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2.

 

SEDUTA DI LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015

 

(ANTIMERIDIANA)

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 57

Delibera: «Elezione dei tre delegati della Regione Emilia-Romagna che partecipano alla elezione del Presidente della Repubblica secondo l’articolo 83, comma 2, della Costituzione (e art. 85 del Regolamento interno).» (2)

(Dichiarazioni di voto ed elezione a delegati della Presidente dell’Assemblea Saliera, del Presidente della Giunta Bonaccini e del Presidente del Gruppo Lega Nord Fabbri)

PRESIDENTE (Saliera)

SENSOLI (M5S)

DELMONTE (LN)

CALVANO (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 53

Delibera: «Istituzione delle Commissioni dell’Assemblea legislativa per la X legislatura ai sensi dell’art. 38 dello Statuto e dell’articolo 7 del Regolamento interno.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 14 gennaio 2015, n. 2) (3)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

MORI (PD)

CALVANO (PD)

 

OGGETTO 58

Delibera: «Elezioni dei Presidenti delle Commissioni dell’Assemblea legislativa (art. 38 comma 10 dello Statuto e art. 8 commi 2 e 3 del Regolamento interno, art. 41 dello Statuto e art. 3, comma 2 della L.R. n. 8 del 15 luglio 2011).» (4)

(Discussione ed elezione a presidenti delle commissioni dei consiglieri Pompignoli, Serri, Rontini, Zoffoli, Paruolo e Mori)

PRESIDENTE (Saliera)

FABBRI (LN)

GIBERTONI (M5S)

ALLEVA (ALTRA ER)

TARUFFI (SEL)

CALVANO (PD)

GIBERTONI (M5S)

BIGNAMI (FI)

TARUFFI (SEL)

CALVANO (PD)

FABBRI (LN)

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 33

Illustrazione del Presidente della Regione del Programma di Governo e composizione della Giunta (art. 28, comma 2 e art. 44, comma 2 dello Statuto).

(Risoluzione oggetto 107 - Presentazione)

(Risoluzione oggetto 108 - Presentazione)

PRESIDENTE (Saliera)

BONACCINI, presidente della Giunta

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni per appello nominale oggetto 58

Emendamento all’oggetto 53

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,54

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la seconda seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sul processo verbale relativo alla seduta

 

antimeridiana del 29 dicembre 2014 (n. 1);

 

inviato ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni il processo verbale si intende approvato.

 

(È approvato)

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

OGGETTO 57

Delibera: «Elezione dei tre delegati della Regione Emilia-Romagna che partecipano alla elezione del Presidente della Repubblica secondo l’articolo 83, comma 2, della Costituzione (e art. 85 del Regolamento interno).» (2)

(Dichiarazioni di voto ed elezione a delegati della Presidente dell’Assemblea Saliera, del Presidente della Giunta Bonaccini e del Presidente del Gruppo Lega Nord Fabbri)

 

PRESIDENTE (Saliera): Considerato che in data 14 gennaio 2015 il Presidente della Repubblica ha rassegnato le dimissioni e che il Parlamento in seduta comune con la partecipazione dei delegati regionali sarà convocato per procedere all’elezione del Presidente della Repubblica, ai termini dell’articolo 85 della Costituzione, rammento che, a norma dell’articolo 83 della Costituzione, all’elezione del Presidente della Repubblica partecipano anche tre delegati della Regione Emilia-Romagna eletti dal Consiglio regionale, in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. Dato atto che al riguardo il Regolamento interno di questa Assemblea all’articolo 85 prevede che all’elezione dei delegati regionali che partecipano all’elezione del Presidente della Repubblica si procede a scrutinio segreto, ciascun consigliere può votare fino a due nomi. Da questo punto in poi è concessa la parola per dichiarazioni di voto, prima di procedere alla votazione segreta con scheda. Nella dichiarazione di voto possono intervenire i Capigruppo oppure loro delegati.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Il gruppo del Movimento 5 Stelle candida il nostro Capogruppo Giulia Gibertoni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Buongiorno. A nome della Lega Nord noi candidiamo il nostro Capogruppo, capo della coalizione nelle ultime elezioni. Crediamo che possa essere espressione assoluta e maggioritaria della minoranza e quindi sia come espressione politica e numerica candidiamo il nostro Capogruppo Alan Fabbri.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti. A nome del centrosinistra candidiamo per questo importante appuntamento e incarico le due massime cariche di questa Regione, ossia il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la Presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Non ci sono ulteriori richieste di intervento in dichiarazione di voto.

Nomino scrutatori i consiglieri Serri, Mumolo e Pettazzoni.

Invito ora l’Assemblea a procedere all’elezione di cui all’oggetto 57.

Prego il consigliere-segretario Torri di provvedere all’appello nominale e i consiglieri scrutatori al computo dei voti.

 

Il consigliere-segretario Torri effettua l’appello nominale dei consiglieri per l’inserimento della scheda nell’urna.

 

AIMI Enrico

presente

ALLEVA Piergiovanni

presente

BAGNARI Mirco

presente

BARGI Stefano

presente

BERTANI Andrea

presente

BESSI Gianni

presente

BIGNAMI Galeazzo

presente

BONACCINI Stefano

presente

BOSCHINI Giuseppe

presente

CALIANDRO Stefano

presente

CALVANO Paolo

presente

CARDINALI Alessandro

presente

COSTI Palma

presente

DELMONTE Gabriele

presente

FABBRI Alan

presente

FOTI Tommaso

presente

GAZZOLO Paola

presente

GIBERTONI Giulia

presente

IOTTI Massimo

presente

LIVERANI Andrea

presente

LORI Barbara

presente

MARCHETTI Daniele

presente

MARCHETTI Francesca

presente

MOLINARI Gian Luigi

presente

MONTALTI Lia

presente

MORI Roberta

presente

MUMOLO Antonio

presente

PARUOLO Giuseppe

presente

PETTAZZONI Marco

presente

PICCININI Silvia

presente

POLI Roberto

presente

POMPIGNOLI Massimiliano

presente

PRODI Silvia

presente

PRUCCOLI Giorgio

presente

RAINIERI Fabio

presente

RANCAN Matteo

presente

RAVAIOLI Valentina

presente

RONTINI Manuela

presente

ROSSI Andrea

presente

ROSSI Nadia

presente

SABATTINI Luca

presente

SALIERA Simonetta

presente

SASSI Gian Luca

presente

SENSOLI Raffaella

presente

SERRI Luciana

presente

SONCINI Ottavia

presente

TARUFFI Igor

presente

TORRI Yuri

presente

ZAPPATERRA Marcella

presente

ZOFFOLI Paolo

presente

 

(i consiglieri scrutatori procedono allo scrutinio delle schede)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

50

Assenti

--

Voti a favore della signora Simonetta Saliera

35

Voti a favore del signor Stefano Bonaccini

30

Voti a favore del signor Alan Fabbri

12

Voti a favore della signora Giulia Gibertoni

6

Schede bianche

--

Schede nulle

--

 

Proclamo eletti a delegati della Regione Emilia-Romagna per la elezione del Presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 83, comma 2, della Costituzione, i Signori:

1) Saliera Simonetta, nata a Pianoro (BO) il 30 maggio 1956, Presidente dell’Assemblea legislativa (Consigliere regionale del gruppo Partito Democratico, gruppo di maggioranza assembleare);

2) Bonaccini Stefano, nato a Modena il 1 gennaio 1967, Presidente della Giunta regionale (Consigliere regionale del gruppo Partito Democratico, gruppo di maggioranza assembleare);

3) Fabbri Alan, nato a Bondeno (FE) il 4 gennaio 1979, (Consigliere regionale e Presidente del gruppo Lega Nord Padania Emilia e Romagna, gruppo di minoranza assembleare).

 

OGGETTO 53

Delibera: «Istituzione delle Commissioni dell’Assemblea legislativa per la X legislatura ai sensi dell’art. 38 dello Statuto e dell’articolo 7 del Regolamento interno.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 14 gennaio 2015, n. 2) (3)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’Assemblea istituisce le Commissioni permanenti su proposta dell’Ufficio di Presidenza determinandone il numero e le rispettive competenze per materia.

Ogni gruppo esprime nelle Commissioni tanti voti quanti sono i consiglieri ad esso iscritti. Ogni Consigliere esprime esclusivamente i voti attribuitigli dal gruppo cui appartiene.

A tal fine ciascun gruppo dovrà poi designare i propri rappresentanti per ogni Commissione e tramite il proprio presidente comunicare al Presidente dell’Assemblea i nomi dei designati ed i relativi voti.

Questo ultimo punto va fatto il prima possibile per entrare subito in un’ordinarietà di lavoro. Apro il dibattito generale.

Per ogni intervento sono a disposizione cinque minuti.

È pervenuto un emendamento, che vi è stato dato, e si procederà alla discussione dell’emendamento successivamente alla discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Intervengo molto brevemente sull’emendamento perché in sede di Ufficio di Presidenza, come lei ricorderà, quando abbiamo definito le competenze non avevamo appresso la legge regionale istitutiva della Commissione Parità, successivamente l’Ufficio di Presidenza informalmente ha udito i vari dirigenti di settore e in quell’occasione è emerso chiaramente che la connessione del CORECOM fosse più vicina alle competenze della Commissione V rispetto alla Commissione VI e senza alcuna guerra di religione ho voluto presentare questo emendamento solo per un problema di coerenza per materia che ritengo possa essere utile nel corso dei lavori della nostra Assemblea. D’altra parte voglio ricordare che la competenza al CORECOM è sempre stata assegnata nel passato alla V Commissione pur in presenza della Commissione VI Parità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

A questo punto possiamo considerare congiunta la discussione generale sulla delibera e sull’emendamento, perché nel primo intervento è già stato fatto questo.

Ha chiesto di parlare la consigliera Mori. Ne ha facoltà.

 

MORI: Grazie, presidente. Innanzitutto considerando la proposta della Presidenza dell’organizzazione delle Commissioni come una proposta articolata e comprensiva di tutte le esigenze, tante e complesse, che questa legislatura rappresenta, compreso il rafforzamento in termini di garanzie e diritti riservata alla Commissione Parità. Questo perché anche la legge istitutiva della Commissione Parità è una legge che rimanda, oltre alla Convenzione di Nizza e ad altri elementi di garanzia statutaria dei diritti della persona, a riconoscere e individuare non soltanto i temi di parità tra uomini e donne ma anche i temi di garanzia e dei diritti alla persona come elementi costitutivi in capo a una stessa Commissione che rende ovviamente molto più disciplinato sia il rapporto con gli istituti di garanzia sia l’omogeneità dei temi trattati. Per questo motivo credo che, al di là di ciò che è stato fatto in passato e ovviamente sottolineo il fatto che la costituzione della Commissione Parità è intervenuta nel 2011, quindi chiaramente l’aggiornamento che facciamo oggi è frutto anche di un lavoro di approfondimento, di gestione e anche di sviluppo della Commissione stessa, la proposta che è stata fatta sia di assoluta coerenza, quindi senza nessuna guerra di religione ma assolutamente coerente ai temi dei diritti che dovrebbero essere trattati in forma unitaria, omogenea e adeguata e competente come deve essere. Il CORECOM è un istituto di garanzia che ha come oggetto i diritti dell’immagine, i diritti della comunicazione e quindi in quanto tale credo che debba permanere come competenza alla Commissione di Parità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Mori.

Non ci sono altri interventi, per cui passiamo alle dichiarazioni di voto, fase nella quale possono intervenire i Capigruppo o un loro delegato per cinque minuti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Semplicemente per dire che il Partito Democratico voterà favorevolmente sul punto riconoscendo il lavoro fatto dall’Ufficio di Presidenza rispetto alle modifiche richieste in Aula dal consigliere Foti - credo che abbia già risposto in modo compiuto ed esaustivo la consigliera Mori - quindi tutto il Partito Democratico voterà a favore del punto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 53.

 

(L’Assemblea, all’unanimità dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 58

Delibera: «Elezioni dei Presidenti delle Commissioni dell’Assemblea legislativa (art. 38 comma 10 dello Statuto e art. 8 commi 2 e 3 del Regolamento interno, art. 41 dello Statuto e art. 3, comma 2 della L.R. n. 8 del 15 luglio 2011).» (4)

(Discussione ed elezione a presidenti delle commissioni dei consiglieri Pompignoli, Serri, Rontini, Zoffoli, Paruolo e Mori)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ogni Commissione ha un Presidente e due Vicepresidenti che compongono l’Ufficio di Presidenza.

Il Presidente di ciascuna Commissione viene eletto dall’Assemblea a norma degli articoli 38, comma 10, e 33, commi 3 e 4, dello Statuto.

Ciascun Consigliere vota un solo nome.

La Presidenza della Commissione Bilancio, Affari Generali e Istituzionali è attribuita alle opposizioni ai sensi dell’articolo 38, comma 2 dello Statuto.

Alle nomine dei Presidenti si procede con elezioni separate a voto palese per appello nominale, salvo che non venga richiesto il voto segreto da almeno un quinto dei consiglieri assegnati alla Regione.

Ogni Presidente è eletto a maggioranza dei quattro quinti dell’Assemblea, sono pertanto necessari quaranta voti a favore di una candidatura proposta. Se dopo due scrutini nessun candidato ottiene la maggioranza richiesta nella terza votazione, da tenersi di diritto il giorno successivo, è sufficiente la maggioranza dei voti dei componenti dell’Assemblea, ovvero ventisei voti a favore e se ancora non si dovesse raggiungere tale quorum si procede con la necessaria presenza della maggioranza dei consiglieri in carica ed è eletto chi ha ottenuto il maggior numero di voti o in caso di parità il più anziano di età.

L’Ufficio di Presidenza di Commissione è incompatibile con quello di componente dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea.

Apro il dibattito generale.

