Espandi Indice

40.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

Ricordo di Cesare Tavella cooperante assassinato a Dacca

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 921

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni a sostegno dell’economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)» (Testo base) (16)

(Continuazione discussione, esame articolato e approvazione)

OGGETTO 112

Progetto di legge d'iniziativa dei Consigli Comunali di Monteveglio, Sasso Marconi, Crespellano, Castello d'Argile, Forlì, Tredozio e Montechiarugolo recante: «Disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell'impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio. Competenze dei Comuni per le operazioni di gestione del servizio di igiene urbana privi di rilevanza economica. Regolamentazione del ristoro ambientale collegato all'impiantistica di smaltimento e di recupero diverso dal riciclaggio» (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 6 del 26 ottobre 2012 e di regolarità n. 7 del 26 ottobre 2012, pubblicate sul BURERT n. 229 del 31 ottobre 2012 e già oggetto n. 3325 della IX Legislatura)

(Abbinato)

OGGETTO 113

Progetto di legge d'iniziativa dei Consigli Comunali di Galeata, Bertinoro, Savignano sul Panaro, Monte San Pietro, Medicina e Bazzano, recante: «Disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti solidi urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell'impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio. Competenze dei Comuni per la gestione del servizio di igiene urbana. Abrogazione e sostituzione della legge regionale 19 agosto 1996, n. 31» (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 4 del 9 ottobre 2012 pubblicata sul BURERT n. 222 del 24 ottobre 2012 e di regolarità n. 5 del 19 ottobre 2012 pubblicata sul BURERT n. 223 del 24 ottobre 2012 e già oggetto n. 3307 della IX Legislatura)

(Abbinato)

(Ordine del giorno 921/1 oggetto 1367 - Continuazione discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 921/2 oggetto 1368 - Continuazione discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 921/3 oggetto 1369 - Continuazione discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 921/4 oggetto 1370 - Continuazione discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 921/5 oggetto 1371 - Continuazione discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (M5S)

PRESIDENTE (Rainieri)

ALLEVA (Altra ER)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

BARGI (LN)

GAZZOLO, assessore

PRESIDENTE (Saliera)

BONACCINI, presidente della Giunta

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

FOTI (FdI)

MONTALTI (PD)

ALLEVA (Altra ER)

TARUFFI (SEL)

BERTANI (M5S)

MONTALTI (PD)

TARUFFI (SEL)

MONTALTI (PD)

BERTANI (M5S)

POMPIGNOLI (LN)

FOTI (FdI)

MONTALTI (PD)

TARUFFI (SEL)

MONTALTI (PD)

FOTI (FdI)

MONTALTI (PD)

MONTALTI (PD)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

BARGI (LN)

FOTI (FdI)

SASSI (M5S)

TARUFFI (SEL)

CALIANDRO (PD)

TARUFFI (SEL)

PRUCCOLI (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 1368 - 1369 - 1370 - 1371 - 921

Emendamenti oggetti 921 - 1367

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 10,02

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la quarantesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Comunico che hanno dichiarato di non poter prendere parte ai lavori odierni i consiglieri Calvano e Zappaterra e gli assessori Bianchi, Caselli e Petitti.

 

Ricordo di Cesare Tavella cooperante assassinato a Dacca

 

PRESIDENTE (Saliera): In apertura di seduta, chiedo all'Assemblea di ricordare con un minuto di silenzio il nostro concittadino, Cesare Tavella, cooperante da molti anni nelle ONG internazionali, per il suo assurdo assassinio nella città di Dacca. Molte fonti di informazione attribuiscono la sua morte alla barbarie dei terroristi islamici.

 

(L’Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)

 

OGGETTO 921

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni a sostegno dell’economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)» (Testo base) (16)

(Continuazione discussione, esame articolato e approvazione)

 

OGGETTO 112

Progetto di legge d'iniziativa dei Consigli Comunali di Monteveglio, Sasso Marconi, Crespellano, Castello d'Argile, Forlì, Tredozio e Montechiarugolo recante: «Disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell'impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio. Competenze dei Comuni per le operazioni di gestione del servizio di igiene urbana privi di rilevanza economica. Regolamentazione del ristoro ambientale collegato all'impiantistica di smaltimento e di recupero diverso dal riciclaggio» (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 6 del 26 ottobre 2012 e di regolarità n. 7 del 26 ottobre 2012, pubblicate sul BURERT n. 229 del 31 ottobre 2012 e già oggetto n. 3325 della IX Legislatura).

(Abbinato)

 

OGGETTO 113

Progetto di legge d'iniziativa dei Consigli Comunali di Galeata, Bertinoro, Savignano sul Panaro, Monte San Pietro, Medicina e Bazzano, recante: «Disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti solidi urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell'impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio. Competenze dei Comuni per la gestione del servizio di igiene urbana. Abrogazione e sostituzione della legge regionale 19 agosto 1996, n. 31» (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 4 del 9 ottobre 2012 pubblicata sul BURERT n. 222 del 24 ottobre 2012 e di regolarità n. 5 del 19 ottobre 2012 pubblicata sul BURERT n. 223 del 24 ottobre 2012 e già oggetto n. 3307 della IX Legislatura)

(Abbinato)

(Ordine del giorno 921/1 oggetto 1367 - Continuazione discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 921/2 oggetto 1368 - Continuazione discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 921/3 oggetto 1369 - Continuazione discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 921/4 oggetto 1370 - Continuazione discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 921/5 oggetto 1371 - Continuazione discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie.

Diamo inizio ai nostri lavori riprendendo il dibattito generale sull’oggetto 921.

È iscritto a parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Prima della conclusione della discussione generale, vorrei riproporre ai colleghi gli ordini del giorno che abbiamo presentato illustrandoli brevemente.

L’ordine del giorno 921/2 è una richiesta di impegno a predisporre un programma di decommissioning degli inceneritori. La legge in esame ha tra i suoi obiettivi quello di arrivare ad una riduzione del rifiuto indifferenziato che dovrà essere smaltito, quindi arrivare al raggiungimento dell’obiettivo "discarica zero". Secondo noi, però, il processo che stiamo iniziando permetterà anche di ridurre l'utilizzo degli inceneritori, un utilizzo molto controverso e molto sentito sui territori. Pertanto, in base al percorso avviato, in base anche ad una risoluzione approvata nella legislatura precedente, la risoluzione 5144, a seguito della quale la Regione aveva già assunto degli impegni per cominciare a guardare a scenari e criteri di decommissioning selettiva, chiediamo che la Giunta regionale, a seguito di questa legge, prenda un impegno forte per cominciare a ragionare su un programma e su un cronoprogramma di chiusura di impianti o di singole linee di combustione. In tal senso, facciamo una proposta dando una linea politica - ovviamente poi si dovrà innestare anche una linea tecnica - e dei criteri. A nostro avviso, i criteri da adottare sono i seguenti: disattivare prioritariamente gli impianti meno efficienti sotto il profilo ambientale, quelli che sono collocati nelle zone più critiche con riferimento all'inquinamento dell'aria (in tal senso il Piano Aria potrà sicuramente darci delle importanti indicazioni) e quelli che riguardano la popolazione esposta, ossia quelli che ricadono su un maggior numero di persone esposte.

L'altra richiesta che facciamo riguarda l'articolo 35 dello “Sblocca Italia”. Il fatto che gli inceneritori vengano definiti “risorse strategiche” e che si vada a costituire questa rete di inceneritori a livello nazionale mette in crisi il modello che stiamo per intraprendere, cioè se riduciamo i rifiuti e quindi riduciamo l'utilizzo della discarica e degli inceneritori, con l'articolo 35, così come configurato, rischiamo, pur diventando una Regione virtuosa, di non potere più spegnere questi impianti. Pertanto, chiediamo un impegno anche in tal senso.

L'ordine del giorno 921/3 riguarda il sostegno all’"in house providing". Come qualche altro consigliere sottolineava, noi riteniamo importante la divisione fra la fase di raccolta e la fase di smaltimento. Ad oggi, l'unica possibilità per dividere queste due fasi, raccolta e smaltimento, che, a nostro parere, comportano un efficientamento, soprattutto nella fase di raccolta, perché viene smontato, in qualche modo, una sorta di conflitto di interessi che esiste fra chi raccoglie e poi deve smaltire, è sostenere i comuni che vogliano intraprendere questa scelta. In particolare, chiediamo che ATERSIR sostenga le iniziative degli enti locali che ambiscono alla gestione dell’"in house providing", proprio ai fini della separazione tra gestori della raccolta e gestori dello smaltimento.

Infine, chiediamo di modificare alcuni atti deliberativi regionali. Ho in mente un esempio preciso, ma che si potrebbe riproporre anche in altre zone della Regione. Parlo della provincia di Forlì e Cesena, dove sono stati costituiti due subambiti, uno dei quali sta avviandosi verso l'“in house” per quanto riguarda la raccolta, scelta che, però, è stata vincolata, da un atto della Giunta, al fatto che i comuni siano contermini, cioè che siano strettamente confinanti. Esistono dei comuni che, in realtà, non sono strettamente confinanti ma sono in un ambito di prossimità, quindi a distanza di qualche chilometro, che non potranno fare questa scelta proprio a causa di questa stringente interpretazione di vicinanza. Chiediamo, quindi, che vengano adottati atti che non parlino più di continuità territoriale in senso stretto, cioè di confine, ma in senso più lato di prossimità, tenendo conto quindi delle distanze, della facilità di accesso e di trasporto, e che queste ovviamente siano compatibili dal punto di vista finanziario per l'equilibrio del Piano gestionale, altrimenti togliamo la libertà ad alcuni comuni di fare questa scelta.

L’ordine del giorno 921/4 chiede un impegno alla Regione per quanto riguarda il "vuoto a rendere". La potestà sul vuoto a rendere è statale, quindi chiediamo alla Giunta di impegnarsi nei confronti del Parlamento perché vengano introdotte tutte le necessarie modifiche, anche di tipo normativo, affinché, nel caso di utilizzo del vetro per l'imbottigliamento di acque minerali, sia prevista una incentivazione. Inoltre, per quello che possiamo fare a livello locale, chiediamo che, com'è già stato fatto in altre Regioni (Liguria, Campania e Lazio), si intervenga sul diritto proporzionale dell’acqua emunta, ossia che praticamente il tributo venga costruito "a litro". Chiediamo, altresì, di inserire una scontistica a favore dei concessionari che si impegnano ad imbottigliare l'acqua in vetro, in particolare in vetro a rendere. Questo è già un passo che la nostra Regione può fare.

Abbiamo predisposto anche un emendamento, ma abbiamo capito che gli emendamenti all'interno della legge non sono graditi o comunque, per gli equilibri raggiunti, non sono più possibili, quindi chiediamo almeno un impegno per una revisione della legge regionale 32/88 che disciplina le acque minerali.

L’ultimo ordine del giorno riguarda il monitoraggio sanitario. Sappiamo che gli impianti di trattamento rifiuti…

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Bertani, le ricordo che lei aveva 5 minuti, perché ieri ha parlato per quindici minuti. Le do il tempo necessario per la conclusione. Prego.

 

BERTANI: Concludo, presidente.

Il monitoraggio sanitario che riteniamo veramente importante riguarda gli impianti di smaltimento, chiediamo che si continui con il monitoraggio sanitario, ma che vengano implementati anche nuovi indicatori di monitoraggio, come il PM2,5, come i bioindicatori, e che si utilizzi la georeferenziazione delle patologie. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

È iscritto a parlare il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente.

La discussione è stata ampia e molti aspetti sono stati trattati, quindi credo, a questo punto, si possa dare uno sguardo riassuntivo su questa legge. Ebbene, il giudizio di massima, il giudizio di principio è anche per noi positivo. La legge, anche grazie all'opera dei comitati, che questa volta hanno molto, molto collaborato alla formazione della stessa, fissa dei principi su cui ormai non si può non essere d'accordo, che sono senz'altro dei principi avanzati: il 73 per cento di raccolta differenziata e il 70 per cento di riciclo sono obiettivi che questa legge fissa e che sono assolutamente condivisibili.

Altrettanto condivisibile è il concetto centrale, quello di un’economia circolare in cui il riutilizzo, il riuso è il canone fondamentale, mentre la produzione di rifiuti non riciclabili è da diminuire con tutte le possibili incentivazioni. Da questo punto di vista, il fulcro della legge diventa chiaramente quella tariffazione puntuale che, essendo il cambiamento di orientamento più evidente, dovrebbe essere maggiormente incentivata. Anche la previsione di contesti quali i centri di riuso che neanche fanno entrare quello che potrebbe essere un rifiuto nel ciclo dei rifiuti corrisponde, secondo me, ad una visuale più consapevole ed in qualche modo anticonsumistica. Infatti, come si dice con una bella espressione: ogni passo verso il meno è un passo verso il meglio, nel senso che molte cose che noi utilizziamo potrebbero essere ancora usate e servire ancora a noi o ad altri.

Tuttavia, se questa legge ha un’ispirazione senza alcun dubbio positiva ed una strumentazione in linea di massima anch’essa condivisibile, rischia o può rischiare di avere un’applicazione stentata o non del tutto convinta. Non ci convince, per esempio, il rinvio della tariffa puntuale al 2020 (sono ben cinque anni). Non ci convince il fatto che, per quanto riguarda l'ecotassa, si faccia questa differenziazione rispetto agli impianti con recupero energetico o senza recupero energetico, perché trattandosi di impianti con recupero di energia, si finisce con il rischiare che non sia mai dato l'incentivo. Né ci convince il fatto che si condizioni l’intervento incentivante del fondo ad una copertura dei costi del servizio che spesso non dipende dai comuni. Esiste, cioè, il grande problema, che tutti i gestori hanno, dei crediti inesigibili (imprese che chiudono, famiglie che non ce la fanno più, eccetera), che potrebbero essere impropriamente addebitati ad una non sufficiente capacità di copertura dei costi, quando invece la programmazione è in senso diverso.

Per tutte queste motivazioni, pur esprimendo un giudizio positivo sull’ispirazione della legge, per quanto riguarda il nostro gruppo, annunciamo l'astensione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Alleva.

È iscritto a parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Nella seduta di ieri, il dibattito è stato caratterizzato più che altro da interventi di consiglieri di maggioranza, i quali hanno legittimamente evidenziato quelle che sono, a loro giudizio, le migliori definizioni del provvedimento in esame. Ho preso nota di tre definizioni: "una svolta epocale", "una svolta storica", "una svolta rivoluzionaria". Ora, è vero che le parole sono pietre, ma possiamo anche passarci sopra. Tuttavia, almeno sotto il profilo storico, non possiamo non considerare che persino la Costituzione di Atene del 320 a.C., come i colleghi sapranno, ebbe ad assegnare ai "coprologi" la pulizia delle strade, ma prevedendo che gli stessi provvedessero a pulirle e ad accumulare i rifiuti al di fuori della cinta urbana. Non vorrei evocare - perché forse è troppo di destra, in un’idea di romanità - Giulio Cesare, che, con l'"Editto di Eraclea", stabilì non solo quella che forse è la prima fase di un bando pubblico d'appalto per la pulizia delle strade, ma anche che i rifiuti dovessero essere separati, individuando persino quelli destinati ad essere bruciati. Pertanto, almeno sotto il profilo storico, si vede come esistano degli illustri precedenti che ci dimostrano come il tema dei rifiuti vada di pari passo con lo sviluppo dell'umanità.

Per quanto riguarda invece la "scelta epocale", a differenza di molti altri, sento spesso evocare delle espressioni tipiche dell'antipolitica, cioè che i rifiuti non sono né di destra né di sinistra. I rifiuti in quanto tali non lo sono, ma le politiche attraverso le quali ci si confronta con il tema dei rifiuti possono essere, a mio avviso, o di destra o di finestra, se vogliamo ancora dare un significato alla politica, altrimenti non ci rimane che dimetterci tutti e deleghiamo tutto a dei tecnici, ed il discorso è finito.

Sotto questo profilo, a me è parso che l'intervento svolto da un consigliere molto attento, qual è il consigliere Zoffoli, sia passato un po’ in sordina. Il collega ha pronunciato parole molto significative al riguardo, che ci fanno passare dalla "svolta storica" alla "svolta epocale". Infatti, ad un certo punto, ha detto: "questo provvedimento non è stato condizionato dalle lobbies". Al che - essendo io notoriamente cultore della materia - sono andato un po' indietro nel tempo, precisamente al 6 settembre 2013, quindi neanche molto indietro, quando Sabrina Freda fu revocata da assessore all'ambiente. Voi sapete, come e meglio di me, che cosa accadde, almeno chi c'era, e sapete bene che fu un provvedimento che assunse il "mite Errani", in verità allora molto più "mito" che "mite", oggi, a dire il vero quasi "reietto" come Lazzaro. A fronte di tale decisione si sentì dire che quella Giunta era in mano alle lobbies delle multiutility. Voi sapete che non venne nominato un assessore supplente all'ambiente, la delega fu tenuta dal Presidente Errani e, nel febbraio del 2014, la Giunta adottò il Piano regionale dei rifiuti. Se non sbaglio esiste un libro che parla de "i 600 giorni di Salò", in questo caso si dovrebbe parlare de "i 600 giorni del Piano rifiuti", perché tanti ne sono passati prima che il Piano rifiuti approdasse in Consiglio regionale, sebbene siano decorsi i 60 giorni di tempo, quindi si siano conclusi nell’aprile del 2014 i termini per le osservazioni, e potesse e dovesse essere discusso, come doveva e poteva essere discusso.

Ma tornando al ragionamento delle lobbies delle multiutility, che - voglio ricordare almeno sotto il profilo politico - sono state costruite grazie all'apporto dei sindaci che hanno via via smantellato le loro aziende municipalizzate, perché bisognava creare delle aziende nuove, con più alti volumi d'affari e con una completezza superiore di servizi, così come veniva evocato allora, e che si sono messi il papillon, perché ad un certo punto sono entrati nel sottoscala di Piazza degli Affari, quindi, avendo le società quotate in Borsa, sono diventati anche degli azionisti, in realtà, oggi, più che azionisti forse si sentono borseggiati, se andiamo a vedere qual è stata poi l'evoluzione del titolo sotto il profilo borsistico, ma debbo dire che quella era una lobby tutta fatta in casa e di partito.

Ora, così come allora, tutto il PD fece quadrato attorno ad Errani per difendere la scelta della cacciata dell'assessore Freda, oggi lo stesso PD - non sono passati secoli, ma qualche settimana o mese - è qui tutto in cerchio a difendere il nuovo principio di economia circolare, nella certezza piena ed assoluta che l'economia sarà circolare, ma i rifiuti continuano ad essere circolanti.

