Espandi Indice

177.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 7 MAGGIO 2014

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI

 

INDI DELLA PRESIDENTE COSTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 5466

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la somministrazione della pillola RU486 da parte delle strutture del Servizio Sanitario regionale che offrano le relative prestazioni sanitarie in regime extraospedaliero. A firma della Consigliera: Barbati

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

BARBATI (Italia dei Valori)

LUSENTI, assessore

BARBATI (Italia dei Valori)

 

OGGETTO 5499

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere ai fini di promuovere l'educazione sessuale scolastica e favorire una "cultura della sessualità" tra i giovani. A firma del Consigliere: Grillini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

GRILLINI (Misto)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

GRILLINI (Misto)

 

OGGETTO 5500

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i danni e le azioni da porre in essere a seguito delle trombe d'aria che hanno colpito Comuni della Provincia di Modena in data 30 aprile 2014. A firma del Consigliere: Leoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

LEONI (Forza Italia - PDL)

GAZZOLO, assessore

LEONI (Forza Italia - PDL)

 

OGGETTO 5502

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dei lavoratori della Cooperativa ITER di Lugo (RA). A firma del Consigliere: Naldi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

NALDI (SEL - Verdi)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

NALDI (SEL - Verdi)

 

OGGETTO 5505

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la soluzione delle varie problematiche riguardanti la Stazione ferroviaria Zanolini di Bologna e la relativa situazione di degrado. A firma della Consigliera: Noè

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

NOÈ (UDC)

PERI, assessore

NOÈ (UDC)

 

OGGETTO 5508

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la bonifica dell'area ex ACNA, sita nel comune di Piacenza. A firma del Consigliere: Pollastri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

PRESIDENTE (Aimi)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

 

OGGETTO 5087

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nei settori dell'autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari» (88)

(Relazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Aimi)

ALESSANDRINI, relatore

CORRADI (Lega Nord)

NOÈ (UDC)

PRESIDENTE (Costi)

DONINI (Fed. della Sinistra)

ALESSANDRINI (PD)

PRESIDENTE (Costi)

NOÈ (UDC)

PRESIDENTE (Costi)

CAVALLI (Lega Nord)

MUMOLO (PD)

CAVALLI (Lega Nord)

DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5408

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Modifiche alla legge regionale 13 novembre 2001, n. 35 "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla costituzione della Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole"» (89)

(Relazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

PAGANI, relatore

BIGNAMI (Forza Italia - PDL)

CORRADI (Lega Nord)

PAGANI (PD)

PRESIDENTE (Costi)

MANDINI (Italia dei Valori)

CORRADI (Lega Nord)

BIGNAMI (Forza Italia - PDL)

BORTOLAZZI, assessore

CORRADI (Lega Nord)

BARBATI (Italia dei Valori)

BIGNAMI (Forza Italia - PDL)

MANDINI (Italia dei Valori)

MONARI (PD)

CORRADI (Lega Nord)

PRESIDENTE (Costi)

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Costi)

PARIANI (PD)

MANDINI (Italia dei Valori)

PRESIDENTE (Costi)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 5087 - 5408

Emendamento sull’oggetto 5408

Comunicazione prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI

 

La seduta ha inizio alle ore 15,05

 

PRESIDENTE (Aimi): Dichiaro aperta la centosettantasettesima seduta della IX legislatura dell’Assemblea legislativa.

Comunico che sono assenti dalla seduta il presidente della Giunta Vasco Errani, la vicepresidente Simonetta Saliera, gli assessori Patrizio Bianchi, Teresa Marzocchi, Maurizio Melucci e il consigliere Mauro Manfredini.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Aimi): Diamo inizio alla trattazione delle interrogazioni a risposta immediata in Aula.

Chiamo il primo oggetto:

 

5466 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la somministrazione della pillola RU486 da parte delle strutture del Servizio Sanitario regionale che offrano le relative prestazioni sanitarie in regime extraospedaliero. A firma della Consigliera: Barbati

 

Risponde per la Giunta l'assessore Lusenti.

La parola alla consigliera Barbati per illustrare l'interrogazione. Prego.

 

BARBATI: Grazie, presidente.

Assessore, la interrogo su un tema che ovviamente mi è molto caro, che riguarda la Ru486, che, come lei sa bene, non devo certo dirglielo io, è una pillola la cui somministrazione consente l'interruzione volontaria della gravidanza in via farmacologica piuttosto che chirurgica.

Si tratta di un tema che in questi giorni è tornato agli onori delle cronache a causa di un evento purtroppo negativo, ma sappiamo che questo tipo di interruzione viene praticata in tutto il mondo. È un farmaco cioè che nei paesi del mondo viene usato da oltre 650 mila donne. Certo, come tutti i farmaci, può anche avere effetti collaterali. La Ru486 può essere somministrata entro la prima settimana di gravidanza.

Ora, abbiamo visto che il Consiglio sanitario toscano ha emanato alcune finalità: assicurare a tutte le donne che richiedono l'interruzione volontaria della gravidanza un servizio uniforme, rispettoso dei diritti della donna e di alta qualità che, tenendo conto delle caratteristiche logistico-territoriali, si integri con quello dell'azienda sanitaria di riferimento, in piena attuazione della legge 194, in un'ottica di piena attuazione del diritto alla procreazione cosciente e responsabile.

La somministrazione in regime extraospedaliero, secondo il protocollo operativo aggiornato del Consiglio sanitario della Toscana, dovrà essere in ogni caso accompagnata da una adeguata informazione e dal rispetto di tutte le modalità operative che consentono di limitare il verificarsi di eventi avversi.

Poiché ho reperito alcuni dati per riportare il tema sull’Emilia-Romagna, rilevo che nel 2012 sono state effettuate interruzioni volontarie di gravidanza con trattamento farmacologico tramite RU486 in 1794 casi, ossia il 18,5 per cento dei casi, in leggero aumento rispetto al 2011.

Secondo questo report, che è stato pubblicato nell'ottobre del 2013, l'utilizzo delle Ru486 non ha comportato un aumento del numero di casi di aborto, ma ha anzi portato ad una anticipazione, in termini di età gestazionale, della interruzione della gravidanza ed una riduzione dei tempi di attesa.

Nella relazione si precisa che, per la quasi totalità, il ricovero in regime di day-hospital è al 99,5 per cento.

Si ritiene quindi che un aggiornamento delle linee guide regionali relative all’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica, nel senso di ammettere la somministrazione della Ru486 anche in regime extraospedaliero presupponga una valutazione di diversi profili, tra l’altro in termini di sicurezza del trattamento in ambito domiciliare, di riduzione dei tempi di attesa, di rapporto costi/benefici a carico del Servizio sanitario regionale, anche in termini finanziari. Valutazioni che, salvo precisazioni che spero lei mi possa fornire, non sono ad oggi ponderabili dall’interrogante.

Interrogo quindi la Giunta per sapere se, in aggiornamento delle attuali linee guida regionali in ordine all’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica, intenda consentire e disciplinare la somministrazione della pillola Ru486 da parte delle strutture del Servizio sanitario regionale che offrano le relative prestazioni sanitarie in regime extraospedaliero. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Barbati.

La parola all'assessore Lusenti per la risposta. Prego.

 

LUSENTI, assessore: Grazie, presidente.

Come diceva la consigliera Barbati, in Toscana è stato espresso un parere favorevole da parte del Consiglio sanitario regionale rispetto alla somministrazione della Ru486 anche in regime extraospedaliero. Va peraltro precisato che il Consiglio sanitario regionale, che è una struttura consultiva e tecnico-professionale, ha espresso questo parere propedeutico ad un'eventuale delibera di riorganizzazione della Regione Toscana, che a tutt'oggi non è ancora stata adottata, quindi questo parere non ha prodotto alcun effetto di cambiamento nell’organizzazione della Regione Toscana, quindi in Toscana la somministrazione della Ru486 continua ad avvenire in applicazione di un protocollo assistenziale per il quale l'interruzione volontaria di gravidanza medica prevede un ricovero ordinario di tre giornate.

Sempre in Toscana, come si rileva dal flusso del Ministero della Salute, le donne che hanno avuto accesso alla metodica di interruzione volontaria con Ru486 sono state 416 nel 2010 e 698 nel 2012, di queste, in virtù del fatto che si debbano fare tre giorni di ricovero, il 56,35 per cento ha fatto ricorso alla dimissione volontaria, cioè si è auto-dimesso dopo la somministrazione o prima dell'espulsione completa del prodotto abortivo.

Le linee guida della Regione Emilia-Romagna, viceversa, completamente operative dal 2010, individuano il percorso assistenziale appropriato per l'aborto medico e indicano il day-hospital quale modalità di ricovero ottimale per l'interruzione volontaria della gravidanza di tipo medico. L'unica regione italiana che così interpreta la legge. Il ricovero significa ricovero in day-hospital, non ricovero ordinario, per costruire un percorso di presa in carico, che adesso descrivo, che riduca o annulli del tutto la necessità da parte delle donne di auto-dimettersi e di uscire quindi da un percorso di presa in carico.

Questa modalità prevede tre accessi in ospedale: in prima, terza e quattordicesima giornata dall'apertura del day-hospital, con uno specifico protocollo d'intervento che è massimamente tutelante per le garanzie della salute della donna, e contemporaneamente consente di vivere questo evento al proprio domicilio, vicino ai propri familiari o alle persone che si sono scelte.

I dati confermano che questa scelta organizzativa è apprezzata dalle donne, tanto che negli anni sempre un maggior numero di donne ha optato per questa modalità di interruzione della gravidanza, passando da 1366 nel 2010, cioè il 12,5 per cento di tutte le IVG, a 1794 nel 2012, cioè il 18,5 per cento. Va segnalato che questi dati pongono l'Emilia-Romagna come la Regione che maggiormente in Italia garantisce l'accesso a questa metodica, cioè all'utilizzo della Ru486. Il protocollo di presa in carico prevede che la donna con richiesta di interruzione volontaria di gravidanza acceda al consultorio per avviare il percorso scelto. È in capo al consultorio la responsabilità dell'organizzazione del percorso assistenziale, compresa l'integrazione con gli altri servizi sanitari del territorio, i presidi ospedalieri e i servizi gestiti dagli enti locali. La possibilità di garantire ad un numero così elevato di donne di accedere alla metodica medica è quindi il risultato di un lavoro importante di prioritarizzazione dell'accesso presso i consultori familiari.

Va sottolineato, ma l'ha già ricordato la consigliera Barbati nella sua esposizione, che l'utilizzo di questa metodica non ha comportato un aumento del numero complessivo per anno di casi di aborto, ma ha portato un'anticipazione nell'età gestazionale e una riduzione significativa dei tempi di attesa.

Garantire quindi la somministrazione del farmaco Ru486 presso la sede dei consultori al momento, cioè la disponibilità diretta in consultorio, non porterebbe dei vantaggi ulteriori alle donne; per migliorare l'accesso alla metodica sarebbe invece utile definire come termine ultimo per accedere a questa metodica l'ottava settimana gestazionale, non la settima, com’è attualmente secondo la normativa vigente in Italia, come è previsto in tutti gli altri Paesi europei

Al momento quindi si ritiene piuttosto decisivo ed importante monitorare e migliorare l'accesso alla metodica in tutte le realtà regionali, per assicurare a tutte le donne che richiedono l’IVG medica un servizio uniforme in tutto il territorio regionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Lusenti.

La parola alla consigliera Barbati per la replica. Ha due minuti, consigliera. Prego.

 

BARBATI: Grazie, presidente.

Assessore, sono contenta. Siccome ho l'abitudine di guardare verso la Regione Toscana perché a volte mi sembra che faccia cose importanti, sapere finalmente che noi lavoriamo meglio mi rende molto soddisfatta.

Prendo atto di quanto lei mi ha detto. L'informazione - spero di riuscire ad avere anche il testo della risposta - mi sarà utile per un eventuale approfondimento. Credo che questo sia un tema importante per la vita delle persone, che riguarda i diritti delle persone. Purtroppo viviamo in un periodo molto particolare rispetto a questo tipo di decisione o di autodeterminazione, in cui molto spesso regna l'ignoranza e il non sapere che cosa davvero significa la Ru486 rispetto ad esempio alla pillola del giorno dopo, che è tutt'altra cosa e ha un altro procedimento. Sono convinta che si possa fare molto con questo sistema, quindi, riservandomi di leggere i dati con maggiore attenzione, la ringrazio.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Barbati.

Chiamo l'oggetto successivo:

 

5499 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere ai fini di promuovere l'educazione sessuale scolastica e favorire una "cultura della sessualità" tra i giovani. A firma del Consigliere: Grillini

 

Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.

La parola al consigliere Grillini per illustrare l'interrogazione. Prego.

 

GRILLINI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione prende il via da una polemica artatamente suscitata ed alimentata anche dal collega Filippi a proposito di un intervento del circolo Arcigay di Reggio Emilia presso una scuola di Castelnovo Monti, intervento richiesto dagli studenti, su loro iniziativa, sui temi del bullismo e della lotta alle malattie a trasmissione sessuale.

L'Assemblea si è svolta essenzialmente sul bullismo, e siccome non c'era stato modo di affrontare anche l'altro argomento, i ragazzi hanno chiesto al circolo locale dell'Arcigay di lasciare i materiali per la discussione sulla lotta alle malattie a trasmissione sessuale. Ne è venuta fuori una polemica che ha tenuto banco sui giornali locali per svariate settimane, con il nostro esimio collega che ha detto cose un po' fuori dal mondo, per esempio che la mattinata si è trasformata in uno squallido corso di educazione di sesso fra gay, di propaganda all'ideologia gender, di cui non si è assolutamente discusso, peraltro questa questione del gender è un'ossessione che non si capisce bene da che cosa venga fuori, del matrimonio omosessuale.

Al termine dell'incontro è stato distribuito un pieghevole "Safer sex Hiv e malattie sessualmente trasmissibili".

L'occasione è stata propizia, per quanto mi riguarda, per produrre questa interrogazione relativa ad un tema estremamente sentito in tutte le scuole italiane e tra i giovani, che è quello della salute sessuale, che l'OMS definisce come stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale relativo alla sessualità. La salute sessuale, essendo relativa alla salute più in generale, è un diritto costituzionale (articoli 2 e 3 della Costituzione), quando si parla di pieno sviluppo della persona umana e della rimozione degli ostacoli che ne pregiudicano lo sviluppo. Questa salute risulta pregiudicata nella nostra società contemporanea da molti fattori: i tassi crescenti di casi di HIV e di altre infezioni sessualmente trasmesse - per esempio è noto che in questo momento, su tutto il territorio nazionale, vi è una fortissima epidemia di sifilide, sembra di essere tornati agli anni Venti in Italia - le gravidanze indesiderate in adolescenza, la violenza sessuale, solo per citare alcune delle questioni più rilevanti.

Ora, noi sosteniamo che l'educazione sessuale nelle scuole italiane andrebbe fatta in maniera obbligatoria. Voglio citare, come si dice nella nostra interrogazione, che addirittura in alcuni Paesi europei, come la Svezia, era stata introdotta come obbligatoria del ’55. Non voglio fare tutto l'elenco contenuto in questo atto ispettivo che - consentitemi di dire - è molto ben fatto, modestamente parlando, naturalmente. In molti istituti superiori emiliano-romagnoli la richiesta di un approfondimento su questi temi è molto forte, anche avvalendosi di soggetti, enti o associazioni esterne dotate di competenze specifiche rispetto ai diversi profili rilevanti in materia di educazione sessuale.

Si chiede quindi qual è l'azione della Regione in tal senso; se la Regione non ritenga positivo il fatto che ci siano associazioni come l'Arcigay che, su invito degli studenti ed anche delle scuole, danno il loro contributo, come tante altre associazioni o enti possono andare in materia; se non è il caso che la Regione dia un giudizio positivo su questa iniziativa o non metta in campo anche un'iniziativa propria su questo terreno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Grillini.

La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta. Prego.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.

