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89.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 20 LUGLIO 2021

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 3586

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023”. (22)

(Discussione ed esame articolato)

OGGETTO 3587

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Assestamento e prima variazione al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023”. (23)

(Discussione)

PRESIDENTE (Rainieri)

TAGLIAFERRI (FdI)

AMICO (ERCEP)

STRAGLIATI (Lega)

BONDAVALLI (BP)

PELLONI (Lega)

CASTALDINI (FI)

PICCININI (M5S)

ZAMBONI (EV)

PIGONI (BP)

POMPIGNOLI (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

FACCI (Lega)

POMPIGNOLI (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

CALVANO, assessore

POMPIGNOLI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

RANCAN (Lega)

RONTINI (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetto 3586

Emendamenti oggetto 3586

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,36

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 89 del giorno 20 luglio 2021. 

Hanno giustificato la propria assenza i consiglieri Delmonte e Soncini e gli assessori Donini e Felicori.

Facciamo l’appello.

 

A seguito dell’appello svolto dal Presidente Rainieri risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARGI Stefano
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BESSI Gianni
  5. BULBI Massimo
  6. CALIANDRO Stefano
  7. COSTA Andrea
  8. COSTI Palma
  9. DAFFADÀ Matteo
  10. FABBRI Marco
  11. GERACE Pasquale
  12. GIBERTONI Giulia
  13. MALETTI Francesca
  14. MARCHETTI Daniele
  15. MARCHETTI Francesca
  16. MASTACCHI Marco
  17. MONTALTI Lia
  18. MONTEVECCHI Matteo
  19. MORI Roberta
  20. MUMOLO Antonio
  21. OCCHI Emiliano
  22. PARUOLO Giuseppe
  23. PELLONI Simone
  24. PILLATI Marilena
  25. POMPIGNOLI Massimiliano
  26. RAINIERI Fabio
  27. RONTINI Manuela
  28. ROSSI Nadia
  29. SABATTINI Luca
  30. STRAGLIATI Valentina
  31. TAGLIAFERRI Giancarlo
  32. TARASCONI Katia
  33. ZAMBONI Silvia
  34. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori della sessione di bilancio.

 

OGGETTO 3586

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023”. (22)

(Discussione ed esame articolato)

 

OGGETTO 3587

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Assestamento e prima variazione al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023”. (23)

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori della sessione di bilancio con la discussione generale. Chiedo ai colleghi se c’è qualcuno che vuole intervenire in discussione generale. Non ci sono interventi in discussione generale? Bene, chiudiamo il dibattito generale.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

L’assestamento che stiamo esaminando e che andiamo a votare, esattamente come quello che l’ha preceduto e come il relativo bilancio, altro non è che il solito compitino, un collage di buone intenzioni, che poi non si sa se troveranno concretezza. Il metodo Bonaccini ormai è chiaro. Faccio tanto di cappello all’ufficio propaganda che lei ha saputo costruire, caro presidente Bonaccini, che ora non c’è, ma mi piacerebbe rivolgermi a lui in questo momento. Prima il cambio di look per le elezioni, poi il linguaggio e le dichiarazioni, misurate a seconda della platea che ascolta. Con lei il trasformismo è diventato realtà e scienza anche in Emilia-Romagna. Non è una critica, ormai il PD ci ha abituato a tutto, ma una constatazione. Non c’è più una linea di demarcazione precisa, una rotta, un colore, un’identità del PD, oggi a Sinistra si può essere tutto e il suo contrario, a seconda dell’interesse del momento.

Lo vediamo nelle città ancora amministrate da Giunte di Centrosinistra, dove il decadimento e la crisi culturale e politica della classe dirigente PD emergono con evidenza (la situazione di Bologna fa scuola).

Fortunatamente per voi, potete contare su uno zoccolo duro di elettorato, che non vede, non sente e non parla, Le ragioni sono note e risalgono alla rete di consenso, cementata in decenni di potere assoluto. Molti non vedono neppure la crisi in atto nella struttura amministrativa e politica della Regione Emilia-Romagna, verrebbe da dire che non ci sono più le persone di una volta, ma noi che siamo dentro la struttura e tocchiamo con mano l’involuzione, la mancanza di idee, di qualità, di capacità e di spinte propulsive, possiamo davvero testimoniare che i tempi sono cambiati anche per la Regione Emilia-Romagna e che i suoi primati non sono altro che un pallido ricordo.

Ci dobbiamo accontentare? Non credo, caro presidente, ogni vostro sforzo è evidentemente accolto con favore anche da parte delle minoranze e comprendiamo la battaglia dell’assessore Calvano con le risorse, ma quante risorse sono state sprecate in operazioni di dubbia utilità, finalizzate ad attirare il consenso?

I limiti di questo assestamento sono emersi in Commissione e anche oggi, in Aula, i colleghi relatori, consiglieri di Centrodestra li hanno indicati per sommi capi: nessun aiuto reale alla montagna e alle aree fragili del nostro territorio, assente ogni ipotesi di sostegno alla famiglia, imprese costrette a elemosinare risorse residuali. Non voglio ripetere però la copiosa raccolta di rimostranze già presentate, questi fatti sono assodati.

Il problema vero, caro presidente, è che nel prossimo futuro non andrà meglio, ma peggio, se lei, come crediamo, non avrà la forza e il coraggio di mutare completamente l’habitus politico e amministrativo del suo partito. L'intero blocco Assestamento, Rendiconto, Collegato, DEFR non può che essere bocciato per manifesta incongruità con le necessità del territorio regionale, dei suoi abitanti e dei settori economici. La situazione è difficile e lo sarà sempre di più, se non ci sarà da parte sua e della sua Giunta una presa di coscienza sulla necessità di chiudere con la propaganda autoreferenziale e con le promesse che non sarete mai più in grado di realizzare.

Questo è il momento di riprendere valori negati per troppo tempo, si deve ritrovare il concetto di merito nell’organico regionale come negli interlocutori esterni, si deve recuperare il senso di responsabilità, si deve agire con i piedi per terra, si devono mettere da parte gli ideologismi, per dare priorità alla concretezza e alla realtà.

Signor presidente, signor assessore, è ora di dare un taglio ai messaggi promozionali ingannevoli e di facciata e di guardare la realtà. Se ci saranno passi in questo senso, passi visibili e concreti, non vi faremo mancare il nostro apporto.

Stiamo assistendo in questo momento in Italia, ma anche qui, nella nostra regione, a una situazione kafkiana. È evidente che i troppo lunghi periodi di lockdown e di emergenza hanno causato danni, in qualche caso forse irreversibili. Penso alla situazione dei giovani, ma anche a tanti altri aspetti importanti della vita quotidiana, dall’economia alla salute.

Crediamo anche che il Governo Conte Bis sia stato, forse, il peggiore della storia della nostra Repubblica e che abbia affrontato l’emergenza sanitaria in modo pessimo. Ormai le prove sono eclatanti. Non c’è stato il coraggio, neppure da parte sua, presidente Bonaccini, nella sua veste di allora presidente della Conferenza delle Regioni, di dare un’impronta diversa, di contrastare le politiche governative, le carenze dal punto di vista della sanità. Credo che in qualche caso lei si sia reso conto della malaparata, degli errori del Governo e del PD, in particolare, ma non abbia potuto o voluto intervenire.

Nei fatti, purtroppo, le stesse carenze le abbiamo viste in Emilia-Romagna. Anche oggi, con il nuovo Governo, non ci sentiamo rassicurati. Non c’è dubbio che l’attuale premier soverchi in tutti i campi Conte. Tuttavia ci sembra che non abbia abbastanza coraggio di rompere con certi potentati, presenti già nel Governo Conte Bis, che sono transitati nel Governo Draghi senza colpo ferire, senza accollarsi le responsabilità della cattiva gestione precedente. Penso alla sanità, ma anche al ministero dell’interno.

Con il virus dovremo convivere, con le varianti o con altri virus di volta in volta emergenti. Dobbiamo essere pronti e per questo si deve cambiare sistema. Non terrore, ma responsabilità. Non diktat e imposizioni liberticide, ma verità e dati certi.

Sappiamo che si deve dare un taglio netto al metodo usato nel recente passato, agli errori, all’inconsapevolezza, agli sprechi indegni, per esempio, in materiale sanitario fallato o non adeguato, o nei banchi a rotelle. Si deve cambiare registro. Aspettiamo il Governo al varco. Ma una cosa deve essere certa: non accetteremo mai che il terrorismo sanitario sia utilizzato per imporre strumenti e obblighi liberticidi.

Parlo anche del green pass vaccinale. Imporre questa certificazione non farebbe che creare società-caste: quelle dei vaccinati e quelle dei reietti, dei paria, discriminati in tutto. Escludendo i pasdaran fondamentalisti, che purtroppo i media ci impongono senza alcuna capacità di critica, auspico che in tutti voi alberghi almeno il dubbio.

Apro una parentesi, per chiuderla velocemente. Visto che i seggi elettorali sono luoghi pubblici al chiuso, con la possibilità che si creino assembramenti, potranno entrare solo gli elettori con il green pass?

Ma torniamo a noi. Ci rendiamo conto che siamo di fronte a vaccini sperimentali e che sappiamo ancora troppo poco non solo del virus e delle sue varianti, ma anche degli stessi vaccini? La medicina non è una scienza esatta, ma è una pratica basata sulla scienza, va avanti per approssimazioni successive, per errori poi corretti dalle evidenze cliniche. Abbiamo assistito a incredibili previsioni errate, a dichiarazioni palesemente discordanti o addirittura contrapposte di esponenti di varie branche della medicina. Sappiamo di ritardi e di incongruenze nei protocolli di cura per il virus, che forse sono stati cause di decessi che si sarebbero potuti evitare.

Questo per dire che è ora di cambiare strada a Roma, come in Emilia-Romagna. Oggi la vediamo stranamente immobile politicamente, presidente Bonaccini, forse in attesa di qualche cambiamento. Purtroppo non so se gli accadimenti a livello nazionale e internazionale e la velocità con cui la realtà può mutare permetteranno al nostro Paese di temporeggiare ancora per molto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

In questa sessione di Assemblea affrontiamo alcuni documenti importanti, che accompagneranno questa seconda parte dell’anno per quanto riguarda l’attività della Regione Emilia-Romagna, e questa mattina abbiamo anche discusso, affrontato e valutato quello che è stato compiuto nel corso di uno degli anni più terribili dal dopoguerra a oggi, sulla scorta di quello che è il fenomeno pandemico che abbiamo seguito.

Io credo che anche l’assestamento di bilancio e i documenti ad esso collegati, quindi sia il DEFR che tutti quanti gli ordini del giorno vadano in una determinata direzione, penso positiva, nell’ottica di quello che è un tema di redistribuzione di quelle che sono le risorse che la Regione raccoglie dalla tassazione di carattere generale. Per questo motivo, a fronte di quanto è stato illustrato anche dai consiglieri che mi hanno preceduto rispetto ad alcune presunte timidezze da parte della Regione Emilia-Romagna sulle attività di impresa, io vorrei rivendicare, invece, un impegno che è già stato maturato nel corso del 2020 e che si sostanzia anche di nuovi dispositivi anche nel corso del 2021, in un’attenzione particolare rispetto a quella che possiamo riassumere come questione di politiche sociali.

Condivido quanto la consigliera di maggioranza ha illustrato questa mattina rispetto agli interventi che sono stati compiuti nel 2020 e che proseguiranno anche nel corso di questo anno. Mi riferisco soprattutto a quella misura straordinaria che non ha pari in altre Regioni, fatta di fondi propri della Regione, così come di utilizzo di risorse nazionali rispetto al supporto, alla valorizzazione e al sostegno degli enti associativi di terzo settore, che proprio in questi giorni stanno osservando la graduatoria di valutazione delle domande pervenute. Si tratta di 1600 domande arrivate, per un totale complessivo di circa 8 milioni di euro, che questa Regione mette a disposizione di questo mondo, che non è solo da intendersi in termini di ristoro, ma è un mondo di cui avremo particolare bisogno nel momento stesso in cui progressivamente (si spera sempre di più, nonostante le recrudescenzE a cui stiamo assistendo) darà delle opportunità ai nostri cittadini di riprendere condizioni di socialità e di relazione al di fuori di quelle che abbiamo vissuto sugli schermi nel corso di questi anni.

Così come faccio riferimento a quelli che sono stati gli interventi che continuano anche nel corso di quest’anno e che trovano punti di caduta negli ordini del giorno e negli emendamenti che presenteremo oggi come maggioranza rispetto al sostegno alle nuove povertà, perché sappiamo che la pandemia non ha colpito tutti allo stesso modo, se non dal punto di vista sanitario, dal punto di vista sociale, non ha colpito tutti allo stesso modo, quindi l’intervento che è stato compiuto nel corso dell’anno scorso viene riproposto anche prossimamente.

Si tratta della famosa Scheda 40 del Piano sociosanitario, che aiuterà gli Enti locali, le nostre comunità, i nostri paesi, le nostre frazioni a dare supporto materiale a persone che hanno perso il lavoro o si sono trovate in difficoltà economica, ben al di là dei sostegni e dei ristori di carattere economico alle attività produttive.

Così come penso che il programma di riqualificazione degli alloggi pubblici o il sostegno agli affitti, che hanno caratterizzato la prima parte di questo mandato e che proseguiranno nell’azione di governo della Regione, siano dei punti centrali su cui continuare e che questo assestamento di metà anno ci mette nelle condizioni di proseguire, perché l’emergenza pandemica non è finita, ma non è finita nemmeno l’emergenza sociale. Questi interventi hanno il sapore del tema della redistribuzione, cioè di essere a supporto e accompagnamento di chi con difficoltà ha affrontato i quindici mesi passati e probabilmente troverà ulteriori difficoltà nei mesi prossimi venturi, sebbene le previsioni di recupero del prodotto interno lordo della regione Emilia-Romagna siano del tutto positive.

Vorrei anche sottolineare come gli interventi, oltre che per quanto riguarda le politiche sociali, di accompagnamento su questi punti... Vorrei anche ricordare qualcosa che ha a che fare, è stato sollevato nella giornata di ieri durante i question time, che ha caratterizzato un po’ l’attenzione sia della Commissione Parità, ma in generale anche della Giunta: il supporto alle persone detenute che potevano scontare parte della loro pena al termine dell’esecuzione fuori, quindi quel programma di accompagnamento agli alloggi per ridurre il carico di sovraffollamento nelle carceri.

Non solo ed esclusivamente bisogni, non solo ed esclusivamente necessità sono state affrontate e saranno affrontate anche con questo assestamento. Vorrei ricordare anche ciò che la Regione sta promuovendo dal punto di vista delle politiche dell’agio o perlomeno di quelli che io amo definire “desideri”, quindi quelli che sono i sostegni non solo ai programmi e all’attività culturale diffusa, che trovano un’implementazione consistente proprio nell’accompagnare i percorsi di riattivazione di socialità e cultura presenti sul territorio, penso ai programmi, ai progetti che verranno finanziati con implementazione attraverso la legge n. 37, ma anche l’attenzione che questa Regione ha avuto nel corso di questi mesi per tutto quanto il mondo della cultura, che chiaramente non può aver trovato tutte le risposte all’interno della Regione, ma sicuramente ha trovato una sponda e un accompagnamento importante proprio in uno dei settori che ha subìto più di tanti altri il completo stop nel corso dei mesi della pandemia e che ancora oggi deve trovarsi a fare i conti con delle restrizioni, dei distanziamenti tali per cui la sostenibilità economica di queste attività è molto messa a repentaglio.

