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88.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 20 LUGLIO 2021

 

(ANTIMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 3703

Proposta recante: "Assestamento - Prima variazione generale al bilancio di previsione dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna per gli anni 2021-2022-2023". (49)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

TARASCONI (PD)

BULBI (PD)

TARASCONI (PD)

 

OGGETTO 3310

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio 2020". (21)

(Relazione della commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

RONTINI, relatrice della commissione

MASTACCHI, relatore di minoranza

LISEI (FdI)

CALVANO, assessore

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (ERCEP)

ZAPPATERRA (PD)

RANCAN (Lega)

LISEI (FdI)

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 3586

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023". (22)

(Relazione della commissione e relazione di minoranza)

 

OGGETTO 3587

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: "Assestamento e prima variazione al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023". (23)

(Relazione della commissione e relazione di minoranza)

PRESIDENTE (Rainieri)

RONTINI, relatrice della commissione

PRESIDENTE (Zamboni)

BARGI, relatore di minoranza

PRESIDENTE (Zamboni)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 3703 e 3310

 

{DATA@GRAMMOFONO@CEDAT85.COM}

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,34

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 88 del giorno 20 luglio 2021.

Hanno giustificato la propria assenza il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, i consiglieri Delmonte, Soncini e l’assessora Lori.

Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BESSI Gianni
  5. BONDAVALLI Stefania
  6. BULBI Massimo
  7. CALIANDRO Stefano
  8. COSTA Andrea
  9. COSTI Palma
  10. DAFFADÀ Matteo
  11. FELICORI Mauro
  12. GERACE Pasquale
  13. GIBERTONI Giulia
  14. LISEI Marco
  15. MALETTI Francesca
  16. MARCHETTI Daniele
  17. MARCHETTI Francesca
  18. MASTACCHI Marco
  19. MONTALTI Lia
  20. MONTEVECCHI Matteo
  21. MORI Roberta
  22. MUMOLO Antonio
  23. PARUOLO Giuseppe
  24. PELLONI Simone
  25. PETITTI Emma
  26. PICCININI Silvia
  27. PIGONI Giulia
  28. PILLATI Marilena
  29. RONTINI Manuela
  30. ROSSI Nadia
  31. SABATTINI Luca
  32. STRAGLIATI Valentina
  33. TAGLIAFERRI Giancarlo
  34. TARASCONI Katia
  35. ZAMBONI Silvia
  36. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): 36 presenti.

 

OGGETTO 3703

Proposta recante: “Assestamento - Prima variazione generale al bilancio di previsione dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna per gli anni 2021-2022-2023”. (49)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori di oggi dalla sessione di bilancio. Partiamo con l’assestamento del bilancio dell’Assemblea, l’oggetto 3703, la proposta recante "Assestamento - Prima variazione generale al bilancio di previsione dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna per gli anni 2021-2022-2023".

La Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 14 luglio, con la seguente votazione: 43 voti a favore, nessun contrario, nessun astenuto. Il parere del Collegio regionale dei Revisori dei conti è stato positivo.

Entriamo dentro la discussione e passo la parola alla consigliera Katia Tarasconi. Prego, consigliera.

 

TARASCONI: Grazie, presidente,

Con la delibera assembleare n. 43 del 29 giugno 2021, "Approvazione del Rendiconto dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2020", il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2020 è pari ad euro 4.492.574,99, che è così composto; euro 365.826,25, quota vincolata, euro 2.011.048,24 quota accantonata, euro 2.115.700,50 quota di avanzo libero accertato e verificato.

In ottemperanza all’articolo 50 del decreto legislativo n. 118/2011, che prevede, come allegato all’assestamento, una nota integrativa in cui venga indicata la destinazione del risultato di amministrazione dell’esercizio precedente, si procede all’attuazione del dettato normativo.

Nel bilancio di previsione finanziario 2021-2023 approvato con delibera assembleare n. 34/2020, è stato previsto l’utilizzo delle quote vincolate e del risultato di amministrazione presunto per l’importo pari a 259.858,69 euro e l’utilizzo delle quote di accantonamento per l’importo di 1.980.869,82 euro.

Come previsto dall’articolo 42 del decreto legislativo n. 118/2011, entro il mese di gennaio del corrente anno è stato approvato dall’Ufficio di Presidenza, con delibera n. 1 del 21/01/2021, l’aggiornamento del risultato di amministrazione presunto al 31/12/2020, da cui si evidenzia che l’ammontare della parte vincolata risultante dall’aggiornamento è pari ad euro 284.039,72, superiore all’importo applicato al bilancio di previsione. La parte accantonata è confermata in 2.011.048,24 euro.

Con il presente assestamento si applica al bilancio di previsione 2021 l’ulteriore quota di avanzo vincolato, pari ad euro 105.967,56. La quota di avanzo vincolato è distribuita per missioni e programmi.

Missione 1, Programma 1: euro 25.750,38 destinati alle spese per funzioni delegate al Corecom con i fondi dell’Autorità per le garanzie delle comunicazioni; euro 3.625,25 destinati alle spese del Centro Europe, finanziate dai fondi dell’Unione europea; euro 76.591,93 destinato alle spese di funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. Sul Fondo sequestri conservativi, con la presente variazione viene effettuato un prelievo di 19.347,59 euro, come da delibera di Giunta n. 641 del 03/05/2021, che autorizza l’Assemblea e incamera le somme accantonate in forza del sequestro conservativo. Per effetto della variazione, la consistenza del Fondo ammonterà a 13.811,05 euro.

Con il bilancio di previsione finanziario 2021-2023 sono state applicate al primo esercizio finanziario le risorse accantonate provenienti dal precedente esercizio, pari ad euro 1.980.869,82. Il consuntivo 2020 ha confermato l’ammontare complessivo di tali risorse in euro 2.011.048,24; l’avanzo libero, pari ad euro 2.115.700,50 è distribuito sui fondi di riserva, sulle spese in conto capitale e parte a copertura di spese correnti straordinarie conseguenze del protrarsi dell’emergenza Covid-19.

La quota non utilizzata è restituita alla Giunta regionale come segue: Missione 1 Programma 1 un milione di euro, quota di restituzione avanzo libero alla Giunta regionale; Missione 1 Programma 3, euro 149.000 spese in conto capitale da destinare al rinnovamento di arredi, nuove attrezzature ed impianti; Missione 1 Programma 8, 200.100 euro spese informatiche in conto capitale per sviluppi di software e acquisti hardware; Missione 20, Programma 1, 253.000 euro per integrazione del fondo di riserva per spese obbligatorie, 40.000 euro a integrazione del fondo di riserva per spese impreviste.

La quota residua di 473.600,50 euro è destinata ad assicurare la copertura delle spese correnti per manutenzioni informatiche determinate dal protrarsi della situazione emergenziale epidemiologica, oltre a spese di cui ovviamente non si era tenuto conto con il bilancio previsionale, compresa un’integrazione delle spese per la formazione del personale.

Le restanti spese correnti trovano copertura dalle maggiori entrate per euro 390.667. Il rendiconto approvato con la deliberazione assembleare n. 43 del 29 giugno 2021 evidenzia anche i seguenti risultati: fondo cassa al 31 dicembre 2020, 8.059.861,39, residui attivi di 154.685,53 euro, residui passivi di 2.172.280,11.

L’Assemblea legislativa, con delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 18 del 1° aprile 2021 ha approvato il riaccertamento ordinario dei residui e la conseguente variazione al bilancio di previsione, per adeguare la consistenza previsionale dei residui attivi e passivi, compresa la cassa, ed apportare le variazioni agli stanziamenti dei fondi pluriennali vincolati.

La consistenza effettiva del fondo di cassa stimato in fase di previsione in 9.389.684,80 euro viene adeguato con il presente atto, apportando una variazione negativa di 1.329.823,41 euro.

La previsione delle entrate, con riferimento sia alla competenza, sia alla cassa, sono state aggiornate in relazione all’andamento degli accertamenti e delle riscossioni. Con il presente provvedimento si procede alla distribuzione dell’avanzo e all’aggiornamento delle previsioni di spesa con riferimento alla competenza e alla cassa, secondo le richieste pervenute dai competenti servizi assembleari, ivi compresa la direzione. Le variazioni in aumento sono coperte per gli esercizi 2021 e 2022 dalle maggiori entrate delle riduzioni di spese correnti.

Per l’esercizio 2023, le maggiori spese sono coperte dalle maggiori entrate ed in parte ricorrendo all’utilizzo del Fondo di riserva per le spese obbligatorie. In tutti e tre gli esercizi sono state apportate numerose variazioni compensativi, su richiesta delle varie strutture assembleari.

L’Assemblea legislativa, per far fronte alle misure volte al contenimento dell’emergenza sanitaria da Covid-19, ha consentito e garantito il funzionamento degli organi istituzionali attraverso lo svolgimento delle sedute dei suddetti organi in modalità telematica, mediante collegamento in videoconferenza.

Le manutenzioni informatiche e l’assistenza tecnica legate alla realizzazione di virtualizzazione e remotizzazione delle sedute dell’Assemblea legislativa, delle Commissioni assembleari e degli organi istituzionali devono essere necessariamente prorogate fino al 31/12/2021. Per tale motivo, nasce la necessità di incrementare gli appositi stanziamenti.

Tra le spese in conto capitale si prevedono due importanti interventi riguardanti l’adeguamento della Sala A, per consentire alle riunioni in modalità mista, come avviene per l’Aula consiliare, e il rifacimento dell’impianto audio e registrazione della sala D. Sono inoltre previsti acquisti di arredi direzionali, di ulteriori sanificatori, matrici video e sistemi per la trascrizione automatica di riunioni e di incontri, oltre all’acquisto di terminali per il controllo degli accessi.

Infine, gli stanziamenti di cassa del bilancio di previsione finanziario presentano la seguente consistenza: per la parte entrata 31.883.362,31, per la parte spesa 29.484.827,75. Per effetto delle variazioni di cassa apportate con il riaccertamento, si è registrato un incremento parte entrata per 48.465,40 euro, ed in diminuzione parte spesa per 1.134.669,93, mentre la delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 25/2021 ha incrementato la competenza e la cassa di 20.000 euro.

La situazione della cassa prima del presente provvedimento ha pertanto la seguente consistenza: parte entrata 31.951.827,71, parte spesa 28.370.157,82. Per effetto delle variazioni apportate con il presente provvedimento, le previsioni di competenza dell’esercizio 2021 presentano un incremento di euro 2.642.513,48, la cassa ha una variazione negativa di 939.156,41 per la parte entrata, mentre per la parte spesa registra una variazione positiva di 2.642.513,48. Tali variazioni confluiscono al bilancio previsionale 2021 e 2023.

Ringrazio tutti gli uffici che lavorano costantemente in Assemblea e preparano gli atti. Ringrazio la presidente e l’Ufficio di Presidenza, come anche, ovviamente, il consigliere questore Tagliaferri.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Tarasconi.

Altri in dibattito generale? Io non ho nessuno in dibattito generale. Nessuno neanche dalla Giunta. Consigliere Bulbi, prego.

 

BULBI: No, niente, mi è partita la richiesta. Tutto a posto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene.

Dichiarazioni di voto. Qualcuno vuole intervenire in dichiarazione di voto? Prego, consigliera Tarasconi.

 

TARASCONI: Ovviamente per il Partito Democratico voto favorevole, auspicando voto favorevole di tutta l’Assemblea legislativa, come è successo in Commissione Bilancio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Tarasconi.

Altri? A questo punto mettiamo in votazione l’assestamento dell’Assemblea per gli anni 2021-2022-2023.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 32

Favorevoli 31

 

È approvato.

 

Il bilancio dell’Assemblea è approvato.

 

OGGETTO 3310

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio 2020”. (21)

(Relazione della commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso alla sessione di bilancio. Partiamo dal rendiconto, dall’oggetto 3310: Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio 2020”.

Il testo è stato licenziato dalla Commissione bilancio affari generali e istituzionali nella seduta del 14 luglio, è un progetto di legge che è composto da 12 articoli. La relatrice della Commissione, consigliera Manuela Rontini, ha preannunciato di svolgere relazione orale; il relatore di minoranza, il consigliere Marco Mastacchi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Abbiamo il parere del Collegio regionale dei Revisori dei conti. Ricordo, come già previsto e come già concordato anche nella Capigruppo, che c’è un contingentamento dei tempi, che è quello che voi appunto conoscete.

Apriamo il dibattito sul rendiconto. Prego, consigliera Rontini.

 

RONTINI, relatrice della commissione: Grazie, presidente.

Gentile presidente, gentili consigliere e consiglieri, con il rendiconto generale in discussione oggi, che come noto ha lo scopo di sintetizzare i risultati della gestione del bilancio e consente di individuare in maniera definitiva le reali disponibilità finanziarie e patrimoniali dell’ente, sulla base delle quali elaborare poi le future previsioni e decisioni, si chiude il cerchio su un anno complicato qual è stato il 2020. Un anno oggettivamente di difficile previsione, considerate le tante variabili di diversa natura intercorse ed intervenute nel corso dell’anno, che avrebbero potuto inficiare l’azione di governo e avere ripercussioni importanti nella nostra realtà.

Oggi sarebbe quindi riduttivo considerare il rendiconto generale come mero atto statico, che mette in relazione quanto è stato preventivato per il 2020 e quanto realmente incassato e speso a fine anno.

Al contrario, il progetto di legge che andiamo a discutere oggi è un atto di prospettiva, dal momento che ci mette a conoscenza delle reali capacità del nostro ente, quindi della capacità anche della Giunta regionale, di preventivare entrate e uscite che nell’anno vanno a finanziare politiche pubbliche che hanno effetti reali nella vita delle persone, nella vita delle imprese, nella vita delle famiglie. Uno strumento finanziario imprescindibile per la valutazione dell’attendibilità delle previsioni del bilancio e per la realistica attuazione delle sue determinazioni.

Le rilevazioni consuntive rappresentano quindi un momento fondamentale del processo di pianificazione, gestione e controllo dell’Ente pubblico. Solo il rendiconto generale può infatti dirci se abbiamo agito con sana parsimonia e dato agli emiliano-romagnoli la miglior risposta possibile a seguito della pandemia, solo il rendiconto può dirci quanto coraggio abbiamo avuto e quanta precisione abbiamo mostrato di saper mettere in campo.

Un atto da approvare oggi, ma a cui guardare da domani. Tra un paio di anni - azzardo a dire -, dati economico-sociali alla mano, potremo dire se possiamo annoverarlo tra le best practice su cui la nostra Regione ha tanto da dire anche in campo emergenziale. Proprio un’attenta valutazione e un approccio sobrio e asciutto alla materia devono portarci a leggere questo importante atto alla luce del contesto in cui è inserito. I diversi documenti economici e finanziari, tra cui il DEF, il Documento di economia e finanza, presentato dal Governo 15 aprile 2021, prospettano previsioni di crescita del PIL programmatico a più 4,5 per cento per il 2021, a fronte di una chiusura del 2020, secondo le stime ufficiali Istat, a meno 8,9 per cento. L’impatto negativo della pandemia nel nostro Paese è risultato in parte contenuto grazie ai massicci interventi di politica economica operati dal Governo, che hanno raggiunto la cifra di 108 miliardi di euro, pari al 6,5 per cento del PIL.

Il quadro programmatico, che sarà poi oggetto di una successiva, dettagliata comunicazione a cura del collega Sabattini, prevede una ripresa del più 4,8 per cento nel 2022 e tali previsioni potrebbero ulteriormente essere corrette al rialzo, come auspichiamo, per gli effetti propulsivi innescati dalle riforme del PNRR, di cui il quadro elaborato dal Governo ancora non tiene conto.

In Emilia-Romagna, come è noto, la caduta del PIL nel 2020 è stata del meno 9 per cento, sostanzialmente in linea con quella nazionale, e questo nonostante il territorio della nostra Regione sia stato tra i più colpiti dalla pandemia. La minore flessione del PIL regionale rispetto alle previsioni più pessimistiche che avevamo formulato in sede di DEFR 2021, che attestavano la caduta almeno del 10,6 per cento, è in parte correlata agli interventi operati dalla Giunta a volte a contrastare gli impatti negativi derivanti dal Covid e a sostenere l’economia del territorio anche attraverso lo sviluppo degli investimenti e il potenziamento degli interventi di welfare a sostegno delle famiglie.

La chiusura forzata delle attività imprenditoriali, le limitazioni alla libera iniziativa privata, alcune misure intraprese da altri Paesi, tra cui i principali competitors dell’Emilia-Romagna nei diversi settori produttivi, hanno fatto sì che il crollo della crescita del PIL sia stato severo. A tutto ciò abbiamo reagito con un accompagnamento mirato, fatto di resistenza e di rilancio innovativo, attuando politiche pubbliche, che poi dettaglierò meglio di qui a breve, finanziate con il bilancio di esercizio 2020, che hanno saputo ridare fiducia anche per la ripartenza quasi lampo a cui abbiamo assistito quest’anno.

Entrando nel merito dell’atto di cui siamo chiamati a discutere, possiamo dire che complessivamente abbiamo avuto un risultato positivo della gestione finanziaria e di bilancio della Regione nel 2020, pur in una situazione eccezionale come quella derivante dalla pandemia.

I documenti che ci apprestiamo ad approvare fotografano una situazione di sostanziale solidità dei conti pubblici e degli equilibri di bilancio, nonché una rilevante capacità di realizzazione delle entrate e delle spese programmate ad inizio esercizio, pur nel rispetto delle disposizioni e dei vincoli dell’ordinamento legislativo vigente.

Nel corso del 2020 la Regione non ha fatto ricorso a nuovo indebitamento, confermando la continua flessione dei già bassi livelli di debito. Il finanziamento degli investimenti previsti è stato assicurato con mezzi regionali derivanti da saldi positivi della parte corrente del bilancio per oltre 202 milioni di euro. Alla fine dell’esercizio la consistenza dei mutui e dei prestiti con oneri a carico della Regione è di 468 milioni di euro. Parliamo, cioè, di 106 euro pro capite, 106 euro per ciascun cittadino dell’Emilia-Romagna. Sono ben 22 milioni in meno rispetto al 2019, che salgono a 202 milioni, naturalmente in meno, se guardiamo all’ultimo quinquennio; meno 30,1 virgola per cento se visto in percentuale, dato che ci porta ad uno dei livelli di debito pro capite più basso tra le Regioni italiane.

Per quanto riguarda mutui e prestiti specifico che, come immagino sia noto, sono destinati alla copertura dei disavanzi della sanità ante 2002. Il bilancio di previsione 2020-2022, che chi come me c’era anche nella scorsa legislatura, ricorderà essere stato approvato con legge regionale n. 31 del 10 dicembre 2019, prende le mosse dall’importante accordo tra Stato e Regioni dell’ottobre 2019, con il quale si è definito il nuovo concorso regionale alla finanza pubblica e al rilancio degli investimenti, che fuori dal politichese, ha stabilito una serie di obblighi e vincoli, come è giusto che sia, ben precisi, che hanno inciso sulla previsione di bilancio 2020.

