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24.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 17 GIUGNO 2015

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 364

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte al riconoscimento dello stato di crisi del settore dell'edilizia, garantire ammortizzatori sociali per le aziende che versano in tale situazione, attuare la semplificazione burocratica del settore, promuovere interventi pubblici relativi alla ristrutturazione, riqualificazione energetica e messa in sicurezza dal punto di vista sismico degli edifici. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Calvano, Serri, Taruffi, Caliandro, Zappaterra, Marchetti Francesca, Molinari, Lori, Boschini, Rossi Nadia, Montalti, Ravaioli, Poli, Torri, Rontini, Pruccoli, Iotti, Sabattini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

BAGNARI (PD)

PETTAZZONI (LN)

PRUCCOLI (PD)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Soncini)

COSTI, assessore

SASSI (M5S)

PETTAZZONI (LN)

BAGNARI (PD)

TARUFFI (SEL)

FOTI (FdI)

BIGNAMI (FI)

AIMI (FI)

TORRI (SEL)

PETTAZZONI (LN)

SASSI (M5S)

RONTINI (PD)

CALIANDRO (PD)

BAGNARI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

ROSSI Nadia (PD)

BARGI (LN)

IOTTI (PD)

FOTI (FdI)

PRUCCOLI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

 

OGGETTO 253

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a rendere transitabile in condizioni di sicurezza il tratto piacentino della S.S. 45 Val Trebbia, operando anche al fine di acquisire la disponibilità dei fondi necessari per il relativo ammodernamento. A firma del Consigliere: Foti

(Ritiro)

OGGETTO 777

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla messa in sicurezza ed alla riqualificazione della Strada Statale n. 45 "Val Trebbia", rimodulare le relative risorse finanziarie, avviando inoltre l'attività del Gruppo di lavoro previsto nel Protocollo 2010. A firma dei Consiglieri: Molinari, Foti, Rancan

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

MOLINARI (PD)

FOTI (FdI)

RANCAN (LN)

MOLINARI (PD)

RANCAN (LN)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Soncini)

 

OGGETTO 239

Risoluzione per invitare la Giunta a promuovere e sostenere, nell'ottica dell'autosufficienza energetica, la conoscenza e la diffusione del modello relativo alle "Comunità Solari Locali", sostituendo l'uso di combustibili fossili con fonti energetiche rinnovabili. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Serri, Marchetti Francesca, Bessi, Poli, Zoffoli, Bagnari, Caliandro, Lori, Pruccoli, Prodi, Ravaioli, Zappaterra, Rontini, Montalti, Cardinali, Iotti

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

MUMOLO (PD)

SASSI (M5S)

FOTI (FdI)

MONTALTI (PD)

TARUFFI (SEL)

AIMI (FI)

PETTAZZONI (LN)

MUMOLO (PD)

SASSI (M5S)

PETTAZZONI (LN)

MUMOLO (PD)

 

OGGETTO 473

Risoluzione circa le azioni da porre in essere a sostegno del Popolo del Saharawi. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Caliandro, Marchetti Francesca, Bagnari, Zoffoli, Prodi, Lori, Calvano, Sabattini, Poli, Serri, Pruccoli, Zappaterra, Iotti, Bessi, Soncini, Taruffi, Torri, Ravaioli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

MUMOLO (PD)

BARGI (LN)

TARUFFI (SEL)

MUMOLO (PD)

BARGI (LN)

MUMOLO (PD)

BARGI (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 364 - 777 - 473

Emendamenti oggetti 364 - 239 - 473

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 10,04

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la ventiquattresima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter essere presenti alla seduta la vicepresidente della Giunta Gualmini e i consiglieri Bertani e Calvano.

 

OGGETTO 364

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte al riconoscimento dello stato di crisi del settore dell'edilizia, garantire ammortizzatori sociali per le aziende che versano in tale situazione, attuare la semplificazione burocratica del settore, promuovere interventi pubblici relativi alla ristrutturazione, riqualificazione energetica e messa in sicurezza dal punto di vista sismico degli edifici. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Calvano, Serri, Taruffi, Caliandro, Zappaterra, Marchetti Francesca, Molinari, Lori, Boschini, Rossi Nadia, Montalti, Ravaioli, Poli, Torri, Rontini, Pruccoli, Iotti, Sabattini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Diamo inizio ai nostri lavori con la trattazione degli atti di indirizzo.

Colleghi, comunico che su questo documento sono pervenute tre proposte di emendamento, a firma dei consiglieri Sassi ed altri, e due subemendamenti a firma del consigliere Bagnari.

È aperta la discussione generale.

In sede di discussione generale, i consiglieri possono intervenire per 10 minuti, sugli emendamenti per altri 10 minuti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bagnari. Ne ha facoltà.

 

BAGNARI: Grazie, presidente.

Oggi, 17 giugno, arriviamo a discutere una risoluzione che è stata presentata il 19 marzo scorso.

Ora, al di là delle considerazioni che si potrebbero fare circa l'ampio lasso di tempo trascorso, che, secondo me, meriterebbe qualche ripensamento sulle modalità di organizzazione dei lavori dell’Assemblea, si potrebbe sperare che, da quando abbiamo presentato la risoluzione ad oggi, qualcosa di positivo sia successo nel settore dell'edilizia, invece, purtroppo, sebbene il periodo sia stato abbastanza ampio, non si sono registrati grandi miglioramenti; al contrario la situazione del settore è tutt'ora piuttosto critica. Infatti, nonostante qualche segnale di miglioramento in altri ambiti economici, questo settore, pesantemente colpito dalla crisi, continua a registrare segnali negativi.

Per dare alcuni dati, senza alcuna intenzione di tediare l'Assemblea, nel 2014, per il settimo anno consecutivo - si noti la pesantezza di tale dato - a livello nazionale gli investimenti in costruzioni sono scesi ancora del 3,5 per cento in valori reali, portando il calo complessivo al 32 per cento dall'inizio della crisi. Fra il marzo del 2014 e il febbraio del 2015, si è registrato, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un calo della produzione del 5,8 per cento.

Nel 2014, i dati risultano essere negativi in quasi tutti i comparti delle costruzioni, con l'unica eccezione del "recupero residenziale". Registriamo il medesimo trend negativo anche in questo scorcio iniziale del 2015 (siamo comunque a metà anno), con una conferma del buon momento per quanto riguarda il recupero residenziale, che però si basa su dati troppo modesti per essere in grado di fare da locomotiva all’intero settore. Infatti, parliamo del + 2 per cento rispetto all'anno precedente. È ovvio, però, che questo dato positivo, ancorché esiguo, se adeguatamente sostenuto ed inquadrato nella giusta direzione, potrebbe iniziare a fare la differenza. E questo è uno dei temi che toccherò tra quelli contenuti nel testo della risoluzione.

Cito ancora qualche altro dato, in particolare quelli del CRESME, il Centro Ricerche Economiche, Sociali e di Mercato per l’Edilizia e il Territorio, che in realtà per il 2015 prevede una "minicrescita" dell'1,5 per cento. Se anche fosse confermata tale previsione di "miniripresa", sarebbe molto, molto limitata per quanto riguarda il numero delle aziende.

È evidente che su questo quadro pesa anche il dato degli investimenti fissi lordi delle pubbliche amministrazioni sul Pil, che sono scesi dal 2,5 per cento medio del periodo 2003-2009 all'1,7 per cento nel 2013, all’1,6 per cento nel 2014, fino ad arrivare all'1,5 per cento nel 2015, con un calo continuo nel tempo. In base a stime dell'ANCE, l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, l'edilizia in sette anni ha perso 522 mila posti di lavoro, pari a circa il 25 per cento degli occupati nell'intero settore, che diventano quasi 800 mila considerando tutto l'indotto. Stiamo parlando di 68 mila imprese uscite dal mercato.

Paragonando il dato nazionale a quello regionale, in Emilia-Romagna, alla fine del 2014, le imprese attive sono diminuite di circa 2000 unità rispetto all'anno precedente, quindi stiamo parlando di una galassia di piccole aziende, ricche di tradizioni e competenze, che sono finite in fumo. Si calcola, infatti, che in sette anni di crisi la nostra Regione abbia perso il 18 per cento degli occupati.

Come vediamo, il dato è migliore rispetto a quello nazionale, ma certo non può farci esultare, considerando peraltro che nel 2015 si prevede un ulteriore calo.

In questo momento stiamo assistendo ad una ulteriore drammatica fase della crisi che sta colpendo il settore della cooperazione edile in Emilia-Romagna, che mette a rischio i posti di lavori di oltre 6.500 lavoratori. Si tratta di un dato eclatante, importante e grave.

Ieri, con riferimento ad altri temi, si facevano considerazioni critiche circa la cooperazione, ebbene, io credo che dovremmo superare le polemiche politiche e guardare ai dati che si riferiscono agli occupati e all'occupazione. Negli ultimi mesi, è balzata agli onori della cronaca la crisi della Coop Costruzioni di Bologna. Proprio in queste settimane, nel territorio della provincia di Ravenna, da cui provengo, oltre a quella della Cooperativa Iter, che conta 240 dipendenti, si sta affrontando un'altra pesante crisi, quella che sta coinvolgendo Acmar, un'azienda cooperativa che dà lavoro a 320 dipendenti. Sono cifre e dati che creano forte preoccupazione per il tessuto economico e sociale della nostra Regione. Pertanto, con questa risoluzione, chiediamo alla Giunta regionale di intervenire, consapevoli - si badi - che tale spinta ad intervenire nasce da una situazione drammatica, ma che bisogna agire non solo per tamponare l'emergenza ma anche per creare una cornice diversa, innovativa, per l'economia e l'occupazione. Occorre mettere in atto politiche che, puntando alla diminuzione del consumo di suolo, consentano di dare ossigeno al mondo dell'edilizia. E non con l'idea vetusta che l'economia debba essere basata sull'espansione dell'edilizia tout court, ma sul nuovo paradigma secondo il quale un’edilizia qualificata può diventare strumento di qualificazione del territorio e del tessuto urbano, e che di conseguenza può creare opportunità di occupazione qualificata.

Le aziende che operano in questo ambito possono trovare nuove opportunità di crescita legate alla ristrutturazione, alla riqualificazione energetica, alla rigenerazione urbana, alla messa in sicurezza degli edifici dal punto di vista sistemico, alla cura e alla manutenzione del territorio, anche in considerazione del fatto che la nostra Regione presenta ampie zone ad elevato rischio idrogeologico, che interessano praticamente il 19,2 per cento della superficie regionale; mentre le aree ad elevata criticità sismica interessano il 32,2 per cento dei comuni.

Sulla base delle suesposte motivazioni, con questa risoluzione chiediamo alla Giunta una serie di azioni - al di là della considerazione iniziale, accolgo favorevolmente il fatto che nel frattempo la Giunta non sia stata ferma su questi temi, ma che al contrario si sia attivata in maniera propositiva e concreta  - che vadano in questo senso: attivarsi nei confronti del Governo per riuscire a garantire adeguati ammortizzatori sociali per le situazioni di crisi aziendali in atto nel settore dell'edilizia; ottenere il riconoscimento dello stato di crisi del settore, quale base essenziale per attivare strumenti di sostegno al reddito straordinari; attuare tutti gli interventi possibili di semplificazione burocratica per agevolare in particolare gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione edilizia ed energetica degli edifici; promuovere adeguate politiche di investimento pubblico in particolare nei settori della ristrutturazione e riqualificazione edilizia, di rigenerazione urbana, di messa in sicurezza degli edifici dal punto di vista sismico, promuovendo un adeguato sostegno da parte del mondo del credito a privati cittadini, famiglie ed imprese; sostenere, a partire dal bilancio di previsione 2015 della Regione, interventi di cura, manutenzione e prevenzione del dissesto idrogeologico del territorio, ribadendo così concretamente l’imprescindibilità di tale settore d’intervento nello sviluppo qualificato della nostra Regione.

Come accennavo poc’anzi, alcune cose sono accadute e le salutiamo con favore perché vanno proprio nella direzione da noi auspicata, in particolare le scelte di bilancio della Regione per quanto riguarda il contrasto e la prevenzione del dissesto idrogeologico e sulla prevenzione sismica. Adesso è assolutamente necessario che a tali previsioni di bilancio seguano in tempi rapidi provvedimenti che diano concretezza sul territorio a queste scelte, che considero opportune e lungimiranti.

A tal proposito ricordo che il 2 aprile l'assessore Palma Costi ha riunito il Tavolo dell'Edilizia e delle Costruzioni in Emilia-Romagna, che riunisce tutte le forze sociali ed economiche del settore. Con l'occasione è stato siglato un accordo quadro fra Regione, Alleanze cooperative del settore edile e sindacati regionali. Si tratta di un accordo che dà corpo ad una proposta sottoscritta dalle parti a novembre, con una serie di considerazioni ed elementi concreti, molto più concreti rispetto al precedente accordo. Soprattutto, rilevo con molto piacere e molta stima l'attenzione prioritaria riservata alla legalità, in tutti gli aspetti della stessa.

Concludendo desidero fare alcune considerazioni sul tema degli incentivi. La diffusione dei dati sugli effetti degli incentivi statali dimostra quanto questi possano essere utili a spingere nella direzione giusta. Nel peso complessivo questi interventi incidono ancora poco perché sono caratterizzati da importi limitati. Peraltro, dobbiamo tenere presente che, in questi anni, sul tema degli incentivi vi sono stati sì dei passi in avanti, ma anche dei bruschi stop, che sicuramente non giovano al settore. I dati elaborati dal CRESME all'inizio di aprile sulla base dei dati dell'Agenzia delle Entrate dicono che, grazie ai due bonus fiscali per i lavori di recupero edilizio, con uno sgravio Irpef del 50 per cento, e per gli interventi di efficientamento energetico, con uno sgravio Irpef del 65 per cento, nel 2014 si è arrivati ad 1 milione 680 mila domande.

A mio avviso, è importante rilevare come un dossier del Centro Studi ANCE rappresenti come, dei 31,2 milioni di abitazioni italiane, il 53,7 per cento abbia più di quarant'anni, e un ulteriore 31 per cento sia stato edificato tra il 1971 e il 1990, il che significa che circa l'85 per cento degli edifici ha più di vent'anni e che evidentemente è molto indietro dal punto di vista della riqualificazione energetica.

Ora, perché questi incentivi non diventino semplicemente un modo per drogare il mercato, serve uno sforzo congiunto, come si diceva poc'anzi, con il settore del credito, che deve favorire privati cittadini e famiglie che intendano riqualificare il proprio patrimonio. Si tratta di un modo virtuoso e non speculativo per dare valore agli immobili, migliorare la qualità urbana e per andare nella direzione della riqualificazione energetica e del risparmio nell'utilizzo di risorse.

È importante cercare di dare ossigeno al settore grazie ad un insieme di piccole e medie opere infrastrutturali che garantiscono un effetto moltiplicatore sull'occupazione. Per farlo, però, è necessaria una modifica del patto di stabilità interno, che va reso più flessibile, per consentire l'utilizzo dei fondi disponibili nelle casse comunali per investimenti.

Vi sono tutte le condizioni - e concludo davvero - come ha ricordato il direttore del CRESME, Lorenzo Bellicini, per far sì che, anche in un'ottica europea, questi microinterventi sia sul versante privato sia sul versante pubblico, grazie ad un raccordo, possano diventare complessivamente una forma di sviluppo locale partecipativo e un modo innovativo per creare un piano diffuso di qualificazione del nostro territorio. Credo che in tal senso la Regione debba dare un segnale davvero importante.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bagnari.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente.

Concordo con il consigliere Bagnari: si è perso davvero troppo tempo dalla presentazione alla discussione della risoluzione in oggetto. Pertanto, sono d’accordo: sarebbe opportuna qualche rettifica nell'ordine dei lavori e nella calendarizzazione degli stessi, per arrivare ad una discussione più tempestiva dei punti iscritti all'ordine del giorno.

Per quanto riguarda l'oggetto, il testo della risoluzione ci sembra alquanto vago, nel senso che ogni argomento che è stato citato come impegno alla Giunta andrebbe trattato ed approfondito singolarmente. In ogni caso, è apprezzabile il fatto che vi sia una presa di coscienza da parte di questa Amministrazione sui problemi del comparto dell'edilizia, che ricordiamo essere il termometro dell'economia di un territorio.

Il dato relativo al numero delle imprese chiuse è molto allarmante, laddove 2.000 attività dismesse solo nell'ultimo anno rappresentano 2.000 famiglie che hanno perso il lavoro e con esso la capacità di andare avanti.

In quest'ultimo periodo di difficoltà economica, e a seguito del terremoto del 2012, ci si sarebbe aspettato un incremento del settore, vista la violenza e l'estensione del sisma e i danni prodotti dallo stesso. Invece le imprese continuano a chiudere. Le motivazioni sono sicuramente da ricondurre alle lungaggini burocratiche, alle complicazioni, alle variazioni normative, alla poca efficienza di certe amministrazioni locali, spesso in debito di personale negli uffici tecnici, ad un numero eccessivo di appalti di ricostruzione che sono finiti a ditte al di fuori del territorio dell'Emilia-Romagna o a ditte che hanno acquisito un numero di contratti e commesse di molto superiore alle loro capacità produttive, il che rappresenta una fonte di ritardi nella consegna dei lavori, e comunque è una circostanza che potrebbe generare subappalti, che, secondo me, andrebbero seguiti meglio.

