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165.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 19 DICEMBRE 2017

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 4223

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: «Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio» TESTO BASE (76)

(Continuazione discussione, esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)

(Ordine del giorno 4223 bis “Non passaggio all’esame degli articoli” - Presentazione e reiezione)

(Ordini del giorno 4223/1/5 oggetti 5830 - 5834 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 4223/2/3/4 oggetti 5831 - 5832 - 5833 - Presentazione, discussione e reiezione)

 

OGGETTO 101

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Modifica della L.R. 20 del 2000, Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio». A firma del Consigliere: Bignami

 

OGGETTO 158

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Modifica di norme delle leggi regionali 9 dicembre 2002, n. 34, e 24 marzo 2000, n. 20». A firma del Consigliere: Foti

PRESIDENTE (Rainieri)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

PRUCCOLI (PD)

DONINI, assessore

BONACCINI, presidente della Giunta

TARUFFI (SI)

ALLEVA (Altra ER)

ALLEVA (Altra ER)

PRODI (Gruppo Misto)

ALLEVA (Altra ER)

TARUFFI (SI)

GIBERTONI (M5S)

ALLEVA (Altra ER)

TARUFFI (SI)

PRODI (Gruppo Misto)

CALIANDRO (PD)

BIGNAMI (FI)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 5832 - 4223

Ordine del giorno 4223 bis “Non passaggio all’esame degli articoli”

Emendamenti oggetto 4223

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,29

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la centosessantacinquesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Sono assenti il consigliere Foti e gli assessori Costi, Corsini, Petitti e Venturi.

 

OGGETTO 4223

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: «Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio» TESTO BASE (76)

(Continuazione discussione, esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)

(Ordine del giorno 4223 bis “Non passaggio all’esame degli articoli” - Presentazione e reiezione)

(Ordini del giorno 4223/1/5 oggetti 5830 - 5834 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 4223/2/3/4 oggetti 5831 - 5832 - 5833 - Presentazione, discussione e reiezione)

 

OGGETTO 101

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Modifica della L.R. 20 del 2000, Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio». A firma del Consigliere: Bignami

 

OGGETTO 158

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Modifica di norme delle leggi regionali 9 dicembre 2002, n. 34, e 24 marzo 2000, n. 20». A firma del Consigliere: Foti

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori della seduta e, precisamente, con il dibattito generale. Si era iscritto il consigliere Bertani. Prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Questo progetto di legge regionale inizia certamente con dei bei titoli e delle belle promesse, tra le quali leggo “contenere il consumo di suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile”. Questa è una premessa che penso piaccia a tutti. Purtroppo, però, come abbiamo imparato in queste aule, spesso ai titoli non corrispondono poi le azioni. D’altronde, questa legge dietro un titolo così bello non mette un limite certo al consumo di suolo. Quel 3 per cento, venduto come una grande conquista rispetto all’urbanizzato, è virtuale e soprattutto presenta limiti pericolosi, che riguardano intanto il transitorio, perché può sicuramente portare a una corsa ad attuare le previsioni che oggi sono ancora tutte lì e sono ancora tutte pendenti. È vero che la crisi è ancora forte, però non vorrei che di qui a 3-5 anni questa falla o questa elasticità all’interno di questa previsione di legge porti a un ulteriore incremento del consumo di suolo. Poi magari ve lo venderete anche come aumento del PIL regionale, ma bruciare ancora territorio vergine nella fucina della crescita penso che non ce lo possiamo permettere.

Non a caso ancora qui oggi ho sentito parlare di filiera edilizia, di congiuntura favorevole. Il problema è che non possiamo continuare a pensare che la crescita vada accoppiata al consumo di territorio. Insomma, bisogna cominciare a pensare di disaccoppiare la crescita economica dal consumo di suolo. Questo è quello che è stato fatto fino ad oggi.

È inutile che qualche consigliere oggi venga qui a dire che la legge n. 20 ci ha protetto nel momento espansivo, dal momento che la legge n. 20 purtroppo ha fallito su questo, considerato che ancora oggi ci sono terreni e territori che si sono mangiati il suolo. Come ricordava prima la consigliera Sensoli, veniamo da territori dove abbiamo comuni che hanno ormai il 30, il 40 o addirittura il 60 per cento del proprio territorio urbanizzato. Il comune da cui vengo, Gambettola, ha quasi il 40 per cento di territorio urbanizzato. Ma quel 3 per cento dove lo andrà a sviluppare? Proprio in questi giorni mi sono visto sbucare già il profilo di un nuovo capannone di una superficie dedicata al commerciale, nonostante ormai siamo praticamente invasi da strutture commerciali.

Trovo, inoltre, che vi siano troppe esclusioni. Penso a tutte le casistiche legate alle grandi opere, alle opere di interesse pubblico e penso sempre al nostro territorio, dove comincia a farsi avanti la previsione di un nuovo ospedale. Ebbene, quel nuovo ospedale, indipendentemente dal fatto che sia una buona idea o meno, consumerà ventidue ettari di terreno vergine, senza che quella nuova costruzione vada a incidere sul 3 per cento. Ma da altre parti ci sono bretelle, ci sono strade, ci sono autostrade che si vanno a costruire e queste verranno escluse da quel 3 per cento. Quindi, il consumo di suolo purtroppo continuerà.

Aggiungo, peraltro, che per queste stesse opere che ho menzionato nessuno ci ha detto se verranno previste delle compensazioni. Penso all’ospedale di Cesena: si abbandona il terreno del vecchio ospedale, ma per quello che cosa facciamo? Facciamo il desealing (come si direbbe in termini tecnici)? Ma anche il desealing in questa legge non è ben definito. Diventa un’operazione virtuale. Ma che cosa vuol dire desigillare un terreno? Togliamo i primi dieci centimetri di cemento? Lo bonifichiamo? Lo rendiamo di nuovo terreno vergine, sul quale si possono piantare alberi e si può fare un bosco urbano? O si può addirittura coltivare? Ma la fertilità e la desigillazione sono aspetti ben diversi. Di questo, ovviamente, non si parla, e non se ne parla neanche a carico di chi magari potrà espandere e fare investimenti di nuova urbanizzazione.

Un altro aspetto critico riguarda la capacità di negoziazione. Prima un consigliere diceva che i Comuni mantengono questa capacità di negoziazione. A mio avviso, i Comuni, soprattutto quelli più piccoli, si ritroveranno con una pistola puntata alla tempia, perché con quei sessanta giorni, inderogabili, in cui devono rispondere alle proposte di accordi, quando ci saranno grandi interessi e grandi aziende che avranno a disposizione tecnici e avvocati, il Comune e i consiglieri comunali si troveranno in difficoltà a dover rispondere a queste iniziative. Quindi, ci sarà sicuramente una sperequazione di potenza di fuoco, al quale i Comuni faranno fatica a rispondere.

Cabina di regia. Qualcuno invocava una cabina di regia, ma la cabina di regia prima era la pianificazione, mentre adesso la pianificazione, con questi accordi che possono arrivare, viene sicuramente smontata.

Riteniamo, insomma, che questa legge non difenderà il suolo, perché negli ultimi 4-5 anni ciò che ha difeso il suolo purtroppo è stata la crisi economica, che ha salvato il territorio. Ma se domani, come tutti speriamo, la crisi comincerà a mordere di meno, chi lo difenderà? Questa legge? Noi riteniamo proprio di no, assolutamente. Del resto, quel transitorio, come dicevo, se la crisi morderà un po’ di meno, attuerà tutto l’attuabile, perché finito il transitorio chi ci garantisce che questo transitorio tiene? Ad esempio, la Regione Lombardia, che nel 2014 aveva varato la sua bella legge “salva suolo”, proprio questa estate ha abrogato i termini temporali fissati da quella norma. Mi sembra che si trattasse di trenta mesi, mentre qua si parla di trentasei. Quel 3 per cento è un limite elastico e quelle definizioni sono deboli.

Vorrei fare, infine, un appunto sulla decrescita. Prima il consigliere Calvano, come ormai è sua abitudine, diceva che noi vogliamo la decrescita, la decrescita infelice, la decrescita con un’accezione negativa. Ma, effettivamente, la decrescita in tempi di crisi sicuramente ha un’accezione negativa. Tuttavia, una crescita che non riduce generazione di rifiuti, che non riduce sprechi di energia, che non riduce consumo di suolo, non possiamo chiamarla crescita. Non possiamo chiamarla crescita! Invece, una crescita che coniuga la decrescita dello spreco di risorse, la decrescita dei consumi energetici, la decrescita del consumo di suolo è una crescita positiva. Allora, bisogna fare attenzione a utilizzare questi termini.

Penso che un legislatore intelligente si debba occupare del benessere e della protezione dell’ambiente e debba abbandonare l’idea che tutto questo possa essere raggiunto esclusivamente attraverso la crescita del PIL. Purtroppo siamo ancora legati a questo termine. Invece, se ci vogliamo occupare di benessere e di prosperità, allora dobbiamo diventare “agnostici” rispetto al PIL rispetto a quei termini di crescita. Ma questo non vuol dire decrescita, bensì che bisogna pensare a un equilibrio.

Recentemente alcuni economisti hanno ipotizzato una sorta di modello, che è stato battezzato “economia della ciambella”, secondo cui bisogna pensare che al di sotto di certi standard, di certi diritti, come la casa, il lavoro, il reddito, la possibilità di fare impresa, non possiamo scendere, ma al di sopra di tetti fisici, di limiti che il nostro pianeta ci impone non possiamo andare. Quindi, una crescita che permette il consumo di suolo all’infinito, il consumo di energia all’infinito non la possiamo ammettere. Quindi, questa legge avrebbe dovuto definire un limite al consumo di suolo, ma purtroppo non lo definisce.

Concludo facendo un breve accenno all’ordine del giorno che ho presentato, che riguarda un regolamento legato alla vecchia legge che oggi si va ad abrogare, vale a dire il Regolamento sulle aree produttive ecologicamente attrezzate. Occorre che, all’approvazione ormai imminente della nuova legge, si pensi che cosa si vuole fare di quelle aree produttive ecologicamente attrezzate. Basti pensare che nei territori da dove provengo – penso, ad esempio, a Gatteo – c’è la previsione di consumo di terreno vergine di ulteriori trenta ettari per aree produttive ecologicamente attrezzate, e già questo è al di fuori di qualsiasi previsione in quanto si basa addirittura su piani provinciali vecchi di anni, che prevedevano uno sviluppo che ormai non c’è più o che presentano sul territorio aree urbanizzate e pronte, ma ferme, che hanno capannoni che si stanno svuotando, e qualcuno ha l’idea di prevedere ulteriori trenta ettari di consumo di terreno vergine. A parte questo, quella delibera della Regione stabilisce che le aree produttive ecologicamente attrezzate non sono compatibili con il residenziale. Ebbene, quel documento non era abbastanza chiaro, dal momento che tre Comuni hanno previsto un’area produttiva ecologicamente attrezzata nel PSC intercomunale che interclude al suo interno delle abitazioni, che fino a poco tempo fa, tra l’altro, erano residenziale periurbano. Quindi, quel documento non ha difeso dei cittadini.

Oggi, con questa legge che attenua ulteriormente standard e regolamenti, io vedo un ulteriore pericolo. Quindi, con il nostro ordine del giorno si invita a definire nella nuova legge in maniera adeguata e non interpretabile le caratteristiche delle aree produttive ecologicamente attrezzate, che fra l’altro nella nuova legge sono accennate con riferimento al Piano metropolitano e non nei Piani di area vasta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Ci sono altri iscritti in discussione generale?

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Chiedo scusa, presidente, ma mi sono accorto, rileggendo i miei appunti, che ho saltato due punti che vorrei sottoporre all’attenzione dell’Aula.

Altro aspetto importante che manca in questa legge è il censimento dei capannoni e degli edifici inutilizzati. Abbiamo un patrimonio infinito, ormai purtroppo in parte abbandonato a causa della crisi o anche di investimenti sbagliati, probabilmente perché si pensava all’edilizia come risorsa finanziaria e non come bisogno da sopperire, migliaia di edifici sfitti, migliaia di capannoni inutilizzati, e non si può pensare a una programmazione, che oramai non c’è più, senza pensare a questa situazione. Nel provvedimento si parla velatamente di anagrafe, ma un censimento dello sfitto e dell’inutilizzato sicuramente andrebbe fatto.

Ultimo aspetto: il pericolo della perequazione territoriale. Ci sono Comuni che ormai hanno edificato tutto l’edificabile e quel 3 per cento temo che lo andranno a regalare a Comuni vicini che, invece, hanno territorio vergine da consumare, oppure si organizzeranno, come è in previsione sempre nei nostri territori, in fusioni fra un Comune che ha tanto territorio già urbanizzato, ma non ne ha più di urbanizzabile, e un altro che, invece, ha tanto terreno a disposizione. Così avremo un ulteriore incentivo negativo alle fusioni dei Comuni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Ci sono altri iscritti in discussione generale? Chiedo al relatore di maggioranza se vuole replicare. Prego, consigliere Pruccoli.

 

PRUCCOLI: Grazie, presidente.

Le stimolazioni giunte da questo dibattito interessante e costruttivo sono state tante e il filo rosso che collega molti interventi e molte delle parole che abbiamo avuto modo di ascoltare – io per essere ancora più attento e sul pezzo ho anche provato ad ascoltarli in cuffia, per evitare distrazioni – è un enorme e lunghissimo processo alle intenzioni, quasi come se, non volendo o non riuscendo ad attaccare i princìpi cardine di questa legge, si provasse a dire che è piena di buone intenzioni, ma magari non verrà attuata, oppure chissà dove sta l’inganno.

In realtà, credo che noi siamo stati molto chiari soprattutto per quello che riguarda il ragionamento del 3 per cento. I passaggi in Commissione hanno chiarito molto bene che cosa significhi il 3 per cento lavorato sui trentadue anni di vigenza della legge e che cosa ci vada lì dentro. Intendo precisarlo in quanto tutto il dibattito sembrava sempre muoversi attorno al passato, come se anche con questa legge fosse possibile il consumo di suolo a fini residenziali e abitativi. Lo voglio ribadire per l’ennesima volta. Anche se so che tutti hanno ben compreso che è così, lo voglio ribadire ancora una volta: nel 3 per cento non ci può andare quella che è stata, laddove c’è stata in alcuni frangenti storici, l’unica forma di speculazione a danno del territorio, ovvero l’edilizia residenziale libera.

Abbiamo istituito, anche con gli emendamenti, la fase di monitoraggio con l’Osservatorio sul consumo del suolo, che deve servire eventualmente ad apportare i correttivi. Sappiamo tutti che è impossibile. È sotto gli occhi di tutti ed è una evidenza, a iniziare dal mio Comune, che conosco molto bene, che oggi le richieste che arrivano sul tavolo dei sindaci, ciò che stanno portando in Consiglio comunale i sindaci e le Giunte è la riduzione degli strumenti urbanistici approvati. Non c’è la spinta. Non c’è nessunissima spinta da fermare in questo momento. In ogni caso, anche con l’ordine del giorno che andiamo a proporre ci impegniamo a tenere monitorato questo breve periodo transitorio, che sicuramente non produrrà chissà quali ulteriori danni al territorio.

Altra caratteristica emersa in maniera evidente oggi dai vari interventi è che vengono imputati e iscritti a questa legge le storture che si sono verificate in passato. Ognuno ha portato i propri esempi e ha citato le situazioni esistenti sui propri territori. Ma questa legge prova a riparare e anche a evitare, per quanto in una regione come la nostra che vanta una tradizione di buon governo del territorio e di buone leggi dal punto di vista urbanistico, qualcosa che è potuta sfuggire. Ebbene, questa legge prova a riparare da quel punto di vista.

Ecco perché appare anche abbastanza strano l’appello della collega Gibertoni, alla quale riconosco il ruolo di essere stata una fiera oppositrice di questa legge, pur in un ambito di correttezza istituzionale, prima in Commissione e poi oggi in Aula, che parlava di una rincorsa all’approvazione di questa legge. Sono passati oltre due anni. Io sono stato nominato relatore di questa legge ai primi di marzo e, in virtù di un accordo sancito al nostro interno che anticipava quella decisione, sono 13-14 mesi che giro sul territorio regionale, un po’ come l’assessore Donini, tornando negli stessi luoghi o frequentandone altri, a presentare quella legge e, quindi, a farla socializzare, conseguendo risultati tutto sommato di apprezzamento, pur nella varietà della platea.

