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166.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 28 GENNAIO 2014

 

(POMERIDIANA)

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI

 

INDI DELLA PRESIDENTE COSTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 4782

Interpellanza del consigliere Pollastri circa notizie riguardanti fusioni tra le Fiere dell'Emilia Occidentale al fine di creare un unico polo fieristico, con particolare riferimento all'autonomia di Piacenza EXPO.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

MUZZARELLI, assessore

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

 

OGGETTO 4772

Interpellanza del consigliere Pollastri circa le azioni da porre in essere per contrastare la prostituzione e per recuperare le vittime di tale fenomeno di sfruttamento.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

MARZOCCHI, assessore

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

PRESIDENTE (Aimi)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

 

Interpellanze oggetti 4551 - 4606 - 4550 - 4561

(Rinvio)

PRESIDENTE (Aimi)

 

OGGETTO 5015

Comunicazione della Giunta relativamente all'alluvione che ha colpito il modenese

(Continuazione discussione e conclusioni)

OGGETTO 5021

Risoluzione proposta dalla consigliera Donini per esprimere solidarietà alla popolazione modenese colpita dall'esondazione del fiume Secchia, chiedere al Governo ed al Parlamento interventi e risorse per la messa in sicurezza del territorio ed il sostegno alle zone colpite e per impegnare la Giunta a porre in essere azioni di manutenzione straordinaria e di contrasto del rischio idrogeologico

(Ritiro)

OGGETTO 5026

Risoluzione proposta dalla consigliera Noè per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad ottenere, a seguito della rottura dell'argine del fiume Secchia, la dichiarazione dello stato di emergenza, la sospensione di tutte le scadenze fiscali e delle rate di mutui bancari in capo ai soggetti danneggiati

(Dichiarazioni di voto e approvazione)

OGGETTO 5054

Risoluzione proposta dai consiglieri Leoni, Bazzoni, Aimi, Bartolini, Bignami, Filippi, Lombardi, Pollastri, Alberto Vecchi, Villani, Manfredini, Cavalli e Malaguti per impegnare la Giunta a garantire un indennizzo del 100% ai danneggiati dall'esondazione del fiume Secchia e ad attivare la procedura per richiedere la "no tax area"

(Dichiarazioni di voto e reiezione)

OGGETTO 5055

Risoluzione proposta dai consiglieri Luciano Vecchi, Pariani, Monari, Riva, Paruolo, Grillini, Marani, Barbati, Bonaccini, Donini, Meo, Sconciaforni, Mumolo, Montanari, Serri, Zoffoli, Casadei, Ferrari, Mazzotti, Barbieri, Pagani, Mori, Moriconi, Carini, Garbi, Naldi, Piva e Fiammenghi per esprimere solidarietà, vicinanza e sostegno alle popolazioni modenesi colpite dall’alluvione del 19 gennaio 2014

(Dichiarazioni di voto e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)

AIMI (Forza Italia - PDL)

ERRANI, presidente della Giunta

PRESIDENTE (Costi)

NOÈ (UDC)

FILIPPI (Forza Italia - PDL)

BONACCINI (PD)

FAVIA (Misto)

 

OGGETTO 4921

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni in ordine al contenimento e razionalizzazione della spesa regionale per locazioni passive.» (86)

(Relazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

VECCHI Luciano, relatore

LOMBARDI (Forza Italia - PDL)

CAVALLI (Lega Nord)

SALIERA, vicepresidente della Giunta

VECCHI Luciano (PD)

MANFREDINI (Lega Nord)

MANFREDINI (Lega Nord)

FILIPPI (Forza Italia - PDL)

VECCHI Luciano (PD)

MANFREDINI (Lega Nord)

MANFREDINI (Lega Nord)

VECCHI Luciano (PD)

CAVALLI (Lega Nord)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

 

OGGETTO 4896

Risoluzione proposta dai consiglieri Grillini, Barbati, Casadei, Mori, Pagani, Meo, Donini, Carini, Defranceschi, Luciano Vecchi, Favia, Naldi e Ferrari per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte, anche dal punto di vista urbanistico e della viabilità, a salvaguardare l'esistenza delle sale cinematografiche, specie se di piccole dimensioni, site nei centri storici, a sostenere dal punto di vista economico-finanziario ed organizzativo il processo di digitalizzazione, promuovendo inoltre il ruolo e le attività della Film Commission regionale anche in relazione al programma europeo "Europa Creativa 2014-2020"

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 5060

Risoluzione proposta dai consiglieri Favia, Grillini, Casadei, Marani e Naldi per impegnare la Giunta ad adeguare i propri strumenti normativi, prevedendo la possibilità di inserire la tecnologia HD negli interventi finanziabili nei propri bandi finalizzati alla digitalizzazione delle sale

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

GRILLINI (Misto)

FAVIA (Misto)

CASADEI (PD)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

PRESIDENTE (Costi)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetto 4921

Emendamenti sull’oggetto 4921

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI

 

La seduta ha inizio alle ore 15,15

 

PRESIDENTE (Aimi): Dichiaro aperta la centosessantaseiesima seduta della IX legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Lusenti, Melucci e Peri e i consiglieri Alessandrini e Mandini.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Aimi): Iniziamo con le interpellanze.

Chiamo l’oggetto:

 

4782 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa notizie riguardanti fusioni tra le Fiere dell'Emilia Occidentale al fine di creare un unico polo fieristico, con particolare riferimento all'autonomia di Piacenza EXPO.

 

Risponderà l’assessore Muzzarelli.

Per l’illustrazione diamo la parola al consigliere Pollastri.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Premesso che da notizie di stampa ma, Assessore, l’atto ispettivo è datato 22 novembre, si apprendeva che a seguito delle dimissioni del presidente di Reggio Emilia Fiere si sarebbe - uso prudenzialmente il condizionale - svolto in Regione un incontro fra enti locali, istituzioni locali di Reggio e l’Assessore allo Sviluppo economico a cui avrebbe partecipato anche il presidente delle Fiere di Parma, si sarebbe attivato un accordo di collaborazione tra gli enti fieristici secondo il quale le Fiere di Parma dovrebbero organizzare nel prossimo biennio alcuni eventi fieristici anche a Reggio, questo accordo sarebbe finalizzato, come espresso dallo stesso Assessore a cui pongo il quesito, alla creazione di un polo fieristico dell’ovest Emilia che dovrebbe comprendere anche Piacenza EXPO, pochi giorni prima delle dimissioni del presidente di Reggio Emilia Fiere si sarebbe tenuto un ulteriore incontro con l’Assessore nel quale veniva annunciato l’ingresso della Regione Emilia-Romagna nella newco destinata a prendere in affitto il ramo di azienda dell’Ente fiere reggiano.

Considerato che Piacenza risulta essere nei bilanci in attivo, la posizione geografica di Piacenza e della sua fiera è assolutamente privilegiata, data la collocazione geografica visto che un chilometro oltre si è in Lombardia, quindi nei rapporti con Milano in vista del tanto atteso EXPO 2015, interpellavo - ho usato la veste dell’interpellanza proprio perché è di interesse regionale questo quesito - l’assessore Muzzarelli per una avere una risposta di natura politica, cioè quali siano le effettive intenzioni relativamente a ipotizzate fusioni tra Fiere dell’Emilia occidentale o per iniziative o per creare un unico macro polo fieristico, se non ritenga strategico, data la collocazione, sostenere Piacenza EXPO per preservare la solidità, finanziare e sfruttare soprattutto come Piacenza e come territorio piacentino l’allocazione geografica in vista di Milano EXPO 2015 proprio per l’allocazione come insistevo nell’atto ispettivo, del territorio e delle fiera piacentina.

Mi sembra un quesito che può dar modo anche all’Assessore di dare informazioni aggiornate all’Aula perché spesso ahimè i Consiglieri di maggioranza e di minoranza, comunque l’Aula nel suo complesso, apprendono - questa è la velocità con cui ci si muove ma non è una sua responsabilità nei rapporti politici - dalle notizie sulla stampa prima di averle magari in Commissione o in quest’Aula, compito soprattutto della minoranza è porre dei quesiti alla Giunta su tematiche come questa di un certo interesse con delle ricadute anche di interesse regionale e oltre la nostra regione per sapere, e quindi per avere delle informazioni, dei dati e anche delle posizioni di natura politica che la Giunta assume a prescindere da qualche spot sulla stampa da cui si apprendono di riunioni, incontri e decisioni che interessano naturalmente non solo il territorio di cui il Consigliere è rappresentante, come nel mio caso, ma certe decisioni possono interessare anche le province limitrofe, soprattutto, dato che lei ha un Assessorato di particolare importanza, in vista di questo importantissimo EXPO 2015.

Presidente, questo era il fine dell’interpellanza e attendo informazioni dall’assessore Muzzarelli magari anche per fare il punto della situazione Fiere in rapporto con l’evento di EXPO 2015. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Pollastri.

La parola all’assessore Muzzarelli. Prego.

 

MUZZARELLI, assessore: Grazie, presidente. Ho già consegnato una copia della risposta al consigliere Pollastri. Non vi è dubbio che una serie di incontri svolti nel 2012 e nel 2013 nell’ambito delle funzioni di attività propria del tavolo di coordinamento fieristico regionale siano stati realizzati in Regione col chiaro intento di approdare a un sistema fieristico articolato, come a volte ho detto, a tre punte, tre realtà, tre poli: quello della Romagna, quello di Bologna, già realizzato con Modena e Ferrara, e l’altro che dovrebbe trovare come perno Parma, Reggio e Piacenza. È noto a tutti che quello del polo dell’Emilia centrale per noi è importante da sostenere anche perché noi siamo la piattaforma fieristica più importante d’Italia, se li mettiamo insieme, perché abbiamo una piattaforma di oltre 109 mila metri quadrati più 220 mila metri quadrati più 130 mila metri quadrati (Rimini, Bologna e Parma). Ho citato solo le tre grandi per far capire che a livello nazionale ci sono oltre 450 mila metri quadrati di aree fieristiche che sono un riferimento certo per l’economia italiana, oltre che per l’economia dell’Emilia-Romagna. Ovviamente non riprendo tutta la risposta perché gliel’ho consegnata ma voglio toccare due punti. La difficoltà di arrivare, nonostante noi attraverso ERVET avessimo delle azioni di Piacenza e ovviamente con l’entrata nella Fiera di Parma, per costruire questa opportunità, gli incontri sono stati fatti lo scorso anno per cercare di sbloccare una partita che era legata a una questione di problematicità che la Fiera di Reggio Emilia aveva, abbiamo anche scritto una lettera di disponibilità in raccordo con Parma, era il primo embrione di una strategia per costruire il famoso polo dell’Emilia centrale, c’era una disponibilità un po’ attenta e prudente di Fiere Parma, comunque ho scritto una lettera a Fiere Reggio per verificare se c’erano le condizioni di avere il quadro per investimenti, non ho ricevuto risposta da Reggio per il semplice fatto che Reggio ha deciso in autonomia di gestirsi questo punto e di farsi una propria strategia. In quella dinamica noi abbiamo cercato di continuare a tenere il filo delle relazioni ed è ovvio che sia per quanto riguarda EXPO 2015 sia per quanto riguarda il tavolo regionale sull’EXPO 2015 che noi abbiamo e che abbiamo già coordinato mettendo anche risorse economiche importanti per coordinare quell’aspetto, stiamo lavorando anche per creare una filiera nei sei mesi dell’EXPO valorizzando tutti i sistemi fieristici e i brand più importanti della nostra regione, quindi sarà un richiamo che in quei sei mesi noi faremo con anche fiere straordinarie che non erano a scadenza 2015 proprio perché riteniamo di poter richiamare tutti i turisti e tutti gli addetti del business per cercare di venire anche in Emilia-Romagna. Stiamo lavorando in questa direzione, mi pare che ci siano gli spazi per ottenere questo risultato, il tavolo regionale fieristico sta lavorando in questa direzione, quindi noi siamo per valorizzare tutte le fiere di sistema e stiamo per realizzare il polo dell’Emilia centrale. Non sarà semplice perché ovviamente per diversi motivi ci sono un po’ ancora campanili che misurano una dimensione ancora troppo alta, bisogna fare uno sforzo perché l’unione fa la forza e in questo momento noi dobbiamo andare nella direzione di valorizzare attraverso il perno di Parma le fiere di Reggio e di Piacenza e quindi creare nuove opportunità ed evitare altre concorrenze, perché alla fine il risultato è che se ci sono le alleanze si costruisce una piattaforma strategica mentre se non ci sono il rischio è la rincorsa alla caccia alla fiera, che non aiuta nessuno e crea indebolimenti sui territori. Noi vorremmo fare e sviluppare una vera alleanza.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Muzzarelli.

Diamo la parola al consigliere Pollastri per la replica. Le ricordo che ha due minuti. Prego.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Dalla risposta dell’Assessore evinco la fondatezza di questo mio quesito perché nella risposta - analizzerò nel dettaglio la risposta scritta - dà l’idea di questo sforzo che si sta facendo per cercare di fare sistema, di fare squadra, di fare unione per cercare, al di là dei bilanci di ogni singola fiera provincia per provincia, di guardare con sostegno e collaborazione a tutte le istanze che pervengono dal territorio per poter produrre un risultato finale. Qual è, colleghi, il risultato finale di un’operazione, Assessore, sulla quale insistiamo, vigileremo, controlleremo e la sproniamo ad andare avanti sulla quale però evidentemente non abbiamo ancora delle certezze? Attirare turismo, attirare turisti, nella nostra realtà emiliano-romagnola e sbloccare anche con questo legame di relazioni tra fiere e fiere e certamente Piacenza, proprio per la collocazione geografica.

Leggo testualmente nella risposta che "La posizione di Piacenza in relazione all’EXPO 2015 e le sue potenzialità in virtù della vicinanza geografica sono assolutamente condivisibili e si è, nel totale rispetto dell’autonomia, ritenuto preferibile un suo coinvolgimento nella rassegna universale in armonia con i progetti e le iniziative dell’intero territorio emiliano-romagnolo occidentale, quindi con le realtà di Parma e Reggio Emilia".

Vado alla conclusione per dire che seguirò, assessore Muzzarelli, eventualmente con altre richieste di informazioni, quanto l’operato che lei ha descritto in quest’Aula oggi per arrivare a dei risultati concreti, possa dare con indicatori, dati e quant’altro quei frutti che noi in un clima di assoluto controllo da parte dell’opposizione ma di costruttiva collaborazione auspichiamo in vista dell’evento EXPO 2015. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Pollastri.

Chiamo l’oggetto:

 

4772 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa le azioni da porre in essere per contrastare la prostituzione e per recuperare le vittime di tale fenomeno di sfruttamento.

 

Risponderà l’assessore Marzocchi.