Penso che l’azione che questa Giunta, che la Regione vuole svolgere nel corso dei prossimi mesi sia un’azione positiva, ribadisco, in un’ottica redistributiva, in un’ottica di accompagnamento delle fasce e delle figure più in difficoltà.

Per questo motivo, credo che l’azione che oggi ci troviamo a discutere sia un’azione positiva e di prospettiva, che ci consentirà di ripartire meglio di prima.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Come Gruppo Lega abbiamo presentato un emendamento all’assestamento in favore della disabilità in particolare per quanto concerne i parchi gioco inclusivi, un emendamento che prevedeva di stanziare una somma pari a 500.000 euro in via sperimentale, essendo la prima volta per questa Regione che vengono stanziate risorse su questa partita, a valere sul fondo della non autosufficienza per bandi destinati agli Enti locali per la realizzazione di parchi gioco inclusivi destinati ai minori diversamente abili. È una proposta che riteniamo essere di buonsenso e che poteva rappresentare un punto di partenza importante per stanziamenti futuri nel nostro bilancio regionale. Del resto, non sarebbe la prima volta che una Regione destini risorse in questa direzione. La vicina Regione Lombardia, sul bilancio del corrente anno, ha già stanziato ben 7 milioni di euro su questa importante partita.

Il nostro emendamento all’assestamento di bilancio è stato bocciato in Commissione I. Spiace, non lo nascondo. Noi riteniamo che davvero potesse essere un’occasione importante. Però, anche a seguito di un confronto con la maggioranza – ringrazio la consigliera Rontini, relatrice di maggioranza, il consigliere Bargi, relatore di minoranza, e la consigliera Rossi – ci è stato proposto di controfirmare un ordine del giorno che impegnasse la Giunta a destinare risorse nel corso del 2022 per stanziare fondi destinati ai Comuni e alle Unioni finalizzati a promuovere la realizzazione e l’adeguamento di parchi gioco inclusivi. Noi, come ho sempre detto, siamo propositivi, siamo qui per fare un’opposizione costruttiva, accettiamo il confronto, siamo assolutamente disponibili, per cui ho sottoscritto volentieri l’ordine del giorno della collega di maggioranza Rossi Nadia.

Ritengo che questa sia anche da parte del Gruppo Lega l’ennesima dimostrazione di collaborazione e confronto. Personalmente credo molto in questa partita, rispetto al sostegno alla disabilità, soprattutto quando si parla di bambini, quando si parla di minori diversamente abili. Del resto, durante l’età dello sviluppo, l’inclusione avviene principalmente tramite le attività ludiche, tramite il gioco, condividendo momenti di svago, e anche un gioco destinato ai bambini diversamente abili, che consente di abbattere le barriere architettoniche che per questi bambini sono barriere insormontabili - credetemi - per questi bambini disabili e per le loro famiglie è un gioco dal valore inestimabile.

È infatti fondamentale aiutare e sostenere i Comuni, anche i Comuni più piccoli, nell’acquisto di giochi per i parchi giochi inclusivi, sono attrezzature che hanno un costo elevato, quindi è giusto mettere tutti gli Enti locali nelle condizioni di potersi dotare di questi importanti strumenti e rendere i parchi gioco inclusivi più diffusi nella nostra Regione.

Questa mia proposta vuole diffondere una cultura il più possibile inclusiva e una cultura del rispetto, quindi ritengo davvero che questa proposta sia molto importante. Questa proposta nasce dalla mia esperienza di vita formativa e professionale, in ambito sia scolastico che professionale, ho sempre avuto la fortuna di conoscere persone diversamente abili che mi hanno arricchito tanto, mi hanno sempre insegnato tantissimo, soprattutto a dare il giusto valore alle piccole cose.

Circa due anni fa, quando ricoprivo nel mio Comune, il Comune di Castel San Giovanni in provincia di Piacenza, l’incarico di assessore con delega alla disabilità, scelsi di acquistare e installare nel parco giochi centrale della mia città un’altalena per bambini con problematiche di tipo motorio, peraltro su richiesta di una mamma, mamma Claudia, per la sua bambina Beatrice, una bellissima bambina dai capelli rossi. Vi assicuro che quando ho visto Beatrice giocare felice su questa altalena, attorniata da altri bambini, è stata un’emozione fortissima e ho avuto la conferma dell’importanza di questi giochi. Questo è stato un po’ il primum movens che mi ha portato a fare questo tipo di proposta qui in Regione. Qualche giorno fa mi sono confrontata con mamma Claudia, che mi ha ringraziato. Mi ha detto: “Grazie. Oltre ad aver posizionato i giochi nel Comune, nel parco giochi di Castel San Giovanni, hai portato avanti questa partita in Regione. Se Beatrice ti ha dato l’occasione di rendere felici altri bambini diversamente abili, questa è una cosa bellissima. Come Regione potrete fare davvero un regalo molto importante a questi bambini e alle loro famiglie”.

Per qualcuno può sembrare una cosa di poco conto, ma credetemi: è davvero un’azione molto, molto importante. Vi ringrazio.

La nostra proposta di emendamento all’assestamento non è stata approvata, però abbiamo sottoscritto questo odg. Siamo contenti di aver lanciato un messaggio importante all’Assemblea legislativa e alla Giunta regionale rispetto all’inclusione dei minori diversamente abili. Siamo comunque soddisfatti del risultato.

Ci tengo a ringraziare, perché c’è stato comunque un confronto, l’assessore Calvano, l’assessore Schlein e, come dicevo, i colleghi di maggioranza Rontini e Rossi. Ringrazio il collega Bargi, tutto il Gruppo Lega e anche i nostri collaboratori del Gruppo Lega, perché svolgono un lavoro molto importante. Questa è una buona dimostrazione, rispetto al gioco di squadra, che su partite importanti come la disabilità... Ripeto: quando si parla di minori diversamente abili è molto importante fare scelte che siano pragmatiche, che vadano effettivamente a migliorare la qualità di vita dei bambini diversamente abili. Quando si riesce a fare gioco di squadra e a portare a casa anche solo un impegno rispetto allo stanziamento futuro di fondi, ritengo sia un notevole passo avanti e un grande gesto di civiltà.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

L’approvazione dell’assestamento di bilancio 2021 avviene nel corso del secondo anno interessato dalla pandemia. Penso occorra partire da qui perché questo è un elemento di contesto che, naturalmente, è da richiamare, poiché, pur essendo sulla strada della ripartenza, gli effetti determinati dall’emergenza sanitaria sul piano economico e sociale, che già oggi sono rilevanti, credo dovranno essere nei prossimi mesi più compiutamente misurati e naturalmente valutati. Certo che conforta la ripresa del PIL, che in Emilia-Romagna nel 2021, lo ricordo, si colloca al 5,5 per cento in più rispetto al 2020, attestandosi un punto sopra al dato italiano. È anche stimata la probabilità che possa crescere ulteriormente nel corso del 2022, sino a raggiungere i livelli antecedenti alla diffusione del Covid-19. Queste sicuramente sono buone notizie. Questa è obiettivamente una prospettiva importante, naturalmente nella speranza che le varianti del virus non rallentino il cammino di uscita definitiva dall’emergenza che abbiamo intrapreso da diverse settimane.

In questo quadro si colloca un atto di programmazione e gestione finanziaria che, a mio giudizio, va valutato su una duplice e inderogabile istanza: sostenere e accompagnare la ripresa nell’ambito dei tratti distintivi che connotano il Patto per il lavoro e per il clima e il Documento strategico regionale, ma garantire anche la coesione sociale, fondamentale per assicurare l’equilibrio delle nostre comunità. Si tenga conto, peraltro, che la Regione, per il sesto anno consecutivo, non aumenta tasse imposte di propria competenza. I 100 milioni di euro, che costituiscono di fatto l’ammontare complessivo della manovra che oggi andiamo a votare, vanno ritenuti come una cifra di assoluto riguardo. Ai 40 milioni di euro di assestamento in quanto tale si associano, dunque, i 26 milioni di sblocco di amministrazione e i 30 milioni di euro di ristori, fondi, questi, che costituiscono uno snodo sostanziale nel percorso di programmazione e di indirizzo politico dell’annualità in corso. Poi, considero davvero essenziale la quota di essi destinati all’impresa, anche in funzione della tenuta occupazionale specie di alcuni ambiti che davvero hanno sofferto, penso, più di altri le conseguenze di questa emergenza sanitaria. Dai 3 milioni di euro aggiuntivi per abbattere i costi di indebitamento ai 4 assegnati a Starter ed Energia, sino ai 2,5 indirizzati all’attrattività delle imprese in montagna, tutto questo in coerenza con l’indirizzo assunto nel piano di mandato per rilanciare un’area del territorio regionale che, come abbiamo detto più volte, ma è così, ha davvero importanti potenzialità. Sono tutti segnali inequivocabili per esprimere quanto l’impresa, la produttività e il lavoro siano tra le priorità di cui occuparsi. Senza dimenticare anche l’attenzione che viene data al turismo e alla promozione del territorio. Questi sono comparti da sempre nevralgici per questa regione.

In queste cifre trovo codificato uno dei due pilastri, inderogabile, a mio giudizio, per il percorso post emergenza sanitaria indicato in precedenza, e, al pari di esso, la necessità di compiere ogni sforzo possibile per provare ad assicurare la coesione sociale.

La proiezione di recupero del PIL al 2022 e l’attenzione e il sostegno all’impresa, però, non devono far perdere di vista l’obiettivo di garantire la tutela delle comunità. È già accaduto (tra l’altro, occorre precisare che è accaduto più in Italia che nella nostra Regione) che, dietro i numeri generali di un buon andamento dal punto di vista economico o dello svolgimento di una decisa fase di ripresa, si nascondessero profonde disparità sul piano sociale, in espansione rispetto alle situazioni di povertà fisiologicamente presenti.

È quindi più che mai fondamentale alimentare la ripresa, la ripresa per tutti, combattendo un fronte come quello delle nuove povertà, che potrebbe davvero estendersi oltre misura. In questo senso preoccupano il termine del blocco degli sfratti abitativi, di cui abbiamo avuto occasione di parlare, e quello dei licenziamenti, poiché agendo su priorità assolute, come la casa e il lavoro, possono davvero mettere a repentaglio la tenuta dell’equilibrio sociale.

Penso però che la manovra di assestamento fornisca rassicurazioni importanti al riguardo, riconfermando i 457 milioni previsti nel bilancio di previsione 2021 a favore del Fondo regionale per la non autosufficienza. Questo è un insostituibile sostegno e accompagnamento per le fragilità e le fasce più deboli della popolazione.

Oltre a ciò, penso vadano accolti con favore i 4 milioni di euro aggiuntivi, assegnati al Fondo sociale regionale, e le risorse in aumento, assicurate a povertà educativa e abbattimento delle barriere architettoniche.

Vorrei concludere parlando anche di sport, perché un apprezzamento chiaramente va fatto anche all’attenzione che questa Giunta ha messo su questa importante realtà del nostro territorio. In particolare, diversi milioni di euro attribuiti ad ASD e SSD, che si occupano appunto di sport, costituiscono una misura quanto mai appropriata per fornire aiuto alle migliaia di realtà che promuovono la pratica sportiva e i molteplici valori di cui è portatrice.

Questo è un segnale importante, è un segnale peraltro non scontato, ma che questa Regione ha inteso fare, ed è un segnale importante non soltanto dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto in chiave di una visione collettiva del vivere insieme e di sostegno a quel patrimonio di valore assoluto, costituito dal mondo del volontariato, su cui si poggia da sempre gran parte del mondo sportivo.

Piena condivisione, dunque, a una manovra che rappresenta la premessa di ulteriori rilevanti risorse che verranno messe in campo, poi, nella seconda parte dell’anno, tra FSC, opere sbloccate e sostegno ai Comuni colpiti da calamità naturali.

Grazie, dunque, ai relatori per il lavoro che è stato fatto, in particolare per il lavoro portato avanti dalla consigliera Manuela Rontini e per il lavoro dell’assessore Paolo Calvano e di tutta la Giunta.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Riservo ai miei colleghi degli interventi più a carattere generale sul provvedimento che abbiamo in discussione. Io farò, invece, una presentazione dei documenti che ho presentato a mia prima firma, sottoscritti anche da alcuni miei colleghi.

Chiedo alla Giunta, soprattutto a tutta l’Assemblea, nel primo emendamento che ho presentato all’assestato, una cosa particolare. L’avevo presentato già prima della Commissione. Poi era arrivato all’ultimo. I relatori di maggioranza e minoranza mi hanno consigliato di ritirarlo per poterlo approfondire. Al di là se troverà o meno applicazione già da questo assestato, credo sia una politica di indirizzo importante e di riforma, ma soprattutto coerente con il resto del panorama di Regione Emilia-Romagna. Sto parlando delle Direzioni generali sanitarie presenti sul nostro territorio. Chiedo di fare una scelta di coerenza. Non mi sto inventando nulla dicendo che credo che anche a Modena ci sia bisogno della fusione e dell’integrazione tra le due Direzioni, ospedaliera e sanitaria locale. Questo in coerenza di quanto già fatto a Reggio Emilia gli scorsi anni, che si sta facendo a Ferrara e a Parma. È stato fatto per la Romagna, su tre province: 1.200.000 abitanti che hanno una Direzione generale unica.

Questo non solo perché comporterebbe un risparmio di spesa importante. Io ho stimato in 500.000 euro solo per la restante parte dell’anno, ma sarebbero tranquillamente un milione di euro, mal contati, su base annua. Avere due direttori generali, due direttori sanitari, due direttori amministrativi, due di tante... Due sedi, due affitti, eccetera. Questo comporta non solo delle spese dirette duplicate, cosa che si è correttamente scelto di fare per Ferrara, Parma, Reggio, la Romagna. È già presente a Piacenza, adesso non parliamo di Bologna, che quindi dopo sarebbe l’unica esclusa, Bologna, ma in realtà sappiamo ben più complessa e variegata, Modena, che conta 700.000 abitanti circa come provincia è in linea con le altre scelte che sono state fatte.

Ripeto, questa è una scelta che non solo è lungimirante dal punto di vista del risparmio della spesa, che potrebbe liberare delle risorse, e io ho anche indicato nell’emendamento dove metterle. Abbiamo bisogno di medici, abbiamo bisogno di infermieri e, quindi, di sostenere ulteriormente anche più di quello che è stato giustamente fatto in questa fase con questo provvedimento di bilancio, ma il ritardo sappiamo soprattutto sui medici di base e la medicina d’urgenza. Oggi è drammatica, come dicevo prima, la situazione degli infermieri soprattutto nelle case di riposo eccetera. Quindi, bisogna oggi poter mettere tutte le risorse che possiamo avere ed eventualmente liberare nella formazione dei nostri nuovi giovani per questo tipo di professione.

Dico anche una scelta politica perché in piena pandemia c’era bisogno di una regia unica ed era stato nominato un commissario per entrambe le direzioni per le questioni più urgenti. Quindi, va da sé che è meglio avere una struttura piramidale con un’unica testa, anziché avere due direzioni che devono trovare l’accordo, anziché avere un unico direttore generale per tutta Modena.