Per ogni intervento si hanno a disposizione cinque minuti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Come Lega Nord e come gruppo principale di opposizione proponiamo alla nomina di Presidente della I Commissione Bilancio Massimiliano Pompignoli, che è un consigliere eletto in Romagna e che ha già svolto questo ruolo anche nel suo comune di residenza, a Forlì. Credo che abbia le qualità giuste e corrette per essere sia super partes sia per governare questa importante Commissione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Come Movimento 5 Stelle, per la presidenza della Commissione Bilancio noi candidiamo il collega Andrea Bertani. È una candidatura che ci preme particolarmente perché, come ricordiamo tutti, siamo tuttora fuori da tutte quelle che sono le cariche riservate alle minoranze e alle opposizioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. Volevo ricordare che nell’elezione della presidenza dell’Assemblea vi è stata una qualche anomalia e non poche polemiche in relazione al fatto che un gruppo importante e rappresentativo non ha avuto alcun riconoscimento e alcuna carica, quindi penso che l’elezione di Bertani potrebbe ristabilire questo equilibrio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie consigliere Alleva.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Io penso che, siccome stiamo decidendo la presidenza di una Commissione che è di garanzia, che è, come dice lo Statuto, di pertinenza delle opposizioni, sia estremamente importante tener conto dell’equilibrio politico che è uscito dalle urne e quindi a livello istituzionale dare anche seguito a quell’esito. È chiaro che se la partita dell’Ufficio di Presidenza si è chiusa come si è chiusa, oggi sulla Commissione credo sia opportuno fare una valutazione equilibrata. Penso che in buona sostanza, e lo dico chiaramente, una forza politica che ha comunque raggiunto centosessantamila voti e quindi quasi il 13 per cento non possa rimanere fuori da tutti gli organi di garanzia, quindi Ufficio di Presidenza e presidenza della Commissione Bilancio. Ovviamente mi riferisco al Movimento 5 Stelle e quindi siccome sappiamo che è in discussione, a meno che non intervengano fatti nuovi, una risoluzione, che oggi dovrebbe essere depositata, di sfiducia nei confronti dell’attuale Vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Rainieri, per i noti motivi che conosciamo, l’invito che faccio qui in Aula è che il Vicepresidente liberi l’Assemblea dalla spiacevole situazione di dover votare subito una mozione di sfiducia e rassegni le dimissioni. In assenza di questo gesto la risoluzione ci sarà e credo che nel momento si vota il Presidente della Commissione non si possa non tenere conto che c’è anche da rimettere mano all’Ufficio di Presidenza. O sulla Commissione o nell’Ufficio di Presidenza credo che il Movimento 5 Stelle dovrà trovare rappresentanza per un fatto istituzionale che tra di noi deve essere chiaro e credo importante per aprire questo nuovo percorso in questa legislatura nel modo più equilibrato possibile.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Come Partito Democratico ovviamente, in base alle norme statutarie ma anche per la correttezza che ci deve essere nelle relazioni istituzionali, rispetto alla Prima Commissione non faremo proposte di presidenza mentre presenteremo cinque candidature per le altre Commissioni, a partire dalla Seconda fino alla Sesta. Prima di entrare nel merito delle nostre proposte vorrei dire qualcosa sulla questione relativa alla Prima Commissione. Per quanto riguarda il Partito Democratico, nel dibattito che abbiamo avuto e nel confronto che c’è stato con le altre forze dell’opposizione, che sono ovviamente molto diversificate, alcune oltretutto in coalizione e altre che hanno partecipato alla tornata elettorale da sole, abbiamo espresso nei confronti di tutti il fatto che non ci fosse veto nei confronti di nessuna delle forze e delle persone che ovviamente quelle forze avrebbero potuto presentare. Di fronte a questo abbiamo preso atto che comunque non c’è ancora una convergenza all’interno delle posizioni su un nome unitario. Da questo punto di vista quindi la nostra scelta ovviamente non può non tenere conto del peso delle forze all’interno dell’Assemblea regionale e quindi di fronte alla proposta della Lega arriveremo ovviamente a votare il loro nome, elemento che oltretutto ci consente di essere immediatamente operativi a partire da oggi pomeriggio, perché se i numeri non li abbiamo contati male ci sono le condizioni per votare sia in funzione delle proposte che farà il PD sia in funzione del nome proposto dalla Lega, a nome dell’intero centrodestra, e rendere operative le Commissioni a partire da oggi pomeriggio. Noi vorremmo intrometterci il meno possibile ovviamente nel dibattito che c’è all’interno delle opposizioni rispetto ai ruoli. Così ci siamo comportati precedentemente e ci comportiamo così anche oggi; è evidente che ovviamente il tema sollevato anche dai colleghi è un tema assolutamente da tenere in considerazione e che merita un approfondimento nei rapporti tra le diverse forze politiche, però credo che oggi per le ragioni dette in precedenza ci siano le condizioni per votare il Presidente di Commissione proposto dalla Lega Nord a nome del centrodestra. A quel nome noi ovviamente aggiungiamo i nomi che il Partito Democratico, a nome del centrosinistra, propone per la presidenza delle altre Commissioni. Per quanto riguarda la Seconda Commissione proponiamo il nome di Luciana Serri, Consigliere regionale uscente, che ha già maturato all’interno di questa Assemblea e in quegli ambiti competenze importanti che vengono messe a disposizione della guida di quella Commissione, alla Terza Commissione proponiamo il nome di Manuela Rontini, che ha già alcune esperienze di carattere amministrativo dentro un quadro anche di rappresentanza territoriale che dobbiamo tenere assolutamente conto in una regione che ha un territorio molto vasto che deve essere tutto adeguatamente rappresentato all’interno anche dei diversi profili istituzionali, alla Quarta Commissione presentiamo il nome di Paolo Zoffoli, il quale ha maturato un’esperienza amministrativa anch’egli importante nella gestione in particolare della conferenza socio-sanitaria nella provincia di Forlì-Cesena, quindi ci sono assolutamente tutte le caratteristiche che possono consentire un’adeguata gestione di quella Commissione, alla Quinta proponiamo il nome di Giuseppe Paruolo, il quale ha un’esperienza amministrativa importante in comuni importanti, a partire dal comune di Bologna, fino ad arrivare ai ruoli svolti all’interno di questa Assemblea nella passata legislatura, infine alla Sesta Commissione proponiamo il nome di Roberta Mori, la quale ha già guidato questa Commissione istituita nella scorsa legislatura con risultati importanti, che meritano un’adeguata continuità, risultati oltretutto riconosciuti da tutte le forze. Questa è la proposta del Partito Democratico e rispetto alla prima ci siamo già espressi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Se non ci sono altri interventi, apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Avevo chiesto la parola perché pensavamo che si parlasse soltanto del bilancio. Noi candidiamo anche la collega Sensoli alla Sesta Commissione, che ci sembra a suo modo anche una Commissione di garanzia, quindi di diritti, ci asterremo invece per quanto riguarda le altre Commissioni, quindi a parte il bilancio e a parte la sesta, perché certamente è fondamentale quello che vedremo succedere rispetto agli equilibri dell’Ufficio di Presidenza a partire dalla prossima seduta. Sulla mozione che è stata citata dal consigliere Calvano, ricordo che ci siamo mossi per primi subito all’indomani della notizia della condanna chiedendo le firme dell’Assemblea legislativa e certamente altrettanto volentieri firmiamo la mozione, che è uguale alla nostra, che viene proposta adesso dalla maggioranza. Mi lascia molte perplessità il fatto che si dia la priorità – si può essere inesperti in dinamiche regionali, come siamo anche noi – al fatto di rendere operative le Commissioni dal pomeriggio rispetto a mantenere equilibri democratici all’interno degli organismi di controllo dell’Assemblea legislativa. La maggioranza doveva rendere operative anche da domani le Commissioni ma facendosi garanti dei patti quando non vengono rispettati, a prescindere da qualunque tipo di ripicca rispetto alla nostra astensione sul nome Saliera. Questa non è una cosa che si poteva mettere sullo stesso livello; è molto grave. Non era questo il luogo. Lo smarcarsi di oggi conferma ancora una volta che c’è un disinteresse – uso questo termine per non dire di peggio – che non è il fatto di non volersi intromettere in quello che fanno le minoranze ma che va certamente oltre. Aspettiamo che la mozione passi, che se ne discuta e certamente candideremo un nostro membro per l’Ufficio di Presidenza. Per il momento ribadisco, e lo dico con civiltà, ma non per questo togliamo significato a queste parole, che ci state offendendo e così offendete tutta quella frazione di elettori di cui noi rispettiamo adesso la volontà e di cui noi eseguiamo il mandato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Solo per ricordare velatamente che c’è chi è messo peggio, nel senso che per quanto riguarda Forza Italia noi veniamo trattati anche peggio - lo dico agli amici del Movimento 5 Stelle - perché il PD qua sembra pudico e quasi attento a non interloquire con Forza Italia, salvo a Roma cercare sistematicamente sponda per cercare di salvare i guai che hanno al loro interno. Noi non chiediamo niente per nessuno dei ruoli, se non quello che residua in quanto evidentemente la logica dei numeri impone che per esclusione qualcosa venga affidata anche se rileviamo che per quanto riguarda l’Ufficio di Presidenza, la Vicepresidenza, il Presidente di Commissione e l’elezione del Presidente della Repubblica, Forza Italia, che incidentalmente ha preso qualche voto, per sbaglio, perché sicuramente la democrazia ha anche questi difetti, e che a Roma è, a quel che pare, e lo dico a mio malgrado, l’interlocutore privilegiato del Presidente Renzi nella discussione complessiva, qui viene trattata con un certo sdegno, il che francamente mi sorprende perché non vedo qua nessuno che possa in una qualche maniera parlare da un pulpito che non sia il medesimo da cui parla il sottoscritto, ovvero quello di un’investitura popolare. Lo dico non per rivendicare qualcosa ma semplicemente per rilevare un comportamento che voglio giudicare, per essere garbati, schizofrenico del PD, perché vorrei sottolineare che il collega Fabbri, che abbiamo poco fa votato come delegato per l’elezione del Presidente della Repubblica, non parla a nome del centrodestra ma a nome della Lega, e, rivolto al collega del Movimento 5 Stelle, capisco l’amarezza e mi piacerebbe dire mal comune mezzo gaudio se non fosse che Forza Italia è trattata anche peggio e quindi potete immaginare la simpatia con cui accogliamo questa discussione. Volevo semplicemente rilevare questa strana vicenda e la rivolgo non tanto ai colleghi della Lega o a quelli delle altre forze ma al PD che, oltre ad averci dato una sequela di nomi senza aver minimamente anche solo per garbo istituzionale detto prima che votiamo queste persone, parlato con quelle poche decine di migliaia di elettori che hanno votato Forza Italia, evidentemente un male della democrazia, ma capita, e anche solo per garbo istituzionale, visto che i voti di Forza Italia a Roma li prendete per farvi le riforme e per fare le vostre cose, informare anche chi Forza Italia qui rappresenta di ciò che avete intenzione di compiere. Ciò detto, andremo a votare i nomi che ci sono stati indicati perché questo vuole la logica dell’Assemblea, ci piacerebbe marcare qualche distanza ma ho la vaga sensazione che essendo a questo punto gli unici che non hanno ruoli di governo neanche istituzionali né li chiedono non mancheranno occasioni per le quali far rilevare la nostra distanza da questo modo, che è il precedente, di gestire la cosa pubblica.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Noi sosterremo convintamente le proposte alle presidenze delle varie Commissioni avanzate dal collega Calvano. Dopo l’intervento del consigliere Bignami non posso che prendere atto con soddisfazione che lui stesso riconosce che a Roma il Partito Democratico interloquisce in maniera molto forte con Forza Italia e qui non avviene forse perché qui c’è una maggioranza di centrosinistra definita mentre a Roma sicuramente le cose stanno un po’ diversamente. Prendo atto con soddisfazione che c’è questa differenza, dal mio punto di vista importante. Tornando sul merito delle questioni, per quanto riguarda la Prima Commissione ribadisco quanto detto in precedenza; ovviamente, come ho detto nella precedente Assemblea, non sta alla maggioranza o ai componenti della maggioranza scegliere i componenti dell’opposizione negli organi di garanzia, quindi per l’Ufficio di Presidenza ci siamo attenuti nel non immischiarci nelle vicende interne alle opposizioni, qui però si tratta di un’altra scelta perché sono necessari i voti di tutti per eleggere il Presidente della Commissione e stante così le cose non siamo in grado di votare il candidato proposto e avanzato dalla Lega Nord. Ci asterremo in attesa di una verifica di ciò che avverrà sulla discussione relativa all’Ufficio di Presidenza e alla risoluzione che presenteremo, firmata da tutti i gruppi, per la sfiducia del Vicepresidente. Ovviamente l’auspicio è che in quella discussione si tenga conto dell’equilibrio complessivo di cui ci dobbiamo fare carico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. È sempre molto bello il dibattito che si sviluppa in fase di dichiarazione di voto. Ammetto che in genere ci confrontiamo più sulle dichiarazioni di voto che nella fase di dibattito precedente, quindi devo sfruttare anche io i pochi minuti che ci sono in sede di dichiarazione di voto per integrare il dibattito che è mancato nella fase precedente. Io ho provato a spiegare le ragioni che porteranno il PD a votare, come rappresentante delle opposizioni in Prima Commissione, il consigliere Pompignoli, ho cercato di farlo con garbo spiegando le ragioni che ci portano a questo voto e mi spiace molto ascoltare le parole della consigliera Gibertoni che parla su questo punto di offesa, il che mi pare un po’ eccessivo perché se c’è uno in rappresentanza di un intero gruppo che deve sentirsi offeso quello è il Partito Democratico perché, e mi spiace tornare a un punto che abbiamo discusso nella passata Assemblea, quando abbiamo provato a trovare una quadra nella quale fossero tutti rappresentati ci è stato palesato il fatto che i rappresentanti del Movimento 5 Stelle dovevano essere votati ma che loro rispetto agli altri ritenevano opportuno non votarli, come se fossimo brutti e sporchi. Brutti lo lascio al giudizio estetico di chi ci guarda, di chi ci ascolta e di chi ogni giorno ci frequenta ma sullo sporchi vi posso assicurare che abbiamo una cura maniacale del nostro corpo per essere sempre in mezzo alla gente e poterci stare con garbo e ben accolti. Su questo bisogna che ci capiamo per poter andare avanti insieme e bene perché questa è la volontà del Partito Democratico e quando il Partito Democratico anche a Roma viene accusato di parlare con le opposizioni e con Forza Italia per fare le riforme è un partito che su questo ha detto chiaramente agli elettori che rispetto ad alcune questioni fondamentali per il futuro del Paese serve un dialogo largo. Così è a Roma e così dovrà essere anche in Emilia-Romagna. Sono convinto che il Presidente Bonaccini per le cose che ha detto in questi mesi la possa pensare allo stesso modo perché da questo punto di vista è l’interesse dei cittadini che viene prima dell’interesse delle singole forze politiche. Lo dico anche ai rappresentanti di Forza Italia; ha ragione il consigliere Bignami che non ci siamo sentiti in questi giorni e apprezzo il garbo istituzionale che porta il consigliere Bignami e il suo gruppo a votare per i presidenti delle Commissioni proposti dal Partito Democratico e lo apprezzo perché è un segnale chiaro di come le istituzioni debbano andare avanti, anche a prescindere degli scontri duri che ci possono essere tra i partiti. Devo prendere atto - questo è un problema più loro che nostro - che parlando con il candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione pensavo di avere esaurito il confronto, però prendo atto che c’è la necessità di tenere un confronto con tutte le forze politiche rappresentate, anche con quelle che erano in coalizione. Non cambierà il mio rapporto nei confronti del Capogruppo della Lega mentre lo amplierò nei confronti degli altri gruppi che stanno all’interno di quella coalizione, come lo manterrò aperto con il Movimento 5 Stelle e con il collega Alleva perché l’obiettivo è quello che ci siamo detti prima, cioè che se siamo davvero in una fase costituente in funzione di quello che sta avvenendo - parlo di regioni e Regione Emilia-Romagna - più riusciamo a trovare convergenze che possano essere gradite dai cittadini credo che meglio è nell’interesse del Paese e della regione. Abbiamo valori diversi e quando entrano in campo i valori ci si troverà su posizioni diverse e saremo pronti a confrontarci anche su quello. Chiudo l’intervento ribadendo che il Partito Democratico voterà il consigliere Pompignoli alla presidenza della Prima Commissione, voterà Luciana Serri alla Seconda, Manuela Rontini alla Terza, Paolo Zoffoli alla Quarta, Giuseppe Paruolo alla Quinta e Roberta Mori alla Sesta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Faccio solo due considerazioni. Innanzitutto mi fa piacere oggi di aver capito che SEL fa da badante al Movimento 5 Stelle ed evidentemente l’estrazione politica è più o meno la stessa. Al Movimento 5 Stelle, e lo dico da rappresentante dell’opposizione al PD, ma siamo anche opposizione al Movimento 5 Stelle, perché non ne condividiamo né i metodi né i temi, dico che era stata data l’opportunità di entrare nell’organo dell’Ufficio di Presidenza e se uno chiede di entrare in un organo deve riconoscere nel Presidente di essere super partes e una persona riconosciuta anche politicamente, così come ha fatto l’opposizione in maniera seria e compatta, mentre quando uno vuole entrare in un ente come l’Ufficio di Presidenza e non riconosce agli altri il valore di essere super partes e di avere le capacità di poterlo amministrare credo che o fa una cosa, e quindi rimane fuori, o ne fa un’altra e condivide con gli altri un percorso di carattere istituzionale. Detto questo, mi associo ovviamente alle parole che diceva anche il Capogruppo del PD Calvano, cioè che credo che sia ora di fare poche chiacchiere e di cominciare a lavorare, i presidenti di Commissione che la Lega voterà in questa votazione sono, al di là del primo, che propone, che è Massimiliano Pompignoli, i presidenti proposti dal Partito Democratico e da SEL, ossia Luciana Serri, Manuela Rontini, Paolo Zoffoli, Giuseppe Paruolo e Roberta Mori. Auguro, se verranno eletti, a loro buon lavoro e la Lega all’interno delle Commissioni cercherà di dare quel ruolo fattivo e costruttivo che vuole dare a questo Consiglio regionale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

È iscritta a parlare la consigliera Gibertoni alla quale però non posso dare la parola perché è già intervenuta in dichiarazione di voto. L’articolo 79 del Regolamento va rispettato.

Il consigliere Bertani, vedo che si è iscritto, può parlare solo se è in difformità dal gruppo, come prevede l’articolo 79.

La votazione è per appello nominale, quindi ogni Consigliere, una volta chiamato, dovrà dire il proprio voto al microfono e scandirlo bene.

Ovviamente chiameremo Commissione per Commissione.

In quanto la consigliera Serri è candidata alla presidenza di una Commissione è necessario sostituirla, nel ruolo di scrutatore, con la consigliera Ravaioli.

Invito ora l’Assemblea a procedere alla votazione del presidente della Commissione I "Bilancio, Affari generali ed istituzionali".

Prego il consigliere-segretario Rancan di provvedere all’appello nominale e i consiglieri scrutatori al computo dei voti.

 

(Il consigliere-segretario Rancan procede all’appello dei consiglieri che così si esprimono):

 

AIMI Enrico

Pompignoli

ALLEVA Piergiovanni

Bertani

BAGNARI Mirco

Pompignoli

BARGI Stefano

Pompignoli

BERTANI Andrea

Bertani

BESSI Gianni

Pompignoli

BIGNAMI Galeazzo

Pompignoli

BONACCINI Stefano

Pompignoli

BOSCHINI Giuseppe

Pompignoli

CALIANDRO Stefano

Pompignoli

CALVANO Paolo

Pompignoli

CARDINALI Alessandro

Pompignoli

COSTI Palma

Pompignoli

DELMONTE Gabriele

Pompignoli

FABBRI Alan

Pompignoli

FOTI Tommaso

Pompignoli

GAZZOLO Paola

Pompignoli

GIBERTONI Giulia

Bertani

IOTTI Massimo

Pompignoli

LIVERANI Andrea

Pompignoli

LORI Barbara

Pompignoli

MARCHETTI Daniele

Pompignoli

MARCHETTI Francesca

Pompignoli

MOLINARI Gian Luigi

Pompignoli

MONTALTI Lia

Pompignoli

MORI Roberta

Pompignoli

MUMOLO Antonio

Pompignoli

PARUOLO Giuseppe

Pompignoli

PETTAZZONI Marco

Pompignoli

PICCININI Silvia

Bertani

POLI Roberto

Pompignoli

POMPIGNOLI Massimiliano

Astenuto

PRODI Silvia

Pompignoli

PRUCCOLI Giorgio

Pompignoli

RAINIERI Fabio

Pompignoli

RANCAN Matteo

Pompignoli

RAVAIOLI Valentina

Pompignoli

RONTINI Manuela

Pompignoli

ROSSI Andrea

Pompignoli

ROSSI Nadia

Pompignoli

SABATTINI Luca

Pompignoli

SALIERA Simonetta

Pompignoli

SASSI Gian Luca

Bertani

SENSOLI Raffaella

Bertani

SERRI Luciana

Pompignoli

SONCINI Ottavia

Pompignoli

TARUFFI Igor

Astenuto

TORRI Yuri

Astenuto

ZAPPATERRA Marcella

Pompignoli

ZOFFOLI Paolo

Pompignoli

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

50

Assenti

--

Voti a favore del consigliere Massimiliano Pompignoli

41

Voti a favore del consigliere Andrea Bertani

6

Astenuti

3

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo eletto Presidente della Commissione I "Bilancio, Affari generali ed istituzionali" il consigliere Massimiliano Pompignoli.

Invito ora l’Assemblea a procedere alla votazione del presidente Commissione II "Politiche economiche".

Prego il consigliere-segretario Rancan di provvedere all’appello nominale e i consiglieri scrutatori al computo dei voti.

 

(Il consigliere-segretario Rancan procede all’appello dei consiglieri che così si esprimono):

 

AIMI Enrico

Serri

ALLEVA Piergiovanni

Serri

BAGNARI Mirco

Serri

BARGI Stefano

Serri

BERTANI Andrea

Astenuto

BESSI Gianni

Serri

BIGNAMI Galeazzo

Serri

BONACCINI Stefano

Serri

BOSCHINI Giuseppe

Serri

CALIANDRO Stefano

Serri

CALVANO Paolo

Serri

CARDINALI Alessandro

Serri

COSTI Palma

Serri

DELMONTE Gabriele

Serri

FABBRI Alan

Serri

FOTI Tommaso

Serri

GAZZOLO Paola

Serri

GIBERTONI Giulia

Astenuta

IOTTI Massimo

Serri

LIVERANI Andrea

Serri

LORI Barbara

Serri

MARCHETTI Daniele

Serri

MARCHETTI Francesca

Serri

MOLINARI Gian Luigi

Serri

MONTALTI Lia

Serri

MORI Roberta

Serri

MUMOLO Antonio

Serri

PARUOLO Giuseppe

Serri

PETTAZZONI Marco

Serri

PICCININI Silvia

Astenuta

POLI Roberto

Serri

POMPIGNOLI Massimiliano

Serri

PRODI Silvia

Serri

PRUCCOLI Giorgio

Serri

RAINIERI Fabio

Serri

RANCAN Matteo

Serri

RAVAIOLI Valentina

Serri

RONTINI Manuela

Serri

ROSSI Andrea

Serri

ROSSI Nadia

Serri

SABATTINI Luca

Serri

SALIERA Simonetta

Serri

SASSI Gian Luca

Astenuto

SENSOLI Raffaella

Astenuta

SERRI Luciana

Astenuta

SONCINI Ottavia

Serri

TARUFFI Igor

Serri

TORRI Yuri

Serri

ZAPPATERRA Marcella

Serri

ZOFFOLI Paolo

Serri

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

50

Assenti

--

Voti a favore della consigliera Luciana Serri

44

Astenuti

6

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo eletta Presidente della Commissione II "Politiche economiche" la consigliera Luciana Serri.

Invito ora l’Assemblea a procedere alla votazione del presidente Commissione III "Territorio, Ambiente, Mobilità".

Prego il consigliere-segretario Rancan di provvedere all’appello nominale e i consiglieri scrutatori al computo dei voti.

 

(Il consigliere-segretario Rancan procede all’appello dei consiglieri che così si esprimono):

 

AIMI Enrico

Rontini

ALLEVA Piergiovanni

Rontini

BAGNARI Mirco

Rontini

BARGI Stefano

Rontini

BERTANI Andrea

Astenuto

BESSI Gianni

Rontini

BIGNAMI Galeazzo

Rontini

BONACCINI Stefano

Rontini

BOSCHINI Giuseppe

Rontini

CALIANDRO Stefano

Rontini

CALVANO Paolo

Rontini

CARDINALI Alessandro

Rontini

COSTI Palma

Rontini

DELMONTE Gabriele

Rontini

FABBRI Alan

Rontini

FOTI Tommaso

Rontini

GAZZOLO Paola

Rontini

GIBERTONI Giulia

Astenuta

IOTTI Massimo

Rontini

LIVERANI Andrea

Rontini

LORI Barbara

Rontini

MARCHETTI Daniele

Rontini

MARCHETTI Francesca

Rontini

MOLINARI Gian Luigi

Rontini

MONTALTI Lia

Rontini

MORI Roberta

Rontini

MUMOLO Antonio

Rontini

PARUOLO Giuseppe

Rontini

PETTAZZONI Marco

Rontini

PICCININI Silvia

Astenuta

POLI Roberto

Rontini

POMPIGNOLI Massimiliano

Rontini

PRODI Silvia

Rontini

PRUCCOLI Giorgio

Rontini

RAINIERI Fabio

Rontini

RANCAN Matteo

Rontini

RAVAIOLI Valentina

Rontini

RONTINI Manuela

Astenuta

ROSSI Andrea

Rontini

ROSSI Nadia

Rontini

SABATTINI Luca

Rontini

SALIERA Simonetta

Rontini

SASSI Gian Luca

Astenuto

SENSOLI Raffaella

Astenuta

SERRI Luciana

Rontini

SONCINI Ottavia

Rontini

TARUFFI Igor

Rontini

TORRI Yuri

Rontini

ZAPPATERRA Marcella

Rontini

ZOFFOLI Paolo

Rontini

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

50

Assenti

--

Voti a favore della consigliera Manuela Rontini

44

Astenuti

6

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo eletta Presidente della Commissione III "Territorio, Ambiente, Mobilità" la consigliera Manuela Rontini.

