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67.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 2 MARZO 2016

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 2280

Comunicazione della Giunta regionale, ai sensi dell’art. 76 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, in ordine al maltempo ed agli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio regionale dal 27/02/2016 al 01/03/2016

PRESIDENTE (Saliera)

ROSSI Andrea, sottosegretario della Presidenza della Giunta

FOTI (FdI)

RANCAN (LN)

ROSSI Andrea

RONTINI (PD)

RANCAN (LN)

 

Iscrizione della risoluzione oggetto 2276 all’ordine del giorno e inversione dell’ordine dei lavori

(Risoluzione oggetto 2234 - Ritiro)

(Risoluzione oggetto 2265 - Ritiro)

PRESIDENTE (Saliera)

PICCININI (M5S)

MARCHETTI Daniele (LN)

PRESIDENTE (Saliera)

CALIANDRO (PD)

 

OGGETTO 2276

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare di agire nelle sedi governative competenti affinché si apportino modifiche al DPCM 159/13 e a valutare la rideterminazione di tutte le graduatorie di accesso ai contributi regionali basati sull'inserimento dell'ISEE. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Bertani, Taruffi, Sassi, Gibertoni, Zoffoli, Cardinali, Campedelli, Zappaterra, Serri, Molinari, Caliandro, Marchetti Francesca, Prodi, Rontini, Bignami, Foti, Sabattini, Mumolo, Soncini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

BIGNAMI (FI)

POMPIGNOLI (LN)

PRESIDENTE (Saliera)

PICCININI (M5S)

ZOFFOLI (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

SENSOLI (M5S)

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 1662

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare l'assunzione, da parte dell'Unione Europea, di decisioni che consentano la denominazione di "Lambrusco" a vini non prodotti nei territori tradizionalmente dedicati a tale coltura e tutelati da DOP e IGP. A firma del Consigliere: Foti

(Ritiro)

OGGETTO 1722

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere, in accordo con gli Enti locali ed i soggetti interessati, la tutela della produzione regionale del vino lambrusco attraverso il riconoscimento a livello comunitario europeo della sua delimitazione nelle Province di Parma, Reggio Emilia e Modena in Emilia oltre che Mantova in Lombardia. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Rainieri, Bargi

(Ritiro)

OGGETTO 1870

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo ed il Parlamento al fine di evitare, visti i rilievi sollevati dalla Commissione Europea, una indiscriminata liberalizzazione della menzione dei vitigni, tutelando il carattere locale e la peculiarità di quello del Lambrusco e delle relative produzioni DOP e IGP, promuovendo inoltre l’attivazione della Regione Lombardia circa tale tematica. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Sensoli, Gibertoni

(Ritiro)

OGGETTO 2075

Risoluzione per impegnare la Giunta ad intensificare le azioni di opposizione alla proposta di liberalizzazione, favorendo il coordinamento delle diverse iniziative già intraprese dalla Regione, dal Ministero, dai Parlamentari Europei, dalle rappresentanze dei produttori e dai consorzi ai fini di tutelare il carattere locale e la peculiarità del vitigno Lambrusco. A firma dei Consiglieri: Serri, Delmonte, Torri, Foti, Bertani, Bagnari, Lori, Cardinali, Caliandro, Poli, Rontini, Soncini, Boschini, Mori, Bignami, Campedelli, Taruffi, Bessi, Iotti, Calvano, Paruolo, Pompignoli, Prodi, Mumolo, Sensoli, Sassi, Tarasconi, Marchetti Francesca, Gibertoni, Sabattini, Ravaioli, Pruccoli, Rainieri, Montalti

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

BERTANI (M5S)

DELMONTE (LN)

SERRI (PD)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Soncini)

BERTANI (M5S)

RONTINI (PD)

RAINIERI (LN)

TORRI (SEL)

SERRI (PD)

 

OGGETTO 1634

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla valorizzazione professionale degli infermieri in un quadro di equilibrio rispetto alla diversificazione dei ruoli, indicando inoltre con chiarezza le modalità di lavoro delle équipe di soccorso. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Calvano, Boschini, Soncini, Molinari, Poli, Iotti, Mori, Marchetti Francesca, Caliandro, Cardinali, Zoffoli, Ravaioli, Bagnari, Pruccoli, Taruffi, Sabattini, Serri, Prodi, Torri, Bessi, Rontini, Montalti

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 1648

Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre, in sede di confronto Stato/Regioni, l'aggiornamento e la valorizzazione delle figure professionali infermieristiche, definire un approccio multidisciplinare degli operatori valorizzando la professionalità dei medici e degli infermieri, avviando inoltre un piano straordinario di assunzione di personale sanitario per sopperire alle carenze e far fronte ai carichi di lavoro. A firma della Consigliera: Sensoli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

PARUOLO (PD)

SENSOLI (M5S)

MARCHETTI Daniele (LN)

BIGNAMI (FI)

FOTI (FdI)

PARUOLO (PD)

BIGNAMI (FI)

PRESIDENTE (Rainieri)

PARUOLO (PD)

SENSOLI (M5S)

LIVERANI (LN)

BESSI (PD)

 

OGGETTO 1229

Risoluzione per sostenere l'iniziativa a tutela dei lavoratori intrapresa dalla FIOM comprendente un referendum abrogativo di alcuni aspetti contenuti nel JOBS ACT per impedire il demansionamento e il controllo a distanza dei lavoratori e affinché venga reinserito il diritto di reintegro in caso di licenziamento ingiustificato. A firma dei Consiglieri: Alleva, Taruffi, Torri

(Rinvio)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 644

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla dematerializzazione dei moduli per i prodotti senza glutine destinati ai celiaci, fissando inoltre il valore del buono mensile a 140 euro sia per gli uomini che per le donne affetti da celiachia. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pompignoli

(Discussione e rinvio)

OGGETTO 687

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni di sostegno del progetto di dematerializzazione dei buoni per l'acquisto di alimenti senza glutine per soggetti affetti da celiachia. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

(Ritiro)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (LN)

TORRI (SEL)

SENSOLI (M5S)

PRESIDENTE (Rainieri)

RONTINI (PD)

RANCAN (LN)

 

OGGETTO 1357

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad istituire un tavolo di confronto tra FER, Tper e APT al fine di valutare la fattibilità di un progetto di promozione turistica sul modello del trenino della Val di Non che attraversi tutta la zona dal Po alle terre Matildiche. A firma dei Consiglieri: Prodi, Bagnari, Ravaioli, Montalti, Mori, Rossi Nadia, Soncini, Marchetti Francesca, Rontini, Caliandro, Iotti, Zappaterra, Calvano, Molinari, Tarasconi, Mumolo, Cardinali, Pruccoli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PRODI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

DELMONTE (LN)

BERTANI (M5S)

PRODI (PD)

DELMONTE (LN)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 1634 - 1648

Emendamenti oggetti 2075 - 1648 - 687

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 15,24

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la sessantasettesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Bianchi, Caselli, Costi, Donini, Gazzolo, Petitti e Venturi e la consigliera Lori.

 

OGGETTO 2280

Comunicazione della Giunta regionale, ai sensi dell’art. 76 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, in ordine al maltempo ed agli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio regionale dal 27/02/2016 al 01/03/2016

 

PRESIDENTE (Saliera): In apertura dei nostri lavori, come da accordi intercorsi nella seduta di ieri, cedo subito la parola al sottosegretario Andrea Rossi per un’informativa sulle recenti condizioni meteorologiche.

 

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Gentile presidente, in virtù degli accordi raggiunti ieri, procederò a leggere una breve relazione, scusandomi per l’assenza in questa seduta per motivi personali dell’assessore Gazzolo, riferita all’evento alluvionale iniziato il 27 febbraio scorso. Darò una lettura di sintesi e poi consegnerò la relazione alla Presidenza per i consiglieri che fossero interessati a effettuare una lettura più dettagliata. Vi troverete anche un’illustrazione dedicata singolarmente a tutti i comuni che sono stati colpiti da questi eventi delle province emiliano-romagnole, in particolar modo Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza.

A partire dalla giornata di sabato 27 febbraio 2016 il territorio regionale è stato oggetto di una severa ondata di maltempo, che si è protratto fino a lunedì 29, quasi con continuità. Già dal giorno precedente all’inizio dei fenomeni meteorologici, venerdì 26, il Centro funzionale di ARPAE-SIMC emetteva un avviso meteo (n. 1116) che copriva l’intero periodo da sabato a lunedì per i seguenti eventi meteo-marini: precipitazioni, vento e vento costiero, mareggiate.

Veniva altresì segnalata una criticità idraulica e idrogeologica con colonna arancione (criticità moderata) sulle aree corrispondenti a tutte le province emiliane di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e con colonna gialla (criticità ordinaria) su tutta la Romagna. Conseguentemente, l’Agenzia di Protezione civile regionale ha emesso per venerdì 26 febbraio un’allerta; in particolare, per le piogge e i conseguenti rischi idraulici e idrogeologici si indicava uno stato di preallarme su tutte le province emiliane.

I quantitativi di pioggia maggiori si sono registrati nella parte emiliana e in particolare nelle zone montane di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza e nelle aree di pianura-collina di Piacenza e Parma, con valori media reale complessivi nelle tre giornate tra i 90 e i 100 millimetri. Si sottolinea come nella sola giornata di domenica sulle aree montane di Piacenza e Parma siano caduti 61,8 millimetri media reale. Si ricorda che il valore di 50 millimetri di media reale rappresenta la soglia per emettere un avviso meteo per pioggia e una criticità arancione moderata su una macroarea. In particolare, nella sera di domenica le zone più colpite sono risultate le aree montane di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena, mentre nelle medesime province lunedì mattina il nucleo della precipitazione più intensa ha interessato la parte di pianura-collina. Non si sono registrati, invece, eventi calamitosi nella fascia costiera.

L’insieme di queste due caratteristiche, in primo luogo la rilevazione di un periodo prolungato di piogge quasi continue per tre giorni e in secondo luogo una fase più intensa delle piogge nella seconda parte dell’evento, ha prodotto delle piene di tutti i fiumi emiliani affluenti del Po, dal Tidone al Panaro, oltre al fiume Reno e ai suoi affluenti.

In tutti questi bacini idrografici sono stati registrati dagli idrometri dei superamenti generalizzati della soglia due (colore arancione) e in alcuni casi della soglia tre (colore rosso). Si segnala che si sono avuti dei valori perfino superiori ai precedenti massimi storici.

Sul torrente Tidone si sono registrati dei livelli idrometrici significativi sul corso d’acqua principale, ma inferiori ai valori massimi disponibili del 2002. Invece, si sono registrati valori massimi negli affluenti Tidoncello a Ponte Nibbiano (PC) e Luretta nell’omonima sezione di Gragnano Trebbiense (PC). Va rilevato che questi due idrometri sono stati installati solo nel 2014.

I fiumi e i torrenti in cui si sono registrati i massimi storici sono il Chiavenna nella sezione di Saliceto, il Riglio nella sezione di Veggiola e Montanaro, lo Stirone nella sezione di Vigoleno e Casilina di Soragna, il Rovacchia nella sezione di Toccalmatto, l’Enza nella sezione di Sorbolo, il Secchia nelle sezioni di Ponte Veggia e Rubiera sulla Strada Statale 9, il Tresinaro nella sezione di Rubiera e Tresinaro. Si segnala che il livello raggiunto dal fiume Secchia nel tratto di pianura era risultato prossimo a quello rilevato in occasione della rotta arginale del maggio 2014.

In sintesi, evitando di evidenziare singolarmente comune per comune sulle quattro province i problemi registrati, l’evento descritto nei precedenti paragrafi è risultato significativo in termini di quantità di pioggia e di conseguenti portate delle piene dei corsi d’acqua. I livelli di alcuni dei principali fiumi dell’area occidentale della regione, in particolar modo il Secchia e l’Enza e in particolare alcuni torrenti e rii collinari e di pianura delle province di Parma e Piacenza, hanno superato i massimi storici.

La ricognizione degli effetti e dei danni è tuttora in corso. Gli effetti sono risultati significativi per quanto riguarda gli allagamenti in prossimità dei rii e dei torrenti di aree agricole limitrofe e di un numero di abitazioni e di attività produttive che può essere stimato in circa trenta unità, con conseguente isolamento delle abitazioni interessate e/o allontanamento delle popolazioni coinvolte.

In riferimento agli allagamenti dei sottopassi, si ricordano le prescrizioni della Protezione civile, indicate in una circolare emanata già nel 2011 dal Direttore generale dell’Agenzia regionale e avente titolo “Raccomandazioni per la mitigazione del rischio allagamenti dei sottopassi stradali”. Tra le azioni da svolgere in seguito ad allerta in corso di evento, è fatto obbligo di assicurare adeguata e tempestiva informazione alla popolazione e l’interdizione del traffico al traffico dei tratti viabilistici pericolosi, con l’indicazione di percorsi alternativi.

Per quanto riguarda le opere pubbliche, il danno maggiore, ancora in corso di accertamento, riguarda la viabilità provinciale e comunale, interrotta in più punti da fenomeni di dissesto idrogeologico e spondale. Questo evento, peraltro, ha ulteriormente aggravato situazioni di danno conseguenti a eventi precedenti, che sono state oggi affrontate solo in parte con risorse regionali e statali. Nei prossimi giorni, come ricordavo prima, si completerà il quadro aggiornato delle conseguenze dell’evento, con la stima dei danni, fondamentale per valutare le possibili misure straordinarie.

Come detto in premessa, lascio alla Presidenza la relazione dettagliata per i consiglieri che ne fossero interessati.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Signora presidente, le chiedo se sia possibile concedere pochi minuti per Gruppo per intervenire sull’informativa del sottosegretario; diversamente, saremmo costretti a chiedere alla presidente della Commissione Ambiente, atteso che l’assessore Gazzolo è assente per motivi personali, sui quali nessuno vuole eccepire alcunché, se fosse possibile tenere quanto prima un’audizione in Commissione sul tema.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Trattandosi di un evento rilevante che si è verificato in questi giorni e che ha causato gravi danni, che si possono stimare ad oggi in tre milioni di euro, pochi minuti a Gruppo si potrebbero lasciare, a parte l’assenza dell’assessore Gazzolo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

Chiederei al sottosegretario Andrea Rossi di intervenire, in assenza dell’assessore Gazzolo.

 

ROSSI Andrea: Nulla osta, ovviamente, alla decisione dell’Assemblea, che è sovrana, di aprire una discussione su questa informativa. Faccio solo presente che, se vogliamo avere un quadro più dettagliato, nei prossimi dieci giorni, quindi non nell’imminenza della convocazione della prossima Commissione ma per quella successiva, la Protezione civile dovrebbe essere già in grado di fornirci una fotografia puntuale delle situazioni sui vari territori, soprattutto quello emiliano, e un’effettiva e reale ricognizione dei danni, quantificazione che molto probabilmente è superiore al numero che prima citava il consigliere Rancan di tre o quattro milioni di euro, consentendo così a tutti i consiglieri interessati, anche in virtù dell’informativa che abbiamo reso, di prendere possesso di informazioni necessarie a svolgere le valutazioni del caso.

Lo ripeto, nulla osta ad aprire adesso una discussione, però ritengo che la Commissione, se siete d’accordo, fra una decina di giorni sarà in grado di dare puntuali risposte sui diversi interventi e sulle diverse situazioni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

Ha chiesto di parlare la consigliera Rontini. Ne ha facoltà.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Colgo l’invito formulato dal consigliere Foti, al quale mi sento fin da ora di garantire la mia disponibilità, così come quella della Commissione, a valutare con la massima attenzione la questione emergenze che si sono verificate da quando ci siamo insediati.

La Commissione ha avuto modo, in prima battuta, di valutare tutta la documentazione che, per il tramite dell’assessorato, è stata consegnata e di prevedere un’audizione dell’assessore per poter poi discutere e confrontarci sulle varie questioni. Tra l’altro, lo ha fatto lui ieri mattina in apertura della seduta anticipandomi e ha fatto bene oggi, pur non avendo ancora quella completezza di dati, che comunque il sottosegretario Rossi ci ha garantito che arriveranno a breve. Tuttavia, penso sia stato importante, visto che siamo comunque riuniti per due giorni di Consiglio regionale, procedere fin da ora qui in aula. Questo non toglie che potremo anche in Commissione concentrarci e sviluppare un’approfondita discussione.

