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123.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 1 MARZO 2017

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Aggiornamento della seduta

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Inversione dell’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Rainieri)

BARGI (LN)

 

OGGETTO 3932

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale, e il suo Presidente in qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni, a riconoscere le criticità in termini di sicurezza presenti nel modenese, ad attivarsi presso il Governo al fine di richiedere adeguate risorse di uomini e di mezzi per le Forze dell'Ordine, necessari a combattere la dilagante piaga dei reati predatori e a contrastare efficacemente il radicamento della criminalità organizzata, a richiedere adeguati provvedimenti affinché venga riconosciuta ai sindaci la possibilità di intervenire con propri atti contro i fenomeni criminosi, rimarcandone il ruolo di principali presidi politici, prevedendo inoltre, in accordo con le Prefetture, la possibilità per gli agenti di Polizia Municipale di compiere il presidio del territorio ed affiancare le Forze dell'Ordine statali. A firma del Consigliere: Bargi

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 4148

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Parlamento, anche in relazione al progetto di legge recante "Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, concernenti i delitti di truffa e di circonvenzione di persona incapace commessi in danno di persone ultrasessantacinquenni" depositato in data 2/11/2016, ad accelerarne l'iter di esame al fine di approdare ad una legislazione di maggior tutela per le persone anziane e di maggior severità nei confronti di chi commette crimini tanto odiosi. A firma dei Consiglieri: Rontini, Cardinali, Calvano, Zoffoli, Marchetti Francesca, Paruolo, Molinari, Tarasconi, Poli, Bessi, Pruccoli, Soncini, Montalti, Lori

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 4207

Risoluzione per impegnare la Giunta a svolgere il ruolo di coordinamento sulla sicurezza con la partecipazione dei propri rappresentanti alle iniziative locali, ad aiutare i Comuni che faticano a mantenere standard di servizio, a stimolare le amministrazioni locali verso una maggiore progettualità in materia di sicurezza anche attraverso supporto finanziario e tecnico, nonché ad ampliare le funzioni dell’Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine e ad intervenire per risolvere la carenza di personale delle Procure territoriali. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Discussione e ritiro)

PRESIDENTE (Rainieri)

BARGI (LN)

BOSCHINI (PD)

RONTINI (PD)

SASSI (M5S)

GIBERTONI (M5S)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

GIBERTONI (M5S)

AIMI (FI)

RONTINI (PD)

POMPIGNOLI (LN)

RONTINI (PD)

FOTI (FdI)

BARGI (LN)

BOSCHINI (PD)

BARGI (LN)

SASSI (M5S)

AIMI (FI)

BARGI (LN)

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

 

Comunicazione dell’assessore Bianchi su Bologna sede del Data center del Centro meteo europeo

PRESIDENTE (Rainieri)

BIANCHI, assessore

 

OGGETTO 2700

Risoluzione per impegnare la Giunta, nell'ambito del processo di partecipazione e delle facoltà di consultazione e confronto preventivo con le categorie della società civile, a richiedere un parere preventivo di merito non vincolante al Consiglio dell'Ordine dei Medici del Capoluogo della Regione, in merito agli atti propri e sulle proposte all'Assemblea di atti legislativi o amministrativi ritenuti rilevanti per l'impatto sugli investimenti in sanità o incidenti sull'organizzazione dell'attività sanitaria o sull'esercizio della professione medica. A firma del Consigliere: Bignami

PRESIDENTE (Rainieri)

AIMI (FI)

 

OGGETTO 2146

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo affinché intervenga per eliminare le scappatoie legali utilizzate dalle multinazionali, inclusi tax rulings, sanzionare i paradisi fiscali, combattere la corruzione ed il riciclaggio, migliorare la trasparenza e la cooperazione transfrontaliera, supportando l'obbligo di rendicontazione pubblica dei Paesi riguardante la Direttiva sui diritti degli azionisti. A firma dei Consiglieri: Bessi, Campedelli, Zoffoli, Montalti, Serri, Bagnari, Paruolo, Rossi Nadia, Caliandro, Rontini, Prodi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BOSCHINI (PD)

FOTI (FdI)

PARUOLO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (SI)

PRESIDENTE (Rainieri)

BESSI (PD)

PRODI (PD)

BERTANI (M5S)

BESSI (PD)

 

OGGETTO 4071

Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere solidarietà all'On. Giorgia Meloni ed a condannare parole proferite nei suoi confronti. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi, Foti

(Discussione e ritiro)

PRESIDENTE (Rainieri)

BIGNAMI (FI)

MORI (PD)

AIMI (FI)

FOTI (FdI)

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 3041

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché venga rinnovata la convenzione tra le Aziende USL e le Aziende Ospedaliero-Universitarie di Ferrara e Bologna, al fine di completare la copertura della registrazione dei tumori nell’area Vasta Emilia Centrale. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 3990

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo affinché emani i decreti attuativi della L. 221/2012, che istituisce la rete nazionale dei Registri dei tumori, attivandosi inoltre anche per trovare alternative al vuoto normativo che si è venuto a creare. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

MARCHETTI Daniele (LN)

ZAPPATERRA (PD)

PICCININI (M5S)

MARCHETTI Daniele (LN)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

IOTTI (PD)

BIGNAMI (FI)

PICCININI (M5S)

ZAPPATERRA (PD)

TARUFFI (SI)

IOTTI (PD)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

POLI (PD)

CALIANDRO (PD)

AIMI (FI)

PARUOLO (PD)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Emendamenti oggetti 3932 - 4148 - 2146

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 15,16

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la centoventitreesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

 

Aggiornamento della seduta

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i nostri lavori con la richiesta di un’inversione dell’ordine del giorno, ma non avendo il numero legale per fare la votazione, sospendo la seduta, in attesa che i Capigruppo facciano una telefonata ai loro colleghi e gli ricordino che l’Aula apre alle 15 e non alle 15 e voglia loro. Grazie.

 

(La seduta, sospesa alle ore 15,18, è ripresa alle ore 15,25)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Bene. Ho visto che le mie sollecitazioni nei confronti dei Presidenti hanno avuto successo. Iniziamo i lavori.

Hanno comunicato di non poter partecipare, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini e il sottosegretario Andrea Rossi.

Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Petitti, Caselli, Donini, Venturi e il consigliere Delmonte.

 

Inversione dell’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Rainieri): È pervenuta una richiesta di inversione dell’ordine del giorno dell’oggetto 3932. Quindi, chiedo un intervento a favore e uno contro, in merito alla richiesta di inversione della risoluzione sui fenomeni criminosi, a prima firma del consigliere Bargi, richiesta dal consigliere Bignami.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Intervengo rapidissimamente, solo perché il consigliere Bignami ci teneva a discutere la risoluzione, ma adesso è impegnato, e io a mia volta dovrei andare via un pelo prima, quindi abbiamo chiesto di anticipare. Tutto qua.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

A favore abbiamo avuto l’intervento del consigliere Bargi. Qualcuno vuole intervenire contro? Nessuno.

Nomino scrutatori i consiglieri Cardinali, Iotti e Sassi.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione dell’ordine del giorno della risoluzione 3932.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La richiesta è accolta.

 

OGGETTO 3932

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale, e il suo Presidente in qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni, a riconoscere le criticità in termini di sicurezza presenti nel modenese, ad attivarsi presso il Governo al fine di richiedere adeguate risorse di uomini e di mezzi per le Forze dell'Ordine, necessari a combattere la dilagante piaga dei reati predatori e a contrastare efficacemente il radicamento della criminalità organizzata, a richiedere adeguati provvedimenti affinché venga riconosciuta ai sindaci la possibilità di intervenire con propri atti contro i fenomeni criminosi, rimarcandone il ruolo di principali presidi politici, prevedendo inoltre, in accordo con le Prefetture, la possibilità per gli agenti di Polizia Municipale di compiere il presidio del territorio ed affiancare le Forze dell'Ordine statali. A firma del Consigliere: Bargi

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 4148

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Parlamento, anche in relazione al progetto di legge recante "Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, concernenti i delitti di truffa e di circonvenzione di persona incapace commessi in danno di persone ultrasessantacinquenni" depositato in data 2/11/2016, ad accelerarne l'iter di esame al fine di approdare ad una legislazione di maggior tutela per le persone anziane e di maggior severità nei confronti di chi commette crimini tanto odiosi. A firma dei Consiglieri: Rontini, Cardinali, Calvano, Zoffoli, Marchetti Francesca, Paruolo, Molinari, Tarasconi, Poli, Bessi, Pruccoli, Soncini, Montalti, Lori.

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 4207

Risoluzione per impegnare la Giunta a svolgere il ruolo di coordinamento sulla sicurezza con la partecipazione dei propri rappresentanti alle iniziative locali, ad aiutare i Comuni che faticano a mantenere standard di servizio, a stimolare le amministrazioni locali verso una maggiore progettualità in materia di sicurezza anche attraverso supporto finanziario e tecnico, nonché ad ampliare le funzioni dell’Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine e ad intervenire per risolvere la carenza di personale delle Procure territoriali. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Discussione e ritiro)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla discussione della risoluzione oggetto 3932, a firma del consigliere Bargi, a cui sono state abbinate la risoluzione oggetto 4148, a firma dei consiglieri Rontini, Cardinali, Calvano, Zoffoli, Marchetti Francesca, Paruolo, Molinari, Tarasconi, Poli, Bessi e Pruccoli, e la risoluzione oggetto n. 4207, a firma della consigliera Gibertoni.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente. Questa risoluzione è nata per portare all’attenzione dell’Aula alcuni problemi. È nata intanto successivamente alla bocciatura, avvenuta qualche seduta fa, di un’altra risoluzione del Gruppo Lega che chiedeva di impegnare la nostra amministrazione regionale a farsi parte attiva presso il Governo per richiedere l’intervento dell’esercito in supporto delle forze dell’ordine.

Tale risoluzione chiedeva un intervento spot, non un piano di medio-lungo periodo, perché è ovvio che l’intervento dell’esercito serve per tamponare la scarsità di uomini di cui dispongono oggi le forze dell’ordine e per dargli un supporto. È stata però respinta dicendoci che la nostra proposta non risolve il problema, ma è solo un argine che a noi non interessa sostenere. Quindi, abbiamo cercato di formulare una proposta diversa.

Io ne ho approfittato, però, per sollevare una questione relativa alla provincia di Modena che ha visto, negli ultimi anni, un aumento molto forte dei dati sull’insicurezza dei cittadini e su eventi criminosi compiuti ai danni in particolar modo delle categorie più deboli, gli anziani o le attività commerciali e gli esercenti, che sono stati definiti dal questore di Modena furtarelli e rapinette, nel dicembre del 2016, ma che in realtà succedono ormai all’ordine del giorno nella cronaca modenese, a Modena città, ma possiamo vedere tranquillamente questa attività anche nella Bassa. A Mirandola è stata organizzata una fiaccolata di cittadini, proprio per sollevare l’attenzione sul tema della sicurezza, ma anche a Carpi, o a Sassuolo. Inoltre, non è esente nemmeno il territorio della montagna, dove sono tendenzialmente più rari questi fenomeni.

Nell’annuale classifica che il Sole 24 Ore redige sui livelli di percezione, in questo caso specifico che porto alla vostra attenzione, della sicurezza in 110 città italiane, Modena è all’ottantatreesimo posto. Vengono riportati i dati per tutte le varie casistiche, dal furto allo scasso, alle vetrine spaccate, ai furti delle auto e via dicendo e Modena si trova sempre molto vicina alla coda delle città italiane per la qualità della vita e in questo caso particolare dei vari fenomeni legati alla sicurezza.

Le forze dell’ordine sono intervenute, con i loro rappresentanti sindacali, più volte nella nostra provincia lamentando una scarsità di uomini, mezzi e risorse, per poter contrastare in maniera più efficace i fenomeni criminosi che si verificano ormai quotidianamente.

Tra l’altro, c’era la questione della riapertura dei CIE, sulla quale non mi voglio dilungare politicamente parlando, perché meriterebbe una discussione a parte, che dal punto di vista organico potrebbe creare – una delle possibilità era l’apertura del CIR di Modena – su Modena un problema, se gli agenti operativi sul territorio servissero per gestire il CIE.

Peraltro, sarebbe stato uno dei pochi nel nord e quindi avrebbe attratto una serie di soggetti da buona parte dell’area nord dell’Italia e questo voleva dire togliere agenti operativi sul territorio e avere ancora meno risorse a disposizione, ma non si è mai fatta chiarezza su questo aspetto. Si andrebbe dunque a limitare ancor di più un servizio per il quale oggi si chiedono maggiori interventi.

Il problema è che di Modena spesso e volentieri si dice che è una provincia con uno dei PIL pro capite più alti d’Italia, quindi è una provincia in cui si sta bene, in cui la gente tutto sommato vive tranquilla e non ci sono problemi. Come ripeto, il questore dice che si tratta solo di qualche furtarello che non risolviamo con una volante in più. Abbiamo avuto il capo della polizia Gabrielli che, intervenuto a Modena, ha detto che il problema sicurezza non esiste, perché Modena comunque sta bene e ha tutti gli agenti necessari per coprire il tema della sicurezza.

Peccato però che la percezione non sia questa. Lo dimostra il fatto che lo stesso sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, che è stato assessore in questa nostra stessa Assemblea, ha inviato una lettera al ministro Minniti, sul finire dell’anno scorso, sollevando il tema della sicurezza a Modena città e in tutta la provincia – in particolar modo in città, ma è valido per tutto il territorio provinciale – proprio parlando del fenomeno dell’insicurezza e dell’inadeguatezza dei mezzi e dell’organico a disposizione delle forze dell’ordine.

Quindi, di fatto, abbiamo a che fare con una dichiarazione da parte del sindaco e presidente della provincia di Modena che dice che il fenomeno sicurezza sta sfuggendo di mano, che bisognerebbe porre un’attenzione particolare e lo dice al Ministero dell’interno.

Che cosa chiediamo con questa risoluzione? A differenza dell’altra volta, non chiediamo un intervento spot, ma facciamo delle proposte che come vedrete, a parte la prima richiesta che riguarda direttamente la provincia di Modena, hanno valore su tutto il territorio regionale dove ci sono tante altre realtà, perché in generale la Regione Emilia-Romagna non si colloca benissimo sul tema della percezione della sicurezza da parte del cittadino. Sono interventi che possono andare a beneficio di tutta la Regione, a parte il primo, che è il riconoscimento – e chiediamo che l’Aula si pronunci su questo – del problema della sicurezza nella provincia di Modena.

Visto che si tende a glissare con la scusa che si vive bene, vorremmo che però si riconoscesse ufficialmente in questa nostra Assemblea il tema della sicurezza su Modena, la criticità e di conseguenza vorremmo portare il tema all’attenzione anche del Governo; ci rendiamo conto che ovviamente non siamo noi che decidiamo in merito alle forze dell’ordine, ma il Governo.

Chiediamo poi di attivarsi al fine di dare alle forze dell’ordine le adeguate risorse e l’adeguato organico per contrastare al meglio i reati e i fenomeni predatori che si verificano sul territorio modenese.

Chiediamo anche al Governo di attivarsi affinché si possa ritornare a dare in capo ai sindaci, sul modello di quello che era stato il decreto Maroni a suo tempo, la possibilità di muoversi, con i loro stessi atti, sull’ordine pubblico e la sicurezza.

Questo aveva dato uno sprint in più alle nostre Amministrazioni locali, allora. Ci consentì, a noi di Sassuolo, di formare un nucleo di Polizia giudiziaria all’interno della Polizia municipale e di utilizzarla anche per fare indagini in affiancamento alle forze dell’ordine ufficiali, per quanto riguarda il tema della sicurezza e del presidio del territorio, e non solo per dare multe.

Inoltre, ci consentì di intervenire direttamente laddove c’erano situazioni di forte preoccupazione per l’ordine pubblico, con palazzoni fatiscenti abitati da chicchessia, in condizioni igienico sanitarie ridotte praticamente a zero.

Chiediamo anche di fare ulteriori previsioni per la Polizia municipale. Esistono già dei tavoli e degli accordi in questo senso, però sappiamo benissimo che spesso sono messi in discussione.

Peraltro, abbiamo una difficoltà sul nostro territorio nazionale, per cui è sempre ferma lì la proposta, ma nessuno la porta in discussione veramente, di unire i corpi delle forze dell’ordine e fare un solo corpo di Polizia nazionale, con un corpo di Polizia locale. Altrimenti, andiamo a spalmare risorse sull’insieme delle forze dell’ordine, dai Carabinieri, alla Finanza, alla Polizia di Stato, alla municipale e questo vuol dire chiaramente divise diverse, mezzi diversi, la benzina, gli armamenti, le caserme, le questure; il che comporta uno spargimento di risorse su tutta questa pletora di forze dell’ordine, che poi in realtà non va nella direzione di efficientare la destinazione delle risorse verso il servizio di sicurezza pubblica che si dovrebbe garantire.

Quindi, al netto della mancanza della volontà di portare avanti un progetto di questo tipo, ritorniamo su ciò che abbiamo a disposizione, ovvero gli uomini e le donne della Polizia municipale che potrebbero tranquillamente – come ripeto, sono accordi che spesso vengono disattesi – mettersi a fianco delle forze dell’ordine predisposte al presidio del territorio per dare un contributo fattivo, sostenere la loro attività e di conseguenza rendere migliore il servizio che dovremmo erogare.

Queste sono le nostre richieste. Come vedete, non sono interventi spot, ma sono richieste che per noi potrebbero valere nel medio e lungo periodo. Crediamo che siano proposte che la nostra Regione può – abbiamo anche il nostro presidente a capo della Conferenza Stato-Regioni – proporre al nostro Governo. Abbiamo anche, in particolare a Modena, la richiesta del sindaco.

Chiediamo dunque all’Assemblea di pronunciarsi intanto sulla questione di Modena – chiederò anche il voto per parti separate, se si renderà necessario – e sulle nostre proposte al Governo per cercare di prendere una direzione un pochino diversa rispetto all’andamento del fenomeno dell’insicurezza nella nostra Regione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Boschini.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente. Intervengo volentieri su questa risoluzione con cui la Lega Nord provoca la discussione sul tema della sicurezza nella provincia di Modena, per ribadire alcuni concetti che mi stanno molto a cuore.

Il primo è che non penso che il Partito Democratico, e in generale tutte le forze della sinistra di questo Paese, siano in ritardo sulla cultura della sicurezza urbana, anzi. Non prendono lezioni da questo punto di vista perché, negli anni Novanta, quando il dibattito per altri era ancora prevalentemente un dibattito di autonomia e secessione, le forze della sinistra e del centrosinistra italiano erano all’avanguardia, come lo sono a mio avviso ancora oggi, sui temi della sicurezza urbana.

