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8.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 10 MARZO 2015

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 8

Interpellanza circa le procedure ed i contributi riguardanti la valorizzazione delle località matildiche, con particolare riferimento alla società a tal fine costituita. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

CORSINI, assessore

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 275

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per innalzare ad almeno 5.000 abitanti la soglia necessaria per la gestione ottimale del servizio idrico integrato nei Comuni. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BARGI (LN)

GAZZOLO, assessore

BARGI (LN)

 

OGGETTO 301

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la situazione riguardante il Programma di Sviluppo rurale regionale e le connesse azioni da attuare. A firma del Consigliere: Bertani

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (M5S)

CASELLI, assessore

BERTANI (M5S)

 

OGGETTO 302

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo svolgimento del servizio di ginecologia presso l'Ospedale di Porretta Terme. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

VENTURI, assessore

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 303

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'applicazione del principio di precauzione in ambito regionale, anche in relazione all'utilizzo di combustibili solidi secondari. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

GAZZOLO, assessore

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 281

Comunicazione della Giunta sulla partecipazione della Regione ad Expo 2015.

PRESIDENTE (Saliera)

COSTI, assessore

 

OGGETTO 96

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale), alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea) e alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 18 (Istituzione, ai sensi dell'art. 14, co. 1, lett. e) del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) - convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 - del Collegio regionale dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente)." A firma dei Consiglieri: Calvano, Taruffi, Cardinali, Serri, Sabattini, Soncini, Rontini, Zoffoli, Poli, Montalti, Ravaioli, Marchetti Francesca, Pruccoli, Mumolo, Lori, Torri, Mori, Bagnari, Iotti, Bessi, Zappaterra, Caliandro, Boschini, Prodi, Rossi Nadia

TESTO BASE (1)

(Relazione di maggioranza, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 96/1 - Presentazione, discussione e approvazione)

OGGETTO 63

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme per l'eliminazione dei privilegi e l'abolizione definitiva dei vitalizi, legati alla carica di consigliere regionale dell'Emilia-Romagna." A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sassi, Sensoli, Bertani, Piccinini

(Abbinato)

OGGETTO 111

Progetto di legge d'iniziativa popolare recante: "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale"." (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 8 del 29 ottobre 2012 pubblicata sul BURERT n. 235 del 9 novembre 2012 e di validità n. 13 del 1 agosto 2013 pubblicata sul BURERT n. 231 del 6 agosto 2013 e già oggetto n. 4468 della IX Legislatura)

(Abbinato)

PRESIDENTE (Saliera)

BOSCHINI, relatore di maggioranza

RANCAN, relazione di minoranza

FOTI (FdI)

GIBERTONI (M5S)

POMPIGNOLI (LN)

ALLEVA (Altra ER)

TARUFFI (SEL)

CALVANO (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (M5S)

BONACCINI, presidente della Giunta

BERTANI (M5S)

BOSCHINI (PD)

BERTANI (M5S)

BOSCHINI (PD)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

FOTI (FdI)

ALLEVA (Altra ER)

BERTANI (M5S)

POMPIGNOLI (LN)

BERTANI (M5S)

DELMONTE (LN)

BERTANI (M5S)

CALVANO (PD)

FOTI (FdI)

BERTANI (M5S)

DELMONTE (LN)

BERTANI (M5S)

BOSCHINI (PD)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (M5S)

FOTI (FdI)

ALLEVA (Altra ER)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

BOSCHINI (PD)

BERTANI (M5S)

FOTI (FdI)

BERTANI (M5S)

ALLEVA (Altra ER)

GIBERTONI (M5S)

CALVANO (PD)

TARUFFI (SEL)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

PETTAZZONI (LN)

BERTANI (M5S)

BOSCHINI (PD)

SENSOLI (M5S)

GIBERTONI (M5S)

TARUFFI (SEL)

BERTANI (M5S)

GIBERTONI (M5S)

CALVANO (PD)

ALLEVA (Altra ER)

GIBERTONI (M5S)

FABBRI (LN)

TARUFFI (SEL)

ALLEVA (Altra ER)

CALVANO (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 96 - 96/1

Emendamenti sull’oggetto 96

Ordine del giorno oggetto 96/1

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,45

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta l’ottava seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Ai sensi dell'articolo 68, do per comunicati e per letti tutti gli atti che avete già ricevuto in carpetta.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interpellanza e di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 8

Interpellanza circa le procedure ed i contributi riguardanti la valorizzazione delle località matildiche, con particolare riferimento alla società a tal fine costituita. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Possiamo iniziare con la prima interpellanza, che è del consigliere Foti.

Risponde l'assessore Corsini. La parola al consigliere Foti.

 

FOTI: Grazie, presidente. Con legge regionale vennero riconosciute le località matildiche e in quella legge regionale venne anche stabilito che si potevano dare contributi ai comuni per costituire delle società che avessero come scopo quella della valorizzazione dell'area di Matilde di Canossa. In realtà venne costituita inizialmente una società per azioni Matilde di Canossa Spa, che poi ad un certo punto venne derubricata in Matilde di Canossa Srl, poi, quando i conti andavano sempre peggio, si decise, da una parte, di costituire un'omonima Matilde di Canossa Srl e, dall'altra, di costituire la Montefalcone Srl.

In tutto questo giro di società e di scatole più o meno cinesi, ci rimane il fatto che, trasferito il patrimonio alla Montefalcone Srl, non più tardi di qualche mese fa il Consiglio provinciale di Reggio Emilia, che era azionista di maggioranza delle due società, ha deciso, evidentemente insieme agli altri soci, di attivare una procedura che ha portato al fallimento della Montefalcone Srl.

Ora il particolare è molto semplice: vi è un patrimonio, tra l'altro, penso, anche indisponibile a questo punto, perché essendo tutti beni culturali vincolati, diventa difficile che nell'ambito fallimentare possano avere una qualche valorizzazione diretta. L'unico che potrebbe teoricamente subentrare ad acquistare è lo Stato e non penso che il Ministero dei Beni ambientali e culturali decida nel senso di una privatizzazione dell'immobile che una volta era privato, tra virgolette, nel senso che apparteneva ad una società di diritto privato non partecipata dal pubblico che aveva trasferito l'immobile stesso alla società diventata pubblica e costituita appositamente.

Ora non vi è dubbio che la Regione ha il diritto/dovere innanzitutto di tutelare i soldi che ha investito sia per la costituzione delle società in questione, sia soprattutto per quanto riguarda i contributi dati per il recupero dell'ex Abbazia di Montefalcone. In secondo luogo appare evidente che vi sono anche dei contributi notevoli da parte dello Stato per il recupero della detta struttura, che oggi, torno a ripetere, entra, tra virgolette, nell'attivo patrimoniale di una società fallita. Mi pare evidente che dopo l'interrogazione sulla Di Vittorio, anche sul piano culturale i fondi regionali siano quantomeno allocati in modo improvvido. Rimango in attesa di chiarimenti al riguardo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Prego, assessore Corsini, ha la parola.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente. Non c'è dubbio che, come diceva il consigliere Foti, il mancato utilizzo del patrimonio immobiliare dell'ex Convento francescano di Montefalcone è certamente fonte di rammarico e preoccupazione, anche se non credo spetti all'amministrazione regionale né tanto meno a questo assessorato esprimere, rispetto alle considerazioni fatte dal consigliere Foti, delle valutazioni in merito all'operato di un altro ente, in particolare della Provincia di Reggio Emilia che ha gestito questa vicenda.

Mi preme però evidenziare che gli interventi che sono stati condotti in questi anni dalla Provincia di Reggio Emilia e anche dai principali soci pubblici hanno certamente contribuito alla conservazione e alla tutela di un bene che è stato salvato dal crollo, di cui sottolineiamo, e lo sottolinea anche il consigliere Foti, l'indiscutibile valore culturale e storico-testimoniale.

Peraltro si rileva che gli elementi conoscitivi che sono stati trasmessi dalla Provincia di Reggio Emilia e che sono stati acquisiti agli atti del Servizio regionale del turismo e della qualità delle aree turistiche evidenziano comunque la correttezza e la trasparenza di tutti i procedimenti amministrativi che sono stati posti in essere.

In merito ai contributi, altro tema sollevato dal consigliere Foti nell'interrogazione, erogati dalla Regione Emilia-Romagna per la costituzione della società Matilde di Canossa confermo quanto riportato dall'interpellante, mentre per quanto riguarda l'acquisto del compendio dell'ex Convento francescano e le successive opere di messa in sicurezza si comunica che la Regione non ha erogato contributi riferibili ai fondi POR-FESR della recente programmazione 2007 e 2013. Peraltro la Regione, con propria deliberazione del 2013 (Programma attuativo regionale FSC, ex fondi 2007/2013), ha assegnato alla Provincia di Reggio Emilia un contributo, come veniva ricordato nell'interrogazione, pari a euro 600 mila destinato alle opere di demolizione dell'edificio denominato "porcilaia di Cavandola", fabbricato che fu giudicato opportunamente incongruo dal punto di vista ambientale e che, grazie a questo intervento e a questo contributo della Regione Emilia-Romagna con i fondi ex FAS, è stato possibile recuperare dal punto di vista paesaggistico ambientale e procedere di conseguenza anche alla rinaturalizzazione dei luoghi che ospitavano questo fabbricato.

Infine, in considerazione del fatto che la società Matilde di Canossa ha comunque avuto in questi anni un ruolo significativo nella promozione dei luoghi canossiani stipulando con il locale centro turistico una convenzione pluriennale che ha prodotto apprezzabili risultati in termini di accoglienza turistica, si auspica che, a fronte dell'auspicabile ripresa economica, si possano creare nel 2015 anche le condizioni per poter destinare l'immobile ad un suo utilizzo più confacente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Corsini.

Prego, consigliere Foti, ha quattro minuti.

 

FOTI: Grazie, presidente. La risposta dell'assessore è una risposta sufficientemente notarile, nel senso che conferma dati che erano già contenuti nell'interrogazione, ma non poteva essere diversamente perché sono tratti da atti pubblici, quindi diversamente avrebbe dovuto negare l'evidenza. Ma vi è un aspetto che secondo me è stato del tutto, mi scusi assessore, disatteso, e cioè che quando la Regione mette a disposizione dei fondi per i vari comuni per costituire questa società, è evidente che doveva avere almeno un progetto in testa, perché non penso che si favoriscano costituzioni di società che allo stato dell'arte e dei fatti dimostrano una vicenda politico-amministrativa del tutto fallimentare, fallimentare in diritto e fallimentare anche in politica.

Allora, vede, assessore, non è che i soldi dello Stato non siano soldi dei cittadini, qui c'è un contributo di 400 milioni di vecchie lire per quindici anni da parte del Ministero dei Beni ambientali e culturali, c'è una fase di avvio gestita dalla Regione nella quale la Regione dà i soldi ai comuni per costituire questa società. Lei dice che c'è stato il recupero, ed è vero, io lo riconosco, del bene in questione, ma allo stato dei fatti andiamolo a vedere abbandonato com'è, perché noi questo non possiamo dimenticarlo. C'è stato il contributo della Regione per il recupero dell'ex porcilaia, accompagnato da festa popolare, perché quella non può mai mancare, per aver tolto il puzzone, ma rimane il fatto che oggi fa parte di un bene oggetto di una procedura fallimentare.

Ora è fin troppo evidente che vi siano delle responsabilità contabili da parte di chi ha gestito questa vicenda. D'altra parte la decisione del Consiglio provinciale di Reggio Emilia, prima, della trasformazione della Spa in Srl, e tutti sappiamo la differenza tra Spa e Srl, poi, di un nuovo split con due società Srl, che però si dividono, una, la programmazione degli eventi turistici, e, l'altra, il patrimonio, e la conclusione finale, così poco, a mio avviso, commendevole, deve far riflettere sul fatto che – ecco, questo è il significato politico, assessore, ed è la ragione per cui mi dichiaro insoddisfatto della sua risposta – alcune vicende a cui la Regione dà il suo contributo non possono non vedere nella Regione anche un soggetto che partecipa all'iniziativa, che controlla periodicamente quell'iniziativa e che assume per tempo le iniziative opportune per evitare di trovarsi in situazioni fallimentari.

Certo, è evidente che laddove c'è il monopolio politico si può fare tutto e il contrario di tutto, ma una cosa non si può fare: negare che si sono buttati via i soldi dei cittadini, perché allo stato attuale, senza un'iniziativa forte, se volessi lanciarle una provocazione politica, e gliela lancio, le chiedo: ma perché a questo punto non è la Regione che interviene nella procedura fallimentare rispetto a quel bene se veramente è un bene che sta a cuore all'ordinamento regionale? Lasciato così sono soldi buttati nel pozzo di San Patrizio, con buona pace dell'ex Convento di Montefalcone.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

 

 

OGGETTO 275

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per innalzare ad almeno 5.000 abitanti la soglia necessaria per la gestione ottimale del servizio idrico integrato nei Comuni. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): A questa interrogazione risponde l'assessore Gazzolo.

Prego, consigliere Bargi, ha sei minuti complessivi.

 

BARGI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti. Questa interrogazione a risposta veloce è nata nel momento in cui siamo stati sollecitati ed è stato posto alla nostra attenzione un problema relativo ai comuni dell'alta montagna, comuni che sono vicini a fonti e sorgenti d'acqua e che quindi possono avere la gestione di questo servizio direttamente sul loro territorio, un servizio che porta vantaggi sia agli abitanti del comune, e lo vediamo nelle tariffe, a volte addirittura forfettarie, che anche all'ente stesso per quanto riguarda la gestione dell'acqua.

Come sappiamo la normativa nazionale ha preso una certa piega da quando si è voluto semplificare, ottimizzare gli ambiti ottimali della gestione del servizio idrico e dei rifiuti. L'Emilia-Romagna sceglie di adottarne uno che è grande come tutto il territorio della regione, creando poi un ente, il consorzio degli enti pubblici, che è ATERSIR, come ente gestore.

La legge n. 133/2014, conosciuta come "Sblocca Italia", all'articolo 7, comma 2, recita che qualora l'ambito ottimale scelto dalla Regione corrisponda a tutto il territorio regionale, anche se si fa riferimento al fatto che dovrebbe servire per ottimizzare e migliorare il servizio, è consentito l'affidamento del servizio idrico integrato a territori non inferiori agli ambiti territoriali corrispondenti alle province o alle città metropolitane, fatti salvi i comuni montani con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti.

Ora noi abbiamo cinque comuni, almeno a quanto risulta ad oggi, che sono, per il Modenese, Fiumalbo, Montese e Fanano, e per il Bolognese, Granaglione e Lizzano in Belvedere, che hanno ricevuto una lettera da ATERSIR che li intima a cedere ad un gestore terzo il servizio idrico. Questo perché? Perché l'articolo 149-bis sempre della legge cosiddetta "Sblocca Italia" fissa come termine perentorio per adempiere questa cessione al gestore terzo del servizio idrico il 30 settembre 2015, quindi ecco il carattere d'urgenza di questa interrogazione. Entro il 30 settembre di quest'anno, quindi, questi comuni dovrebbero cedere il servizio al gestore terzo, altrimenti il Testo unico ambientale, all'articolo 172, dispone che il presidente della Regione si sostituisce agli enti per adempiere quelli che sono gli atti amministrativi relativi alla normativa attuale per quanto riguarda la cessione del servizio idrico.

Questi comuni sul nostro territorio, ripeto, hanno un vantaggio notevole dalla possibilità di gestire in economia il servizio idrico, che hanno sempre utilizzato. Addirittura il Comune di Fiumalbo ci diceva che siccome da loro non hanno bisogno neanche di pomparla l'acqua perché arriva a caduta, ci sarebbe anche la possibilità di valutare l'installazione di turbine per la produzione di energia elettrica. Quindi, insomma sono tutte condizioni di vantaggio per questi comuni, che però sviluppano il loro territorio in zone che già hanno tanti problemi, sono lontane dalle città, sono difficilmente servibili, hanno già tutta una conformazione particolare, però almeno da questo punto di vista riescono ad ottenere un vantaggio.

Rilevato questo, noi siamo a chiedere se la Regione intenda farsi parte attiva presso il Governo. Tra l'altro parliamo di qualcosa che è risaltato anche nelle ultime due Commissioni, cioè quella in cui il sindaco di Granaglione e il sindaco di Porretta sono venuti a parlarci della possibilità di fondere i due comuni e quello di Granaglione ha proprio sollecitato questo tema, e quella di ieri in cui dovevamo discutere della questione fusione e questo è stato un tema che ha bloccato i lavori della Commissione spostandoli a domani, quindi evidentemente è particolarmente sentito, direi, anche dall'Aula e ci chiediamo se la Regione intenda farsi portavoce.

È chiaro che noi avevamo pensato ad un tetto di 5 mila abitanti perché poi ci sarebbe da includere anche il comune di Toano nel Reggiano che sta sollecitando lo stesso problema, però loro hanno una municipalizzata e pare che fino alla scadenza del contratto con la municipalizzata siano tutelati dal dover adempiere questo passaggio di cessione al gestore terzo, però avevamo pensato a 5 mila abitanti perché questo numero avrebbe, allo status quo, salvaguardato i comuni. È chiaro che se la fusione di Porretta e Granaglione dovesse procedere, si creerebbe un ulteriore problema perché questo nuovo comune andrebbe ad avere una popolazione superiore ai 7 mila abitanti.

Noi chiediamo se la Regione intenda farsi parte attiva per andare a sollecitare il Governo o perlomeno i gruppi parlamentari che, detto tra parentesi, si rifanno a quella che è la maggioranza di questa Regione. Noi l'abbiamo fatto dalla nostra parte, ieri ci dicevano che l'ha fatto SEL e l'ha fatto Forza Italia, però se da parte del Governo non c'è la volontà di andare avanti per questa strada, evidentemente è difficile che le opposizioni possano cambiare qualcosa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

Risponde l'assessore Gazzolo. Ha tre minuti. Prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Premesso che l'acqua è un bene demaniale le cui concessioni d'uso sono rilasciate dalla Regione e che gli acquedotti, le fognature, gli impianti di depurazione e le altre infrastrutture idriche di proprietà pubblica fino al punto di consegna o misurazione fanno parte del Demanio ai sensi degli articoli 822 e seguenti del Codice civile e sono inalienabili, il servizio idrico integrato deve avere, qualunque sia il modello e anche nel caso di società pubblica in house, una gestione a carattere industriale al fine di garantire il raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario e il rispetto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità.

L'affidamento della gestione del servizio idrico integrato e la definizione della relativa tariffa a livello di ambito territoriale ottimale gestionale sono da considerare proprio a favore dei cittadini dei comuni di dimensioni minori, che da soli non sarebbero in grado di sostenere i costi di gestione e di investimento necessari per garantire un servizio di qualità e rispettoso della normativa di settore.

Nel rispetto, quindi, di questi principi inderogabili che ci tenevo a precisare, l'azione della Giunta è rivolta a ricercare le modalità più efficaci di valorizzazione delle gestioni di eccellenza che molti territori montani hanno saputo dimostrare coniugando efficiente gestione della risorsa con progetti di sviluppo turistico, culturale, produttivo e sociale delle proprie comunità. Proprio per questo, sul tema posto nell'interrogazione che riguarda l'opportunità di modifica dell'articolo 7, comma 2-bis, informo i consiglieri che è in corso la discussione sugli emendamenti presentati al collegato ambientale in sede di Commissione Ambiente del Senato e che sono in contatto con il relatore della legge proprio per seguirne gli sviluppi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

Consigliere Bargi, ha esaurito il suo tempo per cui può dire solo se è soddisfatto o meno.

 

BARGI: Grazie, presidente. Visto che non ho ricevuto risposta, non sono soddisfatto. Mi farò sentire a mezzo stampa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

 

 

OGGETTO 301

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la situazione riguardante il Programma di Sviluppo rurale regionale e le connesse azioni da attuare. A firma del Consigliere: Bertani

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Bertani, ha sei minuti, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. La nostra domanda riguarda il Piano di sviluppo rurale.

Come sappiamo tutti, la Regione ha formulato il nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020, approvato dall'Assemblea legislativa e successivamente notificato alla Commissione europea nel luglio 2014. A dicembre la Commissione europea ha dato risposta formulando numerose osservazioni, in numero di 542, a cui la Regione dovrà rispondere e immagino che stia lavorando per rispondere. In particolare la risposta riporta: "i servizi della Commissione hanno valutato il Programma di sviluppo rurale proposto e ritengono che una serie di gravi questioni imponga la necessità di ulteriori chiarimenti e la revisione della proposta".

L'assessore successivamente ha avuto modo di dichiarare, però, che tutti i PSR delle Regioni italiane sono stati oggetto di numerose osservazioni da parte di Bruxelles. Considerando, ad esempio, che il PSR della Regione Veneto ha ricevuto 346 osservazioni contro le 542 del nostro, per non parlare di quelli, fatte le debite proporzioni, di Valle d'Aosta e Trentino che ne hanno ricevute 324 e 286, in particolare ci vogliamo soffermare sul confronto con il Veneto. Se si guardano le osservazioni che riguardano la struttura stessa del piano, quindi le osservazioni generali, la valutazione ex ante eccetera, si fermano per il Veneto a poco meno di cinquanta mentre per il nostro PSR sono quasi un centinaio, quindi quasi il doppio, quindi quell'affermazione non è del tutto corretta.

Però non è solo il numero delle osservazioni che ci preoccupa perché questo può essere relativo. Fatto salvo, infatti, che alcune richieste, come la banda ultra larga, sono successive ancorché prevedibili, fatto salvo che anche alcune osservazioni nascono da una normale contrattazione fra le parti, riteniamo però che alcune critiche rivolte al nostro PSR rivestano una particolare criticità, ad esempio quando l'UE afferma che si rilevano troppe tipologie di intervento e frammentarie. Forse perché volevamo accontentare troppe richieste senza una reale visione progettuale? Inoltre ci dicono che il piano è basato su dati imprecisi, generici, non verificabili e incongruenti; è dispersivo e incoerente; le azioni previste nell'ambito della biodiversità sono considerate di scarsa efficacia; l'attenzione riservata all'ambiente è poco ambiziosa e insufficientemente mirata; per conseguire alcune priorità gli investimenti dovrebbero essere legati all'ambiente e agli obiettivi in materia di cambiamenti climatici.

Ci sono altri aspetti, inoltre, dal punto di vista ambientale, che ci preoccupano. Sull'utilizzo di biomasse per produzione di energia pare che non siano stati presi sufficientemente in esame i rischi su biodiversità, emissioni ed esclusione dai finanziamenti di colture dedicate. Pare che ci siano obiettivi insufficienti su risparmio e gestione delle acque.

Vi sono addirittura operazioni ritenute non accettabili dalla UE, come mi sembra ovvio, ad esempio gli agricoltori non dovrebbero essere sostenuti per lo smaltimento di liquami e di letame altrui, tale smaltimento compete all'azienda che lo ha prodotto, invece pare che noi lo avremmo finanziato.

Ci sono critiche anche su cooperazione e ricerca perché paiono orientate non a finanziare progetti concreti, e in questo ambito la Commissione utilizza almeno un paio di volte il termine "artificiosamente". Abbiamo messo limiti troppo alti che non permettono ai piccoli agricoltori di partecipare ai progetti di ricerca perché sono dei limiti di mezzo milione di euro, come se volessimo far partecipare solo i grandi gruppi di consulenza.

Rileviamo infine che alcuni importanti documenti e processi per la redazione del piano di sviluppo sono stati affidati ad una società esterna e come questi documenti siano ritenuti in più punti delle osservazioni non adeguati.

A questo punto, viste tutte queste criticità che comporteranno a nostro parere una revisione della proposta o comunque la necessità di riscrivere parti importanti del PSR tenendo conto che andremo a spostare risorse importanti verso la banda larga e dovremo eliminare o introdurre differenti misure di intervento, e considerato che il programma richiede una revisione sostanziale, si deve tener conto a questo punto anche di un processo di valutazione ambientale aggiornato e rivisto, come peraltro ha fatto e sta facendo la Regione Lombardia, che ha convocato un'altra conferenza di valutazione ambientale strategica, ricoinvolgendo tutti gli attori coinvolti.

Detto tutto questo, ci stiamo chiedendo: perché, ad esempio, le osservazioni della UE non sono state pubblicate sul sito della Regione Emilia-Romagna, come hanno già fatto Veneto, Valle d'Aosta e Provincia di Bolzano? A questo punto, se non lo farà l'assessore, penso che lo faremo noi; ovviamente avrà un significato minore, ma qualcuno dovrà farlo.

Ci chiediamo, fra l'altro, anche se condivida la preoccupazione dei ritardi che ricadranno su tutti gli operatori.

Comunque veniamo all'urgenza. Visti questi tempi ristretti, viste le numerose modifiche da apportare e la negoziazione in corso, le chiedo se non intenda ripercorrere in qualche modo l'iter istituzionale, che prevede la condivisione e l'informazione con tutti gli attori del PSR, chiamandoli ad esprimersi e a fare proposte e valutazioni sulla versione revisionata del piano, a farli partecipare almeno al percorso finale di VAS, e che i passaggi in Assemblea e in Commissione non siano formali e di volata, ma siano sostanziali.

Ci chiediamo anche se ha intenzione di intraprendere qualche azione di natura risarcitoria nei confronti di chi ha commesso degli errori nella preparazione di questo piano. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliere, lei ha esaurito il suo tempo, pertanto in sede di replica potrà solo dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.

La parola all'assessore Caselli per la risposta. Prego.

 

CASELLI, assessore: Grazie, presidente.

Naturalmente risponderò al testo che è stato consegnato. Il consigliere ha fatto altre domande, cui - immagino - risponderemo nella commissione già convocata per il 18, nell’ambito della quale sarà esaminato nel merito tutto il complesso testo del PSR.

L'interrogazione parte da presupposti e interpretazioni delle osservazioni formalizzate dalla Ue inesatte e fuorvianti. L'iter di approvazione del PSR dell'Emilia-Romagna non presenta difficoltà specifiche derivanti dalla qualità dei suoi contenuti. Nessun PSR italiano è stato provato ad oggi e nemmeno la stragrande maggioranza dei PSR europei, tant’è che ad oggi 91 su 118 devono ancora essere approvati.

Il nostro obiettivo è che il PSR 2014-2020 entri a far parte del primo gruppo di programmi italiani approvati dalla Ue.

A fronte della situazione complessiva che si sta delineando, i servizi della Commissione europea si sono impegnati a recepire le esigenze degli Stati membri, quindi non solo del nostro Paese, per accelerare il processo di approvazione dei programmi e facilitare, pur nelle more dell'approvazione formale dei PSR, l'assunzione di nuovi impegni di spesa per il periodo di programmazione 2014-2020.

A riguardo i suddetti servizi procederanno a

velocizzare le procedure di consultazione interna, anche attraverso lo scambio tra le varie DG coinvolte, attraverso una consultazione informale che esamini le risposte alle osservazioni formulate;

trasmettere una cosiddetta comfort letter, attraverso la quale comunicare alle Autorità di Gestione che il programma è pronto per l'adozione, ovvero che si è pervenuti alla conclusione della consultazione interna e che i contenuti del PSR sono condivisi dagli stessi Servizi;

minimizzare i tempi per l'adozione formale della decisione di approvazione da parte del collegio dei Commissari, che sarà possibile in ogni caso dalla data di entrata in vigore del regolamento di modifica del Quadro Finanziario Pluriennale dell'Unione europea.

È opportuno ricordare che la Giunta regionale è pienamente operativa dal 7 gennaio 2015. Dopo quella data, ho immediatamente preso contatto con la Commissione per entrare nel merito, nel corso di un incontro bilaterale che si è tenuto a Bruxelles il 22 e 23 gennaio. Peraltro, molte delle osservazioni formulate il 16 dicembre 2014 sono imputabili al fatto che l'accordo di partenariato tra Ue e Governo italiano è stato siglato solo il 29 ottobre 2014, quindi ben dopo la predisposizione del nostro PSR.

Il lavoro di revisione svolto ha portato all'avvio della consultazione interservizi informale della Commissione, propedeutica a consentire il caricamento del programma sulla piattaforma denominata SFC per l'invio formale definitivo che contiamo di fare entro il mese di marzo. È quindi del tutto evidente che l'ipotesi proposta dall'interrogante di ripercorrere l’iter istituzionale del PSR della Regione Emilia-Romagna produrrebbe uno spostamento di almeno tre mesi dell'invio formale del PSR rivisto, e a quel punto sì che si creerebbe un pesante ritardo nella tempistica.

Per quanto riguarda la polemica sulla perdita di stanziamenti a causa dei ritardi, si sottolinea che non ci saranno modifiche di sorta sulla dotazione finanziaria del programma, che è confermata in circa 1 miliardo 200 milioni di euro. La Commissione europea ha infatti deciso che l'annualità 2014 sarà trasferita alle annualità successive.

In merito alla modalità di redazione del PSR 2014-2020, si ricorda che la proposta è stata predisposta, ad esclusione delle parti espressamente affidate dalla vigente normativa comunitaria a soggetti terzi, da personale regionale. Non si ravvisa, in quanto contiamo di rientrare nel primo gruppo di programmi approvati, alcuna esigenza di avviare azioni di tipo risarcitorio.

Considerato - ripeto - che contiamo di far parte del primo gruppo di PSR approvati appare, infine, molto fantasiosa e, per alcuni versi, suggestiva, l'attribuzione all’Emilia-Romagna del potere di differimento dei tempi di approvazione dei PSR di altre regioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Caselli.

La parola al consigliere Bertani per la replica. Prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Ringrazio comunque l'Assessore perché si è dimostrata disponibile a venire in commissione. Per il resto, mi dichiaro non soddisfatto perché, secondo noi, almeno la pubblicazione delle osservazioni o comunque la progettazione della VAS andrebbe condivisa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

 

 

OGGETTO 302

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo svolgimento del servizio di ginecologia presso l'Ospedale di Porretta Terme. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Risponde l'assessore Venturi.

La parola al consigliere Taruffi per illustrare l'interrogazione. Ha sei minuti, consigliere. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

L’interrogazione muove dalla necessità di capire quale futuro avrà il servizio di ginecologia, alla luce del percorso che ha visto protagonista, purtroppo, l'Ospedale di Porretta Terme, a seguito della chiusura del punto nascita avvenuta il 14 febbraio dell'anno scorso, per il mancato raggiungimento degli standard di sicurezza, ovvero meno di 500 parti all'anno. Per ragioni di sicurezza è stato quindi chiuso - almeno così ci è stato spiegato - il punto nascita. Sta di fatto che da quel giorno, negli otto mesi successivi, ci sono stati almeno sei parti d'urgenza, che hanno visto le partorienti essere soccorse e costrette a partorire o per la strada in ambulanza oppure presso il pronto soccorso di Vergato in urgenza, lungo il trasferimento verso l'Ospedale Maggiore.

Ricordo tali circostanze perché è importante capire anche dove sono collocati i contesti in cui sono situati i vari ospedali della nostra Regione e le varie situazioni che dobbiamo affrontare. Oltre a questo, come dicevo, sono circolate indiscrezioni che hanno messo in discussione il mantenimento del servizio di pediatria e ginecologia. In particolar modo, per quanto riguarda la ginecologia, ci sono cinque ginecologi, di cui uno in servizio part-time, e due andranno presto in pensione, uno il 31 marzo e l'altro il 30 settembre, e, circostanza ancora più inquietante, dal 31 marzo è stata bloccata la programmazione degli interventi chirurgici legati alla ginecologia.

Interroghiamo la Giunta per sapere come stanno realmente le cose. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola all'assessore Venturi per la risposta. Ha tre minuti, Assessore. Prego.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente.

L'Azienda Usl di Bologna non ha in cantiere al momento alcuna azione riconducibile alla riorganizzazione della rete ospedaliera, che peraltro non potrebbe essere avviata autonomamente in assenza dei necessari atti di indirizzo da parte della Giunta e dell'assessorato alle politiche per la salute.

Nel merito della questione che viene sollevata, preciso che non è stata disposta alcuna sospensione delle attività di chirurgia ginecologica dal prossimo 1° aprile. Le stesse attività proseguono in regime di day surgery in attesa di procedere alla sostituzione dei professionisti che operano nell'ospedale di Porretta, di cui uno, come ha citato lo stesso consigliere, è in imminente pensionamento, quindi l'azienda dovrà provvedere a garantire la presenza dei ginecologi.

