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53.

 

SEDUTA DI LUNEDÌ 21 DICEMBRE 2015

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDICE

 

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SESSIONE DI BILANCIO

(Continuazione discussione)

OGGETTO 1777

Comunicazione del Presidente della Giunta sull'attuazione del Programma di Governo (art. 28 comma 2 dello Statuto e art. 19 del Regolamento interno)

OGGETTO 1544

Delibera: «Documento di economia e finanza regionale DEFR 2016 con riferimento alla programmazione 2016-2018.» (Proposta della Giunta regionale in data 29 ottobre 2015, n. 1632) (52)

(Approvazione)

OGGETTO 1644

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2016» (22)

(Approvazione)

OGGETTO 1645

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016-2018 (Legge di stabilità regionale 2016)» (23)

(Approvazione)

OGGETTO 1646

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018» (24)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

AIMI (FI)

SENSOLI (M5S)

PICCININI (M5S)

PRUCCOLI (PD)

CALVANO (PD)

BERTANI (M5S)

FABBRI (LN)

FOTI (FdI)

BIGNAMI (FI)

POLI (PD)

BARGI (LN)

BERTANI (M5S)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

PRUCCOLI (PD)

FOTI (FdI)

BERTANI (M5S)

SENSOLI (M5S)

BOSCHINI (PD)

FABBRI (LN)

FOTI (FdI)

MARCHETTI Daniele (LN)

FABBRI (LN)

CALIANDRO (PD)

TARUFFI (SEL)

PRUCCOLI (PD)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 1544 - 1644 - 1645 - 1646

Emendamenti oggetti 1644 - 1645 - 1646 - 1832 - 1834 - 1836 - 1838 - 1840 - 1845

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 14,50

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la cinquantatreesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Nomino scrutatori le consigliere Prodi, Sensoli e Lori.

 

SESSIONE DI BILANCIO

(Continuazione discussione)

OGGETTO 1777

Comunicazione del Presidente della Giunta sull'attuazione del Programma di Governo (art. 28 comma 2 dello Statuto e art. 19 del Regolamento interno)

OGGETTO 1544

Delibera: «Documento di economia e finanza regionale DEFR 2016 con riferimento alla programmazione 2016-2018.» (Proposta della Giunta regionale in data 29 ottobre 2015, n. 1632) (52)

(Approvazione)

OGGETTO 1644

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2016» (22)

(Approvazione)

OGGETTO 1645

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016-2018 (Legge di stabilità regionale 2016)» (23)

(Approvazione)

OGGETTO 1646

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018» (24)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Vi ricordo che siamo in fase di dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente.

Vorrei solo dire due parole rapide, naturalmente senza togliere tempo al capogruppo. Mi pare che passino gli anni, ma mi viene da dire che questo bilancio è sempre più ingessato e costruito alla stessa maniera di quelli precedenti, quelli che abbiamo avuto modo di vedere negli anni precedenti e nelle precedenti legislature. Mi pare che anche qui da noi ci sia un po’ questa brutta abitudine di tagliare a monte, in virtù delle scarse risorse che ci sono, senza intervenire nel merito. Vedo che i bilanci sono costruiti sempre allo stesso modo, senza andare a sviscerare le vere e autentiche criticità.

Mi pare di capire per quanto riguarda le ricette del presidente Bonaccini e della sua squadra di Governo, su come attraversare la crisi e attuare una maggiore attività produttiva con questo bilancio si giochi un po’ in difesa. In particolare questa maggioranza mi pare che sia bravissima a fare catenaccio – uso un’espressione calcistica –, ma, a mio parere, ci vuole un pochino più di grinta e di coraggio, ci vuole una squadra di Governo che giochi in attacco e favorisca maggiormente quelle aziende e quegli investimenti che riguardano le aziende, in particolar modo nella tecnologia e nell’innovazione per tornare a essere concorrenti e competitivi in Europa e nel mondo. Bisogna avere, quindi, il coraggio di rafforzare la produzione, di considerare la ricchezza non come qualcosa di cui vergognarsi, ma come l’unico strumento per aiutare i meno abbienti. Non esiste, in buona sostanza, l’abbiamo detto in più occasioni, il sociale senza il capitale.

Il presidente quest’oggi faceva cenno anche agli interventi di natura e di carattere internazionale, alle relazioni di carattere internazionale. Vanno bene e vanno bene i rapporti con la Cina, vanno bene i rapporti con gli Stati Uniti e con gli altri Paesi che ha citato, ma non ho sentito un cenno dal presidente e un suo impegno per sensibilizzare il premier con cui egli è ovviamente in buoni rapporti, credo sia suo amico, e il Governo a revocare le sanzioni alla Russia di Putin. La Russia è un Paese amico, ha un leader coraggioso, ma anche importante per gli interessi delle nostre aziende impegnate in quei mercati. In buona sostanza, anche nei rapporti e nelle Conferenze Stato-Regioni, questo tema potrebbe essere portato all’attenzione, perché io credo che sia importantissimo andare in questa direzione. D’altra parte non è che la Russia non faccia parte dell’Europa. Ne fa parte a buona ragione, non solamente per ragioni geografiche, ma per comunanza anche di cultura. Soprattutto viviamo momenti di gravissima crisi economica e credo che la revoca delle sanzioni alla Russia potrebbero aiutarci. Credo che anche la Regione Emilia-Romagna, visti gli interessi coinvolti, potrebbe fare la sua parte sensibilizzando il premier Renzi e il Governo ad andare in una direzione opposta a quella che è stata intrapresa.

Vorrei dire due parole in relazione alle materie che rientrano tra le competenze, in particolare quelle delle Commissioni nelle quali sono parte. Per quanto riguarda quella dell’assessore Mezzetti, ci ha annunciato per il 2016 uno stanziamento di 31,8 milioni di euro, quattro in più rispetto al 2015, e un impegno al triplicamento dei fondi di qui alla fine della legislatura.

Tuttavia, viviamo in un momento dedicato, anche sotto il profilo della sicurezza nazionale, un attacco, una vicinanza di pericolo ai nostri confini, ma soprattutto un problema per quello che riguarda la nostra identità e in particolare l’identità culturale. I nostri simboli, mai come in questo momento, sono messi sotto attacco e mi sembra importante fare uno sforzo maggiore a favore di tutti quei progetti e programmi che mettono in evidenza le nostre radici e la nostra cultura cristiana, che è matrice comune di quella europea.

Mi permetto di fare una citazione. Quando chiesero a Winston Churchill di tagliare i fondi dall’arte e dalla cultura per sostenere lo sforzo bellico egli disse: “Allora per quale ragione combattiamo?”. Credo che l’investimento nella cultura e quindi quello che stiamo facendo sia estremamente importante, così come quest’aumento all’interno del bilancio. Noi dobbiamo andare verso una direzione che preservi l’identità culturale anche del popolo italiano. C’è anche uno stanziamento di 778.000 euro per quanto riguarda i progetti collegati alla legalità e in particolare i programmi culturali per l’Osservatorio e il monitoraggio delle opere pubbliche. Questi mi sembrano francamente pochi se consideriamo i problemi di sicurezza in particolare anche nei nostri monumenti che sono presenti nelle Regione, in particolare anche dopo i fatti avvenuti a Parigi.

Avremo necessità anche qui di investimenti con telecamere particolari. Mi riferisco a quelle ad alta definizione, perché, diversamente, inutili sarebbero gli altri investimenti. Per quanto riguarda le politiche dell’infanzia e dell’adolescenza in questa Regione siamo ancora vittime di alcuni equivoci ideologici. In merito alla scuola si torna immediatamente allo steccato ideologico che privilegia, da parte di questa Regione, il pubblico. Infatti, su 13 milioni di stanziamento, solo 4,5 vengono destinati alle scuole private. Troppo pochi, se pensiamo al contributo che le scuole private danno in termini di formazione e di cultura ai nostri ragazzi.

Il presidente Bonaccini sollecitava anche la necessità di evidenziare gli aspetti positivi, le luci che ci sono nel bilancio, e non possiamo sottrarci dal farlo. Per quanto riguarda l’alta formazione, bene sugli interventi in particolare sull’apprendistato, per le start-up, bene sul diritto allo studio, bene ancora per il Fondo per i figli di vittime degli incidenti sul lavoro. Sono tutti aspetti che noi, come Gruppo politico, abbiamo apprezzato. Poi, 92 milioni di euro per sostenere l’occupazione sono una bella cifra. È una cosa positiva. Certo, si poteva fare di più, ma è un segnale sicuramente che va in una direzione alla quale noi rivolgiamo un plauso. 

La nostra Regione sta ancora soffrendo e la crisi industriale ancora ci attanaglia. Molte famiglie sono in difficoltà e per questo credo che la destinazione di questo fondo di 92 milioni di euro sia una cosa da accogliere con estrema positività. Una critica, invece, la rilevo in relazione alla pratica sportiva in questa Regione. Pare che l’interlocutore sia uno solo e non ce ne siano altri. Gli enti di promozione sportiva sono undici, non uno. Se andiamo a vedere che cosa accade in questa Regione, la stragrande maggioranza dei rapporti sono intrattenuti solo con un ente di promozione sportiva.

Credo che anche sotto questo profilo noi dovremmo guardare alla pluralità e soprattutto anche alla presenza di una pluralità di enti e di tanti ragazzi, e non più solo tali, che esercitano attività sportiva anche in altre organizzazioni.

Avevo anticipato che non volevo rubare molto tempo e quindi mi taccio.

Vi ringrazio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Aimi.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Ho ascoltato con attenzione sia il discorso dell’assessore Petitti che quello del presidente Bonaccini.

Le parole del presidente sul piano teorico sono, in parte, condivisibili. Bisogna, però, vedere se tali parole poi saranno pienamente rispettate. Soprattutto, mi piacerebbe che le informazioni che sia l’assessore che il presidente ci hanno snocciolato fossero complete, perché non si può dire che siano state dette cose non vere, ma sicuramente non sono complete, e questo potrebbe anche deviare l’opinione dei cittadini che in questo momento ci stanno ascoltando o che in generale ascoltano le parole della nostra Giunta, ed entro nel merito.

Si è parlato di un miliardo di euro in più per il Patto per la salute rispetto all’anno scorso, peccato che il patto inizialmente prevedeva 115 miliardi di euro contro i 111 miliardi stanziati oggi. Quindi, è vero che rispetto all’anno scorso, quando erano 110, ne abbiamo uno in più, ma è altrettanto vero che ne abbiamo quattro in meno rispetto a quello che ci era stato promesso.

Aspettativa di vita. Purtroppo il 2015 – questi sono dati forniti recentemente – vedrà, dopo anni, un aumento della mortalità in Italia. Ebbene, considerando l’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle cronicità, il perdurare della crisi, con conseguente peggioramento delle condizioni di vita, è molto plausibile che questo aumento della mortalità riguardi le fasce più deboli della popolazione, e ci auguriamo di non scoprire a fine anno, quando usciranno i dati definitivi, che questo aumento della mortalità riguarderà anche la nostra regione. È vero che siamo una tra le regioni migliori dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, ma è altrettanto vero innanzitutto che non possiamo sederci sugli allori, con il rischio purtroppo concreto di peggiorare la nostra situazione, oltretutto a me hanno insegnato sempre a imparare da chi fa meglio di me per poter crescere, non guardare a chi fa peggio per poi potermi vantare di essere migliore.

Altra cosa che è stata detta dal nostro presidente: più servizi in sanità. Peccato che, in una risposta a una nostra recente interrogazione, ci venga riferito che la Regione, nell’ultimo biennio, ha incassato 2,4 milioni di euro in meno rispetto al biennio precedente a causa della diminuzione delle richieste di prestazioni sanitarie. Questo dato – guarda caso – coincide con l’introduzione del superticket, che ha fatto sì che alcune prestazioni sanitarie costassero meno nel privato che nel pubblico, oltretutto con tempi d’attesa inferiori. Quindi, per noi questo è un chiaro indirizzo verso la sanità privata.

A proposito di liste di attesa, si è prospettata l’ipotesi di multare i pazienti che non si presentano alle visite. Concordiamo con la volontà di responsabilizzare il cittadino, responsabilizzazione che però noi attueremmo in maniera diverso, ad esempio, effettuando un recall prima dell’appuntamento in modo tale che il cittadino possa confermare la visita, oppure disdirla o spostarla. Questo costerebbe praticamente zero: basterebbe utilizzare un semplice programma informatico, che oltretutto alcune ASL già adottano. Basterebbe uniformare il sistema in tutta la regione. In più, dovremmo responsabilizzare tutte quelle ASL che, ad oggi, invece non rispettano i tempi d’attesa richiesti per legge, avvantaggiando in quel caso il cittadino penalizzato da un’inadempienza dell’ASL concedendogli un bonus per il disagio creato dalla sanità pubblica. Chiaramente, in questo modo si eviterebbe che venissero attuati due metri diversi a seconda che si parli dell’Amministrazione pubblica piuttosto che del cittadino.

IRAP alle ASP. La nostra risoluzione depositata a settembre chiedeva l’eliminazione del vantaggio che hanno oggi le cooperative, azzerando l’IRAP alle ASP e mantenendo le risorse nei Comuni, affinché fossero sempre investite nell’ambito sociale. Qui oggi, invece, si parla di riduzione o azzeramento anche per le cooperative, mantenendo quindi questo vantaggio. Le cooperative, però, non avendo bilanci dedicati, a questo punto potrebbero anche godere di vantaggi fiscali per attività che non concernono la sfera del sociale. Quindi, anche in questo caso, secondo noi, l’azione se volta in questa direzione è sbagliata.

In conclusione, ho sentito parlare di crisi. È un bene, chiaramente, stare vicino ai lavoratori e ai piccoli imprenditori che da otto anni subiscono la crisi. Sicuramente va fatto. Però, non ho sentito una parola che fosse una sui cittadini ridotti sul lastrico dai fallimenti bancari che hanno travolto anche il nostro territorio, che il decreto “Salva Banche”, emanato dal vostro Governo a Roma, non ha tutelato in alcuna maniera. Qui noi oggi proponiamo che la Regione si faccia parte attiva istituendo un osservatorio e, soprattutto, stanziando un fondo a tutela legale delle vittime dei crack bancari della nostra regione. Oggi presenteremo, oltre a questo emendamento, anche altri emendamenti che mettono in pratica quella che è la nostra visione e quella che è la visione del Movimento 5 Stelle riguardo al governo della Regione. Vedremo se il PD, dopo le belle parole sentite, vorrà seguirci anche nei fatti, per una volta magari senza andare a scopiazzare qua e là, anche in malo modo, come sta facendo all’incirca dal nostro insediamento a oggi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Io desidero intervenire su un argomento di cui, francamente, non ho sentito parlare. Si è parlato tanto del Piano dei rifiuti, ma non ho sentito nulla sul Piano delle bonifiche, che per legge dovrebbe accompagnare il Piano dei rifiuti. Lo dice esplicitamente il comma 5 dell’articolo 199 del Testo unico ambientale, e in questa Regione l’ultimo e forse unico piano risale al 1995. Quindi, siamo totalmente inadempienti da questo punto di vista. L’avete inserito nel Documento di economia e finanza del 2015, adesso lo avete inserito in quello del 2016, probabilmente continueremo così anche nei prossimi anni. Tra l’altro, purtroppo non è neanche un refuso, come potrebbe essere quello del progetto di legge sui rifiuti, che continuate a riportare anche nel DEFR 2016, nonostante sia già stato trasformato in legge negli strumenti di attuazione.

Non solo, mi preme anche sottolineare che manca l’anagrafe dei siti, che noi abbiamo chiesto diverse volte. Ci sono sempre dei problemi su questa anagrafe. Io non riesco a capire come mai non venga ancora emanata. Poi, puntualmente in Commissione ci viene detto che l’anagrafe dei siti è già pronta. Ma allora dov’è questa anagrafe? Lo chiedo semplicemente perché è fondamentale alla predisposizione del Piano delle bonifiche, di cui si avverte grande bisogno. Del resto, siamo una delle ultime Regioni che ancora non ha approvato il Piano delle bonifiche.

In compenso, però, abbiamo il catasto di ARPA, che ci dice che nella Regione Emilia-Romagna ci sono 379 siti inquinati con procedura aperta – 379! –, e non abbiamo ancora una pianificazione su questa roba. Abbiamo, però, un piano di interventi speciali sulle bonifiche, che rappresenta la solita pezza che viene messa su questo tema. Difatti, non esiste alcun intervento organico, ma si è alla pura improvvisazione. Ecco, al riguardo bisognerebbe fare molto, molto di più. Quindi, non posso che rammaricarmi del fatto che non se ne parli e che non se ne faccia assolutamente cenno.

Altro tema che vorrei affrontare riguarda la legge sui processi partecipativi. Nel Documento di economia e finanza viene posto un obiettivo che, a mio avviso, è poco ambizioso. Si dice che verrà dato sostegno ai processi di partecipazione fino al completo utilizzo dei fondi regionali programmati per il 2016, che ci sarà l’elaborazione della solita relazione annuale e che si presenteranno le clausole di valutazione, però sappiamo benissimo che rispetto a questa legge i problemi sono altri, ovvero che non c’è un vincolo rispetto agli amministratori locali a trasformare le proposte e le scelte fatte in maniera partecipata in un atto amministrativo. Francamente, mi aspettavo molto di più rispetto a questa legge. Tra l’altro, si parla anche di elevare la qualità delle risorse immateriali, primo fra tutti la fiducia collettiva e la coesione sociale. Se non c’è un vincolo che obbliga l’amministratore del Comune a trasformare le proposte fatte in maniera collettiva in un atto concreto, diventa una pura illusione questa legge. Io ho avuto modo di vederla a Crevalcore, nel 2013 (se non erro) è stato fatto un processo partecipativo, che è costato la bellezza di 10.000 euro, o forse più, e si è tradotta in un nulla di fatto. Anzi, a conclusione di tutto il percorso si è detto che, siccome l’anno successivo ci sarebbero state le elezioni, non si sarebbe neanche predisposta la relazione conclusiva e tutto sarebbe stato rimandato al mandato successivo. Quindi, a mio avviso, è stato uno spreco utilizzare quelle risorse economiche a quello scopo, il che inficia anche la fiducia dei cittadini, e lo dico visto che prima si parlava anche della bassa partecipazione alle ultime tornate elettorali. Certo, la cosa ormai non ci meraviglia più di tanto.

Come non ci meraviglia più ormai l’idea che avete di questa Assemblea legislativa. Io, infatti, io l’impressione che la consideriate un po’ come un passacarte della Giunta, e sono stati diversi gli episodi a portarci a pensarla in questo modo. Cito, ad esempio, la riqualificazione di San Lazzaro, con annessa cementificazione ingiustificata, per la quale non ci sono stati dati i documenti che – ricordo – erano parte integrante della delibera. Parlo degli ordini del giorno infilati al volo nelle Commissioni, come è accaduto per la proroga dei direttori generali, inserita al volo nella I Commissione. L’atto è arrivato alle ore 14,12 e alle ore 14,15 era convocata la Commissione. Anche se si poteva intervenire il giorno dopo, erano comunque documenti consegnati un giorno per l’altro.

L’ordine del giorno della Commissione di domani, una Commissione “infilata” nella pausa pranzo dell’Assemblea legislativa, riguarda l’accordo degli alloggi dell’edilizia residenziale sociale del quartiere Navile. Una questione che risale al 2012 viene infilata tra un’Assemblea e l’altra, nella pausa pranzo. Allo stesso modo, domani ci troveremo, oltre a questo, a dover approvare anche il bilancio di previsione della Protezione civile, sempre all’ultimo minuto. Noi non siamo i vostri passacarte. Abbiamo il diritto di avere le carte per tempo e di poterle leggere e verificare con congruo tempo per poter fare le nostre considerazioni.

La mia, in parte, è anche una provocazione. Inserite nel Documento di economia e finanza, tra gli obiettivi, anche il rispetto dell’Assemblea legislativa, quindi dei cittadini, e della democrazia, se per voi rappresenta ancora qualcosa. Ma sembra proprio di no.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pruccoli. Ne ha facoltà.

 

PRUCCOLI: Grazie, presidente.

Intervengo per presentare un ordine del giorno, che abbiamo allegato a questa sessione di bilancio, che vuole provare a completare il lavoro che abbiamo iniziato con la legge n. 1/2015. Si parla, nel merito, di vitalizi. Tale lavoro – ce ne rendiamo conto – andrà ad incrociarsi, oltre che con le verifiche di legittimità, anche costituzionale, che andranno svolte, anche con le iniziative di legge del Governo centrale e con le esperienze di altre Regioni, che recentemente hanno già legiferato in merito.

Con la legge n. 1 noi abbiamo cercato di riportare e di dare dignità al nostro ruolo ed al nostro lavoro portando l’indennità − come dice spesso il nostro presidente − fino alla possibilità di guardare gli altri lavoratori all’altezza degli occhi. Questo tema era stato sfiorato in occasione di lavoro e di approvazione della legge n. 1. Ci siamo riservati un po’ di tempo per lavorare in maniera complessiva, organica e più articolata.

Con questo ordine del giorno noi vogliamo prendere un impegno, anche temporale. Successivamente spiegherò in che modo va interpretato il limite temporale che abbiamo posto all’interno dell’ordine del giorno. Vogliamo lavorare su questo istituto, creato nel 1995, che noi − lo dico da subito − non riteniamo un istituto odioso, come spesso viene presentato e come spesso viene percepito dall’opinione pubblica. Almeno noi che sediamo in quest’aula dobbiamo essere consapevoli e dobbiamo conoscere il prezzo, anche previdenziale, che spesso si va a pagare sedendo tra questi banchi.

