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178.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 27 MAGGIO 2014

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 5537

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la problematica relativa alla tutela delle aziende dai casi di insolvenza. A firma del Consigliere: Mandini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

MANDINI (Italia dei Valori)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

MANDINI (Italia dei Valori)

 

OGGETTO 5571

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i piani di accoglienza, riguardanti la Regione Emilia-Romagna, relativi al fenomeno migratorio nel corso del 2014. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Bernardini, Cavalli, Corradi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

BERNARDINI (Lega Nord)

MARZOCCHI, assessore

BERNARDINI (Lega Nord)

 

OGGETTO 5576

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la riorganizzazione del sistema fieristico regionale. A firma del Consigliere: Pollastri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

 

OGGETTO 5573

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le disposizioni normative riguardanti l'eliminazione ed il superamento delle barriere architettoniche in relazione all'accesso ai relativi fondi. A firma della Consigliera: Noè

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

NOÈ (UDC)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

NOÈ (UDC)

 

OGGETTO 5574

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le risultanze riguardanti una nube di fumo emessa dall'inceneritore di Coriano (RN). A firma della Consigliera: Meo

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

MEO (SEL - Verdi)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

MEO (SEL - Verdi)

 

OGGETTO 5560

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la verifica dell'utilizzazione, sul territorio regionale, del tirocinio formativo. A firma del Consigliere: Sconciaforni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)

BIANCHI, assessore

SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)

 

OGGETTO 5575

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la bonifica dei luoghi ove sia presente l'amianto e l'eternit, ed il relativo monitoraggio. A firma del Consigliere: Pollastri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

LUSENTI, assessore

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

 

Ricordo delle vittime del terremoto del maggio 2012

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 3683

Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bignami: «Norme per il recupero a fini abitativi dei sottotetti» (90)

(Relazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

BIGNAMI, relatore

NOÈ (UDC)

NOÈ (UDC)

MARANI (PD)

NOÈ (UDC)

MARANI (PD)

NOÈ (UDC)

BAZZONI (Forza Italia - PDL)

NOÈ (UDC)

PRESIDENTE (Costi)

CORRADI (Lega Nord)

MARANI (PD)

MANFREDINI (Lega Nord)

BIGNAMI (Forza Italia - PDL)

NOÈ (UDC)

 

OGGETTO 5374

Delibera: «Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari di competenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, delle aziende sanitarie, degli enti e delle agenzie regionali e degli enti vigilati dalla Regione.» (157)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

GRILLINI (Misto)

 

OGGETTO 5383

Delibera: «Progetto di proposta di legge alle Camere "Modifiche all'articolo 48 della Costituzione in materia di attribuzione del diritto di elettorato attivo nelle elezioni regionali e degli enti locali ai cittadini che hanno compiuto il sedicesimo anno di età".» (158)

(Relazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

MORICONI, relatrice

GRILLINI (Misto)

BARBATI (Italia dei Valori)

LEONI (Forza Italia - PDL)

BERNARDINI (Lega Nord)

PARIANI (PD)

 

OGGETTO 5471

Delibera: «Modifica al programma straordinario di investimenti in sanità, ex art. 20 L. 67/88 IV fase 2° stralcio. Approvato con delibera dell’Assemblea legislativa n. 152 dell'11 febbraio 2014.» (Proposta della Giunta regionale in data 23 aprile 2014, n. 537) (159)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

CORRADI (Lega Nord)

CARINI (PD)

BARBATI (Italia dei Valori)

 

OGGETTO 5509

Delibera: «Programma regionale investimenti in sanità ex art. 36 L.R. 38/2002. Intervento "Adeguamento strutturale e rinnovo funzionale del Presidio Unico Val d'Arda - Azienda USL Piacenza".» (Proposta della Giunta regionale in data 5 maggio 2014, n. 586) (160)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

CARINI (PD)

CAVALLI (Lega Nord)

DONINI (Fed. della Sinistra)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

 

Iscrizione di nuovi argomenti all’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Costi)

VECCHI Luciano (PD)

CORRADI (Lega Nord)

VECCHI Luciano (PD)

 

OGGETTO 5570

Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere solidarietà nei confronti di Meriam Yehya Ibrahim, formalizzare all'Ambasciatore sudanese in Italia la totale riprovazione della comunità emiliano-romagnola per la condanna ed il trattamento riservato a questa cristiana, e porre in essere azioni presso il Governo al fine di salvarne la vita anche accogliendola in Italia assieme ai suoi famigliari. A firma dei Consiglieri: Corradi, Manfredini, Cavalli, Bernardini, Noè, Pollastri, Monari, Luciano Vecchi, Ferrari, Aimi, Barbati

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

VECCHI Luciano (PD)

CORRADI (Lega Nord)

MORI (PD)

 

Ricordo di Andy Rocchelli

PRESIDENTE (Costi)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 3683 - 5374 - 5383

Emendamenti all’oggetto 3683

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,39

 

PRESIDENTE (Costi): Dichiaro aperta la centosettantottesima seduta della IX legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute

 

antimeridiana del 7 maggio 2014 (n. 176);

pomeridiana   del 7 maggio 2014 (n. 177);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico che l’assessore Melucci non potrà per essere presente all'Assemblea di oggi, in quanto ha un impegno istituzionale fuori Regione, inoltre non potranno partecipare alla seduta gli assessori Muzzarelli e Rabboni.

Comunico anche che ai consiglieri sono state inviate, assieme alla convocazione, anche tutte le comunicazioni che sono prescritte dall'articolo 68 del Regolamento interno.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Costi): Prendiamo in esame le interrogazioni a risposta immediata.

Chiamo l’oggetto:

 

5537 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la problematica relativa alla tutela delle aziende dai casi di insolvenza.               A firma del Consigliere: Mandini.

 

Risponderà il sottosegretario Bertelli.

Prego, consigliere Mandini.

 

MANDINI: Grazie presidente, buongiorno a tutti. Sottosegretario questa interrogazione come scritto appunto sul testo nasce da una discussione fatta in Commissione e anche in aula, ormai un anno fa, relativa alla problematica delle insolvenze che, purtroppo affligge tanti operatori economici della nostra Regione e non solo. In quell'occasione furono avanzate proposte per cercare di arginare questa problematica, proposte che, anche secondo il mio parere, non erano attinenti o comunque percorribili rispetto alle problematiche e comunque mi ricordo che in quell'occasione nel dibattito si chiese alla Giunta di esaminare la questione, perché comunque la problematica, appunto, esisteva.

Quello che, in buona sostanza, chiedo con questa interrogazione è se dopo quasi un anno da quel dibattito qui in aula, la Giunta ha preso iniziative, ha preso atto, ha fatto qualcosa per cercare di arginare questa tematica che sappiamo benissimo che, purtroppo, non solo ancora esiste ma si aggrava sempre di più. Tutti sentiamo tanti operatori del mondo economico e imprenditoriale che pronunciano quella brutta frase che è quella di dover scegliere se pagare gli operai o pagare le tasse, perché si hanno crediti che, appunto, non si riesce a riscuotere. In buona sostanza, sottosegretario cosa è stato fatto.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.

La parola al sottosegretario Bertelli. Prego.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: In premessa si rileva che l’accesso alla Centrale Rischi è già possibile e gratuito per i cittadini. Si evidenzia altresì che le Camere di Commercio alimentano il registro elettronico dei protesti, che è un altro strumento utile per valutare la solvibilità di eventuali crediti derivanti da transazioni.

Si ritiene, pertanto, che la problematicità dell'insolvenza nelle relazioni tra imprese e tra imprese e propri clienti privati possa difficilmente essere alleviato attraverso sistemi informativi, peraltro già a disposizione, come ho appena ricordato.

L'orientamento assunto dalla Regione Emilia-Romagna è stato indirizzato alla messa a disposizione del credito necessario per le attività di impresa. Gli interventi per garantire l'accesso al credito, in sé, facilitano la disponibilità della liquidità necessaria per affrontare sia eventuali insoluti, sia il pagamento di creditori. In particolare, il Fondo regionale di Co-garanzia, creato per affrontare la congiuntura economica, ha tra le proprie finalità, anche quelle di facilitare la disponibilità della liquidità e il reintegro del capitale circolante.

Nel periodo 2010 - 2013 il Fondo di Co-garanzia ha permesso la realizzazione di oltre 15 mila operazioni con investimenti pari a 1,63 milioni di euro. Il Fondo regionale di Co-garanzia opera sinergicamente all'operatività dei Confidi regionali, rispetto ai quali si è intervenuti al fine di incrementarne la dotazione patrimoniale, oltre che la disponibilità dei fondi dati in gestione.

La Regione è, peraltro, attiva per facilitare i processi aggregativi del sistema delle garanzie, per consentirne la conservazione dello status di soggetto vigilato, anche successivamente all'effettiva applicazione dell'articolo 106 del decreto legislativo 141 del 2010, che prevede, infatti, un livello più elevato di attivo finanziario dei Confidi iscritti all'albo.

Le politiche regionali si accompagnano, ovviamente, agli interventi attivi a livello nazionale, previsti dal Fondo Centrale di Garanzia. In questo caso le operazioni presentate da imprese emiliano-romagnole e accolte sono state, nel 2013, 6.130 che hanno consentito garanzie per oltre 525 milioni di euro e investimenti pari a 903 milioni di euro.

Si ritiene che queste tipologie di interventi assolvono, almeno in parte, il compito di ridurre le possibili insolvenze e comunque di assistere le imprese che siano incorse nel mancato pagamento di un credito vantato verso terzi.

Naturalmente gli interventi descritti hanno un'utilità con riferimento alle insolvenze imputabili alle congiunture economiche, in particolar modo negli anni che stiamo attraversando. La casistica derivante, invece, dal contenzioso in essere o da vere e proprie frodi, può essere affrontata unicamente con strumenti che non sono nella disponibilità della Regione, perché naturalmente stanno nell'attività dei tribunali e di chi si occupa naturalmente di contrastare le frodi.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

La parola al consigliere Mandini per quattro minuti.

 

MANDINI: Grazie, presidente, grazie, sottosegretario, per la risposta che, anticipo, mi soddisfa. Apprezzo quanto da lei esposto sulle iniziative che la Giunta ha messo in atto e sui fondi che la Giunta ha messo a disposizione per andare incontro alle problematiche che ho annunciato prima. Certamente parliamo di situazioni che derivano dal lavoro onesto. Credo perciò che bisogna sempre tenere presente e monitorata la situazione, auguro e auspico che non ce ne sia bisogno ma nel qual caso ci sia bisogno occorre garantire queste risorse perché su questo la crisi è pesante e ancora si fa sentire. Perciò l'appello che rivolgo all'interno di queste operazioni positive è che, eventualmente, appunto, si presti attenzione a consolidare e ad aumentare il fondo di destinazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.

Chiamo l’oggetto successivo:

 

5571 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i piani di accoglienza, riguardanti la Regione Emilia-Romagna, relativi al fenomeno migratorio nel corso del 2014. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Bernardini, Cavalli, Corradi.

 

La parola al consigliere Bernardini.

Risponderà l’assessore Marzocchi.

 

BERNARDINI: Grazie presidente, in merito al fenomeno importante dell'emigrazione di massa che in quest'ultimo periodo sta registrando picchi notevoli di arrivi, con conseguente attivazione anche delle Prefetture, che hanno individuato siti su ogni territorio provinciale, idonei ad accogliere questi profughi, o pseudo profughi, chiediamo alla Regione Emilia Romagna se, e a quali, piani di accoglienza o iniziative similari abbia aderito o intenda aderire, quali risorse finanziarie, e anche i controlli sanitari, siano qualche modo destinati a essere impiantati per comunque controllare, anche a fronte di quelle che sono episodi epidemiologici che hanno interessato alcuni centri di accoglienza in particolar modo, anche per sapere che cosa ci aspetta sul territorio, visto che anche con riferimento alle ultime settimane, gridi di allarme da molti comuni si sono sollevate in quanto le notizie arrivano sempre all'ultimo minuto si parlava addirittura in comuni di strutture che venivano requisite nel giro di pochissime ore, quindi, dando preoccupazione a chi in qualche modo gestiva strutture con anche finalità sociali, ricreative pubbliche e, quindi chiediamo di sapere se si sa qualcosa di più, se si ha qualche certezza in più rispetto a quelle che sono le programmazioni d'accoglienza sul territorio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bernardini.

La parola all'assessore Marzocchi, prego.

 

MARZOCCHI, assessore: Grazie, Presidente. Per quel che viene definita operazione Mare Nostrum, cioè l’organizzazione dell'accoglienza di questa ondata di persone proveniente dai paesi dell'Africa, dalle coste dell'Africa, esiste un piano nazionale che sta nella titolarità del Ministero dell'Interno di concerto con le rappresentanze degli enti locali,  sia per i minori che per gli adulti. Questo piano nazionale è stato approvato in Conferenza Stato-Regioni, le allego  dopo il documento, dove è organizzato anche con chi fa cosa e c'è una parte che riguarda l'organizzazione dell'accoglienza dovuta, e una parte di proposta rispetto al superamento delle difficoltà che riguardano da un lato l'applicazione del provvedimento Dublino III che impedisce alle persone che giungono in Italia di proseguire verso altri paesi dell'Europa, perché questa è la caratteristica di queste persone che arrivano, che hanno il desiderio di raggiungere altri paesi europei. Al momento c'è un vincolo previsto dal Trattato europeo che impedisce questo e dall'altro il piano prevede il potenziamento delle operazioni sulle coste di partenza. Sostanzialmente di questo si tratta: organizzazione interna, Trattato di Dublino e coste, questo è il nazionale.

Come si attua sul contesto locale. Per gli arrivi, poiché è stata una emergenza, si sta lavorando: anche domani saremo a Roma a concertare passo passo, così come era stato per l'emergenza Nord Africa, per altro regolato da un Ministro del suo partito. Gli arrivi sono assegnati ai territori regionali percentualmente e non in base alla popolazione residente, ma in base al riparto che già si fa per i fondi sociali, escludendo le percentuali degli abitanti dei territori colpiti dai sismi, sia la città di L’Aquila che i nostri cinquantaquattro comuni. In Emilia- Romagna facciamo lo stesso riparto sui territori, per cui non si assegnano persone che arrivano nei Comuni del cratere.

In Emilia-Romagna è già attivo questo sistema che noi proponiamo nel livello nazionale: coordinamento della Prefettura di Bologna, rapporto con gli altri prefetti, tavolo regionale integrato con le rappresentanze degli enti locali e i prefetti dei territori provinciali concertano con i Comuni la sistemazione e la possibilità di sistemazione delle persone da accogliere, qualora non si trovino dei luoghi nella disponibilità dei rappresentanti dei Comuni, in quel caso i prefetti  requisiscono le strutture, perché comunque l'assegnazione diffusa sul territorio deve avvenire. Questi sono i casi che lei cita in cui le strutture sono state requisite, sostanzialmente, ma avviene dopo il tentativo di concertazione. L'altro dato è relativo all’alberghiero o non alberghiero; c'è una circolare del Ministero dell'Interno che dispone che prima di assegnare le persone in strutture alberghiere bisogna cercare di coinvolgere gli Enti locali o gli Enti del terzo settore che hanno già fatto accoglienza, degli esperti sostanzialmente. Se non si trovano, si riesce ad assegnare l'alberghiero, scorporare la parte di accoglienza alberghiera dalla parte di accompagnamento alla richiesta di asilo e della condizione giuridica. Per la parte economica c'è un corrispettivo giornaliero, gestito dal Ministero dell'Interno e dalle Prefetture, in carico quindi alla filiera diretta del Governo che è inferiore a quello dell'emergenza Nord Africa ed è di circa 30 euro, tutto compreso, il vitto, l’alloggio e l'accompagnamento sociale e giuridico, che viene regolato direttamente dal Ministero dell'Interno, tramite le Prefetture.

L'ultimo dato che lei mi chiede è di tipo sanitario, sul nostro territorio ci siamo organizzati fin dal primo sentore di alcuni mesi fa, perché la responsabilità è comunque nostra. Ho scritto la risposta precisa, i prefetti sono soddisfatti dell'assistenza delle nostre aziende e si procede per ciascuno di essi, al momento dell’arrivo in Emilia-Romagna, con una valutazione clinica generale e un'anamnesi personale, al fine di individuare le patologie pregresse e quelle in atto che potrebbero necessitare di trattamenti terapeutici, mentre per il virus ebola si fa notare che i tempi di viaggio dei migranti non sono compatibili con i tempi di incubazione del virus ebola, fino ad oggi casi di febbre emorragica e virali giunti in Occidente sono, nella maggioranza dei casi, dovuto a operatori sanitari impegnati nell'assistenza a malati che hanno viaggiato in aereo.

Questo è quanto, grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Marzocchi.

Prego, consigliere Bernardini, ha quattro minuti per la replica.

 

BERNARDINI: Nulla di nuovo rispetto a quello che comunque sapevamo già, speravo di avere qualche elemento in più per riuscire a dare qualche risposta in più a quei cittadini, a quegli Enti locali che in qualche modo ci chiamano per sapere se anche il loro territorio sarà interessata dall'accoglienza dei profughi. Sul lato sanitario faremo una interrogazione su questo per avere dati oggettivi, ma dalle chiacchiere che si sono raccolte anche all'interno di strutture ospedaliere la situazione è abbastanza preoccupante, proprio perché ci sono dei casi che spesso non sono identificabili, diagnosticabili al momento dell'arrivo, ma possono avere una incubazione che si prolunga nel tempo. Su questo chiediamo alla Regione comunque di predisporre tutti i mezzi necessari, perché comunque il fenomeno c’è, sono stati già rilevati casi importanti d’incidenza, ripeto, specialmente per alcune tipologie di malattie infettive e chiediamo in qualche modo di vigilare meglio su quelli che possono essere eventuali termini di incubazione perché sono proprio quelli gli aspetti che preoccupano anche l'ambito sanitario. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bernardini.

Chiamo l’oggetto:

 

5576 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la riorganizzazione del sistema fieristico regionale. A firma del Consigliere: Pollastri.

 

Prego consigliere Pollastri.

Risponderà il sottosegretario Bertelli.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Procedo all'illustrazione di questa interrogazione immediata, la cui urgenza, signor sottosegretario, deriva dall'avvicendamento dell’evento di Expo 2015 e trova delle preoccupazioni rispetto a questa mia richiesta, fondate su notizie di stampa.

Dato che io preferisco sempre parlare con documenti o risposte ufficiali da parte della Giunta e ritengo che questo sia il consesso deputato per avere informazioni, far chiarezza nell'ambito dei vari temi che riguardano tutto il territorio regionale ma, soprattutto, in particolare il territorio che rappresento, ho deciso di fare questa interrogazione urgente perché si apprende che Piacenza Expo, ente fieristico della Provincia di Piacenza, ha approvato nei giorni scorsi il consuntivo 2013 e, come è noto, vi è un disavanzo di poco più di 700 mila euro.

Il Presidente dell'ente fieristico piacentino e il CdA, il Consiglio di amministrazione hanno sostenuto la necessità di specializzare l'offerta fieristica, puntando la promozione territoriale in modo che l'ente fieristico piacentino diventi anche uno strumento di marketing. Considerato che la nostra Regione, l'Emilia-Romagna ha avanzato più volte, per prese di posizione di esponenti della stessa, una ipotesi di riorganizzazione dell'intero sistema fieristico regionale, con la creazione di poli che raggruppino enti di province limitrofe e, in particolare si è parlato di una possibile unificazione tra le fiere di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, chiedevo e interrogavo la Giunta regionale se intenda, e questa è la domanda, sottosegretario, sotto il profilo politico della scelta, diciamo, strategica, se si intenda continuare in questo progetto che avete preannunciato, di creare un polo fieristico, aggregando singole realtà locali e, quindi, anche la realtà fieristica piacentina e i bilanci, in gran parte in disavanzo, delle stesse Fiere siano un deterrente oppure una spinta in questa direzione, nel senso che, come lei mi insegna, certe scelte politiche e certe decisioni vanno prese anche quando la medaglia ha una doppia faccia, perché sotto un certo aspetto si può decidere, ma ci sono degli enti con dei problemi debitori di bilancio e allora non assumiamo questa decisione. Vi sono invece degli enti per cui proprio per questo dobbiamo aggregare, magari creando dei risparmi, quindi rilanciando il sistema fieristico regionale. Mi rendo conto che si tratta di un tema, sottosegretario, molto complesso, ma è un tema che penso debba interessare l'aula tutta, perché è vero che nella parte romagnola, non voglio fare polemica, però, pare vi sia un maggior rafforzamento, vi sia stato un maggior sostegno negli anni da parte dell'Amministrazione regionale, nella parte verso Piacenza, quella di Piacenza è stata sempre una fiera un po’ deboluccia.