Questa, quindi, è una legge che è tutt’altro rispetto a quello che viene detto. Lo ripeto, c’è sempre un costante e continuo processo alle intenzioni. Questa è una legge che cerca di tenere forte e saldo il centro sull’interesse pubblico, che è fatto contemperando, però, gli interessi privati, dal momento che questo è il ruolo del pubblico amministratore.

Il saldo zero da subito è una suggestione, che può essere anche interessante, però nessuno dice come lo si fa. Si mette lì il titolo? Ma forse perché non è possibile come imposizione fin da subito.

Mi piacerebbe sapere dove la consigliera Gibertoni veda questi poteri economici soverchianti nel rapporto con la Pubblica Amministrazione. Io vedo un mondo produttivo che è stato in ginocchio per anni e anni e che prova faticosamente a rialzarsi, e questa categoria in particolare di un mondo produttivo è più prostrata di altre.

La paura della negoziazione con i privati è un altro tratto che ha contraddistinto alcuni interventi e che non mi sento di condividere, soprattutto da parte del Movimento 5 Stelle, che continua a ripetere che sta dalla parte dei cittadini e contro le élite, ma poi va in corto circuito nel momento in cui i cittadini hanno diritto di proporre una qualche iniziativa sul proprio territorio.

Lo ripeto, ho sentito tutti questi interventi velati e permeati di volontà di fare un processo alle intenzioni, con la regola che, quando non ci sono prove – nei processi si utilizza la regola che tre indizi fanno una prova – e quando gli indizi non sono reali, magari si vanno a dedurre.

Io penso che il PD non abbia bisogno che nessuno gli dica che il consumo di suolo è un problema, un problema che va affrontato in maniera radicale, tagliando il cemento. Al riguardo, personalmente mi sento di non accettare pregiudizi da parte di nessuno che siede in quest’Aula o che ne sta al di fuori. Il tempo darà a questa legge le ragioni che ha: la legge elimina il consumo di suolo, arriva al saldo zero del consumo di suolo, taglia in maniera radicale il cemento già previsto, lo fa e lo fa, però, senza cancellare la storia e senza esporre le Pubbliche Amministrazioni locali e i Governi locali della nostra regione a una serie infinita di contenziosi.

Del resto, vorrei anche capire come mai non affrontiamo questo tema così come abbiamo affrontato quello dei vitalizi, ovverosia mettendo davanti a tutto il muro dei diritti acquisiti. Quindi, molti di questi interventi sono stati attraversati da una sorta di “vorrei, ma non posso”.

Sono particolarmente d’accordo, invece, con la collega Gibertoni quando disegnava e immaginava le città vivibili e virtuose del futuro. Certo, la legge vuole andare lì, la legge vuole portare il nostro territorio e la nostra regione nel futuro, ma quello va fatto – la legge libera tutte le energie possibili e offre tutti gli strumenti perché questo sia possibile – nella rigenerazione urbana. È quella la sfida vera, a cui non siamo abituati e con cui dobbiamo iniziare a fare i conti e a lavorare. Ed è un peccato non aver voluto cogliere assieme questa opportunità che la legge ci metteva davanti.

Faccio un brevissimo inciso relativamente ad una considerazione espressa dalla collega Sensoli, che ancora una volta ha riportato il dibattito su una legge regionale a livello riminese. Questo non è il Consiglio comunale di Rimini. Non lo faccio mai, ma oggi non riesco a non a farlo: ogni volta noi dobbiamo rappresentare Rimini come l’ultima catena dei territori nazionali, per cui sempre gli ultimi, i più deficitari, che è una rappresentazione falsa della città di Rimini, che non merita, che peraltro è inopportuna e fa perdere tempo ad altri colleghi, perché quel dibattito sarebbe molto più opportuno laddove la consigliera Sensoli è, ovvero nel Consiglio comunale di Rimini.

La “riminizzazione” oggi è il taglio al cemento, è il taglio delle previsioni urbanistiche, che ha fatto il sindaco Gnassi. È su quella che ci misuriamo con chi vuole parlare di Rimini. È su quella che ci misuriamo. Il sindaco Gnassi è stato antesignano rispetto alla legge: ha deciso di tagliare delle previsioni urbanistiche, prendendosi dei ricorsi. Poi, però, le testate che sono vicine al Movimento 5 Stelle gioiscono quando le sentenze, magari andando a sfruttare, vanno a puntualizzare che magari le delibere erano deficitarie in quanto facevano riferimento ad un masterplan.

Ci vuole responsabilità, quella stessa responsabilità che il Gruppo Movimento 5 Stelle su questa legge non si è minimamente assunto, nel momento in cui non ha presentato un emendamento, nel momento in cui non ha partecipato al voto delle Commissioni. Si può essere non d’accordo su questa legge, ma quell’atteggiamento credo che passi alla storia. Anche perché il PD è stato disponibile al confronto. Poi, giustamente non ha accettato che qualcuno gli facesse la morale giorno per giorno. Gli obiettivi della legge sono molto chiari, peraltro mi sembrano anche condivisi negli interventi, si tratta solamente di verificare che vi sia sintonia tra i princìpi enunciati e le azioni che sono presenti nell’articolato.

È vero, come dice la consigliera Prodi, che non c’è domanda. Non essendoci domanda, mi chiedo, quindi, da dove nasca tutto questo terrore e questo timore nella gestione del transitorio.

Purtroppo abbiamo avuto un’occasione straordinaria per scrivere insieme questa legge, come ho già detto, vista la disponibilità estrema dell’assessorato, i tempi e le modalità di socializzazione che hanno riguardato questa legge. Io stesso, come dicevo, ho passato tredici mesi in tour, che mi hanno regalato la certezza che questa legge sia stata capita, peraltro davanti a platee diversificate, a volte più o meno qualificate per quello che riguarda la competenza.

Sono convinto, quindi, ascoltando quelle platee e avendo fatto molti incroci di informazioni, che con una tornata elettorale nazionale più lontana forse ci sarebbe stata una serenità maggiore rispetto a questa legge. È legittimo tutto questo, lo capisco e lo capiamo, però questo non mi impedisce di rivolgere un ultimo appello a votare favorevolmente a questa legge, perché è una legge egualitaria, crea equità, è una legge che azzera la rendita di posizione, che veniva, invece, ahimè, in qualche maniera messa in campo dalla strumentazione e dalla predeterminazione dei piani urbanistici.

Questa legge decide di avere un rapporto sereno con i protagonisti del Patto per il lavoro, senza timori di alcuna natura nei loro confronti, perché la legge lascia il timone saldamente in mano al pubblico. È una legge che responsabilizza molto gli amministratori locali, questo sì, come è giusto che sia, ma in un quadro, quello dei saldi, degli obiettivi, dei programmi e dei numeri, che resta indicato dalla Regione in legge.

Solidificare e cristallizzare in un piano un mondo che va alla velocità della luce è un modo per porsi fuori dal tempo, ma il tempo, oggi come oggi, è un fattore che crea competitività del sistema emiliano-romagnolo, e a noi serve che il sistema emiliano-romagnolo sia competitivo, perché altrimenti siamo qui a prendere il biglietto per interrogare l’assessore alle attività produttive ogni volta che un’azienda chiude, delocalizza e scarica i problemi sui lavoratori, oppure a parlare di spopolamento di certe zone, perché le persone – e lo sappiamo – vogliono stare vicino ai posti di lavoro e ai servizi.

Io credo che si sia trovato, con questa legge, il modo di conciliare tempi ragionevoli di risposta e pianificazione alta.

Rilevo, peraltro, con grande favore un documento, sottoscritto da un numero consistente, anche per entità delle città, di sindaci, a sostegno di questa legge. Quindi, credo che ai nostri sindaci, ai nostri amministratori di Giunta, ai nostri consiglieri comunali, di cui dobbiamo fidarci, possiamo consegnare questa legge. Sono amministratori capaci, seri e responsabili. Sono amministratori indipendenti, fino a prova contraria. Io credo che sapranno farne un ottimo uso, perché un ottimo uso di questa legge è possibile, nell’interesse collettivo.

Il lavoro è stato tanto, impegnativo e anche proficuo, per cui credo che ora possiamo andare avanti con serenità verso la prova dei fatti nell’attuazione di questa legge.

Un ultimo passaggio, doveroso e anche molto sentito da parte mia, deve essere di ringraziamento, perché è stato, come dicevo, un percorso estremamente lungo e laborioso, impegnativo, però anche di soddisfazione. Quindi, rivolgo un ringraziamento all’assessore Donini per la disponibilità estrema, h24, 365 giorni all’anno, e con una serenità che ha aiutato il percorso in tutte le sue fasi. Ringrazio i tecnici dell’assessorato, e cito per tutti il dottor Santangelo, ma evidentemente è un lavoro di squadra. Comunque, il dottor Santangelo ha lavorato a stretto contatto con me, con la Commissione e con tutta l’Assemblea per cercare di dirimere ogni situazione, nei minimi dettagli. Ringrazio la presidente Rontini, il vicepresidente Iotti, la capogruppo Montalti e il relatore di minoranza Pompignoli.

È stato un lavoro, al di là dell’esito finale, che vedrà ognuno esprimersi a seconda del proprio credo, corretto e serio, per il quale mi sento di ringraziare davvero tutti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pruccoli.

Il relatore di minoranza, consigliere Pompignoli, non vuole intervenire.

Ha, quindi, la parola l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Io parto dalla fine. Credo che nessuno in quest’Aula, sia che abbia avuto modo di apprezzare il contenuto della legge, sia che abbia avuto modo di criticarlo o di avversarlo, possa con onestà intellettuale non riconoscere un percorso partecipato.

Mi scusi, presidente, ma compaio sempre come consigliere Foti. Ho sempre questa crisi d’identità.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Siete gemelli separati alla nascita.

 

DONINI: Separati alla nascita.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Vediamo se riusciamo a mettere a posto il sistema elettronico.

Diamo la parola all’assessore Donini.

 

DONINI: Sono io adesso? Sono io.

Dicevo, credo che nessuno in quest’Aula, sia che riconosca il contenuto della legge come apprezzabile, sia che lo avversi o lo critichi, possa negare che su questo provvedimento di legge sia stato svolto un lavoro di ascolto, di confronto e di partecipazione che credo non abbia pari nella nostra esperienza legislativa. Sono circa 20.000 le persone che si sono accreditate ai nostri incontri sul territorio e sono, ad oggi, ricomprese in questo lavoro di redazione della legge tutte le categorie economiche e sociali, con le quali abbiamo anche firmato il Patto per il lavoro, tutti gli ordini professionali, tutti i Comuni, le associazioni, anche quelle critiche, e ovviamente tutti gli stakeholder, che abbiamo ascoltato anche se non hanno una funzione o una collocazione specifica.

È stato detto nella discussione che oggi i Comuni pianificano a macchia di leopardo e che abbiamo una situazione in regione che non vede strumenti omogenei di pianificazione. Questo è uno dei primi problemi da cui ci siamo mossi per la legge che proponiamo, perché fra tre anni tutti i Comuni della regione Emilia-Romagna avranno adottato e alcuni anche approvato il Piano urbanistico generale in maniera omogenea. Insomma, questa Amministrazione regionale arriverà ad ottenere un risultato che per decenni non si è ottenuto, facendo sì che ancora oggi sia in vigore il balletto dei numeri sul consumo di suolo, sulle previsioni, sulla conformazione delle aree, che non ci rende ancora credibili fino in fondo nel definire con precisione ciò che i Comuni hanno pianificato fino ad oggi. Ebbene, a questo vulnus poniamo un rimedio in maniera radicale. Lo ripeto, fra tre anni tutti i Comuni avranno adottato o approvato il Piano urbanistico generale e saremo in grado di valutare quello che la legge si pone come obiettivi e che noi sosteniamo siano realizzabili.

I nostri Comuni, oggi, impiegano dieci anni in media per assolvere tutti gli adempimenti della legge n. 20. Se un Comune arriva a pianificare il proprio territorio con PSC, RUE, POC o PUA in meno di 5-6 anni, soffre di pianificazione precoce, e questo è un vulnus per l’economia del territorio, in quanto non si può competere nel mondo se, per pianificare i prossimi venti anni, ne impieghiamo dieci. Questa è anche una delle cause per cui c’è stata una reazione territoriale che, sul lato della pianificazione, non ha retto così bene alla crisi.

Con la nuova legge proponiamo che i Comuni ci impieghino al massimo due anni, perché tagliamo strumenti di pianificazione. Noi non incidiamo sui livelli di pianificazione, perché saranno la Regione, le Province, la Città metropolitana di Bologna e i Comuni o le Unioni dei Comuni, qualora si dovessero fondere, ma incidiamo sugli strumenti di pianificazione, che vengono tagliati. Non più tanti strumenti, quattro strumenti, ma uno solo, che non ha valore conformativo, che disegnerà la strategia della città, del Comune e del territorio e che verrà attuato dagli accordi operativi e di iniziativa pubblica o privata, ma sempre discussi e avvalorati dal pubblico. Su questo, ovviamente, noi puntiamo, affinché i Comuni si assumano fino in fondo la responsabilità della pianificazione.

Assistiamo, oggi, a una ormai insostenibile e anacronistica pianificazione a cascata, che forse piace a qualche nostalgico delle pianificazioni del passato, che hanno prodotto tutto questo bendidio di previsione in espansione, ma che, invece, non risolvono il problema della funzione di pianificazione del Comune, e affermiamo un principio di competenza, vale a dire ognuno faccia il suo mestiere, c’è chi programma la strategia di area vasta, c’è chi programma la strategia urbana, c’è chi attua, ovviamente, quella strategia.

I Comuni, oggi, spendono molti soldi, elargiti a professionisti ben pagati, per pianificare il loro territorio. Domani saranno dotati di uffici di piano che, assumendosi la responsabilità della negoziazione nell’interesse pubblico, potranno davvero pianificare il territorio, senza genuflettersi a chi, magari ben pagato, disegni un retino più grande per allargare la pianificazione esistente, come è successo in tutti questi anni.

Ci sono, oggi, 250 chilometri quadrati di espansione con le pianificazioni vigenti che potrebbero essere attuati domattina, se il mercato edilizio tirasse come tirava negli anni Ottanta, Novanta e nei primi anni del Duemila. Questi 250 chilometri quadrati di espansione chi li ha prodotti? Forse la legge che stiamo per discutere e approvare? Dov’erano coloro che oggi gridano allo scandalo per il fatto che si pensa che questa legge non tagli a sufficienza il consumo di suolo, quando in questi anni c’erano espansioni e previsioni che, oltre che essere spropositate nella quantità, ubbidivano a una cultura di sviluppo che noi oggi non riteniamo più sostenibile? Questa è la prima legge che taglia. Avrei accettato la critica “tagliate troppo” o “tagliate poco”, ma non è accettabile la bugia che questa legge non taglia le previsioni esistenti. D’altronde, nel momento in cui il sindaco di un Comune adotta il Piano urbanistico generale, non riduce le previsioni, ma decadono le previsioni esistenti. Inoltre, possono essere recuperate zone di espansione nella misura del 3 per cento rispetto al territorio urbanizzato ad oggi, anche se il piano lo si farà fra tre o quattro anni, che ovviamente sono soltanto un terzo delle espansioni rispetto a quelle attuali.

Si sostiene: fatta la legge, trovato l’inganno. Avete affermato che tagliamo, sì, le previsioni, ma ci sono le deroghe. Ho sentito parlare addirittura di mille deroghe. Le deroghe sono quattro e sono – il testo della legge deve essere letto attentamente – per le opere pubbliche. Peraltro, si parla con un’Amministrazione regionale, come è stato giustamente fatto notare, che in tre anni ha tagliato 500 ettari di autostrade, che ha ridotto della metà il fabbisogno infrastrutturale di questa regione e che ha prodotto un equilibrio tra infrastrutture stradali e ferroviarie come non era mai stato fatto prima. Ma quelle opere che abbiamo deciso di realizzare non possono essere caricate sull’indice del consumo di suolo dei vari Comuni. Non c’è legislazione che tenga in Europa da questo punto di vista. Questa è la prima deroga.