Per quanto riguarda i parti, ai quali si fa riferimento, questo conferma, a poco più di un anno dall'introduzione delle procedure per la gestione della donna in gravidanza in pronto soccorso nei punti di primo intervento degli ospedali senza punto nascita, che non ci sono elementi per mettere in discussione la validità di quanto previsto da quelle stesse procedure in termini di sicurezza tanto per le mamme quanto per i neonati, né tantomeno, a tutt'oggi, la loro corretta applicazione da parte degli operatori sanitari. L'esito positivo di quei parti è da attribuire all'elevata professionalità degli operatori intervenuti e alla corretta implementazione di procedure e istruzioni operative ampiamente sperimentate e applicate in tutti gli ospedali dell'azienda, basati proprio sulla valutazione della tempistica di intervento e delle condizioni di massima tutela possibile per partorienti e nascituri.

Il personale del 118 delle auto mediche dell'azienda è formato adeguatamente per intervenire in casi simili, ed è dotato dei dispositivi necessari e di tutte le tecnologie utili per affrontare in assoluta sicurezza situazioni analoghe a quelle citate. Le procedure previste sono applicate nell'intera area metropolitana di Bologna e parti in situazioni simili si verificano di continuo, come peraltro testimoniato dal recente caso, riportato dalle cronache, di una signora che ha partorito in ambulanza mentre si recava a Bologna dal suo domicilio in ospedale, e di un'altra, residente in Valsamoggia, che ha partorito all'interno della sua abitazione ed è stata accompagnata successivamente al pronto soccorso ostetrico dell'Ospedale Maggiore dall'ambulanza del 118 intervenuta.

Relativamente al futuro della pediatria, l'Azienda Usl ha precisato più volte che non è all'ordine del giorno alcun progetto relativo alla chiusura della pediatria dell'Ospedale di Porretta, né la questione è stata oggetto di discussione o di decisioni nelle sedi programmatorie. L'attività di chirurgia generale dell'Ospedale di Porretta è stata rafforzata potenziando le sue vocazioni per il day surgery e la media complessità. È effettuata in rete con quella dell'Ospedale di Vergato, un’integrazione funzionale alle necessità dei cittadini residenti nel territorio di riferimento, che offre nell'Ospedale di Vergato attività di chirurgia ambulatoriale e nell'Ospedale di Porretta attività chirurgica di media complessità in degenza ordinaria e attività chirurgica di bassa complessità in day surgery.

È stato definito e avviato inoltre un percorso per gli interventi chirurgici programmati sia per la sede ospedaliera di Porretta sia per quella di Vergato. Il paziente, con un unico appuntamento, prima dell'intervento, effettua tutte le indagini diagnostiche e le visite anestesiologiche e chirurgiche.

Sono state rafforzate le attività di specialistica urologica, ginecologica, di chirurgia vascolare ed oculistica, con il raddoppio del numero degli interventi di cataratta eseguiti (siamo passati da 300 a 600 interventi di cataratta in un anno). L'Azienda considera, ed altrettanto fa la Regione, l’Ospedale di Porretta, come peraltro quello di Vergato, un presidio sul quale continuare ad investire come riferimento per il territorio della montagna e per le aree limitrofe, comprese quelle toscane prossime.

È bene ricordare che si tratta del primo ospedale dell'azienda, e uno dei primi in Italia, ad avere riorganizzato completamente le proprie aree di degenza secondo il modello dell'intensità di cura. È inserito inoltre nella rete metropolitana per la gestione dell'emergenza, dello stroke, delle malattie cardiologiche, e ha sviluppato l'attività chirurgica potenziando le sue vocazioni per la day surgery e la media complessità, che infatti sono state concentrate proprio su quell'ospedale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

La parola al consigliere Taruffi per la replica. Ha quattro minuti, consigliere. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Ringrazio l'Assessore per la risposta, dalla quale prendiamo atto che non è stato disposto alcun tipo di sospensione a partire dal 31 marzo, sebbene indiscrezioni piuttosto attendibili lo lasciassero intendere. Lei lo smentisce, noi ne prendiamo atto con soddisfazione, quindi questo suo intervento ci tranquillizza.

Per quanto riguarda il resto, mi consenta una battuta. Ho preso atto del fatto che non è all'ordine del giorno il ridimensionamento, né altri interventi, della pediatria e della ginecologia. La battuta deriva dal fatto che nel luglio del 2012, quando su alcuni quotidiani denunciai personalmente il rischio di chiusura del punto nascita dell'Ospedale di Porretta Terme, l'Azienda rispose con una nota dicendo che il punto non era all'ordine del giorno. Voglio sperare, quindi, che questi punti non siano all'ordine del giorno in modo diverso, perché altrimenti ci dovremmo preoccupare. Ma questa è solo una battuta.

Confido sul fatto che il lavoro che sapremo svolgere in quest’Aula e in commissione, dove abbiamo già avuto modo di incontrarci, e il suo lavoro in particolare sicuramente potranno determinare un'inversione di tendenza rispetto a quello che è stato, come ho detto più volte, il lavoro della Giunta precedente su questo punto.

Mi fa piacere che lei abbia ricordato l'importanza strategica dell'Ospedale di Porretta Terme per quanto riguarda la zona montana e per tutta quella parte dell'Appennino.

Per quanto riguarda il punto nascita, non è questa la sede per riaprire il dibattito, penso però che quando si aprirà la discussione sulla riorganizzazione delle reti ospedaliere, forse sarà opportuno mettere in conto una più tranquilla valutazione di quel processo e di quella decisione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

 

 

OGGETTO 303

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'applicazione del principio di precauzione in ambito regionale, anche in relazione all'utilizzo di combustibili solidi secondari. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Risponde l’assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Foti per illustrare l'interrogazione. Ha sei minuti, consigliere. Prego.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Un decreto non legislativo, come è stato in più occasioni detto, ma un decreto ministeriale ha di fatto reso possibile l'utilizzo del CS. È evidente che, come lei sa e come sa l'assessore, non vi sono ancora delle forti esperienze al riguardo, pertanto vi è una legittima - io ritengo - precauzione da parte della popolazione, che spesso e volentieri rifugge e contesta scelte di questo tipo.

Nel caso di specie, com’è noto all'assessore, nel Comune di Vernasca, una società che gestisce il cementificio ha chiesto di poter bruciare il combustibile solido secondario nel proprio stabilimento. L'amministrazione provinciale ha sottoposto questa richiesta a screening. La società in questione ha proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. L'amministrazione provinciale di centro-destra ha posto opposizione, ai sensi del Codice di procedura amministrativa, trasformando il ricorso straordinario al Capo dello Stato in un ricorso al Tar, nella fattispecie Sezione di Parma.

È indubbio che nel momento in cui si è arrivati alla procedura di VIA, si è aperta una fase di osservazioni, ma anche di forti contestazioni perché si ritiene che la procedura di VIA non sia sufficiente, ma che, in ragione del principio di precauzione, si debba dare luogo alla VIS, valutazione di impatto sanitario, anche se la stessa non è ancora regolamentata, né a livello nazionale né a livello europeo.

Tuttavia, la Regione Emilia-Romagna ha avuto delle esperienze similari a quelle della procedura della VIS, pertanto chiedo se rispetto alla questione in esame la Regione intenda in qualche modo dire la sua, indipendentemente - attenzione - dalla procedura in corso, perché quella è evidentemente - la procedura di VIA - di competenza esclusiva del soggetto giuridico, cioè la conferenza dei servizi, che ce l’ha in esame. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola all'assessore Gazzolo per la risposta. Prego, ha tre minuti.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Cercherò di rispondere punto su punto alle domande poste.

Relativamente alla richiesta di utilizzare nell'impianto esistente a Vernasca combustibile solido secondario, la Regione Emilia-Romagna si è espressa con proprio parere, anziché con propria nota, il 15 novembre 2013, comunicando a Buzzi Unicem e, per conoscenza, alla provincia di Piacenza e al comune di Vernasca, che tale intervento doveva essere assoggettato alla procedura di verifica (screening), ai sensi della legge regionale n. 9/99, in quanto poteva essere considerato come modifica dell'impianto esistente, ma che spettava comunque all'autorità competente, in questo caso alla provincia di Piacenza, la decisione finale. La provincia ha accolto l'orientamento della Regione informando l'azienda della necessità di richiedere la procedura di verifica (screening).

Il proponente ha quindi presentato gli elaborati e, in data 2 luglio 2014, con pubblicazione sul BURERT, sono iniziati i termini previsti dalla legge regionale 9/99 per lo stesso screening. Tale procedura si è conclusa con provvedimento del Presidente della provincia di Piacenza n. 17 del dicembre 2014, in cui si dichiarava che era necessario l'assoggettamento alla procedura di VIA.

La società Buzzi ha quindi presentato istanza di VIA in data 19 dicembre 2014. La verifica di completezza è stata comunicata con nota provinciale del 22 dicembre 2014. Il deposito ha avuto inizio, a seguito di pubblicazione sul BURERT e sul quotidiano Libertà del 31 dicembre.

La prima conferenza dei servizi si è svolta in data 11 febbraio 2015, con invito a partecipare rivolto a tutte le amministrazioni che devono rilasciare un’autorizzazione, parere o atto di assenso, comune di Vernasca, comune di Lugagnano, ARPA, azienda sanitaria, Comunità montana Valli del Nure, Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggio, Regione Emilia-Romagna, Servizio tecnico dei bacini degli affluenti del Po e vigili del fuoco. Durante tale seduta è stato presentato il progetto e le amministrazioni si sono riservate di poter chiedere ulteriore documentazione integrativa.

In merito all'affermazione secondo cui la Regione Emilia-Romagna non si è opposta al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica di Buzzi Unicem, ora pendente al Tar di Parma, si informa che, a seguito della trasposizione al Tar, la Regione si è costituita in opposizione con incarico all’avvocato Daniela Oppi, che ha depositato tale costituzione in data 17 dicembre u.s.

Si conferma che ogni decisione relativa alla procedura di VIA, attualmente in corso in capo alla provincia di Piacenza, spetta alla stessa provincia e alle amministrazioni convocate nella conferenza di servizio obbligatoria. Posso comunque assicurare che la Regione è e sarà al fianco della provincia e dei comuni, attraverso l'azienda sanitaria ed ARPA, nel garantire il supporto sia nell'analisi della documentazione prodotta dall'impresa Buzzi Unicem sia nella metodologia da applicare per il suo esame. L'Azienda sanitaria di Piacenza partecipa infatti ai lavori della conferenza dei servizi con professionisti del Dipartimento di sanità pubblica per le valutazioni di competenza in merito alla componente salute dello studio di impatto ambientale e alla compatibilità sanitaria del progetto.

Le valutazioni verteranno essenzialmente sul confronto tra i fattori di rischio attualmente esistenti e quelli derivanti dalle modifiche proposte, attraverso l'analisi e la verifica delle informazioni fornite dal proponente, l'esame dei dati di letteratura e di quelli relativi a situazioni analoghe presenti sul territorio nazionale. Al tempo stesso, terranno conto delle indicazioni fornite dai modelli di valutazione di impatto sanitario sviluppate a partire dall'esperienza di ARPA nel progetto MONITER dalla Regione Emilia-Romagna, nell'ambito di progetti nazionali finanziati dal Ministero della Salute. Se infatti da un lato la valutazione di impatto sanitario (VIS) non risulta codificata o regolamentata né dall'Unione europea né dallo Stato italiano, dall'altro nella nostra Regione abbiamo compiuto passi avanti importanti per la valutazione del tema della salute nella procedura di VIA. Dal 2007 si sono svolti specifici progetti per approfondire lo studio della componente salute anche nell'ambito della valutazione di impatto ambientale, e alle metodologie di analisi messe a punto con le sperimentazioni già concluse e a quelle tuttora in corso, cui la conferenza di servizi potrà fare riferimento nello svolgimento del suo lavoro e nella definizione di sistemi di monitoraggio e controllo. Tra queste cito gli strumenti elaborati con il progetto VisPA che ha coinvolto sei regioni, oltre all'Emilia-Romagna, il Piemonte, il Veneto, la Toscana, le Marche e la Sicilia, a disposizione delle aziende per raccogliere in modo sintetico le informazioni sulle relazioni tra uno specifico intervento e la salute, identificare i temi principali su cui concentrare la valutazione, garantire la piena integrazione delle conoscenze disponibili.

La procedura di VIA, con l'intervento delle aziende sanitarie, è ad oggi la migliore garanzia di un'analisi approfondita delle conseguenze sulla salute di ciascun intervento umano oggetto della richiesta del consigliere. È in questo contesto che trova piena e rigorosa applicazione il principio di precauzione e che saranno fornite le doverose risposte alle questioni e alle tematiche poste dai cittadini e dalle istituzioni con le loro osservazioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Foti per la replica. Ha tre minuti, prego.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Innanzitutto, prendo atto di quanto detto dall'assessore Gazzolo. Voglio peraltro precisare che la costituzione della Regione avanti al Tar non è stata da me non considerata, il problema è che si è arrivati al Tar solo perché vi è stata un'opposizione della provincia al ricorso straordinario al Capo dello Stato, che è la precondizione perché si possa riconvertire il ricorso avanti il Giudice amministrativo, diversamente il ricorso sarebbe stato per la Regione continuamente pendente avanti al Presidente della Repubblica. Detto questo, mi pare significativo il fatto che siamo in una fase di sperimentazione del decreto ministeriale, perché è ovvio che è un decreto ministeriale che risale al febbraio del 2013, che ha sancito che il combustibile solido secondario non è più rifiuto, ma viene consentito il suo riutilizzo. Alla luce del fatto che questo impianto funziona da molti anni nel comune di Vernasca e che peraltro, come ben sa l'assessore, vi sono problemi di monitoraggio rispetto alle emissioni, perché se vogliamo dirla tutta non è che le ARPA, almeno quella di Piacenza, abbiano tutti gli strumenti necessari per poter attivare una rete di monitoraggio e controllo adeguata, io penso che innanzitutto si debba cercare di avere dei dati certi sulle attuali emissioni, con lo stabilimento che funziona in questo modo alla vecchia maniera. In secondo luogo, mi pare significativo, ma le esperienze mi erano note anche perché sono facilmente rintracciabili sul sito della Regione, che sia per quanto riguarda il progetto MONITER sia per quanto riguarda il progetto VisPA, la Regione - non a caso citate nell'interrogazione - aveva delle esperienze, pur non essendo ancora in diritto applicabile la VIS, perché non è prevista né da una normativa europea né da una normativa nazionale, quindi non può essere prevista da una normativa regionale, di cui si può fare tesoro, se non altro in un ambito non solo di applicazione corretta del principio di precauzione, ma anche e soprattutto per dare sicurezza ai cittadini e avere sicurezza anche da parte degli amministratori dei passi che si stanno facendo.

Mi auguro che, al di là della risposta di oggi, vi sia da parte della Regione un'attenzione significativa a questa vicenda e che, per quanto possa, la Regione si metta a disposizione degli enti locali - lei sa peraltro che i comuni interessati sono due comuni che solo per fare la resistenza in giudizio impegnano una parte significativa della spesa corrente -, che vi sia cioè un fiancheggiamento da parte della Regione all’attività dei comuni e dei cittadini, non per conculcare il diritto di alcuno, ma perché il diritto sia applicato secondo la logica dell'interesse pubblico, e non soltanto della privatizzazione e dell’economicità dell'utilizzo di alcuni impianti perché, fino a prova contraria, io penso che, tra socializzare le perdite in ambito di sicurezza sanitaria e privatizzare gli utili, sicuramente è molto più importante tutelare la sicurezza dei cittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

 

 

OGGETTO 281

Comunicazione della Giunta sulla partecipazione della Regione ad Expo 2015.

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con la comunicazione della Giunta sulla partecipazione della Regione ad Expo 2015.

Colleghi, ricordo che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi ha convenuto che l’argomento si concluderà con la sola Comunicazione della Giunta.

La parola all’assessore Costi, che ha un massimo di venti minuti a disposizione. Prego.

 

COSTI, assessore: Grazie, presidente.

La Torre Eiffel sta ancora a simboleggiare un'esposizione universale che ha segnato l'epoca del ferro, dell'acciaio, dell'industria pesante e che ha contraddistinto lo sviluppo industriale del Novecento, uno sviluppo che senza dubbio ha contribuito nei paesi maggiormente industrializzati a far uscire dalla miseria, dalla fame milioni di persone, ma che ha compromesso anche il rapporto tra uomo e natura.

Oggi, a distanza di più di un secolo, con l'Esposizione Universale 2015 – “Nutrire il pianeta, energia per la vita” –, si avvia una nuova sfida, quella di soddisfare i bisogni primari dell'uomo, nel rispetto della natura e della terra, da cui l'uomo trae il suo nutrimento. Una sfida che pone al centro l'ecologia umana e conseguentemente la ridefinizione del rapporto tra economia e natura per soddisfare i bisogni di nutrizione sana e di salute. Un cambiamento di paradigma, dunque, che comporterà profonde innovazioni nella produzione, nella distribuzione e nel consumo.

L'obiettivo della Giunta è quello di cogliere appieno la sfida e di partecipare da protagonista, mediante la strategia di medio e lungo termine denominata “strategia per la ricerca e l'innovazione sul cibo 2014-2020”, che fa leva su ricerca, innovazione, qualità nella sicurezza alimentare e tracciabilità dei prodotti. Il nostro slogan è “Cibo per la vita, cibo per la mente”, per indicare nel bisogno primario della nutrizione il rapporto tra l'uomo e la terra, che nella storia ha definito l'identità culturale e geografica del nostro territorio.

In questa prospettiva, Expo 2015 è per l'Emilia-Romagna un'occasione concreta di sviluppo, di proiezione ulteriore sui mercati internazionali, con la nostra agricoltura di qualità, di varietà, di prodotti che rappresentano il meglio del Made in Italy, la nostra industria di trasformazione agroalimentare, riconosciuta in tutto il mondo per l'eccellenza, la reputazione dei suoi marchi, la rete dei centri di ricerca e dell'innovazione impegnati sui temi della sicurezza alimentare, della tracciabilità e sostenibilità ambientale. Ma vogliamo anche essere il volto della solidarietà, del no profit, della cooperazione, per raccontare una Regione e la sua identità.

Nel perseguire questi obiettivi, abbiamo avviato già nel 2013 il percorso ricco e articolato della strategia, come dicevo, per la ricerca e l'innovazione sul cibo, incardinata sul forum annuale realizzato da Aster, che ha consentito di mettere a fuoco a livello regionale i temi fondamentali, quali la biodiversità, la sostenibilità delle produzioni alimentari e la sicurezza alimentare. Ma soprattutto sono occasioni che hanno consentito il confronto del sistema regionale con gli esperti della Commissione europea, e di EFSA, e dei governi coinvolti, e l'approfondimento delle implicazioni politiche a livello globale sui temi della bio-economia e dello sviluppo sostenibile, della produzione biologica, delle tecnologie al servizio della corretta nutrizione, il confronto tra la dieta mediterranea e la dieta nordica. Un confronto fruttuoso, soprattutto per gli stimoli che sono emersi dal confronto con i referenti delle autorità alimentari dell'Unione europea, quella canadese e cinese, in particolare per le strategie dei prossimi anni, per le nostre produzioni e per le nostre esportazioni, le quali hanno ampiamente risentito dei mutamenti del commercio mondiale per effetto del crollo delle barriere tariffarie e dalle spinte indotte della protezione dei consumatori, che hanno innalzato le barriere, non solo tariffarie, in termini di requisiti qualitativi e complessi disciplinari in termini di sicurezza.

L'idea che vogliamo portare avanti con ambizione all'Expo 2015 è quella di confrontarci con le figure delle autorità nazionali per la sicurezza alimentare, che di solito si consultano solo informalmente attraverso B2B e conference call, impegnandole invece in un documento finalizzato ad omogeneizzare e semplificare le proprie procedure per rendere più agevole e fluida la circolazione internazionale dei prodotti freschi, quelli tipici e, più in generale, i prodotti di qualità, che sono i prodotti della nostra Regione.

Coinvolgeremo le autorità dell'Unione europea, degli Stati Uniti, Canada, Messico, Israele, Brasile, Cina, Cile, Argentina, Vietnam, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. L'idea ci è venuta – guardate – seguendo i destini della pera abate IGP emiliana, che non poteva, fino a tutto il 2014, entrare nel mercato statunitense per presunte ragioni fitosanitarie imposte dal Dipartimento degli Stati Uniti. Nessun motivo sanitario lo impediva, né difficoltà logistiche né controindicazioni del mercato, semplicemente mancavano le necessarie autorizzazioni. Ora finalmente il successo della nostra pera negli Stati Uniti dipende solo dalla sua qualità, dal suo prezzo e dalla nostra capacità di coinvolgimento del consumatore americano.

Per dare forza a tutte le nostre iniziative a sostegno della presenza del sistema Emilia-Romagna all'Esposizione Universale di Milano, come Giunta, abbiamo messo a disposizione, in diverse annualità, più di 6 milioni di euro, fondi straordinari che abbiamo finalizzato e destinato a tutti i soggetti che con noi parteciperanno a questo grande evento, coinvolgendo i territori, prevedendo la partecipazione delle imprese, sia quelle di grandi dimensioni, ma anche le imprese più piccole, artigianali, ed anche attraverso la partecipazione ad iniziative al di fuori di Expo.

Noi prevediamo a Milano una presenza molto forte all'interno della Mostra delle Regioni, vi ricordo la settimana dell'Emilia-Romagna dal 18 al 24 settembre con uno spazio espositivo di 200 metri quadrati, una piazzetta di circa 60 metri quadrati che utilizzeremo per organizzazione di eventi dei 78 progetti no profit che rappresenteranno tutti i territori, su tutti i temi prioritari che abbiamo selezionato tramite bando, e prevediamo anche cinque spettacoli nel palco live, nonché un ufficio permanente della Regione Emilia-Romagna per coordinare la presenza regionale a Milano e i rapporti con le delegazioni internazionali. Tutto questo durerà sei mesi.

Durante i sei mesi di Expo saranno realizzati eventi, concerti, seminari, incontri. Saremo protagonisti dal 18 al 24 con eventi eccezionali anche nell'Auditorium di Expo, che ricordo avere 250 posti. Avremo il concerto del Ravenna Festival, dell’Orchestra Cherubini diretta dal Maestro Muti; avremo il convegno internazionale sulla cooperazione della filiera agroalimentare; il convegno su formazione e ricerca in agricoltura; il convegno internazionale sulla formazione professionale nelle scuole alberghiere, di cucina ed agrarie; il convegno Italia-Brasile nell'ambito del programma bilaterale “Brasil Proximo”; il convegno internazionale di Reggio Children; l’Italian Makers Village; l'artigianato dell'Emilia-Romagna, sempre in quella settimana; il World Food Forum, sempre sul tema della ricerca, sempre tra il 22 e il 23 settembre.

Ricordo che, tramite una manifestazione d'interesse, a cui, come dicevo, hanno partecipato 78 soggetti no profit regionali, la Regione mette a disposizione gratuita, come dicevo, una piazzetta sul cargo di circa 70 metri quadrati che, proprio grazie alla sua modularità, può essere utilizzata per ulteriori incontri, seminari, degustazione, eventi, spettacoli.

Inoltre, sono previsti in Emilia-Romagna dei grandi eventi culturali e scientifici, con la costruzione di un palinsesto di eventi formato da oltre 600 iniziative. Quattrocento sono le iniziative imprenditoriali cofinanziate dalla Regione Emilia-Romagna, previdenti incoming, B2B, visite aziendali, campi prove, missioni istituzionali, imprenditoriali, presenza di giornalisti, soprattutto stranieri, di università e centri di ricerca. Abbiamo realizzato parecchi eventi di presentazione, perché arriviamo a quest'evento proprio in questi giorni con alcuni eventi di presentazione ufficiale. Come sapete, il 6 marzo a Piacenza abbiamo fatto il primo momento di presentazione. Il 12 marzo faremo il secondo evento di presentazione a 50 giorni da Expo, alla presenza del commissario Bracco. Ad aprile a Ravenna (o a Rimini) lanceremo il ruolo della Romagna, per quanto riguarda Expo, per le specificità in termini di costa, pesce e benessere.

Però sono stati fondamentali alcuni eventi che abbiamo organizzato negli anni scorsi, in particolare l'evento organizzato nel 2014 a Parma, dove abbiamo coinvolto il collegio dei commissari di tutti i paesi partecipanti ad Expo 2015, 144 paesi e decine di organizzazioni internazionali e no profit. Sono stati identificati già da tempo i paesi target dell'azione promozionale, che sono gli Stati Uniti, il Canada, il Messico, il Brasile, la Cina, il Vietnam, il Giappone, l'Unione europea, in particolare la Germania, la Danimarca, l'Olanda, nonché la Svizzera.

Il 28 gennaio 2015, il Presidente della Giunta ha presentato la strategia del World Food Forum al Parlamento europeo, alla presenza dei tre direttori generali della Commissione europea, dei gruppi parlamentari italiani guidati dall'onorevole De Castro, delle regioni e dei paesi extraeuropei accreditati a Bruxelles, delle associazioni imprenditoriali. Hanno partecipato in quell'occasione anche alcune nostre eccellenze regionali, da Barilla a Technogym, a Granarolo.

La Regione è stata poi protagonista di “Expo delle idee”, la grande kermesse di Milano con una presenza attiva a cinque dei quarantadue tavoli organizzati dal ministro Martina, che ha chiamato 500 esperti nazionali. Noi abbiamo partecipato in modo particolare al programma nazionale finanziato dal Governo italiano “Da Expo ai territori”, cui la Regione ha candidato, come dicevo, il progetto del World Food Forum, selezionato come unico evento internazionale – quindi noi siamo gli unici ad avere questa attività – tecnico, scientifico e divulgativo, promosso a livello territoriale.

Inoltre, abbiamo partecipato ai convegni dei gruppi di lavoro interregionale, quali il benessere, la dieta mediterranea, la qualità della vita, la longevità attiva, l'Appennino, il mare, la pesca, la costa, la città d'arte e il paesaggio.

Tutte le iniziative che abbiamo messo in campo come Regione sono state condotte in stretta collaborazione con le istituzioni, le associazioni e gli enti locali. Abbiamo coinvolto il sistema scolastico regionale, il sistema camerale, il sistema fieristico regionale, la rete dell’alta tecnologia, ma anche i padiglioni stranieri, in particolare degli Stati Uniti, del Messico, del Brasile, della Cina e di tutti i Paesi che abbiamo deciso essere nostri partner in quest'azione che continueremo nel tempo.

Abbiamo poi fatto, e stiamo continuando a fare, azioni di incoming molto forti, perché nell'ambito delle iniziative Expo 2015, la Giunta ha avviato interventi a sostegno dell'attrazione del turismo nazionale ed internazionale, mediante un programma denominato “Sperimenta lo stile di vita italiano”, un titolo evocativo della vicinanza con Milano e della capacità attrattiva dell'Emilia-Romagna in termini di ospitalità, città d'arte, mare, spiaggia, moda e naturalmente cibo.

Gli obiettivi regionali prefissati prevedono un flusso turistico in Regione aggiuntivo compreso tra il 10 e il 12 per 100 rispetto al totale dei flussi movimentati da Expo. Per raggiungere questi obiettivi, APT ha promosso un apposito bando per l'attivazione di 80 Club di Prodotto targati Expo, che promuoveranno congiuntamente la Food, Motor, Wellness Valley italiana. I pacchetti, coordinati in una sola linea, sono stati presentati ai principali tour operator internazionali, nelle principali fiere del settore.

Abbiamo inoltre organizzato una serie concatenata di eventi di incoming internazionali di filiera di portata mai realizzata in Regione per attrarre in Emilia-Romagna direttamente, o via Milano, istituzioni internazionali, imprese alimentari e di trasformazione, giornalisti delle principali riviste internazionali, ricercatori e universitari internazionali, chef e gourmet. A tale scopo, la Regione ha coinvolto le principali fiere internazionali della Regione, costruendo una serie di quattordici eventi internazionali che, direttamente o indirettamente, attengono ai temi dell'Expo. Oltre a Cibus e Cibus Tec, impegnate nel padiglione di Federalimentare, SANA che organizza – lo ricordo – il padiglione della biodiversità, sono stati coinvolti anche eventi quali H2O sull'acqua, RemTEC per la bonifica dei terreni agricoli inquinati, Ecomondo, Sigep con il gelato e la pasticceria, Marca, Macfrut con l’ortofrutta, Rimini Wellness, TTG sul turismo, Research To Be sull'alta tecnologia e le start-up.

Inoltre, sono state coinvolte le imprese regionali della filiera attraverso due bandi, a cui hanno aderito 400 soggetti, perché i bandi sono serviti per individuare dei soggetti che organizzino in Regione eventi, visite aziendali, incontri B2B, degustazioni, partnership strategiche di portata internazionale, costruendo così un'offerta per le delegazioni internazionali, denominati Dermofarm ed Emo Factory.

In occasione delle principali fiere internazionali del 2015 saranno così disponibili, assieme agli stand, anche i pacchetti turistici del Club di Prodotto. Inoltre, sarà avviato il programma “Porte Aperte”, una nostra iniziativa che vuole offrire la possibilità alle imprese di filiera, quindi alle fattorie agricole, alle imprese di produzione, di trasformazione e distribuzione dei prodotti alimentari, e di produzione dei macchinari agricoli, alimentari e del packaging, di ospitare delle delegazioni internazionali per visite aziendali, incontri B2B d'affari. Un’opportunità, quindi, per definire eventuali partnership produttive, commerciali e tecnologiche.

La Regione ha inoltre coinvolto le imprese regionali che hanno acquisito spazi ad Expo, quali Technogym, Granarolo, Coop Italia, Fiera di Parma, Fiera di Bologna, Reggio Children, le imprese regionali che saranno attive a Milano, da Barilla a CIR Food, Coppini, Carpigiani, Orogel e tante altre nostre grandi imprese, le università, le scuole di cucina, come la grande Scuola di Cucina Internazionale ALMA di Colorno e le associazioni, quali Chef to Chef.

Abbiamo contemporaneamente coinvolto tutti i referenti dei territori e delle province, dando loro mandato di farci pervenire i loro progetti per Expo che entreranno nel palinsesto regionale. Ne stiamo raccogliendo oltre 500, di diverso valore e portata. Bologna (City Of Food), con le fiere SANA del biologico a FICO, una grande kermesse del cibo che – lo ricordo – sarà lanciata a conclusione di Expo. Piacenza con il suo progetto attorno al pomodoro, che abbiamo presentato il 6 marzo. Modena con la sua Motor Valley. Reggio per la formazione dei giovanissimi. Ravenna con la cultura. Ferrara con un'edizione internazionale tutta dedicata al food. La riviera adriatica che esalterà il pesce, affiancandolo al divertimento e al benessere della costa.

L'assessorato alla cultura ha inoltre selezionato i principali eventi culturali del 2015 e creato un cartellone speciale Expo formato da 50 eventi di eccellenza da promuovere a livello nazionale ed internazionale.

Infine, l'Agenzia per la comunicazione ha costruito, dai primi del 2014, un sito web dedicato denominato “Cogli l’Expo”, che fino a marzo 2015 darà conto in modo integrato della strategia in atto, e che da aprile, anche nella versione in inglese, si trasformerà in un portale specializzato in grado di offrire al visitatore internazionale le opportunità per sfruttare l'esperienza del cibo dell'Emilia-Romagna attraverso video e foto. Il palinsesto degli eventi e delle opportunità sarà tutto scaricabile in una comoda app.

Abbiamo anche realizzato un rafforzamento dei trasporti e dei collegamenti con Milano sia con accordi con Trenitalia, ma anche con soluzioni territoriali di raccordo tra i principali hub trasportistici.

Di questa grande esperienza vi farò avere delle slide, che potrete tenere, che contengono tutto il racconto che ho cercato di sintetizzare e darvi il senso. Concludo ringraziando tutti coloro che hanno lavorato al grande progetto, dai nostri collaboratori a tutte le istituzioni, tutti i soggetti privati, gli imprenditori, le associazioni, tutti coloro che con noi hanno fatto questo grande sforzo, che è durato un anno e mezzo, che ha avuto nella Regione un grande momento di coordinamento, ma che – devo dire – ha avuto un sostegno ed una vivacità nei territori davvero straordinari ed eccezionali. E questo ci ha portato ad una presenza eccezionale alla kermesse milanese del 2015, tanto che è stato riconosciuto dagli organizzatori, in diverse occasioni, che la nostra è la Regione con la maggiore presenza ad Expo. E noi diciamo che sarà la Regione che cercherà di portare qui da noi, sui nostri territori, il più possibile, opportunità in termini di turismo, ma anche in termini di business.

