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188.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 6 GIUGNO 2018

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 6491

Delibera: «Piano regionale per la lotta alla povertà 2018-2020 ai sensi del Decreto legislativo 147/2017. (Proposta della Giunta regionale del 7 maggio 2018, n. 660) (157)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6491/1 oggetto 6631 - Dichiarazioni di voto e approvazione)

(Ordine del giorno 6491/2 oggetto 6632 - Presentazione, dichiarazioni di voto e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (SI)

CALIANDRO (PD)

BERTANI (M5S)

TAGLIAFERRI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,14

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la centottantottesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la presidente Simonetta Saliera, i consiglieri Molinari, Piccinini, Ravaioli, Sensoli, Soncini e Zoffoli, gli assessori Costi, Petitti e Venturi.

 

OGGETTO 6491

Delibera: «Piano regionale per la lotta alla povertà 2018-2020 ai sensi del Decreto legislativo 147/2017. (Proposta della Giunta regionale del 7 maggio 2018, n. 660) (157)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6491/1 oggetto 6631 - Dichiarazioni di voto e approvazione)

(Ordine del giorno 6491/2 oggetto 6632 - Presentazione, dichiarazioni di voto e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori con la proposta oggetto 6491, «Piano regionale per la lotta alla povertà 2018-2020 ai sensi del decreto legislativo n. 147/2017» (delibera di Giunta n. 660 del 07/05/2018). La Commissione politiche per la salute e politiche sociali ha espresso parere favorevole nella seduta del 29 maggio con la seguente votazione: trenta voti a favore, nessun contrario e un astenuto, apportando modifiche al testo. Su tale oggetto è stato presentato un odg n. 6491/1 a firma dei consiglieri Caliandro, Taruffi, Prodi, Bessi, Pruccoli, Bagnari, Campedelli, Rontini, Mori, Poli, Mumolo, Calvano, Torri, Rossi, Sabattini, Lori, Francesca Marchetti, Soncini, Benati, Serra, Tarasconi e Zappaterra. È appena stato consegnato ed è in distribuzione un ulteriore ordine del giorno a firma Fabbri e Bertani.

Passiamo alla discussione generale. Se non ci sono interventi in discussione generale, sospendo per cinque minuti.

La parola al consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Non so come possiamo giudicare un odg che non abbiamo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Infatti, consigliere Caliandro, se lei fosse stato un po’ meno veloce nello schiacciare, le avrei detto che sospendevo per cinque minuti per dare il tempo ai nostri collaboratori di distribuire e ai consiglieri di leggersi l’oggetto. Le firme sono prima Bertani e poi Fabbri.

 

(La seduta, sospesa alle ore 14,17, è ripresa alle ore 14,26)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori.

Siamo in fase di discussione generale. È pervenuto il nuovo ordine del giorno oggetto 6491/2, a firma dei consiglieri Bertani e Fabbri.

Se non ci sono interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Io parto dalla considerazione che in questi due giorni ci siamo confrontati in modo – direi – ampio ed esaustivo sul tema del contrasto alla povertà e delle misure che in questa Regione abbiamo adottato; l’ordine del giorno di cui sono firmatario, insieme a tutti gli altri colleghi che lo hanno sottoscritto, credo sia molto chiaro e molto esplicito ed è quello che avremmo voluto ieri presentare, se ce ne fosse stata data la possibilità, sotto forma di emendamento al testo presentato dai colleghi Cinquestelle.

