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111.
SEDUTA DI MARTEDÌ 18 DICEMBRE 2012
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
Indice
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti)
Annuncio di risoluzioni, interpellanza, interrogazioni e di risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Richetti)
OGGETTO 3472
Interrogazione del consigliere Mandini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'ampliamento della discarica Crispa sita nel Comune di Jolanda di Savoia (FE)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
MANDINI (Italia dei Valori)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
OGGETTO 3476
Interrogazione dei consiglieri Naldi e Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa i finanziamenti regionali relativi alla Fondazione che organizza il Meeting dell'Amicizia di Rimini
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
NALDI (SEL - Verdi)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
Aggiornamento della seduta
PRESIDENTE (Richetti)
OGGETTO 3382
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme in materia di tributi regionali» (49)
(Relazione, dichiarazioni di voto e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti)
MONTANARI, relatore
LOMBARDI (PDL)
MANFREDINI (Lega Nord)
VECCHI Luciano (PD)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
PARIANI (PD)
MUMOLO (PD)
PAGANI (PD)
OGGETTO 3337
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012» (50)
(Relazione, discussione e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 3337/1 - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione) (69)
PRESIDENTE (Richetti)
MARANI, relatrice
BIGNAMI (PDL)
COSTI (PD)
LOMBARDI (PDL)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
MEO (SEL - Verdi)
MONARI (PD)
MANDINI (Italia dei Valori)
PERI, assessore
DONINI (Fed. della Sinistra)
NOÈ (UDC)
MANFREDINI (Lega Nord)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Votazioni elettroniche
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
Allegato B
Risoluzioni, interpellanza ed interrogazioni annunciate
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
La seduta ha inizio alle ore 9,42
PRESIDENTE (Richetti): Dichiaro aperta la centoundicesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute
- antimeridiana del 20 novembre (n. 107);
- pomeridiana del 20 novembre (n. 108);
- antimeridiana del 5 dicembre (n. 109);
- pomeridiana del 5 dicembre (n. 110)
inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.
Se non vi sono osservazioni, i processi verbali s’intendono approvati.
(Sono approvati)
PRESIDENTE (Richetti): Diamo giustificazione, già comunicata nella giornata di ieri, del presidente Errani, per i lavori della mattinata, così come giustifichiamo l’assenza per l’intera giornata di oggi del consigliere Villani.
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti): Nel periodo trascorso dall'ultima tornata delle sedute assembleari sono stati presentati i seguenti progetti di legge:
3449 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Richetti, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini e Mazzotti: "Norme per l'adeguamento all'art. 2 (Riduzione dei costi della politica) del decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174 (Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012) e altre disposizioni. Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale), alla legge regionale 8 settembre 1997, n. 32 (Funzionamento dei gruppi consiliari - Modificazioni alla legge regionale 14 aprile 1992, n. 42) e alla legge regionale 30 marzo 2012, n. 1 (Anagrafe pubblica degli eletti e nominati - Disposizioni sulla trasparenza e l'informazione)" (05 12 12).
3450 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Richetti, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini e Mazzotti: "Istituzione, ai sensi dell'art. 14, co. 1, lett. e) del D.L. n. 138/2011, del Collegio regionale dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente" (05 12 12).
3468 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Norme in materia di attività estrattive e minerarie" (delibera di Giunta n. 1903 del 10 12 12).
PRESIDENTE (Richetti): Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 29/11/2012 al 12/12/2012
DPGR n. 247 del 29/11/2012
Procedimento di estinzione per inerzia dell' Ipab "Orfanotrofio Femminile" di Fidenza (PR) - nomina del commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi - presa d'atto della rinuncia del commissario nominato precedentemente.
DPGR n. 251 del 29/11/2012
Azienda Usl di Parma - Nomina Direttore generale.
Annuncio di risoluzioni, interpellanza, interrogazioni
e di risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Richetti): Comunico che sono pervenuti alla Presidenza i sottonotati documenti:
Risoluzioni
3453 - Risoluzione proposta dal consigliere Leoni per impegnare la Giunta a predisporre un protocollo di intesa con le Autorità competenti, per favorire la collaborazione fra medici, magistrati e forze dell'ordine, a favore di azioni e iniziative di tutela delle persone vittime di atti di violenza, sul modello del progetto "codice rosa" attuato in Toscana.
3457 - Risoluzione proposta dal consigliere Cavalli per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a tutelare i lavoratori della Gros Market S.R.L.
Interpellanza
3462 - Interpellanza del consigliere Bignami circa le procedure concorsuali regionali e la validità delle relative graduatorie.
Interrogazioni
3452 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, relativa alla chiusura degli uffici postali in varie località montane della provincia di Bologna.
3454 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la revisione del sistema di prenotazione presso l'Ospedale S. Orsola di Bologna.
3458 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa i lavori relativi alla realizzazione del polo che ospiterà la Scuola Europea di Parma.
3459 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'occupazione di uno stabile sito a Bologna in Via XXI Aprile.
3460 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la normativa ed i contributi relativi alle strutture riguardanti la tutela ed il controllo della popolazione canina, con particolare riferimento ad un canile sito nel Comune di Casalecchio di Reno.
3461 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le modalità di effettuazione del trasporto ferroviario regionale, con particolare riferimento ai servizi merci.
3463 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la riduzione dei fondi per il funzionamento di INPS, INAIL e INPDAP.
3464 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la prevenzione di disagi ai passeggeri nella tratta ferroviaria Bologna-Porretta Terme, con particolare riferimento alle precipitazioni nevose.
3465 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la normativa riguardante la valutazione dello stato di conservazione delle coperture di cemento-amianto.
3466 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la rilevazione della dispersione di cemento-amianto nell'aria nel Comune di Casalecchio di Reno (BO).
3469 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa l'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.
3470 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa provvedimenti regionali riguardanti l'intesa complementare per lo sviluppo del sistema agroalimentare ortofrutticolo dello Stato del Paranà (Brasile).
3471 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'organico di TPER e FER.
3472 - Interrogazione del consigliere Mandini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'ampliamento della discarica Crispa sita nel Comune di Jolanda di Savoia (FE).
3473 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa questioni connesse allo scorporo/fusione tra ATC Spa e FER Srl relativamente alla cessione di autobus ed a costi dei servizi.
3474 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa i contributi regionali riguardanti il Centro di formazione professionale Bassa Reggiana di Guastalla.
3475 - Interrogazione dei consiglieri Grillini e Barbati, a risposta scritta, circa i contributi regionali corrisposti alla Fondazione che organizza il Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini.
3476 - Interrogazione dei consiglieri Naldi e Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa i finanziamenti regionali relativi alla Fondazione per il Meeting dell'Amicizia.
3478 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, relativa alla situazione del Polo scolastico del Comune di Concordia (MO) a seguito agli accertamenti di AUSL e ARPA effettuati sull'area ove è costruito il complesso edilizio.
3479 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la situazione relativa alla ex Stazione ferroviaria Veneta di Bologna.
3480 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa uno studio di fattibilità affidato dall'Unione dei Comuni Reno Galliera.
3481 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della azienda CEVA Logistics Italia Srl, con particolare riferimento alla sede di Cortemaggiore (PC).
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
3268 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la Casa della Salute di Sasso Marconi (BO).
3283 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure relative ai "titoli abilitativi edilizi", con particolare riferimento al Comune di Castel Maggiore (BO).
3286 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa deroghe riguardanti il divieto di rilascio di concessioni nell'Area Tutela Biologica del "Pianasso" (FE), in materia di acquacoltura.
3297 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa il Poliambulatorio di Sasso Marconi (BO).
3298 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa la normativa riguardante le concessioni demaniali marittime, in relazione al recepimento della Direttiva Bolkestein.
3304 - Interrogazione dei consiglieri Donini e Sconciaforni, a risposta scritta, relativa alla condizione abitativa degli sfollati delle zone colpite dal recente terremoto e in particolare alla situazione delle abitazioni sfitte potenzialmente destinabili ai cittadini senza tetto.
3306 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa il Servizio Ferroviario Metropolitano bolognese, i relativi fondi ed il collegamento con l'Aeroporto Marconi.
3314 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa il G.A.L. dell'Antico Frignano e dell'Appennino Reggiano.
3316 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della azienda imolese CNH, in prossimità della scadenza della cassa integrazione straordinaria.
3317 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la "Direttiva sul decoro" del Ministero per i Beni Culturali, in relazione alla tutela dei mercati ambulanti.
3318 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il costo dei biglietti relativi al trasporto pubblico a Bologna e Ferrara.
3322 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa le competenze regionali relative alla programmazione commerciale e degli orari di apertura degli esercizi di vendita al dettaglio.
3323 - Interrogazione dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi, a risposta scritta, circa la società LEPIDA SpA, partecipata della Regione Emilia-Romagna.
3333 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la realizzazione di un casello autostradale a Borgonuovo di Sasso Marconi (BO).
3336 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa l'attuazione, da parte della Giunta regionale, degli impegni connessi all'approvazione della risoluzione n. 1181 in materia di attività estrattive.
3347 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa lo stato di attuazione del nuovo tratto della strada Porrettana tra Silla di Gaggio Montano e Vergato.
3365 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la soppressione di collegamenti ferroviari tra Porretta Terme e Bologna.
3371 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le problematiche riguardanti la società di trasporto pubblico TPER.
PRESIDENTE (Richetti): La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1° del Regolamento interno, non intende rispondere alle interrogazioni sotto riportate ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:
3390 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa notizie-stampa relative all'attivazione di una procedura di licenziamento da parte del Gruppo SAECO.
3463 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la riduzione dei fondi per il funzionamento di INPS, INAIL e INPDAP.
PRESIDENTE (Richetti): Comunicazione circa l’interrogazione oggetto 3447:
3447 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa l'opportunità della pubblicizzazione sul web della figura e del lavoro del garante dell'infanzia e dell'adolescenza.
- La Vice Presidente Simonetta Saliera con nota del 12 dicembre 2012, prot. 49430, ha comunicato alla Presidenza dell’Assemblea, che trattandosi di materia di stretta pertinenza dell’Assemblea legislativa, rimanda alle valutazioni che la stessa vorrà fornire in merito.
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula
PRESIDENTE (Richetti): Iniziamo i lavori di questa tornata prendendo in esame il seguente oggetto:
3472 - Interrogazione del consigliere Mandini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'ampliamento della discarica Crispa sita nel Comune di Jolanda di Savoia (FE).
Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.
La parola al consigliere Mandini per l'illustrazione.
MANDINI: Grazie, presidente. Come è noto, lo scorso 29 ottobre, la Conferenza dei servizi, guidata dalla Provincia di Ferrara, ha approvato i progetti di completamento della discarica Crispa di Jolanda di Savoia. L’intervento è finalizzato ad aumentare la capacità funzionale della discarica per lo smaltimento di 250 mila tonnellate di rifiuti speciali in cinque anni, rifiuti che potrebbero pervenire anche dalle altre Regioni.
Nonostante l’approvazione della Conferenza dei servizi, la realizzazione del progetto presenta, secondo noi, criticità di notevole rilevanza sotto molteplici profili, in particolare proprio in sede di Conferenza dei servizi l’ARPA ha espresso un parere negativo con riferimento all’intervento cosiddetto dei landfill mining.
Segnatamente, tale intervento consiste in una tecnica di bonifica delle discariche mediante l’escavazione dei rifiuti e la loro valorizzazione virtuosa, presenta però, nella fattispecie, problematiche di particolare gravità. Oltre alla valutazione di rifiuti potenzialmente pericolosi, si può assistere anche a possibili stabilità strutturali del lotto interessato all’intervento oltre all’elevato costo di realizzazione. Il parere tecnico-ambientale reso dall’ARPA, pertanto, sottolinea che nel caso di specie, sussiste l’elevato rischio di contaminazione della falda e, comunque, di alterare l’equilibrio ecologico, creatosi nel tempo con la possibilità di generare problematiche ambientali.
Nell’ottica di leale collaborazione istituzionale, sarebbe stato anche auspicabile che la realizzazione di una nuova discarica, in ampliamento di quella esistente, fosse stata concordata con la Regione, al fine di evitare contrapposizioni oppure non allineamenti agli indirizzi del Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con la delibera della Giunta n. 1147 del 2012. Tutto ciò, senza contare la densità della cittadinanza rispetto all’intervento che potrebbe essere ispirato, più che alla tutela dell’ambiente, al fatto di una particolare attenzione rispetto agli introiti che la società AREA potrebbe realizzare nei prossimi anni. Alla luce di queste problematiche abbiamo ritenuto opportuno interrogare la Giunta per sapere se corrisponde a verità che in sede di Conferenza di servizi l’ARPA ha espresso parere contrario rispetto all’intervento di landfill mining proposto da AREA, società gestrice dell’impianto. Se corrisponde a verità che l’ampliamento della discarica Crispa è preordinato a consentire all’impianto di smaltire anche i rifiuti provenienti da altre Regioni. Se non ritiene la Giunta che il progetto in esame sia in contrasto con il principio di precauzione, specie in relazione al possibile pregiudizio che potrebbe essere recato alla falda superficiale, con conseguenti problematiche di risanamento. Se la Regione intende attivarsi, ed entro quale termine, al fine di evitare i pregiudizi ambientali segnalati istituzionalmente da ARPA e dall’Assessorato all’Ambiente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mandini.
La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. A far tempo dalla fine di ottobre del 2010, quindi è una cosa che risale a due anni fa, la società AREA ha dato avvio presso la Provincia di Ferrara all’iter documentale inerente la domanda congiunta di VIA e di modifica sostanziale di AIA per il progetto di completamento del Polo Crispa nel Comune di Jolanda di Savoia.
Il progetto prevede una integrazione dell’attuale discarica per giungere alla chiusura definitiva del sito di smaltimento del Polo Crispa entro cinque o sei anni. Nello specifico il progetto prevede tre macro interventi distinti, orientati anche alla riqualificazione ambientale finale del sito. I tre interventi sono: la rimozione di un lotto della vecchia discarica con tecnica dello landfill mining; la creazione di nuovi lotti di discariche attraverso il riempimento di sovvalli all’interno dell’area già adibita a discarica; la regolarizzazione della superficie dell’intera discarica, con realizzazione di un camping definitivo omogeneo.
Tali interventi prevedono un aumento delle capacità di abbancamento per circa 250 mila tonnellate di rifiuti speciali. Parallelamente, a far tempo dal 2010 si sono anche svolti i lavori relativi alla valutazione della contaminazione del sito, da cui non è emersa nessuna contaminazione in atto.
Per quello che riguarda le risposte ai punti dell’interrogazione, nell’ambito della Conferenza di Servizi del 29.10.2012, ARPA Ferrara, effettivamente, approvando la restante parte del progetto ha invece espresso parere negativo in merito alla sola procedura del landfill mining, in quanto tecnica innovativa e prototipale su cui non si dispongono sufficienti dati operativi e la cui applicazione al caso in oggetto potrebbe comportare dei rischi per l’ambiente e per la falda in particolare. La Giunta regionale, pur non essendo parte in causa in questo procedimento, ritiene che ARPA abbia espresso una posizione corretta e meritevole di ascolto, segnalando, tra l’altro, con una pratica di questo tipo che presenta rischi probabili a fronte di vantaggi incerti, debba essere riservata a casi particolarmente critici o a situazioni di emergenza. Nella Conferenza di Servizi che si è svolta ieri, è stato poi sottoscritto (da ARPA, da Aziende sanitarie e Comune di Jolanda di Savoia, COPAR, Consorzio di bonifica ATER SIR e Provincia), il rapporto di Valutazione di Impatto Ambientale. Sulla base dell’attività fin qui svolta, la Provincia dovrà predisporre l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), che dovrà contenere al suo interno il Piano di Monitoraggio e Controllo predisposto da ARPA per tutto il corpo della discarica, compreso il lotto che si intenderebbe sottoporre al landfill mining, nel caso si decidesse di procedere alla sua autorizzazione.