Nello stesso tempo, però, non abbiamo guardato solamente all’oggi, ma abbiamo anche costruito una solida base per trarre benefici duraturi in tutti i campi dal food all'agroindustria, dalla ricerca al turismo, alla cultura. “Il cibo per la vita e il cibo per la mente” ci accompagnerà certamente nei prossimi decenni.

È questo l'impegno che le istituzioni e i privati si sono presi partecipando a questa grande manifestazione epocale, per quanto riguarda il tema che è stato raccolto e colto da Milano e dal nostro Paese. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Costi.

 

OGGETTO 96

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale), alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea) e alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 18 (Istituzione, ai sensi dell'art. 14, co. 1, lett. e) del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) - convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 - del Collegio regionale dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente)." A firma dei Consiglieri: Calvano, Taruffi, Cardinali, Serri, Sabattini, Soncini, Rontini, Zoffoli, Poli, Montalti, Ravaioli, Marchetti Francesca, Pruccoli, Mumolo, Lori, Torri, Mori, Bagnari, Iotti, Bessi, Zappaterra, Caliandro, Boschini, Prodi, Rossi Nadia

TESTO BASE (1)

(Relazione di maggioranza, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 96/1 – Presentazione, discussione e approvazione)

 

OGGETTO 63

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme per l'eliminazione dei privilegi e l'abolizione definitiva dei vitalizi, legati alla carica di consigliere regionale dell'Emilia-Romagna." A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sassi, Sensoli, Bertani, Piccinini

(Abbinato)

 

OGGETTO 111

Progetto di legge d'iniziativa popolare recante: "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale"." (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 8 del 29 ottobre 2012 pubblicata sul BURERT n. 235 del 9 novembre 2012 e di validità n. 13 del 1 agosto 2013 pubblicata sul BURERT n. 231 del 6 agosto 2013 e già oggetto n. 4468 della IX Legislatura)

(Abbinato)

 

PRESIDENTE (Saliera):

Proseguiamo nei nostri lavori con l'esame del testo del progetto di legge n. 2/2015, licenziato dalla Commissione “Bilancio Affari generali ed istituzionali” nella seduta del 2 marzo 2015, con il titolo “Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale), alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l’organizzazione dell’Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell’Assemblea) e alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 18 (Istituzione, ai sensi dell’art. 14, co. 1, lett. e) del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) – convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 – del Collegio regionale dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell’ente) e alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna)”.

Il Relatore della Commissione, consigliere Giuseppe Boschini, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il Relatore di minoranza, consigliere Matteo Rancan, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il progetto di legge è composto da 15 articoli e da scheda tecnico-finanziaria.

È aperta la discussione generale, che comprende la relazione di maggioranza e la relazione di minoranza (20 minuti) e gli interventi dei consiglieri (20 minuti), replica dei relatori, sempre di 20 minuti, e l'eventuale replica della Giunta di 20 minuti.

La parola al consigliere Giuseppe Boschini per la relazione di maggioranza. Prego.

 

BOSCHINI, relatore di maggioranza: Grazie, presidente.

Colleghe e colleghi, il progetto di legge che presento alla vostra attenzione e alla vostra valutazione interviene principalmente a modificare la legge regionale 14 aprile 1995, n. 42, recante “Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale”, la legge regionale 26 luglio 2013 n. 11, Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa.

Questo progetto di legge giunge in Aula dopo un considerevole lavoro di rielaborazione, attraverso il quale le forze politiche e la Commissione I ne hanno implementato il dettato, rivedendone anche in modo sostanziale le previsioni e ampliandone in molti aspetti la portata.

Dico le forze politiche perché se il testo base adottato in discussione è stato quello proposto dalla maggioranza PD-SEL, in esso sono confluiti anche un progetto di legge di opposizione, a firma del gruppo del Movimento 5 Stelle, e un progetto di legge di iniziativa popolare, oltre a diversi contributi emendativi dei diversi gruppi, circostanza che riteniamo di particolare importanza e significatività per la dinamica democratica.

Credo anche di poter dire che lo sforzo di condivisione politica del progetto è stato rilevante. Diversi emendamenti sono stati votati in commissione in modo trasversale tra maggioranza e opposizioni, e questo mi fa formulare fin da ora l'auspicio che lo spirito e sicuramente ampie parti del progetto possano essere nel dibattito odierno condivise, anche per riaffermare il principio che le istituzioni sono di tutti, e quando si interviene sulla dimensione istituzionale è fondamentale realizzare le maggioranze più ampie possibili, piuttosto che farne terreno di scontro e di presa di beneficio politico.

L'obiettivo della legge è duplice. Da un lato, sicuramente la riduzione dei costi dell'Assemblea, finalizzata ad allineare maggiormente istituzioni e politica ad una società impegnata in una severa recessione economica, realizzando un contributo non simbolico, ma anche numericamente significativo al contenimento del bilancio regionale. L'altro obiettivo è la semplificazione dei meccanismi di organizzazione e funzionamento dei gruppi assembleari. Anche in questo caso per ridurre i costi, ma anche per renderne più semplici, quindi si ritiene più certi e trasparenti, meno soggetti ad interpretazioni controverse, i meccanismi operativi, con possibilità massima di pubblicità e trasparenza. Dunque riduzione dei costi, ma anche un importante obiettivo di semplificazione e trasparenza.

In sintesi estrema potremmo dire che questi obiettivi vogliono essere in qualche modo un contributo alla credibilità della politica e alla forza delle istituzioni. Nessuno di noi ha dimenticato che cosa è successo il 23 novembre o intende chiudere gli occhi. Il problema della disaffezione e della distanza di troppi cittadini dall'esercizio della democrazia non è semplice, né si può ridurre al tema del costo delle istituzioni, dei loro rappresentanti, ne siamo consapevoli.

Su tutto questo – riteniamo – prevale l'esigenza di una politica capace di ridare speranza ai giovani, lavoro a chi lo ha perso, slancio all'economia, prospettiva di crescita a chi si aspetta da noi che restituiamo, dopo questi cinque anni, una Regione più veloce, più semplice, sempre più efficiente.

La credibilità riconquistata della politica passa soprattutto da qui, da quello che faremo di concreto per il nostro territorio e per le sue difficoltà. Ma una parte di questa credibilità si gioca anche sul tema dei costi delle istituzioni e della politica. E sarebbe sbagliato non svolgere fino in fondo questo tema, già avviato positivamente nelle precedenti legislature, come se fosse una sorta di primo passo, direi quasi di precondizione che ci deve consentire poi di dedicarci con ancora più forza e credibilità alle tante scelte rigorose ed importanti che ci attendono in materia di bilancio, di economia, di organizzazione degli enti territoriali, di lavoro, eccetera.

In concreto, le misure proposte dal progetto di legge sono le seguenti (in sintesi): la riduzione dell'indennità di carica lorda mensile di oltre 1100 euro al mese per ciascun singolo consigliere, cui consegue anche la riduzione proporzionale delle indennità di funzione che spettano per legge agli organi monocratici, membri degli uffici di presidenza, presidenti e vicepresidenti di commissione, presidenti dei gruppi, con riduzioni mensili ulteriori dai 77 ai 550 euro circa, per un totale di oltre 3,6 milioni di euro risparmiati sui cinque anni solo alla voce indennità mensile.

In secondo luogo, l'eliminazione completa dell’indennità di fine mandato, una sorta di TFR fin qui previsto anche per i consiglieri della precedente legislatura. Si tratta, rispetto alla IX legislatura, di ulteriori 6104 euro annuali risparmiati a consigliere. Questa seconda misura, perciò, sulla legislatura, vale oltre 1,5 milioni di euro. L'insieme di queste due prime misure riguardanti le indennità, che agiscono sulle indennità di tutti i consiglieri, vale dunque circa 5,1 milioni di euro, su cinque anni, poco meno del 25 per cento delle indennità di cui godevano i nostri predecessori. Una diminuzione media intorno ai 103 mila euro a testa, per ciascun consigliere. Questo naturalmente solo per quanto riguarda l’Assemblea, ma analoghi risparmi si realizzeranno per la Giunta, riparametrando proporzionalmente le indennità degli assessori.

Infine si interviene per la cancellazione del contributo per le spese di funzionamento dei gruppi. Con l'approvazione della legge il funzionamento dei gruppi verrà assicurato dall'Assemblea attraverso dotazione di beni e servizi meramente funzionali, mentre scompare la possibilità di utilizzare fondi per attività istituzionali promosse e gestite dai gruppi stessi.

Si tratta di una voce di bilancio che valeva 472 mila euro nel 2014, e anche se in questo caso il conteggio è più complesso, possiamo indicativamente stimare un ulteriore risparmio pari a circa 2,3 milioni di euro su cinque anni. Proiettati sull'intera legislatura, la riduzione delle indennità e l'eliminazione delle spese per il funzionamento dei gruppi valgono quindi circa 7,5 milioni di euro, 1,5 milioni di euro all'anno, pari ad una riduzione del 3,8 per cento sul bilancio di competenza dell'Assemblea 2014. È un contributo che possiamo stimare pari a circa il 2,5 per cento della manovra di rientro che la Regione sarà chiamata a compiere nel bilancio 2015.

Un contributo sicuramente non risolutivo, ma contabilmente non insignificante, direi proprio significativo. Dicevo: una misura non simbolica, ma quantitativamente apprezzabile.

Si porta così più avanti l'opera avviata nella IX legislatura, che già aveva portato ad una significativa riduzione dei costi di funzionamento dell'Assemblea, allora indicati in 7,5 euro pro capite all'anno per ogni cittadino emiliano-romagnolo, in particolare con l'eliminazione dell'istituto del vitalizio, facoltativa nella IX e completa a partire dalla corrente legislatura. Eliminazione del vitalizio che questa legge rende definitiva confermando le scelte della legislatura precedente.

Il progetto, se approvato, collocherà la Regione Emilia-Romagna al vertice virtuoso degli standard di costo delle assemblee regionali del nostro Paese, e questo non solo prendendo a riferimento regioni a statuto speciale, ma anche regioni a noi vicine, vicine per sensibilità politica, ma anche vicine per territorio, e che certamente non hanno ancora realizzato contenimenti comparabili ai nostri.

Sia chiaro: non è una gara a chi fa di più, è un percorso intrapreso a livello nazionale, una consapevolezza crescente di un impegno richiesto alle istituzioni da tanti cittadini, per avere enti pubblici più razionali e sostenibili. Un percorso in cui riteniamo di avere realizzato, almeno per quanto attiene alla componente politica dell'ente Regione Emilia-Romagna, un passo davvero importante.

A questi interventi relativi ai costi, il progetto e il lavoro emendativo in commissione hanno aggiunto alcuni articoli non meno importanti, che riguardano l'organizzazione e in particolare il personale dei gruppi assembleari. Tra questi punti ne ricordo tre. La previsione che ai piccoli gruppi, composti fino a due consiglieri, sia riconosciuta un'adeguata dotazione di personale, misura che definirei di tutela democratica, finalizzata a consentire piena operatività nel processo legislativo e di controllo anche alle forze politiche meno votate. In secondo luogo, la definizione di criteri omogenei di gestione fra i gruppi e gli organi monocratici dell’Assemblea, quindi con un effetto di semplificazione. Infine, modalità condivise di evidenza pubblica per il conferimento di incarichi e collaborazione nei gruppi.

Si affermano così nel progetto di legge due principi, in primis quello del parallelismo delle norme organizzative tra i gruppi politici e gli altri organi dell'Assemblea; in secondo luogo, e di conseguenza, il superamento della logica privatistica di gestione dei fondi attribuiti ai gruppi. Ed è qui che si ottiene, anche con ampie norme abrogative, un importante effetto di semplificazione che facilita la trasparenza e la certezza del controllo.

L'articolato del progetto di legge che discutiamo oggi in Aula è sostanzialmente emendativo e di revisione di testi di legge pregressi. Ho già richiamato la legge regionale n. 11, il Testo unico dell'Assemblea, la legge n. 42 sul trattamento indennitario degli eletti alla carica di consigliere, cui si aggiunge la legge regionale 21 dicembre 2012, n. 18, sull'istituzione del collegio regionale dei revisori dei conti, infine la legge regionale 43/2001, anch'essa in parte emendata, Testo unico in materia di organizzazione e rapporti di lavoro in Emilia-Romagna.

Si tratta di un testo strutturato in 15 articoli, il cui esame analitico e puntuale rimando senz'altro a successivi interventi in presentazione e votazione degli articoli medesimi, avendo – credo – fin qua già descritto gli effetti dispositivi dell'articolato medesimo. Utilizzo piuttosto il tempo ancora a disposizione per due ultime considerazioni, una di ordine tecnico-legislativo e una, se mi sarà concesso, di ordine più storico-politico.

Sul piano legislativo, avremmo volentieri mantenuto nell'articolato una parte dedicata al tema previdenziale, che in sostanza voleva portarci ad affermare un principio, io credo, importante e che non vorrei omettere in sede di relazione, anche se non fa più parte del testo. Tolti definitivamente i vitalizi, tolta, in aggiunta, anche l'indennità di fine mandato (il TFR potremmo dire) resta il problema che non tutti i consiglieri hanno piena copertura in questi cinque anni sotto il profilo previdenziale. Questo vale in particolare per alcuni dei più giovani e per i professionisti. Se non ci pare giusto che l'attività politica debba dare luogo a privilegi, nemmeno però ci pare corretto che essa debba divenire penalizzante per qualcuno, in questi cinque anni, ai fini della maturazione della pensione. Ci sembrava giusto per questo che alla rinuncia del vitalizio corrispondesse il poter maturare una normale pensione come sarebbe avvenuto per molti se avessero continuato appieno la propria attività professionale o lo sviluppo della propria carriera lavorativa. Creare queste condizioni, però, risultava particolarmente oneroso sotto il profilo del bilancio regionale, complesso e incerto per vari aspetti normativi previdenziali ed interpretativi. Così come su un altro tema, quello dei vitalizi pregressi, sono fortissimi i rischi di contenzioso e di produrre all'amministrazione, quindi, più danni che benefici. Per questo abbiamo preferito soprassedere stralciando questa parte della norma, che lasciamo come un possibile tema per soluzioni organiche ed adeguatamente misurate per un eventuale futuro, quando le condizioni costituzionali e giuridiche nazionali saranno meglio definite.

Una seconda e conclusiva considerazione la spendo, come dicevo prima, se mi è concesso, per una digressione storico-politica. Brevissimamente, direi quasi timidamente, mi si permetta di ricordare che ciò di cui discuteremo oggi, l'indennità dei rappresentanti politici eletti, contrariamente a quanto tanti pensano, non è da oggi materia di polemica politica e non è quindi un "brevetto" politico recente rivendicabile da qualcuno. L'indennità degli eletti è stato un elemento portante del dibattito politico per tutto l'Ottocento, al quale succede il dibattito moderno sulla nascita del parlamentarismo, del liberismo e della democrazia rappresentativa contemporanea. Non accostiamoci, perciò, alla leggera a questo dibattito secolare.

Per tutto l'Ottocento, in Inghilterra, in Francia, in Germania, da ultimo anche nell'Italia post-unitaria, si è discusso sull'opportunità o meno di retribuire i rappresentanti eletti e persino nel dettaglio della natura e della corretta misura di questo riconoscimento economico. Lo si è fatto per i parlamentari nazionali, ma, si badi, fin da allora anche per i rappresentanti delle assemblee regionali e locali. Vi furono fiere voci contrarie e forti sostenitori. Le prime, le voci contrarie, sostenevano che le indennità avrebbero creato una classe politica professionale più preoccupata di perpetuare i benefici della propria carica che di svolgere il bene della nazione. Temevano, inoltre, che eletti retribuiti fossero facilmente invisi alla popolazione e che il costo aumentato delle istituzioni elettive avrebbe rappresentato per i cittadini un motivo di possibile minor apprezzamento delle istituzioni stesse. Per contro, le voci favorevoli all'indennità sostenevano che l'indennità e il rimborso spese agli eletti erano la condizione necessaria per consentire alle persone non abbienti di avvicinarsi alla politica e per esporle meno alle lobby che già allora si offrivano per sostenere economicamente gli eletti e le loro campagne elettorali.

Sappiamo come andò a finire quel confronto fra favorevoli e contrari. Il principio della retribuzione dei parlamentari così come dei rappresentanti regionali fu accolto all'inizio dalla Costituzione repubblicana americana alla fine del Settecento, poi da Napoleone, poi nella Costituzione del 1815, poi dalla Costituzione della Seconda Repubblica francese del 1848 e da lì passò nel DNA e nelle rivendicazioni di tutte le forze politiche democratiche e popolari. Alla fine anche i paesi che più a lungo erano stati contrari introdussero questo principio all'inizio del Novecento: la Germania nel 1907, la Gran Bretagna nel 1911 e l'Italia, buon ultima, nel 1913, quasi esattamente un secolo fa.

Se andassimo a rileggere i verbali parlamentari di allora, resteremmo sorpresi della contemporaneità di quel dibattito, della somiglianza con quello odierno nel nostro paese, anche allora non senza toni polemici, ma con una chiarezza di visione costituzionale che noi troppe volte rischiamo di omettere.

Mi rendo conto che questo richiamo storico forse è stato noioso, fin troppo lungo, forse ambizioso o pretenzioso in rapporto all'oggetto in discussione, ma ho voluto correre questo rischio per poter meglio esprimere un auspicio finale che è questo: poniamo il nostro dibattito di oggi in questa prospettiva istituzionale e costituzionale elevata, in cui sta, da una parte, la riaffermazione di un secolare principio fondativo della democrazia e, dall'altra, la convinzione che istituzioni più razionali anche sotto il profilo dei costi sono un'esigenza specifica ed irrinunciabile dei nostri tempi. Sarebbe un peccato dare luogo oggi ad un confronto politico di corto respiro, finalizzato a fare qualche più uno ad una presa di visibilità, perché lo spirito di questo intervento legislativo è quello di contribuire, per quanto ci è possibile insieme, a ridare forza alle istituzioni rappresentative affinché queste siano in grado di fare quello che è loro richiesto, che non è annichilirsi o autoflagellarsi, ma rispondere nel modo più efficace e credibile alle sfide che ci aspettano sul lavoro, l'economia, la ripresa, su cui, ne siamo tutti consapevoli, saremo in ultima istanza valutati.

Insomma, per chiudere, se usiamo la chiave storica, non c'è dubbio alcuno che l'indennità di carica dei rappresentanti eletti sia stata introdotta come componente strutturale e necessaria del suffragio universale e dell'abolizione della democrazia basata sul censo, ha rappresentato, cioè, non il riconoscimento di un privilegio, ma una fondamentale garanzia di compiutezza democratica. È lì che vogliamo tornare se per caso ce ne fossimo allontanati.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

La parola al relatore di minoranza Matteo Rancan. Prego.

 

RANCAN, relatore di minoranza: Grazie, presidente. Colleghi, oggi ci troviamo ad affrontare un capitolo importante per i costi della politica e il funzionamento della politica dell'Assemblea dell'Emilia-Romagna. È stato adottato come testo base, in Commissione, il testo della maggioranza, che ha subito, come diceva giustamente il collega Boschini, delle modifiche grazie ad un lavoro concorde tra maggioranza ed opposizione su vari emendamenti che sono stati presentati da entrambe le parti. Noi abbiamo presentato vari emendamenti, tra i quali il primo ha contribuito anche a quelle che erano le idee della maggioranza, cioè ad aumentare la riduzione dei costi della politica.

Come consigliere dell'Ufficio di Presidenza e relatore di minoranza ho appreso e seguito con interesse l'iter di questo progetto di legge che porterà poi alla discussione generale, dopo queste relazioni, da parte dell'Assemblea. Sono state proposte modifiche a parere mio positive e migliorative, che sono senz'altro condivisibili, però vorrei anche sottolineare qualche aspetto, oltre al progetto di legge presentato, che può essere discutibile, ma comunque invito i consiglieri presenti qui in Aula oggi a riflettere.

La normativa in questione che stiamo analizzando oggi è la normativa che è più stata modificata nel corso della storia dell'Emilia-Romagna, come se si trattasse di una questione molto rilevante, e questo sicuramente, se posso dirlo, non rende merito ai legislatori precedenti, anche perché è e sarà sicuramente un cardine di partenza di questa legislatura, però i legislatori precedenti, insomma, non si sono proprio comportati benissimo sotto questo punto di vista.

Negli anni, poi, quindi parlo del passato, è mancata, credo, la volontà di inserire nei testi norme chiare con cifre definite e divieti fondamentalmente espliciti. Con il nostro emendamento abbiamo voluto rimarcare il fatto che l'indennità lorda possa essere scritta in modo netto e trasparente per far sì che anche la legge possa essere più comprensibile anche dai cittadini che hanno voglia di informarsi senza dover fare rimandi ad altre leggi e delibere su altre leggi. Gli aspetti che sicuramente non hanno certo favorito la trasparenza nei confronti dei cittadini sono proprio questi.

Ciò che diceva giustamente anche il consigliere Boschini, di cui vorrei anche riprendere le parole, è che noi dobbiamo cercare, partendo anche da qui, di recuperare la fiducia che gli elettori hanno perso nella classe politica. Questa fiducia e questa trasparenza si hanno solamente facendo chiarezza e correttezza e trasmettendole anche ai cittadini, all'esterno, perché i cittadini non devono vedere questo palazzo come un palazzo del potere, un palazzo dove si sperperano i soldi, ma devono vedere questo palazzo come un palazzo dove loro sono rappresentati.

Per quanto riguarda la tecnica normativa auspico e invito tutti quanti a fare un po' di autocritica perché, come dicevo prima, i testi devono essere chiari concisi e già solamente a partire dal titolo di questa legge c'è una grande confusione e sicuramente occorre uno sforzo e un po' di competenza e un po' di dimestichezza al semplice cittadino per andare a vedere quali modifiche sono state apportate alle leggi precedenti. Questo non per dire che abbiamo sbagliato noi, ma hanno sbagliato anche gli addetti ai lavori perché questo spesso manca. C'è anche la necessità di non ricorrere sempre a rimandi a delibere, questo credo che sia un impegno concreto che debba essere preso.

Sui tempi vorrei segnalare una cosa abbastanza importante. Viene abbinato a questo progetto di legge un progetto di legge del 2012, se non sbaglio, di iniziativa popolare, che era stato presentato per abrogare alcuni benefici quali l'indennità di fine rapporto. Sicuramente la responsabilità di chi c'era prima di noi è stata quella di non aver preso in esame prima questo progetto di legge di iniziativa popolare che avrebbe fatto risparmiare varie centinaia di migliaia di euro anche in questi anni che sono trascorsi se si fossero ascoltati prima i cittadini. Comunque ribadisco che quello che viene fatto oggi è già un grande passaggio, un grande punto che stiamo portando avanti.

Accolgo con favore il taglio delle indennità e dei rimborsi per le spese, credo che sia la direzione giusta, e che tutta la macchina regionale, dirigenti e apparati inclusi, siano più improntati al contenimento e alla chiarezza delle spese sostenute e dei costi. Questo lo voglio ribadire perché credo che trasparenza e attenzione siano fondamentali, oltre che rispetto alla classe politica, anche rispetto alla classe dirigenziale che dirige gli apparati regionali. I risparmi, comunque, sono notevoli con l'applicazione di questa legge e sono uno dei punti di sostanza che condivido pienamente, come anche quando si è dato un taglio di oltre mille euro, come accennavo prima, alle riduzioni delle indennità di carica mensili.

Purtroppo, ovviamente, l'enorme fardello, che veniva citato anche prima, che ha questa Regione, come tante altre amministrazioni regionali, è quello dei vitalizi erogati agli ex consiglieri. Anche sui vitalizi ci troviamo d'accordo quando si parla di abolizione totale, siamo sicuramente a favore di questa cosa. Ciò che accade con i vitalizi è ciò che accade anche a livello nazionale con il sistema pensionistico, che fa alquanto discutere.

Stiamo tutti pagando, io credo, un sistema che ha promesso e elargito più di quanto si potesse realmente permettere, ciò a discapito delle giovani generazioni o comunque di chi non è facilmente e semplicemente tutelato. Su questo invito anche a riflettere fin dove ci si possa spingere per un contenimento generale, come accennavo prima, della spesa pubblica. Il nostro impegno d'ora in poi sarà quello di cercare di contenere, oltre alle spese della politica, anche le spese della spesa pubblica in generale.

Quello che noi vogliamo dire su questo testo che è stato presentato è che lo vediamo come un atto concreto e positivo, quindi condivisibile, anche perché ci piace partecipare quando si parla di impegni concreti e per far sì che i costi della politica non gravino ancora sui nostri cittadini e per far sì che si sentano rappresentati e non pensino di noi solamente che siamo qui a prendere dei lauti stipendi. Questa credo che possa rappresentare la serietà della nostra nuova classe politica che cerchiamo e vogliamo, al meglio di noi, rappresentare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

Apriamo il dibattito. Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Signor presidente e colleghi, penso che il testo che è uscito dalla Commissione – a cui non ho potuto partecipare per ovvi motivi, ma do atto al capogruppo del Partito Democratico di aver sempre correttamente informato tutti i gruppi di quelle che erano le intenzioni – sia un testo equilibrato.

Dico subito una cosa per sgombrare il campo da ogni equivoco. Io non appartengo alla categoria di coloro che ritengono che oggi sia importante fare la gara a chi taglia di più. Lascio volentieri al predecessore della presidente Saliera questa forma di divertimento. Ho saputo dai giornali che ha rinunciato a 800 mila euro, come ha detto lui, di vitalizio. Francamente ho fatto più volte i conti ma non ho capito dove avesse tirato fuori questo numero, o meglio, è chiaro che se uno pensa di campare fino a centocinquant'anni (e allora probabilmente Berlusconi ha trovato un concorrente di rilievo) può arrivare a queste cifre. Ma, vedete, il ragionamento, oggi, tra politica, costi della politica e, aggiungo anche, livello del personale che si impegna in politica deve essere messo sullo stesso piano, perché questa è un'Assemblea legislativa che se vuole assolvere alla sua funzione fino in fondo, deve non soltanto presentare interrogazioni o qualche proposta di legge più o meno scopiazzata, ma anche degli approfondimenti, degli studi, un'attività di ricerca che è tipica delle assemblee legislative.

A me non piace il paragone che si va a fare spesso con i sindaci, che hanno un ruolo amministrativo, che hanno un ruolo decisamente importante, talmente importante in ragione del quale oggi alla casta si toglie, ad esempio, presidente Bonaccini, l'assegno di fine mandato che invece rimane per i sindaci. Noi non abbiamo bisogno di rinunciare alle auto blu perché non le abbiamo mai avute come consiglieri né come parlamentari, ma in compenso i sindaci hanno a disposizione un parco auto ancora notevole, tant'è vero che persino il ministro delegato non riesce ad avere dalla Pubblica amministrazione l'elenco delle auto blu ancora utilizzate. Noi abbiamo dovuto modificare in alcune parti la legge regionale precedentemente approvata perché addirittura non vi era garantita la funzionalità dei gruppi, quando qualsiasi sindaco, come ben sapete, ha l'ufficio di staff che costituisce a sua immagine e somiglianza con la partecipazione di coloro i quali ritiene più utili al proprio servizio. Dico questo perché mi sono stufato di passare per un privilegiato quando in realtà ciò che fa la differenza è la qualità di quello che si mette nell'ambito dell'azione amministrativa o legislativa, perché un conto è dire denunciare e togliere quelli che sono gli aspetti di una casta, un conto è confondere i livelli di retribuzione dimenticando che vi sono persone che si dedicano alla politica e che se dovessero dedicarsi interamente alla propria attività professionale, beh, ne trarrebbero un reddito ben più alto e superiore.

Non vorrei che passasse il messaggio, nel momento in cui sono perfettamente d'accordo su quello che io non chiamo un "taglio" ma un "ridimensionamento degli emolumenti", che la politica è materia riservata a due categorie, i nullafacenti e i ricchi che non hanno bisogno di alcunché, perché quella non è politica e non è neanche selezione della classe politica, che una volta passava attraverso la militanza nei partiti, non passava attraverso quelle simpatiche selezioni di oggi che sembrano concorsi o di Miss Italia, o di qualche edizione del Festival di Sanremo. In genere vi era una selezione che avveniva sul campo, anche in relazione al sacrificio, alle capacità, a quella che una volta si chiamava, scusate, meritocrazia, che è stata del tutto cancellata. Oggi siamo alla politica per sorteggio o ad una politica che designa i suoi rappresentanti in ordine all'ossequio a questo o quell'uomo forte del proprio partito.

Io penso che oggi noi non dobbiamo fare questa operazione perché ce lo chiede la piazza. Facciamo questa operazione perché siamo convinti che sia giusto dare un ridimensionamento ad alcune indennità o forme di indennità che nel corso degli anni hanno assunto una misura decisamente superiore a quella che doveva essere compatibile non con una presunta moralità, ma con il servizio che si presta.

Aggiungo anche che sono perfettamente d'accordo sull'abolizione del finanziamento ai gruppi regionali, ma, vedete, anche questa è un'operazione che deve essere fatta non perché c'è stata un'indagine della magistratura contabile o penale a riguardo, perché diversamente potrebbe essere un atto equivocato e ritenuto addirittura come una excusatio non petita, accusatio manifesta, quindi come un atto di accusa nei confronti di coloro i quali ci hanno preceduto, che se avranno violato la legge contabile o penale sarà l'ultimo e definitivo grado di giudizio a doverlo dire e non sicuramente le nostre valutazioni di oggi. Io penso che sia stato giusto togliere i soldi ai gruppi perché qui dentro si viene per esercitare, soprattutto da parte dei capigruppo, una funzione politica e non per diventare degli agenti contabili, perché diverso è il ruolo, diversa è la funzione, diverse anche sono le capacità dei singoli. Penso altrettanto convintamente che questo ridimensionamento che oggi ci diamo debba avere da parte nostra, però, come contraltare, lo stesso impegno che si profondeva quando altre erano le indennità, perché anche sotto questo profilo non vorrei un ammassamento e un concentramento dei lavori dell'Assemblea in uno o due giorni proprio perché diventa più facile, nel minor spazio, potersi occupare anche di qualcosa d'altro esternamente.

Allo stesso tempo dico che, avendo fatto un buon lavoro, io penso, con questa legge che andiamo ad approvare, si debba fare un ultimo sforzo e sotto questo profilo mi auguro che l'Assemblea lo faccia senza neanche approvare un ordine del giorno – ma qualcuno si pronunci al riguardo – su una delibera del precedente Ufficio di Presidenza che disciplinava una materia altrettanto delicata quale quella della certificazione delle presenze in questa sede e dei rimborsi forfettari delle spese di viaggio, perché anche sotto questo profilo, che è l'unico profilo che non affronta la legge, ma lo lascia all'Ufficio di Presidenza, noi dobbiamo avere il dovere di creare un meccanismo che sia inattaccabile, perché se lasciamo degli spazi aperti, come in politica, quando si lasciano degli spazi aperti, altri soggetti li occupano, così nelle istituzioni, quando le istituzioni non appieno assolvono alle funzioni che sono loro assegnate, altri poteri si sostituiscono alle istituzioni medesime. E proprio perché ritengo che verrebbe vanificata del tutto questa operazione di oggi se noi non cercassimo di realizzare le condizioni perché con questa legislatura si definisca un quadro tecnico normativo per il quale le spese così come i rimborsi, così come gli emolumenti possono essere oggetto solo di censura politica, ma non da parte di organi terzi, noi questa parte la dobbiamo fare e fino in fondo.

Aggiungo però una cosa. La politica non è l'unica casta di questo paese e sarebbe manicheo il fatto di pensare che perché gettiamo in pasto all'opinione pubblica un nostro ridimensionamento economico, abbiamo assolto tutte le funzioni a cui dovremmo assolvere in termini di tagli. Voglio qui dirlo chiaramente e con il massimo rispetto per gli interessati, ma anche con massima fermezza politica: non è pensabile che vi sia un ridimensionamento dei costi della politica e poi si continuino ad assumere dirigenti a gogò con gli emolumenti più vari e pittoreschi in ragione del committente di turno, che quasi diventa un padre-padrone del dirigente medesimo, non solo perché si viola con questo modo di procedere quell'articolo della Costituzione che prevede l'indipendenza di coloro i quali sono deputati ad assolvere delle funzioni di tipo amministrativo, ma anche e soprattutto perché prenderemmo in giro noi stessi. Quindi un ridimensionamento va portato anche, scusatemi, nella contrattualistica dirigenziale, nei premi o nei risultati ad obiettivo, perché se vogliamo veramente cercare non di livellare verso il basso, ma di rendere omogenea un'operazione che dimostra che i sacrifici si fanno e li si fanno tutti e soprattutto li si fanno nella convinzione che così come chi assolve ad una funzione politica ridimensiona la propria indennità, così pure chi assolve ad altra funzione ugualmente importante deve svolgere questo lavoro per anche il piacere di svolgere il medesimo e non soltanto per l'indennità o per dirti: ma a queste condizioni vado nel privato, beh, allora anche lì bisogna tagliare le unghie.