Successivamente, sono stati aboliti, nella IX Legislatura, a partire dalla X. L’effetto dell’abolizione nella IX Legislatura ha comportato anche − non può essere l’unico elemento di valutazione, ma sicuramente è un qualcosa che ci dovrà vedere attenti − che la parte dinamica legata ai versamenti che vengono a mancare da questa Legislatura in poi potrebbe comportare un impatto crescente dell’istituto dei vitalizi sul bilancio dell’Assemblea.

Siamo consapevoli anche del fatto che nel Paese si dibatte e che nell’opinione pubblica c’è una fascia di mal sopportazione di questo istituto. Parlando con l’associazione degli ex consiglieri di questa Regione, ho percepito − credo che chiunque di noi lo abbia fatto non potrà aver ricevuto che la medesima sensazione − che anche loro vivono male questo ruolo, con questa etichetta che si trovano impropriamente appiccicata di “privilegiati”. È molto probabile − partiamo da questa considerazione nell’affrontare questo ragionamento − che ci sia una differenza sostanziale tra la parte versata e quello che è e che sarà il percepito nel futuro, ma ci proponiamo di lavorare con grande equilibrio, con rispetto delle leggi, soprattutto in merito ai cosiddetti “diritti quesiti”, che rappresentano il nodo centrale di un tema come questo.

Dobbiamo bandire, nel lavoro che ci aspetta prossimamente, i populismi. Non dobbiamo cedere e pensare che possa esserci, alla base della nostra ispirazione, una frattura generazionale, che sarebbe assolutamente sciocca ed inopportuna, e dovremo avere grande rispetto per chi le Istituzioni le ha fatte vivere e le ha rette sedendo su questi banchi e non le ha occupate, come va di moda dire oggi. Le ha fatte vivere e le ha rette.

Tuttavia, a viso e a libri aperti, vogliamo verificare, senza sottrarci, l’esistenza di una serie di azioni possibili per riformare l’istituto del vitalizio, contribuendo anche a ristabilire una serenità tra cittadini e Istituzioni che passi, però, come dicevo, per la dignità, che va mantenuta nei confronti di chi oggi vive nelle Istituzioni e di chi le ha fatte vivere e le ha rette.

Sappiamo che tutto ciò non basta, come non è bastato ciò che è stato fatto sulla legge n. 1. Il giudizio che arriverà per la Giunta e per questa Assemblea non sarà legato solo ed esclusivamente a quanto sarà tagliato rispetto alla spesa, ma soprattutto all’azione. Questo sarebbe bene non dimenticarselo mai.

Quello che faremo andrà fatto perché sarà giusto, non per regalare simboli dell’antipolitica alla folla acclamante. Questo non ci deve interessare, e a noi non interessa. Ora siamo noi a dover far vivere e reggere le Istituzioni e non possiamo essere noi a distruggerle minandone la credibilità.

Vogliamo riservarci la possibilità di affrontare il tema del contributivo, anche per la X Legislatura, armonizzando − laddove possibile e se possibile − passato, presente e futuro, come già hanno tentato di fare altre Regioni, di cui potremmo provare anche a capitalizzare l’aspetto del contenzioso che si è aperto e che, quindi, potrebbe diventare per noi un patrimonio di informazioni.

Auspichiamo che ci sia il più ampio coinvolgimento di tutti i Gruppi su questo lavoro, perché questo sarà a garanzia anche per la tempistica rispetto ai sei mesi indicati qui. “Garanzia sulla tempistica” significa garanzia in più o in meno, garanzia che nessuno provi ad allungare impropriamente questo tempo, ma anche garanzia che, se dovessero servire dieci giorni o venti giorni in più per fare una buona legge, nessuno − credo − farà le corse per presentare, entro il centottantesimo, un testo sbagliato o carente.

Si dovrà lavorare con impegno, ma dobbiamo soprattutto intervenire laddove sia credibile e possibile, riservandoci la possibilità, anche successivamente, e questo ordine del giorno lo prevede, se ci dovesse venire bene, di presentare la nostra legge come progetto di legge alle Camere. Dobbiamo tenere presente che occorrerà − anche qui, torno al concetto della dignità – livellare, ed è giusto che sia così, chi siederà nei banchi del Senato (qualcuno di noi tra qualche anno lo farà) e sarà gomito a gomito con qualche collega di un’altra Regione. Credo che dovranno avere medesimi trattamenti, medesime garanzie, medesime tutele, medesimo futuro. E anche − lasciatemelo dire − tra di noi, tra chi continuerà ad esercitare il proprio ruolo solo ed esclusivamente tra i banchi di questa Regione e chi, invece, avrà anche la possibilità, l’onere e l’onore di poter rappresentare questa Regione anche tra i banchi del Senato. Altro tema abbastanza delicato che, quindi, richiede approfondimento, impegno e un po’ di tempo per poterci lavorare con serietà.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pruccoli.

Non ho iscritti a parlare. Siamo in discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente.

Poco fa, prima di intervenire, ho chiesto al consigliere Poli, che è il relatore della legge, che cosa, a suo avviso, avrei dovuto rimarcare rispetto a questo bilancio, visto che lui più di altri, probabilmente, lo ha visto dalla A alla Z e lo ha perlustrato per bene in qualità di relatore. Il collega Poli mi ha dato una risposta molto secca: “Concentrati sul futuro”. Ho apprezzato questa risposta, perché obiettivamente credo che in quest’aula, a prescindere dal proprio Gruppo di appartenenza, si debba tutti avere un obiettivo.

Ci troviamo in una Regione che ha fatto tanto, probabilmente più di quanto è avvenuto in altre Regioni. Credo si debba avere l’ambizione, da parte nostra, di scrivere il nostro pezzo di storia di questa Regione. Se il bilancio precedente, quello che abbiamo approvato nel 2015, è stato utile per porre delle basi sicuramente sulle quali si è potuto lavorare, a mio avviso, questo è il primo vero bilancio del presidente Bonaccini, della sua Giunta e ovviamente che discute quest’Assemblea, perché è un bilancio che arriva dopo un anno intenso di lavoro, progettando e immaginandoci il prossimo anno di lavoro. È un bilancio, quindi, che ha davvero, a mio avviso, l’ambizione di scrivere un pezzo di storia di una Regione che sta evolvendo.

Lo sa molto bene l’assessore Petitti, che sta ridisegnando l’ordinamento di questa Regione. Quei trecento Comuni a cui spesso si richiama il presidente Bonaccini ormai stanno diventando un obiettivo per tutti i Gruppi seduti qui in aula, a destra, a sinistra, da parte di chi non si riconosce né nella destra, né nella sinistra. Devo dire che ho visto una destra un po’ scarica su alcune fusioni, ad esempio. L’ho vista, invece, tornare pimpante sulla fusione del piacentino. Va bene, perché dobbiamo essere tutti molto pimpanti nel raggiungere quell’obiettivo che ci siamo dati di arrivare ai trecento Comuni. Noi cerchiamo di esserlo sempre, su tutte le fusioni che verranno. Se altri lo saranno un po’ a intermittenza ci accontenteremo con l’obiettivo di essere tutti entusiasti nello stesso modo.

La nostra è una Regione nella quale stiamo provando a scrivere un pezzo di storia anche ripartendo da quelle che erano le basi di questa Regione, cioè il sistema di welfare e il sistema sanitario. In tanti hanno sempre preso l’Emilia-Romagna come esempio sia sul welfare che sulla sanità, però quest’Assemblea, al pari di quello che fa la Giunta, credo che si debba dare l’obiettivo di non accontentarsi degli allori che ci accompagnano. Guardo la vicepresidente Gualmini e l’assessore Venturi. Abbiamo lanciato una bella sfida su tante cose in questa Regione e lo abbiamo fatto innanzitutto avendo in testa che è una Regione sicuramente che ha un indice di anzianità molto alto e quindi è inevitabile dover intervenire su quella fascia di popolazione, ma è una Regione che non vuole dimenticarsi dei giovani e che guarda ai giovani come al futuro che richiamava il consigliere Poli.

C’è il bando per le giovani coppie. Inoltre, è arrivato in questo bilancio quel reddito di solidarietà che il colleghi di SEL già nel passato bilancio avevano chiesto di tenere in grande considerazione. Approvammo, se non vado errato, un ordine del giorno, chiesto dallo stesso capogruppo di SEL, per andare in quella direzione; un ordine del giorno, al pari di altri, nel quale con questo bilancio passiamo dalle parole ai fatti.

Pensare un nuovo sistema di welfare significa anche pensare a un nuovo modo di integrare. La legge sui rom e sinti, che oltretutto andremo a ritoccare anche ulteriormente durante questo bilancio, ne è un altro esempio, perché non possiamo non immaginarci questa Regione se non immaginando anche il modo in cui questa Regione può stare insieme e tenere insieme la società. La stessa cosa vale per la sanità. Anche qui avremmo potuto a un certo punto accontentarci di quello che avevamo e invece si è deciso di verificare quali erano i punti di debolezza e agire anche su quelli. Qui ne posso citare uno su tutti: il tema delle liste d’attesa. È una questione sicuramente odiosa per molti cittadini e lo è diventata anche per gli amministratori nel momento in cui il presidente Bonaccini, la sua Giunta e l’assessore Venturi hanno messo questo elemento al centro degli obiettivi di legislatura. I primi risultati arrivano e anche qui si nota questo passaggio dalle parole ai fatti, che oggi è il vero elemento con il quale dobbiamo far recuperare credibilità alla politica. Si sta reimmaginando questa Regione anche sul versante ambientale. La natura una volta la chiamavamo “madre natura”. Madre natura ci sta dicendo in questi anni che è un po’ arrabbiata con i figli, perché quei figli non si sono comportati troppo bene nella gestione del territorio. Siccome su questo non si può sempre intervenire a valle credo che reimmaginarci un nuovo modo di pianificare – l’assessore Donini lo sa bene perché sta lavorando, credo, alla nuova legge n. 20, alla nuova idea di pianificazione della nostra Regione, così come l’assessore Gazzolo – sia fondamentale. Dobbiamo reimmaginarci il nostro ambiente, dobbiamo far sì che tutti quei brutti episodi che abbiamo visto (alluvioni e quant’altro) non abbiano a ripetersi o che si sia comunque pronti nel caso in cui si debbano verificare. Ricostruiamo anche purtroppo in questa Regione quello che la natura, in due brutte nottate, ha demolito. Mi riferisco a tutte quelle zone del terremoto che si sono davvero rimboccate le maniche. Gestendo la ricostruzione come l’ha gestita l’Emilia-Romagna direi che quando si apre un dialogo con il Governo per spiegare cosa ancora manca e cosa ancora si può fare, quel Governo, siccome sa di avere a che fare con una Regione che non piange, ma che si rimbocca le maniche, si è reso disponibile nei diversi passaggi a riconoscere ulteriori sforzi necessari per completare il progetto di ricostruzione. Stiamo cercando, in quei territori in particolare, non solo di ricostruire, ma di ricostruire anche meglio. Nei giorni scorsi mi è capitato nel territorio di Vigarano di partecipare all’inaugurazione di un’area nella quale c’erano delle tende del terremoto e nella quale adesso è nato un nuovo campo sportivo.

A Vigarano Pieve è capitato di partecipare a un’iniziativa perché con fondi ulteriori messi a disposizione dalla Regione si avrà la possibilità di recuperare una vecchia scuola a fini ludico-ricreativi per una comunità piccola, ma comunque vivace, come quella del paesino di Vigarano Pieve.

Sono esempi di come il terremoto possa diventare per noi e stia diventando per noi un’opportunità sulla quale investire. È chiaro che dobbiamo fare in modo, anche sulle questioni più spinose, di riuscire a non rimanere immobili e soprattutto non possiamo rimanere immobili su un tema delicato come quello della mobilità. L’atteggiamento che ha assunto la Giunta su opere importanti e delicate, come ad esempio il Passante nord, di andare in dialogo con le comunità, dicendo a quelle comunità che c’è la voglia di ascoltare, la voglia di cercare progetti alternativi, ma al contempo che bisogna essere tutti consapevoli che i problemi vanno risolti, credo che sia l’atteggiamento giusto; un atteggiamento attraverso il quale, in dialogo con le comunità, si potrà arrivare a superare situazioni di immobilismo.

La nostra è una Regione che cambia, una Regione che trasforma anche il suo turismo, passando da quella che era un’impostazione fondata sui prodotti a un’impostazione sempre più fondata sulle mete turistiche perché siamo belli ed è giusto che ci conoscano per quello che siamo. La nostra è una Regione che alza anche l’asticella su un tema che ogni tanto viene lasciato indietro come quello della cultura.

La alziamo perché riteniamo fondamentale, per creare una società che sia davvero coesa e solidale, il fatto che la cultura venga messa al centro di questo progetto affinché si possa consentire a tutti una migliore formazione da un lato, ma soprattutto la possibilità di crescita, perché questa è una delle altre sfide della Regione Emilia-Romagna. Tutto ciò è stato fatto mettendo al centro un obiettivo.

Ha fatto bene il presidente Bonaccini non solo a porlo come obiettivo, ma anche a raggiungerlo in fretta, quello di dire a tutti “Torniamo a creare lavoro e facciamolo tutti insieme”. Credo che il Patto per il lavoro sia un segnale importante e fondamentale perché mette a sistema una serie di interventi che se fatti da qui ai prossimi sette anni davvero potranno far sì che dalle parole si passi ai fatti anche su un indice importante e delicato come quello dell’occupazione.

Chiudo dicendo anche ai colleghi del Movimento 5 Stelle che è giusto anche parlare dei vitalizi di chi ci ha preceduto. Va bene, soprattutto se è una cosa fatta con buonsenso, come l’ha descritta molto bene il collega Pruccoli nel presentare l’ordine del giorno che a sua prima firma è stato depositato e che voteremo durante l’Assemblea. 

È giusto farlo, è giusto metterci mano, però io raccolgo l’invito che ha fatto il collega Poli: proviamo a guardare al futuro, e nel farlo provo a usare questa metafora. Quand’ero ragazzo, cioè pochissimi mesi fa, mi appassionavano molto le gare di atletica. C’erano due atleti che guardavo con grande attenzione per vedere che risultato ottenevano: uno era Serhij Bubka, l’altra era Stefka Kostadinova. Il primo saltava con l’asta, la seconda faceva salto in alto. Sapete perché trovavo belle quelle competizioni? Perché sia Bubka che Kostadinova generalmente vincevano la loro gara, ma c’era un altro salto da fare dopo, perché alzavano l’asticella, perché il loro obiettivo non era vincere la gara, bensì superare se stessi rispetto alla gara precedente. Ecco, io credo che l’Emilia-Romagna debba adottare questa visione: deve essere una Regione che non si accontenta di vincere la gara, ma che alza l’asticella e prova a superarla.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intervengo sui vitalizi brevemente, visto che è un tema che ormai, come ben sapete, tratto spesso. Comunque, tengo a sottolineare che in questo non c’è nessun intento vendicativo né persecutorio. Abbiamo semplicemente rilevato quella che, secondo noi, è un’ingiustizia che va sanata.

Ci sono cittadini che hanno visto nel tempo mutare il loro rapporto con lo Stato e ci sono, invece, ex consiglieri regionali che non hanno visto affatto mutare il loro rapporto con la Regione e con i cittadini. Ci sono semplici cose che andrebbero toccate, senza bisogno di darsi particolari tempistiche o presentare ordini del giorno, al riguardo. È dall’inizio dell’anno che ne parliamo, in particolare da quando abbiamo depositato la nostra proposta di legge sui tagli ai costi della politica, che in parte è stata recepita, purtuttavia di una parte non se ne vuole discutere, vale a dire proprio quella relativa ai vitalizi. Badate, questo non è solo un nostro pallino, tuttavia è un segnale che ancora questa Regione ha deciso di non dare.

Cogliamo positivamente il fatto che avete dato disponibilità a parlarne, ma ci sono tre semplici cose che si possono fare, senza problemi di ricorso e senza intenti punitivi, che però determinano un risparmio per la Regione e generano un senso di giustizia nei cittadini nei confronti della Regione.

Chiediamo innanzitutto l’innalzamento dell’età pensionabile, e su questo abbiamo presentato alcuni emendamenti. Tutti i cittadini ormai sanno che la loro età pensionabile è fissata a sessantasei anni, mentre il vitalizio si percepisce a sessant’anni. Ci sembra semplicemente che questa norma non abbia più senso di esistere.

Inoltre, ci fa molto arrabbiare, come ho già avuto modo di ribadire tante volte in quest’aula, che il vitalizio sia stato agganciato retroattivamente alle indennità dei consiglieri regionali al 31 dicembre 2005, quindi a 8.000 euro. Quindi, tutti i tagli che si sono operati negli anni, fino ad arrivare ai nostri 5.000 euro lordi, non si sono mai ripercossi sul vitalizio, come era nella legge regionale.

La sola attuazione di queste due semplici norme determinerebbe per la nostra Regione, nei prossimi quattro anni, un risparmio di dieci milioni di euro. Sono due norme di giustizia, sono due norme che porterebbero altri soldi nelle nostre casse.

Anche noi siamo d’accordo che bisogna cominciare a ragionare sul passaggio al sistema contributivo, come voi stessi avete accennato. Non a caso, abbiamo depositato un progetto di legge che tiene conto proprio di questo. Come bisogna tener conto anche che è necessario eliminare altri privilegi, come il cumulo dei vitalizi, cioè che si possa percepire un vitalizio da consigliere regionale e un vitalizio da parlamentare.

In conclusione, ribadisco che da parte nostra c’è la massima disponibilità a parlarne. Il nostro progetto di legge è già lì bello pronto, ragion per cui da gennaio, dunque anche prima dei sei mesi che state annunciando, noi siamo pronti a discuterne, perché ci sembra che sia giusto arrivare finalmente a un punto definito e definitivo, senza però trovare scuse, senza fare sconti, senza difendere privilegi che ormai sono sotto gli occhi di tutti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Il mio sarà un intervento molto breve, anche perché il relatore di minoranza e il consigliere Marchetti hanno già ribadito concetti importanti e la non condivisione in toto del bilancio che viene presentato dall’Amministrazione regionale a un anno dal suo insediamento. Quindi, non tornerò sul tema della sanità, non tornerò sui temi principali che sono già stati toccati, ma mi limiterò ad alcune considerazioni, che sono in parte positive per questa Amministrazione e in parte critiche, ovviamente con l’intento di dare a queste critiche un valore certamente costruttivo.

Prima sentivo dire dal presidente Bonaccini – parto dal positivo per poi arrivare al negativo – che è stato fatto un buon lavoro relativamente all’abbattimento dei costi della politica, e su questo concordo, però sicuramente ci sarà da fare altro, perché non è soltanto la politica che costa a questa Regione, ma anche un sistema di dirigenti e di uffici che ormai è diventato elefantiaco rispetto a un mondo che negli ultimi anni è molto cambiato.

Credo sia stato svolto un buon lavoro anche sulla lotta alla mafia e alla criminalità in generale. Spero di riuscire a condividere anche il testo che a marzo dovrebbe essere approvato. Vi dico con estrema franchezza che trovo sia positivo che il presidente Bonaccini abbia cercato di mantenere qui il processo Aemilia, seppur non senza difficoltà.

Così come credo sia positivo continuare un’opera di promozione dell’Emilia-Romagna, una regione ricca, una regione che ha voglia di continuare a essere da traino per l’intero Paese, mediante queste sinergie e questi legami sia a livello europeo che a livello mondiale, dalla California alla Cina. È un’azione che sicuramente costa fatica, ma è assolutamente importante da portare avanti.

Mi addentro, adesso, in alcune tematiche che non condividiamo. Non condividiamo l’approccio all’immigrazione che si continua a portare avanti in questa Regione, un approccio che non tutela, a nostro avviso, i cittadini storici di questa regione. Avevamo fatto un bel passaggio sul discorso dell’accesso alla residenzialità pubblica con l’inserimento del concetto dei tre anni per accedere ai bandi, ma oggi purtroppo vedo che abbiamo compiuto un passo indietro, in quanto è stato presentato un emendamento dal PD relativamente alle microaree delle comunità Rom e Sinti di questa regione, dove si toglie un punto fondamentale, ovvero quello che dava la possibilità ai sindaci di maturare una riflessione in seno al loro Consiglio comunale, slegando quindi l’adozione di queste microaree dai POC comunali. Questo significa togliere sovranità ai Consigli comunali, che invece dovrebbero avere la possibilità di discutere questo principio delle microaree, giusto o sbagliato che sia. Per noi, ovviamente, è sbagliato. Con questo emendamento, dunque, si toglie alle comunità locali un potere molto forte.

Così come credo si sia toccato poco il tema del terremoto e della ricostruzione. Si sta lavorando sicuramente molto su questo tema, però da parte del Governo non vedo una sensibilità adeguata nel calarsi all’interno delle difficoltà che tuttora sussistono sui territori del cratere. Lo dico perché, guardando la legge di stabilità, molti diritti che avevamo acquisito in questi tre anni, come la sospensione della rata dei mutui per i Comuni, come ulteriori risorse sul personale per la ricostruzione, non si è ottenuto quello che, invece, si era ottenuto negli anni passati. Il terremoto e la ricostruzione sono solo all’inizio. Chi sostiene che questo tema è, ormai, legato al passato, a mio avviso, sbaglia, perché saremmo al 25-30 per cento delle case tornate a essere da inagibili ad agibili. La parte delle opere pubbliche è in fase di stallo. Buona parte di queste opere pubbliche devono essere ancora finanziate. Spero che, ora che il nostro presidente della Regione è diventato anche presidente della Conferenza Stato-Regioni, abbia la possibilità di ottenere qualche risultato in più da questo punto di vista, perché da noi le persone chiedono di essere trattate nella maniera adeguata proprio per accelerare quest’opera di ricostruzione.

