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103.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE 2016

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 2422

Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121, comma 2 della Costituzione, recante: “Norma sulla tassazione della previdenza complementare. Modifiche all’art. 1 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)”. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Relazione della Commissione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno oggetto 2422/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” - Presentazione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

BARGI, relatore della Commissione

SABATTINI (PD)

BIGNAMI (FI)

FOTI (FdI)

BARGI (LN)

 

OGGETTO 1225

Delibera: «Intesa sulle modifiche cartografiche al piano territoriale paesistico regionale presentate dalla Provincia di Piacenza con la variante specifica al proprio piano territoriale di coordinamento.» (Proposta della Giunta regionale in data 7 settembre 2016, n. 1276) (96)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

IOTTI (PD)

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 3213

Delibera: «Intesa sulle modifiche cartografiche al piano territoriale paesistico regionale presentate dalla Provincia di Parma con la variante specifica al proprio piano territoriale di coordinamento di aggiornamento della cartografia del dissesto.» (Proposta della Giunta regionale in data 12 settembre 2016, n. 1421) (97)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

IOTTI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

 

OGGETTO 3277

Delibera: «L.R. n. 6/2011 - Delibera dell’Assemblea legislativa n. 16/2015. Definizione dei criteri e modalità attuative per l'adesione a fondi immobiliari chiusi che operano nel settore dell'edilizia residenziale sociale.» (Proposta della Giunta regionale in data 26 settembre 2016, n. 1530) (98)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

RONTINI (PD)

FOTI (FdI)

IOTTI (PD)

PETTAZZONI (LN)

POMPIGNOLI (LN)

RONTINI (PD)

POMPIGNOLI (LN)

RONTINI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

PRESIDENTE (Saliera)

RONTINI (PD)

 

OGGETTO 3314

Delibera: «Documento di indirizzo programmatico per il triennio 2016-2018 ai sensi della legge regionale n. 12/2002 per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace.» (Proposta della Giunta regionale in data 3 ottobre 2016, n. 1575) (99)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 3314/1 oggetto 3457 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Risoluzione oggetto 2651 - Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

PRODI (PD)

BIGNAMI (FI)

SENSOLI (M5S)

BERTANI (M5S)

GUALMINI, vicepresidente della Giunta

BERTANI (M5S)

DELMONTE (LN)

BERTANI (M5S)

BIGNAMI (FI)

TARUFFI (SEL)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

CALVANO (PD)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Ordine del giorno 2422/1 “Non passaggio all’esame degli articoli”

Votazioni elettroniche oggetti 3314 - 3457 - 2651

Emendamenti oggetti 3277 - 3314

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 15,14

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centotreesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare il presidente della Giunta Bonaccini, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il sottosegretario Andrea Rossi e gli assessori Bianchi, Petitti e Venturi.

 

OGGETTO 2422

Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121, comma 2 della Costituzione, recante: “Norma sulla tassazione della previdenza complementare. Modifiche all’art. 1 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)”. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Relazione della Commissione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno oggetto 2422/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” - Presentazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): I lavori riprendono con l’esame dell’oggetto 2422: Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121, comma 2 della Costituzione, recante: “Norma sulla tassazione della previdenza complementare. Modifiche all’art. 1 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)”, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli.

Il testo n. 19/2016 è stato licenziato dalla Commissione Bilancio, affari generali ed istituzionali nella seduta del 10.10.2016 con parere contrario.

Il progetto di legge è composto da 1 articolo.

Il relatore della Commissione, consigliere Stefano Bargi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Sul presente progetto di legge insiste un ordine del giorno di non passaggio all’esame degli articoli, a firma del consigliere Poli.

La parola al relatore della Commissione, consigliere Stefano Bargi. Ha venti minuti. Prego.

 

BARGI, relatore della Commissione: Grazie, presidente.

Come preannunciava il presidente, anche in questo caso è stato presentato un ordine del giorno di non passaggio all’esame degli articoli. Essendo un articolo solo, non ci avremmo impiegato molto a votarlo.

Tra l’altro, preciso che insieme agli uffici tecnici della Commissione avevamo preparato un emendamento perché avevamo ritenuto che l’articolo andasse scritto in maniera più idonea al linguaggio politichese, per renderlo più in linea con una modalità legislativa e parlamentare, però non è passato in Commissione. Non lo riproponiamo, tanto siamo convinti che non sarebbe approvato. Nel qual caso, siamo pronti a riproporlo per modificarne il testo.

Il progetto di legge in questione nasce da un’idea precisa, ovvero quella di sviscerare una questione che ci è sembrata assurda, ossia l’aumento della tassazione sui fondi pensione complementare. A questo tipo di strumento negli ultimi anni si è fatto sempre maggior ricorso. Li avevo già citati in Commissione, ma li citiamo anche qui, i dati della Commissione di vigilanza sui fondi pensione. Alla fine del 2015 le adesioni alla previdenza complementare in Italia erano circa di 7,3 milioni, con una crescita annua di +13,4 per cento e un patrimonio stimato in 138 miliardi di euro. È uno strumento che si usa adottando sempre di più, anche in vista della contrattualistica sempre più volatile che oggi, soprattutto chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro, si trova davanti.

Questo tipo di strumento prevedeva una tassazione sui rendimenti dell’11 per cento, incrementato nel 2014 all’11,5 e con la legge di stabilità del 2015 incrementato al 20 per cento.

A noi sembra una tassazione particolarmente elevata. Il versamento di contributi presso fondi complementari è uno strumento molto utilizzato, perché deducibile dall’imposta, e quindi, ad oggi – lo sa soprattutto chi magari si è trovato a lavorare come commercialista – è lo strumento che garantisce più ritorno a livello di vantaggio fiscale.

È utilizzato magari dagli artigiani, dai dipendenti che sono agli ultimi anni di lavoro, ma che vogliono sgravare dalle tasse parte del peso contributivo. Se andiamo a tassare i rendimenti per i pochi anni di versamenti di questi soggetti, magari non andiamo a intaccare più di tanto il loro conferimento, ma se noi andiamo a tassare del 20 per cento – tra l’altro in una soluzione unica nel momento in cui il lavoratore va a riposo, e quindi va a introitare le somme che ha lasciato all’interno del fondo – chiaramente facciamo un grosso danno al giovane che da 18, 19, 20, 25 anni inizia a lavorare e decide di farsi un fondo per tutta la durata della sua vita lavorativa. A questo punto, chiaramente, capite bene che percentualmente diventa più importante il peso di queste imposte.

Il progetto di legge è molto semplice, vuole riportare la tassazione all’11 per cento andando ad annullare i provvedimenti che sono nati più di recente, soprattutto l’ultimo del 2015, che, tra l’altro ha effetto retroattivo a partire dal 1° gennaio 2014, e anche su questo qualcosa da dire ci sarebbe. Quali sono i motivi ostativi da parte della maggioranza a questo strumento, almeno da quello che è emerso in Commissione, a questo tipo di provvedimento? In primo luogo, dobbiamo rilevare che si tratta di una materia principalmente di competenza statale. Ci teniamo a far presente alla maggioranza che ne siamo consapevoli e infatti abbiamo usato come strumento il progetto di legge alle Camere e non il progetto di legge regionale.

È ovvio che si tratta di materia di competenza parlamentare, è ovvio che alla Camera, al Senato, dal momento in cui viene depositato e passo un progetto di questo tipo avranno modo di valutarlo con tutti i dati e le questioni del caso, però, se non altro, il segnale politico del territorio arriverebbe, motivo per il quale abbiamo deciso di proporre questo tipo di strumento.

L’altra motivazione per la quale è stato bocciato riguarda la ratio dell’aumentare la tassazione, che esiste, e infatti si vanno a tassare i rendimenti. Così come per tutti gli altri titoli, andiamo ad aumentare e ad adeguare la tassazione anche sul rendimento dei fondi pensione.

Dal nostro punto di vista c’è una contraddizione. Da un lato cerchiamo di spingere la gente ad andare a mettere i soldi da parte, a prepararsi una pensione a parte… Sono chiaramente cifre che non si possono recuperare quando si vuole, restano lì sicuramente per un determinato numero di anni e si possono prendere per malattie gravi o per l’acquisto della prima casa, e solo per la metà delle somme depositate. Il 100 per cento, anzi il 50 per cento massimo immediatamente e a rate mensili, come una forma pensionistica normale, il restante 50 per cento si può avere solo nel momento in cui si viene collocati a riposo lavorativo.

Non stiamo parlando di un investimento in Borsa, non stiamo parlando di un’attività fatta per lucrare. È un’azione fatta per sgravare il sistema previdenziale nazionale e darsi la possibilità di avere una forma pensionistica dignitosa, soprattutto, lo ripeto, per chi, ad oggi, va verso il mondo del lavoro e si trova davanti contratti che magari la forma pensionistica la prevedono in parte.

I giovani spesso si pongono la domanda se vedranno mai la pensione. Questo è un modo per portarsi avanti. Magari in futuro, qualora si dovesse rivedere ulteriormente il sistema pensionistico nel nostro Paese – qui si entra nel discorso politico del sì e o del no alle pensioni complementari – sarebbe un ottimo strumento per potersi sgravare dai costi dello Stato.

Se da un lato ne riconosciamo un valore andando a rendere deducibili dalle tasse gli importi versati fino a un massimale di 5.000 e rotti euro annui, non si capisce perché poi dall’altra parte andiamo a colpire tutti i rendimenti annui da qui a quando uno va a recuperare le risorse per un 20 per cento. Sembra veramente una scelta un po’ scellerata.

Pertanto, o lo Stato deve fare cassa su ogni cosa… Parlavamo prima del gioco d’azzardo, parliamo di varie imposte che ci sono su ogni cosa che si fa in questo Paese, l’aumento dell’IVA e via dicendo, per lucrare al massimo, il che, a mio avviso, lo puoi fare, ma non su uno strumento che cerchi di spingere. Parliamo di pensioni, non parliamo di investimenti. L’indicizzazione, il rendimento dei soldi in giacenza in un fondo pensione io non lo vedo come un reddito acquisito da investimento finanziario, ma lo vedo come un adeguamento del costo del denaro nel tempo, perché i 10 euro di oggi non sono i 10 euro di ieri e non sono nemmeno i 10 euro di domani.

Sappiamo bene come funziona la moneta. Quindi, è normale che il mio deposito stia lì e io non possa toccare quei soldi, ma almeno qualcosina deve rendere. Non parliamo neanche di grosse cifre. C’è la possibilità di scegliersi di destinarlo in campo azionario, obbligazionario o via dicendo, quindi uno può scegliere anche quanto rischiare, però si parla di soldi propri messi in giacenza per la pensione.

In questo contesto ci sembrerebbe più che sensato lanciare il segnale da parte del territorio per dire al Governo di fare un piccolo passettino indietro e dare il via a una discussione di questo tipo in Parlamento. Non diteci che è una competenza del Governo, è una competenza parlamentare, perché lo sappiamo. Sembra una presa in giro. È chiaro che noi utilizziamo questo tipo di strumento perché passi a loro.

Il messaggio che arriva dal territorio lo riteniamo maggiormente positivo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

Apro la discussione generale.

Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

Ripercorrerò un po’ il ragionamento fatto in Commissione ovviamente cercando di non metterci il carico professionale perché la lezione sulla tassazione dei fondi pensione, con tutte le varie agevolazioni, penso che annoierebbe l’Assemblea.

Credo che non sia corretto derubricare questa discussione in una maniera troppo semplice, anche perché il problema citato oggi, che riguarda non solo la tassazione dei fondi pensione, ma riguarda principalmente un tema molto serio che ha il nostro Paese, ovvero il problema della ristrutturazione di tutto il sistema previdenziale, soprattutto con uno sguardo alle nuove generazioni.

Non è notizia di oggi che la riforma del sistema previdenziale, il passaggio al complessivo contributivo provoca nelle generazioni che oggi si trovano al lavoro, e penso a quelle più distanti dalla pensione, ad avere un problema domani molto più serio di quello che stanno attraversando le generazioni più vicine alla pensione o già in quiescenza.

Dobbiamo incastrare questo tema, come diceva giustamente il collega, non solo derubricandolo come un tema di stretta competenza nazionale, ma cercando di andare un po’ nel merito e capire anche qual è stata la ratio.

È chiaro che un provvedimento dove si chiede di diminuire la pressione fiscale in qualsiasi contesto ci può trovare tutti d’accordo se capiamo come questo si riverbera sul sistema complessivo delle finanze pubbliche. È questa un po’ la motivazione vera per la quale non ci sarà il nostro assenso a questo progetto di legge.

Va, però, sottolineato che da questo momento, che passa dall’11 per cento a un 20 per cento con la legge di stabilità del 2015, sono stati comunque introdotti elementi correttivi che meritano, secondo me, di essere sottolineati, come l’accortezza che riguarda gli investimenti in titoli di Stato, che riportano con la tassazione limitata a 62,5 per cento, a una tassazione complessiva del rendimento da titoli di Stato che si attesta al 12,5, quindi anestetizzando l’aumento previsto, lo scorporo dalla tassazione sui rendimenti dei fondi per la gestione dei fondi stessi e l’individuazione del credito d’imposta che va a premiare quegli investimenti dei fondi che impattano direttamente sull’economia reale andando ad asciugare progressivamente la tassazione sul rendimento.

Altro elemento non marginale è quello che riguarda il confronto con le altre tassazioni che riguardano le rendite finanziarie. Con le accortezze di cui dicevo prima e il confronto con la percentuale di tassazione sulla marginalità dei margini generati dagli investimenti finanziari, si evidenzia ancora un delta sufficientemente importante, che confronta un’aliquota del 26 per cento sulla marginalità degli investimenti finanziari rispetto alla tassazione, attraverso i fondi pensione.

È chiaro che questa differenza, che è sicuramente più assottigliata di prima, merita una sottolineatura perché ancora spinge verso questi tipi di strumenti l’investimento da parte del singolo privato, senza dimenticare quello che sicuramente rappresenta l’incentivo principale, ovvero la detrazione fino a 5.164 euro che si imputa all’interno della dichiarazione dei redditi a scorporo dei versamenti all’interno dei fondi pensione.

Tutto questo per dire che l’utilizzo della pensione integrativa, a seguito del dibattito che è avvenuto nei mesi scorsi, che sta avvenendo e avverrà sulla legge di stabilità, potrebbe essere interessato da un’ulteriore spinta in questa direzione a seguito della mitigazione e dei possibili scivoli non tanto per anticipare l’età pensionabile, ma per accompagnare, con dei provvedimenti ponte, l’uscita preventiva dal mondo del lavoro per coloro che utilizzano fondi complementari e per accompagnare con redditi integrativi un’uscita prima della percezione della previdenza dei contributi versati. Il tema è assolutamente importante. Non ci sentiamo, e con questo chiudo, di votare a favore di questo provvedimento perché la sottrazione di risorse complessivamente al sistema pubblico non spetta direttamente alla Regione, in quanto la politica complessiva di bilancio a livello statale, su un provvedimento come questo, dovrebbe trovare altre coperture e vi dico molto francamente che se queste coperture le dovesse trovare con una diminuzione del fondo per la non autosufficienza ancora di più, per farvi un esempio, il nostro voto sarebbe negativo.

Per queste ragioni non daremo voto positivo a questo progetto di legge.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sabattini.

Non ho altri iscritti in discussione generale.

 

BIGNAMI: Sarà un intervento lento quanto Foti nell’arrivare al tavolo, perché cerchiamo di dargli il tempo…

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Bignami, si è iscritto a parlare?

 

BIGNAMI: Mi sono iscritto esclusivamente per rappresentare alla Presidenza che il collega Foti voleva chiedere la parola, ma, non avendo la tessera, non ha potuto prenotarsi.

Volevo rappresentare solo questa esigenza.

 

PRESIDENTE (Saliera): È stato molto gentile.

 

BIGNAMI: Si figuri, è stato un piacere.

 

PRESIDENTE (Saliera): Il consigliere Foti ha la parola.

 

FOTI: Ringrazio il collega Bignami e mi scuso, ma non sono abituato ancora alla tessera. Mi danno l’idea delle tessere della fame queste tessere.

Per tornare all’argomento, ringrazio per le spiegazioni il collega Sabattini che, sotto il profilo tecnico, hanno un loro valore, però pongo una domanda che forse può risultare capziosa, ma non lo è. Quando ci occupiamo di proposte di legge alle Camere ce ne occupiamo sempre con un retropensiero. Vi ricordate quando abbiamo parlato, tre o quattro mesi fa, delle telecamere? Il collega Bagnari ci spiegò che si violavano i principi, tutti i principi della privacy, che non si potevano fare, che erano cose che il Parlamento non potrebbe mai fare. Non so se a qualcuno è capitato di guardare nei giorni scorsi il telegiornale delle 20. La notizia del giorno era: “Approvata la videosorveglianza negli asili e negli ospizi”. Allora, per curiosità, sono andato a vedere chi aveva votato. Pensavo ci fosse stato un colpo di Stato.

Voi sapete che alla Camera il primo che presenta una proposta sull’argomento viene indicato come proponente e poi gli altri si abbinano alle proposte.

La proposta n. 621 alla Camera dei deputati è del Partito Democratico. Dovevate vederli, c’era la gara per andare davanti alla intervistatrice a dire “Sono stato io”. C’è stata l’appropriazione, da parte di tutti, di quel testo. Salvo SEL e il Movimento 5 Stelle che si sono astenuti, tutti gli altri hanno votato a favore. Mi sono ricordato quello che è successo in questa Regione. Ho preso tanti nomi quando ho presentato quella proposta. Mi sembrava che fosse una proposta fatta male, perché io non le so fare bene, e guarda caso un articolo è esattamente quello che era presente nella mia proposta. Mi è venuto persino il dubbio che qualcuno, nel presentare un emendamento, avesse fatto taglia e incolla dalla proposta che voi avete bocciato.