Contenuti che voglio velocemente ricordare e che vado qui di seguito ad elencare. Innanzitutto, prevedeva nessun taglio alle politiche sociali e al trasporto pubblico locale, maggiori risorse per la sanità, ovvero 2 miliardi nel 2020 e 1,5 miliardi nel 2021; col senno di poi verrebbe da dire “per fortuna; prevedeva l’abolizione del superticket sanitario, con risorse statali, questo dal 1° settembre, perché in precedenza l’esenzione era avvenuta con risorse proprie della nostra Regione; prevedeva maggiori risorse per l’edilizia sanitaria, 2 miliardi nel 2020, che si aggiungono ai 4 miliardi in più del 2019 (anche qui vale la considerazione che ho fatto prima); prevedeva maggiore flessibilità nell’utilizzo dell’avanzo vincolato, per la nostra Regione parliamo di più di 440 milioni di euro, immediatamente spendibili, pur restando confermato il vincolo del pareggio di bilancio per le Regioni, previsto dalla legge n. 243 del 2012. Per la Regione Emilia-Romagna il saldo positivo da produrre, tra entrate e spese finali, era di 71,2 milioni di euro.

Infine, la conferma dell’impegno delle Regioni a realizzare maggiori investimenti nel periodo 2019-2023, che per noi si traducono in oltre 360 milioni di euro nel quinquennio.

Il resoconto, come abbiamo più volte ribadito nei passaggi preparatori in Commissione, sia in sede referente che nelle Commissioni consultive, risente delle misure straordinarie dovute all’emergenza Covid, che sono valse 1,2 miliardi di euro e hanno contribuito a dare respiro al bilancio di previsione.

Tali misure consistono nell’utilizzo dell’avanzo vincolato, con nuove iscrizioni in bilancio 2020 per un totale di 206 milioni sui 440 disponibili, nell’applicazione del DL n. 18/2020, il Cura Italia, per quanto attiene la ridestinazione del risparmio delle quote di rimborso del capitale per un totale di 17,2 milioni di euro, nell’applicazione sempre del DL n. 18/2020 per lo sblocco dell’avanzo vincolato da destinare all'emergenza Coronavirus, per un totale in questo caso di 22 milioni di euro, nella copertura delle minori entrate della Regione.

Complessivamente parliamo di 156,9 milioni di euro, di cui 60,9 derivano dall’attività ordinaria e 95,9 milioni dal mancato recupero di accertamenti e controlli, mancato recupero causato dal blocco dell’attività dell’Agenzia delle entrate. Queste minori entrate quasi interamente sono state compensate dal DL n. 34/2020, il Decreto Rilancio, e dal DL n. 104/2020, il Decreto Agosto, per una cifra che ammonta a 144,6 milioni di euro, mentre la differenza tra le minori entrate e la compensazione statale, pari a 11,8 milioni, è stata coperta con economie di bilancio registrate nell’anno, senza – lo voglio sottolineare - fare ricorso alla leva fiscale.

Ancora, nell’assestamento 2020, che, come ricorderete, è stato uno dei primi atti che abbiamo votato qui, in quest’Aula, dopo l’insediamento, sono state allocate risorse anche statali a favore della ripresa, per un totale di 130 milioni di euro.

Ancora, nelle assegnazioni aggiuntive, che in corso d’anno abbiamo ricevuto dallo Stato per politiche connesse all’emergenza Covid, che ammontano a 417 milioni di euro, nella rimodulazione della programmazione dei fondi europei (anche in questo caso ne abbiamo discusso qui in Aula qualche mese fa) a favore della sanità per prestazioni Covid, per un totale di 250 milioni di euro. Infine, dall’applicazione del DL n. 137/2020, il cosiddetto Decreto Ristori, con cui sono state destinate risorse alle imprese coinvolte nelle chiusure, mi riferisco ai pubblici esercizi, bar e ristoranti, a cui sono state destinate, tramite bando e grazie alla preziosa collaborazione istituita e messa nero su bianco da una convenzione con Unioncamere Emilia-Romagna, risorse per 21,2 milioni di euro.

Mi rendo conto che l’elenco che vi ho appena fatto, pur necessario a fotografare lo straordinario sforzo anche economico che le Istituzioni hanno messo in campo per fronteggiare la pandemia, rischia di essere sterile. Forse, allora, è più utile ricordare le politiche e le azioni che abbiamo realizzato nel corso del 2020, pur in estrema sintesi, l’unica che i nostri lavori mi e ci concedono. Sono state prioritariamente orientate alla tenuta del sistema sociale sanitario in situazione di crisi pandemica, a sostegno delle attività economiche duramente colpite dalle chiusure e dalle limitazioni approvate nel tentativo di limitare la diffusione del virus, al potenziamento con stanziamenti straordinari delle politiche sociali in materia di accesso agli asili nido, agli alloggi popolari e per quanto riguarda il Fondo affitto, all’incentivo all’intermodalità ferro-bus relativamente alla gratuità del TPL scolastico per gli under 14, allo sviluppo delle aree montane e delle aree interne disagiate con la prosecuzione della fiscalità di vantaggio per le imprese e con incentivi alle giovani coppie per favorire e sostenere la residenzialità in montagna, al superamento del digital divide, su cui – non dobbiamo nasconderci – c’è ancora molto da fare e all’implementazione dello smart working nella pubblica amministrazione con misure – lasciatemelo dire – introdotte dalla Giunta, dall’assessore Calvano, in maniera tempestiva e innovativa. Ancora, al miglioramento della viabilità degli enti locali, su cui anche in futuro servirà un surplus di attenzione, alle politiche di sviluppo dell’impiantistica sportiva anche con finalità di maggiore attrattività turistica e al sostegno delle attività motorie e sportive di base, alla rivitalizzazione della nostra costa con l’integrazione di 13 milioni nel triennio, che si vanno ad aggiungere ai 20 che avevamo già stanziato nel 2019, al rafforzamento delle politiche culturali e, lo dico come ultimo punto, ma non è l’ultimo, è probabilmente il primo, al miglioramento delle condizioni ambientali e di tutela del nostro territorio.

Mi avvio alla conclusione, asserendo che il lavoro che è stato fatto nel corso del 2020, che questo rendiconto ci evidenzia, rappresenta la forza con cui il nostro ente, di concerto con tutti gli altri livelli istituzionali e indipendentemente dal colore politico degli stessi, tengo a sottolinearlo, dà conto di come l’Emilia-Romagna, le sue donne e i suoi uomini abbiano saputo reagire innanzi agli eventi e agli imprevisti dovuti alla pandemia, che probabilmente non hanno precedenti, perlomeno a memoria recente, nella storia del nostro Paese.

Perché il mio non rischi di essere confuso come un giudizio politico di parte, mi avvalgo di alcune affermazioni della magistratura contabile, nello specifico di quelle della Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna, della Corte dei conti che nell’udienza pubblica dello scorso 16 luglio 2021, in sede di giudizio di parificazione del rendiconto generale, ha rilevato che la gestione di competenza del 2020 ha messo in luce una buona capacità gestionale dell’Amministrazione regionale.

La gestione della spesa, prosegue il massimo Organo di controllo, ha registrato, nel 2020, una performance complessivamente positiva, sostanzialmente in linea con gli andamenti degli anni precedenti, rilevata sulla base degli indicatori di monitoraggio finanziario e di altri indicatori afferenti specificamente alla capacità previsionale.

In particolare, l’analisi ha restituito un quadro positivo relativamente alla capacità di previsione sugli stanziamenti, alla capacità di spesa, che è quella che poi esprime il livello di utilizzo effettivo delle risorse disponibili, alla velocità di cassa, che misura la capacità di tradurre in pagamenti l’insieme delle risorse a disposizione, alla capacità di impegno, che esprime, invece, la capacità di tradurre in programmi di spesa e decisioni politiche sull’utilizzo delle risorse che anche in quest’aula abbiamo approvato, all’indice di economia, che in modo complementare alla capacità di impegno, esprime il livello di mancata realizzazione della spesa oggetto di stanziamento, all’indice di attendibilità che indica lo scostamento dei pagamenti rispetto alle previsioni definitive di competenza. "Penso che vada sottolineato nello stesso giudizio contabile quanto alla tempestività dei pagamenti" - sto leggendo un virgolettato - "l’indicatore relativo all’anno 2020 regolarmente pubblicato sul sito internet della Regione risulta in ulteriore miglioramento rispetto al 2019, essendo passato da meno 11,67 giorni a meno 14,77 giorni". Il valore negativo dell’indice indica naturalmente che i pagamenti sono stati effettuati in media prima dei termini di scadenza delle fatture o degli altri, analoghi titoli di pagamento previsti dalle norme, che ammontano a 30 giorni e a 60 per la sanità.

Chiudo davvero, Presidente, non prima di aver ringraziato l’assessore regionale Paolo Calvano per la consueta competenza e disponibilità, e insieme a lui tutti i tecnici dell’assessorato che hanno collaborato alla redazione degli atti, il collega relatore di minoranza, Marco Mastacchi, che forse, anche in quanto ex Sindaco, in questa discussione ha sempre avuto, almeno dal mio punto di vista, un approccio votato al buonsenso, lontano anche dalle diverse appartenenze politiche che ci contraddistinguono. Naturalmente ringrazio il presidente della I Commissione assembleare e tutta la struttura della stessa.

Un grazie particolare voglio poi riservare a Gaetano, Alessandro e a tutti i collaboratori del Gruppo PD per il quotidiano lavoro di supporto che fanno per il buon svolgimento dei nostri lavori.

Sono tante le nuove sfide che ci attendono, se vogliamo vincerle dovremo saper fare tesoro di quello che è successo, proseguendo sulla strada che avevamo individuato nel programma di mandato del presidente Bonaccini, una strada fatta di ascolto dei territori e di scelte fatte per i territori, con i territori, supportati da una tenuta dei conti pubblici che, come il Rendiconto generale 2020 si è incaricato di evidenziare, anche durante la tempesta, anche durante quello che è successo nel 2020, non ha navigato a vista e non si è fatta trasportare dalle onde e dalle intemperie che sono ripetutamente occorse.

Raggiungere i livelli che avevamo raggiunto pre-Covid non sarà facile, né sarà scontato. Nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato il 2020, le scelte politiche e le azioni che abbiamo attuato ci hanno consentito di superare la fase più critica della crisi – anche solo scaramanticamente dico speriamo davvero che sia così –, crisi determinata dalla pandemia, sostenendo il tessuto produttivo e sociale, adottando politiche keynesiane e di sviluppo basate su forti investimenti pubblici. Azioni e politiche che oggi ci mettono nelle condizioni di agganciare la ripresa e di agganciarla da protagonisti, come è caratteristica di questa Regione, come è caratteristica degli emiliano-romagnoli.

Ecco, allora, che una nuova stagione potrà aprirsi davanti a noi solo se tutti insieme lavoreremo con un unico obiettivo: rimettere l’Emilia-Romagna nel posto che le compete nel mondo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI, relatore di minoranza: Grazie, presidente. Buongiorno.

Conosciamo tutti l’importanza di questo appuntamento in Assemblea. Il rendiconto, infatti, risulta lo strumento attraverso il quale verificare e attestare i risultati conseguiti dall’Ente a fronte degli obiettivi indicati nel documento previsionale e, per quanto ci riguarda, fondamentale nella valutazione del programma politico-amministrativo.

Questo rendiconto si inserisce in un anno assolutamente anomalo, il 2020, anno segnato dall’emergenza epidemiologica causata dal Covid-19, che ha destabilizzato l’intero sistema finanziario, imponendo agli Enti e alle Istituzioni rapidi cambi di direzione all’interno dell’esercizio sia per ciò che riguarda le entrate che per quanto riguarda le spese. Le classiche valutazioni, quindi, che si possono fare sugli impegni della Giunta nell’applicazione della spesa diventano ancor più difficoltose.

Come evidenziato durante il giudizio di parificazione della Corte dei conti, risulta che anche la gestione di competenza del 2020 ha riscontrato una buona capacità operativa dell’Amministrazione regionale, non essendosi registrate differenze molto elevate fra stanziamenti e impegni. Tuttavia, nella relazione accompagnatoria che rappresenta l’Organo legislativo, gli esiti del controllo sull’attività amministrativa e sulla gestione finanziaria dell’Ente anche sotto il profilo dei risultati conseguiti, la Sezione regionale di controllo formula le sue osservazioni in punto di legittimità e regolarità della gestione, proponendo misure correttive e interventi di riforma ritenuti necessari, al fine di assicurare equilibrio del bilancio, efficienza ed efficacia della spesa, osservazioni che diventano cruciali nella lettura più complessiva dell’azione dell’Amministrazione regionale. Proprio per questo dispiace evidenziare che, eccetto una sintesi, per fortuna presente nel sito ufficiale della Corte dei conti, la suddetta relazione non ci sia pervenuta per una valutazione più approfondita.

Pertanto tratterò il rendiconto prima in termini generali, poi per dettagliare alcuni argomenti. Uno dei temi che ha caratterizzato questo anno emergenziale sono i ristori, l’importante veicolo di supporto alle imprese, la cui distribuzione, in molti casi tramite l’utilizzo dei codici ATECO, ha creato disparità di trattamento e, a volte, solo per un numero primario in più o in meno.

Ci ricordava la maggioranza che la Regione ha registrato minori entrate nel 2020 per 156,9 milioni, compensati dal contributo statale di 144,6 milioni, mentre la differenza di 11,8 milioni è stata coperta dalle economie di bilancio. La nostra attenzione a regime sarà quella di valutare la copertura dei costi che rimarranno strutturali nel nostro sistema, quando non verranno in aiuto i contributi statali, appunto.

Le Regioni infatti sono state destinatarie di fondi o, comunque, hanno avuto disposizioni che hanno consentito di liberare delle risorse per la realizzazione di una serie di interventi, sia per il rafforzamento del servizio sanitario regionale che per interventi di sostegno a favore dei settori più colpiti dagli effetti della pandemia, che per la salvaguardia degli equilibri di bilancio tramite compensazione delle minori entrate stimate connesse all’emergenza. Nonostante la disponibilità di ulteriori risorse, quello da tenere comunque in considerazione è spesso lo stato deficitario e la corretta gestione della filiera fra la pianificazione e quindi fra i tanti documenti che la Regione Emilia-Romagna emette, che sono dei bellissimi libri dei sogni, che però devono trovare un’applicazione concreta anche a regime con singole norme, che poi siano applicabili e che possano consentire di mettere a terra le singole attività.

Questo non sempre si verifica e crea anche difficoltà di valutazione. Anche tutto quello che riguarda il tema del PNRR del futuro chiaramente sarà vincolante, ma la sua qualità e la sua realizzazione sarà valutata in base alla velocità nella quale troverà applicazione, ammesso che la burocrazia non la faccia da padrona e i diversi impegni non vengano nuovamente messi in discussione.

L’impatto economico che genera la gestione delle infrastrutture e dei territori è particolarmente impattante sugli stessi, anche sulla stessa pianificazione risulta a volte inefficiente. Ci sono tanti interventi di infrastrutture che però hanno tempi di applicazione troppo lunghi e questo, per il territorio di riferimento, è negativo sia per i disagi alla viabilità che come ripercussione economica. Di contro, rileviamo dal rendiconto che il mutuo contratto dalla Regione nel 2006, con durata quindicennale completamente a carico dello Stato, non è stato impegnato ed ha comportato la restituzione di oltre 55 milioni di euro, finanziati interamente dallo Stato, dove non siamo stati in grado, in più di 10 anni, di spenderli per le opere di prevenzione e sistemazione idrogeologica. Anzi, adesso abbiamo avviato un’interlocuzione per la riassegnazione delle risorse che in parte erano già state impegnate, ma per interventi in programmazione per gli anni futuri.

L’incoerenza che ho rilevato, inoltre, in altri frangenti, è stata la pianificazione per le singole norme applicative. Faccio un esempio per tutti, il bando IRAP, che nei titoli è stata una norma sicuramente importante, che però non ha trovato la sua applicazione concreta, almeno percentualmente, sul territorio, così come le pianificazioni territoriali della Città metropolitana di Bologna e di altre situazioni molto simili.

Credo sia molto importante un occhio di riguardo non solo per la montagna, ma anche per le aree interne che hanno le loro problematiche con delle implicazioni molto simili, appunto, alla montagna. Mi riferisco ad alcuni temi quali la viabilità, aggiungo quello delle infrastrutture informatiche, la banda larga, che vedeva una pianificazione della Regione che doveva trovare soluzione già negli anni 2019-2020 per molte aree disagiate, ma che invece non si è ancora realizzata. Si sta cominciando a vedere qualche attività, qualche scavo, qualche posa di infrastrutture, ma di fatto le aziende non possono ancora beneficiare di questa importantissima infrastruttura, che in questo momento è fondamentale proprio perché molti lavoratori in smart-working e comunque anche per le aziende è diventato un tassello fondamentale per la propria attività.

Ecco, su questi temi credo sia importante fare una riflessione anche per le attività future che faremo. Le strategie globali su cui la nostra Regione si è impegnata, il Patto per il lavoro e per il clima, la digitalizzazione, la legge sulla montagna non devono rimanere dei bei libri dei sogni, ma dobbiamo declinarle in attività concrete, puntuali, che siano calate sulle reali esigenze dei territori. Non possiamo solo annunciare la trasformazione tecnologica e digitale in tutto il territorio regionale entro il 2020 e ritrovarci ancora, a metà del 2021, ad aspettare le attività di cablaggio nelle zone montane.

Dobbiamo investire ancora sul nostro Appennino, su una nuova legge sulla montagna e per il territorio dalle enormi potenzialità sui quali continuare a puntare per invertire la tendenza rispetto ai rischi di spopolamento e di invecchiamento demografico. Serve, lo ribadisco, una corretta filiera fra la progettazione e quella di realizzazione. Le strategie devono dare risposte concrete ai territori, una puntuale pianificazione per contrastare il dissesto idrogeologico, e la prevenzione, aggiungo, e garantire manutenzione di territori e strade.

È un bilancio-ponte, che ci ha traghettato per superare il guado rappresentato da una forte riduzione del PIL e da una perdita di posti di lavoro. Dobbiamo porre molta attenzione ai costi a regime, senza più i sostegni.

Presi dalla fretta dell’entusiasmo dei fondi nazionali, si è speso in modo non sempre puntuale. Ad esempio per la scuola: ci si poteva concentrare sulle attività di prevenzione e sanificazione degli ambienti e dei trasporti piuttosto che sui banchi a rotelle, o sulla rimodulazione dei trasporti stessi.