Ricordo una figura che ha lavorato tantissimo in questa Regione, come quella di Giuliano Barbolini, modenese, che è stato anche sindaco della città, e che a tutt’oggi è l’unico italiano ad aver presieduto il Forum europeo della sicurezza. Già negli anni Novanta, quando – lo ribadisco – questi temi non erano patrimonio di altre forze politiche, sollevava in Italia un dibattito molto importante su cosa vuol dire la sicurezza urbana.

La sicurezza non è soltanto naturalmente un problema di forze dell’ordine, ovviamente è anche questo, è anche un problema di politiche integrate. Questa è sempre stata la ricetta che abbiamo proposto, cioè il tema del sostegno sociale nei quartieri più difficili, dell’animazione delle periferie, dell’animazione dei parchi.

Insomma, la sicurezza è il risultato di una serie di interventi, che non hanno nel controllo del territorio o nell’azione di repressione l’unico ingrediente possibile, ma, trovano importanti elementi anche nelle politiche sociali e nelle politiche di animazione; cose che i nostri enti locali sono abituati a fare da molto tempo.

Con tutto questo stiamo negando che esistono problemi? Evidentemente no. In Italia, così come in quasi tutto il mondo, in particolare nell’Occidente industrializzato, le problematiche di convivenza e di sicurezza nei contesti urbani sono in crescita, perché il tessuto sociale si fa più complesso, perché tali fenomeni – non escludo anche quello migratorio, per alcuni aspetti – determinano delle tensioni crescenti e quindi queste problematiche si manifestano in maniera importante.

Tuttavia, alcuni dei presupposti da cui parte questa risoluzione, e anche l’oggetto che poi è stato affiancato dal Movimento 5 Stelle, a mio avviso non sono pienamente condivisibili, cioè questa idea, come mi pare sia stato scritto, che i fenomeni criminosi dilagano sul territorio non è pienamente supportata dai dati.

Guardavo proprio oggi i dati riferiti al 2015, perché sono gli ultimi dati ufficiali di cui disponiamo – immagino che a breve avremo anche quelli di consuntivo 2016 –, secondo cui in Regione Emilia-Romagna si registra un calo dei reati del 2,6 per cento.

In particolare, alcuni dei reati predatori, come i furti e le rapine, calano rispettivamente del 4 e del 7 per cento. Aumentano però, e questo sicuramente ci deve preoccupare, il numero dei reati associativi e dei traffici illeciti.

Questo per dire che tutto sommato la situazione non è così fuori controllo come a leggere questa risoluzione parrebbe di capire, però la tensione è alta e lo è soprattutto nella vita dei cittadini, non solo nella loro percezione. Molto spesso si dice che è una questione di percezione, ma non è così: oggettivamente c’è una sofferenza, che è anche nei dati dei cittadini.

Non dimentichiamo infatti che, anche se i furti calano di qualche punto percentuale, subire un furto in casa o in macchina è evidentemente un fenomeno traumatico, che mina alle basi la fiducia reciproca nella convivenza e quindi credo che questi siano fenomeni da non sottovalutare.

Ribadisco che noi, di sinistra, non li abbiamo mai sottovalutati. Cerchiamo di affrontarli con delle politiche coerenti. Però devo dire che purtroppo questa risoluzione, a mio avviso, non ha questo tipo di impostazione, perché nell’additare un problema non individua la risposta.

Che cosa significa nel dispositivo finale “riconoscere e rafforzare la posizione del sindaco e presidente della provincia di Modena, Gian Carlo Muzzarelli”? Con tutto il bene che possiamo volere al sindaco, non mi sembra che abbia un significato istituzionale preciso, nel senso che nessuno di noi è in grado di attivarsi presso il Ministero perché la posizione del sindaco e del presidente della provincia venga modificata dal punto di vista delle leggi esistenti.

Ha le sue prerogative in quanto sindaco, in quanto presidente della provincia, siede ai tavoli per la sicurezza eccetera, ha le sue prerogative di ordinanza, ma evidentemente non ha senso rafforzare la sua posizione. Non mi pare che abbia nemmeno dal punto di vista istituzionale un senso compiuto.

La richiesta di adeguate risorse di uomini e mezzi è anche questa una richiesta antica del centrosinistra. Ricordo, nella fine degli anni 2000, a Modena, un’importante campagna del PD proprio su questo tema. Allora il Ministro degli Interni si chiamava Maroni e, curiosamente, le forze del centrodestra non supportarono quella nostra richiesta, proprio perché forse il ministro era a loro omogeneo. Non vorrei che adesso facessimo il gioco contrario.

Resta comunque un dato di fatto: Varese è la città con la Questura meglio dotata d’Italia, in rapporto alla popolazione, e non credo sia un caso.

Riguardo al tema dei provvedimenti, perché sia riconosciuta ai sindaci la possibilità d’intervenire con propri atti sui fenomeni criminosi, come richiede la risoluzione della Lega, devo dire che questo decreto è stato presentato pochi giorni fa, il 20 di febbraio, dal ministro Minniti in Consiglio dei ministri. È il decreto che permetterà ai sindaci di fare ordinanze, fra l’altro in materia di sicurezza, anche a prescindere dalla limitazione attuale, che è quella di una materia contingibile e urgente. 

Per esempio, le ordinanze per respingere l’uso dell’alcol in certe zone, o per delimitare la sicurezza in alcuni parchi, oggi sono legate per i sindaci alla condizione di urgenza e di contingibilità, ma domani non lo saranno più; quindi anche questa mi sembra una proposta già ampiamente accolta.

Quanto all’affiancare le forze ministeriali con quelle della PM, nella mia città avviene quotidianamente. C’è un patto per la sicurezza che lo prevede ormai da più di un decennio e quindi non mi pare che questo tema sia risolutivo.

È per questi aspetti, non perché non riconosciamo l’importanza del tema, non perché non ci sta a cuore la sicurezza dei cittadini, che non ci sentiamo in condizione di sostenere questa risoluzione della Lega.

Devo dire però che anche rispetto alla risoluzione del Movimento 5 Stelle, forse costruita in maniera un pochino più attenta, ci sono delle problematiche. Per esempio, si confonde molto spesso l’incremento della percezione con la statistica dell’andamento della delittuosità, che sono due cose evidentemente diverse. Si ribadisce che aumentano le denunce, quando ho appena citato i dati, anche diversificati sul territorio non c’è dubbio, che però ci dicono che mediamente nella nostra Regione non c’è questo riscontro di un aumento dei reati, in particolare predatori, denunciati.

Nel rilevato si dice che la differenza di sicurezza da località a località è un frutto del lavoro delle Amministrazione locali. In parte sicuramente è vero, l’ho appena detto, però non dimentichiamo che questa differenza non è soltanto frutto delle politiche dei sindaci, ma anche della diversità del tessuto economico, della diversità del tessuto sociale, della diffusione della criminalità organizzata e soprattutto dalla diversa presenza che sul nostro territorio può avere per esempio la Polizia di Stato o le forze dell’ordine nazionali.

Quindi, anche su questo troviamo parecchie imprecisioni.  Voglio dire, pur vedendo che viene riconosciuto a più riprese che la Regione è particolarmente attiva sul tema della sicurezza – e assicuro che la Regione Emilia-Romagna è davvero particolarmente attiva sulla sicurezza; non mi risulta che altre Regioni in Italia abbiano fatto quello che facciamo noi, forse la Lombardia in parte, ma sicuramente con uno stile diverso –, mi pare difficile dare pieno sostegno a questa proposta.

Anche sul tema delle carenze di organico delle Procure, la Regione si è già attivata. Notoriamente è aperto un bando di mobilità per 50 unità dipendenti della Regione che vogliono rendersi disponibili per passare a supporto dei tribunali della Regione Emilia-Romagna.

Quindi anche su questo mi pare si sia fatto molto, così come –  e questo è il punto fondamentale – lì dove si impegna la Giunta ad assumere un ruolo di coordinamento sulla sicurezza, chiedendo di partecipare ai comitati per l’ordine e la sicurezza del territorio. Chi partecipa ai comitati per l’ordine e la sicurezza lo decide il prefetto, ma in ogni caso, nella Costituzione italiana e in nessuna legge italiana, si attribuisce alla Regione un ruolo di coordinamento sulla sicurezza.

Per concludere, anche su questa risoluzione, così formulata, non possiamo esserci, però il tema ci sta a cuore. Per dimostrarlo, se questa risoluzione – mi riferisco in particolare a quella del Movimento 5 Stelle, che è più equilibrata – fosse ritirata, da parte nostra c’è la massima disponibilità a riaprire una discussione in Commissione, proprio per farne una trattazione non affrettata, come avviene quando si presenta una cosa all’ultimo momento in Aula, come avvenuto oggi, ma con una discussione approfondita nei temi e nel merito che, seppur sommariamente, ho provato a presentare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Boschini.

Ha chiesto di parlare la consigliera Rontini. Ne ha facoltà.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Intervengo per illustrare l’altra risoluzione che ho depositato insieme ad alcuni colleghi e che avevo chiesto di poter abbinare a quella del collega Bargi perché, come diceva il collega Boschini in chiusura del suo intervento, la sicurezza dei nostri concittadini è un tema che ci sta a cuore.

La risoluzione tratta il tema delle truffe agli anziani, che è una tipologia di reati messi in atto sotto forma di semplici, ma efficaci, raggiri che vanno a colpire le persone più deboli e indifese e spesso il danno che provocano, ancora più che economico, è di tipo fisico e psicologico.

Infatti, oltre ai risparmi, gli oggetti che vengono rubati, sottratti indebitamente, appartengono alla sfera dei ricordi personali e alle memorie della vita trascorsa con i propri cari. Sono memorie di persone che talvolta sono scomparse e a cui le persone anziane sono aggrappate. Il dolore più forte che le vittime lamentano è proprio il furto di questi ricordi perché, con questo furto, se ne va anche un pezzetto della loro stessa vita.

Di frequente poi le vittime provano vergogna per quanto hanno subìto, per non essersi accorte del raggiro, e subiscono in silenzio, lasciandosi andare piano piano.

Quello delle truffe agli anziani è un fenomeno in crescita. Anch’io do alcuni numeri per fotografare la situazione. È un fenomeno che desta crescente preoccupazione e sdegno tra i nostri cittadini. Nel 2012, i raggiri messi in atto verso persone con più di 65 anni erano 12.618; nel 2014, le denunce, perché di questo stiamo parlando, sono salite a 14.461. Sono arrivate a quasi 16.000 nel 2015 e, solo nei primi mesi del 2016 – perché abbiamo questi dati a disposizione – sono state registrate circa 50 denunce al giorno.

Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel sostenere le tante campagne di informazione, anche della stampa nazionale, sul tema, ha definito il fenomeno come un crimine odioso, che non si limita solo a colpire l’aspetto patrimoniale di persone deboli, ma le ferisce profondamente nell’animo, a volte con gravi conseguenze di carattere, come dicevo prima, psicologico e sociale.

Va poi detto che gli studi che sono svolti sul fenomeno evidenziano che i truffatori scelgono gli anziani proprio perché sono degli obiettivi ideali. Sono spesso soli e anche qualora scoprano il raggiro possono essere con più facilità, rispetto a quanto avviene nei confronti di una persona giovane, venire gestite le eventuali reazioni in virtù della debole forza fisica di cui dispongono.

Queste truffe avvengono solitamente nelle abitazioni, dove gli anziani si sentono più sicuri, e quindi sono da un certo punto di vista meno sospettosi; oppure spesso anche all’uscita degli uffici postali o delle banche, subito dopo che le persone anziane hanno ritirato le loro pensioni. Adesso ho tratteggiato alcune casistiche, ma parliamo di casi i più variegati.

Spiccano poi, e probabilmente è capitato a ciascuno di noi, cioè a ciascuna delle nostre famiglie, anche i casi di finti funzionari per la lettura dei contatori, dei tecnici che fanno finta di venire a controllare chissà quali presunte perdite, o addirittura di finti agenti delle forze dell’ordine che suonano o bussano alle porte delle nostre case, dotandosi di tesserini fasulli.

Ci sono anche quelle più raffinate, quando ci si finge amici di parenti o di finti avvocati, che simulano gravi problemi, vere e proprie emergenze, sopraggiunte ai figli delle vittime, e si offrono come aiuto per consegnare il denaro necessario per risolverle, che tentano così di sottrarre indebitamente alle persone anziane.

Sul tema va evidenziato con riconoscenza che, oltre alle campagne mediatiche, come dicevo prima, lanciate dagli organi d’informazione, anche il Comando dei Carabinieri dell’Emilia-Romagna ha dato un contributo all’opera di sensibilizzazione, con particolare riguardo al territorio della nostra Regione, insieme al Comando interregionale dei carabinieri Vittorio Veneto, dove è stata proposta un’azione di informazione capillare che ha coinvolto le radio, le televisioni locali, la carta stampata, i circoli, il web e le parrocchie.

Anche la Polizia di Stato ha contribuito facendo stampare e distribuendo un volantino che titolava con lo slogan “Non siete soli, chiamateci sempre”, che conteneva tutta una serie di consigli e di raccomandazioni per evitare le truffe.

Ecco, a fronte del rilevante danno sociale prodotto dal reato in questione, che ho cercato sommariamente di raccontare, l’articolo 640 del codice penale, che disciplina la truffa, prevede sanzioni che, seppure in presenza di aggravanti, non consentono alle forze dell’ordine e ai magistrati di intervenire con la necessaria efficacia anche nei casi – e qui va detto, non sono tantissimi – in cui l’autore del reato viene individuato.

È anche per questo motivo, quindi, che è stata depositata alla Camera una proposta di legge recante modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, concernente i delitti di truffa e circonvenzione di persone incapaci, commessi in danno di persone ultrasessantacinquenni.

Il progetto di legge si propone, da una parte, di inasprire le sanzioni e rendere finalmente più certa la pena per chi commette truffe nei confronti degli over 65 –  l’articolato prevede un’aggravante specifica se la truffa viene commessa ai danni di una persona ultra sessantacinquenne – e inoltre, in analogia con quanto previsto dal codice, viene elevata la pena fino a 5 anni di detenzione, rendendo possibile l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.

Non solo, i due reati di truffa in danno di anziani e di circonvenzione di incapaci vengono inseriti nel novero di quelli per i quali è previsto l’arresto in flagranza obbligatorio e la sospensione condizionale della pena viene condizionata alla restituzione e al risarcimento del danno, oltre che all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, rendendo quindi obbligatorio un meccanismo che oggi invece è discrezionale.

Con questa risoluzione, condividendo i contenuti del progetto di legge in esame, abbiamo voluto portare all’attenzione dell’Aula il tema e abbiamo voluto dare un piccolo contributo in tal senso, impegnando la nostra Regione a sollecitare il Parlamento ad accelerarne l’iter, al fine di approdare al più presto ad una legislazione di maggior tutela per le persone più anziane, e di maggiore severità nei confronti di chi commette crimini tanto odiosi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini.

Ha chiesto la parola il consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente. Intanto mi riferisco alla risoluzione oggetto 3932 del collega Bargi, che ho letto nuovamente perché forse mi era sfuggito che avesse l’intenzione di insegnare qualcosa a qualcuno, ma non mi risulta. Non è la sensazione che ho avuto, però è una questione di sensibilità personale.

Ho trovato particolarmente strano il fatto che venga menzionato con nome e cognome un amministratore specifico, ma non ci vedo un problema dal punto di vista dell’atto di per sé. Potrei ricordare al collega Boschini che esiste lo strumento emendativo per sistemare cose che magari non piacciono; cosa che io ho fatto, perché ho chiesto al collega Bargi se l’emendamento che proponevamo sulla sua risoluzione poteva essere interessante.

Non vedo tra l’altro neanche la criticità, perché nel nostro emendamento chiediamo semplicemente di collaborare in modo corretto sull’adeguata suddivisione dei compiti delle varie forze sul campo, ma anche di avere la possibilità di esaminare congiuntamente, con tutti gli organi preposti, la definizione di un numero specifico, pro abitante, per quanto riguarda la presenza delle forze dell’ordine e la copertura del territorio in termini di sicurezza.

Che i reati siano calati può essere un dato un po’ vecchiotto. Forse è solo un dato percepito e probabilmente non fa statistica, ma io abito in un piccolo Comune di meno di 10.000 abitanti e i furti se non sono quotidiani, poco ci manca, e la percezione forse è diversa dalle nostre parti.

Non fa statistica ovviamente, come dicevo, però so anche di una petizione partita da altri Comuni del reggiano, non da attivisti, associazioni, o comitati, ma dai sindaci che chiedono più o meno la stessa cosa che viene chiesta nella risoluzione a prima firma Rontini. Non è così specifica sulla questione degli anziani, che vanno comunque e sempre tutelati, ma si riferisce in maniera più generica alla certezza della pena.

A parte il fatto che quando si enuncia in maniera così sentita quanto ha fatto l’Emilia- Romagna in passato, o quanto non si abbia nulla da imparare – fermo restando che non ho ravvisato in questa risoluzione l’intenzione di insegnare nulla a nessuno, ma forse sono io che ho una percezione diversa – quando succede questo, normalmente si è andato a toccare qualcosa che non piace, un nervo scoperto.

Sentire poi parlare di Sinistra e PD nella stessa frase, soprattutto oggi con la micosi in atto, sembra un po’ strano, però ci sta. Insomma, ognuno ha la percezione e la sensibilità che crede.

Ribadisco che nel nostro emendamento facciamo riferimento semplicemente a un corretto uso di strumenti in essere, di valutazione e di implementazione nel caso di un’analisi approfondita con gli organi competenti.

Facciamo riferimento anche a uno strumento che la Regione ha realizzato, Rilfedeur, che ad oggi è utilizzato da alcune strutture di polizia locale e che andrebbe a nostro avviso potenziato, sempre che non si sia identificato uno strumento differente.

Avevamo proposto in diversi Comuni il controllo di vicinato con i cittadini, che in altre zone si fa senza problemi. Non si tratta di fare delle ronde, perché a me non piacciono, ma ricordo che quando ero bambino si faceva abitualmente nei quartieri. Ci si teneva controllati l’uno con l’altro. È una questione di vicinato. Andrebbe regolamentato, perché ci sono comunque delle disponibilità a collaborare anche da parte della polizia locale stessa che è sempre sotto organico; e questo lo diciamo e l’abbiamo già detto in altre occasioni.

Lo strumento è il numero di persone presente sul territorio per garantire la sicurezza in termini assoluti, se vogliamo così parlare anche di dati, ma anche di percezione, credo che sia ora di fare in modo che se ne parli e ci si lavori in maniera più compiuta e seria, perché penso che non sia solo una percezione di alcune forze politiche.

