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115.
SEDUTA DI MERCOLEDÌ 16 GENNAIO 2013
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
INDI DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
INDI DELLA PRESIDENTE COSTI
Indice
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OGGETTO 3509
Interrogazione del consigliere Bartolini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa il provvedimento di demolizione riguardante un ristorante sito nel Comune di Verghereto, nei pressi della sorgente del Tevere
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
BARTOLINI (PDL)
GAZZOLO, assessore
BARTOLINI (PDL)
OGGETTO 3516
Interrogazione del consigliere Sconciaforni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la adozione della normativa riguardante le tariffe per le utenze relative al gas ed all'elettricità nelle zone colpite dal sisma
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)
MUZZARELLI, assessore
SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)
OGGETTO 3515
Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la realizzazione, a Lugo (RA), di una pista per lezioni di guida riservata ai motociclisti, all'interno dell'area verde di via Rivali San Bartolomeo
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
MEO (SEL - Verdi)
PERI, assessore
MEO (SEL - Verdi)
OGGETTO 3519
Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per evitare l'interruzione dei servizi svolti dalla Caritas di Bologna a favore di persone e famiglie indigenti, con particolare riferimento alle persone ristrette nel Carcere della Dozza (BO)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
NOÈ (UDC)
RABBONI, assessore
NOÈ (UDC)
OGGETTO 3523
Interrogazione della consigliera Barbati, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le tematiche riguardanti l'istruzione e la formazione delle persone ristrette negli istituti penitenziari
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
BARBATI (Italia dei Valori)
BIANCHI, assessore
BARBATI (Italia dei Valori)
OGGETTO 3496
Delibera: «Presa d'atto delle dimissioni dalla carica di Presidente dell'Assemblea legislativa presentate dal consigliere Matteo Richetti, ai sensi dell'art. 14, comma 4, del Regolamento interno.» (101)
(Approvazione)
PRESIDENTE (Richetti)
MONARI (PD)
PRESIDENTE (Richetti)
PRESIDENTE (Mandini)
OGGETTO 3497
Delibera: «Elezione del Presidente dell'Assemblea legislativa ai sensi dell'art. 33 dello Statuto della Regione Emilia-Romagna.» (102)
(Discussione ed elezione della consigliera Palma Costi)
PRESIDENTE (Mandini)
MONARI (PD)
MANFREDINI (Lega Nord)
LOMBARDI (PDL)
DONINI (Fed. della Sinistra)
NALDI (SEL - Verdi)
BARBATI (Italia dei Valori)
GRILLINI (Italia dei Valori)
NOÈ (UDC)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
PRESIDENTE (Costi)
OGGETTO 3438
Delibera: «Approvazione dell'aggiornamento della Carta delle vocazioni faunistiche di cui all'art. 4 della L.R. 15 febbraio 1994, n. 8 (Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria) e conferma degli indirizzi regionali per la pianificazione faunistica di cui all'art. 5 della L.R. n. 8 del 1994.» (Proposta della Giunta regionale in data 3 dicembre 2012, n. 1856) (103)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
ALESSANDRINI (PD)
POLLASTRI (PDL)
BARTOLINI (PDL)
MEO (SEL - Verdi)
MANFREDINI (Lega Nord)
MAZZOTTI (PD)
RABBONI, assessore
BARTOLINI (PDL)
MANFREDINI (Lega Nord)
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
PRESIDENTE (Costi)
OGGETTO 3512
Delibera: «Quantificazione dei gettoni e rimborsi per le attività svolte dalla Consulta di Garanzia statutaria, ai sensi dell'articolo 6 della L.R. 4 dicembre 2007, n. 23(Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 1 dell'8 gennaio 2013) (104)
(Approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
Sull'ordine dei lavori e iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
PRESIDENTE (Costi)
MONARI (PD)
PRESIDENTE (Costi)
OGGETTO 3527
Risoluzione proposta dai consiglieri Naldi, Monari, Mazzotti, Montanari, Mumolo, Piva, Ferrari, Fiammenghi, Marani, Barbieri, Garbi, Paruolo, Zoffoli, Alessandrini, Pagani, Carini, Casadei, Luciano Vecchi, Pariani, Sconciaforni, Donini, Meo, Mandini, Grillini, Barbati e Favia affinché l'Assemblea legislativa promuova la proposta di legge di iniziativa popolare "Misure per favorire l'emersione alla legalità delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata" e la campagna "Io riattivo il lavoro"
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
BIGNAMI (PDL)
MONARI (PD)
PRESIDENTE (Costi)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Votazione per appello nominale
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
Comunicazioni prescritte dall'art. 69 del Regolamento interno
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
La seduta ha inizio alle ore 10,06
PRESIDENTE (Richetti): Dichiaro aperta la centoquindicesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute:
- antimeridiana del 18 dicembre 2012 (n. 111)
- pomeridiana del 18 dicembre 2012 (n. 112)
- antimeridiana del 19 dicembre 2012 (n. 113)
- pomeridiana del 19 dicembre 2012 (n. 114)
inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.
Se non vi sono osservazioni, i processi verbali s’intendono approvati.
(Sono approvati)
PRESIDENTE (Richetti): Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna gli assessori Bortolazzi e Marzocchi e i consiglieri Cavalli e Defranceschi.
Diamo per assunte le comunicazioni prescritte dall'articolo 68 del Regolamento interno che avete tra i materiali distribuiti.
(Le comunicazioni prescritte dall'articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula
PRESIDENTE (Richetti): Diamo inizio allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata in Aula, chiamando l'oggetto:
3509 - Interrogazione del consigliere Bartolini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa il provvedimento di demolizione riguardante un ristorante sito nel Comune di Verghereto, nei pressi della sorgente del Tevere.
Risponde per la Giunta l'assessore Gazzolo.
La parola al consigliere Bartolini per illustrare la sua interrogazione.
BARTOLINI: Grazie, presidente. Con quest’interrogazione, porto in Aula una questione di estrema attualità - dato che che proprio stamane nella nostra Regione verrà allestito il cantiere per la demolizione di un immobile, con tanto di ruspe e quant'altro - ma che ha radici molto lontane nel tempo, che risalgono addirittura al 1923.
Mi scuso quindi se parto, quindi, un po' da lontano, parto quasi da un secolo fa, quando l'allora primo ministro Benito Mussolini riorganizzò il territorio, le nostre province, l'assetto istituzionale della Nazione, rimodulandone i confini. Nel rimodulare i confini non portò soltanto i comuni dell'ex Granducato di Toscana ricadenti sul territorio della Romagna a diventare romagnoli, penso a Castrocaro Terme che era provincia di Firenze, pur essendo confinante alla Città di Forlì, ma approfittò dell’occasione anche per portare l'intero Comune di Verghereto e la frazione "Le Balze", che fino ad allora erano in provincia di Arezzo, in provincia di Forlì, e lo fece affinché si potesse dire che il Tevere, il fiume che bagna Roma, la capitale d'Italia, nasce in Romagna, in provincia di Forlì, che era la sua provincia.
Dico questo perché sono straconvinto che, al di là dell'interpretazione che vorrà dare l'assessore sui rischi del territorio in questione, se quel fiume, se quel torrente, perché di torrente in quel punto si tratta, anziché chiamarsi Tevere, si fosse chiamato diversamente, la questione non si sarebbe posta.
L'immobile in oggetto, un ristorante, si trova a 120 metri dalla sorgente del Tevere, che in quel punto corrisponde alla portata di una fonte, dov’è stato costruito nel 1950, appunto sopra a questo piccolo torrente, che, oggi, in pieno gennaio, nel pieno di un inverno caratterizzato da piogge abbondanti, può essere attraversato a piedi senza bagnarsi le scarpe, bastando due ciottoli in mezzo all'acqua per essere attraversato. È un torrente in quel punto largo 20/40 centimetri.
Ebbene, dicevo che, se questo torrente, anziché chiamarsi Tevere, perché è la sorgente del Tevere, si fosse chiamato come tanti altri nostre fiumi, Bidente, Savio, Rabbi, non ci troveremmo di fronte alla situazione che sto per illustrarvi.
Nel 1950 un imprenditore locale, un ristoratore, vi costruisce un ristorante; ottiene le concessioni fino al 1985, ma incappa in una vicenda burocratica tutta romana, perché, chiamandosi Tevere, questo fiume rientra non solo sotto l'autorità di bacino dei fiumi romagnoli, ma anche sotto l'autorità di bacino del Tevere, l'ennesimo carrozzone romano, probabilmente fatto ad arte per distribuire posti e poltrone, che da Roma, se vogliamo anche scavalcando il nostro territorio, è competente per legge su quel fiume, oltre alla competenza in capo alla nostra Regione. Fino al 1985 l’imprenditore ha regolare concessione, poi iniziò una trattativa per la delocalizzazione dell'immobile, perché l'autorità di bacino del Tevere, a mio parere, senza neanche andare sul posto a fare un sopralluogo, considerò e considera tuttora quest'immobile un abuso perché in zona, a loro dire a rischio esondazione, come se fosse ubicato sul lungotevere romano.
La trattativa con il ristoratore non andò a buon fine e i fatti ci riportano ad oggi, quando, a causa di una valutazione da parte dell'autorità di bacino del Tevere, il territorio in questione viene definito a rischio esondazione. Premesso che, essendo uomo di montagna, esondazione è un termine che conosco, ma che in montagna non abbiamo mai vissuto. Il vocabolario dice che la parola esondazione indica il traboccare di acque sovrabbondanti che fuoriescono dagli argini di un fiume e inondano le zone poste a quote altimetriche inferiori. Siamo in una zona, Le balze, dove la pendenza è tale che, se non ci si attacca, si rischia di cadere. Questo ristorante, quindi, si trova in una zona caratterizzata da una fortissima pendenza, che non permette esondazioni.
Negli ultimi duecento anni non vi è mai stata un’esondazione, e, per favore, non mi si dica che nei prossimi cento anni potrebbe accadere, perché un conto è un dissesto idrogeologico, una frana, altro è un’esondazione, che non appartiene ai rischi di un territorio di montagna.
È evidente che chi ha scritto esondazione, l'ha scritto seduto sulla poltrona di un ufficio romano, senza degnarsi di fare un sopralluogo, solo perché, chiamandosi Tevere, impone dei vincoli a cui non sono soggetti altri fiumi romagnoli.
Mi risulta che, proprio stamattina alle 9,00, Canale 5 dovrebbe trasmettere un servizio (sono state mandate le troupe sul posto), perché il caso è diventato un caso nazionale. D'altronde, nel bene e nel male, si tratta pur sempre del Tevere.
Chiedo, quindi, che venga valutata la possibilità di far capire all'autorità di bacino del Tevere, tramite i nostri tecnici, che non sono di Roma ma sono di Bologna, e alcuni anche di Forlì o di Cesena, che tecnicamente non esiste il rischio di esondazione, perché, ripeto, l’esondazione è uno straripamento degli argini dei terreni a livello inferiore, che in questo caso non esistono, perché il terreno a livello inferiore è la valle. Sappiamo che cos'è l'esondazione a valle, e nelle interrogazioni che oggi pomeriggio non so se riusciremo a trattare, ma, se non sarà oggi, sarà nella prossima seduta, chiedo la manutenzione degli argini e dell'alveo del fiume Savio, così come di tanti altri fiumi romagnoli, che, a fronte delle ristrettezze economiche, sappiamo benissimo che spesso hanno bisogno di quelle manutenzioni che sono necessarie, fondamentali, per evitare il rischio che tronchi e quant'altro vengano portati a valle dalle piene, con conseguente rischio di esondazione a valle, perché le esondazioni avvengono a valle, nelle zone pianeggianti, e lo dice una persona che non abita al quinto piano di un condominio di una città e che da una scrivania dice che cosa si deve fare in montagna, ma lo dice una persona che è nata, vissuta e che tuttora risiede in montagna. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bartolini.
La parola all'assessore Gazzolo per la risposta.
GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Consiglieri, consigliere Bartolini, consapevole dei rilevanti risvolti umani della vicenda relativa alla demolizione del ristorante di proprietà del signor Ceredi, che ho seguito in prima persona, prego ciascuno di voi di prestare particolare attenzione alla risposta che sto per fornire.
Cercherò di rispettare i tempi previsti dal Regolamento, ma confido nella vostra comprensione nel caso in cui fosse necessario qualche istante ulteriore per una ricostruzione dettagliata dei passaggi che hanno portato all'attuale decisione di abbattimento dell'immobile. Deposito, comunque, agli atti dell'Assemblea una ricostruzione ancor più puntuale dell'accaduto.
Nel 1984 la Regione rilascia una concessione a favore del signor Ceredi per la costruzione di un fabbricato su area demaniale del fiume Tevere, in località Ocri, comune di Verghereto.
Il disciplinare allegato reca la seguente disposizione: "Alla scadenza della concessione, qualora l'Amministrazione concedente, per ragioni di pubblico interesse, non ritenga di procedere al rinnovo, l'opera stessa dovrà essere demolita a cura e spese del concessionario, che si impegna a ripristinare le cose com'erano prima dell'esecuzione dei lavori senza pretendere indennizzi o compensi di sorta".
L'ultimo rinnovo accordato scade il 31/12/2005. L'11 agosto dello stesso anno, la Regione nega al signor Ceredi l'ulteriore rinnovo della concessione per motivate ragioni di pubblico interesse. Nel ’99, infatti, l'area in oggetto è classificata a rischio idraulico molto elevato dall’Autorità di bacino del fiume Tevere, ed inserita nel piano straordinario diretto a rimuovere le situazioni a rischio molto elevato. Tale riperimetrazione è riconfermata nel piano stralcio di assetto idrogeologico del fiume Tevere approvato con DPCM del 10 novembre 2006. In merito sottolineo che, nel 2003, la Giunta regionale esprime parere favorevole al piano, superando le perplessità iniziali sul rischio idraulico, in considerazione delle caratteristiche di uso pubblico di collocazione e costruttive dell'immobile, nonché dell'importanza ambientale del luogo.
Con due successive note, nel 2008 e nel 2009, la Regione intima al signor Ceredi di rimuovere l'immobile e ripristinare lo stato dei luoghi. A fronte della persistente inadempienza del privato, nel dicembre del 2009 si avvia il procedimento amministrativo per lo svolgimento degli interventi d'ufficio.
In seguito alle osservazioni presentate dal signor Ceredi, nel gennaio del 2010, la Direzione Generale Ambiente dispone la sospensione del procedimento per accertare se le attuali condizioni di rischio confermino la valutazione contenuta nel PAI. Nel maggio del 2010 i tecnici regionali incaricati di tale verifica, doverosamente condotta secondo la metodologia del PAI, attestano che nell'area permangono le condizioni di rischio indicate dall'Autorità di bacino. Già in sede di sopralluogo (marzo 2010), non si riscontrano variazioni dello stato di fatto documentato nel precedente sopralluogo effettuato, diversamente da quanto indicato nell'interrogazione, dai tecnici dell'Autorità di bacino nel ’99.
Pertanto, nel giugno del 2010, la Regione dispone il riavvio del procedimento sospeso e, con l'ordinanza 13455 del 2010 del responsabile del Servizio Tecnico di Bacino Romagna, intima al signor Ceredi di demolire il fabbricato e ripristinare lo stato dei luoghi a proprie spese, prevedendo un intervento d'ufficio in caso di inadempienza del privato, con spese a carico di quest'ultimo.
A tal fine, la Giunta programma una somma di 50 mila euro per la demolizione d'ufficio, a cui è seguita l'approvazione del progetto esecutivo e la sottoscrizione del contratto in data 8 gennaio 2013.
Dal punto di vista giudiziario, si evidenzia che il signor Ceredi ha esperito molteplici azioni davanti al giudice amministrativo. Le cause si sono tutte concluse dando ragione del corretto operato della Regione.
In merito al procedimento di delocalizzazione, la Regione, nel 2007, mette a disposizione del Comune di Verghereto 60 mila euro e approva uno schema di convenzione tra lo stesso Comune, il Servizio tecnico e il proprietario, per la demolizione del fabbricato ed il ripristino dei luoghi. Delibera poi ritirata perché il proprietario, nel 2008, manifesta la volontà di non sottoscrivere la convenzione, e promuove un ricorso al Tar per l'annullamento della procedura di delocalizzazione del fabbricato.
Si evidenzia, infine, che la struttura è posta a cavaliere sul fiume Tevere, interferendo direttamente con il corso d'acqua. Vista la natura e le forti pendenze dei versanti di monte, in caso di evento meteorico eccezionale, potrebbe essere gravemente interessata, oltre che dalla massa d'acqua, anche dall'impatto di piante e detriti.
Quanto riportato dimostra come la questione relativa all'immobile del signor Ceredi sia stata approfondita con particolare attenzione vista la sua destinazione a pubblico esercizio. Atti, studi e sentenze dimostrano che la struttura è collocata in un'area a grave rischio di esondazione e legittimano l'operato della Regione a rimuovere il fabbricato e a non utilizzare fondi pubblici per il mantenimento in essere di un bene privato in area a rischio. Compito delle istituzioni è quello di agire per una crescente sicurezza del territorio e delle popolazioni che lo abitano, ed è questo un ruolo che la Regione ritiene prioritario ed inderogabile. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Gazzolo.