Applicando correttamente il principio di precauzione, ARPA ha elaborato delle prescrizioni molto stringenti al sistema di monitoraggio dell’intervento del landfill mining; tali prescrizioni sono riportate nel Piano di Monitoraggio e Controllo parte integrante dell’AIA. Il monitoraggio è stato predisposto da ARPA per garantire il controllo continuo dei lavori di landfill mining e, successivamente, delle fasi di riempimento, garantendo in ogni momento la valutazione degli eventuali impatti e consentendo l’intenzione dei lavori qualora si manifestassero elementi di rischio e contaminazione.
L’autorizzazione finale che dovrà rilasciare la Provincia, riguarderà lo smaltimento dei rifiuti speciali che sono gestiti in base alla legislazione corrente, in una logica di libero mercato. Con il nuovo Piano regionale sui rifiuti, in elaborazione, la Regione intende assicurare, confermando peraltro un orientamento più volte espresso, lo smaltimento e recupero dei rifiuti speciali in luoghi prossimi a quelli di produzione, al fine di favorire la riduzione della movimentazione dei rifiuti, in applicazione dei principi di prossimità e di autosufficienza. A questi principi dovranno sottostare anche gli impianti precedentemente autorizzati.
La Regione, pur non avendo competenze in questo procedimento, si è attivata sia attraverso un confronto diretto con la Provincia di Ferrara, sia per il tramite di ARPA per giungere a risultati in linea con i principi appena enunciati e riteniamo che ci sia ancora lo spazio per una decisione finale, che oltre a tenere conto del parere di ARPA si uniformi agli orientamenti che ho appena enunciato.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, sottosegretario Bertelli.
La parola al consigliere Mandini per la replica.
MANDINI: Grazie, presidente. Sottosegretario, parto dalle ultime affermazioni che lei ha fatto, nel senso che, apprezzando l’interesse della Regione su questa questione, lei dice anche che auspica che ci sia ancora spazio per rivedere, oppure modificare la decisione finale. Questo è un atteggiamento che apprezzo perché è dato da un grande senso di responsabilità che questa Regione dimostra nel caso specifico, ma anche nel più ampio ragionamento su quelle che sono le tematiche ambientali.
Sottosegretario, onestamente non capisco per quale motivo la Provincia insiste nel non volere stralciare quella parte di recupero della discarica esistente con, appunto, questa tecnica del landfill mining, perché mi pare che anche alla luce delle ultime posizioni dell’ARPA, che lei ricordava prese nella Conferenza, certo che attuiamo un processo di controllo e di monitoraggio, ma non attuiamo un intervento che è volto alle precauzioni, perché secondo me la precauzione massima si può ottenere solo non intervenendo in questo caso, lei ha detto prima che è una tecnica di sperimentazione che potremmo anche monitorare, però onestamente, nell’ambito di quegli interventi che lei ricorda su tre parti, rimozione rifiuti, nuovi lotti e regolazione finale, credo che questo intervento possa tranquillamente non farsi. Nell’ambito di raggiungere quegli obiettivi, che sono indirizzi regionali, non c’è bisogno, non c’è necessità di mettere in pericolo la situazione ambientale e la falda di quelle di quelle zone, per fare sperimentazioni pericolose o addentrarci in un processo di cui non abbiamo garanzie.
Noi faremo la nostra parte, auspichiamo che la Giunta faccia la propria, per convincere la Provincia a rinunciare perlomeno a questa parte dell’intervento, appunto per un fatto di precauzione ambientale; quella sarebbe la migliore precauzione che possiamo mettere in campo. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mandini.
Abbiamo esaurito l’oggetto 3472. Chiamo ora l’oggetto successivo:
3476 - Interrogazione dei consiglieri Naldi e Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa i finanziamenti regionali relativi alla Fondazione che organizza il Meeting dell'Amicizia di Rimini.
Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.
La parola al consigliere Naldi per l'illustrazione.
NALDI: Grazie, presidente. Chiedo scusa per il ritardo, ma c'era un incidente in tangenziale e ho perso più di mezz'ora.
L’interrogazione che faccio a nome anche della mia collega è relativamente semplice da illustrare. Abbiamo avuto notizie dalla stampa di questo intervento della Procura di Rimini nei confronti della Fondazione Meeting per l’Amicizia fra i Popoli, che ha comportato il sequestro di immobili e conti correnti bancari per truffa aggravata, anche per il conseguimento di erogazioni pubbliche da parte della Regione Emilia-Romagna. Dal momento che questa Regione ha deliberato dei finanziamenti per la Fondazione Meeting o per il meeting, la cosa che chiediamo è se anche quest’anno si prevede di confermare o di deliberare dei finanziamenti, se invece non si ritiene di dover ritirare ogni tipo di finanziamento e se si pensa di costituirsi parte civile di fronte all’esplicitazione del processo contro questa Fondazione Meeting per l’Amicizia tra i Popoli che, in questo momento, è indagata in maniera molto ma molto seria, con degli elementi molto forti contro di essa.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: La richiesta dei consiglieri è relativa a recenti notizie di stampa che riferivano di indagini condotte dal nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza e della Magistratura riminese sui bilanci della Fondazione Meeting per l’Amicizia fra i Popoli di Rimini per la gestione delle edizioni 2009 e 2010 dell’omonima manifestazione. Da quanto si afferma in tali articoli, la Fondazione avrebbe spalmato quote dei ricavi su società collegate, facendo figurare nei bilanci perdite fittizie per poter richiedere e ottenere contributi pubblici a cui, altrimenti, non avrebbe avuto diritto, tra questi, quelli che la nostra Regione ha erogato negli anni 2009 e 2010. L’ipotesi di reato che viene contestata è la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In relazione a ciò, l’Autorità ha disposto il sequestro delle disponibilità degli indagati per l’importo corrispondente al profitto del reato.
La Regione Emilia-Romagna risulterebbe essere, quindi, interessata, in qualità di parte offesa, per un importo pari a 80 mila euro suddivisi in 50 mila nel 2009 e 30 mila per euro per il 2010. I contributi, come da criteri che sottendono a questa tipologia di finanziamenti per manifestazioni ed eventi di rilievo, come certamente si è dimostrata negli anni quella del Meeting, sono stati erogati ex post, a fronte di presentazione della documentazione relativa al bilancio consuntivo.
Allo stato attuale, alla Regione Emilia-Romagna non è stato notificato alcun atto poiché dalle notizie di stampa, risulterebbe che l’attività di Polizia giudiziaria sia ancora in corso. È quindi del tutto evidente che una valutazione sulle misure da adottarsi da parte della Giunta regionale, non potrà che essere disposta con la piena conoscenza formale degli atti, fermo restando che l’ente sarà tutelato pienamente nella sua posizione giuridica, anche con l’eventuale costituzione di parte civile per i danni che deriverebbero dall’illecito comportamento reso noto dalla stampa.
Per l’anno 2012, anche alla luce delle notizie di stampa che richiedono una attenta e prudente verifica di quanto denunciato, non è stata prevista alcuna deliberazione di contributi alla Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, sottosegretario Bertelli.
La parola al consigliere Naldi per la replica, le restano quattro minuti.
NALDI: Facilito i compiti del presidente, farò molto presto.
Mi dichiaro soddisfatto della risposta, che mi sembra precisa, tenendo conto anche delle dinamiche processuali che ci sono, però mi pare che abbia confermato che per il 2012 non c'è finanziamento e che se venissero confermate le accuse che sono state fatte, è evidente che ci si costituisce parte civile. Sono, pertanto, soddisfatto della risposta. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Abbiamo esaurito l’oggetto 3476 e con esso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata in Aula.
Aggiornamento della seduta
PRESIDENTE (Richetti): Sospendiamo i lavori per dieci minuti.
Prima però vi ricordo che riprenderemo con la parte ordinaria del nostro ordine del giorno, passando al progetto di legge oggetto 3382, riguardante le norme in materia di tributi regionali, in quanto la presenza del Presidente Errani, che è garantita per il pomeriggio di oggi, ci fa spostare al primo punto del pomeriggio la comunicazione del Presidente circa l’attuazione del programma, così come abbiamo comunicato nella giornata di ieri a tutti i consiglieri.
Alle 10,10 riprendiamo i nostri lavori.
(La seduta, sospesa alle ore 10, è ripresa alle ore 10,10)
PRESIDENTE (Richetti): Bene, colleghi, riprendiamo i nostri lavori.
OGGETTO 3382
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme in materia di tributi regionali» (49) (Relazione, dichiarazioni di voto e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti): Il testo (n. 7/2012) è stato licenziato dalla Commissione "Bilancio Affari Generali ed Istituzionali" nella seduta dell’11 dicembre 2012.
Il progetto di legge è composto da 22 articoli.
Il relatore della Commissione, consigliere Roberto Montanari, ha presentato relazione scritta.
MONTANARI, relatore: Grazie, presidente. Colleghi, la relazione scritta che accompagna la legge che oggi approveremo, mi consente poche e sintetiche sottolineature.
Il progetto di legge in materia di tributi regionali è lo specchio della scelta strategica che informa tutte le politiche della Regione di non aumentare le tasse per i cittadini e per le imprese. Tra i punti qualificanti del disegno di legge il primo è l’abolizione della imposta regionale per l’abilitazione all’esercizio professionale, dovuta dai giovani laureati che, per esercitare una professione, devono sostenere un esame di abilitazione e il secondo è la novità della lotta all’inquinamento acustico, attraverso l’Imposta Regionale sulle Emissioni degli Aeromobili, definita IRESA.
Il terzo punto è questo, si interviene sul tema delle tasse automobilistiche regionali per i mezzi storici, per consentire una applicazione trasparente della normativa, semplificando e garantendo la legittimità del procedimento, per una giusta ed equa imposizione, senza intervenire su una revisione della tariffazione.
Il quarto punto, sottolinea come si proceda ad un restyling di altri tributi propri della Regione.
L’obiettivo è duplice, adeguare la normativa regionale all’attuale assetto delle competenze amministrative, semplificare e ridurre il peso delle procedure amministrative, in un quadro di trasparenza e chiarezza normativa e facendo propri i principi dello Statuto dei diritti del contribuente.
Alla luce di ciò, si tratta di intervenire a favore dei giovani professionisti, snellendo le procedure burocratiche di gestione, incasso di versamento dell’imposta; quanto alla IRESA che proponiamo di applicare nella misura minima consentita e in un quadro di omogeneità fra regioni limitrofe, il 50 per cento dei proventi di questa imposta finanzieranno il completamento dei sistemi di monitoraggio e di disinquinamento acustico, oltre l’eventuale indennizzo per i residenti delle zone A) e B) dell’intorno aeroportuale.
Lo scopo dell’intervento sulle tasse automobilistiche per i veicoli storici è ridurre contenziosi onerosi con il contribuente e rendere incamerabile quel gettito fiscale che oggi non viene incamerato a causa di contestazioni spesso pretestuose. Senza formalità, ringrazio i dirigenti e i funzionari competenti per il contributo dato, non solo alla definizione dell’articolato che compone la legge, proposta dalla Giunta, ma anche per il ruolo svolto in sede di Commissione consiliare, che ha consentito a tutti i consiglieri una valutazione approfondita della materia oggi sottoposta al giudizio dell’Assemblea.
Presento anche un emendamento tecnico al comma 1 dell’articolo 14 del presente progetto di legge: le parole "entro l’ultimo giorno del trimestre in cui", sono sostituite da "entro l’ultimo giorno del trimestre successivo a quello in cui". Come vedete, l’emendamento si è reso necessario per adeguare i termini di versamento delle imposte sulle emissioni sonore degli aerei a quanto già previsto per l’addizionale comunale sui diritti di imbarco. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Montanari.
È aperta la discussione generale sull’intero progetto.
Se non ci sono iscritti a parlare, chiudiamo la discussione generale e iniziamo l’esame dell’articolato.
Nomino gli scrutatori il consigliere Barbieri, il consigliere Ferrari e il consigliere Luciano Vecchi.
Articolo 1. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano l’articolo 1.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 1 è approvato.
Articolo 2. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 2 è approvato.
Articolo 3. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 3 è approvato.
Articolo 4. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 4 è approvato.
Articolo 5. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 5.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 5 è approvato.
Articolo 6. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 6.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 6 è approvato.
Articolo 7. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 7.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 7 è approvato.
Articolo 8. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 8.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 8 è approvato.
Articolo 9. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 9.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 9 è approvato.
Articolo 10. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 10.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 10 è approvato.
Articolo 11. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 11.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 11 è approvato.
Articolo 12. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 12.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 12 è approvato.
Articolo 13. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 13.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 13 è approvato.
Articolo 14. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 14.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 14 è approvato.
Articolo 15. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 15.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 15 è approvato.
Articolo 16. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 16.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 16 è approvato.
Articolo 17. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 17.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 17 è approvato.
Articolo 18. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 18.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 18 è approvato.
Articolo 19. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 19.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 19 è approvato.
Articolo 20. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 20.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 20 è approvato.
Articolo 21. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 21.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 21 è approvato.
Articolo 22. Se non ci sono interventi in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 22.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 22 è approvato.
Apriamo ora la fase delle dichiarazioni di voto sull’intero provvedimento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente.
Noi voteremo contro questo provvedimento, perché riteniamo che sia un provvedimento nel suo complesso debole, in quanto trattando appunto della possibilità di meglio equilibrare la pressione fiscale e i tributi di questa Regione, prendiamo atto che qualche sforzo è stato fatto, come nel caso della tassa sull’iscrizione dei professionisti, ma molto altro, a nostro avviso, si poteva fare e per questo, appunto, il nostro voto sarà contrario.
Mi preme sottolineare in questa sede anche la questione relativa all’introduzione di questa nuova tassa sulle emissioni acustiche da parte degli aeromobili, l’IRESA che, in qualche modo prevede una possibilità di nuove entrate per la nostra Regione, queste nuove entrate sono per legge già vincolate al 50 per cento per provvedimenti in qualche modo di ripristino di una situazione deficitaria dal punto di vista della tutela dell’inquinamento acustico, ma l’altro 50 per cento derivante da queste risorse rimane libero a disposizione della Regione. Capisco che oggi non siamo in grado di quantificare esattamente questa posta di bilancio, tant’è vero che nel bilancio che andremo a discutere questo non viene considerato, ma siccome non si tratterà di cifre di poco conto, comincio a sollecitare l’attenzione su queste ulteriori entrate su cui la Regione può far conto, per indirizzarle nel migliore dei modi e io ipotizzerei fin da adesso una destinazione nel campo turistico che, in qualche modo per la nostra Regione è una delle vocazioni più importanti.
Per questi motivi, il nostro voto sarà contrario.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Lombardi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Nel condividere le ragioni che il collega Lombardi ha appena espresso, come Gruppo Lega Nord esprimiamo un giudizio negativo. Riteniamo comunque che la Regione possa avviare un ragionamento complessivo dei tributi su cui ha totale o parziale competenza, affinché diventi questo un aspetto che possa in qualche modo rilanciare l’appeal e l'attrattività di questa Regione. Non possiamo stare a guardare i Governi statali che incrementano costantemente la pressione fiscale e, contemporaneamente, tagliano le risorse alle autonomie locali, manovre scellerate come il Salva Italia, le liberalizzazioni, la spending review e simili, hanno stritolato le Regioni del Nord.