Visto che la sinistra, o presunta tale, non ha nulla da imparare da nessuno, allora ci insegni come si fa un corretto presidio del territorio, in termini di sicurezza assoluta e di sicurezza percepita.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Intervengo nella discussione solo per una sintetica presentazione degli assunti della nostra risoluzione, che riconosce effettivamente il buon lavoro fatto dalla Regione e lo sforzo fatto in questo senso, come è stato detto prima di me, per prendersi a cuore il problema.

Nonostante l’impegno della Regione, è innegabile che il problema sia sfociato in un’emergenza. Accolgo con disponibilità la possibilità di riaprire, al più presto, il dibattito all’interno della Commissione. Quindi va bene rinviare la discussione della mia risoluzione; anzi la ritiro, in modo che possa eventualmente sfociare in una risoluzione della Commissione, il più trasversale possibile mi auguro, dato che il tema tocca tutti e tocca certamente tutte le forze politiche, al di là dell’impostazione di ciascuno.

Vero è che, come potrà riconoscere anche il consigliere Boschini o comunque la maggioranza, quando in Commissione lavoreremo su un ulteriore testo, grandi stralci del nostro testo potranno confluire effettivamente in quella nuova risoluzione, con una piccola parte della capziosità legittima con cui il consigliere Boschini si è impegnato a contestare qualche punto della mia risoluzione. Quindi, con analoga capziosità chiedo che la prima firma della nuova risoluzione sia del Movimento 5 Stelle, pur riconoscendo anche l’impegno effettivo dell’istituzione.

Non troppo tempo fa mi è stata data risposta scritta dal sottosegretario Rossi ad una interrogazione che avevo presentato qualche settimana fa sullo stesso tema. Effettivamente, per una volta, la risposta, a cui dare merito per l’impegno, era decisamente positiva. Si diceva infatti esplicitamente che la Regione è effettivamente al fianco di quei Comuni, quindi esplicitamente dice che è al fianco di quei Comuni, come il Comune di Mirandola, l’Unione dei Comuni dell’area nord di Modena di cui si sta parlando oggi, ma non soltanto. Certamente quello è un tema in cui a mio avviso l’Istituzione deve essere presente e l’emergenza c’è, però certamente il problema non è soltanto lì. Si diceva appunto, il sottosegretario Rossi di essere a disposizione anche finanziariamente, ove occorresse, o il Comune non arrivasse a completare una serie di progetti fondamentali, per poter fare prevenzione efficace sul territorio.

Rispondo brevemente, invece, sulla questione dei tavoli. Credo che sia davvero opportuno che la Regione si attivi. So bene, così mi è stato risposto anche dal sottosegretario, che decide il Prefetto quali sono i componenti di quei tavoli; però è anche vero che la Regione, immagino abbia occasione di parlarsi con il Prefetto sotto tanti aspetti. Io penso al lavoro che è stato fatto qui congiuntamente sulla prevenzione dell’illegalità e della mafia all’interno del Testo unico, e al lavoro che svolge l’Osservatorio. Proprio a questo proposito io chiedo che si valuti l’ampliamento delle funzioni di quello stesso Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso, anche alla sicurezza urbana. Tenete presente che molto spesso anche quel reclutamento che poi sfocia nella malavita organizzata, quindi nella macrocriminalità avviene sulle strade, e avviene, a volte, anche in situazioni di disperazione, in situazioni di emergenza, in situazioni in cui un osservatorio può forse intervenire con delle considerazioni e con degli spunti che sono molto importanti, quindi non facendo proliferare, ovviamente, gli osservatori, ma ampliando quelle che sono già le prerogative di questo Osservatorio regionale.

Ribadisco: occorre intervenire presso il Ministero della giustizia interloquendo col rappresentante del Governo centrale per la questione delle carenze degli organici. È vero che la Regione credo sia già intervenuta; è vero anche che a più riprese queste carenze tornano fuori e sembrano rallentare quei meccanismi, quelle procedure che invece devono adesso essere a pieno regime e non registrare alcun tipo di insufficienza, alcun tipo di sottrazione. Sono davvero dei pilastri fondanti, lo sappiamo tutti.

Quanto al tavolo, idem: sia ai tavoli locali, dove al momento non si registra presenza della Regione, sia a questo tavolo coordinato, invece, che discende dai protocolli d’intesa, su quello credo che non ci sarebbe alcuna opposizione da parte della Prefettura. Basta semplicemente, a mio avviso, poter interloquire per partecipare con appositi accordi.

Per il resto, io invece riconosco che la Regione Emilia-Romagna ha già una buona tradizione attiva di partecipazione e di sostegno sulle tematiche della sicurezza, quindi a maggior ragione, a mio avviso, una risoluzione che parte dalla Commissione non può far altro che consolidare –  chi lo sa, forse in senso anche migliorativo – spunti che giustamente devono venire dal Consiglio regionale, che qui è sovrano, quindi le linee di indirizzo le propone.

Se la cosa si può formare in senso trasversale, a maggior ragione penso che questo andrà nel maggior interesse pubblico dei cittadini. Ne uscirà quindi un atto che probabilmente potrà avere efficacia anche nel giro di breve tempo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Consigliere Foti, voleva intervenire? Prego le do la parola.

 

FOTI: Per un chiarimento. Ho seguito l’intervento del consigliere Boschini, che ha proposto un ritiro delle risoluzioni, un esame: solo quella del Gruppo 5 Stelle, però se sono abbinate, mi pare una logica metodologica per la quale quella dei 5 Stelle è legata al problema di Modena di cui è titolare la Lega. Allora: o si rimanda tutto in Commissione, o si vota tutto in quest’Aula.

Vorrei capire. La consigliera Gibertoni mi pare che abbia detto di non avere difficoltà a ritirare la risoluzione e ad andare in Commissione, però occorre sapere gli altri firmatari cosa vogliono fare. Non mi pare utile per l’economia dei lavori il fatto di sviluppare due volte le stesse argomentazioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Il consigliere Foti ha assolutamente ragione. Non è che si può portare in Commissione una delle tre risoluzioni che sono abbinate. O si portano tutte e tre o nessuna delle tre. La votazione va per conto proprio, però se anche la consigliera Gibertoni fosse d’accordo nel fare questo, dovrebbero essere d’accordo anche i consiglieri Rontini e Bargi, ma non mi sembra di aver capito dagli interventi che loro fossero della stessa idea.

A questo punto quindi si va avanti con la discussione generale, a meno che non formalizzino la richiesta.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Io avevo posto una questione ovviamente regolamentare, perché mi sembrava che fosse stata avanzata questa richiesta. Se poi questa richiesta non viene condivisa dall’Aula, si va avanti nella discussione.

Debbo dire che come sempre vi è un modo strabico di vedere le cose. Io ho letto la risoluzione oggetto 4148 del PD, di cui si è fatta molto diligente portatrice in quest’Aula la consigliera Rontini. Si riferisce ovviamente alla proposta di legge dell’onorevole Arlotti, perché questo è il testo della proposta di legge…

 

RONTINI: No, non è il primo firmatario.

 

FOTI: Non sarà il primo firmatario, è cofirmatario. A prescindere da questo, consigliera Rontini, se lei va a vedere l’iter delle proposte di legge, questa è abbinata alla proposta di legge n. 40.

 

RONTINI: Ho detto che non lo sappiamo…

 

FOTI: Chi è il primo firmatario? È abbinata alla proposta di legge n. 40. Se mi dice il numero, gentilmente, le dico anche…

 

RONTINI: 4103.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Rontini, non è un dibattito, questo. Lasci fare l’intervento al consigliere Foti. Eventualmente, credo che lei abbia ancora qualche minuto, potrà intervenire ancora in replica.

 

FOTI: La prima proposta di legge su questo punto è la n. 40, a firma dell’onorevole Cirielli, del Gruppo di Fratelli d’Italia. Introduce l’articolo 640 bis del codice penale in materia di truffa ai danni di soggetti minori o anziani, perché ovviamente noi guardiamo alle truffe ai danni degli anziani, ce ne possono essere anche ai danni dei minori.

Ora, il percorso di questa proposta di legge – basterebbe consultare l’iter dei lavori parlamentari – è abbastanza curioso. Parliamoci chiaro: la discussione è iniziata il 26 gennaio 2017; è una proposta di legge che reca il n. 40. Signor presidente, come lei sa meglio di me, questo significa che è stata presentata il giorno stesso in cui si è aperta la legislatura, perché diversamente non potrebbe essere. È stata abbinata all’Atto Camera 4130 e all’Atto Camera 257.

Ora, io non penso, francamente, che si otterrà il risultato di trovare, se non attraverso una decisione di andare in sede legislativa nel poco che rimane di questa legislatura, il tempo per approvare la proposta di legge in esame. Mi pare però curioso che a mo’ di manifesto politico si rivendichino esclusivamente le proposte di legge di una parte, questo, tra l’altro, abbastanza in ritardo. Infatti, la proposta di legge n. 40, rispetto alla legge n. 4103, non vorrei sbagliare ma significa che la n. 4130 è una proposta di legge che se va bene è stata presentata sei mesi fa. Vado a occhio: vedendo che oggi siamo verso la n. 5000, devo pensare che questa sia la posizione.

Anche sotto questo profilo, allora, mi sia consentito di dirlo, penso che siano temi abbastanza delicati sotto il profilo giuridico, perché hanno un problema di fondo: quello di capire come si riesce a intervenire al momento della truffa, perché se si interviene al momento della truffa, non si realizza la truffa ma la tentata truffa. Se la truffa si è concretizzata, giustamente si incide sulla pena, ma la prevenzione comunque rimane argomento tabù.

Io penso allora che questa sia una tipologia di reato, mi permetto di dirlo, signor presidente, un po’ diversa dalla situazione dell’ordine pubblico cui facevano riferimento le due risoluzioni, tra l’altro circoscritte, della provincia di Modena. La presidenza ha deciso l’abbinamento, e ci inchiniamo di fronte all’abbinamento, però omogeneità di materia significherebbe da una parte che si modifica il codice penale e il codice di procedura penale; dall’altra, che si chiede un’iniziativa, al Ministero dell’interno, che mi pare, tra l’altro, non essere neanche competente per materia. Com’è noto, infatti, la posizione del Governo sulla modifica del codice penale e di procedura penale la esprime il Ministro della giustizia a nome del Governo.

Dato che soprattutto sulla risoluzione del PD saremmo interessati a fare un discorso più ampio, io chiedo allora, signor presidente, se è possibile a questo punto presentare risoluzioni che, torno a ripetere, voi ammettete, ma che noi vediamo quando le avete ammesse. La risoluzione a firma Bargi e la risoluzione a firma Gibertoni mi sembravano coerenti. Quella del Gruppo del PD francamente apre un discorso che a mio avviso avrebbe meritato una discussione a parte: lo dico sia in relazione ai provvedimenti e ai dispositivi in materia, perché sono del tutto diversi, sia anche perché io ritengo che quanto diceva la consigliera Rontini possa essere la base di partenza di una discussione che non coinvolge soltanto il Parlamento. Come riferiva infatti la consigliera Rontini, ma come sappiamo, vi sono campagne non solo della Polizia di Stato, ma persino dei singoli enti locali, che cercano di mettere in guardia rispetto alla questione, fondata, a mio avviso, della possibile truffa. Certo, oggi le truffe sono di tanti tipi. Vi sono anche truffe di tipo legale, perché ti fanno firmare un documento che reca una nota scritta talmente in piccolo, di cui uno non si accorge e che era relativa, noi lo sappiamo bene, ai patti con cui arrivavano negli anni Settanta lenzuola, federe, tovaglie che dovevano essere tutte ricamate a mano e quant’altro: non a caso si chiamavano pacchi. Erano pacchi in tutti i sensi, cioè truffe, ancorché legalizzate.

Quindi, signor presidente, più che entrare nel merito delle vicende modenesi, che mi pare abbiano un filo conduttore comune, cioè quello che la situazione dell’ordine pubblico pare non essere ottimale nella città di Modena, e comunque anche l’attività di prevenzione, seppur meritoria, pare non dare risultati soddisfacenti, per quanto riguarda la risoluzione del PD, personalmente – ma voi tenetela pure abbinata – ritengo che non sussistessero gli elementi per un abbinamento per materia della medesima.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Chiede la parola la consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Intervengo soltanto per dire che ritiro la mia risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi, prego.

 

AIMI: Grazie. Innanzitutto per intervenire su un tema estremamente delicato, che riguarda purtroppo non solamente la realtà modenese, ma l’intera Regione Emilia-Romagna, una Regione che si è dimostrata, e lo stanno ad evidenziare le statistiche più accreditate, particolarmente violenta, in ogni sua provincia, con una crescita esponenziale delle denunce presentate, soprattutto nell’ultimo anno.

Io non so, quindi, francamente, dove si possa trovare l’aspetto positivo rispetto ai dati che sono stati citati. Il consigliere Boschini diceva che c’è stata una leggera diminuzione, lo “0,”, il 2,2 per cento di diminuzione di alcuni tipi di reati. Ma dobbiamo ricordare a noi stessi e a quest’Aula che questa diminuzione si inserisce in un aumento che è stato vertiginoso, negli ultimi anni, di quegli stessi reati. È un po’ il discorso che si fa con l’inflazione, quando si dice che è cresciuta di meno. È cresciuta di meno ma è cresciuta, perché non è che i reati siano diminuiti. I reati sono aumentati e continuamente aumentano. La situazione evidente, sotto gli occhi di tutti, è quella di realtà che sono assolutamente fuori controllo. Questo è determinato da un dato essenziale. Io capisco che si faccia fatica a comprendere, a volte anche ad evidenziare, si dice che non c’è correlazione tra immigrazione e commissione di reati, però purtroppo il dato reale esiste. Il dato reale è presente ed evidente, come dicevo, sotto gli occhi di tutti: basta guardare il numero di detenuti all’interno delle case circondariali, dove a fronte di una popolazione intorno al 15 per cento di media di cittadini stranieri in Emilia-Romagna, il numero di detenuti supera abbondantemente il 50 per cento.

Sono nelle mani di questa criminalità di importazione lo sfruttamento della prostituzione, lo spaccio di droga, l’utilizzo delle armi, i reati predatori. Siamo in una situazione di vero e proprio allarme.

Il consigliere Boschini all’inizio del suo intervento diceva che c’è un ritardo sulla cultura della sicurezza urbana perché negli anni ‘90 il sindaco Giuliano Barbolini presiedette il Forum europeo sulla criminalità. Ma aver presieduto un forum non significa anche aver risolto i problemi della criminalità nella nostra Regione, e segnatamente in qualche città. È pur vero che i sindaci hanno poteri limitati, ma è altrettanto vero che se le politiche che si possono attuare in tema di prevenzione e di repressione dei reati fossero attuate con il piglio giusto e con un intendimento politico serio, probabilmente non ci troveremmo in queste condizioni.

Faccio un esempio per tutti. Quando nel 1997 ebbi la fortuna e anche l’onore di andare con una delegazione dell’allora Alleanza Nazionale, a New York per vedere come il sindaco Giuliani, repubblicano, aveva riportato la Grande Mela a condizioni di sicurezza, ebbi modo di rendermi conto che c’erano state delle iniziative estremamente importanti, dal controllo reticolato del territorio, fino ad arrivare agli agenti che agivano sotto copertura, ai presidi fissi e non mobili, perché noi ad esempio nelle nostre città, vediamo passare la volante della polizia o l’autovettura delle forze dell’ordine, ma presidi fissi non ce ne sono. Dovremmo andare in quella direzione.

Quanto all’utilizzo delle armi, negli Stati Uniti, la polizia, le forze dell’ordine hanno strumenti che sono molto importanti, oggi se ne parla. Allora – io lo dissi, era il 1997 –  tra l’uso delle mani nude e la rivoltella c’è tanto altro. Oggi si comincia a parlare finalmente di utilizzo dello spray al peperoncino e di altri dissuasori.

Tutto questo poteva essere fatto tanti anni fa, quindi non accetto assolutamente queste critiche e non penso nemmeno che con l’animazione delle periferie si possa risolvere il fenomeno della criminalità, quello più in generale.

Venendo nello specifico, ha ragione il consigliere Foti: come si fa a pensare che si possa arrivare all’arresto in flagranza di un reato che di per sé stesso non è tale? Per la truffa ci vogliono gli artifizi e i raggiri. Il truffato in genere si accorge qualche tempo dopo di aver ricevuto la truffa. Gli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale riguardano i reati per i quali è possibile l’arresto obbligatorio, in flagranza naturalmente di reato, e quelli per i quali l’arresto è facoltativo.

Se noi abbiamo casi in cui vi sono persone con recidive specifiche che possono essere facoltativamente arrestate, dobbiamo renderci altrettanto conto che questa non è una responsabilità del sistema giudiziario italiano, ma le responsabilità sono evidentemente altrove.

Prima il collega Foti parlava della condizione della città di Modena. Sa perfettamente anche lui che il boom di reati più straordinario si è verificato nella città di Piacenza, dove c’è stata una crescita addirittura del 16,3 per cento. I reati denunciati sono stati ben 13.629, quindi c’è un aumento diffuso di questo tipo di denunce.

Io credo che sarebbe opportuno, se vogliamo davvero fare qualche cosa di intelligente, anche sul territorio emiliano-romagnolo, mettere da parte l’ideologia, che a volte finisce per non portare alla soluzione dei problemi e guardare invece a quelle che possono essere le strade per trovare una soluzione concreta.

In questo momento, se fosse possibile, credo che dovremmo provare all’interno di quest’Aula, a trovare una condivisione che su questi temi si potrebbe davvero realizzare. Non farlo è un peccato, perché non c’è pregiudizio da parte di alcuno, mentre c’è la volontà, piuttosto, di risolvere i problemi della gente, quella gente che nelle nostre città, così come nelle nostre periferie, è sempre più assaltata da una criminalità che credo che abbia l’idea che in Italia si possa fare ciò che si vuole e che si può rimanere impuniti. Gran parte della criminalità è purtroppo di provenienza straniera.

Se vogliamo dare delle responsabilità politiche, basta a volte che consideriamo le politiche scellerate, folli, che sono state fatte in questa materia, per capire che ci sono stati veramente dei fallimenti evidenti e sotto gli occhi di tutti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Aimi.

Ha chiesto la parola la consigliera Rontini. Ha due minuti.

 

RONTINI: Cercherò di essere velocissima. Una specifica, all’inizio, che rimanga a verbale: la proposta di legge non è quella che citava il collega Foti, ho verificato. L’onorevole Arlotti non è nell’elenco dei firmatari del progetto di legge oggetto della nostra risoluzione, basta guardare il PDF che ho…

 

FOTI: Ce l’ho qua: è la n. 4130, abbinata…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Foti, come ho detto prima alla consigliera Rontini, chiedo adesso a lei di far finire l’intervento della consigliera.

 

RONTINI: Grazie. Dopodiché, detto questo, al di là di chi è firmatario o meno della proposta di legge, basta guardare il finale del dispositivo, che è quello degli impegni.