Diamo la parola al consigliere Pollastri. Prego.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Esordisco dicendo, Assessore, che la prostituzione è il mestiere più antico del mondo, quindi non certo con questa richiesta in quest’Aula penso che lei possa avere la bacchetta magica per poter contrastare, anche perché non è propriamente nelle sue competenze, non tanto quanto il fenomeno in sé della prostituzione quanto lo sfruttamento della prostituzione e tutta quella giungla di microcriminalità o macrocriminalità che ruota intorno allo sfruttamento vergognoso di queste donne da strada. Purtroppo questo fenomeno non accenna a diminuire, ricordo di essere stato promotore come Consigliere comunale ai tempi del sindaco Reggi di un’ordinanza che poi il sindaco raccolse non certo per merito mio - fu sua autonoma la decisione - ma certamente anche con l’incalzare dell’opposizione perché Piacenza si era trasformata in certe zone in un vero e proprio quartiere a luci rosse con anche problemi di varia natura, problemi strettamente di viabilità e non solo quelli legati a reati correlati o anche a temi ahimè di carattere igienico-sanitario. Assessore Marzocchi, ho usato la veste dell’interpellanza e non dell’interrogazione perché in molte altre zone della regione questo fenomeno non accenna a diminuire e quindi è un interesse regionale. Va da sé che vi sono città chiaramente che si prestano maggiormente a questo tipo di fenomeno ma sicuramente un dato è certo, colleghi, ossia che vi è una recrudescenza della diffusione di questa pratica anche in zone addirittura centrali della città, prima d’ora mai interessate a questo fenomeno, anche ad esempio a Piacenza. Potrei, ma lo evito, dettagliatamente dire di più sul punto. Il Comune di Piacenza, conformemente a quanto stabilito dal regolamento di polizia urbana recentemente approvato dal Consiglio comunale, ha iniziato un’azione di contrasto al fenomeno comminando anche delle multe che probabilmente - faccio una battuta - spaventano di più i clienti che le prostitute stesse ma evidentemente è un tentativo per arginare, Assessore, il fenomeno. Questo intervento però rischia di non avere un concreto risultato, colleghi, se non quello di spostare le prostitute verso comuni limitrofi alla città, in una sorta di rimpallo in cui, anche da notizie sulla stampa locale, si vede, si sente e si apprende che gli stessi sindaci, signor Presidente, vicini alla città capoluogo di provincia lamentano questo tipo di situazione e temono che anche per effetto di questa ordinanza di essere invasi a loro volta da questo fenomeno di mercimonio. Considerato quindi che al di là del fattore di degrado urbano vi è una grave piaga socio-sanitaria, e qui scendo nel sociale, premesso che interventi tampone hanno lo stesso effetto dell’aspirina quando il malato è grave, quindi non hanno una risoluzione immediata che invece necessita, Assessore, un intervento coordinato e deciso di contrasto, mi ricordo che qualcosa del genere era nel vostro programma elettorale, se non ricordo male negli indirizzi di mandato, anche se ormai ho un po’ la memoria corta, ma mi sembra di ricordare che qualche progetto fu varato anche dal suo Assessorato e per questo motivo, partendo da Piacenza ma estendendo il tema anche ad altre città e altri territori che soffrono di questa situazione, in che modo la Regione ritenga di doversi impegnare per coordinare i comuni, gli enti locali della nostra regione, al fine di definire un progetto unico omogeneo di contrasto alla prostituzione da strada, evidentemente qui il profilo umano e sociale del recupero di queste povere vittime dello sfruttamento, magari partendo già da un accordo che citavo e che avevo nelle mie ricerche fatto, del progetto "Oltre la strada", se si intenda fornire agli enti locali strumenti anche economici necessari - capisco nelle pieghe del bilancio e nella difficoltà delle risorse, ma questo è un tema assolutamente molto sentito - al raggiungimento di questo obiettivo che io segnalo oggi alla Giunta regionale nella persona dell’Assessore competente. Quindi chiedevo se avete un’idea, un programma, se ne avete parlato in Giunta, se conoscete i dati, se sapete le difficoltà che ci sono, al di là dei progetti già in essere, se pensate che questa mia richiesta di misure e di interventi possa essere una richiesta fondata, e qui vorrei anche una risposta sotto il profilo politico dall’Assessore. Ha presente bene il tema, Assessore, al di là che io glielo rappresenti in Aula, ha qualche idea sul punto, magari qualche novità? Credo sia un’occasione anche per lei in questa sede ufficiale, che è il massimo organo di indirizzo politico e di controllo delle politiche della nostra regione, abbia modo di riferire all’Aula su un tema che non interessa solo Piacenza ma tutto il territorio regionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Pollastri.

La parola all’assessore Marzocchi. Prego.

 

MARZOCCHI, assessore: Grazie, presidente. Consigliere Pollastri, grazie della sollecitazione. Comincio dicendo che parliamo di tratta e sfruttamento sessuale e non di prostituzione in generale; sono due cose diverse perché anche le competenze sono diverse. Lei ricorda bene citando "Oltre la strada" perché è stato il primo progetto che questa Regione ha fatto nel 1996 quando ancora in Italia non ci si occupava di questo argomento e di questa tematica e nel 1999, quando c’è stata la prima legge sull’immigrazione, "Oltre la strada" ha avuto un riconoscimento giuridico con l’articolo 18 della legge che riconosce la necessità di presa in carico per tratta da sfruttamento sessuale, per cui la filiera si riconduce. Oggi dopo tanti anni abbiamo lasciato il nome del progetto perché ci sembrava significativo, ma quello che noi abbiamo è un sistema organizzato degli interventi su tutto il territorio regionale, un sistema strutturato e continuativo dal 1996 a oggi. Si chiama ancora "Oltre la strada" ma è il sistema regionale degli interventi e nel sistema regionale si ricomprendono gli interventi di carattere sociale, socio-sanitario e portati avanti con la nostra modalità dove c’è una responsabilità dell’ente pubblico centrale, una collaborazione con gli enti pubblici locali e una forte interazione con i soggetti e le associazioni che noi chiamiamo del terzo settore. Questo è il sistema con una forte integrazione tra le forze dell’ordine, le prefetture, la magistratura ovviamente, tutte le parti sociali, gli uffici del lavoro e i sindacati. La Regione Emilia-Romagna promuove le azioni con funzione di indirizzo e coordinamento degli interventi di contrasto in ambito regionale e la rete istituzionale degli enti pubblici invece coordina gli interventi che sono realizzati sui territori. Al momento la rete è coordinata e istituzionalizzata nelle nove province del territorio, a Rimini la coordina l’ASL e negli altri territori la coordina il Comune. A questa rete partecipano soggetti pubblici, privati, gli enti locali sono attuatori dei progetti, sottoscrivono convenzioni, stipulano altre forme di collaborazione per la gestione dei propri progetti territoriali oppure anche di altri che si riconoscono con le convenzioni. Le azioni riguardano la prevenzione socio-sanitaria, la messa a conoscenza dei diritti delle persone che sono sfruttate e che si prostituiscono su strada, ma in questi ultimi anni anche negli appartamenti (è un nuovo modo di intervenire). Nel primo caso l’intervento viene portato avanti con delle unità di strada che girano sui territori per incontrare le persone, per quanto riguarda la prostituzione al chiuso (in appartamenti) abbiamo in atto un progetto molto innovativo che si chiama "Invisibile" - troverete tutte queste cose sul nostro sito - che è stato particolarmente premiato anche dal livello nazionale, che ha degli strumenti di intervento che ovviamente non sono per strada. Facciamo percorsi individuali di presa in carico, di fuoriuscita, di inserimento e di accompagnamento giuridico, sociale e socio-sanitario e facciamo anche mediazione sociale e lavoro di comunità. Trattiamo non solo lo sfruttamento sessuale ma anche quello lavorativo, che è decisamente presente anche sul nostro territorio (accattonaggio), ho tanti numeri da darle perché abbiamo un osservatorio - non glieli leggo tutti perché non ce la farei - conosciamo il fenomeno nei numeri perché collaboriamo con le prefetture, con gli organismi della giurisdizione, abbiamo dei tavoli integrati - sostanzialmente quelli dell’ordine pubblico - che trattano anche di questo argomento e sappiamo anche quanti interventi facciamo e a quali persone ci rivolgiamo, quindi le darò conto. Sono veramente tanti, lei se ne renderà conto.

Per quello che riguarda i finanziamenti, perché un sistema va finanziato e strutturato, verremo in Commissione anche quest'anno con il riparto del fondo sociale e troverete anche lì l'importo dedicato. Il sostegno economico di questa azione di sistema tra nazionale e locale è garantito da tre ordini di finanziamento: nel 2013 l'esborso economico è stato di più di 2 milioni di euro e sono stati erogati in parte dal Dipartimento delle pari opportunità (794 mila), in parte dal fondo sociale regionale con i piani di zona (414 mila), in parte dal cofinanziamento degli enti locali (366 mila), in parte dal fondo sanitario regionale (330 mila) che fa degli interventi anche di carattere sanitario e dagli enti locali (173 mila).

Quindi l'intervento è corposo, continuativo, strutturato, innovativo rispetto all'evoluzione del fenomeno, per cui quello che succede nella sua città avviene come coordinamento di tutto l'ambito territoriale, non solo del comune di Piacenza, ma anche dei territori circostanti, perché sappiamo bene che non si può lavorare territorio per territorio, ma bisogna lavorare di concerto.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Marzocchi.

Consigliere Pollastri, a lei la parola per la replica, le ricordo che ha solo un minuto. Prego.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Devo dire che l'assessore si è preparata bene all'interrogazione, non lo dico ironicamente, perché, in effetti, le domande che volevo porre e richiedere in controreplica erano proprio quelle sul dato finanziario e lei mi ha detto che ci sono dei progetti, mi ha dato anche dei numeri e anche dei dati di questi progetti finanziati, quindi mi ha dato tutti i dati del fenomeno. L'unica cosa che poi chiederò, e avremo spiegazioni in merito, è come mai a Rimini vi sia l'ASL che gestisce questo tipo di progetti in altri i comuni. Comunque era importante, secondo me, assessore, che l'Aula avesse un'informativa ai dati sulla prostituzione, ma intendevo anche il fenomeno della tratta naturalmente, parlavo di prostituzione in senso generale...

 

PRESIDENTE (Aimi): Consigliere Pollastri, ha esaurito il suo tempo.

 

POLLASTRI: Annuncio che il sottosegretario Bertelli mi ha chiesto la cortesia di ritirare le due interpellanze per dare modo di proseguire la discussione sulla comunicazione della Giunta e del Presidente Errani sul tema dell'alluvione...

 

PRESIDENTE (Aimi): Rinviamo le interpellanze, consigliere Pollastri.

 

POLLASTRI: Chiedo che le mie due interpellanze me le aggiorniate alla prossima seduta perché ritengo importante andare avanti.

 

Interpellanze oggetti 4551 - 4606 - 4550 - 4561

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Aimi): Le sue interpellanze 4551 e 4561 vengono rinviate, consigliere Pollastri. Tra l'altro dobbiamo rinviare anche la 4606 e la 4550 perché gli assessori Lusenti e Peri sono assenti giustificati e in Aula non vedo il consigliere Favia e neanche il consigliere Naldi, quindi vengono tutte rinviate.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

PRESIDENTE (Costi): Riprendiamo i lavori rispetto alla comunicazione della Giunta relativamente all'alluvione che ha colpito il Modenese.

 

OGGETTO 5015

Comunicazione della Giunta relativamente all'alluvione che ha colpito il Modenese

(Continuazione discussione e conclusioni)

 

OGGETTO 5021

Risoluzione proposta dalla consigliera Donini per esprimere solidarietà alla popolazione modenese colpita dall'esondazione del fiume Secchia, chiedere al Governo ed al Parlamento interventi e risorse per la messa in sicurezza del territorio ed il sostegno alle zone colpite e per impegnare la Giunta a porre in essere azioni di manutenzione straordinaria e di contrasto del rischio idrogeologico

(Ritiro)

 

OGGETTO 5026

Risoluzione proposta dalla consigliera Noè per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad ottenere, a seguito della rottura dell'argine del fiume Secchia, la dichiarazione dello stato di emergenza, la sospensione di tutte le scadenze fiscali e delle rate di mutui bancari in capo ai soggetti danneggiati

(Dichiarazioni di voto e approvazione)

 

OGGETTO 5054

Risoluzione proposta dai consiglieri Leoni, Bazzoni, Aimi, Bartolini, Bignami, Filippi, Lombardi, Pollastri, Alberto Vecchi, Villani, Manfredini, Cavalli e Malaguti per impegnare la Giunta a garantire un indennizzo del 100% ai danneggiati dall'esondazione del fiume Secchia e ad attivare la procedura per richiedere la "no tax area"

(Dichiarazioni di voto e reiezione)

 

OGGETTO 5055

Risoluzione proposta dai consiglieri Luciano Vecchi, Pariani, Monari, Riva, Paruolo, Grillini, Marani, Barbati, Bonaccini, Donini, Meo, Sconciaforni, Mumolo, Montanari, Serri, Zoffoli, Casadei, Ferrari, Mazzotti, Barbieri, Pagani, Mori, Moriconi, Carini, Garbi, Naldi, Piva e Fiammenghi per esprimere solidarietà, vicinanza e sostegno alle popolazioni modenesi colpite dall’alluvione del 19 gennaio 2014

(Dichiarazioni di voto e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Siamo in dibattito generale e si erano iscritti il consigliere Defranceschi e il consigliere Aimi.

La parola al consigliere Defranceschi.

 

DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Abbiamo dato il benvenuto a questo ennesimo dibattito sul disastro annunciato che come al solito viene spacciato semanticamente come "emergenza". E è l'ennesima volta che lei, assessore, è costretta a fare un elenco di cifre, di numeri (da un lato, i numeri della prevenzione; dall'altro, i numeri degli interventi) e a dire come velocemente ci siamo messi in moto, quante persone hanno partecipato. Immagino che anche per lei sia diventata una litania poco simpatica.

Fa impressione sentire questi numeri, come fa impressione sentire i milioni di euro che costano queste emergenze, che costa la prevenzione, allora dobbiamo cominciare anche a dirci qualche verità e a porci qualche dubbio, perché questi milioni di euro, che, ripeto, fanno impressione nella situazione globale, bisognerà prima o poi capire se li abbiamo spesi male o se sono sempre troppo pochi, perché da un lato ci ritroviamo, come lei dice, con il nostro Presidente del Consiglio in prima linea, che poi è lo stesso che ci deve dare i finanziamenti (tra l'altro, è sempre del suo stesso partito, ma questi sono dettagli), e, dall'altro lato, non possiamo, tutte le volte che facciamo il bilancio, lamentarci che non ci sono i fondi e poi ogni qualvolta le opposizioni o la società civile fanno l'obiezione che non c'è la manutenzione, lei giustamente difende l'operato anche delle strutture territoriali e ci dice che la manutenzione c'è, che la prevenzione c'è, che il controllo c'è. Bisogna che su questo troviamo anche un accordo di parole e magari cominciamo a chiederci a cosa servano tutti i vari servizi visto che adesso andiamo ad istituire un nuovo comitato, a cosa servano i servizi AIPO, a cosa servano i servizi tecnici di bacino, perché non è possibile che tutte le volte ci troviamo, di fronte a fatti che sono probabilmente nel rango della normalità, a parlare di emergenza e di calamità naturale.

È emergenza il fatto che non piova a luglio e allora c'è la siccità; è emergenza che piova ad aprile o che nevichi a febbraio, o che, se non nevichi a febbraio, a gennaio piova e forse arrivino le alluvioni; quando piove, incredibilmente la calamità è che ci sono alluvioni e frane. Ha tutto di un quadro biblico al quale mancano le cavallette, che ha già citato Favia. Ma nei racconti mitici esistono anche le Cassandre e le abbiamo anche noi: sono i semplici cittadini che avevano già denunciato, senza avere nessuna risposta dai servizi tecnici, il fatto che negli stessi punti il fiume fosse già straripato. Allora, siccome, come diceva il consigliere Luciano Vecchi, noi non siamo idraulici della domenica, né io, né l'assessore, né il Presidente Errani siamo competenti in materia, cosa facciamo noi che non siamo competenti in materia? Andiamo ad ascoltare chi lo è. L'altro giorno leggo di un geologo dell'Università di Modena, che non conosco, che dice a riguardo della Cispadana che: "il progetto autostradale mostra un tracciato che taglia ortogonalmente l'orografia, presentando, quindi, un'alta incidenza sul sistema idraulico superficiale. La realizzazione prevista aggrava la situazione di drenaggio naturale soprattutto nei casi specifici di eventi estremi, introducendo un pericoloso effetto diga". Di questo non c'è traccia nel progetto della Cispadana, perché noi siamo molto bravi a piangere dopo, meno a preoccuparci prima, forse perché ci sono interessi superiori.

Le Cassandre sono anche gli agricoltori delle cantine di Lambrusco che ciclicamente, come in una fase biblica, vedono allagati gli stessi campi, le stesse cantine da anni. Il problema è sempre lì ed è sempre lo stesso da anni in quanto le inondazioni avvengono sempre negli stessi punti.

