do dettaglio di come tutti questi provvedimenti siano stati assunti sostanzialmente bypassando le dinamiche di concertazione con le Regioni e gli enti locali peraltro previste dalla stessa normativa nazionale.
Per quanto riguarda la spesa sanitaria, nel 2011 si è avuta una diminuzione dello 0,6 per cento rispetto al 2010, e per il 2012 essa è stata rivista ulteriormente al ribasso per rendere strutturali i risparmi conseguiti nel 2011.
L’incidenza della spesa sanitaria sul PIL è in continuo calo dal 2009 ed è tornata sotto la soglia del 7 per cento. Nel biennio 2012-2013 rimarrà invariata a fronte di un’inflazione programmata dell’1,5 per cento.
Attualmente le Regioni sono in attesa del riparto del Fondo sanitario nazionale per il 2012, in seguito a due rinvii da parte del Governo che hanno generato forti proteste da parte delle Regioni, le quali si trovano fortemente in difficoltà soprattutto per quanto riguarda i pagamenti ai fornitori.
Il trasporto pubblico locale è stato solo parzialmente rifinanziato dal suddetto decreto legge n.98 per complessivi 1,2 miliardi a livello nazionale, a fronte di una necessità stimata dalle Regioni per 2.05 miliardi.
La presente legge di assestamento del bilancio per l'esercizio 2012 e pluriennale 2012-2014 è stata come sempre elaborata nel rispetto del contesto normativo nazionale e, come chiesto anche dalla nostra Assemblea legislativa, è tesa a reperire tutte le risorse possibili, orientandole alla ripresa economica e sociale delle zone colpite dai gravi eventi sismici che hanno colpito il territorio regionale.
Con questo assestamento si è provveduto ad assicurare finanziamenti volti a rispettare gli impegni politici assunti nei documenti nelle occasioni precedenti e le politiche di spesa delineate nel bilancio di previsione. Con questa manovra di assestamento l'intervento regionale si è quindi concentrato sul finanziamento degli interventi urgenti, destinati a fronteggiare l'emergenza derivante dagli eventi sismici, con le priorità che sono state ricordate relative sia all'emergenza che all'avvio della ricostruzione.
La manovra dell'assestamento nel Progetto di legge. Dal punto di vista tecnico, questa parziale correzione presenta una variazione netta di 977,63 milioni di euro, che deriva dall’aumento di 1 miliardo 172 milioni per capitoli di partite di giro, dal minor ricorso all'indebitamento che si riduce di 219 milioni di euro, in parte per minori riproposizioni di assegnazioni vincolate già accertate in chiusura dell’esercizio 2011 e con gli emendamenti al progetto di legge presentato all'iscrizione di risorse con vincolo di destinazione (quindi anche qui si tratta, anche se non tecnicamente, di partite di giro) per 192,64 milioni di euro; interventi per l'associazionismo delle Comunità montane dell'Unione Comuni per 4,9; interventi sul fondo sanitario (si tratta in grande parte di risorse di provenienza statale) per 175 milioni; del fondo di solidarietà nazionale per le sovvenzioni all’agricoltura in seguito ad avversità atmosferiche per 2,2 milioni.
Complessivamente la riduzione della parte effettiva del bilancio è rideterminata in 194,87 milioni di euro. Ovviamente in una parte della spesa le diminuzioni seguono questo trend, minori spese per minori entrate vincolate.
Per quanto riguarda i mezzi regionali già previsti nel progetto di legge, la scelta prioritaria è quella dalla costituzione del fondo straordinario per il terremoto per 47 milioni di euro e l'assegnazione alla Protezione civile ma a favore dei Comuni per l'emergenza neve di 2 milioni di euro, per rispettare gli impegni presi da questa Regione nei confronti degli eventi climatici dello scorso inverno.
Vengono poi effettuati adeguamenti degli stanziamenti per alcuni interventi di carattere obbligato anche a seguito dall'aumento delle spese di funzionamento dell’ente, in conseguenza degli eventi sismici e connessi in particolare all'insediamento presso l'Agenzia di Protezione civile dell'organo di coordinamento delle componenti delle strutture operative del servizio nazionale di Protezione civile.
La manovra di assestamento prevede poi interventi aggiuntivi sulle misure del Programma di sviluppo rurale 2007-2013, con le stesse modalità e condizioni previste dal programma stesso per favorire la ripresa delle attività agricole e agroindustriali nelle zone colpite dal sisma del 20 e 29 maggio.
Per quanto riguarda l'integrazione al fondo sanitario regionale, essa avviene con l'utilizzo di risorse garantite dalla buona gestione di bilancio ed è finalizzato, oltre a garantire prestazioni extra-LEA, anche a far fronte ai maggiori oneri derivanti dagli eventi sismici, che hanno comportato l'inagibilità di strutture ospedaliere e socio-sanitarie, oltre ad avere effetti nefasti sulla possibilità di proseguire interventi fondati sulla domiciliarità.
Vengono poi effettuati adeguamenti degli stanziamenti per alcuni interventi di carattere obbligatorio.
Gli interventi a favore delle vittime del terremoto vengono finanziati senza incrementare la pressione fiscale, grazie ai risultati di una politica di razionalizzazione della spesa e ai processi di riordino e di ottimizzazione sull’utilizzo delle risorse regionali degli ultimi anni e alla riduzione di autorizzazioni di spesa precedentemente disposte, che hanno condotto a reperire risorse aggiuntive per circa 23 milioni di euro.
Il finanziamento di questi fondi - lo ricordo con un certo orgoglio - è possibile anche grazie al minore trasferimento all'Assemblea legislativa per 2 milioni di euro. Il programma di interventi può essere articolato in stralci successivi e può prevedere sia l'erogazione di contributi a soggetti aventi sede nelle aree colpite dall'evento per la realizzazione di strutture, sia per l'acquisizione di beni e servizi.
I contributi che in questo periodo stanno affluendo con grande generosità da parte di cittadini e imprese saranno destinati anch'essi per interventi puntuali di solidarietà alle popolazioni colpite. Per queste ragioni che ho cercato di illustrare brevemente e per l'eccezionalità della situazione a cui dobbiamo far fronte, invito l'Assemblea ad approvare con gli emendamenti approvati dalla I Commissione la proposta di assestamento del bilancio 2012.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Do la parola per la relazione al relatore di minoranza, consigliere Marco Lombardi.
LOMBARDI, relatore di minoranza: Grazie, presidente. Egregi colleghi, dopo aver tanto gridato al lupo oggi il lupo è veramente arrivato, e come è evidente è arrivato in virtù di dinamiche economiche che affondano le loro radici nel passato remoto della gestione dello Stato e nel passato recente fatto di speculazione finanziaria senza regole, incurante dell'economia reale.
Quest'anno veramente l'assestamento presenta un'entità insignificante e quindi la discussione che oggi ci impegna può essere l'occasione per spaziare anche su considerazioni generali che affrontino problematiche di ampio respiro.
Oggi risulta veramente puerile e quasi patetico il tentativo di coloro che si ostinano a vedere nel Governo Berlusconi le cause della crisi e del differenziale dello spread. Qualcuno rasentando il ridicolo si era spinto a dire che la caduta del Governo di centrodestra da sola valeva 200 punti di differenziale, altri si sono stimati a sostenere che la sottovalutazione della crisi da parte di Berlusconi ci aveva portato sul baratro.
La prima affermazione sul calo dello spread è stata clamorosamente smentita dalle sue quotazioni successive, mentre la seconda affermazione risulta priva di fondamento solo se si legge il rapporto della Corte dei Conti del 5 giugno scorso, che recita testualmente: «in virtù di riduzioni di spesa superiori alle attese, l'indebitamento è sceso lo scorso anno del 3,9 per cento del PIL, rispettando pienamente gli obiettivi fissati a inizio d'anno.
Il profilo di sicurezza immaginato per i conti pubblici è però venuto meno a seguito della crisi finanziaria globale che ha precipitato l'intera economia occidentale nella recessione più profonda dagli anni ’30 in poi. Nel corso dell'estate (e quindi non prima), anche a seguito dell'intenzione delle autorità europee di estendere e di inasprire le procedure di sorveglianza alle dinamiche del debito, esplodeva sui mercati finanziari una crisi di fiducia del debito sovrano di alcuni Paesi europei tra cui l'Italia.
Questo è ciò che attesta la Corte dei Conti, ma, se non fosse sufficiente, anche nella relazione di accompagnamento al presente assestamento, evidentemente redatta da tecnici e sfuggita a una rivisitazione politica, si legge: «Le condizioni economiche si stanno deteriorando da un anno. In Italia, la produzione industriale, che aveva a stento recuperato nel secondo trimestre dello scorso anno, è da allora caduta del 5 per cento».
Infine ci illumina la premessa al Piano delle attività dell'Agenzia regionale INTERCENT-ER approvato da questa Giunta, che dice: «dal punto di vista macro-economico, il 2011 si è rivelato un anno particolarmente difficile a livello globale, europeo e nazionale. Il 2010 era stato contraddistinto da timidi segnali di ripresa, seguiti da dinamiche tendenzialmente positive nei primi mesi del 2011».
Come potete notare, non ho riferito passi di un comizio di Berlusconi, ma documenti di provenienza assolutamente neutrale, per cui oggi una corretta analisi di ciò che di recente è accaduto nel nostro Paese deve tener conto di alcuni dati ormai assodati. I tagli alla spesa pubblica, operati per la prima volta in maniera così cospicua dal Governo Berlusconi, sono portati avanti, anche per ciò che attiene ai tagli lineari, con assoluta continuità dal Governo Monti, appoggiato anche dal centrosinistra.
Fino al giugno 2011, l'ottimismo rispetto a una situazione migliore che in altri Paesi serviva a non deprimere ulteriormente il mercato interno, esattamente come fa ora il Presidente Monti in polemica anche con Confindustria. A tal proposito viene alla mente l'atteggiamento certo non benevolo dell'ex Presidente Marcegaglia, che pareva - lei sì - più orientata a provocare la caduta del Governo Berlusconi che a combattere lo spread. Da ultimo, l'immediata assunzione di responsabilità da parte di Berlusconi non appena la situazione, al di là di meriti o demeriti, era diventata pericolosa per l'Italia, attaccata dalla speculazione finanziaria.
Siccome però, come si dice, il tempo è galantuomo, proviamo almeno in quest'Aula a dare un contributo alla riappacificazione del Paese, ristabilendo la verità dei fatti e dicendo che certamente il Governo Berlusconi non ha sottovalutato la crisi, non l'ha in alcun modo alimentata, ha tagliato e razionalizzato la spesa pubblica come nessun altro Governo prima, senza creare tensioni sociali, senza licenziare nessun dipendente pubblico, ma anzi sostenendo e ampliando come mai prima gli ammortizzatori sociali per lavoratori privati delle aziende in difficoltà.
Partendo da questo presupposto, possiamo convenire che in questo periodo è stato fatto poco sul versante della crescita, ma vediamo quante difficoltà abbiano in questo senso anche gli attuali sobri professori, professori sorretti tra l'altro da un clima politico nazionale impensabile nei confronti del Governo precedente e da un clima internazionale che, se da un lato ci può fare piacere come italiani, dall'altro non può non destare preoccupazioni, se si pensa che solo uomini come Monti, provenienti da alcuni circoli finanziari angloamericani assai ristretti, pare possano godere di credibilità internazionale al di là della loro nazionalità o della loro legittimazione democratica.
Se entriamo in un ambito di corretta dialettica politica, possiamo anche convenire sul giudizio morale in merito ad alcune abitudini personali, che rientrano pienamente nell'ambito privato di un semplice cittadino, ma assumono connotazioni diverse per chi riveste ruoli istituzionali di grande rilievo.
Allo stesso tempo, dovremmo però condividere la preoccupazione che sorge constatando che in questo Paese il Presidente del Consiglio, liberamente eletto dai cittadini, che mai aveva avuto problemi prima del suo impegno politico, nel corso del suo mandato viene processato e assolto 23 volte.
L’attività di una parte della magistratura che interviene a gamba tesa nella vita politica e la prospettiva di un'oligarchia finanziaria internazionale che governa i Paesi, determinandone le sorti economiche in base a leader funzionali o meno ai loro affari e alle loro speculazioni, mi preoccupa e ci dovrebbe preoccupare tutti.
Le notizie che giungono dalla Procura di Trani, dove si indaga sull'attività di Standard & Poor’s e Moody's ipotizzando una falsa valutazione sul nostro Paese funzionale alla caduta di Berlusconi e all'incarico a Monti, che questi signori davano per certa nelle loro telefonate, in barba alle prerogative del Presidente della Repubblica, mi inquietano e credo dovrebbero inquietare tutti quelli che pensano che la democrazia fondata sulla volontà popolare e non sullo spread sia un valore.
Almeno in quest'Aula potremmo fare un patto: noi potremmo smetterla di chiamarvi comunisti in maniera strumentale e voi potreste riconoscere che l'esperienza del Governo Berlusconi è stata legittimamente criticabile da chi ha idee diverse, ma non un'esperienza avventurista e priva di dignità politica, come invece qualcuno nella sinistra vorrebbe semplicemente liquidare.
Dicevo all'inizio che il lupo alla fine è arrivato, perché questa volta l'assestamento sarebbe inesistente se non avessimo a che fare, come invece purtroppo abbiamo a che fare, con il terremoto.
Al netto di tutti gli aggiornamenti previsti in questa occasione, l'assestamento 2012 prevede solo 47 milioni di euro per le zone terremotate, mentre l'assestamento 2011, che era stato presentato dalla Giunta come un punto di non ritorno per le finanze regionali, destinava risorse aggiuntive per 102 milioni di euro e quello del 2010, in piena era Tremonti, per oltre 212 milioni di euro.
Certo mi sarebbe piaciuto vedere come sarebbero stati impegnati 47 milioni di questo assestamento, se non ci fosse stato il terremoto. Li avreste spalmati sui vari capitoli esistenti in maniera insignificante, li avreste destinati a una migliore manutenzione del bilancio regionale, così da vantarvi in Conferenza Stato-Regioni e nei convegni o li avresti investiti per una frustata a favore dello sviluppo in qualche settore strategico?
Se guardo al passato, so già cosa avreste fatto e non ne sono contento. Rispetto all'assestamento di quest'anno devo però immediatamente segnalare una notevole difficoltà nella sua lettura e anche nella sua comprensione, in quanto, mentre negli anni passati almeno nella relazione di accompagnamento si dava puntuale conto di cifre relative agli aggiornamenti dei residui, che poi davano come esito finale il dato dell'assestamento, quest'anno la relazione indica dei criteri a cui si è attenuta la Giunta, dando conto solo dell'esito finale.