Auspico che questa Regione possa ripartire con un ragionamento complessivo sulle tasse ed un ripensamento complessivo anche sui tributi regionali, come l’addizionale IRPEF e la tassa automobilistica.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente. Il nostro gruppo voterà a favore del provvedimento, mi verrebbe da dire con l’amicizia e la stima che provo nei confronti del presidente Lombardi e del presidente Manfredini, esattamente rovesciando le motivazioni che loro hanno sostenuto. Votiamo a favore di questo che, peraltro non è il primo provvedimento sui tributi che approviamo perché già da qualche tempo, ogni anno in occasione della sessione di bilancio, quindi, evidentemente subito prima dell’avvio dell’esercizio finanziario dell’anno successivo, adottiamo una serie di misure di adeguamento della nostra legislazione tributaria che, ovviamente, riguarda aspetti importanti, ma che incidono in maniera sostanzialmente marginale rispetto al complesso del bilancio e delle risorse a disposizione della nostra Regione ed è vero che, ne discuteremo domani in occasione la sessione di bilancio, le risorse a disposizione della nostra Regione, provenienti dai trasferimenti dello Stato, da alcuni anni si vanno riducendo. Ricordo che questo è iniziato, per quanto riguarda il bilancio regionale, in maniera significativa con il decreto 78, dell’allora ministro Tremonti del Governo PDL – Lega, guidato da Silvio Berlusconi ed ha continuato nel corso di questi anni, anche con l’attuale Governo Monti e che questa situazione, ovviamente, si aggiunge ad una situazione problematica, per non dire drammatica, iniziata ancora prima, che riguarda gli enti locali.
La portata del provvedimento che stiamo discutendo e, mi auspico, approvando, e di questo ringrazio il collega Roberto Montanari per l’eccellente lavoro che ha svolto come relatore per conto della I Commissione della nostra Assemblea, è che ci si basi su alcuni principi fondamentali che sono quelli di operare sulla semplificazione e sulla riduzione del contenzioso per quanto possibile e per quanto è ammesso dalle normative statali, ovviamente con l’obiettivo di perseguire l’equità, l’efficienza del sistema e di lottare contro l’evasione e l’elusione fiscale all’interno di una scelta fondamentale, fatta da questa Regione, a differenza, per quanto mi consta, di quasi tutte le altre Regioni italiane, di non inasprire la pressione fiscale. Per quanto riguarda l'iscrizione a bilancio degli introiti di nuovi aspetti della legislazione tributaria, si basa su quel principio di prudenza nella stima delle entrate, mi riferisco, in particolare al tributo sulle emissioni acustiche degli aeromobili, che non ostacola per niente una gestione trasparente del bilancio, anche perché trattasi di risorse importanti ma limitate sul complesso della manovra finanziaria che andiamo a compiere, che compieremo domani con l’approvazione del bilancio, dove c’è ampio spazio già nelle previsioni di spesa esistenti, per l’utilizzo di eventuali altri introiti da tributi diretti di questa Regione e che coprirebbero, per altro, solo una parte delle risorse venute meno nel corso di questi anni. Mi pare che il provvedimento sia, non soltanto sensato, ma sia un provvedimento corretto e ineccepibile e continui una tradizione di qualità e di saggia prudenza nella legislazione tributaria della nostra Regione, ed è per questo che il Gruppo del Partito Democratico lo approverà con convinzione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Montanari. Ne ha facoltà.
MONTANARI: Grazie, presidente. Si tratta di una legge che non ha avuto emendamenti, non ce ne sono stati, probabilmente eventuali idee sugli emendamenti medesimi, di cui anche io ho parlato, si sono estinti in corso d’opera per fatto tecnico, e questo è un fatto estremamente importante.
È stato consegnato all’Aula un lavoro che ha impegnato molto la Commissione con un apporto di tutti i gruppi politici. Questo lo voglio sottolineare, è stato un apporto di merito, che ha consentito di arrivare con il lavoro che è stato presentato.
In Aula ho sentito ragionamenti di carattere politico, do una risposta di merito, quello che c'era da dire l'ha detto il collega Luciano Vecchi, e faccio una valutazione politica modestissima.
Per quanto riguarda l’IRESA, noi destiniamo il 50 per cento a fini ecologici, il restante 50 per cento è libero da impegni, come ha detto il consigliere Lombardi. Vorrei segnalare che la Regione Lazio il 90 per cento lo mette per il ripiano del bilancio della Sanità. Mi pare che noi abbiamo già fatto un’operazione strategica con quel 50 per cento che destiniamo a fini "ambientali" e voglio garantire all’Aula, oltre che al consigliere Lombardi, che l’utilizzo dell’ulteriore 50 per cento sarà condiviso in una sede ampia che mi pare fosse quello che lui auspicava. Non aumentiamo le tasse e qualcuna la eliminiamo. Buona Amministrazione e trasparenza, diritti dei cittadini. Come devo giudicare i voti contrari? Siamo vicini alle elezioni, li comprendo politicamente, a me interessa il merito di un lavoro comune della Commissione che sottolineo come buono e ringrazio i consiglieri per il contributo dato.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Montanari.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Siccome io non sono sotto elezione dico che come Gruppo ci asteniamo per il semplice fatto che c’è un concetto che ha ribadito qualcuno, che ci piace molto e che portiamo avanti da anni che è quello: "più inquini più paghi". È vero che in Commissione c’è stata la discussione sul punto del 50 per cento e ci sono, probabilmente, delle difficoltà tecniche, mi auguro che però questo 50 per cento mancante, venga davvero utilizzato per chi il danno lo risente. Stiamo parlando di situazioni ormai di aeroporti che sono immersi all’interno del tessuto urbano, credo che chiunque abbia una minima esperienza possa testimoniare che diventa difficile condurre una vita quotidiana in determinati posti.
Mi auguro che nel giro di cassa della Regione questo tipo di tassazione possa davvero servire per monitorare quelli che sono gli effetti e anche per eventuali strutture mitigatorie, il semplice fatto di dare delle forme di contribuzione per i tripli vetri, piuttosto che per sistemi di mitigazione del danno.
In questo senso, al di fuori del dibattito politico, il nostro sarà sicuramente un voto di astensione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto, pertanto chiudo la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 3382, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
27
Assenti
23
Favorevoli
20
Contrari
6
Astenuti
1
PRESIDENTE (Richetti): Ha chiesto di intervenire la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.
PARIANI: Vorrei dichiarare il mio voto positivo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Pariani, lo mettiamo a verbale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Presidente vorrei dichiarare il mio voto favorevole, ero in Aula ma qualcosa evidentemente non ha funzionato.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mumolo.
Prego consigliere Pagani.
PAGANI: Anche io ero in Aula e volevo dichiarare il mio voto favorevole.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pagani.
Aggiorniamo il verbale con le dichiarazioni dei colleghi.
Proclamo approvata la legge riguardante «Norme in materia di tributi regionali».
OGGETTO 3337
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012» (50) (Relazione, discussione e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 3337/1 - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione) (69)
PRESIDENTE (Richetti): Il testo (n. 2/2012) è stato licenziato dalla Commissione "Territorio Ambiente Mobilità" nella seduta del 10 dicembre 2012
Il progetto di legge è composto da 18 articoli.
La relatrice della Commissione, consigliera Paola Marani, ha fatto riserva di chiedere l’autorizzazione alla relazione orale. Ricordo che occorre il voto favorevole dei 2/3 dei consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione della richiesta di relazione orale della consigliera Marani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
30
Assenti
20
Favorevoli
30
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Richetti): La richiesta di relazione orale è accolta.
La parola alla consigliera Marani per la relazione al progetto di legge.
MARANI, relatrice: Grazie, presidente. Ho chiesto di potermi avvalere della facoltà di presentare oralmente la mia relazione perché credo che i consiglieri che hanno seguito il lavoro di questo progetto di legge abbiano visto, nel corso di queste settimane, quante siano state le modifiche che sono state apportate rispetto al testo approvato dalla Giunta e quanto largo sia stato fino a ieri sera, il lavoro di consultazione e di partecipazione alla stesura definitiva del testo che, con i relativi emendamenti, verrà discusso oggi in quest’Aula, al fine di rendere davvero sempre più corrispondente questo provvedimento a quelli che sono gli obiettivi che si prefigge. È necessario, in effetti, chiarire innanzitutto di che cosa stiamo parlando. Stiamo parlando di una legge straordinaria, una legge che prevede norme di carattere urbanistico, una legge che deve aiutarci, ovviamente coordinandoci con quelle che sono le disposizioni contenute nelle ordinanze commissariali. Sono ben ottantaquattro le ordinanze fin qui prodotte e anche, ovviamente con lo scopo di rendere più agevole il ricorso, la richiesta di contributi per la ricostruzione. Questa legge dovrà quindi consentirci di affrontare quella che è la parte più difficile del processo di ricostruzione; quando parlo della parte più difficile, intendo quegli interventi che fino ad ora non sono stati possibili come interventi immediati, diretti e quindi quegli interventi per i quali è necessario dotarci di un quadro normativo che, pur nella semplificazione che abbiamo cercato di mettere in campo fin dove è possibile, consenta anche di affrontare le questioni che sono più complesse. Riportare, quindi, i cittadini nelle loro case, riportare le attività commerciali e le attività di servizio nei centri storici, recuperare l’immenso patrimonio pubblico danneggiato dal sisma, con l’obiettivo di far sì che questo avvenga all’insegna di una qualificazione del patrimonio stesso, migliorando la sicurezza sismica degli edifici, migliorando l’efficienza energetica degli stessi e, laddove è necessario, operare con interventi di ricostruzione importante. Si tenga conto di quelli che sono i tratti identitari del nostro territorio, sia che si tratti di centri storici che di centri di campagna e che sono le caratteristiche che abbiamo la volontà di salvaguardare.
Si tratta di un provvedimento di carattere straordinario che sta sulla scia, e mi piacerebbe che oggi non si pensasse che si parte da un punto zero, anche rispetto agli interventi sul patrimonio edilizio, sia che si tratti di abitazioni di privati che di attività produttive o di centro storico, perché sapete benissimo, perché agli Assessori hanno potuto relazionare in quest’Aula più volte su questo, quanto è stato fatto fino ad oggi.
Siamo a 500 milioni di euro di risorse programmate impegnate, che hanno riguardato numerosi interventi, soprattutto su quelle che sono state le funzioni che questa Regione ha voluto mettere in campo immediatamente e, quindi, l’edilizia scolastica e tutto il tema delle sistemazioni provvisorie per quello che riguarda le abitazioni dei privati, il programma di interventi sulle case pubbliche, oltre che gli interventi già finanziati sugli edifici religiosi, sui municipi e su tutte le opere provvisionali, legate ad interventi necessari per garantire la sicurezza dei territori.
Oggi questa legge si propone il compito di affrontare il tema di quell’immenso patrimonio danneggiato o addirittura distrutto dal sisma, che può essere così riassunto. Pensate che le schede AEDES, con le quali si andavano a certificare i danni, sono state circa 42 mila e di queste solo 14864 hanno potuto dichiarare l’agibilità dei fabbricati che sono stati visionati. Siamo di fronte ad un patrimonio che ha subito dei danni ingenti, ovviamente di diversa misura, per i quali da oggi, dalla approvazione di questa legge, potrà partire la progettazione e richiesta di contributi, laddove non è stato possibile farlo fino a questo momento.
Vengo a quelli che sono gli elementi più significativi di questa legge e, nel farlo, cercherò anche di raccogliere, visto che non lo faremo puntualmente, se non sarà necessario nel corso dell’approvazione dei diversi articoli, quelli che sono stati gli elementi con i quali si è modificato il testo della Giunta e con i quali anche oggi stesso andremo a precisazioni aggiuntive attraverso la presentazione di ulteriori emendamenti, che verranno fatti propri dalla stessa Giunta. Innanzitutto con questo provvedimento abbiamo messo in campo più strumenti, che non sono alternativi tra di loro o sostitutivi uno dell'altro, ma che soprattutto non hanno tempi diversi ai fini della loro immediata messa in campo. Nella esplicazione contenuta nel testo che vi è stato consegnato per questa discussione si vede benissimo come nell'ambito del provvedimento si privilegino tutte le possibilità che consentano un intervento diretto, che possa cioè essere realizzato immediatamente, così come immediatamente si può accedere alla richiesta dei contributi. Anche per quello che riguarda gli aggregati più complessi, che riguardano soprattutto le situazioni più complicate legate ai centri storici, il provvedimento in discussione prevede la possibilità di interventi diretti, stabilendo che all'interno di questi aggregati si vadano a definire quelle che vengono definite unità minime di intervento. Questo vuol dire che, anche quando nello stesso edificio insistano più unità immobiliari, ovviamente fortemente correlate le une alle altre, si possano presentare una progettazione unitaria e un'altrettanto unitaria richiesta di contributi e si possa quindi arrivare all'assegnazione dei lavori attraverso un unico tipo di intervento, proprio per le forti connessioni che queste diverse unità immobiliari presentano dal punto di vista strutturale.
Vi è poi lo strumento più forte, più complesso, che consente davvero di intervenire laddove sia necessario approntare, in virtù dei danni del sisma, delle trasformazioni importanti di territorio, di tessuto edilizio. Mi riferisco ai piani della ricostruzione, che hanno procedure accelerate che non hanno precedenti negli strumenti di pianificazione. Essi consentono trasformazioni urbanistiche, possono quindi assumere il valore di variante urbanistica, individuare nuove aree di insediamento anche per poter far fronte alle necessarie delocalizzazioni, consentire la demolizione dei cosiddetti edifici incongrui, insomma consentire di risolvere i problemi più complicati e nel contempo affrontare anche il tema della qualificazione di quelle aree di territorio, sulle quali si intenda intervenire o sia necessario intervenire con uno strumento più complesso.
Il provvedimento che noi oggi presentiamo non contrasta né con la legislazione vigente, né con le leggi regionali, né con quelli che sono gli strumenti della pianificazione locale, anzi integra questi strumenti, mettendo in campo anche la possibilità che i piani attraverso i quali gli enti locali hanno predisposto le loro previsioni subiscano accelerazioni, che consentano di attuare in tempi più veloci quelle previsioni urbanistiche, poiché magari i danni che si sono prodotti hanno ovviamente reso urgente un intervento di ricostruzione in queste aree, che debbono dunque essere oggetto di interventi immediati. Anche in relazione a questo - questo vale sia per quello che riguarda gli insediamenti produttivi, sia i centri storici e la realtà urbana più in generale - l'accelerazione degli strumenti di pianificazione locale è lo strumento che consente davvero di poter rispettare anche quello che è il livello di pianificazione dei Comuni. Così come nel provvedimento è richiamato più volte, esiste la possibilità che siano i Comuni stessi, i Consigli comunali a mettere in campo azioni che questa legge dà loro la facoltà di assumere, attraverso non solo il piano della ricostruzione, ma anche appositi atti deliberativi.