Parto da questo discorso per dire che abbiamo avuto un approccio sicuramente critico. Ringrazio il collega Bargi, il quale ha lavorato molto in Commissione e in quest’aula per cercare di addentrarsi nei numeri del bilancio, che non sono mai facili quando si deve dare anche una visione politica, oltre che numerica e algebrica al bilancio.

Abbiamo portato avanti una fase di emendamenti che, a mio avviso, sono ben strutturati. Alcuni li abbiamo condivisi con la maggioranza e altri anche con la minoranza. Tali emendamenti vertono sui problemi che non sono stati affrontati all’interno di questo bilancio. Ne cito uno: il “Salva banche”. Se oggi riusciremo a ottenere un minimo risultato che tuteli gli obbligazionisti che sono stati traditi sia dal sistema bancario sia dal Governo Renzi, attraverso questo emendamento, che cerca di coprire, per chi ne avrà diritto con un Regolamento di Giunta, con 200.000 euro le spese legali per l’ottenimento di un diritto sacrosanto, a mio avviso, sarà sicuramente un passo importante.

Allo stesso modo, abbiamo cercato di lavorare per le imprese e gli artigiani di tutta la regione, cercando di affinare alcuni concetti in questa legge di bilancio. Sulla sicurezza, se riusciremo a finanziare la videosorveglianza, aumentando la posta di bilancio per quello che riguarda le risorse da assegnare ai Comuni, sarà merito anche della Lega. La lotta al bracconaggio, le infrastrutture. Non vedo qui presente l’assessore Donini, ma ci aspettiamo risposte per l’anno che arriva anche sulla Cispadana, che non abbiamo ancora capito se, effettivamente, andrà avanti oppure no. Abbiamo dinamiche anche interprovinciali, come il ponte sul Taro. Penso anche alla parte culturale. Abbiamo inserito un emendamento sul Festival Verdi, che è stato snobbato a livello centrale per quello che riguarda il finanziamento. Spero che buona parte di questi emendamenti, anche se non dovessero passare, diano la possibilità agli assessorati, ai dirigenti e a noi tutti consiglieri di maturare una riflessione sull’azione politica di una Lega che, a mio avviso, è cambiata. Ci hanno etichettato molto spesso come persone che non sanno governare. Attraverso la critica costruttiva del bilancio odierno, invece, dimostreremo di essere una Lega che condanna certi atteggiamenti politici di una certa classe politica, che attualmente è al Governo, ma cerca anche di costruire per andare incontro, effettivamente, alle esigenze dei territori in cui siamo stati eletti e in cui, ovviamente, cercheremo di diventare forza maggioritaria.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Signora presidente, nel corso dell’illustrazione da parte del presidente Bonaccini, che ha sicuramente svolto un intervento di forte natura politica, io ho colto alcuni elementi che ritengo di dover sottoporre all’Assemblea.

Indubbiamente − su questo tema, penso, concordiamo tutti − il tema del lavoro non solo è importante, ma anche strategico per la nostra regione, una regione che, tra le tante, ha pagato una crisi, ma ha avuto anche un export che l’ha aiutata a superare, almeno in parte, una crisi che in altre Regioni ha avuto sicuramente una profondità diversa in relazione alla vocazione di quei territori.

Io penso, però, che non si possa non avere un momento di riflessione per quanto riguarda i risparmiatori. Noi abbiamo una Regione che, sotto il profilo del risparmio, in questi anni, soprattutto negli ultimi due anni, è stata sottoposta a pesantissimi stress. Il prestito sociale, presidente Bonaccini, è stato uno strumento servito molto alla cooperazione per crescere, ma è anche uno strumento che oggi vede migliaia di risparmiatori con un pugno di mosche in mano, lo stesso pugno di mosche in mano che riserva loro, per altra parte, un sistema bancario sul quale la vigilanza della Banca d’Italia − come ci è stato detto ieri − sarà stata anche puntuale, ma vorrei chiedermi e chiedervi se, anziché la Banca d’Italia, quelle verifiche, quei controlli li avesse dovuti fare il sistema politico, che cosa sarebbe successo. Saremmo alla gogna tutti, come una banda di incapaci e di corrotti conviventi con un sistema che faceva acqua da tutte le parti.

Dico questo perché penso che, nell’ambito della riduzione dei costi della politica, giusti e doverosi, che abbiamo fatto, non si debba far passare un altro elemento quasi che noi fossimo un costo per la società per l’attività che svolgiamo. Io questo non lo ritengo. Indipendentemente dalle idee che esprimiamo, dal confronto e dallo scontro che a volte può caratterizzare la vita istituzionale su certi temi, noi rappresentiamo una ricchezza per il territorio. Ci battiamo da parti differenti, ma sicuramente per l’interesse dei cittadini, non per i nostri interessi. Penso che questa pagina, che negli ultimi anni è sempre stata meno scritta, meriti di essere riscritta. Lo dico anche in considerazione del fatto che sempre più diventa difficile esaminare, con le nuove riforme e l’adeguamento alle regole europee dei bilanci, i nostri bilanci. Chiunque quest’anno abbia preso in mano il bilancio della Regione sa perfettamente che, essendo sparite le unità previsionali e i capitoli di spesa, diventa molto difficile capire che cosa c’è dentro, fino in fondo, nei numeri che si vanno ad approvare.

Proprio per questo motivo, è più importante, forse, delineare strategie di bilancio. Un elemento di cui non ho sentito parlare oggi, ma che, secondo me, avrà una sua rilevanza nei bilanci futuri, è − ahimè − il fatto che, mentre con la vecchia contabilità (se la potessimo definire così), gli investimenti facevano parte di un “indebitamento virtuale”, oggi il ricorso alle spese di investimento produce un indebitamento effettivo e immediato, il che ci induce a dover valutare attentamente le stesse spese.

È giusto rivendicare la necessità delle infrastrutture, di cui ho sentito parlare in questa sede, però vorrei fare anche una riflessione. Se in un anno − parlo per questa Legislatura, ma potrei aggiungere “se negli anni anche precedenti” − alcune infrastrutture non sono decollate non è che sia colpa della feroce battaglia dell’opposizione o dell’ostruzionismo dell’opposizione. È, innanzitutto, una mancanza di convergenze e di unanimità all’interno delle maggioranze. Non voglio dire altro, ma quando a fronte di tante opere che avete messo all’attenzione dell’accordo quadro con il Governo, l’unica sulla quale non c’era dissenso alcuno la retrocedete, e parlo del TiBre, debbo dire che mi sembra un’operazione, oltre che strana, quantomeno ardita.

Un tema di cui non si parla mai in sede di bilancio è quello del livello di tassazione. Questo perché è meglio utilizzare lo slogan “Noi non abbiamo aumentato le tasse”. Ma vogliamo vedere il livello di pressione fiscale com’è, a quali livelli è, a quali livelli è stato portato soprattutto nell’ultima fase della precedente consiliatura? Dobbiamo poi cercare di capire in che modo, anziché dire che le tasse sono invariate, si possano effettivamente diminuire le tasse. È per questo motivo che vedo in positivo in questo strumento di bilancio almeno l’attenzione che è stata presentata per quanto riguarda una battaglia che è stata prima di tutto condotta dal consigliere Marchetti e che trova oggi una risposta nella legge finanziaria che andiamo approvare.

Debbo dire anche che sempre sotto il profilo dello sviluppo economico, ma anche delle attività di intrapresa, presidente Bonaccini, io non so fino a quando si potrà continuare a dover scrivere solo lettere ad ATESIR perché finalmente si decida a porre in essere gli atti di sua competenza per i nuovi affidamenti per il servizio idrico integrato, a fronte di gestioni che sono scadute da anni.

Ho preso atto anche di una sua recente lettera nella quale fa presente ad ATESIR che neppure il cronoprogramma richiesto dalla Regione alla Regione stessa è stato trasmesso, però ritengo, allo stesso modo, che molto più decisamente si debba arrivare a una conclusione di questo accordo, di questo continuo confronto epistolare e stabilire se ATESIR le gare le vuole fare o vuole farsi commissariare. Questa è l’alternativa.

Anche rispetto a un tema, anche questo tutto politico, quello delle aree vaste, debbo dire che fino ad oggi, con molto rispetto per chi se n’è occupato, vi è stato più un dibattito fondato sull’aria fritta piuttosto che sulle aree vaste. Sotto questo profilo è giusto che i territori capiscano che se questa è la strada che si vuole seguire in un progetto di riforma istituzionale o si fanno le convenzioni così come prevede la legge nazionale o si continuano a delineare dei bellissimi scenari strategici, talmente belli in ragione dei quali la montagna tradizionalmente partorisce il topolino. E qui siamo esattamente in questa fase.

Certo, presidente Bonaccini, io condivido che Expo non è stata solo una vetrina in generale per l’Italia, è stata anche un’occasione che ogni Regione e ogni territorio ha cercato di sfruttare al meglio. Oggi ritengo che chiunque pensi di aver sfruttato Expo e di non credere più invece all’onda lunga che potrebbe determinare quell’evento sia fuori strada. Quindi, sotto questo profilo il voler continuare sulla strada di rapporti che sono stati intessuti dopo e durante Expo mi sembra una strada che non ci vedrà sicuramente divergere. Occorre, però, lo dico rispetto alla legge del turismo, pensare che Expo non è solo un fatto turistico. La ricaduta può essere anche di tipo turistico, ma deve essere e può essere innanzitutto di tipo industriale, atteso che l’Emilia-Romagna è sicuramente una delle capitali dell’agroalimentare.

È stato detto e sottolineato anche l’impegno della Regione nei confronti dell’Agenda digitale. Io, però, sotto questo profilo mi permetto sommessamente di chiedere se qualcuno di voi ha provato a richiedere in ospedale il rilascio della cartella clinica, perché se andiamo in molte delle strutture ospedaliere della Regione noi troviamo delle situazioni del tutto diverse da quelle che forse con immagini, fotografie e slide felici rappresentiamo, perché troviamo ancora, scusatemi, vecchi sgabuzzini nei quali sono impilate decine e centinaia di cartelle cliniche dei pazienti neppure catalogate in ordine alfabetico. Non stiamo parlando di un’altra Regione, ma di questa. 

Sotto questo profilo mi permetto di suggerire che nell’ambito della rivisitazione anche delle società di cui la Regione fa parte o di cui è azionista non solo in modo marginale, ma a volte anche in modo quasi totalitario, in relazione alla percentuale di azioni che ha, si possono effettivamente sfruttare delle sinergie o fare delle scelte che ci portino, ad esempio, a non scoprire che abbiamo dei canali televisivi di fatto inutilizzati perché trasmettono materiale di qualche decina di anni fa. Ogni allusione a Lepida è puramente voluta.

Lo stesso discorso vale per ERVET. Penso che con molto fair play abbiamo in Commissione limitato, forse in un quarto d’ora, la discussione per quanto riguarda il programma del prossimo anno, però, penso, presidente Bonaccini, visto che lei ha detto che il prossimo anno inizieremo anche ad affrontare pienamente la questione delle società partecipate, che anche su ERVET occorra intervenire per aggiornarne la missione, se non altro rispetto a quando la stessa è stata istituita. Vorrei fare solo presente una cosa, che può apparire irrilevante, ma i dipendenti di ERVET, pur facendo un’attività del tutto amministrativa, hanno un contratto del sistema bancario.
L’ultima osservazione che mi permetto di fare è la seguente. So benissimo che la scorsa volta -un anno fa di questi tempi i commenti erano feroci da parte degli osservatori politici - il numero di persone che si è recato alle urne per eleggere questa Assemblea elettiva è stato molto inferiore a quello che tutte le forze politiche avevamo stimato. I motivi possono essere altri, io continuerò a dire che, tra i tanti motivi, c’è sicuramente il periodo in cui le elezioni si sono svolte. Però debbo dire che, vedendo i risultati di partecipazione che si sono conseguiti nelle ultime settimane, negli ultimi giorni, a proposito del rinnovo dei consigli di amministrazione dei Consorzi di bonifica, con percentuali di partecipazione inferiori al prefisso telefonico delle province in cui quei Consorzi hanno sede, non solo questa Assemblea ha la legittimazione di legge, ma ha anche un’ampia legittimazione popolare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Intanto ringrazio anche il presidente Bonaccini, che sta seguendo con attenzione il lavoro dell’aula nonostante, come abbiamo già colto anche questa mattina, una fastidiosa difficoltà influenzale, che però non gli ha impedito di difendere il suo bilancio con il solito spirito pugnace (si sarebbe detto in altro tempo). Ha chiesto forse, in termini di gentlemen’s agreement politico, un riconoscimento in onore del fatto che egli, come presidente, non ha mai chiesto forzature, cosa che in effetti i capigruppo, almeno per quanto riguarda il sottoscritto, possono testimoniare. E anche la presenza in questa sede in qualche modo dimostra la volontà di un confronto, e devo dire anche sotto questo aspetto che il confronto con la maggioranza in ordine a emendamenti, ordini del giorno e proposte è vero, è concreto, non è di forma, forse agevolato dal fatto che le minoranze non hanno ritenuto di presentare un numero di emendamenti fluviale, segnando certamente, venendo dalla passata legislatura, un elemento di novità rispetto alle situazioni pregresse, quando invece si assisteva a un sistematico diniego in ordine alle proposte formulate dalla minoranza e a un incedere forse anche un po’ troppo convinto della maggioranza nelle proprie posizioni. Invece, questo confronto di merito consente di recuperare anche un clima costruttivo, che è coerente con l’impostazione che il presidente Bonaccini stesso ha voluto dare, ovverosia cercare di costituire un quadro, al di là adesso delle ragioni che hanno portato a un’astensione significativa, di fiducia e concretezza.

È ovvio che su certi temi non ci incontreremo mai. Questo direi che è nella logica politica. Del resto, chi vi parla è smithianamente ancora convinto della sussistenza della categoria del politico e, quindi, di una destra e di una sinistra, per quanto i termini possano essere logorati. Però, certamente il convergere di alcune situazioni consente di difendere gli interessi, come ben diceva anche chi mi ha preceduto, della collettività a prescindere dalle coloriture politiche.

In tal senso abbiamo presentato, come Forza Italia, alcuni emendamenti e anche alcuni ordini del giorno, alcuni dei quali stanno anche in questo istante formando oggetto di confronto. Su uno in particolare mi permetto di richiamare la vostra attenzione, in quanto è stato appunto fondato su una frase del relatore, che afferma essere in manovra anche la previsione di un azzeramento del prelievo IRAP su ASP, cooperative sociali e soggetti accreditati. Ebbene, sul tema della cooperazione sociale abbiamo qualche dubbio non solo e non tanto per le vicende note che hanno portato cooperative sociali purtroppo agli onori della cronaca, che secondo noi costituiscono un’edulcorazione di mercato, però se ragioniamo nell’ambito in cui quella partita è stata inserita, vale a dire il Fondo sanitario, è un conto, se invece ragioniamo sull’intero azzeramento degli aggravi IRAP, che si tradurrebbero in un beneficio, alziamo un po’ di più le antenne, perché comprendiamo più la finalità se inserito nel segmento specifico riguardante la sanità, meno se lo comprendiamo, invece, nella sua estensione, come appunto a pagina sei della relazione è stato individuato. Quindi, su questo subordiniamo il mantenimento dell’ordine del giorno a una parola di chiarimento da parte o del relatore o della Giunta (penso più opportunamente del relatore).

Per il resto, potremmo anche scendere su un catalogo oserei dire quasi alfabetico dei tanti temi illustrati dalla Giunta nella sua canonica ora di intervento, come da programma, per la presentazione del proprio bilancio, per cui potremmo partire proprio dall’agricoltura. Mi dispiace che, proprio mentre pronuncio la parola “agricoltura”, l’assessore Caselli esce, dopo una fugace apparizione. Al riguardo, presidente Bonaccini, devo rilevare che, mentre oggi la Giunta era tutta presente a sentire l’illustrazione tanto del relatore quanto del presidente Bonaccini, l’unica assente era, appunto, l’assessore Caselli, che ci auguriamo non fosse impegnata in vicende familiari, che certamente la giustificherebbero, ma che sembra sempre un po’ distratta rispetto a questo ruolo di assessore all’agricoltura e, invece, un pochino più ingaggiata in una vis polemica politica che, anche in sede di risposta nell’interlocuzione istituzionale con il consigliere di minoranza, vale a dire interrogazione e accesso agli atti, ha adoperato un tono insufficiente e mal riposto. Come direbbe Winston Churchill, mi pare una persona che è davvero un peccato che non sia modesta, perché avrebbe tante ragioni per esserlo.

In tal senso crediamo che vi sia necessità di una maggiore attenzione sul tema, perché sull’agricoltura, non solo a seguito dell’approvazione del PSR, ma anche a seguito dei bandi che a breve verranno attivati e soprattutto degli effetti della Convenzione di Parigi, che opportunamente il presidente Bonaccini, difendendosi sul tema agricoltura, quello che l’assessore avrebbe dovuto invece difendere, ha richiamato, sarebbe importante capire come alcune misure verranno adottate, come alcuni bandi verranno applicati e quali saranno le ricadute effettive. In questo senso, nella costruzione complessiva del bilancio, che evidentemente non consente, se non per mission generali, di andare a individuare i punti di caduta specifici con cui i soldi di cui noi oggi deliberiamo l’impegno di spesa generale verranno applicati, sarebbe stato importante anche avere quanto meno la presenza dell’assessore. Certo, non perché ella debba formarsi in quest’Aula i propri convincimenti o apprendere dal presidente Bonaccini la linea o anche solo assistere al dibattito, ma quanto meno avrebbe potuto onorare una sede istituzionale che evidentemente le sfugge ella rappresentare, perché non rappresenta una parte, ma rappresenta l’Istituzione, perché la Giunta è l’organo esecutivo. Certo, è emanazione di una parte ma, appunto, in ragione di quel confronto che richiamavo anche all’inizio, forse sarebbe stato più opportuno. D’altronde, se uno non è nelle condizioni di dare, ad impossibilia nemo tenetur. E noi non possiamo chiedere a qualcuno l’impossibile.

Perché ho voluto fare questa introduzione? Perché, invece, sugli altri temi riconosciamo che si è cercato, come dicevo poc’anzi, il dialogo e il confronto. E anche a voler leggere in filigrana alcune parole dell’intervento del presidente Bonaccini si scorge quasi la volontà di sviscerare maggiormente alcuni concetti che ha posto sul tavolo, e ne cito uno fra tutti. Quando lei ha parlato del tema delle infrastrutture, senza citare la vera infrastruttura di cui poi parlava, il Passante Nord, avrebbe dovuto iniziare a mettere nome e cognome rispetto alle responsabilità del perché e di chi ha determinato il blocco di quell’infrastruttura. Dico questo non perché io sia innamorato del Passante Nord o delle soluzioni iperambientaliste o addirittura di chi dice che è meglio tenere tutto fermo. Condivido il pensiero dell’assessore Donini quando, anche in Commissione, è venuto a dire di fare attenzione perché, se le cose stanno così, tra dieci anni a Bologna in tangenziale si viaggerà solo con il pensiero. In effetti, noi abbiamo la necessità di una risposta chiara. E sempre l’assessore Donini, che è intervenuto in diverse occasioni su questo tema, ha detto di fare attenzione, perché avremmo dovuto, entro il 31 dicembre 2015, se l’opera si fa o meno. Lo ricordo con precisione: fu oggetto di due richieste di due interrogazioni a risposta immediata e fu molto chiaro. E, invece, oggi siamo ancora bloccati su questo tema.

Torno a dire, non è l’innamoramento di un’opera, ma ha detto bene il presidente Bonaccini, e questo noi lo condividiamo e, per quel che conta, vogliamo anche dare forza alle posizioni che egli riterrà di portare a Roma: quest’opera diventa strategica – lei ha detto una cosa forse più interessante sui giornali che in quest’aula, ma probabilmente anche perché tante cose sono state dette – ovvero noi dobbiamo assumerci la responsabilità di andare a vedere che cosa capiterà tra dieci anni e non, invece, quello che capita oggi. D’altronde, è ovvio che, se ragioniamo con la logica dell’oggi, il Passante Nord probabilmente è fuori traccia, ma come era fuori traccia la tangenziale quando, negli anni Sessanta, la individuarono come traiettoria – dissero – troppo lontana dal centro storico, salvo oggi essere di fatto una seconda cerchia di viale.

Bisogna immaginare il futuro, diceva bene il consigliere Calvano prima. Immaginarlo e costruirlo. Ed è anche su questo che noi riteniamo importante superare un concetto – e mi rendo conto che qui gli scontri potrebbero aumentare – sull’edilizia. Noi non condividiamo l’approccio di consumo zero del territorio, presidente, perché la rigenerazione e la riqualificazione del territorio di per sé non rappresentano quel meccanismo delle premialità, un incentivo, un’induzione all’imprenditoria a intervenire. L’azione di riqualificazione e rigenerazione comporta l’investimento di costi e di somme tali che con la sola premialità non è possibile affrontarli. Devono esserci sgravi, ritardi sul pagamento degli oneri, modulazioni sul pagamento dei permessi a costruire. Soprattutto, dobbiamo essere chiari sul fatto che il dissesto idrogeologico, lo sfruttamento del territorio spesso è stato frutto di errori di calcolo condotti dagli uffici che, in burocrazia, andavano a misurare sulle tabelle parametriche gli applicativi e gli standard suscitati salvo, poi, generare una impermeabilizzazione del suolo, frutto degli errori della pubblica amministrazione e non dei privati che l’attuavano. I privati, magari, arrivavano anche − lo dico io per primo − a speculare chiedendo la monetizzazione di ciò che non era monetizzabile, ma, di fatto, se oggi il territorio è saturo, la responsabilità è anche di chi doveva sorvegliare e non lo ha fatto.

