Espandi Indice
122.
SEDUTA DI MARTEDÌ 26 MARZO 2013
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
INDI DELLA PRESIDENTE COSTI
Indice
Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti
OGGETTO 3748
Interrogazione della consigliera Donini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per garantire la copertura del Servizio Sanitario agli studenti fuori sede.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Mandini)
DONINI (Fed. della Sinistra)
LUSENTI, assessore
DONINI (Fed. della Sinistra)
OGGETTO 3762
Interrogazione del consigliere Bernardini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'istituzione di osservatori e di centri di raccolta di dati e di informazioni sulla qualità dei servizi destinati agli anziani ed ai disabili, e l'adozione di politiche socio-sanitarie mirate alla loro tutela.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Mandini)
BERNARDINI (Lega Nord)
LUSENTI, assessore
BERNARDINI (Lega Nord)
OGGETTO 3765
Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le scelte progettuali riguardanti il Nodo ferro-stradale di Casalecchio di Reno e le relative risorse.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Mandini)
MEO (SEL - Verdi)
PERI, assessore
MEO (SEL - Verdi)
OGGETTO 3766
Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'applicazione del D.Lgs. n. 192/2012 in materia di ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione nei confronti dei suoi fornitori.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Mandini)
NOÈ (UDC)
LUSENTI, assessore
NOÈ (UDC)
Interrogazione oggetto 3724
(Decaduta)
PRESIDENTE (Mandini)
OGGETTO 3733
Delibera: «Presa d'atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Matteo Richetti. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, per surrogazione, della signora Luciana Serri.» (108)
(Approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
OGGETTO 3756
Delibera: «Trattamento indennitario di un consigliere regionale ai sensi dell’art. 8 del D.lgs. 31 dicembre 2012, n. 235 "Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190" ed ai sensi degli artt. 25 e 26 della legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale".» (109)
(Approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Costi)
OGGETTO 3708
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni in materia finanziaria e tributaria. Modifiche alle leggi regionali n. 21 del 2012, n. 15 del 2012 e n. 13 del 2007.» (57)
(Relazione, discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
MAZZOTTI, relatore
MONTANARI (PD)
OGGETTO 3598
Progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri Monari, Meo, Manfredini, Defranceschi, Bazzoni e Barbati: «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del benessere animale).» (Testo Base) (58)
(Relazione, discussione e approvazione)
OGGETTO 2914
Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Cavalli: «Modifiche e integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 "Norme a tutela del benessere animale".»
(Abbinato)
OGGETTO 107
Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bazzoni: «Parziale modifica alla legge n. 5/2005 "Norme a tutela del benessere animale".»
(Abbinato)
PRESIDENTE (Costi)
DEFRANCESCHI, relatore
MANFREDINI (Lega Nord)
MALAGUTI (PDL)
MEO (SEL - Verdi)
BARBIERI (PD)
PARUOLO (PD)
DONINI (Fed. della Sinistra)
MUMOLO (PD)
PIVA (PD)
BARBATI (Italia dei Valori)
PIVA (PD)
LUSENTI, assessore
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
BAZZONI (PDL)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
MALAGUTI (PDL)
DONINI (Fed. della Sinistra)
BARBATI (Italia dei Valori)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
DONINI (Fed. della Sinistra)
BARBIERI (PD)
MANFREDINI (Lega Nord)
MONARI (PD)
FILIPPI (PDL)
BARBATI (Italia dei Valori)
VECCHI Alberto (PDL)
MALAGUTI (PDL)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Votazione elettroniche oggetti 3708 - 3598
Emendamenti oggetto 3598
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
La seduta ha inizio alle ore 9,36
PRESIDENTE (Mandini): Dichiaro aperta la centoventiduesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute:
- antimeridiana del 27 febbraio (n. 118);
- pomeridiana del 27 febbraio (n. 119);
- antimeridiana del 12 marzo (n. 120);
- pomeridiana del 12 marzo (n. 121)
inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.
Se non vi sono osservazioni, i processi verbali s’intendono approvati.
(Sono approvati)
PRESIDENTE (Mandini): Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente Vasco Errani, l’assessore Patrizio Bianchi e la consigliera Paola Marani.
Sono state inviate a tutti i consiglieri le comunicazioni previste all'articolo 68 del Regolamento interno, che do per letto.
(Le comunicazioni prescritte dall'articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula
PRESIDENTE (Mandini): Passiamo alle interrogazioni a risposta immediata.
La prima in elenco è quella del consigliere Filippi, che non è presente in Aula per cui passiamo all'oggetto successivo:
3748 - Interrogazione della consigliera Donini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per garantire la copertura del Servizio Sanitario agli studenti fuori sede.
Risponde l’Assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Donini per illustrare la sua interrogazione.
DONINI: Grazie, Presidente e grazie assessore Lusenti. Siamo di fronte a un altro tossico effetto dell’applicazione della spending review, il tema è quello relativo alla sospensione da parte del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ateneo di Bologna dell’erogazione di un contributo al sistema sanitario regionale che consisteva nella possibilità di tutelare, con medici di medicina generale, gli studenti fuori sede. È evidente che se le persone sono messe nelle condizioni di trascurare il loro stato di salute corrono dei rischi, oltre a loro corrono i rischi anche le persone a loro vicine. Sono consapevole del fatto che la volontà di questa scelta è da attribuirsi a una politica di carattere nazionale, chiedevo però se ci sono soluzioni dal punto di vista normo-giuridico per continuare a garantire un diritto alla salute a studenti che con difficoltà riescono a rientrare spesso nei loro luoghi di residenza.
Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Donini.
La parola all’assessore Lusenti.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente. Innanzitutto voglio precisare che l’effetto di cui parliamo e sul quale la consigliera Donini fa l’interrogazione non è, in questo caso almeno, ascrivibile agli effetti della spending review. Difatti, la revoca della convenzione per gli studenti fuori sede non è determinata da scelte di politiche nazionali o regionali, gli studenti fuori sede in Emilia-Romagna, come nel resto del Paese, usufruiscono sempre dell’assistenza sanitaria a carico del Servizi Sanitario nazionale. È avvenuto in passato e fino a quest’anno, che l’Università di Bologna fornisse ai propri studenti fuori sede una sorta di benefit, consentendo loro, tramite convenzioni con le aziende sanitarie territoriali interessate, di poter avere un proprio medico nel luogo di studio, oltre a quello scelto nel luogo di residenza.
La sostanza del benefit per lo studente stava nel non avere la necessità di disdire temporaneamente, anche via mail, la scelta o la revoca del medico di medicina generale dal luogo di residenza al luogo di studio e viceversa.
La materia oggetto di questa interrogazione è regolata dall’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale del 29 luglio 2009 che chiamerò, da ora in poi semplicemente accordo. L’accordo prevede che gli studenti universitari fuori sede, per poter usufruire gratuitamente dell’assistenza di base debbano effettuare la scelta del medico nel territorio ove insiste l’Università, rinunciando temporaneamente al medico di medicina generale del luogo di residenza. Tale scelta, a tempo determinato, è prevista da un minimo di tre mesi ad un massimo di un anno, con contemporanea cancellazione della scelta già in carico al medico dell’azienda di provenienza. La scelta è prorogabile, in alternativa possono mantenere il medico dell’azienda ASL di provenienza, ricorrendo in caso di necessità, ad altro medico convenzionato, con pagamento della prestazione secondo le tariffe previste dallo stesso accordo. Le visite occasionali ai cittadini che si trovano al di fuori del proprio comune di residenza, secondo l’articolo 57 dell’accordo, sono remunerate in questa Regione con 20 euro per le visite ambulatoriali e con 35 euro per le visite domiciliari. Non sono quindi previste nelle prestazioni inserite nei livelli essenziali di assistenza e, pertanto, sono pagate direttamente dagli utenti.
La scelta a tempo determinato rientra nei flussi di mobilità sanitaria interregionale, per cui se un residente in altra Regione esprime una scelta a tempo determinato in questa Regione, il costo del medico di medicina generale scelto viene rimborsato dalla Regione di provenienza. Non è possibile quindi rendere gratuite le visite occasionali per gli studenti fuori sede, in quanto così facendo il Servizio Sanitario nazionale verrebbe a sostenere un doppio costo, pagando il pagamento della quota al medico di medicina generale di residenza e le visite occasionali gratuite a Bologna.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Donini per la replica. Le ricordo, consigliera, che ha quattro minuti.
DONINI: Assessore, la ringrazio molto per il chiarimento e le notizie che costituiscono materia per question time, sono perlopiù prelevate dalla stampa o da segnalazioni e, ancora una volta vediamo come vengono date senza i dovuti approfondimenti.
Mi ritengo soddisfatta da questi chiarimenti che trovo rassicuranti perché in sé c’è la strada per evitare, appunto, un problema reale e concreto, per cui non ho nulla da aggiungere. Acquisirò questa risposta e mi impegnerò, per quanto posso, di divulgare la lettura corretta di questo provvedimento.
Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Donini.
Abbiamo esaurito l'oggetto 3748, pertanto possiamo passare al successivo:
3762 - Interrogazione del consigliere Bernardini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'istituzione di osservatori e di centri di raccolta di dati e di informazioni sulla qualità dei servizi destinati agli anziani ed ai disabili, e l'adozione di politiche socio-sanitarie mirate alla loro tutela.
Risponderà l’assessore Lusenti.
La parola al consigliere Bernardini per l’illustrazione.
BERNARDINI: Grazie, presidente. Si tratta di un’interrogazione per cercare di capire se esiste, a livello regionale, una sorta di osservatorio consulta o centri di raccolta dati sulla qualità dei servizi per anziani e disabili. Gli anziani residenti in Emilia Romagna sono oltre 986 mila, è un dato del primo gennaio 2011, sicuramente incrementato, con la Provincia di Bologna e Bologna città superando quota 250 mila persone.
Abbiamo registrato la necessità di capire, anche per andare a valutare alcuni iter legislativi e normativi, quali siano le incidenze su queste categorie sociali e abbiamo riscontrato, ma spero che sia data risposta negativa alla mia domanda, una assenza di un osservatorio e di una consulta ad hoc dell’handicap e della terza età, calibrato su scala regionale, proprio per andare a bilanciare quelli che sono certi iter legislativi che, in qualche modo, hanno una ricaduta su queste due categorie sociali che hanno, ripeto, grande incidenza in termini di percentuale sulla popolazione residente in Regione.
Do per letta la domanda e aspetto la risposta. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Bernardini.
La parola all’assessore Lusenti per la risposta.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente.
Con la legge regionale 27 del 2004, la Regione ha istituito il fondo regionale per la non autosufficienza con l’intento di rispondere ai bisogni delle persone non autosufficienti, anziani e disabili. Nel 2007 la Giunta regionale, in seguito allo sblocco a livello nazionale delle addizionali fiscali che diventavano in parte regionali, ha avuto maggiori spazi di manovra finanziaria e ha potuto destinare risorse aggiuntive, rispetto alla dotazione delle risorse provenienti dal fondo sanitario regionale.
Con delibera della Giunta regionale 509 del 2007 sono state definite le linee guida sull’avvio e l’utilizzo del fondo, successivamente con la delibera 1206, sempre del 2007, sono stati definiti indirizzi applicativi dettagliati.
A partire dal 2007 la Regione ha stanziato risorse aggiuntive, provenienti dal bilancio regionale che sono state in costante crescita fino a raggiungere un picco massimo nel 2011, pari a 151 milioni, che ha portato la disponibilità del fondo in quell’anno a 461,6 milioni di euro.
Le risorse aggiuntive regionali hanno consentito anche di coprire l’azzeramento nell’esercizio 2011 del fondo nazionale per la non autosufficienza che, comunque, nel corso di questi anni ha avuto una dimensione molto limitata rispetto all’impegno finanziario regionale.
L’istituzione del fondo regionale in questi sette anni è servito non solo a consolidare e qualificare i servizi già esistenti, ma anche a sviluppare nuove risposte ed interventi innovativi, soprattutto nell’ambito del sostegno della permanenza a domicilio delle persone non autosufficienti.
A partire dal 2013 ed in preparazione del prossimo piano sociale sanitario, la Regione intende avviare una riflessione insieme agli enti locali e alle parti sociali per garantire la sostenibilità futura del sistema dei servizi socio-sanitari, a fronte di un costante aumento dei bisogni della popolazione non autosufficiente e della drammatica riduzione delle risorse disponibili da parte del Servizio Sanitario regionale e degli Enti locali, nonché dell’incertezza delle risorse che saranno disponibili in futuro. Questo per dire del quadro generale.
In merito alla presenza in Regione di osservatori, consulte e centri di raccolta dati sulla qualità dei servizi, per quanto riguarda anziani e disabili, cioè i punti 1 e 2 dell’interrogazione, mi preme evidenziare quanto segue: nell’ambito del sistema informativo regionale, politiche per la salute e politiche sociali, sono atti vari flussi informativi sui principali interventi e servizi socio-sanitari dedicati alle persone non autosufficienti, sia anziani che disabili, che consentono di monitorare i principali interventi finanziati dal fondo regionale della non autosufficienza, in particolare sono attivi il sistema informativo sugli assegni di cura per anziani e disabili, il sistema informativo sull’assistenza domiciliare integrata, il sistema informativo sugli interventi a favore delle persone con gravissima disabilità acquisita, il sistema informativo sull’assistenza residenziale e semi residenziale per anziani.
Nel corso del 2012 è stata, inoltre, ripetuta l’indagine campionaria "Passi d’argento" sulla qualità della vita e lo stato di salute della popolazione anziana, che offre dati utili a coloro che devono compiere o aggiornare le scelte di carattere socio-sanitario e programmare nuovi servizi o misurare l’efficienza di iniziative già intraprese. Questi flussi sono disponibili per tutti, accesso libero per i cittadini, dal portale regionale Saluter nell’area istituzionale e operatori, alla voce sistemi informativi regionali politiche per la salute e politiche sociali.
Va infine ricordato il sistema informativo sul fondo regionale della non autosufficienza, che offre dati sulla programmazione e sull’utilizzo nei diversi ambiti distrettuali dell’insieme delle risorse destinate alla non autosufficienza.
Questo flusso dinamico è consultabile, delle aziende sanitarie, degli enti locali, delle organizzazioni sindacali e quelle del terzo settore, l’associazionismo di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato e la cooperazione sociale. Annualmente, inoltre, la Regione pubblica una relazione sui dati di attività e di spesa del fondo regionale per la non autosufficienza.
Per quanto riguarda invece i tavoli di confronto politico e tecnico, per l’area anziani, nell’ambito del piano di azione regionale, cosiddetto PAR, a favore della popolazione anziana, è attivo un tavolo di confronto politico tra Giunta e rappresentanti dei sindacati, sono inoltre attivi un gruppo tecnico misto, che ha il compito di svolgere approfondimenti e istruttorie circa le questioni oggetto del piano, nonché un gruppo di coordinamento interassessorile che promuove e monitora la realizzazione degli obiettivi e delle azioni contenute nel Piano. Per l’area disabili è stato costituito un tavolo politico di coordinamento, sugli interventi a favore delle persone con disabilità, composto dall’assessore alle Politiche per la salute che lo presiede su mandato della Giunta, dal presidente regionale della Federazione italiana per il superamento dell'handicap, cioè l’Associazione FISH e il presidente regionale della Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità, cioè l’associazione F.A.N.D e, inoltre, gli assessori regionali competenti per le materie oggetto delle specifiche convocazioni.
Il tavolo ha funzioni di monitoraggio e confronto sulla programmazione ed organizzazione delle politiche regionali che hanno impatto sulla qualità della vita delle persone con disabilità e di coordinamento delle politiche per le persone con disabilità nei diversi ambiti di intervento regionale, in particolare casa, scuola, formazione, lavoro, mobilità, sanità e servizi sociali.
Questo riguardo al merito, quanto al metodo e alla relazione tra Assemblea e Giunta, questa interrogazione, ultima in ordine di tempo, ha messo in evidenza ancora una volta come la produzione informativa della Giunta regionale sia poco utilizzata dai consiglieri regionali, sui siti tematici Saluter ed Emilia-Romagna Sociale sono disponibili migliaia di pagine di approfondimenti sui temi di interesse dei cittadini e quindi dell’Assemblea, su quanto fanno gli Assessorati e le aziende sanitarie. Spiace rilevare come a volte l’attività di sindacato ispettivo non tenga in alcun conto tutto quanto è già disponibile e aggiornato con continuità.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, assessore Lusenti.
Per la replica la parola al consigliere Bernardini, che ha 4 minuti e 30 secondi a sua disposizione.
BERNARDINI: Grazie, assessore. La prego di fare un richiamo a chi le ha scritto la risposta perché non ha dato risposta al punto 2, occorre una maggiore professionalità da parte della Giunta alla risposta dei consiglieri. Non ha dato una risposta, ha detto che ci sono flussi informativi, c’è un tavolo politico ma non dice se c’è un osservatorio o una consulta e da questo desumo che non c’è, quindi presenteremo un ordine del giorno per chiederlo, poiché c’è la necessità di andare oltre quelle due sigle che lei ha richiamato e che fanno parte di quel tavolo politico coordinato dall’assessore competente, c’è bisogno di maggiore pluralismo, a fronte di una materia e di un aspetto che purtroppo vede negli ultimi anni sempre maggiori tagli e anche maggiore preoccupazione per quelle che sono le risorse da destinarsi.
Noi consiglieri regionali abbiamo il potere ispettivo lei con questo mi dà un grande assist, noi stiamo svolgendo un’attività ispettiva che purtroppo non ha riscontro nel suo Assessorato e nei dirigenti che lei comanda, mi riferisco all’Ospedale Maggiore, dove avete in mano una schifezza e non state facendo niente, visto che lei Ripa di Meana lo sente, prenda il telefono e cominci a fare qualcosa a tutela dei nostri ospedali, dei nostri malati e di chi lavora dentro alle strutture, le quali sono impropriamente utilizzate da Rom e da orde di zingari tutti i giorni. Lei, caro assessore, invece di richiamare i suoi colleghi è meglio che faccia bene il suo lavoro e tiri le orecchie a quei dirigenti strapagati che non stanno facendo nulla a tutela dei nostri ospedali, quindi prima di richiamare il sottoscritto, si faccia un esame di coscienza sul suo lavoro, sul suo operato e quello dei suoi dipendenti e si vergogni!