Anche la nuova applicazione dei conteggi sulla sanità è almeno formalmente poco comprensibile a chi come noi deve capire il merito e non solo il metodo da addetti ai lavori. Tali critiche emerse anche nel dibattito in Commissione meritano maggiore attenzione da parte della Giunta, che spero si renda sempre più disponibile a tradurre i freddi dati di bilancio in comprensibili elementi di giudizio sulla sua attività.
Capisco che i numeri sono numeri e un bilancio pubblico è un bilancio complesso, ma ad esempio, considerato che questo assestamento modifica entrate e spese per oltre 900 milioni di euro, non sarebbe stato complicato illustrare schematicamente almeno per macroaree dove questi soldi entrano in più rispetto al bilancio di previsione e dove si pensa di spenderli.
Risulta infine veramente imbarazzante dal punto di vista istituzionale continuare ad accettare emendamenti della Giunta, che modificano testi di legge che giungono all'ultimo momento, a volte anche raffazzonati perché la fretta è cattiva consigliera, e soprattutto che implicano modifiche non banali, ma tali da richiedere ben altro approfondimento da parte dell'opposizione, ma credo anche da parte della maggioranza di questa Regione.
In questo assestamento sono ben otto le modifiche di legge regionale apportate, e tra queste ad esempio quella relativa alla legge n. 1 del 2005, "Nuove norme in materia di Protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia regionale di Protezione civile", che modifica notevolmente l'ambito entro cui individuare il Direttore dell'Agenzia regionale di Protezione civile, non più solo tra i dirigenti della Regione, ma fra i dipendenti della Regione, meritava certamente una discussione più approfondita in una sede apposita.
Anche per ciò che attiene al terremoto, qualche commissario ha giustamente rilevato che almeno per queste somme un maggior dettaglio delle prospettive di spesa sarebbe stato molto più opportuno. Tra l'altro, tranne il dato certo del contributo di 2 milioni di euro dell'Assemblea in base ai propri risparmi per i fondi del terremoto, non è chiaro da dove arrivino le risorse: se derivino dal reimpiego di fondi che sono stati liberati rispetto alla pessimistica previsione di dover coprire per intero i costi del trasporto pubblico locale, mentre poi lo Stato vi ha contribuito per 43 milioni di euro liberando pari risorse regionali, come è stato detto in Commissione, o da un nuovo meccanismo di riscossione di tasse regionali, che ha procurato maggiori introiti per 15 milioni di euro, oltre non meglio precisati risparmi per ottimizzazioni nelle spese di gestione per 10 milioni di euro, che sarebbe stato opportuno operare anche in assenza del dramma del terremoto, e 20 milioni provenienti dal recupero di economie su opere a compartecipazione pubblica, come descritto in un comunicato della Giunta dell'11 giugno.
Se consideriamo poi che lo stesso meccanismo di risparmio presiede all'ultimo intervento conseguente agli emendamenti presentati in Commissione che individuano la disponibilità di ulteriori 17 milioni di euro come risparmio rispetto alla quota di cofinanziamento di alcuni progetti FESR nelle zone terremotate di cui si è assunto l'onere lo Stato, liberando anche in questo caso risorse regionali, abbiamo il quadro completo della situazione.
Conoscere la provenienza dei fondi destinati al terremoto, visto che solo di questo si tratta nel presente assestamento, non è una curiosità pignola, ma ci fa dire che la nostra Regione per il terremoto non è stata in grado di mettere quasi nulla di proprie risorse frutto di scelte o di autonomi risparmi, ma si è semplicemente limitata a impiegare in tale direzione i risparmi derivanti da imprevisti interventi dello Stato sul trasporto pubblico locale e sui fondi FESR.
Viceversa, a mio avviso, con un avanzo di amministrazione netto di oltre 900 milioni di euro a consuntivo 2011, con una cassa di oltre 700 milioni di euro e un indebitamento quasi nullo, se si eccettua il vecchio finanziamento del 2000 per ripianare i costi della sanità che si sta annualmente riducendo per capitale e interessi, certamente questa Regione poteva fare di più sia sul versante terremoto che su quello del sostegno alla crescita, considerando che l'applicazione dell'avanzo di amministrazione consente di finanziare investimenti o altre spese non ricorrenti come quelle necessarie in caso di calamità naturali.
Del resto, proprio la gestione dell'avanzo di amministrazione negli anni passati, fondandosi su decenni di vacche grasse e su una programmazione finanziaria virtuosa, ha dato a questa Regione una possibilità di manovra quasi sconfinata, che per miopia o per troppa prudenza a mio avviso è stata male utilizzata.
Via via che è emersa la crisi, questa Regione non è stata capace di cambiare passo e ha proseguito in una gestione di routine, che non ha avuto nessun merito anticiclico nei confronti della crisi. Sul tema delle maggiori economie possibili cito solo il milione e mezzo per la holding degli aeroporti romagnoli, che in quest'Aula vi avevamo sconsigliato di fare, i 300.000 euro per le Ecofeste senza entrare nel merito della questione, il finanziamento di 200.000 euro all'enoteca regionale e alcuni finanziamenti alla cooperazione internazionale, che nel complesso ammontano a oltre 4 milioni di euro nel prossimo triennio e che a mio avviso non possono ripetersi automaticamente anche nel nuovo periodo di programmazione senza tener conto dello sviluppo di quei Paesi che oggi hanno un tasso di crescita tre o quattro volte il nostro e quindi ben possono farsi carico in proprio anche di situazioni di indubbia arretratezza e diseguaglianza che al loro interno ancora presentano.
In questo ambito ricordo anche il finanziamento aggiuntivo alla sanità regionale per prestazioni extra LEA, che la Giunta contrariamente al passato quest'anno si è permessa di finanziare per intero nel bilancio di previsione 2012, nonostante i pianti per i tagli di Tremonti. Questa posta, che vale oltre 150 milioni di euro, contiene al suo interno provvedimenti di spesa assolutamente condivisibili e altri che, almeno in me, suscitano diverse perplessità.
Sulle spese condivisibili andrebbe attentamente valutato se altre Regioni più virtuose magari non le facciano rientrare tra le spese ordinarie del servizio sanitario regionale, mentre su quelle più discutibili sarebbe opportuno aprire una riflessione.
Bisognerebbe chiarire cosa si intende per Prestazioni di alta specialità a favore di cittadini stranieri per oltre 2 milioni di euro oppure per Prestazioni di specialistica ambulatoriale per cittadini provenienti da Bulgaria e Romania per circa 600.000 euro, oppure per Ricoveri ospedalieri di cittadini provenienti da Bulgaria o Romania per 3,8 milioni di euro. Sono frutto di una solidarietà della Giunta a spese degli emiliano-romagnoli o sono soldi che poi ci rientrano?
Il Progetto Sole, che attiene all'approntamento di una rete telematica che unisce medici, servizi ospedalieri e strutture amministrative delle aziende sanitarie e che vale oltre 20 milioni di euro, siamo sicuri che rientri tra le prestazioni extra LEA e non in una normale dinamica di investimenti del sistema telematico sanitario regionale?
Faccio solo questi esempi ma potrei farne altri per dire che è giunto il tempo che la Giunta riveda l'impostazione complessiva del suo bilancio, rendendolo più compatibile con le esigenze di offrire una spinta al rilancio di questa Regione.
Nel merito specifico dell'assestamento risulta aumentata di oltre 900 milioni di euro la previsione per competenza delle entrate e conseguentemente vengono previste maggiori spese, mentre per ciò che attiene al bilancio di cassa va notato un aspetto significativo. Rispetto alla versione del 12 giugno, dove le entrate di cassa aumentavano per circa 69 milioni di euro e le spese per cassa diminuivano di 67 milioni di euro, la versione uscita dall'esame in Commissione prevede un aumento delle entrate per cassa di 270 milioni di euro e un aumento anche delle previsioni di spesa per 264 milioni di euro.
Da questi dati pare emergere una cospicua capacità di spesa per cassa della Regione, che le consentirebbe una notevole capacità di intervento immediato, che potrebbe essere indirizzato, una volta ottenute le adeguate garanzie, anche a immediate anticipazioni per interventi nelle zone terremotate. In ogni caso, questi segnali mi pare depongano a favore della mia tesi che la Regione poteva fare di più con questo assestamento.
Del resto, come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, al di là di ogni considerazione sui tagli, dal 2009 con 9,9 miliardi di euro all’ultimo dato disponibile del consuntivo 2011 con 10,6 miliardi di euro, questa Regione ha aumentato ogni anno in maniera considerevole (e non diminuito) le proprie spese correnti operative, che sono quelle che interessano i cittadini, perché attengono alla sanità, alla formazione, al sostegno alle imprese, al trasporto pubblico locale, ai servizi sociali e a tutte le attività istituzionali che fanno capo alla Regione.
Per inciso, mi fa piacere che dopo varie mie relazioni di accompagnamento ai documenti finanziari in cui ho cercato di dimostrare che una Regione virtuosa come la nostra ha ancora ampi margini di manovra, anche Il Resto del Carlino pochi giorni fa abbia riportato uno studio molto dettagliato sui bilanci regionali, che giungeva alle mie stesse considerazioni.
Ecco perché mi sento molto tranquillo nell'affermare che con questo assestamento si è a mio avviso sottovalutato l'investimento nella informatizzazione, perché sia la semplificazione attraverso la digitalizzazione delle procedure che la spending review attraverso un più intenso utilizzo della nostra centrale di acquisto hanno bisogno di strumenti informatici nuovi e moderni, che necessitano di ingenti finanziamenti estranei a questa manovra. Non vi è traccia poi di finanziamenti ai confidi e quindi alle belle parole sul credito alle imprese non sono seguiti i fatti, se non per una pura opportuna moral suasion nei confronti del sistema bancario.
Così come il turismo, che rappresenta il 12 per cento del PIL regionale e che, oltre alla crisi, ha subito anche la ripercussione mediatica del terremoto, non è stato oggetto di particolare attenzione in questo assestamento.
La fase istruttoria dell'assestamento in Commissione ha poi dimostrato, come da me già evidenziato in occasione delle precedenti relazioni al bilancio, che forse va rivisto in questa Regione il sistema di monitoraggio sul bilancio, perché anche in questa occasione a distanza di poco tempo abbiamo dovuto registrare modificazioni importanti nei numeri dell'assestamento.
Gli emendamenti della Giunta in Commissione hanno profondamente mutato il quadro finanziario dell'assestamento licenziato appena un mese prima dalla Giunta medesima, e stento a credere che ciò non fosse tempestivamente prevedibile.
E un miglior monitoraggio dei bilanci in tempo reale non è un vezzo, ma è funzionale a un ottimale sfruttamento delle sue potenzialità, coniugando il rispetto del Patto di stabilità con la possibilità di sfruttare quanto più possibile le possibilità di spesa e di pagamento della Regione.
L’assestamento inoltre attesta anche il proseguire di un lavoro di razionalizzazione finanziaria nei rapporti con lo Stato, già iniziata dal Ministro Tremonti, dimostrando che, se è vero che in passato ci sono stati tagli senza i quali oggi saremmo allo sbando, è anche vero che è nettamente migliorato il flusso di cassa tra lo Stato e le Regioni.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che questa Regione utilizza contabilmente i cosiddetti «mutui a pareggio» che poi non accende perché in grado proprio con la cassa di far fronte a tutte le necessità previste in bilancio, si capisce come le lamentele passate fossero colpevolmente strumentali e come l'atteggiamento strumentale per giustificarsi si traducesse in una spesa regionale con il freno a mano tirato, danneggiando di fatto l'economia reale di questa Regione.
Tenendo conto poi della nostra virtuosa posizione debitoria, si poteva pensare anche a un nuovo mutuo per finanziare spese di investimento nelle zone terremotate oltre la quota di 25 milioni previsti con questo provvedimento.
Certamente non avremmo messo in crisi il bilancio regionale e avremmo dato maggior sollievo ai territori colpiti, ribadendo il ruolo di una Regione capace di offrire sostegno a cittadini e imprese in difficoltà. Tra l'altro, tengo a sottolineare che il drammatico evento sismico non azzera purtroppo le altre emergenze atmosferiche ed economiche che hanno coinvolto e coinvolgono la nostra Regione. Creare maggiori disponibilità di intervento con questo assestamento sarebbe quindi servito sia per sostenere il rilancio dell'economia regionale che per far meglio fronte alle spese dei Comuni e ai danni alle aziende per la neve dell'inverno scorso.
Si è invece ritenuto più opportuno continuare a dare un'interpretazione ragionieristica dello stesso. A tal proposito, spero che le risorse regionali per gli interventi immediati dei Comuni siano adeguate, perché mi è parso di capire che sulla destinazione dei 2 milioni di euro previsti non vi sia chiarezza, in quanto ad esempio tale importo dovrebbe essere sufficiente per i Comuni della provincia di Rimini, mentre, come è noto, quelli della Provincia di Forlì e Cesena sono stati anche loro pesantemente interessati.
Concludo con una riflessione che propongo al Presidente Errani e alla sua maggioranza. Negli esercizi passati c'era a Roma un Governo considerato nemico della coalizione che sostiene il Presidente ed allora era comprensibile, anche se da noi puntualmente denunciato, un atteggiamento teso a diminuire strumentalmente le potenzialità economiche di questa Regione per contestare i tagli e rivendicare maggiori trasferimenti, anche se questo, come noi dicevamo, comportava inevitabilmente un freno all'attività a favore di cittadini e imprese della nostra Regione.
Ora l'acuirsi della crisi e il terremoto non consentono più giochetti, e inoltre la presenza di un Governo tecnico permette di portare avanti le legittime rivendicazioni delle Regioni senza il pensiero di dovere in quest'Aula sottovalutare le potenzialità economiche del nostro bilancio. Presidente Errani, liberi il più possibile e da subito le potenzialità di questa Regione, senza preoccuparsi di dover dimostrare nulla né a noi né al Governo per connotare la sua azione anche con contenuti di lotta politica.
Così facendo, non solo non penalizzerà come in passato l'economia regionale reale dell'Emilia-Romagna, ma renderà evidente ai cittadini emiliano-romagnoli il peso economico e l'autorevolezza che con il Titolo V la nuova architettura istituzionale della nostra Repubblica assegna alla Regione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Lombardi.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: Grazie, presidente. Ha fatto bene il collega Lombardi ad evocare l'immagine del lupo. Credo che sia un'immagine che sottende bene l’atteggiamento che questa Regione ha avuto dall'inizio di questa crisi, che segna un passaggio indubbiamente epocale, crisi che, come vediamo in questi giorni, non è terminata, anzi il lupo continua a mordere e lo fa in modo sempre più sanguinoso (per usare una parola forte).
Davanti a questo, ci saremmo aspettati in questo assestamento di bilancio anche un cambio di atteggiamento rispetto a un metodo di gestione della finanza regionale che consideriamo datato da lungo tempo.