Oggi, bloccando tutto, in realtà, si rischia di bloccare quel volano, ossia l’edilizia, che genera un’induzione nell’attivazione delle filiere economiche certamente importante. In questo ambito, pur se le cose da dire sarebbero tante, mi riservo due concetti, più una postilla, sul tema − che lei ha affrontato − della Conferenza per la montagna. Lei ha fatto mea culpa e ha detto: “Per miei ritardi, non si è realizzata quella Conferenza” che, me lo ricordo bene, nella presentazione del programma di mandato lei aveva annunciato che si sarebbe svolta a giugno, prima dell’estate. Non credo che lo svolgimento della Conferenza della montagna avrebbe determinato un esito diverso, però − parlo della mia realtà − in questo anno abbiamo visto le Terme di Porretta fallire e Saeco dichiarare 243 esuberi.

Penso alla DEMM, che è un’azienda di cui qualcuno dovrebbe ricordare la storia. La DEMM era un’azienda che aveva sede a Milano e che decise di andare a Porretta. Il collega Taruffi è molto più preparato di me sulla storia di quel territorio, ma non credo di dire di una sciocchezza dicendo che da Milano si trasferì a Porretta. Questa azienda raggiunse oltre 1.000 dipendenti. Certo, parliamo di settanta, ottanta anni fa, ma sopravvisse a una guerra e, dopo i bombardamenti americani subiti sul territorio, riuscì a rilanciarsi e, addirittura, ad arrivare ad altre vette, ma non ha sopravvissuto ad una crisi, una crisi che, certo, ha sferzato tanti, ma che è anche stato frutto della scelta di alcuni amministratori di arrivare a speculare − perché bisogna dire le cose come stanno − su quella situazione, salvo, poi, portarla in Amministrazione straordinaria, come appunto è arrivata.

Sul terremoto, sempre il presidente Bonaccini ci ha chiesto di non fare strumentalizzazione e propaganda politica. Non lo faremo, però faccio un appunto. L’assessore Costi sa − se sbaglio, me lo dica − che sulle seconde case non c’è stato il riconoscimento del cento per cento, ma il 50 per cento. Assessore, a L’Aquila c’è stato il riconoscimento del 50 per cento sull’occupato e dello zero per cento su ciò che non era occupato. Io non voglio dire che la Giunta non abbia fatto qualcosa, che non ci sia stato l’impegno, che il Commissario non sia stato all’altezza, ma credo che ci sia stata una disparità di trattamento. Non voglio attribuire la responsabilità politica a nessuno. Su questo, per carità, ben lungi da me la strumentalizzazione, ma è bene precisare che abbiamo ancora la possibilità di cogliere traguardi ulteriori, colti altrove. Diversamente, nell’affermare che si è riconosciuto il cento per cento su tutti i danni bisogna precisare: certo sulle abitazioni principali, certo sulle aziende, certo sugli immobili, ma non su tutti i beni. Le priorità vanno bene, ma si tratta di priorità che pospongono, però, gli interessi complessivi delle persone.

Avremo anche modo, credo, subito dopo la ripresa dell’attività, di confrontarci sulla vicenda o, meglio, sul “dossier Vassallo”, un importante studio condotto sulla governance della Regione che attinge a una valutazione complessiva in ordine alle partecipate, a tutte quelle attività che, a costellazione, si muovono rispetto alla Regione stessa e che, in qualche maniera, fanno perno su quel riordino istituzionale di cui l’assessore Petitti ci ha parlato in questa sede, così come in altre.

A tal proposito, vorrei precisare con chiarezza un paio di questioni. Innanzitutto, noi ribadiamo che le fusioni di per sé sono uno strumento che guardiamo con attenzione, e lo abbiamo dimostrato votandone diverse. A volte, però, in politica la forma è sostanza e riteniamo che le imposizioni che, a volte, sono state fatte, salvo comunque il verificare, giustamente, l’intenzione della cittadinanza con referendum e salvo, purtroppo, l’episodio maldestro di Valsamoggia, dove i cittadini pagano ancora nonostante i tentativi di portarlo come un esempio virtuoso di attuazione di questa ingegneria istituzionale, che secondo noi non è andata a buon fine, il nostro discrimine è innanzitutto sull’effettivo beneficio che vi è a livello di ricaduta sul territorio. Anche in recenti leggi che sono state votate da quest’aula abbiamo avuto la sensazione che siano state raccontate un po’ di inesattezze (non voglio dire “bugie”, perché adirei a polemiche che non voglio in questa fase toccare) che, però, i cittadini dovranno scontare. Sono stati presentati come “veri” dei dati falsi o come “bianchi” dei dati che, invece, erano di altro colore, che però andranno a impattare nell’economia quotidiana delle famiglie. Su questo una verifica andrà svolta. Diversamente, rischiamo di far passare come positive operazioni – come, appunto, le fusioni – che, a nostro modo di vedere, invece, bisognerebbe assoggettare a una valutazione un pochino più estesa.

L’ultima nota è poco di merito, me ne rendo conto, e volutamente polemica, me ne rendo assolutamente conto. Noi abbiamo letto con attenzione anche la relazione del revisore dei conti. Presidente, sottopongo alla sua attenzione una valutazione di opportunità che uno dei membri del Collegio dei revisori dei conti sia anche il presidente del Collegio dei revisori dei conti del Partito Democratico di Bologna. È una valutazione di opportunità. Non voglio fare il nome per non venir meno nei confronti della professionalità, di cui nessuno discute. Riteniamo che un soggetto che è presidente del Collegio dei revisori dei conti del partito che lo nomina a revisore dei conti della Regione abbia una latente incompatibilità che porterebbe, forse, con una qualche maggiore accortezza, neanche attenzione e trasparenza, a una valutazione di non opportunità sulla sussistenza dei ruoli. Per noi la relazione del revisore dei conti è un elemento utile per poter capire, comprendere. Nonostante la disponibilità degli apparati tecnici, che comunque ringraziamo perché non si sono mai sottratti al confronto, alla possibilità di approfondimento, alle spiegazioni e alle delucidazioni, noi non abbiamo la possibilità di sfruttare quell’apparato che la Giunta ha a propria disposizione, i cui approdi, vale a dire le relazioni dei revisori dei conti, sono utili. Tutto qua.

Crediamo che quell’organo, che dovrebbe essere composto da figure terze ed estranee al gioco politico, abbia non voglio dire una “contaminazione”, ma un elemento di poca trasparenza nella presenza del presidente del Collegio dei revisori dei conti del Partito Democratico di Bologna tra i propri componenti. È una valutazione che rimetto, evidentemente, alla Giunta e all’Assemblea, che affronteremo nelle sedi competenti, ma che credo sia − forse sbaglierò − sintomo della contaminazione generale di un bilancio su cui, al di là degli apprezzamenti a spot che ho voluto formulare, perché inevitabilmente il giudizio complessivo, di platea di base è negativo, e questo evidentemente rientra anche nella logica del ruolo della minoranza, che avrebbe individuato altre traiettorie e altre priorità, fermo restando quel giudizio negativo, riteniamo che, comunque, rispetto alla Legislatura scorsa, vi sia una discontinuità forse più di metodo che di merito.

È pur vero, come veniva detto in apertura dal relatore, che questo è il primo bilancio formulato pienamente da questa Giunta e non, invece, in emergenza, come quello che votammo l’anno scorso. Ci auguriamo che questa discontinuità incrementi la propria effettiva diversità rispetto alla precedente Amministrazione. Nel metodo già vi riconosciamo − come abbiamo già detto in altre sedi − questa discontinuità. Confidiamo anche nel merito di poterlo affrontare. Diversamente, e su questo credo sia importante anche dire una parola, la disponibilità che noi, in questo momento, vogliamo riconoscere, non vorremmo diventasse un tentativo di creare una complicità che, invece, dovremmo ricusare completamente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Il dibattito generale è concluso.

Do la parola al relatore di maggioranza, consigliere Poli, che ha dieci minuti a disposizione.

 

POLI: Grazie, presidente.

Spero di utilizzarne meno, anche se devo dire che, pur nella pacatezza del dibattito di questa mattina, emergono visioni molto differenti del ruolo, della collocazione e delle scelte che la nostra Regione opera, che sono state descritte, credo, in maniera molto dettagliata e molto puntuale, sia rispetto agli obiettivi raggiunti sia rispetto agli obiettivi che abbiamo di fronte, dall’intervento del nostro presidente Stefano Bonaccini.

Noi non abbiamo una visione periferica della nostra Regione. Noi siamo assolutamente convinti della dimensione europea e internazionale della nostra Regione, e da qui discendono le scelte sul bilancio della nostra Regione, che sono scelte forti, chiare, che si possono non condividere. Noi ci auguriamo siano più largamente condivise, ovviamente, ma che non siano chiare non è possibile dirlo. Investiamo più risorse sulla cultura, più risorse sullo stato sociale o sul welfare, come i più lo vogliono chiamare, più risorse sullo sviluppo, provando, attraverso il bilancio, a dare gli strumenti operativi anche a ciò che abbiamo sottoscritto con il Patto per il lavoro, a cui peraltro non solo noi dobbiamo contribuire rispetto a ciò che serve.

Sosteniamo con convinzione la dimensione internazionale della nostra Regione. Sosteniamo con interventi forti, con tante risorse, la scuola, la tutela del territorio, la montagna e quindi credo che possiamo dire che il bilancio della nostra Regione, da questo punto di vista, testimonia la qualità dell’azione di Governo e la chiarezza rispetto agli obiettivi che abbiamo.

Non so se abbiamo coscienza del fatto che occorrano questi sforzi e che queste scelte vadano fatte con tempestività e rapidità, perché il quadro internazionale nel quale ci muoviamo presenta ancora molti punti interrogativi e molti rischi. I segnali di ripresa ci sono, ma vanno sostenuti, e vanno sostenuti con convinzione e determinazione. Pensiamo di fare tutto questo in un rapporto stretto con i soggetti di rappresentanza della nostra Regione: le organizzazioni sindacali, le organizzazioni di imprese, il mondo del volontariato, fino ad arrivare alle associazioni sportive con le quali, attraverso il lavoro fatto dal sottosegretario, abbiamo sviluppato importanti iniziative che hanno dato dei grandi risultati anche in relazione all’erogazione delle risorse.

Insomma io credo che la nostra sia una Regione che ha questa ambizione e fa bene ad avere questa ambizione, che non vuol dire sottovalutare gli interrogativi che abbiamo di fronte. Sappiamo che c’è ancora molto da fare, però per votare contro questo bilancio occorre avere delle argomentazioni più forti di quelle che io ho sentito nel dibattito in quest’aula.

Le argomentazioni che ho sentito non sono, a mio avviso, adeguate al ruolo, alla funzione e al prestigio della nostra Regione e ai risultati e ai numeri che la nostra Regione ha espresso e continua ad esprimere. Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno, come Partito Democratico, che sostiene e approva il lavoro fatto dal presidente della Giunta ed esprimeremo un voto favorevole al bilancio.

L’ultima risposta voglio darla al collega Bignami in relazione all’ordine del giorno che ha presentato, relativo ai 20 milioni di euro per l’azzeramento degli effetti IRAP. È ovvio che sono destinati ai soggetti, cooperative sociali comprese, che operano nel settore sanitario in rapporto con le risorse della sanità. Questo vale per la parte eventualmente che quelle cooperative sociali sviluppano. Quindi, se la risposta che lei chiedeva in relazione all’eventualità di ritirare l’ordine del giorno era questa, le confermo questa impostazione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, relatore Poli.

Do la parola al relatore Bargi, che ha 9 minuti. 

 

BARGI: Grazie, presidente.

Sarò abbastanza breve. Per fortuna che di argomenti forti ne abbiamo, consigliere Poli, perché, di fatto, anche con la presentazione di questo emendamento un po’ in extremis, che vuole togliere dal POC le microaree, ci fa capire tutta quella poca fiducia che abbiamo anche sugli strumenti di tipo sociale verso l’anno prossimo. C’è questa tendenza. Ci dite che lo vogliono fare i Sindaci perché così si tolgono dal groppone il peso di dire che si è data una certa zona del nostro Comune ai nomadi prevedendolo con gli strumenti urbanistici. Perdonateci, però, siamo sempre a discutere su temi dove noi abbiamo una posizione ben precisa. Come abbiamo ribadito più volte, ogni volta che si parla di servizi sociali abbiamo trovato anche questa piccola quadra con la maggioranza sull’edilizia pubblica, però purtroppo ancora facciamo fatica a convertire – giustamente sono posizioni politiche diverse – quella che è la linea di questa Amministrazione. Su questo noi non possiamo assolutamente darvi corda.

Rilevo due piccole note. C’è stata una trattativa. Non presenteremo il regalo di Natale di oltre quattrocento e passa emendamenti, ma da quello che è emerso abbiamo avuto la possibilità di sottoscrivere in comune alcuni emendamenti che riteniamo importanti e che citava prima il capogruppo. Purtroppo ce ne sono un paio che non sono passati. Vedremo di proporli in altre forme durante il corso dell’anno. Penso, in primis, a quello scartato completamente dei contributi per i disoccupati di lungo periodo. Non ci siamo inventati niente. L’avete fatta voi la risoluzione da allegare alla raccomandazione europea e noi ne abbiamo dato seguito. Ancora una volta cerchiamo di stimolarvi sui vostri stessi temi, però facciamo fatica. Abbiamo preso ispirazione da due strumenti, lasciando alla Giunta la libertà di usarli, perché siamo stati molto chiari che lo strumento passa in mano alla Giunta. La Giunta poteva o no attivare due strumenti, attivarne uno solo e fare quello che voleva. Se voleva metterci meno risorse, potevamo ragionare sulle risorse, non era un problema. Gli strumenti, però, erano due. Uno è il contributo a chi era disoccupato di lungo periodo, individuando chiaramente le casistiche più in uso nei nostri territori, e si stava attivando per andare a ricollocarsi sul mercato del lavoro, magari attraverso i centri accreditati per la formazione, su cui c’è anche un nostro progetto di legge ben specifico sul tipo di premialità da dare a questi enti, ma è una parentesi che apriremo quando sarà il momento, oppure un contributo alle aziende che dimostrano di assumerli. Sono due tipi di strumenti – simili, non uguali – attivi rispettivamente uno in Regione Lombardia e uno in Regione Toscana. Come al solito, prendiamo due Amministrazioni di colore diverso. Una è uguale al vostro colore. Esiste questo strumento. Non capiamo il perché, visto che parliamo sempre di lavoro e vogliamo ridurre la disoccupazione. Poteva essere magari la volta buona per dare atto non solo a risoluzioni da allegare a raccomandazioni e alla roba che va in Europa, ma per dare atto a strumenti che poi si applicano nel concreto.

L’altro è quello sulla videosorveglianza. Anche questo in altre Regioni c’è. A suo tempo, chi vi ha preceduto ha dato avvio a questi fondi per la videosorveglianza per gli Enti locali. Voi proponete di continuare per quella strada. Siamo anche d’accordo, assolutamente, non è un problema. Ci piaceva fare qualcosa di diverso, vista la crescente insicurezza percepita dai cittadini, ma anche reale. Nel mio Comune abbiamo passato due mesi in cui era difficile non passare giorno senza leggere di un furto in casa, di un vetro di una macchina rotto. Quindi, la sensazione di insicurezza è forte e reale. In molti si stanno dotando di strumenti di sicurezza (videosorveglianza e impianto d’allarme). Diamo una mano a questi cittadini. Riconosciamo il problema e dimostriamogli che siamo disposti ad assecondarli.

Noi addirittura abbiamo detto alla Giunta di scegliere le categorie, anche per stringere un po’ il cerchio. Ci sono i tabaccai, ci sono i baristi, c’è chi è soggetto più facilmente a reati predatori che magari si sente in dovere di dotarsi di sistemi di sicurezza. Quello poteva essere un modo per dargli un contributo e per “stimolare” un po’ questo mercato che ad ogni modo sta andando avanti.

Sono mancati alcuni passaggi che per noi erano fondamentali. C’è un po’ questa perseveranza su linee tematiche che ci vedono avversi. La nostra posizione nei conforti di questo bilancio non può essere favorevole.

C’è anche la questione delle imprese, quei 1,5 milioni di euro che vanno a rimpinguare le risorse per l’internazionalizzazione da riportare verso i 10 milioni. Non l’ho visto. Controlleremo sul bilancio, ma è anche un po’ tardi. Controlleremo sul bilancio, dopo che è stato presentato, se tutto è a posto, come avete detto voi, e in sede di variazione, eventualmente, avremo modo di riparlarne.

Detto questo, rilevo la nostra difficoltà a votarlo, la nostra impossibilità a votarlo, per i temi appena citati. Riconosciamo che se non altro si è avuto uno stimolo con quel pacchetto di emendamenti, però siamo riusciti, perlomeno, a far passare qualche piccolo concetto che adesso entrerà a far parte delle azioni di questa Regione e che se non altro ci lascia un po’ più speranzosi anche per il prossimo bilancio e per quello del prossimo anno.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, relatore Bargi.

Dopo la replica dei relatori si procede all’esame degli articolati.

Iniziamo con l’esame dell’articolato del “Collegato”, oggetto 1644. Sono 23 articoli. Alla fine dell’esame di tutti gli articolati, procederemo poi con le dichiarazioni di voto finali sia sulla delibera (DEFR) che sui tre progetti di legge.

Ora iniziamo l’esame dell’articolato del “Collegato”, oggetto 1644.

Vi ricordo che avete cinque minuti per il dibattito generale e cinque minuti per le dichiarazioni di voto. Se non ci sono dichiarazioni di voto, procediamo con le votazione.

Passiamo all’esame dell’art. 1.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 1 è approvato.

Prima dell’art. 2 insistono alcuni emendamenti, istitutivi di nuovi articoli.

Emendamento 19 del Movimento 5 Stelle, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni e Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Prima avevo già anticipato in parte gli emendamenti. Essenzialmente, chiediamo l’innalzamento dell’età per l’assegno vitalizio. Li illustro tutti. Con l’emendamento 20 chiediamo una riduzione temporanea dell’assegno vitalizio.

Questo va al di là delle richieste che abbiamo sulla revisione del vitalizio, ma è una semplice richiesta di trasparenza. A partire da questa estate, sul sito dell’Assemblea della Regione Emilia-Romagna sono scomparsi i nomi dei percettori del vitalizio. Mentre dall’ultima tabella che abbiamo stampato – mi sembra risalga al 30 aprile 2015 – si potevano conoscere i percettori di vitalizio – c’erano i nomi degli ex consiglieri, come ci sembra normale –, ad oggi non è più possibile conoscere chi siano i consiglieri che percepiscono un vitalizio e quanto stanno percependo. Questo, secondo noi, è dovuto a un’errata interpretazione di una delibera del Garante della privacy.

Per tagliare la testa al toro, siccome in quella delibera del Garante della privacy si dice che comunque è sufficiente che sia scritto in un articolo di legge che i nomi devono essere pubblici, proponiamo di scrivere un articolo di legge in cui diciamo che i nominativi dei soggetti che percepiscono l’assegno vitalizio sono pubblici e sono pubblicati sul sito istituzionale dell’Assemblea legislativa regionale. Ci sembra una cosa semplice e un dovere di trasparenza nei confronti dei cittadini, non sicuramente una clausola persecutoria nei confronti degli ex consiglieri regionali.

Nell’emendamento 22 chiediamo, invece, come ho già chiesto altre volte e come ci sembra essenziale fare a questo punto, di sganciare il vitalizio da quei famosi 8.000 euro e di riagganciarli all’indennità attuale del consigliere regionale. Ricordo che questo, assieme all’altro impegno, ci permetterebbe di avere dieci milioni di euro di risparmio.

Infine, si chiede di abolire la possibilità di cumulare più vitalizi.

Queste stesse cose, perché immagino che anche oggi, come avvenuto in Commissione Bilancio, questi emendamenti verranno bocciati, spero almeno non quello sulla trasparenza, che rappresenta un atto dovuto verso i cittadini, vi chiediamo di inserirle come impegno, quindi non come cosa vincolante come un emendamento, all’interno dell’ordine del giorno proposto dal PD.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Com’era facile prevedere, se si continua a distribuire materiale su tutti i punti all’ordine del giorno, non si capisce di che cosa si sta trattando.

Io capisco che il Regolamento preveda che gli emendamenti appena presentati debbano essere consegnati, ma si stanno distribuendo emendamenti sull’oggetto 1646 e stiamo votando l’oggetto 1644. Diventa impossibile seguire in queste condizioni. O si sospende dieci minuti, uno si mette qua e smista tutti gli atti, oppure diciamo che siamo un’assemblea di braccianti, e allora è un altro paio di maniche. Basta alzare il braccio, va bene tutto. Che poi non sarebbe neanche male alzare il braccio quanto a quello.

 

PRESIDENTE (Saliera): In diversi chiedono di avere subito gli emendamenti. In pratica, ho avuto la fila di consiglieri venuti qui anche a chiedere gli emendamenti.

Eventualmente, se volete riordinare le cose che avete, sospendiamo cinque minuti, dimodoché possiate procedere al riordino della documentazione. Dopodiché, cominciamo lentamente a valutare di nuovo tutti gli emendamenti. Siete d’accordo sui cinque minuti di sospensione? Bene, sospendiamo i lavori per cinque minuti, a partire da adesso.

 

(La seduta, sospesa alle ore 15,36, è ripresa alle ore 15,43)

 

PRESIDENTE (Saliera): Riprendiamo i lavori dell’Aula.