Ricordo, tra l’altro, che altri due elementi giocano a favore di questa richiesta. In primo luogo, stiamo affrontando l’esame del Piano dei rifiuti, che è sempre materia dell’assessore Gazzolo, quindi immagino che lei abbia in agenda la partecipazione alle prossime Commissioni assembleari. In secondo luogo, ricorderete che avevamo accolto la richiesta dei dirigenti e dell’assessore stesso di portare a fine anno in Commissione I e III, in seduta congiunta, il bilancio di previsione sulla Protezione civile. Poi, ci siamo aggiornati ribadendo la necessità, non appena possibile, di entrare nel merito con un aggiornamento sulla materia. Quindi, penso che sussistano tutte le condizioni per poter procedere. Avete in questo la mia piena disponibilità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Rontini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Mi sono confrontato con il collega Foti, che ha avanzato la richiesta di prevedere un passaggio in Commissione della questione e l’audizione dell’assessore Gazzolo, per cui se si riesce a organizzare il più tempestivamente possibile questa riunione concordo con la possibilità di effettuare in quella sede la discussione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Va bene. Grazie.

 

Iscrizione della risoluzione oggetto 2276 all’ordine del giorno e inversione dell’ordine dei lavori

(Risoluzione oggetto 2234 - Ritiro)

(Risoluzione oggetto 2265 - Ritiro)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo alla valutazione degli atti di indirizzo.

Ho ricevuto alcune richieste, in particolare la prima, che sottopongo alla vostra attenzione, in quanto entra già nel merito del primo punto.

È stata avanzata la richiesta di iscrizione della risoluzione oggetto 2276, sulla quale insiste una richiesta di inversione come discussione al primo punto dell’ordine del giorno, sotto il titolo degli atti di indirizzo.

Do lettura del titolo della risoluzione oggetto 2276: “Risoluzione per impegnare la Giunta a definire per le prestazioni sanitarie e sociosanitarie regionali soglie di accesso agevolate, a rimodulare le fasce ISEE per tutelare le persone con disabilità e le famiglie numerose, attivandosi presso il Governo al fine di apportare modifiche al DPCM 159/13 a seguito della recente sentenza del Consiglio di Stato, rideterminando inoltre tutte le graduatorie di accesso a contributi regionali basate sull’inserimento dell’ISEE”. A firma dei consiglieri Piccinini, Sensoli, Bertani, Taruffi, Sassi, Gibertoni, Cardinali, Campedelli, Zappaterra, Serri, Caliandro, Marchetti Francesca, Prodi, Rontini, Bignami, Foti, Zoffoli.

Mettiamo in votazione la richiesta di iscrizione della risoluzione oggetto 2276 e poi la richiesta di inversione. Sono ammessi a parlare un consigliere a favore e uno contro. Chi interviene a favore?

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Abbiamo richiesto l’iscrizione di questa risoluzione che riguarda l’ISEE, però contestualmente ritiriamo la risoluzione oggetto 2234, che riguarda la questione glifosato, per non aggiungere un atto a nostra disposizione in più rispetto a quelli già presenti nell’ordine del giorno.

Noi chiaramente siamo a favore della richiesta, perché riteniamo l’argomento di prioritaria importanza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Io ho sottomano l’oggetto 2265: è lo stesso?

 

PRESIDENTE (Saliera): L’oggetto 2265, che era stato distribuito con una prima richiesta di iscrizione, come Ufficio d’Aula abbiamo inteso che sia stato sostituito dall’oggetto 2276 e che, quindi, non esista l’oggetto 2265, ma esiste l’oggetto 2276, che è uguale, ma ha firme diverse. L’argomento era lo stesso, ma è stato sostituito dall’oggetto 2276.

Essendovi stato un intervento a favore, chiedo se ci sono interventi contro. Se non ci sono interventi contro, passiamo alla votazione delle richieste.

Nomino scrutatori i consiglieri Tarasconi, Prodi e Bertani.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione all’ordine del giorno dell’oggetto 2276.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’argomento 2276 è iscritto.

A questo punto, prendiamo in esame l’inversione. In altre parole, questo argomento diventerebbe, a seconda della votazione, il primo oggetto di discussione dell’Assemblea.

La parola, per l’intervento a favore dell’inversione, al consigliere Caliandro. Prego.

 

CALIANDRO: Presidente, intervengo solo per precisare il senso dell’inversione. Abbiamo svolto una riunione di Capigruppo, nel corso della quale abbiamo stabilito di dare occasione a questo ordine di inversione purché, successivamente, si procedesse allo slittamento della prima risoluzione, in ordine temporale, la 2186, che, invece, andrebbe al posto di quella relativa al glifosato, se non ricordo male; a seguire, la risoluzione sul Lambrusco, che è quella naturale; la terza dovrebbe essere, in base agli accordi presi, la 1634, insieme alla 1648, relativa agli infermieri; successivamente, la risoluzione sul Jobs Act, per poi seguire l’ordine naturale di quanto avevamo stabilito.

Ho voluto sottolineare questo punto per far comprendere nel merito a cosa siamo favorevoli.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Ci sono interventi contrari? Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’inversione al primo punto dell’oggetto 2276.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’iscrizione e l’inversione sono state approvate.

 

OGGETTO 2276

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare di agire nelle sedi governative competenti affinché si apportino modifiche al DPCM 159/13 e a valutare la rideterminazione di tutte le graduatorie di accesso ai contributi regionali basati sull’inserimento dell’ISEE. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Bertani, Taruffi, Sassi, Gibertoni, Zoffoli, Cardinali, Campedelli, Zappaterra, Serri, Molinari, Caliandro, Marchetti Francesca, Prodi, Rontini, Bignami, Foti, Sabattini, Mumolo, Soncini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Passiamo subito alla discussione della risoluzione 2276.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Presidente, non ho chiesto la parola per la discussione generale, ma per intervenire sull’ordine dei lavori.

Le chiedo, cortesemente, se è possibile, dopo aver annunciato il numero, un breve richiamo all’oggetto. Io, purtroppo, sono autistico e mi confondo. Sono autistico, oltre che di destra. Spesso vanno assieme le due cose.

 

PRESIDENTE (Saliera): Lo rileggo: “Risoluzione per impegnare la Giunta a definire, per le prestazioni sanitarie e sociosanitarie regionali, soglie di accesso agevolate, a rimodulare le fasce ISEE per tutelare le persone con disabilità e le famiglie numerose, attivandosi presso il Governo al fine di apportare modifiche al DPCM 159/2013, a seguito della recente sentenza del Consiglio di Stato, rideterminando, inoltre, tutte le graduatorie di accesso ai contributi regionali basate sull’inserimento dell’ISEE”.

Non le ripeto tutte le firme.

Siamo in discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Anche io ho chiesto la parola per intervenire sull’ordine dei lavori. Le chiedo di ripetere esattamente la sequenza delle risoluzioni che andiamo a trattare, dopo questa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Al primo punto abbiamo la risoluzione 2276, che ho appena letto. Dopodiché, c’è la risoluzione 1662 abbinata alla 1722, alla 1870 e alla 2075 (tema Lambrusco, per intenderci). Queste risoluzioni sono tutte abbinate.

Vi è, poi, la risoluzione 1634, sul tema degli infermieri, abbinata alla 1648. Si procede, poi, con l’ordine del giorno previsto, ossia la 1229, la 905 e via via le altre risoluzioni.

 

(interruzioni)

 

Nell’ordine, sono state ritirate la 2234 e la 1451.

 

POMPIGNOLI: La 2186?

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Pompignoli, ha ragione. Lei mi sta chiedendo che fine fa, sostanzialmente, la risoluzione 2186 nella riformulazione delle inversioni. Prende il posto della risoluzione 2234, che è stata ritirata. La 2186 viene discussa insieme alla 2246.

Siamo in discussione generale sul primo punto degli atti di indirizzo, la risoluzione 2276.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Ne approfitto per ringraziare i colleghi dell’aula che hanno concesso la discussione di questa risoluzione in via prioritaria. Lo ritengo un segnale molto positivo.

Questa risoluzione fa seguito − come dicevamo prima − alla sentenza di pochi giorni fa, il 29 febbraio, da parte del Consiglio di Stato che riguarda un tema che penso sia noto a tutti, ossia la questione del nuovo ISEE di questo Governo. Si tratta di un nuovo ISEE che, però, porta in sé − credo di non offendere nessuno dicendo questo − una sorta di aberrazione nel considerare...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Chiedo un po’ di silenzio per rispetto nei confronti della consigliera Piccinini. È veramente faticoso.

Prego.

 

PICCININI: Dicevo, nel considerare le provvidenze assistenziali come reddito ai fini del calcolo ISEE. Questo provvedimento ha avuto conseguenze − come tutti sappiamo − su determinate categorie di persone. Il discorso lo abbiamo già affrontato in quest’aula per quanto riguarda le borse di studio. Le conseguenze più impattanti e più negative le hanno subite i soggetti portatori di disabilità.

La cronologia degli eventi penso sia più o meno nota a tutti. A fronte di questo provvedimento, le associazioni dei disabili hanno fatto ricorso. Ci sono state tre diverse sentenze da parte del TAR del Lazio. Il Governo, però, ha chiesto una sospensiva e ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, il quale finalmente si è espresso. Pertanto, possiamo scrivere la parola “fine” su questa vicenda che non si addice ad un Paese civile.

Quest’aula ha già affrontato questo tema nel mese di ottobre dell’anno scorso, quando abbiamo trattato la questione dei fondi regionali per quanto riguarda il superamento delle barriere architettoniche all’interno degli edifici privati. Purtroppo, in quell’occasione, non riuscimmo a raggiungere un obiettivo comune. Noi, come Movimento 5 Stelle, e la maggioranza rimanemmo su posizioni opposte, non riuscendo ad ottenere una condivisione sul nostro testo.

Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato e dal momento che il testo è stato sottoscritto dai consiglieri della maggioranza − che ringrazio; lo ritengo un segnale positivo e di apertura − credo che oggi ci siano le condizioni per poter raggiungere un obiettivo comune e per dare un segnale a queste associazioni, a queste categorie di persone, un segnale che può essere interpretato come risarcimento morale per ciò che hanno dovuto subire a fronte di un provvedimento, francamente, molto ingiusto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente. L’ISEE è uno strumento molto importante attraverso il quale si determinano le soglie di accesso ad alcuni servizi, alcuni contributi, esenzioni e via elencando e può modificare in maniera importante le politiche sui territori.

I protagonisti dell’ISEE sono tre: il Governo, la Regione e i Comuni. Ognuno di questi soggetti, rispetto alla propria parte, dipende dalla determinazione precedente. A livello governativo, l’ISEE è stato istituito nel 1998. Nel 2013, il Governo centrale aveva adeguato lo strumento, in quanto bisognoso di una manutenzione importante. Chiaramente, rispetto alle determinazioni del Governo, vi sono stati alcuni ricorsi che sono sfociati, lunedì scorso, nella pubblicazione della delibera di Consiglio di Stato che, in qualche modo, rivoluziona i dettami del DPCM del 2013.

A questo punto, tutti noi dobbiamo riuscire velocemente a riadeguare il sistema. Tutti sappiamo che, a livello regionale, avevamo congelato la situazione ISEE per i primi sei mesi, in attesa di questa sentenza. Ne abbiamo parlato più volte anche a livello di Commissione. Io stesso, lunedì scorso, ho parlato con la direttrice, una volta emessa la sentenza, proprio per individuare le tappe dell’evoluzione per ottenere in tempi brevi uno strumento adeguato e funzionale per tutti.

Quando il Movimento 5 Stelle ha proposto questa risoluzione, abbiamo concordato alcune modifiche rispetto al loro testo, in modo da renderlo adeguato e sottoscrivibile. Lo abbiamo sottoscritto con convinzione. Il piano di lavoro per poter adeguare velocemente, a livello regionale, lo strumento e per invitare i Comuni ad adeguarlo, a loro volta, alla sentenza del Consiglio di Stato, credo sia un impegno di cui tutti ci dobbiamo far carico, prima di tutto il Governo, poi la Regione e, successivamente, i Comuni.

Auspichiamo che avvenga tutto in maniera molto celere per poter entrare in un regime definitivo. Tutti noi nei territori abbiamo colto, in questi mesi, un malessere diffuso. La non certezza dell’evoluzione di questo strumento ha portato ovunque difficoltà di gestione. Come dicevo prima, allo strumento dell’ISEE si appoggiano tantissime politiche territoriali. Pertanto, avere un Regolamento adeguato e finalmente definitivo potrà portare la situazione alla normalità, come tutti noi auspichiamo.

Per questo motivo, abbiamo sottoscritto il documento. Da parte della direzione generale, dell’assessorato e della Commissione, l’impegno è di riuscire, il più in fretta possibile, a fare la nostra parte, in maniera tale da arrivare alla definizione finale di questo strumento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Zoffoli.

Siamo in discussione generale. Ci sono altre richieste di intervento? Non ho altre richieste di intervento in discussione generale. La discussione generale è chiusa.

Apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Si tratta di un tema importante, che è stato affrontato più volte − come è stato detto dai colleghi che mi hanno preceduto − in diverse occasioni qui in aula, ma anche in Commissione. Alla luce della sentenza, che viene riportata correttamente nella risoluzione, ci sarebbe da rivedere al più presto il tutto. Su questa tematica c’era molta confusione, soprattutto sul territorio e in quei cittadini che, sempre più a fatica, riescono ad accedere ai servizi sociosanitari.

Ben venga, dunque, questo invito ad agire nel modo più celere possibile, anche perché crediamo sia una cosa dovuta nei confronti di quelle persone che, tante volte, hanno bisogno di accedere a un servizio e si trovano in difficoltà. Lunedì, mi pare, in occasione dell’ultima Commissione Sanità, abbiamo sottolineato che, molte volte, i cittadini faticano a sostenere i costi dovuti ai servizi e agli interventi sociosanitari sul territorio.

Ben venga prendere la situazione in mano, riprendere tutto quanto e adeguare questi parametri, anche alla luce della sentenza che dovrebbe imporre di rivedere l’intero sistema.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Ovviamente, voteremo a favore di questa risoluzione, che è nata da noi. È un risultato importante quello che si raggiunge oggi. Era completamente assurdo che contributi concessi ai cittadini con disabilità, con situazioni familiari gravi e che avevano necessità di un ulteriore aiuto da parte dello Stato − ricordo che un’indennità di accompagnamento arriva a 512 euro mensili, che a malapena possono servire o sono sufficienti per pagare un badante o un assistente per qualche ora alla settimana − era assurdo, dicevo, che si fosse arrivati a considerare questi aiuti un aumento del reddito.

Le dichiarazioni del ministro Poletti sono relative a un’applicazione immediata di questa sentenza. Allo stesso tempo, però, il ministro Poletti ha dichiarato che verranno applicate da oggi in poi. Quindi, coloro che a oggi, purtroppo, sono stati danneggiati dall’applicazione del nuovo ISEE non riceveranno alcun risarcimento.

Noi auspichiamo un ulteriore passo in più. Oggi già si compie il primo. Ci auguriamo che vogliano rivedere anche questa posizione, in quanto non ci sembra corretto che chi è stato danneggiato da una applicazione ingiusta oggi rimanga ancora danneggiato e non abbia indietro, di diritto, ciò che gli spetta.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Quanto ha sancito il TAR nei giorni scorsi è esattamente quanto ha sostenuto il Gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia in occasione della recente discussione sulla legge di stabilità 2016, attraverso un apposito emendamento bocciato alla Camera.

Penso che il TAR abbia fatto giustizia del grosso errore commesso dal Parlamento che, come diceva prima la consigliera Sensoli, lascia aperto un varco. Il varco qual è? Se la norma non verrà intesa nel senso di interpretazione propria degli atti precedenti, purtroppo, produrrà effetti solo dal momento in cui la sentenza verrà notificata e non per il pregresso, il che realizza oggettivamente un danno nei confronti di persone che di danni ne hanno subiti abbastanza.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ricordo che siamo in dichiarazione di voto sull’oggetto 2276.

Non ci sono altri iscritti in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 2276, a firma dei consiglieri Piccinini, Sensoli, Bertani, Taruffi, Sassi, Gibertoni, Zoffoli, Cardinali, Campedelli, Zappaterra, Serri, Molinari, Caliandro, Marchetti Francesca, Prodi, Rontini, Bignami, Foti, Sabattini, Mumolo, Soncini.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione oggetto 2276 è approvata.

