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127.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 11 APRILE 2017

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 3787

Interpellanza circa i buoni lavoro, voucher, utilizzati in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Alleva

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

ALLEVA (Altra ER)

BIANCHI, assessore

ALLEVA (Altra ER)

 

OGGETTO 3902

Interpellanza circa la pianta organica, le procedure di assunzione del personale e la normativa contrattuale riguardanti la società Ervet SpA. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

BIANCHI, assessore

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 3774

Delibera: «Decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020).» (Proposta della Giunta regionale in data 21 dicembre 2016 n. 2314) (115)

(Discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 3774/1/2/4 oggetti 4456 - 4457 - 4459 -Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 3774/3/6 oggetti 4458 e 4467 - Presentazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 3774/5 oggetto 4460 - Presentazione e ritiro)

(Risoluzione oggetto 4264 - Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PRODI (Gruppo Misto)

SASSI (M5S)

MARCHETTI Daniele (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

LIVERANI (LN)

PETTAZZONI (LN)

BERTANI (M5S)

BARGI (LN)

CAMPEDELLI (PD)

FOTI (FdI)

CAMPEDELLI (PD)

GAZZOLO, assessore

SASSI (M5S)

CAMPEDELLI (PD)

SASSI (M5S)

POMPIGNOLI (LN)

FOTI (FdI)

PETTAZZONI (LN)

FOTI (FdI)

CAMPEDELLI (PD)

 

OGGETTO 4232

Delibera: «Approvazione del Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2017-2019.» (Proposta della Giunta regionale in data 27 febbraio 2017 n. 228) (116)

(Approvazione)

(Ordine del giorno 4232/1 oggetto 4468 - Presentazione e approvazione)

(Ordini del giorno 4232/2/3 oggetti 4469 e 4470 - Presentazione e reiezione)

PRESIDENTE (Soncini)

BIANCHI, assessore

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 4456 - 4457 - 4458 - 4459 - 4467 - 3774

Emendamenti oggetto 3774

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 15,24

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la centoventisettesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65 comma 2 del Regolamento interno, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi. Sono altresì assenti la presidente dell’Assemblea legislativa Saliera, la consigliera Montalti e gli assessori Caselli, Costi, Donini, Petitti e Venturi.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Rainieri): Partiamo con le interpellanze.

 

OGGETTO 3787

Interpellanza circa i buoni lavoro, voucher, utilizzati in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Alleva

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Oggetto 3787: Interpellanza circa i buoni lavoro, voucher, utilizzati in Emilia-Romagna, a firma del consigliere Alleva. Risponde l’assessore Bianchi.

Consigliere Alleva, prego.

 

ALLEVA: Grazie, presidente.

Si potrebbe pensare, come si suol dire, che la materia del contendere sia superata, perché i voucher, oggetto di un referendum abrogativo, sono stati cancellati da un recente decreto. Tuttavia, non ritengo inutile una breve riflessione sull’argomento, in quanto si è posto questo problema: che cosa dopo i voucher? Cioè, in fondo, a parte tutti gli abusi a cui hanno dato luogo e che hanno consigliato alla fine, anche in presenza di un quesito referendario, di abrogarli, svolgevano forse una loro funzione pratica. Cosa si può fare dopo? E questa è una domanda ricorrente.

Io vorrei segnalarvi che si tratta, in realtà, di un problema mal posto, e questo lo dico perché con tutta probabilità verrà da parte del Governo una proposta di utilizzo di quei contratti a chiamata che potrebbero svolgere una funzione analoga, ma che sono altrettanto pericolosi, o forse di più. Perché dico questo? Lo dico perché, se io stabilisco che esiste un contratto nel quale il lavoratore lavora esattamente tutte le ore e le giornate che dice il datore di lavoro e per il resto questo contratto è in bianco, in realtà si mette in essere un sistema che ha una fortissima valenza ricattatoria, del tipo: io ti chiamo e ti faccio lavorare fino a che non mi dai alcun fastidio di alcun tipo, non avanzi alcuna pretesa o alcuna protesta; da quel momento, sono libero di non chiamarti più. Ecco perché questa proposta che probabilmente avanzerà il Governo la ritengo assolutamente negativa.

Segnalo invece che, contrariamente a quello che si pensa, la continuità della prestazione quale caratteristica del rapporto di lavoro subordinato va intesa in senso molto relativo e minimalista e la giurisprudenza, già da anni, prevede la possibilità di contratto di lavoro a termine che abbia la durata anche di un solo giorno, specialmente nei settori del terziario. Non è vero, quindi, che si tratta di prestazioni che non hanno altra possibilità che il voucher, perché sono prestazioni brevi. Al contrario, il contratto può avere una dimensione anche molto contenuta ed essere un perfetto contratto di lavoro subordinato.

Questo è un aspetto della questione che volevo segnalare e volevo che fosse tenuto ben presente in molte delle situazioni che si verificano, per esempio l’utilizzo da parte di enti pubblici, società partecipate, eccetera, che hanno usato e strausato i voucher e oggi sono alla ricerca di strumenti diversi. Lo strumento già esiste, esiste da molto tempo. Vi segnalo che la stessa legge sui contratti a termine ci dice che il contratto a termine deve avere forma scritta solo se ha una durata superiore ai dodici giorni, il che implicitamente significa che può avere benissimo, mantenendo comunque la regolarità del contratto, una durata minore anche di un solo giorno.

Con questo termino questa mia sorta di informativa, che spero non sia stata per voi inutile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Alleva.

La parola all’assessore Bianchi. Prego.

 

BIANCHI, assessore: Grazie ancora una volta al consigliere Alleva.

Io, a suo tempo, avevo risposto in forma scritta a quello che era lo stato della norma del momento, ma anch’io credo che sia importante questa riflessione a voce alta in quest’Aula su quello che deve essere.

Noi abbiamo cominciato una riflessione nell’ambito della Conferenza delle Regioni proprio su questo argomento e da parte nostra ci siamo orientati a sottolineare esattamente i punti che lei stesso adesso metteva in luce. Cioè, esiste una bella differenza fra un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato e un lavoro precario o a chiamata, quindi l’idea di andare anche verso attività che possano avere tempi brevi deve essere comunque sorretta da contratti di lavoro che siano perfetti nella loro soluzione.

Credo che il tema da lei indicato sia importante, lo stiamo sviluppando insieme agli altri colleghi delle altre Regioni e ci stiamo muovendo esattamente sulle indicazioni che lei ha dato, cioè si possono fare anche contratti che rispondono a esigenze limitate nel tempo, ma non per questo devono essere limitati nei diritti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Bianchi.

Consigliera Alleva, ha tre minuti per la replica.

 

ALLEVA: Posso solo esprimere la mia contentezza nel vedere una convergenza di idee con l’assessore. Questo significa che finalmente possiamo contare in tutto un settore sull’utilizzo effettivamente corretto di rapporti di lavoro normati. Direi che è stato un incontro importante. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Alleva.

 

OGGETTO 3902

Interpellanza circa la pianta organica, le procedure di assunzione del personale e la normativa contrattuale riguardanti la società Ervet SpA. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 3902: Interpellanza circa la pianta organica, le procedure di assunzione del personale e la normativa contrattuale riguardanti la società Ervet SpA, a firma del consigliere Foti. Risponderà l’assessore Bianchi.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Rinuncio all’illustrazione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Prego, assessore Bianchi.

 

BIANCHI, assessore: Avevo mandato a suo tempo una nota dettagliata, anche a seguito dell’illustrazione che avevamo condotto in sede di Commissione. Rispetto al testo che avevo mandato voglio comunque aggiornarla, consigliere.

Come Giunta, abbiamo avviato i lavori per la riorganizzazione dell’intero comparto delle partecipate, abbiamo chiamato un advisor, abbiamo fatto fare le verifiche puntuali anche per quanto riguarda i dipendenti, sia gli interni che quelli a contratto esterno, e stiamo producendo un dibattito interno sugli esiti, che poi il presidente riferirà a suo tempo, che porteranno ad alcuni accorpamenti significativi nelle partecipate, per raggiungere quell’obiettivo che ci eravamo dati di dimezzare il numero delle partecipate, cosa che intendiamo condurre in porto entro l’anno. Quella è la sede in cui andiamo a riequilibrare il numero dei dipendenti e a ridefinire la missione della nuova agenzia, le sue organizzazioni interne, quindi le attività tanto di linea che di staff, e quindi anche il bisogno effettivo di personale che queste attività svolgono.

Aggiungo, inoltre, che la nostra attenzione è, ovviamente, focalizzata anche sull’esame degli impianti normativi su cui si reggono le nostre agenzie e, quindi, anche sulle dotazioni di capitale da apportare per renderle solide e funzionanti nel tempo.

Quindi, non soltanto colgo gli aspetti da lei segnalati, su cui le ho già risposto a suo tempo, ma aggiungo anche che stiamo lavorando proprio in termini di riordino e di accorpamento delle nostre agenzie nel senso che abbiamo indicato, cioè quello di una specificità di funzioni nei confronti di missioni che vengono assegnate alle agenzie dal suo principale, ovvero la Giunta regionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Bianchi.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Signor presidente, io ringrazio l’assessore per la risposta. Debbo dire che quella che mi ha fornito a suo tempo per iscritto rimane una risposta che, a mio avviso, unitamente adesso alla precisazione che ha voluto introdurre, è abbastanza dettagliata, ma insoddisfacente sotto il profilo degli obiettivi. Insomma, è inutile stare a discutere, in quanto qui mi pare che si faccia entrare dalla finestra ciò che non si è riusciti a far entrare dalla porta, vale a dire vengono utilizzate le cosiddette partecipate per superare anche dei limiti sia rispetto al ricorso a incarichi professionali esterni comunque detto, sia rispetto alle assunzioni, che ovviamente in alcuni casi hanno una loro ragion d’essere, ma in altri, come nel caso di specie, a me appaiono un po’ elefantiaci.

Del resto, parlano i dati. Al di là della fusione con la Nuova Quasco, noi dobbiamo pensare che il personale della società Ervet SpA sia praticamente raddoppiato, senza peraltro che le consulenze e le collaborazioni abbiano avuto un qualsiasi tipo di significativa riduzione, perché erano 210 nel 2004 e sono 197 nel 2016. Aggiungo inoltre, a proposito del costo complessivo sia delle consulenze che delle collaborazioni esterne, che nel 2016 si sono spesi oltre 3 milioni di euro, che sono un dato imponente se lo consideriamo sotto il profilo delle collaborazioni.

Debbo dire anche che vi sono alcuni tipi di collaborazioni che, anche in relazione alla legge Madia, devono farci riflettere oggi, perché è pur vero che sono collaborazioni particolarmente datate ma, nel momento in cui con i tre anni di cosiddetto precariato si può procedere all’assunzione in ruolo diretta, non dobbiamo dimenticare che molto spesso queste collaborazioni e questi incarichi hanno come fondamento giuridico quello dell’intuitu personae, non della procedura di evidenza pubblica.

Assessore, prendo atto che sia imminente o auspicabile una ristrutturazione di tutto il sistema delle partecipate, con un dimezzamento delle stesse, ma la mia unica preoccupazione è che non si dimezzino le partecipate e si raddoppino i dipendenti delle partecipate stesse, perché non vorrei che la moltiplicazione qui non fosse dei pani e dei pesci, bensì dei posti e delle teste. Proprio per questa ragione, conoscendo anche il suo scrupolo, dico che, a mio avviso, sulle partecipate ben venga l’azione che sta portando avanti la Giunta, però sarebbe largamente auspicabile che, prima della fase esecutiva, vi fosse la possibilità, almeno in questa sede o in Commissione, di avere un confronto abbastanza aperto e con dati oggettivi, quindi non ricostruiti magari sugli ultimi cinque anni, per capire fino in fondo anche alcune posizioni, dal momento che un conto sono le posizioni apicali, altra cosa sono le posizioni dirigenziali, che a mio avviso meritano in sé uno sgrassamento, da una parte, e magari una riqualificazione, dall’altra.

Voglio dire, senza fuori misura, che non è che il numero dei dirigenti faccia la forza di un’azienda o di una partecipata, ma la fa la qualità dei dirigenti. Penso che molto spesso servano più quadri intermedi di buon collegamento e di capace lavoro esecutivo rispetto, invece, a una pletora dirigenziale, che molto spesso viene promossa più per segno di riconoscenza - a tacer d’altro - che non di merito. Del resto, la riforma della dirigenza in Italia non si è mai fatta, e forse questo è il motivo per cui tutti sono dirigenti, ma nessuno poi dirige. Penso, invece, che si debba andare verso una responsabilizzazione, anche con una logica premiale significativa, ma di chi ha degli obiettivi e li raggiunge. Diversamente, troviamo delle scappatoie per non assumere in Regione come Ente ciò che assumiamo di fatto per la Regione sotto altre non mentite spoglie.

Queste sono le osservazioni che mi permetto di rassegnarle, lasciandoci poi all’appuntamento di quando vi sarà il cosiddetto piano di ristrutturazione del sistema delle partecipate (chiamiamolo così), che non solo è auspicabile in termini di risparmio economico, ma ci è anche periodicamente sollecitato dalla Corte dei conti in sede di valutazione dei nostri bilanci.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

È così conclusa la fase dello svolgimento delle interpellanze.

 

OGGETTO 3774

Delibera: «Decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020).» (Proposta della Giunta regionale in data 21 dicembre 2016 n. 2314) (115)

(Discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 3774/1/2/4 oggetti 4456 - 4457 - 4459 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 3774/3/6 oggetti 4458 e 4467 - Presentazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 3774/5 oggetto 4460 - Presentazione e ritiro)

(Risoluzione oggetto 4264 - Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ritorniamo all’oggetto 3774.

Siamo nella fase della discussione generale. Ci sono interventi in discussione generale? Chiedo al relatore Campedelli se vuole intervenire.

Consigliera Prodi, prego.

 

PRODI: Grazie, presidente.

Desidero innanzitutto ringraziare il relatore Campedelli per la disponibilità e l’apertura dimostrate nella discussione e la struttura dell’assessorato per il grande lavoro svolto e per l’ampia attività di interazione compiuto con i territori e gli Enti locali.

Voglio guardare con favore l’intreccio con gli altri piani regionali, con quello che è stato il Piano energetico e con quello che sarà il Piano regionale integrato dei trasporti (PRIT). Ci sono obiettivi comuni che riescono a essere armonizzati, quindi si dovrà avere anche un monitoraggio incrociato dei passi che si riuscirà a raggiungere.