Prendo atto del fatto che probabilmente, visto l’ordine del giorno a firma Bertani-Fabbri, i primi a non ritenere forse del tutto sicuri gli intendimenti del neonato governo Conte sono proprio gli stessi sottoscrittori, perché – leggo testualmente – «si richiede al Parlamento e al Governo la rapida approvazione di misure di lotta alla povertà che abbiano portata universalistica, quali il reddito di cittadinanza definito nel “Contratto per il governo del cambiamento”». Quindi prendo atto che Lega e Cinquestelle chiedono al Governo di dare corso rapidamente a quello che il Governo ha detto di voler fare. Evidentemente non c’è massima fiducia nel fatto che ciò avvenga ed è una scarsa fiducia ben riposta in questo caso, perché – come ha detto ieri il presidente del Consiglio – prima si intende promuovere la riforma dei Centri per l’impiego, poi si passerà al sostegno economico vero e proprio. Il che significa probabilmente qualche mese, forse qualche anno prima che il provvedimento diventi pienamente attuativo, perché, se si fosse detto “contestualmente”, sarebbe stato un conto, ma dicendo prima uno e poi l’altro, automaticamente stiamo parlando di mesi (forse anni). Quindi segnalo questo primo aspetto. Ma soprattutto volevo sottolineare come il reddito di cittadinanza definito nel “Contratto per il governo del cambiamento”, come abbiamo avuto modo di dire ieri – e lo ribadisco oggi – è limitato ai cittadini italiani. «Il reddito di cittadinanza è una misura attiva rivolta ai cittadini italiani – leggo testualmente dal contratto – al fine di reinserirli nella vita sociale, lavorativa, ecc.» Quindi siamo ancora una volta al tema di sempre: voi state affermando che, se c’è una persona straniera che vive e lavora regolarmente in questo Paese e che, come un altro cittadino, incorre in un periodo di difficoltà e quindi perde il lavoro e quindi non ha la possibilità di sostenersi in modo adeguato, secondo voi quella persona, se non ha la cittadinanza italiana, non ha diritto ad avere nessun tipo di sostegno, nessun tipo di sussidio. Lo scrivete nero su bianco. Dovete tradurre le cose che scrivete in modo chiaro, perché, scritta come è scritta nel contratto, voi state definendo ancora una volta che c’è una discriminazione tra cittadini regolari che vivono in questo Paese, tra chi ha la cittadinanza italiana e chi non ce l’ha. Questo state dicendo. Non so se vi è chiaro, ma state dicendo questo. Su questo – l’ho detto stamattina e lo ribadisco oggi – troverete sempre e comunque una ferma, chiara e netta contrarietà, perché prima ci sono le persone (non “prima gli italiani”) che hanno necessità, le persone che in questo Paese, in questa regione lavorano, vivono e contribuiscono al benessere collettivo. È un punto di civiltà. Lo ribadisco, è un punto discriminante di civiltà. Quindi questa è la ragione per la quale voteremo ovviamente l’ordine del giorno che abbiamo sottoscritto e non voteremo l’ordine del giorno a firma Bertani-Fabbri. Per questa specifica e chiara ragione.

Chiudo con una citazione, voglio farlo con calma. È una canzone di un cantautore delle mie parti che ad un certo punto della canzone dice «ma adesso avete voi il potere, adesso avete voi supremazia, diritto e polizia, gli dei, i comandamenti ed il dovere». Non proseguo perché la citazione mi interessa fino a qua, il pezzo dopo dice «adesso siete in tanti e molti qui davanti che ignorano quel tarlo mai sincero che chiamano “Pensiero”». La citazione viene da «Canzone di notte n. 2». Chiudo dicendo viva l’Italia, «con gli occhi aperti nella notte triste, viva l’Italia, l’Italia che resiste».

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi anche per la citazione.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Io auspico che, nel pieno rispetto della distinzione dei ruoli e degli incarichi, le minoranze di questo Consiglio (maggioranze in Parlamento) e nel rispetto delle proprie sensibilità, colgano, così il Movimento 5 Stelle, l’opportunità di non lasciare sole le persone in stato di povertà assoluta. Con la risoluzione che abbiamo presentato diamo la possibilità e chiediamo al Parlamento e al Governo di rifinanziare e di incrementare il finanziamento del REI. D’altro canto sembrerebbe abbastanza contraddittorio chiedere che il reddito di cittadinanza ci sia tra due anni, quando invece lo stato di povertà assoluta è uno stato che è già stato affrontato dal Paese proprio dal precedente Governo. Vi chiedo quindi di rimanere fedeli all’accordo che avete sottoscritto, seppur nella sua diversificazione di sensibilità, ma di cogliere l’opportunità di votare – come già avete fatto la volta scorsa – un provvedimento che è in perfetta sintonia con gli emendamenti che avete presentato voi nel corso della Commissione. La legge sul reddito di solidarietà con l’emendamento che avete presentato voi (e noi accolto) anche nella giornata di ieri intende arrivare al superamento della povertà relativa. Vi chiedo, in buona sostanza, di essere coerenti con il lavoro che avete fatto in Commissione e in Aula fino a ieri. Capisco il dovere di tenuta della coalizione di governo che avete in piedi, seppur vi significo – e questo lo faccio invece a tutti i consiglieri, quindi non distinguendo tra maggioranza e minoranza – un imbarazzo istituzionale. Come sanno coloro i quali fanno la professione di avvocato e come sanno anche coloro i quali sono impegnati in politica, l’articolo 3 della Costituzione obbliga il capo dello Stato a controfirmare delle leggi che siano rispettose del dettato costituzionale; poiché nella nostra Costituzione si prevede il principio di uguaglianza che non permette la distinzione di origine, sesso e razza, una possibile legge di Governo che dovesse essere chiamata “reddito di cittadinanza” o come deciderete di fare non potrà essere controfirmata dal capo dello Stato, perché non rispettosa dell’articolo 3, secondo comma della Costituzione. Finché potete, rifletteteci. Finché potete, agite.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

È la giornata delle citazioni.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Io intanto partirei dal concreto, perché oggi parliamo di piano della povertà, invece stiamo strumentalmente parlando di altro.