Siamo in dibattito generale sull’emendamento 19.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Come già fatto in Commissione e anche in altre occasioni in aula, noi dichiariamo il nostro voto favorevole sugli emendamenti 19, 20, 21, 22 e 23.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pruccoli. Ne ha facoltà.

 

PRUCCOLI: Grazie, presidente.

Intervengo solo per sottolineare che, dopo il passaggio in Commissione relativamente a questi emendamenti che ha illustrato il collega Bertani, ossia i vitalizi, riteniamo di aver aperto un ragionamento molto più ampio con l’ordine del giorno che ho illustrato poco fa e che andremo a votare successivamente, all’interno del quale, piuttosto che procedere per spot e per interventi puntuali, così precisi e dettagliati, senza avere un quadro complessivo e generale di tutta la disciplina, riteniamo di respingere, in questa fase, tali emendamenti, pur senza nascondere il fatto che potrebbero essere argomenti su cui potremmo essere portati a ragionare e a disciplinare successivamente, quando andremo a ragionare nel complesso e con tutta la complessità che ho cercato di rappresentare prima.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pruccoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Anche per quanto riguarda il mio Gruppo, io volevo far presente che riterrei più opportuna − lo dico al consigliere Bertani − una rivisitazione dell’intera legge nel momento in cui ci metteremo mano. Procedendo in questo modo, ad esempio, ce n’è uno nei cui confronti diventa difficile esprimere un giudizio financo di costituzionalità (mi riferisco al 23), nel momento in cui prevede sicuramente la non cumulabilità del vitalizio, ma non prevede che debbano essere restituiti a colui il quale ha versato i contributi, a questo punto.

Se non altro per queste ragioni (lo dico per trovare una cosa che, se la approviamo, non sta più in piedi), ritengo sia più opportuno rimandare ad un riesame della normativa complessiva, anche in relazione alla vicenda delle reversibilità. Mentre posso capire che, per quanto ci riguarda, l’obbligo di pubblicità ci possa e ci debba essere, quello delle reversibilità è argomento molto più sottile che ritengo debba essere approfondito.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

I suggerimenti del consigliere Foti sono sempre preziosi. Effettivamente, abbiamo presentato oggi un progetto di legge più organico nel cui ambito è stata accolta tale osservazione. Ovviamente, i contributi versati vengono restituiti.

Per quanto riguarda la reversibilità, effettivamente, già nella tabella che veniva pubblicata sul sito dell’Assemblea i nomi riguardanti la reversibilità erano oscurati. Non chiediamo di modificare quello che c’era precedentemente. Comunque, cogliamo tutte queste disponibilità. Noi siamo già pronti dalla prima settimana di gennaio a discutere in Commissione la proposta di legge che abbiamo depositato oggi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

In dibattito generale non ho più nessuno.

Apro le dichiarazioni di voto sull’emendamento 19. Nessuna dichiarazione di voto.

Procediamo al voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 19.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 19 è respinto.

L’emendamento 20, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni e Sensoli, istituisce un nuovo articolo.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 20. 

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 20 è respinto.

L’emendamento 21, che istituisce un nuovo articolo, è a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni e Sensoli.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 21.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 21 è respinto.

L’emendamento 22, che istituisce il nuovo articolo, è a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni e Sensoli.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 22. 

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 22 è respinto.

Passiamo all'emendamento 23, istitutivo di un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli. 

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 23.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 23 è respinto.

Passiamo all'emendamento 25, istitutivo di un nuovo articolo, a firma della consigliera Sensoli.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

Le ricordo che ha solo un minuto.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Sarò brevissima. Qui iniziamo a chiedere alla Giunta di mettere nero su bianco quanto annunciato anche nei giorni scorsi chiedendo l’adeguamento delle Direzioni generali provvedendo ad eseguire gli accorpamenti necessari per portare il numero massimo delle stesse entro la media delle quattro Regioni italiane più virtuose. Quindi, chiediamo un impegno scritto di quello che è stato annunciato. I risparmi, secondo il nostro punto di vista, vanno destinati al Fondo per le professioni e al microcredito nell’ambito della missione 14 “Sviluppo economico e competitività”, programma “Industria, PMI e Artigianato".

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

Con questo intervento il Movimento 5 Stelle ha esaurito il tempo a disposizione.

In sede di dibattito generale su questo argomento non ho nessun altro iscritto. 

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 25.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 25 è respinto.

Passiamo all'art. 2, su cui insiste un solo emendamento, l’emendamento 1, a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto congiunte sull’articolo 2 e sull’emendamento 1. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 2 è approvato.

Passiamo all'emendamento 13, istitutivo di un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 13.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 13 è respinto.

Art. 3. Non insiste alcun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 3 è approvato.

Art. 4. Sull’articolo 4 insistono cinque emendamenti:

l'emendamento 26, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi;

l'emendamento 2, a firma del consigliere Foti;

l'emendamento 3, a firma del consigliere Foti;

l'emendamento 4, a firma del consigliere Foti;

l'emendamento 27, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi. 

Apro il dibattito generale congiunto sull’articolo 4 e sui cinque emendamenti. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Procediamo alla votazione dei singoli emendamenti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 26, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 26 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 3 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 4, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 4 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 27, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 27 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 4 è approvato.

Art. 5. Non insiste alcun emendamento. 

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 5 è approvato.

Art. 6. Non insiste alcun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 6 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 7.

Sull’art. 7 insistono tre emendamenti:

l’emendamento 5 a firma del consigliere Foti;

l’emendamento 11 a firma del consigliere Foti;

l’emendamento 6 a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 5 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 11.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 11 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 6 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 7 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 8.

Sull’art. 8 insistono due emendamenti: l’emendamento 28 a firma dei consiglieri Bignami e Aimi e l’emendamento 7 a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 28.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 28 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 7 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 8 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 9.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 9 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 10.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 10.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 10 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 11.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 11 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 12.

Sull’art. 12 insiste l’emendamento 8 a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 8.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 8 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 12.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 12 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 13.

Sull’art. 13 insiste l’emendamento 9 a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 9.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 9 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 13.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 13 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 14.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 14.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 14 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 15.

Sull’art. 15 insiste l’emendamento 12 a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 12.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 12 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 15.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 15 è approvato.

Prima dell’art. 16 insistono una serie di emendamenti che istituiscono nuovi articoli, l’emendamento 14 a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni e Sensoli.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 14.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 14 è respinto.

Emendamento 15 che istituisce nuovo articolo a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 15.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 15 è approvato.

Emendamento 16 che istituisce nuovo articolo a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Gibertoni.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 16.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 16 è respinto.

L’emendamento 17, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Gibertoni, istituisce un nuovo articolo.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 17, a firma del consigliere Sensoli ed altri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 17 è respinto.

L’emendamento 18, che istituisce un nuovo articolo, è a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Gibertoni.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 18, a firma del consigliere Sensoli ed altri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 18 è respinto.

Articolo 16, su cui insiste l’emendamento 29 a firma dei consiglieri Aimi e Bignami.

È stato ritirato l’emendamento 30, sempre a firma dei consiglieri Aimi e Bignami.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 29 a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 29 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 16.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 16 è approvato.

Emendamento 24, che istituisce un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Poli, Taruffi, Torri, Boschini, Calvano e Caliandro.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Boschini. Ne ha facoltà.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente.

Intervengo un istante per illustrare il senso dell’emendamento, che non tocca assolutamente la natura della legge. Stiamo parlando della legge n. 11/2015 di recente approvazione, che tutti ricordiamo.

Sostanzialmente, l’emendamento si inserisce sul collegato, perché deve rendere più certo e rapido l’impegno dei 700.000 euro, che in realtà saliranno, probabilmente, a bilancio a 1 milione, relativi all’attuazione di questa legge. È un emendamento concordato, sostanzialmente, con i Comuni, cioè nasce dal tavolo tecnico-politico e dal confronto, sia tecnico che politico, che è stato svolto con i Comuni in questi mesi in sede di attuazione della legge, quindi attraverso il lavoro che è in corso per la definizione dell’atto di indirizzo e dell’atto della Giunta regionale previsti rispettivamente dall’articolo 2 e dall’articolo 3 di quella legge.

Sostanzialmente, sono i Comuni a chiedere con forza questa indicazione, che ha lo scopo di consentire che il programma comunale, previsto dall’articolo 3, comma 2, della legge, abbia una più rapida ed efficace attuazione. In particolare, rende questo atto soprattutto a carico dei servizi sociali, quindi inserito all’interno degli strumenti di programmazione urbanistica previgenti, senza andarne a modificare necessariamente − come era in origine previsto dalla legge − la struttura.

Questo esclude ulteriormente la possibilità − che qualcuno, mi ricordo, paventava ai tempi del dibattito sulla legge − di azioni ad hoc e non di natura generale. Mi sembra rafforzi anche questo aspetto del dibattito che svolgemmo allora in aula; soprattutto, porta a una forte semplificazione, a un forte risparmio di tempo, ribadendo la natura temporanea, naturalmente, degli insediamenti di cui si sta parlando, andando nella direzione, anche in questo caso, di un dibattito forte fatto sia con i Comuni che in quest’aula.

Rispetto all’intervento precedente del consigliere Fabbri, che penso voglia ribadire lo stesso concetto, resta forte la garanzia di approvazione in Consiglio comunale. Anzi. Questa è confermata, perché l’emendamento esplicita in maniera chiara che il programma comunale, previsto dall’articolo 3, comma 2, viene approvato con una delibera di Consiglio comunale e questa delibera si inserisce, fra l’altro, all’interno della disciplina prevista dall’articolo 12 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, il che vuol dire che è preventivamente soggetto ad una valutazione, ad uno screening riguardante le norme in materia ambientale. Esiste ancora a pieno la funzione di deliberazione, quindi la piena sovranità del Consiglio comunale, e in più si rafforza anche questa dimensione di screening ambientale.

Sostanzialmente, l’emendamento ha il senso di assoggettare l’atto del Consiglio comunale alla disciplina ambientale, non rendendo indispensabile la modifica al POC. Mi sembra che ci sia, al tempo stesso, una semplificazione – ribadisco, fortemente richiesta dai Comuni − e un elemento importante di tutela ambientale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Quanto ha appena riferito il collega Boschini conferma ancora di più la nostra contrarietà a questo emendamento che va a stravolgere anche un minimo di intelligenza presente all’interno della legge che voi avete votato, voi avete creato sulle micro aree (chiamiamole così, o come volete). Parliamo di semplificazione per dare micro aree ai Rom, mentre quando vogliamo intervenire sul discorso degli artigiani, di chi vuole aprire un’attività, un’azienda mettiamo sempre dei paletti. A me sembra veramente di essere su un altro mondo. È una cosa che non capisco, sinceramente.

Non capisco neanche i consiglieri che oggi voteranno questa cosa. È vero che passerà nei Consigli comunali come programmazione, come un’opera di programma, però cambia sostanzialmente e radicalmente il senso della legge iniziale che voi avete votato circa sei mesi fa, perché dite che per integrare i Rom e i Sinti insegniamo loro che hanno una corsia preferenziale nell’ambito delle norme urbanistiche. Secondo me, questa non è integrazione. È follia.

Probabilmente, avete concordato questa legge con i vostri sindaci, perché le città capoluogo, a parte Parma, dove vi è la prevalenza dei Rom e dei Sinti, sono amministrate da voi. Probabilmente, non volete far fare una brutta figura anche a qualche probabile candidato sindaco, come il sindaco di Bologna Merola, che ha la maggior parte di Rom e Sinti all’interno del suo Comune, e per velocizzare e far passare in sordina un’azione scellerata che andrà a complicare in maniera drastica la vita dei cittadini delle nostre città. Sfido chiunque a volere un campo Rom di fianco a casa o una delle vostre micro aree.

Andate a votare un emendamento che non consente più un dibattito normale su un’area − secondo me, le aree sono tutte uguali − dal punto di vista urbanistico e dal punto di vista del POC. State (voglio che la stampa lo sottolinei: state) commettendo, secondo me, un errore e state creando un precedente per i Rom e i Sinti, che hanno una corsia preferenziale sulla realizzazione di un’area dal punto di vista urbanistico rispetto alle altre. Non è un principio di uguaglianza. Rispetto ai cittadini normali che pagano le tasse, che si costruiscono le case, che si costruiscono le aziende, state creando un precedente fuorviante dal punto di vista di un modo di amministrare che dovrebbe essere normale. Pensateci.

 

(interruzioni)

 

Diventa una cosa molto pericolosa, perché se vale per i Rom e per i Sinti andrete voi a giustificare che i POC non valgono più per chi vuole realizzare delle strutture, per gli imprenditori, per i costruttori.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà. Le ricordo che, come gruppo, ha solo tre minuti.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Per quanto riguarda il programma comunale, io dubito che, come è scritto, significhi che passa con approvazione del Consiglio comunale, perché le approvazioni riservate al Consiglio comunale sono quelle di cui alla legge n. 267/2000 e successive modifiche ed integrazioni.

Quanto al fatto che questa classificazione non comporti la variazione della classificazione urbanistica delle aree in cui sono realizzate e il mutamento delle destinazioni d’uso delle unità immobiliari esistenti eventualmente utilizzate è evidente che si tratta fondamentalmente di una discriminazione che viene introdotta.

Voglio ricordare che nel passato, ivi compresa l’individuazione delle aree dei campi rom e sinti era prevista la classificazione urbanistica, perché con questo trucco non si consente più al cittadino di avere un argomento per fare eventualmente un’osservazione, perché i fatti dimostrano che questa strada, in alternativa alla strada maestra della legge n. 20/2000, non dà più possibilità al cittadino neppure di avere un’argomentazione da sottoporre all’Amministrazione comunale.

In ogni caso farete un favore a qualche Sindaco e prenderete tanti nomi dai cittadini. Il cambio, per noi, è sicuramente favorevole.

 

(interruzione del presidente Bonaccini)

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti

Non ho più iscritti a parlare sull’emendamento 24.

Ha chiesto di parlare il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Intervengo soltanto per richiedere la votazione elettronica.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

In dibattito generale non ho più iscritti. 

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Procediamo alla votazione con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

49

Assenti

1

Votanti

48

Favorevoli

31

Contrari

12

Astenuti

5

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 24, istitutivo di un nuovo articolo, è approvato.

Art. 17. Non insiste alcun emendamento. 

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 17.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 17 è approvato.

Art. 18, sui cui insiste un emendamento, l'emendamento 10, a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 10, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 10 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 18.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 18 è approvato.

Art. 19. Non insiste alcun emendamento. 

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 19.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 19 è approvato.

Art. 20. Non insiste alcun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 20.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 20 è approvato.

Art. 21. Non insiste alcun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 21.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 21 è approvato.

Art. 22, sul quale insistono due emendamenti: l'emendamento 32, a firma della consigliera Piccinini e l'emendamento 31, a firma delle consigliere Piccinini e Sensoli.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 32, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 32 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 31, a firma delle consigliere Piccinini e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 31 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 22.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 22 è approvato.

Art. 23. Non insiste alcun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 23.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 23 è approvato.

Abbiamo esaurito l’esame dell’articolato dell’oggetto 1644.

Procediamo con l’esame dell’articolato dell’oggetto 1645, che consta di 19 articoli.

Art. 1.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 1 è approvato.

Art. 2.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'art. 2 è approvato.

C’è un emendamento che istituisce un nuovo articolo, l’emendamento 13 a firma dei consiglieri Fabbri, Pettazzoni, Taruffi, Zappaterra, Calvano, su cui insiste il subemendamento 14 a firma del consigliere Bertani.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Prima di mettere in votazione il subemendamento 14 a firma del consigliere Bertani, chiedo al primo firmatario dell’emendamento 13 il parere sul subemendamento.

 

FABBRI: Parere favorevole.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Metto in votazione, per alzata di mano, il subemendamento 14.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il subemendamento 14 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 13.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 13 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 3.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 3 è approvato.

C’è un emendamento che istituisce un nuovo articolo, l’emendamento 12 a firma del consigliere Rainieri.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 12.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 12 è respinto.

Passiamo all’esame dell’art. 4.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 4 è approvato.

Emendamento 11 a firma del consigliere Bargi ed altri, che istituisce un nuovo articolo.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 11.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 11 è respinto.

Passiamo all’esame dell’art. 5.

Sull’art. 5 insistono quattro emendamenti:

l’emendamento 9 a firma del consigliere Bargi ed altri;

l’emendamento 6 a firma del consigliere Bertani ed altri;

l’emendamento 5 a firma del consigliere Bertani ed altri;

l’emendamento 2 a firma del consigliere Fabbri ed altri.

Comunico che quest’ultimo emendamento è stato ritirato.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 9.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 9 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 6 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 5 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 5 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 6.

Sull’art. 6 insistono due emendamenti: l’emendamento 1 a firma del consigliere Foti e l’emendamento 10 a firma del consigliere Fabbri ed altri.

Apro il dibattito generale sull’articolo 6 e sugli emendamenti. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 10, a firma del consigliere Bargi ed altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 10 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 6 è approvato.

L’emendamento 3, a firma del consigliere Bertani, istituisce un nuovo articolo.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3 a firma del consigliere Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è respinto.

Procediamo con l’emendamento 7, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni e Sensoli, che istituisce un nuovo articolo.

Apro il dibattito generale. Nessun iscritto.

Apro le dichiarazioni di voto.

Il consigliere Foti rinuncia all’intervento.

Nessun iscritto in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7 a firma del consigliere Bertani ed altri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 7 è respinto.

Procediamo con l’articolo 7, su cui non insistono emendamenti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 7 è approvato.

L’emendamento 4, che istituisce un nuovo articolo, è a firma del consigliere Bertani.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4 a firma del consigliere Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 4 è respinto.

Procediamo con l’art. 8.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 8 è approvato.

Procediamo con l’emendamento 8, a firma del consigliere Bertani ed altri, che istituisce un nuovo articolo.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 8 a firma del consigliere Bertani ed altri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 8 è respinto.

Art. 9. Non insistono emendamenti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 9 è approvato.

Procediamo con l’art. 10. Non insistono emendamenti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 10.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 10 è approvato.

Art. 11. Non insistono emendamenti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 11 è approvato.

Art. 12. Non ci sono emendamenti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 12.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 12 è approvato.

Art. 13. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 13.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 13 è approvato.

Art. 14. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 14.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 14 è approvato.

Art. 15. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 15.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 15 è approvato.

Art. 16. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 16.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 16 è approvato.

Art. 17. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 17.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 17 è approvato.

Art. 18. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 18.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 18 è approvato.

Art. 19 (Entrata in vigore della legge).

Possiamo passare direttamente al voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 19.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 19 è approvato.

Esaurito l’esame dell’articolato oggetto 1645, procediamo con l’articolato oggetto 1646, la legge di bilancio, che è costituita da nove articoli.

Iniziamo con l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Emendamento 2, a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è respinto.

Emendamento 3, a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è respinto.

Emendamento 4, a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 4 è respinto.

Emendamento 5, a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 5 è respinto.

Emendamento 6, a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 6 è respinto.

Emendamento 7, a firma del consigliere Bargi ed altri.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7 a firma del consigliere Bargi ed altri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 7 è respinto.

Emendamento 8, a firma del consigliere Bargi.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 8 a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 8 è respinto.

Procediamo con l’art. 1. Non insistono emendamenti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 1 è approvato.

Art. 2.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 2 è approvato.

Art. 3. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 3 è approvato.

Art. 4. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 4 è approvato.

Art. 5. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 5 è approvato.

Art. 6. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 6 è approvato.

Art. 7. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 7 è approvato.

Art. 8. Nessun emendamento.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Passiamo all’esame dell’art. 9.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo, adesso, con le dichiarazioni di voto finali congiunte sugli ordini del giorno, sulla delibera relativa al DEFR e sui tre progetti di legge.

Gli ordini del giorno sono ventuno, tre sull’oggetto 1644, cinque sull’oggetto 1645, tredici sull’oggetto 1646.

Procederei direttamente con le dichiarazioni di voto congiunte.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie.

È stata una giornata intensa quella che ha accompagnato i lavori di questo bilancio, un bilancio che mostra come questa Regione, per tutto il 2015 e si impegna anche per il 2016, abbia voluto puntare su un’attività amministrativa finalizzata al rilancio e alla crescita.

Si tratta, infatti, di una legge di bilancio, quella che è stata discussa quest’oggi, emendata e snocciolata in vario modo, che possiamo dire con certezza mette al centro della propria azione amministrativa la persona. Infatti, di non secondaria importanza appare il sostanzioso finanziamento di otto miliardi di euro destinati alla sanità.

Questo provvedimento, inoltre, viene accompagnato da specifici impegni legislativi e assistenziali, attraverso il quale il welfare e le politiche abitative di questa Regione prenderanno le mosse, nel corso del prossimo anno, per manifestare un’attività innovativa, ovverosia quella in cui introdurremo il reddito di solidarietà, per il quale sono già stati stanziati quindici milioni di euro per cercare di creare un percorso di avvicinamento solidaristico tra questa Regione e le persone più bisognose, che vediamo declinati insieme al Fondo per la non autosufficienza pari a 460 milioni di euro e al Fondo sulle politiche abitative e sul welfare pari a 84 milioni di euro.

Si tratta sostanzialmente di una scelta politico-amministrativa che, unita all’attività svolta nel corso di quest’anno, rappresenta la nostra carta di identità. D’altro canto, quello che si sta concludendo – e questo è anche il tempo di bilanci per noi – è l’anno in cui abbiamo scelto di istituire il Patto per il lavoro ed è l’anno in cui abbiamo scelto di riorganizzare la nostra macchina organizzativa e istituzionale.