Per quanto riguarda le vaccinazioni, è stato nominato, anche lì, un commissario unico per il sistema di vaccinazioni. Quindi, io credo che se si potesse integrare, perché la direzione ospedaliera universitaria oggi si occupa prevalentemente dei due ospedali maggiori, Baggiovara e Policlinico, e a mio avviso, invece, ci sarebbe bisogno di maggiore integrazione tra gli ospedali centrali e gli ospedali periferici, di area o di prossimità. Questo permetterebbe anche di riuscire ad accorciare le liste d’attesa soprattutto in quei due ospedali, perché oggi, ovviamente, gli interventi programmati spesso vengono posticipati, vuoi per la pandemia, vuoi perché arrivano delle emergenze, e gli ospedali di prossimità o di area potrebbero sicuramente essere una piattaforma. Con una direzione sanitaria unica questo è più facile. Anche l’interscambio di personale è molto più facile, più fruibile. Appunto, non mi sto inventando niente perché nelle altre province già questo si fa. Allora, chiediamo che si possa fare a Modena. Non è la prima volta che lo presento in quest’aula, ma caparbiamente continuerò a farlo, assessore.

La seconda è una cosa particolare, perché so che è di competenza della Giunta stabilire i criteri, è un ordine del giorno, come correttamente mi ha anche detto l’assessore e come ci è stato presentato sia in Commissione, il milione e mezzo che viene dato giustamente per la spalatura neve straordinaria, come sappiamo per le nevicate straordinarie che ci sono state nell’ultimo inverno.

Volevamo solo, come consiglieri, dare qualche indicazione, magari non necessaria, però ci teniamo comunque a dare qualche indicazione, perché è vero che ci sono circa 114 Comuni montani, alcuni sono stati maggiormente colpiti da nevicate più abbondanti, soprattutto quelli che hanno altimetria importanti, altri meno. Ad esempio, nel bando Giovani coppie sono state individuate due fasce di montagna, seppur dei Comuni montani ci sono due fasce, e abbiamo indicato nel nostro ordine del giorno che i Comuni che ospitano gli impianti sciistici sono quelli che sono stati maggiormente colpiti dalle nevicate abbondanti e hanno dovuto garantire la spalatura neve per quei piazzali importanti, purtroppo rimasti vuoti, hanno avuto spese assolutamente straordinarie che non hanno avuto un ritorno, perché spesso nelle stazioni sciistiche si paga il parcheggio, sono entrate importanti per quei Comuni, che sono mancate, mentre altri Comuni montani, ma con altimetri inferiori e senza impianti sciistici, non hanno affrontato queste spese.

Diamo quindi un’indicazione alla Giunta di porre particolare attenzione a chi ospita impianti sciistici e ha altimetrie importanti.

Non procedo oltre, perché lascio spazio ai miei colleghi per degli interventi più generali e più organici, ringrazio presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Taruffi, è pronto? Non ho altri iscritti, decidete chi deve schiacciare per prima, altrimenti vado avanti con i relatori.

Prego, consigliera Castaldini.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Questa volta il consigliere Taruffi si è fatto battere dalle donne.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Dividerò questo mio intervento in due ambiti. Il primo riguarda una parte generale, chiaramente anche di riflessione politica sul passato e su quello che andremo ad affrontare. Poi presenterò in particolare un emendamento all’oggetto 3586 e due emendamenti per quanto riguarda l’allegato.

Partiamo da un’analisi politica, su cui mi baserò, in particolare su due punti che ritengo fondamentali e ritengo già da adesso, in questa discussione, una traiettoria che noi dobbiamo avere in mente in maniera salda. Il contesto di questi due punti che tratterò ha a tema sicuramente una parola a me abbastanza cara, come spero a tutti: la capacità di puntare sulla libertà delle persone. Non è slegato a come si fanno investimenti o a come si immagina la politica di una Regione, della Regione Emilia-Romagna.

Perché cito una parola così importante? Perché c’è un primo tema che dobbiamo avere a cuore, cioè quello del lavoro. Il lavoro non può più essere pensato ‒ ho ascoltato i vari interventi ‒ come un punto dove sicuramente la Regione Emilia-Romagna ha aiutato, sostenuto gli imprenditori, ha creato fondi importanti, ha tentato, in un certo senso, di sostenere quello che noi abbiamo visto, cioè il pilastro di tutto questo assestamento, che è cercare di contrastare il Covid. Noi parliamo di una situazione pandemica molto grave, da dove di fatto vogliamo uscire e dove il tema più ricorrente è uscire da una situazione così grave. Il punto è che io vorrei comprendere, soprattutto attraverso gli investimenti che facciamo, come spendiamo i soldi, dov’è che entriamo.

Il tema del lavoro. Vediamo oggi, ma lo vediamo nella realtà, che si stanno riempiendo le piazze di lavoratori preoccupati per il loro futuro. Questo non è un tema ideologico, ma è un tema che accomuna tutti, destra e sinistra. Chi è seduto in Assemblea legislativa difende, sostiene e dà voce, anche qua in Assemblea legislativa, a varie categorie. Varie voci che, in questo momento storico, hanno un’unica grande preoccupazione, più di quella della salute, più grande di quella dello stare bene, del benessere, che è quella di non perdere il proprio lavoro.

Io parto un po’ da lontano, cioè da dove, sostanzialmente, si basa la politica della Regione Emilia-Romagna. Noi non possiamo più pensare che le politiche passive ci diano la possibilità di investire sul lavoro, di fare vere politiche attive. Finiranno i sussidi. A me interessa capire esattamente qual è la strada che stiamo percorrendo, perché in passato, anzi, poche settimane fa, abbiamo sentito fino allo sfinimento il racconto, a volte la narrazione del Patto per il lavoro e il clima. Dentro quel patto c’è un punto fondamentale che in un certo senso uccide il lavoro, che è la transizione energetica, che è una parola sicuramente non così familiare, ma se noi andiamo ad abbracciare tutte quelle politiche che abbracciano e che vogliono che le emissioni siano pari a zero e in Europa votiamo quelle risoluzioni, abbracciamo le politiche nord europee, che molte volte accarezzano l’idea della possibilità che tutto sia a inquinamento zero, andiamo paradossalmente e arriviamo in maniera molto veloce alle politiche che si decideranno di fare nella Regione Emilia-Romagna, perché sono quelle le politiche che mettono a rischio le nostre imprese. Per cui, noi non possiamo essere schizofrenici. Noi non possiamo andare in Europa a votare determinate politiche soprattutto legate all’energia e all’ambiente e pensare che poi la crisi economica non si riverberi qui. Pensiamo all’automotive, pensiamo alla plastic tax, pensiamo a tutte le imprese che sono dentro la regione Emilia-Romagna, inserite in questa regione, e che soffriranno da qui al 2035, perché quello è il punto di sintesi finale su tutte le politiche ambientali che in Europa si votano e che il partito di appartenenza della maggioranza vota, non possiamo non pensare che lì ci sarà un effetto disastroso, disastroso sul mondo del lavoro.

La nostra serietà è pensare esattamente a quella traiettoria, a quella direttrice, a quella data finale, il 2035, e capire come si può sostenere l’impresa fino a quel punto. Altrimenti, vi assicuro che tutte le politiche che noi possiamo fare, tutti i sussidi che noi possiamo fare… Io non le chiamo mance. È una parola che non gradisco, che non direi per nessuno in politica. Il problema è che quei soldi sono la paghetta settimanale, che non serve a crescere, che non serve a creare lavoro, che non serve, cioè, a rendere grande la regione Emilia-Romagna. Si rischia che certe politiche esasperate che si fanno in Europa poi abbiano ripercussioni, perché se lì si decide di tagliare l’albero qui alla fine l’unica cosa che si fa è cambiare l’acqua al vaso, cioè rimangono le foglie, rimane niente. Bisogna essere molto oculati nel descrivere che cosa sarà la politica da qui al 2030.

Secondo aspetto: la scuola. Per quanto mi riguarda, io credo di parlare non dico sempre, ma spesso di scuola, e tutti noi conosciamo benissimo e sappiamo l’emergenza che stiamo vivendo.

Ho letto anche un emendamento proposto dalla maggioranza che parla di scuola e del pericolo dell’abbandono scolastico, credo che i maggiori investimenti in questo momento storico, se fossi in Giunta, sarebbero esattamente su lavoro e scuola, e chiaramente anche sulla formazione, perché, ad esempio, rispetto a tutti i lavoratori che oggi stanno manifestando, o si decide di ascoltarli, ma evidentemente la linea politica della Giunta è quella di non ascoltare, o si decide seriamente di dare loro la possibilità di formarsi per fare un nuovo lavoro.

Credo che su formazione scuola noi ci giochiamo la partita del futuro. Cosa vuol dire? Che non possiamo permetterci che a settembre la scuola non ci sia, obietterete che è competenza del Governo nazionale, io dico no, perché tutti i soldi che possono essere spesi sono stati spesi sicuramente in Regione Emilia-Romagna per la sanità, ma tutti i soldi che si possono spendere per la scuola e sulla prevenzione dentro le scuole sono soldi ben spesi.

C'è poi una serie di voci che ci raccontano quali sono le priorità nella scuola. Ho criticato un bando che ho visto, il bando dell’adolescenza, perché era un bando che dentro conteneva tutto, cioè puntava ad aiutare moltissime questioni aperte dentro la scuola, fondamentali, con un punto: noi oggi abbiamo per la prima volta dati chiari, statistici, numeri che ci dicono dove batte il cuore della crisi, noi possiamo tranquillamente fare scelte anche escludendo certi ambiti che poi potranno camminare con le loro gambe, camminare anche più velocemente con il tempo, ma invece ci sono ambiti che, come abbiamo ben chiaro, se non aiutati in maniera non solamente statale, ma anche con l’aiuto di chi fino ad oggi ha aiutato ed è stato il braccio destro, a volte sinistro, dello Stato, sbagliamo, perché se noi non scegliamo chi aiutare, rischiamo di aiutare tutti poco e male. È il momento delle scelte coraggiose, quando dico che non si possono vedere bandi che aiutano tantissime realtà e non stringiamo il cerchio, è un errore che non possiamo più permetterci, quando dico che ci mettiamo troppo tempo per prendere decisioni dico che il fattore tempo è entrato in maniera determinante nelle nostre scelte politiche. Quando lei giustamente faceva la descrizione, che definirei a tratti romantica, sugli spostamenti che ci sono stati nel bilancio per rispondere alle esigenze che c’erano, io dico che questa deve essere la normalità, cioè che la politica deve scegliere, fare in fretta e gli uffici devono seguire, senza a volte neanche discutere. Molto spesso, sicuramente, i politici non sanno i tecnicismi, ma dovrebbero, in teoria, avere la visione.

Ci tengo a presentare questi tre emendamenti (due per il collegato e uno per l’oggetto che stiamo trattando adesso), però vorrei partire da un tema che ho sempre chiaro e che non mi scordo. L’ho presentato l’anno scorso e lo ripresento anche quest’anno. È un tema che riguarda tantissimi ragazzi con disabilità e le loro famiglie, quelle famiglie che scelgono una scuola particolare. Sto parlando dei ragazzi con disabilità certificata. Con un’aggiunta. Non rimango al passato. Il ministro dell’istruzione, il professor Bianchi, che tutti noi conosciamo bene, ha firmato un decreto il 12 marzo 2021 che definisce i criteri e i parametri per l’assegnazione del contributo destinato alle scuole paritarie. Risorse che si sono aggiunte per favorire l’inclusione di alunni con disabilità, con un’assegnazione di più di 627 milioni di euro.

Bene. Per i disabili il decreto stanzia circa 8.000 euro per allievo. A questi vanno aggiunti eventuali contributi erogati dalle Regioni e dai singoli Comuni. Bianchi, il ministro, dice che la Regione e i Comuni devono ottemperare rispetto alla possibilità di lasciare la libera scelta di frequentazione delle famiglie. Faccio presente anche quest’anno, lo ricordo attraverso questo emendamento, che c’è una Regione che questo non lo fa. Questa Regione è l’Emilia-Romagna. Ed è un peccato.

Su tutto il resto io sono disposta a dialogare, a iniziare conversazioni, a introdurre nel dibattito politico la scuola paritaria, che è pubblica, ma su questo tema specifico credo sia venuto il momento, anche perché è una sollecitazione sicuramente di un ministro che non fa parte del mio partito... Il ministro dà un’indicazione ben chiara alla Regione Emilia-Romagna, ed è giusto ottemperare.

Secondo aspetto. Sempre sulla disabilità, tema che tratto ‒ anche questo ‒ molto spesso. C’è un punto che viene ribadito da tutti: la necessità di riformare certe leggi, ed è vero che noi siamo qua con questo compito, meno la minoranza, più la maggioranza, e c’è un tema fondamentale, che è quello dei disabili e il lavoro, cioè la difficoltà dell’inserimento nel mondo del lavoro di chi ha una disabilità, grande o piccola, ma che potrebbe trovare nel lavoro enormi soddisfazioni, non solo lui, anche l’azienda che decide di accogliere quella persona, perché insegna un metodo, insegna la capacità di guardare le persone con molta attenzione. In questo emendamento io propongo di istituire una nuova figura, che è il case manager. Questa figura esiste in altre regioni ed è una figura che, per quanto mi riguarda, potrebbe accompagnare il ragazzo e la famiglia nel trovare il miglior lavoro possibile per le sue capacità e per le sue caratteristiche. Ritengo che questo sia una figura innanzitutto da formare, da immaginare. Non si può lasciare alla volontà o anche alla fantasia di alcune famiglie un aspetto così importante della vita e della disabilità.

Questi due emendamenti raccontano una storia, cioè raccontano che io credo sempre di più, rispetto anche alle discussioni che facciamo in aula, che sia necessario istituire un tavolo definitivo, permanente, trasversale con le varie forze politiche che possa finalmente parlare in maniera compiuta e complessa della disabilità e delle politiche che la Regione Emilia-Romagna intende fare da qui fino alla fine del mandato.

Infine, chiaramente tutti noi l’abbiamo citato, non è sfuggito all’occhio, e qua chiedo di emendare una parte che è dentro l’oggetto 3586, c’è il punto fondamentale della formazione. Permettetemi una breve premessa. Io ho stima di molti assessori, ho stima dell’assessore Colla, che ha una certa capacità, anche lui, di raccontare le cose, a volte non condivido il contenuto, ma sicuramente ha un certo fascino nel raccontare le cose, ma segnalo che è circa un anno che aspettiamo una grande riforma sulla formazione professionale. Dico che forse noi dell’opposizione siamo pronti per accoglierla, ma provare a modificare un pezzo della formazione in questo ambito, durante l’assestamento, durante una discussione di luglio, credo che sia un po’ fuorviante. È per questo che la modifica che propongo è che (vado nel dettaglio tecnico), "al fine di beneficiare dei suddetti finanziamenti che sono ricompresi nel settore formazione, devono essere accreditati i centri per l’innovazione, di cui alla lettera g) del comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale n. 7 del 2002, che intendono svolgere attività formative di alto livello esclusivamente nel settore ricerca e sviluppo".

