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144.
SEDUTA DI MARTEDÌ 10 SETTEMBRE 2013
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI
Indice
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OGGETTO 4420
Interrogazione del consigliere Manfredini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'accoglimento, da parte della Provincia di Modena, della domanda presentata da Hera in merito al potenziamento dell'impianto di termovalorizzazione.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
MANFREDINI (Lega Nord)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
MANFREDINI (Lega Nord)
OGGETTO 4400
Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, inerente alla situazione professionale del dott. Carlo Lusenti, assessore alla sanità della Regione Emilia-Romagna, anche in riferimento all’art. 1 comma 3 della L. 215/2004.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
BIGNAMI (PDL)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
BIGNAMI (PDL)
OGGETTO 4440
Interrogazione del consigliere Favia, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la legittimità costituzionale degli allegati A1, A2, B1, B2 della legge della Regione Emilia-Romagna 18 maggio 1999, n. 9, riguardante la valutazione di impatto ambientale, e successive modificazioni ed integrazioni.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
FAVIA (Misto)
MUZZARELLI, assessore
FAVIA (Misto)
OGGETTO 4418
Interrogazione della consigliera Barbati, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le misure adottate dai Comuni e dalle Aziende USL per contrastare la diffusione della patologia denominata "West Nile Disease".
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
BARBATI (Italia dei Valori)
LUSENTI, assessore
BARBATI (Italia dei Valori)
OGGETTO 4436
Interrogazione dei consiglieri Naldi e Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la modifica della classificazione sismica del territorio regionale.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
NALDI (SEL-Verdi)
GAZZOLO, assessore
NALDI (SEL-Verdi)
OGGETTO 4437
Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa il monitoraggio sulla sicurezza nei confronti del sistema sanitario assistenziale.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
NOÈ (UDC)
LUSENTI, assessore
NOÈ (UDC)
OGGETTO 4438
Interrogazione del consigliere Barbieri, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni relative alla tutela dei prodotti del comparto agricolo-alimentare regionale.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
BARBIERI (PD)
RABBONI, assessore
BARBIERI (PD)
OGGETTO 4396
Delibera: «Trattamento indennitario di un consigliere regionale ai sensi dell’art. 8 del D.lgs. 31 dicembre 2012, n. 235 "Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190" ed ai sensi degli artt. 13 e 14 della legge regionale 26 luglio 2013 n. 11 "Testo Unico sul funzionamento e l’organizzazione dell’Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell’Assemblea".» (136)
(Discussione e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 4396/1 - Presentazione, discussione e approvazione) (92)
PRESIDENTE (Costi)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
MONARI (PD)
NALDI (SEL-Verdi)
FAVIA (Misto)
BARBATI (Italia dei Valori)
LOMBARDI (PDL)
BAZZONI (PDL)
FAVIA (Misto)
BAZZONI (PDL)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
NALDI (SEL-Verdi)
MONARI (PD)
NOÈ (UDC)
LOMBARDI (PDL)
FAVIA (Misto)
OGGETTO 4397
Delibera: «Comunicazione in merito alla sospensione di diritto di un consigliere regionale (proclamato eletto per temporanea sostituzione) ai sensi dell'art. 8 del d.lgs. 31 dicembre 2012 n. 235 e alla sostituzione temporanea con affidamento della supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere ai sensi dell'art. 16 bis della legge 17 febbraio 1968 n. 108 (D.P.C.M. del 5 agosto 2013, notificato in data 28 agosto 2013).» (137)
PRESIDENTE (Costi)
OGGETTO 4435
Comunicazione del Presidente della Regione sulle modifiche alla composizione della Giunta (art. 5 comma 3 del Regolamento dell'Assemblea)
(Discussione e conclusioni)
(Ordine del giorno oggetto 4435/1 - Presentazione e discussione) (93)
PRESIDENTE (Costi)
POLLASTRI (PDL)
FAVIA (Misto)
SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)
NALDI (SEL-Verdi)
GRILLINI (Misto)
LEONI (PDL)
PRESIDENTE (Costi)
BAZZONI (PDL)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
BARBATI (Italia dei Valori)
MANDINI (Italia dei Valori)
ERRANI, presidente della Giunta
PRESIDENTE (Costi)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Ordine del giorno oggetto 4396/1
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI
La seduta ha inizio alle ore 9,45
PRESIDENTE (Costi): Dichiaro aperta la centoquarantaquattresima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Cominciamo con le giustificazioni. Si giustificano il consigliere, nonché questore, Mario Mazzotti, assente in quanto colpito da un grave lutto famigliare. A nome dell’Assemblea e dell’Ufficio di Presidenza ho fatto pervenire le nostre sentite condoglianze.
L’assessore Patrizio Bianchi non sarà presente per impegni istituzionali fuori Regione, la Vicepresidente Simonetta Saliera non è presente per motivi famigliari. È inoltre assente la consigliera Roberta Mori che è a Roma per impegni istituzionali.
Passiamo alle comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno. Le do per lette in quanto sono state consegnate ai Consiglieri insieme all’ordine del giorno.
(Le comunicazioni prescritte dall'articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula
PRESIDENTE (Costi): A questo punto passiamo alla fase dedicata alle interrogazioni a risposta immediata, in base all’articolo 114 del Regolamento interno. Informo l’Aula che alcuni consiglieri stanno avendo delle difficoltà a raggiungerci perché c’è stato un incidente in autostrada, pertanto parto con quelle interrogazioni i cui proponenti sono presenti.
Iniziamo con l'oggetto:
4420 - Interrogazione del consigliere Manfredini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'accoglimento, da parte della Provincia di Modena, della domanda presentata da Hera in merito al potenziamento dell'impianto di termovalorizzazione.
Risponderà per la Giunta il sottosegretario Bertelli.
La parola al consigliere Manfredini per illustrare la sua interrogazione.
MANFREDINI: Grazie presidente. Mi pare di ricordare il periodo, sicuramente eravamo nell’anno 2002-2003, gli enti preposti, Comune e Provincia di Modena, votarono a stragrande maggioranza, con il voto contrario della Lega, un ordine del giorno in cui concessero a META Spa l’apertura della seconda linea di smaltimento, a condizione che META s’impegnasse a non ricevere rifiuti da altre Province. In quel tempo ci fu uno straordinario dibattito con la cittadinanza, anche perché con il decreto Ronchi, in base alle direttive europee, META avrebbe dovuto portare a una diminuzione dell’incenerimento, aumentando, contestualmente, la raccolta differenziata. L’accordo che ne nacque è stato poi mantenuto da HERA subentrata a META Spa fino a queste ultime settimane, con tutto quello che ne è conseguito. È successo, infatti, che l’ex assessore regionale all’Ambiente, ha tentato di avviare giustamente una nuova gestione dei rifiuti, invitando esplicitamente l’Amministrazione locale, quindi Modena, a non modificare le autorizzazioni in essere in attesa del nuovo piano di gestione con scadenza 31.12.2013. Sotto ferragosto, invece, confidando forse nella distrazione generale per le ferie e la calura estiva, HERA chiede alla Provincia di Modena una nuova autorizzazione che il Presidente Sabbatini concede. Con questa question time mi rivolgo direttamente al Presidente della Giunta Vasco Errani, poiché quello che è successo nelle ultime settimane in materia di ambiente e rifiuti è quanto mai allarmante. Chiedo quindi spiegazioni che i cittadini modenesi, e non solo, meritano.
Per stare sul tema delle question time, chiedo che al Presidente Errani, che si è ripreso la delega sulla materia, quali provvedimenti intenda assumere affinché venga revocata l’autorizzazione concessa dalla Provincia di Modena a HERA, non aumentino i quantitativi di rifiuti smaltiti dal termovalorizzatore e si impedisca l’arrivo di rifiuti da fuori del territorio, il tutto nel rispetto dei precedenti accordi e impegni assunti da parte dell’Amministrazione locale.
Sappiamo benissimo che sia per HERA sia per IREN i rifiuti, e in particolare inceneritori e discariche, sono un fattore di business fondamentale; HERA è una specialista mentre IREN ha bisogno di aprire l’inceneritore di Parma per risolvere le sorti dell’area ambiente del suo bilancio. Stiamo parlando di ricavi complessivi con un’area di ambiente di circa 1000 milioni di euro l’anno, con un margine operativo lordo di oltre 200 milioni di euro. Per HERA nel 2012 si è registrato un calo ed ecco che si sta correndo ai ripari, tanto che nonostante la quantità dei rifiuti sia in calo per la crisi economica e politica di riduzione alla fonte, le quantità trattate con il termovalorizzatore rispetto al 2011 sono in aumento del 3,5 percento. Modena sta soccorrendo HERA in barba agli accordi presi anche a scapito della salute dei cittadini. Proprio per questo nel tardo pomeriggio di ieri abbiamo inviato al nostro Europarlamentare Lorenzo Fontana la questione da sottoporre al Parlamento Europeo. Se il Presidente Errani, e concludo, revocherà l’autorizzazione a HERA, potrò rassicurare momentaneamente i modenesi sui quantitativi e la provenienza dei rifiuti da bruciarsi nel famigerato inceneritore, se invece la risposta di oggi sarà diversa da ciò, troveranno conferma le accuse dell’assessore Freda, ossia che la Regione altro non farà che tutelare e arricchire le già favorite multiutility e, soprattutto, HERA.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
La parola al sottosegretario Bertelli, ricordo che ha tre minuti per la risposta.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.
La lettera inviata la scorso 4 settembre 2013 dall’allora assessore Freda, nelle intenzioni dichiarate dalla stessa, doveva servire a produrre i necessari chiarimenti tecnico - giuridici da parte della Provincia di Modena, relativamente alla modifica sostanziale della autorizzazione integrata ambientale dell’inceneritore di Modena, rilasciata in data 14 agosto 2013. La Provincia di Modena ha già fornito i dovuti chiarimenti, tesi a dimostrare le motivazioni e la legittimità della determina dirigenziale. Dalla risposta si evince che l’autorizzazione rilasciata non prevede nessun aumento di quantitativi di rifiuti trattati. Va peraltro precisato che non è stata presentata nessuna istanza da parte di HERA di aumento della potenzialità autorizzata, come erroneamente riportato nella interrogazione del consigliere Manfredini.
L’istanza di HERA ha riguardato esclusivamente la richiesta di autorizzazione per le operazioni di recupero R1 "utilizzazione principalmente come combustibile o come altro mezzo per produrre energia", ovvero la classificazione dell’impianto come impianto di recupero R1, previsto dalla normativa europea.
La Provincia di Modena ha applicato i criteri e i calcoli definiti dalle Direttive Comunitarie, trasposte nelle norme nazionali vigenti, utilizzando dati di funzionamento reale di circa due anni e mezzo di funzionamento dell’impianto e, come atto dovuto, a fronte delle efficienze energetiche documentate, ha classificato l’impianto come impianto di recupero.
L’atto dirigenziale non fa altro che applicare la direttiva europea e la normativa nazionale, classificando l’impianto come R1, cioè come impianto di recupero. La potenziale modifica dei flussi dei rifiuti, compresi i paventati rifiuti extra-regione, è soltanto una ricaduta indiretta e non evitabile dell’applicazione di questa norma.
Bisogna però ricordare che anche gli impianti di Bologna, Ravenna e Ferrara sono da tempo classificati R1 senza, per questo, comportare l’allargamento ai rifiuti da fuori regione.
Per evitare, quindi, nel concreto la possibilità che l’inceneritore possa ricevere rifiuti extra-regionali, cosa che le Amministrazioni regionali e locali di questa Regione non intendono perseguire, è necessario accelerare e rafforzare, come per altro richiesto anche dalle stesse Amministrazioni modenesi, il percorso di adozione del Piano Regionale dei Rifiuti, secondo gli indirizzi approvati e condivisi dalla stessa Assemblea Legislativa e che il consigliere Manfredini dovrebbe conoscere, visto che ha assistito alla discussione.
Su questo, come dichiarato nei giorni scorsi, la Giunta regionale conferma e rafforza il proprio impegno con l’obiettivo di portare all’Assemblea il Piano dei Rifiuti entro l’anno e lì faremo la discussione su come regolare anche il trattamento dei rifiuti all’interno dell’ambito unico regionale, peraltro basta leggersi il piano preliminare per comprendere che già lì era previsto all’interno dell’ambito unico regionale la possibilità che gli inceneritori che rimarranno in attività da qui al 2020 possano naturalmente svolgere il compito di smaltimento dei rifiuti che non saranno recuperati anche provenienti al di fuori degli attuali ambiti provinciali seppure all’interno della regione.
Attraverso il piano, infatti, saranno definiti i flussi dei rifiuti all’interno del bacino unico regionale, definito dalla L.R. n. 23/2011, garantendo; un’equa ripartizione dei carichi ambientali sui territori, in coerenza con il principio di prossimità e di autosufficienza regionale, per altro già sanciti nel piano preliminare che quest’Aula ha già discusso e che ha approvato con un ordine del giorno; secondo, la dismissione delle discariche e la diminuzione del numero di inceneritori regionali a seguito delle azioni finalizzate alla riduzione della produzione dei rifiuti, all’incremento della raccolta differenziata e all’aumento dei quantitativi di rifiuti avviati al recupero.
A fronte di tali azioni, l’impiantistica che è destinata a ridursi e ad aggiornarsi conseguentemente, garantirà esclusivamente la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali prodotti in Regione, con l’obiettivo del massimo recupero di materia, non lasciando ulteriori margini per trattamenti di rifiuti extraregionali.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.
Ha chiesto la parola il consigliere Manfredini per la replica.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Sottosegretario, a me pare che lei abbia fatto un giro di parole, tuttavia noi continueremo, visto che tornerà in Aula entro il 31 dicembre, a discuterne. Quello che è semplice capire è che se si deve aumentare la differenziata, ci sarà meno da bruciare e allora con due linee che ci sono già, sono sufficienti quelli del posto, aumentando la terza linea che ha bisogno di materiale per andare e quello arriverà, senza dubbio, da altre province. Essendo già diminuito il materiale da bruciare, hanno fatto un passo in avanti, dopo, quando vi è stata la polemica, ne hanno fatto uno indietro, dicendo che da altre province non riceveranno nulla.
Staremo a vedere in un secondo tempo nell'ambito della discussione che faremo entro la fine dell'anno. Ripeto, mi dichiaro solo in parte soddisfatto, perché il discorso è ancora aperto; speriamo che quanto è stato detto oggi, alla chiusura del nuovo piano regionale, sia specificato meglio. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Chiedo scusa sia ai consiglieri sia agli assessori, ma essendovi ancora dei problemi, anche se adesso state arrivando un po’ tutti, assessori e consiglieri, ci sarà una modifica nell'ordine della trattazione delle interrogazioni: avevo chiesto al consigliere Favia di essere in Aula per trattare l’oggetto 4440, ma mi dicono che non è pronto. Intanto è arrivato il consigliere Bignami, chiedo al consigliere Favia nel frattempo di prepararsi.
Chiamo l'oggetto:
4400 - Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, inerente alla situazione professionale del dottor Carlo Lusenti, assessore alla sanità della Regione Emilia-Romagna, anche in riferimento all’art. 1 comma 3 della L. 215/2004.
Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.
La parola al consigliere Bignami per illustrare la sua interrogazione. Prego.
BIGNAMI: Grazie, presidente.
In realtà c'ero, ma correttamente attendevamo la presenza dell'assessore Lusenti, che è interessato, lo dico per precisazione a chi eventualmente ci ascolta. La vicenda…
PRESIDENTE (Costi): Consigliere, mi scusi, può controllare se la tessera è inserita bene, per favore? Grazie.
BIGNAMI: In realtà, anche solo iniziare a trattare la vicenda è complesso. Non nego un certo imbarazzo, perché sono tanti gli spunti da cui si potrebbe iniziare a tirare il filo di questa situazione, che - devo dirlo - ancora oggi non è chiara.
Parto dall'inizio, e l’inizio è il conferimento di un incarico nel 2010 all'assessore, salvo poi essere immediatamente congelato, con cui lo stesso veniva riconfermato. Certamente non ho né le competenze né l'intenzione di valutare la condotta medico-scientifica del dottor Lusenti, che è sicuramente di massimo livello, ma gli viene conferita questa funzione pochi giorni dopo che egli ha assunto il ruolo di assessore regionale con modalità un po' particolari, non la nomina ad assessore regionale quanto la riconferma, in quanto - giustappunto - quest'incarico appena rinnovato viene congelato fino al maggio del 2015. Circostanza che abbiamo voluto richiamare nel testo dell’interrogazione a risposta immediata, che rappresenta un punto di inizio di carattere più cronologico che di altro tipo, perché forse la gravità politica di quanto si è appreso non è questa, anche se già basterebbe solo questa, quanto il fatto che il dottor Carlo Lusenti, che - ripeto - nessuno dubita essere eccellenza in materia medico-sanitaria, svolgeva, o svolge, funzioni professionali all'interno di una struttura, il "Laboratorio San Michele" di Reggio Emilia, che, come recita la legge regionale 4/2008, come tutte le strutture sanitarie, è sottoposta al controllo non solo del Comune ma anche della Regione.
È evidente, pertanto, che questa situazione, al netto - perché voglio cercare di essere il più essenziale e asciutto possibile nell'esposizione - delle notizie apparse sulla stampa, in cui si affermava che era riportato il numero di cellulare di servizio nel sito internet della struttura di Reggio Emilia in cui operava e opera l'assessore Lusenti; al netto delle notizie, sempre apparse sulla stampa, secondo le quali l'assessore Lusenti ha annunciato di svolgere d'ora in poi la propria funzione a titolo gratuito, cosa che non ho compreso, perché se è legittimo, si può fare a pagamento; se non è legittimo, non va bene neanche a titolo gratuito.
Tutte situazioni che arricchiscono un quadro che sfocia - e mi rivolgo al sottosegretario Bertelli - in un ultimo quesito: quale opportunità sussiste in ordine al fatto che da parte di un assessore regionale, peraltro assessore deputato allo svolgimento di funzioni correlate alla materia sanitaria, quale opportunità sussiste - dicevo - che questi svolga attività libero-professionale all'interno di una struttura sottoposta al controllo della Regione. Sottoposta a controllo non perché accreditata, questo l’abbiamo chiarito e lo sapevamo fin dall'inizio, ma perché, come tutte le strutture sanitarie, è sottoposta appunto a questo controllo. In altri termini, senza voler apparire troppo ruvido, se risulti opportuno che una struttura sottoposta al controllo della Regione si avvalga della collaborazione della figura dell'assessore che riveste ruolo apicale nella struttura che dovrebbe controllarla. Ciò anche alla luce del quadro complessivo delle norme che presidiano le incompatibilità nel nostro ordinamento, non solo le leggi sull’incompatibilità che risalgono all'inizio degli anni Ottanta ma anche la più recente legge 215, che individua per i membri del Governo nazionale, con invito o, meglio, con disposizione che anche le regioni applichino queste norme, invito che si traduce nella prescrizione che i membri del governo non ricoprano ruoli di natura libero-professionale, tanto più in strutture sottoposte al loro controllo.
In questa sede, ci limitiamo ad una valutazione di opportunità eminentemente politica. Abbiamo riversato in diverse interrogazioni tutta una serie di perplessità, di dubbi, di quesiti, ma centrale rimane la domanda che rivolgiamo al Presidente Errani e, per suo tramite, al sottosegretario, se sussista una valutazione di opportunità anche alla luce della condotta molto rigorosa - non è questo il momento di discutere se fondata o meno in termini politici - con cui l'assessore Lusenti ha condotto una verifica sugli altri colleghi medici che svolgevano ruolo libero-professionale quando erano dipendenti, in questo caso in aspettativa non retribuita, dell’Asl. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bignami.
La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta. Ha tre minuti, sottosegretario.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.
Faccio una brevissima digressione all’inizio della risposta, perché dall'approccio all’interrogazione annunciata dal consigliere Bignami non vorrei che si evincesse il principio in base al quale chi viene chiamato ad un ruolo di servizio come pubblico amministratore provenendo da una professione, solo per questo debba rinunciare alla sua qualità professionale, perché se accedessimo a questo principio credo che sarebbero ben pochi coloro che presterebbero la loro attività a servizio del pubblico interesse.
In risposta alla question time che ha appena annunciato il consigliere Bignami, si evidenzia quanto segue. In occasione della concessione dell’aspettativa da parte dell'Azienda Usl di Cesena, ha avuto inizio il mandato politico del dottor Lusenti in qualità di Assessore alle Politiche per la Salute presso la Regione Emilia-Romagna, che ha svolto tale funzione a tempo pieno a decorrere dal maggio del 2010. Con l'assunzione di tale impegno sono pertanto cessate tutte le attività inerenti lo svolgimento di funzioni assistenziali e professionali. Dopo alcuni mesi dall'avvio del mandato politico, avendo verificato che ciò non costituisse interferenza o impedimento rispetto allo svolgimento del mandato politico ed all’incarico temporaneamente sospeso presso l'Azienda di appartenenza, il dottor Lusenti ha avviato l'esercizio di attività professionale.
Pertanto, in considerazione della necessità di mantenere la pratica professionale, di non disperdere le sue conoscenze professionali e per garantire continuità nel trattamento di alcuni pazienti che aveva già assistito in precedenza e che richiedevano ulteriori suoi consulti, ha effettuato in forma occasionale visite presso il poliambulatorio "San Michele" di Reggio Emilia. Tale attività è stata svolta, peraltro, solo nelle mattinate di alcuni sabati al mese.
Fin qui i fatti, che hanno ora assunto una rilevanza pubblica per oggetto di comunicazioni e iniziative del consigliere interrogante, suscitando interesse in relazione al suo ruolo istituzionale.
Si desidera, pertanto, chiarire che tale attività è stata svolta senza alcuna interferenza con il ruolo politico e continuando a svolgere l'incarico di Assessore a tempo pieno ed in completa autonomia, con l'impegno che l’ha sempre contraddistinto, senza che vi ostassero disposizioni normative. Egli ha mantenuto una residuale attività professionale con l'esigenza di continuare a svolgere, seppure saltuariamente e limitatamente, il ruolo di medico per garantire continuità assistenziale ad alcuni suoi vecchi pazienti nella sua città e ha ritenuto, pur se le norme glielo permettevano, di scegliere un luogo di esercizio delle attività diverso da quello dell'Azienda di appartenenza, in quanto in quella fattispecie ha ravvisato profili di inopportunità legati ad un doppio ruolo, quale Assessore e operatore di un'Azienda del Servizio sanitario regionale.
Non ha mai nemmeno tolto tempo all'attività di Assessore e ha svolto l'attività di medico nell'interesse dei pazienti e per il mantenimento della sua esperienza professionale, facendo tutto alla luce del sole, nel pieno rispetto delle regole fiscali.
Non vi è peraltro alcuna incompatibilità tra il ruolo di Assessore alle Politiche per la Salute e lo svolgimento di attività professionali, alla luce delle norme tassative e molto chiare che disciplinano e risultano applicabili alla materia contenute nella legge regionale n. 17 del 2000, che richiama la L. n. 154/1981, nonché in considerazione delle nuove norme sul sistema delle incompatibilità di cui al recentissimo decreto legislativo n. 39 del 2013.
Il sistema delle incompatibilità valevole per gli Assessori è il medesimo che vale per i Consiglieri regionali, per i quali è preclusa l'assunzione di cariche o il mantenimento di attività inconciliabili con il ruolo di governo ed indirizzo loro attribuito.
Il Poliambulatorio privato San Michele, la medesima struttura nella quale già in precedenza svolgeva attività libero-professionale in regime di intramoenia allargata e che ha scelto per evidenti esigenze di continuità professionali, è una struttura sanitaria privata non accreditata, sulla quale non esercita e non può esercitare alcun tipo di vigilanza connessa alle funzioni politiche insite nel suo ruolo di Assessore alle Politiche per la Salute. Si tratta, infatti, di una struttura solo autorizzata e non accreditata dal Servizio sanitario nazionale, che non mantiene alcun tipo di rapporto economico, contributo, sovvenzione con la Regione, con le Aziende sanitarie e/o altre articolazioni organizzative del Servizio sanitario regionale.
L'autorizzazione all'esercizio delle attività sanitarie, com'è noto, risponde peraltro a requisiti strutturali, logistici ed organizzativi, che sono predeterminati da apposita normativa regionale e che vengono verificati secondo procedure gestite dal Comune e dall’Azienda territorialmente competenti, senza che, in qualità di Assessore egli potesse intervenire o si potesse discostare da tali regole oggettive e trasparenti.
