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145.
SEDUTA DI MARTEDÌ 10 SETTEMBRE 2013
(POMERIDIANA)
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI
INDI DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
Indice
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OGGETTO 4123
Interpellanza del consigliere Pollastri circa la adesione all'iniziativa "Uno di noi" promossa da associazioni operanti in ambito europeo al fine di difendere l'embrione umano.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
POLLASTRI (PDL)
LUSENTI, assessore
POLLASTRI (PDL)
OGGETTO 4122
Interpellanza del consigliere Pollastri circa le azioni da porre in essere per supportare nell'inserimento lavorativo i soggetti appartenenti a fasce deboli non certificate.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
POLLASTRI (PDL)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
POLLASTRI (PDL)
OGGETTO 4140
Interpellanza del consigliere Pollastri circa il pagamento degli straordinari dovuti ai Vigili del fuoco per il lavoro svolto a seguito della situazione di emergenza causata dal sisma.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
POLLASTRI (PDL)
GAZZOLO, assessore
POLLASTRI (PDL)
OGGETTO 4168
Interpellanza del consigliere Favia circa le prerogative statutarie relative ai Consiglieri regionali, con particolare riferimento a procedure riguardanti TPER.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
FAVIA (Misto)
PERI, assessore
FAVIA (Misto)
OGGETTO 4238
Interpellanza del consigliere Pollastri circa la situazione relativa all'inceneritore piacentino di Borgoforte.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Costi)
POLLASTRI (PDL)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
POLLASTRI (PDL)
OGGETTO 4435
Comunicazione del Presidente della Regione sulle modifiche alla composizione della Giunta (art. 5 comma 3 del Regolamento dell'Assemblea)
(Ordine del giorno oggetto 4435/1 - Reiezione) (93)
PRESIDENTE (Costi)
OGGETTO 4395
Comunicazione della Giunta relativamente alla situazione conseguente all'influenza aviaria nella nostra regione
(Discussione)
OGGETTO 4447
Risoluzione proposta dai consiglieri Bazzoni, Montanari, Barbati, Grillini, Noè, Sconciaforni, Carini, Monari, Piva, Donini, Pariani, Alessandrini, Riva, Defranceschi, Naldi, Zoffoli, Pagani, Bartolini, Aimi, Alberto Vecchi, Casadei, Serri, Fiammenghi, Pollastri, Lombardi, Luciano Vecchi, Barbieri, Mumolo, Manfredini, Ferrari e Cavalli per impegnare la Giunta regionale ad individuare, alla luce della emergenza sanitaria legata alla influenza aviaria, ulteriori criteri di biosicurezza per la strutturazione e la gestione degli allevamenti avicoli delle filiere produttive regionali e dei relativi impianti, prevedendo inoltre incentivi per sostenere le conseguenti ristrutturazioni
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
LUSENTI, assessore
PRESIDENTE (Costi)
MANFREDINI (Lega Nord)
POLLASTRI (PDL)
BARTOLINI (PDL)
MEO (SEL-Verdi)
PRESIDENTE (Mandini)
GRILLINI (Misto)
ALESSANDRINI (PD)
PRESIDENTE (Costi)
LUSENTI, assessore
PARIANI (PD)
POLLASTRI (PDL)
OGGETTO 4018
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini e Mazzotti: «Riduzione del numero degli assessori - Modifica all'articolo 45 della legge regionale 31 marzo 2005, n. 13 (Statuto della Regione Emilia-Romagna)» (Seconda lettura) (72)
(Dichiarazione di voto e approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
POLLASTRI (PDL)
OGGETTO 4358
Delibera: «Programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale (L.R. n. 3/2010, art. 6).» (Proposta della Giunta regionale in data 2 agosto 2013, n. 1058) (138)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
POLLASTRI (PDL)
NALDI (SEL-Verdi)
GRILLINI (Misto)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
OGGETTO 4281
Delibera: «Finanziamento per la realizzazione di residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Decreto MdS del 28/12/2012). Approvazione programma utilizzo risorse.» (Proposta della Giunta regionale in data 15 luglio 2013, n. 971) (139)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Costi)
MONARI (PD)
PRESIDENTE (Costi)
Ancora sull'oggetto 4281
PRESIDENTE (Costi)
LUSENTI, assessore
BARBIERI (PD)
GRILLINI (Misto)
OGGETTO 4415
Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli per invitare la Giunta regionale ed il suo Presidente, anche in qualità di Commissario straordinario per la ricostruzione, ad intraprendere qualsiasi iniziativa al fine di modificare la classificazione sismica dei territori colpiti dal terremoto del maggio 2012, affinché tali territori possano beneficiare degli incentivi sull'antisismica e adottare misure opportune a garantire una maggiore sicurezza per il futuro
(Discussione e ritiro)
OGGETTO 4455
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Sconciaforni, Luciano Vecchi, Donini, Meo, Montanari, Barbati, Lombardi, Mandini, Defranceschi, Noè, Manfredini, Pagani, Favia, Piva, Marani, Bonaccini, Serri, Bazzoni, Paruolo, Casadei, Carini, Alessandrini, Moriconi, Mumolo e Zoffoli per impegnare l'Assemblea e la Giunta a sostenere tutte le iniziative necessarie presso il Governo per estendere, a livello nazionale, la maggiorazione dell'Ecobonus per le ristrutturazioni anche a quelle aree che, seppur non ricadenti nelle zone 1 e 2 della classificazione sismica, sono attualmente interessate dallo stato di emergenza
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
MANFREDINI (Lega Nord)
VECCHI Luciano (PD)
NALDI (SEL-Verdi)
DONINI (Fed. della Sinistra)
MONARI (PD)
MANFREDINI (Lega Nord)
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno e inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Costi)
OGGETTO 4448
Risoluzione proposta dai consiglieri Sconciaforni, Luciano Vecchi, Barbati, Grillini, Bazzoni, Lombardi, Filippi, Naldi, Monari, Noè, Riva, Defranceschi, Favia, Manfredini e Pagani per chiedere alla Giunta, nel rispetto dei valori di pace, di ripudio della guerra, del diritto alla sovranità nazionale e dei popoli, di intervenire presso il Governo italiano affinché si pronunci contro la guerra in modo chiaro e si faccia promotore di una azione internazionale politico-diplomatica volta a favorire una soluzione negoziata del conflitto siriano
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi)
SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)
PRESIDENTE (Costi)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Votazioni elettroniche oggetti 4018 - 4455
Ordine del giorno oggetto 4435/1
Comunicazione prescritta dall'art. 69 del Regolamento interno
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI
La seduta ha inizio alle ore 15,18
PRESIDENTE (Costi): Dichiaro aperta la centoquarantacinquesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Vasco Errani, la vicepresidente Simonetta Saliera, l'assessore Patrizio Bianchi e il consigliere Mario Mazzotti, colpito da un grave lutto familiare.
Inoltre ha comunicato di non poter partecipare alla seduta il consigliere Bazzoni.
Procediamo con le interpellanze.
Svolgimento di interpellanze
PRESIDENTE (Costi): Chiamo l'oggetto:
4123 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa la adesione all'iniziativa "Uno di noi" promossa da associazioni operanti in ambito europeo al fine di difendere l'embrione umano.
Risponderà l'assessore Lusenti.
La parola al consigliere Pollastri per illustrare la sua interpellanza.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Questa interpellanza prende le mosse da alcune chiare premesse che ho inteso elencare.
Purtroppo, la premessa di tanti atti ispettivi è la crisi che grava anche su singoli stati membri dell'Europa, ma investe anche dei valori fondamentali della convivenza civile. Risulta, pertanto, necessario operare un complessivo rinnovamento, facendo in modo che l'Unione europea riscopra la sua vera anima in coerenza con l'ispirazione, cioè tornare un attimo alle radici. In continuità con questi valori, l'articolo 2 del trattato di Lisbona stabilisce che l'Unione europea si fonda sul rispetto della dignità umana, della democrazia, dell'uguaglianza, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani. Il riconoscimento e la tutela di ogni essere umano sin dal concepimento rientra, appunto, in questa carta fondamentale.
Per questo motivo in premessa, un gruppo di associazioni ha promosso la campagna "Uno di noi" che si prefigge di difendere l'embrione umano, investendo i settori della salute pubblica, dell'istruzione, della protezione della proprietà intellettuale, del finanziamento alla ricerca, della cooperazione allo sviluppo vietando - ecco il passaggio fondamentale - di finanziare attività presupponenti la distruzione di embrioni umani o finalizzati alla clonazione umana. Ovvero, organizzazioni che praticano, direttamente o indirettamente, l'aborto.
Considerato - questo è un dato al 23 aprile - che erano state raccolte oltre 261.000 firme, interpello la Giunta se il Presidente della Regione intenda, per conto dell'Ente, sottoscrivere questa petizione e questa dichiarazione di sostegno su questo tema chiaramente di rilevante importanza. In caso affermativo o negativo a questo appello, che è stato sottoscritto da numerosi esponenti politici, chiedo di sapere quali siano le eventuali motivazioni. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
La parola all'assessore Lusenti per la risposta. Prego.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente. L'iniziativa "Uno di noi" lanciata dal Movimento per la Vita italiano e sottoscritta dalla gran parte dell'associazionismo cattolico ha come oggetto la protezione giuridica della dignità, del diritto alla vita e dell'integrità di ogni essere umano fin dal concepimento nelle aree di competenza UE nelle quali tale protezione risulti rilevante. Scopo dell'iniziativa è, quindi, quello di far riconoscere l'inizio della vita umana al momento della fecondazione e l'embrione umano come l'inizio dello sviluppo dell'essere umano, con l'obiettivo di ottenere l'impegno dell'Unione a non consentire e non finanziare azioni che presuppongano o attuino la distruzione di embrioni umani e a predisporre strumenti adeguati di controllo sull'utilizzazione dei fondi erogati al fine di garantire che essi non siano mai usati per distruggere l'embrione e, quindi, secondo questo principio, la vita umana.
Tale iniziativa dei cittadini propone l'integrazione dei seguenti atti legislativi: il regolamento CE n. 1605 del 2002 del Consiglio del 25 giugno 2002 che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale della Comunità europea; la proposta di regolamento del Parlamento europeo del Consiglio che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione 2014-2020 noto come "Orizzonte 2020"; il regolamento CE 1905 del 2006 del Parlamento europeo del Consiglio del 18 dicembre 2006 che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo.
La raccolta delle firme è tuttora in corso e terminerà il 1° novembre 2013.
Tale iniziativa prevede anche la possibilità da parte di politici di sottoscrivere una dichiarazione di sostegno all'iniziativa, impegnandosi, così, ad attuare quanto richiesto concretamente nell'iniziativa "Uno di noi" e sollecitando i cittadini, da loro rappresentanti, a aderire all'iniziativa.
La Regione e il Presidente che la rappresenta - per rispondere al quesito posto dal consigliere - non appoggiano e non sottoscrivono tale petizione, anche perché, prima delle legittime opinioni di ciascuno, ci sono le leggi nazionali e le normative europee da applicare nel pieno rispetto dei diritti dei cittadini e delle cittadine rappresentati nelle istituzioni ad ogni livello.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Lusenti.
La parola al consigliere Pollastri. Ricordo che ha a disposizione quattro minuti per la replica.
Prego, consigliere Pollastri.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Mi dichiaro sotto il profilo politico insoddisfatto e attendo la risposta completa anche per analizzare i documenti e i regolamenti di carattere europeo cui l'assessore faceva riferimento nella sua risposta. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
Passiamo all'oggetto:
4122 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa le azioni da porre in essere per supportare nell'inserimento lavorativo i soggetti appartenenti a fasce deboli non certificate.
L'assessore Bianchi è assente giustificato, pertanto risponderà il sottosegretario Bertelli.
Nel frattempo do comunicazione che il presidente Bazzoni, che aveva comunicato la sua assenza, è arrivato, per cui è presente in Aula.
La parola al consigliere Pollastri per illustrare la sua interpellanza.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Anche nel caso di questo caso ispettivo ho utilizzato la veste dell'interpellanza, perché è un tema di carattere generale che credo interessi tutti i cittadini della comunità emiliano-romagnola.
Devo, in premessa, signor presidente, ringraziare la cortesia istituzionale dell'assessore Bianchi che ho incontrato l'altro giorno e mi ha personalmente motivato la sua assenza, aggiungendo che, come a volte, però, non accade in altri casi e per altri assessori, il sottosegretario poteva rispondermi.
Quest'interpellanza prende sempre le mosse da un tema purtroppo generale di crisi economica che in quest'Aula ha investito tantissime questioni che vengono alla luce del Consiglio regionale. Su questo il tema fondamentale, ma che è anche nell'agenda dell'attuale Governo, è il tema del lavoro e dei posti di lavoro. Un tema drammatico che ha portato, nonostante il tessuto economico emiliano-romagnolo sia abbastanza solido e abbia tenuto abbastanza rispetto a questa drammatica crisi, alla chiusura di aziende, alla contrazione di produzioni e alla riduzione di consumi di beni e servizi. Forse meno che in altre zone del Paese, comunque, come ben sa anche l'assessore allo sviluppo economico che vedo presente in Aula, il tema c'è e deve attraversare l'azione politica dei vari assessorati che sono interessati sia alle questioni del lavoro che dello sviluppo economico e dei servizi alle imprese.
Vi sono delle stime - non so, sottosegretario, quanto attendibili - che dicono che, perlopiù nell'industria, si perderanno altri posti di lavoro.
Risulta, peraltro, drammatico e molto difficile il riassorbimento lavorativo e il collocamento soprattutto dei nuovi ingressi. In un mercato quindi del lavoro che riduce fortemente gli ingressi se ne "avvantaggiano" coloro i quali hanno un titolo di studio elevato e chi ha delle specializzazioni o delle competenze di particolare importanza che possono attirare da parte delle ditte e delle imprese la possibilità di un’assunzione. Anche coloro i quali appartengono alle cosiddette fasce deboli possono avvantaggiarsi dei percorsi relativi al collocamento mirato di cui alla 68/99, cioè le norme per il diritto al lavoro dei disabili. Un tema che ho ripreso più volte anche in altre comunicazioni e atti nel corso del mio mandato di Consigliere regionale se non altro perché mi vengono spesso, Presidente, segnalate queste situazioni ma penso questo accada anche ad altri colleghi. Quindi a farne le spese direi che sono coloro i quali, non sulla base di un mio mero giudizio ma sulla base di studi, sono tra le due fasce sopracitate nell’interpellanza, costituendo nei fatti una fascia debole ma non in possesso di una certificazione tale che consenta di inserirsi in percorsi mirati. I giovanissimi, le over 50, le donne, specialmente le madri e che non hanno titoli di studio o esperienze lavorative particolarmente qualificanti, come dicevo prima, hanno delle limitazioni quindi cognitive o espressive non riconosciute o non riconoscibili a causa della mancata volontà del soggetto di farsi classificare tra questo tipo di categorie. Per questo motivo mi rendo conto del quesito abbastanza a maglie larghe, però chiedevo se sul punto la Giunta regionale intenda supportare questo tipo di inserimento di queste fasce deboli "non certificate e attestate" perchè è veramente un problema che si sta rivelando per molti cittadine e cittadini assolutamente drammatico. Chiedevo se tra le tante questioni che la Giunta affronta vi sia - sotto questo aspetto mi sembra che l’Assessore Bianchi mi abbia anticipato e lo ringrazio - attenzione su un tema che è giusto che venga tenuto continuamente sotto i riflettori dell’Aula, che è il massimo organo di indirizzo politico e amministrativo della Regione.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. In relazione all’interpellanza che ha appena svolto il consigliere Pollastri che solleva il tema delle gravi conseguenze che dal punto di vista occupazionale il protrarsi della crisi economica internazionale ha prodotto soprattutto per i soggetti più esposti al rischio della disoccupazione e della precarietà come i giovani, come ha appena detto lei, senza titolo di studio o particolari esperienze lavorative, gli over cinquantenni, le donne, soprattutto se mono genitrici, i soggetti in condizioni di disagio, si sottolinea quanto segue.
L’emergenza occupazionale è da tempo al centro dell’agenda politica sia a livello nazionale che europeo, in particolare a livello nazionale il Governo ha approvato recentemente il cosiddetto "pacchetto lavoro" contenuto nel decreto-legge del 26 giugno 2013, n. 76, che prevede delle misure finalizzate a ridurre l’inattività e a migliorare l’occupabilità dei giovani e a fronteggiare il disagio sociale, soprattutto nel Mezzogiorno, dove il fenomeno è più acuto. In particolare sono previste misure di incentivazione per i datori di lavoro che intendono assumere lavoratori giovani privi di impiego, e i lavoratori percettori di ASPI. Gli interventi tendono inoltre ad anticipare la cosiddetta "garanzia giovani" per creare nuove opportunità di lavoro e di formazione per i giovani, ridurre l’inattività e la disoccupazione, mediante il miglioramento del mercato del lavoro e il potenziamento delle politiche attive.
La nostra Regione negli ultimi anni di concerto con tutti i principali attori economici, sociali ed istituzionali è stata impegnata nella promozione di piani, politiche e interventi atti a fronteggiare gli effetti della crisi economica. Tra questi ultimi un posto di rilievo è occupato dal piano giovani: un intervento straordinario a favore dell’occupazione giovanile, elaborato a partire dall’assunto che le criticità e le difficoltà che incontrano i giovani ad entrare in modo qualificato nel mercato del lavoro richiedono un intervento straordinario. Il piano ha previsto misure e incentivazioni rivolte alle imprese per l’assunzione a tempo indeterminato e/o la trasformazione di altre forme contrattuali di giovani con una diversa modulazione dell’incentivo a seconda del genere, dell’età e delle caratteristiche dei beneficiari. A oggi con questo intervento è stato possibile incentivare 1.725 assunzioni o trasformazioni contrattuali.