Badate, andrebbe messo al centro di questo dibattito il fatto che abbiamo evitato licenziamenti nel settore pubblico delle nostre Province, abbiamo riordinato istituzionalmente il nostro territorio e, nello stesso tempo, siamo riusciti a portare avanti politiche espansive di welfare. Trovo che questo traguardo traghettato dalla Giunta e dal Consiglio regionale costituisca il primo grande step di questo mandato amministrativo.

È senz’altro vero che, attraverso il cofinanziamento dei fondi europei (53 milioni di euro), stiamo andando avanti anche sulle attività produttive, sul microcredito, sui fondi di garanzia, sull’azzeramento dell’IRAP per gli enti socioassistenziali, ma soprattutto sosteniamo turismo e marketing. Con questo voglio soltanto dire che ciò che stiamo facendo, unitamente agli interventi che compiamo in tema di territorio e infrastrutture – e penso alle nuove scuole, alla difesa del suolo, alla mobilità sostenibile, penso insomma ai grandi provvedimenti che ci hanno accompagnato quest’anno –, ha portato questa Regione a essere quella che, insieme alla Regione Lombardia, cresce maggiormente a livello nazionale.

Ignoro quale sarà l’atteggiamento delle minoranze, né spetta alla maggioranza evidentemente confrontarsi su questo, ma credo che ci possa essere dentro di noi un legittimo sentimento di soddisfazione per quello che abbiamo fatto e per quello che ci stiamo impegnando a fare, una manovra che sceglie di dare e, nello stesso tempo, sceglie di crescere nel contenimento della spesa e nell’incentivo a favore delle persone in maggiori difficoltà.

Si tratta di un bilancio in cui i costi di funzionamento dell’Ente calano di 35 milioni di euro. Si potrebbe dire che era una sfida complicata quella che ci siamo prefissi, e questa sfida l’abbiamo vinta. Ecco, vogliamo continuare a vincere insieme a voi. Molti degli ordini del giorno che sono stati presentati avranno una discussione diversa e articolata, ragion per cui non intendo adesso riprendere, evidentemente, le ragioni del voto favorevole o contrario del Partito Democratico. D’altro canto, sono nella storia, sono nella discussione delle Commissioni e sono nella discussione che ha preceduto questa votazione. Penso, però, che questo sia un momento in cui bisogna trarre le somme, e le somme sono ampiamente positive per quello che abbiamo fatto e per quello che stiamo dimostrando di saper fare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro

Non ho più iscritti in dichiarazione di voto…

 

(interruzioni)

 

Consigliere Taruffi? Prego. Inviterei i consiglieri a iscriversi per tempo.

 

TARUFFI: Ho cinque minuti a disposizione, giusto?

 

PRESIDENTE (Saliera): Esatto.

 

TARUFFI: Non ripeterò quanto detto questa mattina…

 

(interruzioni)

 

Mi dispiace, consigliere Rainieri.

Intervengo innanzitutto per annunciare il voto favorevole del nostro Gruppo sia agli ordini del giorno che abbiamo sottoscritto che a quelli presentati dal consigliere Alleva.

Inoltre, per quanto riguarda il voto complessivo, come abbiamo detto questa mattina, esprimeremo un voto favorevole ai tre oggetti che sono in votazione per le ragioni che abbiamo ampiamente spiegato questa mattina.

Ad ogni modo, penso sia corretto in questa fase – non l’ho fatto oggi – ringraziare per il lavoro svolto, in particolar modo dall’assessore Petitti, e per il percorso che abbiamo fatto. Colgo l’occasione per annunciare che intendiamo esprimere il voto favorevole all’emendamento del Movimento 5 Stelle sul tema della Polizia provinciale, perché quello è un elemento per il quale ritengo sia doveroso portare a termine l’opera iniziata con la legge di riordino di questa estate.

Come ho già ribadito questa mattina, complessivamente il nostro è un giudizio positivo. Questa maggioranza, però, ha ancora davanti a sé diversi banchi di prova, il primo dei quali sarà senza dubbio il Piano dei rifiuti, che credo verrà portato alla nostra attenzione a febbraio, al quale poi mano a mano seguiranno tutti gli altri. 

Dovendo fare una valutazione del lavoro svolto nel corso di questo anno, come ho già detto questa mattina, credo che le cose migliori le abbiamo fatte quando abbiamo condiviso fino in fondo tutti i percorsi e quando, come maggioranza, ci siamo messi in animo di tener conto di tutte le sensibilità che compongono la maggioranza stessa. E ritengo che questa metodologia possa essere di buon auspicio anche per il futuro. Ovviamente, attraverseremo periodi molto complicati anche in virtù del fatto che le manovre assunte a livello centrale – penso, ad esempio, al pareggio di bilancio in Costituzione e, quindi, ai vincoli posti dal Patto di stabilità – ci porranno non pochi problemi. Questo forse è l’ultimo bilancio che siamo riusciti a fare in condizioni “normali”, dal momento che a partire dal prossimo anno sicuramente incontreremo molte più difficoltà. Questo bisogna saperlo e bisogna dircelo. Pertanto, dovremo fare tutto quanto è in nostro potere per chiedere che anche l’azione del Governo centrale venga modificata. Visto che da qualche giorno il presidente Bonaccini è anche presidente della Conferenza Stato-Regioni, penso che su alcuni temi, a partire dalla sanità, la voce della Regione Emilia-Romagna dovrà essere una voce forte, autorevole e anche in grado di cercare di condizionare l’azione del Governo, laddove questa non risulti essere soddisfacente – e sono diversi i punti – anche per le ricadute che determina per le azioni del Governo regionale.

Penso che la nostra Regione abbia, tra le altre, la caratteristica di poter dimostrare – lo dico in modo più chiaro possibile – che la coalizione che compone questa maggioranza è significativamente diversa da quella che sta al Governo nazionale e penso che i risultati e anche le operazioni che possiamo portare avanti possano e debbano dimostrarlo. Questo ritengo sia opportuno farlo per mandare un messaggio anche a chi a livello nazionale ritiene che il Partito Democratico possa o debba essere autosufficiente o addirittura possa o debba guardare, come sta facendo in questi ultimi mesi, verso il centro o addirittura il centrodestra. Quindi, abbiamo anche questa responsabilità, e penso che i risultati che abbiamo inanellato quest’anno, a partire dalla firma del Patto per il lavoro e la legalità, dimostrino che c’è un modo diverso di relazionarsi anche con le parti sociali, anche con i sindacati, e di condurre un’azione amministrativa in modo significativamente diverso da quello che avviene a livello nazionale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Procediamo direttamente con la votazione dell’oggetto 1544, che è l’atto deliberativo del DEFR.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’atto deliberativo del DEFR, oggetto 1544.

 

(interruzioni)

 

Volete la votazione mediante procedimento elettronico? Benissimo.

Si proceda alla votazione dell’atto deliberativo del DEFR, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

48

Assenti

2

Votanti

47

Favorevoli

30

Contrari

17

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvato l’oggetto 1544 riguardante «Documento di economia e finanza regionale DEFR 2016 con riferimento alla programmazione 2016-2018.»

Ora procediamo con la votazione dei singoli ordini del giorno.

Sull’oggetto 1644 sono stati presentati tre ordini del giorno.

Il primo ordine del giorno è a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1644/1, oggetto 1831, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1831 è respinto.

Passiamo all’ordine del giorno 1644/2, oggetto 1832, a firma del consigliere Foti.

Su questo ordine del giorno insiste un emendamento a firma del consigliere Molinari e un subemendamento a firma del consigliere Foti.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, il subemendamento 2, a firma del consigliere Foti.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il subemendamento 2 è approvato.

Chiedo al consigliere Foti…

 

(interruzioni)

 

che mi dice subito sì. Pertanto, procediamo con l’emendamento a firma del consigliere Molinari.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Molinari.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1644/2, oggetto 1832, a firma del consigliere Foti.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1832 è approvato.

Passiamo all’ordine del giorno 1644/3, oggetto 1833, a firma del consigliere Bertani.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1644/3, oggetto 1833, a firma del consigliere Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1833 è respinto.

Procederei adesso con tutti gli ordini del giorno relativi all’oggetto 1645, in totale cinque ordini del giorno.

Passiamo all’ordine del giorno 1645/1, oggetto 1834, a firma dei consiglieri Torri, Lori, Taruffi, Alleva, Rossi Nadia, Serri, Delmonte, Gibertoni, Mumolo, Sabattini, Saliera.

Su questo ordine del giorno insiste l’emendamento 1 a firma dei consiglieri Torri, Lori e Delmonte.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Torri, Lori e Delmonte.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1645/1, oggetto 1834, a firma dei consiglieri Torri, Lori, Taruffi, Alleva, Rossi Nadia, Serri, Delmonte, Gibertoni, Mumolo, Sabattini, Saliera.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1834, è approvato.

Ordine del giorno 1645/2, oggetto 1835, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni e Sensoli.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1835 è respinto.

L’ordine del giorno 1645/3, oggetto 1836, a firma del consigliere Bignami, è stato ritirato. Su questo ordine del giorno insisteva una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Sensoli, Piccinini, Sassi e Gibertoni che, ovviamente, decade.

Procediamo con l’ordine del giorno 1645/4, oggetto 1837, a firma del consigliere Alleva.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1837 è approvato.

Procediamo con l’ordine del giorno 1645/5, oggetto 1838, a firma dei consiglieri Sassi e Bertani. Su questo ordine del giorno insiste una proposta di emendamento a firma del consigliere Sassi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma del consigliere Sassi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1645/5, oggetto 1838, a firma dei consiglieri Sassi e Bertani.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1838 è approvato.

Ora abbiamo tredici ordini del giorno sull’oggetto 1646.

Ordine del giorno 1646/1, oggetto 1839, a firma del consigliere Alleva.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1646/1, oggetto 1839.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1839 è respinto.

Ordine del giorno 1646/2, oggetto 1840, a firma dei consiglieri Pruccoli, Boschini, Calvano, Zoffoli, Soncini, Rontini, Ravaioli, Campedelli, Caliandro, Poli, Bessi, Marchetti Francesca, Rossi Nadia, Zappaterra, Tarasconi, Montalti, Bagnari, Cardinali, Molinari, Paruolo e Serri. Su questo ordine del giorno insistono due proposte di emendamento, di cui una a firma dei consiglieri Bertani, Piccinini, Sensoli, Gibertoni e Sassi, che è stata ritirata, e una a firma del consigliere Bertani.

Prima di mettere in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma del consigliere Bertani, chiedo al consigliere Pruccoli, che è il primo firmatario, se acconsente a mettere in votazione l’emendamento a firma del consigliere Bertani.

 

PRUCCOLI: No. Non l’ho nemmeno visto. Io non so di che cosa stiamo parlando.

 

PRESIDENTE (Saliera): Quindi, non lo mettiamo in votazione.

 

(interruzioni)

 

Siamo già in fase di votazione. Possiamo procedere.

 

(interruzioni)

 

Sì, se ammetteva l’emendamento.

 

(interruzioni)

 

Un momento. A me e all’Assemblea interessa capire se l’emendamento viene ammesso al voto. Lei ha detto che non lo ammette, al di là di qualsiasi altro commento.

 

(interruzioni)

 

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1646/2, oggetto 1840, a firma del consigliere Pruccoli ed altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1840 è approvato.

Procediamo con l’ordine del giorno 1646/4, oggetto 1841, a firma dei consiglieri Liverani e Daniele Marchetti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1646/4, oggetto 1841, a firma dei consiglieri Liverani e Marchetti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1841 è respinto.

Procediamo con l’ordine del giorno 1646/5, oggetto 1842, a firma dei consiglieri Delmonte, Liverani e Daniele Marchetti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1646/5, oggetto 1842.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1842 è respinto.

Procediamo con l’ordine del giorno 1646/6, oggetto 1843, a firma dei consiglieri Cardinali, Taruffi, Zoffoli, Lori, Tarasconi, Torri, Bessi, Sabattini, Zappaterra, Bagnari, Nadia Rossi, Pruccoli, Campedelli, Marchetti Francesca, Prodi, Boschini, Caliandro, Mori, Mumolo, Iotti, Calvano, Ravaioli, Montalti, Paruolo, Molinari, Poli, Fabbri e Rontini.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1646/6, oggetto 1843.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1843, è approvato.

Procediamo con l’ordine del giorno 1646/7, oggetto 1844, a firma dei consiglieri Aimi, Bignami e Taruffi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1646/7, oggetto 1844.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1844 è respinto.

Procediamo con l’ordine del giorno 1646/8, oggetto 1845, a firma del consigliere Bignami. Su questo ordine del giorno insiste una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Bagnari, Rontini e Bessi.

Prima di passare alla votazione, chiedo al consigliere Bignami il consenso. Il consigliere Bignami è favorevole.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma dei consiglieri Bagnari, Rontini e Bessi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1646/8, oggetto 1845, a firma del consigliere Bignami.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1845 è approvato.

L’ordine del giorno 1646/10, oggetto 1846, a firma del consigliere Bignami, è stato ritirato.

L’ordine del giorno 1646/11, oggetto 1847, a firma del consigliere Delmonte, è stato ritirato.

Procediamo con l’ordine del giorno 1646/12, oggetto 1848, a firma dei consiglieri Delmonte, Bargi, Rontini, Lori, Zoffoli, Montalti, Nadia Rossi, Pruccoli e Pompignoli.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1646/12, oggetto 1848.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1848 è approvato.

Procediamo con l’ordine del giorno 1646/13, oggetto 1849, a firma dei consiglieri Poli, Cardinali, Campedelli, Calvano, Molinari, Bessi, Soncini, Bagnari, Caliandro, Prodi, Ravaioli, Tarasconi, Zappaterra, Iotti, Mori, Pruccoli e Rontini.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1646/13, oggetto 1849.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1849 è approvato.

Ordine del giorno 1646/14, oggetto 1850, a firma dei consiglieri Pettazzoni, Zappaterra, Sabattini, Calvano e Fabbri.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1646/14, oggetto 1850.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1850 è approvato.

Procediamo con l’ordine del giorno 1646/15, oggetto 1851, a firma dei consiglieri Rainieri, Cardinali, Iotti e Lori.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1646/15, oggetto 1851.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1851 è approvato.

Abbiamo esaurito gli ordini del giorno.

Procediamo con il voto elettronico sui tre progetti di legge.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione del primo progetto di legge, oggetto 1644, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

48

Assenti

2

Votanti

47

Favorevoli

31

Contrari

16

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante «Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2016.»

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’oggetto 1645, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

47

Assenti

3

Votanti

46

Favorevoli

31

Contrari

15

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante «Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione 2016-2018 (Legge di stabilità regionale 2016).»

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’oggetto 1646, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

48

Assenti

2

Votanti

47

Favorevoli

31

Contrari

16

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018.»

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Volevo segnalare che nell’esito della votazione dell’oggetto 1645 non risulto votante. Rettifico: sono contrario.

 

PRESIDENTE (Saliera): Prendiamo atto.

La sessione di bilancio è conclusa.

Nel salutarvi e nel darci appuntamento a domani mattina in seduta ordinaria, chiedo ai capigruppo se si possono fermare per una breve riunione immediata qui.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta termina alle ore 18,37

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 1544 “Delibera: «Documento di economia e finanza regionale DEFR 2016 con riferimento alla programmazione 2016-2018.» (Proposta della Giunta regionale in data 29 ottobre 2015, n. 1632)” (52)

 

Presenti: 48

 

Favorevoli: 30

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 17

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 2

Piergiovanni ALLEVA, Katia TARASCONI.

 

OGGETTO 1644 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2016»” (22)

 

Votazione emendamento 24, a firma dei consiglieri Poli, Taruffi, Torri, Boschini, Calvano e Caliandro

 

Presenti: 49

 

Favorevoli: 31

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 12

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Astenuti: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 1

Piergiovanni ALLEVA.

 

Votazione finale progetto di legge

 

Presenti: 48

 

Favorevoli: 31

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 16

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 2

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA.

 

OGGETTO 1645 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016-2018 (Legge di stabilità regionale 2016)»” (23)

 

Presenti: 48

 

Favorevoli: 31

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 16

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 2

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA.

 

OGGETTO 1646 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018»” (24)

 

Presenti: 48

 

Favorevoli: 31

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 16

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 2

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 1644 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2016»” (22)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 2, comma 1, del presente progetto di legge, dopo le parole "definisce con proprio atto", integrare le parole ", sentiti i comuni interessati,".»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 3, comma 3, di cui all'articolo 4, comma 2, del presente progetto di legge, dopo le parole "di presentazione delle domande", sono integrate le parole ", fermo restando che l'entità del contributo regionale non può essere superiore al cinquanta per cento della spesa ritenuta ammissibile".»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 4, del presente progetto di legge, al termine del comma 3, integrare ", sulla base delle priorità e delle strategie fissate dal Programma di cui all'articolo 3, comma 1".»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 4, del presente progetto di legge, il comma 9 è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 7, del presente progetto di legge, dopo il comma 1, è integrato il seguente comma:

"1 bis. L'articolo 6 (Comitato scientifico) della legge regionale 5 luglio 1999, n.13 (Norme in materia di spettacolo) è così modificato:

a) al comma 2 le parole "e i compensi" sono abrogate;

b) dopo il comma 2 è integrato il seguente comma:

2 bis. La partecipazione al "Comitato scientifico" non comporta a carico della Regione Emilia-Romagna la corresponsione di compensi o rimborsi di spesa."»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 7, del presente progetto di legge, il comma 3 è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 7 a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 8, comma 2, del presente progetto di legge, dopo le parole "4 bis. Le lettere", integrare "a),".»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 12, del presente progetto di legge, il comma 3 è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 13, del presente progetto di legge, il comma 2 è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 18, comma 1, del presente progetto di legge, dopo le parole "ai nuovi enti destinatari," sono integrate le parole "e comunque non oltre la data del 31 dicembre 2016,".»

(Respinto)

 

Emendamento 11, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 7, comma 4, di cui all'articolo 7, comma 2, del presente progetto di legge, dopo le parole "spettacolo dal vivo", sono integrate le parole ", fermo restando che l'entità del contributo regionale non può essere superiore al cinquanta per cento della spesa ritenuta ammissibile".»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma del consigliere Foti:

«Ai commi 4bis e 4ter, di cui all'articolo 15, comma 1, del presente progetto di legge, le parole "II programma regionale" sono così modificate "La programmazione regionale".»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«Dopo l'articolo 2 è inserito il seguente articolo 2 bis:

"Art. 2 bis

Modifiche alla legge regionale n. 42 del 1984

1. Dopo l'articolo 25 della legge regionale 2 agosto 1984, n. 42 "Nuove norme in materia di enti di bonifica. Delega di funzioni amministrative" è inserito il seguente articolo 25 bis "Clausola valutativa":

Art. 23 bis

Clausola valutativa

1. L'Assemblea legislativa esercita il controllo sull'attuazione della presente legge e ne valuta i risultati ottenuti. A tal fine, con cadenza triennale, la Giunta presenta alla commissione assembleare competente una relazione sull'attuazione della legge, che fornisca, indicazioni sulla complessiva attuazione della presente legge, in particolare, dati articolati per singolo consorzio relativi a: per le diverse categorie di destinatari coinvolti, informazioni su:

a) svolgimento dei compiti dell'articolo 14;

b) attività degli organi di cui agli articoli 16 e 17;

c) forme di partecipazione ed elezione di cui all'articolo 16;

d) contributi consortili e modalità di riscossione;

e) organizzazione interna, compensi degli amministratori, bilanci.

2. La Giunta presenta alla commissione assembleare competente, in sede di prima applicazione, un rapporto sull'attuazione della presente legge entro il 31 aprile 2016.

3. Le strutture competenti della Giunta, delle Agenzie e degli enti regionali competenti per l'attuazione della presente legge si raccordano per la migliore valutazione della presente legge da parte dell'Assemblea legislativa."»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«Dopo l'articolo 15 è inserito il seguente articolo 15 bis:

"Art. 16 bis

Modifiche alla legge regionale n. 34 del 2002

1. Dopo il comma 3 dell'articolo 2 della legge regionale 9 dicembre 2002, n. 34 "Norme per la valorizzazione delle associazioni di promozione sociale. Abrogazione della legge regionale 7 marzo 1995, n. 10 (Norme per la promozione e la valorizzazione dell'associazionismo)" è inserito il seguente comma:

3 bis - Le associazioni di promozione sociale devono assicurare di non ospitare in nessuna loro sede, ivi comprese quelle dei singoli circoli ad esse associate, spazi rientranti nella fattispecie di cui all'articolo 1, comma 2 della legge regionale 4 luglio 2013, n. 5 "Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate".

2. Dopo il comma 2 dell'articolo 7 della legge regionale n. 34 del 2002 è inserito il seguente comma:

2 bis - Ogni contributo, agevolazione, facilitazione o aiuto concesso a qualsisia titolo alla realizzazione di eventi organizzati o promossi dalle associazioni iscritte al registro regionale di cui all'articolo 4 è subordinato all'assenza negli spazi, nei luoghi, nei materiali informativi o documentali, anche disponibili sul web relativi all'evento stesso di qualsiasi forma di promozione o pubblicità di soggetti che operano nell'ambito del gioco d'azzardo o delle slot machine e videolottery o di tutte le forme di gioco lecito previste dalla normativa vigente."»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«1. Dopo l'articolo 5 della legge regionale 4 luglio 2013, n. 5 "Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate" è inserito il seguente articolo:

Articolo 5 bis

Assistenza tecnica, coordinamento, supporto consulenziale

1. La Regione realizza funzioni di assistenza tecnica, giuridica, consulenziale e progettuale agli Enti Locali in riferimento alla disciplina ed alle autorizzazioni relative alle sale giochi di cui all'articolo 1, comma 2, con particolare riguardo agli orari di apertura, ai requisiti architettonici, strutturali, edilizi e dimensionali, alle previsioni definizione degli orari di apertura, all'ubicazione, al fine di sostenere l'adozione di soluzioni strettamente coerenti con le finalità dell'articolo 1, comma 1 e con l'obiettivo di tutela della salute pubblica dai rischi di diffusione di forme di dipendenza dal gioco.