Non per le argomentazioni che sul piano professionale non mi permetto di mettere in discussione da parte del collega Sabattini, ma per la tagliola del fatto che comunque si è discusso in Commissione, la Commissione l’ha respinto e quindi fuciliamo la proposta di legge del collega Bargi, come allora dicevamo che la proposta di legge di Foti sulle telecamere non si sarebbe mai fatta.

Forse il PD a Roma è un PD diverso da quello di Bologna. Ce l’aveva detto qualcuno, visto che le elezioni, in genere, le vincete con i voti dell’Emilia-Romagna, perché farei presente che avete vinto alla Camera per 140.000 voti. Se togliamo il contributo dell’Emilia-Romagna, non tornano i conti. Mi sono chiesto se sono eretici loro o se siete eretici voi. Più che federalisti non vorrei dirvi cosa penso esattamente. Siete un po’ chiusi, per non dire altro. Siete “ottusi”. Non volevo dirlo, ma se mi sollecitate, lo dico. 

Posso capire sulle proposte di legge di modifica di leggi regionali, perché è indubbio che presentare delle proposte di modifica delle leggi regionali è, onestamente, per un consigliere di opposizione, molto più difficile, perché non abbiamo un’assistenza ai testi normativi che dovrebbe quanto meno controbilanciare l’assistenza che ha la Giunta quando li presenta, ma quando si va su queste proposte, che, torno a ripetere, sono proposte su argomenti di cui parla la società, il discorso è diverso. Posso capire che uno dica che c’è un errore di fondo, ed è una giustificazione, ma il vero problema è che almeno il collega Bargi spero avrà la soddisfazione di non vedersi poi approvata questa sua proposta di legge dopo, perché diversamente uno dice: “Forse solo perché sono piccolo e nero”. Parlavo di me. Solo perché sono stato piccolo e nero mi avete voluto bocciare la proposta in questione.

Altre argomentazioni non le ho trovate. Le dichiarazioni di voto le ho lette per divertimento. Non ve le leggo per pietà. Addirittura per qualcuna bisognava mettere lì uno con la frusta! Lo dico per chi diceva che ci sono dei problemi di tipo sindacale.

Gradirei, se fosse possibile, nella civiltà del dibattito, che quanto meno questo articolo che viene evocato tutte le volte per chiudere le votazioni, nel mio caso erano solo cinque articoli, non venisse usato. Si fa la discussione generale, interviene un consigliere, non interviene nessun altro, dichiarazioni di voto, si vota il progetto e fine del discorso. Utilizzare questa mannaia che deve essere un qualcosa che proprio soddisfa, e quindi va presentata subito da parte del Presidente della Commissione, non la capisco.

A volte capita – ho citato un esempio – che ad usare la mannaia ci si tagli la faccia politicamente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Non ho altri iscritti in discussione generale.

La parola al relatore Bargi.

 

BARGI: Ha fatto bene il collega Foti a portare questo esempio, ma ce ne sarebbero anche altri.

Ricordo i dazi doganali alla Cina, il voto contrario senza proferire parola e poi il portavoce del PD europeo e il presidente Bonaccini che vanno a portare i ceramisti a dire “rinnoviamo i dazi”. Non è la prima volta che quest’aula ha una scollatura dal sostrato politico sia del Paese che a livello internazionale.

Stiamo tassando, di fatto, un sistema pensionistico complementare. Non stiamo proponendo di abbassare le tasse a chi magari ha un castello. Stiamo parlando del sistema pensionistico che utilizzano diverse tipologie di lavoratori, in particolare, lo ripeto, chi magari, come veniva detto prima, sa che avrà più difficoltà ad avere un certo tipo di pensione quando andrà a riposo lavorativo e giustamente si porta avanti già dai primi anni di lavoro. Si è detto che andiamo a tagliare le risorse a chi magari ne ha bisogno. Vorrei far presente, però, al collega Sabattini e all’aula, che se andiamo a prendere i dati di uno studio di Unioncamere, pubblicati sul sito delle Regioni italiane, i dati degli ultimi due anni a partire da aprile del 2014 fino ad arrivare a marzo 2016, e analizziamo il debito pubblico delle nostre Regioni e dello Stato centrale, vediamo come tutte le Regioni in due anni hanno saputo ridurre il proprio debito, compreso il sud. È inutile dire che il nord-est è la zona che in percentuale ha ridotto di più, però non dimentichiamo di far presente quanto la nostra Regione in realtà si collochi in una fascia di efficienza molto alta in questo Paese. Noi preferiamo far finta di niente e votare sì a un referendum in cui verranno tolte tutte le competenze principali alle Regioni e verrà verticalizzata la gestione del nostro Stato a livello centrale; livello centrale dove il debito pubblico, guarda caso, è aumentato più di quanto sia stato ridotto nelle pubbliche amministrazioni.

In totale, Comuni, Province e Regioni hanno ridotto, grazie a quei tagli lineari… Ricordo che Tremonti faceva i taglietti del 10 per cento e i sindaci si strappavano le vesti in piazza. Dicevano: “Rubano ai Comuni”. Oggi li fondiamo perché non abbiamo più soldi da dargli. Pensiamo di risparmiare lì. Lo Stato centrale aumenta il debito, tant’è che complessivamente, tra il dato dello Stato centrale e quello delle Regioni, siamo a un +3,78 per cento, che annulla l’effetto positivo dei tagli a livello locale. Vogliamo prendere dei soldi? Ce n’è una valanga da prendere!

Di certo non è con questa situazione che si tiene in piedi il nostro Stato. Possibilità di riduzione delle risorse ce n’è dappertutto.

Ritornando, invece, sull’altra questione, al fatto che non è questa la sede opportuna, si è detto che magari si trovano nuove forme di scivolo e quant’altro. Per agganciarmi a quello che diceva prima il collega Foti, non vorrei trovarmi dopo, con la legge di stabilità del 2017, nella situazione in cui lo Stato trova altri scivoli e altre forme per uscire fuori da questa impasse. Cosa stiamo a fare qui se tutte le volte che abbiamo la possibilità di dire la nostra cerchiamo di cedere l’autonomia decisionale della Regione e ci adeguiamo semplicemente lasciando fare ad altri? Io credo che la Regione, ad oggi, goda di una sua autonomia, che purtroppo è regionale e non statale. Visto che prima di parlava di federalismo, magari ci arriviamo pure, però sia chiaro che, ad oggi, la nostra autonomia decisionale e politica c’è e non la sfruttiamo in nessuna occasione in cui possiamo farlo. È una cosa che sto notando e che sto ripetendo negli ultimi mesi. Manchiamo un po’ di spina dorsale politica. Siamo bravi funzionari a gestire i soldi, ma per niente capaci di dare una linea e di tenere una barra in mano e dare una traiettoria a questa Regione, se non quella di essere qui come prosieguo dell’Unione Europea, come prosieguo del Governo italiano.

Credo che possiamo dire la nostra. In questo caso diamo una sollecitazione. Poi il Governo trova altre forme di via d’uscita, prende il progetto di legge, lo boccia e dice: “Non ci serve più, perché abbiamo trovato altri sistemi”, se non li trova, magari prende in considerazione il progetto di legge. Non è che toglie le tasse, le riporta a come erano prima di questa follia, che comunque non ha fatto parte di un complesso sistema di revisione delle pensioni, ma era dentro la legge di stabilità 2015. Anche in quel caso non si è adottato un sistema complessivo. Non vi ho portato la riforma delle pensioni, anche perché avrebbe poco senso. Su questo piccolo passaggio credo che un messaggio lo potremmo dare. Se poi, come viene detto, si andrà nella direzione di trovare delle vie di uscita diverse, benissimo, che lo facciano e boccino il pdl, però la Regione la sua l’ha detta.

Questo spirito sembra mancare totalmente in questa Regione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

Procediamo con le dichiarazioni di voto sull’ordine del giorno di non passaggio all’esame. Cinque minuti per Gruppo. Non c’è nessun iscritto in dichiarazione di voto.

Passiamo alla votazione. Nomino scrutatori i consiglieri Serri, Rontini e Sassi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno oggetto 2422/1 “Non passaggio all’esame degli articoli”.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 2422/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” è approvato.

 

OGGETTO 1225

Delibera: «Intesa sulle modifiche cartografiche al piano territoriale paesistico regionale presentate dalla Provincia di Piacenza con la variante specifica al proprio piano territoriale di coordinamento.» (Proposta della Giunta regionale in data 7 settembre 2016, n. 1276) (96)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con gli atti amministrativi.

Partiamo dall’oggetto 1225: Proposta recante: "Proposta all’Assemblea legislativa dell’intesa sulle modifiche cartografiche al Piano Territoriale Paesistico Regionale presentate dalla Provincia di Piacenza con la variante specifica al proprio piano territoriale di coordinamento".

La Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità ha espresso parere favorevole nella seduta del 6 ottobre 2016 con la seguente votazione: 26 voti a favore, nessun contrario e 6 astenuti.

Apro la discussione generale sul provvedimento.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Presidente, in Commissione è stata affrontata la proposta che riguarda le modifiche cartografiche su delimitazioni di fasce fluviali in zone riguardanti la tutela e il rischio idraulico, motivate da variazioni dello stato dei luoghi per effetto di eventi naturali nel corso del tempo e in parte anche in differenze di rilievo cartografico su basi di precedente stesura. Quindi, di fatto, si va a cogliere una situazione che, nei fatti, è diversa dallo stato cartografico della pianificazione.

L’intesa si basa sul parere favorevole degli uffici competenti di programmazione territoriale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Iotti.

Ci sono altri interventi? Non ho iscritti in discussione generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Per le ragioni espresse in Commissione, confermiamo il nostro voto di astensione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Non ci sono altre dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 1225. 

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La delibera oggetto 1225 è approvata.

 

OGGETTO 3213

Delibera: «Intesa sulle modifiche cartografiche al piano territoriale paesistico regionale presentate dalla Provincia di Parma con la variante specifica al proprio piano territoriale di coordinamento di aggiornamento della cartografia del dissesto.» (Proposta della Giunta regionale in data 12 settembre 2016, n. 1421) (97)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Passiamo all’oggetto 3213: Proposta recante: "Proposta all'Assemblea legislativa dell'intesa sulle modifiche cartografiche al piano territoriale paesistico regionale presentate dalla Provincia di Parma con la variante specifica al proprio piano territoriale di coordinamento di aggiornamento della cartografia del dissesto". 

La Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità ha espresso parere favorevole nella seduta del 6 ottobre 2016 con la seguente votazione: 29 voti a favore, nessun contrario e 5 astenuti.

Apro la discussione generale.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: La proposta in oggetto apparentemente è simile alla precedente. In questo caso, però, occorre fare qualche riflessione in più.

Le modifiche riguardano una proposta di variante già approvata dalla Provincia di Parma che riguarda il proprio PTCP. Andiamo ad acquisire e ad accogliere le modifiche che saranno portate al Piano paesistico territoriale regionale. In questo caso la differenza è significativa perché l’aggiornamento è alla cartografia del dissesto ambientale.

La normativa precedente era datata 2007. Le cartografie che andiamo a integrare dopo otto anni  sono datate fine 2015 e portano in soli otto anni, e quando parliamo di modifiche geologiche del territorio sono periodi molto brevi, ad un confronto attento verso una situazione che, a seguito di eventi atmosferici succedutesi e anche in particolare recentemente nel marzo-aprile 2013, ma soprattutto degli effetti sul Baganza dell’alluvione che ha interessato gran parte della Provincia e, successivamente, in precedenza nel 2014, tra marzo e dicembre, danno tutta la dimensione oggi di quello che è l’impatto sul territorio e di quelli che sono gli effetti reali al suolo di eventi atmosferici di grande impatto ed intensità.

Voglio citare i Comuni della Provincia di Parma, oggetto di questa variante, cosicché ne resti memoria. Mi riferisco ai Comuni di Bardi e Varsi. Il Comune di Bardi in particolare è quasi integralmente interessato da fenomeni franosi in atto, precedenti e di nuova attivazione, così come tutta quella fascia pedemontana e montana che da Bardi e da Varsi raggiunge Pellegrino, Varano Melegari e Solignano, eccetto piccole frazioni abitate. In realtà, anche queste, ormai, sono completamente accerchiate. La stessa viabilità stradale e non, ormai, ha una difficoltà reale a trovare una propria conformazione. Noi andiamo a modificare una cartografia. I Piani servono certo ad apporre vincoli, ma devono essere, credo, anche strumento per delle riflessioni. Noi parliamo ormai di territori (e a questi aggiungo Fornovo, Terenzo, Calestano, ma la stessa Langhirano, Salsomaggiore) che alle proprie porte hanno effetti franosi importanti. Io credo che questo debba aprire a delle riflessioni.

A livello nazionale si parla di Piani frane e c’è grande attenzione. Anche in Regione si sta mettendo mano al problema. Nella Provincia di Parma è stato presentato nei giorni scorsi un piano di intervento per la frazione di Sauna dove, con le risorse a disposizione, sono state fatte delle esperienze importanti. Vi fornisco solo un dato. Dalla cartografia all’analisi parliamo, in Provincia di Parma, di almeno diecimila punti franosi o calanchivi o comunque di situazioni di grande difficoltà.

Questo ci deve far capire qual è lo stato del territorio, qual è lo stato di queste zone che hanno difficoltà a garantire situazioni di vivibilità locale. Quindi, da questo punto di vista io credo che si debba prendere atto di una situazione davvero importante. I rilievi sono stati fatti, e questa, forse, è anche una innovazione che fra breve potrà prendere piede, tramite inserimento con dispositivi GPS, utilizzando droni con voli a bassa quota. È una tecnologia nuova, ma che credo sia ormai necessaria per quello che riguarda l’analisi, il monitoraggio e la tutela dell’ambiente.

Per tutto quello che riguarda, quindi, la modificazione del quadro conoscitivo, io credo che questo sia un aggiornamento importantissimo. A livello di pianificazione, ed è un tema che affronteremo anche nei prossimi mesi, credo che ormai la dimensione comunale, in particolare di questi territori che hanno caratteristiche omogenee, sia del tutto superata.

Dobbiamo pensare, invece, a Piani di area vasta che siano in grado anche di pensare a quelli che possono essere davvero gli elementi ormai consolidati del territorio da mantenere, pena la totale perdita di condizioni minime di uso e di vivibilità del territorio. Oggi parliamo di cartografia. Spero non rimanga lettera morta. Non è un problema grafico, è un problema che dà un’immagine di un territorio in grave difficoltà e per il quale, comunque, dobbiamo trovare soluzioni.

Le risorse sono quelle che sono, dobbiamo usarle al meglio, ma credo che questo sia l’impegno già portato avanti dall’assessore competente verso il quale, già in passato, è stata mostrata attenzione. Dobbiamo prenderne atto per andare avanti. Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Iotti.

Se non ci sono altri iscritti in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto. Cinque minuti per Gruppo. Non ho iscritti, perciò passiamo al voto dell’oggetto 3213.

Metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 3213.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La delibera oggetto 3213 è approvata.

 

OGGETTO 3277

Delibera: «L.R. n. 6/2011 - Delibera dell’Assemblea legislativa n. 16/2015. Definizione dei criteri e modalità attuative per l'adesione a fondi immobiliari chiusi che operano nel settore dell'edilizia residenziale sociale.» (Proposta della Giunta regionale in data 26 settembre 2016, n. 1530) (98)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 3277: Proposta recante: “L.R. n. 6/2011 – Delibera della A.L. n. 16/2015. Definizione dei criteri e modalità attuative per l'adesione a fondi immobiliari chiusi che operano nel settore dell'edilizia residenziale sociale. Proposta alla Assemblea Legislativa”. 

La Commissione Bilancio, affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 13 ottobre 2016 con la seguente votazione: 25 voti a favore, nessun contrario e 10 astenuti.

Apro la discussione generale sul provvedimento. Come sempre, dieci minuti per consigliere.

Consigliera Rontini, a lei la parola.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Poche parole per accompagnare l’approvazione di questo provvedimento. Ripeto un po’ le stesse osservazioni che ho fatto anche in sede di Commissione, perché l’approvazione oggi di questo atto completa e rafforza il quadro di strumenti che, a seguito dell’approvazione del Piano programma per le politiche abitative, un Piano programma pluriennale, che abbiamo approvato l’anno scorso qui in aula, a giugno 2015, conteneva un ventaglio di strumenti e di azioni per rispondere al bisogno di casa come obiettivo di welfare, dal momento che abbiamo ben chiaro che le politiche abitative rappresentano una parte importante delle politiche sociali, perché è la casa che assicura alle famiglie il soddisfacimento dei bisogni primari, come la cura degli anziani, l’educazione dei figli e consente, quindi, di instaurare quei rapporti sociali che costituiscono il cemento delle nostre comunità.

Dall’approvazione in aula di quel Piano programma, di quella cornice, grazie al lavoro della vicepresidente Gualmini e alla collaborazione della Commissione che ha collaborato al percorso, abbiamo approvato successivamente una serie di atti, a partire dal rinnovo del bando per le giovani coppie, ai provvedimenti che riguardavano la proprietà indivisa. Penso al fatto che abbiamo rivisto i criteri sugli ERP…

C’è moltissimo brusio in Aula.

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Soncini): Ha ragione, consigliera.

Prego i colleghi di fare silenzio e di ascoltare. Grazie.