Chiedo a lei, se non ritenga di dover sostenere le singole realtà, favorendo la promozione tramite le fiere dei territori di appartenenza, anche in un'ottica di maggiore attrattività degli stessi poli, secondo le proprie specificità, in previsione dell'evento di Expo 2015.

Il tema che questa mattina le pongo e per cui la interrogo, auspicando, appunto, una risposta sotto il profilo più politico che contabile, al di là della tematica del bilancio, del disavanzo, dei conti e quant'altro, però una scelta chiara, sottosegretario, è importante, ripeto, per le notizie che sono trapelate sulla stampa locale e che da parte mia ho ritenuto di portare alla sua cortese attenzione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

La parola al sottosegretario Bertelli, prego.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Il consigliere Pollastri fa delle interrogazioni alle quali io purtroppo devo rispondere in termini molto contenuti.

La Regione Emilia-Romagna rappresenta la seconda piattaforma fieristica nazionale, con quasi 2 milioni di visitatori all'anno e oltre 22 mila espositori. Naturalmente parlo dell'intero sistema fieristico, non di una singola fiera. L'andamento economico delle fiere risente dell'elevata concorrenza esistente, nonché della biannualità di alcuni dei principali eventi fieristici, quali nel caso di Piacenza Expo, della manifestazione Geo-Fluid, la cui assenza nel 2013 ha sicuramente influenzato negativamente il risultato dell'esercizio appena chiuso e a cui lei ha fatto riferimento.

Per quanto concerne lo sviluppo di azioni di cooperazione fra i quartieri fieristici, ai sensi della L.R. 15 del 2008, la Regione ha promosso negli ultimi anni diversi incontri con il chiaro intento di approdare ad una riorganizzazione del sistema fieristico regionale, articolato in poli in grado di competere a livello internazionale.

Uno di questi poli è, appunto, il Polo dell'Emilia occidentale che prevederebbe la cooperazione e l'eventuale aggregazione delle fiere di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e, quindi, di questo bisogna discutere e su questo bisogna lavorare. È forte la convinzione che attuare politiche di collaborazione e accordi tra le società fieristiche della nostra Regione sia l'unica via possibile per affrontare la crisi e superare il difficile momento che stanno vivendo le fiere in tutta Europa, comprese quelle di grosse dimensioni.

Accordi sulla formulazione dei calendari, collaborazioni nell'organizzazione di eventi, patti di leale concorrenza e sostegno reciproco, anche nell'acquisto e nella fornitura di servizi, scambi agevolati, progetti comuni per la internazionalizzazione, sono già in alcuni casi presenti nell'attività del sistema fieristico regionale e nel futuro potrebbero offrire veri vantaggi concorrenziali a tutte le società fieristiche regionali, impegnate in questo difficile mercato.

L'impegno all'integrazione, peraltro, non è in contrasto con il sostegno alle singole realtà locali e alla promozione di iniziative in grado di valorizzare filiere e strutture produttive, anche attraverso eventi a scala territoriale (basti pensare al ruolo delle iniziative fuori Fiera, della convegnistica, alla gestione dell'incoming internazionale) o attraverso la partecipazione congiunta ad eventi di livello internazionale, come l'Expo, rispetto al quale le Fiere, già più volte riunite dalla Regione Emilia-Romagna, sono coinvolte e protagoniste, come nel caso di World Food Forum e di altre iniziative in discussione proprio in queste settimane anche con la Fiera dell'Expo di Piacenza.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

Prego, consigliere Pollastri, ha la parola solo per dire se è soddisfatto o non soddisfatto o parzialmente soddisfatto.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Lei sa la terza scelta del consigliere Pollastri, quindi sono parzialmente soddisfatto.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Chiamo l'oggetto successivo:

 

5573 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le disposizioni normative riguardanti l'eliminazione ed il superamento delle barriere architettoniche in relazione all'accesso ai relativi fondi. A firma della Consigliera: Noè.

 

Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.

La parola alla consigliera Noè per illustrare la sua interrogazione. Prego.

 

NOÈ: Grazie. Vorrei chiedere con questo question time all'assessore se effettivamente ritiene ancora in questa Regione vigente l'interpretazione che viene fornita nel vademecum per la gestione del fondo nazionale per l'eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche che ancora nega l'accesso al fondo a quanti vogliano realizzare degli interventi su degli edifici che sono stati progettati dopo il 1989, cioè, di fatto, generando una sorta di disparità di trattamento rispetto a quelle persone disabili che occupano un edificio che è stato costruito anti 1989 e che quindi, stando alla Regione, è nelle condizioni di poter ricevere un contributo a differenza invece delle persone che occupano un alloggio che è stato costruito dopo il 1989 e alle quali, appunto, l'Emilia-Romagna nega l'accesso al contributo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

La parola al sottosegretario Bertelli. Prego.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. Con riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, specifichiamo che in base all'articolo 9, commi 1 e 2, della legge 13 del 1989 (sto parlando naturalmente della legge statale), per la realizzazione di opere direttamente finalizzate al superamento e all'eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti ai sensi della presente legge, sono concessi contributi a fondo perduto (comma 1). Entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge il Ministero dei lavori pubblici fissa con proprio decreto le prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata (comma 2).

In ottemperanza a quanto previsto dal sopra citato comma 2 è stato emanato il decreto ministeriale 236 del 1989 recante: "Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche".

Dalla lettera "edifici già esistenti ai sensi della presente legge" e dalla lettura coordinata della normativa sopra riportata, risulta che il legislatore ha limitato la concessione dei contributi agli interventi edilizi aventi per oggetto edifici costruiti prima dell'11 agosto 1989, e cioè prima dell'entrata in vigore del decreto ministeriale 14 giugno 1989, n. 236, che prevede disposizioni per la progettazione di edifici privi di barriere architettoniche in quanto gli edifici progettati prima dell'entrata in vigore del sopra citato decreto ministeriale necessitano di interventi edilizi per la loro messa a norma che li rendano utilizzabili da persone con invalidità.

Di conseguenza rimangono esclusi dall'ambito di applicazione della norma sul contributo a fondo perduto quegli interventi che interessano edifici progettati dopo l'entrata in vigore del decreto ministeriale 236 del 1989, in quanto questi edifici, nel momento in cui hanno ottenuto l'autorizzazione ad essere realizzati, dovevano essere progettati nel rispetto della normativa tecnica sulle barriere architettoniche.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

La parola alla consigliera Noè. Ha cinque minuti per la replica.

 

NOÈ: Dottor Bertelli, io immaginavo che da parte della Regione ci sarebbe stata questa risposta, però vorrei un momento interloquire con lei proprio perché questa interpretazione letterale che dà la Regione Emilia-Romagna secondo il mio punto di vista, ma non solo il mio, cozza con quella che è invece una interpretazione sistematica della legge stessa, appunto la legge 13. Intanto lei giustamente mi fa presente che la legge riporta che è rivolta agli edifici già esistenti e quindi questo presuppone che l'efficacia di questa legge sia rivolta solamente agli immobili che sono fino a quella data stati costruiti. Vorrei far presente che da questo punto di vista un'efficacia retroattiva, nel senso che favorisce solamente gli edifici che sono già stati costruiti, come dice lei insistentemente con quel "già", deve essere espressamente prevista e non può essere frutto di una mera interpretazione della legge.

Inoltre vorrei dirle che al di là di questo suggerimento che io sto dando a voi ci sono anche altri aspetti che contrastano con la logica che lei mi sta riferendo proprio perché all'interno della legge stessa ci sono alcuni passaggi che impongono che questa legge abbia efficacia anche per il futuro. Le spiego il perché: perché effettivamente questa legge esplicita quali sono le condizioni in cui devono essere costruiti determinati alloggi che devono avere il requisito dell'accessibilità e dell'adattabilità. Nel momento in cui l'accessibilità non la descrivi in modo esclusivo, ma prevedi addirittura che l'alloggio, nel rispetto sempre delle condizioni di un ospite disabile, debba essere adattabile, tu prevedi che nei confronti di questa casa siano successivamente autorizzabili, e quindi sottoponibili anche all'accesso a quel fondo, le persone che, per una sopravvenuta disabilità o per una disabilità che richiede degli interventi personalizzati, hanno urgenza di poter vivere liberamente, con libertà di movimento, dentro quell'alloggio e quindi hanno bisogno di un sostegno riconducibile a quanto prevede quella legge 13, altrimenti non si capisce perché venga riconosciuta poi l'abitabilità a quegli edifici che sono in realtà adattabili.

A questo proposito vorrei anche dirle che in questo senso, cioè secondo l'interpretazione che io mi permetto di suggerirvi, si sono pronunciate anche altre Regioni del nostro paese, perché di fronte a questa legge nazionale altre Regioni, come ad esempio la Lombardia, prevedono invece il riconoscimento di un contributo anche per gli alloggi che sono stati costruiti dopo. E ad avvalorare questa tesi vorrei rendere presente che tutto questo è anche confermato dal CRIBA (Centro di informazione sul benessere ambientale), che di fatto dice che la legge 13 del 1989 non prevede l'accessibilità totale ma permette l'adattabilità, creando di fatto una tolleranza a barriere architettoniche, creando quindi implicitamente un diritto al contributo per quelle persone che sono soggette o per quelle situazioni che sono soggette ad adattabilità.

A questo proposito mi permetto anche di dirle che lo stesso modello per poter accedere a questo contributo contenuto nella legge 13, che è stato anche previsto in una circolare, esattamente la 1169, non reca alcun obbligo di indicare la data di costruzione dell'edificio, quindi praticamente questo dato discriminatorio che prima si poteva aver diritto al contributo e dopo no non era assolutamente previsto dal legislatore e quindi non era stato assolutamente considerato un requisito cogente così come la Regione Emilia-Romagna sta interpretando questa situazione.

Vorrei fare anche presente che questo riferimento temporale, prima sì e dopo no, questa discriminante, la Regione Emilia-Romagna lo ha previsto e lo ha inserito esclusivamente nel vademecum che è stato redatto da parte della Regione per chi accoglie le domande di contribuito.

Inoltre, anche la stessa convenzione delle Nazioni Unite dice che da parte degli Stati membri c'è l'obbligo per tutti gli Stati e per tutte le Amministrazioni di consentire alle persone disabili una vita analoga a quella dei normodotati.

Non vorrei che effettivamente questa legge si prestasse ad una disparità di trattamento rispetto a chi si ritrova in un alloggio ante 1989, quindi chiedo cortesemente a questa Regione di riprendere in esame questa disparità di trattamento che, ripeto, in altre Regioni d'Italia non è prevista. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Chiamo l'oggetto successivo:

 

5574 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le risultanze riguardanti una nube di fumo emessa dall'inceneritore di Coriano (RN). A firma della Consigliera: Meo.

 

Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.

La parola alla consigliera Meo per illustrare la sua interrogazione. Prego.

 

MEO: Grazie, presidente. Abbiamo letto sugli organi di informazione che il 20 maggio, quindi molto recentemente, hanno segnalato la fuoriuscita di una nube di fumo rosa dal camino dell'inceneritore di Coriano a Rimini, che ha suscitato ovviamente una grande apprensione fra i cittadini che si trovavano nei pressi dell'impianto. Lo scorso anno, sempre nello stesso mese, si è verificato un episodio analogo sul quale ci risulta che l'ARPA effettuò delle indagini e provvide a redigere un documento tecnico da inviare agli organi competenti. Per questo vorremmo sapere quali sono stati i risultati delle indagini dell'ARPA in entrambi i casi segnalati e in particolare sul prelievo nei terreni circostanti e quali misure si intendano porre in essere affinché il fatto, se grave, non si ripeta nuovamente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Meo.

La parola per la risposta al sottosegretario Bertelli, prego.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. In riscontro a quanto in oggetto relativamente al termovalorizzatore di Coriano, acquisite le informazioni dalla Provincia di Rimini e da ARPA Emilia-Romagna, si comunica quanto segue.

In data 16 maggio 2013 e 19 maggio 2014 dal camino del termovalorizzatore dei rifiuti di Coriano di Rimini, gestito da Hera Ambiente Spa, si è verificata la fuoriuscita di un fumo colorato. Entrambi gli episodi hanno avuto durata limitata nel tempo: dell'ordine di una decina di minuti nel 2014 e di due ore circa nell'anno precedente.

Nell'impianto è attivo un Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME) in continuo per la misura dei parametri previsti per legge (acido cloridrico, acido fluoridrico, polveri, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, monossido di carbonio) oltre a quelli di processo, con registrazione dei dati. Dalla documentazione acquisita da ARPA nel corso dei controlli effettuati in seguito agli eventi in parola non sono emerse alterazioni dei parametri di cui sopra.

Si informa, inoltre, che ARPA, per conto della Provincia di Rimini, con il laboratorio mobile sta concludendo una campagna di monitoraggio post operam della durata di circa tre mesi nelle vicinanze del termovalorizzatore. Il Laboratorio mobile attualmente posizionato all'ingresso dell'impianto rileva i dati utili alla valutazione della quantità dell'aria (monossido di carbonio, monossido di azoto, biossido di azoto, PM 10, benzene, toluene, xilene). I dati rilevati nella giornata del 15 maggio 2013 hanno mostrato lo stesso andamento dei giorni precedenti, non rilevando anomalie. Per tale motivo ARPA ritiene non necessario il prelievo di campioni di terreno nell'area circostante l'impianto, data l'assenza di anomalie nei parametri rilevati dal sistema di monitoraggio e la brevità del fenomeno.

Dal controllo dei registri di carico e scarico dei rifiuti è stato accertato il corretto conferimento secondo quanto previsto dall'autorizzazione vigente (AIA n. 13 del 2009). All'impianto non vengono conferiti rifiuti sanitari ma solo rifiuti urbani e speciali non pericolosi. Come dalla citata autorizzazione i rifiuti provengono dalla raccolta del territorio provinciale di Rimini.

Sulla base degli esiti dell'ispezione effettuata da ARPA presso l'impianto in occasione del primo evento, si può desumere che "le circostanze che hanno cagionato la presenza di fumo viola all'uscita del camino della linea 4 dell'inceneritore di Coriano, siano da attribuirsi ad un conferimento non corretto dei rifiuti urbani indifferenziati (ad esempio, cassonetti) di prodotti contenenti iodio".

Attualmente sono in corso ulteriori accertamenti volti ad individuare la natura del conferimento di rifiuto che ha dato luogo all'emissione anomala.

Relativamente alle misure da porre in essere, si rileva che nel Piano regionale di gestione dei rifiuti, adottato dalla Giunta regionale lo scorso 3 febbraio, vi è una specifica azione collegata all'eliminazione dei conferimenti impropri di rifiuti speciali attraverso la sostituzione di cassonetti stradali "aperti", capillarmente diffusi anche nelle aree industriali e produttive (o di estrema periferia), con sistemi di raccolta con identificazione dell'utenza e differenziata anche in tali aree in modo da avere la garanzia che gli unici a conferire i propri rifiuti siano effettivamente le aziende ivi insediate e non "terzi" che impropriamente utilizzano i cassonetti stradali convenzionali.

Tale azione si collega direttamente all'introduzione e diffusione della tariffazione puntale, e quindi ad una personalizzazione e tracciabilità dei servizi/flussi di rifiuto, che, come è noto, costituisce uno degli assi portanti del nuovo Piano regionale.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

La parola alla consigliera Meo. Ha cinque minuti per la replica.

 

MEO: Grazie, presidente. È evidente che nel nuovo Piano dovremo fare, questo lo dimostra ancora una volta di più, il massimo dello sforzo possibile per evitare qualsiasi forma di abuso di conferimento e anche di cattivo comportamento qualora esso esista. È altrettanto evidente che però occorre incrementare fino in fondo e sostenere fino in fondo una maggiore informazione puntale quando si verificano questi casi che inevitabilmente creano allarme. Perché creano allarme? Creano allarme perché negli anni si sono accumulati troppi episodi di gestioni a volte non corrette che hanno creato nei cittadini una sfiducia da questo punto di vista e questa è una cosa che dobbiamo combattere fino in fondo. Questi due episodi che, forse casualmente, forse no, si collocano più o meno a distanza di un anno l'uno dall'altro, quindi avvenuti nello stesso periodo dell'anno, sicuramente un po' di preoccupazione la sollevano perché oggettivamente una colorazione di quel tipo, per quanto di breve periodo, significa comunque un inserimento all'interno del ciclo di una certa quantità di sostanze, non di una piccola quantità di sostanze, quindi è una cosa che va verificata veramente fino in fondo.

Ultimissimo ragionamento è rispetto alle analisi. Evidentemente su alcune analisi questo non ha provocato nessun riscontro, però a questo punto ci riserviamo di vedere fino in fondo e di capire, chiediamo gentilmente che vengano forniti e resi pubblici tutti i dati che scaturiranno da questo episodio, sempre e solo con la volontà di far funzionare al meglio le cose per ricreare anche sul tema delicato come quello dei rifiuti quel circolo di fiducia virtuosa che aiuta i cittadini a conferire regolarmente i rifiuti nella certezza che tutto il ciclo sia altrettanto regolare fino all'ultimo smaltimento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Meo.

Chiamo l'oggetto successivo:

 

5560 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la verifica dell'utilizzazione, sul territorio regionale, del tirocinio formativo. A firma del Consigliere: Sconciaforni.

 

Risponde per la Giunta l'assessore Bianchi.

La parola al consigliere Sconciaforni.

 

SCONCIAFORNI: Grazie, presidente. Assessore, vado veloce perché immagino conosca bene il caso, è uscito sui giornali. Un lavoratore presso una filiale di Mc Donald di Bologna in tirocinio formativo, la CGIL invece denuncia un utilizzo di lavoro mascherato, quindi un uso improprio del tirocinio così come è regolato dalla nostra legge approvata da poco, la n. 7 del 19 luglio 2013, che su questo punto non lascia dubbi: la legge regionale è stata scritta proprio con l'idea di inserire il tirocinio in un percorso formativo e non può essere usata come un sostituto di un contratto di lavoro svantaggioso per il dipendente e la Regione deve garantire, attraverso gli strumenti di controllo che la legge stessa prevede, che questo non avvenga, cioè l'utilizzo improprio.

Su questo devo registrare delle dichiarazioni un po' inquietanti dell'ISCOM, che è l'ente formativo di ASCOM, che ha messo in atto il percorso di tirocinio formativo, la quale dice (avrà letto queste dichiarazioni, assessore): è la Regione che non ci ha dato indicazioni, che non ci dice come fare i controlli. La mia sensazione, assessore, è che siccome la legge è una buona legge ed è una legge molto chiara su quando utilizzare i percorsi di tirocinio formativo ed è molto chiara nello stabilire la differenza tra un tirocinio e un normale lavoro, che evidentemente non avrebbe le stesse caratteristiche, penso che ci sia qualcuno che stia facendo il furbo, che ci sia qualcuno che spera di utilizzare il tirocinio per far lavorare normalmente le persone e pagarle 500 euro al mese. Quindi, assessore, anch'io dico che evidentemente c'è un problema di controlli perché questa legge, che è una buona legge, deve essere applicata bene, ma per farlo, siccome ci sono i furbi, ci vogliono anche dei controlli. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Sconciaforni.