2. Dopo l'articolo 7 della legge regionale n. 5 del 2013 è inserito il seguente articolo:

Articolo 7 bis

Priorità e premialità

2. In coerenza con quanto previsto all'articolo 2, comma 1, lettera f), per la concessione di contributi, finanziamenti, agevolazioni e facilitazioni agli esercenti di esercizi commerciali, ai gestori dei circoli privati e di altri luoghi deputati all'intrattenimento costituisce condizione di priorità e premialità la disponibilità del marchio dell'articolo 7.

3. Rientrano nel comma 1 tutte le agevolazioni, gli incentivi finanziari e i contributi previsti da normativa regionale o sostenuti con fondi regionali o ricondotti alla programmazione regionale.

4. La Giunta regionale con proprio atto, entro 120 giorni dall'entrata in vigore della legge regionale di stabilità per il 2016, sentita la competente Commissione assembleare ed acquisito il parere del CAL di cui alla legge regionale 9 ottobre 2013, n. 13 "Istituzione del Consiglio delle autonomie locali”, approva, nei limiti delle possibilità della legislazione vigente, specifica direttiva per l'attuazione dei commi 1 e 2."»

(Approvato)

 

Emendamento 16, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Gibertoni:

«Dopo l'art. 15 ter è introdotto l’art. 15 quater:

"Art. 15 quater

(Costo massimo delle prestazioni sanitarie nelle strutture sanitarie regionali)

1. Il contributo dovuto dagli assistiti del SSN per le prestazioni di diagnostica strumentale, gli esami di laboratorio e per le visite specialistiche, ancorché maggiorato delle somme riferite al ticket, non può, comunque, superare: l'intero costo complessivo della prestazione, la somma dei costi dei singoli esami di laboratorio, l'intero costo complessivo della visita specialistica così come previsti dal tariffario nomenclatore nazionale o dal tariffario nomenclatore regionale, nel caso per quest'ultimo il costo risultasse inferiore."»

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Gibertoni:

«Dopo l'art. 15 quater è introdotto l’art. 15 bis:

"Art. 15 septies

(Gestione unica delle liste degli interventi chirurgici)

1. Entro 180 giorni dall'entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, con apposita direttiva, regola menta la gestione unica delle liste degli interventi chirurgici e dei tempi massimi di attesa, in regime istituzionale sia ordinario che libero-professionale.

2. La direttiva, di cui al comma 1, impegna le Aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna a:

a) attivare specifici Progetti aziendali per assicurare un incremento della produzione chirurgica in atto e promuovere un'ulteriore qualificazione del processo chirurgico;

b) integrare le liste di prenotazione del paziente chirurgico in regime istituzionale con le specifiche liste di attesa per l'attività chirurgica su libera scelta dell'assistito istituendo un Registro Unico di Prenotazione degli interventi chirurgici programmabili in regime ospedaliero al fine di assicurare un unico tempo di attesa per l'accesso alle prestazioni chirurgiche indipendentemente dalla modalità, ordinaria o in libera professione, scelta dall'assistito;

c) stabilire che il rispetto dello scorrimento della lista secondo l'esclusivo criterio dell'ordine progressivo può essere derogato per il trattamento chirurgico richiesto in regime libero professionale quando sia rispettato per gli assistiti iscritti nei Registri, di cui al punto a) precedente, il tempo di attesa massimo, o programmato secondo la classe di priorità assegnata;

d) prevedere negli accordi contrattuali con le Case di Cura private accreditate, ove possibile integrando gli stessi anche in corso d'anno, le disposizioni, di cui al punto b) precedente, specificamente della "istituzione di un unico Registro di Prenotazione degli interventi chirurgici programmabili in regime ospedaliero al fine di assicurare un unico tempo di attesa per l'accesso alle prestazioni chirurgiche indipendentemente dalla modalità, ordinaria o in libera professione, scelta dall'assistito".»

(Respinto)

 

Emendamento 18, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Gibertoni:

«Dopo l'art. 15 bis è introdotto l’art. 15 ter:

"Art. 15 octies

(Trasparenza del servizio sanitario regionale obbligo di pubblicazione

concernenti tempi di attesa prestazioni sanitarie)

1. Gli enti, le aziende e le strutture pubbliche e private che erogano prestazioni per conto del servizio sanitario regionale sono tenuti ad indicare nel proprio sito, in una apposita sezione denominata "Liste di attesa", il tempi di attesa previsti e i tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata.

2. La Regione attraverso sezione amministrazione trasparente e del Portale Regionale della Salute, comunica in modo diretto e trasparente verso i cittadini l'andamento dei tempi di attesa nelle strutture sanitarie pubbliche e private di cui al comma 1, operanti sul proprio territorio."»

(Respinto)

 

Emendamento 19, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«Dopo l'art. 1 è introdotto l’art. 1 bis:

"Art. 1 bis

(Innalzamento dell’età per l’assegno vitalizio)

1. AI fine della ulteriore riduzione dei costi della politica, del contenimento della spesa pubblica e della tutela delle finanze regionali, l'età anagrafica per il conseguimento del diritto all'assegno vitalizio, di cui all'art. 13 comma 1 della Legge regionale 14 aprile 1995, n. 42, è aumentata e parificata a quella prevista dalla normativa nazionale vigente per l'accesso alla pensione di vecchiaia dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego.

2. I risparmi di spesa, di cui al comma 1, sono destinate al Fondo per le professioni ed il microcredito, nell'ambito della Missione 14, Sviluppo economico e competitività programma 1 Industria, PMI e Artigianato."»

(Respinto)

 

Emendamento 20, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«Dopo l'art. 1 bis è introdotto l’art. 1 ter:

"Art. 1 ter

(Riduzione temporanea dell’assegno vitalizio)

1. AI fine della ulteriore riduzione dei costi della politica, del contenimento della spesa pubblica e della tutela delle finanze regionali, a decorrere dal mese successivo all'entrata in vigore della presente legge e fino al 31 dicembre 2020, gli importi lordi mensili degli assegni vitalizi sono ridotti secondo le modalità previste al comma 2.

2. La riduzione di cui al comma 1 viene applicata con criteri di progressività sugli assegni vitalizi secondo quanto stabilito dalla seguente tabella:

Riduzione temporanea dei vitalizi (triennio 2016-2020)

 

Importo mensile lordo vitalizio

Riduzione percentuale

Fino a euro 1.500,00

23%

da euro 1.501,00 e fino a euro 3.500,00

27%

da euro 3.501,00 e fino a euro 6.000,00

38%

oltre 6.000,00 euro

41%

 

3. I risparmi di spesa, di cui al comma 1, sono destinate al Fondo per le professioni ed il microcredito, nell'ambito della Missione 14, Sviluppo economico e competitività programma 1 Industria, PMI e Artigianato."»

(Respinto)

 

Emendamento 21, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«Dopo l'art. 1 ter è introdotto l’art. 1 quater:

"Art. 1 quater

(Pubblicazione e obbligo di trasparenza vitalizi)

1. I nominativi dei soggetti che percepiscono l'assegno vitalizio e le somme mensilmente a tal fine erogate, sono pubblicati nella sezione trasparenza del sito istituzionale dell'Assemblea legislativa regionale."»

(Respinto)

 

Emendamento 22, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«Dopo l'art. 1 quater è introdotto l’art. 1 quinquies:

"Art. 1 quinquies

(Abrogazione correlazione vitalizio)

1. L'art. 31 "Norma in materia di assegni vitalizi di adeguamento alla legge 23 dicembre 2005, n. 266 (finanziaria 2006)" della legge regionale 28 luglio 2006, n. 13 "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio 2006 e del bilancio pluriennale 2006-2008. Primo provvedimento di variazione" è abrogato.

2. I risparmi di spesa, di cui al comma 1, sono destinate al Fondo per le professioni ed il microcredito, nell'ambito della Missione 14, Sviluppo economico e competitività programma 1 Industria, PMI e Artigianato."»

(Respinto)

 

Emendamento 23, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«Dopo l'art. 1 quinquies è introdotto l’art. 1 sixies:

"Art. 1 sixies

(Abrogazione correlazione vitalizio)

1. L'assegno vitalizio erogato dalla Regione, tanto nella forma diretta quanto nella quota prevista dall'art. 20, non è cumulabile con altro assegno vitalizio diretto e di reversibilità riconosciuto dalla Camera dei Deputati, dal Senato della Repubblica, dal Parlamenta europeo o da altra Regione, ed è incompatibile con lo percezione di qualunque reddito da lavora.

2. L'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea Legislativa, entro 30 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, individua le modalità di applicazione del divieto di cumulo e le disposizioni di prima applicazione."»

(Respinto)

 

Emendamento 24, a firma dei consiglieri Poli, Taruffi, Torri, Boschini, Calvano, Caliandro:

«Dopo l'art. 16 è inserito il seguente articolo:

"Art. 16 bis

(Modifiche alla legge regionale n. 11 del 2015)

1. Il comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 16 luglio 2015, n. 11 (Norme per l'inclusione sociale di Rom e Sinti) è sostituito dal seguente:

2. La realizzazione delle microaree familiari di cui al comma 1, lettera b), è disciplinata da un programma comunale, il quale individua, tra l'altro, le aree del territorio comunale idonee alla loro localizzazione, al di fuori degli ambiti di cui agli articoli A-2, A-3 bis, A-13, A-14 e A-15 dell'allegato alla legge regionale 24 marzo 2000, n. 20 (Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio). L'approvazione del programma è subordinata a verifica di assoggettabilità ai sensi dell'art. 12 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), non comporta la variazione della classificazione urbanistica delle aree in cui sono realizzate le microaree e il mutamento della destinazione d'uso delle unità immobiliari esistenti eventualmente utilizzate."»

(Approvato)

 

Emendamento 25, a firma della consigliera Sensoli:

«Dopo l'art. 1 sexies è introdotto l’art. 1 septies:

"Art. 1 sexies

Riduzione della pianta organica dirigenziale della Regione Emilia-Romagna

1. La Giunta regionale, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge e con proprio atto, adegua la dotazione organica delle Direzioni generali, provvedendo ad eseguire gli accorpamenti necessari per rapportare il numero massimo delle stesse entro la media delle quattro regioni italiane più virtuose.

2. I risparmi di spesa, di cui al comma 1, sono destinate al Fondo per le professioni ed il microcredito, nell'ambito della Missione 14, Sviluppo economico e competitività programma 1 Industria, PMI e Artigianato."»

(Respinto)

 

Emendamento 26, a firma dei consiglieri Bignami, Aimi:

«All'art. 4, comma 2, è inserita, all'interno del nuovo art. 3, comma 3 della L.R. 37/1994 - tra le parole "programrna pluriennale" e ", approva i criteri di concessione" - la frase "e fatto salvo quanto previsto dall'articolo 10 della presente legge"»

(Respinto)

 

Emendamento 27, a firma dei consiglieri Bignami, Aimi:

«Il testo del comma 9 dell'articolo 4 è cosi sostituito: "II comma 2 dell'articolo 10 della legge regionale n. 37 del 1994 è abrogato"»

(Respinto)

 

Emendamento 28, a firma dei consiglieri Bignami, Aimi:

«Il comma 1 dell'articolo 8 è abrogato"»

(Respinto)

 

Emendamento 29, a firma dei consiglieri Bignami, Aimi:

«All'art. 16, comma 1, sono sostituite, all'interno del nuovo art. 8-bis, comma 3, lettera c) della L.R. 6/2014, le parole "ogni violenza e discriminazione sessista" con le parole "ogni violenza e discriminazione di genere"»

(Respinto)

 

Emendamento 30, a firma dei consiglieri Bignami, Aimi:

«All'art. 16, comma 1, sono abrogate, all'interno del nuovo art. 8-bis, comma 5, della L.R. 6/2014, le parole "considerando prioritariamente gli interventi di cui agli articoli 22, 23 e 24"»

(Ritirato)

 

Emendamento 31, a firma delle consigliere Piccinini, Sensoli:

«Nel comma 3, dell'articolo 22, dopo le parole: "la continuità," è aggiunto il seguente periodo:

"limitatamente al territorio dei Comuni distaccatasi dalla Regione Marche e aggregatisi alla Regione Emilia-Romagna."»

(Respinto)

 

Emendamento 32, a firma della consigliera Piccinini:

«Il comma 3 dell'articolo 22 è abrogato."»

(Respinto)

 

OGGETTO 1645 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016-2018 (Legge di stabilità regionale 2016)»” (23)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 6 del presente progetto di legge sono apportate le seguenti modifiche:

"a) la rubrica è così modificata: "Costituzione Fondo di garanzia a favore delle imprese colpite da calamità naturali";

b) il comma 2 è abrogato;

c) al comma 3 le parole "ai commi1 e 2" sono così sostituite "al presente articolo".".»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Fabbri, Pettazzoni:

«Dopo l'articolo 5 del presente progetto di legge è aggiunto il seguente articolo:

"Art. 5 bis

Contributi per l'assistenza legale per gli obbligazionisti emiliano romagnoli

danneggiati dalle recenti crisi bancarie

1. La Regione autorizza il finanziamento di euro 200.000,00 da destinare a contributi per l'assistenza legale alle persone fisiche residenti in Emilia-Romagna che abbiano contratto obbligazioni e siano state danneggiate dalle situazioni di crisi in cui sono incorsi gli istituti bancari interessati dal riordino operato con Decreto Legge 22 novembre 2015, n. 183 (Disposizioni urgenti per il settore creditizio).

2. Con deliberazioni della Giunta sono disciplinate le condizioni e le modalità di erogazione dei contributi di cui al comma 1.

3. Le risorse occorrenti sono prelevate, per euro 100.000,00 all'interno della Missione 5 (Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali) Programma 2 (Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale) di cui alla Tabella A dell'allegato 1, detraendole dal contributo previsto per la Fondazione Arturo Toscanini. Per gli ulteriori euro 100.000,00, le risorse sono prelevate all'interno della Missione 14 (Sviluppo economico e competitività) Programma 4 (Reti e altri servizi di pubblica utilità) di cui alla Tabella A, dell'allegato 1.".»

(Ritirato)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Bertani:

«Dopo l'articolo 6 è inserito l'articolo 6 bis secondo la seguente formulazione:

"Articolo 6 bis

Supporto al recupero ed al riutilizzo dei sottoprodotti -

innovazione ciclo produttivo e prodotti al fine della riduzione produzione rifiuti

1. AI fine di promuovere e sostenere una strategia specifica per il supporto:

- al recupero e al riutilizzo dei sottoprodotti;

- alle imprese che innovino ciclo produttivo e prodotti per ridurre la produzione dei rifiuti;

sulla base del piano di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile, la Regione realizza definisce misure di agevolazione e di incentivazione.

2. Per fare fronte gli oneri derivanti dal comma 1 è disposta, per l'esercizio 20 16, un'autorizzazione di spesa pari ad euro 1.000.000 nell'ambito della Missione 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente - Programma 8 Qualità dell'aria e riduzione dell'inquinamento.

3. Agli interventi del comma 1 sono comunque destinate le risorse derivanti da economie e riduzioni di spesa connessi al contenimento del numero e dei compensi dei direttori generali della Regione nonché delle risorse trasferite ad Agenzie ed Enti regionali per i costi connessi alle figure apicali."»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Bertani:

«Dopo l'articolo 7 è inserito l'articolo 7 bis secondo la seguente formulazione:

"Articolo 7 bis

Sostegno all'ecocompatibilità di feste, sagre paesane e delle

manifestazioni di tipo ricreativo, culturale o di animazione sociale

1. la Regione promuove ed incentiva la raccolta differenziata e la riduzione della produzione di rifiuti, promuovendo occasioni per la diffusione di stili di vita ambientalmente sostenibili con particolare riferimento all'obiettivo della riduzione degli impatti ambientali generati dai servizi di accoglienza e ristoro nell'ambito delle feste, delle sagre paesane e delle manifestazioni di tipo ricreativo, culturale o di animazione sociale, anche attraverso l'adozione di opportune misure gestionali che prevedano la raccolta differenziata e la scelta di materiali stoviglie, posate e bicchieri riutilizzabili o, in alternativa, realizzati in materiale biodegradabile e compostabile a norma UNI EN 13432 all'interno di tali manifestazioni.

2. Per fare fronte gli oneri derivanti dal comma 1 sono disposte autorizzazioni di spesa, per l'esercizio 2016 pari ad euro 150.000,00, nell'ambito della Missione 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente - programma 3 Rifiuti."»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«All'art. 5 (Fondo rotativo per le professioni ed il microcredito), dopo il comma 3 è introdotto il comma 4, avente il seguente testo:

"4. AI fondo di cui al comma 1 possono essere destinati i contributi versati da fondazioni, enti pubblici e privati e da soggetti comunque interessati."»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«All'art. 5 (Fondo rotativo per le professioni ed il microcredito), comma 3, l'importo di "Euro 2.000.000,00" è sostituito dall'importo "Euro 3.000.000,00".»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«Dopo l'articolo 6 è inserito l'articolo 6 ter:

"Art. 6 ter

Misure di supporto alla gestione delle Controversie scaturenti dal processo

di risoluzione di cui al cosiddetto "Decreto Salva banche"

1. La Regione promuove e realizza azioni dirette a sostenere i cittadini emiliano-romagnoli già titolari di conti-correnti, azioni o obbligazioni della Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A., della Banca delle Marche S.p.A., della Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa in amministrazione straordinaria, della Cassa di risparmio della provincia di Chieti S.p.A., oggetto di Provvedimenti di avvio della risoluzione costituiti dai Decreti del Ministro dell'Economia e delle finanze del 22 novembre 2015, di cui alle deliberazione della banca d'Italia rispettivamente n. 555/2015, n. 553/2015, n. 554/2015 e n. 555/201, nonché a contenere l'impatto derivante dalla risoluzione stessa.

2. A tale fine la Regione istituisce specifiche sedi di confronto fra i diversi soggetti interessati e svolge azioni dirette alla conciliazione ed alla risoluzione alternativa delle controversie, in raccordo con i competenti soggetti individuati dalla legislazione nazionale al riguardo ed a seguito del processo di risoluzione di cui al decreto legge 22 novembre 2015, n. 183 Disposizioni urgenti per il settore creditizio.

3. La Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa individuano le modalità operative per la messa a disposizione dei servizi e delle competenze professionali delle rispettive strutture organizzative al fine di assicurare un efficace svolgimento delle attività di cui al comma 2.

4. È istituito un Osservatorio regionale straordinario per il monitoraggio delle attività di cui al presente articolo e per l'analisi e lo studio delle implicazioni e ricadute su cittadini, imprese, istituzioni, comunità e territori dell'Emilia-Romagna determinati dalle vicende relative agli istituiti di credito del comma 1 e dall'attuazione dei relativi Provvedimenti di avvio di risoluzione costituiti dai Decreti del Ministro dell'Economia e delle Finanze.

5. Per fare fronte gli oneri derivanti dal presente articolo sono disposte autorizzazioni di spesa, per l'esercizio 2016 pari ad euro 300.000,00 nell'ambito della Missione 14 Sviluppo economico e competitività - Programma 2 Commercio - reti distributive - tutela dei consumatori."»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli:

«Dopo l'articolo 8 è inserito l'articolo 8 bis secondo la seguente formulazione:

"Articolo 8 bis

Sostegno e promozione della mobilità ciclabile

1. Al fine di promuovere e sostenere l'utilizzo della mobilità ciclabile la Regione realizza misure di promozione e di incentivazione dell'utilizzo della bicicletta per gli spostamenti quotidiani, quali, in particolare:

a) misure a tutela della sicurezza degli spostamenti in bicicletta e realizzazione di adeguate condizioni infrastrutturali;

b) forme di agevolazione all'acquisto di biciclette e biciclette elettriche, con particolare riferimento ad un "patto di mobilità" per i cittadini, correlato alla effettiva percorrenza in bicicletta di determinati chilometraggi;

c) contributi ai Comuni che aderiscano ad iniziative di incentivazione della mobilità ciclabile con il riconoscimento di indennità chilometriche per i tragitti casa-lavoro (iniziative "bike to work").

2. Per fare fronte gli oneri derivanti dal comma 1 sono disposte autorizzazioni di spesa, per l'esercizio 2016:

a) pari ad euro 3.500.000,00, nell'ambito della Missione 10 Trasporti e diritto alla mobilità - Programma 5 Viabilità e Infrastrutture stradali, in relazione agli interventi di cui alla lettera a);

b) pari ad euro 500.000,00, nell'ambito della Missione 10 Trasporti e diritto alla mobilità - Programma 5 Viabilità e Infrastrutture stradali, in relazione agli interventi di cui alla lettera b);

c) pari ad euro 300.000,00, nell'ambito della Missione 10 Trasporti e diritto alla mobilità - Programma 5 Viabilità e Infrastrutture stradali, in relazione agli interventi di cui alla lettera c)."»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli:

«All'art. 5: "Fondo rotativo per le professioni ed il microcredito", al comma 1 seconda riga dopo le parole "dei liberi professionisti" aggiungere una virgola (,) e le parole "degli artigiani e delle imprese artigiane".»

(Approvato)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli:

«All'art. 6 sostituire l'intero comma 2 con il seguente: "In caso di non completo utilizzo degli stanziamenti, il Fondo può altresì essere utilizzato in favore delle imprese, anche non residenti, che presentino progetti di investimento nelle zone colpite da calamità naturali di cui al comma 1".»