D'altro canto, non vi è alcuna norma che disciplini, limiti o tantomeno proibisca ai dipendenti in regime di aspettativa senza assegni di svolgere attività coerenti con la propria professione. Nella fattispecie peculiare dell'aspettativa e in considerazione dello svolgimento dell'attività in forma limitata e saltuaria, è stata pertanto valutata la possibilità di continuare a svolgere le attività professionali, avendo considerato e valutato lo status della struttura, l'assenza di incompatibilità e volendo dare seguito alle esigenze che vi erano rappresentate da pazienti in condizioni di bisogno assistenziale.
Tutto ciò è stato svolto alla luce del sole, come può essere agevolmente verificato dalla sua dichiarazione dei redditi e dal sito del Poliambulatorio dove compare la sua collaborazione con la struttura.
Prima di ogni altra questione, in questa vicenda viene in rilievo il rapporto di alleanza terapeutica con i pazienti che ti mettono nelle mani la loro fiducia e che meritano l'opportunità di continuare ad essere assistiti e la convinzione che il ruolo politico possa e debba essere accompagnato al mantenimento di compiti professionali, qualora ovviamente non contrastino ed intralcino i compiti istituzionale.
Forse prima di rivolgere dichiarazioni improprie, a volte persino vicine alla calunnia alla persona, al ruolo e allo status di medico, sarà il caso che qualcuno si chiarisca le idee sul se un amministratore non debba essere considerato un parassita se non lavora o, viceversa, se possa mantenere una posizione utile alla propria professione dal punto di vista dell'aggiornamento e della salute dei propri pazienti.
Pertanto, il comportamento del dottor Lusenti è stato svolto nel pieno rispetto delle norme deontologiche da un lato, ed in assenza di quelle cause di incompatibilità che disciplinano il ruolo dei Consiglieri e degli Assessori regionali, dall'altro.
Peraltro, al fine di evitare quello stillicidio - ecco perché le dichiarazioni dell'assessore Lusenti dei giorni scorsi - di polemiche che non giovano alla stabilità e alla serenità dei ruoli degli operatori del Servizio sanitario regionale, il dottor Lusenti ha deciso di rinunciare ad ogni compenso ed allo svolgimento di ulteriori attività presso il Poliambulatorio privato "San Michele", e per mantenere inalterate le garanzie di continuità assistenziale e professionale, si riserva di valutare la modalità di svolgimento dell'attività collaborando gratuitamente con soggetti non-profit che non siano legati alla rete regionale pubblica e che gli consentiranno di farlo. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.
Chiedo a tutti di cercare di stare, nei limiti del possibile, nei tempi. Capisco che gli argomenti sono importanti, quindi non mi permetto di interrompere, tuttavia vi prego di prestare la massima attenzione in tal senso.
La parola al consigliere Bignami per la replica. Ha trenta secondi, consigliere.
BIGNAMI: Grazie, presidente.
Sottosegretario, la legge regionale dice che la vigilanza sull'esercizio delle attività sanitarie autorizzate è svolto da Comune e Regione, che possono disporre di controlli e verifiche. La legge regionale che lei ha citato è precedente a quella del 2004.
In tutta franchezza siamo molto delusi da questa risposta. Non abbiamo tutti gli elementi per valutarla, perché ad un accesso agli atti ci è stato risposto che bisogna chiedere l'autorizzazione ai Carabinieri prima di poterci dare la documentazione, quindi ritengo che ci siano diverse falle nella risposta che lei mi ha offerto, che renderanno necessario un approfondimento sotto diversi aspetti.
Solo un inciso, non dico per fatto personale ma quasi, nessuno dubita che si possa svolgere attività libero-professionale e nel contempo svolgere attività politica, io per primo lo faccio, bisogna però essere attenti a fissare un confine chiaro anche dal punto di vista di dove si svolgono queste attività. Nessuno dubita della validità scientifica - lo ribadisco - dell’assessore Lusenti, ma, a mio giudizio, poteva andare in una struttura fuori Regione, perché quella struttura, anche se non accreditata, è sottoposta dalla legge che noi abbiamo approvato al controllo della Regione. È una valutazione di opportunità che purtroppo la sua risposta non soddisfa. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bignami.
Chiamo l'oggetto successivo:
4440 - Interrogazione del consigliere Favia, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la legittimità costituzionale degli allegati A1, A2, B1, B2 della legge della Regione Emilia-Romagna 18 maggio 1999, n. 9, riguardante la valutazione di impatto ambientale, e successive modificazioni ed integrazioni.
Risponde per la Giunta l’assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Favia per illustrare la sua interrogazione. Prego.
FAVIA: Grazie, presidente.
Mi fa molto piacere che risponda l'assessore Muzzarelli, che è un tifoso delle bioenergie, e che peraltro ebbe anche da criticare il lavoro svolto dall'assessore Peri in commissione, in occasione della predisposizione del piano energetico che per fortuna metteva dei paletti, visto che, assessore Muzzarelli, qualcuno ancora cerca di difendere la nostra campagna quale luogo sano, dove fare agricoltura di qualità, dove non utilizzare mais, sorgo e triticale per produrre energia che, con riferimento al bilancio energetico, è quasi di più l'energia che consumiamo rispetto a quella che ricaviamo. Un mercato delle bioenergie drogato dai finanziamenti pubblici, che produce una quantità enorme di rifiuti, perché oltre al metano esce anche del materiale, che non è semplice letame o concime, ma sono sostanze altamente inquinanti, che vengono messe nei nostri campi, dove crescono insalate, carote, eccetera, eccetera.
Ecco, noi che in questi anni abbiamo difeso la nostra campagna da quest'assalto da parte della speculazione oggi abbiamo un sostegno importante dall'Unione europea. Tale sostegno riguarda un tema che noi, con buonsenso, abbiamo sollevato in questa Regione sorda, che ha voluto lasciare campo libero agli speculatori che hanno inquinato con questi palloni, con queste vasche le nostre campagne, con relativo digestato di questa materia, di questa biomassa in putrefazione, digerita in questi palloni. Come cita la mia interrogazione, la direttiva dell'Unione europea che, quando noi abbiamo modificato la legge di VIA, era già stata emanata, e quindi dovremmo anche chiedere conto agli uffici regionali di questa svista, ammesso che di svista si sia trattato, stabilisce che, per capire quali progetti vanno sottoposti a VIA e quali non vanno sottoposti a VIA, si debba tenere conto, tra le altre cose, anche del cumulo dei progetti.
Mi spiego meglio: avete fatto la legge e si è trovato l'inganno, lo sapevamo già, in realtà, quindi in questo caso c'era l'inganno e avete fatto la legge, ovvero abbiamo detto che per gli impianti fino ad 1 megawatt non si faceva la valutazione di patto ambientale. Ci sono stati dei furboni che hanno fatto, nella stessa area, più impianti di potenza inferiore ad 1 megawatt, ma di fatto creando un complesso da 3, 4, 5 megawatt, quindi, spezzettando le autorizzazioni di queste centrali, non facevano la valutazione di impatto ambientale, con tutto quel che ne conseguiva.
La direttiva c’era, la Regione non ha fatto niente. Oggi ce ne siamo accorti, e quindi anche in autotutela, visto che la legge della Regione Marche, che è vero che è stata fatta dopo la direttiva europea, ma comunque anche noi siamo intervenuti dopo rivedendo la legge regionale, è stata dichiarata illegittima da una sentenza. Ebbene, mi chiedo, gentile assessore, che cosa ha intenzione di fare la Regione per porre rimedio alle circolari dell'assessore, alle leggi e alle varie direttive con gli allegati che essa ha emanato, essendo oggi il problema del cumulo degli impianti un problema reale e concreto?
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
La parola all'assessore Muzzarelli per la risposta. Prego.
MUZZARELLI, assessore: Grazie, presidente.
Gentile consigliere, capisco che lei preferisce il petrolio e il gas, e capisco che lei ama che lo Stato spenda 63 miliardi di euro per acquistare questi prodotti. Noi evitiamo di essere sordi, lei eviti di essere cieco.
Con la sentenza n. 93 del 2013, la Corte costituzionale ha dichiarato l'incostituzionalità di alcune disposizioni della legge n. 3 del 2012 della Regione Marche, per contrasto con la direttiva comunitaria 2011/92, concernente la valutazione di impatto ambientale. In particolare, la Corte ha affermato che, poiché gli allegati della legge regionale delle Marche non contemplano per l'individuazione dei progetti assoggettati a valutazione di impatto ambientale tutti i criteri previsti all'allegato 3 della direttiva, la stessa è incostituzionale, in quanto detti criteri sono di diretta applicazione. La Corte costituzionale, benché la cosa sia stata fatta presente dai difensori della Regione Marche, non ha invece dichiarato l'incostituzionalità degli allegati alla parte seconda del decreto legislativo 152/2006, che contiene le stesse disposizioni della legge delle Marche, di cui alla legge 3/2012, che derivano dagli elenchi di progetti di propri allegati. Anche gli allegati della legge regionale n. 9 del 1999, come modificata dalla legge n. 3 del 2012 della Regione Emilia-Romagna, derivano dagli allegati alla parte seconda del decreto legislativo 152/2006.
Per dare attuazione a quanto previsto dalla direttiva 2011/92, secondo quanto stabilito dalla sentenza 93/2013 della Corte costituzionale, riconoscendogli valore generale - vorrei ricordarlo a lei e all'Assemblea -, questa Assemblea legislativa regionale, lo scorso 24 luglio 2013, ha approvato due specifiche modifiche, riformulate in tal modo in sede di drafting legislativo, alla legge regionale n. 9 del 1999 con l'articolo 53, Modifiche all'articolo 4 della legge n. 9 del 1999, e con l'articolo 54, Modifiche all’articolo 4 ter della legge n. 9 del 1999, della legge regionale 30 luglio 2013, n. 15, Semplificazione della disciplina edilizia.
Con tale nuova disposizione, in attuazione anche dell'articolo 6 del comma del decreto legislativo 152/2006, si introduce nell'ordinamento regionale la declinazione di tutti i criteri previsti dalla direttiva 2011/92, al fine di sottoporre a valutazione di impatto ambientale solo gli interventi più significativi. Di seguito, nella risposta, porto anche le norme di legge.
Pertanto, la Regione Emilia-Romagna, grazie al lavoro di quest'Assemblea legislativa, e quindi credo anche della sua conoscenza, è in regola con le norme che lei ha contestato. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Favia per la replica. Ha due minuti, consigliere. Prego.
FAVIA: Grazie, presidente.
Parto dalla risposta: questo non risulta da quello che sta avvenendo sui territori, perché le autorizzazioni degli impianti stanno andando avanti, quindi mi chiedo se, relativamente alle modifiche che sono state fatte, col vostro vizio di inserire anche modifiche a leggi che non c'entrano niente con le leggi che si vanno ad approvare, infatti lei citava la legge sull'edilizia, magari con la scusa del drafting avete fatto norme che noi non abbiamo ridiscusso nel merito, e possiamo andare a consultare i verbali, ma a parte questo, la risposta sotto questo profilo… È inutile che ridacchia, assessore, abbia rispetto per l’Aula, mettete dei commi in leggi che non c'entrano niente.
Ammesso che sia così, questo non sta avvenendo sul territorio, quindi a questo punto dovremmo chiedere la sospensione di tutta una serie di autorizzazioni, perché il grosso è andato avanti, allora che cosa facciamo? Chiudiamo la stalla quando i buoi sono scappati? La colpa grave della Regione rimane, perché forse siete arrivati dopo la sentenza, ma a differenza di quello che è successo nelle Marche, in Emilia-Romagna, quando abbiamo veramente rivisto la legge sulla VIA, col dibattito in commissione, che non comprendeva queste argomentazioni, non è stato fatto niente, quindi la svista vi è stata, eccome! Poi l’avete corretta facendola passare per drafting, anche se questo non è drafting, mi consenta, è il cambiamento di un principio importante all'interno della legge, scritta in burocratese, ma - ripeto - mi riservo di consultare i verbali. In ogni caso, bisogna controllare ciò che accade sul territorio.
Un piccolo chiarimento: io forse sarò cieco, ma so che cos'è il razionalismo, assessore. Lei sa quanta energia serve per sviluppare quelle colture, pensa che non si usi petrolio in nessun modo.
Ebbene, purtroppo, il petrolio pervade la nostra società, ma non è certo con queste misure sostenute da finanziamenti pubblici, che non starebbero in piedi da sole, che noi ci liberiamo dalle fonti fossili. Lei è stato un grande tifoso del turbogas, adesso delle bioenergie, la verità è che lei è tifoso di qualsiasi cosa in cui ci sia speculazione, il più delle volte con finanziamenti pubblici. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Se la consigliera Barbati, che è appena arrivata, è pronta, tratterei l'oggetto successivo:
4418 - Interrogazione della consigliera Barbati, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le misure adottate dai Comuni e dalle Aziende USL per contrastare la diffusione della patologia denominata "West Nile Disease".
Risponde l'assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Barbati per illustrare la sua interrogazione. Prego.
BARBATI: Grazie, presidente.
Mi scuso per essere arrivata in ritardo, ma ho avuto problemi di traffico.
Assessore, l'interrogazione è stata pensata per avere qualche notizia, magari più rassicurante, sulle misure che sono state messe in atto per combattere la presenza nelle nostre zone della West Nile. Notizie di stampa, per esempio l'intervista del dottor Raffaele Brancolini della Asl di Modena, che spiega che, secondo lui, la West Nile poteva essere evitata, ci hanno preoccupati. Già l'anno scorso, infatti, il medico aveva denunciato la situazione del canale diversivo che attraversa i comuni di Mirandola, San Felice, Finale Emilia e Bondeno, quindi il consorzio di Burana, in un certo senso, è colpevole di non aver fatto quello poteva fare, perché lì sono presenti delle acque stagnanti, non c'è flusso, sono ferme.
La malattia non è tipica delle nostre zone, è una malattia neuro-invasiva che ha già dato molti problemi nelle province di Bologna e Ferrara; si sono registrati quattro casi a Modena, tre a Reggio Emilia, e vi è stato anche un decesso.
Chiedo di avere qualche informazione in più, che potrebbe essere utile ai cittadini che sono tormentati in tutti i quartieri di Reggio, quindi anche delle altre città, dal fenomeno delle zanzare così aggressive. Insomma, vorrei capire meglio che cosa sta succedendo. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Barbati.
La parola all'assessore Lusenti per la risposta. Prego.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente.
In Emilia-Romagna sono presenti numerose specie di zanzare potenzialmente in grado di trasmettere virus patogeni, ma l'impatto sanitario maggiore è a carico di sole due specie, la zanzara tigre, coinvolta nella trasmissione del virus della Chikungunya e della Dengue, e la zanzara comune, che è in grado di trasmettere il virus West Nile.
Nel 2008, successivamente all'epidemia di Chikungunya dell'estate 2007, è stato adottato un piano regionale per la lotta alla zanzara tigre e la prevenzione della Chikungunya e della Dengue, con indicazioni operative per la gestione del monitoraggio del contrasto dell'infestazione da zanzara tigre. L'azione di questi interventi è efficace anche contro le zanzare comuni. Questo piano riguarda i comuni che si trovano sotto i 500 metri di altitudine, che sono a rischio in quanto la zanzara tigre difficilmente si stabilisce al di sopra di queste quote altimetriche.
Dal 2009, con l'emergere del problema West Nile, alle misure previste dal piano zanzara tigre si sono aggiunti specifici interventi per il monitoraggio delle zanzare comuni, ampiamente diffuse in ambito rurale e nelle zone della bassa pianura. Negli anni recenti, quindi, sono stati emessi ogni anno aggiornamenti del piano regionale, così da affrontare, in una cornice comune, le problematiche connesse alla presenza di zanzare diverse tra loro dal punto di vista della biologia e degli habitat colonizzati.
Il piano presenta, per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, la particolarità di comprendere azioni di competenza diretta del Servizio sanitario regionale, cioè sorveglianza sanitaria, diagnosi e misure di controllo della diffusione della malattia, e interventi attribuiti ai comuni, cioè attività di disinfestazione. La lotta agli insetti vettori è formalmente posta sotto una doppia responsabilità istituzionale: quella del sistema degli enti territoriali, i comuni in particolare, ai quali compete la gestione diretta degli interventi di disinfestazione, e quella del Servizio sanitario regionale, cui competono la valutazione dell'impatto sanitario delle attività di lotta agli insetti vettori e il coordinamento degli interventi di controllo sulla diffusione della malattia in presenza di casi sospetti o accertati. Ne consegue la necessità di un forte raccordo tra il livello regionale, cioè la Direzione generale della sanità e politiche sociali, e il livello locale, comuni e Asl territorialmente competenti, che deve declinare operativamente i programmi e le azioni individuati in ambito regionale, nel contesto di una programmazione coordinata che tenga conto delle specificità locali, cioè le dimensioni territoriali, l'intensità dell'infestazione, eventuali eventi epidemici pregressi, eccetera. Questo coordinamento locale deve assicurare interventi omogenei e una gestione efficace.
In sintesi, la strategia regionale per il controllo degli insetti vettori di patogeni si basa essenzialmente su tre filoni di intervento: il monitoraggio, al fine di identificare aree e momenti della stagione a differente rischio così da poter modulare gli interventi sanitari; la predisposizione di documenti tecnici che supportino i comuni nella gestione della disinfestazione; la realizzazione di attività educative e informative per la sensibilizzazione dei cittadini rispetto a loro ruolo nella disinfestazione in ambito privato.
Dal 2008, la Regione supporta economicamente i comuni negli interventi relativi a monitoraggio entomologico, disinfestazioni ordinarie e straordinarie a seguito di casi di malattia, quota sempre rimborsata interamente dalla Regione, coinvolgimento dei cittadini nella gestione delle aree di propria pertinenza, il cui costo complessivo è indicato nella tabella che allego alla risposta.
Il trend dei costi sostenuti dai comuni in questi anni mostra una riduzione, che va senz'altro correlata alla difficile congiuntura economica. È però importante e necessario mantenere operativo ed efficace il controllo del territorio, in riferimento alla lotta alle zanzare, come elemento chiave per la prevenzione di malattie che hanno, oltre all'impatto sanitario, un pesante riflesso sulle attività produttive, soprattutto legate alla vocazione turistica della Regione Emilia-Romagna.
In una logica di scarsità delle risorse, è fondamentale quindi stabilire delle priorità, tenendo conto di diversi criteri di valutazione. Prima di tutto occorre considerare la distinzione tra centri urbani e aree rurali, dove la concentrazione della popolazione è minore, dove quindi l'onere degli interventi ha un basso rendimento in termini di costo/opportunità, se si stimano i casi di malattie evitabili.
Una specifica considerazione va poi riservata all'andamento epidemiologico della malattia West Nile, che è completamente diverso da quello di altre arbovirosi, quali Dengue e Chikungunya. L'ecologia del virus West Nile è questione assai complessa per l'interazione di numerosi attori biotici, con il coinvolgimento di un numero imprecisato di specie di uccelli, con il ruolo di serbatoio amplificatore e di diffusore sulle lunghe distanze per quanto riguarda i migratori, e a breve e medio raggio per quanto riguarda gli stanziali, nonché delle condizioni meteo-climatiche.
Non sono conosciuti fattori che inducono nei climi temperati mediterranei, dopo la pausa invernale, la ripresa del ciclo di trasmissione e la ricomparsa dell'attività vettoriale. Ciò determina un andamento irregolare nella ciclicità degli eventi epidemici, che risultano quindi non prevedibili. In questa logica, il piano regionale prevede una graduazione di interventi a seconda del livello di rischio riscontrato, provvedimenti di prevenzione del rischio di trasmissione con la trasfusione e i trapianti, interventi di lotta con adulticidi in occasione di manifestazioni che comportino il ritrovo di molte persone in aree all'aperto nelle ore serali, interventi comunicativi che richiamino l'opportunità di proteggersi dalle punture di insetti.
Le considerazioni di cui sopra portano ad affermare che ipotizzare in prospettiva un sistema di lotta larvicida su tutta la rete idrica dell'area rurale della pianura dove si sviluppano le zanzare comuni comporterebbe un impegno economico ed organizzativo talmente alto da rendere improbabile la sua sostenibilità. È importante quindi mantenere operativo un efficiente sistema di sorveglianza sanitaria, entomologica e veterinaria, per potere evidenziare precocemente la circolazione del virus e, di conseguenza, agire tempestivamente secondo le indicazioni del piano regionale.
È altresì importante concentrare gli sforzi su interventi di contrasto alla proliferazione delle zanzare in ambito urbano con un’efficace e periodica distribuzione di prodotti larvicidi.
Si sottolinea inoltre che la capacità a livello comunale di garantire l'ordinaria attività di disinfestazione assicura la pronta disponibilità del servizio in caso di necessità di contenimento dell'eventuale rischio epidemico.
È necessario inoltre proseguire con forza l'attività di coinvolgimento dei cittadini, che giocano un ruolo strategico nella gestione dei focolai di sviluppo delle zanzare situati in ambito privato. I cittadini inoltre sono attori principali nella prevenzione delle malattie da vettore attraverso la personale protezione da punture di insetto tramite l'uso di repellenti cutanei e l'adozione di sistemi che limitano l'ingresso delle zanzare nelle abitazioni.
Il piano di intervento sopra descritto e il rilevante impegno scientifico, tecnico ed economico associato rendono il sistema di prevenzione delle malattie da vettore implementato in Emilia-Romagna unico nel suo genere in Italia. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Barbati per la risposta. Ha quattro minuti, consigliera.
BARBATI: Grazie, presidente.
Ringrazio l'assessore per la risposta molto dettagliata. Credo che l’assessore convenga con me che si può agire solo con la prevenzione di fronte ad un mondo globalizzato, agli uccelli che migrano, e non solo gli uccelli ma anche le persone che vanno e vengono da qualsiasi parte del mondo. Abbiamo visto come recentemente si siano registrati casi Dengue, o il caso di un ragazzo che in Grecia ha contratto la meningite batterica.
L'altro giorno leggevo che in Uzbekistan si cominciano a registrare casi di peste bubbonica, malattie che sembravano essere state assolutamente debellate. Ma si stanno verificando casi di malattie magari meno importanti, basterebbe parlare dell'aumento dei casi di tubercolosi, di difterite e di lebbra. Insomma, credo che solo la prevenzione possa aiutarci, anche in questo caso, a risolvere certi problemi.
La sua risposta, ovviamente, mi sarà molto utile perché riporta anche i dati dei fondi che vengono assegnati ai comuni, che - convengo con lei - sono senz'altro in difficoltà, tuttavia, ripeto, siccome la prevenzione ha dei costi, questi fondi dovrebbero essere comunque sufficienti. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Barbati.
Chiedo al consigliere Naldi se possiamo procedere con la trattazione dell’interrogazione a sua firma e a firma della consigliera Meo, che è assente. Prendo atto del suo cenno di assenso.
Chiamo l'oggetto:
4436 - Interrogazione dei consiglieri Naldi e Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la modifica della classificazione sismica del territorio regionale.
Risponde l’assessore Gazzolo.
La parola al consigliere Naldi per l'illustrare l’interrogazione. Prego.
NALDI: Grazie, presidente.
Nella seduta del 1 agosto il Senato ha approvato il "Decreto Ecobonus" che, nel caso specifico, quello di nostro interesse, estende le detrazione del 65 per cento previste per la riqualificazione energetica anche agli interventi per la ristrutturazione antisismica, ma solo per le zone che sono classificate nella mappa sismica, elaborata dall’INGV, nella classe 1 e nella classe 2. Sennonché, i territori emiliano-romagnoli colpiti dal terremoto di un anno fa sono inseriti nella classe 3.
Questo testo era stato discusso anche alla Camera, dove il deputato di SEL dell'Emilia-Romagna, Giovanni Paglia, aveva presentato un emendamento per inserire anche i territori emiliano-romagnoli tra le zone che avrebbero beneficiato delle detrazioni per ristrutturazione antisismica, emendamento che è stato bocciato dalla maggioranza che sostiene il Governo, la quale maggioranza aveva tuttavia dichiarato che, probabilmente, si poteva fare classificare la zona interessata dal terremoto come classe 3, rivedendo la classificazione. Argomento che è stato smentito nelle settimane successive dai responsabili dell’INGV, i quali sostengono che per queste revisioni occorrono delle serie storiche molto più rilevanti di quelle che si sono verificate sul nostro territorio.
Ebbene, io credo che sia molto miope non avere inserito la zona colpita dal terremoto nelle zone a più alto rischio sismico, perché nei mesi successivi al terremoto abbiamo avuto occasione di ricostruire una storia che risale a diverse centinaia di anni fa, una storia che dimostra che queste zone erano colpite in maniera anche intensa dal terremoto, che, data la morfologia del terreno, può avere degli effetti devastanti, come quelli che purtroppo si sono verificati.