La seconda deroga riguarda le zone agricole, che non cambiano rispetto alla normativa della legge n. 20, che sono ovviamente zone adibite ad uso agricolo, nell’interesse dell’impresa agricola.

La terza deroga riguarda le imprese strategiche. Al riguardo, abbiamo proposto di aggiungere l’opportunità per un Comune di chiedere a scomputo del contributo straordinario anche la possibilità del desealing, perché ci possono essere Comuni che magari hanno bisogno di infrastrutture o di perequazioni o di compensazione e Comuni che, invece, sono già sufficientemente dotati in questo senso e possono investire sul desealing. Ma stiamo parlando di dare coerenza alla legge sull’attrattività, che offre a questa Regione un indice di sviluppo primo in Italia, visto che vogliamo puntare sullo sviluppo e non sulla decrescita.

La quarta e ultima deroga riguarda le piccole e medie imprese, che sono la spina dorsale del nostro sistema produttivo, quelle esistenti, che hanno retto alla crisi e che possono intercettare un’occasione di mercato e avere la possibilità di ampliarsi in adiacenza o nelle zone limitrofe dell’area industriale. Quindi, i progetti di impresa. Questa è la deroga, non c’è altra deroga. Sono progetti di impresa, perché questa è una legge che per la prima volta sposta l’equilibrio, e dovrebbe gioirne chi ha coscienza di sinistra, dalla rendita fondiaria ai progetti di impresa, perché non esiste più che uno si addormenti proprietario di un campo di grano alla sera e si svegli al mattino in possesso di un’area artigianale o residenziale che il Comune gli ha trasformato la sera prima.

Esiste, invece, un Comune che, appropriandosi della sua funzione di legislatore, anzi di amministratore e di pianificatore, può decidere dei criteri sulla base dei quali pubblico e privato, alla pari, decidono se in quell’area può collocarsi un progetto d’impresa. Questa è una legge fatta su esempi concreti, non su teorie, e questi esempi concreti portano a dire che noi sposteremo realmente l’asse dalla rendita fondiaria ai progetti di impresa.

Poi puntiamo sulla rigenerazione urbana. Vogliamo accompagnare il settore edilizio, che qualcuno pensa possa continuare come gli ultimi dieci anni. Certo, hanno chiuso il 60 per cento delle imprese e in Emilia-Romagna hanno perso il lavoro nel settore edilizio 70.000 persone. Vogliamo rimpiangere quei tempi o vogliamo cambiare quei tempi? Noi vogliamo un recupero dell’attività edilizia, ma la vogliamo concentrata nell’ambito della rigenerazione urbana. Abbiamo messo tutto un sistema di incentivi a partire dai finanziamenti diretti, agli incentivi fiscali, agli incentivi volumetrici e se ne trovassimo degli altri saremmo pronti ad aggiungerne altri per incentivare la rigenerazione della città esistente.

Poi c’è la legalità. Non facciamo finta di non vedere cosa è successo a Reggio Emilia, al processo Aemilia, le infiltrazioni mafiose nel settore delle costruzioni e dell’edilizia. Questa è la prima legge in Italia che recepisce le disposizioni dell’Autorità nazionale anticorruzione e che per ogni atto di trasformazione urbanistica non richiede solo la dichiarazione antimafia, ma l’informazione antimafia, che è un’indagine a carico del proponente volta ad evitare che si riscontrino delle infiltrazioni di quell’impresa con la malavita organizzata. Blocchiamo tutto? Non blocchiamo niente. I tempi sono sempre quelli, veloci. Ma se dovessero emergere quelle infiltrazioni, l’atto operativo è nullo e ovviamente il Comune ha diritto anche al risarcimento del danno.

L’appuntamento, quindi, è fra tre anni, perché fra tre anni aspettiamo la stessa compagnia che oggi ci è avversa, prima fra tutti la consigliera Gibertoni, che è stata coerentemente la più feroce oppositrice di questa legge. Voglio che sia in testa alla schiera di persone che fra tre anni dovranno ammettere che questa legge ha abbassato le previsioni di consumo di suolo, le previsioni attuali, ha fatto ripartire i cantieri, soprattutto nella rigenerazione urbana, ha semplificato la vita ai Comuni, senza che essi rinuncino alla funzione di programmazione, perché quello che noi scriviamo nel Piano urbanistico generale non era neanche previsto dalla legge n. 20 sul tema della strategia urbana e qualità ambientale.

È da lì che discende tutto e noi abbiamo anche scritto, sollecitati dalla discussione, che deve essere vincolante per gli accordi operativi. Pensi come eravamo partiti. È vincolante per gli accordi operativi, e gli accordi operativi possono essere anche di ispirazione e di matrice pubblica. Questo è quello che faremo.

Chiudo dicendo che sul consumo di suolo se ne dicono tante, però, badate, noi abbiamo fatto anche un benchmarking con le Regioni che hanno legiferato in questi anni. La Toscana consuma un terzo di territorio in più, nonostante la nuova legge che ha fatto, della Regione Emilia-Romagna che deve ancora fare la nuova legge. Il Comune di Roma, lasciamo perdere, perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Comunque, siamo ad un consumo di suolo nell’ultimo anno doppio a quello della Regione Emilia-Romagna. Immagino che poi ci si trasferisca a sud e si faccia tesoro di queste riflessioni, anche per un discorso più generale.

La Regione Emilia-Romagna ha il problema della dispersione urbanistica, e noi lo affrontiamo di petto, perché il consumo di suolo, l’utilizzo del suolo, se è volto a processi produttivi di competitività, è volto alla creazione di posti di lavoro, alla coesione sociale, penso che sia una giusta considerazione che deve fare chi pianifica. La responsabilità della pianificazione spetta ovviamente ai Comuni e alle Province.

Se il consumo di suolo è disperso, soprattutto andando a occupare zone agricole e cunei verdi nelle nostre città, questo è un problema. Noi abbiamo un tasso del 23 per cento di dispersione urbanistica. Questo vuol dire che il 23 per cento dei nostri edifici non risiede in contesti urbani. È colpa di questa proposta di legge? No. Noi siamo la cura, non siamo la malattia. La malattia sono i dati che abbiamo trovato ad oggi, sui quali, però, dai tempi in cui ci siamo attivati per una discussione, non abbiamo trovato tanta attenzione. Questa legge è un patto. È un patto con le categorie economiche e sociali, che avrebbero potuto dire, come hanno fatto altre Regioni: “Noi vogliamo la certezza che tutte le previsioni esistenti vengano mantenute”.

La Lombardia ha fatto così, il Veneto sta facendo così, e in parte anche la Toscana. No, si sono messe in discussione e hanno accettato la logica della riduzione delle attuali previsioni. È un patto con il mondo del lavoro, perché vogliamo che il settore edilizio riprenda vigore, non più in una logica di sviluppo in espansione, ma in una logica di sviluppo in rigenerazione.

È un patto con gli Ordini professionali, con i professionisti, perché noi incentiveremo i concorsi di progettazione, le pianificazioni partecipate e tutto ciò che può offrire qualità progettuale, sulla base della quale possiamo anche andare a muovere qualche quantità senza rimanere schiavi della logica degli indici.

È un patto con i Comuni che oggi escono a favore di questa legge, che hanno scritto con noi questa legge, che hanno condiviso l’impianto, la parte normativa, la semplificazione, che potevano dire: “No, lasciateci tutto, perché su quelle previsioni noi prendiamo l’IMU, perché vogliamo qualche onere in più, perché finora siamo cresciuti così”. No, si sono messi in discussione.

È un patto con gli urbanisti che guardano avanti, investendo nella cura e non nella malattia, perché fino ad adesso ci sono stati troppi urbanisti che ci hanno dato lezioni, e le abbiamo accettate volentieri, ma che sono parte della malattia e non della cura.

Ringrazio davvero tutti, a partire da coloro che hanno avversato e avversano di più questa legge, perché siamo stati interessati a comprendere le ragioni altrui almeno tanto quanto a sostenere le nostre proposte, e questo credo che non lo possa negare nessuno, e faremo ancora così nei prossimi anni.

Ringrazio, ovviamente, coloro che hanno lavorato assieme a noi: il relatore Pruccoli, la presidente Rontini, il team, i tecnici e i dirigenti dell’assessorato, della Regione, il dirigente Santangelo fra tutti. Non disperderemo questo patrimonio e, infatti, nei primi giorni, nelle prime settimane dell’anno, lanceremo un forum regionale per la rigenerazione urbana che sarà composto dagli amministratori che vorranno farne parte, sono già tantissimi che penso si possano prenotare, dai professionisti, dalle imprese, dagli stakeholder, da tutti coloro che vogliono davvero investire nella cura e non nella malattia del nostro sistema territoriale e vogliono far partire realmente il mercato e la progettualità della rigenerazione urbana.

Abbiamo un contenitore di ispirazione grande qui vicino, l’Esprit Nouveau. Penso che potremmo riunirci lì assieme a tanti amministratori, nuovi amministratori o di esperienza, a tanti professionisti e anche a tanti di coloro che oggi storcono il naso, ma che speriamo, fra due o tre anni, si accorgeranno di come questa legge abbia inciso seriamente sui processi di sviluppo territoriale della nostra Regione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Donini.

Ha chiesto la parola il presidente della Giunta, Bonaccini. Prego.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente.

Questa mattina abbiamo presentato a Rimini la destinazione Romagna del progetto di attrattività turistica per il territorio. Vedo qualche consigliere romagnolo che esulta. Abbiamo presentato quella destinazione in coerenza con la legge che votammo l’anno scorso che, se vado a memoria, ma non credo di ricordare male, non ebbe alcun voto contrario qui dentro, che investiva moltissimo sul turismo come pilastro insieme alle manifatture e alla cultura di una nuova crescita, perché chi teorizzava la decrescita felice ha visto molta gente piangere in questi anni, triplicando la disoccupazione e raddoppiando la povertà, ma non può essere, quella che avremo davanti, una crescita che sia pari o simile a quella che ha corrisposto una Regione come l’Emilia-Romagna, che da una delle più povere d’Italia come territori… Vengo da una Provincia, quella modenese, che nel 1946 era una delle dieci Province, tra tutte quelle italiane, più povere, uscita devastata dalla Seconda Guerra Mondiale e che grazie a certi tipi di modello di sviluppo è diventata, insieme a questa Regione, una delle aree più progredite con la più alta qualità della vita e livelli di occupazione in Europa.

Possiamo, però, immaginare che una prospettiva per questa Regione, per il nostro Paese, possa essere basata su quel tipo di sviluppo corrisposto, pianificato anche da qualcuno che, legittimamente, in queste settimane ha gridato contro questa legge? È stato un protagonista qualcuno di quel modello di sviluppo e di pianificazione, che ha consumato troppo suolo vergine in Emilia-Romagna e nel Paese.

Auspichiamo una nuova crescita che si basi sulle eccellenze e sui pilastri che noi abbiamo.

Manifatture, primi per export nel mondo. Supereremo quest’anno il record storico dello scorso anno. Crea valore aggiunto, crea ricchezza, che poi bisogna saper distribuire, crea posti di lavoro. Non c’è nessuna Regione in questo Paese che ha ridotto di quasi tre punti la disoccupazione come ha fatto la Regione Emilia-Romagna da quando ci siamo insediati. Era al 9 per cento e oggi siamo attorno al 6,4-6,3-6,5. E vedremo come sarà a fine anno quando, tra qualche mese, usciranno i dati.

Coerentemente, come nel Patto per il lavoro, con tutte le forze sociali ed economiche, ho l’impressione che oggi non il mondo delle imprese, ma i sindacati dei lavoratori usciranno tutti a favore di questa legge, perché l’abbiamo guardata insieme, l’abbiamo costruita partendo da quel Patto per il lavoro che, caso unico in Italia, firmato insieme alle Istituzioni, ci sta permettendo di costruire come pilastro una nuova crescita che abbia a fianco di ogni azione che compiamo la parola “sostenibilità”.

Prima mi ha fermato uno lì fuori. Mi ha detto “Mah, questa legge…”. Gli ho fatto due domande e non sapeva nulla della legge, perché bisogna studiare ogni tanto. Per sapere di cosa si parla e cosa si contesta almeno si studi, ci si prepari.

Io rispetto le opinioni di tutti e, come ha detto Raffaele Donini, ringrazio tutti, a partire dal relatore di maggioranza e quello di minoranza, a tutti i consiglieri oggi, indipendentemente da come voteranno, perché abbiamo (e ci è servito) utilizzato questa discussione per arricchire ognuno di noi anche nelle proprie convinzioni e magari persino modificarle, perché questa legge non è esattamente uguale a come era stata pensata. Io sono convinto che quando andremo a fare le verifiche qualcuno che oggi legittimamente si oppone ci darà ragione.

Dissi a inizio mandato: “È stato consumato troppo suolo vergine, dobbiamo cambiare le previsioni che ne rischierebbero di consumare altrettanto, cioè troppo”. Questa Giunta ridurrà il consumo di suolo in Emilia-Romagna. Non si può fare tutto da un mese all’altro, per ragioni che stanno nella legislazione, nei diritti acquisiti e anche per garantire uno sviluppo equilibrato di un territorio. Non voglio annoiare nessuno. Ha già ricordato Raffaele su alcuni tipi di previsione, già quelle infrastrutturali, come si siano tagliate quelle previsioni.

Vorrei ricordare che siamo l’unica Regione che ha investito sulla gara del ferro e che avrà tutti gli oltre cento treni per i pendolari, nel giro di pochi anni, completamente sostituiti e completamente nuovi, con l’aria climatizzata, i posti per i disabili, i posti per le biciclette, con un investimento che si chiama “politica industriale” perché creerà le condizioni di ossigeno per il mondo del lavoro e delle imprese per diversi anni. Miglioriamo la qualità di un servizio su cui bisogna investire per spostare una quota di passeggeri dal mezzo privato a quello collettivo e magari pubblico, ma comunque collettivo. Questa mattina ho detto a Rimini che questa Giunta lavorerà per progettare un trasporto metropolitano di costa da Rimini fino al ferrarese, perché siccome siamo passati da 45 milioni di presenze turistiche in soli tre anni a 55 milioni, il turismo sarà uno dei pilastri di una crescita sostenibile del futuro. Per avere un turismo che sia sempre più un pilastro di crescita, quindi di creazione di posti di lavoro, c’è bisogno che l’ambiente circostante dall’acqua, all’aria, ai suoli sia curato al meglio. Noi abbiamo bisogno di investire lì perché questo è un Paese che ha fatto sempre interventi di emergenza, pressoché mai in prevenzione.

Ho firmato ieri con il ministro Galletti per altri 85 milioni di euro di investimenti per realizzare casse dal Baganza al Senio perché non rischino più l’alluvione o l’allagamento, importanti parti colpite in passato di questo territorio, per fare interventi che vadano direttamente alla manutenzione contro il dissesto idrogeologico e per la prevenzione. E non basterà un anno, due anni, ce ne vorranno molti. Noi abbiamo pianificato un intervento decennale che partendo due anni fa via via produrrà la possibilità di cominciare a ridurre i rischi che un territorio e un paese come questo, anche per come morfologicamente è fatto rischia di subire troppe volte.

Quando intervieni solo in emergenza e mai in prevenzione i costi sociali, oltre che di vite umane, purtroppo, troppo spesso, sono troppo rilevanti. Però, abbiamo investito 160 milioni di euro per sostituire, in tre anni, 600 bus con altrettanti bus ecologici.

Stiamo lavorando per il potenziamento della rete ferroviaria e su ferro, così come quella del trasporto pubblico locale. Non è un caso che il Governo italiano, lasciate stare perché c’è un Governo per qualcuno amico, sto parlando della presenza di professionisti, istituzioni, imprese, mondo del lavoro che a Bologna hanno fatto gli Stati Generali del trasporto pubblico locale e credo di poter dire che, con tutti i nostri difetti, poche altre realtà nel Paese quando si disinvestiva hanno continuato a investire lì. Non è un caso che mentre in diverse Regioni è sempre più via via, in questi anni, diminuito il numero di utenti del trasporto pubblico o collettivo, in Emilia-Romagna sia continuato ad aumentare. Ma non basta. Bisogna fare di più, molto di più e noi vogliamo seguire esattamente quella direzione.