Per la spesa, la stessa Corte dei conti rileva un buon indice di tempestività, lo diceva anche la relatrice di maggioranza, i pagamenti per le transazioni commerciali sono passati a 14 giorni in meno rispetto ai termini fissati dalla legge. Ma rileva come invece il livello di entrate e una quota non trascurabile dell’imposta dovuta, quindi oltre 50 milioni di euro, non viene riscossa neppure a seguito di sollecitazioni al pagamento e alla via di procedure coattive.

I limiti sono l’azione di riscossione dell’Agenzia delle entrate, e una limitata e inefficace comunicazione preventiva ai contribuenti, che spesso effettuano i pagamenti in ritardo, ma comunque spontaneamente.

La Regione ha assunto un ruolo sempre più rilevante a supporto degli enti locali, questo da quando nel 2011 i bilanci dei Comuni sono stati devastati da tagli lineari e da vincoli insostenibili. Il nostro ente è diventato centrale anche attraverso il finanziamento alle Unioni, quali enti di secondo grado, volti all’esercizio congiunto delle funzioni e dei servizi, che però versano in uno stato di grave criticità, in quanto il tanto propagandato riordino territoriale ed efficientamento non si sta concretizzando.

È opportuno attivarsi con un piano di riordino che anziché fissarsi solo sulla crescita dei servizi conferiti alle Unioni, si attesti sul buon funzionamento e sulla qualità dei servizi stessi erogati ai cittadini mediante un coinvolgimento dei Comuni sulla valutazione.

La stessa Corte dei conti esprime la necessità di un adeguamento ordinamentale che sia espressione di una piena finanziabilità delle funzioni attribuite dall’ordinamento, data anche la criticità finanziaria nei confronti delle comunità meno abbienti, che richiede una maggiore attenzione da parte della Regione in termini di inderogabile finanziabilità, senza che questo possa significare risorse a pioggia a favore dei Comuni meno virtuosi.

Nonostante l’anno durissimo della pandemia ed il rispetto dei vincoli del pareggio di bilancio, la stessa Corte dei conti ci segnala di monitorare con più attenzione i vari fondi accantonati, in quanto ha rilevato l’esistenza di casi in cui non sono stati effettuati accantonamenti, o sono stati determinati in misura apparentemente sufficiente, ad esempio, il fondo per i rischi legali, mentre per quello delle perdite societarie, gli accantonamenti, rileva la Corte, devono essere adeguatamente motivati.

Inoltre, la Corte ci segnala che nella gestione delle aziende sanitarie serve una programmazione più scrupolosa per evitare il ricorso all’anticipazione di tesoreria da cui deriva poi il pagamento di interessi passivi, e quindi di problemi di liquidità per le stesse aziende sanitarie.

Infine, chiedo e auspico un maggiore coinvolgimento dell’Assemblea per coordinare e governare. Del contributo di questa Assemblea […] che ogni singolo consigliere può portare i propri territori, una maggior partecipazione a tutti i livelli dei rappresentanti dei cittadini, per implementare l’attività e migliorare la prestazione della Regione.

Collaboriamo poi col Governo perché la riforma dell’autonomia differenziata da noi auspicata vada avanti, e in tempi certi, per ottenere la maggiore autonomia legislativa e amministrativa per poter gestire direttamente con risorse certe materie fondamentali per l’ulteriore crescita sociale ed economica dei nostri territori, oltre che per la semplificazione delle procedure amministrative e dei meccanismi decisionali.

Mi preme poi approfondire alcuni temi di questo rendiconto. La sanità. Il 2020 è stato un anno estremamente complesso. Questo rendiconto si inserisce in una situazione ancora fortemente caratterizzata dal Covid-19, dalla crisi economica e sociale. Si tratta di una gestione fuori dagli schemi, che ha avuto forti impatti soprattutto sulla Missione 13 del rendiconto, relativa alla tutela della salute. L’emergenza da Covid-19 ha messo in luce tutte le disfunzioni del Sistema sanitario nazionale, tanto che interventi di riforma del settore, richiesti nel corso degli anni passati, sono stati poi necessariamente prodotti nell’arco di pochi mesi.

In particolare, nelle periferie, sono emerse con la fase emergenziale tutte le criticità segnalate da tempo. È stato inevitabile quindi riconvertire la programmazione sanitaria, che si è dovuta adeguare, fronteggiando l’emergenza, stanziare fondi per sostenere la macchina sanitaria con risorse (circa 250 milioni) che corrispondevano a progetti non più finanziati dai fondi europei, a seguito della riprogrammazione effettuata sui POR FESR e dal Fondo sociale europeo.

La pandemia, infatti, è un evento straordinario e, si spera, irripetibile. La necessità di reperire personale sanitario è stata improcrastinabile, ma le scelte effettuate sono criticabili. Si può decidere di assumere nel pubblico, e quindi inserirlo strutturalmente o utilizzare in fase di emergenza collaborazioni o convenzioni, per poi liberare i fondi nel momento in cui l’emergenza finisce, e non inserirle come voci di spesa strutturali nel prossimo bilancio, a discapito di altre spese e di altri investimenti. Solo così si può riorganizzare la macchina sanitaria con una visione più completa e organica, con un occhio di riguardo verso i territori più fragili e marginali, come la montagna e le periferie, che sono quelli che più subiscono la non copertura dei posti vacanti. Situazioni che si aggravano ancora di più quando i pochi medici distribuiti sul territorio montano sono costretti a ridurre i propri assistiti a soli 500 pazienti per poter frequentare i corsi di formazione a loro dedicati.

Riconvertire la programmazione sanitaria significa non solo fronteggiare la pandemia in emergenza con più posti letto, dispositivi di protezione, ossigeno, farmaci eccetera, ma anche implementare la medicina di prevenzione per fornire cure generali di medicina preventiva, con particolare attenzione alle cronicità, un accenno anche alla medicina domiciliare e alle cure domiciliari, appunto. La scrupolosa programmazione da parte della Regione per evitare il reiterato ricorso all’anticipazione di tesoreria delle aziende sanitarie con il pagamento degli interessi passivi sulla somma concessa; una tempestiva azione di monitoraggio da parte della Regione sulle riscossioni dei crediti, con una costante attività di vigilanza per i potenziali riflessi di un improprio mantenimento del bilancio a salvaguardia dell’equilibrio del bilancio stesso.

Bisogna tornare a mettere al centro i territori, i Comuni, le aree interne, investire nel welfare, nei presìdi sociali e sanitari, nelle case della salute, entro la fine della legislatura, per riorganizzare sostanzialmente il mondo della salute e del sociale, che ha subìto l’impatto maggiore da questa crisi pandemica.

Le partecipate anche nel 2020 si ripropongono con le stesse criticità già osservate negli anni precedenti. In particolare, risultano non concilianti ancora i saldi relativi a dieci organismi partecipati, comprese le quattro società in house della Regione, per le quali sono ancora in corso verifiche e approfondimenti. I bilanci delle principali società partecipate risultano approvati solo dopo la predisposizione del rendiconto regionale, nonostante sia di particolare importanza la tempestività della disponibilità dei dati di bilancio nel contesto dell’esercizio 2020.

La crisi economica del mese di marzo 2020, tuttora in corso, ha cristallizzato gli effetti delle inefficienze nelle gestioni pregresse delle partecipate, rendendole difficilmente rimediabili.

Ad oggi, merita ancora maggiore attenzione la lettera di patronage, sottoscritta nel 2009 da tutti i soci della società Salsomaggiore Terme in relazione al leasing stipulato dalla società, in quanto vi è stata la richiesta di attivazione delle garanzie da parte dei beneficiari e la Regione ha conferito incarico ad un legale per monitorare la situazione di concordato preventivo e per relazionarsi con gli organi della procedura.

A tal proposito, nel Fondo delle perdite societarie c’è stato un incremento consistente, che oggi ammonta a più di 6 milioni di euro, ai sensi dell’articolo 21 del decreto legislativo n. 175 del 2016, sia per perdite dei bilanci non ancora ripianate, sia per le valutazioni di possibili ritardi nel piano concordatario per la società Salsomaggiore Terme S.r.l. in liquidazione dal 2017.

In sede di Rendiconto c’è stato un accantonamento di quasi 4 milioni di euro senza motivazioni, se non con un generico riferimento al prolungarsi della procedura del piano concordatario. Una motivazione appare necessaria, dal momento che la stessa Corte dei Conti ha evidenziato come le somme accantonate nel Fondo ritornino poi nella disponibilità dell’Ente pubblico interessato, qualora il medesimo ripiani le perdite di esercizio o dismetta la partecipazione, o il soggetto partecipato sia posto in liquidazione.

La Regione non può esimersi da una puntuale verifica delle stime effettuate ai fini dell’adeguamento del Fondo, Lo stesso dicasi per il Fondo rischi legali, per il quale è necessario prevedere un adeguamento delle poste accantonate nel caso in cui, nel corso delle cause, dovessero dimostrarsi insufficienti a sterilizzare il rischio, perché spesso sono state inserite le sole spese di soccombenza probabile. I Fondi accantonati, quindi, possono essere stati determinati da misure insufficienti rispetto al valore delle controversie.

Le imprese. Altre Regioni a noi vicine, oltre al sistema sanitario, hanno diretto parte rilevante delle risorse per stimolare la domanda di lavoro, aiutare le imprese e non lasciarle sole ad affrontare questa emergenza, erogando non solo contributi a copertura delle perdite, ma per non far collassare il sistema, per consentire, una volta finito il blocco dei licenziamenti, ai nostri settori di eccellenza di trovarsi nelle condizioni di aggredire il mercato, mantenendo o incrementando le loro quote.

Il Bando IRAP, cui ho già fatto un accenno prima. Abbiamo cercato di sostenere le imprese con il Bando IRAP, per abbatterla per il triennio 2019-2021 per aziende, commercianti, artigiani, professionisti e lavoratori autonomi delle zone montane, per sostenere chi fa impresa o esercita un’attività nell’Appennino emiliano-romagnolo. Ma su circa 12.000 soggetti potenzialmente interessati in 100 comuni le domande ammissibili sono state solo 5.893, a fronte di 6.140 domande presentate. L’erogazione parziale dei contributi a disposizione della Regione non ha evidentemente premiato interamente le zone fragili del territorio e non si è riusciti in toto nell’intento di riconoscere lo svantaggio in cui si trovano ad operare le attività economiche dell’Emilia-Romagna.

Da ultimo, ricordo la fascia dei 50-54 anni indirizzati prima a prenotarsi dal sito, poi a dover contattare il medico di base perché avevano ricevuto, tramite Sms da Lepida, la comunicazione di una prenotazione effettuata dal sistema di un centro vaccinale, spesso distante dal loro domicilio, costretti così a ricontattare il medico di base, che a loro volta hanno lamentato una forte disorganizzazione comunicativa dell’Ente, per poi disdire presso i CUP.

Assetto del territorio ed edilizia abitativa (Missione 8). Diversi stanziamenti sono stati messi in campo, ma l’emergenza sanitaria in atto e la conseguente crisi economica ha reso ancora più evidente la necessità di accelerare il percorso di innovazione e digitalizzazione della nostra regione, con un’attenzione particolare alle zone che oggi sono carenti di infrastrutture digitali all’avanguardia, in particolare quelle montane. L’azzeramento del divario digitale è una priorità. Tutti devono essere messi nelle condizioni di usufruire delle nuove tecnologie nella quotidianità, nello studio, nel lavoro, nel fare impresa, e così in ogni comparto. Per rendere competitive e attrattive le comunità montane la banda larga è necessaria, tanto quanto le strade o i servizi. Una volta completato questo programma, la montagna sarà meno periferica, meno isolata e più inserita nella società globale.

Le attività di cablaggio delle zone montane, promesse allora dall’assessore Donini entro il 2021 in tutto l’Appennino, centri principali e frazioni, risultano particolarmente indietro. Auspichiamo che l’obiettivo del programma di mandato del presidente Bonaccini per la connettività a banda larga nella nostra regione si possa raggiungere al più presto, soprattutto per le famiglie e le imprese situate nei comuni di montagna o in altre situazioni di difficoltà.

Anche sul tema di edilizia abitativa, una tematica a me particolarmente cara, rilevo come, a fronte di progetti regionali, poi manchi una visione d’insieme, con la conseguenza che i fondi stanziati non sortiscono gli effetti desiderati.

Recentemente in quest’aula e prossimamente in Commissione affronteremo nuovamente il tema del PTM, Piano territoriale metropolitano, dove l’atteggiamento della Regione ad oggi è stato di glissare o comunque di sottovalutare quanto da me segnalato in merito al mancato riuso e ampliamento del patrimonio agricolo, in particolare anche qui in montagna.

Con l’adozione del PTM, infatti, quanto disposto per i Comuni della Città metropolitana va contro quello che è lo spirito normalmente delle leggi regionali, che da sempre invece hanno consentito un recupero del patrimonio agricolo, incentivando anche le giovani coppie a stabilirsi in montagna. Si veda il bando 2020, che ha riscosso un grande successo. Con l’adozione oggi del PTM non sono più applicabili le norme di salvaguardia. In tutti i Comuni della Città metropolitana non sono ammissibili ampliamenti, riusi e recupero del patrimonio agricolo.

Come ultimo punto, la nostra viabilità, le nostre strade, fondamentali per non isolare le comunità e le attività commerciali a ridosso di eterni cantieri. È necessario ultimare gli interventi di ripristino e di messa in sicurezza delle infrastrutture essenziali. Ad oggi in vari cantieri gli interventi previsti e autorizzati non sono ancora iniziati e tale ritardo incide pesantemente sul delicato sistema economico dell’Appennino emiliano-romagnolo. Faccio alcuni esempi che conosco da vicino: il ponte Leonardo da Vinci, la strada 325, monte Oggioli, casello di Rioveggio eccetera eccetera.

Anche in agricoltura, all’interno della cornice stabilita dal DSR e dalla S3 per il prossimo settennio, la politica verso i territori più fragili deve ricucire le diseguaglianze territoriali, soprattutto nella montagna e in quelle aree più periferiche, considerando che le aree montane e quelle interne sono quasi la metà della superficie della Regione. La stessa revisione delle aree soggette a vincoli naturali significativi per diverse aziende agricole ha comportato, tra le altre cose, la perdita delle indennità compensative, un aumento dei contributi per i lavoratori dipendenti e autonomi, minori contributi e priorità per il PSR. Diversi territori, ad esempio, della Valsamoggia non sono stati riconfermati come zone svantaggiate, nonostante presentino pendenze importanti, terreni franosi, aree calanchive, boschi e superfici forestali, ed enormi problemi legati ai danni dalla fauna selvatica. Più volte è stato segnalato il problema della presenza eccessiva di ungulati di grossa taglia in questi territori, presenza che affligge queste aree e comporta rischi di squilibrio biologico di vasti ecosistemi territoriali, un aumento dei danni alle coltivazioni agricole e pericoli, anche mortali, sempre più frequenti per l’incolumità pubblica, a causa dei loro sempre più frequenti attraversamenti di strade molto trafficate, a percorrenza veloce.

La nostra Regione deve rendere maggiormente incisive le attività di controllo della fauna, ormai dalla montagna stanno arrivando nelle spiagge e non si può più attendere oltre.

Per l’ambiente, non solo uno slogan, bene un aumento delle auto elettriche e di eventuali incentivi all’acquisto, bene una mobilità sostenibile, ma non dimentichiamoci che dobbiamo accompagnare una politica energetica regionale maggiormente indirizzata all’introduzione crescente di fonti energetiche rinnovabili, come ad esempio l’energia idroelettrica, energia pulita e rinnovabile, non soggetta ad esaurimento.

Un rapidissimo cenno, visto che sto terminando il tempo, al tema dei costi dei rifiuti, che stanno aumentando rapidamente e trovano copertura in contributi straordinari. Dobbiamo fare attenzione a regime a quello che succederà ai cittadini per effetto dell’aumento delle tariffe.

Un altro accenno veloce ai costi del trasporto, anche qui coperti da contributi straordinari, ma anche qui ci sarà il giorno in cui i contributi non ci saranno più e la struttura dei costi delle aziende dovrà stare in equilibrio in autonomia. Salto alcuni passaggi, perché vedo che il tempo sta correndo.

La cultura. Il Covid ha colpito pesantemente questo settore, lasciando a casa diversi lavoratori, per lo più con contratti precari, lavoratori ai quali spesso non sono arrivati nemmeno i ristori. D’altra parte, è stato un settore nel quale si è avuta una ventata di innovazione, abbiamo potuto usufruire di spettacoli, musei, teatri attraverso le nuove tecnologie, attraverso internet e i social media.

Questo nuovo modo di partecipare agli eventi può dare slancio a questo settore, particolarmente provato dal lockdown e dalle limitazioni negli spostamenti. Queste nuove modalità non devono essere abbandonate, ma anzi devono essere incentivate e supportate dal nostro Ente.

Scuola. Garantire la scuola in presenza e in sicurezza deve essere il nostro obiettivo, garantire la sanificazione degli ambienti (l’ho già detto tante volte e rischio anche di diventare antipatico) e dei mezzi di trasporto, con una definizione di protocolli più puntuali, più snella, che permetta alla scuola di lavorare in presenza e di limitare il più possibile la didattica a distanza. Spese troppo affrettate e poco oculate come l’acquisto di banchi a rotelle potevano essere evitate. Indirizzare, invece, i contributi a una migliore organizzazione delle attività scolastiche in ambienti sicuri e sanificati, collaborare con i Comuni e investire sui nostri istituti per acquistare e installare depuratori di aria è la strada giusta e la priorità anche per il futuro dei nostri ragazzi.

Un accenno al tema della parità, poi ho terminato. Il bilancio di genere non deve limitarsi a meri adempimenti, ma deve avere risultati concreti. La convivenza domestica forzata imposta dall’emergenza sanitaria ha inciso sul degrado di alcuni rapporti e ha aggravato situazioni che già erano in sofferenza. L’emergenza sanitaria ha pesato moltissimo sulle situazioni di fragilità e pericolo vissute in diverse famiglie. Dobbiamo diffondere la cultura del rispetto nella nostra società. Il protagonismo delle donne è fondamentale per la costruzione di una società più giusta e innovativa. Per questo è importante fare rete e sostenere le tante realtà che si impegnano per un cambiamento culturale e sociale urgente e necessario.

Per chiudere, ricordo una frase dell’assessore Colla che mi ha particolarmente colpito, che diceva: dobbiamo governare la ripresa. Credo che questa frase possa riassumere veramente l’approccio che possiamo avere in futuro e fare la differenza.