E aggiungo anche una considerazione: va tagliato e disboscato anche quel grande sottobosco di commissioni, di consigli di amministrazione, di direttori amministrativi, di direttori generali, di amministratori delegati che fanno capolino anche nelle società partecipate dalla Regione, molte delle quali dimostrano dei livelli di gestione che francamente fanno rabbrividire. Questo doveva essere il primo atto sotto il profilo politico perché se vuoi insegnare qualcosa ad altri, prima devi essere di esempio tu e quindi giustamente era questo il punto da cui partire, però non dobbiamo dimenticarci in questi cinque anni non di una moralizzazione fine a se stessa, ma di un'attività di ridimensionamento di alcuni emolumenti che spesso e volentieri fanno rabbrividire. Anche perché abbiamo avuto un'esperienza che ci dimostra – io non faccio la polemica sull'assessore Venturi come hanno fatto altri, la faccio all'incontrario – abbiamo avuto un'esperienza che ci dimostra che giustamente se la politica va alla ricerca delle professionalità, le professionalità pretendono di essere pagate per quelle che sono le loro funzioni, e allora anche sotto questo profilo, mentre sono dell'avviso che noi abbiamo il dovere di ridimensionare i nostri emolumenti auspico anche che per evitare un'applicazione sic et simpliciter di una norma di legge che prevede che si possa conservare l'indennità che si percepiva nell'ambito dell'attività lavorativa precedente... perché è vero, c'è questa norma di legge, è stata fatta apposta al tempo dei Governi tecnici perché non sapevano quale tecnico andare a mettere come ministro e sottosegretario perché quando gli si diceva dell'indennità, gli ridevano in faccia; è stato fatto per questo motivo, dobbiamo darne una spiegazione politica. Beh, allora io dico che i tecnici che vogliono venire a fare la politica devono venirci alle condizioni a cui la politica è abituata a soggiacere. Se vuoi fare qualcosa per la tua società, non devi farlo conservando il tuo proprio beneficio personale, devi avere il coraggio anche tu di rinunciare a qualcosa come tanti in quest'Aula rinunciano ad un'attività libero professionale magari molto più redditizia, perché non ci vuole molto a capire che quando uno, ad esempio, viene da Piacenza a Bologna, impegna tutta la giornata, fai tre ore l'autista di te stesso, se va bene, a velocità costante, poi ci mettiamo un po' di traffico sulla tangenziale, qualche incidente... insomma, più o meno un autista di piazza saprebbe che cosa vale il sacrificio. Io penso che come ognuno di noi porta avanti un ridimensionamento convinto della propria attività politica anche sotto il profilo degli aspetti economici, questo ridimensionamento debba valere erga omnes perché non ci sono persone più uguali degli altri.

Questo è il primo atto che facciamo e siamo convinti e mi auguro che sia approvato all'unanimità perché sarebbe un segnale forte anche rispetto alle continue forme di cattiva pubblicità che la politica spesso e volentieri riesce a farsi da sola. Penso anche che sia giusto trovare un punto di equilibrio, come è stato trovato, perché nelle gare al ribasso tutti sono maestri. Uno poteva presentare anche un emendamento dicendo che uno prendeva mille euro omnicomprensivi, magari avrebbe avuto una pagina sul giornale, tanto poi glielo respingevano e passava come il paladino di se stesso, salvo poi ovviamente non rinunciare mai alla differenza tra l'emolumento percepito e quello proposto. Questa è altra forma di "nobiltà" politica della quale un giorno bisognerà parlare o si sarebbe dovuto parlare quando la politica era politica e non era soltanto slogan e spot e quant'altro.

Mi auguro che, in questo caso non più per iniziativa del Consiglio, ma per iniziativa della Giunta, possa venire nei prossimi mesi un progetto complessivo di ridimensionamento di quegli emolumenti cui prima facevo riferimento, non soltanto per atto di giustizia sostanziale, ma anche e soprattutto perché quel segnale che si vuole dare di sobrietà non valga soltanto per i 50 membri dell'Assemblea legislativa, ma valga per tutti coloro i quali nell'Assemblea legislativa operano, lavorano, si impegnano e per questo sono retribuiti, ma devono essere retribuiti nell'ambito di parametri che siano parametri oggettivi e non parametri, come spesso accade, di pura fantasia, di simpatia o di clientela o che dir si voglia.

Venendo da una storia di destra, da una storia della destra missina, non mi scandalizza la casta, contro la casta c'ero quando altri ne facevano parte. Poi mi hanno spiegato cosa era la casta dimenticando che qualche nipotino politico l'avevano seminato in giro e non era propriamente un ritratto edificante. Io non penso che qui dentro noi rappresentiamo la casta, dobbiamo sforzarci invece di dimostrare che rappresentiamo il popolo che ci ha votato e quello che non ci ha votato, anche coloro i quali si sono astenuti dal voto e per fare questo dobbiamo essere di esempio, ma non dimenticandoci che gli esempi servono anche per essere fonte di nuovi esempi e non una vox clamans in deserto, perché se fossimo ciò, saremmo ben poco rispetto al ruolo che ci è stato assegnato e che intendiamo ricoprire nel pieno della nostra capacità di agire e della convinzione che il primato della politica debba riaffermarsi sempre e comunque.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Io volevo ricordare alcuni punti che per noi erano punti fondamentali del nostro progetto di legge, che, come ricordate, avevamo protocollato subito dopo l'insediamento, progetto di legge che avevamo dedicato a questo tema e che è poi confluito in discussioni all'interno della Commissione I e che proveniva già da una serie di stimoli importanti dati nella IX legislatura dal Movimento 5 Stelle, che poi hanno portato all'abrogazione dei vitalizi a partire da questa legislatura.

Prevedeva, il nostro progetto originario, infatti, l'indennità di carica ridotta a 5 mila euro lordi, punto su cui siamo riusciti a fare confluire tutte le forze politiche dell'Assemblea, quindi questo è stato un punto importante, su cui l'Assemblea ha trovato un accordo. Prevedeva che non ci fossero più indennità aggiuntive e questo è un punto cui ancora noi teniamo molto, che non ci siano più indennità, quindi, di funzione aggiuntive per i presidenti, per le cariche monocratiche quindi, ma anche per i capigruppo. E poi prevedeva l'abolizione dell'indennità di fine mandato e soprattutto l'abolizione dei vitalizi con effetto retroattivo. Su questa abolizione dei vitalizi con effetto retroattivo mi sento di tornare perché credo che sarà utile tornarci almeno un attimo nella discussione che segue queste relazioni in modo da almeno confrontarsi sul merito.

Questo per dire che i risultati dei risparmi di spesa del nostro progetto di legge, del Movimento 5 Stelle, ammontavano a 35 milioni di euro a legislatura contro i 7 o 8 milioni di euro dichiarati dalla maggioranza nel progetto di legge che viene presentato oggi. 35 milioni di euro comprendendo l'abolizione retroattiva dei vitalizi, che, come sapete, comporta un risparmio di circa 5 milioni di euro annui, quindi 25 sulla legislatura, più i 7 o 8 milioni e ovviamente aggiungendo l'abolizione dell'indennità di funzione, per cui si arriva a 35 milioni.

Questo progetto di legge del Movimento 5 Stelle era volto ad abolire privilegi ritenuti ingiusti sia dai proponenti, ma anche dalla stragrande maggioranza dei cittadini, anche e soprattutto tenuto conto della situazione economica in cui viviamo, dimostrando con i fatti che abolire i privilegi si può soprattutto quando questi privilegi sono nati in un contesto radicalmente diverso da quello che viviamo adesso noi e vivono i cittadini.

I principi a cui si ispirava la nostra proposta sono quelli costituzionali, da troppo tempo ignorati dalla legislazione regionale, principi che mostrano come la Carta costituzionale abbia valori moralizzatori inascoltati, rappresentati, ad esempio, dal principio del buon andamento stabilito dall’articolo 97, dal principio dell'equità rispetto a tutti i cittadini, stabilito dall’articolo 3, dal principio di ragionevolezza.

Il nostro testo introduceva il principio di retroattività delle disposizioni relative ai vitalizi, considerati questi ultimi non rientranti tra quelli immutabili anche di fronte ad eventuali modificazioni legislative successive. Noi abbiamo portato anche delle ragioni perché ci è stato detto che era impossibile pensare ad un'abrogazione retroattiva, ci è stato detto che per chi ormai ha maturato un diritto ad un vitalizio lo si deve considerare un diritto acquisito e quindi noi non possiamo più intervenire retroattivamente per abolire i vitalizi dei consiglieri usciti dalle scorse legislature. Eppure noi abbiamo portato a sostegno di questa proposta normativa il parere di Ferdinando Imposimato, Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, in merito all'irretroattività. In base a tale parere, il legislatore ordinario potrebbe effettivamente emanare norme retroattive, cito, "purché trovino adeguata giustificazione sul piano della ragionevolezza e non si pongano in contrasto con altri valori o interessi costituzionalmente protetti".

Quindi, partendo da questi assunti, dal rispetto del principio di ragionevolezza e dal fatto che il vitalizio non è equiparabile ad una pensione (il trattamento previdenziale è un altro trattamento, che ovviamente anche noi consideriamo un diritto acquisito, ma il vitalizio non è equiparabile ad una pensione, come è pacifico anche secondo la giurisprudenza costituzionale), allora è possibile e, ribadiamo, è necessario agire retroattivamente senza scuse – sono esplicita – e con ragionevolezza per riportare equità e uguaglianza nella normativa regionale.

Nell'iter legislativo il progetto di legge è stato abbinato al progetto di legge della maggioranza che poi è stato individuato dalla Commissione Bilancio come progetto base. In Commissione siamo riusciti, con anche l'appoggio delle altre forze di opposizione e anche grazie al ravvedimento della maggioranza, a ridurre l'indennità di carica a 5 mila euro mensili lordi, però non abbiamo potuto più avere spazio di negoziazione rispetto all'azzeramento dei vitalizi, alle riduzioni di indennità di funzione e anche alla riduzione del rimborso delle spese forfettarie per l'esercizio di mandato. Quindi in Aula, tenuto conto che abbiamo riscontrato che non vi sono gli spazi necessari, gli spazi che giudicavamo, che ci aspettavamo necessari da parte della maggioranza per parlare di questi temi, cioè di azzerare definitivamente con effetto retroattivo i vitalizi, noi proponiamo una serie di emendamenti che illustreremo, volti almeno a ridurre sensibilmente i costi per la collettività, su cui ci aspettiamo la possibilità di un confronto produttivo e un voto a favore da parte della maggioranza.

Proponiamo la decurtazione del 50 per cento del costo dei vitalizi e l'innalzamento almeno, per la loro fruizione, ad un'età pensionabile di 66 anni contro gli attuali 60. Se anche non si vuole abolire retroattivamente il vitalizio, che almeno si equipari l'età pensionabile a quella corrente, quindi che non vengano percepiti a 60 anni, ma a partire da 66 anni.

Altra misura che proponiamo in Aula oggi è l'abolizione dei vitalizi per i condannati e il divieto di cumulo tra vitalizio e incarichi retribuiti. Mi sembrerebbe un segnale importante da parte della maggioranza convergere almeno sull'abolizione dei vitalizi ai condannati.

Proporremo poi in Aula, come sapete, con apposito emendamento, che i risparmi che derivano da questi tagli (l'avevamo già annunciato, mi pare, proprio durante il primo o il secondo Consiglio regionale), che i risparmi conseguiti da questi tagli siano destinati ad un fondo per il micro credito per il riavvio al lavoro per le nostre micro e piccole imprese. Su questo lo stesso presidente Bonaccini ha già speso parole pubbliche dicendo che piaceva alla maggioranza l'idea di far convogliare questi fondi dei tagli del progetto di legge su un fondo che riguarda, appunto, il riavvio al lavoro, il micro credito e le micro imprese, quindi anche su questo ci aspettiamo che il riconoscimento e un'approvazione ci sia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Il processo che ci si avvia a votare è sicuramente un passo importante. È, come diceva il consigliere Foti, però, e deve essere, il primo passo fondamentale.

Sin dall'inizio come presidente di I Commissione ho contribuito attivamente e fattivamente, insieme ai membri che compongono la Commissione della Lega Nord, a rivedere questa legge, legge che è sicuramente stata da noi inizialmente criticata, non tanto nella forma, perché giustamente si è arrivati finalmente a ridurre gli sprechi fondamentali delle precedenti legislature, ma nella sostanza, nei modi. È ovvio che è stata una legge molto veloce, siamo arrivati ad introdurre e a votare questa legge nell'arco di neanche quaranta giorni.

Il contributo fattivo dato da questa opposizione dovrà essere certamente riconosciuto anche dalla maggioranza e ci aspettiamo ovviamente che qualora e quando noi proporremo proposte di legge, di ottenere lo stesso risultato e la stessa collaborazione che noi abbiamo mostrato in questo progetto di legge.

Sul contributo dato dal Movimento 5 Stelle che si arroga il diritto di avere emendato il primo articolo, quindi di avere portato a 5 mila l'indennità di carica, dico che qui non si tratta di mettere delle bandierine su quelli che sono stati i ribassi, ma si tratta evidentemente di cercare di trovare una soluzione a quella che è la riduzione dei costi della politica e il merito non è certamente stato il loro, anche perché se avessimo approvato il loro emendamento che prevedeva la riduzione a 5 mila euro lordi più rivalutazione ISTAT, ci saremmo trovati nella condizione, forse, fra due o tre anni di alzare l'indennità di carica e non sicuramente di raggiungere l'obiettivo per il quale andiamo a votare oggi questa legge, quindi chiaramente è stato sicuramente il contributo portato da questo movimento a ridurre dai 5.104 che era stato previsto dalla maggioranza a 5.000 euro lordi.

È chiaro che questo contributo e questo ulteriore risparmio economico viene vanificato in parte da quella che dovrebbe essere una scelta condivisa da parte della maggioranza e della Giunta di una riduzione dei costi della politica. E io entro, invece, nel merito, contrariamente a quanto ha fatto il collega Foti, di quanto abbiamo sollevato in merito allo stipendio preso dall'assessore Venturi, cioè alla scelta fatta dall'assessore Venturi. È chiaro che oggi sarebbe un segnale importante se l'assessore Venturi dichiarasse pubblicamente che rinuncia a questi 2 mila euro per contribuire ulteriormente a questa riduzione dei costi. Io non so se oggi l'assessore Venturi potrà farlo o meno, ma credo che, visto che non mi sta neanche ascoltando, questa cosa non la farà sicuramente.

Siamo arrivati, quindi, oggi, come diceva anche il nostro relatore di minoranza Matteo Rancan, a individuare un progetto di legge sicuramente costruttivo, che abbassa e definisce esattamente quelli che sono i costi della politica. La ratio della norma è corretta e quindi noi riterremo giustamente di votarla, ma, come dicevo all'inizio, questo è il primo passo, mi riallaccio a quanto diceva il consigliere Foti, è il primo passo perché comunque devono essere tolti e comunque abbassati quegli emolumenti che percepiscono i dirigenti, devono essere tolti quegli organismi che all'interno dell'Assemblea legislativa hanno un impatto economico e che non sono sicuramente tali da poter contribuire allo svolgimento dell'attività dell'Assemblea legislativa. Mi rivolgo soprattutto all'Associazione degli ex consiglieri e mi rivolgo altresì anche alla Consulta degli emiliano-romagnoli. Se vogliamo contribuire effettivamente alla riduzione dei costi, lo dobbiamo fare a trecentosessanta gradi, non solo per quanto riguarda i consiglieri regionali. Ricordo, infatti, che la Consulta degli emiliano-romagnoli ci costa circa 700 mila euro l'anno, quindi è ovvio che è uno strumento e un organismo che deve necessariamente essere eliminato da questa Assemblea.

Sulla base di questi ragionamenti, quindi, noi voteremo sicuramente a favore di questa legge, con tutte le interrogazioni del caso e deve essere assolutamente, questo, solo il primo passo, si deve necessariamente andare avanti, ridurre gli sprechi e tentare di arrivare alla fine di questa legislatura a mantenere questa legge inalterata. Come ricordava il consigliere Rancan, è stata una delle leggi più modificate nella storia e quello che mi stupisce è il fatto che questa legge, che è del 2013, era stata fatta proprio nel momento in cui già in precedenza erano arrivati gli avvisi di garanzia ai precedenti consiglieri della IX legislatura. Non vorremmo trovarci nella condizione che fra sei mesi torniamo ad emendare o a rifare una legge, sperando che, come auspicavo prima, questa duri nel tempo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. Vorrei cominciare con un'annotazione di questo tipo: lungo cinquant'anni il luogo comune qualunquistico e antipolitico che ho sempre sentito è quello che diceva che onorevoli, consiglieri, eletti in genere vanno d'accordo sempre e soltanto su una cosa, lì sono tutti d'accordo, nell'aumentarsi gli stipendi. Questa volta possiamo dire che siamo andati tutti d'accordo esattamente nell'abbassarceli e quindi direi che cinquant'anni non sono passati invano, evidentemente qualcosa è mutato, è mutato nel contesto socio-economico, è mutato probabilmente anche nella consapevolezza degli eletti.

Io però, mentre prendo atto e sottolineo questa svolta, devo anche dire che temo molto il pericolo qualunquista, il pericolo, cioè, di ritenere che la persona che dedica la sua principale attività al bene comune, alla politica nel senso migliore del termine, sia considerata comunque un individuo alquanto sospetto e che viva pertanto un po' ai margini di quello che è un sistema di welfare, un sistema di sicurezza, perché se è vero che gli abusi sono stati anche tanti e ci hanno fatto indignare e hanno portato poi a scandali eccetera, è anche vero che a tutt'oggi io vedo che la politica dovrebbe, da un certo punto di vista, essere riservata, obbiettivamente l'ordinamento la riserverebbe, a beati possidentes e a chi sta in otium cum dignitate. Esempio: chi fa politica riceverà un'indennità che non deve essere superiore ad un compenso per un lavoro di concetto, su questo sono d'accordo, siano perfettamente allineati, ma, ad esempio, non ha alcuna pensione e con l'abolizione dei vitalizi questo concetto viene scolpito, quindi probabilmente esiste anche un pregiudizio antipolitico.

Il problema è tenere dritta la barra, comprendere che un compenso per un'attività di altissimo valore sociale è necessario, che i privilegi invece sono assolutamente ingiustificati, tanto più quando questi stessi soggetti hanno una possibilità normativa. Questo lo dico perché da studioso del lavoro, del welfare eccetera, ho notato questa strana situazione per cui proprio coloro che dedicano la vita alla politica sono quelli che alla fine dal sistema in quanto tale, dal sistema ordinario di welfare, riceverebbero poi delle penalizzazioni. Non che la cosa mi riguardi assolutamente, però lo ritengo un fatto ingiusto.

Vengo alla seconda parte di questa legge, quella in cui si parla dei mezzi della politica, non dei compensi, in particolare quella che riguarda il budget del personale. Qui c'è un punto chiave in questa legge che è quello che dice che questo budget è un moltiplicatore, in sostanza, del numero dei consiglieri appartenenti ad un gruppo, è sulla base di questo che si ha il budget per il personale. Questo significa sicuramente che i piccoli gruppi e i mono-gruppi non avrebbero la possibilità di operare in concreto, quelle tre o quattro persone che servono come base minima per un gruppo non potrebbero essere assunte, non ci sarebbero mezzi per remunerarle. Do atto che i relatori di questa legge si sono fatti carico del problema, gliene do atto ben volentieri, però è l'impostazione che secondo me è erronea, perché chiaramente nell'attività politica esistono poi dei costi incomprimibili sotto i quali non si può andare. Non ha senso pensare che un gruppo non riesca a pagare tre persone per svolgere le funzioni minime e un altro, grazie al sistema della moltiplicazione, potrebbe mantenere un battaglione di cinquanta segretarie, questa è una cosa che proprio è quasi ironica quando ci si pensa. Qui evidentemente non sono stati fatti dei risparmi o quantomeno le risorse sono attribuite secondo un criterio sicuramente irrazionale. Io credo che su questa materia bisognerà tornare, ci dovrà tornare il legislatore regionale e ci dovrà tornare il legislatore nazionale, proprio perché l'attività politica sia un'attività che abbia la sua giusta considerazione, innanzitutto si tratta di considerazione prima che di remunerazione, lontana dai privilegi, ma lontana anche dai pregiudizi negativi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Questo provvedimento, questo atto che ci troviamo a discutere oggi credo che in realtà sia nato in qualche modo la sera del 23 novembre, quando in questa Regione è avvenuto qualcosa che non ha precedenti e che non dobbiamo mai dimenticare, cioè lo tsunami che ha lasciato a casa il 63 per cento dei cittadini alle elezioni, che hanno deciso di rimanere a casa per tante ragioni, sicuramente anche per le vicende che hanno frastagliato e falcidiato la precedente legislatura. Credo, quindi, che questo atto che, come ha ricordato il consigliere Pompignoli, abbiamo calendarizzato e portato in Aula in tempi molto rapidi, fosse comunque un atto necessario, giusto, doveroso e indispensabile. Ovviamente non è solo con questo atto che si riacquista la credibilità o si dà un nuovo corso ad un rapporto tra le istituzioni e i cittadini, che si aspettano ovviamente da noi risposte concrete su tanti temi, dalla difesa dei servizi pubblici alla costruzione di migliori condizioni per il lavoro e la ripresa eccetera, però è chiaro che, per fare tutto il resto e per farlo con forza e con determinazione, fosse indispensabile partire da noi, partire con un gesto chiaro che lanciasse un segnale altrettanto chiaro che effettivamente qualcosa sta cambiando, qualcosa è cambiato e che le vicissitudini che hanno colpito la precedente legislatura e, più in generale, il sistema politico non sono passate invano.

Io e il capogruppo del Partito Democratico Calvano abbiamo presentato quella che allora era una bozza di legge il 10 gennaio in conferenza stampa. C'era già, ovviamente, sul tema un'iniziativa legislativa popolare, però noi il 10 gennaio abbiamo presentato in conferenza stampa quelle che erano le linee di fondo del nostro voler intervenire su questo tema. Oggi è il 10 marzo e credo che in pochi avrebbero scommesso che effettivamente in tempi così rapidi questa legge sarebbe approdata in Aula e avrebbe visto la luce, e, come ovviamente mi auguro, con il sostegno di tutte le forze politiche di questa Assemblea, che non hanno fatto mancare il loro contributo, e non hanno fatto mancare effettivamente un contributo positivo nella discussione in Commissione, che è stata una discussione vera, seria, approfondita; diciamo che potrebbe essere il modo con il quale maggioranza e opposizione cercano di lavorare non solo su questo tema, ma su tanti altri.

Ovviamente sottolineo, e l'ho fatto il giorno dell'insediamento e lo ripeto oggi, l'importanza del fatto che questa sia un'iniziativa, come ovviamente non poteva non essere, dei consiglieri, dell'Assemblea, perché, come ho già detto, l'iniziativa legislativa ci compete e credo che nel rapporto tra Assemblea legislativa e Giunta regionale il numero dei provvedimenti che vengono approvati partendo da iniziative dei consiglieri debba necessariamente riequilibrarsi visto che in passato c'è stato un netto squilibrio a favore di iniziative della Giunta. Questo per ovvie ragioni non poteva che essere di nostra competenza, però credo che sia un segnale anche questo importante, soprattutto, come dicevo, per la tempistica e per la velocità con la quale siamo arrivati in Aula.

Per quanto riguarda la riduzione dell'indennità dei consiglieri, la consigliera Gibertoni prima parlava di 5.000 euro lordi; siamo arrivati in Commissione con 5.104, quindi la proposta è stata di un'ulteriore riduzione, ma su una base che era già molto significativa di taglio proposto, appunto, nel testo iniziale.

Quindi abbiamo riduzione dell'indennità, azzeramento dell'indennità di fine mandato, azzeramento dei trasferimenti per l'attività dei gruppi. Sono provvedimenti chiari, non so perché qualcuno, prima, nel dibattito, ha detto che è una legge confusa; a me sembra invece che i termini siano chiari e anche esplicitati in modo altrettanto chiaro con numeri facilmente individuabili.

Sul trattamento riservato i gruppi, però, due parole voglio spenderle. Chiaramente un conto è intervenire sull'azzeramento dei fondi per le spese di funzionamento dei gruppi, un conto è l'attività del personale dei gruppi, che ovviamente è indispensabile, i collaboratori sono fondamentali soprattutto per i gruppi più piccoli, perciò ci siamo fatti carico in questa legge di cercare di risolvere anche questo problema assicurando ai gruppi minori una funzionalità, credo, incontestabile, andando a correggere effettivamente con il criterio di proporzionalità che prima il collega Alleva ricordava, perché abbiamo voluto fare le cose seriamente, cioè non cedendo sul terreno di un tema anche facilmente spendibile dal punto di vista dell'opinione pubblica, ma abbiamo voluto fare le cose con precisione, quindi abbiamo voluto assolutamente distinguere quelle che erano le spese per il funzionamento delle attività dei gruppi, che abbiamo azzerato, da quelle che sono le spese per il personale, che invece abbiamo mantenuto e in qualche caso corretto verso l'alto, come dicevo, per i gruppi più piccoli, proprio perché sappiamo che l'attività di ciascuno di noi senza i collaboratori sarebbe un'attività praticamente impossibile perché chiaramente i temi sono tanti, le materie sono molte.

Lo dico perché quando si parla di costi della politica spesso si mette tutto in un unico calderone e diventa difficile distinguere e operare delle distinzioni che invece sono fondamentali. La politica ha un costo, ma non deve avere privilegi. Vanno abbattuti i privilegi, vanno eliminate quelle che sono le storture che pure si sono prodotte non in questa Regione, che era già, prima di questo intervento, la Regione più virtuosa per quanto riguarda le spese del Consiglio regionale. Vanno eliminate le storture, però va anche salvaguardato un principio che è quello che dicevo, cioè che la politica ha un costo, la democrazia ha un costo e i costi della democrazia non possono essere azzerati, non possono essere eliminati, pena, appunto, il ridimensionamento anche della qualità stessa del lavoro che ciascuno di noi fa. Chiaramente la politica ha un costo, la democrazia ha un costo. Quel costo, però, deve produrre dei risultati e deve produrre risultati concreti ed è questo che per quanto ci riguarda dovremo assolutamente dimostrare nei prossimi cinque anni. Ovviamente non solo noi, ma tutti quelli che sono chiamati a svolgere l'attività legislativa.

Dicevo che la politica ha un costo e che è bene operare delle distinzioni, e ho colto con interesse e ho apprezzato molto l'excursus storico che ha fatto il relatore questa mattina perché il tema non è un tema nuovo, ci sono alcuni decenni di storia, di confronto su questo tema. Però altrettanto onestamente devo dare atto del fatto che probabilmente negli ultimi anni c'è stata una forza politica che più delle altre ha insistito su questo tema, lo ha posto al centro dell'agenda politica e credo che se oggi siamo nelle condizioni di assumere questo lavoro e portarlo a compimento in modo unitario e, mi auguro, con voto unanime di tutta l'Assemblea, sia giusto riconoscere che quella forza politica, che è ovviamente il Movimento 5 Stelle, un contributo, in questi anni, in questo senso, lo ha portato. Nei confronti del Movimento 5 Stelle si possono muovere tante osservazioni, tante obiezioni, ma su questo credo che nel rapporto fra di noi dovremmo riconoscere che effettivamente le cose stanno come ho cercato di descriverle.

Al tempo stesso credo che sia giusto e opportuno che da quella parte si riconosca e si apprezzi il fatto che comunque – ovviamente io parlo per Sinistra Ecologia Libertà, ma in questo caso credo che il riconoscimento debba andare a tutto il centrosinistra – dopo tante parole si stanno producendo risultati concreti, fatti concreti, leggi, e credo che sia giusto riconoscere anche la bontà di questi provvedimenti, di queste iniziative, che, come ho detto prima, hanno trovato il lavoro e il contributo di tutte le altre forze politiche, quindi stiamo producendo una legge che veramente può vantare il sostegno di tutti.

Credo che sia giusto, in questa opera di riconoscimento, anche uscire dagli steccati, superare gli steccati, evitare il "più uno" su tutto perché non è utile, ma concentrarci su quelli che sono gli obiettivi di fondo di questa legge che prima ha illustrato bene il relatore e che io ho cercato di ricordare sinteticamente, perché credo che sia fondamentale, giusto e doveroso, più che mettere la bandierina su questo o quell'articolo, più che sottolineare questo o quell'aspetto, più che chiedere ulteriori passaggi su questo o quell'altro articolo, sottolineare l'impianto complessivo di questa legge, riconoscerne gli aspetti positivi, che sono molti e che sono quelli che ho cercato di riassumere velocemente.

Credo anche che sia fondamentale questo percorso perché nella misura in cui siamo stati capaci e saremo capaci di partire da noi per contribuire con una riduzione di spesa, avremo più forza per chiederlo agli altri. E quando dico "altri", ovviamente, è stato ricordato anche prima, intendo tutto il sistema e la macchina pubblica regionale, che ha tanti aspetti sui quali si può intervenire, anche con segnali che devono essere percepiti e raccolti dalla parte alta a scendere, anche dai dirigenti di questa Regione. L'ho detto in Commissione e lo dico qua: credo che non ci siano tabù nel momento in cui siamo noi i primi doverosamente a ridurre le nostre indennità, a dare un segnale concreto, credo che nessuno si possa sentire escluso da questo percorso. Quindi, come ha già fatto la Giunta per quanto riguarda la proposta di ridurre i bonus dei dirigenti delle aziende sanitarie, penso che su quella strada ci sia modo e margine per intervenire anche da altre parti. Ovviamente nessuno pensa a provvedimenti draconiani, però, come abbiamo detto all'inizio, questa è una legislatura che deve servire per ricostruire rapporti di chiarezza e rapporti di trasparenza e di fiducia e di credibilità nei confronti delle istituzioni e della politica, abbiamo un compito molto importante. È anche un'occasione perché penso che i momenti di crisi possano trasformarsi in grandi opportunità se vengono colti e declinati nel modo giusto e nel modo migliore, quindi l'invito che faccio è proprio di proseguire con determinazione su questa strada. Ovviamente ci sono percorsi e provvedimenti che devono essere assunti da soggetti che sono la Giunta, sono il presidente, sono gli assessori eccetera, che hanno la potestà di assumere certi indirizzi e certi provvedimenti. Noi come Assemblea dovremo vigilare e chiedere che si proceda su questa strada e non far mancare mai il sostegno qualora questi provvedimenti verranno assunti.

Sulla legge in questione credo che tanto sia già stato detto, chiudo con un'unica e ultima considerazione. Questa legge, più che ristabilire o risollevare quella che è la situazione di scarsa credibilità di cui purtroppo gode la politica in questo momento, ci mette sulla strada giusta. È il primo passo e ne dovremo compiere molti perché – ho aperto e chiudo su questo aspetto – tutte le volte che assumiamo un provvedimento dobbiamo pensare che il provvedimento che assumiamo lo prendiamo in rappresentanza del 37 per cento del corpo elettorale e quindi c'è un 63 per cento che dobbiamo andare a riconquistare, tutti, e questo deve essere l'elemento centrale della nostra attività, ovviamente unito ad una sobrietà nei comportamenti, negli atteggiamenti e in tutto quello che è il nostro agire istituzionale, perché la nostra regione, ma il nostro paese hanno estremamente bisogno di questo, di sobrietà, di serietà e di grande abnegazione. Gli esempi negativi ce ne sono stati e ce ne sono molti. Io voglio pensare a qualche sorriso in meno, a qualche pacca sulla spalla in meno, visto che va molto di moda in questo momento, in Italia, l'euforia di chi guida il paese, lo spronare sempre tutto e tutti. Io penso invece che occorra qualche sorriso in meno, qualche pacca sulla spalla in meno e qualche provvedimento in più, con determinazione e con serietà.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Ringrazio il presidente e ringrazio i colleghi per il lavoro che abbiamo fatto per arrivare oggi qui in Aula a discutere e ad approvare questo progetto di legge.