(interruzione dell’assessore Lusenti)
Si vergogni di come state riducendo l’Ospedale Maggiore!
PRESIDENTE (Mandini): Consigliere Bernardini, assessore Lusenti, moderiamo i termini!
Abbiamo concluso l'oggetto 3762. Passiamo al successivo:
3765 - Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le scelte progettuali riguardanti il nodo ferro-stradale di Casalecchio di Reno e le relative risorse.
Risponderà l’assessore Peri.
La parola alla consigliera Meo.
MEO: Grazie, presidente. Questo question time è riferito a un progetto in corso d’anni nel nodo ferro - stradale di Casalecchio di Reno che è stato inserito dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti tra i corridoi strategici e prevede la realizzazione delle varianti alla strada statale Porrettana e della linea RFI Bologna - Pistoia, con la realizzazione di una nuova stazione in galleria. Il progetto stradale del nodo Casalecchio consiste in una variante plano altimetrica della statale 64 Porrettana, per una estensione di circa 4 chilometri di cui ben 2 chilometri 800 metri in area urbana. Di questi, buona parte, circa 1200 metri, sono in galleria. Il progetto ferroviario segue il progetto stradale in parallelo per circa 1 chilometro 300 metri, anch’esso in galleria per superare il passaggio a livello di via Marconi e realizzare la stazione di Casalecchio centro interrata…
MANFREDINI: Ha ragione il consigliere Bernardini. Bisogna provvedere.
PRESIDENTE (Mandini): Consigliere Manfredini, per cortesia! Abbia rispetto per quest’Aula e per la sua collega che sta parlando!
La invito ad evitare una polemica inutile dentro quest’aula.
Prego, consigliera Meo.
MEO: Grazie, presidente.
La maggior parte del restante tracciato è previsto in trincea per ridurre l’impatto dell’opera sull’area più fortemente antropizzata e l’importo complessivo dell’intero progetto, quindi stradale e ferroviario è di 253 milioni di euro.
In data 11 giugno 2012 è stata presentata alla approvazione del CIPE solo la parte stradale del progetto, il cui importo complessivo è di quasi 160 milioni di euro, importo disponibile in base alla convenzione unica del 2007 tra ANAS e Autostrade per l’Italia. Considerato che, a fronte della scarsità di risorse economiche pubbliche sulla nostra Regione appaiono privilegiati gli interventi stradali, a scapito della mobilità sostenibile su ferro, e dato che la parte non finanziata del progetto prevedrebbe anche il raddoppio e l’interramento della linea ferroviaria, quale intervento cardine per la ricucitura urbanistica di Casalecchio, dove la ferrovia taglia a metà la città, volevo sapere dall’assessore competente se la Regione ritenga ancora valide le scelte progettuali del nodo ferro - stradale di Casalecchio di Reno e, nel caso, in quale modo la Regione intenda reperire le risorse per completare il progetto, realizzando anche la parte ferroviaria.
Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Meo.
La parola all’assessore Peri.
PERI, assessore: Grazie, presidente. Nella interrogazione ed anche nella illustrazione fatta sono chiare tutte le ragioni che ci avevano portato a condividere un progetto complesso che riguardava sia la parte stradale che la parte ferroviaria. Occorre precisare che questo progetto nasce essenzialmente per dare una risposta alle esigenze della viabilità, in quanto da un punto di vista strettamente ferroviario quel progetto subiva sì qualche miglioramento ma non di quelli essenziali, in quanto l’attuale linea ferroviaria è ben organizzata in quel tracciato. È evidente che, essendo a raso, chi ne subisce le conseguenze è il flusso e la viabilità in quel tratto di Porrettana che, come è noto, è legata strettamente al progetto della Variante di valico e, quindi, a una modificazione della vecchia statale Porrettana, in relazione al fatto che oggi risponde essenzialmente al traffico locale, non più in grado di sopportare traffico di attraversamento e di quantità e qualità importanti.
Siamo arrivati alla conclusione che il progetto definitivo è approvato nel suo insieme, quindi il progetto riguarda sia la parte stradale che quella ferroviaria, ovviamente il tema riguarda le risorse, le risorse disponibili essendo il progetto nel tempo cresciuto in termini di costi e in termini di complessità anche tecnica, si sta lavorando progettualmente in un contesto urbano che è noto e di grande difficoltà, quelle modificazioni hanno portato a ritenere le risorse attualmente disponibili sufficienti solo per il primo stralcio che è quello di carattere stradale. In ogni caso, anche su questo progetto si sta intervenendo per prevedere un sottopasso ciclopedonale che consenta la ricucitura di quel tratto di area urbana, ma va da sé che noi come Regione non possiamo intervenire direttamente né sulla parte di infrastruttura di RFI, né sulla parte di infrastruttura di competenza dell’ANAS, questo ci è vietato per legge e non spetta certamente alla Regione Emilia-Romagna o agli enti locali reperire le risorse, anche ingenti, necessarie. Ciò che stiamo facendo e abbiamo formalmente detto al Governo è di prevedere nell’ambito del contratto di programma fra Governo e RFI, le risorse sufficienti a integrare l’attuale progetto di modifica e di variante alla statale Porrettana, anche con le modifiche che riguardano l’assetto ferroviario e l’eventuale interramento di quel tratto di ferrovia. Ovviamente la richiesta è parte integrante della condivisione dello stralcio, piuttosto che aspettare di averli tutti, lo dico banalmente, meglio partire con quello che è più urgente, cioè la modifica dell’asse viario Porrettana che ha impatti, dal punto di vista dell’ambiente, rilevantissimi, è evidente che per noi, e anche per il CIPE, visto che lo ha approvato nel suo insieme, rimane come riferimento il progetto completo che riguarda sia la parte di infrastruttura su gomma che su ferro. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, assessore Peri.
La parola alla consigliera Meo che ha a disposizione tre minuti per la replica.
MEO: Grazie, assessore. Nella parte finale di questa sua relazione di fatto risponde a quello che era il mio quesito, cioè se continuano, seppur a velocità diverse, entrambe queste linee progettuali che insieme risolvono fino in fondo un nodo significativo, perché i disagi sono quelli che conoscono tutti e dispiacerebbe, ovviamente, che anche in questa occasione venga data esclusivamente seguito alla parte che riguarda la viabilità su gomma e non venga completata fino in fondo, pur capendo tutte le difficoltà del momento, ma che comunque non venga completata anche la parte su ferro, che non solo riqualifica e ricuce un pezzo della città ma, in qualche modo, dà un indirizzo che mi sembra sia anche un indirizzo che abbiamo condiviso nelle linee programmatiche di questa Regione.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Meo.
Esaurito l'oggetto 3765, passiamo all'oggetto:
3766 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l’applicazione del D.Lgs. n. 192/2012 in materia di ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione nei confronti dei suoi fornitori.
Risponderà l'assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Noè per l'illustrazione.
NOÈ: Grazie, presidente.
Assessore Lusenti, io avrei piacere di comprendere un po’ meglio quale è l’entità complessiva del debito regionale in materia di sanità e magari, se è possibile, avere questo dato anche per ciascuna azienda in merito a quel debito che è conseguente al ritardato pagamento per prestazioni di servizi, di forniture e di tutto ciò che è posto a carico del servizio sanitario nazionale. Vorrei anche comprendere meglio quali sono i soggetti a questo proposito maggiormente più esposti, capire meglio dove si originano queste strozzature e questi ritardi di pagamento, ma forse la cosa che più mi interessa al di là di avere con maggiore chiarezza quella che è l’entità del debito, capire se effettivamente ci possono essere delle modalità, o se sono allo studio da parte vostra, che consentano di ridurre questa esposizione che purtroppo sappiamo rappresenta un grave onere per la nostra Regione. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Noè.
La parola all'assessore Lusenti.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente. Il problema legato ai ritardi nei pagamenti da parte delle aziende ai propri fornitori è di rilevanza nazionale e ne vediamo anche questi giorni gli echi sulla stampa riguardo alle intenzioni di sbloccare parte dei finanziamenti bloccati dal patto di stabilità. Questo stante i ritardi nel trasferimento delle risorse da parte dello Stato e riguarda, tranne alcune eccezioni, la maggior parte delle regioni italiane. Fino ad ora non ha trovato una soluzione strutturata e purtroppo bisogna constatare che i decreti varati dal Governo nel 2012, che dettano disposizioni in materia di certificazione del credito, non hanno raggiunto l’obiettivo di far affluire liquidità nel sistema. Per quel che riguarda la Regione Emilia-Romagna, quando ci si lamenta dei ritardi di pagamento, si sta parlando dei tempi entro cui sono soddisfatti i fornitori di beni e servizi, non di tutti i tempi di pagamento. Infatti i pagamenti obbligatori sono effettuati tempestivamente - retribuzioni, convenzioni, imposte, tasse, utenze, assicurazioni, mutui, che sono oneri delle aziende sanitarie - inoltre i servizi che vengono resi direttamente al cittadino (le farmacie convenzionate, gli ospedali privati, le terme, le strutture sanitarie convenzionate esterne, le cooperative sociali, gli enti gestori di strutture protette) vengono saldati in un tempo che va dai trenta ai novanta giorni, quindi tempestivamente. Per i beni e servizi spesso le aziende sanitarie rappresentano inoltre gli unici clienti di questi fornitori non avendo costoro altro mercato. Su questi creditori di beni e servizi si concentra il problema che è acuito dalla crisi del credito, che rappresenta il fattore scatenante dell’insostenibilità del ritardo di pagamento, ma il tempo del ritardo di pagamento che si calcola in giorni va comparato e descritto nelle sue variazioni negli anni.
La situazione del debito scaduto dopo novanta giorni verso i fornitori di beni e servizi delle aziende sanitarie è molto diversificata. I singoli dati sono contenuti in una tabella che fornirò alla Consigliera, tabella che rappresenta in modo chiaro e indicativo il debito scaduto oltre i novanta giorni di ciascuna azienda verso i fornitori di beni e servizi. Negli ultimi anni, dal 2007 al 2010, il tempo della media regionale è passato da 354 giorni del 2007 a 259 giorni del 2008, 255 del 2009 e 266 del 2010. A fine del 2012 la media regionale era di 230 giorni contro i 276 della media nazionale. Le motivazioni dei ritardi di pagamento sono dovute in massima parte ai ritardi nel trasferimento delle risorse da parte dello Stato. A fine 2010 la sanità emiliano-romagnola era creditrice rispetto al finanziamento nazionale di 785 milioni, a fine 2011 di 418 milioni e nel 2012 di 350 milioni. Se i flussi di cassa fossero tempestivi, il problema sarebbe sicuramente molto gravoso ma i tempi sarebbero molto più contenuti. Inoltre va ricordato che l’impegno di risorse correnti da parte delle aziende sanitarie per importi comunque contenuti è stato necessario negli anni per eseguire gli interventi che non dispongono di specifici finanziamenti in conto capitale quali manutenzioni, ammodernamenti e l’acquisto di piccole attrezzature.
La Regione è intervenuta periodicamente con erogazioni straordinarie di cassa per sostenere le imprese e ridurre i tempi di pagamento. L’ultima - lo ricorderà la Consigliera - erogazione straordinaria per azzerare completamente i tempi di pagamento verso le aziende fornitrici di beni e servizi che hanno sede nelle zone colpite dal sisma.
La complessità del tema richiede riflessioni di livello nazionale in merito allo stock di debito da aggredire. Si potrebbero trovare soluzioni, ad esempio, che triangolino anche con istituzioni di rango nazionale che detengono risorse in modo significativo, in primis la Cassa Depositi e Prestiti. Inoltre si dovrebbe pensare a norme nazionali che dovrebbero trovare applicazione puntuale a livello regionale che facilitino insieme alla tempestività dei flussi di cassa nazionali la tempestività dei pagamenti. È quindi un problema affrontabile se è resa disponibile una sinergia tra il legislatore nazionale e le scelte coerenti di ciascuna Regione.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, assessore Lusenti.
Ne approfitto per invitarla nelle prossime volte a contenere i tempi delle risposte nei minuti che le vengono assegnati.
La parola alla consigliera Noè.
NOÈ: Grazie, presidente. La ragione per cui le ho posto questa domanda, assessore, è proprio perché effettivamente il tema è di rilevanza e di mobilitazione nazionale, soprattutto anche alla luce di quelli che sono i risultati che hanno prodotto i decreti del 2012 quando si è cercato di agevolare questa situazione mettendo in moto il meccanismo di certificazione che abbiamo visto alla fine quale risultato esiguo abbia prodotto.
La ringrazio per le tabelle che mi consegnerà più tardi perché sono di grande interesse ed effettivamente ha ragione lei quando dice che il problema è soprattutto per quegli imprenditori che sono fornitori di beni e servizi e che si ritrovano, per la tipologia di attività, ad avere come unico interlocutore il sistema sanitario, un sistema che, ahimè, al di là dei tempi che lei mi ha citato con una riduzione del termine che dal 2007 a oggi comunque è interessante, però noi non possiamo assolutamente pensare che questa riduzione possa essere sufficiente, proprio perché il sistema creditizio oggi è in crisi e quindi sta acuendo ancora di più la gestione dei flussi di cassa per le aziende, ecco che le faccio gentilmente questo appello: purtroppo le imprese fornitrici di beni e servizi mai come in questo momento hanno l’esigenza di avere maggiore trasparenza per conoscere meglio, e credo anche da parte di noi Consiglieri, qual è la situazione dei nostri debiti in termini di pagamento ASL per ASL in questo settore.
Effettivamente lei mi dice che ci sono anche delle problematiche riconducibili al ritardo di trasferimento di risorse e quindi anche alla gestione dei flussi di cassa, però questo ormai è un problema con il quale stiamo convivendo da anni, e allora credo che forse questa Regione si deve assolutamente porre su due piani, cioè la volontà di voler provare a dare una risoluzione a livello politico e tecnico a questo problema. Quando dico a livello politico vorrei capire se effettivamente in Regione, magari anche nell’ambito del suo settore, c’è la disponibilità a riconoscere che forse alcune risorse sono troppe impegnate in certi ambiti e sarebbe oggi più opportuno liberarle a favore dei pagamenti perché lei sa meglio di me che il problema è di affrontare il pregresso di partite correnti che non possiamo affrontare finanziando a breve con degli investimenti a medio e lungo termine. Il ricorso al credito lo possiamo fare solo per operazioni di investimento e invece qui avremo bisogno di finanziare la copertura di partite correnti pregresse.
Poi c’è un problema tecnico: io vorrei capire se effettivamente, perché mi sono informata presso le varie unità ospedaliere, c’è uno studio in corso che si proponga di individuare delle modalità per impostare dei piani di rientro perché queste imprese ormai hanno bisogno di capire se effettivamente da parte della Regione, anche magari prendendosi il tempo necessario, c’è la volontà di trovare un accordo e un momento di confronto, ed è per questo che io le sollecito con le aziende fornitrici di beni e servizi di aprire un tavolo e di creare un momento di confronto perché non possiamo sempre scaricare sulle imprese questa situazione debitoria che le sta mettendo sul lastrico.
Mi risulta effettivamente, assessore, che da parte del mondo delle imprese di cui le sto parlando ci sia stata anche una richiesta di incontro per poter affrontare questo tema dal momento che aveva a disposizione anche una proposta da farle, una proposta che addirittura io ho avuto occasione di sentire - può essere interessante - attraverso la dilazione di tutto questo debito nell’arco di due anni, rinunciando agli interessi. Ecco perché nell’ultima parte della mia domanda volevo capire se ci sono da parte della Regione, ed è la cosa che più mi interessa, delle modalità che consentano comunque di arginare e superare questa situazione attraverso delle formulazioni di piani di rientro coinvolgendo ovviamente tutte le organizzazioni delle varie associazioni.
Credo che, assessore, di fronte a questa situazione ci deve essere anche un colpo di reni e un atteggiamento che denoti dal punto di vista politico che forse oggi alcune risorse e alcuni milioni di euro che stiamo andando a impegnare in alcuni ambiti, dovrebbero trovare rispetto nel fatto che ci sono imprenditori che da tempo stanno attenendo il pagamento delle loro forniture. Ecco perché credo che su questo problema ci vorrebbe un maggiore impegno da parte dell’Assessorato per gestire questa situazione sia a livello politico nel riconoscere la priorità di questo tema, sia a livello nazionale ed europeo. Ma soprattutto vorrei capire se c’è la disponibilità a trovare una soluzione tecnica, ed è fondamentale anche la disponibilità a creare un confronto e un tavolo che metta a confronto voi e le imprese.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Noè.
Interrogazione oggetto 3724 (Decaduta)
PRESIDENTE (Mandini): Ritorniamo all’interrogazione oggetto 3724 del consigliere Filippi che, ai sensi dell’articolo 114, comma terzo, del Regolamento interno riteniamo decaduta perché il consigliere non è presente in Aula.
Lascio la conduzione dei lavori alla presidente Costi.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI
OGGETTO 3733
Delibera: «Presa d'atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Matteo Richetti. Proclamazione dell’elezione a Consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, per surrogazione, della signora Luciana Serri.» (108) (Approvazione)
PRESIDENTE (Costi): Procediamo con l’ordine del giorno dell’Assemblea.
Prima di iniziare nomino scrutatori il consigliere Mumolo, il consigliere Alessandrini e il consigliere Bartolini.
Passiamo all’oggetto dell’ordine del giorno oggetto 3733.