La realtà dei fatti ci porta a fare ad alcune considerazioni, che io mi permetto di sottoporre all'assessore, che meglio di me le conosce, perché questa moda in relazione alla quale la produzione di rifiuti è diventata un totem da abbattere, forse andrebbe calibrata rispetto ad un fatto: se l'economia reale dovesse crescere del 10/12 per cento, non mi scandalizzerei se la produzione dei rifiuti aumentasse, anche solo dell'1 per cento, perché vorrebbe dire che abbiamo creato una tale virtuosità e ed una tale efficienza del nostro sistema produttivo che tra 100 mila assunzioni in più ed un 1 per cento di produzione di rifiuti in più, devo dire la verità, io prenderei le 100 mila assunzioni in più. Anche perché la produzione di rifiuti (parlo di rifiuti urbani), senza i 100 mila assunti in più, è già aumentata dell'1,2 per cento nel 2014 rispetto al 2013. Non a caso, oggi si attesta attorno ai 3 milioni di tonnellate. Ma anche sotto il profilo della produzione procapite, tra il 2013 ed il 2014, si rileva un aumento, passando da 650 a 657 chilogrammi ad abitante. Come contrappeso, vedo che la raccolta differenziata è comunque aumentata di due punti percentuali, attestandosi, secondo i calcoli ARPA, se non erro, al 58,2 per cento.

Il tema della raccolta differenziata è un tema molto delicato - penso di poterlo e doverlo dire - perché in quest’Aula, nel corso del dibattito, ho sentito una fondata vocazione verso l’idea di considerare il porta a porta come forse l'unica delle soluzioni possibili per quanto riguarda il sistema della raccolta differenziata. Ebbene, anche da questo punto di vista, mi permetterei di invitare al realismo coloro i quali sostengono legittimamente questa bandiera, perché i dati a volte parlano più di tante altre argomentazioni. Perché nascondere che il 38,7 per cento della raccolta differenziata avviene ancora su cassonetti stradali? Perché nascondere il fatto che il 28,8 per cento della raccolta differenziata si fa tramite i centri di raccolta? La raccolta porta a porta, ancorché significativa nella percentuale, a livello di classifica, visto che vanno tanto di moda le classifiche, è l'ultima delle forme, se non erro con il 17,2 per cento, secondo i dati disponibili al 2014. Pertanto, probabilmente è giusto prevederne l’incremento: poi dovremmo dire se sia quarta o terza, in realtà terza, se vengono raggruppati i vari sistemi di raccolta che si attestano al 19 per cento, però questi sono i dati ricavabili dall'esito dell'andamento dei rifiuti nel 2014.

Nel corso del dibattito, ho sentito demonizzare, almeno due o tre volte, quelli che peraltro continuano ad essere chiamati "inceneritori" con una dizione che - vorrei far presente - è vecchia di vent'anni. Infatti, gli impianti che oggi vengono chiamati “inceneritori” sono tutt'altro che tali. Lo dico non solo sotto il profilo linguistico ma anche psicologico, perché se noi continuiamo a dare l'idea alle persone che utilizziamo tecniche di trent'anni fa, quando invece utilizziamo tecniche nuovissime, che, in termini di impatto sull'ambiente, a livello di emissioni, impattano poco e niente ma risolvono problemi giganteschi, noi non solo neghiamo la verità dei fatti, ma anche il progresso che abbiamo fatto in materia.

Ebbene, parlando di rifiuti urbani indifferenziati, piaccia o non piaccia, parliamo di oltre 1 milione 200 mila tonnellate di produzione, che ci hanno riportato ai livelli del 2007 in termini appunto di produzione, teniamo presente che il 60 per cento è avviato agli impianti di incenerimento, che circa il 24/25 per cento passa per le discariche e il resto passa per altri canali. Ma sono dati oggettivi da cui bisogna partire. Tra l'altro, se debbo valutare fino in fondo, con un dato che a mio avviso ha una sua positività, perché vede aumentare l'apporto dei rifiuti negli impianti non di incenerimento ma di produzione di energia, si diminuiscono i trasferimenti in discarica, che - quelle sì - avevano degli impatti ben più negativi e pericolosi sotto il profilo ambientale anche in termini di controllo non tanto nelle città capoluogo, quanto, come mi insegnate tutti voi, sul territorio diffuso.

A mio avviso, una delle vere sfide che tutti, come classe politica, abbiamo di fronte non è solo quella di valutare quanto pesi la percentuale di raccolta differenziata, ma quanto ci adopereremo per l'effettivo recupero dei rifiuti e per il loro riutilizzo, perché non è cambiando lo stoccaggio che si invertono le politiche ambientali. Aggiungo, inoltre, che il tema delle plastiche mi pare essere fondamentale su quest’argomento, perché, piaccia o non piaccia, ancora oggi, parlo mediamente non della Regione, circa il 45 per cento della produzione di plastica deve andare agli impianti di trasformazione energetica, ex inceneritori, perché diversamente non trova collocazione. Sotto questo profilo, penso quindi che, al di là dell'ottimismo e della volontà, it's a long, long way To Tipperary.

Sotto un profilo strettamente normativo, io non ho presentato molti emendamenti, voglio dare atto alla relatrice, che - sotto il profilo istituzionale - è stata impeccabile, che li ha riscontrati uno per uno e, logicamente, come la politica insegna, si può essere d'accordo o non d'accordo, l'importante è non avere pregiudizi: il giudizio ognuno di noi lo deve accettare, perché ovviamente siamo in una comunità plurale dove possiamo e dobbiamo avere giudizi differenti. Sotto questo profilo, dicevo, mi permetto di dire solo che vi è una preoccupazione fondata, che io ritengo di avere, che, secondo me, non sarebbe stato male se, nel passaggio dalla commissione all'aula, dove dico, a proposito di lobbies, collega Zoffoli, evitiamo che arrivino certe lettere, perché a tutti i consiglieri è arrivata una lettera nella quale si dice che, dopo quanto aveva fatto la commissione - sembrava una sorta di associazione a delinquere -,non si dicesse che fortunatamente vi è stato un incontro con il quale si è smontato tutto. Io dico francamente: anche se così fosse stato, cosa buona e giusta sarebbe stata quantomeno non dirlo. In realtà, poi, ho letto gli emendamenti e devo dire che non ho trovato questi grossissimi cambiamenti, anzi ce n'è uno sottile che probabilmente a qualcuno è sfuggito, ma sotto il profilo della raccolta differenziata viene introdotta come metodo di calcolo una diversificazione rispetto al testo originale, che riporta in capo alla Giunta la fissazione dei criteri. Lo dico perché a volte si pensa di avere fatto la rivoluzione perché si è cambiata una virgola ma non ci si accorge di altri e più significativi passaggi che, proprio come dice la parola, ti passano sulla testa ma non li avverti, non so se per insipienza o per opportunismo.

Non è mai stato chiarito l’impatto di questa legge, su cui peraltro avevo chiesto chiarimenti in commissione, non solo perché delle norme statutarie e delle leggi della Regione prevedono che questa relazione avrebbe dovuto essere accompagnata dalla relazione sull'impatto, ma perché noi dovremmo avere scienza e coscienza e sapere che cosa impatta per la Regione e che cosa impatta questo provvedimento nei confronti del "privato", sia esso comune cittadino o impresa, perché nell’accezione di privato io mi permetto di includere tutto, perché diversamente avrei usato l'espressione “persona”. Si tratta di una manchevolezza che io non sottolineo sotto il profilo formale, che pure ha un suo vulnus, ma sotto il profilo sostanziale, perché sarebbe stato e sarebbe opportuno verificare se alcuni tipi di decisione non possano poi portare a situazioni che nel lungo periodo, anziché favorire, rischiano di compromettere quella che evidentemente era una scelta politica.

Dopodiché, a proposito di quello che, con una deformazione professionale, chiamo "tesoretto", perché quando avemmo l'idea, non so se positiva o negativa, di stabilire che per i territori occupati da centrali elettronucleari era giusto dare una sorta di risarcimento di tipo ambientale, diventò la favola del tesoretto, che è stata poi applicata a tutti i sistemi che sono, a mio avviso, virtuosi. Ma quanto al tesoretto, che pure è stato modificato nella sua accezione ordinaria e iniziale, voglio ricordare quanto sia difficile oggi stabilire se sia più giusto premiare quei comuni che hanno un’alta percentuale di raccolta differenziata. Assessore Gazzolo, se dovessi guardare alla mia parte politica, in questo momento farei un autogol, perché, come lei sa bene, il comune di San Giorgio, con sindaco un esponente di Fratelli d'Italia, è il secondo comune della provincia di Piacenza per raccolta differenziata con oltre il 75 per cento, quindi se dovessi guardare ai minimi interessi di bottega, come abitualmente fa la politica, dovrei dire: "date tutto ai comuni che fanno tanta raccolta differenziata". Invece, io mi pongo il problema delle città capoluogo, perché sono i centri dove più difficilmente si riesce a fare aumentare la raccolta differenziata in termini percentuali, ma che - attenzione! - in termini quantitativi sono i più significativi, ed è lì che, secondo me, scusate, vanno dati gli incentivi maggiori. Peraltro - in sede di dichiarazione di voto magari mi permetterò di rileggerla - la dichiarazione fatta a riguardo dall'assessore del comune di Bologna è significativa: se voi andate a vedere la città di Bologna è forse quella, tra le città capoluogo, che ha la percentuale più bassa di raccolta differenziata.

A questo punto faccio un appello: va bene tutto, ma sotto il profilo di quel tesoretto, al di là di quanto dice la lettera della legge, suggerirei, dopo un paio d'anni, di fare una verifica, perché se noi vogliamo raggiungere quegli obbiettivi ambiziosi, è sui comuni oltre i 50 mila abitanti e le città capoluogo che dobbiamo andare a battere, oltreché su quelle realtà fortemente industrializzate che, al di là del numero degli abitanti, possono positivamente collaborare al raggiungimento di quelli che sono obiettivi che avete ancora di più rimarcato rispetto a quelli dell'indirizzo da parte di quell'Assemblea che aveva fissato le quote del 65/70 per cento e rispetto anche al Piano dei rifiuti che quelle quote ugualmente riprendeva.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Siamo ancora in dibattito generale. Non ho altri consiglieri iscritti a parlare. Chiedo se vi sia replica da parte dei relatori.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Intervengo su quanto è stato detto ieri nel dibattito, un dibattito che si è tenuto in due fasi, ieri e oggi. Nel dibattito di ieri ho sentito dire alcune cose inesatte con riferimento al mio intervento, tali probabilmente anche a causa del fatto che mi sono espresso male, ma è da quest'estate che vado in giro con questa legge sotto braccio (perfino in aereo) e ormai ho una tale confidenza con quanto dico che, forse, vado un po' troppo forte. È stato detto, infatti, che non è vero che questa legge è stata fatta in fretta e furia. I colleghi del Movimento 5 Stelle hanno detto che è in discussione da tempo, che c'era già nella precedente legislature, però voi stessi - mi rivolgo ai colleghi del Movimento 5 Stelle - avete detto che questa legge arriva ma priva dello studio di impatto. Quindi, di fatto, è vero, non sarà stata fatta in fretta e furia; probabilmente era lì da tempo; probabilmente ci si poteva arrivare con più calma; io l'ho anche detto, vi è stata la disponibilità della maggioranza, dell’Ufficio di Presidenza, della commissione a posticiparla oltre l’estate, però è evidente che da parte della Giunta, lo dico perché sono nell'ufficio di presidenza della III commissione, c'era una certa fretta di approvarla entro l'estate. Mi sembra che l'unica cosa che può cambiare approvandola adesso è il fatto che l'aumento dell'imposta non entrerà a regime a partire dal 2016, ma a questo punto potrà avvenire solo a partire dal 2017, quindi risparmiando un anno.

È stato detto che ho citato il fatto che la tariffa puntuale parte dal 2020. Non è quello il punto; il punto è che, ad oggi, come diceva anche il collega Foti, non è che siamo poi così avanti con la raccolta porta a porta, che comunque, ripeto, da quanto vedo anche in altri esempi, è l'unico sistema di raccolta che permetta di applicare una tariffa puntuale, come peraltro hanno detto giustamente i colleghi del Movimento 5 Stelle, in maniera spinta, altrimenti è difficile pensare a come misurare quanto la gente va a conferire in termini di rifiuti. Siamo indietro. La tariffa puntuale si può fare anche oggi, non c'è bisogno di questa legge rivoluzionaria. Lo smaltimento dei rifiuti è un servizio gestito direttamente dai comuni, semmai all’interno di norme nazionali. Le regioni, purtroppo in questa loro veste non proprio di ente legiferante a pieno titolo, possono indirizzare gli enti locali verso una strada, ed è proprio per questo che in questa legge manca l'obiettivo che si dovrebbe dare questo ente, cioè quello di indirizzare i comuni verso che cosa? Verso un tipo di: a) raccolta differenziata che produca frazioni quanto più pure possibili; b) un sistema di tariffazione che permetta di superare il criterio oggi adoperato che si rifà ai metri quadrati e agli abitanti di un immobile; c) che ci permetta di arrivare ad una data, ed è per questo che parlavo del 2020, perché è inverosimile che prima di allora, visto che quella è la data entro la quale dovremmo raggiungere gli obiettivi fissati dalla legge, visto che uno degli strumenti, poi basta leggere l’articolo 1, indicati per poter raggiungere gli obiettivi è proprio la tariffa puntuale, è inverosimile - dicevo - che prima di allora in realtà tipo la mia, dove abbiamo ancora la raccolta stradale fatta con il vecchio sistema, si possa pensare che da un giorno all'altro cambi tutto.

È evidente quindi che, semmai si avrà un vantaggio di ritorno per i cittadini, lo dico in chiave economica, sebbene qualcuno abbia detto che tendiamo a mettere tutto sulla questione economica, certo, non conosco altre forme di incentivo che riescano ad attirare così tanto l'attenzione quanto quella economica, ché la prima cosa che tutti dicono quando si chiede di fare uno sforzo in più verso la differenziata è: "dov’è il guadagno? ", lo dice l'imprenditore e lo dice anche il privato cittadino. Che cosa deve fare, quindi, l'Istituzione? Deve andare in questa direzione, se vuole che l'ente locale ed i cittadini che lo abitano cambino mentalità. Noi, invece, che cosa facciamo con questa legge? Che cos'è che rivoluzioniamo veramente? Dato per assodato che la tariffazione puntuale si può già fare; dato per assodato che la legge non fa altro che fissare gli obiettivi e punta a raggiungerli, che cos'è che veramente rivoluzioniamo con questa legge? Che aumentiamo del 20 per cento l'ecotassa, questa è la verità, questa è l'unico, vero pilastro di questa legge.

È stata sollevata anche la questione del piano, piano prima, piano dopo. Mi è appena venuto in mento che quando ho sostituito il presidente della III commissione Rontini in Conferenza dei Capigruppo, ho avuto la possibilità di vedere il piano dei lavori da qui ai prossimi tre mesi, ed il Piano rifiuti, non so se è previsto in approvazione o comunque come arrivo dei lavori in Aula, è per ottobre, quindi evidentemente saremmo stati già pronti a prendere in mano quel Piano.

Ieri mi è stato detto: guarda che gli obiettivi fissati dalla legge - se non erro lo disse il collega Taruffi - arrivano dopo alcuni studi. Io non ho capito quali studi: se un piano che è stato completato l'anno scorso, che ci è costato dei bei soldini, che è bello corposo, che dovrebbe essere l'abc, la direzione, la retta, la strada, il vettore, chiamatelo come volete, su cui la Regione dovrebbe muoversi in direzione dello sviluppo delle politiche dei rifiuti, in cui sono stati determinati degli obiettivi, un piano a cui ha partecipato ARPA, quindi immagino con degli studi scientifici alle spalle, mi chiedo come si è fatto - e lo ripeto - a definire degli obiettivi diversi, con un qualche aumento in termini di percentuale, in questa legge. Su quali basi? Non sono motivate o almeno non ce l'ha saputo spiegare nessuno.

Pertanto, in un contesto come questo, dove è ancora aperta la questione del premio ai comuni, a nostro avviso, il premio, come diceva bene il consigliere Foti, non va dato quando uno raggiunge qualche percentuale, perché noi non dobbiamo invitare i comuni ad arrivare ad un obiettivo attraverso qualsiasi strada, l'ho detto ieri, ci può essere anche un comportamento "furbetto" per raggiungere l'obiettivo. Noi dobbiamo incentivare coloro che invece - almeno questo è quello che pensiamo noi e che quindi abbiamo trasferito nei nostri emendamenti - decidono di intraprendere un percorso che porta all'obiettivo di cui dicevo prima, cioè sarebbe bello che quella raccolta porta a porta, che, come diceva il collega Foti, raggiunge il 17 per cento come sistema di raccolta differenziata, possa arrivare al 2020 ad una percentuale maggiore in termini di comuni che la applicano, di conseguenza ad una percentuale maggiore di comuni … ci sono già degli studi per cominciare ad applicare la tariffa puntuale, ce chi è già partito, nella mi zona faccio l’esempio della Terra dei Castelli, ma andando verso la zona Iren ce ne sono molti di più, anche perché dipende molto anche dai piani d'ambito, dove si innesca tutta la questione ATERSIR, quest’agenzia che dovrebbe, in teoria rappresentare i comuni presso coloro che sono i futuri gestori, vincitori dei bandi che vengono preparati, e che dovrebbe avere un atteggiamento - passatemi il termine - da rompiscatole, cioè dovrebbe imporsi e dire: "guarda, caro gestore, che se puoi tagliarmi qualche "costicino" mi fai un favore". Non bisogna andare passivamente ed approvare piani d'ambito sul modello proposto dal gestore. Questo ci sembra il minimo, almeno così dovrebbe essere.

Per quanto riguarda la questione della distinzione, che è stata ricordata prima, se non sbaglio, dal consigliere Bertani, tra il gestore che fa la raccolta e il gestore che fa lo smaltimento, ebbene, è una questione importantissima, perché finché noi abbiamo un unico gestore che fa raccolta e smaltimento,  e questo soggetto gestisce anche il termovalorizzatore, è presto detto: il vantaggio vero e proprio per colui che ha questo tipo di gestione è quello di andare ad incenerire (possiamo anche usare il termine valorizzare) il rifiuto sotto forma di produzione di energia elettrica. Non riusciamo a sviluppare veramente un mercato dei rifiuti che porti a fare circolare meglio questi scarti, facendoli tornare ad essere un prodotto di valore. Lo stesso dicasi per i sottoprodotti che vengono inseriti nella legge. Ci sono i sottoprodotti? Sì, è vero, però qual è lo strumento reale che creiamo? La butto lì: forse la possibilità di creare una sorta di consorzio pubblico/privato, non saprei, che vada a stabilire quali sono i sottoprodotti, magari con degli studi più circolanti nella nostra Regione, andando a far incontrare domanda e offerta. È inutile, nulla funzionerà come dovrebbe finché non andiamo nella direzione di impiantare il mercato dei rifiuti, sull’esempio della Germania. Lo ricorderete, i tedeschi prendevano rifiuti da noi, perché da loro il riciclaggio è forte e ci guadagnavano, e peraltro li pagavamo per prenderceli. Giustamente, quindi, hanno un doppio vantaggio per le loro imprese che vanno ad immettere sul mercato quelli che per noi sono scarti e per l’ente pubblico che ottiene anche i contributi per ricevere i rifiuti sul territorio.