In ogni caso, credo che sarebbe compito di una politica minimamente lungimirante fare di tutto per cercare di prevenire i danni del terremoto, incentivando costruzioni antisismiche anche nelle zone dove il rischio di terremoto è più limitato.
Interrogo la Giunta per sapere che cosa abbia fatto la Regione - a me sinceramente non risulta molto -, e che cosa intenda fare per contrastare questo che ritengo essere un fatto molto grave, e per fare in modo che venga modificata la classificazione, e quantomeno per fare in modo che venga inserita anche questa zona dell'Emilia-Romagna, fino ad oggi considerata non ad alto rischio sismico, ai benefici del 65 per cento, di cui potrebbe beneficiare la zona direttamente colpita, ma anche altre aree della nostra Regione, nelle quali i cittadini vogliono predisporre misure adeguate per proteggersi dal rischio sismico. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.
La parola all'assessore Gazzolo per la risposta. Prego.
GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.
Ringrazio i consiglieri Naldi e Meo, perché con la loro interrogazione mi consentono di fare chiarezza su temi di grande importanza per questa Regione, una Regione profondamente ferita dal terremoto dell’Emilia, una Regione che, assieme a quest'Assemblea, ha messo la sicurezza dei cittadini al primo posto nelle priorità della ricostruzione sin dalla prime ore e nei contenuti degli stessi provvedimenti normativi.
Nel rispetto dei tempi a cui mi richiama la Presidente dell'Assemblea, provo a rispondere dell’impegno della Giunta, che prosegue con determinazione in questa direzione, e guarda giustamente al futuro sicuro di tutto il territorio regionale.
Classificazione sismica, sicurezza dei cittadini, ecobonus: innanzitutto bisogna dire che la vigente classificazione sismica deriva da criteri stabiliti a livello nazionale nel 2003. La Regione la recepì con presa d’atto, pur non condividendola. Oggi la normativa, a distanza di dieci anni, le attribuisce esclusivamente la funzione di determinare i controlli a cui sottoporre i progetti edilizi per nuove costruzioni e ristrutturazioni, preventivi nella zona 1 e 2, a campione nelle zone 3 e 4. Di questo abbiamo trattato ampiamente in quest'Assemblea prima del terremoto, e purtroppo ricorso le tante interrogazioni per ridurre i controlli e i tempi di rilascio delle autorizzazioni preventive.
A garantire la sicurezza sono invece le norme tecniche per le costruzioni del 2008, non legate alla classificazione sismica, ma alla mappa di pericolosità redatta nel 2006 dall’INGV. Tali norme prevedono che la progettazione di un intervento tenga conto del valore dell'accelerazione di picco orizzontale al suolo, con probabilità del 10 per cento di essere superato in un periodo di cinquant'anni, valore definito appunto dalla mappa di pericolosità sismica. Ovvero, la mappa si basa sulla probabilità statistica che un evento si verifichi in un dato intervallo di tempo e assuma il suolo nazionale omogeneo in tutte le sue parti, lasciando agli enti locali la verifica del comportamento dei territori.
La sicurezza, come diceva il consigliere Naldi, è dunque strettamente connessa agli studi di microzonazione, strumenti fondamentali per la pianificazione, perché capaci di suddividere nel dettaglio il territorio in base alla risposta sismica locale, valutando le eventuali conseguenze quali la liquefazione, le frane, le fratture per faglie, episodi e fenomeni che abbiamo visto e che conosciamo.
Da quanto, detto credo che siano chiari due aspetti: con la disciplina attuale, definita su scala nazionale, con criteri nazionali, estendere la fascia dei comuni in zona 2 significherebbe estendere, da una parte, l'applicazione dei controlli preventivi, ovvero l'acquisizione dell’autorizzazione sismica per ogni intervento prima dell'inizio dei lavori, e si tradurrebbe principalmente in un aumento della burocrazia, dei costi e degli oneri a carico della cittadinanza, stante il fatto che questi controlli, senza una preventiva modifica del Testo unico sulle costruzioni, si estenderebbero anche agli interventi privi di rilevanza per la sicurezza sismica.
Da anni in questo senso l'impegno della Giunta va nella direzione di un'estensione dei controlli, in riferimento alle strutture più sensibili, indipendentemente dalla classificazione sismica, parlo degli edifici strategici rilevanti ai fini della Protezione civile, parlo degli abitati da consolidare, delle sopraelevazioni e dei progetti presentati a seguito di accertamento e di violazione di norme antisismiche.
A questo segue l'impegno per la revisione dell'articolo 94 del Testo unico sull'edilizia, già oggetto di un importante lavoro di squadra con le altre regioni.
Da ultimo, permettetemi di sgomberare il campo da equivoci sul tema ecobonus. Da subito, ne abbiamo chiesto con forza, assieme ai parlamentari, l'estensione al territorio del cratere. A tal fine, la via da percorrere non può essere però quella della riclassificazione che, se attuata secondo gli attuali criteri nazionali, escluderebbe comunque dalla zona 2 i comuni più colpiti dal sisma, ben del 25 su 57. Si verificherebbe così paradossalmente la situazione di un incremento dei controlli, anche di quelli non rilevanti ai fini della sicurezza sismica, su progetti edilizi in via permanente, senza risolvere l'oggettiva iniquità che esclude i cittadini del cratere dall'aumento del 15 per cento delle detrazioni, dal 50 al 65 per cento, quindi questo 15 per cento che, iniquamente, al nostro territorio non è stato riconosciuto.
L'appello al mondo della politica e dei tecnici lanciato dal primo cittadino di Mirandola, citato giustamente nell'interrogazione, va interpretato nell'ottica di un invito a ricercare quanto prima una soluzione a questa palese ingiustizia. Per farlo, la scelta strategica della Giunta regionale è quella di sostenere l'estensione degli ecobonus a tutti i territori dichiarati in stato di emergenza o all'intera zona 3, per equità, non solo, ma serve che questa misura diventi strutturale, serve rendere stabili le detrazioni, perché è evidente che è dalla prevenzioni che si costruiscono le premesse per la sicurezza degli edifici e della popolazione. E, come ho sempre sostenuto, la prevenzione è una priorità irrinunciabile per l'intera Giunta regionale.
Al momento, nessuna modifica alla classificazione sismica è allo studio del Dipartimento nazionale di Protezione civile. In ogni caso, la Regione è impegnata nel promuovere a livello nazionale - dicevo che i criteri sono nazionali - un dibattito tecnico-scientifico e politico, per giungere all'aggiornamento dei criteri su cui si fonda la mappa di pericolosità, con l’obiettivo di integrare i dati sui terremoti storici a quelli relativi all'assetto geologico del territorio. Il nostro Servizio geologico, sismico e dei suoli ha redatto uno studio iniziale, ed è in essere tuttora un primo confronto con l’INGV.
Sulla microzonazione sismica aggiungo e ricordo che, con l'ordinanza n. 70 del 2012, il Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani ha stabilito…
Quanto sto dicendo è d’interesse dell'Assemblea?
(brusio in Aula)
PRESIDENTE (Costi): Assessore Gazzolo, le chiedo scusa a nome dell’Assemblea.
Colleghi, vi chiedo nuovamente di abbassare i toni, e possibilmente di non parlare in Aula.
Prego, Assessore.
GAZZOLO: Perché è qui che ne dobbiamo parlare, non sui giornali.
Sulla microzonazione sismica - e concludo - ricordo che, con l'ordinanza n. 70 del 2012, il Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani ha stabilito l'esecuzione da parte della Regione della microzonazione sismica di terzo livello nei 17 comuni più colpiti dalle scosse del maggio 2012, e grazie ai contributi previsti dall'ordinanza n. 84 del 17 luglio scorso saranno contemplati tutti i 57 comuni del cratere al terzo livello, quindi al livello massimo di microzonazione possibile.
Pertanto, da una parte serve mettere in campo la comunità scientifica, le migliori competenze a tutti i livelli di conoscenza, per migliorare le mappe di pericolosità; dall'altro operare in squadra per la sicurezza degli edifici, di chi li vive e di chi li abita. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Gazzolo.
La parola al consigliere Naldi per la replica. Ha un minuto, consigliere.
NALDI: Grazie, presidente.
Ringrazio l'assessore per la precisione e la puntualità della risposta. Non convengo con lei, assessore, soltanto su un punto, quando dice che la Giunta si è attivata fin da subito per estendere l'ecobonus, attivando i parlamentari. Evidentemente, in quei giorni i sistemi di comunicazione non funzionavano bene, perché non risulta che i parlamentari dell'Emilia-Romagna, salvo Paglia, abbiano mosso dito per cambiare queste disposizioni di legge.
Dopodiché, il Governo di conciliazione nazionale, così lo definisce una certa parte politica, evidentemente, doveva rastrellare tutti i soldi possibili per garantire il non pagamento dell’IMU da parte dei ricchi. L'estensione degli ecobonus alla classe 3 avrebbe comportato un costo di circa 100 milioni di euro, un costo del tutto sopportabile, che avrebbe, secondo me, com'è successo in altri casi, costituito un investimento, perché il ritorno di investimenti privati l’avrebbe largamente compensato.
Sono d'accordo con lei quando dice che dobbiamo guardare al futuro: prevenzione vuol dire anche creare occasioni di lavoro buono; ma soprattutto credo che dovremmo evitare di tornare a quell'infausta stagione nella quale, per esempio in Romagna, dove c'erano dei confini fra zone classificate a medio-alto rischio e zone classificate a basso rischio si faceva differenziale competitivo dicendo: "vieni qui da me a fare la tua fabbrichetta, perché non dobbiamo rispettare i vincoli antisismici". Io penso che dobbiamo metterci definitivamente alle spalle quella stagione. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.
Colleghi, vi chiedo, per favore, di non produrre tutto questo brusio, che rende difficile intervenire sia a chi risponde sia a chi interroga. Abbiamo ancora due interrogazioni, vi prego di mantenere un atteggiamento consono a quest'Aula.
Inoltre, rivolgendomi sia agli assessori sia ai consiglieri, chiedo di rispettare i tempi.
Chiamo l'oggetto successivo:
4437 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa il monitoraggio sulla sicurezza nei confronti del sistema sanitario assistenziale.
Risponde l’assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Noè per illustrare la sua interrogazione. Prego.
NOÈ: Grazie, presidente.
Quest'interrogazione nasce dall'evento che si è verificato nei giorni scorsi a Bari con l'uccisione di una psichiatra mentre era in servizio nel Centro di salute mentale da parte di un paziente, che era in cura saltuaria presso la struttura sanitaria.
A questo proposito, cioè rispetto al rischio cui sono esposti tutti gli operatori sanitari, in particolare coloro che operano nei pronto soccorso ospedalieri, nelle ambulanze, nelle strutture dei dipartimenti di salute mentale, nelle stesse guardie mediche e nei SERT, sebbene il Ministero della Salute abbia emanato una raccomandazione per prevenire questi comportamenti aggressivi da parte dei pazienti, con la Regione Emilia-Romagna che, con l’Agenzia sanitaria e sociale, ha elaborato delle raccomandazioni in linea con le disposizioni ministeriali, siccome queste raccomandazioni risalgono al 2010 e siccome purtroppo gli eventi aggressivi nei confronti del personale si stanno ripetendo con sempre maggiore violenza, soprattutto in funzione del fatto che vi è anche la consapevolezza che questi comportamenti violenti non sempre vengono denunciati, vorrei conoscere i dati e capire che cosa rivelano rispetto ad eventuali azioni conseguenti che si dovrebbero assumere. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.
La parola all'assessore Lusenti per la risposta. Prego.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente.
Preliminarmente va segnalato che il documento "Raccomandazioni per prevenire atti di violenza a danno degli operatori sanitari", al quale fa riferimento l'interrogante, rappresenta una linea d’indirizzo per le Aziende sanitarie responsabili della gestione del rischio e non contiene indirizzi vincolanti per l'accreditamento.
Le raccomandazioni forniscono indicazioni rispetto ai seguenti punti: analisi del contesto lavorativo, cioè revisione di episodi di violenza segnalata e conduzioni di indagini ad hoc presso il personale e analisi delle condizioni operative e dell'organizzazione; definizione e implementazione di misure di prevenzione e controllo; formazione del personale; monitoraggio degli eventi sentinella, cioè degli eventi particolarmente gravi a carico degli operatori, con relativa segnalazione all'Agenzia sociale e sanitaria regionale, che trasmette i dati al Ministero; infine, segnalazione volontaria da parte delle strutture sanitarie pubbliche e private all'Agenzia sociale e sanitaria regionale delle situazioni che avrebbero potuto provocare o hanno provocato eventi avversi con danni lievi, cioè il cosiddetto incident reporting.
Il documento è disponibile sul sito dell'Agenzia, unitamente ai documenti per le buone pratiche nella sicurezza delle organizzazioni sanitarie.
Dopo la diffusione del documento, dal maggio 2010, è stato avviato un percorso formativo rivolto alle Aziende sanitarie pubbliche e private, che ha coinvolto inizialmente i dipartimenti di salute mentale. Sono state realizzate nel 2010 due edizioni del corso di formazione "Gestione del rischio clinico nei percorsi di cura dei pazienti dei Dipartimenti di salute mentale e dipendenze patologiche", al quale ha partecipato un centinaio di operatori, dei servizi pubblici e del privato accreditato. In questo ambito, sono stati sensibilizzati i servizi pubblici e privati a compilare le schede di segnalazione delle situazioni che avrebbero potuto provocare o hanno provocato eventi avversi. I materiali sono tutti disponibili sul portale SALUTER.
All'interno del percorso formativo sul tema della prevenzione dei comportamenti aggressivi nei confronti degli operatori è dedicata in particolare la relazione della dottoressa Prugnoli dell'Asl di Imola e della dottoressa Zeriola dell’Asl di Ferrara, che hanno partecipato al gruppo di lavoro che ha prodotto il documento regionale citato. Le presentazioni di queste due colleghe al convegno soprarichiamato sono disponibili sempre nell'archivio SALUTER.
Nelle verifiche finalizzate al rinnovo degli accreditamenti del Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche sono stati inoltre applicati in modo sperimentale requisiti ulteriori, che prevedono, tra l’altro, l'adozione di procedure dipartimentali per la gestione del rischio e in particolare della prevenzione dei comportamenti auto ed etero aggressivi dei pazienti nelle strutture ospedaliere e residenziali.
Relativamente al monitoraggio sulla sicurezza nei confronti del personale, le aziende hanno segnalato quanto segue. Eventi sentinella. I dati si riferiscono al periodo dal 2010 al primo semestre del 2013, ed evidenziano un caso in ambulanza e due casi in pronto soccorso.
Incident reporting, cioè "quasi eventi" o eventi più lievi. Attualmente sono disponibili i dati relativi al 2010, mentre sono in corso di elaborazione i dati del 2011 e del 2012, che saranno disponibili entro la fine del mese di settembre. Nel 2010, quindi, sono stati segnalati volontariamente dalle strutture pubbliche e private accreditate 94 episodi di minore gravità, principalmente relativi a personale addetto ai servizi psichiatrici, cioè 73 casi su 94. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Noè per la replica. Ha quattro minuti, consigliera.
NOÈ: Grazie, presidente.
Assessore, capisco che la Regione abbia seguito le linee di indirizzo del Ministero per prevenire la violenza a danno degli operatori, e probabilmente anche l'azione di monitoraggio con i dati che verranno messi a disposizione dalle varie denunce consentiranno di capire se l’impostazione di sicurezza che c’è all’interno dei presidi più vulnerabili effettivamente produce gli effetti desiderati o se invece dovranno essere poste delle azioni migliorative, però credo che se effettivamente ci basiamo esclusivamente rispetto ai dati prescindiamo da un altro elemento non meno importante e cioè che oggi molti atti di violenza non vengono denunciati. Credo che il problema sia assolutamente in aumento, Assessore, nel senso che è sottostimato. Io ho parlato con molti medici e mi piacerebbe sapere se quello che è accaduto venerdì sera al "Malpighi" dove effettivamente una persona ubriaca...
PRESIDENTE (Costi): Chiedo per piacere ai Consiglieri di rimanere ai loro posti e soprattutto di non interferire con l’Assessore che è oggetto dell’interrogazione. Grazie mille.
Prego, consigliera Noè.
NOÈ: Assessore, il problema che le sto sottoponendo ho il timore che sia un problema che è sottostimato e mi piacerebbe verificare se l’aggressione che c'è stata venerdì sera al "Malpighi" da parte di un paziente ubriaco che ha ferito gravemente un infermiere è stata oggetto di denuncia o meno perché se non c’è stata denuncia allora questi eventi sentinella che possono essere gli eventi indicatori del fenomeno di violenza che c’è nei confronti di questi assistenti la dicono lunga rispetto ai dati che disponiamo e che ci consentono una reale azione di monitoraggio.
Quello che vorrei cercare di porre al centro dell’attenzione con questa interrogazione è che così come in tutte le aziende tutti gli imprenditori ai sensi della 626 sono tenuti a far lavorare in sicurezza i propri dipendenti, anche da parte della struttura pubblica ci deve essere effettivamente un’azione altrettanto adeguata per far sì che questi eventi che hanno una manifestazione crescente, da quello che mi risulta, siano monitorati e siano salvaguardati nel giusto modo.
Probabilmente dobbiamo entrare anche nell’ordine di idee che questa sicurezza non va forse più salvaguardata a livello occasionale ma forse dovremmo comportarci come stanno facendo le banche, creando dei presidi di sicurezza veri e propri affinché da parte degli stessi medici non ci sia la preoccupazione che anche a fronte di una denuncia nulla cambia.
Questo non è giusto nei confronti degli operatori sanitari e quindi attendo di verificare effettivamente che cosa dicono questi dati sentinella ma siccome mi risulta che questo appello che le sto rivolgendo io a nome della regione Emilia-Romagna è un appello che è diffuso a livello nazionale, credo che sarebbe opportuno, siccome stiamo parlando della salvaguardia della sicurezza degli operatori sanitari, dare un’occhiata più attenta rispetto a questo fenomeno che secondo me merita assolutamente attenzione. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.
Chiamo l'ultima interrogazione, ovvero l'oggetto:
4438 - Interrogazione del consigliere Barbieri, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni relative alla tutela dei prodotti del comparto agricolo-alimentare regionale.
Risponde per la Giunta l'assessore Rabboni.
La parola al consigliere Barbieri per illustrare la sua interrogazione. Prego.
BARBIERI: Grazie, presidente. La polemica politica spesso può generare considerazioni sopra le righe ma quando queste superano il livello non solo del buongusto ma senza basi scientifiche producono allarme, paura e danno paventando possibili problemi alla salute che possono provocare i nostri prodotti di eccellenza - mi riferisco al Parmigiano-Reggiano e al prosciutto di Parma - conosciuti, apprezzati e copiati nel mondo questo diventa un problema molto serio.
Quando un leader e proprietario del marchio del Movimento politico 5 Stelle Beppe Grillo afferma "chi mangerà in futuro parmigiano e prosciutto imbottiti di diossina" e ancora "il cibo avvelenato della food valley", affermazioni fatte da chi conosce bene il peso dei social network sull’opinione pubblica, produce dei problemi oggettivamente seri.
Sono parole irresponsabili a fronte di anni di difficoltà dei nostri produttori agricoli e degli allevatori che a fatica riescono a fare reddito e a mantenere le proprie aziende. Per questo chiedo alla Giunta se ha intenzione di prendere provvedimenti o di attivare azioni legali per tutelare l’immagine di un comparto così importante messo in discussione da blog e da leader politici come Beppe Grillo che dovrebbero avere la responsabilità, come gli altri, del bene del Paese. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Barbieri.
La parola all’assessore Rabboni.
RABBONI, assessore: Grazie, presidente. Ad oggi le numerose analisi effettuate sulle emissioni dell’impianto in questione, oltre a escludere problemi di funzionamento hanno evidenziato il pieno rispetto dei limiti fissati dalle leggi italiane e dai regolamenti europei. Il controllo dell’impatto di questo impianto sulla qualità dell’aria è affidato a quattro stazioni fisse di monitoraggio delle emissioni situate rispettivamente nei comuni di Parma, Sorbolo, Mezzani e Colorno. Un mezzo mobile appositamente predisposto misura la qualità dell’aria in modo più capillare mentre controlli a camino sono effettuati dagli operatori di ARPA. È stato inoltre installato un sistema di monitoraggio in continuo particolarmente avanzato.
Di conseguenza le affermazioni di Beppe Grillo sulla diossina sono destituite di qualsiasi fondamento, così come confermato dallo stesso sindaco della città di Parma. Ciononostante hanno determinato un indubbio danno alla reputazione e all’affidabilità delle più significative filiere produttive dell’agroalimentare europeo.
L’avvio di azioni legali o di altri provvedimenti volti a ripristinare la verità dei fatti e a tutelare sotto i diversi profili gli operatori coinvolti compete ai soggetti in primo luogo danneggiati, cioè compete ai produttori medesimi e ai loro consorzi di tutela. La Regione valuterà come sostenere adeguatamente queste iniziative peraltro già preannunciate dal Consorzio di tutela del Parmigiano-Reggiano.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Rabboni.
La parola al consigliere Barbieri. Ricordo che ha quattro minuti per la replica.
BARBIERI: Grazie, presidente. Solo per apprezzare l’intervento dell’Assessore perché, a differenza della mia stessa interrogazione, in qualche modo l’ha integrata con il tema del monitoraggio che mi pare l’elemento giusto perché a un tema di emissioni particolari e di inquinamento si risponde anche giustamente con i dati scientifici e del monitoraggio continuo che è giusto che sia effettuato. Per questo ringrazio l’Assessore e speriamo che non si lascino spazi per questioni di questo genere e che la polemica politica si alzi e non arrivi, come in questo caso, a danneggiare i nostri produttori.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Barbieri.
Abbiamo finito la parte dedicata al question time, per cui passiamo all’ordine del giorno.
OGGETTO 4396
Delibera: «Trattamento indennitario di un consigliere regionale ai sensi dell’art. 8 del D.lgs. 31 dicembre 2012, n. 235 "Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190" ed ai sensi degli artt. 13 e 14 della legge regionale 26 luglio 2013 n. 11 "Testo Unico sul funzionamento e l’organizzazione dell’Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell’Assemblea".» (136) (Discussione e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 4396/1 - Presentazione, discussione e approvazione) (92)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 8, comma 4, del d.lgs. 235/2012: "Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190", prevede che per la durata della sospensione di diritto al consigliere regionale spetti un assegno pari all'indennità di carica ridotta di una percentuale fissata con legge regionale;
l’art. 14 comma 1 della L.R. n. 11 del 2013: "Testo unico sul funzionamento e l’organizzazione dell’Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei Consiglieri regionali e dei Gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell’Assemblea" prevede che: "1. Nelle ipotesi di cui all'articolo 13, l'Assemblea legislativa delibera a favore del consigliere la concessione di un assegno in misura pari alla metà dell'indennità di carica di cui all'articolo 4."
Nomino scrutatori i consiglieri Luciana Serri, Rita Moriconi e Andrea Leoni.
Voi avete avuto con l’ordine del giorno anche la delibera dell’Ufficio di Presidenza che applica le norme, pertanto apro il dibattito generale. Ricordo che gli interventi saranno di cinque minuti, finito il dibattito generale ci può essere spazio per la dichiarazione di voto e anche in questo caso della durata di cinque minuti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Per comunicare che, come già accaduto, non parteciperò a questa votazione in quanto assolutamente contrario con quanto non è stato modificato nemmeno nell’assestamento di fine luglio, cioè il trattamento indennitario dei Consiglieri sospesi perché oggi si realizza esattamente quello che io avevo paventato nel momento in cui è stata fatta la sostituzione temporanea con il consigliere Lavagetto, che in Aula aveva detto che non c’era problematiche e invece oggi le problematiche saltano fuori, tant’è che dobbiamo sostituire anche lui. Oltre a sostituirlo dobbiamo riconoscere al precedente Consigliere il 50 per cento delle indennità, il 50 per cento al consigliere Lavagetto, che oggi sostituiamo, e ovviamente (giustamente) pagare uno stipendio intero alla nuova Consigliera che subentra e alla quale faccio i miei personali e, come movimento, migliori auguri di buon lavoro. Era esattamente quello che sapevamo che sarebbe successo quando abbiamo fatto questa surroga temporanea, dopodiché in assestamento di bilancio, facendo appunto notare quello che doveva accadere e quello che stava accadendo, avevo messo un prudente dieci per cento pensando che fosse accettabile per l’Aula con l’ovvia convinzione che nulla deve essere dovuto come stipendio a chi ovviamente non svolge più un’attività di tipo lavorativo, e appunto avevo chiesto che fosse ridotto al dieci per cento l’indennità dei Consiglieri sostituiti. Il relatore si espresse in maniera contraria e l’Aula in un accordo che comprendeva sia la maggioranza sia l’opposizione ha bocciato questa soluzione, per cui oggi ci troviamo in questa simpatica situazione di pagare due Consiglieri al prezzo di uno. Tutto questo non mi può vedere partecipe.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. Ho ascoltato attentamente l’intervento del collega Defranceschi che ha detto delle cose vere e quindi mi applicherò a un solo punto. Quando nella discussione che è stata fatta a luglio rispetto al trattamento di indennità dei colleghi Consiglieri sospesi - non so se la formulazione tecnica è questa ma in ogni caso rende bene la sintesi per capirci bene tra di noi - si aprirono due tipi di valutazione. Una politica, che è quella che ha appena svolto il collega Defranceschi e che portò i Capigruppo unanimemente a sottoscrivere, come sempre è accaduto per questioni che riguardano lo status proprio dei Consiglieri regionali, una risoluzione specifica che ovviamente andava nell’orientamento del contenimento dei costi di gestione, quindi anche dei costi relativi alle indennità dei Consiglieri.