In queste settimane un tema particolarmente delicato è stato all'attenzione di molti, sul quale si è soffermato chi ha potuto assistere all'udienza conoscitiva e ha letto i materiali che sono stati recapitati a quest'Assemblea: come questa legge possa tenere insieme con il punto di equilibrio più alto possibile la tutela del patrimonio, soprattutto vincolato, quindi di maggior pregio, e le esigenze di ricostruzione, in particolar modo quando il danno subito, quindi il crollo dell'edificio o il grave danneggiamento non consentano di fatto una ricostruzione che rispetti le caratteristiche architettoniche e tecnologiche, che non sono più attuali. Questo tema del punto di equilibrio è stato affrontato con molta attenzione e il nuovo punto di equilibrio che è stato trovato si sostanzia essenzialmente in questo: la legge distingue nettamente i beni tutelati dalla Sovraintendenza in base alla legge n. 42 del 2004, quindi su questi beni qualsiasi tipo di intervento è sottoposto al parere vincolante e anche i percorsi di adeguamento, di riparazione, di ricostruzione sono sottoposti al parere della Sovraintendenza e vanno condotti insieme ad essa. Esiste poi un patrimonio vastissimo, legato agli edifici vincolati dalle pianificazioni locali, in materia il provvedimento in discussione opera una distinzione fra quegli edifici per i quali di fatto non esistono più le condizioni per mantenere la sussistenza del vincolo, perché o sono stati demoliti su ordinanza o sono crollati spontaneamente in relazione al sisma, e quelli che hanno subito soltanto danni e possono essere riparati. Ora, per quegli edifici che di fatto non esistono più, cioè gli edifici crollati o demoliti, la perdita del vincolo da un lato dà la possibilità di una ricostruzione che possa prevedere anche volumi diversi, anche se con un ridimensionamento, non certo un accrescimento dei volumi. Per questo il disegno di legge consente questa possibilità di ricostruzione con volumi diversi e affronta anche il tema, che tocca prevalentemente il patrimonio rurale, di come questo edificio possa essere recuperato nei volumi che non sono stati utilizzati nell'arco dei dieci anni, con un intervento di ampliamento limitato. Ci tengo a precisare questo aspetto, che poi riprenderò nell'esame delle problematiche inerenti il territorio rurale, perché questa è la motivazione in base alla quale si è ritenuto di far sì che nella ricostruzione di ciò che si è perduto non si vada ad aumentare il volume degli edifici, ma, come vedrete, nel territorio rurale si faccia per quanto possibile l'operazione inversa. Torno alla questione dei vincoli, affermando che laddove il vincolo di fatto non sussiste in relazione al crollo dell'edificio, nel progetto di legge all'esame sono stati precisati comunque elementi già contenuti nella legge, al fine di consentire il rispetto di talune caratteristiche, che vanno salvaguardate dal punto di vista delle tipologie architettoniche, per quello che riguarda sia i centri storici, sia la campagna, dando poi facoltà ai Comuni di potere eventualmente integrare con propri atti prescrizioni che facciano riferimento alla salvaguardia e alla tutela di alcune caratteristiche peculiari delle realtà stesse, che ovviamente divergono da un territorio all'altro.
Visto che siamo ancora in tema di edifici vincolati, voglio poi fare cenno a quegli edifici del territorio rurale e della campagna, per i quali vi sono state molte segnalazioni, ad un patrimonio che ha subito danni importanti e che, quando non interamente distrutto dal sisma, presenta dei problemi legati agli interventi di riparazione, che concernono non soltanto il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento sismico, ma anche il ripristino dell'immobile nelle caratteristiche originarie.
Il provvedimento consente, esclusivamente per quegli edifici della campagna che hanno un valore dal punto di vista testimoniale, che gli enti locali possano intervenire in materia di revisione del vincolo, in una situazione nella quale vi siano ovviamente garanzie attraverso perizie asseverate e il Comune possa verificare la sussistenza dei gravi danni subiti dall'edificio dal punto di vista strutturale: in questi casi è possibile rivedere la classificazione e sono consentite anche misure di intervento, che possano di fatto rimuovere le limitazioni legate al vincolo.
Vorrei soffermarmi su alcune altre questioni, in relazione alle novità contenute nel testo in discussione, rispetto a quello approvato dalla Giunta. È stato fatto presente come sia importante, in situazioni in cui si manifestino impossibilità o inadempienze, quindi non si manifesti la volontà di intervenire da parte di tutti nell'ambito di quelle che vengono definite unità minime di intervento, per le quali si rendono necessari il progetto unitario e la richiesta unitaria di contributi, dare ai Comuni uno strumento per potersi sostituire ai cittadini cosiddetti inadempienti. Il progetto di legge introduce all'articolo 7 la possibilità che i Comuni assumano questo ruolo, di fatto questo potere sostitutivo dei cittadini inadempienti, e che a questo fine possano avvalersi di risorse, che all'articolo 8 vengono destinate ad uno speciale fondo di rotazione.
Vorrei soffermarmi un attimo su questa questione, perché le modalità con le quali le ordinanze disciplinano l'erogazione dei contributi non contemplano ovviamente una casistica legata a situazioni, dove non sia la volontà del cittadino a non consentire l'intervento, ma situazioni particolari di fragilità sociale, quando insomma si manifesti l'impossibilità di impegnarsi rispetto alle risorse mancanti per l'intervento. Ora, come ho specificato all'inizio, quella in discussione è una legge urbanistica, che in quanto tale non disciplina l'erogazione dei contributi. Abbiamo però voluto lasciare in essa anche questo segnale consistente nella istituzione di un fondo, destinato ai Comuni, perché essi possano immediatamente sostituirsi in quelle situazioni in cui non si è in grado di procedere con la realizzazione degli interventi nell'ambito di questi aggregati i minimi, facendo sì che possano disporre del cento per cento delle risorse necessarie.
Siamo consapevoli del fatto che su questo versante vi è un tema, al quale abbiamo cominciato a lavorare e che verrà rimandato ad un apposito regolamento. Mi riferisco allo strumento della rivalsa nei confronti dei cittadini, che non hanno conferito la parte di risorse loro spettanti: nella regolamentazione si dovrà tenere conto dei criteri che tengano conto di quanto ho testé affermato, quindi andranno stabilite regole nell'ambito delle quali sia possibile definire anche coloro i quali per difficoltà oggettive non sono nella condizione di poter partecipare, per quello che compete loro, al processo di riparazione o di ricostruzione della loro abitazione.
Debbo ora esporre un'osservazione su due articoli che riguardano l'uno il centro storico, l'altro gli edifici rurali. Abbiamo operato - non entro nei dettagli - con un criterio che tiene conto della differenza necessaria nel tentare di raggiungere l'obiettivo della qualificazione tra quella che è la realtà dei centri storici e quella che è la realtà della nostra campagna. Abbiamo un'esigenza di ripopolamento del centro storico, di riportarvi il maggior numero possibile di attività e questo problema non è nato evidentemente esclusivamente con il terremoto, ma è stato da esso ulteriormente accentuato. Noi abbiamo bisogno di riportare vitalità, attività, funzioni e servizi nei centri storici. Per questo, come avete visto, il provvedimento in discussione stabilisce che nella riparazione, nella ricostruzione si mettano in campo tutte le iniziative possibili, anche incentivanti, per consentire che si recuperino interamente gli edifici danneggiati, quindi nelle misure incentivanti abbiamo inserito la possibilità di operare frazionamenti in più unità immobiliari nel centro storico, laddove fosse necessario. Abbiamo in sostanza inserito la possibilità di rivedere i perimetri, quindi i frazionamenti, consentendo le operazioni necessarie per organizzare diversamente gli spazi anche in funzione delle attività che lì hanno bisogno di insediarsi. Vi è poi la possibilità di intervenire attraverso il piano di ricostruzione, consentendo anche delle delocalizzazioni. Ho citato all'inizio gli edifici incongrui, che possono essere di fatto abbattuti, ma si fa riferimento anche a quelle attività che non hanno più ragione di stare nei centri storici e che possono, attraverso il piano della ricostruzione, essere delocalizzate in aree idonee, si tratti di attività produttive o di natura diversa, ma che non possono rimanere nei centri storici.
Abbiamo il problema contrario nella campagna, rispetto alla quale siamo ovviamente consapevoli del fatto che va contrastato il fenomeno della dispersione urbanistica e vanno quindi messe in campo tutte le azioni possibili per far sì che si possa operare anche rispetto a ciò che si è prodotto in questi anni nelle nostre aziende agricole, attraverso un processo di addensamento, per cui gli edifici in campagna debbono rimanere - mi riferisco alle abitazioni - là dove sono e devono essere riparati là dove insistono o, quando ci sono le condizioni, ricostruiti anche ridotti nei volumi, ma normalmente là dove erano. Per quello che riguarda la moltitudine degli edifici a servizio dell'agricoltura, che sono sparsi nella campagna, è prevista la possibilità di operare con trasformazioni, che consentano l'eliminazione degli edifici non più utili e di recuperare i volumi relativi al centro del nucleo aziendale. Questa possibilità va a favorire questo processo di addensamento e a contrastare quello che viene definito lo "sprawl" urbanistico.
PRESIDENTE (Richetti): Consigliera, deve avviarsi rapidamente alle conclusioni.
MARANI: Vado velocemente alla conclusione. Sto cercando di essere sintetica. Mi pare importante esporre le questioni che sono state poste e che sono state accolte nell'ambito di un provvedimento così importante. Vorrei pertanto far riferimento alle aree produttive, che non costituiscono l'elemento prioritario di esso, ma rispetto alle quali abbiamo avuto diverse segnalazioni, nel senso che oggi come oggi coloro i quali non hanno potuto riparare i loro capannoni o ricostruirli, hanno delle problematiche dal punto di vista del reinsediamento di tali attività, che richiedono strumenti agili e flessibili, perché l'obiettivo che ovviamente abbiamo è che le imprese rimangano nel nostro territorio e si adeguino nel tempo più veloce possibile a quelle che sono le esigenze. Il testo in discussione pertanto stabilisce, soprattutto per quello che riguarda le aree produttive, come oltre al piano della ricostruzione, quindi agli interventi più complessi di delocalizzazione, si possa con sola delibera del Consiglio comunale prevedere delle modificazioni, che riguardino la situazione specifica e puntuale del capannone produttivo, quindi le altezze, le distanze, gli indici, anche in deroga al piano vigente. Questo è previsto in un articolo del provvedimento, così come è previsto - sottolineo - che si possa, come già previsto dalla legge n. 20, ricorrere anche a varianti semplificate, per quello che riguarda le esigenze di ampliamento o di delocalizzazione, che le imprese hanno. Per le imprese poi è stato posto un tema particolare, nel senso che i condomini non sono solo quelli residenziali, ma ci sono anche dei veri e propri condomini produttivi. Mi riferisco alle stecche dei capannoni produttivi: di fronte alle inadempienze che li riguardano vanno applicate le stesse modalità di potere sostitutivo dei Comuni, che si applicano per quello che riguarda il residenziale.
Il piano della ricostruzione, che, come vi dicevo, è lo strumento più complesso, è stato comunque assolutamente semplificato. Cito un aspetto significativo della semplificazione: abbiamo accolto l'osservazione che questi piani siano adottati entro il 2013, ma anche che la procedura attraverso la quale essi vengano analizzati non sia quella tradizionale, ma si ricorra ad uno strumento straordinario definito Comitato unitario per la ricostruzione, che metterà insieme Comuni, Provincia e Regione, per potere in una sola azione autorizzare, osservare, integrare, chiedere chiarimenti e approvare in tempi veloci i piani in questione.
Concludo affermando che, nonostante un lavoro di settimane e di incontri continui con tutti i soggetti interessati, il testo in discussione è un punto di equilibrio, che, una volta approvato, dovrà essere attentamente monitorato. Abbiamo accolto una proposta di emendamento che tende proprio a questo, cioè di monitorare continuamente la legge e di verificare davvero che tutto ciò che abbiamo messo in campo fino ad oggi ci porti in tempi brevi a conseguire l'obiettivo di ricostruire il nostro patrimonio in tutta la sua interezza, dalle abitazioni, alle attività produttive e all'importante patrimonio rurale della nostra campagna.
PRESIDENTE (Richetti): Ringrazio la relatrice, consigliera Marani.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.
BIGNAMI: La ringrazio, presidente. In realtà, il lavoro svolto in Commissione - ne rendiamo atto alla relatrice e alla Giunta - ha approfondito sotto diversi aspetti il testo della proposta di legge. Rimaniamo un po' sorpresi dagli emendamenti che sono stati presentati, che alterano significativamente il tessuto del testo, quindi per certi aspetti ci troviamo anche un po' spiazzati - lo dico con molta onestà - perché dopo l'analisi che avevamo condotto rispetto alla proposta di legge portata all'attenzione dell'Assemblea, da una rapida lettura mi pare - non me ne voglia la collega Marani - che leggere e ascoltare diventi alquanto complesso. Mi pare infatti che alcune modifiche siano quantomeno orientate nella direzione di migliorare il testo della proposta di legge. Mi scuso quindi se alcune considerazioni che svolgerò si possono in qualche maniera intendere superate, ma quest'imbarazzo è determinato dal fatto che non siamo riusciti a leggere i numerosi emendamenti, alcuni dei quali sostituiscono anche interi articoli. Successivamente valuteremo insieme con il Presidente, anzi l'Ufficio di Presidenza valuterà come condurre la discussione, perché mi pare che vi sia una sensibile ed evidente alterazione del testo originario.
Ciò detto come doverosa premessa, passo a da alcune rapide considerazioni.
La prima è di carattere generale: è stato affermato che la Giunta con quest'ultimo tassello abbia tentato di articolare tutti gli strumenti nella sua disponibilità per dare corso alla ricostruzione. Se da un lato si può e si deve riconoscere che certamente questo tipo di azione non può essere banalizzata, dicendo che si è lavorato male, al contempo dobbiamo rimuovere alcune enfasi che sono state eccessivamente valorizzate nel corso degli ultimi mesi.
Secondo noi, al netto del fatto che ad oggi di soldi se ne sono visti pochi, per non dire quasi niente - è notizia di ieri che sarebbero stati sbloccati i finanziamenti, dunque speriamo vengano portati oggi in Regione e che quindi anche a seguito degli accordi con la Cassa depositi e prestiti abbiano ad arrivare questi gettiti, che sono evidentemente indispensabili - rimane un quadro normativo, che appunto viene completato da questa proposta di legge. Speravamo che tale quadro normativo fosse un po' più veloce e snello, un po' meno burocratizzante e al contempo un po' più coraggioso. Ho ascoltato con attenzione, ho letto anche gli emendamenti e credo di non dire cosa sbagliata, nel senso che non mi pare che nella relazione questo tema sia stato toccato in variazione rispetto a quello che era stato già discusso. Sul piano della ricostruzione avremmo voluto una alquanto maggiore determinazione, quindi non una mera facoltà, ma un dovere da parte dei Comuni di adottare questi piani, non per fissare come delle tagliole, degli step burocratici da adempiere o meno. Ci rendiamo conto che la scelta va nella direzione di provare a dotare la normativa di un'elasticità, che in una qualche maniera compensi eventuali interstizi, che altrimenti una maggiore rigidità lascerebbe insoluti, ma al contempo riteniamo che l'obbligo con cui la normativa avrebbe potuto operare in questo caso e che ritroviamo in altri testi - senza andare troppo lontani, quello che leggeremo domani e dopodomani sul riordino territoriale, molto netto, molto coraggioso per certi aspetti, speriamo non troppo - se si fosse insomma deciso di obbligare i Comuni a dotarsi di questo piano di ricostruzione, si sarebbe fatta una cosa giusta, perché il corollario sarebbe stato quello di dotare questi strumenti di tempi, procedure e modalità applicative certi e indiscussi per tutti gli enti locali, il che invece con l'attuale testo non avviene. Si rischia di creare quello che in diritto viene definito un sistema a macchia di leopardo, vale a dire con dei buchi nella normativa o, meglio, nella ricaduta territoriale della medesima, che non credo agevolino il compito delle imprese, dei soggetti, delle famiglie, dei proprietari, che evidentemente sono impegnati nella ricostruzione.