È questo il modello che vogliamo raggiungere, che, a nostro avviso, con una legge come questa, fatta in fretta, peraltro ieri mi è parso di capire che la mancata approvazione del Piano sia dovuta anche a questioni politiche interne alla maggioranza, laddove non tutti sono del tutto d'accordo con quella che è la struttura attuale del Piano ed evidentemente ci sono osservazioni, tra quelle pervenute, che una parte della maggioranza vorrebbe accogliere, quindi forse è più dovuta ad un rallentamento ideologico, che non ad un discorso del tipo: "preferiamo prima approvare la legge e poi il Piano", almeno così sembra leggendo tra le righe. Tale circostanza, purtroppo, fa mancare questa legge di sostanza: è una bandiera con la quale accontentiamo un po' tutti e un po' nessuno, diciamo che fissiamo questi obiettivi relativi alla diminuzione della produzione di rifiuti, all’aumento della differenziata; diciamo che la tariffa puntuale sarà uno strumento per arrivare al raggiungimento di quest'obiettivo, ma non agiamo fortemente sui comuni perché vadano in questa direzione, non li incentiviamo ad andare su questa strada, ci limitiamo a dire loro: "raggiungete gli obiettivi, perché questo è ciò che a livello regionale vogliamo ottenere".

L'unico vero strumento, l'unico vero pilastro di questa legge che concretamente ci ritroveremo a partire dal 2017 sarà un aumento dell’ecotassa. Pertanto, di fatto, tutta questa discussione, anche quella ieri, quando abbiamo parlato dei massimi sistemi, di rivoluzione, abbiamo parlato di come i rifiuti dovrebbero andare in giro, abbiamo parlato tutto e di più, con esempi che passavano da un continente all'altro, l'unica verità assoluta è che questa legge ha come unico obiettivo quello di creare un disincentivo tramite un aumento di tasse.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

Se non vi sono altri interventi, a conclusione del dibattito generale, do la parola all'assessore Gazzolo. Prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Innanzitutto ringrazio tutti coloro che sono intervenuti. Devo dire che ho apprezzato molto il dibattito che si è svolto, perché dimostra come questa legge sia frutto di un pensiero largo che ha coinvolto nella discussione cittadini, associazioni, consigli comunali, consigli provinciali e che ha coinvolto, penso con grande attenzione, tutta l'Assemblea. Credo che tale circostanza sia dimostrata anche dal numero elevato di interventi, seppur in ripetute occasioni, dai due relatori, Montalti e Bargi, che ringrazio, agli oltre 12 intervenuti, a tutti gli emendamenti che sono stati prodotti. Io credo che davvero questo sia un risultato importante, perché questa è una legge importante, chi l'ha definita punto di svolta storico una piccola rivoluzione, in ogni caso è sicuramente una legge di cambiamento e su cui la Giunta crede fortemente. Mi fa molto piacere che nel discutere la legge finalmente l’attenzione sia posta in particolare, almeno nella maggior parte degli interventi, sulla parte a monte della filiera del riciclo del rifiuto. Finalmente non si è parlato soltanto della parte terminale della filiera del rifiuto, com’è successo e come si è trattato spesso nelle settimane scorse.

È evidente che parlare di prevenzione del rifiuto, di riduzione, di contrasto allo spreco e parlare in questo di massimo recupero di materia sposta anche l’asse del dibattito e l’attenzione dalla parte terminale, perché non c’è solo conferimento in discarica, che ovviamente vede questa legge porsi nell’indirizzo della discarica zero, e ovviamente non possiamo parlare solo di recupero di energia, e credo che questo sia il grande valore della legge espresso negli obiettivi che ne stanno alla base, quindi gli obiettivi del 20 – 25 per cento di riduzione e posto anche negli obiettivi del 73 per cento di raccolta differenziata e 70 per cento di riciclo, insieme ovviamente ai centocinquanta chili pro capite di indifferenziato a cui la legge tende e che dobbiamo raggiungere entro il 2020. Io penso che questo sia un grande risultato e ringrazio l’Aula perché su questo c’è stata la massima concentrazione e credo che vada sottolineato. L’altro aspetto della legge che penso sia stato colto è esattamente questo passaggio sull’economia circolare da rifiuto a risorsa, questa nuova "r" su cui dovremo costruire le condizioni per chiudere il cerchio, come ha detto Lia Montalti nell’intervento con cui ha aperto i lavori di quest’Aula come relatrice della legge. Da questo punto di vista c’è la massima soddisfazione.

Nel dibattito sono state riprese le parole chiave che abbiamo voluto disegnare all’interno di questo progetto di legge, quindi la nuova visione nella gestione dei rifiuti, da economia lineare a circolare, quindi nulla si spreca ma tutto si riutilizza, l’idea che i rifiuti diventino risorsa, non sprecati ma trasformati e riutilizzati, l’aspetto di una regione che è pienamente regione d’Europa non solo perché l’economia circolare è al centro dell’agenda per l’efficienza delle risorse stabilite nell’ambito della strategia Europa 2020 per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, e non solo perché l’Emilia-Romagna è per esempio al secondo posto oggi in Europa per invio pro capite a riciclo, ma anche perché il 2 dicembre - mi fa piacere dirlo all’Aula - la Commissione europea presenterà il nuovo pacchetto sull’economia circolare, un nuovo pacchetto che disegnerà obiettivi, strumenti e come permeare l’intera strategia europea, e credo che noi ci potremo presentare come Regione Emilia-Romagna al confronto con l’Europa con una legge che credo sia tra le prime in Italia, se non la prima stessa in tutto il Paese, che guarda in questa direzione. La legge si pone tra l’altro nella piena coerenza con la gerarchia della piramide europea, della filiera del rifiuto, come dicevo prima: al primo posto prevenzione, massimo recupero di materia, recupero di energia e discarica. Le altre parole chiave della legge sono prevenzione e riciclaggio, lotta allo spreco e centri del riuso, tariffa puntuale per una maggiore equità, l’industrializzazione del riciclaggio, quindi tutto il tema del lavoro che in parte riprenderò, quindi questo nuovo concetto che ridurre il rifiuto non inviato a riciclaggio come criterio di efficienza, quindi diventa virtuoso complessivamente chi manda meno rifiuti a smaltimento.

Questa legge che - dicevo prima - viene da lontano e di cui non possiamo che ringraziare l’intera comunità regionale, compresi i Consigli comunali, i Consigli provinciali e le associazioni che su questo ne sono stati promotrici, nel dibattito largo che c’è stato sulla comunità, è una legge su cui la Giunta ha preso un impegno molto chiaro il 26 gennaio con la presentazione delle linee di mandato. L’impegno era esattamente questo, ossia portare ad approvazione questa proposta di legge, una legge che tra l’altro è stata portata in approvazione e approvata dalla Giunta in sei mesi e che con il voto, che mi auguro che si concluderà nella giornata di oggi, sicuramente porta in approvazione una legge così importante in soli nove mesi grazie al contributo dell’Aula e dei Consiglieri.

Ovviamente è una legge che crea il contesto sulla base del quale procederemo con il secondo passaggio, cioè quello dell’approvazione del piano (il mattone, così è stato definito dal consigliere Bargi), questo mattone che è esattamente da una parte l’impatto e il piano dove andremo a tradurre effettivamente gli impatti di questa legge e lo faremo rileggendoli alla luce dei nuovi obiettivi sfidanti che sono stati e vengono declinati dall’attuale legge, quindi il piano recepisce e dovrà recepire gli obiettivi indicati dalla legge. Capite bene che sarebbe stato quantomeno strano votare la legge dopo l’approvazione del piano, se nel piano andiamo a indicare e modificare obiettivi importanti come quello della raccolta differenziata, che sale dal 65 al 73 per cento, come quello più complessivo del recupero di materia. Credo che, come aveva chiesto l’Aula, fosse un passaggio coerente prima la legge e subito dopo, da domani, la discussione del piano, dove andremo ad affrontare alcune delle questioni che sono state discusse anche in questa sede. Questa legge, che è nata come la legge di tutti, è chiaro che deve far sentire tutti protagonisti (le imprese, i cittadini, i comuni, le associazioni) e credo che questa legge definisca con chiarezza gli strumenti che guardano in questa direzione, come l’istituzione di un fondo d’ambito, suddiviso sino al 2020 equamente (50 per cento per i comuni che devono raggiungere l’obiettivo posto dalla legge e 50 per i comuni già virtuosi che già oggi superano ampiamente l’obiettivo che è stato definito all’interno della nostra nuova legge). Questo tra l’altro ci dice non solo che daremo conto ancor meglio degli impatti all’interno del piano, ma ci dice che è una legge sostenibile, perché la testimonianza portata anche dalla consigliera Lori dimostra che l’attuazione di questi obiettivi è possibile e non comporta necessariamente a un aumento insostenibile rispetto alla sua applicazione.

Dall’altra parte l’impegno che abbiamo posto in legge di meccanismi incentivanti per le imprese, perché è evidente che il principio di fondo non è penalizzare ma è quello di rendere tutti più virtuosi e di fare un passo in avanti insieme alle nostre comunità e insieme alle nostre imprese. Ci sono alcune cose che voglio sottolineare prendendole dal dibattito; intanto del perché abbiamo fissato il 73 per cento di differenziata. Forse non si è fatta una riflessione approfondita su questo aspetto, perché è vero quando il consigliere Bertani dice che abbiamo un 5 - 6 per cento di scarto rispetto alla raccolta e quindi perché non fissare da questo punto di vista 75 o 76. In verità la riflessione che sottende al 73 per cento è proprio una riflessione che guarda da una parte a considerare esattamente il 5 - 6 per cento di scarti medio raccolti sul totale del rifiuto prodotto, che è il dato che emerge anche dalla rilevazione annuale che viene misurata nella campagna sulla tracciabilità del rifiuto - chi li ha visti - che ci dà esattamente la dimensione delle percentuali e dei valori. Si parla del 73 per cento perché tiene conto di un altro obiettivo qualitativo, ossia di introdurre nell’obiettivo di riduzione dello scarto, che noi ci poniamo, perché mettendo 73 è evidente che ci poniamo l’obiettivo del miglioramento della qualità anche della raccolta e conseguentemente dell’invio a riciclo, quindi ci poniamo l’obiettivo qualitativo, che non è obiettivo enunciato in legge ma che si enuncerà nella declinazione del piano, ma che comunque credo appartenga anche al risultato di questa legge, a questo punto di fare ulteriormente questo passaggio di maggiore miglioramento qualitativo ponendo al 3 per cento la dimensione dell’obiettivo di scarto che noi dobbiamo raggiungere, quindi dimezzando sostanzialmente l’attuale scarto e non a caso - è un passaggio che è stato poco sottolineato, ma credo che sia un passaggio importante - l’ottavo comma dell’articolo 3 prevede la massima valorizzazione ambientale ed economica esattamente della raccolta con la massima trasparenza e con i meccanismi di evidenza pubblica, nell’orizzonte di creare le condizioni per fare un ulteriore passaggio anche in termini qualitativi e fare un passaggio di massimizzazione ovviamente dell’invio a riciclo della raccolta e minimizzazione dello scarto. Credo che il valore vero di questa legge sia che ridefinisce la filiera in Emilia-Romagna e la indirizza con strumenti molto chiari, come tariffazione puntuale e altri, ma non li riprendo perché sono già stati ampiamente dibattuti. Sarà il piano il tema e l’occasione in cui declinare nella pianificazione, a valle della legge, come ragioneremo anche della parte bassa della filiera, quindi non penso che sia questa la sede. La sede di questa legge è massimizzare la prevenzione, la riduzione e il contrasto allo spreco e massimizzare il recupero di materia. Questo è lo spirito pieno della legge. Nel piano declineremo conseguentemente cosa vuol dire più complessivamente il recupero di energia e come arrivare progressivamente a discarica zero, quindi non credo che sia questa la sede e non è questa legge che parla di questo.

Questa legge sta parlando della filiera e di una strategia che guarda all’economia circolare. Vedo che non possiamo tralasciare anche alcuni degli aspetti che sono stati sottolineati, come l’incrocio ambiente e salute. Credo che questa sia una priorità per questa Giunta, non a caso l’Assessorato Ambiente opera d’intesa con l’Assessorato alla Sanità per definire un piano di prevenzione ed è il piano di prevenzione che ha costruito le condizioni nel tempo per dar vita ad alcune sperimentazioni importanti, come il lavoro che ARPA e Azienda Sanitaria stanno producendo per esempio per declinare anche la VIS (Valutazione di Impatto Sanitario) e le attività che già oggi sono state proposte all’interno del piano di prevenzione che per esempio guardano anche a costruire nuovi studi e nuovi parametri di incrocio tra le variabili ambientali e le variabili di salute per esempio in materia di carburanti solidi secondari, che sono un pezzo proprio del tema dei rifiuti, e credo che su questa strada noi dovremmo continuare a operare. È evidente che gli obiettivi che ci siamo posti fin qua ci dicono per esempio che i termovalorizzatori hanno impatti emissivi dello 0,1 per cento in termini di PM10 e del 2,5 per cento in termini di NOx. È evidente che dobbiamo comunque proseguire nell’indicazione, e penso che questo sia un tema utile alla nostra comunità, e continuare a perfezionare la nostra capacità di poter produrre documentazione utile a rassicurare anche in termini di salute più complessiva le nostre comunità, però partiamo da dati che sono conosciuti e ovviamente possiamo ancor meglio e ancor di più sotto i PM, però è evidente che quella deve essere la strada su cui continuare a operare. Nel piano della prevenzione "Costruire salute" - così è definito dalla collega Venturi, che è qui con me in Aula - è evidente che questo piano è una grande e importante opportunità. Faccio ancora alcune considerazioni. Come dicevo prima, devono essere tutti protagonisti, la legge vuole creare virtuosità, gli strumenti sono al fondo d’ambito e anche l’impegno che abbiamo assunto con le imprese posto in legge di meccanismi incentivanti, perché è evidente quanto faccia la differenza, soprattutto se parliamo di economia circolare, quindi di questo passaggio da rifiuto a risorsa, e quanto sarà prezioso non solo costruire, come dice la legge, cultura, insegnare anche il tema dell’educazione, ma quanto attraverso la ricerca e le nostre imprese noi costruiremo questa dimensione.

Qualcuno ha detto che la legge non è chiaramente un traguardo ma un inizio, e io lo condivido, perché in realtà è da domani che dovremo, per chiudere il cerchio, operare con grande determinazione intanto per rafforzare più complessivamente la struttura di ATERSIR, perché mi pare evidente che questo sia fondamentale, perché ATERSIR sono i nostri comuni e ATERSIR deve essere messo nelle condizioni per esempio di produrre i quattro regolamenti previsti dalla legge che affronteranno anche alcuni dei tempi qui trattati come per esempio quello degli abitanti equivalenti, che non potrà non considerare la differenza tra città capoluogo, tra comuni di montagna e chiaramente anche più complessivamente il quadro di come le nostre città oggi sono anche frequentate e utilizzate da chi le vive, ma non ci abita. Questo vale per la costa rispetto al turismo e vale per i city user per quanto riguarda le nostre città, quindi produrre i regolamenti nei tempi definiti di legge è il primo impegno che si prende la Giunta. Abbiamo dato delle scadenze e dobbiamo rispettarle, comprese le linee guida che appartengono invece al lavoro regionale che guardano ai centri per il riuso, che segnano un passaggio di svolta prioritario all’interno della legge. Da domani dobbiamo avviare il forum per l’economia circolare, oggettivamente il luogo in cui ragionare di economia circolare, di impatti e di una prospettiva che ci deve chiamare tutti a un lavoro comune. Da domani insedieremo il gruppo sui sottoprodotti dentro la filiera della riduzione. Io considero questo gruppo di lavoro un gruppo strategico se vogliamo arrivare a ottenere i risultati sperati. Poi c’è l’impegno della Giunta a non far scendere il fondo sotto il valore minimo. Volevo ringraziare tutti e faccio solo due passaggi. È chiaro che questa legge declina due temi, ossia lavoro e green economy, e oltre al tema dell’industrializzazione del riciclo, quindi di nuovi posti di lavoro, vorrei sottolineare che sul tema della green economy, che non è solo energia, la legge migliorerà l’efficienza nell’uso delle risorse e anche qua uno degli effetti sperati della legge è proprio il disaccoppiamento tra crescita e consumo, cioè al crescere del PIL diminuisca l’uso e lo spreco di materia. Questo si tradurrà anche in meno emissioni di CO2, questo produrrà un beneficio più complessivo sulla nostra aria, consentirà di minimizzare l’utilizzo di materie prime e si tradurrà anche in un miglioramento più complessivo per costruire comunità resilienti e la Giunta da questo punto di vista è consapevole che prima di tutto l’impegno deve essere etico perché noi ci poniamo con questa legge in una strada che...

 

(problemi tecnici audio)

 

PRESIDENTE (Saliera): Sospendo la seduta, per problemi tecnici di registrazione audio.

 

(La seduta, sospesa alle ore 11,19, è ripresa alle ore 11,39)

 

PRESIDENTE (Saliera): Riprendiamo i lavori d’Aula.

Ha chiesto di parlare il presidente Bonaccini. Ne ha facoltà.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente. Credo che Paola Gazzolo abbia delineato bene l’impegno che ci stiamo prendendo. Di lei sono state chieste addirittura le dimissioni, ma credo che all’assessore Gazzolo andrebbe un grande applauso, perché con questa legge noi ci prendiamo un bell’impegno, io che non uso termini roboanti e non sono abituato a prendere impegni che non posso mantenere - ogni riferimento a fatti puramente accaduti non è casuale -, perché quando la politica promette o è in grado di mantenere oppure deve chiedere scusa. Questo impegno non è fatto di promesse ma di impegno che vorrà dire costanza, lavoro e determinazione. Una sera durante un dibattito a una signora di un comitato anti-inceneritore che mi interruppe e mi disse che bisogna spegnerli tutti dal prossimo anno chiesi come avremmo dovuto raccogliere i rifiuti, incenerirli o differenziarli e ovviamente non seppe dare alcuna risposta. Noi abbiamo bisogno di poca demagogia e un po’ di sostanza e concretezza.