In merito alla sua interrogazione è opportuno ricordare che attualmente, ma penso che lei lo sappia bene, è competenza dello Stato stabilire le norme generali cui devono attenersi tutte le scuole, siano esse statali o paritarie, a partire dalla fissazione degli obiettivi generali nel processo formativo, e degli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli studenti, le discipline di insegnamento, gli orari obbligatori, gli standard relativi alla qualità dei servizi, i sistemi di valutazione e controllo del servizio stesso.

Con il DPR n. 275 del 1999, le istituzioni scolastiche hanno acquisito personalità giuridica, quindi, nell'esercizio del potere discrezionale ad esse conferito e nell'ambito dell'autonomia didattica e organizzativa loro propria, sono libere di attuare una progettualità propria capace di cogliere le specificità territoriali e le necessità didattiche ed educative, pur all'interno delle indicazioni nazionali.

Nel nostro ordinamento scolastico, l'educazione sessuale non è una disciplina ordinamentale, ma una delle attività educative che le singole autonomie scolastiche possono promuovere per favorire la crescita e la costruzione dell'identità sociale e personale di ciascuna persona.

Nelle scuole possono quindi essere realizzati interventi che affrontano il tema della sessualità in termini fisici e biologici, ricorrendo anche a professionalità esterne, per favorire l'adozione di comportamenti corretti a tutela della salute, ma si tratta soprattutto di una dimensione educativa che attraversa ed interconnette l'intero processo di insegnamento/apprendimento, e che ha come obiettivo l'educazione integrale di ciascuno.

In questa accezione l'educazione sessuale si integra in progetti educativi e didattici promossi dalle singole autonomie, che affrontano il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dell'uguaglianza di tutti i cittadini, il contrasto ad ogni tipo di violenza (ad esempio il bullismo, anche cibernetico) e di discriminazione (di genere o di orientamento sessuale) per la costruzione di una scuola e di una società inclusive che riconoscano le diversità di ciascuno.

I progetti prevedono spesso iniziative di formazione degli insegnanti e la ricerca di una stretta collaborazione con i genitori.

L'assessorato regionale, anche al di là delle proprie competenze istituzionali, ha sostenuto le autonomie scolastiche prevedendo risorse per progetti che sono stati espressi dalle iniziative delle singole scuole. Ritengo positivo che i temi sollevati nella interrogazione trovino spazio in queste attività. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

La parola al consigliere Grillini per la replica. Ha due minuti, consigliere.

 

GRILLINI: Grazie, presidente.

Sono soddisfatto della risposta, che immagino sia stata predisposta dall'assessorato alla Pubblica istruzione, per il fatto che vi è un giudizio positivo dell'assessorato, anche sul piano culturale, per quanto riguarda l'implementazione dell'attività di informazione e educazione sessuale nelle scuole.

Ma ribadisco che il punto è - magari in un'altra interrogazione ci possiamo rivolgere direttamente all'assessore alla Sanità - che l'educazione sessuale è parte integrante del diritto alla salute. Da questo punto di vista, fatta salva l'autonomia scolastica, la Regione ha competenza specifica su questa materia, visto che poi è la Regione che gestisce i centri di cura per le malattie sessualmente trasmesse. Siccome queste malattie sessualmente trasmesse, ahimè, non sono state sconfitte, e siccome colpiscono anche giovani e giovanissimi, io credo che sia assolutamente doveroso da parte della Regione predisporre in futuro un intervento in tal senso, se non l'ha già fatto, degli interventi, anche in collaborazione con le famiglie, con i genitori, per carità. Va benissimo l'autonomia scolastica, ma è nostro dovere intervenire su questa materia per evitare patologie che purtroppo in alcuni casi non sono ancora definitivamente debellabili con i farmaci a disposizione.

Fatta salva l'autonomia, credo che sia assolutamente doveroso che la Regione - come tutti sanno le regioni gestiscono la salute, che anzi è l'elemento centrale della loro attività, e l'85 per cento del bilancio, forse addirittura il 90 per cento (non si sa bene, perché le cose sono cambiate), è destinato a questa materia - metta in campo un piano forte sia sul piano sanitario sia sul piano informativo sia nell'influenza nelle scuole tra le giovani generazioni per contrastare le malattie a trasmissione sessuale. Credo che sia un dovere di noi tutti fare in modo che questo avvenga nel modo più efficace possibile.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Grillini.

Chiamo l'oggetto successivo:

 

5500 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i danni e le azioni da porre in essere a seguito delle trombe d'aria che hanno colpito Comuni della Provincia di Modena in data 30 aprile 2014. A firma del Consigliere: Leoni

 

Risponde per la Giunta l’assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Leoni per illustrare l'interrogazione. Prego.

 

LEONI: Grazie, presidente.

Nel pomeriggio del 30 aprile scorso diversi comuni della Provincia di Modena sono stati colpiti dalla concomitanza di quattro violente trombe d'aria. Sono eventi che, come sappiamo, hanno provocato danni nell'ordine di decine di milioni di euro. Particolarmente colpito il Comune di Nonantola, ma risultano colpiti anche Castelfranco Emilia, San Cesareo, San Prospero, Carpi e in generale hanno subito alcuni danni tutti i comuni della "bassa modenese".

Particolarmente colpito il settore agricolo che, oltre alle trombe d'aria, ha dovuto subire una fortissima grandinata, che ha danneggiato le coltivazioni frutticole, come la ciliegia e la vite, in avanzato stato di maturazione, e coltivazioni erbacee quali frumento e pomodoro.

Le zone colpite dalle trombe d'aria sono peraltro le stesse che avevano già subito gli effetti del terremoto del maggio 2012. Nell'esprimere solidarietà alle popolazioni colpite e la riconoscenza a chi ha prestato i soccorsi, in particolare vigili del fuoco e protezione civile, mi sono permesso di presentare una risoluzione da far votare, ma anche in questa interrogazione a risposta immediata di chiedere cinque provvedimenti: avviare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità naturale per i territori colpiti; garantire in tempi brevissimi un indirizzo al 100 per cento ai danneggiati; garantire una proroga immediata del pagamento delle tasse e delle rate dei mutui bancari ai soggetti danneggiati; far attivare, se necessario, il sistema degli ammortizzatori sociali; far avviare dalla Regione la richiesta di una "no tax area" o di una fiscalità di vantaggio per le zone colpite dal sisma 2012, dall'alluvione del 2014 e dalle recenti trombe d'aria per almeno tre anni.

A fronte di queste richieste, chiedo quali intendimenti la Giunta regionale intenda portare avanti, e la stima dei danni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Leoni.

La parola all’assessore Gazzolo per la risposta. Prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Consigliere Leoni, a sette giorni di distanza dalla nuova emergenza che ha colpito il territorio modenese, la quarta dopo il terremoto, il maltempo e la tromba d'aria della scorsa primavera, la rottura dell'argine del Secchia di gennaio, nella risposta di oggi riferirò, come lei mi ha chiesto, degli interventi attuati, peraltro già rendicontati e comunicati puntualmente nei giorni scorsi.

Lo scorso 30 aprile, come lei ha detto, violenti temporali, accompagnati da trombe d’aria, hanno colpito in particolare i comuni di Nonantola, Castelfranco Emilia e San Cesareo sul Panaro. L'evento ha assunto carattere di particolare intensità nella zona artigianale di Nonantola, anche se le conseguenze del maltempo hanno interessato tutta la Regione, con particolare riferimento alle colture agricole.

Come sempre in passato, il sistema di protezione civile, ancora una volta, si è attivato immediatamente per mettere in campo le attività di soccorso e di assistenza, lavorando per un rapido ritorno alla normalità. Grazie all'azione tempestiva del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, si sono effettuati, nel raggio di 30 chilometri, circa cinquanta interventi di soccorso tecnico urgente e di realizzazione di opere provvisionali …

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Aimi): Colleghi, scusate, chiedo un attimo di silenzio.

Se qualcuno deve parlare, può anche uscire dall'Aula. Perché l'assessore fa davvero fatica a rispondere, ma già il collega Leoni ha fatto fatica a formulare la domanda. Se proprio dovete parlare, vi chiedo almeno di parlare sottovoce. Grazie.

 

GAZZOLO: Grazie, presidente.

Dicevo circa cinquanta interventi di soccorso tecnico urgente e di realizzazione di opere provvisionali per la copertura di edifici scoperchiati, anche di rilevante complessità. Hanno operato squadre dei distaccamenti di Modena, delle province di Parma, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna. Le amministrazioni municipali, assieme alla Provincia e all'Agenzia regionale di protezione civile, sono intervenute per assicurare la doverosa assistenza alla popolazione. Tra l'altro, con l'impegno degli assistenti sociali, si è svolta una ricognizione delle condizioni dei cittadini coinvolti nell’emergenza, e una sola famiglia a Nonantola ha chiesto l'aiuto del Comune.

Nel complesso sono ottanta i volontari del coordinamento di Modena intervenuti per prestare soccorso, per il montaggio e la sorveglianza delle torri faro e la gestione dell'attività di magazzino. Un'ulteriore dimostrazione del grande cuore del volontariato di protezione civile.

Da subito si è inoltre attivata la raccolta dei rifiuti istituendo anche un coordinamento tra Regione, Provincia, Asl, Arpa, comuni e aziende multiutility per un programma immediato di recupero e smaltimento del materiale contenente amianto localizzato nelle aree direttamente colpite dalla tromba d'aria.

Al momento, da una prima e sommaria valutazione effettuata da parte dei comuni, risultano circa settanta aziende e trenta abitazioni con danni significativi, a cui si sommano ulteriori cinquanta abitazioni con danni minori, oltre a quelli su autovetture, veicoli, infrastrutture a rete e interruzione della viabilità.

Per quanto riguarda l'agricoltura, la Giunta regionale, attraverso le province, ha già avviato le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale e la conseguente attivazione del fondo di solidarietà. Va comunque segnalato che i regolamenti nazionali ed europei non danno la possibilità di prevedere misure compensative a fronte di avversità atmosferiche, come pioggia e grandine, dal momento che contro questi rischi è possibile assicurare le produzioni.

L’impegno della Regione è invece quello di intervenire, come già successo con il tornado del 2013, laddove si siano verificati eventi catastrofici per i quali non è prevista l'obbligatorietà di assicurare le produzioni e le strutture per accedere agli aiuti del fondo di solidarietà nazionale.

Pertanto, secondo quanto già annunciato dall'assessore Rabboni, è in arrivo un bando che stanzierà risorse a favore delle aziende agricole del Modenese colpite dalla tromba d'aria finanziato con economie derivanti dall’intervento avviato sulla misura 126 del Programma regionale di sviluppo rurale 2007/2013. Le risorse verranno destinate al ripristino delle strutture aziendali distrutte o danneggiate, compresi gli impianti frutticoli e i vigneti, all’acquisto di macchinari e attrezzature, di scorte vive o morte e di impianti antigrandine e di irrigazione danneggiati. Per i danni a strutture e infrastrutture pubbliche, private e attività produttive l’Agenzia di protezione civile insieme alle Amministrazioni locali ha già avviato la raccolta delle informazioni relative a una loro prima valutazione e agli interventi di somma urgenza che si ritengono necessari. Su questa base verrà richiesta al Governo la deliberazione dello stato di emergenza, fondamentale per la successiva ricognizione analitica dei danni e l’eventuale attribuzione di fondi statali. Ormai è una procedura credo oltremodo conosciuta in questa Regione. Infine però informo l’Assemblea che, sempre d’intesa con i Comuni, il Presidente Vasco Errani ha firmato proprio oggi il decreto di dichiarazione dello stato di crisi regionale per i territori di Castelfranco Emilia, Nonantola e San Cesario sul Panaro, un primo segnale concreto di vicinanza a un territorio più volte duramente provato.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Gazzolo.

Consigliere Leoni, le residuano quattro minuti per la sua replica.

 

LEONI: Grazie, presidente. Le spiego perché non sono soddisfatto di questa risposta. In primo luogo da un punto di vista metodologico, perché mi sarei aspettato che questo tema non arrivasse in quest’Aula attraverso un’interrogazione di un Consigliere ma attraverso una comunicazione, come è stata fatta per altre calamità naturali che hanno colpito la provincia di Modena. Oggi ne parliamo perché ho portato qui questa questione e non vorrei che di fronte anche all’enunciazione che lei ci ha fatto questa fosse una calamità di serie B. Sono contento del fatto che portata qui oggi questa questione abbia fatto firmare alcuni decreti e abbia messo in conto alcune altre questioni. In secondo luogo non posso e non possiamo stare tranquilli perché alcune aziende di quelle zone che hanno già subito il sisma e l’alluvione non hanno ancora ricevuto i soldi di quella volta, in più oggi leggiamo che, dal sindaco di Castelfranco Emilia, per il tornado del 2013 non hanno ricevuto ancora nessun rimborso. Da questo punto di vista diventa poco credibile a volte quello che viene detto, non per la qualità delle intenzioni, che sicuramente ci sono tutte, ma per il fatto che in molti casi i soldi non arrivano a chi devono arrivare. Guardate che l’abnegazione e l’intraprendenza che ancora una volta le popolazioni di quei Comuni hanno dimostrato, lavorando gli operai delle fabbriche insieme agli imprenditori - hanno lavorato il venerdì, il sabato e la domenica - per mettere in sicurezza le aziende non sono una scusa per l’ente locale per non fare il proprio mestiere. Assessore, e lo dico anche al Presidente Errani, bisogna fare prima nel dare i soldi; bisogna che i soldi arrivino alla gente in maniera più semplice, bisogna che le pastoie burocratiche siano ridotte al minimo perché non è accettabile sentire da alcuni imprenditori che hanno avuto il sisma nel 2012 in quelle zone che non hanno ancora ricevuto i soldi. Mi chiedo se tra un anno saremo ancora qui a parlare del tornado del 2014 e che questa gente non avrà ricevuto i soldi. È una cosa che non trovo accettabile e pertanto non mi riterrò soddisfatto fino a quando non saranno soddisfatte le popolazioni che hanno subito il tornado.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Leoni.

Chiamo l’oggetto:

 

5502 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dei lavoratori della Cooperativa ITER di Lugo (RA). A firma del Consigliere: Naldi

 

Risponderà il sottosegretario Bertelli.

Diamo la parola al consigliere Naldi.

 

NALDI: Grazie, presidente. Stamattina ci siamo interrogati sugli scenari europei che dovrebbero creare nuove condizioni per cercare di contrastare gli effetti di questa crisi durissima e nel frattempo dobbiamo fare i conti con una situazione molto grave dal punto di vista produttivo e occupazionale. I casi sono tanti e oggi ho inteso richiamare l’attenzione della Giunta al caso della situazione della ITER, che è una cooperativa di costruzione centenaria, che sta soffrendo da molto tempo della crisi prolungata di questo settore, fino ad avere presentato una richiesta di concordato in bianco, che è una procedura particolare introdotta dal Governo Monti, che prevede anche centoventi giorni di tempo per presentare un piano industriale finanziario. I lavoratori di questa azienda da parecchio tempo hanno utilizzato degli ammortizzatori di vario tipo e gli ammortizzatori sono in grado di coprire il periodo entro il quale l’azienda dovrà presentare il suo piano finanziario, però ci sono molte incognite su questo piano industriale finanziario e mi sono permesso di fare questa interrogazione anche perché le organizzazioni sindacali unitariamente hanno chiesto alla Regione di essere co-protagoniste della fase nella quale l’azienda deve definire il nuovo piano industriale che è decisivo sia per il mantenimento dell’occupazione ma anche per la creazione di un nuovo profilo industriale produttivo di questa azienda. Credo che ognuna di queste occasioni possa essere considerata nella situazione drammatica utile per cercare di aiutare queste imprese a ricollocarsi sul mercato e a svolgere anche in parte quell’azione di riconversione produttiva che è necessaria in questo settore per rinnovarsi, andare avanti e assicurare ancora attività produttiva e occupazione.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Naldi.