La Giunta regionale ha recentemente approvato un ulteriore intervento di agevolazioni finanziarie rivolto a imprese e altri soggetti dei comuni colpiti dal sisma del 2012. Tale intervento si pone in una logica di integrazione del piano precedente, avente ad oggetto la realizzazione di operazioni a sostegno dei territori e della popolazione colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012.
La nostra Regione inoltre ha molto investito nell’innalzamento delle competenze dei giovani in linea con le indicazioni della Commissione europea, ha promosso lo sviluppo e la qualificazione dell’infrastruttura formativa costruendo un sistema educativo che guarda al mercato del lavoro, strutturato, stabile e riconoscibile. Un sistema regionale di educazione e ricerca, articolato nell’istruzione e formazione professionale, nella rete politecnica, nelle opportunità di alta formazione, nel trasferimento tecnologico e creazione di impresa.
Oltre alle iniziative fin qui descritte la Regione ha sostenuto l’attuazione del programma finanziato dal Ministero del Lavoro denominato "Welfare to work". In particolare l’intervento ha previsto tre linee di azione. La prima è l’erogazione di incentivi alle aziende per l’assunzione a tempo indeterminato delle seguenti tipologie di lavoratori o lavoratrici in condizione di svantaggio sul mercato del lavoro: tra cui disoccupati svantaggiati ovvero persone con gravi problemi sociali o sanitari certificati dalle competenti strutture pubbliche, come ad esempio dipendenza da alcolismo, tossicodipendenze, ex detenuti, ecc.; e monogenitori disoccupati ovvero persone che vivono sole con uno o più figli minori a carico.
La seconda è un’erogazione su richiesta di azioni formative personalizzate a lavoratori e lavoratrici oggetto dell’assunzione o della promessa di assunzione da parte dell’azienda. La terza è l’erogazione di azioni formative finalizzate all’auto-impiego per i soggetti che intendono avviare un’impresa o un’attività autonoma e abbiano presentato apposita domanda accolta dalla provincia di riferimento.
La Regione, infine, intende promuovere una sperimentazione condivisa e concertata con le parti sociali della cosiddetta "staffetta generazionale" che consente l’inserimento occupazionale di giovani fino ai trent’anni di età, con un contratto di lavoro stabile, a tempo indeterminato o apprendistato, mediante il finanziamento con fondi ministeriali, della contribuzione volontaria da parte dei lavoratori maturi vicini alla pensione che accettino di ridurre il proprio tempo di lavoro, passando a un contratto di lavoro part-time.
Per quanto attiene infine alle assunzioni di lavoratori "over 50" (art. 2, comma 134, legge 191/2009, art. 4, commi 8 e 10, della legge 92/2012) sono previste delle agevolazioni contributive analoghe a quelle previste per le assunzioni a tempo determinato o indeterminato di lavoratori in mobilità. Ulteriori agevolazioni contributive sono previste per l’assunzione di donne prive di lavoro (art. 4, comma 11, legge 92/2012, Regolamento della Commissione europea n. 800/2008).
PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.
La parola al consigliere Pollastri per la replica. Ha due minuti.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Ringrazio il Sottosegretario e anche l’Assessore Bianchi che ha la delega sull’occupabilità e sulle politiche attive e passive del lavoro, perché è bene ogni tanto ricordarsi quali sono le deleghe dei singoli Assessorati, ma devo dire che nel merito credo che questa, Sottosegretario, sia una risposta molto articolata che serve a tutti i Consiglieri regionali seduti in questo consesso perché dà delle informazioni nuove delle quali non penso - lo dico con molta umiltà - di essere stato in possesso. Non dimentichiamoci, colleghi di quest’Aula, che un tema sul quale ha insistito in apertura di legislatura il Presidente della Regione Vasco Errani è stato il tema del lavoro, quindi questa mia interpellanza voleva sviscerare fra le azioni poste in essere dalla Giunta se vi fossero incentivi soprattutto per quelle fasce più deboli che sono attanagliate da questa crisi drammatica per il lavoro. Sottosegretario, io non so - non sono in grado di fare una comparazione alla clausola valutativa - se il numero di 1.725 sia tanto, medio o sia la risultanza proprio di un’efficace politica pubblica sul piano del lavoro. Sicuramente è un numero importante in questa situazione e quindi auspico che si vada avanti, incalzo la Giunta affinché questi provvedimenti vengano portati avanti. Per quanto riguarda il "Piano giovani", questa sua risposta mi servirà nello scorcio finale di questa legislatura per controllare gli effetti del suddetto piano. Il protocollo col Ministero del Lavoro per gli incentivi è importantissimo e anche su questo, tramite le Province, si vedranno, Presidente, quali effetti virtuosi vi sono nel campo del lavoro. Ultima questione che terrò sotto controllo, perché il Sottosegretario ha rifererito che è una mera sperimentazione, è la cosiddetta "staffetta generazionale". Sotto questo aspetto vediamo che ci saranno dei fondi se gli anziani, coloro più vicini al collocamento a riposo, andranno in part-time e quindi potranno cedere una parte di contributi ai giovani che sono in cerca di lavoro. Io, Presidente, mi dichiaro sotto questo aspetto soddisfatto della risposta nel suo complesso, perché delle azioni sono state messe in piedi, riservandomi naturalmente di verificare più nel dettaglio gli atti che sono a fondamento di questa risposta della Giunta regionale per vedere se vi siano nel prosieguo delle accelerazioni su un tema, quello del lavoro, che ci deve vedere tutti uniti.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
Chiamo l'oggetto:
4140 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa il pagamento degli straordinari dovuti ai Vigili del fuoco per il lavoro svolto a seguito della situazione di emergenza causata dal sisma.
Risponde l'assessore Gazzolo.
La parola al consigliere Pollastri. Prego.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Conosco un po’ il regolamento e so che sono otto minuti complessivi tra illustrazione e replica. Questa sarà un po’ più breve, non so però se il tema è datato perché come lei sa da regolamento certe interpellanze si fanno anche urgenti ma poi, dopo l’iscrizione al protocollo, l’annuncio in Aula e quant’altro, è passata di mezzo l’estate nonostante fosse stata depositata in giugno. Comunque la illustro brevemente sicuro di incontrare l’attenzione di molti colleghi puntuali e attenti su questo tema per quanto riguarda la questione delle rappresentanze sindacali dei Vigili del Fuoco che non avevano ancora ricevuto il pagamento degli straordinari lavorati durante il triste terremoto che ha colpito i nostri territori. È un’interpellanza informativa e lungi da me criticare perché è solo per avere delle notizie.
C’era stata anche una questione sulla stampa, quindi mi sono peritato di svolgere questa interpellanza per chiedere se il corrispondente del 50 per cento della spesa autorizzata per un totale di 5,3 milioni di euro per coprire quel lavoro svolto dall’inizio fino al mese di novembre è stato liquidato mentre l’altra metà doveva essere ancora liquidata ed essere ancora pagata. Considerato che questo pagamento non era arrivato materialmente ai vigili del fuoco pareva che le pratiche di liquidazione di questi incentivi fossero bloccate presso il competente Ministero. Chiedevo di sapere se si fossero intraprese delle azioni presso il Ministero dell’Interno per ottenere un celere pagamento a coloro i quali avevano svolto questo fondamentale servizio e se vi fossero delle ipotesi fondate sui tempi di erogazione delle somme dovute, premesso che la Regione non ha alcun tipo di responsabilità su questo problema che era sorto. Chiedevo quindi se vi eravate attivati, se avevate sentito, se avevate il problema ben presente e quindi attendevo una risposta dall’Assessore Gazzolo. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
Prego, Assessore Gazzolo, per la risposta.
GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Consigliere Pollastri, cercherò di mantenere con rigore i tempi perché in più occasioni ho aggiornato questa Assemblea sul pagamento dei compensi spettanti al corpo nazionale dei Vigili del Fuoco per il grande lavoro compiuto fin dalle prime ore successive al sisma e tuttora in corso. Ricordo da ultima l’interrogazione oggetto 4149 del consigliere Alberto Vecchi alla quale ho risposto lo scorso 2 luglio e a cui rimando fedelmente in quanto esaustiva anche delle domande poste dall’interpellanza in discussione oggi a firma del consigliere Pollastri, ovviamente unendo a questo anche la soddisfazione del corpo dei Vigili del Fuoco anche per il pagamento e la liquidazione degli oneri avvenuta su scala nazionale nel giugno scorso. Mi limito a confermare per le competenze regionali la liquidazione degli oneri per il periodo 20 maggio 2012 - 31 marzo 2013 saldati lo scorso 14 giugno e annuncio con piacere che è terminata anche quella relativa al periodo 1 aprile 2013 - 31 maggio 2013 per un totale di circa 1,38 milioni di euro. Tale liquidazione è stata disposta con determinazione del direttore dell’agenzia regionale di protezione civile, n. 743 del 28 agosto, sulla base della rendicontazione presentata dai Vigili del Fuoco il 21 giugno scorso. Quindi, come già fatto in passato, ribadisco l’attenzione e la vicinanza della Giunta regionale al corpo nazionale dei Vigili del Fuoco per il prezioso e indispensabile contributo nell’affrontare l’emergenza terremoto. L’impegno di assicurare puntualità e celerità nei pagamenti si è finora tradotto in una celere azione di liquidazione da parte dell’agenzia regionale di protezione civile, una rapidità che continuerà ad essere garantita anche in futuro.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Gazzolo.
Ridò la parola al consigliere Pollastri per la replica. Ha tre minuti.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Starò ampiamente nei tre minuti. Ovviamente anche il nostro gruppo e la nostra forza politica è vicina e ringrazia sempre l’operato del corpo dei Vigili del Fuoco. Ho visto che l’Assessore ha ben presente questo problema e ha dato nella risposta all’Aula una positiva novità, quindi l’interpellanza è servita in qualche modo ad avere, rispetto a precedenti periodi di rendicontazione e liquidazione dei pagamenti, una novità che riguarda il periodo 1 aprile - 31 maggio, quindi la sicurezza questo milione e 300 mila euro di fondi verranno erogati tramite questo atto del direttore dell’agenzia della protezione civile, quindi una novità importante. Vi è poi un altro impegno, che non dimenticherò, sotto il profilo politico, ossia quello dell’Assessore Gazzolo, a cercare sempre celermente di seguire queste vicende per il futuro, anche perché sono abituato quando un Assessore pubblicamente si prende un impegno per il futuro ad annotarmi vicino la risposta politica per poi, qualche mese dopo, tirarla fuori dal cassetto e andare a controllare se il vostro operato alla fine corrisponde a quanto promesso dall’amministrazione regionale nei vari settori della vita della Giunta regionale. Questo aspetto è stato importante oggi evidenziarlo in Aula anche perché è un aspetto molto sentito ed era una richiesta, Presidente, a titolo informativo ma per tenere sempre la vigilanza e l’attenzione su temi di carattere generale che riguardano la vita della nostra regione. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
Chiamo l'oggetto successivo:
4168 - Interpellanza del consigliere Favia circa le prerogative statutarie relative ai Consiglieri regionali, con particolare riferimento a procedure riguardanti TPER.
Risponderà l’Assessore Peri.
Ricordo a entrambi che hanno otto minuti a disposizione.
Prego, consigliere Favia.
FAVIA: Grazie, presidente. Attendo la risposta dell’assessore.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Assessore Peri, prego.
PERI, assessore: Grazie, presidente. Con riferimento all’interpellanza presentata dal consigliere Favia in merito alle ragioni esposte da TPER nella formulazione del diniego opposto alla richiesta dello stesso Consigliere di accesso al contratto di servizio in essere e relativi contratti tra la società TPER e la società Coopertone, si ritiene che non essendo stato posto un diniego, come peraltro precisato da TPER con successiva nota del 21 giugno, ma un semplice differimento, non si configuri conseguentemente una condotta volta a sfuggire al controllo dell’ente Regione Emilia-Romagna. Quel che potrebbe tutt’al più essere eccepito nella condotta tenuta da TPER è un’erronea valutazione circa la sussistenza relativamente alla documentazione richiesta di particolari motivi di segretezza dovuti a indagini penali in corso. Ciò è confermato dal fatto che in data 5 luglio la documentazione richiesta è stata trasmessa da TPER al consigliere Favia che nel frattempo ha notificato il proprio ricorso per l’accertamento da parte del TAR Emilia-Romagna della legittimità del diniego ricevuto. Tale invio si ritiene che sia avvenuto a seguito di un’ulteriore valutazione circa l’ostensibilità degli atti richiesti e nell’ottica di un risparmio delle ulteriori spese che magari le parti avrebbero dovuto sostenere nel prosieguo della procedura.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Peri.
Consigliere Favia, prego. Ha tutti gli otto minuti.
FAVIA: Grazie, presidente. Ho ascoltato con attenzione la risposta dell’Assessore, però non siamo ingenui. Stranamente il materiale richiesto era l’ennesimo accesso agli atti a cui non veniva data risposta con scuse veramente ridicole del tipo che c’è un procedimento penale in corso. Ma che cosa me ne frega? Sto chiedendo un contratto pubblico, sono un Consigliere regionale e non è che prendo delle cose secretate che non possono uscire dall’inchiesta. Non c’entra niente con l’inchiesta il contratto di servizio di Coopertone che io chiesi. La Regione non mi ha tutelato, ho dovuto prendere un avvocato, fare un ricorso al TAR e stranamente sono diventati tutti angeli. Prima mi hanno chiesto di aggiustare la cosa ritirando il mio ricorso, ho rifiutato, e mi hanno portato il contratto che avevo chiesto, come si suol dire fulminati sulla via di Damasco perché è colpa degli avvocati che gli avevano consigliato di non darmi i documenti. Ma chi vogliamo prendere in giro? L’azienda non si è comportata correttamente, l’ente non ha fatto nulla per tutelare un suo Consigliere e il Consigliere ha dovuto prendere un avvocato e rivolgersi al TAR per poi far decadere il ricorso al TAR perché mi hanno portato i documenti in ufficio, quindi mancava il motivo per continuare l’atto giudiziario. Ma io voglio andare avanti per dimostrare la condotta erronea. Purtroppo se non si alza la voce fanno quel che vogliono. Lo fanno con i cittadini, fanno più fatica a farlo con un Consigliere regionale eletto, ma ci provano anche lì, e questi sono i risultati, cioè campare motivazioni di privacy su un contratto di servizio addirittura inventandosi il processo penale in corso che non c’entrava niente. E lei, Assessore, fa il suo lavoro, ossia difende le istituzioni, le società che controllate e non ammette la verità, ovvero che volevano tentare di non fornire quanto richiesto. Non è che ci fosse chissà cosa, ma c’è questa paura che qualcuno vada a mettere il naso nei contratti di servizio. Comunque dica alla Presidente Gualtieri, sperando che abbia capito, perché non è la prima volta che mi succedeva, di fare più attenzione e a breve richiederò un altro atto che mi è stato negato. Ricordo che i Consiglieri su atti che hanno un certo tipo di delicatezza sono tenuti alla riservatezza ma non gli si può comunque essere negato l’accesso, quindi chiederò anche il piano industriale di Bologna Fiere, che è uno di quegli accessi agli atti che non mi hanno voluto dare. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Chiamo l'oggetto:
4238 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa la situazione relativa all'inceneritore piacentino di Borgoforte.
Risponderà il sottosegretario Bertelli.
Prego, consigliere Pollastri.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Sembra quasi uno scherzo del destino questa interpellanza che ho rivolto all’Assessore Sabrina Freda - è datata 5 luglio - perché non avendo io, signor Sottosegretario, la sfera di cristallo non potevo immaginare che si sarebbe poi consumato questo sacrificio dell’Assessore all’Ambiente rispetto comunque a delle tematiche che, come sono credo ben evidenziate nella mia interpellanza, sono tematiche scottanti per i territori non solo piacentini ma dell’intera regione. Essendo io stato eletto nel collegio elettorale della provincia di Piacenza, mi sono attenuto in particolare a focalizzare l’attenzione sul tema di Borgoforte. Adesso la delega l’ha il Presidente Errani e giustamente mi risponderà il suo braccio destro, il Sottosegretario, su questa importante questione.
Durante la presentazione del nuovo piano regionale dei rifiuti l’Assessore regionale all’ambiente ha definito alcuni obiettivi - c’era stato un riferimento in Commissione - tra cui la riduzione della produzione dei rifiuti urbani pro capite del 25 per cento, il famoso raggiungimento del 70 per cento, che qualche attento Consigliere ha citato nel dibattito di questa mattina, per arrivare a un 60 per cento di recupero della materia entro il 2020 con il dimezzamento del numero delle discariche e la chiusura di due termovalorizzatori.
Il sottoscritto interpellante scriveva in data 5 luglio.
