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156.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 3 DICEMBRE 2013

 

(ANTIMERIDIANA)

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE AIMI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 4776

Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'attività posta in essere dalla Regione Emilia-Romagna, anche presso la Conferenza Stato-Regioni, in merito alla normativa riguardante la possibilità, per gli Enti Locali, di porre distanze tra i luoghi "sensibili" e le sale da gioco.

(A causa del blocco del sistema elettronico risulta mancante l’audio dello svolgimento dell’interrogazione)

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 4814

Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, in merito alla gestione dei danni da terremoto per le attività produttive.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

NOÈ (UDC)

MUZZARELLI, assessore

NOÈ (UDC)

 

OGGETTO 4816

Interrogazione dei consiglieri Manfredini, Corradi, Cavalli e Bernardini, di attualità a risposta immediata in Aula, sulla chiusura di 25 ospedali in regione.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

BERNARDINI (Lega Nord)

LUSENTI, assessore

BERNARDINI (Lega Nord)

 

OGGETTO 4780

Interrogazione del consigliere Alessandrini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'emanazione del bando ENAC relativo all'aeroporto Ridolfi di Forlì.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

ALESSANDRINI (PD)

PRESIDENTE (Costi)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

ALESSANDRINI (PD)

 

OGGETTO 4810

Interrogazione del consigliere Naldi, di attualità a risposta immediata in Aula, inerente la situazione della Bredamenarinibus e del rischio di delocalizzazione della produzione di veicoli per il trasporto pubblico.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

NALDI (SEL-Verdi)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

NALDI (SEL-Verdi)

 

OGGETTO 4815

Interrogazione del consigliere Favia, di attualità a risposta immediata in Aula, sulle sostanze nocive emesse in atmosfera dai mezzi di trasporto.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

FAVIA (Misto)

PERI, assessore

FAVIA (Misto)

 

Inversione dell’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Costi)

BIANCHI, assessore

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

 

OGGETTO 4755

Delibera: «Proroga delle linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2011/2013 di cui alla deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 38 del 29 marzo 2011.» (Proposta della Giunta regionale in data 18 novembre 2013, n. 1662) (145)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

BIANCHI, assessore

 

OGGETTO 4451

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Modifiche alla legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo)» (Testo base) (81)

(Relazione e discussione)

OGGETTO 2099

Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bignami: «Modifiche alla L.R. Emilia-Romagna 8 agosto 2001, n. 24 recante - Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo»

(Abbinato)

OGGETTO 208

Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Lombardi e Bazzoni: «Nuove norme per la permanenza negli alloggi pubblici. Modifiche alla L.R. 8 agosto 2001, n. 24 recante: Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo»

(Abbinato)

OGGETTO 207

Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Lombardi e Bazzoni: «Nuove norme sull'assegnazione degli alloggi pubblici agli stranieri. Modifiche alla legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 recante "Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo"»

(Abbinato)

PRESIDENTE (Costi)

MAZZOTTI, relatore

BERNARDINI (Lega Nord)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

PRESIDENTE (Costi)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Interrogazione del consigliere Bignami oggetto 4776 e risposta scritta dell’assessore Lusenti

Votazione per appello nominale oggetto 4451

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,34

 

PRESIDENTE (Costi): Dichiaro aperta la centocinquantaseiesima seduta della IX legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute

 

-          antimeridiana del 19 novembre 2013 (n. 153);

-          pomeridiana   del 19 novembre 2013 (n. 154);

-          antimeridiana del 20 novembre 2013 (n. 155);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Costi): Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la vicepresidente della Giunta Saliera, gli assessori Bortolazzi e Rabboni e i consiglieri Mandini e Mumolo.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Costi): Procediamo con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata in Aula.

Chiamo l’oggetto:

 

4776 - Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'attività posta in essere dalla Regione Emilia-Romagna, anche presso la Conferenza Stato-Regioni, in merito alla normativa riguardante la possibilità, per gli Enti Locali, di porre distanze tra i luoghi "sensibili" e le sale da gioco.

 

(A causa del blocco del sistema elettronico risulta mancante l’audio dello svolgimento dell’interrogazione. L’interrogazione del consigliere Bignami e la risposta scritta dell’assessore Lusenti sono pubblicate in allegato)

 

PRESIDENTE (Costi): Sospendo la seduta per problemi all’impianto elettronico.

 

(La seduta, sospesa alle ore 9,44, è ripresa alle ore 11,11)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI

 

PRESIDENTE (Aimi): Riprendiamo i lavori. Il problema tecnico è risolto, ringraziamo Mirko Scalia e i colleghi della regia.

Chiamo l’oggetto:

 

4814 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, in merito alla gestione dei danni da terremoto per le attività produttive.

 

Risponderà l'assessore Muzzarelli.

Prego consigliera Noè.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Il mio question time di oggi è teso a fare un attimo di chiarezza rispetto al fatto che i contributi per la ricostruzione delle attività produttive nelle zone terremotate non stanno affluendo secondo quelle che erano le aspettative dei danneggiati e, soprattutto, si registra un'eccessiva lungaggine per quanto riguarda i tempi della valutazione istruttoria ma soprattutto anche di quella che è la successiva fase di rendicontazione. Volevo chiedere all'Assessore quali sono le misure che questa Giunta intende adottare a partire, per esempio, dal nuovo anno per cercare di accelerare l'attività istruttoria e di liquidazione delle domande presentate. Grazie.

 

PRESIDENTE (Ami): Grazie consigliere Noè.

La parola per la risposta all'assessore Muzzarelli, prego.

 

MUZZARELLI, assessore: Alla data del 2 dicembre le domande di contributi alle imprese per la ricostruzione presentata sulla piattaforma informatica Sfinge, in base all’ordinanza 57/ 2012 successive, sono 572 per un valore di 482 milioni. Le imprese che hanno rinunciato sono quaranta per 17 milioni 892 mila euro. Sono state valutate duecentosettantadue istanze, duecentoquattro approvate, ventotto non ammesse. I decreti in concessione immessi sono duecentotto, per un valore di 105 milioni 598 mila.

Le domande in liquidazione pervenute sono centotre di cui quarantuno in liquidazione per 28 milioni 449 mila.

Per completare il quadro dell'impresa, occorre considerare che sulla piattaforma informatica Model, che fa capo ai Comuni, che esercitano le loro attività in edifici a prevalente destinazione residenziale, la cui domanda è stata accettata, sono millecinquecentosessantasei, oltre il 60 per cento dei quali è ricompreso negli atti di concessione dei contributi già emanati dai Sindaci.

Sui finanziamenti al bando, l’ordinanza 23/2013 e le domande di contributo sono state quattrocentosessantasei nella prima e nella seconda finestra, trentadue nella terza. La richiesta di contributo ammonta a 18 milioni 055 mila, sono in liquidazione contributi per duecentosettantasette imprese, pari a 8 milioni 356 mila.

Per valutare correttamente i dati, occorre inoltre considerare che le domande delle imprese nella fase seguente all'emanazione dell'ordinanza 57 sono affluite molto lentamente, salvo realizzare una certa gradualità e regolarità soltanto nell'ultima fase, a causa della complessità dei progetti, delle decisioni che ciascuna impresa ha ritenuto di maturare in termini di innovazione organizzativa e della necessità di concludere le verifiche e i riconoscimenti con le assicurazioni, nonché la necessità, vista la rilevanza dei progetti di costruzione, di richiedere nuovi permessi per ricostruire. Al fine di aiutare le imprese nella predisposizione dei progetti e delle domande, i servizi regionali hanno garantito la presenza costante di all-desk sul territorio, incontrando settecentocinquanta imprese. L'assistenza prosegue e sono in fase di preparazione di seminari, procedure di liquidazione e corsi di formazione destinati ai professionisti e ai loro collaboratori.

In sede di prossimo aggiornamento all'ordinanza 57, è prevista l'introduzione di criteri di forfetizzazione di alcune voci di costo, al fine di semplificare ulteriormente la fase di rendicontazione per l'accesso alla liquidazione dei contributi.

È chiaro che per noi la trasparenza, la legalità e la tracciabilità sono elementi fondamentali che dobbiamo continuare ad assicurare.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie assessore Muzzarelli.

Consigliera Noè per la replica ha cinque minuti, prego.

 

NOÈ: Grazie, presidente. In parte conoscevo questi dati, così come ho riportato anche nella mia interrogazione, però al di là dello sforzo che sta facendo la Regione, ed è sicuramente riscontrabile, è uno sforzo che richiede un'ulteriore accelerazione perché, purtroppo, dalla fase dell'istruttoria al pagamento, cioè al bonifico passano dei mesi per gestire tutta la fase della rendicontazione che si sta rivelando assolutamente troppo lunga.

Probabilmente per l'Assessore questo può sembrare un dato relativamente rilevante però per quanto riguarda le aziende, in considerazione del fatto che purtroppo per molte di queste il meccanismo è tale per cui non è possibile ottenere fondi in anticipo, le aziende fanno molta fatica ad anticipare i fondi, per cui è assolutamente necessario accelerare la liquidazione.

Quello che raccomando con questa mia interrogazione è di cercare di avere sempre più la consapevolezza che alle domande che sono giunte oggi, dal momento che il termine della presentazione è il 31 di gennaio è certo che se ne aggiungeranno delle altre, quindi se è possibile, visto che già anche in queste ore si sta ulteriormente modificando l'ordinanza 57, per semplificarne la rendicontazione, così com'era già stato chiesto un anno fa, cercare di far sì che questo approccio sia sempre più snello perché altrimenti ci sarà il rischio che si morirà sotto tutte queste domande. L'appello che io faccio è di cercare di verificare dove è possibile semplificare, semplificare assolutamente la rendicontazione.

Per quanto riguarda il bando Inail che definisce quelle risorse che vengono messe a disposizione dei non danneggiati, cioè di quelle imprese che non sono state danneggiate dal terremoto ma che rientrano comunque nel cratere sismico, auspicare che siccome effettivamente mi risulta che quota parte dei 6 miliardi avanzeranno, che in futuro si possa ipotizzare che queste risorse vengano destinate a sostegno delle imprese che non sono state danneggiate ma che appunto sono nel cratere.

Lo chiedo perché, purtroppo, come accennavo prima, è un meccanismo che non consente di anticipare delle risorse e, a oggi, purtroppo le fidejussioni che vengono richieste dalle banche sono delle fidejussioni eccessivamente onerose e che non mettono le aziende nelle condizioni di poter iniziare i lavori e poter poi accedere al rimborso e al riconoscimento di eventuali contributi.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.

Chiamo l’oggetto:

 

4816 - Interrogazione dei consiglieri Manfredini, Corradi, Cavalli e Bernardini, di attualità a risposta immediata in Aula, sulla chiusura di 25 ospedali in regione.

 

Risponderà l'assessore Lusenti.

Prego consigliere Bernardini.

 

BERNARDINI: Grazie, presidente. Domanda di estrema attualità, vista anche la forma di protesta che oggi c’è fuori dal Palazzo della Regione.

Noi abbiamo appreso, assessore, non nelle deputate sedi che sono il Consiglio regionale o la Commissione Sanità, di un cambiamento radicale su quello che l’organigramma dei presidi ospedalieri presenti sul nostro territorio. Lo abbiamo appreso, ripeto, non in una sede istituzionale ma dagli organi di stampa che hanno partecipato a un convegno presso l'aula magna di Santa Lucia il 29 novembre scorso a Bologna, dove lei insieme all’altro assessore Marzocchi e il direttore generale Carradori avete esposto un piano sulla sanità che è un piano killer, un piano che va a incidere presidi ospedalieri sul territorio, che sono a garanzia anche di un servizio in zone altamente in difficoltà; in difficoltà per situazioni viarie, per situazioni territoriali. Ebbene voi avete prospettato di chiudere addirittura venticinque ospedali su sessantuno in Regione. Avete prospettato di togliere circa duemilasettecento posti letto, millesettecento che sarebbero convertiti in letti sanitari, quindi non ospedalieri e altri mille che invece scomparirebbero del tutto.

Ospedali, come quello di Porretta Terme che è stato costruito e per cui abbiamo stanziato, speso milioni di euro delle nostre tasche, delle tasche dei nostri contribuenti, un bello scatolone che diventerà uno scatolone vuoto, uno scatolone che verrà ad accogliere quei malati che saranno dagli ospedali della città e che dovranno quindi fare un percorso post operatorio e che sicuramente non è garanzia di servizi in una zona, come è quella dell'Appennino, dove ci sono comunità che distano già dall'ospedale di Porretta Terme oltre venti, trenta chilometri, con una situazione di viabilità pazzesca, con una situazione contingente anche temporale e di meteo che rende a volte difficile lo stesso raggiungimento dell'ospedale in zona.

Di fronte a questa situazione dell'alto Reno, cosa prospettate voi? Ma non solo per l’alto Reno, ripeto, ma per altri casi che sono presenti su tutta la Regione, la chiusura e la trasformazione di questi in ricoveri, perché di fatto si tratterà semplicemente di ricoveri per post acuti e per anziani.  Di fronte ad una necessità del territorio che invece chiede servizi, noi abbiamo chiuso i tribunali, chiudiamo gli ospedali, abbiamo una viabilità che è ferma all'anteguerra, la Porrettana è tale e quale quella che era negli anni ’40, abbiamo una ferrovia di cui non si contano le manifestazioni di protesta, per quella che è anche una situazione ferroviaria di collegamento, specialmente per le zone dell’Appennino in continua sofferenza.