(Approvato)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli:

«Dopo l'art. 4 viene inserito il seguente articolo:

"Articolo 4 bis

Fondo disoccupati di lungo periodo

1. AI fine di favorire il riassorbimento della disoccupazione in Emilia-Romagna, anche a seguito della firma in data 20 luglio 2015 con tutte le componenti della società Regionale del documento "Patto per il Lavoro" in cui sono state individuate le linee strategiche e gli strumenti per orientare le politiche regionali e gli investimenti pubblici e privati sul lavoro e la crescita con l'obiettivo di dimezzare in cinque anni la disoccupazione. Tali risorse devono essere destinate al reinserimento dei disoccupati di lungo periodo, privi di altre forme di integrazione al reddito, tramite l'attivazione di strumenti quali:

- un sostegno proporzionale di carattere economico a quanti dimostrino di partecipare a corsi di formazione o orientamento votati alla collocazione nel mondo del lavoro;

- un sostegno di carattere economico alle imprese che dimostrino di assumere disoccupati di lungo corso.

2. La Regione istituisce e affida la gestione del Fondo, secondo i criteri e le modalità definite dalla Giunta, assicurando forme di accesso semplificate, in particolare garantendo il principio di premialità dei residenti da più anni sul territorio regionale, e forte presenza dell'attività effettuata con il fondo nei territori.

3. Per far fronte agli oneri derivanti dalle operazioni di cui al comma 1 è disposta per l'esercizio 2016 una autorizzazione di spesa pari ad Euro 2.000.000,00, nell'ambito della Missione 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia - Programma 4 Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale."»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma del consigliere Rainieri:

«Dopo l'articolo 3 del presente progetto di legge è aggiunto il seguente articolo:

"Art. 3 bis

Contributo per il Festival Verdi 2016

1. La Regione autorizza il finanziamento di euro 1.000.000,00 alla Fondazione Teatro Regio di Parma da destinare all'organizzazione dell'edizione 2016 del Festival Verdi a Parma e Busseto.

2. Le risorse occorrenti sono prelevate all'interno della missione 5 (Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali) Programma 2 (Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale) di cui alla Tabella A dell'allegato 1, detraendole dal contributo previsto per la Fondazione Arturo Toscanini."»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Fabbri, Pettazzoni, Taruffi, Calvano, Zappaterra:

«Dopo l'articolo 2 è inserito il seguente articolo:

"Articolo 2bis

Sostegno all'assistenza legale per gli obbligazionisti emiliano-romagnoli

danneggiati dalle recenti crisi bancarie

1. Per fornire un sostegno ai cittadini interessati dalle recenti crisi bancarie, la Regione concede contributi per l'assistenza legale alle persone fisiche residenti in Emilia-Romagna che abbiano contratto obbligazioni subordinate e siano state danneggiate dalle situazioni di crisi in cui sono incorsi gli istituti bancari interessati dal riordino operato con decreto legge 22 novembre 2015, n. 183 (Disposizioni urgenti per il settore creditizio).

2. La Giunta regionale, con proprio atto, disciplina le condizioni di accesso al contributo, che dovranno tener conto delle condizioni economiche dei richiedenti e le modalità di erogazione del contributo di cui al comma 1.

3. Per far fronte agli oneri derivanti dal comma 1, è disposta un'autorizzazione di spesa pari a euro 200.000,00 per l'anno 2016, nell'ambito delle risorse afferenti alla Missione 14 Sviluppo economico e competitività, Programma 4 Reti ed altri servizi di pubblica utilità."»

(Approvato)

 

Subemendamento 14, a firma del consigliere Bertani:

«All’emendamento 13, dopo il comma 1 sono inseriti i commi 1 bis e 1 ter:

"1 bis - la Regione istituisce specifiche sedi di confronto tra i diversi soggetti interessati e svolge azioni dirette alla conciliazione ed alla risoluzione alternativa delle controversie, in raccordo con i competenti soggetti individuati dalla legislazione nazionale al riguardo ed a seguito del processo di risoluzione di cui al decreto legge 22 novembre 2015, n. 183 Disposizioni urgenti per il settore creditizio.

1 ter - È istituito un Osservatorio regionale straordinario per il monitoraggio delle attività di cui al presente articolo e per l'analisi e lo studio delle implicazioni e ricadute su cittadini, imprese, istituzioni, comunità e territori dell'Emilia-Romagna determinati dalle vicende relative agli istituti di credito del comma 1 e dall'attuazione dei relativi Provvedimenti di avvio di risoluzione costituiti dai Decreti del Ministro dell'Economia e delle Finanze."»

(Respinto)

 

OGGETTO 1646 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018»” (24)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Bignami, Aimi:

«Variazione in diminuzione delle risorse previste per l'anno 2016 di cui alla Missione 1 - Programma 1 - Titolo 1 di Euro 1.500.000 da € 36.559.935,37= ad € 35.059.935,37=;

Variazione in diminuzione delle risorse previste per l'anno 2016 di cui alla Missione 1 - Programma 5 - Titolo 1 di Euro 440.000 da € 28.440.578,30= ad € 28.000.578,30=;

Variazione in diminuzione delle risorse previste per l'anno 2016 di cui alla Missione 1 - Programma 8 - Titolo 1 di Euro 900.000 da € 14.925.327,64= ad € 14.025.327,64=;

Variazione in diminuzione delle risorse previste per l'anno 2016 di cui alla Missione 1 - Programma 11 - Titolo 1 di Euro 1.200.000 da € 6.288.197,50= ad € 5.088.197,50=;

Variazione in aumento delle risorse previste per l'anno 2016 di cui alla Missione 4 - Programma 3 - Titolo 2 di Euro 4.040.000 da € 0,00 ad € 4.040.000=.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Foti:

«All'Allegato 17 "Elenco delle spese continuative o ricorrenti autorizzate dalla legge di bilancio ai sensi della legge regionale N. 40/2001" di cui all'articolo 2, comma 1, lettera q) del presente progetto di legge, l'autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 24 giugno 2002, N. 12 (INTERVENTI REGIONALI PER LA COOPERAZIONE CON I PAESI IN VIA DI SVILUPPO E I PAESI IN VIA DI TRANSIZIONE, LA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE E LA PROMOZIONE DI UNA CULTURA DI PACE), a valere sulla Missione 19 (Relazioni internazionali) Programma 1 (Relazioni internazionali e Cooperazione allo sviluppo) capitolo U02746, per l'annualità 2016 è variata in diminuzione per l'importo di Euro "620.000,00", per l'annualità 2017 è variata in diminuzione per l'importo di Euro "620.000,00" e per l'annualità 2018 è variata in diminuzione per l'importo di Euro "620.000,00". Contestualmente l'autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 24 giugno 2002, N.12 (INTERVENTI REGIONALI PER LA COOPERAZIONE CON I PAESI IN VIA DI SVILUPPO E I PAESI IN VIA DI TRANSIZIONE, LA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE E LA PROMOZIONE DI UNA CULTURA DI PACE), a valere sulla Missione 19 (Relazioni internazionali) Programma 1 (Relazioni internazionali e Cooperazione allo sviluppo) capitolo U02754, per l'annualità 2016 è variata in aumento per l'importo di Euro "620.000,00", per l'annualità 2017 è variata in aumento per l'importo di Euro "620.000,00" e per l'annualità 2018 è variata in aumento per l'importo di Euro "620.000,00".

In conseguenza dell'emendamento dovranno essere modificati gli importi dei seguenti allegati al bilancio di cui all'articolo 2 comma 1:

- prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli (allegato 3);

- prospetti recanti i riepiloghi generali delle spese rispettivamente per titoli e per missioni (allegato 4);

- quadro generale riassuntivo delle entrate (per titoli) e delle spese (per titoli) (allegato 5);

- prospetto dimostrativo dell'equilibrio di bilancio (allegato 6);

- elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2016-2018 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio ai sensi della legge regionale n. 40 del 2001 (allegato 17).»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Foti:

«All'Allegato 17 "Elenco delle spese continuative o ricorrenti autorizzate dalla legge di bilancio ai sensi della legge regionale N. 40/2001" di cui all'articolo 2, comma 1, lettera q) del presente progetto di legge, l'autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 24 MARZO 2004, N. 5 (NORME PER L'INTEGRAZIONE SOCIALE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI. MODIFICHE ALLE LEGGI REGIONALI 21 FEBBRAIO 1990, N. 14 E 12 MARZO 2003, N. 2), a valere sulla Missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) Programma 4 (Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale) capitolo U68344, per l'annualità 2016 è variata in diminuzione per l'importo di Euro "250.000,00", per l'annualità 2017 è variata in diminuzione per l'importo di Euro "187.500,00" e per l'annualità 2018 è variata in diminuzione per l'importo di Euro "187.500,00". Contestualmente l'autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (NORME PER LA PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA SOCIALE EPER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI ESERVIZI SOCIALI), a valere sulla Missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) Programma 3 (Interventi per gli anziani) capitolo U43233, per l'annualità 2016 è variata in aumento per l'importo di Euro "250.000,00", per l'annualità 2017 è variata in aumento per l'importo di Euro "187.500,00" e per l'annualità 2018 è variata in aumento per l'importo di Euro "187.500,00".

In conseguenza dell'emendamento dovranno essere modificati gli importi dei seguenti allegati al bilancio di cui all'articolo 2 comma 1:

- prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli (allegato 3);

- prospetti recanti i riepiloghi generali delle spese rispettivamente per titoli e per missioni (allegato 4);

- quadro generale riassuntivo delle entrate (per titoli) e delle spese (per titoli) (allegato 5);

-prospetto dimostrativo dell'equilibrio di bilancio (allegato 6);

- elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2016-2018 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio ai sensi della legge regionale n. 40 del 2001 (allegato 17).»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Foti:

«All'Allegato 17 "Elenco delle spese continuative o ricorrenti autorizzate dalla legge di bilancio ai sensi della legge regionale N. 40/2001" di cui all'articolo 2, comma 1, lettera q) del presente progetto di legge, l'autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 16 LUGLIO 2015, N. 11 (NORME PER L'INCLUSIONE SOCIALE DI ROM E SINTI), a valere sulla Missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) Programma 4 (Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale) capitolo U57682, per l'annualità 2016 è variata in diminuzione per l'importo di Euro "300.000,00". Contestualmente l'autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (NORME PER LA PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA SOCIALE E PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI), a valere sulla Missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) Programma 1 (Interventi per l'infanzia e i minori e per asili nido) capitolo U57120, per l'annualità 2016 è variata in aumento per l'importo di Euro "300.000,00".

In conseguenza dell'emendamento dovranno essere modificati gli importi dei seguenti allegati al bilancio di cui all'articolo 2 comma 1:

- prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli (allegato 3);

- prospetti recanti i riepiloghi generali delle spese rispettivamente per titoli e per missioni (allegato 4);

- quadro generale riassuntivo delle entrate (per titoli) e delle spese (per titoli) (allegato 5);

- prospetto dimostrativo dell'equilibrio di bilancio (allegato 6);

- elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2016-2018 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio ai sensi della legge regionale n. 40 del 2001 (allegato 17).»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Foti:

«All'Allegato 17 "Elenco delle spese continuative o ricorrenti autorizzate dalla legge di bilancio ai sensi della legge regionale N. 40/2001" di cui all'articolo 2, comma 1, lettera q) del presente progetto di legge, l'autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 16 LUGLIO 2015, N. 11 (NORME PER L'INCLUSIONE SOCIALE DI ROM E SINTI), a valere sulla Missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) Programma 4 (Interventi per i soggetti a rischio di esclusione Sociale) capitolo U57684, per l'annualità 2016 è variata in diminuzione per l'importo di Euro "700.000,00". Contestualmente l'autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 18 luglio 2014, n. 14 (PROMOZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN EMILIA-ROMAGNA), a valere sulla Missione 14 (Sviluppo economico e competitività) Programma 1 (Industria, PMI e Artigianato) capitolo U23032, per l'annualità 2016 è variata in aumento per l'importo di Euro "700.000,00".

In conseguenza dell'emendamento dovranno essere modificati gli importi dei seguenti allegati al bilancio di cui all'articolo 2 comma 1:

- prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli (allegato 3);

- prospetti recanti i riepiloghi generali delle spese rispettivamente per titoli e per missioni (allegato 4);

- quadro generale riassuntivo delle entrate (per titoli) e delle spese (per titoli) (allegato 5);

- prospetto dimostrativo dell'equilibrio di bilancio (allegato 6);

- elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2016 -2018 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio ai sensi della legge regionale n. 40 del 2001 (allegato 17).»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Foti:

«Nella Tabella relativa al "Fondo speciale per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi regionali in corso di approvazione - spese correnti" di cui alla Missione 20 "Fondi e accantonamenti", Programma 3 "Altri fondi", dell'Allegato 3 di cui all'articolo 2, comma 1, del presente progetto di legge, l'autorizzazione al finanziamento della voce 13, P.L.R. PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA MEMORIA DEL XX SECOLO E LUOGHI DELLA MEMORIA, a valere sull'annualità 2016 è variata in diminuzione per l'importo di Euro "1.000.000,00" e a valere sull'annualità 2017 è variata in diminuzione per l'importo di Euro "1.000.000,00". Contestualmente l'autorizzazione al finanziamento della voce 22, P.L.R. MISURE A SOSTEGNO DEL RDDITO E DI CONTRASTO ALLA POVERTA', a valere sull'annualità 2016 è variata in aumento per l'importo di Euro "1.000.000,00" e a valere sull'annualità 2017 è variata in aumento per l'importo di Euro "1.000.000,00".

In conseguenza dell'emendamento dovranno essere modificati gli importi dei seguenti allegati al bilancio di cui all'articolo 2 comma 1:

- prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli (allegato 3);

- prospetti recanti i riepiloghi generali delle spese rispettivamente per titoli e per missioni (allegato 4);

- quadro generale riassuntivo delle entrate (per titoli) e delle spese (per titoli) (allegato 5);

- prospetto dimostrativo dell'equilibrio di bilancio (allegato 6);

- elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2016 -2018 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio ai sensi della legge regionale n. 40 del 2001 (allegato 17).»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli:

«Variazione in diminuzione delle risorse previste per l'anno 2016 di cui alla Missione 12 - Programma 4 - Titolo 1 di 2.000.000,00 € da 17.368.160,83 € a 15.381.758,14 €;

Variazione in aumento delle risorse previste per l'anno 2016 di cui alla Missione 3 - Programma 2 - Titolo 1 di 2.000.000,00 € da 1.223.704,43 € a 3.223.704,43 €.»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli:

«Variazione in diminuzione delle risorse previste per l'anno 2016 di cui alla Missione 5 - Programma 2 - Titolo 1 di 1.500.000,00 € da 29.296.000,00 € a 27.796.000,00 €;

Variazione in aumento delle risorse previste per l'anno 2016 di cui alla Missione 14 - Programma 1- Titolo 1 di 1.500.000,00 € da 10.797.579,61 € a 12.297.704,43 €.»

(Respinto)

 

OGGETTO 1832 “Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 1644 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2016". A firma del Consigliere: Foti”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Molinari:

«Il dispositivo introdotto da "Impegna" è così sostituito:

"la Giunta regionale ad intervenire con la modifica del comma 3 lettera a) dell'art. 17 della l.r. 42/84, a partire dalla prossima legislatura regionale, che possa rendere obbligatoria, con conseguente sanzionamento per mancata applicazione, la modalità di voto telematica, esclusivamente laddove l'evoluzione tecnica e normativa avessero consentito l'individuazione di procedimenti di voto certificati a garanzia della provenienza, segretezza e non modificabilità del voto."»

(Approvato)

 

Subemendamento 2, a firma del consigliere Foti:

«All’emendamento 1, sostituire "ad intervenire" con "a presentare un progetto di legge che preveda", sostituire altresì "dalla prossima legislatura regionale" con "dalla prossima consultazione elettorale"»

(Approvato)

 

OGGETTO 1834 “Ordine del giorno n. 1 collegato agli oggetti 1645 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016-2018 (Legge di stabilità regionale 2016)" e 1646 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018". A firma dei Consiglieri: Torri, Lori, Taruffi, Alleva, Rossi Nadia, Serri, Delmonte, Gibertoni, Mumolo, Sabattini, Saliera”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Torri, Lori, Delmonte:

«Nel dispositivo dopo le parole "a mantenere costanti" sono inserite le parole "e se possibile aumentare".»

(Approvato)

 

OGGETTO 1836 “Ordine del giorno n. 3 collegato all’oggetto 1645 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016-2018 (Legge di stabilità regionale 2016)". A firma del Consigliere: Bignami

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Sensoli, Piccini, Sassi, Gibertoni:

«Al dispositivo chiediamo l’inserimento di un ulteriore periodo avente il seguente testo:

“a tale fine per soggetti accreditati, destinatari delle risorse, si intendono solo ed esclusivamente quelli che dispongono di un bilancio dedicato ai servizi accreditati per la gestione dei servizi alla persona, fermo restando che il finanziamento in questione opera esclusivamente per il bilancio dedicato ai servizi accreditati per la gestione dei servizi alla persona”.»

(Decaduto)

 

OGGETTO 1838 “Ordine del giorno n. 5 collegato all’oggetto 1645 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016-2018 (Legge di stabilità regionale 2016)". A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Sassi:

«Il testo dopo "Impegna la Giunta" è così sostituito:

"a destinare al Fondo per il microcredito per le professioni e le micro e piccole imprese tutte le risorse volontariamente versate a tal fine, alla Regione, da parte di soggetti pubblici e privati."»

(Approvato)

 

OGGETTO 1840 “Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 1646 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018". A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Boschini, Calvano, Zoffoli, Soncini, Rontini, Ravaioli, Campedelli, Caliandro, Poli, Bessi, Marchetti Francesca, Rossi Nadia, Zappaterra, Tarasconi, Montalti, Bagnari, Cardinali, Molinari, Paruolo, Serri”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Bertani, Piccinini, Sensoli, Gibertoni, Sassi:

«Al termine del primo punto del dispositivo si chiede l'inserimento del seguente testo, dopo la parola "solidarietà;":

"che disponga in particolare:

a) l'innalzamento dell'età per la percezione dell'assegno vitalizio, parificandola a quella prevista dalla normativa nazionale vigente per l'accesso alla pensione di vecchiaia dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego;

b) il divieto di cumulo con altro assegno vitalizio diretto e di reversibilità riconosciuto dalla Camera dei Deputati, dal Senato della Repubblica, dal Parlamento europeo o da altra Regione;

c) la rideterminazione dell'ammontare dell'assegno vitalizio adottando i principi propri e la regolamentazione del sistema contributivo, previsto dalla normativa nazionale vigente per lo pensione di vecchiaia della generalità dei lavoratori;

d) la possibilità per il percettore dell'assegno vitalizio mensile di esigere la restituzione della differenza tra i contributi versati e gli importi mensili incassati, senza rivalutazione monetaria né corresponsione di interessi;

e) all'abrogazione dell'art. 31 "Norma in materia di assegni vitalizi di adeguamento alla legge 23 dicembre 2005, n. 266 (finanziaria 2006)" della legge regionale 28 luglio 2006, n. 13 "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio 2006 e del bilancio pluriennale 2006-2008.""»

(Ritirato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Bertani:

«Al termine del primo punto del dispositivo si chiede l'inserimento del seguente testo, dopo la parola "solidarietà;":

"che disponga in particolare:

a) l'innalzamento dell'età per la percezione dell'assegno vitalizio, parificandola a quella prevista dalla normativa nazionale vigente per l'accesso alla pensione di vecchiaia dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego;

b) il divieto di cumulo con altro assegno vitalizio diretto e di reversibilità riconosciuto dalla Camera dei Deputati, dal Senato della Repubblica, dal Parlamento europeo o da altra Regione;

c) la rideterminazione dell'ammontare dell'assegno vitalizio adottando i principi propri e la regolamentazione del sistema contributivo, previsto dalla normativa nazionale vigente per la pensione di vecchiaia della generalità dei lavoratori;

d) la possibilità per il percettore dell'assegno vitalizio mensile di esigere la restituzione della differenza tra i contributi versati e gli importi mensili incassati, senza rivalutazione monetaria né corresponsione di interessi;

e) all'abrogazione dell'art. 31 "Norma in materia di assegni vitalizi di adeguamento alla legge 23 dicembre 2005, n. 266 (finanziaria 2006)" della legge regionale 28 luglio 2006, n. 13 "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio 2006 e del bilancio pluriennale 2006-2008.";

f) la pubblicazione e l'obbligo di trasparenza, di tutti i nominativi dei soggetti che percepiscono l'assegno vitalizio e la misura delle somme a tal fine erogate."»

(Non ammesso al voto)

 

OGGETTO 1845 “Ordine del giorno n. 8 collegato all’oggetto 1646 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018". A firma del Consigliere: Bignami”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Bagnari, Rontini, Bessi:

«Dopo il paragrafo introdotto da "atteso che" è inserito il seguente paragrafo:

"evidenziato che

in più occasioni il Presidente Bonaccini, durante i sopralluoghi nelle zone colpite da calamità naturali, ha ribadito l'impegno economico della Regione per il rispristino delle strutture danneggiate e la ripresa dell'attività sportiva e sociale che esse svolgono, impegno che si traduce, nel bilancio 2016, con 1 milione di euro destinati a tale finalità."

E nel dispositivo introdotto da "Impegna la Giunta" le parole "Ad assegnare nel 2016 le risorse necessarie al" sono sostituite da "A sostenere, nell'ambito delle risorse di bilancio destinate al recupero degli impianti sportivi danneggiati da calamità, anche il"»

(Approvato)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

 

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