Il consigliere Matteo Richetti (con lettera datata e pervenuta il 14 marzo 2013) ha presentato formali dimissioni dall’Assemblea legislativa essendo stato eletto alla Camera dei Deputati e optando, quindi, per la carica parlamentare ai sensi dell’articolo 122 - secondo comma della Costituzione.
Prima di prendere atto delle dimissioni, volevo leggervi la lettera che il nostro ormai ex collega Matteo Richetti ha inviato a me e all’Assemblea tutta.
"Gentile Presidente,
la prego di voler giustificare la mia assenza ai lavori di oggi, essendo in concomitanza con la seduta della Camera dei Deputati, per la quale mi scuso con lei e con tutti i colleghi. L’occasione mi è gradita per rivolgere a lei e a ciascuno dei Consiglieri dell’Assemblea il mio più cordiale e caloroso saluto unito a un sentito e profondo ringraziamento per questi anni di lavoro insieme. Desidero esprimere all’Assemblea la mia gratitudine per la serietà e l’impegno con cui in questi anni ha stimolato e accompagnato un costante lavoro di riforma del sistema e delle politiche regionali. E non di meno desidero ricordare quanto questo è stato possibile solo grazie al costante e competente supporto di tutto il personale e i servizi dell’Assemblea.
Mi auguro che tutto ciò possa proseguire nei rispettivi ambiti di impegno legislativo nell’esclusivo interesse e servizio delle nostre comunità. Un saluto affettuoso, Matteo Richetti".
Credo di interpretare l’Aula se ricambio con altrettanto affetto il ringraziamento per quanto Matteo Richetti ha fatto all’interno della nostra Assemblea, anche come Presidente, e soprattutto questo auspicio di poter perseguire e proseguire nei nostri rispettivi ambiti di impegno legislativo un lavoro comune sempre al servizio delle nostre comunità, quindi un grazie e un saluto e soprattutto anche un in bocca al lupo a Matteo Richetti per questo nuovo e importante lavoro che lo aspetta.
Detto questo, invito l’Assemblea a prendere atto delle predette dimissioni.
(Con votazione per alzata di mano, all’unanimità dei presenti, l'Assemblea prende atto delle dimissioni da consigliere regionale rassegnate dal signor Matteo Richetti)
PRESIDENTE (Costi): È doveroso, ora, procedere alla proclamazione del consigliere subentrante, e pertanto richiamo le disposizioni contenute nei commi primo e secondo dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, (Norme per l’elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale), dove è stabilito:
"il seggio che rimanga vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che, nella stessa lista e circoscrizione, segue immediatamente l’ultimo eletto.
La stessa norma si osserva anche nel caso di sostituzione del Consigliere proclamato a seguito dell’attribuzione fatta dall’Ufficio centrale regionale".
Do atto che dal verbale dell’Ufficio Centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Modena, relativo all’elezione dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna - anno 2010, risulta primo dei candidati non eletti nella lista n. 5 di quella circoscrizione, avente il contrassegno PD e per la quale fu eletto il consigliere Matteo Richetti, la signora Luciana Serri.
Proclamo dunque Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, in sostituzione del dimissionario consigliere Matteo Richetti, la signora Luciana Serri, e la invito, se è presente, a prendere posto tra gli altri Consiglieri.
(Entra la consigliera Luciana Serri)
(Applausi)
PRESIDENTE (Costi): Penso anche in questo caso di interpretare il pensiero di tutti dando un caloroso benvenuto e anche molto affettuoso alla nuova collega Luciana Serri che penso troverà in questa Assemblea un ambiente particolarmente stimolante e anche utile per la sua esperienza e per l’esperienza che potrà mettere lei stessa a disposizione dell’Assemblea.
L’Aula è stata reinsediata nella sua completezza.
Rammento che, a termini dell’articolo 17 - secondo comma della citata legge elettorale, nessuna elezione può essere convalidata prima di quindici giorni dalla data della proclamazione. I Consiglieri regionali divengono titolari dei diritti, dei doveri e delle prerogative inerenti la loro funzione secondo le leggi e lo Statuto regionale (articolo 1 del Regolamento interno).
OGGETTO 3756
Delibera: «Trattamento indennitario di un consigliere regionale ai sensi dell’art. 8 del D.lgs. 31 dicembre 2012, n. 235 "Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190" ed ai sensi degli artt. 25 e 26 della legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale".» (109) (Approvazione)
PRESIDENTE (Costi): L’articolo 8, quarto comma del D.Lgs. 235 del 2012, "Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190" prevede che per la durata della sospensione di diritto al consigliere regionale spetti un assegno pari all’indennità di carica ridotta di una percentuale fissata con legge regionale.
L’articolo 26, comma 1, della legge regionale n. 42 del 1995 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale" prevede che nell’ipotesi di cui all’articolo 25 (sospensione dell’indennità per privazione delle libertà personali), il Consiglio regionale delibera a favore del Consigliere la concessione di un assegno in misura pari alla metà dell’indennità di carica di cui all’articolo 2.
Si tratta pertanto di votare questo atto, il 3756, per completare l’iter iniziato dall’Ufficio di Presidenza.
Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 3756.
(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE (Costi): Passiamo adesso ai progetti di legge 3598, 2914 e 107. Sapete che sono tre progetti di legge che sono stati abbinati.
L’oggetto 3598 è il progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri Monari, Meo, Manfredini, Defranceschi, Bazzoni e Barbati: «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 "Norme a tutela del benessere animale".»
L’oggetto 2914 è il progetto di legge d'iniziativa del consigliere Cavalli: «Modifiche e integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 "Norme a tutela del benessere animale".»
L’oggetto 107 è il progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bazzoni: «Parziale modifica alla legge n. 5/2005 "Norme a tutela del benessere animale".»
Testo (n. 1/2013) licenziato dalla Commissione "Politiche per la salute e Politiche sociali" con il titolo: «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del benessere animale) e alla legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8 (Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria).»
Il progetto di legge oggetto 3598, che è il testo base, è composto da nove articoli e il relatore della Commissione, consigliere Andrea Defranceschi, ha fatto riserva di chiedere l’autorizzazione alla relazione orale (occorre il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri presenti).
Non è il caso di sospendere la seduta, se siete d’accordo, poiché il relatore mi ha chiesto ancora un attimo di tempo, per cui passiamo all’oggetto 3708 e ritorniamo sull’oggetto appena il relatore sarà pronto.
OGGETTO 3708
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni in materia finanziaria e tributaria. Modifiche di leggi regionali.» (57) (Relazione, discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi): Il testo (n. 4/2013) è stato licenziato dalla Commissione Bilancio Affari Generali ed Istituzionali con il titolo: «Disposizioni in materia finanziaria e tributaria. Modifica alle leggi regionali n. 21 del 2012, n. 15 del 2012 e n. 13 del 2007.»
È un progetto di legge composto da 5 articoli.
Il relatore della Commissione, consigliere Mario Mazzotti, ha fatto riserva di chiedere l’autorizzazione alla relazione orale (occorre il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri presenti).
Metto in votazione l’autorizzazione alla relazione orale con voto elettronico.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione.
Presenti
27
Assenti
23
Favorevoli
27
Contrari
--
Astenuti
--
L’Assemblea autorizza la relazione.
La parola al consigliere Mazzotti per svolgere la relazione. Prego, consigliere.
MAZZOTTI, relatore: Grazie, presidente. La legge regionale 21 del 21 dicembre 2012 è stata approvata subito dopo l’approvazione della legge di bilancio per il 2013 e le sue disposizioni richiedono di essere coordinate con le scelte di equilibrio finanziario già contenute in questa legge. Le proposte del presente progetto di legge riguardano modifiche di natura tecnica tese ad adeguare e a rendere compatibili le norme di incentivazione contenute nella stessa legge regionale 21 con l’attuazione finanziaria degli interventi già contenuti nella legge di bilancio e confermano le decisioni circa le allocazioni delle risorse finanziarie destinate all’unione dei Comuni per il periodo transitorio 2013 anche alle Comunità montane in via di trasformazione in unioni.
Con la legge regionale 15, la Regione ha istituito e disciplinato l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili, cosiddetta IRESA, come prevista dall’articolo 8 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68. Le disposizioni dettate dalla Regione si sono uniformate allo schema tipo di proposta di legge regionale approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 6 dicembre 2012 in ottemperanza all’invito rivolto dalla Corte dei Conti che nella sua delibera così recita: "Nel ribadire la naturale autonomia delle istituzioni interessate in qualsiasi decisione relativa al tributo auspica che la funzionalità del tributo stesso sia valutata in sede di coordinamento in relazione alle caratteristiche socio-ambientali e alla finalizzazione del gettito agli scopi previsti dalla legge".
Considerando, oltre a questa nota della Corte dei Conti, anche la nota rivolta dal capo di gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze alla conferenza unificata sull’opportunità di rinviare le iniziative di coordinamento e sulla necessità di prescrizione generale finalizzata a garantire un’uniforme applicazione e visto anche che alcune regioni confinanti con la nostra come il Veneto e la Toscana hanno sospeso e non applicato per l’anno 2013 tale imposta, con il presente progetto di legge si prevede l’applicazione delle disposizioni riguardanti l’IRESA dall’1 gennaio 2014 anche allo scopo di evitare applicazioni difformi tra le regioni che potrebbero rivelarsi distorsive della concorrenza.
Il differimento al primo gennaio 2014 consente inoltre il recepimento di alcuni criteri e principi guida segnalati da Assaeroporti da condividere in sede di conferenza unificata per il recepimento nelle diverse legislazioni regionali e comunque prima della sottoscrizione delle convenzioni previste dall’articolo 14, sesto comma, della legge regionale 15/2012 con le società aeroportuali. La modifica apportata al primo comma dell’articolo 26 della legge 26 luglio 2007, n. 13, ha carattere prevalentemente gestionale e applicativo dell’articolo 2 del decreto ministeriale 418/98 e si caratterizza come norma finalizzata in particolare alla razionalizzazione e semplificazione delle procedure di gestione e riscossione della tassa automobilistica regionale. In tal modo viene assicurata la continuità del servizio, già affidata ad ACI, contenendo gli oneri finanziari legati allo sviluppo del software gestionale del database e delle relative risorse tecnologiche di appoggio e del personale da formare a garanzia di scelte gestionali che nelle previsioni future devono tenere conto dei nuovi scenari che si stanno delineando in altre realtà regionali per una gestione interna alla Regione della banca dati della tassa automobilistica.
Infine la norma proposta dall’articolo 4 prevede il finanziamento degli interventi definiti dalla legge regionale 15 del 1991. La legge nasce con il preciso obiettivo di far fronte al problema zanzare in un’area turistica avvantaggiata dalle straordinarie qualità ambientali e naturalistiche ma al contempo sottoposte a imponenti infestazioni da zanzare del tutto inconciliabili con la fruizione turistica e balneare. L’impianto della legge e le condizioni tecniche in esso contenute vincolanti per l’accesso al finanziamento hanno dimostrato di essere dal 1991 a oggi una garanzia di risultati in termini di abbassamento delle infestazioni di zanzare rispettando la fragilità ecologica del territorio. Da più di vent’anni il contributo regionale ha permesso di applicare una strategia di lotta che per l’area comacchiese in particolare non è economicamente sostenibile dalle sole risorse locali; essa infatti si basa su interventi integrati di controllo e trattamento prevalentemente rivolti contro le larve di zanzare, quindi preventivi e con metodiche a basso impatto.
L’efficacia e l’efficienza del piano di lotta sono garantite dalla gestione tecnica e scientifica del gruppo di coordinamento delle attività con la supervisione dell’Università di Bologna, Istituto di Entomologia agraria, a cui è affidato il compito di garantire l’applicazione delle tecniche di intervento del progetto normalmente presentato e approvato dalla Regione e che viene finanziato anche con fondi regionali. È necessaria la sua applicazione con continuità, capillarità sul territorio nel rispetto dei tempi biologici consoni alle specie di zanzare infestanti...
(brusio in Aula)
PRESIDENTE (Costi): Chiedo un po' di silenzio in aula.
MAZZOTTI: Per questo motivo è necessario continuare a garantire al Comune di Comacchio, nel rispetto di tali tempistiche, l’integrazione regionale delle risorse per procedere con l’avvio del piano di lotta e consentire l’attivazione delle fasi coordinamento scientifiche. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mazzotti.
Apro il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Montanari. Ne ha facoltà.
MONTANARI: Grazie, presidente. Sono ovviamente d’accordissimo con la relazione del consigliere Mazzotti. Intervengo solo per fare una sottolineatura, essendomi occupato un po’ di aeromobili quando abbiamo fatto la legge a dicembre. Siccome non si procede, com’è stato bene illustrato, perché altre Regioni non procedono, invito tutti quelli che se ne devono occupare a fare in modo che al prossimo giro si proceda concretamente, perché, se noi siamo in una situazione per cui si lede il principio di concorrenza se non parte nessuno, va a finire che non partirà mai nessuno. Siccome la Corte dei Conti ci ha guardato, faccio questa sottolineatura perché ci sia un raccordo e perché alla fine si parta, perché è una tassa giusta che tra l’altro riteniamo di impegnare, qualora la si riscuota, a fini di carattere ambientale.
È una sottolineatura di compendio alle relazioni che non possiamo chiamare internazionali, perché siamo solo a un confronto fra Regioni che forse si rivolge non solo verso il Governo, ma anche alla nostra associazione delle Regioni che presiediamo con il Presidente Errani. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Montanari.
Non ci sono altri interventi, per cui passiamo all’esame dell’articolato.
Passiamo all’articolo 1, "Modifiche alla legge regionale n. 21 del 2012".
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi in dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 1 è approvato.
Passiamo all’art. 2, "Modifiche alla legge regionale n. 15 del 2012".
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi in dichiarazione di voto.
Prima di mettere in votazione l’articolo, sostituisco come scrutatore il consigliere Bartolini con il consigliere Filippi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 2 è approvato.
Passiamo all’art. 3, "Modifiche alla legge regionale n. 13 del 2007".
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi in dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 3 è approvato.
Passiamo all’art. 4, "Interventi di lotta ai culicidi nelle località turistiche costiere inserite nell’area del Delta del Po".
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi in dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 4 è approvato.
Passiamo all’art. 5, "Entrata in vigore".
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi in dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 5 è approvato.
A questo punto apro la fase delle dichiarazioni di voto sull’intera legge.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
33
Assenti
17
Favorevoli
23
Contrari
--
Astenuti
10
PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Disposizioni in materia finanziaria e tributaria. Modifiche alle leggi regionali n. 21 del 2012, n. 15 del 2012 e n. 13 del 2007.»
OGGETTO 3598
Progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri Monari, Meo, Manfredini, Defranceschi, Bazzoni e Barbati: «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 "Norme a tutela del benessere animale".» (Testo Base) (58) (Relazione, discussione e approvazione)
OGGETTO 2914
Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Cavalli: «Modifiche e integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 "Norme a tutela del benessere animale".» (Abbinato)
OGGETTO 107
Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bazzoni: «Parziale modifica alla legge n. 5/2005 "Norme a tutela del benessere animale".» (Abbinato)
PRESIDENTE (Costi): Testo (n. 1/2013) licenziato dalla Commissione "Politiche per la salute e Politiche sociali" con il titolo: «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del benessere animale) e alla legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8 (Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria).»
Il progetto di legge oggetto 3598, che è il testo base, è composto da nove articoli e il relatore della Commissione, consigliere Andrea Defranceschi, ha fatto riserva di chiedere l’autorizzazione alla relazione orale (occorre il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri presenti).
Torniamo agli oggetti sospesi perché il relatore Defranceschi è in Aula. Procediamo a questo punto con l’autorizzazione alla relazione orale. Anche in questo caso occorre il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri presenti e si vota con dispositivo elettronico.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
34
Assenti
16
Favorevoli
33
Contrari
--
Astenuti
1
PRESIDENTE (Costi): Il consigliere Defranceschi ha facoltà di svolgere la relazione. Prego, consigliere.
DEFRANCESCHI, relatore: Grazie, presidente. Da veterinario sono ovviamente fiero di portare verso l’atto finale un progetto di legge che riguarda una tematica quale il benessere animale. Oggi andiamo a modificare e arricchire una legge che è relativamente giovane,...
(brusio in Aula)
PRESIDENTE (Costi): Scusi un attimo, relatore. C'è molto brusio in Aula, c'è anche del pubblico, credo che sia giusto che possa ascoltare.
Prego, relatore.
DEFRANCESCHI: ...essendo una legge del 2005, e in cui andiamo a migliorare quello che è il riconoscimento del valore sociale insito nel rapporto affettivo tra uomo e animale, un rapporto che nella nostra società cresce continuamente in virtù di una sensibilità al tema che aumenta anche con l’aumentare di quella che è la crescita culturale. Esprimo quindi soddisfazione per il fatto che questa Assemblea abbia saputo produrre oggi un nuovo e migliore strumento di civiltà e di crescita culturale. La legge d’altronde si poneva fin dall’inizio come obiettivo di tutelare le condizioni di vita degli animali d’affezione e di promuovere comportamenti rispettosi delle esigenze sanitarie, ambientali e del benessere animale. Oggi ci adeguiamo a una realtà sociale, economica e culturale che cambia con velocità oggi difficili da sostenere. Sempre nuove sfide ci attendono anche in questo campo anche nel benessere animale.