Ringrazio, anch’io, per la collaborazione durante i lavori di tutte le Commissioni, in particolare quella competente, ma tutte quante, sia i colleghi consiglieri, l’assessore, i tecnici e la consigliera Rontini, relatrice di maggioranza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Passiamo al dibattito, con gli interventi dei Gruppi. Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente. Ringrazio anche i relatori per il lavoro che hanno svolto nelle Commissioni. Ringrazio l’assessore, perché è sempre stato ed è sempre presente, e ovviamente anche i tecnici e tutta la struttura tecnica, perché dietro ai bilanci c’è sempre un grandissimo lavoro degli uffici, che perdura tutto l’anno, ma che ovviamente si conclude con questi atti amministrativi, che ovviamente impegnano in maniera significativa gli uffici. Bisogna anche dire che spesso molti dei risultati positivi che rappresentano un vanto per questa Amministrazione sono anche grazie alla buona capacità delle persone che lavorano all’interno degli uffici e della tecnostruttura.

Assessore, il 2020 doveva essere l’anno del “bazooka”. Gliel’avevamo anticipato: non ci sembrava l’anno del “bazooka” e si conferma, a mio avviso, l’anno della cerbottana, perché quel monte investimenti, quella capacità di investimenti che aveva annunciato il Presidente in maniera trionfalistica sui giornali, anche all’interno del rendiconto, secondo me non c’è; e non c’è perché il rendiconto del 2020, sostanzialmente, è in continuità rispetto ai bilanci passati e presenta le criticità che avevamo evidenziato anche in altra sede e anche precedentemente, quando abbiamo discusso il rendiconto del 2019.

Glielo dico perché nell’anno della pandemia, quindi immaginavamo che fosse l’anno nel quale ci fosse maggiore difficoltà a gestire soprattutto il monte delle entrate e a prevedere il monte delle entrate, ci troviamo di fronte a un rendiconto nel quale, nell’anno della pandemia, i tributi e i proventi da tributi aumentano. Questo è particolare, perché ci saremmo forse aspettati qualcos’altro da questo bilancio. Se nell’anno della pandemia aumenta la capacità di reperire le entrate da parte di questa Amministrazione, in particolare quella di portare a casa dei tributi, c’è qualcosa che non funziona. A ben vedere, quello che è accaduto sui proventi dai tributi è anche, secondo me, ben definito da tutti gli indicatori finanziari sia delle entrate sia degli indicatori di spesa. Lo dico perché negli indicatori di spesa rileviamo su tutti un aumento, un aumento della capacità di entrata, un aumento della velocità di riscossione e un leggero decremento del grado di realizzazione delle entrate. Però, sostanzialmente, tutti gli indicatori che ci dicono quanto la Regione è brava a prendere i soldi dai cittadini ci parlano di un miglioramento.

Questo va in netta controtendenza rispetto agli indicatori della capacità di spesa, che invece sono tutti in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Per carità, parliamo di buone performance dell’Amministrazione rispetto ad altre Regioni. In tante occasioni ci siamo confrontati anche sul fatto che la Regione se non è la prima è tra le prime in Italia per molti indicatori. Però, tutte le performance degli indicatori della capacità di spesa, di finanziare delle spese sono in riduzione. È in riduzione la capacità di spesa, è in riduzione la velocità di cassa, è in riduzione la capacità di impegno di spesa.

In sostanza, nell’anno della pandemia, nel quale personalmente mi sarei aspettato che la Regione desse corso a tutte le risorse che aveva per andare incontro alle grandi difficoltà che hanno mostrato i cittadini, tante volte venendo a manifestare qua sotto, chiedendo maggiori ristori, chiedendo aiuti alla Regione, ma non si sono tradotti nel rendiconto del 2020, che ci dice che invece la Regione, in continuità con il passato, è stata brava a prendere, non bravissima a ridare ai cittadini.

Questo si traduce anche in quello che è il risultato dell’Amministrazione. Ci confrontiamo con degli avanzi che nel rendiconto del 2019 erano 440 milioni, che sono aumentati a 512 milioni, quindi l’avanzo dell’Amministrazione è in continuo aumento, così come è in continuo aumento il fondo cassa, cosa che è stata rilevata.

Mi dispiace che oggi purtroppo discutiamo su un documento amministrativo senza avere integralmente giudizi di parificazione, cosa che ovviamente non ci pone nelle condizioni di essere precisi quanto dovremmo, ma ad ogni buon conto il fondo cassa nel 2018 era 675 milioni, è aumentato nel 2019 a 1.023 milioni circa, nel 2020 a 1.424 milioni circa, quindi c’è stato un ulteriore aumento del fondo cassa, così come c’è stato un aumento anche significativo delle disponibilità liquide, aumento significativo che viene rilevato nel giudizio di parificazione, nell’estratto del giudizio di parificazione,

Anche qua noi ci confrontiamo (ho già avuto modo di dirglielo in passato) con avanti che, a mio modesto avviso, sono eccessivi e quindi mostrano una prudenza dell’Ente, probabilmente assodata come principio amministrativo all’interno di questi bilanci, che già - dico francamente - tollero poco nei momenti di vacche grasse, ma nei momenti di vacche magre ci saremmo aspettati, quando sarebbe richiesta una grande capacità di spesa, di iniettare aiuti purtroppo per far fronte a una crisi assolutamente devastante che è deflagrata nel 2020, con cui speriamo di non doverci confrontare anche nei bilanci successivi, in questi anni ci saremmo aspettati che la Regione avesse osato un pochettino di più, mi sarei aspettato un avanzo minore, mi sarei aspettato un minor fondo cassa, mi sarei aspettato che nei risultati finali questa Amministrazione avesse mostrato una maggiore capacità di investire sul territorio, di aiutare sul territorio, di far ripartire un’economia che sul territorio pagava e paga tuttora i segni della pesante crisi.

Gli indicatori ci dicono che ci sarà un grande rilancio, ma che in quel momento di necessità evidentemente questa Regione non ha messo in campo e non ha osato, nonostante avesse una disponibilità sostanziale di risorse che si traduce nel Rendiconto di cui stiamo discutendo.

Questa è la cosa che ci dispiace di più, quella che mi è dispiaciuta di più, perché credo che in quel momento fosse necessario allargare la platea di quelli che potevano avere ristori o dare ristori più significativi, e lo dico perché molte aziende, mentre stiamo parlando, sono chiuse, lo dico perché veniamo da una situazione delle imprese, soprattutto nel settore terziario, non particolarmente positiva.

Poco conta che in più occasioni ci venga detto che non si è fatto ricorso alla leva fiscale, vorrei anche vedere, però, come ho anticipato precedentemente, rimane il fatto che i proventi da tributi sono aumentati da 9 a 10 miliardi tra il 2019 e il 2020, e, così come ci riporta anche il giudizio di parificazione, sono rimaste delle criticità che erano state evidenziate anche negli anni precedenti e che sommessamente, nel primo Rendiconto che ho avuto modo di discutere, ho potuto evidenziare, quali la criticità di una situazione complessiva delle partecipate, che non ci lascia certo sereni, soprattutto perché ci sono state pesanti perdite, certamente dovute alla crisi con cui le società partecipate si sono confrontate, come chiunque, ma sicuramente perdite che lasciano qualche preoccupazione.

Così come lascia qualche preoccupazione complessivamente il quadro che emerge dal rendiconto della situazione sanitaria. Lo dico non tanto e non solo per tutti gli appunti che vengano fatti dalla Corte dei conti rispetto alla spesa sanitaria e ad alcuni elementi di criticità, come lo sforamento del tetto di spesa per l’acquisto dei dispositivi medici. Chiaramente siamo in un periodo di pandemia, per carità, c’è stata una maggior necessità. Ma è altrettanto vero che forse sarebbe stato necessario monitorare e acquistare con maggior giudizio, seppure in alcuni periodi era difficile effettivamente reperire alcuni dispositivi. Dico molto sommessamente che abbiamo acquistato, per quel poco che ho visto, a prezzi davvero fuori mercato. Così come l’appunto che viene fatto sul reiterato ricorso agli anticipi di tesoreria, così come le posizioni creditorie che sono un pochettino datate all’interno della spesa sanitaria. Non faccio tanto riferimento a queste criticità, ma purtroppo è quello che credo che abbiamo dovuto affrontare, perché spesso, secondo me, si è pagato dei tagli che erano avvenuti nei precedenti anni da parte di queste Amministrazioni, che decisero di tagliare la spesa sanitaria e decisero di puntare su alcuni asset sanitari in termini di servizi, che invece hanno richiesto proprio nel periodo della pandemia, nella quale sono emerse tutte le criticità legate alla gestione sanitaria, e hanno costretto questa Regione, ovviamente, a investire pesantemente per recuperare il terreno che si era perso e per recuperare le criticità che sono emerse nel corso della pandemia, pagando magari molto di più di quello che avremmo potuto pagare in un periodo normale, proprio perché c’erano stati dei tagli negli anni precedenti, quindi degli investimenti significativi per assumere personale sanitario, non soltanto, secondo me, legato alla crisi, e degli investimenti importanti per potenziare la sanità territoriale che era stata smantellata, sicuramente investimenti importanti per riorganizzare complessivamente il sistema sanitario a seguito della pandemia. Operazioni che oggi ci preoccupano, non tanto perché si poteva fare meglio rispetto all’offerta di prestazioni sanitarie e alle criticità che sono tuttora in corso, erano in corso durante la pandemia e si sono, ovviamente, accentuate, la necessità di recuperare tante prestazioni sanitarie arretrate, la flessibilità nel dover continuamente adeguarsi, purtroppo, alla pandemia in corso, quello che ci preoccupa, e quello che mi preoccupa, francamente, è quale sarà la capacità e come la Regione – ovviamente non è questa la sede di discussione – saprà riassestare il sistema sanitario in termini ovviamente economico-finanziari, perché di questo stiamo parlando in questa sede, quindi riassestare il sistema sanitario anche in termini economici, perché siamo ancora in una fase di completo assestamento, e questo diventa anche in termini di spesa.

Ciò detto, ripeto – e chiudo anche perché ho preso una parte del tempo che ci è concesso come Gruppo di Fratelli d’Italia – nell’anno delle imprese in sofferenza, ci saremmo aspettati ristori più adeguati e investimenti più adeguati, e ci allontaniamo, come ho detto, in anticipo da quel bazooka in maniera abbastanza siderale. L’anno del bazooka è stato in realtà l’anno della cerbottana.

C’è un grande margine di miglioramento, anche se alcuni aspetti li abbiamo evidenziati anche in occasione della votazione del bilancio di previsione. Non ci lascia sperare sicuramente nel meglio per il prossimo rendiconto, perché, sì, è importante e significativo cercare di ridurre l’indebitamento e sicuramente c’è un lavoro importante da parte dell’Amministrazione, sicuramente ci sono degli indicatori positivi, ma mi sarei aspettato e mi aspetto anche per il futuro di vedere avanzi sicuramente più controllati e non così eccessivi. Il bilancio perfetto, ovviamente, di una pubblica amministrazione non è un bilancio che fa avanzi che in altre sedi si chiamano utili, ma è un bilancio che è sostanzialmente in pari, e spero e mi auguro che sul sistema delle partecipate migliori la trasparenza, perché ad oggi viene anche rilevato nel giudizio di parificazione della Corte dei conti sostanzialmente che hanno fornito gli elementi di valutazione delle società partecipate non in zona Cesarini, ma oltre la zona Cesarini, il che ha reso impossibile, se non complicato alla Corte dei conti esprimere un giudizio corretto e completo rispetto al sistema delle partecipate. Anche qua, approvare i rendiconti delle società partecipate, delle principali società partecipate, solo dopo la predisposizione del rendiconto non è sicuramente una nota di merito e non è sicuramente un elemento di efficienza che ci saremmo aspettati, viste le vanterie che spesso questa Giunta fa ci saremmo aspettati che le società partecipate, che è un elemento di particolare criticità, fossero gestite con maggiore trasparenza e maggiore efficienza.

Mi riservo di intervenire ulteriormente nel corso della discussione, rimangono ovviamente i complimenti e i ringraziamenti che ho fatto in premessa, ma, ad ogni buon conto, questo Rendiconto ci restituisce purtroppo una situazione complessiva dell’Ente di tranquillità in termini di bilancio, ma sicuramente non ci restituisce quello che invece avrebbe dovuto restituire, ovvero dei pesanti aiuti e investimenti in tutti i settori dell’economia, che invece non ci sono stati.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dibattito generale sul rendiconto della Regione Emilia-Romagna? Io non ho iscritti a parlare, immagino che qualcuno si iscriverà.

Non ho iscritti a parlare, chiedo a questo punto se i relatori vogliano replicare o se ci siano interventi da parte della Giunta. A questo punto passo la parola all’assessore Calvano, prego.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente, e grazie anche (lo dico adesso e lo dirò poi anche alla fine) ai relatori per il lavoro svolto sul Rendiconto.

Questo perché il Rendiconto non è solo un momento formale e un momento meramente contabile nella vita di un’Amministrazione, ma è l’occasione per ripercorrere quello che è successo nel corso di un anno e anche fare il punto su come l’Istituzione che rappresentiamo si è impegnata, ha reagito, ha messo in campo risposte in un anno certamente diverso da tutti quelli che abbiamo avuto modo di vivere durante tutta la nostra vita.

Il Rendiconto, quindi, è stato anche l’occasione per fare il punto su quello che abbiamo fatto, ma anche il modo per capire come affrontare il 2021, perché le scelte fatte nel 2020 e poi le scelte che abbiamo fatto in fase di predisposizione del Rendiconto sono state fondamentali per affrontare il 2021, Lo è stata, ad esempio, la scelta, fondamentale da parte dell’Amministrazione, da parte nostra, nel corso del 2020, di non accrescere il debito, perché questo ci ha consentito ovviamente di avere una gestione più flessibile del bilancio nel corso del 2021.

Sono state altrettanto importanti le scelte fatte nella predisposizione del Rendiconto, quando abbiamo deciso di accantonare una parte di quell’avanzo che veniva richiamato nel dibattito, per far fronte alle eventuali, mancate entrate nel 2021, che purtroppo stiamo inevitabilmente registrando. Se non avessimo fatto quella scelta in fase di predisposizione del Rendiconto nella costruzione e nella gestione del bilancio 2020, oggi, anzi fra un po’ non parleremmo di una manovra di assestamento in espansione, ma saremmo costretti a parlare di una manovra di assestamento nella quale avremmo dovuto fare tagli, anziché mettere a disposizione risorse aggiuntive, ma lo affronteremo nel passaggio successivo.

Il 2020 è stato un anno fuori dall’ordinario, che aveva bisogno di uno sforzo straordinario, straordinario in termini di impegno, ma straordinario anche in termini dell’energia che è stata messa in campo. Lo dico pensando allo sforzo che nel corso del 2020 è stato fatto da tutto il sistema sanitario della nostra regione, oltre che, ovviamente, del Paese. Uno sforzo straordinario in termini di grande passione e competenza che gli operatori e le operatrici del nostro sistema sanitario hanno messo in campo, l’abnegazione, l’attaccamento al loro lavoro e tutti gli sforzi fatti affinché questa ancora terribile pandemia non determinasse effetti ancora più devastanti di quelli che ha determinato. C’è stata grande capacità di reazione. È quella forza delle persone dell’Emilia-Romagna che ha caratterizzato la storia di questa regione. Così come c’è stata la voglia e la capacità di reazione da parte del nostro sistema economico e sociale. Sarà un piccolo segnale, però io credo che, quando in corso d’anno si pensava che avremmo avuto un calo del PIL del 10,5 per cento e poi a fine anno è stato purtroppo comunque molto alto, ma del 9 per cento, sia la testimonianza di un sistema che ha provato, ha fatto di tutto per reagire, in parte ne è stato ovviamente capace, in parte purtroppo ha dovuto subire gli effetti devastanti della pandemia anche in termini economico-finanziari, e non solo in termini umani e sociali.

Quella forza messa in campo dal sistema sanitario, da un lato, e messa in campo al contempo da parte del sistema economico andava accompagnata con adeguate misure di bilancio. Lo ha fatto lo Stato – anche qui avremo modo di discuterne successivamente – mettendo in campo ovviamente quello che uno Stato centrale può fare, cioè un accrescimento inevitabile del deficit per finanziare attività straordinarie. Lo hanno fatto gli Enti locali, anche grazie al sostegno del Governo in termini di finanziamento e di trasferimenti. Così come hanno provato a farlo le Regioni, certamente la Regione Emilia-Romagna.

Rispetto al bilancio che avevamo approvato per il 2020, quindi alla fine del 2019, la gestione della pandemia ha portato a fare scelte e a utilizzare risorse che hanno implementato quel bilancio e modificato per 1,2 miliardi. Uno sforzo fuori dall’ordinario, uno sforzo straordinario.

Guardate, dentro quei 1,2 miliardi ci sono tante cose. Le ha elencate bene la relatrice, ho provato ad elencarle io quando ho presentato il rendiconto. Però c’è una cosa su cui vorrei concentrare la vostra attenzione, che è stato lo sforzo messo in campo nella riprogrammazione dei fondi europei, attraverso la quale abbiamo messo a disposizione 250 milioni di euro in più per il nostro sistema sanitario. È stata una scelta molto emiliano-romagnola. Aggiungo una considerazione: è stata una scelta che siamo stati capaci di fare per due ragioni, perché c’è stato chi ha visto quell’opportunità, e quindi una struttura capace di individuare quell’opportunità, e dall’altra chi l’ha messa in campo.

Guardate, dietro alla riprogrammazione di quei 250 milioni di euro c’è un lavoro di back office che troppo spesso i politici non tengono adeguatamente in considerazione e senza il quale cose che per noi sono una delibera non troverebbero in realtà modo di realizzarsi. Lo dico per ringraziare chi ha spostato migliaia, migliaia e migliaia di partite contabili affinché il nostro sistema sanitario potesse avere quelle risorse indispensabili per affrontare una fase difficile e complicata come quella che abbiamo affrontato.

Sembrano scritture contabili, dietro c’è una storia; dietro c’è la storia di un sistema sanitario e di scelte che questa Regione ha voluto mettere in campo. Scelte straordinarie. Lo dico perché quando Lisei richiama gli investimenti che abbiamo messo in campo e citato all’interno del DEFR e che abbiamo riproposto anche nel prossimo DEFR, anche ampliandoli, in realtà nella Nota di aggiornamento andremo anche un po’ a vedere come sono partite le cose, e vi posso anticipare che, di fronte ai 13 miliardi complessivi, dei 5 miliardi più di competenza direttamente territoriale regionale 1 miliardo è già partito di investimenti, e altri partiranno nel corso dei prossimi mesi.

C’è poi tutta la parte di responsabilità più statale e la parte che ha a che fare con l’investimento da parte del sistema economico, cercheremo indici di misurazione anche di questi, ma certamente, per il pezzo che possiamo misurare di nostra competenza, c’è una macchina che ha ricominciato a correre.