Io credo che questo sia un emendamento necessario, in particolare per quel riferimento, ma la cosa più necessaria è che oggi noi cominciamo a parlare - lo dico e lo dirò fino alla noia - di riforme strutturali importanti, soprattutto per quelle leggi ormai datate, che non sanno più leggere o comprendere nella sua complessità la realtà.

Oggi tratterò esattamente questi tre emendamenti, parlerò in un secondo momento del Fondo di cui ieri ho trattato durante una domanda di question time, il Fondo per la non autosufficienza, perché ritengo grave che dei soldi non vengano spesi, ma mi prenderò altro tempo. Capisco che questi tre emendamenti sono stati presentati questa mattina, ma sicuramente sono temi che interessano moltissimo anche la maggioranza, so come andrà la votazione, ma credo che su queste tematiche ci possa essere un ampio dibattito, non qui in Aula, ma sicuramente il prossimo anno. Grazie, presidente, grazie, assessore.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Partirò naturalmente dai ringraziamenti e quindi ringrazio la relatrice di maggioranza, la collega Manuela Rontini, per la collaborazione che c’è stata su questo testo, ringrazio anche l’assessore perché anche in questo caso le proposte avanzate dal Movimento 5 Stelle hanno trovato un’attenzione da parte dell’assessore e lo voglio ringraziare e voglio ringraziare anche il suo staff, così come voglio ringraziare anche il personale della Presidenza, perché so che in questi momenti il lavoro è sempre tanto e impegnativo, in particolar modo sull’oggetto che andremo ad esaminare dopo, cioè sul DEFR, che è un documento abbastanza consistente e anche gli emendamenti sono tanti, quindi il lavoro che c’è dietro è sempre abbastanza complicato e li voglio ringraziare perché cercano sempre di agevolare il lavoro dei consiglieri al meglio.

La manovra di assestamento, così come da disposizioni collegate, è ovviamente riferita al bilancio vigente, cioè alla legge che nel dicembre scorso abbiamo approvato come bilancio di previsione 2021-2023, in particolare pensando all’anno in corso.

Mi sembra, però, importante ragionare, sì, su quest’anno, ma soprattutto in prospettiva futura, immediatamente futura, che abbiamo davanti. Penso, cioè, che dobbiamo affrontare la discussione sui due progetti di legge, così come poi avverrà sul DEFR, pensando in particolare agli obblighi, ma anche alle opportunità e, per certi versi, alle opportunità straordinarie che abbiamo.

Sono convinta che dobbiamo modificare il nostro modo di approcciarci agli impegni finanziari e alle misure che attuiamo e quelle che prevediamo di realizzare. Ogni euro, ogni riga, ogni impegno, dal mio punto di vista, devono essere diretti a uno sviluppo, che è tale solo se sostenibile.

Il mondo sta cambiando e le decisioni coraggiose che sono state prese dall’Unione europea ne sono la prova. Per questo la mia attenzione si è concentrata soprattutto su questi aspetti, che nell’azione di governo della Regione non sono stati adeguatamente valorizzati. Ci sono dei margini per fare di più, molto di più. Per questo ho voluto presentare degli emendamenti, sui quali mi concentrerò.

Come potrete immaginare, la manovra di assestamento in sé non troverà un voto da parte del Movimento 5 Stelle diverso da quello espresso nel bilancio 2021-2023, perché ‒ come dicevo ‒ dal mio punto di vista non trova sufficientemente spazio tutto il tema della transizione ecologica, come avrei voluto, diciamo così. Transizione che non corrisponde a una generica attenzione all’ambiente, ma a un modo diverso di creare occupazione e di organizzare mobilità e un modo diverso di produrre.

Tra l’altro, non mi trovo per nulla d’accordo con quello che diceva la collega Castaldini, che mi ha preceduto, mettendo in contrapposizione ancora una volta sviluppo e ambiente. Abbiamo un periodo di tempo di transizione che dobbiamo sfruttare al meglio per mettere nelle condizioni le nostre aziende per raggiungere gli obiettivi che anche l’Unione Europea ci impone.

Tra l’altro è di oggi la notizia relativa all’analisi fatta dall’Agenzia internazionale dell’energia, che ci dice che l’inquinamento da CO2 toccherà il suo massimo a livello mondiale nel 2023, con il rischio di non raggiungere gli obiettivi sanciti dall’accordo di Parigi. Quindi, il percorso di transizione ecologica va intrapreso in maniera decisa, ed è il motivo per cui ho voluto insistere, anche in questa sessione di bilancio, su alcuni emendamenti che toccano proprio questi aspetti, cercando di attuare anche un ordine del giorno che è stato approvato anche in questa Assemblea due mesi fa in occasione del dibattito sulla legge europea che stabilisce che le clausole valutative che inseriremo nelle nostre leggi dovranno prevedere la valutazione della regolamentazione, la cosiddetta VIR, in materia ambientale. In altri termini, possiamo dire che con questo progetto di legge d’ora innanzi dovremo valutare l’effetto sul piano ambientale delle norme che approveremo. È anche un modo per cercare anche di agire in prevenzione. Lo faremo anche con un emendamento che ho depositato al DEFR, sempre cercando di attuare quell’impegno che ci siamo presi come Assemblea legislativa, un impegno non scontato, ma ne parleremo anche quando andremo ad analizzare e a dibattere proprio di questo documento, perché bisogna agire anche in prevenzione. Ribadisco, non è sicuramente facile provare a prevedere gli impatti delle nostre normative, ma ci dobbiamo provare.

Tornando ai due progetti di legge, ci sono dei margini per fare meglio e per fare di più. Naturalmente l’obiettivo è quello sempre di più di provare a portare un cambio di passo, anche da parte di questa Regione, su questi temi. Ci sono anche altri emendamenti che ho depositato, quindi non toccheremo solo l’aspetto ambientale, ma anche quello, per esempio, turistico, pensando al territorio turistico Bologna-Modena, quindi l’equivalente per il territorio centrale della regione di quello che a est e a ovest è rappresentato dalle destinazioni turistiche Romagna ed Emilia. Quindi, ho presentato un ordine del giorno che consenta l’inserimento nella programmazione svolta da questi soggetti di un’iniziativa che può aiutare molto il nostro settore turistico. Parlo delle cosiddette “visite virtuali”, di cui mi avete sentito parlare in diverse sedute e in diverse occasioni, che utilizzano in modo reale le nostre guide professionali, che allo stesso tempo possono costituire sia una naturale forma di promozione sia uno strumento di inclusione per categorie di utenti in difficoltà o impossibilitati a spostarsi fisicamente. Anche questo è un modo per trasformare la durissima esperienza della pandemia in un’occasione per apprendere e per costruire nuove opportunità. Quindi, quando si tratta di queste occasioni importanti che hanno a che fare con l’orientamento delle risorse regionali, della programmazione delle azioni regionali, il nostro impegno non è mai mancato e non mancherà.

L’auspicio è quello di chiedere un’attenzione sempre maggiore su queste tematiche, in particolare su quelle ambientali, da parte di questa Giunta da parte della Regione, perché, come dicevo in premessa, ci sono i margini per fare di più. È vero che alcune nostre proposte sono state accolte e ringrazio di questo per l’ascolto che c’è stato sia da parte della relatrice, sia da parte dell’Assessorato e della Giunta in generale, però credo davvero che ci possa essere un impegno sempre maggiore, e su questo il mio impegno sarà volto a fare di più, con la speranza che ci sia una collaborazione sempre più stretta nel tempo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Venendo a questo importante atto che ci apprestiamo a votare, Europa Verde voterà l’assestamento di bilancio e voterà anche il collegato, ma tutta la manovra era indirizzata soprattutto a dare risposte al contrasto alle ricadute della pandemia, ricadute che hanno riguardato l’economia, hanno riguardato la sanità e hanno prodotto anche disagio psicologico.

Ho quindi accolto con favore oggi la comunicazione che ieri la Giunta ha approvato nuove linee di indirizzo per dare risposte al disagio psicologico.

Come Europa Verde avevo depositato qualche settimana fa una risoluzione, che impegnava la Giunta a potenziare i servizi territoriali di sostegno psicologico, portarli all’interno delle scuole in maniera sistematica, con personale professionale, quindi non con psicologi dell’ultimo momento, infarinati velocemente in rapidi corsi di apprendimento.

La materia è delicata e i dati ci dicono che la pandemia ha devastato certi settori della popolazione giovanile, i minori, c’è stato un aumento di richieste di sostegno psicologico. Questo è uno dei portati della pandemia, che ha sconvolto la vita delle persone, ha sconvolto la vita e la quotidianità nelle scuole. Bisogna dare risposte urgenti.

Ieri la Giunta ha approvato queste linee di indirizzo. Quindi, come Europa verde, siamo soddisfatti di questo atto che ‒ è qui l’assessore Calvano ‒ speriamo sia seguito anche dalla devoluzione di risorse adeguate per concretizzare, poi, il supporto psicologico, ripeto, sia nei servizi territoriali sia all’interno delle scuole. Quindi, prime risposte da dare: sanità e ripresa dell’economia.

Quando, però, parliamo di ripresa dell’economia non possiamo tenere da parte la questione dell’emergenza climatica. La consigliera Castaldini ha rilevato con estrema preoccupazione quanto deciso dalla Commissione Europea in questi termini. Io sarei molto più preoccupata di fronte a quello che sta accadendo in Germania, che è accaduto in Belgio e che qualche settimana fa è accaduto in Canada. Nel giro di pochi giorni siamo passati da 50 gradi di temperatura in Canada, con autocombustione di boschi, e vite perdute in quegli incendi, alle devastazioni di un Paese, peraltro super-industrializzato, che però, di fronte alla furia dei cambiamenti climatici, ha dovuto alzare le mani e quindi oggi si trova a contare i morti e a contare i dispersi.

Tutto questo va prevenuto. La transizione ecologica va affrontata come un qualcosa di doveroso, non un optional. Qualcosa di doveroso che va pianificato. E va pianificato a cominciare anche dalla nostra regione, proprio perché è una regione a così forte densità di impianti produttivi.

Purtroppo abbiamo visto che nel rapporto con il Governo le Regioni sono state tagliate fuori. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, presentato da un Governo e votato da un Parlamento del quale noi non facciamo parte come Europa Verde, ha lasciato più interrogativi aperti che non risposte. Non essersi confrontati con le Regioni, che sono quelle che hanno maggiore conoscenza del territorio, delle esigenze, sicuramente è stato un atto di sopravvalutazione del centralismo governativo rispetto a un dialogo operoso con i territori. Questo è particolarmente dannoso per noi. In questo bilancio avrei voluto vedere delle risorse consistenti destinate al risanamento dell’inquinamento atmosferico che flagella la nostra regione. Ma non è un rimprovero che faccio all’assessore Calvano. Anzi, devo dire che, in risposta anche a richieste di Europa Verde, trovo 20 milioni destinati alla mobilità ciclistica, alle strade scolastiche, alle piste ciclabili, quindi si va in direzione di sostenere quella mobilità sostenibile a inquinamento zero, che è quella che ci serve per uscire dall’emergenza. Così come ieri ho espresso, invece, le note posizioni contrarie di Europa Verde a infrastrutture come quella del Passante autostradale.

L’importante, quindi, è mantenere coerenza, mantenere coerenza tra queste due coordinate, l’azione della Giunta e dell’Assemblea legislativa nel contrasto alle ricadute della pandemia, ma andando – questa è la seconda coordinata – verso un riorientamento anche delle nostre attività economiche che tengano conto dell’emergenza climatica. Quindi, dovremo farlo anche attraverso i prossimi piani che verranno posti all’attenzione di questa Assemblea.

In un convegno, organizzato a nome dell’Assemblea legislativa come vicepresidente, sull’adattamento ai cambiamenti climatici sono emersi alcuni fattori molto preoccupanti. Il turismo, che è una delle attività più importanti per il PIL della nostra regione, può essere messo a rischio proprio da questi eventi meteo estremi. Quindi, il turismo nelle città d’arte dovrà essere destagionalizzato, perché forse con queste temperature i turisti smetteranno di venire.

Sulle coste abbiamo il grande problema dell’erosione. Questo nuovo assestamento di bilancio mette delle risorse contro l’erosione delle coste. È chiaro, però, che ci vogliono politiche di prevenzione e non solo politiche di riparazione dei danni. Su questo, quindi, noi continueremo a vigilare e a dare il nostro contributo.

Il recente rapporto di ISPRA sul consumo di suolo ha rimesso in evidenza come questo consumo di suolo anche nella nostra regione stia andando avanti a passi da gigante. Rischiamo di bruciarci in pochi anni quel 2 per cento che prevede la legge urbanistica sul nuovo consumo di suolo al 2050, legge che peraltro, come è noto, come Verdi abbiamo contestato. Ma almeno si rispettino le stesse leggi che si sono messe in campo. Del resto, se ci si danno degli obiettivi al 2050 che poi vengono saturati al 2030, non ci siamo.

Questo è stato un assestamento di bilancio redatto in condizioni chiaramente di forte pressione, dovuta alla pandemia, ai costi che ha avuto la pandemia, costi a 360 gradi, e io penso che presentarsi comunque con i conti in ordine, come è stato dimostrato prima nel Rendiconto, sia di nuovo la prova di una Regione che sa fare i conti con la realtà.

Noi, come Europa Verde, continueremo a chiedere maggiore impegno, maggiore coerenza dal punto di vista della conciliazione dei vari obiettivi con quelli dello sviluppo sostenibile. Guardate, non è un pallino, è una necessità, è una necessità anche per salvaguardare il nostro sistema economico, quindi un passo ulteriore dovrà essere fatto attraverso il Piano di sviluppo rurale. L’agricoltura sta soffrendo, sta soffrendo per la siccità, e non si può andare avanti a curarla con le medicine di un tempo, le medicine devono tener conto della nuova realtà che si è venuta a creare con i cambiamenti climatici, quindi – questo deve essere veramente il mantra che deve entrare a far parte di tutti i nostri ragionamenti - coerenza. Non si può decidere su un tavolo in una direzione e su un altro tavolo andare in un’altra.

Come Europa Verde approveremo questo assestamento di bilancio e anch’io ringrazio i consiglieri, i relatori di maggioranza e di minoranza, tutti i tecnici, ovviamente l’assessore Calvano, e ringrazio anche di aver preso in considerazione le nostre proposte in materia di mobilità sostenibile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Innanzitutto in apertura mi unisco al coro dei ringraziamenti ai relatori, sia di maggioranza che di minoranza, all’assessore e a tutta la struttura dell’assessorato, alla Commissione e allo staff della Commissione competente.

In una situazione di oggettiva difficoltà a tutti i livelli e di incertezza sul fronte delle entrate, ritengo che le strategie e i provvedimenti contenuti in questo pacchetto bilancio siano corretti e frutto sicuramente di un ottimo lavoro preliminare. In particolare, ho apprezzato il fatto che, per affrontare nel migliore dei modi la crisi, andremo a innestare nel sistema regionale in totale ben 500 milioni di euro a favore delle attività economiche colpite dalla pandemia, ma anche per sostenere ulteriormente asset fondamentali quali il sistema sanitario, il mondo della cultura, formazione, sport, welfare e montagna.

La manovra di assestamento include infatti anche risorse aggiuntive e fondi straordinari per ristori post alluvione, per 130 milioni, la ripartizione straordinaria del Fondo sociale di coesione, per 120 milioni, e il Fondo investimenti delle Regioni, per 35,5 milioni.