 

OGGETTO 1662

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare l’assunzione, da parte dell’Unione Europea, di decisioni che consentano la denominazione di “Lambrusco” a vini non prodotti nei territori tradizionalmente dedicati a tale coltura e tutelati da DOP e IGP. A firma del Consigliere: Foti

(Ritiro)

 

OGGETTO 1722

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere, in accordo con gli Enti locali ed i soggetti interessati, la tutela della produzione regionale del vino lambrusco attraverso il riconoscimento a livello comunitario europeo della sua delimitazione nelle Province di Parma, Reggio Emilia e Modena in Emilia oltre che Mantova in Lombardia. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Rainieri, Bargi

(Ritiro)

 

OGGETTO 1870

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo ed il Parlamento al fine di evitare, visti i rilievi sollevati dalla Commissione Europea, una indiscriminata liberalizzazione della menzione dei vitigni, tutelando il carattere locale e la peculiarità di quello del Lambrusco e delle relative produzioni DOP e IGP, promuovendo inoltre l’attivazione della Regione Lombardia circa tale tematica. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Sensoli, Gibertoni

(Ritiro)

 

OGGETTO 2075

Risoluzione per impegnare la Giunta ad intensificare le azioni di opposizione alla proposta di liberalizzazione, favorendo il coordinamento delle diverse iniziative già intraprese dalla Regione, dal Ministero, dai Parlamentari Europei, dalle rappresentanze dei produttori e dai consorzi ai fini di tutelare il carattere locale e la peculiarità del vitigno Lambrusco. A firma dei Consiglieri: Serri, Delmonte, Torri, Foti, Bertani, Bagnari, Lori, Cardinali, Caliandro, Poli, Rontini, Soncini, Boschini, Mori, Bignami, Campedelli, Taruffi, Bessi, Iotti, Calvano, Paruolo, Pompignoli, Prodi, Mumolo, Sensoli, Sassi, Tarasconi, Marchetti Francesca, Gibertoni, Sabattini, Ravaioli, Pruccoli, Rainieri, Montalti

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Procediamo con l’oggetto 1662: Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare l’assunzione, da parte dell’Unione Europea, di decisioni che consentano la denominazione di “Lambrusco” a vini non prodotti nei territori tradizionalmente dedicati a tale coltura e tutelati da DOP e IGP, a firma del consigliere Foti. Ricordo che a questa risoluzione sono abbinate le risoluzioni oggetto 1722, oggetto 1870 e oggetto 2075.

Oggetto 1722: Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere, in accordo con gli Enti locali ed i soggetti interessati, la tutela della produzione regionale del vino lambrusco attraverso il riconoscimento a livello comunitario europeo della sua delimitazione nelle Province di Parma, Reggio Emilia e Modena in Emilia oltre che Mantova in Lombardia, a firma dei consiglieri Delmonte, Rainieri, Bargi.

Oggetto 1870: Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo ed il Parlamento al fine di evitare, visti i rilievi sollevati dalla Commissione Europea, una indiscriminata liberalizzazione della menzione dei vitigni, tutelando il carattere locale e la peculiarità di quello del Lambrusco e delle relative produzioni DOP e IGP, promuovendo inoltre l’attivazione della Regione Lombardia circa tale tematica, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi, Sensoli, Gibertoni.

Oggetto 2075: Risoluzione per impegnare la Giunta ad intensificare le azioni di opposizione alla proposta di liberalizzazione, favorendo il coordinamento delle diverse iniziative già intraprese dalla Regione, dal Ministero, dai Parlamentari Europei, dalle rappresentanze dei produttori e dai consorzi ai fini di tutelare il carattere locale e la peculiarità del vitigno Lambrusco, a firma dei consiglieri Serri, Delmonte, Torri, Foti, Bertani, Bagnari, Lori, Cardinali, Caliandro, Poli, Rontini, Soncini, Boschini, Mori, Bignami, Campedelli, Taruffi, Bessi, Iotti, Calvano, Paruolo, Pompignoli, Prodi, Mumolo, Sensoli, Sassi, Tarasconi, Marchetti Francesca, Gibertoni, Sabattini, Ravaioli, Pruccoli, Rainieri, Montalti.

Apro la discussione generale congiunta.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Prendo la parola solo per dire che, a questo punto, avendo una risoluzione unitaria, noi ritiriamo la nostra, la risoluzione n. 1870.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

La risoluzione oggetto 1870 è ritirata.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Stessa comunicazione per la nostra risoluzione, la n. 1722, che ritiriamo per discutere quella congiunta.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Delmonte.

La risoluzione oggetto 1722 è ritirata.

Ha chiesto di parlare la consigliera Serri. Ne ha facoltà.

 

SERRI: Grazie, presidente. In premessa credo vada sottolineata la positività di essere arrivati alla presentazione di un documento unitario su questo tema che vede le firme di molti consiglieri e comunque di tutti i Gruppi presenti in Assemblea legislativa.

È una discussione che è andata avanti perché già da alcuni mesi comunque abbiamo discusso come singoli consiglieri e come Gruppo e abbiamo rilasciato dichiarazioni su questo tema. Arriviamo a questa discussione in Assemblea con qualche chiarore, con qualche nota positiva. Infatti, la comunicazione arrivata pochi giorni fa di un’intenzione da parte della Commissione di ritirare questo provvedimento che noi intendiamo contrastare, credo sia già una prima notizia positiva.

È chiaro che la nostra sarà un’opposizione ferma fino a che non avremo la certezza concreta e precisa del ritiro del provvedimento. Noi contrastiamo questo tentativo da parte della Commissione europea, della Direzione Generale Agricoltura, di mettere mano al vigente Regolamento che tutela i vini DOP e IGP. Ragioniamo a livello nazionale di settanta vitigni che verrebbero messi in discussione e penalizzati da questo provvedimento, di cui trentasei sono vitigni che interessano il nostro Paese. Ragioniamo di un provvedimento che avrebbe ripercussioni pesanti sul comparto del vino e avrebbe ripercussioni pesanti sul comparto dell’agricoltura.

Per la nostra Regione parliamo di vini molto importanti. Parliamo del Lambrusco, parliamo del Sangiovese, del Vermentino, del Verdicchio, parliamo di vini su cui si è costruita in questi anni, anche attraverso importanti investimenti e importanti impegni degli operatori e degli imprenditori, una filiera, si è costruito un comparto che dà risposte importanti al nostro settore agricolo.

Se parliamo del Lambrusco, che fra questi nomi rappresenta, almeno in termini di fatturato, 500 milioni di fatturato, il 63 per cento di questo esportato in cinquantadue Paesi stranieri, ragioniamo di 180 milioni di bottiglie, di ottomila famiglie impegnate. Quando ragioniamo di questo settore dobbiamo ricordare che partiamo dalle famiglie, che sono le famiglie che si occupano della coltivazione fino ad arrivare alla parte finale della filiera, che è quella commerciale. Quindi, parliamo di un comparto veramente importante, di un comparto che ha saputo crescere e che ha saputo, anche inversamente, purtroppo, a una situazione che invece è abbastanza diffusa nel settore agricolo, dare una redditività a quelle imprese agricole che producono e coltivano questi vitigni.

Se l’appetito è cresciuto, con questo tentativo di rimettere in discussione questi provvedimenti che dagli anni Settanta tutelavano questi vini collegandoli a dei territori precisi, credo sia cresciuto proprio perché ragioniamo di un comparto che è saputo crescere, avere successo e dare risposte anche economiche. Come dicevo prima, c’è stata la capacità di fare importanti investimenti; investimenti che hanno riguardato la ricerca, hanno riguardato l’acquisto di nuove tecnologie, ma anche la capacità di innovare, di riorganizzare l’intera filiera, arrivando fino alla parte del commerciale.

Ragionare di questi vitigni vuol dire parlare di territorio, vuol dire parlare di un’agricoltura che ha una sua storia e che non potrebbe essere così semplicemente trasferita in altri luoghi; vuol dire parlare di identità del territorio.

Siamo fortemente convinti che questo provvedimento vada assolutamente contrastato. La notizia dell’intenzione di ritirare il provvedimento ci vede sicuramente felici. Vogliamo assolutamente tenere alta l’attenzione finché questo non avverrà.

Va ricordato anche l’impegno dell’Istituzione, perché in questi mesi abbiamo visto l’intera filiera istituzionale impegnata in modo importante e preciso sulla lotta al contrasto di questo provvedimento, a partire dei nostri Comuni, dai nostri Consigli comunali, dalle Unioni dei Comuni, dalle Province alla nostra Regione.

L’assessore si è spesa in prima persona, così come il ministro e i nostri parlamentari, arrivando fino ai nostri parlamentari europei e in modo particolare a De Castro che si è impegnato in modo importante su questo contrasto, su questa lotta. Abbiamo la necessità di mettere insieme tutte quelle azioni per arrivare ad avere il ritiro concreto e reale di quel provvedimento.

Non possiamo permetterci che per questo comparto così importante per il territorio – ragionare di agricoltura vuol dire ragionare di identità, vuol dire ragionare di territorio, vuol dire ragionare di paesaggio – vadano avanti provvedimenti che porterebbero difficoltà e metterebbero in crisi un comparto che, invece, come dicevo prima, ha saputo ben svilupparsi e dare risposte positive al nostro settore agricolo.

Aggiungo un’ultima considerazione. Non si tratta di fare una guerra contro l’Europa, ma di rivendicare e di chiedere un’Europa migliore, un’Europa che, rispetto al tema dell’identità, al tema identitario, ha sempre portato avanti politiche precise. Ci sembra, quindi, non coerente questo provvedimento, che andrebbe in senso contrario rispetto a questa linea che vuole valorizzare, invece, i Paesi anche per le loro peculiarità e le loro identità.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Serri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Cercherò di mantenere l’impegno che abbiamo assunto di intervenire per pochi minuti sulle risoluzioni, così da poterne esaurire il più possibile nella giornata di oggi.

Colgo l’occasione per dire, signora Presidente, visto che prima non ci sono riuscito, che ritiro la risoluzione 1662, che è stata la prima ad essere depositata sul tema, per sostenere la risoluzione che abbiamo tutti sottoscritto, ivi comprese le modifiche che sono state poc’anzi presentate.

Se c’è un modo affinché l’Unione europea possa continuare a farsi odiare in Italia è evidente che questa è la strada giusta. Le sta studiando tutte, non si fanno mancare nulla. Penso che avere la follia di pensare che i vini del tutto caratteristici come il Lambrusco, il Sangiovese, il Vermentino, il Verdicchio, solo per citarne alcuni, possano essere ottenuti anche da vitigni nelle altre parti d’Europa, significa togliere quei caratteri peculiari che questi vini hanno e, al tempo stesso, danneggiare fortemente l’Italia. È vero che nei giorni scorsi, dobbiamo dirlo, è stato preannunciato il ritiro della proposta che era stata avanzata da parte della Commissione europea, Direzione generale agricoltura e sviluppo rurale. Penso, comunque, che sia opportuno che l’Assemblea voti ugualmente questa risoluzione, se non altro per dimostrare all’Europa che non soltanto per tempo ce ne eravamo occupati, ma che altrettanto decisamente e unitariamente non intendiamo minimamente, se per il futuro volesse riproporsi una panzana del genere, subirla passivamente.

Di qui il voto favorevole alla risoluzione in esame.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Toccherebbe alla consigliera Rontini. Sto guardando l’Aula, ma non la vedo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Sul Lambrusco è già stato detto molto. È dal 1970 che questa produzione tradizionale ha questo riconoscimento proprio per il lavoro che i produttori hanno saputo fare per mettere a frutto l’opportunità di questa denominazione protetta di tutti questi territori. Questa evoluzione ha trasformato il Lambrusco, prima che diventasse DOP, in un’espressione di eccellenza del territorio e in un volano di economia locale. Un ettaro di vigneto certificato vale circa 60.000 euro a fronte dei 20.000 euro di un ettaro privo di marchi di tutela.

Queste coltivazioni hanno anche un’alta redditività. Attualmente la menzione del Lambrusco figura esclusivamente nell’etichetta dei vini DOP e IGP e il 63 per cento della produzione è destinata all’export. Parliamo di un valore complessivo veramente molto alto e fra l’altro in aumento negli ultimi anni. Di contro, però, l’uso improprio della menzione Lambrusco, in violazione dei Regolamenti europei, ha reso necessarie numerose azioni di diffida, di opposizioni, che hanno dovuto sollevare i Consorzi di tutela. Solo nel 2014 i costi ammontavano a 76.000 euro. Nel 2015, nel primo semestre, si sono avviate ventidue procedure legali, di cui quindici in Paesi extra UE per un impegno economico di altri 71.000 euro.

Le imprese vitivinicole, quindi, sono sicuramente preoccupate anche per quella proposta di modifica che era arrivata in Commissione. Oggi, come Assemblea, raccogliamo quelle preoccupazioni. In particolare, però, la nostra proposta, quella su cui noi, come Movimento, ci soffermavamo, era quella di scongiurare dei rischi di pronunciamenti giudiziari.

Al di là di respingere quella prima proposta di modifica, il rischio che rimane è sempre quello di ricorsi alla Corte di giustizia europea da parte di produttori stranieri che vogliono scrivere nelle etichette il nome “Lambrusco”. Quindi, ad oggi, si è fermata una prima versione di revisione che poteva essere potenzialmente pericolosa. Rimane, però, il rischio dei ricorsi alla Corte di giustizia. Rimangono anche le azioni di diffida che purtroppo i Consorzi sono tenuti a sostenere.

Nonostante questo – da qui emerge la differenziazione fra i vari Gruppi – c’è chi continua a sostenere che quella norma non vada cambiata. Secondo noi, questo arroccamento rischia di essere dannoso. Secondo noi va rafforzata quella norma europea perché quella norma più voci la giudicano instabile. Quindi, invece, di lasciare il mondo come sta, noi chiediamo che la norma venga aggiornata in maniera ferma e definitiva.

Forse alcuni nostri esponenti europei (non nostri in realtà) hanno scarsa fiducia in quello che siamo in grado di ottenere come capacità negoziale presso la Commissione. Si tratta di dubbi che, a ben vedere, ogni tanto anche a noi vengono, visti i diversi insuccessi o dubbi che vengono sull’azione del Governo a livello europeo. Non da ultimo mi tocca ricordare la vicenda dell’olio tunisino discussa in Europa in questi giorni. Si spera che i parlamentari del PD, dopo lo scivolone in Commissione Commercio internazionale, e il ministro Martina, visto che adesso il dossier torna al vaglio del Consiglio europeo dell’agricoltura, si decidano a difendere anche il nostro olio, oltre al Lambrusco.

Oggi addiveniamo a una risoluzione unitaria proprio perché, come Regione, vogliamo dare una voce unitaria e ferma alla difesa dei nostri Consorzi e dei nostri produttori. Riteniamo, però, che sia importante andare verso una riforma di quella norma europea, proprio per difenderci in maniera ancora più forte.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare la consigliera Rontini. Ne ha facoltà.

 

RONTINI: Mi scuso per prima. Ero andata velocemente alla toilette, ma i colleghi sono stati ancora più veloci di me. Mi ero un attimo assentata, scusate.

Intervengo velocemente solo per illustrare l’emendamento che, assieme ai colleghi Bessi, Montalti, Foti, Rainieri, Serri, Ravaioli e la collega Nadia Rossi, abbiamo presentato andando a modificare il dispositivo finale nel tentativo di rafforzarlo. Parliamo esplicitamente di ritiro auspicando, come diceva la presidente della II Commissione in apertura illustrando la risoluzione, che si vada effettivamente in questa direzione – siamo in Emilia-Romagna, quindi da buoni emiliano-romagnoli – nel portare due esempi di vitigni, posto che di questo si parlava già ampiamente nelle premesse e quindi parlando di Lambrusco, ma anche di Sangiovese.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Rontini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rainieri. Ne ha facoltà.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Intervengo solo per rinnovare, a nome del Gruppo, il voto favorevole a questa risoluzione e all’emendamento presentato.