Il Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà hanno tenuto a cominciare questa legislatura in questo modo, con un progetto di legge che avesse al centro la sobrietà, che ci consentisse di dire ai cittadini: guardate, partiamo da un progetto di legge nel quale siamo noi i primi a dare e a voler dare un segnale. È una necessità che c'è, è una richiesta che è emersa, credo, per tutti durante la campagna elettorale. Io credo non sia capitato solo a me, ma credo che sia capitato anche a voi di sentirvi dire, mentre andavate nelle piazze: cari ragazzi, noi vi eleggiamo, noi vi diamo il voto, però comportatevi bene. La cosa che dovrebbe essere scontata ci tenevano a dircela, a dirci "comportavi bene", non erano più sicuri che ci saremmo comportati bene. Ci chiedevano anche di dare un segnale in questo senso, di dare un segnale ovviamente di condivisione in un momento economico e sociale difficile, di dare il segnale anche di una politica che si mette in gioco, che torna ad essere vicina ai cittadini, che vuole recuperare quel pezzo di fiducia che abbiamo perso e che già molti di voi, non ultimo il collega Taruffi, hanno evidenziato in quell'astensionismo che c'è stato e di cui dobbiamo farci carico e di cui ci faremo carico durante tutta la legislatura.

È per questo, e ringrazio il collega Foti per averlo evidenziato, che come Partito Democratico e come Sinistra Ecologia Libertà mi permetto di dire, abbiamo voluto mantenere un metodo di grande apertura nella discussione di questo progetto di legge, su questo non abbiamo nulla da rimproverarci. Lo dico anche alla luce del fatto che la discussione di oggi sarà una discussione un po' più lunga di quello che pensavo, lo ammetto, perché dopo tutti gli incontri fatti e rifatti, ritrovarci decine di emendamenti, un po', ammetto, mi sorprende. Però siccome questa è una priorità, lo dico già adesso – poi, se dobbiamo votare questa proposta, me lo dirà la presidenza – noi chiediamo su questo progetto di legge che la seduta prosegua ad oltranza solo sul progetto di legge, perché oggi il progetto di legge va approvato e il Partito Democratico, penso di parlare anche a nome degli alleati di Sinistra Ecologia Libertà, starà in Aula o propongono di rimanere in Aula finché questo progetto di legge non è approvato, perché oggi dobbiamo dimostrare che passiamo dalle parole ai fatti e che non ci fermiamo solo ad affermazioni di principio, ma che noi le cose le vogliamo fare fino in fondo. Io non penso che i tanti emendamenti presentati abbiano lo scopo di rallentare i lavori, me lo auguro che non abbiano questo scopo. Se per caso lo avessero, noi comunque tiriamo dritto finché questo progetto non è approvato, perché è un segnale, ripeto, che dobbiamo dare ai cittadini e che i cittadini là fuori si aspettano.

Quello di oggi è l'ultimo provvedimento che faremo, io penso, per quanto riguarda lo status del consigliere, poi spiego anche il perché. C'è un tema che rimane, che è anche in alcuni emendamenti, che è quello dei vitalizi. Su questo tema non c'è una preclusione alla discussione da parte del Partito Democratico, c'è la voglia anche di discutere di questo tema, ovviamente in un contesto legislativo in cui ci sia certezza del diritto. Oggi quel contesto non c'è. Non c'è perché le interpretazioni costituzionali dicono l'una il contrario dell'altra, perché non ci sono elementi di certezza neanche nel panorama nazionale, sappiamo che questa cosa è in discussione anche a livello parlamentare. Nel momento in cui ci saranno elementi di certezza, siamo pronti anche noi a discutere di questo punto, però siccome ho sentito su tanti emendamenti che abbiamo proposto, su tante misure che avevamo messo all'interno di questo progetto, che alcuni gruppi hanno bocciato alcune di quelle proposte, noi le abbiamo anche ritirate perché non c'era certezza del diritto e lo stesso proponiamo di fare sui vitalizi arretrati. Mancando certezza del diritto e avendo interpretazioni di legge che ci dicono che rischiamo di incorrere in una situazione di sanzioni e ricorsi che rischiano di peggiorare la situazione economica e finanziaria della Regione, su questo siamo disponibili a tenere aperto un confronto quando ci saranno elementi di certezza del diritto.

Torno al progetto di legge. L'obiettivo è ridare dignità alla politica, farla sentire più vicina ai cittadini, una politica che non sia percepita come una politica fatta di privilegi. La dico così: penso che molti di voi come me abbiano fatto rappresentanza studentesca, io credo che vi ricordiate tutti quando si faceva rappresentanza studentesca, il perché lo si faceva, non lo si faceva per portare a casa un'indennità di carica, non c'era l'indennità di carica, lo si faceva perché si pensava con il proprio impegno di poter migliorare quella scuola, quel liceo, quell'università nella quale ognuno di noi magari ha frequentato. Lo si faceva con uno scopo alto, con una missione alta, che era anche l'ambizione di cambiare le cose, che non era l'ambizione di fare carriera, era l'ambizione di poter dare un contributo positivo al cambiamento della realtà che in quel momento si stava vivendo. Valeva per la scuola, oggi vale per la nostra regione. Penso e sono certo che valga per i nostri consiglieri comunali nei consigli comunali dal più piccolo al più grande, come deve valere per i nostri parlamentari. Facciamo in modo che un giovane sia orgoglioso di dire: mi sto impegnando in politica. Oggi non lo è, oggi dalla politica ci si allontana, oggi dalla politica si fugge, si ha il timore di essere, come dire, contagiati da un malessere della politica. Questa è una cosa che noi dobbiamo tirare via, ma non perché ci deve fare comodo a noi, ma perché è indispensabile per il paese, è indispensabile per ridare dignità alle istituzioni. È questo il grande obiettivo che noi ci dobbiamo dare: fare in modo di ridare dignità alle istituzioni.

In quest'Aula non mancheranno i momenti in cui ci scontreremo, ci sono già stati e ce ne saranno degli altri e ce ne saranno ancora. Penso che lo faremo sempre con grande educazione e rispetto civile, penso che lo faremo anche con rabbia e ferocia quando non ci troveremo d'accordo sulle cose da fare, proviamo però ad essere guidati tutti da un obiettivo: quello di fare in modo che le istituzioni recuperino quella fiducia che i cittadini vogliono avere nelle istituzioni, perché le istituzioni sono un punto fermo, devono essere un punto fermo nella vita di ciascuno di noi. Ecco perché noi, questo provvedimento, sebbene ci siamo presi la responsabilità di presentarlo innanzitutto come maggioranza, abbiamo avuto piacere di discuterlo fino in fondo con tutti, abbiamo avuto piacere di discuterlo fino in fondo con tutti perché speriamo sia un atto, quando arriva là in fondo, condiviso, del quale possiamo andare tutti là fuori a dire: abbiamo fatto questo. Ci sentiremo rispondere: non basta. Sapete perché ci sentiremo rispondere "non basta"? Non perché ci chiedono, come dice un emendamento, di tirare via altri 200 euro, perché non è quello il punto; ci dicono "non basta" perché loro ci chiedono di fare in modo che le indennità che ci vengono riconosciute siano per un lavoro che poi determina efficacia nella propria azione, è questo il secondo baluardo che dobbiamo avere in testa, di fare politica con sobrietà, ma di essere efficaci nelle cose che facciamo, avere in testa, come ci ha raccontato il presidente Bonaccini e come il presidente Bonaccini si è dato come obiettivo, di fare in modo che la sera possiamo andare a letto e dire: abbiamo provato a fare questa cosa per avere un posto di lavoro in più.

È questo l'obiettivo che ci dobbiamo dare: ridare efficacia alla politica. Ridare efficacia alla politica significa, quindi, riuscire a mettere in campo misure concrete, dal lavoro come ad altre priorità, welfare, la vicinanza agli ultimi. Significa ovviamente essere anche sobri nei propri atteggiamenti, riconoscendo il fatto che la politica e l'attività politica, indubbiamente, se la si vuole svolgere come la si svolge... Io sono certo che qua dentro ci siano molti di voi che dormano poche ore a notte per poter far bene quello che fanno; sono certo che ci siano molti di voi che tutte le mattine sono pronti a rispondere ad una chiamata, sono pronti ad andare in un ufficio competente per fare un'interrogazione, un'interpellanza, una risoluzione per cercare di risolvere un problema che viene dal proprio territorio. Sono certo che lo facciate e sono certo che questa cosa ha un costo nella vita di ciascuno di noi, un costo che non si deve tradurre in un privilegio, ma che deve essere un costo che dobbiamo spiegare esternamente che va riconosciuto. Deve essere moderato, sobrio, deve essere, in Emilia-Romagna, il costo minore che c'è in tutta Italia e con questo provvedimento stiamo raggiungendo quell'obiettivo, di essere quelli che da questo punto di vista costano meno in Italia, e lo dico perché ho i dati che me lo dicono. Anche in Regioni che si considerano virtuose, come la Lombardia o il Veneto, parliamo di indennità che mediamente superano i 6 mila euro, di rimborsi per l'attività dei consiglieri che mediamente superano i 4 mila euro. Noi, lo capite, siamo in un'altra dimensione e io spero che sia la dimensione alla quale tutte le Regioni arrivino, perché nei provvedimenti proposti di riforma costituzionale credo che ci sia scritto anche questo. Spero che non cambi, spero che rimanga un punto fermo quello di fare in modo che un consigliere regionale non percepisca più di un sindaco di una città capoluogo, perché anche qui va stabilita una gerarchia anche di responsabilità e non possiamo non riconoscere che quei sindaci debbano avere un trattamento come il nostro o che noi non possiamo comunque avere un trattamento superiore a quei sindaci, perché sono lì, in primo piano, insieme a noi certamente, ma loro forse lo sono ancora di più.

Ecco perché siamo pronti ad approvare questo progetto di legge. Come abbiamo detto già più volte, non siamo pronti al "più uno", al "più uno" tanto per mettere una bandierina, perché non è questo l'obiettivo. L'obiettivo è ridare dignità alla politica, è riuscire a spiegare là fuori il ruolo che abbiamo. Io non so se non vi faccia impressione, magari ricordando i vostri esami all'università, gli esami di diritto, quando leggevamo nei testi "il legislatore dice", il fatto che oggi noi siamo il legislatore. Io me lo ricordo quando lo studiavo nella facoltà del professor Bianchi, studiavo economia, ma qualche esame di diritto l'ho dovuto necessariamente fare e lì c'era il legislatore che diceva delle cose, che stabiliva delle cose. Oggi il legislatore siamo noi, siamo noi, abbiamo una responsabilità enorme. Proviamo a portarla avanti con tutte le energie che abbiamo, facendolo nei modi in cui credo ognuno di noi lo sta facendo, pure nelle divisioni sulle opinioni, ma facciamolo potendo dire esternamente che siamo vicini a quei cittadini e che per primi ci mettiamo in gioco.

Questo non è un provvedimento spot. Mi permetto di dire le cose che ci ha raccontato il sottosegretario Rossi, che l'assessore alla sanità, che insieme al presidente hanno fatto sui direttori generali, la riduzione del 10 per cento della loro indennità, stiano dentro un quadro di azioni che sta caratterizzando questa amministrazione, che ci dovrà caratterizzare per tutti e cinque gli anni e anche per gli anni a venire, perché bisogna mettere una pietra lì che non si sposta più, che è la pietra di una politica fatta con sobrietà e che vuole essere al contempo efficace. Ecco perché il Partito Democratico è pronto a far sì che oggi si arrivi all'approvazione definitiva di questo progetto di legge, un progetto di legge in cui abbiamo cercato anche di migliorare la funzionalità di questa Assemblea, lo abbiamo fatto riconoscendo ai gruppi più piccoli la possibilità di avere le strutture a disposizione per poter essere partecipi anche loro del processo legislativo. Questa è una cosa che abbiamo raccolto dai gruppi più piccoli perché ce l'hanno evidenziata, noi non ce ne eravamo accorti e quindi l'abbiamo voluta raccogliere. Come abbiamo voluto raccogliere l'invito della Lega a dire: bene, l'indennità deve essere di 5 mila euro lordi. Siamo pronti ad accogliere anche, nella discussione avuta con il Movimento 5 Stelle, la destinazione di quei fondi su politiche per il micro credito per le piccole imprese come per il reinserimento lavorativo, come per i temi della legalità in particolare collegata al lavoro. Noi questa disponibilità l'abbiamo dimostrata, ma non perché siamo buoni, ma perché dobbiamo dare insieme un segnale esterno forte e lo si dà solo se su alcune cose si possono evitare le divisioni e si può parlare con una voce sola. Io spero che quest'Aula oggi possa parlare con una voce sola. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Ho iscritto per il dibattito generale il consigliere Bertani, però prima sottoporrei al vostro voto, per alzata di mano, la richiesta di prosecuzione della seduta fino all'approvazione del Pdl che è in discussione, formulata dal consigliere Calvano.

 

(È accolta all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta è accolta, quindi proseguiamo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà. Poi non ho nessun altro iscritto in dibattito generale, quindi proseguirei eventualmente con i relatori, se vogliono replicare, e con il Presidente della Giunta, che ha chiesto la parola.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Faccio un intervento brevissimo solo per rassicurare sugli emendamenti. Gli emendamenti non hanno sicuramente un fine ostruzionistico. Riconosciamo che c'è stato un lavoro comune per arrivare a questo punto e riconosciamo, come è già stato detto da altri, che il lavoro è stato veloce e quindi secondo noi ci sono alcune questioni che sono emendabili, fra le quali questioni che stiamo discutendo insieme e che abbiamo aggiustato insieme questa mattina. Quindi non c'è sicuramente nessun fine di questo tipo. Sicuramente ci sono emendamenti di cui avevamo già discusso in Commissione e che vengono presentati qui tenendo conto della discussione in Commissione. Vorrei anche sottolineare che magari certi interventi un po' retorici forse sembrano quasi ostruzionistici anche questi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Se non vi sono altri iscritti, dichiaro chiuso il dibattito generale.

Se i relatori non intendono intervenire in sede di replica, darei direttamente la parola al presidente della Giunta Bonaccini. Prego.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente.

Avevamo detto, avevo detto, che sarebbe stata la prima legge di una certa portata e, in un mese e mezzo, andiamo all'approvazione della stessa. Io credo sia un fatto significativo, anche simbolico, ma - come diceva il consigliere Foti - non dobbiamo farcene un vanto, se sarà approvata, perché dobbiamo rincorrere l'antipolitica. Credo che dobbiamo farcene vanto, eventualmente, come hanno detto un po' tutti i consiglieri e i gruppi, perché è giusta.

Se non saremo capaci di creare posti di lavoro, se non garantiremo un welfare capace di assicurare servizi a chi ne ha bisogno, anche questa legge varrà poco. Ma se riusciremo nell'intento di continuare a far competere questa Regione, o addirittura a migliorarla nella competizione, con i territori più avanzati d'Europa e del mondo, come abbiamo in mente di fare, allora anche questa legge avrà un valore forte.

Vale come vale l'onestà per chi fa politica o ricopre un incarico istituzionale: l'onestà dovrebbe essere una precondizione. Da sola però non basta, se non c'è competenza, conoscenza dei problemi, capacità di risolverli. Ma le precondizioni sono la molla necessaria per recuperare e ricucire, anche in questo caso, il rapporto con un’opinione pubblica che in questi anni aveva allargato il solco e le distanze tra cittadini ed eletti nel Parlamento, nelle regioni, nelle istituzioni.

Ad onor del vero, abbiamo proseguito un lavoro che era iniziato già nella precedente legislatura. Vorrei ricordare, infatti, che chi vi parla, assieme ad una ventina di suoi colleghi - poi perfino aumentati - di tutti i gruppi presenti in quest’Aula, decise non solo di abolire il vitalizio a partire da questa legislatura, ma ci inventammo un meccanismo che autonomamente permetteva di poterselo cancellare. Riducemmo già di parecchio le indennità dei consiglieri regionali. Ma io credo che sia giusto, fosse giusto, fare qualcosa di decisamente di più.

Ora, da parte mia potrei ricordare che cosa è scritto nelle riforme costituzionali che il Governo ha in mente di approvare, dal superamento del bicameralismo paritario - oggi al voto - al tema della riforma del Titolo V, una riforma peraltro voluta dal centro-sinistra, che ha dimostrato alcune cose apprezzabili ed altre che probabilmente erano da correggere perché non convincenti alla prova dei fatti. E, ancora, il tema di portare le indennità dei consiglieri regionali - se quella riforma andrà avanti, come mi auguro, ma non voglio convincere nessuno - alla stregua di quella del sindaco della città capoluogo di regione, oppure l'azzeramento dei fondi ai gruppi.

Io credo che facciamo una scelta, che mi auguro sia magari unanime e, in ogni caso che sia la più condivisa possibile, in modo che possa indicare anche alle altre regioni italiane, non perché dobbiamo essere i primi, ma perché crediamo sia una scelta giusta, che riporti più dignità alle regioni nella considerazione dei cittadini. Io credo che avere scelto questa strada in tempi così brevi sia stato molto importante. Molti, quando lo dicevo in campagna elettorale e nei giorni immediatamente successivi alle elezioni, non ci credevano. Pensavano che, sì, l'avremmo fatta, ma chissà quanti mesi ci avremmo messo.

Pertanto, il mio ringraziamento va alla maggioranza, certamente, per essere stata così determinata nel presentare la legge. Ma il ringraziamento va a tutte le opposizioni, che credo abbiano arricchito e migliorato dei punti su cui oggi magari non ci sarà piena condivisione, ma che, quantomeno, hanno dimostrato che l’obiettivo è condiviso. E il primo obiettivo condiviso era che in questi anni le persone che incontravamo ed incontriamo per strada avrebbero dovuto sapere che chi parlava loro non avesse più alcun privilegio o ritenuto tale, ma che avesse uno stipendio, seppur magari maggiore alla media, non troppo distante da quanto possono percepire o percepiranno.

Io penso che sia giusto farlo, perché la politica aveva segnato troppa distanza di comunità dai cittadini. Ripeto, non basta, ma è un bel segnale, ed è un segnale che noi, come Giunta, abbiamo voluto accompagnare qualche settimana fa con provvedimenti che sono intervenuti direttamente sui risparmi delle strutture speciali della presidenza e degli assessorati, che interverranno seguendo quel che fanno meritoriamente i consiglieri, riducendo le indennità proporzionalmente, da chi vi parla a tutta la Giunta, così come sui TFR, chiamiamoli così.

A questo risparmio, che ammonta a 7 o 8 milioni di euro, se ne accompagna un altro di oltre 7 milioni di euro. Un pacchetto di 15 milioni di euro, che in vecchie lire vale 30 miliardi, che a dirlo, per chi viene da quella stagione, quella in cui siamo cresciuti fino ad una certa età, è impressionante per certi aspetti. E non ci fermeremo. Vogliamo proseguire su questa strada, senza demagogia, senza rincorrere – dicevo prima – la luna, senza dare ragione a chi pensa che si possa fare politica addirittura guadagnando zero, perché si sente anche questo, non in quest’Aula, ma fuori si sente. Bisogna dare l'idea che comunque, per quanto sia giusto riconoscerne l'impegno, questo debba essere a livelli tali che chiunque li guardi li possa ritenere accettabili.

Io penso che sia giusto - e mi auguro che venga approvato -  un provvedimento che, nell’ambito di quel taglio importante che facciamo – e siamo i primi in Italia, siatene orgogliosi - si possano destinare quelle risorse che competono all'Assemblea. Da questo punto di vista trovai ragionevole la proposta che venne avanzata dal Movimento 5 Stelle, che incrociava parte di ciò che PD e SEL avevano detto, ma che la stessa Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Tsipras, hanno detto negli interventi essere giusto, cioè il fatto di non distinguerci, staccarci troppo dalla vita reale. Microcredito? Impresa? Lavoro? Io sono contento che abbiate – se ho capito bene – proposto anche il tema della legalità. Sono rimasto qui, contento per il voto che dovrò esprimere, ma anche a malincuore perché volevo essere alla conferenza stampa che si sta tenendo ora, alla presenza di Don Ciotti, in Comune a Bologna - , ma ci è andato l'assessore Mezzetti - , per presentare quello che sarà un evento importantissimo, al quale mi auguro tutti quanti insieme parteciperemo, il 21 marzo. Mi riferisco alla giornata nazionale della legalità che si terrà a Bologna. Il fatto che quest’anno si tenga a Bologna, in occasione delle inchieste che ci sono state, credo che valga addirittura di più, non solo da un punto di vista simbolico, ma per affermare che vogliamo distruggere le mafie, tutte le mafie.

Ebbene, mentre in Comune si tiene la conferenza stampa per presentare la mole di impegni contro le mafie per la legalità, che riguarda non solo il 21 marzo ma tanti giorni, in quest’aula l’Assemblea decide – mi auguro – di destinare parte di quelle risorse, oltreché al lavoro, all'impresa e al microcredito, anche a politiche per la legalità. È un bel segnale, che non risolve i problemi del mondo, ma può dare merito al lavoro che questa Assemblea e tutti i gruppi consiliari hanno fatto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, presidente della Giunta Bonaccini.

Procediamo all'esame dell'articolato, che comprende la discussione generale di ciascun articolo, con 5 minuti di intervento, compresi gli emendamenti.

Comunico che sono pervenute 16 proposte emendative, una a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rancan, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli; una a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni e Sassi; undici a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani, Sassi, Sensoli e Gibertoni; una a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni e Piccinini; due a firma del consigliere Foti; una a firma dei consiglieri Calvano e Boschini.

È aperta la discussione generale sull'articolo 1. Su questo articolo non insistono emendamenti.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 1.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'articolo 1 è approvato.

Nomino scrutatori – l'ho dimenticato un minuto fa – i consiglieri Paruolo, Marchetti Francesca e Liverani.

Pongo in discussione l'articolo 2, su cui non insistono emendamenti.

Comunico che è stata richiesta la votazione mediante dispositivo elettronico su tutti gli articoli da parte del consigliere Marchetti Daniele.

Se nessun consigliere chiede la parola, si proceda alla votazione dell'articolo 2, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

49

Assenti

 

1

Votanti

 

48

Favorevoli

 

44

Contrari

 

1

Astenuti

 

3

 

(Il consigliere Torri dichiara voto favorevole)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'articolo 2 è approvato.

L'emendamento 1 a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni e Sassi inserisce un nuovo articolo.

È aperto il dibattito generale, perché è trattato alla stregua di un articolo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Per presentare brevemente l'emendamento. Nel progetto di legge originale, sia nel nostro sia in quello di PD-SEL, era dato per sottinteso che, alla riduzione dell’indennità, si abbinasse automaticamente la riduzione del rimborso forfettario. Ovviamente, in commissione è venuto fuori che questa norma non andava più bene, al che abbiamo discusso, noi l’avremmo lasciata come automatismo, ma qualcuno ha ritenuto di bloccarlo a 2200 euro. Noi saremmo dell'idea di far rimanere quell'automatismo. Sicuramente, nello spirito di collaborazione, sentite tutte le controdeduzioni che sono state fatte in commissione, cerchiamo anche in questo caso una mediazione, quindi nello spirito di quanto dicevano i colleghi della Lega, ossia di arrotondare le cifre per dare maggiore leggibilità alla norma, ma anche nello spirito di quanto diceva il presidente Bonaccini, perché vorrei sentire che cosa risponderebbero i cittadini se andasse in piazza a dire: “prendo un rimborso forfettario di 2200 euro netti, esentasse, per le mie attività”, cerchiamo una mediazione e diciamo di portarlo a 2000 euro netti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto la parola il consigliere Boschini. Ne ha facoltà.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente. Chiedo un chiarimento: l'emendamento in discussione è il numero 1 a firma Alan Fabbri o l'equivalente del numero 14…

 

PRESIDENTE (Saliera): Scusate, è l'emendamento 2.

 

BOSCHINI: Allora chiedo se è possibile mantenere la parola per argomentare il nostro voto.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Saliera): È l'emendamento 2, lo vedete nell'angolo, numerato a mano, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni e Sassi, per inserire un nuovo articolo.

 

BOSCHINI: Quello relativo all'articolo 2 bis.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Saliera): Direi di procedere con calma, finiamo la distribuzione di tutti gli emendamenti, in modo che ci sia la tranquillità necessaria per affrontare la discussione. Non appena finita la distribuzione, se siete d'accordo, ricominciamo ad esaminare l'articolato.

Attualmente è in discussione l'emendamento 2, che inserisce un nuovo articolo dopo l'articolo 2, che abbiamo votato.

Mi sembra che il materiale sia stato tutto distribuito, possiamo riprendere la discussione.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Chiedo scusa perché effettivamente, nella confusione, siccome noi ne abbiamo presentati tanti, ma ne stanno arrivando anche altri, che non ci aspettavamo, ho fatto confusione.

Anche questo, comunque, riguarda un argomento che avevamo toccato in commissione. Si tratta della riduzione dell'indennità di funzione. Ovviamente, noi eravamo partiti da un punto, anche in questo caso accogliamo la discussione avvenuta in commissione, in cui in particolare ci veniva detto che non riconoscevamo il lavoro e il ruolo dei capigruppo, quindi nella nostra prima proposta noi azzeravamo l'indennità di funzione dei capigruppo, in questo caso non la azzeriamo, proponiamo la mediazione di una riduzione dell'indennità di funzione, ma continuiamo a chiedere l'azzeramento dell'indennità di funzione del vicepresidente delle commissioni. Non è una carica monocratica; non ci sembra che il vicepresidente abbia effettivamente un onere o un carico di lavoro maggiore rispetto a quello degli altri consiglieri. Proponiamo quindi questa riduzione tabellare, dove non azzeriamo più l'indennità di funzione dei capigruppo, ma continuiamo a chiedere l’azzeramento di quella dei vicepresidenti.

In ogni caso, indipendentemente dall'esito della votazione, noi procederemo all’azzeramento di quella dei nostri vicepresidenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Boschini. Ne ha facoltà.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente.

Intervengo per argomentare la contrarietà del nostro gruppo alla presentazione di questo emendamento. Peraltro, lo ricordava appena adesso il consigliere, è la riproposizione testuale in Aula di un emendamento già rigettato dalla commissione, circostanza che dal punto di vista regolamentare assolutamente…

 

(interruzioni)

 

Sostanzialmente simile, che in qualche modo registra quegli aspetti che, nel dibattito generale, avevamo già enucleato, circa l’opportunità di rimanere il più possibile al merito, non alla riproposizione di temi che possono sembrare anche una presa di beneficio di visibilità.

Nella sostanza noi riteniamo che le indennità di funzione siano motivate dal fatto che alcuni consiglieri svolgono una funzione – appunto – più importante, che richiede all'interno dell'Assemblea e delle commissioni un lavoro aggiuntivo, una funzione aggiuntiva, quindi ci sembra corretto mantenere il livello di distinzione attuale con l'indennità di funzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

Se non vi sono altri interventi, si proceda alla votazione dell'emendamento 2, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni e Sassi, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

50

Assenti

 

--

Favorevoli

 

5

Contrari

 

45

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 2 è respinto.

Procediamo con l'art. 3, su cui insiste l'emendamento 14, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi e Piccinini.

È aperto il dibattito generale congiunto su articolo ed emendamento.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

L’avevo in parte già introdotto nel mio precedente intervento, ribadisco che non si tratta di rendita di posizione che vogliamo mantenere, ma è una mediazione rispetto a quello che abbiamo discusso in commissione, quindi vi facciamo questa proposta per le motivazioni sopraesposte. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Se non vi sono altri iscritti a parlare in sede di discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto. Nessuno avendo chiesto la parola, si proceda alla votazione dell'emendamento 14, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi e Piccinini, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

50

Assenti

 

--

Votanti

 

49

Favorevoli

 

5

Contrari

 

44

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 14 è respinto.

Si proceda alla votazione dell'art. 3, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

50

Assenti

 

--

Votanti

 

49

Favorevoli

 

44

Contrari

 

5

Astenuti

 

--

 

L’art. 3 è approvato.

Passiamo all'articolo 4, su cui insistono tre emendamenti, l'emendamento 3 a firma della consigliera Piccinini ed altri, l'emendamento 15 a firma del consigliere Foti e l'emendamento 16 a firma del consigliere Foti.

È aperta la discussione generale congiunta su articolo ed emendamenti, avete 10 minuti di tempo perché insistono più di due emendamenti. Non ci sono iscritti in dibattito generale, per cui passiamo alle dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Andiamo a parlare di rimborsi chilometrici che dovremmo concedere ai componenti della Giunta. Avevamo già fatto rilevare in Commissione che secondo noi scritto così ci sono possibilità di interpretazioni e distorsioni che potrebbero ricadere anche sul tragitto casa/regione; avevamo convenuto che eventualmente su questo si scriveva qualcosa insieme (nella fretta probabilmente ci siamo dimenticati di farlo) noi proponiamo in questo caso questo emendamento in cui diciamo al Presidente, al Sottosegretario e ai componenti della Giunta regionale, per missioni nel territorio della regione, con utilizzo del proprio mezzo di trasporto, che viene corrisposto un rimborso pari a un quinto del costo medio del carburante per ogni chilometro percorso in modo che dia meno adito a interpretazioni o a possibili distorsioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ci sono altre richieste di dichiarazioni di voto, per cui procediamo alla votazione su ogni singolo emendamento.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 3, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani, Sensoli, Sassi e Gibertoni, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

50

Assenti

 

--

Votanti

 

49

Favorevoli

 

6

Contrari

 

31

Astenuti

 

12

 

L’emendamento 3 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 15, a firma del consigliere Foti, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

50

Assenti

 

--

Votanti

 

49

Favorevoli

 

8

Contrari

 

32

Astenuti

 

9

 

L’emendamento 15 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 16, a firma del consigliere Foti, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

50

Assenti

 

--

Votanti

 

49

Favorevoli

 

9

Contrari

 

31

Astenuti

 

9

 

L’emendamento 16 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’art. 4, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

49

Assenti

 

1

Votanti

 

48

Favorevoli

 

43

Contrari

 

5

Astenuti

 

--

 

L’articolo 4 è approvato.

Procediamo con l’emendamento 4, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi e Piccinini, che prevede l’inserimento di un nuovo articolo, quindi viene trattato come un articolo.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. L’emendamento riguarda l’indennità che viene data ai dipendenti, in qualche modo dal bilancio regionale, che svolgano il compito di Assessori. Quello che chiediamo è che il trattamento economico in questo caso, in caso di aspettativa, non debba essere superiore all’indennità di carica e non benefici di null’altro a carico dell’amministrazione di appartenenza per evitare, come sta succedendo in questo caso, che alcuni Assessori percepiscano uno stipendio non commisurato all’attività degli altri Assessori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Non è rispetto a questo merito ma in generale: mi chiedo se una norma di rango regionale può modificare una norma di carattere nazionale. Questo è il tema. In genere vi dovrebbe essere anche l’istituto dell’inammissibilità a un certo punto perché la norma nazionale prevede esplicitamente un trattamento che se si vuole modificare lo deve modificare il Parlamento. Se noi approvassimo anche questo emendamento ed entrasse per avventura nella nostra legge, dubito che chiunque ricorra non abbia ragione perché, come è noto, la materia è di un rango inferiore a quello che disciplina la materia stessa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Da questo banco ovviamente non riusciamo a entrare nel merito degli emendamenti dal punto di vista tecnico visto che sono presentati da minuti o da un’ora, e questo non è previsto dal Regolamento. L’emendamento va direttamente in discussione generale e poi al voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. Mi è poco chiaro dal punto di vista sintattico: “i Consiglieri e gli Assessori in aspettativa, ai sensi dell’articolo 11, possono optare, in luogo di indennità di carica, per la conservazione del trattamento economico in godimento verso l’amministrazione di appartenenza qualora le amministrazioni di appartenenza dipendano dal bilancio regionale il trattamento economico non potrà essere superiore all’indennità di carica e non potrà beneficiare di null’altro a carico delle amministrazioni di appartenenza.” O manca un punto, un punto e virgola o è saltata una riga. Io non riesco a capirlo. Sul problema generale penso anche io che ci sia un problema di gerarchia delle fonti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Per specificare che noi andiamo ad agire sullo stipendio da dipendente regionale, quindi che non grava sul bilancio regionale l’altro dipendente regionale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Il principio dell’emendamento è sicuramente corretto da un certo punto di vista e quindi lo condividiamo, sulla forma meno e quindi ovviamente ci asterremo dal voto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

Non ci sono altri iscritti.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 4, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi e Piccinini, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

49

Assenti

 

1

Votanti

 

48

Favorevoli

 

5

Contrari

 

33

Astenuti

 

10

 

L’emendamento 4 è respinto.