La parola al consigliere Bartolini per la replica.
Consigliere, ha appena 30 secondi per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.
BARTOLINI: Grazie, presidente. Ringrazio l'assessore per la risposta che ovviamente non mi soddisfa perché è evidente che la burocrazia romana ha infettato anche la burocrazia bolognese. Siamo di fronte ad un caso nazionale, non a caso è stato ripreso dalle televisioni nazionali, che interessa l'intero territorio, perché in un'Italia in cui gli ecomostri della Costiera amalfitana non vengono abbattuti, in un’Italia dove le baracche dei rom costruite sull'argine del fiume Tevere, in cui dormono dei bambini, in zone - queste sì - a rischio esondazione, non vengono abbattute, perché con la burocrazia e quant'altro si trovano i cavilli, in questo caso non si trova il cavillo tecnico per salvaguardare una struttura che è lì dal 1950, in un territorio che negli ultimi duecento anni non ha mai visto un’esondazione, perché in montagna le esondazioni non esistono. In montagna si fanno le briglie, basterebbe fare una briglia a 50 metri sopra il ristorante e, nell'eventualità di quello che l’assessore definisce un evento eccezionale, il territorio sarebbe in sicurezza, come, a mio parere, è già. Reputo che, se lì ci fossero delle baracche di rom, oggi le ruspe non andrebbero a demolire nulla.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bartolini.
Abbiamo esaurito l’oggetto 3509, passiamo all’oggetto seguente:
3516 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l’adozione della normativa riguardante le tariffe per le utenze relative al gas ed all'elettricità nelle zone colpite dal sisma.
Risponde per la Giunta l'assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Sconciaforni per illustrare la sua interrogazione.
SCONCIAFORNI: Grazie, presidente. Riporto in questa sede una denuncia fatta da Federconsumatori Modena, a cui ho visto seguire la stessa preoccupazione da parte della Cgil di Modena, in merito al fatto che hanno ricevuto numerose sollecitazioni, allarmi e denunce da cittadini residenti nelle zone terremotate, che, a causa delle lesioni subite dalle loro case, hanno dovuto cambiare il loro alloggio, trasferendosi, non nelle strutture fornite dall'emergenza, ma in case trovate per conto loro, senza ovviamente prendervi residenza, in maniera del tutto temporanea. Ebbene, questi cittadini hanno presentato numerose denunce, che la Federconsumatori ha fatto proprie, in quanto si sono visti arrivare utenze calcolate sulla base delle tariffe per non residenti, quindi tariffe più alte. Federconsumatori, ha denunciato questa vicenda, che, se fosse vera, rischia di essere una palese ingiustizia ai danni di persone che già stanno subendo una situazione estremamente difficile. In questa vicenda, mi hanno colpito in modo particolare le dichiarazioni di Enel, secondo cui, in realtà, la procedura è sospesa, ma - ed è questo che mi ha colpito - in attesa che arrivi la regolamentazione dell'Autorità per l’energia elettrica ed il gas, che, appunto, è stata richiamata da un decreto legge a fornire una regolamentazione precisa - ed evidentemente straordinaria - legata a questo caso, regolamentazione che ancora non è arrivata. Enel dice che sta aspettando, ma è chiaro che si è creata una situazione di discrezionalità, perché, se questa regolamentazione non arriva, l'Enel che cosa fa?
Federconsumatori sta chiedendo all'Autorità di intervenire immediatamente per fornire una regolamentazione che non colpisca per l'ennesima volta cittadini che sono già gravati dal peso di un danno come quello che hanno subito dal terremoto.
So bene che non si tratta di una competenza della Regione, ma ho ugualmente chiesto a quest’ultima di attivarsi affinché quest'ente faccia questa regolamentazione. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Sconciaforni.
La parola all'assessore Muzzarelli per la risposta.
MUZZARELLI, assessore: Grazie, presidente. Com'è stato detto, l'interrogazione riguarda la richiesta di pagamento degli oneri di allacciamento da parte di Enel agli utenti che hanno dovuto spostarsi in seguito agli eventi sismici dello scorso maggio.
In proposito, si rileva che l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas ha predisposto un provvedimento volto a definire le agevolazioni legate al servizio elettrico, del gas ed idrico per le popolazioni colpite dal sisma dello scorso maggio.
Nel provvedimento, messo in consultazione pubblica e quindi da tutti conoscibile, erano previste agevolazioni per il servizio di connessione o voltura per le utenze elettriche domestiche nei comuni colpiti dal sisma, in particolare era previsto che le stesse fossero effettuate senza oneri a carico del cliente finale.
In seguito alla consultazione, l'Autorità ha predisposto un provvedimento, la deliberazione 571/2012, che, alla fine dello scorso anno, è stata trasmessa al Governo per l'acquisizione del parere di competenza, e a breve il provvedimento sarà pubblicato.
Il Presidente Errani ed io stiamo seguendo con attenzione anche quest'atto, perché lo consideriamo facente parte a pieno titolo del pacchetto delle strategie che stiamo verificando con il Governo.
A fronte delle previsioni contenute nel documento in consultazione, la richiesta di Enel agli utenti delle zone terremotate è apparsa quantomeno inopportuna, soprattutto in assenza del provvedimento definitivo dell'Autorità. Abbiamo, pertanto, provveduto a chiedere chiarimenti ad Enel in merito a quanto accaduto. Enel ha comunicato in merito agli oneri di allaccio che gli stessi sono stati applicati a tutti i clienti nella misura prevista dalla regolamentazione vigente, ed ha assicurato che, non appena verrà pubblicato il provvedimento sulle agevolazioni tariffarie, verrà stornato quanto già addebitato - questo è un segnale di responsabilità che abbiamo condiviso -, applicando retroattivamente le nuove condizioni.
In merito all'applicazione delle tariffe per i non residenti agli utenti che si sono trasferiti a seguito degli eventi sismici dello scorso maggio, Enel ha precisato che, in attesa della pubblicazione della delibera contenente le agevolazioni tariffarie per le utenze site nei comuni colpiti dal sisma, ai clienti che hanno chiesto un nuovo allaccio a fronte di un'abitazione principale danneggiata dal sisma, è stata applicata in via provvisoria la tariffa per i residenti, con la previsione che la residenza dovrà essere confermata dal cliente entro i successivi 90 giorni attraverso apposita autocertificazione. Ha fatto, inoltre, presente che la fatturazione risulta ancora sospesa nei comuni colpiti dal sisma (questo è un altro aspetto importante) e, pertanto, se la nuova fornitura rientra nei medesimi comuni, la scadenza dei 90 giorni non produce al momento alcun effetto; se invece la nuova fornitura si trova in un comune non colpito dal sisma ed il cliente non ha presentato autocertificazione di residenza, alla scadenza dei 90 giorni, il sistema applicherà la tariffa prevista per i non residenti. È un problema anche di relazione che è stato portato a compimento.
Quel che ci interessa - ed è il nostro impegno - è trovare le condizioni anche per le tariffe agevolate in questo rapporto tra l'Autorità, Governo e Regione, perché vorremmo mettere sul livello dei costi della tariffazione nazionale una parte di questo costo che potrebbe portare ad avere circa 300 milioni di euro - si parla dai 300 ai 500 milioni, ma stiamo verificando in queste ore -, risorse che potrebbero essere stornate dalle aree del terremoto alla contribuzione nazionale per solidarietà, e quindi credo che questo potrebbe essere un altro tassello della solidarietà del sistema Paese verso le zone terremotate. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Sconciaforni per la replica.
Consigliere, le restano quattro minuti.
SCONCIAFORNI: Grazie, presidente. Ringrazio l'assessore e prendo atto positivamente delle dichiarazioni e delle rassicurazioni che vengono fatte dalla Giunta in merito al fatto che la medesima - ne ero certo, ma è importante riconfermarlo - sta seguendo questa specifica vicenda; prendo atto positivamente dell’ultimo impegno di cui diceva l’assessore, cioè di cercare di stornare parte delle risorse su un carico nazionale, per alleviare il peso già notevole che oggi grava su tante persone che vivono nelle zone terremotate.
Prendo atto della positività del fatto che il provvedimento per la regolamentazione delle tariffe per le case di cittadini che si sono dovuti trasferire a causa del terremoto è in corso, e quindi Enel dichiara di aver sospeso per il momento il procedimento in attesa dell'ufficializzazione. Girerò la risposta della Giunta anche a Federconsumatori e ai soggetti interessati perché ci sia una presa d'atto da parte dei cittadini interessati di quest'importante presa di posizione della Giunta, tenendo conto però che Federconsumatori denunciava che alcuni cittadini si stanno vedendo arrivare bollette come se fossero normali residenti. Ma è evidente che questa circostanza sarà oggetto di una verifica successiva. L'importante è che i cittadini delle zone terremotate sappiano che, laddove si fossero trasferiti in un’altra casa per le lesioni della prima e si vedessero arrivare una bolletta calcolata sulla base di una tariffazione come se non fossero residenti, quindi maggiore, queste bollette non vanno pagate, perché evidentemente Enel ha sbagliato a mandarle in quanto la questione è ancora sospesa.
Invito, comunque, la Giunta, come ho già detto, a seguire questa vicenda, affinché arrivi presto la definizione del tariffario provvisorio per le zone terremotate, in maniera che anche questi eventuali casi dannosi che si fossero verificati non abbiano più a ripetersi. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Sconciaforni.
Abbiamo esaurito l’oggetto 3516. Chiamo l’oggetto successivo:
3515 - Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la realizzazione, a Lugo (RA), di una pista per lezioni di guida riservata ai motociclisti, all'interno dell'area verde di via Rivali San Bartolomeo.
Risponde per la Giunta l'assessore Peri.
La parola alla consigliera Meo per illustrare la sua interrogazione.
MEO: Grazie, presidente. Con quest'interrogazione intendo dare una giusta informazione e una risposta ai tantissimi cittadini che hanno già espresso la loro contrarietà circa questa vicenda.
Si tratta di una piccola ma significativa eventuale occupazione di un'area verde nel comune di Lugo, dove però anche la Regione svolge un suo ruolo.
Mi spiego meglio. All'interno di quest'area verde, di via Rivali San Bartolomeo, è stata proposta dalla Provincia di Ravenna la realizzazione di una pista per lezioni di guida riservata ai motociclisti, al fine di conseguire la patente A, che adesso è obbligatoria anche per le piccole cilindrate.
Si tratta di un'area verde regolarmente usata dai cittadini, all'interno della quale è già presente una pista ciclabile adibita anche all'educazione stradale per bambini che devono imparare ad andare in bicicletta.
Con questa trasformazione, sponsorizzata dalla Provincia di Ravenna, di fatto, parte di quest'area verrebbe - sempre o temporaneamente - preclusa all'uso da parte dei cittadini e destinata in via esclusiva, anche per evidenti ragioni di pericolosità, alle lezioni di guida a motociclisti.
Il finanziamento con il quale si intende operare questa scelta attinge a fondi stanziati dalla Regione, gestiti sì dalle Province, ma stanziati dalla Regione, in questo caso dalla Provincia di Ravenna, nell'ambito delle attività promosse dall'Osservatorio regionale per l'educazione stradale.
Ebbene, io credo che possano esistere molte possibilità per realizzare strutture idonee ad aumentare la sicurezza stradale, ma penso che sia estremamente sbagliato e controproducente utilizzare per tale fine delle aree verdi che nascono con uno scopo diverso, che sono destinate alla famiglia, aree che, di fatto, in questo modo, verrebbero ad essere privatizzate. Mi chiedo se non sia possibile - mi dicono che ci sono anche altre aree interessate - trovare nell'area dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna altre possibilità, piuttosto che restringere gli spazi verdi di città già fortemente cementificate. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
La parola all'assessore Peri per la risposta.
PERI, assessore: Grazie, presidente. Come risulta dalla stessa interrogazione, siamo di fronte ad un’iniziativa istituzionale che ha coinvolto la Regione e le Province dell'Emilia-Romagna, ed ha indicato esattamente nelle Province l'istituzione che aveva ed ha la titolarità di individuare le aree opportunamente attrezzate per attività finalizzate ad aumentare l’educazione stradale dei ragazzi, in particolare parliamo di ciclomotori e quindi di un'attività di formazione per conseguire il patentino.
Le Province avevano il compito di individuare le aree d'intesa con le amministrazioni locali. La Provincia di Ravenna, sentita per rispondere all’interrogazione, poiché si tratta di un argomento di sua esclusiva competenza, ci ha fornito tutta la documentazione, che ovviamente allego alla risposta.
Non stiamo parlando di cementificazione di un'area verde, perché, come ci riferiscono, si insiste su un'area già attrezzata per finalità non specifiche ma compatibili; l'utilizzo dell'area non sarà per tutti i giorni e per tutta la giornata, ma si riferisce a due pomeriggi a settimana; l'attrezzatura è precaria e rimovibile, quindi non pregiudica eventuali altre soluzioni per il futuro.
In sostanza, ci pare che le argomentazioni fornite dalla Provincia, d'intesa col Comune, dopo lunga e attenta analisi e riflessioni, riconducano ad una fruizione compatibile con le finalità del progetto. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Peri.
La parola alla consigliera Meo per la replica.
Consigliera, le restano due minuti.
MEO: Grazie, presidente. Ho ascoltato con attenzione le considerazioni dell'assessore Peri. Non si tratterà di cementificazione - a prescindere da quanto questa struttura in realtà possa essere più o meno rimovibile -, ma si tratta sicuramente di una parziale privatizzazione di un bene pubblico che non mi vede assolutamente favorevole.
Capisco le competenze della Regione da questo punto di vista, mi auguro però - ed in tal senso vigileremo - che nella stesura di questi bandi siano messe delle clausole chiare, perché basta un attimo - e lo sappiamo, l'abbiamo visto in tantissime altre occasioni - perché, attraverso questi meccanismi, aree pubbliche vengano destinate in modo definitivo ad un determinato utilizzo, poi ci si installano delle società, e, pezzo dopo pezzo, i patrimoni pubblici verdi vengono diversamente utilizzati. Infatti il disgregamento del nostro patrimonio in questo senso non è mai avvenuto d'un sol colpo, ma sempre attraverso una serie di piccoli passaggi successivi, ai quali nessuno ha mai avuto il coraggio di mettere un freno. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Abbiamo esaurito l’oggetto 3515. Chiamo l’oggetto:
3519 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per evitare l'interruzione dei servizi svolti dalla Caritas di Bologna a favore di persone e famiglie indigenti, con particolare riferimento alle persone ristrette nel Carcere della Dozza (BO).
Risponde per la Giunta l'assessore Rabboni.
La parola alla consigliera Noè per illustrare la sua interrogazione.
NOÈ: Grazie, presidente. Per anticipare la domanda, vorrei fare presente che presso Villa Pallavicini esiste una piattaforma che, da alcuni anni, accoglie tutta una serie di prodotti ortofrutticoli che la Comunità europea aiuta ad acquistare, da distribuire successivamente alle famiglie e alle persone più indigenti, e che vede, per quanto riguarda la Città di Bologna, anche la possibilità di far sì che parte di queste eccedenze ortofrutticole, che in passato venivano distrutte, venga oggi distribuita, grazie alla collaborazione della Caritas e di alcune associazioni parrocchiali, gratuitamente al Carcere della Dozza di Bologna.
A suo tempo, quando quest’accordo venne siglato, c’era anche la Regione, che si era resa disponibile a far sì che il trasporto dalla piattaforma al Carcere della Dozza, in particolare per quanto riguarda il costo, fosse stato assunto da un ente pubblico.
Ad oggi, sebbene siano passati alcuni anni, quell'accordo iniziale per l’individuazione dell’ente cui imputare le spese di trasporto non è stato definito, e, ad oggi, quelle spese sono state assunte, da alcuni anni a questa parte, dalla Caritas di Bologna, che, settimanalmente, ha sempre consegnato la frutta al Carcere della Dozza.
Considerando che, anche alla luce dell’attuale situazione congiunturale, la Caritas, che ormai da tempo sta facendo questa sollecitazione affinché venga individuato il soggetto che dovrebbe sostenere queste spese, ha precisato che, proprio a partire da oggi, non potrà più erogare gratuitamente il servizio di trasporto della frutta al Carcere della Dozza, perché la sua vocazione principale consiste negli aiuti alle famiglie e alle persone, in particolare per quanto riguarda il pagamento degli affitti, delle utenze, delle spese sanitarie e quant'altro.
Siccome la Caritas ha reso noto che il servizio di trasporto è cessato il 15 gennaio scorso, quindi ieri, chiedo che la Regione, che aveva partecipato e condiviso quell'accordo, accordo che, tutto sommato, rappresenta una grande opportunità, in qualche modo, intervenga - speravo che mi rispondesse l'assessore alle Politiche sociali - ad adoperarsi per individuare una soluzione, per far sì che non venga interrotta quest'erogazione gratuita, che comunque per qualcuno rappresenta un risparmio. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
La parola all'assessore Rabboni per la risposta.
