Espandi Indice

 

 

94.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 27 SETTEMBRE 2016

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 3236

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da mettere in campo nel settore della logistica per favorire il confronto tra lavoratori ed aziende, con particolare riferimento al decesso di un operatore del settore investito da un camion, a Piacenza, durante uno sciopero. A firma del Consigliere: Caliandro

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

CALIANDRO (PD)

BIANCHI, assessore

CALIANDRO (PD)

 

OGGETTO 3254

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i tempi relativi alla nomina del primario di medicina generale presso l'Ospedale di Castel San Giovanni. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Molinari

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARASCONI (PD)

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

TARASCONI (PD)

 

OGGETTO 3267

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per tutelare i diritti dei genitori lavoratori, anche tramite una campagna informativa sulle norme che salvaguardano la maternità e la paternità. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

BIANCHI, assessore

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 3268

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza per i Comuni della Bassa Romagna colpiti da violente piogge e grandinate in data 21 settembre 2016. A firma del Consigliere: Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

POMPIGNOLI (LN)

GAZZOLO, assessore

POMPIGNOLI (LN)

 

OGGETTO 3269

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni riguardanti la possibilità di scelta, per i genitori, tra l’utilizzazione delle mense scolastiche o la preparazione di pasti confezionati a casa relativamente all’alimentazione dei propri figli. A firma del Consigliere: Bertani

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (M5S)

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

BERTANI (M5S)

 

OGGETTO 3270

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'iter procedurale riguardante l'affidamento della concessione autostradale A21 Piacenza-Brescia al soggetto aggiudicatario. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 2873

Delibera: «Documento di economia e finanza regionale DEFR 2017 con riferimento alla programmazione 2017-2019.» (Proposta della Giunta regionale in data 28 giugno 2016, n. 1016) (93)

(Discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 2873/1/2 oggetti 3285 e 3286 - Presentazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 2873/3 oggetto 3287 - Presentazione, discussione e approvazione)

OGGETTO 3188

Risoluzione circa l’introduzione del Benessere Equo e Sostenibile (BES) quale parametro nelle politiche di programmazione economico-finanziaria. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

IOTTI (PD)

BARGI (LN)

MARCHETTI Daniele (LN)

SENSOLI (M5S)

BERTANI (M5S)

FOTI (FdI)

RONTINI (PD)

PETITTI, assessore

BARGI (LN)

BERTANI (M5S)

CALIANDRO (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

 

OGGETTO 2618

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Partecipazione della Regione Emilia-Romagna all'Associazione "Rete Italiana Città Sane-OMS"» (41)

(Relazione e discussione)

OGGETTO 753

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad adottare le misure approvate dall'OMS per l'assistenza e la cura delle persone affette da epilessia, facilitare l'accesso alle cure, favorire l'interazione tra le associazioni e le strutture sanitarie e di ricerca operanti nel settore, promuovendo inoltre la sensibilizzazione circa tale patologia. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

(Discussione)

OGGETTO 3278

Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare il “Percorso Epilessia” avviato nel 2010 per il contrasto di tale patologia, relazionando in Commissione circa lo stato di attuazione dello stesso e la sua applicazione uniforme nelle Aziende sanitarie della Regione. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Zappaterra, Caliandro, Boschini, Bessi, Calvano, Rossi Nadia, Soncini, Rontini, Molinari, Sabattini, Serri, Marchetti Francesca, Lori, Poli, Montalti, Prodi, Mumolo, Paruolo, Bagnari, Tarasconi, Campedelli, Ravaioli, Mori, Iotti

(Presentazione e discussione)

PRESIDENTE (Saliera)

ZAPPATERRA, relatrice

PARUOLO (PD)

BARGI (LN)

ZOFFOLI (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 3285 - 3286

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,59

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la novantaquattresima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute

 

- antimeridiana del 13 settembre 2016 (n. 92);

- pomeridiana del 13 settembre 2016 (n. 93);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Saliera): Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Stefano Bonaccini, ai sensi dell’articolo 65 del Regolamento interno, gli assessori Caselli, Corsini, Costi, Donini, Mezzetti, Venturi e i consiglieri Cardinali, Gibertoni, Piccinini.

Le restanti informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e, pertanto, le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 3236

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da mettere in campo nel settore della logistica per favorire il confronto tra lavoratori ed aziende, con particolare riferimento al decesso di un operatore del settore investito da un camion, a Piacenza, durante uno sciopero. A firma del Consigliere: Caliandro

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera): La prima è l’oggetto 3236: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da mettere in campo nel settore della logistica per favorire il confronto tra lavoratori ed aziende, con particolare riferimento al decesso di un operatore del settore investito da un camion, a Piacenza, durante uno sciopero, a firma del consigliere Caliandro, a cui do la parola.

Risponde l’assessore Bianchi.

Prego, consigliere Caliandro. Ha sei minuti complessivamente.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Questa è certamente un’interrogazione che fa male, perché abbiamo constatato come ancora in Italia e nella nostra regione sia possibile morire manifestando il proprio pensiero. Quindi, in questa prima parte del mio intervento intendo rivolgere all’assessore una domanda finalizzata a comprendere cosa è accaduto. Quello che per ora sappiamo con certezza in una fase così interlocutoria come quella che stiamo vivendo rispetto al tragico evento che ha coinvolto un operaio, un padre di famiglia di cinquantatré anni, padre di cinque figli, è che, mentre svolgeva una sua recriminazione, una sua battaglia politica sindacale a Montale, presso la Seam, che ha un appalto con la GLS, questi è rimasto tragicamente ucciso. Ebbene, noi vorremmo comprendere quali sono le situazioni, qual è lo stato in cui versa il mondo del lavoro e quali sono le azioni che, come Regione, stiamo cercando di mettere in piedi, ben consapevoli dell’importante ruolo che svolge la nostra Amministrazione regionale nella lotta alla precarietà e all’uso distorto di alcuni contratti.

Mi fermo qui.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

La parola all’assessore Bianchi. Prego. Ha tre minuti.

 

BIANCHI, assessore: Ringrazio il consigliere per aver posto il tema di una così grave vicenda, che ha colpito tutti, di cui tutta la Regione e la Giunta che qui rappresento hanno il senso e rispetto alla quale denunciamo l’assurdità per tutti noi di poter sopportare che oggi, in una situazione di questo tipo, un lavoratore possa perdere la vita in una situazione così tragica.

Rispetto agli avvenimenti, come lei sa, è in corso un procedimento, quindi semplicemente noi non possiamo che riprendere quanto è stato testimoniato anche dagli organi di stampa. Si tratta di una vicenda svoltasi nelle prime luci dell’alba, che ha visto un intervento da parte di un soggetto esterno con un camion forzare un posto di blocco. Al riguardo, non posso e non voglio dire nulla di più proprio perché è in corso un procedimento. Ci atteniamo strettamente a quanto la Magistratura definirà.

Rispetto al contesto più generale, voglio ricordare, tuttavia, che il grave incidente in cui questo lavoratore ha perso la vita, manifestando all’esterno dell’azienda di logistica Seam, nel territorio di Piacenza, vicenda per la quale esprimo il cordoglio di tutta la Giunta, pone il tema di un forte clima di tensione, ma pone anche il tema di una verifica delle situazioni effettivamente esistenti in quel contesto.

Come lei sa, noi non disponiamo di una funzione ispettiva. Da tempo abbiamo esteso un accordo con l’Ispettorato del lavoro, al quale abbiamo richiesto di effettuare tutti i necessari controlli non soltanto su quella specifica azienda ma su tutte le aziende del comparto.

D’altra parte, come lei sa, noi abbiamo posto il tema della legalità sul lavoro al centro e in testa al Patto per il lavoro, che abbiamo sottoscritto nel mese di luglio dello scorso anno, e su questo stiamo procedendo. L’assessore Mezzetti, che ha la delega alla legalità, sta provvedendo a estendere uno specifico rapporto con tutte le forze del lavoro per avere chiaro che bisogna tutelare il lavoro non solo tramite attività ispettive e giudiziarie, ma anche tramite una più ampia partecipazione di tutte le forze sociali a questa cultura del lavoro, che deve diventare cultura della legalità e cultura del diritto di esprimere le proprie opinioni e, nel caso, di protestare allorquando questo diritto viene in qualche modo limitato.

Vorrei ricordare che la Giunta regionale ha approvato, con la legge regionale n. 3/2014, le disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nel settore dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari, che contiene le procedure finalizzate alla trasparenza, alla semplificazione e alla dematerializzazione dei percorsi amministrativi, la promozione di iniziative di coordinamento e cooperazione istituzionale e la diffusione di buone pratiche di responsabilità sociale da parte delle stazioni appaltanti pubbliche e attività di formazione, in un settore che riteniamo particolarmente delicato e particolarmente esposto ai rischi del venir meno di queste condizioni di legalità e di diritto.

La Giunta regionale si impegna a seguire l’esito della vicenda giudiziaria ed esprime vicinanza a tutti i lavoratori e in particolare a questi lavoratori di questo settore così particolarmente fragile e così particolarmente esposto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Bianchi.

Per la replica, la parola al consigliere Caliandro. Prego. Ha quattro minuti.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente, e soprattutto grazie, assessore Bianchi.

È del tutto evidente che aprire questo Consiglio odierno su questo tema segna la mission stessa di un’organizzazione politica, di un partito politico, come quello del Partito Democratico, che sceglie di stare dalla parte degli ultimi, che sceglie di stare dalla parte delle persone più in difficoltà. Allora, forse l’interrogativo che dovremmo porci è se questo operaio egiziano di cinquantatré anni, padre di cinque figli, sia o non sia la cifra di quanto è grave la situazione nella quale versa oggi il nostro Paese e anche il nostro mercato del lavoro.

Del resto, imporre turni di nove ore, sempre svolti di notte, mantenere tre quarti dei contratti precari, come nel caso della contestazione che veniva fatta in questa vertenza, portare avanti la battaglia politica da parte di quei sindacalisti, di quei lavoratori, di quegli operai per cercare di avere la conferma della trasformazione di un rapporto di lavoro a termine in un contratto di lavoro a tempo indeterminato segna evidentemente un punto di non ritorno per noi e per il nostro impegno politico.

Badate, io ho letto, come tutti quanti voi e come testé affermava correttamente l’assessore Bianchi, quello che si è verificato: è saltata una trattativa e c’è stato un picchetto. Poi ci sono ricostruzioni sulle quali è giusto che indaghi la Magistratura. Ma quello sulle quali dobbiamo indagare noi, nella nostra coscienza e nel nostro modo di vedere le cose, è quello che noi possiamo fare. Ebbene, in quell’azienda il 90 per cento degli operai sono immigrati, in gran parte magrebini, e la cosa grave, intorno alla quale ruota il dibattito politico sindacale che è in corso, è che al termine dei contratti precari si offrono contratti di intermediazione, che riassumono gli stessi facchini attraverso nuovi datori di lavoro per svolgere lo stesso ruolo, con gli stessi turni.

Allora la nostra interrogazione, di fronte alla quale non possiamo esimerci, è quanto possiamo tollerare, in uno Stato democratico, nella nostra regione, che questo vada avanti.

Se pensassi che siamo inermi, avrei segnato la mia sconfitta, il mio impegno. Sono lieto che l’assessore Bianchi abbia sottolineato due aspetti fondamentali: il nostro patto per il lavoro, che cerca di introdurre attraverso tutti gli attori sindacali delle buone pratiche, dei grandi investimenti, e la nostra cultura di legalità, che l’assessore Mezzetti sta portando avanti. Credo che però occorra vigilare, occorra sensibilizzare, occorra impegnarsi, e non trattare e derubricare questo avvenimento come un fatto accidentale, perché non è accidentale. Sono gli ultimi della scala, i nostri nuovi cittadini sono quelli più vessati da questa situazione. E allora, la lotta con la precarietà ci vedrà sempre da quella parte.

Per questo il cordoglio a quella famiglia che è stata colpita, l’aiuto e l’impegno che penso come PD e come centrosinistra di questa Regione – guardo il consigliere Taruffi – che noi vogliamo dare a sostegno delle ragioni dei diritti della libertà e della dignità delle persone. Per questo chiediamo la verità in tempi brevi, ma rinverdiamo il nostro impegno, perché siamo convinti che non sia giusto lavorare per nove ore di seguito in turni di notte. E siamo convinti che non sia giusto che nella vita, chi nasce operaio debba morire operaio.

Noi pensiamo che la mobilità sociale in questo Paese debba essere affermata e pensiamo che i nuovi cittadini siano cittadini come noi, che ci aiutano in quel distretto del piacentino per rilanciare un importante sistema industriale, certo, ma la politica ha il dovere di farsene carico e noi saremo qui per questo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

 

OGGETTO 3254

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i tempi relativi alla nomina del primario di medicina generale presso l’Ospedale di Castel San Giovanni. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Molinari

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con l’oggetto 3254: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i tempi relativi alla nomina del primario di medicina generale presso l’Ospedale di Castel San Giovanni, a firma dei consiglieri Tarasconi e Molinari.

La parola alla consigliera Tarasconi. Risponde il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi. Consigliera, le ricordo che ha sei minuti, complessivamente.

 

TARASCONI: Ne impiegherò molti meno.

Grazie, presidente. L’ospedale di Castel San Giovanni, con i suoi 120 posti letto, serve l’area occidentale della provincia di Piacenza ed è stato oggetto di recenti interventi di ristrutturazione, riqualificazione e ampliamento degli edifici, al fine di poter svolgere al meglio le funzioni di punto specializzato della rete.

Recentemente, il consigliere Molinari ed io abbiamo partecipato ad un Consiglio comunale aperto, nel quale sono uscite una serie di perplessità, di dubbi, di domande. Una delle principali preoccupazioni del territorio è la mancanza, da un po’ di tempo, del primario di medicina generale. Insieme al consigliere Molinari chiedevamo di sapere quali siano i tempi dell’iter di nomina del primario di medicina per l’ospedale di Castel San Giovanni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Tarasconi.

La parola al sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi. Prego. Ha tre minuti.

 

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Gentili consiglieri, la copertura dei fabbisogni di personale da parte delle Aziende sanitarie, è condizionata dall’approvazione del Piano aziendale delle assunzioni da parte della Direzione generale di cura della persona, salute e welfare.

L’assegnazione dell’incarico di Direzione della Struttura Complessa di medicina Generale dell’ospedale di Castel San Giovanni non è stata autorizzata dalla Direzione generale, poiché la disciplina non è unirappresentata: ossia, a livello provinciale, non è l’unica unità operativa complessa, in coerenza con quanto previsto dal DM n. 70 del 2015.

A livello distrettuale, infatti, è presente e coperta una seconda unità operativa complessa di medicina generale, presso l’ospedale di Bobbio. Allo stato attuale, nel Distretto di Ponente, si sta valutando la riqualificazione di due ospedali sul territorio che prevede, tra l’altro, la riconversione dell’ospedale di Bobbio in ospedale di comunità.

La riorganizzazione -tema che sarà trattato nella Conferenza territoriale sociale e sanitaria- prevede la presenza di un’unica struttura complessa di medicina generale a livello distrettuale presso l’ospedale di Castel San Giovanni, di cui l’OSCO di Bobbio potrebbe costituire un’unità operativa semplice.

In questo nuovo ambito è previsto che i Direttori dell’attuale unità di medicina generale di Bobbio, vadano a ricoprire l’incarico di direzione dell’Unità di medicina generale di Castel San Giovanni.

Si può pertanto ipotizzare che l’assegnazione dell’incarico avvenga entro il prossimo mese di ottobre, non appena completati i necessari passaggi istituzionali e organizzativi, sia formali sia sostanziali.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi.

La parola per la replica alla consigliera Tarasconi, che ha cinque minuti.

 

TARASCONI: Grazie, presidente. Grazie, sottosegretario. Ovviamente, non possiamo che essere soddisfatti della risposta. È un ospedale che sicuramente è un punto di riferimento per tutta la zona di Piacenza. Il fatto che con tempi certi e soprattutto brevi venga identificato il primario di Bobbio per ricoprire quel ruolo a Castel San Giovanni, dà modo all’ospedale e a tutti quelli che sono in questo momento preoccupati per il futuro dell’ospedale Castel San Giovanni, in modo probabilmente anche ingiustificato, di essere rincuorati rispetto alle azioni che si stanno facendo nel distretto di Piacenza.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Tarasconi.

 

OGGETTO 3267

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per tutelare i diritti dei genitori lavoratori, anche tramite una campagna informativa sulle norme che salvaguardano la maternità e la paternità. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con l’oggetto 3267: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per tutelare i diritti dei genitori lavoratori, anche tramite una campagna informativa sulle norme che salvaguardano la maternità e la paternità, a firma del consigliere Taruffi

Risponde l’assessore Bianchi.

Il consigliere Taruffi ha la parola per sei minuti.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Abbiamo ritenuto necessario sollevare questa situazione, porre questo quesito alla Giunta, perché, come è apparso anche sulla stampa recentemente, presso l’Oviesse, che come sappiamo è la più grande catena di distribuzione di abbigliamento in Italia, in particolar modo per quanto riguarda i punti vendita di Bologna, da quanto denunciato dal sindacato e riportato dalla stampa, pare che la condizione nei confronti delle lavoratrici in particolar modo, ma anche dei lavoratori che sono anche genitori, sia una condizione particolarmente difficile.

Si parla di condizioni particolarmente svantaggiose, per certi casi addirittura si parla di mobbing, della negazione di regolari permessi a cui i genitori lavoratori hanno diritto, insomma, una situazione sulla quale è giusto fare chiarezza, è giusto cercare appunto di intervenire, verificando se effettivamente le cose stanno come rappresentate e in quel caso, assumendo le iniziative necessarie.

Fermo restando che la Regione non ha, come sappiamo, competenze ispettive, credo sia compito di tutti, quindi anche nostro, denunciare, nel caso vi fossero gli estremi, situazioni come quelle riportate, proprio perché la condizione del lavoro anche in Emilia-Romagna appare sempre più una condizione di sfruttamento, in cui le condizioni materiali dei lavoratori vanno sempre peggiorando.

I casi sono numerosi e diversi tra di loro, riguardano settori della filiera produttiva più diversi, quindi denunciano una situazione del mercato del lavoro complessivamente preoccupante. Riteniamo quindi che sia giusto segnalare e approfondire anche casi specifici come quelli a cui abbiamo fatto riferimento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola all’assessore Bianchi.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, consigliere. In relazione al tema denunciato per la vicenda accaduta nell’azienda Oviesse, la Giunta regionale, nel sostenere che la competenza istituzionale in materia di contrasto e condizioni di lavoro irregolari è propria del Ministero del lavoro, come lei stesso ha osservato, esprime la forte preoccupazione e la condanna nei confronti di qualsiasi comportamento discriminatorio e ribadisce l’importanza di promuovere comportamenti inclusivi che contrastino ogni forma di discriminazione e favoriscano il pieno riconoscimento di diritti ed opportunità per tutti i cittadini e le cittadine.

In tale contesto si colloca la legge regionale del 27 giugno 2014, n. 6 “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere”, che ha come oggetto la rimozione di ogni forma di disuguaglianza pregiudiziale, nonché di ogni discriminazione, diretta o indiretta, nei confronti delle persone.

La Regione si è sempre dedicata con particolare attenzione alle tematiche riguardanti la conciliazione dei tempi − l’altro tema che lei ha posto nella sua interrogazione − di cura e lavoro, che rappresenta il tema cruciale che sta dietro alla possibilità per le persone di poter svolgere le proprie attività lavorative e, nel contempo, di avere una propria vita dignitosa, quindi anche rivolta alla procreazione di una famiglia, in conformità con quanto promosso dalla legge 8 marzo 2000, n. 53, “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”. Lo dimostrano i dati positivi sull’occupazione ed il fatto che, grazie alle politiche realizzate in regione, è presente un’articolata rete territoriale dei servizi per la prima infanzia riconosciuta a livello internazionale come tra le più qualificate.