Di fronte a questo quadro, dove non avete dato nulla al territorio per andare a bilanciare quelle che sono scelte fatte in maniera scellerata sulla testa dei cittadini, addirittura arrivate, ripeto, con una azione di killeraggio a chiudere gli ospedali costruiti magari solo pochi anni fa.

Oggi vanno di moda le case della salute, ne state facendo un po' ovunque, ma quello che chiede la gente non è una casa della salute, dove andare a mettere dentro e raccogliere un pò di medici e riuscire a fare un centro polifunzionale, ma chiede i servizi, chiede la possibilità di avere anche in alta montagna la possibilità di partorire e di avere dei punti parto che funzionano, chiede di avere la possibilità di avere un presidio ospedaliero che sia tale per come è nella sua definizione, presidio ospedaliero con pronto soccorso e con tutto quello che compete a un ospedale che, ripeto, è stato come quello di Porretta Terme costruito solo pochi anni fa e inaugurato a suon di fanfare come un nuovo modello di sanità da spendere sul territorio.

Oggi vediamo che questi modelli di sanità che anche lei, assessore Lusenti se parliamo del Maggiore sa che non è cambiato nulla in termini di sicurezza, ci sono ancora i Rom che scorazzano e che rubano, Lusenti faccia qualcosa!  Faccia l'assessore, ma non per gli amici degli amici, faccia l'assessore per i cittadini. Le chiediamo semplicemente questo e poi di rispondere alla nostra domanda di question time per arrivare finalmente nelle sedi opportune, nelle sedi istituzionali a raccontarci quello che, in maniera molto furba, va a raccontare fuori dagli ambiti istituzionali e regionali ma all'interno di convegni dove non c’è alcun contraddittorio tra forze politiche di maggioranza e minoranza, ma c'è solo il coro unico del vostro pensiero, un pensiero che oggi, ripeto, annuncia di uccidere venticinque ospedali su sessantuno in Regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie consigliere Bernardini.

Prego assessore Lusenti.

 

LUSENTI, assessore: Grazie, presidente. Naturalmente do risposta alla interrogazione a risposta immediata e non al triste comizietto cui si è dovuto assistere.

Il convegno del 29 novembre è stata l'occasione per presentare a più di mille persone la strategia regionale generale per la riorganizzazione del servizio sanitario regionale che prevede un potenziamento dell'assistenza primaria e un corrispondente ridisegno della funzione ospedaliera, in applicazione delle norme nazionali ormai stabilite da tre anni.

Tale ridisegno mira a riorganizzare la rete, concentrando le procedure più complesse negli ospedali di primo e secondo livello, garantendo maggior qualità e sicurezza e garantendo, inoltre, la disponibilità delle procedure più semplici negli ospedali di base.

Contemporaneamente, coerentemente agli orientamenti non solo regionali e nazionali, ma anche internazionali, si è offerta alla discussione, che deve avvenire nelle conferenze territoriali sociali sanitarie, l'ipotesi di riconversione degli stabilimenti ospedalieri con Servicemix meno complesso, in strutture assistenziali intermedie, denominate ospedali di comunità che restano a tutti gli effetti ospedali, come definiti da norme che sarebbe bene leggere, per avere almeno la grammatica di questi argomenti invece di doverla mutuare solo dai giornali che si leggono al bar la mattina.

Questi ospedali di comunità saranno utilizzati primariamente per lo specifico livello di assistenza previsto e, flessibilmente, per le funzioni ospedaliere più semplici, sotto la responsabilità delle articolazioni organizzative presenti nella più generale rete ospedaliera.

Pertanto non corrisponde al vero che verranno chiusi venticinque ospedali e, come ho affermato in più occasioni, e l'onere della prova spetta a chi le accuse le fa, nessun ospedale di questa Regione verrà chiuso, ma adeguato alle attuali esigenze dei cittadini, non alle esigenze degli anni ’70, non alle esigenze degli anni ’50. Il Sant'Orsola non è più l'ospedale di Murri, è cambiato grazie a chi l'ha saputo innovare e adeguare alla tecnologia che cambia, alle professionalità che evolvono e alle esigenze dei cittadini. Di questo bisognerebbe renderci conto, ma temo che sia un'impresa un po’ troppo ardua.

Non corrisponde al vero che verranno chiusi venticinque ospedali ma si propone, invece, di adeguare, innovare, convertire gli ospedali con Servicemix meno complesso in ospedali di comunità, appunto, adeguandoli a modelli di riferimento internazionali, i migliori livelli organizzativi dei servizi sanitari più avanzati in Europa; le case della salute ci sono in Germania, in Francia, in Catalogna, bisogna studiare e informarsi prima di dire delle sciocchezze!

Le caratteristiche di questo ospedale di comunità sono state ampiamente illustrate nel convegno del 29 novembre al quale tutti i consiglieri sono stati invitati a partecipare i cui atti, in ogni caso, sono pubblicati dal 29 e disponibili sul sito dell'Assessorato alle Politiche per la Salute.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Lusenti.

Consigliere Bernardini le ricordo che le residuano trenta secondi per dire se è soddisfatto o meno.

 

BERNARDINI: Non sono soddisfatto, assessore Lusenti. Lei ci sta regalando degli scatoloni vuoti, non degli ospedali. Il taglio di posti letto, il fatto che lei parla di riconvertire delle strutture ospedaliere come quelle di Porretta Terme, inaugurata pochi anni fa, dimostrano che lei sta portando avanti un modello di sanità fallimentare perché toglie al territorio i servizi e non dà nulla in cambio. Non state dando nulla, perché era almeno da presidiare quelle che sono delle zone già svantaggiate, pur in termini di mobilità, in termini di difficoltà già ad accedere a quelle che sono strutture ospedaliere esistenti, non state facendo nulla di tutto questo, state tagliando duemilasettecento posti letto. State portando all'esasperazione, con la vostra politica sanitaria, interi pezzi di comunità di territorio che, ripeto, non abitano in centro a Bologna e quindi possono avere un ospedale a disposizione nell'arco di pochi metri di distanza, abbiamo delle situazioni veramente disagiate e voi cosa fate? Chiudete! E le ricordo che la parola "chiudere" l'ha usata lei!

 

PRESIDENTE (Aimi): Consigliere Bernardini ha esaurito il suo tempo.

Chiamo l’oggetto successivo:

 

4780 - Interrogazione del consigliere Alessandrini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'emanazione del bando ENAC relativo all'aeroporto Ridolfi di Forlì.

 

A questa interrogazione risponde il sottosegretario Bertelli.

La parola al consigliere Alessandrini.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Nei giorni scorsi c'è stato un incontro a Roma tra il Ministro delle Infrastrutture Lupi e le Istituzioni locali forlivesi e la Regione e in quella sede il Ministro ha dato disponibilità ad aprire un nuovo bando Enac a evidenza pubblica per la gestione dello scalo Ridolfi di Forlì.

Questa disponibilità è maturata chiaramente a seguito dell'interesse mostrato da due soggetti privati, uno brasiliano e uno nordamericano. Naturalmente è fondamentale che il bando esca il più presto possibile e allora vorrei chiedere e conoscere in quale maniera la Regione intenda, con la massima celerità possibile, sostenere l'emanazione del bando Enac e, soprattutto, se intenda la Regione lavorare affinché si trovi la giusta integrazione fra gli scali regionali di Bologna, di Forlì e di Rimini, questo soprattutto alla luce, purtroppo, del fallimento della società che gestisce questo ultimo aeroporto.

Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie consigliere Alessandrini.

Risponde per conto della Giunta il sottosegretario Bertelli.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie presidente. Mi scuso con il consigliere Alessandrini ma sto cercando di rimediare a un susseguirsi di eventi dovuti al guasto tecnico di prima, quindi sarò sintetico, ma mi auguro puntuale.

In riferimento all'interrogazione a risposta immediata n. 4780 del 21 novembre 2013 da lei proposta, va ribadito che spetta ad Enac, tramite gara europea, la ricerca di un nuovo e diverso gestore per l'aeroporto di Forlì. La Regione, come ha ampiamente fatto in occasione della messa a punto del precedente bando di gara, sta già fornendo la massima collaborazione a Enac stesso. Infine, è noto che la Regione da tempo sta operando per la realizzazione di un sistema aeroportuale regionale integrato, obiettivo che però si è scontrato con il prevalere di elementi di competizione tra i vari scali e i territori.

Si riconferma quindi la piena disponibilità della Regione a favorire l'emanazione di un nuovo bando di gara per l'affidamento della gestione dell'aeroporto di Forlì e anche dell'aeroporto di Rimini.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie sottosegretario Bertelli.

La parola al consigliere Alessandrini, al quale ricordo che ha quattro minuti per la replica.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Mi fa piacere avere la conferma, tenuto conto che lo avevamo visto anche sulla stampa, la conferma che la Regione dà la massima collaborazione a che possa essere realizzato questo bando e quindi valutare veramente se ci sono degli interessi che possono tradursi in fatti concreti. Questo va benissimo e di questo sono soddisfatto. Bene anche la disponibilità a lavorare sul tema dell'integrazione però credo che il tema debba essere affrontato forse con piglio diverso perché bisogna che partiamo da Bologna. Credo che l'integrazione la si può fare nella misura in cui riusciamo a coinvolgere adeguatamente le Istituzioni bolognesi, non solo quelle elettive ma anche quelle funzionali perché, ad esempio, la Camera di Commercio che ha la maggioranza delle quote dell'aeroporto, bisognerebbe cercare di portarla sulle posizioni che siano più amiche del tema dell’integrazione. Auspico che si possa lavorare in questa direzione e che ci si possa mettere tutto l'impegno ma, soprattutto, tutta l'autorevolezza che la Regione esprime.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Alessandrini.

Passiamo all’oggetto:

 

4810 - Interrogazione del consigliere Naldi, di attualità a risposta immediata in Aula, inerente la situazione della Bredamenarinibus e del rischio di delocalizzazione della produzione di veicoli per il trasporto pubblico.

 

Risponde il sottosegretario Bertelli.

Prego, consigliere Naldi.

 

NALDI: Grazie, presidente. Nei giorni scorsi sono riportate con molta insistenza le voci riprese anche da diversi giornali sulla prossimità della conclusione di una trattativa tra la Finmeccanica e la Karsan (un’azienda turca) per cedere una quota di maggioranza a quest’ultima azienda. Ricordando che su questo argomento ci siamo già più volte pronunciati sia come Assemblea con delle risoluzioni e ho fatto diversi question time per cercare di mantenere aggiornato un monitoraggio sulla situazione, volevo chiedere alla Giunta che cosa ha fatto e che cosa intende fare per cercare di salvaguardare il patrimonio industriale, produttivo e occupazionale dell’ultima impresa costruttrice di autobus che è rimasta in Italia.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.

La parola al sottosegretario Bertelli.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. In riferimento all’interrogazione in oggetto, si precisa che la Regione per il periodo 2008-2013 ha provveduto ad un costante finanziamento volto al rinnovo delle flotte autobus aziendali mettendo a disposizione oltre 30 milioni di euro per la sostituzione di almeno 150 autobus e filobus con nuovi mezzi a basso impatto ambientale. Tali risorse derivano dai decreti ministeriali n. 4223 del 03.12.2007 e 413 del 18.05.2009. Le prime disponibilità relative al decreto ministeriale 4223/2007 pari ad oltre 19,3 milioni di euro sono state programmate con delibera di Giunta 2429/2008 e in parte impegnate e liquidate nel corso del 2009, 2010, 2011 e 2012, permettendo un’erogazione di contributi pari a circa 16 milioni di euro e una sostituzione di 111 veicoli a bassissimo impatto ambientale e 2 filobus.

Le disponibilità relative al decreto ministeriale 413 nel 2009 pari a 10,8 milioni di euro sono state programmate con delibera di Giunta 364/2011 e in parte impegnate e liquidate nel corso del 2011, 2012 e 2013 permettendo un’erogazione di contributi pari a 6,9 milioni di euro e una sostituzione di venticinque veicoli a bassissimo impatto ambientale e undici filobus.

La Regione nel 2013 con delibera di Giunta n. 269/2013 ha messo a disposizione ulteriori risorse provenienti dal Ministero dell’Ambiente per oltre 9 milioni di euro relative a un programma di finanziamento per il miglioramento della qualità dell’aria attraverso l’ammodernamento del trasporto pubblico locale. Con tale intervento grazie a un co-finanziamento del 50% da parte delle Aziende, si potranno acquistare sessantuno autobus a metano e un filobus. Un ulteriore finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente a integrazione del programma precedente per 3,5 milioni di euro è in fase di recepimento e relativa assegnazione alle Aziende di trasporto.

Il complesso delle risorse impiegate, in un periodo di costante decurtazione di trasferimenti da parte dello Stato rappresentano una risposta importante volta a consentire alle Aziende di trasporto il proseguimento dei servizi, attenuando gli impatti negativi sull’utenza e sulle Imprese che producono sul territorio veicoli da trasporto pubblico.