Procediamo con la discussione dell’emendamento 5, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi e Piccinini, che costituisce nuovo articolo.

Nel dibattito generale si hanno a disposizioni cinque minuti e poi si procede con le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Proponiamo di intervenire su quello che avviene in caso di sospensione dalla carica di Consigliere. Ad oggi la legge prevede un’erogazione del 50 per cento dell’indennità di carica e proponiamo di ridurla al 90 per cento dell’indennità di carica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ci sono altri interventi in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 5, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi e Piccinini, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

49

Assenti

 

1

Votanti

 

48

Favorevoli

 

14

Contrari

 

34

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 5 è respinto.

Proseguiamo con l’articolo 5, su cui non insiste alcun emendamento.

Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’art. 5, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

49

Assenti

 

1

Votanti

 

48

Favorevoli

 

48

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’articolo 5 è approvato.

Passiamo all’articolo 6, su cui non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Non ci sono iscritti, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’art. 6, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

49

Assenti

 

1

Votanti

 

48

Favorevoli

 

48

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’articolo 6 è approvato.

Procediamo con l’articolo 7, su cui insiste l’emendamento 6 a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni e Piccinini.

Apro la discussione generale. Si hanno a disposizione cinque minuti per ogni intervento.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. La prima dichiarazione di voto è sull’emendamento 6, presentato dal gruppo 5 Stelle. Noi voteremo assolutamente contrari perché crediamo che ci sia un errore pazzesco, nel senso che mancano secondo me una decina di righe, nel senso che vediamo che il secondo comma inizia “con l’ufficio di Preside” e comincia direttamente col punto, nel quinto comma mancano delle parole, quindi nel caso l’emendamento fosse approvato la legge non avrebbe alcun senso, quindi voteremo sicuramente contrari a questo emendamento.

Per quanto riguarda l’articolo 7, noi ci asterremmo perché avremmo preferito che, invece che l’Ufficio di Presidenza con un proprio disciplinare decidesse tutto, tra l’altro disciplinare che attualmente non sappiamo nemmeno come sarà, un limite di spesa fosse già previsto all’interno della legge invece che disciplinare tutto dall’Ufficio di Presidenza e che quindi una forza politica decida quali sono le spese possibili per tutte le altre forze politiche nell’ambito dello svolgimento dell’attività del gruppo. Per questo motivo all’articolo 7 ci asterremo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Siccome questa mattina ci sono stati dei problemi con le stampanti, quella stampa è uscita male. Adesso ho consegnato la stampa corretta e vi spiego perché magari potreste votare sì a questo emendamento. In particolare, al quinto comma, siccome non siamo riusciti a inserire questo limite di budget della spesa che l’Ufficio di Presidenza dedica ai gruppi, almeno inseriamo una sorta di controllo esterno su quanto viene speso per i gruppi, quindi al quinto comma andiamo a dire che allo scopo di garantire la massima pubblicità e trasparenza l’Ufficio di Presidenza, per ogni annualità della legislatura, redige un rendiconto con i beni e servizi forniti ai singoli gruppi in forma analitica, di cui al secondo comma, da pubblicare su apposito spazio del sito istituzionale della Regione in modo che almeno ci sia un controllo esterno dei cittadini dei beni e dei servizi di cui i gruppi andranno a usufruire. Questo mi sembra il minimo nei confronti dei cittadini perché altrimenti rischiamo di andare incontro a delle spese che non sono più controllate mentre prima c’erano dei limiti e delle franchigie. Modifichiamo inoltre un comma di cui avevamo già discusso in Commissione. Anche in questo caso ci era sembrato di recepire una disponibilità come prima sul discorso chilometraggio e rimborsi chilometrici; avevamo registrato una disponibilità che qua in Aula non si è vista di andare a ritoccare quella cosa mentre in questo caso ci si riferisce agli spazi dedicati ai singoli gruppi. Andando a ritoccare quella norma che vedremo successivamente, soprattutto per i micro gruppi da uno e da due, in cui andiamo ad assegnare delle risorse in più, rischiamo di assegnargli le risorse ma poi di non dargliele perché non ci sono gli spazi. Questo emendamento va ad aggiustare questa criticità. Sul discorso dei mono gruppi interverremo successivamente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Intervengo per rispondere all’osservazione fatta dal collega della Lega Nord. Abbiamo ritenuto opportuno non approvare il loro emendamento in Commissione perché rischiava di apparire come una reintroduzione surrettizia dei costi di funzionamento dei gruppi e volendo essere molto netti su questa cosa abbiamo ritenuto opportuno non approvare quell’emendamento e rimandare all’Ufficio di Presidenza la regolamentazione per le spese generali che riguardano l’attività dei gruppi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Mi pare che questa Assemblea avesse approvato un ordine del giorno nel quale addirittura si diceva all’Ufficio di Presidenza di non distribuire i soldi ai gruppi. Mi pare che l’aspetto normativo sia coerente con quell’impegno perché c’è un provvedimento dell’Ufficio di Presidenza che già disciplina 300 euro per il materiale a ogni Consigliere più 300 euro per ogni gruppo, dopodiché penso che all’opinione pubblica interessi poco se uno prende venticinque buste o sette post-it, ma il problema è che deve essere rispettato sempre il tetto dei 300 euro. Altri soldi non ve ne sono, ad eccezione delle spese di personale, che peraltro sono delle spese che alla fine di questo procedimento legislativo solo figurativamente sono in carico ai gruppi perché se è vero che anche i co.co.co. vengono stipulati dall’Assemblea legislativa vorrei che si spiegasse quale maneggio di soldi hanno i gruppi.

Non vorrei creare dei problemi che non esistono e francamente mi sfuggono alcune contabilizzazioni che si vorrebbero fare, ma all’approvazione di questa legge soldi per i gruppi non ce ne sono salvo che per il personale, dove peraltro è una spesa che se uno utilizza l’articolo 63 si detrae in automatico e se si usa un’altra formula è una formula che comunque va a pagare un contratto stipulato dalla Regione. Francamente non vedo quali altre scorciatoie ci possano essere.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Non ho capito se il PD vota contro o a favore del nostro emendamento perché non è che andiamo a introdurre dei fondi ai gruppi ma chiediamo solo una maggiore trasparenza. Per rispondere al consigliere Foti, ad esempio viene aggiunto il comma d), che al momento non era normato, in cui si parla di servizi e strumenti per la comunicazione e l’informazione, che al momento non è normato dalle delibere dell’Ufficio di Presidenza. Inoltre, mentre prima se venivano superate le franchigie di stampa o di altre cose, e questo sarà un problema da affrontare e noi abbiamo sollevato anche questo problema in Commissione, c’era scritto che venivano detratte dai gruppi, quindi da domani, non essendoci più i fondi dei gruppi, la franchigia esiste ancora o non esiste più? Se non esiste più, va data trasparenza del fatto che eventualmente sono stati erogati dei costi maggiori dall’Assemblea. È solo una questione di trasparenza. Non chiediamo nient’altro.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ci sono altri iscritti in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 6, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni e Piccinini, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

48

Assenti

 

2

Votanti

 

47

Favorevoli

 

6

Contrari

 

41

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 6 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’art. 7, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

48

Assenti

 

2

Votanti

 

47

Favorevoli

 

34

Contrari

 

--

Astenuti

 

13

 

L’articolo 7 è approvato.

Passiamo all’articolo 8, su cui insiste un emendamento, il 7, e un subemendamento, il 20. L’emendamento 7 è a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi e Piccinini mentre il subemendamento 20 è a firma dei consiglieri Boschini, Gibertoni, Fabbri, Foti, Aimi, Calvano, Alleva, Torri e Taruffi.

Apro la discussione generale sia sull’articolo 8 sia sui due emendamenti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Chiedevo in realtà un chiarimento, perché non ho capito il secondo comma dell’articolo 20. Noi andiamo a togliere le assunzioni dirette dai gruppi, quindi sarà tutto sotto assunzione tramite l’articolo 63 e quindi passerà tutto tramite contratti regionali. Quello che io chiedo, nel secondo comma, quando viene scritto che alla cessazione delle assegnazioni nelle strutture di supporto dei gruppi assembleari i collaboratori sono assegnati alle strutture ordinarie dell’organico della Giunta e dell’Assemblea legislativa, è se questo è riferito solo al personale di ruolo, quindi i RER, o varrà anche per gli articolo 63. Perché altrimenti ci troveremmo del personale in esubero e tutto quello dei gruppi finirebbe sotto all’Assemblea.

Questo non l’ho capito e non l’ho trovato molto chiaro. Non vorrei che alla fine del mandato ci ritrovassimo a dover riassorbire tutto il personale dei gruppi all’interno dell’Assemblea, perché nell’arco della legislatura potrebbe diventare ingestibile.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Questo è un articolo molto complesso e secondo noi nella stesura ci sono state alcune dimenticanze che secondo me vanno sanate. In particolare, quando parliamo delle assegnazioni ai mono gruppi e bi-gruppi ci siamo dimenticati che se un domani una qualsiasi persona decidesse di fondare il Gruppo Misto composto da un Consigliere solo, così come è scritto questo articolo, ha diritto di sei aumentato del 60 per cento, cosa che non mi sembra corretta. Secondo noi questo emendamento va inserito in cui diciamo “ad esclusione del Gruppo Misto”, altrimenti da domani favoriamo l’immigrazione nei gruppi misti.

Al comma 12, facciamo divieto di dar corso dei rapporti di lavoro con coniugi, parenti e affini fino al quarto grado e ci dimentichiamo magari delle persone conviventi. Siccome facciamo delle lotte per i diritti, facciamo anche delle lotte per i doveri. Un familiare convivente probabilmente è il caso che non dia corso a rapporti di lavoro, visto che sono cose penso di aver capito siano già successe.

Infine, sempre norma sulla trasparenza, chiediamo che dei rapporti di lavoro di collaborazione e di consulenza stipulata a favore dei gruppi e dei relativi importi è data pubblicità sul sito web dell’Assemblea, senza alcuna esclusione, perché se andiamo a parlare di contratti sotto i 5 mila euro non vorrei che qualcuno si dimenticasse che anche di quelli bisogna dare pubblicità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Boschini. Ne ha facoltà.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente. Principalmente per illustrare il subemendamento, che alla fine del nono comma, dell’articolo 8, propone l’aggiunta di una clausola che è stata condivisa tra tutti i gruppi politici, quindi che per questo porta la firma di tutti i Capigruppo. Questo sub-emendamento indica che quando non vi sia disponibilità di spazi presso le strutture dei gruppi si provvede nella disponibilità complessiva dell’Assemblea legislativa e si applica all’attivazione di tirocini, quindi sostanzialmente è una formulazione che serve ad allargare la possibilità di attivare tirocini anche quando eventualmente gli spazi fisici presso le strutture dei gruppi siano esauriti, evidentemente, se è possibile, utilizzando le disponibilità complessive dell’Assemblea legislativa in termini di spazi. Naturalmente, nel caso di persone con disabilità, come del resto sarebbe già previsto dalla norma, ma è il caso di ribadirlo anche per i tirocini, garantendo l’eventuale adeguamento e adattamento delle postazioni lavorative rispetto alle disabilità presentate dai tirocinanti.

Rispetto all’osservazione che veniva mossa precedentemente dal collega della Lega, è ovvio che naturalmente non sarebbe possibile in termini di legge disporre l’assunzione automatica all’interno dei ruoli regionali di personale che non abbia svolto concorso, quindi è del tutto evidente che quella parte della legge non può che riferirsi al personale di ruolo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

Non ci sono altre richieste di intervento in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Anche qui sembra che quando presentiamo emendamenti che ci sembrano di buonsenso non rileviamo discussione ma una bocciatura a prescindere. Riguardo a questo articolo, solleviamo un dubbio che avevamo accennato in Commissione e che ha ribadito anche oggi il consigliere Alleva, che riguarda quello dei mono gruppi. Scritto così come è, questo articolo, anche se in minima parte, utilizza risorse in più rispetto all’utilizzo precedente perché non succede, come auspicavamo noi, che i gruppi più grandi, che sicuramente in trenta magari hanno bisogno di quattro segretari e non di trenta, hanno comunque una strutturazione di personale che tiene conto di economie di scala, quindi questo riconoscimento maggiore ai gruppi più piccoli, che secondo noi andava riconosciuto anche in maniera proporzionale forse anche ai gruppi fino a tre o quattro, non tocca la loro disponibilità ma quelle risorse che risparmiamo dalle cariche monocratiche, che fino ad oggi, in maniera virtuosa, non erano utilizzate. Su questo articolo noi ci asteniamo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ci sono altre richieste di intervento in dichiarazione di voto.

Si proceda alla votazione del subemendamento 20, a firma dei consiglieri Boschini, Gibertoni, Fabbri, Foti, Aimi, Calvano, Alleva, Torri e Taruffi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

48

Assenti

 

2

Votanti

 

47

Favorevoli

 

47

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

Il subemendamento 20 è approvato.

Viene precluso al voto l’emendamento 7…

 

BERTANI: Non ho capito perché è prescluso il voto sull’emendamento 7.

 

PRESIDENTE (Saliera): Da Regolamento, quando insiste un subemendamento, se il subemendamento viene approvato decade l’emendamento principale, se viene invece respinto allora si va in votazione con l’emendamento iniziale.

Si proceda alla votazione dell’art. 8, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

42

Favorevoli

 

40

Contrari

 

--

Astenuti

 

2

 

(L’assessore Gazzolo dichiara voto favorevole)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 8 è approvato.

Passiamo all’articolo 9, su cui non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Non ci sono iscritti, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’art. 9, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

48

Assenti

 

2

Votanti

 

47

Favorevoli

 

42

Contrari

 

--

Astenuti

 

5

 

L’articolo 9 è approvato.

Passiamo all’articolo 10, su cui non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Non ci sono iscritti, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’art. 10, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

48

Assenti

 

2

Votanti

 

47

Favorevoli

 

47

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’articolo 10 è approvato.

Passiamo all’articolo 11, su cui non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Non ci sono iscritti, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’art. 11, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

47

Assenti

 

3

Votanti

 

46

Favorevoli

 

46

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’articolo 11 è approvato.

Passiamo all’articolo 12, su cui non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Non ci sono iscritti, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’art. 12, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

47

Assenti

 

3

Votanti

 

46

Favorevoli

 

46

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’articolo 12 è approvato.

Passiamo all’articolo 13, su cui non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Non ci sono iscritti, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’art. 13, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

47

Assenti

 

3

Votanti

 

46

Favorevoli

 

46

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’articolo 13 è approvato.

Insiste un emendamento sulla rubrica del Titolo III, il 17 a firma dei consiglieri Calvano e Boschini. Lo trattiamo come se fosse un articolo.

Apro la discussione generale. Non ci sono iscritti, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 17, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

46

Assenti

 

4

Votanti

 

45

Favorevoli

 

40

Contrari

 

--

Astenuti

 

5

 

L’emendamento 17 è approvato.

Procediamo con l’emendamento 8, che inserisce un nuovo articolo. L’emendamento 8 è a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini e Sassi.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Entriamo nel merito dei punti che a noi interessano particolarmente, di cui qualcuno ha già accennato, ed è quello del vitalizio, ritenuto per noi un privilegio. Qualcuno della maggioranza ebbe a dire in campagna elettorale che si versa una somma di denaro (in una legislatura circa 60 mila euro) e dopo questa somma gli viene restituita negli anni della pensione. Siccome la data di compimento è sessant’anni e la speranza di vita media è di ottantadue anni, siccome si sono versati 60 mila euro, si hanno ventidue anni in cui si deve restituire quello che si è versato. Se facessimo un calcolo simile al contributivo, verrebbero restituiti dai 200 ai 250 euro al mese, se invece si ha un vitalizio vengono restituiti 1.650 euro al mese (ad oggi, con i ritocchi che abbiamo fatto, un po’ di meno), il che vuol dire che in ventidue anni se ne incassano 435 mila. Di questi 435 mila, 60 mila sono quelli versati e gli altri sono a carico dei contribuenti, per cui la mancanza di equità mi pare evidente e questo è il motivo per cui io ho rinunciato. Se lo spiego a chi mi chiede in questa campagna elettorale la risposta è sempre la stessa, cioè “bravo, ma gli altri?” Quanto costa all’Assemblea mantenere i 163 vitalizi del 2014? Più di 5 milioni di euro, come si evince dal portale dell’Assemblea. Chiaramente ci sono persone di diverse anzianità con un numero di mandati diversi e casi di riversibilità. Facendo un calcolo approssimativo, di questi 5 milioni, 4,3 sono soldi dei contribuenti e gli altri sono di quelli che li hanno versati.

Di fronte a tutto ciò mi pare difficile pensare che ci si possa fermare alla pura e semplice constatazione, come qualcuno vorrebbe fare oggi. Credo che sarà inevitabile intervenire sia sull’età a cui si inizia a percepire il vitalizio, perché a sessant’anni ormai in pensione non va nessuno e nessuno ha fatto ricorso perché non può più andare in pensione a sessant’anni, sia sull’entità dell’importo raggiunto. Questo primo emendamento va in questo senso, in un senso che è buonsenso e penso possa essere nel buonsenso anche di chi sta in maggioranza, visto che l’ha dichiarato, e quindi noi proponiamo di portare l’età dalla quale si usufruisce il vitalizio da sessanta a sessantasei, come è per tutti. Penso che questo non ci porterà a contenziosi, perché non ho visto ricorsi di pensionati per la riforma Fornero. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. L’emendamento ha indubbiamente un certo fascino. Già i calcoli del consigliere Bertani ci attestano che l’ex Presidente Richetti aveva dato i numeri, perché con l’aspettativa di vita che ha anticipato prima il consigliere Bertani siamo alla metà del vitalizio a cui avrebbe rinunciato teoricamente l’ex Presidente Richetti. Penso che voler insistere su una certa partita porta fuori strada. L’Assemblea legislativa ha abolito i vitalizi, e questo è il punto di partenza, e lo ha fatto non a caso per il futuro, perché non poteva farlo per il passato perché innanzitutto questo non è un’interna corporis e non siamo soggetti alla giurisdizione domestica, che pure potrebbe violare dei principi anche di diritto civile purché non violi i principi costituzionali, sicché la Camera dei Deputati è potuta intervenire nella materia perché è un’interna corporis e nell’ambito del giudizio dei ricorsi opera la giurisdizione domestica. Qui già diventa difficile capire quale potrebbe essere il giudice adito perché se dobbiamo seguire l’interpretazione che dà il consigliere Bertani dovrebbe essere una materia di tipo pensionistico ma il vitalizio non è ritenuto, per giurisprudenza costante, equiparabile alla pensione perché si dice che è una struttura mista tra un sistema pensionistico e un sistema assicurativo, perché se andate a vedere la giurisprudenza dice così e quindi già il giudice adito diventerebbe difficile.

C’è un principio secondo me che noi dobbiamo preoccuparci di non violare, cioè quello del legittimo affidamento, perché se noi lo violiamo forse teoricamente possiamo risparmiare un milione di euro ma non vorrei che andasse tutto in spese legali. Lo dico perché la pur pregevole operazione che stiamo facendo oggi di un risparmio di 7 milioni di euro in cinque anni, uniti ai 7 milioni che aggiunge la Giunta, vengono compensati da due anni e mezzo di spese legali della Regione Emilia-Romagna (nell’ultimo anno sono stati spesi 6 milioni di euro). Lo dico perché potrebbe venire il legittimo dubbio per qualche professionista che ci sia più interesse a difendere la Regione Emilia-Romagna come professionista che non difendere i cittadini emiliano-romagnoli come Consiglieri regionali.

Battute a parte, che pure non sono battute ma verità di fondo, mi permetto di dire che mentre agire legittimamente, come si è fatto, sui vitalizi da attribuire non dà atto ad alcuna discussione, perché la legge è chiara nel momento in cui dice che nella X legislatura è abolito il vitalizio, quindi qui dentro non lo prende nessuno, diverso è andare a una lesione di questi diritti anche e soprattutto in ragione del fatto che qualcuno dimentica, anche coloro i quali hanno rinunciato al vitalizio, che non hanno rinunciato anche ai soldi che avevano versato per il vitalizio. Non è che qualcuno ha fatto il gesto alto e nobile di lasciare a un fondo di beneficienza. Mi permetto di fare un discorso di questo tipo: la Regione Lombardia, a differenza della proposta testé avanzata dal consigliere Bertani, ha fatto un altro discorso, cioè un taglio dei vitalizi del 10 per cento, è stato impugnato davanti al TAR e io penso che quando fra due o tre anni arriverà il giudizio del Consiglio di Stato, sempre che prima non sia investita della norma la Corte costituzionale, si arriverà alla decisione ovvia secondo la quale non si possono toccare dei diritti che si sono consolidati nel tempo, che ancora non avendo la forza dei diritti acquisiti hanno comunque la forza di diritti, anche se tutto sommato rispetto a questa proposta quella della Regione Lombardia è più transitabile, perché trattasi di un diritto affievolito e non di un diritto cancellato, e il diritto affievolito potrebbe, sebbene giustificato in una serie di misure straordinarie che vengono adottate ai fini della salvaguardia del bilancio dell’Assemblea, essere intaccato, ma allora mi permetto di consigliare di studiare e vedere se la strada seguita dalla Regione Lombardia diventerà poi effettivamente efficace (in quel caso non è questione di essere primi o secondi) anziché studiare un elevamento di sei anni di un vitalizio che sotto il profilo della proporzionalità rischia di non avere neanche il principio della proporzionalità, perché mentre uno che ha fatto il Consigliere regionale per quindici anni o venti anni può legittimamente vedere aumentare del 30 per cento quella che era l’aspettativa del vitalizio ma uno che l’ha fatto per cinque anni e compie l’età in quel caso ha addirittura il doppio rispetto a quanto ha versato, quindi mi pare sostanzialmente che la norma così come è scritta non riesca a stare in piedi sotto il profilo del diritto.

Ne ho fatto un problema di diritto e non politico perché politicamente il caso non sussiste perché l’Assemblea i vitalizi li ha aboliti, quindi stiamo difendendo diritti di terzi e non diritti soggettivi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. Comprendo il profilo politico e lo potrei in parte condividere, però è meglio stare alla larga da tutti i problemi di retroattività anche perché la giurisprudenza anche costituzionale ha avuto una svolta in senso positivo attraverso l’articolo 6 della Carta Europea dei Diritti dell’Uomo e la giurisprudenza della Corte di Strasburgo ci dice che sulla retroattività bisogna andare sempre molto piano, soprattutto quando si tratta di un rapporto tra un ente pubblico che ha potere normativo e il privato col quale viene in controversia, perché questo in particolare violerebbe il cosiddetto principio della parità delle armi, quindi è una materia spinosissima che, al di là di ogni considerazione politica, non toccherei.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Sono stati sollevati degli elementi richiamando tra l’altro la Regione Lombardia, ma vorrei farvi presente che i ricorsi sollevati presso Regione Lombardia probabilmente li stanno ritirando proprio perché hanno capito che forse non c’è troppa trippa per gatti. Gli ex Consiglieri stanno ritornando sui loro passi. Innalzare l’erogazione da sessanta a sessantasei anni non mi sembra retroattivo, ma da oggi disponiamo questo. Intanto ricordiamo i 5 milioni di euro che insistono sul nostro bilancio, quindi non è poca cosa, quindi il discorso di intervenire sul bilancio ci può stare, ma intervengo dopo in dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Apro la dichiarazione di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Intervenendo sulla riduzione delle indennità di carica interveniamo anche sui vitalizi perché il vitalizio è calcolato in percentuale rispetto all’indennità attuale del Consigliere. Secondo me interveniamo in qualche modo anche andando a ritoccare la nostra indennità. Votiamo a favore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 8, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini e Sassi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

48

Assenti

 

2

Votanti

 

47

Favorevoli

 

13

Contrari

 

33

Astenuti

 

1

 

L’emendamento 8 è respinto.

Procediamo con l’emendamento 18 che inserisce un nuovo articolo ed è a firma dei consiglieri Calvano e Boschini.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di palare il consigliere Boschini. Ne ha facoltà.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente. Innanzitutto questo emendamento interviene sulla materia dell’esclusione dei vitalizi per i Consiglieri che abbiano eventualmente ricevuto una condanna; su questo tema, visto che ci sono anche altri emendamenti che interverranno successivamente, credo che sia opportuno ricordare il fatto che l’articolo 13 bis della legge regionale 42/95 prevede già che i Consiglieri condannati in via definitiva per reati contro la pubblica amministrazione siano esclusi dal vitalizio, quindi è un dibattito che è stato fatto, ma è stato fatto dimenticando che su questo la Regione era già intervenuta in passato in largo anticipo rispetto ai dibattiti odierni su questo tema anche a livello nazionale. Dal punto di vista di questo specifico emendamento, va a integrare la previsione della legge regionale 42/95 introducendo a fianco dei reati là già previsti contro la pubblica amministrazione anche gli articoli 416 bis e 416 ter del Codice Penale, cioè rispettivamente i reati relativi ad associazione mafiosa (il 416 bis) e i reati per scambio elettorale politico-mafioso (416 ter), quindi andiamo a integrare le previsioni di esclusione del vitalizio oltre che per i reati già previsti contro la pubblica amministrazione anche per i reati di stampo mafioso.

Credo che sia un elemento importante di ulteriore attenzione della nostra Assemblea ai temi della legalità, che ci stanno molto a cuore, in particolare al fatto che il vitalizio viene da questo momento escluso per i condannati in via definitiva oltre che per i reati contro la pubblica amministrazione anche per i reati di stampo mafioso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Intervento per una questione procedurale. Anche noi abbiamo presentato un emendamento, il n. 9, che riguarda questo argomento. Non vanno discussi in maniera congiunta? Viene fatto perché vengono attaccati a due articoli diversi? Volevo chiedere un chiarimento: se noi votiamo a favore dell’emendamento del PD, il nostro emendamento decade? Dal punto di vista tecnico ho un’esperienza molto giovane e posso incorrere in errori. Se noi votiamo a favore di quello del PD, sul quale ovviamente siamo a favore, sottrae qualcosa all’emendamento che noi abbiamo presentato questa mattina?

Noi abbiamo presentato un emendamento, che tra l’altro segue l’appello di Libera e di Riparte il futuro, in cui si chiede esplicitamente che il vitalizio non sia pagato a chi è condannato in via definitiva per reati di corruzione, secondo la legge Severino, e voi qui l’avete tolta, e per reati di mafia. Vorrei capire se noi votiamo a favore di quello del PD, per il quale sicuramente siamo a favore, visto che il suggerimento glielo abbiamo dato noi, il nostro, in cui si parla di corruzione secondo la legge Severino, decade o votiamo anche quello. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani. In dichiarazione di voto lo può ritirare.

 

BERTANI: Presidente, io non lo voglio ritirare. Io voglio che sia data la possibilità all’Assemblea di votare anche il fatto che l’assegno vitalizio non sia corrisposto a chi si macchia dei delitti attribuiti alla legge Severino. Siccome rischio che se invece votiamo prima quello del PD, che mi sembra per un artefatto appare un attimo prima del nostro, non vorrei che poi non viene data la possibilità all’Assemblea di esprimersi sul fatto che noi non vogliamo erogarlo anche a chi si macchia di quell’altro delitto. Chiedo questo chiarimento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Ovviamente i due emendamenti vanno in discussioni separate, quindi dopo questo ci sarà anche l’emendamento successivo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Sul piano procedurale mi pare che la questione che è stata posta in realtà viene risolta in un altro modo, cioè la parte che è identica viene praticamente assorbita nell’emendamento che viene approvato e la parte che non è prevista, cioè il delitto Severino, le prime due parti, viene posta in votazione. Non possiamo fare una doppia votazione su un argomento che è già deciso, perché diversamente sarebbe contraddittorio. Se non si vuole ritenere un’affinità per materia perché una disciplina solo il 416 e il 417, cioè l’associazione di stampo mafioso, e l’altra tratta anche della Severino, è ovvio che il punto 3 dell’emendamento del Movimento 5 Stelle è l’emendamento affine a quello presentato dal gruppo del PD, quindi solo per questa parte la votazione è assorbente rispetto all’altra.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Proporrei la discussione congiunta dei due emendamenti. Visto che parliamo tanto di concordia e di aver lavorato insieme, stamattina mi pare che stavamo firmando insieme un emendamento su questo argomento, avevo già raccolto qualche firma e poi le cose sono svanite nel nulla. Mi dispiace che tutto questo lavoro di gruppo a parole c’è ma quando scendiamo nei fatti non c’è fino in fondo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. Se bene intendo, nell’emendamento del Movimento 5 Stelle c’è qualcosa in più di quell’altro, quindi secondo me andrebbe trattato come un sub-emendamento e fatto votare per primo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

Chiudo la discussione generale e apro le dichiarazioni di voto. Verrà messo in discussione e in votazione l’emendamento che prevede un nuovo articolo e nel caso che venga approvato ovviamente viene integrato per la parte differente.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Dicevamo di atti su cui si lavora insieme, ci siamo arrivati tramite un percorso in cui ci siamo parlati, ci siamo trovati in Commissione e in incontri specifici, ci sembra che siamo stati abbastanza costruttivi in questo e ci piacerebbe continuare, soprattutto quando gli atti sono importanti, quindi su questo specifico emendamento rilevo che oggi secondo me non ci stava il gioco delle parti che è stato fatto. Poi magari si negherà che è stato fatto un gioco delle parti, però noi avevamo un emendamento completo. Qualcuno della maggioranza aveva già anche dato la disponibilità a firmarlo, anzi abbiamo anche fatto qualche piccolo cambiamento per accontentarlo e dopo ci è arrivato di colpo il solito emendamento fotocopia in cui tra l’altro viene a cadere una parte molto importante, come diceva già Andrea Bertani, tutta quella che riguarda la corruzione e la legge Severino.

Lo diciamo ogni volta ma almeno vorrei che mi si spiegasse come mai stamattina non intendevate – mi sembra di aver capito – votare contro la nostra richiesta di abolire i vitalizi per i condannati per corruzione, legge Severino e mafia e dopo vi siete accorti che dentro c’era la parola mafia e avete fatto l’atto fotocopia, però viene a cadere la corruzione. Perché? Perché forse non ci sono condannati per mafia rilevanti e però forse qualcuno per corruzione sì? Non riesco a capire il senso di questo. Chiedo che venga spiegato, e lo dico senza polemica, perché magari avremmo potuto fare un emendamento che piaceva di più. Votiamo a favore anche se non ci piace per niente il metodo e, nel caso dell’emendamento, anche il merito è incompleto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. In quanto al metodo, noi abbiamo fatto incontri su incontri, abbiamo fatto la Commissione, ci siamo incontrati su tante questioni, non ultimo questa mattina abbiamo concordato anche alcuni emendamenti che arriveranno alla fine del testo relativi all’utilizzo dei risparmi e alle modalità con le quali li andremo a ripartire rispetto a un apposito capitolo di spesa. Questo è un tema che è abbastanza delicato e talmente delicato che – lo dico con grande serenità – il riferimento che si fa alla lettera b) a noi non risulta da nessuna parte ma a noi risulta un Libro II/Titolo II/Capo 1, per dire una delle cose sulle quali ci troviamo in difficoltà nell’affrontare il tema in aula in un momento nel qual non riusciamo neanche a fare un approfondimento che sia necessario per una questione di così grande delicatezza.

Siccome nel principio comprendiamo l’emendamento che il Movimento 5 Stelle aveva fatto e lo facciamo anche nostro e siccome ho capito che non c’era la possibilità di cambiare alcune cose, abbiamo semplicemente detto che per quanto riguarda la parte già ricompresa nella legge la si tiene per buona, ci sono i reati contro la pubblica amministrazione (quindi la corruzione e quant’altro), per quanto riguarda invece la parte sui delitti di carattere mafioso abbiamo ritenuto opportuno aggiungerlo perché sulla lettera b) noi abbiamo i riferimenti a nostra disposizione che non ci consentono di essere sereni sulla cosa che andiamo ad approvare, perché non ci risulta da nessuna parte. Siccome su questo non ci eravamo capiti, se volete togliere la lettera b) significa approvare il nostro testo ma se avete problemi ad approvare il nostro testo ci mettete la firma anche voi e per noi è un testo del Movimento 5 Stelle e del PD, il che non cambia assolutamente nulla. Non c’è bisogno di piantare una bandierina ma c’è bisogno di fare una cosa fatta bene, e per farla bene bisogna avere il tempo anche di guardarla.