Ho sentito fare osservazioni (le interpreto così) rispetto alla capacità di spesa di questa Regione nel momento in cui si parla di un avanzo tecnico di circa 500 milioni di euro. Si può interpretare in tanti modi, provo a darne alcune interpretazioni, alcune più colloquiali, altre più tecniche. Quella più colloquiale qual è? Che ci troviamo in presenza di un bilancio di una Regione di circa 13 miliardi di euro, che ha un avanzo di 500 milioni, quindi il 3,5, 3,6, 3,7 per cento. Per capirci, siccome tanti di voi hanno fatto anche gli amministratori, è come se un Comune con 10 milioni di euro di bilancio avesse un avanzo di 350.000 euro, cosa diremmo? Che è un Comune virtuoso, che ha fatto quello che doveva fare, che si è tenuto da parte 350.000 euro perché non si sa mai, e questo è successo in Emilia-Romagna.

Questa è la versione più colloquiale, poi entriamo più nei tecnicismi. Un pezzo, anzi tutto quell’avanzo è legato alla necessità di rispondere a vincoli, quindi, se io andassi a prendere l’avanzo e la differenza tra entrate e uscite, staremmo parlando, come leggete nella relazione, di 70 milioni di euro. Come stanno 70 milioni di euro a 13 miliardi? Lo 0,5 per cento, come se in quel Comune che ha un bilancio da 10 milioni di euro l’avanzo fosse stato di 50.000 euro, avremmo detto che è virtuoso, ma avremmo detto che ha provato a spremere il limone fino alla fine, che è quello che ha fatto l’Emilia-Romagna. Poi utilizza un dato ulteriormente tecnico, che è quello dell’overshooting, che è l’indice attraverso il quale viene misurata la capacità di realizzazione delle previsioni. Siamo, come certificato dalla Corte dei conti, in un intorno dell’1 per cento, quindi Ente virtuoso. Non è un merito di Calvano, è il merito di una Regione, di un insieme di uomini e di donne, di una struttura che è orientata al risultato, che è orientata al risultato. E l’orientamento al risultato è ciò che può fare la differenza tra una pubblica amministrazione e l’altra.

Lo sforzo che abbiamo fatto dal punto di vista contabile è stato uno sforzo accompagnato anche da un’altra necessità e da un’altra impellenza, che è quella perché quelle risorse possano essere realmente spese, perché è un cruccio anche dall’assessore al bilancio, lo dico al consigliere Lisei. Anche se sono solo 50.000 euro, ma sono stanziati, e vorrei far di tutto, ed è giusto che l’aula ci solleciti in tal senso, affinché vengano spesi nel miglior modo possibile, nel momento in cui abbiamo magari litigato per stanziarli. Ebbene, non abbiamo fatto solo quello, perché per poterlo fare servono persone, uomini e donne impegnati nella macchina pubblica. Abbiamo provato ad arricchire questa macchina pubblica nel corso del 2020 e lo faremo nel corso del 2021.

C’è stato un grande sforzo nel riordino delle dotazioni organiche, sono stati superati i contratti di natura privatistica. La Regione ha accolto la sollecitazione della Corte dei conti per completare il percorso di riordino previsto dalla legge Madia. Abbiamo messo in campo un piano di superamento del precariato, avviato nel biennio 2018-2019 e poi completato nel corso del 2020. Infine, seppur condizionati nei tempi e nelle procedure della pandemia, è entrato in fase operativa quel piano di ricambio generazionale che produrrà i suoi effetti nel corso dell’esercizio 2021.

Su questo punto consentitemi di fare mie le parole del presidente Mario Draghi, quando all’inaugurazione dell’anno giudiziario in Corte dei conti ha voluto rimarcare che bisogna agire sul versante del rafforzamento della qualità dell’azione amministrativa, a partire dalle competenze delle persone, e che il nostro impegno deve essere orientato a selezionare le migliori competenze, a formare e riqualificare le persone per poter affrontare questa fase così straordinaria. Le persone, le persone. Non semplicemente dipendenti, ma le persone dell’Emilia-Romagna, quelle che hanno fatto la storia – e credo continueranno proprio a farla – di questa Regione.

Il rendiconto è stato anche l’occasione per guardare avanti, perché la Corte dei conti, per esempio, ci ha fatto delle osservazioni utili anche a mettere in campo le politiche. È questo lo spirito con cui noi ci rapportiamo, ad esempio, con il nostro controllore. Noi siamo i controllati, loro sono il controllore, ognuno ha le proprie competenze, ma siamo tutti servitori dello Stato e, in quanto tali, dobbiamo sentirci tutti orientati a far sì che quello Stato funzioni sempre meglio. La Regione è un pezzo di quello Stato.

Lo dico perché su un tema delicato come quello del riordino anche la Corte dei conti ha notato una cosa, però mi permetto di dire – e su questo avremo modo di interloquire anche in altre occasioni – attenzione, la Corte dei conti ci dice: occhio, Regione Emilia-Romagna, ci sono Comuni che soffrono, che non ce la fanno, alcuni per ragioni oggettive di conformazione fisica, di tipologia di entrate, ancor prima che di capacità gestionale del sindaco o dell’Amministrazione competente; alcuni di questi Comuni, attenzione, soffrono perché hanno deciso di stare da soli, legittimo, ma soffrono. È la Regione nelle condizioni di mettere in campo, anche dal punto di vista legislativo, interventi che aiutino quei Comuni a uscire da una condizione di sofferenza? Magari spronandoli anche al mettersi insieme, come oltretutto chiede il PNRR, perché ormai questo è. Se vogliamo avere la capacità di spesa, dobbiamo metterci insieme. Il singolo fa fatica, non c’è niente da fare, perché le procedure da un lato sono complicate, perché l’ammontare di quello che dovremmo fare è enorme. Questa è la sollecitazione che ci ha fatto la Corte dei conti e io su questa sollecitazione lavorerò.

È successa anche un’altra cosa nel corso del 2020, che avete poi sancito nel corso del 2021, sempre in termini di riordino. Vedo che la cosa inizia a venire avanti, e guardo il sottosegretario Baruffi che questa cosa la conosce. Ci sono Unioni che soffrono, ma ci sono Unioni che hanno fatto grandi salti in avanti. Hanno messo i singoli Comuni in discussione un po’ della loro sovranità, ma a vantaggio della loro comunità. Cos’è – guardo la relatrice Rontini – l’Unione di Faenza, se non una città diffusa? È diventata una città diffusa.

Allora, se è diventata una città diffusa, nella gestione dei fondi europei dove deve stare? Deve stare insieme alle altre città. Questo vale per Faenza, vale per la bassa Romagna, vale per il territorio di Carpi, vale per quelle unioni che hanno quelle caratteristiche che le hanno trasformate in una città diffusa e, in quanto città diffusa, meritano il posto che quello sforzo le ha portate ad occupare.

Mi avvio alla fine, perché il Rendiconto ci ha anche detto un’altra cosa, che noi nel 2020 abbiamo conosciuto una realtà diversa, che è quella ovviamente non solo della pandemia, ma anche degli effetti che quella ha determinato nella nostra vita quotidiana, come sappiamo tutti. Ha determinato e, a mio avviso, determinerà effetti rispetto alle scelte di residenzialità delle persone, probabilmente scatterà una minor propensione all’inurbamento (non so se sia il termine giusto) e una maggior propensione al trasferimento in periferia.

Questa cosa si coglie anche nel Rendiconto 2020, che sia per caso o perché ci abbiamo preso, nel momento in cui si mettono a disposizione, poi confermate nel 2021, risorse per determinare una maggiore residenzialità in montagna o nelle zone periferiche, si va in quella direzione.

Cosa può determinare una spinta in questo senso? Anche le nuove modalità organizzative del lavoro con lo smart working, che qui in Regione Emilia-Romagna avevamo già conosciuto nel 2018 e che durante la fase di pandemia è diventato uno strumento organizzativo del lavoro. Quanto cambierà il fatto di poter fare smart working nelle scelte di vita e di residenzialità delle persone? Viene meno quella necessità di avvicinarsi al posto di lavoro, perché è il posto di lavoro che si avvicina a te, cambia la dinamica.

Questo cambierà anche le scelte di residenzialità, e questo va accompagnato inevitabilmente con un nuovo investimento sia infrastrutturale che organizzativo in termini di digitalizzazione. Qui recupero le parole del relatore Mastacchi, se non vado errato, sulla necessità di investire su questo versante, sia in termini di infrastrutture che in termini di utilizzo delle forme digitali per il lavoro e per la pubblica amministrazione.

Abbiamo quindi scoperto questo nel corso del 2020, e anche nel Rendiconto (fatemi dare questa versione romantica dei numeri che possono essere consentiti in un bilancio consuntivo) si legge un cambiamento della società, e noi lo dobbiamo accompagnare non tanto con i numeri, quanto con le scelte politiche che mettiamo in campo, senza mai dimenticarci di una cosa, e concludo: il bilancio regionale dell’Emilia-Romagna, quello che passa qua quando facciamo il preventivo, che ripassa qua quando facciamo il rendiconto, che passa qua quando facciamo l’assestamento, è un bilancio che incide tra il 9 e 10 per cento sul PIL regionale. Non mi stancherò mai di dirlo. E sapete perché? Qua prendo in prestito le parole del supereroe preferito da mia figlia, l’Uomo Ragno, il quale ritiene giusto dire che da un grande potere derivano grandi responsabilità. Ecco, prendiamo quel potere come verbo, anziché come sostantivo, perché dobbiamo sentire la responsabilità, soprattutto in una fase come questa, di fare tutto quello che possiamo fare, senza lasciare indietro niente e nessuno. Giunta, Consiglio regionale, tutti insieme stanno esercitando quel potere, stiamo esercitando quel potere, da parte sia di chi è chiamato a governare che di chi è chiamato a fare opposizione. È un potere l’uno e l’altro, soprattutto se lo intendiamo come verbo, più che come sostantivo.

Questo sforzo l’ho letto nuovamente nel lavoro che è stato fatto di quest’aula sul rendiconto, lo dirò sull’assestamento, lo dirò sulla predisposizione del DEFR, e ringrazio moltissimo i relatori di maggioranza e di minoranza, Rontini e Mastacchi, sia per il profilo di dialogo che costantemente ha accompagnato queste fasi, sia perché credo che tutti ci abbiate messo del vostro per riuscire a interpretare, ognuno per le proprie competenze, ognuno per il proprio ruolo, quella che è una fase straordinaria, difficile, complicata, ma che sappiamo, ognuno di noi, storica. Stiamo vivendo un pezzo di storia nuova e ognuno penso che stia provando a dare il suo contributo a quel pezzo di storia.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sul provvedimento. Cinque minuti per ogni Gruppo. Scusatemi, ma avevo una pagina sbagliata, avevo sbagliato io a voltare la pagina.

Passiamo ora all’esame del provvedimento, con la votazione degli articoli.

Passiamo all’articolo 1.

Nessun emendamento.

Dibattito generale…

 

(interruzione del consigliere Rancan)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Rancan?

 

(interruzione del consigliere Rancan)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sono dopo. Ho sbagliato io. Chiedo venia.

Articolo 1.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 36

Favorevoli 20

Contrari 15

 

È approvato.

 

Articolo 2.

Discussione generale.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Era solo per aggiungere il mio voto favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. Aggiungiamo il voto favorevole del consigliere Taruffi.

Articolo 2.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 25

Contrari 14

 

È approvato.

 

Articolo 3.

Discussione generale.

Prego, consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Alcuni colleghi stanno avendo dei problemi, non so se l’abbiano scritto in chat, quindi se andiamo un pochino più piano... se qualcuno ha problemi di collegamento e non fa in tempo a rettificare il voto, potremmo andare in difficoltà.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene, grazie.

Articolo 3.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 34

Favorevoli 25

Contrari 9

 

È approvato.

 

Articolo 4.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 31

Favorevoli 25

Contrari 6

 

È approvato.

 

Articolo 5.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 29

Favorevoli 25

Contrari 1

 

È approvato.

 

Articolo 6.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Votanti 26

Favorevoli 25

Contrari 1

 

È approvato.

 

Articolo 7.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Votanti 27

Favorevoli 26

Contrari 1

 

È approvato.

 

Articolo 8.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 23

Contrari 15

 

È approvato.

 

Articolo 9.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 26

Contrari 15

 

È approvato.

 

Articolo 10.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 23

Contrari 16

 

È approvato.

 

Articolo 11.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 26

Contrari 16

 

È approvato.

 

Articolo 12.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 24

Contrari 16

 

È approvato.

 

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sul progetto di legge. Cinque minuti per Gruppo.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Oggi con questo rendiconto nei fatti si tratta di andare ad analizzare il rendiconto dell’anno di emergenza Covid appena passato. Sicuramente ciò che ci mette in difficoltà in larga parte nell’approvazione di questo documento è il fatto di non aver ancora ad oggi ricevuto la relazione della seduta di parifica della Corte dei conti. Essendo un rendiconto, noi questo ancora non ce l’abbiamo. Non ce l’abbiamo avuto, abbiamo avuto una relazione in pillole, che sicuramente rende difficoltosa l’analisi completa di questo documento. Questo, però, è un invito, che faccio anche in modo gentile alla Corte dei conti, di cercare di trasmettere in modo celere. Noi abbiamo posto questo dettaglio subito, circa due settimane prima della seduta di parifica. Però ora, che stiamo votando questo rendiconto, noi non abbiamo ancora la relazione della seduta di parifica della Corte dei conti.

Sicuramente bisogna fare qualche ragionamento politico attorno all’atto che stiamo approvando oggi. L’assessore Calvano citava Spider-Man, dicendo che da un grande potere derivano grandi responsabilità, però quella frase veniva detta dallo zio di Spider-Man a Spider-Man come monito. Ricordatevi, quindi, che da un grande potere derivano grandi responsabilità.

Questo cosa significa? Significa che quando parliamo di riordino territoriale, che quando parliamo di sanità più territoriale, che quando parliamo di imprese, che quando parliamo di semplificazione, che quando parliamo di agricoltura, di sociale, ci sono tante cose, secondo noi, sulle quali questa Giunta non si è presa da subito la responsabilità.

Quando si parlava di far tornare una sanità territoriale anni indietro, prima dell’emergenza Covid, la Lega e il Centrodestra erano in prima linea, e qui invece si è continuato a tagliare. Oggi ci viene detto che la sanità deve tornare territoriale, bene, benissimo, quest’anno l’abbiamo sperimentato purtroppo, dovendo riaprire ospedali che erano stati chiusi, dovendo riaprire reparti che erano stati chiusi, aggiungendo posti letto che erano stati tagliati.

A noi sarebbe piaciuto vedere nell’anno che è passato anche una reale collaborazione tra la sanità pubblica e la sanità privata, che in emergenza Covid vi è stata grazie alla disponibilità di tanti, ma politicamente nessuno riesce a prendere questa posizione, come anche un dialogo sempre più costante tra la scuola pubblica e la scuola privata e paritaria.

Sulle unioni e fusioni dei Comuni abbiamo sentito tante parole, assessore, certo è che tante sono le unioni che stanno fallendo, perché anche settimana scorsa in una Provincia di questa Regione determinati Comuni hanno cambiato il regolamento dell’unione per poter prevedere l’uscita da queste unioni.

Sulle imprese noi ci aspettavamo coraggio e in quest’anno non abbiamo visto una vera politica industriale, in quest’anno non abbiamo visto quella semplificazione che serve. Ci dicono che dovrebbe arrivare il Patto per la semplificazione, che l’hanno detto un mese fa, il Presidente l’ha annunciato qui dentro come se fosse davvero imminente la sua sottoscrizione, ma non c’è ancora una bozza di questo patto.

Stiamo aspettando questi documenti, stanno aspettando i nostri tessuti imprenditoriali, le nostre Partite IVA, stanno aspettando di poter realmente accelerare per lo sviluppo economico di questa Regione, sviluppo economico che deve avvenire con la semplificazione, ma che deve avvenire anche sull’autonomia regionale, cosa che purtroppo nei documenti che abbiamo approvato non è presente e non è citata.

Sicuramente ci sono dei gravi problemi sul sociale da colmare. Penso ad esempio al Fondo per la non autosufficienza, 400 milioni che non sono adeguatamente programmati e non vengono adeguatamente programmati, perché alcune ASL del territorio, bisogna dirlo, non sono in grado di spendere questi soldi in modo corretto. Questo sicuramente bisogna dirlo.

Poi ci sono tutti quei problemi derivanti da scelte politiche che noi avremmo preferito fossero condivise maggiormente. Noi crediamo che la condivisione, in questo anno di Covid... Noi abbiamo cercato di dare il nostro contributo, abbiamo cercato di proporre, abbiamo cercato anche di essere collaborativi. Questo penso non si possa negare. Come forza politica, come centrodestra abbiamo cercato di dare il nostro, seppur umile e piccolo, contributo a tutte le norme che venivano fatte da questa Regione in un’emergenza che mai, negli ultimi anni che abbiamo passato, aveva invaso la nostra regione, le nostre famiglie, le nostre scuole, il nostro sistema produttivo e tutti gli attori del nostro territorio.

Sicuramente quello che io chiedo a questa Giunta, essendo, questo, un rendiconto dell’anno appena passato, è di avere più coraggio per il futuro e di prendere ‒ sempre parafrasando l’assessore, che sta lì ‒ quella piccola frase come un monito, prendere quella piccola frase anche come una sorta di incoraggiamento per dire: attenzione, perché la responsabilità delle scelte che abbiamo fatto in passato hanno avuto ricadute sul nostro territorio in emergenza; attenzione, perché tutte le scelte che facciamo oggi avranno delle ricadute nel passato prossimo. Quindi, coraggio. Investiamo sulla nostra regione, cerchiamo di portare avanti quelli che sono dei temi che devono servire al rilancio della nostra regione.

Ovviamente noi sul rendiconto voteremo in modo contrario perché abbiamo, come ho detto prima, visto che determinate scelte fatte nel passato sono ricadute in modo errato su ciò che abbiamo passato adesso. Sicuramente ci aspettavamo più coraggio nell’ultimo anno passato per garantire e per rilanciare una ripresa a livello sanitario e a livello economico, che secondo noi ha visto poca proposizione da parte della Giunta e ha visto poco coraggio ‒ ripeto ancora questa parola ‒ per cercare di rilanciare davvero il nostro sistema economico, il nostro sistema sanitario e anche il nostro sistema sociale.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altre dichiarazioni di voto? Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Brevemente. Ovviamente voteremo contro questo documento. Anche per rispondere all’assessore, che ringrazio comunque per l’intervento, visto che è stato l’unico a intervenire in dibattito. Assessore, le dico francamente che, quando lei dice che siamo tutti servitori dello Stato, immagino che ci mettesse anche le minoranze tra i servitori. Ed è per questo che è chiaro che il bilancio, il rendiconto e gli atti amministrativi sono momenti nei quali c’è un confronto e c’è anche un impulso e le minoranze hanno il dovere di fornire un impulso al miglioramento.