Gli stessi Comuni sono intervenuti in questa materia. Sempre in riferimento a una parte che lei richiama nella sua interrogazione scritta, sono state fatte diverse campagne di comunicazione, come lei richiedeva (“Oggi ci pensa papà”, “Un anno in famiglia”, “Primo anno di famiglia”), su cui, eventualmente, l’assessore Gualmini, competente in materia, potrà riferire in questa o in altra occasione.

In questo ambito, si collocano anche le misure di conciliazione che la Regione promuove già da diversi anni attraverso l’erogazione di voucher finalizzati a favorire la permanenza nel mondo del lavoro da parte dei genitori con figli fino a tre anni di età. Vi fornirò, nel testo scritto, tutte le determinanti.

Nella sua interrogazione, così come lei l’ha formulata oggi, tuttavia, vi era un’enfasi che io voglio richiamare. Mi riferisco all’enfasi sul degrado delle condizioni di lavoro che si esprime addirittura in queste pressioni illecite sulla vita delle persone. Credo che questo sia il tema fondante, cioè quello di una forte cultura del lavoro e una forte cultura della legalità, che stavano alla base del patto per il lavoro e che non devono lasciare cadere, neanche per un attimo, l’attenzione sulla qualità della vita dei cittadini e sulla qualità del lavoro. Tenere alta la qualità del lavoro vuol dire anche tenere alta la qualità dello sviluppo e, quindi, tenere alta anche la qualità della cittadinanza che noi vogliamo esprimere in questa nostra regione.

Come le ho detto prima, noi non abbiamo competenze dirette sugli atti ispettivi. Come ho detto prima al consigliere Caliandro, da tempo abbiamo raggiunto un accordo con gli ispettorati per poter garantire le funzioni di controllo. Il primo controllo, però, è quello democratico e civile che tutte le parti devono svolgere in questa delicata e complessa vicenda politica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Bianchi.

La parola, per la replica, al consigliere Taruffi. Ha tre minuti.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. La condizione del mercato del lavoro e, più in generale, delle lavoratrici e dei lavoratori in questo Paese, e anche nella nostra regione, è sempre più preoccupante. Soprattutto nella parte finale dell’intervento dell’assessore, ci riconosciamo nella preoccupazione che ha voluto rappresentare.

Pur non avendo – come ho detto prima – competenze dirette, credo che il ruolo di tutte le Istituzioni (quindi, anche della nostra) sia quello di vigilare, denunciare e contribuire a costruire un clima diverso, ovviamente anche con atti legislativi di nostra competenza, rispetto alla situazione attuale.

Rubo solo un secondo per dire, a proposito delle campagne informative, che in queste settimane si è discusso molto di alcune campagne promosse dal Ministero della salute relative a quello che poco opportunamente è stato definito “Fertility day”. A mio parere, potremmo investire qualunque tipo di risorsa, fare qualunque tipo di campagna per diffondere una maggiore consapevolezza e tutto quello che ne consegue (per essere buoni). Se le condizioni concrete, delle persone in carne e ossa, in particolar modo delle donne che lavorano, sono quelle descritte in questa interrogazione e che riscontriamo concretamente nella realtà, non solo quelle campagne sono ridicole e, per alcuni aspetti, anche offensive per come sono state concepite, ma addirittura sfiorano l’assurdo.

Forse, la condizione unica e indispensabile per permettere alle persone di avere una famiglia e di pensare al proprio futuro è quella di garantire condizioni di lavoro diverse da quelle che vengono garantite oggi e che, purtroppo, sono peggiorate anche e soprattutto a causa di provvedimenti assunti dal Governo negli ultimi mesi, in particolar modo relativamente al mercato del lavoro.

Penso che ogni occasione sia giusta per richiamare l’attenzione di noi tutti su questo aspetto e richiamare le responsabilità di chi governa a dare risposte concrete ai cittadini e non a immaginare campagne informative che, ripeto, oltre che offensive, rischiano di essere addirittura paradossali.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

 

OGGETTO 3268

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza per i Comuni della Bassa Romagna colpiti da violente piogge e grandinate in data 21 settembre 2016. A firma del Consigliere: Pompignoli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Passiamo all’oggetto 3268: Interrogazione di attualità circa le azioni da attuare per ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza per i Comuni della Bassa Romagna colpiti da violente piogge e grandinate in data 21 settembre 2016, a firma del consigliere Pompignoli, a cui do la parola. Le ricordo che ha sei minuti.

Risponde l’assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Pompignoli per l’illustrazione dell’interrogazione in oggetto.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Questa interrogazione è volta a richiedere alla Giunta la possibilità di attivarsi per sollecitare lo stato di emergenza nei confronti della situazione avvenuta mercoledì 21 settembre, a tutti nota. Nel comprensorio della Bassa Romagna, un evento, sicuramente di carattere eccezionale, ha causato ingenti danni alle colture, all’agricoltura, e anche numerosi disagi al centro abitato.

Oltre ad ottenere questo stato di emergenza, noi riteniamo opportuno che siano verificate anche le responsabilità su quanto è accaduto. Anche se la pioggia, caduta nella Bassa Romagna, ha raggiunto i 150 millimetri di acqua in poco tempo, riteniamo che vi siano grosse responsabilità da parte di quei soggetti che dovevano verificare lo stato degli scoli, dei fossi e della rete fognaria.

Riteniamo opportuno, infatti, che vi sia un accertamento responsabile da parte della Regione in ordine alla effettiva responsabilità che il Consorzio di bonifica, in primis, e Hera, in seconda istanza, abbiano reso all’interno di questo disastro naturale che, effettivamente, ha raggiunto mercoledì 21 settembre la Bassa Romagna.

Quindi, chiediamo alla Giunta, oltre che di attivarsi per sollecitare il riconoscimento dello stato di emergenza, anche di accertare le effettive responsabilità che hanno cagionato questo disastro naturale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

La parola all’assessore Gazzolo per la risposta. Ha tre minuti.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. L’interrogazione mi dà modo di fornire anche il quadro aggiornato dello stato degli eventi e delle azioni in corso.

Intanto, il 21 settembre 2016 l’eruzione di aria fredda ha determinato formazioni nuvolose, prevalentemente cumuliformi, con precipitazioni sotto forma di rovescio o temporale che hanno interessato maggiormente il settore centro-orientale e la costa della regione. In particolare, sono stati interessati i territori della Bassa Modenese, della Bassa Bolognese, del ferrarese, del ravennate e il Comune di Cesena.

Da un ulteriore approfondimento effettuato nel territorio ravennate, sulle misure rilevate dalla rete di bonifica e dalla rete di pluviometri privati, perlopiù costituita da pluviometri manuali gestiti da agricoltori, emerge che sono stati registrati e cumulati tra i 100 e i 195 millimetri in sei ore, dalle 9.30 alle 15.30. Pertanto, risulta ancora più rilevante la valutazione dei tempi di ritorno corrispondenti a tali valori puntuali, anche considerandoli per la durata di 24 ore, che si attesta, dunque, su tempi di ritorno superiori ai duecento anni, tempi di ritorno decisamente eccezionali e sicuramente ben superiori rispetto ai tempi di ritorno propri della progettazione di modifica (trent’anni per i canali).

Si è trattato di un evento impulsivo, molto significativo, che ha interessato un territorio di circa 5.000 ettari, ove è la rete artificiale di bonifica a farsi carico dello smaltimento di tutte le acque meteoriche fino al recettore finale, il Mare Adriatico; evento che è stato fronteggiato dai Comuni interessati anche mediante l’attivazione del Centro Operativo Comunale con l’ausilio dei Vigili del fuoco, del volontariato di Protezione civile e degli Enti territorialmente competenti, tra cui il Consorzio di bonifica della Romagna occidentale.

La rete dei canali di bonifica è stata fortemente sollecitata, in particolare i canali di piccole dimensioni che raccolgono le acque direttamente dai terreni agricoli e dalle reti fognarie delle aree urbane.

I Comuni maggiormente colpiti sono stati Fusignano, Bagnacavallo e Alfonsine. Dal sopralluogo effettuato dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e Protezione civile dell’area Romagna sono state raccolte le seguenti preliminari segnalazioni: Fusignano, allagamenti di strade e di edifici pubblici, garage interrato di proprietà di ACER ad uso del Comune, scuola primaria, scantinato e palestra, asilo nido, oltre ad infiltrazioni dal tetto di una scuola materna. Inoltre, vengono segnalati danni da allagamenti ad abitazioni e attività industriali.

In via Santa Barbara si è allagata un’attività industriale artigianale e si è verificata la fuoriuscita di olio combustibile da una vecchia cisterna interrata, con conseguente dispersione del liquido nell’area limitrofa. Sul posto sono intervenuti ARPAE e il Comune per i primi interventi urgenti.

A Bagnacavallo, allagamenti di strade e di edifici pubblici, plesso scuola primaria, materna secondaria primo grado, oltre ad infiltrazioni dal tetto dell’asilo nido. Sono, inoltre, segnalati danni da allagamenti ad abitazioni e attività industriali.

Come avrà ascoltato dalle mie parole, sono in corso gli approfondimenti tecnici con le Amministrazioni comunali e con lo stesso Consorzio di bonifica della Romagna occidentale per una puntuale quantificazione del danno e per l’individuazione delle principali criticità che hanno, unitamente alle significativa precipitazioni, causato gli allagamenti, come lei richiedeva.

Decisioni in merito all’eventuale richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale e di concorsi regionali agli Enti locali per interventi di somma urgenza potranno, quindi, essere assunti al termine di questa attività di ricognizione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

Per la replica, do la parola al consigliere Pompignoli, che ha quattro minuti.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Grazie, assessore, della risposta. Mi ritengo parzialmente soddisfatto, anche perché siamo di fronte ad una situazione che non è isolata. Quando capitano piogge di questo tipo è evidente che qualcosa non funziona nel sistema della prevenzione. In merito al sistema della prevenzione in materia idrogeologica sappiamo quello che deve essere fatto e che è necessario fare per cercare di prevenire questi allagamenti.

È chiaro che gli accertamenti sono dovuti – questo è fuori discussione – però è anche chiaro che da un certo punto di vista occorre attribuire delle responsabilità; responsabilità che sono sicuramente da porsi in capo a quei soggetti che dovevano mantenere la pulizia dei canali di scolo, la pulizia della rete fognaria ed evidentemente anche trovare la possibilità, perché è bene imparare a questo punto che c’è un contratto tra gli Enti locali e i Consorzi di bonifica piuttosto che con Hera, di stipulare un contratto che prevede anche degli inadempimenti con applicazione di penali.

È ovvio che nel momento in cui capitano questi eventi, che seppur sono eventi di carattere eccezionale non possono provocare danni di questa specie, è necessario che la Regione si attivi per tutte le sue competenze affinché vengano attribuite, a chi ha responsabilità, una volta accertate, penali in ambito contrattuale.

Evidentemente questa è una situazione che non si deve ripetere, perché è fuori discussione che eventi eccezionali di questo tipo non possono cagionare danni ingenti. Lei ha riferito che sono 5.000 ettari di terreni anche di abitazioni che sono state colpite da questa bomba d’acqua, mettiamola in questi termini, però è evidente che se fosse funzionata in maniera corretta la prevenzione, cioè gli scoli, il sistema fognario, questa situazione forse non si sarebbe creata.

Cerchiamo di capire esattamente quali sono le responsabilità. Dichiariamo, se è possibile, lo stato di emergenza per riconoscere anche il risarcimento del danno a quegli imprenditori e agricoltori che hanno subito ingenti danni dovuti anche al fatto che comunque a inizio settimana tutti i vigneti sono stati distrutti, quindi è evidente che il danno è stato molto sentito da parte di tutti gli agricoltori.

Attribuiamo le responsabilità e cerchiamo di applicare anche le penali, qualora possibile.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

 

OGGETTO 3269

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni riguardanti la possibilità di scelta, per i genitori, tra l’utilizzazione delle mense scolastiche o la preparazione di pasti confezionati a casa relativamente all’alimentazione dei propri figli. A firma del Consigliere: Bertani

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3269: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni riguardanti la possibilità di scelta, per i genitori, tra l’utilizzazione delle mense scolastiche o la preparazione di pasti confezionati a casa relativamente all’alimentazione dei propri figli, a firma del consigliere Bertani, a cui do la parola, ricordandogli che ha sei minuti.

Risponderà il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi.

Prego, consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente. La Corte di Appello di Torino, in un procedimento promosso da un gruppo di genitori, con una recente sentenza, ha dato la possibilità ai genitori di non partecipare più al servizio mensa, ma di provvedere autonomamente con un pasto preparato da casa. La sentenza evidenzia che il tempo pieno include anche la pausa pranzo. Anche quello è un tempo scuola. Quindi, la prassi di far uscire i bambini da scuola e poi riportarli per fargli saltare la pausa pranzo non è corretta, anche perché non per tutti i genitori è possibile ritirare i figli da scuola. Inoltre, si sottolinea il fatto che il tempo della mensa, il tempo del pranzo è un tempo anche di socializzazione, è un tempo che fa parte dell’offerta scolastica.

Vengo alle cause. Si rileva l’assenza o l’incapacità di ascolto dell’Istituzione, con la mancanza di un vero cambiamento anche nel servizio essenziale, che è il servizio della mensa, perché il tema della qualità della mensa, il tema della povertà di chi non può permetterselo e il tema dell’offerta della mensa è un tema che non sempre viene affrontato, anche perché anche in Emilia-Romagna abbiamo alcuni casi, come sottolineato nel rapporto di Save the Children 2015 “Non tutti a mensa”, in cui abbiamo una grande varietà di offerta e in alcuni casi, come il Comune di Modena, vengono esclusi i figli di genitori morosi, che non pagano, oppure il Comune di Rimini dove non vengono previste fasce di esenzione di pagamento o di riduzione del pagamento per situazioni di disagio socioeconomico.

Anche in Emilia-Romagna dobbiamo affrontare questo problema, perché la sentenza vale per tutti. Chiediamo se la Regione non ritenga opportuno promuovere subito un tavolo in cui Regione, ANCI, Comuni e soprattutto genitori valutino come affrontare il problema. Già qualcuno comincia ad alzare i muri dicendo che ci sono dei problemi igienico-sanitari.

Visto che le ASL le governiamo noi, vogliamo che questa difficoltà venga superata. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi, che ha tre minuti. Prego.

 

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Sono quattro i punti sui quali la recente sentenza del Tribunale di Torino cerca di mettere in chiaro alcuni passaggi.

Il primo: i genitori hanno la libertà di scelta tra la refezione scolastica e il pasto portato da casa.

Il secondo: i bambini ovviamente possono consumare a scuola il pasto portato da casa.

Il terzo: la responsabilità della qualità igienica e nutrizionale di tale pasto è in capo solo ed esclusivamente ai genitori.

Il quarto: la scuola è impegnata a rendere possibile l’esercizio di tale diritto da parte di genitori secondo modalità compatibili con la propria organizzazione e quella dell’eventuale refezione e ristorazione scolastica.

Come ricordava il consigliere Bertani, tale sentenza sicuramente si inserisce in un dibattito più ampio sulla ristorazione scolastica, dovuto a un contesto che è mutato ed è in continua evoluzione; non solo per le vicende che lei cita da un punto di vista prettamente economico e sociale, ma anche da un punto di vista prettamente alimentare e delle nuove tendenze che si stanno facendo campo nelle nostre famiglie.

Il consigliere Bertani sottolineava un passaggio: definire le Amministrazioni responsabili e comunque non capaci di ascoltare il cambiamento. Dato che ho fatto l’amministratore posso garantire che non è così. Anzi, oggi seguire quelli che sono i cambiamenti che avvengono all’interno di quelle che alcune volte sono responsabilità anche delle famiglie posso garantirle che non è una cosa sicuramente facile.

La tematica non coinvolge esclusivamente l’Amministrazione, ma sono diversi i soggetti coinvolti. Prima di tutto sono la scuola, i genitori e i responsabili del Servizio di igiene dell’Azienda USL, che sono chiamati a confrontarsi al fine di individuare modalità organizzative e gestionali in grado di coniugare il diritto di scelta e aspetti di vario tipo, tra i quali quelli logistico-organizzativi, igienico-sanitari, educativi e di promozione di sane abitudini alimentari.

La Regione Emilia-Romagna, infatti, è da tempo impegnata sui temi della ristorazione scolastica, al fine di assicurare adeguati standard sia igienico-sanitari sia nutrizionali. In particolare, le linee guida per l’offerta di alimenti e bevande salutari nelle scuole, recepite con la delibera di Giunta regionale n. 418/2012, costituiscono uno strumento concreto per la promozione di sane scelte alimentari in tutto l’ambiente scolastico e sono utili anche a orientare le scelte dei cibi portati da casa. Questo può avvenire integrando con ulteriori suggerimenti rivolti ai genitori nella scelta del pasto da consumare a scuola e da fornire ai bambini.

Inoltre, il Piano regionale della prevenzione 2015-2018 prevede, oltre alla promozione della qualità nutrizionale dell’offerta alimentare scolastica, anche interventi rivolti alla popolazione per promuovere alimenti salutari, attraverso un’informazione dell’educazione nutrizionale a supporto delle scelte di salute, con particolare attenzione ai gruppi di popolazione più vulnerabili.

Il pasto consumato a scuola per la sua valenza educativa può costituire lo strumento con cui fare conoscere agli alunni gli alimenti e la loro funzione e, se inserito in un progetto complessivo che coinvolga anche genitori e insegnanti, può portare i ragazzi a modificare abitudini alimentari errate.

In questo contesto, quindi, il ruolo della famiglia dal nostro punto di vista è essenziale. I genitori possono avere un ruolo attivo fondamentale per mantenere una coerenza tra scuola e famiglia nei messaggi educativi e nelle esperienze proposte.

La tematica richiede, quindi, un confronto fra tutti i soggetti coinvolti, chiamati ognuno per il proprio ruolo a fornire indicazioni utili a definire modalità organizzative e gestionali in grado di contemperare i diversi aspetti agenti in campo. Sono già in corso contatti tra l’Assessorato alle Politiche per la salute e l’Ufficio scolastico regionale per una prima disamina sul tema e per avviare un confronto strutturato con i soggetti precedentemente citati, che dovranno essere coinvolti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi.

La parola al consigliere Bertani, che ha tre minuti. Prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Sono parzialmente soddisfatto, dal momento che su alcuni temi vi è una concordanza di visione, perché la campagna per l’educazione alimentare la riteniamo importante anche per prevenire i fenomeni di obesità e favorire una corretta alimentazione. Quindi, se i genitori portano il cibo da casa, il tema non riguarda più solo il costo della mensa, ma anche una forma di educazione alimentare.

Ad ogni modo, mi dichiaro parzialmente soddisfatto in quanto abbiamo chiesto l’immediata istituzione di un tavolo e il sottosegretario mi ha risposto che ancora è nella fase di attivazione dei contatti. Ebbene, quando la politica non è veloce o tace, interviene la Magistratura, e noi chiediamo di essere assolutamente rapidi in questo caso. Quindi, apprezzo la parziale apertura, però vogliamo che questi tavoli vengano finalmente costituiti, anche perché il tema nel suo complesso richiama diverse tematiche, quella del caro mense, quella della qualità, che non sempre è alta, e quella della possibilità di scelta e, quindi, di una nuova consapevolezza sull’alimentazione (pasti vegetariani, pasti vegani) e sulla salute.

Altro aspetto da affrontare in questo contesto è sicuramente quello dello spreco di cibo, tema che naturalmente riaffiora quando si parla di mense, ma anche quello eventuale della pratica dell’autogestione da parte dei genitori per renderli protagonisti. Io vengo da una realtà dove la pratica dell’autogestione della mensa funzionava almeno fino a poco tempo fa: i genitori si occupavano di contattare i fornitori e di acquistare il cibo, il Comune metteva a disposizione la mensa. Purtroppo questo genere di esperienza è molto difficoltosa, un po’ per la burocrazia, un po’ perché non tutti i Comuni e non tutte le Amministrazioni sono illuminate. Quindi, vi chiediamo un’attenzione anche a questo aspetto.