Me l’avete detto voi che abbiamo avuto troppa fretta sulla legge e nonostante questo abbiamo cercato in tutti i modi di fare i necessari approfondimenti, e anche in questo caso su una materia così delicata il necessario approfondimento serve e non presentarci un emendamento stamattina alle 9,30 insieme ad altri dieci emendamenti. Abbiamo lavorato alle 9,15 per presentare un emendamento insieme e alle 9,35 me ne sono trovati altri dieci che nella riunione delle 9,15 non c’erano.

Anche io sono d’accordo su un metodo condiviso, però che sia condiviso davvero da tutti. Come PD su questo non abbiamo fatto scherzi e mi aspetto che non ci siano scherzi neanche sul voto finale, perché la parola è una sola. Se da parte vostra la lettera b) può essere tolta tanto vale approvare l’emendamento del PD ma se volete che fuori alle agenzie gli dica che l’emendamento è fatto sia dal PD sia dal Movimento 5 Stelle non ho problemi a dirlo, perché non ho l’obiettivo di piantare una bandierina ma di fare una cosa fatta bene nell’interesse dei cittadini emiliano-romagnoli. Noi voteremo ovviamente a favore del nostro emendamento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Per cercare una via di uscita, siamo tutti d’accordo che il vitalizio nei confronti di chi è condannato in via definitiva per reati ascrivibili alla mafia va sospeso. I reati contro la pubblica amministrazione sono già compresi dalla legge attuale e rimane il tema in riferimento all’amministrazione della giustizia disciplinati dal Titolo III/ Libro II del Codice Penale, in cui ci sono anche alcuni reati come ad esempio la calunnia. Penso che, per quanto ci riguarda, siamo d’accordo sull’impianto e, togliendo quello, di fatto rimane in piedi il testo, cioè quello di cui ci stiamo occupando, cioè togliere e sospendere il vitalizio a chi viene condannato per reati contro la mafia e contro la pubblica amministrazione, dopodiché posso votarli anche tutti e due. Dobbiamo riuscire a trovare condivisione su un testo, e credo che ci sia la possibilità, perché nell’emendamento n. 9, tolta la lettera b), rimane di fatto il testo che viene presentato dal Partito Democratico. Siccome alla fine l’obiettivo credo sia condiviso, come ho detto prima, preoccupiamoci della sostanza, che credo sia abbastanza chiara in entrambi gli emendamenti. Alla fine il testo che viene presentato dai consiglieri Calvano e Boschini è un testo che tolta la lettera b) comprende di fatto anche quello che avete presentato voi, quindi su un emendamento che è stato avanzato da due forze politiche con lo stesso obiettivo proviamo a stringere. Io comunque sosterrò entrambi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 18, a firma dei consiglieri Calvano e Boschini, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

47

Assenti

 

3

Votanti

 

46

Favorevoli

 

46

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 18 è approvato.

Procediamo con l’emendamento 9, che inserisce un nuovo articolo.

In discussione e dichiarazione di voto andrebbe la parte della lettera b), che è la parte che si differenzia da quello che è già stato approvato. La parte che si differenzia è la lettera b) e l’ultima parte dell’ultimo capoverso, da “condanna in primo grado opera la sospensione cautelativa”, se abbiamo capito bene.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Forse c’è un equivoco; la lettera b) l’abbiamo eliminata secondo il vostro suggerimento, quindi la parte in più è “uno dei delitti di cui al Libro II/Titolo II dei delitti contro la pubblica amministrazione”. Essenzialmente sono quelli della legge Severino, e vi spiego perché a noi non interessano le bandierine; noi abbiamo semplicemente ripreso l’appello che hanno fatto Libera e Riparte il Futuro al Presidente della Camera e al Presidente del Senato, in cui hanno chiesto di essere a favore della cessazione immediata del pagamento del vitalizio, che ovviamente si riferivano a ex deputati e senatori, ma qui diciamo a ex Consiglieri, condannati in via definitiva per i reati di corruzione, secondo la legge Severino, e per i reati di mafia. L’intendimento era di dare anche forza a questa campagna.

Ovviamente sappiamo che in regione Emilia-Romagna ad oggi non ci sono ex Consiglieri condannati per mafia, e penso non corriamo questo rischio, quindi era anche per dare forza a questa campagna ma voi l’avete smontata e ne prendiamo atto. Non ci vogliamo prendere nessun merito e nessuna bandierina, però questa modalità ribadiamo che non ci è piaciuta.

A questo punto, Presidente, ritiro l’emendamento. Ci interessa che sia passato comunque il discorso della mafia, che comunque è un segnale che diamo, però in qualche modo diamo il merito a Libera e a Riparte il futuro e non al Movimento 5 Stelle per averci dato questo suggerimento, che anche il PD alla fine si è accorto che esisteva. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

L’emendamento 9 è ritirato.

Procediamo con l’emendamento 10 a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini e Sassi. Questo emendamento inserisce un nuovo articolo, quindi si procede con la discussione generale e la dichiarazione di voto.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Anche questa secondo noi è una cosa ragionevole, è una cosa che è entrata nella legge in Lombardia, ed è quella che dice che l’assegnazione del vitalizio è sospesa per il periodo nel quale il beneficiario ricopre incarichi remunerati presso enti o società della pubblica amministrazione, fatta salva la rinuncia alla remunerazione derivante dall’incarico. Non vogliamo che paghiamo contemporaneamente come enti pubblici un vitalizio e uno stipendio agli ex Consiglieri, per cui chi prende già uno stipendio dalla pubblica amministrazione in quel momento il vitalizio non lo può percepire ma lo percepirà dopo, sempre che abbia più di sessant’anni (noi speravamo sessantasei). Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ci sono altri iscritti in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 10, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini e Sassi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

47

Assenti

 

3

Votanti

 

46

Favorevoli

 

18

Contrari

 

28

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 10 è respinto.

Procediamo con l’emendamento 11, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini e Sassi, che inserisce un nuovo articolo, quindi procediamo con la discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Ad oggi la legge dice che l’ammontare dell’assegno vitalizio è determinato in percentuale sull’indennità mensile lorda spettante ai Consiglieri in carica, quindi, come dicevo prima, se andiamo a ritoccare l’indennità mensile lorda del Consigliere in carica andiamo già a ritoccare l’ammontare dell’assegno vitalizio. Noi proponiamo di decurtare quell’importo del 50 per cento, quindi vogliamo che ci riferiamo al 50 per cento dell’indennità mensile lorda spettante ai Consiglieri in carica in modo che andiamo a ritoccare in qualche modo l’assegno vitalizio. Vediamo comunque che toccare i vitalizi non è neanche argomento di discussione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ci sono altre richieste di intervento in dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto. Si proceda alla votazione dell’emendamento 11, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini e Sassi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

47

Assenti

 

3

Votanti

 

46

Favorevoli

 

5

Contrari

 

33

Astenuti

 

8

 

L’emendamento 11 è respinto.

Procediamo con l’articolo 14, su cui insistono due emendamenti, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rancan, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli e l’emendamento 12, a firma dei consiglieri Bertani; Sensoli, Gibertoni, Piccinini e Sassi.

Apro la discussione generale sia sull’articolo sia sui due emendamenti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Do lettura dell’emendamento in quanto nei giorni scorsi, come Lega Nord, abbiamo presentato un’interrogazione per conoscere quali sono i costi a carico della Regione per l’associazione degli ex Consiglieri. Nel frattempo, non avendo ancora ricevuto ovviamente la risposta, abbiamo verificato che la Regione mette a disposizione personale, uffici e strumenti oltre che accollarsi le spese di funzionamento, quindi il telefono, il fax, spedizioni, ecc. La Regione inoltre si impegna anche a sostenere spese per convegni, seminari, iniziative e quant’altro proposto da questa associazione.

Parliamo di un’associazione di diritto privato, della quale per motivi di tempo vi risparmio le finalità, comunque come Lega Nord, ovviamente non avendo nulla contro questa associazione, riteniamo che non sia la Regione a dover provvedere al loro costo di funzionamento, e quindi vengano tagliati i fondi, dato che di questo oggi si parla, ma pensiamo che si debba autofinanziarsi nello svolgimento delle proprie attività. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Interveniamo in questa norma perché la norma, così come è stata scritta, permette ai Consiglieri della IX legislatura rieletti in questa legislatura di avere subito la liquidazione delle indennità di fine mandato, mentre nella norma in essere rimandava questa liquidazione alla fine di questa legislatura mentre i Consiglieri decaduti hanno già ricevuto la liquidazione. Durante la campagna elettorale avevamo chiesto il congelamento di questa indennità per i Consiglieri indagati, sia quelli decadenti sia quelli eletti. I candidati Presidenti durante la campagna elettorale si erano detti tutti d’accordo, poi però si è provveduto a liquidare le indennità senza tener conto di questa richiesta.

Oggi vogliamo ritornare su questo argomento chiedendo di congelare queste indennità per i rieletti in questa legislatura che risultano indagati in via cautelativa. Se la vicenda giudiziaria che li vede coinvolti si chiuderà con l’assoluzione potranno essere liquidate le somme e in caso contrario la Regione potrà, con queste risorse economiche, soddisfare le sue eventuali pretese risarcitorie, quindi chiediamo che l’indennità venga erogata solo a fine legislatura e solo in caso non ci siano condanne. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ci sono altri iscritti in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Boschini. Ne ha facoltà.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente. Soltanto per esplicitare rispetto all’emendamento proposto dalla Lega che ci sembra una misura particolarmente radicale l’intera abrogazione del Titolo VII, cioè vuol dire non soltanto escludere la previsione che eventualmente all’associazione degli ex Consiglieri possano essere riconosciuti dei costi ma tout court addirittura non prevederla più, il che ci sembra una misura eccessiva, soprattutto a fronte del fatto che a noi risulta, naturalmente in attesa anche della risposta all’interrogazione che avete presentato, che non vi sono oneri sostenuti dall’Assemblea per il funzionamento e in particolare per le attività vive di questa associazione, che credo semplicemente si limiti in qualche occasione a utilizzare le sedi dell’Assemblea, per cui ci sembra una misura particolarmente radicale eliminare completamente il Titolo e quindi la stessa previsione della possibilità dell’associazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 1, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rancan, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

43

Favorevoli

 

14

Contrari

 

29

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 1 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 12, a firma dei consiglieri Bertani; Sensoli, Gibertoni, Piccinini e Sassi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

13

Contrari

 

29

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 12 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’art. 14, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

45

Assenti

 

5

Votanti

 

44

Favorevoli

 

34

Contrari

 

--

Astenuti

 

10

 

L’articolo 14 è approvato.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Chiedo per cortesia la correzione del voto. Il mio voto è di astensione. Anche per la consigliera Gibertoni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

Le correzioni sono delle consigliere Sensoli e Gibertoni con voto di astensione.

Ora procediamo con l’emendamento 13 che istituisce e inserisce un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani, Sensoli, Gibertoni e Sassi, sul quale insiste un subemendamento, il 19, a firma dei consiglieri Boschini, Gibertoni, Fabbri, Foti, Aimi, Calvano, Alleva, Torri e Taruffi.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Riguarda quell’emendamento che noi avevamo proposto, se vi ricordate, già in una forma leggermente diversa in attesa dell’azzeramento dei fondi di funzionamento già per rinunciare all’attribuzione (forse era il primo Consiglio regionale) e chiedevamo già allora con un emendamento che quei tagli andassero a un fondo regionale per le piccole e medie imprese. Ci è sembrato corretto chiedere su questo, visto che la maggioranza e lo stesso Presidente Bonaccini avevano manifestato disponibilità, chiedere una condivisione con le altre forze politiche e arrivare a una parziale ridefinizione di questa destinazione dei fondi, a partire dal presupposto che ci interessava che la destinazione si decidesse oggi, quindi vanno bene i tagli però questi risparmi spendiamoli bene e decidiamo anche possibilmente il più insieme possibile dove destinarli.

La proposta prende in considerazione ancora le nostre piccole e medie imprese, si allarga il concetto però di microcredito e di reinserimento lavorativo con anche sicurezza, legalità e qualità del lavoro. Ci sembra che sia una definizione piuttosto completa che prende in considerazione, attraverso l’inclusione sociale, anche le nuove povertà, l’inoccupazione e quindi su questo siamo soddisfatti perché siamo arrivati a una visione che ci sembra condivisa. Certamente su questo mi sento di poter dire che tutta l’Aula potrà convergere su un voto a favore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Intervengo sul sub-emendamento. Penso che la valenza di questo atto sia piuttosto significativo perché in sostanza sono risorse che non vanno nelle nostre tasche ma che destiniamo a temi come la sicurezza, la legalità, il lavoro e l’inclusione sociale.

Ovviamente la cifra è una cifra importante e significativa ma chiaramente non può essere esaustiva, però il segnale è importante e credo che quando possiamo dire fuori che queste risorse vengono destinate ai temi che dicevo prima è un altro segnale che credo possiamo rivendicare e spendere tutti insieme unitariamente con soddisfazione, quindi il nostro voto sarà ovviamente convinto e pieno.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Solo un dato tecnico e uno politico. Dal punto di vista tecnico il 13 lo ritiriamo, perché arriviamo a una cosa più condivisa, e dal punto di vista politico sono soddisfatto del fatto che abbiamo sempre detto che i risparmi vanno destinati, perché non destinarli equivale a non avere dei risparmi, quindi sono soddisfatto e ringrazio perché abbiamo deciso che li destiniamo a qualche cosa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Volevo solo sottolineare un’altra aggiunta che siamo riusciti a fare questa mattina, pur nel risicato quarto d’ora, come ricordava il consigliere Calvano. Abbiamo inserito che la Giunta definisce le modalità di destinazione di questi fondi, però abbiamo aggiunto l’inciso “le definisce su indirizzo dell’Assemblea legislativa”. Su questo siamo arrivati questa mattina e mi sembra un inciso importantissimo che valorizza la partecipazione del Consiglio regionale rispetto a questo capitolo di spesa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Confermo ovviamente il voto favorevole del Partito Democratico su questo emendamento. Avevamo preso un impegno in tal senso sia in quest’Aula sia in Commissione che saremmo arrivati a scrivere in legge o comunque a fare atti che consentissero la destinazione di questi fondi; è stato un lavoro di concerto fatto tra le diverse forze politiche, su questo abbiamo trovato una quadra di tutta l’Assemblea e spero che sia, essendo l’ultimo articolo che andiamo a votare, anche propedeutico a un voto dell’intera Assemblea, compatta, sulla legge.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. Unanime.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

Chiudo la discussione generale e apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione del subemendamento 19, a firma dei consiglieri Boschini, Gibertoni, Fabbri, Foti, Aimi, Calvano, Alleva, Torri e Taruffi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

43

Favorevoli

 

43

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

Il subemendamento 19 è approvato.

L’emendamento 13 è precluso.

Apro la discussione generale sull’articolo 15. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’art. 15, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

45

Assenti

 

5

Votanti

 

44

Favorevoli

 

44

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’articolo 15 è approvato.

Abbiamo concluso l’esame dell’articolato ed è stato presentato un ordine del giorno a firma dei consiglieri Calvano, Gibertoni, Fabbri, Taruffi, Foti e Aimi.

L’ordine del giorno fa parte dell’ambito della dichiarazione di voto finale. I diversi gruppi possono intervenire con un solo Consigliere per cinque minuti a testa come dichiarazione di voto sia sul testo di legge sia sull’ordine del giorno.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Intervengo sull’ordine del giorno. Ci sembrava il caso di dettagliare ancora meglio l’emendamento un po’ più generico che abbiamo approvato prima, quindi in questo ordine del giorno parliamo di un capitolo di spesa specifico volto a sostenere il microcredito diretto al finanziamento al sostegno dell’avvio di un’attività di lavoro autonomo o di micro impresa organizzata in forma individuale, di società di persone, di società a responsabilità limitata semplificata o di società cooperativa, ovvero a promuovere l’inserimento di persone fisiche nel mercato del lavoro e politiche di legalità del lavoro, qualità del lavoro e sicurezza del lavoro.

Questo è l’ordine del giorno che specifica di fatto l’emendamento di prima e resta un completamento della nostra richiesta di destinare i fondi e di destinarli bene, quindi di investire questi risparmi nel modo migliore data la congiuntura e la situazione economico-sociale adesso in regione.

Per quanto riguarda il testo di legge, nonostante il nostro progetto di legge depositato nel Pleistocene fosse fatto meglio, perché comprendeva tutto e addirittura prevedevamo che chi aveva uno stipendio pubblico non lo dovesse cumulare con i vitalizi e parlavamo di abrogazione retroattiva dei vitalizi, rispetto al nulla è un decisivo passo avanti. Interverremo ancora su una serie di questioni durante la legislatura, perché manteniamo il punto su quello e ci teniamo particolarmente, siamo un po’ delusi rispetto ad alcuni emendamenti e alcune proposte che secondo noi avrebbero dovuto trovare ragionevole accoglienza immediata, o almeno una dichiarazione di voto che articolasse perché avete votato contro, nonostante tutto questo, poiché un piccolissimo passo avanti c’è, per quanto riguarda almeno le spese del Consiglio regionale, votiamo a favore come gruppo Movimento 5 Stelle. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. La Lega annuncia il suo voto di favore a questo progetto di legge. Ovviamente crediamo anche noi che sia un primo passo verso una razionalizzazione delle risorse di questa Regione, che deve ovviamente coinvolgere tutti i settori (non solo il Consiglio regionale). Ringrazio anche la maggioranza per la collaborazione che c’è stata e che ha accettato anche l’emendamento che ha fatto la Lega sui 5 mila euro di indennità per dare anche un segnale netto ai cittadini dell’Emilia-Romagna. Credo che si possa fare ancora molto, come diceva anche prima il Presidente Bonaccini, per razionalizzare le risorse di questa Regione andando ad attingere e toccare gli Assessorati, le consulenze, i dirigenti di questa regione ma non solo, anche quelli dell’ASL, specialmente quelli che diventano anche Assessori regionali – ne abbiamo parlato anche prima – e confidiamo che si possa fare ancora di più anche per ottimizzare le risorse in questi ambiti. È un primo passo che noi accogliamo ovviamente con piacere e volevo ringraziare del lavoro che è stato fatto nella Commissione I e ringraziare il Presidente Pompignoli che ha cercato di dettare il crono-programma in modo tale che oggi 10 marzo riusciamo a votare questo progetto di legge.

Il nostro voto, come dicevo prima, sarà favorevole.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Per dichiarare il voto favorevole del gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà a un provvedimento che abbiamo, come maggioranza, voluto fortemente e che ha trovato condivisione ampia da parte delle altre forze politiche sia nel lavoro di Commissione sia oggi in Aula, anche con numerosi emendamenti che abbiamo discusso. Credo che dalle dichiarazioni di voto si prefiguri un voto unanime, quindi questa è una soddisfazione molto significativa per tutti noi, e credo che in qualche modo il voto di oggi darà un po’ più forza a tutti i provvedimenti che sapremo adottare da qui in avanti e quindi penso che oggi abbiamo dato un segno di buona politica e su questa strada dovremo continuare a lavorare e a camminare, per quanto riguarda la Giunta, il governo di questa regione, noi e le forze di opposizione, che devo riconoscere che in questo percorso hanno mostrato e dato segno di collaborazione, che credo sia stata importante e preziosa. Va un merito a tutti ma ovviamente è solo l’inizio perché, come ho detto prima, ci sono altri ambiti sui quali dovremo intervenire, ma da oggi abbiamo un po’ più forza per poterlo fare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. Voto favorevole da parte del gruppo de L’Altra Emilia-Romagna, pur non nascondendo alcune imperfezioni della legge e la necessità forse di ritornare su questo tema, ma il senso generale di questa operazione politica è sicuramente positivo e quindi ci associamo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Ovviamente prendo la parola per esprimere il voto favorevole del Partito Democratico a questo provvedimento ma approfitto dei cinque minuti a mia disposizione per ringraziare davvero il lavoro di tutta l’Assemblea, di chi ha lavorato in Commissione, degli uffici legislativi che ci hanno accompagnato, sia quelli all’interno dei gruppi consiliari sia ovviamente tutti gli appoggi che dall’Assemblea sono arrivati per arrivare a un provvedimento non facile, non semplice neanche da costruire nella sua interezza e nella sua complessità più ampia. Ringrazio davvero anche il dialogo che c’è stato tra le diverse forze politiche.

Anche a me pare che si vada prefigurando un voto all’unanimità su questo e credo che sia stato frutto di una volontà condivisa di arrivare a dare un segnale insieme.

Anche io ringrazio il Presidente della Commissione I per il lavoro fatto, per la correttezza nel rispettare la richiesta, a partire dalla maggioranza, di tenere tempi serrati, ringrazio lui e tutti i commissari, dal Vicepresidente agli altri, e ringrazio i Capigruppo con i quali abbiamo interloquito in questi mesi. Ammetto che c’è stato chi ha detto sì fin dall’inizio e ha lavorato in quel tracciato, c’è stato chi ha detto sì, poi ha fatto qualche curva e poi è tornato sul sì, ma credo che l’obiettivo finale sia quello di arrivare a un voto congiunto e mi pare che oggi lo stiamo ottenendo.

Mi permetto di dire che se dovessi leggere su uno di quei libri di diritto il famoso nome del legislatore in questo caso sarei orgoglioso di quel legislatore. Ringrazio per questo l’Assemblea e credo che sia un passo importante che noi facciamo e che testimoniamo nei confronti dei cittadini emiliano-romagnoli, che si aspettano dalla loro classe politica di essere sempre un passo avanti agli altri. Ci stiamo provando, ci proviamo con questo provvedimento e sono certo che riusciremo a dimostrarlo anche con i provvedimenti che faremo nei prossimi mesi e nei prossimi anni per migliorare la condizione economica, sociale e i diritti dei cittadini emiliano-romagnoli. È un primo passo importante, un primo passo lungo che non va sminuito ma che va visto in tutto il suo impegno e in tutta la forza che le diverse rappresentanze ci hanno messo.

Nell’accogliere i diversi emendamenti, abbiamo cercato di raccogliere tutti quelli che consentissero di fare qualche risparmio in più, a partire da quello della Lega e ad altri, su quelli su cui c’erano problemi o non certezze di legittimità abbiamo rinviato ad altre possibili discussioni che faremo nei prossimi mesi e nei prossimi anni, l’obiettivo era di arrivarci insieme e mi pare che questo obiettivo oggi lo si stia ottenendo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno, oggetto 96/1, a firma dei consiglieri Calvano, Gibertoni, Fabbri, Taruffi, Foti e Aimi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

47

Assenti

 

3

Votanti

 

46

Favorevoli

 

46

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’ordine del giorno oggetto 96/1 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

Intanto che aspettiamo l’esito della votazione confermo la riunione dell’Ufficio di Presidenza.

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

46

Assenti

 

4

Votanti

 

45

Favorevoli

 

45

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante: «Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale), alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea), alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 18 (Istituzione, ai sensi dell'art. 14, co. 1, lett. e) del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) - convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 - del Collegio regionale dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente) e alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna).»

Grazie a tutti voi.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 15,28

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 96 “Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale), alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea) e alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 18 (Istituzione, ai sensi dell'art.14, co. 1, lett. e) del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) - convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 - del Collegio regionale dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente)." A firma dei Consiglieri: Calvano, Taruffi, Cardinali, Serri, Sabattini, Soncini, Rontini, Zoffoli, Poli, Montalti, Ravaioli, Marchetti Francesca, Pruccoli, Mumolo, Lori, Torri, Mori, Bagnari, Iotti, Bessi, Zappaterra, Caliandro, Boschini, Prodi, Rossi Nadia” TESTO BASE

 

Votazione articolo 2 - approvato

 

Presenti: 49

 

Favorevoli: 45

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA,

 

Assenti: 1

Stefano BONACCINI.

 

Votazione emendamento 2, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni e Sassi - respinto

 

Presenti: 50

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 45

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Votazione emendamento 14, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi e Piccinini - respinto

 

Presenti: 50

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 44

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Votazione articolo 3 - approvato

 

Presenti: 50

 

Favorevoli: 44

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Votazione emendamento 3, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani, Sassi, Sensoli e Gibertoni - respinto

 

Presenti: 50

 

Favorevoli: 6

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 31

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 12

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Simonetta Saliera.

 

Votazione emendamento 15, a firma del consigliere Foti - respinto

 

Presenti: 50

 

Favorevoli: 8

Enrico AIMI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 32

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 9

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Votazione emendamento 16, a firma del consigliere Foti - respinto

 

Presenti: 50

 

Favorevoli: 9

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 31

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 9

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Votazione articolo 4 - approvato

 

Presenti: 49

 

Favorevoli: 43

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 1

Paola GAZZOLO.

 

Votazione emendamento 4, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi e Piccinini - respinto

 

Presenti: 49

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 33

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 1

Giuseppe PARUOLO.

 

Votazione emendamento 5, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi e Piccinini - respinto

 

Presenti: 49

 

Favorevoli: 14

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 34

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 1

Galeazzo BIGNAMI.

 

Votazione articolo 5 - approvato

 

Presenti: 49

 

Favorevoli: 48

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 1

Galeazzo BIGNAMI.

 

Votazione articolo 6 - approvato

 

Presenti: 49

 

Favorevoli: 48

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 1

Galeazzo BIGNAMI.

 

Votazione emendamento 6, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni e Piccinini - respinto

 

Presenti: 48

 

Favorevoli: 6

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 41

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 2

Manuela RONTINI, Andrea ROSSI.

 

Votazione articolo 7 - approvato

 

Presenti: 48

 

Favorevoli: 34

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 13

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 2

Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

Votazione subemendamento 20, a firma dei consiglieri Boschini, Gibertoni, Alleva, Fabbri, Foti, Aimi, Calvano, Torri e Taruffi - approvato

 

Presenti: 48

 

Favorevoli: 47

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 2

Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

Votazione articolo 8 - approvato

 

Presenti: 45

 

Favorevoli: 41

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Astenuti: 2

Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI.

 

Non votanti: 2

Giulia GIBERTONI, Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 5

Andrea BERTANI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI, Raffaella SENSOLI, Paolo ZOFFOLI.

 

Votazione articolo 9 - approvato

 

Presenti: 48

 

Favorevoli: 42

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 2

Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

Votazione articolo 10 - approvato

 

Presenti: 48

 

Favorevoli: 47

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 2

Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

Votazione articolo 11 - approvato

 

Presenti: 47

 

Favorevoli: 46

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 3

Stefano BONACCINI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

Votazione articolo 12 - approvato

 

Presenti: 47

 

Favorevoli: 46

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 3

Stefano BONACCINI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

Votazione articolo 13 - approvato

 

Presenti: 47

 

Favorevoli: 46

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 3

Andrea BERTANI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

Votazione emendamento 17, a firma dei consiglieri Calvano e Boschini - approvato

 

Presenti: 46

 

Favorevoli: 40

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 5

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 4

Galeazzo BIGNAMI, Giulia GIBERTONI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

Votazione emendamento 8, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi e Piccinini - respinto

 

Presenti: 48

 

Favorevoli: 13

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 33

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 1

Piergiovanni ALLEVA.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 2

Galeazzo BIGNAMI, Fabio RAINIERI.

 

Votazione emendamento 18, a firma dei consiglieri Calvano e Boschini - approvato

 

Presenti: 47

 

Favorevoli: 46

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 3

Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Fabio RAINIERI.

 

Votazione emendamento 10, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini e Sassi - respinto

 

Presenti: 47

 

Favorevoli: 18

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 28

Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 3

Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Fabio RAINIERI.

 

Votazione emendamento 11, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini e Sassi - respinto

 

Presenti: 47

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 33

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 8

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 3

Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Fabio RAINIERI.

 

Votazione emendamento 1, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rancan, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli - respinto

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 14

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 29

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 6

Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Antonio MUMOLO, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione emendamento 12, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini e Sassi - respinto

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 13

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 29

Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Enrico AIMI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Andrea LIVERANI, Antonio MUMOLO, Fabio RAINIERI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione articolo 14 - approvato

 

Presenti: 45

 

Favorevoli: 32

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 12

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 5

Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Antonio MUMOLO, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI.

 

Votazione subemendamento 19, a firma dei consiglieri Boschini, Gibertoni, Alleva, Fabbri, Foti, Aimi, Calvano, Torri e Taruffi - approvato

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 43

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 6

Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Andrea LIVERANI, Antonio MUMOLO, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI.

 

Votazione articolo 15 - approvato

 

Presenti: 45

 

Favorevoli: 44

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 5

Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Antonio MUMOLO, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI.

 

 

OGGETTO 96/1 - Ordine del giorno collegato al progetto di legge "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale), alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea) e alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 18 (Istituzione, ai sensi dell'art.14, co. 1, lett. e) del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) - convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 - del Collegio regionale dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente)." A firma dei Consiglieri: Calvano, Gibertoni, Fabbri, Taruffi, Foti, Aimi

 

Presenti: 47

 

Favorevoli: 46

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 3

Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Fabio RAINIERI.

 

Votazione finale progetto di legge oggetto 96 - approvato

 

Presenti: 46

 

Favorevoli: 45

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA,

 

Assenti: 4

Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI.

 

 

Emendamenti

 

OGGETTO 96 “Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale), alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea) e alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 18 (Istituzione, ai sensi dell'art.14, co. 1, lett. e) del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) - convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 - del Collegio regionale dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente)." A firma dei Consiglieri: Calvano, Taruffi, Cardinali, Serri, Sabattini, Soncini, Rontini, Zoffoli, Poli, Montalti, Ravaioli, Marchetti Francesca, Pruccoli, Mumolo, Lori, Torri, Mori, Bagnari, Iotti, Bessi, Zappaterra, Caliandro, Boschini” TESTO BASE

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rancan, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli:

«Al comma 2 dell’articolo 14 (Abrogazione e norme transitorie), dopo la lettera b), si aggiunge:

"c) il titolo VII".»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi:

«Dopo l'art. 2 (Modifiche all'art. 4 della I.r. 11/2013) si chiede l'inserimento dell'art. 2 bis con il seguente testo:

Art.2 BIS

Sostituzione dell'art. 7 della I.r. 11/2013

1. L'art. 7 della I.r. 11/2013 è sostituito dal seguente:

"Art. 7

Indennità di funzione

1. Ai consiglieri regionali che svolgono particolari funzioni compete, in aggiunta alla indennità prevista all'articolo 4, una indennità di funzione commisurata alle seguenti percentuali dell'indennità di carica mensile lorda di cui all'articolo 4:

a) al Presidente dell'Assemblea legislativa e al Presidente della Giunta regionale: indennità di funzione pari al 40 per cento;

b) al Vicepresidente della Giunta regionale, ai componenti della Giunta regionale e ai Vicepresidenti dell'Assemblea legislativa: indennità di funzione pari al 23 per cento;

c) ai Presidenti delle Commissioni assembleari, istituite a norma dello Statuto e del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, nonché ai Segretari e ai Questori dell'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa: indennità di funzione pari al 9 per cento;

d) ai Capigruppo dei gruppi assembleari: indennità di funzione pari al 9 per cento.

2. Le indennità di cui al presente articolo non sono cumulabili tra di loro. AI consigliere che svolga più di una delle funzioni indicate è corrisposta l'indennità più favorevole.