Glielo dico molto francamente, perché quei 70 milioni di euro che lei ha voluto sminuire, riducendoli in termini di percentuale, sono 70 milioni di euro che potevano andare ad aiutare tante imprese, che invece oggi sono chiuse, tante aziende, che invece purtroppo durante la pandemia sono chiuse, e che non è detto che, se non fossero stati impiegati, non avrebbero avuto delle ripercussioni anche sul bilancio di quest’anno, nel senso che non possiamo fotografare la situazione dell’anno passato e la situazione di quest’anno a termini immutati. Magari, se avessimo investito una parte di quei 70 milioni, visto che parliamo spesso di ristori che si aggirano intorno a 1 milione, 2 milioni, 3 milioni, 70 milioni, mi perdoni, ma per noi sono tanti, quei 70 milioni avrebbero potuto salvare delle aziende. Comunque, sono 70 milioni che dovevano essere impiegati e dovevano essere impiegati correttamente, magari anche per aiutare quei Comuni che voi volete lasciare soli, imponendo le Unioni e i processi di aggregazione, perché non sono Comuni che sono rimasti da soli per scelte casuali e sono in difficoltà per scelte casuali, ma sono in difficoltà perché voi avete deciso che soltanto i Comuni che entrano nelle Unioni possono accedere a determinati finanziamenti e possono accedere a determinate premialità. Quindi, siete voi che avete penalizzato quei Comuni che sono rimasti da soli, perché legittimamente, seppur noi non le condividiamo, state adottando delle politiche che sono penalizzanti per chi resta da solo e magari legittimamente vuole mantenere dei livelli di qualità dei servizi alla propria collettività, la stessa qualità dei servizi che auspichiamo sia in miglioramento rispetto all’anno futuro. Lo dico perché, per quanto vi sia un impegno di questa Amministrazione e vi sia un impegno di questa Giunta a cercare di raggiungere degli obiettivi, qualcuno ha citato la semplificazione, io noto una cosa, e qua francamente concludo: continuiamo a produrre dei patti.

Vorremmo che si producessero anche dei fatti. Lo dico proprio a ragion veduta sulla semplificazione. Vedremo quello che ci sarà scritto nel patto. Ma è ora di passare dai patti ai fatti. Sulla semplificazione è stato fatto poco nell’anno passato e non vedo ad oggi dei margini di miglioramento sul presente. Spero ovviamente che questo avvenga nel più breve tempo possibile, proprio perché purtroppo oggi i cittadini emiliano-romagnoli pagano anche una forma di prudenza amministrativa nella redazione dei bilanci che invece ha penalizzato - credo in parte significativa - anche il rilancio economico che potrebbe avvenire.

Poi magari recupererete, come avete fatto nella sanità, avete tagliato per anni, avete impoverito il sistema sanitario, l’offerta territoriale del sistema sanitario, salvo poi essere costretti, nel corso della pandemia, a ritornare sui vostri passi, spendendo molto più di quello che si poteva spendere in passato se il sistema sanitario fosse stato efficiente.

Ovviamente lasciamo questi contributi all’attenzione della Giunta, nella consapevolezza e nella speranza che quei miglioramenti che andremo a vedere nel corso di quest’anno si realizzino nel Rendiconto dell’anno futuro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Ovviamente per anticipare il voto positivo del Gruppo del Partito Democratico, consapevoli che ogni provvedimento ha il suo obiettivo e i suoi contenuti e non si può pensare di trovare nel Rendiconto i contenuti che sono tipici di altri atti.

Ormai, a parte i colleghi al primo mandato, sappiamo tutti che il Rendiconto rappresenta il documento di sintesi, la fotografia della gestione del bilancio per l’esercizio finanziario del 2020.

Bilancio del 2020 che ha risentito, come noi che l’abbiamo approvato sappiamo bene, dell’applicazione di importanti interventi nazionali normativi e non solo di tipo normativo, a partire dall’Accordo Stato Regioni, che ha fissato principi ben più precisi e ben più incisivi, a partire dalla maggiore flessibilità nell’utilizzo dell’avanzo vincolato, che per noi valse oltre 440 milioni immediatamente spendibili, la previsione di aumento delle risorse destinate all’edilizia sanitaria, che per noi in Regione Emilia-Romagna valse circa 2 miliardi nel 2020, che si aggiungono ai 4 miliardi in più del 2019, l’abolizione del super ticket sanitario con risorse statali dal 1 settembre (in precedenza l’esenzione - lo ricordiamo - è avvenuta esclusivamente con risorse regionali), l’impegno a non eseguire nessun taglio alle politiche sociali e al trasporto pubblico locale e di stanziare maggiori risorse per la sanità (2 miliardi nel 2020).

Non da ultimo, credo vada detto che l’anticipo al 2020 degli effetti delle sentenze della Corte costituzionale n. 247/2017 e n. 101/2018 in materia del pieno utilizzo di avanzo di amministrazione del Fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa hanno consentito di sbloccare una serie significativa di investimenti sul territorio, che sono stati calcolati in oltre 800 milioni.

Questa è la premessa del bilancio preventivo 2020 al quale va riferito il rendiconto che stiamo per approvare. Dal rendiconto emerge in modo molto chiaro che la Regione ha registrato minori entrate nel 2020 rispetto al 2019, per 156 milioni circa, però risulta anche molto chiaro che il risultato della gestione finanziaria del 2020 è assolutamente positivo, gli equilibri di bilancio sono acclarati, non c’è stato un nuovo indebitamento, e questo è un segnale assolutamente importante.

Credo si possa, chiaramente, votare a favore di questo rendiconto perché, nonostante tutte le novità del bilancio 2020, nonostante il periodo pandemico al quale abbiamo fatto fronte, credo con innumerevoli interventi significativi ed importanti, i conti non ne hanno risentito. Credo che questo rendiconto dia conto soprattutto di questo. Non era scontato e non era neanche del tutto prevedibile.

Credo che questo rendiconto testimoni l’ottima gestione che questa Regione, questo Ente continua ad avere del bilancio e delle leggi di bilancio che vengono approvate in questa Assemblea, a partire da quella del 2020.

Ringraziamo la Giunta, ringraziamo l’assessore e ringraziamo tutta la struttura tecnica. Certamente questo risultato del rendiconto è merito di un lavoro di squadra, di un lavoro collegiale, che però continua a tenere la barra dritta di questa Regione, che continua ad avere i conti in ordine e a raggiungere importanti obiettivi, non solo nella tenuta. La collega Rontini nella relazione è stata molto chiara sui nostri dati regionali del 2019. Abbiamo chiare anche le proiezioni su questo 2021 e sui prossimi anni.

Credo che la ripresa dall’emergenza pandemica sia lenta, ma continua e progressiva. Il bilancio così gestito e questo rendiconto testimoniano che è accompagnata da degli equilibri di bilancio che potranno consentire la crescita di questo territorio, mantenendo in modo tranquillo una navigazione del bilancio che credo davvero garantisca tutti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Altri in dichiarazione di voto? Non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione il progetto di legge 3310.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 26

Contrari 15

 

È approvato.

 

OGGETTO 3586

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023”. (22)

 

OGGETTO 3587

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Assestamento e prima variazione al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023”. (23)

(Relazione della commissione e relazione di minoranza)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’oggetto 3586: progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023” (Delibera di Giunta n. 892 del 14/06/2021).

Progetto di legge 3587: progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Assestamento e prima variazione al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023” (Delibera di Giunta n. 893 del 14/06/2021).

Progetto di legge composto da 10 articoli.

Testi licenziati dalla Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali nella seduta del 14 luglio 2021.

La relatrice della Commissione, consigliera Rontini, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il relatore di minoranza, consigliere Bargi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Parere del Collegio regionale dei revisori dei conti del 14/07/2021.

Sull’oggetto 3586 al momento insistono due proposte di emendamento, di cui una a firma della consigliera Piccinini, una a firma Facci, Pompignoli, Rainieri, Bargi, Daniele Marchetti, Bergamini, Catellani, Delmonte, Liverani, Montevecchi, Occhi, Pelloni, Rancan, Stragliati.

Sull’oggetto 3587 insiste una proposta di emendamento a firma del consigliere Pelloni. Sull’oggetto 3586 insiste una proposta di odg a firma della consigliera Piccinini. Sull’oggetto 3587 risultano presentate tre proposte di ordine del giorno: n. 1, Lisei e Barcaiuolo, n. 2, Barcaiuolo, n. 3. Bargi e Rontini.

Partiamo dalla relazione del relatore di maggioranza. Consigliera Rontini, a lei la parola.

 

RONTINI, relatrice della commissione: Grazie, presidente.

Parto da dove avevo concluso la mia relazione sull’oggetto precedente, ovvero dai ringraziamenti che voglio rivolgere in primis all’assessore regionale Paolo Calvano, con cui ho avuto modo di collaborare più intensamente in questi mesi e da ultimo in queste settimane, da quando ho avuto la responsabilità anche dell’assestamento di bilancio, perché ha la capacità di rendere semplice una materia per sua natura complessa e complicata, come quella economica e finanziaria, quindi ha la capacità di facilitare anche il lavoro di noi consiglieri e del relatore di maggioranza.

Ringraziamenti che estendo ai dirigenti e funzionari del suo assessorato, ci tengo a citare tra gli altri il dottor Pignatti, la dottoressa Soldati, l’avvocato Maurizio Ricciardelli. Un ringraziamento particolare voglio poi rivolgere ad Arianna Bianchi, per la sempre grande disponibilità che anche in questa occasione ha messo a disposizione dell’approdo del provvedimento qui in Aula e del suo buon esito, ringraziamento che allargo a Pietro, a Giulia e agli altri collaboratori del Gruppo del Partito Democratico che mi hanno supportato in questo lavoro.

Ringrazio il relatore di minoranza, Stefano Bargi, con cui c’è stato un confronto schietto e diretto su alcune questioni, alcune delle quali siamo anche riusciti a portare a risultato. Penso al tema dei ristori per gli agenti di commercio, che riforniscono il sistema dei bar e ristoranti.

Ringrazio altresì la collega Stragliati, i colleghi Pelloni, Rainieri e Facci del Gruppo della Lega per i contributi che in sede di Commissione hanno portato alla discussione, ringraziamento che estendo alla collega Silvia Piccinini, del Movimento 5 Stelle, con cui abbiamo lavorato particolarmente su alcuni temi che ci stanno a cuore: colonnine di ricarica elettrica, guide turistiche e fondi rotativi, oltre, naturalmente, alla materia ambientale.

Un ringraziamento lo voglio, poi, rivolgere a tutti ‒ davvero tutti ‒ i colleghi di maggioranza, che con i loro spunti, i loro preziosi suggerimenti mi hanno aiutato ad approfondire meglio questi due corposi documenti, il collegato e la manovra di assestamento vera e propria, e che con le loro sollecitazioni, che poi abbiamo portato a proficua sintesi, depositando tre emendamenti che qualificano ulteriormente la proposta della Giunta, andando ad aumentare le risorse destinate al sostegno delle persone affette da autismo, al fondo di recente istituzione, proprio con un emendamento a mia prima firma in sede di bilancio di previsione e delle colleghe Mori, Costi e Zappaterra, dedicato all’imprenditoria femminile e alle azioni per il contrasto alla povertà educativa. Anche in questa occasione non vogliamo dimenticare che sono state le donne e i giovani coloro che hanno maggiormente subìto gli effetti della pandemia.

Voglio, poi, dare atto a tutti i Capigruppo, al di là delle diverse visioni politiche che ci contraddistinguono, della disponibilità al confronto e all’ascolto, che ha anche trovato sintesi in uno degli emendamenti che abbiamo depositato, di cui diremo meglio dopo, che è stato sottoscritto all’unanimità dei Gruppi assembleari qui presenti.

Infine, ringrazio il presidente Pompignoli, ringrazio Vanessa Francesconi e le altre collaboratrici della sua struttura, della struttura della I Commissione.

Venendo al merito dei provvedimenti, i dati relativi al contesto socioeconomico emiliano-romagnolo ci restituiscono un auspicio che diventa, a mio avviso, un impegno e un imperativo. La nostra Regione potrebbe tornare al PIL pre-Covid già nel 2022. A tal fine, o comunque per accelerare la ripresa, che già si intravede, sarà fondamentale la capacità di impiego dei fondi della nuova programmazione 2021-2027, che ci mette a disposizione, solo per quanto riguarda la politica di coesione, il 60 per cento delle risorse in più rispetto alla programmazione 2014-2020, perché passiamo da 1,268 miliardi di euro a oltre 2,048 miliardi, e del PNRR, che, come è noto, prevede una dote di 84 miliardi di euro riservati a Comuni, Province e Regioni, su cui, anche a seguito dell’approvazione del DSR e della S3, anche in questa Assemblea legislativa, anche in quest’aula vorremmo dire la nostra sul merito delle scelte e delle proposte che le Regioni porteranno in sede di confronto con il Governo.

La manovra di assestamento, come ci ha illustrato l’assessore in Commissione, prende il via da un approccio che, da una parte, ha cercato di mettere a fuoco con tempestività quelli che potevano essere gli effetti del 2020 sul bilancio 2021. Penso, ad esempio, al rischio della contrazione delle entrate da recupero da evasione a causa della sospensione – lo dicevamo anche prima – dell’attività dell’Agenzia delle entrate, che, come sapete, è sospesa almeno fino a settembre, o al rischio della contrazione delle entrate da tassazione sui redditi a seguito della contrazione che è avvenuta nel 2020, quindi mettere a fuoco con tempestività gli effetti, le criticità e le problematicità, e mettere in campo e individuare delle contromosse.

Vanno in questa direzione gli accantonamenti di risorse decisi in fase di rendiconto, di cui dicevamo anche poco fa, che ci consentono di affrontare l’assestamento, senza tagliare alcuna delle entrate che avevamo preventivato per il 2021, potendo impostare la manovra di assestamento, comunque in espansione grazie a minori spese e, quindi, a una gestione oculata, allo sblocco dell’avanzo vincolato e allo svincolo dell’avanzo vincolato, alla riassegnazione a spese con finalità Covid, a entrate straordinarie. Faccio riferimento, ad esempio, al meritorio lavoro che questa Giunta sta facendo in merito ai rimborsi statali per spese che la Regione aveva anticipato negli anni scorsi in particolare per l’agricoltura e agli spazi che si è deciso di tenere, comunque, limitati per un nuovo indebitamento nel 2022 grazie alle politiche di riduzione dello stock di debito in corso negli ultimi cinque anni, di cui prima abbiamo puntualmente evidenziato i numeri nel Rendiconto generale, e alle scelte fatte da questa Regione, complessivamente intesa, dalla Giunta, dall’attività del Consiglio regionale, dal confronto avvenuto qui dentro nel corso del 2020.

Gli accordi che sono intercorsi tra lo Stato e le Regioni nel corso del 2021 hanno evidentemente effetti anche sulle scelte che andiamo a fare con questa manovra di assestamento, che andremo a fare con il prossimo bilancio di previsione, effetti positivi, almeno dal mio punto di vista, perché è vero che dovremo cofinanziarli con maggiori risorse proprie, ma è vero anche che avremo a disposizione maggiori fondi europei per imprese, per Enti locali.

Come dicevamo in Commissione, penso che ciascuno di noi che vive nei territori abbia impresso il ricordo e la consapevolezza di quello che con la programmazione delle risorse 2014-2020 è stato fatto nella sua comunità, nella sua città, nel suo territorio, per riqualificare, mettere a disposizione contenitori a servizio di tante attività. Sono state finanziate tantissime attività di formazione, di innovazione, di ricerca con cui l’Emilia-Romagna, Regione dei saperi, come abbiamo scritto nel Patto per il clima e per il lavoro, vuole essere protagonista della fase di ripartenza, quindi avere a disposizione oltre 2 miliardi di euro rispetto a 1.200.000 euro precedente è una bella cosa, anche se richiede fin da ora, fin da questa manovra di assestamento di bilancio, per quanto riguarda il settore dell’agricoltura, un cofinanziamento, perché, come noto, il PSR va in continuità in questi due anni, mentre è stata chiusa a livello europeo la discussione, i triloghi sulla nuova politica agricola comune.

Penso che vada evidenziata sempre in positivo, anche se "positivo" è un termine che di questi tempi non va più di moda purtroppo, vada evidenziata come meritoria la copertura degli ulteriori costi della sanità dovuti al Covid, che ci hanno evitato l’eventuale disavanzo sanitario, con gli effetti conseguenti che i colleghi conoscono.

La manovra di metà anno, che andremo a votare tra poco, come ci siamo detti, tiene conto certamente del progetto di legge di assestamento, ma anche dell’avanzo vincolato e dei ristori e mette insieme un pacchetto di risorse che ammonta a mezzo miliardo di euro a disposizione delle imprese, delle famiglie, dei cittadini di questo territorio. Le mette a disposizione su alcune priorità ben definite, che partono naturalmente dalla sanità e dal welfare. Abbiamo fatto la scelta di consolidare e rafforzare la spesa sul versante sanitario.

Ricorderete che sull’FRNA già dal bilancio di previsione avevamo messo a disposizione 457 milioni di euro, con un aumento rispetto alle programmazioni precedenti, risorse a cui si sommano quelle che arrivano dal livello nazionale, dall’FNA, e che metteranno a disposizione complessivamente 500 milioni di euro.

Andiamo ad aumentare di 14 milioni di euro le risorse destinate agli emotrasfusi e andiamo a mettere a disposizione più di 20 milioni di euro, rispetto alla manovra di inizio anno, per rafforzare la spesa sul versante sociale. La crisi morde. La crisi ha picchiato forte e non ha colpito in maniera democratica, non ha colpito tutti allo stesso modo. Ci sono categorie di persone che hanno sofferto più delle altre, e sono quelle le persone a cui noi ci rivolgiamo con le azioni e le politiche contenute anche in questa manovra. Abbiamo scelto di aumentare il Fondo sociale regionale di ulteriori 4 milioni di euro, di mettere a disposizione della povertà educativa un ulteriore milione di euro, con particolare attenzione agli adolescenti, a cui aggiungiamo, con un emendamento del Consiglio e dell’Assemblea legislativa, sottoscritto da tutta la maggioranza, ulteriori 700.000 euro.

Abbiamo scelto di destinare un milione di euro di risorse aggiuntive all’abbattimento delle barriere architettoniche e di aumentare le risorse a disposizione del Terzo settore. È di qualche giorno fa la delibera con cui l’Assessorato guidato da Elly Schlein ha destinato le risorse per il Covid, il secondo bando, a migliaia di soggetti di questa regione che, anche nella fase più dura della pandemia, non si sono sottratti dall’essere in prima fila nell’essere a fianco delle Istituzioni per aiutare i cittadini e le cittadine più fragili, deboli e in difficoltà. Io conosco un po’ la mia città, che è Faenza, lo diceva prima l’assessore Calvano, e nella mia città, con i due bandi, sono arrivati 326.000 euro a favore delle associazioni di promozione sociale, delle fondazioni e delle organizzazioni di volontariato del territorio. È una cifra straordinaria, è un modo per dire davvero grazie a chi, appunto, è stato al nostro fianco nelle fasi più complicate in difesa dei più deboli.