Questi obiettivi richiedono mezzi e risorse adeguate, ragion per cui il nostro auspicio è che in sede ulteriore, quando si tornerà a parlare di bilancio con il PRIT, si riesca a trovare il modo di incentivare ulteriormente queste politiche sia attraverso il supporto al trasporto pubblico locale, sia attraverso l’incentivazione dell’uso dei mezzi ibridi, ripristinando possibilmente l’esenzione dal bollo per i mezzi ibridi, cosa che sappiamo essere uno dei tanti fattori che potrebbero supportare queste politiche.

Mi preme sottolineare che questi provvedimenti sono tanto più urgenti quanto più il dibattito internazionale subisce delle evoluzioni dovute anche a scellerate politiche ambientali e negazioniste, che disconoscono gli effetti comprovati dell’eccessiva antropizzazione del sistema. Quindi, come tale dobbiamo urgentemente recuperare un gap che ci vede agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda la contribuzione legislativa all’effettiva riduzione delle emissioni, il cosiddetto effort sharing regulation.

In più, questo piano impone misure necessarie che incidono anche su procedure di valutazione ambientale. A tal proposito, registriamo che è partita in Parlamento una corposa revisione del decreto legislativo n. 152/2006, che nell’idea di semplificazione dei processi in realtà rischia di togliere passaggi di condivisione e trasparenza a molti procedimenti e di accentrare verso il Governo funzioni e prerogative regionali. Bisognerà, quindi, prestare molta attenzione affinché questo percorso non vada a inficiare le scelte che la nostra Regione sta doverosamente compiendo, che andranno invece sostenute e potenziate per assicurare efficienza e incisività in una politica di reale controllo ambientale del territorio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Prodi.

Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Siamo arrivati all’approvazione di un piano che, come più volte detto in Commissione, non è auto-consistente, ma si appoggia ovviamente, come tutti ormai sappiamo, su altre pianificazioni, senza le quali il Piano Aria non avrebbe senso di esistere di per sé, dal momento che gli altri piani incidono su quanto è di buona volontà in questo piano. Su alcuni aspetti cerca di porre rimedio a situazioni che abbiamo costruito negli anni, giocoforza, anche a seguito del cambiamento anche sociale verificatosi a livello nazionale e internazionale.

Abbiamo derogato e siamo passati sopra a qualunque buonsenso nel passato a favore del progresso. Poi abbiamo capito che la strada doveva essere un’altra e gradualmente abbiamo cambiato rotta, ma con fatica e certamente con poco coraggio.

Come ho sentito ripetere questa mattina, il Piano Aria parte da lontano e giustamente i cittadini e la salute vengono prima di ogni altra cosa, e su questo ci troviamo perfettamente d’accordo. Tant’è vero che, in materia di Piano Aria oggi e di inquinamento dell’ambiente più in generale, forse dovremmo parlare più di temi sanitari che non di temi ambientali, perché sempre di più caschiamo lì, le conclusioni portano lì. E che portano lì non siamo noi a dirlo. Non siamo noi a dire che l’aria in Emilia-Romagna è cancerogena, ma sono enti ben più accreditati di noi.

Ciò che non vedo nei buoni propositi presenti in questa pianificazione è quel coraggio che in altri ambiti la Regione Emilia-Romagna ha dimostrato. Ma noto anche un pizzico di incoerenza, a essere gentili. Si propone di trovare, in casi di emergenza, soluzioni immediate, quindi si lavora sulle domeniche ecologiche, sulle aree pedonali, sulle ciclabilità, e va benissimo, poi però si costruiscono infrastrutture che portano dieci milioni di veicoli in più sulla tangenziale di Bologna. Ed è questa l’incongruenza che scorgo.

Trovo sia ottima l’idea di un coordinamento interregionale, indubbiamente. Del resto, anche se siamo quelli che ne subiscono di più gli effetti, non siamo gli unici a subire l’inquinamento atmosferico derivante dalla particolare morfologia del nostro territorio. Quindi, anche l’iniziativa del ministro la ritengo giusta e doverosa. Come credo sia doveroso erogare adeguate risorse economiche a favore di un tema così specifico e importante. E spero che ci sia la possibilità di interventi speciali in tal senso. Sono arrivato persino a pensare che l’Emilia-Romagna, e non solo, ma noi in maniera particolare, fosse in alcuni ambiti e in alcuni momenti - ricordo a memoria che ne abbiamo vissuti due molto importanti dall’inizio della legislatura, che poi sono stati risolti dal MET, ovviamente, perché nessuno ha la bacchetta magica - precipitata in una situazione che potesse addirittura avere ricadute sull’emergenza sanitaria. Comunque, nessuno ne ha mai nemmeno accennato la possibilità.

Dicevo, l’aria è cancerogena, quindi ci vuole coraggio non solo negli interventi che si vogliono adottare, ma anche nella loro modalità di attuazione, che deve ricoprire una forma di prevenzione primaria, non di interventi a emergenza ormai conclamata. In emergenza non si risolve nulla. Invece, con un’ottima pianificazione e in maniera preventiva si può prevedere la possibilità di arrivare a quegli estremi.

Non so quanto si riescano a risolvere le situazioni se non si ha forza e coraggio di agire, e quando parlo di forza e coraggio soprattutto per certi interventi parlo chiaramente di bilancio. E noi siamo sempre lì: tutte queste pianificazioni sono figlie di un bilancio che vede una disponibilità regionale pari al 20 per cento, sapendo benissimo che il restante 80 per cento è monotematico e focalizzato esclusivamente su un settore a noi ben noto.

La sfida, quindi, non è certamente semplice, ma proprio per questo ci vuole molto coraggio per compiere determinate scelte, che poi possono risultare anche impopolari o che magari possono arrivare a far perdere qualche simpatia politica. Questo, ovviamente, dipende dalle persone a cui ci si rivolge.

In conclusione, nonostante non scorga tutto questo coraggio in questo piano, sebbene questo piano non sia auto-consistente e non abbia una sua struttura autonoma, ma deve necessariamente appoggiarsi su altri piani che incidono anche sulla qualità dell’aria, oltre che a portare avanti la loro specifica pianificazione, abbiamo voluto comunque presentare una serie di emendamenti per cercare di introdurre in questo piano una serie di aspetti che riteniamo utili. Uno di questi è, per esempio, la proposta di eliminare la dizione, presente nel Piano Aria, che il Piano forestale sia in itinere o in fase di definizione. Il Piano forestale - se non ricordo male - è già stato approvato. Quindi, quello o è un errore formale o è un refuso. Quindi, abbiamo proposto un emendamento per apportare le dovute correzioni, anche se probabilmente verrà bocciato. Pazienza.

Abbiamo introdotto un emendamento che richiama gli obiettivi del Piano forestale, identificando quelle piante che catturano maggiormente gli elementi inquinanti. Faceva parte di un nostro emendamento, che è stato approvato, e parte delle caratteristiche del Piano Aria. Ebbene, abbiamo presentato un emendamento per definirlo meglio, che naturalmente, anche quello, verrà bocciato. E qui siamo in coerenza con l’approvazione del piano. Mi riferisco all’emendamento 44, così avete un riferimento.

Abbiamo cercato, inoltre, di introdurre maggiore coraggio nelle scelte puntando, invece che al 20 per cento dell’area prevista per la ciclabilità, al 40 per cento. Puntiamo alto. Peraltro, abbiamo una legge sulla ciclabilità, per cui potremmo anche farci aiutare dai relatori di quella legge per fare in modo che ciò sia applicabile.

Abbiamo avanzato, altresì, una proposta che riteniamo di assoluto buonsenso. L’informazione è potere, ma l’informazione è anche capacità di capire. Va bene che il piano lo vogliate revisionare ogni sei anni - non entro nel merito, anche se è poco più di una legislatura, comunque quello non è un problema - ma se io voglio sapere se quanto fatto sta funzionando devo averne contezza. Quindi, con un nostro emendamento chiediamo di avere una reportistica annuale. Come sta andando il piano? Bene o male. Gli obiettivi si stanno conseguendo? Sì o no. Si possono avanzare proposte di modifica? È una richiesta di buonsenso. Tuttavia, a quanto mi è stato riferito, probabilmente non verrà accolto neanche questo.

Abbiamo chiesto che gli Enti locali, nei loro atti pianificatori, non possano andare in contrasto con il piano della Regione. Non passerà neanche questo. Ci sembrava anche questa una proposta di buonsenso. È come se il Comune di Bologna dicesse che da domani comincia a tirar via gli autobus e fa tutte tangenziali. Non può farlo se il Piano Aria va in un’altra direzione. Ecco, non accogliendo questo vincolo, ovviamente ogni Comune avrà la sua totale autonomia, anche andando in contrasto con quanto previsto dal piano, visto che il piano non è vincolante come un atto legislativo. Se non richiama norme legislative al suo interno, è un atto di indirizzo. Non ci sono penali se qualcuno non lo applica. Semmai, le penali vengono poi dall’Europa quando facciamo gli sforamenti, e paga Pantalone.

Ancora, abbiamo saputo che verrà realizzata l’anagrafe dei siti inquinati, ragion per cui, siccome le anagrafi a noi piacciono, proponiamo di dare vita all’anagrafe degli impianti che gestiscono le deiezioni animali, proprio perché su quelle si dovranno prevedere anche alcune agevolazioni da parte della Regione per adeguarne le emissioni. Abbiamo proposto un emendamento in tal senso. È una proposta di buonsenso, non stiamo chiedendo di stravolgere nulla; eppure, verrà probabilmente bocciato pure questo.

Chiediamo, in fondo, un pochino di coraggio e un pochino di buonsenso. Non ci siamo messi di traverso, assolutamente. Il dialogo con il relatore di maggioranza è sempre stato aperto. Siamo arrivati anche un po’ tardi e un po’ lunghi, però abbiamo cercato ugualmente di essere propositivi con tutte le richieste che abbiamo messo sul tavolo in funzione di questo piano. D’altronde, se è vero come è vero che l’aria è cancerogena o, meglio, lo diventa quando scatta l’emergenza - non è sempre cancerogena -, è anche vero che, se non siamo coraggiosi in fase di prevenzione, le emergenze saranno sistemiche e non riusciremo mai a dare al problema una soluzione definitiva e concreta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

Consigliere Daniele Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Non aggiungerò molto rispetto a quanto già detto dal collega Pompignoli in qualità di relatore di minoranza, più che altro cercherò di fare un po’ il focus sull’ordine del giorno 3774/4, che è quello con cui chiediamo di sollecitare il Governo a stanziare risorse economiche ad hoc per il territorio del Bacino Padano, che più di altri deve affrontare il problema dell’inquinamento ambientale.

Vorrei partire da una questione. Il relatore di maggioranza, consigliere Campedelli, prima ha mostrato un’immagine satellitare della Pianura Padana avvolta da una nube di smog. Ebbene, quell’immagine ci deve assolutamente far riflettere, ma soprattutto ci deve far porre delle domande. Ad esempio, come Regione, stanziamo fondi a sufficienza per risolvere questo problema così gravoso? Ovviamente no. Ma riconosco il fatto che le risorse sono quelle che sono. Si è parlato di 300 milioni di euro in IV Commissione, in sede consultiva, riunione alla quale ho partecipato, 300 milioni di euro suddivisi in una novantina di azioni, che però in mancanza di adeguati finanziamenti rischiano di diventare delle mezze risoluzioni. Faccio riferimento, ad esempio, all’ecobonus per sostituire i veicoli commerciali più inquinanti. Con le risorse messe a disposizione, due milioni di euro, se non sbaglio - vado a memoria -, si risolverà soltanto in parte questo problema, si andranno ad aiutare pochissime attività, magari quelle attività presenti nei comuni soggetti alla limitazione del traffico, e niente di più. Ci limiteremo a quello. Sarebbe, invece, da estendere a tutta la regione. Però, mi rendo conto che due milioni di euro non sono assolutamente sufficienti.

Il ragionamento che ci ha spinto a presentare questo ordine del giorno, sottoscritto da me e dal consigliere Pompignoli, parte dal presupposto che i fondi a disposizione non sono assolutamente sufficienti per affrontare il problema. In Commissione Sanità abbiamo affrontato questo argomento e ai tecnici che erano presenti chiesi proprio se lo Stato centrale, oltre a partecipare al tavolo a cui siedono le quattro Regioni maggiormente interessate da questo problema, ha intenzione di stanziare risorse aggiuntive rispetto a quanto normalmente eroga alle varie Regioni, e la risposta è stata che in più al nostro territorio non arriva assolutamente nulla. Veniamo messi sullo stesso piano di tutti gli altri territori, quando è evidente che il problema che dobbiamo affrontare è assolutamente maggiore rispetto agli altri. Quindi, il Ministero, oltre a partecipare a questi incontri, dovrebbe aprire il portafoglio e iniziare a darci magari una parte, non dico tutto, di quei diciotto miliardi che tutti gli anni lasciamo allo Stato centrale come residuo fiscale. Dobbiamo farglielo un po’ pesare questo allo Stato ogni tanto. Poi non sorprendiamoci se ci sono Regioni, come Lombardia e Veneto, che a un certo punto si rompono le scatole e pretendono una maggiore autonomia economica e di competenze, perché noi paghiamo per ricevere dei servizi, quindi un territorio è assolutamente legittimato a pretendere di più da uno Stato centrale che, invece, dà sempre di meno, dal momento che i nostri cittadini pagano le tasse per ricevere servizi adeguati. Quindi, la Regione Emilia-Romagna deve essere messa nelle condizioni di tutelare la salute dei suoi cittadini.

L’obiettivo di questo nostro ordine del giorno, pertanto, è proprio questo: chiedere allo Stato maggiori risorse. Diversamente, se continuiamo a portare avanti delle azioni e ad approvare dei piani senza avere un’adeguata copertura economica, rischiamo di approvare delle mezze misure, che sulla carta sono certamente belle, ma che dal lato pratico lasciano un po’ a desiderare, in quanto non riescono ad affrontare appieno il problema.