Ritengo che sia opportuno un approccio diverso ai lavori di ricostruzione. Favorire le imprese del territorio avrebbe significato il rilancio dell'economia locale, dell'economia interna, andando a ricreare quei posti di lavoro che sono stati persi sia per gli effetti della crisi sia per gli effetti del terremoto.

Il sisma, se fosse stato gestito diversamente, una volta superata la fase drammatica dell'emergenza, avrebbe potuto essere anche un'occasione per la formazione e l’entrata di giovani nel mondo del lavoro. L'Emilia terremotata avrebbe potuto essere una sorta di laboratorio per progettisti, restauratori, creando occupazione specializzata, arrivando a fare rivivere i nostri territori, i nostri centri storici con la loro identità.

Per quanto riguarda le proposte, con riferimento agli ammortizzatori sociali, direi che siamo d'accordo, a patto però che si tenga conto anche degli artigiani e di chi lavora in proprio, persone che pagano gli effetti della crisi tanto quanto i lavoratori dipendenti, ma che solitamente non ricevono alcun tipo di aiuto. Per quanto riguarda l'accesso al credito, siamo d'accordo che debba essere favorito, sia per le imprese, sia per i privati che vogliano fare dei lavori. Le banche debbono collaborare, specialmente le banche del territorio, in quanto, per loro identità, debbono sostenere l'economia del territorio in cui operano. Ovviamente, va tenuto conto della copertura finanziaria, perché sappiamo che il periodo è difficile, quindi molto spesso la coperta è corta.

Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, sappiamo bene che gli interventi di manutenzione dei nostri fiumi e delle reti urbane sono necessari, al fine di prevenire eventi catastrofici. Conosciamo bene ciò che è accaduto in passato, anche nel passato prossimo, per esempio a Bastiglia, Concordia, San Felice, con l'alluvione di qualche tempo fa. Sicuramente devono essere messi in atto degli interventi al fine di prevenire tali eventi. È necessario che questa Amministrazione si dia degli obiettivi e li porti a termine. Inoltre, è volontà di questa Amministrazione regionale ridurre il consumo di suolo, il che è assolutamente condivisibile, anche a fronte di una quantità enorme di edifici invenduti e stabili in stato di abbandono. Pertanto, per non bloccare definitivamente il settore, occorre puntare maggiormente sulle ristrutturazioni, la rigenerazione urbana, la messa in sicurezza sismica sia degli edifici pubblici sia degli edifici privati, e incentivi alla riqualificazione energetica. E, secondo noi, è necessario farlo in tempi brevi, quindi bisogna partire subito per dare la possibilità alle aziende di iniziare a vedere qualche beneficio.

Per quanto riguarda la burocrazia, potremmo parlarne ore, mi limito solo a dire che è sotto gli occhi di tutti il fatto che per ottenere permessi soprattutto presso le amministrazioni locali, i malcapitati richiedenti devono impazzire in una miriade di regolamenti e lungaggini, che inesorabilmente dilatano i tempi di realizzazione delle opere e che molto spesso fanno desistere i committenti dai loro propositi, perché debbono affrontare talmente tanta burocrazia e tanto tempo che spesso desistono.

Quest'ordine del giorno è sicuramente positivo. Ripeto, è apprezzabile l'intento. Attendiamo i fatti, perché vogliamo vedere qualcosa di più chiaro e specifico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pruccoli. Ne ha facoltà.

 

PRUCCOLI: Grazie, presidente.

Ho sottoscritto convintamente la risoluzione presentata dal collega Bagnari, nella consapevolezza che l'edilizia è il settore che in questi anni ha pagato forse più di tutti gli altri la crisi, con una diminuzione dei livelli di impiego da capogiro. Stiamo parlando - i numeri li ha già ricordati il primo firmatario - di centinaia di migliaia di posti di lavoro persi in un lasso di tempo davvero limitato.

In realtà, il quadro della dinamica di questo settore ci racconta dell’esplosione della bolla speculativa immobiliare, che probabilmente è alla base del problema del settore. Vi è stata - ma riprenderò questo concetto in seguito - una piena confusione, fino a non arrivare più alla possibilità di distinguere, tra essere impresa edile ed essere azienda operante nel settore immobiliare. Tanto è vero che il settore immobiliare è diventato negli anni altamente speculativo ed ipertrofico, mentre il primo si è confuso ed annacquato all’interno di quest’ultimo, forse dimenticando e probabilmente perdendo quella vicinanza e quell'interesse da parte della pubblica amministrazione, che, invece, deve esserci nei riguardi di un'arte nobile, qual è l’edilizia, al pari di tante altre attività manuali del mondo del lavoro, e che è stata per tanti anni, per decenni, un settore trainante dell’economia anche nella regione Emilia-Romagna.

Tuttavia, non si può parlare di questo tema senza - perché bisogna vedere che cosa fare, come fare e farlo in maniera urgente - considerare che purtroppo, come ho già detto, l'edilizia ha avuto responsabilità proprie nel finire in queste difficoltà. Ho già detto che si è confusa ed annacquata nel settore dell’immobiliarismo spinto. Ha fatto ricorso in maniera sistematica a manodopera non qualificata, spesso proveniente da altri paesi, quindi con altre tecnologie e metodi costruttivi. Ha contribuito, con la rincorsa alla diminuzione dei costi, alla realizzazione di cose non solo brutte dal punto di vista architettonico, ma anche di qualità bassissima, anche dal punto di vista energetico. Tutto questo ha portato nel settore tantissima deprofessionalizzazione. Sono questi i problemi che, se non messi a fuoco, rischiano di non farci riuscire ad essere incisivi ed operativi sulla necessità della ripartenza di un settore tanto in difficoltà.

Sicuramente ci compete una riflessione sulla Legge 20 del 2000, che ha 15 anni, che, quindi, tutto sommato, è una legge recente, ma che in un settore che ha subito e vissuto tali trasformazioni ed un periodo così difficili, probabilmente, oggi è alquanto superata. La Legge 20 interveniva per limitare, ma anche per azzerare, la forte spinta speculativa perpetrata ai danni del territorio. Oggi, con l'esplosione della bolla speculativa, questi problemi non ci sono più. Resta valida ed urgente la sfida del consumo zero del territorio, che deve rimanere un punto cardine, un punto fermo, ma quegli argini e quei limiti che poneva la Legge 20 rischiano di essere, in qualche caso, anche un limite alla ripresa di un settore che, come dicevo, nel momento in cui è professionale e si occupa di patrimonio edilizio, soprattutto di quello esistente, in questo momento ha bisogno di riprendere un po' di ossigeno.

Pertanto, il settore necessita di un rapido aggiornamento del quadro legislativo, che però stringa un patto con il settore edile, per andare nella direzione della rigenerazione urbana e della riqualificazione energetica. Questi sono sicuramente i due fari, i due capisaldi che attendono sia il legislatore sia il settore per il prossimo futuro. Ecco perché noi, quindi, possiamo ragionare di semplificazione burocratica, anche concertata con gli ordini professionali, e – perché no? – possiamo spingerci ad immaginare, visto che la politica degli incentivi statali è stata l'unica che ha tenuto, laddove è stato possibile, a galla il settore, anche degli incentivi che vadano nell'ottica della riqualificazione energetica. In particolare, quando parliamo di riqualificazione energetica, sarebbe importantissimo avere a disposizione (anche dei proprietari privati) dei fondi per la diagnosi energetica, che è evidentemente il primo tassello e il primo passo da compiere nel momento in cui si voglia parlare di riqualificazione.

Ma vi è un altro tema che riguarda questa Regione e che sicuramente potrebbe dare luogo a tanto lavoro professionalizzato in questo settore, mi riferisco all'adeguamento sismico. Ahimè, sappiamo ormai da tempo - ne abbiamo avuto la riprova con i tragici eventi che hanno colpito il Modenese - che il nostro è un territorio sismico. Ora, abbiamo un patrimonio edilizio che, con la vetustà di cui diceva il collega Bagnari, effettivamente ha necessità di essere messo in sicurezza anche da questo punto di vista.

Nelle more della modifica della Legge 20, che sicuramente sarà un percorso lungo e complicato, potremmo pensare a misure, sullo stile di quelle contingibili ed urgenti, di tipo procedurale, per lavorare sul patrimonio edilizio esistente, sulla falsariga del decreto "Sblocca Italia", affinché l'edilizia "buona" possa tornare ad essere un settore trainante della nostra economia e fonte di occupazione.

Dicevo che vi è un altro settore che potrebbe vederci protagonisti, perché occupandoci noi, come Regione Emilia-Romagna, della formazione professionale, dobbiamo tenere conto del fatto che, come dicevo, gli anni della speculazione, della forte spinta speculativa hanno portato ad una totale deprofessionalizzazione del settore. Ebbene, anche da questo punto di vista vi è tanto da fare. Bisogna riprofessionalizzare da zero tante persone, che eventualmente potrebbero avvicinarsi a questo mondo. E questo vale sia per quanto riguarda l'impiego sull'edilizia tradizionale, sulle tecniche costruttive tradizionali, sia sulle nuove tecniche costruttive, penso ad esempio all'acciaio, al legno, al vetro, che sicuramente saranno il futuro di questo settore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pruccoli.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. La crisi del settore è nota a tutti. Devo dire che in questa risoluzione si chiedono numerose cose, indubbiamente condivisibili, ma viene del tutto glissata una premessa: la crescita esponenziale della tassazione nel settore immobiliare negli ultimi anni.

Perché dico questo? Perché se noi non teniamo presente l’entità della mannaia che si è abbattuta sul settore, con una pressione fiscale che non ha precedenti in questo Paese, non riusciamo neanche a comprendere perché, a differenza di alcuni Stati, come la Spagna, dove quantomeno vi è stato un rimbalzo, peraltro significativo, di oltre il 15 per cento, nel settore delle costruzioni noi siamo nella situazione drammatica che poc’anzi veniva rappresentata e sulla quale è inutile ritornare.

Ma vi rendete conto che dal 2012 al 2014 vi è stata una richiesta di 69 miliardi di euro in più al settore immobiliare? Ci rendiamo conto che oggi vi sono proprietari di capannoni, e voi potete vedere quanti sono vuoti, nella provincia di Modena, ma in tutta l'Emilia-Romagna, che pagano di IMU quasi di più di quanto non paghino di rata del mutuo del capannone medesimo? Ci rendiamo conto che siamo di fronte ad una situazione nella quale non c'è più bisogno neanche delle agenzie immobiliari, perché basta andare sul sito internet di una qualsiasi asta immobiliare di un tribunale e abbiamo una scelta infinita di immobili a disposizione in tutta la Regione, secondo le varie metrature e ai prezzi che ognuno ricerca?

È questa la fotografia da cui bisogna partire. Pertanto, in primo luogo, si dovrebbe richiedere di abbassare la pressione fiscale sugli immobili, perché è evidente che finché in modo inopinato la tassazione medesima sarà frutto di un combinato disposto che, a mio avviso, è del tutto errato, cioè che la tassazione degli immobili viene fatta in base alla situazione catastale patrimoniale e non per il reddito che gli stessi producono, noi avremo una situazione di questo tipo, indubbiamente aggravata da altre situazioni che sono emerse in questi anni.

Certo, vi è stata anche - dobbiamo dirlo - una qualità della costruzione che, in molti e significativi momenti, ha lasciato tremendamente a desiderare. Abbiamo tanti immobili invenduti; aggiungo: ne abbiamo soprattutto per la scarsa attenzione che quelle che erano le vecchie commissioni edilizie, poi abrogate, perché in questo Paese i filtri si abrogano quando servono, mentre si lasciano quando non servono… be’, quegli immobili che oggi sono invenduti hanno una quota significativa di immobili invendibili, perché per come sono realizzati nessuno è disposto ad acquistarli. Ed anche questo è un tema rilevante.

Vi è poi il tema cui faceva riferimento il collega Bagnari, che è altrettanto significativo e che dovrebbe indurci a riflettere: oggi noi abbiamo un patrimonio edile che, se non fosse stata mutata la norma dai 50 ai 70 anni per poter essere soggetta a vincolo, l’Italia sarebbe praticamente quasi tutta vincolata per quanto riguarda le costruzioni nate negli anni Sessanta. Peraltro, sono le classiche costruzioni dell'edilizia cosiddetta povera, cioè quando era più importante fare la casa che guardare alla qualità della stessa.

Ebbene, io penso che anche da questo punto di vista qualcosa bisogna dire, perché la mossa che era stata fatta, ed era positiva, era quella del recupero fiscale per le ristrutturazioni. Ma anche in questo caso, dobbiamo dire che cosa è successo. Doveva essere una mossa significativa e circoscritta nel tempo. La si è voluta stabilizzare, quindi, nel momento in cui si stabilizza, ognuno andrà ad utilizzarla nel momento in cui ha necessità, ma non perché vi è una scadenza per poter avere un beneficio fiscale, e si è spalmata - prima a tre, poi a cinque, oggi a dieci anni - la possibilità di detrarre la percentuale di costo consentita, che in alcuni casi è il 50, in altri casi è il 40 per cento. Addirittura, poi si è stabilito per legge che gli anziani devono vivere in case non adeguate, perché dopo i settant'anni non si può accedere al beneficio fiscale. Anche questo è un limite strutturale che impedisce ad un settore gravemente in crisi di potersi riprendere.

Inoltre, significativamente voglio dire che in Emilia-Romagna forse si dovrebbe dire qualcosa in più sulla crisi del sistema delle cooperative, perché, quando 57 cooperative utilizzano gli ammortizzatori sociali e 24 cooperative sono sottoposte a procedure concorsuali, forse qualcosa dovremmo chiederci. Ad esempio dovremmo chiederci se è stato logico - ed è logico - che per tanti anni si sia andati, anziché ad una competizione sulla qualità, ad una competizione sul prezzo, che evidentemente ha fatto precipitare anche i livelli di reddito delle cooperative medesime. Ed oggi qual è la situazione in cui ci troviamo? Ché questo è un altro elemento che nella risoluzione non viene affrontato.

Ci troviamo in una situazione in cui, per quanto riguarda le cooperative a proprietà indivisa, coloro i quali abitano nelle stesse cooperative non sanno che futuro avranno, e molti di loro che sono stati soci e che hanno prestato capitale alla cooperativa l'hanno praticamente perso, soprattutto in quelle cooperative di cui abbiamo discusso anche in questa sede, dalla di Vittorio ad una cooperativa, di cui abbiamo parlato recentemente in un’interrogazione, del territorio della provincia di Modena.

Anche sotto questo profilo bisognerà pur dire qualcosa, per esempio come intende fare la Regione ad uscire da questa situazione, considerando anche i contributi che sono nell'ordine di alcune decine di milioni che sono stati assegnati alle cooperative a proprietà indivisa per realizzare i loro scopi. Sono soldi regionali che oggi sono lì sospesi, che non sappiamo se verranno recuperati, ma soprattutto non sappiamo che fine faranno gli immobili che sono stati realizzati a questo scopo.

Noto che non sono stati affrontati due temi che, invece, sono tipici dei poteri di questa Regione. Il primo è il contributo di costruzione, il secondo le tariffe di escavazione. Anche sotto questo profilo e per limitato tempo, si potrebbe dare una scossa al mercato dicendo che per due anni i costi di costruzione vengono ridimensionati o vengono ridotti del 15-20 per cento. Sarebbe una misura incentivante nel breve periodo, che, ovviamente, avrebbe un effetto di breve periodo, che non porterebbe ad una violazione delle norme comunitarie, ma che avrebbe un suo impatto.

A tal proposito, che dire della delibera della giunta Errani che, a far data dal 1° gennaio 2014, ha elevato nel triennio le tariffe di escavazione? Ma sappiamo tutti che, in questo momento, è un settore del tutto fermo. Ed anche se dovesse riprendersi, vi pare logico che, in un mercato già difficile, possa riprendersi con delle tariffe aggiornate con aumenti medi del 13-15 per cento? Non si è mai visto, in periodo di crisi, aumentare i prelievi in un settore.

Ebbene, mi pare che, al di là del contenuto della risoluzione, che giustamente elenca una serie di interventi, ve ne siano anche alcuni che sono elementi di più alta sensibilità politica, perché è ovvio che il tema della tassazione sugli immobili è un tema che rappresenta uno spartiacque tra centro-destra e centro-sinistra, però, se si continua a pensare che la proprietà è un furto, e si rimane legati a Proudhon - non a Marx, ché lo disse Proudhon -, non si fanno passi in avanti.