Un altro aspetto importante è che non si creino emarginazioni tra i bambini, perché il pasto rappresenta un momento di socializzazione. Quindi, chi si porta il cibo da casa non deve essere assolutamente emarginato ma, anzi, deve costituire occasione di scambio e di conoscenza per i bambini. Altro e ultimo aspetto è costituito dalle linee guida di formazione per gli insegnanti per consentire loro di affrontare anche questa particolare problematica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

 

OGGETTO 3270

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’iter procedurale riguardante l’affidamento della concessione autostradale A21 Piacenza-Brescia al soggetto aggiudicatario. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 3270: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’iter procedurale riguardante l’affidamento della concessione autostradale A21 Piacenza-Brescia al soggetto aggiudicatario, a firma del consigliere Foti, a cui do la parola. Ricordo che ha sei minuti.

Risponderà il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi.

Prego, consigliere Foti.

 

FOTI: Signora presidente, il motivo di questa interrogazione è molto semplice. Ormai da anni va avanti una simpatica navetta per la quale l’autostrada Piacenza-Cremona-Brescia di fatto è gestita in modo ordinario. Che cosa significa? Significa che la società si limita soltanto alla manutenzione ordinaria e limitata perché, dopo essere stata messa a gara la concessione medesima e aver avuto una pluralità di partecipanti e un vincitore di gara, quindi legittimato ad aggiudicarsi a tutti gli effetti la concessione in essere, la concessione non viene rilasciata dal Ministero delle infrastrutture, ragion per cui si continua a concedere una proroga in capo a una società, composta, sì, da Enti locali, ma che sono impossibilitati per legge a dare attuazione a quel piano di investimenti che nel passato non è stato attuato nell’imminenza della scadenza della concessione e nel presente non viene attuato perché ovviamente deve essere posta in capo al nuovo concessionario.

Atteso che tra le tante questioni interessate vi è la tangenziale di collegamento tra Montale e San Giorgio Piacentino, che è stata realizzata per il 33 per cento con una spesa di dodici milioni di euro e che oggi giace totalmente abbandonata, quindi destinata ormai da 3-4 anni all’ammaloramento, e attesa l’importanza del collegamento con la rete autostradale più complessa, perché a Le Mose insiste il casello non soltanto riferito alla A21 ma anche alla A11 e alla A1, mi pare opportuno che si intervenga presso il Ministero per sbloccare una situazione non più ulteriormente tollerabile.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola al sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi.

 

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Gentile consigliere, la Regione ha costantemente monitorato presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti l’iter di approvazione della convenzione riguardante la gestione del collegamento autostradale A21 Piacenza-Cremona-Brescia, diramazione per Fiorenzuola d’Arda, e la gestione e la realizzazione di nuovi interventi connessi, rinnovando la disponibilità a offrire la massima collaborazione al fine di risolvere le eventuali criticità.

Sulla base delle informazioni assunte presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, tra gli interventi connessi oggetto di convenzione vi sono gli interventi sulla viabilità di adduzione alla A21 in Piacenza, il rinnovo del casello di Castelvetro, il raccordo autostradale con la strada statale 10 (Padana Inferiore) e il completamento della bretella autostradale tra la strada statale 10 (Padana Inferiore) e la strada statale 234.

In relazione alla bretella autostradale di Castelvetro, la Regione ha recentemente provveduto a rappresentare, sia per le vie brevi che mediante lettera del 28 luglio 2016, al Dipartimento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Direzione generale per le strade e autostrade e per la vigilanza e la sicurezza delle infrastrutture stradali, la criticità relativa alla scadenza dei termini di cui proprio l’articolo 9 del Decreto del presidente della Repubblica n. 327/2001, quello relativamente al vincolo preordinato all’esproprio.

Proprio in considerazione del fatto che la convenzione di costruzione e gestione della A21 non era ancora stata sottoscritta dal Ministero con il nuovo concessionario, è stato richiesto di tenere conto, nell’ambito della conclusione del procedimento in corso, della necessità di reiterare il vincolo preordinato all’esproprio per tale opera.

Si specifica, inoltre, che la suddetta bretella è stata compresa nel quadro complessivo delle opere infrastrutturali prioritarie per la Regione nell’ambito del programma delle infrastrutture strategiche e coerenti con il Piano regionale integrato dei trasporti (PRIT) 1998-2010, approvato con delibera di Giunta n. 1617/2015, che costituisce il riferimento per la discussione con gli organi ministeriali, ai fini della predisposizione del Documento pluriennale di pianificazione, come indicato dall’articolo 201 del decreto legislativo n. 50 del 2016 (o meglio, nuovo Codice degli appalti). Ad oggi non è pervenuto alcun riscontro da parte del concedente Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

In relazione all’adeguamento della Strada provinciale n. 6 di Carpaneto, il cui tracciato si svilupperà in parte sulla nuova sede ed in parte sull’allargamento dell’attuale, tale opera farà parte degli interventi sulla viabilità di adduzione dell’A21 di Piacenza.

 

PRESIDENTE (Saliera): Ringrazio il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi.

Per la replica la parola al consigliere Foti. Ha tre minuti, prego.

 

FOTI: Signor sottosegretario, la ringrazio per la risposta. Peraltro, la stessa risposta è più concentrata su un’opera, il collegamento tra Piacenza e Cremona col terzo ponte sul fiume Po, di interesse particolare per il territorio cremonese, ma di alcun interesse per il territorio piacentino.

Ciò premesso, il problema che tutte le opere inserite nel piano economico-finanziario relativo alla Società Centropadane, la società che attualmente gestisce, per la gestione ordinaria, l’autostrada in questione, sia nel nuovo piano, del nuovo concessionario, non trova minimamente attuazione per il semplice ragionamento che il Ministero delle infrastrutture e il concessionario non sottoscrivono la concessione a fronte di una gara che si è conclusa oltre un anno fa.

Io allora penso, signor sottosegretario, che al di là di reiterare i vincoli degli espropri, relativi all’opera di Castelvetro, il vero problema rimane quello della sottoscrizione della convenzione. Anche perché, come lei mi insegna, a fare la gestione ordinaria di una rete autostradale per uno, due o tre anni, forse ci si riesce anche. Ma quest’anno, noi siamo al quinto anno di questo tipo di gestione. Vi sono, quindi, ad esempio, degli interventi per quanto riguarda i ponti e per quanto riguarda i guardrail, che sono ormai indifferibili. Nessuno li può assumere perché sono opere non di ordinaria ma di straordinaria manutenzione, la qual cosa è vietata, in questo momento, al concessionario Centropadane.

Io quindi le chiederei, cortesemente, di suggerire all’assessore alle infrastrutture Donini, di farsi carico, nel brevissimo tempo, di chiedere al Ministero delle infrastrutture a che punto è la sottoscrizione di questa concessione, tenuto presente che una volta sottoscritta dal Ministero, vi sono altri passaggi, perché deve essere registrata alla Corte dei conti, deve avere il parere favorevole della Corte dei conti e deve tornare al Ministero per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale: vuol dire tre o quattro mesi come minimo. Il che significa che allo stato attuale, anche per il prossimo anno, la gestione sarà continuamente data in proroga a Centropadane, che trova nel consiglio di amministrazione, oggi, un membro autorevole del concessionario che ha acquistato, prima di vincere, una parte significativa del pacchetto azionario da un Ente locale, e che quindi, in definitiva, si trova nella situazione di avere un componente del consiglio di amministrazione affatto interessato a che la questione vada avanti. Deve peraltro essere risolto il problema di natura ambientale. Speravo che mi diceste, a dir la verità, cosa aveva risposto l’Avvocatura dello Stato sul punto, perché, mi permetto di dirvi che il Ministero delle infrastrutture ha chiesto, in ordine a questa concessione, un parere all’Avvocatura dello Stato. È indispensabile avere questo parere per andare avanti nella sottoscrizione di una convenzione che, torno a ripetere, è andata già due volte su Striscia la notizia. Ve lo faccio presente perché sono tredici chilometri costruiti; ne mancano cinque; si sono ammalorati praticamente tutti e tredici. Anche lì c’è il problema degli espropri che stanno decadendo, dopodiché l’opera non si fa più, per quanto riguarda San Giorgio (Piacenza). Quanto all’altra, penso sia un’opera che sarà attentamente valutata nuovamente dal Ministero, perché nonostante abbia tutte le autorizzazioni, ha un impatto di 240 milioni di euro di costo, e non è ritenuta, allo stato, né indifferibile né indispensabile.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

 

OGGETTO 2873

Delibera: «Documento di economia e finanza regionale DEFR 2017 con riferimento alla programmazione 2017-2019.» (Proposta della Giunta regionale in data 28 giugno 2016, n. 1016). (93)

(Discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 2873/1/2 oggetti 3285 e 3286 - Presentazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 2873/3 oggetto 3287 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

OGGETTO 3188

Risoluzione circa l’introduzione del Benessere Equo e Sostenibile (BES) quale parametro nelle politiche di programmazione economico-finanziaria. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’ordine del giorno. L’atto amministrativo 2873 verrà esaminato congiuntamente all’atto 3188.

L’atto 2873 ha come oggetto: Proposta recante: “Documento di economia e finanza regionale DEFR 2017 con riferimento alla programmazione 2017-2019” (la Commissione bilancio affari generali e istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 20 settembre 2016, con la seguente votazione: 25 voti a favore, 10 contrari e nessun astenuto), congiuntamente alla risoluzione 3188 circa l’introduzione del Benessere Equo e Sostenibile (BES) quale parametro nelle politiche di programmazione economico-finanziaria, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli.

Si informa che sul documento 2873 insistono tre ordini del giorno: ordine del giorno 2873/1, a firma dei consiglieri Marchetti Daniele, Fabbri e Pompignoli; ordine del giorno 2873/2, a firma dei consiglieri Fabbri, Marchetti Daniele e Pompignoli; ordine del giorno 2873/3, a firma dei consiglieri Iotti, Caliandro, Poli, Molinari, Rontini, Lori, Pruccoli, Montalti, Bagnari, Tarasconi, Campedelli, Ravaioli, Prodi, Mumolo, Zoffoli, Zappaterra, Bessi.

Apro la discussione generale congiunta sul documento e sulla risoluzione. Dieci minuti per ciascun consigliere. Poi si procederà, eventualmente, se ci saranno, con la discussione generale sugli emendamenti, per cinque minuti. Infine, ci sarà la replica della Giunta.

Siamo in discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Iotti. Ne ha facoltà.

 

IOTTI: Grazie, presidente. È il terzo documento che affrontiamo in questa legislatura, il Documento di economia e finanza regionale. È il terzo documento che fa seguito a tutti i precedenti e ne integra le previsioni. Il DEFR è un atto di grandissima importanza, è l’atto programmatorio fondamentale, e da questo derivano tutti quelli che sono gli obiettivi strategici che l’Ente vuole applicare e, in ogni caso, si pone ad indirizzo di tutte le successive deliberazioni, in particolare per quello che riguarda l’Assemblea legislativa. Ha quindi una funzione programmatoria di grandissima importanza, soprattutto perché ne deriva un documento che parte dalle determinazioni dello Stato centrale, in particolare perché il collegamento del DEFR indirizzerà la programmazione locale, sarà cioè il Documento unico di programmazione che determinerà le reali condizioni per definire il quadro programmatorio degli interventi.

Questo adeguamento si motiva anche sui princìpi di armonizzazione, che richiedono quindi una diversa conformazione del bilancio. Questi obiettivi si configurano quindi in missioni e programmi, così come abbiamo visto è configurato il documento. È evidente che non c’è la necessità di indicare solo buone intenzioni, ma per quanto ci riguarda, l’importanza del piano è proprio quella di verificare le reali condizioni di impatto e di sviluppo sui sistemi locali.

Per citare alcuni passaggi di quelle che sono state le modifiche che sono arrivate a questa proposta di DEFR del 2017, parte, va detto, da tutta quella fase di riorganizzazione che è in atto, che fa seguito alla legge di riordino n. 13, quindi tutto un processo di riorganizzazione dell’Ente Regione che ci sta portando alla definizione degli obiettivi strategici. Alcune modifiche riguardano il controllo sulle partecipate, di cui abbiamo parlato anche in altre sedi, in altre fasi; la ridefinizione del Patto di stabilità interno, quindi la rimodulazione del bilancio, come detto; la riforma del sistema di governo, con tutte le applicazioni a cascata della legge n. 13.

All’interno di questo documento trovano spazio anche politiche sulla montagna, di cui ci si è già occupati in diverse sedute che hanno coinvolto anche gli Enti locali, in particolare tutti i soggetti di quei territori, ma anche tutto quello che riguarda, in collegamento a questo, il lavoro, l’inclusione e tutto il sistema dell’alta formazione.

Mi concentro in particolare su alcuni aspetti che riguardano gli elementi strategici di maggiore interesse, che sono quelli legati allo sviluppo sostenibile. In particolare, va detto che anche per ciò che riguarda l’agricoltura è in atto una profonda trasformazione. Noi tendiamo, in maniera accentuata, alla valorizzazione delle nostre eccellenze. Non nascondiamo mai – anzi, ne facciamo un vanto − il fatto che questa regione ha una presenza di prodotti certificati DOP e IGP superiore ad altre regioni. Su questo, vi è un impegno anche alla valorizzazione in termini di qualità.

In questi ultimi tempi, sono di grandissima attualità i temi legati allo sviluppo sostenibile. In primo luogo, la difesa del suolo. Anche stamattina ci sono state interrogazioni in tal senso. È evidente che tutto quello che in questi ultimi anni si sta accentuando pone la questione del rischio idraulico come una delle chiavi di volta per la sicurezza del territorio, ma soprattutto per uno sviluppo che possa essere davvero sostenibile.

In questa direzione, la proposta di andare alla definizione di un piano di gestione del rischio alluvioni, un piano che riguardi il periodo da qui al 2021, rappresenta una delle importanti strumentazioni che dobbiamo avere a disposizione e che riguarderà sicuramente le nuove perimetrazioni delle aree potenzialmente inondabili. Ricordo, dai passati amministrativi, che anche per gli Enti locali la definizione di queste aree è ancora legata ad eventi passati. Quindi, anche ai fini della pianificazione territoriale, occorre rivedere le effettive perimetrazioni nuove, anche a seguito dei lavori che nel frattempo sono stati eseguiti, in particolare sulla gronda del Po, ma su tutto il sistema fluviale della nostra regione, del territorio.

È sempre più importante un piano che riguardi la manutenzione di tutto il reticolo idrografico e che porti, quindi, ad una intera programmazione, una pianificazione sulla gestione dei distretti idrografici. Questo è un obiettivo importante. Nel documento si propone di arrivare, entro il 2017, almeno all’approvazione di un contratto di fiume, che sarebbe un elemento pilota di grande rilievo. Nel piano di gestione sul rischio alluvioni si insedia il piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, un piano significativo anche per la nostra regione, che ha visto già interventi, per esempio quello del ripascimento costiero, ma che per alcuni territori, in particolare per la difesa della città di Parma con la cassa di espansione sul Baganza, ma anche il sistema Secchia-Naviglio-Panaro e tutto quello che riguarda la costa, con le zone di Cervia e Cesenatico, credo sia un piano di grandissima importanza, oltre ad avere un rilievo significativo in termini di risorse.

È di questi giorni, ma ritorna sempre come un elemento di grande rilievo, la sicurezza sismica. Sia a livello di normativa sia a livello di evoluzione del sistema riguardante gli interventi e tutti gli elementi per arrivare alla sicurezza sismica, non siamo certamente l’ultima regione, ma sicuramente ai primi posti. Occorrerà un aggiornamento − che va sollecitato assolutamente, ma attendiamo l’approvazione dei provvedimenti nazionali − per la semplificazione nella vigilanza delle costruzioni in zona sismica. Ogni volta scopriamo la violabilità del sistema edificato esistente, ma è assolutamente necessario pensare a come intervenire, a come vigilare e verificare tutto questo sistema, che significa, in primo luogo, prevenzione.

Non va dimenticato che la legge n. 13 trasferisce ai Comuni la competenza, quindi la gestione autonoma delle funzioni sismiche. Credo che questo sia un impegno importante da studiare con molta attenzione, ma che porta ad una consapevolezza piena.

Per quello che riguarda le attività estrattive in un sistema di sostenibilità, va detto che il settore, in questo momento, è congelato dalla crisi riguardante sia l’edilizia che i lavori pubblici, ma è un sistema che va assolutamente integrato con tutto quello che riguarda la difesa dell’ambiente.

Sull’economia circolare non mi dilungo molto. Ne abbiamo discusso tanto. Si tratterà di mettere in attuazione tutte le previsioni sia della legge sull’economia circolare, che riguarda i rifiuti, sia del piano che abbiamo recentemente approvato, quindi conferma degli obiettivi, 70 per cento di riciclo della materia, riduzione del 20-25 per cento della produzione, ma soprattutto l’implementazione graduale su tutto il territorio, con un obiettivo stretto al 2020 sulla tariffa puntuale.

Da questo punto di vista, grande importanza ha anche il piano regionale delle bonifiche, di cui sicuramente si sente la necessità, ma che dà seguito a un’anagrafe dei siti, che già esiste e per la quale già si interviene. Il potenziamento di ATERSIR, in questo contesto, risulta assolutamente decisivo, proprio perché siamo in attesa − lo sappiamo − della ridefinizione degli affidamenti scaduti che, però, implicano un modello di gestione che va attentamente verificato per non creare squilibri sul territorio.

Sempre nel termine dello sviluppo sostenibile, nella programmazione è prevista una strategia complessiva, ripresa dagli obiettivi della strategia Europa 2020, ma, allo stesso modo, per la definizione di un piano di azione ambientale concreto e applicabile, per il quale si mettono nelle condizioni tutte le strategie riferite sia alle politiche energetiche (un piano già depositato che dovrà, poi, essere approvato dall’aula) sia a tutta la pianificazione relativa ai trasporti e alla prevenzione della salute, oltre − come detto − ai bacini idrografici e alle zone costiere.

Nel complesso, il piano dei cambiamenti climatici, già in deposito, ma che dovrà essere discusso e approvato, porta a tutte quelle considerazioni che abbiamo fatto relativamente alle strategie per affrontare i cambiamenti climatici. Tutte le iniziative che sono state messe in atto per salvaguardare anche le emissioni in atmosfera hanno, semmai, rallentato il problema, ma non lo hanno certamente cancellato.

Cito semplicemente alcuni passaggi...

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Iotti, ha superato il tempo.

 

IOTTI: Ho finito.

Dico solo che all’interno di questo piano riteniamo che sia di assoluta importanza − per questo abbiamo presentato un ordine del giorno – non solo la valutazione dei parametri tradizionali, ma anche l’applicazione di tutte le valutazioni che riguardano il benessere, quindi l’ecosostenibile, sempre nella logica della sostenibilità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Iotti.

La parola al consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti. Visto che oggi ci apprestiamo a esprimere il nostro giudizio su un documento che, a dispetto del nome, più che altro ci traccia la linea politica e gli intenti dell’Amministrazione per il prossimo anno, da intrecciare con il bilancio preventivo vero e proprio che, immagino, tra uno o due mesi, ci troveremo a discutere in questa Assemblea, e visto che in quella occasione, sicuramente, faremo pervenire gli aspetti più tecnici e le modifiche alla normativa che ci preme approntare, in questo caso lasciatemi dilungare sugli aspetti meramente politici.

Innanzitutto vorrei partire dalla premessa al DEFR. C’è questa disamina della situazione economica e sociale a livello del nostro Paese, a livello europeo. Si fa un passaggio un po’ roseo sulla situazione dal 2008 ad oggi. Forse sono i primi momenti di ripresa e quant’altro.

In realtà, ci preme sottolineare alcuni dati, che abbiamo potuto raccogliere un po’ da Il Sole 24Ore, un po’ da associazioni di categoria e via dicendo, da riportare in questa sede giusto per avere una visione un po’ troppo positiva, non per darvi un input negativo, ma per dire che forse qualcosa di positivo c’è, ma cerchiamo di non adagiarci sugli allori di una crescita che in realtà, ai livelli pre-crisi, difficilmente potrà tornare e probabilmente non ci tornerà.