Invito ora l’Assemblea a procedere alla votazione del presidente Commissione IV "Politiche per la salute e Politiche sociali".

Prego il consigliere-segretario Rancan di provvedere all’appello nominale e i consiglieri scrutatori al computo dei voti.

 

(Il consigliere-segretario Rancan procede all’appello dei consiglieri che così si esprimono):

 

AIMI Enrico

Zoffoli

ALLEVA Piergiovanni

Zoffoli

BAGNARI Mirco

Zoffoli

BARGI Stefano

Zoffoli

BERTANI Andrea

Astenuto

BESSI Gianni

Zoffoli

BIGNAMI Galeazzo

Zoffoli

BONACCINI Stefano

Zoffoli

BOSCHINI Giuseppe

Zoffoli

CALIANDRO Stefano

Zoffoli

CALVANO Paolo

Zoffoli

CARDINALI Alessandro

Zoffoli

COSTI Palma

Zoffoli

DELMONTE Gabriele

Zoffoli

FABBRI Alan

Zoffoli

FOTI Tommaso

Zoffoli

GAZZOLO Paola

Zoffoli

GIBERTONI Giulia

Astenuta

IOTTI Massimo

Zoffoli

LIVERANI Andrea

Zoffoli

LORI Barbara

Zoffoli

MARCHETTI Daniele

Zoffoli

MARCHETTI Francesca

Zoffoli

MOLINARI Gian Luigi

Zoffoli

MONTALTI Lia

Zoffoli

MORI Roberta

Zoffoli

MUMOLO Antonio

Zoffoli

PARUOLO Giuseppe

Zoffoli

PETTAZZONI Marco

Zoffoli

PICCININI Silvia

Astenuta

POLI Roberto

Zoffoli

POMPIGNOLI Massimiliano

Zoffoli

PRODI Silvia

Zoffoli

PRUCCOLI Giorgio

Zoffoli

RAINIERI Fabio

Zoffoli

RANCAN Matteo

Zoffoli

RAVAIOLI Valentina

Zoffoli

RONTINI Manuela

Zoffoli

ROSSI Andrea

Zoffoli

ROSSI Nadia

Zoffoli

SABATTINI Luca

Zoffoli

SALIERA Simonetta

Zoffoli

SASSI Gian Luca

Astenuto

SENSOLI Raffaella

Astenuta

SERRI Luciana

Zoffoli

SONCINI Ottavia

Zoffoli

TARUFFI Igor

Zoffoli

TORRI Yuri

Zoffoli

ZAPPATERRA Marcella

Zoffoli

ZOFFOLI Paolo

Astenuto

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

50

Assenti

--

Voti a favore del consigliere Paolo Zoffoli

44

Astenuti

6

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo eletto Presidente della Commissione IV "Politiche per la salute e Politiche sociali" il consigliere Paolo Zoffoli.

Invito ora l’Assemblea a procedere alla votazione del presidente Commissione V "Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport".

Prego il consigliere-segretario Rancan di provvedere all’appello nominale e i consiglieri scrutatori al computo dei voti.

 

(Il consigliere-segretario Rancan procede all’appello dei consiglieri che così si esprimono):

 

AIMI Enrico

Paruolo

ALLEVA Piergiovanni

Paruolo

BAGNARI Mirco

Paruolo

BARGI Stefano

Paruolo

BERTANI Andrea

Astenuto

BESSI Gianni

Paruolo

BIGNAMI Galeazzo

Paruolo

BONACCINI Stefano

Paruolo

BOSCHINI Giuseppe

Paruolo

CALIANDRO Stefano

Paruolo

CALVANO Paolo

Paruolo

CARDINALI Alessandro

Paruolo

COSTI Palma

Paruolo

DELMONTE Gabriele

Paruolo

FABBRI Alan

Paruolo

FOTI Tommaso

Paruolo

GAZZOLO Paola

Paruolo

GIBERTONI Giulia

Astenuta

IOTTI Massimo

Paruolo

LIVERANI Andrea

Paruolo

LORI Barbara

Paruolo

MARCHETTI Daniele

Paruolo

MARCHETTI Francesca

Paruolo

MOLINARI Gian Luigi

Paruolo

MONTALTI Lia

Paruolo

MORI Roberta

Paruolo

MUMOLO Antonio

Paruolo

PARUOLO Giuseppe

Astenuto

PETTAZZONI Marco

Paruolo

PICCININI Silvia

Astenuta

POLI Roberto

Paruolo

POMPIGNOLI Massimiliano

Paruolo

PRODI Silvia

Paruolo

PRUCCOLI Giorgio

Paruolo

RAINIERI Fabio

Paruolo

RANCAN Matteo

Paruolo

RAVAIOLI Valentina

Paruolo

RONTINI Manuela

Paruolo

ROSSI Andrea

Paruolo

ROSSI Nadia

Paruolo

SABATTINI Luca

Paruolo

SALIERA Simonetta

Paruolo

SASSI Gian Luca

Astenuto

SENSOLI Raffaella

Astenuta

SERRI Luciana

Paruolo

SONCINI Ottavia

Paruolo

TARUFFI Igor

Paruolo

TORRI Yuri

Paruolo

ZAPPATERRA Marcella

Paruolo

ZOFFOLI Paolo

Paruolo

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

50

Assenti

--

Voti a favore del consigliere Giuseppe Paruolo

44

Astenuti

6

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo eletto Presidente della Commissione V "Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport" il consigliere Giuseppe Paruolo.

Invito ora l’Assemblea a procedere alla votazione del presidente "Commissione per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini".

Prego il consigliere-segretario Rancan di provvedere all’appello nominale e i consiglieri scrutatori al computo dei voti.

 

(Il consigliere-segretario Rancan procede all’appello dei consiglieri che così si esprimono):

 

AIMI Enrico

Mori

ALLEVA Piergiovanni

Mori

BAGNARI Mirco

Mori

BARGI Stefano

Mori

BERTANI Andrea

Sensoli

BESSI Gianni

Mori

BIGNAMI Galeazzo

Mori

BONACCINI Stefano

Mori

BOSCHINI Giuseppe

Mori

CALIANDRO Stefano

Mori

CALVANO Paolo

Mori

CARDINALI Alessandro

Mori

COSTI Palma

Mori

DELMONTE Gabriele

Mori

FABBRI Alan

Mori

FOTI Tommaso

Mori

GAZZOLO Paola

Mori

GIBERTONI Giulia

Sensoli

IOTTI Massimo

Mori

LIVERANI Andrea

Mori

LORI Barbara

Mori

MARCHETTI Daniele

Mori

MARCHETTI Francesca

Mori

MOLINARI Gian Luigi

Mori

MONTALTI Lia

Mori

MORI Roberta

Astenuta

MUMOLO Antonio

Mori

PARUOLO Giuseppe

Mori

PETTAZZONI Marco

Mori

PICCININI Silvia

Sensoli

POLI Roberto

Mori

POMPIGNOLI Massimiliano

Mori

PRODI Silvia

Mori

PRUCCOLI Giorgio

Mori

RAINIERI Fabio

Mori

RANCAN Matteo

Mori

RAVAIOLI Valentina

Mori

RONTINI Manuela

Mori

ROSSI Andrea

Mori

ROSSI Nadia

Mori

SABATTINI Luca

Mori

SALIERA Simonetta

Mori

SASSI Gian Luca

Sensoli

SENSOLI Raffaella

Sensoli

SERRI Luciana

Mori

SONCINI Ottavia

Mori

TARUFFI Igor

Mori

TORRI Yuri

Mori

ZAPPATERRA Marcella

Mori

ZOFFOLI Paolo

Mori

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

50

Assenti

--

Voti a favore della consigliera Roberta Mori

44

Voti a favore della consigliera Raffaella Sensoli

5

Astenuti

1

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo eletta Presidente della "Commissione per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini" la consigliera Roberta Mori.

Abbiamo concluso l’oggetto all’ordine del giorno dell’elezione dei presidenti delle Commissioni e prima di procedere all’oggetto 33 "Illustrazione del Presidente della Regione del Programma di Governo e composizione della Giunta" vi chiederei cinque minuti di sospensione perché il materiale è stato mandato in stampa. Preferirei per questioni tecniche poterlo mettere a disposizione intanto che il Presidente farà la sua relazione.

Sospendo la seduta per alcuni minuti.

 

(La seduta, sospesa alle ore 11:43, è ripresa alle ore 12:04)

 

OGGETTO 33

Illustrazione del Presidente della Regione del Programma di Governo e composizione della Giunta (art. 28, comma 2 e art. 44, comma 2 dello Statuto).

(Risoluzione oggetto 107 - Presentazione)

(Risoluzione oggetto 108 - Presentazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ai sensi dell’articolo 5 del Regolamento interno nella prima seduta successiva all’insediamento e non oltre trenta giorni il Presidente della Regione illustra all’Assemblea il programma di legislatura e la composizione della Giunta motivando le scelte effettuate.

Sulle comunicazioni del Presidente della Regione si svolge un’unica discussione secondo tempi e modalità decisi dall’Ufficio di Presidenza nel rispetto dell’articolo 71 del Regolamento interno, sentita la Conferenza dei Presidenti di gruppo. L’Assemblea si esprime sulla composizione della Giunta e approva il programma di legislatura con una risoluzione a cui è allegato il programma stesso.

L’Ufficio di Presidenza, sentita la Conferenza dei Presidenti di gruppo, attribuisce a ogni Presidente di gruppo o suo delegato un tempo di venti minuti (così ha deciso l’incontro della Conferenza dei Presidenti di gruppo) e a ogni Consigliere un tempo di dieci minuti per intervenire nel dibattito. Per le dichiarazioni di voto sulla risoluzione conclusiva ogni Presidente di gruppo o suo delegato ha a disposizione un tempo di cinque minuti.

Ha chiesto di parlare il Presidente Bonaccini. Ne ha facoltà.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente. Signora Presidente, care colleghe, cari colleghi, questo è il mio primo intervento programmatico nell’Aula nella quale ho seduto cinque anni come Consigliere nella scorsa legislatura e lo faccio innanzitutto avendo al mio fianco una nuova squadra di governo: Elisabetta Gualmini, Vicepresidente e Assessore alle Politiche di welfare e Politiche abitative, Patrizio Bianchi, Assessore a Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, alla scuola, alla formazione professionale, l’università, la ricerca e il lavoro, Simona Caselli, Assessore all’Agricoltura, caccia e pesca, Andrea Corsini, Assessore al Turismo e commercio, Palma Costi, Assessore alle Attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post sisma, Raffaele Donini, Assessore ai Trasporti, reti infrastrutturali materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale, Paola Gazzolo, Assessore a difesa del suolo e della costa, protezione civile, politiche ambientali e della montagna, Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura, politiche giovanili e politiche per la legalità, Emma Petitti, Assessore al Bilancio, riordino istituzionale, risorse umane e pari opportunità, Sergio Venturi, Assessore alle Politiche per la salute, oltre alla nomina di Sottosegretario di Andrea Rossi. Abbiamo distribuito un programma che credo per la prima volta è composto da tre parti, una di legislatura, addirittura che in alcuni casi la traguarda, una delle priorità per il primo anno di lavoro e un’altra per i primi cosiddetti cento giorni. Vi evito la lettura del corposo documento, che potrete guardare e osservare - rimane lì e dunque sarà passibile di qualsiasi valutazione a partire da domani e nelle prossime settimane, mesi e anni - e faccio una relazione piuttosto incentrandomi su un tema di visione politica e amministrativa.

Per la prima volta dopo molto tempo non è in piedi davanti a voi Vasco Errani, che ha retto la Giunta per diciassette anni e che insieme a tutti coloro i quali l’hanno accompagnato al governo e alla guida di questa regione saluto con affetto e che ringrazio per il lavoro svolto perché sono stati anni che in ogni caso hanno permesso all’Emilia-Romagna di rimanere collocata tra le realtà e i territori più avanzati d’Europa e del mondo, ed è lì che noi vogliamo attestarla.

 

(Applausi)

 

E in particolare, da ultimo, sul grande lavoro fatto come in tutto il Paese e nelle zone colpite e gli viene assegnato sul terremoto e l’alluvione. Permettetemi allora di mandare subito il mio pensiero e il mio impegno ai cittadini delle zone che hanno subito i colpi di quelle calamità, emiliano-romagnoli che si sono rimboccati le maniche e che si sono rialzati. Chi non è affetto da sindrome di propaganda deve riconoscere che la Regione è sempre stata presente tra le migliaia di cittadini, imprenditori, commercianti, agricoltori che hanno subito danni in quello che è stato già ricordato come il primo terremoto economico della storia di questo Paese perché mai, oltre alle abitazioni e alle strutture civili e religiose, erano state colpite così tante imprese (decine di migliaia). Certo - lo voglio ripetere e ribadire - hanno fatto la differenza il cuore, il coraggio, l’intraprendenza e l’amore per la propria terra della nostra gente, che ancora una volta di fronte a una tragedia ha voluto rialzare la testa e guardare avanti e costruire il futuro ma è bene ricordare e riconoscere anche lo straordinario lavoro dei sindaci, di tutti i sindaci dell’area del cratere, indipendentemente dall’appartenenza e dunque a pieno merito anche ad Alan Fabbri, che siede ora in questa Assemblea, e del personale dei comuni, che è stato decisivo insieme agli altri per ottenere tanti risultati positivi che sono sotto gli occhi di tutti e insieme a loro un grande ringraziamento all’enorme risposta che è arrivata dalla Protezione Civile e da tante migliaia di volontari.

Siamo consapevoli che il lavoro sarà ancora lungo e complesso; tanto è stato fatto ma tantissimo c’è ancora da fare, ma noi proveremo a muoverci con la massima rapidità possibile per garantire i rimborsi a chi ne ha diritto, visto peraltro che i 6 miliardi per rimborsare interamente i danni alle abitazioni e ai capannoni ci sono già tutti, così per il fronte alluvione per la prima volta si è riusciti a ottenere da un governo tutte le risorse che serviranno a coprire i costi dei privati. Sottoporremo a verifica puntuale le procedure già dai prossimi giorni per capire se è possibile snellirle e anche qui meno burocrazia, accelerare i tempi ed entro la fine del 2015 ci siamo posti l’obiettivo di chiudere tutti i MAP, così come abbiamo lavorato per ottenere il riconoscimento delle cosiddette zone franche urbane e chiediamo al Governo un’ulteriore proroga del pagamento delle imposte. Conosco bene quelle terre vicino a casa mia, dove sono stato in questi due anni e mezzo decine di volte, dove ho aperto la campagna elettorale con Renzi, proprio dentro a uno dei capannoni che erano crollati e già rialzati e in un’altra azienda che era stata duramente colpita ma ripartita anch’essa alla grande, ho tenuto la mia prima uscita pubblica da Presidente pochi giorni dopo l’elezione di novembre davanti a mille imprenditori di una grande associazione nazionale e lunedì prossimo, come avevo promesso sia in campagna elettorale sia in queste settimane, porterò la Giunta a San Felice sul Panaro, uno dei comuni colpiti più duramente, dove faremo una Giunta ordinaria ma anche dove incontreremo tutti i sindaci del cratere insieme all’intera Giunta non solo perché li conoscano ma perché le dinamiche del terremoto implicano diverse azioni anche interassessorili. Questo di portare la Giunta nel territorio non sarà un unicum, lo faremo a partire da una prossima volta che sarà a Piacenza in una delle province che più si sentono ai confini dell’impero ma che con la grandissima occasione dell’Expo - ci tornerò dopo - potrà vivere una stagione di grande rilievo e insieme a Rimini essere una delle due importantissime porte di accesso al sistema Emilia-Romagna. Le strutture lavoreranno come e più di prima e noi lavoreremo ossessivamente fino a che l’ultimo cittadino non vedrà risarcito anche l’ultimo euro che gli era dovuto o ricostruito l’ultimo mattone che purtroppo era crollato. Sono sicuro che l’assessore Palma Costi non mollerà di un centimetro il suo impegno, non a caso abbiamo costituito un Assessorato ad hoc sulla ricostruzione.

Il terremoto è stato una grande tragedia per chi vive e lavora in quella terra ma dal primo giorno è stato chiaro un obiettivo, per tutti: dalla ricostruzione in quella striscia che da sola produceva poco meno del 2 per cento dell’intero PIL si uscirà più forti e sicuri di prima. Anche nella crisi che ci ha colpito non abbiamo smarrito l’idea che il lavoro e la democrazia sono elementi irrinunciabili e sono il nostro destino, non solo il nostro passato.

Su tutto il fronte ambientale - voglio essere chiaro subito - il nostro impegno sarà convinto e importante, a partire dalla difesa del suolo e dalla lotta al dissesto idrogeologico. I terremoti ahinoi non si possono prevenire ma le frane e le alluvioni sarebbe il caso di sì in un paese in cui troppo spesso ci si attiva nell’emergenza e non nella prevenzione. Abbiamo in cantiere un calibrato sistema di interventi sui principali nodi idraulici della regione, da Parma a Baganza, al Secchia, Naviglio e Panaro, l’area metropolitana di Bologna e infine quello di Cervia e Cesenatico, di ripascimento della costa, di manutenzione ordinaria e programmata del reticolo idrografico dei versanti di frana. Un impegno strategico per i prossimi dieci anni. Cogliendo tutte le opportunità che la legislazione nazionale sta aprendo dobbiamo costruire una nuova strategia del governo del territorio insieme ai comuni abbandonando il paradigma del consumo del suolo come volano di crescita economica da sola e sociale e assumendo fino in fondo quello della riqualificazione urbana della città e dei quartieri, delle aree dismesse e degli edifici in chiave di sostenibilità sociale e ambientale nonché di sicurezza. Per farlo occorrono nuovi strumenti normativi di pianificazione da un lato, nuove politiche attive dall’altro, un territorio che ha mostrato anche in questi anni dall’Appennino alla pianura così tante fragilità non può tardarsi sulla vecchia logica e strumentazione. Se il terremoto, le alluvioni e le frane ci hanno insegnato il limite, ci hanno insegnato anche come ricostruire in modo diverso e di quale nuova sicurezza abbiano bisogno il nostro territorio, le nostre case e i nostri luoghi di lavoro.

Rimanendo sul fronte ambientale, anche la gestione dei rifiuti sarà centrale nel nostro impegno di governo, gestione che a monte ha bisogno di politiche più efficaci per il contenimento della produzione e a valle di scelte gestionali capaci di mobilitare le intere comunità nei processi essenziali di recupero e riuso. Aree vaste e comunità locali devono costruire nuove sinergie e questo sarà il tratto essenziale della nuova programmazione e delle leggi specifiche di settore. Si conferma l’obiettivo sfidante della riduzione dei rifiuti al 20-25 per cento al 2020 e si anticiperanno a livello regionale gli obiettivi europei sull’economia circolare ponendo l’obiettivo del riciclo di materia al 70 per cento. Un ultimo obiettivo, sfidante anch’esso, sarà la nuova legge regionale sulle strategie di prevenzione e recupero dei rifiuti urbani, vera leva per la tariffazione puntuale con tariffa calcolata sul consumo. La rigenerazione urbana, al pari della tutela ambientale e delle politiche di prevenzione del dissesto idrogeologico e di manutenzione del territorio per il quale va previsto un piano decennale ad hoc di intervento augurandoci che l’Europa nel piano Juncker investa risorse e miliardi di euro su questo e che il Governo faccia altrettanto, come ha promesso. Rappresentano e rappresenterebbero non solo un costoso cambiamento necessario ma anche un driver di nuova crescita sostenibile, di nuove opportunità di investimenti di opere pubbliche, di nuovo lavoro di qualità, di innovazione tecnologica. Confermo dunque la scelta di intervenire sulla legge per arrivare al consumo di suolo a saldo zero. Vogliamo città più belle, non città più grandi. Costruire si potrà, ci mancherebbe, quello dell’edilizia è un settore che ha sofferto anche troppo e abbiamo detto che non vogliamo fare più disoccupati ma vogliamo fare più occupati e allora si incentivi dalla legislazione nazionale in giù a fare in modo che coloro i quali intervengono nella riqualificazione e rigenerazione delle aree urbane possano costruire e si premi chi vuole investire in tutto ciò che ha a che fare alle voci green, bio ed eco.