Allora prima o poi dobbiamo chiederci se i piloni della TAV o il metanodotto hanno prodotto qualche danno locale perché non è possibile che sia sempre colpa solo delle nutrie. Dobbiamo chiederci come mai per anni ci avete raccontato che servivano e servono sempre delle casse di espansione, perché le casse di espansione avrebbero impedito questi fenomeni. Se ne fanno ovunque, tutti ci hanno guadagnato meno che la sistemazione idraulica dei fiumi, come vediamo; ci hanno guadagnato sempre e ovviamente i cavatori. A questo proposito, visto che l'invoca il consigliere Filippi, faccio notare che di questi interventi di emergenza che vengono fatti nei fiumi non abbiamo neanche la contezza dei metri cubi perché non vengono inseriti nei piani delle attività estrattive a livello provinciale. Dobbiamo chiederci se per la sistemazione idraulica e il dissesto idrogeologico le opere che facciamo sono poi efficaci, perché, ripeto, non possiamo ogni sei mesi ripresentarci a parlare delle stesse cose. Dovremo prima o poi chiederci se la cementificazione di questo territorio ha qualche effetto su quello che sta accadendo; se le falde non riescono più ad assorbire quello che viene giù dall'Appennino e se vale la pena andare a scavare i nuovi pozzi a Cognento; se gli studi delle grandi opere che vengono fatti sono sufficienti, se prevedono queste cose, perché non è possibile che ogni volta gli impatti ambientali siano sempre imprevedibili, come nella variante di valico dove si stanno spostando in giù i piloni dell'autostrada ma nessuno poteva prevederlo perché qui la realtà è che nessuno è mai colpevole di nulla. Qui continuate a raccontarci che tutto è sempre stato fatto bene, che si fa la prevenzione, che si fa la manutenzione degli argini, che non c'è nessun problema, finché non piove ovviamente.

Allora quello che forse ci vorrebbe è un po' di autocritica, cercare di capire dove sono i veri problemi, come oggi lei ha detto ai giornali dicendo: vogliamo capire cosa è successo. Ma cerchiamo di capirlo un po' ad ampio raggio, non vorrei che davvero arrivassimo solamente, alla fine, alle nutrie, perché noi siamo stufi di sentire questi numeri, lei probabilmente è anche stufa di dirli, il Presidente Errani è stufo di andare sempre nelle stesse zone a rincorrere delle emergenze, ma ancora più stufi credo che siano i parenti di quelli che sono morti, gli sfollati, le aziende che hanno chiuso o che sono fallite e le migliaia che per un po' di sicuro saranno senza lavoro.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: La ringrazio, presidente. Innanzitutto voglio esprimere un ringraziamento mio personale, ma anche a nome del gruppo di Forza Italia, a tutti coloro che in questi giorni, in queste ore si sono prodigati per far sì che i danni di questa alluvione rientrassero, mi riferisco ai Vigili del fuoco, ai militari, alle Forze dell'ordine, alla Protezione civile e ai volontari. Ovviamente un pensiero va anche a quella popolazione che, come si è detto e si ripetuto, ma mai abbastanza, dopo aver patito la tragedia del terremoto, adesso si trova in queste condizioni, sotto il fango, e oggi anche sotto la neve.

Credo che ci troviamo di fronte ad una situazione davvero anomala per la quale chiediamo al Presidente Errani che vengano approntate delle misure altrettanto straordinarie perché quello che è avvenuto in questi giorni non è altro che una cronaca di un disastro sostanzialmente annunciato, credo che sia evidente, chiaro e sotto gli occhi di tutti. L'evento che si è verificato non è stata la bomba d'acqua che è arrivata improvvisa, non siamo di fronte alle precipitazioni che ci sono state l'anno scorso, anno in cui abbiamo avuto delle precipitazioni record. Siamo nell'alveo di quella che potremmo definire sostanzialmente la normalità. È pur vero che abbiamo avuto lo zero termico a 1700 metri, il che significa che se in questa situazione ci fosse stato lo zero termico, come sostanzialmente c'è in questo periodo dell'anno, a mille metri, probabilmente non avremmo avuto questo scaricarsi di acqua dalla montagna, però siamo di fronte comunque ad una situazione che poteva essere controllata.

Oggi si è data la caccia ai responsabili, abbiamo provato ad addossare la responsabilità a qualcuno: c'è chi la scarica su animaletti più o meno simpatici, c'è chi raccontava qualche tempo fa che non si potevano stravolgere gli argini al loro interno perché si dovevano difendere i gamberetti di acqua dolce. Ne abbiamo sentite di tutti i colori. Fatto sta che dal 2003, almeno sui tavoli dei Consigli comunali e della Regione, insistono interrogazioni, richieste di intervento che sono state avanzate e portavate avanti dalla politica, direi, anche in maniera francamente del tutto trasversale. Non è nemmeno nulla di nuovo perché il Modenese purtroppo è una terra che è stata sempre considerata soggetta a questi rischi. Ricordo che anche anticamente, quando Cicerone definiva Mutina "splendidissima", c'era lo stesso problemi di natura idrogeologica, c'erano zone paludose. Ricordo che nel 53 a.C., quando ci fu la famosa battaglia che diede poi vita all'impero, che si svolse a Modena, c'erano paludi, c'erano zone nelle quali questa situazione era presente.

Ora che cosa dire? Innanzitutto molto semplicemente che la prima cosa che si sarebbe dovuta realizzare sarebbe dovuta essere l'innalzamento e il rafforzamento degli argini. Questa era la prima cosa da fare: innalzamento e rafforzamento degli argini. È stato fatto, non è stato fatto? Soprattutto, peraltro, nel luogo dove si è avuta la rottura dell'argine perché lì insiste (in Aula non è stato riferito, ma lo sappiamo dalle mappe idrogeologiche) un fontanazzo e quindi questo comporta e crea sicuramente una pericolosità e un rischio maggiore rispetto ad altre parti degli argini del fiume.

Inoltre c'è un altro aspetto: non sappiamo oggi qual è l'entità reale del danno che si è causato perché è difficile fare una stima, ma io temo purtroppo che alla resa dei conti i danni saranno di un'entità elevatissima. Tra l'altro si è colpito un settore, quello agricolo, che rappresenta il primario (campi, frutteti, vigneti, coltivazioni di verdure), oltre ai ricordati capannoni, alle piccole e medie imprese, alle abitazioni eccetera. Con questa esondazione abbiamo visto essere colpiti due prodotti tipici della nostra zona, mi riferisco alle uve del Lambrusco e alle pere DOC dell'Emilia-Romagna, pere che vengono prodotte nelle nostre campagne.

Ci troviamo, quindi, in una situazione davvero di enorme difficoltà ed è per questo, Presidente, che le chiediamo innanzitutto che il risarcimento di questi danni sia effettivo, reale e in tempi possibilmente contenuti, chiediamo che gli indennizzi arrivino al per cento per cento in questa situazione. Soprattutto chiediamo che, oltre alla proroga necessaria e doverosa dei pagamenti delle imposte e delle tasse, possa essere considerato quello che tutti chiedono: che queste zone, martoriate prima dal terremoto e poi dall'alluvione, vengano esentate. Non mi sembra di chiedere una cosa impossibile a lei che è il Presidente dei Presidenti, che può trattare a livelli alti con il Governo. Vede, noi non stiamo facendo polemica con alcuno perché non ci sono polemiche da fare in questa fase contro nessuno perché quello che è avvenuto non è un problema né di destra, né di sinistra. La soluzione che le chiediamo, Presidente, e che hanno richiesto anche in tanti in quest'Aula, ma la chiede la gente, è di vedere se è possibile esentare dal pagamento delle tasse le piccole e medie imprese, i lavoratori, coloro che vivono in queste zone. Non mi sembra per una nazione, perché non parlo solo dell'Emilia-Romagna, ma parlo anche del Governo nazionale, con il quale lei può autorevolmente trattare la questione, non mi pare una forzatura così grande visto ciò che è accaduto, visto quello che si è verificato prima con il terremoto, i morti, la distruzione anche di un settore come quello agroalimentare in queste zone. Non mi pare una follia chiedere che venga considerata una "no tax area", anche perché rinviando il pagamento delle tasse, rinvieremmo solamente un problema perché nel momento in cui queste dovranno essere pagate, rappresenteranno un ulteriore danno e forse potrei dire anche una beffa. Oltre alla situazione del terremoto e oltre a quella di questa alluvione, le persone che vivono in queste zone si troverebbero a dover affrontare anche il pagamento di debiti effettivamente molto alti.

Quindi: investimenti per il rafforzamento degli argini dei fiumi, guardare meno alla riuscita di una pista ciclabile sull'argine che porta comunque alla sua diminuzione in termini di altezza e dare una grande attenzione alle opere necessarie per il rafforzamento e per l'innalzamento degli argini.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Aimi.

Non ho più nessuno iscritto in dibattito generale.

Il Presidente Errani ha chiesto intervenire in conclusione del dibattito generale. Ne ha facoltà.

 

ERRANI, presidente della Giunta: Grazie, presidente. Colleghe e colleghi, abbiamo fatto un dibattito importante, ho ascoltato con grande attenzione tutte le posizioni che sono emerse. Cercherò di dare alcune risposte, soprattutto di tracciare un percorso. Ho apprezzato le dichiarazioni, almeno in via di principio, e le condivido, secondo le quali non ci sono ragioni né di strumentalizzazioni, né di polemiche strumentali. Anch'io cercherò di andare al sodo.

Mi unisco alle parole che avete avuto tutti di apprezzamento del lavoro fatto da chi è intervenuto, Forze dell'ordine, Protezione civile, volontari, Vigili del fuoco, Esercito, in un coordinamento che rimane un valore importante. Non vorrei dover fare questi apprezzamenti, però che questo sistema abbia dimostrato efficacia in una situazione così difficile... io non sono ingegnere neanche la domenica, tuttavia vi assicuro che gestire questo evento è stato molto complesso e in una gravissima situazione siamo riusciti a fare anche cose importanti: difendere le aree industriali di San Felice, di Camposanto, difendere gli abitati di quei paesi. Quella zona si chiama Bassa e sono arrivati 13 e oltre milioni di metri cubi in un'area dove sostanzialmente le altitudini del territorio portavano l'acqua esattamente, nel profilo del terremoto che ha coinvolto i Comuni modenesi. Ricordiamo anche che c'è un disperso che si era dedicato ad un'azione di soccorso.

Vorrei adesso cercare di dire con chiarezza tre cose. La prima. Sono bene e sappiamo bene tutti, lo avete detto e avete ragione, che siamo di fronte ad una situazione che, con la sovrapposizione del terremoto, mette quelle popolazioni in una condizione pesantissima di disagio, di preoccupazione e di protesta. E la protesta e il disagio e la preoccupazione di quei cittadini io le comprendo fino in fondo. Non mi avete mai sentito, neanche prima di questa alluvione, polemizzare su niente. Approfitto per dire anche che l'auto-organizzazione dei cittadini è una cosa per me sempre utile, anche quando c'è dialettica, non è assolutamente un problema, anzi, serve. Questo è l'atteggiamento che noi abbiamo avuto e che avremo sempre, anche quando discutere diventa difficile e impegnativo, perché questo è il nostro compito e così continueremo a fare.

Questo potrebbe essere un punto che condividiamo tutti perché è oggettivo: noi stiamo sottolineando una specificità e un'unicità nazionale. La sovrapposizione tra il terremoto e questo evento profila la situazione di questo territorio come una situazione esclusiva, che dunque, come ho avuto modo già di dire, ma lo ribadisco, non si colloca dentro le procedure ordinarie in relazione alle alluvioni, alluvioni che sono innumerevoli, come sapete, in questi mesi nel territorio nazionale. Questo ragionamento è quello che ci ha consentito di avere un primo provvedimento dal Governo, che non sarà certamente esaustivo, ma è molto importante: quello del rinvio di tutti i pagamenti per tutti i comuni. Non c'è la consigliera Noè…

 

(interruzione della consigliera Noè)

 

Chiedo scusa, consigliera, ma dentro al provvedimento ci sono anche le frazioni di Modena. La cosa importante è che quel decreto è integrativo e continuativo al decreto 74 sul terremoto. Questo è il primo punto, il nostro riferimento fondamentale, perché qui c'è una situazione specifica che va affrontata con metodologie, procedure e scelte specifiche. Per noi il riconoscimento pieno di tutti i danni dell'alluvione ai beni mobili, soprattutto ai beni mobili (perché sapete che, a differenza del terremoto, qui i danni strutturali pensiamo che siano minimi, quindi parliamo soprattutto di danni ai beni mobili) quelli certificabili (le auto, i magazzini, i macchinari) ma anche quelli non certificabili (le abitazioni dei cittadini) debbono trovare una piena corrispondenza e dobbiamo trovare una strada rapida. Su questo siamo già, vi assicuro, ventre a terra impegnati, perché è giusto, perché è equo; continuiamo a non lamentarci ma a chiedere ciò che è giusto, cercando anche procedure snelle perché una cosa è riparare danni infrastrutturali, che richiedono una procedura, un'altra cosa sono i danni ai beni mobili, e su questo siamo già impegnati.

Voglio fare una sottolineatura onde evitare fraintendimenti. Quando io parlo di danni alle imprese, parlo dei danni di tutte le tipologie di impresa, avendo ben consapevolezza che una cosa è l'agricoltura, che ha subito un colpo pesantissimo (ci sono stati allevamenti che abbiamo, per fortuna, con l'Esercito, la Protezione civile, aiutato a gestire, con anche un buon risultato, un ottimo risultato) perché lì c'è la pera IGP, perché lì c'è il Lambrusco, perché lì ci sono coltivazioni che possono essere compromesse; altra cosa sono i commercianti e i loro magazzini e i loro negozi, altra cosa sono le imprese. L'ho sottolineato per evitare che ci siano equivoci: parlo di tutte le imprese e parlo dei danni per le abitazioni. Io penso che ci riusciremo, in ogni caso questo è il mio impegno e questa è la posizione del Governo regionale nel rapporto con il Governo nazionale.

Secondo. Studiamo fiscalità di vantaggio. Fiscalità di vantaggio, non che nessuno paga le tasse, perché questo non sta in nessuna norma, ma dobbiamo studiare forme di fiscalità di vantaggio e verificare se è possibile farle passare. Penso, in primo luogo, alle piccole e piccolissime imprese, che sono sottoposte a grandi stress.

Terzo. Occorre un piano straordinario di messa in sicurezza del nodo idraulico modenese.

Ora, qui si è concentrato il dibattito, al quale non voglio sfuggire. Prima però una premessa. Per quanto mi riguarda, condivido la sollecitazione che ci ha fatto questa mattina la consigliera Noè. Consigliera, guardi, per quanto mi riguarda, non gioco a ping-pong con le responsabilità, non ci ho mai giocato. Se potessi esprimere un concetto, forse vado oltre il mio livello di responsabilità. Certo, lo considero il rimpallo di responsabilità, lo sport più diffuso in questo Paese, molto più del calcio, lo considero un problema tra i principali delle difficoltà del nostro Paese, quindi non lo pratico.

Ebbene, facciamo un'operazione di trasparenza e verità, come molti di voi hanno giustamente chiesto. Sono io che ho chiesto di fare questa commissione sulla rottura dell'argine, ed ho chiesto di garantirne la terzietà, anche perché, visto che oramai tutti partecipiamo, dopo che il consigliere Favia ci ha aperto la strada, alla rete…

 

(interruzione del consigliere Favia)

 

…è una battuta, consigliere, abbiamo visto già che in rete si era aperto questo tipo di dibattito: "sì, faranno un'analisi, ma sceglieranno le persone che andranno bene".  Nessuno ha detto che il nodo idraulico del Po non sia un tema delicatissimo, su cui ci sono studi, per la verità, progetti, accordi di programma - ai quali arriverò -, ed è la criticità che molti consiglieri hanno sottolineato. Ma qui è successo qualcosa che io non mi sento, per questioni di responsabilità, di lasciare alla fatalità o a una nutria o al problema generale del nodo, perché qui è successa, nell’ambito del problema generale del nodo, una cosa che dobbiamo capire, che io voglio capire: perché l'argine si è rotto? Perché? Non so se riesco a spiegarmi, e non perché voglia escludere tutto il lavoro, lo studio, le analisi, i progetti sul nodo idraulico di Modena, ma perché ho bisogno di una risposta specifica, e sapete perché? Perché se questa risposta specifica, a proposito di quanto diceva il consigliere Defranceschi, mi dicesse che ci sono altri tipi di problemi, cambieremmo la strategia su quei punti. Non possiamo rimanere nell'incertezza. E non basta solo il ragionamento della manutenzione, che peraltro, paradossalmente, proprio nel punto in cui l'argine si è rotto, si era fatta, come dimostrano le fotografie, eccetera. 