Ma non solo la proprietà non è un furto, si tenga presente che, in questo momento, la vera crisi sta colpendo i proprietari di casa, anche a livello di calo verticale del costo degli immobili. Infatti, se andate a vedere il costi degli immobili, noterete come oggi il prezzo di un immobile acquistato quattro o cinque anni fa sia calato almeno del 15 per cento. Sappiate, infatti, che quando si fanno le transazioni immobiliari chi vende ha delle rendite catastali superiori del 30-35 per cento rispetto all'importo realmente incassato. Se noi non diciamo queste cose, con riferimento alla crisi di un settore come questo, continueremo a contare sempre più disoccupati e sempre meno aziende che operano nel settore. Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti. Non vi sono altri iscritti ad intervenire.

Se nessuno chiede di intervenire, do la parola in chiusura del dibattito generale sulla risoluzione all'assessore Costi. Prego.

 

COSTI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio anche i consiglieri che sono intervenuti.

Vorrei fare alcune considerazioni su questo tema, dando una prima comunicazione sul lavoro che stiamo facendo. Che il comparto delle costruzioni fosse particolarmente delicato e che versasse in una situazione di crisi, che avete già tutti voi illustrato, e non mi perdo su questo tema, la Regione lo sapeva da tempo, tanto è vero che è uno dei comparti sui quali già la Giunta precedente aveva costituito ed organizzato i tavoli di crisi di settore. Di solito noi abbiamo tavoli di crisi per singole imprese, ma in due casi - e questo è uno - esiste da lungo tempo un tavolo costituito con l'Amministrazione regionale e le parti sociali, datoriali e sindacali.

Che la crisi del settore sia particolarmente grave, ed è stata particolarmente grave anche nella nostra regione, che tutt’oggi presenta i dati che voi avete rappresentato, credo dipenda, come avete benissimo illustrato anche voi, non da un problema, ma da un insieme di problemi che si sono addensati in questi anni. Il primo tema è quello della crisi economica, a proposito della quale dobbiamo ricordare che è nata tutta dalla vicenda della bolla immobiliare, quindi non si poteva pensare che il settore, anche in Emilia-Romagna, non ne fosse colpito. C’è poi il problema della debolezza della domanda interna, a seguito - appunto - della crisi, quindi una domanda che, in questi anni, è stata sempre più bassa. La crisi degli investimenti pubblici: in questi anni noi non abbiamo avuto un aumento degli investimenti pubblici.

Ma, come si diceva, bisogna prendere in considerazione anche il problema della struttura produttiva del comparto, dove, alla luce di tutto ciò che è successo e di ciò che sta succedendo, si è evidenziato un elemento molto delicato che attiene proprio al tema della legalità, che si è particolarmente concentrato in questo settore. Ebbene, proprio perché ne siamo consapevoli, la Regione aveva attivato dei tavoli, che sono stati immediatamente riattivati da questa Giunta regionale.

Il primo era il tavolo della cooperazione, perché la cooperazione edile di costruzione rappresenta comunque, rispetto al monte complessivo delle imprese, una parte importantissima della nostra economia. Un tavolo che ha visto un primo protocollo sottoscritto da tutte le parti, che ricomprende - poi dirò i temi - un profondo ripensamento da parte del sistema della cooperazione circa la propria organizzazione, la propria base produttiva.

Un secondo tavolo, in cui poi sono confluiti tutti, quindi anche la parte della cooperazione, che ad oggi è l'unico tavolo istituito e che è in funzione, sempre con tutte le parti datoriali e sindacali, si è riunito il 27 aprile e ha già iniziato ad elaborare un proprio documento e una propria elaborazione che servirà sia alla Regione sia per il confronto con il Governo.

Che il settore delle costruzioni fosse per noi strategico e straordinario, come sappiamo bene, lo dimostra anche il fatto che, in tutta la procedura di costruzione delle proposte per ottenere i finanziamenti dalla Comunità europea, uno dei punti cardine è proprio il riconoscimento, all'interno dell'Agenda regionale di Strategia di Specializzazione Intelligente, del comparto delle costruzioni come strategico e fondamentale, sul quale investire in termini di ricerca, innovazione, ma anche di formazione - dicevano bene prima i consiglieri: abbiamo bisogno anche di recuperare moltissimo in formazione -, perché siamo perfettamente consapevoli che, in questo momento, abbiamo bisogno di contribuire in modo molto concreto e fattivo proprio alla ristrutturazione della base produttiva che oggi abbiamo in Emilia-Romagna.

Crediamo, infatti, che il nostro sistema di costruzione debba offrire una maggiore capacità di gestire operazioni complesse sia dal punto di vista costruttivo, che gestionale e finanziario. Abbiamo bisogno che il sistema evolva per quanto riguarda il modello di impresa, oggi troppo generalistico, mentre è assolutamente necessaria una forma di impresa sempre più adeguata sia dal punto di vista dimensionale sia dal punto di vista specialistico, ed ingegnerizzata. Abbiamo bisogno che tutta la filiera della costruzione e dell'abitare si riorganizzi. E probabilmente abbiamo bisogno anche che il nostro sistema di imprese intraprenda un processo di aggregazione molto più forte rispetto a quello che abbiamo conosciuto in questi anni.

Per questo motivo, ripeto, come Regione, consideriamo il settore delle costruzioni un punto cardine, per cui i finanziamenti che sono stati messi a disposizione dal POR FESR riguardano in modo particolare questo settore.

Abbiamo la necessità di lavorare perché le nostre imprese inizino a guardare non solo al mercato interno, ma anche al mercato internazionale, dove la domanda è particolarmente alta, soprattutto in certi Paesi, e dove un processo di specializzazione proprio delle nostre imprese potrebbe permettere di essere particolarmente competitivi. Mi riferisco, in particolare, ai Paesi che detengono dei patrimoni storici. In tal senso, per noi è fondamentale ed importante tutto il tema della specializzazione nel restauro, recupero e conservazione dei manufatti. Ricordo che su questo fondamentale tema stiamo lavorando con le nostre università, in modo particolare con l'Università di Ferrara.

Così come stiamo operando per incrementare le opportunità del mercato privato, con azioni finalizzate ad attrarre nuovi investimenti. In tal senso, stiamo lavorando soprattutto sulla Legge 14, ma tali azioni stanno già oggi avendo dei risultati, il che chiaramente comporta una possibilità per il nostro sistema di imprese per avere ulteriori opportunità. Quindi nel concetto dell’internazionalizzazione si deve considerare una doppia voce: uscire sì, ma anche attrarre investimenti.

Stiamo lavorando al tema, di cui dicevate anche voi, del rilancio della domanda interna, che però non può essere più basata sull'espansione. In tal senso, sarà fondamentale - l'avete già detto - tutto il dibattito che dovremo aprire sulla Legge 20 e sulle prospettive di questa nostra Regione, perché noi crediamo che dovremo sempre più lavorare per attivare processi di riqualificazione e rigenerazione urbana - a proposito dei quali vorrei ricordare che questa Regione ha investito molto in passato -, di manutenzione del territorio, ordinaria e straordinaria - a proposito della quale vorrei ricordare che, soprattutto per quanto riguarda il riassetto idrogeologico, questa Regione sta investendo molto risorse, anche con il bilancio del 2015 -.

Ma stiamo lavorando ad altri due punti fondamentali, che saranno gli assi su cui svilupperemo, assieme al tavolo, ulteriori elementi ed azioni. Il primo è la riqualificazione energetica, che in questa Regione dovrà essere sempre più legata all'adeguatezza antisismica, perché comunque la nostra è una regione sismica, quindi stiamo lavorando per unificare, per cercare di utilizzare i meccanismi più utili possibili affinché si possano ottenere entrambe le cose, sul patrimonio pubblico. A tal proposito vorrei ricordare che noi abbiamo investito importanti risorse, che peraltro abbiamo già previsto con i prossimi piani POR FERS, ma anche risorse nostre, per intervenire sulle scuole in modo prioritario, ma anche su tutte le altre strutture pubbliche. Si tratta di un asse di azione fondamentale su cui la Regione lavora da anni. Vorrei ricordare che, per quanto riguarda la riqualificazione energetica, siamo impegnati direttamente con i comuni attraverso i PAES, i piani di azione dei comuni, appunto. Pertanto, da questo punto di vista abbiamo oltreché delle risorse anche degli strumenti su cui lavorare.

L'altro piano è la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio privato, dalle abitazioni alle imprese. Stiamo ragionando e lavorando per innescare delle azioni virtuose. A tale scopo, stiamo stringendo degli accordi, iniziando con i comuni, ma anche con i soggetti che possono operare per sviluppare queste azioni virtuose. Inoltre, con il piano presentato dall'assessore Gualmini, stiamo mettendo in atto delle politiche abitative specifiche.

Nell’ambito di questo tavolo, abbiamo dedicato una particolare attenzione al tema della ricostruzione post-sisma. Vorrei ricordare che abbiamo a che fare con un monte lavori complessivo di circa 7 miliardi di euro. Continuo a ricordare che il 75 per cento di queste risorse, ad oggi, sono utilizzate da imprese della regione Emilia-Romagna. Probabilmente, su questa parte non è stata ancora sviluppata la massa critica di lavoro per poter valutare le ricadute, ma ci saranno e ci saranno a breve.

Proprio per affrontare in modo specifico questo tema, il tavolo dell'abitare e del costruire si è dotato di un sottogruppo tecnico che ci lavora in via esclusiva, perché esso presenta delle dinamiche che sono molto diverse rispetto all'altra parte del nostro territorio regionale, ma non per questo meno importanti, perché comunque si tratta di 7 miliardi di risorse spese bene, spese in bianco, come si suol dire… io continuo a dire che la burocrazia serve anche a questo, anche se certamente dobbiamo semplificare, ridurre i tempi, dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per migliorare l'efficacia e l'efficienza della pubblica amministrazione, in particolare per quanto riguarda la ricostruzione, però, ripeto, uno degli obiettivi che noi teniamo fermi in tutta questa operazione è l'attenzione altissima alla legalità, compreso anche il fatto che i soldi devono essere spesi nel miglior modo possibile.

Condividendo questi punti, il tavolo si è dato due obiettivi. Il primo: proporre un piano al livello nazionale, perché tutto il tema del rilancio delle politiche per le infrastrutture pubbliche, l'utilizzo del "piano Juncker", l'esclusione dai patti di stabilità: tutta questa parte compete allo Stato. Consigliere Foti, nel nostro lavoro non trascuriamo neanche la questione che lei sollevava con riferimento alla fiscalità sugli immobili, con un'attenzione particolare soprattutto alla prima casa, e a tutto ciò che riguarda le nuove forme di social housing. Così come prestiamo particolare attenzione ai pagamenti, come al tema degli strumenti e dei fondi per potere davvero approntare forti processi di rigenerazione e riqualificazione urbana. Una parte del nostro lavoro, quindi, sarà concentrata proprio sulla richiesta a livello nazionale di alcune azioni molto importanti, chiaramente altre a tutto il tema della salvaguardia dei lavoratori e degli ammortizzatori sociali.

L'altro, invece, è un piano di intervento regionale, di cui ho già detto e che non ripeto, perché sono i punti su cui ci stiamo concentrando, e su cui ci concentreremo, assieme alle associazioni di categoria e ai sindacati. Scusate se in conclusione ribadisco che nel settore della ricostruzione dobbiamo rilanciare in grande, perché abbiamo la possibilità di farlo, permettendo davvero di rafforzare, ma anche di creare ex novo, il sistema delle imprese edili, che possa essere davvero all'avanguardia, che possa lavorare e debba lavorare nella nostra regione, ma anche in Italia, in Europa e nel mondo, ma sempre garantendo il rispetto della legalità, osservando tutte quelle regole che ci permettono di essere davvero tranquilli e sereni da questo punto di vista.

Tutto questo si fa - ripeto - investendo cospicuamente in ricerca, innovazione, ma anche sul sistema della formazione e, altro elemento fondamentale, avendo delle regole, che a volte vengono considerate troppo burocratiche, sulle quali dovremo certamente migliorare, ma che comunque hanno l'obiettivo di evitare di far passare procedure o meccanismi che non sono proprio regolari. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore Costi.

Dichiaro chiusa la discussione generale sulla risoluzione e apro la discussione generale congiunta sugli emendamenti.

Colleghi, ricordo che sono state presentate tre proposte di emendamento, a firma del consigliere Sassi ed altri, e due subemendamenti a firma del consigliere Bagnari.

Comunico che è pervenuto un emendamento a firma del consigliere Pettazzoni, che è stato distribuito ai consiglieri. Comunico, altresì, che proprio in questo momento è pervenuto un emendamento a firma dei consiglieri Foti e Aimi, che a breve sarà distribuito.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Brevemente per dire che gli emendamenti che abbiamo presentato hanno ovviamente uno scopo migliorativo della risoluzione. Ci premeva porre l'attenzione alla tutela dei lavoratori delle aziende del settore non in modo generico, ma in modo più specifico. Pertanto, abbiamo presentato l'emendamento 1, che entra nello specifico puntando alla tutela dei lavoratori del comparto.

Per quanto riguarda gli altri emendamenti, cercavamo di indirizzare l'azione che la risoluzione sottopone all'attenzione della Giunta verso l'edilizia pubblica in maniera un po' più stringente, in particolare su quella scolastica, ma abbiamo accettato di buon grado la presentazione dei subemendamenti, comprendendone il senso, quindi li appoggeremo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Brevissimamente per dire che abbiamo presentato un emendamento con il quale chiediamo all'assessore di relazionare in commissione circa lo stato dell’arte dello sviluppo dei dispositivi di cui si tratta nella presente risoluzione. Si tratta, quindi, di un aggiornamento in commissione su come evolve la situazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bagnari. Ne ha facoltà.

 

BAGNARI: Grazie, presidente. Intervengo per dire che, con riferimento agli emendamenti che sono pervenuti, noi abbiamo presentato due subemendamenti, in particolare sugli emendamenti proposti dal gruppo del Movimento 5 Stelle. Vorrei illustrarne brevemente il senso, anche se il consigliere Sassi ha già fatto un accenno. Riteniamo che per quanto riguarda la precisazione di cui all'emendamento 1, che chiede di focalizzare l'attenzione sulla tutela dei lavoratori del comparto sia pienamente accoglibile. Lo stesso dicasi per quanto riguarda l'emendamento 3, ossia la precisazione sulla riqualificazione energetica dell'edilizia, come per l'emendamento 2, ossia la precisazione sulla riqualificazione edilizia di efficienza energetica.

Per quanto riguarda la priorità dell'edilizia pubblica, i subemendamenti presentati non vogliono mettere in secondo piano l'importanza di questo settore, ma l'idea è di cercare di lasciare aperte tutte le porte per questo settore, specificando il senso operativo, se vogliamo, cioè prevedere delle premialità particolari per l'edilizia pubblica, in particolare per l'edilizia scolastica.

Con riferimento all'emendamento presentato dal consigliere Pettazzoni, ritengo opportuno relazionare nelle commissioni competenti sui punti che vengono trattati e sullo sviluppo e il prosieguo del lavoro, perché credo sia uno strumento utile per capire l'operato della Giunta in tal senso. A tal proposito, sottolineo ciò che ha già fatto la Giunta, in particolare l'assessore Palma Costi, con l'attivazione concreta dei tavoli su delle misure specifiche ed importanti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bagnari.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Intervengo per dichiarare il sostegno del gruppo Sinistra, Ecologia e Libertà agli emendamenti proposti dal gruppo del Movimento 5 Stelle e all’emendamento presentato dal consigliere Pettazzoni. Non me ne voglia il proponente, ma non riesco a leggere le ultime tre righe dell'emendamento presentato dal consigliere Foti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

È scritto: "per richiedere un intervento deciso del Governo per la diminuzione della pressione fiscale sulla proprietà immobiliare, a partire dalla prima casa".

L'emendamento è stato sottoscritto anche dal gruppo di Forza Italia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Traggo spunto da quest'emendamento per porre una questione all'attenzione dell'assessore. La Regione Emilia-Romagna ha votato un atto di indirizzo - ovviamente voteremo a favore - con cui si escludevano, ai fini IMU, i terreni inseriti in PSC. Mi rivolgo a lei, assessore, per rappresentare tale circostanza, che comunque credo sia nota alla Giunta. Noi abbiamo realizzato con la Legge 20, che per la verità non è proprio una gran bella legge, lo spacchettamento degli strumenti urbanistici.

Ora, che cosa accade? Accade che tanti comuni, furbescamente, mettono in PSC terreni di tutto il territorio conferendo loro una potenziale vocazione edificatoria, senza che però siano in realtà edificabili, perché per poter essere edificabili serve un altro strumento, il POC. Accade, quindi, che quando il comune va a mettere in PSC dei terreni che sono utilizzati ai fini agricoli, conferendo ad essi una potenziale edificabilità, poi chiede l'ICI e - ahimè - normalmente applica un moltiplicatore pari a 18, cioè: paghi 1 euro, dopo ne paghi 18. Questo accade perché noi non abbiamo mai modulato sui riverberi ICI l’adozione del PSC rispetto al POC.