A noi interessa il tema, che è quello delle truffe agli anziani, che ho cercato di tratteggiare e descrivere sommariamente nel mio intervento precedente.

Ben venga quindi se è un tema che trova la condivisione più larga di quest’Aula, del collega Foti, del collega Aimi, ben venga se è un tema che sta a cuore, e non ho dubbi che sia così, a tutti noi.

Io sono anche disponibile ad autoemendare il mio testo e a dire “sollecita il Parlamento ad”, togliendo “accelerarne l’iter di esame al fine di” e dire “sollecita il Parlamento ad approdare ad una legislazione di maggior tutela per le persone anziane e di maggior severità nei confronti di chi commette crimini tanto odiosi”, proprio perché, appunto, noi non siamo per l’ideologia.

Penso che anche il tono del mio intervento, che non si è permesso di dare giudizi rispetto alle politiche nazionali e regionali o comunali di qualche altra forza politica, dimostri che sono stata nel merito di un tema che tocca tante famiglie e tanti cittadini. Questa disponibilità quindi è sul piatto: ci facciano sapere se sono disponibili, stralciando quelle quattro o cinque parole, ad approvare la nostra risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rontini.

Chiede la parola al consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Intervengo sulle risoluzioni, ma in particolar modo, quella che mi ha sollecitato questo intervento è senza ombra di dubbio la risoluzione, presentata dal Partito Democratico, ogg. 4148 di questa mattina, abbinata.

Restando sul merito della risoluzione, che è condivisibile in buona parte, perché va a difendere quelli che sono…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Pompignoli, mi scusi un attimo. Chiedo per cortesia ai consiglieri Foti e Rontini di dialogare più pacatamente, per permettere l’intervento al consigliere Pompignoli. Grazie.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Adesso la discussione è chi ha firmato prima o dopo, ma credo che non sia quello il problema principale.

Quello che mi ha sollecitato l’intervento, come dicevo inizialmente, sulla risoluzione del Partito democratico, una risoluzione, debbo dire, meritevole di esame, in virtù del fatto che comunque si cerca di inasprire pene per chi commette reati nei confronti di ultrasessantacinquenni – ma credo che debbano essere tutelati anche i minori, in questo senso, come dicevano giustamente i colleghi che mi hanno preceduto –, è un passaggio di questo “considerato che”, cioè, “il progetto di legge di cui sopra si propone di inasprire le sanzioni a rendere più certa la pena”.

Ora, sul tema della certezza della pena, penso che siamo intervenuti tutti: è un problema annoso. Purtroppo, in Italia, come vediamo, la certezza della pena è abbastanza discrezionale. La certezza della pena, purtroppo, lascia ampi spazi a chi commette reati. Oltretutto, l’interpretazione dei reati viene lasciata come ampia discrezionalità da parte del giudice che applica le leggi. È evidente che su questo tema io credo che sia opportuno fare una riflessione, non tanto per quanto riguarda il progetto di legge, che anche a mio avviso è errato, nella parte in cui prevede l’arresto in flagranza, lo hanno detto benissimo anche i consiglieri Aimi e Foti: non è possibile, nelle truffe, un arresto in flagranza, questo lo sappiamo benissimo tutti, gli operatori del diritto ancora di più.

Ad ogni buon conto, credo che sia opportuno anzitutto che questa risoluzione, che è stata abbinata secondo me erroneamente alle altre, che non c’entra assolutamente nulla rispetto al tema della sicurezza sollevato dal consigliere Bargi nel modenese come in tutta la Regione Emilia- Romagna, ne abbiamo parlato ampiamente, credo che sia un tema da affrontare non con questa semplice risoluzione, e chiedevo appunto alla consigliera Rontini se ci fosse la possibilità di ritirarla per discuterla poi in Commissione, onde affrontare temi diversi. Temi diversi che sono, da un certo punto di vista, la certezza della pena, visto che la rivendicate nella stessa risoluzione. Da un secondo punto di vista, occorre migliorare un po’ il testo, andando appunto ad indicare determinati elementi per i quali effettivamente l’arresto in flagranza non può essere attivato.

Oggi, quindi, votare una risoluzione deficitaria di questi elementi credo che sia inopportuno, perché lascia ad una più ampia discussione che a mio avviso deve essere fatta e deve essere sollevata.

Se quindi la consigliera Rontini ritiene comunque di doverla votare oggi, secondo me erroneamente, e non ci stava neanche l’abbinamento, io ritengo opportuno che vengano fatte queste modifiche prima di votarla. Ovviamente, mi addentro trenta secondi sul tema sicurezza, che invece riguarda le risoluzioni affrontate dal consigliere Bargi, sul modenese piuttosto che sulla Regione Emilia-Romagna. È stato affrontato a 360 gradi in questo Consiglio, il tema della sicurezza. Noi abbiamo fatto delle proposte. C’è chi, ad esempio, la sicurezza la sconfigge con l’apertura di ristoranti e pizzerie, però sono temi che, a mio avviso, devono essere affrontati in maniera diversa.

Non basta, come abbiamo sempre sostenuto, per la sicurezza l’immissione di videocamere per reprimere i crimini. Abbiamo sempre sostenuto questo. Riteniamo che ci sia la necessità di mettere più Forze armate all’interno del territorio, a presidio del nostro territorio, perché evidentemente la questione è sfuggita di mano.

I reati, come si diceva, sono aumentati a dismisura nelle percentuali, forse calati di qualche “zero virgola” nel corso di questo ultimo anno, ma in realtà è una crescita esponenziale di reati commessi; crescita che non tiene conto di quei reati che sono stati commessi e che non sono stati neanche denunciati, perché moltissimi reati, come è noto, non vengono neanche denunciati perché è più la scocciatura di presentarsi a un presidio dei Carabinieri, perdere una mattinata per fare la denuncia, essere chiamati in tribunale dopo quattro anni a testimoniare su una cosa successa quattro anni prima, quindi perdere l’ennesima giornata lavorativa, torniamo al tema precedente della certezza della pena, e vedersi il colpevole di truffa, piuttosto che di altri reati, condannato a tre o quattro mesi con pena sospesa il giorno dopo fuori senza nessun tipo di problema.

La gente ovviamente è disincentivata dal presentare le querele, perché non c’è certezza della pena. Su questo punto occorre fare una riflessione molto più ampia. Quindi, è evidente che tra i reati non denunciati e quelli denunciati oggi ci troviamo in una situazione in Emilia-Romagna veramente critica. Una soluzione al problema deve essere trovata, una soluzione al problema deve essere assolutamente presa. Non credo che servano solo le videocamere, quindi investimenti che sono a supporto di quello che può essere un regime di prevenzione del crimine, ma questo, come dicevo, è a supporto, non è la soluzione del problema.

Chiedo a questo punto alla consigliera Rontini se intende comunque procedere lo stesso alla votazione della sua risoluzione o se intende ritirarla per affrontare questo ampio tema sia in Commissione che in Assemblea. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliera Rontini, interviene sull’ordine dei lavori?

 

RONTINI: Sì.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prego.

 

RONTINI: So di aver esaurito il mio tempo, ma intervengo solo per dire, vista la richiesta del collega Pompignoli, che abbiamo depositato un emendamento, che raccoglie la proposta che avevo fatto nel mio secondo intervento, a firma Rontini, Foti e Aimi. Quindi, lasciamo l’oggetto in discussione e togliamo quelle cinque parole dal dispositivo finale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini.

Stanno distribuendo l’emendamento a cui lei ha fatto nota.

C’è qualcun altro consigliere che intende intervenire in discussione generale?

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Signor presidente, chiedo solo una cortesia, se è possibile, così faccio anche la dichiarazione di voto. Io voterò a favore della risoluzione del collega Bargi su Modena, perché l’altra è stata comunque ritirata, così come voterò a favore del dispositivo della consigliera Rontini, sull’argomento “anziani”. Lo chiamiamo “anziani”, anche se in realtà c’è anche la parte della circonvenzione di incapaci e di coloro i quali hanno altri problemi. Voto a favore perché ho guardato l’iter parlamentare di questi disegni di legge. Il 26 gennaio la Camera dei deputati se ne è occupata in Commissione per ben 7,27 minuti. Il 1° febbraio se n’è occupata per 28 secondi. Cito testualmente, dal bollettino della Camera, Donatella Ferranti (presidente): “Invito i Gruppi a far pervenire eventuali richieste di audizione sul provvedimento in discussione entro la giornata di martedì 7 febbraio prossimo. Nessuno chiede di intervenire. Rinvio il seguito dell’esame ad altra seduta”. Mi pare opportuno sottolineare questa differente sensibilità che mi pare emerga tra questa Assemblea, che se n’è occupata in modo produttivo, e l’Assemblea deputata in realtà a decidere, che mi pare se ne occupi un po’ con tono burocratico. Francamente io non so chi si debba ascoltare, ma sono certo che, non appena sarà nota la lista delle audizioni, troveremo il Ministro di giustizia, il Capo della Polizia, il Comandante generale della Guardia di finanza, il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, non chiamiamola Forestale perché oggi l’hanno accorpata, e assieme a queste le altre solite 70-80 Istituzioni che fanno pervenire i loro pareri al riguardo.

Mi permetto di dire che il vero problema di questi disegni di legge e di queste proposte di legge, a seconda che siano presentate al Senato (disegno di legge) e alla Camera (proposta di legge), è che hanno il limite che la loro approvazione non soddisfa l’esigenza della certezza della pena. Questo perché purtroppo, mentre noi aumentiamo le sanzioni sotto il profilo penale, dall’altra parte si vuole continuare ad operare con una politica di svuota carceri che null’altro fa che rimettere in libertà coloro i quali dovrebbero stare in carcere.

Quando si parla della certezza della pena è vero che la stessa può anche essere espiata in modo diverso, ad esempio tramite l’affidamento ai servizi sociali, però io penso che una sana politica carceraria, che doveva essere la stella polare della certezza della pena e di cui oggi nessuno più parla, vada fatta. L’edilizia carceraria e il Piano di edilizia carceraria riguardano ormai soltanto il pacchetto del ministro Alfano quando era ministro di Berlusconi, ma adesso è passato alla difesa. Non si può essere perfetti! Mi pare, comunque, che non siano stati fatti passi in avanti.

Personalmente ritengo che l’inasprimento delle sanzioni sia giusto, ma non deve rimanere soltanto un inasprimento nel Codice penale, perché se poi in questo Paese nessuno alla fine va in carcere non si risolve nulla. Io sono convinto che noi diciamo delle belle parole alle quali, però, poi non facciamo seguire dei coerenti fatti. Sotto questo profilo io mi auguro che, invece, a partire dall’approvazione di questa legge, proprio perché va a incidere su una popolazione sensibile e meritoria di tutela, vi sia anche la volontà politica di evitare politiche di doppi binari, perché vorrei far presente che giusto un anno fa, un po’ meno, di questi giorni, mi pare fosse il 6 o 7 febbraio, sono entrati in vigore due decreti legislativi che hanno depenalizzato quarantuno reati.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

La parola al consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Giusto per capire, siamo in fase di dichiarazione di voto?

 

PRESIDENTE (Rainieri): No. Siamo ancora al dibattito generale. Il consigliere Foti ha mescolato le due cose, ma va bene comunque.

È chiusa la discussione generale sulle risoluzioni. Passiamo alla discussione generale sui due emendamenti che sono stati presentati, uno alla risoluzione 3932, a firma del consigliere Sassi, e uno alla risoluzione 4148, a firma dei consiglieri Rontini, Foti e Aimi.

Se non ci sono interventi su questi, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sugli emendamenti.

Il consigliere Bargi ha chiesto la parola. Prego.

 

BARGI: Intervengo solo per arrivare conclusione di questa discussione. Nella risoluzione che ho proposto sulla sicurezza nel modenese, visto che si è fatto un dibattito un po’ generale e si è usciti da quello che era il tema iniziale, io riporto diversi dati. Il consigliere Boschini ha detto che c’è stato un calo dello 0,2 o del 2 per cento. In provincia di Modena noi rileviamo 485 furti ogni 100.000 abitanti. Questo nel 2016, ovviamente. Mi riferisco alla classifica che fa Il Sole 24Ore ogni anno per quanto riguarda il tenore di vita nelle varie città italiane. Abbiamo 335 scippi e borseggi ogni 100.000 abitanti; abbiamo 227 truffe ogni 100.000 abitanti; registriamo 62 furti d’auto ogni 100.000 abitanti.

Si potrebbe obiettare che le percentuali sono altalenanti, ma, come ha detto giustamente prima il collega Pompignoli, c’è uno studio della Confcommercio di Modena che conferma come sia in calo il numero di reati che vengono denunciati. Quindi, di fatto, magari i dati possono essere in flessione, ma se poi è la gente stessa che non va a denunciarli evidentemente non è una flessione reale quanto più una flessione in termini di denuncia, che è quello su cui poi si basano i dati. Ne è dimostrazione che c’è anche un certo malcontento e non viene più ritenuta così garante del sistema di sicurezza e di giustizia nostro dei diritti del cittadino leso.

Ci è stato detto che non si può votare quest’atto perché non si può votare un punto dove si riconosce una criticità. Io mi sento di rigettare al mittente immediatamente questo passaggio, perché qui dentro abbiamo votato sostegni morali, abbiamo votato di tutto e di più. La stessa risoluzione del PD in votazione oggi chiede di velocizzare il Parlamento. Capiamoci, sono tutte richieste che giustamente vengono fatte perché la Regione prenda una posizione. Sono già troppi argomenti che ho cercato di portare io con il mio Gruppo come anche le altre opposizioni all’attenzione di quest’Aula.

La maggioranza evita di esprimersi dicendo “non sta a noi dire, non sta a noi fare, sono politiche diverse”. Se la Regione – i temi di cui parlava prima il consigliere Boschini, di autonomia, non sono mai morti, sia chiaro – è, come noi la riconosciamo, un ente autonomo deve avere anche la capacità di prendere una posizione decisionale politica sui temi che qui dentro vengono trattati. Ogni volta si scappa e ci si gira dall’altra parte. Capisco che si voleva un esito diverso dal referendum che ha causato la caduta del Governo Renzi e quindi trasformare le Regioni in meri funzionari dello Stato, però le cose non stanno così. Le Regioni oggi sono enti autonomi, seppur limitate nel nostro Paese dove è in vigore un sistema regionalista e non di certo un sistema federalista, però noi siamo enti autonomi e dobbiamo prendere delle posizioni.

In questo caso si chiede di riconoscere un problema critico su un territorio. Non accetto la risposta “è un atto strano da votare”. Abbiamo votato di peggio. Qui si chiede di prendere coscienza di questo problema, non di andare in giro a decantarlo. Si chiede di prendere coscienza, come Aula, di questo problema. Sul fatto che non si voti contrari, si vota contrario al riconoscimento di questo problema. Punto. Non si vota perché il foglio è bianco e non è rosso.

“Ad attivarsi presso il Governo al fine di chiedere adeguate risorse di uomini e mezzi”. Su questo punto c’è una richiesta della sinistra degli albori. A parte che non so di quale sinistra si tratti (PC, PD, PDS). Non è mai stata costante negli anni la sinistra italiana, a differenza nostra che, bene o male, sono trent’anni che abbiano lo stesso nome e lo stesso simbolo.

Vorremmo capire qual è il problema di votare contro, se è una richiesta della sinistra, perché allora giro la frittata un’altra volta: non è che per questa volta arriva la proposta dai banchi della Lega e non si può votare? Perché allora la frittata la giriamo all’infinito, ogni volta che si cambia il Governo o si cambia proponente di una proposta, la giriamo a seconda della convenienza che ci fa comodo. Però, la possiamo girare noi, come la girate voi. Ripeto, rimane il fatto che è ritenuta una richiesta da fare. Facciamola.

Terzo punto: “provvedimenti perché si riconosca ai sindaci”. Questo è più divertente. Ci viene detto adesso che viene fatto dal ministro Minniti questo provvedimento che, tra l’altro, sembra una specie di DASPO comunale, non è certo quello che intendiamo noi. A parte che è successivo al deposito di questa risoluzione e quindi non ho potuto neanche farci una ragionata sopra perché avevo già depositato l’atto, ma noi chiediamo tutt’altro. Nel 2008 il decreto dell’allora ministro Maroni dava ai sindaci la possibilità di agire come un ufficiale di Governo ed intervenire su tutto quello che riguardava il contrasto allo spaccio, all’accattonaggio molesto e danneggiamento del patrimonio pubblico e privato e qui magari c’è il DASPO di Minniti, all’occupazione abusiva di immobili, all’intralcio alla pubblica viabilità e alla prostituzione su strada. Questi erano i temi su cui poteva intervenire un sindaco, avvisando prima il prefetto, che era tenuto anche a dare supporto appunto con le Forze dell’ordine in quelli che erano gli interventi, ma non ricordo bene. Eravamo in maggioranza di quegli anni e utilizzavamo le possibilità concesse da questo decreto. Poi è decaduto.

Cerchiamo di trovare il modo per dare ai sindaci, almeno in parte, questi poteri se proprio non si può fare a livello costituzionale esattamente come è stato fatto allora, ma cerchiamo di andare in questa direzione. Qui non è che si chiede di fare una cosa precisa, si chiede di trovare una strada che dia più possibilità ai sindaci di intervenire direttamente.

“Prevedere un accordo con le prefetture per quanto riguarda la Polizia municipale”. Gli accordi ci sono già, ma sappiamo bene che deve intervenire la Municipale. Poi non è che la prefettura sia molto propensa. Lo dico perché ho visto, da parte della maggioranza, la letterina del prefetto in cui diceva “state un po’ esagerando con la Polizia municipale”. È chiaro che ogni Amministrazione ha le sue problematiche, ogni Amministrazione comunale. C’è sicuramente il paese di montagna dove non si vede neanche un furto e dove chiaramente la Municipale viene utilizzata per altri scopi, però ci sono anche città dove è più facile, viste le periferie, e le abbiamo citate.

Io, tra l’altro, sono anche d’accordo con le politiche integrate di recupero delle periferie. È chiaro, non è aprendo un ristorante che svanisce il crimine, ma sicuramente se non si lascia abbandonata una parte di città è molto più probabile che la criminalità faccia fatica a insediarsi e faccia fatica a proliferare. Però, è anche vero che in questa risoluzione non stiamo parlando in generale di tutti gli interventi possibili. Non è un dibattito, un forum sulla sicurezza, ma sono richieste precise in questo caso dal punto di vista delle Forze dell’ordine ed è su questo che dobbiamo intervenire ed è su questo che noi chiediamo, con quest’ultimo punto, di dare più forza con un atto di indirizzo, perché la Regione è qui anche per questo, affinché si possa procedere, con ancora più forza, in questi accordi per l’affiancamento della Polizia, degli agenti di Polizia Municipale in quello che è il lavoro di presidio del territorio delle Forze dell’ordine.