Relativamente agli inceneritori, in base all’effettiva efficienza, all’età, alla ridotta produzione di rifiuti delle rispettive zone, degli otto attualmente presenti nel nostro territorio rischierebbero la chiusura quello di Ravenna e di Piacenza nel 2020. Benché abbia dieci anni di attività - avevo assistito come Consigliere comunale alla nascita di quel progetto Tecnoborgo per la costruzione con l’inceneritore e allora era Assessore allo Sviluppo economico l’assessore Politi, che fu poi candidato successivamente per il centrosinistra, quindi conosco la storia, Sottosegretario, dell’impianto - alle spalle Borgoforte di Piacenza è dotato dei più moderni standard tecnologici frutto di un grande investimento. Esso garantisce l’autosufficienza della provincia di Piacenza per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, la produzione di 74 milioni di chilowatt di energia elettrica annui in grado di corrispondere al fabbisogno energetico di migliaia di famiglie e soprattutto, dato molto importante, occupa parecchio personale. Io l’ho visitato e me ne sono occupato più che altro quando ero Consigliere del Comune di Piacenza. Considerato che l’ipotesi della chiusura ha suscitato le proteste di numerosi amministratori, in particolare anche del Presidente della Provincia e del sindaco di Piacenza, pur di opposti partiti e di opposti colori politici, che avevano ravvisato in questo il rischio di una perdita di un servizio efficiente ancora utile almeno fino a quando non si avesse la famosa certezza che la raccolta differenziata arrivasse a un livello altissimo per cui non ci fosse più bisogno dell’inceneritore stesso, allora interpello la Giunta quale sia il parere del Presidente, ora Assessore all’Ambiente, Errani, in merito alla prospettata chiusura dell’inceneritore piacentino di Borgoforte, quali benefici se ne ravvisino, in che modo verrà compensata l’eventuale mancata produzione energetica dell’impianto, quale potrà essere il futuro del personale dipendente e come verranno trattati i rifiuti che nel 2020 verranno raccolti ancora in maniera indifferenziata. È vero che mi proietto molto nel futuro ma a volte, visto quello che accade, è meglio mettere le mani avanti, signor Sottosegretario, e chiedere conto sempre nel precipuo interesse dei cittadini.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. Me la potrei cavare, consigliere Pollastri, dicendole di avere un attimo di pazienza e che le risponderemo a tutto e anzi potrei dire che sarà protagonista lei, come il resto di questa Assemblea, nella valutazione di tutti gli elementi utili a definire un programma che definirà esattamente entro il 2020 quali saranno gli impianti che andranno chiusi, quelli che rimarranno aperti, che tipo di bacino di utenza avranno, e così via. Come avrà capito anche dalla discussione di questa mattina e dalla risposta ad alcune interrogazioni pensiamo di ultimare il piano regionale e di presentarlo all’Assemblea in tempi molto ravvicinati, entro quest’anno. D’altra parte noi abbiamo già portato all’Assemblea il piano preliminare che ha indicazioni piuttosto precise per ciò che riguarda lo scenario che ci immaginiamo da qui al 2020 sulla gestione dei rifiuti. Naturalmente, non sono affatto in grado di anticiparle ora tutte le risposte alle domande puntuali che lei ha formulato nella interpellanza, rinviando queste risposte a dopo che avremo insieme deciso gli elementi del piano che indicheranno le caratteristiche e i criteri per andare verso la chiusura anticipata di alcuni impianti di incenerimento, ovviamente delle discariche, e che tipo di flussi determinare per garantire lo smaltimento del residuo di rifiuti urbani che non andranno recuperati negli impianti che rimarranno.
Tuttavia, la seguente sintetica risposta già delinea il percorso che le ho appena anticipato.
In riferimento alla sua interpellanza, a seguito dell’approvazione con delibera regionale n. 325 del 25 marzo 2013, quindi piuttosto recente, del documento preliminare del Piano regionale di gestione dei rifiuti sono stati definiti in linea con quanto previsto dalla normativa comunitaria e nazionale gli obiettivi fondanti della nuova pianificazione regionale in materia, tra i quali occorre evidenziare la prevenzione della produzione dei rifiuti e la valorizzazione di quelli prodotti.
La prima cosa che mi preme dire è che noi abbiamo definito un bacino unico regionale al quale dovremo sottostare tutti. Non parleremo più di bacini provinciali ma di un unico bacino regionale entro cui sviluppare i flussi del trattamento dei rifiuti. Attualmente nel rispetto delle procedure indicate nella legge regionale 20/2000 e dal decreto legislativo del 2006, n. 152, è in corso di elaborazione il documento di piano che prevede in estrema sintesi azioni specifiche finalizzate alla riduzione della produzione dei rifiuti, all’incremento della quantità e della qualità della raccolta differenziata e dell’aumento dei quantitativi dei rifiuti avviati a recupero con una loro successiva valorizzazione.
Da ciò ne consegue che l’attuazione, negli scenari di Piano, delle suddette azioni impone una riduzione complessiva dell’impiantistica regionale che sarà basata su specifici indicatori prestazionali, unitamente ad una valutazione ambientale ed economica, che garantirà al contempo un’equa ripartizione dei carichi ambientali in tutto il territorio regionale.
Le suddette valutazioni, integrate nell’ambito di un percorso innovativo nella gestione dei rifiuti, saranno pertanto tali da garantire equilibri ambientali, energetici e occupazionali sui territori. Naturalmente non stiamo parlando di un settore che si evolverà eliminando completamente l’impiantistica di trattamento dei rifiuti non recuperabili, ma stiamo parlando di uno scenario che prevederà anche l’evoluzione di impianti, che non saranno più le discariche e inceneritori, ma saranno impianti adatti a supportare questo tipo di piano e immaginiamo che l’occupazione, che oggi è garantita dall’attuale situazione impiantistica, possa essere altrettanto garantita nello scenario del 2020 da una situazione impiantistica diversa da quella attuale che servirà allo scopo in quel contesto preciso.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.
Prego, consigliere Pollastri, per la replica. Ha due minuti.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Anche questa interpellanza ha colto nel segno, ha evidenziato un tema sì importante per Piacenza ma anche un tema importante per tutto il territorio. Ho apprezzato del Sottosegretario il tipo di risposta nel momento in cui mi ha molto correttamente detto che non poteva essere assolutamente esaustivo ai quesiti precisi che avevo posto, perché in effetti erano quesiti mirati. Non potevo neanche pretendere, vista la situazione che si è creata dell’assenza dell’Assessore all’Ambiente, una maggiore e più circostanziata e approfondita risposta al mio atto ispettivo, però prendo per buona la parte finale della risposta che naturalmente guarderò con grande attenzione. Mi ricollego al fatto che questa mattina nella replica dopo il dibattito il Presidente della Regione ha detto che in futuro l’obiettivo sarà quello di non avere più delle discariche, se non ho colto male nel passaggio, ed è un tema, il tema dei rifiuti e con ciò tutto quello che è a esso connesso - potrei entrare anche in un discorso molto più complesso ma non voglio uscire dal seminato, cioè dal quesito che ho posto - su cui noi, come forza politica e responsabile del gruppo del Popolo della Libertà, ci impegniamo e continuiamo fattivamente a impegnarci. Mi va bene la rassicurazione del Sottosegretario sul futuro del personale dipendente che, alla luce di quelle che saranno le trasformazioni quando entrerà in vigore il piano regionale dei rifiuti per il quale, come lei ha autorevolmente detto, dobbiamo riferirci d’ora in poi a un bacino regionale, non subirà modifiche. Mi interessano le risposte nella sede ufficiale, che è questa, che è il Consiglio regionale, e i documenti che sono nero su bianco. A me non interessano certe polemiche che si vedono sulla stampa e magari dichiarazioni che non sono neanche virgolettate su certi temi importanti e in merito alle quali poi non assistiamo magari a una smentita da parte di chi fa delle sparate o mira soltanto a delle sparate più grosse per avere un effetto mediatico. A me interessano gli atti amministrativi, a me interessa quello che è contenuto nei documenti contabili e finanziari. Assessore, tenga presente che sul tema mi vedrà ancora protagonista di richieste alla vostra amministrazione regionale.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
Con questo oggetto abbiamo esaurito lo svolgimento delle interpellanze.
OGGETTO 4435
Comunicazione del Presidente della Regione sulle modifiche alla composizione della Giunta (art. 5 comma 3 del Regolamento dell'Assemblea)
(Ordine del giorno oggetto 4435/1 - Reiezione) (93)
PRESIDENTE (Costi): Rinomino gli scrutatori: sono i consiglieri Serri, Moriconi e Pollastri. Poiché il consigliere Favia ha presentato un ordine del giorno abbinato alla comunicazione, svolta stamattina, apro immediatamente le dichiarazioni di voto, su tale ordine del giorno. Ricordo che avete cinque minuti per ogni dichiarazione di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno oggetto 4435/1, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’ordine del giorno è respinto.
OGGETTO 4395
Comunicazione della Giunta relativamente alla situazione conseguente all'influenza aviaria nella nostra regione
(Discussione)
OGGETTO 4447
Risoluzione proposta dai consiglieri Bazzoni, Montanari, Barbati, Grillini, Noè, Sconciaforni, Carini, Monari, Piva, Donini, Pariani, Alessandrini, Riva, Defranceschi, Naldi, Zoffoli, Pagani, Bartolini, Aimi, Alberto Vecchi, Casadei, Serri, Fiammenghi, Pollastri, Lombardi, Luciano Vecchi, Barbieri, Mumolo, Manfredini, Ferrari e Cavalli per impegnare la Giunta regionale ad individuare, alla luce della emergenza sanitaria legata alla influenza aviaria, ulteriori criteri di biosicurezza per la strutturazione e la gestione degli allevamenti avicoli delle filiere produttive regionali e dei relativi impianti, prevedendo inoltre incentivi per sostenere le conseguenti ristrutturazioni
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi): Do la parola all’assessore Lusenti per la Giunta, che ha venti minuti per l’esposizione della comunicazione, poi apriremo il dibattito generale congiunto sulla comunicazione dell’assessore e risoluzione abbinata.
Prego, assessore Lusenti.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente. Il tema sul quale informo e aggiorno l’Assemblea è un tema che è già stato oggetto di due informative date nelle ultime due settimane alla Giunta e che produce aggiornamenti e adeguamenti quotidiani rispetto alla situazione da un lato della salute della filiera produttiva, dall’altro della salute umana e dall’altro ancora del quadro occupazionale. La questione è molto rilevante, come è del tutto evidente, e la rilevanza insiste su tre elementi principali: il primo elemento principale è quello della tutela della salute sia animale sia umana, il secondo è quello che potremmo definire economico e produttivo e il terzo elemento da tutelare, al pari degli altri due, non in opposizione o alternativamente, è quello della garanzia occupazionale. Il settore avicolo in Regione, per dare qualche numero che perimetra la situazione, consta di 1.100 allevamenti e 36 milioni di capi. La produzione nazionale è autosufficiente al 106 - 107 per cento sia per la carne sia per le uova, il fatturato complessivo supera i 5 miliardi e di questo un miliardo è nella nostra regione. Siamo complessivamente, sia per quanto riguarda la produzione di carni sia per quanto riguarda ovoprodotti, sempre tra le prime due - tre regioni italiane insieme al Veneto e alla Lombardia, quindi si concentra qui un settore produttivo molto significativo e che garantisce occupazione, reddito e autosufficienza dal punto di vista agroalimentare. Il tema naturalmente non riguarda solo noi, anche se i focolai si sono registrati nella nostra regione: riguarda le altre regioni, la sorveglianza e il coordinamento nazionale, di cui dirò, e riguarda l’Europa.
Inizio con una cronologia sintetica degli eventi per arrivare a dare il quadro aggiornato a oggi. Domenica 11 agosto si registra una moria in un allevamento di galline del gruppo Euroservice di Ostellato con 128 mila galline; il 12 agosto la sezione di Forlì specializzata per le malattie degli avicoli dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna comunica il sospetto di influenza aviaria che viene confermato il giorno successivo, il 14 agosto, dal centro di referenza nazionale di Padova e definitivamente, sempre il 14 agosto, tipizzato nel virus H7N7 ad alta patogenicità. Lo stesso giorno, il 14 agosto, in applicazione dei manuali nazionali sull’influenza aviaria e seguendo le procedure regionali, la cooperativa Bidente, che è vincitrice del bando Intercenter per gli interventi in caso di malattie infettive e diffusive, allestisce il campo nell’allevamento di Ostellato.
Vengono da quel giorno sottoscritte sei ordinanze presidenziali che successivamente definiscono i provvedimenti, le zone di protezione, quelle di sorveglianza e regolano la movimentazione sia degli animali vivi o macellati sia delle uova; viene istituita anche, e si riunisce lunedì 19 agosto, l’unità di crisi nazionale. Il giorno di ferragosto iniziano gli abbattimenti in questo allevamento, il giorno 19 agosto emerge un secondo focolaio, questo a Mordano, sempre della filiera Euroservice e questo riguarda una quantità molto più significativa di galline (580 mila in dodici capannoni). Con ordinanza 170 vengono definite nuove zone di protezione e sorveglianza e avviati gli abbattimenti. Il 23 agosto c’è stato il terzo focolaio del gruppo AIA Veronesi (19 mila tacchini a Porto Maggiore), il 28 agosto il quarto focolaio, sempre Euroservice (150 mila galline), il quinto focolaio viene evidenziato a Mordano, sempre filiera Euroservice, il 4 settembre, il sesto e ultimo, per il momento, anche se siamo ottimisti, focolaio viene segnalato a Bondeno il 5 settembre (sei galline di un allevamento domestico).
Tutti questi focolai hanno completato - l’ultimo a essere completato è stato il focolaio Euroservice di Mordano evidenziato il 4 settembre, cioè il quinto - gli abbattimenti e le opere di sanificazione e di sterilizzazione, quindi dal 7 settembre iniziano i ventuno giorni, se non emergono altri focolai, di sorveglianza al termine dei quali in assenza dell’emergere di altri focolai si definisce terminato l’episodio epidemico. A questi abbattimenti fatti in focolai infetti si sono aggiunti alcuni abbattimenti preventivi che seguono la finalità di fare terra bruciata intorno ai focolai per evitare la diffusione del virus che sono stati realizzati a Mordano, a Imola e a Lugo e si completeranno gli ultimi due di Lugo il 13 settembre. Qui non parliamo però di focolai di allevamenti infetti e quindi non vengono definite nuove zone concentriche di sorveglianza e di protezione. L’ipotesi di arrivo del virus più accreditata, per non dire certa solo perché la prova oggettiva è impossibile da raccogliere, è che sia stato trasportato dalle anatre in migrazione, che sono portatrici sempre del virus. Tutte le analisi che si possono fare evidenziano sempre una presenza del virus a bassa patogenicità. Nei loro percorsi migratori si fermano nei parchetti esterni e comunicanti agli allevamenti, qui il virus viene trasmesso alle galline, alle pollastre e ai tacchini, che sono sensibili, e in questi muta da bassa ad alta patogenicità.
Da questi focolai il virus si può diffondere ad altri focolai con due modalità fondamentalmente: una aerogena, con i venti, fino a una distanza di tre chilometri - tre chilometri e mezzo, e in modo molto più complesso e più difficile da controllare attraverso il trasporto di uova, perché molti allevamenti anche della stessa filiera non hanno contiguo all’allevamento lo stabilimento per la selezione e il packaging delle uova, quindi il trasporto delle uova ad altri stabilimenti dove insiste sia l’allevamento sia lo stabilimento di confezionamento trasmette attraverso il veicolo del guscio delle uova il virus.
Questo spiega tutti i provvedimenti limitativi che riguardano uova e animali vivi che possono potenzialmente trasmettere anche attualmente ad altri allevamenti i focolai. Questo per quanto riguarda la salute della filiera produttiva, la salute animale. A oggi tutto ciò che doveva essere abbattuto è stato abbattuto e il 13 finiscono anche gli abbattimenti preventivi. Per quanto riguarda la salute umana, il virus H7N7 ad alta patogenicità per animali sensibili è viceversa uno dei meno patogeni per l’uomo. L’incubazione ha un periodo variabile da tre a sette giorni con un massimo di dieci e i dati di cui disponiamo riguardo alla trasmissione all’uomo sono tutti derivanti dalla più grande epidemia registrata in Europa nel 2003 in Olanda. In quel caso furono colpiti 255 allevamenti, abbattuti trenta milioni di polli, ci furono 349 casi di congiuntiviti, novanta casi di sindromi simil-influenzali e complessivamente i casi di trasmissione all’uomo rappresentarono il 7 - 8 per cento degli esposti.
Qui va messo in chiaro un punto: gli esposti alla potenziale trasmissione del virus sono gli esposti per ragioni occupazionali, cioè chi lavora negli allevamenti. Questa è l’unica modalità che espone a un rischio di congiuntiviti o di sindromi simil-influenzali. Oggi nella nostra situazione, avendo registrato - lo spiegherò meglio - due casi e uno in via di accertamento di congiuntiviti, essendo stati registrati questi in circa 120 esposti per ragioni occupazionali siamo neanche al 2 per cento di sintomi rilevabili nella popolazione esposta, quando nel caso dell’Olanda, vi dicevo, la popolazione esposta registrò una presenza di sintomi rilevabili clinicamente del 7 - 8 per cento. Gli interventi di sorveglianza sulla popolazione esposta sono di vario tipo. Innanzitutto tutti i lavoratori esposti dall’emergere dell’epidemia sono sottoposti a una valutazione di idoneità alla mansione preventiva all’avvio del lavoro di abbattitori nel caso in cui non lavorino già all’interno della filiera degli allevamenti, tutti i lavoratori esposti vengono sottoposti a una visita giornaliera che tende a rilevare i sintomi, anche lievi, riguardo agli apparati oggetto della possibile manifestazione clinica del virus e questa valutazione quotidiana viene proseguita per dieci giorni dopo l’ultima esposizione, che è il periodo massimo di incubazione.
Questo sistema di controllo di valutazione preventiva è ciò che ha fatto scoprire i casi di lieve e ormai risolta sintomatologia oculare. Dei due casi accertati, rilevati tutti e due a Mordano, il primo è completamente guarito e il secondo ieri ha fatto l’ultima visita di controllo e ormai anche questo è in via di completa guarigione. Il terzo paziente che manifesta sintomi oculari, cioè la congiuntivite, ha lavorato sia a Ostellato sia a Mordano, abbiamo la conferma del laboratorio di riferimento di Bologna e domani arriva, ma sarà sicuramente positiva, la conferma del laboratorio dell’Istituto Superiore di Sanità che è obbligatorio. Di queste tre persone che hanno manifestato sintomi, collegati a queste tre persone in due casi sono stati messi sotto sorveglianza anche i familiari conviventi, quattro nel primo caso e due nell’ultimo.