 

RONTINI: A seguito di quella cornice approvata qui in aula, abbiamo poi approvato una serie di strumenti per darle gambe per provare a contrastare il disagio abitativo, che è uno degli effetti della crisi occupazionale economica che ha colpito anche questa Regione.

L’atto che andiamo ad approvare oggi è il completamento di un ulteriore pezzo di quel percorso. Quello che resta da fare nel 2017 è forse sull’ERS, perché molto si è fatto in termini di ERP. Siamo convinti che l’assessorato lavorerà per trovare risorse e per dare nuova progettualità insieme ad una spinta…

È faticosissimo procedere in questo modo.

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Soncini): C’è la possibilità di uscire dall’Aula. Qua si lavora. Quindi, ci si ascolta e ci si rispetta.

La consigliera Rontini può proseguire il suo intervento nel silenzio dell’Aula. Grazie.

 

RONTINI: Ho finito. Spero che anche i colleghi abbiano finito di fare brusio.

Va bene questo pezzo, che è un ulteriore tassello per completare il quadro delle politiche abitative, con un’attenzione per il 2017 all’ERS, che forse è l’ultimo e unico tassello su cui dobbiamo mettere mano e dobbiamo adoperarci per trovare le risorse per attuarlo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rontini.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Fate pure brusio, anche perché “qui” si lavora, non “qua”.

Signora Presidente, io sono d’accordo con questa delibera, anche perché, nel corso della presentazione del programma delle attività da parte dell’assessore Gualmini all’inizio di questa legislatura in Commissione ebbi a sostenere l’importanza dei fondi immobiliari. Dicevo in quell’occasione: “Valuti poi la Regione se sia meglio quella dei fondi immobiliari aperti o quella dei fondi immobiliari chiusi”.

Ritengo, comunque, che questa strada indicata possa essere foriera, se ben praticata, di positivi risultati e quindi, coerentemente con l’invito che avevo fatto, non è che perché oggi accogliete l’invito che voto difformemente da quello che avevo sostenuto, prendo atto che dopo alcuni anni fate una scelta che, a mio avviso, è una scelta che, se ben attuata, potrà dare dei risultati positivi e rappresenterà anche un volano positivo per quella fascia di abitazione che una volta intendevamo residuale – se andate avanti a governare in questo modo rischia di diventare maggioritaria – di persone che si trovano in uno stato di economia e in uno stato personale sicuramente più disagiato di quanto non fosse negli anni in cui governava Berlusconi.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto la parola il consigliere Iotti.

 

IOTTI: Intervengo solo per integrare quanto detto in Commissione.

Nella seduta ci siamo confrontati e apprendo con piacere che anche il collega Foti conviene sull’opportunità. La scelta del fondo immobiliare chiuso credo sia assolutamente condivisibile e coerente. Tanto per intenderci, il fondo immobiliare chiuso ha una particolarità, che le quote in circolazione sono costanti, quindi non sta in un capitale variabile, ma è un capitale a lungo termine vincolato. Questo significa che le modalità per le quali il bando prevede un intervento con una natura particolare danno tutta la dimensione del fatto che va a dare sostegno ad interventi particolari.

Sui 600.000 euro vorrei che fosse chiaro che si tratta di un’acquisizione di quote. Questo non ha corrispettivi in termini di spesa. Anzi, io credo che il soggetto interessato a livello finanziario possa, grazie a questa adesione, anche essere in grado di attivare ulteriori linee di credito finanziario e si possa in questo modo rifinanziare interventi anche per svariati milioni di euro.

Questo è un obiettivo. Conosco l’esperienza di uno dei potenziali soggetti. Poi è chiaro che il bando andrà in quella direzione.

Il Parma Social House è un progetto importante che ha già avuto una sua attuazione. In quel caso la collocazione – è stato detto, ma lo voglio ribadire – tra la fascia protetta di edilizia residenziale pubblica e il libero mercato offre l’opportunità di intervenire con strumenti differenziati per dare una possibilità di alloggio sia a nuclei familiari in condizioni, ripeto, non da protezione sociale, ma con difficoltà a stare sul libero mercato, ma anche a giovani coppie e ad altre situazioni.

Sottolineo che l’impegno al contenimento del consumo di territorio deve essere inteso proprio per non andare a interventi di espansione, ma, come accade in altri casi noti e risaputi, a cercare di intervenire in aree già urbanizzate e anche in aree di standard proprio per incrementare la possibilità, in quartieri già realizzati, di portare la presenza anche di edilizia residenziale sociale.

Gli interventi possono essere di grande qualità, proprio perché non è certamente un’edilizia che punta solo al risparmio dei costi, ma è lo strumento dell’affitto in varie forme che può agevolare questi interventi.

Questo è un primo bando. Da quello che abbiamo capito le risorse erano già disponibili a bilancio. Credo, ed è un auspicio, che se l’esperienza andrà bene potrà essere anche un incentivo per rifinanziare l’intervento proprio perché c’è la necessità di intervenire in questa fascia molto specifica. Sono assolutamente favorevole, come ho già detto in Commissione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Iotti.

Consigliere Pettazzoni, prego.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente.

Cito le parole del precedente assessore alle attività produttive, della precedente legislatura, quando diceva che la diffusione di fondi mobiliari chiusi costituisce una grande opportunità per indirizzare verso il segmento dell’edilizia residenziale sociale flussi finanziari di rilevante entità per promuovere lo sviluppo di forme di partenariato tra pubblico e privato.

L’entità di quel fondo era allora di 1 milione di euro, che doveva immediatamente partire, nell’anno 2011, attraverso un coordinamento tra Regione ed Enti locali, in modo che questi avessero l’assistenza tecnica necessaria per le politiche di inclusione e modernizzazione delle città. Quei fondi, ad oggi, non sono mai stati utilizzati. C’era 1 milione che oggi è diventato 600.000 euro. Non voglio essere cattivo nel chiedere dove siano finiti quei 400.000 euro di differenza, tuttavia prendiamo atto della situazione attuale, senza soffermarci sulla dietrologia che oramai, vista la gravità e il collasso della situazione attuale, merita interventi veloci e rapidi e non appunto della dietrologia, e chiediamo che questi 600.000 euro possano essere effettivamente spesi, cioè che non abbiano le sorti del milione di euro di cinque anni fa e che il prima possibile possano essere utilizzati per quegli interventi di cui questo oggetto si propone, ovvero interventi di recupero, di riqualificazione urbana e applicazione di fonti energetiche rinnovabili con tecnologie costruttive a basso consumo, impatto ambientale, eccetera, eccetera.

Mi sento di fare un appello anche alla presidente Rontini. Spero che nella competente Commissione ci sia la possibilità di dare un’occhiata al bando che ne scaturirà, per vedere quali sono le intenzioni, cioè che cosa si intende realizzare con questi 600.000 euro, anche perché, recentemente, sono stati fatti interventi importanti e consistenti sugli alloggi ERP, i quali avevano una serie di quote di interventi molto simili, e non si capisce bene il motivo e le modalità di quegli interventi. Chiederemmo un dettaglio di come verranno spesi questi soldi.

Sempre per quanto riguarda il bando, per l’individuazione dei beneficiari, chiediamo che possa essere inserito il criterio della residenzialità storica per le assegnazioni degli alloggi che saranno destinati per locazioni a medio e lungo termine.

La valutazione sul provvedimento è positiva. Ci sono risorse, quindi è bene che vengano spese per interventi importanti, come quello dell’emergenza abitativa. Il voto – anticipo la dichiarazione di voto – sarà positivo. Mi auguro che, come ho appena chiesto, ci sia da parte della presidente Rontini la disponibilità a dare un’occhiata al bando in Commissione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pettazzoni.

La parola al consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Condivido le parole del collega Pettazzoni e del collega Foti su questo oggetto, votando, ovviamente, a favore. Il problema principale, però, è il seguente. Il collega Pettazzoni è stato molto generoso nell’invitare la consigliera Rontini, presidente della I Commissione, a fare questo passaggio, ma in Commissione, se non vado errato, era stato bocciato un mio emendamento – nonostante la consigliera Rontini avesse, su questo emendamento, dato la sua approvazione, il PD, in Commissione, lo ha bocciato – del passaggio in Commissione almeno del bando. In Commissione mi era stato confermato che questo passaggio si sarebbe fatto. Io non lo vedo, oggi, scritto qui in Assemblea.

Capisco che, a volte, promettere non vuol dire mantenere. In una Commissione pubblica, sostanzialmente, gli uffici e la presidente Rontini mi avevano confermato questo passaggio in Commissione. Oggi questo passaggio non c’è. Delle due l’una: o smettiamo di promettere cose per, poi, non mantenerle (e questo è capitato spesso alla maggioranza in questi anni) o, viceversa, si cambia il discorso. A quel punto, sarebbe meglio dire: “Non proponete più niente voi dell’opposizione, perché tanto ve la bocciamo a prescindere”. In questo caso, alcuni membri della Commissione, invece, hanno aderito alla mia richiesta. Non capisco e non comprendo il motivo per cui oggi questo passaggio non venga indicato.

Io sto preparando un emendamento su questo punto, già bocciato in Commissione. Chiedo se questo emendamento lo devo depositare oppure, dall’altra parte, mi si dica se il passaggio del bando nella Commissione competente verrà effettivamente fatto.

Io mi rimetto alla clemenza della Corte. Se sarò giudicato dal PD, so già quale sarà la mia fine. Mi fucileranno in piazza. A prescindere da ogni tipo di argomentazione, nel momento in cui ci sarà la disponibilità da parte degli uffici e della presidente della Commissione a fare questo passaggio, sarà opportuno ricevere una risposta sul punto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pompignoli.

La parola alla consigliera Rontini.

 

RONTINI: Rispondo, innanzitutto, al collega Pettazzoni. La mia disponibilità l’ho data in quella sede e la ribadisco qui, ma il titolare di quell’atto è il collega Pompignoli, presidente della I Commissione. Noi eravamo in consultiva e abbiamo convocato per ottimizzare i tempi congiuntamente, ma la Commissione referente dell’atto era la I Commissione assembleare, che presiede il collega Pompignoli.

Io ho espresso un mio parere. All’interno del nostro Gruppo c’erano anche pareri diversi. Ho espresso il mio parere chiedendo, comunque, il rispetto dei tempi. Dal momento che il collega Pettazzoni ha fatto notare che lo sblocco dei fondi arriva ad oggi dopo una legge del 2011, che aveva accantonato nel capitolo di bilancio preposto, per capire dove sono andati a finire gli altri 400.000 euro credo sia sufficiente consultare le precedenti variazioni di bilancio fatte dalla Giunta.

Penso che vada dato atto a questa maggioranza, a questa Giunta di avere, finalmente, sbloccato anche questo tassello.

 

(brusio in Aula)

 

Scusate, c’è un brusio di sottofondo.

 

(interruzione del consigliere Aimi)

 

Lei è sempre molto gentile, collega Aimi, ma io non sono permalosa.

Quando avete finito di fare caciara e vi concentrate sul tema oggetto della discussione, continuo a parlare.

Penso che vada dato atto che, dopo un atto bloccato dal 2011, oggi, nel 2016, sblocchiamo quelle risorse. Secondo me, ci sta. La cosa importante è l’obiettivo. Non perdiamo tempo. L’atto che stiamo votando oggi dettaglia molto bene i criteri. Nel bando penso non ci sia molto di più. È questo l’oggetto delle valutazioni che hanno fatto altri colleghi. Dal nostro punto di vista, il rispetto dei tempi rappresenta la priorità. Rispettare i tempi vuol dire dare questa possibilità a chi deve utilizzare i fondi immobiliari chiusi, a chi deve fare investimenti, a chi deve realizzare alloggi per rispondere al disagio abitativo. Da parte nostra, vi è la piena disponibilità, che ribadisco in questa sede.

Mi aspettavo che oggi l’emendamento venisse ripresentato, eventualmente riformulato. Gli uffici, in sede di Commissione, al netto della discussione di merito, avevano fatto rilevare che doveva essere meglio formulato. Se il passaggio in Commissione – la I Commissione assembleare, non la III – del bando era per un parere, andava specificata meglio la parola “parere”. Se, invece, era per un’informativa, bisognava specificare che sarebbe passato a titolo informativo.

Noi siamo rimasti qui ad aspettare l’emendamento. Non ho capito perché il collega Pompignoli, riformulandolo nella maniera corretta, non lo ha presentato oggi in aula. Io non conosco nel dettaglio il Regolamento per gli oggetti amministrativi. So che per un progetto di legge gli emendamenti sarebbero dovuti arrivare entro la discussione generale. In questo caso, non so se sia fuori tempo. Diventa complicato. La narrazione che ne hanno dato loro è al netto di quello che è stato, ma la verità dei fatti siamo sempre capaci di farla emergere supportati da quanto avvenuto prima in Commissione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliera, come per i progetti di legge, entro la discussione generale è possibile la presentazione.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Solo per specificare due questioni. Prima questione: è chiaro che la Commissione competente è la mia...

 

(interruzione della consigliera Rontini)

 

Se non ho l’approvazione dell’emendamento è inutile, da parte mia, fissare la Commissione senza averne titolo. Giusto? Questo è pacifico.

L’emendamento lo presento adesso in aula. In base alle parole della consigliera Rontini, l’emendamento verrà approvato. Pertanto, chiedo un minuto di sospensione per predisporlo insieme alla consigliera Rontini, per poi presentarlo congiuntamente.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Bisogna vedere come lo scrive. Se questa volta lo scrive in maniera corretta, può essere che lo votiamo. In altri casi, no.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Rontini.

Votiamo la richiesta di sospensione tecnica per cinque minuti, in modo da poter predisporre e distribuire l’emendamento.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di sospensiva.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): Sospendiamo i lavori d’Aula per cinque minuti.

 

(La seduta, sospesa alle ore 16,19, è ripresa alle ore 16,36)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

PRESIDENTE (Saliera): Riprendiamo i lavori della seduta.

Siamo in discussione generale sul provvedimento 3277. Si sta distribuendo l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Pompignoli e Rontini.

Non ho iscritti in discussione generale.

Procediamo con la discussione sull’emendamento.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Insieme al consigliere Pompignoli, abbiamo riformulato l’emendamento e abbiamo preso un impegno per tenere fede a quello che ci chiedeva la vicepresidente Gualmini, cioè di rispettare i tempi e – come sollecitava anche il collega Pettazzoni – di non perdere ulteriormente tempo. Lo abbiamo, quindi, riformulato con l’impegno di riconvocarci congiuntamente con la I Commissione, quella competente, nella giornata della III, il 3 novembre prossimo, per l’informativa, per l’illustrazione del bando.

Quindi, non si prefigura come una bozza di delibera di Giunta, ma la Commissione avrà, comunque, modo di visionare i contenuti del bando.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Rontini.

Non ho altri iscritti in discussione generale sull’emendamento.

Procediamo con la dichiarazione di voto congiunta, sia sull’atto amministrativo che sull’emendamento. Chi chiede la parola sulle dichiarazioni di voto? Nessuna dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 3277.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La delibera oggetto 3277 è approvata.

 

OGGETTO 3314

Delibera: «Documento di indirizzo programmatico per il triennio 2016-2018 ai sensi della legge regionale n. 12/2002 per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace.» (Proposta della Giunta regionale in data 3 ottobre 2016, n. 1575) (99)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 3314/1 oggetto 3457 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Risoluzione oggetto 2651 - Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3314: “Approvazione del documento di indirizzo programmatico per il triennio 2016-2018 ai sensi della legge regionale n. 12/2002 per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace. Proposta all’Assemblea legislativa”, congiunto alla risoluzione oggetto 2651.

La Commissione “Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport, legalità” ha espresso parere favorevole nella seduta del 17 ottobre 2016, con la seguente votazione: 32 voti a favore, 1 contrario e nessun astenuto.

Il CAL ha espresso parere favorevole in data 4 luglio 2016.

Oggetto 2651: Risoluzione per impegnare la Giunta ad individuare, nell’ambito delle procedure di assegnazione di servizi contabili, gestionali o di tesoreria e di selezione di partnership con istituti di credito ed operatori finanziari, meccanismi premiali che valorizzino la mancata presenza nei mercati e nelle transazioni riguardanti materiale bellico nei confronti di Paesi terzi rispetto alla UE, promuovendo, inoltre, tale tematica in tutte le sedi istituzionali, a firma del consigliere Bertani.

Sul provvedimento insistono diciassette proposte di emendamento: tre a firma della consigliera Prodi, dieci a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani e quattro a firma del consigliere Foti. Vi è, inoltre, l’ordine del giorno 3314/1 (oggetto 3457) a firma dei consiglieri Prodi, Torri, Caliandro, Paruolo, Montalti, Taruffi, Lori, Rossi Nadia, Ravaioli, Alleva, Campedelli, Soncini, Calvano, Mumolo, Bessi, Tarasconi, Zoffoli, Serri, Zappaterra, Iotti, Poli, Molinari, Rontini, Boschini, Mori, Marchetti Francesca, Pruccoli, Bagnari e Sabattini.

È aperta la discussione generale congiunta sul provvedimento, sull’atto di indirizzo e sull’ordine del giorno. Poi procederemo alla discussione generale sul complesso degli emendamenti.

Dieci minuti per ciascun consigliere. Chi chiede la parola? Nessuno chiede la parola in discussione generale? Consigliere Foti, prego.

 

(interruzioni)

 

Sì. Altrimenti, ci sono i dieci minuti per gli emendamenti.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Mi stupisce che un atto del genere non sia stato neanche presentato. Si è voluta l’urgenza, si è voluta l’iscrizione, si è voluta ogni altra cosa; almeno lo sforzo di presentarlo all’Assemblea qualcuno poteva farlo.