Ecco perché per la formazione della commissione, con riferimento alla quale ho chiesto ai rettori - delle Università della regione, mi sono rivolto anche all’Università di Padova, che ha un expertise molto qualificato sui problemi idraulici e idrogeologici - chiedendo loro di scegliere,non io, i professionisti competenti per vedere di riuscire ad avere queste risposte.

Nel frattempo, ho avviato immediatamente la perlustrazione, la verifica sugli argini, utilizzando, al di là delle competenze, tutte le forze disponibili, dai volontari formati, all’AIPO, ai servizi di bacino, a tutti i soggetti, facendo una mobilitazione straordinaria anche degli ingegneri che vengono da altre regioni, perché sapete che AIPO - l'avete detto - è un'agenzia interregionale.

Dopodiché, debbo dire due cose in generale, anzi nello specifico. In primo luogo, dopo la mozione approvata da quest’Assemblea, non siamo stati con le mani in mano. Ci tengo a dirlo, sia chiaro! Sono stati fatti gli investimenti, peraltro, consigliera Noè, lei ha detto che non era stata fatta manutenzione, perché, secondo me, le hanno dato un'informazione errata, perché invece la manutenzione, con interventi sugli argini, sia del Secchia, sia del Panaro, sempre dopo il luglio del 2012…

 

NOÈ: Ho parlato con la vostra struttura.

 

ERRANI: Certo, ma sono verifiche che abbiamo fatto puntualmente. La manutenzione è stata fatta, non siamo stati con le mani in mano! Il nodo idraulico, dopo l'accordo di programma, ha avuto una serie di interventi per complessivi 20 milioni di euro. Tra i quali - a tal proposito, consigliera, debbo fare una precisazione - anche un intervento sulla cassa del Panaro e sulle paratoie della cassa del Panaro, che sono state - non sempre le casse d'espansione risolvono i problemi, ma in questo caso sì - decisive per gestire il sistema idraulico, abbassare il Panaro, consentire così di aprire le porte vinciane, altro intervento fatto, del Navile, che in questo modo poteva scaricare, risolvendo così una delle nostre preoccupazioni, che era Modena, perché c'era l'effetto ritorno, con l'acqua che ritornava verso Modena.

Questi interventi, quindi, sono stati fatti. Dunque possiamo dire: è tutto a posto? Certamente, no. Dobbiamo fare la verifica delle cose da fare? Certamente, sì. Qual è il problema? Ma saremmo irresponsabili se non reagissimo così ad un evento del genere, peraltro per come siamo fatti.

Adesso, però, dobbiamo intenderci: non siamo stati con le mani in mano.. Inquadriamo la questione, e lo facciamo non per dare colpe, la inquadriamo per sapere dove siamo. È utile, vedete. La situazione è molto semplice. Che bisogna intervenire, che tutto il sistema del Po abbia bisogno di investimenti ingenti, e che questi investimenti non siano finanziati sul piano nazionale è fuori discussione, è un dato oggettivo.

Vorrei anche ricordare che l’AIPO è una agenzia interregionale, che funziona con i finanziamenti regionali per i sistemi di finanziamento e per i sistemi di investimento che le diverse regioni autonomamente decidono di fare, e che per la messa in sicurezza degli argini e quant’altro funziona con la legge n. 152, cioè con i finanziamenti nazionali.

Il consigliere Favia ha chiesto se avevamo avuto una segnalazione da parte di AIPO. Ebbene, AIPO ci ha detto che non è in grado di completare il piano che abbiamo già fatto a causa dei soldi, tant'è che a più riprese l'assessore ed io stesso, in questi mesi, abbiamo scritto, almeno perché l'informazione sia lineare. Peraltro, è anche accaduto che, con un provvedimento, immediatamente prima di Natale, il Ministero dell'Ambiente ha chiesto di presentare progetti per la messa in sicurezza, che la Regione ha inviato mettendo come priorità quei 19 miliardi ulteriori di investimenti sempre sul nodo idraulico di Modena, prima dell'alluvione. Non so quante regioni in quei tempi … comunque noi l'abbiamo fatto. Che cosa voglio dire? Voglio dire che c'è una programmazione, c'è la programmazione fatta dall'Autorità di Bacino, c'è l'accordo di programma condiviso dagli enti locali.

Tuttavia, se questo è successo, non ci accontentiamo, bisogna fare la verifica dei lavori fatti, per stabilire se funzionano o meno, che non possiamo fare noi qui. Quel che è certo, però, è che dal punto di vista tecnico bisogna fare una verifica per stabilire se quella strategia funziona o meno, o se ci sono delle lacune.

In secondo luogo, bisogna costruire un piano straordinario per accelerare, e lo presenteremo in tempi brevi, con date, investimenti e quant'altro, verificando quanto ci hanno detto sia il consigliere Favia sia il consigliere Defranceschi.

Per quanto riguarda la Cispadana, è in corso la verifica e la VIA. Sicuramente non mancheremo di sottolineare una verifica anche sul punto idraulico, non vi è dubbio, anche se, consigliere Favia, le assicuro che certi sopraelevati per governare il sistema dell'acqua quando esce non sempre sono negativi. …

 

(interruzione del consigliere Favia)

 

Non volevo raccontare ciò che abbiamo fatto, ma salvare un abitato e salvare un'area industriale, è importante, vero? Credo che, in tal senso, siamo tutti d'accordo. Se l'acqua non è arrivata a Camposanto, se l'acqua non è arrivata nella zone industriale di Camposanto, è perché l'abbiamo gestita così. Naturalmente, quando si deve decidere, anche di fare arginature provvisorie, c’è sempre un problema, perché non è che si hanno le risposte tecniche immediate, lo sapete tutti. Funziona o non funziona? È giusto o non è giusto? Quando si è sul campo a fronteggiate l'emergenza, bisogna decidere. Noi l'abbiamo fatto, ed è andata bene.

Ma voglio tornare all'impianto. Il problema è fare le verifiche, capire perché si è rotto l'argine. Accelerare i piani in essere, fatte queste verifiche, per mettere in sicurezza il territorio dal rischio idraulico. Le devo anche una risposta sul concetto di resilienza o cosiddetto rischio residuale. Oggettivamente, è un concetto scientifico. Qualsiasi progettazione, qualsiasi lavoro, qualsiasi intervento lavora sulla base di un rischio residuale, perché nessun tecnico al mondo dirà mai che non succederà mai più nulla. Si tratta, quindi, di un concetto su cui si lavora, in questo caso la scienza lavora sul tema dei nodi idraulici, perché è il modo migliore.

Debbo, inoltre, fare un ragionamento su AIPO. Ho già detto che cos'è AIPO e come funziona il sistema di finanziamento di AIPO. Condivido, quindi propongo anch'io, che si faccia in commissione consiliare, e se necessario in Assemblea, un confronto su che cosa (e come) ha fatto AIPO, dalla sua istituzione in avanti. Perché se c’è qualcosa che non va, essa va cambiata. Ed io ritengo che comunque dobbiamo avviare una riforma di AIPO, su tre punti. Riforma che deve essere recepita, perché sapete che AIPO è stata istituita attraverso una legge nazionale, dalle Regioni.

Il primo. Una diversa integrazione con il territorio, anche - e ci vorrà una norma in tal senso - integrando la vigilanza con i frontalieri, per esempio. Certo, trovando le forme, ma questa è una cosa importantissima, perché, come capite bene, non sarà mai possibile - diciamolo adesso per evitare di raccontare storie che non esistono - un presidio H24, millimetro per millimetro, del sistema arginale del Panaro, del Secchia, del Po, degli altri affluenti, del Parma. Non è possibile, questo è del tutto evidente, vero? Secondo punto: bisognerà quindi costruire un sistema intelligente, che sappia andare coraggiosamente al di là dei vecchi schemi di competenza e integrare. Terzo punto. Bisogna assolutamente riuscire ad avere un punto di sintesi condiviso da tutti i soggetti, autorità di bacino, regioni, enti locali, AIPO, su tutto, su tutto quello che si è fatto e su tutto quello che si fa. Questo lo metteremo su, prima ancora della norma, che deve arrivare, perché una norma ci vuole, ma lo metteremo su prima ancora della norma, perché è necessario ed indispensabile.

Infine, vorrei dirvi che noi siamo intenzionati a fare sul serio in modo trasparente e a guardare alle cose, per riuscire a dare una risposta vera. Io conosco bene l'urgenza e conosco bene le difficoltà delle persone. Credetemi, le conosco bene. In questo anno e mezzo, credo di essere stato più lì che qui. Se possibile, se pensiamo che questo non rappresenti una limitazione al nostro ruolo politico, evitiamo tutti di promettere o di pensare di fare promesse che non riusciremo a portare a casa. Ed aiutiamoci per ottenere i risultati, perché non sarà semplice, non sarà semplice neanche in Parlamento, quindi anche tutti voi siete chiamati ad impegnarvi in tal senso, da sinistra a destra, perché ogni volta che arriva un provvedimento sull’Emilia-Romagna - ma io lo capisco, perché la situazione del Paese è quella che è -, arrivano anche altre cose, altre emergenze.

Aiutiamoci tutti, dimostrando quella serietà che abbiamo sempre dimostrato di non chiedere ciò che non è giusto, ma visto che chiediamo ciò che è giusto, aiutiamoci tutti per i provvedimenti, che con un decreto dopo devono essere approvati dal Parlamento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, presidente Errani.

A questo punto, apriamo la fase delle dichiarazioni di voto, che - lo ricordo - riguardano le risoluzioni.

Colleghi, vi ricordo che la risoluzione 5021 proposta dalla consigliera Donini è stata ritirata, in quanto firmataria della risoluzione oggetto 5055.

Pertanto, rimangono la risoluzione oggetto 5026 proposta dalla consigliera Noè riguardante le azioni volte ad ottenere, a seguito della rottura dell'argine del fiume Secchia, la dichiarazione dello stato di emergenza, la sospensione di tutte le scadenze fiscali e delle rate di mutui bancari in capo ai soggetti danneggiati; la risoluzione oggetto 5054 proposta dai consiglieri Leoni, Bazzoni, Aimi, Bartolini, Bignami, Filippi, Lombardi, Pollastri, Alberto Vecchi, Villani, Manfredini, Cavalli e Malaguti per impegnare la Giunta a garantire un indennizzo del 100% ai danneggiati dall'esondazione del fiume Secchia e ad attivare la procedura per richiedere la "no tax area"; infine la risoluzione oggetto 5055 proposta dai consiglieri Luciano Vecchi, Pariani, Monari, Riva, Paruolo, Grillini, Marani, Barbati, Bonaccini, Donini, Meo, Sconciaforni, Mumolo, Montanari, Serri, Zoffoli, Casadei, Ferrari, Mazzotti, Barbieri, Pagani, Mori, Moriconi, Carini, Garbi, Naldi, Piva e Fiammenghi per esprimere solidarietà, vicinanza e sostegno alle popolazioni modenesi colpite dall’alluvione del 19 gennaio 2014.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno è iscritto a parlare… adesso è iscritta a parlare la consigliera Noè per dichiarazione di voto, ma prima non era comparsa…

 

(interruzioni)

 

Nomino gli scrutatori e poi do la parola alla consigliera Noè, con la quale mi scuso, ma se non compare la richiesta di intervento non la vedo.

Come dicevo, nomino scrutatori i consiglieri Casadei, Moriconi e Cavalli.

Prego, consigliera Noè, ha cinque minuti.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Chiedo scusa, forse ho premuto il tasto due volte, la prima mi sono prenotata, la seconda cancellata.

Queste risoluzioni, secondo me, sono tutte meritevoli di attenzione, proprio per quanto diceva poc’anzi il Presidente circa la necessità di fare gioco di squadra, soprattutto a livello governativo, su tutti i fronti.

Mi permetto di utilizzare questa opportunità, questo momento anche per replicare ulteriormente al Presidente, dichiarandomi quantomeno soddisfatta, laddove si è ravvisata l'opportunità di fare, all'interno di una commissione, un’audizione dei vertici di AIPO, ma soprattutto, come da richiesta che ho formulata poc’anzi, che questo confronto avvenga non solo ascoltando AIPO, ma credo che sia opportuno ascoltare anche i rappresentanti dei servizi tecnici di bacino. Questo confronto, cioè, deve coinvolgere anche i soggetti che oggi sono preposti a fare manutenzione ordinaria e straordinaria.

Mi fa piacere, comunque, che il presidente Errani abbia ravvisato la necessità di fare una riforma dell’AIPO, una riforma che, assessore, preveda un nuovo modo di fare sistema, perché quello attuale, come ho detto stamattina, effettivamente prevede tanti soggetti, ma sono dei soggetti che oggi non riescono a comunicare adeguatamente rispetto a tutto il lavoro che fanno.

A me interessa che l’AIPO sia riformata all’insegna di una diversa integrazione con il territorio, e che preveda anche il coinvolgimento dei frontalieri, cioè delle persone che quotidianamente presidiano il territorio, con un coinvolgimento che legittimi ulteriormente le segnalazioni che vengono fatte, anche perché non si può, a posteriore, sentirsi sempre dire: "ve l'avevo detto". Non ha senso!

Inoltre, come diceva il Presidente, è necessario arrivare ad un punto di sintesi, perché quando sono coinvolti tanti soggetti, alla fine ce ne deve pur essere uno che faccia un punto di sintesi. Non ho alcun dubbio che ci sia tutta la volontà di fare un lavoro che tende a dare una risposta vera, non so che cosa voglia dire, ma mi piace. Sono, tuttavia, preoccupata che, a posteriori, al di là di tutto ciò che è stato fatto, al di là di tutto ciò che non è successo, e ben venga che non sia successo, non posso prescindere dal fatto, assessore, che comunque in quel punto è successo un disastro, basta guardare le immagini. Possiamo dare qualunque giustificazione, ma comunque si è generato un disastro da un varco di poche decine di metri.

Per quanto riguarda le cause, mi sembra di capire che il presidente Errani e lei, assessore, vi siate resi disponibili per individuarle e ricondurle ai giusti responsabili. Ecco, per non scaricare tutte le responsabilità sulle nutrie, quelle povere nutrie, voglio dire qualcosa proprio a proposito delle nutrie. Presidente, sa perché, probabilmente, il tema delle nutrie viene in causa? Perché, purtroppo, le nostre politiche spesso hanno subito delle pressioni di natura ambientalista e animalista che oggi hanno generato uno stato delle cose che non è completamente monitorabile, e se glielo dice la Noè …

 

ERRANI: No, consigliera Noè, per dirla proprio giusta, ci sono delle norme, delle norme!

 

PRESIDENTE (Costi): Consigliera Noè, la invito a continuare, perché sta scadendo il tempo. Prego.

 

NOÈ: Sì, ma ci sono delle norme che possono essere anche sponsorizzate e possono rappresentare norme da ascoltare sempre di più in determinati contesti politici. A questo punto, mi ricollego al tema degli ungulati presenti sulle nostre colline: facciamo attenzione a queste pressioni troppo ambientaliste e troppo animaliste!

Presidente, mi auguro che quanto lei ha detto in termini di riforma abbia luogo; in prima battuta, io sono con lei, al suo fianco, perché voglio trovare le cause dell’accaduto, e voglio costruire con lei una riforma in capo all’AIPO e a chi altri di dovere, perché dobbiamo prima di tutto costruire un nuovo modo di fare sistema. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Filippi. Ne ha facoltà.

 

FILIPPI: Grazie, presidente.