Diamo la parola per la risposta al sottosegretario Bertelli.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. Non ne ho bisogno, perché il consigliere Naldi conosce la situazione, ma mi sembra utile, come peraltro ha in parte fatto lui stesso, ricordare in premessa che la vicenda di ITER si svolge nel pieno della crisi economica e sociale più grave dal dopoguerra, che ha pienamente coinvolto il nostro Paese. In questa crisi il comparto delle costruzioni e dell’edilizia in generale è il più esposto e sta pagando il prezzo più alto determinando una drammatica riduzione del numero di imprese sia private sia cooperative e di conseguenza di addetti. Il mio grave timore è che ne vedremo altre di situazioni simili, ma chi sta sul territorio segue in diretta le vicende.

In questo difficilissimo contesto il 20 marzo abbiamo fatto un primo incontro sulla situazione della ITER di Lugo, cui erano presenti anche il Sindaco di Lugo, anche in rappresentanza dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, accompagnato dal consigliere Mazzotti e la Lega delle Cooperative e da allora seguiamo costantemente la situazione.

Abbiamo verificato che la cassa integrazione di solidarietà sarebbe scaduta il 5 maggio. Il 27 marzo vi è stato un incontro al Ministero del Lavoro dove si è ottenuta una deroga - le fornirò l’accordo che ho allegato alla risposta - ed essendo l’azienda articolata sul territorio nazionale la competenza è del Ministero del Lavoro.

Abbiamo altresì valutato che l’azienda è esposta per circa 570 milioni e ne fattura circa la stessa cifra. La stessa situazione finanziaria pertanto si presenta molto critica. È stato indicato che vi sarebbe una proposta di acquisizione di ramo di azienda, da coordinare con la richiesta di Concordato. Verosimilmente la nuova cassa integrazione necessaria sarà concessa a fronte della possibilità di accoglimento del Concordato e/o di un passaggio di proprietà.

La Regione Emilia-Romagna per parte sua segue l’evolversi della vicenda ed è già intervenuta presso il Ministero del Lavoro, sia per la concessione della deroga, sia per prospettare l’opportunità di nuova cassa integrazione a fronte della procedura concordataria.

Come da prassi consolidata in questi anni di crisi industriale, la Giunta si adopera con le altre istituzioni per la ricerca di soluzioni imprenditoriali e occupazionali. Peraltro è stato richiesto anche in questi giorni un nuovo incontro in Regione dalle istituzioni locali oltre che dalle organizzazioni sindacali e dalla stessa Lega delle Cooperative per provare a dare un nostro contributo fattivo nella possibile realizzazione di un piano industriale che sia in qualche modo in condizione di reggere alla prova del Concordato.

Nei casi di procedure concorsuali come questa, è ovvio che vi sarà uno stretto rapporto con il Commissario che il tribunale vorrà nominare nel caso che la procedura prosegua. Continueremo naturalmente a seguire la questione e a contribuire insieme alle istituzioni locali per costruire un quadro che possa reggere la soluzione di una crisi che effettivamente riguarda una enorme quantità di lavoratori sparsi per buona parte del territorio regionale, e non solo.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

La parola al consigliere Naldi per la replica. Le residuano tre minuti.

 

NALDI: Grazie, presidente. Grazie al sottosegretario Bertelli per la risposta. Come ho detto prima, il mio question time è un modo per richiamare l’attenzione di questo Consiglio, delle istituzioni e della Giunta su una situazione estremamente grave che riguarda questa azienda molto importante, con una tradizione altrettanto, se non ancora di più, importante.

 

(interruzione del consigliere Monari)

 

Di solito quando ci si trova di fronte a questi casi così gravi ci sono due problemi: quello di mantenere le competenze professionali e non disperdere il patrimonio costituito dall’accumulo di competenze professionali occupazionali e cercare di fare il possibile per evitare che le difficoltà finanziarie uccidano l’attività produttiva e compromettano il futuro dell’attività produttiva stessa. Per quanto riguarda il primo punto, c’è il discorso degli ammortizzatori mentre per quanto riguarda la seconda parte, sicuramente il ruolo della Regione può essere di valido aiuto per cercare di superare queste difficoltà. Io insisto di nuovo, e mi fa piacere che anche lei l’abbia sottolineato, sul fatto che comunque in questa situazione di estrema difficoltà questa può essere una delle occasioni nelle quali cerchiamo concretamente di aiutare un progetto industriale per consentire a un’azienda che si è occupata classicamente di costruzioni di abbracciare nuovi campi di attività in modo di permettere di affrontare il futuro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Naldi.

Chiamo l’oggetto:

 

5505 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la soluzione delle varie problematiche riguardanti la Stazione ferroviaria Zanolini di Bologna e la relativa situazione di degrado. A firma della Consigliera: Noè

 

Risponderà l’assessore Peri.

Consigliera Noè, prego.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Già lo scorso gennaio chiesi all’assessore Peri se cortesemente mi poteva dare alcuni chiarimenti circa l’interramento di alcuni tratti della linea ferroviaria che transita dalla stazione Zanolini e chiesi anche informazioni circa lo stato di sicurezza e di pulizia in cui versa quella stazione interrata. All’epoca l’Assessore mi garantì che ci sarebbe stato un progetto di videosorveglianza e che sarebbe stato installato nella stazione per garantire questi aspetti, solo che, Assessore, purtroppo nei giorni scorsi ho ricevuto nuovamente sollecitazioni da parte dei pendolari, molti dei quali peraltro lavorano in Regione, i quali mi hanno invitato a prendere visione non solo dello stato di degrado della stazione ma anche delle condizioni di insicurezza in cui si ritrovano molti passeggeri nel momento in cui si recano presso questa stazione.

Nel mio computer ho alcune immagini che dopo desidero mostrarle non solo prima della pulizia ma anche all’indomani della pulizia della stazione e le vorrei anche dire che ieri mattina, quando alle 8:30 mi sono recata per andare a prendere una di queste pendolari nella stazione Zanolini, ho avuto paura a scendere le scale perché nel momento in cui sono scesa mi sono ritrovata in una condizione di totale solitudine e di androni che ho preferito risalire e attendere che la campanella mi avvisasse quando il treno era in prossimità per poi invece andare a prendere sul binario la persona.

Io vorrei chiedere a lei quali sono gli aggiornamenti rispetto al livello di sorveglianza che FER intende attuare alla luce di quello che lei già mi aveva anticipato ma soprattutto anche alla luce del fatto che la situazione è molto delicata, l’ho vissuta personalmente e credo che sia assolutamente opportuno intervenire prima possibile per evitare che possa succedere il peggio. Ci sono tutte le condizioni perché quella stazione, che è in totale abbandono, possa essere lo scenario di fatti spiacevoli. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.

Diamo la parola all’assessore Peri.

 

PERI, assessore: Grazie, presidente. La situazione della stazione Zanolini è oggettivamente preoccupante. Nonostante gli interventi di pulizia che la FER attua sistematicamente tre volte alla settimana avvalendosi di ditte specializzate, come in tutte le altre stazioni della linea, ciò si è rivelato non sufficiente a garantire condizioni di decoro soddisfacenti. Si conferma anche che tutte le sere a fine servizio e la mattina prima dell’inizio del servizio una guardia giurata incaricata da FER provvede alla chiusura e all’apertura delle serrande poste a impedire l’uso della scala di accesso al marciapiede ferroviario e a disattivare e riattivare l’ascensore. Occorre anche dire che gli accorgimenti sinora adottati non sono sufficienti a impedire che nelle ore notturne e a volte anche di giorno la galleria venga frequentata in modo non consono da persone che entrano dagli imbocchi della galleria, aggirando quindi i cancelli posti all’entrata principale, e usano spazi e nicchie per ovviamente fare attività che non sono specificatamente proprie rispetto al ruolo della stazione. Gli atti vandalici che vengono compiuti, poiché riguardano problematiche di ordine pubblico, esulano dalla competenza specifica dell’impresa ferroviaria che deve necessariamente, come ha fatto, rivolgersi alle forze di polizia che di sovente sono chiamate dal personale della FER per intervenire. Per affrontare più efficacemente il problema la FER si è rivolta recentemente alla Prefettura per ricercare forme di coordinamento e modalità di intervento che siano compatibili con i distinti e ben perimetrati ruoli utilizzando tutti gli strumenti tecnici disponibili e praticabili. Si conta quindi quanto prima di poter concordare e sviluppare azioni correlate nei limiti rispettivamente consentiti per garantire condizioni di maggiore sicurezza anche al fine di arginare il degrado che oggettivamente non si è fermato. In alcuni casi si è riusciti a ripristinare delle condizioni normali, ma che sono degenerate immediatamente a valle di altri episodi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Peri.

Consigliera Noè, le rimangono tre minuti per la sua replica.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Grazie, Assessore, nel riscontrare onestamente che la situazione è molto delicata perché purtroppo questa stazione è completamente abbandonata perché oggi non esiste più una biglietteria, non c’è più la persona dedicata alla sorveglianza, così come era stata predisposta con una cabina ad hoc e non esistono più gli uffici che sopra questa stazione avrebbero comunque garantito in alcune ore del giorno una presenza fisica al fine di garantire una sorta di monitoraggio. Credo che al di là della presa d’atto che questa stazione abbandonata sia una terra di nessuno vorrei ancora fare tesoro del suo intendimento quando a gennaio mi disse che era intenzione della FER - si stava facendo - predisporre un nuovo progetto di potenziamento e ammodernamento sia di videosorveglianza sia di intervento immediato da parte delle forze dell’ordine. Visto che adesso siamo a maggio e che questa risposta lei me la diede a gennaio, vi chiedo che questo impianto di videosorveglianza, dal momento che non è un impianto faraonico, lo si possa comunque predisporre in quei punti in cui la gente sosta per accedere al treno.

Le garantisco che ieri, al di là della pulizia, era quasi imbarazzante girare - non oso immaginare nella stagione estiva quando uno gira con le infradito - per tutte le siringhe che c’erano e per tutte le macchie di sangue, che ho fotografato, perché è una situazione da cui transitano quotidianamente circa un migliaio di pendolari. Già la vita del pendolare è una vita di per sé difficile per gli spostamenti che deve fare per recarsi nel suo luogo di lavoro, ma se per i pendolari diventa anche difficile salire e scendere dal treno mi sembra che oltre al danno ci sia la beffa.

Ripeto che ieri mattina alle 8.35 ho avuto paura a sostare in una giornata di sole, quindi anche con la luce solare che poteva accedere, dentro quella stazione, una stazione che è nel centro di Bologna, dentro l’università di Bologna e in prossimità dell’ospedale Sant’Orsola. Io vi chiedo, non solo come Consigliera regionale ma anche per le sollecitazioni che ho ricevuto, di predisporre almeno un impianto di videosorveglianza, quello per il quale vi eravate attivati.

Le faccio anche presente, e anche questo l’ho fotografato, che da anni, senza che i lavori vadano avanti, c’è un cantiere, che inizialmente era riconducibile ad una cooperativa che è fallita, adesso c’è un’altra impresa, che con tutte le sue tende accerchia l’ingresso di questa stazione, per cui oltre a essere già un habitat particolare abbandonato questi tendoni che circondano l’ingresso ai binari interrati della stazione favoriscono un clima di maggiore insicurezza.

Ho scritto ieri anche all’assessore Gabellini per avere informazioni a questo riguardo per rimuovere questo cantiere che da anni è inutilizzato e ci sono solo questi tendoni, e anche al Presidente del Quartiere, Milena Landi, la quale mi ha risposto prontamente che è dispiaciuta ma purtroppo questa è diventata una terra di nessuno e comprende che gli utenti sono esasperati, preoccupati e impauriti.

Di fronte a questo stato d’animo, che è anche il suo, Assessore, mi riprometto di monitorare questo fatto e soprattutto di contare che prima dell’estate un impianto di videosorveglianza (stiamo parlando di una stazione a due binari ma praticamente con accesso ad uno unico), che era già previsto a gennaio, possa trovare in breve tempo, se effettivamente rientra nella volontà di FER, la sua predisposizione. So che da tempo ci sono questi fondi che erano destinati per l’interramento e per fare dei lavori lungo la zona di via Pelagio Palagi, ma cerchiamo di capire se una parte di questi fondi si possono utilizzare per quell’impianto di videosorveglianza. Se non si può mettiamoci una mano sul cuore che non debba succedere prima un fattaccio per prendere maggiore coscienza che la situazione è quella di un luogo a rischio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.

Chiamo l’ultima interrogazione, ovvero l’oggetto:

 

5508 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la bonifica dell'area ex ACNA, sita nel comune di Piacenza. A firma del Consigliere: Pollastri

 

Risponderà il Sottosegretario Bertelli.

La parola al consigliere Pollastri per l’illustrazione di questa interrogazione.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. È anche l’occasione per dire che grazie a una saggia modifica del Regolamento il nostro gruppo, che è tra i più numerosi, può presentare un secondo question time urgente. Proprio per questo, dopo l’atto ispettivo presentato dal collega Leoni, mi sono, signor Sottosegretario, peritato di chiedere alla Giunta regionale di riferire in Aula se avete chiara la fotografia e se avete sotto mano la situazione tale qual è della tristemente famosa area ex ACNA. Quest’area, non lontana dal Bastione di Porta Borghetto, dove ogni anno il Partito Democratico celebra la propria festa, è motivo di preoccupazione dei numerosi residenti della zona. È una bella zona che va riqualificata, c’è un bastione antico, c’è molta area verde, però quest’area da anni e anni, signor Sottosegretario, per un motivo o per un altro è ancora lì. La questione della bonifica - potrei recuperare gli atti - la sollevai quando ero Consigliere comunale nel 1995; allora c’era l’azienda servizi municipalizzata ASM il cui direttore mi rispose che era stato fatto uno studio allora dall’ASM stessa per bonificarla del costo allora di 1 miliardo di lire. Per vicende varie - probabilmente il Comune non era in grado di finanziare questa bonifica, questioni e contenziosi con il proprietario dell’area, controlli da parte dell’ASL, controlli da parte dell’ARPA, controlli addirittura di un laboratorio di ricerca di un istituto universitario, tutti enti preposti alla tutela della salute pubblica - a tutt’oggi la questione è aperta.

Ogni tanto appare sulla stampa, come recentemente, e non nego di aver preso spunto da questo ultimo articolo dell’organo di informazione locale, e nonostante tutta questa cronistoria che le ho sintetizzato per brevità, ma avrei potuto portare pacchi di atti e di documenti, ma saremmo stati troppo lunghi nella richiesta, sono stati più volte annunciate - mi ricordo anche dall’allora Assessore all’Ambiente del Comune Carbone - delle soluzioni ma in sostanza la definitiva messa in sicurezza dell’area e l’inserimento di questi quattro piezometri nel terreno per rilevare possibili sversamenti inquinanti nelle falde acquifere non c’è stato. Il timore a Piacenza è che ci possa essere, come c’era nelle aree industriali dismesse allora - mi viene in mente nella periferia di Milano quante aziende chimiche hanno lasciato nel terreno gli inquinanti - questo problema.

Io quindi chiedo sotto il profilo politico alla Giunta - parliamo di salute e ambiente, quindi mi rivolgo anche il Presidente Errani, ma lei so che parla sempre concordando con il Presidente le risposte su questi problemi delicati - la sua attenzione, chiedo se siete al corrente dei tempi, se siete al corrente dei modi della realizzazione della bonifica e se si intenda comunque riferire sulla vicenda. Avevo fatto un analogo intervento (per il tema) ai tempi dell’Assessore all’Ambiente Freda, ho della documentazione su cui l’Assessore mi ha risposto, dopo la parentesi dell’assessore Freda, che aveva la delega all’Ambiente, vorrei sapere se avete contatti con l’ASL di Piacenza e se sapete dire qualcosa ai cittadini che sono preoccupati di questa situazione. Invito anche eventualmente la Giunta ad attivarsi, a darsi da fare e, Sottosegretario, la inviterei quasi a fare un sopralluogo sul posto quando viene dalle parti di Piacenza, perché si renderà conto che a fianco del quartiere storico Ciano, densamente popolato di alloggi popolari, insiste quest’area vicino un vallo delle mura del bastione, sulla cui area c’è già un progetto da tanto tempo per riqualificarla. Prima di riqualificarla e poter fare sotto il profilo urbanistico degli insediamenti, del residenziale, ecc., dobbiamo risolvere questo tema della bonifica.