Glielo dico perché questa situazione sta diventando esplosiva, in quanto i comuni continuano ad introitare somme determinate dall'aver acquisito gettito qualificando come potenzialmente edificabili - ai fini ICI - terreni inseriti nel solo PSC e non nel POC, ma il PSC non ti dice che cosa puoi fare, che cosa non puoi fare, eccetera. Sennonché, la Commissione Tributaria Regionale ha già detto che è illegittimo, conseguentemente abbiamo decine di comuni che dovranno restituire non uno, non due, ma tre, quattro, cinque anni di tributi percepiti illegittimamente, con evidenti riverberi sui bilanci dei comuni stessi. La Regione Emilia-Romagna, in realtà, aveva votato un atto di indirizzo con cui diceva ai comuni di non applicare l’ICI ai terreni inseriti nel solo PSC, ma i comuni l'hanno fatto lo stesso, perché dicono: "nel momento in cui un contadino ha un terreno potenzialmente edificabile ha un incremento di valore". In realtà, ha una perdita di valore, perché dovendo pagare più tasse, nessuno compra più dei terreni gravati da tasse.

Pertanto, traendo spunto da quest'emendamento che parla - appunto - dei riverberi sulla fiscalità dell'edilizia per porle questo tema, assessore, perché - penso di poterlo dire - avendo svolto mandato gratuito per alcuni contadini ed avendo ottenuto l'annullamento delle cartelle, credo che in prospettiva ci sarà un problema, non per la Regione, ma per gli enti. La Regione può dare maggiore forza a quell'atto di indirizzo, che - appunto - ha escluso dal prelievo ai fini ICI i danari dovuti dal semplice inserimento nel PSC. Spero che queste mie parole non cadano nel vuoto, perché diversamente tra qualche tempo ci troveremmo in una situazione alquanto complessa per i comuni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente.

È chiaro che la difesa della proprietà immobiliare rappresenta un principio che, a mio avviso, dovrebbe accomunare tutte le posizioni all'interno di quest’aula. E proprio facendo riferimento alle parole pronunciate poc'anzi dall'assessore Palma Costi, abbiamo presentato un emendamento, primo firmatario il consigliere Foti, che riguarda - appunto - la prima casa, che è il luogo degli affetti più cari, è il bene materiale più prezioso che si possiede. Io credo che noi dovremmo ragionare in sintonia con quell’83 del popolo italiano che è proprietario di una prima casa. Essa, per molti, è stata semplicemente un sogno che poi si è realizzato.

Pertanto, credo che non ci sia nulla di male nel chiedere al Governo che venga limitata la pressione fiscale su questo bene preziosissimo. Auspico, quindi, che l'intera aula accolga quest'emendamento, che intanto è importante in quanto è a difesa della proprietà. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Aimi.

Non vi sono altri iscritti a parlare in sede di discussione generale sugli emendamenti, pertanto apro la dichiarazione di voto congiunta - cinque minuti a gruppo - su risoluzione ed emendamenti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Torri. Ne ha facoltà.

 

TORRI: Grazie, presidente.

Il gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà ha sottoscritto la risoluzione firmata in primis dal collega Bagnari, quindi, avendone sostenuto la presentazione, voteremo a favore della stessa. Come ha ricordato il nostro capogruppo Taruffi poc'anzi, sosterremo anche gli emendamenti, in quanto approfondiscono e precisano gli impegni da assumere con quest'atto di indirizzo, oltre a rappresentare la partecipazione di tutte le forze politiche ad un documento che riguarda un settore che, come si ricordava negli interventi precedenti, ha subito una crisi notevole, che merita attenzione indipendentemente dai tempi in cui si è deciso di portarla in discussione in aula, perché resta sempre di attualità, e merita l'attenzione e il lavoro di tutti i gruppi per una soluzione di questa crisi o per agevolare la soluzione. Questo, come tutti gli atti di indirizzo, non può essere risolutivo; credo affronti il tema in maniera appropriata, ed ancor più appropriata una volta emendato.

Restano aperte questioni che sono state sollevate nei diversi interventi. Sono questioni da affrontare a viso aperto, senza nascondersi. Il consigliere Foti ne ha sollevate alcune, poi riprese dell'assessore Costi nella sua relazione. Per quanto ci riguarda, con riferimento a questo documento, sosteniamo il fatto che si debba andare incontro alla crisi del sistema edilizio, che non lo si debba fare in maniera superficiale sbloccando tutto ciò che si riesce a sbloccare, ma guardando alla sfida della qualificazione e della professionalizzazione del settore, come peraltro ricordava il collega Pruccoli, in modo tale da avere una ripresa che non sia fuori dalle regole, ma sia una ripresa che guardi allo sviluppo tramite un compromesso al rialzo, cioè che migliori non solo le condizioni di chi lavora in questo settore, ma anche le condizioni del territorio. L'impegno contro il dissesto idrogeologico, espresso sia in questo documento sia nei lavori che sono stati fatti finora dalla Giunta e dalla maggioranza, resta per noi prioritario, uno dei principali d'ora in poi, per quanto riguarda la tutela del territorio, per impedire che questo territorio, nelle zone periferiche soprattutto, in pianura e montagna, venga abbandonato.

Pertanto, sosteniamo questa risoluzione coerentemente con l'impegno che, come gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà, abbiamo espresso finora e che intendiamo esprimere nel corso della legislatura. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Torri.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Per dichiarare che il gruppo della Lega Nord voterà a favore di questa risoluzione. Abbiamo espresso il nostro punto di vista sulle criticità che abbiamo riscontrato nell'ordine del giorno. Apprezziamo l'intenzione di risolvere i vari problemi legati all'edilizia. Vi è, quindi, un'apertura da parte nostra, in attesa di vedere dei risultati, sui quali, come abbiamo chiesto nell'emendamento, chiediamo di ricevere nelle commissioni delle relazioni da parte della Giunta, peraltro con cadenza abbastanza ravvicinata e puntuale, circa i risultati ottenuti tramite questo provvedimento. Preannuncio voto favorevole anche su tutti gli emendamenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Preannuncio il nostro voto a favore della risoluzione e degli emendamenti, inclusi quelli presentati rispettivamente dai colleghi Pettazzoni e Foti, che crediamo siano di buonsenso, quindi perfettamente in linea con quelle che sono le nostre intenzioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Rontini. Ne ha facoltà.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Naturalmente la dichiarazione di voto spetta al nostro capogruppo Caliandro. Io intervengo solo perché, durante la discussione generale sugli emendamenti, avevo perso l’attimo, e visto che il consigliere Pettazzoni ha testé ripreso l’argomento, vorrei esprimere mia disponibilità, in qualità di presidente della Commissione, a fare tutti i passaggi richiesti dal collega tramite il suo emendamento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Rontini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. La risoluzione discussa questa mattina, in realtà è figlia di un importante percorso amministrativo che la Giunta, l'assessore Costi hanno messo in campo nel corso di questo lungo periodo di difficoltà della nostra Regione. La risoluzione è meritoria; le modalità attraverso le quali abbiamo costruito una posizione condivisa su questa priorità amministrativa, che riguarda l'edilizia, ma riguarda un comparto ben più vasto, quello del dissesto idrogeologico, quello della ripartenza che questa Regione ha il dovere di darsi, evidentemente costituisce un impegno, che è del Consiglio e di tutte le cariche istituzionali di questo ente.

Credo, infatti, che la tematica intorno alla quale muoviamo la discussione di questa risoluzione sia di duplice importanza: da una parte, perché impegna la nostra amministrazione in tutte le sue rappresentanze ad un impegno volto allo sviluppo, alla creazione e al mantenimento di politiche energetiche, di tutela del suolo e di riqualificazione degli edifici; dall'altra, perché questo comporta anche una prima, grande risposta ad un settore fortemente in crisi, che è un settore rilevante non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista sociale, rappresentando famiglie, centinaia di concittadini che, nel corso di questa crisi, come peraltro viene egregiamente ricordato nella risoluzione, hanno perso il lavoro, hanno perso capacità di spesa, ma soprattutto la speranza.

Si tratta quindi di una risoluzione - per la quale voteremo a favore - che si inserisce nelle corde della speranza di ripartenza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Caliandro.

Non essendovi altri consiglieri iscritti a parlare, prima di procedere alla votazione, chiedo al consigliere Bagnari se possiamo mettere in votazione gli emendamenti che insistono sulla risoluzione di cui è primo firmatario.

La parola al consigliere Bagnari. Prego.

 

BAGNARI: Presidente, sì, direi proprio di procedere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bagnari.

Nomino scrutatori i consiglieri Nadia Rossi, Massimo Iotti e Stefano Bargi.

Procediamo alla votazione, per alzata di mano, del primo emendamento, l'emendamento 1, a firma del consigliere Sassi ed altri.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Soncini): Sentiamo gli scrutatori Rossi, Iotti e Bargi.

La parola alla consigliera Rossi. Prego.

 

ROSSI Nadia: Presidente, per cortesia, chiedo di ripetere la procedura di voto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Rossi.

La parola al consigliere Bargi. Prego.

 

BARGI: Presidente, se posso dire la mia, credo che la Presidenza sia stata molto tranquilla nei tempi, non ha corso nella votazione. Ha detto chiaramente che l'emendamento è il numero 1 - ce l'abbiamo tutti - del consigliere Sassi, quindi ha anche specificato da chi proviene. Ha fatto i tre appelli con tutta la calma del caso, quindi direi che la votazione…

 

(interruzioni)

 

Se l'ho capito io che ero qui che stavo parlando con lui, figuriamoci voi che, come al solito, eravate tutti attenti.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

Consigliere Iotti, le chiedo di intervenire sulla vicenda in qualità di scrutatore. Prego.

 

(interruzioni)

 

IOTTI: Presidente, io non ho avuto la possibilità di verificare il voto, perché anch’io non ho sentito la dichiarazione di messa in votazione.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Iotti.

Chiedo scusa, colleghi, nella fase di votazione possono intervenire gli scrutatori o i questori o i consiglieri segretari, quindi se vi sono altri…

La parola al consigliere questore Foti. Prego.

 

FOTI: Presidente, anche per non creare precedenti che poi diventano antipatici, io suggerirei una soluzione pratica. Se la volontà - e mi pareva espressa - era nella direzione dell'accoglimento di questo emendamento, dato che in questo caso non vi è registrazione, poiché una parte ha votato a favore, si considera approvato ed il discorso è chiuso. Dopodiché, il gruppo del PD fa mettere a verbale che era favorevole ed il discorso è chiuso. Può capitare di non aver compreso, ma se vi fosse una posizione di contrarietà, allora si porrebbe la questione, ma nella fattispecie è approvato.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

La parola al consigliere Pruccoli. Prego.

 

PRUCCOLI: Presidente, direi che probabilmente vi è stata una svista o una carenza di raccordo da parte di tanti consiglieri. Effettivamente, come dice il collega Bessi, in questo momento, non so come si possa interpretare il voto di una parte dell'aula. Almeno io, ad un rapido sguardo, non riesco a capire come possa aver votato una parte dell'Assemblea. Pertanto, oggettivamente, siccome mi sembra di capire, stando alle parole del capogruppo del PD, che sull'emendamento vi sarà il voto favorevole anche del gruppo del PD, effettivamente chiederei la ripetizione della votazione. Tale ripetizione non fa altro che, eventualmente, conferire maggiore valore all'emendamento del collega Sassi. Quindi, anche secondo me, la procedura corretta è ripetere il voto, visto peraltro che non vi è neanche la materia del contendere.

 

(interruzioni)

 

Vale nella misura in cui vi è una parte dell'aula che non vota, perché "contrario", "astenuto" o "favorevole" non è "non esprimersi per nulla".

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pruccoli.

Considerati gli interventi e vista la confusione che si è creata, rimettiamo in votazione l'emendamento 1, a firma del consigliere Sassi ed altri.

 

(si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Stiamo votando l'emendamento 1, a firma del consigliere…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Soncini): Siccome la Presidenza, anche alla luce degli interventi, non ha accolto l'esito della votazione precedente, noi stiamo rimettendo in votazione prima gli emendamenti e successivamente la risoluzione.

Siamo in fase di votazione, quindi chiedo all'Assemblea di fare silenzio per procedere nella votazione. Metto in votazione l'emendamento…

 

(Il consigliere Delmonte chiede il voto elettronico)

 

PRESIDENTE (Soncini): La richiesta è accolta, si proceda alla votazione mediante dispositivo elettronico. Il consigliere Delmonte ha chiesto la votazione elettronica sugli emendamenti e sulla risoluzione.

Pertanto, si proceda alla votazione dell'emendamento 1, a firma dei consigliere Sassi, Piccinini, Sensoli e Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

38

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L'emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione il subemendamento 4, a firma del consigliere Bagnari, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

38

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

Il subemendamento 4, all’emendamento 2, è approvato.

Metto in votazione l’emendamento 2, a firma dei consiglieri Sassi, Piccinini, Sensoli e Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

38

Assenti

 

12

Votanti

 

37

Favorevoli

 

37

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 2 è approvato.

Metto in votazione il subemendamento 5, a firma del consigliere Bagnari, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

38

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

Il subemendamento 5, all’emendamento 3, è approvato.

Metto in votazione l’emendamento 3, a firma dei consiglieri Sassi, Piccinini, Sensoli e Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

36

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione l’emendamento 6, a firma del consigliere Pettazzoni, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

36

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 6 è approvato.

Metto in votazione l’emendamento 7, a firma dei consiglieri Foti e Aimi, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

38

Assenti

 

12

Votanti

 

37

Favorevoli

 

35

Contrari

 

--

Astenuti

 

2

 

L’emendamento 7 è approvato.

Metto ora in votazione la risoluzione, oggetto 364, così come emendata, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

38

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

La risoluzione, oggetto 364, è approvata.

 

OGGETTO 253

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a rendere transitabile in condizioni di sicurezza il tratto piacentino della S.S. 45 Val Trebbia, operando anche al fine di acquisire la disponibilità dei fondi necessari per il relativo ammodernamento. A firma del Consigliere: Foti

(Ritiro)

 

OGGETTO 777

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla messa in sicurezza ed alla riqualificazione della Strada Statale n. 45 "Val Trebbia", rimodulare le relative risorse finanziarie, avviando inoltre l'attività del Gruppo di lavoro previsto nel Protocollo 2010. A firma dei Consiglieri: Molinari, Foti, Rancan

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo ora all’oggetto 253: Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a rendere transitabile in condizioni di sicurezza il tratto piacentino della S.S. 45 Val Trebbia, operando anche al fine di acquisire la disponibilità dei fondi necessari per il relativo ammodernamento, a firma del consigliere Foti, a cui è abbinato l’oggetto 777: Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla messa in sicurezza ed alla riqualificazione della Strada Statale n. 45 "Val Trebbia", rimodulare le relative risorse finanziarie, avviando inoltre l'attività del Gruppo di lavoro previsto nel Protocollo 2010, a firma dei consiglieri Molinari, Foti, Rancan.

È aperta la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Molinari. Ne ha facoltà.

 

MOLINARI: Grazie, presidente.

Citata da Hemingway come la più bella valle del mondo, probabilmente, come dice qualcuno, in una delle sue eccessive serate alcoliche, la Val Trebbia, indubbiamente riconosciuta come una delle valli a maggiore valenza ambientale e turistica della provincia di Piacenza, quindi di tutta la regione Emilia-Romagna, sarà diverse volte citata - anche dal punto di vista dell'argomento viabilistico - all'interno di quest’Aula.

Indubbiamente l'attraversamento da parte di una statale di tutta questa vallata e della connessione con la regione Liguria ha portato, negli anni, ad una serie di problematiche che ancora rimangono aperte, legate soprattutto agli investimenti non solo in termini di manutenzione, ma anche in termini di programmazione e di miglioramento di tutto il tratto, non solo per la velocizzazione, ma anche per la messa in sicurezza dello stesso. L’intervento, ancorché in un campo di non diretta competenza, come quello che riguarda la statale 45 - quindi in questo caso fa piacere che sia condiviso da parte di tutte le forze politiche, infatti voteremo a favore, lo dico in questa sede giusto per non ripetermi successivamente -, è teso per cercare di ritornare, grazie all'intervento del presidente Bonaccini, che, in qualità di presidente della Regione Emilia-Romagna, viene investito, anche tramite questa risoluzione, di un'azione di stimolo e di confronto nei confronti della Regione Liguria, dell'Anas e di tutto il sistema che, attraverso il tavolo sulla Val Trebbia, che noi chiediamo all'interno di questa risoluzione che venga attivato al fine di riuscire non solo a rincorrere le emergenze che, purtroppo, essendo un tratto montano nell'80 per cento del proprio tracciato, si ripropongono ad ogni alluvione, ad ogni stagione, ma anche e soprattutto a programmare, assieme ad Anas, quindi al Governo, una serie di interventi più sistematici, dei quali, anche grazie alla collaborazione dell'Amministrazione provinciale, ma anche e soprattutto dei comuni interessati, abbiamo iniziato a discutere con il Ministero, per cercare di arrivare a breve - ripeto: a breve - alla definizione di alcuni interventi che possano consentire, nel tratto che arriva fino alla regione Liguria, il miglioramento della viabilità complessiva.