Credo che la critica che siamo in grado di fare rispetto alla struttura generale di questo assestamento sia racchiusa proprio in questo concetto: la Regione non solo si è attardata nel modus che le è consueto di gestione della finanza già all'inizio della crisi, ma ha perseguito questo vecchio schema anche nell'assestamento di bilancio del passato anno e purtroppo, nonostante l'acuirsi della crisi e l'avvento di un drammatico evento straordinario per questa Regione come l’evento sismico ha indugiato su questo vecchio schema.
Questo è del tutto evidente rispetto anche agli andamenti e ai flussi di cassa di cui la Regione può godere. Ci saremmo aspettati indubbiamente maggior coraggio, perché questo assestamento di bilancio ruota sostanzialmente attorno a una quantità veramente modesta rispetto a quelle che riteniamo possano essere le possibilità stesse, come è stato sottolineato, di finanza propria (e non solo) rispetto ai trasferimenti statali.
Questi 47 milioni per l'emergenza del terremoto sono una quantità risibile, tenendo anche conto che non si capisce bene da dove derivino, se dall'impiego delle risorse regionali liberatesi grazie al contributo inatteso dei 43 milioni da parte dello Stato per l'intera copertura del trasporto pubblico locale o dal nuovo meccanismo di riscossione di tasse regionali, che ha procurato maggiori introiti per circa 15 milioni, oltre naturalmente a non meglio precisati risparmi per l'ottimizzazione delle spese di gestione per l’ammontare di 10 milioni e di 20 milioni provenienti dal recupero di economie su opere a compartecipazione pubblica.
Oltre a questa criticità che vediamo nel metodo, vi è quindi una scarsa spinta al miglior utilizzo della finanza regionale e rispetto ai tempi di crisi su un cambio di rotta che possa definirsi innovativo.
Se si considera oltretutto che nel meccanismo di risparmio si individua la disponibilità di ulteriori 17 milioni di euro relativi alla quota di cofinanziamento di alcuni progetti FESR nelle zone terremotate di cui si è assunto però l'onere lo Stato, liberando anche in questo caso risorse regionali, si ha un quadro finanziario da cui si evince che la Regione ha stanziato per il terremoto ben poche risorse proprie derivanti da risparmi autonomi.
Con un avanzo di amministrazione netto di oltre 900 milioni a consuntivo 2011 e con un avanzo di cassa di oltre 700 milioni di euro e un indebitamento modesto, la Regione avrebbe senz'altro potuto fare di più per aiutare le popolazioni terremotate, considerando che l'avanzo di amministrazione consente di finanziare investimenti o spese non ricorrenti, come quelle necessarie a fronteggiare le calamità naturali.
Qui apro un altro inciso: visto purtroppo il susseguirsi di eventi straordinari (pensiamo ancora agli eventi atmosferici dello scorso inverno, rispetto al quale vi sono ancora attese degli enti locali su risorse che sono state promesse), forse avendo questa capacità di spesa o meglio di cassa, sarebbe stato utile, caro assessore, prevedere un flusso di risorse verso il fondo di riserva, perché questo consentirebbe di affrontare eventuali, ulteriori necessità non programmate in termini di maggiore equilibrio, certamente di maggiore adeguatezza e certamente di maggiore tempestività rispetto alle richieste.
Qualora, fatti i dovuti scongiuri, nel prossimo inverno si verificasse un episodio meteorologico di particolare rilevanza, che si sommerebbe nelle zone terremotate al disagio che purtroppo continuiamo a vedere in quelle popolazioni, un fondo di riserva adeguatamente rimpinguato metterebbe l'operatività in grado di reperire risorse da utilizzarsi in modo tempestivo nell’emergenza.
Le risorse ovviamente sono sempre più limitate; la riduzione del PIL regionale a causa della crisi, acuita dal terremoto, ha inevitabili conseguenze sulla ricchezza complessiva della Regione a causa delle minori entrate fiscali e sulle risorse disponibili. Una delle principali criticità segnalate dalle imprese riguarda il sostegno allo sviluppo, che è l’altro argomento cui in questo assestamento non si è data la dovuta attenzione.
È un momento nel quale le imprese hanno bisogno di sostegno diretto rispetto a progetti di innovazione e di sostegno indiretto rispetto a un'azione più pressante che questa Regione deve fare sul sistema bancario, indipendentemente dagli annunci ormai quotidiani che il Presidente Errani fa, rispetto ai quali non vediamo la concretezza degli atti conseguenti.
Da questo punto di vista ci si attendeva certamente molto di più dal sistema dei Confidi, e anche questo è un argomento che è stato in qualche modo eluso o quantomeno trattato secondo un vecchio schema di ragionamento, ma sarebbe stato una delle leve importanti per far sì che l'intero sistema produttivo regionale si avvantaggiasse di risorse aggiuntive. Penso all'intero sistema, non solo ovviamente al sistema produttivo in ginocchio delle zone che hanno subito il sisma.
Oltre a questo, molte altre critiche indubbiamente si possono fare a questo assestamento. Abbiamo detto che il perimetro dell'assestamento è ormai consolidato, manca una capacità di innovazione. La Regione continua, nonostante il periodo di crisi, come ha detto giustamente il collega Lombardi, a procedere con il freno a mano tirato, secondo una consuetudine ormai datata, ma di questo ormai la Regione sente nella sua complessità, nella comunità e soprattutto nel mondo e nel sistema delle imprese, la necessità di un fortissimo cambiamento.
Questo cambiamento nei numeri sarebbe possibile, e abbiamo visto una capacità di cassa importante, un indebitamento regionale assolutamente sopportabile. Questo sarebbe assolutamente possibile, se vi fosse la volontà politica di attuare una linea di finanza regionale diversa rispetto a quella che abbiamo anche in questo assestamento.
Oltre a questo, riteniamo che vi siano margini di intervento molto ampi. Pensiamo ai capitoli che riguardano il termine oggi di moda della spending review, che tenta di arginare una spesa pubblica che è il maggior problema di questo Paese e che, facendo le dovute proporzioni, anche in questa Regione ha possibilità di essere attuato rispetto ai meccanismi di spesa in mille rivoli (ne sono stati citati alcuni: 200.000 euro per l'enoteca regionale).
Vi sono anche le imprese che da questo punto di vista agiscono in termini meno onerosi e più proficui rispetto al marketing che una di essa fa. I 300.000 euro delle Ecofeste, gli enti che continuiamo a mantenere nonostante anni di discussioni, che sono un volano di spesa, che spesso diventano enti dediti più che altro all'automantenimento (penso alle scellerate operazioni che hanno portato alla dispersione di risorse, ad esempio la vicenda della società degli aeroporti romagnoli). Vedo l'assessore, la dispersione in poco più di dieci mesi di un 1,5 milioni di euro, ma potremmo fare un elenco infinito di queste situazioni, nelle quali si mantiene un volano di spesa per il controllo del territorio, un volano di spesa per un circuito molto spesso clientelare, che potrebbe essere oggetto di un'azione di contenimento della spesa nella razionalizzazione della spesa.
Rimane poi la questione della spesa sanitaria. Come è stato detto, i 150 milioni che abbiamo visto la Regione mette a finanziamento delle attività extra LEA devono avere una spiegazione che tarda a venire, argomento di cui abbiamo parlato.
Credo che sia giunto il momento di ripensare un sistema che, mantenendo un adeguato livello di servizi, comunque mette anche sul piatto un volano di spesa molto significativo. Qui c’è in ipotesi una riduzione di posti letto ospedalieri per rientrare nel parametro dei 3,3 per 1000 a livello regionale, e poi mi risulta e 3,7, assessore.
Mi risulta che partano dei progetti per ampliare gli ospedali e quindi permettere posti letto. Ci sono delle incongruenze, che in un momento come questo di crisi, di difficoltà della finanza con il Governo che sta operando come sta operando e con il ministro che dice occorre che recuperiamo alcuni miliardi nel triennio sulla spesa sanitaria.
Occorre che si faccia una razionalizzazione oppure continuiamo nella politica che siccome in quel territorio c'è un interesse particolare...
Mi risulta che partano dei progetti per ampliare gli ospedali e quindi per mettere posti letto. Ci sono delle incongruenze, dove in un momento come questo di crisi, di difficoltà della finanza, con il Governo che sta operando e con un Ministro che dice che occorre che recuperiamo alcuni miliardi nel triennio sulla spesa sanitaria, per cui vorrei che ci fosse una razionalizzazione, oppure continuiamo nella politica, ma anche dal punto di vista formale questo assestamento è un assestamento fumoso.
In questa regione abbiamo situazioni dove in 20 km insistono 3 o 4 nosocomi (Baggiovara, Carpi, Vignola, Policlinico a Modena). Occorre ripensarlo, non c’è alcuno sforzo o almeno ci auguriamo che qualche testa pensante stia riflettendo su questa razionalizzazione.
Critichiamo anche l’impostazione non solo sulla politica ma anche dal punto di vista formale l’impostazione con cui è stato presentato questo assestamento, un assestamento fumoso, in cui spesso si fatica a individuare da dove arrivino le risorse e a capire come queste verranno utilizzate dalla comunità.
Ho fatto l’esempio dei 47 milioni su cui ruota questo assestamento per il terremoto, risibile perché uno sforzo maggiore poteva essere fatto in modo autonomo.
Ci fa piacere che il Presidente Errani abbia questo filo diretto, continuo, con il Governo su queste questioni e dove abbiamo potuto anche noi abbiamo agito autonomamente. Alcuni degli emendamenti che sono stati presentati dal decreto sono stati proposti da alcuni consiglieri del Gruppo del PDL in un incontro ad hoc con imprese e professionisti nella fase di discussione di quel decreto.
Ci avrebbe fatto piacere anche che nel momento in cui dal mondo delle imprese, nel momento in cui le persone ancora sono per larga parte ospitate in situazioni molto precarie, la Regione che ne ha la possibilità dal punto di vista dei flussi di cassa agisca con più coraggio improprio, in attesa che, perché il grido che arriva anche dai sindaci di quelle zone e dalle imprese è essere pronti ma non avere le risorse.
Il sistema bancario non ci dà le risorse, dallo Stato le risorse devono arrivare, per quello facevo un riferimento preciso a una maggiore capacità di spesa di un fondo di riserva, che ha la dovuta elasticità per interventi che siano nell'immediato, con il recupero rispetto alle risorse annunciate di oltre 2,5 miliardi.
Il Presidente Errani dice che probabilmente saranno 6, per cui gioiamo di questa maggior disponibilità. Vedremo la concretizzazione e speriamo che le cose vadano così. Vedete però che è tutto un condizionale, mentre lì c’è una popolazione, c’è il mondo delle imprese che aspetta le risorse, perché è pronto a rimboccarsi le maniche e a ripartire. Avremmo voluto sapere di più anche rispetto a tutti questi meccanismi, e torno a dire che dal punto di vista formale credo che nella fase di revisione dei nostri regolamenti occorra mettere mano a un sistema che consenta effettivamente ai consiglieri regionali di leggere in modo adeguato gli assestamenti e i bilanci in generale di questa Regione.
Vi sono commissari che, come è stato detto, si sono assolutamente lamentati per il modus e soprattutto per l'impossibilità di avere risposte certe rispetto a cifre che i tecnici mettono ma che sostengono evidentemente delle azioni.
In sostanza, quindi, diamo un giudizio negativo su questo assestamento, lo diamo nel merito come abbiamo detto rispetto ad alcune cifre, ma avremo modo di tornare su questo perché cercheremo di vigilare, visto l'avanzo di cassa che è consistente, evidentemente molte cose che erano nel libro dei sogni non sono state fatte, ma intanto cospicue quantità di risorse sono state riallocate e sono rimaste inutilizzate rispetto alle necessità della comunità.
Lo critichiamo rispetto all'iter formale, lo critichiamo rispetto alla scarsa possibilità di lettura oggettiva di questi numeri, lo critichiamo perché sostanzialmente mantiene inalterato uno schema che, visti i tempi di crisi, ritenevamo potesse essere superato, perché il contingente avrebbe dovuto consigliare un cambio di rotta che invece in questo assestamento di bilancio assolutamente non c'è, mantenendo esso una veste conservatrice rispetto a un modo di gestire questa Regione che oggi evidentemente necessitava di un’accurata previsione.
PRESIDENTE (Aimi): La ringrazio, consigliere Villani, e le ricordo che al Gruppo del Popolo della Libertà sono rimasti 30 minuti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.
ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Quando nel dicembre scorso abbiamo approvato il Bilancio di previsione 2012, abbiamo tutti sottolineato le gravi difficoltà e i condizionamenti delle manovre nazionali per cercare di evitare la bancarotta del Paese, perché di questo si trattava.
Abbiamo purtroppo constatato l’azzeramento dei trasferimenti (penso alla ex Bassanini), che vuol dire poi tutta una serie di funzioni importanti che non riusciamo più a svolgere nel trasporto pubblico locale, nella viabilità, nell'edilizia abitativa, negli incentivi per l'impresa, l’ambiente - potrei continuare ma mi fermo qui -, ma abbiamo constatato anche ad esempio la cancellazione del fondo per la non autosufficienza e il congelamento di risorse preziose per quanto riguarda il Patto di stabilità.
Tutti sappiamo che nel frattempo non è che il patto sia diventato purtroppo più intelligente di prima, anzi semmai sta peggiorando e addirittura adesso viene messo in discussione anche quello che eravamo abituati a fare a livello della nostra Regione.
Abbiamo approvato però un bilancio che comunque ha fatto delle scelte, si è assunto delle responsabilità, ha investito su ciò che avevamo ritenuto prioritario, più strategico, abbiamo sacrificato per forza alcuni interventi, i meno strategici, anche se ugualmente importanti. Quel bilancio ha però lasciato invariata la pressione fiscale a carico di cittadini e imprese, e ha continuato ad agire sul tema della riduzione dei costi di funzionamento, che peraltro ci ha consentito di avere a disposizione risorse da destinare a nobili cause.
Si tratta di un bilancio che non poteva fare miracoli, ma è stato coerente fino in fondo con uno strumento importantissimo che avevamo appena approvato e cioè il Patto per la crescita, ma coerente anche con le priorità collegate ai bisogni dei cittadini e delle imprese, che spingono avanti la società, i territori, l’innovazione degli stessi, che cercano di tenere insieme la coesione, bene prezioso che purtroppo invece si rischia di perdere.
Già a dicembre avevamo chiaro - non per rivangare, ma per fare mente locale perché la memoria pare non essere il nostro forte - che la situazione economica volgeva al peggio e che il leggero ottimismo non del secondo semestre, ma del primo semestre, dei primi mesi del 2011 si era purtroppo già infranto sugli scogli dei debiti sovrani.