Così come il sottoscritto, per la prima volta nella storia, ha firmato con Roberto Maroni, Sergio Chiamparino e Luca Zaia – perché lo smog non ha né colore politico né confini geografici – un accordo sul bacino padano che riduce i giorni nei quali, dopo quattro soli sforamenti, si prendono misure rilevanti e dove si decide, insieme, di investire il prossimo anno diversi milioni di euro per la rottamazione delle auto inquinanti in favore di auto più ecologiche o, come faremo, si decide l’introduzione di un milione di euro nel prossimo anno per il bollo delle auto ibride. Ci è appena stata consegnata un’auto ecologica da utilizzare. Dobbiamo dare tutti quanti l’esempio. Quello che voglio dire è che nel fare questo noi dobbiamo tenere insieme l’opportunità di non perdere investimenti dall’estero o dal resto d’Italia o d’Europa, quando questi, dalla Philip Morris alla Lamborghini, dall’AVL ad altri, stanno portando migliaia di nuovi posti di lavoro, con investimenti che non si erano mai visti da queste parti nel passato.

È un investimento sulla nostra Regione, sul futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. Dentro l’autonomia che ho chiesto al Governo italiano, nella trattativa che sto conducendo insieme alla Lombardia, guidata da forze politiche non coincidenti con questa, abbiamo indicato il tema dell’ambiente del territorio per avere più risorse da poter gestire in “autonomia differenziata”, per investire di più su quelle politiche cosiddette di sostenibilità.

Si è fatto poco? Si è fatto molto? È legittimo che ognuno abbia le sue opinioni, ma se qualcuno mi viene a dire che questa Giunta non ridurrà il consumo di suolo o non sa di cosa parla o è prevenuto perché potremmo prendere i numeri del passato, li andiamo a misurare, vediamo le previsioni del futuro e vedrete come, invece, in quell’investimento che stiamo facendo su questa legge, vi è esattamente quella traiettoria, perché me l’avete sempre sentito dire qui in Aula non solo fuori nelle Assemblee o nei convegni o pubblicamente che noi abbiamo consumato troppo suolo vergine nel passato.

Ora si parte. Saranno i fatti e i prossimi mesi e i prossimi anni a dire se le nostre parole saranno accompagnate dalle nostre intenzioni. Quindi, ci sta che vi possano essere dubbi, sensibilità diverse, opinioni che non sono coincidenti, come il sottoscritto si augurava, ad esempio, nella sua maggioranza di Governo, che fino ad oggi ha sostenuto, in tre anni, questo livello di programmi di governo.

Io sono convinto che quando andremo a verificare anche chi oggi, legittimamente, esprime un’opinione contraria a quella che noi indichiamo, siccome sono persone serie e perbene, potrà accorgersi che quella traiettoria che ci accomuna nelle intenzioni e nella filosofia, ridurre il consumo di suolo, sarà stata attuata e io credo anche ottenuta.

Penso che oggi sia una giornata importante per l’Emilia-Romagna. In questi tre anni tutto quello che avevamo previsto l’abbiamo fatto. Giustamente, può esser considerato sbagliato, si chiama democrazia, ma non può essere considerato come un’opinione, perché sono i fatti che parlano: siamo la prima Regione per crescita da tre anni, la prima per tasso di attività, quella che ha ridotto di più la disoccupazione in questi tre anni, primi per export, primi per tasso di occupazione femminile, perché abbiamo a fianco un sistema di welfare che continuiamo a potenziare nell’idea che non servano parcheggi per i bambini, ma prime vere e proprie agenzie educative.

In questo modello di sviluppo c’era, però, un problema che era quello che se noi non lo cominciavamo a correggere ci avviavamo verso un futuro nel quale rischiavamo di occupare troppo suolo.

Siccome il sottoscritto volò a San Francisco a sottoscrivere, con il governatore Brown, oggi il più forte e feroce anti-trumpista, feroce nel senso buono del termine, l’Under 2 Mou, prima della COP 21 di Parigi, quella che fece sottoscrivere ai grandi del mondo, ai potenti del mondo, chiamiamoli così, l’idea che bisognasse avversare ciò che stava accadendo, perché le belle discussioni o brutte discussioni di oggi, se il pianeta non ridurrà l’inquinamento atmosferico, non si ridurrà l’inquinamento atmosferico che produce il surriscaldamento terrestre, noi ci giocheremo nei prossimi venti, trenta, quarant’anni il bene più prezioso che abbiamo, che è il pianeta.

Per fare questo, invece che slogan nei convegni, bisogna fare delle azioni e delle scelte concrete.

Guardatevi il Piano della low-carbon economy: 300 milioni di euro quasi che nei prossimi tre anni, anzi siamo già partiti, vanno destinati tutti all’idea di una società nella quale la sostenibilità è un concetto non astratto, ma applicato a tutte le questioni che attengono il risparmio energetico, gli investimenti sui suoli, la qualità delle acque, dell’aria, eccetera eccetera. Siccome siamo nel bacino padano e dei problemi reali li abbiamo, noi abbiamo bisogno di fare interventi conseguenti, senza illudere nessuno, ma che traccino una direzione che corregge alcune storture del passato, seppure stiamo parlando di un passato che in questa terra ha garantito alle persone che se avevano voglia di lavorare il lavoro lo trovavano e se avevano voglia di fare impresa, la potevano fare.

Torneremo lì. Nel 2020 noi torneremo a garantire che chi ha voglia di lavorare in questa Regione il lavoro lo potrà trovare o se l’ha perduto non ci metterà troppo a trovarlo, perché il lavoro è dignità delle persone e delle loro famiglie, e davvero è la nostra ossessione, come sapete.

Per fare questo abbiamo bisogno di correggere quel modello di sviluppo e, dunque, una crescita sostenibile che con questa legge oggi trova una sua relazione e una sua coerenza che vuole cambiare le cose come venivano fatte in questi anni, non per distruggerle, ma per correggerle e per poterci dare una situazione nel prossimo futuro che possa dirci che un nuovo modello di sviluppo sostenibile era davvero possibile.

Voglio ringraziare i dirigenti, i dipendenti dell’Amministrazione regionale che si sono, su questa legge, messi a disposizione e hanno lavorato coerentemente, non solo con gli obiettivi che la Giunta indicava, ma anche con il lavoro di ascolto che è stato fatto. Abbiamo fatto un sacco di assemblee pubbliche con cittadini, professionisti, parti sociali.

Ha lavorato molto la Commissione competente e tutte le Commissioni. Ha lavorato molto il Consiglio regionale e davvero anche da chi ha un’opinione diversa voglio prendere comunque il fatto positivo di averci permesso di fare una bella e vera discussione su uno dei temi più all’attenzione dei cittadini e dello sviluppo dei nostri territori, che è quello, appunto, della qualità dell’ambiente, della sostenibilità, con l’occhio, però, sempre attento al fatto che si deve, tutti quanti, poter lavorare, fare impresa, ma dentro quel contorno che veniva descritto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, presidente Bonaccini.

Passiamo alle votazioni. Sono state presentate quarantotto proposte di emendamento: quattro a firma dell’assessore Mezzetti, tredici a firma dei consiglieri Bignami e Aimi, due a firma del consigliere Rainieri, tre a firma del consigliere Pruccoli, diciannove a firma del PD e sette a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

Sono stati presentati cinque ordini del giorno: il 4223-bis, di non passaggio all’esame dell’articolato, a firma della consigliera Gibertoni, il 4223/1, a firma del consigliere Foti, il 4223/2, a firma del consigliere Bertani, il 4223/3, a firma della consigliera Piccinini, il 4223/4, a firma del consigliere Sassi, il 4223/5, a firma dei consiglieri Pruccoli, Caliandro, Montalti, Zappaterra, Tarasconi, Sabattini, Lori, Calvano, Ravaioli, Rontini, Iotti, Molinari, Mori, Serri, Bagnari, Zoffoli, Campedelli, Poli, Mumolo e Bessi.

Nominiamo gli scrutatori: Ravaioli, Francesca Marchetti e Daniele Marchetti.

Passiamo, prima dell’articolato, alle dichiarazioni di voto sull’ordine del giorno 4223 bis, di non passaggio all’esame dell’articolato, a firma della consigliera Gibertoni. Ai sensi dell’articolo 92, cinque minuti per Gruppo sulla dichiarazione di voto per il non passaggio all’esame dell’articolato.

Se non ci sono iscritti in dichiarazione di voto, passiamo alla votazione dell’ordine del giorno 4223-bis, per il non passaggio all’esame dell’articolato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 4223 bis. 

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 4223 bis è respinto. 

Passiamo quindi all’esame dell’articolato.

Art. 1. Insiste l’emendamento 23, a firma del consigliere Caliandro e altri. 

È aperta la discussione generale. 

Dichiarazioni di voto. Nessun iscritto in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 23, a firma del consigliere Caliandro e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 23 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 1 è approvato.

Art. 2. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 2 è approvato.

Art. 3. Insistono due emendamenti: emendamento 24, a prima firma consigliere Pruccoli; emendamento 25, a prima firma consigliere Pruccoli. 

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 24, a firma del consigliere Pruccoli e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 24 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 25, a firma del consigliere Pruccoli e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 25 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 3 è approvato.

Art. 4. Insistono cinque emendamenti: emendamento 5, a firma de1 consigliere Bignami e Aimi; emendamento 15, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi; emendamento 20, a firma del consigliere Pruccoli; emendamento 6, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi; emendamento 26, a firma del consigliere Pruccoli e altri.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto. 

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 5 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 15, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 15 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 20, a firma del consigliere Pruccoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 20 è approvato.

Essendo stato votato favorevolmente l’emendamento 20, risulta precluso l’emendamento 6, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 26, a prima firma consigliere Pruccoli. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 26 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 4 è approvato.

Art. 5. Insiste l’emendamento 42, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri. 

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Questo era uno degli oggetti a cui abbiamo fatto riferimento nell’intervento di questa mattina. In questo emendamento noi cosa andiamo a definire?

Per evitare le preoccupazioni rispetto a quello che potrebbe accadere nel periodo transitorio, inseriamo un elemento di valutazione a diciotto mesi dall’entrata in vigore della legge e verifichiamo che il consumo di suolo registrato in quel periodo sia coerente o meglio non sia superiore alla media degli ultimi dieci anni. In caso contrario, se il consumo di suolo fosse superiore a quello registrato nella media degli ultimi dieci anni, l’impegno è a modificare automaticamente il correttivo, la modifica dell’articolo 6, comma 6, che è quello che definisce la computabilità delle aree al fine del conteggio del 3 per cento e quindi del contenimento del consumo di suolo.

Ovviamente, questo è uno degli oggetti per noi più importanti, su cui abbiamo discusso molto. Abbiamo colto con attenzione anche le parole del presidente rispetto alla discussione vera e franca che si è prodotta, nella quale ci sentiamo pienamente inseriti; discussione che, come ho detto nell’intervento di questa mattina, è sempre stata strettamente legata al merito di questa legge e alle conseguenze che questa legge avrebbe potuto e potrà determinare.

Siccome, come ho ricordato questa mattina, questo è uno degli emendamenti chiave per noi, ce ne saranno altri, ma questo è uno degli emendamenti chiave, che riprende, e lo voglio ribadire per consapevolezza di tutti, anche lo spirito di un ordine del giorno approvato in Consiglio comunale a Reggio Emilia, votato da una parte del Partito Democratico, dalla sinistra e dal Movimento 5 Stelle, ecco che questo diventa un elemento per noi decisivo tra gli elementi decisivi per la valutazione complessiva della legge, considerato anche il lavoro che ciascuno di noi ha messo, in termini di disponibilità, di confronto e di rapporti tra le forze politiche e la Giunta nella definizione di un possibile punto di equilibrio, fermo restando che la valutazione che abbiamo dato sempre noi rispetto a questa legge è quella che ho richiamato questa mattina nel mio intervento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Professor Alleva, prego.

 

ALLEVA: Vorrei fare una breve aggiunta a quello che ha detto il collega. Noi diamo grande rilievo a questo emendamento, anche per un fatto di coerenza interna alla legge.

La legge vuole limitare il consumo di suolo. Vengono indicati i 70 chilometri in 33 anni. Sono 200 ettari di consumo di suolo annuo. Con il nostro emendamento si dice che il limite nel periodo nel periodo transitorio sarebbe, appunto, di circa 300 ettari all’anno, quanti sono quelli che si sono avuti nell’ultimo decennio.

È fatto per evitare che la legge non si contraddica, cioè che da un momento in poi, dal momento in cui funziona, sono 200 ettari, ma intanto se ne possono occupare e se ne possono costruire, in cinque anni, altri 10.000.

Questo è, per noi, un punto di verifica anche della serietà dell’impianto della legge, serietà della proposta e dello slogan sul consumo di suolo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Alleva.

Se non ci sono più interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto sull’emendamento 42 all’art. 5.

Non ci sono interventi. Passiamo alla votazione.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 42, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 42 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 5 è approvato.

Art. 6. Insistono tre emendamenti: emendamento 7, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi; emendamento 21, a firma del consigliere Pruccoli; emendamento 43, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

È aperta la discussione generale. Non ci sono iscritti in discussione generale.

Dichiarazioni di voto. Nessun iscritto in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 7 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 21, a firma del consigliere Pruccoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 21 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 43, a firma dei consiglieri Taruffi Prodi, Alleva e Torri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 43 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 6 è approvato.

Art. 7. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 7 è approvato.

Art. 8. Insistono due emendamenti: emendamento 18, a firma Rainieri; emendamento 19, a firma Rainieri.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 18.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 18 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 19, a firma Rainieri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 19 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 8 è approvato.

Art. 9. Insistono due emendamenti: emendamento 27, a firma del consigliere Paruolo e altri; emendamento 28, a firma del consigliere Pruccoli e altri.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 27, a firma del consigliere Paruolo e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 27 è accolto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 28, a firma del consigliere Pruccoli e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 28 è accolto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 9 è approvato.

Art. 10. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 10. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 10 è approvato.

Art. 11. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 11 è approvato.

Art. 12. Insiste l’emendamento 1, a firma dell’assessore Mezzetti.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dell’assessore Mezzetti.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 12.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 12 è approvato.

Art. 13. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 13. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 13 è approvato.

Art. 14. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 14. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 14 è approvato. 

Art. 15. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 15. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 15 è approvato.

Art. 16. Insistono due emendamenti: il 41, a firma del consigliere Pruccoli, che è un subemendamento; emendamento 8, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, il subemendamento 41, a firma del consigliere Pruccoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Il subemendamento 41 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 8, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 8 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 16.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 16 è approvato.

Art. 17. Insiste l’emendamento 39, a firma del consigliere Sabattini.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 39, a firma del consigliere Sabattini.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 39 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 17.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 17 è approvato.

Art. 18. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 18. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 18 è approvato.

Art. 19. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 19. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 19 è approvato.

Art. 20. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 20. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 20 è approvato.

Art. 21. Insiste l’emendamento 38, a firma dei consiglieri Sabattini e Serri.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 38, a firma dei consiglieri Sabattini e Serri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 38 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 21.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 21 è approvato.

Art. 22. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 22. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 22 è approvato.

Art. 23. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 23. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 23 è approvato.

Art. 24. Insiste l’emendamento 44, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 44, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 44 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 24.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 24 è approvato.

Art. 25. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 25. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 25 è approvato.

Art. 26. Insiste l’emendamento 45, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 45, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 45 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 26.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 26 è approvato.

Art. 27. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 27. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 27 è approvato.

Art. 28. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 28. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 28 è approvato.

Art. 29. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 29. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 29 è approvato.

Art. 30. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 30. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 30 è approvato.

Art. 31. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 31. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 31 è approvato.

Art. 32. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 32. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 32 è approvato.

Art. 33. Insiste l’emendamento 46, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

Discussione generale.

Consigliera Alleva, prego.

 

ALLEVA: È un altro punto decisivo di questa legge. Praticamente si dichiara che l’unico strumento urbanistico previsto, il Piano urbanistico generale, non ha la possibilità di stabilire le capacità edificative. In sostanza, questa è la negazione dell’urbanistica.