RABBONI, assessore: Grazie, presidente. Il Regolamento europeo dell'ortofrutta prevede, come diceva la consigliera Noè, tra le altre cose, la possibilità di finanziare alle organizzazioni dei produttori il ritiro e la successiva cessione gratuita di prodotti a favore di enti caritativi, istituti di pena, ospizi per persone anziane.
In Italia quest'opportunità viene utilizzata solo in alcune regioni, tra le quali la quota più rilevante - stante ai dati nazionali del 2009 - riguarda la nostra Regione, che da sola ritira e distribuisce circa il 90 per cento dell'intero quantitativo italiano.
Il largo ricorso dell'Emilia-Romagna a ritiri per indigenti è dovuto a tre condizioni particolarmente favorenti: l'elevato numero di organizzazioni di produttori ortofrutticoli, vaste e organizzate reti di solidarietà sociale, come il Banco Alimentare, la Caritas diocesana ed altre ancora, un servizio di interfaccia tra chi offre e chi domanda svolto dall'assessorato regionale all'Agricoltura, senza il quale le opportunità del Regolamento europeo resterebbero sulla carta. Allo scopo, la Regione si avvale di un sistema completamente informatizzato e trasparente e di un sito internet accessibile agli utenti abilitati.
Nel corso del 2012, in regione sono stati ritirati e distribuiti circa 103 mila quintali di ortofrutta, di questi oltre 21 mila sono stati movimentati nella piattaforma di Villa Pallavicini, che, a sua volta, ne ha distribuiti 1.273 al Carcere della Dozza, 13.917 ad enti e strutture diocesane, 2.269 ad altri soggetti, 2.146 all’ASP Poveri e Vergognosi, 1.644 alle popolazioni colpite dal sisma dello scorso maggio.
Il valore del prodotto ritirato e distribuito in Emilia-Romagna nel 2012 è stato di 4 milioni 244 mila euro, di questi 595 mila euro sono stati utilizzati per le spese di trasporto dalle sedi ortofrutticole alle sedi o alle piattaforme di smistamento dei soggetti richiedenti, così come stabilisce il Regolamento europeo, che esclude invece la possibilità di contributi per l'ulteriore trasporto presso la destinazione finale dei prodotti ritirati.
È evidente che per i trasporti verso il consumatore finale, che non è giusto gravino sulle associazioni di solidarietà e sui gruppi di volontariato, occorrano ulteriori risorse da reperire presso istituzioni pubbliche, fondazioni, devoluzioni solidali. Il problema, però, è generale e riguarda tutti i soggetti e tutte le iniziative di distribuzione gratuita agli indigenti. Non a caso, in occasione di un recente incontro a Bologna con il ministro Mario Catania, il Banco Alimentare ha sollecitato il Governo ad istituire un fondo nazionale dedicato allo scopo, proposta che anche noi condividiamo, così come condividiamo la richiesta di una revisione del Regolamento europeo per ammettere anche le spese di trasporto tra quelle finanziabili nell'ambito dei ritiri.
In attesa di queste decisioni, rinnoviamo l'invito alla collaborazione rivolto a tutti gli enti pubblici locali con finalità sociali, alle fondazioni e agli altri soggetti per sostenere i costi di trasporto da Villa Pallavicini al carcere, nonché per tutte le altre situazioni analoghe, e sono tante, pur nella consapevolezza che, dopo i recenti e numerosi tagli alla spesa pubblica e sociale, le possibilità di intervento si sono drammaticamente ridotte. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Rabboni.
La parola alla consigliera Noè per la replica.
Consigliera, le restano due minuti.
NOÈ: Grazie, presidente. Con riferimento all'invito che facevo alla Giunta affinché si adoperi per individuare una soluzione, l’assessore risponde che intanto si fa un invito a tutti gli enti pubblici e alle fondazioni per individuare una soluzione. Ebbene, stiamo praticamente parlando del nulla, nel senso che è logico, è esattamente ciò che le ho chiesto, assessore, è una soluzione che è auspicabile trovare al più presto.
Di fatto, però, il servizio da oggi è sospeso. Siccome questo costo effettivamente ammonta al massimo a 10 mila euro, perché ad oggi un trasportatore chiede alla Caritas 160 euro a settimana per fare questo trasferimento dalla piattaforma al carcere - probabilmente, potremmo trovare anche dei trasportatori in grado di richiedere una cifra inferiore -, ma siccome stiamo parlando di 10 mila euro, e siccome tutto sommato mi fa molto piacere e sono orgogliosa che la piattaforma della nostra Regione sia quella che intercetta circa il 90 per cento di tutto il prodotto ortofrutticolo italiano destinato a queste azioni così pregevoli, a prescindere da quanto potrà fare il ministro Catania nel mese che gli rimane, nella revisione dei regolamenti comunitari, che possano eventualmente ricomprendere le spese di trasporto, vorrei che non venisse vanificata questa grande opportunità semplicemente perché ci manca quella piccola parte di copertura della spesa di trasporto dalla piattaforma al consumatore finale, che, ripeto, incide annualmente per soli 10 mila euro, ma che purtroppo non possiamo più, così com'è stato fatto per anni, riversare completamente sulla Caritas, perché 10 mila euro per la Caritas significano aiuti importanti alle persone, alle famiglie, in un momento in cui questi ultimi sono veramente - lasciatemelo dire - alla frutta.
Oggi pomeriggio, in occasione di un incontro di partito, incontrerò il ministro Catania, ed eventualmente potrò sollecitarlo nuovamente su quanto lei mi dice, assessore; ma sono consapevole che quanto potrà fare ancora rispetto ai poteri a sua disposizione in quest'arco di tempo è davvero limitato.
Credo che solo la cattiva volontà potrebbe vanificare un servizio che vale altroché 10 mila euro, ben di più con il vantaggio che ci dà la Comunità Europea che paga tutto fino alla piattaforma, lasciando che quintali, per non dire tonnellate, di frutta rimangano lì a marcire, soprattutto con questa stagione, quando basterebbero solo 10 mila euro per coprire i costi di trasporto di un intero anno.
Vogliamo vedere, anche di concerto col Comune di Bologna - eventualmente mi attiverò anche presso la Fondazione della Cassa di Risparmio -, se questa Regione è in grado di trovare 10 mila euro per trasportare tutta questa donazione, completamente pagata, fino al carcere? Quelle stesse carceri che sappiamo in quali condizioni si trovano? Credo che uno sforzo sia assolutamente necessario per non vanificare tutti i costi di cui oggi si fa carico la Comunità Europea. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Abbiamo esaurito l’oggetto 3519. Chiamo l’ultimo oggetto:
3523 - Interrogazione della consigliera Barbati, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le tematiche riguardanti l'istruzione e la formazione delle persone ristrette negli istituti penitenziari.
Risponde per la Giunta l'assessore Bianchi.
La parola alla consigliera Barbati per illustrare la sua interrogazione.
BARBATI: Grazie, presidente. Sorvolo, perché il tempo a disposizione è poco, sulla problematica - ma credo sia abbondantemente conosciuta - del sovraffollamento carcerario.
Vorrei soltanto ribadire che, dai dati elaborati, risulta che lo 0,81 per cento dei detenuti presenti nella carceri della Regione è analfabeta, l'1,88 per cento è privo di titolo di studio, il 7,9 per cento ha la licenza elementare, circa il 30 per cento possiede la licenza media inferiore, lo 0,95 per cento è in possesso di diploma di scuola professionale, il 4,32 per cento ha un diploma di scuola media superiore, e lo 0,87 è in possesso di una laurea.
Visto che vogliamo promuovere il diritto di accesso a percorsi di alfabetizzazione, istruzione e formazione professionale negli istituti penitenziari della Regione, chiediamo che vengano attivati corsi scolastici di alfabetizzazione che vedano coinvolti un maggior numero di detenuti. Allo stato attuale sono coinvolti 1.348 detenuti, il 78 per cento dei quali è rappresentato da detenuti stranieri, che partecipano principalmente a corsi di alfabetizzazione e a corsi della scuola secondaria di primo grado.
Rispetto all'anno 2010, i detenuti partecipanti ai corsi scolastici sono sensibilmente aumentati, quindi esiste all'interno della popolazione carceraria la comprensione dell’importanza di avere la possibilità di capire e conoscere meglio l'italiano e comunque di svolgere un'attività che potrebbe essere utile in caso di reinserimento. Peraltro, la rete dei servizi formativi riveste un ruolo fondamentale nella costruzione di un percorso riabilitativo finalizzato al reinserimento sociale e alla riqualificazione del condannato, anche in attuazione di quanto previsto dall'articolo 27, comma 3, della Costituzione, per cui le pene devono tendere alla rieducazione del condannato.
In data 8 maggio 2012, l'Assemblea legislativa ha approvato una risoluzione a mia firma, quale presidente del gruppo assembleare dell'Italia dei Valori, con cui si impegnava la Giunta a promuovere un coordinamento regionale del personale direttivo, educativo e di polizia penitenziaria, al fine di realizzare un sistema integrato di offerta formativa per le persone ristrette negli istituti penitenziari, implementando, allargando e aumentando i piani e i programmi che sono già in fase esecutiva.
Voglio ricordare, inoltre, che è importante definire anche norme generali di assetto organizzativo e didattico dei centri di istruzione per gli adulti, compresi i corsi serali, come risulta dal decreto del Presidente della Repubblica di approvazione di tale regolamento, firmato in data 29 ottobre 2012.
Ebbene, a nostro avviso, il ruolo della Regione è molto importante in tal senso, e teniamo a che la Regione concorra alla programmazione degli interventi formativi integrati anche mediante la promozione del coordinamento dei soggetti attuatori degli interventi stessi.
Chiediamo, quindi, alla Giunta di sapere se e quali azioni di strategie e di coordinamento regionale siano già state predisposte al fine di ottemperare alle prescrizioni contenute nella risoluzione approvata dall'Assemblea legislativa a maggio; e nel caso in cui non si sia ancora potuto provvedere a questi adempimenti, in quali termini si intende procedere; se è già stato effettuato uno studio preliminare su problematiche giuridiche, applicative ed operative ingenerate dalla citata riforma normativa e, in particolare, dal regolamento attuativo, e, nell'eventualità, quali siano le relative risultanze con specifico riferimento proprio al settore dell'istruzione carceraria; se e quali azioni, strategie e programmi si intendono adottare a livello regionale per quanto di competenza al fine di ovviare alle problematiche, se sono emerse, ed in ogni caso garantire l'efficiente funzionamento del sistema di istruzione carceraria senza soluzione di continuità. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Barbati.
La parola all'assessore Bianchi per la risposta.
BIANCHI, assessore: Grazie, presidente. Subito dopo la risoluzione dell'8 maggio, insieme con la collega Marzocchi, abbiamo ulteriormente sviluppato il nostro rapporto col provveditore alle carceri Pietro Buffa e col dirigente dell'ufficio scolastico regionale, in modo da poter coordinare su tutto il territorio regionale un'azione che avesse, per un verso, come lei sottolineava, consigliera, una forte attenzione all'alfabetizzazione di base dei tantissimi detenuti stranieri, ma che, d'altra parte, potesse anche definire una struttura stabile per andare oltre l'alfabetizzazione di base, e che potesse portare anche a dei diplomi di formazione professionale, che rappresentano uno strumento con cui noi possiamo incominciare a lavorare per un reinserimento dei detenuti.
Il 25 giugno, con delibera n. 880, la Giunta ha definito la programmazione dell'offerta formativa, che vede, per un verso, lo sviluppo dei programmi di alfabetizzazione. A tal proposito, devo dire subito che abbiamo un problema: questi programmi che richiedono 100 ore di frequenza per arrivare ad un esito riconosciuto, e la mobilità stessa dei carcerati diviene un problema. Con il provveditore Buffa abbiamo affrontato questo tema, cogliendo nella mobilità la possibilità di dare dei percorsi che, pur tenendo conto delle necessità che l'amministrazione carceraria pone, permettano di dare comunque continuità a questi percorsi anche allestendo corsi personalizzati.
Tuttavia, la parte che ritengo importante da rilevare è che abbiamo avviato l’idea di una strutturazione, al punto tale che oggi i centri territoriali coinvolti in quest'operazione sono diciotto. Sette CTP permettono di erogare all'interno delle carceri corsi di alfabetizzazione finalizzati al conseguimento del titolo conclusivo della scuola primaria, perché molti, come diceva lei, consigliera, non hanno frequentato neanche quelle che una volta si chiamavano le scuole elementari; quattro sono impegnati nel primo livello di secondaria, le vecchie medie; sette istituti scolastici sono impegnati nei percorsi secondari, che sono quasi tutti corsi di formazione professionale, che, alla fine, portano ad un titolo, ad una qualificazione professionale quinquennale. Diciassette classi sono già funzionanti da quest'anno, tali da coprire tutto l'arco del nostro territorio; sono già trecento gli studenti iscritti quest’anno a corsi che li porteranno a conseguire un diploma quinquennale di istruzione professionale.
Stiamo lavorando con grande attenzione - ed a tal proposito voglio ringraziare il provveditore Buffa e il dirigente Versari - ad un’azione di fortissimo supporto anche a quel disegno che il provveditore sta individuando di riassegnazione nell'ambito territoriale di diverse funzioni.
Noto, peraltro, che abbiamo sviluppato un accordo molto stretto con l'Università di Bologna per permettere anche lo sviluppo di un percorso di studi in ambito universitario. Intanto lo facciamo con l’Università di Bologna, quindi da tutta la Regione coloro che vorranno seguire un percorso universitario si potranno rivolgere a quest'ateneo, ma stiamo ragionando anche con le altre università, in modo tale da avere un quadro che possa essere, come lei rilevava, non solo di copertura regionale, ma di coinvolgimento di tutte le istituzioni regionali.
Mi sento, quindi, di poter dire che siamo andati avanti. Con l'assessore Marzocchi stiamo ragionando proprio sulla possibilità di arrivare ad un intervento che abbia un carattere personalizzato, e quindi mi sento di dire che la Giunta ha ottemperato all'indicazione forte ed importante della risoluzione approvata a maggio. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Bianchi.
La parola alla consigliera Barbati per la risposta.
Consigliera, le resta un minuto.
BARBATI: Grazie, presidente. Ringrazio l'assessore, perché, in un certo senso, mi dà fiducia anche - ma non avevo dubbi - sulla sensibilità che è necessaria per seguire determinati argomenti. Assessore, la pregherei di farmi avere la risposta per iscritto.
Concludo dicendo che la mia sollecitazione nasce da una preoccupazione di cui mi hanno resa partecipe gli insegnanti che lavorano all'interno delle carceri, che sono in prima linea e affrontano i problemi che emergono di giorno in giorno.
Ringrazio l'assessore e mi dichiaro soddisfatta della risposta. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Barbati.
Con l’oggetto 3523 abbiamo esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata in Aula.
OGGETTO 3496
Delibera: «Presa d'atto delle dimissioni dalla carica di Presidente dell'Assemblea legislativa presentate dal consigliere Matteo Richetti, ai sensi dell'art. 14, comma 4, del Regolamento interno.» (101) (Approvazione)
PRESIDENTE (Richetti): Prendiamo in esame l'oggetto 3496. Con lettera datata e pervenuta il 27 dicembre 2012 (prot. 51756) sono state presentate formali dimissioni dalla carica di Presidente dell'Assemblea legislativa.
Si prende atto delle dimissioni per alzata di mano, e poi si procede all'elezione del nuovo Presidente dell'Assemblea legislativa. Ovviamente questo è l'ultimo punto che mi vede seduto su questo scranno, dopodiché la presidenza dell'Assemblea sarà affidata al vicepresidente Mandini.
Nomino scrutatori i consiglieri Montanari, Carini e Bernardini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. Siamo in procedura per avanzare la proposta di candidatura? No?
PRESIDENTE (Richetti): No, siamo sul punto della presa d'atto delle dimissioni.
Se nessun consigliere chiede di parlare procediamo alla votazione, per alzata di mano, dell’oggetto 3496, presa d'atto delle dimissioni dalla carica di Presidente dell'Assemblea legislativa.
Invito, pertanto, l'Assemblea a prendere atto delle predette dimissioni.
(L’Assemblea, all'unanimità dei presenti, prende atto)
PRESIDENTE (Richetti): L'oggetto 3496 è approvato.
Oggi non compete a me intervenire, non è il giorno degli interventi del Presidente uscente, ma di chi mi sostituirà, quindi io me la cavo con un profondo e davvero sincero ringraziamento a tutti voi, colleghi, alla Giunta, per questi due anni e mezzo di lavoro; ad ognuno dei dipendenti e dei collaboratori che mi hanno affiancato in ogni iniziativa legislativa, di programma, di proposta, di iniziativa, perché, quando ci siamo seduti su questo scranno - utilizzo il plurale perché vi ho indegnamente rappresentati - ci eravamo impegnati a rendere quest’istituzione migliore di come l’avevamo trovata.
Non compete a me, ma credo a nessuno di noi, dare dei giudizi, ma compete a me dire che abbiamo trascorso ogni giorno con l’obiettivo di rendere migliore le istituzioni in cui siamo chiamati ad agire. So che insieme proseguiremo così.