Voglio anche dire in questa occasione al collega Lombardi, a cui peraltro riconosco sempre molta serietà nelle argomentazioni, che a novembre scorso era fin troppo facile dire che il Governo di allora, Berlusconi e Bossi, ci costava diversi punti di spread: bastava guardare le facce dei nostri interlocutori, dei Capi di Governo a livello europeo per non andare oltre.
Adesso però non è questo il punto, ma il vero demerito di quel Governo è quello di avere creato purtroppo la situazione che oggi permette alla speculazione di scorazzare anche nel nostro Paese, avendo come tutti sanno (anche i muri lo sanno) portato il deficit in rapporto al PIL al 120 per cento, avendolo ereditato al 103 per cento. Questo è il problema.
E non era certo con quel Governo che avremmo fatto passi avanti sul piano del tentativo di introdurre misure a livello europeo, a partire dal meccanismo di stabilizzazione dei deficit, per cercare di fermare la speculazione e di non pagare un elevato dazio. Bisogna dirsi le cose, perché credo di dire una cosa ovvia, che credo abbiano inteso tutti o perlomeno moltissimi cittadini italiani.
Purtroppo, il vero problema con cui dobbiamo fare i conti tuttora è che siamo in queste grandissime difficoltà perché nel nostro Paese continua ad esserci una cronica mancanza di crescita, anzi adesso, se dovessimo parlare senza retorica, dovremmo parlare purtroppo di recessione.
Se però guardate i dati, negli ultimi dieci anni questo Paese è cresciuto mediamente dello 0,2 per cento e, se aggiungessimo i risultati del 2012, questa media si abbasserebbe ulteriormente. Questo è il problema, che certo viene da lontano, però di questo non sono tutti e in egual misura responsabili, non tutti hanno la stessa responsabilità.
Gli investimenti, l'occupazione, la ricchezza aumenteranno, se ricominceremo a crescere, in modo diverso, però, perché non è più possibile pensare alla situazione pre-crisi e quando si dice «crescere in maniera diversa» non si può non pensare di dover crescere sulla scorta di un nuovo modello di sviluppo economico sostenibile.
Credo che non sia sfuggito e non sfugga a nessuno (basta guardare i quotidiani, ma non solo) in quanto a molti sarà capitato di incrociare delle dichiarazioni come ad esempio l'ultima che ho incrociato pochi giorni fa del famoso economista Stiglitz, secondo cui all'Italia in questa fase forse più che riforme strutturali sarebbero necessari provvedimenti per cercare di stimolare la crescita, perché è qui il nostro punto debole.
Oggi quindi conta soprattutto conoscere cosa serva per tornare a crescere, per tornare a promuovere gli investimenti, per avere le risorse per fare le cose che tanti di noi citano e per le quali, però, bisogna poi fare i conti con la realtà.
Certamente, in primo luogo, bisognerebbe che ci fosse in questo benedetto Paese una politica industriale, per esempio, nonché la revisione del Patto di stabilità e l'accelerazione dei pagamenti. Anche se adesso abbiamo i decreti, vedo che ancora si tarda con i pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione.
Non vorrei essere frainteso, ma in Italia servirebbe fare ciò che stiamo facendo qui, che proviamo a fare qui, in questa Regione, ossia stipulare un patto serio fra Istituzioni, lavoro e produttori che metta in fila i diritti e i doveri, ma anche le responsabilità. È quello che di fatto vediamo nel nostro Patto per la crescita, con le sue azioni e con i suoi strumenti operativi, come il programma che, peraltro, approveremo domani mattina, quello su attività produttive, ricerca industriale, trasferimento tecnologico, attraverso il Piano straordinario per l’occupazione dei giovani, il Piano telematico, il Patto di stabilità regionale, se continueranno a farcelo attuare, nonché lo stesso Piano energetico regionale.
Abbiamo fatto tutto ciò cercando di farlo in una cornice in cui la legalità - noi sappiamo quanto ce ne sia bisogno, soprattutto oggi, alla luce delle nuove sfide che dobbiamo affrontare con la ricostruzione delle zone terremotate - funge da collante alla creazione di un sistema produttivo dinamico e più competitivo, fondato sull'uso efficiente delle risorse, sulla circolazione delle conoscenze, che non sono mai sufficienti, sulla creatività e sull'innovazione, laddove sia possibile un'elevata quota di occupazione, coniugata, però, chiaramente con la qualità del lavoro.
A mio avviso, la prima condivisione sul bilancio di assestamento per il 2012 non può che riguardare la scelta di dedicare direttamente o indirettamente il più alto numero possibile di risorse disponibili per affrontare le drammatiche emergenze prodotte dal terremoto. Ce ne occupiamo prima di tutto attraverso il Fondo straordinario dei 47 milioni e le risorse provenienti dall'insieme del bilancio generale regionale. Se andiamo a vedere, ci saranno tante pieghe che convergono in quella direzione.
Anch'io, come peraltro ha già fatto benissimo e in modo chiarissimo il relatore, voglio unirmi alle espressioni di apprezzamento per il lavoro svolto dal presidente prima di tutto nelle sue funzioni di Commissario, dai Sindaci delle zone del sisma, dalle Istituzioni e dagli stessi nostri colleghi consiglieri regionali, i quali stanno svolgendo un ruolo determinante per gettare le basi della ricostruzione in quelle realtà e passano, credo, dal reperimento delle risorse, con relativa allocazione, e da alcune condizioni.
Non è vero ciò che sentivo adesso riferire, per esempio, sul fatto che non stiamo facendo nulla rispetto alle banche e agli istituti di credito. Mi pare, invece, che stiamo cominciando a portare a casa alcuni risultati.
Comunque il tema del reperimento delle risorse è valido su tutti i livelli della scala nazionale, fino a quella europea, ma passa anche attraverso una legislazione semplificata, certamente per accelerare la ripresa, la ricostruzione e il sostegno anche di tipo sociale a chi è in condizioni di maggiore fragilità.
Per concludere, io credo che bisognerà fare di tutto per ottenere risorse finanziarie aggiuntive per le imprese colpite, per esempio, anche nell'attrezzatura, nei macchinari, nei beni strumentali e immobiliari, a partire da puntuali - lo vorrei sottolineare - detrazioni fiscali da reinvestire nel ripristino dei danni subiti.
Termino, però, esprimendo una preoccupazione. Temo veramente che per questo livello di Governo regionale e locale gli ultimi tagli che si profilano, e su cui giovedì avremo le prime anticipazioni - il riferimento è ovviamente al tema della spending review -, se non interverranno alcuni correttivi per gli Enti locali e le Regioni, anche in merito ai temi della sanità e del trasporto pubblico locale, possano veramente essere letali.
Non ne soffriranno solo i bilanci di queste Istituzioni, ma anche le condizioni di vita dei cittadini. Per tale ragione è ancora più importante cercare di fornire risposte concrete, per non toccare la carne viva delle persone. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Alessandrini.
Ricordo che al Gruppo del Partito Democratico residuano ancora 1 ora e 11 minuti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie. Io non vorrei intervenire sull'argomento, ma avanzare una proposta. Stamattina il presidente ha salutato con molta allegria la liberazione di Rossella Urru, ma eravamo in pochi in quest'Aula, quando la seduta è iniziata.
Proporrei un’iniziativa insolita, che però mi sembra decisamente motivata, ossia quella di dedicare un minuto di rallegramenti alla liberazione di Rossella Urru. Di solito osserviamo un minuto di silenzio per vicende tristi. Penso che in questa occasione si possa tenere un minuto di rallegramento.
Per esempio, io penso di andare a dare una mano al collega Manfredini, col quale abbiamo visitato i Saharawi e abbiamo anche conosciuto Rossella Urru, nonché a Luciano Vecchi. Se lei fosse così gentile da consentire questa inedita possibilità…
PRESIDENTE (Aimi): La ringrazio, consigliere Naldi.
Io sono, mi creda, molto gentile, ma devo rispettare un Regolamento. Porremo la questione all'Ufficio di Presidenza e le prometto che all'apertura dei lavori pomeridiani probabilmente daremo seguito al suo auspicio.
Dovremo anche accordarci su come tenere questo minuto di rallegramenti, essendo un’iniziativa piuttosto insolita.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. La situazione drammatica, da due mesi a oggi, di una parte fondamentale della nostra terra, rende molto amaro l'intervento a nome del mio Gruppo sull'assestamento proposto.
Prendo certamente atto di quanto la Regione e la Protezione civile si stiano impegnando su tanti fronti per sanare l'immane disastro e ridare prospettive di vita e di lavoro a chi non ha più casa, né occupazione.
Oggi cercherò di incalzare la Giunta nelle sue rivendicazioni governative, come non mancherò di rimarcare la necessità immediata di voltare pagina con vecchie pratiche, più o meno clientelari, che, ad avviso della Lega Nord, non sono assolutamente più sostenibili.
Comunque sia, nella relazione alla manovra ho dapprima rinvenuto un dato sconcertante, ovverosia la messa a disposizione da parte della Commissione europea del Fondo di solidarietà per un’irrisoria quota pari al 2,5 per cento dei danni subiti, a dimostrazione, una volta di più, della scarsa considerazione avuta a Bruxelles per una delle parti più produttive dell'intero - oserei affermare - continente.
Successivamente, nella relazione di maggioranza del consigliere Vecchi, pare siano stati compiuti sensibili passi avanti in termini di corresponsione di aiuti. Quali che siano le cifre promesse o garantite, dovremo vigilare per il loro effettivo afflusso a uso equilibrato, tenendo la guardia ben alta da possibili infiltrazioni malavitose, innanzitutto negli appalti dei lavori pubblici.
Dopo l'Unione europea anche Roma pare stavolta aver recepito l'urgenza di sostenere nei dovuti modi le zone colpite, anche se non è dato sapere se abbia rimediato, per esempio, alla clamorosa latitanza del Ministero dell'economia, nonostante le continue richieste di chiarimento dei consulenti del lavoro sulla sospensione o meno in Emilia degli obblighi di pagamento delle ritenute fiscali di giugno. In barba al decreto di moratoria, gli Enti pubblici eseguono i versamenti. Non mi si venga a riferire che questa inerzia è dipesa dalla lunga vacanza del titolare del dicastero.
Atto dovuto, invece, è stato quello della deroga del diabolico Patto di stabilità per spese e ricostruzioni, a cui mi auguro che in futuro lo Stato centrale non richieda futuri rientri sotto mentite spoglie. Ho ben presente, infatti, il paradosso di un Comune lombardo che ha ridotto, secondo legge, i costi della politica, per poi ritrovarsi decurtato a sua insaputa dei trasferimenti erariali di ulteriore importo, anziché essere premiato. A questo punto, al Nord pare non convenga fare i virtuosi.
Chiedo poi di fare il punto sulla delocalizzazione delle imprese sinistrate, così come sui temi e i modi di sgombero delle macerie, perché queste hanno reso inagibili molte abitazioni resistite alle scosse.
Ciò che mi sconcerta è, però, chi vuole anche garantire tutto con i presunti risparmi della cosiddetta spending review, termine alla moda preso a prestito chissà dove, ma che in Italia sa tanto di tartassata, ossia di soldi che deve pagare sempre e comunque chi lavora.
Benché persistano alcuni clientelismi inaccettabili, di cui porterò esempio, condivido comunque l’indignazione della nostra sanità per l'azzeramento del Fondo sociale, per la sprezzante assenza di confronto con gli Enti locali, ma soprattutto per l'inverosimile taglio di migliaia e migliaia di posti letto a danno dei non residenti e del privato convenzionato, che da anni allevia il quotidiano carico ospedaliero.
Questo è un indecente taglio di servizi - altro che sprechi! - e le conseguenze potrebbero essere ben più costose di quanto ricavato, come forse non sanno il professore della Bocconi e i suoi adepti, che riducono tutto a matematica, pronti l'anno prossimo a levare le tende e a lasciare i loro guasti a chissà chi.
Non dimentico poi il tardivo riparto governativo del Fondo sanitario nazionale per il 2012, che acuisce fortemente la difficoltà in loco a pagare i fornitori, benché sulla stampa di regime sia comparsa una claque di esponenti del PD che vuole persistere con l'agenda Monti, a quanto pare con questi pregressi.
Tornando alla relazione di bilancio, certo auspicavo alcune analisi più incisive del passato, ma vedo che si insiste più che altro con le consorterie amiche, con la produzione industriale e con l'esportazione, senza dar conto di saturazioni di mercato, né di ricettività reale e sinergica con ricerca e innovazione tecnologica.
Bene sarebbe, invece, monitorare i reali passi avanti della grande impresa nel welfare per i dipendenti, in termini, per esempio, di asili nido aziendali, sgravando sempre più gli oberati Comuni. Le multinazionali hanno certamente i mezzi negati ad altri per fare ciò.
A tal proposito, l'udienza conoscitiva ha reso lampante una volta di più lo stato di abbandono o quasi del nostro volenterosissimo artigianato, boicottato dal credito, se è vero, come è vero, che solo il 20 per cento dei finanziamenti di Stato è sinora concesso alle imprese fino a quindici dipendenti, che rappresentano l'80 per cento del totale regionale, oltre a dare lavoro a quasi il 60 per cento degli occupati.
L’esponente di categoria ha invocato il finanziamento degli Unifidi, che surrogano con difficoltà la latitanza delle banche. Mi auguro che ci sia una soddisfacente risposta della Giunta in tema.
Nel prosieguo della relazione accompagnatoria ci sono, ad ogni modo, gratuite autocelebrazioni dalla manovra a suon di rigorosa impostazione, razionalizzazione della spesa o ancora di riordino delle risorse, che vorrò smentire con cifre e fatti.
Infatti, nell'articolato taluni incrementi colossali rispetto al preventivo di dicembre dovrebbero qualificare questo assestamento come nuovo bilancio, anziché prosecuzione del precedente. L’automazione e manutenzione del sistema informativo continua a essere vorace e incomprimibile, assorbendo svariati milioni di euro in più e, come anticipato, la ricerca industriale non è da meno, benché da sempre non venga dato esito dell'effettivo apporto alla produzione.
Scorrendo avanti, va bene l'impegno consistente per la promozione turistica, che spero dia merito all'incredibile discredito massmediatico seguito col terremoto, il quale ha dissuaso molti stranieri dal tradizionale afflusso nella costa, come nell'entroterra. Persino i romani si sono visti, infatti, tante disdette, favorite dallo scellerato panico diffuso slealmente anche all'estero.
Avrei piacere che l'assessore Melucci riferisse su ciò che intende fare in merito.
Lo stesso discorso vale per la promozione dei prodotti tipici a mezzo del contributo straordinario dell'Enoteca regionale. Anche in questo caso auspico che l'Ente si faccia sempre più conoscere per l'importante attività di orientamento al consumo, rilanciando le attività sinistrate e interrotte dal sisma.