Dobbiamo, però, ricordare uno dei problemi, come peraltro è emerso dagli appalti che si stanno concludendo in queste settimane per quanto riguarda gli ultimi 11 milioni che vengono da una programmazione abbastanza spostata indietro nel tempo, è riuscire a fare una programmazione più snella, che riesca a dare risposte più veloci per quanto riguarda i problemi non solo della viabilità turistica, ma, essendo un'area montana, anche degli abitanti che, in modo ostinato, rimangono e cercano di vivere e lavorare in quella valle.

Si tenga in considerazione il fatto che la Val Trebbia, grazie alla presenza di un fiume che richiama centinaia di migliaia di turisti durante tutto il periodo estivo, rischia, soprattutto nel periodo che si sta aprendo, di rimanere strozzata dal punto di vista degli ingorghi, dal punto di vista degli incidenti, dal punto di vista proprio della sicurezza complessiva. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Molinari.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Intervengo, innanzitutto, per dichiarare che la risoluzione a mia unica firma viene ritirata, perché ho condiviso, con il consigliere Molinari e con il consigliere Rancan, il testo della risoluzione 777, che è a nostre tre firme.

Per quanto riguarda il tema della statale Val Trebbia, mi permetto di fare solo poche considerazione. Condivido che è una bella valle, certo, non mi esprimo sulle condizioni etiliche in cui versava Hemingway quando lo disse, però la valle è bella, pertanto andrebbe preservata in alcune sue peculiarità, perché spesso e volentieri alcuni interventi impattanti l'hanno snaturata rispetto a quella che è la sua bellezza naturale.

Devo dire, però, che la viabilità, anche in ragione di situazioni che non possiamo far finta che non esistano, mi riferisco alle frane, ormai da qualche anno è martoriata. Vi sono dei punti, per esempio all'altezza della frazione di Cassolo, nel comune di Bobbio, e verso Ponte Lenzino, che abbisognano indubbiamente di un intervento non solo sulla statale, ma di consolidamento rispetto ai movimenti franosi, perché evidentemente, quando la frana arriva sulla statale, sistematicamente la spazza via.

Peraltro, si tratta di una strada che ha vissuto un dramma, proprio perché, nel corso di una frana, è precipitato un sasso su un’auto uccidendone il conducente. Vi sono, quindi, dei precedenti che sicuramente non hanno un risultato positivo. Come sanno bene il consigliere Molinari ed il consigliere Rancan, qualche anno fa, noi intervenimmo nei confronti dell'Anas, allora presieduta dall'ingegner Ciucci, ministro l’onorevole Matteoli, ottenendo un investimento pari a 12 milioni di euro, che era stato significativamente indirizzato solo alla eliminazione dei cosiddetti punti neri, cioè dei punti di grande pericolo della strada, perché vi erano tratti di strada dove addirittura non vi era neanche il guardrail su degli strapiombi di 100-150 metri, tanto per essere chiari, o addirittura vi erano alcuni guardrail ancora in legno. Il consigliere Rainieri, che ha fatto il militare in quella zona, sa bene com’era ridotta la strada e le scarse protezioni che vi erano.

Aggiungo che oggi un intervento, direi soprattutto sul tratto dell'Alta Val Trebbia, è indifferibile, sebbene, consigliere Molinari, il nostro impegno, e quello della Regione, dovrebbe essere teso anche a verificare, insieme con il ministero, quale significato dare all’inclusione di tale strada nella legge obiettivo, perché la realtà è che questa strada è stata inserita come intervento nella legge obiettivo, quindi fra le opere prioritarie di interesse nazionale. Dopodiché, a parte i 12 milioni di euro ottenuti attraverso una delegazione bipartisan - oggi vedo che oggi tutti se ne attribuiscono il merito, ma io ricordo bene chi era presente a quella riunione, compreso l'attuale presidente dell'ANCI Piccoli Comuni, Castelli (lui c'era), tutti sappiamo in quali condizioni vennero ottenuti questi 12 milioni di euro -, oggi è evidente che un intervento sul tratto di strada in questione andrebbe programmato negli anni, perché interessa comunque un tratto di strada di oltre 27 chilometri, soprattutto eliminando - lo ribadisco -quelle situazioni di effettivo pericolo che la strada presenta.

Inoltre, devo dire che, essendo una strada particolarmente attrattiva, soprattutto il sabato e la domenica, il suo transito diventa ancora più pericoloso, perché essendo fortemente battuta anche dalle moto, spesso e volentieri vi è incidentalità mortale su questa strade, tale che l'anno scorso le vittime sono state cinque, l'anno precedente quattro. Dunque è evidente che, anche sotto questo profilo - parlo proprio dell’elevata incidentalità mortale che riguarda i motociclisti - oggi bisogna fare un ragionamento con Anas, ma anche un ragionamento di sistema, perché debbo dire francamente che quando noi arriviamo ad Ottone, che è l'ultimo paese della provincia di Piacenza, facciamo due chilometri e scendiamo a Fontanigorda, in provincia di Genova, la strada, che pure è statale, è tutta un'altra cosa. Tanto per essere chiari: qui sembra un campo arato, dall'altra parte sembra un tappeto da biliardo. Vi è evidentemente stata un'attenzione diversa da parte dei due compartimenti, che oggi occorre ridefinire. Sotto questo profilo il presidente Bonaccini si era impegnato ad incontrare - parlo di un paio di mesi fa - il presidente Burlando. Ritengo che, tutto sommato, sia stato meglio che quell'incontro non abbia avuto luogo, nel senso che essendovi oggi un nuovo presidente di Regione, il dottor Toti, mentre da parte nostra è rimasto il presidente Bonaccini, l'incontro tra i due presidenti di Regione diventa indispensabile per meglio coordinare quest'azione, perché evidentemente - e questo è un aspetto che molti non valutano - il tratto Piacenza-Chiavari lo si può fare intasando tutte le autostrade, ma lo si può fare anche, ad esempio, utilizzando tutta la Val Trebbia, perché la strada di collegamento c’è tutta, il problema è che una parte significativa della stessa si trova in una condizione quantomeno approssimativa.

Il dispositivo della risoluzione coglie a trecentosessanta gradi quelli che possono essere gli obiettivi limitatamente alla competenza della Regione, perché la Regione non si può sostituire al ministero, né agli enti locali. È vero, però, che la Regione ha una funzione propositiva e di stimolo, che è una funzione importante, perché non dobbiamo dimenticare che comunque i piani pluriennali di intervento vedono la presenza della Regione. Non dobbiamo neanche dimenticare che la Regione è firmataria dell'accordo quadro con il ministero che dichiara questa strada di "interesse nazionale", quindi con un interesse prevalente alla sua sistemazione. Io penso che anche il ministro Delrio possa essere sensibile a questo tema, che, ripeto, in parte (o forse innanzitutto) attiene alla sicurezza, in parte attiene alla possibilità di dare uno sviluppo turistico adeguato ad una valle che ha tutte le caratteristiche per essere una delle migliori attrazioni delle regione. A tal proposito, tanto per essere chiari, voglio ricordare che su questo territorio insistono le Cascate del Perino, che sono un unicum nella Regione. Vi sono quindi anche argomenti di carattere ambientale, di tutela e valorizzazione dell'ambiente e delle bellezze che vi insistono che sicuramente meritano attenzione.

Pertanto, mi auguro che la risoluzione sia approvata, e soprattutto che alla stessa si possa dare poi concreto seguito. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Prosegue dunque la discussione generale solo sull'oggetto di 777, essendo stato ritirato dal proponente l’oggetto 253.

Non essendovi altri consiglieri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale e apro la dichiarazione di voto sull'oggetto 777 (cinque minuti a gruppo).

Ha chiesto di intervenire il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo della Lega Nord, anche perché abbiamo accettato di sottoscrivere questa risoluzione con i colleghi Molinari, Foti. È vero, la Val Trebbia è una valle bellissima, ma è anche vero che in provincia di Piacenza ce ne sono tante altre di valli belle, non c'è solo la Val Trebbia, come diceva il collega Molinari. Secondo me, se lo sentissero i suoi concittadini della Val d’Arda, avrebbero qualcosa da ridire in proposito.

Sicuramente lo stato della statale 45 ha penalizzato molto sia residenti sia i turisti, che ogni anno frequentano quella zona, anche perché è una zona di grande interesse turistico, soprattutto da parte dei residenti della provincia di Milano e delle province confinanti.

Il confronto che ha avuto luogo in questi mesi sulla statale 45 è stato ottimo, anche perché noi, come gruppo, avevamo presentato un’interrogazione all'assessore Gazzolo, che aveva risposto prontamente alle nostre richieste.

Pertanto, dichiariamo il nostro voto favorevole, in un'ottica di collaborazione per cercare di risolvere un problema che crediamo sia fondamentale per quella valle. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rancan.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Molinari. Ne ha facoltà.

 

MOLINARI: Grazie, presidente.

Nel ribadire il voto favorevole da parte del gruppo consiliare del PD, concordando con quanto aggiunto dai colleghi sull’argomento, chiarisco che la citazione non era mia, era di Hemingway, quindi confermo che la Val Trebbia è molto bella, ma ce ne sono altre di belle, in tutta la regione.

Ritengo che sia importante iniziare una programmazione con chi segue direttamente ed operativamente la strada, quindi con Anas, per quanto riguarda l'accelerazione dei fondi di cui abbiamo già parlato, la programmazione di ulteriori risorse riguardanti soprattutto il tratto montano, e una programmazione, a medio termine, di interventi anche cospicui, per quanto riguarda tutto il resto del tracciato. Credo che lavorando insieme, cercando di unire il lavoro della Regione Emilia-Romagna, del Governo, della Provincia e degli enti locali, si possa riuscire ad ottenere risultati che siano quantomeno un po' più strutturati rispetto a quanto si è visto ed ottenuto finora. Nell'interesse, non tanto della politica, quanto di un sistema che, dal punto di vista ambientale, turistico ed economico, è vitale per la provincia di Piacenza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Molinari.

Ha chiesto la parola il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Intervengo per chiedere la votazione della risoluzione mediante dispositivo elettronico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rancan, la sua richiesta è accolta.

Pertanto, se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 777, a firma dei consiglieri Molinari, Foti e Rancan, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Votanti

 

34

Favorevoli

 

34

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

La risoluzione, oggetto 777, è approvata.

Sull’ordine dei lavori, ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, Presidente. Mi pare di non aver visto il mio voto favorevole, anche se sono sicuro di aver pigiato il tasto giusto. Pertanto, chiedo che venga aggiunto.

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Foti, il suo voto favorevole viene aggiunto, perché in effetti non risulta agli atti. Grazie.

 

OGGETTO 239

Risoluzione per invitare la Giunta a promuovere e sostenere, nell'ottica dell'autosufficienza energetica, la conoscenza e la diffusione del modello relativo alle "Comunità Solari Locali", sostituendo l'uso di combustibili fossili con fonti energetiche rinnovabili. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Serri, Marchetti Francesca, Bessi, Poli, Zoffoli, Bagnari, Caliandro, Lori, Pruccoli, Prodi, Ravaioli, Zappaterra, Rontini, Montalti, Cardinali, Iotti

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Procediamo con la discussione dell’oggetto 239: Risoluzione per invitare la Giunta a promuovere e sostenere, nell'ottica dell'autosufficienza energetica, la conoscenza e la diffusione del modello relativo alle "Comunità Solari Locali", sostituendo l'uso di combustibili fossili con fonti energetiche rinnovabili, a firma dei consiglieri Mumolo, Serri, Marchetti Francesca, Bessi, Poli, Zoffoli, Bagnari, Caliandro, Lori, Pruccoli, Prodi, Ravaioli, Zappaterra, Rontini, Montalti, Cardinali, Iotti.

Colleghi, comunico che su questo documento è pervenuta una proposta di emendamento a firma della consigliera Prodi.

È aperta la discussione generale sull'oggetto 239, nell’ambito della quale ogni consigliere può intervenire per dieci minuti. Dopodiché, avrà luogo la discussione generale sull'emendamento, nell’ambito della quale può intervenire un solo consigliere per gruppo per non più di cinque minuti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente.

Per presentare questa risoluzione, voglio partire da una considerazione sul contesto in cui ci troviamo, il contesto di una transizione energetica da compiersi entro il 2050, secondo le decisioni che noi abbiamo assunto in sede europea, una transizione energetica che noi possiamo decidere di governare o di subire. Tra gli obiettivi europei intermedi per il 2030 ci sono il miglioramento della sicurezza energetica, la simultanea transizione verso il sistema energetico competitivo e a basse emissioni, lo sviluppo sostenibile di fonti energetiche, il risparmio energetico nell’uso finale e il sostegno alla ricerca e all'innovazione.

Che ruolo può avere una regione come la nostra, che è una regione all'avanguardia, rispetto a questo tema? È possibile favorire il passaggio alle rinnovabili rilanciando al contempo il lavoro, in un momento delicato e difficile come questo? Io credo che sia possibile, se noi abbiamo il coraggio di prospettive nuove e di progetti a lungo termine, e se saremo capaci di innescare meccanismi di innovazione reali.

Io credo che noi dobbiamo anche prendere in considerazione seriamente l'ambiente in cui viviamo. I dati sul clima sono sempre più allarmanti; purtroppo, ce ne accorgiamo solitamente nei momenti di crisi o di emergenza, mentre dovremmo pensarci tutti i giorni. Peraltro, vi è una richiesta da parte dei cittadini di cura del territorio, come elemento della qualità della vita di tutti.

Sono diversi i progetti eccellenti in sperimentazione sul nostro territorio. Ritengo che, come regione, dobbiamo impegnarci a promuoverli e a sostenerli. Il progetto delle Comunità Solari è uno di questi, ed è importante perché tiene insieme tre aspetti, a mio avviso, cruciali per il futuro della nostra regione, e non solo: l’attenzione all'ambiente e l'investimento sulle rinnovabili, il rilancio di un'economia verde, con la creazione di molti posti di lavoro, e la partecipazione dei cittadini. Sono questi i tre elementi che contraddistinguono il progetto delle Comunità Solari, che questa risoluzione vuole valorizzare, assieme - lo ribadisco - ad altri progetti di riqualificazione ed efficientamento energetico avanzati da diversi comuni. E per questo motivo, siccome lo spirito della risoluzione è questo, dichiaro fin d'ora di accogliere l'emendamento proposto dalla consigliera Prodi proprio in quest’ottica.

Ma che cosa sono le Comunità Solari? Le Comunità Solari sono un progetto lanciato alcuni anni fa dalla Facoltà di chimica industriale dell'Università di Bologna, progetto partito grazie al sostegno della nostra regione; progetto che è stato sviluppato nell'ambito dei piani d'azione per l'energia sostenibile, quale strumento di partecipazione popolare.

Le Comunità Solari sono associazioni di cittadini e imprese, promosse dai comuni, che partecipano direttamente, in prima persona, alla costruzione di politiche energetiche sostenibili, sostituendo l'uso di combustibili fossili con quello di fonti energetiche rinnovabili, e puntando sul risparmio energetico anche attraverso l'utilizzo di tecnologie ad alta efficienza energetica. È un patto di cittadinanza tra cittadini ed enti locali, per raggiungere gli obiettivi energetici del proprio territorio, che sono costituiti innanzitutto dalla riduzione dei consumi energetici, e poi dalla produzione di energia da fonte rinnovabile.

L'adesione alla Comunità Solare permette di avere un check-up gratuito sui consumi domestici; di partecipare alle piattaforme fotovoltaiche dei comuni; premia con buoni sconto o risparmi sulla bolletta l'acquisto di prodotti di uso comune a ridotto impatto energetico. La logica che sta alla base di questo modello è che l'energia diventa un bene comune e come tale deve essere accessibile a tutti.

Nella Città metropolitana di Bologna sono sei i comuni che hanno già fondato le loro Comunità Solari. Tali comuni sono indicati nel testo della risoluzione, ma voglio indicarli nuovamente, anche per chi ci ascolta. Sono i comuni di Sasso Marconi, Medicina, San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Zola Predosa, Castel San Pietro Terme e Mordano. Nel frattempo - ho presentato la risoluzione oltre due mesi fa - si sono aggiunti altri comuni.

Io credo che le Comunità Solari possano essere strumenti potenti per il cambiamento. Sono un progetto che mette insieme la tutela dell'ambiente e la scommessa su un programma di sviluppo per la regione. Il tessuto produttivo della nostra Regione, fondato soprattutto su piccole e medie imprese, è particolarmente adatto per raccogliere la sfida delle Comunità Solari, che possono, assieme ad altri progetti, diventare occasione di rilancio di un’economia locale non fondata su schemi vecchi, ma sulle prospettive europee a lungo termine, quelle di un'Europa solare entro il 2050. A tal proposito, faccio presente che in altri Paesi europei intere città sono ormai autonome dal punto di vista energetico, utilizzando semplicemente energia solare ed altre fonti di energia rinnovabili. Non a caso, tutti i documenti di indirizzo europei ribadiscono il potenziale occupazionale del settore delle rinnovabili, stimato intorno ai 3 milioni di posti di lavoro entro il 2020. Secondo uno studio della "Bocconi" di Milano, il potenziale in Italia è di 250 mila nuovi posti entro il 2020, mentre oggi sono già 130 mila gli addetti in Italia.