Naturalmente questa è la parte che la Regione ha svolto e sta svolgendo per consentire che il trasporto pubblico non si fermi al palo, ma anzi, migliori costantemente il proprio parco macchine e questo è possibile anche grazie a un’Azienda come la Bredamenarinibus che in questo territorio realizza mezzi in grado di rispondere alle esigenze non solo delle migliori condizioni possibili del trasporto pubblico locale, ma anche, volta a migliorare la qualità dell’ambiente che ci circonda. Quanto alla possibilità che un’impresa come questa possa rimanere sul territorio e magari rimanere come azienda pubblica in grado di mantenere un punto di eccellenza non solo nel panorama regionale ma anche in quello nazionale, credo che insieme le istituzioni - oltre a quello che ho appena detto che ci compete di fare, quindi finanziare il miglioramento e l’aggiornamento del trasporto pubblico locale - possano di intesa svolgere un ruolo politico per mettere in atto tutte quelle misure e forme di sostegno politico che consentono ad aziende come questa di avere il miglior supporto possibile per restare attive ed efficienti sul nostro territorio e su quello nazionale. Ma questo, naturalmente, non dipende solo dalla committenza che la Regione Emilia-Romagna potrà anche per i prossimi anni mettere in campo per questo o per altre aziende che nel libero mercato possono concorrere, dipenderà dal clima che insieme forze politiche e istituzioni regionali e anche nazionali sapranno creare nel contesto di un panorama industriale che ha bisogno di conferme e di sostegno e non invece di trascuratezza e abbandono.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

Consigliere Naldi, ha quattro minuti per la replica.

 

NALDI: Grazie, presidente. Devo dire che sono un po’ sconcertato dalla risposta. Quando ho visto stamattina che alla mia interpellanza doveva rispondere l’assessore Peri ho capito che c’era il rischio di non esserci capiti perché io ho fatto una domanda relativa alla politica industriale e se mi risponde l’Assessore ai Trasporti c’è qualcosa che tocca. Io ho fatto una domanda relativa alla politica industriale, perché è di questo che si tratta. Tutte le aziende sono dei beni preziosi, però un conto è se parliamo di una delle duecento - trecento aziende che in Emilia-Romagna fanno delle piastrelle e delle ceramiche e un conto è se parliamo dell’unica azienda rimasta in Italia che costruisce degli autobus di proprietà pubblica. La prima parte delle risposte che il Sottosegretario ha letto, che erano state preparate, sono sicuramente utili per dire che la Menarini è in grado di competere con prodotti qualificanti, più volte ho sottolineato l’esigenza di stabilire e di promuovere delle sinergie positive qui in questa Regione, di sperimentare delle soluzioni avanzate che possano consentire di mettere in atto delle ulteriori sinergie positive e su questo ci siamo, dopodiché c’è un problema di politica industriale relativo a un’azienda che è di proprietà di Finmeccanica e siccome c’è un Ministro dell’Industria in questo Paese e non è un Ministro - mi pare - che proviene da una cultura iper liberista fare politica industriale vuol dire che l’Assessore di questa Regione deve scuotere energicamente il Ministro dell’Industria per fargli capire che qui stiamo difendendo un pezzo prezioso di economia di questo Paese decisivo per il futuro. Se non riusciamo a fare questo e se la Menarini sarà una delle tante aziende vendute e svendute al primo che passa fra qualche anno ci troveremo e vi troverete qui a piangere delle lacrime di coccodrillo sul fatto che abbiamo perso un’altra azienda preziosa per il nostro territorio.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.

Chiamo l’oggetto:

 

4815 - Interrogazione del consigliere Favia, di attualità a risposta immediata in Aula, sulle sostanze nocive emesse in atmosfera dai mezzi di trasporto.

 

Risponderà l’assessore Peri.

Prego, consigliere Favia.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Affronto un argomento importante perché è un argomento che uccide, che è quello dell’inquinamento, un argomento su cui questa Regione sta abbastanza con le mani in mano purtroppo, e non lo dico per la polemica politica. Visto che il primo fattore di inquinamento atmosferico è quello del trasporto, della locomozione, ho dato un’occhiata a cosa si possa fare al di là dei giovedì delle chiusure, che sono provvedimenti tampone che spostano il problema e non lo risolvono, e mi sono accorto che ci sono regioni, tra cui la Lombardia, che sul tema delle tasse automobilistiche incentivano maggiormente, e fanno anche molta più informazione in merito a queste agevolazioni su cui non facciamo niente a livello di informazione, l’utilizzo delle macchine a metano. Il metano ovviamente non produce aerosol, però, partendo dal presupposto che ogni combustione inquina, è sicuramente il tipo di combustione migliore, più stabile e più efficiente. Ha qualche problema anche quella perché produce ossidi di azoto che però - tutto quello che dirò sarà legato a pubblicazioni scientifiche - producono principalmente infiammazioni alle vie respiratorie, che non è ovviamente una cosa positiva, ma non producono IPA (idrocarburi policiclici aromatici), i composti organici volatili, metalli pesanti, PM10, tutte sostanze che fanno delle stragi e infatti in questa regione ogni mese muoiono delle persone per via dell’inquinamento atmosferico. È stato messo nero su bianco che è il principale responsabile delle produzioni cancerogene nella nostra popolazione.

Noi abbiamo delle possibilità di intervenire facendo anche guadagnare e risparmiare le persone (oggi la benzina ha un costo altissimo). Succede che qui da noi c’è una riduzione del 75 per cento sul bollo, che è una spesa non indifferente, per chi ha la macchina a metano monovalente, che vuol dire che può avere al massimo 15 litri di benzina e il resto deve essere a metano, in alcune regioni invece c’è l’esenzione totale. Visto che le macchine monovalenti non sono poi tantissime nella nostra regione e che la copertura sarebbe ridotta aumentiamo l’incentivazione dell’utilizzo di questo tipo di automobili anche perché un piano energetico di transizione che vada verso un futuro veramente pulito non può non prevedere lo spostamento grazie all’efficienza energetica dell’edilizia dell’utilizzo del gas dalle case all’autotrasporto e quindi una diminuzione degli idrocarburi fossili come benzina, gasolio, ecc. dal trasporto merci e persone, che è il vero fattore inquinante.

Assessore, le ricordo che in quanto a qualità dell’aria in Emilia-Romagna nessun capoluogo è stato promosso ed è il territorio più critico di Italia con diciotto città nelle prime venti in merito all’inquinamento atmosferico, anche a causa delle caratteristiche geomorfologiche che non consentono il ricircolo dell’aria, ma il dato di fatto è questo. Tra le prime venti città per inquinamento atmosferico diciotto sono dell’Emilia-Romagna e noi abbiamo regioni che hanno meno problemi della nostra e che comunque incentivano meglio di noi l’utilizzo di una risorsa come il metano che non si può definire del tutto pulita ma che sicuramente ha un impatto ambientale cinquanta volte più ridotto di quello della benzina per pericolosità di emissioni perché il metano è CH4. Sappiamo cosa esce cosa si combina con l’aria nella combustione, abbiamo ovviamente il problema delle emissioni di carbonio, ma quello è il ciclo di carbonio e non ci fa niente, e degli ossidi di azoto, ma tutti gli altri inquinanti cancerogeni non escono dal metano. Vogliamo fare qualcosa visto che il costo a livello economico non è alto? Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

La parola all’assessore Peri per la risposta. Prego.

 

PERI, assessore: Grazie, presidente. Mi fa piacere che il Consigliere abbia acquisito una tale sensibilità e anche una tale conoscenza che era già in possesso della Regione dagli ultimi quindici anni a questa parte e ovviamente prendo le sue sollecitazioni come un’ulteriore spinta a fare sempre di più e meglio potendo contare anche sulla sensibilità che nel frattempo aumenta e si rende consapevole guardando alle esperienze che stiamo conducendo.

La Regione Emilia-Romagna è la regione più metanizzata d’Europa in termini di utilizzo di veicoli privati, in termini di utilizzo di flotte pubbliche e anche in relazione alle politiche attive prodotte in questa Regione negli ultimi dieci anni. Segnalo tutti gli strumenti di pianificazione approvati dall’Assemblea legislativa che hanno battuto pari con il piano energetico regionale, con gli interventi fatti nel settore dell’agricoltura e con gli interventi fatti nel settore dell’edilizia e del riscaldamento privato, quindi metano da riscaldamento, metano da trazione privata e metano da trazione pubblica. L’ultimo intervento in ordine di tempo sono stati i 13 milioni messi a disposizione di Regione Emilia-Romagna che ci ha consentito di spostare il tipo di motorizzazione da benzina a metano e GPL per trentunomila veicoli privati con un intervento diretto della Regione per incentivare il passaggio di quella motorizzazione. Ogni volta che si è trattato di acquistare un autobus con contributo della Regione il vincolo legislativo era 20 per cento almeno di mezzi sostenibili e la Regione Emilia-Romagna ha imposto il cento per cento di veicoli sostenibili (metano, ibrido, elettrico, filobus).

È in fase avanzata di sperimentazione, e anzi siamo già usciti dalla sperimentazione, pagata dalla Regione Emilia-Romagna sull’utilizzo dell’idrometano (idrogeno-metano), e già è attualmente sperimentata nella città di Ravenna e stiamo migrando alla sperimentazione in campo su un parco di mezzi ancora più grandi, prima regione in Italia a realizzare la rete di colonnine per la ricarica elettrica già attuata, condivisa da tutte le città dell’Emilia-Romagna, già in fase di realizzazione e con l’acquisto delle flotte in corso, quindi preparandoci anche a migrare sulla nuova condizione, ovviamente complementare e non assoluta, della trazione elettrica che si associa a quella ibrida, a quella a metano e a quella dei filobus.

È del tutto evidente che si potrebbe fare molto di più e da un punto di vista della proposta che il Consigliere fa, cioè azzerare anche sul metano, essendolo già sull’elettrico, avendo già lo sconto del 75 per cento, anche sul metano combinato significa che occorre la disponibilità di bilancio. Segnalo che quelle regioni che hanno messo il bollo gratuito sulle auto a metano, essendo che in quei territori le auto a metano sono significativamente minori di quelle che ci sono in Emilia-Romagna, quelle stesse regioni hanno calato il bollo e hanno messo l’IRPEF. Può essere una scelta di politica fiscale, anche legittima, ma noi fino ad ora non abbiamo messo l’IRPEF, abbiamo prodotto una riduzione del bollo su mezzi che hanno un impatto inferiore e abbiamo contribuito mettendo in mano ai cittadini la possibilità di convertire i propri mezzi privati e sostenendo l’investimento al cento per cento sui mezzi pubblici, contando con questo non solo di tenere quel livello alto che abbiamo raggiunto ma delle due lo abbiamo di molto potenziato.

A tal proposito, l’ultimo acquisto fatto di autobus con i 20 milioni (50 per cento Regione e 50 per cento aziende) sono stati tutti quanti acquistati con motorizzazione metano o ibride, quindi da questo punto di vista prendo la sollecitazione come un’ulteriore spinta per fare di più, però possiamo dire che non partiamo da zero e partiamo da una condizione che rispetto ad altre realtà è "n" volte superiore in termini di qualità.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Peri.

Consigliere Favia, ricordo che ha un minuto.

 

FAVIA: Grazie, presidente. L’Assessore fa un po’ di ironia ma non vengo dalla Luna. La situazione dell’Emilia-Romagna la conosco e proprio perché siamo una regione altamente metanizzata e che può offrire un potenziale enorme a chi decide di acquistare un’auto a metano dovremmo investire. Ci mancherebbe che una tecnologia e i benefici che conosciamo da decenni finalmente siano un po’ stati portati in regione. Ricordo che fino a pochissimi anni fa il palazzo del Comune di Bologna era riscaldato ancora a gasolio, ricordo che la maggior parte degli autobus che girano nelle nostre città, e si sta lentamente ricambiando, sono addirittura Euro 0, ricordo che noi finanziamo con soldi pubblici le case che si riscaldano a gasolio, perché non c’è la rete del metano, e quindi mettiamo paradossalmente soldi pubblici per il gasolio invece che investire per portare la rete di metano. Non è tutto rosa e fiori, però sono state fatte delle cose. Io però le ho fatto un’altra domanda, Assessore: le ho detto per caso che non abbiamo fatto niente sulla rete del metano? No, ma dico che se finanziamo la trasformazione delle macchine in metano ancor di più lavoriamo sul bollo. Io preferirei, visto che il costo di intervento della conversione produce dei motori con dei problemi, perché se una macchina non viene progettata per andare a metano avrà dei problemi, preferisco investire di più sul bollo. Se lei mi dice che a bilancio non ci stiamo, io dico che i soldi per i trentunomila veicoli a metano che già si sono ridotti del 75 per cento si trovano se si vuole. Come lei trova i soldi per le grandi opere che fanno contenti i costruttori può trovare i soldi anche per diffondere...

 

(interruzioni dell’assessore Peri)

 

Spesa corrente e investimenti, certo, ma il piano di investimenti tocca a lei. Non mi ritengo soddisfatto perché non ho capito la sua risposta. Io non le ho chiesto se vuole investire ancora negli autobus a metano ma le ho chiesto che cosa vuole fare sul bollo. Bastava un sì o un no, e non farmi la propaganda di quello che è stato e che già conoscevo, e che è un motivo in più per investire sul bollo. Grazie, presidente.