La sorveglianza di familiari conviventi consiste nell’adottare misure che riducono il rischio di trasmissione e una valutazione quotidiana fino a dieci giorni dopo la guarigione del convivente, come si fa per i soggetti esposti per ragioni occupazionali. Va ribadito, come mi sembra abbastanza chiaro, che il virus non si trasmette con le carni né con le uova né cotte né crude, perché è un virus influenzale ed è anche intuitivo che si trasmetta come i virus influenzali non per via alimentare ma per via diffusiva attraverso le goccioline di Flugge che escono col parlato e che trasmettono per via aerea il virus, quindi da questo punto di vista, com’è stato chiaramente detto dal primo momento, il rischio di trasmissione non esiste e non si è mai manifestato neanche nel caso di scuola dell’epidemia molto estesa verificatasi in Olanda dieci anni fa.
Per quanto riguarda gli indennizzi, agli allevatori colpiti dalla malattia viene riconosciuto per intero il rimborso del valore degli animali abbattuti al prezzo dei listini commerciali nazionali come il valore del mangime stoccato che non è più utilizzabile e le uova distrutte. Gli indennizzi vengono anticipati dalla regione interessata e rimborsati sia dallo Stato sia dalla Comunità europea (è un cofinanziamento al 50 per cento). Questo avviene se la liquidazione dell’allevamento da parte della Regione si è conclusa entro sessanta giorni dalla data della fine del periodo di osservazione post-abbattimento. Il periodo di post-abbattimento è di ventuno giorni e se, come contiamo, non ci saranno altri focolai, questo periodo terminerà alla fine di questo mese e quindi entro sessanta giorni dalla fine di questo mese la Regione deve risarcire gli allevatori per poter garantire il cofinanziamento risarcitorio di questa anticipazione da parte della Comunità europea e da parte dello Stato. Invece le operazioni di abbattimento, pulizia e disinfezione sono a carico del servizio sanitario regionale; per quanto concerne infine i danni conseguenti alle restrizioni, cioè i danni conseguenti all’attività commerciale della filiera, imposte le restrizioni dalle ordinanze che si sono adottate sia regionali sia nazionali e alle sospensioni dell’attività, il Ministro della Salute nella riunione che abbiamo fatto il 4 settembre si è dichiarato disponibile a valutare la possibilità di attivare tutte le misure compensative secondo quanto già realizzato nella precedente emergenza di epidemia aviaria negli anni 2005 e 2006.
Questo riguardo anche al fatto che i lavoratori a tempo indeterminato di queste aziende hanno tutte le tutele dei lavoratori a tempo indeterminato ma qui c’è un nucleo a un problema legato a lavoratori avventizi che non hanno alcuna tutela e che devono invece trovarla attraverso provvedimenti di questo tipo. Gli ultimi aggiornamenti, ma sono aggiornamenti che non segnalano criticità ulteriori emergenti, riguardano la riunione in corso delle 14.00 di oggi a Bruxelles della Commissione per l’aviaria di tutti gli Stati membri nella quale, in accordo con il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e centro di referenza per l’aviaria di Padova, siamo andati a chiedere, sulla base dei risultati ottenuti in queste settimane, un’attenuazione dei vincoli alla movimentazione e la seconda riunione che è in corso, che è quella di un gruppo istituito dall’Assessorato per valutare meglio le norme di prevenzione e protezione utili a ridurre il rischio di trasmissione all’uomo anche nei lavoratori esposti perché su questo aspetto i dati li desumiamo da un po’ di letteratura dell’estremo oriente - alcune epidemie in Vietnam e in Cina - e soprattutto l’unica vera epidemia europea che è quella realizzata in Olanda. Questo è il quadro a oggi. Se esso non avrà l’emergere di ulteriori criticità, i ventuno giorni scadranno entro la fine di questo mese e solo a quel punto potremmo dire che è superato questo episodio di epidemia.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Lusenti.
Faccio presente che il primo firmatario della risoluzione è il consigliere Bazzoni, inoltre sono state aggiunte le firme dei consiglieri Ferrari e Cavalli.
Apriamo il dibattito generale sulla comunicazione e sulla risoluzione abbinata.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. È appena stato denunciato il terzo caso di contagio umano in Emilia-Romagna e si tratta di una persona addetta agli abbattimenti. L’operatore è risultato positivo ai test eseguiti e questo ci impone di tenere molto alta la guardia. Garantire la salute degli emiliano-romagnoli innanzitutto e salvaguardare i posti di lavoro, i vincoli delle esportazioni che, come ho già denunciato pubblicamente, rischiano di penalizzare chi, come gli allevatori delle province, non sono in alcun modo stati interessati dal virus. Le notizie che apprendiamo, tra cui quelle dell’abbattimento di centinaia di migliaia di galline e altri avicoli non possono che creare allarme sia per la salute pubblica sia per tutte le aziende serie che stanno, loro malgrado, pagando le conseguenze di diffusi e generalizzati timori dei consumatori, spesso non giustificati ma comunque comprensibili. Questo clima di sospetto si ripercuote inevitabilmente sui consumi e rischia di minare il mantenimento dei livelli occupazionali per le aziende del settore. Queste aziende oggi hanno il diritto al pieno sostegno della Regione dovuto in un momento delicato e di particolare esposizione al rischio economico che aggrava i già evidenti contraccolpi della crisi. Così come è stato dichiarato dall’assessore Lusenti il fronte principale diventa quello dei risarcimenti per i quali cogliamo con piacere sia una cosa abbastanza veloce.
(interruzione dell’assessore Lusenti)
Considerato infine che il ceppo in questione risulta essere tra i più virulenti, chiedo alla Giunta di ripensare i controlli preventivi previsti. Probabilmente il piano regionale veterinario di controllo delle influenze aviarie 2013 che prevedeva tre controlli annuali, cioè ogni quattro mesi, e prelievi da dieci fino a un massimo di venti campioni in allevamenti di centinaia di migliaia di capi si è dimostrato inefficace. Non mi si venga a dire, Assessore, che la causa della malattia sia derivata dalle anatre migratorie che hanno stazionato nei cortili e nei recinti dove il giorno dopo le galline vanno a razzolare. Concludo chiamando a una riflessione sulla condizione degli allevamenti intensivi: occorre ripensare a sistemi più efficaci nel rispetto delle condizioni igienico-sanitarie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Ho ascoltato con attenzione la relazione dell’Assessore alla Sanità Lusenti e devo dire che - è una mia impressione personale sulla relazione che poi alla fine contiene le notizie più fresche sulla vicenda del rischio aviaria - fidandomi di quello che dice l’Assessore non ho motivo di pensare il contrario, data anche la delicatezza della situazione, e mi sento cautamente rassicurato dalle parole dell’assessore Lusenti. Infatti mi sono appuntato il passaggio secondo chiave che ha fatto nella sua relazione, proprio virgolettato per non dimenticarmi: "quello che doveva essere abbattuto è stato abbattuto". Questo passaggio dell’Assessore è fondamentale e dovrebbe sgomberare il campo anche da allarmismi e da preoccupazioni ulteriori.
L’altra rassicurazione importante che lei ci ha dato, e non ho motivo anche qui di non fidarmi di quanto detto, è sulla questione delle carni, cioè che le carni sia cotte sia crude non trasmettono il virus. Non sono un medico, neanche un esperto, ma su un tema del genere non posso che fidarmi di quanto riferisce in Aula l’Assessore alla Sanità. Ha fatto anche un ulteriore passaggio sulla tutela dei lavoratori e bene ha fatto l’amico e collega Manfredini a richiamare nel suo intervento la tutela delle imprese, perché c’è questa preoccupazione, che il consigliere Manfredini ha ben sottolineato, perché sì la salute in primis ma poi c’è anche l’attività produttiva ed economica, però facciamo un passaggio alla volta; prima la tutela fondamentale e naturalmente poi tutte le misure che possono essere messe in campo a difesa delle imprese, quindi delle economie di coloro i quali operano nel settore.
Mi sembra peraltro che i casi siano pochi e isolati dal riferimento della comunicazione in Aula dell’assessore Lusenti, mi sembra - ho letto con attenzione la risoluzione sottoscritta da tanti colleghi - che questa risoluzione collegata all’oggetto di cui stiamo discutendo getti il suo sguardo nel futuro perché si possano prevedere misure necessarie all’adeguamento degli allevamenti e agli impianti di ulteriori criteri di biosicurezza. Su questo punto penso che naturalmente voterò la risoluzione e su quanto riferito dall’Assessore, se non ci sono ulteriori novità, penso sia importante anche l’atto dei colleghi Cavalli e Bazzoni che sta a significare l’attenzione che le due forze politiche, Lega Nord e PDL, hanno posto fin dalle prime battute di questa vicenda e quindi direi che per quanto mi compete mi ritengo soddisfatto di questo riferimento.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bartolini. Ne ha facoltà.
BARTOLINI: Grazie, presidente. Intanto inviterei tutti a evitare falsi allarmismi - ho ascoltato con attenzione l’intervento dell’assessore Lusenti, che condivido - perché potrebbero essere deleteri per l’economia del nostro territorio e della nostra regione senza nascondere che se c’è un problema questo deve essere affrontato risolutamente. In Emilia-Romagna ci sono trecento allevamenti avicoli da carni, centocinquanta allevamenti avicoli da uova per oltre 600 milioni di euro di produzione, quindi è un settore importante dell’economia addirittura determinante per la Romagna e per il mio territorio, la provincia di Forlì-Cesena, dove è concentrato oltre il 60 per cento della produzione avicola.
Rendo merito all’Assessore dell’impegno della Giunta regionale, dell’Assessorato e di tutte le forze politiche - ho partecipato ai lavori della Commissione - perché è stato affrontato nel modo giusto il problema e chiedo che si facciano ulteriori più incisive campagne di comunicazione e di promozione del settore atte anche a tranquillizzare i cittadini sull’assenza di rischi nel consumare carne bianca e carne di pollame.
Io ricordo bene la precedente esperienza quando la gente smetteva di comprare carne bianca, spaventata da una campagna mediatica su un’epidemia che colpiva pollame nell’altra parte del mondo, in Asia e in zone dove le condizioni igieniche erano ben diverse da quelle dei nostri allevamenti e dei nostri allevatori. Quindi insisto su questo aspetto, cioè fare delle importanti e incisive campagne di comunicazione. Se serve portiamo tra i banchi qualche pollo arrosto o anche crudo al fine di far vedere ai mass media che si può mangiare tranquillamente e che non c’è rischio a mangiare pollame e anzi se ci sono qui dei giornalisti è bene che questo messaggio passi chiaramente perché non ci sono rischi e non c’è cosa peggiore del rischio di psicosi di massa. Quindi evitiamo questo che potrebbe essere il rischio peggiore di tutti.
Sugli indennizzi mi riconosco con quelli proposti dall’Assessore e do atto anche all’Assessore Lusenti di aver recepito insieme all’assessore Rabboni un’indicazione che in Commissione avevamo dato, noi come gruppo del Popolo della Libertà, oltre a quella di richiedere al Governo italiano e alla Comunità europea la sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari e contributivi, così come quelle nelle operazioni creditizie e nei mutui. Vale a dire il ripristino dei pagamenti attraverso rate semestrali in cinque anni con i soli interessi legali, perché altrimenti questi soldi verranno sospesi e chi di competenza glieli chiederà, e che ci sia una rateizzazione nei cinque anni per il ripristino di questi pagamenti. So che è stato recepito tra le richieste da formulare al Governo e alla Comunità europea e non sto a ripetere quanto detto già dall’Assessore. Quindi su tutto quello che è stato l’oggetto della comunicazione ci riconosciamo e abbiamo anche contribuito presentando, primo firmatario il collega Bazzoni, che poi la illustrerà, una risoluzione per migliorare il sistema emiliano-romagnolo su questo settore anche per il futuro, facendo tesoro di eventuali errori che fino a oggi sono stati fatti.
Un altro problema che non è stato sollevato neanche in Commissione ma che volevo segnalare a quest’Aula è quello che mi è stato segnalato da alcuni allevatori che riguarda i piccoli allevatori di pollo, in modo particolare i cosiddetti svezzatori. Gli allevatori che vendono i capi di un chilo circa e più o meno di quaranta giorni si trovano ad affrontare nuovi gravi problemi conseguenti alle limitazioni imposte. Ci chiedono se è possibile avere una deroga, verificato che lì non ci sono focolai, perché altrimenti metteremmo in crisi anche questo settore che fino a oggi non è stato considerato ma che si trova in pesante difficoltà e su questo problema annuncio che presenteremo insieme al collega Bazzoni formalmente un’interrogazione. Ci tenevo, però, ad anticiparla evidenziando il problema che riguarda questi produttori di polli che hanno all’incirca quaranta giorni di vita che poi vendono agli allevamenti.
Concludo con una riflessione brevissima sulla caccia. Io spero che sulla caccia vengano fatte dagli Assessorati competenti delle valutazioni serie e non ideologiche in seguito all’aviaria. Credo che per evitare queste psicosi di massa non si debba strumentalizzare il problema per estendere nuovi divieti in campo venatorio a ridosso dell’apertura. So che è già stato sospeso l’uso di particolari richiami come la pavoncella e il germano reale e mi auguro che ci si limiti a questo e che non si vada a estendere le restrizioni ad altri capi che sono uccelli da richiamo largamente più diffusi come l’allodola, il merlo, il tordo, il bottaccio, il sassello, la cesena e il colombaccio, perché sarebbe creare e diffondere quella psicosi di massa deleteria. Nuovi limiti non sarebbero utili a contenere la diffusione del virus, perché abbiamo visto che non sono interessati questi uccelli da richiamo tenuti da allevatori che non sono allevatori intensivi e un eventuale provvedimento restrittivo sarebbe soltanto un provvedimento marchiato chiaramente di ideologia anticaccia e credo che di ideologia anticaccia ve ne sia già fin troppa dentro gli uffici caccia di questa Regione, come sovente ho denunciato in quest’Aula.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bartolini.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente. Non so se partire subito dalla parte più seria o rispondere subito su questa cosa della caccia ma ne parleremo in fondo. Sulla parte iniziale dell’intervento sia dell’Assessore sia del Consigliere che mi ha preceduto devo dire che io sono totalmente d’accordo, cioè la necessità e il senso di responsabilità di tutti in un momento come questo è indispensabile per evitare che ai danni oggettivamente oggi presenti sul nostro territorio si sommino in qualche modo anche i danni che derivano soltanto da cattiva informazione, da paure o comunque da questo senso continuo di scoramento che si ha di fronte a notizie di questo genere. Se da una parte il tema dell’informazione corretta sui rischi della diffusione del virus è fondamentale per non creare ulteriori danni, dall’altro dobbiamo essere assolutamente e totalmente consapevoli che cose di questo genere toccano un comparto così importante dal punto di vista produttivo della nostra regione, in alcuni territori in particolare, e quindi comunque rappresentano un costo molto elevato per la gestione di questo momento di crisi.
La cronaca di questi giorni ci dimostra come questi focolai sono in grado di paralizzare immediatamente l’industria avicola e con essa ovviamente tutta l’economia correlata direttamente o indirettamente. In questo caso va detto che i costi a carico della collettività per l’estinzione dei focolai a oggi conosciuti e per la rifusione giusta che io condivido del danno agli allevatori, anche se oggi non sono ancora determinati, ammonteranno sicuramente a cifre molto rilevanti e di un’entità ancora maggiore saranno i danni all’industria avicola regionale che si trova tutta posta in quarantena senza possibilità di esportare animali vivi, uova o altri prodotti di allevamento. È ovvio che di fronte a crisi di questo genere a mio parere vanno il più possibile messi in atto sistemi puntuali di prevenzione e di interruzione della diffusione del virus, quindi non capisco perché quando scatta il fattore venatorio tutto questo salta perché quello non rappresenta mai un fattore di diffusione del virus. Scusate, ma non sono d’accordo.
La legge 218/88 prevede che l’abbattimento e la distruzione degli animali e dei prodotti comunque danno diritto al proprietario a un’indennità pari al 100 per cento del valore di mercato degli stessi e anche un indennizzo pari all’80 per cento del valore di mercato dei prodotti, quindi immaginiamo questa cosa come un movimento in termini economici molto ampio. Non è la prima volta però che noi ci troviamo ad affrontare un’emergenza di questo tipo perché negli ultimi quindici anni il nostro Paese è stato ripetutamente colpito da questi focolai di influenza aviaria che però hanno interessato marginalmente gli allevamenti della nostra regione e i danni patiti in passato sono stati pressoché trascurabili rispetto a quelli di altri paesi e in questo senso sarebbe opportuno ricordare quanto è avvenuto nel nostro paese in occasione della cosiddetta pandemia di influenza aviaria scoppiata nel 2005.
In quella circostanza, il comparto avicolo venne colpito in maniera molto pesante e vennero introdotte sul territorio nazionale tutta una serie di misure da parte del Ministero della Salute che, per quanto oggettivamente penalizzanti, sono state anche utili ed è in parte quello che è stato fatto anche oggi. È in questo senso che va letto il divieto di usare alcune specie di uccelli vivi appartenenti all’ordine degli anseriformi e dei caradriformi durante l’attività venatoria come richiami vivi. Mi chiedo, di fronte alla preoccupazione che viene sollevata per la diffusione di queste cose, se dobbiamo metterci a discutere se è opportuno o meno usare delle anatre come richiami vivi. Se viene stabilito che questo può essere un potenziale mezzo di trasmissione del virus tutti quanti dobbiamo esserne consapevoli e dobbiamo senza aprire alcuna discussione dire che queste bestie per questa stagione venatoria non verranno usate.