A mio avviso, è uno strano puzzle di frasi fatte e, oltretutto, a differenza del passato, è caratterizzato per l’indeterminatezza degli interventi e dei Paesi coinvolti. Vorrei far presente che il precedente piano indicava correttamente a cosa fosse riferita questa delibera similare. Parlava dell’Africa subsahariana ed australe, indicando come Paesi di intervento Etiopia, Senegal e Mozambico e, per il Mediterraneo, indicando specificatamente Tunisia, Egitto, Marocco e Algeria.

Noi qui, invece, siamo chiamati a votare un documento nel quale una giustificazione difficile da dare per i renziani riguarderà questo passaggio. Testualmente si legge: “La governance del sistema, negli ultimi anni, ha risentito degli effetti della riforma istituzionale, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti dedicati all’educazione, allo sviluppo, alla sensibilizzazione e alla formazione sui temi della pace e della cooperazione internazionale, segnalando la necessità di rilanciare nuove modalità di collaborazione multilivello”. Da “segnalando” in poi, scusate, non capisco, non mi adeguo, è un linguaggio che non mi appartiene, quindi lascio perdere. Dove non capisco, alzo bandiera bianca.

Capisco, invece, che in un buon italiano vorrebbe dire che le riforme istituzionali presentate in questi anni minano il tema della pace. Si tratta di un’affermazione, effettivamente, interessante. Personalmente, avrei cercato di presentare – come avveniva negli anni precedenti – i nostri interventi. Lo dico anche per una questione di rispetto verso un’Assemblea legislativa che di queste cose non saprà più niente. La clausola valutativa non viene applicata.

Se, poi, vado a vedere le forme di monitoraggio dei vari piani, mentre nel passato erano chiaramente indicate secondo i passaggi ex ante, in itinere ed ex post, anche questo sparisce. A questo punto, vorrei sapere se la cooperazione internazionale, anche in ragione di una capziosa frase assommata a una modifica di legge (segnatamente della legge n. 17/2005, comma 4-bis dell’articolo 8), consente di utilizzare i fondi della cooperazione internazionale per associazioni che indirizzino queste azioni anche in Emilia-Romagna.

Se deve essere una legge mancia senza dirlo, è meglio chiarirlo da subito e, poi, non farlo. Credo che la cooperazione internazionale, che già nel passato ha dato più di una volta brutta mostra di sé attraverso la malversazione di danaro pubblico, abbia un fondamento se indirizzata a Progetti Obiettivo realizzati attraverso associazioni o organizzazioni non governative che operano alla luce del sole e non con troppi buchi, che lasciano, francamente, sconcertati.

Io non ho voluto ostacolare – torno a ripetere – questo provvedimento, anche se abbiamo avuto la possibilità di farlo. Non vi è stato il tempo di esaminare gli emendamenti in Commissione, e neppure di prepararli, a dir la verità. Gli emendamenti, prima di essere esaminati, devono essere preparati, ma se ci sono provvedimenti a raffica e si intende intervenire su tutti bisogna pur dare un principio di gradualità agli stessi. Ad ogni modo, ritengo che già dal numero di emendamenti presentati si dovrebbe ricavare la difficoltà che si è avuta rispetto a questo progetto.

Torno a ripetere: almeno vi sia un impegno ad avere un monitoraggio non cartaceo. In merito al monitoraggio del precedente piano richiesto agli uffici, la risposta è stata la seguente: “È un monitoraggio cartaceo e ogni direzione ha il suo”. Mi chiedo se non sia più utile disporre di un monitoraggio on line e averlo anche in tempo reale.

Io sono rimasto deluso dalla lettura dei documenti in precedenza presentati. Almeno quelli –condividerli o meno sul piano politico è altra questione – avevano il pregio di dire dove sarebbero stati spesi i soldi. Almeno i Paesi. Come l’assessore Gualmini ricorderà, in un’interrogazione di alcuni giorni fa, a proposito dei minori in Albania, io partivo proprio da un piano che aveva realizzato, in concorso con il Ministero degli affari esteri, la Regione, mi pare anche con altre due Regioni, poi affidato – come ruolo esecutivo e capofila – al Comune di Forlì, relativamente alla possibilità di spiegare a quelle realtà statuali, che erano andate dissolvendosi dopo la caduta del comunismo in Albania, come poter affrontare la tematica statuale riferita alla tutela dei minori e alla capacità di uno Stato di fornire quei servizi che ai minori stessi necessitano, ivi compreso il sistema scolastico.

In questa delibera non traggo elementi per poter giudicare. Si parla solo delle aree, che sono altra cosa rispetto ai Paesi che in quelle aree sono collocati. Alcune espressioni che sono state volontariamente omesse in questo documento non escludono, ancora una volta, interventi specificatamente sostitutivi di quelli che dovrebbero essere, invece, interventi – non perché lo dico io, ma perché lo dice oggi a gran voce il presidente Renzi – in termini di immigrazione da parte dell’Unione Europea. Anche su questo tema, prima o poi, ci dovremo intendere.

Non condivido, quindi, l’impostazione che è stata data. Rendendomi conto che tre emendamenti sono di natura politica, chiedo soltanto che si valuti il n. 17, che ha un aspetto di trasparenza, almeno rispetto a ciò che verrà fatto nei prossimi anni. Nel caso, ci avvarremo della possibilità di udire l’assessore competente per materia. Se qualcuno pensa di evitare i monitoraggi solo con delibere tartufesche, non abbiamo bisogno di imparare che certe impostazioni tartufesche, alla fine, hanno come principio di azione e reazione iniziative altrettanto tartufesche.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola alla consigliera Prodi. Prego.

 

PRODI: Grazie, presidente.

Prima di tutto volevo specificare che se sono entrata in Aula con qualche minuto di ritardo è perché stavo verificando i testi degli emendamenti per capire i temi e che grado di coerenza potessero avere con i testi. Visto che sono stati depositati all’ultimo momento, andava fatta un’analisi completa dei testi per non essere superficiali.

Vorrei anche precisare che questo documento ha avuto un’udienza conoscitiva, che è stata molto partecipata. È un testo, quindi, che gira ed è condiviso da tempo. Questo lo dico per onestà. Non è stato presentato precipitosamente.

Per quanto riguarda il testo in sé, come è stato già detto in sede di Commissione, diamo una valutazione molto positiva all’operato della Regione in materia di cooperazione internazionale negli anni passati. A tal proposito, tengo a precisare che il nostro è un modello di eccellenza. Pensando al budget che storicamente si è dedicato a questo settore, i risultati sono encomiabili. Anzi, questo modello, anche in virtù della nuova legge nazionale n. 125/2014, proprio all’interno di questa cooperazione, che viene sempre più stretta con il Ministero nazionale, potrebbe addirittura erigersi a modello degli interventi, dell’efficienza e della trasparenza, anche nell’ottica di un dialogo con l’agenzia per la cooperazione italiana.

Non mi soffermo su tutti gli elementi che sono stati presentati. Una delle novità è rappresentata, in particolare, dall’aderenza delle politiche regionali all’Agenda 2030, quindi agli obiettivi di sviluppo sostenibile e, come è stato già detto, alla filosofia che vuole una cooperazione di partenariato e non più un’imposizione top-down delle politiche, quindi un’assunzione di responsabilità collettiva sulle politiche di cooperazione, che è fondamentale. L’altra novità è rappresentata dal legame con la legge n. 125/2014. Questo testo è stato preventivamente visionato anche dal Ministero per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Quindi, è un testo ampiamente condiviso, anche nelle politiche integrate, per quanto riguarda i flussi migratori e tutti gli elementi che vengono presentati, più o meno sotto traccia, negli emendamenti. Questo lo dico per assicurare all’Assemblea che non è un testo casuale. È un testo molto studiato, molto condiviso con gli attori, che si rende perfettamente conto della situazione attuale.

In particolare, dati gli aspetti molto positivi emersi nel corso dell’udienza conoscitiva, presentiamo anche oggi un ordine del giorno collegato che intende sottolineare gli aspetti molto positivi del piano programmatico e suggerire alcune azioni in grado di andare incontro alle richieste degli attori, che in parte vengono accolte nei tre emendamenti che ho presentato. In particolare, si vuole assicurare un servizio, da parte della Regione, sempre all’altezza a livello di efficienza, competenza e, soprattutto, a livello di dimensionamento per gestire questo ambizioso programma. Si richiede, inoltre, il mantenimento di uno stanziamento di fondi adeguato, la ricerca di ulteriori risorse, un pieno riconoscimento degli attori (aspetto che viene accolto in parte nell’emendamento che andremo a presentare) e un’attenzione alle procedure, in modo da non scoraggiare i vari attori, anche nelle politiche di pagamento, ove possibile.

Si richiede, inoltre, l’incentivazione di forti sinergie in Paesi in cui possono sussistere interazioni di tipo ambientale ed economico, in modo da creare scambi economici equi e sostenibili. Non solo. Si chiede di promuovere, in accordo con le istituzioni scolastiche e universitarie, azioni integrate di formazione delle giovani generazioni. Tale criterio si può estendere anche a politiche – come si diceva prima – legate ad alcuni Paesi. Penso, ad esempio, all’Albania.

Visto che nel documento abbiamo inserito anche gli istituti universitari come possibili soggetti di cooperazione, volevo fornire alcuni dati molto recenti. Pensiamo, ad esempio, che in Africa gli studenti di formazione superiore, se erano 200.000 negli anni Settanta, sono diventati 5 milioni nel 2014 e diventeranno 9,6 milioni nel 2020. Noi dobbiamo capire le potenzialità che la cooperazione internazionale offre in questi temi. Le pubblicazioni di riviste scientifiche erano 4.000 nel 2003 da parte dei Paesi subsahariani e sono diventate 20.000 nel 2013. C’è un mondo che ha bisogno di noi, ma di cui noi abbiamo anche bisogno per poter crescere insieme. Questo è l’intento di questo ordine del giorno.

Da ultimo, ma non per importanza, ovviamente, vi è il tema dei diritti umani. L’anno prossimo l’Italia siederà come membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Sarà un’occasione importantissima per far sentire la nostra voce in materia di informazione e sensibilizzazione per il riconoscimento dei diritti umani e dell’applicazione delle Convenzioni e delle risoluzioni internazionali in materia, anche a tutela di chi opera in scambi culturali, sociali e commerciali. L’Italia avrà l’occasione anche per pronunciare una parola ferma nella ricerca della verità per l’assassinio del cittadino Giulio Regeni. È un tema che non può vederci fermi e muti. Anche in virtù di questa grandissima funzione che l’Italia avrà, dovremo capire esattamente questo episodio come si è configurato.

Voglio ringraziare tutti i colleghi che hanno firmato questo ordine del giorno. È una buona base politica che, alla luce di quanto sta avvenendo qui e ora, la crisi che stanno attraversando tutti i popoli, la situazione che si sta configurando a livello internazionale, ci fa capire che la cooperazione rappresenta un’azione privilegiata di incontro, di solidarietà, di comprensione, di scambio, di crescita. Al di là di questo, invece, rimangono solo barriere, guerre, violenze e diritti calpestati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Prodi.

La parola al consigliere Bignami. Prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Le perplessità sono correlate alla discussione accelerata di questo provvedimento. Anzi, presidente, a tal proposito, sarà importante dedicare alcuni minuti della prossima Conferenza dei Presidenti per verificare l’utilità della stessa. Decidiamo un programma e poi vediamo che un ordine del giorno viene anticipato, anzi, peggio ancora, non anticipato, ma portato da una seduta (quella di oggi) a una seduta precedente (quella di ieri), stravolgendo l’ordine dei lavori, per poi inserire altri documenti che avevano formato oggetto di dissenso da parte dei Gruppi di opposizione, i quali avevano ritirato il dissenso stesso a fronte della presa di posizione della Giunta che aveva detto di non voler mettere in discussione questo argomento.

Presidente, credo ci sia qualcosa di abbastanza grave. In sede di Capigruppo tutti i Gruppi d’opposizione, di centrodestra, hanno manifestato dissenso rispetto all’ordine dei lavori. Veniamo contattati e ci viene garantito che il calendario verrà riorganizzato in maniera tale da accogliere le forme sostanziali del dissenso, salvo poi, surrettiziamente, reintrodurre una delibera, come quella in discussione, aggirando, di fatto, il nostro dissenso. Credo che questa condotta dovrebbe essere censurata da parte della presidente in merito all’operato della Giunta stessa. Questa come pregiudiziale di rito, come diciamo noi avvocati.

Passiamo alla preliminare di merito, volendo continuare a parlare come un avvocato. Noi siamo molto preoccupati per questa proposta che arriva oggi. Siamo preoccupati perché l’accelerazione che la maggioranza sta imprimendo alla discussione di questa vicenda acuisce e aumenta le perplessità e – voglio dire di più – il sospetto che dietro questo tipo di interventi ci sia ben più che una mera elargizione a pioggia di danari, contributi, finanziamenti fatti agli amici e agli amici degli amici, ma ci sia il tentativo di mantenere viva una rete che, a nostro modo di vedere, è ben più che colpita da mere ombre, dando consistenza, invece, a vere e proprie preoccupazioni.

Noi abbiamo, nel catalogo di interventi che sono stati finanziati con questo tipo di provvedimento, sempre fondati e appoggiati sulla legge n. 12, una serie di finanziamenti: non siamo nelle condizioni né di sapere dove sono andati né di sapere che cosa è stato fatto. L’unica cosa certa è che i beneficiari di quel tipo di finanziamenti sono sempre gli stessi.

Abbiamo – non perché abbiamo tempo da perdere, ma perché riteniamo sia doveroso denunciare questa situazione – acquisito, dal 2010 ad oggi, l’albo dei beneficiari di quelle forme di finanziamenti. Sono sempre gli stessi: Nexus CGIL, GVC, UISP, Comune di Ravenna, COSPE e ONG varie. Legacoop non è una ONG, ma è beneficiaria, e non prende 1.000 euro, non prende 2.000 euro. Abbiamo finanziamenti da 80.000 euro. Abbiamo finanziamenti da 50.000 euro, che vengono dati non si sa per far cosa, ma soprattutto non si sa a chi.

È vero, il soggetto che recepisce il finanziamento in Italia è persona nota agli uffici. Per quanto riguarda GVC, vogliamo ricordare che il presidente era un ex consigliere regionale dei Verdi? Vogliamo andare a vedere di chi è la paternità politica di una serie di ONG o la vicinanza ideologica di una serie di organizzazioni, tra cui Nexus CGIL, UISP, Legacoop e quant’altro? Facciamolo pure. Avremo la stessa medesima risposta dal 2010 ad oggi. Aggiungo che la gravità diventa vera e propria preoccupazione quando interveniamo con finanziamenti su scenari dove non sappiamo quei soldi dove vanno. Quando noi andiamo a finanziare reiteratamente interventi nei territori autonomi della Palestina, fermo restando che la Palestina non è uno Stato e che dovremmo rispettare con maggiore attenzione la posizione di Israele, non sappiamo minimamente dove vanno a finire quei soldi e non sappiamo cosa vanno a fare quei soggetti.

Perché dico questo? Perché abbiamo dato loro 100.000 euro. Infatti, provocatoriamente, in un’interrogazione presentata nello scorso mandato chiesi: “I pozzi artesiani che abbiamo finanziato, li abbiamo scavati in verticale o in orizzontale?”. Viene anche il dubbio che quei finanziamenti non si sappia a chi vadano come collateralismo ad associazioni che lì operano, che sono, appunto, collaterali a movimenti politici che, purtroppo, non hanno pienamente i crismi della democrazia nel proprio DNA.

Guardiamo i dati del 2015. Lavoriamo tutte, inclusione socioeconomica delle donne nei territori autonomi palestinesi, EducAid, 64.000 euro; sostenibilità alimentare per le famiglie beduine, GVC, 59.000 euro; Per un oggi inclusivo, territori autonomi palestinesi, AVSI, 44.999 euro (un modello “saldi” di Leroy Merlin); Educazione Palestina 2015, CISP, 49.525 euro.

Ragazzi, tutto questo riguarda il 2015. A chi sono stati dati? A CISP, a AVSI, a GVC e a EducAid. Sono sempre gli stessi. Andiamo a vedere il 2014? Benissimo. Progetto Insieme, EducAid, 36.000 euro; inclusione sociale dei minori disabili, AVSI, 24.000 euro; Overseas, rafforzamento tecnico nel settore delle sementi (tutti interventi sui territori autonomi della Palestina), 23.000 euro. E potrei proseguire ancora.

Volete vedere il 2013? Andiamo a vedere il 2013. GVC: 30.000 euro per l’azione a sostegno di incremento reddito famiglie rurali. E non voglio parlare dei finanziamenti destinati, ad esempio, alla UISP, il sistema ludico sportivo integrato nei campi profughi del Saharawi. Ma come si fa a immaginare un sistema ludico integrato in un campo profughi del Saharawi? Io so, però, che abbiamo erogato, per questo tipo di intervento, 12.000 euro. Vogliamo parlare del progetto per il territorio autonomo di Palestina, sempre Overseas, terre e sementi, per i quali abbiamo dato 36.000 euro.

Noi, però, vogliamo vedere i raffronti non cartacei. E non ci basta una fotografia dell’ex presidente Richetti che va con una vanga a scavare un buco e ci manda due foto per renderci testimoni del primo buco del pozzo artesiano. Poi chiediamo: ci fate vedere il secondo buco? Non c’è. E non c’è il secondo buco, perché il presidente Richetti ha poi preso l’aereo e non si sa più che fine abbia fatto quel buco. Ed era presidente dell’Assemblea.