Nel mio modesto ruolo di Consigliere di minoranza incalzo la Giunta perché si dia da fare su questo punto perché è una questione delicata, importante e sentita dai cittadini della zona. Esigo delle risposte.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Pollastri.

Ha esaurito il suo tempo quindi successivamente non potrò darle la parola per la replica.

La parola al Sottosegretario Bertelli.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. Premetto che a seguito dell’emanazione del decreto legislativo 152/2006 con legge regionale n. 5/2006 la Regione ha delegato tutte le sue funzioni in materia di Bonifica dei Siti inquinati alle Province lasciando ai Comuni i procedimenti che si erano attivati secondo il decreto Ronchi (il decreto legislativo 22/97) e il correlato decreto ministeriale n. 471/99.

L’area ex ACNA è stata notificata in regime di decreto legislativo n. 22/97, pertanto il procedimento è in capo al Comune di Piacenza.

Da informazioni acquisite presso la Provincia di Piacenza si è appreso che il 3 maggio 2012 è stato approvato un Memorandum di Intesa tra il Comune di Piacenza e la proprietà dell’area. L’accordo prevede una caratterizzazione del sito affidata all’associazione temporanea di imprese costituita da Beta Srl e la Comie, e un’analisi di rischio sito specifica per definire gli obiettivi della bonifica e i costi della stessa.

Nella Conferenza dei Servizi del 9 settembre 2013, a seguito della valutazione dell’analisi di rischio, si è ritenuto necessario prevedere il monitoraggio della falda da effettuare in base alla realizzazione di alcuni piezometri, a diverse profondità, con un campionamento delle acque per due anni, con l’obiettivo di accertare anche le interferenze della falda col fiume Trebbia e con il Po.

Infine si è appreso che il giorno 8 maggio 2014 è prevista una Conferenza di Servizi per la valutazione del Piano di Monitoraggio ambientale nell’area "ex ACNA" che avremo modo, se ce lo chiederà, di renderlo noto anche a lei.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

Ringraziamo anche il consigliere Pollastri. Passiamo ai progetti di legge.

 

OGGETTO 5087

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nei settori dell'autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari» (88)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): La delibera di Giunta è la n. 80 del 27 gennaio 2014; il testo è il n. 1 del 2014, licenziato dalla Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità nella seduta del 17 aprile 2014. Ricordo che è composto da 18 articoli e da scheda tecnico-finanziaria.

Il relatore della Commissione è il consigliere Alessandrini, il quale ha presentato relazione scritta.

Il Consiglio delle Autonomie Locali ha espresso parere favorevole.

Diamo dunque la parola al consigliere Alessandrini per svolgere la sua relazione. Ricordo che ha venti minuti a disposizione.

Raccomando all’Aula di mantenere il silenzio così da poter consentire al consigliere Alessandrini di poter esplicitare la sua relazione senza interruzioni.

 

ALESSANDRINI, relatore: Grazie, presidente. Il lungo lavoro di ascolto e di concertazione che ha portato alla redazione del progetto di legge sottoposto oggi all’approvazione dell’Aula ha connotato anche la fase dell’iter in Commissione. Non solo attraverso l’udienza conoscitiva ma anche tramite ulteriori incontri con le parti interessate e varie sollecitazioni giunte al relatore abbiamo raccolto idee, spunti e ci sono servizi ad affinare ulteriormente certi passaggi del testo. Affinarlo per renderlo più efficace rispetto allo scopo che si pone, cioè contrastare la criminalità organizzata, fermare le attività illecite, garantire sicurezze e diritti sul lavoro. È una battaglia non nuova per noi, ricordo le leggi regionali 2/2009 sulla sicurezza nei cantieri edili, la n. 11/2010 per la legalità nel settore dell’edilizia e delle costruzioni, uno dei settori più esposti a fenomeni di irregolarità e dei più appetibili per la criminalità organizzata, e infine ricordo la legge 3/2011 per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso.

In questi ultimi anni in cui il nostro impegno su questi temi è cresciuto di pari passo alla consapevolezza che questo genere di interessi criminali e di comportamenti illeciti avevano trovato il modo di attecchire e crescere nella nostra regione, abbiamo anche imparato a sfruttare al meglio le competenze - non molte in vero - che le Regioni hanno sulla materia. Quello che noi possiamo fare è prevenire, osservare, segnalare ed educare, ed è esattamente quello che cerchiamo di fare nel modo più utile ed efficace possibile chiedendo alla nostra società regionale di sostenerci in questa battaglia, di accettare anche qualche adempimento ulteriore perché sia possibile separare dalla parte sana della società quella malata, che è poca ma rischia di continuare ad espandersi, a riempire spazi vuoti e a contagiare ciò che le sta intorno.

In particolare i settori qui considerati - l’autotrasporto, il facchinaggio e la logistica - si contraddistinguono per la scarsa attività ispettiva e diventa dunque fondamentale mettere a punto efficaci strumenti di controllo per la committenza pubblica e privata. Si tratta per di più di settori che vivono forti criticità e che per questo diventano prede ambite e piuttosto facili per il crimine organizzato e per l’illegalità in generale: l’autotrasporto sconta la mancanza di forza contrattuale di un settore composto per oltre il 90 per cento da microimprese familiari; la logistica e il facchinaggio pagano lo scotto di una grossa frammentazione del tessuto imprenditoriale, che li rende estremamente deboli rispetto alle richieste della committenza di tenere bassi i prezzi, anche a discapito di un’innovazione dei servizi oggi assolutamente indispensabile.

Vogliamo fare sapere che le istituzioni ci sono, creare fra esse collaborazioni e sinergie perché i dati girino, perché le segnalazioni siano verificate, perché ogni cellula dello Stato, nel rispetto dei limiti e delle competenze proprie, collabori con le altre per chiudere il cerchio. E nello stesso tempo vogliamo consolidare il rapporto fra istituzioni e cittadini, associazioni, rappresentanze sociali ed economiche, perché è certo che questa legge avrà successo nella misura in cui sapremo creare solide relazioni fra i singoli interlocutori.

Senza indugiare su una disamina puntuale di ciascun articolo, già presente peraltro nella relazione al progetto di legge redatta dalla Giunta alla presentazione dello stesso, mi limiterò ad illustrare all’Aula i contenuti generali di questa proposta di legge. Trasparenza, semplificazione e dematerializzazione degli iter amministrativi sono i mezzi attraverso i quali la legge si propone di perseguire la legalità, la sicurezza e la regolarità del lavoro: insomma, semplificare le pratiche ridondanti e puntare invece sulla sostanza dei passaggi. Accanto a questo la legge promuove azioni di educazione alla legalità in collaborazione con gli enti locali, l’avvio di progetti sperimentali di emersione e il coordinamento e la collaborazione fra tutte le istituzioni coinvolte, anche attraverso accordi e protocolli che come Regione ci impegniamo a siglare velocemente dopo l’approvazione della presente norma per renderla immediatamente e pienamente operativa. Dunque alle stazioni appaltanti pubbliche e private è chiesto di adottare una serie di ulteriori "buone pratiche" per rendere trasparenti le procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici. In particolare la proposta di legge prevede l’istituzione di un elenco di merito volontario, l’iscrizione al quale potrà essere valutata con un ulteriore punteggio in sede di bando per l’erogazione di contributi regionali. Non solo, ma i criteri prioritari di valutazione nei bandi saranno legati alla verifica dell’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria sottoscritti dai sindacati più rappresentativi, al deposito dei regolamenti per i soci delle cooperative presso i competenti uffici territoriali del Ministero del Lavoro, al rispetto dei prezzi sul facchinaggio fissati dagli stessi uffici territoriali e alla regolarità contributiva. Al trasporto di materiale da attività estrattive, settore altamente esposto a rischi di infiltrazione criminale, è richiesto uno sforzo ulteriore di controllo sui dati identificativi dei mezzi utilizzati da parte dei concessionari dell’attività estrattiva. Accanto all’elenco di merito, un altro punto qualificante della presente legge è la realizzazione di un sistema informativo per la raccolta e l’aggiornamento dei dati sulle imprese, utile alla Regione nel suo compito di osservatorio, ma anche agli altri enti e istituzioni perché pensato per la condivisione dei dati. Inoltre viene predisposto ed aggiornato un elenco regionale dei prezzi che aiuterà a verificare e controllare le offerte anormalmente basse. Infine viene istituita una consulta per la legalità e la promozione della responsabilità sociale d’impresa, che si propone di supportare la Regione con compiti di proposta e consulenza. Come nelle ultime leggi approvate dalla Regione Emilia-Romagna, anche per questa è prevista la clausola valutativa per verificare i risultati ottenuti dalla sua applicazione, clausola che il passaggio in Sesta Commissione ha reso più efficace e puntuale attraverso una serie di proposte di emendamento che la commissione referente ha accolto.

Termino con un grazie alla Giunta che non ha mai fatto mancare il proprio supporto attraverso le qualificate competenze dei servizi che di volta in volta abbiamo coinvolto e un grazie soprattutto ai gruppi assembleari che con il loro apporto hanno contribuito a migliorare ulteriormente il progetto di legge oggi all’attenzione dell’Assemblea per l’atto finale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Alessandrini.

Passiamo adesso alla fase relativa alla discussione generale. Ricordo che ogni Consigliere che prende la parola in questa fase ha venti minuti a disposizione.

Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. I contenuti del testo di legge ci lasciano perplessi, non per lo spirito, che condividiamo, ma perché riteniamo, come peraltro indicato anche nelle premesse che accompagnano l’articolato, che le poche competenze delle Regioni in materia hanno portato la Giunta a formulare un testo che sostanzialmente è quasi una risoluzione più che un progetto di legge; nel senso che vi sono tutta una serie di auspici, ma di cose concrete ne troviamo veramente poche. Quelle poche cose concrete che troviamo, in alcuni casi ci inducono ad avere ulteriori perplessità, che si aggiunge a quelle già esposte. In particolare faccio riferimento all’articolo 6, laddove si prevede l’istituzione di un elenco (ovviamente volontario, nel senso che i singoli operatori se lo ritengono, possono fare domanda di iscrizione), di merito degli operatori economici dei settori dell’autotrasporto di merci e servizi di facchinaggio e complementari.

Le riserve nascono dal fatto che al quinto comma di quell’articolo si precisa espressamente come l’iscrizione nell’elenco possa essere assunta quale criterio di valutazione nella redazione di bandi, quindi immagino anche di appalti pubblici, e per l’erogazione di contributi. Io ho qualche riserva se non altro perché lo stesso relatore del progetto di legge alcuni mesi fa, in occasione di una discussione in merito ad un progetto di legge della Lega Nord, quello che poteva diventare lo Statuto delle piccole imprese, il quale conteneva una norma analoga, ha obiettato che a suo giudizio quel passaggio specifico avrebbe creato dei grossi problemi di legittimità posto che poteva violare la normativa nazionale e comunitaria in materia di libera concorrenza.

Trovare quindi la riproduzione di una norma sostanzialmente analoga a quella che allora era stata bocciata con le motivazioni che ho ricordato, mi fa supporre o che sono stati ulteriori approfondimenti, e quindi vi è una certezza ragionevole che la formulazione dell’articolo 6, quinto comma, è da ritenere conforme alle normative nazionali e comunitarie in materia di libera concorrenza; oppure ci ritroviamo il problema, e non è un problema da poco, perché un’eventuale formulazione che prevede per esempio che nelle gare d’appalto vengano inserite delle clausole che escludano o comunque che premino solo le imprese presenti in questo elenco volontario, potendo eventualmente anche escludere quelle non presenti, finirà con il creare sicuramente dei problemi sulla libertà di concorrenza, che si tradurranno in interventi da parte delle competenti autorità in materia. Questo è un tema su cui chiedo chiarimenti eventualmente a chi intende portare avanti e promuovere questa norma di legge perché è uno degli aspetti che a nostro giudizio meriterebbero approfondimenti e valutazioni che non credo nemmeno in sede di Commissione siano stati fatti nella misura che noi auspicavamo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Corradi.

Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Come diceva il collega che mi ha preceduto, sicuramente questa è una legge che è condivisibile assolutamente nello spirito perché è un progetto che si propone di contrastare infiltrazioni criminali in alcune attività della logistica - vedi discorso dei trasporti, facchinaggio, ecc. - c’è però il problema che affinché questa legge non rimanga solamente un virtuosismo è necessario che questa legge sia effettivamente applicabile e che ci siano tutte le condizioni perché effettivamente la legge così come è stata elaborata possa avere piena attuazione. Lo dico perché questa legge è frutto di un confronto che è iniziato nel luglio del 2013 e che è terminato, e che dovrebbe terminare, oggi con l’approvazione di questa legge, però - ripeto - se oggi, che è l’ultima occasione di discussione, e quindi di approvazione della legge, non creiamo le condizioni affinché questa diventi concretamente applicabile, riscontrabile e operativa abbiamo fatto tutti e cinquanta un grande esercizio di stile che non serve a nessuno, soprattutto perché questa legge, se oggi verrà approvata, fra quindici giorni entrerà in vigore, dovendo le imprese iscriversi in questi elenchi, dove questi elenchi rappresenteranno gli elenchi delle aziende virtuose, perché abbiamo visto che è stato molto difficile riuscire a individuare le aziende che invece hanno creato un sistema criminale, e tutto questo è successo proprio perché non ci sono stati i dovuti controlli a monte, fra quindici giorni vorrei capire se gli elenchi ci sono e se sono stati predisposti.

Operativamente ho bisogno di capire chi gestisce l’attuazione di questa legge perché abbiamo un Assessore di riferimento che forse neanche se andiamo a "Chi l’ha visto" lo troviamo perché adesso è in campagna elettorale e deve occuparsi solamente di cercare di diventare sindaco a Modena e abbiamo un capo servizio che si occupava di questo provvedimento e che oggi è diventato direttore generale, per cui spiegatemi chi gestisce l’operatività e l’applicabilità di questa legge perché se fra quindici giorni imprenditori che vogliono effettivamente, in quanto hanno tutte le condizioni per essere in regola, iscriversi in quei famosi elenchi di merito bisogna sapere chi ha predisposto questi elenchi, chi li gestisce e chi li controlla. All’articolo 10 si fa riferimento al sistema informativo. Io vorrei sapere questo sistema informativo, che a tutt’oggi è completamente inesistente, chi lo realizza, dove è questo registro e chi lo monitora.

Tra quindici giorni gli imprenditori, proprio per contrastare le infiltrazioni criminali, quelli più virtuosi che vogliono quindi risultare iscritti in quel registro e che vogliono quindi risultare interlocutori da coinvolgere in un sistema pulito, non sapranno a chi rivolgersi. Dal punto di vista pratico vorrei capire che cosa devo rispondere alle aziende che oggi mi dicono che la legge è interessante, che può essere meritevole di attenzione e ci si rende disponibili perché chi è a monte non ha controllato le infiltrazioni di un certo tipo e oggi per cercare di tutelarci da questo sistema che si è venuto a creare creiamo un elenco di aziende virtuose, ma non si sa chi lo gestisce. Noi abbiamo iniziato a discutere di questo provvedimento nel luglio del 2013 e finiremo oggi nel maggio 2014. Affinché io sia convinta che tutto questo lavoro che abbiamo fatto, colleghi, nelle audizioni, nelle Commissioni e oggi in Aula sia produttivo di effetti ho bisogno di capire se ci sono le condizioni per rendere questa legge concretamente operativa, altrimenti sarà un’altra legge manifesto, un’altra legge in cui abbiamo dato esibizione di un virtuosismo legislativo ma che dal punto di vista concreto non ha alcuna applicabilità.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Donini. Ne ha facoltà.