Quanti volti nuovi seduti ai banchi di questa Assemblea. Il rinnovamento è stato grande, direi quasi storico, sia per la nostra Giunta sia tra i consiglieri, così come voglio sottolineare l’aumento considerevole delle donne nei luoghi dove si discute ma anche dove si decide. È la prima volta nella storia di questa regione che la Giunta vede una presenza paritaria ma questo penso dovrà avvenire anche quando procederemo alle diverse nomine nelle diverse situazioni partecipate. Il rinnovamento va a merito dei partiti che hanno saputo e voluto promuoverlo. Ora sulle nostre e sulle vostre spalle pesa il dovere di rendere il rinnovamento un fatto positivo nell’interesse di questa regione e dei suoi cittadini. Come potete immaginare, la mia emozione è molto grande, ma non meno grande - ve lo posso assicurare - è la determinazione che io e la Giunta vogliamo mettere nel portare avanti il mandato che ci è stato affidato. Inizia oggi il lavoro parallelo della Giunta regionale e della vostra - anche nostra - Assemblea. Sono convinto che ci guiderà tutti la stella polare del bene dei nostri cittadini, del bene comune, e la volontà di costruire un futuro operoso e sereno, in particolare per i giovani dell’Emilia-Romagna. Tutto ciò ovviamente nel rispetto dell’autonomia, che è propria delle istituzioni che rappresentiamo. Non c’è sfida più appassionante e progetto più bello che provare a consegnare a chi vive oggi in Emilia-Romagna un governo regionale all’altezza della tradizione di cui andare orgogliosi.

Si tratta di una sfida impegnativa perché le aspettative della nostra gente - sappiamo come sono fatti - sono giustamente elevate come riflesso delle loro virtù; una società solidale che chiede protezioni adeguate per tutti, un’economia dinamica che si attende uguale velocità dalle amministrazione, istituzioni di ricerca abituate a dialogare con le vette più elevate del dibattito scientifico internazionale, una solida cultura riformista che ha garantito per molto tempo stabilità politica ma anche buon governo. Questa è una grande regione, molto più grande di quanto l’estensione del suo territorio o il numero dei suoi abitanti, pur ragguardevoli, non suggeriscano. Basta dire, quando si gira l’Italia, l’Europa o il mondo, per chi conosce l’Italia, che si viene dall’Emilia-Romagna per sapere cosa ci si sente mediamente rispondere. Si colloca tra i territori più avanzati d’Europa perché qui, più che nel resto del Paese, la ricchezza la si è costruita passando in un secolo dalle ultime - eravamo tra le tre regioni più povere - alle prime posizioni del Paese e perché qui la ricchezza non è solo grande in termini assoluti ma soprattutto per la giustizia con cui si è distribuita visto che siamo insieme al Trentino-Alto Adige le regioni con il più basso tasso di famiglie che vivono in condizioni di povertà relativa. Qui i diritti sono tali perché ci hanno abituato che appartengono a molti; non sono e non possono essere privilegio di pochi, eppure sappiamo che dobbiamo cambiare anche qui e cambiare parecchio. I riformisti emiliani nei momenti migliori hanno fatto sempre così. Non si spiegherebbero altrimenti i risultati raggiunti nel corso di decenni se non con la capacità di rinnovarsi profondamente. Si è chiusa una stagione e se ne deve aprire un’altra e cambiare tocca anche a noi.

Lo voglio ricordare in primo luogo a me stesso che noi rappresentiamo il volere dei cittadini, è a loro che dobbiamo sempre rivolgerci ed è a loro che dobbiamo sempre pensare quando governiamo, è a loro, alle donne e agli uomini di questa formidabile terra che si chiama Emilia-Romagna, che io intendo rivolgermi oggi perché noi intendiamo governare questa regione per i suoi cittadini ma soprattutto vogliamo farlo con i cittadini e dunque andranno rafforzati tutti gli strumenti di partecipazione possibile e, come ho detto agli Assessori alla prima Giunta che abbiamo svolto, ci vedano poco in ufficio e ci vedano molto sui territori. Dobbiamo superare la lontananza che questa istituzione mantiene con i cittadini e che a volte fa sembrare ancora maggiore la burocrazia, che pure esiste e che dobbiamo provare a combattere.

Questa è una terra conosciuta ovunque per l’amabilità della sua gente e per lo spirito di accoglienza che l’ha sempre distinta. Noi dobbiamo recuperare amabilità anche nel rapporto tra le istituzioni e i cittadini mostrando che le istituzioni possono e devono essere amiche, non controparte. Quando promettiamo di ridurre i tempi di attesa delle visite specialistiche, e vedrete che lo faremo, non intendiamo solo garantire un aziendalistico criterio di efficienza, per quanto importante, ma vogliamo e vorremo far sentire al cittadino e al paziente che ha timore per la propria salute che non lo consideriamo un numero ma che ci prendiamo carico delle sue ansie e delle sue paure. Quando affermiamo che in questo mandato dobbiamo e vogliamo garantire una mobilità migliore per i nostri pendolari con treni più moderni, più puliti e meno fatiscenti - siamo stati la prima regione che ha messo a gara (merito di chi c’era prima di me) per il trasporto ferroviario regionale, che se andrà in porto e a buon fine vedrà ad esempio in quel contratto l’acquisto della totalità delle carrozze per i pendolari - vogliamo ribadire che non può esistere sempre e solo il prendere o lasciare nel rapporto tra servizi e cittadini.

Sentiamo come un peso insopportabile il senso di distanza, anzi di distacco, che si è sviluppato in questi anni, come se i politici fossero un mondo a parte, isolato, autonomo, insensibile ai problemi delle persone e sensibile solo al proprio tornaconto personale. So e credo di poter dire - sappiamo tutti in quest’Aula -, anche per tutto quello che è accaduto qui e a da altre parti, che dobbiamo rimontare un discredito che penalizza perfino oltre il giusto in molti casi molti amministratori e chi fa politica. So che in una situazione normale la sobrietà dovrebbe essere il vestito quotidiano di ogni amministratore e di ogni politico ma so anche che nel nostro paese il distacco e il discredito hanno raggiunto livelli tali da non poter più essere affrontati come lo si farebbe in tempi normali. La sobrietà ha portato la mia Giunta a decisioni importanti e so che anche questa Assemblea sta lavorando e lavorerà con grande serietà per ridurre drasticamente i costi della politica e, ove possibile, i costi delle istituzioni. Per la verità si era già tagliato non poco; chi vi parla, insieme ad altri qui dentro e a tanti altri consiglieri, fummo i primi due anni fa ad abolirci il vitalizio, così come si ridussero già indennità e fondi ai gruppi, ma io mi auguro si voglia, e mi auguro vogliate, fare ancora di più. Dall’essere la prima regione che azzera i fondi ai gruppi salvaguardando ovviamente quelli per il personale, che serve a farli funzionare al meglio, al tagliare ulteriormente le indennità della Giunta e dei consiglieri, e ovviamente del Presidente, per avere un’indennità perfino più bassa per i consiglieri di quella del sindaco della città capoluogo di regione, addirittura più di ciò che chiede il Governo Renzi attraverso la riforma costituzionale che mi auguro vada in porto. Ogni volta che è possibile - lo avete visto - viaggiamo insieme sul pulmino della regione o con le nostre auto perché vogliamo evitare la sfilata di auto blu parcheggiate troppo spesso in giro per il paese davanti a drammi dei cittadini. Non sarà questo il nostro stile, non sarà questo il nostro modo di governare, la sostanza del nostro agire sarà differente. So bene, non sono sciocco, che la sobrietà e perfino l’onestà non bastano quando non si hanno competenze, conoscenza e merito per fare bene ma la sobrietà sarà il pilastro del nostro agire perché so che è una precondizione necessaria per costruire un rapporto che si è fin troppo lacerato.

Collaboreremo lealmente con il governo, che mi auguro riesca davvero a riportare il Paese laddove merita di stare e farlo tornare a livelli di crescita come quelli pre crisi. Collaboreremo per realizzare una politica di riequilibrio economico e di contenimento del deficit ma non aumenteremo le tasse - lo ribadisco - perché la politica non può scaricare sempre sui cittadini i problemi del Paese. È necessario attuare un secondo cambiamento per tornare a crescere e questo cambiamento riguarda le istituzioni e la pubblica amministrazione. Come non va tutto bene e bisogna cambiare in Italia, non va tutto bene e bisogna cambiare anche in Emilia-Romagna. Una regione forte e integrata ha bisogno di superare inutili e insostenibili duplicazioni rafforzando le reti e accorciando le distanze con le infrastrutture materiali e immateriali. La digitalizzazione da un lato e l’interconnessione dall’altro ad esempio possono semplificare la vita delle persone e accrescere la competitività delle imprese molto più della strenua difesa dell’esistente e sull’agenda digitale investiremo tantissimo. Per farlo le vecchie province non bastano più, nemmeno esse, ma servono - l’ho già detto a più riprese - enti di area vasta più grande, più leggeri e più centrati su poche ma strategiche funzioni per il territorio. Ambiente, mobilità e trasporti, promozione economica e programmazione territoriale saranno la mission di questi enti intermedi che a mio parere dovranno vedere il protagonismo dei nuovi comuni.

Noi le identità, invece che cancellarle anche nelle riforme, le vogliamo salvaguardare e valorizzare tutte ma non possono più essere la gabbia che impedisce il cambiamento delle istituzioni e della pubblica amministrazione. In questi giorni, insieme ad Emma Petitti, si sono incontrati i sindacati, abbiamo incontrato i Presidenti, già a più riprese, delle Province, siamo consapevoli, come Regione, che vadano garantite le risorse per tutto quest’anno per salvaguardare da un lato le funzioni e dall’altro il personale perché abbiamo detto che non vogliamo fare nuovi disoccupati in attesa anche delle riforme che il Governo sta mettendo in campo rispetto anche al collocamento di una parte di quel personale, da come si legge e ci hanno spiegato, in alcune altre funzioni statali a partire da tutto quello che riguarda il comparto della giustizia. Non lasceremo a casa nessuno. Disposti a metterci i milioni di euro che mancano o mancherebbero quest’anno, dall’altra parte per garantire che già a marzo si possa andare in questa Assemblea ci auguriamo che nella Commissione speditamente vada la discussione e gli atti conseguenti per andare a definire immediatamente - non l’ha ancora fatto nessuna regione - le funzioni assegnate ai territori affinché chi governa nel territorio sappia chi deve fare cosa e siccome non vogliamo creare, dal superamento oggi e dall’abolizione poi se la riforma andrà avanti, un neocentralismo regionale, cioè che 341 sindaci (ci auguriamo meno in futuro e dirò qualcosa anche su questo sugli incentivi alle fusioni dei comuni che, come sapete, è uno dei cavalli di battaglia che ci caratterizzerà) ogni mattina debbano bussare alla porta del Presidente della Regione o di un singolo Assessore facendolo impazzire abbiamo bisogno che vi sia qualcosa di intermedio che sperimentiamo e abbiamo chiesto al Governo prendendoci quelle responsabilità noi di provare a fare una sperimentazione con la quale già tutti i neo otto Presidenti delle nuove Province e il sindaco della Città metropolitana si sono detti d’accordo e a mio parere servono allora tre-quattro aree vaste, quelle che si vorranno fare, se si vorranno fare, per mettere un sistema che riesca a svolgere al meglio la funzione di raccordo per le politiche territoriali che vorremmo fare. Sono tre le azioni centrali dentro anche al cambiamento, alla sburocratizzazione, alla revisione della spesa e al nostro programma di legislatura: la prima era quella che abbiamo chiamato regulation review, come la chiamano in alcune regioni avanzate d’Europa.

Nei primi cento giorni confermo che installerò presso la Presidenza una struttura di missione per la deregolazione che, pur col contributo di tutti e sentendo tutti, attui entro due anni esatti, e se riusciamo anche prima, una profonda sburocratizzazione di tutti gli adempimenti amministrativi per imprese e cittadini a partire da settori complessi come urbanistica e commercio. Vorremmo cambiare gli occhiali e guardare le imprese e i cittadini con occhi diversi, cioè con fiducia. Responsabilità e controlli a valle dovranno essere e dovrebbero essere la chiave di rivisitazione dell’intero procedimento amministrativo. La seconda azione è quella della spending review; anche noi, anche alla luce dei tagli del Governo la dovremo fare, un riordino generale della spesa corrente regionale avendo però in testa un’altra priorità rispetto al risanamento nazionale, cioè quella di destinare risparmi agli investimenti pubblici e far ripartire il sostegno a quelli privati, una revisione insomma che nella crisi riconverta la spesa da improduttiva a produttiva e anche a partire dalla macchina regionale, e ci prendiamo quest’anno, come avevo detto, per valutare come riorganizzare questa stessa regione e fare in modo anche che vi siano ad esempio meno posizioni dirigenziali. La terza azione è il dimezzamento delle società pubbliche o partecipate. Siamo talmente convinti che si possa e si debba semplificare e disboscare il quadro delle società che assumiamo l’obiettivo del dimezzamento, come avevo sempre detto, entro la legislatura. Confermo l’impegno centrale della Giunta nella revisione della struttura organizzativa e del funzionamento della regione per renderla capace di rispondere ancora meglio ai bisogni dei cittadini e delle imprese e farne un fattore strategico per l’innovazione e lo sviluppo. Puntiamo dunque su burocrazia zero, trasparenza e costante attenzione ai temi della legalità. Stiamo pensando di dar vita a un organismo interistituzionale con la partecipazione vorremmo anche dell’associazionismo economico, sindacale e sociale con compiti di coordinamento e monitoraggio dei fenomeni criminosi e mafiosi sul nostro territorio a capo del quale nominare una figura esperta che ci affianchi, ci sorregga, ci aggiorni e ci conforti nelle nostre azioni.

Non siamo all’anno zero nel monitoraggio e sappiamo bene quale rilevanza abbia assunto nel tempo la presenza cancerogena della criminalità all’interno della nostra economia e forse per troppo tempo non si aveva fino in fondo il coraggio di dirlo. Sarà per noi - voglio dirlo subito - una guerra senza quartiere al tentativo e all’insediamento dei fenomeni criminosi e mafiosi perché se fino ad ora ha messo radici in qualche parte dell’economia e non nella società o molto meno nella società è altrettanto vero che alcuni tipi di questi reati rappresentano già sintomi evidenti di una possibile degenerazione che se non adeguatamente contrastata potrebbe trasformare rapidamente la vista delle nostre comunità a partire dal mettere in discussione la bontà e il radicamento delle tantissime imprese sane che qui vogliono competere e continuare a competere nel rispetto delle regole. La cultura della legalità come patrimonio collettivo indiviso è un fattore essenziale di coesione e sicurezza che mettiamo al centro della nostra agenda di governo chiedendo aiuto e supporto alle tante e preziose esperienze che sono maturate in ambito nazionale e regionale in associazioni, categorie, corpi sociali e intermedi. È una sfida comune che solo insieme possiamo vincere e io sono sicuro che in questa terra ci siano gli anticorpi tutti insieme per vincerla. È stata varata dalla Giunta precedente un’ottima legge che abbiamo discusso pochi mesi fa, un anno fa, per il contrasto all’illegalità e ora dobbiamo darle ancora gambe più robuste per correre, dal sostegno a tutta quella rete civile e associativa che lavora su questi temi alla promozione della cultura della legalità nelle scuole fino a intervenire sulla modalità degli appalti. Penso ad esempio che si debba bandire, almeno dove ci riguarda e invitare tutti gli altri a farlo, il ricorso al cosiddetto massimo ribasso.

Ho dichiarato di rivolgermi prima direttamente ai cittadini, anche e soprattutto a coloro i quali non si sono recati alle urne, e sono troppi, tanti, che hanno voluto rendere chiaro il loro malessere, la loro critica radicale. Se pensassi solo ai numeri così aridi ma anche significativi potrei dire che in percentuale la mia vittoria e la nostra vittoria è stata netta, e netta è la maggioranza dei consiglieri del partito del quale sono ancora per poco segretario. Se guardassi agli interessi di bottega potrei fermarmi qui perché trenta consiglieri di un solo partito su cinquanta forse non si erano mai visti in nessuna parte d’Italia, ma per me il punto non è questo, non può essere questo; abbiamo detto la sera del voto che è stato uno schiaffo drammatico.

La mia ambizione, l'ambizione di questa Giunta e - mi auguro - l'ambizione di tutta l'Assemblea legislativa è il rapido e forte rilancio, anche dal punto di vista della partecipazione alla vita politica e amministrativa, dell'Emilia-Romagna. Se vogliamo uscire più forti dalla crisi, e se vogliamo uscirne mettendo le basi per un futuro più sereno e più solido, dobbiamo costruire un patto con i cittadini, un patto per il futuro, del quale il nuovo patto per il lavoro sarà una parte fondamentale, ma non l’unica. Questa è la ragione per la quale mi rivolgo direttamente a loro. Certo, vorremmo recuperare anche il loro voto perché il voto è la linfa vitale delle istituzioni, ma vorremmo recuperare ancor prima il loro protagonismo. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci diamo, dobbiamo condividere il più possibile l'agenda del nostro lavoro con i cittadini stessi. E se avremo un'agenda comune, io credo, probabilmente sapremo dare anche più slancio e più velocità all'impegno comune.

Ascolteremo tutti, ma ribadisco quanto ho sempre detto: sapremo decidere in fretta, in un Paese in cui la politica ha perso - diciamoci la verità - credito non solo per le inchieste, quella è una quota parte, ma anche perché troppe volte ha discusso, discusso, discusso, mettendoci anni a prendere decisioni, e una volta che le prendeva, ha discusso, discusso e discusso rinunciando a mettere in pratica le stesse decisioni che aveva preso.

Non ci sottraiamo alle difficoltà, ma le istituzioni da sole non hanno la possibilità di realizzare tutto o di cambiare tutto, anche perché non si cambia solo con le leggi, ma cambiando i nostri comportamenti, la nostra disposizione ad innovare, mutando la voglia di aggredire i problemi e sfidare le difficoltà, che sappiamo essere così tante. Lo vediamo tutti i giorni: sotto il peso di leggi confuse, contraddittorie e sovrabbondanti, il paese Italia spesso non muove un passo, sembra un elefante. Anche questo sarà un nostro obiettivo, come dicevo, fare di tutto per contribuire a semplificare e sburocratizzare, e lo si può fare anche magari cancellando qualche legge inutile o dannosa, o magari, come proveremo a fare, addirittura accorpandone altre.