Riguardo al piano della povertà, il lavoro che abbiamo seguito e fatto in Commissione, sia sul piano che sul reddito di solidarietà, intendeva prima di tutto sottolineare che il problema è quello della soglia di povertà relativa e noi, con l’emendamento approvato ieri sulla legge e con quello che c’è scritto nel piano contro la povertà, recepiamo con soddisfazione che l’obiettivo è uscire dalla soglia di povertà relativa e questo ci pare un aspetto positivo. Come positivo ci è parso il fatto che sia nella legge e sia nel piano per la povertà sia previsto il potenziamento dei Centri per l’impiego, perché per noi è fondamentale potenziare i Centri per l’impiego nel senso che dicevamo ieri, che devono per noi diventare un incontro fra domanda e offerta e quindi favorire anche quell’incontro con anche quel poco – come ieri convenivamo con altri consiglieri – di offerta che c’è. Questi sono i punti fondamentali che secondo noi vanno colti.

Alcune criticità che noi rileviamo sono il fatto comunque che il piano prevede di non spendere tutti i soldi che ci sono. Probabilmente tutti quei soldi non li spenderemo, su questo noi rileviamo una criticità perché, se noi stanziamo dei soldi per la lotta contro la povertà, penso che dobbiamo spingere tutto l’impegno che c’è per spenderli. Qui arriviamo al discorso delle platee. La platea che prevede il REI purtroppo è ristretta, perché prevede quei 6 mila euro di ISEE legati alla norma nazionale. E qui veniamo alla norma nazionale. La norma nazionale (REI) contiene dei limiti, perché dice che va data solo a chi ha sotto i 6 mila euro di ISEE e proprio ieri l’assessore Gualmini definiva “indecoroso” il REI; voi oggi nella vostra risoluzione dite “il REI è il modello, buttateci più soldi”. Ma fino a ieri c’eravate voi a doverci buttare più soldi e invece siete arrivati solo fino ad un certo punto. Qual è la soluzione? Il reddito di cittadinanza che è scritto nel programma di Governo. Fino alla scorsa legislatura, quando il Movimento 5 Stelle parlava di reddito di cittadinanza, qui e in Parlamento, ci ridevate in faccia, oggi siete diventati i più grandi paladini del reddito di cittadinanza. Io sono contento, tanto che, nonostante i limiti che abbiamo sottolineato ieri sulla legge e sul piano della povertà, noi voteremo a favore sul piano della povertà. Tutto il resto è strumentale e qui rispondo in parte a Taruffi e in parte ad altri colleghi, perché oggi si è parlato anche di ERP che è sempre collegato a questo tema (immigrati/non immigrati, universale/non universale): “accogliere richiede una gestione responsabile di nuove situazioni complesse che si aggiungono a numerosi problemi già esistenti, nonché a risorse che sono sempre limitate, quindi bisogna stabilire misure pratiche nei limiti consentiti”. Queste cose le ha dette una persona che, secondo me, è ancora più a sinistra di Taruffi. Non glielo dico, perché poi se la va a cercare e capirà chi è. Quindi anche il REI e anche l’ERP oggi ha posto dei limiti, perché avete detto non chi è qui da ieri può entrare nell’ERP, ma chi è qui da almeno tre anni. Qualcuno diceva cinque, qualcuno forse voleva uno (qualcuno diceva dieci), comunque alla fine si è stabilito all’interno di un consesso qual era il limite accettabile e anche in Parlamento, quando si parlerà di reddito di cittadinanza, si stabilirà quali sono i limiti perché le risorse sono quelle, perché non possiamo dare tutto a tutti, come qualcuno vorrebbe e non possiamo dare niente a nessuno, come qualcun altro vorrebbe. Quindi noi ad un odg strumentale, visto che l’argomento è già stato affrontato ieri – ve l’abbiamo detto – non parteciperemo al voto. Noi l’abbiamo già detto: abbiamo uno strumento che è il contratto dove c’è scritto che faremo il reddito di cittadinanza. Se poi vogliamo citare delle canzoni, io invito Taruffi ad andarsi a riascoltare Gaber e di alzarsi dalle poltroncine del bar “Casablanca”.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

A Casablanca o il bar “Casablanca”?