A titolo di esempio voglio evidenziare come con la legge del 2005, che oggi andiamo a migliorare, e dei successivi regolamenti attuativi che ci sono stati, si erano stabilite norme e criteri per il commercio degli animali d’affezione, misure che grazie anche alla collaborazione che vi è stata con le parti interessate hanno offerto fino a poco tempo fa buone garanzie che nel mondo del commercio degli animali (cani e gatti) fossero garantiti i criteri minimi di tutela. Oggi invece con la diffusione del commercio elettronico, di siti di vendita, di annunci di privati o pseudo tali, con l’ingresso nell’Unione europea di Paesi in cui da sempre è radicato l’allevamento degli animali da compagnia, magari con criteri diversi da quello che è il nostro livello culturale, l’importazione massiccia che avviene da altri continenti di animali pongono indubbiamente nuove problematiche non solo di tutela e garanzia del benessere animale ma anche, in molti casi, sanitarie, indebolendo non solo quindi le aziende del nostro territorio ma ponendo anche in seria difficoltà gli organi di controllo che sono già vittime di carenza di mezzi e di personale. Se oggi dal punto di vista normativo possiamo fare poco, molto possiamo fare e stimolare attraverso gli enti locali, le associazioni di categoria e i professionisti per migliorare quella che è l’informazione ed educazione, che devono essere sempre più visti come un elemento cardine per un approccio corretto e consapevole al mondo animale.
Per tornare al testo che abbiamo davanti, voglio ricordare che alcuni progetti di legge erano già presenti in Commissione ed erano in cantiere da alcuni mesi, ma voglio qui riconoscere la spinta propulsiva fondamentale che è stata data da molte associazioni, in particolare ambientaliste, e anche evidentemente da proteste accorate che ci sono state negli ultimi mesi.
La Commissione si è pertanto messa al lavoro con ritmi serrati, ha ascoltato le parti sociali in un’udienza conoscitiva e credo che abbia saputo creare il corretto clima di dialogo e collaborazione tra i commissari portando a termine quello che può essere definito con orgoglio di tutti un lavoro corale, pur ovviamente nella normale diversità delle opinioni. Nel merito del PDL, senza entrare nel dettaglio degli articoli, voglio evidenziare alcuni aspetti innovativi. Sicuramente il punto che più ha destato richiamo è quello in cui andiamo a eliminare la catena come metodo di contenzione e governo dei cani. È un concetto innovativo e unico nel panorama italiano, e mi fermo a questo, che mi auguro anche nel nuovo Parlamento possa essere preso ad esempio, come pure questo spero che accada in altre regioni d’Italia. È una rivoluzione nel rapporto tra uomo e animale ampiamente in linea con quella che è l’evoluzione culturale di cui parlavo prima. Poche e certificate deroghe sono concesse per venire incontro alle ovvie esigenze di adeguamento da parte dei proprietari, esigenze che hanno sicuramente anche implicazioni di tipo edilizio e strutturale che non sono facilmente derogabili nel breve periodo, e altre migliorative e specificative verranno fatte con il regolamento attuativo che, come da legge che andiamo a votare, è previsto entro 120 giorni. Introduciamo poi il concetto più ampio di animale d’affezione mantenendo comunque il concetto di animale da compagnia che a livello normativo permettono una maggiore chiarezza e una migliore precisione perché proprio con gli opportuni rimandi che facciamo nella legge alle normative nazionali, a quelle europee e agli accordi Stato-Regioni, chiariamo come questo termine vada inteso per tutti i cani, perché prima facendo un elenco di casi si rischia sempre di dimenticarne qualcuno, quindi ad esempio comprendiamo in questa normativa anche i cani da caccia e quelli per la ricerca del tartufo. Una chiarezza che è necessaria soprattutto per chi ha la responsabilità di applicare quotidianamente la legge ma che dal punto di vista del benessere animale evita che vi siano cani di seria A e cani di serie B.
Ovviamente il progetto di legge non può entrare nella descrizione tecnica e puntuale dei requisiti, ad esempio nelle strutture di ricovero. Ricordo che in udienza conoscitiva e anche successivamente abbiamo ricevuto molte proposte e suggerimenti che abbiamo ovviamente girato agli uffici competenti e che saranno per noi un tesoro culturale da affrontare nel momento in cui arriverà il regolamento in Commissione. Tuttavia qui forniamo importanti linee guida e diamo precise indicazioni anche temporali per la redazione di questo regolamento in modo che, come già avviene per quello che sono gli allevamenti professionali a scopo commerciale di cani e di gatti, vi sia un regolamento anche per chi possiede animali d’affezione o da compagnia. Diamo poi un nuovo impulso alla pet therapy o zoo terapia, per usare ogni tanto anche un termine italiano, e anche in questo la Giunta, sentita sempre la Commissione consiliare, predisporrà delle linee guida per l’applicazione di queste terapie, i protocolli operativi e identificherà le figure professionali dedicate nonché curerà la loro formazione.
Un altro aspetto ultimo e innovativo che voglio evidenziare, già applicato da poche altre regioni in Italia, è quello di aprire le strutture ospedaliere pubbliche o private agli animali d’affezione. Ovviamente anche in questo caso avverrà attraverso un apposito disciplinare, vista chiaramente la delicatezza e il rilievo degli aspetti socio-sanitari connessi.
Lasciatemi concludere con un ringraziamento a tutti coloro i quali hanno preso parte alla nascita di questo progetto di legge, a cominciare dalle associazioni ambientaliste e di categoria presenti, per i preziosi contributi che hanno fornito durante l’udienza conoscitiva, dopo e, per trasparenza, anche fino a pochi minuti fa, all’Ufficio di presidenza della Commissione per la rapida calendarizzazione e la gestione del percorso, rapidità che era stata una promessa e un impegno che avevamo fatto proprio a chi protestava e a chi aveva a cuore che si arrivasse velocemente alla definizione di un progetto di legge, ai tecnici della Commissione per il preciso lavoro professionale che hanno fatto in così poco tempo e ovviamente a tutti i commissari. In Commissione infatti ho avuto la piacevole impressione di un lavoro comune che ha saputo superare molti steccati, fatto magari di discussioni anche accese e punti di partenza opposti, ma confronti e ricerca di soluzioni comuni, liberi da ideologie, da protagonismi e personalismi.
Credo che nel nostro piccolo abbiamo dato tutti insieme dimostrazione, a partire dalla nomina di un relatore dell’opposizione, di essere in grado di fare davvero buona politica nel senso più puro di amministrazione della res publica e augurandomi che questo possa essere un esempio che tanti altri in futuro possano seguire.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Il rispetto delle esigenze animali diviene una richiesta morale, espressione di un valore di civiltà che valuta in termini di responsabilità il rapporto di dominio e di sfruttamento instaurato fin dai tempi dell’addomesticazione degli animali ma interpretato oggi in direzioni sempre più complesse e variegate. Il benessere, come sappiamo, non dipende tanto da quello che un animale fa ma soprattutto da come si sente e questo comporta una valutazione in termini etologici e non solo fisiologici della vita dell’animale. La prima delle normative europee che, seppure senza menzionarla, affronta il tema del benessere animale è stata la Convenzione europea della protezione degli animali adottata a Strasburgo il 10 marzo 1976 e ratificata dall’Italia il 14 ottobre 1985 con la legge 623. Da allora qualche passo avanti si è fatto, le normative via via emanate hanno effettivamente migliorato le condizioni di benessere degli animali ma non è sufficiente. Noi con questa legge abbiamo inteso e voluto divulgare la maturazione di una coscienza che senta davvero come impegno etico-civile la tutela del benessere di tutti gli animali e la loro difesa dai maltrattamenti.
Tengo a precisare che questo percorso di riforma della legge sul benessere animale che approda qui in Aula oggi è iniziato il 2 luglio scorso quando il collega Cavalli depositò il relativo progetto di legge. L’obiettivo iniziale, cioè quello di fare un passo avanti sotto il profilo della civiltà, è stato quello di garantire una maggiore tutela agli amici dell’uomo sia per quanto riguarda i cani da caccia sia in generale per gli animali utilizzati negli spettacoli o addestramenti per il loro prezioso fiuto o per il sostegno ai disabili. Da quel progetto di legge sono successe molte cose: la presentazione di altri progetti di legge, l’udienza conoscitiva organizzata dall’Assemblea in cui sono state ascoltate molte associazioni ed esponenti di enti locali che hanno espresso la propria opinione. Ho sottoscritto il progetto di legge e ho proposto una serie di emendamenti in Commissione proprio per arrivare a un risultato, quello di oggi in quest'Aula, che garantisca benessere agli animali e soprattutto a quelli che vivono in stretta simbiosi con l’uomo. Il punto è che la Regione Emilia-Romagna ha una legge, delibere di Giunta, circolari che disciplinano le condizioni degli animali, degli allevamenti e dei canili ma non presso i privati, se non per i principi generali. Da oggi invece anche i privati dovranno adeguarsi alla nostra legge. Credo che la proposta iniziale della Lega Nord del nostro primo emendamento per introdurre uno specifico divieto di catena ai cani alla catena fosse un testo abbastanza equilibrato. Con il progetto di legge 3598 che oggi va in approvazione con le proposte migliorative da associazioni e tanti altri, abbiamo fatto sì che i cani, tolti dai canili e dalle catene, possono avere dei ricoveri non peggiori dei canili. Sarebbe altrimenti un controsenso che la Regione imponga regole e dimensioni ai canili e lasci in condizioni peggiori i cani detenuti da privati. In sostanza maggiore attenzione per il loro benessere.
Concludo, non più cani alla catena, e per i privati box con misure adeguate e non più sistemazioni in ricoveri che sembrano gabbie, di un metro quadro. Voglio ringraziare anche io tutti coloro i quali hanno lavorato, perché è stata una legge impegnativa. Sono sorte tantissime idee, sono state modificate in gran parte anche questa mattina proprio per dare un senso di civiltà e, come ho detto prima, ognuno di noi deve avere la responsabilità per un fatto di coscienza per il benessere degli animali.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Malaguti. Ne ha facoltà.
MALAGUTI: Grazie, presidente. Questo progetto di legge è il frutto di una comunione di intenti e di una collaborazione tra tutte le forze politiche presenti nell’Aula di maggioranza e di opposizione a testimonianza che quando si collabora su certe questioni si possono fare delle cose buone, lasciando da parte tutte le faziosità e polemiche partitiche. Un grazie particolare deve essere rivolto, come mi ha preceduto il collega Defranceschi, alle associazioni animaliste e ambientaliste perché quando questo progetto è uscito dalla Commissione Sanità c’erano alcuni punti che andavano cassati, modificati, per cui grazie alla loro attenzione e alla loro prontezza nel sottolineare quello che bisognava fare, questo progetto di legge esce oggi dall’Aula certamente molto migliorato. Questo a testimonianza che i politici devono sapere ascoltare perché quando risolvono delle questioni e fanno delle cose buone lo fanno perché chi le problematiche le vive sulla propria pelle sa dare l’input giusto. Sapere ascoltare è fondamentale in ogni settore della nostra amministrazione. Siamo consapevoli che l’approccio sul territorio di questo nuovo progetto di legge non sarà tutto rose e fiori ma ci saranno delle problematiche da affrontare perché sappiamo che in particolare i cani tenuti peggio sono quelli nelle campagne e nei territori rurali dove purtroppo una mentalità obsoleta con aspetti anche deleteri sopravvive ancora, quindi quando ci sarà l’intervento delle associazioni animaliste, dei vigili o dei sanitari qualche problematica si troverà, soprattutto nell’interpretazione dell’art. 3 della legge 5.
Però quello che è importante è che si pone un principio innovativo e fondamentale che è quello per cui gli animali d’affezione e da compagnia come il cane non possono più essere segregati e schiavizzati a catena.
Questa disposizione legislativa appena uscirà dall’Aula verrà sicuramente copiata da altre Regioni e questo lo posso dire con certezza perché mi è già stata chiesta dall’ex Ministro Brambilla. Per correttezza istituzionale non ho mandato bozze, non ho mandato la bozza che doveva andare prima in Commissione Sanità né quella che è uscita dalla Commissione Sanità perché questo progetto di legge è stato partorito dall’Assemblea della Regione Emilia-Romagna e quindi le ho detto che l’avrei mandato appena uscirà dal voto dell’Assemblea stessa.
Quindi credo che si possa essere soddisfatti di questo lavoro svolto, in particolare anche dai colleghi, perché, come ripeto, qua si pone un principio innovativo per cui si deve rispettare l’animale da compagnia in quanto essere senziente. Non si può più considerarlo come, purtroppo molte persone ancora fanno, un oggetto, un albero o un frutto, per i quali tra l’altro servirebbe una maggiore attenzione all'ambiente, ma in ogni caso non può essere più considerato come un qualcosa di proprietà di chi la detiene per cui possa fare tutto ciò che vuole, compreso vita e morte di questo essere. Questo principio è fondamentale e sicuramente innovativo. Come ripeto, ci verrà probabilmente copiato da altre Regioni però devo dire che per quanto mi riguarda voteremo convintamente questo progetto che uscirà da quest’Aula di cui l’Assemblea della Regione Emilia-Romagna credo possa andare fiera.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Malaguti.
Ha chiesto di parlare la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente. Il consigliere Malaguti giustamente richiamava in apertura al suo intervento come questo progetto nasca da una collaborazione tra tutte le forze politiche che compongono questa Assemblea. Questo non è strano ma è una fotografia della realtà e la realtà di oggi, insieme a tutte le cose, tutte importanti, che quotidianamente affrontiamo, inevitabilmente ci porta anche a trattare il tema degli animali che convivono con noi, perché noi dobbiamo renderci conto che nel bene e nel male l’antico patto che l’uomo dieci mila anni fa ha fatto con il lupo ce lo riportiamo fino nelle nostre quotidianità, nelle nostre case, nelle nostre campagne e città, alla ricerca comunque di un rapporto che sicuramente per alcuni versi deve tutelare e favorire anche gli animali ma che prima di tutto ci serve perché oggi gli animali domestici hanno un ruolo nella nostra vita; ci aiutano a vivere meglio, a compiere scelte equilibrate, aiutano i ragazzi a sviluppare il senso di responsabilità, gli anziani a vivere nelle loro solitudini anche in compagnia, per cui è un ruolo sociale fortissimo che noi abbiamo il dovere di normare e tutelare al meglio delle nostre possibilità. Ciò significa che queste normative necessariamente evolvono e scelte che venti anni fa sembravano improponibili oggi diventano una necessità e il nostro dovere, insieme ai tanti altri doveri che abbiamo all’interno di quest’Assemblea legislativa, è anche quello di fare fino in fondo il nostro dovere di legislatore affrontando anche tali questioni. Lo dico perché mi rendo conto che le priorità sono tantissime, le discussioni sono infinite, i problemi del nostro Paese sono immensi ma abbiamo anche questo e abbiamo il dovere di affrontarlo al meglio delle nostre possibilità.
Abbiamo fatto un percorso su questo testo che probabilmente non si ferma nemmeno adesso proprio perché dovrà necessariamente tenere conto di evoluzioni continue che ci saranno, ma oggi noi un passo storico lo assumiamo. Oggi la Regione Emilia-Romagna, per prima, per sua libera scelta sull’onda di una forte sensibilizzazione dei cittadini che si sono espressi con gesti clamorosi, con raccolte di firme, con tutta una serie di volontà chiaramente espresse, con chiarezza dice che l’uso della catena perenne sui cani come sistema di contenzione è vietato in questa Regione. Lo vietiamo perché lo riteniamo crudele, perché riteniamo che dal punto di vista etologico non si possono tenere cani in quelle condizioni permanentemente ma soprattutto perché vogliamo dare un segnale all’esterno. A questo ci tengo molto. Oggi tenere un animale è assumersi una responsabilità, non è soltanto un fatto utilitaristico, come spesso viene interpretato, nei confronti di un essere vivente e lo dobbiamo fare se saremo nelle condizioni di poterlo fare. Ecco perché noi diciamo no a questo sistema che riporta l’uso dell’animale e del cane soltanto in termini utilitaristici, ad esempio la guardia piuttosto che altre cose, e non considera fino in fondo le necessità degli animali, situazioni che del resto ci costringono quotidianamente a rivedere le nostre normative. Oggi lo facciamo per gli animali domestici, in continuazione lo facciamo per il benessere degli animali da reddito, si aprono discussioni sui test dei cosmetici sugli animali, sulla vivisezione, quindi è una materia che cambia con il mutare della nostra società. Oggi noi questa cosa la diciamo con molta chiarezza e ne vogliamo essere orgogliosi se questo diventa un esempio che sarà seguito anche da altre Regioni o addirittura dallo Stato italiano.
Molte cose ancora potranno essere perfezionate in questo percorso e naturalmente è necessario, come ho detto, fare e continuare a perfezionare e a chiarire meglio quella che comunque, lo voglio ripetere, è una volontà precisa. anche attraverso i regolamenti che comunque la legge prevede debbano essere fatti, si potrà chiarire meglio la volontà che comunque è una volontà molto chiara ma il salto è stato fatto e indietro da questo punto di vista non si torna più.
Ovviamente sono orgogliosa di partecipare all’Assemblea che assume questa decisione ma voglio ringraziare anche tutti coloro i quali sul territorio hanno da sempre avanzato questa proposta e colgo l’occasione anche per ringraziare tutti coloro i quali si trovano a gestire le emergenze che derivano dalla gestione degli animali, quindi magari i canili, i rifugi, i canili temporanei e i gattili. Questo lo voglio dire perché qualcuno ha detto che se noi stringiamo le regole in qualche modo possiamo provocare un’ondata di randagismo in più. Bisogna stare attenti a queste affermazioni e bisogna guardare oltre, bisogna sostenere - su questo sono d’accordo fino in fondo - chi gestisce queste strutture, anche economicamente, ma bisogna comunque fare valere un principio, ossia che per gli animali occorre rispetto e il rispetto per gli animali significa però non declinarlo dal punto di vista umano, come spesso accade, ma valutare dal punto di vista etologico che cosa significa il loro benessere e sulla base di questo produrre, come credo stiamo facendo, delle normative sempre più avanzate e che vanno in questa direzione. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie consigliera Meo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Barbieri. Ne ha facoltà.