I motivi adottati dalla maggioranza per dire che questa risoluzione non va bene, come vedete, a mio avviso, o non reggono oppure è il classico gioco del rimpallo politico. Quindi, se uno vota contro, vota contro a questa proposta e vota contro al riconoscimento del problema su Modena e quindi vota contro anche a quello che il sindaco di Modena e il presidente della provincia di Modena hanno richiesto al Governo. La scelta la fate voi. La mano la alzate voi. Facciamo le cose come vanno fatte e non che ogni volta che si propone qualcosa si dice che la carta è stropicciata e non si vota.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Chiede la parola il consigliere Boschini, prego.

 

BOSCHINI: Siamo in dichiarazione di voto, presidente?

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, siamo in dibattito generale sull’emendamento. Cinque minuti per ogni consigliere.

 

BOSCHINI: Allora non intervengo. Chiedo scusa, ma intervengo poi in dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene, grazie consigliere Boschini.

Collega Bargi, prego.

 

BARGI: Devo dire se accolgo l’emendamento?

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, lo può dire in dichiarazione di voto dopo.

 

BARGI: Comunque la dichiarazione di voto non è questa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Non avendo più nessuno iscritto sugli emendamenti, passiamo adesso alle dichiarazioni di voto congiunte sulle due risoluzioni e sui due emendamenti presentati.

La parola al consigliere Boschini, prego.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente.

Concludo su tutti gli argomenti che sono stati oggetto della discussione di oggi pomeriggio con alcune precisazioni, perché ho sentito dire che ho citato delle “zero virgole”. Ho citato dei dati precisi. Ho parlato del totale dei reati nel passaggio dal 2014 al 2015, degli ultimi dati disponibili ufficiali in Regione, di un calo del 2,6. Non ho parlato dello 0,2. Ho parlato del 2,6 e ho detto che le rapine, per esempio, sono calate del 7,6, quindi altri reati predatori sono calati ugualmente in maniera significativa. Ci terrei che si impostasse una discussione a partire dai dati, dai numeri. Sono dati 2016, collega Bargi. Io spero che Il Sole 24Ore che leggo io sia lo stesso che legge lei. Io leggo quello con la carta un po’ rosa, 3 ottobre: “Modena: reati ogni 100.000 abitanti 4896. Differenza percentuale sull’anno precedente meno 4,75”. Le cito le due virgole perché è meno 4,75. Non sto citando dei dati a caso. Li leggo qui dalla pagina del Sole 24Ore del 3 ottobre e immagino sia lo stesso Sole 24Ore di cui parla lei. Quasi tutte le città sono in calo, fra l’altro. Non è in calo Livorno. Il tema, invece, del fatto che calino le denunce mi interessa. Dove la metto la discussione? Non voglio adesso qui dilungarmi. Stiamo lontani dalle polemiche. Dove mi interessa mettere la discussione? La metto dove l’ho messa nel mio primo intervento. Ci mettiamo un attimo seduti, volentieri, in un luogo come la Commissione e affrontiamo questo problema nella sua complessità. Sappiamo anche noi che se ci mettiamo a fare la gara a chi trova il dato più utile per fare un’uscita sui giornali ci riusciamo tutti a trovarlo. Questi sono fenomeni complessi, che impattano significativamente la vita delle persone che vivono nelle nostre città. Ho già detto chiaramente, e lo ribadisco, che per noi sono problemi molto seri. Ci fosse anche un calo drastico e ci fosse un solo furto nella mia città, io lo riterrei un vulnus profondo alla convivenza e al significato di quella comunità. Per cui, davvero fare la gara per dire è calato uno qua, uno là, sono aumentati a Livorno o sono calati a Modena, qui governo io o qui governi tu, a me sinceramente non interessa. È per questo che non sono molto interessato neanche al dibattito sulle primogeniture.

Collega Sassi, non ho fatto il maestro e non ho parlato di maestri. Ho provato a mettere in luce il fatto che non ci sono primogeniture da rivendicare e nemmeno prime firme. Io non sono in grado di prendere impegni sulle prime firme di nessuno, anche perché non è compito mio. Ho voluto soltanto far osservare che è un dibattito che in Italia si sviluppa da molto tempo, che sento che le forze politiche, anche da cui storicamente proviene il PD, a questo dibattito hanno sempre preso parte in maniera autorevole.

Il fatto stesso che la risoluzione dei colleghi del Movimento 5 Stelle dica che la Regione Emilia-Romagna nel panorama italiano è comunque tra le Istituzioni che si è dimostrata più attenta nel promuovere il tema, è l’attestazione di quello che ho detto.

Vorrei soltanto chiudere su questo, cioè che non possiamo recepire le formulazioni che sono state proposte e adesso ribadirò, se ho ancora un secondo, perché, ma siamo assolutamente disponibili a fare un dibattito che riparta da zero e che metta sul piatto davvero la complessità del tema, che c’è, che c’è tutta e che ci sta a cuore. Ci fosse anche solo un furto nella mia città, per me, è troppo.

Collega Bargi, non mi dica che se voto contro la sua risoluzione voto contro Muzzarelli, perché davvero mi sembra un po’ troppo. Voto contro il modo maldestro e strumentale con cui si utilizza, per marcare un territorio, un’iniziativa, credo legittima, di un sindaco. Che cosa vuol dire che dobbiamo rafforzare la posizione del sindaco? Questa è una formulazione che non è recepibile in un atto. Questo ho detto. Poi ci mancherebbe altro che non fossi d’accordo con quello che propone il mio sindaco. Sono d’accordo, eccome.

Non sono d’accordo con l’uso strumentale che se ne sta facendo in quest’Aula per marcare un territorio, per allinearsi. Stiamo lontani da questo. Se abbiamo voglia di fare un dibattito serio su questo argomento, il PD c’è. Se siamo qui a fare la gara a chi ha messo la prima firma eccetera, allora le frittate si voltano all’inverosimile, perché il 17 gennaio, in quest’Aula, la collega Montalti ha presentato una risoluzione su questi stessi temi, approvata (Polizie locali, collaborazioni fra Polizie locali e Polizie nazionali), e non mi risulta che ci sia stato tutto questo sostegno.

Per cui, se vogliamo rivoltare la frittata mi sembra che la gara a chi mette la firma è un po’ troppo marcata. Interrompiamola e parliamo del bene dei nostri cittadini.

Per questo non possiamo sostenere questo tipo di iniziative.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Boschini.

La parola al consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Siamo in dichiarazione di voto, giusto?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Siamo in dichiarazione di voto. Cinque minuti per Gruppo.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Dico subito che voteremo a favore di entrambe le risoluzioni perché non troviamo nulla che vada in contrapposizione e nulla che voglia insegnare nulla a nessuno. Infatti io non ho mai detto che il consigliere Boschini fa il maestrino. Ci mancherebbe. Magari è il contrario. Lui ha detto che la sinistra non ha nulla da imparare, ma a me, come ho detto prima, non sembrava. La percezione della risoluzione firmata da Bargi non mi sembrava volesse insegnare nulla a nessuno. Io non ho tirato fuori i dati e non ho mai menzionato primogeniture di alcun tipo. Ci mancherebbe!

Il problema della sicurezza è un problema che esiste da quando esiste una civiltà. Non è un problema che qualcuno si può intestare in alcun modo.

Credo che il consigliere Boschini se la stia cantando e suonando da solo. Dal mio punto di vista non c’è assolutamente nulla. Non credo che da parte nostra ci sia assolutamente la volontà di intestarsi alcunché. Infatti, siamo intervenuti con una risoluzione penso di buonsenso, che chiedeva cose sensate e con un emendamento altrettanto di buonsenso, senza fare polemiche di alcun tipo, riconoscendo alla Regione Emilia-Romagna anche un ruolo importante in merito. Quindi, da questo punto di vista rimando al mittente queste dichiarazioni nei nostri confronti che, quando il tema riguarda i problemi dei cittadini e non primogeniture o bandierine, ci vede sempre coinvolti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

Consigliere Aimi, prego.

 

AIMI: Credo di interpretare il sentimento anche dell’Aula. Non voglio farmi interprete autentico, ma credo che debbano essere innanzitutto ringraziate le Forze dell’ordine, che sono quotidianamente e costantemente sul territorio impegnate a contrastare una criminalità sempre più invadente. Gli errori della politica invece ci sono stati. Non voglio fare il difensore d’ufficio del consigliere Bargi, che non ne ha bisogno, però non credo che gli interventi che sono stati fatti da lui, da me o dal collega Foti siano di natura maldestra o strumentale. Si sono riportati dei dati. Vado ancora più indietro. Abbiamo parlato di dati del 2016. Voglio ricordare quelli del 2014. Tra le 30 città più pericolose d’Italia ci sono tutte le province dell’Emilia-Romagna, ad eccezione di Forlì, che è al trentaduesimo posto. Significherà qualche cosa questo? Forse che è una realtà ricca, forse che non ci sono stati dei problemi di natura diversa. Sicuramente è l’esempio di un fallimento.

Un solo reato indigna. Può essere così. Io ricordo, però, i dati. A Ravenna abbiamo avuto 24.000 denunce, 37.000 a Modena, a Reggio Emilia 25.000, 13.000 a Piacenza, e potrei continuare. Sono numeri molto elevati. Io credo che per questa ragione noi dobbiamo cercare in quest’Aula, l’ho detto anche all’inizio del mio intervento, di trovare un luogo di ragionamento comune per approfondire questi dati e per renderci conto che la realtà è una realtà estremamente difficile da affrontare. È una realtà che potremmo definire drammatica ed è per questa ragione che credo debbano essere votate entrambe le risoluzioni, e così faremo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Aimi.

Se non ci sono più iscritti in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione l’emendamento 1 sull’ogg. 3932, a firma del consigliere Sassi, dopo aver chiesto l’assenso al consigliere Bargi.

Prego, consigliere Bargi.

 

BARGI: Sì, do l’assenso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Gli scrutatori sono Cardinali, Iotti e Sassi. Iotti c’è. Sassi è sparito e anche Cardinali. Nominiamo il consigliere Paruolo al posto del consigliere Cardinali, nelle funzioni di scrutatore. Sassi è arrivato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Sassi.

 

(interruzione del consigliere Iotti)

 

Consigliere Iotti, ha ragione. Pensavo fossero stati distribuiti, come mi sembra siano stati distribuiti. Magari nella confusione l’ha messo sotto a qualcos’altro.

Possiamo procedere alla votazione, consigliere?

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3932, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 3932 è respinta.

Passiamo all’ogg. 4148.

Emendamento 1: chiedo l’assenso alla consigliera Rontini… grazie, consigliera Rontini.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Rontini, Foti e Aimi.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1, a firma dei consiglieri Rontini, Foti e Aimi, è approvato.

Mettiamo, ora, in votazione la risoluzione oggetto 4148, a firma dei consiglieri Rontini, Cardinali, Calvano, Zoffoli, Marchetti Francesca, Paruolo, Molinari, Tarasconi, Poli, Bessi, Pruccoli, Soncini, Montalti e Lori.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Chiedo di procedere, se è possibile, alla votazione per parti separate della premessa e del dispositivo. Ovviamente, tutte le premesse.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Fino a “tutto ciò premesso”. Due, quindi: una è questa e “tutto ciò premesso” la seconda. Va bene. La consigliera Rontini approva.

Metto in votazione, per alzata di mano, la prima parte della risoluzione oggetto 4148 da “Premesso che” fino a “è invece discrezionale”.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La prima parte della risoluzione oggetto 4148 è approvata.

Metto in votazione, per alzata di mano, la seconda parte della risoluzione oggetto 4148 da “tutto ciò premesso” fino alla fine “tanto odiosi”.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La seconda parte della risoluzione oggetto 4148 è approvata.

 

Comunicazione dell’assessore Bianchi su Bologna sede del Data center del Centro meteo europeo

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’assessore Bianchi non c’è, ma aveva chiesto di fare una piccola comunicazione.

Proseguiamo con la risoluzione oggetto 2700. Eventualmente, al rientro dell’assessore...

 

(interruzioni)

 

È arrivato.

Assessore Bianchi, prego.

 

BIANCHI, assessore: Scusate se mi inserisco nella discussione. Volevo informarvi della vicenda relativa al Data center del Centro meteo europeo. Dal momento che se ne parlerà domani sui giornali, mi sembrava un atto di correttezza istituzionale informare tutti su come è andata.

Come sapete, noi abbiamo lavorato e stiamo lavorando da tempo sul tema “big data”, cioè la messa in relazione di tutti i Centri che in Emilia-Romagna stanno lavorando sul trattamento dei dati. In particolare, mettendo insieme il sistema CINECA, ossia il Consorzio delle Università italiane, l’Istituto nazionale di fisica nucleare, che è il punto di raccordo di tutto il sistema scientifico, l’Istituto nazionale di astrofisica e gli altri otto enti presenti nel nostro territorio, più tutte le nostre Università, ci siamo resi conto che questo diventa il principale Centro per il trattamento dei dati a scopo scientifico presente in Italia.

A settembre siamo stati informati che l’agenzia europea intergovernativa per le previsioni a medio termine meteorologiche, che ha sede a Reading, doveva riposizionare il suo Data center e che, quindi, partiva una gara fra tutti i Paesi europei. Noi ci siamo candidati, anche perché abbiamo verificato che fra le capacità tecniche di cui disponiamo in questo territorio, in particolare su Bologna, in particolare sulla gestione delle previsioni meteorologiche, abbiamo una particolare competenza.

Detto questo, prima il Governo ha fatto un bando a livello nazionale, in cui è stata riconosciuta Bologna come punto di riferimento ed è stata proposta, da parte nostra, la Manifattura Tabacchi come centro del polo tecnologico che deve ricevere questo super computer. Abbiamo, poi, partecipato a ottobre alla gara europea. La gara europea ha avuto un primo momento, a inizio febbraio, in cui il nostro progetto, un progetto molto complesso che rispondeva ad un bid molto determinato e molto preciso, il nostro progetto, il progetto italiano è stato riconosciuto come il migliore su base europea. Due ore fa, il progetto italiano è stato approvato, quindi è stata riconosciuta Bologna come sede del Data center dell’agenzia climatica europea. È stato dato, quindi, mandato al direttore del Centro di avviare, con il Governo italiano, quello che si chiama “accordo di sede”. Questa parte tecnica, assolutamente amministrativa, si compirà in giugno. Quindi, sono lieto di informarvi che il Data center dell’agenzia europea verrà a Bologna. Vuol dire che questo diventerà – aspetto su cui stiamo lavorando tutti assieme da tempo – il principale nodo big data d’Europa.

Il congiunto dei tre elementi, CINECA, INFN e data center, costituisce un elemento di straordinario vantaggio per tutto il sistema scientifico italiano ed europeo. Pertanto, mi sembrava opportuno comunicarvelo.

Grazie a tutti, soprattutto a coloro che hanno contribuito a questo lavoro, in particolare tutto il nostro sistema scientifico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Bianchi.

Proseguiamo con le risoluzioni.

Il consigliere Paruolo voleva intervenire in merito?

 

(interruzioni)

 

Non è previsto dibattito.

 

OGGETTO 2700

Risoluzione per impegnare la Giunta, nell'ambito del processo di partecipazione e delle facoltà di consultazione e confronto preventivo con le categorie della società civile, a richiedere un parere preventivo di merito non vincolante al Consiglio dell'Ordine dei Medici del Capoluogo della Regione, in merito agli atti propri e sulle proposte all'Assemblea di atti legislativi o amministrativi ritenuti rilevanti per l'impatto sugli investimenti in sanità o incidenti sull'organizzazione dell'attività sanitaria o sull'esercizio della professione medica. A firma del Consigliere: Bignami

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione oggetto 2700, a firma del consigliere Bignami.

La parola al consigliere Aimi, prego.

 

AIMI: Presidente, il consigliere Bignami aveva chiesto, cortesemente, se potevamo posticipare la discussione su questa risoluzione. In questo momento è impegnato e non è, come può vedere, in Aula.

Le chiedo, quindi, di posticipare la discussione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Aimi.

Va bene. La tratteremo quando e se arriverà il consigliere Bignami, anche perché non è presente nemmeno l’assessore Venturi. Se il primo firmatario la vorrà posticipare, o meno, lo vedremo dopo.

 

OGGETTO 2146

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo affinché intervenga per eliminare le scappatoie legali utilizzate dalle multinazionali, inclusi tax rulings, sanzionare i paradisi fiscali, combattere la corruzione ed il riciclaggio, migliorare la trasparenza e la cooperazione transfrontaliera, supportando l'obbligo di rendicontazione pubblica dei Paesi riguardante la Direttiva sui diritti degli azionisti. A firma dei Consiglieri: Bessi, Campedelli, Zoffoli, Montalti, Serri, Bagnari, Paruolo, Rossi Nadia, Caliandro, Rontini, Prodi.

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Proseguiamo i lavori con la risoluzione oggetto 2146, che impegna la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo affinché intervenga per eliminare le scappatoie legali utilizzate dalle multinazionali, inclusi tax rulings, sanzionare i paradisi fiscali, combattere la corruzione ed il riciclaggio, migliorare la trasparenza e la cooperazione transfrontaliera, supportando l'obbligo di rendicontazione pubblica dei Paesi riguardante la Direttiva sui diritti degli azionisti, a firma dei consiglieri Bessi, Campedelli, Zoffoli, Montalti, Serri, Bagnari, Paruolo, Rossi Nadia, Caliandro e Rontini.

È aperta la discussione generale.

Consigliere Boschini, prego.

 

BOSCHINI: Chiedo scusa, presidente, sull’ordine dei lavori. Sull’inversione non abbiamo votato, mi pare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Infatti, non c’è un’inversione. La prima inversione è stata fatta con votazione.

 

BOSCHINI: Okay.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Nel secondo caso, non c’è stata una richiesta di inversione né di votarla...

 

BOSCHINI: Ma di ritardo, mi sembra di capire.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Esatto. Viene messa in coda rispetto alle altre.

 

BOSCHINI: Ed è una cosa diversa da un’inversione?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Come?

 

BOSCHINI: In che senso questo è diverso da un’inversione?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se avete osservazioni, la posso mettere in votazione. Era semplicemente una questione tecnica, visto che il presentatore non c’è e l’assessore nemmeno. Siamo uno a uno, palla al centro. Nel caso in cui vogliate ribadire la questione, per me potete chiedere l’inversione dei lavori e la mettiamo ai voti, a questo punto.

 

BOSCHINI: A posto, presidente. Sono sempre per un’interpretazione intelligente del Regolamento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La ringrazio per avermi dato dell’“intelligente”, ovviamente, per l’interpretazione che io ho mantenuto.

La parola al consigliere Bessi.