Noi lo abbiamo detto e lo ripetiamo. È un’affermazione generale estremamente grave. Significa che, da questo momento in poi, la città non viene disegnata, immaginata e programmata, ma diventa una specie di patchwork, una coperta di toppe fatte con gli accordi diretti con i privati. Questo è un punto essenziale. Questa dichiarazione di principio deve essere eliminata, anche per coerenza con quello che vedremo tra poco sull’articolo 34 riguardante la strategia e il confronto tra la strategia e gli accordi operativi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Alleva.

Se non ci sono altri iscritti in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto. Non ci sono iscritti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 46, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 46 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 33.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 33 è approvato.

Art. 34. Insistono tre emendamenti: emendamento 37, a firma dei consiglieri Rontini e Pruccoli; emendamento 22, a firma del consigliere Pruccoli; emendamento 47, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Consigliera Prodi, prego.

 

PRODI: Intervengo per specificare che il nostro emendamento si rifà a quanto dicevamo questa mattina nel nostro intervento, cioè al fatto di ancorare sulla strategia della qualità urbana predisposizioni in grado di ridefinire e di rendere più chiaro l’ambiente in cui possono verificarsi gli accordi operativi.

In particolare, la volontà di questo emendamento era di dare alla strategia della qualità urbana definizioni concrete e valide sul Piano per quanto riguarda sia lo schema di assetto di territorio urbanizzato sia i criteri di localizzazione delle nuove previsioni insediative sia le determinazioni quantitative e qualitative conseguenti agli esiti della VAS. In coerenza con quanto si diceva stamattina, si tratta di creare uno strumento all’interno del PUG in grado di restituire una lettura del territorio su cui, poi, innestare gli accordi operativi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Prodi.

Consigliere Alleva, prego.

 

ALLEVA: È un altro punto essenziale. Con che cosa si confronta l’ammissibilità, l’opportunità, la bontà di un accordo operativo? Con una norma che non è una norma. Se non vi è nessuna precettività almeno in una parte del pubblico, quella che viene chiamata “normativa”, significa evidentemente che questo è totalmente flessibile, totalmente derogabile. In sostanza, non esiste. Teoricamente.

Questo nostro emendamento, invece, mira a dire che risolviamo l’alternativa tra uno strumento pubblicistico completamente rigido e uno completamente flessibile con una soluzione mediana e moderna, ossia quella per cui vi è una competenza sulla competenza. In altre parole, lo strumento pubblicistico è quello che indica i propri margini di flessibilità. In questo modo, viene ricostituita una primazia del momento pubblico sull’interesse privato. È un punto nodale non solo dal punto di vista pratico e giuridico, ma anche dal punto di vista politico e, in un certo senso, filosofico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Alleva.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

I miei colleghi hanno spiegato bene il senso dell’emendamento. Voglio solo sottolineare che si tratta di un altro degli aspetti per noi, a questo punto, irrinunciabili rispetto alla valutazione complessiva della legge.

Chiaramente, l’esito dell’emendamento che abbiamo illustrato relativamente all’articolo 5, quindi sul tema della riduzione del consumo di suolo, ha determinato in modo chiaro quale sarà il nostro atteggiamento sulla valutazione complessiva della legge. Questa è l’altra gamba delle due che abbiamo indicato questa mattina come per noi fondamentali. Le ragioni sono state spiegate.

È chiaro che, a questo punto, c’è una valutazione distante rispetto all’impostazione che viene data dalla Giunta e portata avanti oggi in Aula. Dispiace, perché sicuramente si poteva fare qualcosa di più e qualcosa di meglio rispetto a quello che stiamo producendo.

I nostri emendamenti, sempre stando sul merito, credo avessero esattamente quell’obiettivo. Il fatto che verranno respinti – immagino – produce una inevitabile divaricazione definitiva sulla valutazione di questa legge.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Se non ci sono altri iscritti in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Non essendoci iscritti in dichiarazione, passiamo alla votazione.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 37, a firma dei consiglieri Rontini e Pruccoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 37 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 22, a firma del consigliere Pruccoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 22 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 47, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 47 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 34.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 34 è approvato.

Art. 35. Insiste l’emendamento 29, a prima firma consigliere Pruccoli.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 29, a prima firma consigliere Pruccoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 29 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 35.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 35 è approvato.

Passiamo, ora, all’emendamento 9, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi, che istituisce un nuovo articolo.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 9, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 9 è respinto.

Art. 36. Insiste l’emendamento 30, a prima firma consigliere Pruccoli.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 30, a firma del consigliere Pruccoli e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 30 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 36.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 36 è approvato.

Art. 37. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 37. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 37 è approvato.

Art. 38. Insistono sei emendamenti: emendamento 10, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi; emendamento 11, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi; emendamento 40, a firma dei consiglieri Pruccoli e Molinari; emendamento 12, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi; emendamento 13, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi; emendamento 14, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione gli emendamenti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 10, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 10 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 11, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 11 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 40, a firma dei consiglieri Pruccoli e Molinari.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 40 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 12, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 12 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 13, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 13 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 14, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 14 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 38.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 38 è approvato.

Art. 39. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 39. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 39 è approvato.

Art. 40. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 40. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 40 è approvato.

Art. 41. Insiste l’emendamento 16, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 16, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 16 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 41.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 41 è approvato.

Art. 42. Insiste l’emendamento 17, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 17, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 17 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 42.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 42 è approvato.

Art. 43. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 43. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 43 è approvato.

Art. 44. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 44. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 44 è approvato.

Art. 45. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 45. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 45 è approvato.

Art. 46. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 46. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 46 è approvato.

Art. 47. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 47. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 47 è approvato.

Art. 48. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 48. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 48 è approvato.

Art. 49. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 49. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 49 è approvato.

Art. 50. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 50. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 50 è approvato.

Art. 51. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 51. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 51 è approvato.

Art. 52. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 52. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 52 è approvato.

Art. 53. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 53. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 53 è approvato.

Art. 54. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 54. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 54 è approvato.

Art. 55. Insistono due emendamenti: emendamento 31, a prima firma consigliere Pruccoli; emendamento 34, a prima firma consigliere Pruccoli e altri.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 31, a prima firma consigliere Pruccoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 31 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 34, a firma del consigliere Pruccoli e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 34 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 55.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 55 è approvato.

Art. 56. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 56. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 56 è approvato.

Art. 57. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 57. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 57 è approvato.

Art. 58. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 58. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 58 è approvato.

Art. 59. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 59. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 59 è approvato.

Art. 60. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 60. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 60 è approvato.

Art. 61. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 61. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 61 è approvato.

Art. 62. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 62. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 62 è approvato.

Art. 63. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 63. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 63 è approvato.

Art. 64. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 64. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 64 è approvato.

Art. 65. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 65. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 65 è approvato.

Art. 66. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 66. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 66 è approvato.

Art. 67. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 67. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 67 è approvato.

Art. 68. Insistono tre emendamenti: emendamento 2, a firma dell’assessore Mezzetti; emendamento 3, a firma dell’assessore Mezzetti; emendamento 4, a firma dell’assessore Mezzetti.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma dell’assessore Mezzetti.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 2 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma dell’assessore Mezzetti.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4, a firma dell’assessore Mezzetti.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 4 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 68.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 68 è approvato.

Art. 69. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 69. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 69 è approvato.

Art. 70. Insiste l’emendamento 33, a firma dei consiglieri Pruccoli, Zappaterra e Caliandro.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 33, a prima firma consigliere Pruccoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 33 è accolto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 70.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 70 è approvato.

Art. 71. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 71. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 71 è approvato.

Art. 72. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 72. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 72 è approvato. 

Art. 73. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 73. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 73 è approvato.

Art. 74. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 74. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 74 è approvato. 

Art. 75. Insiste l’emendamento 32, a firma dei consiglieri Pruccoli, Zappaterra, Tarasconi, Zoffoli, Caliandro e Campedelli.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 32, a prima firma consigliere Pruccoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 32 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 75.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 75 è approvato.

Art. 76. Insiste l’emendamento 48, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 48.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 48 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 76.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 76 è approvato.

Art. 77. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 77. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 77 è approvato.

Art. 78. Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 78. 

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 78 è approvato.

Art. 79. Insiste l’emendamento 35, a firma del consigliere Pruccoli e altri.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto. Nessun intervento.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 35, a firma del consigliere Pruccoli e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 35 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 79.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’art. 79 è approvato.

Passiamo all’emendamento 36, a firma del consigliere Pruccoli e altri, per l’istituzione di un nuovo articolo.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 36, che istituisce un nuovo articolo, a firma del consigliere Pruccoli e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 36 è approvato.

Passiamo, ora, agli ordini del giorno: 4223/1, a firma del consigliere Foti; 4223/2, a firma del consigliere Bertani; 4223/3, a firma della consigliera Piccinini; 4223/4, a firma del consigliere Sassi; 4223/5, a firma dei consiglieri Pruccoli, Caliandro, Montalti, Zappaterra, Tarasconi, Sabattini, Lori, Calvano, Ravaioli, Montini, Iotti, Molinari, Mori, Serri, Bagnari, Zoffoli, Campedelli, Poli, Mumolo e Bessi.

Dichiarazioni di voto sui cinque ordini del giorno, più il progetto di legge. Cinque minuti per ogni Gruppo.

Ci sono interventi in dichiarazione di voto?

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Intervengo per ribadire il nostro voto contrario a questo progetto di legge. Non ci accontentano, non ci soddisfano i concetti di pragmatismo ideale, gli standard differenziati, come abbiamo detto in Commissione. Siamo pronti, come ricordava l’assessore, fra qualche tempo, a rivalutare questo giudizio se dovesse rivelarsi, invece, una mancanza di lungimiranza da parte nostra.

Al momento, siamo fermi nel ritenere che questa sia una legge edilizia, sia una legge operativa, fatta per promuovere l’edilizia come motore economico, ma è una legge che lo fa nel modo sbagliato. Temiamo, quindi, che fallirà in pieno anche queste aspettative. È una legge che sobbarca i Comuni di una competenza di cui non era necessario caricarli. Secondo noi, era doveroso non fare questo salto nel buio della negoziazione e degli accordi operativi da stringere con privati, a cui da oggi vanno in mano le città, le nostre città. La configurazione delle nostre città è in mano ai privati. Non intendo certamente i singoli cittadini, ma i grandi interessi privati, quindi quei grandi interessi anche potenzialmente speculativi.

Siamo qui per quello che speriamo sia un arrivederci all’urbanistica, ma certamente un addio alla pianificazione e un addio anche ad una tradizione che, è vero, in questa Regione rappresentava un punto d’orgoglio, aveva fatto scuola in questa Regione e adesso farà un tipo di scuola negativa, diventerà un modello negativo al quale non uniformarsi. La Regione, alla fine, ha realizzato il primato pessimo di portare a termine quanto previsto nelle due proposte in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione urbana dell’ex ministro dei trasporti e delle infrastrutture, dei Governi Letta e Renzi, poi fortunatamente naufragate, quelle, per la decisa opposizione e per le dimissioni del proponente nel secondo caso. Mi riferisco al ministro e deputato Lupi. La Regione Emilia-Romagna si fa carico di portare a termine qualcosa che altrove era fortunatamente naufragato.

In termini di riduzione del danno vediamo, adesso, con un’aspettativa alta, l’entrata a regime di questa legge, del PUG. Nel complesso, nonostante qualche piccola positiva modifica sia stata fatta, crediamo resti non sufficiente. Alcune modifiche sono state fatte, ma non bastano a riportare a un livello di accettabilità una legge che nasce con l’obiettivo dichiarato, quindi non un obiettivo nascosto, di annullare la pianificazione così come la conoscevamo. Anche queste piccole modifiche, pur accettabili e pur positive, non cambiano quell’impianto che continuiamo a criticare con forza.

Nel complesso, in questa legge restano troppe le parti inaccettabili. È una legge fatta di contraddizioni molto importanti e in cui, effettivamente, i fondamentali del governo del territorio non si ritrovano più, sono delegati altrove, sono demandati altrove, così come lo sono gli interessi dei cittadini. Chi farà gli interessi dei cittadini, a questo punto, ce lo chiediamo e voi ce lo spiegherete. Non è oggi che si chiude il discorso sull’urbanistica dell’Emilia-Romagna. Anzi, adesso si apre, secondo noi, una parentesi molto importante, in cui sono convinta, anche con la possibilità di confrontarsi con la Giunta, sarà possibile riportare in Aula il tema e chiederci effettivamente se questa legge sta realmente contenendo il consumo di suolo o se, invece, sta portando alle estreme conseguenze una situazione che era e resta emergenziale. Si possono poi citare corse in emergenza sul dissesto idrogeologico, doveroso certamente, spero che parleremo nel prossimo Consiglio di giovedì di quello che è successo su questo tema della prevenzione, che non è mai stata fatta. Impariamo oggi che non era stata fatta prevenzione prima noi, ma noi lo dicevamo che non si faceva prevenzione, ma ricordo che fare prevenzione è anche conservare il nostro territorio e non cementificare. Parte della prevenzione, anche rispetto al dissesto idrogeologico, è proprio quella di evitare di cementificare oppure di applicare quel saldo zero prima dei prossimi trentatré anni, quindi per la quota che si cementifica una quota uguale si desigilla altrove, in modo da poter andare avanti allineati conservando, in ogni caso, una quota di terreno vergine, di terreno permeabile che possa consentire ricadute ambientali non così negative.

Quindi, al di là dei proclami e al di là della volontà di legare questo discorso ciecamente al lavoro, ribadendo comunque che siamo a favore della crescita occupazionale, ma non siamo a favore della crescita esclusivamente dei grandi interessi privati, andremo a monitorare quale tipo di lavoro cresce, quale tipo di contenimento di suolo si configura e quale pianificazione pubblica si porterà avanti in questa Regione rispetto al fatto che si compie un passo indietro e si manifesta una resa, che ci pare in questo momento una strada senza ritorno o quantomeno difficilmente invertibile.

Ci troveremo forse a chiederci tra qualche tempo come faremo, se questa legge dimostrerà effettivamente di poter fare un’inversione a U rispetto a quella parte virtuosa della nostra tradizione urbanistica, che ormai da decenni conosciamo, a tornare indietro rispetto alla rinuncia alla potestà pubblica sulla pianificazione e sul governo urbano del territorio, rispetto al quale oggi non abbiamo ricevuto risposte.

Siamo dispiaciuti che le modifiche apportate all’impianto normativo non abbiano toccato l’idea di fondo della legge, che continua a mettere il suolo in secondo piano, se non come merce di scambio, se non come oggetto di negoziazione e di scambio tra privati e Comuni, che si trovano a dover rincorrere soggetti e interlocutori che hanno ben altre risorse e ben altre possibilità per poter dire la loro e far valere i loro interessi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Gibertoni, la invito a concludere.

 

GIBERTONI: Crediamo che questo sia il prezzo necessario da pagare per la rigenerazione del nostro territorio e non lo condividiamo. Questo non sta in piedi né per il nostro territorio né per il nostro patrimonio urbanistico. È evidente che i privati metteranno soldi solo laddove sono sicuri di avere un ritorno certo e possibilmente un ritorno a breve termine, per il resto continueremo ad avvitarci nel fallimento di queste politiche, certificato da quei numeri che snoccioliamo tra di noi molto spesso sul consumo di suolo, interpretati in un senso o nell’altro, e anche su quello sprawl che viene riportato nella relazione di questo progetto di legge e a cui non si potrà rimediare soltanto intendendo il suolo come merce di scambio e avviando una densificazione realizzata esclusivamente per soddisfare appetiti economici che sono molto distanti dall’interesse generale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ci sono altri iscritti in discussione generale?

Consigliere Alleva, prego.

 

ALLEVA: L’intervento della collega Gibertoni, che condivido integralmente, mi consente di spendere soltanto pochissime parole, che mi servono a sottolineare che ho visto realizzato qui, quasi toccato con mano, cosa significa la pressione dei poteri forti economici. Oggi l’ho conosciuta veramente. Ho visto come il desiderio, contrario agli intenti, di realizzare subito un’ulteriore espansione edilizia, ulteriori vantaggi economici, mascherati da vantaggi occupazionali, ha chiaramente allontanato le parti politiche, che avevano cercato a lungo e quasi trovato un punto d’incontro.