Vi ripropongo un esempio che ho già fatto più volte: l’esenzione del bollo auto per favorire il rinnovamento dei veicoli che circolano nella nostra regione, per favorire la sostituzione dei veicoli più inquinanti con quelli alimentati a GPL e metano. Certo, servono parecchi milioni di euro per portare in porto una proposta del genere, ma con maggiori risorse da parte dello Stato centrale potremmo anche riuscire a portare avanti un’azione di questo genere, in modo da dare un segnale forte, che resta comunque sempre una goccia nel mare, perché il problema dell’inquinamento ambientale non è legato soltanto ai veicoli, non lo si risolve soltanto ponendo delle limitazioni al traffico. Di assi su cui occorre intervenire ce ne sono altri, e penso alle attività produttive o all’efficientamento energetico. Sono tantissimi i campi su cui bisogna agire. E questo ci fa capire ancor di più che le risorse non sono assolutamente sufficienti.

Con questo nostro documento, dunque, che coincide con quanto abbiamo detto anche in Commissione, chiediamo risorse in più, soldi che comunque noi versiamo allo Stato. Non chiediamo che ci venga regalato nulla, ma soltanto parte di quello che tutti gli anni lasciamo. Penso che sia una richiesta assolutamente legittima e doverosa nei confronti dei nostri cittadini.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Consigliere Liverani, prego.

 

LIVERANI: Grazie, presidente.

Intervengo per ritirare il mio ordine del giorno, in quanto il relatore di maggioranza e l’assessore si sono assunti l’impegno e la responsabilità di attivarsi nei confronti dei Comuni di Faenza e Bondeno per l’istituzione di un tavolo di valutazione sulle emissioni odorigene.

Chiediamo in primis i tempi per l’attivazione del tavolo, perché la situazione è molto pesante da troppo tempo. Soprattutto, non è un bel biglietto da visita arrivare nelle città di Faenza e Bondeno e sentire ogni giorno questo odore.

Nel caso di Faenza, è capitato che l’odore arrivasse anche a 10-15 chilometri di distanza. Vigileremo sulla situazione per far sì che nel mio comune di residenza e a Bondeno vengano mantenute le promesse ed attivati i controlli, anche con l’aiuto dei “nasi elettronici”, che in questi comuni non sono stati ancora sperimentati, così come avevo richiesto nel mio ordine del giorno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Liverani.

Si tratta dell’ordine del giorno 3774/5, a firma dei consiglieri Liverani e Pompignoli: è ritirato. Prendo atto del ritiro.

Consigliere Pettazzoni, prego.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente.

Mi occuperò, in questo intervento, dell’ordine del giorno n. 3774/2, ed in particolare parto da quella che è stata una provocazione che avevo espresso durante la discussione generale sul Piano energetico.

In quell’occasione dissi che questi fabbricati erano particolarmente inefficienti, dal punto di vista energetico. Mi pare di aver usato la formula “questi fabbricati consumano come petroliere”, tanto per dare un’idea. Probabilmente questa provocazione è stata colta, ha incontrato anche la sensibilità dalla collega Montalti, con la quale abbiamo scritto assieme questo ordine del giorno, dove chiediamo alla Giunta di adottare una serie di linee guida e di interventi proprio volti a migliorare, in quanto progetto pilota, chiamiamolo così, la resa e i comportamenti da utilizzare all’interno di questo fabbricato, di questa istituzione.

Da dove siamo partiti? Siamo partiti da delle lacune evidenti che abbiamo notato proprio personalmente, e dalla logica che non si può sempre predicare bene e razzolare male. Ovviamente, abbiamo approvato una serie di piani, di leggi per educare, per intervenire sul comportamento della popolazione, e non ha senso che noi nei nostri ambienti, all’interno delle nostre sedi, facciamo esattamente l’opposto, o non rispettiamo noi stessi quello che abbiamo legiferato per altri.

Questo progetto pilota, che riguarda il fabbricato in cui siamo, prevedrebbe una serie, come dicevo, di interventi, tra cui ad esempio l’installazione di un tipo di illuminazione a basso consumo, ad esempio, l’utilizzo di luci a led, una migliore coibentazione dell’edificio per garantire minori dispersioni termiche e un maggior comfort all’interno del fabbricato, una migliore gestione delle temperature interne all’edificio, anche, suggeriamo, attraverso l’utilizzo di termostati, i quali permetterebbero, ad esempio nelle ore notturne, di spegnere i riscaldamenti che inavvertitamente qualcuno di noi può lasciare accesi, quindi evitando lo spreco di riscaldamento che ne deriverebbe. Ancora questo progetto pilota contempla l’installazione di pannelli fotovoltaici e di pannelli solari termici, per produrre corrente elettrica e per produrre acqua calda sanitaria. Poi, sempre per quanto riguarda i comportamenti, si suggerisce una migliore e più efficiente gestione nella raccolta differenziata dell’edificio. Non vediamo, all’interno dei piani di questo fabbricato, bidoni e contenitori diversi, che diversifichino i rifiuti. Ricordo che recentemente abbiamo speso diverso tempo ed energia proprio per approvare il Piano rifiuti, un’implementazione degli acquisti verdi, ossia beni o servizi ecologici; poi un accordo con i centri per il riuso e il riutilizzo dei RAE, e anche questo è stato abbondantemente discusso all’interno, quindi, che nel momento in cui vengono dismesse apparecchiature elettroniche, che non si buttino questi che per noi sono rifiuti nelle varie discariche, ma si conferiscano negli appositi centri del riuso, che potrebbero dare una seconda vita agli stessi; l’installazione di almeno una colonnina per la ricarica dei veicoli elettrici presso il parcheggio dell’Assemblea legislativa, un utilizzo intelligente e più razionale dei materiali, anche durante le sedute dell’Assemblea legislativa, a partire dalle fotocopie. Se noi guardiamo le nostre stesse postazioni, infatti, siamo sommersi di carte, e ogni dieci minuti passa un commesso per consegnarci del materiale cartaceo. Siccome siamo tutti stati dotati di un dispositivo portatile, di un tablet, a meno che qualcuno faccia richiesta di avere i documenti in formato cartaceo, si potrebbe ipotizzare anche di metterli immediatamente in rete, evitando quindi lo spreco di carta.

Occorre fare anche una campagna di sensibilizzazione sulla riduzione degli impatti ambientali, a partire dalla modifica delle nostre abitudini quotidiane. Ovviamente, l’impegno che si chiede alla Giunta è di attivarsi proprio per realizzare questo progetto pilota, a partire da noi stessi, perché come dicevo in apertura, okay predicare bene, educare, anzi porre vincoli di legge ai nostri cittadini, ma se poi siamo noi stessi i primi a non rispettarli, ecco che si genera incoerenza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Prego, consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Sicuramente, l’inerzia che ci ha contraddistinto sia a livello regionale che a livello nazionale, per molti anni, ci ha fatto vedere che in realtà sono stati provocati dei danni sanitari e sociali importanti, che comportano dei costi – ce ne stiamo tutti rendendo conto –: costi nascosti, ma che ci sono, e oltre a questi costi nascosti, magari, fra un po’, arrivano anche costi non nascosti che sono quelli delle procedure di infrazione europea.

Sicuramente, quindi, bisogna agire. Qualcosa in questo Piano la diciamo, però la nostra paura, la mia paura è quella che noi diciamo di agire, ma poi non rendiamo effettive tutte quelle azioni. Ci sono più di novanta azioni, e ce ne sono alcune che penso siano più prioritarie, altre meno. Bisognerebbe probabilmente metterle in classifica, però bisogna verificare che vengano attuate. Questo perché quando imponiamo i blocchi agli Euro 3 e poi li imponiamo agli Euro 4, avremo sempre chi in qualche modo protesterà. Sicuramente ci sono anche problemi per chi non può permettersi di sostituire l’auto, e a questi problemi dobbiamo rispondere con i vari strumenti che ci sono.

Bloccare il traffico è molto utile perché non sempre magari dalla centralina si vede la diminuzione del PM10, ma perché blocchiamo i black carbon, cioè quelle particelle emesse che sono quelle che fanno più male: parliamo specialmente del diesel.

È per questo che secondo noi, ad esempio, l’applicazione dei blocchi e delle limitazioni è bene che l’abbiamo estesa ai Comuni sopra i 30.000 abitanti (mentre prima era limitata ai Comuni con abitanti sopra i 50.000), però secondo noi andrebbe fatta, andava fatta, o almeno in prospettiva, bisogna che la facciamo, anche su tutti i Comuni delle cinture o delle zone in cui l’inquinamento è più forte. Pensate all’asse della via Emilia, della zona della Romagna: abbiamo tanti Comuni sotto i 30.000 abitanti, ma che costituiscono un unico agglomerato urbano. Un Comune sopra i 30.000 abitanti quindi dovrà fare delle ordinanze; gli altri che sono più piccolini, ma fondamentalmente costituiscono un unico agglomerato urbano, non faranno niente, ma anche loro contribuiranno all’inquinamento dell’aria in quelle zone. Sicuramente quindi bisognerebbe intervenire anche su quei Comuni.

Altra cosa: per agevolare chi non può permettersi di sostituire l’auto, sicuramente dobbiamo intervenire con più forza sul trasporto pubblico locale. Anche qui, nelle giornate di blocco eccezionale bisognerebbe prevedere una parte, e spero che lo faremo col PRIT, di finanziamenti dedicati a dare gratuità al trasporto pubblico locale in quei giorni di blocco totale, o perlomeno mettere delle agevolazioni: magari un biglietto, che ad oggi è un biglietto orario, che funzioni per tutta la giornata, o incentivando l’utilizzo dei parcheggi scambiatori con i biglietti gratuiti in cambio del parcheggio. Altrimenti, questi blocchi e queste ordinanze provocano giustamente irritazione, anche se non farle provoca un altro tipo di irritazione: quella alle vie respiratorie, ovviamente.

Altro aspetto sono i controlli. Duecento controlli all’anno per Comune secondo me sfiorano il ridicolo. Vuol dire che noi vi imponiamo l’ordinanza, ma poi non vi controlliamo. Qui allora abbiamo proposto un emendamento: visto che molti Comuni ormai si stanno dotando di strumentazione elettronica che serve a fare il controllo delle targhe, quindi i vigili girano con questa strumentazione a bordo, oppure sono strumentazioni fisse che sono in grado di dire se l’auto ha fatto la revisione, se è senza assicurazione, se può circolare in quella zona, possiamo utilizzare questa strumentazione per aumentare il numero di controlli e verificare che le auto che non possono girare nei giorni di blocco, non circolino. Se circolano, questa strumentazione ci permette di fare più controlli.

Fra l’altro, a chi si dota di questa strumentazione, eventualmente permettiamo di fare un minor numero di controlli fisici, ma gli facciamo fare solo quelli elettronici. Su questo secondo noi si poteva essere più coraggiosi.

Nella discussione del Piano energetico abbiamo parlato di efficienza energetica. Ricordo però che sollevai il tema del riscaldamento a gasolio. Ad oggi non l’abbiamo fatto nel Piano energetico, e non lo facciamo neanche in questo Piano: non mettiamo al bando il riscaldamento a gasolio; scriviamo solo che il PAIR promuove un percorso di sostituzione dei combustibili più impattanti, quali olio combustibile e gasolio. Poi, però, nelle NTA diciamo che vieteremo l’olio combustibile dei megaimpianti, dopo il 2020. Secondo noi, il gasolio va bandito prima, o almeno, va messo il divieto di installare nuovi impianti a gasolio. Nel Piano Energetico Regionale, invece, abbiamo la previsione che gli impianti a gasolio, anche nuovi, aumenteranno.

Se voi andate sui cataloghi dei produttori, trovate che si vendono, oggi, caldaie a gasolio a condensazione. Va bene, sono più efficienti, però bruciano sempre gasolio. Dove c’è già la metanizzazione – ormai la metanizzazione c’è dappertutto –, non possiamo permettere che vengano installate nuove caldaie a gasolio. Questo purtroppo lo permettiamo.

C’è poi tutto il tema del riscaldamento domestico a biomasse, che va in qualche modo regolamentato. Anche qui, secondo me, siamo andati un po’ troppo morbidi. C’è la risoluzione dei colleghi della Lega, che apprezzo, anche perché parlano di “caldaiette a cinque stelle”, quindi noi sicuramente siamo favorevoli. Però, anche qui bisogna regolamentare questo aspetto. Diciamo, nel Piano Energetico Regionale, che gli impianti a biomassa riducono la CO2: è vero perché la biomassa ha uno 0 netto rispetto alla CO2, però, in realtà, se la facciamo venire da migliaia di chilometri, la riduzione netta della CO2 non c’è, anzi, c’è il particolato del trasporto più il particolato della biomassa che brucio nelle zone più inquinate.

Bene quindi che cominciamo a fare qualcosa, però il problema è che da qui ai prossimi sei anni facciamo delle cose che forse non bastano. Che la strategia, quindi, non sia quella di tirare a campare fino alle prossime elezioni, e non sperare che arrivi la pioggia a ripulire l’aria, ma piuttosto di fare azioni puntuali, e che di quelle novanta, almeno le più importanti le attuiamo bene e in fretta. Anche qui, quindi, finanziamenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Prego, consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente. Rubo solo cinque minuti per illustrare la nostra risoluzione, già di fatto un po’ anticipata dal collega Bertani: grazie per l’anticipazione.

Il tema è quello, ovviamente, di regolamentare una situazione, senza però andare, per forza di cose, a danneggiare i cittadini. Una questione analoga potrebbe essere quella del blocco degli Euro 3, è stato citato in un intervento che precedeva il mio. Quando ci si viene a dire che nei Comuni sopra un certo numero di abitanti blocchiamo gli Euro 3, nella circolazione e via dicendo, okay, sono misure che sicuramente si applicano a uno dei contesti di maggior produzione di inquinamento (polveri e via dicendo), quello del trasporto. Cerchiamo di limitare, in quello che è sicuramente il troncone inquinante principale, una parte di emissioni nell’aria. Però è anche vero che sono misure, come abbiamo detto prima, contenute solo in certi nuclei urbani, quindi di fatto non riguardano tutto il territorio. Soprattutto, sono misure che se non sono accompagnate prima da forme di incentivi a cambiare il mezzo: una volta c’erano gli ecoincentivi, la rottamazione dei mezzi vecchi e via dicendo. Se noi non introduciamo formule di questo tipo, non è una questione solo della Regione ma riguarda anche e soprattutto il Governo centrale e l’Unione europea, che ci impongono ovviamente di rispettare determinati parametri, però devono darci anche gli strumenti per consentire ai cittadini che si devono sobbarcare per forza il costo del nuovo mezzo, che abbia un impatto di inquinamento minore, devono avere le risorse e la possibilità di scaricare in parte o totalmente quel costo. Questa è una veloce introduzione su un caso analogo.