Non credo che questo farà cadere l’economia della nostra regione, questo perché oggettivamente alcuni di questi animali, tra cui appunto le anatre, fungono da serbatoi di virus. Comunque, per tornare all’argomento che mi sta a cuore che lega la prevenzione anche ai costi per la collettività, va detto che in passato buona parte dell’andamento favorevole per gli allevamenti della nostra regione lo si è dovuto soprattutto all’attività di sorveglianza effettuata dai servizi veterinari pubblici attraverso prelievi effettuati in tutte le fasi e in tutte le tipologie dell’allevamento avicolo con costi di analisi ritengo contenuti rispetto a ciò che viene oggi richiesto per rifondere i danni subiti. Ecco qui la parte che io ho considerato anche un po’ dolente di questa vicenda perché da qualche anno a questa parte le direttive regionali volte a coordinare i servizi veterinari dell’ASL in una logica di apparente risparmio hanno via via portato alla riduzione degli interventi programmati, dapprima sopprimendo la sorveglianza nella popolazione avicola rurale quando invece questa vivendo, all’aperto ed essendo spesso commensale dei volatili selvatici, comunque può rappresentare quantomeno una sentinella dello stato di salute del territorio nei confronti del virus.
Nel 2013 abbiamo ulteriormente ridotto il numero dei campioni previsti o attraverso la riduzione del numero di campioni o attraverso campionamenti maggiormente dilazionati nel tempo. Per esempio, i controlli degli allevamenti delle galline ovaiole sono passati da trimestrali a quadrimestrali. In realtà per tutte le motivazioni che sappiamo abbiamo leggermente a mio parere allentato questa sorveglianza. Nel trasmettere il piano regionale nel 2013 il servizio veterinario regionale ha prescritto che i servizi veterinari delle singole ASL possono sì provvedere a fare campionamenti aggiuntivi dovendo però motivare ovviamente questa decisione nel richiedere campionamenti aggiuntivi.
È ovvio che questo indirizzo regionale in un momento come questo di stretta economica sui bilanci di tutte le ASL e dell’istituto zooprofilattico chiamato a eseguire gli accertamenti ha di fatto bloccato qualsiasi iniziativa di accertamento aggiuntivo possibile ma non dovuto rispetto a quelli invece dovuti dalle direttive regionali. Comunque dalle notizie di stampa - non so quanto siano corrette - si rileva che il piano regionale per il monitoraggio permanente per l’influenza aviaria sottoscritto il 6 marzo 2013 è stilato seguendo le indicazioni fornite dal programma ministeriale di sorveglianza, prevede di escludere dal controllo sierologico al macello gli animali da carne a vita breve in quanto la valutazione del rischio permette di evitare controlli in questa fase produttiva poco significativa nell’ambito della trasmissione della malattia. Il medesimo piano prescrive invece che per le galline ovaiole ciascuna ASL provvede al campionamento di tutti gli allevamenti con cadenza prima trimestrale e oggi quadrimestrale, compresi gli allevamenti all’aperto, e che in ogni allevamento devono essere prelevati dieci campioni ematici per il controllo sierologico in ogni capannone fino a un massimo di venti campioni per allevamento.
Stiamo parlando comunque di allevamenti di centinaia di migliaia di capi. Termino per dire che a mio parere quest’ultima epidemia ci insegna qualcosa: anche l’influenza aviaria evidenzia in modo eclatante che i gravi squilibri ambientali esistenti comunque costituiscono un rischio per tutti. Ci insegna anche che la presenza di un servizio sanitario pubblico capace di tenere quotidianamente la situazione sotto controllo e di agire prontamente per arginare l’epidemia di aviaria laddove si sviluppa consente senza ombra di dubbio il contenimento del virus e ci insegna infine che i controlli del servizio sanitario pubblico non vanno sacrificati sull’altare del contenimento della spesa, perché poi la spesa cresce sui rimborsi, perché effettuare meno controlli periodici significa mettere in pericolo la salute dei cittadini e spendere maggiori risorse pubbliche per affrontare le emergenze. Grazie.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.
GRILLINI: Grazie, presidente. Noi abbiamo lungamente discusso in una lunga seduta delle Commissioni congiunte la questione aviaria e stiamo discutendo oggi in Consiglio giustamente perché è un problema serio anche se i numeri ci potrebbero suggerire che il problema è molto contenuto perché all’effetto pratico sono tre contagi, anche se magari sono di più perché a volte la malattia è sintomatica oppure può essere confusa con una normale influenza. Tuttavia credo sia giusto che l’istituzione sia preoccupata e predisponga tutte le misure necessarie, come hanno sottolineato i colleghi, come è scritto anche nella risoluzione, perché questo virus scarsamente letale per il pollame nel momento in cui passa dagli animali agli esseri umani e nel momento in cui passa da esseri umani ad altri esseri umani diventa assai pericoloso e può avere, come è successo in molto casi, un esito mortale.
Quindi è giusto l’allarme ma non l’allarmismo perché il comparto nella nostra regione è assai rilevante e basta pensare non solo al fatto che il consumo di carni bianche da un punto di vista della salute è meno dannoso del consumo di carni rosse, ma legato alla produzione avicola c’è tutto il comparto della pasta all’uovo ed è noto che nella nostra regione c’è un settore agroindustriale che dipende largamente da questo tipo di produzione, quindi l’allarmismo è sbagliato e ingiustificato e occorre combattere l’allarmismo, che si combatte con delle campagne di informazione adeguate di cui anche la Regione si deve fare carico perché è evidente che anche da questo punto di vista l’allarmismo che si trasforma in panico e il panico che si trasforma in comportamenti sbagliati, sia da un punto di vista alimentare che da un punto di vista commerciale, produce danni sproporzionati a livello effettivo di rischio che si corre. Quindi penso che le misure adottate dalla Regione, così come le ha illustrate l’Assessore, siano corrette, tempestive ed efficaci, come d’altra parte anche l’opposizione ha riconosciuto, e insieme alle misure necessarie che si adottano in questo campo, come l’abbattimento dei capi, penso che bisognerebbe intervenire anche per velocizzare alcune norme, indicazioni e prescrizioni della Comunità europea come per esempio il portare tutti gli allevamenti avicoli a terra. Chi ha visto alcuni allevamenti sa bene che queste povere galline devono stare, come in alcuni casi quelle ovaiole, sveglie 24 ore su 24 e devono mangiare in continuazione perché devono produrre in continuazione.
Devo dire che non è proprio il massimo del rispetto per il mondo animale e non a caso su questo c’è una prescrizione della comunità europea che dice cose molto nette e definisce anche i tempi, quindi penso che sia possibile che i focolai di infezioni siano anche favoriti dalle pessime condizioni degli animali, anche se formalmente sono condizioni in cui l’igiene viene garantita. È ovvio che occorrono i controlli - lo diceva la collega che mi ha preceduto - ed è sbagliato risparmiare su essi perché laddove questi non ci sono magari c’è anche una tendenza dell’azienda a risparmiare un po’ sull’igiene, un po’ sulla cautela nel rapporto tra operatori e animali e via dicendo. Credo però che ci sia una questione che magari anche i colleghi hanno sottovalutato e che io trovo invece assai rilevante, che io ho posto anche in sede di Commissione, e cioè un ragionamento sulla ricerca nel settore perché è chiaro che laddove si riuscisse a mettere a punto un vaccino efficace anche per quanto riguarda le varianti del virus il problema non dico che sarebbe risolto ma comunque sarebbe assai più sotto controllo che non in questa fase perché se basta un’anatra migratoria per infettare un allevamento di milioni di polli è ovvio che siamo esposti a un rischio sulla cui entità facciamo fatica a misurare con esattezza quello che può succedere. Quindi la ricerca è un’arma rilevante.
In Commissione ci è stato detto che ci sono alcuni centri assai efficaci da questo punto di vista e penso che magari si potrebbe aiutare qualcosa di più di un centro di ricerca perché il problema non è solo l’aviaria ma è quello della recrudescenza e della presenza di tutta una serie di malattie che potremmo definire impropriamente esotiche, di sicuro esogene rispetto al nostro territorio regionale e nazionale, che stanno diventando assai rilevanti. Stamattina si è discusso del West Nile virus, assai più pericoloso dell’aviaria, e di altre malattie di questo tipo. Quindi penso che l’incentivazione, l’aiuto e il finanziamento alla ricerca da questo punto di vista sia un fattore essenziale. Naturalmente visto che il problema è di carattere internazionale sappiamo bene che c’è un impegno anche di altri centri di ricerca in altre regioni e anche in altri paesi. Tuttavia credo che l’Italia da questo punto di vista non possa rinunciare a una ricerca e a un impegno autonomo su questo settore e da questo punto di vista credo che anche la Regione possa e debba fare la sua parte.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Grillini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.
ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Grazie anche all’assessore Lusenti per il modo tempestivo ed esaustivo con cui si è presentato oggi in Aula e, prima insieme all’assessore Rabboni in Commissione, per fare un’informazione sul tema dell’influenza aviaria che ha colpito, come tutti sappiamo, parti importanti di questa regione e quindi sulle conseguenze che questo comporta.
È stato detto che la prima manifestazione dell’epidemia si è verificata l’11 agosto, certo una data non propriamente favorevole per gestire un’emergenza, in particolare in Italia, e invece, come abbiamo potuto constatare e sentito dalle parole dell’Assessore, è stata gestita dai servizi regionali in collaborazione con le strutture nazionali tutto con grande tempestività, professionalità e credo efficacia. Tutto ha funzionato, almeno fino ad ora, a dovere anche se non dobbiamo cantare vittoria perché può darsi che ancora ne avremo da vedere. Hanno funzionato le segnalazioni della moria, gli accertamenti analitici, la refertazione del virus, gli abbattimenti, la definizione delle zone di protezione di sorveglianza dei provvedimenti restrittivi, i controlli da eseguire sugli allevamenti avicoli. Insomma, l’organizzazione regionale in questo caso per la gestione di questa emergenza ha veramente funzionato anche per ciò che attiene agli interventi di sorveglianza e di controllo nei confronti delle persone che lavorano all’interno degli allevamenti, comprese quelle che sono state addette alle operazioni di abbattimento degli animali, alla distruzione delle uova, dei mangimi, allo smaltimento della pollina, alle pulizie, alla disinfestazione dei locali, ecc. che peraltro sono tutte operazioni a carico della sanità pubblica, quindi la nostra Regione dovrà mettere a disposizione un gruzzoletto non indifferente perché queste cose non si fanno senza risorse.
Se la situazione è sotto controllo dal punto di vista sanitario, anche per ciò che riguarda le persone, certamente è più complessa per quello che attiene tutta la questione legata all’economia che procura questa epidemia. Quando si parla di economia vuol dire imprese, lavoratori e l’insieme che sta in questa parola. I dati sull’aviaria in questi giorni sono stati in abbondanza pubblicati - li conosciamo tutti - tutti abbiamo capito che si tratta di un settore molto importante per ciò che attiene alla filiera agroalimentare regionale, in particolare in Romagna. Io peraltro vengo da una realtà, quella di Forlì, dove fortunatamente siamo stati finora risparmiati dal virus però lì c’è una concentrazione di queste attività che sono molto importanti. Io condivido assolutamente tutto quello che è stato detto: mi riferisco alle proposte sulle misure straordinarie a sostegno del comparto avicolo regionale che sono state avanzate al Governo.
L’altro ieri la Ministra era qui a Bologna alla fiera, le è stata consegnata una lettera brevi manu con tutte le nostre proposte/richieste e non credo ci sia bisogno di citarle perché sono ormai note. Voglio approfittarne prima di chiudere per dire anche che allo stato attuale penso che siano da apprezzare le parole della Ministra all’Agricoltura che però bisogna faccia in modo molto tempestivo la valutazione delle proposte che abbiamo avanzato in sede di Governo coinvolgendo tutti quelli che sono deputati ad assumere le decisioni in funzione di uno specifico provvedimento da sottoporre alla Commissione europea perché non può essere tutto a carico dello Stato e della Regione. Credo che siano anche apprezzabili le parole della Ministra sulla possibilità di deroghe alla regolamentazione dei movimenti del pollame vivo e delle uova e sull’attivazione di procedure rapide per l’indennizzo dei danni diretti e credo che sia anche bene sottolineare l’intervento sulla Commissione europea per i danni subiti dagli allevamenti non colpiti dai focolai ma comunque interessati perché il dramma è che magari adesso agli allevamenti potranno anche essere riconosciuti dei danni ma ci sono altre attività collaterali che da nessuno saranno prese in considerazione.
Questo è un tema che non è indifferente secondo me e adesso, però, dopo aver apprezzato le parole, bisogna che passiamo ai fatti perché se si lascia correre il tempo senza che si verifichino concretamente i fatti è chiaro che la situazione si aggraverà. Gli abbattimenti sono già stati di un certo numero, ci sono già diverse aziende che non stanno producendo reddito e allora il problema è quello di passare ai fatti anche perché - lo ripeto - oltre agli allevatori subiscono danni anche altre imprese. Penso soprattutto a quelle ad esempio che allevano e commercializzano gli uccelli da richiamo. Lo so che su queste cose ci sono delle sensibilità molto diverse però volenti o nolenti fanno parte di questo contesto e dobbiamo preoccuparci anche di queste perché sono aziende che rischiano di chiudere velocemente in quanto hanno un mercato che comincia in agosto e finisce a febbraio dell’anno dopo. Se si bloccano in questo periodo, sono aziende in grave difficoltà. Ora noi non abbiamo la soluzione per tutto, ci mancherebbe, però dobbiamo essere coscienti che ci sono anche queste questioni. Adesso è tutto sotto controllo, credo che avremo la capacità di verificare tutto quello che accadrà anche da domani. Questo è molto importante perché, lo ripeto, non è facile affrontare una situazione di grande emergenza peraltro scoppiata in un momento che è quello che è, cioè il mese di agosto. Grazie.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Alessandrini.
Non ci sono più iscritti in dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Lusenti. Ne ha facoltà.
LUSENTI: Grazie, presidente. Solo per alcune precisazioni e risposte a domande espresse in modo più o meno esplicito e chiarimenti. Ciò che ho riferito e che verrà verbalizzato è contenuto in modo formale e analitico anche in una relazione che è disponibile per tutti i Consiglieri e che è l’ulteriore evoluzione della relazione presentata alle Commissioni congiunte il 3 settembre. Sicuramente tra i temi da affrontare a cui dare soluzione con adeguati indennizzi c’è il tema, come ricordava il consigliere Bartolini, dei cosiddetti svezzatori. Qui la filiera non finisce con gli allevamenti dove vengono abbattuti gli animali ma c’è una filiera a monte che alimenta la parte terminale di produzione di carne e uova che si ferma quando a valle ci sono gli abbattimenti e si ferma la produzione, quindi per ribadire che l’attenzione e le sollecitazioni che abbiamo avviato dai primi giorni per garantire adeguata copertura ai danni che i vari segmenti della filiera subiscono è rivolta sicuramente anche a questa parte. Io non so quali sono le fonti e il panel tecnico che fornisce le informazioni alla consigliera Meo, con la quale condivido e della quale apprezzo la sensibilità ambientale. Di sicuro tutti i provvedimenti adottati sono stati adottati in accordo con l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della Salute, la Commissione europea e il centro di referenza nazionale per l’aviaria e la Commissione europea ha espresso il suo plauso agli interventi adottati in queste settimane.
Per quanto riguarda la riduzione dei controlli, è destituita di fondamento l’affermazione secondo la quale sono stati ridotti i controlli e se la consigliera Meo avrà il garbo di propormi un quesito puntuale attraverso gli strumenti di cui dispone sarò in grado senza alcun dubbio di smentire qualsiasi affermazione, anche tecnicamente molto articolata, in questo senso. Aggiungo che per paradosso rispetto ai comportamenti usuali che vengono realizzati su questi temi in questo Paese, lo Stato italiano facendo molti più controlli rispetto a quanto richiesto dalle linee guida europee su questo tema ha in corso un richiamo da parte della Commissione europea perché spendiamo più soldi a fronte di un cofinanziamento che la Commissione europea garantisce per questi controlli, quindi l’Europa dice che ne facciamo troppi di controlli preventivi e di andare un po’ più piano perché costiamo troppo, che è esattamente il contrario del dire che ne facciamo troppo pochi.
Di sicuro non c’è nessun provvedimento regionale che ha ridotto i controlli preventivi su questo tema negli ultimi anni. Questo lo dico anche rispetto al tema giusto che sollevava il consigliere Grillini degli allarmismi perché se il messaggio è non fare ciò che dobbiamo fare anche quando lo facciamo, quando emergono le questioni facciamo fatica poi a fermare l’allarmismo. Gli allevamenti a terra - lo dico in riferimento a un punto richiamato dal consigliere Grillini - purtroppo incrociano il tema del benessere animale ma non quello della riduzione del rischio di diffusione di un virus che si trasmette attraverso l’aria, tant’è vero che alcuni dei focolai registrati e abbattuti erano di animali in gabbia e alcuni di animali allevati a terra.
Naturalmente quando si dice allevati a terra non parliamo del pollaio rurale ma di decine di migliaia di animali contenuti all’interno di spazi, però, e questo è ciò che volevo aggiungere come comunicazione sintetica - se l’argomento va approfondito lo faccio volentieri -, rispetto alle norme europee che impongono un adeguamento delle misure delle gabbie per quanto riguarda gli allevamenti in gabbia, tutti gli allevamenti della regione Emilia-Romagna hanno adempiuto alla norma sotto la sollecitazione e il controllo dei servizi veterinari delle aziende ASL. Il gruppo che oggi si è riunito per la prima volta, istituito dall’Assessorato con Comunità europea, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e centro di referenza di Padova, è un gruppo che serve ad avviare programmi di ricerca sul tema specifico "Trasmissione del virus all’uomo", perché su questo tema, essendosi verificati molti pochi casi, si sa, almeno nella comunità scientifica affidabile, molto poco e quindi la ricerca che è necessaria stiamo cercando di sollecitarla attraverso questa prima riunione di tavolo realizzata oggi.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Lusenti.
Ringrazio per le informazioni e anche per le ulteriori precisazioni.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla risoluzione abbinata.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.