Ringrazio tutti i Consiglieri, perché credo che il lavoro che avete fatto in questi mesi e in queste settimane sia stato un lavoro molto serio, indipendentemente dalle posizioni, e credo sia stato un lavoro che permette oggi di dire - non userò il termine "storico", "rivoluzionario" o "epocale" - che questa è la legge più avanzata che c’è tra le regioni di questo Paese. Di questo non ho dubbi. Dico più avanzata, non migliore, se si vuole provare a dare dignità, ma non negli slogan e nei dibattiti per prendere tre applausi, spesso senza sapere di cosa si parla, alla definizione di economia circolare.

Penso che il nostro Paese sia enormemente in ritardo nell’ambito di politiche dei rifiuti e penso che abbiamo bisogno di darci obiettivi raggiungibili. Da questo punto di vista, peraltro come molto correttamente il consigliere Sassi ieri lo rilevava, questa regione, che non è mai andata in emergenza rifiuti, tra le pochissime in Italia, perché questa regione anzi nel passato e anche nel recente ha accolto rifiuti da altre regioni in emergenza, compresa la Lombardia e oggi la Liguria, non è andata in emergenza perché sono state fatte politiche serie.

Penso che chi chiede giustamente che vi sia autosufficienza regionale per tutte le regioni, e noi non siamo mai andati in emergenza rifiuti e vogliamo tendere a un futuro in cui non andremo mai in emergenza, bisogna avere la coscienza e la conoscenza di come recuperare per questo Paese ritardi enormi laddove in alcune regioni si sta litigando se e dove aprire discariche, che segnalo inquinano molto di più degli inceneritori o, come oggi correttamente andrebbero chiamati, termovalorizzatori. Qui noi vogliamo andare al 2020 a chiuderle più o meno tutte, tranne qualcuna per i rifiuti speciali. È quello che chiede l’Unione europea, a cui si fa sempre riferimento per le politiche più avanzate, ma rispetto alla quale bisogna dirsi gli obiettivi reali che ci impegniamo a prendere quali sono. Io credo che facciamo un’operazione seria, ambiziosa, dunque non banale né facile da realizzare, ma nella quale abbiamo voluto indicare dei numeri per metterci la faccia e per prenderci delle responsabilità. Se sarà il 3 per cento in più o in meno vale come il dimezzamento della disoccupazione; il punto è se vogliamo tendere a risultati inediti per questo Paese e per questa regione e provare a dirci che abbiamo bisogno di farlo per la qualità della vita in questa regione.

Per noi qualità della vita non è solo il welfare inteso come servizi alla persona nel campo sociale o sanitario, ma per noi qualità della vita sta nel campo anche del tempo libero, delle politiche per i rifiuti intese come qualità del territorio e dell’ambiente circostante, anche dell’inquinamento, dicendoci anche che domani mattina possiamo togliere tutti gli inceneritori o termovalorizzatori, dopodiché ho l’impressione che il vero problema gigantesco per la Pianura Padana siano le auto e le emissioni da caldaie, siano esse private nelle abitazioni o negli impianti. Volete che vi racconti le percentuali di incidenza sull’inquinamento? Vorrei ricondurre il dibattito a una cosa seria. Avete visto l’impegno che abbiamo preso ieri sul tema dell’aria eliminando il tema dei giovedì, che avevamo detto che non serve a nulla, e provando a prendere un impegno che fa arrabbiare qualcuno ma che vuole andare in una direzione nella quale dobbiamo dirci che dobbiamo tendere a ridurre l’inquinamento in atmosfera. Credo sia giusto dirci che otto inceneritori tra qualche anno noi non li vorremmo più avere accessi. Ci tornerò alla fine su questo. Volevo ringraziare per il dibattito che è stato molto serio e devo dire al consigliere Bargi, che l’ho ascoltato bene sia ieri sia oggi, che non ho capito qual è la proposta. Ho capito le criticità, ma lei non è stato in grado di dire a quest’Aula qual è la proposta di legge che voi fareste. Il problema è che non c’è coerenza in quello che lei ha affermato qui, perché da un lato difende qualsiasi cosa (non aumentare il costo per i privati che non hanno politiche per il riuso e riciclo) e dall’altro bisogna tendere a qualcos’altro. È un’opinione personale, quindi è facilmente contestabile, ma ritengo, nelle cose tutte legittime che lei ha detto, che non vi sia coerenza tra la proposta e la critica. Ho ascoltato molto attentamente le proposte e i suggerimenti del Movimento 5 Stelle e devo dire che mi aspetto un voto a favore, perché se non arriva il voto a favore non riesco a capire la coerenza tra il macro che si indica e il micro che andrebbe a ridurre quel voto a pura astensione. È tutto legittimo, e io apprezzo a prescindere da come voterete la qualità del dibattito che abbiamo fatto, perché credo ci metta in sintonia almeno su alcuni punti chiave, che proverò a delineare per il futuro, ma se la politica non è politique politicienne deve avere un ritorno di condivisione su alcuni punti imprescindibili. Io vorrei dirla così, per chiudere e rubare poco tempo: puntare a ridurre tra il 20 e il 25 per cento la quota pro capite di produzione, investire per avere per sempre autosufficienza in ambito regionale, arrivare tra poco tempo alla tariffazione puntuale, che credo sia l’elemento più giusto, cioè si paga quanto si produce, e incentivare e premiare chi è virtuoso è quello che è mancato in una politica nazionale di questi decenni.

Noi dobbiamo andare a una responsabilizzazione dell’utente, sia famiglia sia cittadino, dell’impresa e dell’ente locale sapendo bene la difficoltà ad esempio per i comuni montani rispetto a un comune in pianura per le distanze. Il porta a porta dà un contributo notevole, abbiamo però il tema di evitare che a proposito di emissioni non si usino veicoli così inquinanti per andare dal singolo cittadino laddove ci sono le frazioni o i comuni dove tra un’abitazione e l’altra c’è molta strada. Capite quello che sto dicendo? Le contraddizioni in essere sulle stesse cose che proponiamo hanno un valore rispetto a darci una mano tutti insieme per chiedere e pretendere a chi lo deve fare soluzioni che da un lato ci aiutano ad aumentare la raccolta differenziata e dall’altro a non aumentare l’inquinamento atmosferico perché girano molti più veicoli inquinanti. Ho usato questo esempio molto banale per dire che abbiamo bisogno complessivamente di una politica molto virtuosa che, e l’ho tenuto per ultimo non a caso, ci porti a superare il 70 per cento di raccolta differenziata da qui al 2020. Abbiamo indicato il 73, potevamo indicare il 75, potevamo mettere il 71, ma il tema è che si ha il 7 davanti. Se guardiamo la crescita dal 2001 a oggi della raccolta differenziata, oggi noi siamo tra le prime regioni in Europa per quota pro capite di rifiuti urbani avviati a riciclaggio, e per me questo è il dato importante, ma dobbiamo fare meglio. Per concludere, la direi così: noi oggi approviamo una legge che in ogni caso abbiamo fatto a tempi considerevoli di velocità, dobbiamo affrontare il piano regionale, per il quale dissi io, quando indicai il programma di legislatura - non fu approvato la volta precedente anche per tutto quello che accadde e l’interruzione anticipata - che eravamo pronti ad accogliere osservazioni che erano ancora sul tappeto, quindi per me non è un piano da prendere a scatola chiusa, quindi confrontiamoci. Può essere migliorato da qualsiasi opinione che dai territori o dall’Aula vengono da qualsiasi parte, però dobbiamo fare anche quello in fretta, perché così chiudiamo il cerchio dell’economia circolare. Noi abbiamo bisogno di farlo e abbiamo voluto farlo velocemente perché abbiamo davanti una legislatura e dunque l’impegno che ci prendiamo ci permette di provare a correre insieme ai territori sapendo come geomorfologicamente questo territorio è anche complesso e che quindi dobbiamo accompagnare, aiutare, sostenere e sollecitare tutti i territori a uno sforzo complessivo che in quella media porti la raccolta differenziata a essere più alta, perché ogni comune deve dare un contributo non banale. Alcuni di voi hanno fatto i sindaci e so a memoria le percentuali di raccolta differenziata nei vostri comuni che governavate, che non dico, ma vedreste le ambiguità rispetto a medie provinciali e comunali. Io so bene la difficoltà comune per comune e quindi non ci permettiamo e non mi permetterei mai di dare pagelle, se non che se abbiamo scritto 73 noi a quel 73 bisogna che ci avviciniamo e ci arriviamo. Peraltro abbiamo fatto un lavoro anche con i comuni dove c’è l’inceneritore, anche laddove non c’è lo stesso colore politico, che a noi non interessa, e abbiamo fatto un ottimo lavoro di condivisione rispetto a quelle che possono essere proposte. Noi vogliamo arrivare a tendere a quella quota perché se quella quota viene raggiunta ci permetterà non tanto una migliore sostenibilità ambientale in questa regione – è già importante questo -, ma ci permetterà un ciclo virtuoso che incide anche direttamente sul tema della sostenibilità sul posto di lavoro. Ho apprezzato l’intervento del consigliere Alleva, però gli dico che non sono d’accordo che il segno meno mediamente dice che è migliore, perché se i posti di lavoro diminuiscono non c’è società migliore che tenga. Condividendo lo spirito, noi dobbiamo sempre sapere che dobbiamo tenere insieme le due cose, ossia aumentare la qualità della sostenibilità ambientale di questa regione e di questo territorio, che peraltro se è a così alto inquinamento è anche perché è lo snodo veicolare più trafficato d’Italia. Andate a vedere i milioni di veicoli che passano per il nodo di Bologna ed è anche perché le centinaia di migliaia di aziende piccole, medie e grandi che ci sono in questa regione ne hanno fatto, dalle tre regioni più povere che erano all’inizio del Novecento, una delle undici aree in cui c’è la più alta qualità della vita in Europa, ma anche perché c’è lavoro.

Noi il tema di ridurre l’inquinamento è un tema col quale non possiamo più scontare ritardi, e ne abbiamo avuti, e dobbiamo fare un investimento grande e più forte di quello che si è fatto nel passato. Su questo anch’io non ho alcun dubbio, quindi, senza demagogia ma col buonsenso, dobbiamo dirci che se tendiamo a quel risultato anche gli inceneritori cominceremo a spegnerli perché se aumenta la differenziazione vedrete che ci sarà meno bisogno di incenerire. Credo che al netto di dove cominceremo a spegnerli - c’è sempre un tema di tecnologie e di loro vetustà - sono convinto e fiducioso che non solo lo faremo nel 2020 ma noi dovremmo tendere che nel decennio successivo, chiunque ci sarà ad amministrare questa regione, ridurremo progressivamente e cominciamo a spegnerli uno alla volta. Non so dove tenderemo per quanti ne potranno rimanere - non lo so adesso, ma ne discuteremo -, ma certamente noi ci impegniamo a fare per la prima volta quello che avevamo detto era giusto fare, cioè chiudere le discariche, tranne qualcuna che, come ho detto prima, deve rimanere per necessità, ma come chiede l’Unione europea ci andremo vicino al totale, e poi provare, e lo faremo, a cominciare a spegnere gli inceneritori perché effettivamente con quei numeri otto sarebbero non congrui al bisogno di questa regione, e io credo che faremo un investimento serio e dico all’assessore Gazzolo che credo che questa legge, almeno una volta all’anno, debba tornare per una verifica, come è stato chiesto, in quest’Aula, perché guardiamo se c’è perfino da correggere qualcosa, se non siamo stati capaci di fare qualcos’altro, e allora magari vediamo come recuperare, e più complessivamente fare un lavoro di sostanza. Concludo in questo senso: siccome tutti, compreso il consigliere Bargi, dunque la Lega, avete detto che l’obiettivo della legge è giusto, penso che questo sforzo lo possiamo fare tutti insieme. Anzi, avremmo l’ambizione che questa legge, per lo sforzo che è stato fatto e per il lavoro che ci avete messo, potesse diventare non un esempio ma certamente un contributo anche ad altre realtà regionali oggi molto più in difficoltà e in sofferenza che possono vedere la virtuosità senza demagogia dove può arrivare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, presidente Bonaccini.

Prima di procedere all’esame dell’articolato, nomino scrutatori i consiglieri Lori Barbara, Mumolo Antonio e Marchetti Daniele.

Informo l’Assemblea che sull’oggetto 921, quello di cui andremo a esaminare l’articolato, sono state depositate cinquantasette proposte di emendamento e due proposte di subemendamento. Le proposte di emendamento sono quindici a firma del consigliere Foti, diciotto a firma del consigliere Bargi, tre a firma dei consiglieri Montalti, Caliandro, Taruffi, Lori, Ravaioli e Zoffoli, quattro a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro e Zoffoli, sette a firma dell’assessore Gazzolo, una a firma dei consiglieri Bertani e Pompignoli, cinque a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini, tre a firma dei consiglieri Sassi, Bertani e Piccinini e una a firma dei consiglieri Bertani e Alleva, mentre le due proposte di subemendamento sono a firma del consigliere Bertani.

Sono stati depositati i seguenti ordini del giorno (per l’esattezza cinque): il 921/1 a firma dei consiglieri Taruffi, Torri, Montalti, Caliandro, Rontini, Prodi, Zappaterra, Ravaioli, Cardinali, Zoffoli, Paruolo, Tarasconi, Sabattini, Mori, Poli, Molinari, Soncini, Boschini, Marchetti Francesca, Bagnari, Rossi Nadia, Bessi, Pruccoli, Serri e Calvano, su cui insiste un emendamento a firma Bertani e Sassi, il 921/2 a firma dei consiglieri Bertani e Sassi, il 921/3 a firma dei consiglieri Sensoli, Sassi e Bertani, il 921/4 a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi e il 921/5 a firma dei consiglieri Sassi e Bertani.

Procediamo con l’esame dell’articolato iniziando dall’articolo 1, su cui insistono quattordici emendamenti, che provvedo a elencare: il 16 è un emendamento aggiuntivo a firma del consigliere Bargi, il 50 a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini, il 17 a firma del consigliere Bargi, il 18 a firma del consigliere Bargi, il 34 a firma dei consiglieri Montalti, Caliandro, Taruffi, Lori, Ravaioli e Zoffoli, il 19 a firma del consigliere Bargi, il 51 a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini, il 1 a firma del consigliere Foti, il 2 a firma del consigliere Foti, il 20 a firma del consigliere Bargi, il 21 a firma del consigliere Bargi, il 12 a firma del consigliere Foti, il 33 a firma del consigliere Bargi e il 41 a firma dell’assessore Gazzolo. Si apre la discussione congiunta sull’articolo e sugli emendamenti. Ci sono dieci minuti per intervento. Non ci sono interventi, per cui passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sull’articolo e sugli emendamenti. Ogni gruppo ha a disposizione cinque minuti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Ovviamente voteremo a favore dei nostri due emendamenti che chiedevano semplicemente di allungare la prospettiva di questa legge, perché, come un piano rifiuti è legato alla legge, ma non la legge legata al piano rifiuti, secondo noi la prospettiva andava allungata e per questo proponevamo un obiettivo al 2025, che poteva essere condiviso e ritoccato. Voteremo a favore dell’articolo 1 proprio perché, come abbiamo detto, condividiamo gli obiettivi e le finalità di questa legge. Come abbiamo detto, non condividiamo alcuni depotenziamenti e alcune mancanze che ci sono, però l’articolo 1 lo voteremo a favore. Mi dispiace che il Presidente Bonaccini sia uscito perché ha detto che ha letto tutti gli emendamenti della Lega ma probabilmente non ha letto il nostro ordine del giorno riguardo al decommissioning degli inceneritori perché pare che dica le stesse cose che ha detto lui. Vedremo nel prosieguo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Se non ci sono altri interventi, procediamo alla votazione dei singoli emendamenti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 16, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 16 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 50, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 50 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 17, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 17 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 18, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 18 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 34, a firma dei consiglieri Montalti, Caliandro, Taruffi, Lori, Ravaioli e Zoffoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 34 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 19, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 19 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 51, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 51 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 20, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 20 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 21, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 21 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 12, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 12 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 33, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 33 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 41, a firma dell’assessore Gazzolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 41 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 1 è approvato.

Procediamo con l’articolo 2, sul quale non insistono emendamenti.

È aperto il dibattito generale.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito e apro la dichiarazione di voto.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo la dichiarazione di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 2 è approvato.

Metto in discussione l'articolo 3, su cui insistono dodici emendamenti e due subemendamenti, che vado al elencare: emendamento 57 a firma dei consiglieri Bertani e Alleva; emendamento 42 a firma dell'assessore Gazzolo; l'emendamento 22 a firma del consigliere Bargi; emendamento 52 a firma dei consiglieri Sassi, Bertani e Piccinini; emendamento 53 a firma dei consiglieri Sassi, Bertani e Piccinini; emendamento 37 a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro e Zoffoli; subemendamento 59 (all'emendamento 38) a firma del consigliere Bertani; subemendamento 58 (all’emendamento 38) a firma del consigliere Bertani; emendamento 38 a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro e Zoffoli; emendamento 43 a firma dell'assessore Gazzolo; emendamento 54 a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini; emendamento 3 a firma del consigliere Foti; emendamento 4 a firma del consigliere Foti; emendamento 23 a firma del consigliere Bargi.

Comunico che agli emendamenti presentati dal consigliere Foti si è aggiunta la firma del consigliere Aimi.

È aperto il dibattito generale congiunto su emendamenti, subemendamenti e articolo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intervengo solo per annunciare che ritiro il subemendamento n. 58.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani. Il subemendamento n. 58 è dunque ritirato dal proponente.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Molto brevemente, per quanto riguarda i miei emendamenti, sottoscritti anche dal consigliere Aimi, debbo dire che il n. 3, in realtà, specifica e prevede che possano essere concessi contributi in conto capitale per i centri di riuso, che era una delle indicazioni che prima venivano fornite. Quanto all'articolo 3, comma 13, in realtà, si voleva esprimere un concetto di maggiore certezza sostituendo la dizione “può applicare”, che, come dice l'italiano, comporta una facoltà, con la dizione “applica”, che significa un automatismo.