Speriamo che il notevole impatto emotivo dei crolli dei caseifici sia valso a togliere spazio ai prodotti di frodo fuori dai confini nazionali, tra i nostri emigrati.
Compare comunque rispetto a quanto stanziato a preventivo un aumento di 75.000 euro per interventi di bonifica, da sommare a circa 200.000 euro per il ripristino di opere pubbliche per avversità atmosferiche. Al di là delle cifre, noi vigileremo attentamente sull'effettivo impiego, anche grazie alla nuova legge. Dopo anni di vane e sacrosante proteste si è finalmente preso atto di quanto fossero fondate. Non vi è stato, dunque, altro che un'ammissione di colpa, ma il tempo stabilirà se il tributo imposto recherà agli Enti urbani benefici dimostrabili.
Ci sono, inoltre, quasi 700.000 euro di nuove elargizioni all'Agenzia sanitaria sociale. Torniamo adesso ai temi sui quali verte la gran parte delle finanze regionali. Innanzitutto, in simili frangenti di restrizioni di personale ospedaliero, va motivata fino in fondo l'utilità dei medici e persino degli infermieri in distacco presso l'Assessorato.
La stampa locale ha dato un grande risalto all'intenzione di porre limiti al turnover di tutte le Aziende sanitarie per ridurre l'organico di 500 unità. Se, quindi, non si dà il cambio a chi va in pensione, non vedo perché chi è attualmente in comando esterno non possa tornare ai propri reparti per alleviare il drastico blocco di assunzioni, tanto più che i sindacati paventano a ragione liste di attesa più lunghe.
Siamo d'accordo sul fatto che gli introiti di mobilità in attivo nel sistema emiliano-romagnolo non debbano essere oggetto di critiche avventate, ma chiedo che ne è del caso del piacentino sollevato dal collega Cavalli riguardo il compenso triennale di mezzo milione di euro concesso a un ex direttore dell'AUSL modenese.
In sede di Conferenza sociosanitaria i Sindaci e il presidente della Provincia interessata hanno espresso comprensibile rabbia, tanto più che l'attuale direttore generale aveva ragguagliato su investimenti sempre più difficili.
Perdurando politiche clientelari, la contraddizione esplode e il centralismo romano trova varchi per infierire sui servizi locali. Questa è l'amara considerazione del comune cittadino, alla quale personalmente mi associo.
Non voglio esimermi ora dalla consueta disamina di variazioni di spesa che talvolta hanno riflessi sul bilancio pluriennale in corso. Ho scorto subito quasi un mezzo milione in più per spese d'ufficio, residuando, però, la bellezza di oltre 3 milioni, evidentemente non ancora impegnati.
Seguono 380.000 euro alla Giunta per la mobilità aziendale, con residuo pari a mezzo milione, mentre non si dà conto di progressi significativi sul telelavoro.
Di situazione di stallo si può parlare per i servizi ferroviari regionali, eppure gravati di nuovi e corrispettivi, pari a 2.600.000 euro.
Ci sono ancora 2,5 milioni di nuove uscite per acquisti di immobili. Anche questa pare ormai una voce fuori controllo politico e contabile, di cui non si capisce l'utilità logistica e amministrativa.
Tra gli Enti collaterali beneficiari di obblighi di diversa consistenza figurano poi l’ERVET, la Fondazione Flaminia di Ravenna ed ASTER, quest'ultima per una sedicente ricerca industriale, nonché l'ARPA, senza sapere se abbiamo sfoltito la nota pletorica dei dirigenti.
Mentre tutti i capitoli riconducibili alla legge regionale per la sicurezza urbana restano a secco in un frangente sempre più problematico, laddove furti e rapine si diversificano e dilagano da noi senza ritegno a danno di chiese, abitazioni, uffici e commercianti, il cittadino non denuncia e ha il fondato timore di lasciare la casa incustodita, nonché il rimorso di tenere qualcosa di caro e pregiato.
Le cronache si sprecano ogni giorno. Insistiamo sul coinvolgimento di ex appartenenti delle Forze dell'ordine alla vigilanza in loco, anche se la Giunta e i tecnici non offrono un riscontro.
In realtà, stavolta permangono anche altri residui di poste finanziarie, in passato gestite con più convinzione, come la qualificazione della Polizia locale, e io chiedo, considerata la gravità della situazione in Emilia-Romagna, perché non si identifichi chiaramente la delega della sicurezza in capo a un assessorato.
Di certo non mi scordo che la Giunta Errani va in direzione opposta, quando ancora, dopo decenni di scandaloso scialo terzomondista, si è permessa di esibire alla stampa l'ennesimo milione di euro stanziato anzitempo per i campi nomadi. Le motivazioni stavolta saranno state tratte da un report della Caritas, con grottesca commiserazione per il sovraffollamento e la carenza di servizi essenziali.
Mentre si stanziava un milione, noi giravamo nei campi, dove la Protezione civile non era assistita, a portare alimenti. Mi è venuto in mente questo elemento. Si tratta del solito deplorevole disco rotto del populismo a fondo perduto, della democrazia senza fine e della beffa per un ceto medio gravato di sofferenze, che adesso più che mai ha bisogno di attenzione per ripartire.
A corredo di queste insensatezze si sono posti ad assestato 106.000 euro di contributi per l'accesso all'alloggio di immigrati, senza sapere se regolari o clandestini. Inoltre, 40.000 euro sono stati stanziati per la loro integrazione sociale, mentre zero virgola zero è stato previsto per qualsiasi spesa di rimpatrio per i tantissimi extracomunitari rimasti senza lavoro, come pure è previsto dall'apposita legge regionale.
Credo di aver compiuto un'analisi puntuale e seria di un'Amministrazione regionale incapace, come premesso, di chiudere con gravosi vizi d'origine in parte di origine ideologica di una sinistra sconfitta dalla storia, ma in parte crescente frutto del peggiore assistenzialismo clientelare in un territorio ancora ammirabile per la sua volontà di fare e agire.
Per questo motivo, pur appoggiando i reclami a lor signori del Governo per le urgenti necessità delle popolazioni emiliane, a nome della Lega Nord e dei consiglieri del mio Gruppo, esprimo voto contrario all'assestamento proposto. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): La ringrazio, consigliere Manfredini.
Al Gruppo della Lega Nord residuano ancora 12 minuti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Montanari. Ne ha facoltà.
MONTANARI: Svolgo alcune sottolineature. Condivido molto la relazione del consigliere Vecchi e l’intervento del consigliere Alessandrini. Ho apprezzato per approccio e toni l’intervento del consigliere Lombardi e ho ascoltato attentamente il Capogruppo Villani. Ho ascoltato veramente con tanta attenzione, il che mi porta ad affermare di non poter condividere in radice il suo ragionamento.
Anche se sembrava che ci potesse essere un po' di confronto, ancorché polemico, quando il consigliere ha svolto il passaggio sulla sanità e sulla spending, cercando di fornire alcuni consigli - ci sono posti letto da tagliare e, aggiungo io, anche saldi da mantenere - poi, però, come fa di solito, il consigliere si è buttato a capofitto nell’abituale polemica e l’argomento utilizzato è stato che noi difendiamo alcuni interessi, citando luoghi, con ospedali, dove ci sono posti letto.
Se ci fosse una critica puntuale in base ai parametri da dover rispettare e a eventuali inefficienze, io sarei il primo, ma sicuramente non l'ultimo, a tenerne conto. Sta di fatto che dei luoghi citati e degli altri dell'Emilia-Romagna è riconosciuta una qualità straordinaria, una qualità ben oltre i confini della Regione, anche fuori dall’Emilia-Romagna, e ciò, a mio giudizio, non è solo il frutto del lavoro degli ultimi anni e delle ultime legislature, ma anche del fatto che poco più di vent'anni fa si è attuata una vera ristrutturazione del comparto sanitario.
Non posso non rilevare che da allora, dove sono stati chiusi gli ospedali, lui è espressione di una forza politica, anch'essa variamente ristrutturata, che ha difeso lo status quo ovunque, aizzando la gente contro ogni tipo di ristrutturazione.
Io vengo da una provincia dove voi avete conquistato Bondeno sulla base della polemica della ristrutturazione dell'ospedale e così è capitato in altri luoghi di tale provincia e della regione. Come fate a venire in quest’Aula a compiere un intervento sul rigore del bilancio, quando siete voi i primi ad aizzare la gente contro qualsiasi ristrutturazione che si sia dimostrata capace di portare qualità e servizi alle popolazioni? Ci vuole coraggio.
Dite che sul terremoto la Giunta stanzia solo 47 milioni e non è neanche chiaro come. Ce ne sono poi 60 sulla sanità, ma la Vicepresidente o l’assessore competente potranno spiegare meglio di me quanto una parte di questi di rimbalzo vadano sul terremoto. Non c'è dubbio. In ogni caso, ci si fissa col vestito liso della struttura del bilancio e coi pochi soldi messi a disposizione per il terremoto dalla Regione in fase di assestamento.
Mi sovviene di sottolineare che, come Regione, abbiamo meccanismi, tetti e patti da rispettare, Patti di stabilità, non patti di interesse, e che accendendo un riflettore sulla Regione, mettendola in visione di una maggiore possibilità di spesa rispetto al terremoto, si compie un errore strategico che porta danno ai terremotati, siano essi individui, famiglie, imprenditori o ragazzi che devono andare a scuola.
Perché porta danno? Perché la Regione non ha il grasso da impiegare per risollevare un dramma titanico dal punto di vista di ciò che è stato colpito e della sua entità. Si accende il riflettore in questa sede, ancora una volta, come si è fatto sulla sanità, per fare polemica e non si compie lo sforzo quotidiano che il presidente della Regione, in qualità di presidente e di Commissario, sta compiendo perché l'Europa e l'Italia stanzino i soldi che servono per risollevare i territori che sono stati colpiti.
È tutto qui. Io riconosco assolutamente le capacità del consigliere, ma penso parli semplicemente per trovare il modo di fare polemica, nel più totale disinteresse rispetto ai problemi dei cittadini.
C'è poi anche chi svolge propaganda. Non è stato ancora citato, ma è stato sfiorato il tema della no tax area. Non è mai stata concessa in Europa e interverrebbe verso cittadini che non hanno avuto danni, togliendo a chi li ha avuti.
Vogliamo spiegare tale questione? Anche in quel caso ci sono quantità di soldi che non sono infiniti. Bisogna fare, invece, ciò che è stato sottolineato anche dal consigliere Vecchi in fase di relazione, dando pregio al Commissario Presidente Errani e, io aggiungo, agli assessori e alla Giunta, i quali stanno compiendo un grandissimo lavoro per consentire alle imprese di ripartire, alle scuole di riaprire, al privato di tornare nelle case, e per intervenire sul patrimonio artistico, architettonico ed ecclesiastico.
Vorrei che si potesse respirare in quest’Aula il clima che si respira quando si va nelle zone terremotate. Io ho visto Vigili del fuoco montare strutture che erano state messe a disposizione da parte della Federazione del PD di Ferrara per costruire una chiesa, per poter avere un luogo in cui svolgere le funzioni, compresi i matrimoni. Ognuno in quelle zone ha operato e si è messo a disposizione senza mettere il cappello sul donato, o almeno quasi tutti. Le eccezioni non costituiscono, comunque, la regola.
Io vorrei che questo clima ci fosse, così come vorrei che si potesse apprezzare o criticare meglio, nel merito, il fatto che questa Regione ha un suo disegno di crescita. È stato già ricordato dal collega Alessandrini. Mi riferisco al Patto per attraversare la crisi, al Patto per la crescita, al lavoro che stiamo svolgendo sul Patto di stabilità, sull’occupazione dei giovani, sulla formazione, a un insieme di politiche di innovazione e di modernizzazione ecologica dell'economia che dimostrano che un disegno esiste anche in un periodo di vacche magre.
Non è un vestito liso, ma una proposta per il Paese e forse è proprio questo che crea danno alla possibilità di ragionarci, ossia il fatto che, nonostante la poca tela che abbiamo, siamo in grado di presentare una visione per lo sviluppo delle nostre comunità.
Sulla spending non occorrono tagli lineari, mi rivolgo al Governo, ma un tavolo per tagliare gli sprechi. Il Ministro ha affermato in questi giorni che qualità e quantità dei servizi vanno mantenuti. Bene. La sfida è entrare nel merito, ma c'è poco tempo. Facciamolo, altrimenti ne soffrirà il Paese. In un clima di sereno confronto ci possiamo ascoltare senza polemizzare, compiendo tutti un passo avanti.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Montanari.
Ricordo al Gruppo politico del Partito Democratico che gli residuano ancora 1 ora e 1 minuto.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente. Sull'assestamento del preventivo io vorrei esprimere tre considerazioni, una di metodo, una di merito e un post scriptum.
Quanto al metodo, assessore Saliera, le rivolgo per l'ennesima volta un appello, ma magari questa volta lo rinforzo ulteriormente. Io dichiaro di avere difficoltà a leggere e a elaborare una corretta analisi del bilancio in tutte le sue sedi, in occasione di stesura del preventivo, dell'assestamento del preventivo e del consuntivo, e quindi chiedo, spero per l'ultima volta, augurandomi da parte sua di poter trovare una risposta esaustiva, che la Commissione competente, per impulso del suo assessorato, d'ora in avanti, quando tratterrà il tema del bilancio, lo faccia anche alla luce di strumenti che ci consentano un'analisi più approfondita. Sono sicura, assessore, che lei in camera caritatis non possa farne a meno. Chiunque, quando analizza un bilancio, deve comunque partire da alcuni indici e quantomeno da un raffronto anche con i dati precedenti.
Chiedo cortesemente a lei, ma oggi ufficialmente anche al Presidente Lombardi, di farsi carico di una Commissione che consenta a tutti noi commissari, nell'interesse di tutti, in modo bipartisan, di avere strumenti che ci permettano di svolgere un'analisi di bilancio in modo più adeguato, se non altro per comprendere meglio, nel caso specifico di questo bilancio, come sono arrivati i flussi sul terremoto.
Obiettivamente anch'io ho avuto difficoltà, e mi rivolgo in parte anche al consigliere Montanari, che ho ascoltato attentamente, a riscontrare l’attività di questa Regione sul tema terremoto, anche perché questo è un tema che, ahimè, da alcuni mesi ci preoccupa molto e che caratterizzerà e condizionerà molto il nostro operato e forse anche l'appostamento delle diverse voci di bilancio a seguire.
Sinceramente, non ho capito bene come hanno funzionato questi flussi in entrata. Di sicuro ho notato che una buona parte di essi deriva effettivamente da voci che all'ultimo non sono state destinate, al tempo, rispetto a finalità precedentemente individuate.