La parola all'assessore Bianchi.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, presidente. Consigliere Sconciaforni, anche in questo caso, per puntualmente svolgere questa funzione importante di attenzione, credo che il primo dei controlli sia proprio questo, cioè che le forze sindacali, le forze politiche, tutta la società sia in grado di svolgere una funzione di attenzione alle condizioni di lavoro effettive dei nostri giovani.

Detto questo, noi siamo stati fra i primi, come lei sa, in Italia, a dare corpo normativo alle linee guida che erano state svolte a livello nazionale e che sono state interpretate in maniera diversa da altre Regioni. Noi, assolutamente senza ambiguità, nella legge abbiamo descritto esattamente che cosa è e cosa non è un tirocinio formativo. Coloro che richiedono indicazioni le hanno avute direttamente nel testo della legge, è lì che noi abbiamo dato in maniera limpida e chiara una definizione, che del resto è stata frutto di una lunga discussione in un dialogo sociale dentro agli organi che la stessa nostra legge ci dava, cioè la conferenza tripartita. Detto questo, fin dall'inizio era molto chiaro che la sanzione per coloro che non usano in maniera adeguata la legge è la sospensione fino a dodici mesi della possibilità di avere altri tirocinanti.

Le linee guida, tra l'altro, ponevano il problema dei controlli lasciandoli in capo allo Stato e di fatto inducendo le Regioni che avessero voluto, e noi lo abbiamo voluto, a sviluppare una più intensa integrazione con gli uffici dell'Ispettorato del lavoro. Noi da subito questo abbiamo fatto, stiamo sviluppando la convenzione così come la norma prevede. Ma comunque, sempre nello spirito di leale collaborazione, io trasferirò questa sua nota ed indicazione direttamente all'ufficio dell'Ispettorato del lavoro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Bianchi.

La parola al consigliere Sconciaforni per la replica. Ha quattro minuti.

 

SCONCIAFORNI: La ringrazio, assessore, perché, come sempre devo dire, è attento ed efficace nelle risposte e negli interventi. Io sono soddisfatto della sua risposta, l'attivazione presso l'Ispettorato del lavoro era quanto mi aspettavo e quanto bene la Giunta intende fare. La CGIL ha denunciato che il ricorso a questi tirocini per mascherare dei veri e propri normali rapporti di lavoro è una pratica che si sta diffondendo e quindi evidentemente servono controlli ma anche interventi precisi quando si fanno i furbi, quando le leggi che ci sono - e sono chiare, sono d'accordo con lei, la legge regionale c'è ed è chiara - vengono aggirate con la scusa "ma non lo sapevo... ma devo ricevere... ma non era chiaro...". È tutto chiaro, evidentemente c'è qualcuno che fa il furbo. Credo che sia grave non solo il comportamento di Mc Donald, ma anche le risposte e le giustificazioni che sono venute dall'ente formativo ISCOM. L'Ispettorato del lavoro sono certo che saprà fare chiarezza su questa vicenda e ovviamente, laddove venisse accertato ufficialmente e definitivamente l'utilizzo improprio dei tirocini formativi, è giusto che venga attivata immediatamente la penalizzazione che lei ricordava, cioè la sospensione per dodici mesi della possibilità di accedere e di attivare questi tirocini per chi ne ha fatto un uso improprio, che detta in parole semplici significa: ne ha fatto uno strumento per sfruttare ancora una volta i più deboli, e cioè i lavoratori, venendo meno allo spirito del tirocinio, che è uno strumento da inserire in un percorso formativo e di inserimento nel mondo del lavoro, cioè uno strumento per aiutare quelle persone che sono o più svantaggiate o oggettivamente in difficoltà. Il tirocinio non è e non deve essere uno strumento per sfruttare e per far fare più soldi a delle multinazionali neanche quando si chiamano Mc Donald.

Quindi, bene l'intervento della Regione, bene l'attivazione dell'Ispettorato del lavoro. Seguiremo con attenzione anche la fine di questa ispezione. Grazie, comunque, assessore.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Sconciaforni.

Chiamo l'oggetto successivo:

 

5575 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la bonifica dei luoghi ove sia presente l'amianto e l'eternit, ed il relativo monitoraggio. A firma del Consigliere: Pollastri.

 

Risponde per la Giunta l'assessore Lusenti.

La parola al consigliere Pollastri per illustrare la sua interrogazione. Prego.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Devo dire, presidente, che grazie all'emendamento Pollastri al Regolamento ho potuto presentare una seconda interrogazione urgente. È importante perché anche questa, colleghi; come la prima ha effettivamente un carattere d'urgenza, un carattere d'urgenza perché si riferisce ad una recente audizione, assessore, che si è svolta nella Commissione consiliare competente - competente, quindi, per delibera istitutiva - competente anche sulla sanità nel Piacentino. Si riferisce ad un tema molto sentito da molte forze politiche e da molti gruppi consiliari presenti in questa Assemblea legislativa. Si riferisce ad una problematica piuttosto grave e sentita. Infatti, come lei saprà, come sicuramente gli uffici della Regione, dell'ASL e dell'Assessorato le avranno documentato, i tecnici dell'ASL di Piacenza hanno riferito che esistono in città, quindi in Piacenza, ancora 22 siti con presenza di amianto, fra cui edifici civili ed industriali, che sono in attesa di una bonifica. Si è appreso da un monitoraggio precedente effettuato dall'ARPA regionale - non so se ne è stato effettuato anche un altro, ma comunque questo è stato fatto su tutto il territorio emiliano-romagnolo e quindi questo interessa anche tutti i colleghi che rappresentano i vari territori - che sono stati individuati circa 760 siti (fra cui abbiamo chiese, asili, scuole, centri sportivi, case di cura) con presenza di amianto.

Io so che la Regione ha stanziato e investito delle risorse per il tema dell'amianto, indubbiamente, assessore, non voglio sostenere che siamo stati con le mani in mano perché questo è un tema su cui penso ogni partito, ogni forza politica non ponga delle questioni tanto per porle o per fare della polemica, però c'è un "però": la responsabile della sezione amianto dell'ASL di Piacenza - è questo il tema che mi ha mosso sostanzialmente - ha riferito in audizione - mi sono peritato di andare a vedere i documenti tramite i consiglieri comunali del mio gruppo - che la legge regionale (quindi la legge attualmente in vigore, è questo il punto) non impone limiti di tempo per la rimozione dell'amianto negli edifici; questo è quanto riferito in Commissione in Comune.

Fatta questa debita e doverosa premessa, signor presidente, e considerata la pericolosità dell'esposizione all'amianto e all'eternit, che cresce in maniera esponenziale con il passare del tempo e soprattutto con il deterioramento dei manufatti che contengono tracce di amianto (avrete anche voi, colleghi, segnalazioni di cittadini per quanto riguarda edifici non grandi, non pubblici, non privati, ma semplici garage, anche di condomini, su cui insiste questa problematica), e rendendomi conto, assessore, che per la salute pubblica questo è un allarme (perché naturalmente il tipo di malattia, di concausa concatenata a questo che ne discende per un effetto eziologico di causa ed effetto, è una malattia molto subdola e insidiosa, e lei lo sa bene, è un medico, sa bene che si manifesta poi nel tempo), interrogo lei, come massimo rappresentante avente la delega alla sanità, se non ritenga urgente intervenire immediatamente - ma più che altro questo è riferito anche alla Giunta nella sua collegialità - per modificare la normativa regionale, cioè che parta dalla Giunta o anche dalla Commissione un'ipotesi di modifica; signor sottosegretario, mi rivolgo e mi appello anche a lei che è sempre attento e sensibile a queste tematiche. Qui va fatta una modifica della legge regionale nell'ottica di imporre dei limiti stretti, dei limiti contingenti nel tempo per la bonifica di tutti i luoghi, parlo da Piacenza a Rimini, non solo della fattispecie concreta di cui ho riferito in Aula questa mattina, edifici dove è presente amianto ed eternit, e chiedo se esistono e quali sono i risultati, se vi sia un aggiornamento costante in merito ai monitoraggi di ARPA sui siti regionali in presenza di amianto. Mi riservo, se non lo farà la Giunta, di proporre io alla Commissione una modifica della legge, presidente, che dia dei tempi certi.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Risponde l'assessore Lusenti.

 

LUSENTI, assessore: Grazie, presidente. L'attuale impianto normativo in materia di amianto è basato sulla legge nazionale 257 del 1992 e norme collegate, e detta, tra gli altri, gli obblighi che gravano sui proprietari degli edifici in cui sia presente amianto. In Emilia-Romagna, coerentemente al decreto ministeriale del 1994 applicativo della legge del 1992, quindi in un impianto normativo di rango nazionale, sono state adottate linee guida dirette ai proprietari degli edifici per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto. Questi edifici, se il materiale è in discreto stato di conservazione, devono provvedere a valutare lo stato di copertura ogni tre anni e ad adottare una procedura operativa per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Se lo stato di conservazione è scadente, i proprietari devono provvedere ad un intervento di bonifica da effettuarsi entro tre anni. In caso di contiguità del manufatto a luoghi con presenza di persone o in vicinanza di scuole o luoghi di cura, il tempo si riduce ulteriormente ad un anno. Qualora, infine, il materiale sia in pessimo stato di conservazione, il proprietario deve prevedere un intervento di bonifica entro diciotto mesi, tempo che in caso di contiguità del manufatto a luoghi con presenza di persone o scuole o luoghi di cura si riduce naturalmente a sei mesi.

L'Emilia-Romagna, quindi, in coerenza con le altre Regioni, non ha mai inteso regolare la materia con propri provvedimenti legislativi, non esiste una legge regionale, esiste un impianto di norme legislative nazionali all'interno delle quali si inseriscono le linee guida della Regione Emilia-Romagna. La Regione, quindi, come nel caso oggetto dell'interrogazione, ha fornito supporto ai proprietari degli edifici ed ai Comuni predisponendo specifiche indicazioni tecniche, cioè le linee guida, dirette a semplificare ed uniformare il giudizio sullo stato di conservazione delle coperture, sulla valutazione del rischio per la salute e sulle conseguenti azioni da adottare, in alcuni casi, come ricordava il consigliere, anche stanziando contributi utili a sostenere la sostituzione di materiali deteriorati.

Le linee guida non sono solo soltanto uno strumento che stabilisce scadenze temporali, ma un insieme organico di indicazioni e criteri cui deve attenersi il proprietario di un edificio con presenza di amianto per garantire la tutela dei cittadini e dell'ambiente, tutto ciò nel rispetto delle norme nazionali in materia che prevedono la messa in sicurezza e la manutenzione dei manufatti contenenti amianto, ma non la bonifica e tanto meno la rimozione degli stessi: questo le norme nazionali.

Per questi motivi si ritiene opportuno non modificare il documento regionale di linee guida, che è coerente con le norme nazionali e che, nei limiti da quest'ultime imposti, ha dato complessivamente buoni risultati, ma di privilegiare piuttosto un'azione tecnico-giuridica concertata con le altre Regioni e lo Stato al fine di pervenire ad una sostanziale modifica dell'impianto normativo in grado di aumentare l'efficacia in termini di livelli di tutela dei cittadini. Tale azione tecnico-giuridica che vede l'Emilia-Romagna tra le Regioni più attive è già rinvenibile nel serrato confronto avviato con la proposta di un Piano nazionale amianto, sul quale è già stato espresso l'accordo da parte delle Conferenza delle Regioni e che, pure ancora in attesa del parere favorevole del Ministero dell'economia e delle finanze per motivi legati alla copertura economica, sta comunque producendo interessanti effetti, come due recenti proposte di accordo Stato-Regioni in materia di comunicazioni obbligatorie relative all'amianto e di sorveglianza epidemiologica degli ex esposti.

Infine per quanto riguarda il secondo quesito, quello riferito ai tempi di monitoraggio, si precisa che le Aziende ASL della Regione, congiuntamente ad ARPA, hanno in corso di elaborazione i dati aggiornati a marzo 2014 relativi a tutta la mappatura delle zone del territorio regionale interessate alla presenza di amianto. L'elaborazione di questi dati sarà disponibile entro il 30 giugno del corrente anno.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Lusenti.

Prego, consigliere Pollastri, solo per dire se è soddisfatto o non soddisfatto.

 

POLLASTRI: Ringrazio l'assessore perché la risposta è stata molto circostanziata, mi riservo di analizzarla, ma dico anche a tutti i colleghi che è emerso un particolare importante: il Piano nazionale sull'amianto, quindi mi consenta di dire, presidente, che era un'interrogazione fondata. Grazie.

 

Ricordo delle vittime del terremoto del maggio 2012

 

PRESIDENTE (Costi): Il terremoto del 20 maggio del 2012 e poi quello ancora più drammatico del 29 maggio del 2012, con la seconda scossa che sembrava voler spazzare via la speranza di esserci rialzati, suscitò sensazioni e paure che a maggior ragione rivivono in questi giorni nei quali ricorrono i due anni dal terremoto in Emilia che tanto dolore ha causato nelle Province di Modena, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia e in tutta la nostra Regione. Oggi il nostro pensiero come consiglieri, da quest'Aula, e quello di tutti coloro che in quest'Assemblea lavorano, va in primo luogo alle 29 vittime del sisma e ai loro familiari, che stringiamo in un abbraccio commosso e sincero.

Da subito come Assemblea legislativa abbiamo cercato di stare vicino ai cittadini, alle comunità colpite, alle imprese, ai lavoratori e alle lavoratrici, agli amministratori locali e ai sindaci, tutte persone che non dobbiamo mai smettere di ringraziare per la loro tenacia e la loro forza.

Ma oggi vogliamo essere con i familiari delle persone scomparse alle prese con una sofferenza che nemmeno il tempo può alleviare, persone decedute che in alcuni casi hanno lasciato figli iscritti alla materna, chi alle medie, alle superiori, chi all'Università.

Per questa ragione come Assemblea legislativa abbiamo voluto dare un aiuto concreto ai figli delle vittime del terremoto del maggio 2012 assegnando undici borse di studio e due sussidi ad altrettanti ragazzi in età scolare di ogni ordine e grado che hanno dovuto far fronte, oltre che alla gravissima perdita del familiare, anche alle conseguenti difficoltà economiche. È un contributo che vuole essere un aiuto per i figli di coloro che hanno perso la vita affinché possano portare avanti il loro percorso di studio e di formazione con qualche disagio in meno.

Chiedo a quest'Aula di osservare un minuto di silenzio e di raccoglimento in memoria delle 29 vittime del terremoto del 20 e 29 maggio del 2012.

 

(L’Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie.

 

OGGETTO 3683

Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bignami: «Norme per il recupero a fini abitativi dei sottotetti» (90)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo n. 2/2014 è stato licenziato dalla Commissione "Territorio Ambiente Mobilità" nella seduta dell’8 maggio 2014 con il seguente titolo: "Modifiche alla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti)".

È composto da 4 articoli e corredato da scheda tecnico-finanziaria.

Il relatore della Commissione, consigliere Galeazzo Bignami, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Prego, consigliere Bignami.

 

BIGNAMI, relatore: Grazie, presidente. La proposta di legge che andiamo a delineare oggi e che ha trovato il favore, direi, unanime, se ben ricordo, in Commissione, è una proposta di legge finalizzata ad incentivare un'azione di stimolo e di premialità per l'edificato o costruito, sbloccando, pure se in limitata parte e in maniera contingentata, in determinati ambiti urbani la possibilità di recuperare a fini di superficie utile sottotetti e dimensioni interne ai volumi già esistenti, non generando pertanto un consumo del territorio che diversamente troverebbe una difficoltà, mi rendo conto, culturale ed ideologica da parte di alcune porzioni della maggioranza. In ciò abbiamo ritenuto d'altronde possibile creare questo meccanismo che ha la finalità di valorizzare l'esistente e di garantire un minimo di indotto su un comparto, quello dell'edilizia, in forte sofferenza e che al contrario costituisce, se un minimo stimolato, l'attivazione di una filiera che avrebbe riverberi significativi sul piano di uno dei principali settori della nostra economia territoriale attualmente colpito da una situazione di grave crisi.

Non entrerò, se il Presidente ovviamente ritiene opportuno lo si farà, però non intendo entrare nel dettaglio dell'articolato, che ha già costituito oggetto di due sedute in Commissione. Abbiamo ritenuto in un primo momento di presentare un progetto di legge ex novo che non andasse ad incidere sul tessuto legislativo esistente, ma al contrario, dai lavori della Commissione, anche per una questione di sistematicità e di ordine legislativo, si è ritenuto di andare ad incidere su quella che è la norma pregressa che attualmente disciplina il settore con la finalità di non creare una sovrapposizione e stratificazione normativa che avrebbe determinato una difficoltà nell'intelligibilità della proposta medesima. Pertanto in questo senso il progetto di legge si traduce, invece che in un articolato a se stante, come una serie di norme che vanno ad incidere sul tessuto già vigente, con la facoltà e con la possibilità riservata a chi intendesse muoversi nel comparto di attivare strumenti di recupero edilizio e di, torno a dire, generare nuove superfici utili sui volumi esistenti.

Giusto un dettaglio sull'articolato tecnico: vi è la possibilità riconosciuta di muoversi anche, seppure per limitate porzioni, fuori sagoma, anche sfruttando il fatto che ad oggi l'intervento di ristrutturazione è di fatto in larga misura annoverabile come un intervento di nuova costruzione anche se in ciò è difficile da spiegare a chi non è tecnicamente esposto allo studio della materia, in quanto sotto il catalogo della ristrutturazione si vanno ad inserire una serie di interventi che, appunto, consentirebbero anche quello di un recupero dei sottotetti con uno sforamento, pur minimo e funzionale alla creazione di strutture ed elementi edilizi come la coibentazione, l'impermeabilizzazione e l'isolamento, che diversamente comporterebbe un rischio, nell'elusione delle misure, di non raggiungere quegli standard minimi in ordine ai vani interni all'immobile che una coibentazione, seppure modesta, comporterebbe nell'avanzamento dei soffitti. Questo è l'unico dato tecnico perché diversamente si potrebbe ritenere che il recupero dei sottotetti, inserendosi in una struttura già esistente senza la possibilità di sforamento di determinati volumi, di fatto si risolva in un'occasione perduta. Sicuramente si poteva fare di più, verranno proposti da alcuni colleghi degli emendamenti per i quali daremo un voto favorevole, fermo restando che evidentemente, pur nel dibattito con...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Costi): Chiedo scusa, consigliere Bignami.

Vi chiedo per piacere di non fare questo brusio mentre il collega illustra oltretutto una proposta di legge.

Prego, consigliere Bignami.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente, è gentilissima. Mi avvio alla conclusione nel rappresentare che gli emendamenti troveranno un voto favorevole da parte del nostro gruppo, con ciò evidentemente interpretando anche un eventuale voto non conforme rispetto alla proposta formulata da parte dei gruppi di maggioranza, non vi sarà evidentemente alcuna ritrattazione degli impegni assunti in Commissione, che, appunto, consentono di arrivare ad un voto, ci auguriamo se ribadito quanto già espresso in Commissione, favorevole in ordine al progetto di legge stesso.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bignami.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Intervengo molto brevemente per dire che è apprezzabile che da parte di quest'Aula, rispetto ad un'iniziativa legislativa presentata dal consigliere Bignami che si propone di recuperare ai fini abitativi i sottotetti e quindi ciò comportando, a fronte di questa iniziativa, un'abrogazione della legge regionale n. 11 del 1998, ci sia la disponibilità non solo dei colleghi consiglieri, ma anche da parte della Giunta, a fronte di questa proposta. Secondo me anche nell'ottica di un miglior utilizzo del suolo esistente questa è una proposta legislativa del tutto apprezzabile e che parte già con il buon auspicio che possa essere da tutta l'Aula approvata.