BARBIERI: Grazie, presidente. Io sono stato molto combattuto su come valutare questa legge. Nel confronto fra i pro e i contro ho deciso di essere a favore perché ne condivido l’aspetto principale, cioè l’alzare l’asticella dei rapporti fra uomo e animali, che non è un fatto automatico e va ovviamente tenuto in relazione con altri fattori e diritti. Lo considero comunque un percorso che dobbiamo fare, pur con tutte le difficoltà di contemplare quest’azione con le questioni di sicurezza; noi, infatti, li definiamo tutti animali d’affezione, ma mi sembra ovvio che tra gli animali d’affezione esistano anche razze o animali educati male o da difesa che possono generare pericoli anche gravi per i nostri cittadini, e quindi l’idea del superamento della catena, che condivido, ha qualche controindicazione. Sono stupefatto e mi spiace che non sia più in Aula il collega Malaguti, perché mi sono segnato prima una sua frase. Egli dice che "gli animali sono tenuti peggio nelle campagne e nei territori rurali per una questione di mentalità". Io abito in un territorio rurale e devo dire che ho sempre vissuto con cani a cui voglio molto bene. C’è un problema vero dell’applicazione di questa legge che è collegato alla struttura delle nostre città. Purtroppo l’impianto urbanistico, forse comodo per tanti di noi, ma che ha generato problemi di sprawl urbano, cioè uno sviluppo diffuso di villette a schiera, ci dà qualche possibilità in più per il contenimento degli animali rispetto a territori rurali dove tante case non sono recintate e quindi come contenere gli animali diventa un problema. Io starei attento alle affermazioni del collega Malaguti che afferma che chi abita in campagna ha un problema di mentalità, perché spesso accade l’opposto, cioè persone scelgono di abitare in campagna per un rapporto migliore e diretto con la natura e per poter tenere animali.
Mi pare che in Commissione sia stato fatto un lavoro serio ed anche il confronto sulle motivazioni di base degli altri non è stato solo ideologico, ma anche aperto al tentativo di capire le perplessità altrui. Ho visto alcuni colleghi che non hanno mai avuto dubbi sull’ipotesi del superamento della catena, accettare che in momenti temporalmente limitati e per motivi di sicurezza fosse giusto in qualche modo riuscire a limitare questi animali per la salute dei nostri cittadini.
L’ultima cosa che voglio dire è che questa mattina ho presentato una proposta di emendamento; nelle condizioni così difficili dal punto di vista sociale ed economico del nostro Paese non vorrei che, alzando l’asticella del benessere animale per le difficoltà economiche e per l’incapacità o impossibilità di creare strutture nuove, perché è ovvio a tutti noi che non tutti i cani oggi tenuti alla catena sono una tipologia di animali che possono essere tenuti tranquillamente in casa - in alcuni casi questo non fosse possibile - Qualora ci siano impegni finanziari ulteriori che pesano sui nostri Comuni, - che hanno un obbligo specifico sul mantenimento degli animali che paradossalmente non hanno per le nostre famiglie in difficoltà, per chi perde il lavoro o chi è senza casa ma sul tema del mantenimento, giustamente, dei cani hanno un obbligo, penso che sia opportuno che non si alzi l’asticella facendolo pesare a soggetti che oggi sono più deboli del passato, come i nostri Comuni. Quindi nel caso si ingenerassero difficoltà che possono provocare un aumento di cani abbandonati e che vanno in carico al pubblico, mi sembra assolutamente naturale che noi prevediamo un aiuto alle nostre comunità locali per accogliere questi animali. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie consigliere Barbieri.
Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.
PARUOLO: Grazie, presidente. Anch'io credo sia importante questo momento di approvazione di questa legge in quest’Aula, che si iscrive idealmente in un percorso che sta avvenendo all’interno della nostra società e nel quale, attraverso questa decisione, dimostriamo di non essere in una situazione di retroguardia o a traino, ma di riuscire a interpretare e guidare un miglioramento culturale sulla relazione tra persone e animali. Personalmente sono stato impegnato molti anni su questi temi e ho avuto modo di rendermi conto che quella che è una delle cose che comunemente si ritiene, che sia un tema di nicchia che riguarda solo poche persone, in cui ci sono alcuni che lo sentono fortemente e che sono particolarmente attenti e una vasta massa invece di persone che se ne disinteressano, rischia di essere un pregiudizio non fondato sulla realtà. È evidente che ci possono essere delle tentazioni, anche estreme, nell’affrontare questi temi, ma credo che la risposta migliore sia proprio quella di prenderli sul serio e cercare di dare delle risposte concrete che non siano né voli pindarici né soluzioni al ribasso. E' il modo per riuscire a dimostrare che in modo pratico si riescono a dare dei segnali che parlino non a pochi capaci di elevare una percezione comune e che facciano fare un passo avanti dal punto di vista culturale a tutti.
La riflessione che abbiamo svolto in questo caso riguarda la contenzione alla catena dei cani e il principio che questa legge afferma è che non possa essere la modalità con cui gli animali vengono tenuti abitualmente. Ci sono poi tutta una serie di accorgimenti, dal fatto di provvedere ai box alla modalità con cui occorre rapportarsi all'animale, dall'attenzione alla quantità e alla qualità del cibo al rifornimento costante dell’acqua. Sono tutti aspetti che potranno essere ulteriormente raffinati e dettagliati in sede di regolamento, che si andrà a definire nel giro di qualche mese a valle dell’approvazione di questa legge, e capaci di tradurre nella concretezza il principio affermato. Credo che in questo si sia avuto un punto importante di avanzamento, in modo equilibrato e attento: alla fine, anche grazie ai contributi e ai suggerimenti che sono venuti dal mondo animalista, tutto questo risulta un importante passo avanti.
A valle di tutte queste considerazioni positive vorrei fare una riflessione rispetto a uno dei motivi per i quali quest’Aula ha preso in considerazione questa legge e cioè il fatto che ci sia stata una persona che ha svolto uno sciopero della fame su questo argomento per diverso tempo. Lo dico con grande rispetto rispetto a quelle che sono le motivazioni intime delle persone, però credo che su questo aspetto sia doveroso svolgere una riflessione. Tocca farla noi politici rispetto all'importanza di avere antenne attente e la capacità di intercettare i problemi per tempo; devono farla i media che dovrebbero concedere visibilità alle problematiche sentite all’interno della società senza attendere gesti estremi; e credo però debbano farla anche le persone che si battono per i diritti degli animali perché - lo dico con grande pacatezza - non ritengo che sia davvero appropriato arrivare ad uno sciopero della fame su un tema come questo. Tema che è importante, ma che non dovrebbe secondo me richiedere di arrivare a forme così estreme di lotta. E non penso che debbano essere queste le modalità con cui deve essere sollecitata la politica. Nella mia esperienza, soprattutto negli anni in cui sono stato assessore con delega anche agli animali nel Comune di Bologna, ho conosciuto un mondo ricco di persone che vengono definite "animaliste", e insieme abbiamo affrontato diversi temi: quello del canile, un regolamento sulla fauna urbana che tuttora credo sia all’avanguardia e per cui il Comune di Bologna viene preso come riferimento. Ci siamo arrivati anche con un dibattito acceso e con modalità di interlocuzione parecchio frizzanti, però senza mai arrivare agli estremi - quali lo sciopero della fame - che secondo me dovrebbero essere riservati soltanto a questioni di rilevanza comparabile a quella dello strumento di lotta in questioni.
Lo ripeto: non voglio fare processi a nessuno. Auspico solo che questa diventi un’occasione di riflessione per ognuno di noi: per noi che siamo in quest’Aula, per i media che scrivono e raccontano la realtà, per le persone che si impegnano per la difesa dei diritti degli animali. Facciamo tutti quanto è il nostro potere, di fare sì che la modalità di interlocuzione possa essere diversa rispetto a quella da cui è nata l’iniziativa della legge che oggi variamo e che, ripeto, è positiva e di cui dobbiamo andare orgogliosi.
Mi sento di dirlo proprio per non tenere sottocoperta un aspetto che invece è giusto che in quest’Aula venga sottolineato pur nel massimo rispetto delle motivazioni di ognuno. C'è bisogno di condividere l'idea che si possa fare cose giuste come questa di oggi, ma farle insieme senza bisogno di eccessi che si possono evitare, dando risposte efficaci nel merito, facendo un salto di qualità nella cultura del rapporto tra uomini e animali o, come amano dire gli animalisti, fra umani e non umani. È un bene che questo possa avere luogo oggi in quest’Aula. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie consigliere Paruolo.
Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Grazie, presidente. Il dibattito al quale stiamo assistendo durante questa discussione generale credo che rappresenti in sé il clima che c’è stato anche durante i lavori della Commissione di partecipazione su questo provvedimento. Voglio rendere atto ai colleghi Consiglieri di quello che io considero un merito nella formazione delle nostre scelte delle politiche pubbliche su qualunque tema, che è quello del coinvolgimento della trasversalità come punto qualificante. C’è stata discussione in Commissione, le cose che hanno riportato i colleghi che mi hanno preceduto non ho intenzione di ripeterle, però mi sento di ringraziare per le sollecitazioni che abbiamo ricevuto, i presentatori di proposte di legge di modifica della nostra legge sul benessere animale del 2005, che si sono avvicendati nel corso del tempo, al quale si faceva richiamo a partire dalla relazione del collega Defranceschi quando ha spiegato che portiamo in Aula un testo base scelto però grazie a un abbinamento di altri testi presentati, il collega Defranceschi come relatore per come si è rapportato sia con la Commissione sia con le strutture tecniche e coloro i quali hanno tenuto animato il dibattito in Commissione e che hanno saputo farsi tramite con quelle relazioni che ci sono nella società con chi si occupa, e quindi ha competenza nel merito più diretta della nostra, di tutela degli animali e del grande tema generale sul benessere animale. In questo caso mi riferisco alle associazioni che ci hanno presentato osservazioni e che fino a oggi ci hanno consentito di verificare, anche assumendo la loro ottica di osservazione, il valore di alcune scelte contenute nella proposta di legge. Il fatto che si ritenga necessario presentare utilizzando il dibattito in Aula degli emendamenti è il risultato di questo intreccio di relazione, sapendo però che stiamo intervenendo in un ambito che è da un lato molto normato, per certi aspetti, da norme comunitarie, nazionali, da accordi in Conferenza Stato-Regioni, che però è anche un ambito pionieristico laddove per esempio la nostra Regione ritiene di fare un salto di qualità, così com’è stato dichiarato dai colleghi che mi hanno preceduto, ragionando sugli strumenti di contenzione che normalmente vengono utilizzati, soprattutto per i cani, e stabilendo di volerli superare. C’è un dato di fatto oggettivo, che è il cuore di questa legge: dal momento dell’attuazione di questa legge in questa Regione è vietato l’utilizzo della catena o similari come strumento di contenzioso per i cani. Questo è l’aspetto forse più innovativo di questa legge. Questa legge dovrà essere attuata attraverso una serie di regolamenti che la Giunta regionale dovrà emanare con un tempo previsto per legge di 120 giorni e che dovrà essere riportato in Commissione con il compito di verificare le modalità concrete di attuazione dei principi contenuti nella legge, il principio e le eventuali deroghe previste nel principio, e di riaprire una discussione su questo tema per rendere la normativa il più possibile chiara, non esposta a valutazioni di carattere discrezionale da parte dei singoli, spero con una modalità che pure sia condivisa e caratterizzata da una forte relazione con l’esterno.
Sul tema specifico dell’abolizione dell’utilizzo di alcuni strumenti di contenzione hanno insistito molti colleghi e non aggiungo altri elementi, però vorrei rilevare alcuni aspetti di questa legge. Dicevo che è il risultato di un lavoro che parte dall’abbinamento di testi che erano stati precedentemente sottoscritti e sollecitati da diversi gruppi politici, da diversi Consiglieri, come per esempio il collega Cavalli era il presentatore di alcuni altri testi, così come anche il collega Bazzoni. Noi abbiamo approfittato di questa riflessione per introdurre per esempio, sempre perché bisogna progredire dal punto di vista culturale e civile, alcune questioni che ormai sono dal punto di vista della letteratura scientifica, in ambito sanitario accettate come un risultato concreto. Mi riferisco al tema della pet therapy. È un tema importante, dibattuto, e anche in questo caso la Regione apre a quel filone di ricerca e contestualmente a quella pratica prevedendo attraverso questa legge, chiaramente in accordo con quelle realtà che si occupano di queste cose a livello di ricerca ma anche di elaborazione di norma, impegnandosi a predisporre linee guida, anche in questo caso coinvolgendo nella consultazione la Commissione competente, che è la IV, per ampliare l’offerta delle possibili prestazioni sanitarie o terapiche in questa Regione anche introducendo i risultati benefici della cosiddetta pet therapy, che vuol dire della costruzione di relazioni sane affettive importanti, tutelate dal punto di vista dei diritti degli amici animali, da questa norma di cui stiamo discutendo e che possono migliorare la condizione di vita delle persone. Questo vale anche per quel che riguarda la possibilità di chi ricoverato in ospedale o in istituti di ricovero può continuare a ricevere la visita del proprio animale d’affezione sulla base di regolamenti, chiaramente attuativi, che questa legge prevede che devono essere emanati in tempi abbastanza certi. Abbiamo fatto un salto di qualità, ci auguriamo di riuscire ad attuare gli aspetti di questa legge e di avere l’occasione anche di introdurre, intervenendo in un ambito particolare all’interno di un’architettura un po’ complessa di normative, quegli elementi di chiarimento che permettono a questa legge di essere attuata, di non esporsi a eventuali contenziosi, che ci auguriamo che non avvengano, e che consentirà, verificata e attuata anche sugli ulteriori aspetti di dettaglio dal punto di vista tecnico, all’Emilia-Romagna di essere un punto di riferimento a livello nazionale su un tema come questo, che pure è un tema importante.
Mi sono sentita dire durante il breve tempo che abbiamo dedicato alla discussione formale di questa legge, ma in realtà la mia Commissione è stata investita già da un paio d’anni da proposte di legge sul tema del benessere animale e abbiamo deciso di fare una sintesi dandoci un tempo chiaro e abbastanza limitato perché era giusto che fosse così, mi sono sentita dire più volte che siamo in un momento in cui c’è una grande crisi che coinvolge l’intera nostra società e tanti sono i problemi delle nostre comunità - verissimo - che abbiamo persone espulse dal mondo del lavoro, condizioni di povertà che dilagano e che affliggono settori sempre più ampi delle nostre comunità e della nostra società, e mi è stato chiesto perché proprio di animali ci dovevamo occupare. Lo dico perché è un rilievo che ci siamo sentiti fare in più di un’occasione. Io la dico così: quando si parla di progressi culturali e di civiltà sono incline a non fare graduatorie e a non sancire delle priorità nette perché, ripeto, con le politiche dei due tempi, quelle che portano a dire che è più importante fare questo e poi dopo e quando avremo risolto quelli che si ritengono i problemi fondamentali poi, questo "dopo" e questo "poi" non giunge mai. Io credo che sia importante, per noi che siamo legislatori, cogliere il momento opportuno per consentire alle nostre realtà di progredire, qualunque sia l’ambito nel quale introduciamo elementi di progresso, e il momento opportuno è quando c’è un senso comune, largo, diffuso e condiviso, perché disperdere l’energia di questo momento e rinviare in altri tempi una volontà che è nata in maniera trasversale, che ci ha consentito di fare una discussione vera e di arrivare in Aula in questa condizione, sarebbe stato secondo me uno spreco di una risorsa vera che era quella legata alla volontà di lavorare insieme su questo tema. Io auspico quindi che venga approvata con i vari accorgimenti, so bene che ci sono aspetti tecnici e formali di questa norma, così come la stiamo costruendo, che meriterebbero probabilmente un ulteriore approfondimento però è importante oggi segnare un punto a favore di questo clima che si è venuto a creare in Assemblea legislativa. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto la parola il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Grazie, presidente. Solo due parole per dire che anch'io voterò convintamente questa legge, e voterò convintamente per il merito, che è stato già illustrato dai colleghi che mi hanno preceduto, che è importantissimo in quanto in questa Regione si sancisce per legge che gli animali, i cani, non possono più essere contenuti con catena, ma anche per il metodo, forse soprattutto per il metodo. L’iter di questa legge, a mio avviso, rappresenta l’esempio di un lavoro svolto con le persone che si occupano di un determinato tema, cioè con le associazioni, associazioni speciste e non-speciste, che sono state ascoltate direttamente in un’audizione cui abbiamo partecipato tutti, e che ci hanno dato suggerimenti preziosi rispetto al testo della legge, suggerimenti preziosi che, in una ulteriore riunione di commissione che noi abbiamo svolto dopo l'audizione, hanno prodotto emendamenti. Io stesso sono stato presentatore, assieme al collega Manfredini, di un emendamento teso a garantire un ricovero ai cani i cui requisiti strutturali minimi non differiscano da quelli previsti per i reparti di ricovero ordinario di canili e gattili - quindi cani e gatti - autorizzati sul territorio regionale - anche se sui gattili queste autorizzazioni non ci sono ancora, ma ci saranno. Ebbene, quest'emendamento è frutto del confronto con le associazioni, è stato costruito assieme alle associazioni, e devo dire che ha trovato immediatamente il favore della commissione, dove è stato approvato.
Ora devo dire - perché non bisogna nascondersi - che cosa è accaduto in seguito. Questa mattina a tutti i consiglieri regionali è arrivata una lettera dalle associazioni animaliste, questa lettera rappresentava forti perplessità su alcune modifiche che noi avevamo introdotto nel testo di legge. A questo punto, molto sinceramente, posto che non si può tornare indietro rispetto al metodo dell'ascolto, noi avremmo avuto semplicemente due alternative: o ascoltare le associazioni rispetto a queste forti perplessità tornando in commissione, ma questo avrebbe comportato tempi assolutamente non certi rispetto all'approvazione della legge; oppure provare, ancora questa mattina, prima di iniziare la discussione in Aula, anche con l'inversione dell'ordine del giorno, che è stata fatta, ancora a confrontarci con le associazioni per trovare insieme la possibilità di approvare oggi questa legge e di apportarvi delle modifiche ascoltando le perplessità espresse.