Ma vorrei riferirmi all'emendamento n. 37, primo firmatario il collega Taruffi. In questo caso, viene modificato il comma 6, nel senso che viene sostituito, ma viene sostituito prevedendo che la Giunta, con propri atti, provveda ad uniformare il calcolo della resa di raccolta differenziata alla metodologia di calcolo elaborata dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ISPRA. Ora, in commissione mi ero permesso di dire che tanto valeva tenere il sistema di calcolo ARPA, con il quale ci eravamo rapportati fino ad oggi. È vero che spero che, da qui a quattro anni, il decreto venga emanato, perché stiamo parlando di un decreto ministeriale che doveva essere emanato dal 2006, se dopo quindici anni non è emanato, opera la prescrizione del decreto non emanato, perché la norma cade in disuso. Nell'auspicare che chi deve adempiere adempia, chiedo solo un po’ di coerenza: mi pare che noi abbiamo posto in capo all'agenzia ATERSIR molti di questi atti, mentre questo atto viene posto in capo alla Giunta. Ora, anche se non è specificato, però tra persone perbene ci si può sempre intendere, io ritengo che sarebbe opportuno che la Giunta, prima di definire questi atti o una volta definiti questi atti, almeno li comunicasse alla commissione, perché diversamente mancherebbe un elemento oggettivo di conoscenza da parte del Consiglio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Montalti. Ne ha facoltà.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Intervengo per un chiarimento rispetto all'emendamento n. 3 del collega Foti, che riguarda i contributi in conto capitale per i centri del riuso. La legge prevede, all'interno del fondo, di potere finanziare ed incentivare proprio i centri del riuso comunali. Ci sembrava, quindi, che già nell'articolo relativo al fondo fosse chiarito che tipo di incentivi andavano per i progetti sui centri comunali del riuso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente.

Intervengo per illustrare l'emendamento n. 57 facendo presente che ci è stato segnalato, in maniera molto pressante da comitati di cittadini del comune di Conselice, dove opera tale ditta Matrix, che ricava dalle scorie di combustione da incenerimento materiale per l’edilizia, il carattere inquinante e pericoloso di questi stessi materiali. In sostanza, cioè, non tutto ciò che esce dall'inceneritore può diventare qualcosa che poi è a contatto con la vita delle persone. Pertanto, abbiamo ritenuto – peraltro devo dirvi che ci sarà su questo una manifestazione pubblica e questi stessi comitati hanno chiesto ai nostri gruppi di potere usufruire di una sala per poter esprimere i loro dubbi o qualcosa di più in merito – di sottolineare molto semplicemente che le scorie di combustione degli impianti di incenerimento non possono diventare i mattoni delle case dove poi si va ad abitare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Intervengo brevemente sull'emendamento n. 37, di cui abbiamo discusso in commissione. Se è vero che l'emanazione del decreto, in qualche modo, deve porre chiarezza definitiva sull’introduzione della metodologia di calcolo ISPRA, è chiaro che noi, con questo emendamento, visto che eravamo ad una formulazione che diceva "a partire da", diciamo "entro il", che è ben diverso, perché "entro il" può voler dire, se non proprio fra due giorni, almeno in un tempo sicuramente più stringente che non "a partire dal 1° gennaio 2021", come nella formulazione precedente.

Il senso dell'emendamento è questo. Poi ovviamente sappiamo che siamo in attesa da tanto tempo di questo decreto, ma proprio per questo l'emendamento è ancora più stringente. E siccome abbiamo discusso confrontandoci ampiamente in commissione su questo punto, credo sia noto a tutti quale siano stati il percorso e la modalità attraverso i quali siamo arrivati alla stesura di questo emendamento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intervengo per illustrare i nostri emendamenti. Come abbiamo detto, a nostro avviso, un limite di questa legge è la mancanza di azioni da attuarsi in merito alla prevenzione, mentre noi proponiamo due azioni che ci sembrano importanti perché hanno un loro peso percentuale all'interno del ciclo dei rifiuti ed importanti anche perché sono un segno per i comuni e per i cittadini.

Si tratta, in particolare, di contributi economici per l’acquisto di pannolini lavabili, perché questa parte di rifiuto incide molto. Sono azioni che alcuni comuni hanno già iniziato, estenderle a livello regionale vuol dire sostenere anche i piccoli comuni che magari non hanno la forza e l'energia di far partire queste azioni. L'altra azione è l’introduzione di un divieto, il divieto di utilizzo di prodotti monouso non compostabili, perché anche questa è un'azione che, come Regione, abbiamo già sostenuto con alcuni bandi ed alcuni progetti, quali le famose eco-feste, però, ad un certo punto, dopo il sostegno, vanno messe in campo delle azioni di dissuasione. È la stessa cosa che è successa a livello nazionale per le bustine della spesa, con riferimento alle quali è stato introdotto un obbligo. Ebbene, anche noi, in quanto Regione avanzata, possiamo sicuramente introdurre quest'obbligo.

Con l’emendamento n. 54, a proposito di compostaggio, chiediamo di introdurre una migliore formulazione dicendo "promuovono e regolamentano il compostaggio collettivo" e aggiungendo un riferimento agli orti di comunità, di cui ci sono già alcune esperienze, appunto, per incentivare e promuovere il compostaggio collettivo.

Infine, annuncio che voteremo a favore dell'emendamento n. 38, che dice: "al fine di massimizzare il recupero di materie e rifiuti ingombranti, sono sottoposti a selezione e cernita", rispetto al quale proponiamo il subemendamento che dice: "dei rifiuti ingombranti sia predisposta anche la preparazione al riuso", perché non è detto che vadano solo a selezione e cernita, quindi a riciclaggio, ma prima si possono indirizzare alla preparazione ai fini del riuso. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Montalti. Ne ha facoltà.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Rispetto al tema posto dal collega, ovvero le azioni di prevenzione nella produzione dei rifiuti, vogliamo evidenziare - ed è questo il motivo per il quale non voteremo a favore degli emendamenti del gruppo del Movimento 5 Stelle - che in diversi punti la legge richiama azioni di prevenzione e riduzione dei rifiuti, ma lo fa nell'ottica di dare autonomia e libertà ai comuni di potere scegliere quali azioni incentivare. Inoltre, evidenzio come più avanti esamineremo un emendamento della Giunta che inserisce all'interno del fondo anche la possibilità di incentivare i progetti comunali di riduzione della produzione di rifiuti. Si vede, quindi, come l'ottica e l'indirizzo politico siano proprio quelli di sostenere con forza i progetti di riduzione dei rifiuti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Intervengo per dichiarare che voteremo a favore del subemendamento all'emendamento n. 38 e dell'emendamento n. 57.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Montalti. Ne ha facoltà.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Intervengo per preannunciare il nostro voto favorevole al subemendamento n. 59.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

Se non vi sono altri interventi in sede di dibattito generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 57, a firma dei consiglieri Bertani e Alleva.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 57 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 42, a firma dell'assessore Gazzolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 42 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 22, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 22 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 52, a firma dei consiglieri Sassi, Bertani e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 52 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 53, a firma dei consiglieri Sassi, Bertani e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 53 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 37, a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro e Zoffoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 37 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, il subemendamento 59, a firma del consigliere Bertani.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il subemendamento 59 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 38, a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro e Zoffoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 38 è approvato.

L’emendamento 43, a firma dell'assessore Gazzolo, insiste sul comma 10: dopo le parole “compostaggio domestico” sono inserite le seguenti “e di comunità”, mentre l’emendamento 54 insiste sul comma 10: le parole “i comuni incentivano il compostaggio domestico a partire dalle utenze in zone agricole o in case sparse” sono così sostituite “i comuni incentivano il compostaggio domestico a partire dalle utenze site in zone agricole o in case sparse e promuovono e regolamentano il compostaggio collettivo, comprendendo anche gli orti di comunità”, quindi i due emendamenti si integrano.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 43, a firma dell’assessore Gazzolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 43 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 54, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 54 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma dei consiglieri Foti e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4, a firma dei consiglieri Foti e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 4 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 23, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 23 è respinto.

Metto ora in votazione, per alzata di mano, l’art. 3 come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 3 è approvato.

Metto in discussione l'art. 4 su cui insistono dodici emendamenti che vado ad elencare: l'emendamento 5 a firma dei consiglieri Foti ed Aimi, che è uguale all'emendamento 24 a firma del consigliere Bargi; l'emendamento 6 a firma dei consiglieri Foti e Aimi; l’emendamento 25 a firma del consigliere Bargi; l’emendamento 7 a firma dei consiglieri Foti ed Aimi; l'emendamento 45 a firma dell'assessore Gazzolo; l'emendamento 48 a firma dei consiglieri Bertani e Pompignoli; l’emendamento 26 a firma del consigliere Bargi; l’emendamento a 44 firma dell'assessore Gazzolo; l’emendamento 13 a firma dei consiglieri Foti ed Aimi; l’emendamento 39 a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro, Zoffoli; l’emendamento 8 a firma dei consiglieri Foti ed Aimi.

È aperto il dibattito generale congiunto su articolo ed emendamenti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intervengo per illustrare velocemente il nostro emendamento. È una discussione che abbiamo già fatto in commissione, ma che a noi sembra importante: si è voluto, a mio avviso forzatamente, inserire che la commissione assembleare competente per questa legge in vari punti è la commissione assembleare competente in materia di ambiente, mentre la competenza di questa legge ricade effettivamente su più commissioni, una delle quali è la I commissione, perché si parla di servizi pubblici locali, laddove i servizi pubblici locali sono di competenza della I commissione.

Ora, non vogliamo creare conflitti di attribuzione, ma ci sembra più corretto anche ai fini del funzionamento della legge, perché magari domani in materia di ambiente verrà modifica qualche a attribuzione alle diverse commissioni, chiedere che le parole “commissione assembleare competente in materia di ambiente” che ricorrono in più punti siano così sostituite “commissione assembleare competente”.

Annuncio inoltre che voteremo contro l'articolo 4 perché è proprio quello che è stato ritoccato per quanto riguarda la suddivisione del fondo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pompignoli. Ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Intervengo non solo per sostenere questa proposta emendativa, ma anche per porre una questione a lei, Presidente, in virtù del fatto che molto spesso - e l’ho segnalato in diverse occasioni - l'attribuzione delle competenze alle varie commissioni sono distribuite in maniera, a nostro avviso, erronea. L’ho sollecitata più volte, Presidente, affinché verificasse esattamente le competenze relative agli oggetti che ci vengono assegnati in commissione; molto spesso noto come le competenze che spettano alla commissione bilancio vengano attribuiti ad altre commissioni.

Pertanto, ritengo opportuno che vengano verificati esattamente gli oggetti attribuiti alle commissioni e, a maggior ragione, con riferimento al contenuto di quest’emendamento, ritengo che la commissione competente sia la I commissione. Grazie.

 

PRESIDENTE (SALIERA): Consigliere Pompignoli, provvederò in merito.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

A dir la verità, continuiamo a non conoscere i pareri dei relatori, comunque è la stessa cosa; debbo supporre, però, che il parere sia favorevole almeno all'emendamento dell'assessore.

In questo caso, debbo dire che, agendo sulla lettera b), bisognerebbe capire se poi alcuni emendamenti non risultino preclusi, perché, se non sbaglio, l'emendamento 45, in realtà, sostituisce l'intera lettera b), quindi, probabilmente in caso di approvazione, una parte dell'emendamento, se non ho visto male, a mia firma ad esempio, risulterebbe precluso. Non sarebbe male se questi aspetti venissero almeno annunciati all'Assemblea, che delle due l’una: o è un "votificio" o è un'Assemblea legislativa; se è un votificio basta dirlo ed evitiamo anche di spiegarci.

Ma a prescindere da questo, devo dire che l'emendamento così come è stato concepito, soprattutto il 45, a mio avviso, rappresenta un’edizione riveduta e corretta rispetto al precedente, ma rimane comunque un tema sul campo che, a mio avviso, ha una sua logica, mi riferisco al tema che prima ho tentato di affrontare con riferimento alle città capoluogo. È evidente, infatti, che se noi non entriamo nell'ordine di idee di comprendere che l'aumento della raccolta differenziata, così come del porta a porta, così come di ogni altra categoria di recupero, è innanzitutto forte laddove vi è la forte produzione, contribuiamo ad abbaiare alla luna. Del resto, il presidente Bonaccini, nella sua replica, ha fatto presente, e non posso che condividere, le difficoltà che ci sono a fare alcuni tipi di raccolta, dalla differenziata al porta a porta, ad esempio, nei comuni di montagna. Il fatto di sperare, in quelle zone, di recuperare enormemente le posizioni a livello percentuale può essere anche possibile, perché magari 4 tonnellate in più fanno “sballare” con degli aumenti del 1000 per cento rispetto all'anno precedente; ma il problema di fondo rimane nelle città capoluogo.

In dichiarazione di voto ribadirò e farò mia la dichiarazione che ha fatto una persona sicuramente al di fuori di ogni sospetto politico, perché l'ha fatta l'assessore all'ambiente della città metropolitana di Bologna, che, se non erro, dovrebbe essere, tra i tanti assessori all'ambiente, calcolando quanto pesa all'interno della Regione la città di Bologna, teoricamente la più ascoltata, mentre qui è stata bellamente ignorata.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Montalti. Ne ha facoltà.

 

MONTALTI: Grazie, presidente. Vorrei partire da un emendamento che voteremo presentato dalla Giunta che avevo anticipato, ovvero l'inserimento dei progetti comunali di riduzione della produzione dei rifiuti tra quelli finanziabili dal fondo. Ci sembra importante rimarcare quest’elemento perché è un elemento ulteriore, che va proprio nella direzione degli obiettivi generali della legge.

Dopodiché, voteremo in maniera favorevole all'emendamento 8 a firma del consigliere Foti, perché anche questo è un elemento che ci sembra vada nella direzione della norma, ovvero fare un monitoraggio annuale dell'andamento dell'applicazione della tariffazione puntuale.

Per quanto riguarda gli emendamenti proposti dai gruppi consiliari di opposizione, voteremo contro. Vi è stata una lunga discussione in commissione in merito ai temi che sono stati evidenziati e, quindi l'indirizzo continua ad essere quello di non votare a favore di questi emendamenti, in particolare mi riferisco a quelli sulla specifica della commissione. La logica è quella di cercare di mantenere la discussione all'interno dei temi ambientali, perché il tema principale della legge riguarda le politiche ambientali e dei rifiuti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Intervengo per illustrare velocemente l'emendamento 39, con il quale precisiamo che la composizione della commissione tecnica indipendente che poi avrà il compito di ripartire il fondo incentivante per i comuni virtuosi sarà riservata esclusivamente alle associazioni di categoria che rappresentino gli utenti del servizio di gestione dei rifiuti. Poi ovviamente nel resto dell'articolo sono precisate e quindi indicate le associazioni ambientaliste, i sindacati, l'associazione degli imprenditori, ma questo emendamento precisa che, all'interno della commissione, debbano essere evitati eventuali conflitti di interesse tra il gestore del servizio e chi deve concorrere a determinare la ripartizione del fondo.

Per quanto riguarda il fondo, spendo due parole adesso ma ci ritornerò più avanti, abbiamo presentato un ordine del giorno il cui punto fondamentale è proprio quello di fissare la quota non inferiore a 10 milioni annui per il fondo, per impegnare la Giunta a stanziare queste risorse, quindi a fare in modo che quel fondo non scenda mai al di sotto dei 10 milioni.

Credo siano aspetti importanti che qualificano ulteriormente il lavoro che stiamo portando avanti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Montalti. Ne ha facoltà.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Visto che il consigliere Taruffi ha anticipato il tema del fondo, che peraltro è inserito all'interno della risoluzione, dichiaro che, come gruppo del PD, siamo assolutamente favorevoli, tanto è vero che anche noi siamo firmatari della risoluzione che chiede alla Giunta di garantire una quota di almeno 10 milioni di euro per potere fare in modo veramente che sgravi tariffari ed incentivi ai comuni siano considerevoli.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

In sede di dichiarazione di voto, ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Io ritengo positivo il fatto che la verifica potrà diventare annuale fino al 2020, in modo tale da avere chiaro, da parte di ATERSIR, come funziona il meccanismo di incentivazione e quello di calcolo degli abitanti equivalenti.

Invece, per quanto riguarda la commissione tecnica, che, secondo me, è un problema politico, si è venuta a creare una commissione tutt'altro che tecnica. Per rendercene conto, basta che leggiamo da chi è composta: è composta da soggetti interessati tutt'al più, ma non soggetti terzi. Quindi chiamatela "commissione", ma lasciare l'aspetto tecnico ad una commissione che prevede - lo cito nell’edizione che verrà poi approvata, perché quella attuale è peggiore - cinque membri, di cui due indicati dalle associazioni ambientaliste - si leggerà - di rilievo regionale riconosciuto dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;  dei tre restanti membri uno fare parte delle associazioni regionali di rappresentanze imprenditoriale, uno delle associazioni di tutela del consumo ed uno delle associazioni sindacali.

Scusatemi, ma mi sfugge l'elemento tecnico della commissione, questa può essere una commissione di verifica, ma non è una commissione tecnica, questa è una commissione politica nella sua stessa composizione, che non vuol dire partitica, questa è una commissione di natura associazionistico-sindacale. Peraltro, mi sfugge quali saranno i criteri attraverso i quali si riuscirà ad individuare l’associazione, se non che siano queste stesse associazione a designare, perché in genere la composizione di una commissione è fatta sulla base delle segnalazioni che pervengono. Già questo mi lascia molto perplesso, ma per quanto riguarda le associazioni ambientaliste di rilievo regionale, io non sono andato a verificare quante di esse siano iscritte nell'apposito provvedimento del Ministero dell'Ambiente che le riconosce, però, se come io temo, anziché due, saranno quarantadue, occorrerà capire qual è il criterio attraverso il quale si vanno a scegliere.

Sarebbe stato molto più semplice dire che le associazioni con queste caratteristiche avrebbe designato, se così avessero inteso, un proprio rappresentante e poi qualcuno si sarebbe assunto la responsabilità politica di scegliere. Fatto salvo - ripeto e concludo - che comunque non è una commissione tecnica, perché per "commissione tecnica" tradizionalmente in fatto e in diritto si intende tutt'altro.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Montalti. Ne ha facoltà.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Solo per preannunciare che voteremo in maniera favorevole all'emendamento n. 44, che modifica la definizione delle associazioni ambientali che possono indicare il tecnico all'interno della commissione, al fine di ampliare la platea delle associazioni che possono essere coinvolte in questo percorso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

Nessun altro consigliere avendo chiesto di intervenire, si proceda alla votazione dei singoli emendamenti.

Informo che l'emendamento 5 e l'emendamento 24 si votano insieme perché hanno quasi lo stesso testo; che se venisse approvato l'emendamento 25 sarebbe precluso l'emendamento 7; che se venissero approvati gli emendamenti 25 e 7 sarebbe precluso l’emendamento 45. Tanto vi dovevo, colleghi, a titolo di informazione, come giustamente richiesto dal consigliere Foti. Procediamo con le votazioni.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5, a firma dei consiglieri Foti e Aimi, e l’emendamento 24, a firma del consiglieri Bargi.