Non si tratta, però, solo di dati quantitativi, ma anche qualitativi, del tipo di occupazione, del tipo di attività produttive che si attivano, e delle possibilità di scommettere sull'Emilia-Romagna come la futura Solar Valley. Ma non è solo questo, vi è anche un altro elemento che mi sembra cruciale: le Comunità Solari implicano un patto tra amministratori e cittadini. La responsabilità condivisa e la partecipazione mi sembrano fondamentali, oggi più che mai, rispetto alle sfide che abbiamo di fronte.

Nelle Comunità Solari i cittadini diventano protagonisti della transizione energetica, non la subiscono, ma agiscono in prima persona. Risparmio energetico e diffusione delle energie rinnovabili diventano impegni condivisi. Le modalità per attuarli diventano frutto di decisioni condivise, aumentando la trasparenza, la partecipazione e la democraticità nei territori in cui sono presenti.

Le Comunità Solari sono un esempio concreto di come i singoli individui, unendosi, possano determinare grandi cambiamenti. Per questo motivo, per questi motivi, invitiamo la Giunta a promuovere e sostenere, su tutto il territorio regionale, nell'ottica del raggiungimento dell'autosufficienza energetica, varie azioni per il sostegno alle rinnovabili, in particolare la conoscenza e la diffusione del modello delle Comunità Solari, sia attraverso campagne informative, sia fornendo ai comuni e alle associazioni il supporto tecnico e la consulenza necessaria per l'avvio del progetto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente.

In quest’aula, dopo la presentazione del programma di mandato del presidente Bonaccini, dissi, con una punta di ironia, che se quel programma fosse stato portato avanti così come veniva declinato, probabilmente noi del Movimento 5 Stelle avremmo avuto vita facile in questi cinque anni. Ovviamente, in quella mia affermazione c’era un pizzico di ironia, ma devo dire che oggi, con questa risoluzione, devo conformare quell’affermazione, ché, in realtà, questo è un atto concreto, che ci trova assolutamente favorevoli, essendo assolutamente in linea con gli obiettivi che il Movimento 5 Stelle ha sempre portato avanti per quanto riguarda l’energia da fonti rinnovabili.

Pertanto, appoggeremo senz'altro questa risoluzione. Devo dire che il territorio si sta già muovendo su quest'idea, che è già girata come notizia, infatti in alcuni consigli comunali sono state presentate delle mozioni a sostegno di questo tipo di progetto, sia nelle unioni dei comuni sia nei comuni più grandi, in modo autonomo. Speriamo di trovare anche lì lo stesso appoggio e lo stesso consenso, per fare in modo che ci si muova in modo omogeneo ed unitario in direzione di un obiettivo, che ritengo essere di alto profilo ed assolutamente sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista economico e sociale, perché azioni di questo tipo producono anche quella che è l'ossessione del presidente Bonaccini, ossia lavoro, peraltro lavoro di qualità, lavoro specializzato, quindi molto importante e molto interessante. Diceva bene il collega Mumolo quando accennava al fatto che bisogna puntare prevalentemente all'efficienza energetica per poi arrivare anche a produrre energia, laddove sia possibile. Come si suol dire, prima di svuotare una barca bucata bisogna tappare il buco. Pertanto, questa mozione ci trova assolutamente concordi, quindi l’appoggeremo senz'altro.

Sui territori, personalmente mi impegno a sollecitare i nostri consiglieri presenti nei comuni a portare avanti quest’iniziativa e ad appoggiarla. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Intervengo solo per dire al consigliere Mumolo che, secondo me, a prescindere dalla risoluzione, meriterebbe un'attenzione particolare anche il sistema di incentivazione delle energie rinnovabili, che, negli ultimi anni, ha avuto un andamento quantomeno schizofrenico, che ha portato molti ad evitare di intervenire per quanto riguarda - appunto - la possibilità di utilizzare le energie rinnovabili o di produrne. Non parlo tanto degli impianti domestici, ma per quanto riguarda, ad esempio, gli impianti solari, è evidente che siamo partiti con un livello di incentivazione particolarmente interessante, in corso d'opera, progressivamente vi è stata una riduzione degli incentivi, anche con riferimento agli impianti già entrati in funzione, che, da una parte, ha sovvertito i business planning di coloro i quali avevano fatto gli investimenti; dall'altra, ha portato molti che non avevano ancora fatto gli investimenti a soprassedere ai medesimi.

Ritengo, quindi, che questa risoluzione abbia una finalità sicuramente positiva, per quanto riguarda un’esperienza pilota relativa alla regione e alla possibilità di una sua diffusione; se però vogliamo fare in modo che quell'obiettivo 20-20-20, che ci siamo dati entro 2020, sia raggiunto, occorre sicuramente evitare un'altalena degli incentivi per le energie alternative, che sono il vero volano per poterle fare decollare. Tutto sommato, l'esperienza della Germania la dice lunga, perché è vero che lì sono stati dati inizialmente degli incentivi più bassi di quelli dati in Italia, ma sono stati mantenuti costanti negli ultimi cinque anni, il che ha portato ad una crescita significativa del numero degli impianti realizzati, a differenza dell’Italia, dove, a seconda delle modalità di incentivo, abbiamo dei picchi in alto o dei picchi in basso, quindi un andamento non uniforme, che poi si riverbera sulla finalità ultima della stessa incentivazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Montalti. Ne ha facoltà.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Parlando di Comunità Solari, credo che sia assolutamente rilevante sottolineare come questa prima risoluzione debba aprire un percorso di valorizzazione di quelli che sono i progetti e le esperienze che nei comuni, nelle comunità locali, si stanno portando avanti.

Voglio cogliere quest'occasione per ricordare come siano trecento i comuni della nostra Regione che aderiscono al Patto dei Sindaci, che quindi si sono impegnati, all'interno del quadro europeo, a realizzare un piano per l'energia sostenibile, con l'obiettivo di raggiungere una riduzione delle emissioni del 20 per cento entro il 2020, un incremento della produzione di energia rinnovabile ed una diminuzione del consumo e dello spreco di energia.

Si tratta di comuni che sono impegnati ogni giorno a portare avanti interventi, piccoli e grandi, nell'ambito della riqualificazione energetica degli edifici pubblici, nell'ambito della promozione all'interno delle proprie comunità di iniziative e progettualità concrete per realizzare - appunto - il cosiddetto obiettivo europeo del 20-20-20.

In ANCI sta lavorando un gruppo importante per agevolare e permettere la diffusione e lo scambio di buone pratiche, lo scambio di professionalità e di politiche. Vorrei, quindi, cogliere l'occasione che ci è data oggi per sottolineare come la Regione debba sempre di più valorizzare queste esperienze locali, come le Comunità Solari, e come altre che ho delineato in maniera molto, molto rapida, dando una premialità all'interno degli strumenti di finanziamento regionali, i prossimi bandi dei fondi strutturali, a quei comuni che sono già pronti, che si sono dotati di un piano e che stanno operativamente ed in concreto realizzando l'obiettivo di lotta ai cambiamenti climatici e di sempre maggiore sostenibilità del nostro territorio, perché - dobbiamo dirlo - sono prima di tutto i territori e le comunità locali che, passo dopo passo, giorno dopo giorno, ci aiutano a raggiungere i grandi obiettivi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Montalti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Io credo che il tema della riqualificazione energetica, del nuovo modello di sviluppo, sia fondamentale per creare, come si diceva poc’anzi, nuova e buona occupazione, e che quindi sia assolutamente necessario andare in quella direzione.

Ora, ci sono le risoluzioni, ci sono gli atti di indirizzo - parlo non solo specificatamente dell'iniziativa oggetto della risoluzione, ma più in generale del tema -, ci sono anche gli impegni che abbiamo assunto in Assemblea - colgo l'occasione per ricordarlo - qualche tempo fa, all'atto dell'approvazione del bilancio, quando abbiamo approvato un ordine del giorno che impegnava la Giunta a stanziare - nel bilancio, appunto - risorse per favorire le diagnosi energetiche degli edifici, in particolar modo dei condomini. È evidente, infatti, che, dal punto di vista complessivo, se vogliamo quella parte dell'economia faccia effettivamente da traino per la ripresa economica e per creare nuova e buona occupazione, come diciamo spesso, certo ci deve essere l'intervento pubblico, certo le amministrazioni comunali e tutta la pubblica amministrazione complessivamente intesa devono fare la propria parte, ma è vero anche che i privati devono essere messi nelle condizioni per poter intervenire, perché anche e soprattutto così si sostiene quella linea di sviluppo.

Ebbene, in quell’ordine del giorno si diceva: "rendiamo disponibili risorse per finanziare le diagnosi energetiche degli edifici", perché noi sappiamo che, prima di qualunque altra cosa, i privati, specialmente coloro che vivono in condomini di grandi dimensioni, se non hanno un quadro economico di quel che andranno ad investire e di quello che sarà il ritorno nel tempo, non si mettono neanche ad immaginarlo un intervento di riqualificazione energetica.

Pertanto, colgo l'occasione, oltreché per annunciare il sostegno del gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà alla risoluzione in discussione, anche per ricordare - anche se adesso l'assessore Palma Costi non è presente in aula, ma lo dico perché rimanga a verbale - l’importanza di dare seguito a quell'impegno che abbiamo assunto con l’approvazione dell'ordine del giorno collegato al bilancio, visto peraltro che ci approssimiamo all’assestamento di bilancio. Quindi colgo l'occasione per ricordare che quell'impegno dovrà concretamente essere portato avanti, perché sta in quanto abbiamo detto e in quanto abbiamo detto in questa sede stamattina, e perché è un impegno condiviso da tutti o comunque dalla maggior parte di coloro che sono intervenuti oggi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente.

Annuncio sin d’ora il voto del gruppo di Forza Italia, che sarà di benevola astensione, su quest'ordine del giorno, perché? Perché siamo consapevoli che oggi l'Italia ha un problema essenzialmente energetico. Purtroppo, non credo che, allo stato, l'energia solare sia in grado di supplire alle carenze della nostra Nazione. Conosciamo perfettamente le critiche che vengono mosse dall’imprenditoria italiana, non solo dalla grande imprenditoria, ma anche dalla piccola imprenditoria, i nostri prodotti finiscono sui mercati con una sproporzione di concorrenzialità, ché, a causa del costo energetico, paghiamo i nostri prodotti più del 24 per cento rispetto ai prodotti che vengono realizzati all'estero. Tale circostanza è dovuta al fatto che l'Italia, a causa di un grave, gravissimo errore della fine degli anni Settanta, non ha sul proprio suolo alcuna fonte energetica proveniente dal nucleare. La acquistiamo dalla Francia. La Francia ha le energie nucleari al confine. Ovviamente tutti sappiamo - l'abbiamo detto più volte con battute che ormai appaiono spompe a chi le dice - che qualora dovessero esservi dei problemi, le Alpi non li fermerebbero.

Com’è noto, noi siamo favorevoli ad un nucleare di ultima generazione; abbiamo le nostre perplessità, pur riconoscendone gli aspetti positivi, sulle energie alternative, che ovviamente non sono sufficienti. Le grandi nazioni, le grandi potenze di questo mondo, con i quali ci dobbiamo confrontare, utilizzano tutte energia nucleare. La domanda è: noi vogliamo andare avanti o continuare ancora a riempirci la bocca di spot molto spesso autenticamente elettorali? Ricordo che nella legislatura precedente - qualcuno dei colleghi consiglieri era presente -, quando si parlava di energia di biomasse, qualcuno preconizzava l'idea di fare arrivare le barbabietole, che non si producono più in Italia, addirittura dall'India, senza considerare, per esempio, i costi di viaggio delle navi che dovevano produrle, l'acqua necessaria per la produzione delle stesse, i consumi in termini di lavoro per produrre le barbabietole.

Per quanto riguarda l'energia solare, il problema evidentemente è diverso. Mi auguro che si vada nella direzione del consumo elettrico nelle autovetture, nei mezzi di mobilità, in quanto rappresenta davvero un aspetto fondamentale per il nostro avvenire, ma devo dire che, a mio avviso, la Regione Emilia-Romagna ha un compito fondamentale di assistenza alle imprese, affinché le stesse possano mettere in produzione prodotti che siano concorrenziali, per essere noi stessi tali. Non lo siamo più, invece credo che dovremmo andare proprio in questa direzione.

Tuttavia, ribadisco che noi esprimeremo un voto di benevola astensione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Aimi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente.

Come diceva il consigliere Mumolo, anche questa volta dobbiamo rinnovare l'invito a ridurre i tempi, quando si parla di risoluzioni concrete come questa.

Riteniamo che sia compito dell'amministrazione regionale, delle amministrazioni locali, produrre un controllo costante, per evitare ricadute economiche sui cittadini. Tale opera di controllo deve essere operata anche nei confronti delle stesse associazioni, affinché non diventino comitati d'affari, come spesso succede in Italia.

Dato atto che sono già stati spesi 618 mila euro a finanziamento del progetto, è necessario iniziare a tradurlo in fatti. In tal senso, attraverso un emendamento abbiamo richiesto che la Giunta si impegni a relazionare, con cadenza annuale, circa i risultati ottenuti e lo stato di avanzamento di tale provvedimento riguardante le Comunità Solari.

Non ho colto la questione - probabilmente per distrazione, o forse perché non è stata trattata - della necessità di iniziare a guardare al "dopo" di questi sistemi, di queste apparecchiature. Sappiamo benissimo che, prima o poi, arriverà il momento in cui si dovrà pensare allo smaltimento dei pannelli fotovoltaici. Ebbene, iniziamo a pensare al dopo, perché, stimandone una durata di 20-25 anni, prima a poi, si dovrà iniziare a pensare un piano serio per lo smaltimento dei pannelli. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Non essendovi altri consiglieri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale sull’oggetto.

Comunico che, oltre all'emendamento 1, a firma della consigliera Prodi, è pervenuto - ed è stato distribuito - l’emendamento 2, a firma del consigliere Pettazzoni.

È aperta la discussione generale sugli emendamenti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Approfitto della discussione generale sugli emendamenti per fare due piccole considerazioni sul dibattito. Innanzitutto, per dire che sono grato a tutti i consiglieri che sono intervenuti. Faccio presente che questa risoluzione riguarda in particolare le Comunità Solari, ma riguarda in generale il Piano Energetico Regionale, con i vari progetti di efficientamento energetico dei comuni, e ce ne sono diversi. In questa risoluzione mettevo l'accento sulle Comunità Solari perché mi pare un progetto innovativo che, come dicevo, coniuga l’efficientamento energetico con la tutela dell'ambiente e con la creazione di posti di lavoro.

Con riferimento ai due emendamenti, sono assolutamente favorevole all'emendamento della collega Prodi, proprio perché, come dicevo, questa risoluzione riguarda in particolare le Comunità Solari, ma vuole porre l'attenzione anche su tutti gli altri progetti che ci sono nei comuni. Mentre, per quanto riguarda l'emendamento del collega Pettazzoni, il mio parere non è favorevole, per un motivo meramente tecnico. Nella formulazione da lui proposta sembra introdurre una clausola. Ora, in tutte le leggi per le quali ho avuto l'onore di fare da relatore sono state inserite clausole valutative, perché io credo nella massima trasparenza e credo che le leggi debbano essere valutate. Ma dirò di più: se in questo Paese, oltreché nelle leggi regionali, anche nelle leggi nazionali venissero inserite clausole valutative, probabilmente il Paese andrebbe meglio, proprio perché la valutazione delle leggi permette eventuali aggiustamenti e miglioramenti.

Tuttavia, tecnicamente non credo che all'interno di una risoluzione si possa inserire una clausola valutativa, che invece si può bene inserire - peraltro suggerisco non una cadenza annuale, ma biennale, perché per vedere l'esito dei progetti bisogna aspettare un po' di più - nel Piano Energetico Regionale. È lì che io inserirei una clausola valutativa.

Per quanto riguarda, invece, ciò che si sta facendo, anche adesso, ogni consigliere ha la possibilità di richiedere all'assessorato un report sui progetti finanziati. Io l'ho fatto perché, come giustamente diceva il collega Pettazzoni, bisogna rendersi conto di quali sono i progetti finanziati, oltre a quello delle comunità solari, e di come stanno andando. È una possibilità che i consiglieri possono esercitare in qualsiasi momento, quella di verificare a che punto siamo con i vari progetti regionali di efficientamento energetico, quindi non credo sia opportuno inserirlo nella risoluzione. Esprimo, pertanto, parere non favorevole su quest'emendamento, ma solo per questi motivi. Poi, se il collega Pettazzoni intende mantenerlo, lo voteremo; se il collega Pettazzoni intende ritirarlo, lo ritirerà. In ogni caso, ribadisco che il mio è un parere esclusivamente tecnico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale sugli emendamenti e apro la dichiarazione di voto congiunta sull'oggetto 239 e sugli emendamenti. Ogni gruppo ha a disposizione cinque minuti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Come ho già accennato in sede di discussione generale, noi voteremo a favore di quest'atto, perché è linea con quanto il Movimento 5 Stelle ha sempre portato avanti. Riteniamo, altresì, che sia un passo importante nella giusta direzione.