 

Inversione dell’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Costi): Iniziamo con l’ordine del giorno.

È pervenuta richiesta, da parte dell’assessore Bianchi, ai sensi dell’art. 75, primo comma, del Regolamento, di inversione dell’ordine dei lavori per anticipare la trattazione dell’oggetto 4755, perché l’Assessore oggi pomeriggio deve essere a Roma per impegni istituzionali. Assessore, prego.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, presidente. Come voi sapete, in materia di formazione e lavoro...

 

PRESIDENTE (Costi): Assessore, chiedo solo se si esprime per i tre minuti perché siamo ancora alla fase di inversione dell’ordine dei lavori.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Sono a favore dell’inversione per consentire all’assessore Bianchi di svolgere l’argomento.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, l’inversione dell’ordine dei lavori.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea accoglie la richiesta.

 

OGGETTO 4755

Delibera: «Proroga delle linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2011/2013 di cui alla deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 38 del 29 marzo 2011.» (Proposta della Giunta regionale in data 18 novembre 2013, n. 1662) (145)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione "Turismo, Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport", ha espresso parere favorevole nella seduta del 27 novembre 2013 con la seguente votazione: 25 voti a favore, nessun contrario, 7 astenuti.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Do la parola all’assessore Bianchi.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, presidente. Come voi sapete, tutta la nostra programmazione in materia di formazione e lavoro è insediata per un verso sui programmi europei e in particolare su quello 2007-2013 e 2014-2020 e per altra parte sulle Province. Noi ci troviamo nella situazione in cui la normativa sulle Province è ancora in discussione, quindi allo stato attuale è ancora vigente la Provincia nelle sue competenze e per contro l’intervento riguardante 2014-2020 dallo stesso Governo nazionale viene spostato in avanti, quindi vi chiedo di prorogare le esistenti linee di programmazione fino al punto in cui non sarà da una parte validata la nuova normativa sulle deleghe sostitutive delle Province e per contro fintanto che non saranno approvate da parte del Governo nazionale e dell’Europa il nuovo piano 2014-2020. È per non dare discontinuità alle nostre linee di indirizzo e di programmazione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Bianchi.

Apro il dibattito generale sull’oggetto 4755. Non ci sono interventi in dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Nomino scrutatori i consiglieri Serri, Alessandrini e Leoni.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 4755.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 4451

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Modifiche alla legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo)» (Testo base) (81)

(Relazione e discussione)

 

OGGETTO 2099

Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bignami: «Modifiche alla L.R. Emilia-Romagna 8 agosto 2001, n. 24 recante - Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo»

(Abbinato)

 

OGGETTO 208

Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Lombardi e Bazzoni: «Nuove norme per la permanenza negli alloggi pubblici. Modifiche alla L.R. 8 agosto 2001, n. 24 recante: Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo»

(Abbinato)

 

OGGETTO 207

Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Lombardi e Bazzoni: «Nuove norme sull'assegnazione degli alloggi pubblici agli stranieri. Modifiche alla legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 recante "Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo"»

(Abbinato)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo è stato licenziato dalla Commissione "Territorio Ambiente e Mobilità" nella seduta del 28 novembre 2013 con il titolo "Modifiche alla legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 (disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo)"; è composto da 36 articoli, il relatore della Commissione, consigliere Mazzotti, ha fatto riserva di chiedere l’autorizzazione alla relazione orale. Ricordo che occorre il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri presenti. Il Consiglio delle Autonomie Locali ha espresso parere favorevole.

Poiché è stata chiesta la relazione orale e ancora non sta funzionando il dispositivo elettronico, chiedo al consigliere-segretario Corradi, se prende posto alla postazione della Presidenza perché procediamo con votazione per appello nominale. Invito i tre scrutatori (consiglieri Serri, Alessandrini e Leoni) ad avvicinarsi al tavolo al centro dell’Aula per prendere parte alle operazioni di scrutinio.

Ricordo che all’appello si risponde "favorevole" o "contrario" rispetto al fatto che il consigliere Mazzotti possa svolgere la relazione orale.

 

Il consigliere Corradi procede all’appello nominale dei consiglieri che così si esprimono:

 

AIMI Enrico

favorevole

ALESSANDRINI Tiziano

favorevole

BARBATI Liana

favorevole

BARBIERI Marco

favorevole

BARTOLINI Luca

(assente)

BAZZONI Gianguido

favorevole

BERNARDINI Manes

favorevole

BIGNAMI Galeazzo

favorevole

BONACCINI Stefano

(assente)

CAMORALI Cinzia

favorevole

CARINI Marco

favorevole

CASADEI Thomas

favorevole

CAVALLI Stefano

favorevole

CORRADI Roberto

favorevole

COSTI Palma

favorevole

DEFRANCESCHI Andrea

favorevole

DONINI Monica

favorevole

ERRANI Vasco

(assente)

FAVIA Giovanni

(assente)

FERRARI Gabriele

favorevole

FIAMMENGHI Valdimiro

favorevole

FILIPPI Fabio

favorevole

GARBI Roberto

favorevole

GRILLINI Franco

favorevole

LEONI Andrea

favorevole

LOMBARDI Marco

(assente)

MALAGUTI Mauro

(assente)

MANDINI Sandro

(assente)

MANFREDINI Mauro

favorevole

MARANI Paola

favorevole

MAZZOTTI Mario

favorevole

MEO Gabriella

(assente)

MONARI Marco

(assente)

MONTANARI Roberto

favorevole

MORI Roberta

favorevole

MORICONI Rita

favorevole

MUMOLO Antonio

(assente)

NALDI Gian Guido

favorevole

NOÈ Silvia

favorevole

PAGANI Giuseppe Eugenio

(assente)

PARIANI Anna

favorevole

PARUOLO Giuseppe

favorevole

PIVA Roberto

favorevole

POLLASTRI Andrea

favorevole

RIVA Matteo

favorevole

SCONCIAFORNI Roberto

favorevole

SERRI Luciana

favorevole

VECCHI Alberto

favorevole

VECCHI Luciano

favorevole

ZOFFOLI Damiano

favorevole

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Favorevoli

 

39

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

Il consigliere Mazzotti è pertanto autorizzato a svolgere la relazione orale in aula.

Prego, consigliere.

 

MAZZOTTI, relatore: Grazie, presidente.

La discussione che ha preceduto l'approvazione di questa norma di legge è stata sicuramente molto ampia ed approfondita.

Non si tratta di una riscrittura della legge regionale n. 24, piuttosto si tratta di una sua manutenzione, infatti molti articoli rimangono in vigore. In questa manutenzione sono state apportate significative modifiche e innovazioni, grazie al contributo fattivo di molte componenti economiche e sociali che hanno attivamente partecipato alla definizione della legge.

Il progetto di legge presentato dalla Giunta regionale ha avuto oltre due anni di gestazione, ed è stato ampiamente visto e discusso dagli enti locali, con un parere favorevole del CAL. È stato ampiamente discusso e verificato dalle componenti sociali, in particolare dalle organizzazioni sindacali, dalle organizzazione delle imprese, dalle cooperative, che hanno espresso, anche nell'udienza conoscitiva, osservazioni e proposte, ma sostanzialmente un parere positivo. Ed è stato vagliato attentamente dalla stessa commissione assembleare.

La commissione ha dedicato a questo lavoro sei riunioni, oltre all’udienza conoscitiva. È stato un lavoro molto intenso, per il quale devo ringraziare, innanzitutto, il presidente della commissione, i colleghi - di tutti i gruppi - che hanno partecipato attivamente alla fase istruttoria, che hanno concorso alla definizione del testo e che hanno consentito di proporre oggi in aula un progetto di legge inclusivo di molte delle proposte e osservazioni che sono state presentate in commissione.

Estendo il ringraziamento - non formale - ai funzionari e ai tecnici dell'assessorato, in particolare all'architetto Zanelli, alla dottoressa Fabbri e alla dottoressa Lombrici, e a coloro che, nell’ambito di un lavoro complicato - avrete modo di verificarne la complessità -, che proseguirà con l'esame dell’articolato in aula, vista la mole di emendamenti che è stata presentata, hanno consentito di tenere la barra della discussione in maniera competente ed articolata.

Nel merito del provvedimento di legge, in questa introduzione mi limiterò ad illustrare alcuni dei punti generali e alcune delle modifiche che, nel corso della discussione, sono state presentate ed apportate. Rinvio, ma lo farò - lo dico adesso, presidente - anche successivamente all'atto dell'esame dell'articolato, alla lettura dei verbali della commissione, che sono molto ampi, molte delle questioni che sicuramente verranno riproposte in aula, poiché sono state ampiamente trattate in sede di commissione, perché credo che sia sufficiente fare riferimento al lavoro già compiuto in quella sede.

Veniamo ai punti principali di questa legge che, a mio avviso, vanno sottolineati. La legge, sostanzialmente, si articola in quattro capitoli.

Il primo capitolo è importante perché interviene sulle finalità e sugli scopi dell'intervento.

Non è un articolato banale, poiché vengono indicati gli obiettivi generali di fondo sui quali si intende muovere il provvedimento, che sono sintetizzabili in tre concetti. In primo luogo, rafforzare l'intervento pubblico e privato, per migliorare il sistema della filiera dell’abitare, stimolare gli investimenti pubblici e privati, sviluppandone l’integrazione, per fare in modo che questo strumento possa servire a colmare quella forbice che esiste tuttora, e che si fa molto sentire in tempi di crisi, tra l’esigenza di tante famiglie, di tante persone di godere di un alloggio di edilizia residenziale pubblica e di edilizia residenziale sociale e le disponibilità che non ci sono. Lo sfondo è rappresentato dal fatto che, in questi anni, purtroppo, nel nostro Paese non vi è stata alcuna politica consistente ed efficace di investimenti pubblici a sostegno dell'edilizia residenziale, che ci si sia limitati ad annunci propagandistici rispetto a tanti piani casa che non hanno prodotto alcun effetto, e che questa forbice, cui mi riferivo poc'anzi, si è allargata soprattutto in relazione ai cambiamenti sociali e all'incremento della distanza tra chi ha di più e chi ha di meno.

La legge affronta un altro punto: questo rafforzamento dell'intervento pubblico avviene anche attraverso una gestione migliore del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, che nella nostra Regione è composto da oltre 52 mila alloggi. Una migliore gestione che passa attraverso un affinamento degli strumenti affidati a chi ha l'onere della gestione, anche attraverso strumenti di miglioramento, a verifica di quanto è stato fatto in questi anni in applicazione della legge n. 24. Tra i punti più significativi di questo primo capitolo che intendo sottolineare, come peraltro titola per ragioni di brevità, viene affrontato il tema della filiera dell'abitare nella sua completezza. Ci si pone l'obiettivo di integrare le politiche abitative con le politiche sociali e con quelle della programmazione urbanistica, in un quadro organico integrato. Si disciplina la natura dell'edilizia residenziale sociale e quella dell'edilizia residenziale pubblica. Si specifica e si affina il rapporto tra l'intervento pubblico e quello privato. Si amplia il campo delle politiche abitative chiarendo una volta per tutte - e questo andava fatto - che l'edilizia residenziale pubblica è parte integrante dell'edilizia residenziale sociale. Si rende più chiaro che l'obiettivo dell'edilizia residenziale sociale è quello di fare accedere all'alloggio coloro che non sarebbero nelle condizioni per potervi accedere in situazioni di libero mercato.

L'edilizia residenziale sociale - viene ribadito - è dunque costituita dall'insieme di tutta l'offerta di alloggi abitativi che sono stati realizzati con contributi pubblici a qualsiasi titolo erogati, quindi alloggi ERP, ossia quelli interamente realizzati con investimenti di carattere pubblico, ma anche altre forme di facilitazione di investimento che nel corso degli anni, in futuro, verranno incentivati, che vanno dai diritti di superficie fino allo sconto degli oneri di urbanizzazione, i costi di costruzione, quindi la configurazione di tutto quanto è l’intervento pubblico che interviene per definire il contesto dell'edilizia residenziale e sociale.

L'edilizia sociale in questo contesto è dunque lo strumento, nella sua interezza, in grado di erogare - e deve erogare - servizi, alloggi (come in questo caso) e abitazioni a prezzi più favorevoli rispetto a quelli di mercato, proprio per restringere quella forbice tra domanda e offerta che si è ampliata e che coinvolge le fasce più disagiate o coloro che non sono più in grado, a fronte della crisi, di poter accedere ad una abitazione dignitosa, che per noi rappresenta un diritto. A completamento di questo concetto, viene definito in maniera molto chiara che cosa si intende per alloggio sociale, in linea con le norme nazionali ed europee, ed è un aspetto importante - questo punto mancava - per poter consentire di sviluppare queste politiche di integrazione.

Possiamo definire il secondo capitolo - vado rapidamente - come l'incentivazione all'accrescimento dell'offerta di edilizia residenziale sociale, che è un problema che abbiamo di fronte. Infatti, il vero problema che ha di fronte il nostro Paese, ivi compreso il nostro territorio, è rappresentato dal numero esiguo di alloggi, in forza del fatto - come dicevo in premessa - che gli investimenti sono stati calanti o, meglio, sostanzialmente azzerati.