Vi assicuro che potrei tranquillamente continuare con questa elencazione. Abbiamo finanziato interventi in Siria. Ma vi rendete conto che cosa significa andare a mettere le mani in quel ginepraio, con finanziamenti anche consistenti? Abbiamo dato 40.000 euro alla GVC per azioni di emergenza a favore di profughi siriani. Ma con che testa si possono andare a fare finanziamenti regionali in quegli scenari di guerra? Sempre che gli interventi previsti abbiano effettivamente scopi umanitari. D’altronde, il dubbio che viene è che siano destinati ad altro. Ed è per questo che la fretta con cui ci si muove è più che sospetta. Basti pensare al Comune di Ravenna: è tarantolato, perché ha decine di progetti su questi scenari, nel Saharawi e in tutto il mondo.

Mi scuso se mi sono in qualche maniera accalorato però, quando andiamo a dare finanziamenti, soprattutto nei territori palestinesi, dobbiamo capire dove vanno e soprattutto stare attenti a chi vanno. E non mi riferisco all’interlocutore locale, bensì al partner che è in quelle aree e che collabora e coordina gli interventi. Lo dico, perché la mia preoccupazione, che non è neppure troppo in trasparenza, è che quei soldi vadano non dico in maniera dolosa ma, forse peggio ancora, in maniera distratta, come elemento soggettivo e non come finalità penalmente rilevante, ad associazioni terroristiche, come Hamas, piuttosto che Hezbollah, piuttosto che altre forme di collaborazione.

Lo dico in questa sede non perché io speri che qualcuno mi dia ragione e fermi tutto - figuriamoci! - ma perché con questi soldi noi finanziamo - parliamo di un milione di euro, non di due lire - interventi discutibili nel merito e nel metodo. Certo, ci possono anche essere interventi a favore dei famosi dromedari da latte del Saharawi, che a suo tempo hanno suscitato una certa ilarità. Io ho ricevuto delle dure reprimende al riguardo. Ma, invero, anche se fa un po’ sorridere, è meno grave, questo, di altri tipi di intervento. Ma la sensazione è che vi siano soggetti che fondano la propria esistenza su questo genere di attività.

“La qualità dell’olio”: progetto realizzato da GVC in territorio autonomo palestinese, con un finanziamento pari a 63.000 euro. Non li abbiamo neanche qui da noi 63.000 euro per la qualità dell’olio nei territori palestinesi. Oppure, “In Gioco contro il Muro”, EducAid: 63.000 euro. Il Muro, piaccia o non piaccia, è stato uno stato che lo ha realizzato. E potrei proseguire ancora molto a lungo.

In conclusione, la richiesta è che la Regione verifichi come vengono concretamente utilizzati quei fondi…

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Bignami, ha superato ampiamente il tempo a sua disposizione.

 

BIGNAMI: Le chiedo scusa, presidente.

Chiediamo, altresì, che la realizzazione di questi interventi sia certificata non solo in forma cartacea, ma anche concretamente e fattivamente; diversamente, sarà compito nostro verificarlo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

La parola alla consigliera Sensoli. Prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Ringrazio intanto la maggioranza per essersi attardata ad analizzare gli emendamenti, lamentandosi che sono stati presentati all’ultimo minuto. Indubbiamente, se ci facessero svolgere il nostro lavoro in maniera adeguata, non dovendo rincorrere i dettami della Giunta, quasi come se le Commissioni consiliari fossero ormai delle ancelle soggiacenti alla volontà della Giunta, magari potremmo procedere con maggiore calma e puntualità.

Entrando nel merito della questione, evito di ripetere le osservazioni formulate dai colleghi sul metodo adottato, che condivido pienamente, e faccio subito presente che nutriamo diversi perplessità relativamente a questo atto, in svariati ambiti, a partire da quello riguardante i Paesi con cui si vanno a intessere queste cooperazioni internazionali.

Anche noi, chiaramente, comprendiamo la necessità di cooperare soprattutto con quei paesi che oggi sono coinvolti e che coinvolgono, di conseguenza, l’Italia dai flussi migratori. Del resto, l’ha detto anche Renzi: aiutiamoli a casa loro. Forse ha avuto un attimo di confusione e gli è sfuggito il partito di appartenenza, dato che questo slogan è notoriamente collegato ad altro partito. Comunque, visto che lo ha detto anche Renzi, mi riallaccio a questo concetto e ribadiamo l’importanza che vengano interessati da questo piano e soprattutto abbiano precedenza quei paesi che vengono coinvolti e, quindi, coinvolgono di conseguenza l’Italia dai flussi emigratori ed immigratori, che comunque garantiscono standard di sicurezza.

Abbiamo inoltre voluto sottolineare in questo atto, cosa che, secondo noi, la Giunta non ha fatto, l’opportunità di marcare chiaramente la distinzione tra strategie di cooperazione e strategie commerciali. Non vorremmo che questo stanziamento, questo atto diventi un modo per qualcuno per poter fare affari all’estero con un aiutino da parte del pubblico. Quindi, anche sotto questo punto di vista nutriamo diversi dubbi. È fondamentale che rimanga un piano che garantisca la cooperazione internazionale e non diventi un modo per determinati soggetti, che dovrebbero nascere con uno scopo più che nobile, per fare affari altrove.

A tal proposito chiediamo anche che non vengano utilizzati solamente i progetti come parametro, ma anche le percentuali di risorse stanziate, dal momento che la Giunta fa riferimento a un determinato numero di progetti per quanto riguarda gli assegnatari, però potrebbe esserci un progetto capofila che vada a catturare la maggior parte delle risorse. A nostro avviso, bisognerebbe parametrare gli stanziamenti secondo una percentuale massima da assegnare a ciascun beneficiario.

Chiediamo, inoltre, che rimangano nelle mani dell’Assemblea e non vengano, invece, concentrati in quelle della Giunta i parametri per determinare lo stanziamento di questi fondi. Del resto, assegnare criteri e modalità per la concessione dei contributi alla Giunta, togliendoli dalle mani dell’Assemblea, che così verrebbe lasciata all’oscuro di tutto, riteniamo sia assolutamente inopportuno. Capisco che questa Giunta di chiaro stampo renziano voglia seguire le orme del Capo del Governo, che sta cercando in tutti i modi di cambiare la Costituzione per far sì che il Parlamento e le Assemblee regionali diventino solamente una formalità e che nei banchi della Giunta e del Governo si decida di tutto e di più, a discapito della democrazia, comunque da parte nostra produrremo il massimo sforzo per cercare di arginare questa deriva assolutamente autoritaristica. Cercheremo, quindi, di mantenere il più possibile nelle mani dell’Assemblea almeno la facoltà di individuare i criteri e i parametri con cui vengono consessi questi contributi, anche in parte per evitare le problematiche messe in luce dal consigliere Bignami, il cui intervento non condividiamo pienamente, anche se non vi nascondiamo che in alcuni casi vi sono fondati sospetti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intervengo per illustrare velocemente la nostra risoluzione oggetto 2651, che era già stata presentata tempo fa, ma che riteniamo si colleghi a questi lavori. Non a caso, l’atto in discussione fa riferimento proprio alla promozione di una cultura di pace, per la cui realizzazione sicuramente riveste grande importanza la questione del commercio delle armi.

Il commercio delle armi si poggia in buona parte su transazioni finanziarie molto importanti e, come tutti ben sappiamo, i teatri di guerra che si stanno sviluppando nell’area del Mediterraneo e verso i paesi mediorientali dipendono anche dal commercio di armi, armi prodotte in Italia e armi vendute tramite transazioni che passano in Italia. Quindi, quando parliamo di promuovere una cultura di pace, dobbiamo pensare a come contrastare questi flussi e queste operazioni.

Esiste, già da diversi anni, una campagna denominata “Campagna Banche Armate” che ha spinto a tracciare tutte le transazioni finanziarie rispetto a queste banche e ha richiesto che tutti gli anni venisse predisposta una relazione, da sottoporre all’attenzione di Senato e Camera, su quante e quali siano state queste transazioni. Intanto facciamo presente che anche nelle ultime relazioni vengono solo pubblicizzate le operazioni segnalate e non le operazioni autorizzate, dimodoché sia inibita una perfetta tracciabilità su quanto sia l’effettivo transato che passa sulle banche e in Italia.

Con la nostra risoluzione, quindi, chiediamo intanto che la Regione si impegni a promuovere nei confronti del Governo una spinta verso la completa trasparenza.

Un secondo aspetto richiamato da “Campagna Banche Armate” riguarda l’invito a Pubbliche Amministrazioni e singoli cittadini a non utilizzare le banche che compiono transazioni soprattutto in questi importanti mercati. Basti pensare che soltanto quest’anno le operazioni segnalate, quindi solo una parte, per commercio di armamenti hanno fatto registrare un flusso pari a quattro miliardi di euro. Nella classifica degli istituti interessati troviamo la Deutsche Bank, ma anche banche italiane, come UniCredit, San Paolo e Banca Popolare dell’Emilia-Romagna.

Tempo fa, poiché questo tema mi appassiona e lo seguo da tempo, ho richiesto un accesso agli atti per capire quali banche utilizza la Regione Emilia-Romagna. Ebbene, la Regione Emilia-Romagna si relaziona anche con banche che compiono importanti transazioni a livello di armamenti. Ovviamente, non possiamo cambiare il mondo delle transazioni come Assemblea legislativa, però alcune scelte, anche piccole, hanno un valore politico e un valore che implica nel tempo dei cambiamenti.

Con la nostra risoluzione, quindi, chiediamo semplicemente che, quando la Regione Emilia-Romagna nel tempo andrà a rinegoziare o a cercare nuovi partner bancari, valorizzi le banche che non effettuano questo tipo di transazioni e, di contro, penalizzi quelle che, invece, compiono questo tipo di transazioni.

In definitiva, questo chiediamo con la nostra risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho più prenotati in discussione generale, quindi do la parola alla vicepresidente Gualmini.

 

GUALMINI, vicepresidente della Giunta: Intervengo volentieri per spiegare gli obiettivi e la logica di questo atto.

Innanzitutto ringrazio il consigliere Bignami per questo censimento, con la precisione che lo caratterizza, per questo back-up delle azioni svolte nel passato e dei contributi che la Regione ha erogato. Ovviamente, io sono qui dal 2015, quindi mi prendo molto volentieri le responsabilità che ho da quando mi sono insediata, ma sono anche contenta di avere questa mappatura così dettagliata sulle erogazioni del passato.

La sua snocciolatura anche dei finanziamenti fino al singolo euro fa apparire anche questa mia delega decisamente più pesante dal punto di vista finanziario di quanto io pensassi, perché stiamo parlando di una Regione Emilia-Romagna che dedica, su un bilancio di 12,5 miliardi di euro, circa 900.000 euro (non è nemmeno un milione) ad attività di solidarietà e di cooperazione internazionale. Quindi, sarei un po’ più cauta nel manifestare tutta una serie di lamentazioni e di critiche su una piccola parte di bilancio, che penso sia eticamente necessaria nell’agenda politica di una Regione per promuovere diritti umani, solidarietà e condizioni di vita lievemente migliori rispetto a quelle che solitamente si trovano nei paesi in cui cerchiamo di sostenere progetti.

Lasciatemi anche dire che io penso sia finita da tempo l’era del collateralismo tra gruppi e partiti. È una discussione vecchia, che non mi appassiona affatto. Ritengo che il collateralismo tra associazioni e partiti politici certamente non giovi né agli uni né agli altri. Quindi, da parte mia non avrò mai la tentazione o la propensione a distribuire risorse agli amici degli amici. Non so neanche se ne ho di amici, visto che io vengo dal mondo delle professioni. Francamente, faccio anche fatica ad avere una rete consolidata di interlocutori a cui dare delle risorse. Quindi, spazziamo via l’idea del collateralismo. Vi assicuro che cercheremo di finanziare le iniziative che ci sembrano più valide, secondo una logica ben precisa.

In ultimo, vorrei dire che con un po’ di scoramento mi sento sempre ripetere, su qualsiasi atto che la Giunta propone, dall’ambiente alla sanità, dai trasporti all’alimentazione, che il Consiglio, il Parlamentino regionale è ancillare alla Giunta o all’Esecutivo. Insomma, vi suggerirei di addurre argomentazioni un po’ più originali. Da parte nostra, cerchiamo di fare del nostro meglio, di coinvolgervi il più possibile, di presentarvi, magari con molti errori, le tematiche su cui stiamo ragionando, di avere una dialettica un po’ più dinamica tra di noi. Se talvolta acceleriamo, come in questo caso, anche se si può sempre migliorare e adottare un metodo più partecipativo, è perché, essendo alla fine dell’anno, cerchiamo di riuscire a utilizzare le risorse a nostra disposizione, tenendo sempre conto dei nuovi vincoli e talvolta dei capestri che abbiamo dal punto di vista degli impegni e dell’accertamento delle risorse.

Francamente a me spiace molto, mi spiace proprio fisicamente, lasciare risorse disimpegnate, non fare tutto il possibile, nei limiti ovviamente, senza alcuna deriva di tipo autoritario, per riuscire a portare avanti azioni che magari generano un impatto positivo, al di là di questo presunto collateralismo, che sicuramente non mi appartiene.

Questo documento risponde a tre obiettivi in maniera estremamente semplice. Il primo è quello di inserire le politiche di cooperazione e sviluppo - lo ripeto, 900.000 euro a fronte di un bilancio di 12,5 miliardi di euro - in un impianto multicentrico. Il consigliere Foti non ama la parola “multilivello”, per cui parliamo di impianto multicentrico. Sostanzialmente, si aggiorna la normativa regionale rispetto alla legge nazionale del 2014 e alle norme internazionali nel frattempo sopraggiunte. Quindi, si precisa che la cooperazione non è più quella operazione top-down, quindi un intervento impositivo, in questo caso, sì, autoritativo da parte dell’Ente pubblico, che distribuisce a pioggia contributi, ma dovrebbe favorire la promozione di interventi più partecipativi, che coinvolgono i vari livelli territoriali. Non è una novità rivoluzionaria, però si cerca, ovviamente anche in una fase di risorse non infinite, di coinvolgere quanto più possibile Comuni, associazioni, enti regionali e via elencando.

Sempre in questa prima finalità multisettoriale compare una visione in senso orizzontale. Nel documento, infatti, si propone di lavorare, come Assessorato alla cooperazione e allo sviluppo, ma contestualmente di occuparsi della promozione della cultura della pace, della promozione delle attività produttive e della sfida della responsabilità sociale delle imprese, che talvolta si traduce in progetti di sviluppo assolutamente significativi, nonché della collaborazione, con il discorso sulla formazione e la promozione dell’educazione della formazione professionale in alcuni paesi in via di sviluppo.

Il primo obiettivo, quindi, è quello di adeguare le nostre norme in maniera molto semplice a un dettato di indicazioni che ci arrivano a partire dall’agenda ONU sino all’ultima legge del Governo nazionale.

Il secondo obiettivo è quello di inserire alcuni elementi di novità. Dal punto di vista del merito, proviamo ad aprire anche al settore profit, nel senso che, recependo raccomandazioni della Commissione europea, cominciamo a dire che la cooperazione non può più essere realizzata solo ed esclusivamente per promozione e propulsione dell’Istituzione pubblica, ma ai progetti, se si traducono effettivamente in uno sviluppo e in un miglioramento della qualità della vita, possono partecipare anche imprese o imprenditori, ovviamente illuminati. Non confondiamo la partecipazione del profit con l’internazionalizzazione tout court delle imprese, che è sicuramente un’altra cosa.

Se ci sono imprese desiderose di investire e creare sviluppo in loco in alcune situazioni in cui questo può essere possibile, scatenando dei circoli virtuosi dal punto di vista della promozione, della formazione, dello sviluppo di competenze e di occupabilità, magari. Non sarà certo il pubblico a disincentivare o a mettere veti.

Il terzo obiettivo è quello di generare delle pratiche di co-sviluppo. Anche qui inseriamo un elemento più innovativo nel merito. È evidente che la cooperazione allo sviluppo non può essere schiacciata sulla sfida migratoria. Non possiamo confondere i due canali. Quindi, un conto è la gestione dei flussi migratori dei richiedenti asilo che arrivano nei nostri paesi, altra cosa è il flusso di risorse, impegno e azioni che, invece, vengono svolte nei paesi che sono interessati da condizioni umane al di sotto della decenza, ma che non necessariamente sono i teatri da cui partono i flussi. Sono due canali distinti.

Questo, però, non impedisce che si possano sviluppare dei ragionamenti di tipo virtuoso e, quindi, che sia possibile legare alcune, non tutte, iniziative di promozione di progetti di cooperazione che possano avere un’utilità per quei paesi e dentro quei paesi in cui ci sono situazioni di carestia e anche di guerra che portano le popolazioni a vivere in condizioni al di sotto di qualsiasi norma accettabile, e che queste politiche di sviluppo in loco possano portare benefici anche ai paesi che si trovano a recepire i grandi flussi di migrazioni, nel senso che in questo modo è possibile gestire meglio i modelli organizzativi e i numeri dell’accoglienza.

Permettetemi di esprimere una considerazione sul metodo. Proponiamo di cambiare completamente - se non è scritto, lo faremo nei documenti attuativi, ma sicuramente il la viene dato in questo documento -, di abbandonare il modello della distribuzione di risorse a pioggia, per necessità e per virtù. Per necessità perché i finanziamenti non sono esosissimi e per virtù perché non si possono finanziare piccoli progetti che non portano da nessuna parte e che solitamente sono del tutto inefficaci.