L’altra priorità che assumiamo è quella del rilancio delle imprese e del turismo. Con questa manovra andiamo ad aggiungere risorse per abbattere i costi di indebitamento, mettiamo ulteriori 3 milioni di euro in quella misura che, con il primo lockdown, ha cercato di mettere la liquidità, in una fase complicatissima, in tasca alle aziende e alle imprese. Così come stanno rientrando le quote dei fondi rotativi, lo starter e l’energia, a cui destineremo ulteriori 4 milioni di euro. L’assessora Lori ha presentato, nei giorni scorsi, il bando innovativo che si rivolge alle imprese di montagna. Sono previste ulteriori risorse per ristori ad alcune delle filiere che sono state anche oggetto della nostra attenzione qui in aula con ordini del giorno e con provvedimenti, penso ad esempio alla filiera del wedding, di cui in particolare si è occupata la collega Marchetti, penso al tema dei centri storici, su cui ci arrivano risorse dal nazionale, penso agli agriturismi, all’editoria. Così come rafforziamo le politiche di promocommercializzazione del territorio, che portiamo avanti per il tramite di APT, a cui destiniamo ulteriori 4,3 milioni di euro, consapevoli del fatto che la ripartenza dell’Emilia-Romagna, la ripartenza di cui questa Regione vuole essere protagonista passa anche dalle politiche del turismo. Infine, sempre su questo settore mettiamo a disposizione investimenti al sistema alberghiero, in accordo con la BEI, a partire dal biennio 2022-2023, per 1,7 milioni di euro di risorse aggiuntive.

L’altra priorità è quella delle scuole e quella dei trasporti, andiamo da una parte a sostenere anche i Comuni, gli Enti locali, per il rafforzamento dell’offerta formativa delle scuole superiori, con una misura che cuba 2 milioni di euro, 1,5 sono risorse nuove che mettiamo in assestamento, altre 500.000 le avevamo già a disposizione.

Andiamo ad integrare, come ci eravamo impegnati a fare in campagna elettorale con l’approvazione del programma di mandato del presidente Bonaccini, risorse per estendere la gratuità del TPL scolastico ad altre fasce della popolazione, arrivando non solo agli under 14 ma agli under 19, e mettiamo risorse per finanziare tutte le borse di studio universitarie nel corso del 2022.

L’altra priorità è quella dell’ambiente. Con la manovra di assestamento di bilancio finanziamo alcune delle prime misure, delle prime azioni previste nel Piano per la qualità dell’aria, penso al tema della mobilità ciclabile (adesso a presiedere c'è la collega Silvia Zamboni, che anche in sede di bilancio di previsione aveva lavorato su questa materia, con ordini del giorno che impegnavano la Giunta a prendere degli impegni che trovano concretizzazione in questa manovra), così come diamo seguito all’impegno preso per finanziare l’acquisto di auto elettriche degli Enti locali, mettendo a disposizione un totale di 4,5 milioni di euro nel triennio.

Aumentiamo le risorse, viste le tante domande che sono state presentate, per garantire la gratuità del bollo auto per chi ha acquistato un mezzo ibrido a tutti coloro che ne hanno fatto domanda.

L’altra priorità è quella dello sport, su cui fin dall’inizio del mandato del presidente Bonaccini nell’altra legislatura, abbiamo deciso di puntare e di investire. Sono previsti nuovi bandi per le associazioni sportive dilettantistiche, che vedono un aumento di risorse di 2 milioni di euro nel biennio 2021- 2022. Il sottosegretario Manghi, anche raccogliendo diverse sollecitazioni della lista del presidente Bonaccini, delle consigliere Pigoni e Bondavalli, ci è venuto ad anticipare in Commissione quello che sarà il lavoro delle prossime settimane per dare risposta anche alle ASD, alle associazioni che si occupano dell’attività motoria e sportiva di base. Così come continuiamo a sostenere ‒ mettendo 1,3 milioni di euro ‒ i grandi eventi sportivi, che sono anche motivo di attrattività e di aumento delle presenze turistiche.

Passando, diciamo così, alla montagna, di cui qualcosa già ho detto prima, non posso che citare e pensare al collega Taruffi, che momentaneamente è seduto alla mia destra, ma penso sia solo un caso. Mettiamo risorse a disposizione dei Comuni per la nevicata straordinaria dell’ultimo inverno. Anche il collega del PD, Daffadà, si era occupato di questo tema. Così come mettiamo a disposizione 400.000 euro per far partire un’idea legata al Festival dell’Appennino.

Anche sul pacchetto cultura c’è un aumento di fondi di 1,4 milioni di euro, visto l’aumento delle domande che costantemente i bandi riscuotono. Quindi, ci sono più risorse sulla legge n. 37, quella che si occupa di promozione culturale, e più risorse per la legge sulla memoria, per il rilancio di ATER e di ERT.

Infine, stando alla priorità, c’è il tema dell’agricoltura. Andiamo a cofinanziare il PSR di transizione con 8 milioni di euro. L’assessore Mammi, in dialogo con il ministro dell’agricoltura Patuanelli, è riuscito già nel biennio 2021-2022 ad aumentare le risorse che avremo a disposizione, che avranno a disposizione i territori, che rispondono a criteri più oggettivi che fotografano la qualità, la bontà e la specificità dell’agricoltura dell’Emilia-Romagna. Così come mettiamo a disposizione 500.000 euro per la lotta alle nutrie, con le Polizie provinciali, che so essere tema caro a tanti colleghi qui in aula, e 500.000 euro per la promozione dei prodotti agricoli e del nostro made in Italy.

Ci sarebbe tanto altro da dire. I documenti di bilancio sono documenti corposi, fatti di tabelle che, come diceva prima meglio di me l’assessore Calvano, voce per voce, capitolo per capitolo, unità previsionale di base per unità previsionale di base, raccontano davvero tante misure e tante azioni.

Voglio ricordare ‒ lo dicevo prima ‒ che il pacchetto è fatto di mezzo miliardo di risorse a disposizione dei cittadini emiliano-romagnoli. Alle cifre che citavo prima si sommano i fondi straordinari che abbiamo ottenuto per i ristori post alluvione, 130 milioni di euro, una ripartizione straordinaria sugli FSC per 120 milioni, lo sblocco dell’avanzo vincolato di cui si diceva che cuba 100 milioni di euro e il fondo investimenti delle Regioni per quasi 36 milioni di euro.

Prima di concludere, vado brevemente a illustrare anche le norme che sono contenute nel collegato, che accompagna la manovra di assestamento e che detta disposizioni finalizzate a rendere più efficace l’azione amministrativa, in linea con il DEFR e con la stessa legge di assestamento.

Come è noto, il collegato contiene prevalentemente disposizioni volte a modificare e integrare disposizioni legislative regionali già vigenti e non comporta nuovi oneri per il bilancio. A seguito dell’approvazione di alcuni emendamenti depositati dalla Giunta in Commissione, il documento che arriva oggi in aula è composto di 3 capi e di 15 articoli.

Nel Capo I, che è quello che si occupa di ambiente e montagne, è contenuta la modifica alla legge n. 14/2013, quella sulla rete escursionistica dell’Emilia-Romagna, finalizzata a individuare i rappresentanti, che indica la Regione, del coordinamento tecnico sulla base della competenza per materia e non della denominazione della struttura regionale cui appartengono, che potrebbe cambiare a seguito delle riorganizzazioni. Viene poi modificata la legge n. 2/2004, la legge per la montagna, con l’obiettivo di inserire la possibilità di finanziare interventi a favore dei Comuni montani, anche tesi a ripristinare condizioni di efficienza infrastrutturale, con particolare riferimento alla rete stradale di interesse comunale a fronte del verificarsi di eventi climatici straordinari. È un articolo che dà la misura di come la Regione lavori al fianco dei Comuni delle aree montane, delle aree interne, soprattutto nei momenti di difficoltà.

Nel Capo II, economia della conoscenza del lavoro e dell’impresa, sono contenute diverse modifiche. La prima è quella che prevede la possibilità di accreditamento anche dei centri dell’innovazione, tema su cui, come è noto, anche in udienza conoscitiva sono state espresse da alcuni rappresentanti perplessità, udienza conoscitiva che ha raccolto un sostanziale giudizio positivo sulla manovra e sul collegato, ci tengo a sottolinearlo in questa sede. Noi riteniamo che anche sui centri dell’innovazione, con le importanti risorse che abbiamo messo a disposizione già dal bilancio di previsione, la manovra che mettiamo in legge oggi possa diventare un’operazione che va ad allargare e a moltiplicare, e non a togliere a qualcuno.

Interveniamo poi sul programma triennale in materia di offerta di percorsi di istruzione e formazione professionale per gli anni scolastici 2019-2020, 2020-2021 e 2021-2022, prorogandolo per farlo concludere con la programmazione comunitaria di riferimento.

In materia di turismo, unifichiamo nell’ottica di un’unica destinazione le attività della Città Metropolitana di Bologna e della Provincia di Modena, introducendo anche la possibilità di prevedere attività con programmazione triennale di promozione turistica, e per il solo anno 2021 viene incrementata la percentuale massima di contributo concedibile, che passa dal 60 all’85 per cento, relativamente alle spese di gestione e manutenzione connesse alla sicurezza degli impianti sciistici.

Infine, il capo 3, che è l’ultimo, quello che si occupa di cura della persona, salute e welfare. Con l’articolo 11 prevediamo modalità di nomina del Consiglio di indirizzo e verifica nei casi di IRCS riconosciuti, già presenti nel territorio regionale, al fine di garantire il più adeguato assetto di governance degli istituti che operano all’interno delle Aziende ospedaliere universitarie, anche a vantaggio di una migliore integrazione tra le attività di assistenza, di ricerca e di didattica. Andiamo ad istituire il Registro regionale dell’epilessia, al fine di migliorare la qualità dell’assistenza alle persone epilettiche, prevedendo il completamento della rete integrata dei servizi con azioni di valutazione e monitoraggio. Sempre in questo capo, viene modificata la legge n. 10 del 2000, quella che si occupa di disciplina dei beni regionali, con un articolo inserito con un emendamento dell’assessore Calvano, prevedendo la possibilità del concorso finanziario della Regione, sulla base di una valutazione specifica dei progetti e dei piani di utilizzo proposti dagli Enti locali, cui sono affidati per la realizzazione progetti di valorizzazione di quei beni ritenuti non strategici e magari non utilizzati, dunque tali da poter essere affidati loro anche per una valorizzazione e un miglioramento con finalità pubbliche.

Infine, come forse ricorderete, in sede di parifica 2020 alla sezione 13.4, quella che si occupava degli addetti agli uffici stampa, la Regione aveva assunto l’impegno, al fine di completare il riordino delle funzioni giornalistiche in Regione, di adeguare l’articolo 26 della legge n. 17/2004 espungendo quelle norme incoerenti rispetto alla disciplina legislativa statale, riconducibile alla materia “ordinamento civile”, cui per Costituzione è fatta riserva di competenza esclusiva statale. Impegno che andiamo a concretizzare con la riformulazione prevista dall’articolo 14 del collegato, che voteremo tra poco.

Ho cercato in estrema sintesi... Le chiedo qualche altro minuto, che può sottrarre dal tempo destinato al nostro Gruppo. Anche perché sono le 12,49, quindi immagino, presidente, che dopo il mio intervento chiuderemo, per dare la parola al relatore di minoranza all’apertura dei lavori nel pomeriggio.

Dicevo, ho cercato in estrema sintesi di raccontarvi... Sì, in estrema sintesi rispetto al contenuto e non, probabilmente, al mio intervento. Più di così non mi è riuscito, collega Bargi. Di raccontare i contenuti di questa manovra, i contenuti dell’assestamento e prima variazione al bilancio di previsione, di raccontare i contenuti del collegato che li accompagna, cercando di rendere più efficace la nostra azione.

Abbiamo individuato la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile come filoni prioritari per ripartire insieme, mettendo a disposizione dei nostri concittadini, grazie a una buona gestione, mezzo miliardo di risorse aggiuntive. Sono fondi a disposizione dei territori, delle famiglie, del lavoro e delle imprese, con cui pensiamo, abbiamo l’obiettivo di creare le condizioni per essere protagonisti della ripartenza e garantire la tenuta sociale ed economica dell’intera comunità romagnola, continuando ad accompagnare nell’uscita dalla crisi le aziende, le imprese, coloro che hanno sofferto di più la pandemia e gli effetti delle misure restrittive che abbiamo dovuto adottare anche nel corso del 2021, e, dall’altra, di investire in quella che è e sarà sempre più una priorità anche per questa Regione, per questa Assemblea legislativa, per questa Giunta, cioè una sanità e un sistema sociosanitario più capillare e vicino ai bisogni delle persone, dei cittadini, di chi è più fragile e in difficoltà, contando, in questo, di essere nel giusto e di essere capaci di rispondere alle sfide e agli obiettivi a cui questo tempo ci chiama.

Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, presidente.

Terremo conto della sua proposta di scomputare il tempo in più che ha utilizzato da quello del Gruppo del Partito Democratico.

Visto che mancano dieci minuti alla sospensione della seduta, se anche il consigliere Bargi è d’accordo, relatore di minoranza, io direi di rimandare. Dica lei: vuole intervenire subito?

 

(interruzione del consigliere Bargi)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Prenda la parola, grazie. Lei può contare, lo sa, su trenta minuti.

 

BARGI, relatore di monoranza: Se preferite, potrei fare questa generosa proposta alla maggioranza, che ho visto anche un po’ traballante nei numeri. Se intervengo adesso, magari velocizziamo la discussione, vista la mole di oggetti. Chiaramente guardo l’assessore Calvano e segno. Magari non prendo mezz’ora di sicuro, però mi lasciate terminare anche se andiamo oltre. Se va bene all’aula, io posso farla anche adesso, così poi acceleriamo nel pomeriggio.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Facciamo così?

 

BARGI: Guardando l’Ufficio di Presidenza, mi è stato detto che sul DEFR ci sono giusto dieci minuti, per cui se il povero consigliere Bargi sforerà un po’ magari cerco di recuperare…

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ci compensiamo dopo.

 

BARGI: Cerco di recuperare gentilezze dopo.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ci compensiamo dopo, perfetto. Prosegua.

 

BARGI: Faccio l’intervento, allora.

Grazie, presidente. Buongiorno.

Intanto inizierei il mio intervento con alcune note, che ho già fatto in Commissione, ma che mi sembra opportuno ripetere anche qui in aula, rispetto al metodo, metodo anche perché da membro dell’Ufficio di Presidenza della Commissione I mi sono dovuto prendere la briga di presentare quelle che sono, a mio avviso, delle situazioni incresciose che si sono verificate in questa fase di bilancio e di DEFR, sul DEFR possiamo anche lasciar correre, ma sui temi di bilancio dover correre in fretta e furia, come è stato fatto durante questo assestamento, è qualcosa che mi auguro – sicuramente mi attiverò come membro dell’Ufficio di Presidenza – che non si verifichi più, perché è veramente molto complicato poter gestire il dibattito e le proposte in questa maniera. Chiaramente capisco anche la maggioranza. Un documento tecnico come il bilancio non è che possiamo modificarlo così. Insomma, se i tempi sono stretti, facciamo più fatica a fare anche le verifiche di maggioranza. Di conseguenza, si riduce il dibattito politico con l’opposizione. Immagino che la maggioranza abbia anche le sue situazioni interne, quindi, come è successo, ci arriverò e ringrazio, se arriva più a dare dei crediti che non ad affrontare direttamente l’emendamento. Questo dal punto di vista del dibattito politico democratico al nostro interno.

Poi, visto che c’è sempre giustamente il ringraziamento agli uffici e al lavoro che fanno, al quale mi unisco, perché comunque la fretta vale anche per loro, le nostre proposte di emendamento sono comunque arrivate e gestirle posso capire che non sia sempre facile, quindi sicuramente il ringraziamento va, ma anche nel rispetto loro credo che i tempi e i modi della discussione democratica all'interno, sui quali raramente mi son trovato a dover intervenire in disaccordo nei cinque anni passati, vadano mantenuti per quelle che erano le prassi consolidate.

Un esempio su tutti (non so se sia cambiato qualcosa nelle Commissioni) se c’è un oggetto che circola nelle varie Commissioni, la telefonata al relatore si è sempre fatta, a questo giro non è stato fatto, creando anche situazioni in cui sembra che uno non voglia partecipare o non gli interessi, quando invece sono venuti meno dei comportamenti consolidati. L'ho detto in Commissione, lo ripeto in Aula, per quanto mi riguarda è l’ultima volta che succede, dopodiché c’è un Regolamento e si rispettano i tempi del Regolamento.

Detto questo, entro nel merito dell’oggetto in discussione oggi, partendo proprio dall’assestamento. È stata già illustrata dalla relatrice di maggioranza nel dettaglio la manovra reale dell’assestamento che votiamo oggi, che va un po’ oltre la cortina di bazooka e delle potenze di fuoco e dei patti elencata quando si citano i tanti contributi straordinari, che la Regione è capace di prendere e di gestire, ma che per loro natura sono straordinari e legati ad altri Enti, non tanto alla manovra invece che affrontiamo oggi, che rientra indicativamente in quei 50 milioni dovuti in parte alla chiusura del rendiconto e dei residui che da lì derivano, che abbiamo poc’anzi votato, in parte da quelli che in Commissione avevo definito giochini contabili consentiti dopo che si è arrivati all’armonizzazione dei bilanci. Penso in particolare ai cosiddetti risparmi, alle economie sui mutui autorizzati, ma non contratti, che consentono sempre di muovere qualche voce di bilancio, soprattutto in queste fasi di assestamento, consentendo poi di imbastire una manovra, che nei suoi contenuti è stata chiaramente dettagliata in tutti i suoi aspetti dalla relatrice di maggioranza, per carità è giusto che si prenda i tempi che deve prendere per illustrare una manovra di queste dimensioni, contenuti sui quali mi lascerei andare a qualche giudizio politico. Vediamo in particolare i 13 milioni destinati al servizio extra LEA. Di nuovo un’enfasi molto forte sulla sanità. Dico “di nuovo” perché sono stati citati anche in fase di rendiconto, sulla fine dell’anno passato... È stata votata in quest’aula una variazione sulla quale, rispetto ai fondi strutturali, veniva data la possibilità di utilizzare spese diverse legate principalmente al Covid, sulla quale noi abbiamo espresso in quella sede alcune perplessità. Perplessità perché? Perché quella variazione veniva consentita dall’Unione europea, veniva consentita su tre grandi filoni legati al Covid, che erano sanità, imprese e sociale.