Parallelamente a questo si svolse informalmente, ovviamente non a microfono, una valutazione che prendeva in considerazione il diritto di agibilità politica di ognuno di noi, di ognuno degli eletti, e una valutazione laico-garantista sulle questioni di carattere penale che riguardavano i casi dei Consiglieri sospesi.
Io sono ancora di quell’idea, non ho cambiato opinione, e penso che ci siano alcune storture nelle leggi nazionali approvate durante il Governo Monti che presentano questioni in contrasto con la Costituzione italiana e assolutamente in contrasto interistituzionale tra la potestà legislativa del Governo centrale e la potestà legislativa delle Regioni. Mi riferisco alla legge 174, alla 235 e alle applicazioni conseguenti che ci obbligano a prendere dei provvedimenti. Io penso, se sto al punto politico, che sarebbe opportuno come Capigruppo, ovviamente rappresentando la volontà dell’Aula, quindi non esclusivamente come Capigruppo ma inclusivamente, di mettere in campo due iniziative nei prossimi giorni perché se incontrano la benevolenza dei colleghi ci dobbiamo lavorare tutti insieme. La prima è una proposta di iniziativa di legge alle Camere poiché deve essere chiaro che come Consiglieri regionali eletti non vogliamo abdicare alla nostra sovranità di potestà legislativa e nemmeno a quel senso di sano federalismo che ha sempre contraddistinto l’iniziativa di quest’Aula. Non siamo agli ordini ma vogliamo discutere.
L’altra, e qui ovviamente devo una risposta al collega Defranceschi per onestà intellettuale e politica, se vogliamo trarre le conseguenze dall’ordine del giorno che abbiamo presentato e sottoscritto basta che i Capigruppo firmino un progetto di legge di un articolo dove si modifica la percentuale di indennità rispetto ad eventualità di sospensione dall’incarico dei Consiglieri e la portino a zero euro perché più sotto di zero non c’è nulla.
Quindi rispondiamo politicamente a eventuali critiche esterne e manteniamo quel rigore, quella serietà e quella correttezza che abbiamo sempre dimostrato in quest’Aula tutti insieme. La riserva ovviamente, e questa è una questione personale, sulle modalità di agibilità e di rapporti politici ma anche personali con colleghi che sedevano in quest’Aula e che momentaneamente sono sospesi in attesa di un giusto e doveroso giudizio sono ovviamente consegnati alle modalità di rapporti che ognuno di noi riterrà giusto o non giusto tenere. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Monari.
Prima di dare la parola al consigliere Naldi - si sono iscritti i consiglieri Naldi, Favia e Barbati - informo che il consigliere Favia ha presentato un ordine del giorno abbinato a questo oggetto che è in fase di distribuzione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente. Siamo in una situazione molto imbarazzante ed è inutile negarlo. Imbarazzante perché siamo di fronte a degli aspetti contraddittori di una normativa nazionale che volendo giustamente colpire e contrastare la corruzione in realtà nel nostro caso determina un paradosso evidente perché il 26 marzo quest’Assemblea in ossequio alla legislazione vigente adottò il provvedimento di riduzione dell’indennità al 50 per cento del consigliere Villani, che era agli arresti domiciliari, quindi impossibilitato a partecipare e l’unica cosa che è a nostra disposizione è quella di attribuire cambiando la legge regionale una diversa percentuale di corresponsione dell’indennità e sempre per legge siamo tenuti a garantire la piena funzionalità del Consiglio convalidando l’elezione del Consigliere.
Questo è l’intervento che io ho fatto quando abbiamo convalidato l’elezione del consigliere Lavagetto e l’ho voluto ripetere perchè tutti i problemi di cui abbiamo parlato erano già chiaramente prevedibili in quell’occasione. Le mie considerazioni di allora, come oggi, prescindono dalle persone coinvolte e dalle vicende giudiziarie nelle quali queste persone sono coinvolte, nelle cui vicende non sono mai voluto entrare per correttezza anche nei loro confronti e del lavoro della magistratura.
In quell’occasione dicevo che l’unica cosa che potevamo fare era intervenire nella percentuale fino a renderla con un provvedimento una quota puramente simbolica. Quando abbiamo avuto l’occasione di dare seguito a un ordine del giorno che avevamo condiviso all’unanimità in quest’Aula, ordine del giorno presentato da tutti i Capigruppo, non l’abbiamo fatto. Devo correggere il consigliere Defranceschi perché siamo intervenuti sul Regolamento dell’Assemblea e non sull’assestamento di bilancio, ma non è fondamentale questo. Io ho ascoltato l’intervento del consigliere Monari che propone un’iniziativa articolata in due punti e convengo sulle cose che sono state proposte però mentre nell’occasione della convalida del consigliere Lavagetto ho finito il mio intervento dicendo "è solo per questa ragione, perché derivo quell’ordine del giorno sottoscritto da tutti, che io aderisco per senso di responsabilità all’atto dovuto che dobbiamo compiere istituzionalmente", per cui ho votato per senso di responsabilità, adesso non lo faccio perché prima di rivotare una cosa del genere vorrei che risolvessimo il problema. Personalmente la vedo così e non mi sento di nuovo di delegare per senso di responsabilità e quindi anche io in questa occasione non partecipo al voto. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Faccio una correzione di un refuso del collega Defranceschi: qui non è che abbiamo due Consiglieri al prezzo di uno ma ne abbiamo uno al prezzo di tre, perché qui ce n’è uno ma dobbiamo pagarne tre. Poi parlano dell’Italia come la "Repubblica delle banane", ma facciamo queste figure dovute dal caos normativo e diversi livelli di responsabilità. Non è possibile pagare un ottimo stipendio non a un cassintegrato, a un precario o a un disoccupato ma a un Consigliere regionale che in questo momento è sospeso a livello di libertà, nel senso che non può recarsi a Bologna, quindi ha delle misure restrittive della sua libertà, con degli elementi usciti, perché qui rimaniamo politicamente sempre estremamente corretti e garantisti, gravissimi in seguito a ciò che è avvenuto nell’indagine, elementi che già di per sé, al di là del profilo penale, sono di una gravità incredibile. Mi dispiace, collega Noè, e capisco il suo dispiacere, non entro nel merito penale ma dico che vi sono degli elementi gravissimi e pensare che si debba pagare innanzitutto per un lavoro che non si svolge ma in più una persona che di certo in questo momento non può essere esposta come esempio di etica per me è grave. Poi mi auguro che la vicenda si svolga nel miglior modo possibile, ma per me la sanzione reputazionale in politica viene prima del timbro della Cassazione. Il legislatore nazionale non poteva prevedere che qui ci saremmo trovati con due - tre sospensioni consecutive e neanche noi potevamo immaginare uno scenario del genere, e quindi da qui la percentuale sbagliata del 50 per cento. Con la risoluzione si chiede di portarla al 10 per cento, ma mi va bene anche a zero, ma siamo sempre coscienti che stiamo facendo un atto che sotto il profilo della legittimità non è proprio corretto, ma a me va bene forzare. Non mi troverete mai, quando si va in queste direzioni, contrario. Va benissimo forzare ma siamo coscienti che la legge dice che noi dobbiamo stabilire con la nostra legge, che è subordinata a quella nazionale, una percentuale, quindi una percentuale deve essere. Se sull’indennità di carica è un 10 per cento diventa una cifra non su un totale di un’indennità classica di un Consigliere ma solo su quella di carica che si può definire simbolica, ma a me va bene anche ridurre a zero, e se qualcuno vuole sub-emendare non ho problemi a sottoscrivere questa modifica e quindi la risoluzione, ma l’importante è che si vada subito a tappare un’evidente falla. Qui non c’entrano amicizia o rapporti personali, perché abbiamo un altro compito che prescinde dai rapporti personali o di amicizia o di stima o contrari che qualsiasi Consigliere ha qua verso i Consiglieri sospesi.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Grazie, presidente. Io ho già detto anche all’interno di un incontro insieme ai Capigruppo che non apprezzo la perdita di tempo che noi stiamo applicando per vedere chi è più puro degli altri e che il 50 per cento non va bene e allora uno propone il 20, quell’altro adesso propone il 10. Se è questo che fa diventare più bravo e più rispettoso della spesa pubblica come Italia dei Valori allora propongo lo zero come suggeriva il consigliere Monari, per cui mi dichiaro già disponibile a firmare o a partecipare al documento che ne uscirà. Credo che siamo di fronte a una cosa particolare, abbiamo una legge che dice di ridurre, mi pareva anche corretto ridurre del 50 per cento ma se non va bene il 50 per cento perché si diventa quelli che usano male il denaro pubblico e poi dobbiamo anche ascoltare discorsi populisti abbastanza offensivi per il resto dei Consiglieri sono convinta, e lo dico apertamente, che qui nessuno dei Consiglieri vuole usare male denaro pubblico né vuole passare per populista. Ripeto che c’è la mia disponibilità a ridurre, perché se andiamo al gioco del ribasso allora facciamo zero così nessuno farà il primo della classe.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. Questa discussione sta assumendo una piega che in qualche modo richiede anche alcune prese di posizione nette perché quando si fanno determinate affermazioni su argomenti così delicati ovviamente per tutti i cittadini di questa regione, per l’istituzione Regione e per i Consiglieri regionali coinvolti credo che in qualche modo ognuno debba fare un esame di coscienza anche rispetto ai propri comportamenti. Ho sentito il collega Favia dire che la reputazione è molto più importante delle sentenze ma lui è esattamente la dimostrazione di come uno eletto in una certa lista e certamente non per merito suo, come io non sono eletto esclusivamente per merito mio nella lista del PDL - probabilmente in un’altra lista non sarei stato eletto - il consigliere Favia usufruisce di un’indennità e di uno status di tutto rispetto come Consigliere regionale e aveva anche detto pubblicamente di dimettersi in un certo momento e non lo ha fatto. Anche questa è reputazione, caro collega Favia.
Non sono solo gli interventi della magistratura, tra l’altro non definitivi, che definiscono la reputazione di chi fa politica. Ci sono atteggiamenti politici in cui non c’entra niente l’intervento della magistratura che denotano molto di più il livello e il prestigio di chi fa politica. Rispetto poi alla questione di merito - l’intervento lo farà il nostro capogruppo Bazzoni - segnalo solamente una cosa: questo è un periodo - prima il collega Monari citava i provvedimenti del Governo Monti - nel quale in molte altre questioni i provvedimenti del Governo Monti, nati in un momento di follia generalizzata stanno tutti per essere ripresi con un clima diverso e organi giudiziari stanno puntualmente bocciando, modificando, riprendendo provvedimenti di quel governo, quindi non è detto che sotto la spinta della folla e dell’opinione pubblica si facciano dei provvedimenti che rispondono ai requisiti minimi di legge.
La legge del Governo Monti prevedeva una riduzione, questa riduzione è stata fatta da noi in maniera molto sollecita, oggi andare a fare la gara sulla riduzione e sull’azzeramento tirando fuori il solito cartello pubblicitario degli sprechi e della spesa pubblica certamente in questo momento opporsi a un atteggiamento di questo tipo è assolutamente inutile ma in quest’Aula forse vale la pena ricordarlo perché stiamo discutendo al di là della questione morale, sulla quale non entro, di cifre irrisorie. Allora ci dovremmo preoccupare, noi come Consiglieri, di sprechi e di gestioni migliori di cifre ben più importanti nella Regione, nei Comuni, nelle Province, nello Stato e non andare a seguire questi atteggiamenti che certamente fanno presa sull’opinione pubblica ma che denotano un’assoluta inadeguatezza di chi ritiene invece di svolgere un mandato come quello che noi stiamo svolgendo.
L’esempio che sta succedendo a livello nazionale sull’applicazione della legge Severino è di tutta evidenza. Lì spinti da una certa pressione si è fatta una norma, addirittura si discute oggi se con valenza retroattiva o meno, su cui esimi giuristi di destra e di sinistra e importanti personaggi politici di destra e di sinistra che hanno votato questa legge oggi hanno qualche ripensamento.
Noi non ci poniamo nemmeno per un attimo il problema che forse stiamo andando nella stessa direzione e continuiamo a brandire la spada dell’opinione pubblica favorevole alla riduzione degli sprechi tutti legati all’attività che noi svolgiamo e di questo pensiamo di ottenere un qualche minimo risultato.
Collega Favia, se lei forte di questi argomenti si ripresenterà alle elezioni nella lista in cui oggi milita forse farà fatica a essere eletto ugualmente mentre se si presenta nella lista di Grillo probabilmente ce la farà, quindi non dipende da questo tipo di atteggiamento il futuro politico di ognuno di noi.
Forse quando non tocca a noi ma tocca ad un altro c’è anche una certa rivincita e rivalsa personale, forse ci piacere perché quando giriamo per strada il nostro amico del bar ci dice che abbiamo fatto una bella cosa, ma noi qui svolgiamo un ruolo diverso. Non svolgiamo il ruolo di rappresentanti dell’umore più basso ma dobbiamo cercare di portare avanti delle questioni che interessano e riguardano i nostri cittadini. Cerchiamo di guardare - lo dico senza polemica - come vengono spesi gli 8 miliardi della Regione nella sanità e non la questione dell’indennità di sospensione di un Consigliere.
Probabilmente queste notizie richiamano anche più attenzione da parte della stampa e noi su questo ci lasciamo coinvolgere perché abbiamo fatto una sessione comunitaria che ha anche portato dei risultati tangibili per le nostre imprese ed è passata quasi nell’inosservanza e nella disattenzione generale mentre poi discutiamo di 1.500 euro o di zero per l’indennità di un Consigliere e questo fa notizia. Se noi, che siamo i protagonisti, ci lasciamo attrarre da queste possibilità non facciamo un buon servizio alla politica e a coloro i quali ci hanno eletti.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Lombardi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Collega, faccio presente che ci sono i cinque minuti per dichiarazione di voto che lei, consigliere Favia, può utilizzare. Credo che sia giusto che lei parli in quell’occasione. Non mi sembra che ci siano gli elementi per il fatto personale. Per me non esiste in questo caso l’appello al fatto personale. Oltretutto c’è la dichiarazione di voto, ci sono altri cinque minuti per poter parlare tranquillamente e spiegare tutto, sia sull’ordine del giorno, sia sul resto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bazzoni. Ne ha facoltà.
BAZZONI: Grazie, presidente. Intervengo dopo per la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bazzoni.
Se non ci sono interventi chiudo il dibattito generale e passo alle dichiarazioni di voto congiunte sull’ordine di lavoro presentato dal consigliere Favia e sull’atto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Se lei ritiene che non vi sia il fatto personale, volevo solo dirle che potevamo andare avanti. Il fatto personale non solo si dà nei casi in cui uno venga insultato ma c’è un’accezione più generica e si parla di fraintendimento ed errata riportazione di dichiarazioni addebitate a un Consigliere. Se ci fosse, comunque lei è la Presidente e la rispetto se lei ritiene che non c’è e si procede come lei indica, non c’è problema.
Prima della dichiarazione di voto specifico quindi che capisco quello che vuol dire il consigliere Lombardi, ma fraintende ciò che io intendo per sanzione reputazionale, perché la reputazione politica è un’altra cosa e questo sta alle nostre azioni politiche e le persone mi giudicheranno se sarò un farabutto, se mi sarò impegnato, ecc., ma per me non è un problema in nessun modo. Io però non ho, consigliere Lombardi, espulso la moglie di un dissidente a un regime dittatoriale facendola rimpatriare mettendole a rischio la vita, non ho evaso il fisco, non ho alcun motivo etico per pensare alle mie dimissioni.
Volevo solo dire che lei si sta confondendo e anche le mie dichiarazioni lei le ha un po’ tagliate perché ho sempre parlato comunque di portare a termine tutta una serie di lavori ed è una mia libera scelta, non imposta da niente e da nessuno e l’agenda non me la faccio certo dettare da chi ad esempio mi ha allontanato da quello che era il movimento per cui ho lavorato e per cui sono qui. In primis però per i cittadini, e credo, consigliere Lombardi, che nell’era del "Porcellum" si è diventati un po’ tutti burattini, però che si debba tornare al lavoro personale di ogni Consigliere giudicato dai cittadini per avere l’onore di sedere su questi banchi come in Parlamento. Qui almeno abbiamo le preferenze e in Parlamento ancora non si vede ancora una legge elettorale.
Tornando al punto, potrei anche aggiungere sulle cose non etiche che non ho fatto, come spiare conti correnti di pubblici ministeri che mi indagano contro, però anche qui soprassediamo perché non volevo portare la tematica nell’Aula, però noi dobbiamo sempre ricordare che agli occhi dei cittadini qui non si porta l’umore più basso del popolo, consigliere Lombardi...
PRESIDENTE (Costi): Chiedo un attimo di attenzione. Visto che mi hanno annunciato un possibile emendamento, aspetto un attimo.
Prego, consigliere Favia, continui.
FAVIA: Consigliere Lombardi, se portassimo l’umore più basso del popolo qua dentro lei sa che cosa dovremmo dire, soprattutto in questo periodo, e non penso di farlo. Principalmente cerco di portare il più possibile contributi ai progetti di legge e ovviamente cerco di parlare senza troppi peli sulla lingua. Purtroppo qui viviamo di un’immagine pubblica, di un non detto che invece gira molto per i corridoi, anche tra colleghi del suo partito, e sinceramente non amo molto l’ipocrisia, tutto qua. Devo dire che ho accettato l’emendamento, venendo alla dichiarazione di voto vera e propria, del collega Monari, quindi portando a zero questa cifra che noi dobbiamo corrispondere a Consiglieri decaduti per motivi legati a vicende processuali, semplicemente mi viene da dire al di là della sanzione reputazionale e delle vicende processuali perché non svolgono il lavoro e io credo che pagare che non svolge un lavoro non sia giusto e quindi per questo approvo l’emendamento del collega Monari, anche se un po’ in conflitto con la legge nazionale, facendo sì che questo assegno venga azzerato.
PRESIDENTE (Costi): Grazie consigliere Favia.
Mi è arrivata la nuova stesura dell'ordine del giorno che dice: "L’Assemblea legislativa impegna l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea ad approvare un progetto di legge da presentare al vaglio dell’Assemblea legislativa, affinché la concessione dell’assegno previsto dalla normativa nazionale e regionale al consigliere sospeso non corrisponda alla metà dell’indennità di carica, come ora disciplinato dalla legge regionale, bensì non venga corrisposta ed a presentare una proposta di legge alle Camere ai sensi dell’art. 121 Cost. per armonizzare il comma 4 dell’art. 8 del decreto legislativo n. 235/2012 in coerenza con i contenuti del progetto di legge regionale sopracitato". Questo sarebbe il dispositivo del nuovo documento che viene chiaramente abbinato all’atto.
Pertanto, poiché si tratta di un documento sostitutivo, continuiamo e riapro le dichiarazioni di voto, nel caso che chi ha parlato - in questo caso il consigliere Favia - volesse aggiungere qualcosa rispetto a questo documento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bazzoni. Ne ha facoltà.
BAZZONI: Grazie, presidente. Voglio iniziare questo mio intervento leggendo all’Aula quanto mi ha scritto Luigi Villani che, come sapete, è uno dei Consiglieri in regime di sospensione del quale fino a oggi è stata attribuita una parte dell’indennità.
"Caro Gianguido, ho appreso che domani l’Assemblea dovrà valutare l’entità dell’emolumento da assegnare ai Consiglieri regionali sospesi in attuazione alle disposizioni della legge Severino. Mi sembra che le leggi regionali parlino sufficientemente chiaro su quanto si debba assegnare ma avverto un’aria giustizialista e ipocrita. Sono infatti a conoscenza che si vorrebbe ridurre tale emolumento dalla metà dell’indennità di carica fino al 10 per cento. Nella pratica un esborso caritatevole. Preciso a scanso di equivoci e superficiali notizie diffuse anche da alcuni media che ricevo un assegno di circa 1.560 euro netti e che quindi se passasse la linea dell’ulteriore drastica riduzione ammonterebbe tutto a 310 euro. Come hanno sottolineato recentemente pubblicamente alcuni Consiglieri di diverse sensibilità politiche, che ringrazio ancora per l’onestà intellettuale dimostrata, si dovrebbe stare attenti a non cadere nell’arbitrio verso una persona che non ha ancora subito alcun tipo di condanna. Mi preme peraltro ricordare che il nostro ordinamento giuridico è formalmente garantista anche se lo dovrebbe essere molto di più sostanzialmente proprio grazie alla Costituzione che per molti, anche nella nostra Assemblea legislativa regionale, è una specie di bibbia intangibile e appunto stabilisce la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Detto questo però voglio mettere in imbarazzo nessuno, in particolare gli amici del PDL e di quegli altri gruppi che in un momento così difficile della mia vita non mi hanno fatto mancare amicizia e solidarietà. Non voglio carità, sto peraltro riprendendo ad esercitare la mia professione di chirurgo non solo per poter dimostrare la mia innocenza. Pertanto intendo rinunciare a qualunque forma di indennità per la mia situazione di sospeso fino a quando non potrò rientrare nelle mie funzioni di Consigliere regionale.
Un forte abbraccio, Luigi Giuseppe Villani".
Credo che queste nobili e forti parole possano fugare ogni dubbio circa l’autonomia del PDL in quest’Aula rispetto a interessi particolari. La questione presente della riduzione delle indennità da assegnare ai sospesi non riguarda l’amico Giuseppe Villani. Voglio però fare alcune considerazioni ricollegandomi a ragionamenti fatti da Villani che evidenzia con chiarezza i nostri principi e valori.
Noi siamo garantisti sempre per davvero, non a seconda delle opportunità di parte. La metà dell’indennità è stata prevista per ragioni di garantismo nel rispetto della dignità di persone che si trovano sottoposte a giudizio e che quindi si presumono non colpevoli ai sensi dell’art. 27 della Costituzione. È la norma che vige in tutta la pubblica amministrazione italiana. Dov’è la vostra Costituzione? Ci rifacciamo alla stessa Carta? Qualcuno fa lo scalatore sui palazzi romani, esibisce striscioni, altri i girotondi, altri si mettono sciarpe viola ma l’art. 27 è uguale per tutti. O abbiamo sensibilità a intermittenza? Troppe sono state le ferite recate al garantismo nella storia della nostra Repubblica sull’onda di ventate giustizialiste e ipocrite e non vorremo anche in quest’Assemblea regionale ne fosse inferta un’ulteriore.
Ricordiamo a tutti infatti che se queste persone sospese saranno alla fine assolte la privazione totale o l’esborso caritatevole del sostegno economico che gli è stato assicurato grazie a libere elezioni risulterà alla fine un arbitrio e un’offesa alla democrazia, un arbitrio tanto più grave perché nulla gli sarà restituito non solo materialmente ma soprattutto moralmente e nemmeno coloro i quali hanno commesso gli errori di fatto che avranno portato a quell’ingiusta privazione saranno chiamati a risponderne.
Parimenti sono assolutamente convinto che la condanna definitiva che accerti l’utilizzo della carica pubblica per commettere reato comporti anche la restituzione integrale di quanto percepito in virtù della carica stessa.
Ultimamente mi sono compiaciuto per gli interventi in Aula e sulla stampa che dimostrano l’esistenza di una coscienza politica trasversale sulla necessità del garantismo. Non voglio fare nomi ma mi aspetto coerenza con quanto detto da chi quelle parole le ha pronunciate poche settimane fa per difendere, come faccio io, un principio di libertà e democrazia.
Il mio voto sarà pertanto contrario all’ordine del giorno della riduzione dell’indennità a questa mancetta del 10 per cento. Per quanto riguarda il voto dell’indennità del consigliere Lavagetto, sarò favorevole.