Prima di fare la dichiarazione di voto, vorrei continuare l’intervento di questa mattina. I cittadini di fronte a un disastro del genere che, come ha detto giustamente il Presidente Errani, vede la sovrapposizione di un sisma a un’alluvione, a distanza di due anni queste zone sono state colpite sia dal sisma sia dall’alluvione. Tutti noi con i nostri riferimenti nazionali dobbiamo battere il chiodo, queste popolazioni vanno aiutate. Dicevo che i cittadini vogliono garanzie, vogliono che non accada mai più e vogliono comprendere e capire come mai l’apertura di una falla di novanta metri dalla quale sono usciti in pochissimo tempo 20 milioni di metri cubi di acqua abbia sommerso paesi interi. I cittadini vogliono capire chi risarcirà loro i danni, non vogliono il rimpallo delle colpe, vogliono sapere come e quando questi danni verranno risarciti. Stanno impostando - è una novità - un’azione collettiva che inevitabilmente si rivolgerà contro tutte le amministrazioni titolari della difesa del suolo, ed è la prima volta che ciò accade, è un aspetto nuovo che deve far meditare sulla necessità di provvedere con maggiore attenzione e in modo incisivo alla manutenzione del suolo, del territorio e delle opere di difesa, senza dover sempre ricorrere a interventi straordinari che avvengono comunque dopo le catastrofi. Quindi basta emergenza, basta errori politici. Il politico, come ho detto questa mattina, deve essere lungimirante e deve comunque evitare che accadano certe cose. Faccio un altro esempio connesso con i problemi delle alluvioni: ho detto cento volte in quest’Aula, e oggi è la centunesima, voi avete smesso di finanziare i piccoli agricoltori in montagna, il territorio della montagna è stato abbandonato, questo perché si continuano a finanziare i famigerati progetti di filiera che in montagna non possono funzionare, i problemi di valle si risolvono a monte, se non riprendiamo a lavorare il territorio di monte e non riprendiamo a finanziare l’agricoltura non risolveremo i problemi delle alluvioni. Lo dico e lo ripeto perché intervenire dopo, è comunque un danno per i fiumi, motivo di frane e alluvioni, tutto quello che quotidianamente ormai accade sui nostri territori. Sarebbe molto importante, come scritto nella nostra risoluzione, così come in quella presentata dalla consigliera Noè che appoggeremo, e non nel documento del PD che contrasteremo, prevedere l’esonero del pagamento dei contributi non solo per sei mesi, come mi pare sia stato già deciso, ma almeno per un triennio. Cerchiamo di insistere perché ci sia un triennio, poi saranno un anno o due anni, noi puntiamo al triennio di esenzione dalle tasse. Inoltre, per evitare la class action o azioni legali collettive è necessario che siano pienamente riconosciuti - non solo a parole - i danni subiti dalle famiglie e dalle imprese che hanno pagato fino a oggi le tasse, anche per la manutenzione dei fiumi e dei loro argini e oggi pensano di aver pagato per niente visto che la sicurezza degli argini non gli è stata garantita. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Filippi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bonaccini. Ne ha facoltà.

 

BONACCINI: Grazie, presidente. Siccome il dibattito è stato ampio e Luciano Vecchi per noi ha bene illustrato le ragioni e le motivazioni nel merito che ci hanno portato a presentare l’ordine del giorno ma più in generale anche un intervento da modenesi e conoscitori del territorio rispetto a quello che è accaduto, vorrei, senza addentrarmi né in polemiche né in ribattute su interventi che ho sentito - non tutti convincenti - dire cosa come centrosinistra e Partito Democratico chiediamo di impegno alla Giunta, posto che ovviamente va ribadita la solidarietà, la vicinanza e il sostegno alle popolazioni, agli amministratori così colpiti e ringraziato davvero uno straordinario sistema integrato tra le forze dell’ordine, le istituzioni, la Protezione Civile, i volontari che mi pare sia stato encomiabile ed encomiato anche dal prefetto Gabrielli nell’incontro con il Presidente Errani quando hanno ringraziato l’altra mattina tutti coloro i quali sono intervenuti, posto - ho parlato anche con i Ministri Delrio e Orlando - che l’impegno di fronte al Presidente Errani, al Presidente della Provincia Sabattini, ai sindaci di 19 milioni di euro per l’intervento strutturale sul nodo idraulico di Modena che verrà finanziato dal Governo in questo anno aiuterà a dare soluzioni ai problemi definitivi, che conoscevamo, e non a caso la Regione aveva già fatto richiesta prima purtroppo di quello che è accaduto e dall’altra parte nessuno sconto alla pretesa - bene ha fatto la Regione con le Università a muoversi in tal senso - di sapere perché è accaduto quello che non immaginavamo accadesse. Lo si deve alle popolazioni colpite, lo si deve ai cittadini tutti, lo si deve alle istituzioni preposte e lo si deve anche alla possibilità e all’opportunità che non accada mai più in un territorio, come diceva il Presidente Errani, che conosce ciò che credo che a memoria d’uomo nessuno ricordi, cioè due terremoti (uno devastante) un anno e mezzo fa e poi addirittura per quelle parti di comuni colpiti l’alluvione. Quello che noi chiediamo - lo voglio dire molto banalmente - è questo:

- nei prossimi giorni il Governo proceda all’approvazione della dichiarazione dello stato di emergenza. Lo abbiamo chiesto, lo pretendiamo e deve avvenire;

- tempi e modalità semplici e certe per risarcire tutti i danni che le famiglie, i cittadini e le aziende hanno dovuto subire. Bisogna che riparta presto l’economia e la vita di quelle comunità. Il Partito Democratico, ma credo di parlare a nome di tutto il centrosinistra, pretende che si finanzi fino all’ultimo euro per tutti coloro i quali hanno avuto un danno;

- si sospendano per tempi ragionevoli e prevedibili al di là di quanto ha approvato il Consiglio dei Ministri, cioè i sei mesi, le scadenze fiscali contributive per territori, famiglie e imprese danneggiate;

- si definiscano misure certe di fiscalità di vantaggio integrando quelle già contenute nella legge di stabilità 2014 e per le popolazioni colpite dal sisma di un anno e mezzo fa in grado di corrispondere alle nuove maggiori esigenze poste dalle imprese colpite dall’alluvione;

- si utilizzino tutti gli strumenti a disposizione per far fronte alla drammatica situazione delle imprese agricole danneggiate dove oltre ai danni raccolti appaiono in molti casi - veniva detto - compromessi impianti e strutture. È una priorità delle priorità;

- si chiariscano le norme vigenti in legge di stabilità laddove siano in grado di garantire la copertura per la sospensione del pagamento dei mutui per le abitazioni rese inagibili dal sisma e/o dall’alluvione, ovvero se invece è necessario, come diceva il Presidente, un intervento legislativo ad hoc;

- vadano escluse dal patto di stabilità - lo chiedevano a gran voce i sindaci nei giorni scorsi - le spese che i Comuni, le Province e la Regione dovranno sostenere per ripristinare infrastrutture, servizi pubblici, reti e vengano garantite le risorse adeguate per poterle realizzare;

- si arrivi finalmente all’adozione di provvedimenti legislativi che possano rispondere in modo univoco in tutto il Paese in caso di calamità naturali, favorire e sostenere la messa in sicurezza del territorio a partire da quella idraulica cercando di favorire finalmente la semplificazione del quadro legislativo vigente però dotarli di risorse adeguate.

Voglio su questo chiudere dicendo che il tempo, e mi auguro che il Governo Letta lo assuma anch’egli nelle priorità nella nuova agenda per il prossimo anno e per i prossimi anni, di un piano straordinario di interventi minimo decennale con risorse certe ogni anno per la messa in sicurezza dal punto di vista del dissesto idrogeologico di questo Paese, che è una delle emergenze più drammatiche. Credo sarebbe anche un modo per intervenire in un volano in quelle definite misure anticicliche per far ripartire l’economia di questo territorio. Noi voteremo ovviamente il nostro ordine del giorno e anche quello presentato da Silvia Noè, che credo abbia le caratteristiche di un punto di incontro e di intesa per provare a dare una mano affinché si esca dall’emergenza e si passi alla riattivazione del tessuto economico e civile.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bonaccini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Prima mentre ascoltavo il Presidente ho detto al mio collega Defranceschi a mezza voce che è un grande, nel senso che ascoltandola, Presidente, sembra che tutti torni. Sinceramente sono sempre molto affascinato per la sua arte oratoria e anche la sua concretezza nei discorsi, però dopo è come se ci fosse un granellino in mezzo e che qualcosa non torni. Ascoltandola sembra che sia l’amministrazione modello, però dopo cerco un attimo di riportare tutto nella realtà.

Io metto sul tavolo una cosa: due anni fa - non solo i cittadini - gli amministratori denunciano una situazione di estrema pericolosità, oggi ci troviamo davanti a un fatto grave che non è l’esondazione ma è un argine che è venuto giù. Non è possibile che adesso noi facciamo la Commissione, poi arriverà la relazione tecnica, perché ho il timore che anche stavolta - è un vizio italiano - alla fine della fiera ci saranno persone imbufalite con la politica, con la pubblica amministrazione, ecc. che magari avranno perso ricordi, si ritroveranno con rifiuti, topi e fango nella casa e sarà una tragedia umana per loro, come possiamo ben immaginare tutti, e non ci saranno colpevoli.

Non cerco il colpevole da dare in pasto al popolo - non mi interessa quello - però questo è un Paese in cui si tende un po’ a non individuare delle responsabilità precise, a nascondersi sempre dietro la complessità delle cose, la complessità c’è e, consigliera Donini, condivido che non si possa semplificare tutto ma attenti ai due estremi, perché quando ci si rifugia troppo dietro la complessità e non si danno risposte magari anche troppo severe ma chiare per i cittadini poi viene fuori l’estrema semplificazione che può fare anche danni più grandi, però attenzione a continuare con questo modo di gestire queste situazioni.

Gli anglosassoni non hanno questa modalità, saranno più inumani rispetto ai latini ma soprattutto sul tema della pubblica amministrazione agiscono in maniera un po’ diversa, quindi estrema attenzione perché se proprio voglio trovare un colpevole dal discorso del Presidente lo trovo nello Stato, quando si dice che i veri lavori per il 152 li fa lo Stato. No, perché andiamo a prendere un colpevole che è impalpabile o comunque lontano, e allora questo aumenta ancora di più la frustrazione, e parte lo scarica barile e quindi aumenta la frustrazione del cittadino in questo momento di cui tutti abbiamo contezza.

Io le rimprovero una cosa - gliel’ho già rimproverata - e non se ne è parlato né nella relazione dell’Assessore, che ho la sfortuna di averla sempre impegnata quando intervengo, né nella sua, che sono l’utilizzo dei fondi POR - FESR. Qui non si scappa. La Regione ha fatto una scelta politica, si può fare anche un benchmark semplice perché è comparabile con quello che hanno fatto altre regioni, abbiamo deciso di creare degli assi che non prevedevano questo tipo di investimenti, ed è una scelta nostra. Almeno di questo possiamo dire che forse dovevamo dare una priorità maggiore al tema del dissesto idrogeologico?

Mi si dice che i soldi li abbiamo messi con altri canali di finanziamento, ma questo lo so. Presidente, nel piano triennale vi sono 180 milioni - ne parlavamo poco fa - di cui 90 li ha messi lo Stato, quindi riconosciamogli anche quando li mette e non solo quando ci lamentiamo che non li mette, perché questa cosa la vedevo quando ero in Comune sulla Regione, quindi è un gioco che poi va di livello, mentre gli altri non li abbiamo utilizzati proprio per investirli in manutenzione, perché poi ci sono stati 28 milioni dati per le sue spese alla Protezione Civile, che non fa interventi di prevenzione e di manutenzione dei fiumi...

 

(interruzione del presidente Errani)

 

Lascio il beneficio del dubbio su questo. Per come ho letto io quelle spese, non le ho lette in questa maniera. Qui sono meno, sono meno spalmati sui tre anni e sulle nove province e sappiamo quanto costa muovere la terra e fare quel tipo di investimenti. Allora dico che quel piano triennale per me non era sufficiente. Non voglio mica mettere la croce e trovare il colpevole e darlo in pasto, perché so che c’è complessità, però qui in tempi certi dobbiamo dare risposte, e che non sia come la Commissione ICHESE che doveva finire in due mesi ed è passato più di un anno, e qualcuno deve pagare, perché qualcuno deve pagare, perché magari qualcuno non avrà colpa grave ma non ha fatto a modo il suo lavoro. Ci sono le autorità che devono controllare, che controllano i corsi d’acqua, che devono avere i progettisti e i tecnici, perché non siamo noi gli idraulici della domenica, per cui qualcuno il suo lavoro l’ha fatto male. Avrà avuto anche sfortuna, la calamità, ma qualcuno deve pagare.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Non è presente in Aula il consigliere Casadei, per cui lo sostituisco con il consigliere Mumolo nelle funzioni di scrutatore.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5026, a firma della consigliera Noè.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5054, a firma dei consiglieri Leoni, Bazzoni, Aimi, Bartolini, Bignami, Filippi, Lombardi, Pollastri, Alberto Vecchi, Villani, Manfredini, Cavalli e Malaguti.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è respinta.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5055, a firma dei consiglieri Luciano Vecchi, Pariani, Monari, Riva, Paruolo, Grillini, Marani, Barbati, Bonaccini, Donini, Meo, Sconciaforni, Mumolo, Montanari, Serri, Zoffoli, Casadei, Ferrari, Mazzotti, Barbieri, Pagani, Mori, Moriconi, Carini, Garbi, Naldi, Piva e Fiammenghi.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 4921

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni in ordine al contenimento e razionalizzazione della spesa regionale per locazioni passive.» (86)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo è stato licenziato dalla Commissione "Bilancio, Affari Generali e Istituzionali", è composto da cinque articoli, il relatore della Commissione, il consigliere Luciano Vecchi, ha presentato relazione scritta.

Do pertanto la parola al relatore della legge Luciano Vecchi. Prego, consigliere.

 

VECCHI Luciano, relatore: Grazie, presidente. Mi rendo conto che l’argomento appare molto meno interessante e avvincente del precedente, tuttavia stiamo discutendo di un progetto di legge che se, come mi auguro, confermando l’opinione della Prima Commissione, verrà adottato permetterà alla nostra regione, in virtù anche di decisioni precedentemente assunte senza strumenti...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Costi): Capisco che veniamo da un argomento pesante, però chiedo per piacere l’attenzione per concludere un oggetto altrettanto importante e lasciamo parlare il consigliere Luciano Vecchi. Grazie.

 

VECCHI Luciano: Dicevo che questo provvedimento, la messa in pratica che permetterà non soltanto di continuare ma approfondire un approccio che era già stato messo in campo negli anni passati nella nostra regione, quello legato al contenimento delle spese per locazioni passive, permetterà di liberare evidentemente nel corso degli anni alcuni milioni di euro ovviamente da destinare ad altri tipi di politiche.

Il presente provvedimento ha come obiettivo quello di realizzare risparmi strutturali, quindi nel funzionamento della Regione Emilia-Romagna, proseguendo l’azione di razionalizzazione e recependo nell’ordinamento regionale anche norme adottate a livello nazionale. Infatti, nel corso del 2012 il Governo Monti ha adottato il decreto-legge n. 95, la cosiddetta spending review, con l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica con invarianza di servizi ai cittadini. In particolare, il provvedimento all’articolo 3 ha introdotto la riduzione dei canoni di locazione pagati dalle pubbliche amministrazioni. Più in dettaglio la disciplina introdotta in via d’urgenza prevede un blocco di tre anni già a partire dal 2012 degli adeguamenti ISTAT sui canoni di locazione dovuti dalle pubbliche amministrazioni, per di più il quarto comma prevede una rinegoziazione automatica dei canoni di locazione a decorrere dal primo gennaio 2015. Ciò vale a dire che i canoni di affitto corrisposti dalle amministrazioni centrali e dalle autorità amministrative indipendenti relative a immobili utilizzati per fini istituzionali saranno ridotti nella misura del 15 per cento rispetto a quanto annualmente corrisposto.

La norma in esame contiene disposizioni anche per i rinnovi dei rapporti di locazione consentendoli a condizione che sussista la disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per il pagamento dei canoni, degli oneri e dei costi d’uso per il periodo di durata del contratto di locazione e a condizione della permanenza per le amministrazioni e lo Stato delle esigenze allocative che sono rapportate ai fabbisogni espressi nei piani di razionalizzazione che le predette amministrazioni sono tenute ad adottare ai sensi della legge 191/2009. Difettando le richiamate condizioni e i relativi contratti di locazione sono risolti di diritto alla scadenza e le amministrazioni sono chiamate a individuare in tempo utile soluzioni allocative alternative economicamente più vantaggiose per l’erario.