L’accrescimento della disponibilità di alloggi di edilizia sociale deve avvenire - ed è scritto in maniera molto esplicita nella legge - in un quadro di sostenibilità, con la priorità assoluta del recupero del patrimonio esistente, del riuso e della rigenerazione urbana, della realizzazione di interventi da sottoporre a piani e programmi di riqualificazione, anche per evitare che la realizzazione di nuovi alloggi ERP e ERS possa accentuare i fenomeni di ghettizzazione sociale e contribuire all'accrescimento di ulteriori fasce di disagio, mentre si deve porre l'obiettivo di essere uno strumento che favorisca l'integrazione. Ecco perché, in questo contesto, i titoli di riferimento si chiamano "combattere il degrado urbano". Incentivi che favoriscano interventi di accrescimento degli standard di qualità, standard energetici, standard di sicurezza, per gli edifici che si vanno a realizzare. Un'attenzione all'uso dei materiali e delle tecnologie più innovative come condizione, anche nell'edilizia sociale, per intervenire favore di quelle filiere di mercato più innovative e sostenibili.

In questo contesto, il rapporto tra il pubblico e il privato è particolarmente evidenziato perché, quando parliamo di patrimonio, di interventi di riqualificazione e quindi di rapporto con la pianificazione urbanistica, dobbiamo tenere presente che esiste un grande patrimonio di edilizia privata invenduto che, in una logica di riuso e di ricollocazione delle risorse, diventa un riferimento cui guardare proprio per incrementare la dotazione di edilizia residenziale sociale.

Il terzo titolo, che riguarda il sistema della governance, affronta un tema che è presente e che accompagna le vicende istituzionali di tutto il nostro Paese, che in questa Regione noi abbiamo già affrontato con la legge regionale n. 21 nel 2012, che riguarda il ruolo delle province. Le funzioni di coordinamento delle politiche abitative, con la nuova legge, vengono esercitate dal tavolo territoriale di concertazione delle politiche abitative, che è un nuovo strumento che si affianca a quello istituzionale, cioè alla conferenza degli enti, nella quale sono rappresentati tutti i comuni, che ha lo scopo, negli ambiti definiti, in questo caso negli ambiti ex provinciali, di essere uno strumento attraverso il quale si raccordano gli enti locali, in questo caso Regione e comuni, e i soggetti del mercato e i soggetti sociali sulla pianificazione e sulla programmazione del fabbisogno di edilizia residenziale e sociale.

Per quanto riguarda gli strumenti gestionali, ossia le ACER, che sono state - lo ricorderete - introdotte, come sistema, dalla legge regionale n. 24, all'atto dell’assegnazione ai comuni della titolarità del patrimonio di edilizia residente pubblica, concetto che viene mantenuto e rispetto al quale dobbiamo sempre tenere presente ogni azione di intervento, ebbene, per quanto riguarda le ACER - dicevo - si precisa ulteriormente e si chiarisce che rappresentano uno strumento operativo dei comuni, strumento che i comuni possono utilizzare per la gestione del patrimonio pubblico e per lo svolgimento delle funzioni tecniche e amministrative attinenti alla gestione degli alloggi pubblici.

Infine il quarto capitolo, sul quale in commissione vi è stata un'ampissima discussione, perché è una parte sicuramente importante, riguarda in particolare il patrimonio esistente. Nel quarto capitolo si interviene con alcune disposizione che tendono ad una migliore gestione e utilizzazione degli alloggi ERP. I titoli possono essere elencati in quattro punti. Il primo: maggiore responsabilizzazione e partecipazione degli assegnatari alle vicende riguardanti la gestione degli alloggi. Il rafforzamento degli strumenti relativi alla mobilità da un alloggio all'altro per evitare e ridurre il sottoutilizzo del patrimonio. La disincentivazione ed la precisa penalizzazione dei comportamenti degli assegnatari che danneggiano o manomettono gli alloggi assegnati, con interventi precisi che, in sede di esame dell'articolato, avremo modo di vedere. Interventi per regolare meglio, alla luce dell'esperienza, la materia del diritto al subentro negli alloggi. Per favorire un migliore controllo si introduce, attraverso i regolamenti comunali, l'istituto degli agenti accertatori, nel quadro del rafforzamento del profilo sanzionatorio.

In commissione sono state affrontate, in particolare, alcune tematiche che hanno arricchito il profilo della legge. Avviandomi alle conclusioni, ne cito alcune, ma solo come titoli. La prima importante questione, che credo vada sottolineata, è relativa al tema delle barriere architettoniche, nel senso che, con un apposito articolo, è stata attribuita alla Regione la definizione delle forme di utilizzo delle risorse e delle modalità di individuazione dei beneficiari, tenendo conto anche dei valori reddituali, con un successivo regolamento, per fare in modo che si sblocchi la situazione nella quale ci si trova in questo momento, segnata dal fatto che sono molte le famiglie che hanno richiesto interventi per il miglioramento delle barriere architettoniche nelle loro abitazioni, ma, a causa del fatto che i fondi non sono stati più disponibili e che le graduatorie derivano solo da legge nazionale, non è più stato possibile fare alcun tipo di intervento. In questo modo sblocchiamo la situazione. È chiaro che, ovviamente, si tratta di mettere su questo capitolo le risorse adeguate per fare in modo che, con i dovuti stanziamenti, questi interventi riprendano.

Un altro punto significativo che è stato introdotto riguarda il tema del rafforzamento del ruolo della contrattazione sindacale, quindi viene rafforzata la funzione assegnata a tale confronto. È stato inoltre affrontato il tema relativo al reddito d'accesso e alla permanenza negli alloggi ERP. Su questo punto la commissione, a larghissima maggioranza, ha condiviso l'opportunità di introdurre su questo tema un principio: fare in modo che i cittadini che occupano un alloggio di edilizia residenziale pubblica non siano legati ad un preciso limite di reddito, e quindi vengano migliorati gli strumenti che ne determinano la decadenza. In tal senso, la legge in discussione prevede due articoli, uno relativo a questa soglia, l'altro relativo agli ammortizzatori che dovrebbero graduare questa forma di intervento. In sede di svolgimento di relazione generale, annuncio che ho presentato un emendamento per modificare questi due aspetti, mantenendo in essere il principio e demandando all'atto successivo, quello che dovremo approvare in questa sede tra qualche mese, in particolare in relazione ai canoni, il compito di attuare questo principio con una chiara indicazione che la legge già contiene.

È stato, inoltre, affrontato il tema delle difficoltà economiche in cui possono incorrere gli assegnatari. Su questo punto ci eravamo riservati di presentare in aula un’ulteriore precisazione, dopo la discussione che abbiamo fatto in commissione e il ritiro di un emendamento, io ho ripresentato - lo illustrerò quando sarà il momento - un emendamento aggiuntivo in questo senso, per fare in modo che gli stessi assegnatari che si trovano in difficoltà possano dichiarare al comune il mutamento della loro situazione economica, e quindi della loro condizione reddituale, in modo tale che possano accedere ad una diminuzione del canone, se la loro mutata condizione economica ne determini le condizioni.

L'ultimo importante punto, che è stato segnalato dalle ACER e dai comuni, è relativo al patrimonio di proprietà delle ACER, destinato ad edilizia residenziale pubblica, ma che, in questi anni, non essendo di proprietà dei comuni, si è trovato a non poter beneficiare di contributi pubblici relativi agli interventi di manutenzione e di miglioramento delle condizioni degli alloggi. Abbiamo affrontato - e penso risolto - questo argomento con l'articolo 6, comma 1, lettera c), dove abbiamo parlato degli alloggi di enti pubblici assegnati in concessione ai comuni introducendo la facoltà di potere, attraverso una concessione ai comuni degli alloggi delle ACER a destinazione ERP, perché anch’essi possano rientrare nei programmi generali di manutenzione e di sviluppo dell'edilizia residenziale pubblica.

Concludo sottolineando nuovamente quanto ho provato a dire in quest’introduzione, e cioè che abbiamo di fronte un provvedimento sicuramente complesso, ma che, nel suo insieme, tenendo insieme gli aspetti di edilizia residenziale sociale e gli aspetti di gestione del patrimonio pubblico, trova un suo equilibrio consentendo di migliorare una buona legge, qual è stata la legge regionale n. 24. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mazzotti.

Apro il dibattito generale. Ricordo che sono previsti 20 minuti in dibattito generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bernardini. Ne ha facoltà.

 

BERNARDINI: Grazie, presidente.

Il collega Mazzotti ha cercato di difendere una legge che fa acqua da tutte le parti, una legge che definisco vergognosa, perché non risolve nulla della situazione attuale, che cercherò, dati alla mano, di evidenziare, visto che, secondo me, state parlando di case popolari, ma non avete ancora capito di che cosa stiamo parlando e, me ne scuso con i colleghi e i consiglieri che hanno partecipato ai lavori in Commissione, ma più di una volta abbiamo dibattuto su cosa è questo mezzo di aiuto sociale per chi non ha casa o per chi non ha reddito e le possibilità di averla.

Vi leggo alcuni dati, in primis al relatore per fargli presente come è oggi la situazione e come questa legge non cambierà di un punto e virgola la situazione attuale. Sulle graduatorie ERP 7, 8 e 9 relativa agli anni 2011 e 2013 si è provveduto a 915 assegnazioni (mi riferisco al Comune di Bologna preso come esempio, al quale abbiamo fatto le domande necessarie per avere i seguenti dati). Con cittadinanza italiana sono state fatte assegnazioni pari al 47,10 per cento, con cittadinanza non italiana sono state fatte assegnazioni pari al 52,90 per cento. Sono state date case a chi proviene da: Albania, Angola, Argentina, Bangladesh, Bolivia, Bosnia, Camerun, Capo Verde, Cina, Colombia, Costa d'Avorio, Cuba, Equador, Egitto, Eritrea, Etiopia, Filippine, Ghana, Guatemala, India, Iran, Lettonia, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Perù, Polonia, Repubblica Domenicana, Romania, Ruanda, Russia, Senegal, Serbia, Siria, Somalia, Sri Lanka, Tunisia, Ucraina, per un totale di 484 assegnazioni. Questo a Bologna, ho preso come modello di riferimento Bologna.

Vi faccio vedere quella che è la situazione ad oggi: graduatoria provvisoria ERP 1/2013 formata in base al nuovo regolamento ERP. Sulle prime 100 domande, quindi coloro che sicuramente domani avranno una casa, abbiamo 63 cittadini non italiani, pari al 63 per cento, e 37 cittadini italiani, pari al 37 per cento. Le nazionalità sono: Albania, Bangladesh, Capo Verde, Cina, Egitto, Eritrea, Etiopia, Filippine, Giordania, India, Marocco, Moldavia, Pakistan, Perù, Romania, Russia, Serbia, Sri Lanka e Tunisia.

Andiamo a vedere da quanto tempo hanno la residenza in città. La stragrande maggioranza è qua da uno o due anni, da due o tre anni, da tre a quattro anni, da quattro a cinque anni, finendo con quelli che sono qua da oltre venti, venticinque anni, che rappresentano solo il 4 per cento, e quelli che hanno residenza sul territorio comunale da venticinque, trent'anni, che sono solo l'1,31 per cento e che in questa graduatoria sono nei primi posti. Chi è addirittura qua da oltre trent'anni, mi riferisco magari all'anziano, al bisognoso, rappresenta solamente il 14 per cento su una torta di 100.

Andiamo a leggere anche ulteriori dati che sempre confermano quello che stiamo dicendo, ossia i controlli. Ieri c'è stata la manifestazione fatta da un sindacato che ha messo addirittura dei "cadaveri" qua fuori a simboleggiare gli inquilini o i potenziali aventi diritto alle case popolari, una manifestazione indecorosa e indegna fatta da quei sindacati, stiamo parlando di cose serie, purtroppo le ridicolizzano e spettacolarizzano nel peggiore dei modi. Vi spiego perché ieri ho parlato di casta, perché c'è la casta nelle case popolari. Dai controlli fatti, 6127 sono le dichiarazioni ISEE non conformi a quanto dichiarato all'Agenzia delle Entrate. Abbiamo 4500 nuclei familiari tra il 2007 e il 2009 che hanno presentato autocertificazioni difformi a quanto dichiarato all'Agenzia delle Entrate. In tre anni sono addirittura 7000 le dichiarazioni false fatte da coloro che abitano in case popolari e che non hanno diritto di rimanervi perché non sono in stato di bisogno, addirittura con differenze di reddito accertate che variano da 1000 a 60.000 euro di reddito non dichiarato annuo, con persone, quindi, che non ne hanno diritto in quanto avrebbero tutti i motivi per essere decaduti dall'assegnazione, oppure che non avevano addirittura i diritti al momento dell'assegnazione stessa. Su 196, infatti, al momento dell'assegnazione, 144 erano spostamenti ISEE con dichiarazioni di redditi tali da non portare all'assegnazione.

Potrei continuare, potrei continuare raccontandovi cosa capita nelle parti comuni, dove vengono e si sono ricavati alloggi nelle cantine dove vivono extracomunitari. Ci sono vie, a Bologna, ben note, dove non viene fatto alcun tipo di controllo, cantine abitate e garage abitati trasformati in appartamenti senza servizi igienici. Vi potrei parlare del mercato nero, di chi vende la propria occupazione, ottenuta in base ad una giusta assegnazione, ad altri, di modo che all'interno dell'abitazione abbiamo occupazioni sine titolo e per mandarli via sappiamo che bisogna aspettare i tempi di uno sfratto, che come minimo dura due o tre anni, perché nel caso ci siano minori, nel caso ci siano portatori di handicap o persone malate, la esecutività dello sfratto viene rimandata e fermata più volte, con la conseguenza che vengono occupati abusivamente tantissimi immobili anche con questo sistema.