A questo punto, non mi resta che chiedere al vicepresidente Mandini di dirigere i lavori e proseguire con il punto relativo all'elezione del prossimo Presidente.
(Applausi)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
PRESIDENTE (Mandini): Mi viene spontanea una battuta: il Presidente Richetti mi ha dato la poltrona, guai a chi me la toglierà.
A parte le battute, credo di dover esprimere, a nome dell'intera Assemblea, un ringraziamento per il lavoro svolto dal Presidente Richetti, al quale faccio gli auguri - credo a nome di tutti - per il prosieguo del suo percorso politico, nella certezza che, al di là della rappresentanza politica, porterà anche in Parlamento, almeno questo è quello che gli auguro, quelle istanze di rinnovamento che comunque hanno caratterizzato l'azione della nostra Regione e di quest'Assemblea, anche grazie all'impegno del Presidente Richetti. Grazie, Presidente, per quanto ha fatto per questa Regione e auguri per quanto potrà fare in Parlamento.
OGGETTO 3497
Delibera: «Elezione del Presidente dell'Assemblea legislativa ai sensi dell'art. 33 dello Statuto della Regione Emilia-Romagna.» (102) (Discussione ed elezione della consigliera Palma Costi)
PRESIDENTE (Mandini): Proseguiamo i nostri lavori con l’oggetto 3497: Elezione del Presidente dell'Assemblea legislativa ai sensi dell'art. 33 dello Statuto della Regione Emilia-Romagna.
Alla nomina del Presidente si procede a voto palese, per appello nominale, salvo che non venga richiesto il voto segreto da almeno un quinto dei consiglieri assegnati alla Regione.
Il Presidente è eletto a maggioranza dei quattro quinti dell’Assemblea (sono pertanto necessari 40 voti a favore di una candidatura proposta).
Se dopo due scrutini nessun candidato ottiene la maggioranza richiesta, nella terza votazione, da tenersi di diritto il giorno successivo, è sufficiente la maggioranza dei voti dei componenti l’Assemblea (ovvero 26 voti a favore).
Se ancora non si dovesse raggiungere tale quorum, si procede con la necessaria presenza della maggioranza dei consiglieri in carica ed è eletto chi ha ottenuto il maggior numero di voti o, in caso di parità, il più anziano d’età.
I consiglieri-scrutatori Montanari, Carini e Bernardini sono pregati di prendere posto al tavolo della Presidenza.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. Anch'io per associarmi personalmente, ed anche a nome di tutti i colleghi del gruppo del Partito Democratico, al ringraziamento non formale per il lavoro svolto dal Presidente Richetti e da tutto l'Ufficio di Presidenza, un lavoro prezioso, un lavoro duro, in una fase non certo semplice per la vita delle istituzioni e della politica, anche in Emilia-Romagna. Unitamente al ringraziamento, un augurio a Matteo Richetti per il suo percorso politico, nel quale, ovviamente, gli sarà d’aiuto anche l'esperienza fatta in quest’Aula, sia dal punto di vista amministrativo sia dal punto di vista politico.
Ringrazio per la costruttiva dialettica e la lealtà tutti i colleghi non solo di maggioranza ma anche dell'opposizione, e per - ovviamente, non solo formalmente - avanzare la candidatura della collega Palma Costi a Presidente dell'Assemblea legislativa. Una candidatura che mi riempie di orgoglio, che mi obbliga a ringraziare sinceramente tutti i colleghi che hanno partecipato ad un percorso condiviso, com’è sempre accaduto in quest’Aula rispetto alle questioni di ambito istituzionale. Un percorso che ha sempre visto sottolineare il "noi" alto delle istituzioni e dell’istituzione Regione Emilia-Romagna.
Palma Costi è una collega di grande esperienza amministrativa, che continua nel solco delle precedenti Presidenti Celestina Ceruti e Monica Donini, che hanno saputo tenere alte l’immagine e le ragioni delle istituzioni, il rispetto delle prerogative dei colleghi, il funzionamento dell'Aula, la sensibilità di quel particolare territorio di provenienza e anche quel segno di genere di cui tanto abbiamo bisogno in Emilia-Romagna e nel Paese.
Pertanto, è con grande, grande, grande orgoglio, ringraziando ancora tutti in quest'Aula per l'apporto che hanno voluto e saputo dare in termini di lealtà e di competenza, che mi rivolgo ai colleghi, confermando la candidatura di Palma Costi, alla quale, come capogruppo del PD e personalmente, auguro un buon lavoro, a lei e all'Ufficio di presidenza e, ovviamente, a tutti noi. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Ho pensato di iniziare così: nel mezzo del cammin di questa legislatura, ci troviamo ad un cambio di comando di quest’Assemblea, che ci induce, come gruppo della Lega Nord, innanzitutto, a ringraziare il dimissionario Presidente Richetti per il lavoro svolto fino ad oggi; riteniamo che si sia distinto per le sue capacità e qualità sia politiche sia umane, e non possiamo che dirgli "in bocca al lupo!" per la sua candidatura alla Camera dei Deputati.
Come capogruppo esprimo, inoltre, la soddisfazione, mia personale e del gruppo, per la candidatura della collega modenese Palma Costi a Presidente di quest'Assemblea.
A mio parere, la maggioranza non avrebbe potuto fare scelta migliore, chiaramente senza nulla togliere alle altre colleghe. Conosco personalmente la collega Costi sin da quando ho iniziato la mia esperienza politica, e ritengo che, pur appartenendo ad un partito avverso alla Lega Nord, si sia sempre distinta per la brillante volontà e capacità di dialogo e confronto, priva di qualsiasi faziosità o pregiudizio. Credo che Palma Costi potrà ben rappresentare e guidare quest’Assemblea nella seconda parte di questa legislatura. Sono convinto, infatti, che tutti noi abbiamo il dovere sia di portare a termine alcuni percorsi intrapresi, sia di intraprenderne di nuovi, dato che vi è una generale disaffezione dei cittadini. Abbiamo, quindi, il dovere di recuperare fiducia e rispetto sia delle istituzioni sia della politica. Tenuto conto delle sue capacità, auspico quindi che Palma Costi possa lasciare un segno forte e positivo in questa direzione. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. Ovviamente, anche noi, come gruppo, ci uniamo ai ringraziamenti e ai segnali di stima che vogliamo indirizzare nei confronti del Presidente uscente, perché, per quanto riguarda la sua attività come Presidente di quest'Assemblea, certamente ci ha garantiti e ci siamo sentiti garantiti nella nostra attività non sempre facile proveniente dall'opposizione. Ovviamente, mi unisco anch'io, ci uniamo anche noi agli auguri per la prosecuzione della sua carriera politica.
Vorrei, però, sottolineare anche l'atteggiamento che noi avremo, fin dalle prime votazioni, rispetto alla proposta fatta dal collega Monari della collega Palma Costi, per diversi motivi. In primo luogo perché, in un momento di conflitto politico qual è quello attuale, com'è normale quando ci si avvicina ad una competizione elettorale, è importante per noi continuare a dimostrare che la politica può mantenere due binari diversi di comportamento: c’è la contrapposizione politica, c’è la legittima avversione nei confronti dell'avversario politico, ma ci devono essere anche dei momenti istituzionali in cui, superando ogni diversità, si guarda al bene comune, in questo caso al bene della nostra Istituzione. Ecco perché voteremo fin da subito convintamente la proposta che ci è stata fatta. Tengo anche sottolineare che, com'è logico che sia, quando nelle consultazioni informali si è cominciato a fare il nome della collega Palma Costi, al nostro interno, nessuno ha posto le minime perplessità rispetto a quest’ipotesi, proprio perché il periodo che abbiamo già trascorso insieme all'interno di quest'Assemblea ci fa capire che le sue capacità, quanto alla possibilità di gestire l'Aula con la massima garanzia per tutte le sue componenti, è cosa assolutamente assodata. La sua esperienza anche come amministratrice certamente la sosterrà e ci garantisce.
È stato citato che è nostra abitudine, come Assemblea, affidarci alla gestione delle donne per questi ruoli importanti, infatti non è la prima volta. Il fatto che provenga dal cratere del terremoto, in qualche modo, serve ancora di più a portare l'attenzione su questa parte della nostra regione così duramente colpita e che ha bisogno di ripartire al più presto nell'interesse di tutti.
Ribadisco, quindi, che noi voteremo da subito la collega Palma Costi, convinti che ci possa garantire nell'attività successiva che svolgeremo all'interno di quest'Aula. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Lombardi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Grazie, presidente. Mi aggiungo anch'io alle considerazioni fatte dai colleghi nel ringraziare Matteo Richetti per il ruolo che ha svolto in questi anni. La figura del Presidente, a volte, è rappresentata all'esterno come una giusta figura di servizio e di speakeraggio dell'Assemblea, in realtà, io so che è molto di più, è un lavoro umile e modesto a servizio dell’Istituzione, di costruzione di relazioni, di raccordo con ciò che compone tutto quello che noi siamo, di relazioni col sistema Paese, attraverso il lavoro in Conferenza nazionale, ruolo che il collega Richetti ha saputo svolgere con capacità e competenza.
Sono estremamente convinta del voto a Palma Costi, la collega Costi lo sa, abbiamo avuto modo di parlarne e di discuterne. Oggi voterò convintamente, ed il mio gruppo ed io, da oggi in poi, saremo a sua disposizione per offrirle, se lo riterrà, ogni possibile aiuto e ogni possibile collaborazione. Faccio solo una considerazione. Iniziamo a fare un salto di qualità tutti noi, e ogni volta che proponiamo una donna a rappresentare ruoli così importanti e che espongono così tanto le persone che noi indichiamo, evitiamo di considerarla sempre un’operazione di riduzione del danno, lo è oggettivamente perché c'è un deficit di rappresentanza, e questo è un tema che noi abbiamo più volte sollevato, ma a questo deficit di rappresentanza, che crea un problema alle poche donne che sono presenti in quest'Aula, non aggiungiamo sulle spalle l'onere, che già c’è nell'avere un incarico istituzionale, di dovere in poche rappresentare il tutto, perché questa non è una cosa di cui siamo fiere, l'ho detto più volte, è un peso in più, perché ognuna di noi lavora perché ci sia il 50 per cento di donne rappresentate, com’è giusto che sia, ma ha l'ambizione di rappresentare la propria opinione politica, la propria visione originale. Questo peso, a volte, è un modo per limitare la libertà di espressione di una donna, che, come un uomo, ha il diritto anche di essere di parte e di non avere il dovere di rappresentare il tutto.
Poi sono convinta che le donne abbiano, per loro natura, la capacità diversa e singolare di costruire delle relazioni, capacità che sono utili e necessarie, soprattutto in certi momenti e in certe fasi, alla vita politica ed istituzionale.
Spero (e sono convinta) che, alla prima votazione, com'è costume di quest'Assemblea legislativa, Palma Costi venga eletta. È fondamentale - lo dico perché l'ho vissuto - partire con questo tipo di riconoscimento. Anch'io esprimo un apprezzamento nei confronti di tutti i colleghi dei gruppi consiliari che si sono sempre caratterizzati, per quel che ne so, nella storia di questa Regione, per sapersi assumere in maniera condivisa delle responsabilità, e credo che questo sia anche un bel gesto, un buon modo di fare politica, di concepire le istituzioni, di rappresentarle attraverso questi gesti anche all'esterno, di cui essere fieri. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente. Anch'io colgo l'occasione - credo di poter parlare anche a nome della mia collega Gabriella Meo - per rivolgere un saluto, innanzitutto affettuoso, a Matteo Richetti, e anche, con poche parole, per esprimere il riconoscimento per il suo contributo di innovazione e di trasparenza che in una fase di crisi drammatica della politica, che speriamo di avere messo, almeno per la fase più acuta, alle nostre spalle, è stato in grado di imprimere all’Assemblea e ai suoi lavori nel rapporto con i cittadini della nostra Regione. Il mio ringraziamento anche per la capacità di Richetti di essere Presidente di tutti i Consiglieri e di tutti i gruppi guardando al di fuori di noi al tempo stesso e non limitandosi a osservare gli equilibri all’interno di quest’Assemblea.
Voglio al tempo stesso esprimere la nostra condivisione della candidatura di Palma Costi, che consideriamo ottima, per la sua esperienza amministrativa di cui ha già dato ampia testimonianza all’interno di quest’Aula e dei lavori delle Commissioni, per la sua disponibilità molto apprezzabile al confronto e credo che sia anche da accogliere con molto favore il fatto che la Presidenza torni a una donna. Su questo trovo logico che si esprimano più compiutamente le donne ma anche io credo che questo sia un fatto molto positivo. Voglio infine esprimere un augurio che il suo ruolo futuro, questo suo compito che oggi sono convinto la chiameremo a svolgere, si possa svolgere per un periodo congruo in modo tale da poter dimostrare le sue capacità. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Grazie, presidente. Come capogruppo del gruppo dell’Italia dei Valori intanto porgo un saluto doveroso e non estremamente affettuoso al Presidente uscente Richetti. Mi mancherà un po’ non poter più intervenire sui suoi interventi perché ormai era una cosa che mi piaceva moltissimo fare. Al di là di questo, gli faccio i miei auguri di tutto cuore per il suo futuro che, presumo, sia molto importante anche perché rappresenterà la nostra Regione.
Per quello che riguarda la proposta di Palma Costi come Presidente dell’Assemblea devo dire che come capogruppo garantisco che tutto il gruppo si è trovato subito d’accordo nel suo sostegno; l’ho conosciuta personalmente e ci siamo trovate spesso d’accordo e abbiamo anche firmato atti insieme. Il nostro appoggio non solo sarà convinto ma sarà altresì un appoggio riferito alla persona perché Palma Costi - ho avuto modo di sperimentarlo - è anche una persona molto importante, come persona più che come politico. Io apprezzo sempre molto questo e quindi è anche a questo tipo di figura che io darò il mio appoggio convintamente.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.
GRILLINI: Grazie, presidente. Intervengo a titolo personale per dire subito, innanzitutto al Presidente Richetti, che un po’ mi dispiace per la sua dipartita (ovviamente in senso buono), però ritengo che Matteo abbia fatto bene. Noi sappiamo tutti quali sono i meccanismi che hanno portato alla scelta dei candidati nei vari partiti, siamo vittime di un’orribile legge elettorale che non dà ai cittadini la possibilità di scegliere la propria rappresentanza parlamentare, quindi mentre dico a Matteo che ha fatto bene a candidarsi per il Parlamento, intanto mi voglio complimentare perché partecipando alle primarie Richetti ha preso 10 mila voti di preferenze, quindi vuol dire che la sua candidatura non è quella di un nominato al Parlamento, ma quella di una persona che ha un largo consenso popolare e di cui si conoscerà la faccia, permettetemi di insistere su questa questione perché voglio chiedere a Richetti un impegno, visto che andrà in Parlamento: una delle prime cose da fare è cambiare l’attuale legge elettorale e quindi spero che nell’interesse dei cittadini e della democrazia di questo Paese sarà impegnato su questo fronte fin da subito. L’hanno detto tutti - Monti, Bersani, ecc. - che uno dei primi compiti è cambiare la legge elettorale e restituire quindi ai cittadini il potere di scegliere i propri rappresentanti.
Io penso che Richetti questo lo farà - me lo auguro - glielo chiedo e saremo attenti a questo lavoro parlamentare tenuto conto che anche altri colleghi, a quanto pare, finiranno in Parlamento, perché l’attuale Parlamento non è più il luogo dove si prendono le decisioni - Berlusconi prima e Monti poi sono andati avanti a colpi di fiducia - quindi mi auguro che ci batteremo, vi batterete e ti batterai per un Parlamento che torni di nuovo la sede decisionale e di rappresentatività reale del Paese come prescrive la Costituzione.
Auguri, Richetti, per questo grande e importantissimo lavoro. Mi auguro che il centrosinistra vinca le elezioni, le vinca bene e le vinca alla Camera e anche al Senato e che possa governare questo disastrato Paese per cinque anni nell’interesse di tutti noi e della collettività.
Anche io mi unisco, ovviamente, alle considerazioni affettuose perché quando si sta insieme tanto tempo ci si accorge che non è soltanto chiedere la parola, fare un intervento o dire la propria, ma è anche un insieme di relazioni personali. Questo l’ho cercato di spiegarlo anche a chi metteva alla gogna i colleghi su internet, cosa che non si fa quando si è in un consesso istituzionale. C’è un problema di rispetto reciproco, delle diversità e delle differenze e anche dei dissensi rispetto alle posizioni che uno prende perché questo è il nocciolo della democrazia. Diceva bene il consigliere Lombardi nel suo intervento di prima: possiamo essere radicalmente diversi e rappresentare posizioni radicalmente contrapposte, ma le relazioni personali devono sfuggire all’idea che abbiamo a che fare non con un avversario politico ma con un nemico da battere. Questo penso che in questo Consiglio regionale sia stato ben chiaro in questi anni e che abbia caratterizzato il lavoro e la presenza di tutti noi, a partire, appunto, dalla qualità dei rapporti personali tra noi.