 

(Sono respinti a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 5 e l’emendamento 24 sono respinti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6, a firma dei consiglieri Foti e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 6 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 25, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 25 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7, a firma dei consiglieri Foti e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 7 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 45, a firma dell’assessore Gazzolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 45 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 48, a firma dei consiglieri Bertani e Pompignoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 48 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 26, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 26 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 44, a firma dell’assessore Gazzolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 44 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 13, a firma dei consiglieri Foti e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 13 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 39, a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro e Zoffoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 39 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 8, a firma dei consiglieri Foti e Aimi.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 8 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4 come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 4 è approvato.

Metto in discussione l'articolo 5, su cui insistono due emendamenti: l'emendamento 27 a firma del consigliere Bargi e l'emendamento 35 a firma dei consiglieri Montalti, Caliandro, Taruffi, Lori, Ravaioli e Zoffoli. Essendo due gli emendamenti, il tempo in discussione generale è di cinque minuti.

È aperto il dibattito generale congiunto su articolo ed emendamenti.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, dichiaro chiuso il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Montalti. Ne ha facoltà.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Solo per specificare che voteremo, ovviamente, a favore dell'emendamento 35, che specifica e rafforza il concetto secondo il quale la tariffazione puntuale può partire subito nei comuni che sono già pronti per metterla in atto e che deve essere attuata su tutto il territorio regionale entro il 2020.

Oggi è stata detta spesso una cosa diversa, vogliamo ribadirla rafforzandola maggiormente con questo emendamento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

Nessun altro consigliere avendo chiesto di intervenire, si proceda alla votazione dei singoli emendamenti e dell'articolo.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 27, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 27 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 35, a firma dei consiglieri Montalti, Caliandro, Taruffi, Lori, Ravaioli e Zoffoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 35 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5 come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 5 è approvato.

Metto in discussione l'articolo 6, su cui insistono due emendamento, l'emendamento 28 a firma del consigliere Bargi e l'emendamento 40 a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro e Zoffoli.

Il tempo a disposizione dei consiglieri in sede di dibattito generale è di cinque minuti.

Apro il dibattito generale congiunto su articolo ed emendamenti.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto. Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo le dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 28, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 28 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 40, a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro e Zoffoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 40 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6 come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 6 è approvato.

Metto in discussione l’emendamento istitutivo di un nuovo articolo a firma del consigliere Bargi.

È aperto il dibattito generale.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto. Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 29, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 29 è respinto.

Metto in discussione l'articolo 7 su cui insistono otto emendamenti: l'emendamento 30 a firma del consigliere Bargi; l'emendamento 46 a firma dell'assessore Gazzolo; l'emendamento 10 a firma dei consiglieri Foti ed Aimi; l'emendamento 31 a firma del consigliere Bargi; l'emendamento 55 a firma dei consiglieri Sassi, Bertani e Piccinini; l'emendamento 56 a firma dei consiglieri Sassi, Bertani e Piccinini; l’emendamento 9 a firma dei consiglieri Foti ed Aimi; l'emendamento 49 a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini.

È aperto il dibattito generale congiunto su articolo ed emendamenti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intervengo per precisare che l'emendamento 49, in realtà, istituisce un nuovo articolo, l’articolo 7 bis, quindi credo che vada discusso successivamente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Bertani, ha ragione, quindi l'emendamento 49 è escluso dalla discussione.

Ricordo che siamo in dibattito generale.

Nessun altro consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto. Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, si proceda alla votazione dei singoli emendamenti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 30, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 30 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 46, a firma dell’assessore Gazzolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 46 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 10, a firma dei consiglieri Foti ed Aimi, che, se approvato, precluderebbe l'emendamento 31.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 10 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 31, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 31 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 55, a firma dei consiglieri Sassi, Bertani e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 55 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 56, a firma dei consiglieri Sassi, Bertani e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 56 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 9, a firma dei consiglieri Foti e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 9 è respinto.

Metto ora in votazione, per alzata di mano, l'art. 7 come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 7 è approvato.

Procediamo con l'emendamento 49 istitutivo di un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini.

È aperto il dibattito generale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Solo per ricordare che con quest'emendamento chiediamo di introdurre agevolazioni per l'utilizzo del vetro vuoto a rendere per l'imbottigliamento delle acque minerali.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Nessun altro consigliere avendo chiesto di intervenire, dichiaro chiuso il dibattito generale e apro la dichiarazione di voto.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, metto in votazione l'emendamento 49, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 49 è respinto.

Metto in discussione l'articolo 8 su cui quale insistono 5 emendamenti: l'emendamento 11 a firma dei consiglieri Foti ed Aimi; l'emendamento 32 a firma del consigliere Bargi, che è uguale all'emendamento 14 a firma dei consiglieri Foti ed Aimi, quindi si procederà ad un'unica votazione; l'emendamento 36 a firma dei consiglieri Montalti, Caliandro, Taruffi, Lori, Ravaioli e Zoffoli; l'emendamento 15 a firma dei consiglieri Foti ed Aimi.

È aperto il dibattito generale congiunto su articoli ed emendamenti.

Nessuno consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto. Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, si proceda alla votazione degli emendamenti e dell'articolo.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 11, a firma dei consiglieri Foti ed Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 11 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 32, a firma del consigliere Bargi e l’emendamento 14 a firma dei consiglieri Foti ed Aimi.

 

(Sono respinti a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Gli emendamenti 32 e 14 sono respinti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 36, a firma dei consiglieri Montalti, Caliandro, Taruffi, Lori, Ravaioli e Zoffoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 36 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 15, a firma dei consiglieri Foti ed Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 15 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8 come approvato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 8 è approvato.

Metto in discussione l'articolo 9, su cui non esistono emendamenti.

È aperto il dibattito generale. Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo le dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 9 è approvato.

Metto in discussione l'articolo 10 sul quale insiste l'emendamento 47 a firma dell'assessore Gazzolo.

È aperto il dibattito generale congiunto su articolo ed emendamento.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto. Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 47, a firma dell’assessore Gazzolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 47 è approvato.

Essendo tale emendamento sostitutivo dell'articolo 10, lo stesso non viene posto in votazione.

Metto in discussione l'articolo 11 (Disposizioni finali), su cui non insistono emendamenti.

È aperto il dibattito generale. Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto. Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 11 è approvato.

Colleghi, sono le ore 13.03, abbiamo ancora cinque ordini del giorno da approvare; io sarei disponibile ad andare avanti. Se non vi sono osservazioni, si procede in tal senso.

Ribadisco che gli ordini del giorno che insistono sul progetto di legge sono cinque, ne ho dato già lettura all'inizio, eviterei di farlo nuovamente.

Apro le dichiarazioni di voto congiunte sui cinque ordini del giorno abbinati e sull’intero progetto di legge. Vi ricordo che sul primo ordine del giorno insiste un emendamento a firma dei consiglieri Bertani e Sassi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente.

In dichiarazione di voto sull’intero progetto di legge, desidero tornare sulla critica mossaci dal Presidente, a proposito del quale, quando me lo chiedono - possono confermarlo i miei colleghi - dico che ho sempre molto ammirato la sua capacità oratoria, perché è un eccezionale showman, che ha l’enorme capacità di estrapolare dalle situazioni un intervento che, per quanto di poco spessore, è sempre di grande impatto. Sia detto tra di noi: venirci a dire che non abbiamo proposto un'alternativa quando avevamo presentato il pacchetto degli emendamenti più corposo, molto più corposo in commissione perché l’abbiamo sfoltito, ci fa venire da ridere.

Tra ieri ed oggi, nei nostri interventi siamo stati abbastanza chiari sulle nostre proposte: siamo d'accordo sull'applicazione della tariffa puntuale, però non è la scoperta dell'acqua calda. Noi vorremmo che non fosse solamente una “dicitura” da mettere come strumento valido per raggiungere gli obiettivi, vorremmo che vi si puntasse. A tale scopo, abbiamo chiesto di incentivare i comuni con il fondo non qualora raggiungano gli obiettivi in termini percentuali, ma qualora decidano di utilizzare dei mezzi attraverso i quali si possa concretamente andare ad applicare la tariffa puntuale e magari la raccolta porta a porta collegata. A proposito di quest’ultima, ribadisco che possiamo discuterne all'infinito, ma vorrei proprio vedere come faremo ad applicare la tariffa puntuale senza attivare la raccolta porta a porta. Inoltre, per quanto riguarda il termine dell'anno 2020 per l'applicazione della tariffa puntuale, sono proprio curioso di vedere l'anno prossimo quanti comuni l'avranno introdotta. Mi riferisco a quelle realtà ancora molto indietro sia per quanto riguarda la raccolta differenziata sia sul sistema di tariffazione. Ci vorrà del tempo, quindi il 2020 potrebbe essere una soglia, un traguardo per capire, intanto, a che punto siamo con gli obiettivi, ma soprattutto, poiché a noi interessano le cose concrete, perché, ripeto, la legge sugli obiettivi è “carinissima”, li abbiamo raggiunti, non li abbiamo raggiunti, sicuramente non è questo che ci interessa, ma ci interessa la situazione che troveremo sul territorio. Mi spiego meglio: a che punto saranno i comuni nel 2020? Quanti comuni della nostra Regione avranno introdotto un sistema di raccolta differenziata che produca frazioni pure? Quanti saranno arrivati alla tariffazione puntuale? Quanti saranno riusciti, in questo modo, ad ottenere per i propri cittadini degli sconti in bolletta? È questo che ci interessa.

Vedo che il consigliere Caliandro mi distrae il Presidente, ma fa lo stesso, è evidente che ormai non è più interessato, tanto non è passato neanche un nostro emendamento, ma ne eravamo abbastanza sicuri, infatti non abbiamo voluto rallentare la discussione illustrandoli, perché sapevamo che sarebbe stato inutile.

Infine, visto che il 2020 ci sembra la soglia minima per cominciare a capire che cosa si è fatto e che cosa non si è fatto, noi abbiamo proposto di non applicare immediatamente il disincentivo dell’aumento delle tasse, che già sono tra le più alte del Paese (parliamo di ecotassa), ma di applicarla dal 2020, cioè quando potremo valutare i benefici degli strumenti introdotti, ma soprattutto il raggiungimento o meno degli obiettivi. Spostiamo in avanti il disincentivo, se prima non saremo riusciti a dare l’incentivo.

Questi sono piccoli passaggi. Vi è una modifica di ATERSIR, andiamo ad introdurre una articolo appositamente per modificarne la legge, perché avremmo voluto che, potenziando la struttura, non si andasse a gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini.

 

(brusio in Aula)

 

Presidente, potrei avere un po' di silenzio? Grazie.

Pertanto, le nostre proposte c'erano, forse non erano gradite politicamente, questo posso capirlo, non capisco come si possa dire che non abbiamo fatto proposte, quando siamo stati i più propositivi, anzi devo dire che mi sarei aspettato una certa condivisione, almeno sulla clausola valutativa, che abbiamo chiesto di tenere un po' più breve, altrimenti questa legge la approviamo adesso ma sarà valutata da chi verrà dopo di noi. Da questo punto di vista, avere almeno un primo dettaglio durante l’ultimo anno di legislatura sarebbe stato forse interessante. Neanche questo ci è stato concesso.

In sostanza, con questa legge non siamo a votare sui massimi sistemi, su rifiuti belli o brutti, noi votiamo dei documenti che possono contenere strumenti utili o meno, in questo caso il documento ci sembra - lo ribadiamo - molto vuoto, un documento con cui si spreca un'occasione.

L'unica certezza è l'aumento delle tasse a partire dal 2017, quindi con un documento del genere non ci si può chiedere - peraltro dopo diverse proposte fatte e non accolte - di approvarlo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

Colleghi, vi ricordo che siamo in dichiarazione di voto e che ogni gruppo ha cinque minuti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Il collega Bargi è pessimista, io sono convinto che noi, nonostante un voto francamente non comprensibile sul fatto di ridurre da tre a due anni la clausola valutativa, valuteremo ugualmente, se sarà pronta, la relazione su questa vicenda, per il semplice motivo che andremo a votare nel 2020 anziché nel 2019, quindi il problema sarà risolto.

In ogni caso, indipendentemente dal voto espresso, la sfida va accettata, perché indubbiamente questo progetto di legge lancia una sfida. Non accettarla sarebbe politicamente sbagliato, si può non condividere come viene lanciata, ma per quanto riguarda la finalità di fondo, che è arrivare ad una minor produzione di rifiuti, è evidente che non ci si può sottrarre, né come impegno politico né come tesi politica. Al di là del fatto che potrei trovare una giustificazione sulla clausola valutativa, ho detto in diverse occasioni che il motivo della mia opposizione è incentrato sulla composizione o sull'attribuzione del cosiddetto "fondino", che mi auguro venga incrementato o comunque garantito nella misura massima o minima di 10 milioni di euro annui, perché ho sostenuto e continuo a sostenere che, secondo me, prima di ogni altra scelta, deve essere indirizzato profondamente e massicciamente sulle città capoluogo e sui comuni più significativi.

È una mia fissazione, ma sono in buona compagnia. A tal proposito, mi permetto di farvi perdere un secondo, come aperitivo, citando testualmente quanto ha detto l’assessore all'ambiente di Bologna in commissione, la quale, parlando del "fondino", dice: "Evidentemente vi parlo perché vivo a Bologna, lavoro a Bologna, è chiaro che mi metto da questo punto di vista, però quando siete di fronte ad un terzo della popolazione che non è residente, di questa il 10/15 per cento che non capisce l'italiano, glielo possiamo tradurre anche in inglese, non capisce l'inglese, glielo possiamo tradurre in arabo, ma non tutti sono arabi, quindi volete venti traduzioni? Di fronte a situazioni di questo genere ed anche ad una chiara disobbedienza civile, ad una reazione che si manifesti in vari modi, pensate agli scarabocchi sui muri, quindi ad una violenza di reazione, di fronte a queste cose andare pure a fare un trasferimento per cui questa parte del nostro mondo viene ulteriormente penalizzata significa non arrivare a raggiungere il risultato". Questa è l'obiezione di fondo. Se l'avesse detto qualcuno di noi, per esempio il collega Rainieri, sarebbe già sotto processo, ma, se lo si dice così, invece va bene.

In relazione a questa presa di posizione, il motivo per cui io … ma sono in buona compagnia, anche il presidente Bonaccini ha detto che questa non è stata una scelta rivoluzionaria, ma il presidente Bonaccini l'ha detto perché, da fine politico, sa qual è il limite della scelta rivoluzionaria: "Compagno, come si fa la rivoluzione? ". "Bisogna sognare!". Lenin.

Io, invece, alle rivoluzioni sono ancora appassionato e come diceva Camus: "Chi è l’uomo in rivolta?"…

 

BONACCINI: Camus o la Camusso?

 

FOTI: No, la Camusso no. Presidente Bonaccini, capisco perché per lei sia un incubo, ma non vorrà "stolkizzare" anche me? "Chi è l’uomo in rivolta? ". "Un uomo che dice no".

È la giustificazione del mio voto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Ho ascoltato con attenzione i numerosi interventi che si sono susseguiti, non ultimo l'intervento del presidente Bonaccini, che ribadisce in Aula, come ha fatto a mezzo stampa nelle interviste che ho avuto modo di leggere, che l'intenzione è quella di arrivare prima o poi a spegnere - giocoforza - qualche inceneritore. Allora, per parafrasare il presidente Bonaccini, mi aspetto un voto favorevole sul nostro ordine del giorno per il decommissioning degli inceneritori, che abbiamo presentato e che fa parte dei cinque che dobbiamo ancora votare.

È vero che ci sono delle criticità - sempre riprendendo qualche spunto interessante dell'intervento del Presidente - con riferimento al fatto che se facciamo molta raccolta porta a porta, ci sono molti veicoli che girano. Questo è un fatto assodato, che è stato già in molti casi anche risolto utilizzando mezzi meno inquinanti. Si tratta, ovviamente, di scelte e di investimenti da mettere sul piatto della bilancia quando si mette mano ad un piano di questo tipo.

Ci sono certamente molti punti imprescindibili, sono d'accordo. Ieri, in quest’aula abbiamo detto che questa legge porta con sé una serie di iniziative buone, di buona qualità, a nostro avviso, ma non saranno ovviamente sole, perché ci sono anche le criticità che noi vediamo in questa legge e che abbiamo cercato in qualche modo di migliorare con i nostri emendamenti, che abbiamo visto completamente bocciati, anche senza motivazione in commissione, salvo esserci date dopo. Pazienza.

Per quanto riguarda le parti buone, però, noi abbiamo tutte le intenzioni di sostenerle. Come io stesso dissi in quest’Aula con rifermento alle comunità solari, che avremmo spinto, caldeggiato verso i territori il sostegno verso quel tipo di iniziativa, e, se è andate a verificare, nei vari consigli comunali in giro per la Regione qualcosa la trovate che è stato fatto apposta, lo stesso faremo per le parti che noi riteniamo interessanti, buone, da portare avanti di questa legge.

Tralascio alcuni interventi, per esempio quando si è detto che le plastiche vanno bene per produrre energia o che si debba parlare di "ex inceneritori" o di "termovalorizzatori". Ricordo solo che il termine “termovalorizzatore” è usato solo dall'Italia, per il quale l'Europa ci ha già bacchettato, perché usiamo un termine assolutamente poco chiaro. Ma è una scelta.

Si è parlato di nuove tecnologie, quando in realtà stiamo parlando, per quanto riguarda l'incenerimento, di vecchie tecniche con nuova tecnologia. A tal proposito, tanto per curare l'aspetto linguistico di ciò che si trasmette, il fatto di avere usato nuova tecnologia non vuol dire che si stiamo usando nuove tecniche - la tecnica è vecchia, è quella di bruciare -, si applica semplicemente una nuova tecnologia. Se lo facessimo prendendo spunto dalle buone abitudini dei contadini di una volte applicando ad esse le tecnologie che abbiamo oggi, forse avremmo un ambiente molto più sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico-sociali. Devo dire che io non concepisco la sostenibilità ad un’unica voce, perché deve essere concertata con una serie di ambiti specifici.

Di tutto questo iter che abbiamo vissuto nel dialogo con tutti i colleghi su questa legge dispiace che abbiamo evidenziato che, purtroppo, il Movimento 5 Stelle, come interlocutore, è buono per i voti ma non per le modifiche di legge. Ne è prova il fatto che ogni modifica di questa legge è avvenuta non attraverso di noi, ma attraverso altri soggetti. Il dialogo c'è stato, il confronto c'è stato, ma ovviamente ogni nostra proposta, salvo un emendamento e mezzo forse, sono state tutte bocciate. Questo dispiace perché noi siamo comunque - e abbiamo dimostrato di esserlo - propositivi, entriamo nel merito delle questioni, né siamo demagogici, assolutamente, tanto è vero che nei nostri emendamenti non trovate l’espressione "rifiuti zero". Abbiamo parlato, abbiamo detto qual è la nostra preferenza in questo senso, ma non l'abbiamo certo messo negli atti, perché siamo andati sul concreto.