Mi sono permessa di presentare due emendamenti che illustrerò nel corso della discussione e degli articoli perché all'articolo 1 forse c'è da fare una precisazione che si rende opportuna, invece all'articolo 3 c'è un passaggio più delicato che riguarda la previsione di dover corrispondere degli oneri rispetto alla realizzazione di queste opere. Mi dispiace a questo proposito, sapendo che solitamente i colleghi procedono senza particolare criticità a quello che viene presentato in Aula, che io questi emendamenti non li abbia potuti fare confrontandomi preventivamente con i tecnici al riguardo. Purtroppo oggi non sono in Aula, comunque confido sul fatto che i colleghi possano ascoltare ed eventualmente valutare quello che illustrerò successivamente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Non ho più nessun iscritto in discussione generale pertanto chiudo la discussione generale ed iniziamo l'analisi dell'articolato.

Nomino scrutatori i consiglieri Luciana Serri, Rita Moriconi e Stefano Cavalli.

Iniziamo con il primo articolo.

Art. 1 - Sostituzione dell’articolo 1 della legge regionale n. 11 del 1998.

Su questo articolo insiste l’emendamento 1, a firma della consigliera Noè.

Apro il dibattito generale sull'articolo e sull'emendamento.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Con il mio emendamento propongo di eliminare la previsione che troviamo nell'articolo 1 perché nell'articolo 1 è scritto che queste opere potranno essere fatte "nel rispetto delle caratteristiche tipologiche e morfologiche degli immobili" e io chiedo di eliminare questa dicitura perché effettivamente questa dicitura è in pieno contrasto con la finalità della norma, cioè se con questa norma, con questa legge ci proponiamo di autorizzare l'utilizzo dei sottotetti, è logico che se poi, alla fine, all'articolo 1 prevediamo che i lavori comunque non debbano modificare le caratteristiche tipologiche e morfologiche degli immobili, come possiamo accettare una dicitura del genere quando è in netto contrasto con la finalità che questa norma si propone? Quindi, attenzione, perché nel testo che è stato elaborato c'è la presenza di un passaggio che è assolutamente contraddittorio perciò non vorrei che poi rispetto a quello che noi autorizziamo, prevediamo, in realtà non prevediamo la possibilità di modificare determinati parametri. È una tutela che secondo me dobbiamo assolutamente prevedere eliminando questa dicitura.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Ha chiesto di parlare la consigliera Marani. Ne ha facoltà.

 

MARANI: Grazie, presidente. Rispetto all'emendamento presentato dalla consigliera Noè noi abbiamo apprezzato l'equilibrio di questa proposta di legge proprio perché nel proporre una rivitalizzazione degli edifici esistenti e la possibilità di rifunzionalizzare edifici che possono contribuire al ricreare attività, vitalità soprattutto nei centri storici, ci siamo benissimo resi conto della delicatezza del come intervenire su edifici che hanno vincoli di carattere architettonico e che non possono essere snaturati da interventi che ne modifichino la struttura, pertanto l'emendamento proposto dalla consigliera è un emendamento che consente di intervenire modificando caratteristiche su edifici che avendo già vincoli dal punto di vista architettonico e anche un valore storico e testimoniale, correrebbero il rischio di snaturare l'assetto e l'impianto dei centri storici, pertanto la nostra proposta è di votare contro questo emendamento.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Marani.

Non ci sono altri interventi, quindi chiudo il dibattito e apro la dichiarazione di voto congiunta su emendamento e articolo. Sapete che in base al nuovo Regolamento può parlare solo un consigliere per gruppo in dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire, quindi chiudo anche la dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma della consigliera Noè.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 1 è approvato.

Passiamo all'articolo 2.

Art. 2 - Modifiche all’articolo 2 della legge regionale n. 11 del 1998.

Apro il dibattito generale. Chiudo il dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Chiudo le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.

 

(È approvato all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 2 è approvato.

Passiamo all'articolo 3.

Art. 3 - Sostituzione dell’articolo 3 della legge regionale n. 11 del 1998.

Su questo articolo insiste l'emendamento 2, a firma della consigliera Silvia Noè.

Apro il dibattito generale sull'emendamento e sull'articolo.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.

 

NOÈ: Grazie, presidente. L'articolo 3, che si intitola "Classificazione dell'intervento, oneri e dotazioni" al comma 4 dice: "gli interventi di recupero ai fini abitativi dei sottotetti con o senza creazione di nuove unità immobiliari, sono subordinati al reperimento degli spazi per parcheggi pertinenziali, fatta salva la possibilità di eseguire l’intervento previo pagamento di una somma equivalente". Vorrei far presente ai colleghi che siccome con questa legge noi ci proponiamo di autorizzare lavori che consentano il recupero di sottotetti ai fini abitativi, nel comma 4, laddove si dice che gli interventi di recupero con o senza creazione di nuove unità immobiliari daranno luogo al pagamento di determinati oneri, ritengo che qualora questi lavori di recupero di sottotetti non daranno luogo a delle unità abitative autonome probabilmente non sia nemmeno il caso di prevedere la corresponsione di determinati oneri. Se effettivamente il recupero di un sottotetto consente ad un'unità abitativa di avere una stanza o due stanze in più collegate e riconducibili all'unità abitativa sottostante, prevedere che a fronte di questi lavori si debbano eseguire determinate opere riconducibili a parcheggio, a parcheggi pertinenziali o al versamento di oneri equivalenti, non capisco fino a che punto sia necessario questo onere quando, ripeto, questa opera non dà luogo a delle unità abitative autonome, a delle unità per le quali effettivamente è riconducibile la presenza di altre persone ulteriori rispetto a quelle cui l'unità abitativa si va a collegare per il lavoro del sottotetto.

Io non vorrei che alla fine da parte nostra ci sia stato un apprezzabile lavoro in sintonia con il non consumo del suolo, in sintonia anche con... non in sintonia, ma a riscontro della proposta apprezzabile che ha fatto il collega Bignami, e che poi l'andiamo a caricare di tutta una serie di oneri in termini sia di lavori che di oneri finanziari per cui alla fine questi recuperi non diventino contestualmente convenienti.

Quindi l'emendamento che io propongo a questo Consiglio è di escludere la realizzazione di opere o il pagamento di oneri quando l'intervento di recupero a fini abitativi del sottotetto non dà luogo alla creazione di nuove unità immobiliari ed è per questo che io ho tolto la parola "senza".

Ripeto, tenete in considerazione che questi oneri sono oneri non di poco conto, quindi non vorrei che poi alla fine per una stanza o per due stanze andiamo a caricare obblighi legati alla realizzazione di parcheggi o oneri riconducibili all'equivalente per fare interventi di questo tipo, quindi a vanificare completamente la positività che in sé contiene questa proposta.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Ha chiesto di parlare la consigliera Marani. Ne ha facoltà.

 

MARANI: Grazie, presidente. Dispiace che questi temi non sia stato possibile discuterli in Commissione, abbiamo visto questa mattina gli emendamenti e quindi è evidente che avremmo potuto approfondire meglio una materia così delicata. Se è vero quello che diceva la consigliera Noè, che i parcheggi pertinenziali possono essere monetizzati e quindi alla fine si traducono in un onere, è anche vero però che i parcheggi pertinenziali sono soprattutto in alcune aree di centro storico assolutamente fondamentali rispetto alla condizione anche di vivibilità di coloro che vi risiedono, e nei piani regolatori, in linea generale, ma credo in tutti i piani regolatori, anche in base alla legge 41, la superficie dei parcheggi pertinenziali è definita in rapporto alla superficie delle unità immobiliari.

Questo non è un elemento irrilevante perché è evidente che capiamo tutti che una cosa è avere un appartamento di 50 metri quadri, altra cosa è avere un appartamento di 200 metri quadri in relazione al numero dei componenti di quel nucleo familiare e di conseguenza al numero di auto di cui quella famiglia dispone.

Pertanto togliere questo principio, che è quello che toglie la quantificazione dei parcheggi pertinenziali alla superficie delle unità immobiliari, snatura un po' questo principio che è quello di tenere conto dei possibili abitanti ipotetici di un alloggio e quindi valutare la necessità del parcheggio pertinenziale in relazione alle persone che possono risiedere in quell'alloggio. Pertanto la proposta è di respingere questo emendamento.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Marani.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Vorrei solo precisare alla consigliera Marani che io non metto in discussione il fatto che determinate opere e determinati oneri debbano essere proporzionali alla superficie dell'unità abitativa cui si fa riferimento, in questo caso quello che io dico è che andare a prevedere lavori di parcheggi o l'equivalente in termini monetari quando il sottotetto risulta semplicemente un ampliamento di un'unità abitativa già esistente e che quindi si pone al servizio di un'unità abitativa così com'è, nulla ha a che vedere con il fatto che ad essa possa essere riconducibile la presenza di maggiori persone rispetto a quelle che oggi ci sono per quell'unità. Ecco perché io dico che quando il recupero del sottotetto di per sé non dà luogo a un'unità abitativa, questo non ha senso.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Non ci sono altri interventi, chiudo il dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bazzoni. Ne ha facoltà.

 

BAZZONI: Grazie, presidente. Che negli ultimi trent'anni vi sia stato in Emilia-Romagna un consumo dissennato di territorio per lottizzazioni che hanno devastato l'ambiente, snaturato le città e creato decine di migliaia di unità immobiliari invendute o sfitte è ormai quasi un luogo comune riconosciuto da tutti. Che nel frattempo si siano svuotati i centri storici ma soprattutto sia stata messa gravemente in discussione la loro funzione abitativa è altrettanto un luogo comune. Che questo sia motivo di allarme e di tentativi di rimediare da parte di molti Comuni - faccio l'esempio anche del Comune di Faenza, che intende ripassare ad agricolo molto terreno classificato residenziale - è una cosa risaputa. Che vi sia una grave crisi dell'edilizia ma soprattutto, per quanto riguarda l'occupazione, delle professionalità più qualificate è un altro fatto risaputo.

Il recupero del patrimonio edilizio esistente può essere un modo per rispondere a molte delle cose descritte per un rilancio professionale ed occupazionale. La legge regionale 11 del 1998 già era intervenuta a normare la possibilità di recupero dei sottotetti a fini abitativi, ma è necessario un aggiornamento in base anche alle norme successive in materia energetica e antisismica, e soprattutto per creare un maggiore incentivo a tornare ad abitare nei centri storici mantenendo le città compatte, meno dispersive, con meno problemi di traffico e di servizi. Questo progetto di legge risponde appieno alle necessità contemporanee e dovrebbe essere approvato, ma soprattutto pubblicizzato ed incentivato nei confronti dei Comuni e dei privati. Per questo motivo voteremo a favore.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bazzoni.

Ricordo che siamo in dichiarazione di voto rispetto all'articolo 3 e all'emendamento 2.

Non ho più nessuno iscritto a parlare, passiamo alla votazione.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2, a firma della consigliera Noè.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 3 è approvato.

Passiamo all'articolo 4.

Art. 4 - Abrogazione dell’articolo 4 della legge regionale n. 11 del 1998.

Apro la discussione generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Chiedo scusa, consigliera Marani, ma se io allargo una camera da letto, allargo una casa, devo allargare anche il parcheggio? È questa la logica secondo la quale lei mi ha risposto a fronte dell'emendamento che io ho appena sollevato. Non riesco a cogliere la ratio di questo passaggio, non la colgo proprio minimamente. Capisco che è una discussione generale, ma io nell'ambito di questa discussione rimango dell'idea che il provvedimento che oggi ci potrebbe vedere tutti esprimere un giudizio favorevole di fronte a un'opera di recupero di sottotetti per ampliare delle unità abitative, nel passaggio in cui l'ampliamento di un'unità abitativa prevede da parte di questa maggioranza il persistere dell'effettuazione di opere riconducibili a parcheggi o all'equivalente monetario, è privo di ogni logica perché vuol dire che se io allargo una camera da letto o allargo una casa, automaticamente devo allargare i parcheggi. Ma che senso ha? Che nesso c'è? Non vorrei che veramente, alla fine, per andare a creare una camera da letto... cioè, non stiamo parlando di... Infatti io dico che questo presupposto viene meno nel momento in cui questo sottotetto può dar luogo a delle unità abitative autonome, dove effettivamente in questo sottotetto tu puoi ospitare più persone che si vanno ad aggiungere a quelle attualmente esistenti. Quindi per questa camera da letto alla fine è più la fatica che il gusto. Se tutto sommato questo doveva essere un tentativo dove insieme iniziavamo ad affrontare l'ottimizzazione del suolo già occupato, scusatemi, ma questo passaggio... che chiedo scusa se io non l'ho sottoposto in Commissione, ma è stato frutto anche di un confronto che... ecco, per fortuna che è arrivato il dottor Santangelo, al quale mi sarebbe piaciuto sottoporre preventivamente questo passaggio. Però, obbiettivamente, questa non è un'istanza che sollevo io, obbiettivamente è un'istanza che mi ha sottoposto il mondo degli artigiani, che mi ha sottoposto anche l'associazione degli inquilini. Credo che sia assolutamente di buonsenso. Non è un emendamento che vi sta proponendo un esponente dell'opposizione, è un emendamento che viene mutuato da segnalazioni della società civile. Se effettivamente vogliamo dare un esempio di come ottimizzare al meglio il suolo già occupato, credo che questa possa essere un'occasione con la quale ragionevolmente, se non andiamo a creare un'unità abitava, non andiamo ad aggiungere un'unità abitativa, non andiamo a creare nel sottotetto l'appartamento per il figlio che si sposa e che quindi fa entrare la moglie e quindi si aggiungono persone... qui si tratta di ampliare una casa. Non lo so, colleghi, provate a fare questo sforzo. Probabilmente vi sto chiedendo qualche cosa per la quale avete già pensato, però, ripeto, non è una sollecitazione che proviene da un esponente della sola opposizione perché l'ho fatta mia rispetto a delle considerazioni che mi hanno fatto associazioni del mondo degli inquilini, anche artigiani. Mi hanno anche fatto presente che se poi alla fine fare lavori di questo genere comporta oneri aggiuntivi di quella portata, ma chi glielo fa fare di questi tempi! Quindi cerchiamo probabilmente di far prevalere un momento anche il buonsenso, perché qui non è che stiamo dando poi luogo, attraverso questo cambiamento, a chissà che cosa, non è che inneschiamo un meccanismo di chissà quale speculazione immobiliare. Forse, di questi tempi, quando i figli ti rientrano in casa perché hanno delle difficoltà, può essere invece un provvedimento di buonsenso meglio adattabile ai tempi. Spero che da parte vostra, anche con il confronto che c'è stato con il dottor Santangelo, che mi dispiace se non ho potuto fare preventivamente, ma la colpa è mia, spero che dal confronto si possa comprendere la ratio della mia obiezione. Mi dispiace perché non è un passaggio di poco conto, ripeto, è un passaggio che alla fine è la prova del nove, alla fine non vorrei che diventasse più la fatica che il gusto.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Prima di dare la parola al consigliere Corradi ricordo che siamo sull'articolo 4, siamo in dichiarazione di voto; l'emendamento 2 era sull'articolo 3, è stato respinto, l'articolo 3 è stato approvato senza modifica. Lo dico perché altrimenti rischiamo di chiedere delle cose che non sono possibili. È stato già votato l'articolo 3 e l'emendamento sull'articolo 3, ora siamo sull'articolo 4. Non ci sono problemi, è che vedo i consiglieri che mi guardano un po' sconcertati. Ripeto, siamo in dichiarazione di voto sull'articolo 4, che è l'abrogazione dell'articolo 4 della legge regionale n. 11.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Ritiro l'intervento perché anche noi avevamo frainteso l'intervento sull'emendamento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Corradi.

Non ho nessun iscritto in dichiarazione di voto pertanto metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.

 

(È approvato all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 4 è approvato.

Apro la dichiarazione di voto conclusiva rispetto all'intero articolato e alla legge. Anche in questo caso si può esprimere un consigliere per gruppo.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Marani. Ne ha facoltà.

 

MARANI: Grazie, presidente. Nel ribadire il voto positivo a questa proposta di legge ne approfitto anche per richiamare qualcuna delle questioni che sono state toccate dai consiglieri che sono intervenuti prima. Noi ci siamo inseriti con questa proposta di legge dentro una materia molto delicata che è quella della pianificazione territoriale, che ovviamente è una materia nella quale i Comuni hanno una piena potestà e anche la possibilità, attraverso gli strumenti urbanistici che sono di competenza comunale (piano strutturale, piano operativo, regolamenti urbanistici edilizi), di decidere, in base alle caratteristiche precise di un territorio, quali sono gli elementi di trasformazione del territorio stesso. È anche questo il principio che ha ispirato questo provvedimento legislativo nell'affrontare un tema delicato ed importante qual è l'uso di contenitori già esistenti e la possibilità di rivitalizzare funzioni in aree che hanno perduto anche certe caratteristiche. Citavo prima, ad esempio, i centri storici e il fatto comunque che nel tempo, in vent'anni, sono fondamentalmente cambiate le funzioni nei centri storici. La terziarizzazione aveva portato ad una presenza di banche, di attività amministrative, di piccole attività commerciali; questa presenza nel tempo è andata calando notevolmente per cui c'è la necessità di far sì che aree che possono essere sottoposte al degrado e alla desertificazione possano essere in qualche modo rivitalizzate proprio attraverso la funzione abitativa, cioè il portare più persone ad abitare in queste aree.

Così come vorrei ribadire - perché in Commissione questa cosa è uscita in modo molto preciso da parte del consigliere Mandini, che non vedo in Aula - la preoccupazione che si andasse di fatto ad utilizzare in modo improprio contenitori che hanno altra funzione. Questa legge ha il pregio di evitare proprio questo, nel senso che non sarà possibile trasformare a fini abitativi capannoni industriali o strutture che hanno altre caratteristiche, mentre edifici che hanno già una porzione di abitazioni previste e dove sono venute meno altre funzioni nell'ambito dell'edificio stesso hanno la possibilità del recupero totale, quindi questo ci consente anche di ridare equilibrio allo sviluppo del territorio proprio rispetto anche all'uso corretto di contenitori esistenti.

Per concludere, visto che questo progetto di legge risponde pienamente ad alcuni principi come il contenimento del consumo di suolo, la rivitalizzazione delle aree territoriali nelle quali si sono perse alcune funzioni, la possibilità di rispettare il principio della potestà di pianificazione urbanistica di ogni singolo Comune... e per rispondere alla consigliera Noè, ribadisco che non c'è nessuna volontà di voler annullare il valore di questo provvedimento legislativo ma piuttosto c'è quella di voler rispettare, anche per quello che riguarda il tema dei parcheggi pertinenziali, la potestà dei Comuni e dei loro strumenti, per cui in genere se i Comuni hanno una normativa che fa sì che i parcheggi pertinenziali vengano definiti in rapporto alla superficie delle unità immobiliari, noi non possiamo con una legge regionale modificare questo principio e dire che questo lo si cambia con un criterio che sia legato alle unità immobiliari, perché, come dicevo prima, il principio della superficie è un principio che tiene conto di abitanti ipotetici ed è sugli abitanti ipotetici che si calcola la necessità, in termini di superficie, di parcheggi pertinenziali.

Pertanto nel ribadire il voto positivo a questo provvedimento, con la consapevolezza che la non accettazione di quei due emendamenti non snatura il valore della legge stessa, dichiaro il voto favorevole del nostro gruppo.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Marani.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.

 

MANFREDINI: Grazie, presidente. Volevo cercare di far ragionare, chiedere un impegno e trovare la forma della condivisione su questo ragionamento. Ad esempio, due fratelli che fino ad oggi hanno dormito, per la tenera età che avevano, nella stessa stanza e magari il papà ha la possibilità di fare una cameretta in più al piano di sopra: non si capisce perché ci debba essere comunque il discorso del posto macchina. È un ragionamento che bisogna cercare di... Ci sono tantissimi casi come questi, anche vicino a casa mia, in effetti, è così. A questo punto, se si vuole fare veramente una cosa, magari cercare, diciamo così, un provvedimento, magari in un secondo tempo, in una Commissione, non so se... adesso poi mi informerò meglio se con un ordine del giorno, un emendamento, una riscrittura dell'articolo eccetera, proprio per dare la facoltà e la facilità di poter fare questa cameretta per due fratelli che magari sono anche di sesso diverso e raggiunta una certa età hanno il diritto di dormire da soli, una cameretta che può servire per studiare, per dormire e per tante altre cose.