Potrei raccontarvi tante cose, ma purtroppo abbiamo assistito in Commissione alla tipica scena di chi fa il sordo per non sentire, perché di fronte a questi dati, di fronte alla verità delle cose, avete partorito una legge che fa veramente schifo e ve lo dico con tutta sincerità e onestà. Fa schifo per un semplice motivo: perché non va a risolvere quella che è oggi l'incidenza negativa, di fronte a oltre 5000 domande in lista di attesa, di una domanda di aiuto sociale che deve essere dato a chi effettivamente ne ha bisogno. La casa non è per sempre, come giustamente avete detto in prefazione all'illustrazione di questa legge, ma la casa va data a chi ne ha bisogno, non è un discorso per sempre o non per sempre; è un discorso che oggi ci troviamo in lista di attesa delle persone magari da anni e che non hanno in alcun modo la possibilità di scavalcare chi gli sta davanti, magari si trovano in duemillesima o tremillesima posizione, semplicemente perché ci sono delle regole che non funzionano e non tutelano chi è da tempo e stabilmente residente sul nostro territorio comunale o sulla nostra regione.

Io capisco che di fronte al fenomeno migratorio ci si voglia in tutti i modi presentare candidi e dotati di una verginità pura per dire: siamo tutti figli di Dio, siamo tutti accomunati dagli stessi bisogni e dagli stessi diritti. Il problema è che la realtà è un'altra, il problema è che oggi i numeri che ho elencato dimostrato che c'è chi è più fortunato rispetto ad altri e, guarda caso, gli sfortunati sono i cittadini bolognesi, emiliano-romagnoli e italiani.

Abbiamo proposto in sede di Commissione numerosi emendamenti per cercare di correggere questo trend negativo, ma sono stati tutti rifiutati e rispediti al mittente. Oggi, in Aula, riproponiamo una serie di emendamenti proprio per cercare di evitare quelle storture ad un sistema che oggi sta penalizzando enormemente i nostri concittadini. Ci avete risposto picche, non avete, ripeto, neanche avuto la decenza di preoccuparvi di alcuni parametri che avevamo evidenziato per il calcolo e il controllo del reddito delle persone richiedenti. Come era il caso di prendere in considerazione il fenomeno del transfer money, ve l'abbiamo detto e ripetuto in mille modi. Non possiamo avere persone che chiedono una casa popolare o abitano in una casa popolare e settimanalmente fanno bonifici all'estero di migliaia di euro. Allora qui le cose stanno in tre modi: o ci prendono per il culo, o dichiarano il falso, o fanno...

 

PRESIDENTE (Costi): Consigliere, Bernardini, le chiedo di usare un linguaggio consono all'Aula.

 

BERNARDINI: Se vogliamo fermare il mercato in nero, se vogliamo evitare fatti come quelli che sono accaduti a Prato ieri... E poi sento le dichiarazioni dei benpensanti di sinistra: i cinesi? Ma lavorano in nero i cinesi? Ma non è possibile! Sono anni che lo diciamo che lavorano in nero e che hanno un'economia che è un'economia malata, che contagia la nostra in termini di contraffazione, in termini di sfruttamento del lavoro nero, e poi magari ci vengono a chiedere, come i dati che abbiamo portato, anche la casa popolare, questi però il reddito ce l'hanno, sì, dal lavoro nero che volete tanto combattere. Ecco i lavoratori che volete tanto difendere! Quando si tratta di stranieri, però, chiudete gli occhi, perché forse parlare di stranieri vuol dire diventare razzisti come fanno quelli della Lega o forse vuol dire avere la coscienza sporca ma volersi tenere le mani pulite? Io penso che sia più la seconda delle ipotesi, cari colleghi di sinistra. Difendete i deboli a parole ma non li difendete nei fatti, questa è la verità.

Abbiamo gente che è stata costretta a rimettere a nuovo case popolari che gli sono state assegnate che erano delle vere e proprie topaie, con dei regolamenti ACER che impongono in maniera inequivocabile gli oneri di ordinaria manutenzione e di straordinaria manutenzione. Avete disatteso le stesse regole che vi siete dati nella gestione del patrimonio immobiliare ACER. Abbiamo situazioni al limite di una normale tollerabilità di diritti da riconoscere a coloro che si apprestano a fare domanda per avere un alloggio e non essere messi nell'impossibilità di vivere in una casa in maniera decente.

In tutto questo, non avete cercato in nessun modo di correggere il taglio di una legge che dopo dodici anni siamo qua a tentare di modificare, modificare non in meglio o in peggio perché è tale e quale. Addirittura abbiamo proposto di mantenere aperta la Commissione, di continuare dei lavori di studio e di approfondimento su certi articoli che oggi mi trovo qui, dopo aver perso ore in Commissione a discutere, addirittura emendati dalla stessa maggioranza in Aula. Questo è il paradosso del paradosso di come voi stessi non siete riusciti ad arrivare con un testo condiviso e strutturato in ogni suo articolo in Commissione, ma ci arrivate in Aula, ci state arrivando in Aula, perché avete fallito in quello che è un percorso vero di confronto e di dialettica vera tra minoranza e maggioranza all'interno di un percorso di Commissione. Tant'è vero che l'emendamento all'articolo 13 che apporta le modifiche all'articolo 15 risulta snaturato rispetto alla sua originaria previsione e demanda, lancia la palla avanti, come se rimandare i problemi a ulteriori adempimenti legislativi ed amministrativi sia la soluzione della situazione di oggi.

Penso che questo basti e avanzi per dire che è una "legge vergogna". I numeri di oggi sono quelli che vi ho elencato, sarò ben lieto tra un anno, un anno e mezzo, se ce ne sarà mai la possibilità, di portare i nuovi numeri per verificare, visto che quello che diciamo oggi rimane ben scritto nero su bianco, come la vostra legge non abbia funzionato. A tale riguardo proponiamo come Lega Nord un ulteriore emendamento anche nella parte relativa alla clausola valutativa. Deve essere una clausola valutativa, Mazzotti, che deve valutare una legge. Le leggi vanno valutate, non vanno sindacate politicamente come voi volete fare ogni volta che presentate proposte di clausole valutative. Le clausole valutative vanno fatte per essere effettivamente strumento di valutazione di una legge. Per questo chiedo che, al di là di tutte quelle che sono le altre ipotesi emendative del testo, venga almeno presa in considerazione una clausola in una norma di garanzia come è l'articolo 55 della clausola valutativa. Almeno su questo non mentiteci, almeno su questo non nascondetevi dietro la falsa solidarietà o il falso pietismo nei confronti di coloro ai quali volete dare la casa in spregio agli aventi diritto moralmente tali che sono i cittadini nostri, ripeto, che si trovano in fondo ad ogni tipo di classifica perché ai primi posti troviamo magari la famiglia di extracomunitari con tre o quattro figli, con la moglie che non lavora per motivi religiosi, con il marito che magari si trova anche in stato di disoccupazione perché ormai stiamo importando immigrazione che non è più un valore sociale, è disperazione e povertà, e quindi stiamo allargando le maglie di un conflitto sociale che si ripercuote anche sugli strumenti che i Comuni e gli enti locali debbono elargire in caso di stato di bisogno.

Almeno sulla clausola valutativa, Mazzotti, in quanto relatore della legge, non prendiamoci in giro, facciamo almeno una clausola valutativa che sia veramente lo specchio della verità di quello che è il funzionamento di questa legge. A riguardo abbiamo chiesto e contribuito a mettere alcuni punti in più rispetto a quelli che voi avete elencato per avere la possibilità, in maniera inequivocabile e in maniera oggettiva, di dire se è una legge che funziona o non funziona e che noi siamo straconvinti che non funziona.

Abbiamo cercato anche di inserire all'interno degli emendamenti all'articolo 13 sulle condizioni soggettive alla formazione della graduatoria un altro aspetto che non avete considerato e che è quello delle condizioni soggettive di genitori separati o divorziati, un'altra piaga sociale che si è aperta e che si sta sempre di più aprendo anche nei report di coloro che chiedono un alloggio popolare e che versano in situazione di difficoltà economica a seguito di una pronuncia giudiziaria di assegnazione all'altro coniuge della casa familiare con l'obbligo di corresponsione dell'assegno di mantenimento che non è calcolato ai fini della detrazione nella determinazione dell'ISEE. Quindi ci troviamo ad avere anche delle categorie sociali in fonte sofferenza come il caso di genitori e di coniugi separati o divorziati, ai quali vi siete dimenticati totalmente di dare una risposta.

La bontà di questi emendamenti abbiamo cercato di spiegarvela in mille modi durante i lavori della Commissione, ma, ahimè, invano vista l'ottusità con cui avete portato avanti questo provvedimento. Ripeto e concludo: mi aspetto quantomeno una prova di coraggio nel mettere sotto esame questo testo legislativo con una seria approvazione di una clausola valutativa che potrebbe finalmente dare anche alla politica le giuste risposte. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bernardini.

Ora do la parola al consigliere Pollastri per l'ultimo intervento della mattina e poi riprenderemo il dibattito nel pomeriggio.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, signor presidente. Colleghi, farò un intervento non così veemente e articolato come il collega Bernardini, molto più soft, ma certamente non meno critico di questo provvedimento.

Questo provvedimento riguarda le politiche pubbliche della casa nel loro complesso, comprende la gestione degli alloggi popolari e tutta la gamma dei sostegni che vengono forniti nell'edilizia pubblica. A nostro sommesso parere vi è qui un'idea datata, assessore, dello sviluppo edilizio delle città, uno sviluppo che passa dall'intervento pubblico ed è a un tempo stesso promotore dello sviluppo urbanistico e decisore degli aspetti inerenti a questo sviluppo, siano essi edilizi, stilistici, ambientali. Ci sembra, dal nostro punto di vista, dal nostro osservatorio, che vi sia un po' un ritorno a quegli anni in cui l'edilizia pubblica surrogava un'edilizia privata che non era ancora sbocciata, che era ancora inesistente, che era affievolita, e offriva una risposta immediata ad un rapido inurbamento che stava avvenendo specie nelle grandi città.

La domanda, colleghi, di questa Assemblea, è questa: oggi può essere ancora il pubblico l'attore principale di queste scelte, o dovrebbe limitarsi ad essere soltanto il registra di un ordine urbanistico, così come previsto, per esempio, nella legge 20 del 2000, nel cui alveo si inserisce in maniera più forte il privato con la sua iniziativa? Questa idea forte di proprietà pubblica appare datata per gli alti costi di gestione, gli alti costi di manutenzione degli edifici, che fanno sì che invece le aziende private, dalle fabbriche ai supermercati, tendano in questa fase a liberarsi degli immobili preferendo forme più flessibili di affitto. Perché allora non si dovrebbe fare così, cioè affitto e alienazione degli alloggi pubblici? È meno costoso dare sussidi agli affitti che costruire, gestire e manutenere case pubbliche? La costruzione e la gestione sono anche molto problematiche per le amministrazioni pubbliche, dotate già sempre meno - e faccio l'esempio del mio Comune, del Comune di Piacenza - di personale che si deve occupare in continuazione di appalti, seguirli, stanziare risorse, seguire problematiche continue nei rapporti con gli inquilini, occuparsi della difficile riscossione degli affitti.

Il provvedimento naturalmente è stato oggetto di numerosi emendamenti, ma soprattutto vi sono anche dei progetti collegati dei colleghi del nostro gruppo di Forza Italia, che avranno poi modo di illustrarli, che davano un'alternativa, una prospettiva, una prospettazione diversa di queste scelte di fondo rispetto a questo provvedimento che è al vaglio dell'Aula da parte della Giunta regionale e della maggioranza che sostiene sotto il profilo politico questa Giunta.

Devo dire anche che i criteri ambientali energetici di cui si parla avranno comunque un elevato costo iniziale. Avete fatto una valutazione su questo, avete un'idea di quanto si andrà a spendere?

Il fatto che oggi vi siano tante case popolari in disuso perché inagibili, inutilizzate - lo citava anche prima il collega - è la testimonianza che il pubblico non ce la fa a gestire questo settore, come anche altri settori, come quello dei trasporti, per esempio. Sarebbe meglio affidare al privato, nello spirito di far ripartire l'edilizia, a quella fatta dalle piccole aziende che non hanno la possibilità, per esempio, di competere con le grandi cooperative a cui vengono affidati i grandi appalti per la costruzione degli edifici popolari. Potrebbero, in una nostra ottica, in una visione più liberale, diciamo così, realizzare queste piccole aziende interventi e dare poi in locazione ad utenze deboli come citato in premessa a questo intervento.