Vorremmo ricordare che un impegno pesante da parte di questa Regione nei confronti della Comunità europea serve. Infatti, abbiamo già avuto, come Regione Emilia, grossi danni da questa Comunità europea. Ricordo il discorso delle quote latte, la possibilità di fare formaggi con latte in polvere. Sul vino avevano già messo mano utilizzando il sughero per l’invecchiamento.

I nostri zuccherifici, quindi tutti i produttori di zucchero, oggi non hanno più la possibilità di produrre dato che sono rimasti solo due zuccherifici in attività. Quindi, non possiamo far altro che arrabbiarci – passatemi il termine – con la Comunità europea. È certamente apprezzabile il lavoro svolto dal presidente De Castro e da tutti i parlamentari europei che hanno bloccato questa iniziativa della Comunità europea, che però rammento sono gli stessi che hanno votato quel regolamento che ha permesso all’olio tunisino di invadere l’Italia, purtuttavia…

 

PRESIDENTE (Soncini): Non è successo nulla. È soltanto caduta una seggiola, per fortuna.

Prego, consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Dispiace che non sia presente l’assessore Caselli, comunque l’intero Gruppo della Lega Nord intende rinnovare la volontà di fermare la Comunità europea, di bloccare gli scempi che sta compiendo a danno dei nostri prodotti, in questo caso a danno del nostro vino. Anche se non possiamo vantare produzioni eccellenti vitivinicole come Lombardia e Veneto, abbiamo comunque alcune produzioni tipiche di qualità e non possiamo permettere che qualcuno pensi di portarcele via.

A nome mio e del Gruppo della Lega Nord, rinnovo il nostro parere favorevole sia all’emendamento che alla risoluzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rainieri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Torri. Ne ha facoltà.

 

TORRI: Grazie, presidente. Come Gruppo di Sinistra Ecologia Libertà ci eravamo attivati con un nostro documento, che era stato depositato all’inizio, quando si presentò la problematica legata al riconoscimento o meno del Lambrusco come produzione tipica della nostra Regione, e lo abbiamo fatto convintamente per ciò che rappresenta questa produzione, come altre, per la nostra regione e per il territorio sul quale viene coltivato, nonché per il lavoro che negli anni è servito per farne un prodotto tipico della nostra regione, che ci rende riconoscibili all’estero, e anche di ottima qualità.

Del resto, insieme all’importanza che dalla letteratura alla buona tavola ha rivestito e riveste tuttora questo prodotto in Italia e all’estero, visto che era ai vertici delle esportazioni già negli anni Settanta, non bisogna tralasciare l’elemento di ricerca e di costante innovazione che questo vitigno, come altri, ha visto per raggiungere un’alta qualità e diventare da un prodotto popolare, legato alle classi popolari e alla cucina semplice, a un prodotto di eccellenza, ricercato, sul quale sono state condotte sperimentazioni importanti e che, quindi, ha raggiunto livelli anche qualitativi davvero interessanti, che crediamo non possano essere liquidati con un regolamento o basandosi semplicemente sull’esistenza o meno di un paese che porti quel nome. E questo discorso vale tanto per il Lambrusco quanto per altre produzioni, come ricordava anche la collega Rontini.

Per queste ragioni abbiamo ritenuto di attivarci con un documento, e crediamo sia ancor più importante essere giunti, dal momento che le iniziative sono state prese da tutti i Gruppi, a un documento unitario, perché così si dà più forza alla nostra richiesta e all’impegno che chiediamo venga assunto per la difesa della qualità e dei legami non soltanto geografici tra le produzioni e i territori in cui esse insistono, proprio per valorizzare anche il lavoro che le genera. E nonostante giungano segnali positivi al riguardo, riteniamo sia utile votare questa risoluzione oggi tutti assieme, proprio per insistere su questa strada e allargare questi segnali di apertura.

Condividiamo, certamente, le preoccupazioni che sono state espresse in ordine a certe tendenze con cui le Regioni si devono confrontare rispetto a scelte assunte a livello di Unione europea. Sono difficoltà che sussistono a livello di sistema e che occorre affrontare, senza cercare di fuggire o rifiutare queste situazioni, ma provando a intervenire per cambiarle e reclamando un maggiore coinvolgimento, come sta avvenendo, anche da parte della presidente, in merito a tutti i passaggi, oltre alla sessione europea, che vengono compiuti in quegli ambiti, proprio per conoscerli e cercare di cambiarli.

D’altronde, al di là della forza politica amministrativa che può esprimere una Regione, crediamo che la nostra, soprattutto per quanto riguarda le attività produttive e il settore agricolo, possa esprimere una forza ulteriore facendo leva sulle eccellenze che si producono sui nostri territori, che registrano il maggior numero di DOP e IGP presenti in Italia, e sul lavoro e la ricerca che esse producono.

Ebbene, mettendo assieme tutte queste armi e, per talune situazioni, mettendo assieme anche tutte le iniziative politiche, crediamo si possa cercare di cambiare questa situazione, che abbiamo già rilevato come critica anche riguardo ad altre scelte. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Torri.

Non ci sono altre richieste di intervento in discussione generale. Quindi, chiudo la discussione generale.

Apro la discussione generale sull’emendamento a firma dei consiglieri Rontini, Bessi, Montalti, Rainieri, Foti, Serri, Ravaioli, Nadia Rossi. Ogni gruppo ha cinque minuti a disposizione. Non ci sono iscritti, quindi chiudo la discussione generale sull’emendamento.

Apro le dichiarazioni di voto sulla risoluzione e sull’emendamento. Cinque minuti per gruppo. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto. Chiudo la dichiarazione di voto.

Prima di passare alla votazione, chiedo l’assenso della prima firmataria dell’oggetto 2075, consigliera Serri, di poter mettere in votazione l’emendamento.

 

SERRI: Certo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Serri.

Bene.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Rontini, Bessi, Montalti, Rainieri, Foti, Serri, Ravaioli, Nadia Rossi.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 2075, a firma dei consiglieri Serri, Delmonte, Torri, Foti, Bertani, Bagnari, Lori, Cardinali, Caliandro, Poli, Rontini, Soncini, Boschini, Mori, Bignami, Campedelli, Taruffi, Bessi, Iotti, Calvano, Paruolo, Pompignoli, Prodi, Mumolo, Sensoli, Sassi, Tarasconi, Marchetti Francesca, Gibertoni, Sabattini, Ravaioli, Pruccoli, Rainieri, Montalti, così come emendata.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 2075 è approvata.

 

OGGETTO 1634

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla valorizzazione professionale degli infermieri in un quadro di equilibrio rispetto alla diversificazione dei ruoli, indicando inoltre con chiarezza le modalità di lavoro delle équipe di soccorso. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Calvano, Boschini, Soncini, Molinari, Poli, Iotti, Mori, Marchetti Francesca, Caliandro, Cardinali, Zoffoli, Ravaioli, Bagnari, Pruccoli, Taruffi, Sabattini, Serri, Prodi, Torri, Bessi, Rontini, Montalti

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 1648

Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre, in sede di confronto Stato/Regioni, l’aggiornamento e la valorizzazione delle figure professionali infermieristiche, definire un approccio multidisciplinare degli operatori valorizzando la professionalità dei medici e degli infermieri, avviando inoltre un piano straordinario di assunzione di personale sanitario per sopperire alle carenze e far fronte ai carichi di lavoro. A firma della Consigliera: Sensoli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo ora al terzo punto, come comunicato dalla presidente prima e come previsto dall’accordo dei capigruppo, quindi la risoluzione oggetto 1634, abbinata alla risoluzione oggetto 1648.

Oggetto 1634: Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla valorizzazione professionale degli infermieri in un quadro di equilibrio rispetto alla diversificazione dei ruoli, indicando inoltre con chiarezza le modalità di lavoro delle équipe di soccorso, a firma dei consiglieri Paruolo, Calvano, Boschini, Soncini, Molinari, Poli, Iotti, Mori, Marchetti Francesca, Caliandro, Cardinali, Zoffoli, Ravaioli, Bagnari, Pruccoli, Taruffi, Sabattini, Serri, Prodi, Torri, Bessi, Rontini, Montalti.

Oggetto 1648: Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre, in sede di confronto Stato/Regioni, l’aggiornamento e la valorizzazione delle figure professionali infermieristiche, definire un approccio multidisciplinare degli operatori valorizzando la professionalità dei medici e degli infermieri, avviando inoltre un piano straordinario di assunzione di personale sanitario per sopperire alle carenze e far fronte ai carichi di lavoro, a firma della consigliera Sensoli.

Apro la discussione generale congiunta su entrambi gli oggetti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. È di questi giorni la notizia, che abbiamo letto sugli organi di stampa, che i procedimenti disciplinari aperti dagli Ordini dei Medici di alcune città dell’Emilia-Romagna hanno portato alla sospensione di alcuni di questi professionisti, proprio basandosi sulle procedure e le istruzioni che regolano l’intervento degli infermieri sulle ambulanze del servizio di emergenza-urgenza 118.

La risoluzione nasce nel momento in cui si erano ricevute le prime notizie di procedimenti disciplinari e adesso arriviamo a discuterne proprio in concomitanza con i primi provvedimenti che sono stati comminati.

È del tutto evidente che noi non intendiamo entrare nello specifico del funzionamento dell’organismo costituito dall’Ordine dei Medici, però il tema riveste grande rilevanza dal punto di vista sanitario e tocca uno degli aspetti di eccellenza del servizio della nostra Regione, che è appunto il servizio di emergenza-urgenza 118, per cui non può lasciarci indifferenti. Al riguardo, credo che si debba assumere una posizione chiara, e questa risoluzione ha proprio questo scopo, ovverosia pronunciarsi con chiarezza sottolineando che, a nostro avviso, occorre andare nella direzione, intrapresa da questa Regione, di cercare di far collaborare al meglio medici e infermieri, nel rispetto delle diverse professionalità, e di ottimizzare il servizio pensando anzitutto ai cittadini.

Ci sono aree nella nostra Regione, che fortunatamente sono in continua espansione, in cui esistono ormai procedure consolidate che hanno portato – i dati sono veramente impressionanti – a una riduzione importante, per esempio, della mortalità dovuta ad arresto cardiaco. Tutti noi sappiamo che in caso di arresto cardiaco è fondamentale intervenire in tempi brevissimi, ma per far questo occorre mettere a punto dei protocolli che consentano – e consentono in effetti – di soccorrere immediatamente le persone colpite da infarto o da arresto cardiaco, mettendo in atto una serie di procedure, e portarle addirittura non al pronto soccorso, come avveniva in passato, ma direttamente in emodinamica per ricevere le cure necessarie. Peraltro, faccio presente che la diagnosi di arresto cardiaco o di infarto viene effettuata tramite l’utilizzo di apparecchiature, come ad esempio l’elettrocardiogramma, che viene fatto in ambulanza e poi trasmesso telematicamente alla centrale, con un intervento che prevede infermieri che operano sul campo e medici che intervengono da remoto per dare istruzioni operative. Questo comporta che in pochissimi minuti, non appena la persona viene ricoverata in emodinamica, si può intervenire con l’installazione, ad esempio, di uno o più stent, il che spesso si è rivelato essere l’azione risolutiva.

Questo aspetto ci deve far riflettere anche perché, come dicevo, le statistiche sono davvero impressionanti. È del tutto evidente, quindi, che avere un infarto in una città dell’Emilia-Romagna porta a una probabilità di decesso molto inferiore rispetto ad altre zone d’Italia che non sono dotate delle stesse procedure. Per questa ragione, queste procedure devono essere mantenute e devono vedere il coinvolgimento e la valorizzazione delle diverse professionalità. Nessuno vuole nascondere che siano diverse. Però, è opportuno ricordare che accanto ai medici operano gli infermieri, che sono figure professionali e sulla cui professionalità occorre investire, ed essi vengono coinvolti pienamente anche nell’esecuzione di manovre che possono risultare decisive per salvare una vita.

Ebbene, che queste procedure che hanno portato a questi risultati possano essere oggetto di provvedimenti disciplinari, sinceramente, desta una certa preoccupazione e richiede un nostro coinvolgimento. Del resto, se ci fossero questioni normative su cui occorre magari intervenire per mettere a punto i confini e i diversi ambiti, sarebbe bene che gli Ordini dei Medici ci sollecitassero ad agire in tal senso, arrivando così a colmare eventuali lacune, che non mi risulta sussistano. Tuttavia, qualora vi fosse la necessità di fare ulteriori specificazioni, di dar vita a una nuova normativa in materia, che questa Assemblea legislativa potrebbe adoperarsi a elaborare, per chiarire che quello che il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna sta già facendo va nella giusta direzione, io credo che questo sforzo andrebbe compiuto. Sarebbe, al contrario, errato dare per scontato che un approccio squisitamente burocratico ai dispositivi possa portare a letture che addirittura giungano al paradosso di imputare a dei medici di aver scritto procedure che hanno comportato un risparmio così evidente di vite umane. Purtroppo ho dimenticato di portarmi la documentazione, per cui non sono in grado di citarvi esattamente i numeri, però ricordo che il primo anno di applicazione di questo protocollo nella città di Bologna portò a una riduzione della mortalità per infarto di circa il 30 per cento, ossia se prima morivano dieci persone colpite da infarto dopo l’applicazione di questi protocolli ne morivano sette. È del tutto evidente che poter intervenire con immediatezza e portare le persone direttamente in emodinamica, evitando il passaggio dal pronto soccorso, porta un risparmio di tempo importante, che può essere decisivo per salvare una vita.

In tal senso crediamo davvero che sia importante esprimere fiducia nei confronti degli infermieri e dei medici che operano in Emilia-Romagna e nel fatto che ci possa essere una collaborazione e non un braccio di ferro, che vede contrapposte le due categorie, perché non è pensabile che ci possano essere gelosie tra figure che, invece, sono chiamate a cooperare per raggiungere il miglior risultato possibile. Crediamo, inoltre, che occorra definire le iniziative idonee per garantire la maggiore valorizzazione professionale degli infermieri, in un quadro sicuramente di equilibrio e di rispetto dei diversi ruoli, che vede coinvolti medici, infermieri e operatori sanitari, riconoscendo il valore delle esperienze pilota che sono state portate avanti, e indicando in modo chiaro, certo, ed omogeneo su tutto il territorio le modalità di lavoro dell’équipe di soccorso, in modo da fornire ai cittadini il miglior servizio sanitario possibile. Questo è vero in generale, ma lo è ancor di più in particolare quando si parla di emergenza territoriale.

Se si ritiene esistano punti di ambiguità da chiarire, lanciamo un appello ai soggetti coinvolti, a partire dagli Ordini dei Medici, invitandoli a lavorare insieme per chiarire ciò che è necessario chiarire, se servono precisazioni o se servono interventi normativi, dispositivi, legislativi. Se, invece, è tutto chiaro, non si vede perché si debba pensare di colpire un’esperienza che ha dato evidenti risultati e su cui dovremmo, anzi, chiederci qual è la nuova frontiera.

Ricordo che il servizio di emergenza-urgenza 118, come lo conosciamo oggi in Emilia-Romagna, nasce grossomodo per i mondiali del 1990. Viene organizzato nella maniera che conosciamo in corrispondenza di quella occasione, che ha portato evidentemente anche nella nostra Regione un afflusso importante di visitatori. Sono passati ormai venticinque anni, per cui oggi dovremmo chiederci, se volessimo adempiere al nostro ruolo fino in fondo, quale salto di qualità ulteriore far compiere a un servizio che ha dato ottima prova di sé, conseguendo grandi risultati, e interrogarci insieme ai professionisti ed alle varie figure tecniche della nostra sanità, su quali ulteriori prospettive lavorare per fare ancora di più e ancora meglio.

La sensazione è che, invece, questi provvedimenti si attardino, con l’intento di far tornare indietro un orologio che, invece, deve assolutamente andare avanti. Pertanto, ribadisco per la terza volta che, qualora ci fossero punti specifici su cui lavorare insieme, siamo disponibili; tuttavia, non possiamo non far sentire con chiarezza la nostra voce che testimonia che l’esperienza portata avanti in Emilia-Romagna, anche grazie ai medici che sono stati messi sotto procedimento da parte dell’Ordine dei Medici, ha dato vita a grandi risultati, che noi vorremmo difendere possibilmente in un contesto armonico, che veda la parte politica, i professionisti e gli Ordini professionali impegnati cooperare affinché si creino le condizioni per far sopravvivere queste esperienze, per confermarle e per guardare alle frontiere del futuro.