È previsto anche, direi opportunamente, lo svincolo dell’avanzo vincolato per 25 milioni, particolarmente rivolto alle politiche di welfare e all’attrattività turistica. E poi i nuovi investimenti per il dissesto idrogeologico della costa, per 22 milioni, e nuovi ristori per imprese e associazioni, per oltre 30 milioni di euro.

Sottolineo anche che, nonostante questa congiuntura negativa, per il sesto anno consecutivo la Regione non aumenterà le tasse e le imposte di propria competenza. Certo, in merito al sostegno alle imprese, all’attrattività della nostra regione sul fronte dei nuovi investimenti e alla riduzione della burocrazia sono stati fatti altri passi avanti, come hanno riconosciuto anche le forze sociali coinvolte nei lavori preparatori, ma la nostra attenzione deve sempre rimanere alta e dobbiamo essere aperti a ulteriori stimoli e azioni che individueremo o che ci saranno suggerite.

In questo senso, la Regione dovrà proseguire nello sbloccare tutte le risorse disponibili ‒ lo suggeriva l’assessore anche in Commissione l’ultima volta ‒ e utilizzarle sia per il sostegno alle imprese, così come per tutti i lavoratori. Non era semplice evitare tagli sulle entrate preventivate nel 2021 e impostare una manovra di assestamento comunque in espansione, ma alla fine è stato possibile proprio grazie alle minori spese, allo sblocco dell’avanzo vincolato, ad altre entrate straordinarie, quali rimborsi statali per spese anticipate dalla Regione negli anni scorsi, alle politiche di riduzione dello stock di debito in corso negli ultimi anni e alle scelte fatte nel 2020.

In seguito agli accordi sottoscritti con lo Stato e le altre Regioni nel 2021, nel bilancio regionale sono presenti maggiori risorse dei Fondi europei per imprese ed Enti locali, ma c’è la contestuale necessità di maggiori risorse per cofinanziamenti a partire dal 2022 e anche maggiori risorse per il Programma di sviluppo rurale, ma anche il contestuale incremento dei cofinanziamenti regionali già a partire dal 2021.

Altro aspetto da considerare è la copertura totale dei costi sanitari determinati nel 2020 dal Covid, evitando in tal modo l’eventuale disavanzo e gli effetti conseguenti, e la possibilità di erogare un’ultima tranche di ristori per quasi 30 milioni, in particolare per settori che hanno sofferto moltissimo, quali la Fiera del wedding, i parchi tematici, gli alberghi, gli agriturismi, l’editoria.

Per concludere, voglio soffermarmi su alcune priorità individuate, che condivido e che sostengo con convinzione. Scuola e trasporti, con ulteriori 1,5 milioni per il sostegno agli Enti locali, per il rafforzamento dell’offerta formativa delle scuole superiori; altri 1,4 milioni di integrazione del finanziamento per la gratuità alle fasce di popolazione più deboli del trasporto pubblico scolastico e 4 milioni per le borse di studio universitarie nel 2022. Lo sport, con i ristori e altri 2 milioni per i nuovi bandi per associazioni sportive dilettantistiche nel biennio 2021-2022 e ulteriori 1,3 milioni per i grandi eventi. La montagna, un territorio che ricordiamo sempre non è mai da lasciare da solo e sostenere, oltre alle politiche per l’attrattività delle imprese in montagna, verranno stanziati i fondi a sostegno dei Comuni per la nevicata straordinaria dell’ultimo inverno per 1,5 milioni e risorse per il Festival dell’Appennino. La cultura, con un incremento di fondi di 1,4 milioni per la promozione culturale, la legge sulla memoria e il rilancio di ATER.

Credo quindi che, date le condizioni attuali, sia stato fatto davvero un buon lavoro e che la direzione intrapresa sia quella giusta.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente, della parola.

Intervengo uno in qualità di presidente della Commissione Bilancio, che ha gestito in questo mese l’assestamento, il collegato e il DEFR, ringraziando ovviamente i relatori di maggioranza e di opposizione, nonché l’assessore Calvano per il lavoro fatto, anche se quest’anno, come lo possiamo definire, è un anno un po’ anomalo in virtù del fatto che la discussione è stata molto rapida e veloce, non c’è stato modo di affrontare in maniera molto dettagliata il bilancio e l’assestamento, ma questo è e ce ne faremo una ragione. Intervengo non tanto sull’assestamento e il collegato, sottoscrivendo le parole del relatore di opposizione, consigliere Bargi, rispetto a quelle che sono state le osservazioni mostrate sia in Commissione che in aula oggi, ma presentando due ordini del giorno e un emendamento su temi particolarmente importanti.

Inizio con il primo, che secondo me è quello sul quale tanti Comuni si erano creati delle aspettative, che riguarda la proroga del Piano urbanistico generale. Tanti Comuni ci avevano chiesto di intervenire su questo tema, purtroppo pare che la parte più a sinistra, cioè – lo voglio dire – il Partito Comunista della maggioranza, tenga in ostaggio la maggioranza medesima proprio su questi argomenti, insieme a Europa Verde. Questo è un tema che deve essere evidenziato e tutti devono sapere che la pianificazione urbanistica generale è di pura volontà della Sinistra, attraverso questa legge urbanistica, e le difficoltà che incontrano i Comuni su questa pianificazione urbanistica non sono state assolutamente ascoltate da questa maggioranza.

Questo è uno dei temi fondamentali sui quali abbiamo posto l’accento sia l’anno scorso, sempre nel medesimo periodo avevamo depositato degli emendamenti di proroga dell’entrata in vigore del PUG, avevamo ottenuto e avevamo chiesto nel 2023 l’entrata in vigore, ci è stato consentito di arrivare al 2022, nonostante un anno difficile per tutti, ma a maggior ragione per i piccoli Comuni, per i Comuni che si sono trovati in difficoltà rispetto a pianificazione urbanistica importante, senza personale, perché i più sono in smart working, e non è loro concessa questa ulteriore proroga derivante anche dal noto periodo di pandemia.

Questo è un tema sul quale dobbiamo fare una forte riflessione e sul quale, ovviamente, la maggioranza ha idee diverse dalle nostre. Nel contesto di questa operazione, quindi, ho depositato sia un emendamento alla legge di assestamento e prima variazione generale, quindi all’oggetto 3586, che chiede nuovamente una proroga dell'entrata in vigore del Piano urbanistico generale, quindi del PUG, e, sempre al medesimo oggetto, un ordine del giorno che va invece a chiedere un impegno da parte della Regione di affiancamento ai piccoli Comuni, cioè ai Comuni sotto i 15000 abitanti, rispetto a questa tematica.

È chiaro che sono alternativi l’uno all’altro, cioè nel momento in cui si riesce a capire, si riesce a percepire da parte della maggioranza un’apertura rispetto a uno dei due, ovviamente faremo un passo indietro nell’uno o nell’altro.

Questo è uno dei primi passaggi sui quali noi dovremmo ragionare, dovremmo affrontare discussioni, è inutile oggi parlare di tante cose, di tutti i ringraziamenti rispetto a come è l’assestamento, a come è il collegato. Dobbiamo concentrarci sulle esigenze del nostro territorio. Oggi una delle esigenze del territorio dei nostri Comuni è questa.

L’altro elemento e ordine del giorno che vado a presentare, ma molto più brevemente rispetto al resto, è un impegno della Giunta rispetto alla celebrazione dell’anno giubilare indetto dall’Ordine Domenicano per l’ottocentesimo centenario della morte di San Domenico di Guzman. Come sapete, il Comune di Forlì ospita i musei di San Domenico, rispetto ai quali sono stati fatti interventi importanti per valorizzare questo patrimonio culturale e artistico. La Regione interviene su questi obiettivi di tutela del patrimonio culturale, delle tradizioni storiche del territorio regionale.

Sulla base di questo ragionamento chiedo alla Giunta di favorire, ovviamente d’intesa anche con l’Amministrazione comunale di Forlì, in occasione dell’anno giubilare del cammino di San Domenico, che vuole ripercorrere l’ultimo viaggio terreno del Santo, toccando i luoghi più significativi dell’Ordine, l’organizzazione di iniziative, eventi, itinerari religiosi e progetti di natura storico-culturale volti alla valorizzazione del complesso di San Domenico e della sua storia. Questo è, ovviamente, un impegno che si chiede alla Giunta regionale che va nell’ordine di quelli che sono gli obiettivi che la Regione stessa si prefigge, cioè quelli legati alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale.

Non ho altro da aggiungere, se non sicuramente in replica qualche compagno che vorrà intervenire rispetto al partito... Mi viene sempre in mente il Partito comunista. Non riesco a capire per quale motivo. Qualche compagno che vorrà intervenire sul PUG, rispetto al quale cercherò di comprendere e capire, su emendamento e ordine del giorno, quale dei due potrà essere accolto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Taruffi, aspettiamo solo lei. Non ho nessun altro iscritto.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere. Aspetto. Anche quella firma è molto pesante nel mio caso.

A lei la parola.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Ringrazio anche il consigliere Pompignoli, che è stato così gentile da riservarmi così tante attenzioni.

Venendo seriamente alla discussione sui due progetti di legge che abbiamo all’esame, che abbiamo valutato in Commissione e sui quali fra poco passeremo a votare, intanto, lo hanno fatto tutti, voglio farlo anch’io, non in modo retorico, ma in modo sincero, voglio ringraziare l’assessore Paolo Calvano e tutta la struttura tecnica che ha lavorato con lui. Io lo ricordo sempre perché credo sia giusto e doveroso farlo: noi facciamo una parte del nostro lavoro, quella visibile, ma siamo messi nelle condizioni di farlo perché c’è una struttura di tecnici che, nel nostro caso, nella nostra Regione, è una struttura tecnica di primo livello, che garantisce il funzionamento della nostra attività e della Regione, che rappresenta sicuramente un motivo d’orgoglio per tutti quanti. La Regione Emilia-Romagna ha una grande capacità di programmazione e di spesa che per certi aspetti, penso anche all’attuazione dei fondi europei, come ho detto in altre circostanze, prescinde anche in qualche modo dal lavoro che facciamo noi, ma per una parte è in capo anche sicuramente alla capacità dei tecnici di supportare il nostro lavoro. Poi, certo c’è la politica, che deve dare gli orientamenti, deve dare le indicazioni, deve dire come si interviene e dove si mettono le risorse. Ecco, da questo punto di vista credo che la misura che abbiamo di fronte oggi rappresenti una sintesi efficace di quello che è il lavoro che dobbiamo fare in un periodo storico come quello che viviamo.

È stato detto da altri colleghi, lo voglio riprendere brevemente io: è chiaro che l’anno e mezzo che abbiamo alle spalle ci ha consegnato una realtà completamente stravolta da quella con la quale eravamo abituati a confrontarci. L’ho detto in altre occasioni, lo ripeto oggi, basti pensare al ruolo dello Stato in economia, gli interventi che sono stati richiesti allo Stato nelle sue varie articolazioni, dal Governo centrale alle Regioni e agli Enti locali. Senza l’intervento dello Stato, senza un intervento deciso dello Stato anche in sede di programmazione economica e di politiche industriali probabilmente l’ultimo anno e mezzo avremmo assistito a una condizione sociale molto peggiore rispetto a quella nella quale siamo già inseriti.

Penso anche che molte delle cose che ci siamo detti negli ultimi vent’anni siano state stravolte dalla condizione di pandemia che ha imperversato nell’ultimo anno e mezzo. Ho detto in un’altra occasione e voglio ribadire oggi, perché oggi è il 20 luglio ed esattamente vent’anni fa, il 20 luglio 2001, nelle strade di Genova si svolgeva un'importante manifestazione che contestava un certo modo di vedere il mondo, ricordiamo il 20 luglio anche perché nelle strade di Genova morì un ragazzo che si chiamava Carlo Giuliani. Lo dico oggi perché, come ho detto in altre occasioni, molte delle parole d’ordine che quel movimento esprimeva, al netto degli errori, al netto delle repressioni, al netto di tutto quello che è avvenuto, molte delle cose che quel movimento aveva indicato si sono poi dimostrate centrali e oggi sono patrimonio di tutti, e paradossalmente la pandemia le ha rese ancora più evidenti.

Parlavo del ruolo dello Stato nell’economia, parlavo dell’importanza (sappiamo quanto oggi questo sia determinante) e della centralità dei servizi pubblici, dei servizi sanitari, del ruolo centrale della sanità pubblica, del ruolo della scuola pubblica, del ruolo dei beni comuni. La pandemia ha reso evidente come tutto questo sia determinante, quindi in questo contesto il fatto che oggi buona parte della misura che stiamo discutendo sia volta a potenziare ulteriormente e quindi a destinare risorse alla sanità e al welfare, in un momento in cui la crisi morde e morderà ancora di più, perché purtroppo ad esempio una misura che secondo me il Governo ha sbagliato ad assumere, lo sblocco dei licenziamenti, vediamo tutti i giorni che sta producendo la perdita di centinaia di posti di lavoro, dall’azienda Gkn di Campi Bisenzio sino ad altre realtà che quotidianamente annunciano licenziamenti in massa, con centinaia e centinaia di posti di lavoro che si vanno perdendo.

Di fronte al fatto che abbiamo questa condizione, è molto importante sapere che, per quanto ci riguarda, buona parte dell’assestamento venga destinato a potenziare la sanità pubblica, il welfare, per cercare di dare una mano, laddove possibile, ma non solo dal punto di vista del sostegno sul versante del sociale, della sanità, ma anche risorse, 16 milioni, che vengono destinate alle imprese. In particolar modo, e voglio sottolinearlo, di questi, 2,5 milioni sono destinati a investimenti per le attività produttive che intendono fare riqualificazioni o comunque investire nella propria attività, imprese che risiedono nell’Appennino.

Lo dico perché il fatto che in tutti i provvedimenti, o in molti provvedimenti ci sia un’attenzione particolare per l’Appennino credo debba essere un valore da poter considerare patrimonio comune. Lo dicevo ieri e lo ripeto oggi: dobbiamo contrastare le disuguaglianze di genere, dobbiamo contrastare le disuguaglianze sociali, dobbiamo contrastare le disuguaglianze territoriali. Sapere che, nel momento in cui si destinano 16 milioni a favore delle imprese per rendere più attrattive le imprese della nostra regione, dare una mano concreta per la ripresa... Sappiamo che non esiste la possibilità di creare occasioni di lavoro per decreto, ma possiamo, con le nostre misure, con le nostre scelte, favorire la ripresa, ad esempio mettendo risorse a sostegno del sistema produttivo, in particolar modo, ripeto, di quello di chi fa impresa in Appennino.

Penso, ad esempio, lo dicevo prima per la sanità e la scuola, al fatto che nel provvedimento che stiamo discutendo siano presenti anche 7 milioni destinati al sistema scolastico in senso generale. All’interno del sistema scolastico voglio sottolineare le risorse destinate a estendere la gratuità dei mezzi, l’accesso ai mezzi di trasporto pubblico per la fascia dai 14 ai 19 anni. È una richiesta che come Emilia-Romagna Coraggiosa abbiamo formulato in campagna elettorale. Qualcuno pensava stessimo scherzando, qualcun altro ci ha scherzato sopra. Sta di fatto che quella proposta è diventata parte integrante del programma della Giunta e del presidente di questa Regione. Oggi siamo a un anno e mezzo dal nostro insediamento: non solo abbiamo previsto la misura nel primo bilancio, ma oggi siamo qui nell’assestamento ad estenderla. Quindi, rivendichiamo con forza questo passaggio, perché la possibilità di accedere ai servizi scolastici in modo gratuito è un passaggio importante.