Giusto per citare alcuni dati, qui vediamo come la nostra Regione, per quanto riguarda la crescita di servizi e produzione, è undicesima nel nostro Paese. Ci sono Regioni vicine a noi che crescono di più e noi cresciamo di meno. Vediamo come il fatturato è limitato allo stesso livello della produzione. Parlo ovviamente di dati al primo trimestre 2016 perché oltre chiaramente non ci siamo spinti.

Il fatturato in merito alla produzione per la crescita registrata dello 0,5 per cento rispetto all’analogo periodo del 2015 è in rallentamento rispetto all’incremento medio del 2,0 per cento riscontrato nei quattro trimestri precedenti.

Per quanto riguarda l’export, abbiamo la contrazione di diversi mercati: il Brasile, che è un mercato molto più complicato, la Russia, sulla quale sicuramente toneremo dopo, la Turchia e anche la Cina.

L’Emilia-Romagna, quindi, si trova nel primo trimestre del 2016, per quanto riguarda le iscrizioni e le cessazioni a livello di registro delle imprese, con un saldo negativo per 533 imprese, in misura più accentuata rispetto allo stesso saldo, sempre negativo, ma di 437 imprese, rilevato nell’analogo trimestre del 2015. Questi sono solo alcuni dati. Ovviamente noi non siamo analisti, però lo rilevo giusto per dare qualcosa che va in controtendenza rispetto al DEFR.

Anche il dato dell’emersione delle sofferenze nelle imprese resta elevato in Regione, dove il tasso di ingresso in sofferenza è aumentato anche nel primo trimestre del 2016 al 4,4 per cento annualizzato. Tra l’altro, questo dato è in controtendenza rispetto all’andamento nazionale del nostro Paese.

Per quanto riguarda l’occupazione – anche questo dato è emerso durante l’udienza conoscitiva sul DEFR – i dati ci fanno sperare in bene da parte della nostra Amministrazione. Dalle associazioni di categoria e dai sindacati si parla, invece, di un’altra situazione. La FIOM-CGIL ci parla di 4.000 o 5.000 posti a rischio, 1.550 o 2.000 solo nella provincia di Bologna per i prossimi tre o quattro mesi. Questo solo per citare qualche numero. Di certo non siamo qui a fare un tipo di analisi puntuale e precisa, ma siamo chiamati a fare altro.

In questa Regione le cose possono andare benino. Adottiamo alcune misure, dettiamo alcune leggi per cercare di ingranare un pochino la marcia e sfruttare quel po’ di crescita che viene citato nel DEFR, però forse manchiamo di un po’ di spinta.

Ecco perché da parte nostra erano arrivate nel corso dell’anno alcune proposte a partire dall’anno prossimo per andare avanti negli anni che avrebbero cercato di portare qualcosa di più, innanzitutto dal punto di vista – si parlava di dati economici – delle imprese.

È vero, voi puntate forte sulla legge n. 14. Vi ricordo che nel 2015, appena insediati, vi abbiamo detto che avevate questa legge depositata lì, redatta dai vostri predecessori. Alcuni di voi facevano parte anche di quella legislatura, della precedente. Parlo della legge n. 14 del 2014. Ce l’avete lì parcheggiata. Forse è il caso di finanziarla. Nel 2015 ci fu un silenzio generale. Forse si doveva ancora ingranare come Amministrazione e non siamo stati in grado di dare una risposta immediata. Oggi ci chiedete di finanziare quella legge perché qualche risultato lo porterà. Ne siamo sicuri, però a noi serve qualcosina di più. Basti vedere i dati – in questo caso ce li abbiamo fino al 2013 – degli imprenditori (sono dati generali del Paese Italia, ma che vanno a incidere anche sui nostri dell’Emilia-Romagna) che dal 2000 fino al 2013 hanno creato all’estero un milione e mezzo di posti di lavoro, principalmente in Svizzera, Austria, Albania, Slovenia e Croazia.

Sono Paesi in grado di attrarre investimenti dei nostri imprenditori perché danno fondamentalmente spazi di natura finanziaria. Nel momento in cui ti dicono che ci sono sgravi fiscali se si va ad aprire in quelle zone, se si assumono i nostri concittadini per creare posti di lavoro, se porti delle risorse, se fai degli investimenti, se ritorni tramite oneri urbanistici e via dicendo. Hai così la possibilità di avere sgravi fiscali, hai la possibilità di avere una burocrazia agevolata nell’apertura del nuovo stabilimento e via dicendo.

In questo noi – lasciatemelo dire –, per quanto ci sforziamo, siamo sempre ingarbugliati e comunque siamo sempre indietro rispetto alle realtà vicine.

C’è un sistema Paese che probabilmente dovrebbe rispondere anche alle esigenze delle Regioni, ma se le Regioni per prime tacciono e si accontentano delle poche misure che riescono a mettere in atto probabilmente nessuno muoverà mai un dito.

Ecco perché avevamo fatto delle proposte in questa direzione. Ecco perché vi dicevamo di spronarci, perché non possiamo solo essere un pochino attrattivi, dobbiamo essere competitivi con i territori vicini a noi, alcuni appartenenti all’Unione europea e alcuni no, ma essere in grado di dire ai nostri imprenditori “Non andate via perché se restate a investire qui avrete delle possibilità, tanto quante ve ne danno loro” e dire magari a qualche imprenditore estero che può venire da noi.

Sono sicuro che dopo verrà fuori l’esempio della Philip Morris. Lo capisco, però parliamo di un colosso che, di certo, sgravi o no, non ha problemi a fare investimenti. Abbiamo fatto in modo di portarlo qui, sicuramente, facciamo un plauso eccezionale, però non vorrei tra quattro anni, quando il mandato finirà, dovermi ancora adagiare sull’esempio della Philip Morris, perché altrimenti vorrà dire che siamo rimasti su poca roba.

Sull’artigianato vale lo stesso discorso. Abbiamo cercato di tirare fuori l’argomento in più occasioni, l’ultimo quando facevamo quell’esperimento sociale sulla comunitaria.

Sulla legge comunitaria ci sarebbe da aprire un capitolo. Continuiamo a dirlo ogni anno, visto che qui parliamo del 2017, speriamo di non trovarci nella stessa situazione di avere la maggioranza che sfrutta la legge comunitaria. Facciamo un esperimento sociale. Facciamo in modo che l’idea della maggioranza, di usare la legge comunitaria per infilarci dentro un po’ di tutto possa andare bene. Mettiamo dentro qualcosa anche per l’artigianato. Ci sono state diverse udienze conoscitive sui bilanci, sul DEFR e via dicendo in questo anno e mezzo o due eppure il tema dell’artigianato è emerso ogni volta. Forse sarebbe il caso di dare ascolto al nostro Stato economico e cercare di spingerci un po’ più in quella direzione, a dare una mano anche alle piccole e medie imprese del nostro territorio.

Altra questione, la Russia e la Cina. Mi viene da ridere quando vedo il presidente Bonaccini che parla di dazi perché c’è il problema del riconoscimento della Cina del MEF. Ne abbiamo parlato anche in questa Assemblea. Anzi, in realtà, io ho esposto una risoluzione, ma non ho sentito nessun intervento di risposta dalla maggioranza.

In questo contesto abbiamo la richiesta politica di assumere una posizione nei confronti dei dazi doganali, in particolare per quanto riguarda la ceramica. Come sapete, i dazi sarebbero scaduti a settembre. Si è saputo da poco che i termini sono stati prorogati per un altro anno e mezzo e sicuramente hanno inciso in maniera molto positiva per quello che è il nostro distretto conto merci che arrivavano a un prezzo estremamente più basso sui nostri mercati dalla Cina.

Si parlava di questo. C’è stato anche un plauso da parte del settore ceramico per quanto è avvenuto. Il presidente Bonaccini si è schierato da parte dei suoi cittadini. Lo ha fatto anche presso l’Unione europea, però questa Assemblea ha deciso di bocciare la presa di posizione, la risoluzione, un atto di indirizzo per tutelare il nostro comparto, quindi attenzione a fare certe scelte ad alto livello.

Lo voglio ricordare perché sembra che le cose noi qui le facciamo un tanto al chilo.

Il presidente Bonaccini ha una sua linea politica e la sua stessa Assemblea ne ha un’altra.

Faccio un altro piccolo inciso. Viene sottolineata anche la questione Brexit nel DEFR, accompagnata da parole quali “instabilità” o “paura”, peccato che notizie recenti – parliamo di luglio 2016 – riferiscono che il Fondo monetario internazionale ha fatto marcia indietro…

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Bargi, ha superato il tempo.

 

BARGI: Vado a concludere.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie.

 

BARGI: Dicevo, ha fatto marcia indietro rispetto alla sua posizione iniziale. Infatti, il Brexit, tanto decantato come la fine della nostra economia a livello occidentale, ha portato oggi la Gran Bretagna a essere dichiarata dall’FMI come una delle nazioni che crescerà maggiormente, anche più della Germania, a livello europeo, e tutta questa instabilità politica dichiarata a livello mondiale alla fine non si è verificata.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Come membro della IV Commissione, cercherò di incentrare il mio intervento sulle tematiche che riguardano la sanità e le politiche sociali.

Prima di addentrarmi nella discussione sui contenuti del Documento di economia e finanza regionale, credo sia necessario fare il quadro della situazione su queste due tematiche. È un momento certamente non semplice per la sanità, e non sono io a dirlo o la Lega Nord, ma lo dice l’Agenzia sanitaria e sociale regionale, che nel Programma 2016-2018 riporta che “il sistema sanitario regionale – cito testualmente – si trova ad affrontare sfide significative che ne mettono in crisi la sostenibilità economica, tra cui la crescente domanda di tecnologia e di farmaci innovativi ad alto costo, contestualmente al non adeguamento delle risorse rese disponibili dal Fondo sanitario”. Lo ripeto, questo non lo dice la Lega Nord, bensì l’Agenzia sanitaria e sociale della Regione Emilia-Romagna, che è un vostro strumento, che quindi dovreste ascoltare.

Fin qui nulla di nuovo. In fin dei conti, questa è una conferma che ci arriva della situazione della nostra sanità. Tutti sappiamo benissimo che, in primis, dal 2014 ad oggi le risorse promesse dal Governo con il Patto per la salute sono sempre state disattese. In sostanza, dal 2014 ad oggi sono arrivati alle Regioni sei miliardi in meno rispetto a quanto stabilito con questo accordo. Ora si presenta il pericolo di un’ulteriore riduzione delle risorse destinate al Fondo sanitario, un pericolo concreto e reale, dovuto alla mancata previsione del PIL di questo Paese, una questione che metterebbe a rischio i nuovi LEA.

Venendo al Documento di economia e finanza regionale 2017, credo che il prossimo anno sarà ricordato come l’anno del consolidamento della famigerata riorganizzazione della rete ospedaliera, una riorganizzazione imposta dal Ministero con l’introduzione del decreto ministeriale n. 70/2015 e incassata dalla nostra Regione senza alcuna obiezione e senza alcuna protesta.

L’obiettivo è quello di arrivare, come tutti sanno, al taglio di 815 posti letto, introducendo anche nella nostra regione il concetto che in sanità si ragiona con le statistiche: per tot abitanti tot posti letto. Poco importa se, alla fine, i presidi ospedalieri distano 30, 40 o 50 chilometri dai grossi centri urbani, e penso, ad esempio, alle aree dell’Appennino. Si tratta di un vero e proprio smantellamento della rete ospedaliera, che verrà effettuato anche grazie alla riconversione di alcune strutture in ospedale di comunità, ad esempio, dove i pazienti riceveranno soltanto assistenza infermieristica. Per non parlare poi del caos delle tanto decantate Case della salute. Ho ancora in mente quella Commissione dove vennero a parlare tutte le sigle in rappresentanza delle categorie professionali coinvolte in questo progetto e ricordo che per voi fu una Caporetto. In Commissione ci raccontaste che c’era piena condivisione da parte delle categorie, ma in quella audizione tutti i soggetti coinvolti dissero il contrario. Quindi, appare evidente che c’è molto da fare anche su questo.

D’altronde, viviamo in un Paese dove la spesa sanitaria in percentuale sul PIL scenderà dal 6,8 per cento di oggi al 6,7 per cento del 2017, al 6,6 per cento del 2018, fino a un misero 6,5 per cento del 2019. Queste almeno sono le previsioni. Al riguardo, vorrei ricordarvi che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i Paesi che scendono sotto il 6,5 per cento della spesa sanitaria sul PIL diminuiscono l’aspettativa di vita dei propri cittadini. Quindi, come Regione ci stiamo allineando a questo trend in calare senza battere ciglio.

Ho visto poi che, all’interno del Documento di economia e finanza, ci si pone l’obiettivo di arrivare, tramite Intercent-ER all’80 per cento di acquisti effettuati in convenzione tra le Aziende sanitarie del nostro territorio per il 2017 e all’85 per cento entro la fine di questa legislatura. Su questi dati la Lega Nord si è sempre allineata, è sempre stata una nostra richiesta fin dall’inizio di questo mandato, ma ci saremmo aspettati, magari all’interno di questo documento, qualche riga in merito all’intenzione, confermata anche da una risposta che mi è stata data a una mia interrogazione, di avviare gare d’acquisto su scala macroregionale o interregionale (chiamatele come volete), dando così attuazione a una nostra risoluzione che venne approvata all’inizio del 2015 con cui avanzavamo proprio questa richiesta. È un piccolo risultato che abbiamo ottenuto e di cui noi, come Lega Nord, siamo orgogliosi. Penso che questa sia la dimostrazione che, come opposizione, non ci limitiamo sempre e soltanto a dire “no”, ma avanziamo anche proposte concrete.

Apro e chiudo una piccola parentesi sugli acquisti. Penso sia chiaro che noi possiamo spremere finché vogliamo sugli acquisti, ma se a livello centrale non verranno imposti i cosiddetti costi standard, che sono già pronti dal 2011, la coperta rimarrà sempre corta a causa di quelle realtà territoriali sprecone (chiamiamole così) e finirà che saremo noi a rimanere scoperti, perché alla fine siamo noi, con il nostro residuo fiscale da diciotto miliardi di euro l’anno, a pagare per tutti quanti. Per questa ragione, oggi abbiamo presentato un ordine del giorno con cui chiediamo di impegnarci presso la Conferenza Stato-Regioni per chiedere al Governo l’applicazione dei costi standard, che sono pronti dal 2011, se ne parla sempre, ma non si applicano mai.

Chiudo qui la parte riguardante la sanità e passo a un altro tema importantissimo: le politiche sociali. Parto dal Fondo regionale per la non autosufficienza. Su questo tema vi confesso che sono un po’ stanco di sentirmi dire in Commissione di aver ragione o di ricevere aperture tramite risposta scritta alle mie interrogazioni, per poi vedere che tutto rimane fermo.

Il Fondo regionale per la non autosufficienza si basa su linee guida e criteri di riparto che sono ormai datati. Risalgono, infatti, al 2007 e al 2009. Ma dal 2009 ad oggi sappiamo benissimo tutti che il mondo è totalmente cambiato per via della crisi economica. Le condizioni delle famiglie sono cambiate, le possibilità degli Enti locali sono mutate, e in molti casi proprio gli Enti locali non contribuiscono più all’abbattimento delle rette mensili, ad esempio, dei centri diurni o all’abbattimento delle tariffe orarie per l’assistenza domiciliare.

Non so se vi siate mai domandati come un operaio, magari con una paga di 1.200 euro, possa permettersi un’assistenza adeguata per un proprio caro, con i costi che vediamo attualmente, mantenendo il lavoro, perché magari è l’unico stipendio che entra in casa.

I criteri di riparto del Fondo regionale per la non autosufficienza vanno assolutamente cambiati al più presto. È da un anno che dite che è vostra intenzione rivederli, ma ad oggi, nulla è cambiato. Io sono pienamente convinto che le persone che magari ci ascoltano fuori da quest’aula, non è che nel frattempo che la politica discute e perde tempo, si divertano. Queste sono persone in difficoltà, che attendono risposte concrete dalle Istituzioni.

L’invito che quindi portiamo avanti con il secondo ordine del giorno che abbiamo presentato oggi, è quello di cercare almeno di arrivare ad una bozza per questa revisione dei criteri di riparto per il Fondo regionale per la non autosufficienza, entro quest’anno.

Mi è stato detto, durante una delle ultime sedute della IV Commissione, che è partito un gruppo di lavoro proprio su questo tema. Ebbene, io spero che questo gruppo di lavoro si affretti; invito quindi l’Assemblea a votare il secondo ordine del giorno, che riguarda proprio il Fondo regionale per la non autosufficienza, ad approvarlo, per dare almeno un segnale a questi cittadini che hanno bisogno di risposte, come dicevo poc’anzi. Altrimenti, è inutile che stiamo a parlare di inclusione di Rom e Sinti tramite la nuova legge regionale che è stata approvata nel 2015, con le micro-aree, eccetera, oppure di quei capitoli del fondo sociale dedicati ai cittadini stranieri. Io credo che prima dovremmo pensare a risolvere i problemi dei nostri cittadini che hanno versato le tasse per una vita sul nostro territorio; dopodiché, possiamo pensare a tutti gli altri. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Marchetti Daniele.

La parola alla consigliera Sensoli. Prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Riprendo il discorso appena concluso dal collega Marchetti, riguardo, in particolar modo, all’area sanità e sociale. Parto da un punto fondamentale: si specifica all’interno di questa parte del DEFR, di voler mantenere i livelli dei LEA. Peccato però che con l’introduzione dei nuovi LEA in realtà si vada a penalizzare i cittadini, visto che con i nuovi LEA si andranno a declassare alcune prestazioni, specialmente chirurgiche, che erano prima effettuate gratuitamente, da ambito ospedaliero ad ambito ambulatoriale. Verranno quindi applicati i ticket.

Ci sono circa, se non erro, 208 prestazioni che diventeranno a pagamento, quindi, oltre a continuare a disattendere il patto per la salute, si vanno ad aumentare i costi ai cittadini, scelta politica, questa, che parte dal Governo centrale, che però fino a prova contraria ha lo stesso colore di quello di questa Regione. Semplicemente, quindi, con un bel giro di parole, usando le parole “mantenimento” e “garanzia”, si vanno a seguire le indicazioni del Governo centrale che sta andando a depauperare ulteriormente il nostro Servizio sanitario.

Ci si maschera dietro la faccia dell’eccellenza, la quale eccellenza però sta andando a calare. Quella che c’è, è dovuta alla buona volontà e alla professionalità degli operatori del settore. Così come fil rouge di tutta questa parte, è il voler valorizzare il terzo settore. Tale terzo settore, sulla carta è ottimo, pieno di buoni princìpi e buone intenzioni. Peccato però che all’interno del terzo settore ci siano le nostre care cooperative sociali, le quali, nate sulla base del principio di cooperazione, inserito all’interno della nostra Costituzione e nato con le migliori intenzioni, è poi diventato la scusa per poter nascondere, dietro la faccia della cooperazione, quelle che in alcuni casi diventano quasi delle S.p.A., fonti di guadagno, magari per le dirigenze di queste cooperative, e fonte di contratti-capestro e di sfruttamento, in alcuni casi, di chi lavora all’interno di questa cooperazione.

Tutto questo a discapito della qualità dei servizi, che si parli di servizi sanitari, di servizi sociali o, ancora di più, di servizi educativi. Discuteremo tra poco un progetto di legge della Giunta che parla proprio dei servizi educativi alla prima infanzia, che però tutto faranno, fuorché garantire la qualità e l’offerta dei servizi.

Quello che riscontriamo all’interno di questa parte, appunto, sono belle parole che però in realtà nei contenuti hanno poco o nulla, visto che le liste d’attesa sono ancora in difficoltà, in Regione Emilia-Romagna. Non si sono attuati quegli strumenti che potevano aiutare i cittadini ad avere le prestazioni nei tempi giusti. A oggi abbiamo ancora delle prestazioni in urgenza che non rispettano assolutamente i tempi d’attesa. Probabilmente l’assessorato non se ne rende nemmeno conto, perché i dati sono raccolti e analizzati dall’assessorato medesimo, quindi controllore e controllato coincidono.