Passando al merito, io credo che sarebbe opportuno svolgere una precisazione non di poco conto. Se andiamo ad analizzare il nostro bilancio e le relative entrate, che sono in parte riconducibili a trasferimenti e in parte a entrate che ci derivano da alcuni tributi, vorrei rendere noto, e mi rivolgo anche al collega Alessandrini, che il montante, ossia la sommatoria di queste due voci, è una sommatoria che sta crescendo dal 2009, ragion per cui non possiamo fregiarci di un handicap riconducibile al fatto che abbiamo meno risorse per minori trasferimenti statali.
Dal 2009 all'ultimo consuntivo del 2011 le risorse di cui dispone la Regione Emilia-Romagna sono rimaste le stesse. Nel 2009 erano circa 10 miliardi e nel consuntivo 2011 sono poco meno di 11 miliardi.
Queste entrate, queste disponibilità, non sono nemmeno calate per effetto dei trasferimenti statali, dei famosi tagli che noi spesso invochiamo come un effetto penalizzante. Prestiamo attenzione, perché alla fine la sommatoria dei tagli tra i trasferimenti e ciò che soprattutto noi abbiamo recuperato attraverso le entrate delle imposte di alcuni tributi ha portato a un montante maggiore, che è stato crescente negli ultimi tre anni.
Ciò premesso, con un terremoto come quello che ha subìto questa Regione, mi aspettavo, collega Montanari, obiettivamente uno stanziamento maggiore. Soprattutto, però, al di là dello stanziamento maggiore, proprio per via di ciò che è successo in casa nostra, laddove ci sono stati prima di tutto alcuni morti e, ahimè, le nostre attività produttive sono state pregiudicate, mi auguro solo per un breve arco di tempo e che comunque possano riprendere, debbo riferire che non condividerò il bilancio, fintanto che continuerò a leggere queste voci, che sono ancora - vorrei definirle così - delle "str…" con una "z" in mezzo rispetto al fatto che questa Regione ha avuto un terremoto con i danni che esso ha provocato.
Non ha senso che noi ci prendiamo il lusso di finanziare ancora le Ecofeste, la democrazia maggiormente partecipativa, le palestre ecosolidali, il miglioramento delle aree nomadi. Ci saranno alcuni Comuni nel modenese che riceveranno prima i fondi per migliorare le aree dei nomadi piuttosto che le aree che erano, invece, destinate a ospitare la Protezione civile e, purtroppo, gli sfollati.
Si aggiungono il contributo per l'Enoteca di Dozza, il commercio equo e solidale, nonché altre risorse che per la cooperazione internazionale noi destiniamo anche a Paesi che forse oggi sarebbero meritevoli di una riflessione in tal senso. Cito poi una valorizzazione dei luoghi di aggregazione, 12 milioni per la digitalizzazione delle pellicole cinematografiche, oltre a 500.000 euro sempre per le nostre sagre e festival e l’accordo GECO, che non è un accordo animalesco, ma un accordo per i Giovani evoluti e consapevoli, di oltre 1,5 milioni.
Nonostante abbia rispetto per queste tipologie di interventi, credo che forse queste iniziative avrebbero potuto essere rinviate. Non voglio proporre che siano cassate, però forse avrebbero potuto essere rinviate.
Fino a ieri sera, colleghi, ho sentito imprenditori che non hanno ancora ricevuto e che stanno anticipando loro stessi, con le proprie casse, i soldi per la cassa integrazione, perché l'INPS per i casi sismici non sta ancora anticipando quanto sarebbe di sua competenza.
Colgo questo contesto per rivolgere un appello all'assessorato competente, perché la delibera del 2 luglio, in cui veniva effettivamente riconosciuta la cassa integrazione anche per i casi sismici, non è stata ancora rispettata. A oggi la cassa integrazione non è ancora stata corrisposta da chi di dovere e la stanno anticipando gli imprenditori.
Alla luce di queste spese, mi dispiace, collega Montanari…
(interruzione del consigliere Montanari)
Alla luce di ciò che ho riferito, nonché del fatto che le entrate non sono calate e che comunque questa è una Regione che fino all'anno scorso ha avuto, per fortuna, un avanzo di bilancio e che ha anche una cassa di diverse centinaia di migliaia di euro e una capacità di indebitamento come pochissime Regioni hanno, osservo che manca il coraggio di prendere atto di ciò che è avvenuto e di compiere un'inversione di rotta, un cambio di atteggiamento. Se non lo facciamo quando subiamo un terremoto, quando lo dobbiamo fare? Questa è, invece, una Regione che, nonostante il terremoto, ha tempo per finanziare tutte le operazioni che citavo prima.
Non mi parlate degli effetti dei tagli, perché la matematica non è un'opinione. I tagli ancora non stanno incidendo negativamente sul montante delle disponibilità di questa Regione. Questo è ciò che tenevo a rilevare. Soprattutto io ho un augurio e colgo l'occasione sia della presenza dell'assessore Saliera, sia di quella dell'assessore Lusenti per esporlo.
Ho apprezzato il fatto che l'altro giorno in Commissione si sia riconosciuta la possibilità in merito all'esenzione ticket. Era un atto dovuto inizialmente, in una fase di emergenza, riconoscerla a tutti i residenti nel cratere. Non si poteva riuscire a discriminare chi era meritevole da chi non lo vero.
Oggi, però, a distanza di un mese, siamo in grado di capire chi è stato danneggiato fisicamente, nella propria casa e chi ha perso il lavoro. Adesso che siamo in grado di riconoscere coloro che sono stati realmente danneggiati, perché ci sono le prove per certificarlo, chiedo di prestare molta attenzione nel circoscrivere e nel ricondurre l’esenzione solamente a chi è stato provato dal sisma e di farlo da subito, perché questo provvedimento a oggi riconosce un'esenzione che terminerà il 30 settembre.
Vorrei solo rendervi noto che stranamente, da quando tale disposizione è entrata in vigore a oggi, e stiamo parlando di poco più di un mese, le richieste di visite specialistiche sono aumentate in una maniera talmente smisurata per cui c'è già stato un incremento di spesa sanitaria a questo scopo, riconducibile a oltre 2 milioni di euro.
Prestiamo attenzione, perché manca il dato dei venti giorni di luglio, oltre al dato di agosto e a quello di settembre. Io non sono per non essere solidale nei confronti delle popolazioni terremotate, anzi, però vorrei che queste disposizioni fossero esclusivamente riconducibili a chi effettivamente è stato danneggiato dal terremoto. Posso garantire…
(interruzione della consigliera Costi)
Palma, basta che tu vada in alcuni paesi, quali Molinella o Pieve di Cento, dove tante persone purtroppo possono anche aver subìto alcune ripercussioni collaterali, ma forse possono anche non contare sull'esenzione del ticket da terremoto per ciò per cui sono state toccate. Bisogna essere precisi.
Ciò premesso, passo al post scriptum, assessore. Ho prestato attenzione nel bilancio per vedere se c'erano, come la volta scorsa, alcune norme blitz, come quella che nella scorsa occasione abbiamo dovuto recepire, perché la maggioranza l'ha votata, sul tema del quorum per le fusioni.
Queste norme che non c’entrano nulla con la finanziaria. Avrei piacere che, quando si vara una legge finanziaria, essa fosse tale in tutti i suoi articoli e, quindi, che non servisse come escamotage, come cavallo di Troia per transitare situazioni che, invece, hanno bisogno di un'Aula per essere approvate.
Ahimè, l'ho notato anche questa volta. Ci sono, purtroppo, ben otto modifiche di legge regionale, di cui una ho visto che interverrà anche in materia di Protezione civile e di volontariato. Si compie una precisazione su chi potrà rivestire determinati incarichi e si dispone che non occorre più la qualifica di dirigente, ma è sufficiente che sia stato dipendente della Regione.
Ognuno è libero di svolgere le sue riflessioni, però cerchiamo di attribuire a questa legge un'esclusiva valenza di carattere finanziario. Questi escamotage rischiano di inficiare lo spessore di questa legge e l'importanza che essa riveste nel nostro appuntamento annuale. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.
Ricordo che al Gruppo politico dell’Unione di Centro residuano 6 minuti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Sconciaforni. Ne ha facoltà.
SCONCIAFORNI: Grazie, presidente. Vorrei intervenire dividendo l'intervento in due parti, la prima molto di merito e legata all'oggetto della nostra discussione, cioè l'assestamento, e la seconda tesa a svolgere alcune riflessioni un po' più di ampio respiro, che sono fortemente intrecciate con la discussione che stiamo svolgendo, anche se non riguardano strettamente il tema, ma il futuro della nostra Regione in termini di spesa, di iniziative e di prospettive.
Per la prima parte me la cavo anche piuttosto velocemente. Peraltro, ringrazio il consigliere Vecchi perché, come al solito, ha realizzato un'introduzione molto particolareggiata ed esaustiva rispetto al merito di questo assestamento.
Condivido in gran parte anche le considerazioni che sono state svolte rispetto a questo assestamento, su cui credo che vada sottolineato come molto positivo il fatto che, non a caso, esso ruoti in buona parte nella sua sostanza, sia finanziaria, sia politica, sul tema di fornire risposte concrete, efficaci e adeguate rispetto all'emergenza del sisma.
Sia con la creazione del Fondo speciale, prevedendo spese dirette in questo senso, sia intervenendo attraverso le spese sanitarie sulla ristrutturazione degli ospedali o sui finanziamenti per agevolare i pagamenti dei fornitori nei Comuni colpiti dal terremoto, tutte le misure, o gran parte di esse, sicuramente quelle più significative di questo assestamento, da un punto di vista sia finanziario, sia politico, ruotano attorno al tema di fornire risposte immediate, efficaci e certe rispetto a questa emergenza.
Per carità, si può sempre fare meglio, anche se alcuni suggerimenti che ho sentito presentare dai colleghi dell’opposizione e che in teoria dovrebbero essere migliorativi non sono, a mio avviso, affatto migliorativi. Si può sempre fare meglio, dunque, però a me pare che l'impostazione che la Giunta e anche noi come Consiglio, visto il provvedimento che stiamo per approvare, sia un'impostazione, nella sua sostanza, corretta, giusta e condivisibile.
Svolgo un’altra considerazione, che però già il collega Vecchi introduceva giustamente e che, insieme ad altre emerse nel dibattito allarga la discussione. Cominciamo, anche se mi rendo conto che non è oggi la sede giusta, a ragionare anche guardando avanti, sia per le zone colpite dal sisma, sia, più in generale, su che cosa sarà della nostra regione.
Svolgo questa riflessione partendo dall'attualità che sta per investirci. Se è vero che ancora non ci sono effetti concreti immediati per la nostra regione rispetto alle leggi approvate dal Governo nazionale o in via di approvazione definitiva, è altrettanto vero che ciò che ci aspetta non è questione di anni o di mesi, ma di settimane. Il processo che ci investirà in conseguenza delle leggi da poco approvate dal Governo nazionale è un processo che partirà a brevissimo e che, io credo, rischierà di stravolgere completamente l'assetto della nostra Regione e, mi dispiace osservarlo, anche la nostra discussione, che in alcuni casi mi sembra veramente un po' fuori dal mondo.
Ci sono tre questioni che stanno per investirci in pieno. Una è la spending review, la revisione di spesa, l'altra è la legge appena approvata, il Fiscal Compact, e la terza, che funge da presupposto a entrambe, è la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio, che questo Governo ha ben pensato di approvare immediatamente, prima di partire con spending e Fiscal Compact.
Io penso che l'intreccio di queste tre questioni avrà effetti devastanti sulla nostra Regione. Non condivido la prudenza che sento in colleghi della maggioranza, ma anche dell'opposizione, che è opposizione in quest’Aula, ma poi sostiene il Governo Monti, quando si parla, per esempio, di spending review. Sento affermare: «Adesso vedremo che cosa succede», «Vediamo un po' i conti».
Non ho capito che cosa dobbiamo vedere. A me pare evidente che questi tagli, così come annunciati da questo Governo e rispetto alla sostanza dei quali non ci sarà alcuna variazione, se non in termini di spiccioli, rischiano di essere incompatibili con il mantenimento dell'attuale Sistema sanitario e sociale della nostra Regione.
Non credo di essere né particolarmente disfattista, né particolarmente nero nelle previsioni, ma mi attengo ad alcune cifre e soprattutto colgo in maniera molto allarmata interviste rilasciate da persone che non sono né sprovvedute, né use a tenere proclami sui giornali per conquistare una prima pagina, ma che sono amministratori ben noti, conosciuti, preparati e capaci. Se essi svolgono determinate affermazioni, io le assumo come tali e, quindi, mi comporto di conseguenza e ne derivo una preoccupazione conseguente.
Penso alle interviste rilasciate dal Presidente Errani o dall'assessore Lusenti, che non considero affatto interviste negative, distruttive e catastrofiste. Mi paiono, invece, analisi concrete della realtà concreta che rischiamo di vivere da oggi a pochissime settimane.
Nel sentire ancora, invece, consiglieri che aspettano e che invitano a stare a vedere mi pare che ci sia una profonda sottovalutazione di ciò che sta per investire la nostra Regione. Ovviamente è un problema complessivo del Paese, ma oggi di noi stiamo parlando e, quindi, concentriamoci su di noi.
Accanto a questo punto ci sono i pesanti tagli già previsti sul sistema del trasporto. Ciò che anche in questa regione rischia di vedersi realizzato è non solo un pesante smantellamento di quel sistema di protezione sociale e sanitaria che fino a oggi abbiamo vissuto, ma anche un pesante processo di privatizzazioni, che rappresenta l'altra faccia della medaglia, rispetto al quale tanti Comuni stanno già rispondendo per far fronte ai tagli dei trasferimenti agli Enti locali.
Sulla situazione sono molto preoccupato. Vedo un bilancio che ancora oggi cerca di rispondere costruttivamente e positivamente nel quadro di una situazione difficile, ma che consente, se si sa bene amministrare, di tenere insieme riduzione della spesa, operando soprattutto su razionalizzazione e taglio degli sprechi, e mantenimento di una data qualità dell'intervento. Quello che rischiamo di vivere e di subire da oggi a poco tempo è la rottura di questo equilibrio, la rottura di questo assetto, una rottura pesante. Non è oggi il giorno della discussione di merito su questo punto, perché alcuni dati ci mancano, ma a me pare che i processi politici vadano nettamente e chiaramente in questa direzione.
In chiusura del mio intervento penso che tutto ciò sia assolutamente legato all'operato e alla volontà di operare di questo Governo. Il giudizio su di esso è tra noi molto diverso, ma vedo che da questa diversità di giudizio discende anche l’approccio a volte un po’ "leggero" che sento rispetto a quanto ci sta per investire.
A me pare evidente che non è vero, come invece anche oggi ho continuato a sentir ribadire, che questo Governo sta operando per farci uscire dalla crisi. Non è vero che questo Governo sta operando per contrastare l'attacco della speculazione. Non è vero. Questo Governo non è la soluzione della crisi, ma la causa dell'aggravamento brutale della crisi stessa.