Dico in chiusura che è stato presentato un altro ordine del giorno dai colleghi del Movimento 5 Stelle che ripropone alcune tematiche abbastanza simili, per cui ascolteremo il loro intervento e poi valuteremo come comportarci anche sul loro ordine del giorno collegato.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Paruolo.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. La nostra risoluzione nasce proprio dall’episodio richiamato dal consigliere Paruolo: noi siamo andati ad analizzare le ragioni che hanno portato questi medici ad agire in questa maniera e purtroppo abbiamo appurato che la ragione sostanziale è che si va ad agire in emergenza anche in situazioni che in realtà dovrebbero essere semplicemente di programmazione.

La risoluzione è nata in questo senso. Siamo passati, negli anni, da un rapporto gerarchico tra le due professioni di medico e infermiere a un rapporto – come è giusto che sia − di collaborazione e di cooperazione, dal momento che, giustamente, hanno responsabilità, ruoli e competenze che si integrano, ma che, sostanzialmente, sono differenti e vanno valorizzate a seconda dei propri ruoli e delle proprie responsabilità. Così come l’infermiere non deve essere aggravato di responsabilità che non ha e che potrebbero comportare problemi qualora sorgessero complicazioni nei pazienti, allo stesso modo i medici non devono essere costretti a delegare funzioni che dovrebbero svolgere semplicemente perché loro, materialmente, non ne sono in grado.

Noi abbiamo presentato questa risoluzione in tal senso. Abbiamo inserito una problematica che abbiamo riportato in diversi atti − che, secondo noi, è importante – relativa alle retribuzioni degli infermieri, del personale infermieristico e anche del personale medico e sanitario della Regione; secondo noi, è ancora insufficiente ad assolvere alle necessità dei cittadini. Abbiamo inserito anche questo punto in quanto, aumentando il personale e le condizioni di lavoro, si sopperisce alle mancanze e alle condizioni di emergenza in cui ci si trova a lavorare.

In questo senso, abbiamo presentato questa risoluzione. Vediamo le eventuali obiezioni. In un certo senso, l’obiettivo è comune. Noi chiediamo un passo in più. Vediamo a che punto riusciamo ad arrivare oggi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Marchetti Daniele. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Sicuramente, la discussione di quest’oggi è estremamente importante e di estrema attualità, considerato ciò che è accaduto e che è stato ricordato poc’anzi, ovvero la sospensione di quattro professionisti da parte dell’Ordine dei medici.

Come al solito, però, ci si accorge del problema quando ormai è troppo tardi. Già da parecchi anni sta bollendo qualcosa in pentola. Sul servizio emergenza-urgenza – è abbastanza chiaro − ci sono problematiche che non vengono minimamente prese in considerazione nella risoluzione firmata dai consiglieri del Partito Democratico. Il Sistema sanitario regionale viene venduto come il migliore del mondo, ma sappiamo benissimo che, in determinate aree del nostro territorio, tante volte facciamo fatica a far rispettare ciò che viene dettato dalle normative. Penso, ad esempio, ai tempi di intervento, argomento che, come Lega, stiamo approfondendo. Abbiamo già presentato accessi agli atti mirati per mettere a nudo questo sistema e avviare una discussione seria e concreta.

Io ho ascoltato le parole del consigliere Paruolo, il quale, sostanzialmente, sostiene la necessità di una presa di posizione. Secondo me, questo è un modo totalmente sbagliato di avviare un dialogo, per il semplice fatto che, a mio avviso, chi siede all’interno di un’Assemblea come la nostra non dovrebbe prendere posizioni, non per rimanere con un piede in due scarpe, ma per il semplice fatto che il nostro compito dovrebbe essere quello di risolvere i problemi, non di fomentare una lotta intestina in corso da anni e che adesso sta emergendo con prepotenza.

Noi crediamo che sia assolutamente necessario avviare un dialogo serio. Non condivido ciò che ha detto il consigliere del PD: “Se ci sono osservazioni, che le facciano”. Siete voi che governate, per cui avete il compito di convocare queste figure professionali che, evidentemente, a fatica si stanno integrando. Io non dico che non bisogna valorizzare la figura professionale dell’infermiere. Anzi. Tante volte, molti infermieri ci dicono di essere utilizzati come portantini. Questo non deve accadere, perché sulle spalle hanno una formazione di anni estremamente qualificata, maggiore rispetto al passato.

È assolutamente fondamentale, quindi, valorizzare queste figure professionali, ma questa operazione non deve mettere una pezza alle falle presenti nel Sistema sanitario regionale. Ci sono. È inutile nasconderlo. Come ho detto prima, come Lega Nord, abbiamo già presentato diversi accessi agli atti mirati per mettere a nudo tutte queste problematiche. Le prese di posizione come quelle che chiede oggi il consigliere Paruolo, quelle che ha preso l’assessore comunale alla sanità Nervo o quelle di una deputata del Partito Democratico credo non facciano altro che peggiorare la situazione ai danni del Sistema sanitario regionale e, di conseguenza, ai danni dei cittadini.

Noi siamo a favore dell’avvio di un dialogo. Come Giunta, vi invito a convocare i rappresentanti di queste figure professionali per risolvere definitivamente questi problemi e vi invito a non fomentare ulteriormente questa lotta intestina che − ripeto − danneggerà soltanto i cittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Siamo in discussione generale congiunta.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Riteniamo singolare la situazione, ma abbiamo acceduto alla richiesta del Partito Democratico di procedere a una discussione inserita all’ultimo momento. Se dobbiamo fare riferimento ad articoli di stampa intercorsi tra la Capigruppo e l’aula, che devono, poi, qualificare la presentazione di risoluzioni, è inutile svolgere la riunione dei Capigruppo.

Comprendo l’esigenza di fornire una risposta di premura ad amici, parenti e conoscenti, ma questo non legittima il salto che viene compiuto anche in ordine alla disciplina interna del Regolamento consiliare. Questo lo dico perché, in realtà, l’ordine che è stato presentato dal Partito Democratico attinge direttamente alla notizia apparsa sulla stampa locale, secondo la quale l’Ordine dei medici di Bologna ha sospeso alcuni medici che erano stati ritenuti responsabili di una infrazione. A tal proposito, vorrei − con garbo, ma anche con fermezza − ricordare a tutti che l’Ordine dei medici è l’organo a cui è deputata la magistratura deontologica. Pertanto, nel momento in cui noi andiamo a censurare o ad opinare le sentenze e le pronunce di un Ordine (che sia dei medici e di altra professione), interveniamo, di fatto, su una sentenza che, tra l’altro, ha valore giurisdizionale in ambito legale. Questo aspetto credo sia abbastanza importante. Quando qualcuno, in un secondo momento, ci chiederà di non entrare in campo su eventuali pronunce di giudici, diremo che i primi ad averlo fatto sono i medesimi che, oggi, invece, entrano su vicende che dovrebbero sfuggire alle loro competenze. Questa come pregiudiziale di rito.

Come preliminare di merito, ritengo estremamente difficoltoso sostenere − come si fa in una di queste risoluzioni − che il servizio di emergenza territoriale dell’Emilia-Romagna rappresenta un’eccellenza. È una benemerita stupidaggine. Al contrario, il servizio di emergenza territoriale è un colabrodo che sta esponendo migliaia di nostri concittadini a un rischio mortale. Penso a quanto è accaduto in Provincia di Bologna, nell’area della Città metropolitana, in cui, essendo stato approntato un sistema organizzativo in violazione del comunicato che integra il DPR del 1992, citato anche in questa risoluzione, che pertanto ha un valore prescrittivo, in quanto integrativo di quel DPR, nella nostra realtà territoriale, regionale e provinciale e della Città metropolitana, vengono sistematicamente violati i tempi di intervento, che sono prescritti − è bene ricordarlo − in otto minuti per le aree urbane e in venti minuti nelle aree extraurbane.

Chi vi sta parlando ha già presentato numerosi esposti in ordine a questa violazione. L’ultimo che andremo a depositare seguirà un accesso agli atti che abbiamo esercitato, in cui con un contrasto palese e, credo, anche con un’omissione grave (che verrà sottoposta alla valutazione dei giudici, in quanto si affermano cose in contrasto con la realtà dei fatti) si realizza e si espone l’assoluta mancanza di quella eccellenza, di cui, invece, qualcuno si riempie la bocca.

Nel momento in cui voi assegnate funzioni a personale infermieristico agite, in realtà, sotto l’egida che, come sempre, voi sapete ben esercitare e in ragione della quale si fa tutto al servizio dei cittadini e di un livellamento professionale che paragona, di fatto, medici e infermieri, e realizzate, di fatto, uno scarico di responsabilità ai danni dei cittadini e ai danni degli infermieri, il tutto condotto con la firma di un medico che, stretto dietro l’organizzazione delle ASL, non può sottrarsi alle deleghe che voi chiedete che vengano realizzate.

In questo senso, l’Ordine dei medici – che, ricordiamolo bene, è ente di natura pubblica, istituito per legge e a cui viene assegnata la tutela non dei medici, ma dei cittadini − ha fatto bene a intervenire censurando e sospendendo i medici medesimi. Mi auguro che anche il responsabile del servizio di emergenza territoriale dell’area della Città metropolitana di Bologna, dottor Gordini, venga valutato nella condotta che egli ha tenuto sino ad oggi, in quanto le modalità di azione con cui è organizzato e approntato il servizio sono a dir poco spregiudicate. Mi assumo la responsabilità di quello che dico. Sfido chiunque a non ritenere tale un’organizzazione di servizio che, contrariamente a quanto stabilito nel DPR da voi citato, del 1992, non realizza un’organizzazione con una copertura territoriale temporale, quale quella che ho testé descritto, ma dilata i tempi di intervento con un cronoprogramma che prevede anche in quaranta minuti, anziché in venti, la copertura del territorio (pensiamo alla zona di montagna), esentando, di fatto, qualsiasi possibilità di copertura di emergenza territoriale e di sostegno in favore dei cittadini all’effettivo rispetto.

Tale situazione viene aggravata dal fatto che tutti gli anni, in Gazzetta Ufficiale, il Ministero della salute pubblica gli standard di assistenza ospedaliera (che, al di là della parola “ospedaliera”, tocca anche il tema dell’emergenza territoriale e della distribuzione delle automediche e dei mezzi di soccorso avanzato) e pubblica, come ha fatto anche lo scorso anno, i fabbisogni territoriali minimi.

Sull’area della Città metropolitana di Bologna, su cui è intervenuto il provvedimento dell’Ordine dei medici, ma che è paragonabile a tutti gli interventi che noi abbiamo avuto modo di verificare nella nostra attività ispettiva, abbiamo una presenza di sole dieci automediche o, se volete usare l’espressione tecnica, “mezzi di soccorso avanzati” rispetto ai quindici che la legge prevede debbano essere istituiti, vale a dire meno del 30 per cento di quello che dovrebbe essere presidiato. Abbiamo, pertanto, una esposizione da parte della cittadinanza che, evidentemente, sopporta una tensione e una sollecitazione che scarica in ordine alla ripercussione.

Qualcuno sostiene che in questo modo, autorizzando il personale infermieristico all’adozione di misure in grado di intervenire sul posto, riusciamo a ridurre il numero di mortalità. Questa è un’inversione del rapporto causa-effetto del tutto intollerabile. Non si può ragionare sulla mortalità in termini di riduzione, quando in violazione, a monte, vi sono norme che dovrebbero ulteriormente abbattere. Tradotto in termini pratici: oggi ci può essere una riduzione, ma perché a monte avete adottato un sistema di organizzazione territoriale del tutto fallato. Rispetto – ripeto − ai quindici mezzi che dovrebbero presidiare l’area di Bologna, ve sono dieci.

Oggi non potete sostenere che, visto che abbiamo supplito delegando alcune funzioni, come stabilisce l’articolo 10, agli infermieri, abbiamo una riduzione della mortalità. Affrontiamo il tema della gestione, quello di cui voi parlate omettendo di raccontare tutto il resto, ovvero che non si parla soltanto di quel tipo di funzione attribuita, ma anche di altre. Quando voi raccontate che sulle procedure delle sindromi acute coronariche vi è un buon protocollo che gestisce e riduce, a seguito dell’intervento integrativo degli infermieri, il numero di decessi, dovete anche ricordare che l’articolo 10 autorizza − non in via sostitutiva, ma in via integrativa e anticipatoria rispetto all’intervento dei medici − il personale infermieristico a compiere manovre che abbiano un evidente presidio delle funzioni vitali. Nel momento in cui un infermiere decide di interrompere quelle pratiche rianimatorie, non si realizza più una funzione vitale; si realizza altro, ovvero un’interruzione delle pratiche volte alla soddisfazione e al presidio delle funzioni vitali, scelta che può effettuare solo il medico. È per questo che le funzioni che vengono attribuite in estensione al personale infermieristico dall’articolo 10 vengono lette in una chiave anticipatoria e integrativa e non sostitutiva, perché l’infermiere può adottare le manovre per agire sulle “funzioni vitali” fino a quando non arriva il medico, il quale deve decidere se la fase è esaurita o meno, ovvero svolgere l’attività diagnostica che, evidentemente, non è compito degli infermieri. Non è compito degli infermieri non perché vi sia una lotta di classe, come qualcuno vorrebbe far credere, ma perché i due soggetti interessati hanno affrontato percorsi di studio differenti.

Credo sia anche parecchio grave quanto è stato detto in quest’aula − lo accuseremo e lo produrremo nelle sedi competenti – allorquando si è affermato che determinate iniziative vengono svolte in remoto, vale a dire con il personale medico al telefono che svolge un’attività conducendo telefonicamente l’azione dell’infermiere, senza verificare lo stato del paziente. Questa è un’infrazione gravissima non solo del codice deontologico, ma anche dello svolgimento della professione, di cui bisogna − non mettendo in discussione l’autorevolezza del consigliere che è intervenuto − approfondire tutti gli aspetti.

Dico questo perché muoiono persone e perché nell’organizzazione spregiudicata adottata dal dirigente vi è insoddisfazione. Nei requisiti che vengono immediatamente indotti, se non addirittura imposti, dall’assessorato vi è, a valle, un’esposizione nei confronti della cittadinanza che non potete coprire surrogando la figura medica e attribuendo competenze agli infermieri che, evidentemente, si trovano esposti, i quali, a loro volta, essendo personale del 118, si trovano costretti a farlo in quanto parte della retribuzione loro assegnata è fondata sul numero di ore svolte. Questa è la vera guerra tra poveri con cui voi continuate ad alimentare, da un lato, la possibilità dell’infermiere di essere presente in loco, perché evidentemente, sostituendo il medico, svolge più funzioni, ma, dall’altro lato, lo costringete ad assumersi responsabilità di cui dovrà rispondere in sede penale. La responsabilità penale è personale.

Nel momento in cui voi adottate questo tipo di risoluzione, che tra l’altro nulla dice, perché in buona sostanza non prende posizione rispetto al fatto specifico, ma chiede di rendere ancora più professionalizzato il personale medico, e in questo senso...

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere, ha esaurito il suo tempo.

 

BIGNAMI: Concludo. In ordine all’illustrazione della risoluzione, si potrebbe anche valutare. Se non ci fosse stata questa premessa, si sarebbe potuto anche valutare un voto di astensione.

Con questa premessa, ci vediamo costretti a votare contro.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami.

Consigliere Paruolo, lei ha esaurito il tempo in dibattito generale. Eventualmente, interverrà dopo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Il consigliere Bignami, direi anche con molta verve, ha cercato di riportare l’attenzione su quello che dovrebbe essere il tema principale, oggetto delle valutazioni di questa Assemblea, anziché pronunciarsi in carenza di una qualsiasi normativa diversa e avendo la presunzione che questa Assemblea possa, da una parte, sconfessare le libere decisioni di un Ordine professionale, quindi invadendo una competenza non sua, e, dall’altra, realizzando una sorta di invasione di campo rispetto al legislatore nazionale, quasi volendosi sostituire al medesimo.