3. Le indennità di cui al presente articolo sono corrisposte a decorrere dalla data di assunzione della carica e per tutta la durata della stessa."»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi, Piccinini:

«L'art. 4 (Modifiche all'articolo 9 della legge regionale n. 11 del 2013) è interamente sostituito con il seguente testo:

"Art.4

Modifiche all'articolo 9 della legge regionale n. 11 del 2013

1. Il comma 4 dell'articolo 9 della legge regionale n. 11 del 2013 è sostituito dal seguente:

"4. AI Presidente, al Sottosegretario e ai componenti della Giunta regionale per missioni nel territorio della regione con utilizzo di un proprio mezzo di trasporto in sostituzione dell'auto a noleggio o dell'auto con conducente della Regione è corrisposto un rimborso pari al costo della benzina utilizzata nel percorso nella misura di un quinto del costo medio del carburante per ogni chilometro percorso.""»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi, Piccinini:

«Dopo l'art. 4 (Modifiche all'articolo 9 della legge regionale n. 11 del 2013) è inserito l'art. 4 bis con il seguente testo:

"Art. 4 bis

Modifiche all'articolo 12 della legge regionale n. 11 del 2013

1. Il comma 1 dell'articolo 12 della legge regionale n. 11 del 2013 è sostituito dal seguente:

"1. I consiglieri e gli assessori in aspettativa ai sensi dell'articolo 11 possono optare, in luogo della indennità carica, per la conservazione del trattamento economico in godimento presso l'amministrazione di appartenenza, dalla X legislatura, qualora l'Amministrazione di appartenenza dipenda dal bilancio regionale, il trattamento economico non potrà essere superiore all'indennità di carica e non potrà beneficiare di null'altro a carico dell'Amministrazione di appartenenza.""»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi, Piccinini:

«Dopo l'art. 4 bis (Modifiche all'articolo 9 della legge regionale n. 11 del 2013) è inserito l'art. 4 ter con il seguente testo:

"Art. 4 ter

Modifiche all'articolo 14 della legge regionale n. 11 del 2013

1. Il comma 1 dell'articolo 14 della legge regionale n. 11 del 2013 è sostituito dal seguente:

"1. Nelle ipotesi di cui all'articolo 13, l'Assemblea legislativa delibera a favore del consigliere la concessione di un assegno in misura ridotta del 90% dell'indennità di carica di cui all'articolo 4."."»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini:

«Il testo dell'art. 7 (Sostituzione dell'articolo 18 della legge regionale n. 11 del 2013) è sostituito con il seguente testo:

"1. L'articolo 18 della legge regionale n. 11 del 2013 è sostituito dal seguente:

"Art. 18

Sedi, attrezzature e materiali per i gruppi assembleari e gli organi monocratici

1. L'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa assegna gratuitamente ai gruppi assembleari, nell'edificio in cui ha sede l'Assemblea legislativa, una sede adeguata alla loro consistenza numerica ed alla consistenza numerica dei collaboratori di cui il gruppo intende avvalersi, nelle diverse forme contrattuali richieste, entro il tetto di spesa di cui al comma 4 art. 20, previa verificare di compatibilità, del numero di assegnazioni di personale con le esigenze di servizio degli uffici consiliari, da parte dell'Ufficio di Presidenza dell' Assemblea, entro il limite degli spazi disponibili.

2. L'Ufficio di Presideb) alla fornitura di linee telefoniche e di telecomunicazione e di servizi di fotocopiatura e di riproduzione;

c) alla fornitura di materiali di consumo per i gruppi e per i singoli consiglieri;

d) ai servizi e strumenti per la comunicazione e l'informazione.

3. L'Ufficio di Presidenza adotta un disciplinare nel quale sono determinate le modalità di utilizzo dei beni e dei servizi di cui al comma 2 da parte dei gruppi e dei singoli consiglieri.

4. I beni mobili dell'Assemblea legislativa assegnati in uso ai gruppi assembleari sono elencati in separato inventario e sono dati in carico, con apposito verbale, ai Presidenti dei gruppi che ne divengono consegnatari responsabili. ".

5. Allo scopo di garantire la massima pubblicità e trasparenza, l'ufficio nza nell'ambito dell'autonomia dell'Assemblea dispone, con spesa a carico del bilancio dell'Assemblea legislativa, in ordine:

a) all'allestimento, all'arredamento e all'attrezzatura delle sedi;

di presidenza per ogni annualità della legislatura redige un rendiconto con i beni e servizi forniti ai singoli gruppi, in forma analitica, di cui al comma 2, da pubblicare su apposito spazio del sito istituzionale della Regione.

6. In caso di cambiamento del Presidente del gruppo, il Presidente uscente riconsegna gli oggetti inventariati e ricevuti in carico al competente ufficio dell'Assemblea legislativa, il quale, previa verifica, li dà in carico al Presidente subentrante. Alla fine della legislatura il Presidente del gruppo riconsegna gli oggetti di cui al presente comma al competente ufficio dell'Assemblea legislativa il quale, previa verifica in contraddittorio col Presidente del gruppo, li riprende in carico.

7. Le disposizioni di cui al presente articolo trovano applicazione anche nei confronti degli organi monocratici dell'Assemblea legislativa.""»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi, Piccinini:

«Il testo dell'art. 8 (Sostituzione dell'articolo 20 della legge regionale n. 11 del 2013) è sostituito con il seguente testo:

"1. L'articolo 20 della legge regionale n. 11 del 2013 è sostituito dal seguente:

"Art. 20

Contributi per le spese di personale dei gruppi e disposizioni

sul personale degli organi monocratici

1. I gruppi assembleari dispongono del personale necessario per lo svolgimento della loro specifica attività di studio, ricerca, supporto legislativo, segreteria e comunicazione.

2. Il personale assegnato alle strutture di supporto ai gruppi assembleari è aggiuntivo rispetto a quello della dotazione organica dell'Assemblea legislativa. Un numero di posti pari a quello dei collaboratori degli organici regionali assegnati alle strutture di supporto ai gruppi assembleari è mantenuto indisponibile nella dotazione organica di provenienza. Alla cessazione delle assegnazioni nelle strutture di supporto ai gruppi assembleari i collaboratori sono assegnati alle strutture ordinarie dell'organico della Giunta e dell'Assemblea legislativa.

3. Ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera h), del decreto legge n. 174 del 2012, convertito dalla legge n. 213 del 2012, l'ammontare delle spese del personale dei gruppi assembleari è definito secondo un parametro omogeneo che dovrà tenere conto del numero dei consiglieri, delle dimensioni del territorio e del modello organizzativo della Regione.

4. A partire dalla X legislatura l'ammontare complessivo del budget per il personale di ogni gruppo assembleare è fissato, dall'Ufficio di Presidenza, ai sensi dell'articolo 35, comma 4 dello Statuto, entro il tetto di spesa dato dal costo di un'unità di personale di categoria D e posizione economica D6, compresi gli oneri a carico dell'ente, senza posizione organizzativa, per ciascun consigliere regionale che ne fa parte, decurtato per ogni gruppo che conti almeno tre componenti di un'unità di personale per ogni consigliere che ricopre la funzione di Presidente della Giunta e Presidente dell'Assemblea legislativa, nonché per ogni consigliere che ricopre funzioni alle quali è assegnato un ufficio di supporto (Presidenti di Commissione e componenti dell'Ufficio di Presidenza) e per ogni consigliere che ricopre la carica di assessore regionale o Sottosegretario. I contributi per le spese del personale non possono essere destinati ad altre finalità. Il personale dei gruppi è esclusivamente quello acquisito col budget del personale.

5. L'ammontare di cui al comma 4 è aumentato, ad esclusione del gruppo misto, fino al limite delle risorse liberate dalle decurtazioni di cui al medesimo comma e, comunque, nel rispetto del tetto massimo per la determinazione dell'ammontare complessivo della spesa, dato dal parametro definito dalla delibera della Conferenza Stato-Regioni 6 dicembre 2012 in attuazione della previsione dell'articolo 2, comma 1, lettera h) del decreto legge n. 174 del 2012, convertito dalla legge n. 213 del 2012, per il numero totale dei consiglieri in carica:

a) per i gruppi composti da un solo consigliere, del 65 per cento del budget spettante a un monogruppo ai sensi del comma 4 nei casi in cui non ricopra la funzione di Presidente della Giunta, Presidente dell'Assemblea legislativa, Presidente di Commissione, componente dell'Ufficio di Presidenza, assessore regionale o Sottosegretario e del 50 per cento del budget spettante a un monogruppo ai sensi del comma 4 nei casi in cui ricopra tali cariche;

b) per i gruppi composti da due consiglieri, del 45 per cento del budget spettante a un gruppo di due consiglieri ai sensi del comma 4 nei casi in cui nessuno dei componenti ricopra la funzione di Presidente della Giunta, Presidente dell'Assemblea legislativa, Presidente di Commissione, componente dell'Ufficio di Presidenza, assessore regionale o Sottosegretario e del 35 per cento del budget spettante a un gruppo di due consiglieri ai sensi del comma 4 nei casi in cui almeno un componente rivesta tali cariche.

6. I gruppi assembleari, tramite il proprio Presidente di gruppo, per acquisire ulteriore personale per la propria struttura di supporto, ai fini dello svolgimento di attività di segreteria, di studio, di ricerca e di comunicazione, rispetto a quello degli organici regionali o di altra pubblica amministrazione, chiedono all'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa di provvedere al conferimento di incarichi a tempo determinato, ai sensi dell'articolo 63 dello Statuto, oppure di attivare rapporti di collaborazione e consulenza di cui all'articolo 12 della legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna). Per gli incarichi di collaborazione e consulenza sono seguite le procedure ad evidenza pubblica previste per le strutture ordinarie. Alla stipulazione dei relativi contratti provvede il direttore generale dell'Assemblea. In tutti i casi di cui al presente comma l'individuazione del soggetto a cui affidare l'incarico è effettuata dal Presidente del gruppo, salvaguardando il principio dell'intuitu personae. Il numero massimo di personale che può essere assegnato o acquisito per la struttura di supporto dei gruppi assembleari è determinato dal budget definito dall'Ufficio di Presidenza, come previsti da apposito disciplinare approvato dall'Ufficio di Presidenza.

7. Il personale reclutato mediante contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, ai sensi dell'articolo 63 dello Statuto, ai fini dell'inquadramento, deve essere in possesso dei seguenti titoli di studio:

a) per l'accesso alla categoria B, profilo di posizione economica iniziale B3: scuola dell'obbligo ed eventuale requisito professionale;

b) per l'accesso alla categoria C: diploma di maturità;

c) per l'accesso alla categoria D: diploma universitario di primo livello o laurea di primo livello o laurea specialistica; eventuale abilitazione professionale.

Su richiesta del titolare di struttura speciale, valutata l'esperienza e la competenza professionale posseduta, l'inquadramento può essere definito fino alla posizione economica più alta della categoria di assegnazione.

8. I medesimi requisiti di cui al comma 7 devono essere posseduti dal personale di ruolo regionale o dal personale comandato da altra pubblica amministrazione, ai fini dell'inquadramento in categoria superiore.

9. Nell'ambito del budget complessivo per le spese del personale di ciascun gruppo, il Presidente del gruppo può altresì richiedere l'attivazione di tirocini. L'Ufficio di Presidenza, nel valutare le richieste, ne verifica anche la compatibilità con gli spazi posti a disposizione dei gruppi, disponendo qualora non vi sia disponibilità all'attribuzione di nuovi spazi, nei limiti delle disponibilità complessiva dell'Assemblea legislativa, e l'attribuzione degli ausili necessari in caso di tirocini in favore di persone con disabilità.

10. Fanno carico al budget del personale dei gruppi le spese derivanti da:

a) acquisizione di personale comandato da altra pubblica amministrazione;

b) eventuale maggior costo a seguito di assegnazione alle strutture speciali di personale appartenente agli organici regionali (emolumento unico);

c) acquisizione di personale a tempo determinato ai sensi dell'articolo 63 dello Statuto;

d) affidamento di incarichi ai sensi dell'articolo 12 della legge regionale n. 43 del 2001;

e) partecipazione del personale a formazione, convegni o congressi e relativi oneri di missione.

f) oneri assicurativi e previdenziali.

11. Entro il 15 dicembre di ogni anno, i Presidenti di ciascun gruppo assembleare predispongono, con il supporto del competente servizio dell'Assemblea legislativa, una programmazione annuale da comunicare per iscritto all'Ufficio di Presidenza nella quale siano indicati: l'importo che si intende utilizzare per la stipula dei contratti di cui al presente articolo; l'elenco dei contratti che si intendono attivare per l'anno successivo ai sensi dell'articolo 63 dello Statuto; l'elenco delle assegnazioni del personale di ruolo interno o esterno all'amministrazione regionale e il budget massimo che si intende destinare agli incarichi di collaborazione e consulenza ed all'attivazione di tirocini per l'anno successivo. All'amministrazione del personale dei gruppi provvede il competente servizio dell’Assemblea legislativa.

12. È fatto divieto di dar corso ai rapporti di cui ai commi 6 e 9 con il coniuge, i parenti e gli affini fino al quarto grado di consiglieri regionali e con le persone conviventi.

13. Il contributo per le spese di personale può essere utilizzato sulla base della legge regionale n. 43 del 2001 e della presente legge. In ogni caso per le consulenze o per le collaborazioni di cui al comma 6 i Presidenti di gruppo devono fornire all'amministrazione la dimostrazione del prodotto realizzato attraverso la presentazione di una relazione finale redatta dal titolare dell'incarico.

14. Dei rapporti di lavoro, collaborazione e consulenza stipulati a favore dei gruppi e dei relativi importi, è data pubblicità sul sito web dell'Assemblea, senza alcuna esclusione, in forme analoghe a quelle previste dalle leggi vigenti per le strutture ordinarie.

15. Le disposizioni di cui al presente articolo trovano applicazione anche nei confronti degli organi monocratici dell'Assemblea legislativa in quanto compatibili.""»

(Precluso)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini, Sassi:

«Dopo il titolo III si inserisce l'art. 13 bis con il seguente testo:

"Art. 13 bis

Innalzamento età vitalizio

AI comma 1 dell'Art. 13 (Assegno vitalizio) della Legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale" la parola "sessanta" è sostituita da "sessantasei"."»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini, Sassi:

«Dopo il titolo III si inserisce l'art. 13 ter con il seguente testo:

"Art. 13 ter

Esclusione vitalizio condannati

Il comma 1, dell'articolo 13 bis della Legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale" è sostituito dal seguente testo:

Art. 13 bis

Esclusione dell'erogazione del vitalizio a seguito di condanna definitiva

1. Qualora il titolare dell'assegno vitalizio sia condannato in via definitiva per:

a) uno dei delitti di cui al libro II (Dei delitti in particolare), titolo II (Dei delitti contro la pubblica amministrazione) del codice penale e la condanna importi l'interdizione dai pubblici uffici, in attuazione dell'articolo 2, comma 1, lettera n) del d.l. n. 174 del 2012, convertito dalla I. n. 213 del 2012:

b) uno dei delitti contro l'amministrazione della giustizia, disciplinali dal titolo III del libro II del codice penale;

c) i delitti di cui agli articoli 416-bis e 416-ter del codice penale, ovvero per delitti aggravati ai sensi dell'articolo 7, del decreto legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito con modificazioni dalla legge 12 luglio 1991, n. 203.

L'erogazione del vitalizio di cui sia in godimento è esclusa con decorrenza dalla data di passaggio in giudicato della sentenza, dalla condanna in primo grado opera la sospensione cautelativa."»

(Ritirato)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini, Sassi:

«AI titolo III si inserisce l'art. 13 quater con il seguente testo:

"Art. 13 quater

Sospensione vitalizio

All'Art. 17 (Restituzione contributi versati - Ricongiunzione - Sospensione dell'assegno vitalizio) della Legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale" è inserito il comma 5, con il seguente testo:

"5. L'erogazione dell'assegno vitalizio è sospesa per il periodo nel quale il beneficiario ricopre incarichi remunerati presso enti o società della pubblica amministrazione, fatta salva la rinuncia alla remunerazione derivante dall'incarico.""»

(Respinto)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini, Sassi:

«AI titolo III si inserisce l'art. 13 quinquies con il seguente testo:

"Art. 13 quinquies

Decurtazione vitalizio

All'Art. 18 (Misura dell'assegno vitalizio) della Legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale" al comma 1, tra le parole "lorda" e "di cui", sono inserite le parole "decurtata del 50%"."»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Piccinini, Sassi:

«All'art. 14 (Abrogazioni e norme transitorie) il comma 5 è sostituito con il seguente testo:

"5. Per i consiglieri della IX legislatura l'indennità di fine mandato va corrisposta all'inizio della X legislatura ai sensi degli articoli 12 e 12 bis della legge regionale n. 42 del 1995 nel testo vigente al termine della IX legislatura, salvo sospensione per coloro che risultano indagati per reati di peculato nei confronti dell'Amministrazione regionale, per i quali in via cautelativa si tratteranno le somme fino a chiusura dei rispettivi procedimenti giudiziari, in caso di assoluzione si procederà alla loro liquidazione, in caso di condanna si provvederà a trattenere le somme di cui l'Amministrazione risulterà creditrice."»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi, Piccinini:

«Dopo l'art.14 (Abrogazioni e norme transitorie) è aggiunto il seguente art. 14 bis:

"Art. 14 bis

(Destinazione risparmi di spesa)

1. I risparmi conseguiti dall'applicazione della presente legge vengono quantificati rispetto alla stesura precedente e per tutto il corso della X legislatura.

2. Con cadenza trimestrale i risparmi, così come quantificati al comma 1, confluiscono in un apposito fondo, a destinazione esclusiva, a favore dell'avvio o dello sviluppo di iniziative imprenditoriali e per l'inserimento nel mercato del lavoro.

3. Per le finalità di cui al comma 2 è istituito il Fondo regionale dell'Emilia-Romagna per il credito per le piccole e medie imprese regionali, al fondo sono destinati i risparmi di cui al comma 1, nonché il contributo di fondazioni, enti pubblici e privati e di soggetti comunque interessati.

4. La Giunta regionale, su indirizzo dell'Assemblea legislativa e a seguito dei processi di collaborazione interistituzionale e di concertazione sociale, sentite le associazioni di categoria adotta, entro 180 giorni dalla entrata in vigore della presente legge, il Regolamento di attuazione e di accesso alle garanzie del Fondo."»

(Precluso)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni, Sassi, Piccinini:

«L'art. 3 (Modifiche all'articolo 8 della legge regionale n. 11 del 2013) è interamente sostituito con il seguente testo:

"Art. 3

Modifiche all'articolo 8 della legge regionale n. 11 del 2013

1. Il comma 1 dell'articolo 8 della legge regionale n. 11 del 2013 è sostituito dal seguente:

"1. Per tutte le spese derivanti da attività connesse all'esercizio del mandato ai consiglieri regionali è corrisposto per dodici mensilità annuali un rimborso forfettario mensile pari a 2.000 euro.""»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma del consigliere Foti:

«All'Art. 4 - Modifiche all'articolo 9 della legge regionale n. 11 del 2013, il comma 1 è modificato come segue:

Le parole "4 bis. Le spese di cui al comma 4 sono rimborsate secondo i criteri e le modalità definiti con apposito atto della Giunta regionale." vengono sostituite dalle parole: "4 bis. Le spese di cui al comma 4 per l'utilizzo del proprio mezzo di trasporto sono rimborsate sulla base di un'indennità chilometrica pari a 1/5 del prezzo corrente di un litro di benzina senza piombo."»

(Respinto)

 

Emendamento 16, a firma del consigliere Foti:

«All'Art. 4 - Modifiche all'articolo 9 della legge regionale n. 11 del 2013, dopo il comma 1, viene integrato il seguente comma:

1 bis. Il comma 3 dell'articolo 9 della legge regionale n. 11 del 2013 è sostituito dal seguente:

"3. Il consigliere può essere autorizzato a far uso, a proprio rischio, di un proprio mezzo di trasporto per raggiungere il luogo della missione. In tal caso spetta al consigliere, per ogni chilometro percorso, un'indennità chilometrica pari a 1/5 del prezzo corrente di un litro di benzina senza piombo."»

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma dei consiglieri Calvano, Boschini:

«La rubrica del Titolo III è così modificata:

"Modifiche e abrogazioni alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale) alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea) e norme transitorie e alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 18 (Istituzione, ai sensi dell'art. 14, co. 1, lett. e) del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) - convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 - del Collegio regionale dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente)."»

(Approvato)

 

Emendamento 18, a firma dei consiglieri Calvano, Boschini:

«Dopo il Titolo III è istituito il seguente articolo:

"Art. 13 bis

Modifiche all'articolo 13 bis della l.r. 42/95

Dopo il comma 1 dell'art. 13bis della l.r. 42/95 è inserito il seguente comma:

"1 bis. Analoga misura è adottata per colui che sia stato condannato in via definitiva per uno dei delitti di cui agli articoli 416bis e 416ter del codice penale, ovvero per delitti aggravati ai sensi dell'articolo 7 del DL 13 maggio 1991 n. 152, convertito con modificazioni dalla Legge 12 luglio 1991 n. 203, con decorrenza dalla data di passaggio in giudicato della sentenza di condanna."

Scheda finanziaria

Norma procedurale senza oneri per il bilancio dell'Assemblea.»

(Approvato)

 

Subemendamento 19 all’emendamento 13, a firma dei consiglieri Boschini, Gibertoni, Fabbri, Foti, Aimi, Alleva, Torri, Taruffi, Calvano:

«Dopo l'articolo 14 è introdotto il nuovo articolo:

"Art. 14bis

Destinazione dei risparmi

1. Nei limiti dei risparmi di spesa conseguenti alla presente legge, per la X legislatura la Regione adotta provvedimenti tesi al finanziamento delle politiche di: sicurezza, legalità e qualità del lavoro, sostegno al microcredito per lo sviluppo dell'imprenditorialità, reinserimento lavorativo e inclusione sociale.

2. La Giunta, su indirizzo dell'Assemblea legislativa, definisce le modalità ed i criteri di destinazione delle risorse di cui al comma 1."

Scheda finanziaria

La norma trova copertura nel limite massimo dei risparmi conseguiti dall'applicazione della legge stessa. Non comporta dunque maggiori oneri per il bilancio regionale.»

(Approvato)

 

Subemendamento 20 all’emendamento 7, a firma dei consiglieri Boschini, Gibertoni, Fabbri, Foti, Aimi, Alleva, Torri, Taruffi, Calvano:

«Alla fine del comma 9 dell'articolo 8 sono aggiunte le parole:

"Qualora non vi sia disponibilità di spazi presso le strutture dei Gruppi, si provvede nei limiti della disponibilità complessiva dell'Assemblea legislativa, garantendo l'eventuale adeguamento ed adattamento della postazione lavorativa per persone con disabilità."

Scheda finanziaria

Norma procedurale senza oneri per il bilancio dell'Assemblea.»

(Approvato)

 

Ordine del giorno

 

OGGETTO 96/1 - Ordine del giorno collegato al progetto di legge "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale), alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea) e alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 18 (Istituzione, ai sensi dell'art.14, co. 1, lett. e) del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) - convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 - del Collegio regionale dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente)." A firma dei Consiglieri: Calvano, Gibertoni, Fabbri, Taruffi, Foti, Aimi

 

«L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

Considerato che

 

la consistente riduzione di spesa attuata dall'Assemblea legislativa con l'adozione delle modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale) e alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea), scaturente dalla riduzione dell'indennità di carica dei consiglieri regionali a 5.000€, dall'azzeramento del budget per il funzionamento dei gruppi e dalla cancellazione dell'indennità di mandato, genera un notevole risparmio nel corso dei cinque anni di legislatura.

 

Impegna la Giunta

 

ad istituire un capitolo di spesa volto a sostenere il microcredito diretto al finanziamento, al sostegno ed all'avvio di un'attività di lavoro autonomo o di microimpresa organizzata in forma individuale, di società di persone, di società a responsabilità limitata semplificata o di società cooperativa, ovvero a promuovere l'inserimento di persone fisiche nel mercato del lavoro e politiche di legalità, qualità e sicurezza del lavoro.»

(Approvato all’unanimità dei votanti)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

266 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Modifiche alla legge regionale 9 maggio 2011 n. 3 (Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile)" (delibera di Giunta n. 192 del 27 02 15).

280 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Riforma e riqualificazione dei Consultori familiari". (05 03 15) A firma del Consigliere: Bignami

 

È stato presentato il seguente progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell’art. 121 della Costituzione:

 

285 - Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121, comma 2, della Costituzione, recante: "Modifiche all'art. 517-quater del codice penale, all'art. 51 del codice di procedura penale e all'art. 9 della legge 16 marzo 2006, n. 146 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione e dei Protocolli delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale, adottati dall'Assemblea generale il 15 novembre 2000 ed il 31 maggio 2001) per il rafforzamento della lotta contro la contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di prodotti agroalimentari". (05 03 15) A firma del Consigliere: Bignami

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

275 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per innalzare ad almeno 5.000 abitanti la soglia necessaria per la gestione ottimale del servizio idrico integrato nei Comuni. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

276 - Interrogazione a risposta scritta circa la destinazione di un immobile acquistato dal Comune di Langhirano. A firma del Consigliere: Rainieri

278 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alle strutture destinate alla donazione di sangue, con particolare riferimento alla situazione esistente nel territorio bolognese. A firma del Consigliere: Paruolo

286 - Interrogazione a risposta scritta circa l'abolizione dell'Associazione ex Consiglieri della Regione Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

287 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure e le risorse riguardanti il parcheggio pubblico di Largo Nigrisoli, presso l'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

288 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino della funzionalità della scuola "Paola Ricci" di Lagosanto (FE). A firma del Consigliere: Fabbri

291 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare al fine di rimuovere rifiuti situati, in località Bornaccino, nel comune di Santarcangelo di Romagna. A firma della Consigliera: Sensoli

292 - Interrogazione a risposta scritta circa il riconoscimento della figura degli "educatori senza titolo" operanti nel sistema del welfare sociale e socio-sanitario. A firma della Consigliera: Piccinini

293 - Interrogazione a risposta scritta circa il personale ed i servizi riguardanti il Laboratorio Unico Metropolitano di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

294 - Interrogazione a risposta scritta circa i beni sequestrati alle mafie in Emilia-Romagna e l'assegnazione degli stessi agli EE.LL. e ad associazioni. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Pompignoli, Rancan, Pettazzoni, Liverani

297 - Interrogazione a risposta scritta circa il divario retributivo tra uomini e donne, e le azioni da attuare per raggiungere la parità retributiva. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sensoli

299 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare in relazione alla situazione dell'Aeroporto di Rimini. A firma della Consigliera: Sensoli

301 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la situazione riguardante il Programma di Sviluppo rurale regionale e le connesse azioni da attuare. A firma del Consigliere: Bertani

302 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo svolgimento del servizio di ginecologia presso l'Ospedale di Porretta Terme. A firma del Consigliere: Taruffi

303 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'applicazione del principio di precauzione in ambito regionale, anche in relazione all'utilizzo di combustibili solidi secondari. A firma del Consigliere: Foti

304 - Interrogazione a risposta scritta circa le risorse destinate da Telecom alla manutenzione e rinforzo delle linee telefoniche, anche al fine di tutelare i cittadini in caso di avversità meteorologiche. A firma della Consigliera: Rontini

305 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino della viabilità, interrotta da una frana, nel tratto stradale tra Tredozio e Modigliana. A firma del Consigliere: Foti

 

Interpellanze

 

277 - Interpellanza circa la costruzione del People Mover. A firma del Consigliere: Taruffi

296 - Interpellanza circa la situazione relativa alla messa in sicurezza idraulica dei luoghi colpiti dall'alluvione avvenuta in data 11/06/2011 in provincia di Parma, con particolare riferimento ai risarcimenti riguardanti i soggetti danneggiati da tale evento. A firma del Consigliere: Rainieri

307 - Interpellanza circa la situazione relativa al "Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano". A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

 

Risoluzioni

 

279 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di proseguire con sempre maggiore determinazione, anche in ambito europeo, l'azione di sostegno, promozione e salvaguardia delle produzioni agroalimentari DOP e IGP, revocando inoltre le sanzioni contro la Russia che ne penalizzano l'esportazione. (05 03 15) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

289 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla discussione, presso l'Assemblea Legislativa regionale, delle problematiche del settore lattiero-caseario, al fine di valorizzare il latte italiano, tutelando i prodotti italiani e le relative filiere produttive. (05 03 15) A firma dei Consiglieri: Bignami, Bessi, Calvano, Rontini, Gibertoni

290 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a salvaguardare la Casa di cura "Montanari" di Morciano di Romagna, scongiurandone qualunque ipotesi di chiusura e garantendo lo svolgimento dei servizi dalla stessa offerti. (06 03 15) A firma della Consigliera: Sensoli

298 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché nel "Patto per il lavoro" vengano previste azioni volte alla sensibilizzazione in merito al divario retributivo tra uomini e donne ed al raggiungimento dell'obiettivo della parità in tale ambito, da perseguire anche nel settore previdenziale. (06 03 15) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sensoli

300 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di sostenere e tutelare la produzione del latte e la sua tracciabilità. (09 03 15) A firma del Consigliere: Foti

306 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni a sostegno della Sanità nella Valmarecchia, con particolare riferimento agli Ospedali "Franchini" di Santarcangelo e "Sacra Famiglia" di Novafeltria ed al relativo documento unitario approvato dal Consiglio dell'Unione della Valmarecchia. (09 03 15) A firma del Consigliere: Foti

 

Petizioni

 

282 - Petizione popolare circa l'autorizzazione e la conseguente attuazione di piani di abbattimento della specie Cormorano finalizzati al controllo della sua densità biologica (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 22 del 03 03 15).

283 - Petizione popolare in merito alle norme che vietano l'esercizio della pesca con esche vive (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 23 del 03 03 15).

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn. :

 

6 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure e la realizzazione del nuovo Blocco B del presidio ospedaliero della Valdarda. A firma del Consigliere: Foti

46 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti controlli svolti dalla ASL su di una struttura di custodia e di allevamento di cani sita a Vignola dei Conti di Vergato (BO). A firma del Consigliere: Bignami

48 - Interrogazione a risposta scritta circa i contributi e le procedure relative all'ampliamento del Canile municipale di Marzabotto. A firma del Consigliere: Bignami

78 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attivazione del servizio riguardante il Fascicolo Sanitario Elettronico, con particolare riferimento alla situazione relativa all'AUSL di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

84 - Interrogazione a risposta scritta circa il potenziamento ed il completamento dei servizi riguardanti il presidio ospedaliero di Castel San Giovanni. A firma del Consigliere: Foti

88 - Interrogazione a risposta scritta circa la disponibilità della partoanalgesia presso l'Ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

93 - Interrogazione a risposta scritta circa il coordinamento e l'uniformità delle procedure di campionamento e prelievo, da parte delle AUSL, di prodotti alimentari, con particolare riferimento ai molluschi. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

130 - Interrogazione a risposta scritta circa i finanziamenti riguardanti la realizzazione o la ristrutturazione di campi nomadi. A firma del Consigliere: Foti

186 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi riguardanti il Passante Autostradale Nord. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 26/02/2015 al 3/03/2015.

 

DPGR n. 30 del 27/02/2015

Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna - nomina Direttore Generale.

DPGR n. 32 del 27/02/2015

IRCCS "Istituto Ortopedico Rizzoli" di Bologna - nomina Direttore Generale.

DPGR n. 33 del 27/02/2015

Azienda Usl di Bologna - nomina Direttore Generale.

DPGR n. 34 del 27/02/2015

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena - nomina Direttore Generale.

DPGR n. 35 del 27/02/2015

Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia - nomina Direttore Generale.

DPGR n. 36 del 27/02/2015

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma - nomina Direttore Generale.

DPGR n. 37 del 27/02/2015

Azienda USL della Romagna - nomina Direttore Generale.

DPGR n. 38 del 27/02/2015

Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara - nomina Direttore Generale.

DPGR n. 39 del 27/02/2015

Azienda USL di Parma - nomina Direttore Generale.

DPGR n. 40 del 27/02/2015

Azienda USL di Modena - nomina Direttore Generale.

DPGR n. 41 del 27/02/2015

Azienda USL di Reggio Emilia - nomina Direttore Generale.

DPGR n. 42 del 27/02/2015

Azienda USL di Ferrara - nomina Direttore Generale.

(Comunicazione n. 4 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2015/525 del 09/03/2015)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso della seduta sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

308 - Interrogazione a risposta scritta circa l'assegnazione di mezzi elettrici ed ausili ai portatori di handicap da parte dell'AUSL di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

310 - Interrogazione a risposta scritta circa la promozione ed il sostegno delle imprese culturali operanti nel settore teatrale. A firma dei Consiglieri: Ravaioli, Bagnari, Rontini

 

Risoluzioni

 

309 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso i Comuni, in materia di donazione di organi e tessuti, per sollecitare l'adesione all'iniziativa "Una scelta in Comune" promuovendo inoltre la sensibilizzazione dei cittadini circa la possibilità di indicare tale disponibilità nella carta d'identità. (09 03 15) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rainieri, Delmonte, Bargi, Pompignoli, Fabbri, Rancan, Liverani, Pettazzoni

311 - Risoluzione per chiedere alla Giunta di rivedere la valutazione d'impatto ambientale favorevole al progetto per la realizzazione dell'impianto di recupero rifiuti a Conselice (RA). A firma del Consigliere: Alleva

312 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad evitare il licenziamento di lavoratori della Coop Costruzioni di Bologna, anche attraverso l'uso degli ammortizzatori sociali. (10 03 15) A firma del Consigliere: Alleva

313 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere azioni volte a riformare il comparto della Polizia Locale, reintegrare il riconoscimento della causa di servizio e di un equo indennizzo, riconoscendo inoltre i compiti di sicurezza e le difficoltà operative della categoria. (10 03 15) A firma del Consigliere: Bignami

(Comunicazione n. 4 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno – prot. NP/2015/0000548 del 11/03/2015)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

 

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