Abbiamo scelto, i firmatari della legge hanno scelto, questo metodo. Sennonché, ci siamo confrontati con le associazioni e, a questo punto, oggi possiamo dire di avere davvero proceduto all'ascolto fino in fondo, e di avere provato a costruire un testo di legge, che sarà sicuramente migliorato dai regolamenti che dovremo attuare, che sia condiviso con chi si occupa tutti i giorni, e da sempre, della condizione degli animali.
Infine, vorrei dire che questo metodo non deve restare qualcosa di isolato. Noi dovremmo continuare a perseguirlo anche in futuro, continuando, ad esempio, per qualsiasi altra modifica che riguardi il mondo animale, per qualsiasi altra modifica che riguardi leggi in materia di animali, il confronto con le associazioni animaliste, speciste e non speciste, sempre con audizioni conoscitive, sempre cercando insieme con loro di scrivere leggi che siano utili per questa società. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mumolo.
Ha chiesto la parola il consigliere Piva. Ne ha facoltà.
PIVA: Grazie, presidente. Poche battute per esprimere una convinta adesione al progetto di legge, e al buon lavoro svolto dai proponenti e dalla commissione, con un’udienza conoscitiva partecipata e ricca di spunti.
Non voglio appesantire troppo il dibattito ripetendo quanto è stato già detto dai colleghi, tuttavia, non posso astenermi dal dire, come peraltro si dice sempre in questi casi, che garantire sempre di più il benessere animale è un atto di civiltà, in particolare considerare non più un animale come un gioco - anzi magari anche un gioco, dopo mi soffermerò per qualche istante sulla pet therapy, ma avere un animale da compagnia in casa, un cane o un gatto, è una responsabilità che una persona, una famiglia, assume ogni qualvolta ne accoglie uno in casa. Dare garanzie come la modifica della legge n. 5 del 17 febbraio 2005, fatta otto anni fa, che è già una legge importante, che è già un punto abbastanza fermo per la nostra Regione, non è cosa di poco conto, quindi piena adesione a questa legge.
Ma vorrei sottolineare due temi. Il primo è legato al fatto - lo ricordava, se non erro, il relatore Defranceschi, con una certa puntualità, anche perché è il suo mestiere - che solo una piccola parte dell'acquisto e del commercio degli animali viene effettuata attraverso soggetti autorizzati, commercianti e coloro che seguono le norme di riferimento previste dalla legge in materia, mentre circa l'80 per cento del commercio degli animali oggi avviene sfruttando la rete, dove i controlli - possiamo fare tutte le leggi che vogliamo - sono abbastanza difficili. È necessario, quindi, porre una certa attenzione verso questo mercato che, con l'utilizzo della rete, è sempre più in espansione.
La seconda considerazione è legata alla pet therapy. Chi segue questo problema sa che, relativamente di recente, se non erro negli anni Sessanta, o poco prima, un neuropsichiatra infantile - ricordo che ascoltai una relazione ad un convegno - nel corso di una seduta con un bambino autista osservò che la presenza di un animale - si trattava di un cane - facesse sì che vi fosse una maggiore attenzione da parte del bambino nei confronti del terapeuta. Da quel momento in poi iniziò tutto un lavoro in tal senso, ovviamente senza esasperazioni, perché la medicina ha sempre un ruolo, ma ormai è assodato come la presenza di animali nella riabilitazione, nell’acquisizione di alcune funzioni psichiche, aiuti enormemente. Dunque la pet therapy viaggia parallelamente alla medicina tradizionale per parte di competenza.
Concludo sulla pet therapy dicendo che la regione italiana maggiormente all'avanguardia è la Regione Veneto che, nel 2011, se non erro due anni fa, ha prodotto una legge molto interessante che, con calma, potremmo guardare.
In conclusione anch’io dico che siamo in una situazione difficile dal punto di vista economico, ma da questa circostanza non devono scaturire contrapposizioni che non hanno ragion d’essere. Mi spiego meglio: quando si parla di benessere animale c’è chi fa subito riferimento alla condizione in cui versano alcuni bambini, come se parlare del benessere animale fosse in contrasto con l’aiuto che si deve dare a chi sta peggio, ai bambini abbandonati. È un argomento che - fortunatamente qui non l'ho sentito - in qualche dibattito, in qualche incontro, è stato affrontato. Penso che sia assolutamente sbagliato, anche solo mettere sullo stesso piano due soggetti del genere.
Pertanto, esprimo ulteriormente la mia soddisfazione e preannuncio il mio voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Piva.
Ha chiesto la parola la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Grazie, presidente. Faccio un intervento breve perché credo che ormai si sia capito che questo progetto di legge nasce dalla volontà di essere utile e di modificare ed integrare la legge regionale del 2005, perché credo che ormai il benessere animale sia un tema al quale teniamo tutti, almeno mi auguro, ma sicuramente i consiglieri che hanno lavorato in commissione, tutti, indipendentemente dal partito di appartenenza, proprio per arrivare ad elaborare un testo che fosse rispettoso degli animali.
Noi abbiamo già presentato in commissione vari emendamenti che sono stati accettati, tutti volti sempre a migliorare il testo e a chiarirne alcuni punti che ci sembravano un po’ più difficoltosi da comprendere. Ne presenteremo uno in Aula, perché scaturisce da una riflessione ulteriore che abbiamo fatto, che è riferito alle sanzioni amministrative e all’uso delle stesse, ma mi riservo di illustrarlo meglio in sede di discussione articolata.
Concludo affermando che io, proprietaria di un cane, sono molto contenta di essere arrivati alla fine di questo percorso. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Piva. Ne ha facoltà.
PIVA: Grazie, presidente. Per chiedere scusa a me stesso, all'Assemblea e al mio ordine professionale perché, nella foga dell'intervento, in realtà, ho fatto un errore non di poco conto dal punto di vista grammaticale, definendo in maniera errata una patologia, me ne sono accorto dopo. Siccome l’ho letto, nella foga di scrivere l’intervento, ho tralasciato una parte dietro.
PRESIDENTE (Costi): Consigliere Piva, grazie per la rettifica.
Non essendovi altri iscritti a parlare, chiudo la discussione generale con l'intervento dell'assessore Lusenti, che ha chiesto la parola. Ne ha facoltà.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente. Innanzitutto intervengo per esprimere il mio plauso e la mia soddisfazione sia per il merito del testo sia per il percorso di lavoro collaborativo e convergente della commissione. Questo testo si occupa - così viene sinteticamente definito - di questioni che attengono al benessere animale, ma dal punto di vista della tutela della salute, lasciatemi dire che, allo stesso modo, riguarda questioni che sollecitano e sostengono il benessere delle persone, benessere inteso, come viene definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, come salute umana, cioè una condizione di completo benessere fisico e psichico.
Negli interventi di questa mattina molte considerazioni sono state espresse a sostegno dell'abolizione, della proibizione, dei mezzi di contenzione, delle catene, e non voglio tornare sull'argomento condividendo le osservazioni che sono state fatte. Mi sento, però, di sottolineare e mettere nella giusta, adeguata e positiva evidenza ciò che è definito in un altro articolo della legge per quanto riguarda la possibilità, e quindi il diritto, di ciascuna persona che soggiorna in un istituto di ricovero e di cura di potere avere costruite le condizioni per essere visitato anche da un animale con cui ha un rapporto affettivo, al pari delle persone che hanno pieno diritto di visita.
Credetemi (lo dico per lunga esperienza): chi è ricoverato, soprattutto per lunghi periodi, ed è in condizioni molto difficili, a volte terminali, preferirebbe avere il diritto di ricevere una visita da un animale con cui ha diviso un destino comune per molto tempo piuttosto che da un familiare col quale ha condiviso molto meno. Così viene riconosciuta una pari dignità, una pari opportunità e un pari diritto di scelta, e questo è un elemento che, interpretato in modo sistemico come regione, non ha pari in questo Paese e probabilmente non ha eguali al mondo. Ci sono esempi, ci sono iniziative parziali - quel reparto, quell'ospedale -, ma non c'è un altro sistema sanitario regionale che sancisca per legge che questo è un diritto e che le aziende sanitarie devono renderlo esigibile creando adeguate condizioni. Questo per dire che la legge contiene più elementi che valuto, che la Giunta valuta, positivamente.
Concludo facendo due osservazioni tecniche che l’Assemblea stabilirà se siano o meno utili rispetto alle valutazioni di due emendamenti che sono presentati. Il primo è l'emendamento all'articolo 5, presentato dal relatore, consigliere Defranceschi, che introduce un parere preventivo espresso dal servizio veterinario per l'autorizzazione ad avviare attività commerciali. Segnalo che dall'introduzione della SCIA, e quindi dall'approvazione della legge di nazionale n. 1220 del 2010, recepita dalla legge regionale n. 4 del 2010, le autorizzazioni preventive non esistono più. Questo per favorire percorsi di semplificazione e di facilitazione del cittadino nell'avvio di attività commerciali. Esistono tutte, com’è doveroso, le valutazioni in corso d'opera, le valutazioni successive all'avvio dell'attività commerciale, ma la valutazione preventiva, che è stata sostituita dalla SCIA, introdurrebbe un elemento che è contro lo spirito e il dettato della legge nazionale e della legge regionale di recepimento.
La seconda considerazione riguarda l'emendamento presentato dal consigliere Barbieri. Ci sono dei temi che riguardano - ma non è questo il punto principale - la disponibilità di risorse. La Regione finanzia già - pur non ricevendo da due anni alcun finanziamento dal livello nazionale -, con un sistema di cofinanziamento, i comuni che intendono costruire canili e ricoveri per animali. Il meccanismo di cofinanziamento, però, già in questi anni, in molti casi, si è dimostrato insostenibile, da parte dei comuni, perché da un lato c'è il finanziamento regionale, ma dall'altro i comuni in molti casi non hanno la disponibilità a cofinanziare il progetto, e quindi anche se fosse possibile, in deroga a condizioni regionali e a condizioni di bilancio a tutti note, aumentare la parte del finanziamento regionale, i comuni sarebbero costretti ad un livello più elevato di cofinanziamento, quando già attualmente in molti casi non sono nella condizione di sostenere il livello attualmente definito. Dunque si creerebbe una condizione che teoricamente renderebbe disponibili maggiori risorse, ma nella concreta attuazione renderebbe ancora più difficile la realizzazione di strutture. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Lusenti.
È chiusa la discussione generale.
Proseguiamo i nostri lavori con la discussione dell’articolato. Comunico che sono arrivate, come peraltro è stato anticipato nel dibattito, sei proposte emendative, una a firma della consigliera Barbati, una a firma del consigliere Barbieri e del consigliere Defranceschi, tre a firma del consigliere Defranceschi, ed una a firma del consigliere Bazzoni.
Diamo inizio all’esame dell’articolato con la discussione congiunta dell'art. 1, "Sostituzione dell’articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005", e dell'emendamento 5 presentato dal consigliere Defranceschi.
È aperto il dibattito generale. Se nessuno chiede di intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 5, a firma del consigliere Defranceschi.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 5 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1 come emendato.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'art. 1, come emendato, è approvato.
Pongo in discussione l’art. 2, "Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 5 del 2005". Su quest’articolo non ci sono emendamenti.
È aperta la discussione generale. Se nessuno chiede di intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'art. 2 è approvato.
Pongo in discussione l’art. 3, "Modifica all’articolo 4 della legge regionale n. 5 del 2005".
È aperta la discussione generale. Se nessuno chiede di intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'art. 3 è approvato.
Pongo in discussione l’art. 4, "Inserimento degli articoli 4 bis e 4 ter nella legge regionale n. 5 del 2005".
È aperta la discussione generale. Se nessuno chiede di intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'art. 4 è approvato.
Pongo in discussione l’art. 5, "Modifica all’articolo 5 della legge regionale n. 5 del 2005", su cui sono pervenuti 2 emendamenti:
l'emendamento 3, a firma del consigliere Defranceschi;
l'emendamento 6, a firma del consigliere Bazzoni.
È aperta la discussione generale congiunta su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto la parola il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Con l'emendamento 3 abbiamo ripristinato, com'era nella legge precedente e come diceva l'assessore, il parere nonché la possibilità di apertura di un'attività solo successivamente all'acquisizione dei requisiti previsti, che consistono nell’aver seguito un apposito corso.
Ho colto il significato delle parole dell'assessore, è evidente, ma da questo punto di vista si tratta anche di una scelta politica, nel senso che siamo noi che scegliamo di aumentare le garanzie, considerando che l'attività di commercio di animali non possa essere equiparata ad una qualsiasi altra attività e che quindi questo possa dare delle garanzie superiori in termini di benessere animale, che è la finalità della presente legge. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Siamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il consigliere Bazzoni. Ne ha facoltà.
BAZZONI: Grazie, presidente. Il mio è un emendamento aggiuntivo all'articolo 5, e come ulteriore specificazione intendo modificare l'articolo 7, comma 2, della legge n. 5 del 2005, perché dopo le parole "gli animali" non ci sono le parole "da compagnia o d'affezione".
La legge n. 5 del 2005 fu approvata con larghissimo concorso, come sarà per la presente legge, in quanto la sensibilità nei confronti delle sofferenze a cui possono essere sottoposti gli animali per tradizione, per incuria o per cattiveria, sono molteplici ed interessano sia gli animali da compagnia con valore affettivo sia gli animali che hanno un valore economico e produttivo, come quelli da cortile e da pascolo.
Una delle pratiche che suscitavano polemiche era quella di mettere in palio nelle sagre di paese pesciolini vivi oppure tartarughe o altri piccoli animali che generalmente finivano per morire di stenti nelle mani di bambini inadeguati a gestirli a cui venivano regalati a mo’ di giocattolo. Questa pratica veniva, oltretutto, giudicata molto diseducativa per i bambini, in quanto li si abituava a considerare un essere vivente alla stregua di un oggetto inanimato da utilizzare e buttare. Diverso è il caso diffuso in tutti i paesi agricoli della nostra Regione delle sagre paesane in cui si effettuano gare tra allevatori, concorsi e sorteggi, in cui l'oggetto del premio può essere, ad esempio, la vaccina che fa più latte, la pecora con più lana, il cavallo più alto al garrese. In queste sagre vi può essere anche la messa in palio di animali da allevamento che fanno parte del cuore stesso della sagra o del concorso, ciò non significa che vi debba essere un maltrattamento dell'animale, anche perché lo stesso rappresenta un valore economico in quanto, se in buona salute, è in grado di produrre reddito. Pertanto, quanto vietato per gli animali d'affezione o da compagnia, può essere ammesso per quelli tradizionali della campagna che fanno parte dell'economia. Per questo motivo è possibile una piccola modifica come quella proposta che non snatura la legge in questione, riparando solo un effetto indesiderato, collaterale, non certo voluto dal legislatore. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bazzoni.
Ha chiesto la parola il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
Ricordo che siamo in dichiarazione di voto e che gli interventi sono di cinque minuti.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Devo dire che mi dispiace dover respingere quest'emendamento, ma anche dal punto di vista tecnico-giuridico, nel momento in cui, all'articolo 2, abbiamo definito l'animale d’affezione, l'abbiamo definito nel successivo comma 2, lettera a), proprio da compagnia e d'affezione, per cui non è necessario fare ulteriori specificazioni all'interno della legge, che peraltro andrebbero fatte anche in altri punti, dunque si ritiene sufficiente questa formulazione. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Malaguti. Ne ha facoltà.
MALAGUTI: Grazie, presidente. È vero che quest’aggiunta era stata inserita nell'articolo 2, ma non è altro che un rafforzativo di quanto stabilito. Siccome si obiettava che l’emendamento non era stato concordato in commissione, ma la maggior parte del lavoro che è stato fatto su questo progetto di legge non è stato concordato in commissione, ché la maggior parte è stata fatto stamattina alle 9,30 quando abbiamo corretto alcune cose che andavano corrette, e siccome quest'emendamento non intacca alcuna parte della legge, anzi è un ulteriore rafforzativo di quanto abbiamo definito nel progetto legislativo. Non mi sembra, quindi, il caso di alzare barricate semplicemente per un dettaglio in più che è stato proposto da un consigliere di minoranza. Se poi il problema è proprio che la proposta viene da un consigliere di minoranza, allora rientriamo nelle logiche che abbiamo visto tante altre volte e che in questa fase sembravano finalmente superate. Se è così, ne prendiamo atto. Che cosa si può dire? Altro non si può dire. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Malaguti.
Ha chiesto la parola la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Grazie, presidente. Collega Malaguti, collega Bazzoni, sono dispiaciuta se la discussione sta prendendo questa piega, ma mi permetto, da presidente della commissione che ha esaminato in queste settimane la proposta di legge, di rafforzare le considerazioni del collega Defranceschi. Stamattina, noi abbiamo perfezionato alcuni contenuti della legge e abbiamo deciso di non occuparci di un tema, presentando un emendamento soppressivo un articolo, ma su questioni discusse in commissione, perché noi di quella legge articolata qual è la legge n. 5 del 2005 abbiamo toccato alcuni articoli, definendo gli ambiti nei quali inserivamo le nostre iniziative: il tema della catena, la definizione di animale d'affezione, il tema aggiuntivo della pet therapy o il tema dell’ingresso degli animali di compagnia o d’affezione negli ospedali e nei luoghi di cura del nostro territorio, così come abbiamo detto. Ma non abbiamo aperto, discusso e approfondito in commissione l'articolo 7 della legge n. 5.
Posto che la questione è tecnicamente complicata, per le ragioni che abbiamo esposto, per quanto detto dallo stesso assessore, non mi sento di esporre l'Assemblea alla responsabilità di introdurre sull'articolo 7 della legge n. 5 una modifica non approfondita, non discussa o verificata dal punto di vista tecnico-procedurale in commissione. È una questione di tutela dell'Assemblea, non si tratta di mortificare il contributo di alcuno, che essendo presentatore di uno dei testi abbinati, nel corso del mese e mezzo in cui siamo stati in commissione, aveva il diritto di partecipare e poteva sicuramente chiedere un approfondimento anche su quest'aspetto. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Donini.