Nessuno penso che, qui dentro, non sappia valutare correttamente e con piacere l’attività svolta meritoriamente dagli infermieri. Attenzione, però. Soprattutto nei casi in cui − e non sono pochi − vi è una compartecipazione per quanto riguarda l’intervento medico, se le cose, poi, non vanno bene, il gioco dello scaricabarile, noto in Italia e praticato a ogni piè sospinto, trova piena applicazione. A quel punto, non si potrà dire: “Io ho fatto quello che mi hanno detto, e me l’ha detto lui”, magari al telefono, come ha precisato il consigliere Bignami, oppure, avendo un medico sull’ambulanza, dire: “Mi ha detto lui di fare così”.

Io penso che ci voglia estremo rispetto per la professione di tutti, ma anche il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Se vi è una normativa che viene violata o non viene violata non sta a noi definirlo. Noi possiamo definire se una normativa ci pare o meno insufficiente e se alcune funzioni, così come delineate, non rispecchiano esattamente ciò che, in realtà, capita sul campo, ma non possiamo pensare di intervenire dicendo che funziona bene già in questo modo. Mi rivolgo ad alcuni colleghi. Se c’è un settore in cui vi sono criticità, soprattutto laddove questo servizio viene svolto nell’area vasta, è proprio quello relativo all’intervento sulle ambulanze. Non c’è Provincia che non abbia sollevato queste obiezioni. Mi riferisco, ad esempio, all’Area vasta Piacenza, Parma e Reggio-Emilia che ha cercato di trovare anche delle soluzioni positive facendo confrontare i singoli operatori in ordine alle modalità seguite perché si registravano, e tuttora si registrano – signora Presidente, lei è della zona e sa cosa è successo a Reggio-Emilia – situazioni del genere.

È una cosa molto elementare. Molto spesso chi risponde al telefono non riesce a comprendere esattamente la via o viene dato un sistema per cui quello che era un viale viene definito “via” e si perdono cinque, sette, otto, dieci minuti a capire la differenza tra viale e via.

È stato invertito l’ordine del giorno e noi non ci siamo sottratti, anche se poi un discorso ci sarà da fare. La mia risoluzione, che poi ho ritirato, l’ho ritirata quando avevo chiesto l’iscrizione in una rotazione che già c’era. Dopodiché oggi abbiamo solo ordini del giorno del PD, perché i primi firmatari sono solo PD, sconvolgendo l’alternanza che avevamo, di fatto, pianificato.

Tuttavia, indipendentemente da questo che è un aspetto marginale, io proprio non mi ci ritrovo in risoluzioni che entrano a gamba tesa su un tema così delicato. Tra l’altro, devo dirlo sinceramente, è vero che le nostre risoluzioni sono atti di Assemblea e che possono non sempre interessare la Giunta, però forse in questo caso la presenza dell’assessore Venturi poteva essere una presenza non soltanto gradita, ma anche richiesta.

Torno a ripetere, si assumono dei provvedimenti e delle iniziative che – mi permetto di dirlo – anche a livello di stampa possono dare poi delle indicazioni che, a mio avviso, non hanno un significato molto legislativo, hanno un significato molto politico. Non penso che dobbiamo metterci a contare se ci sono più infermieri e più medici ed essendo in campagna elettorale se conviene sostenere gli uni perché più numerosi o gli altri perché hanno più pazienti. Penso che il ragionamento da fare sia un altro: dato che questo è un tema – e lo sanno bene coloro i quali hanno presentato questa risoluzione – che prettamente investe due regioni, l’Emilia-Romagna e la Toscana, dato che questo è un tema che in Toscana ha visto assumere un modello see and treat che è quello poi più o meno introdotto da due delibere della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, poiché non è un tema che trova una rilevanza e una copertura nazionale, ma una rilevanza e una copertura regionale o comunque di due o tre regioni, personalmente ritengo che a fronte della delicatezza dell’argomento se ne potesse o se ne dovesse discutere anche in presenza degli assessori e degli uffici per vedere se poi si voleva assumere una decisione che fosse degna di questo nome o invece una risoluzione all’acqua di rosa fatta per far vedere che si è intervenuti in qualche modo. Insomma, per dirla molto semplicemente, si è voluta fare la mossa. Se si vuol fare la mossa non ci interessa, perché abbiamo capito che è una mossa di natura elettoralistica; se si vuole affrontare il tema seriamente, come io ritengo che il caso richieda, soprattutto in ragione delle responsabilità che ne derivano, soprattutto quelle responsabilità di ordine penale che ne possono derivare e in quanto tali sono responsabilità esclusivamente personali, non intendendo noi fare da supporto a un’interpretazione estensiva delle norme vigenti, riteniamo che si possa invece correttamente intervenire o valutare se le pratiche, così come oggi vengono realizzate, siano pratiche conformi o non conformi alle norme di legge vigenti. Questo è il massimo cui noi ci possiamo dedicare. Se si vuole delegare o invitare la Giunta regionale ad assumere iniziative ulteriori per favorire, qualificare e sempre meglio professionalizzare una professione che oggi, non dimentichiamolo, è anche corso di laurea, va bene e va benissimo, però questo va fatto in un contesto la cui premessa non sia quella di intervenire su una vicenda che ha come suoi capisaldi degli esposti alla Procura della Repubblica e delle sanzioni che un Ordine professionale nell’ambito della sua autonomia può assumere e che prevedono, per i sanzionati, un percorso ben preciso per poter effettuare il propri reclami, le proprie proteste e anche le proprie impugnazioni.

Diversamente, ci manca ancora che gli organi come il nostro entrino non a disciplinare quella che è la materia delle libere professioni, ma entrino a voler discutere delle decisioni degli Ordini professionali e poi veramente il caos lo abbiamo raggiunto nel migliore dei modi e l’invasione di competenze l’abbiamo realizzata appieno.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Non ho altri iscritti in discussione generale.

Vi comunico che sono pervenuti due emendamenti a firma del consigliere Paruolo.

Apro la discussione generale sugli emendamenti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Grazie. Presento rapidamente gli emendamenti.

Abbiamo guardato l’ordine del giorno presentato dai colleghi del Movimento 5 Stelle, che tratta sostanzialmente, con suoni diversi, ma con un approccio abbastanza simile al nostro, lo stesso tipo di problema. Nell’ODG ci sono due argomenti ed è introdotto anche il tema della remunerazione degli infermieri e dei piani di assunzione, che non ci sembra coerente. Presentiamo una richiesta di stralciare questi due argomenti. Qualora ci fosse la disponibilità, da parte dei colleghi del Movimento 5 Stelle, a permettere la votazione sui due emendamenti siamo disposti a votare anche il loro ODG, depurato da questi due argomenti che non c’entrano.

Colgo l’occasione anche per fornire un chiarimento al collega Bignami, che ha ascoltato il mio intervento attentamente. Gli confermo quanto ho detto. C’è una trasmissione di dati, non telefonica, perché il protocollo sulle emergenze coronariche acute prevede il fatto che venga fatto l’elettrocardiogramma in ambulanza e venga trasmesso in ospedale. In ospedale poi viene guardato da un medico che decide se l’ambulanza va al pronto soccorso generale o va direttamente in emodinamica, in modo che la persona colpita da infarto venga immediatamente curata e sottoposta all’intervento necessario, che è importante che avvenga subito. Ho trovato anche, guardando in rete, mentre ascoltavo i colleghi parlare, il dato riferito ad alcuni anni fa nella città di Bologna. La diminuzione della mortalità per infarto è stata del 46 per cento. È del tutto evidente che le nuove procedure hanno determinato questo. Con questo non si vuol dire che non ci possono essere degli elementi da approfondire, né si vuole entrare nel merito, collega Foti, delle procedure che competono ad altri enti, però è del tutto evidente che se uno rileva un problema ha due modi per affrontarlo: o pone il problema nella sede, anche politica, cercando di intervenire, dal punto di vista legislativo, normativo e procedurale, in modo che non ci siano sbavature, oppure può procedere contro singole persone a cui viene in qualche modo imputata una violazione deontologica che ovviamente seguiremo con attenzione e di cui valuteremo gli esiti. Non possiamo in questo momento sostituirci a quel procedimento. Però, da un punto di vista politico, posso dire, e lo ribadisco, che secondo me sarebbe più importante lavorare per costruire un futuro migliore e diverso, piuttosto che fare una battaglia che io vivo come una battaglia di retroguardia volta a individuare eventuali responsabilità, tutte da dimostrare. Difatti, come dobbiamo rispettare i provvedimenti proposti dagli Ordini dei Medici, così dobbiamo anche rispettare il fatto che questi provvedimenti sono in itinere e verranno poi giudicati anche da organismi sovraordinati e così via. Certamente appare come una battaglia di retroguardia, quando sarebbe molto più giusto e opportuno porre la questione per cercare di risolvere eventuali problemi e far andare avanti la sanità.

In questo momento, dire che le procedure che hanno informato il 118 e che hanno portato questi grandi risultati sono viziate, com’è stato in qualche modo sostenuto, rischia di far fare dei passi indietro invece che dei passi avanti.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Paruolo.

Siamo in discussione generale sugli emendamenti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Al netto degli emendamenti che correggono delle risoluzioni che, secondo noi, avevano già delle criticità e che pertanto guarderemo con altrettanta perplessità, perché alleggeriscono togliendo un richiamo fisso alle responsabilità che, invece, dovrebbero essere, a nostro modo di vedere, ben chiare, credo e da un punto di vista di onestà intellettuale ritengo necessario precisare che la battaglia di retroguardia condotta dal Partito Democratico sia una battaglia non solo evidentemente oscurantista e oserei dire quasi irresponsabile, ma anche scaricata nelle conseguenze ai danni dei cittadini. Se io per venti anni non ho organizzato il servizio di emergenza territoriale, come le norme prescrivono, e avevo quindi mille infarti, se introduco un surrogato di quell’assistenza, come può essere la gestione delle fasi acute e cardiache in questo momento, è ovvio che ho una riduzione, ma non mi si può poi dire che quella riduzione è un successo. Approntate quindici mezzi di soccorso avanzato, come prevede la legge, e sono abbastanza convinto che ci sarà un’ulteriore riduzione. Non potete giocare con i numeri invertendo causa ed effetto perché non siamo in una casa del popolo con i trinariciuti che credono a quello che si legge sull’Unità. Siamo in un consesso dove c’è gente che due conti li sa fare. Approntate gli strumenti previsti in Gazzetta Ufficiale e vi sarà un’ulteriore riduzione.

La precisazione che viene fatta, per la quale il richiamo alla gestione in remoto è realizzata solo su questo aspetto, è una precisazione molto preziosa, soprattutto per chi l’ha proferita, perché se invece andiamo sulla somministrazione di farmaci analgesici stupefacenti realizzata in via endovenosa quello è un tipo di intervento che non può essere realizzato dal personale infermieristico e che, se gestito in remoto, per usare un’espressione che tradisce la formazione matematica e informatica di chi l’ha proferita, evidentemente esula dalle competenze e anche dai protocolli che hanno regolato la materia.

Per questo torno a dire che, se è proprio necessario dare una risposta, la risposta è nella parte della risoluzione che temo verrà cassata presente nel documento a firma Sensoli, ovvero di stanziare i fondi necessari per realizzare una copertura dei costi utile a risolvere non in via patologica ed emergenziale, ma in via definitiva, il tema. Se siete buoni a dare una consulenza da 70.000 euro all’assessore alla sanità di un Comune della Città metropolitana di Bologna per un raddoppio di incarico rispetto a ciò che già viene fatto dal Nucleo di valutazione tecnica dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, quei 70.000 euro potevate anche stanziarli per coprire il costo di un medico ulteriore o per organizzare i corsi di formazione sull’emergenza territoriale riservata ai medici che invece avete interrotto diverso tempo addietro.

Questo temo sia il nodo, non andare a scaricare agli infermieri delle responsabilità, salvo poi venirci a dire che abbiamo ottenuto una riduzione delle morti d’infarto quando erano arrivate a livelli intollerabili proprio per la violazione sistematica delle norme, omettendo ogni particolare in ordine al fatto che, grazie al cielo, la tecnica (penso ai defibrillatori e ad altre strutture presenti oggi sul territorio) ha agevolato, molto più che queste norme surrogate, la risoluzione di queste criticità.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Intervengo solo per chiedere il voto elettronico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Paruolo.

Passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sull’emendamento e sulle due risoluzioni.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Vorrei chiarire…

 

PARUOLO: Scusate, chiedo il voto elettronico solo sulle risoluzioni.

 

BERTANI: Anche sugli emendamenti.

 

SENSOLI: Vorrei chiarire un paio di concetti anche se erano rivolti prevalentemente alla risoluzione del Partito Democratico. Ci sentiamo in dovere di chiarire ulteriormente la nostra posizione. La nostra risoluzione non è assolutamente volta ad aumentare lotte intestine, anzi, tutt’altro, vuole proprio appianare quelle che eventualmente sono ancora le divergenze che ci possono essere tra le due professioni. Non è tanto meno una nostra finalità elettorale. Chiaramente non siamo andati a fare i conti né di quanti sono gli infermieri, né di quanti sono i medici, né di quanto bacino possano avere. A noi non interessa il bacino elettorale, a noi interessa che innanzitutto siano tutelati i pazienti e siano tutelati i lavoratori, siano essi infermieri o medici. Devono essere tutelati dal punto di vista retributivo, dal punto di vista dei diritti, dal punto di vista della mole delle responsabilità. A ognuno le proprie responsabilità, a ognuno i propri diritti, i propri doveri e il giusto compenso per il lavoro che svolge. Questa è sostanzialmente la volontà di questa risoluzione. Seppur mancante della parte che riguarda gli investimenti necessari per far sì che non si creino queste situazioni di emergenza, anche la risoluzione del Partito Democratico dimostra una certa volontà, quindi siamo disponibili a votarla a favore, sperando che poi trovi applicazione concreta e non rimangano parole dette a vuoto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1634, a firma dei consiglieri Paruolo, Calvano, Boschini, Soncini, Molinari, Poli, Iotti, Mori, Marchetti Francesca, Caliandro, Cardinali, Zoffoli, Ravaioli, Bagnari, Pruccoli, Taruffi, Sabattini, Serri, Prodi, Torri, Bessi, Rontini, Montalti, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

37

Assenti

13

Votanti

36

Favorevoli

30

Contrari

6

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 1634 è approvata.

Chiedo alla consigliera Sensoli se dà l’assenso per il voto dei due emendamenti presentati.

 

SENSOLI: Sì.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Liverani. Ne ha facoltà.

 

LIVERANI: Chiedo una rettifica. Volevo votare contro. Chiedo scusa, ho sbagliato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Liverani.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 1, a firma del consigliere Paruolo, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

35

Assenti

15

Votanti

34

Favorevoli

24

Contrari

10

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è approvato.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bessi. Ne ha facoltà.

 

BESSI: Mi sono reso conto di non aver votato. Pertanto, desidero esprimere verbalmente il mio voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bessi.

Ne prendiamo atto.

 

BESSI: Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’emendamento 2, a firma del consigliere Paruolo.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 2, a firma del consigliere Paruolo, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

38

Assenti

12

Votanti

37

Favorevoli

26

Contrari

11

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 2 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 1648, a firma della consigliera Sensoli, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

37

Assenti

13

Votanti

36

Favorevoli

28

Contrari

8

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 1648 è approvata.

 

OGGETTO 1229

Risoluzione per sostenere l’iniziativa a tutela dei lavoratori intrapresa dalla FIOM comprendente un referendum abrogativo di alcuni aspetti contenuti nel JOBS ACT per impedire il demansionamento e il controllo a distanza dei lavoratori e affinché venga reinserito il diritto di reintegro in caso di licenziamento ingiustificato. A firma dei Consiglieri: Alleva, Taruffi, Torri

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione oggetto 1229, a prima firma consigliere Alleva, che non vedo in aula.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Le chiedo se fosse possibile applicare la sospensiva ai sensi dell’articolo 74 del Regolamento, in modo tale da poter consentire al professore Alleva di illustrare la risoluzione eventualmente in una prossima seduta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Sono ammessi a parlare un consigliere a favore e uno contro la proposta del consigliere Taruffi di posticipare ad altra data la risoluzione a firma dei consiglieri Alleva, Taruffi, Torri.

Non essendovi richieste di intervento, metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di rinvio della risoluzione oggetto 1229.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La richiesta di rinvio è accolta.