La nostra idea è quella di promuovere quanto più la costruzione di partenariati, la messa in comune da parte di alcune associazioni. Vi dico subito che molte non sono contente, ma pazienza. Si devono mettere in comune, devono allearsi con gli Enti locali, devono raggiungere un livello di massa critica, per riuscire a dimostrare che effettivamente un certo progetto ha un’utilità; diversamente, non ha senso – e sono estremamente d’accordo - erogare risorse a fondo perduto, con il rischio che non si raggiunga un minimo di efficacia ed efficienza.

Stiamo anche riconducendo il 95 per cento dell’iniziativa regionale in un bando. Quindi, bene il richiamo alla trasparenza e al monitoraggio: mi vede del tutto favorevole. Si propone, quindi, di adottare una procedura ad evidenza pubblica, dimodoché tutti possano correre in maniera assolutamente uguale. Ciò che rimane fuori per interventi di emergenza - il terremoto del Nepal non era così prevedibile, ad esempio - sono davvero dei canali di finanziamento decisamente esigui.

Nel documento si richiama l’azione della Regione, molto spesso tra l’altro non della Giunta, ma in concerto con l’Intergruppo e l’Assemblea, sui bambini, in particolare i bambini del Saharawi e i bambini di Chernobyl. Abbiamo una tradizione di iniziative in questo caso molto significative. Abbiamo anche corretto alcuni standard per quanto riguarda i soggiorni estivi nel nostro Paese e la possibilità di accedere alle visite mediche o a eventuali interventi sanitari che si rendono necessari. Quindi, saremo sempre contenti di dare una mano a bambini e minori che mostrano in tutto e per tutto di averne bisogno.

Quindi, mi spiace sentire questo astio, questo eccessivo accanimento verso una piccola politica dal punto di vista economico dentro a una regione grande come l’Emilia-Romagna, ma grande dal punto di vista umano. E nostro compito e nostra responsabilità sono di far funzionare in maniera adeguata le cose. Del resto, non è possibile espungere dall’agenda politica di un’Istituzione pubblica la preoccupazione per i diritti umani. A prescindere da dove si nasce - noi siamo stati molto fortunati a nascere qui - la vita umana è parimenti e sempre particolarmente preziosa per tutti, e chi sta meglio deve rassegnarsi ad aiutare chi sta peggio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, vicepresidente Gualmini.

Dichiaro chiusa la discussione generale.

Apro adesso la discussione generale sul complesso degli emendamenti.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Sull’ordine dei lavori: chiedo la votazione elettronica su tutti gli emendamenti e sulla mia risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Va bene.

In discussione generale sugli emendamenti non ho nessun iscritto.

Apro le dichiarazioni di voto congiunte sugli emendamenti, sull’ordine del giorno, sulla risoluzione e sul provvedimento.

Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Questo è certamente un tema importante e delicato, che meritava probabilmente, come sottolineato precedentemente da alcuni colleghi, con i quali concordo, un percorso più tranquillo almeno in Commissione. Lo dico perché so benissimo che il ritardo di questo atto provoca sicuramente un disagio nella creazione dei bandi, nella possibilità di tenere bloccati fondi che, invece, potrebbero essere utilizzati al meglio, ma è anche vero che questo ritardo è dovuto a una “ristrutturazione” un po’ azzardata e un po’ frettolosa o, perlomeno, mal gestita delle dirigenze interne, che ha prodotto un rallentamento significativo nella stesura di alcuni atti, tra cui questo documento programmatico triennale di cooperazione.

Quelle da voi indicate sono linee politiche importanti, ma sono anche linee guida che definisco in parte anche tecniche, dal momento che ridefiniscono il metodo con cui si gestiranno i fondi, ma anche e soprattutto i criteri con cui si individuano gli ambiti e i territori.

Ho voluto intervenire in dichiarazione di voto per precisare che come Lega Nord, a differenza dei miei colleghi del centrodestra, ci asterremo da questa votazione, perché ci teniamo, e lo faremo, come abbiamo fatto in tutta questa legislatura, a monitorare e valutare i documenti attuativi, i progetti e i bandi. Non questo. Noi vogliamo valutare la concretezza, proprio come ribadiva prima il consigliere Bignami. Vogliamo valutare nel merito le azioni che vengono portate avanti, chi le realizza e come. Ebbene, da questo punto di vista credo che per capire cosa si fa, come lo si fa e chi lo fa sia sufficiente interessarsi leggermente di più.

Da questo punto di vista - e mi dispiace al riguardo dissentire dal consigliere Bignami - è facile prendere un elenco, leggere i titoli e guardare le cifre. A mio avviso, sarebbe opportuno andare a vedere cosa è stato fatto, e i consiglieri lo possono fare tranquillamente. D’altronde, gli intergruppi, come i tavoli paese nell’ambito specifico, come altre iniziative pubbliche, dovrebbero forse essere più partecipati, perché è lì che si può vedere realmente cosa si fa, cosa non si fa, se le risorse possono essere investite bene o male. Ora non entro nel merito, perché ovviamente non ho potuto, e penso nessuno lo possa fare, monitorare tutti i progetti e tutti i bandi. Non voglio dire che tutti siano perfetti o che molti siano sbagliati: mi astengo da questo giudizio.

Ad ogni modo, più che le linee guida, come Gruppo, cosa che faremo puntualmente, monitoreremo i progetti singoli e come verranno fatti i bandi. Auspichiamo che vengano fatti nel modo più aperto possibile, in maniera tale da permettere la partecipazione anche di nuove associazioni, magari prevedendo anche turnazione dei beneficiari delle risorse che vengono erogate. Analogamente, monitoreremo i documenti attuativi che nei prossimi tre anni dovremo discutere.

Sarebbe facile per noi semplificare tutto e dire che non ci interessa aiutare nessuno, che sarebbe meglio usare quei fondi qui, magari alleggerendo le tasse o favorendo il nostro territorio. Dico, però, che, quando si verifica un’emergenza, come ad esempio il terremoto in Nepal o l’alluvione nel Saharawi, come altre emergenze su cui la Regione è intervenuta, tutti quanti facciamo un post su Facebook e chiediamo una donazione via SMS. Poi, però, ci scandalizziamo se un Ente importante come la Regione stanzia piccoli finanziamenti rispetto al proprio bilancio per andare incontro a queste emergenze e soprattutto mette a disposizione competenze e materiali che un SMS non può dare.

Credo, quindi, che adesso sia importante valutare - lo ripeto per l’ultima volta - il merito di queste linee guida, su cui non sono completamente d’accordo, in quanto su alcuni territori preferirei che si investisse di meno, laddove ci sono sensibilità politiche diverse o laddove sono precari gli equilibri a causa delle guerre continue. Tuttavia, trattandosi, appunto, di linee guida, è giusto che vengano assunte dalla maggioranza, da chi governa questa Regione. Compito dell’opposizione, però, è verificare ciò che verrà fatto concretamente attraverso queste linee guida, e noi lo faremo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intervengo per annunciare che noi ci asterremo su questo provvedimento innanzitutto per il metodo adottato, come abbiamo già ribadito. Ovviamente, non esprimeremo un voto contrario, perché per noi la cooperazione è un valore e, quindi, i fondi vanno giustamente destinati. I dubbi che, però, ci vengono sono grandi. Del resto, quando si propone un piano, sicuramente alla sua base deve esserci una valutazione di cosa è successo e di come sono andati gli anni precedenti, e in questo piano questa valutazione manca assolutamente.

Trovo, inoltre, che sia carente anche il discorso valutazione di questo piano in futuro, anche perché - e qui richiamo l’emendamento 3 presentato dalla consigliera Prodi, sul quale annuncio voto contrario - il monitoraggio e la valutazione del piano avverranno anche attraverso il coinvolgimento dei soggetti della cooperazione internazionale. Va bene il monitoraggio con il coinvolgimento dei soggetti della cooperazione internazionale, ma la valutazione non la può fare chi prende i soldi. La valutazione la deve fare un soggetto terzo. Quindi, non possiamo scriverlo in questo modo.

Desidero fare ora un rapido excursus sui nostri emendamenti, visto che la discussione sugli emendamenti è stata molto veloce, tanto che non ho fatto neanche in tempo a intervenire.

Essenzialmente si dividono su tre filoni. Il primo riguarda il fatto che, secondo noi, la cooperazione internazionale, vista la ristrettezza delle risorse alla quale accennavamo, vista l’emergenza migrazione che c’è in questo periodo, deve essere concentrata in buona parte, non esclusivamente, verso i territori dalla quale proviene immigrazione, e sono i territori del Mediterraneo. Quindi, noi chiediamo di allargare e focalizzare su quei paesi l’intervento.

Un altro emendamento procede nell’ottica della nostra risoluzione sulla “Campagna Banche Armate” e un altro emendamento, che riteniamo importante, riguarda le modalità di predisposizione dei bandi. Del resto, il comma 1 dell’articolo 10 della legge stabilisce che la programmazione deve essere approvata dall’Assemblea e che devono essere individuati i criteri. Non a caso, nel piano precedente veniva disciplinato il meccanismo relativo ai bandi. In questo giro, invece, è stato tolto, e si è messo tutto nelle mani della Giunta. Ecco, noi chiediamo semplicemente di rimettere i criteri assunti nel piano precedente. Pensiamo, infatti, che debba essere l’Assemblea a individuare le modalità, non la Giunta.

Un ultimo aspetto che non condividiamo completamente è che, se andiamo a fare cooperazione, dobbiamo fare cooperazione. Non dobbiamo confonderla - e qui in qualche caso il rischio c’è - con la promozione commerciale. La cooperazione internazionale è una cosa, la promozione commerciale o dei rapporti di scambio commerciale sono un’altra, e su questo a nostro giudizio ci deve essere una distinzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al consigliere Bignami.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Noi, invece, voteremo convintamente contro. Tra l’altro, sentendo parlare il consigliere Delmonte, persona che stimo, ho colto alcuni toni che normalmente ritrovo nel Gruppo PD. Non a caso, il suggello che il collega Caliandro ha posto dicendo “bravo Delmonte” ha confermato i miei dubbi. È un “bravo” che gli lascio tutto, perché credo che questo sancisca la distanza di posizioni politiche.

Ad ogni modo, capisco la posizione del collega Delmonte. Normalmente, ogni volta che una persona si reca in Saharawi, come è capitato al collega Delmonte, che vi è andato in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna, insieme alla presidente Saliera, nel settembre scorso, quando torna è giustamente colpita da un’esperienza che sono sicuro essere importante. Tuttavia, desidero precisare che io non ho biasimato gli 1,1 milioni di euro che abbiamo dato alla Repubblica Democratica del Saharawi. Certo, a mio giudizio, potevano essere impiegati meglio. E non apprezzo quando mi viene detto che è una posizione demagogica affermare che si poteva costruire una scuola, perché intendo ribadire ai compagni e agli alleati che quei soldi devono rimanere in Italia, perché vanno aiutati gli italiani. Poi se vengo trattato dagli alleati come vengo trattato dai compagni il problema è degli alleati, non mio. Soprattutto, però, biasimo gli 1,486 milioni di euro che vengono mandati nei territori palestinesi. Scusate se insisto, ma questo mi preoccupa. Che la Lega Nord abbia voglia di sostenere questo genere di politiche è un suo problema. Io non mi preoccupo del fatto che si voglia aiutare una popolazione in difficoltà. Non ho parlato dell’intervento “A Rasuwa si torna a scuola”, per il quale sono stati stanziati 54.000 euro a favore di GVC. Ma mi preoccupa che dentro GVC ci siano persone che hanno svolto importanti attività politiche, in passato, magari non adesso, con la sinistra. Mi preoccupa che dietro quei 1,486 milioni di euro destinati ai territori palestinesi ci sia sempre GVC, come accade ogni anno, costantemente, da oltre un lustro. Mi preoccupa che non si sappia che cosa venga fatto con quei soldi e a chi vanno.

Del resto, non è vero che si può sapere che cosa viene fatto. Lo si potrà sapere a Rasuwa, lo si potrà sapere nel Saharawi, ma nei territori palestinesi non si sa che cosa viene fatto, perché non lo fanno vedere che cosa viene fatto. Forse, se lo facessero vedere, ci si renderebbe conto che non è proprio conforme allo scopo che noi dovremmo andare teoricamente a finanziare.

Io rispetto, ovviamente, le posizioni di tutti, per cui chiedo analogo rispetto nei confronti delle mie. Inoltre, a chi dice che è semplice leggere un elenchino, rispondo che questa è un’obiezione che mi sarei aspettato da un esponente dell’estrema sinistra, non certo da un alleato di coalizione, che evidentemente condivide le politiche della sinistra, e gli lascio tutta la condivisione del caso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

La cooperazione internazionale è un tema profondo, a cui bisognerebbe cercare di approcciarsi con serietà. Bisognerebbe compiere lo sforzo di verificare che alcune realtà beneficiarie dei finanziamenti sono le principali ONG italiane, riconosciute a livello nazionale. Bisognerebbe partire dal presupposto che la cooperazione internazionale - mi pare che questo sia l’abbiccì - si sviluppa in aree di crisi e in particolare nei teatri complicati. D’altronde, il principio alla base della cooperazione internazionale è quello di cercare di sostenere popolazioni e territori che vivono situazioni di difficoltà.

Potrebbe apparire superfluo quanto poc’anzi detto ma, alla luce di alcuni interventi di alcuni colleghi, giova ricordarlo. Lo ripeto, siamo all’abbiccì, però delle volte i fondamentali aiutano. Come, ad esempio, aiuta sottolineare che la cooperazione internazionale si svolge anche e soprattutto intrecciando relazioni con le autorità locali, con i governi locali. A tal riguardo segnalo, a buon cuore dei colleghi, in particolare di qualcuno che ha citato più volte i territori della Palestina, che l’Autorità Nazionale Palestinese è riconosciuta anche da un soggetto sicuramente poco autorevole, che è l’ONU. Giova ricordarlo, perché ogni tanto pare che qualcuno lo dimentichi.

Se si vuole portare avanti la cooperazione internazionale, se si desidera dare un sostegno ai territori che vivono situazioni di difficoltà, tra cui annovero evidentemente quelli palestinesi, bisogna mettersi in relazione con le realtà che governano quei territori, piaccia o non piaccia. Aggiungo che ogni tanto la realtà è un pochino più complessa di quello che qualcuno vorrebbe far credere.

Ho sentito anche accuse – e rimango un po’ perplesso, per usare un eufemismo - molto gravi, perché qui è stato ripetuto più volte che non è chiaro dove vadano i finanziamenti che noi eroghiamo, in particolar modo quelli destinati ai territori palestinesi. Addirittura, è stato detto esplicitamente che non si ha nessuna certezza che alcuni di quei finanziamenti non vadano a finanziare organizzazioni terroristiche. Allora, siccome siamo di fronte a un’accusa molto grave, invito chi ha questi dubbi a procedere secondo quanto previsto. Così poi restiamo in attesa che i procedimenti abbiano corso. Diversamente, non si può venire in Aula a sostenere, a cuor leggero, che la Regione Emilia-Romagna sta finanziando i terroristi. Questo è stato detto. Al netto dei giri di parole, questo è stato detto. E trovo che sia un’affermazione molto grave, che la presidente e in particolare la vicepresidente hanno il dovere di smentire in modo categorico.

Ogni tanto bisognerebbe anche compiere lo sforzo – capisco che sto chiedendo molti sforzi e non è detto che tutti noi abbiamo la possibilità di eseguire tutti questi sforzi - di discutere dei temi per quelli che sono, senza volerli sempre piegare a logiche che definire provinciali è essere bonari.

Mi preme, inoltre, sottolineare che, prima di assumere atteggiamenti di derisione e sbeffeggiamento nei confronti di alcune azioni rivolte, ad esempio, al popolo Saharawi, canzonando un po’, con una sufficienza tipica di chi probabilmente della cooperazione internazionale non ha neanche la vaga idea, bisognerebbe avere l’umiltà di conoscere un pochino le realtà di cui si parla, di svolgere il proprio ruolo di consigliere regionale senza necessariamente dover sempre piantare una bandierina, perché alla fine, a forza di giocare con le bandierine, ci si ritrova sommersi da una realtà che è molto più complicata di quella che c’è intorno a un tavolo di Risiko, dove magari ci si traveste anche in buffi modi per essere più simili ai riferimenti che poi realmente si hanno.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Prima di dare la parola al consigliere Foti, informo che sono le ore 17,56. Quindi, sospenderei il tempo necessario per interpellare i Capigruppo circa la possibilità di proseguire con i lavori oltre i termini fissati.

Prego, consigliere Foti.

 

FOTI: Posso tranquillamente stare nei quattro minuti.

 

PRESIDENTE (Saliera): No, assolutamente. L’ho precisato per darle la possibilità di parlare per cinque minuti, ma anche a chi eventualmente chiedesse di intervenire. A meno che non vi sia l’assenso per dare la parola al consigliere Foti e a chi eventualmente dovesse chiedere di intervenire, per poi proseguire con le votazioni, che ricordo sono state chieste con procedimento elettronico.

Chiedo ai Capigruppo se ci sono problemi in tal senso. Volete incontrarvi per decidere? Okay, allora proseguiamo con i lavori. Naturalmente, una volta conclusa la trattazione di questo oggetto, chiudiamo la seduta.

La parola al consigliere Foti.

 

FOTI: Signora presidente, uno degli atteggiamenti che forse in politica danno fastidio è quando si gioca a prendersi in giro. Se qualcuno non avesse buona memoria di che cos’è stata la cooperazione internazionale in Italia, potremmo anche rinfrescargliela, ma non citando una stampa estremista di destra, bensì la Repubblica, che così intitolava: “Beneficenza o maleficenza? L’intero business di fondazioni, organizzazioni non governative, ONLUS ed Enti vari, vale 400 miliardi di euro ogni anno. Spesso i bilanci sono poco trasparenti, soprattutto in Italia, e i tanti sussidi vengono spesi per gli stipendi o per le attività di promozione.