A noi su questa cosa sarebbe piaciuto votare chiaramente a favore, ma daremo un'astensione proprio perché ci sono alcune cose che non condividiamo e ci dispiace parecchio.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Accolgo gli elementi di valutazione e gli spunti critici che sono stati formulati, è evidente che sono elementi di arricchimento rispetto ad un progetto di legge che approda, così sembra e così mi auguro, ad un voto favorevole. Rispetto alle posizioni, anche in sede di emendamento, espresse dalla collega Noè, le colgo in spirito positivo perché evidentemente costituirebbero la possibilità di liberare da aggravi di natura contributiva e di oneri interventi che si collocano sulla scia di un intervento incentivante che in quanto tale evidentemente meno è carico di procedure, di appesantimenti, in particolar modo di esborso di denaro, tanto più risulterebbe efficace. Devo però rilevare che, ahimè, se noi votassimo quell'emendamento, che, torno a dire, è assolutamente ispirato ad un principio che io condivido, vale a dire: "non cerchiamo con una mano di prendere ciò che con l'altra diamo", dicevo, seppure condivido questa impostazione, rischieremmo di esporre la legge ad una impugnazione per un conflitto di competenza in quanto la prescrizione del pagamento dovuto di oneri è prevista dalla legge nazionale, non dalla legge regionale e se noi andassimo in questa sede ad emendare creando una deroga alla previsione di carattere nazionale, il rischio fondato è di suscitare un'impugnazione da parte del Governo con attribuzione della competenza a valutare in ordine alla legittimità della legge alla Corte costituzionale e quindi bloccando di fatto... ed è fondato il rischio di perdere poi il ricorso - lo dico avendo la fortuna, o la sfortuna, di conoscere un po' il settore essendo la mia materia di lavoro - il rischio è fondato che poi il Governo riuscirebbe ad averla vinta in sede di discussione in Corte costituzionale e questo perché il pagamento degli oneri è prescritto dalla legislazione nazionale.

Quindi io ho apprezzato e, devo dire la verità, politicamente mi schiero a favore, come ha fatto il mio gruppo, della proposta della collega Noè, ma tecnicamente questo evidentemente non è possibile. Si dovrebbe, questo sì, e credo che l'invito che la collega Noè rivolgeva, oltre che la proposta di approvare in questa sede questo emendamento al fine di liberare la legge da un ulteriore aggravio... sarebbe da portare a Roma, vale a dire: nel momento in cui si realizza un recupero dell'edificato, del costruito, una riqualificazione urbanistica di ciò che c'è, bisognerebbe studiare dei meccanismi modulati di contribuzione al fine di avere un'effettiva correlazione tra l'aumento dei carichi urbanistici e gli oneri dovuti. In altri termini: se non costruisco niente di nuovo, se converto delle superfici ma i carichi urbanistici rimangono inalterati, perché far pagare gli oneri?

Questa è una giusta valutazione, ma quest'Aula purtroppo non può essere competente in ordine ad una valutazione di questo tipo in quanto se si spingesse oltre metterebbe a repentaglio una legge che, seppure su un segmento modesto ma comunque significativo, cerca di immettere un po' di energia e di benzina nel motore dell'edilizia e quindi della filiera che retrostante la supporta. Lo dico perché, torno a dire, si apprezza sul piano politico, ma tecnicamente vedo vincolato il voto che si è espresso ricusando l'emendamento diversamente esponendo tutta la legge ad un'azione di impugnazione che non ci possiamo permettere.

In ciò ho colto l'occasione di ribadire un concetto che anche altri avevano espresso sicuramente più efficacemente di me e anche ovviamente per esprimere soddisfazione per un'approvazione su una proposta di legge che, devo dire, rendo merito alla maggioranza e in particolar modo all'assessore Peri, che non vedo, di aver analizzato nei contenuti e senza pregiudizi, una proposta che si reca evidentemente per cercare di incentivare il settore; a maggior ragione perché - non me ne voglia la maggioranza per questo piccolo spunto polemico - in altre occasioni abbiamo visto magari proposte buone che sono state fatte proprie dalla maggioranza cambiando però i presentatori in ossequio al principio: "la tua è una buona idea, se l'avessi avuta io sarebbe stata migliore". Avevate i numeri per farlo, non l'avete fatto, di questo vi si rende atto ed onore.

Al contempo mi permetto di ringraziare anche la collega Noè perché - qui forse c'è un piccolo dettaglio di orgoglio personale - nel momento in cui vi fosse stata la proposta di legge Bignami portata all'approvazione dell'Aula, probabilmente avrei preferito una soluzione di questo tipo piuttosto che seguire il percorso da lei consigliato, vale a dire di intervenire sul tessuto legislativo vigente. La consigliera Noè, mitigando il mio orgoglio personale, ha detto: "ma andiamo ad inserirlo in quel tessuto già esistente"; mi dispiace da un punto di vista, torno a dire, strettamente personale, ma credo che come proposta ordinativa e sistematica del tessuto legislativo esistente sia stato un buon consiglio a dimostrazione che l'Aula lavorando insieme può raggiungere obiettivi proficui.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Non ripeterò quanto purtroppo prima ho detto impropriamente nel corso della discussione sull'articolo 4. Rispetto a questo progetto di legge, anche se ho sollevato delle criticità riconducibili all'articolo 3, e spero non me ne voglia la consigliera Marani, perché capisco che sarebbe stato più opportuno avere avuto l'opportunità di avere a disposizione questa criticità nel momento in cui ne abbiamo discusso in Commissione, però, se lei ricorderà, il giorno in cui noi abbiamo ricevuto da parte della Giunta la scheda da loro elaborata, si decise anche di avviare immediatamente la discussione ed essendo anche materia piuttosto tecnica, da parte mia non ci fu la possibilità di cogliere immediatamente questo passaggio, che, ripeto, in considerazione anche di tanti spunti, di tante precisazioni che sono pervenute da voi, mi sembra però di capire che ognuno di voi colga il buonsenso che mi ha portato ad accettare l'obiezione, la criticità che mi è stata sottoposta e magari, perché no, cercare di capire attraverso una modifica di proposta di legge da presentare alle Camere o piuttosto cercando di presentare una risoluzione che consenta ai Comuni in questa situazione, cioè laddove il recupero di un sottotetto non dà luogo alla creazione di una nuova unità abitativa, di far sì che i parametri di calcolo in questo caso specifico abbiano una riparametrazione diversa rispetto a come ci si comporta quando invece questo dà luogo alla creazione di una nuova unità abitativa.

Se c'è la disponibilità a prendere in considerazione questa cosa, potremmo eventualmente valutare con il dottor Santangelo, con i tecnici quale può essere il percorso da seguire per far sì che effettivamente poi questo provvedimento, che è nato finalmente all'insegna della buona stella, continui a brillare senza avere delle eclissi che offuschino la bontà di questo progetto. Quindi mi riserverò a questo proposito, pur anticipando che voterò favorevolmente, di capire se si può fare qualche cosa per una migliore attuazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Favorevoli

 

40

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Modifiche alla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Recupero a fini abitativi dei sottotetti esistenti).»

 

OGGETTO 5374

Delibera: «Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari di competenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, delle aziende sanitarie, degli enti e delle agenzie regionali e degli enti vigilati dalla Regione.» (157)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo n. 2/2014 è stato licenziato dalla Commissione "Bilancio e Affari generali ed istituzionali" nella seduta del 6 maggio 2014.

È composto da 5 articoli.

Apro il dibattito generale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. Intervengo brevemente per rimarcare una questione che mi sta particolarmente a cuore sulla tenuta dei dati sensibili e sulla loro riservatezza, in particolare per quanto riguarda la questione sanitaria. Da un lato vorrei dire che si è discusso molto di questa questione, di questo tema, ad esempio anche per quanto riguarda il fascicolo sanitario elettronico, anzi, questo è uno dei temi su cui probabilmente prima o poi dovremo fare una discussione anche in Commissione, non so se c'è la presidente Donini, perché una delle ragioni che hanno frenato la diffusione del fascicolo sanitario elettronico è proprio la discussione sulla privacy, cioè la garanzia della sicurezza, il fatto che nessuno ovviamente, se non l'interessato o coloro che sono autorizzati dall'interessato, possano accedere ai dati sanitari. Però il numero di passaggi che è previsto, ad esempio, dal fascicolo sanitario elettronico e anche una certa complicatezza ha finora frenato molto. Io adesso non ho i dati esatti di tutti coloro che hanno implementato il fascicolo sanitario elettronico, però, da quello che so io, è una percentuale molto bassa rispetto al complesso delle persone della nostra regione che accedono ai servizi sanitari. Ad esempio in molte situazioni il fascicolo sanitario elettronico, ad esempio in una situazione di urgenza, sarebbe di straordinaria utilità, però i medici poi non vi possono accedere perché, appunto, non è stata discussa fino in fondo la questione della privacy e la gestione dei dati sensibili.

Noi sappiamo che in materia sanitaria ci sono molte patologie di cui purtroppo la persona colpita si vergogna perché viviamo in un paese dove la malattia non è più un fatto quotidiano, una cosa che si vive in famiglia, che è condivisa collettivamente, la sofferenza soprattutto, ma è diventato un fatto da nascondere, come è diventato un fatto da nascondere, ad esempio, la morte. Un tempo la morte era un fatto collettivo, condiviso da tutta la famiglia e da tutta la collettività circostante, adesso è stata sanitarizzata, si "fa" in ospedale, si confina nelle camere mortuarie e si risolve in maniera molto spiccia, non a caso si dice che in Italia l'unica cosa puntale siano i funerali.

A volte la discussione sulla privacy su queste materie sconfina in un tema di carattere filosofico niente affatto secondario sulla gestione della patologia in un mondo che ci vuole tutti perfetti, tutti sani, tutti giovani, tutti belli, tutti magri, e quindi la questione della privacy è una questione veramente di difficile e complicata gestione. Pensiamo ad esempio ad un tema su cui io sono intervenuto diverse volte e sul quale ho sollecitato anche diverse volte l'assessore alla sanità, cioè la questione delle malattie a trasmissione sessuale, che è una cosa che angustia molto le persone, e torniamo, appunto, alla questione delle patologie di cui le persone si vergognano. Sappiamo anche, ad esempio, che le persone si vergognano anche a dire di avere un tumore, che è la seconda causa di morte dopo le affezioni cardiorespiratorie - si muore, ahimè, di tumore, poi i colleghi sono autorizzati a pensare ciò che credono. Sta di fatto che molte persone si vergognano di dire di avere una determinata malattia, si vergognano perché entra in campo il senso di colpa. In una situazione dove la malattia non è un fatto normale ma diventa un fatto eccezionale, poi è una questione di massa, però diventa un fatto eccezionale, da nascondere, è ovvio che ci sia un tema di privacy perché è sacrosanto che le persone abbiano la possibilità doverosa, il diritto sacrosanto di poter controllare e gestire i dati che li riguardano, di poter dirlo o non dirlo, di poter far saperlo o non far saperlo, comunque di gestire come meglio credono sul piano della propria autonomia individuale la propria condizione di malato.

Da questo punto di vista alcune delle patologie di cui le persone, ahinoi, si vergognano sono quelle a trasmissione sessuale, al punto che molte persone non si curano. La cronicizzazione di alcune malattie a trasmissione sessuale avviene per il fatto che uno non va neanche dal medico per paura di problemi di rispettabilità, di pudore e via dicendo. Da questo punto di vista voglio semplicemente richiamare l'attenzione sul rispetto doveroso della privacy da questo punto di vista, rispetto doveroso della privacy che non significa la clandestinità, non significa nascondere le cose, significa semplicemente il diritto della persona di gestirsi come meglio crede le condizioni della sua patologia e del suo rapporto con l'istituzione sanitaria.

Sulla questione delle malattie a trasmissione sessuale ovviamente il tema più delicato è quello dell'HIV (Human immunodeficiency virus) che può provocare l'AIDS, dove esiste una legge nazionale, la 135 del 1990, che dice che la struttura sanitaria è tenuta alla riservatezza. L'articolo 5, comma 4, dice espressamente: "la comunicazione dei risultati degli accertamenti diagnostici diretti o indiretti di infezione per HIV può essere data esclusivamente alla persona cui tali esami sono riferiti". Noi sappiamo che ci sono diverse strutture sanitarie che addirittura chiedono la ricetta del medico, che è nominativa come si sa, anche qui in Emilia-Romagna. Sappiamo che in alcuni casi addirittura sono stati comunicati i risultati di sieropositività in pubblico e in molti casi c'è scritto nella ricetta il nome e cognome quando la legge nazionale dice tutt'altro e anche quando le normative regionali dicono tutt'altro. Ci sono stati anche dei casi giudiziari che sono successi, c'è una sentenza del 30 gennaio 2009 della Cassazione che ha affermato il principio di diritto: "la struttura sanitaria è tenuta a risarcire il danno sofferto dal paziente in conseguenza della diffusione di dati sensibili attinenti a risultati di un test di HIV contenuti nella cartella clinica, almeno che non dimostri di aver adottato tutte le misure necessarie per garantire il diritto alla riservatezza del paziente ad evitare che i dati relativi ai test sanitari e le condizioni di salute del paziente stesso possono pervenire a conoscenza di terzi". Quindi ci sono anche delle sentenze, cioè: la struttura sanitaria che non osserva le norme nazionali e regionali, compresa la norma che stiamo discutendo in questo momento, corre il rischio di essere sanzionata pesantemente, quindi ci possono essere persino dei danni economici per la Regione se la privacy non viene osservava.

Il mio intervento è ovviamente di condivisione, lo dico anche preannunciando il mio voto positivo per non intervenire anche in sede di dichiarazioni di voto, ma che effettivamente poi le norme siano osservate, che ci sia il modo anche di verificare che la norma sia osservata, perché alle volte si fanno delle leggi e poi succede che a livello di applicazione ognuno fa quello che gli pare, allora questa norma deve essere rigorosamente osservata. Anche perché al di là dei temi che io ho sollevato prima, ad esempio, uno dei temi è la questione epidemiologica: l'Italia è l'unico paese in Europa che non riesce a fare una seria epidemiologia in materia di HIV, perché nonostante la questione privacy sia prevista dalla norma nazionale, accolta dalla normativa regionale, ribadita in questa normativa che discutiamo oggi, però non si riesce ad avere un registro delle persone malate, non si riesce ancora ad avere dati certi sui decessi e via dicendo.

E l'epidemiologia è fondamentale, perché se tu non hai un'epidemiologia corretta, non riesci neanche a studiare la diffusione della malattia stessa, quindi se non hai i dati corretti sulla diffusione delle malattie poi è anche difficile calibrare gli interventi per esempio di informazione, che non vengono fatti e non c’è nessuna campagna in corso, e prevenzione di questa materia.

Anche in questo caso sollecito ancora una volta l’attenzione dei colleghi e della Giunta perché non si può lasciare questo tema del tutto privo di azione e di una iniziativa e presenza che eviti la malattia. Tra l’altro ci sono malattie costosissime per il sistema sanitario e una di quelle più costose è proprio quella dell’HIV. Adesso è in corso un dibattito a proposito di costi, a parte che c’è la questione giudiziaria in corso su un’azienda svizzera a proposito dei medicinali per le maculopatie, una questione che è in discussione in questo momento e i colleghi l’avranno vista sui giornali, ma è in corso anche una discussione su chi paga perché è stato finalmente trovato un medicinale estremamente efficace contro l’epatite B e l’epatite C con un costo dai 70 ai 100 mila euro. La guarigione totale è garantita nell’80 - 90 per cento dei casi, ma sono un milione e mezzo in Italia le persone affette da questa patologia e potete immaginare qual è l’effetto sui costi sanitari. Infatti in questo momento è in corso una discussione e anche una contrattazione con le aziende produttrici perché una pillola costa mille euro e nel caso dell’HIV il costo mensile di trattamento dei pazienti può raggiungere anche i 1.000 - 1.500 euro, quindi si parla di centocinquantamila persone in Italia colpite dal virus, una cifra totalmente sottostimata, quindi sarebbe assolutamente necessario che su questo terreno ci fossero delle campagne di informazione e prevenzione perché per ogni infezione che riusciamo a evitare riusciamo a evitare anche dei costi non solo in materia di sofferenza umana ma anche in materia sanitaria che sono estremamente concreti.

Per concludere, lo scopo del mio intervento è richiamare l’attenzione su questi temi e sull’effettiva applicazione della norma. La norma deve essere applicata rigorosamente perché è un diritto umano universale di ogni essere umano potere decidere come gestire in libertà i dati sulle proprie condizioni di salute. Noi non stiamo semplicemente votando una legge come tante altre ma una norma che dà alle persone il diritto di gestire la propria vita anche in materia sanitaria come meglio credono.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

Non ci sono altri interventi, quindi chiudo il dibattito generale e a questo punto apriamo invece l’esame dell’articolato.

Passiamo all’articolo 1 (Oggetto).

Apro il dibattito generale. Ricordo che si hanno a disposizione cinque minuti.

Non vi sono interventi, per cui chiedo per dichiarazione di voto. Non ci sono interventi, quindi chiudo la dichiarazione di voto.

Chiedo agli scrutatori chiaramente di coadiuvarmi nelle operazioni di voto e sostituisco il consigliere Cavalli con il consigliere Pollastri nelle funzioni di scrutatore.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 1 è approvato.

Passiamo all’articolo 2 (Disposizioni generali).

Apro il dibattito generale. Non vi sono interventi, quindi apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire pertanto metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 2 è approvato.

Passiamo all’articolo 3 (Tipi di date di operazioni eseguibili).

Apro il dibattito generale. Non vi sono interventi, quindi apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire pertanto metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 3 è approvato.

Passiamo all’articolo 4 (Abrogazioni).

Apro il dibattito generale. Non vi sono interventi, quindi apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire pertanto metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 4 è approvato.

Passiamo all’articolo 5 (Entrata in vigore).

Apro il dibattito generale. Non vi sono interventi, quindi apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire pertanto metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 5 è approvato.

Adesso chiedo se qualcuno vuole intervenire per dichiarazione di voto sulla legge e l’articolato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire si proceda alla votazione del partito di deliberazione, oggetto 5374, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Favorevoli

 

33

Contrari

 

--

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva il «Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari di competenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, delle aziende sanitarie, degli enti e delle agenzie regionali e degli enti vigilati dalla Regione.»

 

OGGETTO 5383

Delibera: «Proposta di legge alle Camere "Modifiche all'articolo 48 della Costituzione in materia di attribuzione del diritto di elettorato attivo nelle elezioni regionali e degli enti locali ai cittadini che hanno compiuto il sedicesimo anno di età".» (158)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo n. 2/2014 è stato licenziato dalla Commissione Statuto e Regolamento nella seduta del 21 maggio 2014, è composto da un articolo ed è accompagnato dalla scheda tecnico-finanziaria.

La relatrice della Commissione, la consigliera Rita Moriconi, ha preannunciato di svolgere relazione orale. Ha venti minuti a disposizione. Ne ha facoltà.