Il caso delle biomasse, che trattiamo invece nella nostra risoluzione, vorrebbe anticipare quello che sta già avvenendo a livello di Governo centrale, con il cosiddetto “decreto caldaiette”, perché un po’ come con gli Euro 3, c’è questa caccia alle streghe sul caso specifico, cioè, c’è il problema delle PM10. Ci siamo visti fioccare in vari Comuni delle ordinanze altamente stringenti, soprattutto in determinati periodi dell’anno, quelli invernali, andando a chiedere alle persone praticamente di non utilizzare le cosiddette stufe a legna, di fatto impendendone l’uso. Chiaramente si parla di ordinanze quasi ridicole, perché vorrei vedere chi va poi a verificare, lo si è già detto anche in quest’Aula, in altri contesti e anche in Commissione, nelle case delle persone, chi tiene accesa la caldaia che magari non ha un generatore di calore moderno, con i dovuti sistemi di filtraggio, ma magari è la classica vecchia stufa della nonna, come ce ne sono magari tante, soprattutto nelle realtà di montagna. Voglio vedere chi si prende la briga, chi ha l’autorità di entrare in casa della gente, o nei luoghi di lavoro, a vedere come questi impianti vengono utilizzati.

Ecco perché non serve semplicemente limitare l’uso del generatore di calore. C’è infatti anche una considerazione veramente importante da fare, vale sia per gli Euro 3 che per le cosiddette stufe. Riusciamo veramente noi a misurare quanto incidono questi provvedimenti sull’inquinamento generale della nostra aria, qui in Valpadana? Il nostro vero problema, infatti, è questo: noi mettiamo in atto delle misure. Ma veramente riusciamo a dire quanta meno emissione c’è, di PM10, dalle caldaie o dai mezzi più antiquati che circolano su strada, dopo aver applicato queste misure? Cioè, riusciamo noi a calcolare la disparità dell’aria dai mesi estivi, quando le caldaie sono spente, ai mesi invernali, quando invece sono accese? Riusciamo a capire quanto queste misure riescono ad impattare? Questa è una critica generica che faccio al Piano, perché se noi non riusciamo veramente a capire quanto le nostre misure stanno migliorando la qualità dell’aria, diventa ancora più difficile andare a giustificare azioni che ovviamente vanno ad impattare con la vita ordinaria dei cittadini.

Nel caso della nostra risoluzione chiediamo di fare una classificazione di questi generatori di calore a biomassa, un po’ come avviene nei Paesi del nord Europa, dove si cerca di incentivare i cosiddetti impianti di riscaldamento a biomassa a ciclo neutro, cioè quelli che emettono, bruciando legna, lo stesso quantitativo di CO2 che emetterebbe la legna stessa decomponendosi nel bosco. Quindi, di fatto, non hanno impatto sulla situazione dell’aria dovuto all’intervento dell’uomo, perché è lo stesso tipo di produzione di CO2 che avverrebbe in natura.

Nei Paesi nordici avviene questo. Noi chiediamo di fare una classificazione in base all’efficienza di questi impianti e alla loro capacità di non produrre emissioni. Veniva fatta prima la battuta dal collega Bertani: si propone una classificazione in base a cinque livelli di questi generatori di calore, affinché quei cittadini che vogliano adottare o continuare a utilizzare strumenti di questo tipo lo possano fare, utilizzando però strumenti che garantiscano il minor impatto possibile per l’ambiente, andando da un lato, quindi, a tutelare il cittadino che vuole continuare a utilizzare il generatore di calore a biomassa, allo stesso tempo andando incontro alle esigenze di comunità, di migliorare il livello delle emissioni nell’aria della nostra realtà padana.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

Ci sono altri in discussione generale?

Consigliere Campedelli, prego.

 

CAMPEDELLI: Grazie, presidente.

Intervengo semplicemente per dire alcune cose, relative anche all’ordine del giorno che abbiamo presentato sul Piano dell’aria. Noi andiamo ad approvare un Piano che poggia principalmente sulla parola d’ordine “integrazione”, nel senso che tiene insieme diverse situazioni e diversi soggetti. Come ho già detto in Commissione, il Pair è una cornice che definisce in modo preciso alcuni interventi, tenendo insieme una serie di altri piani. Io considero un valore il fatto che si appoggi su altri piani, non un disvalore. Credo questo…

 

PRESIDENTE (Soncini): Scusi, consigliere, ho sbagliato io, forse. Lei è relatore, quindi deve concludere.

Si era iscritto il consigliere Foti. Subito non avevo iscritti, non c’erano iscritti. Poi vi siete iscritti contemporaneamente, lo vedo adesso.

Do quindi la parola al consigliere Foti. Mi scusi per l’interruzione, ogni tanto capita. Prego, consigliere Foti.

 

FOTI: La ringrazio, signora presidente, avrei parlato anche dopo, non è un grosso problema.

Io debbo dire che su questo Piano ho delle riserve fondate, ma rispetto essenzialmente a tre elementi. Il primo elemento riguarda questa Regione, ma non soltanto questa Regione. Mi riferisco esplicitamente a quella che dovrebbe essere la stella polare che ci guida, e cioè il Tavolo del Bacino padano. Se poi vado a vedere, almeno rebus sic stantibus le situazioni, trovo che il Veneto adotta misure molto più blande, che la Lombardia, adotta misure altrettanto più blande. Allora dico, scusatemi: un tavolo esiste e ha senso se, raggiunto un accordo, tutti i componenti praticano la stessa politica. Anche perché, non mi risulta che l’aria si possa fermare tirando fuori la bandierina dei confini. Non essendo ciò possibile, non penso, allo stesso modo, che le procedure di infrazione non siano procedure di infrazione che sistematicamente coinvolgono tutto il Bacino padano.

Questo è un Piano un po’ sofferto, perché nasce addirittura con la precedente Giunta, quindi è abbastanza stagionato, già di per sé. Ma il limite che io vedo più evidente è che se effettivamente oggi, come mi pare di avere anche ascoltato dall’assessore Gazzolo in Commissione, c’è una certa convergenza rispetto alla misura da adottare tra le varie Regioni, fatalmente, questo Piano a breve dovrà essere comunque modificato.

La seconda osservazione che mi permetto di fare è questa. Noi ci preoccupiamo molto dell’inquinamento atmosferico “imputabile” al traffico veicolare. Ma sulla parte più significativa, quella del sistema trasportistico sulla rete autostradale, noi non abbiamo la pur minima competenza.

Io penso allora che l’alternativa possa anche essere quella di chiedere alle società autostradali di utilizzare del cosiddetto asfalto ecologico, ma penso soprattutto che sia importante avere la realizzazione di corridoi degni di questo nome, non solo perché insistono sui tracciati dei corridoi europei, come sono stati pensati, e soprattutto di avere anche delle alternative al sistema trasportistico delle merci, che necessariamente non passi per la gomma o per il trasporto su gomma. Sotto questo profilo, mi limito solo a citare un paio di dati, ma che a mio avviso sono elementi che possono farci riflettere. Il solo trasporto merci in ambito autostradale, lo dice la relazione generale del Piano, su cui la Regione non ha competenza diretta, incide fortemente sul totale delle emissioni regionali del trasporto merci, infatti contribuisce per il 40 per cento alle emissioni di biossido di azoto e per il 36 per cento alle emissioni di PM10. Se noi andiamo, sempre sull’ambito del trasporto, a fare una valutazione, noi vediamo che il costo delle emissioni di biossido di azoto è legato al trasporto ed è imputabile per il 63 per cento ai veicoli commerciali pesanti, per l’11 per cento ai veicoli commerciali leggeri e solo per il 25 per cento alle auto private.

In questo quadro, scusatemi, si va a delineare una politica, invece, mirata, e secondo me dagli impatti futuri molto pesanti, che prevede sostanzialmente, in alcune città – perché non tutte le città sono fatte allo stesso modo – che i limiti di traffico siano estesi fino alle tangenziali/circonvallazioni.

Lasciamo perdere che diventa difficile capire, o collegare una misura del genere, e poi dire comunque che si può entrare per andare al più vicino parcheggio. A me pare di poter dire che sotto questo profilo noi rischiamo di avere una politica di inopinati divieti nell’ambito dei centri storici dei Comuni al di sopra dei 30.000 abitanti, perché la misura lì si applica, e invece una politica del tutto passiva e parassitaria per quanto riguarda ad esempio tutte quelle situazioni in cui il sistema autostradale è tangente alle città. Questo vale su tutto il percorso della A1, quantomeno da Piacenza a Bologna, tant’è vero che c’è una cartina che dimostra chiaramente che il grosso della concentrazione delle sostanze inquinanti corre parallelo al sistema autostradale.

Mi pare quindi che si voglia prospettare come cura risolutiva quella che a malapena potremmo dire che è una pastiglia per il raffreddore. Sotto questo profilo, l’ho detto anche al collega Campedelli, col quale abbiamo avuto un confronto non solo corretto ma anche approfondito su vari temi, io personalmente ritengo che vi sia anche una fotografia di alcune realtà regionali, almeno a Bologna, che difficilmente riesce a trovare una rappresentazione veritiera quando si va sui singoli territori. Vi possono essere, infatti, città – il collega Campedelli mi citava Carpi – dove effettivamente una misura di questo tipo, per come la città si è sviluppata, può avere un impatto molto minore, mentre vi sono città, penso come la sua, assessore, che poi è anche la mia, dove l’impatto invece è del tutto differente.

Lo dico anche e soprattutto con riferimento a un altro fatto. Il trasporto pubblico, ahimè, mediamente dà un dato, ma l’utilizzo del trasporto pubblico, il ricorso al trasporto pubblico, cambia pesantemente da realtà provinciale a realtà provinciale. Lo dico perché noi ci accorgiamo, ad esempio, del minor traffico cittadino quando chiudono le scuole. Io dal mio ufficio per andare al centro di Piacenza ci metto sei minuti, sei minuti e mezzo quando siamo in estate, ce ne metto 28 o 35 quando le scuole sono aperte. Faccio presente che i chilometri rimangono gli stessi, lo stesso percorso.

Qui aggiungo ancora una cosa che, a mio avviso, viene molto enfatizzata, ma che ha poco impatto rispetto agli effetti di cui qui ci si occupa, cioè le zone 30.

Se vogliamo rendere competitivo il trasporto pubblico rispetto al trasporto privato, non è la politica dei divieti che bisogna attuare, ma quella delle corsie preferenziali del trasporto pubblico. Le corsie preferenziali del trasporto pubblico in certe città prima sono state tracciate e poi sono state smantellate per il semplice motivo che la larghezza delle strade rimaneva la stessa. Se cito via Dante a Piacenza è una citazione puramente voluta.

Assessore Gazzolo, io penso di dover dire che questa è la parte che a me preoccupa di più del Piano perché quando noi parliamo del settore dell’agricoltura, mi auguro che la politica restrittiva che questa Regione introduce su questo Piano sia una politica condivisa dall’intero tavolo, perché se ciò deve servire solo a far delocalizzare in Lombardia o in Veneto delle aziende nostre agricole secondo me sarebbe suicida. Se, come mi pare di aver capito, si vogliono effettivamente superare le procedure di infrazione che sono state aperte, il costo da pagare non può essere un costo che si attribuisce sulle spalle di pochi desertificando i centri storici, perché non è che quando si va sulle tangenziali per andare ai grandi centri commerciali la situazione migliori, neanche nei giorni festivi. Un altro dato che mi permetto di citare riguarda le zone solo pedonali, perché anche sotto questo profilo, assessore Gazzolo, un problema c’è qui dentro. Se noi creiamo le zone pedonali, queste devono essere effettivamente pedonali, perché se poi le zone pedonali vengono utilizzate, magari in senso contrario, per chi vi accede in bicicletta allora non sono zone pedonali.

Aggiungo una considerazione. Se facciamo le piste ciclabili e poi ugualmente nessuno si preoccupa di fare in modo che tutto il traffico delle biciclette corra veramente sulle piste ciclabili, noi facciamo un po’ di finta, ma poi tutto finisce lì.

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere, la Presidenza è stata elastica, come concordato, sui tempi, ma le chiedo di avviarsi alla conclusione.

 

FOTI: Vado alla conclusione.

Quanto al car sharing e al car pooling, ne prendo atto e ritengo che siano delle misure sicuramente significative per le città o per le Città metropolitane. Continuo a ritenere che queste siano parole anche di difficile comprensione per le città di provincia come quella in cui abito.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ci sono altri in discussione generale sul provvedimento? Se non ci sono altri, darei prima la parola, per la replica, al relatore di maggioranza, consigliere Campedelli, se intende replicare, e poi al relatore Pompignoli.

Prego, consigliere Campedelli.

 

CAMPEDELLI: Grazie, presidente. Questa volta non c’è nessun altro che deve intervenire….

Proporre azioni sui temi che riguardano la qualità dell’aria è molto complesso, come abbiamo detto tutti nella discussione in aula. La questione, però è che con i provvedimenti relativi al tema della qualità dell’aria non partiamo da zero. Dicevamo precedentemente che negli accordi di programma tra Regioni, Province e Comuni abbiamo attivato provvedimenti fin dal 2002, che ci hanno consegnato comunque una situazione complicata – lo dicevo nel mio intervento di questa mattina – ma che proprio grazie a quelle scelte, su alcuni valori limite si vedono alcuni miglioramenti. Quindi, non è vero che sul nostro territorio, la nostra Regione non ha promosso nulla, che gli Enti locali non si sono mossi, che non si sono costruite politiche ambientali. Questo no. Non ci sto a queste affermazioni. Chi ha amministrato Comuni superiori ai 50.000 abitanti, che ha dovuto applicare questi provvedimenti, sa quanto è stato complicato relazionare con la propria comunità con i limiti e le situazioni in essere per rispetto dei termini relativi alla qualità dell’aria.

Il Piano dell’aria è vero che parte dallo scorso mandato legislativo, ma è anche vero che, al di là delle questioni di infrazione, si doveva arrivare all’approvazione definitiva del Piano. Dovevamo arrivarci per questioni che riguardano, come ho detto stamattina, la salute delle nostre comunità e la vivibilità delle nostre comunità.