 

OGGETTO 644

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla dematerializzazione dei moduli per i prodotti senza glutine destinati ai celiaci, fissando inoltre il valore del buono mensile a 140 euro sia per gli uomini che per le donne affetti da celiachia. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pompignoli

(Discussione e rinvio)

 

OGGETTO 687

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni di sostegno del progetto di dematerializzazione dei buoni per l’acquisto di alimenti senza glutine per soggetti affetti da celiachia. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

(Ritiro)

 

PRESIDENTE (Rainieri): A questo punto, stante gli accordi che sono stati presi precedentemente, passiamo alla risoluzione oggetto 644 e alla risoluzione oggetto 687.

Oggetto 644: Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla dematerializzazione dei moduli per i prodotti senza glutine destinati ai celiaci, fissando inoltre il valore del buono mensile a 140 euro sia per gli uomini che per le donne affetti da celiachia, a firma dei consiglieri Pettazzoni, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pompignoli.

Oggetto 687: Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni di sostegno del progetto di dematerializzazione dei buoni per l’acquisto di alimenti senza glutine per soggetti affetti da celiachia, a firma dei consiglieri Taruffi, Torri.

Apro la discussione generale congiunta su entrambe le risoluzioni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Abbiamo voluto presentare questa risoluzione per porre all’attenzione di questa Assemblea legislativa l’importanza di porre in essere azioni a favore dei celiaci, persone – lo ricordo – che soffrono di intolleranza al glutine.

Questa risoluzione, su cui ho visto che sono state presentate alcune proposte emendative, pone l’accento sui circa 14.000 cittadini emiliano-romagnoli che ricevono in un anno buoni di prelievo per i prodotti dieto-terapeutici, per un valore complessivo di 16 milioni di euro, ai quali bisogna anche aggiungere i 204 euro di spese di spedizione dei moduli. Inoltre, ognuno di questi celiaci riceve mensilmente un buono pari a 140 euro per gli uomini e a 99 euro per le donne per l’acquisto di alimenti adatti a chi soffre di celiachia.

Che cosa si chiede sostanzialmente con questa risoluzione? Pensiamo francamente che si possa migliorare il servizio offerto ai nostri cittadini. Ad esempio, come è già stato fatto nelle Regioni Lombardia e Umbria e come la Regione Puglia si sta attrezzando a fare, pensiamo possa essere utile dare ai cittadini la possibilità di caricare questi buoni direttamente sulla tessera sanitaria per offrire loro un servizio più performante, per sburocratizzare l’iter di acquisizione dei buoni e per andare incontro al programma “Salva Carta”, in quanto ciò consentirebbe di risparmiare sulla stampa di questi buoni.

Chiediamo, quindi, all’Assemblea legislativa di prendere impegni concreti al riguardo, che si traducono concretamente nel frazionare e visualizzare il valore dei singoli buoni tramite tessera sanitaria, risparmiare sulle spese di stampa e, quindi, di spedizione dei moduli, eliminare disagi e perdite di tempo per gli utenti. Oltretutto, chiediamo anche equità di trattamento tra uomini e donne, visto che il valore dei buoni ammonta a 140 euro per gli uomini e a 99 euro per le donne. A parer nostro, si dovrebbe fissare il valore del buono mensile a 140 euro sia per gli uomini che per le donne.

Ritengo, in definitiva, che la nostra risoluzione possa porre attenzione su un problema che va risolto e su un servizio che può essere migliorato, che purtroppo coinvolge un numero sempre maggiore di persone. E credo che in tal senso si collochino anche gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle e dalla consigliera Rontini del PD. Oltretutto, mi sembra di ricordare che in Emilia-Romagna coloro che utilizzano il portale messo a disposizione dalla Regione sono solamente l’1,33 per cento. Probabilmente, queste persone incontrano difficoltà nell’utilizzo di questo portale. Quindi, passando alla tessera sanitaria credo si renderebbe il servizio più fruibile ed efficiente.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Ha chiesto di parlare il consigliere Torri. Ne ha facoltà.

 

TORRI: Grazie, presidente. Intervengo solo per comunicare che come Gruppo SEL ritiriamo la nostra risoluzione, oggetto 687. Essendo stata depositata lo scorso maggio, intendiamo lavorarci per attualizzarla.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. Grazie, consigliere Torri.

Comunico, quindi, che l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Sensoli, Sassi e Bertani, decade in quanto legato alla risoluzione oggetto 687.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Desidero intervenire brevemente per illustrare gli emendamenti.

Il primo emendamento si riferisce a una normativa dell’Unione europea che agisce sulle definizioni dei prodotti e, quindi, abroga la definizione di prodotto dietetico e prodotto dieto-terapeutico e introduce la definizione di alimento specificamente formulato per celiaci. Pertanto, riteniamo che anche all’interno degli atti della nostra Assemblea si debba riportare la dicitura corretta.

Il secondo emendamento si riferisce alla dematerializzazione dei buoni. Essendo, infatti, tema attuale quello della dematerializzazione delle ricette, riteniamo sia il caso, sempre per facilitare i cittadini nella fruibilità dei servizi offerti, di dematerializzare i buoni, attuando quanto riportato nell’emendamento che presentiamo.

È chiaro che il discorso celiachia nel suo complesso è molto più ampio e non si può limitare a questa risoluzione, su cui comunque voteremo a favore visto che l’intento è condivisibile. Andrebbe sviluppato un discorso molto più ampio, che contempli numerose altre tematiche, quali la qualità dei prodotti che si mangiano, le coltivazioni, i concimi, gli allevamenti, perché queste patologie, un tempo sconosciute o semisconosciute, un po’ perché la ricerca è andata avanti, un po’ perché lo stile di vita è notevolmente peggiorato a causa della cattiva qualità dell’acqua, dell’aria e dell’alimentazione, bisognerebbe affrontarle anche indirettamente andando ad agire sui nostri prodotti agroalimentari, sui metodi di allevamento, sui sistemi di coltivazione in agricoltura, sulle importazioni di prodotti dall’estero. E qualora volessimo allargarci troppo con i discorsi, addirittura dovremmo arrivare alla questione TTIP e a quello che comunque è diventato un trend generale dell’aumento delle patologie croniche legate a quello che viene chiamato benessere. In realtà, se lo guardiamo sotto un altro punto di vista, è tutt’altro che benessere, dal momento che il progresso ha comportato un evidente peggioramento dello stato di salute e, di conseguenza, un aggravamento delle patologie a danno del sistema sanitario regionale, che deve assistere un numero di pazienti cronici sempre più elevato. Direi, in definitiva, che da una risoluzione tutto sommato semplice ma efficace nel suo contenuto si dovrebbe allargare a un discorso molto più ampio e molto più incisivo che riguarda la quotidianità di ciascuno di noi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

Non ho più nessun iscritto in discussione generale.

Dobbiamo sospendere i lavori dell’aula per circa dieci minuti per dare tempo agli uffici, visto che la consigliera Rontini ha presentato alcuni emendamenti, di metterli in ordine e distribuirli.

Sospendo per dieci minuti l’aula. I lavori riprenderanno alle ore 17,47.

 

(La seduta, sospesa alle ore 17,37, è ripresa alle ore 17,44)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori.

Abbiamo cinque proposte di emendamento: due a firma dei consiglieri Sensoli, Sassi e Bertani e tre a firma del consigliere Rontini.

Apro la discussione generale sugli emendamenti.

 

(interruzioni)

 

Non sono stati distribuiti?

 

(interruzioni)

 

Sono stati distribuiti. Presidente Foti, se lei non li ha, le facciamo avere una copia.

 

(interruzioni)

 

La parola alla consigliera Rontini. Prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Nel frattempo, a tutti i consiglieri sono arrivati gli emendamenti 3, 4 e 5. Sono solo tre quelli che ho presentato io. Sono stati distribuiti. Voglio ringraziare qui in aula il Gruppo della Lega Nord per essere stato il primo a portare l’istanza sulla celiachia all’attenzione dell’aula, con l’obiettivo di dematerializzare e semplificare, obiettivo che anche noi abbiamo a trecentosessanta gradi nel nostro programma di legislatura.

In questi pochi minuti di sospensione, è emersa la volontà comune di provare a lavorare ad un testo comune che recuperi anche il lavoro svolto dal Gruppo SEL dell’Emilia-Romagna, che aveva, invece, ritirato il proprio oggetto.

Pertanto, chiedo se è possibile, anche per questa risoluzione, attuare una sospensiva, quindi “ricalendarizzarla” al secondo punto della prossima seduta d’aula, visto che era già stata accolta la precedente richiesta sul Jobs Act, in modo tale da trovare, nel tempo che ci divide dalla prossima seduta, l’accordo su un testo condiviso che veda un voto unanime dell’aula.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini.

Lei chiede di sospendere il provvedimento in atto, quindi, e di non andare avanti con la votazione?

La parola al consigliere Rancan. Lei interviene a favore o contro?

 

RANCAN: A favore della sospensione del punto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Nessuno chiede di intervenire contro.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di rinvio della risoluzione oggetto 644.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’oggetto 644 è sospeso.

 

OGGETTO 1357

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad istituire un tavolo di confronto tra FER, Tper e APT al fine di valutare la fattibilità di un progetto di promozione turistica sul modello del trenino della Val di Non che attraversi tutta la zona dal Po alle terre Matildiche. A firma dei Consiglieri: Prodi, Bagnari, Ravaioli, Montalti, Mori, Rossi Nadia, Soncini, Marchetti Francesca, Rontini, Caliandro, Iotti, Zappaterra, Calvano, Molinari, Tarasconi, Mumolo, Cardinali, Pruccoli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 1357: Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad istituire un tavolo di confronto tra FER, Tper e APT al fine di valutare la fattibilità di un progetto di promozione turistica sul modello del trenino della Val di Non che attraversi tutta la zona dal Po alle terre Matildiche, a firma dei consiglieri Prodi, Bagnari, Ravaioli, Montalti, Mori, Rossi Nadia, Soncini, Marchetti Francesca, Rontini, Caliandro, Iotti, Zappaterra, Calvano, Molinari, Tarasconi, Mumolo, Cardinali, Pruccoli.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare la consigliera Prodi. Ne ha facoltà.

 

PRODI: Grazie, presidente. Questa risoluzione affronta la questione dei treni storici. I treni storici presenti nella nostra regione rappresentano un vero patrimonio e testimoniano i modi e i tempi di vita di altri mondi ed epoche a cui dobbiamo rivolgerci con rispetto e cura, non solo perché molti di questi sono oggettivamente pezzi tutelati come beni storici a tutti gli effetti, ma anche per il grande impatto che la loro presenza e il loro uso hanno sull’immaginario collettivo, nel ricordare come si era e da dove si è partiti, oltre alla sottolineatura della vocazione industriale che il nostro territorio ha dato nella progettazione, nella costruzione e nello sviluppo di alcuni mezzi storici unici nel panorama nazionale ed internazionale.

Anche a livello istituzionale, in Italia c’è un aumento di sensibilità in materia, confermato dalla costituzione della Fondazione FS dedicata alla valorizzazione del patrimonio storico aziendale, treni compresi, che è stata resa operativa nel 2013. In Europa, inoltre, il turismo...

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Prodi, le chiedo scusa a nome dei colleghi.

Colleghi, vi chiedo di fare silenzio per dare la possibilità alla consigliera Prodi di esporre le proprie motivazioni. Grazie.

 

PRODI: Grazie.

In Europa, il turismo con i treni d’epoca è molto sviluppato e muove un giro d’affari di oltre 500 milioni di euro. Vi sono anche decine di linee ferroviarie turistiche esercitate con treni storici. Quindi, se all’estero la gestione di questi treni è in capo ad associazioni di volontari che si dedicano al recupero dei rotabili storici, della loro manutenzione e del loro esercizio, anche in Italia vi sono circa venticinque associazioni di volontariato convenzionate con imprese ferroviarie, di cui ben tre si trovano in Emilia-Romagna, per collaborare nella gestione del materiale ferroviario storico e diminuire i relativi costi di esercizio.

Nel testo del documento che viene proposto oggi sono, inoltre, menzionate realtà consolidate in Italia che dimostrano l’importanza di questi treni per i piccoli centri che attraversano. Ne vengono citate alcune. Ricordiamo che ve ne sono in Trentino, alcune in Lombardia, in Puglia e via elencando.

In ambito regionale si può ricordare, inoltre, che tra il 1992 e il 2010, a seguito di un progetto turistico e culturale realizzato congiuntamente dall’associazione SAFE e dall’allora azienda consortile dei trasporti della Provincia di Reggio Emilia, venne restaurato un treno storico con carrozze d’epoca e locomotive a vapore, che compì decine di viaggi sulla rete provinciale. Questo stesso convoglio storico è a tutti gli effetti anche un bene culturale tutelato ed è un progetto industriale che merita, quindi, di essere valorizzato e reso fruibile dalla cittadinanza, come lo è stato nel periodo suddetto.

Il territorio reggiano, inoltre, avendo quattro linee minori che coprono la rete, dalla pianura alle zone collinari, può essere uno dei luoghi più significativi per offrire itinerari adatti e suggestivi. Voglio citarne uno fra tutti: il collegamento con Canossa, di cui possiamo cogliere le potenzialità integrando meta culturale con viaggio storico. Attualmente, questo convoglio storico centrale è di proprietà dell’azienda regionale FER e può circolare solo a cura di un’impresa di trasporto che lo prenda in carico.

Vi sono, inoltre, in corso tavoli tecnici presso l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, allo scopo di creare norme apposite che permettano una gestione mirata dei veicoli ferroviari storici, con il fine di renderli meno onerosi per quanto riguarda la manutenzione e l’esercizio. In questo contesto, segnaliamo la disponibilità, da parte dell’assessorato e di FER, a partire con una collaborazione con le associazioni di volontari specializzate in treni storici, con la presenza degli Enti locali, per consolidare il patrimonio rotabile storico della regione attraverso un censimento puntuale di questo materiale, in modo da garantirne la tutela. Questo è un primo passo verso la valorizzazione, integrandone la potenzialità di richiamo culturale e turistico.

Questo documento, quindi, vuole promuovere il confronto tra FER, Tper e APT al fine di valutare la fattibilità di un progetto di promozione turistica sul modello del trenino della Val di Non che attraversi tutta la zona dal Po alle terre Matildiche e, più in generale, un progetto di valorizzazione complessiva dei percorsi dei treni storici presenti nella nostra regione, come azione concreta per lo sviluppo di un modello innovativo di turismo sostenibile in Emilia-Romagna. Aggiungo anche le forti implicazioni didattiche che questo tipo di viaggi avrebbero.

Chiediamo, quindi, che ci si impegni per risolvere le questioni di tipo tecnico, normativo ed amministrativo, in modo da ripristinare la circolazione del convoglio e di altri convogli simili e da recuperare la memoria tangibile e la suggestione che questi mezzi del passato sanno offrire al nostro presente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Prodi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Onestamente, quando ho letto questa risoluzione, ammetto che mi è scappato da ridere. So che non è carino dirlo. L’ultimo dei problemi di Canossa, attualmente, è come raggiungerla, se non, il problema più grosso, come raggiungerla via terra. Vi faccio vedere come si raggiunge con la strada Canossa. Questa è la strada che porta a Canossa, attualmente. Il trenino non arriva a Canossa, al Castello, ma si ferma alla stazione di Ciano. Evidentemente, poi, bisogna arrivarci nel Castello di Canossa, ammesso si abbia ancora un Castello di Canossa, visto il dissesto idrogeologico denunciato nell’ultimo periodo e la relativa gestione. Con l’intervento tempestivo del ministero, del sindaco e della Regione − devo darne atto – riusciremo, forse, a salvare la gestione. È vero, però, che tutti i mezzi per arrivarci sono complicati. Soprattutto, sono complicati i mezzi per tenerlo aperto e per procedere alla manutenzione ordinaria.

Quando leggo che si vuol realizzare un trenino e che (leggo testualmente) “con il trenino a vapore raggiungiamo lo sviluppo di un modello innovativo di turismo sostenibile”, a me scappa veramente da ridere. Lo dico con l’intenzione di salvaguardare il turismo nei Castelli Matildici. Io stesso vivo nella zona Matildica. Quindi, ben vengano tutte le promozioni di quel territorio. Attenzione, però: ci sono mille problemi da risolvere prima di questo.