Sono particolarmente felice - consentitemi di dirlo - della proposta della collega Palma Costi. Era - dico era perché non lo sarà più - la vicepresidente della mia Commissione, cioè la Commissione Attività Produttive e Politiche Economiche e ogni tanto le chiedevo di sostituirmi quando gli impegni politici mi portavano da altre parti e mi dispiaceva chiederglielo perché quanto si svolge un compito istituzionale chiedere di essere sostituiti non è bello, anche se raramente - non credo sia stata una cosa onerosa -, e adesso non glielo potrò più chiedere perché adesso lei diventerà Presidente, spero, con la votazione al primo turno, perché anche questo sarebbe un bel segnale e anche di questo, se le opposizioni aderiranno a questa votazione, penso daremo un segnale rilevante.
Ovviamente sono particolarmente contento per motivi personali e per le ragioni che dicevo prima e perché si tratta di un’amica - in questi posti si diventa anche amici - e perché si tratta di una donna. Voi sapete bene quanto io tenga e quanto militi da tempo per il superamento, a livello di potere, delle differenze di genere perché viviamo in un mondo dominato da un maschilismo brutale e criminale e l’elezione di una donna in una carica rilevante è un segnale di grande valore, anche pedagogico. Personalmente sapete anche che sono favorevole alle quote. Quando c’è una disparità così rilevante bisogna intervenire anche con modalità di correzione; è il diritto positivo da questo punto di vista.
Su questa questione delle quote ovviamente nel Paese c’è un dibattito che va avanti da tempo, però io ritengo che per un periodo relativamente lungo bisognerà stabilire una quota del 50 per cento, non quindi del 30, per tutti gli incarichi, nelle liste e nella gestione. Vedrei bene - lo dico anche alla Presidente Errani - alle prossime elezioni una donna Presidente della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna. Introduciamo questo argomento perché in questi giorni si parla molto di elezioni anticipate, anche se penso che sarebbe un errore farle nella nostra Regione per ragioni che tutti sappiamo, di emergenza, anche a livello regionale, a partire non solo dalla questione del terremoto ma soprattutto per la crisi economica e occupazionale, però non c’è dubbio che tra due anni, al più tardi, in questa Regione si andrà alle urne. Porre il problema di una donna candidata alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna mi sembrerebbe rilevante perché per le cariche più importanti non si deve discutere solo di uomini ma anche di donne.
Io credo che il segnale della collega, e soprattutto amica, Palma Costi sia un segnale assai rilevante di cui sono molto contento e per il quale ringrazio anche il partito che l’ha proposta, ossia il Partito Democratico.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Grillini.
Ha chiesto di intervenire alla consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente. Ringrazio Matteo Richetti per la modalità con cui ha svolto il suo incarico da Presidente in due anni e mezzo sicuramente non facili e soprattutto desidero personalmente ringraziarla per l’onestà e per la sincerità che ha avuto in alcuni momenti che, anche per me, sono stati momenti un po’ critici. La ringrazio per come mi ha ascoltato e soprattutto per il fatto che comunque ha saputo svolgere in modo competente e molto bene il suo ruolo. Credo che quest’Aula comunque sentirà della sua mancanza e del suo stile, soprattutto per il risvolto umano che, in alcuni casi, ha saputo dimostrare.
Per fortuna comunque a lei subentra Palma Costi e nel dire che sono molto felice di questa nomina, che è stata proposta dalla maggioranza, penso anche di aver vinto una scommessa, nel senso che tempo fa le dissi che avevo un grande auspicio e cioè che la Presidenza di quest’Aula potesse essere riconosciuta a una donna per tutte le motivazioni che hanno detto anche i colleghi che mi hanno preceduto e perché ritenevo che poteva essere un’interessante candidata. Mi fa piacere che effettivamente l’abbiano proposta e quindi con estrema convinzione la sostengo.
Prima di fare un in bocca al lupo a questi due modenesi, inevitabilmente vedeva, cara Palma, da parte di Manfredini, un grande entusiasmo nel sostenere il suo incarico, voglio dire che sono anche contenta, oggi, di vedere che quest’Aula, nonostante tanti auspici e nonostante tante parole - ho ascoltato attentamente l’intervento della consigliera Donini, soprattutto quello che mi ha preceduto - proprio all’insegna di quel rispetto della diversità, comunque sia, serenamente e all’unanimità, ha scelto una donna, cioè Palma Costi. In bocca al lupo a tutti e due: a lei, Palma, per quest’Aula e a lei per un’altra.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Parlo a titolo personale e parto un po’ dal sentire di quest’Aula che vive tensioni, momenti di incontro, è normale che sia così, perché rappresenta un po’ lo specchio della nostra società con tutte le sue contraddizioni, tensioni e scontri.
Questi due anni e mezzo hanno fatto fare molti passi avanti a questa Regione in tante direzioni che noi, all’inizio del mandato, abbiamo posto come questioni centrali e questo è motivo, per noi, di grande soddisfazione.
Voglio salutare anche io il Presidente Richetti con sincerità e lealtà, tenendo da parte la retorica, che è un aspetto della politica che non mi piace. Ci sono state luci ed ombre - non è andato sempre tutto bene -, non mi sono sentito sempre tutelato - sarei ipocrita se dicessi così - e ci sono stati anche momenti di scontro e, ripeto, penso che sia giusto e leale, in questo momento in cui si va a chiudere un’esperienza, riconoscere queste cose. Detto questo, è indubbio che il mandato di Richetti sia stato improntato al rinnovamento e alla rottura di certe consuetudini e di questo gliene do assolutamente atto.
Avrei avuto piacere che, ripeto, ci fosse stata più congruità dal primo giorno su alcune battaglie, come quella dei vitalizi, quindi la rinunzia, cose che sono arrivate in norme successive, come sul tema dei rimborsi chilometrici, ma l’importante è che queste cose siano arrivate e, per questo, mi complimento col Presidente uscente Richetti.
Il mio auspicio, quindi, per la consigliera Palma Costi è quello di poter continuare in questa direzione, perché c’è ancora del lavoro da fare, e annuncio il mio personale voto favorevole.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare, procediamo all'elezione del Presidente.
Prego la consigliera-segretario Meo di procedere all'appello nominale dei signori consiglieri.
La consigliera-segretario Meo effettua l'appello nominale dei consiglieri che così si esprimono:
AIMI Enrico
Costi
ALESSANDRINI Tiziano
Costi
BARBATI Liana
Costi
BARBIERI Marco
Costi
BARTOLINI Luca
Costi
BAZZONI Gianguido
Costi
BERNARDINI Manes
Costi
BIGNAMI Galeazzo
Costi
BONACCINI Stefano
Costi
CARINI Marco
Costi
CASADEI Thomas
Costi
CAVALLI Stefano
(assente)
CORRADI Roberto
Costi
COSTI Palma
astenuta
DEFRANCESCHI Andrea
(assente)
DONINI Monica
Costi
ERRANI Vasco
Costi
FAVIA Giovanni
Costi
FERRARI Gabriele
Costi
FIAMMENGHI Valdimiro
Costi
FILIPPI Fabio
Costi
GARBI Roberto
Costi
GRILLINI Franco
Costi
LEONI Andrea
Costi
LOMBARDI Marco
Costi
MALAGUTI Mauro
Costi
MANDINI Sandro
Costi
MANFREDINI Mauro
Costi
MARANI Paola
Costi
MAZZOTTI Mario
Costi
MEO Gabriella
Costi
MONARI Marco
Costi
MONTANARI Roberto
Costi
MORI Roberta
Costi
MORICONI Rita
Costi
MUMOLO Antonio
Costi
NALDI Gian Guido
Costi
NOÈ Silvia
Costi
PAGANI Giuseppe Eugenio
Costi
PARIANI Anna
Costi
PARUOLO Giuseppe
Costi
PIVA Roberto
Costi
POLLASTRI Andrea
Costi
RICHETTI Matteo
Costi
RIVA Matteo
Costi
SCONCIAFORNI Roberto
Costi
VECCHI Alberto
Costi
VECCHI Luciano
Costi
VILLANI Luigi Giuseppe
(assente)
ZOFFOLI Damiano
Costi
PRESIDENTE (Mandini): Comunico il risultato della votazione:
Presenti
47
Assenti
3
Voti a favore della consigliera Palma Costi
46
Astenuti
1
Proclamo eletta quale Presidente dell'Assemblea legislativa la consigliera Palma Costi.
(Applausi)
PRESIDENTE (Mandini): Interrompiamo per cinque minuti e poi riprendiamo con la nuova Presidente. Grazie.
(La seduta, sospesa alle ore 11,47, è ripresa alle ore 11,55)
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI
PRESIDENTE (Costi): Chiamo i colleghi a riprendere i lavori. Capisco che sono stata io la causa dello scompiglio, però chiedo di poter continuare.
Caro presidente, care colleghe consigliere e colleghi consiglieri, vi ringrazio per la fiducia che avete riposto nella mia persona eleggendomi a rappresentare la nostra Assemblea regionale al di là dell’appartenenza politica e ringrazio tutti e tutte per le motivazioni e il senso istituzionale che avete espresso per questo importante momento. Una scelta che si è ufficializzata su una Consigliera, una donna, una scelta non banale, non scontata, che denota una cultura avanzata e coerente sul tema della parità già testimoniata, del resto, dal lavoro svolto per la costituzione della Commissione per la promozione di condizioni di piena parità tra uomini e donne e dal dibattito prodotto in Aula in più occasioni, non ultimo quello svolto in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. Una scelta, però, nel solco della storia di questa Assemblea legislativa che ha visto ricoprire il ruolo di Presidente prima a Celestina Ceruti dal 1995 al 2000 e poi a Monica Donini dal 2005 al 2010 alle quali rivolgo un caloroso saluto.
Non sfugge a nessuno il significato di un voto all’unanimità, un’assunzione di forte responsabilità dei gruppi consiliari verso l’istituzione che rappresenta democraticamente i cittadini e le cittadine dell’Emilia-Romagna che io voglio tradurre immediatamente in un consapevole senso di responsabilità verso tutti i gruppi consiliari che compongono l’Aula, quindi verso tutte le realtà territoriali rappresentate, da Piacenza a Rimini, perché questo credo significhi assumere pienamente la complessità di questo ruolo; coniugare l’efficacia, l’efficienza dei lavori in Aula con uno sguardo attento a tutte le nostre peculiarità, dalla costa all’Appennino alle zone di pianura, dalle città capoluogo fino ai piccoli Comuni. Un ruolo che intendo esercitare con un alto senso dell’istituzione a cui apparteniamo, del dovere e della responsabilità e con una modalità di lavoro impostato alla massima collaborazione e condivisione, in primo luogo con l’Ufficio di Presidenza, secondo le modalità e le regole previste dallo Statuto e dai nostri regolamenti. Tutto ciò per permettere di continuare un lavoro straordinario nel solco di scelte importanti già compiute, e da voi stessi riconosciute, dalla nostra Assemblea legislativa presieduta da Matteo Richetti e al Presidente uscente, dal quale oggi raccolgo il testimone, voglio rivolgere un ringraziamento sincero per l’impegno, l’equilibrio e la responsabilità con cui ha svolto questo complesso e difficile ruolo. Voglio anche mandargli, a titolo personale, un abbraccio sincero (perché Matteo è anche un amico per me) e soprattutto voglio fargli anche io, come già avete fatto voi, un grande augurio perché ci possa rappresentare altrettanto degnamente, come ha fatto qua, a Roma.
Voglio anche ringraziare tutto l’Ufficio di Presidenza e i due vicepresidenti e permettetemi solo un breve, ma sincero e affettuoso, pensiero a Maurizio che di quest’Aula e di quell’Ufficio di Presidenza è stato da subito componente.
(Applausi)
Così come voglio ringraziare tutto il personale dell’Assemblea che con competenza e disponibilità accompagna il nostro lavoro e che da oggi mi affiancherà come ha fatto con il Presidente Richetti.
Siamo a due anni e mezzo della legislatura. Sono stati anni di scelte importanti della nostra Assemblea legislativa, che è intervenuta sui temi fondamentali della nostra società regionale e ci ha visto protagonisti sulla scena nazionale ed europea con un’intensità di azioni di governo e di mandato su molteplici fronti: dai problemi stringenti della crisi economica e delle ricadute sulla nostra economia e sulla vita quotidiana dei cittadini e delle cittadine, ad iniziare dai problemi legati al lavoro, alle imprese di tutti i settori, alle tematiche nuove, come l’economia verde, il piano energetico, ai temi della ricerca e dell’innovazione, ai grandi temi sistemici della nostra regione, quelli legati al welfare, ad iniziare dalla scuola, la formazione professionale, la sanità, alle tematiche della legalità, sia per prevenire l’infiltrazione della criminalità organizzata nei comparti a rischio, come l’edilizia, ma anche per radicare, ad iniziare dai giovani, la cultura della convivenza civile e del rispetto delle leggi, dalla promozione della partecipazione dei cittadini e delle cittadine, al ruolo di difesa dei diritti della cittadinanza con l’istituzione dei Garanti regionali dei minori e quello delle persone private della libertà personale.
Abbiamo affrontato anche con grande serietà i temi delle riforme istituzionali per ammodernare, riformare i livelli decisionali, efficientando decisioni e spesa pubblica, le problematiche della semplificazione e sburocratizzazione legate alle imprese e ai cittadini, affrontate sia con legge specifica sia con la sessione di semplificazione, il tema importante della valutazione delle leggi con le clausole valutative sui singoli provvedimenti, i temi della parità affrontati in modo unico e innovativo nel panorama nazionale con la Commissione per la Parità impegnata, su mandato dell’Assemblea, alla costruzione di un progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere. La Commissione ha fatto del lavoro collegiale di approfondimento, lettura e costruzione di atti di indirizzi condivisi da tutti i componenti una modalità di lavoro da guardare con estremo interesse. Abbiamo dovuto affrontare anche i temi posti dal drammatico terremoto del 20 e del 29 maggio 2012 che ha visto un grande protagonismo di quest’Assemblea dal primo momento e fino all’approvazione della legge sulla ricostruzione che ha visto la nostra Regione protagonista a livello nazionale ed europeo, anche per il peso che questi territori hanno nell’economia regionale e nazionale.
Abbiamo affrontato il tema dei costi della politica, della trasparenza, in un processo concreto e misurabile di autoriforma che la nostra Assemblea ha affrontato con coraggio e con forza, che ci ha posto come regione virtuosa nel panorama nazionale. Sono azioni da continuare e che dobbiamo sempre di più rendere leggibili e comprensibili rispetto al lavoro che l’Assemblea, i gruppi consiliari, i singoli Consiglieri svolgono come legislatori nell’interesse generale.
In questi due anni abbiamo dovuto fare fronte, in Emilia-Romagna come in tutte le altre Regioni a statuto ordinario, a una drastica riduzione delle risorse trasferite dallo Stato a Regioni ed Enti locali. Tale riduzione rischia, se non corretta in tempi brevi, di mettere in discussione, proprio laddove, come da noi, si sono raggiunti elevati livelli di efficacia amministrativa e di servizi alle persone e alle imprese, il ruolo stesso delle articolazioni istituzionali sul territorio.
La nostra risposta è stata, come sempre, quella di cercare di fare di più e meglio, anche con meno risorse, puntando sulla qualità e l’efficacia del nostro lavoro. Dovremo continuare su questa strada, ma ribadendo la volontà di una complessiva riorganizzazione dello Stato che rifugga da ogni centralismo e fondi sulla sussidiarietà la vicinanza ai cittadini, la costruzione di nuove politiche e di un nuovo civismo. L’elenco, seppur parziale, del lavoro svolto in questo primo periodo di legislatura non dà però conto del grande lavoro che sta dietro a questa prima legislatura, delle modalità che sono state adottate per l’approvazione delle leggi e degli atti e del lavoro di programmazione, del grande lavoro che è stato svolto dalle Commissioni consiliari, che ringrazio, così come tutti i Presidenti, fino alle aperture verso le istanze della società, la capacità di ascoltare, comprendere, produrre sintesi sempre più condivise perché frutto di reale discussione e di partecipazione.
Credo che il nostro compito sia quello di continuare su questo percorso; un lavoro di merito sui contenuti relativi agli assi strategici del programma di governo, come prevede l’art. 28 del nostro Statuto, il miglioramento della qualità della nostra produzione normativa, soprattutto in tema di semplificazione, accelerandone il processo con un ruolo ancora più attivo dell’Assemblea attraverso le apposite sessioni, il controllo sull’efficacia della legislazione regionale facendo tesoro delle prime sperimentazioni - mi riferisco alla missione valutativa -, l’allargamento dei processi partecipativi e l’affermazione di una parità di genere sempre più sostanziale, il lavoro intrapreso per favorire una sempre più puntuale ed efficace informazione istituzionale nell’ottica della massima trasparenza. Tutto questo in un’Assemblea composta da forze di governo e di opposizione che, insieme, nella diversità del loro ruolo, devono costruire risposte alle domande, a volte anche molto nuove, che la complessa società regionale ci pone, capaci quindi di dialogare, ascoltarsi e rispettarsi pur nella diversità.
Io farò di tutto perché questo continui a essere lo stile di lavoro dell’Assemblea e chiedo lo stesso impegno all’Ufficio di Presidenza.