Io credo, al di là di ciò che è stato affermato da qualche rappresentante dell’opposizione, che questo sia un Piano coraggioso. Come ho detto nella mia premessa di cinque minuti fa, questa è una cornice generale che contiene all’interno azioni ben definite e allo stesso tempo azioni da definire che sono presenti in altri Piani. Li ho citati appunto nell’intervento che ha aperto la discussione in aula.

Ho sentito dire in altri interventi: “Va bene, ma servono ben altri provvedimenti perché la situazione migliori”. Bisogna pur iniziare! Non è che servono sempre altri provvedimenti e poi non si va avanti su nulla.

“Integrazione” e “concertazione” sono alcune parole d’ordine di questo Piano. Noi abbiamo consultato e abbiamo lavorato insieme agli Enti locali della nostra Regione, abbiamo lavorato insieme al tavolo regionale delle imprese, si è lavorato insieme alle associazioni, quindi al territorio, per capire quali potevano essere gli indirizzi e comunque gli equilibri, senza aver approvato delle norme che tirassero troppo da una parte o dall’altra. Abbiamo cercato di tenere una linea mediana che coniugasse insieme salute, ambiente e sviluppo, tenendo conto che quando parliamo di imprese pensiamo sempre, sbagliando, a potenziali inquinanti.

Le nostre imprese, come ho citato questa mattina, forse sono più avanti anche di quello che pensiamo, perché se abbiamo una riduzione della disoccupazione, un aumento del prodotto interno lordo della nostra Regione significa che le nostre imprese, dal punto di vista delle produzioni, anche su questi aspetti hanno lavorato, sulle energie rinnovabili, sul tema delle produzioni ambientalmente compatibili.

La responsabilità sociale d’impresa è sì nel mantenere i posti di lavoro, ma anche nell’avere e nel promuovere una situazione ambientale di produzione che possa essere sui territori un elemento innovativo. È questa la forza del nostro territorio.

Io non credo che questo piano sia come prendere una caramella per combattere il raffreddore. È un inizio, un inizio importante, un inizio che mette insieme le esperienze che ci sono state negli anni passati sul territorio regionale. Come dicevo prima, partiamo dal 2002 e veniamo avanti e in modo organico si definisce tutto… insieme alle altre regioni del bacino padano.

L’importanza del bacino padano, dello stare insieme al bacino padano, è questa. Le Regioni Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Lombardia producono il 49 per cento del prodotto interno lordo del nostro Paese. La Regione Emilia-Romagna è lo snodo fondamentale della viabilità tra il nord e il sud del Paese. E questo tema, la qualità dell’aria, deve riguardare anche il Governo nazionale, oltre alle nostre Regioni. È questa l’importanza del bacino padano e delle riunioni che si tengono periodicamente per definire politiche comuni per affrontare la questione importante della qualità dell’aria anche con la presenza del Governo. Probabilmente ad oggi c’è chi ha spinto più avanti o è rimasto più indietro rispetto a ciò che oggi noi abbiamo nel Piano, ma è anche vero che è compito del tavolo interregionale cercare di omogeneizzare tutto e cercare di avere una politica comune – già molti provvedimenti sono andati avanti – per fronteggiare il tema della qualità dell’aria e dell’inquinamento.

Io penso che questo sia un valore, sia una forza e sia un impegno anche molto importante da parte nostra, un impegno che è iniziato già da tempo, ma che con l’approvazione del piano ci assumiamo concretamente. Se pensiamo a ciò che è venuto avanti rispetto agli investimenti sul trasporto pubblico locale, sul trasporto su ferro, il tema della legge sulla ciclabilità, tutte le questioni relative al Piano dell’energia, al Piano di sviluppo rurale, sono tutte situazioni importanti.

Credo che questo atto sia un’opportunità da parte nostra, ma soprattutto sia un impegno che ci prendiamo – così come gli Enti locali che si sono mossi insieme a noi – nei confronti dei cittadini emiliano-romagnoli in merito al tema della qualità della vita.

E Vengo agli altri interventi. Qui si è detto che si poteva essere più coraggiosi, che è un Piano stagionato. C’è chi dice, per emendamenti al piano presentati solo qualche giorno fa e quindi dopo anche la conclusione della Commissione che ha analizzato e votato il piano, che comunque saranno bocciati a prescindere… mi viene da pensare che non siano stati presentati nei termini stabiliti in Commissione proprio perché si voleva che venissero bocciati…. pensando con un po’ di malignità alla cosa. Spero che non sia così, però la modalità fa pensare. Credo, invece, che sia un Piano coraggioso che, però, ribadisco, ci pone le sfide che prima ho citato. Sulla questione della verificabilità del Piano, sul tema del monitoraggio… è previsto all’interno del Piano, il monitoraggio annuale anche perché dobbiamo verificare quali sono gli effetti concreti sul territorio, ma soprattutto c’è il tema dell’informazione pubblica, come prevede l’articolo 19 del decreto n. 155/2010, che afferma che bisogna rendere pubblico annualmente quali sono le rilevazioni, così come la verifica intermedia sullo stato di attuazione. Non è che il tutto viene verificato ogni sei anni. A metà della validità del piano esiste uno step di verifica degli effetti che ci sono sul territorio rispetto alle misure che sono contenute nel Piano. Credo che questo sia importante. Si diceva che è un Piano datato. Quando al tavolo del bacino padano si arriverà ad una quadratura dei piani bisognerà uniformare i rispettivi piani, questo lo abbiamo ben presente e sappiamo che sarà un’operazione in divenire. Anche all’interno del Piano sono presenti più passaggi che affermano che a seguito di decisioni assunte al tavolo del bacino padano si potranno rivedere determinate azioni del Piano. Io credo che ciò sia un’opportunità.

L’ordine del giorno che abbiamo presentato a corollario del Piano va in questa direzione e dice le cose che ho citato precedentemente.

Relativamente agli ordini del giorno che sono stati presentati e che abbiamo avuto la possibilità di valutare, credo che l’ordine del giorno sulle caldaie, che è stato presentato appena prima di questo intervento… facendo già parte di un’intesa tra le Regioni e quindi è un provvedimento che stiamo già portando avanti… sì come altri ordini del giorno molto simili al nostro che naturalmente vanno in quel verso credo che debbano essere accolti positivamente. Il nostro voto sul provvedimento naturalmente sarà positivo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Campedelli.

Il relatore di minoranza vuole replicare? No.

Do la parola, a conclusione della discussione generale, per la Giunta, all’assessore Gazzolo.

Prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie. Ci tengo a fare alcune considerazioni e alcuni apprezzamenti.

Vorrei ringraziare i due relatori di maggioranza e di minoranza per il lavoro svolto sul Piano aria e apprezzare anche il contributo che è stato dato dai consiglieri che, durante le cinque sedute di Commissione dedicate al Piano aria, oltre all’audizione pubblica, hanno voluto contribuire a costruire non solo un dialogo o confronto, ma contribuire anche a costruire degli ordini del giorno importanti che accompagnano il Piano senza stravolgerne l’impianto generale, ma migliorando il Piano stesso. Lo dico perché, insieme a questi consiglieri, oggi in parte si è sentito anche questo contributo, vorrei ringraziare per l’apporto i Comuni, perché tutti i Comuni sono stati coinvolti, quelli oggetto del PAIR, i trenta Comuni che rappresentano oltre la metà della popolazione regionale; vorrei ringraziare il tavolo regionale per l’imprenditoria, Confindustria, la Consulta dell’agricoltura, perché è esattamente il frutto di un percorso che si è espresso in audizione ed è esattamente il frutto di un percorso che solo a sistema e solo con queste caratteristiche di dialogo e di costruzione di scelte comuni può davvero avere la sua ampia potenzialità di realizzazione.

Faccio questa considerazione perché anche oggi io ho sentito fare il più uno. È facile fare il più uno in quest’Aula, ma noi abbiamo pensato che il più uno intanto si dovesse porre… Noi abbiamo inserito un solo più all’interno di un Piano che è coraggioso, lo avete detto, forse il più coraggioso del bacino padano, ma il più lo abbiamo messo esattamente sulla modellistica che ci ha consentito di misurare tutte le 94 azioni del Piano, rendendole effettivamente, nella loro integrazione complessiva, capaci di rendere possibile l’obiettivo del Piano, che è quello di portare al 2020, e non al 2030, come dice il pacchetto europeo Aria Pulita, la soglia dell’1 per cento dal 64 per cento del 2011 la popolazione esposta a rischio.

Lo dico perché è facile fare il più uno, molto più difficile invece è costruire esattamente una risposta di sistema.

Ringrazio chi ha presentato gli ordini del giorno, in particolare ci tenevo ad affermare che la Giunta condivide l’ordine del giorno che ha come primo firmatario il relatore Campedelli, condivide l’ordine del giorno sulle caldaiette presentato dalla Lega Nord, condivide anche l’ordine del giorno presentato dalla Lega Nord sulla necessità di accentuare la possibilità di finanziamento su scala di bacino padano di queste misure e delle misure del Piano e non solo di queste.

È evidente che queste appartengono al percorso che in questo momento è in atto a livello regionale. È un percorso in cui dobbiamo credere e che va sostenuto e ovviamente portato a risultato. Lo dico perché, per esempio, con la collega Costi, stiamo predisponendo la delibera per anticipare il decreto nazionale, il famoso decreto caldaiette che definisce, questa volta sì, un sistema di classificazione a stelle efficace e lo stiamo anticipando, così come ha già fatto la Lombardia, ha già fatto il Veneto, perché questa è la decisione che abbiamo condiviso fra le quattro Regioni del bacino padano.

Condivido che si debba proseguire anche sul tema degli odori. Mi piace affermare in quest’Aula che, anche se l’ordine del giorno è stato ritirato, è evidente che come Regione Emilia-Romagna la nostra ARPAE ha acquistato nuovi nasometri. Siamo l’unica Regione che si è dotata di un laboratorio olfattometrico. Stiamo facendo le linee guida e stiamo elaborando e utilizzando anche questa strumentazione per potenziare e consolidare anche quelle campagne di misurazione laddove, come a Faenza, si stanno creando alcune problematiche nella popolazione. Lo dico perché in questa direzione affiancheremo il Comune e ARPAE nel potenziamento perché credo che quella sia la strada che dobbiamo continuare a perseguire.

Vengo ad ancora due considerazioni, perché il tempo è scarso. La prima, abbiamo aperto e stiamo portando in quest’Aula ad approvazione una grande stagione di nuova pianificazione. Siamo partiti con la legge n. 16, con il Piano regionale dei rifiuti, con il Piano forestazione, con il Piano degli acquisti verdi, adesso con il Piano dell’aria per citarne alcuni. Io credo che questa nuova stagione di pianificazione abbia e comporti un grande valore aggiunto, ovvero che è tutta perfettamente integrata fra di loro così come il Piano dell’aria è perfettamente integrato con il Piano energia, così come sarà perfettamente integrato, anzi disporrà indicazioni con il PRIT e così come è perfettamente integrato in tutte le politiche della Regione.

Passiamo per la prima volta, e vorrei che di questo fossimo tutti orgogliosi, dai protocolli del 2000 che comunque intervenivano, seppur con efficacia, e anche con risultati misurabili, intervenivano solo nel segmento emergenziale, ad un Piano che con 94 azioni misurate e combinate fra di loro, di cui per esempio la misura dei blocchi pesa nella misura mobilità solo per l’8 per cento, pesa l’8 per cento nella misura complessiva della mobilità, passiamo a un Piano che davvero nella sua integrazione e nel suo monitoraggio darà conto degli obiettivi sfidanti che ci siamo posti. Poi è vero, e questo è il segmento più importante, per quanto è stato detto, e mi piace sottolineare e dare alcune informazioni aggiuntive in questa sede, che stiamo lavorando con il Governo e con le Regioni del bacino padano, in particolare con la Lombardia, con il Veneto, con il Piemonte, che sono le Regioni che già oggi sono in infrazione sulle emissioni NOx, noi no, però sono le frazioni che con noi condivideranno l’infrazione europea sui PM10 per le condizioni orografiche, naturali anche della nostra pianura.

Vorrei dare un’informazione di questo tipo perché credo che sia importante. Non vi ho fatto l’aggiornamento di come è andata l’ultima riunione a Milano, perché dopo la riunione di fine gennaio a Bologna abbiamo avuto recentemente, poche settimane fa, la riunione a Milano. Avrete letto i giornali, anche dei colleghi che sono intervenuti, e a maggio ci rivedremo a Torino. Noi siamo convinti come Regioni, e ne è convinto il Governo, della necessità di un’azione corale strategica e di area vasta perché l’aria non ha confini, l’aria è di tutti. Vogliamo superare la parziale incoerenza esistente tra i soggetti responsabili dell’approvazione e dell’attuazione dei Piani.

È chiaro che i Piani sono regionali. Non esiste un Piano unico nazionale, né un Piano unico di bacino padano, ma esistono Piani regionali che vogliono dialogare fra di loro. Stiamo definendo quali sono le misure comuni dei Piani e stiamo definendo le forme di coordinamento che ci consentano di superare i limiti derivanti dai confini amministrativi. In questo noi abbiamo messo giù come Regioni un elenco di undici azioni concrete che riteniamo prioritarie, un decalogo che spazia dal divieto di installazione di generatori di calore domestici a biomassa legnosa della classe emissiva più bassa seguendo il decreto caldaiette che richiamavo prima, alle modifiche delle condizioni di accesso al conto termico, per consentire la valorizzazione solo dei generatori più performanti dal punto di vista ambientale, lo stop assoluto alla combustione dei residui vegetali almeno nella stagione invernale e al verificarsi di condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti atmosferici, regole uniche su scala nazionale per l’accesso dei diesel nei principali centri abitati, fino a stabilirne il totale divieto, misure nazionali obbligatorie di limitazione della circolazione dei veicoli in autostrada nelle zone con superamenti dei valori di qualità dell’aria, azioni per incentivare l’acquisto e l’utilizzo dei diesel anche attraverso l’intervento… “Disincentivare”, scusate. Non potrei mai dire “incentivare”. Stiamo seguendo la prima misura sperimentale. Anche questa è la prima misura sperimentale di bacino padano dell’ecobonus proprio per la rottamazione dei veicoli commerciali leggeri.