Penso ai 13 milioni che vengono destinati alle politiche ambientali. Nel pacchetto del Piano Aria ci sono risorse per finanziare quelle misure che abbiamo provato a tracciare nel Piano straordinario, nel Piano Aria che abbiamo discusso a febbraio e sul quale dovremo tornare. Ci sono risorse per l’agricoltura, con il finanziamento dei bandi che arrivano all’interno di una discussione più ampia, 16 milioni. Sanità, scuola, imprese, ambiente, agricoltura. Dicevo, in questo assestamento si vede bene, secondo me in questa misura si vedono bene quali sono le priorità sulle quali riteniamo si debba muovere per dare un sostegno concreto alla ripresa in un periodo così drammatico come quello che abbiamo vissuto. I 6 milioni destinati al turismo, alla riqualificazione degli alberghi. Su questo, visto che spesso sento dai colleghi della minoranza parlare dell’Appennino, dipingendolo anche, secondo me, in modo forse sbagliato, voglio dire che qua ci sono ulteriori 36 milioni di ristori che arrivano dal Governo, 6 milioni dei quali verranno destinati, appunto, alle attività, alle imprese e a chi ha un’attività sempre sull’Appennino, 6 milioni che si aggiungeranno alle risorse che verranno destinate per le società e per i soggetti che gestiscono gli impianti di risalita, che sappiamo essere stati colpiti molto duramente durante la stagione invernale che abbiamo lasciato alle spalle, non hanno potuto lavorare e sono tra quelli più colpiti. Ed è giusto che le risorse vengano destinate in modo specifico per quelle società, per quelle realtà e per i Comuni su cui insistono gli impianti di risalita, ma io dico anche per i comprensori che sugli impianti delle stazioni sciistiche poggiano parte delle proprie attività dal punto di vista turistico. Penso, quindi, alle strutture alberghiere che fanno riferimento alle strutture sciistiche e agli impianti di risalita. Penso anche, concludendo sul “pacchetto montagna”, ai 1,5 milioni che vengono destinati a favore dei Comuni per dare un sostegno ai Comuni che hanno dovuto fare i conti con nevicate straordinarie, ironia della sorte, proprio nel momento in cui gli impianti di risalita non potevano funzionare, nevicate straordinarie che hanno messo in difficoltà bilanci spesso già approvati nei piccoli Comuni di montagna, il fatto che arrivi un milione e mezzo di risorse destinate esclusivamente a loro è un ulteriore segnale di attenzione, che credo debba essere colto con favore e che abbiamo visto e richiesto con favore.

Queste sono alcune delle misure che determinano i contorni dei progetti di legge che siamo e saremo chiamati a votare tra poco. In questo contesto (chiudo su questo credo) ho sentito alcuni accenni dai consiglieri delle opposizioni, che per certi aspetti ho considerato davvero stravaganti. In particolare, mi riferisco a quanti tra i colleghi delle opposizioni hanno addirittura - con tesi quanto mai ardite - sottolineato come gli impegni che l’Europa ci sta chiedendo e sta assumendo sul tema del cambiamento del sistema di produzione, perché la transizione ecologica questo è, cambiare il modello di produzione, perché quello che nel quale viviamo sta superando i limiti ambientali e non abbiamo un pianeta di riserva, abbiamo questo, ipotizzare che questo cambiamento sarebbe troppo veloce o produrrebbe disastri al sistema produttivo vuol dire veramente continuare a contrapporre lavoro e ambiente, produzione e ambiente, la cosa peggiore che possiamo fare.

Oggi, il ministro Giorgetti è intervenuto dicendo che quel progetto, cioè le scelte dell’Europa chiedono un processo troppo veloce, e pensare che è tra i ministri che dovrebbero dirci come quelle misure devono essere attuate fa un pochino specie.

Chiudo con una battuta. Io capisco le strumentalizzazioni e anche le battute, in politica ci sta, però qui nessuno ricatta qualcun altro, sia sulla materia urbanistica, sia su tutte le politiche della Regione c’è un confronto anche tra posizioni differenti, anche alle volte tra posizioni distanti, che ci porta sempre ad una sintesi, e la sintesi non è di questo o quel partito della maggioranza, ma è sempre della maggioranza in quanto tale, perché - lo ricordo sempre - per fare la maggioranza ci vogliono sempre tutti i consiglieri che stanno da questa parte dell’aula. Non c’è nessuno che ricatta nessun altro. C’è una sintesi politica, che è quello che siamo chiamati a fare e, forse, per la quale siamo stati eletti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Non ci sono più iscritti a parlare in dibattito generale.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie.

Velocissimamente. Volevo presentare l’emendamento che come Gruppo è stato presentato rispetto al collegato, che vuole riproporre una questione su cui quest’aula ha ampiamente dibattuto nei mesi scorsi, anche nella passata legislatura, che riguarda tutto il settore del gioco legale.

Non è un caso che da diverso tempo i lavoratori e le lavoratrici facciano richiesta all’Amministrazione di un interessamento, di una interlocuzione che, purtroppo, però, colpevolmente non arriva, tenendo presente che questo è un settore che sta pagando duramente non solo gli effetti di una legge regionale del tutto severa, incredibilmente severa, tenendo presente quelle che sono le legislazioni regionali di altri territori, ma soprattutto in un momento in cui c’è una riflessione a livello generale per rivedere, sostanzialmente, tutta la normativa per andare a impostare, di fatto, una legge quadro.

Quello che noi chiediamo è che ci sia un’attenzione. Con questo emendamento vogliamo provare a non necessariamente modificare la legge regionale, anche se formalmente si va a intervenire sulla legge regionale, ma si vuole di fatto porre nelle mani della Giunta un’ipotesi di soluzione, che può essere anche la proroga dell’entrata in vigore, degli effetti esecutivi, degli atti esecutivi, che naturalmente sono la conseguenza di tutta una serie di provvedimenti che prima il Consiglio regionale e poi la Giunta hanno adottato. Così anche valutare se il cosiddetto “distanziometro” ha ancora oggi una ragion d’essere nei termini e nelle misure precise che sono indicate nella legge regionale, tenendo presente che la maggior parte dei Comuni del territorio sono andati in ordine sparso, il che non è concepibile per una Amministrazione che dovrebbe regolamentare in maniera uniforme il settore. Lo stesso per la questione di poter prorogare l’entrata in vigore degli effetti espulsi o, comunque, degli effetti negativi che l’attuale normativa regionale prevede. Quindi, con questo emendamento noi chiediamo di riparlare, di tornare ad aprire un dialogo che era stato abbozzato già a dicembre 2019, poi improvvisamente interrotto da parte dell’Amministrazione. Crediamo che sia doveroso nel momento in cui abbiamo documentato come, anche a causa della pandemia, il gioco illegale sia drammaticamente aumentato, il gioco illegale, proprio nel momento in cui il gioco legale è stato limitato, è stato fortemente ridimensionato. Quindi, non si vuole favorire la ludopatia, ma vogliamo interrompere la catena della ludopatia, che non si è mai fermata, noi vogliamo combattere il gioco illegale e vogliamo anche ricordare la grande ipocrisia che c’è dietro questo settore, e cioè il fatto che il primo grande soggetto che guadagna, che specula sulla ludopatia è lo Stato, nel momento in cui favorisce i Gratta e Vinci, favorisce il gioco del Lotto, favorisce tutti i giochi a vincite in denaro.

Ci deve essere anche correttezza, ci deve essere equilibrio, ci deve essere anche una sorta di coerenza. Ecco, questo emendamento vuole riportare e far riaprire questa discussione. Auspichiamo che ci sia, da questo punto di vista, una condivisione proprio tenendo presente quelli che sono stati i numeri che oggi gli studi e le analisi statistiche ci hanno restituito, il fatto che queste norme di fatto non combattono la ludopatia come si dovrebbe fare. Lo si deve fare regolamentando meglio il gioco legale e impedendo il gioco illegale e il gioco online, che, quello sì, in realtà, oggi è fonte di grande preoccupazione e fonte di guadagni per la criminalità.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se non ci sono altri iscritti, chiedo al relatore di maggioranza... No, al relatore di minoranza... No. Prego, consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Sull’ordine dei lavori, presidente.

Le chiedo questo: gli interventi rispetto a ordini del giorno, emendamenti, collegato e assestamento, come sono suddivisi? Mi perdoni, giusto per comprendere, cioè dopo possiamo intervenire anche su ordini del giorno e emendamenti oppure no?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Allora, il programma è questo: i due relatori non hanno chiesto di fare la replica, c’è la Giunta, se vuole (penso che la Giunta intervenga), poi abbiamo l’esame dell’articolato, all’interno del quale uno può intervenire sull’emendamento presentato all’articolo, come sempre.

La differenza è che, invece di avere cinque minuti, qui abbiamo un timer che va ad azzerarsi fino a quando non ci sono i tempi, dopodiché (consigliere Taruffi, stia al suo posto), consigliere Pompignoli, dopo c'è la discussione generale sugli ordini del giorno, sempre rimanendo nella logica del tempo contingentato che ci siamo dati in Capigruppo.

Consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Presidente, è stato cristallino nella sua esposizione, pertanto la ringrazio, intervengo dopo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo, grazie.

Do la parola all'assessore Calvano.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente, grazie ai relatori e a coloro che sono intervenuti nel dibattito.

Provo a fare un ragionamento insieme a voi e parto da questo presupposto: il Paese, l’Italia, i suoi conti pubblici sono stati fortemente condizionati dalla pandemia, il debito, il rapporto tra deficit e PIL è fortemente cresciuto. Quindi, avremo la necessità sicuramente nel Paese di dover affrontare questo tema.

Dall’altro lato, abbiamo il presidente del Consiglio ‒ e io condivido in toto questa sua affermazione ‒ che dice: non è il momento di prendere, è il momento di dare. Queste due cose, cioè la necessità, prima o poi, di mettere mano al debito e alla crescita del deficit, ma al contempo di non prendere dai cittadini, ma di dare, sono due cose che non è facile tenere insieme. Come si possono tenere insieme? Attraverso una sola strada, che si chiama “crescita”, cioè capacità di far crescere il Prodotto interno lordo del Paese, la ricchezza del Paese, con livelli più elevati di quelli che storicamente il Paese ha conosciuto. Ci sono le condizioni perché questo possa avvenire? Certo. La sfida del PNRR è quella lì.

Ci troviamo in presenza di risorse ‒ per fare un esempio che penso tutti possano comprendere ‒ che sono superiori, in termini nominali e reali, a quanto il Paese ha avuto con il Piano Marshall. Quindi, ci troviamo in presenza di una quantità di risorse enormi, che hanno quell’obiettivo lì: fare in modo che, per abbattere il debito che abbiamo creato, non si debba chiedere ai cittadini, ma si metta in campo una grande politica di crescita. Nel nostro piccolo è quello che stiamo provando a fare.

Questo assestamento, pur essendo un assestamento, non una manovra di bilancio preventivo, ha assunto dimensioni che vanno in quella direzione lì, cioè vanno nella direzione attraverso la quale l’Emilia-Romagna prova a dare il suo contributo alla crescita del Paese, in modo tale da rimanere coerenti con quello che giustamente il presidente del Consiglio ci ha chiesto di fare, cioè di non prendere, ma di dare ai cittadini.

Affinché questo possa avvenire non bastano le risorse. È indispensabile riuscire a creare le condizioni per poterle spendere non tanto per spenderle, ma per spenderle bene. Ed è lì dentro che si inserisce il progetto e l’idea di semplificazione che dal DL n. 77 fino a quello che si può fare sui livelli locali si vuole mettere in campo. Provo a dirla così, con una battuta. Taruffi direbbe: non si può fare il socialismo in un solo Paese. Ecco, vale un po’ per la semplificazione: non si può fare la semplificazione in un solo Ente. Perché? Perché l’applicazione e la definizione delle norme, dei comportamenti e delle procedure è un intreccio di competenze. Quindi, non è scontato riuscire a fare processi di semplificazione efficaci se si parte da un solo Ente. Lo dico perché nel processo di semplificazione che vuole provare a mettere in campo la Regione Emilia-Romagna è indispensabile capire anche come va a finire la discussione sul DL n. 77, che si concluderà a fine luglio. Noi ci inseriamo in quel percorso e dentro quel percorso, per quello che è competenza di questa Regione, proviamo a fare la nostra parte, in raccordo con gli Enti locali, in raccordo, ovviamente, con cittadini, imprese, forze sociali e imprenditoriali che li rappresentano.

Facevo riferimento alla crescita come modo per uscire dalla spirale del debito. Però, in Emilia-Romagna non ci possiamo accontentare della crescita, perché siamo Emilia-Romagna. Allora, l’Emilia-Romagna, quando pensa alla crescita, pensa anche a un’altra parola fondamentale, alla redistribuzione di quella crescita. D’altronde, la crescita non controllata, la crescita non regolata rischia di essere una crescita che avvantaggia qualcuno e penalizza tanti altri. Questo in Emilia-Romagna non ce lo possiamo permettere, non lo vogliamo, non fa parte della storia di questa regione.

Qui viene l’altro pezzo di politiche che abbiamo messo in campo attraverso l’assestamento, l’altro pezzo della cosa che abbiamo voluto fare attraverso l’assestamento: stimolare la crescita e garantire la redistribuzione. Redistribuzione significa una redistribuzione tra persone che vivono in condizioni diverse. Allora, quando decidiamo – spero che il voto dell’aula lo confermi – di ampliare in maniera importante e sostanziale il Fondo sociale regionale, andiamo in quella direzione. Lo dico anche rispetto alle battute fatte sul fatto che non ci sia adeguata attenzione alle famiglie. Ma andiamo in quella direzione quando parliamo di Fondo sociale regionale, di dare una mano a chi ha qualche difficoltà in più. Quando sblocchiamo i fondi per consentire il pagamento dell’affitto a chi non ce la fa più da che parte andiamo, se non al sostegno nei confronti delle famiglie e delle famiglie con più difficoltà? Quando andiamo a finanziare e ad aumentare lo stanziamento per consentire l’utilizzo del mezzo pubblico a fini scolastici fino ai 19 anni, dove andiamo? Andiamo nella direzione di venire incontro a quelle famiglie che hanno meno e che giustamente devono poter godere degli stessi servizi pubblici universali che hanno gli altri.

Pensare alla ridistribuzione non significa solo redistribuzione tra chi ha tanto e chi ha poco, significa anche pensare al mondo delle imprese. Affrontare la crisi per una grande impresa non dico che sia più facile che per una piccola impresa, ma certamente ci possono essere risorse e disposizioni diverse, sia in termini di risorse umane che in termini di risorse economico-finanziarie, quindi quando decidiamo di mettere in campo politiche per 15-16 milioni (parlo semplicemente della manovra di assestamento) per rifinanziare fondi come starter, fondi come energia, quando la maggioranza propone uno stanziamento per accrescere i fondi sul versante start up, ma non solo, anche per l’imprenditoria femminile, va nella direzione di aiutare le piccole imprese, in questo caso anche risolvere un gap di genere, quindi redistribuzione di nuovo.