Altre disposizioni riguardano la razionalizzazione degli spazi. Il nono comma dell’articolo 3 della suddetta legge impone alle amministrazioni in questione di perseguire l’obiettivo dell’ottimizzazione degli spazi a uso ufficio rapportando questi ultimi alle effettive esigenze funzionali degli uffici e alle risorse umane impiegate. A tal fine la stessa norma prevede quale parametro di riferimento uno spazio tra i 20 e i 25 metri quadrati per addetto. Saranno quindi necessari appositi piani di razionalizzazione degli spazi a uso ufficio nel rispetto del parametro sopra richiamato senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Peraltro in sede di predisposizione dei piani di ottimizzazione e razionalizzazione degli spazi le amministrazioni dovranno comunque considerare già previsti meccanismi di riduzione dei rispettivi assetti organizzativi ivi compresi quelli ulteriori recati dagli interventi in materia di spending review.

Anche questo gruppo di disposizioni costituisce principi a cui le Regioni e gli enti locali negli ambiti di rispettiva competenza adeguano i propri ordinamenti. Ma mentre per le amministrazioni centrali dello Stato la riduzione del canone si applica automaticamente ai sensi dell’articolo 1339 del Codice civile, anche in deroga alle eventuali clausole difformi apposte dalle parti, pur restando salvo ovviamente il diritto di recesso da parte del proprietario, per espressa previsione di legge la riduzione del 15 per cento non può trovare applicazione in via diretta per le regioni. Per esse, e quindi anche per la nostra, occorre una norma di legge regionale che adegui il nostro ordinamento regionale al contenuto del suddetto decreto-legge 6 luglio 2012.

Per quanto riguarda le regioni, quelle norme, pur essendo di fatto obbligatorie, costituiscono dal punto di vista giuridico mere disposizioni di principio ai fini del coordinamento della finanza pubblica. Alla luce di ciò il presente progetto di legge tende a dare concretezza a quei principi applicando la riduzione dei canoni di locazione anche alla nostra regione per i contratti di locazione passiva aventi a oggetto immobili a uso istituzionale stipulati dall’amministrazione regionale. Evito, date le circostanze, di entrare nell’analisi dell’articolato, che peraltro risponde alle motivazioni che ho dato, invito quindi l’Aula, conformemente al voto della Prima Commissione, a votare a favore di questa legge che arriva in parte come necessità di adottare nell’ordinamento regionale norme nazionali ma allo stesso tempo è coerente con un’azione già intrapresa dall’amministrazione regionale da alcuni anni, che è quella di andare a una ricontrattazione generalizzata dei canoni di affitto passivi laddove dobbiamo avvalerci di edifici o locali non di nostra proprietà, e credo, ma da questo punto di vista la Vicepresidente potrà essere più esplicita, che questa azione che viene corroborata da una legge che rende più forte anche legalmente l’ente regionale nella ricontrattazione dei canoni di locazione passiva permetterà immagino alla nostra regione nel giro di qualche anno di ridurre di alcuni milioni di euro in maniera stabile le spese di funzionamento del nostro ente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.

Apriamo il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.

 

LOMBARDI: Grazie, presidente. Questo è un momento in cui noi come opposizione godiamo di questa situazione rispetto ai colleghi della maggioranza, perché una legge come questa penso che gridi vendetta e sia un punto di assoluto degrado del diritto a livello nazionale. Il grande Monti, colui il quale veniva indicato come un tecnico assolutamente all’altezza della situazione, tra le tante cose sbagliate ha partorito questo decreto-legge che, come ricordava il collega Vecchi, non è immediatamente applicabile dalle regioni ma ci invita in maniera molto pressante a provvedere con una nostra legge. I colleghi di maggioranza sono in qualche modo vincolati a questo tipo di comportamento mentre noi ci prendiamo la nostra libertà e diciamo che questa è una legge schifezza.

Mi spiego meglio, e lo dico ai colleghi che magari non essendo presenti nella Prima Commissione in qualche modo hanno visto in maniera superficiale il provvedimento: noi introduciamo un principio secondo il quale il legislatore - in questo caso noi mentre a livello nazionale è il Parlamento - interveniamo in un contratto tra privati, perché si tratta di contratti di affitto tra privati sottoscritti, e stabiliamo noi che da una certa data quel contratto avrà un corrispettivo diverso da quello pattuito inferiore del 15 per cento - non si capisce perché si sia stabilito il 15 per cento ma potevamo dire il 50 per cento o il 60, così forse risparmiavamo anche di più - ma interveniamo con un provvedimento autoritativo all’interno di un rapporto fra privati.

Siamo stati abituati a invasioni di campo di uno Stato autoritario dal punto di vista del diritto ma questa è veramente un’ulteriore dimostrazione, che tra l’altro ci coinvolge direttamente. Oltre al fatto che risulta chiaramente un provvedimento abnorme dal punto di vista giuridico, non è detto che ce la caviamo perché basterà che qualcuno faccia un qualche ricorso e inviti un pronunciamento della Corte costituzionale o di altri organi giudiziari per arrivare forse anche a dei possibili pronunciamenti diversi, che quindi innescheranno un contenzioso che ci trascineremo dietro negli anni. Tra l’altro questo provvedimento è anche inutile perché, come ci è stato detto dai funzionari interessati, siccome in alcuni casi prevale ancora il buonsenso la Regione era già riuscita in alcuni casi a ottenere delle riduzioni, perché tutti ci rendiamo conto che i tempi oggi sono diversi rispetto a qualche anno fa, non solamente per quanto riguardava i rinnovi ma anche per i contratti in corso ma intervenire con una legge è assolutamente dal mio punto di vista sbagliato. Creerà inevitabilmente un contenzioso che ci trascineremo dietro per diverso tempo e credo che dimostri un precedente assolutamente deprecabile da questo punto di vista.

Mi pare che quindi dopo queste considerazioni posso anticipare anche il voto contrario del gruppo rispetto a questo provvedimento, pur capendo ciò che ispirerà i colleghi di maggioranza a votare in maniera difforme, devo dire che in questo momento non li invidio.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Lombardi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. In Commissione abbiamo presentato quattro emendamenti che anche oggi riproponiamo perché crediamo che se è pur vero che si debba dire grazie al Governo Monti che tanto questa maggioranza decantava ed approvava, oggi ci troviamo ad approvare una legge sulle locazioni passive nella quale rinveniamo delle pecche non solo a livello legislativo, ma anche da parte di questa Regione. Ci troviamo a dire che regioni similari alla nostra spendono un quinto di quello che spende la Regione Emilia-Romagna. Chiediamo che ci sia un’azione ben precisa da parte di questa Regione, chiediamo tempi certi, una spending review seria da parte di questa Regione. Come prima abbiamo trattato un argomento molto delicato quale quello che ha riguardato - ahimè per l’ennesima volta - i colleghi di Modena per questa ennesima catastrofe, noi ci troviamo a spendere quasi 17.600.000 euro di fitti passivi quando altre Regioni come il Veneto e la Toscana - molto similari a noi per numero di abitazioni ed area geografica - spendono 3.500.000 euro.

Credo pertanto che questa Regione avrebbe dovuto fare molto di più. Ci troviamo a verificare, da un grafico che avete mandato in Commissione, che ci sarà un risparmio, nei prossimi cinque anni, del 30 per cento quando invece la Regione Toscana, che non è certamente governata dal centrodestra ma da una sinistra molto più "sinistra" di questa, in un solo anno ottiene un risparmio del 32 per cento.

Credo dunque, vicepresidente, che occorra darsi dei parametri seri, dobbiamo incidere di più su questi tagli che vanno fatti, perché quando vediamo che ci sono dei palazzi interi di proprietà della Regione che sono sfitti, dobbiamo anche metterci in campo per far sì che queste locazioni passive non siano più tali. È vero che il mercato non è più quello di qualche anno fa, ma dobbiamo anche essere consapevoli che qua - mi lasci passare il termine, vicepresidente - abbiamo dormito! Abbiamo fatto dei bei "pisolini", come si dice dalle mie parti!

E credo che si debba anche capire che, come ha affermato anche il mio collega Lombardi presidente della prima commissione, molte volte la minoranza non fa le barricate, ma cerca solo di dare un impulso maggiore a che queste nuove normative che tutti critichiamo siano prese in considerazione. Peraltro, quando vediamo queste cose siamo i primi a dire: "quando dobbiamo farlo, facciamolo in modo serio". Si potrebbero liberare risorse per i lavoratori, per le persone bisognose, si potrebbero fare tante cose con queste risorse. Quando vediamo un grafico in cui è rappresentata una riduzione dei fitti passivi in modo molto lineare, noi dobbiamo chiedere un taglio drastico già da quest’anno - o dal prossimo anno se possibile - per liberare delle risorse per il lavoro. Quando si parla di lavoro o di famiglia dobbiamo essere noi i primi a dare l’esempio; come l’Assemblea ha fatto tante volte impegnandosi con un voto unanime su alcuni decreti che siamo stati i primi in Italia a fare. Facciamoci vedere! Diamo un segnale forte, perché queste riduzioni sono lo specchio per tutti i cittadini che si trovano in un momento di grave bisogno.

Chiediamo dunque che vengono accettati i nostri emendamenti perché è il momento di dare una risposta seria ai cittadini. Grazie vicepresidente e grazie presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, a lei, consigliere Cavalli.

Io non ho più nessun iscritto in sede di dibattito generale.

Nessuno chiede di intervenire per cui do la parola alla vicepresidente Saliera che chiude il dibattito generale.

Prego, Vicepresidente. Ne ha facoltà.

 

SALIERA, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente.

Solo alcune brevissime considerazioni. I dati che ho sentito esporre in commissione e ripresi questa sera, rispetto alle altre Regioni, bisognerebbe confrontarli con gli stessi dati e sullo stesso piano. Perché i nostri, quelli che vi abbiamo dato e messo a disposizione in prima commissione, sono dati omnicomprensivi. Quindi, non solo delle sedi prettamente regionali, ma anche di tutte le nostre agenzie e società partecipate.

Le storie di ogni Regione, in termini di "storia", dalla apertura delle Regioni negli anni ’70, è fondamentalmente diversa. Sia in termini di scelta e di sedi, che in termini di proprietà derivate dall’abolizione degli enti nei diversi decenni. Ci sono realtà che hanno patrimoni di un certo tipo, noi abbiamo proprietà di molto meno valore e che abbiamo acquisito dagli enti disciolti. E sicuramente meno edifici.

Detto questo, vi vorrei solo ricordare un dato: nel 2011 questa Regione ha speso 16.240.000 euro, nel 2013 all’incirca 15 milioni, sostanzialmente con un risparmio, in termini di locazioni, di circa 1.200.000 euro.

L’obiettivo di questa legge che riprende, così come il consigliere Lombardi ha già detto, la legge nazionale dell’agosto del 2012 - e non possiamo fare altrimenti visto che non possiamo permetterci di non applicare la legge nazionale - è che fra l’attività del nostro ufficio e quello che prevede la diminuzione del 15 per cento, arriveremo al 2016 con una previsione di spesa di 11.700.000 euro a patrimonio e locazioni così come, in termini di proiezione, quelle di oggi. Ma nel frattempo abbiamo degli interventi di sostanziale modifica di alcune nostre sedi che dalla locazione passeranno in proprietà. Probabilmente, quindi, ci sarà una riduzione che vedrà un’ulteriore aumento di riduzione dei costi per oltre il 30 per cento.

Al di là delle opinioni che ciascuno di noi può avere rispetto alla legge nazionale, noi questa dobbiamo rispettarla per render conto alla Corte dei conti. Oltre all’attività che abbiamo fatto in questi due anni, di diminuzione di quasi 2 milioni di euro, dobbiamo dimostrare, con l’attività quotidiana, che circa altri 3 milioni di euro potremmo diminuirli. Cosa che è possibile, ma agendo anche oggi con l’approvazione di questa legge regionale che sostanzialmente replica le norme nazionali, ma dando la possibilità di poter agire anche facendo ricorso al contenzioso.

Ovviamente, come in questi ultimi anni, abbiamo dimostrato, conti alla mano, sia attraverso i consuntivi che attraverso l’approvazione dei bilanci di previsione, che tutti i costi di funzionamento li stiamo diminuendo; fra cui anche le locazioni. E tutto ciò che si è risparmiato e si risparmierà - ma soprattutto ciò che si è risparmiato, visto che è dimostrabile - è andato tutto in attività dirette al sostegno delle imprese e delle famiglie.

È ovvio che una volta che si diminuiscono i costi di funzionamento, ci si sposta nelle politiche di aiuto, soprattutto in questo periodo che conosciamo tutti per la difficoltà economica che ci propone. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, vicepresidente Saliera.

A questo punto passiamo all’esame dell’articolato. Come ha già spiegato il consigliere Cavalli, sull’articolato insistono quattro emendamenti.

Partiamo dall’articolo 1 "Finalità e ambito di applicazione", sul quale insiste l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini.

Dichiaro aperto il dibattito generale sull’articolo e sull’emendamento.

Ha chiesto di parlare il consigliere Vecchi Luciano. Ne ha facoltà per cinque minuti.

 

VECCHI Luciano: Solo per dire che esprimo parere contrario ai quattro emendamenti essenzialmente perché, dopo alcune correzioni fatte rispetto a quelli presentati in commissione, nella maggior parte dei casi riformulano in maniera meno chiara quello che è già presente nel testo. Non ho ostilità, ma li ritengo non utili all’articolato di legge. Mi riservo, invece, di fare dopo la dichiarazione di voto finale.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà per cinque minuti complessivi sia sull’articolo che sull’emendamento.

Prego consigliere.

 

MANFREDINI: Grazie, presidente. Io credo di essere stato chiaro in commissione. Il collega Vecchi Luciano asserisce come siano già contenuti questi emendamenti, ed invece io sostengo che ci siano ancora delle storture. Ragion per cui noi non li voteremo sicuramente, questi articoli.

Un minimo sforzo, anche se magari c’era qualcosa da modificare, si sarebbe potuto fare. Anche per avere una cosa molto più chiara sicché la Regione potesse risparmiare.

Chiedo infine l’utilizzo del voto elettronico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.

Se nessuno chiede di parlare in sede di dibattito generale, apro la fase delle dichiarazioni di voto.

Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto per cui a questo punto si proceda alla votazione dell’emendamento 1 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

11

Contrari

 

22

Astenuti

 

--

 

L’emendamento è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 1 è approvato.

Passiamo all’articolo 2 "Riduzione dei costi per locazioni passive".

Sull’articolo 2 insiste l’emendamento 2, sempre a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini.

Apro il dibattito generale su articolo ed emendamento.

Ha chiesto la parola il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà per cinque minuti.

 

MANFREDINI: Grazie, presidente. Questa legge, in questa forma, non l’abbiamo letta. Noi abbiamo presentato questo emendamento poiché riteniamo che, in presenza di immobili di proprietà della Regione, si debbano sfruttare tali spazi piuttosto che sostenere locazioni passive con spese correnti in luogo degli investimenti.

Io credo che questo debba essere un atto dovuto che richiama la buona diligenza del padre di famiglia il quale cerca di risparmiare. Quando si ha qualcosa da poter sfruttare, credo sia più logico che andare a prendere i locali in affitto.

Anche per questa votazione chiedo l’uso del dispositivo elettronico.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie a lei, consigliere Manfredini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Filippi. Ne ha facoltà per cinque minuti complessivi sia per l’emendamento che per l’articolo.

 

FILIPPI: Grazie, presidente. Solo per dichiarare il voto favorevole del gruppo di Forza Italia a questo emendamento. Anche perché ci sembra che la nostra Regione abbia un immobile importante in via dei Mille. Non solo, ma la Regione ha anche altri immobili in affitto che costano milioni di euro. Il buon padre di famiglia, quindi, prima utilizza i suoi immobili, poi paga gli affitti.

Ci sembra doveroso che anche la sinistra approvi questo emendamento che non è un emendamento di parte, ma trattasi di un emendamento dettato dal buonsenso. E il buonsenso non ha colore politico, grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie a lei, consigliere Filippi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Vecchi Luciano. Ne ha facoltà per cinque minuti complessivi sia per l’emendamento che per l’articolo.

 

VECCHI Luciano: Grazie, presidente. Il buonsenso non ha colori politici ma a qualcuno non lo sfiora nemmeno!