 

BESSI: Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Bessi, scusi.

Consigliere Foti, sull’ordine dei lavori? Prego.

 

FOTI: Signor presidente, non so quali siano le interpretazioni intelligenti o deficienti del Regolamento. Dico soltanto che non si potrebbe votare l’inversione perché, come lei sa, gli argomenti, per poter essere “invertiti”, scusate la parola non molto fine, devono essere presentati entro un’ora dall’inizio della seduta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene. Grazie, consigliere Foti.

Consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Non me ne avranno i colleghi se mi limito a dire che, naturalmente, voterò questa risoluzione.

Non stiamo nell’ordine dei lavori. Stiamo già nella risoluzione che lei ha chiamato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ci troviamo nella discussione generale della risoluzione oggetto 2146.

 

PARUOLO: Mi limito a dire che voterò a favore di questa risoluzione, che ho anche firmato. Ma vorrei cogliere l’occasione di questo intervento per sottolineare, anche da parte mia - ma credo sia condiviso - la nostra contentezza per l’annuncio che l’assessore Bianchi ci ha appena fatto. Vorrei cogliere l’occasione anche per ringraziarlo come persona. Se siamo arrivati a questo risultato, è anche grazie al lavoro che è stato fatto sicuramente dai tecnici e dai tanti enti coinvolti, ma anche dall’assessore che, su questa partita, ha davvero saputo interpretare un ruolo importante, dimostrando che avere competenza e conoscenza di alcuni argomenti importanti a livello internazionale è davvero decisivo.

Un sottoprodotto da non trascurare di questa notizia...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Paruolo, io l’ho lasciata intervenire sulla dichiarazione che ha fatto l’assessore Bianchi, che fa piacere a tutti noi, però le vorrei ricordare che stiamo parlando della risoluzione oggetto 2146. Lei sta un pochettino fuori dall’argomento.

 

PARUOLO: La ringrazio...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dopodiché, se lei vuole continuare l’intervento, non è esattamente quello che si dovrebbe fare.

 

PARUOLO: Concludo rapidamente il concetto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Concluda il concetto, grazie.

 

PARUOLO: Credo sia importante anche perché riesce finalmente a mettere in relazione enti che sono operativi da molti anni e che, in questa occasione, riescono davvero a collegarsi fra di loro. Credo sia una notizia importante su cui potremmo proficuamente lavorare anche in futuro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Paruolo, la ringrazio per il suo intervento, però – lo ribadisco – c’è stato un accordo tra i Capigruppo prima per dare la parola in modo inusuale all’assessore Bianchi, perché aveva questa comunicazione. Ritengo che lei abbia forzato un po’ la mano. In questo caso, la richiamo, per le prossime volte che lei vorrà intervenire, ad attenersi agli argomenti di cui si sta trattando.

Ha chiesto la parola il consigliere Taruffi, spero e mi auguro sulla risoluzione oggetto 2146.

 

TARUFFI: No, sull’ordine dei lavori. Volevo mettere a verbale che il modo con cui stiamo conducendo i lavori oggi è veramente molto poco serio nei confronti dell’Assemblea e nei confronti dell’Istituzione. Sarebbe il caso che ciascuno di noi si attenesse al proprio compito e al proprio ruolo e conducessimo i lavori di quest’aula in modo un pochettino più serio. Lo spettacolo che abbiamo dato oggi sicuramente, dal mio punto di vista, è poco edificante.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Spero che lei non si stia rivolgendo al mio modo di...

 

(interruzioni)

 

Se parla all’Assemblea, parli all’Assemblea. Se parla al presidente, parli al presidente. Su quello che lei ha detto sull’Assemblea e sui suoi colleghi non metto becco. Il presidente le garantisco che ha utilizzato tutti i metodi riferiti al Regolamento che poteva utilizzare. Dopodiché, se i consiglieri oggi sono agitati e non hanno intenzione di seguire i lavori, non è un mio ruolo “bacchettarli”, ma eventualmente dei Capigruppo o di chi ha diritto a farlo.

Continuiamo con i lavori, come richiesto anche dall’intervento del consigliere Taruffi.

Consigliere Bessi, mi auguro e spero che lei voglia intervenire sulla risoluzione oggetto 2146, a questo punto.

 

BESSI: Non la deluderò.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La ringrazio.

 

BESSI: La risoluzione in oggetto, come il presidente giustamente ha enunciato leggendo il titolo, è stata depositata più di un anno fa. Il dibattito è proseguito sulla situazione fiscale in Europa, evidenziando che negli Stati europei abbiamo misure fiscali diverse, incluse quelle annunciate nel titolo. Questo ha anche portato a una sorta di concorrenza per attrarre imprese multinazionali, per aumentare artificialmente, chiaramente, questo tipo di mercato e di concorrenza.

Passo alla valutazione di ciò che viene richiesto nella risoluzione. Annunci e appelli sono stati fatti in diversi periodi da diverse personalità. Recenti eventi, come lo scandalo LuxLeaks oppure altri temi che ci sono stati nei paradisi fiscali, hanno definito questo tipo di distorsione.

Con questa risoluzione, chiaramente con la modestia del caso, occorre dare un significativo ed efficace segnale affinché il quadro fiscale europeo sia, per quanto possibile, coordinato, trasparente, cooperativo, eccetera.

Negli impegni che noi chiediamo alla Giunta vi sono alcuni interventi, chiaramente nell’ambito delle proprie competenze, a livello nazionale. Inoltre, nel corso di quest’anno, abbiamo inserito un paio di emendamenti, della collega Prodi e miei, per aggiornare questo dispositivo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bessi.

Chiede la parola la consigliera Prodi, prego ne ha facoltà.

 

PRODI: Molto brevemente. Prima di tutto, voglio ringraziare il collega Bessi per questa risoluzione, perché tocca un punto focale di quello che può essere davvero un intervento anche a livello europeo.

L’emendamento che ho presentato prende le mosse dalla sessione di apertura dell’udienza conoscitiva della Sessione europea, in cui gli interventi dell’assessore Bianchi e dell’onorevole Elly Schlein hanno sottolineato come manchi una politica di coesione europea. Per aggiornare i contenuti della risoluzione del collega Bessi, ci sembrava molto opportuno ribadire che la Commissione europea nell’ottobre del 2016 ha annunciato l’intenzione di riprendere con forza la preparazione e l’attuazione della cosiddetta “base imponibile consolidata comune” per l’imposta sulle società, ovvero un sistema che renda possibile calcolare gli utili imponibili in tutta l’Unione europea. Questo, ovviamente, darebbe trasparenza alle misure fiscali e sarebbe un sistema per incoraggiare anche politiche aggregate e di coesione all’interno dell’Unione europea.

Ci sentiamo di chiedere alla Giunta che questa misura sia fortemente incoraggiata. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Prodi.

La parola al consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

A questa risoluzione noi abbiamo abbinato due emendamenti, che si aggiungono agli impegni. Sostanzialmente, siamo d’accordo con questa risoluzione. L’unico tema che ci lascia un po’ sconcertati è che la risoluzione parla di eventi legati ad un anno prima e la risoluzione è di un anno fa. Quindi, parliamo di eventi, purtroppo, legati già a due anni fa, quando venne agli onori della cronaca lo scandalo LuxLeaks.

Essenzialmente, noi chiediamo di riprendere un’attività che in Europa, purtroppo, era stata bocciata anche dai Gruppi politici del PPE e di S&D, che hanno osteggiato la richiesta di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta dotata di veri e propri poteri d’indagine, che riguardava, poi, Juncker, che ha un grande e pesantissimo conflitto di interessi e che, quando era ministro in Lussemburgo, ha firmato accordi segreti con buona parte di quelle aziende che vanno a localizzarsi in Lussemburgo proprio per sottrarre al fisco degli Stati membri, quindi anche noi, quella parte che dovrebbe spettare anche all’Italia. Su questo, quindi, siamo d’accordo con la risoluzione, però ricordiamo anche alcune incongruenze.

Cosa chiediamo con i nostri emendamenti? Intanto, di istituire una Commissione d’inchiesta, come previsto dai Regolamenti del Parlamento europeo, che vada ad indagare su tali aspetti. L’altra richiesta che rivolgiamo alla Regione Emilia-Romagna e al Parlamento è, finché questa legislazione, la CCCTB non ancora attivata, di rivolgerci negli acquisti che facciamo come pubblica amministrazione a quelle aziende che pagano le tasse in Italia. In pratica, di non avvantaggiare quelle imprese che, invece, hanno la loro attività prevalente qui, ma che, in realtà, con un trucchetto, hanno spostato la sede per pagare le tasse da un’altra parte. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alla discussione generale sugli emendamenti presentati, che sono quattro, sulla risoluzione oggetto 2146: uno a firma Bessi, Prodi, Montalti e Caliandro; uno a firma Prodi, Bessi e Caliandro; uno a firma Bertani, Piccinini, Sensoli e Sassi; uno a firma Bertani e Sensoli.

Se non ci sono interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni congiunte della risoluzione oggetto 2146 e dei quattro emendamenti.

Non essendoci interventi in dichiarazione di voto, cominciamo con la votazione degli emendamenti.

Chiedo al collega Bessi l’assenso per la votazione dei quattro emendamenti.

 

BESSI: Sull’emendamento Prodi e sul secondo emendamento, quello che ho presentato io, chiaramente il voto è favorevole. Sul primo emendamento del...

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, consigliere, non le ho chiesto la dichiarazione di voto. Le ho chiesto l’assenso a poterli votare.

 

BESSI: Sì.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Tutti e quattro, quindi?

 

BESSI: Sì.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bessi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Bessi, Prodi, Montalti e Caliandro.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è accolto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma dei consiglieri Prodi, Bessi e Caliandro.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 2 è accolto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3. La parte dove è riportato il titolo della risoluzione è stata cancellata. È firmato dai consiglieri Bertani, Piccinini, Sensoli e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 3 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4, a firma dei consiglieri Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 4 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 2146, a prima firma consigliere Bessi.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 2146 è accolta.

 

OGGETTO 4071

Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere solidarietà all'On. Giorgia Meloni ed a condannare parole proferite nei suoi confronti. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi, Foti

(Discussione e ritiro)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, quindi, alla risoluzione oggetto 4071 per impegnare la Giunta ad esprimere solidarietà all’onorevole Giorgia Meloni e a condannare parole proferite nei suoi confronti, a firma dei consiglieri Bignami, Aimi e Foti.

È aperta la discussione generale.

Ha chiesto la parola il consigliere Bignami. Prego.

 

BIGNAMI: Chiedo scusa, ma da uomo libero ho una refrattarietà con le tessere. Scherzo.

Si tratta di una risoluzione che nasce sulla base di affermazioni pronunciate da una signora, che qualcuno afferma essere anche una donna di televisione. Secondo me, è una persona che con queste affermazioni si è squalificata altamente. Si tratta di parole proferite nei confronti dell’onorevole Giorgia Meloni, persona che, al di là delle contrapposizioni politiche, è una leader che merita rispetto e che gode, in larga parte, anche dell’attenzione e della stima non solo di chi milita nel campo del centrodestra, ma anche di chi fa scelte su schieramenti opposti.

In questo senso, ho ritenuto doveroso sottoporre all’attenzione dell’aula una risoluzione finalizzata a fissare anche un perimetro di metodo culturale utile a ricordare che, per quanto uno scontro politico possa essere aspro e duro, alla fine, è da ricondurre in un alveo di contrapposizione e di confronto che, però, non deve superare il limite di una stortura e anche di un uso di lessico che vada al di là della contrapposizione politica fine a se stessa, sconfinando nell’insulto gratuito e del tutto privo di giustificazione.

Questa è la ratio complessiva della risoluzione sottoposta all’attenzione dei colleghi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

Do la parola alla consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

Ringrazio il collega Bignami e i colleghi che hanno sottoscritto la risoluzione, perché ci danno l’occasione di sottolineare in Aula, qualora ce ne fosse bisogno, gli orientamenti e gli indirizzi che la nostra Regione ha assunto rispetto alle offese perpetrate oltre il merito delle situazioni e dei ruoli e, soprattutto, in questo caso specifico, nei confronti di una donna. Si può dire di tutto, si può essere in forte disaccordo e in netta opposizione con le sue opinioni, ma sicuramente si tratta di una donna non senza personalità e cervello.

Inalberarsi e sottolineare offese, soprattutto in direzione delle donne, in politica è un elemento che ritengo debba essere doverosamente sottolineato. Come ho avuto modo di anticipare al collega Bignami, per me diventa molto importante darci un orientamento metodologico sulla sottoposizione in Aula di queste sottolineature. Lo dico perché, chiaramente, visto che io amo una certa coerenza anche nell’approccio a questi temi, se noi sottoponiamo all’Aula tutti i casi, tanti e secolari, ormai, che si protrarranno all’infinito fino alla notte dei tempi (noi speriamo anche meno), di offese perpetrate nei confronti di donne in politica in modo sì fatto, potremmo essere veramente intasati nei nostri lavori d’Aula.

Come ho anticipato e ho chiesto al collega Bignami, sottolineando e convenendo sulla solidarietà, in questo senso, non solo per l’offesa diretta all’onorevole Meloni, ma in generale, simbolicamente, a tutte le donne che in politica gratuitamente vengono denigrate o anche soltanto mortificate nella loro personalità, sottolineando aspetti che non c’entrano nulla con il merito del loro stare ed essere in politica e in ogni ruolo esse vogliano ricoprire, ho chiesto di poterla ritirare ed eventualmente, come metodo, per non essere silenti e inerti, di utilizzare eventualmente la Commissione parità per quelle segnalazioni che, anche come presidente di Commissione, potrei fare all’indirizzo, semmai, eventualmente anche di giornali. In un’occasione in particolare, mi è capitato di segnalare un’offesa registrata su un giornale, il cui direttore è stato costretto, dall’Ordine dei giornalisti ovviamente, a scusarsi pubblicamente in televisione per l’offesa recata. Quindi, la richiesta di ritiro della risoluzione in oggetto deriva proprio dalla necessità di non creare un precedente di sovraccarico dell’Aula, tuttavia con la disponibilità di individuare uno strumento che dia comunque conto di queste abitudini assolutamente non condivisibili e sessiste. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Mori.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi, prego.

 

AIMI: Grazie, presidente. Intervengo solo per dire che avrei firmato la stessa risoluzione anche se fosse stata fatta nei confronti dell’onorevole signor Giorgio Meloni, perché non faccio distinzioni. Se è un’offesa, è un’offesa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Aimi.

La parola al consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Prendo la parola solo per dire che il collega Bignami, come il collega Aimi e come chi vi parla intendono accogliere l’invito della consigliera Mori al ritiro.

Penso che fondamentalmente la risoluzione avesse l’obiettivo di sottolineare come sia del tutto gratuito nella lotta politica inserire elementi che riguardano la fisicità delle persone. Scendere sul piano dello scontro politico ci sta. Personalmente, tante volte mi sono sentito tacciare di fascista. Ho sempre dato dell’adulatore a coloro i quali me l’han detto. Non l’ho mai considerata né la considero un’offesa. Quindi, non è quello l’argomento. Se, invece, uno mi desse del “panzone”, mi darebbe più fastidio. È vero, ma mi dà più fastidio, perché non vedo per quale ragione, avendo una disponibilità così vasta di insulti impossibili, si debba andare sul piano fisico. E lo dico soprattutto perché la cosa che più mi ha dato fastidio è che è avvenuto da una donna su una donna. È un eccesso di cattiveria inutile. Oltretutto, se pensiamo che viene da una donna su una donna che ha ultimato da poco una gravidanza, penso anche che, oltre a essere squalificante, è anche una dimostrazione di scarsa sensibilità. Però, cosa volete: da quella bocca non può uscire altro che quello.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Non ho più interventi in discussione generale.

Consigliere Bignami, prego.

 

BIGNAMI: Come ha anticipato il collega Foti, in considerazione anche della posizione della presidente della Commissione, che tra l’altro a questo punto sarebbe importante riportare in uno scritto, da poter poi indirizzare allo stesso onorevole Meloni per rappresentare la posizione di un organo che costituisce l’espressione dell’Assemblea legislativa, con la finalità dalla stessa presidente indicata, procediamo a ritirare la risoluzione in oggetto.

Mi preme soltanto evidenziare un aspetto. Come già ribadito dalla collega Mori, se un domani si dovessero presentare situazioni simili, visto che in passato abbiamo avuto a che fare con ordini del giorno e prese di posizione per altri europarlamentari magari del PD che qualcuno riteneva offesi da parole proferite da qualcun altro, si dovrà adottare questa stessa prassi anche in futuro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

Consigliere Bignami, solo una precisazione: la ritira e la ripresenta in Commissione o la ritira?

 

BIGNAMI: La ritiro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. Grazie, consigliere Bignami.

 

OGGETTO 3041

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché venga rinnovata la convenzione tra le Aziende USL e le Aziende Ospedaliero-Universitarie di Ferrara e Bologna, al fine di completare la copertura della registrazione dei tumori nell’area Vasta Emilia Centrale. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 3990

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo affinché emani i decreti attuativi della L. 221/2012, che istituisce la rete nazionale dei Registri dei tumori, attivandosi inoltre anche per trovare alternative al vuoto normativo che si è venuto a creare. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Proseguiamo, quindi, con l’oggetto 3041: Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché venga rinnovata la convenzione tra le Aziende USL e le Aziende Ospedaliero-Universitarie di Ferrara e Bologna, al fine di completare la copertura della registrazione dei tumori nell’area Vasta Emilia Centrale, a firma della consigliera Piccinini.

Alla risoluzione oggetto 3041 viene abbinata la risoluzione oggetto 3990: Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo affinché emani i decreti attuativi della L. 221/2012, che istituisce la rete nazionale dei Registri dei tumori, attivandosi inoltre anche per trovare alternative al vuoto normativo che si è venuto a creare, a firma dei consiglieri Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli.

La parola alla consigliera Piccinini, prego. Siamo in discussione generale.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Questa risoluzione riguarda il Registro tumori, che è uno strumento che monitora le neoplasie nel nostro territorio e permette di acquisire dati sullo sviluppo di questa malattia, sulle nuove insorgenze, sugli indicatori esistenti e su tutta un’altra serie di dati. Sostanzialmente, è un osservatorio che svolge anche la funzione di indicare alla Regione le politiche di prevenzione e pianificazione anche sanitaria.

Nella nostra regione i registri sono sei: il Registro della Romagna, il Registro VEC dell’area Vasta Emilia Centrale, che comprende Ferrara e Bologna, e quelli di Modena, Reggio, Parma e Piacenza. Ebbene, questa risoluzione vuole porre l’accento in particolar modo sul Registro VEC e sul Registro tumori di Bologna. Perché? Perché, se voi consultate il sito di AIRTUM, che è l’associazione che gestisce tutti i registri tumori di tutta Italia, vi accorgerete che su Bologna c’è una macchia bianca. Perché? Perché questa provincia non è dotata di Registro tumori, mancanza che trovo francamente molto grave.