Scelte diverse, ovviamente, per una visione differente su come arrivare allo stesso obiettivo. La strada è giusta, l'abbiamo detto, l'obiettivo da perseguire è quello, ma noi abbiamo metodi diversi; abbiamo un'idea diversa su come arrivarci ed in che tempi arrivarci. Noi abbiamo una visione più lunga rispetto ai cinque anni, rispetto al 2020. Infatti abbiamo proposto di arrivarci nel 2025, cercando di avere - l'ho già detto ieri, mi si passi anche oggi questo termine - un po' più di coraggio, un po' di incisività sulla legge.

Io rispetto tutto il percorso fatto, perché ovviamente non è stato fatto solo da questa Giunta, da questa maggioranza, dai membri di questa Assemblea, ma anche da molti soggetti esterni interessati al tema e, certamente, come detto, sosterremo tutto ciò che di buono c’è in questa legge, ma oggi, ovviamente, non potremo far altro che astenerci.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Abbiamo discusso molto di questa legge anche ieri in Aula, prima in commissione, quindi abbiamo avuto modo di esprimere le nostre opinioni, le nostre perplessità, insomma i punti di vista sono stati molti. Noi pensiamo sia utile sottolineare gli aspetti più importanti della legge: dall’introduzione della tariffazione puntuale alla metodologia di calcolo ISPRA - anche se in tempi che noi avremmo voluto più veloci, però, sono importanti come elementi di merito -, alla possibilità della separazione tra la gestione degli impianti e la gestione della raccolta e smaltimento.

Ovviamente, gli elementi fondamentali, gli obiettivi, quali il 73 per cento di raccolta differenziata, il fondo per i comuni e quindi anche per i cittadini che vivono nei comuni virtuosi che raggiungono gli obiettivi fissati, sono elementi indubbiamente positivi di un percorso che ha avuto, come abbiamo avuto modo di dire ieri, origini nella precedente legislatura, grazie all'attività dei consiglieri, dei movimenti popolari, dei consigli comunali. Insomma, si tratta di una legge che oggi trova un punto di arrivo dopo un percorso importante. Questi sono sicuramente tutti aspetti positivi.

Devo dire che, grazie al contributo di tutti, perché in questo percorso, anche in questa legislatura, non è mancato il contributo dei vari gruppi. Credo che, come ho detto ieri, l'assessore Gazzolo abbia fatto un ottimo lavoro, così la relatrice Montalti, gli uffici. Oggi, però, credo sia ancora più importante sottolineare e raccogliere l'impegno assunto dal Presidente in quest’Aula qualche minuto fa per quanto riguarda l’obiettivo di spegnere progressivamente gli inceneritori, di chiudere le discariche limitandone l'esistenza a quelle indispensabili, perché ovviamente alcune dovranno rimanere. Questi sono obiettivi che dovranno poi - ed anche in questo senso abbiamo colto un’apertura che vogliamo sottolineare - consolidarsi con l’approvazione del Piano regionale dei rifiuti.

Abbiamo colto un'apertura, dicevo, perché il presidente Bonaccini ha dichiarato che sulle tante osservazioni che sono arrivate vi è la disponibilità a discutere e confrontarsi. Come gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà abbiamo, come ho ricordato ieri, presentato numerose osservazioni a quel Piano, che, oggi come oggi, non ci convince. Credo sia stato importante, fondamentale approvare prima la legge e poi il Piano, perché, come abbiamo detto ieri, oggi poniamo i presupposti sui quali il Piano dovrà poi essere operativo. Con gli obiettivi che ci siamo dati oggi - non uso terminologie evocative perché, come ci ricorda ogni tanto qualche collega di maggioranza, quando si usano troppo spesso aggettivi molto roboanti, se poi si sbaglia, si corre il rischio che il contraccolpo sia altrettanto roboante, quindi stiamo sul merito e sulla concretezza, senza voli eccessivi - poniamo un punto importante con l'approvazione di questa legge, un punto che rappresenta il presupposto per il Piano e, per quanto ci riguarda, come Sinistra Ecologia e Libertà, abbiamo sempre detto che ci sono tre o quattro aspetti strategici che riguardano il governo di questa Regione sui quali misureremo la tenuta complessiva e la nostra valutazione complessiva dell'azione di governo. Perché le alleanze, le coalizioni e gli apparentamenti si fanno prima delle elezioni, poi ci sono le elezioni, quindi c'è il governo. È sui temi concreti che poi si valuta l’azione e la funzionalità di un governo, di una maggioranza e la capacità di stare insieme di una coalizione.

Noi oggi sosterremo convintamente questa legge proprio perché, come ho detto, rappresenta il presupposto per l'individuazione di un piano che dovrà essere migliorato rispetto a quello adottato ma non approvato nella precedente legislatura. Come abbiamo detto, e concludo, per quanto ci riguarda, i temi ambientali per noi sono fondamentali, questo è uno, ma ci sono anche le infrastrutture, c'è il piano sanitario, c'è il tema del patto per il lavoro e c'è l'introduzione del reddito minimo garantito. Su questi asset, per quanto ci riguarda, dovremo valutare fino in fondo la capacità reale e concreta di azione di questo governo. Questo è uno dei tasselli fondamentali, l'abbiamo sempre detto. Oggi facciamo un passaggio importante, ci aspettiamo nei prossimi mesi che a questi passaggi ne seguano altri nella direzione e in coerenza con quanto oggi abbiamo approvato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Siamo giunti dunque alla votazione più importante di questo inizio di mandato, perché forse rispetto al futuro prendiamo degli impegni che sono degli obiettivi che entro il 2020 saranno parte dell'azione di governo di questa Regione, che si manifesta, ancora una volta, avanti nella lettura, ma soprattutto avanti nella proposta di soluzione.

D'altro canto, la demagogia che accompagna il modo in cui si riesce ad identificare tutto ciò che non si vuole non ha la stessa forza di confrontarsi con la proposta. Vero è infatti - mi sia concessa una digressione - che in questi giorni, in cui milioni di fogli di carta si sono inutilmente sprecati per la riforma del Senato della Repubblica, si è parlato poco di ambiente…

 

(interruzioni del consigliere Rainieri)

 

Certo. Allora la domanda è: c'è un'idea di ecologia? C'è un'idea di quello che vogliamo fare? La forza, secondo me, di questa proposta, che l'assessore Gazzolo ha egregiamente illustrato, sta nel fatto che noi proponiamo uno scambio - più differenzi meno paghi -, proponiamo uno scambio culturale a questa Regione e a questi cittadini, e chiediamo che ci sia un'economia circolare, che sia in grado di creare, nel corso del tempo, un adeguamento progressivo anche a noi stessi.

L'impegno di questa legislazione, infatti, non è soltanto quello di definire le linee guida, ma anche quello di obbligare le nostre stesse amministrazioni, quindi noi stessi, i nostri stessi cittadini, a raggiungere una differenziata su base regionale che superi, come diceva il presidente Bonaccini, più del 70 per cento. Il punto è anche quanto recuperiamo, che tipo di cultura dell’ecologia diamo.

Colleghi, non è banale riflettere su un tema come questo in una scala che forse va oltre gli steccati di appartenenza e della semplice demagogia con la quale viene affrontato questo problema. Noi in questi anni ci siamo abituati ad essere percepiti da altre parti del mondo, che alcuni di noi evidentemente ignorano, ma anche se le ignorano fanno parte della vita quotidiana, come un Occidente opulento ed incapace di migliorarsi, incapace di dare un esempio anche nella gestione delle risorse ambientali. Vedete, colleghi, una parte del fondamentalismo poggia anche su un giudizio etico su quello che siamo in grado di fare noi nella gestione del bene Terra. Alcune culture, alcune religioni ci contestano di sfruttare le risorse del mondo.

Lo sforzo che stiamo facendo è: allargare i nostri confini. Colleghi, probabilmente l'avrete letto sui giornali che leggete quotidianamente tutti, o forse alcuni fanno delle letture meno altisonanti o meno acculturate, ma non è colpa di nessuno, forse la responsabilità rispetto al farsi carico dell’integrazione passa attraverso la consapevolezza che occorre non solo un modello di convivenza dove vivi, ma anche un modello di convivenza su quello che rappresenti.

Ebbene, io penso che l'orgoglio che questa Regione deve mettere in questa partita sia nella politica generale che stiamo cercando di attivare: siamo una Regione che dà accoglienza e che vuole dare anche un modello di vita di qualità, ma che allo stesso tempo cerca il rigore con se stessa. Ci siamo impegnati - e lo faremo, ne sono sicuro - per un fondo che incentivi l'efficienza, un fondo di oltre 10 milioni che ogni anno deve essere a disposizione dei comuni, perché il nostro obiettivo è arrivare alla "discarica zero"; il nostro obiettivo è arrivare anche alla trasparenza e ai controlli, nonché alla tariffazione puntuale.

Ci sono dunque - concludo perché i tempi sono quelli che sono e voglio rispettarli - sinergie positive tra prevenzione e riciclaggio, ma il dibattito sull'ambiente è un dibattito planetario, in cui forse nascondersi dietro un dito o pensando che si possa parlare d'altro aggiunge sicuramente una stella anche a questa Regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Nessun altro consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo le dichiarazione di voto.

Procediamo con la votazione degli ordini del giorno, chiedendo, per quanto riguarda il primo ordine del giorno, a firma del consigliere Taruffi ed altri, il consenso per procedere con la votazione sull'emendamento che insiste sull'ordine del giorno, emendamento a firma dei consiglieri Bertani e Sassi.

 

TARUFFI: Assenso accordato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie.

Metto dunque in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno 921/1 (oggetto 1367), a firma dei consigliere Taruffi, Montalti, Caliandro ed altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'ordine del giorno 921/1 (oggetto 1367) è approvato.

Il consigliere Bertani chiede la votazione mediante dispositivo elettronico sui rimanenti ordini del giorno.

Si proceda dunque alla votazione dell'ordine del giorno 921/2 (oggetto 1368), a firma dei consiglieri Bertani e Sassi, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

7

Contrari

 

23

Astenuti

 

9

 

L’ordine del giorno 921/2 (oggetto 1368) è respinto.

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 921/3 (oggetto 1369), a firma dei consiglieri Sensoli, Sassi e Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

16

Contrari

 

24

Astenuti

 

--

 

L’ordine del giorno 921/3 (1369) è respinto.

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 921/4 (oggetto 1370), a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

5

Contrari

 

26

Astenuti

 

11

 

L’ordine del giorno 921/4 (1370) è respinto.

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 921/5 (oggetto 1371), a firma dei consiglieri Sassi e Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

42

Assenti

 

8

Votanti

 

41

Favorevoli

 

5

Contrari

 

25

Astenuti

 

11

 

L’ordine del giorno 921/5 (oggetto 1371) è respinto.

Si proceda alla votazione dell'intero progetto di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

25

Contrari

 

10

Astenuti

 

5

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante: "Disposizioni a sostegno dell’economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)".

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pruccoli. Ne ha facoltà.

 

PRUCCOLI: Presidente, succede che per due giorni di seguito mi ritrovo con un voto diverso da quello che voglio esprimere, probabilmente c'è un problema sul congegno elettronico. Il mio voto è favorevole, quindi chiedo la rettifica della votazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Su richiesta del consigliere Pruccoli, si proceda alla rettifica della votazione.

In ogni caso il progetto di legge oggetto 921 è stato approvato.

Colleghi, visto che i lavori della seduta antimeridiana si sono protratti, i lavori della seduta pomeridiana riprendono alle ore 15,00 invece che alle ore 14,30 come stabilito.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,45

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI e i consiglieri Paolo CALVANO e Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 1368 "Ordine del giorno n. 2 collegato all'oggetto 921 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)". A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi"

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 7

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 9

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 10

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Andrea ROSSI, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 1369 "Ordine del giorno n. 3 collegato all'oggetto 921 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)". A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Bertani"

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 16

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 24

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Andrea ROSSI, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 1370 "Ordine del giorno n. 4 collegato all'oggetto 921 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)". A firma dei Consiglieri: Piccinini, Bertani, Sassi"

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 5

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 26

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 11

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Andrea ROSSI, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 1371 "Ordine del giorno n. 5 collegato all'oggetto 921 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)". A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani"

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 5

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 25

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 11

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 8

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Andrea ROSSI, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 921 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)" (16).”

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 27

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 9

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Astenuti: 5

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 8

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Gian Luigi MOLINARI, Massimiliano POMPIGNOLI, Andrea ROSSI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 921 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)»" (16)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 1, comma 6, lettera b) del presente progetto di legge, le parole "il 73%" sono così modificate "il 70%".»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 1, comma 6, lettera c) del presente progetto di legge, le parole "il 70%" sono così modificate "il 65%".»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 3, comma 11 del presente progetto di legge, dopo le parole "La Regione promuove" integrare "anche attraverso l'attribuzione di contributi in conto capitale".»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 3, comma 13 del presente progetto di legge, le parole "può applicare" sono così modificate "applica".»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 4, comma 2 del presente progetto di legge, l’annualità "2016" è così modificata "2020".»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 4, comma 3 del presente progetto di legge, le parole "compresa tra il 5 e il 15 per cento" sono così modificate "il cui massimale è fissato al 5 per cento".»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 4, comma 4 del presente progetto di legge, le parole "Fino al 31 dicembre 2019 il Fondo" sono così modificate "il Fondo di cui al comma 2".

All'articolo 4, comma 4, lettera a) del presente progetto di legge, le parole "per una quota pari alla metà" sono così modificate "per una quota pari ad 1/3".

All'articolo 4, comma 4, lettera b) del presente progetto di legge, le parole "per una quota pari alla metà" sono così modificate "per una quota pari ad 1/3".

Conseguentemente, all'articolo 4, comma 4, del presente progetto di legge, dopo la lettera b), viene integrata la seguente: "c) per una quota pari ad 1/3, a favorire politiche di sostegno al commercio di materiali di recupero".

All'articolo 4, comma 4, del presente progetto di legge, l'ultimo periodo è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 4, comma 10 del presente progetto di legge, la parola "biennale" è così modificata "annuale fino al 2020, biennale a partire da detta data,".»

(Approvato)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 7, comma 10 del presente progetto di legge, la lettera c) è abrogata.»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«AI comma 1, lettera a), di cui all'articolo 7, comma 10, lettera a) del presente progetto di legge, l'annualità "2017" è così modificata "2020".

Conseguentemente al comma 1 di cui all'articolo 7, comma 10, lettera a) del presente progetto di legge, la lettera b) è abrogata.»

(Respinto)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 8, comma 1 del presente progetto di legge, l'annualità "2017" è così modificata "2016".»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 1, comma 7 del presente progetto di legge, dopo la lettera e), è aggiunta la seguente:

"e) bis. favorire il ricorso alle filiere di sottoprodotto di cui all’articolo 182 bis del decreto legislativo n. 152 del 2006 al fine di ottenere una riduzione a monte del rifiuto assimilabile all'urbano."»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 4, comma 6 del presente progetto di legge, le parole "uno delle associazioni regionali di rappresentanza imprenditoriale, uno dalle associazioni di tutela del consumo e uno dalle organizzazioni sindacali.", sono così modificate "due dalle associazioni regionali di rappresentanza imprenditoriale e uno dalle associazioni di tutela del consumo."»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 8, comma 1 del presente progetto di legge, la parola "triennale" è così modificata "biennale".»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma dei consiglieri Foti e Aimi:

«All'articolo 8, comma 1, lettera b) del presente progetto di legge, dopo le parole "relativi contributi" integrare "e il meccanismo di trasformazione delle utenze non domestiche e domestiche non residenti in abitanti/equivalenti", conseguentemente la parola "biennale" è soppressa ed al termine del periodo, dopo le parole "dall'articolo 4" integrare "comma 10".»

(Respinto)

 

Emendamento 16, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 1, comma 1, dopo le parole "Emilia-Romagna", sono aggiunte le parole "nelle more di approvazione del piano regionale di gestione dei rifiuti, di cui all'articolo 199 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale),".»

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 1, comma 4, dopo le parole "Forum permanente per l'economia circolare", sono aggiunte le parole ", con lo scopo principale di studiare e contribuire ad affinare la sperimentazione del nuovo modello di tariffazione puntuale, oltre che le modalità di raccolta differenziata e il riuso dei beni a fine vita, Al Forum"»

(Respinto)

 

Emendamento 18, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 1, comma 4, dopo le parole "associazioni ambientaliste" sono aggiunte le parole "ed i rappresentanti delle Guardie Ecologiche Volontarie".»

(Respinto)

 

Emendamento 19, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 1, il comma 6 è così sostituito:

"6. La pianificazione regionale, anche con riferimento alla programmazione impiantistica ed alla gestione dei flussi, assume gli obiettivi previsti dalla presente legge. In particolare pone come obiettivi minimi al 2020:

a) la riduzione della produzione pro capite dei rifiuti urbani dal 20 per cento al 25 per cento, rispetto alla produzione del 2011;

b) la raccolta differenziata al 70 per cento;

c) il 65 per cento di riciclaggio di materia."»

(Respinto)

 

Emendamento 20, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 1, comma 7, la lettera a) è così sostituita:

"a) incentivare con meccanismi economici i Comuni che ottengono i migliori risultati in termini di riduzione della produzione pro capite di rifiuti urbani non inviati a riciclaggio ed in termini di raccolta differenziata;"»

(Respinto)

 

Emendamento 21, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 1, comma 7, la lettera b) è così sostituita:

"b) favorire i progetti e le azioni di riduzione della produzione dei rifiuti urbani e la riduzione dei trasporti dei rifiuti".»

(Respinto)

 

Emendamento 22, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 3, comma 3, le parole "II regolamento relativo al corrispettivo del servizio di gestione dei rifiuti può prevedere" sono sostituite da: "La Regione incentiva i Comuni che, nel regolamento comunale del servizio di gestione dei rifiuti, prevedono"»

(Respinto)

 

Emendamento 23, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 3, dopo il comma 14, è inserito il comma 14 bis:

"14 bis, La produzione e quantità di rifiuti inviati a smaltimento, deve essere tracciata e documentata con riferimento al singolo Comune."»

(Respinto)

 

Emendamento 24, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 4, comma 2, l’anno "2016" è sostituito con "2020".»

(Respinto)

 

Emendamento 25, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 4, il comma 4, è così sostituito:

"4. Il "Fondo d'ambito di incentivazione alla prevenzione e riduzione dei rifiuti" è destinato alla riduzione dei costi del servizio di igiene urbana dei Comuni che incentivano forme di investimento e innovazione per il miglioramento di:

a) sistemi efficienti di raccolta differenziata;

b) sperimentazione e applicazione di tariffazione puntuale;

c) attività di riciclo/rigenerazione."»