Quello che voglio dire è che per fare un esempio, questa norma che è assolutamente di buonsenso, in realtà è più restrittiva di quanto non preveda l’impianto generale della legge perché è assolutamente evidente che l’insieme delle norme che stiamo approvando, nazionali e regionali, ci dice che non soltanto si devono prioritariamente utilizzare gli immobili di nostra proprietà, ma più in generale quelli a disposizione delle pubbliche amministrazioni; quindi dell’Erario. La legge va quindi in una direzione ancora più avanzata rispetto a quanto non preveda l’emendamento.

Aggiungo, consigliere Filippi, che il suo intervento da questo punto di vista è in contraddizione con quello - ma lo dirò nella dichiarazione di voto finale - che ha svolto con grande saggezza, anche se non ne condivido il punto di partenza, il presidente Lombardi che giustamente rivendica o rivendicherebbe un ruolo di maggiore autonomia delle singole amministrazioni nel fare le proprie scelte rispetto alla propria oggettiva e autonoma valutazione sulle convenienze.

Ma le contraddizioni fanno parte del nostro mondo, ne prendiamo atto e confermiamo il voto contrario a questo emendamento.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie a lei, consigliere Luciano Vecchi.

Io non ho più nessun iscritto a parlare in sede di dibattito generale, per cui apro la fase delle dichiarazioni di voto congiunte su articolo ed emendamento.

Nessuno intende intervenire per dichiarazione di voto, pertanto si proceda alla votazione dell’emendamento 2, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

 

Presenti

 

35

Assenti

 

15

Votanti

 

34

Favorevoli

 

12

Contrari

 

22

Astenuti

 

--

 

L’emendamento è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 2 è approvato.

Passiamo all’articolo 3 "Piani di razionalizzazione".

Sull’articolo 3 insistono due emendamenti della Lega Nord. Si tratta degli emendamenti 3 e 4 sempre a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini.

Dichiaro aperto il dibattito generale sull’articolo 3 e sui due emendamenti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà per cinque minuti.

 

MANFREDINI: Grazie, presidente. Con questo emendamento noi chiediamo che il piano di razionalizzazione sia fatto sì entro 90 giorni come proposto dalla Giunta, ma che sia poi aggiornato e presentato all’Assemblea una volta l’anno, per permettere alla stessa Assemblea, organo di controllo, di poter verificare se l’attuazione della legge e le relative finalità sono state rispettate.

A me pare che questo sia il minimo indispensabile ed è nostro dovere verificare il controllo sulla spesa della Regione.

Chiedo il voto elettronico sui due emendamenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.

Non ho nessuna richiesta di intervento, pertanto apro la fase delle dichiarazioni di voto.

Non ho richieste di parola neanche per le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 3 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

 

Presenti

 

32

Assenti

 

18

Votanti

 

31

Favorevoli

 

10

Contrari

 

21

Astenuti

 

--

 

L’emendamento è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 4 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

11

Contrari

 

22

Astenuti

 

--

 

L’emendamento è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 3 è approvato.

Passiamo all’articolo 4 "Disposizioni finali e transitorie".

Dichiaro aperto il dibattito generale sull’articolo 4. Non avendo richieste di intervento chiudo il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.

 

MANFREDINI: Grazie, presidente. Questo articolo ci interessa molto ed abbiamo fatto un emendamento con il quale chiediamo che fosse coinvolta l’Assemblea per quanto riguarda la informazione sul piano di razionalizzazione.

In commissione ci hanno detto che valutazioni di questo tipo, su immobili di proprietà e sulla locazione e spese per gli affitti, non sono mai state rese note nel corso degli anni.

Noi crediamo, proprio per una questione di chiarezza e di trasparenza, alla luce delle nuove disposizioni, che si debba fare luce su questo capitolo di spesa che, ricordiamo, vale oltre 15 milioni di euro l’anno.

Chiediamo inoltre che i premi ai dirigenti tengano in considerazione i risultati ottenuti in base alle finalità di questa legge.

Ci pare il minimo che si possa fare per avere migliori risultati.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.

L’articolo 4 non ha emendamenti. L’emendamento 4 era quello precedente. Lo dico per correttezza.

Non ho più richieste di intervento in sede di dichiarazione di voto, pertanto metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 4 è approvato.

Articolo 5 "Entrata in vigore".

Dichiaro aperto il dibattito generale. Non essendoci interventi in sede di dibattito generale, chiudo questa fase ed apro quella delle dichiarazioni di voto sull’articolo 5.

Non essendoci richieste di parola in sede di dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 5 è approvato.

Passiamo, a questo punto, alla fase delle dichiarazioni di voto finali sull’intero progetto di legge.

Ha chiesto di parlare il consigliere Vecchi Luciano. Ne ha facoltà per cinque minuti.

 

VECCHI Luciano: Grazie, presidente.

Ovviamente il voto è favorevole altrimenti sarei un "dissociato"! Approfitto della circostanza per interloquire simpaticamente con il collega Lombardi presidente di commissione, che come sa gode a pieno titolo della mia assoluta stima, per fare una considerazione di questo tipo. Io non voto a favore di questa legge perché mi sento prigioniero dall’appartenenza alla maggioranza, ma perché ritengo che questa legge sia strumentale - nel senso letterale del termine - e serva per dare riparo giuridico ad un’azione che l’amministrazione regionale aveva peraltro intrapreso per conto proprio.

Ovviamente serve anche per recepire - cosa che è d’obbligo - nell’ordinamento regionale una norma nazionale con le caratteristiche che abbiamo detto, ed ha come finalità quella di blindare (per quanto possibile sebbene non ci metta al riparo completo dalla possibilità di ricorso) un’iniziativa di contenimento delle spese per locazioni passive.

Che talune norme (non tanto questa legge) contenute nella spending review siano, per quanto non arrivi a definirle "una schifezza" come invece ha fatto il collega Lombardi, quanto meno discutibili dal punto di vista dell’efficacia ed anche della forma, è assolutamente vero. Ciò non vuol dire, dura lex sed lex, che non debba essere per questo accolta nel nostro ordinamento interno. Faccio presente che di ben altre schifezze ci siamo fatti carico nel corso di questi anni, come per esempio mettendo all’interno di tutte le nostre leggi di bilancio quanto previsto dal decreto legge n. 78/2010 (cd "decreto Tremonti") che taglia le risorse al sistema delle Regioni e delle Autonomie locali. Trattasi di schifezza ben più grande, è tuttavia legge nazionale e con quella ci dobbiamo fare i conti.

Infine sottolineo che le motivazioni della riserva o disapprovazione espressa in questa sede dal presidente di commissione Lombardi a nome del gruppo di Forza Italia e dal collega Cavalli a nome del gruppo della Lega nord, sono egualmente legittime ma completamente divergenti dal punto di vista del merito e questo, dunque, ci conforta nel confermare una valutazione positiva di questo disegno di legge e quindi il nostro voto favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie a lei, consigliere Vecchi Luciano.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. Intervengo per ribadire che il nostro voto sarà un voto sfavorevole perché chiediamo e chiedevamo maggiore incisività da parte della Giunta. Sappiamo purtroppo che non è colpa della Regione, ma c'è un clima funesto nei confronti delle Assemblee regionali che fa sì che le colpe delle spese siano tutte a carico delle Regioni quando sappiamo che le spese sono altrove. Mi congratulo con la vicepresidente che dice che i risparmi andranno a favore delle famiglie e a favore del lavoro, però noi crediamo che questo progetto di legge sia molto blando, troppo blando e quindi chiedevamo una maggiore incisività sul taglio alle indennità dei fitti passivi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Cavalli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Intervengo per ribadire il voto contrario del gruppo di Forza Italia come già detto in dibattito generale, ma anche nel dibattito avvenuto durante la Commissione consiliare, per quelle riserve, già espresse dal collega Lombardi, soprattutto sotto il profilo giuridico, come abbiamo spiegato al collega Vecchi Luciano sia io che Lombardi in Commissione, e quindi per questo motivo il nostro voto sarà contrario.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Favorevoli

 

23

Contrari

 

11

Astenuti

 

--

 

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante: «Disposizioni in ordine al contenimento e razionalizzazione della spesa regionale per locazioni passive».

 

OGGETTO 4896

Risoluzione proposta dai consiglieri Grillini, Barbati, Casadei, Mori, Pagani, Meo, Donini, Carini, Defranceschi, Luciano Vecchi, Favia, Naldi e Ferrari per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte, anche dal punto di vista urbanistico e della viabilità, a salvaguardare l'esistenza delle sale cinematografiche, specie se di piccole dimensioni, site nei centri storici, a sostenere dal punto di vista economico-finanziario ed organizzativo il processo di digitalizzazione, promuovendo inoltre il ruolo e le attività della Film Commission regionale anche in relazione al programma europeo "Europa Creativa 2014-2020"

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 5060

Risoluzione proposta dai consiglieri Favia, Grillini, Casadei, Marani e Naldi per impegnare la Giunta ad adeguare i propri strumenti normativi, prevedendo la possibilità di inserire la tecnologia HD negli interventi finanziabili nei propri bandi finalizzati alla digitalizzazione delle sale cinematografiche.

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Apriamo il dibattito generale sulla risoluzione 4896 alla quale è abbinata la risoluzione del consigliere Giovanni Favia, che è in fase di distribuzione, firmata anche dai consiglieri Grillini, Casadei, Marani e Naldi. Invece alla risoluzione 4896 si sono aggiunte le firme dei consiglieri Favia, Naldi e Ferrari.

Apro il dibattito generale. Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. Lo scopo di questa risoluzione è di porre l'attenzione dei colleghi e ovviamente dell'opinione pubblica e anche della Giunta su tre questioni fondamentali: l'esistenza in vita delle sale cinematografiche, la questione del passaggio al digitale e il sostegno alla Film Commission regionale.

Il consumo cinematografico, come i colleghi sanno, ha rappresentato e rappresenta tuttora uno dei principali elementi del consumo culturale di massa. Il discorso sarebbe lunghissimo da fare da questo punto di vista, soprattutto per chi come noi, quelli che hanno firmato le risoluzioni, sono appassionati o addirittura, come nel caso del collega Favia, anche operatori del settore. Credo che sia inutile sottolineare l'importanza culturale sul piano planetario della risorsa cinematografica, che qualcuno ha definito la settima Musa. Pensiamo all'importanza di Hollywood nell'ultimo secolo, pensiamo a che cosa significa oggi nel Sud-Est Asiatico il sistema di produzione indiano, che è stato soprannominato Bollywood, che addirittura produce più pellicole e persino più fatturato della stessa Hollywood.

Voi sapete bene che il cinema italiano ha avuto un'importanza fondamentale nell'immediato dopoguerra e anche negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, con registi, basti citare tra tutti Fellini, di fama mondiale che sono passati alla storia del cinema e quindi anche della cultura, e parlando di Fellini, ciò riguarda anche la nostra regione. Quindi assistere, come è successo negli ultimi tempi, a chiusure ripetute di sale cinematografiche fa un po' tristezza. I dati parlano di 761 sale chiuse dal 2002 ad oggi, di cui 60 solo nel 2012. È un elemento che ingenera tristezza perché la frequentazione di una sala cinematografica significa non solo godere di un'opera cinematografica, di svago (perché no?, non dobbiamo criminalizzare questa funzione del cinema; il cinema è cultura e, perché no?, anche svago), ma soprattutto della sua funzione di socializzazione.

Sappiamo bene che lo sviluppo tecnologico ha determinato un radicale cambio della modalità di fruizione. Già il VHS, la famosa cassetta, questo "baraccone" che si inseriva in contenitori altrettanto un po' grossi a livello casalingo, aveva trasferito nel cosiddetto home cinema gran parte del consumo cinematografico. L'arrivo del digitale ha impresso un'ulteriore spinta verso questa direzione, per non parlare poi del fair sharing, su cui il discorso sarebbe lunghissimo e oggi forse ci porterebbe forse anche un po' fuori strada.

Lo scopo di questa risoluzione è prima di tutto quello di insistere perché non vada perduto ciò che rimane del patrimonio delle sale cinematografiche, questo è il punto della questione. Poi, in una fase in cui si sta passando al digitale come sistema di proiezione, come impone anche la legge, in una fase in cui si abbandonano le pellicole di 35 millimetri (che era il sistema che si usava dal 1909, quindi un sistema che ha resistito, sia pure nelle sue modificazioni tecnologiche; non c'era più la pellicola che si incendiava come in Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore, c'erano pellicole moderne, molto più sicure, ma comunque è un sistema che ha resistito per più di un secolo), in una fase come questa, con l'obbligo per le sale di acquisire il proiettore digitale, che, per quanto riguarda le piccole sale, costa 40 mila euro, per quanto riguarda le grandi, 80 mila euro, questa è una spesa che per alcune sale è inaffrontabile e quindi il rischio della chiusura delle sale stesse era ed è un rischio forte.

Come peraltro ha già sottolineato anche l'assessore Mezzetti in occasione di una precedente interrogazione su questa materia, la Regione Emilia-Romagna ha stanziato fondi consistenti per aiutare le sale cinematografiche in questo passaggio al digitale ed è stato prorogato anche il bando. Magari l'assessore nel suo intervento ci dirà quante sale sono state recuperate da questo punto di vista. Ci sono alcune sale che intendono mantenere la proiezione a 35 millimetri perché c'è un patrimonio immenso da questo punto di vista e quindi ci sarà qualche cultore della materia che vorrà continuare a vedere i film fatti in passato, ma non c'è dubbio che oggi abbiamo un problema che riguarda soprattutto le piccole sale nei centri storici, piccole sale dove nei fatti si concentra la produzione di qualità. Ripeto, io non voglio fare del moralismo tra produzione di svago e produzione di qualità. Bisogna stare attenti, però, che nella rincorsa all'incasso che molti produttori cinematografici, anche comprensibilmente, fanno (siamo in un regime di mercato, anche nel cinema c'è un profitto; il profitto si fa, per esempio, in Italia, con i cinepanettoni, e va bene) non si perdano proprio le sale che continuano a fare cinema di qualità. Per cinema di qualità si intende qualsiasi film, anche una commedia all'italiana, che intenda fare opera cinematografica seguendo un'idea artistica di cinema, un'idea contenutistica di cinema. È un rischio che dobbiamo evitare.

Tuttavia, per quanto riguarda le piccole sale, esiste un problema molto serio di urbanistica perché molte di queste sale insistono nella zona a traffico limitato, molte di queste sale non hanno parcheggio e quindi credo che dobbiamo fare un intervento anche di carattere urbanistico per dare anche ai sindaci la possibilità di derogare per quanto riguarda gli spettatori, per quanto riguarda la possibilità di costruire quelle strutture che consentano a queste sale di poter continuare ad esistere come sale cinematografiche. Per esempio, lo ribadisco, l'ho detto anche altre volte in questa sede, occorrerebbe vietare il cambio di destinazione d'uso. Chi non è più giovanissimo si ricorderà la propria infanzia in certe sale cinematografiche a cui eravamo affezionati, che frequentavamo tutte le settimane e che non esistono più. Per me è molto triste, per esempio, passare per il centro e non vedere più il Contavalli, non vedere più l'Embassy, non vedere più il Nosadella, non vedere più tante sale, persino il cinema Ambra di Corticella, sul quale Stefano Benni ha scritto un libro. Ahimè, queste sale non ci sono più. Sarà un'emozione nostalgica, i colleghi mi perdoneranno, però tutto ciò ha costituito una fase della nostra vita a cui molti di noi sono affezionati e che vedo con una certa nostalgia. Poi, quando si parla di nostalgia, non si capisce perché si dice sempre che la nostalgia è negativa; a mio parere esiste anche un diritto positivo alla nostalgia, se mi consentite.

L'altra questione è che l'Emilia-Romagna è al primo posto in Italia, se guardiamo i dati - li ho qui, ma per brevità non li cito - per consumo cinematografico e anche per spesa pro capite...

 

PRESIDENTE (Costi): Consigliere, ha terminato il tempo a sua disposizione.