Colgo l’occasione per ricordare ai colleghi che hanno introdotto problemi sull'autosufficienza energetica delle industrie, con riferimento al fatto che prendiamo energia nucleare dalla Francia, che in Italia abbiamo già affrontato un discorso di questo genere con un referendum. Siccome in Italia vi è questa brutta tendenza a non prendere sul serio le posizioni che i cittadini esprimono con i referendum, è bene ricordare che democrazia vuole che la volontà popolare venga rispettata. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente.

Per quanto riguarda l'emendamento, personalmente direi di mantenerlo e di metterlo in votazione. Riteniamo che sia necessario ed opportuno che la relazione sia costante e con cadenze piuttosto strette, data proprio l'importanza del progetto. Per quanto riguarda la trasparenza, credo sia dovuta a tutti, e l'emendamento va proprio in questa direzione, pertanto ribadisco la volontà di mantenerlo.

Per quanto riguarda la risoluzione, il voto del gruppo della Lega Nord sarà favorevole, per i motivi di cui abbiamo parlato in discussione generale. Visto che immagino boccerete l'emendamento, chiediamo solo di relazionare o comunque di essere disponibili ad un confronto costante e continuo circa i risultati di questo progetto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Non vi sono altri iscritti a parlare in sede di dichiarazione di voto. Chiedo al consigliere Mumolo l’assenso per poter mettere in votazione gli emendamenti.

La parola al consigliere Mumolo. Prego.

 

MUMOLO: Presidente, esprimo il mio assenso. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma della consigliera Prodi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma del consigliere Pettazzoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione, oggetto 239, così come emendata.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 473

Risoluzione circa le azioni da porre in essere a sostegno del Popolo del Saharawi. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Caliandro, Marchetti Francesca, Bagnari, Zoffoli, Prodi, Lori, Calvano, Sabattini, Poli, Serri, Pruccoli, Zappaterra, Iotti, Bessi, Soncini, Taruffi, Torri, Ravaioli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Procediamo alla discussione dell’oggetto 473: Risoluzione circa le azioni da porre in essere a sostegno del Popolo del Saharawi, a firma dei consiglieri Mumolo, Caliandro, Marchetti Francesca, Bagnari, Zoffoli, Prodi, Lori, Calvano, Sabattini, Poli, Serri, Pruccoli, Zappaterra, Iotti, Bessi, Soncini, Taruffi, Torri e Ravaioli.

Comunico che su quest’oggetto insiste l'emendamento 1, a firma del consigliere Bargi.

Apro la discussione generale sull'oggetto 473.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Di questo tema ci siamo occupati più volte in quest'Aula. Sin dal 1997 l'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha discusso e approvato diverse risoluzioni in favore del popolo Saharawi.

La vicenda, purtroppo, è nota a tutti: il Sahara occidentale è stato occupato dal Marocco nel 1975 e il popolo Saharawi vive in parte in territori occupati e in parte in campi profughi. Sono state diverse le missioni, anche internazionali (tra cui la missione Minurso, la missione delle Nazioni Unite per il Sahara occidentale), che hanno provato a dirimere la controversia, una controversia anche violenta, di contrapposizione armata tra il Marocco e il fronte di liberazione del popolo Saharawi. Anche quest’ultima missione, purtroppo, non è ancora riuscita ad arrivare a un referendum sull'autodeterminazione, una delle rivendicazioni principali dei Saharawi. La missione Minurso è stata rinnovata da pochissimo tempo, e questa risoluzione è stata presentata prima del rinnovo del mandato della missione Minurso. Il mandato è stato rinnovato qualche settimana fa, con gli stessi contenuti del precedente, cioè senza una pressione ulteriore perché si svolgesse il referendum sull'autodeterminazione.

Il nostro scopo è semplicemente quello di tenere accesi i riflettori su questa vicenda e fare in modo che la Regione Emilia-Romagna possa contribuire, insieme ad altre Regioni, allo Stato italiano, a tutti i soggetti che si occupano dei diritti di questo popolo, a far rispettare i diritti umani, purtroppo lesi e violati nei territori occupati.

Un altro scopo della presente risoluzione riguarda invece proprio la nostra Assemblea legislativa: la possibilità di costituire un intergruppo assembleare di amicizia con il popolo Saharawi, intergruppo che riguarda tutti quanti i partiti presenti in Assemblea, intergruppo che esiste già a livello nazionale, esiste già nel nostro Parlamento europeo, un intergruppo a cui partecipino consiglieri sia di maggioranza che di opposizione e con l'obiettivo di monitorare sul rispetto e l'evoluzione del processo di pace delle Nazioni Unite.

Questa risoluzione prevede anche la possibilità di consolidare e, se abbiamo i fondi sufficienti, anche incrementare, lo stanziamento di fondi regionali destinati agli aiuti umanitari per la popolazione Saharawi.

L'altra cosa che chiediamo, che chiediamo in questo caso alla Giunta, è di sollecitare il Governo italiano a valutare l'opportunità di riconoscere lo status diplomatico alla rappresentanza in Italia del Fronte Polisario quale legittimo rappresentante del popolo Saharawi. Anche questo sarebbe un passo molto importante per riconoscere il diritto all'autodeterminazione di questo popolo.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente. Come Lega Nord, a vari livelli, sia a livello europeo, ma anche in questo consesso, come sa bene chi è più vecchio di noi nuovi consiglieri, non abbiamo mai fatto mancare l'impegno e l'appoggio politico per quanto riguarda il riconoscimento del popolo Saharawi e di quella che è la loro situazione particolare. Sappiamo bene che sul finire degli anni Ottanta e inizi anni Novanta, come ricordava prima giustamente il consigliere Mumolo, c'è stato un riconoscimento da parte dell'ONU di questa realtà per quanto riguarda il prosieguo dell'autodeterminazione del popolo Saharawi e da allora stiamo aspettando il referendum, a parole anche previsto e voluto dal Governo marocchino, ma ad oggi mai effettivamente realizzato. Né l'ONU, né il Governo marocchino hanno più di tanto spinto in questa direzione, se non a parole. L'ONU ha poi avviato una missione umanitaria nella zona, della quale si fa riferimento anche in questa risoluzione. Chi di fatto ha rispettato pienamente gli accordi di pace rispetto alla lotta armata in quell'area è stato proprio il Fronte Polisario, il fronte di lotta per il popolo Saharawi; sono gli unici che di fatto hanno smesso immediatamente la lotta armata e si sono messi a disposizione aspettando ed attendendo che questo principio di autodeterminazione potesse arrivare con questo tanto agognato referendum.

È inutile negare che la nostra solidarietà politica va ovviamente a tutte quelle forze che nel mondo lottano per il principio di autodeterminazione, per l'autonomia e per l'indipendenza, quindi da questo punto di vista assolutamente al popolo Saharawi va il nostro appoggio, va a quello che questa risoluzione prevede. Ad esempio ritengo particolarmente importante impegnare la Giunta a farsi portavoce presso il Governo italiano affinché a sua volta spinga nella direzione di riconoscere questo principio e di andare a renderlo concreto tramite questo referendum.

Però c'è un punto della risoluzione sul quale noi ci sentiamo di porci in disaccordo, ovvero quello che prevede la destinazione di risorse per aiuti umanitari. Questo perché siamo contrari agli aiuti umanitari? Certo che no, però quello che riteniamo strano, e personalmente è una battaglia che io ho condotto anche a livello di Consiglio comunale, è che il pubblico, che dovrebbe governare un territorio, utilizzare le risorse che raccoglie dalle tasse dei cittadini per migliorare la situazione sul territorio e garantire servizi alla propria popolazione, utilizzi queste risorse per aiuti umanitari. Crediamo che la solidarietà, proprio per sua stessa definizione, debba avvenire tra privato e privato.

Poi c'è anche un'altra questione. Finché come scelta politica andiamo a riconoscere una realtà e ci facciamo portavoce a livello internazionale affinché questa possa trovare realizzazione, facciamo una scelta politica e la facciamo noi come Lega, la fa l'Amministrazione, la fanno gli altri gruppi politici, se però diciamo che andiamo ad aiutare umanamente un popolo, allora mi chiedo: perché non altri? Non so, qualcuno potrebbe dire: noi facciamo una raccolta fondi per costruire un ospedale in Kenya, perché non date una mano a noi invece che dare una mano a loro? In questo caso probabilmente ci sono progetti anche in questa direzione, non dico di no, però vedo che la Regione si è data molto da fare, negli anni, per questo popolo. Ad esempio leggevo un articolo che diceva che ancora nei primi mesi di quest'anno ci sono problemi etnici nel Kosovo. In Kosovo è intervenuta l'Italia e gli sfollati serbi sono ancora aggrediti dalla, oggi, maggioranza etnica degli albanesi musulmani e ancora oggi si perpetuano accanimenti etnici da una parte e dall'altra. Lì l'Italia intervenne militarmente, fu la seconda missione di carattere offensivo italiana dopo le due guerre mondiali. Io ero abbastanza piccolo, parliamo di qualche anno fa, però ricordo bene la partenza degli aerei NATO dalle basi italiane che andavano a bombardare il Kosovo, la parte serba. Lì l'Italia prese una posizione anche riguardo alla guerra, allora mi dico: perché non andare a dare una mano ad una realtà, ad esempio, che è in difficoltà come quella? Ma questo è solo per fare un esempio, non voglio che la Regione adesso vada a tirare fuori i soldi anche per questa realtà.

Quello che mi preme sottolineare, invece, e qui arrivo agli esempi concreti, è che, ad esempio... vi porto come esempio sempre la città di Sassuolo... mi sa che in cinque anni vi farò avere una panoramica generale su questa città, sulla mia città. Noi cosa abbiamo fatto a Sassuolo? A Sassuolo c'è un'associazione che voleva dare una mano alla costruzione di un ospedale in Kenya; tra l'altro è un'associazione che si adopera molto attivamente, nel senso che porta giù persone a dare una mano, a portare aiuti umanitari. Hanno chiesto la possibilità di sostegno da parte dell'ente comunale. Cosa ha fatto il Comune? Ha patrocinato l'iniziativa gratuitamente, ma ha messo a disposizione una struttura, che il Comune dà in gestione ad associazioni giovanili, da utilizzare come bar per fare in modo che una serata potesse essere costruita in questo modo: l'associazione viene, presenzia un gruppo che si è offerto di suonare gratuitamente, arriva gente, consuma e metà dell'incasso viene devoluto all'associazione che poi lo va ad utilizzare per i propri fini, in quel caso destinandolo ad un ospedale in Kenya - di cui poi ci hanno anche inviato, ovviamente, le prove dell'esistenza e via dicendo, perché c'è anche questo dubbio quando si parla di destinare delle risorse di qua e di là ad aiuti umanitari, bisognerebbe capire anche e vedere concretamente se vanno a quelle persone. La serata è stata chiaramente un successo, però ha visto l'incontro di posizioni private: di privati cittadini che si organizzano volontariamente per aiutare una realtà e di privati cittadini che vengono coinvolti in un'iniziativa e pagano per fornire risorse a questa associazione che poi vanno a questa comunità. Io, tra l'altro, consumando qualche birra di troppo, sono stato un ottimo finanziatore quella sera, mi hanno fatto anche diversi complimenti...

Un'altra iniziativa che abbiamo fatto - e rispetto a questo, poi, a questa risoluzione abbiamo presentato un emendamento, tra l'altro molto blando perché vorremmo che poi fosse la Giunta a trovare gli strumenti idonei, non siamo certo noi a poterlo fare, quindi è un emendamento anche abbastanza blando - è quella della creazione di un fondo di solidarietà (che, tra l'altro, aveva come criteri per l'accesso quello della residenza di almeno dieci anni sul suolo italiano e di almeno due nel comune di Sassuolo) che ha ricevuto, tra l'altro, il plauso e l'interessamento di diversi Comuni del Nord che ci chiedevano "come avete fatto?", perché quello non era un servizio sociale, quelli non erano soldi pubblici, era un fondo che la città ha costituito. Diciamo che la città si è fatta referente istituzionale, ha costituito, ha messo questo fondo a disposizione di privati cittadini, dove imprenditori, privati, commercianti hanno versato le loro risorse e questo fondo lo abbiamo potuto utilizzare per tre anni in favore dei nostri cittadini colpiti dalla crisi economica; famiglie che avevano bisogno di un piccolo contributo potevano attingere a questo fondo, che non era di aiuti sociali, non era assolutamente uno strumento legato al settore pubblico, diciamo così, ma era uno strumento di compensazione di solidarietà fra privati.

Questo è il principio che noi vorremmo spingere anche in questa risoluzione. Il nostro emendamento, infatti, cancella il punto in cui la risoluzione impegna la Giunta a mettere a disposizione anche più risorse economiche da destinare agli aiuti umanitari, ma dice: coordiniamo quelle che sono le associazioni, aiutiamole, sosteniamole con patrocini, che possono essere la cessione, magari, di aree pubbliche, magari d'accordo con i Comuni, a titolo gratuito, senza chiedere la tassa di occupazione di suolo pubblico, o la messa a disposizione di strutture, o la messa a disposizione di locali pubblici, senza però per questo andare ad utilizzare il denaro che ovviamente ci serve per garantire i servizi qui, sul nostro territorio.

Noi vorremmo che si andasse in questa direzione e vorremmo magari che la Regione, un po' come è stato per il fondo di solidarietà Città di Sassuolo, andasse a costituire un fondo da destinare a questo scopo, perché ovviamente serve la figura istituzionale della Regione in quelle che sono politiche internazionali, l'associazione, forse, non è sufficiente. Quindi si tratta di mettere a disposizione di queste associazioni un IBAN in modo che, vuoi con il 5 per mille, vuoi con le risorse raccolte con attività più o meno ludiche, che quindi comunque piacciono e coinvolgono anche le persone, vuoi con versamenti di privati cittadini su questo IBAN, poi si possa utilizzare questo fondo per gli aiuti umanitari che sono inseriti in questa risoluzione.

Questo è il nostro emendamento. Siamo d'accordo con il sostegno al popolo Saharawi, però non deve passare il principio che la solidarietà la fa il pubblico. La solidarietà la fanno i privati cittadini, molte volte senza sbandierarla in giro, senza bisogno di andare a cercare una sorta di consenso. Ricordo i consiglieri comunali che donano il gettone al tal popolo, che è cosa assurda! Invece che destinare il gettone, fai il versamento privatamente e sei a posto con te stesso e hai fatto una cosa sicuramente più utile. Questo è il principio che vogliamo far passare con il nostro emendamento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Noi abbiamo sottoscritto il testo della risoluzione perché riteniamo importante dare continuità al lavoro che è stato fatto negli anni passati anche da questa Assemblea, dalla Regione, per la causa del popolo Saharawi. Riteniamo, anzi, che l'idea di costituire l'intergruppo, come già è stato fatto nella precedente legislatura, sia oltremodo opportuna e positiva. Ovviamente noi come Sinistra Ecologia Libertà dichiariamo sin da subito la nostra adesione perché riteniamo che in tutte le sedi e in tutti i momenti possibili sia importante riportare l'attenzione su quella che è la situazione che anche in questi mesi e in queste settimane si sta delineando nel Sahel.

Aggiungo anche che nonostante siano tanti anni che la Regione in particolar modo ha stabilito un rapporto particolare con quella realtà, con le associazioni che si occupano di quella realtà, con anche incontri, con le iniziative che vengono fatte quando vengono ospitati nei nostri territori, nelle nostre comunità cittadini e ragazzi che provengono dal Saharawi, nonostante questo lavoro, nonostante questo impegno, purtroppo la realtà di quel territorio e la situazione in cui versano quelle popolazioni è ancora non così conosciuta e non così diffusa, per tante ragioni ovviamente, anche per la ferma e decisa contrarietà a che si parli di questo problema di una parte consistente anche delle comunità straniere che vivono nel nostro Paese. Invece noi dobbiamo favorire anche momenti di conoscenza e di incontro anche per evitare che succedano episodi quantomeno stravaganti come quello che qualche tempo fa è successo in un piccolo comune dell'Appennino bolognese in cui il sindaco si era inventato di concedere la cittadinanza onoraria al re del Marocco per meriti acquisiti non si sa bene come. Per evitare questi spiacevoli e curiosi avvenimenti, che dal punto di vista istituzionale, però, segnalano evidentemente una scarsa conoscenza quantomeno del problema e della realtà, è bene che di questa situazione si parli e si possa parlare in tutte le sedi.

Il sostegno del nostro gruppo a questa risoluzione è dato dal fatto che l'abbiamo anche sottoscritta e l'intergruppo è quanto mai utile e quanto mai necessario anche per coordinare, per mettersi al servizio delle attività che le varie associazioni compiono nel nostro territorio. In particolar modo io conosco bene la realtà bolognese dell'Associazione El Ouali. Credo che sia importante dare continuità a questo lavoro.