Su 7 milioni di euro, la Sezione italiana di Amnesty International, ne spende circa un terzo per promuovere l’associazione e mantenerli in vita”…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Vi pregherei di evitare il brusio, per favore.

 

FOTI: Guardi, io non sono come altri che si solleticano, ero abituato a fare comizi con ben altro. Capisco che sia una tecnica per non sentirselo dire, ma io lo dico ugualmente.

Mi permetta di leggerle un piccolo passo di un racconto che potrebbe far riflettere: “Anche stamattina, il giardiniere ha raccolto fiori freschi, che ha lasciato in un vaso sul tavolo. Abbiamo un cuoco che cucina per noi, e guardie per proteggerci, autisti che ci portano ovunque e qualcuno che lava e stira al nostro posto. Non mi sembra vero di essere trattata come una regina”. Viviana non è la ricca manager di una multinazionale, ma un’operatrice umanitaria di Goma, in Congo.

Io mi permetto: anziché demonizzare l’intervento per tabulas, del consigliere Bignami, che per avere quei dati ha dovuto fare ricorso a un articolo 30, se no gli altri consiglieri non ce l’avevano – questo in nome della trasparenza – io non vedo cosa ci sia di scandaloso nel dire che dopo lo stanziamento vorremmo toccare con mano il risultato.

Poi, certo, il ripetersi ciclico di nomi, di sigle! D’altra parte, l’assessore, quando è intervenuta, non ha detto al consigliere Bignami “quelle associazioni o quelle organizzazioni son tutte…”, ma ha detto un’altra cosa. Ha detto: guardate, io non vengo dal mondo della politica, quindi di amici degli amici non ne ho. Ha ripetuto un concetto leggermente diverso, sia sul piano politico, sia sul piano amministrativo. Se devo andare fino in fondo, poi, ha fatto capire anche un’altra cosa: che prendendo per buone alcune delle nostre critiche, lei ha detto: guardate che io non rispondo del passato, ma vorrei, e mi impegno, a fare chiarezza sul presente e sul futuro.

Sotto il profilo politico, allora, penso di poter e dover dire che non sono stati estemporanei, questi interventi, tra l’altro rispettosi del ruolo della cooperazione internazionale. Io non confondo la cooperazione internazionale coi professori della cooperazione o i cooperatori di mestiere, soprattutto se pagati, perché credo nel volontariato non stipendiato. Uno è altruismo; l’altro è interesse. Tutto qui.

Quindi, se come è parso di capire, sia la maggioranza che l’assessore Gualmini sono d’accordo nel creare dei momenti di verifica dei progetti e della realizzazione dei progetti, serve a sgombrare il campo da ogni dubbio. Ma dove non c’è questo, è lecito averne. Poi, il turismo assembleare non ci corrompe.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Consigliere Calvano, prego.

 

CALVANO: Grazie, presidente.

Ringrazio anche la vicepresidente Gualmini per aver chiarito nel suo intervento alcuni dubbi che da parte dell’opposizione erano stati evidenziati, nel caso in cui ci fosse bisogno poi di chiarimenti. Per quanto riguardava il Gruppo del PD non ce n’era grande bisogno, però credo che abbia illustrato molto bene quali sono le caratteristiche del documento che stiamo andando ad approvare e le linee-guida e come queste linee-guida si siano dovute modificare, sistemare, anche in funzione del fatto che ci ritroviamo in presenza, dopo la legge n. 125 del 2014, di un ruolo importante che viene dato alle Regioni e agli Enti locali nello svolgere l’attività di cooperazione internazionale.

La vicepresidente ci ha illustrato molto bene anche quali sono i nuovi criteri che accompagneranno questa strategia, appunto evidenziando il ruolo che la nostra Regione, in collaborazione con altri soggetti su quei territori e con altri soggetti sul nostro territorio, potrà mettere in piedi.

Ecco perché il nostro voto sarà convintamente favorevole, con un obiettivo che abbiamo ribadito anche nel documento di accompagnamento, nella risoluzione che ha come prima firmataria, se non vado errato, la collega Prodi. Chiediamo una serie di impegni alla Giunta, rispetto alle finalità di trasparenza, e quindi tutte le collaborazioni del caso per far sì che queste attività siano il più riconosciute possibili da parte di tutti.

Chiediamo ovviamente di promuovere le sinergie con i progetti di servizio civile all’estero, anche al fine di far conoscere e mettere in relazione i giovani emiliano-romagnoli con il mondo della cooperazione e della solidarietà internazionale, così come di mettere in campo azioni che mettano tutto il tema del riconoscimento dei diritti umani al centro di queste iniziative.

Devo ammettere che nel dibattito che c’è stato in Aula, oggi ho notato il festival delle incoerenze, non da parte di tutti, devo dire la verità. Noto una certa incoerenza nell’atteggiamento del Movimento 5 Stelle, rispetto a ciò che ha fatto in Commissione e a ciò che ha dichiarato oggi in Aula. In Commissione, se non vado errato (ma non vado errato), la consigliera Gibertoni ha votato favorevolmente a quest’atto. Oggi il Movimento 5 Stelle ci ha detto che si astiene: ne prendiamo atto. Ha utilizzato ragioni che sono simili, più che complementari, si sovrappongono quasi a quelle utilizzate dal consigliere Bignami, dando una collocazione politica al Movimento 5 Stelle, che personalmente è quella che ho sempre ritenuto stabilmente e valorialmente nel campo del centrodestra.

Proprio anche rispetto al campo del centrodestra, anche qui, ho colto una serie di incoerenze da parte dei colleghi di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, che invece non ho colto…

 

FOTI: Io ho votato contro, in Commissione.

 

CALVANO: Arrivo al perché delle incoerenze. Le incoerenze sul voto sono quelle del Movimento 5 Stelle. Le incoerenze invece di carattere politico sono nelle cose che sono emerse da parte dei colleghi di Forza Italia e di Fratelli d’Italia.

Il dibattito è sempre stato rispetto al rapporto con altri Paesi e alle difficoltà che le popolazioni e le comunità di altri Paesi possono incontrare. Il confronto tra centrodestra e centrosinistra si è sempre svolto col centrosinistra pronto ad aiutarli anche in casa nostra e il centrodestra che dice di aiutarli in casa loro. È questo il grande confronto che c’è stato da una parte e dall’altra.

Però, tutte le volte che si parla di cooperazione internazionale, e qui c’è un elemento di coerenza con l’ultimo Governo di centrodestra, o per un motivo o per l’altro, il centrodestra decide di fare un passo indietro, di non approvare nessuna forma di progetto che abbia come obiettivo anche quello di creare le condizioni affinché quelle popolazioni possano essere aiutate e possano aiutarsi in casa loro. Credo che sia un obiettivo di tutti, perché non piace a nessuna popolazione andarsene dal proprio territorio per andare a trovare sollievo o cittadinanza altrove. A tutti, credo, a ciascuno di noi piacerebbe potersi creare una vita nel proprio territorio, nel territorio in cui nasce.

Le operazioni di cooperazione internazionale, nel loro piccolo, anche quelle dell’Emilia-Romagna vanno in questa direzione: creare le condizioni affinché ognuno possa dignitosamente mettere in piedi, programmare e sviluppare la propria vita all’interno del territorio nel quale nasce, e al contempo, creare le condizioni affinché ci possano essere scambi tra i diversi Paesi. Questa è la cooperazione internazionale. Nell’ambito della cooperazione internazionale che potrebbe venire incontro, e mi accingo a concludere, a quelle esigenze di aiutarli in casa loro, tutte le volte il centrodestra decide di fare un passo indietro. Questa è un’incoerenza enorme.

Allora lo dovete dire: il tema non è aiutarli in casa loro o aiutarli in casa nostra. Il tema è non aiutarli e lasciarli al loro destino. Se questa è la vostra visione, è una visione della società che stiamo vedendo nelle dichiarazioni di questi giorni, di cui prendiamo atto e di cui tutti là fuori devono prendere atto. Ognuno sarà cosciente di quello che fa.

Ringrazio il consigliere Delmonte, che invece su questo tema è rimasto coerente. Ma non lo ringrazio perché Delmonte viene nel campo del centrosinistra. Guardate: nelle posizioni che ognuno ha e che emergono in quest’Aula, è chiaro che c’è chi è da una parte della storia e chi è dall’altra, e così rimarremo.

Concludo, presidente: credo che sia stato un atto di coerenza dire: vediamo come vanno questi progetti, li valuteremo in base a come vanno. Credo che sia veramente di cattivo gusto, questa è un’incoerenza che non avevo mai ritrovato nei colleghi del centrodestra, accusare il consigliere della Lega di un voto di astensione perché ha partecipato o ha visto cos’è il progetto Saharawi.

Se fosse così, credo che si verrebbe meno al rispetto tra di noi; in secondo luogo, invito anche i colleghi del centrodestra a parteciparvi. Io l’ho fatto da amministratore locale: sono quei progetti che lasciano il segno nella comunità che li ospitano e anche nei ragazzi, negli studenti che vi partecipano. Può essere da lezione anche per noi adulti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Nessun altro chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

La parola al consigliere Bertani, sull’ordine dei lavori.

 

BERTANI: Come Gruppo non avevamo potuto esprimere l’assenso alla prosecuzione dei lavori, perché riteniamo che sia importante arrivare alla conclusione di questo atto. Ricordiamoci però che altre volte, per degli atti che noi ritenevamo importanti, la prosecuzione non è stata concessa.

Riguardo alla collocazione del Movimento 5 Stelle, chiedo al consigliere Caliandro di collocare il Premier Renzi e che mi spieghi, perché non l’ho capito, cosa votano sulle banche armate e se sono di destra o di sinistra, le banche armate. Noi ci togliamo dalla collocazione che ci volete dare, che riguarda la coerenza. Ho spiegato quali sono i motivi per cui ci asteniamo: essenzialmente per il metodo adottato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Bertani, la invito a rimanere dentro l’ordine dei lavori.

Possiamo proseguire quindi con la votazione degli emendamenti, com’è stato richiesto, con votazione elettronica.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 14, a firma del consigliere Foti, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

33

Assenti

 

17

Votanti

 

32

Favorevoli

 

6

Contrari

 

24

Astenuti

 

2

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 14 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 15, a firma del consigliere Foti, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

6

Contrari

 

25

Astenuti

 

2

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 15 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 1, a firma della consigliera Prodi, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

25

Contrari

 

3

Astenuti

 

5

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 4, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

27

Contrari

 

3

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 4 è approvato.

Procedo alla sostituzione dello scrutatore: sostituisco il consigliere Sassi con il consigliere Bertani.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 5, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

5

Contrari

 

28

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 5 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 6, a firma dei consigliere Sensoli e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

3

Contrari

 

30

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 6 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 7, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

35

Assenti

 

15

Votanti

 

34

Favorevoli

 

6

Contrari

 

28

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 7 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 8, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

3

Contrari

 

27

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 8 è respinto.

L’emendamento 16 è stato ritirato dallo stesso consigliere Foti, che lo aveva presentato.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 9, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

35

Assenti

 

15

Votanti

 

34

Favorevoli

 

3

Contrari

 

31

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 9 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 2, a firma della consigliera Prodi, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

35

Assenti

 

15

Votanti

 

34

Favorevoli

 

25

Contrari

 

9

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è approvato.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 10, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

35

Assenti

 

15

Votanti

 

34

Favorevoli

 

3

Contrari

 

31

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 10 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 11, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

3

Contrari

 

30

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 11 è respinto.

Ha chiesto la parola il consigliere Bertani.

 

BERTANI: Semplicemente perché questa volta c’è una grossa discrepanza fra aventi diritto al voto e votanti. Solitamente vedo che quando c’è un’assenza prolungata, le tessere vengono tolte. Giusto per verificare anche quanti siamo in Aula.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Gli uscieri hanno il mandato di togliere le tessere.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 12, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

5

Contrari

 

28

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 12 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 13, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

5

Contrari

 

28

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 13 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 3, a firma della consigliera Prodi, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

35

Assenti

 

15

Votanti

 

34

Favorevoli

 

25

Contrari

 

9

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è approvato.

Prego, consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Siccome alcune schede sono state rimosse, ce n’è una che nonostante non ci sia un consigliere, non è ancora stata rimossa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Si proceda alla votazione del subemendamento 18, a firma del consigliere Foti, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

35

Assenti

 

15

Votanti

 

34

Favorevoli

 

31

Contrari

 

--

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Saliera): Il subemendamento 18 è approvato.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 17, a firma del consigliere Foti, così come emendato, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

35

Assenti

 

15

Votanti

 

34

Favorevoli

 

31

Contrari

 

--

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 17 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 2651, a firma del consigliere Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

35

Assenti

 

15

Votanti

 

34

Favorevoli

 

8

Contrari

 

23

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 2651 è respinta.

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 3314/1, oggetto 3457, a firma della consigliera Prodi e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

33

Assenti

 

17

Votanti

 

32

Favorevoli

 

24

Contrari

 

5

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 3314/1, oggetto 3457, è approvato.

Si proceda alla votazione del partito di deliberazione, oggetto 3314, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

24

Contrari

 

3

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Saliera): L’Assemblea approva.

Buona sera a tutti.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 18,42

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori: Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI, ai sensi dell’art. 65, comma 2, del Regolamento interno, il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI e gli assessori Patrizio BIANCHI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Ordine del giorno

 

OGGETTO 2422/1 “Ordine del giorno di non passaggio all’esame degli articoli, del progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell’art. 121, comma 2 della Costituzione, d'iniziativa dei consiglieri Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, recante: "Norma sulla tassazione della previdenza complementare. Modifiche all’art. 1 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)". A firma del Consigliere: Poli”

 

«L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Visto il progetto di legge di cui all’oggetto;

 

Considerato il parere contrario espresso in sede referente dalla Commissione assembleare “Bilancio, Affari generali ed istituzionali”;

 

Ritenuto di condividere le argomentazioni che hanno portato al parere contrario della Commissione assembleare;

 

Ai sensi dell’art. 92 del Regolamento

 

delibera

 

il non passaggio all’esame degli articoli.»

(Approvato)

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 3314 “Delibera: «Documento di indirizzo programmatico per il triennio 2016-2018 ai sensi della legge regionale n. 12/2002 per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace.» (Proposta della Giunta regionale in data 3 ottobre 2016, n. 1575)” (99)

 

Votazione emendamento 14, a firma del consigliere Foti

 

Presenti: 33

 

Favorevoli: 6

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI.

 

Contrari: 24

Mirco BAGNARI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI Valentina RAVAIOLI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Andrea BERTANI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 17

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Gian Luca SASSI.

 

Votazione emendamento 15, a firma del consigliere Foti

 

Presenti: 34

 

Favorevoli 6

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI.

 

Contrari: 25

Mirco BAGNARI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Andrea BERTANI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Gian Luca SASSI.

 

Votazione emendamento 1, a firma della consigliera Prodi

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 25

Mirco BAGNARI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 3

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI.

 

Astenuti: 5

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Daniele MARCHETTI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Gian Luca SASSI.

 

Votazione emendamento 4, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 27

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 3

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI.

 

Astenuti: 3

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Daniele MARCHETTI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Gian Luca SASSI.

 

Votazione emendamento 5, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 5

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Daniele MARCHETTI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 28

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Gian Luca SASSI.

 

Votazione emendamento 6, a firma dei consigliere Sensoli e Bertani

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 3

Andrea BERTANI, Gian Luca SASSI. Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 30

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI.

 

Votazione emendamento 7, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 6

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE Daniele MARCHETTI, Gian Luca SASSI. Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 28

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI.

 

Votazione emendamento 8 a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 3

Andrea BERTANI, Gian Luca SASSI. Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 27

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Daniele MARCHETTI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI.

 

Votazione emendamento 9, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 3

Andrea BERTANI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 31

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI.

 

Votazione emendamento 2, a firma della consigliera Prodi

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 25

Mirco BAGNARI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 9

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI.

 

Votazione emendamento 10, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 3

Andrea BERTANI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 31

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI.

 

Votazione emendamento 11, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 3

Andrea BERTANI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 30

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Paolo ZOFFOLI.

 

Votazione emendamento 12, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 28

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Paolo ZOFFOLI.

 

Votazione emendamento 13, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 28

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 16

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI.

 

Votazione emendamento 3, a firma della consigliera Prodi

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 25

Mirco BAGNARI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 9

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI, Gian Luca SASSI. Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI.

 

Votazione subemendamento 18, a firma del consigliere Foti

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 31

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Andrea BERTANI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI.

 

Votazione emendamento 17, a firma del consigliere Foti

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 31

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Andrea BERTANI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI.

 

Votazione delibera oggetto 3314

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 24

Mirco BAGNARI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 3

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI.

 

Astenuti: 6

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Daniele MARCHETTI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luciana SERRI.

 

OGGETTO 3457 “Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 3314 Proposta recante: “Approvazione del documento di indirizzo programmatico per il triennio 2016-2018 ai sensi della legge regionale n. 12/2002 per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace - Proposta all'Assemblea legislativa”. A firma dei Consiglieri: Prodi, Torri, Caliandro, Paruolo, Montalti, Taruffi, Lori, Rossi Nadia, Ravaioli, Alleva, Campedelli, Soncini, Bessi, Mumolo, Calvano, Tarasconi, Zoffoli, Serri, Zappaterra, Iotti, Poli, Molinari, Rontini, Boschini, Mori, Marchetti Francesca, Pruccoli, Bagnari, Sabattini”

 

Presenti: 33

 

Favorevoli: 24

Mirco BAGNARI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 5

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI.