Al consigliere Bazzoni, che è iscritto a parlare, devo ricordare che, essendo già intervenuto in dichiarazione di voto, non può più prendere la parola. Mi dispiace, ma non posso ridarle la parola.
Non essendovi altri iscritti a parlare in dichiarazione di voto, possiamo passare alle operazioni di voto. Ricordo che si votano prima gli emendamenti e poi l'articolo.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3, a firma del consigliere Defranceschi.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 3 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 6, a firma del consigliere Bazzoni.
(È respinto a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 6 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5 come emendato.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'art. 5 è approvato.
Pongo in discussione l’art. 6, "Modifica all’articolo 11 della legge regionale n. 5 del 2005".
È aperta la discussione generale. Se nessuno chiede di intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'art. 6 è approvato.
Pongo in discussione l’art. 7, "Sostituzione dell’articolo 14 della legge regionale n. 5 del 2005".
Su quest’articolo è stato presentato un emendamento, l’emendamento 1 a firma della consigliera Barbati.
È aperta la discussione generale congiunta su articolo ed emendamento.
Ha chiesto la parola la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Grazie, presidente. Per illustrare velocemente l'emendamento che ho presentato, che fa riferimento alle sanzioni. Al punto 3 dell’articolo si dice: "una quota pari al 50 per cento dei proventi delle sanzioni amministrative è vincolata a finalità connesse ad attività di carattere informativo ed educativo dirette a favorire la diffusione e l'applicazione dei principi previsti nella presente legge". Io vorrei modificarlo nel seguente modo: "una quota almeno pari al 50 per cento dei proventi delle sanzioni amministrative è destinata alla diffusione, all'applicazione e alla realizzazione dei principi e delle finalità di cui alla presente legge". Questo perché mi sembra molto restrittivo utilizzare i proventi soltanto per l'informazione e l'educazione, pensando magari che vi possono essere altre forme per la realizzazione dei principi e della finalità di cui alla presente legge.
Inoltre, siccome andiamo a fare una legge che dovrebbe durare nel tempo, tutti gli anni potremmo anche non aver bisogno di utilizzare i proventi per fare, ad esempio, divulgazione. Farei quest'emendamento anche per lasciare più libertà nell’utilizzo delle cifre proprio per realizzare lo spirito della legge. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Ritengo l'emendamento accoglibile anche nell'ottica dell'emendamento presentato dal collega Barbieri e delle parole dell'assessore, in quanto - come diceva la collega - con quest'emendamento ampliamo la possibilità di spesa dei comuni non limitandola solo all’informazione, ma pur restando all'interno dei principi e delle finalità della legge, ha una definizione più ampia, e questo, probabilmente, può far fronte - anche se ovviamente quelle riguardanti gli introiti non sono mai misure certe - anche alla problematica del cofinanziamento che andremo ad istituire come fondo regionale. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Non essendovi altri iscritti a parlare, è chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma della consigliera Barbati.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 1 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 7 come emendato.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'art. 7 è approvato.
Pongo in discussione l’art. 8, "Modifica all’articolo 16 della legge regionale n. 8 del 1994", su cui è stato presentato un emendamento, l’emendamento 4 a firma del consigliere Defranceschi soppressivo dell'art. 8. Ricordo, quindi, che metteremo ai voti il mantenimento dell'articolo.
Intanto, è aperta la discussione generale congiunta su emendamento ed articolo.
Ha chiesto la parola il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Noi avevamo ricevuto quest'emendamento direttamente dagli uffici della Giunta. Tuttavia, abbiamo valutato, anche grazie ai contributi di cui si parlava nelle relazioni introduttive, che apra, andando a modificare una legge peraltro diversa, a delle tematiche che vanno indubbiamente approfondite e capite meglio anche tramite delle audizioni conoscitive, quindi riteniamo che sia il caso che abbia luogo un passaggio specifico in commissione su di una tematica che desta qualche preoccupazione. Al momento, riteniamo di dover eliminare l’art. 8 da questa legge. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
A questo punto, poiché l'emendamento presentato dal relatore, consigliere Defranceschi, propone di sopprimere l'articolo, che significa mantenere l'articolo 16 della legge regionale n. 8, noi metteremo in votazione il mantenimento dell’articolo, in base all'articolo 96, comma 2, del Regolamento.
Ha chiesto la parola la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Grazie, presidente. Queste sono sempre modalità di voto alquanto complicate. Noi lavoriamo sulla proposta di legge che all'articolo 8 cita l'articolo 16 della legge del ’94.
L'emendamento Defranceschi chiede di togliere l'articolo 8. Per Regolamento la Presidenza è tenuta a mettere al voto il mantenimento dell'articolo, così come formulato nella proposta che oggi discutiamo in Aula. In questo caso votare per il mantenimento del testo vuol dire bocciare l'emendamento Defranceschi. Aggiungo, pertanto, che chi è favorevole all'emendamento del consigliere Defranceschi deve votare contro la proposta della Presidenza di mantenimento del testo dell'articolo. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Ringrazio moltissimo la consigliera Donini che ha chiarito meglio il concetto. Evidentemente anche in questi casi l'esperienza è importante.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, il mantenimento dell'art. 8.
(È respinto all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): Il mantenimento del testo dell'art. 8 è respinto, pertanto s'intende approvato l'emendamento 1.
Pongo in discussione l’art. 9, "Disposizioni finali".
È aperta la discussione generale. Se nessuno chiede di intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 9.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'art. 9 è approvato.
A questo punto, pongo in discussione l’emendamento 2, a firma dei consiglieri Barbieri e Defranceschi, istitutivo di un nuovo articolo dopo l'art. 9, l'art. 9 bis, "Norma finanziaria".
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il consigliere Barbieri. Ne ha facoltà.
BARBIERI: Grazie, presidente. Molto brevemente anche per tranquillizzare l'assessore Lusenti circa il fatto che, con quest’emendamento, non si chiedono investimenti su nuove strutture, ma si richiede semplicemente il mantenimento dei possibili animali che, per motivi economici e solo per motivi economici, possono essere abbandonati rispetto all'aumento dell'asticella di cui avevamo detto. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Barbieri.
Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma dei consiglieri Barbieri e Defranceschi.
(È approvato all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 2 è approvato. È istituito, dunque, un nuovo articolo dopo l'articolo 9.
Terminata la discussione dell'articolato, passiamo alle dichiarazioni di voto sull’intero progetto di legge.
Ha chiesto la parola il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Anch'io ho ricevuto, come la collega Donini, delle telefonate di protesta, anche a me è stato detto: "Con tutto ciò che c’è da fare nelle Bassa Modenese, con la gente fuori casa, con i soldi che non arrivano, con la frana in montagna, voi state lì a perdere tempo con questa legge?". Io ho risposto semplicemente che questa legge ha compiuto il proprio iter. Infatti, fu presentata nel luglio del 2012 dal collega Cavalli, e la facemmo in tutta fretta perché c’era una causa, allora non ci fu nessuna protesta da parte di nessuno. Chi vuol capire, capisca. Chiaramente, noi voteremo a favore di questo progetto di legge.
Siamo convinti che abbiamo fatto un grosso passo in avanti in termini di civiltà, ed auspico che altre regioni facciano altrettanto. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto la parola il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. Per esprimere il voto favorevole a nome del gruppo del Partito Democratico, e per sottolineare due questioni anche per rispetto al pubblico che è intervenuto, e che è intervenuto non solo dal punto di vista passivo, ma è intervenuto con alcune sollecitazioni che hanno aiutato l’Assemblea a migliorare il testo.
Penso che sia stato fatto un buon lavoro, lo dico perché desidero esprimere un ringraziamento vero agli uffici, alla Giunta, all'Assessorato, al relatore per l'ottimo lavoro svolto e ai colleghi commissari, lo dico da primo firmatario, in quanto non sono iscritto come commissario ai lavori della commissione competente.
Si tratta di una legge che abbiamo voluto. Ovviamente, come capita ogni volta che si incontrano e si scontrano legittimi interessi, c'erano opinioni diverse, e non parlo solo degli interessi delle associazioni ambientaliste, animaliste, naturaliste, ma anche di associazioni e corporazioni di mondi economici che hanno peculiarità diverse e quindi anche necessità di rappresentanza di ipotesi divergenti da quelle che invece lo spirito della presente legge ha voluto cogliere.
È una legge, ancorché di nicchia o, meglio, apparentemente di nicchia, molto innovativa, che supera le leggi in vigore di altre regioni e che si candida - come diceva poc'anzi il collega Malaguti, se non erro - ad essere una legge che farà da esperienza per altre normative, in altre realtà regionali del Paese. Penso che possiamo essere contenti. Ovviamente, come tutti i testi di legge, è perfettibile, è migliorabile, ma noi oggi abbiamo fatto un passo avanti.
Sottolineo non solo la questione relativa alla catena dei cani, per la quale abbiamo avuto delle sollecitazioni, sollecitazioni cruente dal punto di vista soggettivo, ed è per questo che abbiamo assunto l'impegno di fare una legge in tempi molti più brevi rispetto agli iter naturali che hanno le leggi in Consiglio regionale, per rispetto e per dare un segnale a tutti che avevamo colto che si poteva migliorare un testo, quello della legge n. 5, che già era un buon testo, ma che poteva essere migliorato, e noi ci siamo mossi con questo spirito, cogliendo quelle sollecitazioni, oltreché certe ansie. a tal proposito, ricordo nel periodo di discussione in commissione le ansie per la salute di alcuni che, legittimamente, in modo anche estremo, protestavano per sottoporre alla nostra attenzione queste problematiche, un'ansia che non era collegata ad opinioni politiche o partitiche, di destra o di sinistra, ma eravamo in ansia per un nostro concittadino di Ravenna che stava assumendo un’iniziativa, lo sciopero della fame, alla quale volevamo porre termine dando una risposta concreta.
Questo è stato un impegno rispettato. È stato rispettato l'impegno di ascoltare e cercare di recepire le opinioni di quel mondo che ha più competenza della politica e dei consiglieri regionali, che può aiutare i consiglieri regionali, in questo caso, a migliorare un testo di legge.
Da ultimo, ma non per importanza, segnalo - come hanno fatto molti colleghi, l’ha fatto la collega Donini, l'ha fatto l'assessore Lusenti, e di questo, secondo me, bisogna essere molto orgogliosi - gli articoli della legge che riguardano la terapia sanitaria degli ammalati in ospedale con la possibilità di introdurre gli affetti - così voglio definirli - degli animali. È una cosa importante, di rilievo nazionale e forse oltre. Non è una sciocchezza, perché noi sappiamo quanto sia problematico per un paziente, soprattutto per i lungodegenti, il supporto psicologico, con la possibilità di sentirsi accolti in un ambiente che aiuta a fare progressi nella guarigione. Il nostro è un sistema sanitario eccellente, non lo diciamo noi, non vogliamo farci complimenti da soli, lo dicono i dati e lo dicono anche altre realtà istituzionali di altre regioni, ebbene, introdurre quest'ulteriore specifica nel nostro modello sanitario, secondo me, rappresenta un’iniziativa d'avanguardia.
Ringrazio, quindi, i colleghi, del centrodestra, del centrosinistra, i commissari, gli uffici, ed ovviamente ribadisco il voto convintamente favorevole mio personale e del gruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto la parola il consigliere Filippi. Ne ha facoltà.
FILIPPI: Grazie, presidente. Riprendo l'intervento che ha testé fatto il capogruppo del PD che condivido, mentre - forse ho capito male io - condivido certamente meno le dichiarazioni che ha espresso in alcuni passaggi l'assessore Lusenti, dichiarazioni che mi sono sembrate eccessive e molto soggettive, direi. Se ben ricordo, infatti, l'assessore Lusenti, in chiusura del dibattito generale, in un passaggio, avrebbe paragonato - e va bene - la visita di un animale d'affezione ad un ammalato a quella di un parente. È vero che c'è un famoso detto che dice: "parenti serpenti", ma dire, assessore, che la visita di un animale è come quella di un essere umano, mi è sembrato un po' eccessivo.
Pertanto, mi permetto, visto che ho buona memoria, di leggerle una delle più belle terzine scritte nel 1300 dal sommo poeta nel V canto del Paradiso, mi sembra particolarmente significativa. Assessore, la prego di ascoltare: "Lo maggior don che Dio per sua larghezza fesse creando, e a la sua bontate più conformato, e quel ch’è più apprezza - mi scusi ma…
DONINI: Ci vuole Benigni!
FILIPPI: … fu de la volontà la libertate; di che le creature intelligenti, e tutte e sole, fuoro e son dotate". Gliela traduco in italiano corrente, assessore. Il sommo poeta vuole dire che, è vero che l'animale è dotato di istinto, e che l'istinto è un grandissimo dono, ma l'uomo, e solo l'uomo - specifica Dante -, cioè la creatura intelligente è dotata di libero arbitrio, la libertà della volontà. Dunque, assessore, va benissimo il rispetto per gli animali, va benissimo che gli animali possano visitare alcuni malati, ma non esagererei con certe dichiarazioni. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Filippi.
Ha chiesto la parola la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Grazie, presidente. Io non ho niente da leggere, ma posso raccontarvi che sono perfettamente convinta che il mio cane sia più intelligente anche di me, a volte, perché mi sopporta, ma sono convinta che gli animali abbiano un'intelligenza, una pazienza ed un amore nei confronti dell’uomo che sicuramente non è contraccambiato. La bellissima terzina dal Paradiso, scritta da Dante nel 1300, mi pare un po' datata, nel senso che da allora abbiamo pur fatto qualche passo in avanti dal punto di vista culturale. Se pensiamo che hanno attributo un’amina alla donna solo col Concilio di Trento, presuppongo che, se usassimo questo metodo, noi donne saremmo non solo poco intelligenti ma anche senz'anima. A dire che da allora alcuni passi sono stati fatti.
Detto questo, ritengo che non sarà perfetta, perché tutto è sempre perfettibile, infatti le leggi di questa Regione possono subire col tempo degli aggiornamenti e degli emendamenti, ma questo testo esce con un’enorme condivisione da parte di persone che sono convinte, anche nei punti più delicati come quello della pet therapy, ed io lo dico anche in qualità di insegnante conoscendo il valore che può avere l’affetto di un animale nei confronti di un bambino con disabilità, ma io stessa, ripeto, se fossi in ospedale, sicuramente, rivolgerei il mio primo pensiero al mio cane. È così, e non credo di essere una persona paranoica, ma dovete sapere che, quando la sera arrivo a casa, mi preoccupo prima di preparare la cena al mio cane e poi al mio compagno, il mio compagno lo sa e aspetta.
Credo che quello che licenziamo oggi sia il frutto della volontà di creare un testo rispettoso degli animali, volontà che provengono da persone con culture diverse, con appartenenze politiche diverse. Lo ritengo un buon testo. Con un emendamento abbiamo fatto inserire, proprio noi, come Italia dei Valori, la possibilità che la Giunta ci informi annualmente dell'esito delle sanzioni e dell'andamento di questa legge, perché, è ovvio, è un testo nuovo, potremmo anche scoprire che ci sono delle cose da modificare, da chiarire o da aggiornare. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto la parola il consigliere Alberto Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Alberto: Grazie, presidente. Questa legge è il frutto di un'ampia ed importante discussione che vi è stata. È evidente a tutti che ci sono sensibilità diverse, pur avendo tutti - credo - lo stesso obiettivo. Da un lato vi è chi, dal mio punto di vista e da quanto ho potuto vedere in commissione, è contraddistinto da posizioni ambientaliste ed animaliste alquanto esagerate, cionondimeno credo che da parte di tutti i consiglieri vi sia stata la volontà di arrivare ad un testo che avesse un obiettivo principale, cioè la tutela ed il rispetto degli animali, di come bisogna educare le persone (credo che sia importante) ad avere cura degli animali. Credo che questo sia uno dei temi centrali, ed è il tema centrale di questa legge.
Dopodiché, vi sono state alcune situazioni particolari, alcune norme, soprattutto in tema sanzionatorio, che hanno visto scendere in campo posizioni diverse, sensibilità diverse, ma credo che la cosa più importante per tutti noi fosse l'obiettivo, l'obiettivo di responsabilizzare i cittadini dell'Emilia-Romagna ad avere un comportamento ed un modus operandi corretto nei confronti degli animali, di come essi debbano essere tenuti e gestiti. Credo che, pur con diverse valutazioni, in questa legge questo pensiero emerga. È chiaro che, dal mio personale punto di vista, come ho avuto occasione di dire, un conto è l'obiettivo, un conto è la considerazione degli animali, un conto sono le sanzioni che devono essere fatte nei confronti di chi non rispetta le regole, soprattutto maltratta gli animali. Ma per la mia esperienza personale - ed io ho tenuto un cane per nove anni, ed ho ancora oggi in casa degli animali, quindi non ho problemi in tal senso - mi rendo conto in maniera evidentissima della differenza che esiste tra l'uomo e l’animale. Lo dico perché se noi scendiamo in terreni in cui non si rimarca e non si evidenzia tale differenza, è chiaro che poi diventa impossibile trovare dei punti d'incontro. Credo che, invece, l'obiettivo prioritario di questa legge sia proprio quello di educare, di insegnare, di mettere delle regole precise, di spiegare come in maniera corretta devono essere tenuti gli animali, che giustamente devono godere di una forma importante di rispetto. Da questo punto di vista, mi riconosco nella legge; non mi riconosco in alcune posizioni assolutamente eccessive, che non condivido, soprattutto quando parliamo di una equiparazione tra uomo e animale che non esiste perché siamo due cose distinte in maniera molto chiara ed evidente. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Alberto Vecchi.