Con i colleghi del PDL sono comunque d’accordo per lasciare a ognuno libertà di coscienza su questo voto perché si tratta infatti di un caso di coscienza e coerenza con la battaglia per il garantismo e indirettamente per la giustizia giusta che a livello nazionale sosteniamo da vent’anni. Il mio dispiacere, quello del nostro gruppo, è che vediamo quotidianamente comprimerci gli anticorpi garantisti frutto di quella civiltà giuridica di cui siamo stati fari illuminanti in tutto l’Occidente. Non si tratta di essere di destra o di sinistra ma di difendere un principio importantissimo caduto il quale cadono anche le libertà.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bazzoni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Sono veramente perplesso da questo intervento e soprattutto la prego, Presidente Bazzoni, in tempi come questi, in cui c’è chi non riesce a guadagnarseli e chi invece se li deve guadagnare, di non permettersi di dire "mancetta" e abbia rispetto di questo Paese, Paese che dubito che abbia bisogno di maggiore garantismo, però è tutto opinabile, trattandosi questo di un Paese in cui c’è un senatore condannato perché ha truffato lo Stato, cioè se stesso e tutti noi, che aveva in Sicilia, come da sentenza, qualcuno che si preoccupava di mediare tra lui e la mafia, qualcuno che è indagato per favoreggiamento della prostituzione o qualcosa del genere e altre amenità che non ricordo perché sarebbe inutile. Questa persona oggi si occupa del governo di questo Paese, detta agende e calendari e simpaticamente insieme al PD, con cui governa, vuole cambiare la Costituzione. Credo che un Paese più garantista di questo al mondo non esista, tant’è che gli è permesso perfino fare ricorso alla Corte Costituzionale e spero che sia l’ultima a meno che non esista una corte interplanetaria di mia assoluta ignoranza e speriamo che sia la fine e la volta buona e speriamo che la Giunta del Senato provveda in questo senso. Ringraziamo per la restituzione della mancetta - lo dico come Regione Emilia-Romagna - peccato che io provi a restituire parte del mio stipendio a questa Regione dal 2010 e come da ottime informazioni ricevute dagli uffici è assolutamente impossibile, per cui la prego di informare il consigliere Villani che non gli sarà possibile.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente. In questa discussione fino ad ora mi sono attenuto e ho cercato di attenermi strettamente al merito del nostro problema senza allargare la discussione di carattere generale per la quale secondo me ci sono altre occasioni un po’ più distanti dai nostri problemi e dalle nostre polemiche e ancora adesso farò così.
Il problema qui non si era posto e forse non si sarebbe nemmeno posto se fossimo rimasti nel regime di sospensione del Consigliere senza sostituzione. Poi è intervenuta una legge nazionale che per un principio condivisibile ci impone la sostituzione per assicurare al Consiglio di poter funzionare a pieno regime nella piena titolarità con tutti i 50 Consiglieri eletti e potenzialmente presenti.
Questa è la contraddizione nuova che ci siamo trovati ad affrontare, contraddizione che impone di avere un Consigliere qui pienamente operante, quindi come tale che deve essere trattato come tutti gli altri Consiglieri e però aveva ancora come residuo il fatto che la nostra legge regionale, in obbligo di una legge nazionale, diceva che il Consigliere sospeso doveva avere un tot di trattamento. La contraddizione si è anche accentuata per il fatto che abbiamo avuto due provvedimenti di sospensione e questo ha reso, come avevamo capito fin dalla prima occasione, ancora più contraddittoria la situazione.
Io penso che vada risolta questa contraddizione. L’avevamo tutti capita al punto che avevamo votato all’unanimità un ordine del giorno che diceva che dovevamo provvedere a fare l’unica cosa che potevamo fare, cioè ridurre significativamente la quota - quando lo potevamo fare - e penso che adesso non è il problema di giocare al rialzo ma si tratta di fare quello che avevamo visto che era necessario fare. Io non aggiungo nient’altro perché torno a dire che nel vecchio regime precedente a questa situazione probabilmente non ci saremmo nemmeno dovuti porre questo problema.
Di conseguenza voto a favore dell’ordine del giorno emendato e confermo invece la mia non partecipazione al voto sulla convalida della Consigliera. Mi dispiace per la Consigliera, che non conosco e non ho mai visto in vita mia contro la quale non ho assolutamente niente, però stavolta prima di procedere vorrei vedere realizzate le cose che ci siamo impegnati a fare. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. La prima questione riguarda l’intervento del collega Bazzoni anche perché anche il collega Bazzoni ha toccato tutte e due le questioni che accennavo prima nell’intervento che ho fatto per spiegare la posizione del Partito Democratico. La parte personale e umana che è stata rappresentata leggendo alcuni passi della lettera del collega Villani a mio avviso fa onore al collega Villani e anche io mi associo all’impostazione dell’intervento del collega Naldi poiché anche a mio avviso è opportuno che il dibattito in quest’Aula rimanga correttamente e riguardi le questioni che sono nella nostra facoltà trattare.
Non abbiamo noi la facoltà di esprimere giudizi su vicende e questioni legate a iniziative della magistratura che sono ancora aperte, possiamo dare giudizi politici ma non confonderei il piano regionale con il piano nazionale anche per evitare di incorrere nell’errore che i nostri colleghi a Roma hanno fatto e che stiamo cercando di sottolineare con l’emendamento che ho proposto. Ognuno si occupi delle questioni pertinenti al proprio mandato e in coerenza con il dettato costituzionale faccia la propria parte al meglio se è in grado e se ovviamente ha interesse a farla.
Per quello che riguarda invece la questione politica che ha toccato il collega Bazzoni, sono contento che ci sia una parte del gruppo del PDL che ha espresso, dalle parole del Presidente del gruppo, concetti ampi sull’impostazione garantista e sulla cultura ovviamente di correttezza istituzionale nell’ambito di questioni che riguardano gli ambiti di correttezza e coerenza perché ho ascoltato come voi la discussione stamattina nelle interpellanze e ho sentito l’intervento del sottosegretario Bertelli in risposta all’interpellanza del collega Bignami e mi sembra che la coerenza, il garantismo e i giudizi di opportunità o non opportunità se sono condivisi debbano essere condivisi su tutte le questioni che riguardano l’operato di chi siede in quest’Aula sia esso Consigliere sia esso rappresentante della Giunta. È vero che le funzioni sono diverse ma i ruoli, per quello che riguarda i criteri di serietà, rigore e responsabilità, non sono assolutamente differenti.
Detto questo, e ho finito, per quello che riguarda l’intervento del collega Favia, è evidente che il combinato disposto dei due emendamenti regge dal punto di vista tecnico-amministrativo perché se non presentiamo anche un progetto di legge di proposta di modifica di legge alle Camere sulla 235 ha ragione il consigliere Favia che viene a determinarsi una questione di incongruenza rispetto all’iniziativa che abbiamo preso di provvedimento di legge regionale di modifica dello stato e dell’erogazione dell’assegno ai Consiglieri regionali. Io penso che le due cose non siano in contraddizione con la lettera del collega Giuseppe Villani che il Capogruppo Bazzoni ha letto in Aula, per cui ostinatamente chiedo e riterrei che almeno la firma anche del Capogruppo del PDL ci fosse sugli emendamenti per avere un atteggiamento congruo di tutti i provvedimenti che riguardano noi stessi nel nostro ruolo di Consiglieri regionali che l’Aula ha sempre sottoscritto e approvato.
Diverso è l’atteggiamento di voto ma il testo che stiamo licenziando così come emendato mi sembra un testo dignitoso in coerenza anche con le parole del consigliere collega Villani che sono state lette in Aula. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente. Ho deciso di intervenire per ultima, in particolare dopo l’intervento del collega Defranceschi, perché mi interessava anche chiarire un aspetto di tutta questa vicenda, un aspetto che secondo me il collega Favia poteva evitare di apostrofare come "facciamo queste figure". Forse a lei manca qualche passaggio.
Io credo che responsabilmente tutti noi, in particolare negli ultimi mesi, mi sembra senza alcuna difficoltà di sorta, stiamo cercando di raccordarci in ogni passaggio per essere di esempio rispetto a tutta una serie di vicende che ci hanno invitato a essere particolarmente solleciti e collaborativi al fine di migliorare tutto l’assetto normativo che ci disciplina anche alla luce di certi eventi che hanno riguardato le regioni.
Quindi vorrei fare semplicemente una precisazione perché se oggi la discussione si è articolata a questi livelli secondo me è anche perché è venuto meno un passaggio, quel passaggio per il quale anche noi in Ufficio di presidenza avevamo ribadito che era fondamentale mantenere quella solidarietà tra i gruppi e tra i Capigruppo per tante vicende che avrebbero caratterizzato il dopo estate, e così è stato anche su questa vicenda, perché se effettivamente con imbarazzo da parte di tutti noi oggi ci ritroviamo a prendere atto che ahimè dopo la vicenda Villani oggi ci ritroviamo a fare un’altra sostituzione per la vicenda Lavagetto qui nessuno è masochista al punto tale da voler riconoscere delle indennità che possono essere più o meno giuste ma abbiamo cercato a suo tempo di trovare, di fronte a questa prima esperienza in cui l’Assemblea era chiamata ad autodeterminarsi, il giusto compenso rispetto a dei colleghi per i quali la sospensione è intervenuta senza ancora gradi di giudizio a livello definitivo, quindi il nostro è stato un atteggiamento prudenziale, un atteggiamento a fronte del quale oggi rispetto ad altre sollecitazioni e alla contraddizione legislativa che è in corso rispetto a una legge che è entrata in vigore solo da poco tempo, come diceva il collega Naldi e come diceva dal suo punto di vista il collega Lombardi, sta ponendo delle riflessioni per le quali noi tutti Consiglieri, uniti con quella solidarietà che ci siamo riproposti, abbiamo cercato di affrontare e quindi se oggi bene o male noi siamo qui a reagire rispetto a un assestamento di questi provvedimenti normativi vorrei che questo assestamento si creasse anche tra di noi Capigruppo perché nella giornata di ieri noi ci siamo ritrovati per evitare quella che il collega Favia diceva figuraccia.
Questa non è una figuraccia ma un atteggiamento responsabile che tutti noi abbiamo avuto, nell’ambito del quale quello che oggi noi firmiamo è quello che serenamente, spontaneamente abbiamo convenuto. Mi dispiace che l’unico assente fosse il collega Defranceschi ma contavo che essendo una riunione molto importante si fosse raccordato e avesse convenuto come abbiamo convenuto tutti noi oggi e sono certa che così come auspico che il PDL firmi questa proposta di emendamento anche lo stesso Defranceschi voglia unirsi a noi in questa vicenda che, ripeto, ci vede tutti attenti e sensibili, chi prima e chi dopo. Però tutto sommato in questi passaggi abbiamo sempre cercato, anche con queste riunioni tra Capigruppo, di recuperare quella solidarietà tra di noi che è fondamentale in questa fase e credo, consigliere Defranceschi, che se lei questo lo vuole riconoscere, tutto sommato anche questo emendamento va nella direzione che lei stesso ha suggerito a suo tempo e che comunque oggi abbiamo raggiunto. Pertanto sarebbe veramente opportuno per tante ragioni che questo aggiustamento che noi proponiamo immediatamente all’interno della nostra Aula attraverso la sollecitazione anche alle Camere, perché è un provvedimento di legge che dovrà assestarsi con la realtà dei fatti, da parte sua e del collega Bazzoni potesse trovare questa disponibilità.
Concludo dicendo che ovviamente mi esprimerò favorevolmente ma desidero anche esprimere un fortissimo apprezzamento nei confronti del collega Villani perché comunque sia questa è una lettera che ci anticipa e ci consente comunque di operare in una direzione che, anche se lui non è qui con noi, ci vede comunque solidali. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. Ho cercato di convincere il presidente Bazzoni a sottoscrivere il documento, e condivido il fatto che abbia detto di no, ma siccome in questo momento, prevale il sostegno ad alcuni principi fondamentali a cui ognuno di noi si ispira, qui prevale il fatto che noi siamo profondamente convinti che una situazione come quella attuale non andrebbe toccata perché già abbiamo provveduto a quello che la legge nazionale ci chiedeva di fare e abbiamo provveduto in maniera sollecita e senza nessuna resistenza né reticenza rispetto al provvedimento.
Siccome vogliamo mantenere questa posizione anche a futura memoria per non doverci poi pentire domani di atteggiamenti che oggi sotto la spinta emotiva andiamo a prendere, il nostro atteggiamento rimane questo e io ovviamente condivido il voto contrario espresso dal presidente Bazzoni. Però siccome stiamo parlando di una cosa seria e dopo aver salvaguardato i principi a cui ognuno si ispira dobbiamo anche tener conto dell’attività pragmatica che ci viene sottoposta, il mio intervento è per dire, ovviamente con il consenso dei colleghi, che premesso che noi saremmo stati per lasciare le cose come stanno, che siamo assolutamente contrari a una soluzione intermedia di ridurre del 10, del 5 o del 15 anche perché andare a stabilire quanto vale economicamente la prestazione di un Consigliere che viene sospeso diventa assolutamente difficile.
Per inciso dico anche che accedendo a questa considerazione potremmo anche considerare quanto vale l’attività di un Consigliere in carica rispetto agli emolumenti che prende perché se cominciamo a indagare quanto uno lavora, cosa fa, qual è il risultato, ecc. ci infiliamo in un ginepraio che credo non valga la pena percorrere per nessuno. Quindi scartata l’ipotesi intermedia certamente, se avessimo dovuto superare le nostre remore iniziali, saremmo anche noi per la riduzione a zero.
Il procedimento scelto ci sembra un procedimento corretto perché si fonda anche sul presupposto di un progetto di legge nazionale che deve dare la possibilità alla Regione di comportarsi anche come viene richiesto, quindi condividiamo il procedimento e come subordinata condividiamo anche la riduzione a zero in questo caso. Rimaniamo fermi sul principio di base perché credo che su argomenti come questi prevalga la posizione di principio e noi per questo voteremo contro l’ordine del giorno anche con gli emendamenti proposti.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Lombardi.
A questo punto procediamo alla chiusura di questo argomento.
Ricordo gli scrutatori che sono i consiglieri Serri, Moriconi e Leoni.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno oggetto 4396/1, a firma dei consiglieri Monari, Naldi, Corradi, Noè, Barbati, Grillini, Riva, Favia e Donini.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’ordine del giorno è approvato.
Passiamo alla votazione dell’oggetto 4396.
A me risulta che non parteciperanno alla votazione il consigliere Defranceschi e il consigliere Naldi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Anch'io non partecipo al voto.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Diamo atto che i consiglieri Defranceschi, Naldi e Favia hanno dichiarato di non partecipare al voto.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 4396.
(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Costi): L'Assemblea approva.
OGGETTO 4397
Delibera: «Comunicazione in merito alla sospensione di diritto di un consigliere regionale (proclamato eletto per temporanea sostituzione) ai sensi dell'art. 8 del d.lgs. 31 dicembre 2012 n. 235 e alla sostituzione temporanea con affidamento della supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere ai sensi dell'articolo 16 bis della legge 17 febbraio 1968 n. 108 (D.P.C.M. del 5 agosto 2013, notificato in data 28 agosto 2013).» (137)
PRESIDENTE (Costi): Visti:
il D.P.C.M. 5 agosto 2013, notificato dalla Prefettura di Bologna con nota acquisita al prot. n. 34398 del 28 agosto 2013, con il quale è stata accertata la sospensione del signor Giampaolo Lavagetto dalla carica di consigliere regionale della Regione Emilia-Romagna, a decorrere dal 21 maggio 2013 (data della convalida dell’elezione del consigliere, proclamato eletto per temporanea sostituzione in data 23 aprile 2013), ai sensi degli articoli 7 e 8 del decreto legislativo 31 dicembre 2012 n. 235, essendo stata emessa dal Tribunale di Parma, nei suoi confronti, condanna non definitiva per il reato di peculato (art. 314 c.p.) con sentenza n. 325/2011 del 12 ottobre 2011;
il D.Lgs. 31 dicembre 2012, n. 235 "Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190" e in particolare:
- l’art. 7 "Incandidabilità alle elezioni regionali" ove (comma 1 lett. c)), tra altro, si prevede che non possono essere candidati alle elezioni regionali, e non possono comunque ricoprire la carica di consigliere regionale, coloro che hanno riportato condanna definitiva per il delitto previsto dall’articolo 314 c.p.;
- l’art. 8 "Sospensione e decadenza di diritto per incandidabilità alle cariche regionali" che dispone la sospensione di diritto dalle cariche indicate all'articolo 7, comma 1, del medesimo decreto, tra le quali in particolare quella di consigliere regionale, stabilendo:
"1. Sono sospesi di diritto dalle cariche indicate all'articolo 7, comma 1:
a)coloro che hanno riportato una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati all'articolo 7, comma 1, lettere a), b), e c);
b)omissis...
c)omissis...
2. omissis...
3. Nel periodo di sospensione i soggetti sospesi, fatte salve le diverse specifiche discipline regionali, non sono computati al fine della verifica del numero legale, né per la determinazione di qualsivoglia quorum o maggioranza qualificata. La sospensione cessa di diritto di produrre effetti decorsi diciotto mesi. La cessazione non opera, tuttavia, se entro il termine di cui al precedente periodo l'impugnazione in punto di responsabilità è rigettata anche con sentenza non definitiva. In quest'ultima ipotesi la sospensione cessa di produrre effetti decorso il termine di dodici mesi dalla sentenza di rigetto.
4. A cura della cancelleria del tribunale o della segreteria del pubblico ministero i provvedimenti giudiziari che comportano la sospensione ai sensi del comma 1 sono comunicati al prefetto del capoluogo della Regione che ne dà immediata comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri il quale, sentiti il Ministro per gli affari regionali e il Ministro dell'interno, adotta il provvedimento che accerta la sospensione. Tale provvedimento è notificato, a cura del prefetto del capoluogo della Regione, al competente consiglio regionale per l'adozione dei conseguenti adempimenti di legge. Per la regione siciliana e la regione Valle d'Aosta le competenze di cui al presente articolo sono esercitate, rispettivamente, dal commissario dello Stato e dal presidente della commissione di coordinamento; per le province autonome di Trento e di Bolzano sono esercitate dai rispettivi commissari del Governo. Per la durata della sospensione al consigliere regionale spetta un assegno pari all'indennità di carica ridotta di una percentuale fissata con legge regionale.
5. La sospensione cessa nel caso in cui nei confronti dell'interessato venga meno l'efficacia della misura coercitiva di cui al comma 1, ovvero venga emessa sentenza, anche se non passata in giudicato, di non luogo a procedere, di proscioglimento o di assoluzione o provvedimento di revoca della misura di prevenzione o sentenza di annullamento ancorché con rinvio. In tal caso la sentenza o il provvedimento di revoca devono essere pubblicati nell'albo pretorio e comunicati alla prima adunanza dell'organo che ha proceduto all'elezione, alla convalida dell'elezione o alla nomina.
6. Chi ricopre una delle cariche indicate all'articolo 7, comma 1, decade da essa di diritto dalla data del passaggio in giudicato della sentenza di condanna o dalla data in cui diviene definitivo il provvedimento che applica la misura di prevenzione.".
Si dà pertanto atto della sospensione di diritto dalla carica di consigliere regionale di Giampaolo Lavagetto (proclamato eletto per temporanea sostituzione), ai sensi degli articoli 7 e 8 del decreto legislativo 31 dicembre 2012 n. 235, a decorrere dal 21 maggio 2013.
È doveroso ora procedere alla temporanea sostituzione del consigliere regionale sospeso e pertanto richiamo la legge 17 febbraio 1968 n. 108 "Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale" e in particolare l’art. 16-bis "Supplenza" dal quale discende che nel caso di sospensione di un consigliere intervenuta ai sensi dell'art. 15, comma 4-bis, della legge 19 marzo 1990, n. 55 - ora art. 8, commi 1, 2 e 3 del citato d.lgs. 235/2012 - "il consiglio nella prima adunanza successiva alla notificazione del provvedimento di sospensione da parte del commissario di Governo, e comunque non oltre trenta giorni dalla predetta notificazione, procede alla temporanea sostituzione, affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere al candidato della stessa lista che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti. La supplenza ha termine con la cessazione della sospensione. Qualora sopravvenga la decadenza si fa luogo alla surrogazione ai sensi dell’articolo 16".
Richiamo altresì per relationem il verbale dell’Ufficio di Presidenza del 4 settembre 2013.
Richiamo la delibera di Assemblea legislativa n. 111 del 23 aprile 2013 con cui si è provveduto alla sospensione del consigliere regionale Luigi Giuseppe Villani ed alla temporanea sostituzione con affidamento della supplenza per l’esercizio delle funzioni di consigliere, a far data dal 23 aprile 2013, al sig. Giampaolo Lavagetto, in quanto primo dei candidati non eletti nella lista provinciale n. 4 avente il contrassegno "PDL", per la quale è stato eletto il consigliere Villani, come da verbale dell’Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Parma, relativo alla elezione dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna - anno 2010.
Do atto che dal medesimo verbale dell’Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Parma, risulta secondo dei candidati non eletti nella lista provinciale n. 4 avente il contrassegno "PDL", per la quale è stato eletto il consigliere Villani, la sig.ra Cinzia Camorali. Il Consiglio procede pertanto alla temporanea sostituzione, ai sensi dell’art. 16-bis della l. 108/68, del consigliere Lavagetto, affidando la supplenza per l’esercizio delle funzioni di consigliere alla sig.ra Cinzia Camorali a far data dalla seduta odierna.
Successivamente l’Assemblea deve esaminare d’ufficio la condizione del consigliere supplente. Rammento, a tal fine, il secondo comma dell’articolo 17 della citata legge elettorale "nessuna elezione può essere convalidata prima che siano trascorsi quindici giorni dalla proclamazione". I consiglieri divengono titolari dei diritti, dei doveri e delle prerogative inerenti la loro funzione secondo le leggi e lo Statuto regionale (art. 1 del Regolamento interno).
Il presente atto sarà immediatamente pubblicato nel BURERT e trasmesso alla Prefettura di Bologna a riscontro dell’adozione degli adempimenti di legge conseguenti alla notifica del DPCM del 5 agosto 2013 ex art. 8 comma 4 del d.lgs. n. 235 del 2012.
Invito la consigliera Camorali, se presente, a prendere posto tra gli altri consiglieri.
(entra la consigliera Camorali)
PRESIDENTE (Costi): L’Aula si è ricostituita con tutti i Consiglieri. Auguro alla nuova Consigliera buon lavoro credo a nome di tutta l’Aula e passiamo immediatamente all’oggetto successivo.
OGGETTO 4435
Comunicazione del Presidente della Regione sulle modifiche alla composizione della Giunta (art. 5 comma 3 del Regolamento dell'Assemblea) (Discussione e conclusioni)
(Ordine del giorno oggetto 4435/1 - Presentazione e discussione) (93)
PRESIDENTE (Costi): Sulla base dell’art. 5, terzo comma, del Regolamento dell’Assemblea, noi abbiamo già provveduto con l’ordine del giorno aggiuntivo a inviare il decreto con cui il Presidente della Giunta ha provveduto a modificare l’assetto della Giunta, che voi sapete è competenza esclusiva del Presidente, ma come si fa per la nomina anche in eventuali casi di revoca chiaramente c’è il passaggio in Aula. Voi avete già l’atto, siete già a conoscenza di tutto, pertanto apro il dibattito.
Su questa comunicazione si può intervenire, non si vota, sono cinque minuti a testa per ogni Consigliere e chiaramente poi ci sarà la possibilità per il Presidente Errani, se lo riterrà opportuno, di intervenire al termine.
Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà. Vi prego di rimanere nei cinque minuti.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Colleghi Consiglieri, questa comunicazione, signor Presidente, in una leale ottica di collaborazione istituzionale è stata da lei voluta oltre che penso che per la richiesta che vi era stata da parte del nostro gruppo e anche di altri gruppi per riferire di questo grave problema politico-amministrativo che si è rilevato nell’operato della sua Giunta.
Questa sfiducia data a un Assessore che, ricordo, aveva delle deleghe di grandissima importanza per la vita della società emiliano-romagnola, come le politiche di prevenzione dello stato dell’ambiente, la pianificazione e la gestione del sistema delle aree protette e dei siti, la pianificazione e la gestione delle risorse idriche, soprattutto la pianificazione e gli indirizzi per la gestione dei rifiuti, le bonifiche dei siti inquinati, politiche in materia di riqualificazione urbana, quindi delle deleghe assolutamente delicate, e questo ritiro delle deleghe che lei ha dovuto fare ritengo di prendere per buono già il suo stringato comunicato rispetto alle ragioni, perché si è aperto una sorta di dibattito per cui potessero esserci delle ragioni di tipo personale che a noi francamente non interessano ma invece delle ragioni politico-istituzionali di un corretto rapporto con gli attori della società regionale con le categorie che si riferivano all’azione amministrativa dell’Assessore a cui lei ha ritirato le deleghe.