Permettetemi di chiudere questo mio breve intervento di presentazione con due pensieri: il primo rivolto alle donne e ai giovani dell’Emilia-Romagna. A loro voglio dedicare questa Presidenza perché spero che quest’Assemblea riesca ad essere sempre di più di stimolo e di esempio per la loro partecipazione attiva alla vita democratica.
Il secondo lo dedico ai territori colpiti dal sisma, ai loro cittadini e cittadine, alle amministrazioni, ai sindaci, alle imprese. È una questione regionale e nazionale e continuerà ad esserlo, nell’agenda dell’Assemblea legislativa, come lo è stato seriamente e profondamente fino ad oggi.
A tutti, consiglieri, consigliere, componenti della Giunta, Presidente Errani, collaboratori dell’Assemblea, un grande grazie e a tutti noi, soprattutto, un buon lavoro nell’interesse dei cittadini della Regione Emilia-Romagna.
(Applausi)
OGGETTO 3438
Delibera: «Approvazione dell'aggiornamento della Carta delle vocazioni faunistiche di cui all'art. 4 della L.R. 15 febbraio 1994, n. 8 (Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria) e conferma degli indirizzi regionali per la pianificazione faunistica di cui all'art. 5 della L.R. n. 8 del 1994. (Proposta della Giunta regionale in data 3 dicembre 2012, n. 1856) (103) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi): La Commissione "Politiche economiche" ha espresso parere favorevole nella seduta del 10 gennaio 2013 con la seguente votazione: favorevoli 22, contrari nessuno, astenuti 6.
Si apre il dibattito generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.
ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Intervengo per affermare l’accoglimento della proposta della Giunta riguardante l’aggiornamento della Carta delle vocazioni faunistiche per gli ungulati. Questo aggiornamento nasce fondamentalmente da due ragioni di fondo: la prima è la necessità di adeguare lo strumento per corrispondere meglio ai mutamenti che sono intervenuti nella distribuzione di questa popolazione selvatica nell’ambito del territorio regionale e la seconda è quella data dalla necessità di adattare gli obiettivi di contenimento alle previsioni della Carta delle vocazioni.
Questo aggiornamento constatiamo che è accompagnato dal protocollo che è stato sottoscritto nei mesi scorsi dalla Regione e dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e che ha gli obiettivi di contenere queste specie laddove siano in soprannumero, di difendere la sicurezza dei cittadini e di salvaguardare, in particolare, dai danni le attività legate all’agricoltura.
L’obiettivo è quello di adeguare la presenza degli ungulati alle vocazioni faunistiche del territorio, quindi è prevista l’eradicazione in pianura e il contenimento all’interno di densità compatibili con le attività agro-silvo-forestali in collina e in montagna. Con questo protocollo si vogliono eliminare le anomalie in termini di presenza sul territorio di queste specie e lo fa attraverso tre rappresentazioni cartografiche: la prima tiene conto in particolare soprattutto delle disponibilità alimentari, la seconda è volta a salvaguardare la sicurezza, a partire da quella stradale, che sarebbe obiettivamente minacciata da animali di grande stazza come gli ungulati - riguarda soprattutto la pianura e la bassa collina - e la terza tiene conto delle potenzialità insediative di questi animali facendo riferimento alle attività umane presenti nell’ambito del territorio e riguarda soprattutto l’area collinare e montana.
Come sempre, anche in questo caso, noi svolgiamo, come Regione e come Assemblea, un ruolo di governo del territorio tenendo conto, come sempre accade, oltre che degli interessi generali, in questo caso, delle esigenze di equilibrio fra natura ed esseri viventi sia animali sia persone.
Mi premeva dire questo giusto per dare un minimo di informazione anche all’Assemblea. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Alessandrini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. In realtà attendevo una breve relazione dell’assessore ma ho comunque esaminato la delibera. Assessore, è un atto importante perché guardando il titolo della delibera, sembrerebbe solo una mera modifica della Carta vigente. Alla base è un atto di pianificazione per la gestione del territorio, un concetto introdotto dalla legge 8, secondo cui la caccia - qui vi è l’annoso problema - deve essere compatibile con la tutela dell’ambiente nell’interesse di garantire degli equilibri faunistici.
Questa legge comprende il vero valore della caccia e della sua importanza al fianco dell’agricoltura e, come ben sa l’assessore delegato, è un impegno che lei, assessore, in questi anni ha portato avanti pur tra le difficoltà, di cui gliene do atto, rispetto alla sua azione.
L’obiettivo è quello di preservare il territorio, se non colgo male, ed evitarne anche uno sfruttamento squilibrato. Se l’ambiente è sano anche la selvaggina si moltiplica e vi è una corretta attività faunistica e soprattutto si evitano danni alle colture, così agricoltura, caccia e ambiente hanno un mutuo interesse a collaborare e sostenersi vicendevolmente. Proprio in questo spirito questa proposta, al di là dei meri aspetti di aggiornamento dovuti all’allargamento della Provincia di Rimini, con l’ingresso dei comuni ex marchigiani della val Marecchia, pone un problema pesantissimo e di grande importanza che - non so se l’assessore o la Giunta ricorda - avevo anche inizialmente, nel mio mandato, posto come un tema oggetto di interpellanza, cioè la presenza sempre più massiccia degli ungulati e l’insediamento degli stessi in zone tradizionalmente da loro non abitate, in particolare la pianura dove questa presenza genera importanti danni alle colture e alle persone.
Penso che ogni consigliere regionale abbia avuto qualche segnalazione di persone e cittadini che hanno avuto degli incidenti d’auto causati dalla presenza di ungulati in zone sempre più vicine alla pianura.
In particolare, l’introduzione delle densità compatibili, da dove vi siano più specie di ungulati che convivono in uno stesso territorio, è effettivamente di grande importanza, quindi guardiamo con attenzione questa delibera, per favorire anche un numero di ungulati compresenti proprio per limitare al massimo i danni alle colture. La definizione di soglia massima di danno tollerabile oltre il quale scattano dei piani di controllo - in replica le chiedo di precisare bene - è una risposta che è attesa perché anche io, come consigliere, su questo tema mi sono rapportato spesso anche con Coldiretti e altre associazioni del mondo agricolo piacentino e questo tema è effettivamente sentito, quindi un riconoscimento del diritto a veder tutelato proprio il lavoro, evitandone, ahimè, a volte la distruzione, anche parziale. Il riconoscimento di questo diritto consentirà di favorire maggior legalità. Assessore, lei sa meglio di me che vi sono - lo dico anche al collega Alessandrini - degli atti di bracconaggio dovuti, a volte, all’esasperazione per l’eccessiva presenza di questi animali. Una figura dell’agricoltore controllore del territorio potrebbe essere in prospettiva un obiettivo che la Regione si dà.
Secondo il mio parere è stato fatto un lavoro importante e ho colto in questa delibera, che lei porta al vaglio dell’Assemblea legislativa, proprio motivo per fare un ragionamento su questo tema che, almeno nel territorio piacentino, che rappresento, è molto sentito e ho avuto modo di parlarne spesso anche con assessori ed esponenti della Giunta provinciale di Piacenza. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bartolini. Ne ha facoltà.
BARTOLINI: Grazie, presidente. Intervengo, come spesso faccio quando si tratta di argomenti legati al mondo venatorio, dicendo che oggi, finalmente direi, la Regione Emilia-Romagna, come la bella addormentata nel bosco, scopre che c’è un’eccessiva presenza di ungulati nel nostro territorio. Scopre quello che noi sosteniamo da anni e addirittura individua - mi fa piacere - drastiche soluzioni come l’eradicazione in pianura di specie che nulla hanno a che fare con quei territori ma che lasciate proliferare liberamente a causa di una visione ideologica della gestione faunistico-venatoria nella nostra Regione oggi sta procurando una presenza mai vista prima di quegli ungulati che creano profondi danni a chi è il più penalizzato, cioè non noi cacciatori - tanto ormai la nostra è una categoria quasi in via di estinzione a causa delle vostre politiche animal ambientaliste - ma gli agricoltori, i quali vedono le proprie coltivazioni rovinate, decimate e arate.
Dico "come la bella addormentata nel bosco" perché da anni noi sosteniamo che il contenimento della presenza di ungulati va fatto dando più fiducia a chi è preposto al prelievo di questi, invece in questa Regione si è andati avanti per anni con un’iperburocratizzazione di quella che è la gestione faunistico-venatoria motivata anche da interessi economici nelle gestioni degli ATC e ha messo sempre più in difficoltà chi invece andrebbe premiato per il prelievo che fa, perché quando al cacciatore che fa il prelievo - ho portato avanti anche interrogazioni specifiche -, viene chiesto addirittura di far pagare un tot ogni anno per il risarcimento danni, dico sempre che è come se a un operatore ecologico, che tutti giorni spazza le strade, a fine giornata, invece di riconoscergli il merito di aver pulito una strada gli si fa pagare un tot al chilo dello sporco che ha raccolto nella giornata.
Così non può andare perché in questo modo si porta la gente allo sfinimento, a non praticare più quella che è una passione, una tradizione, penalizzandoli. Peraltro ci facciamo anche ridere dietro - l’Assessore in Commissione dice che non è così ma l’ho provato sulla mia pelle - perché io vado a caccia anche in altre regioni e lei non immagina gli sguardi e le risate che si fanno quando racconto quello che io in Emilia "trattino" Romagna faccio quando pratico il prelievo selettivo (e non quindi di braccata o di massa che per alcuni è visto come impattante sul territorio), e quali sono i passaggi burocratici che faccio dal momento in cui la mattina parto da casa mettendo la carabina nel fodero e la carico in macchina sino a quando ritorno a casa. C’è una serie di passaggi infiniti per cui in un blocchetto devo riportare l’orario, la targa, il numero di telefono, il posto esatto dove vado, dove parcheggio, quante ore e se ho udito degli spari perché qualcuno possa fare dei controlli incrociati. Una volta compilato tale modulo devo andare a mettere il tutto in una buchetta che è dalla parte opposta del luogo dove vado a caccia e una volta fatto l’abbattimento non solo devo mettere l’anello che non si riapre, come inizialmente era, all’animale, ma devo addirittura segnare sullo stesso il giorno, il mese e l’anno perché c’è sempre la paura che un cacciatore possa fregarti.
Ecco quindi dove nasce la non credibilità, la mancanza totale di fiducia nei confronti di chi pratica questa passione perché viene sempre visto, nonostante abbia la fedina penale pulita, indispensabile per avere il porto di fucile, come uno della peggior razza, cosa che è il contrario di come viene trattato non solo in Austria ma anche in Trentino - Alto Adige dove, dopo il medico, il prete e il farmacista, il cacciatore è quello nei confronti del quale bisogna togliersi il cappello quando lo si incontra per strada. Voi invece ci volete portare nella condizione di quasi vergognarci della passione che pratichiamo.
Detto questo, ritornando alla burocratizzazione, questo fa sì che a caccia ci vada sempre meno gente e se quelli che fanno questi prelievi, che riducono i danni ai cinghiali, si penalizzano ulteriormente, è evidente che alla fine sono sempre meno le persone che lo praticano e quindi sempre di più i danni che producono.
Evidenzio che alcune realtà estere vedono la presenza - e questo è un problema ideologico che riguarda non solo l’Emilia-Romagna ma l’intera legge nazionale - degli ungulati come una risorsa. Noi oggi vediamo che chi se lo può permettere va a caccia all’estero pagando fior di quattrini per fare degli abbattimenti. Perché noi questi soldi li dobbiamo mandare all’estero quando abbiamo delle disponibilità di ungulati in casa che sono addirittura un problema e non lo monetizziamo cercando di dare un ritorno alle casse pubbliche per una presenza di ungulati sul territorio che ha avuto una proliferazione eccessiva, come voi stessi evidenziate nel documento che viene messo in approvazione? Ecco perché ho molte perplessità sulla gestione faunistica venatoria di questa Regione. Prima dicevo che quando vado a caccia nelle altre regioni tutto è molto più semplificato.
Sono andato a caccia nella confinante provincia di Firenze, Regione Toscana - non né la Regione Veneto né la Lombardia, dove mi rinfaccereste che propagandisticamente diciamo questo perché c’è una Giunta diversa - e con l’autocertificazione abbiamo praticato il prelievo selettivo in una giornata intera senza dover riempire mille moduli. Ci sono dei cacciatori dell’ex Regione Marche che sono diventati romagnoli - sono i Comuni del Montefeltro che citava prima il collega Pollastri - i quali mi hanno detto che credevano di aver fatto un affare a venire in Emilia-Romagna ma a livello venatorio andava meglio prima. Me l’hanno detto citando i prelievi selettivi che fanno del cinghiale dove prima portavano a casa il cinghiale una volta abbattuto e semplicemente comunicavano telefonicamente l’abbattimento mentre da noi, oltre a tutta la trafila burocratica, hanno dovuto allestire un macello a norma di legge autorizzato dall’ASL per poter addirittura macellare il capo abbattuto. Siamo all’eccesso di questa burocratizzazione che comporta costi aggiuntivi, quasi a dire che chi ha questa passione deve solo pagare. E allora io dico: o la paghiamo tutti alla stessa maniera oppure non può essere che noi dobbiamo pagare più di altri che in altre regioni praticano questa passione in maniera diversa.
Dico questo perché i cacciatori non chiedono nulla di più, ma non vogliono avere neanche nulla di meno rispetto a quello che hanno altri cacciatori europei, dove ci sono delle leggi meno opprimenti e dove c’è un pregiudizio ideologico meno oppressivo nei propri confronti. Non vogliamo quindi nulla di più ma anche nulla di meno rispetto alle altre Regioni. L’Assessore dirà che non è così ma, in realtà, nel quotidiano, al di là delle normative che poi fanno i conti con le sentenze della Cassazione - spesso sempre orientate da giudici anticaccia - c’è un’impostazione ideologica di fondo diversa. Lo dico perché anche sulla caccia in deroga agli storni, il giorno prima dell’apertura, abbiamo visto delle circolari dell’Assessorato che non erano neanche a firma dell’Assessore, che dicevano, a chi era preposto al controllo, come dovevano comportarsi, un documento che era in antitesi con le delibere del Presidente della Provincia di Forlì, di Cesena, di Ravenna e di Rimini, che già facevano le prove generali della Provincia unica di Romagna e che ha mandato in tilt tutto il mondo venatorio in Romagna. Ma è mai possibile che il cacciatore debba andare a caccia, oltre che col commercialista, anche con l’avvocato che gli deve dare la giusta interpretazione? Questo è quello che accade nella Regione Emilia "trattino" Romagna.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bartolini.
È stato perfetto anche nei tempi, quindi è stato bravissimo.
Ha chiesto di parlare la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente. Sarò molto rapida. Dopo l’intervento così fortemente ideologico del collega Bartolini su questo argomento avrei veramente moltissime cose da dire ma vista l’ora, vista la neve e visto tutto direi che me le riservo in un’altra occasione.
Volevo soltanto annunciare che comunque su questa delibera io mi asterrò. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. L’aggiornamento della Carta della vocazione faunistica in sostanza è il contenimento di questi animali. In Commissione è stata espressa una forte preoccupazione sia per limitare i danni all’agricoltura sia per i trasporti e viabilità perché sempre di più ci sono persone che purtroppo hanno questi brutti incontri - magari di notte - e che non vengono neanche pagati perché, ripeto, c’è un cartello di attraversamento animali e quindi le amministrazioni sono a posto così. Nel modenese, anni fa, ci sono state due vittime in due casi molto diversi.
Se la preoccupazione è quella di limitare gli animali perché sono in grande aumento, com’è stato detto, e visto anche nella cartina che è fatta molto bene, per limitare i danni ci sono due tipi di cacciata: c’è la braccata e la girata.
La braccata è fatta da una squadra di 30 - 40 cacciatori, più un altro cacciatore, che in gergo si chiama limiere, che è quello che si inoltra dentro i boschi con una o più mute che comprendono 4 - 5 cani per ogni muta. È chiaro che la squadra non si può fare sempre perché c’è chi ha il lavoro e chi ha impegni mentre la girata, che è composta da dieci cacciatori, con il limiere che si inoltra all’interno del bosco, ha il problema di avere un solo cane. Ho chiesto che bisognerebbe specificare il territorio. È chiaro che se noi andiamo nella Pedemontana dove i boschi sono molto più accessibili, dove c’è più visibilità, un cane potrebbe anche essere sufficiente, ma se ci si inoltra appena di 6 - 7 chilometri sopra dalla Pedemontana, ci sono boschi che sono impenetrabili proprio perché l’uomo non li cura più. Allora voi capite bene che con un cane solo e con un limiere è impossibile stanare questi animali. Se ne stanano ogni tre-quattro giorni, se uno ha la fortuna, uno o due. Se il problema è quello di diminuire questa popolazione, proprio perché causano danni all’agricoltura che sono sempre meno pagati e ci sono agricoltori che non prendono niente e non coltivano più il frumento ma l’erba medica per le loro mucche e può capitare che un branco di 20 - 30, perché questi sono animali che fanno decine e decine di chilometri in una notte, si piazzano dentro un campo di due o tre ettari e il giorno dopo, come diceva il consigliere Bartolini, risulta letteralmente arato. Poi, assessore, lei ha detto che è nativo della montagna e queste cose le sa molto bene.