 

DONINI: Grazie, presidente. Intervengo sollecitata dalle considerazioni dell’ultimo intervento della collega Noè e più in generale perché interessata al tema. In questa legislatura noi ci siamo dati un obiettivo, tra i tanti che hanno caratterizzato il programma di mandato, che era quello di utilizzare tutti gli strumenti che istituzionalmente, in maniera normativa e dal punto di vista legislativo erano a disposizione della Regione per dichiarare guerra al crimine organizzato presente purtroppo qui come altrove attraverso i fenomeni che ben conosciamo, come le infiltrazioni all’interno di alcuni ambiti del nostro sistema economico e ancora peggio in alcuni ambienti di carattere istituzionale. Lo abbiamo fatto attraverso una serie di provvedimenti che sono quelli che nella sua relazione il collega Alessandrini, che ringrazio, ha citato, che sono stati un’occasione forte di confronto e di lavoro con quel sistema sano che è fatto dell’associazionismo antimafia ma è fatto anche di quel mondo imprenditoriale positivo e sano diffuso nel nostro territorio che ci ha stimolato ad andare avanti e che ha collaborato con la Regione. Lo abbiamo fatto - ripeto - perché avevamo un principio fondamentale da perseguire e avevamo anche il compito - è così in fondo per tutto - di dare un esempio, di dimostrare col nostro lavoro che c’è la volontà di non nascondere una realtà, di non mettere la testa sotto la sabbia, come in altri luoghi, di fronte al tema del rischio di infiltrazione dei fenomeni criminali, di considerarsi immuni in virtù di una tradizione, di una pratica e di una modalità di esercitare anche i rapporti col potere tipici delle nostre terre, ma di affrontare la cosa guardandola in faccia attraverso gli strumenti che abbiamo a disposizione.

Il consigliere Alessandrini ha detto dall’inizio che siamo consapevoli di quello che è il ruolo della Regione.

Se è poco, insufficiente o non serve a cambiare lo stato delle cose esistenti è indubbio, perché vorrei una legislazione diversa sul sistema per esempio della cooperazione a livello nazionale per tenere sotto controllo ed evitare il fenomeno cosiddetto della cooperazione delle cooperative spurie che, subentrando con le logiche dei sub-appalti a soggetti e realtà imprenditoriali che lavoravano nell’ambito della logistica e del facchinaggio, ottengono il risultato del massimo ribasso comprimendo il costo dei lavori e condannando a una vita da schiavi e di sfruttamento persone che avrebbero diritto, come tutti i lavoratori e gli esseri umani, a una garanzia di vita dignitosa. Vorrei che avessimo gli strumenti per espellere dal sistema economico del nostro territorio questo tipo di realtà, e non mi dilungo a fare esempi, che sono anche fatti di cronaca, di cose accadute sul nostro territorio.

Non abbiamo questo potere, ma questo non ci deve impedire di intervenire con gli strumenti che abbiamo per creare le condizioni che rendono più faticoso l’inserimento per chi cinicamente è senza anima e senza scrupoli, che interviene soltanto con l’obiettivo di massimizzare i propri profitti a danno di persone fragili, indubbiamente in difficoltà e con poco potere contrattuale. Trovo che sia giusto fare quel po’ che si può fare per rendere difficile l’inserimento di queste soggettività nel nostro tessuto. Questo è semplicemente l’obiettivo che avevamo, ossia tutto quello che si può fare per denunciare un certo tipo di fenomeno, per guardare in faccia una realtà, per rendere difficile il sistema di penetrazione e per valorizzare chi questi metodi non li utilizza, perché abbiamo anche il compito di creare le condizioni per chi sa lavorare, sa fare lavorare, lo fa in maniera onesta e socialmente responsabile, di potere emergere e di poter mettere in mostra il proprio operato. Dobbiamo trovare un meccanismo che premi chi lavora bene e che lo fa con moralità - uso un termine che tendenzialmente non sono incline a utilizzare - e in qualche maniera sanzionare e separare il grano dall’olio, quindi escludere chi non sa lavorare secondo questi principi.

Questo è l’obiettivo della legge. La Regione Emilia-Romagna può prevedere dei meccanismi di premialità legati ai bandi che valorizzano alcuni tipi di comportamento più virtuoso e lo si fa attraverso la collaborazione col mondo imprenditoriale e cooperativo del nostro territorio che dimostra la propria volontà di stare dentro questa sfida accettando di mettersi in gioco assolvendo ai criteri che sono alla base della possibilità di iscriversi volontariamente a un registro di merito, che vuol dire essere sottoposto a un controllo.

Contestualmente noi stimoliamo le istituzioni nazionali e il Ministero perché aggiorni i propri registri in modo tale da creare un meccanismo più virtuoso, fatto di controlli, di monitoraggi e di stimoli ad adottare comportamenti più corretti. È quello che di fatto facciamo e c’è un valore anche di tipo culturale in questo nostro tipo di iniziative che assumiamo, cosa che ci siamo detti quando abbiamo affrontato la legge sugli appalti, quella più generale contro le infiltrazioni mafiose e criminali.

Queste sono le ragioni per le quali noi sosteniamo, come gruppo assembleare, i contenuti di questa proposta di legge, denunciamo un ritardo da parte delle istituzioni nazionali, che chiediamo venga colmato al più presto, e lavoriamo qui, per quanto è possibile, per promuovere un modello più sostenibile dal punto di vista sociale ed economico, che parte dal rispetto del diritto delle persone di poter lavorare libere dal bisogno relativamente alla condizione salariale nella quale si trovano. In questa legge ci sono dei richiami precisi sulla tipologia contrattuale che riguarda il personale, sul dovere di riassumere le persone quando in seguito alla scadenza di precedenti appalti ci sono soggetti che perdono la titolarità e con la perdita della loro titolarità c'è il rischio di una perdita oggettiva di posti di lavoro per molte persone. Questo lavoro lo facciamo, ripeto, attraverso gli strumenti che attualmente la Regione ha in mano.

Ringrazio chiunque ha collaborato su questa cosa. Ricordo che è una legge che una volta pubblicata sul BUR chiaramente avrà bisogno di tutti i suoi strumenti attuativi, per cui di regolamenti attuativi e di modalità graduali con le quali questa legge viene attuata.

Ritengo che per quanto si considerino di valore le persone che fino adesso si sono occupate di questi temi, nessuno debba essere considerato insostituibile nel proprio ruolo, per cui ho la convinzione che non dipenda da un'unica persona l'efficacia attuativa di una norma, ma che questa Regione sappia creare le condizioni perché ad una persona che cambia ruolo e che cambia lavoro possa subentrarne un'altra analogamente dotata di competenze e capacità professionale. Non ho dubbi su questo, perché se dovessimo considerare tutto solo legato al valore del singolo - va bene che va di moda ormai questo approccio, ahimè, al quale io non riesco assolutamente a rassegnarmi - non ci sarebbe più nulla da fare e ognuno di noi, amando quello che sa, quello che conosce e le relazioni che ha con le persone che condividono il proprio presente, potrebbe essere incline a pensare che dopo di lui ci sia il vuoto. In realtà per fortuna la storia non si ferma e si va avanti.

Io credo che questa proposta di legge, ripeto, connotandola con l'umiltà anche delle parole che emergono dalla relazione del collega Alessandrini, ben consapevole dei rapporti di forza, sia un contributo sulla strada dell'innovazione politico-culturale e anche degli stili e dei comportamenti nei diversi ambiti delle attività economiche della nostra Regione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Donini.

Non ho più nessun iscritto in dibattito generale, per cui chiudo il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare per una replica il consigliere Alessandrini, relatore della legge. Ne ha facoltà.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Prima di tutto bisogna chiarire una cosa. Io sono stato in costante collegamento con l'assessore Muzzarelli, il quale per la verità è sempre stato disponibile ad ogni ora del giorno e della sera per chiarire i punti che era necessario chiarire su queste questioni, sulla base anche dell'evolvere del dibattito che c'è stato negli incontri con le varie rappresentanze e soprattutto con le Commissioni. Per cui noi non ci siamo sentiti orfani di nessuno e credo che sia anche giusto. D'altra parte, consigliera Noè, anche le strutture, i singoli servizi... ma l'ho detto al termine della mia relazione proprio perché ho veramente trovato una grandissima collaborazione e un grande supporto, anche molto efficace, sulle problematiche che abbiamo affrontato. Da questo punto di vista, quindi, credo che non ci sia proprio problema.

Se io dovessi estrapolare delle parole chiave da questa legge, ne estrapolerei sei: trasparenza, semplificazione, dematerializzazione degli iter amministrativi, queste sono le prime tre; poi: elenco di merito, sistema informativo, elenco prezzi.

È vero, questa legge sarà efficace ed è valida nella misura in cui saremo in grado - e anche questo l'ho detto nella relazione facendo proprio una sottolineatura - di essere assolutamente tempestivi nella realizzazione degli accordi che questa legge prevede e questa legge prevede che gli accordi siano fatti e siano gestiti dalla Giunta (articolo 6, comma 4), mettendo insieme ovviamente le strutture, i servizi, gli Assessorati di cui ci sarà bisogno. D'altra parte io non ho mai visto che prima di approvare la legge facciamo gli accordi; prima bisognerà avere la legge e poi si sollecita, ma non in fretta, perché le cose si possono fare bene mettendoci cinque giorni e anche fare male mettendoci sempre cinque giorni. Noi cercheremo di farle bene mettendoci cinque giorni. È chiaro che le cose sono da fare. Mi risulta, ad esempio, che le strutture stanno già lavorando prima di tutto sul tema del sistema informativo perché è il primo elemento fondamentale di questa legge. Per cui non sarei così preoccupato da questo punto di vista.

L'ultima cosa che volevo dire è per il consigliere Corradi. L'articolo 6, se lo leggiamo con attenzione, al punto 5 parla di bandi per l'accesso ai contributi e abbiamo accuratamente evitato di utilizzare la parola "appalti" perché se avessimo parlato di "appalti" è vero ciò che è stato detto, saremmo andati in contrasto con le regole per ciò che attiene la concorrenza e quindi questa legge sarebbe diventata a rischio di impugnativa da parte del Governo. Invece per ciò che riguarda il tema degli appalti abbiamo parlato soprattutto di "continuità occupazionale". Siamo stati attenti e rigorosi nello scegliere i vocaboli, le parole assolutamente giuste, proprio perché sappiamo che per le competenze che ha la Regione su una materia come questa, il nostro sentiero è sempre veramente molto stretto e si rischia di scivolare dalla parte sbagliata, proprio per questo siamo stati attenti. Assicuro il collega Corradi che non corriamo quel rischio perché, appunto, non l'abbiamo messa in quei termini, abbiamo citato come bandi solo il tema della richiesta di contributi e non, ripeto, degli appalti. Credo che si possa veramente essere tranquilli su ciò che è stato scritto nella normativa e sul fatto che non avrà difficoltà, non avrà conseguenze rispetto agli esami che verranno fatti ulteriormente.

Per il resto, è chiaro che da adesso bisogna cominciare da subito a lavorare e io, peraltro, se mi si chiederà di dare una mano anche in questa fase, non avrò alcun problema di sorta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Alessandrini.

Ora passiamo all'esame dell'articolato.

Ricordo che gli scrutatori sono i consiglieri Luciano Vecchi, Moriconi Rita e Cavalli Stefano...

 

(interruzione della consigliera Noè)

 

PRESIDENTE (Costi): Consigliera Noè, lei doveva intervenire in dibattito generale, il dibattito generale è stato chiuso. Interverrà dopo, articolo per articolo, in dibattito generale, e poi ci sarà la dichiarazione di voto finale, perché il consigliere Alessandrini ha chiuso il dibattito generale in quanto relatore della legge. Vi chiedo scusa, capisco che con il nuovo Regolamento ci dovremo un po' adattare, ma arriveremo a sistema.

Passiamo all'articolo 1 - Principi e finalità.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 1 è approvato.

Passiamo all'articolo 2 - Ambito di applicazione e definizioni.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 2 è approvato.

Passiamo all'articolo 3 - Promozione della legalità.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 3 è approvato.

Passiamo all'articolo 4 - Promozione della responsabilità sociale delle imprese.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 4 è approvato.

Passiamo all'articolo 5 - Interventi formativi.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 5 è approvato.

Passiamo all'articolo 6 - Elenco di merito degli operatori economici nei settori dell’autotrasporto di merci, dei servizi di facchinaggio e dei servizi complementari.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 6 è approvato.

Passiamo all'articolo 7 - Consulta.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 7 è approvato.

Passiamo all'articolo 8 - Misure di trasparenza e a sostegno della legalità.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 8 è approvato.

Passiamo all'articolo 9 - Funzioni della Regione in materia di controllo e monitoraggio della regolarità dell’autotrasporto di merci.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 9 è approvato.

Passiamo all'articolo 10 - Sistema informativo.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 10.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 10 è approvato.

Passiamo all'articolo 11 - Coordinamento regionale delle funzioni di gestione degli albi degli autotrasportatori e del rilascio delle licenze.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 11 è approvato.

Passiamo all'articolo 12 - Misure per la sicurezza nelle aree di sosta per i veicoli pesanti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 12.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 12 è approvato.

Passiamo all'articolo 13 - Adempimenti connessi al trasporto di materiale derivante da attività estrattive.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 13.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 13 è approvato.

Passiamo all'articolo 14 - Cooperazione per il contrasto di forme irregolari di utilizzo dei lavoratori. Potenziamento dell’attività ispettiva e di controllo.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 14.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 14 è approvato.

Passiamo all'articolo 15 - Elenco regionale dei prezzi.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 15.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 15 è approvato.

Passiamo all'articolo 16 - Criteri per la redazione di bandi.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 16.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 16 è approvato.

Passiamo all'articolo 17 - Clausola valutativa.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 17.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 17 è approvato.

Passiamo all'articolo 18 - Norma finanziaria.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Per quanto mi riguarda, così come anticipato nell'intervento di commento generale, il mio voto è un voto di astensione perché di condivisione rispetto all'obiettivo di una legge che si propone di contrastare le infiltrazioni criminali, però non possiamo pensare che questo contrasto oggi venga a ricadere solo ed esclusivamente sulle imprese, che giustamente debbono concorrere ad effettuare un attento monitoraggio, però debbono essere anche aiutate da parte delle istituzioni.

Mi dispiace che oggi, rispetto ad una legge per la quale abbiamo lavorato dieci mesi, il dibattito debba avvenire limitandomi ad ascoltare le giustificazioni che mi dà il collega relatore Alessandrini. Credo che a fronte di una legge sarebbe stato opportuno che l'assessore di riferimento fosse stato presente, se non altro perché residente in una provincia, Modena, che è profondamente coinvolta nell'aspetto delle infiltrazioni. Invito anche tutti a guardare le agenzie, quello che sta succedendo da alcune ore a Piacenza rispetto al boicottaggio che stanno facendo alcuni dipendenti di cooperative che sono state coinvolte nelle operazioni di facchinaggio all'Ikea. Diciamo che in questa situazione in cui si è creata una vera e propria sommossa, si sono create forse anche le condizioni ideali per quell'humus che è favorevole rispetto al fenomeno che noi oggi invece vogliamo contrastare.

Quindi, io, ripeto, do un voto di astensione, ma do un appuntamento all'assessore; chi sarà, chi lo sa, non lo so, però magari lo do a te, Alessandrini, perché vedo che hai fatto tu le veci dell'assessore. Ma lasciami anche dire, Alessandrini, che è molto riduttivo che tu mi venga a dire che una volta che abbiamo approvata la legge, dopo sarà compito della Giunta fare gli elenchi e tutto quanto quello che ne consegue. Certo, questo lo so anch'io, ma siccome la legge entra in vigore fra quindici giorni e gli imprenditori che vogliono lavorare con delle aziende virtuose, positive, che non vogliono confondersi con altri soggetti e che vogliono poter contare rispetto ad un elenco che identifica quali sono le persone giuste con cui lavorare... io fra due mesi ti do un appuntamento, prima della pausa estiva, e voglio vedere se effettivamente quell'elenco sarà entrato in vigore e quindi se effettivamente l'assessorato si sarà attivato per mettere le aziende nelle condizioni di operare proprio là dove la Regione ha cercato di trovare un meccanismo per far lavorare solamente le aziende che sono in condizioni di legalità. Appuntamento fra due mesi, io farò un question time; ti prego, se non sarà presente un assessore, mi rivolgerò a te. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Chiedo scusa ai consiglieri, siamo in dichiarazione di voto sull'articolo 18, non sulla legge nel suo complesso, quindi chiedo al consigliere Cavalli se vuole intervenire adesso o dopo.