Per interloquire con il consigliere Bargi, effettivamente le realtà che necessiterebbero di attenzione sono molte e colgo positivamente, molto positivamente dal suo intervento l'attenzione verso le realtà emarginate, le realtà in cui esistono problemi magari causati dalle guerre, come è stato nel Kosovo, dove pure abbiamo avuto un ruolo diretto perché, appunto, faceva bene il consigliere a ricordare che nel 1999 il Governo italiano partecipò direttamente a quella spedizione militare. Segnalo che in Kosovo c'è stata, appunto, una guerra con i problemi che ha portato, come c'è in tante parti dell'Africa dove ci sono realtà devastate dai conflitti ed è utile ricordare che a soffrire delle cause della guerra sono stati i kosovari così come sono magari i ruandesi, i sudanesi e tutte le altre popolazioni che vivono in quelle terre che là scappano e che vengono a cercare una possibilità di vita in Italia e in Europa. Lo dico perché quando si parla della solidarietà internazionale o si cerca di spendersi per la causa dell'autonomia o dell'autodeterminazione di un popolo, è bene sempre ricordarsi che le situazioni di conflitto che abbiamo causato, direttamente forse no, ma alle quali abbiamo contribuito, sono molte e sarebbe un po' più coerente tenerlo sempre a mente anche quando si parla di altri temi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Non ho altri iscritti in discussione generale sull'oggetto 473.

Apro la discussione generale sull'emendamento 1 a firma del consigliere Bargi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Faccio anche la dichiarazione di voto per il gruppo del Partito Democratico.

Ringrazio il consigliere Taruffi e il gruppo di SEL per aver condiviso il lavoro svolto insieme, e anche il consigliere Bargi per il suo contributo. Devo dire che abbiamo incontrato di recente, qualche giorno fa, le associazioni che si occupano del tema del popolo Saharawi e questa risoluzione riporta anche i loro desiderata. Abbiamo parlato anche delle possibili modalità di finanziamento. Le associazioni, in realtà, si finanziano autonomamente con il 5 per mille, quindi non credo che sarebbero molto contente di destinare quel 5 per mille ad un fondo così, generale, si finanziano autonomamente con donazioni private. Inoltre questa parte che il collega vorrebbe emendare in realtà è identica all'ultima risoluzione che noi abbiamo votato in quest'Aula, l'abbiamo votata nel 2014, è l'ultima risoluzione votata in quest'Aula, ed era sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, compreso ovviamente il gruppo della Lega, in particolare era sottoscritta dal collega e amico Manfredini.

Comunque, dicevo, rispetto all'emendamento ovviamente il nostro parere è di non accoglierlo.

Credo che invece potremmo fare insieme una cosa: potremmo votare insieme questa risoluzione e potremmo poi invece valutare dove vanno gli stanziamenti della Regione Emilia-Romagna, quali sono i progetti che andiamo a finanziare, che cosa questi progetti producono sul territorio, se effettivamente è necessario ancora un aiuto della Regione Emilia-Romagna o se possiamo trovare altre maniere. Ma, ripeto, ad oggi le associazioni non ci hanno indicato altre maniere possibili per aiutare le associazioni emiliano-romagnole che si occupano del tema del popolo Saharawi e il popolo Saharawi.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente. Il voto del nostro gruppo sulla risoluzione sarà favorevole a prescindere dall'esito favorevole o meno della votazione del nostro emendamento, però credo che l'intervento del consigliere Taruffi abbia fatto capire proprio quella che è la contraddizione. Ci sono tante guerre, ci sono tanti popoli che soffrono, quindi non si capisce perché la Regione Emilia-Romagna vada a stanziare soldi qua o là a seconda di scelte politiche. Il sostegno che dicevo prima all'autodeterminazione chiaramente è una simpatia nostra, ma il sostegno che uno può dare più o meno politicamente sulla politica estera ad un popolo che ha bisogno piuttosto che ad un altro fa parte delle scelte anche politiche. Anche, a volte, vedere chi è il buono e chi è il cattivo fa parte delle scelte politiche sul campo di battaglia e su questo l'Italia si è sempre espressa seguendo la NATO in queste missioni, in queste crociate, molte volte, combattute anche, magari, senza un interesse particolare per l'Italia. Ma questo riguarda la politica internazionale. Ciò che ci interessava far presente era proprio questo: perché aiuti economici che partono direttamente dal bilancio della Regione vanno in direzione di un popolo e non di un altro? È un po' una contraddizione, permettetemi di dirlo.

Poi sentirmi dire che le associazioni non trovano altro modo... Non è detto che devono destinare tutti i soldi che hanno al fondo, però è ovvio che un'associazione che vuole promuovere o aiutare una realtà... Ho fatto l'esempio di una piccolissima associazione, presente in due o tre comuni, che ha portato risorse per riuscire a costruire un ospedale in Kenya, non da sola ovviamente, ma con altre associazioni che vanno su quel territorio; lo hanno fatto concretamente, ma le risorse le hanno tirate su loro, non gliel'ha date nessun pubblico, quindi la possibilità c'è. Non so queste associazioni come operano, bisognerebbe capire, coordinarle, valorizzarle, invitarle anche ad impegnarsi un po' su questo se è questo che manca, perché evidentemente se il privato non reagisce in maniera positiva a questo stimolo, o non conosce la realtà, o ha difficoltà a capire come funzionano le cose in Saharawi, molti, infatti, non lo sanno neanche.

Il nostro voto sarà a favore, però ribadiamo che il nostro emendamento aveva lo scopo di far passare il concetto secondo cui gli aiuti umanitari, la solidarietà non la deve fare il pubblico perché il pubblico ha un altro scopo, altrimenti bisognerebbe dire che sono poche le risorse che possiamo destinare, magari, per aiutare ancora di più le popolazioni colpite dal terremoto piuttosto che chi oggi si trova senza un lavoro a causa della crisi economica o per altre situazioni che ci sono sul nostro territorio. Noi comunque diciamo ai nostri cittadini che una parte dei loro soldi la destiniamo all'estero, in quella che è una missione umanitaria sicuramente condivisa da tutti, però rendiamoci conto che invece di stimolare il privato a muoversi, stiamo, al contrario, come sempre - è la politica della sinistra - andando a fare di testa nostra, a scegliere noi chi è giusto aiutare e chi no.

Comunque, qualunque sia l'esito del voto sul nostro emendamento, e mi sembra di aver capito che sarà contrario, noi voteremo a favore della risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

Non ho altri iscritti in discussione generale sull'emendamento.

Apro la dichiarazione di voto congiunta sulla risoluzione e sull'emendamento.

Non ho iscritti in dichiarazione di voto, quindi procediamo.

Chiedo l'assenso al consigliere Mumolo di poter mettere in votazione l'emendamento.

 

MUMOLO: Certo, c'è il mio assenso, presidente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente. Chiedo la votazione elettronica.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 1, a firma del consigliere Bargi, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

11

Contrari

 

28

Astenuti

 

--

 

L'emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 473, a firma dei consiglieri Mumolo, Caliandro, Marchetti Francesca, Bagnari, Zoffoli, Prodi, Lori, Calvano, Sabattini, Poli, Serri, Pruccoli, Zappaterra, Iotti, Bessi, Soncini, Taruffi, Torri e Ravaioli.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è approvata.

Abbiamo esaurito l'ordine del giorno.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,56

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Elisabetta GUALMINI e i consiglieri Andrea BERTANI e Paolo CALVANO.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 364 "Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte al riconoscimento dello stato di crisi del settore dell'edilizia, garantire ammortizzatori sociali per le aziende che versano in tale situazione, attuare la semplificazione burocratica del settore, promuovere interventi pubblici relativi alla ristrutturazione, riqualificazione energetica e messa in sicurezza dal punto di vista sismico degli edifici. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Calvano, Serri, Taruffi, Caliandro, Zappaterra, Marchetti Francesca, Molinari, Lori, Boschini, Rossi Nadia, Montalti, Ravaioli, Poli, Torri, Rontini, Pruccoli, Iotti, Sabattini"

 

Votazione emendamento 1 a firma dei consiglieri Sassi, Piccinini, Sensoli e Bertani

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 38

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Francesca MARCHETTI, Roberto POLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

Votazione subemendamento 4, a firma del consigliere Bagnari

 

Presenti 39

 

Favorevoli: 38

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Francesca MARCHETTI, Roberto POLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

Votazione emendamento 2 a firma dei consiglieri Sassi, Piccinini, Sensoli e Bertani

Approvato

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 37

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 12

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Francesca MARCHETTI, Roberto POLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

Votazione subemendamento 5, a firma del consigliere Bagnari

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 38

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Francesca MARCHETTI, Roberto POLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

Votazione emendamento 3 a firma dei consiglieri Sassi, Piccinini, Sensoli e Bertani

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 36

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Giulia GIBERTONI, Francesca MARCHETTI, Roberto POLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

Votazione emendamento 6, a firma del consigliere Pettazzoni

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 36

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Roberto POLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

Votazione emendamento 7, a firma dei consiglieri Foti e Aimi

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 35

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 12

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Roberto POLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

Votazione finale risoluzione ogg. 364

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 38

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Francesca MARCHETTI, Roberto POLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

OGGETTO 777 "Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla messa in sicurezza ed alla riqualificazione della Strada Statale n. 45 "Val Trebbia", rimodulare le relative risorse finanziarie, avviando inoltre l'attività del Gruppo di lavoro previsto nel Protocollo 2010. A firma dei Consiglieri: Molinari, Foti, Rancan"

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 35

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 14

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Giulia GIBERTONI, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

OGGETTO 473 "Risoluzione circa le azioni da porre in essere a sostegno del Popolo del Saharawi. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Caliandro, Marchetti Francesca, Bagnari, Zoffoli, Prodi, Lori, Calvano, Sabattini, Poli, Serri, Pruccoli, Zappaterra, Iotti, Bessi, Soncini, Taruffi, Torri, Ravaioli"

 

Votazione emendamento 1 a firma del consigliere Bargi

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 11

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Gian Luca SASSI.

 

Contrari: 28

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Giulia GIBERTONI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 364 "Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte al riconoscimento dello stato di crisi del settore dell'edilizia, garantire ammortizzatori sociali per le aziende che versano in tale situazione, attuare la semplificazione burocratica del settore, promuovere interventi pubblici relativi alla ristrutturazione, riqualificazione energetica e messa in sicurezza dal punto di vista sismico degli edifici. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Calvano, Serri, Taruffi, Caliandro, Zappaterra, Marchetti Francesca, Molinari, Lori, Boschini, Rossi Nadia, Montalti, Ravaioli, Poli, Torri, Rontini, Pruccoli, Iotti, Sabattini"

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Sassi, Piccinini, Sensoli e Bertani:

«Nel dispositivo il primo punto è così modificato:

"attivarsi nei confronti del Governo per riuscire a garantire adeguati ammortizzatori sociali a tutela dei lavoratori del comparto, per le situazioni di crisi aziendali in atto nel settore dell’edilizia; "»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Sassi, Piccinini, Sensoli e Bertani:

«Nel dispositivo il terzo punto è così modificato:

"attuare tutti gli interventi possibili di semplificazione burocratica per agevolare in particolare gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione edilizia ed efficienza energetica degli edifici, con priorità ad edilizia pubblica ed in particolar modo scolastica; "»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Sassi, Piccinini, Sensoli e Bertani:

«Nel dispositivo il quarto punto è così modificato:

"promuovere adeguate politiche di investimento pubblico in particolare nei settori della ristrutturazione e riqualificazione energetica dell’edilizia, di rigenerazione urbana, di messa in sicurezza degli edifici dal punto di vista sismico, promuovendo un adeguato sostegno da parte del mondo del credito a privati cittadini, famiglie ed imprese, dando priorità all’edilizia pubblica ed in particolare scolastica; "»

(Approvato)

 

Subemendamento 4, a firma del consigliere Bagnari:

«All’emendamento 2 le parole:

"con priorità ad edilizia pubblica ed in particolar modo scolastica"

sono sostituite con le parole:

"prevedendo premialità per l’edilizia pubblica e, in particolare, scolastica; "»

(Approvato)

 

Subemendamento 5, a firma del consigliere Bagnari:

«All’emendamento 3 le parole:

"dando priorità all’edilizia pubblica ed in particolare scolastica"

sono sostituite con le parole:

"riconoscendo premialità all’edilizia pubblica e, in particolare, scolastica; "»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Pettazzoni:

«Si aggiunga al punto successivo a: "Si impegna la Giunta":

"a relazionare in commissione sui punti trattati nel dispositivo della presente risoluzione"»

(Approvato)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«A volere richiedere al Governo un intervento deciso per la riduzione della pressione fiscale immobiliare, con particolare riferimento alla prima casa»

(Approvato)

 

OGGETTO 239 "Risoluzione per invitare la Giunta a promuovere e sostenere, nell'ottica dell'autosufficienza energetica, la conoscenza e la diffusione del modello relativo alle "Comunità Solari Locali", sostituendo l'uso di combustibili fossili con fonti energetiche rinnovabili. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Serri, Marchetti Francesca, Bessi, Poli, Zoffoli, Bagnari, Caliandro, Lori, Pruccoli, Prodi, Ravaioli, Zappaterra, Rontini, Montalti, Cardinali, Iotti"

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Prodi:

«Nel paragrafo "Invita la Giunta" dopo "energetica"

Aggiungere "insieme alle altre esperienze positive di efficientamento energetico portato avanti dai Comuni"»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Pettazzoni:

«Si aggiunga agli impegni della Giunta:

"a relazionare con cadenza annuale all’Assemblea legislativa circa le iniziative intraprese ed i risultati conseguiti in materia di autosufficienza energetica"»

(Respinto)

 

OGGETTO 473 "Risoluzione circa le azioni da porre in essere a sostegno del Popolo del Saharawi. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Caliandro, Marchetti Francesca, Bagnari, Zoffoli, Prodi, Lori, Calvano, Sabattini, Poli, Serri, Pruccoli, Zappaterra, Iotti, Bessi, Soncini, Taruffi, Torri, Ravaioli"

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Bargi:

«Al punto 4 in cui i sottoscritti Consiglieri impegnano la Giunta "a consolidare, e possibilmente incrementare, lo stanziamento dei fondi regionali destinati agli aiuti umanitari per la popolazione Saharawi" sostituire l’intera frase con:

"Coordinare e valorizzare il ruolo delle associazioni di solidarietà con il popolo Saharawi già presenti sul territorio, attivando un fondo regionale nel quale possano confluire le risorse dei privati cittadini intenzionati a sostenere gli aiuti umanitari alla popolazione Saharawi".»

(Respinto)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

771 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative riguardanti il reddito minimo garantito ed il contrasto all'aumento delle persone che vivono al limite della soglia di povertà. A firma del Consigliere: Bignami

772 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure ed incarichi riguardanti l'AUSL di Bologna e l'Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

775 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti l'AUSL di Modena e le società partecipate dal Servizio Sanitario regionale. A firma del Consigliere: Gibertoni

778 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell'AUSL di Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

779 - Interrogazione a risposta scritta circa l'accoglienza di migranti nei comuni colpiti dal sisma. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

780 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di Pontetaro. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

781 - Interrogazione a risposta scritta circa il bando del Comune di Vergato riguardante la selezione relativa ad una figura professionale di funzionario amministrativo direttivo. A firma del Consigliere: Bignami

782 - Interrogazione a risposta scritta circa variazioni e soppressioni di corse nella tratta ferroviaria Bologna-Porretta Terme ed i connessi disagi per gli utenti. A firma del Consigliere: Bignami

787 - Interrogazione a risposta scritta circa contributi e affidamenti di lavori alla Coop. Concordia. A firma del Consigliere: Bignami

788 - Interrogazione a risposta scritta circa la procedura di nomina del Soprintendente per i beni librari. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

Interpellanze

 

773 - Interpellanza circa le azioni da attuare per contrastare l'infiltrazione mafiosa sul territorio regionale, con particolare riferimento al coinvolgimento della cittadinanza ed al territorio di Crevalcore. A firma del Consigliere: Bignami

786 - Interpellanza circa la tutela dei lavoratori e della produzione ceramica dello stabilimento di Borgotaro della multinazionale turca Kale Group. A firma del Consigliere: Alleva

 

Risoluzioni

 

776 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte al recupero ed alla riqualificazione edilizia di strutture non utilizzate ed a rischio di degrado, con particolare attenzione a progetti di pubblica utilità, alle esperienze degli alberghi e dei ristoranti didattici ed alla promozione della formazione e dell'inserimento lavorativo. (15 06 15) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Gibertoni

777 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla messa in sicurezza ed alla riqualificazione della Strada Statale n. 45 "Val Trebbia", rimodulare le relative risorse finanziarie, avviando inoltre l'attività del Gruppo di lavoro previsto nel Protocollo 2010. (16 06 15) A firma dei Consiglieri: Molinari, Foti, Rancan

(Comunicazione n. 11 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2015/1208 del 17/06/2015)

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Saliera - Soncini

Rancan - Torri

 

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