Io mi chiedo quale altro dato economico e macroeconomico dobbiamo aspettare per esprimere un giudizio negativo su ciò che sta compiendo questo Governo. Non esiste un dato macroeconomico che negli ultimi dieci mesi, cioè da quando opera questo Governo, dia segnali di miglioramento. Non ce n'è nemmeno uno. La disoccupazione è aumentata: quella giovanile, fino ai venticinque anni, è arrivata al 40 per cento e quella generale supera il 10 per cento. È aumentata la precarietà: oggi soltanto due persone su dieci possono aspirare a entrare nel mercato del lavoro con un contratto a tempo indeterminato. È aumentata la povertà. È diminuita la produzione. È diminuito il PIL. Lo spread è tornato a superare la soglia fatidica e gravissima dei 500 punti.
Non esiste un solo dato. La speculazione fa il bello e il cattivo tempo, fa tutto ciò che vuole e più si compiono sacrifici, più la speculazione sente odore di sangue, si scatena e ci dà addosso. Non c'è nulla che stia migliorando non nelle ultime due settimane, non due o tre giorni fa, ma negli ultimi dieci mesi e non c'è nessun segnale che indichi che qualcosa migliorerà nei prossimi dieci mesi, per essere eufemistici.
Che cosa dobbiamo attendere - parlo a chi sostiene questo Governo - per esprimere finalmente un giudizio negativo sul lavoro che sta compiendo questo Governo rispetto alle soluzioni dei problemi che ci sono?
Questo è per me il tema centrale, ma, lo ribadisco, è un tema - e chiudo - che non è oggetto di questa discussione, ma che sarà il centro della discussione nella nostra Regione nelle prossime settimane. C’è quello che decide il Governo, ma ci sono anche le ricadute pesanti che si abbatteranno anche sulla nostra regione e di cui evidentemente oggi non abbiamo neanche l'antipasto.
Ribadisco e chiudo: questo provvedimento oggi risponde ancora a una logica diversa, quella che spiegavo prima, ossia il mantenimento di un dato equilibrio, che io credo, però, ed è piuttosto evidente, vedrà la sua fine appena questi provvedimenti, a partire dalla spending review, diventeranno una legge dello Stato. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Sconciaforni.
Ricordo che al suo Gruppo rimangono 8 minuti e 30 secondi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente. Colleghi, oggi noi ci troviamo a tenere questa discussione, anche piuttosto rituale nella vita di un'Assemblea legislativa, in presenza di due condizioni che personalmente considero straordinarie entrambe. Una è l'accresciuta consapevolezza del momento storico che sta attraversando il nostro Paese dal punto di vista della tenuta finanziaria dei conti, ma anche dal punto di vista sociale e della vita comune dei cittadini, e l'altra è quella che ci ha toccato da vicino, un'emergenza unica nel suo genere, che è quella dell'evento del terremoto.
Noi oggi incrociamo questi due dati e questi due fatti, ma, nello stesso tempo, anche un modo di vedere la situazione e alcuni ragionamenti che riguardano il nostro futuro e che non possiamo da nessun punto di vista evitare di mettere a fuoco. Sicuramente ciò che accade oggi a livello di Governo centrale e di taglio della spesa pubblica impone una riflessione brevissima.
Il nostro Paese negli ultimi decenni ha consumato una quantità impressionante di risorse, non tutte andate a buon fine, anzi molto poche, ha sprecato e dilapidato un patrimonio economico, ma anche territoriale, sociale e ambientale e l’ha fatto veramente negli ultimi anni in maniera aggressiva e irreversibile sotto molti punti di vista.
Certamente non è questo che ha provocato la crisi mondiale che attraversa il pianeta, ma sicuramente è questo che non ha messo nelle migliori condizioni oggi l’Italia per resistere e discutere di quello che sarà il nostro futuro. Ci ha messo, invece, in una condizione di debolezza, che oggi costringe ad alcune manovre, che peseranno in maniera sostanziale sulla vita dei cittadini.
Io non credo che si possa affermare che oggi gli effetti di questi tagli ancora non si vedono e che, quindi, è stupido discuterne in questa sede. Intanto credo che ciò non sia vero, perché sulle Pubbliche Amministrazioni, anche e soprattutto a livello locale, l'effetto dei tagli si vede eccome e si comincia a vedere sui servizi.
In secondo luogo, è proprio di questo tema che dobbiamo parlare oggi e per questo motivo sostengo che si incrociano le discussioni. Non si tratta tanto dell’effetto di questa singola e piccola manovra economica, ma piuttosto di come vogliamo vedere il futuro dei nostri territori e della nostra regione. Gli effetti si vedono e si vedranno e non saranno distribuiti in maniera equa. In ciò mi sento di sostenere anche alcune delle considerazioni svolte dal collega Sconciaforni prima di me.
Ciò che oggi divide nel giudizio rispetto alla spending review, alla fiscalizzazione e alle politiche sul lavoro che vanno avanti è che, sebbene ci rendiamo, credo tutti, conto in maniera assolutamente non ideologica che alcune operazioni erano necessarie, perché, lo ripeto, abbiamo speso molto e male negli ultimi decenni, ma altro è avere una visione del futuro che ci consenta di condividere fino in fondo e di portare il peso di questi tagli, a tratti necessari, in maniera equa fra i cittadini.
Io credo che ciò non sia avvenuto e non stia avvenendo. C'è una resistenza drammatica a livello centrale a mettere mano ad alcuni capitoli di spesa che sono veramente molto significativi e che potrebbero determinare operazioni a livello di spesa sociale e di spesa pubblica, nonché di servizi ai cittadini di impatto minore.
Penso, per esempio, alle spese militari, che si continuano, pur con alcuni piccoli tagli, comunque a prevedere in maniera drammatica. Penso anche a molti costi della politica che non vengono affrontati veramente fino in fondo, mentre di ciò abbiamo assolutamente bisogno.
Non è una questione demagogica, ma una questione concreta, che ormai ci deve attraversare e che noi abbiamo saputo affrontare in maniera probabilmente non esaustiva, ma molto decisa come Regione, che non tutti stanno affrontando allo stesso modo.
Penso anche alle tante notizie che si sentono in queste ore sulle altre Regioni, su come si muovono e su come sprecano ancora oggi fondi pubblici, fondi dei cittadini.
All'interno di questo meccanismo, che non potrà che essere un meccanismo di profonda revisione, noi non possiamo esimerci dallo svolgere continui riferimenti, continue richieste e continui focus di attenzione affinché comunque questi tagli necessari e indispensabili oggi per partecipare a un processo di cambiamento mondiale debbano essere interpretati in maniera diversa e soprattutto debbano pesare in maniera diversa sui cittadini.
Oggi succede che i soldi, in senso proprio brutale, vengono presi dove è sicuro di trovarli, cioè nell'impiego pubblico, nei lavoratori dipendenti, nei pensionati, dove è sicuro che ci sono, dove sono a disposizione, dove sono disponibili immediatamente e, quindi, possono consentire di far quadrare i conti finali. Ancora troppo poco, invece, viene fatto per andarli a cercare dove ce ne sono, e ce ne sono tanti, dove sono distribuiti in maniera non equa, dove sono assolutamente sbilanciati, ma magari richiedono scelte impopolari e soprattutto anche molto puntuali per andarli a recuperare. Qualcosa è stato compiuto, da questo punto di vista, rispetto ai decenni del passato, ma un lavoro veramente enorme è ancora da compiere.
All'interno di questo, che è un cambiamento epocale, oggi noi ci troviamo di fronte alla nostra emergenza, un’emergenza che stiamo affrontando con grande capacità, secondo me, rispetto ai tempi e ai modi. Si tratta dell’emergenza terremoto che ci sta attraversando e per la quale forse noi oggi dobbiamo anche cominciare ad ammettere che ci vorrà molto tempo per mettere a posto le situazioni. Ci vorranno anni, ci vorrà una ricostruzione vera, una ricostruzione nel merito della quale è giusto entrare fino in fondo affinché sia una ricostruzione puntuale e sostenibile e che rappresenti, anche se è brutto affermarlo rispetto al dramma e ai danni che ci sono stati, un'occasione vera di avere, anche in questo caso, una visione del futuro che sia oggettivamente sostenibile sotto ogni punto di vista e soprattutto sotto quello della sicurezza e della compatibilità ambientale.
Oggi noi dobbiamo essere in grado nell'immediato di affrontare le nostre emergenze, che sono quelle dei cittadini, delle scuole, delle case, delle abitazioni, delle imprese che debbono ripartire per dare il volano necessario.
Come si fa a non condividere una manovra di questo genere, che di fatto destina, pochi o tanti che siano, questi fondi in maniera esclusiva? Tale manovra compie una scelta precisa e stabilisce che la Regione Emilia-Romagna rispetto a questo problema si mette completamente a disposizione della ricostruzione necessaria e lo fa con questi fondi, che forse possono essere anche considerati insufficienti in un momento come questo.
Non dobbiamo, però, immaginare che in questa manovra si esaurisca la capacità che la Regione Emilia-Romagna ha di intervenire. Con questa manovra noi mettiamo mano alla prima emergenza, ma è solo attraverso la rete, le relazioni, le possibilità e anche, immagino, il bilancio generale che andremo ad approvare che riusciremo veramente a immaginare come ci comporteremo fino in fondo rispetto alla vicinanza ai cittadini colpiti dal terremoto sotto ogni punto di vista.
Certamente, e concludo, quando ci si muove dal punto di vista del bilancio e si pone attenzione alle spese in maniera così puntuale, il lavoro di tutti in queste ore deve essere anche quello di ragionare sulle entrate in maniera puntuale. Se da una parte esistono, e l'abbiamo visto, alcuni sprechi, dall'altra non possiamo dimenticare che debbono esistere alcune equilibrature necessarie anche dal punto di vista delle entrate.
Ancora una volta, noi ragioneremo per capire se questo bilancio e questa manovra siano equi fino in fondo, dal punto di vista sia delle uscite, sia del reperimento delle entrate necessarie. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Meo.
Al Gruppo Sinistra ecologia e libertà - Idee Verdi residuano 10 minuti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bernardini. Ne ha facoltà.
BERNARDINI: Grazie, presidente. Ho seguito con molta attenzione l'intervento del collega Sconciaforni e mi ritrovo in tantissime sue considerazioni. È alquanto strano e simpatico trovarsi in un momento storico come questo a condividere giudizi che sono quasi uguali sull’attuale situazione finanziaria ed economica mondiale, nonché sul Governo.
Mi preme, però, aggiungere un’osservazione. Non mi sorprendo che ci si meravigli della situazione di oggi. Vorrei ricordare al collega Montanari che il 10 luglio 2012 si poteva fare qualcosa di più in Parlamento per i terremotati. La Lega Nord ha proposto un emendamento affinché tutto il finanziamento ai partiti fosse devoluto alle popolazioni terremotate, emendamento che è stato respinto con i voti del PD, del PdL e del Terzo Polo.
Abbiamo visto all'interno dell'articolo 23, comma 11, della spending review investire 500 milioni di euro per la crisi del Nord Africa. Anche questo è sinceramente, a nostro avviso, uno schiaffo nei confronti di somme devolute alle zone terremotate, di cui solo 500 milioni sono garantiti dalle accise sulla benzina, mentre tutto il resto è sempre e comunque preceduto dalla parola "forse": forse ci saranno, forse arriveranno.
È una situazione grave, che sicuramente imponeva un diverso approccio a una manovra di bilancio come quella che oggi andiamo ad affrontare. Mi riferisco, per esempio, alla spesa sulla sanità. Non so quanti consiglieri abbiano ricevuto, nelle ultime settimane, lettere anonime che descrivono spese assurde nella sanità bolognese.
Mi riferisco al Policlinico Sant’Orsola, sul quale è citato in forma anonima - il sottoscritto butta le lettere anonime nel cestino, però le legge per curiosità - un bell'elenco di quanto fossero corposi gli stipendi di dirigenti che magari sono dirigenti di se stessi, i quali non hanno nulla da dirigere. Ci sono poltrone ben remunerate e tutto un sistema che ancora oggi andiamo a garantire, che ancora oggi foraggiamo, che ancora oggi esiste, ma che, proprio per la situazione che si sta creando a livello internazionale e nazionale, non potrà più reggere.
È questo il cambiamento che ci si aspetta, caro Montanari, perché le visioni che voi offrite oggi in termini di novità, di programmazione e di panorama legislativo diventeranno miraggi. Non saranno visioni che troveranno una loro concretizzazione, perché sta cambiando radicalmente tutto, o meglio sta crollando tutto.
Pur essendo la nostra una Regione virtuosa, lungimirante e competitiva ancora su tanti fronti, per non fare la fine di altre tristi realtà regionali, occorre la coscienza di ciò che stiamo vivendo. Non basta la presunzione di potercela fare mantenendo, con un sistema ragionieristico, i conti e, quindi, garantendo un'equità di facciata. Occorre affrontare il problema nel cuore del sistema.
Ripeto, basta vedere ciò che capita nella sanità. Non parliamo di ciò che offre la sanità, ma di quanto costa in termini di burocrazia, di figure dirigenziali, di sprechi presenti nella macchina sanitaria emiliano-romagnola. Se parliamo di ciò che offre e paragoniamo i numeri con quelli di altre Regioni, sicuramente ce ne possiamo fare vanto, ma abbiamo anche tutto un carrozzone che ci portiamo dietro e che non so per quanto tempo ancora continueremo ad avere la possibilità di portarci dietro.
Sono queste le sfide vere dell'innovazione e della spending review emiliano-romagnola che dobbiamo introdurre, perché continuiamo comunque a mantenere un sistema che non so, e in ciò concordo con Sconciaforni, per quanto tempo potremo ancora reggere e mantenere.
A differenza di un mese fa il mondo è cambiato. Se guardiamo indietro nel tempo, vediamo che un anno fa si sono tenute campagne elettorali in cui la parola spread non era neanche citata e sono passati poco più di dodici mesi.
Se non ci prepariamo per tempo ad affrontare veramente anche le disfunzioni di un nostro sistema di amministrazione con una lotta vera al sistema burocratico-amministrativo, ci saranno problemi. Quello che è avvenuto e che sta avvenendo per le zone terremotate deve essere il banco di prova per la nostra Assemblea legislativa per andare ad abbattere un sistema di norme e di burocrazia che va ad appesantire la risposta da fornire al territorio, al mondo delle imprese e alle famiglie. Non è sicuramente la gara di chi ci mette il cappello sopra, di chi si appunta la medaglia sul petto in termini di proposte e d’idee per risolvere la situazione.