Il Registro VEC è nato nel 2012 e nasce sostanzialmente a seguito di una convenzione che è stata stipulata tra le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere. Però, Bologna in questo caso presenta un buco rispetto a questo registro, e questo per due ordini di motivi. Il primo riguarda le convenzioni che non sono ancora state rinnovate, e questo non riguarda solamente Bologna. Ma il nodo fondamentale attorno al quale gira tutta la questione è che a livello nazionale non è stato regolamentato il tema della privacy e dell’accesso a questi dati, perché non sono stati emanati i decreti attuativi. E siamo fermi da qualche anno.

Ci troviamo, pertanto, nell’assurda situazione in cui alcune Aziende ospedaliere, in particolar modo quelle di Bologna, si rifiutano di fornire i dati, e lo fanno legittimamente, anche per non rischiare di proprio. Allo stesso modo, gli operatori epidemiologici che richiedono questi dati lavorano al limite dell’illegalità e si accollano il rischio di questo vuoto normativo.

Per renderci meglio conto della situazione, desidero leggere le dichiarazioni del responsabile del Registro tumori della provincia di Mantova: “Sembriamo dei carbonari. Se un cittadino va a curarsi fuori regione, l’ospedale non può rilasciare i suoi dati sanitari in via ufficiale. È attraverso una rete sotterranea di scambi informali che riesco a ottenere tutto quello che mi serve per la ricerca. Mi riferisco a scheda di dimissione ospedaliera, cartella clinica, accertamenti diagnostici, consumo di farmaci e cause di morte. Chiamo il collega e devo sperare che per solidarietà mi passi tutti questi documenti. Non sempre va bene. Per esempio, nelle strutture dell’Emilia-Romagna non mi danno niente. Alla fine, recupero a malapena la metà dei dati dalle altre regioni. Devo fare il mio lavoro con le mani legate e impiego il doppio delle energie. È una disperazione. Se le regole non cambiano al più presto, saremo costretti a chiudere”.

Analogamente, Stefano Ferretti, direttore del Registro tumori di Ferrara e Bologna, dice: “Ho difficoltà a ottenere le cartelle dei pazienti dello stesso ospedale in cui lavoro. A Bologna, per via della legge sulla privacy, il Registro tumori non è mai partito. Io, quindi, mi trovo con dei buchi. Ci devono mettere nella condizione di operare”.

È quello che riteniamo anche noi, e vogliamo farlo attraverso questa risoluzione. Perché? Perché la Regione ha il potere di emanare questi regolamenti, senza dover aspettare il Ministero. Ne abbiamo parlato anche a margine di una Commissione che si è tenuta recentemente e ci è stato detto che la Regione sta già lavorando su questa questione, forse anche a seguito di questa risoluzione, che è stata depositata addirittura ad agosto. Però, riteniamo che non ci sia più tempo e che la Regione debba assolutamente intervenire predisponendo questo regolamento, mettendo queste persone nelle condizioni di poter operare e dotando Bologna, finalmente, di un Registro tumori.

Scuse non ce ne sono più. Colmiamo questo vuoto e mettiamo fine a questa criticità perché, come da risposta pervenuta a un’interrogazione parlamentare, la Regione può legiferare su questa materia, può predisporre il regolamento e, quindi, può finalmente coprire tutti i Registri tumori, anche quello di Bologna.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

La parola al consigliere Marchetti Daniele, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Dal momento che mancano pochi minuti alla conclusione di questa seduta consiliare, cercherò di non ripetere quanto detto dalla consigliera Piccinini, per lasciare anche spazio ad altri eventuali interventi.

Stiamo comunque parlando di un tema importante, su cui spero non si inneschino polemiche a livello politico, dal momento che stiamo parlando di tumori e di Registro dei tumori, che sono stati istituiti con il decreto “Crescita 2.0” nel 2012, poi convertito nella legge n. 221/2012, che sanciva la nascita, per la prima volta, della Rete nazionale dei Registri dei tumori. Sono organi importanti, anche perché nessuna struttura ospedaliera del Paese, pubblica o privata che sia, ha l’obbligo di archiviare i dati relativi alla diagnosi e alla cura dei tumori, ragion per cui il loro ruolo è di assoluta importanza. Del resto, raccogliere questi dati anche e soprattutto per la politica e per capire dal punto di vista sanitario l’impatto sul territorio e l’incidenza delle patologie tumorali sulla cittadinanza nelle varie aree della nostra regione è un elemento di primaria importanza.

Noi stiamo seguendo questo problema da tempo, così come stanno facendo altri consiglieri di questa Assemblea, perché effettivamente c’è il problema che su Bologna c’è un vero e proprio buco. Basta leggere il report 2015 dei tumori in Emilia-Romagna per capire che la copertura sul nostro territorio regionale è all’80 per cento, e quel 20 per cento che manca è rappresentato dal territorio della provincia di Bologna, ad eccezione di Imola, che rientra nel Registro dei tumori della Romagna. Dunque, c’è una fetta importante della popolazione che rimane esclusa da questa raccolta dati, una parte della regione importante, perché Bologna innanzitutto è una città di grandi dimensioni, dove insistono snodi viari importanti, tutti fattori che possono comportare un incremento delle patologie tumorali. Quindi, crediamo che sia assolutamente fondamentale sbloccare questa situazione.

La risoluzione del Movimento 5 Stelle tratta più che altro la questione a livello regionale e chiede al nostro Ente di sbloccare la situazione in modo autonomo, cosa che a nostro avviso dovrebbe fare, o perlomeno di prevedere un piano B (chiamiamolo così), per andare a sopperire alle mancanze di uno Stato che, sempre più spesso, tralascia i compiti a cui dovrebbe assolvere, come in questo caso, considerato che il Governo ha approvato una legge nel 2012, ma poi non ha emanato i decreti attuativi. E sono già passati diversi anni. Evidentemente, i Governi che si sono susseguiti in questi ultimi anni avevano altro a cui pensare. Tuttavia, crediamo che questa sia una tematica importantissima, da mettere in cima alla propria agenda.

Noi, ovviamente, chiediamo, a nostra volta, alla Regione di attivarsi per risolvere in modo autonomo questa problematica. Al tempo stesso, crediamo che sia assolutamente necessario fare un appello al Governo affinché normi definitivamente questa materia, provvedendo a emanare i decreti attuativi di una legge che è stata approvata ormai diversi anni fa, il che permetterebbe di risolvere definitivamente il problema di questo buco che si è creato sul nostro territorio relativamente alla raccolta dati delle patologie tumorali del nostro territorio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ci sono altri iscritti? Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Quanto premesso dai colleghi degli altri Gruppi è certamente tutto corretto, tuttavia credo sia necessario fare un aggiornamento della situazione complessiva.

Il problema esiste. Peraltro, io vengo da Ferrara ed è noto che il Registro dei tumori è partito proprio da lì. Ad ogni modo, il tema di Bologna è sempre stato un tema all’ordine del giorno, tant’è che arriviamo a discutere di questa risoluzione quando finalmente la questione è in fase di risoluzione a tutti gli effetti. Infatti, il pezzo che manca agli interventi che ho finora ascoltato riguarda il fatto che il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri attuativo dell’articolo 12 del decreto n. 179/2012, dopo molti anni di lavoro, indubbiamente un arco temporale troppo lungo, in Conferenza Stato-Regioni ha trovato l’intesa nel dicembre 2016. È in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e probabilmente verrà pubblicato a marzo 2017, quindi entro il mese corrente. Pertanto, posso affermare che la problematica sta arrivando a chiusura.

Nel frattempo, diverse Regioni (Toscana, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e altre ancora) hanno elaborato, con la collaborazione dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, uno schema tipo di regolamento per il funzionamento dei Registri dei tumori regionali e la versione elaborata in bozza da dette Regioni, che recepisce le osservazioni inviate sull’argomento dall’Autorità garante, è stata inviata alla coordinatrice del Gruppo interregionale della privacy all’Autorità garante il 6 febbraio scorso. Quindi, anche a livello nazionale adesso si sta procedendo alla stesura di un regolamento per il funzionamento del Registro nazionale e, se sarà necessario, a quel punto le Regioni e le Province autonome che hanno già adottato un proprio regolamento provvederanno ad adeguarlo alle disposizioni indicate nel nuovo Regolamento nazionale.

Per farla breve, e concludo, sono già in atto le azioni necessarie per il rinnovo della convenzione tra le Aziende USL e le Aziende ospedaliero-universitarie di Ferrara e di Bologna per consentire la gestione e il funzionamento del Registro tumori in area Vasta Emilia Centrale. Si sta dando inizio alle attività preliminari per la registrazione anche nel territorio dell’Azienda USL di Bologna. Ovviamente, siamo nella fase di attesa del parere dell’Autorità garante relativamente allo schema tipo di regolamento per il funzionamento dei registri, inviato dal Gruppo interregionale della privacy all’Autorità garante il 6 febbraio scorso a nome di tutte le Regioni che hanno partecipato alla stesura, proprio per consentire il pieno riconoscimento giuridico dell’attività degli stessi e per perseguire gli obiettivi indicati nel Piano regionale della prevenzione attualmente in vigore, che tutti conosciamo e che, quindi, non vado a riprendere.

Pertanto, fatto il punto della situazione, nel ribadire che la Giunta è già ampiamente impegnata a recuperare la situazione e, comunque, nel comprendere e condividere il fatto che i tempi si siano molto allungati per questioni burocratiche legate alla privacy piuttosto che ad altri temi, che certamente non giovano all’attività di prevenzione che questa Regione e questo territorio sono abituati a portare avanti, e nel condividere infine lo spirito della risoluzione, ci dichiariamo disponibili ad astenerci per farla passare, perché riteniamo che sia necessario fare uno scatto rispetto ai tempi e chiudere la procedura il prima possibile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Zappaterra.

La parola alla consigliera Piccinini, prego. Ha tre minuti.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Desidero ringraziare la consigliera Zappaterra per aver condiviso una preoccupazione del Movimento 5 Stelle, ma non solo. Naturalmente, noi monitoreremo, come credo anche loro, la situazione perché già siamo arrivati in ritardo, quindi riteniamo opportuno che la situazione si sblocchi definitivamente.

Mi fa piacere, comunque, sentire che il Partito Democratico si asterrà e spero che la risoluzione venga approvata dall’aula all’unanimità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Richiede la parola il consigliere Daniele Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Anche noi, come Lega Nord, manterremo alta l’attenzione su questo tema, tant’è che stiamo aspettando in questi giorni una risposta a un nostro atto ispettivo, che abbiamo depositato qualche tempo fa, proprio per capire le tempistiche entro cui questa situazione si potrebbe sbloccare.

Accogliamo con favore l’astensione del Partito Democratico, anche se mi aspettavo qualcosina di più coraggioso. Tuttavia, piuttosto che niente è meglio piuttosto, perché comunque ci troviamo di fronte a un Paese che va sempre a rilento, quindi ogni tanto qualche piccolo stimolo non fa certamente male.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Se non ci sono più interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulle due risoluzioni.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Ho già anticipato il voto di astensione, che desidero motivare. È una scelta di condivisione del tema e della priorità del tema ed è una scelta legata al fatto che vogliamo far passare il messaggio senza metterci a emendare il testo, che a nostro parere presenta alcuni passaggi non del tutto condivisibili, perché sbagliati rispetto a quanto ho premesso.

Ciò detto, è interesse di tutti monitorare che si faccia in fretta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Zappaterra.

Se non ci sono interventi in dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3041, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 3041 è respinta.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io ho cercato di annuire, ma nel momento in cui c’è un’astensione è come un voto negativo. La procedura che adottiamo qui è la stessa di quella utilizzata dal Senato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3990, a firma dei consiglieri Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 3990 è approvata.

Questa è approvata dai voti delle mani che sono state alzate.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Questa è approvata. Signori, se non alzate le mani, io poi valuto da quello che vedo. Quindi, questa è approvata. Mi dispiace ma…

 

(interruzioni)

 

Chiedo l’intervento degli scrutatori Iotti, Sassi e Paruolo…

 

(interruzioni)

 

Non c’è. Quindi, era fuori…

 

(interruzioni)

 

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Io, presidente, ho visto dei mezzi braccini. A occhio, girando la testa…

 

PRESIDENTE (Rainieri): I mezzi braccini non sono braccia alzate. O si alzano le braccia e si vota…

 

IOTTI: Chiedevo un’interpretazione del Regolamento sul braccio alzato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Il braccino non è contemplato. O si alza il braccio…

 

IOTTI: Allora non sono in grado di dire cosa è successo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. La ringrazio.

Consigliere Bignami, prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Io ho visto due braccia…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa, lei non è scrutatore. È sull’ordine dei lavori?

 

BIGNAMI: No, non è sull’ordine dei lavori.

Le votazioni, per quanto mi riguarda, non si ripetono. Si è votato, e chi doveva alzare il braccio l’ha alzato, chi non lo doveva alzare non l’ha alzato. I mezzi braccini non valgono.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene. La ringrazio.

Ci sono altri interventi da parte degli scrutatori? Il consigliere Iotti ha già parlato. I consiglieri Sassi e Paruolo non mi sembra… Il consigliere Paruolo era in Aula, ma è appena uscito.

La risoluzione è approvata, quindi chiudiamo i lavori dell’Aula…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Piccinini, su che cosa chiede di intervenire, scusi?

 

PICCININI: Sull’ordine dei lavori. Vorrei sapere chi si è astenuto sulla mia risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Tutto il PD.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Si sono alzate le mani nella fila della consigliera Lori e altre mani non si sono alzate. Quindi, è approvata, consigliera Piccinini. Gliel’ho già detto prima.

 

(interruzioni)

 

No, la sua risoluzione oggetto n. 3041 è respinta. È approvata la seconda risoluzione oggetto 3990, a prima firma del consigliere Daniele Marchetti. Nella sua, le mani erano alzate. Invece, nella risoluzione a prima firma del consigliere Daniele Marchetti, le mani alzate erano quattro, quelle che ho visto io, delle astensioni. Quindi, a questo punto le mani alzate per il “sì” erano molte di più, perché c’erano i quattro del Movimento 5 Stelle, la Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e i due di SI.

Consigliera Zappaterra, su che cosa?

 

ZAPPATERRA: Semplicemente per ribadire che il Partito Democratico si è astenuto. Poi io non rispondo per i colleghi che hanno…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Guardi, lei ha ragione a dire quello…

 

ZAPPATERRA: Questa è la nostra posizione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): …tant’è che abbiamo segnato che il Partito Democratico si è astenuto. Tuttavia, se i suoi colleghi non hanno alzato la mano, vuol dire che hanno votato in dissenso a quello che lei ha detto nella sua dichiarazione di voto.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Presidente, non sono scrutatore, però delle due l’una: o tutte e due le risoluzioni sono approvate, o tutte e due le risoluzioni sono respinte.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Taruffi, le ricordo che le risoluzioni sono abbinate, ma le votazioni vengono fatte separatamente.

 

(interruzioni)

 

No, no. L’ordine è stato lo stesso da parte della consigliera Zappaterra, ma evidentemente nella prima votazione è stato eseguito, mentre nella seconda è stato eseguito solo da qualcuno.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Solo per il verbale. Come ho già detto, in qualità di scrutatore ribadisco che non sono a confermare l’esito da lei indicato, perché io non ho visto quelle mani alzate. Solo per il verbale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Mi scusi, lei prima ha detto che non era in grado di valutare quello che è successo.

 

IOTTI: E lo confermo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. Mettiamo a verbale quello che lei ha detto.

 

IOTTI: L’esito della votazione che lei ha detto non sono in grado di confermarlo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Presidente Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Presidente, voglio rivolgere una domanda alla Presidenza. Come fa la Presidenza a validare un voto con uno scrutatore che non ha visto le mani e con gli altri scrutatori che erano fuori?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Lo scrutatore Paruolo era in aula. È uscito nel momento in cui è stato richiesto l’intervento degli scrutatori. Comunque, la Presidenza valuta, perché vede: di fronte a sé ha chi alza la manina, chi la tiene mezza alzata e chi non la alza. Quindi, a questo punto il presidente ha visto nella fila della consigliera Lori la mano…

 

(interruzioni)

 

Ho detto che ho visto nella fila della consigliera Lori le mani alzate, mentre dalle altre parti le mani non si sono alzate. Per cui, nella votazione…

 

(interruzioni)

 

Consigliere Caliandro, io la lascio intervenire, ma non cambio la decisione, perché io ho fatto una valutazione e gli scrutatori hanno confermato esattamente quello che io ho detto. Dopodiché, se uno scrutatore è sparito dall’aula per non dover dire la sua, non è un problema mio.

Prego, a lei la parola. Poi chiudiamo l’Aula, perché abbiamo terminato i lavori.

 

CALIANDRO: Certo.

Presidente, ricordando alla Presidenza che lei si assume la responsabilità di questo voto, rispetto al quale uno scrutatore era uscito, un altro pure era uscito e uno dice che non conferma quello che lei sta dicendo…

 

PRESIDENTE (Rainieri): No. Il consigliere Iotti ha affermato che non è in grado di dire quello che ha visto.

 

CALIANDRO: Mi faccia finire. Non interloquiamo. Mi faccia parlare…

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, perché lei sta dicendo delle cose inesatte.

 

CALIANDRO: Presidente, lei non mi può togliere la parola.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Come non posso? Posso togliergliela, eccome, perché sono io il presidente.

 

CALIANDRO: Ma non può fare…

 

PRESIDENTE (Rainieri): No. No. Se lei dice le cose come stanno, bene; altrimenti, non ci siamo. Gli scrutatori erano in Aula. Ecco, il consigliere Paruolo, scrutatore, è tornato in aula adesso. Tuttavia, durante la votazione, il consigliere Paruolo era in Aula. È uscito nel momento in cui io ho chiesto l’intervento dei consiglieri scrutatori. Ecco, se lei parla in modo corretto, io le lascio la parola; altrimenti, mi scusi, ma non accetto che lei dica delle cose inesatte.

 

CALIANDRO: Io mi sto limitando a far notare alla Presidenza che lei sta certificando un voto rispetto al quale due degli scrutatori da lei interpretati - adesso li può anche sentire - non si sono espressi e un terzo ha detto che non conferma quello che lei dice. Suggerirei, per chiarezza, che lei interrogasse gli scrutatori. Anche perché alcuni consiglieri le hanno appena riferito di aver alzato la mano, ma non ha chiesto al consigliere Iotti quali consiglieri di questo emiciclo hanno alzato la mano.