Le capacità della nostra migliore imprenditoria devono essere allora accompagnate da scelte conseguenti della politica. Dobbiamo creare le condizioni perché l'insediamento di nuove imprese, ad esempio, sia sottoposto a regole ragionevoli, certe, trasparenti ed uguali per tutti, ma anche con tempi prevedibili di attuazione. Dobbiamo continuare ad investire nella formazione tecnica e nella ricerca applicata, superando però il policentrismo inteso come distribuzione proporzionale di risorse. E soprattutto dobbiamo mantenere rigorosamente la politica nel posto che le è proprio, quello di costruire visioni e dare indirizzi, elaborare progetti e definire le linee di azione, lasciando a chi ha la responsabilità di gestire la libertà necessaria per scegliere i mezzi e raggiungere risultati efficaci. Dobbiamo fare in modo che i soldi che cittadini e imprese mettono a disposizione dei beni comuni attraverso le tasse siano spesi ovviamente nel modo più accurato possibile, per restituire servizi, infrastrutture in un ambiente che aiuti le persone a vivere liberamente, e le imprese ad innovare e creare ricchezza e buona occupazione, ovviamente. Dobbiamo togliere ogni dubbio - questo sì - che i ruoli di indirizzo e controllo di chi svolge funzioni di rappresentanza politica siano ben distinti da quelli di chi fa impresa, quale che sia la forma societaria, o da quelli di chi è chiamato a gestire aziende a capitale pubblico, sia per evitare il rischio di una impropria politicizzazione dei ruoli aziendali, sia per evitare il rischio - oggi più forte che in passato - di una vera e propria interferenza nel senso inverso del management privato o pubblico sulle decisioni che spettano alla politica.

Ci metteremo al fianco dei comuni per ridurre le nostre e le loro spese in modo razionale. Dal Governo pretendiamo al contempo che simultaneamente si superino tutte quelle norme, a partire - lo diciamo da troppi anni - dal cosiddetto "patto di stabilità interno", che talvolta, o forse spesso, hanno concorso a creare questo clima.

La nostra proposta è questa: definiamo standard di gestione e fabbisogni correlati, e dentro questi ciascuno decide le modalità di gestione che ritiene più confacenti, e chi spende di più ce li mette. È una sfida che rinuncia agli assunti ideologici del passato: pubblico è bello e privato è speculazione, o viceversa: pubblico è inefficiente, per cui bisogna esternalizzare al privato efficiente. Ciascuno decida con le proprie comunità come vuole erogare un servizio nell'ambito di standard che dovranno essere però prestabiliti, e che responsabilizzino tutti.

Un altro schema ideologico che vogliamo rompere è quello che contrappone i diritti alle opportunità, e che vedrebbe nei primi un vincolo alla crescita. La nostra storia lontana e recente ci insegna il contrario: i diritti, tutti i diritti, sono motore di sviluppo, e le realtà che meglio hanno resistito alla crisi sono proprio quelle dove i diritti erano più forti e i servizi più presenti. Certo, per ogni diritto, ogni cittadino dell'Emilia-Romagna, indipendentemente da dove arriva, dal colore della pelle che ha, dalla religione che professa, dovrà rispettare le stesse regole e gli stessi doveri. Diritti e servizi che peraltro hanno permesso alle donne di lavorare qui più che nel resto del Paese. Siamo gli unici ad avere rispettato quello che chiedeva l'Agenda di Lisbona. Sono quelli che hanno consentito di tenere, anche nella crisi, i più alti tassi di occupazione. Diritti e servizi che hanno consentito a bambini e ragazzi di crescere qui, e che ora offrono loro più strumenti che ai loro coetanei, ad esempio, del Mezzogiorno, se è vero che questa è l'unica regione che, con oltre il 30 per cento, è riuscita a garantire l'accesso ai nidi, come chiedeva l'Unione europea, in una media nazionale che è di poco superiore al 10 per cento.

Potrei continuare parlando di persone diversamente abili e del valore sociale che ha per le loro famiglie conquistare pezzi di autonomia. La nostra regione per prima, peraltro, si è data una legge quadro per la parità e contro la discriminazione. Lo abbiamo fatto perché è giusto, e perché pensiamo che rafforzare i diritti delle donne significhi rafforzare l'intera società emiliano-romagnola, anche sul piano sociale ed economico. E quando pensiamo ai diritti civili delle persone, dalla nascita alla morte, dalle scelte di organizzazione sociale a quelle che più strettamente attengono ai loro sentimenti, pensiamo a questo: noi vogliamo, crediamo e diciamo che ogni diritto in più rafforzerà le persone e tutta la comunità nel suo insieme. Noi ci vogliamo mettere dalla parte di chi bussa per entrare, non da quella di chi tiene chiusa la porta perché percepisce negli altri una minaccia.

Mi confronterò con tutti per ascoltare e capire, ma anche per spiegare che un passo avanti per una coppia omosessuale, per una famiglia che ha un ragazzo disabile o un anziano non autosufficiente è la nostra ragione di governo, senza ideologie ma senza ipocrisie: promuovere i diritti per rendere più forte la nostra società.

Noi vogliamo dare ossigeno al protagonismo dei cittadini e delle comunità; vogliamo dare protagonismo alle libere associazioni sociali, sportive e culturali perché sono il tessuto connettivo dei nostri comuni, sono spesso ciò che tiene assieme le comunità, fanno crescere le capacità individuali, mettono in pratica modelli di relazione tra persone diverse, danno aiuto e sostegno alle persone in difficoltà per ragioni economiche o di età o per deficit di abilità, permettono scambi di esperienza e conoscenza tra giovani e anziani, consentono di superare false convinzioni su persone provenienti da altri Paesi. Quando ho annunciato che avrei tenuto la delega allo sport, molti hanno sorriso con sufficienza. Si continua a non comprendere, o a non comprenderla sufficientemente, l'importanza della pratica sportiva, in particolare di quella amatoriale e diffusa. Si continua a non capire il valore umano di queste libere forme organizzate che aiutano a vivere più sani, a costruire relazioni, a combattere a volte perfino la solitudine e l'emarginazione. Lo sport è una sfida per i giovani in particolare e per primi, ma poi per tutti, uno stimolo alla loro crescita fisica e psicologica, anche per non tenere fuori nessuno.

Per quanto riguarda la sfida che il Governo ha lanciato per Roma 2024, io sono d'accordo che questo Paese, al di là di chi lo guida, non possa condannarsi per le colpe di qualcuno nel passato a non avere la voglia di sfidare il futuro e magari vincere e dimostrare che è possibile anche qui fare un grande evento senza spreco di risorse pubbliche e magari nemmeno costruendo cattedrali nel deserto, ma riconvertendo i tanti spazi che già ci sono. E se quella sfida venisse vinta, e sarà vinta, vorrei che in quell'idea, che Renzi ha detto diffusa, di utilizzo dei territori e delle strutture che ci sono, la Regione Emilia-Romagna non fosse tagliata fuori, perché è capitale di diversi sport.

La stessa cosa vorrei dire di tante forme organizzate nel settore della cultura, che sono anch'esse una ricchezza storica della nostra terra, perché la cultura è in primo luogo libera espressione delle idee, dispiegarsi della creatività, benessere per la mente e per il cuore. Poi lo sport, come la cultura, sono anche attività economiche, che ci sorprendono ogni volta che ne leggiamo la consistenza per numero di occupati e per sviluppo. Capovolgiamo il paradigma, dobbiamo comprendere in tutta la loro importanza il valore che sport e cultura assumono nella vita delle persone, abbiamo detto, delle città e delle comunità, sono benessere sociale, ma possono essere anche economia insieme.

Il settore culturale ha anche un risvolto economico al quale non sempre riusciamo a dare il giusto peso. Pensiamolo a livello nazionale in particolare.  Il nostro patrimonio storico, artistico e culturale qui muove oltre trentamila imprese e impiega circa ottantamila addetti. Se a ciò aggiungessimo il turismo, in particolare quello culturale, che è costantemente in crescita - ecco anche perché tutela dei territori, città più belle e non più grandi, tutela dei monumenti, delle bellezze artistiche ed architettoniche -, ci accorgeremmo come la cultura già oggi, anche sotto questo profilo, rappresenti un asset strategico della nostra economia. Nell'insieme design, enogastronomia di eccellenza, moda e beni culturali, spettacoli dal vivo, produzione editoriale, cinematografica e multimediale, sono un volano straordinario di crescita per l'economia e l'occupazione del Paese e dell'Emilia-Romagna in particolare.

Propongo, insieme con la Giunta, di assumere quest'orizzonte fino in fondo, al di là di ogni retorica di visione che relega la cultura ad ambito di solo arricchimento dello spirito, per mettere in campo una politica industriale che sostenga la cultura e la creatività, la produzione di nuove filiere, anche con una legge ad hoc. Filiere come è stato fatto, con la legge appena varata, in favore del cinema e dell'audiovisivo, e che vogliamo fare anche nell'ambito - questo è un impegno di legislatura - dell'intero settore della musica della nostra Regione. Anche in questo caso, come in quello del cinema, deve vedere la costruzione di un'azione sistemica, nell’ambito della Giunta e degli assessorati, e in rapporto e in relazione con le tante esperienze del territorio. Avendo a parametro, da questo punto di vista, l'Europa, torno sempre lì, per misurarci e confrontarci.

Non possiamo non considerare la cultura anche come fattore decisivo di contrasto all'emarginazione sociale e chiave per la rigenerazione delle nostre città, oggi spiazzate da una crisi economica che ne ha minacciato non solo la qualità urbana e architettonica, ma la stessa identità. Confermo dunque la volontà, pur dentro la spending review, di triplicare nel mandato i fondi per la cultura. E un segnale robusto lo daremo già quest'anno, perché peraltro - ne sono profondamente convinto (lo dicono tutte le analisi più serie) - un euro investito in cultura ne produce almeno il doppio di ritorno nel territorio. E confermo qui la scelta, accanto a quella di cui ho detto prima, di predisporre una nuova legge sull’attività sportiva, con occhio attento al tema del benessere fisico e degli stili di vita.

Domani si celebra la Giornata della Memoria. Insieme con l'assessore Mezzetti, alle 11.00 saremo in sinagoga; poi alle 12.00 andrò in Prefettura a Bologna a ricordare qualcuno che per fortuna si è salvato in luoghi dove pochi si salvarono. Un appuntamento necessario per ricordare i giusti e gli ingiusti, per riflettere su ciò che è accaduto ieri e su ciò che accade nel mondo nei nostri giorni. Noi abbiamo negli occhi e nel cuore ciò che è accaduto in Francia. Non dimentichiamo i cristiani uccisi in molte parti del mondo. Non possiamo voltare la testa di fronte al risorgente antisemitismo. Perdonatemi, ma vedere ieri che il terzo partito in un Paese vicino a noi è un partito dichiaratamente neonazista mi ha fatto venire i brividi alla schiena. Osserviamo con fiducia le primavere arabe, o almeno qualcuna che ha provato a farcela, e restiamo attoniti di fronte a musulmani che uccidono altri musulmani.

Il mio pensiero corre, a poche ore dalle celebrazioni di domani, ai tanti, troppi ebrei che erano cittadini delle nostre città, costretti alla fuga, all'esilio e, in parte davvero grande, deportati nei campi di concentramento. Dobbiamo realizzare finalmente un progetto nazionale che metta in rete i musei, i luoghi, le istituzioni, le biblioteche e gli archivi che, in modo così spesso precario e fragile, mantengono cura della memoria. Poche settimane fa, ho incontrato al Parlamento europeo Martin Schulz, il Presidente, così come l'avevano incontrato i sindaci di Marzabotto e Sant'Anna di Stazzema, per fare un grande progetto comune sul crinale tra le due regioni, per tutti i luoghi in cui ci sono stati eccidi efferati, e i più tragici perfino, della Seconda guerra mondiale.

Come abbiamo visto a Parigi, le tragedie esplodono e possono esplodere nei luoghi che meno ci sembrano sacri: un giornale, una tipografia, un supermercato. La tragedia nasce ed esplode nei luoghi della vita quotidiana, come una bomba gettata tra le gambe delle persone comuni mentre camminano in una giornata qualunque. E allora permettetemi di ricordare un ebreo danubiano, un giocatore e allenatore di calcio, al quale la Città di Bologna ha dedicato recentemente una targa allo Stadio "Dall'Ara", Arpad Weisz. Era appunto un ebreo ungherese, un uomo di solida cultura mitteleuropea, un profondo innovatore che regalò tecniche e successi al calcio italiano. Vinse due scudetti con il Bologna prima della guerra. Arpad Weisz fu deportato con la famiglia ad Auschwitz, dove trovò la morte nel gennaio del ’44. Permettetemi, allora, e ancora, di dedicare questo omaggio a Weisz al ricordo di Maurizio Cevenini. Sono sicuro …

 

(Applausi)

 

Sono sicuro che gli avrebbe fatto piacere; sono sicuro che avrebbe compreso fino in fondo lo spirito di questo omaggio, perché lui, il grande Cev, è stato ed era un esempio di una regione con l’anima, di una regione con un'anima popolare ma forte di valori profondi.

Dobbiamo avere l'ambizione allora, tutti insieme, al di là delle appartenenze politiche, di ridare slancio vitale all’anima della regione, e di recuperare anche la credibilità dei ruoli istituzionali, amministrativi e politici. La nostra anima respira la storia, non solo il nostro passato, e noi siamo l'anima nelle cose che facciamo, nelle relazioni che riusciamo ad attivare.

Si apre oggi una legislatura costituente, per dare vita ad un nuovo modello istituzionale per la Regione Emilia-Romagna, attraverso un patto tra le istituzioni, e partendo dalle esigenze dei cittadini e dei territori. Prende avvio una nuova fase di definizione delle funzioni della Regione e della sua organizzazione interna e territoriale, senza volere rinunciare - ci auguriamo di esserne all'altezza - alla qualità dei servizi, all'innovazione e all'efficienza, nel rispetto degli equilibri di bilancio. Per esempio, valuteremo quali sono gli ambiti ottimali di governo del sistema sanitario regionale, per rafforzarne efficacia ed efficienza.

L'Emilia-Romagna deve essere alla testa dell’innovazione istituzionale italiana, non a rimorchio, mettersi a guidarla, non passiva e non distratta. Il nostro impegno, direi ormai quasi quotidiano, nel volgere in positivo la situazione che - dicevo prima - potrebbe essere critica delle province lo testimonia. Nel riordino in atto dobbiamo innanzitutto definire chi fa che cosa con semplicità e nettezza. E noi vogliamo occuparci di legislazione e programmazione, non di troppo altro. La riforma delle province non dovrà portare qui, come dicevo, altra gestione ed altra burocrazia, ce n’è già troppa e in parte la dobbiamo smantellare. La gestione deve spettare agli enti locali, ai comuni, ed anche i comuni sono cambiati e stanno cambiando. Noi per primi abbiamo avviato la gestione associata dei servizi, e poi le unioni dei comuni. Non c’è altra regione italiana, basterebbe raccontare e dire i numeri, che sia a questo livello. Eppure non basta. Il riordino territoriale deve essere l'occasione di un nuovo scatto in avanti, se vogliamo rafforzare i comuni e la loro capacità di gestione da un lato, la loro capacità di essere parte attiva della governance provinciale e regionale dall'altro, in un mondo in cui il "piccolo è bello" non vale più in economia, non vale più neanche per i sistemi amministrativi e territoriali, nell'ambito della globalizzazione.

L'unione di comuni rappresenta per noi ora, mentre era l'avanguardia, il minimo sindacale, e dobbiamo arrivare al 100 per cento della gestione associata tra comuni, associata in unioni, come peraltro prevede la legge Delrio. Ma anche le fusioni devono trovare ancora più sostegno in termini di energie e risorse, sebbene qui se ne siano fatte davvero, e ci sia stata nel territorio bolognese la più grande fusione italiana in Valsamoggia. Non un processo autoritativo né autoritario calato dall'alto, peraltro decidono con i referendum i cittadini, ma un obiettivo esplicito di tutto il sistema regionale che vogliamo promuovere e sostenere con ogni mezzo, e un cambiamento rilevante che auspichiamo per l'intero Paese e alla cui testa ci vogliamo mettere. Noi proseguiremo spediti, chiedendo al Governo di prevedere, anch'esso come succede qui, nella legge incentivi e penalità per coloro che non si associano in unioni o che invece si fondono e debbano essere premiati. Se andate in quei comuni che si sono fusi troverete dei bilanci e dei piani di investimento che, senza quella fusione, non avrebbero mai potuto fare nei prossimi anni con le fusioni extra patto, ma investimenti di milioni di euro sapete che cosa vuol dire? Fare ripartire l'economia, in un territorio in cui - dico io persino per fortuna - tre quarti, o quattro quinti, a seconda delle province, mediamente gli appalti locali vengono vinti da imprese del territorio.

In questa legislatura costituente, un'attenzione particolare la dedicheremo anche alla Città Metropolitana di Bologna. Ormai mi sono stancato di sentirmi chiedere se è una minaccia o una opportunità per gli altri territori. È una grande opportunità, una grande porta - come l’ho definita io -, un hub, una grande porta d'accesso centrale di questa Regione, che dovrà dialogare alla pari con gli altri territori, nell'ambito di un policentrismo definitivamente morto e sepolto, o che dovrà definitivamente essere morto e sepolto, perché abbiamo bisogno, per competere con i territori più avanzati d'Europa e del mondo, lo sanno le nostre imprese che si aggregano, internazionalizzano ed esportano, nella collaborazione tra territori di questa regione, e non nella loro competizione. Ma anche il progetto - dicevo - di nuove aree vaste che potrebbero mettere a sistema e alla prova importanti riforme in corso.

Ma sarà il modello regione, che impegnerà anche le nostre riflessioni, che dovrà portarci ad elaborare nuove forme organizzate dell'agire istituzionale. Lo faremo perché è questo il banco di prova per dare una dimensione credibile ed efficace ad una regione che vuole candidarsi ad un ruolo centrale europeo, una regione sempre più europea.

Ai collaboratori regionali, a tutti i lavoratori della regione, ai dipendenti, che saluto con tutta l'attenzione che meritano, io dico: non sono io, non siamo noi (questa Giunta) i vostri datori di lavoro, ma sono i cittadini. È da loro che dovete farvi valutare e giudicare, come noi saremo valutati e giudicati tra cinque anni. Collaboriamo, e non ho dubbi che avverrà, con unità d'intenti per mostrare tutta la qualità della quale - non ho dubbi - siete capaci. Tutto lo spirito di servizio necessario ad accompagnare le risposte e le attese di chi si rivolge a noi o ci guarda. Lo sapete, perché l'ho ripetuto ossessivamente in campagna elettorale, vogliamo essere alla testa delle riforme nazionali, e vogliamo esercitare un ruolo politico in Europa, per contribuire, assieme al Governo, al cambiamento della strategia economica e sociale europea. Dopo gli anni del rigore e dell’austerità, come (almeno io tra tanti) abbiamo sempre denunciato, sembra finalmente si possa imboccare, e noi proveremo a contribuire per questo ad una nuova stagione in cui, invece che premiare la speculazione e la rendita, come per troppi anni in questi ultimi anni è accaduto, vengano premiati il lavoro, l'impresa, gli investimenti, per produrre crescita, soprattutto per produrre nuovi posti di lavoro, ed essere al centro di una nuova stagione riformatrice.

L'impegno che Draghi si è assunto credo vada nella direzione giusta. Se non sono sbagliate, le stime del Centro studi di Confindustria attestano che quest'anno e nei prossimi anni perfino quasi un punto di Pil ulteriore potrebbe arrivare da una buona spesa di quei 60 miliardi. Ovvio che bisogna che le banche si attivino non per ristrutturare se stesse, ma per mettersi nelle condizioni di dare sostegno vero a chi ha bisogno di credito per poter lavorare.

Il voto di ieri in Grecia, peraltro, al di là di come la si pensi, mi pare che qualcosa, se lo si legge con gli occhi della ragione, ci vorrà pur dire. Vogliamo rafforzare, dunque, il ruolo che il Paese gioca in Europa, fuori dalle appartenenze politiche, perché se riparte l'Europa e ripartono i Paesi come il nostro, e si creano posti di lavoro, andrà a merito - vedrete - di tutti.

Vogliamo rafforzare l'azione della Regione nei confronti delle istituzioni europee appena rinnovate, attraverso il consolidamento delle alleanze con i territori più innovativi d’Europa, e attraverso un nuovo utilizzo convergente delle risorse europee, volto al perseguimento degli obiettivi strategici della regione, provando a dialogare con tutti. Ieri l'altro, eravamo al Mast insieme con il professor Bianchi, con Romano Prodi, con l’ambasciatore indonesiano, e con alcune imprese che sono venute per verificare se sia possibile, dopo tanto tempo, tornare o venire ad investire. E così abbiamo già fatto in queste poche settimane di avvio in tante altre direzioni.