 

MORICONI, relatrice: Grazie, presidente. Ce ne metterò molto meno. Il dibattito sull’abbassamento del diritto di voto ai sedicenni non è certo nuovo e già nel settembre del 2012 il Parlamento europeo ha emesso una dichiarazione favorevole all’estensione di questa possibilità, oggi circoscritta ad Austria e ad alcune isole della Corona Britannica e qualche entità territoriale di Norvegia, Germania e Svizzera, a tutti i Paesi dell’Unione europea. Con la presentazione della presente proposta di legge alle Camere ci proponiamo di dare un contributo affinché l’Italia sia la prossima nazione a istituzionalizzare il voto per i giovanissimi. Riconoscere ai sedicenni il diritto di voto nelle elezioni amministrative regionali significa prendere consapevolezza dei grandi cambiamenti che hanno riguardato la nostra società negli ultimi decenni. Significa essere consapevoli del fatto che oggi la cultura media è più elevata grazie alla scolarizzazione di massa e che è molto più facile informarsi e farsi un’opinione e dunque maturare più in fretta ed essere in grado di dare un contributo attivo alla società in termini di partecipazione e di decisionalità.

Nello stesso tempo questa proposta rappresenta il tentativo di dare una risposta alla disaffezione dalla politica, iniettare nel dibattito socio-politico nuove sensibilità e di aprirsi a diversi modi di intendere la realtà per combattere la profonda incertezza che caratterizza il nostro oggi attraverso nuovi e differenti approcci. Insomma, soprattutto in un momento così incerto, il nostro Paese ha bisogno di investire sui suoi ragazzi, di dare loro mezzi e prospettive ma anche la possibilità di contare veramente laddove si decide a chi affidare il futuro della propria comunità.

La scelta di responsabilizzare le giovani generazioni potrebbe rivelarsi una carta vincente anche dal punto di vista civico inducendo a un maggiore interesse per l’insegnamento dell’educazione civica entro i programmi scolastici che ancora oggi continuano a relegare questa materia nel novero delle nozioni poco interessanti utili solo per gli addetti ai lavori. Anche in questo senso la presente proposta rappresenta un’opportunità in più per i giovanissimi nel dare loro l’occasione concreta di collaborare e costruire una società sempre più a misura di tutti, che li veda protagonisti attivi della vita democratica in quanto custodi di un tesoro prezioso, speranza e fiducia nel futuro.

Nello specifico, il progetto di legge in esame si compone di un solo articolo che va in modifica dell’articolo 48 della Costituzione, prevedendo che per le elezioni amministrative regionali non sia necessario il raggiungimento della maggiore età ma il compimento dei sedici anni. Il disegno di legge in oggetto non comporta oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato e non necessita di una norma di copertura finanziaria. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Moriconi.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha venti minuti.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. Solo per dire che intanto ringrazio i colleghi per questa proposta di legge, che ho sottoscritto con il consenso della collega convintamente anche perché nella mia esperienza parlamentare avevo presentato - credo l’unico finora - una proposta di legge per la maggiore età a sedici anni. Penso che il tema giovanile sia particolarmente rilevante nella nostra società perché, come sappiamo, i giovani hanno poco potere, sappiamo che la disoccupazione giovanile picchia durissimo e sotto i trentacinque anni abbiamo addirittura il 40 per cento di disoccupati e in alcune aree del Paese si arriva al 60 per cento, e se si dà ai giovani un potere elettorale in più magari qualcuno si accorge che investire sui giovani significa investire sulla nostra società, sul nostro futuro e quindi è doveroso occuparsi di questa materia. Sono particolarmente contento di questa proposta di legge alle Camere perché l’unico modo perché ci sia un’attenzione vera verso il mondo giovanile è dare un po’ di potere in più e il potere elettorale è un potere che costringe un po’ tutte le forze politiche e coloro i quali sono impegnati ad avere un’attenzione in più.

Certo, non ci dovrebbe essere bisogno di questo per investire su questa materia ma io per esempio sono convinto che sarebbe necessario un Ministero per la Gioventù che vada al di là del Ministero della Pubblica Istruzione perché sarebbero necessari interventi specifici su questa materia e un investimento politico molto più forte. Pensiamo per esempio a tutte le strutture di socializzazione che non ci sono più; un tempo c’erano gli oratori, le case del popolo, ma diciamo che la questione giovanile è una grande questione su cui ci dovrebbe essere molta più attenzione e molto più investimento politico e legislativo. Ben venga quindi una proposta di legge di questo tipo.

Collega Moriconi, potremmo anche lanciare una sfida a livello regionale perché se è vero che tra un po’ noi discuteremo la legge elettorale regionale quando ci sarà la riforma, potremmo decidere di dare il voto alle persone di sedici anni. Non mi pare che ci sia nulla che osti, perché la Regione ha la possibilità di dotarsi di una propria legge elettorale, di discuterla, di votarla e se noi oggi votiamo questa legge alle Camere possiamo dare subito un esempio nei prossimi mesi che la Regione Emilia-Romagna su questo terreno fa da apripista nel nostro Paese. 

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.

 

BARBATI: Grazie, presidente. Anche io ho sottoscritto il progetto di legge. La situazione che abbiamo adesso in Italia, quella che ad esempio ha illustrato anche il consigliere Grillini sui giovani, è una situazione molto importante che non va persa di vista. Se l’Italia prendesse questo provvedimento darebbe comunque un segnale che la farebbe rientrare tra quei Paesi che oggi in Europa hanno già questa possibilità e che fondamentalmente non sono ancora molti; in Austria si vota a sedici anni, in alcune colonie della Corona Britannica, come l’isola di Man, Jersey, in alcune entità territoriali della Norvegia, della Germania e della Svizzera, in Bosnia, Croazia, Serbia e Slovenia se il ragazzo o la ragazza solo lavora, in Ungheria se è sposato oppure sposata, in Scozia l’età scenderà a sedici anni nel prossimo referendum sull’indipendenza, in America latina si vota a sedici anni in Brasile, Ecuador, Nicaragua e Argentina e nel resto del mondo a diciassette in Nord Corea, Indonesia e Sudan, quindi non tante realtà. Sarebbe importante dare un segnale di un progresso politico e sociale. In Emilia-Romagna di quanti ragazzi parliamo che sarebbero coinvolti in questa situazione? 592.327 bambini e ragazzi tra gli 0 e i 14 anni, quelli che abbiamo attualmente, quindi il 13,5 per cento della popolazione attuale dell’Emilia-Romagna, e la legge sarebbe dunque anche per loro. L’importanza del coinvolgimento dei ragazzi e ragazze nella scelta degli amministratori farebbe maturare anche quel livello culturale e di informazione che comunque già nella fascia 14 anni, proprio anche per merito della rete, si è innalzato e si innalzerebbe ancora di più.

In regione da tempo abbiamo iniziato - mi ricordo anche io quando ero ancora a scuola - a portare i ragazzi nelle amministrazioni e a creare i Consigli dei ragazzi. È un primo passo, ma bisognerebbe andare anche più avanti perché fino ad ora è rimasta una cosa che ogni tanto si fa ma è una cosa ancora molto lasciata alla buona volontà degli amministratori attuali. Esistono infatti 250 tra Consigli comunali dei giovani e Consigli comunali dei ragazzi, quasi il 10 per cento in Emilia-Romagna, ma ciò che fanno è solo teoria e non c’è una vera e propria partecipazione. Quindi l’abbassamento dell’età dell’elettorato attivo abbasserebbe con tutta probabilità anche quella degli eletti e questo è un dato che noi riteniamo importante perché metterebbe le basi per portare a sedici anni anche l’elettorato passivo.

In Emilia-Romagna, e questo comunque è un punto da non perdere di vista, dopo la delibera del primo luglio 2011 si era prefissato il diritto di voto agli stranieri, sarebbe dunque coerente probabilmente arrivare ad allargare il diritto ai minori, a quei centomila tra gli 0 e i 14 anni per i quali il futuro dovrebbe essere italiano. Anche qui, siccome dobbiamo anche vedere di cosa stiamo parlando, credo che i numeri ci dicano molte cose: attualmente il totale dei minori stranieri presenti in Emilia-Romagna è 121.043, ossia il 17,2 per cento del totale dei minori e il 22,8 sul totale degli stranieri, in ogni caso un’incidenza maggiore rispetto a quella dei minori italiani, perciò se aprissimo il voto anche ai minori stranieri sarebbe importante anche fare per loro un percorso più coerente e più preciso anche all’interno della scolarizzazione perché dobbiamo dare ai ragazzi che andranno a votare anche gli strumenti per ragionare con la propria testa e per decidere.

Senz’altro la cosa per me è positiva e quindi come l’ho sottoscritta ovviamente la voterò, ci sono alcuni punti però che credo siano importanti e li volevo sottoporre alla discussione di questa mattina. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Barbati.

Ha chiesto di parlare il consigliere Leoni. Ne ha facoltà.

 

LEONI: Grazie, presidente. Il mio sarà un intervento molto breve per dire quelle che sono alcune mie perplessità rispetto a questa proposta perché quando si vogliono "ampliare" dei diritti c’è sempre qualcuno che rischia di fare la parte del retrogrado se questi diritti decide di non ampliare, ma qui non stiamo parlando di un diritto che non esiste. Nel nostro Paese fortunatamente si vota, a diciotto anni, e non vi è alcuna necessità di votare prima - lo dico con grande franchezza - perché si potrebbero già fare delle valutazioni sul fatto che anche dopo i diciotto anni magari molta gente non è matura nemmeno per votare, però giustamente ci siamo dati un limite ed è evidente che si è deciso che entro una determinata soglia una persona è minore e quindi ha dei diritti, ma non li ha ancora tutti e che acquisisce in maniera completa al diciottesimo anno di età, per cui francamente io non vedo e non sento l’esigenza in alcun modo di abbassare di due anni questa possibilità anche perché mi sembra una scorciatoia, come spesso capita quando per far comprendere appieno l’importanza di esercitare il diritto/dovere al voto si tende ad ampliare la possibilità credendo che ampliando la possibilità in realtà c’è una maggiore consapevolezza rispetto a questo diritto/dovere.

Sappiamo bene che non è così, sappiamo bene che non è che se si concede un diritto in quanto tale dopo questo diritto verrà esercitato nella maniera migliore possibile solamente perché il diritto c’è. L’educazione al voto e lo spirito critico che ogni cittadino deve avere arriva anche grazie a un percorso che può essere scolastico, di vita, di possibilità, di esperienze che ogni cittadino porta quando poi esercita liberamente il proprio diritto di voto, ed è forse proprio per questo che il diritto di voto è così importante non concederlo prima dei diciotto anni di età ma è proprio al diciottesimo anno di età, dopo che ha fatto un percorso scolastico, quello obbligatorio ma anche quello facoltativo, se vuole continuare dopo le scuole dell’obbligo, che può servire ancora meglio per dare quello spirito critico necessario ai nostri concittadini che, se concesso troppo presto, rischia uno spirito critico che certamente esiste ma che ancora non è completato, che rischia di essere banalizzato, e siccome stiamo parlando di un diritto costituzionale tra i più importanti tra quelli che il nostro vivere civile decide di concedere a noi concittadini, diventa importante non concederlo in maniera un po’ banalizzata, in maniera troppo precoce proprio perché vogliamo cittadini critici, cioè con lo spirito critico che serva per fare le migliori valutazioni possibili che loro ritengono tali quando esprimono il loro diritto di voto.

Da questo punto di vista, come tutte le scorciatoie rispetto alla piena consapevolezza di un comportamento da tenersi all’interno della comunità, sono molto perplesso perché abbiamo visto che troppo spesso questa società dei soli diritti senza alcun dovere non ha portato ai risultati che doveva portare ma anzi troppo spesso ha portato a una società deresponsabilizzata, e allora di fronte a questa società deresponsabilizzata non è ampliando la schiera dei diritti che la responsabilità cresce ma è insegnando che vi sono diritti, doveri e soprattutto che vi è un tempo per tutto.

Il tempo per votare una volta era a ventuno anni, poi i nostri legislatori hanno deciso di farlo scendere a diciotto anni e francamente non sento l’esigenza di farlo scendere a sedici e non vorrei che un tema così importante fosse solamente una bandiera un po’ demagogica e ideologica, che sono certo che non ha la proponente, che certamente rischia di apparire come tale. Per questo le perplessità rispetto al voto ai sedicenni per me ci stanno tutte.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Leoni.

Non ci sono più interventi in dibattito generale.

Chiudo il dibattito generale e apro la discussione generale sull’unico articolo di modifica dell’articolo 48 della Costituzione.

Non ci sono interventi, per cui passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sull’articolo e sulla proposta di legge alle Camere.

Interviene un solo consigliere per gruppo e avrà a disposizione cinque minuti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bernardini. Ne ha facoltà.

 

BERNARDINI: Grazie, presidente. Esprimiamo parere favorevole anche alla luce del fatto che si indica il criterio della cittadinanza per quello che è un abbassamento dei limiti di età al voto. Siccome sul criterio di cittadinanza si parla di cittadini, quindi cittadini italiani, e visto che spesso c’è il tentativo di allargare anche a chi non è cittadino italiano il diritto al voto, riteniamo giusto e corretto questo richiamo. Alla luce della realtà odierna abbiamo partecipato spesso a incontri organizzati da istituti di scuola superiore e abbiamo visto qual è anche l’attivismo e il grado di preparazione che all’interno di circuiti scolastici anche professionali, non solo quindi di liceo, vengono raggiunti e qual è la sensibilità e la preparazione nel trattare temi politici, quindi il fatto di abbassare a sedici anni ci può trovare profondamente d’accordo anche alla luce di quelle che sono le esperienze concrete che abbiamo toccato con mano, quindi realtà scolastiche sicuramente anche da valorizzare che possono essere il volano per riuscire a interessare e partecipare alla cosa pubblica più persone possibili partendo da quello che è il limite di età di sedici anni. Congratulazioni per avere mantenuto fermo il principio della cittadinanza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bernardini.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.

 

PARIANI: Grazie, presidente. Noi abbiamo firmato la legge, l’abbiamo sostenuta e riteniamo che in questo Paese, che purtroppo come storia non ha negli ultimi decenni sostenuto con forza le giovani generazioni, sia necessario anche attraverso un nuovo equilibrio generazionale sul voto mettere al centro gli obiettivi e i temi che riguardano la centralità delle giovani generazioni. Questa è anche una delle ragioni per cui noi sosteniamo questa proposta di legge, la sosteniamo convinti che in un Paese in cui c’è l’obbligo scolastico a sedici anni e l’obbligo formativo a diciotto ci sia la piena consapevolezza e possibilità, se si ha la possibilità di lavorare, prendere uno stipendio e di pagare le tasse a sedici anni, di avere pienamente la capacità di esprimere un voto per la propria comunità e il proprio Paese.

Riteniamo inoltre che sia necessario e opportuno costruire le condizioni affinché vi sia un pieno diritto di cittadinanza dei cittadini che a sedici anni possono lavorare, che vi sia la piena possibilità di intervenire sulle scelte politiche e sulle istituzioni che governano la vita nel nostro Paese anche da parte dei cittadini più giovani che molto spesso sono ai margini delle decisioni. Tra l’altro lo dico anche perché in questa regione noi abbiamo largamente sperimentato istituti di partecipazione dei giovani, come ricordava anche lo stesso consigliere Bernardini, veicolati molto spesso attraverso le istituzioni scolastiche, che hanno dimostrato quanto sia forte la voglia di costruire un impegno per la propria comunità anche da parte dei giovanissimi. Purtroppo siamo poco abituati a un’educazione civica delle giovani generazioni che, non essendoci, molto spesso fa disperdere quando si cresce anche la volontà dell’impegno non solo nel volontariato e nel civismo ma anche nella politica e invece credo che esercitare diritti e doveri sia un modo per far sì che il distacco dalla politica e dalle istituzioni non cresca soprattutto nelle giovani generazioni.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Pariani.

Poiché il progetto di proposta di legge alle Camere consta di un solo articolo, procediamo direttamente alla votazione finale.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione del progetto di proposta di legge alle Camere, oggetto 5383, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Favorevoli

 

28

Contrari

 

3

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva la «Proposta di legge alle Camere "Modifiche all’articolo 48 della Costituzione in materia di attribuzione del diritto di elettorato attivo nelle elezioni regionali e degli enti locali ai cittadini che hanno compiuto il sedicesimo anno di età".»

 

OGGETTO 5471

Delibera: «Modifica al programma straordinario di investimenti in sanità, ex art. 20 L. 67/88 IV fase 2° stralcio. Approvato con delibera dell’Assemblea legislativa n. 152 dell'11 febbraio 2014.» (Proposta della Giunta regionale in data 23 aprile 2014, n. 537) (159)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione "Politiche per la Salute e Politiche Sociali" ha espresso parere favorevole nella seduta del 13 maggio 2014 con la seguente votazione: 31 voti a favore, nessun contrario, 15 astenuti.

Apro il dibattito generale ed essendo un atto amministrativo si hanno a disposizione dieci minuti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Il mio intervento, che sarà brevissimo, conterrà anche la dichiarazione di voto. Confermo il voto positivo già espresso in Commissione, a seconda anche delle indicazioni che aveva fornito la Giunta e che aveva illustrato il contenuto di questo provvedimento. Non di meno torniamo ad affermare come a nostro giudizio ci sia un po’ di rammarico perché rispetto a quanto originariamente stanziato per un intervento di acquisto e ristrutturazione a Castelnovo ne’ Monti (un distretto di montagna di Reggio Emilia) una parte consistente di quell’importo pari a poco meno di 700 mila viene stornato su Reggio Emilia per un altro intervento di manutenzione straordinaria di una struttura ubicata nel Comune di Reggio Emilia. Capiamo le spiegazioni che aveva fornito l’Assessorato in Commissione, tuttavia rimarchiamo a nostro giudizio un po’ il rammarico perché una parte ingente di un investimento previsto anche per un acquisto in zona di montagna vengano dirottati in altre aree, comprendiamo le ragioni che hanno portato a questa scelta ma invitiamo e cogliamo l’occasione per questo breve dibattito per invitare la Giunta a porre molta attenzione alla sanità nei distretti montani nella nostra regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Corradi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Carini. Ne ha facoltà.

 

CARINI: Grazie, presidente. Anche il gruppo del Partito Democratico già in Commissione ha espresso parere positivo a questi interventi che sono di fatto la sostituzione di precedenti misure già contenute nel programma a parità di costo. È evidente che in questa nuova ripartizione prendono corpo le attenzioni che sono doverose a problematiche che sono nel frattempo scaturite e pertanto sia l’intervento legato all’azienda ospedaliera universitaria di Modena sia i due che incidono sul territorio di Reggio Emilia rispondono a necessità riconosciute tali che trovano in questa misura un’adeguata risposta. Pertanto il nostro è un voto positivo.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Carini.

Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.

 

BARBATI: Grazie, presidente. Anche io esprimo un parere favorevole alla modifica del programma straordinario degli investimenti. Colgo l’occasione per ricordare che nonostante in questo caso il passaggio dall’ospedale di Castelnovo a Reggio sia stato giustificato pienamente, l’attenzione complessiva di questa Regione per le Comunità montane deve essere sempre vigile perché in questo momento sono più in sofferenza.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie consigliera Barbati.

Non ci sono altri interventi, per cui chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Sostituisco la consigliera Serri con il consigliere Casadei nelle funzioni di scrutatore.

Se nessun consigliere chiede di parlare, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 5471.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 5509

Delibera: «Programma regionale investimenti in sanità ex art. 36 L.R. 38/2002. Intervento "Adeguamento strutturale e rinnovo funzionale del Presidio Unico Val d'Arda - Azienda USL Piacenza".» (Proposta della Giunta regionale in data 5 maggio 2014, n. 586) (160)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione "Politiche per la Salute e Politiche Sociali" ha espresso parere favorevole nella seduta del 13 maggio 2014 con 25 voti a favore, nessun contrario e 14 astenuti.

Apro il dibattito generale sull’oggetto 5509.

Ha chiesto di parlare il consigliere Carini. Ne ha facoltà. Ha dieci minuti a disposizione.

 

CARINI: Grazie, presidente. Con questo atto si porta a compimento in modo evidente e ufficiale quanto più volte ribadito dall’Assessore, quanto più volte ribadito nelle occasioni pubbliche ufficiali da parte dello stesso Assessore in conferenza socio-sanitaria e più volte in risposta a timori che si sono poi evidenziati come non veritieri e come non eccessivamente preoccupanti. È chiaro che la popolazione locale ha ovviamente delle ricadute di carattere negativo legate alla necessità di dover superare una condizione di disagio. In nessun territorio una cosa come quella che è accaduta a Fiorenzuola può essere sopportata senza che questo disagio si manifesti nella popolazione.