 

CAVALLI: Dopo.

 

PRESIDENTE (Costi): Dopo, va bene.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 18.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 18 è approvato.

Apro le dichiarazioni di voto finali sull’intero testo di legge.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Ho in mano il dossier 2013, redatto in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, che si chiama L'altra 'ndrangheta in Emilia-Romagna, "l'altra 'ndrangheta" per differenziarla dalla 'ndrangheta che si trova in Calabria. Non parla solo di 'ndrangheta questo rapporto, questo rapporto racconta di una serie di inchieste, tantissime inchieste, che si sono sviluppate nella nostra regione e che riguardano le varie mafie, le varie organizzazioni criminali che purtroppo in questa regione ci sono e operano e in questa regione ormai sono radicate, perché ormai purtroppo non si parla più di infiltrazioni mafiose ma di radicamento di varie organizzazioni criminali. Un capitolo di questo dossier riguarda il lavoro nero e sommerso, inizia così: "lavoro nero, sottopagato, capolarato, evasioni contributive e mancato rispetto delle norme sulla sicurezza dei lavoratori sono utilizzati dai boss per ottenere un vantaggio economico nei confronti delle imprese legali per conquistare l'economia sana". Il lavoro nero non è di per sé qualcosa che viene praticato solamente dalle organizzazioni criminali, ma viene definito in tanti rapporti della Direzione distrettuale antimafia un "reato spia", cioè un reato dal quale si può poi verificare l'esistenza di un'organizzazione criminale. Perché è un reato spia? Perché il lavoro nero e il lavoro sommerso consentono il radicamento delle organizzazioni criminali perché in questa maniera le organizzazioni criminali, non pagando i lavoratori, non pagando i contributi, esercitano una sorta di concorrenza sleale e con questa concorrenza sleale, con gli appalti magari al massimo ribasso, con un'offerta bassissima riescono a vincere l'appalto. Se le organizzazioni criminali vincono l'appalto che cosa succede? Che ne vincono uno, due, tre, quattro e alla fine le ditte sane, quelle che si comportano onestamente, quelle che rispettano le leggi, chiudono. E questo che cosa significa? Significa che poi i lavoratori di quelle aziende devono andare dai responsabili delle ditte mafiose a chiedere un lavoro. L'infiltrazione mafiosa è come una goccia d'inchiostro che cade su una carta assorbente, quella goccia d'inchiostro si allarga sempre di più così come si allarga l'infiltrazione, perché se non ci sono degli argini, quella goccia d'inchiostro tende ad allargarsi.

Le mafie non tendono solo a riciclare il denaro, ma tendono anche a controllare il territorio. Vi informo che ad esempio a Napoli sono aperti gli sportelli bancomat della camorra, cioè ci sono degli sportelli dove la camorra presta dei soldi. L'usura è un'attività nota delle organizzazioni criminali, ma in questo caso la particolarità è che non vengono richiesti interessi, quindi non solo non c'è usura, ma non vengono neanche richiesti interessi perché la camorra ha la possibilità di recuperare quei soldi e in questa maniera si sostituisce alle banche e allo Stato, in questa maniera crea consenso sul territorio, in questa maniera controlla il territorio. È quello che sta avvenendo a poco a poco anche in Emilia-Romagna.

Noi dobbiamo rendere quella carta assorbente su cui cade l'inchiostro nero delle infiltrazioni mafiose impermeabile, e questa legge, insieme alle altre leggi che il collega Alessandrini ha ricordato, va esattamente in quella direzione. Abbiamo ottenuto una serie di risultati, tutti quanti li possiamo vedere. Ad esempio con la legge 3/2011 migliaia di ragazzi sono stati coinvolti in una serie di iniziative culturali, sono andati a lavorare nei campi di Libera. È una cosa importantissima perché la promozione della legalità è una di quelle cose che noi possiamo fare in Regione Emilia-Romagna.

Su questa legge vorrei parlare solamente di due articoli. L'articolo 3 è già stato illustrato dal collega Alessandrini, ma l'articolo 3 in particolare è l'articolo che riguarda la promozione della legalità con una serie di iniziative anche culturali e formative nei confronti dei lavoratori, che in questo caso sono i soggetti deboli perché sono quelli più facilmente ricattabili. La cultura della legalità è qualcosa di importantissimo, è una risposta che noi possiamo dare allo stereotipo di quell'Italietta nella quale si va avanti solo sgomitando, violando le regole, facendosi raccomandare, perché, come ha detto il presidente di Libera don Luigi Ciotti, la cultura mafiosa è anche qui quando si pensa che le regole valgono solo per gli altri o quando noi non ci preoccupiamo dei più deboli.

Sull'articolo 6 sono state fatte delle osservazioni, ma l'elenco di merito per gli operatori economici è un segnale, è un segnale importantissimo: significa premiare gli onesti, significa fare in modo che l'onestà e il rispetto delle leggi siano riconosciuti e siano incentivati. Tempo fa un ministro di questa Repubblica disse che con la mafia si doveva convivere. Noi non vogliamo convivere con nessun tipo di organizzazione criminale, leggi come questa sono anche una risposta a quella disgraziata frase.

L'ultima cosa che vorrei dire, presidente, è che comprendo anche le perplessità. Ho visto che il centrodestra si è astenuto sui singoli articoli di questa legge e l'astensione è anche un segnale politico, però sarebbe un segnale politico ancora più forte, visto che quello l'avete già lanciato, che questa legge venisse votata all'unanimità. Non ho visto grandi perplessità di merito...

 

NOÈ: Manca l’assessore.

 

MUMOLO: L'assessore non è un consigliere, collega Noè, e non vota. Io vorrei che questa legge venisse votata all'unanimità, che ci fosse anche il tuo voto, consigliera Noè, perché noi stiamo lanciando dei segnali. Certamente non abbiamo poteri di ordine pubblico, certamente non abbiamo poteri che sono di competenza dello Stato, ma possiamo lanciare un segnale ed è importante. Ci saranno qualcosa come duecento inchieste in questo dossier solamente nel 2013 in Emilia-Romagna, duecento inchieste che riguardano le mafie albanesi, la mafia turca, oltre a quelle nostrane, la mafia rumena. Noi però il compito di lanciare un segnale ce l'abbiamo...

 

(interruzioni)

 

Ci sono delle cose assolutamente positive in questa legge. C'è qualcosa che non vi convince del tutto? Però votare sì all'approvazione di questa legge sarebbe un segnale di compattezza di questo organo politico nei confronti delle infiltrazioni e del radicamento delle organizzazioni criminali. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mumolo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. Riguardo al voto favorevole credo che la minoranza abbia dato un segno di apertura e serio, quello di un voto di astensione, perché non è possibile che chiediate il voto favorevole quando noi abbiamo fatto alcune osservazioni e sono state ribattute in maniera molto striminzita e tirata. Noi questo progetto di legge sotto certi aspetti lo condividiamo, lo apprezziamo, anche se sappiamo che però è in ritardo con i tempi perché rispetto agli argomenti che ha proposto il collega Mumolo sappiamo benissimo il problema di cui ha parlato, della mafia, dei problemi che sta vivendo Piacenza con la logistica, con centinaia di operatori che si mettono davanti ai cancelli per evitare di andare a lavorare, che hanno uno stipendio da fame, con contratti che non li tutelano. Quindi noi siamo d'accordo con voi, però ognuno deve fare la propria parte. Credo che una buona minoranza debba sapere quando una legge può essere migliorata o può essere una legge che può essere condivisa, ma non potete chiederci il voto su una legge che noi riteniamo in ritardo e che ha prodotto questa Giunta con una politica che secondo noi poteva essere migliore. Però credo che un voto di astensione possa essere anche un voto che può essere visto come un voto di apertura e un voto di collaborazione, quella che abbiamo sempre dato come minoranza come gruppo Lega Nord.

Credo che il problema delle cooperative, che per questa Regione sono sempre state un vanto, ahimè, oggi sia un problema serio perché vediamo che i lavoratori non sono tutelati, sono persone che hanno perso la dignità, sono costrette a vivere in abitazioni dove non c'è la possibilità di viverci perché sono sovraffollate - se ci fosse un controllo serio, dovrebbero essere sgomberate - perché non hanno la possibilità di pagarsi l'affitto, di pagarsi le bollette della luce e non riescono ad arrivare alla fine del mese. Io credo che dobbiamo iniziare veramente una politica tutti insieme contro un'invasione che stiamo vivendo in questi giorni di immigrati, di profughi, chiamateli come volete - questa mattina sono stati menzionati. Credo che se apriamo le nostre porte, saremo invasi e il lavoro sarà sempre meno, i nostri giovani troveranno sempre meno possibilità di lavorare, quelli che non hanno avuto la voglia o il tempo per studiare. Credo che adesso dobbiamo tutti insieme lavorare contro lo sfruttamento delle persone; non guardiamo le etnie, il colore, guardiamo a che tutte le persone che vivono sul nostro territorio emiliano-romagnolo devono avere la possibilità di poter vivere in modo dignitoso. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Cavalli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.

 

DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Intervengo solo per rispondere al collega Mumolo, come mi diceva la collega Noè, che in effetti sarebbe stato gentile da parte dell'assessore venire a chiedere il voto in Aula, ma al momento è al Caffè Concerto di Modena dove c'è un dibattito organizzato dalla Rete imprese Città di Modena con i candidati al ruolo di sindaco di Modena, quindi francamente confermo il mio voto di astensione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

 

Presenti

38

Assenti

12

Favorevoli

28

Contrari

--

Astenuti

10

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nei settori dell'autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari.»

 

OGGETTO 5408

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Modifiche alla legge regionale 13 novembre 2001, n. 35 "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla costituzione della Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole"» (89)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo n. 1/2014 è stato licenziato dalla Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro e Sport nella seduta del 23 aprile 2014; è composto da 3 articoli e da scheda tecnico-finanziaria; il relatore della Commissione, consigliere Giuseppe Pagani, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

La parola al consigliere Pagani per svolgere la relazione.

 

PAGANI, relatore: Grazie, presidente. Si tratta di un progetto di legge di modifica della legge del 2001, la n. 35 del novembre del 2001, che costituiva la partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole. E' un testo di legge composto da soli tre articoli, che si rende necessario per l'evoluzione che è avvenuta in questi tredici anni della Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole e della successiva partecipazione della Regione Emilia-Romagna. Vorrei ricordare che nell'anno 2012 si è avuto anche il cambiamento dello statuto della Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole che ha diversificato la presenza all'interno del consiglio di amministrazione, del comitato dei soci di questa istituzione sia della Giunta, che è presente in comitato di amministrazione, sia dell'Assemblea, che è presente nel comitato dei soci con due rappresentanti, uno è il sottoscritto e l'altro è il collega Bazzoni.

Questa legge si rende necessaria perché la Scuola di Pace di Monte Sole non è solo, come era in via sperimentale previsto all'inizio anche dalla legge del 2001, un intervento per avviare quella che poteva essere l'attività di questa fondazione, che aveva il compito, lo vorrei ricordare, non solo di tenere viva la memoria sui luoghi del più grande eccidio di civili dell'Occidente della seconda guerra mondiale. Ricordo le vittime dell'autunno del 1944, oltre 800 vittime, 100 luoghi di quel parco di Monte Sole coinvolti dall'eccidio, 10 partigiani uccisi. Quindi non solo una legge e una partecipazione della Regione che voleva tenere viva la memoria pure importante di ciò che è avvenuto in quei luoghi. Non un'opera di imbalsamatura di una realtà, di una storia, di un momento, ma si voleva fare e si è fatto in questi tredici anni, a partire da quei luoghi, a partire dalla memoria di quei luoghi, un progetto di promozione, di formazione, di informazione, di cultura e di ricerca non solo rispetto ai luoghi della memoria, quindi della memoria storica e della ricerca della memoria storica, ma anche di percorsi rispetto alla valorizzazione dei diritti umani, della pace, percorsi in una prospettiva anche interculturale e internazionale.

Mi sembra giusto ricordare oggi in Assemblea brevemente, per non rubare troppo tempo a questa Assemblea, che cosa ha significato in questi tredici anni l'attività della Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole. La prima attività, quella di azione di formazione e di laboratori educativi nei confronti delle giovani generazioni, in particolare delle scuole, ha visto il coinvolgimento di oltre 41.000 alunne e alunni delle regioni del Nord e anche di alcune regioni del Sud del nostro paese; oltre 200 classi all'anno frequentano il percorso educativo presso la Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole; sono circa 500 gli incontri di programmazione che vengono fatti ad hoc in ciascuna scuola.

Ma ci sono anche interventi che sono molto importanti e da ricordare. Sono, ad esempio, i campi internazionali, i campi estivi di educazione alla pace, di educazione al rispetto dei diritti umani, di lotta alla xenofobia. Soprattutto una cosa molto importante che è stata fatta in questi anni è l'educazione alla riconciliazione tra popoli in conflitto. Penso, e cito solo due esempi, ai campi estivi tra palestinesi e israeliani, tra bosniaci e serbi, che hanno visto la partecipazione di numerosi giovani e la formazione di una cultura, di una metodologia di lavoro e di confronto capace di superare il conflitto, la violenza, l'odio, le separatezze che caratterizzano quei popoli da troppi anni e che quindi determinano una situazione di stress e di conflitto a livello internazionale.

Poi vi è un altro aspetto molto importante che è quello della formazione permanente degli adulti, formazione degli adulti che si caratterizza prevalentemente con un impegno che la Scuola di Pace ha assunto anche per le prossime attività nei confronti del MIUR (Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica) per una forma di collaborazione per la formazione degli insegnanti delle scuole superiori del nostro paese. Così come è luogo di formazione di tantissimi adulti che in questa Regione si sono rivolti alla Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole per dei percorsi di approfondimento sui temi della pace, della difesa dei diritti, della lotta alla xenofobia e al razzismo. Potrei citare associazioni religiose e laiche, gli Scout, organizzazioni sindacali, associazioni di rappresentanza, associazioni culturali.

E da ultimo un aspetto non meno importante. Ho già detto quello della ricerca storica, ma questa nostra Scuola di Pace di Monte Sole svolge anche un'attività importante sulla rete internazionale nei rapporti non solo con l'Assia, che è partner e fa parte del consiglio di amministrazione con un proprio rappresentante, ma anche con altri paesi a livello europeo e non solo europeo, con cui si sono instaurati dei rapporti. E' una vera e propria ambasciatrice internazionale anche della nostra regione rispetto a questi temi.

La legge come dicevo all'inizio è costituita da tre articoli. Sostanzialmente si rende necessario strutturare il contributo alla Scuola di Pace di Monte Sole per permettere alla scuola di poter avviare le proprie attività.

Il primo articolo autorizza la Regione a concedere alla Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole un contributo annuale allo scopo di concorrere alla promozione e realizzazione di iniziative e progetti tesi a favorire il rispetto dei diritti umani e la gestione non violenta dei conflitti. Il primo articolo disciplina anche... Mi permetto di dirlo adesso, presidente, perché ho visto che è stato presentato un emendamento da parte del gruppo della Lega Nord, così non intervengo successivamente per esprimere la contrarietà a quell'emendamento, perché il primo articolo, al comma 3, disciplina già il rapporto tra Regione e Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole nella presentazione della programmazione e nella verifica della programmazione per ridefinire i finanziamenti per gli anni successivi, sono già stabiliti all'articolo 1, comma 3.

L'articolo 2 modifica sostanzialmente l'articolo 6 della legge del 2001 e individua le fonti di finanziamento e di copertura di questo contributo.