 

BERTANI: Bar Casablanca.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Non a Casablanca. Siamo contenti che anche Taruffi abbia capito.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Dalla relazione contenuta nel piano delle povertà emergono alcuni dati interessanti sulla composizione del fenomeno, soprattutto se incrociati ai dati disponibili sull’immigrazione. Nella clausola valutativa della legge regionale n. 5/2004, redatta dalla Giunta regionale nel dicembre scorso, viene segnalato uno scivolamento sempre più marcato verso forme di povertà e deprivazione sempre più marcate fino a forme di marginalità estrema di alcune categorie tradizionalmente più vulnerabili come i rom e alcune categorie di migranti. Tra i migranti in particolare emerge la condizione dei richiedenti asilo che non sono entrati nei circuiti di accoglienza ministeriali o che sono rimasti nella nostra regione, dopo che la richiesta di protezione è stata definitivamente respinta.

Dai dati ministeriali riferiti al 2015 l’incidenza percentuale in Emilia-Romagna di famiglie senza alcun percettore di reddito, suddivise secondo la cittadinanza, contemplava l’11,9 per cento del totale di famiglie con cittadini stranieri (10 per cento UE e 12,5 extra UE), mentre le famiglie italiane erano il 4 per cento. Il tasso di permanenza nella condizione di occupato è quasi uguale per migranti e italiani, a distanza di un anno il 92,7 per cento degli occupati stranieri ha ancora un lavoro, a fronte del 93,2 per cento degli italiani. Quello di permanenza nello stato di disoccupazione è maggiore per gli stranieri, in particolare extra UE, del 45 per cento.

Nel piano, prima di illustrare le azioni di strutturazione della rete di assistenza, grande enfasi viene poi dedicata a due progetti, quali: gli empori solidali e l’“Housing First” che in realtà, come vedremo nel dettaglio, presentano bilanci assai modesti e completamente sbilanciati a favore di un’utenza extracomunitaria. Nel primo caso si tratta degli empori solidali ovvero punti di distribuzione al dettaglio organizzati come piccoli supermercati, completamente gratuiti, realizzati per sostenere le persone in difficoltà attraverso l’aiuto alimentare. Vi accedono i cosiddetti “nuovi poveri” e, in particolare, famiglie in difficoltà economica, specialmente con figli. Da un recente rapporto commissionato dalla Regione, curato da Caritas, è emerso che tra il dicembre 2015 e il marzo 2016 ne hanno usufruito nel 58 per cento dei casi famiglie di migranti e nel 42 per cento di italiani. Il secondo caso riguarda l’“Housing First” ovvero un approccio di intervento nell’ambito delle politiche per il contrasto alla grave marginalità, basato sull’inserimento in appartamenti indipendenti di persone senza dimora con problemi di salute mentale, alcolismo, tossicodipendenza.

Sempre tornando alla famosa clausola valutativa in ordine alle norme per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati, si scopre che detto progetto, realizzato con la collaborazione di Fio.PSD e con la partecipazione del Comune di Bologna, Rimini e Ravenna e dell’ASP di Cesena-Valle Savio, come altro elemento di perplessità presenta l’obbligatorietà degli standard minimi per i quali viene fissata l’obbligatorietà della presenza di un assistente sociale ogni cinquemila abitanti nel Distretto e di un numero minimo di sportelli di accesso calcolati in uno ogni quarantamila abitanti per i Distretti non comprendenti un centro capoluogo di provincia e uno ogni settantamila abitanti per i centri capoluogo e l’area metropolitana ovvero del portale e dell’immancabile ricerca universitaria per stimare gli esiti di qualsiasi cosa ovvero si arriva ad usare una parte (che ritengo consistente) del fondo nazionale destinato a combattere la povertà per finanziare una megastruttura, che si occupa di seguire i casi di povertà. A parte il fatto che la struttura, esauriti questi fondi, resterà probabilmente in carico ai Comuni, permettetemi di esprimere la considerazione che questo modello rispecchia pienamente cosa si intende per ammortizzatori sociali in Emilia-Romagna: l’inventare meccanismi che servono soltanto a dilatare la spesa pubblica. Tra l’altro una spesa pubblica del tutto improduttiva. Il ruolo del pubblico in un momento di crisi come questo non dovrebbe essere quello di fare assistenza, ma quello di mettere in campo risorse che sappiano stimolare il sistema economico.

Probabilmente non sarò abbastanza al passo con i tempi, ma resto convinto del fatto che 75 milioni di euro all’anno (quasi 150 milioni delle vecchie lire) da trasferire sul piano degli investimenti genererebbero sicuramente un impatto che non creerebbe soltanto occasioni di sporadica solidarietà, ma che offrirebbero occasioni concrete e durevoli sotto il profilo del mondo del lavoro, in grado di dare dignità a chi l’ha perso meglio di quanto può fare il miglior assistente sociale. Pertanto dichiaro il mio voto negativo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Non avendo più nessuno iscritto in dichiarazione di voto, passiamo alle votazioni.