Tuttavia va un plauso alla Regione perché questo è un forte impegno che va al di là di quanto precedentemente pianificato e programmato e che rende merito a una capacità della Regione di essere attenta rispetto a queste esigenze così delicate come la necessità e i problemi di salute che una cittadinanza pone.

Con questo intervento straordinario si ridà al territorio di Fiorenzuola e a quel distretto quell’efficienza ospedaliera che peraltro sembrava essere uno degli argomenti di maggior dubbio. Si evidenzia con la sostanza dei 10 milioni di euro dell’intervento che l’ospedale di Fiorenzuola è e rimarrà un punto di presidio della rete ospedaliera regionale di valore e di riconoscimento. Si evidenzia con questo intervento un’attenzione anche alla sicurezza dei cittadini e una capacità di risposta rapida che metterà nel giro di pochi mesi - si parla di meno di trenta mesi - nelle condizioni la cittadinanza di poter disporre nuovamente della struttura, peraltro di una struttura completamente rinnovata e ricostruita, quindi con un livello di qualità ed efficienza che forse l’ospedale di prima non era in grado di dimostrare.

Per questi motivi il nostro è un voto sicuramente favorevole, e particolarmente favorevole per me che provengo dal territorio di Piacenza.

Aggiungo che in tutta questa vicenda ho avuto modo di ravvisare un elemento di contraddizione che pongo come elemento di riflessione politica all’Aula: in tutto questo percorso c’è stata una sorta di attivazione del concetto di non terzietà dell’ente pubblico. Questa è una preoccupante deriva a cui andiamo incontro e a cui dobbiamo sapere rispondere. Vedere che le perizie tecniche svolte dalla Regione attraverso l’Azienda sanitaria e comunque dall’ente pubblico non fossero al di sopra delle parti ma potessero essere una delle parti in causa, a mio parere personale, dimostra il fatto che c’è bisogno di un’autorevolezza che con i fatti si raggiunge e questo è un fatto che andrà anche nella direzione di poter sanare questo importante vulnus.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Carini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. Per annunciare un voto favorevole perché quando una Regione - l’ha fatto - stanzia 10 milioni di euro a favore di una struttura che ne aveva bisogno, la nostra richiesta è che questi 10 milioni siano soltanto l’inizio per migliorare la qualità di quella struttura, sia solo l’inizio perché effettivamente rimanga un presidio importante per il territorio di Fiorenzuola e per la Val d’Arda e vorrei ringraziare i cittadini che nel periodo di luglio si sono mobilitati facendo capire che era un presidio importante, soprattutto per le zone di montagna e per il territorio. Bene la Regione ha fatto a stanziare 10 milioni di euro ma bene dovrà fare perché dovrà mantenere quello che c’era e soprattutto migliorarlo, perché i cittadini ne hanno bisogno e soprattutto ne hanno diritto. Il nostro voto è un voto favorevole ma con delle riserve.

Giustamente il collega Carini dice che la Regione ha agito in modo corretto ma noi diciamo che la Regione non ha agito in modo corretto, perché l’ha fatto in un periodo estivo quando i cittadini erano in vacanza, l’hanno saputo a cose già fatte e soprattutto si sono lamentati anche i sindaci. Va un plauso ai sindaci di centrodestra e di centrosinistra che tutti insieme hanno combattuto e stanno combattendo perché la struttura dell’ospedale di Fiorenzuola rimanga effettiva e soprattutto a servizio dei cittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Cavalli.

Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.

 

DONINI: Grazie, presidente. È evidente che voterò a favore di un impegno di spesa oneroso per la Regione ma necessario per ripristinare con urgenza una condizione di normalità e una condizione che garantisca l’accesso alle prestazioni sanitarie attualmente in essere in quel territorio, quindi sancisca il diritto dei cittadini. Volevo però dire due parole, e cercherò di essere veloce, in merito a una vicenda indubbiamente singolare e controversa.

Ricordo che la Regione ha fatto effettuare su tutte le strutture sanitarie della nostra regione analoghe perizie e la situazione emersa dalle due perizie fatte sull’ospedale di Fiorenzuola è unica nel panorama regionale. Viene da dire per fortuna, ma il modo con il quale quella struttura, se è vero, come risulta dalle perizie, a così alto rischio statico ha funzionato dagli anni Sessanta e Ottanta in poi ci apre a qualche considerazione. Ci saranno pure delle responsabilità per chi ha svolto i collaudi, per chi ha dato le autorizzazioni al funzionamento e mi sento di doverlo dire. La stessa perizia è stata oggetto di molte controversie e di molte contestazioni e sono tanti i soggetti che sostengono esserci molte contraddizioni negli elaborati di carattere tecnico.

Il tema adesso è quello di garantire che questo stanziamento venga utilizzato nel modo migliore possibile riducendo al massimo gli sprechi, per cui il progetto che verrà valutato - non approviamo un progetto e non sappiamo in che modo in maniera finale verrà operato l’intervento - sia quello e garantisca i tempi minori possibili per l’intervento per limitare, come diceva il collega Carini, il periodo di disagio di quei cittadini e anche di quegli operatori e di quei lavoratori nel comparto della sanità e costi il meno possibile garantendo i livelli fondamentali di sicurezza che auspichiamo, e che in quel territorio torni un presidio esattamente com’era prima con gli stessi servizi.

So che i cittadini sono comprensibilmente preoccupati, siamo in un’epoca di tagli, di riduzione dei finanziamenti, di riduzione del fondo sanitario nazionale, c’è un’incertezza legata ai tagli previsti dall’applicazione della spending review e che questa possa essere un’occasione per modificare riducendo il livello di prestazione di servizi, è una preoccupazione che c’è comprensibile da parte delle popolazioni. C’è un protocollo di intesa tra l’Assessorato regionale firmato dallo stesso assessore Lusenti e l’azienda locale del territorio e la conferenza socio-sanitaria che garantisce il ritorno di un presidio ospedaliero con le stesse funzioni e con gli stessi servizi, che fa parte della rete.

Chiediamo con forza - ne approfittiamo in questa discussione - perché attraverso questa operazione non ci siano interventi di declassificazione di quel presidio ospedaliero che al momento non mi risulta né dagli impegni della Regione né dagli elaborati della conferenza socio-sanitaria e fare in maniera tale che i tempi degli interventi siano i minori possibili.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Donini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Non potevo esimermi dall’effettuare un breve intervento non perché siano puntualmente intervenuti i miei colleghi di Piacenza, ampiamente documentati sul punto, ma perché è stata una vicenda sotto il profilo politico mal gestita. Innanzitutto non possiamo non rimarcare in quest’Aula la cattiva gestione da parte dell’azienda sanitaria del profilo comunicativo con i cittadini e gli amministratori. Questo è alla luce del sole, signor Sottosegretario. È stata una vicenda che è stata su tutti i giornali per mesi, sembrava che vi fossero delle decisioni prese inizialmente sottobanco alla faccia della partecipazione e della trasparenza. Questo non posso esimermi dal ricordarlo, non perché sono un Consigliere di minoranza o di opposizione ma perché questo è stato.

Capisco la posizione dell’amico Carini che ha ben delineato dalla sua parte l’appoggio a questa operazione, però ricordiamo anche quello che è effettivamente successo, ossia il timore dei cittadini e dei sindaci, delle questioni che non erano chiare. In Commissione Sanità il collega Villani addirittura ha avanzato l’ipotesi di una Commissione di inchiesta soprattutto per quella riserva che faceva la collega Donini, cioè come mai un edificio dopo vent’anni, l’unico in tutto il territorio regionale, abbisogna di una demolizione e di una ricostruzione totale (parliamo di un edificio di vent’anni fa e non della notte dei tempi), un edificio che alla luce di alcune perizie ha evidenziato delle gravissime problematiche. Probabilmente ci sono stati degli errori, ci sono state delle responsabilità, tanto paga Pantalone.

Al di là di questa questione, l’assessore Lusenti è venuto in Provincia, ha fatto la sua parte ma il timore è che noi stanziamo 10 milioni di euro ma non si sa se basteranno. Ho dei timori anche su questo perché con quello che è successo in tanti episodi per edifici pubblici, soprattutto nell’ambito della sanità, si è partiti con una cifra e si è arrivati con un’altra, quindi ho delle riserve che esplicito pubblicamente. Vedremo anche i progetti e poi vi è un ultimo punto, collega Carini, che mi sembra abbia sollevato anche lei in Commissione, ossia se i servizi verranno tutti ripristinati per Fiorenzuola o vi sarà anche un travaso su Fidenza. Questa è una domanda che secondo me dobbiamo porci e soprattutto vedere i tempi per ritornare a un regime normale.

Vi sono alcune questioni che non mi consentono di dare una delega in bianco alla Giunta dopo come è stata gestita, soprattutto dall’ASL, questa vicenda. Mi auspico, soprattutto riguardando la salute e l’interesse dei cittadini della Val d’Arda, che tutto funzioni, che tutto vada via liscio, come ha auspicato lei, consigliere Carini, però per ora prudenzialmente faccio un voto di benevola astensione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Non ci sono altri interventi, per cui chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Sostituisco il consigliere Casadei con la consigliera Serri nelle funzioni di scrutatore.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 5509.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

Abbiamo terminato la parte dei lavori che riguardano atti amministrativi e progetti di legge, per cui rimangono gli atti di indirizzo.

 

Iscrizione di nuovi argomenti all’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Costi): Mi è giunta una richiesta di iscrizione di un oggetto ai lavori d’Aula di oggi. Il consigliere Vecchi Luciano mi chiede di iscrivere una risoluzione avente ad oggetto la fiscalità di vantaggio per le aree colpite da eventi calamitosi e chiede altresì l’inversione per trattarla prima dell’oggetto 5522.

Il consigliere Corradi ha chiesto l’iscrizione di un altro oggetto, però passiamo prima a questo.

La risoluzione è la n. 5580 ed è a firma dei consiglieri Luciano Vecchi, Serri, Montanari, Marani, Bonaccini, Pariani, Casadei, Mumolo, Mazzotti, Alessandrini, Carini, Ferrari, Pagani, Barbati, Monari, Bazzoni, Lombardi e Pollastri. Chiedo un intervento a favore e uno contro per l’iscrizione.

Ha chiesto di parlare il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.

 

VECCHI Luciano: Grazie, presidente. L’urgenza della trattazione di questo argomento estremamente sensibile per le popolazioni residenti nei territori colpiti in questi ultimi due anni da calamità naturali è data dal fatto che la Giunta regionale e il Presidente commissario Errani stanno svolgendo un’importante azione, anche supportata dai parlamentari del territorio nei confronti del Governo nazionale per misure che permettono la ripresa delle attività economiche e la rivitalizzazione, in maniera particolare nei centri storici colpiti da tali calamità, e siccome si è al centro di un’azione che non è semplice credo che esprimere tempestivamente il sostegno dell’Assemblea legislativa a questa azione sia più che mai opportuno.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.

Nessuno si esprime contro.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione della risoluzione oggetto 5580 all’ordine del giorno.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La richiesta è accolta.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’inversione dell’ordine dei lavori.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’inversione dell’ordine dei lavori è accolta.

Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Questa risoluzione dovrebbe essere già iscritta (parlo dell’oggetto 5570) e ringrazio diversi colleghi in rappresentanza di tutti i gruppi che l’hanno sottoscritta. Chiedevo la possibilità dell’inversione auspicando un dibattito estremamente veloce e la votazione anche perché è il caso di quella donna in stato di gravidanza, cittadina sudanese - c’è un articolo anche su alcuni quotidiani nazionali di oggi - condannata a morte per apostasia e la settimana prossima verrà trattato questo caso, se non ho frainteso, anche davanti alle Nazioni Unite, quindi invitavo l’Assemblea a valutare l’urgenza ed eventualmente votare questa risoluzione. Chiedo l’anticipazione del dibattito. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Corradi.

Non è iscritta, ma se chiaramente c’è l’accordo la si iscrive.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione della risoluzione oggetto 5570 all’ordine del giorno.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La richiesta è accolta.

Il consigliere Corradi chiede anche la trattazione immediata.

Ha chiesto di parlare il consigliere Vecchi Luciano. Ne ha facoltà.

 

VECCHI Luciano: Grazie, presidente. Parlo a favore dell’iscrizione e trattazione immediata.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’inversione dell’ordine dei lavori.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’inversione dell’ordine dei lavori è accolta.

 

OGGETTO 5570

Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere solidarietà nei confronti di Meriam Yehya Ibrahim, formalizzare all'Ambasciatore sudanese in Italia la totale riprovazione della comunità emiliano-romagnola per la condanna ed il trattamento riservato a questa cristiana, e porre in essere azioni presso il Governo al fine di salvarne la vita anche accogliendola in Italia assieme ai suoi famigliari. A firma dei Consiglieri: Corradi, Manfredini, Cavalli, Bernardini, Noè, Pollastri, Monari, Luciano Vecchi, Ferrari, Aimi, Barbati

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): È aperta la discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Vecchi Luciano. Ne ha facoltà.

 

VECCHI Luciano: Grazie, presidente. Contando di terminare il dibattito e il voto prima della sospensione, ringrazio i colleghi che hanno presentato questa proposta di risoluzione che ha trovato la firma e il consenso di molti di noi.

La vicenda che riguarda la cittadina sudanese Meriam Ibrahim ha giustamente colpito l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale; purtroppo è soltanto uno dei tanti casi che si presentano in Sudan e in altri paesi e ovviamente, oltre al suo caso personale, che essendo per fortuna sotto i riflettori dell’attenzione pubblica, ci auguriamo che la vicenda possa concludersi in maniera positiva, quindi non soltanto con evitare la condanna a morte di questa persona ma anche tutte le altre punizioni previste dalle cento frustate in poi.

Ovviamente il tema più generale riguarda quello di un’applicazione non in realtà della Sharia ma di un’interpretazione peraltro considerata ampiamente abusiva in gran parte della legge islamica stessa che porta sul piano giuridico oltre che della pratica concreta e considera come reato punibile fino con la morte l’apostasia.

Già questa è una cosa evidentemente inaccettabile, è inaccettabile la pena di morte, è inaccettabile che l’apostasia, quindi rinnegare la propria religione, possa essere considerato un reato, ma evidentemente, in maniera particolare in questi paesi dove la pluralità di religioni è un aspetto consistente della società, e questo riguarda tra l’altro il Sudan, anche l’attribuzione di una religione di origine non è lasciata alla libertà dei singoli ma a un coacervo di norme che sono assolutamente inaccettabili.

Per questo credo che la proposta di risoluzione che c’è presentata sia tempestiva, corretta e auspico un’approvazione unanime di questa Assemblea perché possa essere di sostegno a quell’iniziativa già messa in atto dal Governo italiano, così come dagli altri Governi dell’Unione europea e tanti altri in giro per il mondo, per poter affrontare positivamente questo e gli altri casi che si presentassero.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Faccio mie le parole del collega che mi ha preceduto. Richiamo semplicemente l’attenzione dei colleghi sul dispositivo di questa risoluzione e approfitto anche della presenza del Sottosegretario Bertelli, in quanto auspicando un voto favorevole a questo testo andiamo a impegnare la Giunta affinché formalizzi all’ambasciatore sudanese in Italia la totale assoluta riprovazione della comunità emiliano-romagnola per la condanna e il trattamento disumano ai danni di Meriam Yehya e inoltre chiediamo alla Giunta di intervenire presso il Governo, in particolare il Ministero degli Esteri, affinché venga sollecitato ad assumere davanti ai competenti organi internazionali, e sappiamo che il Ministro degli Esteri in carica ha già fatto passi in questa direzione, ogni più utile iniziativa finalizzata a salvare la vita di questa cristiana condannata a morte.

Chiediamo anche che la Giunta solleciti il Governo ad assumere un impegno formale di disponibilità ad accogliere sia la cristiana condannata a morte sia la sua famiglia nel momento in cui si riuscisse a convincere il governo sudanese a cambiare idea, non applicare questa assurda condanna a morte e a liberare la prigioniera che ricordo che da diversi mesi sta scontando questa pena in attesa della condanna, la quale non è stata eseguita semplicemente perché attualmente è in stato di gravidanza, insieme al primo figlio di ventidue mesi che sta condividendo in cella con la madre questa drammatica situazione.

Ringrazio eventualmente fin da adesso tutti i colleghi che riterranno di esprimere un voto favorevole al contenuto di questa risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Corradi.

Ha chiesto di parlare la consigliera Mori. Ne ha facoltà.

 

MORI: Grazie, presidente. Mi accodo alle considerazioni e alle riflessioni che si facevano sull’importanza di prendere posizione nei confronti di queste condotte davvero di violazione dei diritti umani, soprattutto nei confronti delle donne che diventano sempre più oggetto e soggetto di abuso. Nell’immediatezza della Commissione che avremo alle 14,30 sottoporrò alla Commissione per la parità la proposta di sollecitare anche l’Assemblea legislativa a mettere in evidenza sia per questo caso ma anche per il caso delle duecento donne nigeriane che sono state rapite, e sono ancora oggetto di strumentale negoziazione da un movimento fondamentalista antioccidentale, una lotta di libertà, di democrazia e di diritti delle donne che davvero propongo alla Regione Emilia-Romagna per essere all’altezza della situazione così delicata che stanno vivendo tanti nostri concittadini, perché quando si parla del mondo tutti quanti ci dobbiamo sentire coinvolti. In questo senso anticipo questa proposta per dare seguito anche all’impegno che assumeremo con l’approvazione di questa risoluzione al rafforzamento dell’impegno culturale e politico su questi temi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Mori.

Non ci sono più interventi in dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Sostituisco il consigliere Pollastri col consigliere Cavalli nelle funzioni di scrutatore.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5570, a firma dei consiglieri Corradi, Manfredini, Cavalli, Bernardini, Noè, Pollastri, Monari, Luciano Vecchi, Ferrari, Aimi e Barbati.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.

 

Ricordo di Andy Rocchelli

 

PRESIDENTE (Costi): Prima di chiudere questa mattinata volevo semplicemente fare un brevissimo ricordo di Andy Rocchelli, il fotoreporter che è stato ucciso in Ucraina, dove si era recato per documentare quanto sta succedendo in quel paese ed esercitare il diritto di cronaca che rappresenta il diritto di sapere, che è un diritto di tutta la collettività.

Lo esprimo a nome della nostra Assemblea anche perché Rocchelli lavorava con Cesura Lab, che è il collettivo di fotografi che avevano fatto nascere a Pianello sui colli piacentini della Val Tidone. Lascia la moglie, un figlio piccolo e a loro, ai suoi genitori e ai suoi cari va la vicinanza di tutta l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

Un abbraccio era dovuto rispetto a questo fotografo che comunque era strettamente collegato con la nostra realtà. Grazie.

Ci vediamo oggi pomeriggio alle 15 con le interpellanze. Ricordo invece all’Ufficio di Presidenza che ci troviamo verso le 13,30 - 13,45.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,54

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50.

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI, il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI; gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Massimo MEZZETTI, Simonetta SALIERA.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Maurizio MELUCCI, Gian Carlo MUZZARELLI e Tiberio RABBONI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 3683 "Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bignami: «Norme per il recupero a fini abitativi dei sottotetti»" (90)

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 40

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Assenti: 10

Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Stefano BONACCINI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Gabriella MEO, Silvia NOÈ, Anna PARIANI, Matteo RIVA.

 

OGGETTO 5374 "Delibera: «Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari di competenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, delle aziende sanitarie, degli enti e delle agenzie regionali e degli enti vigilati dalla Regione.»" (157)

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 33

Enrico AIMI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Manes BERNARDINI, Roberto CORRADI, Silvia NOÈ.