Io suggerirei questo. Poi faccia lei, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La ringrazio per il suo intervento e le ribadisco che la Presidenza è nella piena autorità di decidere quello che ha deciso e si assume tutta la responsabilità della propria decisione. D’altronde, ribadisco che ci vedo e dalla mia parte sinistra, nella fila della consigliera Barbara Lori e davanti la consigliera Tarasconi, la mano si è alzata, mentre dalle altre parti le mani - purtroppo, presidente, lo dico per lei - non si sono alzate. Quindi, io ho dovuto certificare quello che ho visto.

Chiede la parola il consigliere Poli, prego.

 

POLI: Siccome sono padrone del mio corpo e di come muovo le braccia, almeno fino ad ora, anche se comincio a peggiorare, comunico che, essendo uno di quei consiglieri – lo dico sempre per il verbale, non certo per influenzare la sua decisione -, io ho alzato le mani su tutte e due le risoluzioni astenendomi, come da indicazione della consigliera Zappaterra. Che sia messo a verbale. Poi l’esito del voto lo decide lei. Tuttavia, poiché solitamente la mano la alzo, ci tengo a non risultare tra quelli che la mano la tengono in tasca.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Le ricordo, consigliere Poli, che io ho dato due volte la richiesta della votazione e per tutte e due le volte non è stata alzata la mano.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Io comunico, presidente, qualora fosse stato mal recepito, come avviene anche con il voto elettronico del resto, che la mia intenzione di voto era di astensione in tutte e due le votazioni e chiedo che venga messo a verbale. E invito gli altri consiglieri del Gruppo PD a fare altrettanto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

La parola al consigliere Aimi, prego.

 

AIMI: Un invito solo a ragioni di prudenza. Siccome ci sono probabilmente le immagini di quello che è avvenuto, invito anche il consigliere Caliandro a fare le opportune valutazioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Aimi.

Consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Io ho visto la votazione e sono scrutatore. Dopo ho ricevuto una telefonata e sono uscito. Pertanto, quando poi sono rientrato, non sono riuscito a comprendere bene la questione, in quanto non ho sentito che cosa avete detto durante la discussione.

Da parte mia, posso dire quello che ho visto, cioè varie mani alzarsi a favore tra i banchi del Movimento 5 Stelle e dell’opposizione e ho visto alzarsi diverse mani fra i colleghi del Partito Democratico sulla richiesta di astensione. È vero che non le hanno alzate tutti, ma era un numero ampiamente congruo a rappresentare la maggioranza del Gruppo. Non so dirle chi. Può darsi che uno o due non avessero la mano alzata. Però, era una di quelle classiche situazioni in cui genericamente non tutti alzano la mano, ma la maggioranza delle persone si astiene.

Io ho visto così. Poi confesso di non essermi girato indietro, quindi posso dire quello che ho visto al mio lato. Comunque, le immagini potranno eventualmente corroborare quanto io ricordo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Paruolo.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Già il contenuto di questa disputa francamente mi sembra abbastanza surreale. Lo dico soltanto perché, come tutte le risoluzioni, sono atti di indirizzo, nella fattispecie su tema anche delicato, che quindi meriterebbe maggiore considerazione, se non altro perché il Gruppo principale ha dichiarato di astenersi, probabilmente non nella convinzione che l’astensione equivalesse a voto contrario. Penso che già potremmo chiuderla lì.

Indipendentemente da questo, non vedo perché si debba processare il presidente, quando nessuno si è avvalso del Regolamento, l’articolo 84, comma 2, è chiaro. Prima della proclamazione ci sono alcune persone che possono far rilevare l’anomalia della votazione, e sono nell’ordine: gli scrutatori, i segretari o i questori. Qui non c’è stato scrutatore, questore o segretario che abbia detto: guardi che qualcuno non ha alzato la mano o ha alzato la mano. A questo punto il presidente proclama il risultato della votazione come da Regolamento, ovverosia sulla base di quello che ha visto. Non c’è altro che si possa fare, neanche la consultazione postuma.

Il presidente ha proclamato sulla base di quello che ha visto. Nessuno ha detto, prima che il presidente proclamasse: guardi, io non ho visto, oppure ho visto tutte le mani alzate, quindi stia attento che erano tutte alzate. Secondo me, tutti avevano in mano altro, e cioè l’idea di uscire il più velocemente possibile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La ringrazio, consigliere Foti.

Lei mi rassicura su quello che noi abbiamo utilizzato, cioè il Regolamento, prima di proclamare il voto. Ho lasciato che si svolgesse la discussione, cercando di far capire, come ha detto lei, ciò che forse non si è capito fin all’inizio, tant’è che qualcuno si è anche un pochettino alterato, vale a dire che l’astensione nella nostra Aula regionale equivale al voto contrario. Quindi, la prossima volta sappiate bene e meglio quando prendete una decisione. Dopodiché, la votazione…

 

(interruzioni)

 

No, scusi, sto parlando io.

Dicevo, subito dopo la votazione, ne ho proclamo l’esito. Ho lasciato che si svolgesse la discussione, da cui però non è emerso alcun elemento nuovo atto a farmi cambiare idea. Quindi, in base al Regolamento interno dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, l’esito della votazione rimane quello che ho dichiarato.

Chiudo i lavori dell’aula alle ore 18,07. Buonasera a tutti.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 18,07

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta ai sensi dell’art. 65, comma 2, del Regolamento interno il presidente della Giunta Stefano BONACCINI e il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI.

Hanno comunicato inoltre di non poter partecipare alla seduta gli assessori Simona CASELLI, Raffaele DONINI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI e il consigliere Gabriele DELMONTE.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 3932 “Risoluzione per impegnare la Giunta regionale, e il suo Presidente in qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni, a riconoscere le criticità in termini di sicurezza presenti nel modenese, ad attivarsi presso il Governo al fine di richiedere adeguate risorse di uomini e di mezzi per le Forze dell'Ordine, necessari a combattere la dilagante piaga dei reati predatori e a contrastare efficacemente il radicamento della criminalità organizzata, a richiedere adeguati provvedimenti affinché venga riconosciuta ai sindaci la possibilità di intervenire con propri atti contro i fenomeni criminosi, rimarcandone il ruolo di principali presidi politici, prevedendo inoltre, in accordo con le Prefetture, la possibilità per gli agenti di Polizia Municipale di compiere il presidio del territorio ed affiancare le Forze dell'Ordine statali. A firma del Consigliere: Bargi”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Sassi:

«Dopo il quarto alinea della sezione introdotta da “L’Assemblea legislativa impegna la Giunta regionale e il suo Presidente Stefano Bonaccini in qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni” è aggiunto il seguente:

-          “a valorizzare e rafforzare strumenti di collaborazione civica fra cittadini e forze dell’ordine, in particolare i corpi di polizia locale, quali il sistema Rilfedeur, realizzato dalla Regione e diretto alla rilevazione, raccolta, classificazione e gestione delle segnalazioni e degli esposti, utilizzabile anche per supportare gli enti locali nella gestione e tracciabilità delle segnalazioni che pervengono alla PL o all’URP;

-          ad affrontare, nell’ambito delle relazioni con le competenti strutture dello Stato, il tema della presenza, dell’articolazione territoriale e dell’operatività delle diverse specializzazioni della Polizia di Stato nella nostra regione ivi compreso l’importantissimo contributo assicurato dalla Polizia postale;

-          a prendere in esame la possibilità di individuare congiuntamente con le competenti strutture dello Stato e valorizzando il ruolo dei tavoli di confronto interistituzionale Stato-Regioni, parametri minimi di presenza, articolazione territoriale e specializzazione delle forze dell’ordine sul territorio regionale come standard di riferimento di qualsiasi misura di promozione delle condizioni di sicurezza della nostra comunità;

-          a prevedere concrete azioni di contrasto al radicamento da parte di organizzazioni criminali di ogni genere, anche mafiose, fondate, anche, su controlli amministrativi.”»

(Respinto)

 

OGGETTO 4148 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Parlamento, anche in relazione al progetto di legge recante "Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, concernenti i delitti di truffa e di circonvenzione di persona incapace commessi in danno di persone ultrasessantacinquenni" depositato in data 2/11/2016, ad accelerarne l'iter di esame al fine di approdare ad una legislazione di maggior tutela per le persone anziane e di maggior severità nei confronti di chi commette crimini tanto odiosi. A firma dei Consiglieri: Rontini, Cardinali, Calvano, Zoffoli, Marchetti Francesca, Paruolo, Molinari, Tarasconi, Poli, Bessi, Pruccoli, Soncini, Montalti, Lori”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Rontini, Foti e Aimi:

«Nella parte finale del dispositivo della risoluzione stralciare “accelerarne l’iter di esame al fine di”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 2146 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo affinché intervenga per eliminare le scappatoie legali utilizzate dalle multinazionali, inclusi tax rulings, sanzionare i paradisi fiscali, combattere la corruzione ed il riciclaggio, migliorare la trasparenza e la cooperazione transfrontaliera, supportando l'obbligo di rendicontazione pubblica dei Paesi riguardante la Direttiva sui diritti degli azionisti. A firma dei Consiglieri: Bessi, Campedelli, Zoffoli, Montalti, Serri, Bagnari, Paruolo, Rossi Nadia, Caliandro, Rontini, Prodi”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Bessi, Prodi, Montalti e Caliandro:

«Nel paragrafo “Evidenziato che” dopo il primo capoverso è inserito il seguente:

“In Parlamento sono state presentate diverse proposte di legge che puntano alla regolamentazione della tassazione per le aziende che operano in Rete, la cosiddetta digital tax, che prevede l’imposizione fiscale sul fatturato di svariati milioni di euro prodotto in Italia da colossi aziendali che operano nel digitale senza avere sede nel nostro Paese.”»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Prodi, Bessi e Caliandro:

«Nel paragrafo “Evidenziato che” dopo l’ultimo capoverso sono inseriti i seguenti:

“La Commissione Europea ha annunciato ad ottobre 2016 l’intenzione di rivedere il modo in cui le società sono tassate nel mercato unico proponendo un regime di imposta sul reddito delle società equo e favorevole alla crescita, ricalibrata come parte di un più ampio pacchetto di riforme dell’imposta sul reddito delle società, ovvero la base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (Common Consolidated Corporate Tax Base CCCTB), per rendere più facile e meno costoso operare nel mercato unico, che fungerà da strumento efficace contro l’elusione fiscale.

Con CCCTB le imprese disporranno per la prima volta di un corpus unico di norme per calcolare gli utili imponibili di tutta l’UE. Rispetto alla precedente proposta del 2011 il nuovo regime di imposizione delle società:

-          sarà obbligatorio per i grandi gruppi multinazionali, che hanno la maggiore capacità di pianificazione fiscale aggressiva, e garantirà che le imprese con ricavi complessivi superiori a 750 milioni di EUR all’anno siano tassate dove realizzano effettivamente i propri profitti;

-          colmerà le lacune attualmente connesse al trasferimento degli utili a fini fiscali;

-          incoraggerà le imprese a finanziare le loro attività mediante capitale e sfruttando i mercati invece di ricorrere all’indebitamento;

-          sosterrà l’innovazione tramite incentivi fiscali alle attività di ricerca e sviluppo (R&D) collegate all’attività economica reale.”

Nel dispositivo finale dopo l’ultimo punto è aggiunto il seguente:

“- supportare la rapida adozione della CCCTB”.»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Sassi e Piccinini:

«Dopo il secondo alinea della sezione introdotta da “Impegna la Giunta ad agire presso il Governo perché:” è aggiunto il testo seguente:

-          “agisca a sua volta presso il Parlamento europeo e la Commissione europea affinché si dia rapidamente corso alle iniziative dirette ad approvare in tempi rapidi un “programma europeo efficace e completo per proteggere i whistleblower” proteggendo in questo modo sia singoli cittadini sia operatori dell’informazione che denuncia pratiche illegali o illegittime riscontrate nel settore privato, in quello pubblico ed anche nel terzo settore;

-          sia richiesto al Presidente Jean-Claude Juncker di dimettersi dall’incarico di Presidente della Commissione europea, in ragione del ruolo di primo Ministro rivestito nel Granducato di Lussemburgo negli anni in cui sono state determinate le strutture finanziarie e gli accordi segreti attraverso i quali molte grandi multinazionali hanno rivestito nel paese di appartenenza, hanno goduto di regimi fiscali agevolati facendo perdere, mediante l’esercizio di una massiccia elusione fiscale, miliardi di entrate tributarie ai governi nazionali dei singoli paesi in cui le multinazionali prevalentemente operavano;

-          sostenga ogni iniziativa del Parlamento europeo diretta a sospendere o limitare gli accrediti per l’accesso all’Europarlamento dei lobbisti delle multinazionali coinvolte in LuxLeaks che si sono finora rifiutate di partecipare alle audizioni pubbliche convocate dal Parlamento europeo;

-          chieda che vengano svolti analoghi approfondimenti rispetto ad altri paesi europei in cui sussistono regimi fiscali particolarmente ed immotivatamente favorevoli, con l’obiettivo di creare condizioni fiscali eque e paritarie nei diversi Stati membri dell’Unione;

-          si verifichino puntualmente le responsabilità delle imprese italiane coinvolte nell’operazione, anche per azioni dirette al recupero delle entrate mancata al sistema fiscale italiano.”»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Bertani e Sensoli:

«Dopo il secondo alinea della sezione introdotta da “Impegna la Giunta ad agire presso il Governo perché:” è aggiunto il testo seguente:

-          “richieda l’istituzione di una commissione di inchiesta a pieni poteri come prevista dai regolamenti del Parlamento europeo;

-          privilegiare nei propri acquisti le aziende che non si servono di meccanismi quali quelli tesi ad eludere i versamenti fiscali nei paesi UE dove vengono realizzate le loro attività di impresa;”»

(Respinto)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

4185 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare in relazione alle risorse da utilizzare in merito al Fondo sociale regionale ed al Fondo sociale europeo. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

4187 - Interrogazione a risposta scritta circa i lavori di cantiere, i costi di realizzazione e la destinazione d’uso del centro civico sito nel Comune di Marzabotto, nonché circa la viabilità del tratto di strada dal depuratore di Allocco alla Val di Setta. A firma del Consigliere: Bignami

4190 - Interrogazione a risposta scritta circa l'apertura di un tavolo di consultazione riguardante la revisione della L.R. 27/2000 in materia di tutela e controllo della popolazione canina e felina. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli

4191 - Interrogazione a risposta scritta circa spese riguardanti il Comune di San Lazzaro di Savena, anche in relazione al miglioramento del servizio di bike sharing. A firma del Consigliere: Bignami

4193 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli sugli esercizi commerciali effettuati in materia di igiene e sanità pubblica, con particolare riferimento a quelli gestiti da cittadini stranieri ed al territorio di Imola e Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

4195 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per ridurre l'uso di prodotti fitosanitari tossici o nocivi nelle aree agricole adiacenti alle zone extra-agricole frequentate dalla popolazione. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

4201 - Interrogazione a risposta scritta circa il raggiungimento dell'accordo riguardante la gestione diretta dell'acquedotto comunale di Granaglione, a seguito della intervenuta fusione con quello di Porretta. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

4206 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attribuzione di quote di migranti superiori a quelle stabilite dal Ministero dell’Interno, con particolare riferimento alla tutela dei comuni con vocazione turistica. A firma del Consigliere: Bignami

4209 - Interrogazione a risposta scritta circa la sostituzione del guado esistente sul Rio del Castello, al fine di evitare rischi per la popolazione della frazione di Folli, nel comune di Ferriere. A firma del Consigliere: Rancan

4210 - Interrogazione a risposta scritta circa la valorizzazione della figura degli educatori sportivi tramite specifici corsi, unitamente ad attività formative ed informative rivolte agli adulti che interagiscono con i giovani sportivi. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

Risoluzioni

 

4186 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere una verifica puntuale sulla presenza di ginecologi ed anestesisti obiettori nelle singole strutture, individuando indicatori superati i quali intervenire con specifici concorsi per assumerne di non obiettori, ad attivarsi affinché anche in Emilia-Romagna vengano garantite alle donne tutti i diritti garantiti dalla legge 194/1978 e affinché nei servizi di Consultorio sia garantito l'accesso alla prescrizione di contraccettivi ormonali, sia routinaria che in fase postcoitale, nonché all'applicazione di sistemi contraccettivi meccanici, oltre alla garanzia dell'attestazione dello stato di gravidanza, ponendo inoltre in essere azioni volte alla modifica della legge 194 al fine di renderne realmente effettiva l'applicazione. (27 02 17) A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi

4188 - Risoluzione per impegnare la Giunta a salvaguardare l’ecosistema fluviale dei corsi d’acqua devastati dall’alluvione del 2015, avviando progetti di ripopolamento delle specie ittiche e a proseguire nei progetti relativi alla riproduzione delle trote e alla protezione dello storione nel Po. (28 02 17) A firma dei Consiglieri: Foti, Molinari, Tarasconi, Rancan

4189 - Risoluzione per impegnare la Giunta a intervenire sulla gestione degli incubatoi di valle e sul ripopolamento dei corsi d’acqua riportando a due milioni il numero di avannotti dei fiumi e torrenti della provincia di Piacenza, nonché a coprire i costi per la prosecuzione del progetto di riproduzione delle trote e per la salvaguardia dello storione. (28 02 17) A firma dei Consiglieri: Rancan, Molinari, Tarasconi, Foti

4198 - Risoluzione per impegnare la Giunta a dare celere attuazione alla legge "Valorizzazione delle manifestazioni storiche dell’Emilia-Romagna" affinché i contributi stanziati per il 2017 possano essere fruibili in breve, nonché a prevedere risorse di bilancio più consistenti di quelle già previste. (28 02 17) A firma dei Consiglieri: Mori, Zappaterra, Rontini, Prodi, Marchetti Francesca, Cardinali, Caliandro, Zoffoli

4205 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare i competenti Ministeri ad attuare i processi di assegnazione di personale, mezzi, apparecchiature e risorse al corpo dei Vigili del Fuoco, nonché a procedere alla stipula della convenzione per lo svolgimento delle attività di contrasto attivo degli incendi boschivi. (01 03 17) A firma della Consigliera: Piccinini

4207 - Risoluzione per impegnare la Giunta a svolgere il ruolo di coordinamento sulla sicurezza con la partecipazione dei propri rappresentanti alle iniziative locali, ad aiutare i Comuni che faticano a mantenere standard di servizio, a stimolare le amministrazioni locali verso una maggiore progettualità in materia di sicurezza anche attraverso supporto finanziario e tecnico, nonché ad ampliare le funzioni dell’Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine e ad intervenire per risolvere la carenza di personale delle Procure territoriali. (01 03 17) A firma della Consigliera: Gibertoni

(Comunicazione n. 44 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2017/538 del 02/03/2017)

 

 

IL PRESIDENTE

I SEGRETARI

Rainieri

Rancan - Torri

 

 

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