Se davvero questa è la soluzione al turismo innovativo e sostenibile che la consigliera Prodi ha in mente (questo trenino che, mentre passa, non si vede nemmeno perché coperto dalle nuvole di fumo che rilascia), forse c’è qualche problema.

Prima di ragionare su una questione del genere, mettiamo a posto le strade, si diano soluzioni per muoversi dal treno al luogo di interesse. Quali itinerari percorrerà? È vero, possiamo sollecitare la Giunta a muoversi con FER, Tper, APT, tutti quelli che vogliamo, per mettere a norma il trenino, per riabilitarlo. Tra l’altro, da quello che ho scoperto, è già a norma. Quindi, in realtà, si può abilitare facilmente. Detto questo, che tappe percorrerà? Dal Po a Ciano, quali tappe? Una volta arrivati in stazione, come ci si muove? Ricordo che, ad esempio, nella stazione di Barco esistono a malapena i collegamenti per il Comune, che si trova a due chilometri da Montecchio Emilia. Esistono due collegamenti al giorno. Queste persone trascorreranno un’ora e mezza di viaggio dal Po a Canossa (ci vuole un’ora e mezza con questo treno; io raggiungo Roma con il Frecciarossa). Queste persone come faranno a raggiungere i luoghi turistici? Soprattutto, di quali luoghi turistici parliamo? Io giuro di non aver trovato un giorno e un orario in cui tutti i luoghi turistici della nostra zona siano aperti contemporaneamente. Ho incrociato tutti i dati. La domenica mattina un Castello è chiuso, la domenica pomeriggio è chiuso l’altro, il sabato pomeriggio il custode non c’è, quindi il Castello di Montecchio Emilia è chiuso; nella parte del Po, abbiamo problemi per raggiungerli e molto spesso sono chiusi (dipende dal volontario e dal Comune, se riesce a trovarlo).

Che cosa visitiamo con questo bellissimo trenino? O ci tuffiamo attraverso una parete, in stile Hogwarts, e raggiungiamo un mondo fantastico o questo trenino è assolutamente inutile. È bellissimo. A mio parere, questo trenino è un patrimonio fantastico che abbiamo a Reggio Emilia, ma volerlo utilizzare senza mettere, poi, una rete di collegamento utile tra le sedi da visitare e tutti i meccanismi in mezzo (dalla viabilità al personale, a tutti i protocolli turistici) è inutile, è pura propaganda. È molto bello, molto folcloristico, ma non credo che la soluzione ai problemi reggiani del turismo siano raffigurati in questo trenino antico. Se la consigliera Prodi crede che lo sia, forse anche lei dovrebbe cominciare a sviluppare innovazioni sostenibili maggiori, perché questa, per noi, non lo è.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Delmonte.

Il consigliere Foti ha rinunciato all’intervento.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Quello dei trenini storici non è sicuramente il problema di Reggio. Vi sono già altri esempi nella nostra ragione. Pensate alla Faenza-Firenze. Non si tratta di un caso unico. Questi treni riescono a circolare. Io non conosco bene il tema di Reggio, perché non appartengo a quel territorio. Mi chiedo perché lì non funzioni.

Fra l’altro, qui si parla di singolarità rispetto alle ferrovie della Provincia di Reggio. No. Ci sono tante altre Province attraversate da binari e da linee minori. Noi, fra l’altro, abbiamo presentato alcune risoluzioni per tentare di riattivare il tutto. Facciamo l’esempio di Parma e Modena, nella Bassa dell’Appennino, Faenza-Lugo-Lavezzola, nel ferrarese verso il delta. Abbiamo tante piccole ferrovie che vanno valorizzate.

Questo caso particolare ha fatto sorridere anche noi, effettivamente. È vero che si può parlare di valorizzazione turistica, ma a noi sembra che il problema sia stato creato in un contesto in cui tutti i soggetti chiamati in causa fanno riferimento, in modo diretto o indiretto, all’attuale maggioranza. In Regione, a livello nazionale e locale, parliamo di ACT, di FER, di Tper, di APT, parliamo del Ministero delle infrastrutture, molto renziano, molto emiliano, molto reggiano. Sembra che andiamo a invocare una soluzione un po’ ipocrita, anche perché proponiamo di istituire un tavolo fra Enti che ordinariamente si devono incontrare. Il tavolo ci sembra, quindi, superfluo.

La risoluzione chiede di scrivere una lettera. Io spero che l’assessore Donini, avendola letta per tempo, magari si sia già mosso. Va bene pensare allo sviluppo turistico, però ci sembra che questa risoluzione vada a toccare un problema molto particolare che la Giunta, se avesse voluto, avrebbe potuto risolvere da tempo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Sono le ore 18 e siamo in discussione generale.

Ha chiesto di parlare la consigliera Prodi. Ne ha facoltà.

 

PRODI: Ho il tempo per rispondere al consigliere Delmonte?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Lei ha ancora cinque minuti.

 

PRODI: Sono anche troppi.

Ovviamente, non si pensa di risolvere il problema del traffico con il Comune di Canossa. Il punto è valorizzare gli strumenti del passato per recuperare un passato tecnologico di cui dobbiamo andare molto fieri. L’innovazione sta nell’attualizzarlo. È un processo culturale di riappropriazione del passato, facendolo vivere anche alle generazioni future per poter rivivere questa suggestione.

Ovviamente, i tempi non saranno quelli dell’alta velocità, ma lo scopo è completamente diverso. Si pensa di coltivare la propria mente e di riappropriarsi di modi di vivere che oggi non esistono più. Questo è lo scopo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Prodi.

Non avendo più nessun iscritto in dibattito generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Tengo a precisare che il nostro voto sarà contrario. Voglio che si verbalizzi che il voto non è contrario ad iniziative turistiche nella zona, ma è contrario a questa iniziativa turistica. Nella risposta che mi è stata fornita, non è stato precisato in che modo si collega la stazione di Ciano al Castello di Canossa. Io non ho ancora capito, una volta scesi dal trenino, come ci si muove per raggiungere cosa e come.

 

(interruzioni)

 

A piedi. Sì. La salita è un po’ lunga, ma si può fare. Parliamo più di trekking che di trenino.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Delmonte.

Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 1357, a firma dei consiglieri Prodi, Bagnari, Ravaioli, Montalti, Mori, Rossi Nadia, Soncini, Marchetti Francesca, Rontini, Caliandro, Iotti, Zappaterra, Calvano, Molinari, Tarasconi, Mumolo, Cardinali e Pruccoli.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 1357 è approvata.

Dichiaro conclusi i lavori dell’Assemblea.

Grazie.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 18,02

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Andrea CORSINI, Elisabetta GUALMINI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Emma PETITTI, Sergio VENTURI e la consigliera Barbara LORI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 1634 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla valorizzazione professionale degli infermieri in un quadro di equilibrio rispetto alla diversificazione dei ruoli, indicando inoltre con chiarezza le modalità di lavoro delle équipe di soccorso. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Calvano, Boschini, Soncini, Molinari, Poli, Iotti, Mori, Marchetti Francesca, Caliandro, Cardinali, Zoffoli, Ravaioli, Bagnari, Pruccoli, Taruffi, Sabattini, Serri, Prodi, Torri, Bessi, Rontini, Montalti”

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 29

Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 7

Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Roberta MORI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI.

 

OGGETTO 1648 “Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre, in sede di confronto Stato/Regioni, l'aggiornamento e la valorizzazione delle figure professionali infermieristiche, definire un approccio multidisciplinare degli operatori valorizzando la professionalità dei medici e degli infermieri, avviando inoltre un piano straordinario di assunzione di personale sanitario per sopperire alle carenze e far fronte ai carichi di lavoro. A firma della Consigliera: Sensoli”

 

Votazione emendamento 1 a firma del consigliere Paruolo

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 25

Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 10

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Silvia PICCININI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 14

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Roberta MORI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI.

 

Votazione emendamento 2 a firma del consigliere Paruolo

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 26

Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 11

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Silvia PICCININI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 12

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Roberta MORI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI.

 

Votazione risoluzione oggetto 1648

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 28

Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 8

Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Roberta MORI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 2075 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad intensificare le azioni di opposizione alla proposta di liberalizzazione, favorendo il coordinamento delle diverse iniziative già intraprese dalla Regione, dal Ministero, dai Parlamentari Europei, dalle rappresentanze dei produttori e dai consorzi ai fini di tutelare il carattere locale e la peculiarità del vitigno Lambrusco. A firma dei Consiglieri: Serri, Delmonte, Torri, Foti, Bertani, Bagnari, Lori, Cardinali, Caliandro, Poli, Rontini, Soncini, Boschini, Mori, Bignami, Campedelli, Taruffi, Bessi, Iotti, Calvano, Paruolo, Pompignoli, Prodi, Mumolo, Sensoli, Sassi, Tarasconi, Marchetti Francesca, Gibertoni, Sabattini, Ravaioli, Pruccoli, Rainieri, Montalti”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Rontini, Bessi, Montalti, Ravaioli, Rainieri, Serri, Nadia Rossi, Foti:

«Il primo paragrafo dopo “Impegna la Giunta regionale” è così riscritto:

“Ad intensificare le azioni di opposizione in particolare con il ritiro della proposta di liberalizzazione favorendo il coordinamento delle diverse iniziative già intraprese dalla Regione, dal Ministero, dai Parlamentari europei, dalle Rappresentanze dei produttori e dai Consorzi per una piena, effettiva e definitiva tutela del carattere locale e della peculiarità dei vitigni identitari, tra cui il vitigno del Lambrusco e del Sangiovese, oltre…”»

(Approvato)

 

OGGETTO 1648 “Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre, in sede di confronto Stato/Regioni, l'aggiornamento e la valorizzazione delle figure professionali infermieristiche, definire un approccio multidisciplinare degli operatori valorizzando la professionalità dei medici e degli infermieri, avviando inoltre un piano straordinario di assunzione di personale sanitario per sopperire alle carenze e far fronte ai carichi di lavoro. A firma della Consigliera: Sensoli”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Paruolo:

«È eliminato il terzo punto del “Preso atto che” “è in continuo aumento…”»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Paruolo:

«È eliminato il terzo punto del dispositivo della risoluzione “ad avviare un piano…”»

(Approvato)

 

OGGETTO 687 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni di sostegno del progetto di dematerializzazione dei buoni per l'acquisto di alimenti senza glutine per soggetti affetti da celiachia. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Sensoli, Sassi e Bertani:

«Alla fine del dispositivo è inserito il seguente punto aggiuntivo: ““ad agire nelle sedi nazionali di confronto Stato/Regioni affinché si proceda a livello nazionale con un percorso di dematerializzazione del buono per l’acquisto cartaceo, stabilendo che ai soggetti affetti da celiachia, l’azienda sanitaria locale di residenza rilasci un codice personale valido su tutto il territorio nazionale che viene inserito elettronicamente nella tessera sanitaria congiuntamente al limite massimo di spesa così come stabilito con decreto del Ministro della salute 4 maggio 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 113 del 17 maggio 2006.””»

(Precluso)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

2255 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure poste in essere da Atesir in merito all'affidamento ad advisor e/o professionisti di incarichi, con particolare riferimento ai limiti percentuali di esternalizzazione di servizi. A firma del Consigliere: Foti

2256 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche connesse all'istituzione, da parte del Consorzio di Bonifica di Piacenza, di una nuova zona operativa Arda-basso piacentino, con sede operativa e di lavoro dei relativi addetti posta a San Nazzaro di Monticelli d'Ongina. A firma del Consigliere: Foti

2257 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere, a seguito della Variante di Valico, per la realizzazione del nuovo svincolo di Rioveggio e di un nuovo ponte in località Molino Cattani. A firma del Consigliere: Foti

2258 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure selettive riguardanti l’assunzione, presso la Regione Emilia-Romagna, di dirigenti a tempo determinato. A firma della Consigliera: Piccinini

2260 - Interrogazione a risposta scritta circa la cessione di frequenze televisive, con particolare riferimento alle azioni da attuare per evitare il monopolio informativo. A firma della Consigliera: Gibertoni

2261 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risarcire i privati danneggiati dall’alluvione, avvenuta il 13/14 settembre 2015, che si è verificata nella Val Nure e nella Val Trebbia e per evitare situazioni di pericolo nel Comune di Bettola. A firma del Consigliere: Rancan

2262 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per recuperare e valorizzare la coltivazione della canapa "Sativa" e della relativa filiera di trasformazione e commercializzazione nei settori dell'agricoltura, della bioedilizia, dell'alimentazione e dell'energia. A firma della Consigliera: Rontini

2267 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti interventi di manutenzione della strada comunale Casina-Barazzone-Trinità. A firma del Consigliere: Torri

2272 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure di nomina del Consiglio di Amministrazione della struttura IPAB Casa Protetta "Dott. Gianni Perini" sita nel Comune di Cortemaggiore (PC). A firma del Consigliere: Molinari

2273 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della azienda VM Motori di Cento (FE). A firma del Consigliere: Pettazzoni

2274 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di controllo dei beni posseduti in patria da cittadini stranieri che partecipano a bandi in cui sia rilevante l'ISEE, con particolare riferimento alla situazione relativa al Comune di Guastalla. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Delmonte

 

Risoluzioni

 

2259 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi, presso il Ministero di Grazia e Giustizia, al fine di revocare le sanzioni comminate ad un dirigente sindacale della Polizia di Stato sospeso per aver mostrato, in una trasmissione televisiva, le condizioni in cui opera il relativo personale, manifestare solidarietà verso il Segretario Generale del S.A.P. invitandolo a sospendere il conseguente sciopero della fame, attivandosi inoltre per migliorare le condizioni dei lavoratori operanti in tale settore. (01 03 16) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Pompignoli, Rancan, Liverani, Pettazzoni

2263 - Risoluzione per impegnare la Giunta a vietare su tutto il territorio regionale ogni tipo di macellazione, compresa quella attuata secondo il rituale islamico/Halal o con qualsiasi altro procedimento, che non assicuri lo stordimento preventivo dei capi di bestiame, sostenendo inoltre campagne di sensibilizzazione della popolazione emiliano-romagnola e di quella immigrata al fine di tutelare il benessere animale. (02 03 16) A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

2264 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi presso tutte le sedi opportune, e presso il Governo centrale, affinché disponga l’accorpamento del voto referendario con quello delle prossime elezioni amministrative, istituendo un’unica giornata di voto. (02 03 16) A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani

2265 - Risoluzione per impegnare la Giunta a definire, per le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie regionali, soglie di accesso agevolate, a rimodulare le fasce ISEE per tutelare le persone con disabilità e le famiglie numerose, attivandosi presso il Governo al fine di apportare modifiche al DPCM 159/13 a seguito della recente sentenza del Consiglio di Stato, rideterminando inoltre tutte le graduatorie di accesso a contributi regionali basate sull’inserimento dell’ISEE. (02 03 16) A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Bertani, Sassi, Gibertoni

2266 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, nelle sedi di confronto Stato/Regioni, per porre rimedio alla mancata sostituzione integrale delle Borse lavoro in tirocini di tipo D) al fine di garantire percorsi flessibili a fronte delle esigenze di integrazione sociale e di autonomia, avviando inoltre un programma speciale per il sostegno dei percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbi psichici ed intellettivi. (02 03 16) A firma della Consigliera: Piccinini

2275 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad omogeneizzare i contratti tra le strutture accreditate/convenzionate con l'introduzione di una regolamentazione regionale, volta a salvaguardare gli utenti delle strutture socio-sanitarie autorizzate/convenzionate/accreditate, gestite da istituzioni pubbliche o private che erogano i servizi rivolti alle persone non autosufficienti quali anziani o disabili, evitando inoltre depositi cauzionali o altre garanzie che limitino l'accesso alle strutture. (02 03 16) A firma della Consigliera: Gibertoni

2276 - Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare di agire nelle sedi governative competenti affinché si apportino modifiche al DPCM 159/13 e a valutare la rideterminazione di tutte le graduatorie di accesso ai contributi regionali basati sull'inserimento dell'ISEE. (02 03 16) A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Bertani, Taruffi, Sassi, Gibertoni, Zoffoli, Cardinali, Campedelli, Zappaterra, Serri, Molinari, Caliandro, Marchetti Francesca, Prodi, Rontini, Bignami, Foti, Sabattini, Mumolo, Soncini

(Comunicazione n. 26 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2016/591 del 03/03/2016)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Saliera - Soncini

Rancan - Torri

 

 

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