L'articolo 3 è una norma transitoria che permette di dare immediata applicazione alla legge, pubblicarla sul Bollettino e permettere alla Scuola di Pace di Monte Sole di fare la programmazione in tempo utile, entro l'estate, per poter avviare i progetti e poter quindi finanziarli. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pagani.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Noi inizieremo a votare leggi come questa quando si farà chiarezza, anche da parte della Scuola di Pace di Monte Sole, che sappiamo come opera e lavora, sugli eccidi e le efferatezze compiute dalle brigate partigiane anche e soprattutto nelle nostre terre, nel "triangolo della morte" e anche quando si farà chiarezza su ciò che avvenne in quei giorni con la responsabilità delle brigate partigiane e con la responsabilità del Partito Comunista. Fino a quel momento non si può chiedere una coscienza condivisa in assenza di una memoria condivisa. Siamo stanchi di strumentalizzazioni storiche e riteniamo sia giunto il momento di dirlo con chiarezza anche in queste Aule.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Anticipo, utilizzando solo una parte del tempo a disposizione, i motivi dell'emendamento che abbiamo presentato come gruppo Lega Nord, non condividendo le argomentazioni del relatore rispetto a quanto da noi proposto.

La legge che ci accingiamo, o meglio che vi accingete a votare favorevolmente, prevede un finanziamento annuale di 100 mila euro a favore della Fondazione della Scuola di Monte Sole, specificatamente indirizzato e finalizzato a sostenere economicamente un progetto che questa fondazione dovrà presentare entro il 31 dicembre di ogni anno. A seguito della presentazione del progetto operativo, con l’indicazione delle cose che intende fare la Fondazione, unitamente al piano finanziario, cioè ai costi che queste singole iniziative avranno, la Regione elargisce lo stanziamento. Dopodiché l'anno successivo, entro il 30 aprile, la fondazione presenta alla Regione un report, quindi sostanzialmente una sorta di consuntivo, nel quale dà atto delle cose fatte e dei costi sostenuti. Il testo di legge che oggi avete presentato non prevede una norma, che io ritengo una norma importante, che è quella che ci chiarisce cosa succede nel momento in cui, per qualunque motivo, parte o tutti i progetti che la Scuola di Monte Sole intende realizzare non riesca poi a realizzarli. Quindi noi diamo 100 mila euro per fare un certo numero di cose, ma nel momento in cui la fondazione, per mille motivi, non dovesse riuscire a fare queste cose o alcune di queste cose, si pone un problema che questa legge, così com'è formulata, lascia insoluto; ossia: che fine fanno i soldi che la fondazione ha avuto ma non ha utilizzato per realizzare i propri progetti? La nostra norma prevede, molto semplice, che a fronte di un rendiconto che indichi ed evidenzi come alcune cose non siano state realizzate per mille motivi, la fondazione dovrà restituire quella parte non spesa di risorse corrispondente a quelle iniziative che non sono state fatte. Mi sembra una norma di assoluto buonsenso e anche di correttezza contabile, perché visto che i finanziamenti vengono dati per fare delle cose, è assurdo che non si preveda che nel caso in cui queste cose non vengano fatte le somme non siano restituite alla Regione.

Il nostro voto favorevole o di astensione ovviamente è subordinato all'accoglimento di questo emendamento perché diversamente non potremo certo accettare una legge regionale che prevede un finanziamento a fondo perduto senza sapere poi concretamente se è possibile riottenere somme nel caso in cui le cose promesse non siano state realizzate. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Corradi.

Non ho più nessuno in dibattito generale. Chiedo se il relatore intende intervenire, chiaramente può chiudere lui il dibattito generale, altrimenti passiamo all'esame del testo.

Prego, consigliere Pagani, per chiudere il dibattito generale.

 

PAGANI: Non voglio aprire una polemica stucchevole con il collega Bignami, ma per quello che ha detto vuol dire proprio non conoscere ciò che avviene e ciò che è avvenuto in questi tredici anni a Monte Sole, vuol dire voler fare una polemica pretestuosa accomunando eventi pure dolorosi che hanno caratterizzato il periodo della Resistenza e dopo il 1945 con ciò che è avvenuto in quei luoghi, con quell'eccidio, ma soprattutto con ciò che sta facendo e ha fatto in tredici anni la Scuola di Pace, dove non c'è visione ideologica, caro Bignami. Basterebbe frequentare, conoscere, capire, avere la curiosità, l'inquietudine di voler andare oltre ad un'ottusità ideologica per accorgersi che lì si sta facendo, attraverso un comitato scientifico a base anche antropologica, tutta una ricerca rispetto al senso della violenza, di perché quella violenza. Chi ha partecipato e chi ha avuto modo di sentire le classi, le scolaresche, gli insegnanti che hanno partecipato ai percorsi, sa che lì non vengono fatte pregiudizialmente delle analisi storiche ideologicamente segnate; viene fatta una riflessione su cosa significa educare alla complessità della violenza, cosa significa rendere la violenza irragionevole e quando invece diventa ragionevole, cosa significa mettersi nei panni anche dei soldati che in quel momento hanno sparato e dovuto ubbidire a degli ordini. È un percorso di natura culturale e antropologica che non ha nulla a che fare con le polemiche pretestuose che sono state fatte qui oggi. Se si conoscesse di più ciò che avviene in quell'esperienza, si avrebbe anche più lucidità e, permettetemi, anche più serietà nell'affrontare questioni che non hanno niente a che fare con il dibattito ideologico e secondo me anche un po' datato di questi anni.

 

PRESIDENTE (Costi): Il consigliere Bignami si è iscritto a parlare, però adesso abbiamo chiuso il dibattito generale, può intervenire dopo in dichiarazione di voto oppure sull'articolato.

Passiamo a questo punto all'esame dell'articolato.

Articolo 1 - Inserimento dell’articolo 5 bis nella legge regionale 13 novembre 2001, n. 35.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Prima di procedere alla votazione, sostituisco il consigliere Cavalli, che non è presente in Aula, con il consigliere Bignami nelle funzioni di scrutatore.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 1 è approvato.

Articolo 2 - Modifiche all’articolo 6 della legge regionale 13 novembre 2001, n. 35.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 2 è approvato.

Emendamento 1.

Apro la discussione generale sull'emendamento 1, presentato dai consiglieri Stefano Cavalli, Manes Bernardini e Roberto Corradi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.

 

MANDINI: Grazie, presidente. Le motivazioni che ha portato il consigliere Corradi mi sembrano condivisibili perché piene di buonsenso. Mi aspettavo una risposta da parte del relatore su questa fattispecie, risposta che non è venuta, perciò mi sembra almeno per quanto mi riguarda, che dobbiamo prestare attenzione al fatto che parliamo di soldi pubblici, quindi sono d'accordo che assegniamo i fondi alla fondazione, ma laddove non riescono per qualunque motivo a spenderli credo che sia necessario mettere a punto, prevedere in quale forma questi soldi vanno restituiti alla Regione, perciò personalmente annuncio che sono favorevole a questo emendamento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Faccio mie le parole del consigliere Mandini, non è un articolo che va a stravolgere assolutamente nulla rispetto al testo di legge, semplicemente credo sia finalizzato a chiudere la normativa prevista in questo articolato che oggi difetta e manca, come diceva anche il consigliere Mandini, che ha colto in pieno lo spirito dell'emendamento, circa cosa accade nel momento in cui questo stanziamento non venga interamente utilizzato. Credo che sia logico supporre che debba ritornare presso la Regione, quindi mi sembra una norma assolutamente di buonsenso prevedere proprio questo. Nel caso in cui non vengano utilizzate per intero le risorse destinate a realizzare dei progetti, credo sia logico immaginare che la quota non utilizzata di queste risorse torni all'ente da cui provengono, cioè la Regione Emilia-Romagna. Invito nuovamente la maggioranza a riflettere sul contenuto dell'emendamento.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Corradi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Condivido, anche perché basta vedere il sito per accorgersi che le relazioni annuali che la Scuola di Pace dovrebbe depositare sono ferme a qualche anno addietro, quindi sarebbe quantomeno interessante sapere che cosa ha fatto di così lodevole, vantevole e quant'altro visto che, ma lo dirò dopo, mi pare che siano altri che hanno parlato senza sapere di che cosa parlavano.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bignami.

Non ho più nessuno in dibattito generale. Mi ha chiesto di parlare l'assessore Bortolazzi, che chiude a questo punto il dibattito generale sull'emendamento 1 a firma Cavalli, Bernardini e Corradi. Ne ha facoltà.

 

BORTOLAZZI, assessore: Grazie, presidente. Sinceramente non ci siamo posti questo problema anche perché per altre leggi analoghe, tipo quelle che tutelano la Fondazione Toscanini, è praticamente automatico - anche se io ho chiesto comunque una verifica al mio tecnico - che se vengono date delle risorse per dei progetti e poi per qualsiasi motivo questi progetti non vengono realizzati, i soldi vengono ridati indietro. È anche vero che spesso non c'è una tempistica così precisa, attualmente con la Scuola di Pace di Monte Sole siamo sempre in ritardo, noi arriviamo sempre a dargli i fondi quando già le cose sono state concluse, portate avanti e hanno anche dovuto spesso accedere a prestiti bancari per poter onorare i loro progetti, quindi hanno anche interessi da pagare. Io in questo momento non sarei per approvare l'emendamento, però credo che non ci sia nessuna difficoltà da parte mia a, come ho chiesto, fare ulteriori verifiche e se ci fosse bisogno anche di tornare in Aula la prossima volta per aggiungere un'ulteriore modifica, io l'impegno lo prendo, però, ripeto, succede sempre come ho detto in ogni provvedimento e sottolineo che spesso la Scuola di Pace di Monte Sole i progetti li ha già fatti e noi dobbiamo ancora arrivare a saldare per le iniziative che hanno messo in campo. Quindi l'impegno che posso prendermi è di verificare puntualmente se questa che mi è stata data come un'informazione scontata in realtà sia effettivamente così e eventualmente non c'è nessun problema a tornare in Aula per aggiungere questa postilla. Credo che sarà inutile, però non voglio naturalmente lasciar cadere le osservazioni che ha fatto la minoranza.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Bortolazzi.

A questo punto chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto sull'emendamento 1.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Mi auguro che le parole dell'assessore siano da interpretare nel modo più corretto possibile, quindi nel senso di escludere che per prassi vengano erogati finanziamenti pubblici per la realizzazione di opere, iniziative o progetti, senza prevedere la restituzione delle somme nel caso di mancata realizzazione. Oggi il testo di legge così come formulato non lo prevede, quindi prendo atto che non c'è la volontà di accogliere l'emendamento. Non è un problema, siamo abituati. Esprimo ovviamente il voto favorevole come presentatore all'emendamento. Mi auguro che la Giunta faccia le verifiche opportune relativamente a questa fattispecie specifica che stiamo esaminando oggi e se, come ha detto l'assessore, questa è prassi avviene anche in altri casi, che estenda la verifica a tutti i casi analoghi a questo. Credo che in mancanza di una norma che preveda la restituzione sia difficile che questa restituzione possa avvenire. Mi auguro che una volta approvata questa legge, che la maggioranza sicuramente voterà, non ci sia più un problema di mancato rispetto della tempistica della rendicontazione perché i termini che avete inserito mi auguro che debbano essere intesi come termini perentori. Peraltro anche il nostro emendamento prevedeva un termine perentorio entro cui, ad un anno e quattro mesi di distanza da quando la Fondazione riceve il finanziamento, presentato il report annuale su quanto effettuato l'anno prima, e se certe cose non sono state fatte, la richiesta era che le somme dovevano essere restituite nei quindici giorni successivi. Mi auguro che la Giunta faccia tutte le verifiche del caso e in attesa delle verifiche della Giunta, in mancanza dell'accoglimento del nostro emendamento, noi voteremo contro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Corradi.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.

 

BARBATI: Sono rimasta perplessa dall'intervento dell'assessore Bortolazzi perché non ho capito. L'assessore dice: non mi sono informata, forse arriviamo tardi e magari la possiamo riportare in Aula. Ma allora si sospende, assessore, perché sennò che cosa votiamo oggi se anche lei ha delle perplessità?

 

(interruzioni)

 

No, io ero convinta di votare; ce li ha Cavalli o Galeazzo Bignami, Corradi... Chiedevo una precisazione perché mi si sono confuse le idee.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Barbati.

Io non ho più nessun iscritto in dichiarazione di voto, pertanto metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma dei consiglieri Cavalli, Bernardini e Corradi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 1 è respinto.

Passiamo all'articolo 3 - Norme di prima applicazione.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire. Chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 3 è approvato.

A questo punto apro le dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge. Ricordo che in base al nuovo Regolamento può intervenire un consigliere per gruppo.

Ha chiesto intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. La Scuola di Pace di Monte Sole nasce sul presupposto storico di fatti estremamente gravi avvenuti in quel contesto e il mio intervento, estremamente breve, precedentemente svolto dava per assunto, ma evidentemente era troppo generoso nei confronti di chi è intervenuto dopo, questo assunto di base. L'insediamento di questa scuola e la realizzazione di tutta l'attività svolta è stata funzionale e strumentale al recupero di risorse - e bene ha fatto il collega che ha posto quel tema - che poi hanno sistematicamente gestito e utilizzato con, ahimè, una logica politica e partitica che è quella che conosciamo. Io non obbligo qualcuno a conoscere la vicenda collegata al territorio bolognese, ma non c'è neanche l'obbligo di parlare, c'è anche l'opzione del silenzio, tanto più che non era una vicenda, mi perdoni collega Pagani, rivolta nei confronti del relatore, era una valutazione politica che fonda le proprie radici su un dibattito e una polemica che è in piedi da oltre dieci anni con quella Scuola di Pace e pertanto non solo respingo al mittente le accuse di ottusità e ignoranza, perché l'ottusità e l'ignoranza sono tutte di chi le ha proferite perché infatti non ha capito nulla di ciò che ho detto, ma alimento anche nuovamente quella polemica proprio sul presupposto che non sappiamo... come è stato giustamente detto, perché non ci sono sul sito le relazioni, non ci sono sul sito le attività contate. Nell'archivio, basta prendere, se dopo magari...

 

(interruzioni)

 

No, no, in Commissione ci vanno i commissari e i cittadini non vanno in Commissione. Io sono un cittadino prima che un commissario e vorrei sapere con i soldi pubblici che cosa viene fatto.

Se il collega Defranceschi avesse voglia più tardi, finito l'intervento dell'assessore al Caffè Concerto, di vedere il sito Internet della Scuola di Pace, non troverebbe attività che non sia relegata... poca attività, sul link, sul web, sul sito... poi, per carità, sarà là che faticosamente sbuffano, sudano, magari qualcuno ci lascia pure le penne dal tanto lavoro che fanno, ma trovo e il 25 Aprile, e il sessantasettesimo anniversario dell'eccidio... tutte cose nobilissime, almeno per una quota parte, ma tutte cose utilizzate come una clava nel dibattito politico.

Visto che non solo ci sono andato, ma ho anche partecipato a dibattiti in quella sede, rivendico il diritto di dire la mia opinione senza sentirmi dare dell'ottuso, dell'ignorante, del... eccetera, eccetera. Respingo al mittente. Certo che le troverà del tutto a suo agio queste simpatiche descrizioni e aggiungo che quell'intervento spiega bene il perché voteremo contro, oltre alle giuste osservazioni formulate dal collega della Lega Nord Corradi che giustamente ha rilevato come sarebbe bene sapere come si spendono questi soldi.

Anticipo il contenuto dell'intervento... perché tanto la prevedibilità della Sinistra ormai è nota: "ma noi parlavamo delle attività della scuola sulla Palestina, sulla violenza in Kosovo eccetera"; le sappiamo tutti queste cose, le apparenze vanno salvate, ma rimane ferma l'idea che il substrato ideologico - e basta vedere quali sono i link dei vari siti istituzionali per rendersene conto - è lo stesso che dieci anni fa, quando il Comune di Bologna a ispirazione centrodestra fece delle nomine ben chiare, suscitò il vespaio che suscitò, ma appunto questo attiene all'ambito della conoscenza dei fatti che evidentemente a non tutti è noto. Non gliene faccio una colpa, ma non ne facciano a me se invece le cose io le so.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.