 

Assenti: 14

Tiziano ALESSANDRINI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Stefano CAVALLI, Giovanni FAVIA, Roberto GARBI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Gabriella MEO, Gian Guido NALDI, Matteo RIVA, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

OGGETTO 5383 "Delibera: «Progetto di proposta di legge alle Camere "Modifiche all'articolo 48 della Costituzione in materia di attribuzione del diritto di elettorato attivo nelle elezioni regionali e degli enti locali ai cittadini che hanno compiuto il sedicesimo anno di età".»" (158)

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 28

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Manes BERNARDINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Contrari: 3

Enrico AIMI, Andrea LEONI, Andrea POLLASTRI.

 

Astenuti: 3

Marco BARBIERI, Silvia NOÈ, Alberto VECCHI.

 

Assenti: 16

Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Fabio FILIPPI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 3683 "Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bignami: «Norme per il recupero a fini abitativi dei sottotetti»"

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Noè:

«All’art. 1, comma 1, le parole "delle caratteristiche tipologiche e morfologiche degli immobili e" sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Noè:

«All’art. 3, comma 4, le parole "o senza" sono soppresse.»

(Respinto)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

5520 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell'Emilia-Romagna". Iniziativa dei Consiglieri: Zoffoli, Meo, Pariani, Barbieri, Alessandrini, Mazzotti, Piva, Fiammenghi, Casadei (07 05 14)

5529 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Parziali modifiche alla legge regionale 26 luglio 2013 n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea)". Iniziativa dei Consiglieri: Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini, Mazzotti (08 05 14)

5534 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Legge Quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere". Iniziativa della Consigliera: Mori (09 05 14)

5538 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri, recante: "Modifiche alla legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8 "Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria" e abrogazioni alla legge regionale 28 luglio 2011, n. 12 "Attuazione della direttiva 2009/147/CE. Modifiche alla legge regionale 6 marzo 2007, n. 3 e alla legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8, relativamente alla cattura di uccelli a scopo di richiamo"". A firma dei Consiglieri: Meo, Naldi

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

5525 - Interrogazione a risposta scritta circa contratti riguardanti Hera. A firma del Consigliere: Filippi

5526 - Interrogazione a risposta scritta circa l'ambientazione, precedentemente situata a Modena, della serie televisiva "Che Dio ci aiuti". A firma del Consigliere: Leoni

5527 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione, a Conselice (FE), di uno stabilimento di lavorazione di scarti di rifiuti di inceneritori. A firma del Consigliere: Malaguti

5530 - Interrogazione a risposta scritta circa dichiarazioni rilasciate, circa i medici fiscali, dall'Assessore regionale alla Sanità. A firma del Consigliere: Bignami

5531 - Interrogazione a risposta scritta circa la rimozione di rifiuti pericolosi e tossici sottostanti ad un fabbricato sito in viale Berti Pichat, a Bologna. A firma del Consigliere: Bernardini

5532 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione del parco mezzi a disposizione dei VV.FF. di Parma. A firma del Consigliere: Ferrari

5533 - Interrogazione a risposta scritta circa il supporto della Regione Emilia-Romagna al Comune di Piacenza in relazione al "Documento strategico per lo sviluppo locale e la reazione alla crisi". A firma del Consigliere: Pollastri

5535 - Interrogazione a risposta scritta circa la sicurezza nell'ambito degli ospedali, con particolare riferimento al furto subito da una anziana paziente ricoverata presso l'Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola. A firma del Consigliere: Leoni

5537 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la problematica relativa alla tutela delle aziende dai casi di insolvenza. A firma del Consigliere: Mandini

5540 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere la rassegna nazionale sul salume di Piacenza. A firma del Consigliere: Cavalli

5541 - Interrogazione a risposta scritta circa il sostegno e la preservazione delle produzioni e degli allevamenti di animali con certificazioni di qualità. A firma del Consigliere: Cavalli

5543 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento delle convenzioni riguardanti le auto-mediche operanti nel territorio montano delle Valli del Reno e del Setta. A firma del Consigliere: Bernardini

5544 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento del servizio svolto dalle auto-mediche operanti nelle Valli del Reno e del Setta. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5546 - Interrogazione a risposta scritta circa la disponibilità di un ecografo presso la Struttura Sanitaria "San Giorgio" di Cervia. A firma della Consigliera: Donini

5547 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per favorire l'occupazione ed il mercato del lavoro, con particolare riferimento alla situazione della provincia di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5548 - Interrogazione a risposta scritta circa la conformità del notiziario del Comune di Nonantola (MO) alle prescrizioni emesse dall'Autorità Garante per le Comunicazioni dell'Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Leoni

5549 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento del servizio svolto, a Marano di Gaggio Montano, Vado di Monzuno e Pian del Voglio di San Benedetto, dalle auto-mediche. A firma della Consigliera: Noè

5550 - Interrogazione a risposta scritta circa il futuro del Corpo di polizia provinciale nell'ambito della Città metropolitana di Bologna. A firma della Consigliera: Noè

5551 - Interrogazione a risposta scritta circa la normativa riguardante la presenza di sostanze pericolose nei presidi medicali, con particolare riferimento agli ftalati. A firma del Consigliere: Favia

5552 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare la diffusione delle zanzare e della "Febbre del Nilo", con particolare riferimento alla provincia di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5553 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei dipendenti comunali in relazione all'offerta culturale riguardante il sistema museale bolognese. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5554 - Interrogazione a risposta scritta circa la normativa riguardante esoneri dal pagamento delle tasse scolastiche in relazione alla cittadinanza, indipendentemente dal reddito familiare. A firma del Consigliere: Bernardini

5555 - Interrogazione a risposta scritta circa il miglioramento dei servizi riguardanti la tratta ferroviaria Bologna-Vignola. A firma della Consigliera: Noè

5556 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attivare per consentire il più rapido rientro dei soggetti, abitanti nelle zone colpite dal sisma, nelle proprie abitazioni, evitando il ricovero nei moduli abitativi provvisori (MAP). A firma della Consigliera: Noè

5557 - Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione della pressione fiscale ed il rilancio dell'economia attraverso la valorizzazione delle imprese. A firma del Consigliere: Leoni

5560 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la verifica dell'utilizzazione, sul territorio regionale, del tirocinio formativo. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5561 - Interrogazione a risposta scritta circa il ridimensionamento dell'attività degli inceneritori e la valorizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti, con particolare riferimento ad un evento verificatosi a Coriano (RN). A firma del Consigliere: Favia

5562 - Interrogazione a risposta scritta circa l'operatività delle sale operatorie di ostetricia e ginecologia dell'Ospedale Maggiore di Bologna ed il relativo organico. A firma del Consigliere: Bernardini

5563 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei cittadini in relazione all'utilizzo di diserbanti e prodotti fitosanitari nella tratta ferroviaria riguardante la stazione Bologna-Corticella. A firma del Consigliere: Bernardini

5564 - Interrogazione a risposta scritta circa procedimenti riguardanti questioni urbanistiche ed edilizie relative alla località "Sanguineda", nel Comune di Vergato. A firma del Consigliere: Defranceschi

5565 - Interrogazione a risposta scritta circa la diminuzione del personale del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Mirandola. A firma del Consigliere: Defranceschi

5566 - Interrogazione a risposta scritta circa l'interruzione della convenzione con l'ANT (Associazione Nazionale Tumori) da parte dell'ASL di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5567 - Interrogazione a risposta scritta circa i portali operanti in merito all'informazione ed alla comunicazione riguardanti le prestazioni ed i servizi sanitari. A firma del Consigliere: Paruolo

5568 - Interrogazione a risposta scritta circa la riattivazione dei reparti e dei servizi sospesi a causa della parziale inagibilità, a seguito del sisma, dell'Ospedale di Fiorenzuola. A firma del Consigliere: Cavalli

5571 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i piani di accoglienza, riguardanti la Regione Emilia-Romagna, relativi al fenomeno migratorio nel corso del 2014. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Bernardini, Cavalli, Corradi

5572 - Interrogazione a risposta scritta circa le disposizioni normative riguardanti l'espletamento delle mansioni di "verificatore di titoli di viaggio". A firma del Consigliere: Sconciaforni

5573 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le disposizioni normative riguardanti l'eliminazione ed il superamento delle barriere architettoniche in relazione all'accesso ai relativi fondi. A firma della Consigliera: Noè

5574 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le risultanze riguardanti una nube di fumo emessa dall'inceneritore di Coriano (RN). A firma della Consigliera: Meo

5575 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la bonifica dei luoghi ove sia presente l'amianto e l'eternit, ed il relativo monitoraggio. A firma del Consigliere: Pollastri

5576 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la riorganizzazione del sistema fieristico regionale. A firma del Consigliere: Pollastri

5577 - Interrogazione a risposta scritta circa il monitoraggio dei dati sismici e le quantità estratte e re-iniettate nei pozzi della concessione Cavone, e la relativa conoscibilità on-line in tempo reale. A firma del Consigliere: Favia

 

Petizione

 

5536 - Petizione popolare in merito alle norme che vietano l'esercizio della pesca con esche vive (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 35 del 07 05 14).

 

Interpellanza

 

5542 - Interpellanza circa le azioni attuative delle indicazioni assembleari riguardanti la patrimonializzazione dei Confidi, al fine di soddisfare le garanzie richieste a Bankitalia. A firma del Consigliere Mandini

 

Risoluzioni

 

5558 - Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre, sul territorio regionale, una campagna di disinfestazione di natura straordinaria volta a contrastare la diffusione della "febbre del Nilo", causata dalla diffusione del virus "Chikungunya". A firma del Consigliere: Leoni

5559 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a garantire che l'AUSL di Bologna, pur adeguandosi alle vigenti direttive, individui almeno un centro nel quale l'anestesia peridurale venga praticata gratuitamente a tutte le partorienti in tutti i giorni dell'anno ed in qualsiasi orario. A firma del Consigliere: Mandini

5570 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere solidarietà nei confronti di Meriam Yehya Ibrahim, formalizzare all'Ambasciatore sudanese in Italia la totale riprovazione della comunità emiliano-romagnola per la condanna ed il trattamento riservato a questa cristiana, e porre in essere azioni presso il Governo al fine di salvarne la vita anche accogliendola in Italia assieme ai suoi famigliari. A firma dei Consiglieri: Corradi, Manfredini, Cavalli, Bernardini

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

5225 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure relative alla realizzazione delle casse di espansione del fiume Senio (RA). A firma della Consigliera: Meo

5231 - Interrogazione a risposta scritta circa incarichi dirigenziali riguardanti l'AUSL della Romagna. A firma del Consigliere: Bartolini

5234 - Interrogazione a risposta scritta circa la costruzione della Centrale idroelettrica di Bertonico, lungo il fiume Adda. A firma del Consigliere: Pollastri

5237 - Interrogazione a risposta scritta circa contratti assicurativi stipulati da AUSL operanti in ambito regionale, con particolare riferimento al territorio romagnolo. A firma del Consigliere: Bazzoni

5241 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa ai medici specializzandi in Emilia-Romagna, con particolare riferimento ai fabbisogni riguardanti tali professionalità ed alle relative risorse. A firma del Consigliere: Zoffoli

5247 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di celebrazione della "Giornata degli Stati Vegetativi" nella Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Pollastri

5248 - Interrogazione a risposta scritta circa le frane e le situazioni di dissesto idrogeologico riguardanti i Comuni di Polinago, Zocca e Prignano sul Secchia (MO). A firma del Consigliere: Leoni

5254 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza, a fronte delle esondazioni del fiume Secchia, il territorio del Comune di Campogalliano. A firma del Consigliere: Leoni

5257 - Interrogazione a risposta scritta circa la modifica delle forme di gestione dei Centri diurni "Busetti" e "Damiel" di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Favia

5258 - Interrogazione a risposta scritta circa i movimenti franosi che interessano il Comune di Pavullo nel Frignano. A firma del Consigliere: Leoni

5268 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento della sede di Bentivoglio (BO) dell'Azienda Limoni e la tutela dei relativi lavoratori. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5269 - Interrogazione a risposta scritta circa il rispetto della L. 194/78, con particolare riferimento alla presenza dei medici non obiettori di coscienza presso ogni presidio ospedaliero. A firma del Consigliere: Defranceschi

5279 - Interrogazione a risposta scritta circa gli eventi calamitosi che si sono verificati nel Comune di Corniglio (PR). A firma del Consigliere: Corradi

5284 - Interrogazione a risposta scritta circa la promozione, in ambito sanitario, di collaborazioni con Paesi esteri, al fine di tutelare le loro comunità presenti sul territorio nazionale. A firma del Consigliere: Pollastri

5285 - Interrogazione a risposta scritta circa l'ente denominato Fondazione "Adolfo Simonini". A firma del Consigliere: Defranceschi

5286 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di intervento del Pronto Soccorso dell'Ospedale S. Orsola di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5289 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione delle norme sulla tutela e la salute dei lavoratori presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Favia

5294 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche connesse all'individuazione di un allevamento di cani non conforme alla normativa. A firma della Consigliera: Meo

5295 - Interrogazione a risposta scritta circa l'adeguamento delle disposizioni regionali a quelle nazionali in materia di ristorazione scolastica. A firma della Consigliera: Meo

5306 - Interrogazione a risposta scritta circa il monitoraggio delle strutture sanitarie per verificare l'utilizzo dei test per la misurazione della concentrazione di paratormone nel sangue, con particolare riguardo al kit "Abbott". A firma del Consigliere: Favia

5308 - Interrogazione a risposta scritta circa la delibera adottata dalla Giunta del Comune di San Lazzaro riguardante il Piano Urbanistico Attuativo - località Idice sud. A firma del Consigliere: Bignami

5312 - Interrogazione a risposta scritta circa le condizioni imposte ai lavoratori impiegati nel servizio di gestione della biblioteca multimediale, sita a Bologna, in via Zamboni 25, presso Palazzo Paleotti, a seguito della gara d'appalto, "Facility management 3", bandita dalla Consip spa. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5315 - Interrogazione a risposta scritta circa l'intenzione manifestata dalla Direzione dell'Ospedale S. Orsola di procedere all'alienazione di diversi immobili siti nel complesso del Policlinico. A firma del Consigliere: Bignami

5321 - Interrogazione a risposta scritta circa la promozione della nuova figura professionale dell'Operatore Socio Sanitario Specializzato. A firma del Consigliere: Malaguti

5325 - Interrogazione a risposta scritta circa l'ipotesi di chiusura dello sportello dell'Agenzia delle Entrate a Pavullo nel Frignano (MO). A firma del Consigliere: Leoni

5334 - Interrogazione a risposta scritta circa l'accumulo di piante, arbusti e tronchi nei pressi dei piloni lungo il fiume Reno, in prossimità del Ponte Albano. A firma del Consigliere: Bignami

5335 - Interrogazione a risposta scritta circa il costo dell'acqua potabile e la dispersione idrica nelle province della regione. A firma del Consigliere: Leoni

5341 - Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di adottare il regolamento attuativo previsto dalla L.R. 3 del 29 marzo 2013 (Norme a tutela del benessere animale), al fine di garantire certezze normative ai possessori di cani. A firma del Consigliere: Bartolini

5345 - Interrogazione a risposta scritta circa la costruzione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biogas) in comune di Ravenna, località La Caserma. A firma della Consigliera: Noè

5353 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli sulle autocertificazioni, relative alla fascia di compartecipazione alla spesa sanitaria, disposte dal DM dell'11 dicembre 2009. A firma del Consigliere: Alessandrini

5356 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di conferimento e smaltimento di rifiuti di centri commerciali. A firma del Consigliere: Defranceschi

5364 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei livelli occupazionali e dei lavoratori della Croce Rossa, anche in relazione alle convenzioni con le AUSL regionali. A firma del Consigliere: Zoffoli

5371 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei cittadini di Goro in relazione alla realizzazione di un impianto di cogenerazione di energia elettrica a biogas. A firma del Consigliere: Defranceschi

5375 - Interrogazione a risposta scritta, circa la situazione relativa all'accordo Regione-ABI in merito alla sospensione dei mutui riguardanti gli immobili resi inagibili dal sisma. A firma del Consigliere: Noè

5391 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere in attuazione dell'Agenda Digitale Europea. A firma del Consigliere: Pollastri

5395 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di tutela degli allevamenti dagli attacchi dei lupi. A firma del Consigliere: Leoni

5397 - Interrogazione a risposta scritta circa il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese, con particolare riferimento alla situazione di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5401 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela delle Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) in relazione alle certificazioni introdotte col D.lgs. 4 marzo 2014, n. 39. A firma del Consigliere: Garbi

5409 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure per la costruzione di impianti sportivi riguardanti il Comune di San Pietro in Casale (BO). A firma del Consigliere: Defranceschi

5410 - Interrogazione a risposta scritta circa la diffusione, da parte del Comune di Ozzano dell'Emilia, dell'invito riguardante la presentazione di un libro. A firma del Consigliere: Bignami

5413 - Interrogazione a risposta scritta circa i gravi inconvenienti causati alla circolazione dei treni in conseguenza dei furti di rame. A firma del Consigliere: Leoni

5415 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di vendita del capitale e la privatizzazione di Poste Italiane. A firma del Consigliere: Pollastri

5418 - Interrogazione a risposta scritta circa la soppressione di treni intercity nel territorio regionale. A firma del Consigliere: Cavalli

5420 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per promuovere, sul territorio regionale, la pratica dello sci di fondo. A firma del Consigliere: Leoni

5423 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancata ricezione dei canali della RAI nella provincia di Rimini. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Bernardini, Corradi, Cavalli

5429 - Interrogazione a risposta scritta circa la semplificazione delle procedure amministrative e burocratiche riguardanti il settore dell'agricoltura. A firma del Consigliere: Leoni

5459 - Interrogazione a risposta scritta circa notizie-stampa riguardanti la vendita, da parte di Hera Spa, di carta derivante dalla raccolta differenziata dei rifiuti. A firma del Consigliere: Bignami

5495 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura di sedi di uffici delle Forze dell'Ordine, con particolare riferimento alla situazione di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5497 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte a problematiche riguardanti lo "Studentato Fioravanti" di Bologna, gestito dall'Azienda regionale ER.GO. A firma del Consigliere: Bignami

 

Comunicazione ai sensi dell'art. 8, comma 1, della L.R. 1/2005:

 

Ai sensi di quanto previsto dall'art. 8, comma 1, della L.R. 7 febbraio 2005, n. 1, recante "Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia regionale di protezione civile" il Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani ha comunicato che, con proprio decreto:

 

n. 73 del 7 maggio 2014, è stato dichiarato  - nelle more del completamento delle procedure per la richiesta al Consiglio dei Ministri di deliberazione dello stato di emergenza - lo stato di crisi regionale, ai sensi dell’art. 8 della L.R. n. 1/2005, nei territori dei Comuni di Nonantola, Castelfranco dell’Emilia, e San Cesario sul Panaro, in provincia di Modena, colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici del giorno 30 aprile 2014, per la durata di 90 giorni decorrenti dalla data di adozione del decreto.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 02/05/2014 al 21/05/2014:

 

DPGR n. 74 del 08/05/2014

Modifica della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/08, ai sensi della L.R. 15/07.

 

DPGR n. 79 del 09/05/2014

Nomina del Presidente del Collegio sindacale di Fiere di Parma.

 

DPGR n. 85 del 16/05/2014

Nomina del Presidente del Collegio sindacale di Piacenza Expo S.p.A.

 

Comunicazione ai sensi del comma 1, lettera m) dell’art. 68:

 

- La Programmazione dei lavori dell’Assemblea legislativa, ai sensi dell’art. 16, del Regolamento interno, per il periodo maggio - luglio 2014, è stata approvata nella riunione dei Capigruppo allargata ai Presidenti delle Commissioni assembleari svoltasi in data 21 maggio 2014.

(Comunicazione n. 80 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP.2014.0000872 del 26/05/2014)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Costi

Corradi - Meo

 

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