Al contempo riteniamo che vi sia stata - adesso direte che il Pdl non è mai contento, probabilmente avete anche ragione, ma proviamo a centrare un po' in alto determinati obiettivi - una delimitazione troppo netta sul cratere. Attenzione, con ciò intendo dire che il principio della rilocalizzazione o, meglio, del mantenimento in sede delle attività è evidentemente giusto, ma avrebbero dovuto essere garantiti meccanismi premianti maggiori e magari di minore intensità rispetto a chi avrebbe potuto anche usufruire, non trovandosi le proprietà insistenti nel cratere, di un minimo di meccanismo premiale nel caso si muova nell'immediata periferia del medesimo. In altri termini, forse avrebbero potuto essere creati degli scalini nei meccanismi premianti, che, evidentemente senza generare delle logiche di delocalizzazione, che evidentemente non ci appartengono e non appartengono alla discussione di questo testo, avrebbero però potuto rendere in una qualche maniera più elastica una eventuale ricollocazione nelle aree limitrofe delle aziende e delle strutture colpite.
Dico questo perché la proposta di legge contiene degli spunti interessanti, che forse potrebbero anche essere adottati come punto di riferimento per un tentativo o una sperimentazione di semplificazione, che invece - qui torna forse quel poco coraggio di cui si parlava prima - manca nella ratio complessiva della medesima, che a volte scade una burocrazia e in una tempistica poco condivisibili. Nelle annotazioni, ma anche in questo caso io mi auguro evidentemente di non essere fuori tema, in base agli emendamenti presentati dalla Giunta, abbiamo rilevato che la tempistica che deriverebbe dall'applicazione della legge sarebbe estremamente dilatata e che conseguentemente ci troveremmo a dover dare una risposta puntuale alle pressanti richieste di dar corso alla ricostruzione, se non sbaglio nell'ordine di 180-200 giorni. Chiedo scusa se non sono preciso, ma non trovo l’appunto che avevo predisposto e che poi è stato seppellito dagli emendamenti della Giunta.
In questo senso, forse riuscire a garantire un restringimento dei tempi, consapevoli che le burocrazie hanno bisogno dei propri spazi per poter dare corso a tutte le dovute istruttorie, quindi centrare una maggiore velocità nell’esecuzione dei riscontri che evidentemente devono essere calibrati, ci pare che per certi aspetti possa essere considerato un elemento che, se non ben governato, rischia di non essere d’aiuto al sistema, che, dobbiamo dirlo con chiarezza, fino ad oggi, al di là delle ordinanze che hanno cercato, sostanzialmente a costo zero, di dare una maggior velocità e di riscontrare quelle esigenze di immediata risoluzione dei problemi che il sisma aveva determinato, rischia di farli rimanere insoluti.
Ci permetteremo di presentare un paio di emendamenti su alcune questioni specifiche, che in realtà credo che il relatore e la Giunta un po’ si aspettino, perché sono state anticipate dalle associazioni di categoria. Ci auguravamo che venissero recepite direttamente dalla Giunta, ma non mi pare di averle riscontrate negli emendamenti presentati, in particolar modo sulla possibilità di dare corso alla ricostruzione di quei beni immobili che sono stati colpiti in maniera significativa e che quindi devono essere oggetto di ricostruzione; di realizzare la ricostruzione stessa non sul sedime preesistente, ma magari, come alcuni R.U.E. fuori dal cratere già consentono, uno spostamento dell’immobile nelle aree cortilive, magari realizzando anche dei meccanismi di carattere premiante o di compensazione contributiva da parte di quei soggetti che se ne vogliano avvalere, senza necessariamente rispettare la sagoma preesistente ove si possa realizzare una distribuzione diversa dei volumi anch'essi preesistenti.
Dico questo perché, soprattutto con riguardo agli edifici che insistono su aree rurali, abbiamo riscontrato l’esigenza, manifestataci da diverse famiglie di proprietari o di coltivatori, di poter spacchettare le unità preesistenti, che magari esistevano prima in case coloniche, per realizzare unità immobiliari che abbiano una diversa funzionalità familiare. Se fatto con le dovute maniere - questo è ciò che ci auguriamo trovi conseguenze in ogni applicazione nei decreti che dovranno conseguire all’approvazione di questa legge - riteniamo che non sia un elemento eccessivamente penalizzante per l’identità e la tradizione del territorio, ma al contempo si traduca in una minima opportunità per le famiglie interessate ad utilizzare questo strumento.
Mi muovo con molta prudenza in queste affermazioni perché non vorrei che qualche cosa fosse già stata accolta; quindi, in questo senso, ove fosse, non andremmo a presentare emendamenti di questo tipo. Almeno in questa fase direi che, fissati questi traccianti, rispetto ai quali ritengo che la Giunta avrebbe dovuto usare un po’ più di coraggio e di determinazione, rimangono una serie di piccoli interventi che avrebbero potuto migliorare il testo di legge, che tuttavia non ci porteranno, anche ove non accolti, a votare contro perché siamo perfettamente consapevoli che il testo è atteso; che bisogna dare immediata continuità ed immediato riscontro in tempi molto brevi e non abbiamo alcuna intenzione di metterci "di traverso", al contrario.
Rimarchiamo tuttavia un’assenza di coraggio da un lato, di determinazione dall’altro, ed il non impiego fino in fondo di alcuni strumenti che avrebbero potuto - a nostro giudizio - essere utilizzati, di carattere sia generale (quello che ho detto prima, sul piano della ricostruzione) sia più minuto (quelli che ho citato poc’anzi come esempi e non come temi esaustivi di un approccio generale del testo di legge). Questi elementi, a meno che non siano già stati recepiti negli emendamenti, tuttavia non ci consentiranno di votare favorevolmente sul testo presentato.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bignami.
Ha chiesto di parlare la consigliera Costi. Ne ha facoltà.
COSTI: Grazie, presidente. Prendo la parola solo per ribadire alcuni temi, che credo sia importante ribadire perché questa è una legge che considero profondamente coerente con l’obiettivo che dal 20 maggio ci siamo dati come Regione e anche in quest'Assemblea. Vorrei ricordare che oggi si è concluso l'iter di approvazione delle nostre richieste rispetto sia ai lavoratori, sia alle aziende che avevano avuto solo danni, attraverso il voto di una risoluzione unitaria in quest'Assemblea. È un lavoro che stiamo facendo in maniera continuativa dal 20 maggio e credo che i risultati che poco alla volta, e in alcuni casi più in fretta, abbiamo portato a casa siano importanti. Dicevo che il nostro obiettivo è di favorire la ripresa delle attività delle comunità insediate e la rigenerazione - come indica il provvedimento - delle condizioni di vita e di lavoro, il che si collega - diceva bene la collega Marani - con i provvedimenti che sono già in essere. Vorrei ricordare al collega Bignami che 6 miliardi non passeranno per la Regione: sono presso le banche e quando saranno presentati i progetti, saranno dati immediatamente ai cittadini o alle imprese con i meccanismi che le ordinanze prevedono.
Mi attengo al provvedimento in discussione, che credo sia uscito da un confronto largo, di merito, coerente con la necessità di fare più in fretta ma bene, sulla scia della nostra storia di buona pianificazione, che credo sia uno degli elementi che, non ci dobbiamo dimenticare, ha pagato nel momento del disastro.
Quello in discussione è un testo che è uscito da un lavoro puntuale svolto anche dalla Commissione competente, che ringrazio perché ha votato un testo, che corrisponde in larga parte a quello qui proposto. Ringrazio anche la relatrice e la Giunta per aver ulteriormente migliorato il testo uscito dalla Commissione con gli emendamenti, che sono stati presentati oggi e che rendono ancor più attinente la legge alla nostra realtà. Penso alle questioni che sono state poste sul tema produttivo e dei tempi, ma anche e soprattutto sulle aree agricole e, infine, anche su tutte le tematiche dei vincoli.
È un provvedimento straordinario, che si affianca ad un impianto solido, che ha già dato dei risultati a mio avviso positivi ed è uno strumento migliorativo impostato per risolvere la complessità che prevede la ricostruzione, ma in un’ottica precisa, che è quella di trovare un equilibrio - lo abbiamo sentito anche nel dibattito che si è sviluppato attorno a questo provvedimento - tra la conservazione, l’identità e la ricostruzione. Si tratta di un equilibrio difficile, che mi pare invece che questa legge abbia trovato perché ha centrato alcuni obiettivi precisi. Il primo è quello della qualità della ricostruzione, intesa certamente come velocità per permettere ai cittadini di rientrare il prima possibile all’interno delle proprie case e alle aziende di continuare a produrre nelle condizioni migliori. Dico "continuare" perché è sbagliato dire che la produzione si sia fermata. La produzione da noi non si è mai fermata, ma questo va fatto nell’ottica di una sicurezza sismica e non si scherza più perché noi non siamo in un territorio definito sismico: siamo in un territorio che ha avuto due terremoti distruttivi, quindi la sicurezza sismica è il primo elemento.
C’è poi il risparmio energetico, che è un tema fondamentale come elemento non soltanto di competitività per le nostre imprese, ma anche di sostenibilità delle buste paga dei nostri cittadini. Anche il tema della qualità dell’abitare e del lavorare è fondamentale, così come quello concernente la qualità del sociale e delle relazioni tra i cittadini. Pensiamo ad alcuni centri storici, all’opportunità che si pone anche di dotarli di servizi di cui oggi sono carenti.
Il provvedimento pone particolare attenzione agli aggregati complicati, che sono i centri storici e le zone rurali. Credo che questo provvedimento compia uno sforzo notevole, che spesso ci viene richiesto, che è quello della chiarezza. Alcuni hanno osservato che il testo in discussione è quasi didascalico, ma il fatto di parlare un linguaggio comune, con un dizionario comune, in una complessità come questa è un elemento fondamentale perché su questo non lavoreremo semplicemente noi, ma lavoreranno tanti soggetti, a cominciare dai tecnici esterni.
Esso crea inoltre un raccordo con le ordinanze del Presidente Errani, anche se continuo a dire che rimane nel campo della legislazione urbanistica. È uno strumento urbanistico, dobbiamo ricordarlo. Individua nei Comuni, pure in un quadro regionale di coerenze e di norme certe, i soggetti motori della ricostruzione. Questo è un elemento di coerenza rispetto al decreto legge n. 74 convertito nella legge n. 122, dove si individua nel Presidente Errani, nei Presidenti delle Province e nei Sindaci i soggetti che dovranno gestire la ricostruzione. Quindi sono soggetti vicini, diretta emanazione delle comunità locali e profondi conoscitori delle problematiche, per cui possono essere anche garanti assieme alle comunità stesse, che fanno prestissimo a trovare i sindaci, soprattutto perché stiamo parlando di comunità di non larghissima dimensione. Tutti i comuni colpiti non hanno dimensioni estese, quindi le stesse comunità possono lavorare insieme agli amministratori anche su tutti quegli elementi fondamentali della identità, che è uno dei temi uscito nella discussione di questo progetto di legge.
Tengo però a dichiarare che i Comuni sono stati i primi a mettere in sicurezza i centri storici, a preoccuparsi insieme ai cittadini e alle comunità locali di mettere in sicurezza e porre attenzione agli edifici di pregio. Penso al lavoro straordinario che ha fatto il comune di Finale Emilia con i volontari, che hanno raccolto pietra per pietra i monumenti, che rappresentano i simboli di quel disastro.
È una legge che individua anche strumenti normativi e finanziari per sostituirsi ai proprietari inadempienti con un aggiustamento importante non semplicemente sulla residenza, ma anche sul produttivo o su altre attività che possono essere collegate ad aggregati edilizi, però con un’attenzione. Tengo a questo perché è un tema che c’è sul nostro territorio, su cui va operata una riflessione più profonda. Esistono ancora problemi vari nelle nostre zone e siamo consapevoli che ci sono cittadini che hanno problemi reali nell’anticipazione del 20 per cento. Quindi va posta attenzione, perché non è che questi strumenti possono essere utilizzati per i cittadini che hanno problemi di tipo economico, ma per quelli che non vogliono partecipare, perché vorrei ricordare che il problema del 20 per cento della copertura non riguarda solo i condomini, ma inizia anche a riguardare famiglie che hanno unità abitative singole o comunque abbinate, per cui credo che questo sia un problema da affrontare con una strumentazione diversa rispetto a quello che è previsto nel progetto di legge, perché il potere sostitutivo va esercitato nei confronti dei cittadini che non vogliono. Ci deve insomma essere - a mio avviso - una distinzione tra chi non può e chi non vuole, perché si tratta di due soggetti completamente diversi.
Vorrei però ricordare che la legge prevede anche degli incentivi urbanistici, che sono premiali per la ricostruzione, con una diversa graduazione, relativamente ai patrimoni edilizi di maggior pregio, fino agli edifici non vincolati e ad altri che possono essere previsti dai Comuni con una gradualità di interventi di livello diverso, quindi, con una gradualità di strumentazione diversa. Vorrei sottolineare che l’intervento diretto è sempre previsto ed auspicato, ma vi sono situazioni in cui esso non è possibile per la complessità o anche perché vi sono soggetti che non intendono intervenire. In questo caso è necessario utilizzare gli strumenti che la legge prevede fino a tutte le situazioni complesse.
La Regione Emilia-Romagna ha già effettuato degli interventi georeferenziati per quanto riguarda i danni e si vedono i nostri centri storici, quindi si vede anche visivamente il livello del danno e anche la complessità che i centri storici prevedono ed è chiaro che anche in questi centri storici complessi è giusto che ci siano degli strumenti, come il piano di ricostruzione, che può riguardare quello e anche altre parti del territorio complesse, come le zone rurali. Tali strumenti possono essere utilizzati - il progetto di legge lo prevede ed è stato ulteriormente arricchito con gli emendamenti illustrati oggi - con degli strumenti di intervento diretto, con un’attenzione, quella dei tempi: questo è il risultato importante di questo progetto di legge. Esso interviene, infatti, sui tempi di approvazione, sulle modalità con cui vengono approvati questi strumenti, infine anche per rendere più celere l’attuazione di quanto i Comuni avevano già previsto nei P.S.C. adottati. Credo quindi che questo progetto di legge, anche per la conoscenza che ho sia della strumentazione in essere che della situazione che c’è nei territori compromessi dal terremoto, sia un buon progetto, che offre degli strumenti straordinariamente efficaci per risolvere altre parti di problematiche.
Concludo con il leitmotiv che ripeto da sempre: il terremoto è stato qualcosa di profondamente distruttivo; se è così, non lo si risolve con uno strumento unico, ma con tanti strumenti e anche con la capacità nostra di Assemblea legislativa di seguire in itinere tutti i processi, sia nei lati positivi che nelle cose che non vanno, e di apportare tutti i correttivi che sono necessari quando ci rendiamo conto che alcune situazioni nei nostri territori non funzionano.