PARIANI: Grazie, presidente. Ringrazio l’Assessore per la comunicazione e anche per le precisazioni ulteriori che ci ha dato in conclusione di dibattito facendo ulteriore chiarezza. Noi voteremo a favore di questa risoluzione e sosteniamo l’iniziativa che da più parti in Regione si è messa in moto proprio nell’ottica di intervenire a sostegno di un settore che per l’ampiezza dell’epidemia è stato colpito in maniera molto pesante, però che ha reagito in maniera positiva e collaborativa insieme alle istituzioni proprio per contenere i danni che potevano essere anche più ampi e per sostenere un intervento che dia la possibilità di innovare ulteriormente, rendere ancora più sicuri gli allevamenti avicoli nel nostro territorio.
Naturalmente riteniamo che si debbano poi prendere anche dal punto di vista del Governo tutte quelle iniziative atte a far sì che gli indennizzi siano pieni sia per le spese sanitarie sostenute sia per interventi di prevenzione futura dell’influenza aviaria e per poter permettere di riprendere l’attività, come diceva l’Assessore, non solo nell’attività degli allevamenti ma in tutta la filiera produttiva molto ricca che nel nostro territorio regionale è presente di lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti avicoli. Credo che in questo senso si debba anche sostenere l’iniziativa di molti parlamentari regionali, di cui molti del Partito Democratico, che hanno presso il Governo inviato un’interrogazione per comprendere quali saranno le misure che verranno concordate con la Regione per far sì che vi possa essere una ripresa produttiva rapida e quindi un impatto il più possibile limitato sull’occupazione di questo settore.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Pariani.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Sarò estremamente contenuto, come abbiamo detto in sede di discussione in Aula su questo tema di bruciante attualità, Assessore, per esprimere il nostro voto favorevole di sostegno a questa risoluzione di cui ora passiamo in votazione. Voto favorevole.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
Non ci sono altri interventi, chiedo agli scrutatori (consiglieri Serri, Moriconi e Pollastri) di assistermi nelle operazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 4447, a firma dei consiglieri Bazzoni, Montanari, Barbati, Grillini, Noè, Sconciaforni, Carini, Monari, Piva, Donini, Pariani, Alessandrini, Riva, Defranceschi, Naldi, Zoffoli, Pagani, Bartolini, Aimi, Alberto Vecchi, Casadei, Serri, Fiammenghi, Pollastri, Lombardi, Luciano Vecchi, Barbieri, Mumolo, Manfredini, Ferrari e Cavalli.
(È approvata all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.
OGGETTO 4018
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini e Mazzotti: «Riduzione del numero degli assessori - Modifica all'articolo 45 della legge regionale 31 marzo 2005, n. 13 (Statuto della Regione Emilia-Romagna)» (Seconda lettura) (72) (Dichiarazione di voto e approvazione)
PRESIDENTE (Costi): Questa è la seconda lettura. La modifica dello Statuto è stata approvata dall’Assemblea legislativa in prima lettura nella seduta pomeridiana del 3 giugno 2013 a maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea secondo le disposizioni dell’art. 123, secondo comma, della Costituzione. La stessa norma costituzionale prevede una seconda delibera da adottarsi dopo un intervallo non inferiore ai due mesi dalla prima, sempre a maggioranza assoluta. La votazione sarà effettuata con il dispositivo elettronico. Voi sapete che si tratta di un unico articolo, che è quello che modifica l’art. 45, per cui non si metterà in votazione l’articolo unico, ma procederemo direttamente alla votazione finale del progetto di legge. Essendo stata svolta la relazione nella seduta del 3 giugno, apro la discussione generale e poi seguiranno le dichiarazioni di voto. Nel caso ci fossero dei problemi chiaramente chiedo al collega consigliere Luca Bartolini, nonché questore, di prepararsi a eventuali risposte.
Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
Consigliere, ha cinque minuti.
POLLASTRI: Grazie, presidente.
Solo per dire che è un atto dovuto e che lo voteremo convintamente.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
39
Assenti
11
Favorevoli
39
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante: «Riduzione del numero degli assessori - Modifica all'articolo 45 della legge regionale 31 marzo 2005, n. 13 (Statuto della Regione Emilia-Romagna)» (Seconda lettura).
OGGETTO 4358
Delibera: «Programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale (L.R. n. 3/2010, art. 6).» (Proposta della Giunta regionale in data 2 agosto 2013, n. 1058) (138) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi): La Commissione "Statuto e Regolamento" ha espresso parere favorevole, nella seduta del 5 settembre 2013 con la seguente votazione: 22 voti a favore, nessun contrario, 5 astenuti.
Ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale n. 3 del 2010, la sessione è aperta dalla proposta del programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale, redatta anche sulla base della relazione annuale del nucleo tecnico.
Il programma è accompagnato da una relazione sulla partecipazione nel territorio della Regione contenente un’analisi dello stato dei processi partecipativi e proposte per la loro evoluzione e il loro miglioramento.
L’Assemblea legislativa approva il programma di iniziative per la partecipazione, che - lo ricordo - contiene anche gli indirizzi su criteri e modalità per la concessione dei contributi regionali.
È aperto il dibattito generale. Ricordo che i consiglieri, in sede di discussione generale, hanno dieci minuti di tempo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente.
Colleghi consiglieri, è una delibera assai importante questa che viene oggi al vaglio e alla discussione dell'Aula, e quindi credo, signor sottosegretario, che meriti qualche spunto di riflessione. Si tratta di una proposta che nasce da una legge regionale, la n. 3 del 2010, che ha in sé dei contenuti che credo ogni collega abbia potuto analizzare perché, al di là del dispositivo…
(brusio in Aula)
PRESIDENTE (Costi): Colleghi, chiedo un po' di silenzio. Chiedo nuovamente un po' di attenzione e di silenzio. Grazie.
Prego, consigliere Pollastri.
POLLASTRI: Dicevo, presidente, che non si può liquidare così, senza un dibattito, una proposta di questo tipo, perché se un consigliere va a guardare nel particolare tutti i vari progetti sulla partecipazione che vengono proposti, va da sé che qualche rilievo che rimanga agli atti e al verbale di questo Consiglio regionale vada sicuramente fatto.
I percorsi partecipativi, la partecipazione, di cui normalmente in ogni programma elettorale, di qualsiasi forza politica, direi però più del centro-sinistra che del centro-destra, viene inserita come valore, ci trova, in linea di principio, sicuramente favorevoli e a condividerne la buona finalità di coinvolgimento della cittadinanza, perché questo significa, rispetto a scelte che la interessano direttamente, e quindi per favorire il dialogo tra coloro che decidano e la cittadinanza attiva, che compartecipa o partecipa a queste decisioni.
Certamente, però, se il principio è buono, utile e positivo, bisogna con grande franchezza ed onestà vedere anche che, per certi progetti partecipativi, non dico tutti, alcuni sono validi, vi sono dei percorsi che, a volte, si perdono, che sono un po’ vaporosi - vorrei usare questo termine, presidente -, dei progetti e dei programmi su decisioni magari già assunte, oppure - voglio spingermi un po' più in là - certi progetti, non dico tutti perché non voglio fare di ogni erba un fascio, servono soltanto, in certi casi, e purtroppo potrei citare l’esempio di un progetto su Piacenza, a fare da grancassa a certi comuni o a certe amministrazioni che scelgono anche questa forma partecipativa per fare passare dei temi che, magari, farebbero maggior rumore senza questa compartecipazione dei cittadini.
Ebbene, il mio timore - donde la mia riflessione - è che, a volte, dietro questi percorsi si possa celare una forma, anche velata, ma ci sta, sul tema non voglio assolutamente fare un ragionamento di parte, però a volte mi sembra che certi progetti siano finalizzati più che altro a fare da cassa di risonanza rispetto a scelte o cose fatte. Mi spiego meglio con un esempio perché, se facessi una riflessione generica, rischierei di essere accusato - appunto - di rimanere nel vago, di non essere chiaro. Pertanto, dato che sono abituato a vedere e rivedere gli atti e i documenti che vengono in Aula, sono andato a controllare alcuni di questi progetti, nelle varie schede, perché allegati alla delibera, alle spiegazioni e ai vari capisaldi che formano la struttura di quest’atto che oggi discutiamo, vi sono nello specifico dei progetti. Faccio l'esempio del Comune di Piacenza: la partecipazione del bilancio sociale di fine mandato 2007-2012. A tal proposito, colleghi consiglieri, posso dire che questo opuscolo, che fu mandato in giro dalla Giunta del Comune di Piacenza, fu una sorta - e fu molto criticato in Consiglio comunale - di partecipazione, ma - diciamocelo - anche di celebrazione di quanto era stato fatto dall’Amministrazione.
Se sul principio generale mi posso trovare d'accordo, anche se bisognerebbe andare a sviscerare i costi di questi progetti, voce per voce, tema per tema, in maniera analitica e dettagliata, mi viene naturale fare una domanda sui tempi, sui costi, sulle finalità di questi progetti, sugli attori, sugli argomenti, ma soprattutto sulla tempistica certa e sulle risorse impiegate.
Inoltre, nelle cosiddette torte, che a me piacciono tantissimo nei documenti, quando sono raffigurate le percentuali, ossia quanto è stato fatto in quale settore, noto che, in molti di questi progetti, prendete per esempio la pagina 42, viene toccato soprattutto il tema dell’ambiente. Non perché oggi aleggi in quest’Aula qualche… Si è parlato molto di ambiente, si è cambiato un assessore all'ambiente, insomma, quello dell’ambiente è un tema molto sentito. Ma in questi progetti, credo abbiate letto tutti la delibera, si parla spesso e volentieri di ambiente.
Infatti, in certi progetti partecipativi noi abbiamo guardato, colleghi, con un certo sospetto ad investimenti e a soldi investiti - appunto - su questi temi, con la foglia di fico della partecipazione.
Voi sapete che non sono abituato a demolire le cose, ma a trovarne anche gli aspetti positivi, le parti positive dei programmi e delle cose che vengono fatte, e se voi andate a vedere a pagina 60, perché è importante, credo abbiate tutti letto il punto, scoprirete che abbiamo un processo partecipativo di confronto sul nuovo piano regionale dei rifiuti. Lo dico perché è di estrema attualità; lo dico perché avrete notato come, a pagina 60, si parli del nuovo piano regionale (su base regionale) per la gestione dei rifiuti che prenderà il posto dei piani provinciali. Sono previsti incontri per fare partecipare all’elaborazione istituzioni, imprese, associazioni, diversi portatori di interesse. La Giunta in attuazione al piano programmatico di governo regionale 2010-2015, quindi nell'arco di tutta la legislatura, farà tutta quest’attività, proprio in omaggio ai principi che sono contenuti - vedete, colleghi, io conservo tutto dall'inizio - nell’intervento programmatico del Presidente, che reca appunto il tema dell'ambiente, un tema che è riecheggiato, e che viene ripreso anche nell'atto che noi andiamo a discutere.
Ecco perché vorrei che su questo punto si aprisse una discussione; vorrei sentire anche esponenti della maggioranza intervenire e dare un contributo rispetto alle riserve che ho voluto sottoporre all’Assemblea, se così possiamo definirle…
PRESIDENTE (Costi): Consigliere, ha a disposizione ancora trenta secondi.
POLLASTRI: Presidente, lei capisce che il tema è molto sentito, perché la parola stessa…
PRESIDENTE (Costi): La capisco, consigliere, ma ribadisco che ha trenta secondi per concludere il suo intervento. Prego.
POLLASTRI: La parola partecipazione investe il rapporto tra istituzione, tra ente regionale e cittadini, quindi non potevo far passare sotto silenzio, senza osservazioni, quest’atto, che vedrà la mia personale astensione. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri. Chiaramente, non era mia intenzione interromperla, ma solo segnalarle che aveva trenta secondi. In ogni caso, è rimasto nei tempi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente.
Innanzitutto vorrei rassicurare il collega Manfredini dicendogli che non ho alcuna intenzione ostruzionistica nei confronti delle risoluzioni, anche perché, come lei sa, il tema della classificazione sismica interessa la forza politica che rappresento.
Come ho già detto in commissione, ho trovato apprezzabile il lavoro di studio e di resoconto che è stato fatto delle molteplici forme di partecipazione. In particolar modo, trovo di un certo rilievo - e lo vorrei valorizzare - l'interesse che nella prima fase applicativa abbiamo registrato attorno all'utilizzo della legge sulla partecipazione, la legge regionale n. 3 del 2010, sebbene tale legge ancora negli ultimi tempi sia stata oggetto di qualche diffidenza e di qualche ostracismo, di cui abbiamo avuto testimonianza anche in quest’Aula, ma non dirò da chi per non riprendere polemiche che non mi interessano.
Io credo che, con la partecipazione e con determinate modalità organizzate e garantite della stessa, noi dobbiamo cercare di rispondere, alla sfida della crisi della politica, che è innanzitutto crisi della fiducia dei cittadini di potere cambiare le cose attraverso la politica, di potere influire concretamente sulle cose. È chiaro, quindi, che noi dobbiamo approfittare di tutte le occasioni in cui i cittadini ci chiedono di essere protagonisti. Non credo che ci sia da stupirsi di atteggiamenti che a volte possono sembrare eccessivi, del tipo "non nel mio giardino", perché in un mondo dominato dalla globalizzazione, dove ciascuno di noi è consapevole di avere un'influenza assolutamente marginale rispetto alle grandi scelte che però influiscono sulla nostra vita; in una situazione in cui, a livello nazionale, si va a votare per schieramenti contrapposti, schieramenti che poi, dopo le elezioni, si mettono assieme, per governare assieme, al di là dei programmi elettorali, effettivamente, l'idea che un cittadino con il proprio voto possa determinare un esito delle cose diverso o più vicino al suo punto di vista comincia ad essere piuttosto problematica.
Pertanto, credo che, per queste ragioni di carattere generale, a maggior ragione l’esigenza dei cittadini di partecipare alle scelte reali delle cose che stanno loro più vicine sia assolutamente da cogliere, e deve diventare strumento di nuova cultura di governo del territorio. A mio avviso, noi dobbiamo continuare a dedicare molta attenzione a quest'argomento.
Sono stati presentati sessanta progetti per partecipare al bando promosso alla Regione, di cui solo dodici sono stati finanziati. Mi avvio alla conclusione dicendo che, secondo me, noi dobbiamo fare un salto culturale, sapendo che i soldi sono sempre importanti, però un metodo partecipativo può essere adottato, può diventare uno strumento utile anche se non accompagnato da un finanziamento specifico.
Nella fattispecie, faccio una proposta, sulla quale vorrei che un esponente della Giunta mi rispondesse (in commissione i tecnici mi hanno già risposto positivamente), per rendere un po' più accessibile questo strumento, al quale la legge impone dei tempi abbastanza lunghi. Se oggi c'è un problema, se il comune deve presentare il progetto al bando, e il bando arriva dopo sei mesi o dopo un anno, evidentemente si corre il rischio che, quando si può fare il processo partecipativo, il problema sia stato già archiviato tra le decisioni assunte. Ebbene, chiedo che, anziché fare un bando annuale, si facciano due bandi semestrali, per cercare di accorciare i tempi. Credo che sia una richiesta ragionevole; convengono con me i tecnici, che hanno detto che anche a loro sembra una proposta accettabile. Vorrei che la Giunta prendesse un impegno in tal senso.
Inoltre, vengono indicate delle nuove priorità, sulle quali mi sono già dichiarato d'accordo, ho insistito in commissione - lo ribadisco in Aula - sul fatto che si dedichi attenzione, considerandolo prioritario, anche al tema della fusione dei comuni. Oggi il consigliere Mazzotti è assente, purtroppo per lutto personale, ma in Commissione aveva dichiarato che, a cura dell'Ufficio di Presidenza, con un bando apposito del Consiglio, che ha risparmiato dei fondi, si può lanciare un bando per progetti partecipativi finanziato - appunto - da questo fondo, che avrà come argomenti prioritari la fusione dei comuni e il terremoto. Io penso che questo sia un fatto positivo, però è necessario che trovi spazio in questa discussione, perché, vedendola nel suo insieme, la cosa effettivamente è positiva e tiene. In questi termini, dichiaro fin da ora il mio consenso all'operazione nel suo complesso. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.
GRILLINI: Grazie, presidente.
Sarò molto rapido, anche perché condivido e faccio mio quanto detto dal collega che mi ha preceduto. Io credo che sia estremamente positivo il fatto che ci sia questo progetto attuativo della legge n. 3 del 2010. Non so quanto questo provvedimento avrà impatto o raggiungerà le masse popolari, ma non vi sono dubbi che lo sforzo di coinvolgere il più possibile le amministrazioni locali e gli amministrati, cioè i cittadini, in un processo partecipativo sia assolutamente lodevole, soprattutto in una fase di crisi dei processi politici e di allontanamento dagli stessi di moltissime persone.
Peraltro, oggi abbiamo a disposizione degli strumenti tecnologici che prima non esistevano, quindi i processi partecipativi possono essere off-line, la partecipazione diretta dei cittadini, le assemblee, le consultazioni locali, ma possono essere anche on-line. Abbiamo guardato con favore al fatto che ci siano già dei siti della Regione che si occupano di questo tema, così come ci sono dei siti che devono essere implementati, e piattaforme volte alla partecipazione.
Sappiamo che esistono piattaforme di questo tipo utilizzate da movimenti politici, per esempio, Liquid Feedback, che però sono alquanto macchinose e non sempre garantiscono un’effettiva democraticità.
Tuttavia, l'idea di una e-democracy, cioè di una democrazia di internet che utilizza, con tutti i limiti che conosciamo bene, anche questi nuovi strumenti tecnologici, credo che vada sperimentata, come peraltro prevista dai progetti regionali, quindi non sto dicendo assolutamente nulla di nuovo.