 

Astenuti: 3

Andrea BERTANI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 17

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luciana SERRI.

 

OGGETTO 2651 “Risoluzione per impegnare la Giunta, ad individuare, nell'ambito delle procedure di assegnazione di servizi contabili, gestionali o di tesoreria e di selezione di partnership con istituti di credito ed operatori finanziari, meccanismi premiali che valorizzino la mancata presenza nei mercati e nelle transazioni riguardanti materiale bellico nei confronti di paesi terzi rispetto all'UE, promuovendo inoltre tale tematica in tutte le sedi istituzionali. A firma del Consigliere: Bertani”

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 8

Enrico AIMI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI, Gian Luca SASSI. Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Daniele MARCHETTI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 3277 “Delibera: «L.R. n. 6/2011 - Delibera dell’Assemblea legislativa n. 16/2015. Definizione dei criteri e modalità attuative per l'adesione a fondi immobiliari chiusi che operano nel settore dell'edilizia residenziale sociale.» (Proposta della Giunta regionale in data 26 settembre 2016, n. 1530)” (98)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Pompignoli e Rontini:

«Dopo il punto 3 del deliberato (pag. 5) è aggiunto il seguente punto 3 bis:

“di illustrare alla competente Commissione consiliare i contenuti del bando prima della sua approvazione”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 3314 “Delibera: «Documento di indirizzo programmatico per il triennio 2016-2018 ai sensi della legge regionale n. 12/2002 per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace.» (Proposta della Giunta regionale in data 3 ottobre 2016, n. 1575)” (99)

 

«Emendamento 1, a firma della consigliera Prodi:

Al capitolo 2.2, pagina 20, nell’ultimo punto degli obiettivi principali per il 2016-2018 dopo le parole: “promuovere l’attività di integrazione e la coerenza con le altre politiche regionali tra cui: responsabilità sociale d’impresa, formazione professionale” sono aggiunte le parole: “diritto allo studio universitario”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Prodi:

«Al capitolo 2.5, pagina 24, secondo capoverso, il periodo: “Pertanto, all’interno del medesimo bando, ciascun soggetto proponente potrà presentare un solo progetto per area strategica in qualità di capofila e, in totale, potrà essere coinvolto al massimo in altri due in qualità di partner nelle altre aree strategiche interessate dal bando” è sostituito dal seguente: “All’interno di ogni bando verranno indicati i criteri di selezione e limitazione per i soggetti partecipanti e beneficiari tenendo conto delle progettualità in corso.”»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma della consigliera Prodi:

«Al capitolo 3.3, pagina 29 paragrafo e) alla fine del primo capoverso è aggiunto il seguente periodo:

“Il monitoraggio e la valutazione del piano avverranno anche attraverso il coinvolgimento dei soggetti della cooperazione internazionale.”»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’allegato 1, nel paragrafo 2.3 dopo l’espressione “Africa Sub-sahariana” nel primo elenco puntato è aggiunto il testo seguente: “**In tale ambito rientrano anche Paesi quali Sudan e Sud Sudan.”»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’allegato 1, al termine della nota 20 nel paragrafo 2.3 è aggiunto il testo seguente:

“In tale ambito viene riservata particolare attenzione ai Paesi che rivestono i ruoli più significativi rispetto ai flussi migratori di persone richiedenti asilo”»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’allegato 1, nel paragrafo 2.3, al primo punto elenco del secondo elenco puntato, le parole “della Giunta, dell’Assemblea” sono sostituite dalle seguenti “della Regione”»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’allegato 1, nel paragrafo 2.3, al quinto punto elenco del secondo elenco puntato, dopo le parole “l’esistenza di flussi migratori, con particolare attenzione” sono aggiunte le seguenti “alle aree di provenienza delle persone richiedenti asilo, al fine di ridurre e governare impatti e, rischi ed interazioni con fenomeni criminali quali la tratta, nonché in relazione”»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’allegato 1, nel paragrafo 2.3, al termine del settimo punto elenco del secondo elenco puntato è aggiunto il testo seguente “, anche mediante interventi in particolare verso aree sicure e prossime a teatri di instabilità”»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’allegato 1, il primo capoverso del paragrafo 2.5 è sostituito dal testo seguente:

“Per quanto riguarda gli strumenti a bando sopra indicati, la Giunta emanerà periodiche procedure di invito alla presentazione delle proposte contenenti le tematiche, i paesi prioritari nell’ambito degli obiettivi, e le aree strategiche definite da questo documento. In coerenza con le indicazioni della L.R. n. 12/2002, art. 10, comma 2, lettera b) occorre individuare i criteri per l’individuazione dei soggetti di cui all’art. 4 della legge regionale stessa, con cui la Regione collabora per l’attuazione degli interventi.

In particolare si indicano i criteri di ammissibilità dei soggetti che i criteri di ammissibilità e valutazione delle proposte progettuali,

Le proposte verranno valutate sulla base di criteri sia di natura formale che sostanziale

Per quanto riguarda gli aspetti formali:

a) Criteri di ammissibilità dei soggetti: verranno prese in esame la presenza dei prerequisiti previsti per legge:

1) appartenenza alle tipologie di soggetti indicate all’art. 4, comma 1, lett. a) della Legge Regionale 12/02 e loro forme associative*;

2) previsione nel proprio statuto e/o atto costitutivo della cooperazione e solidarietà internazionali (con esclusione degli Enti Locali);

3) sede legale o sede operativa nel territorio regionale**

4) rilevante partenariato nell’area per almeno tre anni e nel settore prescelto di almeno un anno. Ai fini della rilevanza del partenariato si terrà conto dell’impiego del personale e mezzi ed esperienze da parte del soggetto proponente o della sua sede regionale se trattasi di soggetto con sede legale non in Emilia-Romagna;

b) Criteri di ammissibilità della proposta finalizzati alla valutazione della corrispondenza formale;

1) ricezione della proposta secondo i termini e le modalità stabiliti nel bando;

2) completezza della proposta sul formato predisposto dalla Regione inclusi gli allegati previsti;

3) sostegno al progetto da parte di almeno un ulteriore – oltre al proponente – soggetto del territorio regionale di cui all’art. 4, comma 1, della citata legge regionale (indicato come co-proponente);

4) corrispondenza del progetto alle priorità geografiche e tematiche indicate nel “Documento di Indirizzo Programmatico in vigore per il triennio”;

5) il contributo regionale richiesto non supera il 50% del costo totale della proposta;

6) eleggibilità dei partner della proposta;

7) eleggibilità dei costi rispetto alle categorie di spesa ammissibili.

Per quanto si riferisce agli aspetti sostanziali

c) Criteri di qualità della proposta finalizzati alla valutazione delle variabili contenutistiche organizzative e gestionali: verranno presi in esame gli elementi relativi alla tipologia di partenariato, all’organizzazione delle attività, ai modelli di coordinamento, monitoraggio e valutazione, alle tipologie di contenuto ed alle metodologie di lavoro in relazione a bisogni e obiettivi identificati. A tali criteri verrà assegnato peso non superiore al 50% del punteggio massimo attribuibile.

d) Criteri di efficacia delle attività finalizzati alla valutazione degli elementi prodotti e delle ricadute sul territorio: verranno presi in esame le tipologie e la quantità di prodotti erogati, la corrispondenza ai parametri identificati in sede di progettazione, alla corrispondenza dei tempi identificati, all’utilizzo effettivo da parte dei beneficiari a livello di innovazione delle attività e delle loro ricadute sul territorio di riferimento. A tali criteri verrà assegnato un peso almeno pari al 50% del punteggio massimo attribuibile.”»

 

* Nel caso di soggetti associativi, sia nel caso siano dotati di soggettività giuridica propria sia nel caso ne siano privi, i requisiti di cui al citato art. 4, comma 1, lett. a) potranno essere riferiti ad una delle organizzazioni associate, che dovrà specificamente indicata.

Tale requisito non potrà essere utilizzato dal medesimo soggetto per la presentazione di altro progetto sull’area di intervento.

** Per sede operativa si intende una sede propria, con personale dedicato allo svolgimento di attività di cooperazione internazionale e due anni di attività pubbliche sul territorio regionale. La gestione del progetto dovrà essere svolta da detta sede, con l’obbligo di conservazione presso la stessa di tutta la documentazione.

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’allegato 1, al termine del secondo capoverso del paragrafo 2.5 è aggiunto il testo seguente: “Inoltre nessun soggetto può disporre di importi superiori al 34% delle risorse rese disponibili per area geografica strategica di intervento di cui al punto 2.3.”»

(Respinto)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’alleato 1, dopo il terzo capoverso del paragrafo 2.5 è aggiunto il testo seguente: “La Regione si impegna altresì a definire, nell’ambito delle periodiche procedure di invito alla presentazione delle proposte, gli specifici strumenti finanziari e le modalità di erogazione tali da evitare l’anticipazione diretta da parte dei soggetti gestori.”»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’allegato 1, al termine della lettera c) dopo il quarto capoverso del paragrafo 2.5 è aggiunto il testo seguente: “assicurando, in tale ambito, la netta separazione dalle strategie commerciali e valorizzando interventi diretti allo sviluppo delle responsabilità sociale d’impresa ed all’innalzamento del livello dei diritti e delle tutele per i lavoratori”»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’allegato 1, al termine del paragrafo 2.5 è aggiunto il capoverso seguente:

“Tutte le operazioni finanziarie connesse agli interventi oggetto del presente piano, anche se costituite da partenariato pubblico-privato, dovranno avvenire solo mediante istituti di credito estranei a transazioni relative al commercio di armamenti, come risultanti dalle specifiche relazioni del Governo al Parlamento (sono quindi esclusi dalla possibilità di operare sugli interventi del presente programma gli Istituti di Credito indicati nelle relazioni relative agli anni 2014, 2015 oltre che agli anni oggetto del presente piano).”»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma del consigliere Foti:

«Al termine di pagina 19 di 35, sono integrate le parole “Verrà data priorità agli interventi di cooperazione internazionale eseguiti nei Paesi di transito che collaborino a contrastare le rotte dell’immigrazione clandestina verso l’Europa.”»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma del consigliere Foti:

«Al termine di pagina 20 di 35, sono integrate le parole “, in maniera da produrre benefici per tutti i soggetti che da questi fenomeni sono interessati (paesi di origine, paesi di arrivo, paesi di transito e gli stessi migranti). Nel programma si ritiene inoltre fondamentale il coinvolgimento delle Associazioni dei migranti.”»

(Respinto)

 

Emendamento 16, a firma del consigliere Foti:

«Al termine di pagina 24 di 35, le parole “Sono, invece, generalmente esclusi i teatri di guerra e le aree che presentano situazioni di rischio sostanziale per gli operatori.” Sono soppresse.»

(Ritirato)

 

Emendamento 17, a firma del consigliere Foti:

«A pagina 32 di 35, lettera “e) Sistemi informativi, monitoraggio valutazione e comunicazione”, dopo il primo punto “la piena digitalizzazione dei processi di formulazione delle domande di contributo e dei relativi sistemi di gestione, monitoraggio e controllo;” è integrato il seguente punto:

“i risultati relativi alla valutazione di ciascun progetto saranno pubblicati sul sito istituzionale della Regione Emilia-Romagna, nella pagina relativa alle attività di cooperazione internazionale e decentrata onde poter essere liberamente consultate dai cittadini e contribuire al miglioramento delle attività di progettazione.”»

(Approvato)

 

Subemendamento 18 all’emendamento 17, a firma del consigliere Foti:

«Sostituire le parole “e contribuire al miglioramento delle attività di progettazione” con le parole: “una volta conclusi i procedimenti.”»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Risoluzioni

 

3431 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere verifiche circa l'applicazione effettiva, a Parma e su tutto il territorio regionale, delle linee-guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, a prevedere eventuali aggiornamenti e revisioni delle stesse a seguito dei casi verificatisi, e rendere noti e pubblicizzare i risultati delle relative analisi, fornendo inoltre una piena informazione su quanto accaduto. (24 10 16) A firma del Consigliere: Foti

3434 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad estendere i benefici previsti dall'art. 1 della legge regionale n. 23 del 29 dicembre 2015, agli autoveicoli ad alimentazione ibrida benzina-elettrica, alimentazione termica, o con alimentazione benzina-idrogeno, immatricolati prima dell'anno 2016. (24 10 16) A firma del Consigliere: Bignami

3435 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere, a partire dal bilancio 2017, risorse che garantiscano la copertura delle spese sostenute dai Centri per il recupero degli animali selvatici (CRAS), la loro riabilitazione e la reimmissione in libertà, semplificare le procedure di erogazione dei relativi contributi, prevedendo inoltre iniziative di formazione e di aggiornamento. (24 10 16) A firma dei Consiglieri: Bagnari, Calvano, Zappaterra, Rontini, Serri, Zoffoli, Soncini, Lori, Sabattini, Caliandro, Paruolo, Tarasconi, Molinari

3437 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a proseguire ed ampliare la salvaguardia e la valorizzazione dei dialetti dell'Emilia-Romagna, già introdotte con la L.R. 16/2014, specialmente attivando iniziative nei confronti delle scuole e degli adulti che li comprendono ma non li parlano. (24 10 16) A firma dei Consiglieri: Rontini, Bagnari, Serri, Zoffoli, Lori, Zappaterra, Ravaioli, Cardinali, Caliandro, Sabattini, Marchetti Francesca, Boschini

3440 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere un più agevole accesso al credito alle piccole e medie imprese, anche attraverso l’istituzione di un apposito fondo regionale, nonché a creare un’apposita banca dati di supporto alla “responsabilità sociale” delle imprese. (25 10 16) A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3441 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere presso il Governo l’approvazione del DDL 2130/2015 di iniziativa del Consiglio Regionale della Lombardia, nonché ad estendere al settore della cooperazione le prescrizioni definite all’art. 5 del “Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”. (25 10 16) A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3449 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di garantire l'accesso allo SDI ed al Database del Viminale da parte delle Polizie Locali dell'Emilia-Romagna, valutando anche l'opportunità di elaborare una proposta congiunta con le altre Regioni, eventualmente prevedendo l'utilizzo di modelli di protocollo omogenei, e per rendere accessibile a costo zero anche ai corpi di polizia municipale l'accesso al servizio di visure online delle targhe messo a disposizione dal Pubblico Registro Automobilistico. (25 10 16) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Molinari, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Rontini

3450 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l'ammodernamento del settore cerealicolo, a favorire la sottoscrizione di accordi per lo sviluppo della relativa filiera, nonché a potenziare i controlli sulla qualità delle derrate anche attraverso l'introduzione in etichetta della provenienza delle materie prime. (25 10 16) A firma dei Consiglieri: Serri, Bagnari, Poli, Zappaterra, Campedelli, Rossi Nadia, Montalti, Bessi, Mumolo, Prodi, Zoffoli, Ravaioli, Lori, Taruffi, Boschini, Torri, Caliandro, Marchetti Francesca, Mori, Sabattini, Soncini, Rontini, Molinari, Iotti, Calvano, Tarasconi

3456 - Risoluzione per impegnare la Giunta a riavviare il dialogo con Poste Italiane e a promuovere un'Intesa, condivisa con i Comuni, finalizzata a concordare la riapertura degli Uffici chiusi, anche con modalità di servizio flessibili. (26 10 16) A firma dei Consiglieri: Molinari, Taruffi, Soncini, Boschini, Tarasconi, Rontini, Sabattini, Montalti, Caliandro, Zoffoli

 

Interrogazioni

 

3432 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per restaurare e mettere in sicurezza la "Casa della Misericordia" sita nel Comune di Cortemaggiore (PC). A firma del Consigliere: Rancan

3433 - Interrogazione a risposta scritta circa l'estensione dei benefici ex art. 1 L.R. n. 23/2015, agli autoveicoli ad alimentazione ibrida benzina-elettrica, termica o benzina-idrogeno, immatricolati prima dell'anno 2016. A firma del Consigliere: Bignami

3436 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'aumento della produzione di rifiuti indifferenziati per l'anno 2016. A firma del Consigliere: Bargi

3438 - Interrogazione a risposta scritta circa il risarcimento da corrispondere ai soggetti forzosamente allontanati a seguito del recupero e della riqualificazione del complesso edilizio "Garibaldi 2" di Calderara di Reno. A firma dei Consiglieri: Alleva, Piccinini

3439 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripulire un'area degradata sita nel Parco del Delta di Campotto. A firma della Consigliera: Sensoli

3443 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti ruoli svolti da un componente della Giunta comunale di Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

3444 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e questioni riguardanti il personale dei Centri per l'impiego. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

3445 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzazione dei buoni pasto distribuiti da una cooperativa ai richiedenti asilo, in provincia di Ferrara. A firma del Consigliere: Fabbri

3446 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti l'ampliamento della discarica Tre Monti di Imola e la chiusura del sito di via Pediano. A firma del Consigliere: Bignami

3447 - Interrogazione a risposta scritta circa il rimborso di spese legali riguardanti procedimenti relativi a personale della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Bargi

3448 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità da porre in essere nell'ambito di decisioni relative all'accoglienza di profughi ed all'individuazione delle strutture in cui ospitarli. A firma del Consigliere: Bignami

3454 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per consentire gli esami diagnostici e la cura della Sindrome fibromialgica, con particolare riferimento alla situazione riguardante l'Ospedale Malpighi di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

3455 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura del Centro recupero della Fauna Selvatica della Garzaia a Codigoro (FE) e le spese rimborsabili per la cura degli animali ricoverati. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

(Comunicazione n. 38 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2016/2375 del 27/10/2016)

 

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Saliera - Soncini

Rancan - Torri

 

 

 

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