Anche quando parliamo di semplificazione, in realtà, prima di tutto sul versante imprenditoriale abbiamo in testa le piccole e medie imprese, perché una grande impresa è più facile che possa dedicare persone a occuparsi del rapporto con la pubblica amministrazione, mentre in una piccola impresa significa sottrarre manovalanza, maestranze all’attività lavorativa, quindi anche la semplificazione è un’opera (passatemi il termine) di democratizzazione, di coesione nel rapporto tra piccola e grande impresa.

Così come redistribuzione in Emilia-Romagna significa anche redistribuzione tra i territori, perché è evidente che le opportunità che ci sono in pianura sono diverse dalle opportunità che ci sono in montagna, è evidente che le opportunità che ci sono in una grande città sono diverse dalle opportunità che ci sono in una periferia.

Alla montagna associo (lo sa bene la capogruppo Zappaterra) anche le condizioni della pianura che è sotto il livello del mare, io vengo da lì, quindi non posso non citarla, però il problema delle aree interne è un problema di montagna ma di aree interne più generale, a prescindere dall’altitudine.

Quando si mettono in campo politiche, come abbiamo fatto sulla montagna, per accompagnare la residenzialità, per sostenere la residenzialità, quando mettiamo in campo uno strumento nuovo, straordinario, di sostegno agli investimenti in montagna andiamo in quella direzione, cioè cercare una ridistribuzione tra i territori più forti e i territori che soffrono di più.

Quando decidiamo di investire sulle ferrovie regionali è per consentire migliori collegamenti tra centro e periferia. Non solo nella logica di far sì che le persone possano trasferirsi in modo semplice e adeguato, con qualità adeguata, ma anche nella logica che lo possano fare rispettando nuovi criteri di sostenibilità ambientale. E allora l’elettrificazione dei mezzi, il superamento dei passaggi a livelli. Centinaia di milioni che stiamo investendo su questo e che sono dentro una manovra di metano di mezzo miliardo di euro, per il tramite, in questo caso, degli FSC vanno in quella direzione.

Così come immaginare ridistribuzione significa sapere che nei confronti di quei territori più fragili è necessario investire in termini di tenuta idrogeologica di quei territori. Ecco gli investimenti sulla costa. Ecco gli investimenti messi sul dissesto idrogeologico all’interno degli FSC. Ecco i fondi sbloccati per l’idrovia.

Questa manovra è un insieme di pezzi che stanno dentro un unico puzzle; un unico puzzle incastonato in quella che è l’Emilia-Romagna.

In questa direzione, di garantire ridistribuzione, c’è anche una parte delle cose che sono emerse dall’aula e un altro pezzo di emendamenti che la Giunta ha ritenuto ‒ proposti in questo caso dalla maggioranza ‒ opportuno accogliere. La necessità di implementare le politiche per gli adolescenti, in un momento come quello pandemico, dove purtroppo hanno pagato un prezzo. È giusto rafforzare quelle politiche. L’abbiamo fatto nella manovra. Lo abbiamo ulteriormente fatto, lo avete ulteriormente fatto attraverso gli emendamenti presentati in aula.

Così come l’attenzione che esplicitiamo sia nelle risorse che negli impegni che andiamo a prendere nei confronti delle persone che hanno diverse abilità. Il rafforzamento delle politiche sull’autismo. La decisione presa nero su bianco di impegno nei confronti dei parchi inclusivi, in un incrocio di confronto e discussione tra maggioranza e opposizione. Bene. Si va nella direzione giusta. Ed è giusto, quindi, farlo.

Lo dico perché, ovviamente, dall’opposizione ho notato anche parole di critica. Ci stanno, sono inevitabili. Fa parte anche del gioco della politica. È normale che l’opposizione possa chiedere a chi governa di fare di più. E io mi interrogo quando mi chiedono di fare di più. Però, vi faccio un’altra domanda: ma quanto abbiamo rischiato di essere costretti a fare meno? Guardate che ci siamo andati vicini. Sarebbe stato così se nella predisposizione del rendiconto non avessimo tenuto adeguatamente conto del fatto che potevano esserci minori entrate nel 2021. Lo abbiamo fatto, e questo ci ha consentito di parlare oggi di manovra espansiva. Avremmo rischiato di fare una manovra restrittiva, se da oltre un anno non stessimo lavorando pedissequamente, con la collaborazione di tutte le direzioni, di tutti gli assessori, su come liberare più avanzo vincolato possibile o per completare cose che erano già partite o per immaginare nuovi interventi. Sarebbe stato così se non avessimo fatto una gestione accorta del debito, perché oggi ci troveremmo a dover pagare in parte corrente interessi passivi superiori a quelli che paghiamo. Invece, li possiamo reinvestire in politiche attive.

Queste cose le abbiamo fatte e oggi questo ci consente di parlare di una manovra espansiva, una manovra espansiva che non si esaurisce con l’assestamento perché, mentre immaginavamo, costruivamo questa manovra che oggi stiamo discutendo, è successa un’altra cosa. Lo avete visto molto bene in aula, perché avete fatto una discussione molto approfondita sul DSR e sull’S3, un DSR e un S3 che mettono a disposizione di questa Regione, grazie anche alla progettualità che questa Regione ha saputo mettere in campo, molte più risorse della passata programmazione. Lo dico rispetto anche ad alcune osservazioni che faceva la consigliera Castaldini sul tema della formazione, dove dimostriamo la nostra attenzione verso le politiche della formazione, quando riusciamo a ottenere dall’Europa più di quello che abbiamo avuto nel sessennio precedente, perché siamo consapevoli che su quel tema non possiamo derogare, non possiamo venir meno, non solo agli impegni presi, ma a tutto quello che dobbiamo fare.

Aggiungo di più. Il PNRR, sul versante della formazione, ci dà ulteriori indicazioni, che dobbiamo essere capaci di prendere. L’investimento sugli ITS, di cui questa Regione è stata una delle principali protagoniste a partire dalla passata legislatura... Ho in mente su questo le parole dell’attuale Ministro Bianchi, ex assessore di questa Regione, su quanto l’investimento sugli ITS possa essere la strada per determinare un nuovo incrocio tra domanda e offerta del lavoro, in un momento in cui le imprese chiedono professionalità che non trovano sull’attuale mercato del lavoro e che quindi necessitano di ulteriori politiche di formazione affinché questo possa avvenire.

Così come l’attenzione alla scuola, che sta nelle parole di ieri del presidente Bonaccini. Quando Bonaccini ha detto "facciamo di tutto perché la scuola possa ripartire in presenza, a partire dal fatto che sulle vaccinazioni non si può derogare in ambito scolastico", sono segnali di attenzione reali, forti, che abbiamo verso quel mondo e che vogliamo continuare ad avere.

Ho finito, permettetemi solo alcune parole conclusive. Con la splendida vittoria dell’Italia agli Europei, abbiamo riscoperto nel nostro Paese come con il gioco di squadra si possa essere più bravi degli altri, anche quando gli altri hanno dei campioni superiori a quelli che abbiamo noi in squadra. Sono assessore da un anno e mezzo, il gioco di squadra in questa Regione non è una novità, non lo abbiamo riscoperto con la vittoria degli Azzurri agli Europei, ma abbiamo avuto la fortuna che questo gioco di squadra esiste, io l’ho misurato direttamente all’interno dell’Assessorato di cui ho l’onore di occuparmi pro tempore. C’è un elemento, quando c’è il gioco di squadra, che ci si sente meno soli. Questo vuol dire che, quando ti arriva un problema sul tavolo, sai che non sei da solo ad affrontarlo, sai che hai qualcuno a cui puoi telefonare per chiedere "come lo risolviamo quel problema lì?". Guardo il direttore Pignatti, guardo Maurizio Ricciardelli e chi nei suoi uffici dà una mano, sanno quante telefonate arrivano, a volte anche di sabato e di domenica, perché non c’è sabato e domenica, perché c’è l’Emilia-Romagna.

Credo che questo sia un grande valore aggiunto, che dobbiamo sfruttare al massimo in una situazione così difficile e complicata. Poi ci sono anche quelli che, quando l’assessore ci mette un po’ troppa fantasia nella ricerca delle soluzioni, lo riportano alla realtà, come è giusto che sia, perché è fondamentale rimanere con i piedi per terra anche quando si vuole provare a volare alto.

Poi, guardate, c’è un piano nella torre 52 a cui dico “grazie”. È il piano ottavo. Non è il settimo piano e mezzo, per chi ha visto il film di John Malkovich, ma è il piano ottavo. Siamo tutti alla stessa altezza, perché è un’altra di quelle squadre che funziona.

Chiudo. Visto che il riferimento sportivo è uno dei miei preferiti, e rimango fedele alla vittoria, rimango legato alla vittoria agli Europei, Mancini negli spogliatoi ha detto: “Siamo noi i padroni del nostro destino”. Attenzione, è una frase che vale anche per noi. Per noi vale un po’ di più, perché quest’aula, la Giunta sono i padroni anche di un pezzettino di destino di chi è fuori da quest’aula.

Con discussioni come quella di oggi, per lo stile e, spero, anche l’efficacia, e confido che i voti e i posizionamenti nei voti lo possano dimostrare, credo che con questo stile possiamo offrire un bel servizio alla regione, che credo sia nei cuori di tutti noi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, ora, alla votazione del testo, all’esame dell’articolato.

Chiedo un po’ di attenzione, colleghi.

Partiamo dal progetto di legge 3586.

Articolo 1.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 24

Contrari 18

 

È approvato.

 

Articolo 2.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 24

Contrari 17

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Passiamo ora all’emendamento n. 1, a firma Piccinini, che inserisce un nuovo articolo.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1, a firma Piccinini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 33

Favorevoli 25

Contrari 6

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento n. 3, a firma Pompignoli, che inserisce un nuovo articolo.

Dibattito generale.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Solo per comprendere e capire dalla maggioranza su questo emendamento qual è l’opinione, perché è evidente che nella discussione generale abbiamo detto delle cose, ho detto delle cose in merito alla programmazione urbanistica generale.

Questo è un emendamento con il quale si chiede, ovviamente in virtù di quelli che sono stati gli avvenimenti del 2020 della pandemia, una proroga, non ho compreso la maggioranza esattamente cosa voglia fare, perché questo ce lo chiedono i Comuni di tutta la Regione, ce lo chiedono gli uffici tecnici, ce lo chiedono i cittadini, ce lo chiedono tutti di prorogare questa benedetta entrata in vigore del PUG.

Vorrei almeno o quantomeno un cenno da parte della maggioranza, che mi chiarisca (maggioranza non Taruffi, maggioranza PD) e mi dica esattamente cosa intende fare su questo argomento, perché è facile stare zitti quando ci sono degli emendamenti scomodi, però è altrettanto facile, a questo punto, sostenere da parte di questa opposizione che la maggioranza non vuole affrontare il problema, anzi lo bypassa votando contro una proroga, senza dare alcun tipo di spiegazione.

Chiedo quindi, sulla base di questo emendamento, quali siano le intenzioni della maggioranza, anche perché è collegato un ordine del giorno sul tema, quindi avrei necessità di capire e di confrontarmi con la maggioranza su questo punto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Potremmo discutere a lungo sul tema vero e reale della necessità di proroga del PUG. Noi abbiamo fatto una proroga anche nel collegato normativo all’assestamento dell’anno scorso. Era una proroga giustificata, considerato che eravamo in piena pandemia. Gli Enti locali, attraverso lo smart working, hanno rallentato la procedura. Quindi, ci stava.

Dopodiché dobbiamo sempre avere molto chiaro a cosa serve il PUG. Il PUG serve, sostanzialmente, per fare espansione edilizia residenziale nuova. Per tutte le altre pratiche che possono essere utili in una fase come questa ai Comuni, cito ‒ per non tenerla troppo lunga ‒ un ampliamento produttivo, ne cito uno per capirci, i Comuni possono tranquillamente farlo e procedere senza aver bisogno del PUG. Lo dico perché, anche relativamente alla necessità di espansione edilizia residenziale nuova, è giusto e corretto che serva uno strumento urbanistico di programmazione. Qui dobbiamo anche dirci, però, che non va in quella direzione lo sviluppo sostenibile che questa Regione sta programmando nel solco del PNRR delle politiche europee.

Noi abbiamo fatto già una legge urbanistica che, a proposito di quanto, mi perdonerà il collega di Coraggiosa, a detta del consigliere Pompignoli, Coraggiosa condizioni la maggioranza... È una legge urbanistica che abbiamo approvato con i colleghi di Coraggiosa che non hanno partecipato al voto, ma l’abbiamo fatta rispettando tutte le opinioni. Siamo andati avanti. Quella legge sancisce il principio del consumo di suolo a saldo zero. Qui bisogna che ce lo diciamo, perché l’espansione edilizia residenziale nuova non è propriamente negli obiettivi di rigenerazione urbana, di recupero, di ristrutturazione, a proposito anche del Bonus 110, e di tutti gli interventi che stanno venendo avanti dal livello europeo, dal livello nazionale e anche gli obiettivi prioritari di questa Regione. Lo dico perché sono davvero residuali gli interventi che necessitano del PUG.

Un’ulteriore proroga che probabilmente sull’edilizia residenziale nuova sarebbe paradossalmente molto utile ai Comuni grandi, che hanno certamente necessità di espansione, perché hanno uno sviluppo più impegnativo, però sono anche quelli dotati delle strutture migliori per adeguare gli strumenti urbanistici, quindi per far partire il percorso. I Comuni piccoli, che sono certamente quelli più in difficoltà in questa fase, è difficile che abbiano proprio bisogno di fare dell’espansione edilizia residenziale nuova, considerato il tasso di natalità e di attrattività dei Comuni piccoli. Certo, vanno sostenuti. Con l’assessore Lori sappiamo perfettamente quanto in questo anno l’Assessorato e le strutture siano impegnate a stare al fianco dei Comuni più piccoli e a sostenerli nell’approntamento degli strumenti urbanistici, e continueranno a farlo. L’assessore ha anche fatto il giro di tutte le province per capire la reale necessità della proroga PUG e su quei tavoli provinciali dal punto di vista istituzionale non è emersa un’esigenza vera. Quindi, viene anche da dire che, se non viene messa su quei tavoli, è difficile che i colleghi, che pure, come noi, hanno le antenne sul territorio, abbiano una visione complessiva. Aggiungo anche che la proroga dell’anno scorso è stata utile per i Comuni che volevano far partire il percorso ad attivarsi. Quindi, molti dei Comuni in difficoltà l’anno scorso in questo anno hanno provveduto.