La stessa collocazione geografica in cui siamo ci spinge ad accettare la sfida, siamo il punto di snodo tra Europa e Mediterraneo; siamo il giunto tra Ovest ed Est. Non è una scelta casuale, per esempio, la nostra volontà di partecipare attivamente - l’abbiamo appena conclusa - alla conferenza a Rimini promossa dal Governo assieme ad altri otto Paesi, quattro Stati membri e quattro che ci auguriamo lo diventino in futuro e che guardano al di là dell'Adriatico. Ho detto che vogliamo, come Emilia-Romagna, e ci candidiamo a partecipare attivamente al progetto della costruzione della Macroregione Adriatico-Ionica, ponte operoso con i Paesi dell'ex Jugoslavia, con quelli della Grecia, e che guardano ad un’economia al di là dell'Adriatico, che storicamente e culturalmente ha tante radici e intrecci con la nostra. Siamo dunque una parte forte dell'Europa, lo vogliamo essere, che si prepara a giocare una nuova partita nel contesto internazionale. Non a caso abbiamo dedicato una delega a questo. Guardiamo il mondo perché quello è il nostro orizzonte, il mondo guarda a noi, come territorio favorevole allo sviluppo delle attività economiche.

Le imprese straniere ci auguriamo tornino a guardare a noi, e se guarderanno a noi lo faranno perché valuteranno tre contesti, quello per lo sviluppo, il capitale umano, il capitale sociale. Di quest'ultimo ho già parlato. Vorrei riflettere con voi sui primi due, che sono fortemente intrecciati. Il contesto per lo sviluppo, un’espressione non più di moda, ma che in qualche modo ci aiuta a capire, prevede lo sviluppo a livelli di eccellenza del sistema dei servizi alla persona e alle imprese, la cura delle città e del territorio, infrastrutture per consentire di muovere con rapidità e sostenibilità ambientale persone, merci e informazioni, una rete sanitaria e sociale per la cura e il sostegno delle persone. Il contesto per lo sviluppo prevede una centralità dei sistemi, ad esempio, dell'istruzione e della formazione. È sulla qualità che possiamo competere e che possono competere le nostre imprese con i sistemi e i territori più avanzati del mondo, che devono però consentire di sviluppare capacità individuali, avendo ben presente ad esempio il contesto delle nuove manifatture. Abbiamo parlato di "Rinascimento" della manifattura, non bastano più le sole buone mani artigiane degli anni Ottanta, che spesso hanno bisogno di incrociare innovazione, tecnologie, nuove scienze. Ed è per questo che il sostegno alla ricerca e all’innovazione, anche attraverso la buona spesa dei fondi europei, nel rapporto con le università, o la rete della alta tecnologia, unica in Europa, dei dieci tecnopoli, alcuni dei quali inaugurati poche settimane fa, ed altri in via di inaugurazione, che potranno dare una mano al sistema imprenditoriale, economico e del lavoro di questa regione.

Il sapere e la conoscenza si vanno consolidando non solo come il diritto più decisivo sul piano individuale, ma anche come il fattore più strategico sul piano sociale. La scuola e la formazione innanzitutto sono la porta d'ingresso alla società del futuro. Siamo la regione dei nidi più belli al mondo, o tra i più belli al mondo? Vogliamo essere anche quella che per prima arriva a garantire questo diritto a tutti i bambini, a tutte le famiglie, quindi uno sforzo in più. Per questo, serve dare attuazione ad esempio ad un sistema educativo 0-6 anni, allargando i diritti di famiglie, bambini e bambine, rafforzando una comunità educante che si occupa di tutti. Certo, anche qui, il pubblico al primo posto, ma anche un rapporto con il privato, in particolare il privato sociale. Vogliamo - l’abbiamo detto, lo dice sempre Elisabetta Gualmini - estendere i diritti e aumentare le opportunità. È la scuola il primo gradino della crescita e delle opportunità per ognuno, ma dobbiamo aiutarla a rimuovere le disuguaglianze all'accesso e nei percorsi scolastici. Diritto allo studio per noi non è solo un fondo per dare libri gratis, ma è il modo per mettere tutti allo stesso blocco di partenza. Dunque, qualità strutturale e didattica alla scuola, con investimento nel digitale - anche questo è un impegno dei prossimi cinque anni -, che ci porti da qui a fine mandato ad avere il collegamento alla banda ultralarga per tutti i novecento edifici scolastici della regione. Così come vogliamo portare la banda ultralarga in tutti i comuni dell'Emilia-Romagna, compresi gli ultimi e più piccoli comuni montani. A proposito di una delle questioni su cui spesso mi sento dire: "ci dimenticate sempre" confermo, come avevo promesso, che entro l'estate faremo una Conferenza della Montagna, con gli amministratori e con tutti coloro che in montagna ci vivono, ci lavorano o fanno impresa. Continueremo a fare la nostra parte per la qualità didattica delle scuole di base. Abbiamo una grande ambizione: esercitare la delega che prevede l'articolo 116 della Costituzione, per assumere la responsabilità di organizzare tutte le risorse delle scuole, a partire dal personale. Lo faremo prima di tutto per le scuole tecnico-professionali, su cui abbiamo un grande progetto di rilancio legato alla possibilità di coinvolgere le imprese in nuovi percorsi didattici, puntando sull'alternanza scuola/lavoro. L’abbiamo dimostrato, l'hanno dimostrato in questi anni, con l'attivazione di nuovi istituti tecnici, e si può fare, lo possiamo fare anche nella scuola superiore nel legare scuola e formazione professionale. Vi è già il progetto, che ricorda sempre Bianchi, della scuola con Volkswagen, e i corsi per gli operatori che andranno a lavorare ad esempio nella Fabbrica Italiana Contadina, un grande progetto, a proposito di agroalimentare e agroindustria, che dovrebbe a Bologna - mi auguro al più presto - vedere la luce.

Vogliamo essere la regione che, prima nel cambiamento, offre a tutti i cittadini percorsi e opportunità di formazione continua, una comunità competente, più colta, meno vulnerabile davanti al cambiamento. Sapere diffuso e cultura come mezzo di empowerment individuale e collettivo: è un altro asset europeo su cui la nostra regione deve collocarsi al livello più alto, se vuole rimettersi a correre (non è vero, come dice qualcuno, il contrario).

Il contesto prevede un sistema di formazione universitaria di rango europeo e reso fertile da relazioni internazionali, perché lo sviluppo - abbiamo detto prima - richiede la creazione di poli di ricerca integrata che siano in grado di attirare ricercatori di alta professionalità a lavorare con atenei e aziende inserite nel flusso economico mondiale.

Il contesto per lo sviluppo prevede un'attenta valutazione dei mezzi e dei modelli di mobilità, sapendo che non esiste solo uno che sostituisca gli altri. Per ragioni geografiche, noi siamo una naturale piattaforma logistica, un territorio a forte mobilità per ragioni di studio, di lavoro, di cultura, di tempo libero, che può essere nodo e transito di interscambio dell'Italia e per l'Italia. L'obiettivo che ci siamo dati, dunque, è di essere tra le regioni in testa in Europa, che richiede una vera e propria programmazione integrata (un altro impegno per i prossimi sei anni, per le regole dell'Unione europea) dei 2,5 miliardi di fondi strutturali. Ricordo che la Regione Emilia-Romagna, negli anni precedenti, ha speso il 100 per cento delle risorse a cui era stata capace di attingere, in un Paese in cui ci sono regioni che sprecano miliardi di euro, rispetto ai quali mai mi vanto perché "noi sì e loro no", perché se in questo Paese finalmente tutti avessero programmazione e buona spesa dei fondi europei, avremmo un Paese che, dal Nord al Sud, sarebbe capace di modernizzarsi più velocemente.

Dicevo dei fondi strutturali, 2,5 miliardi di euro, di cui la metà per la prima volta addirittura sui fondi FESR dello sviluppo rurale, intesi come fonte di investimento capace di incidere sulla struttura dell'economia, sulla produttività, sulla competitività, sul capitale umano e sociale. Dovremo essere molto bravi, dovremo essere all'altezza di risorse che ci sono e che possono servire a creare sviluppo e posti di lavoro. Allora serve una strategia di sviluppo unitaria, il coordinamento e l’integrazione delle politiche, l'utilizzo di nuovi strumenti di finanza innovativa per gli investimenti pubblici e privati, quali tasselli principali da cui partire per rimuovere quegli ostacoli che la lunga crisi ha posto al nostro sistema economico e sociale. Il vicepresidente della BEI, la Banca europea per gli investimenti, l'altro giorno ci invitava, assieme ad altre tre grandi regioni del Nord, Piemonte, Lombardia e Veneto, a fare un’unità di sistema tra le quattro grandi regioni del Nord, per provare insieme ad attrarre investimenti, e poterne perfino produrre. Ci lavoreremo. E ulteriori risorse europee perché quei 2,5 miliardi sarebbero gran cosa, ma vogliamo possano persino non essere i soli.

Avevamo detto tre progetti chiave: riassetto idrogeologico e paesaggistico del bacino del Po, proponendo a livello europeo un ridisegno dei bacini e dei delta dei grandi fiumi europei, a partire dal Po, Reno e Danubio; progetto sull'economia legata al mare, quella delle acque e delle coste, per quanto riguarda, dicevo prima, nella Macroregione, l’area Adriatico-Ionica, ricordando che proprio in Emilia-Romagna si trovano i principali centri di ricerca sul mare e che disponiamo della più grossa concentrazione di imprese offshore operante in Europa; terzo: fare di Bologna un grande hub europeo della ricerca, in cui le università, a proposito di policentrismo, collaborino sempre di più tra di loro.

Questo cambiamento porta a concepire una nuova generazione di politiche pubbliche fondata su concentrazioni di obiettivi e risorse, visione territoriale unitaria dello sviluppo, forme innovative di partenariato e valutazione dell'efficacia. Questa nuova generazione di politica è un banco di prova, il più difficile, ma il più urgente, si chiama "patto per il lavoro".

Lavoro, lavoro, lavoro, la nostra ossessione, abbiamo detto. E come promesso, nelle prossime settimane, chiameremo le parti sociali e le università, perché qui siamo abituati a fare così, e faremo così, anche se poi una volta fatto così dovremo speditamente decidere, per iniziare a costruire la cornice nella quale, in pochi mesi, entro l'estate, scrivere con chi ci sta in via definitiva il patto per il lavoro. I giovani, le loro aspettative, le loro competenze, tutte le persone che in questi sette anni di crisi hanno visto mettere in discussione quanto costruito nella propria vita, le imprese che hanno continuato ad investire sul territorio e che devono tornare ad essere motore di crescita e dinamismo sociale ed economico della nostra regione. Con quest’obiettivo, con determinazione, assumiamo come priorità dell'azione di governo il contrasto alla disoccupazione. Per questo intendiamo realizzare una politica di sviluppo capace di investire sui settori oggi in grado di generare un’occupazione qualificata, perché è inutile pensare che si tornerà, per ogni filiera produttiva, a tempi di stagioni fa. Dunque avere le idee molto chiare; e dunque investire su quei settori - dicevo - in grado di poter creare nuovo lavoro, e magari anche nuovo lavoro qualificato.

Favorire il "Rinascimento" - dicevamo - della nostra vocazione manifatturiera, attrarre nuovi investimenti produttivi, incentivare l'industria creativa e la produzione culturale, preservare ed innovare l'artigianalità insita nelle eccellenze del made in Italy, tra le quali vi è la moda, ma vi sono anche e soprattutto i prodotti agroalimentari. La nostra è la regione che ha più prodotti IGP e DOP in tutt’Europa, e che, mentre si avvicina l'Expo, potrà giocare una grande e straordinaria occasione di promozione dei propri prodotti e delle proprie eccellenze. Promuovere, dunque, la nascita di nuove imprese.

C'è la crisi, è vero, e ci sono anche imprese che stanno rischiando di chiudere, ma dopo tanto tempo, l'altro giorno, ad esempio, vicino alla mia terra, nel Modenese, assieme a Palma Costi, abbiamo visitato imprese che stanno tornando ad assumere, qualcuna addirittura ci ha detto cinquanta posti di lavoro alla volta. Insomma, qualche timido segnale si registra, come il rapporto di Unioncamere poche settimane fa ci ha attestato: recessione nel Paese - 0.3, + 0.4 per questa regione. Certo, non ci facciamo facili illusioni, quel traino e quel più, piccola locomotiva d'Italia, oggi piccola, speriamo che in futuro possa volare e correre, perché abbiamo un export che, anno su anno, è del 4,2 per cento, addirittura a livelli superiori rispetto ad alcune regioni tedesche, perché nel mondo il made in Italy è ricercato.

La globalizzazione ha fatto, purtroppo, tanti nuovi poveri, ma ha fatto, in un mondo un po’ disuguale, anche tanta gente che sta meglio di prima, che cerca di investire o cerca di consumare prodotti italiani. In quella filiera l'Emilia-Romagna si colloca come una delle regioni di eccellenza, in tutta una vasta gamma, a partire - lo dimenticavo - da quei prodotti manifatturieri che, dalla meccanica alla meccatronica, alla motoristica, eccetera, si collocano come centrali. Per non parlare di tutto ciò che sta alla voce hi-tech, a partire dalle nuove scienze o dal biomedicale, ché laddove ha tirato il terremoto c’è uno dei distretti più importanti, se non il più importante, del mondo.

La nostra ossessione, dunque, è il sostegno alle imprese che vogliono essere protagoniste nel mercato globale. È un dato acquisito per sempre quella vocazione all'export dell'Emilia-Romagna di cui dicevo? Forse sì, chi lo fa vola. Ma noi abbiamo obiettivi ambiziosi, vorremmo che entro il 2020 il peso del prodotto esportato sul prodotto totale aumentasse almeno del 10, 15, 20 per cento, e le imprese esportatrici salire molto più delle attuali ventiseimila. Pensate: quel traino dell’economia è dato da ventiseimila imprese. Dobbiamo spingere, aiutare, incentivare, lo deve fare il Governo prima di tutto, ma anche noi, a convincere qualcuno, che magari ha paura o pensa di non farcela, ad aggregarsi, internazionalizzarsi, perché chi lo sta facendo sta dimostrando che può stare a pieno titolo su quei mercati. Certo, serve un rapporto sempre più robusto con le università; serve che noi si sia in grado di attrarre investimenti europei, che anche quelli sulla ricerca e l’innovazione possono essere spesi bene e spesi tutti. Per accrescere l'export, è necessario puntare ad allargare i mercati di riferimento per le imprese e accrescere l’attrattività territoriale, maggiore capillarità e radicamento nei mercati di sbocco, aumento delle imprese esportatrici, maggiore capacità di competere sui fattori territoriali, per assicurare respiro internazionale al sistema produttivo, ma abbiamo a disposizione una legge fatta nel mandato precedente, è una buona legge, che va resa ancora più operativa.

Avete visto che qualcuno ha iniziato ad investire qui, la Philip Morris, un caso clamoroso. Ci auguriamo di dare qualche buona notizia a breve, ce lo auguriamo, non sappiamo se succederà, ma sentiamo che si sta tornando a guardare a questa regione, per provare ad investire davvero, ed anche sulla qualità, non solo sulla quantità.

La nostra stessa partecipazione all'Expo 2015 dovrà essere guardata come il momento di avvio di una nuova fase nelle politiche di internazionalizzazione. Abbiamo obiettivi ambiziosi, ovviamente, in primis nel settore agricolo e agroindustriale, come dicevo, che è storicamente un segno distintivo di questa regione, che ha sofferto pesantemente la crisi, un segno distintivo della sua economia, ma vorrei dire anche della sua anima, perché il cibo è spesso anche arte dell'accoglienza, è momento di condivisione con gli altri. Ce l'hanno detto, quando con Simona Caselli siamo stati alla bella manifestazione Chef to Chef, i cinquanta chef stellati di questa regione che, assieme a noi, assieme alla regione, ad altri partner, ad altre imprese, produrranno - guardo l'assessore al turismo Corsini - quello che sarà - dicevo prima - un grande evento come l'Expo, a pochi chilometri da qui, dove verranno più di 10 milioni di persone, che potrà essere importante perché collocherà i nostri prodotti, laddove il titolo è "cibo e sostenibilità", e laddove ad esempio mercoledì parteciperemo assieme ad altri assessori (promosso da noi) al World Food Forum a Bruxelles, perché c’è l'Expo, ma ci sarà anche il post Expo.

A proposito di Expo, voglio garantire all'Assemblea legislativa che vorrei portare qui, prima che l'Expo cominci, una relazione su quello che abbiamo trovato, si era già organizzato, e qualcosa che magari in pochi mesi possiamo ulteriormente implementare, perché è una sfida troppo importante per non essere colta. E non è colta solo nel portarvi le nostre imprese e i prodotti, ma anche nel fare in modo che questa regione, a proposito di turismo, possa essere resa attrattiva e conosciuta da chi verrà verso Milano, che l’altro giorno il New York Times, mi pare, citava come città simbolo dell’anno 2015.

Dicevamo anche anima, perché il cibo è arte dell'accoglienza e momento di condivisione con gli altri. Banalmente si dice che noi siamo ciò che mangiamo, io aggiungo che noi siamo ciò che mangiamo in compagnia degli altri, della famiglia, degli amici, degli ospiti. I nostri prodotti sono noti nel mondo, ma fin troppo imitati e copiati, con gravissimo danno per i nostri agricoltori. In tal senso, serve una legislazione più pesante e pressante. Metà dei fondi europei - lo ribadisco - li dovremo saper spendere bene, perché sono orientati verso quella filiera dell'agroalimentare, l'agroindustria e l'agricoltura, che abbiamo detto - Simona Caselli l’altro giorno era a Bruxelles proprio per questo - devono essere spesi bene, per una rinascita di tale settore.

Abbiamo obiettivi ambiziosi anche - dicevo - nel settore turistico, e non potrebbe essere altrimenti, perché possediamo il distretto turistico più grande d'Europa. È il settore economico primo nel mondo. Alla fine di questo mandato, vogliamo che il turismo rappresenti almeno il 10 per cento del Pil dell'Emilia-Romagna, io dico perfino qualcosa in più. Oggi, sia chiaro, è all'8,6. Serve, dunque, nuova progettazione e ridefinizione dell'organizzazione turistica regionale. Dopo 15 anni di attività continuativa, bisogna reimpostare il sistema organizzativo perché la rapidità dei cambiamenti, anche turistici, ci obbliga ad un cambio di passo essenziale. Dobbiamo tornare ad essere leader anche nel pensiero, perché le sfide del domani si vincono solamente ragionando ed avendo visione oggi, quindi avviare un nuovo modello di rapporto con il territorio, perché non sono solo le imprese turistiche a dover ragionare in tal senso, ma tutto ciò che rappresenta le nostre eccellenze ed i nostri valori territoriali, dove entrare in un ambito turistico e di complessiva attrattività. Quest'anno vanno colte, quindi, tutte le potenzialità in chiave turistica offerte dall'Expo di Milano. Occorre avviare immediatamente un nuovo modello di gestione turistica territoriale, che non si limiti ad ambiti di solo prodotto - mare, terme, Appennino e verde, città d'arte -, ma che si ampli sulle destinazioni, integrando al meglio destinazioni con prodotti, turismo con territorio. Occorre un riassetto organizzativo, un riassetto che deve essere coraggioso per un cambiamento moderno e reale, andando a rivisitare anche la famosa - ha dato tanti successi - legge n. 7.

È necessario affrontare il tema della mobilità in un'ottica di sviluppo turistico, sistema aeroportuale, ferroviario, viabilità su gomma ed intermodalità, almeno nei punti cardine dei flussi turistici. Non può esistere alcuna forma di sviluppo turistico, se non si favoriscono oggi, nel mondo, ed anche qui, rapidi e comodi collegamenti. Pertanto, la regione dovrà essere in grado di assumere un ruolo maggiore all'interno delle politiche turistiche nazionali, come pure sarà necessario sfruttare al massimo le opportunità della Comunità europea.