L’acronimo di tali politiche partecipative è POPART. Mi piace quest’idea, anche se quello della Pop art è stato un movimento di destrutturazione dell'arte tradizionale elitaria, per avvicinare la produzione artistica e la fruizione della stessa al livello popolare, ebbene, da quest’acronimo un po’ spiritoso potrebbe derivare un effettivo significato di partecipazione popolare assolutamente più intensa e concreta alla politica.
Non vi è dubbio che, da questo punto di vista, come Regione siamo all'avanguardia, appunto con la legge n. 3 del 2010. Sebbene alcune zone della Regione siano alquanto indietro dal punto di vista dei processi partecipativi, credo che sia compito della Giunta porvi rimedio, in qualche modo.
Credo, però, che questa sia una buona strada. Ho sentito l'intervento del collega Pollastri, che diceva alcune cose un po’ maliziose circa il fatto che alcune amministrazioni locali utilizzerebbero i processi partecipativi per fini propagandistici. In tal senso, siamo di fronte al solito problema: se non favorisci la partecipazione sei protagonista di una politica elitaria; se favorisci la partecipazione fai qualche operazione furbesca.
Sarebbe necessario che ogni tanto noi ci concedessimo l'idea di una buonafede, perlomeno quella che anima lo spirito e l'intento di tutti noi, almeno in quest’Aula, e cercassimo di favorire i processi partecipativi, soprattutto laddove ci siano grandi questioni riguardanti le comunità locali. Sono state citate le fusioni, ma penso anche, per esempio, alla decisione di fare una nuova autostrada, alle grandi opere, oppure alla vicenda drammatica del terremoto. Sono tantissime le questioni sulle quali si possono sollecitare processi partecipativi.
Pertanto, voterò con convinzione questa delibera, e spero che possiamo ritrovarci tra qualche tempo per valutare i risultati di questo positivo lavoro. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.
Con riferimento alla richiesta avanzata dal consigliere Naldi, ha chiesto di intervenire il sottosegretario Bertelli. Ne ha facoltà.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.
Credo che sia assolutamente possibile realizzare una semestralizzazione dei bandi, per venire incontro alle richieste che arrivano dal territorio, che effettivamente a volte rischiano di andare fuori scala se non accolte in tempi ragionevoli. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.
A nome dell'Ufficio di Presidenza, oggi è assente il consigliere Mazzotti, confermo che i due progetti di partecipazione che l'Assemblea, tramite l'Ufficio di Presidenza, sta predisponendo con un bando sono relativi alla fusione dei comuni, con tutto il processo di cui abbiamo già discusso in commissione, e i processi di ricostruzione all'interno delle aree colpite dal sisma. Tanto dovevo per rispondere al collega Naldi che chiedeva chiarimenti sui suddetti due progetti.
Siamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 4358.
(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Costi): L'Assemblea approva.
OGGETTO 4281
Delibera: «Finanziamento per la realizzazione di residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Decreto MdS del 28/12/2012). Approvazione programma utilizzo risorse.» (Proposta della Giunta regionale in data 15 luglio 2013, n. 971) (139) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi): Colleghi, prima di procedere alla trattazione dell'oggetto 4281, che è un atto amministrativo, propongo di protrarre i lavori fino all’approvazione della risoluzione oggetto 4415, riguardante il terremoto, alla quale è abbinata, se non erro, la discussione di una ulteriore risoluzione sullo stesso argomento. Vi chiedo, dunque, un po’ di pazienza e di rimanere in Aula fino alla discussione e votazione dei suddetti oggetti, dopodiché toglierò la seduta.
Sull'oggetto 4281, la Commissione "Politiche per la salute e Politiche sociali" ha espresso parere favorevole, nella seduta del 3 settembre 2013, con la seguente votazione: 26 voti a favore, nessun contrario, 10 astenuti.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Costi): Sull'ordine dei lavori, ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente.
Lei ha correttamente illustrato alcuni oggetti che vorrebbe che l’Assemblea trattasse prima della fine della sessione, ebbene, noi siamo d'accordo, ma vi è anche una risoluzione, sottoscritta da tutta l’Assemblea, sulla questione della pace in Medio Oriente, che si riferisce ad un fatto di cronaca, che lei ovviamente non ha inserito, ma siccome sono le 18.00 e tra il chiudere alle 18.30 e chiudere alle 18.31 non fa molta differenza, siamo tutti disponibili, visto che il documento è stato sottoscritto da tutta l'Assemblea, a licenziare anche quest’atto di indirizzo.
Presidente, vorrei sottolineare che la sessione si può chiudere, ma dopo avere votato un importante atto di indirizzo sulla pace, che peraltro è condiviso da tutta l'Assemblea. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Monari.
Sono perfettamente d'accordo con lei. Chiaramente, il mio invito era relativo a quanto concordato, ma se mi chiedete di trattare anche altri oggetti, per quanto mi riguarda non ci sono problemi, io sono qui, l'importante è che rimangano in Aula i consiglieri.
Ancora sull'oggetto 4281
PRESIDENTE (Costi): L'assessore Lusenti ha chiesto di intervenire per illustrare all'Assemblea l'oggetto 4281. Ne ha facoltà.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente.
L'oggetto riguarda specificatamente il passaggio di una vicenda che non ripercorrerò completamente, ma solo nei suoi aspetti salienti, per ribadire il fine che perseguiamo.
L'oggetto riguarda l'approvazione del progetto e la linea di finanziamento per le nuove strutture residenziali totalmente sanitarie, ripeto, totalmente sanitarie, quindi senza personale di custodia, che sostituiranno, in ciascuna Regione, le attuali sedi di ospedali psichiatrici giudiziari, integrandosi con la rete dei servizi.
Attualmente in Italia, com’è noto, ci sono sei ospedali psichiatrici giudiziari, uno dei quali nella nostra Regione, a Reggio Emilia, dove verrà costruita, con un progetto già presentato e approvato dal Ministero, che ne ha approvato anche il finanziamento, una nuova residenza solo per gli internati, ché questa resta la definizione da Codice penale non modificato, residenti nella Regione Emilia-Romagna, che attualmente sono ospitati presso l'ospedale psichiatrico giudiziario.
La vicenda è molto complessa perché coinvolge tutte le regioni, tutte le regioni debbono attrezzarsi in strutture e servizi per accogliere i loro residenti che attualmente sono ricoverati all'interno di sei ospedali psichiatrici giudiziari di bacino.
È un passaggio di civiltà; chiude una vicenda che segna una coda intollerabile rispetto alla chiusura dei manicomi avviata con legge Basaglia nel 1978; trasforma una sede detentiva ed un periodo di reclusione, sulla base della scelta del magistrato, in un percorso di presa in carico, riabilitazione e cura completamente sanitario.
Noi vogliamo essere i primi in Italia a realizzare queste strutture, a portare a compimento ciò che prevede la legge. Oggi lo siamo. In questa sorta di gara virtuale, abbiamo presentato per primi i progetti, per primi li abbiamo avuti approvati dal Ministero, per primi abbiamo avuto il finanziamento e il riparto del finanziamento nazionale. L'approvazione del provvedimento che sottoponiamo all'Assemblea ci consente di restare in questa sorta di virtuosa e virtuale gara a superare queste condizioni non civili e non degne del rispetto delle persone, e a costituire e a rendere disponibili dei servizi all'altezza delle necessità e adeguati a ciò che prevede la legge.
Oggi riuscire a completare i lavori con l'approvazione ci consentirebbe di perseguire il nostro obiettivo di stare nei tempi previsti, senza alcuna deroga e senza alcun ritardo, dalle leggi nazionali e prima di qualsiasi altra regione che si sta cimentando con quest’obiettivo. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Lusenti.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Barbieri. Ne ha facoltà.
BARBIERI: Grazie, presidente.
Solo qualche secondo per integrare la relazione dell'assessore, che per brevità ha dovuto tagliare dei pezzi, secondo me, rilevanti. Voglio solo dire che questo non è solo il primo in Italia, ma è l'unico esperimento che viene dalle competenze, dalla storia di attenzione a questi temi, costruito ex novo, perché le altre strutture in Italia sono tentativi di ristrutturazione di ex manicomi, mentre da noi le competenze e le storie sul piano locale hanno dato la capacità di produrre una struttura assolutamente nuova, capace forse di dare una risposta ad una situazione di grave sofferenza. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Barbieri.
Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiuso il dibattito generale.
Siamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.
GRILLINI: Grazie, presidente.
Molto velocemente, per dichiararmi molto contento, anche essendo iscritto all'albo degli psicologi, di una scelta di questo tipo, con riferimento alla quale condivido e faccio mie le parole dell'assessore: è una scelta di civiltà.
I manicomi giudiziari sono un retaggio dell'Ottocento e devono assolutamente essere superati da strutture sanitarie interamente gestite dalla Regione. Credo che questo non significhi assolutamente non garantire la sicurezza, che è una domanda complicata ma giusta che proviene dalla società. Esiste un problema di sicurezza, esiste un problema dei diritti del malato, perché siamo di fronte a persone che sono malate e che hanno bisogno di cure, ma credo che vada sempre salvaguardata l'umanità e la dignità umana anche nelle situazioni più drammatiche.
Da questo punto di vista, devo dire che sono davvero felice di appartenere ad una amministrazione che per prima sperimenta la possibilità di chiudere l’obbrobrio che sono i manicomi giudiziari. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 4281.
(L'Assemblea, all'unanimità dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Costi): L'Assemblea approva.
OGGETTO 4415
Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli per invitare la Giunta regionale ed il suo Presidente, anche in qualità di Commissario straordinario per la ricostruzione, ad intraprendere qualsiasi iniziativa al fine di modificare la classificazione sismica dei territori colpiti dal terremoto del maggio 2012, affinché tali territori possano beneficiare degli incentivi sull'antisismica e adottare misure opportune a garantire una maggiore sicurezza per il futuro (Discussione e ritiro)
OGGETTO 4455
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Sconciaforni, Luciano Vecchi, Donini, Meo, Montanari, Barbati, Lombardi, Mandini, Defranceschi, Noè, Manfredini, Pagani, Favia, Piva, Marani, Bonaccini, Serri, Bazzoni, Paruolo, Casadei, Carini, Alessandrini, Moriconi, Mumolo e Zoffoli per impegnare l'Assemblea e la Giunta a sostenere tutte le iniziative necessarie presso il Governo per estendere, a livello nazionale, la maggiorazione dell'Ecobonus per le ristrutturazioni anche a quelle aree che, seppur non ricadenti nelle zone 1 e 2 della classificazione sismica, sono attualmente interessate dallo stato di emergenza (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi): A questo punto, passiamo alla trattazione degli atti di indirizzo.
È aperto il dibattito generale congiunto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente.
Con questa risoluzione noi facciamo tre richieste. In primo luogo, chiediamo un impegno della Regione sulla riclassificazione delle zone colpite; in secondo luogo, che sia riconosciuto il 65 per cento sulla ricostruzione antisismica; infine, poiché ad oggi non possiamo ancora dire che la partita del deposito gas di Rivara sia definitivamente conclusa, non vogliamo dare alibi ad alcuno di riprendere in mano la questione.
Stamattina, ho ascoltato quanto è stato detto dall'assessore Gazzolo. Non ci sono scuse: il PD emiliano-romagnolo, l'assessore regionale, il Presidente Errani, che è anche Commissario straordinario per la ricostruzione, non hanno mosso un dito quando la norma sugli Ecobonus era in discussione in Parlamento. Circostanza che non possiamo lasciare correre, perché non è la prima volta che i vertici della Regione lasciano il nostro territorio ed i nostri terremotati in una condizione per la quale possono essere considerati di serie B. Non ci sono scuse: L'Aquila è classificata in zona 2, noi in zona 3.
Noi della Lega Nord chiediamo a gran voce di tutelare l'Emilia e gli emiliani colpiti dal terremoto, almeno tanto quanto il resto d'Italia. Non è solo una battaglia di bandiera, ma fondata su questioni oggettive. Dei 2480 terremoti significativi che negli ultimi mille anni hanno interessato la Penisola italiana 382, hanno riguardato l'Emilia-Romagna.
Un esempio. Nel 2012 lo stadio di Carpi dovette fare i conti con spese aggiuntive di 315 mila euro perché carente sotto il profilo delle norme antisismiche. Solo i controlli resero possibile rilevare carenze e anomalie. Immaginiamo che cosa sarebbe successo se nessuno avesse provveduto ai controlli ed agli interventi prima del sisma del maggio del 2012.
Così come l'assessore Gazzolo ammette, la vera iniquità è che i cittadini del cratere non possono beneficiare del 15 per cento in più di detrazioni fiscali previsto dal "decreto del fare" per le aree dell’alta e media sismicità. Evidentemente, il problema esiste, eccome! Il Dipartimento di ingegneria strutturale del Politecnico di Milano, in una relazione presente sul sito della Regione, ha chiarito che la classificazione sismica rimane legata alla gestione del territorio da un punto di vista principalmente amministrativo, ma anche di programmazione. Da questo punto di vista, la Regione Emilia-Romagna è in ritardo. Venerdì scorso, il direttore del dipartimento terremoti dell’INGV di Roma, Claudio Chiarabba, ha precisato che le stazioni di rilevazione sismica sono insufficienti, imputando a questo fatto l'errore di valutazione della profondità delle scosse rilevate nella zona di Finale Emilia.
Per citare un altro parere autorevole, Gabrielli ha recentemente riportato quanto scritto dalla Commissione Nazionale Grandi Rischi: "Nel caso di una ripresa dell'attività sismica nell'area già interessata dalla sequenza sismica in corso, è significativa la probabilità che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara, con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza". E conclude dicendo che tutti sappiamo che la microzonazione è uno strumento estremamente utile, in quanto permette di individuare e caratterizzare le zone stabili suscettibili di amplificazione locale e le zone soggette a instabilità, quali frane e rotture della superficie per faglie e liquefazioni dinamiche del terreno, tutti elementi fondamentali per costruire degli edifici sismicamente sicuri. Parola del prefetto Franco Gabrielli.
Venga dunque aggiornata la classificazione del 2003. Quando la Regione vuole ottenere qualcosa dal livello nazionale ci riesce. È quindi ora che sul terremoto e la ricostruzione non ci si nasconda dietro ad una parola o a delle scuse, ma si proceda con chiarezza e convinzione.
Gli ecobonus e le detrazioni del 65 per cento sui territori del cratere emiliano devono essere riconosciuti. Si tratta di procedure amministrative e previsioni normative che possono e devono essere adeguate. Su questo punto non abbasseremo la guardia.
Al collega Monari rispondo che questa non è propaganda, né si tratta di volere aggravare le procedure burocratiche, ma piuttosto di difendere i diritti dei cittadini.
Per capirci meglio, vi leggo quello che i cittadini hanno scritto, che tuttora circola in internet sui blog, a proposito della burocrazia: "Nuova emergenza sanitaria in Emilia. Dopo l'influenza aviaria è la volta dell’SMG, Sindrome del Marchese del Grillo. Individuati alcuni focolai presso gli uffici della struttura commissariale per il sisma dell’Emilia-Romagna. Colpisce prevalentemente funzionari e tecnici di medio e alto livello, ma sono stati segnalati anche casi di impiegati a progetto, sia a Bologna che nei comuni del cratere. I soggetti colpiti presentano sordità, delirio di infallibilità e incapacità di concentrazione, in particolare rispetto a documentazione tecnica corposa. Sembra che la sindrome del Marchese del Grillo si trasmetta per spirito di emulazione, ma anche l'impostazione culturale dei soggetti esposti può influire. Non esiste vaccino, per cui non potendo agire come per l’aviaria potrebbe essere necessario segnalare ed isolare da subito le fonti di contagio". Ancora si legge che, per quanto riguarda la terapia, esistono ipotesi contrastanti, che vi invito ad andare a leggere.
Considerato che anche gli altri gruppi oggi hanno condiviso le richieste sottoscrivendo la risoluzione che tutti assieme abbiamo formulato, non abbiamo ragioni di manifestare.
Tutto è bene quel che finisce bene.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto la parola il consigliere Vecchi Luciano. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente.
Solo un minuto. Ovviamente, avrei voluto fare un intervento più organico, ma per rispetto dell'Assemblea, dati i tempi, mi limiterò a qualche considerazione.
Innanzitutto, esprimo soddisfazione per il fatto che i colleghi di quasi tutti i gruppi politici abbiano firmato una risoluzione comune sul tema della classificazione sismica, con particolare riferimento all'opera importante che la Regione sta facendo sia per quanto riguarda la microzonazione sismica sia per quanto riguarda un'iniziativa a livello nazionale per poter aggiornare ed adeguare la classificazione sismica, basata su criteri scientifici e sulla coerenza tra normative diverse sull'intero territorio. In secondo luogo, ed è l'obiettivo che ha mosso dal punto di vista della temporalità l'esigenza di fare un’iniziativa, chiediamo a gran voce, come peraltro hanno chiesto con un’iniziativa numerosi deputati e senatori emiliano-romagnoli nel Parlamento nazionale, che il surplus di provvedimento sugli Ecobonus per la messa in sicurezza sismica venga esteso non solo alle zone a rischio sismico 1 e 2 ma anche ai comuni quantomeno del cratere del terremoto del 20 e 29 maggio dell'anno scorso o, auspicabilmente, anche ai comuni classificati a rischio sismico 3.
Sottolineano che, in ogni caso, l'Ecobonus riconosciuto al 65 per cento per i comuni in classe 1 e 2 è un provvedimento che scade il 31 dicembre di quest'anno, quindi l'impegno della nostra Regione, che sottoscriviamo tutti, è quello non solo di estendere il beneficio dal punto di vista territoriale ma anche di renderlo permanente e strutturale, per permettere alle famiglie, ai cittadini, alle imprese, alle istituzioni di programmare per accentuare l'elemento della messa in sicurezza del nostro territorio.