La Regione ha fatto una manovra molto forte, con molta enfasi, sulla sanità. Tanto allora quanto continuiamo a vederla oggi. Devo dire che non abbiamo avuto questa enfasi sulle imprese. Sui ristori... Sicuramente ci sono quelli nazionali, ma se andiamo a eliminare la componente nazionale facciamo fatica a paragonare la manovra messa in atto da questa Regione rispetto a quella di altre Regioni, se facciamo anche le proporzioni tra gli abitanti e i bilanci.

In realtà sembra che ci sia stata una preponderanza, un’iniziativa molto forte rispetto a una sanità che, però, veniva descritta come la migliore pubblica al mondo durante i cinque anni passati, io ho questa memoria storica breve, perché si parla di cinque anni fa, ma che fondamentalmente oggi sembra che abbia un bisogno enorme di risorse aggiuntive per potersi garantire. Se poi da questo punto di vista, ma ci arriveremo sul DEFR, perché lo ritengo un documento più strategico, dove discutere nel dettaglio quelli che sono gli obiettivi strategici che ci si dà come Giunta, soprattutto se andiamo a seguire il nuovo filone che è stato illustrato anche poc’anzi dall’assessore [...] più è una sanità di prossimità... Noi lo dicevamo nei cinque anni passati. Ricordo le battaglie qui dentro. Piuttosto che accentrare, bisogna andare sui territori. Però rendiamoci conto che non è la politica delle Case della salute, che vanno bene per i territori periferici più lontani, ma che non sopperiscono al bisogno della presenza del presidio ospedaliero vero e proprio anche nelle aree più lontane, soprattutto per come è fatta la nostra regione. Uno deve rendersi conto anche del tipo di territorio che abbiamo, delle nostre province lunghe. Ognuna ha il suo tre quarti di montagna, di pianura e di città. Anche i territori più lontani necessitano di un sostegno.

Vediamo anche un’enfasi forte. Ci sono 4,6 milioni, mi sembra, sul bike to work. Comincia già, è stato detto anche dalla relatrice... La prima volta magari abbiamo un po’ taciuto, ma si capisce che la componente fortemente ecologista, se così vogliamo dire, quelli che vengono chiamati i “nuovi green”, su questo bilancio comincia a farsi sentire, in una fase dove ricordo vengono affiancati questi 4,6 milioni rispetto alle risorse, per esempio ai 1,5 milioni che vengono aggiunti rispetto alla montagna, per poter far insediare le attività in quel territorio. Quindi, due realtà, due pesi, due misure rispetto a delle ideologie – ma ci arriveremo sul DEFR – come è stato anche e come è notizia di questi giorni, quando è stato presentato il FIT FOR 55, il programma dell’Europa sul green, diversi intervenuti sia dal punto di vista nazionale che internazionale hanno descritto le preoccupazioni rispetto a cosa possa condurci un certo tipo di visione. Qui, invece, c’è la volontà di correre in quella direzione. Lo vediamo lì, lo vediamo sugli emendamenti legati al gender, piuttosto che al Women New Deal, e le risorse destinate a queste realtà. Noi abbiamo detto in Commissione e lo ribadirò anche dopo: noi, più che per l’ideologia dei generi, siamo più per l’ideologia del merito. Scavalchiamo il tema del genere, scavalchiamo il tema che può riguardare qualsiasi tipologia di discriminazione e guardiamo le capacità e i meriti. Questa sarebbe l’ideologia, a mio avviso, che dovrebbe governare sulle altre. Però, in questo assestamento cominciamo a vedere che si comincia a tirare in una certa direzione.

Devo dire – l’ho anticipato prima – che siamo anche soddisfatti dell’apertura che è stata fatta sottoforma di credito. Oggi voteremo due odg legati a questo documento che, di fatto, sono l’emanazione sottoforma di atti di indirizzo di due emendamenti, quello della collega Stragliati, che andava a insistere su un finanziamento che potesse sostenere i Comuni, una sorta di fondo a valere, tra l’altro, sul fondo della non autosufficienza, per l’introduzione dei parchi giochi inclusivi per bambini disabili. Tra l’altro, questo era un emendamento pensato e messo in piedi con una certa serietà e correttezza economico-finanziaria, perché, come emerso, se non sbaglio, da un’interpellanza o un question time – adesso non ricordo – della collega Castaldini di ieri, su quel fondo hanno fatto fatica le ASL a mettere a terra tutte le risorse. In realtà, lo spazio c’era tutto per poter andare a intervenire su una proposta che, come è stato poi confermato anche dalla maggioranza, è accolta. Qui, tra l’altro, c’era una vecchia risoluzione, presentata da noi, oggi mutata in un emendamento, che diventa un’apertura magari per il bilancio 2022. Capiamo che forse è anche lo strumento più adatto, quindi sicuramente apriremo il credito.

L’altro emendamento di carattere finanziario prevedeva un contributo per gli agenti di commercio, su loro proposta a livello nazionale, legato al bollo auto. Non hanno potuto lavorare. Il loro mezzo di lavoro prioritario è l’automobile per spostarsi per svolgere la loro professione, ci sembrava giusto non riconoscere l’imposizione fiscale su qualcosa che non hai potuto usare nell’anno passato.

Si tratta di una delle categorie più scordate tanto dagli aiuti nazionali quanto soprattutto da quelli regionali.

Su questo tema si è preferito non procedere, riprendendo però un altro tema, una proposta nostra, legata alla legge n. 2 del 2021, quella del Ristori 1 della Regione, in cui dicevamo che bisognerebbe dare un riconoscimento agli agenti del ramo ristorazione, perché stiamo, tanto a livello nazionale quanto a livello regionale, considerando quello uno dei rami più colpiti dei settori produttivi da questa crisi (è questione di buonsenso arrivarci), però, se lo facciamo, dobbiamo riconoscere tutta la filiera, quindi anche coloro che agiscono da intermediari.

Chiedevamo, almeno per gli agenti che non sono un numero esorbitante, un ristoro più sostanzioso. Questa proposta è stata ripresa, a noi può solo fare piacere, perché la riteniamo uno strumento importante di riconoscimento verso questa categoria più dimenticata, e soprattutto perché si era detto di ragionare per filiere, anche se all’atto pratico si è un po’ persa, dò credito della Regione, perché anche a livello nazionale ci si è mossi così, però questo ci dà la possibilità di dare un contributo più importante del singolo bollo auto, un contributo più sostanzioso a una platea di interessati, che sono quelli più colpiti.

Oggi abbiamo quindi un ordine del giorno firmato anche dalla maggioranza, vigileremo affinché venga inserito nella prossima manovra di ristoro da 24 milioni, già annunciata.

A proposito di ristori, faccio notare un altro tema, perché avete parlato giustamente dei ristori, a nostro avviso (basta aprire la calcolatrice) la manovra non è all’altezza di quella di altre Regioni che hanno fatto una scelta molto diversa proprio sul settore imprese. C’è anche da dire che, soprattutto su Ristori 1, c’è l’emendamento votato in Commissione, che vede ritorni per 1.200.000 euro non messi a terra, ma lì può darsi che si siano usati paletti come il DURC, che forse non è il paletto migliore, visto che chi non ha i soldi fa fatica ad essere in regola con i contributi. Sul Ristori 2, quello delle discoteche, del servizio di ristorazione ambulante, categorie più particolari, palestre, forse un po’ troppo particolari o forse un po’ troppo imbastito male, la metà, circa 6 milioni o poco di più, torna indietro.

Dov’è la critica rispetto a questa redistribuzione dei ristori? Intanto sono risorse nazionali, giustamente, che bisogna impiegare. Ci è stato detto che vanno impiegate principalmente per lo sport. Va bene. Però c’è la questione del timing. Una delle critiche più forti che noi facciamo dall’anno scorso ad oggi è il tempo. Si parla di resilienza, la parola nuova, cardine dell’Unione europea. Resilienza deve essere subito rispetto a un danno. Non può essere in ritardo. Questi ristori arriveranno a settembre, a ottobre. Non so quando saranno in grado di redistribuirli, di fare tutta la raccolta delle domande e di andare a metterli a terra. Vuol dire arrivare molto tardi rispetto al momento del bisogno delle risorse.

Quindi, attenzione quando si dice “abbiamo messo”. Abbiamo messo. Sono tornati indietro e probabilmente arriveremo a metterli a terra molto tardi. Raccontiamola tutta. Non fermiamoci solo all’“abbiamo previsto in bilancio”.

Faccio un breve commento prima di passare al collegato.

Alla fine dovevo essere veloce, ma sono lento. Cerco di accelerare.

Sugli emendamenti depositati ora dalla maggioranza, in particolare dalla relatrice, e ne abbiamo anche sottoscritto uno collegato all’autismo, farei una proposta per il futuro. Se c’è spazio ‒ una cosa che abbiamo visto anche l’anno scorso ‒ di bilancio... Certo. Noi facciamo lo sforzo di andare nei micro-aggregati a cercare dove ‒ e ringrazio gli uffici per questo ‒ ci sono delle somme non impegnate sulle quali possiamo agire, ma se si parte già con la consapevolezza che ci sono delle risorse in bilancio “libere” per l’Assemblea, magari avvisate prima anche l’opposizione, che fa una sua proposta autonoma. Dopo, magari, si va a convergere su dei temi, però ci fate fare un po’ di fatica in meno, che gradiremmo. Credo si possa arrivare a una discussione più chiara fin da subito, anche per accelerare i tempi.

Venendo al collegato, rapidamente, abbiamo esaminato gli articoli nelle Commissioni. Lo abbiamo detto subito: è un collegato striminzito rispetto al passato. Termine non corretto, perché in realtà io ritengo che il collegato debba essere così. L’ho detto tante volte nei cinque anni passati. Non deve essere la riforma delle riforme, ma piccoli aggiustamenti legislativi. Così è stato. E lo prendo come un qualcosa di positivo. Positivi sono anche alcuni articoli. Penso all’aumento della forbice del contributo per gli impianti di risalita per i Comuni... Chiaramente per chi ha impianti di risalita in montagna, categoria anche questa molto colpita. O la creazione del Registro epilessia della Regione Emilia-Romagna. Sicuramente sono un paio di emendamenti che troveranno anche il nostro voto favorevole.

Così come non abbiamo particolari osservazioni su quelli più tecnici, come quello sui dipendenti iscritti all’ordine dei giornalisti che ha citato la relatrice di maggioranza.

C’è l’articolo 3, quello sui Comuni montani. Anche questo troverà il nostro voto favorevole, cioè quello di dare la possibilità ai Comuni montani di ricevere risorse per la sistemazione della viabilità a seguito di eventi meteorologici straordinari, che però contiene in sé un tema politico, che è stato sollevato anche dal capogruppo Rancan nella sua dichiarazione di voto sul rendiconto, cioè il tema delle Unioni. Su questo articolo siamo già intervenuti a smanettare un po’ di volte negli ultimi anni, perché prima si è spinto tutto pro Unioni, cioè parliamo della legge della montagna, diciamo che i contributi per investimenti li diamo solo alle Unioni dei Comuni, non più ai Comuni, escludendo, tra l’altro, diversi Comuni che non fanno parte di Unioni nella nostra regione, con un atto legislativo tout court, che, secondo noi, è assolutamente improprio e inadatto a una Regione come la nostra, ma che fa emergere tutta la volontà di spingere in quella direzione. Sulle Unioni si può aprire un capitolone. La Corte dei conti, tutti gli anni, fa un report degli Enti locali alla Camera e se uno lo va a leggere vede che boccia fondamentalmente le Unioni come strumento per efficientare i servizi, e non solo efficientarli con economie di scala, ma renderli anche più efficaci, migliori per i cittadini, risultati che si fa fatica a raggiungere con questo strumento. Non vale mica solo per questa Regione, vale un po’ per tutte.

Noi, quindi, qui abbiamo fatto la proposta di tornare a inserire i Comuni. Va bene poter aprire anche i contributi non solo per gli investimenti, ma anche per la spesa corrente, va bene inserire i contributi per la viabilità dei Comuni, perché ci siamo accorti che evidentemente con una legge così non potevano ricevere contributi. C’era un cozzare tra la volontà politica e la fonte normativa. Era importante per noi tornare, fare questo passo indietro e riconoscere il bisogno di dare sostegno anche a chi non fa parte delle Unioni. Purtroppo non è stato accolto. Comunque, prendiamo questo come un mini-passo indietro sicuramente, come ce ne sono tanti altri, come quello sulla sanità, per cui lo accogliamo favorevolmente.

Destinazione turistica. Sono intervenuto mille volte, lo ribadisco in aula rapidissimo. Dal nostro punto di vista, la Destinazione turistica Modena-Bologna non è in grado di valorizzare soprattutto il territorio modenese, che si trova sempre a traino Bologna alla porta, Bologna gli hotel, Bologna i ristoranti. C’è giusto qualche pullman che va al Museo Ferrari, scarica, ricarica e torna indietro. Sto facendo un’estrema sintesi, ma è quello che avviene, perché faccio parte anche di quel circuito dal lato commerciale e conosco quella realtà. Si perde un’occasione straordinaria. Infatti, il mio intervento vuole vertere più sulla nostra controproposta, che risale a quando nacque l’idea della destinazione turistica Modena Bologna, che era quella Modena Reggio e Ferrara, perché, riprendendo la storia dello Stato preunitario, del Ducato Estense, potevamo come Ente spingere su un altro asse, oltre alla Motor Valley, sulla quale poi, con la svolta green, ci sarà da ridere, e oltre alla Food Valley, che non riguarda solo i territori centrali dell’Emilia, ma riguarda tutta la nostra Regione, ossia sull'asse storico-culturale, peraltro già interessato da investimenti importanti  voluti dall’ex ministro Franceschini ai Beni culturali sia di cantieri, sia di promozione turistico-culturale, che non viene fatta, quindi lì c'è 1 milione che credo sia sbattuto via, c’è anche una risoluzione mia targata inizi del mandato precedente, votata all'unanimità, che a questo punto non trova attuazione, quindi, quando si vota, bisognerebbe essere anche concreti nel mettere a terra le cose.

Si dava la possibilità di iniziare un percorso, oltre che attrattivo, anche identitario per il territorio. Invece, così facendo, si perde completamente.

C’è l’articolo 4, che è l’ultimo sul quale mi sento di intervenire, è stato già citato, quello della parificazione nella destinazione dei contributi legati alla formazione, dei centri di formazione accreditati con i centri per l’innovazione. Su questo tema il nostro voto è contrario, il nostro emendamento soppressivo non è passato, il nostro voto contrario di oggi, l’emendamento soppressivo in Commissione non è passato, sentiamo di allinearci con uno dei pochissimi (questa polemica l’ho già fatta e non la ripeto in questa sede) intervenuti nell’udienza conoscitiva, cioè Confindustria, che faceva notare una questione.

Noi avevamo dei dubbi, che in quella sede ci siamo chiariti, ci sembra un tema più sensato da affrontare con la dovuta calma e interesse specifico piuttosto che con un articolo su un Collegato che sembra un po’ buttato lì, per dire "intanto facciamo così, poi dopo ci aggiusteremo". Noi avremmo fatto una scelta diversa, pur non avendo particolari preclusioni sul contenuto in sé, ma in base a come poi viene messo in pratica cambia la visione che si può avere su un atto, quindi questa non è la strada che avremmo seguito.

Avevo detto che sarei stato veloce, invece sono stato un po’ lungo, ma credo di poter chiudere qui il mio intervento, ringraziando gli uffici per averci seguito e seguirci ancora oggi, malgrado le tempistiche e per la mole di lavoro che giustamente questi atti comportano.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliere.

A questo punto, sospendiamo i lavori e riprendiamo alle 14,30 con la discussione generale. La Giunta ha rinunciato a fare l’intervento. Mi dicono, dopo le relazioni di minoranza e maggioranza, lo farà a conclusione del dibattito generale.

A dopo, alle 14,30.

 

La seduta ha termine alle ore 13,15

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, OCCHI Emiliano, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, POMPIGNOLI Massimiliano, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Irene PRIOLO, Elly SCHLEIN.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il Presidente della Giunta Stefano Bonaccini, gli assessori Raffaele DONINI e Barbara LORI e i consiglieri Gabriele DELMONTE e Ottavia SONCINI,

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 3703

Proposta recante: "Assestamento - Prima variazione generale al bilancio di previsione dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna per gli anni 2021-2022-2023". (49)

 

Titolo: 3703 - votazione proposta UP (Assestamento bilancio Assemblea)

 

Presenti al voto:36

Favorevoli/Si:34

Non votanti:2

Assenti:14

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Rainieri Fabio

 

Non votanti


Mastacchi Marco; Petitti Emma;

 

Assenti


Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Occhi Emiliano; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Taruffi Igor

 

 

 

OGGETTO 3310

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio 2020”. (21)

 

Titolo: 3310 - votazione ART. 1

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:24

Contrari/No:15

Non votanti: 1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Costa Andrea; Taruffi Igor; Daffadà Matteo; Marchetti Francesca

 

Contrari/No


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Caliandro Stefano; Delmonte Gabriele; Gerace Pasquale; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Petitti Emma; Soncini Ottavia

 

 

Titolo: 3310 - votazione ART. 2

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:27

Contrari/No:14

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Costa Andrea; Daffadà Matteo

 

Contrari/No


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Petitti Emma; Soncini Ottavia

 

 

Titolo: 3310 - votazione ART. 3

 

Presenti al voto:36

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:9

Non votanti:1

Assenti:14

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Costa Andrea

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina

 

 

Titolo: 3310 - votazione ART. 4

 

Presenti al voto:33

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:6

Non votanti:1

Assenti:17

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Costa Andrea

 

Contrari/No

Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Pelloni Simone; Piccinini Silvia


Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo: 3310 - votazione ART. 5

 

Presenti al voto:31

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:1

Non votanti:4

Assenti:19

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Costa Andrea

 

Contrari/No

Piccinini Silvia


Non votanti

Bargi Stefano; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Rainieri Fabio


Assenti


Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo: 3310 - votazione ART. 6

 

Presenti al voto:28

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:1

Non votanti:1

Assenti:22

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Costa Andrea

 

Contrari/No

Piccinini Silvia


Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo


 

Titolo: 3310 - votazione ART. 7

 

Presenti al voto:28

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:1

Non votanti:1

Assenti:22

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Piccinini Silvia

 


Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo: 3310 - votazione ART. 8

 

Presenti al voto:39

Favorevoli/Si:23

Contrari/No:15

Non votanti:1

Assenti:11

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia

 

 

Titolo: 3310 - votazione ART. 9

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:15

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina

 

 

Titolo: 3310 - votazione ART. 10

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:23

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Petitti Emma; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo: 3310 - votazione ART. 11

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina

 

 

Titolo: 3310 - votazione ART. 12

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:25

Contrari/No:16

Non votanti: 1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bessi Gianni

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo


 

Non votanti

Rainieri Fabio

 


Assenti


Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina

 

 

Titolo: 3310 - votazione pdl (rendiconto generale della Regione E-R - esercizio 2020

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:15

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Rainieri - Zamboni

Bergamini – Montalti

 

 

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