Un errore ci può stare nella scelta dei dodici collaboratori. Vi erano state, Presidente, delle avvisaglie nel corso di questo inizio di legislatura e quindi le chiedo, Presidente, se vorrà nell’atto di replica, di dirci se questo carico oneroso di deleghe così importanti sarà ridistribuito e in capo a lei, che di incarichi ne ha veramente tanti, e le chiediamo anche, signor Presidente, in omaggio a quel progetto di legge di riduzione degli Assessori che verrà in seconda lettura, già approvato a maggioranza in prima lettura, di non sostituire l’Assessore che ha revocato proprio in omaggio anche a questa nuova legge che l’Assemblea ha votato.
Certamente vi è anche - l’avevo già sottolineato - uno scenario di un eventuale rapporto con la forza politica dell’Italia dei Valori che non è più rappresentata da Di Pietro nel Parlamento nazionale ma che ha ancora degli esponenti qui presenti in Aula e ha anche un autorevole esponente in questa Regione.
Noi non vogliamo pensare, Presidente, che questa abbia potuto essere anche una sostituzione per un eventuale riposizionamento e ricollocamento di personale politico, sempre all’interno dell’Italia dei Valori, magari una donna che sia stata anche già deputato, ma vogliamo pensare soltanto che da parte sua si è rotto quel patto fiduciario che lega lei ai suoi collaboratori - ho ancora conservato questo bellissimo libretto che lei ci ha consegnato "La tua Regione e il chi è della nuova Giunta" con un profilo fatto molto bene di tutti gli Assessori - e quindi le chiediamo, Presidente, come le avevo già detto, di evidenziare bene in quest’Aula il problema politico-amministrativo per cui ha rotto la fiducia con l’Assessore Freda che certe partite sulle tematiche ambientali vadano avanti necessariamente, data la loro importanza, di non sostituire l’Assessore revocato in omaggio a quel progetto di legge che quest’Aula ha già votato e che verrà in votazione conclusiva in quest’Aula che riduce il numero degli Assessori a dieci.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Siamo davanti a un atto insolito per le modalità e quindi dobbiamo capire esattamente che cosa è successo. Lei sa benissimo, perché è persona intelligente, che non si può ridurre la cosa a un contrasto di tipo personale. Conosco un po’ Sabrina Freda, magari ha un carattere forse un po’ spigoloso ma non certo da motivare un allontanamento per motivi personali. Io credo che le divergenze fossero di tipo amministrativo.
Lei ha parlato anche di mancanza di dialogo con l’esterno di questo Palazzo, ma credo riferendosi più che altro alle istituzioni e forse anche a qualche associazione di categoria, ma questo capita anche ad altri Assessori di non assecondare le volontà di determinate associazioni di categoria, come gli agricoltori che hanno degli interessi particolari e un Assessore è anche giusto che si metta contro degli interessi particolari perché deve tutelare tutta la collettività. Penso al piano sui nitrati che ad esempio l’Assessore Freda ha spinto.
L’Assessore Freda non era il mio Assessore ideale, sicuramente però cercava su alcuni temi di avere una sensibilità un minimo attuale, non sempre sviluppista e industrialista ma che fosse al passo con i tempi con l’ecologia e con la sopravvivenza della nostra specie. Non era certo Muzzarelli sulle tematiche ambientali, quindi in determinate occasioni ho potuto condividere le sue azioni, specie sul tema dei rifiuti.
Qui vengo al dunque, Presidente. Ho qui una lettera che l’Assessore Freda ha mandato alla Provincia di Modena in merito alla modifica dell’AIA dell’inceneritore di via Cavazza per dare l’agibilità come classificazione R1 (Recupero energetico da rifiuti) e per prendere i relativi incentivi pubblici, un grosso business per Hera e per chi gestisce l’impianto e in qualche modo anche per i soci. Un qualcosa che porterà l’incremento della combustione, una combustione che oggi è il grosso problema dell’inquinamento. L’aveva fatto precedentemente, a inizio agosto, e lei cita proprio l’inizio di agosto come momento di inizio del conflitto con l’Assessore. L’ha fatto su Ferrara e c’è stata la stessa tematica. Quindi io ho visto per la prima volta un Assessore andare a contrastare degli interessi molti grossi.
Possiamo definire Hera una delle società più grandi di questa regione, tant’è che ha il bilancio maggiore del Comune di Bologna e ormai quasi controlla più Hera la politica di quanto i sindaci siano in grado di controllare Hera. C’è una simmetrica informativa incredibile. Il famoso mostro quotato in Borsa sfuggito dal controllo dei piccoli sindaci.
Qui abbiamo un Assessore regionale che per la prima volta fa due cose importanti: in primo luogo si mette contro questi colossi andandogli a intralciare un business e in secondo luogo spezza una catena che forse per voi è un punto di forza ma per me è un punto debole della politica di chi amministra da cinquant’anni la cosa pubblica in questa regione, ovvero il fatto che ci si aiuti molto essendo principalmente della stessa forza politica tra Comuni, Provincia e Regione, la possibilità di gestire una serie di affari anche nelle vostre relazioni politiche interne al partito.
È legittimo, però Sabrina Freda non gestisce le cose in questa maniera, da pubblico amministratore con posta certificata invia una lettera alla Provincia di Modena, come aveva già fatto a Ferrara, e fa dei rilievi tecnici sul coefficiente energetico che doveva essere utilizzato per poter essere classificati R1, sui piani sovra-provinciali che dovevano essere attesi, giusti o sbagliati che fossero - magari qualcuno farà un ricorso al TAR - ma non ho elementi per dire se sotto il profilo tecnico il suo Assessorato fosse nel giusto o meno.
Politicamente sono assolutamente d’accordo con il ridurre il più possibile l’incenerimento dei rifiuti, e anzi qui non parliamo di rifiuti ma di speciali non pericolosi, quindi di materiale di cui noi non dovremmo incentivare la combustione perché dovremmo puntare a ridurre l’inquinamento, e non esiste combustione pulita, nemmeno quella del metano, figuriamoci quella dei rifiuti, che produce una serie di sostanze che noi non potremmo mai abbattere proprio perché non le possiamo conoscere in toto.
Quello che le chiedo, Presidente, è se lei ha chiesto all’Assessore Freda, quando dalla Provincia di Modena, il Presidente Sabattini è venuto da lei disperato per questo Assessore che stava aggredendo le competenze della Provincia svolgendo in realtà il suo lavoro, di cancellare questa lettera dicendo alla Provincia che si era sbagliata, che l’aveva inviata per sbaglio, le chiedo se lei ha chiesto espressamente di dimenticare a un suo Assessore questi rilievi tecnici nati in seno all’Assessorato e le chiedo di chiarire quindi quali fossero i reali dissidi su cui lei non ha ravvisato il dialogo, che non vuol dire obbedire a qualcuno, per quanto è una figura di sua fiducia - penso che l’Assessore abbia una sua autonomia - nel programma di mandato ma non penso che ne sia uscita, quindi quali sono i problemi politici che lei ha ravvisato nella gestione delle tematiche ambientali da parte dell’Assessore Freda e chiederei di lasciare da parte le tematiche personali perché noi non possiamo crederci, Presidente.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di parlare il consigliere Sconciaforni. Ne ha facoltà.
SCONCIAFORNI: Grazie, presidente. Per quanto riguarda la Federazione della Sinistra voglio essere molto chiaro. A noi non interessano discorsi su presunte o certe dietrologie, non interessano i non detti, non interessa la discussione su formulazioni astratte di presunti complotti o strategie non ufficializzate. Noi vogliamo stare sul merito delle cose, distinguendo i due punti che invece sui giornali si sono intrecciati. Il primo riguarda l’atto in sé, cioè quello della revoca delle competenze e delle deleghe sulle politiche ambientali da parte del Presidente Errani nei confronti dell’Assessore Freda, un tema di esclusiva competenza del Presidente e questo è il primo punto di merito rispetto al quale noi prendiamo atto.
Prendiamo atto di quelle che sono state le dichiarazioni fatte e formulate sui giornali dal Presidente e rispetto alle quali ribadisco che non siamo assolutamente interessati a formulare dietrologie o ragionamenti astratti su presunti complotti. L’altro punto è invece il merito della discussione che si è intrecciata rispetto a questo primo punto, cioè il piano regionale dei rifiuti dell’Emilia-Romagna. Su questo piano c’è una discussione che è partita, che si sta trattando oltre che nella Giunta evidentemente anche nella Commissione competente, è una discussione non terminata e su questo noi siamo evidentemente molto interessati e staremo al merito di quello che verrà discusso all’interno della Commissione, portando evidentemente con chiarezza e nettezza quello che è il nostro contributo e quella che è la nostra opinione rispetto a come deve essere formulato il piano regionale sui rifiuti. Questa discussione di merito è una discussione in corso, vi parteciperemo, abbiamo le nostre proposte, che peraltro sono note e più volte ribadite, che vanno dal tema dell’incremento ad esempio della raccolta differenziata, che vanno al tema della più generale riduzione nella nostra regione di produzione dei rifiuti e che vanno fino ad arrivare al tema, per noi sicuramente importantissimo, della progressiva riduzione del numero degli inceneritori nella nostra regione. Questi temi che sono le nostre proposte politiche da sempre sono i temi che noi porteremo e stiamo già portando con convinzione all’interno della Commissione e su questo ci confronteremo nel merito man mano che la discussione va avanti portando avanti le nostre proposte e traendo evidentemente le nostre conclusioni quando ci troveremo di fronte al piano generale dei rifiuti dell’Emilia-Romagna. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Sconciaforni.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente. Il Presidente ha detto a tutti che si è rotto un rapporto fiduciario. Io non credo che il Presidente Errani sia arrivato senza tormenti e a cuor leggero a questa conclusione per quanto lo posso conoscere. Io ho conosciuto altri dirigenti, politici e amministratori ed Errani mi sembra una persona che non si va a cercare i conflitti. Lo dico perché per esempio ho conosciuto Cofferati e lui sì che si andava a cercare i conflitti, e non mi pare questo il caso.
Sicuramente la cosa mi ha rammaricato, mi è dispiaciuto anche per l’Assessore Freda di cui avevo apprezzato anche in alcuni casi la tenacia e la fermezza delle sue convinzioni, però quello che ho detto lo credo veramente sul Presidente Errani. Voglio poi dire che da quando c’è l’elezione diretta del Presidente della Regione nella scelta degli Assessori l’aspetto fiduciario prevale su quello politico. Si può essere d’accordo, si può essere non d’accordo ma è così. Io penso che il potere affidato dalla legge, non a Errani ma a tutti i Presidenti delle Regioni, nonché i sindaci, di scegliere la sua squadra di Giunta sia un potere molto alto che ha generato anche degli squilibri per esempio nel rapporto con i Consigli. Io per esempio ritengo che sia già di per sé un potere molto alto che non ha bisogno di altro.
Non ha bisogno per esempio del fatto che il Presidente si possa scegliere anche il listino e infatti sono per il superamento del listino per ricreare un equilibrio tra Giunta e Consiglio, però adesso questa è la situazione, la parte fiduciaria prevale su quella politica e se poi nel caso concreto il partito che ha espresso a suo tempo la proposta di Sabrina Freda, che è l’IDV, afferma pubblicamente che non ritiene che vi siano ragioni politiche faccio fatica a comprendere il fatto che altri sollevino ragioni politiche e vogliano discutere di queste. Dopodiché - su questo concordo con il consigliere Sconciaforni - è abbastanza inutile procedere con supposizioni e congetture. Noi abbiamo due importanti scadenze su materie che riguardavano e riguardano l’Assessorato che faceva capo a Sabrina Freda: il piano dei rifiuti, di cui l’Assessore Freda ci aveva già illustrato una bozza che in linea di massima noi condividevamo, ma ancora più condivisibile dal nostro punto di vista - parlo a nome del gruppo che rappresento - e anche più importante per il processo democratico e partecipativo che ha alle spalle è la proposta di legge sui rifiuti per promuovere la raccolta differenziata e la tariffa puntuale. Siccome questi sono due appuntamenti che sono molto vicini su questi atti concreti che ci aspettano esprimeremo la nostra valutazione politica sugli atti della Giunta e sugli atti di questo Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.
Nel frattempo vi si sta distribuendo un ordine del giorno su questo oggetto a firma del consigliere Favia.
GRILLINI: Grazie, presidente. Sul piano personale questa vicenda mi lascia un po’ di amarezza perché conoscevamo l’Assessore Freda, fino a qualche tempo fa ero parte del partito dell’Italia dei Valori che l’aveva indicata come componente di Giunta, e penso che comunque la si voglia rubricare questa vicenda sia una vicenda che abbia un margine di sgradevolezza inevitabile. Anche io prendo atto che gli Assessori sono nominati con atto fiduciario del Presidente, però penso di non dire cose sbagliate quando si afferma che in qualche modo le forze politiche presenti in questo Consiglio, e segnatamente le forze politiche della maggioranza, concorrono, sia pure prendendo atto del ruolo che la legge affida al Presidente, la nomina della Giunta, alla composizione della Giunta sul piano dei nomi, nei fatti e anche sul piano delle scelte politiche.
In questo caso si parla di un’area politica che alle elezioni prese il 7 per cento dei voti ed espresse quattro Consiglieri regionali. Sappiamo quali erano i contenuti che a suo tempo in campagna elettorale avevano animato la campagna regionale dell’Italia dei Valori - sono stato capo-lista a Bologna - come legalità, moralità, rispetto delle regole, difesa della Costituzione, scuola pubblica, laicità, diritti civili. La mia preoccupazione più di chiedere una sostituzione a livello di Giunta perché questa politica che era stata condivisa dal 7 per cento dei cittadini emiliano-romagnoli che avevano dato un contributo importante alla vittoria del centrosinistra, perché almeno noi come maggioranza non possiamo ovviamente non rallegrarci, è che questi valori continuino a essere presenti dentro il lavoro della Giunta.
Personalmente sono d’accordo, e anzi lo ribadisco, sul fatto che avendo noi votato una legge per la riduzione del numero degli Assessori regionali sia giusto non sostituire questo Assessore e sia giusto che le deleghe rimangano in capo al Presidente della Regione. Come hanno detto anche altri colleghi, sarà il Presidente a riferirci su tematiche di così grande rilievo come la gestione dei rifiuti e le questioni ambientali che rappresentato tanta parte della preoccupazione dell’opinione pubblica, quindi è bene da questo punto di vista cogliere questa vicenda per rilanciarla in positivo dando subito un segnale sulla riduzione del numero degli Assessorati, quindi dicendo con chiarezza che la sostituzione non ci sarà. Tuttavia rimane il problema politico che rappresentavo in precedenza. È evidente che al di là delle vicissitudini che hanno riguardato l'Italia dei Valori, che hanno portato il sottoscritto a lasciare il partito anche se in maniera consensuale, nel senso che personalmente mantengo buoni rapporti con l’attuale segretario - penso che quando ci sono delle rotture politiche bisogna sempre cercare di gestirle con stile, o perlomeno uno ci prova - ritengo che quella politica, quei valori e quei contenuti non siano venuti meno. Al di là delle vicissitudini che hanno riguardato l’Italia dei Valori - mantengo ottimi rapporti anche sul piano personale - spero e auguro che questa forza politica abbia la capacità di riprendersi e di ritornare a dare il suo contributo come un tempo con il grande consenso popolare che aveva, sono convinto che non sono le vicissitudini del partito ad avere contribuito a una situazione di questo tipo e ribadisco che è assolutamente necessario, visto che un Consiglio viene eletto per cinque anni, quindi non concordo con chi dice che se le vicissitudini di un partito ne modificano la composizione viene meno la scelta fatta in quel momento al momento del voto di quell’elettorato, noi dobbiamo rispettare quella scelta, quel 7 per cento, il fatto che vi siedono quattro Consiglieri eletti in quel modo e con quei contenuti che a mio parere rimangono vivi e che è giusto che siano adeguatamente rappresentati e che abbiano la loro agibilità politica anche a livello di Giunta.
Quindi chiedo in particolare al Presidente Errani nelle sue conclusioni se vorrà dirci come questa esigenza che io ritengo opportuna e rilevante possa trovare risposta in questo anno e mezzo di fine mandato, per esempio con un tagliando di maggioranza. Questa vicenda non modifica ovviamente le questioni di maggioranza, non la scalfisce - sono un po’ perplesso sul comunicato che è stato fatto da questo punto di vista - e lascio l’interrogativo esposto prima al Presidente.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Leoni. Ne ha facoltà.
LEONI: Grazie, presidente. Penso di essere molto lontano politicamente dall’Assessore Freda e più volte abbiamo avuto l’occasione di polemizzare anche in quest’Aula, però se siamo qui in quest’Aula è evidente che c’è qualcosa che va un po’ al di là di vertenze meramente personali tra il Presidente e l’ex Assessore Freda e se siamo qui una valutazione non la lascio solamente al Presidente Errani ma chiedo alcune delucidazioni perché vengo da un territorio che ha visto l’Assessore Freda scontrarsi parecchie volte con amministratori locali della provincia di Modena per più settori, dalla tutela delle falde acquifere al piano dei rifiuti, molte volte nelle quali ci sono stati reciproci scambi di accuse, anche pesanti - ho risposte a interrogazioni regionali dove si evidenzia che determinati enti locali della provincia di Modena non hanno rispettato determinati adempimenti - e quindi ci sono prese di posizione molto forti. In più c’è una sequenza temporale di questioni che si sono portate avanti che partono dal febbraio scorso quando l’ex Assessore Freda ha mandato una lettera a tutte le Province dell’Emilia-Romagna, tra cui quella di Modena - vi eviterò di leggerla - dove in sostanza, non avendo più la competenza che riguardava il piano dei rifiuti a modificare i propri piani di gestione dei rifiuti, si diceva che non si poteva procedere alla modifica delle autorizzazioni rilasciate sulla base delle pianificazioni vigenti. È stato un invito non recepito dalla Provincia di Modena che in una data particolare, il 14 agosto, mentre tutti sono in ferie, decide di modificare quello che era stato un totem della discussione che per anni c’è stata in Provincia di Modena, ossia che nell’inceneritore di Modena potevano essere conferiti solamente rifiuti provenienti dalla provincia di Modena, e infatti con questa determina si decide che nell’inceneritore di Modena possano arrivare rifiuti da tutte le parti d’Italia. Hera poi ci assicura che arriveranno solo da tutta la regione, ma delle assicurazioni di Hera francamente non so cosa farmene. Allora non solo con quella scelta la Provincia di Modena sconfessa quanto essa stessa aveva deciso con le amministrazioni locali, ma a questo punto ci sarebbe anche da chiedersi peraltro perché i modenesi dovrebbero implementare la raccolta differenziata se non avranno un ritorno in bolletta e un ritorno quantomeno in salute conferendo meno rifiuti in quell’inceneritore, ma questi sono particolari su cui non è bene entrare. Però il 6 settembre l’Assessore Freda manda un’ulteriore lettera, che ha già citato un collega, dove si fanno anche in questo caso dei rilievi, a cui non ci sarà mai una risposta perché due giorni dopo il Presidente Errani abbandona la nota capacità di mediazione che gli è unanimemente riconosciuta e decide di tagliare la testa all’Assessore Freda.
Il problema è che l’Assessore Freda e i tecnici che stilano queste lettere fanno rilievi di carattere tecnico nei confronti della Provincia di Modena che poi produce azioni che impattano sulla vita dei cittadini. Allora il problema diventa che se il presidente Errani mantiene le deleghe dell'assessore Freda, quegli stessi tecnici che hanno stilato, immagino, le lettere, rimangeranno essi stessi quello che si può fare con un assessore, cioè tagliargli la testa, mandarlo via grazie alle leggi in vigore, oppure prenderanno le posizioni che sono state dette in quelle lettere, cioè che quella determina ha caratteri di illegittimità? Questo è il vero problema ed è un problema non da poco. Non è solo un problema di una rissa all'interno del centrosinistra di questa Regione o di una rissa all'interno della Giunta o di una rissa tra amministratori della stessa maggioranza di sinistra e una componente di carattere regionale della stessa maggioranza di sinistra. E' evidente che da questo punto di vista sono necessarie delle risposte che vanno al di là di: abbiamo litigato, aveva un carattere che non mi piaceva, la mattina non mi salutava quando passavamo per i corridoi. E' evidente che serve una presa di posizione, che però, se mantenuta esattamente come dicevano gli uffici, sconfesserebbe quanto deciso nel caso della Provincia di Modena. Forse potrebbe essere questo...
PRESIDENTE (Costi): Consigliere, è terminato il tempo.
LEONI: Concludo. Vedo che il presidente Errani sorride e conferma tutti i miei dubbi. Da questo punto di vista, le faccio solo un invito, presidente, come hanno fatto tutti gli altri. L'unica cosa positiva in tutta la questione è che c'è un assessore in meno in questa Giunta. Non lo dico per gli altri colleghi, ma perché riduciamo gli assessori così come abbiamo fatto con i consiglieri, assessore Bortolazzi, cioè, anche noi ci siamo ridotti tempo fa. Ci sarà una Giunta più snella, lei, presidente Errani, si terrà le deleghe e risponderà a tutte le interrogazioni che avevo fatto alla Freda, mi risponderà lei d'ora in avanti e vedremo se avevano ragione gli interessi del presidente Sabatini e di determinati moloch economico-finanziari che pesano in questa Regione, o se aveva ragione qualcuno a cui è stata tagliata la testa.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Leoni.
Ho bisogno di chiedere all'Aula la sua disponibilità. Il Presidente Errani mi ha informato che oggi pomeriggio non riuscirà ad essere in Aula, quindi vi chiedo di terminare questa mattina. Su questo atto non si vota, ma poi, oggi pomeriggio, essendoci un ordine del giorno presentato dal consigliere Favia, si svolgeranno le dichiarazioni di voto e, dopo, il voto, quindi rimandiamo ad oggi pomeriggio, ma ora farei intervenire il Presidente visto che mi ha chiesto di intervenire questa mattina. Prima però hanno chiesto la parola il consigliere Bazzoni e il consigliere Monari. Rimanete nei cinque minuti, grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bazzoni. Ne ha facoltà.
BAZZONI: Grazie, presidente. Caro presidente Errani, lei ha finalmente deciso di liberarsi dell'assessore di minore spessore politico della sua Giunta. Sabrina Freda è stata infatti un'amministratrice che ha guardato con troppo favore l'estremismo ambientalista e molto spesso in contraddizione con le posizioni dei suoi colleghi in Giunta regionale.
Attenzione, però, caro presidente, perché la revoca dell'incarico all'assessore Freda non assolve per niente l'amministrazione che lei guida dai tanti errori che ha commesso in materia ambientale, specie in questi ultimi anni. La protervia ambientalista che ha caratterizzato la gestione dell'assessorato da parte della Freda è stata, infatti, fin troppo assecondata dal PD, che ha nel suo DNA derive estremiste, compresa quella ambientalista, da cui non si riesce mai completamente a liberare.
In concreto, l'amministrazione regionale, dal Piano energetico ai nuovi carrozzoni che hanno sostituito l'Ente parco, è responsabile, con leggi e provvedimenti sbagliati contro i quali il PDL si è sempre battuto, dei gravi danni al territorio, all'agricoltura e all'economia regionale, che non possono essere riparati con un semplice licenziamento di questo assessore.
Si dice che il casus belli sia stato una diversa posizione sulle multiutility e sul Piano rifiuti. Ma non è proprio il PD che era in prima fila a fomentare demagogia sulla famosa "acqua pubblica", con i sindaci ai banchetti a raccogliere le firme per ingannare i cittadini visto che Hera e Iren sono ormai società per azioni multinazionali quotate in borsa e che perciò rispondono solo al mercato? Questa è l'ambiguità della sua Giunta, di tutte quelle a guida PD. Tutta la produzione legislativa e normativa dell'Emilia-Romagna risente di questa ambiguità.
Pensiamo che, anche senza l'assessore Freda, dovrà continuare la nostra opera di opposizione e di tentativo di miglioramento dei provvedimenti della sua Giunta in tema ambientale.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bazzoni.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Era già abbastanza imbarazzante che alcuni rappresentanti della maggioranza dovessero credere a questa favoletta della fiducia e della collegialità per non dover sentire che ci crede anche il PDL. Ma d'altronde non mi stupisco più di nulla perché ben altri consessi istituzionali e altre Aule hanno creduto a qualcosa di molto peggio. E' evidente che, per quanto riguarda la maggioranza, l'obbligo di dover restare deve portare anche a credere una cosa del genere, che francamente è incredibile. Non credo che, al di fuori di questo palazzo, ci abbia mai creduto nessuno.