Nomino scrutatori i consiglieri Gibertoni, Montalti e Bagnari, che è appena arrivato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 6491/1, oggetto 6631, a firma dei consiglieri Caliandro e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 6491/1, oggetto 6631, è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 6491/2, oggetto 6632, a firma dei consiglieri Bertani e Fabbri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 6491, oggetto 6632, è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 6491.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Il provvedimento oggetto 6491 è approvato.

Sono così conclusi i lavori dell’Aula.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 14,48

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta gli assessori:

Patrizio BIANCHI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Palma COSTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI e i consiglieri Gian Luigi MOLINARI, Silvia PICCININI, Valentina RAVAIOLI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI, Paolo ZOFFOLI.

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

6615 - Interrogazione a risposta scritta in merito al festival di letteratura per l'infanzia e l'adolescenza "Uscire dal Guscio" che si è svolto dal 24 al 26 maggio 2018 nei Comuni di Argelato, Castel Maggiore, Pieve di Cento e San Pietro in Casale, in provincia di Bologna, promosso dalle associazioni "Genitori rilassati" in collaborazione con l'Unione Reno Galliera, il sostegno della Regione Emilia-Romagna e il patrocinio della Città Metropolitana di Bologna. A firma del Consigliere: Galli

6616 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla procedura di licenziamento che, con comunicazione del 20 aprile 2018, la Azienda Domino Multiservice ha aperto ai sensi della L. 223/91 per gli 11 lavoratori dipendenti che lavorano presso l'OMC (Officina Manutenzione Ciclica, già Officine Grandi Riparazioni). A firma del Consigliere: Caliandro

6617 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla videoinchiesta sul sito www.4live.it che pone in evidenza che la Foce Marecchia 50 m. nord e sud e Foce Marano 50 m. nord e sud hanno subito da parte di Arpae, un pesante declassamento della qualità delle loro acque. A firma della Consigliera: Sensoli

6618 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione creatasi, nel marzo 2015, a seguito di un'improvvisa frana lungo la SP 97, per cui la frazione di Soanne - nel Comune di Pennabilli - rimase isolata e la frana costrinse una famiglia a lasciare la propria abitazione poiché resa inagibile e a tutt’oggi questa famiglia, non può fare rientro nella propria casa. A firma del Consigliere: Pompignoli

6620 - Interrogazione a risposta scritta in merito ad un servizio di assistenza medica, convenzionato con la Croce Rossa Italiana, nel comune di Farini, che ha garantito nel 2017 il trattamento di circa 150 pazienti della Val Nure, evitando l'ospedalizzazione nel più vicino centro ospedaliero, e che dal primo febbraio 2018, e per una durata di quattro mesi, l'Azienda Sanitaria Locale ha sospeso, sostituendolo, nelle ore notturne, con la presenza di un infermiere e un autista, per i cui spostamenti viene adoperato un mezzo di proprietà dell'ASL. A firma del Consigliere: Rancan

6621 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta regionale è al corrente che nello scorso mese di novembre il Camping "I Pianelli" di Berceto è stato posto sotto sequestro cautelativo da parte dell'Autorità giudiziaria. A firma del Consigliere: Cardinali

6622 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità seguite nei colloqui informativi, in alcune AUSL della regione, per il recupero delle vaccinazioni. A firma della Consigliera: Sensoli

6623 - Interrogazione a risposta scritta circa la formulazione di un Piano regionale della cronicità che sappia raccogliere le linee specifiche di intervento armonizzate con il relativo Piano nazionale. A firma della Consigliera: Sensoli

6625 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione di stallo in cui versa la società Tecno di Gualtieri (RE) e al fine di addivenire a una soluzione stabile di produttività e di salvaguardia dei livelli occupazionali. A firma del Consigliere: Torri

6629 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la sicurezza relativa ad un impianto di stoccaggio di gas naturale sito nel Comune di Minerbio (BO). A firma del Consigliere: Facci

6630 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche connesse alla sostituzione di infermieri strumentisti operanti nelle sale operatorie con operatori socio-sanitari, con particolare riferimento alla situazione esistente presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. A firma del Consigliere: Galli

(Comunicazione n. 67 prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno - prot. NP/2018/1362 del 06/06/2018)

 

 

IL PRESIDENTE

I SEGRETARI

Rainieri

Rancan - Torri

 

 

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