Collega Manfredini, la risoluzione originale, poi lei ha firmato giustamente, anzi ha anche contribuito a formularla, quella comune, è in contraddizione con quanto è scritto nell'altra. Non è la prima volta che ci troviamo in questa situazione, lo dico simpaticamente perché riconosco le sue buone intenzioni. In sostanza, lei dice che per fare in modo che i territori del cratere classificati in zona 3 possano godere degli ecobonus bisogna cambiare la classificazione sismica. Sarebbe come dire che, se si è in cinquanta per cambiare una lampadina, uno tiene ferma la lampadina e quarantanove girano la casa.
Il nostro problema è molto più semplicemente quello di avere un nuovo strumento a livello nazionale, qual è quello dell'ecobonus che sia fruibile anche a zone che hanno purtroppo avuto la prova di essere sismiche, e non poco; ma dall'altro punto di vista, si tratta - come dicevo prima e come richiamava l'assessore Gazzolo stamattina rispondendo ad un’interrogazione, e lo scriviamo dettagliatamente nella risoluzione - di accelerare, e chiediamo alla Giunta con la risoluzione di farlo entro il 31 dicembre di quest'anno, per quanto riguarda le nostre competenze regionali, il processo di microzonazione sismica, che è il vero strumento che permette di sapere esattamente come bisogna costruire e qual è il rischio in ogni singola porzione del territorio, e non soltanto per aree geografiche che sono omogenee amministrativamente ma non lo sono dal punto di vista sismico, territoriale, eccetera, evitando anche, laddove non ve ne fosse la necessità, di estendere - cosa peraltro non possibile, che esula dalle facoltà della nostra Regione - la classificazione sismica 1 e 2 a comuni che oggi sono in zona 3, che significherebbe - collega Manfredini, lei ha scritto decine di interrogazioni prima del terremoto parlando di questo - a legislazione vigente soltanto appesantire l'opera di controllo burocratico-amministrativo preventivo alla realizzazione di opere edilizie, per esempio, senza incidere minimamente sul tema della sicurezza, la quale è peraltro regolamentata non dalla classificazione delle zone a rischio sismico, quanto piuttosto dal decreto del 2008 sulle nuove norme tecniche per le costruzioni.
L'obiettivo è proseguire un'azione regionale che permetta la conoscenza del nostro territorio e la prevenzione; in secondo luogo, continuare a lavorare a livello nazionale - ed anche questo chiediamo nella risoluzione - per andare verso una definizione di zone a rischio sismico che sia più coerente, univoca e sia legata a criteri scientifici e purtroppo anche statistici più attuali; in terzo luogo, prevedere strumenti di incentivazione fiscale per gli interventi di messa in sicurezza sulle abitazioni che non penalizzino le nostre zone, ma che siano permanenti e non siano a scadenza, come l’ecobonus attuale, entro il 31 dicembre; infine, lo dico a beneficio anche di chi ci ascolta, per evitare ogni dubbio e ogni fraintendimento, nella risoluzione abbiamo scritto, anche se non c’entrava molto con il tema, ma per essere molto chiari in proposito, che in ogni caso che la Bassa, che il Comune di San Felice sul Panaro, che le zone del cratere, sia classificata 1, sia classificata 2 o sia classificata 3, il deposito del gas di Rivara non si fa, non si deve fare e non si farà. Questa è una decisione che tutte le istituzioni e devo dire anche tutti i cittadini, eccetto uno o due, della nostra Regione hanno preso. Quella realizzazione non dipende dalla classificazione sismica, quindi da questo punto di vista togliamo ogni dubbio, e per toglierlo l'abbiamo scritto nella risoluzione comune, che invito tutti i colleghi a votare. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Vecchi Luciano.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente.
La situazione che si è determinata con l'approvazione del decreto sui cosiddetti ecobonus sicuramente ha degli aspetti assurdi che sono stati già rilevati. Stamattina, li ho sollevati in un’interrogazione a risposta immediata, per chiedere alla Giunta che cosa ha fatto e che cosa intende fare per superare questa situazione. La risposta dell'assessore Gazzolo è stata una risposta impegnata ed esauriente - ho detto e lo ripeto -, eccetto che in un punto, quando ha ricordato che la Giunta si è mossa con i deputati dell'Emilia-Romagna perché si impegnassero su questa vicenda. Stamattina ho detto che, evidentemente, vi è stato un problema di comunicazione, qualcosa non ha funzionato se è vero com'è vero che l'unico deputato non solo dell'Emilia-Romagna ma del Parlamento italiano ad avere sollevato il problema con un emendamento preciso è stato l'onorevole Paglia di SEL. Detto questo, credo che, in quel caso, si sia mancata un'occasione. Adesso dobbiamo rimetterci in moto, come stiamo cercando di fare, per superare questo problema.
Per quanto riguarda il resto, sono d'accordo con tutte le considerazioni che sono appena state fatte dal consigliere Vecchi Luciano e che non ripeto per economia di tempo, salvo un punto che mi sta particolarmente a cuore e che vorrei sottolineare. Ritengo che sia, com'è stato detto, intollerabile che i cittadini del cratere non abbiano a disposizione detrazioni fiscali del 65 per cento. Ma ritengo che sarebbe una cosa seria, assolutamente seria prevedere l'estensione degli ecobonus a tutte le zone in classe 3, perché è nell'interesse di tutti i cittadini e della collettività fare in modo che si sviluppino tutti gli interventi privati e pubblici necessari per garantire il massimo di sicurezza antisismica alle abitazioni, agli edifici in cui si lavora, per evitare il ripetersi di tragedie che purtroppo abbiamo dovuto constatare nella nostra Regione, ma che possono capitare perché sappiamo bene che il nostro Paese, pur con differenze al proprio interno, non è un paese esente da rischio sismico, questo in tutte le sue zone, a parte una piccola cornice attorno alle Alpi, per il resto tutto il nostro Paese è zona sismica, più o meno. Pertanto, sarebbe opportuno prendere il massimo delle precauzioni antisismiche. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Grazie, presidente.
Rinuncio all’intervento, hanno già detto tutto i colleghi.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Donini.
Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Siamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente.
Mi scusi, presidente, ma siccome ho visto che è appena rientrato in Aula il collega Manfredini, lo dico per correttezza, siccome ha firmato anche la risoluzione dell'Aula, se il collega Manfredini vuole ritirare la risoluzione, noi evitiamo serenamente di votare contro; se invece vuole mantenerla, noi voteremo contro la risoluzione presentata e a favore della risoluzione di tutta l'Aula, compresa la firma del collega capogruppo Manfredini della Lega. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente.
Credo che la mia risoluzione debba essere ritirata, e la ritirerò. Il fatto che l'Assemblea abbia prodotto questa risoluzione mi rende estremamente felice, ma devo rilevare come tutto sia partito dalla nostra risoluzione, non per smania di portare una bandiera, ma perché vi è stata una querelle in questi ultimi quindici giorni fatta di azioni eclatanti. Come ho detto prima nell’intervento, noi non faremo niente, in quanto la risoluzione, ancorché scritta in un altro modo, nei contenuti è tale e quale alla nostra. Voi credete che sia migliore la seconda versione, io sono contento perché tutti, tutti hanno firmato, perciò noi abbiamo il cuore in pace, e posso dire tranquillamente che è stata una bella operazione fare un documento tutti assieme. Chiamiamolo pure documento dell'Aula, ma ribadisco che tutto è partito dalla nostra risoluzione.
Chiedo la votazione mediante dispositivo elettronico. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini, che a questo punto ritira la risoluzione oggetto 4415, che pertanto non sarà messa in votazione; si voterà solo la risoluzione oggetto 4455.
Prima di procedere alla votazione, permettetemi di ringraziare il consigliere Manfredini per l'atteggiamento profondamente responsabile che ha tenuto, visto che il consigliere Manfredini ed io abbiamo avuto una dialettica a mezzo stampa e non solo, quindi lo ringrazio.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 4455, a firma dei consiglieri Monari, Naldi, Sconciaforni, Luciano Vecchi, Donini, Meo, Montanari, Barbati, Lombardi, Mandini, Defranceschi, Noè, Manfredini, Pagani, Favia, Piva, Marani, Bonaccini, Serri, Bazzoni, Paruolo, Casadei, Carini, Alessandrini, Moriconi, Mumolo e Zoffoli, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l'esito della votazione:
Presenti
35
Assenti
15
Favorevoli
35
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.
Colgo l'occasione per ringraziare, a nome dell'Assemblea, tutti i cittadini che oggi hanno assistito ai nostri lavori e che hanno avuto modo di apprezzare non solo la discussione sul sisma ma anche quella su altri problemi. Grazie mille anche per la pazienza.
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
e inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Costi): A questo punto, faccio presente che è pervenuta richiesta di iscrizione all'ordine del giorno della risoluzione oggetto 4448 proposta dai consiglieri Sconciaforni, Luciano Vecchi, Barbati, Grillini, Bazzoni, Lombardi, Filippi, Naldi, Monari, Noè, Riva, Defranceschi e Favia per chiedere alla Giunta, nel rispetto dei valori di pace, di ripudio della guerra, del diritto alla sovranità nazionale e dei popoli, di intervenire presso il Governo italiano affinché si pronunci contro la guerra in modo chiaro e si faccia promotore di una azione internazionale politico-diplomatica volta a favorire una soluzione negoziata del conflitto siriano.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, l'iscrizione all'ordine del giorno dell'oggetto 4448.
(È accolta all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'oggetto 4448 è iscritto all'ordine del giorno.
Per poterlo trattare immediatamente, se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'inversione dell'ordine dei lavori.
(È accolta all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L'inversione dell'ordine dei lavori è approvata.
OGGETTO 4448
Risoluzione proposta dai consiglieri Sconciaforni, Luciano Vecchi, Barbati, Grillini, Bazzoni, Lombardi, Filippi, Naldi, Monari, Noè, Riva, Defranceschi, Favia, Manfredini e Pagani per chiedere alla Giunta, nel rispetto dei valori di pace, di ripudio della guerra, del diritto alla sovranità nazionale e dei popoli, di intervenire presso il Governo italiano affinché si pronunci contro la guerra in modo chiaro e si faccia promotore di un'azione internazionale politico-diplomatica volta a favorire una soluzione negoziata del conflitto siriano (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Costi): Dichiaro aperto il dibattito generale sull’oggetto 4448, sul conflitto siriano.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Sconciaforni. Ne ha facoltà.
SCONCIAFORNI: Grazie, presidente.
Velocemente, in qualità di primo firmatario, perché il testo è chiarissimo, è stato sottoscritto largamente. Non vorrei aprire un dibattito su questo, credo che il migliore contributo che l'Assemblea possa dare per la pace e contro la guerra sia votare la risoluzione velocemente. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiuso il dibattito generale. Siamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 4448, a firma dei consiglieri Sconciaforni, Luciano Vecchi, Barbati, Grillini, Bazzoni, Lombardi, Filippi, Naldi, Monari, Noè, Riva, Defranceschi, Favia, Manfredini e Pagani.
(È approvata all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.
Ringrazio tutti i consiglieri per la fatica di oggi.
(Le comunicazioni prescritte dall'art. 69 del Regolamento interno, inviate a tutti i consiglieri, sono riportate in allegato)
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 18,34
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Cinzia CAMORALI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI.
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI, la vicepresidente della Giunta Simonetta SALIERA, l'assessore Patrizio BIANCHI e il consigliere Mario MAZZOTTI.
Votazioni elettroniche
OGGETTO 4018
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini e Mazzotti: «Riduzione del numero degli assessori - Modifica all'articolo 45 della legge regionale 31 marzo 2005, n. 13 (Statuto della Regione Emilia-Romagna)» (Seconda lettura)
Presenti: 39
Favorevoli: 39
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Cinzia CAMORALI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Assenti: 11
Liana BARBATI, Stefano BONACCINI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mario MAZZOTTI, Giuseppe PARUOLO, Alberto VECCHI.
OGGETTO 4455
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Sconciaforni, Luciano Vecchi, Donini, Meo, Montanari, Barbati, Lombardi, Mandini, Defranceschi, Noè, Manfredini, Pagani, Favia, Piva, Marani, Bonaccini, Serri, Bazzoni, Paruolo, Casadei, Carini, Alessandrini, Moriconi, Mumolo e Zoffoli per impegnare l'Assemblea e la Giunta a sostenere tutte le iniziative necessarie presso il Governo per estendere, a livello nazionale, la maggiorazione dell'Ecobonus per le ristrutturazioni anche a quelle aree che, seppur non ricadenti nelle zone 1 e 2 della classificazione sismica, sono attualmente interessate dallo stato di emergenza
Presenti: 35
Favorevoli: 35
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI.
Assenti: 15
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Galeazzo BIGNAMI, Cinzia CAMORALI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Mario MAZZOTTI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Andrea POLLASTRI, Alberto VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Ordine del giorno
OGGETTO 4435/1 - Ordine del giorno proposto dal consigliere Favia per impegnare il Presidente della Giunta a intervenire, contestualmente alla riduzione del numero degli assessorati, con una corrispondente riduzione del numero delle direzioni generali.
«Premesso che
per la seduta del 10 settembre 2013 è iscritto all'ordine del giorno dell'Assemblea legislativa l'oggetto 4435 "Comunicazione del Presidente della Regione sulle modifiche alla composizione della Giunta".
Considerato che
in questi ultimi anni è stata fortemente avvertita l'esigenza di ridurre i costi gestionali dell'ente Regione Emilia-Romagna quale segnale della necessità che la politica gravi sempre meno nell'esercizio delle proprie funzioni sui cittadini anche in considerazione del fatto che questi ultimi, nella maggiore parte dei casi, vivono importanti periodi di difficoltà economica e sociale;
in altre regioni questo processo è già avvenuto.
L'Assemblea legislativa impegna il Presidente della Giunta regionale
ad intervenire, contestualmente alla riduzione del numero degli assessorati, con una corrispondente riduzione del numero delle direzioni generali.»
Comunicazione prescritta dall'articolo 69 del Regolamento interno
«Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:
Interrogazioni
4443 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa questioni riguardanti l'inceneritore di Modena.
4444 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa il sostegno all'imprenditoria giovanile.
4445 - Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le forme di controllo riguardanti le strutture ed i servizi dell'Ospedale Maggiore di Bologna, con particolare riferimento a quelli relativi alla Radiologia.
4446 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i controlli posti in essere in merito a strutture e servizi dell'Ospedale Maggiore di Bologna, con particolare riferimento alla Radiologia ed alla TAC.
4449 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa l'abbattimento di pioppi cipressini, nel Comune di San Pietro in Casale (BO).
4450 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la zonizzazione posta in essere nel Comune di Cesenatico.
4452 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa le procedure relative al recupero ed alla riconversione dell'ex Hotel Piastrella di Lizzano in Belvedere.
4453 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa notizie riguardanti la fusione delle aziende sperimentali Tadini e Stuard.
4456 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa notizie-stampa riguardanti le liste di attesa e l'effettuazione di esami diagnostici presso l'organizzazione sanitaria regionale.
Risoluzioni
4447 - Risoluzione proposta dai consiglieri Bazzoni, Montanari, Barbati, Grillini, Noè, Sconciaforni, Carini, Monari, Piva, Donini, Pariani, Alessandrini, Riva, Defranceschi, Naldi, Zoffoli, Pagani, Bartolini, Aimi, Alberto Vecchi, Casadei, Serri, Fiammenghi, Pollastri, Lombardi, Luciano Vecchi, Barbieri, Mumolo, Manfredini, Ferrari e Cavalli per impegnare la Giunta regionale ad individuare, alla luce della emergenza sanitaria legata alla influenza aviaria, ulteriori criteri di biosicurezza per la strutturazione e la gestione degli allevamenti avicoli delle filiere produttive regionali e dei relativi impianti, prevedendo inoltre incentivi per sostenere le conseguenti ristrutturazioni (documento in data 10 09 13).
4448 - Risoluzione proposta dai consiglieri Sconciaforni, Luciano Vecchi, Barbati, Grillini, Bazzoni, Lombardi, Filippi, Naldi, Monari, Noè, Riva, Defranceschi, Favia, Manfredini e Pagani per chiedere alla Giunta, nel rispetto dei valori di pace, di ripudio della guerra, del diritto alla sovranità nazionale e dei popoli, di intervenire presso il Governo italiano affinché si pronunci contro la guerra in modo chiaro e si faccia promotore di una azione internazionale politico-diplomatica volta a favorire una soluzione negoziata del conflitto siriano (documento in data 10 09 13).
4454 - Risoluzione proposta dai consiglieri Corradi, Manfredini, Cavalli, Bernardini, Monari, Marani, Aimi, Bartolini, Pollastri, Camorali, Donini, Carini, Moriconi, Alessandrini, Piva, Luciano Vecchi, Serri, Barbieri, Mumolo, Pariani, Casadei, Montanari, Fiammenghi e Mandini per impegnare la Giunta ad attivare un'adeguata campagna informativa sui rischi connessi alla "Sepsi" (documento in data 10 09 13).
4455 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Sconciaforni, Luciano Vecchi, Donini, Meo, Montanari, Barbati, Lombardi, Mandini, Defranceschi, Noè, Manfredini, Pagani, Favia, Piva, Marani, Bonaccini, Serri, Bazzoni, Paruolo, Casadei, Carini, Alessandrini, Moriconi, Mumolo e Zoffoli per impegnare l'Assemblea e la Giunta a sostenere tutte le iniziative necessarie presso il Governo per estendere, a livello nazionale, la maggiorazione dell'Ecobonus per le ristrutturazioni anche a quelle aree che, seppur non ricadenti nelle zone 1 e 2 della classificazione sismica, sono attualmente interessate dallo stato di emergenza, ribadendo inoltre la contrarietà allo stoccaggio di gas nella licalità di Rivara (documento in data 10 09 13).
(Comunicazione n. 58 prescritta dall'art. 69 del Regolamento interno - prot.36210/2013)
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Costi - Mandini
Corradi - Meo
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