Ringrazio moltissimo la relatrice, la Giunta, la Commissione e tutta l’Assemblea per il lavoro svolto.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Costi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. Veramente quanto mi appresto ad esporre avrebbe potuto anche essere oggetto della dichiarazione di voto finale, ma, dopo aver ascoltato l’intervento del collega Bignami ed il voto sull’articolato, ritengo opportuno svolgere alcune precisazioni in questa sede.
Mi unisco ai ringraziamenti della collega Palma Costi sul lavoro svolto. Tuttavia, pur comprendendo la difficoltà del momento, i lavori avrebbero potuto anche essere svolti in maniera più ordinata, nel senso che oggi ci troviamo a dover trattare una serie di emendamenti che rivedono in maniera profonda il testo iniziale. Il giudizio dei colleghi che hanno partecipato alle sedute della Commissione era fondato sul testo approvato in quella sede.
Mi risulta che questi emendamenti, che noi condividiamo, siano in qualche modo stati prodotti al di fuori della Commissione, quindi vengono presentati in Assemblea oggi. Questo ci impedisce di svolgere con piena coscienza il nostro lavoro. Di qui - mi dispiace dirlo, ma bisogna anche dare alcune attestazioni evidenti - deriva il permanere del nostro voto di astensione quando viceversa, se vi fosse stata una condivisione maggiore sul percorso, probabilmente saremmo potuti arrivare ad un voto favorevole, perché nel merito le questioni sottoposte e soprattutto ultimamente proposte ci trovano favorevoli, anche perché sono state raccolte le sollecitazioni che i colleghi avevano più volte evidenziato in Commissione relative ad una maggiore semplificazione delle procedure e ad un maggiore allargamento delle possibilità. Qui non si tratta di tutelare chi vuole in qualche modo speculare, ma di tutelare e di agevolare chi intende ripartire dopo un evento così grave, come quello che abbiamo subito, dando una spinta evidente alla ripresa economica di questa zona che, come abbiamo evidenziato tutti in varie occasioni, rappresenta un punto importante non solo del Pil regionale, ma anche di quello nazionale.
Quindi il mio intervento è teso solamente a ribadire le ragioni espresse dal collega Bignami, a manifestare un certo disagio per la procedura che ultimamente è stata portata avanti, a ribadire l’attenzione che offriamo nei confronti di questo testo. Ci dispiace per l’occasione persa di poter arrivare ad una condivisione totale del provvedimento di legge.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Lombardi.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Comunico che sono stati presentati 16 emendamenti:
14 a firma dell’assessore Peri;
1 a firma della consigliera Gabriella Meo;
1 a firma del consigliere Andrea Defranceschi.
Passiamo all'esame degli articoli.
Articolo 1. Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 1 è approvato.
Articolo 2. Comunico che su tale articolo l'assessore Peri ha presentato gli emendamenti 1 e 14.
Discussione generale su articolo ed emendamenti.
Se nessun consigliere chiede di parlare, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma dell'assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 1 è approvato.
Se nessun consigliere chiede di parlare, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 14, a firma dell'assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento n. 14 è approvato.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione, per alzata di mano, l'articolo 2, così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 2 è approvato.
Articolo 3. Su questo articolo insistono due emendamenti:
il 15, a firma della consigliera Gabriella Meo
il 16, a firma del consigliere Andrea Defranceschi.
Discussione generale su articolo ed emendamenti.
Sospendo la seduta per cinque minuti, per dare il tempo di esaminare tali emendamenti.
(La seduta, sospesa alle ore 11,38, è ripresa alle ore 11,43)
PRESIDENTE (Richetti): Riprendiamo i lavori.
Avete avuto modo di esaminare gli emendamenti 15 e 16, che insistono sull’articolo 3.
Ha chiesto di intervenire il sottosegretario Bertelli. Ne ha facoltà.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Ho letto gli emendamenti 15 e 16. Desidero dire semplicemente che capisco lo spirito che ha mosso i presentatori degli emendamenti nel presentarli; ritengo tuttavia che i testi di ambedue gli emendamenti siano poco conciliabili con l'articolato del progetto di legge. Ci sono elementi che possono certamente essere valutati e visti sulla base di una sollecitazione che possa derivare da un ordine del giorno, ma credo che una legge non possa contenere una petizione di questo tipo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, sottosegretario Bertelli.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Al di là delle motivazioni intrinseche dell’emendamento, che mi riservo di esprimere in sede dichiarazione di voto, desidero ricordare al sottosegretario che le nostre leggi sono piene di auspici, di indicazioni di massima e di genericità. Non vedo come il mio emendamento, che è generico, ma esprime un principio fondamentale, possa essere messo più in discussione rispetto a petizioni analoghe.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di parlare la consigliera Gabriella Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Intervengo solo per aggiungere questa considerazione casualmente molto simile a quella del consigliere Defranceschi, nel senso che dal mio punto di vista il mio emendamento avrebbe voluto essere semplicemente un richiamo alla norma costituzionale, che garantisce comunque ai cittadini della Repubblica il diritto alla casa. È un emendamento anche volutamente generico, che però, sostenendo questo diritto inalienabile, lascia - a mio parere - alla Regione libertà di manovra sui meccanismi futuri da mettere in campo su questa tematica; quindi, non blocca o modifica il processo immaginato, ma in qualche modo sancisce un diritto che riteniamo essere inalienabile e comunque lascia ampio margine di manovra nel trovare successivamente le modalità per renderlo attuativo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Prendo la parola per interloquire con i colleghi Meo e Defranceschi. Io capisco lo spirito degli emendamenti presentati e li condivido dal punto di vista filosofico e politico, ma penso che, siccome stiamo discutendo non un provvedimento di legge-quadro, ma un progetto di legge ad hoc per l’evento cataclismatico che ha colpito i nostri territori, come ha spiegato il sottosegretario Bertelli, degli emendamenti di indirizzo all’interno di esso potrebbero sembrare pleonastici o addirittura impugnabili.
Se il collega Defranceschi e la collega Meo vorranno redigere - ovviamente parlo a nome del Partito Democratico, ma penso che tutta l’Aula sia interessata - un ordine del giorno di accompagnamento al provvedimento di legge, noi saremo ben contenti di valutarlo e anche di votarlo poiché gli atti d’indirizzo sono il contenitore ideale per la filosofia e gli oggetti contenuti nei due emendamenti proposti.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.
MANDINI: Anche noi condividiamo lo spirito che anima questi emendamenti, ma concordiamo sul fatto che non ci sembra opportuno che essi siano inseriti in una legge che, per definizione, deve regolare e assicurare l'attuazione delle norme in essa contenute. Quindi, riteniamo che non debbano essere inseriti all'interno di un provvedimento legislativo quegli indirizzi, che tuttavia noi condividiamo, tanto che daremmo ad essi il nostro sostegno se fossero contenuti in una risoluzione o in una mozione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mandini.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Accogliendo l’invito della maggioranza, ritiro l’emendamento con l’idea di formulare un ordine del giorno sul tema.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di parlare la consigliere Gabriella Meo, firmataria dell’altro emendamento. Ne ha facoltà.
MEO: Abbiamo ascoltato con attenzione queste parole e ora stiamo lavorando alla presentazione di un ordine del giorno che sancisca comunque questi passaggi, che sono politicamente molto rilevanti. Pertanto, ritiro il mio emendamento.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Quindi sono ritirati gli emendamenti 15 e 16.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione, per alzata di mano, l'articolo 3.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 3 è approvato.
Articolo 4. Comunico che l'assessore Peri ha presentato l'emendamento 2, interamente sostitutivo di tale articolo.
Discussione generale su articolo ed emendamento.
Dichiarazioni di voto su articolo ed emendamento.
Se nessun consigliere chiede di parlare, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2, a firma dell'assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 2 è approvato e di conseguenza la nuova scrittura dell'art. 4.
Articolo 5, su cui non insistono emendamenti.
Discussione generale.
Dichiarazioni di voto.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione, per alzata di mano, l'articolo 5.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 5 è approvato.
Articolo 6. Comunico che su di esso è stato presentato l'emendamento 3, a firma dell'assessore Peri.
Discussione generale su articolo ed emendamento.
Dichiarazioni di voto su articolo ed emendamento.
Se nessun consigliere chiede di parlare, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3, a firma dell'assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 3 è approvato.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione, per alzata di mano, l'articolo 6, così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 6 è approvato.
Passiamo all’articolo 7 su cui insiste l'emendamento 4 a firma dell’assessore Peri.
Apro la fase della discussione generale sull’articolo e sull’emendamento.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4, a firma dell’assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 4 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 7, così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 7 è approvato.
Passiamo all’articolo 8. Apro la fase della discussione generale.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 8.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 8 è approvato.
Passiamo all’articolo 9 su cui insiste l' emendamento 5, a firma dell'assessore Peri, interamente sostitutivo dell’articolo e per il quale vale il ragionamento precedentemente fatto.
Apro la fase della discussione generale sull’emendamento.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto sull’emendamento 5 a firma dell’assessore Peri.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 5, e quindi l'articolo riscritto, è approvato.
Passiamo all’emendamento 6, a firma dell'assessore Peri, istitutivo di un nuovo articolo.
Apro la fase della discussione generale.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6, a firma dell'assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 6 che istituisce un nuovo articolo è approvato.
Passiamo all’articolo 10. Apro la fase della discussione generale.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 10.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 10 è approvato.
Passiamo all’articolo 11 su cui insistono quattro emendamenti:
il 7, l'8, il 9 e il 10, tutti a firma dell’assessore Peri.
Apro la fase della discussione generale sull’articolo e sugli emendamenti.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7, a firma dell’assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 7 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 8 a firma dell’assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 8 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 9 a firma dell’assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 9 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 10 a firma dell’assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 10 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 11, così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 11 è approvato.
Passiamo all’articolo 12 su cui insistono due emendamenti:
l'11 e il 12 a firma dell’assessore Peri.
Apro la fase della discussione generale.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 11, a firma dell’assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 11 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 12, a firma dell’assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 12 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 12 così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 12 è approvato.
Passiamo all’articolo 13 su cui insiste l'emendamento 13, a firma dell'assessore Peri.
Apro la fase della discussione generale sull’articolo e sull’emendamento.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 13 a firma dell’assessore Peri.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 13 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 13, così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 13 è approvato.
Passiamo all’articolo 14. Apro la fase della discussione generale.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 14.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 14 è approvato.
Passiamo all’articolo 15. Apro la fase della discussione generale.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 15.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 15 è approvato.
Passiamo all’articolo 16. Apro la fase della discussione generale.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 16.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 16 è approvato.
Passiamo all’articolo 17. Apro la fase della discussione generale.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 17.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 17 è approvato.
Passiamo all’articolo 18. Apro la fase della discussione generale.
Non essendoci interventi apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo n. 18.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 18 è approvato.
È stato presentato in tempo utile, ovvero durante l'esame dell'articolato, un ordine del giorno che stiamo riproducendo.
Per consentirvi dichiarazioni di voto congiunte sul provvedimento e sull'ordine del giorno, sospendo la seduta per cinque minuti al fine di consentire la distribuzione dell'ordine del giorno.
Comunico che alla ripresa dei lavori conferirò la parola all'assessore Peri di modo che il suo intervento non riapra, complessivamente, la discussione e dunque tutti gli interventi.
(La seduta, sospesa alle ore 12, è ripresa alle ore 12,06)
PRESIDENTE (Richetti): Riprendiamo i lavori.
Siamo in fase di dichiarazione di voto.
È stato presentato un ordine del giorno che vi è stato distribuito e che risulta collegato all'oggetto 3337. L'ordine del giorno è sottoscritto dai consiglieri Meo, Donini, Naldi, Monari, Costi, Marani, Defranceschi, Mandini, Noè e Manfredini.
Procederemo come segue: svolgiamo le dichiarazioni di voto congiunte sul provvedimento di legge e sull'ordine del giorno.
Diamo la parola all'assessore Peri invitando, coloro che lo vorranno, a prenotarsi per gli interventi successivi.
Prego, assessore Peri.
PERI, assessore: Grazie, presidente. Io partirei ringraziando non solo i consiglieri ma anche chi, in queste ultime settimane e mesi, ci ha consentito di predisporre questo progetto di legge che è frutto di una larga consultazione, nonostante questa sia stata fatta in tempi molto stringenti così come richiesto dalla necessità di adottare rapidamente un provvedimento atteso dai territori, dalle nostre comunità e che aveva la necessità di inserirsi all’interno di un percorso avviato immediatamente dopo il sisma e che ha già visto l'emanazione di diverse ordinanze che hanno cercato di rispondere alle necessità di questa fase. Era dunque evidente che avremmo avuto bisogno, in questo momento, di un provvedimento più completo, che mettesse a punto le strategie e le azioni necessarie ad avviare l'ulteriore fase della ricostruzione.
Devo dire che in questa fase di consultazione e di dibattito, di confronto con il territorio, con le categorie, con i portatori di interessi e con i cittadini, abbiamo avuto modo di mettere a punto un testo che - già sottoposto alla votazione - tiene assieme due elementi fondamentali. Da una parte noi abbiamo la necessità di rispondere ad esigenze sociali e dei cittadini che solo in parte trovano attuale risposta nei provvedimenti del Governo, provvedimenti che con fatica il presidente ed i colleghi di Giunta stanno cercando di affinare. E possiamo senz’altro affermare che in tutti questi mesi e giorni "non abbiamo mai mollato la presa", sapendo che ciò che stiamo facendo non è ancora abbastanza rispetto alle necessità. Tuttavia, possiamo ben dire che alcune delle iniziative che abbiamo assunto con le ordinanze e con i provvedimenti concordati con il Governo hanno già consentito di avviare un processo di ricostruzione. La legge ci aiuta a mettere un po' di ordine in questo e dare anche le risposte a medio e lungo termine. Insieme con i Sindaci, istituzione fondamentale di Governo di questo processo, abbiamo detto "che l'esigenza fondamentale è quella di ricostruire, non solo fisicamente, i nostri territori e le nostre comunità". Occorre ritrovare quegli elementi fondamentali che sono costitutivi delle nostre comunità: il lavoro, la casa, i servizi, le infrastrutture. Come occorre riuscire a ridare a quel territorio quegli elementi di competizione e di resistenza, rispetto alle difficoltà che attualmente sono assolutamente necessarie. Abbiamo cercato di articolare il provvedimento di legge guardando alle esigenze specifiche di ognuno dei settori coinvolti e la fatica che abbiamo fatto - quindi, da questo punto di vista, chiedo anche scusa ai consiglieri per la concitazione che c'è stata nel comporre il provvedimento - perché inevitabilmente abbiamo dovuto mettere assieme il provvedimento regionale, la coerenza con le norme regionali e la coerenza con i provvedimenti che nel frattempo stavamo mettendo a punto con il Governo; gli ultimi sono relativi a poche ore precedenti all'avvio dell’Assemblea legislativa. Dunque, era necessario dare continuità e forza a quegli atti e, contemporaneamente, aprirci la strada alle nuove iniziative che come Amministrazione regionale, con le Amministrazioni locali, dovremo assumere nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Da questo punto di vista dico io per primo che non abbiamo la pretesa di avere concluso il lavoro con questo progetto di legge. È una tappa importante - io credo "molto importante" - di questo percorso, andrà irrobustita, andrà rafforzata, andrà verificata la capacità di incidere e dare risposte ai problemi, ma da questo punto di vista ci prendiamo già l'impegno, anche come Giunta, di collaborare con la commissione - come peraltro avvenuto fino ad ora - per monitorare gli effetti del provvedimento legislativo e se, in quanto necessario, insieme all'Assemblea, insieme ai Sindaci, insieme alle Amministrazioni provinciali, assumere i provvedimenti utili a definire ancora meglio ciò di cui ci sarà bisogno. Così come siamo impegnati a continuare il confronto con questo Governo e con quello che verrà, perché sappiamo che non abbiano ancora conquistato tutti i pezzi, tutti i tasselli indispensabili per comporre il quadro. Molto dipenderà anche da come saremo capaci di dare una forte continuità a quello che abbiamo fatto fino ad ora. Ciò che abbiamo ottenuto, anche in termini finanziari e normativi, va da sé che è anche merito di come i territori, le istituzioni e gli stessi cittadini hanno reagito a queste difficoltà. La capacità, pure con tensioni e punti di vista diversi, di stare alla concretezza delle soluzioni ci rende più forti nel chiedere ulteriori provvedimenti e risorse. Questo è lo schema che abbiamo adottato, anche nella composizione di questo provvedimento.