 

GRILLINI: Concludo dicendo questo: la questione è che noi dobbiamo fare in modo che la Film Commission esista, produca e favorisca la produzione cinematografica in Emilia-Romagna. L'Istituto Luce sta producendo due film - lo dico per l'assessore - che è fatto da registi emiliano-romagnoli, girati qua. Ho chiesto: ma se noi facessimo l'anteprima alla Regione Emilia-Romagna? E loro mi hanno risposto: perché no? Quindi anche da questo punto di vista potremmo essere un punto di riferimento.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Il tema del cinema è un tema importantissimo per questa Regione e non solo per questa Regione. Sono molto contento del fatto che sia in Consiglio che in Giunta ci sia un'attenzione finalmente, dopo troppo torpore, su questo tema e ho deciso di collegare un'altra risoluzione a questa perché credo che il tema sia veramente importante.

Abbiamo fatto dei bandi come Regione per digitalizzare le sale, è stata una buona iniziativa, non che con la digitalizzazione si risolvano i problemi, però sicuramente era necessaria. C'è un problema però: i costi sono comunque molto alti, siamo vincolati a dei supporti che sono in costante evoluzione e c'è stato, a mio avviso, un errore, una trascuratezza nel bando perché si è chiuso il finanziamento ad una tecnologia. Con questa risoluzione chiedo che per i bandi futuri si possano aprire le disponibilità del finanziamento anche a nuove tecnologie visto che qui ormai ogni due settimane la tecnologia cambia. In particolare nella risoluzione ho citato un sistema, il Flare Cimena Player, che consiste nello sfruttare un codec MP4 molto potenziato fino ad arrivare a fare il 2K e il 4K, e lavorando anche con delle compressioni adeguate, con un 444, senza portare avanti dei sistemi che calano la qualità al di là della quantità di pixel, per fare dei riferimenti più tecnici, perché non c'è solo il tema della quantità della definizione, ma anche il tema della qualità dell'immagine. Oggi si riesce anche con un sistema leggero di compressione ad avere una qualità molto alta sia sulla quantità che, appunto, sulla qualità stessa, e infatti con questo sistema, che costa circa la metà degli attuali sistemi per digitalizzare le sale, anche gli esercenti che non hanno avuto accesso perché non riescono, con le loro risorse, a coprire la parte di finanziamento rimanente, potranno avere accesso.

Il consigliere Grillini parlava di soggetti che hanno deciso di rimanere alla pellicola, è vero questo, ma molti di questi non erano in grado di intervenire finanziariamente per aggiornare la sala, quindi comunque tutti terranno i proiettori in pellicola, o quasi tutti, proiettando in pellicola quando vorranno proiettare vecchi film, vecchie pellicole, e utilizzando il digitale per i nuovi arrivi.

Ma al di là di presentare questa risoluzione, volevo fare un discorso un po' panoramico sul settore e sono molto felice che oggi l'assessore sia in Aula. Il grande problema, ancor più dell'urbanistica, oggi è il sistema di distribuzione, che è ingessato. Oggi, un piccolo esercente in un paesino di provincia, che fa fatica a chiudere i bilanci a fine anno, vede ovviamente nel colossal o nel cinepanettone una possibilità di guadagno che gli consente di rimanere aperto magari solo un anno in più. Il problema è che i distributori, che sono su base regionale e che hanno in mano le produzioni delle major, obbligano, senza scriverlo nel contratto ovviamente, l'esercente ad acquistare anche altri prodotti che non vendono (quindi, in realtà, è un sistema drogato che non fa neanche il benessere economico dell'esercente) e che sono produzioni di bassa qualità sia dal punto di vista degli incassi, sia dal punto di vista della qualità effettiva. Questa mancanza di libertà sta distruggendo tutta la filiera del cinema. Oggi ci sono ottime produzioni, anche produzioni che hanno vinto nei festival (pensiamo a produzioni come TIR, a produzioni come Zoran), produzioni indipendenti che sono riuscite ad andare bene ai festival e anche, nelle poche sale in cui sono stati proiettati questi film, ad avere un ottimo riscontro di pubblico. Questi produttori e distributori indipendenti oggi non hanno la possibilità di arrivare alle sale, c'è un collo di bottiglia enorme, e quando si trovano davanti il sistema delle sale sono smarriti completamente, trovano pochissime sale a livello nazionale disposte a proiettare anche film che poi incassano. Il movimento dei Cento Autori ha fatto un esposto all'Agicom segnalando questo problema e l'Agicom si è dimostrata interessata, il problema è che non esistono contratti ufficiali.

Mi auguro che nella prossima legge sul cinema si possa ragionare anche in termini di filiera e di filiera etica, che si mettano dei paletti. Sarebbe bello anche, quando finanziamo le sale, chiedere qualcosa in cambio in termini di qualità. Noi dobbiamo investire e credere nell'intelligenza, nel cuore e nella cultura del nostro pubblico emiliano-romagnolo, non dobbiamo assecondare logiche di un cinema che diventa circo, dove anche se ti addormenti capisci il film, dove ti vai semplicemente a fare due risate. Il cinema in questo Paese è stato cultura, ha creato il brand del Made in Italy, oggi viviamo ancora di una percentuale di turismo che nasce da quella stagione cinematografica, dobbiamo tornare ad investirci. In Emilia-Romagna c'è il più importante bacino autorale d'Italia che è quello del DAMS di Bologna, che oggi si disperde. Dobbiamo finanziare, come faremo, le produzioni, ma creare due livelli di selezione: uno sicuramente in fase di scrittura, dove investiamo sulla produzione, ma finita la produzione, ci deve essere un'altra selezione: dove è stata fatta qualità, dobbiamo investire una seconda volta sulla distribuzione internazionale dell'opera cinematografica. Credo che se quando scriveremo le due leggi sul cinema, la nuova legge per la Film Commission e l'altra, avremo coraggio, potremo veramente rilanciare un settore strategico per questa regione.

Sull'urbanistica ricordo che quando l'assessore Peri portò in Commissione l'innalzamento degli indici di edificabilità dei parcheggi per le multisale, io dissi che era un autogoal clamoroso, perché se vogliamo investire sulla qualità, sulle monosale, è chiaro che se tu incentivi le multisale, queste fanno chiudere le monosale. Già il settore è in crisi, aumentare l'indice di edificabilità per i parcheggi crea concorrenza sleale perché per andare nella monosala devi andare in centro, c'è la ZTL, devi trovare il parcheggio eccetera e non ce la fai, invece alla multisala arrivi, parcheggi e sei dentro, allora è chiaro che poi le monosale chiudono. Io la multisala te la faccio fare, però ti faccio piantare degli alberi intorno, me la fai nella città consolidata, dove quindi ci puoi arrivare con i mezzi pubblici e non incentivo il traffico su gomma (le questioni sono sempre interassessorili). Ma poi c'è anche un tema di un centro storico della nostra città che non può diventare un deserto, dove dobbiamo tenere viva l'attività commerciale, l'attività culturale, quindi questo tema è molto interessante. Mi auguro anche che la Regione possa far sentire...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Costi): Colleghi, vi chiedo un attimo di pazienza, concludiamo questo oggetto e poi chiudiamo la seduta. Un attimo di pazienza.

Prego, consigliere.

 

FAVIA: Grazie. Spero che questa Regione possa farsi sentire con il Governo perché, assessore, non è più possibile che i fondi vengano gestiti per lo più in maniera così centralizzata, non è giusto. Dopo che abbiamo avuto la riforma del Titolo V, c'è di fatto una prevaricazione del Ministero che non vuole mollare i soldi alle Regioni. Noi dobbiamo batterci, lo dovremo scrivere, spero che si torni presto sul tema del cinema, perché oggi dobbiamo lavorare su un cinema regionale. Tra l'altro ci sono già state delle sentenze che dicono che quello che sta facendo il Governo non va bene.

Nell'ultimo convegno ha parlato un produttore bolognese dicendo che è dal 2007 che non produce più un film in Emilia-Romagna. Veramente mi auguro che si apra una nuova stagione e che si sia in grado di riportare le produzioni e le produzioni di qualità in questa Regione perché un euro investito in una produzione sul territorio ne porta molti di più come ricchezza, come indotto, come ricchezza indiretta nella regione.

È molto importante che si vada avanti, assessore, con la legge. È stata molto importante la sua presenza al convegno e gli impegni che ha preso, però cerchiamo, anche perché questa legislatura è verso la sua fine, di accelerare il più possibile per dare gambe a queste buone intenzioni.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Ha chiesto di parlare il consigliere Casadei. Ne ha facoltà.

 

CASADEI: Grazie, presidente. Sarò assolutamente essenziale, anche perché i colleghi hanno spiegato il contenuto delle due risoluzioni. Credo sia importante approvare l'atto anche perché testimonia un'attenzione che da qualche tempo è sempre più marcata e che è stata esplicitata nelle settimane scorse grazie anche ad una Commissione congiunta sui temi della Film Commission e l'attenzione, quindi, a tutto il settore cinematografico. Ribadisco quanto hanno detto i colleghi Favia e Grillini. In questa riflessione ampia occorre tenere insieme tutto il versante della produzione, quindi della Film Commission, ma occorre anche un'attenzione specifica per le piccole sale cinematografiche e le due risoluzioni toccano proprio questo aspetto.

Credo che anche nelle prossime settimane, nei prossimi mesi dovremo concentrarci su alcune azioni, ma anche su un ascolto dei gestori delle piccole sale perché le azioni che abbiamo previsto nelle risoluzioni sono importanti ma forse è possibile anche pensare a qualche altra iniziativa che possa consentire a queste realtà, che sono realtà importanti per i centri storici, per gli spazi della città, di portare avanti un'azione nel settore della promozione cinematografica all'insegna della qualità. Questo penso sia un dato sia del lavoro che stiamo facendo sul versante della Film Commission, sia per quello che riguarda l'attenzione alle monosale, alle piccole sale, che stanno spesso nei centri storici. Chiudo qui, così penso che stiamo anche nei tempi. Dico solo che penso che sia importante approvare questo atto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Casadei.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Intervengo soltanto per dichiarare il voto favorevole del gruppo.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Non ci sono altri iscritti in dibattito generale. Apro le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 4896, a firma dei consiglieri Grillini, Barbati, Casadei, Mori, Pagani, Meo, Donini, Carini, Defranceschi, Luciano Vecchi, Favia, Naldi e Ferrari.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5060, a firma dei consiglieri Favia, Grillini, Casadei, Marani e Naldi.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.

Ringrazio i colleghi consiglieri e tutte le strutture tecniche che ci supportano.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno, inviate a tutti i consiglieri, sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 18,10

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50.

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;

il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Teresa MARZOCCHI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Carlo LUSENTI, Maurizio MELUCCI e Alfredo PERI e i consiglieri Tiziano ALESSANDRINI e Sandro MANDINI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 4921 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni in ordine al contenimento e razionalizzazione della spesa regionale per locazioni passive.»" (86)

 

Votazione emendamento 1 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 11

Enrico AIMI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI.

 

Contrari: 22

Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Palma COSTI.

 

Assenti: 16

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Gabriella MEO, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

Votazione emendamento 2 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 12

Enrico AIMI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI.

 

Contrari: 22

Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Palma COSTI.

 

Assenti: 15

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Gabriella MEO, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

Votazione emendamento 3 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini

 

Presenti: 32

 

Favorevoli: 10

Enrico AIMI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI.

 

Contrari: 21

Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Palma COSTI.

 

Assenti: 18

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Gabriella MEO, Gian Guido NALDI, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

Votazione emendamento 4 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 11

Enrico AIMI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI.

 

Contrari: 22

Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Palma COSTI.

 

Assenti: 16

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Vasco ERRANI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Gabriella MEO, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

Votazione finale progetto di legge

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 23

Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Contrari: 11

Enrico AIMI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI.

 

Assenti: 16

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Gabriella MEO, Roberta MORI, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 4921 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni in ordine al contenimento e razionalizzazione della spesa regionale per locazioni passive.»" (86)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini:

«All’articolo 1 (Finalità ed ambito di applicazione), comma 1, dopo le parole "dall’amministrazione regionale.", si aggiunge:

"In particolare, la Regione persegue l’ottimizzazione degli spazi per lo svolgimento delle proprie attività, sulla base di specifici piani di razionalizzazione, provvede alla graduale dismissione delle locazioni passive, utilizza prioritariamente sedi di proprietà."»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini:

«All’articolo 2, comma 3, dopo la lettera b) è inserita:

"c) assenza di immobili di proprietà della Regione Emilia-Romagna non utilizzati".»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini:

«All’articolo 3 (Piani di razionalizzazione), il comma 1 è così sostituito:

"1. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, e successivamente con cadenza annuale, la direzione generale competente in materia di demanio e patrimonio predispone il piano di razionalizzazione degli spazi ad uso uffici regionali, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale. Il piano dovrà tenere conto degli standard di riferimento previsti per le amministrazioni dello Stato".»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini:

«All’articolo 3 (Piani di razionalizzazione), dopo il comma 1 è inserito il comma 1 bis:

"1 bis. I piani di cui al presente articolo sono approvati dalla Giunta regionale e presentati all’Assemblea legislativa, tramite la competente commissione. In tale sede dovrà desumersi la situazione generale delle locazioni passive, l’andamento delle spese ed i risultati ottenuti in termini di riduzione dei costi. I risultati conseguiti e desunti dai piani saranno oggetto di valutazione ai fini della corresponsione delle indennità di risultato al personale dirigenziale."»

(Respinto)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

5050 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per evitare il ripetersi di ricorrenti inondazioni storicamente causate dal fiume Secchia nel territorio modenese.

5051 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa i controlli operati da Hera SpA nei confronti di aziende subappaltatrici.

5052 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa incarichi riguardanti consulenze presso l'ASL di Bologna.

5053 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le problematiche emerse e soluzioni da porre in essere, nell'ambito della prevenzione del rischio idrogeologico, a seguito della rottura dell'argine del fiume Secchia, con particolare riferimento alle funzioni relative all'Aipo.

5057 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, relativa alla realizzazione di una pista di cantiere a S. Giustina (Rimini) e alla tutela del Marecchia.

5058 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, in merito allo studio di Confartigianato Emilia-Romagna e alle azioni che si intendono intraprendere per agevolare l'accesso al credito, soprattutto alle piccole imprese.

5059 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa gli aumenti posti in essere da Ferrobus di Trenitalia e Tper sulle direttrici ferroviarie di Porretta, Galliera e Persicetana.

5061 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, in merito agli interventi chirurgici eseguiti su pazienti a seguito della diagnosi di instabilità lombare presso la struttura ospedaliera "Villa Erbosa".

 

Risoluzioni

 

5054 - Risoluzione proposta dai consiglieri Leoni, Bazzoni, Aimi, Bartolini, Bignami, Filippi, Lombardi, Pollastri, Alberto Vecchi, Villani, Manfredini, Cavalli e Malaguti per impegnare la Giunta a garantire un indennizzo del 100% ai danneggiati dall'esondazione del fiume Secchia e ad attivare la procedura per richiedere la "no tax area" (28 01 14).

5055 - Risoluzione proposta dai consiglieri Luciano Vecchi, Pariani, Monari, Riva, Paruolo, Grillini, Marani, Barbati, Bonaccini, Donini, Meo, Sconciaforni, Mumolo, Montanari, Serri, Zoffoli, Casadei, Ferrari, Mazzotti, Barbieri, Pagani, Mori, Moriconi, Carini, Garbi, Naldi, Piva e Fiammenghi per esprimere solidarietà, vicinanza e sostegno alle popolazioni modenesi colpite dall’alluvione del 19 gennaio 2014 (28 01 14).

5056 - Risoluzione proposta dai consiglieri Marani, Garbi, Piva, Paruolo, Mumolo, Casadei, Pariani e Moriconi per impegnare la Giunta a sostenere, nelle sedi preposte, gli opportuni adeguamenti della legislazione nazionale e regionale affinchè il volontariato possa esplicare la funzione di veicolo di cittadinanza attiva e inclusione sociale e a promuovere l'analisi di un sistema di rendicontazione del rimborso delle spese sostenute dalle associazioni (28 01 14).

5060 - Risoluzione proposta dai consiglieri Favia, Grillini, Casadei, Marani e Naldi per impegnare la Giunta ad adeguare i propri strumenti normativi, prevedendo la possibilità di inserire la tecnologia HD negli interventi finanziabili nei propri bandi finalizzati alla digitalizzazione delle sale cinematografiche (28 01 14).

(Comunicazione n. 68 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP.2014.0000147 del 29/01/2014)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Aimi - Costi

Corradi - Meo

 

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