Si è sentita forte la voce del padrone! Questa è la verità, questa è la conclusione che ne traggo. Ma, dal punto di vista – lo posso confermare e sostenere – dell’urbanistica, questa è una contraddizione aperta a tutta una tradizione. Noi abbiamo già tenuto due convegni su questa legge e ne organizzeremo un terzo di commento, di critica, di illustrazione e di proposta ragionata su una legge diversa perché, grazie a Dio, la storia non finisce qui.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Alleva.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Come gruppi di sinistra, abbiamo provato seriamente a cambiare una legge che, fin dall’inizio del suo percorso, abbiamo giudicato come una legge non positiva e che necessitava di miglioramenti e, in alcuni casi, anche di stravolgimenti.

Ci abbiamo provato e rivendichiamo il lavoro che abbiamo compiuto in questi mesi. Ho già ringraziato, questa mattina, l’assessore Donini e i tecnici dell’assessorato, con i quali in questi mesi ci siamo confrontati più e più volte, con il relatore di maggioranza, con la Giunta e il presidente, perché è stato un confronto serio e vero, il cui esito non era affatto scontato.

Ci abbiamo provato e ci siamo anche arrivati vicini, dal momento che le trattative, i confronti, le proposte e le controproposte che abbiamo avanzato in questi giorni erano arrivate vicine a un punto che per noi poteva essere un punto di equilibrio, punto di equilibrio che avrebbe voluto dire l’astensione da parte della nostra area, perché avremmo voluto riconoscere i miglioramenti che il nostro lavoro aveva prodotto.

Questo punto di equilibrio, però, è mancato ed è mancato proprio negli ultimi passi, cosa che registriamo con dispiacere, perché alla fine le distanze sono rimaste su una valutazione di fondo di questa proposta di legge, che qualcuno ha giudicato inemendabile all’inizio del percorso, mentre noi no. Noi abbiamo ritenuto che fosse necessario, doveroso, opportuno e fondamentale provarci fino in fondo. Da questo punto di vista, non ritualmente voglio ringraziare i tecnici che ci hanno aiutato e supportato in questi lunghi mesi, producendo insieme a noi emendamenti e discussioni, che ci hanno sicuramente arricchito da un punto di vista personale, ma anche da un punto di vista politico generale.

Ad ogni modo, noi siamo qua e saremo qua perché oggi, come avete visto e come penso sia riscontrabile anche nei lunghi lavori di questi mesi, il quarto polo della sinistra in questa Regione esiste, è una realtà, si è confrontato e misurato su questa legge in modo unitario, come in modo unitario abbiamo condotto l’intero percorso fino alla fine. Purtroppo non è stata la fine che avremmo voluto perché, lo ripeto, il lavoro che abbiamo fatto l’abbiamo fatto seriamente, come seriamente l’hanno fatto gli altri, cosa di cui abbiamo dato atto anche questa mattina.

Nell’esprimere il voto contrario a questa legge, sulla base delle lunghe discussioni, del confronto e delle valutazioni che abbiamo compiuto, vorrei segnalare che, a differenza di chi dice sempre “sì” o sempre “no”, noi non abbiamo paura di dire “sì” quando riteniamo sia necessario dire “sì” e non abbiamo paura di dire “no” quando riteniamo sia necessario dire “no”. In questo caso, ripeto, anche con dispiacere, perché pensavamo che saremmo riusciti a produrre uno spostamento più significativo dell’impianto complessivo di questa legge, oggi diciamo “no”, ma lo facciamo con la consapevolezza che siamo qua e saremo qua anche fra qualche mese, fra qualche anno, quando si tratterà di tirare le somme delle conseguenze che avrà avuto questa legge, e con lo stesso spirito con cui abbiamo intrapreso questo percorso saremo qui, in modo laico e intellettualmente onesto, a valutare quelle che saranno state le conseguenze. Del resto, questo credo sia richiesto a chi fa politica e a chi è chiamato a legiferare nell’interesse unico della regione e nell’interesse generale dei territori e dei cittadini che rappresentiamo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Consigliera Prodi, prego.

 

PRODI: Vorrei aggiungere soltanto due parole. Come dicevo questa mattina, la nostra è una valutazione tecnica nel merito della legge che, visto come è andato il processo in Aula, porterà a un voto contrario, in quanto sui due ultimi piani, il consumo di suolo e la tipologia di pianificazione, non c’è stata la risposta che ci attendevamo.

Mi trovo, comunque, molto d’accordo con le parole del presidente Bonaccini quando afferma che ci rivedremo a valle dei risultati. Noi, ovviamente, siamo disponibili, perché ogni idea deve confrontarsi con la realtà, per cui a questo processo non ci sottrarremo, anzi.

Per queste ragioni, annuncio subito il voto a favore dell’ordine del giorno del Partito Democratico, in quanto sostanzialmente parla di un rapporto di attuazione della legge, e non si può non essere in questo solco di valutazione dei dati concreti. D’altronde, questa era la base della proposta su cui speravamo di raggiungere un’intesa.

Io faccio solo un appello agli uffici di piano, che saranno in prima fila in quello che sarà un cambiamento epocale rispetto ai rapporti tra pubblico e privato. Chiedo che gli uffici di piano siano da subito dotati di competenze e risorse, le migliori, in modo da sostenere, in particolare nei primi anni, quello che sarà un carico di lavoro notevolissimo. Quindi, spero che tutti rivolgeremo la nostra attenzione alla capacità degli uffici di piano, a cui gli amministratori dovranno dare grande fiducia, rispetto alla novità delle relazioni in materia di pianificazione. Pertanto, auspico che lo sforzo collettivo si concentrerà su questo tipo di riassetto, per poi ripartire da subito su tutti gli aspetti afferenti a queste politiche, in modo da agevolare il nostro lavoro.

Per quanto riguarda l’accenno agli urbanisti, vorrei fare una precisazione: la nostra filosofia si è ispirata alla volontà di tenere insieme la storia della regione, l’esperienza, la conoscenza tecnica e teorica di coloro che hanno lavorato e hanno insegnato urbanistica a tutti quelli che lavorano come urbanisti in questa Regione. La definirei una vera e propria scuola. Occorre, dunque, tenere insieme questo che ritengo sia un glorioso passato con il futuro. Certo, è un passato che, ovviamente, critica anche se stesso, però era un tentativo di tenere insieme anche filosoficamente quello che è stato con quello che sarà.

Ribadisco, comunque, che in questo momento e in questa fase il nostro è un voto tecnico nei confronti di questa legge e che saremo disponibili a valutare successivamente gli effetti che essa avrà determinato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Prodi.

Ci sono altri iscritti in dichiarazione di voto? Mettiamo in votazione gli ordini del giorno. Consigliere Caliandro, prego. Per dichiarazione di voto?

 

CALIANDRO: Sì, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prego.

 

CALIANDRO: I lavori di questi giorni e di questi mesi hanno testimoniato un grande impegno da parte dell’assessore Donini e del relatore Pruccoli su un provvedimento articolato, che in questa giornata è stato esaminato, rivisto, riletto e ridiscusso.

La discussione in Commissione è durata più di tredici ore e ha visto…

 

(interruzione della consigliera Rontini)

 

Dicevo, la discussione è durata più di tredici ore e ha evidentemente segnato il dibattito sull’approccio all’urbanistica e alla pianificazione territoriale, esponendo una discussione a 360 gradi sul disegno che abbiamo in mente per questa regione.

Ho trovato di grande interesse il modo in cui ci siamo confrontati in queste ore e anche il segnale di apertura e disponibilità, or ora ricordato dalla consigliera Prodi, rispetto alla verifica empirica di quella che sarà l’attuazione del provvedimento, peraltro auspicata anche dal presidente Bonaccini e dall’assessore Donini, e penso che non esista modo migliore che quello di confrontarsi nel merito delle questioni.

Ci siamo dati diciotto mesi per verificare quale sarà lo stato attuativo di questo provvedimento, ma abbiamo sostanzialmente ribadito a questa Regione e alle sue parti sociali che esiste un accordo tra portatori di interesse singoli, individuali e collettivi, organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, che insieme hanno sottoscritto il Patto per il lavoro, che pensano che, all’interno della tutela del suolo e della riduzione dell’investimento in cemento, si debba anche rispettare la possibilità di crescita e di rilancio dell’occupazione nel nostro territorio. Lo vogliamo fare con molta rigenerazione, lo vogliamo fare con la collaborazione dei nostri sindaci.

Vorremmo che questa discussione, che si è animata anche su posizioni barricadere, venisse ricondotta allo spirito con il quale siamo partiti: territorio, ambiente e mobilità sono, per noi, la disciplina urbanistica. Per noi, l’idea di sviluppare, mettere risorse economiche e investire sulla riqualificazione urbana, sulla possibilità di avere un piano urbanistico che sia in grado di rispettare delle soglie, degli obiettivi, che si confronti quotidianamente con l’applicazione reale di quelli che sono stati gli impegni che in questi mesi sono venuti a confrontarsi tra di loro, sono gli elementi fondamentali per la tutela responsabile dello sviluppo del nostro territorio.

C’è un grosso investimento anche nella gestione del sisma e del post sisma e nella prevenzione del sisma e si tratta in buona sostanza – sì, sono d’accordo – di verificare se siamo ancora all’altezza delle scommesse che questo territorio da anni ha compiuto. Dobbiamo farlo, però, nel pieno rispetto e nella piena consapevolezza che non possono esistere, come non sono esistiti in passato, algoritmi ideologici, ma che dobbiamo cercare di superare le rendite di posizione, che pure alcuni partiti politici cercano di manifestare, per cavalcare il dissenso o il consenso. Noi vorremmo non cavalcare nulla, ma rappresentare i bisogni di tutti. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

Non essendovi altri iscritti in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione l’ordine del giorno. Consigliere Bignami, prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Nel ribadire il voto di astensione di Forza Italia, desidero solo far presente che una parte della maggioranza non voterà a favore di questa legge. Lo voglio evidenziare perché, sennò, sembra che qui vada tutto bene, che ci vogliamo bene e che rinviamo tutto a dopo. C’è una spaccatura. Diversamente, qui pare che tutte le cose vadano bene, che non ci sia stato nessun problema in termini politici. Evidenzio, invece, la sussistenza di un problema in termini politici interno alla maggioranza e credo sia giusto ribadirlo, perché altrimenti potrebbe apparire tutto pacifico nel sentir dire “ci vediamo fuori e andiamo a prendere l’aperitivo, non ti preoccupare tanto tra diciotto mesi ne riparliamo”. Tra diciotto mesi non vedrete nulla, perché tra diciotto mesi i Comuni non avranno neanche acceso il motore. Se vogliamo iniziare a discutere di urbanistica, parlando di un po’ di concretezza, tra diciotto mesi forse non avremo neanche gli atti di indirizzo. Allora, è bene dirlo con chiarezza: Forza Italia, anche mettendoci la faccia, è andata ad annunciare un’astensione – e lo dico adesso chiaramente – per mettere in difficoltà anche in termini politici un approccio ideologico che ha caratterizzato vent’anni di politica di questo territorio che, nonostante le leggi urbanistiche votate dal Partito Democratico, si reggeva in piedi. Finalmente si abbandona quel porto ideologico che ha presidiato tutto il mondo edilizio da ieri fino a oggi.

Non riponiamo fiducia su questa legge, almeno non quanto e più di quello che ho detto nel mio intervento, ma far finta che non ci sia una frattura in termini politici tra la sinistra di chi ha appena parlato e il Partito Democratico sarebbe un’ipocrisia. Rivendichiamo, anche in questo aspetto, il primato della politica nel dover dire che oggi il Partito Democratico finalmente vira, rispetto a un’interpretazione della proprietà privata, dell’iniziativa d’impresa e della fiducia anche nei confronti di un settore che è stato lungamente vessato, in una direzione forse un pochino più illuminata. Naturalmente, pure noi attendiamo l’esito della valutazione dell’effettiva ricaduta di questa legge e l’effettiva portata del testo. Diversamente, sarebbe un far finta che nulla è successo. Così non è. Lo diciamo anche a fronte di quello che ha detto il relatore di maggioranza, che evidenziava che forse si sconta un clima elettorale: Forza Italia avrebbe potuto tranquillamente votare contro, proprio a rimarcare che noi siamo fieramente all’opposizione di questa maggioranza. Comunque, crediamo anche che sia bene che i cittadini emiliano-romagnoli sappiano quello che avviene in quest’Aula su un testo che, proprio perché ci ha impegnati tanto, così a lungo e in così tante sedute, non è certamente un testo su cui le ricadute politiche possono essere ignorate.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

Non essendovi altri iscritti in dichiarazione di voto, passiamo alle votazioni.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 4223/1 (oggetto 5830), a firma del consigliere Foti.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 4223/1 (oggetto 5830) è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 4223/2 (oggetto 5831), a firma del consigliere Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 4223/2 (oggetto 5831) è respinto.

Passiamo, adesso, alla votazione, per alzata di mano, dell’ordine del giorno 4223/3 (oggetto 5832), a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Solo per chiedere il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 4223/3 (oggetto 5832), a firma della consigliera Piccinini, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

43

Favorevoli

 

9

Contrari

 

34

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 4223/3 (oggetto 5832) è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 4223/4 (oggetto 5833), a firma del consigliere Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 4223/4 (oggetto 5833) è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 4223/5 (oggetto 5834), a firma del consigliere Pruccoli ed altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 4223/5 (oggetto 5834) è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 4223, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

45

Assenti

 

5

Votanti

 

44

Favorevoli

 

28

Contrari

 

14

Astenuti

 

2

 

PRESIDENTE (Rainieri): Proclamo approvata la legge riguardante «Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio».

Sono così conclusi i lavori, che riprenderanno giovedì mattina.

Grazie e buona serata.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 16,56

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Andrea CORSINI, Palma COSTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI e il consigliere Tommaso FOTI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 5832 “Ordine del giorno n. 3 collegato all’oggetto 4223 Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: "Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio". A firma della Consigliera: Piccinini”

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 9

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 34

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 6

Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 4223 “Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio".” TESTO BASE (76)

 

Presenti: 45

 

Favorevoli: 28

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 14

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Astenuti: 2

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 5

Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA.

 

Ordine del giorno

 

4223 bis “Ordine del giorno di non passaggio all’esame degli articoli, del progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio". A firma della Consigliera: Gibertoni”

 

«Il sottoscritto consigliere regionale

 

Visto

 

il Titolo X “Dell’esame in Assemblea”, Capo I “Discussione, emendamenti e votazioni”, in particolare, l’articolo 92 recante “Ordine del giorno di non passaggio all’esame degli articoli” del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa;

 

premesso che

 

la proposta di legge regionale, oggi all’esame dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, costituisce un evidente arretramento culturale in materia di urbanistica e di governo del territorio;

la proposta in esame, non soltanto non risolve l’emergenza del consumo di suolo in Emilia-Romagna, che vede, secondo l’edizione 2017 del Rapporto ISPRA “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, un consumo di suolo percentuale al 2016, pari al 9,77%, cioè più alto del dato medio nazionale del 7,64%, di oltre due punti percentuali, ma introduce pericolosi passi indietro in materia di mancanza del governo pubblico della pianificazione, assenza di standard uniformi, legislazione premiale per i costruttori e mancata tutela dei centri storici e del territorio rurale;

i danni prodotti da una simile proposta legislativa, reversibili solo con difficoltà, si estenderanno ben oltre i limiti temporali della presente legislatura e arriveranno al di là dei confini regionali, rischiando di fare da traino a legislazioni nazionali e regionali di uguale tenore;

 

considerato che

 

la Giunta regionale e la maggioranza che governa attualmente la Regione Emilia-Romagna non hanno, sostanzialmente, introdotto nessuna modifica rilevante in questi mesi, malgrado un’ampia mobilitazione contraria di cittadini, studiosi e tecnici della materia che hanno prodotto approfondite disamine della proposta di legge;

 

propone

 

il non passaggio all’esame dell’articolato.»