Dicevo, anche attraverso l’intervento su accise, pedaggi, tassa di circolazione, risorse specifiche o meccanismi incentivanti per cofinanziare il ricambio del parco veicolare pubblico e privato verso i mezzi più sostenibili. Lo dico perché se vogliamo dare una prospettiva all’ecobonus è chiaro che la pluriennalità deve essere garantita dall’azione sperimentale anche qui a un’azione strutturale che abbracci l’intero bacino padano. Quindi, si tratta di una serie di attività da affiancare a campagne nazionali di comunicazione e informazione sulla qualità dell’aria per mettere in atto tutte le opportunità in gioco e soprattutto per consentire di educare, informare, comunicare e costruire una nuova cultura anche nei singoli cittadini. Anche qui, lo avrete visto, lo riprende l’ordine del giorno del relatore di maggioranza, firmato anche da altri, siamo capofila di un importante progetto comunitario del bacino padano che ci consentirà, in sette anni, di mettere in disponibilità per educare, informare e comunicare, oltre che per altre azioni, all’intero bacino padano, 17 milioni di euro di cui 10 messi a disposizione dall’Europa.

Io credo, e qui chiudo, che il Piano sia credibile, sostenibile, coraggioso, rigoroso e misurabile. Ognuna di queste azioni trova finanziamento oggi sia in parte dei fondi comunitari, per una parte dei fondi regionali, ma trova anche misure di sostegno direttamente dal Governo centrale ai nostri Comuni. Penso agli 11 milioni per le misure emergenziali, che sono già una realtà per i nostri Comuni oggetto delle limitazioni del PAIR in caso di sforamento. Penso ai 5 milioni che sono già stati destinati alle Città metropolitane. Penso ai 35 milioni di cui si è appena chiuso il bando per percorsi casa-lavoro o casa-scuola, che hanno accompagnato, in tutto il territorio regionale, la presentazione di 400 progetti al Governo direttamente ovviamente presentati dai Comuni, di cui tanta parte devo dire anche dei Comuni della nostra regione. Penso esattamente ai 900 milioni di euro di risorse che accompagnano la misura del conto termico. Penso che, oltre alle misure, oltre ai 300 milioni di cui parliamo, ci sia anche tanto altro e ovviamente ci saranno, come mi auguro, ulteriori risorse esattamente per il finanziamento delle misure del bacino padano.

Siccome non mi piace parlare a slogan, e vedo che qui in Aula ogni tanto, invece, ad alcuni piace, l’unico slogan che mi permetto di utilizzare è davvero quello che segna la nostra campagna di comunicazione: “Liberiamo l’aria”. Io aggiungo che questo è davvero possibile con questo Piano, se lo facciamo insieme.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore Gazzolo.

Prima di procedere con la discussione generale sugli emendamenti e con le dichiarazioni di voto congiunte su emendamenti, ordini del giorno, risoluzione e atto amministrativo, vi ricordo che su questo oggetto sono state presentate 49 proposte di emendamento: 16 a firma del consigliere Foti, 31 a firma dei consiglieri Sassi e altri, una a firma dei consiglieri Gibertoni e altri, una a firma dei consiglieri Bertani e altri.

È stata abbinata in Aula la risoluzione oggetto 4264, a firma dei consiglieri Bargi e altri. Insistono sei ordini del giorno: il n. 1, a firma del consigliere Campedelli e altri, il n. 2, a firma della consigliera Montalti e altri, il n. 3, a firma del consigliere Alleva, il n. 4 a firma del consigliere Pompignoli e altri, il n. 5, a firma del consigliere Liverani e altri, che è stato ritirato, il n. 6, a firma del consigliere Sassi e altri.

Apro la discussione generale sugli emendamenti. Sono dieci minuti.

Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente. Intervengo sugli emendamenti. In realtà sono già intervenuto prima citandone alcuni, definendo sostanzialmente il carattere di buon senso e non certamente né polemici né altro.

Mi ha fatto un po’ pensare la dichiarazione del consigliere Campedelli sul fatto che avremmo presentato in ritardo questi emendamenti per farceli bocciare. Non è così e pensavo di aver anche spiegato di persona al consigliere i motivi, ma evidentemente non sono stato creduto. A pensar male uno può pensare che non sono stati neanche letti e sono stati semplicemente valutati per il proponente più che per la proposta.

Detto questo, non ci facciamo grandi illusioni sul fatto che possano essere approvati, visto che informalmente mi è già stato detto il contrario. Ribadiamo il carattere di buonsenso e di coraggio, se vogliamo, in alcuni casi. In modo specifico, fortunatamente, noi siamo entrati nel merito e non abbiamo parlato per slogan, ma siamo entrati nel merito della questione facendo delle proposte concrete e sperando magari che, nel frattempo, almeno alcune di queste proposte possano essere diventate interessanti avendole in parte in parte descritte.

Rimaniamo fiduciosi che qualcosa possa essere accolto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ci sono altri in discussione generale sugli emendamenti?

Non avendo altri iscritti, chiudo la discussione generale sugli emendamenti.

Apro la dichiarazione di voto congiunta su emendamenti, ordini del giorno, risoluzione e atto amministrativo. Sono cinque minuti per Gruppo.

Consigliere Campedelli, prego.

 

CAMPEDELLI: Rispetto agli emendamenti, gli emendamenti presentati a firma del consigliere Foti sono emendamenti che sono stati presentati anche in Commissione e che in Commissione sono stati respinti. Dovevamo guardare due articoli rinviati dalla commissione all’aula, ma così come sono stati impostati sinceramente non possiamo che respingerli.

Per quanto riguarda gli emendamenti del Movimento 5 Stelle, li abbiamo guardati, li abbiamo valutati. La questione è questa: il Piano dell’aria è una sorta di bilancio in cui ci sono i dati delle emissioni che, a seconda dei provvedimenti che vengono presi, cambiano il Piano o meno. È chiaro che accettando questi emendamenti vi è la variazione del saldo delle emissioni. Per cui, avendoli avuti anche molto in ritardo, sono stati sì letti e valutati ma non è stato possibile valutare il loro impatto concreto sui saldi emissivi del piano. Fra l’altro, su alcuni che erano arrivati avevo anche esposto alcune valutazioni al consigliere Sassi, per almeno due di questi vi poteva essere l’accoglimento a fronte di un cambio di formulazione. Dopodiché, però, nel complesso non sono per noi accoglibili perché andrebbero a modificare il Piano e quindi i bilanci di emissioni all’interno del Piano ora non calcolabili.

Per quanto riguarda gli ordini del giorno, ribadisco, naturalmente voteremo a favore sull’ordine del giorno n. 1, quello che vede me come primo firmatario, voteremo a favore all’ordine del giorno n. 2, così come all’ordine del giorno n. 4. All’ordine del giorno presentato dal collega Alleva, dell’Altra Emilia-Romagna, voteremo no perché comunque contiene degli elementi nella lettura che non rispecchiano ciò che si è prodotto all’interno anche delle Commissioni.

Voteremo a favore sulla risoluzione relativa alle caldaiette, che è stata presentata precedentemente.

Come dichiarazione di voto ci muoveremo così. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Campedelli.

Ci sono altre dichiarazioni di voto?

Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Mi fa piacere che siano stati letti. Probabilmente il 44 non è stato effettivamente letto. È quello che andava a modificare il fatto che il Piano forestale non è in approvazione, ma in realtà è stato approvato. Oggi viene votato il Piano dell’aria dove si dice una cosa errata. Noi cercavamo di correggerla. Ci verrà bocciata questa correzione. È più che altro una correzione formale. Evidentemente o avete inteso male l’emendamento o non l’avete proprio letto.

In ogni caso, il Movimento 5 Stelle sul Piano aria, sul fatto che qualunque obiettivo possa avere anche un solo minimo miglioramento della situazione è non contrario. Quindi, per quanto lo riteniamo poco incisivo e poco coraggioso, se anche produrrà un minimo di miglioramento a noi andrà bene. Ciò che faremo sarà limitarci all’astensione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ci sono altri in dichiarazione di voto?

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Come dichiarazione di voto, il movimento della Lega Nord si asterrà. Abbiamo espresso le nostre perplessità sul Piano aria nonostante ne condividiamo in parte i contenuti. Le perplessità riguardano soprattutto l’aspetto di risorsa economica. Quindi, di fatto, riteniamo che solo attraverso un maggiore incentivo economico si potrà raggiungere il risultato sperato e voluto con questo PAIR 2020.

Mi pronuncio già anche sugli ordini del giorno e sugli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle e da Fratelli d’Italia. Ci asterremo su tutti gli emendamenti del Movimento 5 Stelle, voteremo a favore dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Campedelli in ordine alle risorse in più che hanno richiesto allo Stato centrale e voteremo a favore, invece, degli emendamenti presentati da Fratelli d’Italia.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ci sono altre dichiarazioni di voto?

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Signora presidente, io non ho difficoltà a convergere su alcuni ordini del giorno, di cui sono anche sottoscrittore, perché mi paiono equilibrati. Debbo dire che il relatore Campedelli ha accolto numerosi miei emendamenti in sede di Commissione. Quelli che ho presentato, però, li ho ripresentati perché ritengo che in alcuni casi si utilizzino delle dizioni giuridicamente sbagliate e pericolose; in altri casi, addirittura, si evoca un Regolamento che è stato abrogato, quindi non mi pare logico prendere come fonte del diritto un Regolamento abrogato; in altri casi, ritengo che politicamente sia del tutto errato non prevedere la sospensione dei provvedimenti riguardanti la circolazione delle auto nel periodo delle cosiddette “feste natalizie”.

A me pare che questi siano elementi importanti. Lo dico perché, al di là di altri emendamenti meramente politici (quindi, posso capire che agli stessi ci si rapporti in modo diverso), a mio parere, le dizioni utilizzate all’articolo 24, comma 2, e all’articolo 26, nonostante gli emendamenti presentati dal relatore che modificano leggermente il testo, fanno sì che in un atto amministrativo, quale è quello che stiamo approvando, si inseriscano espressioni in grado di avere una rilevanza in sede civilistica, il che mi appare contraddittorio ed esorbitante rispetto alle funzioni che noi possiamo svolgere in questa sede.

Al di là della modifica che verrà introdotta, quando si dice che le emissioni derivanti dall’edificio che ospita gli impianti di cui al comma 1 nei periodi indicati sono da considerarsi superiori ai limiti di normale tollerabilità ai fini della configurazione dell’illecito, di cui all’articolo 844 del Codice civile, mi chiedo se un’Assemblea legislativa regionale o gli uffici della Regione possano pronunciarsi su una materia riservata, per legge, a un giudizio di merito. Se così non fosse, delle questioni non sarebbe stato investito il giudice e, soprattutto, il giudice di merito.

Quanto, poi, ad altre norme, come quella relativa al precedente articolo citato, esattamente l’articolo 24, comma 2, anche in questo caso, al di là della modifica introdotta, rimane il principio – qui scritto – che l’inosservanza delle disposizioni di cui al precedente articolo rappresenta un’ipotesi di grave colpa professionale. Ho chiesto in Commissione, e non ho avuto risposta, dove si ricava il concetto di grave colpa professionale. Vorrei far presente che questa non è nemmeno una legge. È un atto amministrativo che, come tale, può disciplinare nell’ambito di quelle che sono previsioni di diritto amministrativo. Mi riferivo prima già alle vacanze di Natale, che mi sembra abbastanza contraddittorio, soprattutto perché sappiamo bene, assessore Gazzolo, che l’anno scorso, dopo che c’è stata l’insurrezione delle associazioni di categoria, tutti i Comuni hanno dato la deroga in quel periodo. Quindi, ci troviamo di fronte a delle forme di durezza nei contenuti e di debolezza estrema nei comportamenti. Insomma, si vuole scegliere la via delle noci di cocco, notoriamente dure fuori ed acquetta dentro.

Infine, ritengo, pur non avendo particolare ragione per dovermi battere su altri emendamenti, che il richiedere che in questo momento, visto che altri documenti non sono stati approvati, ci si rifaccia agli accordi Regione-Stato vigenti e non si facciano fughe in avanti verso ipotetici o ipotizzati accordi interregionali, che allo stato non sono stati sottoscritti – ed è questa, consigliere Campedelli, la ragione per cui in alcuni punti, soprattutto in materia di agricoltura, vengono riproposti gli stessi emendamenti – non volendomi impiccare a questo, dico soltanto che l’articolo 22, comma 2, cita il Regolamento regionale n. 1 del 28 ottobre 2011 anziché il Regolamento regionale del 4 gennaio 2016, n. 1.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Non avendo altri interventi, chiudo le dichiarazioni di voto.

Nomino scrutatori i consiglieri Bagnari, Francesca Marchetti e Liverani.

Iniziamo con gli emendamenti che insistono sulla relazione generale di piano.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 47 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 47 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 46 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 46 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 45 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 45 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 44 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 44 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 43 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 43 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 49 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 49 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 48 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 48 è respinto.

Passiamo, ora, agli emendamenti che insistono sulle Norme tecniche di attuazione.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 29 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 29 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 30 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 30 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 17 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 17 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 18 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 18 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 31 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 31 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 32 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 32 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 19 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 19 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 33 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 33 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 20 a firma dei consiglieri Bertani, Sassi, Gibertoni e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 20 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 21 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 21 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 3 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 22 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 22 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 4 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 24 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 24 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 23 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 23 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 25 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 25 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 34 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 34 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 26 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 26 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 35 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 35 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 27 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 27 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 36 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 36 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 5 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 6 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 7 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 37 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 37 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 28 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 28 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 8 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 8 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 38 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 38 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 9 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 9 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 10 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 10 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 11 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 11 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 16 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 16 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 39 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 39 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 15 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 15 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 40 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 40 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 41 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 41 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 12 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 12 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 42 a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 42 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 13 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 13 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 14 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 14 è respinto.

Ora passiamo agli ordini del giorno.

Siamo all’ordine del giorno 3774/1, oggetto 4456.

Consigliere Pettazzoni, mi scusi. Prego.

 

PETTAZZONI: In assenza del collega Daniele Marchetti, sugli ordini del giorno e sul PAIR chiediamo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Soncini): Va bene, consigliere Pettazzoni.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Per richiamo al Regolamento. Chiedo soltanto, signora presidente, che non si proceda eventualmente al coordinamento formale rispetto ad un Regolamento che è stato votato pur essendo abrogato. Essendo stato respinto un emendamento che ne prevedeva la sostituzione con quello vigente, è evidente che l’Assemblea preferisce avere in atti un Regolamento abrogato.