Non mi voglio ripetere perché il discorso del collega Marchetti è stato sufficientemente esaustivo e lo condividiamo in larga parte. Era semplicemente per dire che quello che viene elencato all’interno di questo documento, poi, all’atto pratico, non trova riscontro nella quotidianità dei cittadini. Questa politica, quindi, ad oggi non fa l’interesse dei propri cittadini, ma solamente l’interesse di alcuni operatori.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Il DEFR è il documento che dà le indicazioni politiche di un’amministrazione. Ovvia mente, noi, su questi indirizzi politici abbiamo visioni ben differenti. Già ha detto qualcosa sulla sanità, e quanto, ad esempio, al discorso dell’agricoltura, secondo noi si dovrebbe puntare, e in maniera molto più decisa, sugli investimenti per l’agricoltura biologica.

Francia e Danimarca, in questi periodi, stanno approvando piani per far passare ad agricoltura biologica al 100 per cento, tutto il territorio. Noi ci siamo trovati in difficoltà con i primi bandi del PSR, dove la richiesta per l’agricoltura biologica era così alta che non avevamo sufficienti stanziamenti. Poi si è cercato di mettere una toppa, ma l’indirizzo deve essere secondo noi molto più forte e molto più diretto.

Si parla dei FEAMP, dei FLAG, come se ce ne fossero diversi. In realtà, vediamo poi come andrà chiuso il bando. A me risulta che alla fine ce ne sia solo uno, perché alla fine cerchiamo di fare sempre un unico contenitore dove ci stiano tutti e poi si divide la torta, senza una reale competizione.

Si è parlato del potenziamento di ATERSIR, potenziamento che noi ancora non abbiamo visto. Vediamo come le gare siano ancora tutte ferme, vediamo come la TARI, quest’anno, sia stata approvata in tutti i Comuni, senza avere in mano i piani economico-finanziari, ma una mera tabellina calcolata da ATERSIR. I territori quindi si trovano in difficoltà riguardo a queste scelte.

Ci troviamo davanti a scelte diverse che riguardano il piano dei trasporti. In Assemblea abbiamo già cominciato una prima parte di discussione, ma l’indirizzo per noi è quello di non fare e di non cementificare nuove grandi arterie, mentre lì dentro, nonostante qualche tentennamento iniziale, ancora ci sono. Abbiamo il Piano ARIA che non è ancora del tutto implementato. Abbiamo detto dei tagli alla sanità: nonostante nel DEFR si citino dati positivi, nella realtà dei fatti andranno implementati. È ancora tutto da vedere, poi, il discorso sul reddito di cittadinanza, sul quale avremo da discutere e sul quale, temo, abbiamo visioni differenti. Abbiamo il sostegno alle microimprese, che volevamo sostenere con il microcredito. Invece, anche in questo caso, abbiamo già manifestato il nostro disappunto rispetto al fatto di aver tagliato fuori le nuove microimprese, perché abbiamo messo una soglia temporale e una somma di fatturato.

Unico aspetto positivo che rilevo oggi è che presentiamo una risoluzione per introdurre, all’interno del DEFR, indici nuovi, non solo il PIL. Il PIL è ritenuto da tanti, anche da chi lo ideò a suo tempo, un indicatore non sufficiente. Gli indicatori e i numeri servono per darci una fotografia e uno spaccato della realtà. Se usiamo sempre gli stessi indicatori rischiamo di cristallizzare la nostra visione della realtà. Il PIL, purtroppo, in questi anni, ci ha portato a questo: pensare ad una crescita indefinita e fissarci solo su quello, dimenticandosi, invece, che l’obiettivo della politica e dell’economia è quello di aumentare il benessere della società e non di aumentare un mero indicatore economico.

Proponiamo, quindi, nella nostra risoluzione, di introdurre indicatori alternativi. Ovviamente, gli indicatori alternativi, nella discussione fra gli economisti, sono tanti e variegati. La Commissione Stiglitz, in Francia, ha fatto un’analisi molto approfondita e ne propone diversi. In Italia, con la nostra proposta, senza fare una cosa troppo variegata, noi proponiamo quello che c’è, anche se ha dei limiti: il BES, l’indicatore di benessere ecosostenibile, che racchiude tutta una serie di indicatori.

Vedo con piacere che anche il PD accoglie la nostra proposta. Ovviamente, fa il suo ordine del giorno di copertura. Va bene. L’aspetto critico è che nel suo ordine del giorno indica solo le cose positive. Il BES ci dà anche indicazioni di cose critiche che, secondo noi, vanno sottolineate, affinché la politica possa intervenire. Le cose critiche che ritroviamo sono, ad esempio, il rischio alluvione (fra i più alti), il primato dei furti in abitazione (quindi, la sicurezza), l’erosione dello spazio rurale (molto importante in vista della legge n. 20) e la dispersione urbana.

Nel vostro quadro, a tinte rosa e azzurre, sottolineate il fatto che siamo agli ultimi posti dei siti contaminati, secondo il BES. Questo è uno dei limiti del BES: tutti i dati, in realtà, non sono ancora aggiornati e non sono sempre tutti una fotografia della realtà. Per quanto riguarda i siti contaminati, ne vengono indicati 25, ma questo non è vero. Nel 2015, i poveri i tecnici dell’ISTAT non hanno trovato i dati della Regione Emilia-Romagna proprio perché la Regione Emilia-Romagna − questo lo indicate nel DEFR − non ha il piano delle bonifiche dei siti contaminati. I siti contaminati, se andate sul database dell’ARPA, che ancora non ha quel programma, sono circa 300-400. Quindi, non è tutto “rose e fiori”, come ci dite.

Accogliamo, comunque, positivamente il fatto che su alcune proposte abbiate deciso di seguirci. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho altri iscritti. In realtà, avevo il consigliere Foti, ma è sparito. La parola al consigliere Foti. Prego.

 

FOTI: Capisco che sarebbe un desiderata, ma mi dispiace deluderla.

 

PRESIDENTE (Saliera): No. Va bene.

 

FOTI: Signora presidente, io non ho presentato né ordini del giorno né emendamenti di sorta, perché reputo che un documento abbia una sua dignità, al di là del taglio politico che gli si vuol dare, quando almeno ha il requisito della serietà dei dati elencati.

Le dico soltanto che, andando a leggere una pagina in cui si fa riferimento al PIL regionale, ci si trova dinanzi a una situazione veramente simpatica, perché si prevede il PIL per l’anno 2015. Se non erro, lo strumento del “taglia e incolla” dovrebbe almeno far fare lo sforzo, a chi lo pratica, di aggiornare l’annualità a cui è riferito un documento contabile.

Vi rimando a pagina 22, delle 299 stampate, laddove testualmente si dice: “In particolare, per il 2015 viene stimata una crescita del PIL, a livello regionale, pari all’1 per cento”. Complimenti, ma lo sapevamo che era la favola bella che ieri mi illuse e “che oggi m’illude, o Ermione”. Assessore, è tutto così. Il dramma vero è che si tratta di un documento raffazzonato con dati incongruenti e date sbagliate. Il fatto che questo sia soltanto un momento di natura politico-istituzionale obbligatoria io posso anche condividerlo. Ve lo ha imposto la legge e rispettate un adempimento di legge. Allora, è meglio presentare quattro righe. Si adempie ugualmente alla legge, ma si evita di prendere in giro i consiglieri, soprattutto quelli che hanno tentato di leggere alcune di queste significative ed esilaranti pagine, pagine che, se sono errate sotto il profilo della stesura, rappresentano un orrore sotto il profilo dell’analisi.

Se non sbaglio, il 4 dicembre siamo chiamati a rispondere a una domanda significativa da parte del presidente del Consiglio, che ieri in tal senso si è pronunciato. “Volete, voi, tagliare i costi?”. Che bella frase. “Volete, voi, tagliare le Province?”. Certo. Le Province sono state tagliate dallo Stato. Infatti, essendo stata trasferita una parte dei suoi dipendenti alla Regione, noi passiamo dai 2.834 dipendenti del 2015 ai 3.801 del 2016, da 136 dirigenti a 148 dirigenti. Dimenticavo: passiamo da 141 milioni di spesa a 183 milioni di spesa. Ma che bravo. Sa che alle scuole elementari questi giochetti li facevamo meglio? È vero che il suo compagno di banco mi ha detto che lo chiamavano “il bugiardino”, ma mi pare un livello un po’ bassino.

Visto che volete e pensate di dover rafforzare la cultura nella regione, fate un corso accelerato di cultura storica sia al presidente del Consiglio che al presidente della Regione. Uno, il presidente del Consiglio, con slancio di elevata fantasia, ha inventato la battaglia di Marzabotto, notoriamente noto, invece, purtroppo, come eccidio di Marzabotto, la cui differenza è lievemente significativa. Per non essere da meno, il presidente della Giunta regionale è riuscito nella disperata impresa di dire che chi vota “no” al referendum – dovete stare attenti − si inserisce nella politica degli anni Trenta con l’avvento del fascismo e del nazismo.

Vorrei far presente che, al di là delle correzioni del suo ufficio stampa, in ragione delle quali la pezza è sempre peggio del buco, è arrivato con otto anni di ritardo rispetto all’avvento del fascismo (perché, come è noto, avviene nel 1922) ed è arrivato con qualche anno di ritardo anche rispetto alla grande crisi economica, che tutti gli storici fanno risalire, come anno, al 1929. Quindi, se volete investire in cultura, innanzitutto investite in cultura politica. Almeno avrete una classe dirigente che, quando parla, evita svarioni che fanno quantomeno sorridere buona parte dell’Italia che legge anche soltanto le agenzie.

Ciò detto, quindi dimostrato che è molto facile dire che si tagliano le spese trasferendo su altri Enti le spese dello Stato o di altri comparti dello Stato, volevo limitarmi ad alcune osservazioni. Innanzitutto, questo è un documento che per l’ennesima volta non risolve nulla e rimanda a futura memoria il problema del capitalismo regionale, perché in ordine alle partecipazioni e alle società partecipate della Regione rimaniamo a quota ventitré, anche se si dice nel documento che soltanto quattro vedono una partecipazione azionaria della Regione superiore al 50 per cento.

In compenso, si profila un polo fieristico societario, una specie di holding regionale che mette assieme Bologna, Parma e Rimini con la logica di poter competere sui mercati internazionali. Peccato che Rimini nel frattempo risulti essersi sposata con la Fiera di Vicenza. In pratica, Rimini guarda al nord-est.

A dire il vero, per la prima volta anche in questo documento si guarda al nord-est e si è perdenti anche nei confronti del nord-est sotto il profilo dell’immigrazione, perché tutti avrebbero pensato che il numero di immigrati in Emilia-Romagna non fosse superiore di due punti alla percentuale del nord-est. Invece, riusciamo ad avere anche questo dato, cioè un dato di gestione dell’immigrazione che è totalmente fuori controllo.

È inutile parlare di grandi temi quando questi sono i temi che occupano prevalentemente l’opinione pubblica, se non altro in termini di timori e anche – mi sia consentito di dirlo – di una lotta tra poveri per la quale io ritengo che prima di tutti vengano gli italiani.

A prescindere da questa mia valutazione politica, rimane il fatto che quella locomotiva che abbiamo visto in moto in questi giorni, addirittura il presidente del Consiglio ci ha fatto capire che sa guidare la Lamborghini, effettivamente la strada era tutta dritta, quindi anche il presidente del Consiglio poteva fare quella strada.

Tuttavia, vorrei ricordare, signora presidente, che mentre ci sono alcuni esempi virtuosi di una nuova industria che si allarga o si insedia in Emilia-Romagna, si sono aperti una serie di tavoli di crisi che sono altrettanto preoccupanti.

Il saldo tra l’occupazione conclamata e l’occupazione mantenuta in piedi da alcuni strumenti di garanzia, che peraltro durano due o tre anni è una cosa diversa. Noi abbiamo una serie di crisi che sono aperte e vanno sulla strada della irreversibilità delle crisi stesse. Non voglio dire che sarebbe stato interessante anche, proprio perché questa è una Regione dove il sistema cooperativo ha sempre rappresentato un punto di riferimento importante per l’economia e non solo, che vi fosse anche un flash in ordine alla situazione in cui versavano, ad esempio, cinque anni fa le cooperative edilizie e in cui versano oggi, con una evidente, evidentissima crisi che se è vero che ha colpito tutto il settore dell’edilizia ha travolto il settore della cooperazione, anche di quella cooperazione che sembrava imbattibile, anche di quella cooperazione che ha fatto fuori prima la concorrenza privata con ribassi del 25-30 per cento a colpo sugli appalti e che oggi realizza concordati cosiddetti in bianco che nel momento in cui vengono accolti hanno percentuali di copertura rispetto al debito della cooperativa medesima che varia in un range tra il 5 e il 13 per cento, in alcuni casi neppure sufficiente per rimborsare gli interessi dei fornitori.

Aggiungo che anche sotto il profilo della sanità già si è detto dei costi standard. I costi standard non si vogliono applicare per un semplice motivo, perché non si vuol dar corso neanche alle leggi vigenti. I costi standard sono stati individuati con un lavoro di grande pazienza e di grande analisi ai tempi del Governo di centrodestra e non si è voluto dar corso, chissà per quale strano motivo, ma per mantenere in piedi tutto un carrozzone politico e istituzionale del quale oggi noi vediamo i risultati.

Presidente, mi permetta solo un flash di un secondo. Sarebbe opportuno, sulla materia sanitaria, porsi il problema dei malati di Alzheimer, perché in questo momento le famiglie pagano le rette piene e anche le medicine relative, quando la Corte di Cassazione e tutti i tribunali aditi – l’ultimo è il Tribunale civile di Verona – hanno sancito che essendo largamente prevalente il fatto sanitario sul fatto sociale della malattia le spese devono essere poste a carico del Servizio sanitario nazionale e quindi con gratuità per le famiglie. Questo non si sta verificando minimamente nella nostra Regione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Do la parola alla consigliera Rontini.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Intervengo velocemente. Vorrei evitare di prenderla alla larga in questo mio intervento, intervento che vuole però rispondere ad alcune considerazioni esposte dal consigliere Bargi. Ho visto che anche altri colleghi che mi hanno preceduto lo hanno fatto. Del resto è la stessa natura del DEFR che ci porta a far questo dal momento che nelle sue premesse contiene una serie di riflessioni, dati, considerazioni sullo stato del Paese, sullo stato della nostra Regione. Mi è sembrato di percepire dall’intervento del consigliere Bargi che sul tema dei dazi anti dumping relativi all’importazione di piastrelle dalla Cina, il Partito Democratico, il Gruppo assembleare di questa Regione, non se ne sia occupato.

Rispondo leggendo una nota di Confindustria Ceramica dell’anno scorso: “L’azione dei parlamentari europei Zoffoli, Danti e Bonafè a una questione fondamentale per la nostra industria come l’anti dumping cinese – afferma Vittorio Borelli, presidente di Confindustria Ceramica – è iniziativa tempestiva e di grande rilievo”. Noi forse non abbiamo depositato in quest’aula atti, però sicuramente, non appena venuti a conoscenza della questione, abbiamo sollecitato le Istituzioni preposte, i nostri europarlamentari, il primo di quelli citati è eletto nel Collegio dell’Emilia-Romagna, perché si interessassero alla questione. Ci sono alcune questioni che non sono ideologiche e su cui la buona volontà a lavorarci insieme nella tutela del nostro territorio non deve fare distinzioni di parte politica. Questo l’abbiamo fatto. Un primo positivo risultato si è avuto dal fatto che la Commissione europea abbia deciso di riaprire la procedura per la valutazione alla scadenza dei dati.

Vorremmo in questa aula ribadire l’impegno del Partito Democratico in tutti i suoi livelli istituzionali per tutelare la nostra produzione di ceramica di qualità, evitando la concorrenza sleale soprattutto in un contesto economico come anche alcuni dati di quel DEFR parlano, in difficoltà, legato alla crisi del settore edilizio, a tutela dell’occupazione del distretto emiliano, ma non solo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Rontini.

Non ho altri iscritti in discussione generale.

Procederei dando la parola all’assessore Petitti, che ha a sua volta dieci minuti.

 

PETITTI, assessore: Grazie, presidente. Mi limiterò ad alcune considerazioni in base a quello che in questa discussione oggi in Assemblea i vari Gruppi hanno esposto, riconoscendo, credo tutti, con estrema chiarezza, la strategicità di questo documento, la sua importanza. Dirò alcune cose anche rispetto a come ci siamo mossi sul Documento di economia e finanza regionale appena ci siamo insediati.

Parliamo di un disegno di legge, il n. 118 del 2012, che a partire dal 2015, quindi con riferimento all’esercizio 2016, dunque ai bilanci dell’anno in corso, ha inserito in materia di armonizzazione questo documento. Sappiamo che con questo documento noi andiamo a governare la programmazione delle politiche regionali, ma soprattutto costituiamo il presupposto per un aspetto che noi riteniamo essere fondamentale, vale a dire il controllo strategico per misurare gli impatti – questo, del resto, è l’aspetto che ci interessa – che sono prodotti dall’azione di questo Governo.

Vi è un altro elemento, a nostro avviso, fondamentale, quello rispetto al quale lo stesso legislatore nazionale si esprime in modo molto chiaro: con questo atto programmatorio andiamo a raccordare il Documento di economia e finanza nazionale con la programmazione degli Enti locali territoriali, tra l’altro in una fase – questo elemento è stato ricordato – in cui si stanno trasformando le finalità e le azioni degli stessi Enti istituzionali con le riforme in atto. Quindi, è chiaro che siamo di fronte a un documento nuovo per le Regioni, oltre che estremamente innovativo, un documento che deve avere obiettivi fortemente ancorati alle missioni del bilancio, quindi sarà la base rispetto alla quale andremo a costruire nelle prossime settimane il bilancio di questa Regione per il 2017, e vogliamo offrire – crediamo che questo documento lo rappresenti in modo molto preciso – un quadro informativo chiaro su tutti gli interventi che questa Amministrazione mette in campo.

Allora, come sottolineavo inizialmente, è giusto ricordare che con il Documento di economia e finanza regionale 2017 noi siamo alla terza esperienza rispetto alla programmazione economica e finanziaria della Regione Emilia-Romagna, perché abbiamo anticipato in via sperimentale e volontaristica, come abbiamo deciso di fare appena insediati, il DEFR nel 2015 e poi l’abbiamo fatto, in concomitanza con l’inizio del mandato, anche rispetto al bilancio del 2016.

Sappiamo anche che l’approvazione del DEFR 2015 ci mette in condizione, già a partire dalla rendicontazione che porteremo in Assemblea nel mese di ottobre, di predisporre uno schema di valutazione relativamente al primo Documento di economia e finanza, che ci consentirà nell’immediato di valutare la validità di questo strumento. L’abbiamo approvato – e poi mi rifarò anche ai dati che sono espressi nel Documento di economia e finanza facendo anche riferimento ad alcune considerazioni espresse dal consigliere Foti – nella Giunta del 28 giugno 2016, andando a illustrare in modo molto chiaro e molto netto gli obiettivi strategici di questa Regione. Sono novantatré gli obiettivi, definendo così un quadro completo che valuta gli impatti che sono attesi. Peraltro, questo elemento della trasparenza e della relazione con tutta la società regionale per noi è importante, e quindi parliamo, ovviamente, di elementi di trasparenza nei confronti dei cittadini dell’intero sistema produttivo, oltre che dei nostri Enti locali. Ebbene, per ognuno di questi obiettivi noi andiamo a indicare chiaramente quali sono le finalità delle politiche che mettiamo in campo.

La prima parte è composta dalle sezioni rispetto alle quali andiamo ad analizzare quelli che sono gli scenari economici e finanziari. Nei vostri interventi ci sono stati alcuni chiari riferimenti, però è evidente che il quadro finanziario, e non soltanto regionale ma nazionale, rispetto anche alle politiche europee, va inevitabilmente a influenzare quelle che sono e saranno le scelte di questa Regione.