Anche sulla stampa qualcuno ha detto che ultimamente l'assessore Freda è vicina ai Grillini. Devo ricordare che credo che sia uno degli assessori da me più massacrata in atti e parole, per cui sono assolutamente ben lontano da questo. Però è evidente anche ad un bambino che la signora Freda è stata fatta fuori dopo la goccia che ha fatto traboccare il vaso che è stato l'inceneritore di Modena, e ovviamente per il Piano dei rifiuti. Questo perché è evidente che in questa Regione, andare a dire a Hera e a Iren che bisogna fare la raccolta differenziata ed arrivare al 70 per cento, che abbiamo troppi inceneritori e troppe discariche, per cui alcune devono chiudere e non se ne devono fare altre, è una bestemmia che loro non possono sentire, non possono permettere che si continui a portare avanti.
Allora, rispetto al programma di Giunta, mi domando qual è la tutela dell'ambiente che ha intenzione di fare questa Regione, quanto è importante l'assessorato all'ambiente per questa Regione. Oggi questa è una delle regioni più inquinate d'Europa, anche dopo i quindici anni di suo governo, in cui la cementificazione spopola. Ieri l'assessore Peri mi ha risposto ad un'interrogazione in cui chiedevo se un grattacielo di Bologna fosse a norma rispetto alla sicurezza, dicendo che è una delega dei Comuni, che lui non ne sa nulla. Ma è vero, avete delegato tutto quanto ai Comuni perché questo è il sistema più comodo.
Abbiamo cave che devastano il territorio. Adesso andiamo a fare il nuovo Piano delle cave in cui riduciamo del 50 per cento, cioè faremo il 50 per cento di sabbia di quello che abbiamo fatto negli ultimi dieci anni, perché abbiamo ancora molto bisogno di cemento. In questa regione spopolano i pozzi petroliferi anche nei parchi - a proposito, appunto, di ambiente - perché non devono esistere pregiudiziali neanche nei parchi per fare dei pozzi petroliferi. E a proposito dei prodotti tipici, questa Regione è costellata di impianti a biomasse perché quella è la vera agricoltura che noi abbiamo in mente.
Allora la domanda è: chi è che governa questa regione? E' il programma dello stop al consumo di territorio? E' il programma della raccolta differenziata al 70 per cento che lei ci aveva detto quando è arrivato qua e quando anch'io ero qua il primo giorno? Chi è che tira le fila di tutto questo? Secondo me, presidente, a guidare questa regione non è nemmeno lei. Sono i cavatori, ai quali, guarda caso, da vent'anni non aumentiamo le tariffe di cava; sono alcuni, neanche tutti, ma molti costruttori edili, alcune cooperative che comperano terreni agricoli e, misteriosamente, dopo due anni - a proposito di delega ai Comuni e alle Province - se li ritrovano edificabili; sono i petrolieri, che finanziano le attività dei Comuni in modo da essere facilitati, evidentemente, poi, nelle autorizzazioni e nelle valutazioni di impatto ambientale; e sono, oggi, credo, nero su bianco per chiunque, le multiutility. Finiti gli interessi di tutti questi, ad un certo punto tocca all'assessorato all'ambiente.
E allora le dirò una cosa che la stupirà, presidente: nonostante i suoi tanti impegni e le sue tante cariche, anche importanti, che deve ricoprire, credo che faccia bene a tenersi queste deleghe perché tanto sono certo che per tutelare l'ambiente, il territorio in Emilia-Romagna, una mezzoretta alla settimana le basterà.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Il consigliere Monari ha ritirato la sua richiesta di intervento.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Grazie, presidente. Signor presidente, colleghi, rivendico oggi con forza e anche con un po' di orgoglio l'azione della nostra assessore all'ambiente in questi tre anni, perché tanto le ricordiamo tutte le sue battaglie importanti e che hanno avuto anche successo, come, per esempio, l'impegno perché la Regione Emilia-Romagna non modificasse il perimetro delle zone vulnerabili ai nitrati; l'importanza del sostegno sulla tutela dell'acqua pubblica; la tutela del deflusso minimo, quindi vitale, dei fiumi; oppure l'ultimo atto dell'assessore, la presentazione del piano preliminare per i rifiuti, di cui qua si è già parlato, e il conseguente ordine del giorno che abbiamo sottoscritto e votato in quest'Aula come forze di maggioranza.
Non penso che in una situazione difficile e complicata e molto importante come l'ambiente si potesse fare di più e meglio. Sono veramente convinta che l'assessore ci abbia messo tutto il suo impegno e tutta la linea politica che ha caratterizzato l'Italia dei Valori in questi anni per quello che riguarda il rispetto dell'ambiente. Ricordo che siamo stati noi a raccogliere le firme contro il nucleare. Quindi c'è, in questa azione dell'assessore, la nostra volontà di essere i paladini e di difendere l'ambiente in tutti i suoi aspetti.
Prendo anche atto però che è venuto a mancare il rapporto di fiducia. Come il presidente ha detto, è una sua prerogativa, la squadra di Giunta la fa il presidente, la fanno i sindaci. E' una delle poche prerogative che sono rimaste e quindi prendo atto di questa scelta, anche se con profondo dolore e rammarico.
Abbiamo chiesto - lo dico anche ai colleghi - un incontro con il presidente Errani insieme al Segretario nazionale Messina, in cui capiremo anche meglio le modalità e anche come proseguire quel rapporto che ha visto la nostra forza politica in questa Regione sostenere, insieme alla maggioranza, battaglie importanti. Qualche volta siamo stati anche noi a stimolare battaglie importanti, quindi crediamo di essere a tutti gli effetti un alleato importante che in questo momento è in estrema difficoltà. Non credo che oggi, come forza, possiamo dire niente altro. Aspetteremo l'incontro.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto la parola il consigliere Mandini, poi, se non c'è altro, chiuderei il confronto e darei la parola al presidente Errani.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.
MANDINI: Grazie, presidente. Non volevo intervenire, ma quello che ho sentito in quest'Aula mi impone di farlo. Faccio un intervento per ribadire alcune posizioni non solo del gruppo consiliare dell'IdV, ma dell'intero partito.
Certamente il fatto che è successo è grave. Quando rispetto ad un assessore di una Giunta viene a mancare il rapporto di fiducia con il presidente, il sindaco, con chiunque in quel momento è a capo dell'amministrazione, è veramente un fatto grave. Però, come ha detto la mia capogruppo Barbati, sul tema dell'operato dell'assessore Freda rispetto alle proprie deleghe credo che abbiamo, pure nelle diverse collocazioni politiche, apprezzato sicuramente l'impegno per portare una migliore qualità nella politica ambientale e, aggiungo, nella riqualificazione urbana di questa regione. Poi è ovvio che c'è un gioco delle parti. E sono molto sorpreso, in questa occasione, sentire la parte delle forze politiche di opposizione esprimersi in termini impropri e, aggiungo, inadeguati rispetto ai ruoli. Faccio riferimento alle parole del consigliere Bazzoni, che giudico gravi dal punto di vista del rispetto per un assessore, gravi nei termini per quello che Bazzoni rappresenta, cioè il capogruppo del PDL.
Purtroppo qui c'è il gioco delle parti, collega Defranceschi. Possiamo dire tutto, ma mi dispiace che non stiamo sul merito. Il merito credo che sia ciò che è arrivato in quest'Aula e abbiamo approvato a maggioranza: gli obiettivi di un Piano dei rifiuti condiviso sicuramente dalla maggioranza e sul quale noi e, sono certo, dagli interventi che ho sentito, gli altri Gruppi consiliari di maggioranza potranno solo intervenire per migliorare quegli obiettivi.
Non possiamo concettualmente accettare il principio, come partito, che tutto questo sia derivato da un'azione di nostra sudditanza o arresa ai poteri forti. Non avrei bisogno di ricordarlo, però sono storia di questo partito le battaglie che abbiamo fatto ad ogni livello contro lo strapotere delle multiutility. È storia ciò che il sottoscritto, rispetto ad Hera (e parlo di Hera perché rappresento in qualche modo anche la Provincia di Bologna), il sottoscritto e i nostri rappresentanti nelle istituzioni ad ogni livello, hanno fatto contro lo strapotere di Hera rispetto ai comuni cittadini. Ricordo che abbiamo votato contro la fusione Hera-Acea Gas, creando anche problemi, ovviamente, all'interno della maggioranza. Perciò non ci stiamo al gioco che improvvisamente la politica ambientale di questa Regione si dovrà arrendere agli strapoteri, che esistono indubbiamente.
Noi, consigliere Filippi, non siamo avvezzi, nel modo di fare la politica, a cercare ricollocazioni a livelli diversi di nostri esponenti politici. Non lo siamo stati in passato quando eravamo un partito con un forte consenso, non lo siamo oggi anche se non abbiamo più quel forte consenso. Non è il nostro modo di operare e di agire. Tant'è vero che per primi, a livello di Segreteria politica dell'Italia dei Valori regionale, abbiamo chiesto di non andare alla sostituzione dell'assessore Freda, per un motivo che riguarda ovviamente il nostro partito: perché non possiamo smentire l'operato politico degli obiettivi dell'assessore Freda e anche perché noi per primi, visto che in quest'Aula abbiamo concorso ed approvato in prima lettura la riduzione degli assessori promossa anche dall'Ufficio di Presidenza, vantiamo di avere una certa coerenza. Perciò rispetto agli inviti oggi fatti a non sostituire l'assessore Freda ai fini di ridurre gli assessori, e cogliendo l'occasione per parlare anche della proposta dell'ordine del giorno del consigliere Favia, dico che ancora oggi, in un momento, ripeto, che non è bello per nessuno, si vanno a cercare delle inutili strumentalizzazioni.
Chiudo dicendo che oggi non commemoriamo un defunto politicamente. Sono certo che Sabrina Freda, insieme al gruppo consiliare, insieme al partito dell'Italia dei Valori, insieme a tutti gli esponenti che ancora l'Italia dei Valori ha nelle istituzioni, continuerà la battaglia per migliorare la politica, in questo caso, ambientale e gli obiettivi che ci siamo dati tutti insieme. Non si mollerà di un millimetro. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.
Chiudo il confronto e do la parola al presidente Errani. Prego, presidente.
ERRANI, presidente della Giunta: Grazie, presidente; grazie, colleghi. Ho voluto che ci fosse questo confronto, peraltro statutariamente previsto, quindi era giusto. Sarò anche molto breve.
Ho ascoltato attentamente tutti gli interventi e so che cosa è la politica e quindi so quali sono le logiche e i ruoli, perfino quali sono le logiche di strumentalizzazione. Però ci sono delle verità semplici, che sono verità trasparenti. E la verità qual è? E' che ho registrato, non in una settimana, non in un mese, ma in questo percorso, una difficoltà nel metodo di lavoro e nelle diverse relazioni istituzionali e con la società regionale da parte dell'assessore Freda, di cui mi sono sempre fatto carico.
Io probabilmente, ma non voglio fare classifiche, sono il più dispiaciuto di tutti, credetemi. L'assessore Freda non mi è stata proposta dall'Italia dei Valori. Come sapete, l'Italia dei Valori mi aveva proposto una rosa di nomi, così come hanno fatto tutti gli altri partiti di maggioranza. Io ho scelto l'assessore Freda. E debbo aggiungere una precisazione importantissima: tutti gli atti di questa amministrazione non sono atti del singolo assessore. Tutti gli atti di questa amministrazione sono gli atti di questo governo. Quindi io rivendico gli atti sui nitrati come atti di questo governo, così come gli atti sull'eolico, sulla riforma dei parchi. Li rivendico perché prima di tutto io, insieme alla maggioranza, in qualche caso non solo con la maggioranza, li ho condivisi e li condivido.
Ora - e questo lo sanno tutti i miei assessori, è la prima cosa che ho detto a tutti i miei assessori quando ho chiesto loro di entrare a far parte del governo regionale - per me esistono elementi che sono irrinunciabili: la collegialità, la capacità di tenere anche quando il campo è difficile. E non per dare ragione a tutti, no, ma per costruire le condizioni di sintesi del governo, le relazioni istituzionali e le relazioni con la società regionale. Questo è l'imprinting di questo governo, del mio governo, ed è su questo che dopo un percorso - quindi non si tratta di un atto, non si tratta di una lettera, ma dopo un percorso - ho dovuto prendere atto che si è spezzato un filo, con grande dolore.
Ma sono sereno. E sapete perché? (Chi lo vuole vedere, lo può vedere.) Perché io ho fatto di tutto e ho usato tutti i modi per evitare di arrivare fin qui. Ora incontrerò l'Italia dei Valori. Rispetto la posizione dell'Italia dei Valori. I riferimenti programmatici non sono in discussione, troveremo le forme per verificare sul campo e non c'è, dunque, da questo punto di vista, una questione politica.
Ma dato che tratterrò le deleghe, anche in relazione alla riduzione prevista per la prossima legislatura del numero degli assessori, dico che nessuno - ha pienamente ragione sia Mandini, sia la capogruppo dell'Italia dei Valori - nessuno mi ha posto un problema diverso. Questo deve essere chiaro perché quello che è di Cesare, va riconosciuto a Cesare. E allora hanno ragione Naldi e Sconciaforni. Si vedrà, consiglieri, si vedrà se sul Piano dei rifiuti saremo coerenti con la risoluzione votata dal Consiglio, con il piano preliminare per la realizzazione del Piano.
Questa regione, che è già in Italia il territorio più avanzato sul sistema dello smaltimento dei rifiuti, farà un ulteriore salto nell'innovazione: le discariche non ci saranno più, questo deve essere chiaro. Le discariche non ci saranno più perché noi governiamo. Ci verificherete. Nel sistema progressivo, come dice l'Unione europea, le discariche non ci saranno più. Tutto il tema dello spostamento del rapporto tra smaltimento e recupero si deve invertire. Il 70 per cento della raccolta differenziata è e rimane un nostro obiettivo. La riduzione progressiva dell'incenerimento e della termovalorizzazione nella chiave dello spostamento sui rifiuti che vengono recuperati con nuove materie prime rimane un nostro obiettivo e sarà un obiettivo ben delineato nel piano con tempistica e strategia. Questo deve essere chiaro. Non è di questo che si tratta.
Sulla questione della lettera il sottosegretario Bertelli ha già risposto in una interpellanza alla Lega proprio questa mattina...
(interruzione del consigliere Favia)
Io, consigliere Favia, sono una persona seria e umana, quindi non riferirò il merito dei colloqui in relazione all'assessore Freda, che è una persona che comunque continuo a stimare. Condivido la replica rispetto alle polemiche personali fatte sull'assessore Freda e le assicuro che la politica ambientale di questa Regione saprà affermarsi come uno dei punti più avanzati di questo Paese.
Concludo confermando l'incontro con l'Italia dei Valori, ringraziando il Consiglio per l'attenzione e sottolineando da ultimo un punto. L'ho detto, sono rammaricato, ma sono altrettanto sereno di aver fatto una cosa, anche se costretto, ma nell'interesse di questa amministrazione.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, presidente Errani.
Sospendiamo la seduta.
Vi chiedo di essere puntuali alle 15.00. Ci sono le interpellanze e poi riprenderemo sull'ordine del giorno.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 13,26
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Cinzia CAMORALI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;
il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI.
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la vicepresidente della Giunta Simonetta SALIERA, l'assessore Patrizio BIANCHI e i consiglieri Mario MAZZOTTI e Roberta MORI.
Ordine del giorno
OGGETTO 4396/1 - Ordine del giorno proposto dai consiglieri Monari, Naldi, Corradi, Noè, Barbati, Grillini, Riva, Favia e Donini sul trattamento indennitario dei consiglieri regionali in caso di sospensione di diritto.
«L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
per la seduta del 10 settembre 2013 è iscritto all’ordine del giorno dell’Assemblea legislativa l’oggetto 4396 (Trattamento indennitario di un consigliere regionale ai sensi dell’art. 8 del D.lgs. 31 dicembre 2012, n. 235 "Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell’articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190" ed ai sensi degli artt. 13 e 14 della legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 "Testo unico sul funzionamento e l’organizzazione dell’Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell’Assemblea");
il decreto legislativo n. 235 del 2012 prevede, nel caso di sospensione di diritto di un consigliere regionale, che allo stesso debba spettare un assegno pari all’indennità di carica ridotta di una percentuale fissata con legge regionale;
la Regione Emilia-Romagna, con legge regionale 11 del 2013, ha previsto la corresponsione nel caso di sospensione di diritto di un consigliere regionale di un assegno in misura pari alla metà dell’indennità di carica prevista.
Considerato che
in questi ultimi anni è stata fortemente avvertita l’esigenza di ridurre i costi gestionali dell’Assemblea legislativa quale segnale della necessità che la politica gravi sempre meno nell’esercizio delle proprie funzioni sui cittadini anche in considerazione del fatto che questi ultimi, nella maggior parte dei casi, vivono importanti periodi di difficoltà economica e sociale;
il consigliere sospeso di diritto non esplica alcuna attività istituzionale.
L’Assemblea legislativa impegna l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea
-ad approvare un progetto di legge da presentare al vaglio dell’Assemblea legislativa, affinché la concessione dell’assegno previsto dalla normativa nazionale e regionale al consigliere sospeso non corrisponda alla metà dell’indennità di carica, come ora disciplinato dalla legge regionale, bensì non venga corrisposta;
-a presentare una proposta di legge alle Camere ai sensi dell’art. 121 Cost. per armonizzare il comma 4 dell’art. 8 del D.lgs. 235/2012 in coerenza con i contenuti del progetto di legge regionale sopracitato.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 10 settembre 2013»
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
«Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:
4357 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Modifiche alla legge regionale 24 maggio 2004, n. 11 (Sviluppo regionale della società dell'informazione) e della legge regionale 10 aprile 1995, n. 29 (Riordinamento dell'Istituto dei beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna)" (delibera di Giunta n. 1137 del 02 08 13).
4369 - Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Malaguti: "Interventi finanziari a sostegno di giovani professionisti" (09 08 13).
Sono pervenuti i sottonotati documenti:
Mozioni
4339 - Mozione proposta dai consiglieri Leoni e Bazzoni per impegnare il Presidente della Regione Emilia-Romagna a sollecitare il Governo, in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni ed Enti Locali, a rinunciare all'aumento dell'IVA, aumentare i pagamenti dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni ed allentare, in modo selettivo per gli Enti Locali con bilanci in ordine, i vincoli derivati dal Patto di Stabilità (documento in data 31 07 13).
4388 - Mozione proposta dalla consigliera Barbati per impegnare la Giunta ad attivarsi per la salvaguardia della salute dei consumatori, dell'ambiente e dell'agrobiodiversità dalla diffusione della coltivazione degli organismi geneticamente modificati (documento in data 27 08 13).
4402 - Mozione proposta dai consiglieri Barbati e Grillini, per invitare il Governo a porre in essere azioni, nell'ambito del contrasto verso le discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali, volte a garantire i diritti civili e la sicurezza dei cittadini LGBT nella Federazione Russa e a concedere asilo politico alle persone LGBT perseguitati nella Federazione Russa che ne facciano richiesta (documento in data 30 08 13).
Risoluzioni
4314 - Risoluzione sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio su una cooperazione rafforzata tra i servizi pubblici per l'impiego (SPI) - COM(2013) 430 final del 17.6.2013. Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 24, comma 3, della legge n. 234 del 2012 ed esame di sussidiarietà ai sensi del Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 22 luglio 2013).
4328 - Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Corradi, Bernardini e Cavalli per impegnare il Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna ad esprimere piena solidarietà al Vice Presidente del Senato Roberto Calderoli a seguito dell'esposizione, da parte di componenti del Consiglio comunale di Bologna appartenenti a SEL, di una immagine offensiva nei suoi confronti, e per appellarsi al Parlamento affinchè si faccia portavoce dell'indignazione nei confronti di tale episodio, sollecitando le dimissioni dei relativi autori (documento in data 26 07 13).
4333 - Risoluzione proposta dal consigliere Bernardini per impegnare la Giunta ad elaborare una proposta di legge che tuteli le categorie dei tassisti e degli autisti NCC (servizio di noleggio con conducente), prevedendo controlli sulle tariffe, adeguamenti ISTAT e contrastando i casi di abusivismo frequenti nel settore (documento in data 29 07 13).
4336 - Risoluzione proposta dal consigliere Defranceschi per impegnare la Giunta ad annullare ogni autorizzazione concessa per la costruzione della centrale elettrica a biomassa di Finale Emilia, a causa dell'insussistenza dei presupposti definiti nel relativo accordo di riconversione del 2007 ed in applicazione del "Piano per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera" (documento in data 30 07 13).
4338 - Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Cavalli e Bernardini per impegnare il Presidente della Giunta regionale, quale Presidente della Conferenza Stato-Regioni, a porre in essere azioni volte a sostenere le attuali iniziative legislative presso le Camere indirizzate a contrastare e a regolamentare il fenomeno della prostituzione, e a manifestare, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la necessità di un progetto di legge, con lo scopo di disciplinare il fenomeno della prostituzione, finalizzato alla tutela della sicurezza, della salute e alla salvaguardia della moralità pubblica attraverso l'apertura delle case chiuse (documento in data 30 07 13).
4342 - Risoluzione proposta dal consigliere Favia per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni volte a sollecitare l'approvazione, da parte del Parlamento, delle proposte di legge giacenti in materia di riconoscimento della cefalea cronica quale malattia sociale (documento in data 31 07 13).
4348 - Risoluzione proposta dal consigliere Cavalli, per impegnare la Giunta a realizzare in Piacenza il Museo Nazionale dell’Agricoltura (documento in data 02 08 13).
4391 - Risoluzione proposta dal consigliere Defranceschi, per impegnare la Giunta ad attivarsi per contrastare il fenomeno dell’influenza aviaria limitando la caccia e vietando l’uso di richiami vivi (documento in data 28 08 13).
4415 - Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli per invitare la Giunta regionale ed il suo Presidente, anche in qualità di Commissario straordinario per la ricostruzione, ad intraprendere qualsiasi iniziativa al fine di modificare la classificazione sismica dei territori colpiti dal terremoto del maggio 2012, affinchè tali territori possano beneficiare degli incentivi sull'antisismica e adottare misure opportune a garantire una maggiore sicurezza per il futuro (documento in data 04 09 13).
4421 - Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli per invitare le Presidenze dell'Assemblea Legislativa e della Giunta regionale a valutare la costituzione di un comitato di volontari per la programmazione ed il coordinamento di iniziative regionali e locali che diano risalto alla Via Emilia nella ricorrenza di 2200 anni dalla realizzazione, valorizzandone il ruolo e gli aspetti storici, culturali nonchè i riflessi sociali ed economici (documento in data 05 09 13).
Petizione
4319 - Petizione popolare per chiedere la sospensione di tutte le attività di trivellazione che abbiano come finalità la ricerca di idrocarburi (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 117 del 23 07 13).
Interpellanze
4340 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa il rincaro delle tariffe relative a Trenitalia ed ai servizi ferroviari di TPER.
4390 - Interpellanza della consigliera Meo, relativa alle azioni da porre in essere in seguito alla recente propagazione dell’influenza aviaria in alcuni allevamenti in regione Emilia-Romagna.
4425 - Interpellanza del consigliere Bartolini circa la corresponsione del sussidio di disoccupazione a lavoratori stagionali comunitari che non permangono nel territorio nazionale durante i periodi in cui dichiarano di essere disoccupati.
Interrogazioni
4320 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa il bando della Regione Emilia-Romagna "Una casa alle giovani coppie ed altri nuclei familiari".
4321 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa la linea ferroviaria Bologna-Vignola.
4322 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa procedure e finanziamenti riguardanti il Consorzio Centro Termale "Il Baistrocchi".
4323 - Interrogazione dei consiglieri Serri e Luciano Vecchi, a risposta scritta, circa la nomina del nuovo comandante dei Vigili del Fuoco di Modena.
4324 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa questioni relative alla costruzione, nel Comune di Modena, di alloggi nell'area delle falde acquifere di Cognento.
4325 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la attivazione di contributi regionali a favore di cittadini emiliani e romagnoli, con difficoltà neurologiche, che intendano utilizzare le cure degli Istituti Fay.
4326 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa un incidente sul lavoro riguardante un ingegnere dipendente della Regione Emilia-Romagna.
4327 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le problematiche conseguenti al "Documento unico di regolarità tributaria" (DURT).