 

PRESIDENTE (Soncini): Siamo all’ordine del giorno. Consigliere Campedelli, prego.

 

CAMPEDELLI: Rispetto a quanto detto dal consigliere Foti...

 

PRESIDENTE (Soncini): Siamo sull’ordine dei lavori.

 

CAMPEDELLI: Rispetto all’ordine del giorno, abbiamo approvato un emendamento sul divieto presente nel piano… all’interno del provvedimento preso dal Regolamento regionale n. 1 del 28 ottobre 2011. È già implicito l’aggiornamento che il consigliere Foti richiede. Quindi, non rappresenta un errore.

 

PRESIDENTE (Soncini): Ne prendiamo atto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 3774/1, oggetto 4456, a firma dei consiglieri Campedelli, Caliandro, Foti, Taruffi, Prodi, Montalti, Rossi Nadia, Zoffoli, Marchetti Francesca, Ravaioli, Paruolo, Poli, Sabattini, Molinari, Rontini, Tarasconi, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

42

Assenti

 

8

Votanti

 

41

Favorevoli

 

41

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Soncini): L’ordine del giorno 3774/1, oggetto 4456, è approvato.

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 3774/2, oggetto 4457, a firma dei consiglieri Montalti, Pettazzoni, Campedelli, Pruccoli, Foti, Caliandro e Calvano, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

39

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Soncini): L’ordine del giorno 3774/2, oggetto 4457, è approvato

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 3774/3, oggetto 4458, a firma del consigliere Alleva, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

4

Contrari

 

22

Astenuti

 

10

 

PRESIDENTE (Soncini): L’ordine del giorno 3774/3, oggetto 4458, è respinto.

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 3774/4, oggetto 4459, a firma dei consiglieri Pompignoli e Marchetti Daniele, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

37

Contrari

 

--

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Soncini): L’ordine del giorno 3774/4, oggetto 4459, è approvato.

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 3774/6, oggetto 4467, a firma dei consiglieri Sassi e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

5

Contrari

 

26

Astenuti

 

7

 

PRESIDENTE (Soncini): L’ordine del giorno 3774/6, oggetto 4467, è respinto.

Lei, consigliere Pettazzoni, aveva chiesto il voto elettronico anche per la risoluzione.

 

(interruzioni)

 

No.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 4264, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione oggetto 4264 è approvata.

Per l’atto amministrativo è stato richiesto il voto elettronico.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione del partito di deliberazione di cui all’oggetto 3774, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

26

Contrari

 

--

Astenuti

 

14

 

PRESIDENTE (Soncini): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 4232

Delibera: «Approvazione del Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2017-2019.» (Proposta della Giunta regionale in data 27 febbraio 2017 n. 228) (116)

(Approvazione)

(Ordine del giorno 4232/1 oggetto 4468 - Presentazione e approvazione)

(Ordini del giorno 4232/2/3 oggetti 4469 e 4470 - Presentazione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 4232. Proposta di iniziativa della Giunta recante: “Approvazione del Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2017-2019. Proposta all’Assemblea legislativa”.

La Commissione “Bilancio, Affari generali ed istituzionali” ha espresso parere favorevole, con modificazioni, nella seduta del 4 aprile 2017 con la seguente votazione: 29 voti a favore, nessun contrario e 8 astenuti.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Su questo oggetto insistono tre ordini del giorno: il primo a firma della consigliera Gibertoni e altri, il secondo a firma del consigliere Bertani e altri e il terzo a firma dei consiglieri Sensoli e Sassi.

Apro la discussione generale sul provvedimento: 10 minuti per ciascun consigliere. Qualcuno vuole intervenire in discussione generale sul provvedimento? Consiglieri, ci sono iscritti in discussione generale sul provvedimento? Siamo all’oggetto 4232.

Se non ci sono richieste di intervento, passo alle dichiarazioni di voto congiunte sul provvedimento e sugli ordini del giorno.

Io non ho iscritti, perciò chiudo la dichiarazione di voto e passo alla votazione.

Nomino scrutatori i consiglieri Bagnari, Cardinali e Liverani.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 4232/1, oggetto 4468, a firma dei consiglieri Gibertoni, Sensoli e Sassi.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’ordine del giorno 4232/1, oggetto 4468, è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 4232/2, oggetto 4469, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi.

 

(si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’ordine del giorno 4232/2, oggetto 4469, è respinto.

 

(interruzioni)

 

Un attimo. Sentiamo gli scrutatori. Consigliere Bagnari, prego.

 

(interruzioni)

 

Va bene.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 4232/2, oggetto 4469, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’ordine del giorno 4232/2, oggetto 4469, è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 4232/3, oggetto 4470, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’ordine del giorno 4232/3, oggetto 4470, è respinto.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 4232.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti,

approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’Assemblea approva.

 

BIANCHI, assessore: Posso dire “grazie”?

 

PRESIDENTE (Soncini): A questo punto, visto l’orario, chiudiamo i nostri lavori. Ci vediamo domani mattina.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 17,48

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta ai sensi dell’art. 65, comma 2 del Regolamento interno il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI.

Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta SALIERA, gli assessori Simona CASELLI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI e la consigliera Lia MONTALTI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 4456 “Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 3774 Proposta recante: "Proposta all'Assemblea legislativa di decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020)". A firma dei Consiglieri: Campedelli, Caliandro, Foti, Taruffi, Prodi, Montalti, Rossi Nadia, Zoffoli, Marchetti Francesca, Ravaioli, Paruolo, Poli, Sabattini, Molinari, Rontini, Tarasconi”

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 41

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 8

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Daniele MARCHETTI, Lia MONTALTI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 4457 “Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 3774 Proposta recante: "Proposta all'Assemblea legislativa di decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020)". A firma dei Consiglieri: Montalti, Calvano, Pettazzoni, Campedelli, Foti, Pruccoli, Caliandro”

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 39

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Daniele MARCHETTI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 4458 “Ordine del giorno n. 3 collegato all’oggetto 3774 Proposta recante: "Proposta all'Assemblea legislativa di decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020)". A firma del Consigliere: Alleva”

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 4

Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 22

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Roberto POLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 10

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Daniele MARCHETTI, Lia MONTALTI, Giuseppe PARUOLO, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 4459 “Ordine del giorno n. 4 collegato all’oggetto 3774 Proposta recante: "Proposta all'Assemblea legislativa di decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020)". A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Marchetti Daniele”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 37

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Silvia PRODI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Lia MONTALTI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 4467 “Ordine del giorno n. 6 collegato all’oggetto 3774 Proposta recante: "Proposta all'Assemblea legislativa di decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020)". A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani”

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 26

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 7

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Alan FABBRI, Daniele MARCHETTI, Lia MONTALTI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI.

 

OGGETTO 3774 “Delibera: «Decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020).» (Proposta della Giunta regionale in data 21 dicembre 2016 n. 2314) (115)

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 26

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 14

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Daniele MARCHETTI, Lia MONTALTI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 3774 “Delibera: «Decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020).» (Proposta della Giunta regionale in data 21 dicembre 2016 n. 2314) (115)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 14 delle “Norme Tecniche di Attuazione”, dopo il comma 1 è integrato il seguente comma:

“1 bis. La Giunta regionale, acquisite le proposte dei Comuni interessati, individuerà con proprio atto i criteri per l’individuazione dei servizi minimi sotto la cui soglia talune zone abitate possano definirsi non adeguatamente servite dal trasporto pubblico locale (TPL)”.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 14, comma 3, delle “Norme Tecniche di Attuazione”, dopo le parole “con atto di Giunta regionale” sono integrate le seguenti parole “, informata la competente Commissione assembleare,”.»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Foti:

«Al comma 2 dell’articolo 15 delle “Norme Tecniche di Attuazione”, la lettera a) è così integralmente modificata:

“a) le aree pedonali dovranno avere un’estensione complessiva compresa fra il 10% ed il 15% della superficie del centro storico;”»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Foti:

«Al comma 2 dell’articolo 15 delle “Norme Tecniche di Attuazione”, la lettera b) è così integralmente modificata:

“b) le zone a traffico limitato (ZTL) dovranno avere un’estensione complessiva compresa fra il 60% ed il 75% della superficie del centro storico;”»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 19 delle “Norme Tecniche di Attuazione”, il comma 1 è così integralmente modificato:

“1. L’Autorità competente si attiene, in sede di rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA), a prescrizioni che prevedano:

a) per i nuovi impianti, per le polveri e gli ossidi di azoto, valori limite di emissione più bassi fra quelli previsti nei BREF comunitari elaborati ai sensi della direttiva 2010/75/UE, nei limiti in cui sia tecnicamente possibile. I limiti di applicabilità tecnica devono essere adeguatamente motivati nel provvedimento di autorizzazione;

b) se ricompresi nelle aree di superamento, in caso di modifiche sostanziali delle installazioni esistenti che configurino incrementi di capacità produttiva superiori o pari alla soglia di assoggettabilità ad AIA, valori limite di emissione più bassi fra quelli previsti nei BREF comunitari elaborati ai sensi della direttiva 2010/75/UE, nei limiti in cui sia tecnicamente possibile.”»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 19 delle “Norme Tecniche di Attuazione”, il comma 2 è così integralmente modificato:

“2. Le installazioni situate nelle aree di superamento che abbiano superato la soglia emissiva di 50 t/anno per le polveri e di 100 t/anno per NOx, in almeno due dei 5 anni solari precedenti, hanno l’obbligo di adottare misure tese al miglioramento dei cicli produttivi nell’ottica del raggiungimento di una minore emissione inquinante per unità di prodotto. Tali misure sono concordate con il Tavolo permanente, che sarà costituito con successiva determinazione del dirigente regionale competente per materia con gli enti interessati e le Associazioni di categoria.”.»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 19, comma 5, delle “Norme Tecniche di Attuazione”, le parole “, che comprendano misure aggiuntive rispetto alle altre misure previste nel Piano” sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 21, comma 1, delle “Norme Tecniche di Attuazione”, la lettera f) è così modificata:

“f) incentivazione di azioni migliorative rispetto a quanto previsto nelle “Linee guida per la riduzione delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività agricole zootecniche, secondo quanto previsto dall’articolo 5, comma 1, lettera b) dell’Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria del Bacino Padano del 19 dicembre 2013” per la riduzione delle emissioni di ammoniaca nella stabulazione degli animali”.»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 22 delle “Norme Tecniche di Attuazione”, il comma 1 è così integralmente modificato:

“1. Ai fini della tutela della qualità dell’aria le aziende agricole devono attenersi alle previsioni contenute nelle “Linee guida per la riduzione delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività agricole zootecniche, secondo quanto previsto dall’articolo 5, comma 1, lettera b) dell’Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’arie del Bacino Padano del 19 dicembre 2013” per quanto attiene a:

a) stabulazione animale;

b) copertura delle vasche di stoccaggio delle deiezioni;

c) distribuzione degli effluenti di allevamento.”»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 22, comma 2, delle “Norme Tecniche di Attuazione”, le parole “regolamento regionale n. 1 del 28 ottobre 2011” sono così modificate “regolamento regionale 4 gennaio 2016, n. 1,”.»

(Respinto)

 

Emendamento 11, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 22, comma 3, delle “Norme Tecniche di Attuazione”, le parole “Per le attività che non sono soggette ad autorizzazione si procederà con un controllo a campione in base alle modalità individuate con determinazione del Dirigente regionale competente per materia.” sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 30, comma 1, lettera a) delle “Norme Tecniche di Attuazione”, le parole “e, dal 1 ottobre 2020, a tutti i veicoli diesel Euro 5” sono soppresse.

Conseguentemente è modificata la “Relazione Generale”, a pagina 122, paragrafo “9.1.3.4 Misure emergenziali” le parole “e diesel Euro 5 dall’1 ottobre 2020” sono soppresse e a pagina 274, paragrafo “A4 - Misure emergenziali” le parole “e diesel Euro 5 dall’1 ottobre 2020” sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 30 delle “Norme Tecniche di Attuazione”, dopo il comma 1, è integrato il seguente comma:

“1 bis. Le misure emergenziali di limitazione della circolazione non trovano applicazione nelle giornate di sabato e domenica, nel periodo compreso fra il 1 dicembre ed il 6 gennaio.”.»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 33 delle “Norme Tecniche di Attuazione”, dopo il comma 5, è integrato il seguente comma:

“6. Gli obiettivi e le misure contenute nel Piano Aria Integrato Regionale 2020 saranno oggetto di revisione per essere uniformate alle risultanze del nuovo Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria del Bacino Padano.”.»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 26 delle “Norme Tecniche di Attuazione”, il comma 3 è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 16, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 24, comma 2, delle “Norme Tecniche di Attuazione”, le parole “L’inosservanza delle disposizioni di cui al presente articolo rappresenta un’ipotesi di grave colpa professionale.” sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’Articolo 8 “Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di Piani e Programmi”

Il punto 1 è così sostituito:

1. Il parere motivato di valutazione ambientale strategica dei piani e programmi, generali e di settore operanti nella Regione Emilia-Romagna di cui al Titolo II, della Parte seconda del D.Lgs. n. 152/2006, si conclude con una valutazione che dà conto dei significativi effetti sull’ambiente di tali piani o programmi, se le misure in essi contenute determinino un peggioramento della qualità dell’aria e indica le eventuali misure alternative e/o aggiuntive idonee a compensare e/o mitigare l’effetto delle emissioni introdotte.»

(Respinto)

 

Emendamento 18, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’Articolo 8 “Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di Piani e Programmi”

Il punto 3 è così sostituito:

Il proponente del piano o programma sottoposto alla procedura di cui al comma 1 ha l’obbligo di presentare una relazione relativa agli effetti in termini di emissioni per gli inquinanti PM10 e NOx del piano o programma e contenente le misure idonee a compensare e/o mitigare tali effetti, nonché le misure alternative.»

(Respinto)

 

Emendamento 19, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’Articolo 12 “Obiettivi”

Il punto 2 è così sostituito:

2. Il Piano, anche in attuazione dell’articolo 13 del D.Lgs. 155/2010, è volto a perseguire il raggiungimento, al 2020, dei valori obiettivo di cui all’allegato VII del D.Lgs. 155/2010 agendo sulla riduzione delle emissioni dei precursori dell’ozono, ovvero sulle principali sorgenti di emissione.»