La seconda sezione approfondisce l’intero contesto istituzionale. In essa sono riportate le scelte fondamentali e strategiche che abbiamo messo in campo appena ci siamo insediati, tutto il lavoro che stiamo compiendo sulla riorganizzazione della macchina regionale e tutto il lavoro che stiamo svolgendo per andare a governare questo nuovo rapporto con gli Enti locali. Per quanto riguarda lo scenario economico, io penso che siano stati messi in campo elementi di grande aggiornamento, che poi sono quelli che sono stati elaborati e ufficializzati da fonti autorevoli. Ad esempio, per quanto riguarda il quadro regionale – cito dati elaborati da Unioncamere – parliamo del PIL della nostra Regione che ha visto inevitabilmente una crescita dell’1-1,2 per cento. Questo ci dicono in modo chiaro i dati di Unioncamere. Ovviamente, è atteso anche un ulteriore incremento, anche questo testimoniato dalle analisi di Unioncamere, proprio sul 2016, fino ad arrivare al 2,6 per cento.

Cresce l’export. Voglio ricordare anche questo dato in modo molto chiaro. È evidente che questo trend conferma i dati che il presidente Bonaccini ricorda continuamente, che sono quelli legati alla crescita dell’occupazione nella nostra regione. Questo elemento lo voglio sottolineare, perché voi sapete perfettamente che questo è uno dei punti salienti che questa Giunta si è impegnata a realizzare con il Patto per il lavoro sottoscritto poco più di un anno, a luglio 2015, che ha visto, anche questo con una finalità molto chiara, il coinvolgimento di tutte le organizzazioni sindacali e datoriali, il Terzo settore, le Camere di commercio, le Università e le Autonomie locali – parliamo di cinquanta soggetti, quindi il corpo vivo della nostra regione – rispetto agli obiettivi da raggiungere.

Gli altri contesti su cui noi abbiamo voluto focalizzare la nostra attenzione riguardano i temi della semplificazione e della riorganizzazione della struttura della nostra macchina regionale, su cui viene profuso un impegno fortissimo, un impegno enorme. D’altronde, voi sapete perfettamente che, rispetto al tema della riorganizzazione, sono già state messe in campo azioni fondamentali, a partire dal dimezzamento delle direzioni generali e dalla riduzione delle posizioni dirigenziali di servizio, che sono passate da novantasette a ottantasei. Quindi, si è già operata una riduzione nel primissimo anno delle figure apicali di questa Regione, lavorando anche sul principio della rotazione dei dirigenti.

Tutto questo, ovviamente, per noi è finalizzato a realizzare anche economie. In tutto il periodo del mandato contiamo di realizzare più di dodici milioni di euro di economie, senza però tagliare un solo euro al comparto dei dipendenti. Credo che anche questa sia una scelta e un lavoro che stiamo compiendo da valorizzare e da evidenziare.

Vi è poi il tema del riordino territoriale. Come ricordava all’inizio anche il consigliere Iotti, stiamo compiendo un lavoro fondamentale sul tema della nuova governance dei territori, che con il superamento delle Province vede un investimento importante anche sul tema delle unioni e delle fusioni dei Comuni.

La prima parte, che studia il contesto, prepara anche un’analisi dei diversi ambiti su cui noi abbiamo voluto focalizzare l’attenzione. Le cinque aree sono complessive di tutte le politiche su cui stiamo lavorando come Giunta regionale, ambiti che riguardano la parte istituzionale, economica, sanitaria e sociale, culturale e territoriale. Ovviamente, novantatré obiettivi ben precisi, che riguardano anche il coordinamento – questo è l’elemento fondamentale – della finanza regionale con la finanza locale. Al riguardo, vorrei ricordare, anche perché proprio in queste ore abbiamo concluso l’ultima parte legata al grande lavoro che stiamo svolgendo sul tema del Patto di stabilità per poter concedere ai Comuni la possibilità di utilizzare risorse che, altrimenti, sarebbero bloccate, che negli ultimi cinque anni proprio sul tema degli “spazi patto” su cui noi abbiamo agito a favore degli Enti locali siamo riusciti a incidere con una cifra pari a circa un miliardo di euro.

Voi sapete che aver deciso di continuare, anche in questi anni, a intervenire in modo molto netto sulle disponibilità espresse dai Comuni e dalle Province significa assegnare spazi finanziari che poi devono sostenere l’economia locale e, quindi, il rapporto con le imprese, ma soprattutto permettere ai nostri Comuni di fare investimenti. Ovviamente, parliamo di obiettivi importanti che riguardano anche l’area economica, argomento sollevato e sviscerato anche nell’audizione che abbiamo realizzato con le forze sociali ed economiche, area economica che inevitabilmente incide sia sul fronte del commercio che degli investimenti, della formazione, ma anche dell’agricoltura e delle energie, dove al centro si articola tutto il lavoro, che ormai ha raggiunto uno stato avanzato, connesso al processo di ricostruzione delle zone colpite dal sisma. Per non parlare poi degli importanti interventi adottati in ambito sanitario e sociale.

Voglio ricordare anche tutti gli interventi legati all’area cultura, non soltanto perché noi abbiamo raddoppiato, nel giro di due anni, i fondi destinati alla cultura e alle politiche culturali, ma perché stiamo mettendo in campo anche idee innovative che riguardano proprio la valorizzazione dei nostri sistemi bibliotecari e museali, che riguardano la cultura a trecentosessanta gradi.

Come dicevamo all’inizio, la riforma del bilancio licenziata recentemente ad agosto ha voluto sottolineare che un elemento di assoluta novità rispetto ai documenti di economia e finanza, doveva essere quello di basare questi documenti su indicatori di benessere equo e sostenibile. Veniva ricordato, quindi crediamo che anche gli ordini del giorno presentati dalle varie forze politiche debbano trovare uno spazio, perché da questo punto di vista, già nella struttura del DEFR, noi abbiamo accolto questi aspetti, in quanto indicatori che sono alla base delle aree di riferimento con cui abbiamo costruito il DEFR.

Riteniamo però che raccogliere, sia con le associazioni economiche e sociali, che con gli Enti locali e i vari Gruppi, le considerazioni che sono emerse deve servire semplicemente a farci migliorare nella costruzione di un bilancio che noi riteniamo debba essere punto di sintesi di un raccordo molto forte fra le politiche attive della nostra Regione e quelle locali del territorio, ma soprattutto, deve rendere sempre più chiari e trasparenti gli investimenti che questa Regione sta mettendo in campo, proprio per i nostri territori.

Noi riteniamo che con questo strumento, oggi siamo in condizione di poter migliorare questo processo con cui andremo a definire il bilancio del 2017, soprattutto rendendolo sempre più partecipe e comunque parte attiva dell’intera comunità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Petitti.

Procediamo con la dichiarazione di voto congiunta, sia sul DEFR, sia sulla risoluzione circa l’introduzione del benessere equo e sostenibile, sia sui tre ordini del giorno.

Passiamo quindi alle dichiarazioni di voto congiunte. Cinque minuti per ogni Gruppo.

Nomino scrutatori i consiglieri Rontini, Campedelli, Sensoli.

Prego, consigliere Bargi.

 

BARGI: Velocemente, per arrivare alla fine del discorso che facevo precedentemente.

Vorrei riagganciarmi al discorso dei dazi, citato anche dalla consigliera Rontini. Noi non abbiamo detto che il PD non ha fatto, anzi, il PD è contrario al riconoscimento del MEF della Cina a livello europeo. Abbiamo detto che il presidente Bonaccini è andato anche in Europa a portare per mano Confindustria ceramica a richiedere il rinnovo dei dazi.

Quello che ho detto, che è una cosa assurda che crea anche un certo scollegamento, come vedrete quando vi dirò anche per la Russia, tra la nostra cittadinanza, il nostro substrato economico e l’istituzione, è che l’Assemblea legislativa vota contro la nostra proposta, che mi aspettavo passasse all’unanimità perché totalmente in linea con quanto fatto dal presidente, non era roba campata per aria (poi ci sono i verbali dell’assemblea, avremo modo di tirarli fuori).

Sulla Russia, anche qui, vi abbiamo esortato più volte a cercare di prendere una posizione. Perché? Perché noi abbiamo una parte dei nostri cittadini, dei nostri imprenditori, dei nostri investitori, che dicono delle cose. Io posso uscire da qui col microfono e andare in giro a dire: ma secondo voi, le sanzioni della Russia, e tutto questo rapporto spaccato, ma che vedrete che spaccato non è, perché chi può, i rapporti li tiene a prescindere dalle sanzioni, e noi stiamo qua ad autolimitarci per niente, hanno un senso? Ha un significato quello che stiamo facendo? Se gli raccontiamo quel che è successo in Crimea, credete che loro dicono “avete fatto bene a sanzionarli?” Diciamoci la verità: non lo direbbe nessuno che abbaiamo fatto bene.

Ho partecipato a questo seminario Italia-Russa, tra l’altro c’era anche Romano Prodi, che si è tenuto qui a Bologna venerdì scorso. A un certo punto, giustamente, alla fine, nelle conclusioni si dice: dai, il prossimo anno forse riusciremo ad avere anche la prestanza politica che non c’è stata, abbiamo avuto modo di incontrare il presidente Stefano Bertaccini. Adesso non c’è e non voglio canzonare chi non c’è: ma in aula, chi si è girato e ha detto che avevano sbagliato a dire il nome, sono stato io, perché al resto della gente non gliene importa nulla di questa Istituzione, quando bada ad altro tipo di questioni.

Se quindi vogliamo essere veritieri, invece che adottare una politica del tipo “se la propone la Lega Nord fa schifo, la bocciamo, e chi se ne frega, non ci guarda più nessuno (tanto Bonaccini da solo fa le sue cose, porta a casa i voti per sé, e non so cosa deve fare quando va a fare questo tipo di proposte)”, bisognerebbe che noi cercassimo di essere allineati e dessimo risposte un po’ più in linea con le scelte e la volontà del nostro sostrato di cittadinanza e di imprenditori.

Questo solo per farvi vedere due esempi di come siamo scollati, come linea politica, come Istituzione e come tendiamo quindi a perdere valore. Ricordo che uno dei punti, appena ci siamo insediati, era che avendoci votato il 30 per cento di emiliano-romagnoli, dovessimo cercare di recuperare presso i cittadini il nostro ruolo. Altrimenti, va a finire che l’istituzione perde di valore.

Proprio per questo, tengo a citare un dato che invece è positivo, sicuramente – ma purtroppo, poi, la realtà si riveste di negatività, nel senso che andiamo a perderci noi –: quello del residuo fiscale. Purtroppo è poche volte citato. Ancora la CGIA di Mestre continua a dire che siamo noi a farci carico del costo dello Stato centrale, che le regioni del Nord trasferiscono nel nostro caso, 17 miliardi in media all’anno, siamo la seconda Regione per trasferimenti a livello pro-capite. Trasferimenti nel senso che il differenziale tra quello che viene raccolto qui con le tasse e quello che viene qui investito è di 4.000 euro e rotti per abitante della nostra Regione.

Un dato come questo mi aspetterei di leggerlo nella premessa del DEFR, mi aspetterei di leggerlo nel bilancio, mi aspetterai che venisse fatto valere anche nelle dovute Istituzioni, per dare una coscienza politica a questa Istituzione. Purtroppo, ma è un dato positivo, siamo bravi, facciamo il nostro lavoro, i nostri cittadini pagano. Non siamo chiaramente in grado di dargli i servizi e gli investimenti pubblici in base a quello che pagano, perché dobbiamo dare i soldi da un’altra parte, però questo dovremmo farlo valere.

Se uniamo questo al discorso che facevo prima, dello scollamento alla base, capite bene che questa Regione a volte manca proprio di quella che è la sua coscienza autonoma. E questo per noi è chiaramente inaccettabile.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

Prego, consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Sul DEFR abbiamo già detto. Le visioni politiche sono radicalmente diverse, quindi ovviamente voteremo no.

Per quanto riguarda invece gli ordini del giorno, voteremo favorevolmente ai due ordini del giorno proposti dal Gruppo della Lega e voteremo a favore anche dell’ordine del giorno proposto dal PD, che prendendo spunto dalla nostra risoluzione, si impegna a introdurre e consolidare l’applicazione del BES.

Anche qui, alcune sottolineature: in questo ordine del giorno si dice che è tutto rose e fiori. Secondo noi quegli indicatori dicono anche che non tutto va bene e le criticità sono criticità importanti. Quanto all’aspetto ambientale, va ricordato che nel BES non è contemplato completamente, perché come dicevo prima, il discorso dei siti contaminati nel BES non è ancora ben riportato, visto che abbiamo quelle mancanze.

Apprezziamo però il fatto che vogliamo andare oltre i soliti indicatori come il PIL, che cristallizzano una realtà e quindi ci dipingono solo il mondo della crescita continua, ma ci dicono, invece, gli indicatori alternativi, che la politica deve puntare al benessere dei cittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Prego, consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Il dibattito su questo importante passaggio politico-amministrativo è stato colorito e articolato. La scelta del DEFR, così come illustrato dall’assessore Petitti, è una scelta in sé anche molto lungimirante. A cavallo della discussione che accompagnerà la legge di bilancio e la relativa applicazione, noi scegliamo di non usare come indicatore soltanto il PIL, che pure è in ripresa, occorre dirlo, in questa Regione, a differenza di altre realtà del Paese. Sta ripartendo e riparte con un livello di competitività che è di pochi territori europei. Questo avviene perché scegliamo dei parametri. Questi parametri, evidentemente, si caratterizzano nei punti indicati nelle 300 pagine che hanno accompagnato questo appuntamento. È un provvedimento che tiene conto, quindi, della dimensione sociale di questa regione, e lo fa pensando che il benessere deve essere equo e sostenibile. Per questo motivo, abbiamo deciso di votare a favore della risoluzione proposta dal Movimento 5 Stelle. Pur in una divaricazione di posizioni tutte politiciste − diciamoci la verità − e che devono segnare una distanza rispetto alle posizioni in campo, segna il riconoscimento di un ruolo, ovverosia l’investimento che facciamo in salute, quello che facciamo sul lavoro, sulle conciliazioni dei tempi di vita, quello che facciamo sulle relazioni sociali.

Per non parlare poi − ed è il motivo per il quale, invece, voteremo “no” ai due provvedimenti avanzati dalla Lega Nord − di ciò che riguarda la qualità dei nostri servizi, l’investimento dei nostri servizi. Noi siamo di gran lunga al primo posto per la qualità dei servizi. Questo essere di gran lunga al primo posto, con i numeri di dodici anziani assistiti a domicilio ogni cento residenti, e il fatto di avere la minor dispersione di acqua potabile in rete sono tutti temi presenti nel dibattito e che affrontiamo in questo documento. Noi abbiamo scelto alcuni punti caratterizzanti la mission amministrativa, e su questi possiamo con orgoglio dire che siamo e saremo l’Emilia-Romagna per questo nostro impegno che assumiamo con il DEFR.

È del tutto evidente che la motivazione del “no” al provvedimento proposto dalla Lega Nord sta, da una parte, nel fatto che confonde il ruolo della Conferenza Stato-Regioni, anche rispetto al decreto legislativo n. 68/2011 e al provvedimento del 2013 con il quale noi abbiamo avuto modo già di sollecitare i famosi tavoli di soggetti aggregatori, che già si riuniscono; e poi, ancora, perché nel documento, nell’altro ordine del giorno, il 2873/2, viene confusa, in realtà, la ridefinizione dei criteri sul Patto 2016. Perdonatemi, ma quello lo abbiamo già fatto. Stiamo discutendo del prossimo e su quel tavolo ci siederemo.

Rispetto al mirino sbagliato di quello che volevate scrivere, capisco l’errore ostativo, per il quale avete tutta la mia comprensione, ma non è questo il punto. Il punto è che noi abbiamo fatto una scelta, abbiamo presentato un ordine del giorno con il quale diamo conto anche dell’atteggiamento dialogante che c’è sui temi e pensiamo di continuare a confrontarci nel merito. Questo è il motivo dell’orientamento del nostro voto a favore del provvedimento illustrato dall’assessore Petitti e sono queste le ragioni del nostro impegno.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Ci sono altri iscritti? Non ho prenotazioni.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il consigliere Daniele Marchetti? No, è già intervenuto il consigliere Bargi.

 

MARCHETTI Daniele: Chiedo la votazione elettronica sugli ordini del giorno.

 

PRESIDENTE (Saliera): Okay. Per i due ordini del giorno, sì.

Non ho altri iscritti in termini di dichiarazione di voto, per cui procediamo direttamente alla votazione, innanzitutto, della risoluzione oggetto 3188 per alzata di mano.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3188, a firma dei consiglieri Bertani e Sensoli.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 3188 è approvata.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 2873/1 (oggetto 3285), a firma dei consiglieri Marchetti Daniele, Fabbri e Pompignoli, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

41

Assenti

9

Votanti

40

Favorevoli

14

Contrari

24

Astenuti

2

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 2873/1 (oggetto 3285) è respinto.

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 2873/2 (oggetto 3286), a firma dei consiglieri Fabbri, Marchetti Daniele e Pompignoli, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

41

Assenti

9

Votanti

40

Favorevoli

14

Contrari

24

Astenuti

2

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 2873/2 (oggetto 3286) è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 2873/3 (oggetto 3287), a firma dei consiglieri Iotti, Caliandro, Poli, Molinari, Rontini e altri.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 2873/3 (oggetto 3287) è approvato.

Se nessun consigliere chiede di parlare, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 2873.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti,

approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 2618

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Partecipazione della Regione Emilia-Romagna all’Associazione “Rete Italiana Città Sane-OMS”» (41)

(Relazione e discussione)

 

OGGETTO 753

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad adottare le misure approvate dall’OMS per l’assistenza e la cura delle persone affette da epilessia, facilitare l’accesso alle cure, favorire l’interazione tra le associazioni e le strutture sanitarie e di ricerca operanti nel settore, promuovendo inoltre la sensibilizzazione circa tale patologia. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

(Discussione)

 

OGGETTO 3278

Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare il “Percorso Epilessia” avviato nel 2010 per il contrasto di tale patologia, relazionando in Commissione circa lo stato di attuazione dello stesso e la sua applicazione uniforme nelle Aziende sanitarie della Regione. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Zappaterra, Caliandro, Boschini, Bessi, Calvano, Rossi Nadia, Soncini, Rontini, Molinari, Sabattini, Serri, Marchetti Francesca, Lori, Poli, Montalti, Prodi, Mumolo, Paruolo, Bagnari, Tarasconi, Campedelli, Ravaioli, Mori, Iotti

(Presentazione e discussione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Possiamo procedere con il successivo progetto di legge, il numero 2618, congiuntamente all’oggetto 753.

Oggetto 2618: Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Partecipazione della Regione Emilia-Romagna all’Associazione ‘Rete Italiana Città Sane-OMS’”.

Il testo n. 18/2016 è stato licenziato dalla Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali nella seduta del 12 settembre 2016.

Il progetto di legge è composto da 5 articoli e da scheda tecnico-finanziaria.

La relatrice della Commissione, consigliera Marcella Zappaterra, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Oggetto 753: Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad adottare le misure approvate dall’OMS per l’assistenza e la cura delle persone affette da epilessia, facilitare l’accesso alle cure, favorire l’interazione tra le associazioni e le strutture sanitarie e di ricerca operanti nel settore, promuovendo inoltre la sensibilizzazione circa tale patologia, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

Sull’oggetto 2618 sono state presentate due proposte di emendamento, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Sassi e una risoluzione che ha come oggetto “Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare il Percorso Epilessia avviato nel 2010 per il contrasto di tale patologia, relazionando in Commissione circa lo stato di attuazione dello stesso e la sua applicazione uniforme nelle aziende sanitarie della Regione”, a firma dei consiglieri Zoffoli, che è il primo firmatario, Zappaterra, Caliandro, Boschini, Bessi, Calvano, Rossi Nadia, Soncini, Rontini, Molinari, Sabattini, Serri, Marchetti Francesca, Lori, Poli, Montalti, Prodi, Mumolo, Paruolo, Bagnari, Tarasconi, Campedelli, Ravaioli, Mori. Si tratta dell’oggetto 3278. Si aggiunge la firma del consigliere Iotti.