Bisogna tenere sempre conto che il sistema abitativo, il settore abitativo pubblico è in maniera endemica in perdita. I costi ci sono, gli affitti sono bassi, non coprono i costi, e soprattutto c'è il tema di un'elevata morosità. Oggi il pubblico deve pagare costruzione e manutenzione e compensare anche i mancati introiti, che è un problema che c'è in tutte le province nella gestione degli alloggi pubblici. L'ideale sarebbe una vendita degli immobili pubblici. Non voglio citare e tornare indietro negli anni, ma era stata una grande idea - allora non ricordo se fosse ministro o sottosegretario o semplice deputato l'onorevole Brunetta - la grande dismissione e vendita degli alloggi pubblici, soprattutto per chi, per esempio, era da vent'anni in una casa popolare e vi era affezionato, per cui poteva acquistarla e in questo modo liberare il pubblico da tutta questa grossa difficoltà di gestione, a partire anche e soprattutto dalla manutenzione, ma anche dai mancati introiti per gli affitti. Con le risorse ricavate dalla vendita si potrebbe istituire un fondo che con contributi regionali possa poi fare da cassa per la concessione anche di un voucher di affitto in maniera molto più flessibile come avviene per il voucher molto flessibile nel mercato del lavoro, perché sappiamo bene che spesso accade che titolari, assegnatari di immobili pubblici, nel tempo cambiano la loro situazione familiare, economica, reddituale e quant'altro, e rimangano magari dentro quella casa non avendone più titolo, sine titolo. Oppure vi sono anche altri tipi di escamotage, per esempio - non so se a qualcuno è capitato quando seguiva come amministratore le vicende del settore pubblico della propria città - quello che uno prende la residenza in maniera fittizia in quella casa perché così dopo un po' di anni ne diventa automaticamente l'assegnatario. Faccio dei casi concreti perché la riflessione è politica, ma mi rimanda a questioni che ho affrontato anche quando ero presidente della Commissione Servizi sociali e nella delibera istitutiva era competente anche la delega sull'edilizia pubblica e mi ero occupato di queste questioni.

Ad oggi risulta assolutamente prioritario censire gli edifici pubblici, fare un serio piano di recupero, di riutilizzo di quelli in disuso, fare delle graduatorie di area vasta per utilizzare gli alloggi vuoti (e non parliamo solo di alloggi nelle città e nelle grandi città, ma vi sono anche alloggi pubblici nelle province e anche nelle zone di montagna), verificare che i beneficiari effettivamente ne abbiano diritto e quindi assegnare a chi realmente ne ha il bisogno (e mi a rivolgo all'assessore ai Servizi sociali), verificare che gli alloggi corrispondano esattamente agli intestatari (si verificano anche casi di usi multipli da parte di persone che non hanno diritto, assessore, casi di sub-sub-sub-affitto), verificare gli avanzi per le morosità, predisporre piani di recupero, avere a volte anche il coraggio di usare la leva dello sfratto laddove ce ne fosse bisogno. Non si possono certo dimenticare le priorità che dovrebbero vedere al primo posto, indubbiamente, oltre ai portatori di handicap, anche e soprattutto le giovani coppie, le giovani famiglie, e quindi produrre degli interventi convenzionati anche nei comuni delle province, non solo nei comuni capoluogo. Qui si parla tanto e si sono fatti esempi soprattutto di comuni grandi, di Bologna e quant'altro, ma vi sono anche dei comuni che hanno, e guardo il mio caso, degli alloggi ACER e quindi ci sono alloggi pubblici anche in provincia, non solo nella città comune capoluogo.

Forse questa legge, anche se io non sono un tecnico, non sono un urbanista, avrebbe dovuto avere maggiore coraggio - ma poi diranno sicuramente meglio di me i colleghi del mio gruppo - prendendo provvedimenti più radicali, più innovativi, invece di perseguire, vorrei definirlo così, quel miraggio abbastanza superato dell'edilizia di proprietà pubblica. Posso anche non nascondere che poi nella discussione dell'articolato ci sia anche qualche punto di luce, non solo qualche punto critico, ma in generale questo miraggio - ed è il succo, sotto il profilo politico, del mio intervento - il miraggio di questa edilizia di proprietà pubblica è superato. Questo è un provvedimento che accresce la burocrazia, che creerà problemi nei Comuni, che si troveranno sempre a gestire nuove pratiche, e a nostro avviso penalizza anche un discorso di concorrenza tra privati. Quindi il nostro voto, in quest'Aula, sarà negativo .

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Chiudo la seduta antimeridiana. È iscritto il consigliere Bignami, che interverrà nel pomeriggio.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,05

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50.

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Cinzia CAMORALI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la vicepresidente della Giunta Simonetta SALIERA, gli assessori Donatella BORTOLAZZI e Tiberio RABBONI e i consiglieri Sandro MANDINI e Antonio MUMOLO.

 

«4776 - Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'attività posta in essere dalla Regione Emilia-Romagna, anche presso la Conferenza Stato-Regioni, in merito alla normativa riguardante la possibilità, per gli Enti Locali, di porre distanze tra i luoghi "sensibili" e le sale da gioco.

 

(A causa del blocco del sistema elettronico risulta mancante l’audio dello svolgimento dell’interrogazione oggetto 4776. Si riportano di seguito il testo dell’interrogazione del consigliere Bignami e la risposta scritta dell’assessore Lusenti.)

 

Interrogazione

"Rilevato che la Regione Emilia-Romagna con la legge n. 5 dello 04/07/2013, recante "Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche delle patologie correlate", ha previsto all’art. 6 che i Comuni possono disciplinare, nell’ambito dei propri strumenti di pianificazione di cui alla legge regionale n. 20 del 2000, gli elementi architettonici, strutturali e dimensionali delle sale da gioco e delle relative pertinenze.

Considerato che sono intervenute numerose modifiche normative alla materia riguardante l’apertura delle sale da giochi.

Considerato altresì che sono state introdotte nuove forme di giochi e di intrattenimento legate ad apparecchi da gioco disciplinati dall’art. 110 del TULPS.

Considerato l’art. 7, comma 10, del d.l. n. 158 del 2012, convertito nella legge n. 214 del 2012, ai sensi del quale compete all'Agenzia delle dogane e dei monopoli provvedere a pianificare forme di progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco praticato mediante gli apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, lettera a), del TULPS, che risultano territorialmente prossimi a istituti di istruzione primaria e secondaria, a strutture sanitarie e ospedaliere, a luoghi di culto, a centri socio-ricreativi e sportivi.

Preso atto della sensibilità mostrata dall’Assemblea Legislativa riguardo la tematica in oggetto, tramite l’approvazione di specifiche leggi regionali, risoluzioni e diversi indirizzi a carattere politico.

Considerato che diversi EE.LL. hanno approvato appositi regolamenti comunali per l’apertura delle sale da gioco e, ad oggi, vedono vanificata la loro azione di scongiura nei confronti della ludopatia e delle malattie legate al gioco d’azzardo.

Considerato inoltre che l’art. 6 comma 2 della Legge Regionale n. 5 del 4/07/2013 prevede come "Al fine di perseguire le finalità di cui all'articolo 1 della presente legge e gli obiettivi di cui all' articolo 2 della legge regionale 24 marzo 2000, n. 20 (Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio), i Comuni possono dettare, nel rispetto delle pianificazioni di cui all'articolo 7, comma 10, del decreto legge n. 158 del 2012, convertito dalla legge n. 189 del 2012, previsioni urbanistico-territoriali in ordine alla localizzazione delle sale da gioco."

Preso atto che le normative in materia paiono essere confliggenti e, se non altro, si prefigura una impossibilità per l’ente locale di normare la materia in merito alle distanze dai luoghi sensibili, arrivando persino a far perdere valore a quei regolamenti comunali che ponevano distanze tra le sale giochi ed i cosiddetti luoghi "sensibili".

Preso atto inoltre che con apposita risoluzione, ogg. 3446 del 18 dicembre 2012, l’Assemblea Legislativa ha approvato all’unanimità un indirizzo politico che impegna la Giunta ad invitare il Governo a dirimere la questione.

Rilevato infine che gli Enti Locali debbano ricevere una imminente risposta poiché negli ultimi mesi hanno dovuto rinnovare i loro regolamenti in materia e la Regione ha la possibilità di farsi promotrice verso il Governo e la Conferenza Stato-Regioni per risolvere questo vulnus normativo che impedisce agli Enti Locali di regolamentare in materia di lotta alle patologie correlate al gioco d’azzardo.

Tutto quanto sopra esposto

INTERROGA

la Giunta regionale per sapere,

quali siano i risultati ottenuti specificando quanto la Giunta stessa abbia fatto al giorno d’oggi alla luce di una doverosa convocazione della Conferenza Stato-Regioni da parte del Presidente Errani per affrontare il tema.

(Consigliere Galeazzo Bignami)"

 

Risposta scritta

"L’Assessorato Politiche per la salute ha da tempo affrontato il tema dal punto di vista della prevenzione e del trattamento. La Legge regionale 5/2013 sul gioco d’azzardo, recentemente approvata, richiede alla Giunta di proporre alla Assemblea legislativa un Piano integrato di azioni. La predisposizione di tale piano è in avanzata elaborazione.

Le direttrici che orientano la proposta di Piano integrato riguardano le campagne preventive per la popolazione generale e in ambito scolastico; il trattamento del gioco d’azzardo patologico da parte delle AUSL, anche attraverso una struttura residenziale gestita dalla Coop. Sociale Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia; la messa a disposizione del numero verde del Servizio sanitario regionale anche per questi temi; la messa a disposizione di materiale informativo da esporre nei luoghi del gioco; la formazione degli esercenti; le modalità di rilascio del marchio Slot-freeER.

La Legge regionale 5/2013 prevede che i Comuni, nel rispetto delle previsioni dell’art. 7, comma 10, del D.L. 158/2012, possano adottare previsioni urbanistico-territoriali sulla localizzazione delle sale da gioco.

Non sfugge che la mancata completa attuazione dell’art. 7, comma 10, del D.L. 158/2012, che demanda all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato la definizione della progressiva riallocazione delle sale gioco a distanza da scuole, strutture sanitarie, ecc… rende problematica agli Enti locali questa previsione.

La Conferenza delle Regioni definì nel corso del 2012 un documento che invitava il Governo a mettere le Regioni nelle condizioni di adottare tutte le normative necessarie a prevenire il gioco d’azzardo e ad assistere le persone con gioco d’azzardo patologico. Tale documento fu inviato alla XXII Commissione della Camera dei Deputati, che lo recepì nelle conclusioni della propria indagine conoscitiva.

È all’attenzione della Commissione salute della Conferenza delle Regioni un aggiornamento di quel documento, da indirizzare al Governo per sollecitare tra l’altro l’attuazione delle previsioni dell’art. 7, comma 10, del D.L. 158/2012.

(Assessore Carlo Lusenti)"

 

Votazione per appello nominale

 

Autorizzazione alla relazione orale:

OGGETTO 4451 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Modifiche alla legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo)» (Testo base)"

 

Presenti: 46

 

Favorevoli: 39

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Cinzia CAMORALI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Assenti: 11

Luca BARTOLINI, Stefano BONACCINI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Antonio MUMOLO, Giuseppe Eugenio PAGANI.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

«Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

4758 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle Amministrazioni regionali" (delibera di Giunta n. 1674 del 19 11 13).

4768 - Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bignami: "Modifiche all'articolo 25 della legge regionale 07 novembre 2012, n. 11 (Norme per la tutela dela fauna ittica)" (20 11 13).

4795 - Progetto di legge d'iniziativa del Consiglio Comunale di Modena recante: "Norme per la creazione della rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell'inviolabilità, del rispetto e della libertà delle donne" (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 18 del 5 novembre 2013 e di regolarità n. 19 del 5 novembre 2013 pubblicate sul BURERT n. 347 del 25 novembre 2013).

 

È stato presentato il seguente progetto di regolamento:

4799 - Regolamento per il trattamento dei dati personali sensibili e giudiziari (artt. 20 e 21 del Decreto legislativo 196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali) di cui è titolare l'Assemblea legislativa (delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 172 del 27 11 13).

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Petizione

 

4759 - Petizione popolare circa la normativa regionale riguardante la regolamentazione del commercio su aree pubbliche in forma hobbistica (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 168 del 19 11 13).

 

Mozione

 

4800 - Mozione proposta dal consigliere Grillini per impegnare la Giunta ad assumere l'iniziativa per l'aggiornamento delle tabelle parametriche per l'applicazione degli oneri di urbanizzazione al fine di sottoporre all'Assemblea una proposta di delibera, tenendo conto del mutato contesto economico-sociale e introducendo criteri di flessibilità per i Comuni, realizzando il Sistema Integrato per l'Edilizia Emilia-Romagna, invitando inoltre i Comuni ad aggiornare detti oneri primari e secondari adattandoli alle specificità locali di natura urbanistica, edilizia, economica, demografica e sociale (documento in data 28 11 13).

 

Risoluzioni

 

4766 - Risoluzione proposta dal consigliere Bignami per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, nei confronti del Governo e della Conferenza Stato-Regioni, volte a consentire agli enti Locali, tramite gli strumenti di progettazione urbanistica, di porre distanze tra le sedi delle sale da gioco ed i luoghi ritenuti sensibili, quali scuole, chiese, associazioni e circoli culturali e centri per anziani (documento in data 20 11 13).