Ha chiesto la parola il consigliere Malaguti. Ne ha facoltà.
MALAGUTI: Grazie, presidente. Visto che ci sono stati diversi richiami alla letteratura, anch'io voglio ricordare un passaggio. Nel 1800 circa ci fu una causa tra due vicini, perché il cane di uno entrò nel terreno dell'altro che aveva delle pecore, e questi lo abbatté a fucilate. Il proprietario del cane fece causa al proprio confinante - ribadisco: siamo nel 1800 -, e la sanzione massima prevedeva - credo - 250 dollari (potrei sbagliarmi, ma vado a memoria). Sennonché, l'avvocato che difendeva gli interessi del proprietario del cane durante l'arringa di difesa disse: "Ci saranno momenti nella vostra vita - ripeto, vado a memoria e potrei non ricordare bene - in cui potrete cadere in disgrazia, in cui perderete i vostri beni, in cui probabilmente gli amici si allontaneranno da voi, in cui probabilmente i parenti vi disconosceranno, ebbene, in quei momenti, quando forse sarete sotto un ponte, il vostro cane sarà lì con voi". Quella sentenza ha fatto giurisprudenza, perché il giudice, a fronte dei 250 dollari, emise una sentenza che condannava la controparte a pagare il doppio, 500 dollari. È una sentenza che fece giurisprudenza, ed è ed essa che faccio appello ogni volta che vengono fuori questi discorsi circa la differenza tra gli animali e le persone, che certo sono palesi e chiare a tutti, ma che non devono intaccare il rispetto che noi dobbiamo avere per il creato, che non è nostro, ma di cui siamo gli amministratori. Grazie.
(applausi dai banchi del pubblico)
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Malaguti.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell'intero disegno di legge oggetto 3598, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il Presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
38
Assenti
12
Favorevoli
38
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante: «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del benessere animale).»
Ringrazio il pubblico che oggi ha assistito ai nostri lavori.
(applausi dai banchi del pubblico)
PRESIDENTE (Costi): Colleghi, prima di sospendere i lavori della sessione antimeridiana, vi ricordo che i lavori della sessione pomeridiana avranno inizio direttamente con la discussione del progetto di legge, non essendo oggi previsto lo svolgimento delle interpellanze.
Vi prego, quindi, di essere puntualmente presenti in Aula alle ore 15,00.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 12,52
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Donatella BORTOLAZZI, Sabrina FREDA, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Simonetta SALIERA.
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI; l' assessore Patrizio BIANCHI; i consiglieri Paola MARANI e Matteo RICHETTI.
Votazioni elettroniche
Autorizzazione alla relazione orale:
OGGETTO 3708 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni in materia finanziaria e tributaria. Modifiche di leggi regionali.»"
Presenti: 27
Favorevoli: 27
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Assenti: 23
Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Vasco ERRANI (g), Giovanni FAVIA, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI (g), Gabriella MEO, Silvia NOÈ, Giuseppe PARUOLO, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Luigi Giuseppe VILLANI.
OGGETTO 3708 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni in materia finanziaria e tributaria. Modifiche di leggi regionali.»" (delibera di Giunta n. 255 del 11 03 13) (57)
Presenti: 33
Favorevoli: 23
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 10
Enrico AIMI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Fabio FILIPPI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Alberto VECCHI.
Assenti: 17
Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Stefano BONACCINI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI (g), Giovanni FAVIA, Valdimiro FIAMMENGHI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI (g), Gabriella MEO, Roberto MONTANARI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Luigi Giuseppe VILLANI.
Autorizzazione alla relazione orale:
OGGETTO 3598 "Progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri Monari, Meo, Manfredini, Defranceschi, Bazzoni e Barbati: «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 "Norme a tutela del benessere animale.»"
Presenti: 34
Favorevoli: 33
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 1
Andrea DEFRANCESCHI.
Assenti: 16
Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Stefano BONACCINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Vasco ERRANI (g), Giovanni FAVIA, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI (g), Silvia NOÈ, Luigi Giuseppe VILLANI.
OGGETTO 3598 "Progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri Monari, Meo, Manfredini, Defranceschi, Bazzoni e Barbati: «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 "Norme a tutela del benessere animale.»" (58)
Presenti: 38
Favorevoli: 38
Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI.
Assenti: 12
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Vasco ERRANI (g), Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Paola MARANI (g), Giuseppe Eugenio PAGANI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Emendamenti
OGGETTO 3598 "Progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri Monari, Meo, Manfredini, Defranceschi, Bazzoni e Barbati: «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 "Norme a tutela del benessere animale.»" (58)
Emendamento 1, a firma della consigliera Barbati:
«Il comma 3 dell'articolo 14 della legge regionale n. 5 del 2005, come sostituito dal comma 1 dell'articolo 7 del progetto di legge, è sostituito dal seguente:
"3. Una quota almeno pari al 50 per cento dei proventi delle sanzioni amministrative è destinata alla diffusione, all'applicazione e alla realizzazione dei principi e delle finalità di cui alla presente legge."»
(Approvato)
Emendamento 2, a firma dei consiglieri Barbieri e Defranceschi:
«Dopo l'art. 9 inserire il seguente articolo:
"Art. 9 bis
Norma finanziaria
La Regione, per fare fronte agli ulteriori oneri derivanti alle amministrazioni comunali causati dall'abbandono o dalla rinuncia alla proprietà da parte dei cittadini che non riescano a soddisfare i requisiti imposti dalla presente legge, prevede trasferimenti a favore delle amministrazioni stesse con i fondi annualmente stanziati nelle Unità previsionali di base e relativi capitoli del bilancio regionale, apportando le eventuali modificazioni che si rendessero necessarie, o mediante l'istituzione di apposite Unità previsionali di base e relativi capitoli che verranno dotati della necessaria disponibilità in sede di approvazione della legge annuale di bilancio, a norma di quanto disposto dall'articolo 37 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 (Ordinamento contabile della Regione Emilia-Romagna, abrogazione delle L.R. 6 luglio 1977, n. 31 e 27 marzo 1972, n. 4)."»
(Approvato)
Emendamento 3, a firma del consigliere Defranceschi:
«All'art. 5 le parole da "Tale qualifica" a "successivo" sono sostituite dalle seguenti:
"l'autorizzazione è rilasciata previo parere favorevole espresso dal Servizio Veterinario dell'Azienda Usl competente per territorio sulle strutture e le attrezzature utilizzate per l'attività, sulla base dei requisiti minimi previsti dai Regolamenti attuativi della presente legge."»
(Approvato)
Emendamento 4, a firma del consigliere Defranceschi:
«L'art. 8 è soppresso.»
(Approvato)
Emendamento 5, a firma del consigliere Defranceschi:
«All'art. 1, il comma 2, lettera a) è così sostituito:
"gli animali da compagnia e di affezione, così come definiti dalle leggi statali, dal diritto comunitario e dagli accordi vigenti.
(Approvato)
Emendamento 6, a firma del consigliere Bazzoni:
«All'art. 5 inserire modifica dell'art. 7, comma 2, della Legge regionale n. 5 del 2005 con il seguente testo:
"all'art. 7, comma 2, della Legge regionale n. 5 del 2005 dopo "gli animali" nella prima e terza riga aggiungere "da compagnia e da affezione".»
(Respinto)
Comunicazioni prescritte dall'articolo 68 del Regolamento interno
«È stato presentato il seguente progetto di legge:
3708 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Disposizioni in materia finanziaria e tributaria. Modifiche di leggi regionali" (delibera di Giunta n. 255 del 11 03 13).
Sono pervenuti i sottonotati documenti:
Risoluzioni
3725 - Risoluzione proposta dal consigliere Cavalli per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad incrementare gli stanziamenti destinati ai Comuni per la sicurezza urbana, vincolando inoltre parte di tali risorse alla tutela dei distretti produttivi (documento in data 14 03 13).
3729 - Risoluzione proposta dalla presidente Mori, su mandato della Commissione regionale per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini, per impegnare la Giunta a promuovere e diffondere la cultura di genere al fine di correggere le disparità tra uomini e donne nei vari ambiti sociali, sostenere l'associazionismo femminile nei settori culturali ed artistici con particolare riferimento ai circuiti bibliotecari ed ai Centri di Documentazione e ricerca delle donne e di genere, promuovendo, inoltre, l'intitolazione di spazi pubblici a personalità meritevoli ed a momenti simbolici della storia al femminile ed inserendo la connotazione di genere nelle attività di comunicazione istituzionale ed amministrativa (documento in data 15 03 13).
3730 - Risoluzione proposta dal presidente Pagani, su mandato della Commissione regionale Turismo Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport, e dai consiglieri Noè e Mumolo, per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, in relazione alla missione valutativa circa le politiche regionali per conciliare lavoro e famiglia ed i voucher per i nidi d'infanzia, volte a superare le criticità emerse, con particolare riferimento al concetto di genitore "occupato", cui attribuire maggiore flessibilità da applicare anche alle procedure per accedere ai voucher, ricercando inoltre modalità più efficaci per l'erogazione dei contributi (documento in data 15 03 13).
3755 - Risoluzione proposta dai consiglieri Leoni e Pollastri per impegnare la Giunta regionale a mantenere lo status di Socio fondatore del Collegio Europeo di Parma, a porre in essere azioni volte ad evitare che la relativa Fondazione cessi la propria attività di alta formazione, ad insistere affinchè il Comune di Parma non ritiri il proprio impegno verso tale ente, intervenendo inoltre presso il Governo al fine di ottenere lo stanziamento di contributi a favore di detta istituzione (documento in data 21 03 13).
3761 - Risoluzione proposta dai consiglieri Bignami, Lombardi, Bazzoni, Pollastri, Aimi, Filippi, Alberto Vecchi, Bartolini, Malaguti e Leoni per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di sollecitare un provvedimento urgente finalizzato a sbloccare i pagamenti della Pubblica Amministrazione a favore delle imprese, salvaguardando il lavoro e la vita delle stesse e riavviando lo sviluppo dell'economia (documento in data 22 03 13).
Interpellanze
3742 - Interpellanza del consigliere Favia circa la tutela della salute e della sicurezza dei pazienti e degli utenti dell'Ospedale di Cona (FE) a seguito dei disservizi connessi alla progettazione ed alla realizzazione di tale opera.
3750 - Interpellanza del consigliere Filippi circa la realizzazione, in Provincia di Reggio Emilia, di un magazzino di stagionatura del "Parmigiano-Reggiano", con particolare riferimento alla sua tutela da produzioni estere.
Interrogazioni
3718 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa problematiche procedurali e burocratiche relative all'accesso al credito bancario ed alle rateizzazioni riguardanti mutui per i soggetti colpiti dal sisma del 2012.
3719 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa la previsione di specifiche disposizioni regolamentari circa le attrezzature utilizzabili nei mercati ambulanti, al fine di tutelare la sicurezza degli operatori e dei cittadini.
3720 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa i lavori, la tempistica e le procedure riguardanti il restauro della Villa Sampieri-Talon di Casalecchio di Reno.
3721 - Interrogazione del consigliere Paruolo, a risposta scritta, circa la situazione riguardante la banca dati regionale dei contrassegni per disabili relativi alla circolazione ed alla sosta dei relativi veicoli.
3722 - Interrogazione del consigliere Lombardi, a risposta scritta, circa la normativa di cui alla L.R. 7/2003, con particolare riferimento, nel settore del turismo, alle associazioni senza scopo di lucro.
3723 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa i lavori da svolgere per riaprire la strada che porta al Lago Santo, in località Tagliole, nel Comune di Pievepelago (MO).
3724 - Interrogazione del consigliere Filippi, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la situazione relativa all'equilibriio idrogeologico dell'Appennino e della Bassa reggiana, anche in relazione alla predisposizione di uno specifico piano strutturale per la difesa del territorio.
3726 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la chiusura del tratto di strada che collega Madonna dei Fornelli a Montefredente nel Comune di San Benedetto Val di Sambro (BO), ed i relativi lavori di ripristino.
3727 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la situazione, a seguito degli eventi sismici, del plesso scolastico di Mezzolara, nel Comune di Budrio (BO).
3728 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa la realizzazione della Centrale unica del 118 per AVEN Emilia-Nord.
3731 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i titoli di studio relativi alla copertura della carica di Direttore Generale di TPER.
3732 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la piena ed effettiva libertà terapeutica da consentire ai pazienti ed agli utenti della Sanità Regionale.
3734 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa lo stato economico-finanziario ed i servizi riguardanti TPER, e la tutela dei relativi lavoratori.
3735 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'applicazione del D.L. n. 95/2012 denominato "spending review" in materia di sanità pubblica, con particolare riferimento all'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.
3736 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa il progetto "palestre etiche", finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.
3737 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa la realizzazione dell'Ospedale di Vaio, a Fidenza.
3738 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la presenza sul territorio regionale del Gruppo Dico Spa.
3739 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa la realizzazione dell'Ospedale di Vaio, a Fidenza.
3740 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa le conseguenze, nel territorio piacentino, delle nevicate verificatesi nel mese di marzo 2013.
3741 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la liberalizzazione dell'utilizzo delle acque termali di Porretta Terme.
3744 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le azioni da attuare a tutela del territorio dell'Appennino modenese, con particolare riferimento ai movimenti franosi aggravati dal maltempo.
3745 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la tutela dei territori colpiti dalle eccezionali nevicate del febbraio 2012, con particolare riferimento alla situazione riguardante la Provincia di Rimini.
3746 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa le procedure relative all'attribuzione di incarichi presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena.
3747 - Interrogazione dei consiglieri Sconciaforni e Donini, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori dello Stabilimento Marcegaglia di Forlì, con particolare riferimento al premio di produzione relativo al 2012.
3748 - Interrogazione della consigliera Donini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per garantire la copertura del Servizio Sanitario agli studenti fuori sede.
3749 - Interrogazione del consigliere Zoffoli, a risposta scritta, circa la costruzione dell'asse autostradale E55-Ravenna-Venezia "Nuova Romea" e la relativa tempistica.
3751 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per attuare una campagna informativa-formativa rivolta alle istituzioni scolastiche circa la conoscenza delle corrette manovre di disostruzione pediatrica da corpo estraneo e connessa rianimazione.
3752 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa il Piano Provinciale Gestione Rifiuti di Bologna, con particolare riferimento alla situazione relativa a Castel Maggiore.
3753 - Interrogazione dei consiglieri Manfredini, Bernardini, Cavalli e Corradi, a risposta scritta, circa le richieste proposte alla Giunta regionale dal Comune di Pennabilli circa l'istituzione del Parco naturale interregionale Sasso Simone e Simoncello.
3754 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la situazione relativa ai pagamenti dei sussidi in favore dei lavoratori che percepiscono ammortizzatori sociali in deroga.
3757 - Interrogazione del consigliere Mumolo, a risposta scritta, circa la copertura sanitaria degli studenti fuori sede, con particolare riferimento all'ASL di Bologna.
3758 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la dequalificazione dell'Ospedale di Ravenna, con particolare riferimento alla radiologia vascolare ed interventiva.
3759 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa il riassorbimento, attraverso l'AUSL di Bologna, del personale delle Officine Rizzoli.
3760 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la liberalizzazione delle acque termali nel Comune di Porretta Terme.
3762 - Interrogazione del consigliere Bernardini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'istituzione di osservatori e di centri di raccolta di dati e di informazioni sulla qualità dei servizi destinati agli anziani ed ai disabili, e l'adozione di politiche socio-sanitarie mirate alla loro tutela.
3763 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa l'Aeroporto Marconi di Bologna.
3764 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa la spesa per beni e servizi a carico del Sistema Sanitario Regionale, con particolare riferimento all'Emilia-Romagna.
3765 - Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le scelte progettuali riguardanti il Nodo ferro-stradale di Casalecchio di Reno e le relative risorse.
3766 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'applicazione del D.Lgs. n. 192/2012 in materia di ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione nei confronti dei suoi fornitori.
3767 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa la riorganizzazione di Equitalia, con particolare riferimento all'aumento degli interessi di mora.
3768 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le risorse finanziarie, depositate presso le Banche, destinate a contributi alle imprese ed alle famiglie danneggiate dal sisma.
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
3494 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa le procedure ed i controlli riguardanti la presenza di amianto negli edifici, con particolare riferimento alle zone colpite dal sisma.
3499 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i lavori di abbattimento del bosco sito lungo il fiume Sillaro, in prossimità del Comune di Castel Guelfo, nella zona di confine tra i Comuni di Castel San Pietro Terme, Dozza Imolese ed Imola.
3511 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa i lavori di abbattimento della vegetazione spontanea sita nelle aree demaniali poste lungo le sponde del torrente Sillaro, tra Castel San Pietro Terme e Castel Guelfo.
3520 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la tutela della qualità dell'aria nel territorio regionale.
3525 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa l'attività di disboscamento posta in essere lungo il torrente Sillaro, nel Comune di Castel S. Pietro Terme (BO).
3543 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il progetto ed i finanziamenti relativi a lavori pubblici di riassetto della circolazione di strade ad alta percorrenza nel Comune di Bologna, con particolare riferimento a Via Zanardi.
3579 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa procedure e questioni relative alla disciplina riguardante i capanni da pesca, con particolare riferimento alla situazione esistente a Ravenna.
3606 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la situazione relativa alla azienda Officine ortopediche Rizzoli di Bologna.
3612 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa la situazione relativa alle Officine Rizzoli Ortopedia di Budrio e la tutela dei relativi lavoratori.
3642 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa lo svolgimento del "Professional Day" ad oggetto "Professione politica a confronto" presso la sala polivalente della Regione Emilia-Romagna.
3648 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa l'iter di una proposta di legge riguardante l'incremento della sicurezza dei percorsi casa-scuola e l'installazione di guardrail.»
(Comunicazione n. 52 prescritta dall'art. 68 del Regolamento interno - prot. 13232/2013)
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Costi - Mandini
Corradi - Meo
Espandi Indice