Poi ci sono le proposte di emendamento all’oggetto 3278, la risoluzione appena citata, uno a firma del consigliere Daniele Marchetti e un emendamento sull’oggetto 753, a firma dei consiglieri Sensoli, Sassi, Bertani.

Do la parola alla relatrice della Commissione, consigliera Marcella Zappaterra, che ha venti minuti.

 

ZAPPATERRA, relatrice: Grazie, presidente. Utilizzerò molto meno del tempo a mia disposizione perché credo che la discussione e il confronto che si sono svolti in Commissione siano già stati molto approfonditi e poi perché credo davvero che, al di là della necessità di illustrazione delle positività dell’adesione della Regione all’associazione e alla rete delle Città Sane sia davvero questa una scelta che qualifica questa Regione senza avere problematiche, svantaggi, oneri di sorta che possano in qualche modo mettere in discussione la condivisione dell’adesione.

Come tutti sappiamo, ce lo siamo detti anche in Commissione, il progetto delle Città Sane è promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità e suppongo che l’abbinamento con la risoluzione legata all’epilessia sia proprio dovuto semplicemente alla citazione dell’OMS, più che ai contenuti di merito, perché diversamente, dentro le Città Sane, potrebbero starci molte altre risoluzioni.

È un progetto promosso dall’OMS, finalizzato a supportare i Paesi nel promuovere la concezione e la consapevolezza della salute pubblica, dello sviluppo di politiche locali per la salute e i programmi sanitari e per prevenire e superare le minacce e i rischi per la salute, per anticipare le sfide future sempre sulla salute.

La legge Citta Sane promuove la salute come elemento centrale delle politiche locali, in funzione di accrescere la qualità della vita dei cittadini. La rete è davvero molto attiva nel sostenere le città aderenti nella programmazione degli interventi in materia di prevenzione della salute.

Aderire alle Città Sane è un modo per essere coerenti anche con la scelta che questa Assemblea ha fatto di costituire l’Intergruppo per la prevenzione, con l’obiettivo di arrivare ad una legge regionale condivisa bipartisan proprio sui temi della prevenzione, nella consapevolezza, da parte di tutti, che più prevenzione si fa a trecentosessanta gradi, meno risulteranno i costi per il sistema sanitario.

La rete delle Città Sane aiuta a condividere buone prassi, progetti e una banca dati tra i soggetti aderenti e a raggiungere concretamente gli obiettivi della salute, a tutto campo, del benessere del singolo come benessere di comunità e del ruolo delle città come elementi promotori della salute. Credo sia passato il concetto, grazie all’impegno dell’OMS e al lavoro che ha fatto la rete fino ad ora, il concetto di salute e il suo legame strettissimo con le città e con il territorio.

Tutta l’attività della rete delle Città Sane è orientata su tre punti fermi: l’integrazione tra le politiche di gestione diretta della salute e le politiche strategiche che appartengono ad altri settori dell’attività amministrativa, ma hanno comunque un’influenza sulla salute dei cittadini intesa in senso ampio; punta sulla promozione di uno sviluppo della città fondato sull’equità, sulla sostenibilità e sull’attenzione alla persona, al suo valore e alle sue esigenze, quindi mettendo il cittadino al centro e punta sulla partecipazione dei cittadini stessi alle scelte politiche che hanno un effetto concreto sulla loro vita.

L’impegno della rete delle Città Sane è innanzitutto quello di promuovere la salute centrale delle proprie politiche, dimostrando di non subire le scelte, di non subire gli eventi, di non subire il progresso, ma di essere in grado di accettare le sfide, di guidarli in funzione della promozione della qualità della vita dei cittadini.

La Regione ha deciso di aderire con convinzione all’associazione proprio con questi obiettivi.

L’onere per l’adesione all’associazione è di 5.000 euro per il 2016 che, come ben spiegato in Commissione, sono stati attinti dal capitolo regionale per il contrasto alla vivisezione, perché in quel capitolo era presente un residuo finanziario che non poteva essere impiegato nell’anno corrente dato che siamo ormai a fine settembre.

Crediamo davvero che l’adesione della Regione all’associazione rete Città Sane sia fondamentale per portare i programmi di prevenzione e le cosiddette buone prassi in tutto il territorio regionale e non solo nelle città principali o nelle grandi città.

L’obiettivo è proprio di aderire alla rete delle Città Sane come Regione per trasferire questo patrimonio anche ai piccoli Comuni che non sarebbero in grado di sostenere singolarmente l’adesione, anche nella logica della coerenza con cui cerchiamo di lavorare facendo massa critica.

Il rafforzamento del ruolo dell’Assemblea legislativa, come ci siamo detti in Commissione, vista l’osservazione che è stata fatta sulla nomina del rappresentante nell’associazione da parte del presidente della Regione, potrà legittimamente essere perseguito attraverso strumenti normativi mirati, posto che rimane la ferma convinzione che il presidente di questa Regione sia il rappresentante legale, al quale spetta il compito di nominare anche il rappresentante dell’Ente stesso nell’associazione.

Penso che ci debba essere la convinzione a sostenere l’adesione della Regione alla rete Città Sane. In Commissione abbiamo registrato l’astensione da parte di qualche forza politica, assolutamente legittima, per carità, ma mi piacerebbe che anche in questo caso le posizioni non fossero dettate dal fatto che questo è un provvedimento della maggioranza, rispetto al quale la visibilità politica impone di distinguersi, perché altrimenti rischiamo di dare adito alle osservazioni e alle motivazioni spesso formulate dalle minoranze quando dicono che la minoranza alcuni provvedimenti non li vota perché sono i suoi.

Credo che questo sia realmente un provvedimento che guarda al futuro anche delle politiche che dobbiamo mettere in campo come Regione, con un coinvolgimento diretto dell’Assemblea, quindi l’auspicio è che in questo Consesso la condivisione sia maggiore rispetto anche a quella riscontrata in Commissione.

Presidente, chiudo il mio intervento, riservandomi naturalmente di rispondere a eventuali osservazioni, precisando che, come ho già anticipato, non ho nessun problema ad accogliere il primo emendamento sottoscritto dai colleghi del Movimento 5 Stelle, quello presentato all’articolo 1, mentre nutro fortissime perplessità ad accogliere l’emendamento presentato all’articolo 3 sull’esercizio dei diritti partecipativi, tenuto conto che lo statuto dell’associazione già disciplina in modo molto chiaro le modalità di recesso da parte della Regione in caso di modifiche statutarie e che le stesse procedure di modifica statutaria sono disciplinate, necessitano di una maggioranza qualificata e devono essere registrate, pertanto diventano pubbliche. Quindi, non siamo favorevoli al secondo emendamento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Zappaterra.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà. Ha venti minuti a disposizione.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Credo sia un atto significativo quello che ci accingiamo a votare in quest’aula. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è impegnata da anni su tutti i temi relativi alla salute e tutti noi sappiamo che, quando si diffonde un’epidemia o sorge qualche emergenza di tipo sanitario con valenza internazionale, il primo organismo a cui tutti noi pensiamo è, appunto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In seconda battuta, l’OMS è impegnata su tutti i temi relativi alla prevenzione, e anche qui quando parliamo di stili di vita, di prevenzione e di sane abitudini tese a evitare le malattie, l’Organizzazione Mondiale della Sanità viene vista come un naturale punto di riferimento.

Non tutti forse hanno la stessa coscienza e conoscenza del fatto che l’OMS, da anni, porta alle estreme conseguenze il ragionamento che è bene cercare di prevenire le malattie e costruire le condizioni per evitarle, nei limiti del possibile, e raggiungere, di conseguenza, una migliore qualità della vita. In tema di prevenzione, è arrivata alla conclusione che la miglior risposta è una politica che sappia prevedere, nel momento in cui compie le sue scelte, quali conseguenze determinano sul benessere e sulla salute della popolazione, e quindi cercare di orientarle sempre mantenendo l’attenzione rispetto alle conseguenze sulla salute.

In tal senso, non basta avere a che fare con l’assessore alla sanità dei diversi Comuni o dei diversi Enti Locali. Parto dalle città perché la rete è definita “Città Sane”, poi verrò al ruolo della Regione. L’OMS pensa che si debba interagire con l’intera città, perché l’assessore all’urbanistica deve prestare la giusta attenzione al fatto che, nel momento in cui vengono progettate nuove opere, nuovi quartieri o nuove infrastrutture di mobilità, si determinano inevitabilmente effetti sulla salute della popolazione. Del resto, se un quartiere viene costruito dando la giusta importanza agli spazi verdi e alle aree pedonabili, evitando di “costringere” il cittadino a saltare su un’automobile ed entrare nel traffico, sicuramente questo incide sul benessere di tutti i cittadini di quel quartiere. È più facile stare bene se si vive in un quartiere costruito secondo questi criteri, piuttosto che in un quartiere pensato in modo “semplicemente efficientistico”, senza tenere in debita considerazione le conseguenze per la salute.

Tutti i temi relativi all’ambiente, ovviamente, hanno un’evidente conseguenza sulla salute, sui livelli di inquinamento che si è costretti a sopportare e, quindi, sulla qualità della vita. Insomma, se analizziamo tutte le politiche che si possono mettere in campo, da quelle per lo sport a quelle per il tempo libero, tutte hanno una valenza e determinano conseguenze sulla salute dei cittadini. Proprio per questa ragione l’OMS già da diversi anni promuove la costituzione delle associazioni, attive in tutta Europa, e non solo, di città che, aderendo a questa rete, hanno compreso l’importanza di tenere in considerazione, nell’assumere talune decisioni, anche l’aspetto relativo alla salute.

La rete italiana negli anni ha fatto cose importanti e ha contribuito a far prendere coscienza a tutti gli amministratori, ai decisori pubblici, ai tecnici impegnati nei vari Comuni, dell’importanza di questo tipo di approccio anzitutto culturale. È una rete che per molti anni è stata presieduta da città importanti dell’Emilia-Romagna. Basti pensare che Bologna ha avuto la presidenza della rete Città Sane a livello nazionale dal 2004 al 2010, poi passata al Comune di Modena. Evitando battute su come Bologna abbia passato la mano a Modena da diversi punti di vista, perché potrebbero portarci su un filone del tutto diverso, è doveroso rilevare come questo abbia fatto sì che si sia costruito un gruppo importante di persone, non soltanto a livello politico, ma anche fra i tecnici dei due Comuni che hanno collaborato e continuano tuttora a collaborare. Si è così costituito un nucleo importante di competenze che ha positivamente influenzato anche altre città italiane impegnate su questo fronte.

Qual è il senso, a mio modo di vedere, dell’adesione della Regione a questo progetto? Intanto è quello di evitare di riprodurre sui diversi livelli istituzionali tutte le volte che si tratta di andare al merito delle questioni. Del resto, si potrebbe dire: facciamo le Città Sane e poi facciamo le Regioni Sane. Invece no. Ha più senso, secondo me, che ci sia una convergenza dei vari livelli istituzionali degli Enti locali su un progetto che ci veda impegnati, ovviamente con competenze diverse, per perseguire lo stesso obiettivo. Forse questa decisione di entrare nella rete Città Sane potrebbe essere propedeutica ad ampliare i livelli di collaborazione sui temi della prevenzione. Non a caso, il collega Zoffoli ci ricordava in Commissione, nei giorni scorsi, che è attivo un intergruppo tra diverse forze politiche che sta ragionando su nuove proposte legislative in materia di prevenzione. Da questo punto di vista credo che anche questa opportunità, che ci viene offerta dalla rete Città Sane, dell’allargamento di tale gruppo di lavoro ai rappresentanti di questa rete sia da cogliere, perché possono portarci un punto di vista già frutto di riflessioni e di esperienze senz’altro significative. Insomma, credo sia più opportuno ragionare su un’integrazione che veda anche le Regioni attive, che veda la Regione, come ha ricordato la relatrice, la collega Zappaterra, farsi carico di un’adesione di livello regionale che possa condurre anche città e comunità, che magari hanno una valenza “minore” dal punto di vista delle dimensioni, che però possono portare un contributo importante, perché tante città anche piccole del nostro territorio sono impegnate sui temi della prevenzione e del benessere.

In fondo, il concetto su cui insiste l’OMS, e su cui tutti dovremmo sintonizzarci, è che stare bene non vuol dire semplicemente non essere malati, ma vuol dire essere messi nelle condizioni di potersi esprimere al meglio. L’assenza di malattia è certamente una condizione auspicabile, però non è detto che sia di per sé sufficiente.

Ragionare quindi insieme, e cooperare affinché si possa costruire un territorio, nelle grandi e nelle piccole scelte che siamo chiamati a compiere come decisori pubblici, in cui ci possa essere questa attenzione ai determinanti di salute. Come sapete, da anni l’OMS spinge, anche attraverso le reti delle Città Sane, sul fatto che si possano fare sperimentazioni sull’impatto di valutazione non soltanto ambientale, che è diventato anche per legge uno dei requisiti richiesti prima di costruire qualunque grande opera, ma anche dell’impatto sulla salute delle persone, affinché possa essere considerato fra gli aspetti da studiare prima di prendere delle decisioni. Tutte queste considerazioni mi portano a dire che va salutata in modo molto positivo questa decisione della Regione, che potrà essere foriera di un impegno e di una collaborazione con gli Enti Locali del nostro territorio e non solo, che potranno aiutarci a fare di più e meglio in termini di promozione della salute e di promozione, appunto, dell’idea di un ben vivere, rispetto al quale credo che la nostra Regione abbia molto da dire.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

La parola al consigliere Bargi.

 

BARGI: Giusto perché è emerso nella discussione in Commissione, vorrei sottolineare due perplessità che abbiamo sollevato non tanto per quanto riguarda l’iscrizione o meno a questa organizzazione, anche perché ci sembra fin troppo pomposo il ricorso ad un progetto di legge. Si poteva fare tranquillamente. Poi, se il progetto di legge serve, andiamo a vedere nel dettaglio i vari articoli.

A questo riguardo, da un lato vediamo che l’Assemblea viene estromessa dal percorso di vigilanza e controllo, non si tratta solamente della nomina, come si è detto prima, del delegato. Tanto, come ho detto anche in Commissione, che il nome del delegato venga scelto dal presidente o da qua, sono convinto che uscirebbe lo stesso nome. Non c’è quindi una problematica sulla definizione o meno di questo delegato. Ci sta che sia un’emanazione anche del presidente.

Però, per tutto il resto (vigilanza statutaria e quant’altro, citato nell’articolo sulle funzioni della Regione nei confronti dell’Organizzazione), vediamo che l’Assemblea è totalmente estromessa.

Ripeto: ci sarebbe piaciuto essere più partecipi. Poi ci viene detto che c’è l’Intergruppo: va bene, però questo progetto di legge ha i suoi articoli, inizia da una parte e finisce da un’altra. Quello che non è contenuto, non è contenuto.

C’è poi un’altra cosa che noi sottolineavamo: benissimo, belli i princìpi, buone le iniziative, buone pratiche e quant’altro, però il ruolo della Regione in un’organizzazione di città, quale sarebbe? Prima si è detto: ci sta perché comunque evitiamo di creare più livelli di organizzazione, sono d’accordissimo. Però, ad oggi, alla domanda se ci sono altre Regioni – perché io dal sito non le ho viste – mi è stato risposto che c’è un po’ di interessamento, magari, da parte di qualche altra Regione, Lombardia, eccetera. Va bene: però noi che ruolo andiamo a ricoprire? Per i Comuni piccoli ci sono le Unioni, si possono unire in distretti, possono fare in mille modi, non hanno certo bisogno di una struttura superiore.

Ripeto: non siamo qui a criticare, perché la nostra astensione non venga vista come una reazione contraria alla vostra proposta (del tipo che siccome l’avete proposta voi, non ce ne importa niente e ci asteniamo, del tipo andate avanti per la vostra strada). Noi abbiamo fatto scelte leggermente differenti. Il progetto di legge comunque è da votare, per noi la posizione è di astensione. Vedremo poi come sarà lo sviluppo e quanto riuscirà a incidere la Regione in questo contesto.

Ne ho visto tante, quando ero a Sassuolo come consigliere comunale: cioè, aderisci qui, aderisci là, ma alla fine, spesso e volentieri si tende a lasciare tutto nel cassetto. Vediamo quindi si svolgerà il nostro ruolo all’interno di questa organizzazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

Mancano dieci minuti. Consigliere Zoffoli, vuole intervenire ora?

Consigliere Zoffoli, ha la parola.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente. Vorrei seguire i ragionamenti che faceva adesso Bargi. Io credo che la nostra adesione alle Città Sane sia un’adesione talmente convinta che abbiamo usato lo strumento più importante a nostra disposizione, il progetto di legge. L’adesione non è solo formale, ma è un’adesione sostanziale perché, come sa benissimo il consigliere Bargi noi stiamo facendo, lo diceva prima il consigliere Paruolo, un Intergruppo sulla prevenzione, che vuole arrivare alla costruzione di un progetto di legge, che possa ancora di più rendere cogente nel nostro territorio il Piano triennale di prevenzione, che già viene applicato da diversi anni e che comincia ad avere importanti riscontri su tante linee di prevenzione, per le quali viene portato avanti.

È evidente la volontà dell’"Intergruppo prevenzione", della Commissione e dell’Assemblea di lavorare in maniera determinata, attraverso tutti gli strumenti che hanno, per fare in modo che il Progetto Città Sane abbia gli strumenti per mantenere la sanità, prima di dover poi rincorrere la malattia. È un progetto importante, è una volontà espressa importante, è un modo di lavoro che io credo dobbiamo tutti appoggiare e seguire con grande determinazione, sostanziandola anche con finanziamenti importanti, perché solo coi progetti di legge, senza finanziamenti, difficilmente si possono attivare quelle politiche che riteniamo siano alla base della qualità della vita del futuro.

Detto questo, vorrei illustrare le motivazioni della nostra risoluzione. È una risoluzione che sta all’interno di un percorso che la Regione ha attivato attraverso una delibera del 27 dicembre 2010, il percorso epilessia. È un percorso che determina le linee-guida alle Aziende sanitarie, da applicare per affrontare questa patologia invalidante molto diffusa sul territorio. Sono tante le azioni che vengono sviluppate, e che mi pare siano sufficientemente dettagliate nella risoluzione relativamente agli impegni e alle azioni che questo percorso prevede che vengano sviluppate sul territorio.

Siamo molto convinti che queste linee-guida vengano applicate, per cui chiediamo, in questa risoluzione, che si continui in maniera importante a pretendere dai territori e dalle aziende quella applicazione diffusa per venire incontro a questa grave patologia.

Rispetto all’epilessia, noi abbiamo già fatto un’audizione in Commissione. Questa risoluzione chiede una relazione a breve, all’Assessorato, per darci i riscontri rispetto all’applicazione di queste linee-guida sul territorio. Credo si possa assumere da parte nostra l’impegno, dopo aver ascoltato la relazione dell’Assessorato, di risentire le associazioni a cui fanno riferimento le tematiche dell’epilessia per verificare se i riscontri sono effettivamente buoni o se ci sono ancora delle azioni che la Regione deve svolgere per cercare di andare incontro a tali esigenze. Con la nostra risoluzione credo possiamo ottenere quelle informazioni e la possibilità di poter agire da parte della Commissione e dell’Assemblea su questa tematica, nel caso ci siano ancora interventi possibili.

Il nostro Gruppo voterà contro l’emendamento della Lega semplicemente perché solo al termine di questo percorso di ascolto della relazione dell’Assessorato, di previsione dell’applicazione delle linee guida e, eventualmente, di ascolto – se lo riteniamo ancora importante − di un’audizione delle associazioni che operano per l’epilessia, potremo essere in grado di capire se un gruppo sulle neuroscienze, come viene proposto, può avere senso. Lo potremmo fare attraverso una discussione animata in Commissione e non con un emendamento che passa in maniera casuale tra i nostri tavoli, in modo che si possa, con piena convinzione, attivare eventualmente un ulteriore tavolo, oltre a quello che già abbiamo, l’Intergruppo della prevenzione, che mi pare possa ricomprendere tutto questo, insieme a tante altre azioni sulle quali stiamo lavorando.