Sviluppo, crescita, turismo richiamano - ho detto - anche infrastrutture, dunque investimenti, lavoro, possibilità di crescita e di modernizzazione dei nostri sistemi competitivi. Per ciò che riguarda i trasporti e le reti infrastrutturali per la mobilità nella nostra Regione, molto lavoro di pianificazione (istruttoria amministrativa, progettazione tecnica) è stato fatto in questi anni per realizzare interventi e opere pubbliche di interesse strategico per i territori. Ogni intervento, comunque, per la necessaria copertura finanziaria, per le valutazioni progettuali e tecniche, per la discussione che genera sui territori, e per l'eccessivo carico burocratico in capo alle procedure statali, regionali e comunali, richiede diversi anni e, a volte, persino decenni per la propria realizzazione. Questa situazione rischia di essere insostenibile per noi e per il Paese, perché rischia di indebolire la capacità di competere del nostro territorio regionale, chiamato non solo a risolvere problemi storici evidenti di mobilità di persone e merci, rappresentando uno dei maggiori nodi europei di traffico, ma addirittura di mancare l'obiettivo principale che questa Amministrazione si è data, ossia lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro, anche attraverso la capacità di attrarre investimenti italiani e stranieri.

La Cispadana risponde anche a questo, un'arteria votata democraticamente in tutti i consigli comunali, provinciali, regionale, e che da troppi anni - da troppi anni! - attende di essere realizzata. La vogliono i territori, gli amministratori, i sistemi competitivi imprenditoriali. Uno dei motivi per cui alcune imprese non se ne sono andate definitivamente è anche perché era stato loro garantito che su questo noi lavoreremo, ed io mi auguro (un altro impegno) che questa legislatura - anzi tra non troppo, anche su questo Donini tutti i giorni è in collegamento con Roma - possa vedere, in particolare sulla Cispadana, quell’arteria che, collegata alla Ferrara-mare, peraltro in sede propria, e fino a Ferrara senza consumo ulteriore di territorio, un'arteria competitiva anche per lo sviluppo turistico che colleghi l'Adriatico al Brennero, dunque fino all'Europa.

Ecco, vogliamo che questa legislatura si caratterizzi come quella del fare. Impiegheremo ogni nostra energia per sbloccare quegli investimenti che da troppo tempo giacciono in qualche conferenza di servizi o in altre procedure amministrative, nelle quali non di rado, anziché risolvere i problemi, ci si rimpalla responsabilità e carico burocratico a vicenda. Occorre, poi, al più presto sciogliere i nodi ancora aperti sul fronte della mobilità attraverso il confronto serrato con i territori, contemperando da un lato le legittime e opportune richieste di modifiche progettuali, mitigazioni ambientali, perequazioni territoriali delle amministrazioni locali, senza comunque perdere di vista dall'altro, se vi esista, nel caso, l’interesse generale per l’intero territorio, che deve sempre più caratterizzarsi - abbiamo detto - quale collegamento naturale e strategico fra i principali corridoi infrastrutturali nazionali ed europei. E siccome abbiamo detto "consumo a saldo zero di suolo", capirete che laddove si costruisce o si deve usare un po' di territorio, bisogna fare in modo che lo si elimini laddove si era immaginato di programmare o di costruire. Questa sarà la bussola che ci muoverà nei prossimi anni.

Serve, dunque, un sistema di competitività infrastrutturale perché la nostra regione sia competitiva ed attrattiva: aeroporti integrati e polifunzionali, così come il sistema che dalle infrastrutture fa capo alle fiere. Per quanto mi riguarda, e per quanto ci riguarda, ci auguriamo che, da qui alla fine della legislatura, si possa arrivare ad un'unica società di gestione dei sistemi fieristici, laddove abbiamo bisogno che, per non perdere nella globalizzazione in competitività con altri territori, le fiere collaborino e non competano. A riprova di questo, la sottoscrizione tra i sindaci di Cesena e Rimini, e le rispettive società fieristiche, per lo spostamento da Cesena a Rimini del Macfrut a pochi chilometri di distanza, in padiglioni più grandi, con l'arrivo dell'alta velocità, se ho letto bene la notizia, tra pochi mesi finalmente dovrebbe riaprire l'aeroporto. Insomma, cercare tra territori di evitare che, nel litigio e nella competizione, a pochi chilometri di distanza, non succeda che arrivi qualcuno e ci porti via quelli che sono veri e propri eventi di attrazione del nostro territorio, perfino di livello mondiale o europeo.

Così come, a proposito di infrastrutture, dobbiamo lavorare per irrobustire la cura del ferro. Abbiamo detto di tutto quello che ha a che fare con il sistema ferroviario regionale; abbiamo in mente due progetti che non erano tra le priorità, e prendo l'impegno a provarci. Uno è il raddoppio della Pontremolese, nell'asse che da Parma va verso il Tirreno, rispetto al quale provare a vedere se potessimo avere accesso a qualche fondo europeo, siccome la prosecuzione sarebbe quella che va diretta al Brennero, per merci e per persone, in quel caso verso il Tirreno. Per quanto riguarda l'altro, mi chiedo - e vi chiedo - se non sia il caso di pensare per tutta la costa adriatica ad un sistema intermodale di trasporto collettivo, che colleghi da Rimini, oggi c’è il TRC, c’è la ferrovia fino a Ravenna, ma poi c'è l'arrivo a Ferrara. Sarebbe utile - la chiamo così - una metropolitana intermodale di superficie, che possa spostare tante persone affinché non usino il mezzo privato? Io credo che uno studio di questo tipo dovremmo provare a metterci in condizione di farlo.

D'altra parte, la portualità, abbiamo un porto, che non chiamo di Ravenna, ma dell'Emilia-Romagna, uno dei porti che è cresciuto di più in questi anni, e che vorremmo convincere il Governo che è decisivo, necessario, strategico, portare a sbancamento 3 metri, per portare da 10,5 a 13,5 i metri che servono per fare entrare navi più grandi, che vorrebbe dire perfino quasi il raddoppio, se non ho capito male, dello stoccaggio di merci e container.

Vogliamo dare basi solide, a proposito di lavoro, alla partecipazione delle donne al mondo del lavoro, e vogliamo che sia un protagonismo vero, aperto e qualificato. Dobbiamo fermare la deriva negativa del nostro Paese, nel quale non solo i giovani non trovano lavoro, ma smettono anche di cercarlo. Abbiamo dunque un impegno ravvicinato: assicurare al maggior numero possibile di giovani che si sono iscritti al programma Garanzia Giovani un colloquio; allo stesso tempo abbiamo aumentato le risorse per il servizio civile, secondo le indicazioni che dal Governo stesso arrivavano.

La qualità della vita, l'alto numero di donne che possono lavorare, la forte coesione sociale che distingue questa Regione si fondano su due pilastri: la sanità e il welfare. Nella sanità, siamo ormai una mosca bianca, capaci di far quadrare i conti (in questi anni di tagli) con i cambiamenti sociali e la trasformazione dei servizi, e così dovremo fare anche nei prossimi anni. Abbiamo obiettivi chiari perché anche in futuro la sanità sia per tutti e continui ad essere una leva di sviluppo, anche per le forti ricadute in ricerca ed innovazione organizzativa. Da tale punto di vista, ringrazio tutti i direttori generali che, rimettendo il mandato, ci permettono di poter rinominare, partendo tutti dalla stessa linea di partenza, cioè dalle 15 AUSL ed IRCCS. Un lavoro che credo non fosse mai stato fatto dal punto di vista temporale e tempistico. Si apre una nuova stagione anche lì, e dunque ripartiamo daccapo.

Ecco alcuni punti: riduzione drastica - dicevamo - dei tempi di attesa per le prestazioni diagnostiche e specialistiche, ripensando anche il ruolo dei medici di base e il rapporto tra loro e gli specialisti, oltreché il rapporto tra professione pubblica e libera professione; percorsi definiti di cura e diagnosi per i pazienti affetti da malattie croniche, puntando sulla responsabilità unitaria dello specialista e sull'attivazione della necessaria multiprofessionalità; forte impegno nel miglioramento dell'accessibilità ai servizi per ogni generazione; servizi più semplici per le persone disabili e per chi ha malattie croniche, in modo da attivare cure e prestazioni in maniera semplice e senza complicazioni burocratiche; case della salute, non come titolo, ma come luogo della medicina più vicino al luogo in cui il cittadino vive e dell'integrazione socio-sanitaria, in cui si organizza una rapida, sburocratizzata ed efficace gestione delle dimissioni protette; riconoscimento e valorizzazione delle strutture di eccellenza; cliniche della ricerca, che devono essere l'immagine della nostra sanità e della sua attrattività anche oltre i confini regionali e nazionali; accelerare però anche il riordino della rete ospedaliera, riprogettando l'organizzazione degli ospedali distrettuali e le loro funzioni di base, sviluppare l'organizzazione dell'ospedale per intensità di cura, investendo su tutte le professioni sanitarie, così come una maggiore integrazione tra gli ospedali degli stessi territori; consolidare e sviluppare il funzionamento delle reti di eccellenza del servizio sanitario regionale. Infine, riduzione dei costi del sistema sanitario regionale, realizzando, oltre alla centralizzazione degli acquisti, anche l'organizzazione dei servizi amministrativi e tecnici sua area vasta regionale. Le risorse risparmiate dovranno essere investiti nella cura.

Dire welfare in Italia è ormai sinonimo anche di Emilia-Romagna, non solo ma anche, per ciò che fanno i comuni innanzitutto, e per le risorse che la Regione ha messo in campo in questi anni, anche quando a livello nazionale la crisi globale da cui ancora non siamo usciti aveva falcidiato e azzerato le risorse, ricordo quelle del fondo per la non autosufficienza, che qui vede quasi mezzo miliardo di euro investito. Ma anche da noi oggi molte persone che non avrebbero mai pensato di chiedere l’aiuto pubblico sono in difficoltà, e per questo dobbiamo impegnarci ad individuare soluzioni innovative, senza pretendere o illuderci che torneranno i tempi delle risorse illimitate. Invece di guardare indietro con nostalgia, proviamo a guardare avanti con coraggio; invece di rimpiangere il passato, proviamo ad affrontare il futuro. Mettere in rete, dunque, risorse e conoscenze delle nostre comunità desiderose, assieme a noi, di dare risposte efficaci ai bisogni che cambiano.

In questi anni, si è completato il processo di accreditamento dei servizi alle riforme delle ASP, realizzando un sistema integrato, composto da attori pubblici e soggetti del privato sociale che operano con standard comuni di qualità dei servizi da rispettare. C'è da rivedere qualcosa? Siamo disponibili a farlo, ma quello è l'impianto da seguire. Per fare ciò di cui abbiamo bisogno, però, dobbiamo avere il coraggio di spezzare definitivamente - dicevo prima - la concezione ideologica che contrappone pubblico e privato, come se fossero due settori antagonisti, come se l'uno rendesse impossibile l'esistenza dell'altro, con quel sottile pregiudizio per cui - dicevo - ciò che è pubblico è buono e giusto, ciò che è privato deve essere di scarsa e cattiva qualità. Non è così, già da molti decenni il sistema territoriale dei servizi è tenuto in piedi da un mix di competenze e soggetti pubblici e privati, sotto l'attenta regia delle istituzioni pubbliche, che magari possono gestire di meno e controllare di più. Sia chiaro che non vogliamo ridurre e mortificare lo spazio del pubblico, ma al contrario ampliarne e differenziarne il ruolo in un contesto aperto e plurale che indirizza, governa e controlla gli esiti. Di conseguenza, si tratta di riconoscere, valorizzare e responsabilizzare la comunità, innanzitutto aggregando il bisogno e sviluppando soluzioni plurime ed efficienti per soddisfarlo.

Abbiamo dunque la necessità di passare da un welfare di attesa ad un welfare di iniziativa, da un welfare assistenziale ad un welfare dinamico e proattivo, un sistema di servizi che concettualmente cambia se là fuori ci chiedono di cambiare. Dimostreremo che il welfare può non essere la palla al piede dello Stato, un sistema che risucchia risorse, incentivando comportamenti passivi e indolenti presso i cittadini che si abituano a ricevere dallo Stato, invece che dare e darsi da fare, una specie di trappola della dipendenza da cui non si esce più. No, il nostro vuole essere un welfare attivo, mirato e fortemente controllato. Non un euro deve essere speso se serve solo a mantenere strutture, senza che questo si traduca in servizi efficienti per i cittadini, magari per un voto in più. Non un euro deve essere speso se serve solo ad alimentare circuiti di assistenza poco trasparenti e poco controllati.

Cari consiglieri, nei prossimi cinque anni cercheremo di corrispondere ai bisogni di questa regione, e ci auguriamo di essere all'altezza. Si apre una nuova legislatura, nella quale - mi auguro - saremo capaci, in primo luogo, e guardo tutti i banchi, a partire dalle opposizioni, di rispettarci tra di noi. Non ne posso più, credo anche voi, ma soprattutto non ne possono più i cittadini, di un teatrino che nella politica delle istituzioni vede quotidianamente e da troppo tempo urla, insulti, denigrazioni reciproche, considerando le parti nemiche, e mai invece come avversarie.

Dico alle opposizioni che troveranno in me e in questa Giunta (ovviamente vale anche per la maggioranza) una predisposizione al confronto, al dialogo, al rispetto. D'altra parte, ho sempre pensato che una buona opposizione, in primo luogo, faccia bene a chi governa. Mi auguro si possa, al di là delle appartenenze, certo tante volte magari scontrarci anche aspramente, sempre nel rispetto della civiltà, ma mi auguro che su scelte che facciano il bene di questo territorio e di questa regione, ma non ho dubbi che sarà così, si possano superare gli steccati ideologici e magari dare una mano per farcela e prendercene un merito tutti insieme.

Io sono un riformista, almeno credo di esserlo, e la parola cambiamento per me è indispensabile, ma non è sufficiente. Il cambiamento per me è buono se rende il mondo un po' più giusto, se fa fare un passo avanti a chi è più indietro, a chi è più povero o sta peggio. Da emiliano-romagnolo so che il mondo lo cambi se riesci a cambiarlo così, facendolo più giusto, perché se lo fai un po’ più giusto lo rendi migliore anche per chi sta già meglio.

Spesso negli anni passati, mi sono domandato in quale posto avrei voluto vivere e in quale posto avrei voluto far vivere i miei figli. Credo che voi abbiate fatto lo stesso e facciate lo stesso. Sento, sentiamo, sentite angoscia perché molti oggi non ci chiedono più quale sarà il loro futuro, ma semplicemente se un futuro lo avranno. Io vorrei rispondessimo che il futuro non si prevede, ma lo si inventa. Avere un lavoro è essenziale per tirare avanti e per esprimere la propria personalità; vivere nella legalità è essenziale per sapere che si può uscire di casa la mattina e rientrare la sera, o se si rispettano le regole si è una persona per bene perché si fa il proprio dovere. Ma solo la bellezza e la capacità di farci credere che ci sarà un futuro, poter vivere in città belle, oltreché sicure e operose, è la condizione per credere che esista una promessa di felicità. Io non voglio rassegnarmi all'idea che le mie figlie, come i figli e le figlie di tutti, debbano stare peggio di me, come ci dicono e raccontano ogni giorno, che il pendolo della storia sia per forza girato, e dopo la mia generazione debba per forza arrivare solo e soltanto declino.

Noi vogliamo cambiare ed innovare nella giusta direzione, proprio perché crediamo che consegnare una società migliore ai nostri figli sia la cosa più importante, ed è il senso della nostra esistenza. Nutro la speranza che tra qualche anno, ripensando a questo tempo, alle difficoltà e agli scoramenti, alle sfide e alle cose che avremo fatto, potremo dire insieme: "avremo certamente commesso anche degli errori, ma non ci siamo mai tirati indietro". Tra un anno chiederò di tornare in quest’Aula per presentare a voi e ai cittadini dell'Emilia-Romagna i risultati del nostro primo anno di lavoro, affinché ci controlliate continuamente.

Contiamo, ci auguriamo, di poter raggiungere la maggior parte degli obiettivi che abbiamo indicato nel vasto programma che vi abbiamo consegnato. Alla fine del 2015 vorrei poter affermare, intanto, però, che la macchina del cambiamento e dell'innovazione è in moto, che viaggia a velocità costante, senza strappi al motore e avendo anche superato le curve più dure. Alla fine del primo anno, vorrei che potessimo dire che il motore del cambiamento canta a ritmo di futuro, soprattutto perché avremo creato qualche posto di lavoro in più, ed anche l'ultimo della fila sa che potrà sempre tagliare il traguardo. Grazie.

 

(Applausi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, presidente Bonaccini.

Colleghi, comunico che la discussione generale proseguirà nel pomeriggio. Comunico altresì che sono state depositate due risoluzioni che verranno prese in esame all'interno della stessa discussione generale.

Infine, vi propongo di riprendere i lavori, anziché alle 14.30, alle 14.45, in modo da iniziare direttamente alle 15.00. Arrivederci a dopo.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,31

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Votazioni per appello nominale

 

OGGETTO 58

Delibera: «Elezioni dei Presidenti delle Commissioni dell’Assemblea legislativa (art. 38 comma 10 dello Statuto e art. 8 commi 2 e 3 del Regolamento interno, art. 41 dello Statuto e art. 3, comma 2 della L.R. n. 8 del 15 luglio 2011).» (4)

(Discussione ed elezione a presidenti delle commissioni dei consiglieri Pompignoli, Serri, Rontini, Zoffoli, Paruolo e Mori)

 

A) Presidente commissione I "Bilancio, Affari generali ed istituzionali": Massimiliano POMPIGNOLI

B) Presidente commissione II "Politiche economiche": Luciana SERRI

C) Presidente commissione III "Territorio, Ambiente, Mobilità": Manuela RONTINI

D) Presidente commissione IV "Politiche per la salute e Politiche sociali": Paolo ZOFFOLI

E) Presidente commissione V "Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport": Giuseppe PARUOLO

F) Presidente "Commissione per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini": Roberta MORI

 

 

A) per la commissione I "Bilancio, Affari generali ed istituzionali"

 

Presenti: 50

 

Voti a favore del consigliere Massimiliano POMPIGNOLI: 41

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Voti a favore di Andrea BERTANI: 6

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Astenuti: 3

Massimiliano POMPIGNOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

 

B) per la commissione II "Politiche economiche"

 

Presenti: 50

 

Voti a favore della consigliera Luciana SERRI: 44

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

 

C) per la commissione III "Territorio, Ambiente, Mobilità"

 

Presenti: 50

 

Voti a favore della consigliera Manuela RONTINI: 44

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Manuela RONTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

 

D) per la commissione IV "Politiche per la salute e Politiche sociali"

 

Presenti: 50

 

Voti a favore del consigliere Paolo ZOFFOLI: 44

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Astenuti: 6

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Paolo ZOFFOLI.

 

 

E) per la commissione V "Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport"

 

Presenti: 50

 

Voti a favore del consigliere Giuseppe PARUOLO: 44

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

 

F) per la "Commissione per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini"

 

Presenti: 50

 

Voti a favore della consigliera Roberta MORI: 44

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Voti a favore della consigliera Raffaella SENSOLI: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Astenuti: 1

Roberta MORI.

 

 

Emendamento

 

OGGETTO 53

Delibera: «Istituzione delle Commissioni dell’Assemblea legislativa per la X legislatura ai sensi dell’art. 38 dello Statuto e dell’articolo 7 del Regolamento interno. (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 14 gennaio 2015, n. 2)» (3)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Foti:

«Alla Commissione V aggiungere "CORECOM". Conseguentemente alla Commissione VI (Parità) togliere "CORECOM"».

(Respinto)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68 comma 1 lettera d):

 

L’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa con delibera n. 1 del 14 gennaio 2015 ha preso atto della costituzione dei Gruppi assembleari della X Legislatura e della relativa consistenza numerica.