 

MANDINI: Grazie, presidente. Visto che il nostro gruppo appartiene alla maggioranza e qui si parla, su un argomento del genere, di maggioranza e opposizione, a me sembra abbastanza assurdo, perché, consigliere Bignami, è vero e io concordo con lei quando afferma che per tutte le iniziative fatte a qualunque livello e da chiunque utilizzi fondi pubblici, deve essere garantita la massima trasparenza e informazione, e se questo non viene fatto, che si chiami Fondazione Monte Sole o che si chiami pinco pallino, bisogna porre rimedio perché tutti devono sapere, non solo i consiglieri, come i soldi pubblici vengono spesi, ma detto questo, la Fondazione Monte Sole, al di là di quelli che sono compiti, tra virgolette, istituzionali, nel senso che sono ricorrenze storiche importanti per il nostro paese, mi risulta direttamente che svolge un grande lavoro con i giovani ad esempio, un lavoro egregio...

 

(interruzione del consigliere Bignami)

 

Questi sono punti di vista, consigliere Bignami, magari per lei li rovina, secondo me invece a spiegare ai giovani gli ideali della pace e i drammi della guerra non si rovina nessuno. La guerra non è di Destra o di Sinistra, la guerra è un orrore a prescindere, in se stessa...

 

(interruzione del consigliere Bignami)

 

La Resistenza è stata una delle condizioni, non la sola, ma una delle condizioni per le quali oggi io e lei siamo in quest'Aula in modo democratico e ci possiamo confrontare. Se le cose fossero andate diversamente, magari io e lei non avremmo avuto questa possibilità. E tante persone hanno sofferto, sono morte, hanno patito per dare alle future generazioni questa possibilità. Ma non è questo l'oggetto.

Sono anch'io intervenuto come la collega Barbati perché non mi ha convinto la risposta dell'assessore sull'emendamento che è stato bocciato dall'Aula, credo che questo emendamento, come regola di buonsenso e corretta amministrazione e corretta contabilità, dovrebbe entrare in tutte le casistiche nelle quali affidiamo soldi pubblici a fondazioni e a enti di qualunque natura essi siano, perciò non capisco il ragionamento: "torniamoci su questo fatto". Avrei capito un ragionamento che dice: "bene, riconosco che manca questa cosa, partiamo da questo fatto, estendiamola dove manca". Mi dispiace, assessore, di questo suo intervento, fermo restando che siamo convinti, sono convinto della bontà, ovviamente, della legge, sono convinto della bontà dell'attività della Fondazione Scuola di Pace e per quanto mi riguarda il disegno di legge va votato. Segnalo che in quest'Aula oggi la Giunta - la metto così - ha perso un'occasione per rimediare ad un problema. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.

 

MONARI: Grazie, presidente. Intervengo perché ho sentito una chiamata. Non mi sono sentito chiamato in causa personalmente perché personalmente, pur avendo qualche anno, non ho esperienze dirette per poter portare una testimonianza storica attendibile rispetto alle vicende che sono rappresentate dalla Fondazione Scuola di Pace; come il collega Bignami anch'io non ho "l’età per poter..." Però mi sento di dire due cose. Una è tecnica, che non risponde ai dubbi del consigliere Corradi, ma in qualche maniera risponde alla legittimità dell'atto che stiamo compiendo, perché è vero che i cittadini non sono commissari, ma i commissari sono eletti dai cittadini e i commissari, me compreso come commissario, hanno partecipato a riunioni della Commissione dove sono stati approvati i bilanci, dove è stato approvato il piano dei conti, dove è stato approvato il rinnovo non solo del comitato scientifico, ma anche del CdA, un CdA, come correttamente ricordava il collega Bignami in epoche precedenti a quella odierna, che è rigorosamente composto da figure politicamente sia di centrosinistra che di centrodestra o, come meglio volete chiamarle, sia di maggioranza che di opposizione. Non credo di sbagliare se ricordo che lo stesso presidente del gruppo di Forza Italia, il collega Bazzoni, è presente come nominato nel comitato dei soci.

Ora però il punto che mi preme, per lasciarlo nel verbale della memoria e anche degli atti che vengono compiuti da quest'Aula, è un punto che va al di là delle questioni formali e regolamentari, su cui mi sembra che le procedure e l'intervento del relatore Pagani abbiano sostanzialmente dato atto, risposto, anche con il compendio dell'intervento da parte della Giunta, dell'assessore Bortolazzi. Il punto, dicevo, è politico. Oggi è una giornata che è stata sostanzialmente contrassegnata ed è dedicata, diciamo così, ad un dibattito che vede come orizzonte e come profilo politico l'Europa. Io la prendo da quel punto lì per guardare avanti, collega Bignami, non per polemizzare con lei, me ne guardo bene, né, come ho detto in precedenza, per portare una testimonianza che sono troppo personalmente piccolo, troppo leggero per poter portare sulle mie esili spalle il peso della storia e della memoria di quel luogo. Vi sono dei luoghi in Europa e nel mondo che contraddistinguono il discrimine non tra chi ha vinto e chi ha perso, quella è una discussione che lascio ad altri, ma tra bene e male, tra vittime e carnefici. Potrei citarne qualcuno, ma non vorrei esagerare nella retorica proprio per la piccolezza del mio portato soggettivo. Potrei ricordare Auschwitz, potrei ricordare Dachau, potrei ricordare le Fosse Ardeatine, potrei ricordare i Gulag di Stalin, potrei ricordare le Foibe Istriane, potrei ricordare tanti luoghi che sono Luoghi della Memoria e che stanno ad indicare errori e orrori che il genere umano ha compiuto nel corso del Novecento, non millenni fa, nel corso del Novecento,da poco archiviato. E sono lì a ricordarlo non per noi e per la pochezza del ruolo che ricopriamo, ancorché altamente istituzionale e per il quale dobbiamo avere rispetto, ma per i giovani, per quelli che vengono dopo, per quelli che potrebbero non avere una persona accanto che racconta loro cosa successe e cosa è successo. Marzabotto e la Scuola di Pace di Monte Sole è uno di quei luoghi, uno di quei luoghi non sacri alla patria, ma sacri all'Europa e solo per questo meriterebbe e merita la considerazione di quest'Aula, la considerazione del lavoro che svolge e la considerazione di essere tutelato negli anni e nel futuro che ci aspetta. Un futuro che non è al riparo dai pericoli, sui quali dovremmo essere vaccinati, ma non lo siamo a sufficienza, che il passato recente, di odio e intolleranza, tutti i giorni si ripropone nella cronaca quotidiana di quello che vediamo e viviamo in Italia, in Europa e nel mondo. Questo è il tema, collega Bignami, non una polemica contrapposizione personale, né ideologica, né politica, ma il fatto che quello è un Luogo della Memoria e come tale va tutelato, non per il nostro bene e non per una sigla politica, ma per i nostri figli e i nostri nipoti, anche i suoi, collega Bignami. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Monari.

Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Cerco, sicuramente con poco successo, di riportare l'attenzione dell'Aula sull'oggetto delle votazioni odierne. Non siamo chiamati in questo momento a votare la costituzione della Scuola di Pace di Monte Sole, che quest'Aula ha votato nel 2001. Sono passati tredici anni da allora e l’articolato di questo progetto di legge non rimette in discussione la legge 35 del 2011 che ha dato vita alla costituzione della Fondazione della Scuola di Pace di Monte Sole. Questo è un progetto di legge, mi piace chiamarlo, poco politico, lo vorrei leggerlo come uno strumento tecnico con il quale la Regione va a strutturare il meccanismo con il quale contribuisce annualmente ai progetti della Fondazione andando, se non ho capito male quanto diceva l'assessore nel suo intervento, anche a colmare delle lacune; nel senso che quando sarà approvato questo articolato, la scuola presenterà annualmente un progetto concreto di cose da fare e la Regione stanzierà 100 mila euro per finanziare questo progetto; l'anno dopo, entro il 30 di aprile, termine che mi auguro sia da intendere come perentorio, la Fondazione dovrà fare il report sulle cose fatte e su come ha speso questi 100 mila euro. Detto questo, a nostro giudizio manca in questo articolato una norma che credo sia di assoluto buonsenso, come hanno detto anche altri colleghi, una norma che preveda cosa succede nel momento in cui non vengono spese per intero quelle somme. In un articolato, tra virgolette tecnico come questo, credo ci stia in pieno una norma che dica: ti ho dato cento hai speso novantanove, rendimi l'uno che non hai utilizzato. Dal momento che a nostro giudizio questa è una legge da intendersi in questo modo, perché non andiamo oggi a votare un sì o un no alla Fondazione della Scuola di Pace di Monte Sole - cosa che abbiamo votato, chi c'era allora, credo addirittura all'unanimità nel novembre 2001 - ma semplicemente le modalità di gestione dei finanziamenti che la Regione eroga a questo istituto, credo sia logico e corretto prevedere un emendamento come quello che abbiamo presentato. Posta la chiusura totale della maggioranza rispetto alla nostra proposta, noi riteniamo di votare contro, non alla Scuola di Pace di Monte Sole, ma al progetto di legge che siamo chiamati ad esaminare ed a votare oggi, perché lo riteniamo tecnicamente incompiuto e quindi tecnicamente sbagliato ed questo è il motivo del nostro no. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Corradi.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

33

Assenti

 

17

Favorevoli

 

29

Contrari

 

4

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Modifiche alla legge regionale 13 novembre 2001, n. 35 (Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla costituzione della Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole)».

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Costi): Ho ricevuto una richiesta da parte dalla consigliera Pariani di iscrizione all'ordine del giorno di una risoluzione (ogg. 5512) e di inversione dell'ordine dei lavori. Chiaramente, abbiamo poco tempo per dibattere, però chiedo alla consigliera cosa vuole fare. Prego, consigliera Pariani.

 

PARIANI: Come d'accordo in Conferenza dei capigruppo, dopo gli oggetti abbinati 2475, 4388, 5174 e 5314, avevamo detto di procedere così.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Pariani.

Questa sera non riusciremo a trattare questo argomento, quindi, se siete d'accordo, procederemo solo con l'iscrizione, l'inversione la faremo poi. Può intervenire un consigliere a favore e uno contro.

Si chiede l'iscrizione all’ordine del giorno della risoluzione 5512: "Risoluzione per condannare, in relazione alla morte di Federico Aldrovandi, il comportamento degli agenti coinvolti e del sindacato SAP in merito agli applausi loro tributati durante il Congresso svoltosi a Rimini, per esprimere vicinanza alla famiglia Aldrovandi e per invitare il Governo a porre in essere azioni volte a ripristinare il rispetto delle competenze costituzionali dei vari poteri dello Stato. A firma dei Consiglieri: Mandini, Montanari, Pariani, Sconciaforni, Naldi, Riva, Barbati, Mumolo".

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.

 

MANDINI: Ovviamente il mio è un intervento a favore dell'iscrizione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.

Se nessuno chiede di intervenire contro, metto in votazione, per alzata di mano, l'iscrizione all'ordine del giorno dell'oggetto 5512.

 

(È accolta all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'iscrizione è accolta.

A questo punto, se siete d'accordo, possiamo chiudere perché mancano esattamente cinque minuti e quindi non c'è tempo per discutere le risoluzioni. Gli atti legislativi e amministrativi, come concordato, li abbiamo conclusi.

Ringrazio tutti i consiglieri e chiaramente anche tutto lo staff. Ricordo che ci ritroveremo in Aula il 27 maggio come stabilito dalla Conferenza dei capigruppo, quindi prima delle elezioni non avremo modo di fare altre sedute. Il 27 maggio, che è martedì, dopo le elezioni, ci sarà l'Assemblea.

Ringrazio tutti e buon lavoro.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno, inviate a tutti i consiglieri, sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 17,55

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50.

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;

gli assessori: Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Alfredo PERI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI, la vicepresidente della Giunta Simonetta SALIERA, gli assessori Patrizio BIANCHI, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI e il consigliere Mauro MANFREDINI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 5087

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nei settori dell'autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari» (88)

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 28

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI.

 

Astenuti: 10

Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Andrea LEONI, Silvia NOÈ.

 

Assenti: 12

Stefano BONACCINI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Andrea POLLASTRI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

OGGETTO 5408

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Modifiche alla legge regionale 13 novembre 2001, n. 35 "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla costituzione della Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole"» (89)

 

Presenti: 33

 

Favorevoli: 29

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI.

 

Contrari: 4

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI.

 

Assenti: 17

Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Stefano BONACCINI, Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Rita MORICONI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Emendamento

 

OGGETTO 5408

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Modifiche alla legge regionale 13 novembre 2001, n. 35 "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla costituzione della Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole"» (89)

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Cavalli, Bernardini e Corradi

«Emendamento istitutivo dell’art. 2 bis

Successivamente all’art. 2 viene inserito il seguente art. 2 bis

"Art. 2 bis

La mancata o parziale realizzazione delle attività programmate determina l’insorgere dell’obbligo di restituire alla Regione Emilia-Romagna le somme non spese, maggiorate degli interessi legali.

Le somme di cui sopra dovranno essere restituite entro e non oltre il decimo giorno successivo alla presentazione del rapporto attuale attestante lo stato di attuazione del programma di attività dell’anno interessato dal finanziamento regionale di cui all’art. 5 bis, comma 1."»

(Respinto)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Risoluzioni

 

5512 - Risoluzione per condannare, in relazione alla morte di Federico Aldrovandi, il comportamento degli agenti coinvolti e del sindacato SAP in merito agli applausi loro tributati durante il Congresso svoltosi a Rimini, per esprimere vicinanza alla famiglia Aldrovandi e per invitare il Governo a porre in essere azioni volte a ripristinare il rispetto delle competenze costituzionali dei vari poteri dello Stato. A firma dei Consiglieri: Mandini, Montanari, Pariani, Sconciaforni, Naldi, Riva, Barbati, Mumolo (06 05 14)

5517 - Risoluzione per invitare la Giunta a computare i danni conseguenti alle trombe d'aria del 30 aprile 2014 nella provincia di Modena ai fini del perfezionamento dello stato di emergenza e del relativo risarcimento. A firma dei Consiglieri: Vecchi Luciano, Serri, Bonaccini, Pariani, Grillini, Naldi, Sconciaforni, Donini, Monari, Barbati, Riva, Ferrari (07 05 14)

5518 - Risoluzione per invitare il Governo a proseguire nell'operazione Mare Nostrum per la salvaguardia dei migranti e la protezione delle coste italiane dai traffici illegali. A firma dei Consiglieri: Vecchi Luciano, Pariani, Naldi, Riva, Grillini, Barbati, Monari, Bonaccini, Ferrari, Mumolo (07 05 14)

5522 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi nelle sedi opportune affinché il processo di riforma relativo alle Province ed alle Città metropolitane si completi celermente e a presentare una proposta di riassetto che dia sicurezza ai relativi lavoratori. A firma dei Consiglieri: Serri, Vecchi Luciano, Pariani, Montanari, Mumolo, Casadei, Carini, Bonaccini, Monari, Mazzotti, Fiammenghi, Pagani, Alessandrini, Moriconi, Piva, Marani, Garbi (07 05 14).

 

Interrogazioni

 

5513 - Interrogazione a risposta scritta circa il provvedimento relativo ad un progetto della Società GE.CO. Sistema Srl in materia di derivazione idrica. A firma del Consigliere: Lombardi

5514 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche relative al piano di riorganizzazione dell'area medica dell'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5515 - Interrogazione a risposta scritta circa quesiti posti dall'Antitrust in merito al progetto di costituzione di una tesoreria unica per le AUSL regionali. A firma della Consigliera: Noè

5516 - Interrogazione a risposta scritta circa somme corrisposte, per la realizzazione di studi preliminari, alla società Finanziaria Bologna Metropolitana. A firma della Consigliera: Noè

5519 - Interrogazione a risposta scritta circa i disservizi riguardanti la tratta ferroviaria Modena-Carpi. A firma del Consigliere: Leoni

5521 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione del Pronto Soccorso di Mirandola. A firma del Consigliere: Leoni

5523 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di utilizzare, quali combustibili di motori endotermici, grassi di categoria 1. A firma del Consigliere: Defranceschi

5524 - Interrogazione a risposta scritta in merito al bando Smart Cities and Communities, indetto dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) per interventi e per lo sviluppo di Città intelligenti su tutto il territorio nazionale. A firma del Consigliere: Casadei

(Comunicazione n. 75 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP.2014.0000774 del 08/05/2014)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Aimi - Costi

Corradi - Meo

 

Espandi Indice