(Respinto)

 

Emendamento 26, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 4, al comma 6, le parole ", di cui due indicati dalle associazioni ambientaliste …" fino al punto, sono sostituite da: "indicati dal Forum permanente per l'economia circolare".»

(Respinto)

 

Emendamento 27, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 5, dopo il comma 1, è aggiunto il comma 1 bis:

"1 bis. La Regione Emilia-Romagna, in vista dell'entrata a regime della tariffazione puntuale nel 2020, ne incentiva l'applicazione e la diffusione in forme sperimentali nell'ambito dei territori comunali e della città metropolitana di Bologna, il monitoraggio e la raccolta dei dati al fine di poterne analizzare i benefici e l'impatto su famiglie e imprese, al fine di ottimizzarne i risultati ed i benefici."»

(Respinto)

 

Emendamento 28, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 6, comma 2, dopo le parole "di proprietà privata", sono aggiunte le parole "o sia più conveniente dal punto di vista ambientale ed economico"»

(Respinto)

 

Emendamento 29, a firma del consigliere Bargi:

«Dopo l'articolo 6 è aggiunto l'articolo 6 bis:

"Art. 6 bis

Modifiche alla legge 23 dicembre 2001, n. 23

1. All'articolo 4, comma 2, della legge regionale n. 23 del 2011 (NORME DI ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DELLE FUNZIONI RELATIVE AI SERVIZI PUBBLICI LOCALI DELL’AMBIENTE), dopo le parole "e tecnica." sono aggiunte: "L'Agenzia assicura la massima trasparenza e collaborazione per i servizi di gestione rifiuti dei Comuni e della Città metropolitana di Bologna, anche mettendo a disposizione dati dettagliati dei costi sostenuti per poter adeguare il servizio conformemente alle disposizioni vigenti.

2. All'articolo 4, comma 7, della legge regionale n. 23 del 2011 (NORME DI ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DELLE FUNZIONI RELATIVE AI SERVIZI PUBBLICI LOCALI DELL'AMBIENTE), dopo le parole "dell'Agenzia" sono inserite le parole "nella misura massima quantificata nell'esercizio finanziario 2014, e senza possibilità di aumento al di fuori dell'adeguamento ISTAT,"»

(Respinto)

 

Emendamento 30, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 7, comma 3, che sostituisce l'articolo 3 (Dichiarazione annuale), dopo la parola "dichiarazione" (comma 2 dell'articolo sostituito), sono aggiunte le parole: "II controllo dei dati ambientali deve essere realizzato con modalità trasparenti che coinvolgano ARPA in tutte le fasi"»

(Respinto)

 

Emendamento 31, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 7, comma 10, lettera a), le parole "a) a decorrere dall'anno 2017" sono sostituite dalle parole "a) a decorrere dall' entrata a regime della tariffazione puntuale."»

(Respinto)

 

Emendamento 32, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 8, comma 1, la parola "triennale" è sostituita con "biennale".»

(Respinto)

 

Emendamento 33, a firma del consigliere Bargi:

«All'articolo 1, comma 7, lettera f), dopo le parole "tariffa puntuale", si aggiunge "in forme sperimentali da applicare su Comuni campione del territorio regionale e poi, a regime, a partire dal 2020".»

(Respinto)

 

Emendamento 34, a firma dei consiglieri Montalti, Taruffi, Ravaioli, Zoffoli, Caliandro, Lori:

«Al comma 5 dell'articolo 1 le parole "avvalendosi di tutti i" sono sostituite dalle seguenti: "a partire dai"»

(Approvato)

 

Emendamento 35, a firma dei consiglieri Montalti, Taruffi, Ravaioli, Zoffoli, Caliandro, Lori:

«AI comma 8 dell'articolo 5, le parole "sul territorio regionale, entro il 31 dicembre 2020," sono sostituite con ", che dovrà avviarsi su tutto il territorio regionale entro e non oltre il 31 dicembre 2020,"»

(Approvato)

 

Emendamento 36, a firma dei consiglieri Montalti, Taruffi, Ravaioli, Zoffoli, Caliandro, Lori:

«AI comma 1 dell'articolo 8, dopo le parole "Commissione assembleare competente" sono aggiunte "in materia di ambiente".»

(Approvato)

 

Emendamento 37, a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro, Zoffoli:

«All’articolo 3, il comma 6 è sostituito dal seguente:

"6. Entro il 31 dicembre 2020, nelle more dell'emanazione del decreto previsto dall'articolo 205, comma 4, del decreto legislativo n. 152 del 2006, la Giunta, con propri atti, provvede ad uniformare il calcolo delle rese di raccolta differenziata alla metodologia di calcolo elaborata dall'Istituito Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)."»

(Approvato)

 

Emendamento 38, a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro, Zoffoli:

«All’articolo 3, il comma 7 è sostituito dal seguente:

"7. AI fine di massimizzare il recupero di materia, i rifiuti ingombranti sono sottoposti a selezione o cernita."»

(Approvato)

 

Emendamento 39, a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro, Zoffoli:

«All’articolo 4, al comma 6, dopo le parole "dalle organizzazioni sindacali." sono aggiunte le seguenti: "Alla Commissione possono partecipare le associazioni di categoria che rappresentino esclusivamente gli utenti del servizio di gestione dei rifiuti."»

(Approvato)

 

Emendamento 40, a firma dei consiglieri Taruffi, Montalti, Torri, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Caliandro, Zoffoli:

«All’articolo 6, al comma 2, dopo le parole "di smaltimento dei rifiuti" sono eliminate le parole "qualora l’impianto sia di proprietà privata".»

(Approvato)

 

Emendamento 41, a firma dell’assessore Gazzolo:

«All’articolo 1, alla lettera i) del comma 7 dopo le parole "centri di raccolta (CDR)" sono aggiunte le seguenti: "in sinergia ai centri per il riuso secondo quanto stabilito nelle linee guida applicative di cui all'articolo 3"»

(Approvato)

 

Emendamento 42, a firma dell’assessore Gazzolo:

«All’articolo 3, al comma 2 le parole "dalla normativa regionale" sono sostituite dalle seguenti: "da altre leggi regionali"»

(Approvato)

 

Emendamento 43, a firma dell’assessore Gazzolo:

«All’articolo 3, al comma 10, dopo le parole "compostaggio domestico" sono inserite le seguenti: "e di comunità"»

(Approvato)

 

Emendamento 44, a firma dell’assessore Gazzolo:

«All’articolo 4, al comma 6, le parole "iscritte nel registro regionale del volontariato di cui alla legge regionale 21 febbraio 2005, n. 12 (Norme per la valorizzazione delle organizzazioni di volontariato. Abrogazione della L.R. 2 settembre 1996, n. 37 (Nuove norme regionali di attuazione della legge 11 agosto 1991, n. 266 - legge-quadro sul volontariato. Abrogazione della L.R. 31 maggio 1993, n. 26))" sono sostituite dalle seguenti "di rilievo regionale riconosciute dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare"»

(Approvato)

 

Emendamento 45, a firma dell’assessore Gazzolo:

«All’articolo 4, al comma 4, la lettera b) è sostituita dalla seguente:

"b) per una quota pari alla metà, a ridurre i costi di avvio della trasformazione del servizio dei comuni che intendono applicare una raccolta porta a porta che comprenda almeno il rifiuto urbano indifferenziato e il rifiuto organico o sistemi equipollenti che portino allo stesso risultato in quantità e qualità di riduzione di rifiuti non destinati a riciclaggio, finalizzati anche all'implementazione di sistemi di tariffazione puntuale, e per la realizzazione dei centri comunali per il riuso e per progetti comunali di riduzione della produzione di rifiuti."»

(Approvato)

 

Emendamento 46, a firma dell’assessore Gazzolo:

«All’articolo 7, alla lettera a) del comma 6 le parole "periodo è soppresso" sono sostituite dalle seguenti: "e il terzo periodo sono soppressi"»

(Approvato)

 

Emendamento 47, a firma dell’assessore Gazzolo:

«L’articolo 10 è sostituito dal seguente:

"Art. 10

Modifica alla legge regionale 23 dicembre 2011, n. 23

1. All'articolo 22 della legge regionale n. 23 del 2011, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente comma:

"3 bis. Relativamente al servizio di gestione dei rifiuti urbani, ferme restando le competenze in materia di regolamento, l'Agenzia definisce criteri omogenei a livello regionale per l'applicazione delle sanzioni amministrative relative alle violazioni delle modalità di raccolta dei rifiuti urbani da parte degli utenti nonché l'ammontare delle medesime. Compete ai Comuni provvedere all'accertamento e alla contestazione delle violazioni nonché all'irrogazione delle sanzioni amministrative di cui al presente comma. I proventi delle sanzioni sono introitati dai Comuni medesimi, che li destinano al miglioramento del servizio, alle attività di controllo ed alle attività di informazione ed educazione."»

(Approvato)

 

Emendamento 48, a firma dei consiglieri Bertani, Pompignoli:

«All'articolo 4, commi 6 e 10 e all'articolo 5, comma 8, le parole "Commissione assembleare competente in materia di ambiente." sono così sostituite: "Commissione assembleare competente."»

(Respinto)

 

Emendamento 49, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi, Piccinini:

«Dopo l'art. 7 "Modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996, 11. 31" è aggiunto un articolo 7 bis, nel seguente testo:

"Art. 7 bis

Sostituzione dell'articolo 16, della legge regionale 17 agosto 1988, n. 32 "Disciplina delle acque

minerali e termali, qualificazione del termalismo"

1. L'articolo 16 della legge regionale n. 32 del 1988 è sostituito dal seguente:

Art. 16

Diritti proporzionali e diritto sugli emungimenti ed imbottigliamenti

1. Il titolare del permesso di ricerca di acque termali deve corrispondere alla Regione il diritto proporzionale annuo anticipato di 50,00 Euro per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie ricompresa nell'area del permesso, con un minimo comunque non inferiore a 150,00 euro.

2. Il titolare del permesso di ricerca e della concessione di acque minerali destinate alla commercializzazione per pubblico consumo deve corrispondere alla Regione il diritto proporzionale annuo anticipato di 500 euro per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie ricompresa nell'area del permesso, con un minimo di 1.500 euro, per l'utilizzo fino a 20 milioni di litri per anno e di 4.000 euro oltre tale limite.

3. Il titolare del permesso di ricerca e della concessione di acque minerali deve corrispondere alla Regione 0,0035 euro per litro, sia per l'acqua imbottigliata che per quella utilizzata per la pulizia delle bottiglie di vetro e dell'impianto o, comunque, utilizzata. Lo stesso tributo deve essere corrisposto per l'acqua degli acquedotti pubblici utilizzata per la pulizia e il mantenimento degli impianti.

4. Nel caso di utilizzo del vetro, per l'imbottigliamento di acque minerali, è prevista una riduzione di 0,0015 euro per litro nel caso di vetro a rendere e di 0,0005 euro nel caso di vetro a perdere.

5. Il titolare della concessione di acque termali, di cui all'articolo 26 della presente legge, deve corrispondere alla Regione il diritto proporzionale annuo anticipato di 50,00 Euro per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie ricompresa nell'area della concessione con un minimo comunque non inferiore a 800,00 euro.

6. Il pagamento dei diritti proporzionali deve essere effettuato entro il 31 dicembre dell'anno precedente. Il pagamento dei diritti sugli emungimenti ed imbottigliamenti deve essere effettuato entro il 31 gennaio dell'anno successivo. I ricercatori ed i concessionari di acque minerali e termali sono tenuti ad inviare, entro il 15 febbraio dell'anno successivo, all'Assessorato regionale competente in materia di acque minerali e termali, copia della quietanza di avvenuto pagamento.

7. La misura dei suddetti diritti proporzionali e diritti sugli emungimenti ed imbottigliamenti è aggiornata, annualmente, con provvedimento della Giunta regionale, tenuto conto degli indici nazionali di variazione del costo della vita pubblicati annualmente dall'ISTAT."»

(Respinto)

 

Emendamento 50, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi, Piccinini:

«All'articolo 1, al comma 2, le parole: "con l'obiettivo di raggiungere un quantitativo annuo pro capite inferiore ai 150 chilogrammi per abitante" sono cosi sostituite: "con l'obiettivo di raggiungere un quantitativo annuo pro capite inferiore ai 150 chilogrammi per abitante al 2020 e con l'obiettivo di raggiungere un quantitativo pro capite inferiore ai 75 chilogrammi annui per abitante al 2025"»

(Respinto)

 

Emendamento 51, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi, Piccinini:

«All'articolo 1, al comma 6, le parole:

"6. La pianificazione regionale, anche con riferimento alla programmazione impiantistica e alla gestione dei flussi, assume gli obiettivi previsti dalla presente legge. In particolare, pone come obiettivi minimi al 2020:

a) la riduzione della produzione pro capite dei rifiuti urbani dal 20 per cento al 25 per cento rispetto alla produzione del 2011;

b) la raccolta differenziata al 73 per cento;

c) il 70 per cento di riciclaggio di materia."

sono così sostituite:

"6. La pianificazione regionale, anche con riferimento alla programmazione impiantistica e alla gestione dei flussi, assume gli obiettivi previsti dalla presente legge. In particolare, pone come obiettivi minimi al 2020:

a) la riduzione della produzione pro capite dei rifiuti urbani dal 20 per cento al 25 per cento rispetto alla produzione del 2013;

b) la raccolta differenziata al 75 per cento;

c) il 70 per cento di riciclaggio di materia;

e come obiettivi minimi al 2025:

a) la raccolta differenziata al 90 per cento;

b) l'85 per cento di riciclaggio di materia."»

(Respinto)

 

Emendamento 52, a firma dei consiglieri Sassi, Bertani, Piccinini:

«All'articolo 3, dopo il comma 5, è aggiunto il seguente comma 5 bis:

"5 bis. La Regione, anche nell'ambito degli interventi di cui alla lettera k), comma 1, art. 6, della legge regionale 28 luglio 2008, n. 14 "Norme in materia di politiche per le giovani generazioni ", e al fine di incentivare l'adozione di comportamenti quotidiani virtuosi, salvaguardando comunque la parità di genere e nell'interesse della salute dei bambini e dell'ambiente, sostiene interventi per l'utilizzo dei pannolini lavabili per l'infanzia e per l'incontinenza. A chi comprovi l'acquisto di una dotazione di pannolini lavabili, viene riconosciuto uno sconto sulla tassa sui rifiuti, pari al trenta per cento della spesa sostenuta, fino a un massimo di cinquanta euro, con atto di Giunta, da adottarsi entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge e previo parere della Commissione assembleare competente, sono definiti i criteri, le procedure, le modalità di erogazione ed il valore complessivo degli incentivi."»

(Respinto)

 

Emendamento 53, a firma dei consiglieri Sassi, Bertani, Piccinini:

«All'articolo 3, dopo il comma 5, è aggiunto il seguente comma 5 ter:

"5 ter. Al fine di ridurre la produzione di rifiuti è fatto divieto di utilizzare, a partire dal 31/12/2016, in iniziative, di qualsiasi genere, aperte al pubblico, prodotti monouso, fatti salvi quelli rispondenti alla normativa EN13432"»

(Respinto)

 

Emendamento 54, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi, Piccinini:

«All'articolo 3, al comma 10, le parole: "

"10. I comuni incentivano il compostaggio domestico a partire dalle utenze site in zone agricole o in case sparse." sono così sostituite:

"10. I comuni incentivano il compostaggio domestico a partire dalle utenze site in zone agricole o in case sparse e promuovono e regolamentano il compostaggio collettivo, comprendendo anche gli orti di comunità."»

(Respinto)

 

Emendamento 55, a firma dei consiglieri Sassi, Bertani, Piccinini:

«All'articolo 7, al comma 10, che modifica l'articolo 13 della legge regionale n. 31 del 1996, alla lettera a) che sostituisce il comma 1 di detto art. 13 è disposta la seguente aggiunta:

nell'elencazione prevista dalla lettera a): "a decorrere dall' anno 2016:" alla fine è aggiunto il seguente punto 6:

"6) 25,82 Euro ogni mille chilogrammi per i rifiuti urbani o per i rifiuti decadenti dal trattamento dei rifiuti urbani conferiti provenienti da fuori ambito".»

(Respinto)

 

Emendamento 56, a firma dei consiglieri Sassi, Bertani, Piccinini:

«All'articolo 7, al comma 10, che modifica l'articolo 13 della legge regionale n. 31 del 1996, alla lettera a) che sostituisce il comma 1 di detto art. 13 è disposta la seguente aggiunta:

nell'elencazione prevista dalla lettera b): "a decorrere dall'anno 2020:" alla fine è aggiunto il seguente punto 6:

"6) 25,82 Euro ogni mille chilogrammi per i rifiuti urbani o per rifiuti decadenti dal trattamento dei rifiuti urbani conferiti provenienti da fuori ambito."»

(Respinto)

 

Emendamento 57, a firma dei consiglieri Bertani, Alleva:

«All'articolo 3, al comma 1, alla fine, prima del punto, sono aggiunte le seguenti parole:

", tra i suddetti sottoprodotti non rientrano le scorie di combustione degli impianti di incenerimento".»

(Respinto)

 

Subemendamento 58, a firma del consigliere Bertani:

«All’emendamento 38, dopo le parole "recupero di materia" aggiungere "ed il riuso"»

(Ritirato)

 

Subemendamento 59, a firma del consigliere Bertani:

«All’emendamento 38, dopo le parole "recupero di materia" aggiungere "e la preparazione al riuso"»

(Approvato)

 

OGGETTO 1367 “Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 921 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)". A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri, Caliandro, Prodi, Ravaioli, Zoffoli, Montalti, Rontini, Zappaterra, Cardinali, Paruolo, Tarasconi, Sabattini, Mori, Poli, Molinari, Soncini, Boschini, Marchetti Francesca, Bagnari, Rossi Nadia, Bessi, Pruccoli, Serri, Calvano, Iotti”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi:

«Nella parte dell'impegno, tra il terzo capoverso che inizia con le parole: "Ad indirizzare Atersir affinché le linee guida" ed il quarto capoverso finale è aggiunto il seguente periodo:

"Affinché ATERSIR preveda nei bandi di gara la compartecipazione e la corresponsabilità dei gestori del ciclo integrato dei rifiuti al raggiungimento degli obiettivi degli enti locali, inoltre, nei bandi di affidamento debbano essere previste clausole rescissorie unilaterali a favore delle amministrazioni affidanti, con penalità a carico dei soggetti affidatari non inferiori al 2%, del compenso annuo lordo per il servizio svolto, nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi."»

(Respinto)

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Saliera

Rancan - Torri

 

Espandi Indice