Un'ultima sottolineatura: è un provvedimento che si inserisce, in ogni caso, anche in una condizione di emergenza, di straordinarietà, in un lavoro che l'Amministrazione regionale sta cercando di fare in termini di semplificazione, di maggiore efficienza degli strumenti normativi, per dare l’occasione - "anche questa" - per attuare e concretizzare una strategia più larga che ci consenta di avere strumenti amministrativi, procedure e relazioni fra cittadini, imprese, categorie e istituzioni, i più efficaci possibili.
Queste erano le attese, le aspettative che abbiamo messo di fronte a tutti voi e a tutti noi, e credo che l'equilibrio che abbiamo raggiunto con questo provvedimento possa testimoniare un lavoro importante.
Ringrazio la relatrice e i consiglieri che più direttamente hanno seguito la composizione del testo, ovviamente ringrazio anche i tecnici che hanno lavorato intensamente per arrivare a questo appuntamento, ci eravamo presi l'impegno di consegnare questo strumento ulteriore alle Amministrazioni locali prima della pausa natalizia e credo che oggi l'Assemblea legislativa consegni un buon lavoro alle istituzioni, alla comunità e a chi ci guarda da fuori. Da questo punto di vista, credo che sia un ottimo risultato. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Peri.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Grazie, presidente. Sicuramente è stato un lavoro faticoso, complesso e che si inserisce all'interno di una serie variegata di iniziative che la Regione e la struttura commissariale si sono trovati ad assumere nel giro di poche settimane e pochi mesi per far fronte ad un’emergenza storica ed epocale, non solo rispetto al nostro territorio ma anche rispetto al territorio nazionale e oltre.
Sono parecchi gli ostacoli alla ricostruzione. Lo dico per brevità perché voglio stare nei tempi previsti per la dichiarazione di voto, ma il principale ostacolo alla ricostruzione è la scarsità di risorse messe a disposizione. Risorse che non riescono a coprire quello che sarebbe doveroso coprire, ossia il 100 per cento delle spese di ricostruzione. La Regione deve continuare a rivendicare l'applicazione di questo principio e continuare a sostenerlo in tutte le sedi.
Altre difficoltà sono legate a problemi di ordine burocratico-amministrativo, altre all'ansia e alla complessità delle singole necessità dell'intervento. Questa legge affronta in parte alcuni di questi temi. Lo fa in maniera - ahimè - parziale per ragioni di carattere oggettivo e strutturale, però prova a dare delle risposte mediante la semplificazione di alcune procedure urbanistiche, mette a disposizione degli strumenti operativi che sono utili alla collettività e alle comunità, introduce un concetto che è quello della possibilità, attraverso un fondo di rotazione che comunque non risulterà sufficiente, così come viene istituito, di consentire da parte dei Comuni la possibilità di contribuire a quel 20 per cento che a volte è il 30 o il 40 per cento, perché dai calcoli oggettivi, nell'applicazione dei contributi sulle ordinanze, a volte risulta difficoltoso recuperare anche l'80 per cento che è stato annunciato. Questa legge mette a disposizione dei Comuni la possibilità di intervenire accollandosi oneri che molte famiglie, molte persone, non sono in grado di accollarsi, con la conseguenza di bloccare la ricostruzione per sé e per quelle persone che vivono inserite negli stessi contesti abitativi, che siano condomini o contesti urbani di altro tipo.
È chiaro che c'è una preoccupazione, che io mi sento di condividere con la Giunta e con l'Assemblea legislativa, sul modo, ad esempio, con cui i Comuni utilizzeranno gli strumenti della rivalsa per recuperare quello che oggettivamente non viene considerato contributo pubblico riconosciuto come diritto, bensì come prestito o anticipazione. Noi sappiamo benissimo che ci sono condizioni in cui le persone che beneficiano di questo prestito non saranno in grado di restituirlo. Il rischio, per qualcuno, di perdere la casa, viene attribuito all'applicazione di questa legge! Che io capisco debba contenere anche degli strumenti di stimolo per chi, inadempiente, per senso di responsabilità e quando lo può fare, adempie al suo lavoro. Ma per queste ragioni è importante e fondamentale che la Giunta e la Regione si impegnino a costruire un regolamento di attuazione che regoli questo fondo di rotazione e che garantisca le persone che davvero sono in difficoltà, e potrei qui menzionare un elenco enorme di possibili difficoltà nelle quali, in questa fase anche di crisi generale, economica ed occupazionale, nella quale si inserisce anche il problema dell'essere terremotato con la casa inagibile, le persone vivono. Io capisco che c'è questo tipo di apprensione e di difficoltà.
Chiudo per sintesi: è una tappa in più di un percorso che va perfezionato, che non deve rinunciare ad affermare una serie di principi e a rivendicare con forza ciò che è in nostro diritto rivendicare. Il quadro di applicazioni delle ordinanze, così come completato, mette a disposizione strumenti che vanno poi attuati con regolamenti successivi. In sé la legge avrà il voto favorevole della Federazione della Sinistra, così come l'impegno che l'Assemblea legislativa demanda alla Giunta attraverso l'ordine del giorno condiviso.
Mi auguro che ci sia la possibilità di approvare rapidamente questa legge e che la stessa, in tempi rapidi, ottenga tutta quella serie di garanzie che le comunità si aspettano di ottenere. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente. In occasione della votazione finale io esprimo il voto favorevole dell'UDC su questa legge di ricostruzione, perché ritengo che la dinamica che ha caratterizzato i lavori legislativi di questa legge sia stata assolutamente positiva. Anzi, io auspico che questo modus operandi rappresenti uno stile che possa essere adottato anche in futuro.
Rispetto alla versione iniziale io ritengo che siano stati fatti importanti passi in avanti, sostanziali e che si ponevano l'obiettivo di agevolare la ricostruzione sia in termini temporali - favorendo un sistema procedurale più rapido - che con maggiori possibilità urbanistiche, imprenditoriali ed agricole; ovviamente, tutto questo, nel rispetto della legge statale e regionale. Tuttavia io ritengo che questa maggiore elasticità che la Commissione e la Giunta ha dimostrato di fronte a tutta una serie di sollecitazioni che sono pervenute da vari ambiti della società, questa risposta, questa collaborazione, trovi molto apprezzamento. Ed è questa la ragione che mi spinge oggi a votare favorevolmente il prodotto finale di questa sintesi.
Ho apprezzato moltissimo, anche se in dirittura d'arrivo, le concessioni che sono state ammesse in deroga e previste nella pianificazione urbanistica. Trovo che il comma 15, all'articolo 4, laddove "si prevedono delle deroghe temporali" esprima il concetto che trattasi di deroghe che danno un segnale di attenzione molto importante, anche rispetto alla disponibilità di valutare, in fase sperimentale, alcune soluzioni che, magari dopo il 31 dicembre 2015, potrebbero essere analizzate e valutate come esperienze da prorogare nel tempo o da estendere a tutto il territorio della nostra regione.
Ho apprezzato altresì la circostanza secondo cui l'approccio al riconoscimento di talune deroghe non si sia sostanziato in una deroga selvaggia. Come ho, infine, apprezzato che da parte di questa Assemblea legislativa e dei suoi tecnici ci sia stata la disponibilità a costruire, non tanto "un vestito a taglia unica", ma laddove necessario anche "un vestito su misura".
Annuncio il voto favorevole dell'UDC. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.
MANDINI: Grazie, presidente. Partendo dalle considerazioni dell'assessore Peri, che mi sento di sottolineare sia nel merito che nello spirito con il quale ha ricordato e riassunto il percorso occorso per giungere agli odierni risultati, sottolineo ulteriormente che è un dovere per i consiglieri, per la Giunta e per tutti gli staff tecnici, lavorare intensamente per le comunità che hanno sofferto l'evento del terremoto. Questo è un tassello che si aggiungerà ad un passaggio molto più complesso che, come ricordava l'assessore, non è ancora terminato visto che sono passati sette mesi, abbiamo fatto tante cose, ma non abbiamo certamente ancora finito. Perciò pieno sostegno all'operato del presidente, pieno sostegno all’operato della Giunta, ma pieno sostegno e merito ai territori colpiti da questa calamità, i quali ancora una volta e sempre di più con dignità, con consapevolezza e senso di realtà, hanno stimolato e contribuito con suggerimenti, mozioni ed osservazioni, a questa legge.
Questa legge è stata partorita a seguito di un lavoro intenso, ma fatto con grande spirito costruttivo, con grande volontà di semplificare e con grande volontà di cogliere nel merito i problemi ai quali si è cercato di dare risposte. Come ricordava l'assessore, quell'operazione di monitoraggio che la legge prevede sarà un ulteriore ed innovativo strumento per migliorare, per fare correzioni o per assumere provvedimenti, laddove necessari.
Io sarò sintetico nel mio intervento ma mi preme sottolineare sia la volontà positiva della Giunta di apportare tutti i miglioramenti che la Commissione ha suggerito e che tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, hanno portato come contributo, sia anche la volontà di cercare di inserire questo provvedimento nel complesso degli strumenti urbanistici concedendo, laddove è necessario, le deroghe indispensabili per poter procedere celermente. Tengo solo a sottolineare il contributo che abbiamo dato, anche in termini di recupero delle volumetrie sulle zone agricole portandole dagli iniziali cinque anni ai dieci, anche per questa ragione diamo merito alla Giunta di aver colto i segnali provenienti dagli interessati.
Noi forniremo tutto l'appoggio necessario per un’azione efficace verso il Governo che, come ricordava prima l'assessore Peri, è un Governo a volte disattento, non sempre presente, non sempre sollecito e non sempre attento a dare risposte così come invece questa Regione ha saputo dare. Ricordo, solo per inciso, la nostra battaglia tesa a devolvere gli oltre 150 milioni di euro di cui alla famigerata "legge Mancia" a favore dei territori terremotati, cosa che questo Parlamento e questo Governo purtroppo non è riuscito a fare. Ci lagniamo di questa situazione, ma proprio per queste ragioni riaffermiamo il pieno sostegno ad ogni azione che vorrà essere presa dal Governo che uscirà dalle elezioni, affinché si stimoli e si tenga sotto osservazione l’evoluzione della situazione delle zone terremotate.
Preannuncio il voto favorevole de l'Italia dei Valori. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mandini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Come qualche collega faceva rilevare si è lavorato sul testo uscito dai lavori della Commissione quando oggi, invece, ci siamo trovati a lavorare su documenti che non sono altro che "un pacco" di emendamenti presentati dalla maggioranza. Penso che sarebbe stato più opportuno averli avuti in tempo utile, così da consentire, a chi lo volesse, un maggior contributo.
Questa è una legge particolarmente complessa che introduce meccanismi non sempre chiari e semplificati, come invece una situazione del genere richiederebbe. È una legge particolarmente attesa dai cittadini, dalle aziende produttive e dai tecnici che hanno esigenza di procedere urgentemente alla ricostruzione e alla riparazione dei danni causati dal sisma. Come gruppo Lega nord apprezziamo il lavoro svolto dalla relatrice ed esprimeremo un voto favorevole. Alcuni colleghi della maggioranza hanno tirato in ballo ragionamenti "sul Governo": non sono bastati gli ordini del giorno e le risoluzioni che abbiamo presentato e con i quali chiedevamo che aziende e famiglie potessero avere gli stessi diritti di quelle appartenenti ad altre zone colpite da fenomeni sismici. Riconosciamo che il presidente Errani ha fatto tanto, ma non ha fatto tutto quello che si doveva ottenere! Noi auspichiamo che in seguito - e mi riferisco al rinvio della sospensione dei contributi - ci siano maggiori aiuti, perché ciò sarebbe importante per le famiglie e per le aziende.
Assessore Peri, abbiamo ascoltato attentamente le sue conclusioni e noi le daremo fiducia. Tuttavia, rammenti che seguiremo gli sviluppi e a distanza di sei mesi verificheremo i risultati; alle parole dovranno seguire i fatti! Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. Intervengo per esprimere soddisfazione e per ringraziare gli uffici tecnici che hanno lavorato, assieme alla Giunta e alla collega relatrice consigliera Marani, per il proficuo lavoro che è stato messo in campo anche nelle ultime ore di ieri sera ed oggi allorquando è stato sviluppato un esercizio di sintesi che ha consentito di apportare miglioramenti concreti al testo. Ma intervengo anche per esprimere la condivisione sull’ordine del giorno che è stato presentato.
Lo dico ai colleghi Defranceschi e Meo, ma lo dico anche a chi sulle tribune del pubblico segue i lavori, immagino anche con un certo stato d'animo e con una certa propensione all’ansia motivata e legittima. Rispetto a, in particolare, quei cittadini non abbienti che vivono un problema di accesso al credito per il quale corrono il rischio di veder negato il loro diritto all'abitazione per via di una disparità sociale che, anche a noi del Partito democratico, sta a cuore tutelare. Lo dico in qualità di presidente del PD e a nome dei miei colleghi, affinché un impegno in tal senso ci sia. Per noi, per i PD, la tutela delle classi sociali più esposte, dei più deboli, di coloro che hanno di meno, è un fatto "imprescindibile"! È un patto non solo con il nostro territorio, ma con l'intera società emiliano-romagnola affinché - lo dico all’assessore Peri e alla Giunta che sono certo condividono queste parole - tutti gli sforzi che si possano mettere in campo siano finalizzati alla tutela di una parte di società, di una parte di cittadini, che potrebbe uscire discriminata da questa vicenda. Ovviamente la parola "esproprio" la considero un termine destituito di fondamento politico, perché ci mancherebbe altro che qualcuno che ha subito un danno da una catastrofe colossale come quella del terremoto, per evidenti problemi economico-finanziari si vedesse anche espropriato del bene per il quale ha lottato per tutta la vita!
Il Partito democratico voterà a favore della legge con compiacimento, a favore dell'ordine del giorno e, ovviamente, si porrà a sostegno di tutti i cittadini dell'Emilia-Romagna, a partire da quelli che hanno di meno e che soffrono di più.
Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto di parlare la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente. Si tratta di un percorso lungo, faticoso, e voglio anche io esprimere solidarietà al lavoro svolto dalla consigliera Marani perché davvero si è trattato di un lavoro molto articolato ed impegnativo. Infatti, le istanze - come inevitabile - erano tantissime, spesso di segno opposto e comunque tutte importanti. Se noi pensiamo a quello che è accaduto sui nostri territori e ci poniamo come obiettivo di far ritornare - fra virgolette - tutto com'era, secondo me non facciamo bene il nostro lavoro. Noi oggi, in questa sede e nel prossimo futuro, dobbiamo trovare gli strumenti e la volontà per migliorare "nella sostanza". Perché oggi questo territorio dovrà ritornare agibile e produttivo, ma dovrà farlo partendo da presupposti importanti e cioè la antisismica che è una cosa della quale non ci dobbiamo più permettere di discutere perché è un dato acclarato che deve fare parte del nostro patrimonio costruttivo - e da questo punto di vista abbiamo, a volte, fatto anche discussioni sterili - così come il patrimonio edilizio dovrà essere migliorato dal punto di vista del rendimento energetico, dal punto di vista del consumo del territorio e dal punto di vista dei servizi. Allora sì che noi riusciremmo veramente a ripartire. Ma occorre farlo con un'idea e con un modello che prenda "le parti buone" del modello di sviluppo emiliano-romagnolo lasciando al passato le parti più vecchie che vanno superate e che oggi abbiamo imparato "devono essere superate". E come abbiamo detto tante volte, questo non è un processo che può andare avanti in maniera differenziata. Questo è un processo che deve vedere tutta la popolazione nella stessa condizione di ripartenza; questo è il tema! Questo è un processo che funzionerà soltanto se tutti i cittadini e le cittadine, gli imprenditori, gli agricoltori, le famiglie, saranno posti nella stessa priorità per ricostruire quella che è la loro vita, il loro lavoro e la loro società. Soltanto se raggiungiamo questo obiettivo possiamo dire di aver concluso in maniera straordinaria questo lavoro di ricostruzione, che non è soltanto tirare su - anche se questa è una necessità - qualche muro, ma immaginare un nuovo territorio e portandolo ad essere avanzato come prima, e nello stesso tempo essere più avanzato di prima affinché non percorra più gli errori che nel passato sono stati compiuti.
Questa è una cosa che io ci tenevo ad evidenziare e che a tratti trovo con difficoltà nella faticosa costruzione di questa legge, anche se mi auguro di trovarla nella grande attenzione alla ricostruzione che le Amministrazioni locali e chi volta per volta dovrà mettere mano al patrimonio storico, artistico e - a mio parere più importante - abitativo, dovrà offrire.
Noi a questo crediamo molto ed è in questo senso che abbiamo posto in atto uno sforzo collettivo - come quello a cui faceva riferimento la consigliera Marani - per riuscire ad avere una situazione quanto più di possibile garanzia per il maggior numero di persone possibili. In questo senso abbiamo presentato questo ordine del giorno che è stato condiviso da questa maggioranza e non solo, visto che lo hanno condiviso anche i colleghi Defranceschi e Noè, proprio perché esalta questo spirito. È ovvio che trattandosi di un ordine del giorno che vuole prevedere l'istituzione di misure economiche a sostegno delle famiglie che si trovano nell'impossibilità di far fronte alle spese derivanti dalla propria quota delle spese di ristrutturazione, noi non possiamo fare finta che non sia un problema l'abitazione resa inagibile dal terremoto. Se non partiamo dal concetto costituzionale per cui uno uomo ha diritto ad avere una casa, che magari l'aveva e stava ancora pagando le rate di mutuo, se noi non diamo il massimo sforzo possibile per garantire un rientro totale sulla propria abitazione e individuare, nella fase di attuazione della presente legge e con atti successivi che tengano conto di questo ordine del giorno, meccanismi di tutela per le famiglie appartenenti alle fasce di reddito più deboli che consentano di evitare quello spauracchio che mi auguro non verrà mai nemmeno messo in discussione dell'eventuale esproprio delle proprie abitazioni, non abbiamo centrato l’obiettivo. Noi dobbiamo lasciarci alle spalle questa realtà! Dobbiamo fare in modo che in tutti i meccanismi attuativi della presente legge siano veramente garantiti a tutti i cittadini pari condizioni di accesso, laddove per "pari condizioni di accesso" significa che per ognuno va calibrata una idea progettuale che sia sostenibile per tutte le singole famiglie. L’obiettivo comune, dunque, deve essere a che tutti rientrino nelle loro case e messi nelle condizioni ideali.
Concludo: con questi presupposti c'è anche un'attenzione particolare ai tempi. Noi non vogliamo che le verifiche dell'impossibilità delle famiglie a coprire il 20 per cento che oggi è dovuto, diventino un ritardo nella modalità di accesso e di erogazione dei contributi. Deve essere garantito un percorso egualmente rapido che consenta di non ritardare nemmeno di un giorno il sostegno alla ricostruzione. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie consigliera Meo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.
BIGNAMI: Grazie, presidente. Come annunciato in sede di discussione generale, l'orientamento del gruppo sarebbe quello di astenersi rispetto al testo di legge. In sede di discussione e votazione dei singoli articoli abbiamo riconfermato questo orientamento, pertanto logica vorrebbe che si concludesse anche in questa sede con un voto di astensione.
Tale voto di astensione sarebbe determinato da due elementi: alcuni di merito - in particolar modo le traiettorie generali di una burocrazia che si poteva alleggerire ulteriormente - e alcuni in ordine alla velocità dei tempi di ricostruzione che si potevano ulteriormente snellire. A questo aggiungiamo il passaggio centrale, già richiamato dal collega Lombardi, in ordine al fatto che il deposito degli emendamenti di quest’oggi ha reso difficoltoso l'esame dell'articolato ed anche delle eccezioni che erano state rilevate in occasione del mio intervento, peraltro prive di pregio perché già recepite dal relatore.
Tuttavia, rileviamo anche come questi emendamenti non siano frutto di una estemporanea sterzata politica o di una poco comprensibile revisione tecnica, ma si tratta di emendamenti che recepiscono in larga misura una serie di istanze ed indicazioni rispetto alle quali la Giunta è stata sensibile. Rimarrebbe il tema centrale, che alimenta spesso la discussione, dell'opportunità e della positività del fatto che si possano votare determinati provvedimenti in forma unanime o quasi, perché questo consentirebbe di rendere partecipe anche chi occupa momentaneamente i banchi dell'opposizione o essere utili all'interesse della comunità regionale.
Con questi presupposti credo si possa addivenire ad un voto favorevole del gruppo PDL, sebbene condizionato da quei rilievi di merito che poc'anzi citavo e da una eccezione di metodo che tuttavia l’assessore Peri ha puntualmente spiegato - ragion per cui ci riteniamo soddisfatti della spiegazione illustrata - ma con due auspici: il primo, che il voto favorevole che ci apprestiamo a dare non cada nel vuoto. Ci rendiamo conto che fa comodo, e mi rivolgo al relatore, il fatto che portare a casa il voto favorevole dell'opposizione o della forza principale di opposizione è comunque un qualcosa che si può spendere nell'ottica della condivisione del provvedimento. Politicamente potremmo essere più strumentali ed arroccarci su un'astensione per poi dopo andare a esaltare inevitabili dissidi che ci possono essere sull'applicazione concreta e sull'attuazione concreta della legge. Per cui siamo consapevoli che mettiamo sul tavolo un qualcosa che può essere utile anche alla parte politica avversa. Ma lo facciamo sul tavolo della ricostruzione e della ripartenza, che crediamo essere al di sopra di ogni cosa al punto da indurre il centrodestra a porre questa disponibilità ed augurandosi che essa non vada dimenticata. In secondo luogo, che questo percorso trovi riscontro - e qui mi rivolgo alla Giunta - in un check sistematico e continuo dell'attuazione che verrà data a questo provvedimento.
Riconosco che, in effetti, già con le diverse informative, sia in quest'Aula che in sede di commissione, vi è un'informazione assistita sul prosieguo dell'attività in ordine alla ricostruzione, ma con questo provvedimento completiamo il quadro normativo, regolamentare e legislativo, per cui iniziamo una definitiva ricostruzione anche sotto questi aspetti centrali affrontati dalla legge.
Rimane, quindi, il coinvolgimento del centrodestra che non si sottrae, con il voto favorevole, alle proprie responsabilità e resta l'opzione che ci auguriamo venga recepita dalla Giunta di una informazione sistematica e continua, di un coinvolgimento reale e non occasionale sulla tematica che consegue alla vicenda della ricostruzione.
È una nota critica che ci lasciamo aperta, perché ove ciò dovesse venir meno è chiaro che rivedremmo anche una posizione politica che oggi vuol essere di fiducia più che - me lo perdoni la consigliera Marani - per la parte politica che lei rappresenta, per l'istituzione che a prescindere dai colori, il presidente Errani, il commissario di Governo Errani e la sua Giunta oggi rappresentano.
Il nostro è quindi un voto favorevole, con un rilievo critico che crediamo di aver rappresentato significativamente con il voto di astensione sugli articolati, augurandoci quanto detto, in particolar modo sul tema dell'effettivo coinvolgimento della minoranza e di tutte le forze positive che vogliono dare un contributo utile alla nostra comunità. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bignami.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: È evidente, assessore, che non le poteva andare fatta tutta bene, dovevamo arrivare alla fine.
Preannuncio il voto di astensione sul provvedimento in quanto, sebbene trattasi di un provvedimento doveroso, risulta anche tardivo. L'assessore ha parlato di strategia e va confermato che questo provvedimento, atteso dalla società civile, dalle attività territoriali e dai privati, è un provvedimento che serve a fare chiarezza. È un atto dovuto a cui, nella situazione generale e fatto salvo il contorno, non mi sottraggo. Resta però il fatto che all’interno di questo provvedimento c’è una valutazione di quello che è stato fatto finora sul terremoto e sulle criticità che non possiamo non riconoscere. Qui non è in discussione l'impegno del nostro commissario e di tutta la Giunta - doveroso, ma mai dato per scontato - non è in discussione la difficoltà del compito che abbiamo dinanzi, anche per la situazione congiunturale economica, e nemmeno la tragicità dello stesso. Tuttavia, credo siano evidenti a tutti le criticità che si stanno manifestando oggi a causa dei ritardi in una zona produttiva che rappresenta il 2 per cento del PIL nazionale.
L’assessorato alle Attività produttive ci ha messo diversi mesi per produrre un qualcosa che potesse essere l'inizio, mentre, come ha sottolineato la consigliera Marani, la priorità è stata data alle scuole e agli edifici pubblici. È stato fondamentale far ripartire l'anno scolastico in tempo utile, anche a livello psicologico credo fosse un elemento fondamentale e ci si è sostanzialmente riusciti. Sul metodo, probabilmente, si può discutere e le criticità verranno fuori, anche per quanto riguarda tutta una serie di moduli scolastici fatti molto velocemente che rimarranno poi a carico dei Comuni, come sulle modalità di gestione delle emergenze dal punto di vista dei rifiuti e delle sostanze pericolose - pensiamo all'amianto - su cui stiamo avendo situazioni imbarazzanti. A Natale due scuole dovranno chiudere perché dovrà essere bonificato il terreno circostante dall'amianto, cosa francamente disdicevole e che soprattutto doveva essere messa in preventivo. Noi avevamo sottolineato fin dall'inizio che questo rischio c'era, quando nei provvedimenti c’era scritto "che bisognava portare allo smaltimento, come rifiuto speciale, tutto ciò che visibilmente era possibilmente contaminato"; e sappiamo che in questo paese l'uso di questi avverbi è sempre molto pericoloso. Ne abbiamo avuto dimostrazione pratica per quanto riguarda le scuole, ma anche a Finale Emilia con la ricostruzione di alcune strade che venivano pavimentate con l'amianto per poi essere coperte.
Dal punto di vista di questa attenzione, problematiche ce ne sono sicuramente state. Quella maggiore è indubbiamente legata ai contributi per la ricostruzione. Noi dovevamo pretendere e il Commissario straordinario avrebbe dovuto pretendere - è inutile che ci giriamo intorno! - il 100 per cento dei rimborsi, come è successo in altre parti, pur nell'attenzione sulla gestione di questi fondi, pur nella considerazione di quello che è il quadro economico generale! Tornare da Roma con l'80 per cento declamandolo come una vittoria, mi è sembrato francamente assurdo, anche perché oggi notiamo le criticità di questa assurdità. Oggi, privati ed aziende si trovano nella condizione che se non hanno garanzie da prestare, difficilmente riusciranno ad ottenere questi contributi. Anche perché "un classico" di questo paese ormai in mano al sistema bancario, è che abbiamo firmato un protocollo in cui le banche hanno la facoltà di decidere se c'è la copertura per il restante 20 per cento, compromettendo però tutto l'80 per cento! Questo, probabilmente, è il vero e più grosso scandalo che renderà difficile la ricostruzione per le aziende che di tempo ne hanno già perso molto. Per un'azienda perdere anche solo tre o quattro settimane di lavoro e di commesse, di possibilità di ripartire, è tanto. Così come per i privati. Abbiamo inserito una norma sui 120 metri quadrati come se, soprattutto in situazioni periferiche, averne 125 voglia dire avere la villa di Berlusconi alle Cayman! Abbiamo tolto questa possibilità di ricostruzione, creando dei cittadini di serie A e cittadini di serie B. Indipendentemente dal reddito, se hai qualcosa da mettere a garanzia ne puoi venire fuori, in questo modo no.
Spero vivamente, come hanno detto anche altri consiglieri, che l'ordine del giorno porrà riparo a questa situazione, perché ricordo che prima di essere Commissario straordinario, il presidente Errani è presidente di questa Regione! Nel suo programma, quando è venuto qua a presentarsi, aveva detto "che nessuno in Emilia-Romagna sarebbe stato lasciato indietro", ma ad oggi non è proprio così.
Mi auguro che venga preso sul serio l'ordine del giorno che andremo a votare dopo. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Non avendo altri iscritti dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno, oggetto 3337/1, presentato dai consiglieri Meo, Donini, Naldi, Monari, Costi, Marani, Defranceschi, Mandini, Noè e Manfredini, a cui si aggiungono i consiglieri Mori, Vecchi Luciano, Montanari e Moriconi.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno è approvato.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 3337, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
39
Assenti
11
Favorevoli
38
Contrari
--
Astenuti
1
PRESIDENTE (Richetti): Proclamo approvata la legge riguardante: «Norme per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012».
Riprenderemo i lavori alle ore 15,00 con la relazione del presidente Errani sull'attuazione del programma di governo.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 13
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Donatella BORTOLAZZI, Sabrina FREDA, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA.
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI, l'assessore Teresa MARZOCCHI e il consigliere Luigi Giuseppe VILLANI.
Votazioni elettroniche
OGGETTO 3382 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme in materia di tributi regionali»" (49)
Presenti: 30
Favorevoli: 23
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Matteo RICHETTI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 6
Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI.
Astenuti: 1
Andrea DEFRANCESCHI.
Assenti: 20
Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Stefano BONACCINI, Thomas CASADEI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI (g), Giovanni FAVIA, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Sandro MANDINI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI (g).
Autorizzazione alla relazione orale:
OGGETTO 3337 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 20 e 29 maggio»"
Presenti: 30
Favorevoli: 30
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Matteo RICHETTI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Assenti: 20
Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Stefano BONACCINI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Vasco ERRANI (g), Giovanni FAVIA, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Gabriella MEO, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI (g).
OGGETTO 3337 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 20 e 29 maggio»" (50)
Presenti: 39
Favorevoli: 38
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Roberto GARBI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 1
Andrea DEFRANCESCHI.
Assenti: 11
Tiziano ALESSANDRINI, Gianguido BAZZONI, Stefano BONACCINI, Vasco ERRANI (g),
Giovanna FAVIA, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Andrea POLLASTRI, Luigi Giuseppe VILLANI (g).
IL PRESIDENTE
I SEGRETARI
Richetti
Corradi - Meo
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