I gruppi assembleari risultano pertanto così composti e denominati:

 

Gruppo PD – Partito democratico

n° consiglieri: 30

Bagnari Mirco

Bessi Gianni

Bonaccini Stefano

Boschini Giuseppe

Caliandro Stefano

Calvano Paolo

Cardinali Alessandro

Costi Palma

Gazzolo Paola

Iotti Massimo

Lori Barbara

Marchetti Francesca

Molinari Gian Luigi

Montalti Lia

Mori Roberta

Mumolo Antonio

Paruolo Giuseppe

Poli Roberto

Prodi Silvia

Pruccoli Giorgio

Ravaioli Valentina

Rontini Manuela

Rossi Andrea

Rossi Nadia

Sabattini Luca

Saliera Simonetta

Serri Luciana

Soncini Ottavia

Zappaterra Marcella

Zoffoli Paolo

 


 

Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

n° consiglieri: 9

Bargi Stefano

Delmonte Gabriele

Fabbri Alan

Liverani Andrea

Marchetti Daniele

Pettazzoni Marco

Pompignoli Massimiliano

Rainieri Fabio

Rancan Matteo

 

Gruppo Movimento 5 Stelle

n° consiglieri: 5

Bertani Andrea

Gibertoni Giulia

Piccinini Silvia

Sassi Gian Luca

Sensoli Raffaella

 

Gruppo Forza Italia

n° consiglieri: 2

Aimi Enrico

Bignami Galeazzo

 

Gruppo Sinistra Ecologia Libertà

n° consiglieri: 2

Torri Yuri

Taruffi Igor

 

Gruppo Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale

n° consiglieri: 1

Foti Tommaso

 

Gruppo L’Altra Emilia-Romagna

n° consiglieri: 1

Alleva Piergiovanni

 

I Presidenti dei Gruppi assembleari sono i seguenti consiglieri:

 

 

Denominazione Gruppi assembleari

 

Presidenti di Gruppo

 

Vicepresidenti di Gruppo

 

Consistenza numerica

PD - Partito Democratico

Paolo Calvano

-------

30

Lega Nord Emilia e Romagna

Alan Fabbri

Gabriele Delmonte

9

Movimento 5 Stelle

Giulia Gibertoni

-------

5

Forza Italia

Galeazzo Bignami

-------

2

Sinistra Ecologia Libertà

Igor Taruffi

--------

2

Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale

Tommaso Foti

-------

1

L’altra Emilia Romagna

Piergiovanni Alleva

-------

1

 

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

12 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche all'articolo 25 della Legge Regionale 13 dicembre 2013, n. 24". (29 12 14) A firma del Consigliere: Foti

13 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla Legge Regionale 23 novembre 1988, n. 47, recante: "Norme per le minoranze nomadi in Emilia-Romagna", come modificata dalla L.R. 6 settembre 1993 n. 34, L.R. 22 agosto 1994 n. 37 e dalla L.R. 12 marzo 2003 n. 2". (29 12 14) A firma del Consigliere: Foti

14 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme in materia di esposizione del Crocifisso negli edifici e nei locali degli immobili utilizzati dalla Regione e da enti da essa dipendenti o ad essa funzionali". (29 12 14) A firma del Consigliere: Foti

15 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme per la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari della Regione Emilia-Romagna". (29 12 14) A firma del Consigliere: Foti

16 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Istituzione della Guida dei ristoranti tipici dell'Emilia-Romagna". (29 12 14) A firma del Consigliere: Foti

17 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Misure finanziarie a sostegno dei giovani professionisti". (29 12 14) A firma del Consigliere: Foti

36 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modificazioni alla Legge Regionale 6 luglio 2012, n. 7. Nuove norme in materia di enti di bonifica. Delega di funzioni amministrative". (14 01 15) A firma del Consigliere: Foti

63 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme per l'eliminazione dei privilegi e l'abolizione definitiva dei vitalizi, legati alla carica di consigliere regionale dell'Emilia-Romagna". (16 01 15) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sassi, Sensoli, Bertani, Piccinini

 

È stato presentato il seguente progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell’art. 121 della Costituzione:

 

18 - Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121, comma 2, della Costituzione, recante: "Costituzione di una Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla violenza politica negli anni 1944-1948". (29 12 14) A firma del Consigliere: Foti

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Risoluzioni

 

9 - Risoluzione circa le azioni da attuare a favore del collegamento ferroviario Piacenza-Milano-Piacenza al fine di risolvere le problematiche esistenti, con particolare riferimento anche all'apertura dell'Expo 2015. (29 12 14) A firma del Consigliere: Foti

10 - Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere un incontro con il Ministro della Difesa e con il Capo di Stato Maggiore al fine di esprimere contrarietà alla ipotizzata chiusura del 50° stormo operante presso l'Aeroporto Militare di San Damiano (PC). (29 12 14) A firma del Consigliere: Foti

11 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare norme che prevedano l'effettuazione di aste per l'aggiudicazione delle concessioni demaniali e l'aumento dei relativi canoni. (29 12 14) A firma del Consigliere: Foti

19 - Risoluzione per impegnare l'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea Legislativa a valutare la possibilità di operare un congelamento totale o parziale delle indennità di fine mandato ai consiglieri regionali della scorsa legislatura non rieletti, a mostrare il massimo spirito di collaborazione nei confronti della Magistratura ed a predisporre un progetto di legge che annulli le indennità di fine mandato dei consiglieri regionali. (29 12 14) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Piccinini, Sassi, Sensoli

21 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad impugnare avanti la Corte Costituzionale, per incostituzionalità ed eventuali altri motivi, la legge di conversione del D.L. 133/2014, c.d. "Sblocca Italia", con particolare riferimento all'art. n. 38 riguardante misure relative alle risorse energetiche ed alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. (29 12 14). A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani

24 - Risoluzione per impegnare la Giunta ed il Commissario alla ricostruzione a sollecitare il Governo affinché promulghi il decreto riguardante le esenzioni fiscali a favore delle aree terremotate, a istituire una Commissione che verifichi e snellisca le pratiche relative alla ricostruzione, facendosi inoltre carico delle spese per utenze elettriche sostenute dalle famiglie che ancora vivono nei moduli abitativi provvisori (07 01 15). A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi, Pettazzoni

27 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad effettuare, di concerto con gli Enti locali e gli Organi di Polizia, una ricognizione dei luoghi di culto o aggregazione riconducibili alla religione islamica, sospendere ogni tipo di sostegno economico e patrocinio alle relative organizzazioni e associazioni, subordinando le autorizzazioni di natura urbanistica riguardanti tali soggetti al rispetto ed alla tutela dei principi di libertà di espressione e di pensiero. (08 01 15) A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

28 - Risoluzione per impegnare la Giunta, in merito all'esclusione in ambito regionale dell'utilizzazione dell'energia nucleare, a perseguire le linee di indirizzo conseguentemente approvate verificandone anche l'attuazione ed evitando inoltre l'uso del territorio regionale quale deposito di ogni tipo di scorie nucleari. (08 01 15) A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

29 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sospendere, procedendo comunque alla sua abrogazione, tutte le attività della Consulta degli Emiliano Romagnoli nel mondo, destinando le relative risorse alla ricostruzione post terremoto, al contrasto del dissesto idrogeologico ed a risarcimenti dei soggetti colpiti da alluvioni. (09 01 15) A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

32 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, specie in ambito legislativo, volte all'esenzione dalla tassa automobilistica regionale degli autoveicoli e dei motoveicoli di anzianità tra i venti ed i trent'anni di interesse storico o collezionistico. (12 01 15) A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

44 - Risoluzione circa le problematiche conseguenti all'introduzione, nel Codice penale, della archiviazione dei "reati minori" e della connessa discrezionalità interpretativa attribuita all'Autorità giudiziaria, specialmente nei casi di stalking, e per auspicare una riforma che risolva le questioni riguardanti la certezza della pena. (15 01 15) A firma del Consigliere: Bignami

52 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso i soggetti che erogano servizi ferroviari al fine di disporre la gratuità del servizio bici-treno e formule di abbonamento per il trasporto delle biciclette, intervenendo inoltre in sede di Conferenza Stato-Regioni al fine di unificare i vari regolamenti regionali. (15 01 15) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sassi

55 - Risoluzione per impegnare la Giunta a elaborare un progetto di legge al fine di prevedere controlli, nelle moschee e nei centri culturali islamici, volti ad evitare attività incitanti all'odio religioso, culturale, politico e la propaganda politica estremista, a consentire alla cittadinanza di esprimersi democraticamente circa la costruzione di tali luoghi di culto, chiedendo inoltre una moratoria al Governo circa la costruzione degli stessi. (15 01 15) A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

56 - Risoluzione per impegnare la Giunta a disporre una moratoria per bloccare interventi edilizi volti alla realizzazione di edifici a destinazione religiosa non siti in aree a tal fine destinate, a prevedere il rilascio delle relative autorizzazioni nel pieno rispetto delle varie norme regionali e nazionali, sospendendo inoltre, se non rispettate le garanzie previste dalle disposizioni urbanistiche e dai principi costituzionali, la realizzazione di luoghi di culto. (15 01 15)               A firma del Consigliere: Bignami

66 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di garantire l'esenzione dall'IMU a tutti i terreni agricoli situati sopra i 280 metri sul livello del mare, rivedendo inoltre i criteri di esenzione dalla stessa per tutte le aree agricole. (20 01 15) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

70 - Risoluzione circa l'introduzione di margini di variabilità nei limiti di reddito riguardanti l'intervento pubblico nel settore abitativo. (20 01 15) A firma della Consigliera: Sensoli

71 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad istituire un Day Hospital Oncologico nell'Ospedale Dossetti di Bazzano entro il 2015. A firma del Consigliere: Bignami

76 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo affinché vengano modificati i criteri di definizione delle aree svantaggiate e montane per l'esenzione dall'IMU dei terreni agricoli, prorogandone inoltre la scadenza. (21 01 15) A firma del Consigliere: Foti

 

Interrogazioni

 

2 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione di disposizioni approvate dall'Assemblea legislativa in merito alla valorizzazione della "Via Francigena". A firma del Consigliere: Foti

3 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a seguito dell'incidente ferroviario verificatosi in data 17/12/2014 sulla linea ferroviaria Ferrara-Codigoro in località Quartesana. A firma del Consigliere: Foti

4 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da assumere, da parte della Giunta regionale, per celebrare l'anniversario della realizzazione del dipinto denominato "Ecce Homo" di Antonello da Messina, conservato nel Collegio Alberoni di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

5 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere al fine di rispettare gli impegni assunti con l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare con particolare riferimento alla realizzazione della Scuola per l'Europa di Parma. A firma del Consigliere: Foti

6 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure e la realizzazione del nuovo Blocco B del presidio ospedaliero della Valdarda. A firma del Consigliere: Foti

20 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure ed i finanziamenti riguardanti la società Matilde di Canossa. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Piccinini, Sassi, Sensoli

25 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione della multiutility Aimag spa di Modena, con particolare riferimento all'aumento delle relative bollette. A firma del Consigliere: Bargi

26 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi e le procedure riguardanti il ripristino del Ponte di Gramignazzo sul fiume Taro. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

30 - Interrogazione a risposta scritta circa il mancato rilascio, da parte degli occupanti nonostante i provvedimenti di intimazione emessi, di immobili dell'Azienda Casa Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

31 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per incrementare la dotazione in ambito comunale di impianti di videosorveglianza, al fine di tutelare la collettività. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

34 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per potenziare e migliorare il trasporto ferroviario locale, con particolare riferimento alla linea Reggio Emilia - Sassuolo. A firma dei Consiglieri: Sassi, Gibertoni

35 - Interrogazione a risposta scritta circa le carenze nell'organico degli operatori del 118 dell'AUSL di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

37 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le problematiche riguardanti i servizi di emergenza sanitaria nel territorio dell'Alto e Medio Reno. A firma del Consigliere: Bignami

38 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per valorizzare le risorse impiegate relativamente all'Ospedale di Comacchio. A firma del Consigliere: Fabbri

39 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e provvedimenti riguardanti le Cooperative emiliano-romagnole facenti parte della società che ha realizzato il viadotto Scorciavacche, in Sicilia, divenuto inagibile a pochi giorni dall'inaugurazione. A firma del Consigliere: Bignami

40 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure e le risorse riguardanti il mancato recupero dell'edificio sede delle Scuole Pascoli di Cento, danneggiato dal sisma. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri

41 - Interrogazione a risposta scritta circa varianti al POC di Castelfranco Emilia relative all'insediamento di attività di culto riguardanti la religione islamica. A firma del Consigliere: Foti

42 - Interrogazione a risposta scritta circa la reintroduzione, nell'ambito del trasporto pubblico locale, degli abbonamenti annuali e mensili integrati treno/bicicletta. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Liverani, Pompignoli, Rancan, Pettazzoni

43 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare il fenomeno della prostituzione minorile, con particolare riferimento alle funzioni riguardanti il Garante Regionale per l'infanzia e l'adolescenza e la Commissione regionale per la promozione di piena parità tra donne e uomini. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

45 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti i soggetti partecipanti alla gara per l'affidamento del Parco Nord di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

46 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti controlli svolti dalla ASL su di una struttura di custodia e di allevamento di cani sita a Vignola dei Conti di Vergato (BO). A firma del Consigliere: Bignami

47 - Interrogazione a risposta scritta circa l'ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi di Imola, e le relative procedure. A firma del Consigliere: Bignami

48 - Interrogazione a risposta scritta circa i contributi e le procedure relative all'ampliamento del Canile municipale di Marzabotto. A firma del Consigliere: Bignami

49 - Interrogazione a risposta scritta circa il rinnovo degli incarichi e gli emolumenti riguardanti dirigenti regionali. A firma del Consigliere: Bignami

50 - Interrogazione a risposta scritta circa la convenzione riguardante il presidio medico sanitario operante all'interno dell'Aeroporto Marconi di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

51 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da promuovere, specie nei confronti di Trenitalia e Tper, per disporre la gratuità del servizio treno-bici e formule di abbonamento per il trasporto delle stesse, verificando inoltre i vari regolamenti regionali esistenti. A firma del Consigliere: Gibertoni

54 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure, ed i relativi tempi, riguardanti la riduzione del canone, nell'ambito dell'intervento pubblico nel settore abitativo, per gli assegnatari che abbiano subito una riduzione del reddito per difficoltà lavorative. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

59 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure giudiziarie riguardanti il settore sanitario regionale. A firma del Consigliere: Bignami

60 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per favorire la mobilità, con particolare riferimento al trasporto di biciclette sui treni regionali. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Prodi

61 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per arrestare la cementificazione del territorio e pervenire al consumo zero dello stesso, con particolare riferimento a procedure relative al Comune di Castelfranco Emilia (MO). A firma del Consigliere: Gibertoni

62 - Interrogazione a risposta scritta circa la revisione delle procedure di selezione dei vertici delle Aziende sanitarie, dei relativi stipendi e delle connesse valutazioni dei risultati di gestione. A firma del Consigliere: Gibertoni

64 - Interrogazione a risposta scritta circa i lavori di manutenzione e di tutela del centro storico del Comune di Cento (FE), colpito dal sisma, con particolare riferimento al ripristino della relativa pavimentazione. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri

65 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare a seguito dell'alluvione provocata, nel territorio modenese, dal crollo dell'argine di S. Matteo, con particolare riferimento ai conseguenti risarcimenti, alla manutenzione del Secchia, alle esenzioni fiscali ed al contrasto del rischio idrogeologico. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

67 - Interrogazione a risposta scritta circa il recupero delle risorse pubbliche riguardanti automezzi messi in vendita da Tper. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Gibertoni

68 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte all'incremento della criminalità, con particolare riferimento alla situazione esistente nel territorio modenese ed alla formazione di corpi di volontari per la sicurezza. A firma del Consigliere: Bargi

69 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di realizzazione della progettazione dell'Ospedale F.lli Borselli di Bondeno, colpito dal sisma. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

72 - Interrogazione a risposta scritta circa l'istituzione di un Day Hospital oncologico nel distretto sanitario del Comune di Casalecchio di Reno e della Valsamoggia. A firma del Consigliere: Bignami

73 - Interrogazione a risposta scritta circa la tassa di circolazione riguardante i veicoli ultraventennali. A firma del Consigliere: Foti

74 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevenire e contrastare il fenomeno della scomparsa dei minori ed i reati ad essa connessi. A firma del Consigliere: Foti

77 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per promuovere e garantire la raccolta del sangue nella Provincia di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

78 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attivazione del servizio riguardante il Fascicolo Sanitario Elettronico, con particolare riferimento alla situazione relativa all'AUSL di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

79 - Interrogazione a risposta scritta circa l'acquisizione di AIMAG SpA da parte di Hera SpA. A firma della Consigliera: Gibertoni

80 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attivazione di un piano straordinario per l'occupazione nei territori colpiti dal sisma ed altre forme di sostegno alla relativa popolazione, con particolare riferimento alle spese sostenute dalle famiglie ancora ospitate nei moduli abitativi provvisori. A firma della Consigliera: Gibertoni

81 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di finanziamento per il trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alla Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Rancan

82 - Interrogazione a risposta scritta circa la riclassificazione di alcune specie ittiche, anche al fine di contrastare la pesca di frodo. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

83 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione e la manutenzione delle strade provinciali e degli edifici scolastici, con particolare riferimento alla Provincia di Piacenza ed alla prevenzione del rischio idrogeologico. A firma del Consigliere: Foti

84 - Interrogazione a risposta scritta circa il potenziamento ed il completamento dei servizi riguardanti il presidio ospedaliero di Castel San Giovanni.               A firma del Consigliere: Foti

86 - Interrogazione a risposta scritta circa la manutenzione e le problematiche di sicurezza riguardanti il "Canale Vecchio" sito a Fontevivo, in provincia di Parma. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

87 - Interrogazione a risposta scritta circa l'assunzione di personale dirigenziale dal 1/1/2014, ed i relativi emolumenti, presso l'AUSL unica di Romagna. A firma del Consigliere: Pompignoli

88 - Interrogazione a risposta scritta circa la disponibilità della partoanalgesia presso l'Ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

89 - Interrogazione a risposta scritta circa nomine riguardanti l'AUSL di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

90 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione attuale ed il futuro dell'Ospedale del Delta di Lagosanto (FE). A firma del Consigliere: Bignami

92 - Interrogazione a risposta scritta circa l'occupazione abusiva dell'ex clinica Beretta, a Bologna, ed il pagamento delle spese per le relative utenze. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

93 - Interrogazione a risposta scritta circa il coordinamento e l'uniformità delle procedure di campionamento e prelievo, da parte delle AUSL, di prodotti alimentari, con particolare riferimento ai molluschi. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

 

Interpellanze

 

7 - Interpellanza circa le azioni da attuare per modificare la convenzione, stipulata tra le Regioni Emilia-Romagna e Liguria, al fine di consentire il rilascio supplementare di acqua dall'invaso del Brugneto. A firma del Consigliere: Foti

8 - Interpellanza circa le procedure ed i contributi riguardanti la valorizzazione delle località matildiche, con particolare riferimento alla società a tal fine costituita. A firma del Consigliere: Foti

75 - Interpellanza circa il fallimento della Cooperativa Di Vittorio di Fidenza ed i contributi alla stessa erogati dalla Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Foti

85 - Interpellanza circa le azioni da attuare per perseguire l'obiettivo di uniformare gli oneri dei servizi fitosanitari gravanti sugli agricoltori. A firma del Consigliere: Foti

91 - Interpellanza circa le iniziative da intraprendere per garantire, nell'ambito dell'amministrazione regionale, la parità nelle condizioni di accesso al supporto tecnico, legislativo e amministrativo, con particolare riferimento al comportamento del relativo personale ed alla tutela delle minoranze. A firma del Consigliere: Bignami

(Comunicazione n. 1 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2015/0000132 del 23/01/2015)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

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