(Respinto)

 

Emendamenti

 

OGGETTO 4223 “Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio".” TESTO BASE (76)

 

Emendamento 1, a firma dell’assessore Mezzetti:

«All’art. 12 dopo il comma 4 è inserito il seguente:

4-bis La Regione assicura che nella realizzazione degli interventi di riuso e rigenerazione urbana di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo siano rispettati gli obblighi di inserimento di opere d'arte negli interventi di costruzione o ricostruzione di edifici pubblici, di cui alla legge 29 luglio 1949, n. 717 (Norme per l'arte negli edifici pubblici), secondo le vigenti linee guida ministeriali. Gli stessi obblighi sono estesi agli interventi di ampliamento o ristrutturazione di edifici pubblici e agli interventi di riqualificazione di spazi pubblici, nonché agli interventi di riuso e rigenerazione urbana attuati da soggetti privati con il contributo o la compartecipazione della Regione, ed ai relativi spazi visibili dalle aree pubbliche, fatti salvi i limiti di importo dei lavori e le tipologie di edificio esentate, definiti dalla legge statale. Ai fini del presente comma, per opere d'arte si intendono le opere delle arti plastiche, grafiche, pittoriche, musive e fotografiche, caratterizzate da un rapporto di integrazione con l'architettura in cui si inseriscono, eseguite da artisti scelti attraverso apposita procedura ad evidenza pubblica.".»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dell’assessore Mezzetti:

«All’art. 68, comma 1, il secondo periodo è sostituito dal seguente:

"A tale scopo l'Osservatorio realizza studi, raccoglie dati conoscitivi e formula proposte, avvalendosi della collaborazione dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBACN), tramite specifica convenzione. Nell'ambito di tale collaborazione I'IBACN mette a disposizione del sistema istituzionale pubblico, tramite le proprie strutture informatiche, le informazioni e i documenti opportunamente organizzati per essere resi accessibili.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dell’assessore Mezzetti:

«All’art. 68, comma 2, sono soppresse le seguenti parole: “e con l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBACN)”.»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dell’assessore Mezzetti:

«All’articolo 68, il comma 4 è sostituito dal seguente:

“4. Per favorire la diffusione della conoscenza sullo stato del paesaggio e sulle politiche e attività di tutela e valorizzazione realizzate dalla Regione e dalle autonomie locali nonché sulle trasformazioni del paesaggio urbano, l'Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio realizza attività di informazione ai cittadini, anche tramite l'utilizzo di sistemi telematici.".»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento aggiuntivo all’art. 4, comma 2

dopo le parole “Consiglio comunale” aggiungere la parola “deve”;»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento aggiuntivo all’art. 4, comma 3

dopo le parole “il Comune pubblica” aggiungere le parole”, entro 180 giorni dalla entrata in vigore della presente legge,” e dopo le parole “i termini” aggiungere le parole “, non superiori a 180 giorni,”.»

(Precluso)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento aggiuntivo all’art. 6, comma 5, lettera c)

dopo le parole “di interesse strategico regionale” aggiungere le parole “, comprensivi di edilizia residenziale privata a servizio degli stessi, qualora il territorio urbanizzato non sia evidentemente in grado di ospitare la domanda abitativa da essi derivante”»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento sostitutivo all’art. 16

L’art. 16 è sostituito dal seguente:

“Art. 16

Usi temporanei

1. Allo scopo di attivare processi di recupero e valorizzazione di immobili e spazi urbani dismessi o in via di dismissione e favorire, nel contempo, lo sviluppo di iniziative economiche, sociali e culturali, il Comune può consentire, previa emissione di bando o avviso pubblico volto a individuare il soggetto gestore, l’utilizzazione temporanea di tali edifici, per usi diversi da quelli consentiti. L’uso temporaneo può riguardare sia immobili privati che edifici pubblici, per la realizzazione di iniziative di rilevante interesse pubblico e non comporta il mutamento della destinazione d’uso delle unità immobiliari interessate. Esso, in assenza di opere edilizie, è attuato senza titolo abilitativo.

2. I criteri e le modalità di utilizzo degli spazi di cui al comma 1 da parte del soggetto gestore sono specificati con apposita convenzione.

3. Nel caso di bandi rivolti ai soggetti riferibili al Terzo settore per l’assegnazione di immobili e spazi di cui al comma 1, i soggetti gestori devono comunque essere individuati tra quelli iscritti agli specifici registri previsti dalla normativa vigente.

4. Il Consiglio Comunale disciplina gli usi temporanei nel regolamento edilizio ed approva una convenzione tipo che regola, tra l’altro, le cause di decadenza, per gravi motivi, dall’assegnazione di immobili e spazi urbani di cui al comma 1.”»

(Approvato)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento aggiuntivo all’art. 35

dopo l’art. 35 aggiungere il seguente art. 35 bis

“Art.35 bis

Disciplina urbanistica dei servizi religiosi

 

1. In sede di formazione o di revisione degli strumenti urbanistici generali, i Comuni assicurano una dotazione minima ed inderogabile di aree per abitante pari al 30 per cento di quelle obbligatoriamente previste per attrezzature di interesse comune specificamente riservate ai servizi religiosi.

2. Nelle zone omogenee di tipo A e B, di cui al Decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, le aree destinate ad attrezzature di tipo religioso sono computabili, ai fini della determinazione delle quantità minime prescritte dallo stesso decreto, in misura doppia di quella effettiva.

3. Le previsioni di nuovi servizi religiosi nell'ambito delle zone omogenee di tipo C di cui al Decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, dovranno assicurare la superficie minima di metri quadrati 2.000 per ogni insediamento fermo restando le entità minime di rapporti previste per gli altri servizi di interesse comune.

4. I progetti per la realizzazione di attrezzature di tipo religioso sono localizzati sul territorio comunale dopo aver sentito i pareri, non vincolanti, di organizzazioni e comitati di cittadini presenti nelle zone suscettibili di un simile impianto e nelle aree ad esse limitrofe. Resta ferma la facoltà per i Comuni di indire referendum, nel rispetto delle previsioni statutarie e dell’ordinamento statale, per conoscere l’orientamento della popolazione interessata.

5. Ogni soggetto, pubblico o privato, che intenda realizzare attrezzature religiose è tenuto a presentare apposita istanza secondo le modalità e le procedure previste dalle disposizioni nazionali e regionali in materia. Il richiedente deve indicare, in particolare:

a) la presenza di adeguate opere di urbanizzazione o, se assenti o inadeguate, l’esecuzione o l’adeguamento con oneri a proprio carico;

b) il rispetto delle distanze minime tra le aree e gli edifici da destinare alle diverse confessioni religiose, definite con deliberazione annuale della Giunta regionale;

c)la presenza di strade di collegamento adeguatamente dimensionate, tali da non congestionare il traffico pedonale e motorizzato nel momento di maggior affluenza di fruitori alla struttura;

d) la realizzazione di adeguati servizi igienici, nonché l’accessibilità dei detti servizi e dell’intera struttura da parte di soggetti portatori di handicap.

6. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 3, secondo comma, lettera b) del Decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, sono attrezzature di interesse comune di tipo religioso:

a) gli immobili destinati al culto anche se articolati in più edifici;

b) gli immobili destinati all’abitazione dei ministri del culto e del personale di servizio;

c) gli immobili adibiti, nell’esercizio del ministero pastorale, ad attività educative, culturali, sociali, ricreative e di ristoro, che non abbiano fini di lucro;

d) gli immobili ospitanti centri culturali di matrice religiosa.

7. In relazione al disposto dell'articolo 4 della Legge 29 settembre 1964, n. 847 e successive modificazioni, le attrezzature di cui al comma 6 costituiscono opere di urbanizzazione secondaria ad ogni effetto.

8. Qualora gli strumenti urbanistici vigenti non risultino conformi alle prescrizioni della presente legge, il Comune, di propria iniziativa od entro sei mesi dalle eventuali richieste delle competenti autorità religiose, ne adegua le previsioni secondo le procedure ed i criteri di cui al presente articolo.»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento aggiuntivo all’art. 38, comma 1

dopo le parole “di proposte” viene inserita la parola “preliminari”;»

(Respinto)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento aggiuntivo all’art. 38, comma 1

dopo il comma 1 viene inserito il seguente comma 1bis:

“1bis. Entro il termine perentorio di sessanta giorni dal ricevimento della proposta preliminare, il Comune verifica la conformità della proposta preliminare al PUG e alla pianificazione territoriale e settoriale vigente e valuta l’interesse pubblico alla sua realizzazione e svolge una negoziazione con i privati interessati, per definire il concorso degli stessi alla realizzazione degli obiettivi di qualità urbana ed ecologico-ambientale fissati dal piano, nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e parità di trattamento dei privati. Il termine perentorio per l’esame delle proposte avanzate dai privati è raddoppiato nelle ipotesi indicate dal comma 1bis, del presente articolo e dall’articolo 4, comma 1, nonché nel caso di programmi di intervento particolarmente complessi secondo la motivata risoluzione del responsabile del procedimento. Al termine di detta verifica, constatato l’interesse pubblico della proposta, invita i privati interessati alla presentazione della proposta di accordo operativo.”»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento aggiuntivo all’art. 38, comma 7

Conseguentemente alla modifica del comma 1 dell’art. 38 e dell’introduzione del comma 1 bis dell’art. 38, al comma 7:

dopo le parole: “sessanta giorni dal ricevimento” aggiungere le seguenti parole “della proposta di accordo operativo completa di tutta la documentazione di cui al comma 3,

dopo le parole “il Comune verifica” aggiungere le parole “la correttezza della documentazione e la…”»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento modificativo all’art. 38, comma 7

Conseguentemente alla modifica del comma 1 dell’art. 38 e dell’introduzione del comma 1 bis dell’art. 38, al comma 7 dopo le parole: “settoriale vigente” vengono eliminate le parole da “e valuta” sino a “del procedimento.”»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento soppressivo all’art. 38, comma 8

Conseguentemente alla modifica del comma 1 dell’art. 38 e dell’introduzione del comma 1 bis dell’art. 38, al comma 8 dell’art. 38 dopo le parole “proposta e,” vengono eliminate le parole da “qualora sia” sino a “gli interessati,”»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento aggiuntivo all’art. 4, comma 2

Conseguentemente alla modifica dell’art. 38, al comma 2 dell’art. 4

dopo le parole “delle proposte” è aggiunta la parola “preliminari” e dopo le parole “soggetti interessati” aggiungere le parole “in risposta a detta delibera”»

(Respinto)

 

Emendamento 16, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento aggiuntivo all’art. 41, comma 7

dopo il comma 7 vengono aggiunti i seguenti commi:

“8. Su richiesta e d’intesa con i Comuni interessati e/o le loro Associazioni/Unioni delegate alla formazione del PUG, il PTM può attivare un processo di trasformazione semplificata dai PSC ai PUG, unificando e conformandone le previsioni ai contenuti della presente legge. A tale fine, il PTM può assumere il valore e gli effetti dei PUG.

9. In tali casi, il Sindaco Metropolitano provvede in via preliminare a stipulare un accordo con i Sindaci dei Comuni interessati e/o i Presidenti delle loro Associazioni/Unioni delegate alla formazione del PUG, in merito ai tempi e alle forme di partecipazione all’attività tecnica di predisposizione del PTM nonché alla ripartizione delle relative spese.

10. Preliminarmente all’adozione/approvazione del PTM con efficacia di PUG, ai fini della definizione delle previsioni del PTM relativamente ai territori dei Comuni coinvolti, i Comuni interessati e/o le loro Associazioni/Unioni delegate alla formazione del PUG esprimono il proprio assenso sui contenuti del PTM, con efficacia di PUG e sottoscrivono l’intesa relativa con la Città Metropolitana.”»

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Emendamento aggiuntivo all’art. 42, comma 5

dopo il comma 5 dell’art. 42 vengono aggiunti i seguenti commi:

“6. Su richiesta e d’intesa con i Comuni interessati e/o le loro Associazioni/Unioni delegate alla formazione del PUG, il PTAV può attivare un processo di trasformazione semplificata dai PSC ai PUG, unificando e conformandone le previsioni ai contenuti della presente legge. A tale fine, il PTAV può assumere il valore e gli effetti dei PUG.

7. In tali casi, il Presidente della Provincia/Area Vasta provvede in via preliminare a stipulare un accordo con i Sindaci dei Comuni interessati e/o i Presidenti delle loro Associazioni/Unioni delegate alla formazione del PUG, in merito ai tempi e alle forme di partecipazione all’attività tecnica di predisposizione del PTAV nonché alla ripartizione delle relative spese.

8. Preliminarmente all’adozione/approvazione del PTVA con efficacia di PUG, ai fini della definizione delle previsioni del PTVA relativamente ai territori dei Comuni coinvolti, i Comuni interessati e/o le loro Associazioni/Unioni delegate alla formazione del PUG esprimono il proprio assenso sui contenuti del PTVA con efficacia di PUG e sottoscrivono l’intesa relativa con la Provincia/Area Vasta.”»

(Respinto)

 

Emendamento 18, a firma del consigliere Rainieri:

«All’articolo 8, il comma 1, la lettera e) è sostituita dalla seguente:

“e) allo scopo di favorire l’attuazione delle politiche pubbliche per la casa e di promozione sociale stabilite dalla strategia per la qualità urbana ed ecologico ambientale di cui all'articolo 34, gli accordi operativi e i piani attuativi di iniziativa pubblica possono riconoscere ulteriori quote edificatorie, a compensazione dell'impegno assunto dal privato di realizzare, nell'ambito dell'intervento di riuso e di rigenerazione urbana, una quota di alloggi di edilizia residenziale sociale ovvero opere pubbliche aventi finalità sociale;”.»

(Approvato)

 

Emendamento 19, a firma del consigliere Rainieri:

«All’articolo 8, il comma 4, il secondo periodo è sostituito dal seguente:

“Tali interventi sono subordinati al pagamento del contributo straordinario e del contributo di costruzione, secondo la disciplina ordinaria, e possono beneficiare di quote aggiuntive di diritti edificatori solo nei casi di cui al comma 1, lettera e) del presente articolo, per la realizzazione di alloggi in edilizia residenziale sociale ovvero di opere pubbliche aventi finalità sociale.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 20, a firma del consigliere Pruccoli:

«All’articolo 4, il comma 3 è sostituito dal seguente:

“3. Nel caso in cui intenda predisporre la delibera di indirizzo di cui al comma 2, il Comune pubblica, entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge ovvero dalla data di approvazione del PSC nei casi di cui all’articolo 3, commi 4 e 5, un avviso pubblico di manifestazione di interesse, che indica i termini, comunque non superiori a 90 giorni, i contenuti e le modalità con le quali i privati possono avanzare le loro proposte circa le previsioni del vigente PSC da attuare attraverso accordi operativi. Il Comune assume le proprie determinazioni sulle proposte avanzate ed adotta la delibera di indirizzo entro i successivi novanta giorni.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 21, a firma del consigliere Pruccoli:

«All’articolo 6, dopo il comma 5 è inserito il seguente:

“5-bis La convenzione urbanistica può subordinare l’attuazione degli insediamenti di cui al comma 5 lettere b), c) e d) alla realizzazione di interventi di desigillazione di aree urbanizzate, da destinare a dotazioni territoriali che prevedano la conservazione della permeabilità del suolo, scomputando l’intero valore delle opere dal contributo di costruzione dovuto.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 22, a firma del consigliere Pruccoli:

«All’articolo 34, il comma 4 è sostituito dal seguente:

“4. Le previsioni della strategia di cui ai commi 1, 2 e 3 costituiscono, in sede di elaborazione degli accordi operativi, dei piani attuativi di iniziativa pubblica e dei permessi di costruire convenzionati, riferimento necessario e vincolante per la determinazione delle dotazioni territoriali, infrastrutture e servizi pubblici cui è subordinata la realizzazione degli interventi di riuso e di rigenerazione urbana e di nuova urbanizzazione, in conformità alla presente legge.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 23, a firma dei consiglieri Caliandro, Zappaterra, Pruccoli, Tarasconi, Montalti, Sabattini, Calvano, Iotti, Poli, Bessi, Zoffoli, Ravaioli, Campedelli, Serri:

«All’articolo 1, comma 2, lettera b), del progetto di legge, le parole "con particolare riguardo all'efficientamento energetico ed alla riduzione del rischio sismico degli edifici, alle condizioni di vivibilità delle aree urbane anche in termini di qualità ambientale ed ecologica" sono sostituite dalle seguenti:

“con particolare riferimento all'efficienza nell'uso di energia e risorse fisiche, alla performance ambientale dei manufatti e dei materiali, alla salubrità ed al comfort degli edifici, alla conformità alle norme antisismiche e di sicurezza, alla qualità ed alla vivibilità degli spazi urbani e dei quartieri”»

(Approvato)

 

Emendamento 24, a firma dei consiglieri Pruccoli, Rontini, Zappaterra, Tarasconi, Montalti, Sabattini, Calvano, Bessi, Iotti, Poli, Zoffoli, Caliandro Campedelli e Serri:

«All’articolo 3, il comma 4 è sostituito dal seguente:

“4. I Comuni che prima dell’entrata in vigore della presente legge abbiano adottato il Piano strutturale comunale (PSC) e il Regolamento urbanistico ed edilizio (RUE) possono unificare e conformare le previsioni dei piani ai contenuti del PUG stabiliti dal titolo III, capo I, della presente legge, senza che ciò richieda la ripubblicazione del piano, concludendo il procedimento di approvazione del nuovo strumento secondo le disposizioni procedurali stabilite dalla legislazione previgente per il PSC. Qualora siano apportate innovazioni che modifichino in modo sostanziale le previsioni contenute nel PSC e nel RUE adottati, il Comune procede alla ripubblicazione del PUG, prima della sua approvazione. Nel caso in cui i Comuni optino per l’approvazione del PSC e del RUE secondo la disciplina previgente, rimane ferma l’osservanza dell’obbligo di cui al comma 1 del presente articolo.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 25, a firma dei consiglieri Pruccoli, Rontini, Caliandro, Zappaterra, Tarasconi, Montalti, Sabattini, Calvano, Campedelli, Iotti, Zoffoli, Poli, Bessi e Serri:

«All’articolo 3, il comma 5 è sostituito dal seguente:

“5. I Comuni dotati di PSC che prima dell’entrata in vigore della presente legge abbiano adottato il RUE, il POC, varianti ai medesimi piani ovvero varianti al PSC possono completare l’iter di approvazione degli stessi secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 20 del 2000, ferma restando l’osservanza dell’obbligo di cui al comma 1 del presente articolo.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 26, a firma dei consiglieri Pruccoli, Caliandro, Rontini, Zappaterra, Tarasconi, Montalti, Calvano, Iotti, Poli, Zoffoli Campedelli e Serri:

«All’articolo 4, l’alinea del comma 4 è sostituito dal seguente:

“4. Fermo restando il rilascio dei titoli abilitativi edilizi per le previsioni dei piani vigenti soggette ad intervento diretto, entro il termine di cui al comma 1 possono altresì essere adottati i seguenti atti e può essere completato il procedimento di approvazione degli stessi avviato prima della data di entrata in vigore della presente legge.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 27, a firma dei consiglieri Paruolo, Pruccoli, Caliandro, Zappaterra, Montalti, Sabattini, Calvano, Iotti, Poli, Bessi, Zoffoli, Ravaioli, Campedelli e Serri:

«All’articolo 9, comma 1, la lettera g) dopo le parole: “e agli interventi di demolizione di costruzioni abusive,” sono inserite le seguenti parole: “al finanziamento dei Concorsi di Progettazione,”.»

(Approvato)

 

Emendamento 28, a firma dei consiglieri Pruccoli, Rontini, Caliandro, Zappaterra, Tarasconi, Montalti, Sabattini, Calvano, Poli, Campedelli, Zoffoli, Bessi e Serri:

«All’articolo 9, comma 1, la lettera h) è sostituita dalla seguente:

“h) una quota dei proventi degli oneri di urbanizzazione secondaria, determinata dall’Assemblea legislativa con la deliberazione di cui all’articolo 30, comma 3, della legge regionale n. 15 del 2013, è destinata dai Comuni agli enti esponenziali della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose individuate in considerazione della consistenza ed incidenza sociale delle stesse, per la realizzazione di interventi di riuso e rigenerazione urbana che interessino edifici di culto e le relative pertinenze, tenendo conto anche del valore monumentale e storico culturale degli edifici.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 29, a firma dei consiglieri Pruccoli, Zappaterra, Caliandro, Tarasconi, Montalti, Calvano, Iotti, Poli, Zoffoli, Campedelli e Serri:

«All’articolo 35, comma 3, la lettera b) è sostituita dalla seguente:

“b) per l'insieme degli insediamenti ricreativi, ricettivi, direzionali e commerciali, 100 metri quadrati per ogni 100 metri quadrati di superficie totale;”.»

(Approvato)

 

Emendamento 30, a firma dei consiglieri Pruccoli, Zappaterra, Montalti, Poli, Zoffoli, Caliandro e Campedelli:

«All’articolo 36, dopo il comma 5 è inserito il seguente comma:

“5-bis. Nelle more dell’adozione del PUG e del PTM, i Comuni e la Città Metropolitana di Bologna possono adeguare la disciplina del territorio rurale prevista nei propri strumenti di pianificazione alle disposizioni del presente articolo.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 31, a firma dei consiglieri Pruccoli, Zappaterra, Tarasconi, Montalti, Sabattini, Calvano, Poli, Bessi, Zoffoli, Caliandro, Campedelli e Serri:

«All’ articolo 55, comma 2, prima delle parole “L’ufficio di piano,” sono inserite le seguenti parole:

“Dopo la sua costituzione,”»

(Approvato)

 

Emendamento 32, a firma dei consiglieri Pruccoli, Zappaterra, Tarasconi, Zoffoli, Caliandro e Campedelli:

«All’articolo 75, dopo il comma 2 è aggiunto il seguente comma:

“2-bis All’articolo 31, comma 1, della legge regionale n. 15 del 2013, sono soppresse le seguenti parole: “con riferimento ai costi parametrici per l’edilizia agevolata”.»

(Approvato)

 

Emendamento 33, a firma dei consiglieri Pruccoli, Zappaterra e Caliandro:

«All’articolo 70 il comma 8 è soppresso.»

(Approvato)

 

Emendamento 34, a firma dei consiglieri Pruccoli, Zappaterra, Tarasconi, Montalti, Calvano, Poli, Zoffoli, Caliandro, Campedelli e Serri:

«All’articolo 55, il comma 7 è sostituito dal seguente:

“7. Il rapporto di collaborazione con l’ufficio di piano per l’elaborazione e gestione del PUG costituisce, per la sua durata e per i due anni successivi alla sua scadenza, causa di incompatibilità rispetto ad ogni incarico attinente alla predisposizione e presentazione di accordi operativi, accordi di programma e titoli abilitativi convenzionati, attuativi del medesimo piano.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 35, a firma dei consiglieri Pruccoli, Caliandro, Zappaterra, Montalti, Zoffoli e Campedelli:

«All’articolo 79, i commi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti:

“1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogate le seguenti disposizioni:

a) la legge regionale 3 luglio 1998, n. 19 (Norme in materia di riqualificazione urbana), fatto salvo quanto previsto dai commi 2 e 3 del presente articolo e dall’articolo 4, comma 4, lettera d), della presente legge;

b) la legge regionale 24 marzo 2000, n. 20 (Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio), fatto salvo quanto disposto dagli articoli 3, 4 e 29, comma 3, della presente legge;

c) il comma 5 dell’articolo 1 e l’articolo 2 della legge regionale 13 giugno 2008, n. 9 (Disposizioni transitorie in materia di valutazione ambientale strategica e norme urgenti per l’applicazione del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

d) i Titoli I e II della LR 6 luglio 2009, n. 6 (Governo e riqualificazione solidale del territorio);

e) la LR 30 gennaio 1995, n. 6 (Norme in materia di programmazione e pianificazione territoriale, in attuazione della legge 8 giugno 1990, n. 142, e modifiche e integrazioni alla legislazione urbanistica ed edilizia).

2. Ai procedimenti di spesa in corso alla data di entrata in vigore della presente legge e a quelli avviati ai sensi dell’articolo 4, comma 4, lettera d), della presente legge continuano ad applicarsi, fino alla loro conclusione, le disposizioni delle leggi regionali previgenti, ancorché abrogate.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 36, a firma dei consiglieri Pruccoli, Rontini, Zappaterra, Caliandro, Tarasconi, Montalti, Sabattini, Poli, Bessi, Zoffoli, Campedelli e Serri:

«Dopo l’articolo 79 è aggiunto il seguente articolo:

“Art. 79-bis

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore l’1 gennaio 2018.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 37, a firma dei consiglieri Rontini e Pruccoli:

«All’articolo 34, il comma 3 è sostituito dal seguente:

“3. La strategia per la qualità urbana ed ecologico-ambientale individua altresì il fabbisogno complessivo di alloggi di edilizia residenziale sociale, specificando le diverse esigenze abitative presenti nel territorio comunale alla luce delle analisi demografiche operate dal quadro conoscitivo e stabilisce le modalità con cui gli interventi di riuso e rigenerazione e di nuova urbanizzazione concorrono al soddisfacimento di tale fabbisogno, prevedendo se necessario forme di compensazione per il maggior onere. La strategia, tenuto anche conto dell'entità e del valore di tali interventi o trasformazioni, può prevedere qualora compatibile con le norme igienico, sanitarie ed ambientali, la cessione al Comune a titolo gratuito, quali aree per dotazioni territoriali, di aree da destinare ad edilizia residenziale sociale, scomputando l'intero valore delle aree dal contributo di costruzione dovuto. Tali aree non possono essere monetizzate, Nei Comuni ad alta tensione abitativa la strategia prevede una quota complessiva di edilizia residenziale sociale comunque non inferiore al 20 per cento degli alloggi ammissibili.”»

(Approvato)

 

Emendamento 38, a firma dei consiglieri Sabattini e Serri:

«All’articolo 21, comma 3, la lettera b) è sostituita dalla seguente:

“b) favorire la ricostituzione, nell'ambito urbano e periurbano, di un miglior habitat naturale, la biodiversità del suolo e la costituzione di reti ecologiche di connessione, ottenute prioritariamente con il mantenimento dei cunei verdi esistenti tra territorio rurale e territorio urbanizzato e con interventi di forestazione urbana e periurbana;”.»

(Approvato)

 

Emendamento 39, a firma del consigliere Sabattini:

«All’articolo 17, comma 1, dopo le parole “concorso di idee” sono inserite le seguenti:

“, con valenza anche interdisciplinare”.»

(Approvato)

 

Emendamento 40, a firma dei consiglieri Pruccoli e Molinari:

«All’articolo 38, comma 3, la lettera c) è sostituita dalla seguente:

“c) la relazione economico-finanziaria, che illustra analiticamente i valori economici degli interventi pubblici e privati programmati e che ne dimostra la fattibilità e la sostenibilità. La relazione è corredata dalle certificazioni camerali e da altre idonee documentazioni per verificare la disponibilità di risorse finanziarie necessarie per la completa attuazione del programma di interventi o degli stralci funzionali in cui lo stesso eventualmente si articola.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 41, a firma del consigliere Pruccoli:

«Subemendamento all’emendamento 8 sostitutivo dell’art. 16 del p.d.l.

Nel comma 1 dell’articolo 16, come sostituito sono soppresse le seguenti parole: “previa emissione di bando o avviso pubblico volto a individuare il soggetto gestore”.

Nel comma 2 dell’articolo 16, come sostituito è aggiunto il seguente periodo: “Il Comune individua il gestore di edifici pubblici attraverso apposito bando o avviso pubblico.»

(Approvato)

 

Emendamento 42, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri:

«All’articolo 5, comma 6, il secondo periodo è sostituito dal seguente:

“Nel corso del periodo transitorio di cui all'articolo 4, i Comuni monitorano le trasformazioni realizzate in attuazione del piano vigente e provvedono, alla scadenza di ogni semestre dalla data di approvazione della presente legge, all'invio degli esiti dello stesso alla Regione, la quale 18 mesi dopo l'entrata in vigore della presente legge verifica che la quota di nuovi insediamenti in espansione realizzati nel periodo transitorio sia coerente con il consumo del suolo rilevato negli ultimi dieci anni nella regione, per l'assunzione, in caso contrario, di correttivi in ordine alla compatibilità delle aree di cui all'articolo 6, comma 6.”»

(Respinto)

 

Emendamento 43, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri:

«All’articolo 6 il comma 6 è sostituito dal seguente:

“6. Non sono computate altresì nella quota massima di cui al comma I le aree utilizzate per l'attuazione delle previsioni dei piani urbanistici vigenti ai sensi dell'articolo 4, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 5, comma 6, secondo periodo.”»

(Respinto)

 

Emendamento 44, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri:

«All’articolo 24, comma 2, il punto b) è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 45, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri:

«All’articolo 26, comma 1, punto a) il periodo il periodo "relativa sia agli usi ammissibili, agli indici e parametri edilizi e alle modalità di attuazione sia alla definizione delle dotazioni territoriali, infrastrutture e servizi pubblici da realizzare o riqualificare e alla loro localizzazione" è cassato.»

(Respinto)

 

Emendamento 46, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri:

«All’articolo 33 il comma 5 è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 47, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri:

«All’articolo 34 è aggiunto un nuovo comma 5 bis che recita:

“5 bis. In riferimento agli obiettivi, indicazioni, previsioni e azioni di cui ai precedenti commi, la strategia per la qualità urbana ed ecologico-ambientale dettaglia differenziatamente quali specificazioni, integrazioni e modificazioni possano essere apportate con la formazione di accordi operativi o di piani urbanistici attuativi di iniziativa pubblica. La strategia per la qualità urbana ed ecologico-ambientale disciplina inoltre i casi in cui le varianti del PUG, la formazione di piani urbanistici attuativi e la modificazione di piani urbanistici attuativi e accordi operativi sono soggette a un procedimento semplificato di formazione.»

(Respinto)

 

Emendamento 48, a firma dei consiglieri Taruffi, Prodi, Alleva e Torri:

«All’articolo 76 è aggiunto un nuovo comma 2 bis che recita:

“2 bis. I soggetti di area vasta di cui all’articolo 42 operano una selezione univoca delle disposizioni dei rispettivi PTCP che conservano efficacia, di concerto con i soggetti portatori di interessi pubblici tutelati dal PTCP. La cartografia e il testo normativo prodotti da tale selezione sono approvati dal consiglio previa pubblicazione e ricezione di eventuali osservazioni per un periodo non inferiore a sessanta giorni.”»

(Respinto)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

5818 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la chiusura dei Centri Unici di Prenotazione (CUP) in Comuni del modenese tra i quali Novi, Soliera e Campogalliano. A firma del Consigliere: Foti

5819 - Interrogazione a risposta scritta circa i fondi da destinare al recupero delle strutture portuali di Porto Garibaldi. A firma del Consigliere: Foti

5820 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le carenze infrastrutturali ed i disagi per l’utenza della linea ferroviaria Parma-Suzzara. A firma del Consigliere: Sassi

5821 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti gli immobili ove vengono ospitati i richiedenti asilo, con particolare riferimento alla situazione esistente a Modena. A firma del Consigliere: Bargi

5822 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per ripristinare immediatamente le linee telefoniche delle località montane ancora interrotte a causa della nevicata del 13 novembre 2017. A firma del Consigliere: Bignami

5823 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere, presso gli Ospedali, per garantire la prevenzione ed il controllo delle infezioni, con particolare riferimento alla situazione esistente a Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5824 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e disposizioni riguardanti il gattile di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5825 - Interrogazione a risposta orale in Commissione circa i lavori e le opere da effettuare per prevenire i rischi di inondazioni ed esondazioni sul territorio, e le relative funzioni della Protezione Civile. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Bargi, Delmonte

5827 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare il collegamento stradale con la frazione di Miscoso, nel comune di Ventasso (RE). A firma del Consigliere: Delmonte

5828 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la gestione della discarica di Imola. A firma del Consigliere: Bignami

5829 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti l’utilizzo della “idrorasca” per la raccolta delle vongole veraci. A firma della Consigliera: Zappaterra

(Comunicazione n. 57 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2017/2703 del 20/12/2017)

 

 

IL PRESIDENTE

I SEGRETARI

Rainieri

Rancan - Torri

 

 

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