(Respinto)

 

Emendamento 20, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi, Gibertoni e Sensoli:

«Nelle NTA all’Articolo 14 “Limitazioni alla circolazione dei veicoli privati nel centro abitato”

Il punto 5 è così sostituito:

5. Ai fini del monitoraggio sull’attuazione delle misure di Piano, le amministrazioni comunali comunicano entro il 31 maggio di ogni anno il numero dei controlli, effettuati in tema di circolazione di veicoli dal 1 ottobre al 31 marzo, in base alle modalità indicate al capitolo 12. Il numero dei controlli deve essere non inferiore a 500 per i Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti e non inferiore a 100 per gli altri Comuni. Nei casi in cui sono presenti strumentazioni telematiche fisse (es: sistema “Sirio”) o mobili (es. dispositivo “Scout”) di rilevamento degli accessi i controlli sono innalzati a 1000 di cui 200 "fisici" e 800 con strumentazione.»

(Respinto)

 

Emendamento 21, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’Articolo 15 “Altre misure limitative dei flussi veicolari nei centri abitati”

Il punto 1 è così sostituito:

1. Per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria, il Piano prevede per i pertinenti strumenti di pianificazione dei Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti, fra cui il Piano urbano del traffico ed il Piano urbano della mobilità sostenibile, e dei Comuni appartenenti all’agglomerato di Bologna, la direttiva della riduzione del 30 per cento al 2020 del traffico veicolare privato nel centro abitato rispetto a quello misurato o stimato in riferimento all’anno di adozione del Piano.»

(Respinto)

 

Emendamento 22, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’Articolo 15 “Altre misure limitative dei flussi veicolari nei centri abitati”

Al punto 2 la lettera a) è così sostituita:

a) individuazione di nuove aree pedonali per una estensione complessiva pari al 40 per cento della superficie del centro storico;»

(Respinto)

 

Emendamento 23, a firma dei consiglieri Gibertoni, Sassi, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’Articolo 15 “Mobilità ciclo- pedonale”

Al punto 1 la lettera a) è così sostituita:

a) ampliamento delle piste ciclabili nei centri abitati e nei tratti di collegamento fra centri abitati limitrofi, fino al raggiungimento, al 2020, di una dotazione pari a 2,5 metri per abitante residente nel Comune nell’anno di adozione del Piano;»

(Respinto)

 

Emendamento 24, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’Articolo 15 “Altre misure limitative dei flussi veicolari nei centri abitati”

Il punto 5 è così sostituito:

Le misure di cui alle lettere a), b) e d) del comma 2 possono essere integrate, fino a un massimo del 50%, ai fini del raggiungimento dell’obiettivo di cui al comma 1, con misure equivalenti in termini di riduzione del traffico veicolare, individuate fra quelle indicate al paragrafo 9.1.3.2.d del Piano, motivate da difficoltà o vincoli oggettivi, derivanti dalla specifica conformazione territoriale di ciascun Comune, che non consentono i prescritti ampliamenti delle zone a traffico limitato (ZTL) ,delle aree pedonali e delle piste ciclabili.»

(Respinto)

 

Emendamento 25, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’Articolo 16 “Mobilità ciclo- pedonale”

Il punto 4 è così sostituito:

4. La misura di cui alla lettera a) del comma 1 può essere integrata, fino a un massimo del 50%, con misure equivalenti in termini di riduzione del traffico veicolare, individuate fra quelle indicate al paragrafo 9.1.3.2.d del Piano, motivate da difficoltà o vincoli oggettivi, derivanti dalla specifica conformazione territoriale di ciascun Comune, che non consentono i prescritti ampliamenti delle piste ciclabili.»

(Respinto)

 

Emendamento 26, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 17 “Ampliamento aree verdi”

Al punto 1 la lettera a) è così sostituita:

a) raggiungimento della quota di 50 m2 per abitante residente al 2020;»

(Respinto)

 

Emendamento 27, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 18 “Trasporto pubblico locale e regionale” alla lettera b) del punto 1 è aggiunta la lettera c):

c) recepimento degli obiettivi e delle misure migliorative del trasporto pubblico locale previste dal PRIT2025, attualmente in itinere.»

(Respinto)

 

Emendamento 28, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 20 “Saldo zero”

Il punto 1 è così sostituito:

1. Nelle aree di superamento si possono realizzare nuovi impianti finalizzati alla produzione di energia elettrica da biomasse di potenza termica nominale superiore a 250 kWt a condizione che sia assicurato il saldo pari almeno a zero a livello di emissioni inquinanti per il PM10 ed NO2.»

(Respinto)

 

Emendamento 29, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 5 “Durata e ambito territoriale di applicazione del Piano”

Il punto 3 è così sostituito:

3. Il Piano è di norma rivisto ed aggiornato ogni 6 anni, l'assessorato di riferimento dovrà sottoporre alla commissione referente, report annuali, anche statistici, sull'andamento del raggiungimento degli obiettivi, le cui risultanze, ove necessario, potranno permettere modifiche correttive al piano.»

(Respinto)

 

Emendamento 30, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 6 “Modifiche”

Dopo la lettera c) del punto 1 è aggiunta la lettera d):

d) Le modifiche al piano potranno essere richieste per iniziativa consiliare, qualora i report annuali di andamento, evidenziano criticità o inefficacia riguardo il raggiungimento degli obiettivi previsti.»

(Respinto)

 

Emendamento 31, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 9 “Strumenti attuativi del Piano” dopo il punto 1, è aggiunto il punto 2:

2) Le amministrazioni locali (Comuni e/o Province) nella stesura dei rispettivi piani, di cui all'Art.9 comma 1 delle NTA del presente piano, non potranno declinare obiettivi od azioni in contrasto con gli obiettivi o le azioni previste nel presente piano, e dovranno concorrere all'efficacia degli stessi.»

(Respinto)

 

Emendamento 32, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 11 “Rapporti con il Piano Energetico Regionale (PER), con Piano Regionale dei Trasporti (PRIT) e con il Programma di Sviluppo Rurale (PSR)”

Il punto 1 è così sostituito:

1. Ai fini della tutela degli obiettivi di qualità dell’aria, il Piano prevede indirizzi e direttive che devono essere recepite, anche ai sensi dell’articolo 9, comma 11 del D.Lgs. 155/2010, dal Piano Energetico Regionale (PER), dal Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) nonché dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR), tali recepimenti sono da considerarsi vincolanti, al fine di perseguire la maggiore efficacia possibile degli obiettivi del piano.»

(Respinto)

 

Emendamento 33, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 12 “Obiettivi” dopo il punto 2, è aggiunto il punto 3:

3) L'assessorato di riferimento, al fine di una corretta e completa valutazione, fornisce report annuali alla competente commissione, sia in forma analitica che statistica, riguardo all'andamento nel perseguimento degli obiettivi espressi.»

(Respinto)

 

Emendamento 34, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 16 “Mobilità ciclo- pedonale”

Il punto 5 è così sostituito:

5. In attuazione delle indicazioni contenute al capitolo 9, paragrafo 9.1.3.2.c del Piano i Comuni provvedono alla manutenzione ordinaria e straordinaria della rete delle piste ciclabili e al monitoraggio del loro utilizzo e ne forniscono il dato alla Regione.»

(Respinto)

 

Emendamento 35, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 18 “Trasporto pubblico locale e regionale”

La lettera a) del punto 1 è così sostituita:

a) sostituzione, al 2020, degli autobus di categoria uguale o inferiore a Euro 2 con mezzi a minore impatto ambientale, comunque privilegiando mezzi a trazione elettrica o a metano, escludendo possibilmente la trazione diesel.»

(Respinto)

 

Emendamento 36, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 18 “Trasporto pubblico locale e regionale”

Il punto 5 è così sostituito:

5. Nel bando per l’affidamento del trasporto pubblico locale è previsto l’obbligo per il vincitore di sostituzione degli autobus di categoria uguale o inferiore a Euro 2 con mezzi a minore impatto ambientale da eseguirsi in modo proporzionale alla durata del servizio, come Direttiva del seguente piano, si privilegi la sostituzione con mezzi elettrici o a metano, escludendo la trazione diesel.»

(Respinto)

 

Emendamento 37, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 20 “Saldo zero” il punto 1 viene eliminato.»

(Respinto)

 

Emendamento 38, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 21 “Misure di promozione di buone pratiche agricole” dopo il punto 1 viene aggiunto il punto 2:

2) La regione istituisce l'anagrafe degli impianti di stoccaggio delle deiezioni animali, classificandone le dimensioni, la tipologia e la localizzazione, identificando inoltre le eventuali tecnologie applicate agli impianti per la mitigazione delle emissioni inquinanti ed odorigene.»

(Respinto)

 

Emendamento 39, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 25 “Misure per l’utilizzo dei combustibili”

Il punto 2 viene così sostituito:

2. In attuazione dell’art. 11 del D.Lgs. n. 28 del 2011, il Piano dispone che le disposizioni relative all’obbligo di prevedere in sede progettuale l’utilizzo di fonti rinnovabili a copertura di quota parte dei consumi di energia termica ed elettrica dell’edificio debbano essere soddisfatte ricorrendo all’uso di fonti rinnovabili diverse dalla combustione delle biomasse.»

(Respinto)

 

Emendamento 40, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 27 “Catasto regionale degli impianti termici” al punto 1 viene eliminata la parola “domestico”.»

(Respinto)

 

Emendamento 41, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 28 “Misure di efficientamento dell’illuminazione pubblica” al punto 2 vengono eliminate le parole “di norma”.»

(Respinto)

 

Emendamento 42, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nelle NTA all’art. 30 “Misure emergenziali”

La lettera c) del punto 1 viene così sostituita:

c) abbassamento di 1 grado centigrado della temperatura negli ambienti riscaldati fino al limite minimo di 19°C nelle case, negli edifici pubblici, ivi comprese ogni sede amministrativa, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto, nelle attività commerciali e fino al limite minimo di 17°C nei luoghi che ospitano attività industriali ed artigianali. Sono esclusi da queste indicazioni gli ospedali e le case di cura, le scuole ed i luoghi che ospitano attività sportive.»

(Respinto)

 

Emendamento 43, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nella Relazione Generale al capitolo: “9.1.3.3 Ampliamento aree verdi”

Il periodo 12 è così sostituito:

Nelle piantumazioni di alberi e arbusti massima accuratezza va data alla scelta della specie, dando priorità alle specie più idonee al sequestro degli inquinanti, del tipo di impianto e della previsione di crescita delle piante tenendo conto del contesto (distanza di sicurezza da edifici, agibilità delle strade, rispetto delle reti tecnologiche sotterranee ed aeree) e delle future manutenzioni.»

(Respinto)

 

Emendamento 44, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nella Relazione Generale al capitolo: “9.1.3.3 Ampliamento aree verdi”

Il periodo 8 è così sostituito:

Gli strumenti a disposizione, in sinergia con il PAIR, per la realizzazione del verde urbano e

periurbano sono quindi:

- le disposizioni della L. 10/2013 (artt. 3, 4, 5 e 6) cui deve essere data piena attuazione;

- il Piano regionale forestale 2014-2020 che contiene gli indirizzi di massima sulla realizzazione delle infrastrutture verdi, per la cui realizzazione si potrà contare sui fondi messi a disposizione dalle misure forestali del PSR e dalla Regione (per gli spazi rurali fino al periurbano e all’urbano).»

(Respinto)

 

Emendamento 45, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nella Relazione Generale al capitolo: “9.1.3.3 Ampliamento aree verdi”

Il periodo 6 è così sostituito:

Il valore medio di alberi per abitante nei principali Comuni regionali si attesta su 0,3 alberi per abitante. Il PAIR si pone quindi l’obiettivo di aumentare questo valore, portandolo ad 1 albero per abitante nei centri urbani, dando completa attuazione alla L. 113/1992, come modificata dalla L. 10/2013, che prevede di porre a dimora un albero per ogni neonato nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, e dando attuazione alle azioni previste dal Piano Regionale Forestale 2014-2020, dando priorità a quelle rivolte alle aree urbane e di pianura.»

(Respinto)

 

Emendamento 46, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nella Relazione Generale al capitolo: “9.1.3.3 Ampliamento aree verdi”

Il periodo 3 è così sostituito:

Sulla base di queste modalità, si prevede come obiettivo minimo di aumentare i m2 di aree verdi per abitante residente nell’area comunale al fine di raggiungere la quota di 50 m2 per abitante residente al 2020, attraverso:

a) la realizzazione di fasce boscate con siepi e filari o con piantumazione di specie arboree che assorbono o trattengono le sostanze inquinanti;

b) la trasformazione di lastrici solari in giardini pensili;

c) l’incremento delle "cinture verdi" periurbane.»

(Respinto)

 

Emendamento 47, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nella relazione Generale al capitolo “9.1.3.2.b Ampliamento delle aree pedonali”

Il primo periodo è così sostituito:

“Nel PAIR si propone di raggiungere al 2020 un’estensione delle aree pedonali pari almeno al 40 % dell’area dei centri storici”.»

(Respinto)

 

Emendamento 48, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nella relazione Generale al capitolo “9.7.1 Valutazione del carico emissivo per piani e progetti che possono comportare significative emissioni” il secondo periodo viene eliminato.»

(Respinto)

 

Emendamento 49, a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni, Bertani e Sensoli:

«Nella Relazione generale al capitolo 9.2.3.2 “Potenziamento e riqualificazione dell'offerta dei servizi del trasporto pubblico locale e regionale per migliorare l'alternativa modale al veicolo privato”

Il periodo 6 è così sostituito:

Il PAIR conferma gli obiettivi del PRIT con riferimento all’anno 2020, che prevede il mantenimento dei servizi di trasporto pubblico su gomma e un incremento del 20% dei servizi di trasporto pubblico su ferro.

Ai fini del presente piano si pone inoltre l’ulteriore obiettivo di potenziamento del servizio di trasporto pubblico su gomma del 10% al 2020, che si realizzerà anche attraverso la razionalizzazione ed il recupero di efficienza del sistema.

E comunque il PAIR farà propri gli obiettivi e le misure migliorative del trasporto pubblico locale previste dal PRIT2025, attualmente in itinere.»

(Respinto)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Soncini

Rancan - Torri

 

 

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