4329 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la tutela e la riqualificazione dell'area, a Bologna, relativa alla ex manifattura tabacchi.
4330 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa il riposizionamento nella originaria collocazione nella piazza del Monte, a Reggio Emilia, delle statue di Ludovico Ariosto e di Matteo Maria Boiardo.
4331 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la riconversione, a Bologna, dell'area CAAB, con particolare riferimento al progetto "FICO".
4332 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'esecuzione dei lavori riguardanti il Ponte dell'Allocco, nel Comune di Marzabotto (BO).
4334 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la riduzione delle assunzioni del personale operante nel Servizio sanitario regionale ed il blocco del relativo turn over.
4335 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le somme stanziate, impegnate ed effettivamente erogate a seguito del sisma, la loro provenienza ed i soggetti beneficiari.
4337 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la realizzazione della stazione ferroviaria di Ponte Taro (PR).
4341 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa un incarico conferito dal Consorzio di Bonifica di Piacenza.
4343 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le problematiche relative alla tratta ferroviaria riguardante le stazioni di Porretta Terme e Pracchia.
4344 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'estensione alle zone colpite dal sisma degli sgravi fiscali previsti, nella misura del 65%, per gli interventi antisismici.
4345 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa l'attività della Commissione Tecnico-Scientifica di valutazione delle relazioni tra l'attività di esplorazione e sfruttamento degli idrocarburi e gli eventi sismici che hanno colpito il territorio regionale.
4346 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, concernente il trasporto pubblico locale nella regione Emilia-Romagna e in particolare nella situazione della provincia di Piacenza.
4347 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, in merito alla situazione dell’Azienda Tper successivamente alla decisione di aumentare le tariffe per i trasporto ferroviario.
4349 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, concernente l’attività e i costi del CIE (Centro di identificazione ed espulsione) di Modena.
4350 - Interrogazione del consigliere Naldi, a risposta scritta, in merito alla cessione di Cermet e al piano industriale alla base della cessione della società agli investitori olandesi.
4351 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, concernente la tutela della salute dei lavoratori del porto di Ravenna e dei cittadini residenti nelle aree limitrofe ad esso.
4352 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, relativa alla centrale idroelettrica in località Mazzi-La Para del comune di Verghereto (FC).
4353 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, concernente il servizio di trasporto della tratta ferroviaria Porretta Terme - Bologna.
4354 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, relativa alla condizione di inquinamento del mare Adriatico e della necessità di tutelare la vocazione turistica della costa emiliano-romagnola.
4355 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, relativa alla proliferazione, nel territorio compreso fra Mirandola e Finale Emilia, della malattia West Nile, trasmessa dalla puntura della zanzara.
4356 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, relativamente al collegamento ADSL nella frazione Giaggiolo di Civitella di Romagna.
4360 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, inerente il servizio ADSL e le eventuali azioni per superare il "digital divide" nei Comuni dell’Alta Valmarecchia.
4361 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, relativa all’applicazione della L. n. 68/99 "Norme per il diritto al lavoro dei disabili" nella regione Emilia-Romagna.
4362 - Interrogazione del consigliere Carini, a risposta scritta, relativa allo studio di fattibilità degli standard qualitativi del servizio 118.
4363 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, relativa alle ripercussioni in regione Emilia-Romagna degli effetti del D.L. 78/2013 "Disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena", comunemente conosciuto come "decreto svuotacarceri".
4364 - Interrogazione del consigliere Zoffoli, a risposta scritta, concernente il diritto, da parte della popolazione gravata da disabilità, di poter accedere ai servizi di mobilità e trasporti nella regione Emilia-Romagna.
4365 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa le possibilità di promozione del patrimonio archeologico e dei siti Unesco in occasione dell’Expo 2015.
4366 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, relativa alla situazione dell’Ospedale di Fiorenzuola (PC).
4367 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la nomina della dott.ssa Caterina Brancaleoni quale Presidente del CdA di Lepida Spa.
4368 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, relativa all’applicabilità della LR n. 08/2007 "Promozione della coltura della cannabis (cannabis sativa l.) e altre colture innovative nel territorio dell'Emilia Romagna", dopo la pronuncia della Corte Costituzionale n. 141/2013, che decreta parzialmente illegittima la legge della Regione Liguria n. 26/2012 "Modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche".
4370 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, inerente la demolizione dell’antico mulino in località Villò di Vigolzone (PC).
4371 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, inerente la gestione dei centri TAO (Terapia anticoagulante orale) e la diffusione dei nuovi farmaci anticoagulanti nel sistema sanitario della regione Emilia-Romagna.
4372 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, inerente il tema dell’abbandono e la violenza sugli animali.
4373 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, relativa al servizio di trasporto pubblico nella tratta ferroviaria Bologna - Portomaggiore.
4374 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, relativa agli oneri fiscali e tributari e al peso della burocrazia a carico delle imprese.
4375 - Interrogazione dei consiglieri Cavalli e Manfredini, a risposta scritta, circa il contrasto alla contraffazione dei prodotti alimentari e la tutela dei consumatori.
4376 - Interrogazione della consigliera Donini, a risposta scritta, relativa alla situazione dei contributi economici destinati alla ricostruzione nei territori dell’Emilia-Romagna scossi dal sisma del 2012.
4377 - Interrogazione della consigliera Donini, a risposta scritta, relativa all’applicazione dell’ordinanza n. 64/2013 del Commissario per la ricostruzione Vasco Errani "Disposizioni disciplinanti i criteri, le procedure e i termini per la prosecuzione dal 1 giugno 2013 del nuovo contributo per l’autonoma sistemazione dei nuclei familiari sgomberati dalle proprie abitazioni in conseguenza degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012".
4378 - Interrogazione della consigliera Donini, a risposta scritta, relativa alla situazione dell’azienda Firem di Formigine (MO).
4379 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, relativa alle modalità di nomina del prof. Sandro Giannini quale direttore della Scuola di Specializzazione di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Bologna.
4380 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa il rischio di diffusione della poliomielite a causa degli sbarchi di clandestini provenienti da Paesi ove è fortemente presente la malattia.
4381 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, relativa al fenomeno di una frattura del terreno in Ferrara e al sistema informativo regionale in tema di problematiche del sottosuolo.
4382 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la situazione professionale dell’assessore alla sanità dott. Carlo Lusenti.
4383 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, inerente la situazione dell'inceneritore di via Cavazza in Modena.
4384 - Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, inerente la situazione professionale del dott. Carlo Lusenti, assessore alla sanità della Regione Emilia-Romagna.
4385 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, relativa al contrasto nella regione Emilia-Romagna della malattia West Nile (malattia del Nilo occidentale).
4386 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, concernente la situazione professionale dell’Assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna dott. Carlo Lusenti, in seguito ad indagine dei Nas relativa a poliambulatorio specialistico privato in Reggio Emilia.
4387 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, relativa al servizio ferroviario della linea Modena - Carpi.
4389 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, inerente la situazione determinatasi a causa dei recenti casi di influenza aviaria nelle provincie di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena.
4392 - Interrogazione dei consiglieri Leoni e Filippi, a risposta scritta, relativa alla situazione provocata dall’incendio di un opificio in località Fossoli di Carpi.
4393 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, concernente il trasporto pubblico in provincia di Piacenza e in particolare relativa alla diffusione della tessera "Mi muovo" e alle modalità di abbonamento di trasporto extraurbano.
4394 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, inerente la situazione dell’ex colonia montana Danilo Barbieri in Serramazzoni (MO).
4398 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, relativa alla convenzione fra le Regioni Liguria ed Emilia-Romagna per la gestione della Diga del Brugneto.
4399 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, relativa alla gestione dell’attività venatoria in presenza della recente diffusione del virus H7 (influenza aviaria).
4400 - Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, inerente la situazione professionale del dott. Carlo Lusenti, assessore alla sanità della Regione Emilia-Romagna, anche in riferimento dell’art. 1 comma 3 della L. 215/2004.
4401 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, relativa alla situazione del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Modena.
4403 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa le convenzioni riguardanti l'Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia Occidentale, con particolare riferimento a quello fluviale del Trebbia.
4404 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'introduzione della possibilità di utilizzo, per i cittadini dell'Emilia-Romagna, delle cure neurologiche previste dal "metodo Fay".
4405 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa il ridimensionamento del reparto di Pediatria dell'Ospedale di Pavullo e del Punto di Primo intervento dell'Ospedale di Fanano (MO).
4406 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la riorganizzazione di reparti e strutture ospedaliere a Budrio, Bazzano, Loiano, Porretta Terme e Vergato.
4407 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la riduzione o sospensione dei servizi forniti dal reparto di pediatria dell'Ospedale di Pavullo (MO).
4408 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa questioni riguardanti l'assessore regionale Carlo Lusenti.
4409 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa questioni riguardanti l'accreditamento di strutture operanti nel settore della cardiochirurgia.
4410 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa azioni di contrasto alla diffusione della patologia "West Nile", con particolare riferimento alla Provincia di Modena.
4411 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa la tutela di utenti di IREN ai quali sono pervenute bollette per la fornitura di acqua relative a perdite non rilevate.
4412 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa i campionamenti relativi alla sorveglianza riguardante la diffusione dell'influenza aviaria e le modalità di svolgimento degli stessi.
4413 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la qualità dell'acqua distribuita da Hera a Ravenna, le relative analisi ed i controlli posti in essere.
4414 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa le forme di cooperazione tra la Regione Emilia-Romagna e lo Stato di Israele.
4416 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la disciplina riguardante il rilascio delle cartelle cliniche, con particolare riferimento ai relativi costi ed alla digitalizzazione delle stesse.
4417 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa gli eventi criminosi avvenuti in Emilia-Romagna, con particolare riferimento al territorio piacentino ed alle rapine presso istituti bancari.
4418 - Interrogazione della consigliera Barbati, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le misure adottate dai Comuni e dalle Aziende USL per contrastare la diffusione della patologia denominata "West Nile Disease".
4419 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per garantire un trasporto pubblico adeguato e sicuro per mamme e bambini, anche nel caso di utilizzazione del passeggino.
4420 - Interrogazione del consigliere Manfredini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'accoglimento, da parte della Provincia di Modena, della domanda presentata da Hera in merito al potenziamento dell'impianto di termovalorizzazione.
4422 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le azioni poste in essere per prevenire e contrastare la diffusione dell'influenza aviaria sul territorio regionale.
4423 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa il trasferimento dello stabilimento di Modena della Maserati.
4424 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa le procedure relative ad escavazioni e lavori di pulizia dell'alveo del fiume Po.
4427 - Interrogazione del consigliere Zoffoli, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per evitare che i costi della cancellazione dell'IMU ricadano sul servizio di trasporto ferroviario, con particolare riferimento alla tutela dei lavoratori pendolari.
4428 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la percorribilità della Via Francigena, con particolare riferimento al tratto piacentino del Po intressato all'attraversamento di itinerari storici e turistici.
4429 - Interrogazione dei consiglieri Corradi, Cavalli, Manfredini e Bernardini, a risposta scritta, circa la tutela dei prodotti d'eccellenza del territorio parmense, in relazione all'accensione dell'impianto di termovalorizzazione di Parma.
4430 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i lavori di ristrutturazione della Stazione di Vergato e la tutela dei relativi utenti dai conseguenti disagi.
4431 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa problematiche riguardanti l'Azienda Sperimentale "Vittorio Tadini" di Podenzano (PC).
4432 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere al fine di alleggerire il carico fiscale gravante sulle imprese artigiane.
4433 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure relative alla costruzione del Parco Canile di Casalecchio (BO).
4434 - Interrogazione dei consiglieri Luciano Vecchi, Serri e Bonaccini, a risposta scritta, circa la riapertura, da parte di Poste Italiane, di uffici postali nelle frazioni di Gavello e Mortizzuolo, colpite dal sisma.
4436 - Interrogazione dei consiglieri Naldi e Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la modifica della classificazione sismica del territorio regionale.
4437 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa il monitoraggio sulla sicurezza nei confronti del sistema sanitario assistenziale.
4438 - Interrogazione del consigliere Barbieri, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni relative alla tutela dei prodotti del comparto agricolo-alimentare regionale.
4439 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la moria dei pesci verificatasi nel Canale Navile, nella zona del Battiferro.
4440 - Interrogazione del consigliere Favia, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la legittimità costituzionale degli allegati A1, A2, B1, B2 della legge della Regione Emilia-Romagna 18 maggio 1999, n . 9, riguardante la valutazione di impatto ambientale, e successive modificazioni ed integrazioni.
4441 - Interrogazione del consigliere Barbieri, a risposta scritta, circa la problematica riguardante l'obesità infantile, con particolare riferimento all'inserimento dell'erbazzone nei menù delle scuole per l'infanzia.
4442 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa l'organizzazione territoriale dei servizi ospedalieri, con particolare riferimento agli ospedali minori.
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
4014 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa l'applicazione dell'IMU ad aree comprese nei Piani Strutturali Comunali indipendentemente dall'adozione del Piano Operativo Comunale od in mancanza dello stesso.
4016 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la situazione riguardante l'impresa F.lli Baraldi, con sede a San Prospero di Modena.
4026 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la situazione di dissesto idrogeologico riguardante la frana presente nella Frazione Borra, nel Comune di Lama Mocogno (MO).
4035 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per istituire un apposito fondo per le emergenze destinato a finanziare gli interventi dei Vigili del Fuoco in caso di calamità, e per procedere al pagamento integrale degli straordinari dagli stessi effettuati a seguito degli eventi sismici.
4039 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa procedure relative alla vendita di beni demaniali ed alla costruzione di nuovi immobili nel Comune di Cervia, con particolare riferimento alla tutela del territorio e del paesaggio.
4049 - Interrogazione del consigliere Paruolo, a risposta scritta, circa i disturbi del comportamento alimentare (DCA) e le azioni di studio e di contrasto di tale patologia.
4052 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la situazione relativa al Parco della Chiusa (c.d. Parco Talon) sito nel Comune di Casalecchio di Reno (BO) e le azioni da attuare per contrastarne il degrado.
4053 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la situazione relativa alla bonifica dall'amianto di locali siti presso la ex ditta Norma, nel Comune di Casalecchio di Reno (BO).
4054 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa le spese relative al Consorzio di bonifica di Piacenza.
4055 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa problematiche afferenti agli strumenti di programmazione territoriale comunale a Modena.
4056 - Interrogazione dei consiglieri Bignami e Noè, a risposta scritta, circa procedure riguardanti la cessione di un lotto a scopo edificatorio ad un privato da parte del Comune di Ozzano Emilia.
4058 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa il Concerto svolto al Campovolo di Reggio Emilia a sostegno della popolazione colpita del sisma.
4063 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa procedure ed incarichi riguardanti l'Agenzia regionale di protezione civile.
4064 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa l'utilizzo delle risorse per la tutela ed il controllo della popolazione canina e felina.
4069 - Interrogazione del consigliere Lavagetto, a risposta scritta, circa il funzionamento del termovalorizzatore di Parma, anche in relazione a studi di fattibilità di soluzioni alternative all'utilizzazione di tale impianto.
4076 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa il taglio di alberi all'interno dell'Area di Riequilibrio Ecologico "Canale dei Mulini di Lugo e Fusignano" (RA).
4090 - Interrogazione dei consiglieri Bazzoni, Alberto Vecchi e Filippi, a risposta scritta, circa l'utilizzazione del finanziamento statale destinato ai cittadini emiliano-romagnoli affetti da SLA, anche in relazione alla relativa rimodulazione dell'ISEE ed alla presenza, in ogni Provincia, di strutture in grado di prendere in carico i pazienti affetti da tale patologia.
4093 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa le osservazioni espresse dalle Province in merito al Piano preliminare regionale di Gestione dei Rifiuti.
4094 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa la bonifica dell'area dell'ex Cava Canepari e dei terreni circostanti, nel Comune di Casalgrande (RE).
4105 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa l'applicazione della disciplina relativa all'incompatibilità tra incarichi pubblici, con particolare riferimento all'AUSL di Parma.
4106 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la disciplina riguardante gli incarichi, nell'ambito della dirigenza del Servizio Sanitario Nazionale, relativa al ruolo di Coordinatori di modulo Dipartimentale e di Direttore di Unità Operativa Complessa, con particolare riferimento alla situazione riguardante i dirigenti psicologi.
4134 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa l'utilizzazione delle risorse a favore delle attività produttive previste dall'Accordo "Liberiamo l'aria".
4145 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa l'attivazione della metropolitana di superficie che collegherà la linea ad Alta Velocità alla stazione della linea ferroviaria storica, a Reggio Emilia.
4146 - Interrogazione del consigliere Lavagetto, a risposta scritta, circa l'applicazione della normativa riguardante l'incompatibilità tra incarichi pubblici, con particolare riferimento a quelli riguardanti i Comuni, le ASL e gli Ospedali.
4152 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la situazione relativa allo stabile del Comune di Bologna sito in via Tessitori, gestito dall'Azienda Case Emilia-Romagna.
4153 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i cittadini stranieri che si recano in Italia per ricevere cure, assistenza e assegni di accompagnamento erogati dall'INPS, ed i relativi controlli.
4158 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la pianificazione del territorio da sottoporre ad interventi di trasformazione nei piani urbanistici comunali.
4163 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa il ridimensionamento o la chiusura dell'Ospedale di Porretta Terme e le conseguenti problematiche, con particolare riferimento ai territori montani ed ai Comuni dell'Alto Reno.
4166 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa lo spostamento della sede della guardia medica dal Comune di Sestola a quello di Fanano (MO).
4167 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'incremento della sicurezza nelle aree circostanti gli ospedali di Bologna ed all'interno di tali strutture.
4169 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la situazione relativa al reparto di medicina generale dell'Ospedale di Castelfranco Emilia.
4172 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le modalità di sostituzione delle tessere magnetiche e degli abbonamenti con i nuovi titoli di viaggio relativi al trasporto pubblico nella Provincia di Modena.
4173 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la regolamentazione riguardante gli utenti delle strutture sanitarie autorizzate, convenzionate o accreditate, gestite da istituzioni pubbliche o private per persone non autosufficienti, con particolare riferimento ai versamenti cauzionali.
4174 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la "Casa della Salute" di San Pietro in Casale (BO).
4175 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la funzionalità del servizio CUP nel Comune di Pieve di Cento (BO).
4177 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'aumento dell'IVA previsto per il primo luglio 2013.
4178 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa i ritardi nella corresponsione dei Contributi autonoma sistemazione (C.A.S.), presso il Comune di Cento (FE), destinati ai cittadini costretti a lasciare la propria abitazione inagibile a seguito del sisma.
4179 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa le iniziative da porre in essere per rendere agibili gli immobili colpiti dal terremoto del 21 giugno 2013, con particolare riferimento all'Appennino reggiano.
4180 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa il trattamento dell'emicrania cronica con la tossina botulinica di tipo A.
4181 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa l'accorpamento delle centrali del 118 in area vasta Emilia Occidentale.
4182 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della azienda tessile Focus Europe/Guess di Crevalcore (BO).
4184 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa il mantenimento della operatività dell'Aeroporto Giuseppe Verdi di Parma.
4186 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per evitare ogni possibilità di impiego, nel circuito alimentare, di materie con residui di contaminazione da aflatossine.
4192 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'assoggettabilità delle Aziende di Servizi alla Persona (ASP) ai vincoli di contenimento della spesa pubblica relativi all'assunzione di personale.
4193 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per contrastare la diffusione del capnodio, insetto che crea gravi danni alla coltura dell'albicocco.
4195 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa i disservizi riguardanti la linea ferroviaria Bologna-Reggio Emilia, con particolare riferimento alla tutela dei lavoratori pendolari.
4196 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa la costituzione di un'unica AUSL per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, con particolare riferimento ai servizi prestati dall'Ospedale di Lugo.
4197 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa la normativa riguardante la vendita di quotidiani e prodotti relativi alla filiera dell'informazione.
4200 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa la situazione relativa ai Centri di Recupero per Animali Selvatici ed Esotici
4207 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la situazione relativa alla attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
4208 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa la situazione relativa all'integrazione dei nomadi nel territorio regionale, con particolare riferimento alla Provincia di Reggio Emilia ed al Comune di Correggio.
4209 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per rendere disponibile ai malati di sclerosi multipla il medicinale denominato "Sativex".
4213 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, volta a conoscere l’organigramma e la matrice delle responsabilità dirigenziali dell’AUSL di Parma, al fine di comprendere se sussista, ai sensi della Legge 39/2013, incompatibilità di ruolo per il Sindaco di Fidenza (PR), contemporaneamente amministratore di un Comune con più di 15.000 abitanti e direttore amministrativo del locale ospedale civile.
4214 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, in merito alla situazione idro-geologica del Comune di Lama Mocogno (MO) e alle azioni di salvaguardia del territorio e della popolazione locale.
4215 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, in merito ai disagi provocati dalla vendita della nuova versione dell’abbonamento integrato treno e autobus "Mi muovo" relativamente alla direttrice Modena-Carpi-Rolo-Novi-Fabbrico.
4217 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, in merito alle installazioni di nuovi impianti per la telefonia mobile nel Comune di Rimini.
4221 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa l'attuazione della L.R. n. 26/1998 in particolare per quanto riguarda il parto a domicilio.
4224 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa le strutture residenziali psichiatriche e la disponibilità dei relativi posti-letto, con particolare riferimento alla AUSL di Bologna.
4228 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa il trasporto pubblico su gomma e ferro nella Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento alla società TPER.
4231 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa il sostegno alle attività commerciali, con particolare riferimento a quelle al dettaglio.
4235 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per evitare la chiusura del Punto Nascite presso l'Ospedale Costa di Porretta.
4237 - Interrogazione dei consiglieri Cavalli e Manfredini, a risposta scritta, circa i costi delle tessere RFID riguardanti la bigliettazione a tariffa integrata del progetto di trasporto "Mi Muovo".
4240 - Interrogazione della consigliera Donini, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori di aziende escluse dai lavori di ricostruzione nell'area colpita dal sisma.
4243 - Interrogazione dei consiglieri Manfredini e Cavalli, a risposta scritta, circa i costi delle nuove tessere di abbonamento integrato di trasporto pubblico "Mi muovo".
4249 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i contributi regionali per i "Concorsi di architettura per la riqualificazione urbana", con particolare riferimento al Comune di San Giovanni in Persiceto (BO).
4269 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, in merito all'utilizzo di due autovetture in dotazione al Corpo della Polizia Municipale di Parma.
4272 - Interrogazione del consigliere Montanari, a risposta scritta, circa i Centri di Recupero per Animali Selvatici (CRAS).
4283 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa il passaggio di proprietà relativo al cinema Apollo di Ferrara.
4287 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, in merito all'applicazione nella Regione Emilia-Romagna del d.l. n. 89/2001 convertito in Legge 2 agosto 2011 n. 181 in materia di diritto per i cittadini della UE e loro familiari di circolare e soggiornare liberamente negli Stati membri dell'Unione.
4290 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, in merito all'applicazione nella regione Emilia-Romagna del d.lgs. 468/97 "Revisione della disciplina sui lavori socialmente utili" e in particolare sull'utilizzo, da parte dei Comuni e delle altre pubbliche amministrazioni, dei lavoratori nelle condizioni previste dagli art. 7 e 8 del provvedimento.
4293 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa i tempi ed i procedimenti riguardanti l'approvazione delle pratiche inerenti la ricostruzione delle abitazioni civili colpite dal sisma.
4303 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa la revisione della normativa riguardante la Tares.
4327 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le problematiche conseguenti al "Documento unico di regolarità tributaria" (DURT).
4350 - Interrogazione del consigliere Naldi, a risposta scritta, in merito alla cessione di Cermet e al piano industriale alla base della cessione della società agli investitori olandesi.
Comunicazione ai sensi dell’art. 68, comma 1, lett. i)
La Giunta regionale ha comunicato, ai sensi dell’art. 46, lettera j, dello Statuto di aver proposto ricorso avanti la Corte Costituzionale, tramite la deliberazione n. 1087 del 02/08/2013, sollevando questione di conflitto di attribuzione sul controllo della Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo dell’Emilia-Romagna - sui rendiconti Gruppi Consiliari per l’esercizio 2012.
Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 18/07/2013 al 04/09/2013:
DPGR n. 166 del 08/08/2013
Nomina dei componenti il consiglio della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Ravenna.
DPGR n. 167 del 13/08/2013
Nomina di Tagliani Irene quale Consigliere della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Ferrara in sostituzione di Toselli Raffaella.
(Comunicazione n. 62 prescritta dall'art. 68 del Regolamento interno - prot. 35732/2013)
LA PRESIDENTE
I SEGRETARI
Costi
Corradi - Meo
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