L'idea della no tax area non è stata calata sul tavolo del dibattito politico dalla Lega Nord come il mezzo per creare un profitto su una disgrazia, ma era semplicemente il mezzo per far sì che si azzerasse il danno emergente, il lucro cessante per tantissime attività di quella zona. Non vediamola, come qualcuno furbescamente cerca di venderla alle zone interessate, come una boutade di una forza politica.
In Europa ci sono realtà di questo tipo e ce ne sono anche in Italia, se vogliamo andare a vedere. Livigno è una zona di quel genere, per altre motivazioni storiche e geografiche, però tali zone esistono, ci sono e possono essere calibrate non solo su un’area, ma anche su singoli contesti socio-economici. Tale disposizione non andrebbe ad agevolare chi non ha avuto neanche una crepa sul muro della propria fabbrica, del proprio capannone e della propria casa rispetto a chi ha avuto la casa crollata. Andrebbe semplicemente a creare un air bag per concedere la possibilità di eliminare o di azzerare danni economici tangibili che si devono affrontare e che si stanno affrontando.
L’emergenza del terremoto in Emilia è una lotta contro il tempo. Noi non vogliamo essere uccelli del malaugurio. Siamo qui a tifare perché le cose vadano bene, perché si operi in fretta, perché ci siano più risorse possibili da parte della Regione, degli Enti locali, dello Stato e dell'Unione europea per far fronte a questa grave sciagura che ha toccato le nostre terre, ma saremo altrettanto attenti e faremo anche gli antipatici nel segnalare omissioni, ritardi e mancanze da parte di chi deve oggi fornire risposte non solo politiche, ma anche in veste commissariale.
Oggi il nostro Presidente, Vasco Errani, è uno e trino, il che mi ricorda molto le figure divine. Essendo figura divina, speriamo che faccia ciò che non è riuscito a fare nessun altro in Italia, ossia che, quando si verifica un terremoto, si intervenga in modo adeguato. Se ci riuscirà, saremo i primi a tributargli un applauso e a complimentarci, ma, se non lo farà, saremo i primi a indicargli che ha sbagliato, partendo proprio da quando noi abbiamo avanzato alcune proposte e lui ha chiuso subito la porta in faccia a ogni tipo di confronto normativo e di merito su tali proposte.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Bernardini.
Ricordo che al Gruppo della Lega Nord residuano 3 minuti e mezzo di tempo.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire in sede di discussione generale, do la parola alla vicepresidente Saliera per la conclusione del dibattito.
SALIERA, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente. Ovviamente l'assestamento si inserisce nelle linee programmatiche del bilancio di previsione. Quando abbiamo discusso ampiamente il bilancio di previsione 2012, abbiamo visto e approfondito, prima di approvarlo, anche tutti i temi collegati all'economia territoriale e allo stato dei servizi alle persone, tanto che, in un approfondimento e in un’evoluzione del Patto per la crisi del 2007, si è pervenuti a un nuovo Patto per lo sviluppo e il bilancio è stato costruito sulle priorità di tale patto.
In quella sede abbiamo introdotto alcune opzioni, per esempio tutti gli investimenti e tutto ciò che si poteva attivare con i Fondi regionali ai fini dell’occupazione, della stabilizzazione, dei fidi nel settore dell'agricoltura, del turismo e nel settore ampio delle attività produttive, così come tutte le politiche che potevano portare innovazione e, quindi, la ricerca far conoscere i nostri prodotti all'estero, attraverso l'internazionalizzazione. Sono state tutte linee sulle quali le risorse si sono puntualizzate e sono state stanziate.
Analogamente abbiamo agito per la conservazione del livello dei servizi di trasporto, nella quale abbiamo operato con Fondi regionali, così come nel sostenere appieno le politiche per la salute, ma soprattutto il tema sociale.
Quanto all’assestamento, nei mesi scorsi si era già discusso nell'Assemblea, in termini di priorità, su quali azioni rivolgere un assestamento che si assottiglia sempre, in linea con il patto siglato con le forze produttive, le forze che rappresentano il mondo del lavoro, il mondo delle associazioni in senso lato e quello delle autonomie locali.
Si era previsto di investire ulteriormente, se ci fossero state risorse, sul tema sociale, nonché su occupazione e sviluppo. Dopodiché, si è ovviamente deciso di concentrare le risorse che si sono liberate sul tema del terremoto, ossia 47 milioni, di cui 25 destinati per la parte di investimenti e 22 per la parte corrente, più 2 milioni per il cosiddetto - ormai lo chiamiamo tutti così - "nevone" di febbraio. Allo stesso modo era stato individuato già allora un obiettivo, quello di assicurare al territorio 2 milioni di euro, oltre alle spese che sono state, invece, immediate e alle quali, come Protezione civile, abbiamo fatto fronte.
Perché questi 47 milioni sono destinati parte corrente e parte investimenti, ma hanno una denominazione molto flessibile? Ancora oggi è così, fintanto che non c'è la certezza, con l'approvazione dell'assestamento, dei 47 milioni, nonché una valutazione, da svolgere insieme al Commissario, ai Sindaci del territorio e alle organizzazioni imprenditoriali, di quale sarà la misura.
Oggi nell'approvazione di fatto non c'è una denominazione fissa, ma si potrà operare sia verso il pubblico, sia verso il privato. Credo che in una situazione di assestamento questa sia la decisione migliore possibile, che lascia la valutazione a un percorso che sia attuabile - sono assolutamente d'accordo - in tempi brevi.
Rispondo ad altre questioni che avete posto in particolare. Secondo alcuni questa Regione, che mi pare da tutti i banchi venga considerata virtuosa nel sistema nazionale, avrebbe una capacità di spesa che non verrebbe utilizzata.
In merito mi soffermerei su tre fattori. Uno è l'indebitamento, che viene spesso citato, un altro la capacità di cassa e il terzo il Patto di stabilità.
Sul tema indebitamento noi abbiamo una possibilità in termini di autorizzazione all'indebitamento che rientra in alcuni vincoli normativi nazionali. L'autorizzazione all'indebitamento nel passato non poteva superare il 25 per cento delle entrate non vincolate del Titolo I, mentre adesso, con la nuova norma, non può superare il 20 per cento. Per esempio, sul consuntivo 2012, su una possibilità reale di indebitamento che noi abbiamo per il triennio 2012-2014, se non cambia la situazione per il futuro, il limite è di 72 milioni di euro di possibilità di autorizzazione.
Sono due i momenti: la possibilità di autorizzare fino a quanto ci si può indebitare rispetto a un tetto, e tale potenzialità per noi da oggi al futuro è di 72 milioni, e il reale indebitamento.
Il reale indebitamento è sempre in calo, perché utilizziamo le risorse per raggiungere gli obiettivi dell'indebitamento autorizzato, non attraverso l'uso della richiesta attraverso banche, ma facendo girare la cassa in modo tale da non indebitarci.
In realtà, quindi, quello che ci stiamo tenendo è un margine di salvaguardia, in caso di emergenze o di interventi. Noi non possiamo intervenire nemmeno con l'indebitamento, se non siamo all'interno della percentuale autorizzabile.
Per esempio, l'indebitamento regionale in deroga al tetto di indebitamento proiettato nel periodo 2012-2013-2014 ha una previsione in calo da 794 milioni fino a 686 milioni, ma il totale autorizzato è di 2.600.000.000 euro. Su questo abbiamo il limite nell'autorizzazione.
Veniamo al tema, invece, della cassa. Noi abbiamo chiuso lo scorso anno con un valore del fondo di cassa piuttosto alto, già citato anche dal presidente della Commissione Lombardi. Spesso avviene, come è avvenuto alla fine del 2011, che tali somme si riscuotono a fine anno e non sono più spendibili, perché noi le incameriamo, ma non sono più spendibili. Mi riferisco a risorse o a trasferimenti da parte dello Stato. Questa potenzialità è stata utilizzata subito, già a fine anno per una parte e nei primi mesi dell'anno per l’altra, per anticipare in termini di cassa alla sanità risorse per migliorare i tempi di pagamento alle aziende.
Recentemente, subito dopo il terremoto, è stata erogata altra disponibilità di cassa proprio per operare specificatamente per le aziende che riforniscono il mondo sanitario e che hanno sede nell'area del terremoto, in modo tale da azzerare per tali aziende i tempi di attesa.
La cassa viene, dunque, utilizzata con grande attenzione e negli ultimi tre anni il controllo dei flussi di cassa è entrato nella mentalità continua, come controllo, delle nostre strutture, perché è un elemento sul quale, oltre ad alcuni vincoli, c'è un tema proprio su come utilizzarlo, pur mantenendo un minimo di salvaguardia.
Proprio sul Patto di stabilità, se ricordo bene, in Commissione, ma anche in Assemblea, quando abbiamo approvato il bilancio, il consigliere Lombardi ha affermato che in passato la Regione ha agito bene sul Patto di stabilità, ma che si può fare meglio.
Noi abbiamo cercato di fare meglio e quest'anno ancor di più, proprio per il controllo, in termini di tetto, sia per la parte di competenza, sia per la parte di cassa, attraverso un monitoraggio puntuale e rigoroso e un costante controllo e supporto informativo con tutte le strutture regionali nostre interne e in rapporto anche con gli Enti locali.
Quando è più opportuno anche per loro ricevere la liquidazione di ciò che è loro dovuto e ciò è ricevuto in un determinato periodo, riescono a farlo funzionare sul Patto di stabilità e a utilizzarlo al massimo. Altrimenti, se, non hanno la potenzialità, rischiano che esso rimanga sul tappeto.
Questo controllo all'interno delle diverse direzioni è puntuale sia sulla competenza, sia sulla cassa, ai fini dell'utilizzo del Patto di stabilità, al meglio per noi e per tutto il sistema regionale, tanto che i pagamenti come obiettivo programmatico per il 2011 erano di 1.774.000.000 euro in termini di cassa e noi siamo arrivati a pagare 1.763.000.000 euro. Sono una decina di milioni di differenza, ma che, rispetto al passato e alla relativa potenzialità, rappresentano un miglioramento assolutamente netto.
Analogamente, sulla competenza, per cui l'obiettivo programmato era di 1.897.000.000 euro, il risultato di esercizio è stato di 1.895.000.000, con 2 milioni di differenza. In questo modo riusciamo a utilizzare il massimo della nostra potenzialità, sia per un uso efficace all'interno, sia per un uso molto efficace per tutto il mondo che ci circonda nei pagamenti.
Siamo già ovviamente ripartiti sul tema cassa e Patto di stabilità anche in questi mesi e lavoriamo per ottenere effetti ancora migliori. Ormai il margine è stato quasi sfiorato, però, se ci riusciamo, utilizziamo anche piccole cifre, perché tutto è assolutamente utile, sapendo bene che il nostro tetto peggiora oppure che per lo Stato deve migliorare. Rispetto al triennio 2007-2009 per il 2012 il miglioramento che lo Stato chiede è di oltre il 16 per cento e, quindi, noi abbiamo sempre e comunque minore potenzialità.
Intervengo ora su alcuni aspetti puntuali, ma brevissimi, della relazione del consigliere Lombardi. Per esempio, sul tema della sanità alcune prestazioni per i cittadini stranieri sono dovute ad accordi che si sono stipulati fra Stati, in particolare per bambini o ragazzi che hanno particolari patologie.
Attraverso questi accordi si prevede il rimborso degli interventi, rimborsi che avvengono negli anni, così come avvengono negli anni i rimborsi fra Regioni (come sappiamo, minimo dai tre ai quattro anni).
Per tutto ciò che, invece, riguarda l’informatica, nell'assestamento, nel programma, nella previsione triennale c'è un investimento aggiuntivo a quello già previsto nel bilancio iniziale di oltre 3 milioni per informatica e telematica. Lo sviluppo che si intende promuovere - abbiamo incrociato questo elemento anche nella discussione in Commissione sul tema della semplificazione - parte ovviamente da una rete telematica funzionante su tutto il territorio e da processi informatici che portino a banche dati, anagrafi e sistemi molto cooperativi e colloquianti, per riuscire a far sì che effettivamente i cittadini e le imprese girino molto meno per portare carta, in quanto molte notizie e informazioni sono già a disposizione del sistema pubblico. Senza un sistema informatico veramente cooperativo fra i diversi livelli sia all'interno della stessa Regione, sia tra Regione, Enti locali e Stato, esse non sono, però, fruibili. Noi puntiamo a questo obiettivo, perché può riuscire a semplificare realmente la situazione.
Le entrate sono aumentate e la spending review oggi uccide. Sono d'accordo su questo punto, ma non sull’aumento delle entrate. Se vi ricordate, il decreto legge n. 78 del 2010 ha invertito completamente il percorso per il futuro delle Regioni. Ne abbiamo sentito gli effetti nel 2011, così come era previsto dal decreto n. 78, e nel 2012: in totale sono meno 421 milioni, che non esistono più e che finanziavano le funzioni delegate dallo Stato.
Tali funzioni non verranno in pratica più svolte, se non con alcuni piccoli fondi regionali, già dal 2012, come avete visto nel bilancio, e ancor di più dal 2013. La spending si aggiunge a questi tagli. L’aumento in termini assoluti è dovuto alla previsione di entrata del settore sanitario fino a quest'anno, che con la spending review probabilmente sarà in calo. C'è stato poi l'aumento del riconoscimento del tasso di inflazione da parte dello Stato, che, come sapete, è molto più basso di quello reale e che ogni anno richiedeva comunque un efficientamento complessivo, operazione che è stata compiuta.
Adesso la spending review si aggiunge sia sul livello sanitario, sia nel togliere altre risorse che non sappiamo bene quali siano, perché i trasferimenti, essendo a zero, difficilmente possono calare, a meno che non si agisca su compartecipazioni sulle entrate che diminuiscano il sistema e la percentuale di compartecipazione.
Su questo tema i 700 milioni che verranno diminuiti con la spending review, almeno secondo la proposta che leggiamo a livello nazionale, avranno una ricaduta sul sistema regionale, ma non sappiamo ancora sotto quale forma.
Mi fermo e ringrazio per il contributo che in questi mesi mi avete fornito.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, Vicepresidente Saliera.
Ho una comunicazione sull'oggetto 2805. Sono stati presentati venti emendamenti a firma dei consiglieri Defranceschi e Favia. Ci sono, inoltre, ancora due ordini del giorno, di cui uno a firma dei consiglieri Naldi, Meo, Mandini, Grillini, Sconciaforni e Monari e l'altro a firma dei consiglieri Meo, Naldi, Monari, Sconciaforni e Mandini.
È pervenuto poi, sempre sull'oggetto 2805, un subemendamento a firma del consigliere Naldi. In merito compiamo un’ultima verifica.
Essendo le ore 12.52, ci aggiorniamo alle ore 15.00 per l'esame dell'articolato.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 12,52
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;
gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Sabrina FREDA, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA.
I PRESIDENTI
IL SEGRETARIO
Aimi - Richetti
Corradi
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