Io avevo proposto di avere la possibilità che il limiere, nella girata, avesse almeno tre cani perché diventa più facile. Se l’obiettivo è quello di ridurli perché fanno danni e c’è anche il pericolo per la viabilità, allora dobbiamo mettere in condizione di stanarli. Io non so se sarà l’ISPRA o la Provincia, ma, assessore, chiedo l’impegno - volevo fare un ordine del giorno - da parte sua perché il problema lo conosce molto bene.
Vogliamo dare l’opportunità che anche nella girata ci siano tre cani e non solo uno? Chiedo pertanto alla Provincia, all’ISPRA e a chi ha fatto questa norma di dare questa possibilità, anche, ripeto, limitando le zone. Nel momento in cui parliamo di media e alta montagna è necessario, proprio perché di queste girate c’è gente che magari riesce a fare due volte a settimana la squadra. Tassativamente il numero è di dieci perché anche con uno in più non va più bene. Si circondano circa 15 - 20 ettari di bosco e da lì si tenta di ammazzare questi cinghiali che danno moltissimi danni.
Faccio un ulteriore appello con cui chiedo alla Provincia di fare qualcosa per ottenere questo risultato in modo da diminuire gli animali per avere dei vantaggi sia dal punto di vista agricolo sia dal punto di vista della viabilità stradale. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mazzotti. Ne ha facoltà.
MAZZOTTI: Grazie, presidente. Faccio poche considerazioni. Il consigliere Manfredini, se voleva, poteva proporre l’ordine del giorno.
(interruzione del consigliere Manfredini)
No, non sto polemizzando.
La cosa che ho detto con lui, che dico anche in Aula, è che esiste un tema che riguarda l’efficacia degli strumenti attuativi per raggiungere gli obiettivi dei piani di densità che vengono definiti dalle Province in materia della presenza degli ungulati nei territori provinciali. Si tratta di iniziare, una volta approvata al Carta faunistica venatoria, come facciamo adesso, una volta aver messo in condizione le Province di aggiornare le proprie e quindi di attuare anche strumenti di programmazione più efficaci, e verificare in quelle sedi quali sono gli strumenti migliori per raggiungere gli obiettivi indicati. È per questo che è opportuno mantenere, come sta facendo giustamente e quotidianamente l’assessore Rabboni, un tavolo costante con le associazioni perché in quella sede si tratta di verificare nella maniera concertata il più possibile gli strumenti migliori per raggiungere lo scopo. In questo senso ribadisco una volontà di esaminare l’efficacia della strumentazione anche tecnica che è stata qui riproposta nell’intervento del consigliere Manfredini e in questo senso non c’è nessuna pregiudiziale da parte nostra.
Devo poi dire, e concludo, anche in risposta alle considerazioni generali che ha posto, come tutte le volte che si discute di caccia, il consigliere Bartolini, che in questo caso non stiamo parlando in generale della riforma della legge 157, perché dalle sue parole non ho capito l’atteggiamento e il voto che darà rispetto all’approvazione di questa Carta. Noi semplicemente stiamo attuando la legge nazionale, veniamo incontro al fatto che molte Province avevano in scadenza i propri Piani faunistici e quindi corrispondiamo a questo bisogno, allarghiamo le possibilità in seguito alle mutate condizioni di presenza della fauna di intervento per fare il prelievo selettivo nel modo migliore, ribadiamo i principi che la normativa regionale ha già messo in essere in relazione anche al miglior controllo della specie e lo facciamo, lo sottolineo, in piena sintonia con l’ISPRA a dimostrazione e conferma che in alcune situazioni - purtroppo non in tutte - è possibile costruire un’intesa e un rapporto vero soprattutto quando l’ISPRA svolge fino in fondo la sua funzione di ente terzo superiore che dà un supporto scientifico alle iniziative legislative e di attuazione della Regione. In questo senso mi sembra che l’atto che andiamo a proporre abbia una sua validità e nei mesi successivi a questo, nel momento della sua attuazione, ci sono degli aspetti da verificare che sono sicuro che verranno verificati in questo quadro concertativo (cacciatori, ambientalisti e agricoltori) da parte dell’assessorato. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mazzotti.
Se non c’è nessun iscritto, do la parola, per la conclusione del dibattito generale, all’assessore Rabboni. Prego.
RABBONI, assessore: Grazie, presidente. Darò alcuni brevissimi riscontri ai contributi che hanno portato i consiglieri nella discussione. Ringrazio il consigliere Alessandrini, che di fatto ha illustrato la delibera. Al consigliere Pollastri voglio dire che l’obiettivo che perseguiamo con questo provvedimento è esattamente quello da lui indicato nel corso dell’intervento, cioè eradicare le specie ungulate dai territori di pianura e riportare nei territori di collina e di montagna la densità delle specie ungulate a livelli compatibili con la tutela delle attività agricole, forestali e con la sicurezza dei cittadini, particolarmente delle strutture viarie. Questo è il contenuto dell’aggiornamento della Carta delle vocazioni faunistiche che è all’ordine del giorno del provvedimento.
Al consigliere Bartolini voglio dire che noi non ci siamo svegliati oggi sul tema della popolazione ungulata in sovrannumero in determinate aree della nostra collina e montagna. Almeno per quello che riguarda me è parte integrante del mandato che sto svolgendo e la scelta che ha compiuto il Presidente di associare la delega dell’agricoltura alla delega della gestione faunistico-venatoria ha esattamente questo significato.
Dalla fine del 2011 abbiamo in realtà uno strumento nuovo. Forse il consigliere Bartolini non se ne è accorto ma, glielo ricordo, esattamente più di un anno fa abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa con l’ISPRA finalizzato a riportare la densità degli ungulati sul territorio regionale a livelli compatibili. Questa è una novità che si sostanzia nel fatto che l’ISPRA ci autorizza a un prelievo di ungulati, laddove sono in sovrannumero, in percentuali davvero straordinarie rispetto alla normalità, cioè fino al 45 - 50 per cento, se questo serve a riportare la popolazione a densità compatibili per chilometro quadrato con la tutela delle attività agricole e forestali e con la sicurezza dei cittadini.
In più l’ISPRA ci consegna un nuovo parametro che è la densità interspecie perché normalmente si è sempre valutata la densità per singola specie non considerando che in determinati territori convivono più specie ungulate e il loro impatto va valutato come somma di specie che convivono. Infine, per quel che riguarda il cinghiale, l’ISPRA ci ha dato un nuovo strumento di intervento che è quello di fissare nei Piani provinciali una soglia di danno derivante dalla presenza del cinghiale considerata fisiologica e accettabile, oltre alla quale si legittima il prelievo del cinghiale per ripristinare, appunto, un livello di danni che sia quello preventivato.
Circa questa pretesa differenziazione di oneri burocratici imposti dalla Regione Emilia-Romagna ai cacciatori residenti e praticanti, diversamente da quanto succede in altre regioni molto più liberali, come sostiene il consigliere Bartolini, ho invitato già in diverse occasioni a produrre la documentazione di questa differenziazione, che però non è mai arrivata e la stiamo ancora aspettando.
(interruzione del consigliere Bartolini)
Evidentemente non arriva perché sono parole al vento e non sono dati di fatto. Noi operiamo nella legalità e nella normalità delle prassi regionali e a proposito di differenze in campo faunistico-venatorio tra l’Emilia-Romagna e le altre Regioni, non ho sentito nulla dal consigliere Bartolini a proposito del fatto che nel 2012 ci sono stati 16 calendari venatori regionali impugnati davanti al TAR e ad altri organi di giustizia amministrativa, 14 dei quali sono stati costretti a introdurre modifiche dopo che i calendari erano stati adottati, 2 hanno passato positivamente l’esame dei TAR e di altri organi e tra questi 2 calendari c’è quello dell’Emilia-Romagna che ha superato l’esame del TAR e ha superato l’esame del Consiglio di Stato, per cui non ci sono state modifiche.
Allora avrei piacere di sentire una considerazione da parte del consigliere Bartolini, che è così addentro alle vicende faunistico-venatorie a proposito del fatto che, una volta tanto, questa Regione fa dei provvedimenti che tengono perché sono fondati sulla legalità e sulla qualità. Questo significa dare ai cacciatori dell’Emilia-Romagna delle certezze e non metterli di fronte a provvedimenti che poi, dopo qualche settimana, cambiano, per cui si danno certezze, qualità e una buona gestione, perché essa stessa si fonda sulle certezze.
Infine, al consigliere Manfredini - già lo diceva il consigliere Mazzotti - voglio dire che braccata e girata, per quello che riguarda il prelievo del cinghiale, non sono equivalenti ma c’è una differenza che li caratterizza. La girata è una modalità di prelievo che viene indicata soprattutto per quei contesti dove la braccata provocherebbe danni e problemi ad altre specie, cioè una modalità di prelievo del cinghiale poco invasiva. Questa è la finalità che nasce dall’esperienza francese del cane Limiere e quindi la girata si usa in quei contesti dove non si può usare la braccata. Se le due modalità le rendiamo simili facciamo un errore e ci togliamo uno strumento che, peraltro, è utilizzato in contesti particolarmente fragili. Dopodiché, se siamo d’accordo nel tenere una differenziazione, approfondiamo pure i temi che ci ha qui esposto il consigliere Manfredini, per vedere se possiamo in qualche modo raccogliere qualche istanza di quelle che lui solleva.
Non ho altro da aggiungere. Abbiamo un po’ esondato dal tema specifico della Carta delle vocazioni faunistiche ma, d’altra parte, quando si parla di questo argomento succede sempre. Sono occasioni tuttavia per raccogliere contributi su cui continuare a lavorare.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Rabboni.
Si chiude il dibattito generale.
Per dichiarazione di voto si è già iscritto ad intervenire il consigliere Bartolini. Ne ha facoltà.
BARTOLINI: Grazie, presidente. Rispondo subito all’assessore Rabboni, che è curioso di sapere quale sarà la conseguenza del mio intervento. L’ho detto in premessa che qui si chiudono le stalle quando i buoi sono già fuggiti; è evidente che la mia sarà un’astensione di un aggiornamento della Carta delle vocazioni faunistiche che fotografa quella è che la situazione, quindi io non contesto l’aggiornamento in quanto tale, perché è un aggiornamento dovuto e che si fa, ma contesto la gestione che da 20 - 25 anni, da quando c’è stata questa proliferazione selvaggia degli ungulati nel nostro territorio, è stata fatta fino a oggi. Ci deve essere meno ideologia e meno visione ideologica del problema ma capisco che si fanno i conti con un clima anticaccia che peraltro non è maggioranza nel Paese. Tutti dicono che la maggioranza degli italiani è contro la caccia. Sono stati fatti 19 referendum, tra regionali e nazionali, contro la caccia - lo dico alla collega Meo dei Verdi che è sempre attenta su questi temi - e gli anticaccia ne hanno vinti zero perché in tutti e 19 non è mai stato raggiunto il quorum. Gli italiani non sono contro la caccia - probabilmente non saranno neanche tutti a favore - ma non vedono questo come un problema, perché un problema non è, come non rappresenta certamente neppure uno dei tanti problemi determinanti da risolvere per il futuro del nostro Paese.
All’Assessore voglio anche dire che quando mi chiede di documentare la differenza, io gliel’ho documentata con la mia esperienza personale. Basta che lui legga le riviste del settore per rendersene conto. Se vuole mi metto anche al lavoro per raccogliere tutte le delibere o le leggi delle altre Regioni che, ripeto, fanno i conti anche loro con sentenze anticaccia e voglio anche dire all’Assessore - non ho avuto modo di dirglielo in Commissione, per cui glielo dico oggi -, poiché è la seconda volta che mi dice che ci sarà un perché se la nostra Regione è l’unica, insieme a un’altra, che non ha avuto impugnazioni. La risposta, caro Assessore, è nella sua domanda. La nostra Regione non ha subito impugnazioni dagli ambientalisti perché le nostre leggi e delibere contengono già quei requisiti che quella componente ideologicamente animalista e ambientalista presente nei suoi uffici le ha già messe nelle normative o nei provvedimenti. I nostri sono non impugnabili da giudici animalisti e ambientalisti o da associazioni perché sono già concordati con le associazioni animaliste e ambientaliste. È evidente che non depone a suo favore quello che dice perché il fatto che gli altri abbiano dei calendari che, in un modo o nell’altro, abbiano toccato...
(interruzioni)
Ma la legalità dipende sempre da come viene impostata. È evidente che i suoi atti contengono già tutte quelle condizioni che la componente animalista e ambientalista, minoritaria nel Paese ma che condiziona queste leggi, ha già ottenuto perché riposta nei suoi provvedimenti che, ripeto, avete anche volutamente iperburocratizzato. Le ripeto, non è che racconto per sentito dire ma quando sono andato a praticare l’attività venatoria in altre Regioni vengo deriso quando racconto quello che accade nella Regione Emilia "trattino" Romagna e mi scusi se il trattino lo leggo ma noi in Romagna siamo orgogliosi di non essere in Emilia.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bartolini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente.
Intanto apprezzo che l’Assessore tiene in considerazione il suggerimento che ho dato.
(brusio in Aula)
PRESIDENTE (Costi): Chiedo un po' di silenzio.
MANFREDINI: Al collega Mazzotti volevo dire che è stato informato male dalle associazioni. Parli con chi esercita questo tipo di caccia perché la girata la fanno perché non riescono a fare un bel gruppo e c’è una zona che è abbastanza piccola. Con una braccata si va dentro a 30, 40, 50 - 60 ettari mentre in una girata 8 - 10. Gli animali, quando sentono che sparano da una parte vanno nella parte opposta.
In montagna, con questi boschi talmente fitti, purtroppo, un cane è molto poco, per cui le suggerisco di parlare con uno che è in una squadra cinghiali e così un’altra volta riusciremo insieme a ottenere questo risultato che è una necessità.
Il nostro voto comunque è un’astensione. Mi sta bene il numero per ettaro o per chilometro quadrato, però non si fa niente per cercare di risolvere quel problema che sta tanto a cuore sia agli agricoltori sia al nostro destino perché, ripeto, uno potrebbe passare da lì in moto e potrebbe essere investito da questi animali. Ci sono anche i cervi e i daini, però per ora si sta parlando degli ungulati, che causano sempre più spesso degli incidenti.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 3438.
(L’Assemblea, a maggioranza,
approva la deliberazione)
PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
PRESIDENTE (Costi): Il consigliere Mazzotti propone l’applicazione dell’art. 75 del Regolamento per iscrivere il seguente oggetto all’ordine del giorno della sessione in corso, cioè il 3512, «Proposta recante: "Quantificazione dei gettoni e rimborsi per le attività svolte dalla Consulta di Garanzia statutaria, ai sensi dell'articolo 6 della L.R. 23/2007 e successive modifiche e integrazioni".» (Deliberazione dell’Ufficio di Presidenza, n. 1 dell’8 gennaio 2013). La Commissione "Bilancio, Affari generali e istituzionali" ha espresso parere favorevole nella seduta del 15 gennaio con la seguente votazione: favorevoli 34, contrari nessuno, astenuti 1.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta d’iscrizione all'ordine del giorno dell’oggetto 3512.
(È accolta a maggioranza)
PRESIDENTE (Costi): La richiesta d'iscrizione è accolta.
OGGETTO 3512
Delibera: «Quantificazione dei gettoni e rimborsi per le attività svolte dalla Consulta di Garanzia statutaria, ai sensi dell'articolo 6 della L.R. 4 dicembre 2007, n. 23.» (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 1 dell'8 gennaio 2013) (104) (Approvazione)
PRESIDENTE (Costi): Siamo in dibattito generale.
Nessun consigliere chiede di parlare, per cui passiamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 3512.
(L’Assemblea, a maggioranza,
approva la deliberazione)
PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.
Sull'ordine dei lavori e iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
PRESIDENTE (Costi): Ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. Intervengo sull’ordine dei lavori. Viste le condizioni meteorologiche particolarmente aggravatesi nella parte nord dell’Emilia-Romagna per consentire ai colleghi che non abitano a Bologna, vista la convocazione della capigruppo per prendere un orientamento sulla sessione pomeridiana dell’Aula, a fronte di questo, siccome c’è una risoluzione che è contingente e che riguarda l’iniziativa "Io riattivo il lavoro" che è stata firmata e sottoscritta da una congrua rappresentanza di consiglieri in Aula, chiedo a lei, in maniera un po’ estemporanea, come primo giorno di scuola, se magari si potesse, nei pochi minuti di tempo che abbiamo, provare a consentire all’Aula di approvarla. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Monari.
Il Regolamento consente di sforare qualche minuto, per cui se l’Aula ritiene di procedere si può procedere. Poi convochiamo immediatamente l’incontro dei capigruppo per decidere in merito alla seduta del pomeriggio.