Questo tavolo, in questo momento, potrebbe non essere seguito come merita e, soprattutto, non avere gli indirizzi che potrebbero arrivare attraverso la relazione e l’audizione di cui abbiamo parlato.

L’impegno che ci assumiamo con la risoluzione è quello di attivare questo percorso, al termine del quale decideremo come fare per andare avanti, anche in maniera differente, se saremo convinti dell’importanza del nostro intervento per migliorare la qualità della vita di coloro che sono affetti da questa patologia.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Zoffoli.

Chiudiamo la seduta del mattino.

Ci rivediamo alle ore 15 in discussione generale, sempre su questo progetto di legge.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta: il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Emma PETITTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI, ai sensi dell’art. 65, comma 2, del Regolamento interno, gli assessori Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Massimo MEZZETTI, Sergio VENTURI e i consiglieri Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI e Silvia PICCININI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 3285 “Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 2873 Proposta recante: "Documento di economia e finanza regionale DEFR 2017 con riferimento alla programmazione 2017-2019". A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Pompignoli”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 14

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 24

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Antonio MUMOLO, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI.

 

OGGETTO 3286 “Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 2873 Proposta recante: "Documento di economia e finanza regionale DEFR 2017 con riferimento alla programmazione 2017-2019". A firma dei Consiglieri: Fabbri, Marchetti Daniele, Pompignoli”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 14

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 24

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Antonio MUMOLO, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI.

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

3253 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Sostegno all'editoria locale". (21 09 16) A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Boschini, Campedelli, Sabattini, Serri, Rontini, Caliandro, Lori, Montalti, Zappaterra, Poli, Zoffoli, Tarasconi

3264 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Misure di riduzione della spesa e destinazione dei risparmi in continuità con la legge regionale 12 marzo 2015, n. 1". (23 09 16) A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Rontini, Calvano, Ravaioli, Zappaterra, Boschini, Cardinali, Zoffoli, Soncini

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

3220 - Interrogazione a risposta scritta circa le spese ed altre problematiche riguardanti la rimozione e lo smaltimento delle carcasse di animali selvatici, con particolare riferimento alla situazione relativa alla Provincia di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

3221 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti la realizzazione di nuove microaree di sosta destinate a nomadi nel Comune di Bologna, con particolare riferimento alla tutela della sicurezza degli abitanti nelle zone adiacenti a detti insediamenti. A firma del Consigliere: Foti

3222 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il servizio svolto dalle strutture dedicate alla "neuropsichiatria dell'età evolutiva del distretto urbano e montagna" ed alla "neuropsichiatria psicologia infanzia adolescenza" dell'AUSL di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

3224 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la diffusione, in ambito regionale, dell'impiego, da parte dei Corpi di Polizia Locale, degli strumenti di autotutela e lo svolgimento dei relativi corsi. A firma del Consigliere: Sassi

3225 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il recupero/riattamento di un edificio adibito a scuola primaria, a Conselice. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Bertani

3226 - Interrogazione a risposta scritta circa incarichi riguardanti i settori marketing/comunicazione relativi alla sanità bolognese. A firma del Consigliere: Bignami

3227 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le liste di attesa ed i trapianti di organi e tessuti effettuati, anche in regime di libera professione, e le relative donazioni e risorse. A firma della Consigliera: Piccinini

3228 - Interrogazione a risposta scritta circa l'informazione, i contributi e le procedure riguardanti il nuovo Piano di classifica approvato dal Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, con particolare riferimento ai Comuni di Reggio Emilia, Sassuolo e Fiorano Modenese. A firma dei Consiglieri: Bargi, Delmonte

3229 - Interrogazione a risposta scritta le modalità di reclutamento e di formazione del personale operante nei servizi sanitari di emergenza ed urgenza. A firma della Consigliera: Gibertoni

3230 - Interrogazione a risposta scritta circa la messa a disposizione, anche a seguito di precedente atto ispettivo, dell'elenco, per ogni singolo soggetto attuatore, degli interventi realizzati e delle fonti di finanziamento riguardanti la ricostruzione post-sisma. A firma del Consigliere: Foti

3231 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per applicare la normativa che disciplina la macellazione degli animali, con particolare riferimento a quella con rito islamico ed alla situazione esistente a Medolla (MO). A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri

3232 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante i filobus destinati al progetto Civis della città di Bologna, e le spese relative alla loro conservazione. A firma del Consigliere: Alleva

3234 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure elettorali e l'approvazione dei ruoli riguardanti il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale. A firma del Consigliere: Foti

3235 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'accoglienza di profughi a Castel Guelfo. A firma del Consigliere: Bignami

3236 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da mettere in campo nel settore della logistica per favorire il confronto tra lavoratori ed aziende, con particolare riferimento al decesso di un operatore del settore investito da un camion, a Piacenza, durante uno sciopero. A firma del Consigliere: Caliandro

3237 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della azienda di Bologna Industria Italiana Autobus S.p.A. A firma del Consigliere: Taruffi

3238 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la sperimentazione su animali presso l'Università di Ferrara. A firma della Consigliera: Piccinini

3240 - Interrogazione a risposta scritta circa l'iniziativa "Fidenza contro le mafie" e l'esclusione dagli inviti a partecipare alla stessa di un Consigliere regionale di minoranza. A firma del Consigliere: Rainieri

3241 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da attuare per giungere alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il sito nazionale dei rifiuti radioattivi (CNAPI), con particolare riferimento alla situazione relativa al decommissioning della Centrale di Caorso. A firma del Consigliere: Foti

3242 - Interrogazione a risposta scritta circa l'adozione del Protocollo d'Intesa riguardante le persone scomparse, anche tramite l'identificazione dei relativi corpi. A firma della Consigliera: Montalti

3243 - Interrogazione a risposta scritta circa incarichi riguardanti l'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

3244 - Interrogazione a risposta scritta circa i tagli dei posti letto riguardanti i servizi sanitari nella provincia di Ferrara. A firma del Consigliere: Fabbri

3245 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della Coopsette. A firma dei Consiglieri: Sassi, Sensoli

3246 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e disparità riguardanti le nuove tariffe agevolate di abbonamento relative al progetto di trasporto pubblico locale "Mi Muovo insieme". A firma della Consigliera: Piccinini

3247 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per prevenire i rischi sismici, idrogeologici ed ambientali nel settore dell'edilizia scolastica. A firma della Consigliera: Gibertoni

3248 - Interrogazione a risposta orale in Commissione circa decisioni riguardanti i compensi degli amministratori e provvedimenti relativi al personale posti in essere da una società di Parma partecipata della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Rainieri

3249 - Interrogazione a risposta scritta circa le abilitazioni regionali delle unità cinofile da soccorso del volontariato, con particolare riferimento alla ricerca delle persone disperse in superficie e di quelle travolte da macerie. A firma della Consigliera: Piccinini

3250 - Interrogazione a risposta scritta circa i requisiti necessari per svolgere le funzioni di volontariato in ambito sanitario, con particolare riferimento ai servizi svolti in qualità di soccorritore su mezzi di emergenza nella Provincia di Ravenna. A firma dei Consiglieri: Liverani, Marchetti Daniele

3254 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i tempi relativi alla nomina del primario di medicina generale presso l'Ospedale di Castel San Giovanni. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Molinari

3255 - Interrogazione a risposta scritta circa le verifiche da porre in essere relativamente allo stato del viadotto di Casina, nel tracciato della Strada statale 63 (RE). A firma del Consigliere: Torri

3256 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti i Gruppi di azione locale (GAL). A firma del Consigliere: Bignami

3257 - Interrogazione a risposta scritta circa l'accesso ai database, da parte dei cittadini, riguardanti i lavori svolti dai Consorzi della Bonifica Renana e della Romagna occidentale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani

3258 - Interrogazione a risposta scritta circa il decesso di un lavoratore investito da un Tir durante uno sciopero, a Piacenza, in data 15 settembre 2016 e le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori ed il diritto a manifestare. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

3260 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e spese riguardanti la demolizione di un immobile sito nell'alveo del fiume Trebbia, in località Orrido di Barberino. A firma del Consigliere: Foti

3261 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e termini riguardanti contributi e progetti relativi al Comune di San Lazzaro di Savena. A firma del Consigliere: Bignami

3262 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione delle indicazioni del Ministero della Salute relativamente agli alimenti gluten-free. A firma del Consigliere: Pettazzoni

3263 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti lo svolgimento di un concorso per lo svolgimento di mansioni di ostetrica svoltosi a Fidenza. A firma del Consigliere: Rainieri

3265 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un concorso per il reclutamento di personale docente nella scuola secondaria di primo e secondo grado riservato a candidati in possesso di abilitazione PAS, SISS e TFA. A firma dei Consiglieri: Lori, Bagnari

3266 - Interrogazione a risposta scritta circa la diffusione, ed i relativi dati, riguardanti le infezioni da Hiv. A firma del Consigliere: Pompignoli

3267 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per tutelare i diritti dei genitori lavoratori, anche tramite una campagna informativa sulle norme che salvaguardano la maternità e la paternità. A firma del Consigliere: Taruffi

3268 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza per i Comuni della Bassa Romagna colpiti da violente piogge e grandinate in data 21 settembre 2016. A firma del Consigliere: Pompignoli

3269 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni riguardanti la possibilità di scelta, per i genitori, tra l'utilizzazione delle mense scolastiche o la preparazione di pasti confezionati a casa relativamente all'alimentazione dei propri figli. A firma del Consigliere: Bertani

3270 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'iter procedurale riguardante l'affidamento della concessione autostradale A21 Piacenza-Brescia al soggetto aggiudicatario. A firma del Consigliere: Foti

 

Risoluzioni

 

3223 - Risoluzione per impegnare la Giunta a non impegnare i mezzi e le strutture della Protezione Civile dell'Emilia Romagna per allestire tendopoli da destinare a richiedenti asilo nelle varie province della Regione, sottraendo mezzi e risorse da destinare alle eventuali emergenze del territorio regionale. (15 09 16) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Rancan, Marchetti Daniele, Pompignoli, Pettazzoni, Liverani

3239 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a favorire, anche presso il Governo e la Regione Marche, il distacco dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla stessa e la loro aggregazione, a seguito di referendum, alla Regione Emilia-Romagna. (19 09 16) A firma della Consigliera: Sensoli

3251 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere presso il Governo e fare proprie le proposte avanzate dai Presidenti delle Regioni Lombardia, Veneto e Liguria al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Presidente della Conferenza Unificata di Stato, Regioni e Province autonome circa la gestione dell’immigrazione irregolare, attivandosi inoltre affinché siano rispettati i criteri di ripartizione per l’accoglienza degli immigrati irregolari richiedenti asilo. (21 09 16) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Pompignoli, Delmonte, Rancan, Liverani, Bargi

3252 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere iniziative nei confronti del Governo per salvaguardare il ruolo dei vigili del fuoco cosiddetti discontinui, al fine di adottare idonei provvedimenti che consentano la stabilizzazione degli stessi presso il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (C.N.V.V.F.), intervenendo inoltre per favorire la stabilizzazione del personale discontinuo appartenente ai nuclei cinofili dei vigili del fuoco. (21 09 16) A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

3259 - Risoluzione per impegnare la Giunta a reperire, nel proprio bilancio, i fondi necessari a sostenere i costi dei rimborsi, rimasti in sospeso dal 2012, riguardanti spese anticipate da cittadini per l'abbattimento di barriere architettoniche, stanziando inoltre un fondo regionale, rifinanziabile ogni anno, per l'eliminazione ed il superamento delle stesse negli edifici pubblici e privati. (22 09 16) A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Poli

 

Interpellanza

 

3233 - Interpellanza circa le azioni da attuare per tutelare i lavoratori del settore della logistica. A firma del Consigliere: Alleva

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

2841 - Interrogazione a risposta scritta circa il "percorso epilessia", con particolare riferimento alla costituzione del gruppo di lavoro delle neuroscienze ed al coinvolgimento delle associazioni di pazienti. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

2849 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la chiusura di sportelli, da parte della società IREN, nei Comuni di Busseto, San Secondo, Fornovo, Medesano, Sorbolo, Soragna e Collecchio. A firma del Consigliere: Bignami

2858 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura di sportelli, da parte della società IREN (Società multiutility di servizi idrici, elettricità, gas e rifiuti) in alcuni comuni piacentini. A firma del Consigliere: Bignami

2874 - Interrogazione a risposta scritta circa iniziative che la Giunta regionale intenda intraprendere nei confronti di Atersir (Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti) affinché quest'ultima assuma ogni utile iniziativa per assicurare l’effettiva terzietà - rispetto ai concorrenti - della stazione appaltante. A firma del Consigliere: Foti

2911 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di realizzazione del nuovo ponte da costruire sul fiume Santerno, a Casalfiumanese. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

2919 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per non porre a carico dei cittadini contribuenti spese dovute a problematiche riguardanti i gestori di servizi idrici e di raccolta di rifiuti. A firma del Consigliere: Bignami

2921 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare i mancati pagamenti dei ticket connessi alle prestazioni fornite dalle strutture di Pronto Soccorso. A firma del Consigliere: Pompignoli

2930 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la rendicontazione delle spese relative al progetto "Mondiali antirazzisti" 2015, con particolare riferimento al Comune di Castelfranco Emilia. A firma del Consigliere: Bargi

2952 - Interrogazione a risposta scritta circa la verifica della presenza di amianto nel tetto di un immobile sito nel Comune di Granarolo. A firma del Consigliere: Bignami

2958 - Interrogazione a risposta scritta circa l'adozione di una normativa regionale riguardante l'individuazione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari presenti sul territorio. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri

2964 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il luogo e le modalità di svolgimento del Ramadan nella zona industriale di Montecchio. A firma del Consigliere: Delmonte

2965 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche di natura strutturale riguardanti un condominio gestito da Acer in Via Noiret, a Imola. A firma del Consigliere: Bignami

2966 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'urbanistica ed il consumo di terreno agricolo relativi al Comune di Granarolo nell'Emilia. A firma del Consigliere: Foti

2970 - Interrogazione a risposta scritta circa lavori nell'alveo del fiume Reno presso il ponte di Via Emilia Ponente a Bologna, e la messa in sicurezza del relativo cantiere. A firma del Consigliere: Bignami

2971 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la sicurezza delle strade provinciali, con particolare riferimento allo sfalcio della vegetazione in quelle site nella Provincia di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Delmonte

2975 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire l'uniformità dei trattamenti e dei servizi volti ad alleviare le situazioni di disagio e di sofferenza, con particolare riferimento alle convenzioni riguardanti gli Ambulatori per STP (Stranieri Temporaneamente Presenti). A firma del Consigliere: Rontini

2978 - Interrogazione a risposta scritta circa la procedura, ed i relativi termini, riguardanti la conclusione del procedimento di VIA relativo alla discarica di Fossoli, lotto n. 4. A firma del Consigliere: Bargi

2979 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la chiusura del campo nomadi sito in via Erbosa, nel quartiere Navile di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

2980 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l'impianto di combustione e recupero di rifiuti a matrice legnosa sito a Finale Emilia, con particolare riferimento ad emissioni verificatesi in data 12 luglio 2016. A firma della Consigliera: Gibertoni

2982 - Interrogazione a risposta scritta circa richieste di motivazione relative al rilascio della cartella clinica introdotte dall'Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì, con particolare riferimento al decesso del paziente. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

2984 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere la situazione di carenza di mezzi, attrezzature e personale riguardanti il Corpo dei Vigili del Fuoco, con particolare riferimento ai territori di Modena e Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

2992 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per salvaguardare gli alberi posti davanti alla Biblioteca Malatestiana a Cesena, evitandone l'abbattimento come chiesto anche dai cittadini nella relativa petizione popolare. A firma del Consigliere: Pompignoli

2994 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare i casi di mortalità per suicidio presso le strutture sanitarie. A firma del Consigliere: Gibertoni

2995 - Interrogazione a risposta scritta circa il processo di esternalizzazione dei servizi sociali e le azioni da attuare per salvaguardare i beneficiari di detti servizi ed i lavoratori, con particolare riferimento alla situazione esistente a Ferrara. A firma della Consigliera: Sensoli

3000 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stanziamento di ulteriori risorse per coprire i costi di gestione del trasporto pubblico locale extraurbano della Provincia di Piacenza e le azioni da attuare per diminuire le tariffe degli abbonamenti annuali e mensili, specialmente se riguardanti studenti. A firma del Consigliere: Rancan

3002 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti l'autorizzazione integrata ambientale relativa alla costruzione, a Russi, di una centrale termoelettrica alimentata a biomasse. A firma del Consigliere: Bertani

3011 - Interrogazione a risposta scritta circa il superamento delle quote percentuali stabilite tra Stato, Regioni ed EE.LL. riguardanti l'accoglienza di migranti e profughi, con particolare riferimento alla Regione Emilia-Romagna ed in particolare alla città di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

3012 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche conseguenti a malfunzionamenti riguardanti i nuovi treni ATR 220 acquistati in Polonia e utilizzati sulle tratte regionali da TPER. A firma del Consigliere: Fabbri

3013 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante un agriturismo utilizzato quale struttura per l'accoglienza di profughi in Via Saccona, a Ferrara. A firma del Consigliere: Fabbri

3014 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le problematiche ed i danni causati dalla mancata manutenzione del fossato denominato "scolo Cerchia", a Faenza. A firma del Consigliere: Liverani

3016 - Interrogazione a risposta scritta circa emissioni ed incendi riguardanti un impianto di combustione e recupero di rifiuti sito a Finale Emilia di Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

3022 - Interrogazione a risposta scritta circa la predisposizione di politiche industriali per la montagna, con particolare riferimento alla reindustrializzazione del sito non più utilizzato dalla Philips-Saeco di Gaggio Montano (BO). A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Piccinini, Sensoli, Bignami, Aimi

3030 - Interrogazione a risposta scritta circa un progetto deliberato dal Comune di Carpi riguardante l'integrazione sociale della popolazione nomade. A firma del Consigliere: Bargi

3057 - Interrogazione a risposta scritta circa criteri e modalità di erogazione, nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, degli ausili tecnici di assistenza protesica da parte della AUSL di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3071 - Interrogazione a risposta scritta in merito agli alloggi ERP situati in Ravenna, Via F. Lanciani dove vi sarebbero state violazioni del regolamento, denunciate anche in sede di riunione con ACER da parte di inquilini e per sapere se l’Osservatorio regionale del sistema abitativo abbia stime di casi analoghi. A firma del Consigliere: Liverani

 

Comunicazione ai sensi dell’art. 118, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea:

 

Il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi con nota del 14 settembre 2016, prot. n. 42697, ha comunicato che la Giunta regionale non intende rispondere all’interrogazione oggetto n. 3106, ritenendo che il contenuto sia estraneo ai propri compiti di istituto:

 

3106 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda rivolgersi all'Ordine francescano o assumere altre iniziative per evitare la chiusura del santuario di Montepaolo a Dovadola (FC), dedicato a Sant'Antonio da Padova. A firma del Consigliere: Foti

 

Comunicazione ai sensi del comma 1, lettera m) dell’art. 68 del Regolamento interno:

 

La Programmazione dei lavori dell’Assemblea legislativa, ai sensi dell’art. 16, del Regolamento interno, per il periodo ottobre - dicembre 2016, è stata approvata nella riunione dei Capigruppo allargata ai Presidenti delle Commissioni assembleari svoltasi in data 21 settembre 2016.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 08/09/2016 al 21/09/2016:

 

DPGR n. 184 del 15/09/2016

Nomina di componenti del Comitato di Gestione del Fondo speciale per il volontariato dell'Emilia-Romagna ai sensi della L.R. n. 12/2005 e delega alla Vicepresidente Gualmini Elisabetta a far parte dello stesso Comitato.

DPGR n. 185 del 20/09/2016

Sostituzione di un consigliere nella Camera di Commercio di Bologna nel Settore artigianato.

DPGR n. 186 del 21/09/2016

L.R. n. 8/1994 art. 32 ter. nomina del Commissario Straordinario dell'Ambito territoriale di caccia Parma 8.

(Comunicazione n. 36 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2016/2119 del 26/09/2016)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

Espandi Indice