4777 - Risoluzione proposta dai consiglieri Leoni, Bazzoni, Aimi, Bartolini, Bignami, Filippi, Camorali, Lombardi, Malaguti, Pollastri e Alberto Vecchi per impegnare la Giunta ad assumere iniziative per sensibilizzare e sollecitare il Governo presso la Conferenza Sato-Regioni ed il Parlamento affinché sia mantenuto l'impegno di abolire definitivamente l'IMU sui terreni ed i fabbricati strumentali all'attività agricola (documento in data 22 11 13).

4784 - Risoluzione proposta dai consiglieri Alessandrini, Pariani, Piva, Fiammenghi, Mazzotti e Zoffoli per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a promuovere e sostenere, presso il Governo e la Commissione Europea, il rilancio socio-economico del territorio della Provincia di Forlì-Cesena, con particolare riferimento al Tavolo istituzionale a tal fine costituito ed ai settori della ricerca, dell'innovazione, dell'internazionalizzazione delle imprese, del manifatturiero, dell'alta tecnologia, della nautica e del mobile imbottito (documento in data 26 11 13).

4790 - Risoluzione proposta dal consigliere Favia per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, a tutela dei lavoratori ex BV-TECH, analoghe a quelle attuate nei confronti dell'Aeroporto di Forlì - SEAF, prevedendo clausole premianti a seguito della loro assunzione per le imprese operanti negli appalti di servizio della Regione Emilia-Romagna, favorendone il reinserimento in nuovi stabilimenti operanti nel settore e prevedendone l'utilizzo anche in relazione al risanamento dell'area della ex Manifattura Tabacchi (documento in data 26 11 13).

4794 - Risoluzione proposta dal consigliere Manfredini per impegnare la Giunta ed il suo Presidente, in qualità di Commissario delegato per la ricostruzione conseguente al sisma, ad assumere provvedimenti riguardanti la scadenza relativa all'agibilità sismica, i tempi di erogazione dei contributi ricomprendendo anche i ruderi e gli edifici collabenti, la concessione alle imprese di contributi in conto capitale per il finanziamento degli interventi di rimozione di carenze strutturali, uniformando inoltre l'espletamento delle pratiche burocratiche a criteri di massima chiarezza e semplificazione (documento in data 27 11 13).

4798 - Risoluzione proposta dal consigliere Bartolini per impegnare la Giunta a promuovere la costituzione di un tavolo istituzionale, cui partecipino l'Azienda Alpi di Modigliana ed i rappresentanti dei lavoratori, il Comune di Modigliana e la Provincia di Forlì Cesena al fine di trovare soluzioni volte a rilanciare l'attività di tale impresa salvaguardando l'occupazione (documento in data 27 11 13).

4808 - Risoluzione proposta dal consigliere Bartolini per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, nei confronti del Governo, volte a ripristinare, fin dal prossimo anno scolastico, i parametri indicati dal D.M. 24 luglio 1998, n. 331, per la formazione delle pluriclassi nelle scuole d'obbligo situate in zone geograficamente svantaggiate, come quelle di montagna (documento in data 29 11 13).

 

Interpellanze

 

4772 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa le azioni da porre in essere per contrastare la prostituzione e per recuperare le vittime di tale fenomeno di sfruttamento.

4782 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa notizie riguardanti fusioni tra le Fiere dell'Emilia Occidentale al fine di creare un unico polo fieristico, con particolare riferimento all'autonomia di Piacenza EXPO.

 

Interrogazioni

 

4767 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la situazione relativa agli ultimi interventi di messa in sicurezza del Ponte dell'Allocco, sito a Marzabotto (BO).

4769 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza il fiume Reno.

4770 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le azioni da attuare per evitare le tracimazioni del lago di Castel dell'Alpi, sito nel Comune di San Benedetto Val di Sambro (BO).

4771 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la reintroduzione dell'IMU sui terreni e sui fabbricati strumentali all'attività agricola.

4773 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa le azioni da attuare per evitare la presenza di batteri nelle vasche di osmosi per il trattamento dell'acqua utilizzata per la dialisi, con particolare riferimento alla situazione relativa all'Ospedale Maggiore di Bologna.

4774 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il conferimento di detriti post-sismici nella discarica di Galliera (BO), con particolare riferimento alla presenza di amianto e sostanze nocive.

4775 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la riqualificazione di aree demaniali site a Casalecchio di Reno, riguardanti il progetto "Il fiume e la città".

4776 - Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'attività posta in essere dalla Regione Emilia-Romagna, anche presso la Conferenza Stato-Regioni, in merito alla normativa riguardante la possibilità, per gli Enti Locali, di porre distanze tra i luoghi "sensibili" e le sale da gioco.

4778 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa l'inserimento del territorio piacentino nel Protocollo di collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Regione Lombardia, a seguito del sisma, per la promozione turistica congiunta delle eccellenze comuni.

4779 - Interrogazione dei consiglieri Luciano Vecchi e Serri, a risposta scritta, circa problematiche riguardanti la tratta ferroviaria Poggio Rusco - Bologna, con particolare riferimento alla tutela dei viaggiatori diversamente abili.

4780 - Interrogazione del consigliere Alessandrini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'emanazione del bando ENAC relativo all'aeroporto Ridolfi di Forlì.

4781 - Interrogazione dei consiglieri Leoni e Filippi, a risposta scritta, circa la mostra riguardante il seminarista Rolando Rivi, ucciso il 13 aprile 1945 e proclamato beato il 5 ottobre 2013.

4783 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le azioni da attuare per consentire alle imprese colpite dal sisma la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali.

4785 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la fusione dei Comuni della Valsamoggia.

4786 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa il progetto estrattivo di ampliamento del giacimento di calcare sito a Monte Ceti, nel Comune di Novafeltria.

4787 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la situazione riguardante l'Aeroporto Fellini di Rimini.

4788 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per contrastare il fenomeno del riciclaggio sul territorio regionale,

4789 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le azioni da attuare per tutelare il personale degli sportelli "CUP", garantendone la salvaguardia occupazionale e contrattuale.

4791 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa i tempi relativi all'effettuazione dei Pap Test gratuiti presso l'Ospedale di Vaio, a Fidenza.

4792 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa il progetto di abbattimento di alberi, con particolare riferimento ai platani, riguardante il Comune di San Secondo Parmense.

4793 - Interrogazione dei consiglieri Serri e Luciano Vecchi, a risposta scritta, circa interruzioni dell'erogazione dell'energia elettrica nel Comune di Pievepelago (MO).

4796 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per preservare le sale cinematografiche nei centri storici, nelle zone montane, nei piccoli Comuni, nelle frazioni e nelle aree svantaggiate.

4797 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa problematiche riguardanti la Casa della Salute di Medicina.

4801 - Interrogazione della consigliera Donini, a risposta scritta, circa la riconversione funzionale ed il ridimensionamento di Ospedali emiliano-romagnoli.

4802 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della azienda Alpi S.p.A. di Modigliana.

4803 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per contrastare la continua chiusura di negozi ed esercizi commerciali a causa della crisi economica.

4804 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa il bando per l'affidamento dei servizi ferroviari regionali, con particolare riferimento alla soppressione di corse ed ai rincari di tariffe.

4805 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa il sostegno, al fine di evitarne la chiusura, da porre in essere a favore degli esercizi commerciali.

4806 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa i dati relativi all'interrogazione oggetto n. 4054/2013, riguardante il Consorzio di Bonifica di Piacenza, con particolare riferimento alla sede di Borgonovo Val Tidone.

4807 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la situazione relativa all'imposizione IRAP a carico dei medici di medicina generale.

4809 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa la situazione relativa alla società di promozione del Parmigiano-Reggiano all'estero I4S srl.

4810 - Interrogazione del consigliere Naldi, di attualità a risposta immediata in Aula, inerente la situazione della Bredamenarinibus e del rischio di delocalizzazione della produzione di veicoli per il trasporto pubblico.

4811 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, inerente alla situazione delle ONLUS e cooperative sociali che gestiscono strutture socio-sanitarie e ai controlli sull’attività delle stesse da parte delle autorità competenti.

4812 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, inerente le misure da adottare, nel nuovo anno, per favorire le pratiche di istruttoria e liquidazione di sostegno delle imprese delle zone terremotate.

4813 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, relativamente alla situazione di crisi di molte imprese dell’area forlivese.

4814 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, in merito alla gestione dei danni da terremoto per le attività produttive.

4815 - Interrogazione del consigliere Favia, di attualità a risposta immediata in Aula, sulle sostanze nocive emesse in atmosfera dai mezzi di trasporto.

4816 - Interrogazione dei consiglieri Manfredini, Corradi, Cavalli e Bernardini, di attualità a risposta immediata in Aula, sulla chiusura di 25 ospedali in regione.

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn. :

4463 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, sul trasferimento della caserma dei Vigili del Fuoco di Piacenza dall'attuale stabile di Viale Dante Alighieri a quello di Strada Valnure.

4465 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, sull'ipotesi di referendum per il passaggio del comune dell'Abetone dalla provincia di Pistoia alla confinante provincia di Modena.

4481 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa disservizi riguardanti il servizio di trasporto pubblico in Provincia di Reggio Emilia.

4483 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa problematiche relative al servizio di trasporto pubblico nelle Province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza.

4498 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa l'abbattimento di alberi nel parco sito presso la Chiesa di San Martino, nel Comune di Camugnano.

4499 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa la tutela dei cittadini che utilizzano la stazione ferroviaria temporanea di Parma.

4573 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le cause dello spiaggiamento di cetacei, con particolare riferimento all'attività di prospezione geosismica ed all'inquinamento del mare Adriatico.

4575 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la destinazione e l'utilizzazione del nuovo Padiglione cardio-toracico del Policlinico S. Orsola di Bologna

4584 - Interrogazione dei consiglieri Corradi, Manfredini, Cavalli e Bernardini, a risposta scritta, circa iscrizioni illegittime all'Albo delle Associazioni di Promozione Sociale previste dalla legge n. 383/2000.

4589 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa le procedure relative alla nuova discarica di Torriana, con particolare riferimento alla tutela della Valle dell'Uso (RN).

4594 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la derivazione e l'utilizzazione delle acque del torrente Trebbia, con particolare riferimento alle competenze del Comune di Piacenza.

4596 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'incremento degli emolumenti relativo ai dirigenti dell'Ente Consorzio della Bonifica Renana.

4602 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa l'adeguamento sismico delle strutture sanitarie, con particoalre riferimento all'Ospedale vecchio di Fiorenzuola.

4615 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori delle sedi dell'Unieuro di Piacenza e di Monticello d'Alba.

4619 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa casi di malfunzionamento dei comandi elettromeccanici delle sbarre dei passaggi a livello operanti sulla tratta ferroviaria Bologna-Vignola.

4620 - Interrogazione dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi, a risposta scritta, circa lo smaltimento, presso discariche regionali, di rifiuti provenienti dal Lazio e dalla Campania, con particolare riferimento all'utilizzazione della discarica di Sogliano (FC).

4623 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa questioni riguardanti il termovalorizzatore di Modena.

4637 - Interrogazione dei consiglieri Serri e Luciano Vecchi, a risposta scritta, circa malfunzionamenti riguardanti l'erogazione della corrente elettrica nella zona di Palagano (MO).

4641 - Interrogazione del consigliere Casadei, a risposta scritta, in merito al "Trasporto Pubblico locale su ferro".

4650 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa le procedure riguardanti il progetto di collegamento tra Vergato e la A1 Milano-Napoli.

4693 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per garantire percorsi scolastici fondati sui concetti di inclusione e confronto, anche in relazione alla istituzione, a Bologna, di una "classe liquida sperimentale" composta da soli studenti stranieri.

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

4718 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le franchigie riguardanti contratti assicurativi stipulati dal Comune di Vergato (BO).

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 14/11/2013 al 27/11/2013:

 

DPGR n. 216 del 14/11/2013

Proroga dell'incarico di Commissario straordinario dell'Azienda Sperimentale "Mario

Marani"

 

DPGR n. 217 del 14/11/2013

Modifica componenti della Consulta regionale per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati ai sensi degli artt. 6 e 7 L.R. 5/2004

 

Comunicazione ai sensi dell’art. 68, lettera d) del Regolamento interno:

 

L’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa:

 

Preso atto della nota prot. n. 46229 del 20 novembre 2013, con cui il Presidente del gruppo assembleare "Popolo della Libertà" Gianguido Bazzoni comunica la variazione di denominazione del gruppo in "Forza Italia - PDL";

 

Preso atto della nota prot. n. 46294 del 20 novembre 2013, inviata dal Presidente del gruppo PD consigliera Anna Pariani con cui comunica la nomina a Vicepresidente del gruppo assembleare PD del consigliere Gabriele Ferrari;

 

ha adottato la deliberazione n. 169 del 27 novembre 2013, ad oggetto:

 

"Modifica alla delibera n. 5 del 20 maggio 2010 "Accertamento e dichiarazione della costituzione e della consistenza numerica dei Gruppi Assembleari della IX legislatura (art. 36 Statuto, art. 11 Regolamento Interno, art. 17, comma 3, della L.R. n. 11/2013" e ss. mm.: variazione della denominazione del gruppo "Popolo della libertà" in "Forza Italia - PDL" e presa d’atto nomina del Vicepresidente del Gruppo PD."»

(Comunicazione n. 68 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. 47749/2013)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Aimi - Costi

Corradi - Meo

 

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