Ho qui la risoluzione, che vi è stata distribuita, - oggetto 3527 - proposta dai consiglieri Naldi, Monari, Mazzotti, Montanari, Mumulo, Piva, Ferrari, Fiammenghi, Marani, Barbieri, Garbi, Paruolo, Zoffoli, Alessandrini, Pagani, Carini, Casadei, Luciano Vecchi, Pariani, Sconciaforni, Donini, Meo, Mandini, Grillini, Barbati e Favia affinché l’Assemblea legislativa promuova la proposta di legge di iniziativa popolare "Misure per favorire l’emersione alla legalità della aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata" e la campagna "Io riattivo il lavoro".
Ho ricevuto la richiesta per l’iscrizione di questo nuovo argomento da parte del consigliere Naldi, per cui chiedo un intervento a favore e un intervento contro.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione all'ordine del giorno dell'oggetto 3527.
(È accolta all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): La richiesta d'iscrizione all'ordine del giorno è accolta.
Il consigliere Naldi ha chiesto anche l’inversione dell'ordine dei lavori per trattare immediatamente questo argomento.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta d'inversione dell'ordine dei lavori.
(È accolta all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'inversione dell'ordine dei lavori è accolta.
OGGETTO 3527
Risoluzione proposta dai consiglieri Naldi, Monari, Mazzotti, Montanari, Mumolo, Piva, Ferrari, Fiammenghi, Marani, Barbieri, Garbi, Paruolo, Zoffoli, Alessandrini, Pagani, Carini, Casadei, Luciano Vecchi, Pariani, Sconciaforni, Donini, Meo, Mandini, Grillini, Barbati e Favia affinché l'Assemblea legislativa promuova la proposta di legge di iniziativa popolare "Misure per favorire l'emersione alla legalità delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata" e la campagna "Io riattivo il lavoro" (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi): Se nessun consigliere chiede di parlare in sede di discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.
BIGNAMI: Grazie, presidente. Il gruppo PDL si trova in una qualche maniera costretto ad astenersi perché il dispositivo della risoluzione, rispetto alla quale comunque abbiamo preso atto delle motivazioni illustrate dal collega Monari la possibilità di discuterlo subito, quindi abbiamo voluto comunque dare un segnale di sensibilità e attenzione rispetto a questo tema, fa purtroppo riferimento a una proposta di legge di iniziativa popolare depositata evidentemente negli organi competenti, immagino le Camere, ma che non abbiamo avuto modo di leggere.
Benché siamo evidentemente concordi sullo spirito che viene riportato nella risoluzione e pertanto ne abbiamo favorito sia l’accesso immediato alla discussione sia l’inversione, pertanto anche il dibattito, ci troviamo costretti, non avendo avuto modo di leggerla, ad astenerci sulla medesima. Richiamo, per le volte future, la possibilità di essere posti nelle condizioni di maggiormente approfondire i temi sottoposti con urgenza all’attenzione dell’Aula.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bignami.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Voglio solo rispondere al collega Bignami che ovviamente ha ragione e mi scuso. Avendola proposta come fatto estemporaneo, pensavo di essermi spiegato a sufficienza perché la contingenza è assolutamente un fuori procedura. Io prendo l’astensione anche come un gesto di comprensione, confidando sul fatto che non accada, ma se dovesse accadere restituiremmo volentieri la cortesia. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Monari.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3527, a firma dei consiglieri Naldi, Monari, Mazzotti, Montanari, Mumulo, Piva, Ferrari, Fiammenghi, Marani, Barbieri, Garbi, Paruolo, Zoffoli, Alessandrini, Pagani, Carini, Casadei, Luciano Vecchi, Pariani, Sconciaforni, Donini, Meo, Mandini, Grillini, Barbati e Favia.
(È approvata a maggioranza)
PRESIDENTE (Costi): La risoluzione oggetto 3527 è approvata.
I capigruppo sono convocati in sala A per decidere in merito alla seduta pomeridiana.
(Le comunicazioni prescritte dall'articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 13,04
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;
il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Patrizio BIANCHI, Sabrina FREDA, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Donatella BORTOLAZZI e Teresa MARZOCCHI e i consiglieri Stefano CAVALLI e Andrea DEFRANCESCHI.
Votazione per appello nominale
OGGETTO 3497
Delibera: «Elezione del Presidente dell'Assemblea legislativa ai sensi dell'art. 33 dello Statuto della Regione Emilia-Romagna.» (102)
Presenti: 47
Voti a favore della consigliera Palma COSTI: 46
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 1
Palma COSTI.
Assenti: 3
Stefano CAVALLI (g), Andrea DEFRANCESCHI (g), Luigi Giuseppe VILLANI.
Comunicazioni prescritte dall'articolo 68 del Regolamento interno
«È stato presentato il seguente progetto di legge:
3484 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli, nella Provincia di Forlì-Cesena" (delibera di Giunta n. 1988 del 17 12 12).
Sono pervenuti i sottonotati documenti:
Risoluzioni
3505 - Risoluzione proposta dal consigliere Cavalli per impegnare la Giunta a predisporre, di concerto con i gestori delle reti stradali ed autostradali interessati, una apposita cartellonistica volta alla promozione turistica delle terre verdiane e delle celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi (documento in data 08 01 13).
3507 - Risoluzione proposta dai consiglieri Alessandrini, Monari e Pariani per invitare la Giunta a chiedere al Governo la sospensione dell'entrata in vigore del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), impegnandolo a sviluppare uno strumento di gestione per i rifiuti di natura corrispettiva e non tributaria e maggiormente rispondente a requisiti di equità (documento in data 08 01 13).
Interpellanza
3504 - Interpellanza del consigliere Bartolini circa la soppressione del servizio di guardia medica nel Comune di Sogliano al Rubicone (FC).
Interrogazioni
3490 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa finanziamenti regionali riguardanti documentari ed opere d'animazione per l'anno 2012.
3491 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa problematiche riguardanti l'azienda LyondellBasell, con sede in Ferrara.
3492 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa l'attuazione delle innovazioni previste dal "Decreto Balduzzi", con particolare riferimento all'AUSL di Cesena.
3493 - Interrogazione del consigliere Alessandrini, a risposta scritta, circa provvedimenti riguardanti il rischio idrogeologico relativi ad un fabbricato sito in località Ocri di Verghereto (FC).
3494 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa le procedure ed i controlli riguardanti la presenza di amianto negli edifici, con particolare riferimento alle zone colpite dal sisma.
3495 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa la riorganizzazione del centro di ricerche Giulio Natta, con sede in Ferrara, della ditta Basell.
3498 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la chiusura del Centro di degenza post acuti dell'Ospedale Bellaria di Bologna.
3499 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i lavori di abbattimento del bosco sito lungo il fiume Sillaro, in prossimità del Comune di Castel Guelfo, nella zona di confine tra i Comuni di Castel San Pietro Terme, Dozza Imolese ed Imola.
3500 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa le procedure di valutazione di impatto ambientale relative al permesso di ricerca di idrocarburi denominato "Fiorenzuola d'Arda".
3501 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la realizzazione di un impianto a biomasse, in località La Fontana, nel Comune di San Giovanni in Persiceto.
3502 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le disposizioni relative ai casi di scomparsa di un paziente presso il Policlinico S. Orsola di Bologna.
3506 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa problematiche riguardanti il personale dell'Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPo).
3508 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le procedure relative alle richieste di adesione all'iniziativa "Salviamo il paesaggio e difendiamo i territori".
3509 - Interrogazione del consigliere Bartolini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa il provvedimento di demolizione riguardante un ristorante sito nel Comune di Verghereto, nei pressi della sorgente del Tevere.
3510 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa il pagamento del contributo annuale relativo al Consorzio di Bonifica della Romagna tramite le società di riscossione SORIT e CORIT.
3511 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa i lavori di abbattimento della vegetazione spontanea sita nelle aree demaniali poste lungo le sponde del torrente Sillaro, tra Castel San Pietro Terme e Castel Guelfo.
3513 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa le risorse a favore degli agricoltori destinate a fronteggiare la siccità verificatasi nel corso del 2012.
3514 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa gli aumenti dei contributi a carico dell'utenza riguardanti il Consorzio di Bonifica di Piacenza.
3515 - Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la realizzazione, a Lugo (RA), di una pista per lezioni di guida riservata ai motociclisti, all'interno dell'area verde di via Rivali San Bartolomeo.
3516 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la adozione della normativa riguardante le tariffe per le utenze relative al gas ed all'elettricità nelle zone colpite dal sisma.
3517 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, di attualità a risposta immediata in Aula, circa il decesso di un anziano paziente presso l'Ospedale S. Orsola, e le procedure previste per la sicurezza dei relativi ricoverati.
3518 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della sede di Ferrara della multinazionale LyondellBasell e la difesa del patrimonio scientifico del Centro Ricerche G. Natta.
3519 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per evitare l'interruzione dei servizi svolti dalla Caritas di Bologna a favore di persone e famiglie indigenti, con particolare riferimento alle persone ristrette nel Carcere della Dozza (BO).
3520 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la tutela della qualità dell'aria nel territorio regionale.
3521 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per affrontare la situazione di crisi nel settore edilizio.
3522 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere a seguito delle precipitazioni nevose del gennaio 2013, con particolare riferimento all'Alta Valle del Reno.
3523 - Interrogazione della consigliera Barbati, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le tematiche riguardanti l'istruzione e la formazione delle persone ristrette negli istituti penitenziari.
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
3233 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa i tempi di evasione delle pratiche relative alla costruzione di invasi idrici destinati all'agricoltura.
3235 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la realizzazione di un impianto a biomasse a Castelvetro (MO) e le relative procedure.
3241 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la situazione relativa al distaccamento dei vigili del fuoco di Vergato.
3247 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la valorizzazione delle spiagge, quali ambienti naturali, anche nei mesi non compresi nella stagione estiva.
3250 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della azienda Berco di Copparo (FE).
3272 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa questioni riguardanti concessioni relative, nel Comune di Vergato (BO), all'attingimento di acque pubbliche.
3276 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa procedure e questioni riguardanti la costruzione di un impianto eolico nel Comune di Camugnano (BO), anche in relazione alle risposte ricevute relativamente ad una precedente interrogazione.
3288 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la attuale collocazione, a causa dei danni causati dal sisma alla sede municipale del Comune di Galliera (BO), dei relativi uffici.
3292 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la chiusura e la bonifica delle discariche abusive, con particolare riferimento al territorio regionale.
3299 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa le problematiche riguardanti la carenza di risorse idriche nel territorio bolognese.
3302 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa problematiche di natura sanitaria ed ambientale relative ad uno stabilimento sito a Podenzano (PC).
3305 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la realizzazione della Caserma dei Pompieri, in via Lasie, a Imola (BO).
3308 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la presenza del personale dirigenziale nelle AUSL relative alle zone colpite dal sisma, con particolare riferimento ai giorni in cui è accaduto tale evento ed a quelli successivi.
3310 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la realizzazione del "Passante autostradale Nord" e le relative procedure.
3311 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa le procedure relative alla realizzazione di un impianto di cogenerazione nel Comune di Felino (PR).
3313 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le problematiche relative al sistema fognario di Sesto Imolese, nel Comune di Imola (BO).
3330 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la strada comunale di accesso alla zona industriale di Monchio, nel Comune di Palagano (MO).
3332 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il canile municipale di Castiglione dei Pepoli (BO).
3338 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della Coop Reno, con particolare riferimento al ripristino del contratto integrativo aziendale.
3339 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per contrastare l'infestazione dei castagneti da parte della "vespa cinese" (Dryocosmus kuriphilus).
3342 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la situazione relativa allo stabilimento Atlantis di Sariano (PC).
3344 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa le azioni da attuare per garantire la continuità del servizio del 118 nella Provincia di Modena, con particolare attenzione alle zone colpite dal sisma.
3346 - Interrogazione del consigliere Carini, a risposta scritta, circa la situazione relativa alla centrale nucleare di Caorso (PC), con particolare riferimento alle problematiche riguardanti la sicurezza di tale sito.
3348 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il progetto di potenziamento del servizio ferroviario metropolitano di Bologna.
3352 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa i lavori di dismissione, bonifica e stoccaggio relativi alla centrale nucleare di Caorso, con particolare riferimento alla istituzione di una apposita struttura regionale dedicata a tali problematiche.
3355 - Interrogazione dei consiglieri Favia e Defranceschi, a risposta scritta, circa l'unità di cardiologia del Policlinico di Modena.
3370 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa problematiche relative alla linea ferroviaria Modena - Mantova, gestita da TPER.
3372 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa problematiche riguardanti il programma di rilevazione delle presenze sul posto di lavoro dei dipendenti dell'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.
3373 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa la situazione relativa ai lavoratori dello stabilimento Fincuoghi di Bedonia (PR).
3375 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa il sostegno della Regione Emilia-Romagna alla candidatura di Ravenna quale Capitale Europea per la Cultura 2019.
3376 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa disservizi riguardanti la linea ferroviaria Mantova-Modena, con particolare riferimento ai disagi per i viaggiatori pendolari.
3383 - Interrogazione dei consiglieri Mazzotti e Alessandrini, a risposta scritta, circa i piani faunistico-venatori.
3387 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure ed i contributi relativi allo studio di fattibilità della fusione dei Comuni che compongono l'Unione della Reno Galliera (BO).
3391 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa le problematiche ed i disagi relativi alla tratta ferroviaria Bologna-Vignola.
3396 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la situazione relativa al Collegio Europeo di Parma.
3398 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la chiusura di uffici postali in vari Comuni dell'Appennino modenese.
3399 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa l'indebitamento ed i tempi di pagamento dei fornitori dell'Azienda Ospedaliera di Parma.
3400 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la situazione relativa al pastificio bolognese Corticella.
3404 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la chiusura della scuola sita in frazione Lagaro, nel Comune di Castiglione dei Pepoli.
3414 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa il bando "Una casa alle giovani coppie e ad altri nuclei familiari", con particolare riferimento alla situazione esistente a Modena.
3417 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa procedure relative alla costruzione della caserma dei Vigili del Fuoco di Imola.
3420 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la normativa riguardante le spiagge libere.
3422 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa il declassamento dell'Ospedale di Comacchio (FE).
3423 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della Ceam srl di Calderara di Reno (BO).
3433 - Interrogazione dei consiglieri Defranceschi e Favia, a risposta scritta, circa il bando regionale riguardante il sostegno alle giovani coppie in cerca di una casa, con particolare riferimento alla situazione esistente a Modena.
3434 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa le procedure relative a prelievi di vongole nella Sacca di Goro (FE).
3439 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la normativa riguardante i tirocini.
3441 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, in merito alla destinazione degli equini a seguito della chiusura del Centro Ippico di Ferrara.
3445 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, relativa all’emissione dei titoli di viaggio ferroviari per tratte extraregionali non superiori ai 300 km.
3452 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, relativa alla chiusura degli uffici postali in varie località montane della provincia di Bologna.
3461 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le modalità di effettuazione del trasporto ferroviario regionale, con particolare riferimento ai servizi merci.
3478 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, relativa alla situazione del Polo scolastico del Comune di Concordia (MO) a seguito agli accertamenti di AUSL e ARPA effettuati sull'area ove è costruito il complesso edilizio.
Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 13/12/2012 al 03/01/2013
DPGR n. 263 del 17/12/2012
Scioglimento del Consiglio di amministrazione dell'azienda agraria sperimentale "Mario Marani" e nomina di un commissario straordinario.
DPGR n. 271 del 21/12/2012
Sostituzione componente nel comitato di indirizzo dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna.
DPGR n. 272 del 24/12/2012
Modifica della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/08, ai sensi della L.R. 15/07.» (Comunicazione n. 48 prescritta dall'art. 68 del Regolamento interno - prot. 1814/2013)
Comunicazioni prescritte dall'articolo 69 del Regolamento interno
«Nel corso della seduta sono pervenuti i sottonotati documenti:
Interrogazioni
3524 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure di consultazione con i sindacati di categoria dei titolari di Farmacie.
3525 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa l'attività di disboscamento posta in essere lungo il torrente Sillaro, nel Comune di Castel S. Pietro Terme (BO).
3528 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa i tagli di fondi relativi alla programmazione distrettuale 2013 disposti dal Comitato di Distretto AUSL delle Valli del Taro e del Ceno nella seduta del 20 dicembre 2012.
Risoluzioni
3526 - Risoluzione proposta dai consiglieri Carini e Monari per invitare la Giunta ad adoperarsi affinché il Ministero riconosca il massimo degli ammortizzatori fruibili ai lavoratori della azienda Atlantis del gruppo Azimut-Benetti (documento in data 16 01 13).
3527 - Risoluzione proposta dai consiglieri Naldi, Monari, Mazzotti, Montanari, Mumolo, Piva, Ferrari, Fiammenghi, Marani, Barbieri, Garbi, Paruolo, Zoffoli, Alessandrini, Pagani, Carini, Casadei, Luciano Vecchi, Pariani, Sconciaforni, Donini, Meo, Mandini, Grillini, Barbati e Favia affinché l'Assemblea legislativa promuova la proposta di legge di iniziativa popolare "Misure per favorire l'emersione alla legalità delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata" e la campagna "Io riattivo il lavoro" (documento in data 16 01 13).» (Comunicazione n.44 prescritta dall'art. 69 del Regolamento interno - prot. 2118/2013)
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Costi - Mandini - Richetti
Corradi - Meo
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