Credo sarebbe anche sbagliato dare l’esempio rispetto al fatto che chi è meno virtuoso può contare sul fatto che la Regione di anno in anno proroga. Però, al di là di questo, che pure è un criterio che dobbiamo tener presente almeno a vantaggio di tutti quelli che il percorso l’hanno fatto partire, il punto vero per il quale non riteniamo necessaria la proroga è proprio legato a quali sono le attività necessarie e le procedure necessarie per il PUG, quindi sono molto poche, tenuto conto che l’Assessorato e le strutture sono pienamente disponibili nei Comuni piccoli, e non solo, per il sostegno di cui hanno bisogno in questa fase.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale sull’emendamento…

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Io intervengo a fronte del rumore di dita che scricchiolavano sugli specchi dopo l’intervento della consigliera Zappaterra, perché noto proprio un arrampicamento sugli specchi seriale da parte del Partito Democratico su questo tema. Perché? Perché, come ha detto giustamente bene anche il collega Pompignoli in modo più gentile di me, io sarò meno gentile, qui abbiamo un partito di maggioranza che è ostaggio della sinistra più radicale in questa Regione. Siete ostaggio della sinistra più radicale. Io penso che tutto il mondo se ne sia accorto, penso che tutti i Comuni se ne siano accorti, anche quelli della vostra estrazione politica. Ciò che vediamo oggi è un completo e totale scollamento.

L’assessore, per carità, ha girato le province, come veniva detto prima dalla capogruppo del PD, ma dovrebbe sapere, come la maggioranza dovrebbe sapere, perché poi chi vota sono i consiglieri, che tanti sindaci, di diverse estrazioni politiche, non della Lega, anche della vostra parte politica, sono in seria difficoltà su questo punto e hanno una posizione chiara su questo punto.

La verità è che voi fate prevalere la logica di palazzo e la logica di compromesso per forza, su questi temi oltretutto dove la Lega c’è, e quindi in questo caso ci sarebbero i voti anche senza la Sinistra più radicale per far passare determinate questioni, invece scegliete, per logiche solo ed esclusivamente interne alla maggioranza, di penalizzare i territori, dando dimostrazione che su questo punto in particolare fate politica di palazzo, lontano dai vostri sindaci, dai vostri amministratori e a ricaduta dai vostri cittadini.

La consigliera Zappaterra, che purtroppo su questo punto non perde occasione di fare della facile ironia, dovrebbe sapere, dicendo che sono lontani dai nostri amministratori – lo ripeto ancora una volta perché forse non è chiaro - che ci saranno e ci sono degli amministratori di tutte le estrazioni politiche, che ci hanno contattato e ci hanno chiesto per favore di cambiare e di presentare questo emendamento.

Noi abbiamo cercato di colmare i problemi che ha creato il PD anche ai suoi sindaci, tanto che probabilmente ci sono dei problemi più evidenti in maggioranza piuttosto che da altre parti, come nei fatti è stato anche sulla legge urbanistica (il consigliere Pompignoli sa benissimo come è andata, ma anche voi sapete benissimo come è andata). Il punto è che io sono completamente e veramente rammaricato, perché oggi, siccome è stato citato anche lo stato di emergenza, ci veniva detto che la proroga è stata fatta l’anno scorso perché eravamo in stato d’emergenza, forse a qualcuno sfugge che siamo ancora in pieno stato di emergenza, a meno che non ci siano notizie da parte della maggioranza in modo diverso, che ad oggi io non conosco.

È una scelta pretestuosa, una scelta di partito, una scelta di completo servilismo a quella minoranza della maggioranza più radicale e più dura su questi temi, e, purtroppo, mi spiace dirlo, siete arresi all’ideologia di una Sinistra radicale. Questo va detto.

Usciamo da questi ragionamenti, usciamo da questi ragionamenti per gli amministratori locali, usciamo da questi ragionamenti per i nostri cittadini, perché se continuerete a ragionare a livello di palazzo, alla fine farete il male degli amministratori e di tutti gli emiliano-romagnoli.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

A quest’ora un po’ di ironia, quell’ironia che salverà il mondo, penso sia consentita. L’unico rumore dovuto all’arrampicarsi sugli specchi è quello che ho sentito dopo le dichiarazioni del consigliere Pompignoli, che nel suo intervento ha detto che la sinistra ci tiene in ostaggio con la legge urbanistica.

Lo ricordava la consigliera Zappaterra. Noi a dicembre 2017, in quest’aula, io presiedevo la Commissione assembleare competente, il consigliere Pompignoli era relatore di minoranza, dopo mesi di confronto, di dibattito, di approfondimento sui territori, con un percorso partecipato, guidato dall’allora assessore Donini, che portava sempre con sé sui territori il relatore di maggioranza, il relatore di minoranza, la presidente della Commissione, abbiamo approvato una legge urbanistica con i voti del Partito Democratico, non con i voti della sinistra.

Quindi, se non altro, quando capita che diventiamo ostaggio, dal vostro punto di vista, se eventualmente lo facciamo, non lo facciamo certamente con una legge che abbiamo voluto, che abbiamo costruito con la partecipazione di quei territori che ci accusate di non conoscere, di non frequentare, di non vivere, di quei sindaci che fanno parte del nostro lavoro, del nostro impegno quotidiano di dialogo. Quindi, trovate altre motivazioni.

Noi quella legge l’abbiamo voluta a dicembre 2017, anticipando, con quella legge, che andava chiaramente nella direzione del saldo zero del consumo di suolo... Eravamo già allora profondamente convinti che servisse una modifica nel nostro modello di crescita e sviluppo, anche in Emilia-Romagna, anche in questo territorio, perché la precedente legge n. 20/2000, che aveva salvato questa Regione e che stava diventando maggiorenne, non era più adeguata ad affrontare il cambiamento della società che diciassette anni dopo stavamo vivendo. Una legge, appunto, che abbiamo voluto e che, bocciando il vostro emendamento, semplicemente continuiamo a difendere, perché pensavamo ‒ e pensiamo ‒ che andasse nella direzione giusta.

Dicevo, un po’ di ironia, consigliere Rancan. Forse tutti quei sindaci che si sono rivolti a voi, se avevano così necessità, si sarebbero potuti rivolgere alla maggioranza di questa Regione. Non so. Quelli con cui ci siamo confrontati noi, e lo abbiamo fatto anche noi come Gruppo assembleare del Partito Democratico, ci hanno trasferito un punto di vista diverso, che è quello che ci porta con consapevolezza e con responsabilità a respingere l’emendamento n. 3.

Auspichiamo che, così come hanno fatto tanti Comuni dell’Emilia-Romagna di qualsiasi colore, lavorando nei mesi scorsi per approntare i PUG e gli strumenti urbanistici che la nuova legge prevede, lo facciano anche i Comuni capoluogo governati dalla Lega, perché forse sono stati distratti o concentrati su altro.

Quindi noi, con convenzione, con queste motivazioni, con questa consapevolezza, con la conoscenza penso di poter dire profonda, che ci deriva dallo stare quotidianamente nei territori, diremo “no” all’emendamento n. 3, convinti come eravamo, e come siamo tuttora, che quella legge vada nella giusta direzione e debba essere attuata il più presto possibile per guidare questa regione verso la transizione ecologica che oggi anche l’Europa e anche il Governo, di cui anche voi fate parte, ha capito che sia quella giusta per portare il Paese e, quindi, l’Emilia-Romagna a fare un passo avanti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Solo un inciso, in risposta a quanto detto dalla consigliera Rontini.

Credo di ricordare che l’unico o forse quei pochi Comuni che hanno oggi adottato o approvato (adesso non ricordo esattamente come) il PUG siano quei Comuni di centrosinistra che vanno al voto, guarda caso, quei Comuni che blindano il percorso dei prossimi anni, prima, ovviamente, di andare a votare. Mi riferisco soprattutto al Comune di Bologna. Quindi, questa è l’ideologia di partito che ha portato a non approvare la proroga. Tanto che è sotto gli occhi di tutti che quanto detto anche dal Partito Democratico rispetto alla bocciatura del PUG sia in sé argomento poco credibile rispetto alla reale necessità che i Comuni invece sollevano rispetto a questo tema.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto sull’emendamento n. 3.

Se non ci sono interventi in dichiarazione di voto sull’emendamento n. 3, mettiamo in votazione l’emendamento.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 17

Contrari 26

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Passiamo ora all’articolo 3.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 41

 

È approvato.

 

Passiamo, ora, all’articolo 4, su cui insiste l’emendamento n. 4, a firma Castaldini.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 4, a firma Castaldini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 16

Contrari 26

 

È respinto.

 

Passiamo alla votazione dell’articolo 4.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 25

Contrari 15

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Articolo 5.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 26

Contrari 0

Astenuti 15

 

È approvato.

 

Articolo 6.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 25

Contrari 15

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Articolo 7.

Nessun emendamento.

Dichiarazione di voto. Nessuna dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 25

Contrari 15

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Articolo 8.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 24

Contrari 15

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Articolo 9.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 26

Contrari 15

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 10.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 41

Astenuti 0

Contrari 0

 

È approvato.

 

Articolo 11.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 25

Contrari 0

Astenuti 16

 

È approvato.

 

Passiamo ora all’emendamento n. 2, a firma Facci ed altri, per l’istituzione di un nuovo articolo.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Presidente, grazie.

Intervengo su questo emendamento, seguendo anche quello che il consigliere Facci ha espresso nella sua introduzione rispetto ad un tema particolarmente delicato e particolarmente sensibile, sul quale è stata approvata una legge da questo Consiglio regionale poco tempo fa sulla ludopatia.

Il tema è importante, perché riguarda il settore del gioco d’azzardo regolare, colpito gravemente dalla legge regionale che abbiamo approvato, quella legata anche al distanziometro, e soprattutto dalla pandemia. Con questo emendamento si chiedeva di dare seguito, come abbiamo chiesto anche per il PUG, anche su questo tema abbiamo chiesto una proroga, perché è evidente che è un settore gravemente colpito dal punto di vista economico, quindi si ritiene utile consentire agli stessi gestori di poter usufruire di un ulteriore lasso di tempo per poter sistemare le proprie attività.

È un settore colpito anche dal punto di vista occupazionale, come abbiamo visto, ci sono circa 3000 dipendenti a casa rispetto a questo tipo di attività, però l’interrogativo principe rispetto al quale noi dovremmo comprendere e capire se la legge che abbiamo approvato tempo fa ha funzionato oppure no è legato all'incremento o meno della ludopatia.

Lo abbiamo visto nei numeri, c’è anche un articolo di poche settimane fa sulla sul Corriere, in cui si dice che da un lato c’è l’incremento del gioco irregolare, cioè la pandemia ci ha disegnato un quadro nel quale tanti si sono gettati nel mondo online delle scommesse, scommesse irregolari. Quindi, c’è stato un incremento esponenziale di questi soggetti, che hanno ovviamente cercato di trovare un’alternativa rispetto al gioco regolare, che è, invece, un gioco controllato. L’incremento di questi giocatori ha creato ovviamente più ludopatici rispetto a prima. Quindi, il primo interrogativo che ci si deve porre oggi è: la legge, che ha disposto una serie di correttivi e di chiusure di queste attività irregolari, ha funzionato? L’obiettivo per il quale l’abbiamo approvata è stato centrato oppure no? Questo è uno dei temi sui quali occorre porsi degli interrogativi.

Il dato chiaro e certo è che si è incrementato il gioco irregolare. Il gioco illegale è esploso negli ultimi due anni. Ovviamente questo ha comportato di fatto una soluzione diversa rispetto a quella che era la linea principale di questa legge.

Un dato è chiaro: incremento del gioco irregolare. Questa legge, ovviamente, non ha raggiunto lo scopo per il quale era stata istituita.

Dall’altro lato, non abbiamo oggi certezze rispetto a un quadro clinico e sanitario sul quale porre l’attenzione, cioè non sappiamo esattamente, perché non ci sono studi scientifici sul punto, se di fatto il contrasto alla ludopatia rispetto a questa legge sia stato accentuato oppure no.

Un altro dato, sicuramente di particolare importanza, sul quale dovremmo porre l’attenzione è che alcune Regioni ‒ faccio l’esempio della Sicilia come può essere quello del Piemonte ‒ che hanno a loro volta deliberato norme regionali sul contrasto alla ludopatia hanno fatto dietrofront rispetto alla retroattività della norma. Anche questo deve essere un pensiero sul quale la Regione deve fare delle riflessioni. Riflessioni che, però, anche questa volta, non riescono a trovare accoglimento rispetto a una posizione forse troppo ideologica al tempo in cui è stata approvata la legge, incentrata molto su quelle che erano le ideologie dei Cinque Stelle, oggi questa riflessione non potrà essere comunque ripercorsa e fatta anche in virtù del fatto che si è convenuto, anche nella discussione che è stata fatta in Commissione, che l’orientamento della maggioranza è quello di non concedere alcun tipo di proroga, anche in ragione del fatto che, secondo quelle che erano le regole date dalla maggioranza, questa legge doveva avere degli obiettivi importanti, quali appunto la scelta collegata al contrasto alla ludopatia. Però, su questi interrogativi bisogna aprire un dibattito. Credo che questo sia il momento opportuno per poterlo aprire e confrontarci su un tema, anche nel rispetto di quanti fuori da quest’aula aspettano delle risposte importanti da questa Regione.

Ricordo, nel fare l’ultima considerazione in quanto veramente il tempo corre, che il presidente Bonaccini, prima delle elezioni del 2020, incontrò gli operatori del settore, tranquillizzandoli a volte anche sul percorso che poteva essere fatto e aspettando la legge quadro nazionale, dopo le elezioni regionali, nel 2020, su questo tema il presidente Bonaccini ha dato il veto rispetto a possibili ed eventuali proroghe. Quindi, ovviamente ha carpito in questi operatori del settore la buona volontà di questa Regione di poter aprire un confronto, ma in realtà poi lo ha chiuso immediatamente dopo le elezioni. Ulteriori valutazioni ovviamente le lasciamo a chi giudicherà poi l’operato di questa Giunta.

È evidente, quindi, che un tema c’è, lo dobbiamo affrontare, lo dobbiamo discutere, e su questo l’emendamento è proprio finalizzato a ottenere una proroga rispetto a quella che è la normativa vigente al momento a livello regionale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Come da intese della Capigruppo, chiudiamo l’aula pomeridiana, che riprenderà domani mattina con lo stesso argomento, alle ore 9,30.

Buona serata.

 

La seduta ha termine alle ore 17,39

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI; Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI; Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori: Paolo CALVANO, Barbara LORI, Elena SCHLEIN.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI e Paola SALOMONI, la presidente dell’Assemblea Emma PETITTI e i consiglieri Gabriele DELMONTE e Ottavia SONCINI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 3586

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023”. (22)

 

Titolo: 3586 - votazione ART. 1

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:24

Contrari/No:18

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Montalti Lia; Petitti Emma; Soncini Ottavia

 

Titolo: 3586 - votazione ART. 2

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:24

Contrari/No:17

Astenuti:1

Non votanti:2

Assenti:6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Gerace Pasquale; Rainieri Fabio


Assenti

Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Soncini Ottavia


Titolo: 3586 - votazione Emendamento 1 (consigliere Piccinini)

 

Presenti al voto:34

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:6

Non votanti:2

Assenti:16

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Tarasconi Katia

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Pelloni Simone; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Petitti Emma; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina;

 

Titolo: 3586 - votazione Emendamento 3 (consigliere Pompignoli)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:17

Contrari/No:26

Assenti:7

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3586 - votazione ART. 3

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:41

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3586 - votazione Emendamento 4 (consigliera Castaldini)

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:16

Contrari/No:26

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favoreoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3586 - votazione ART. 4

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:25

Contrari/No:15

Astenuti: 1

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Astenuti


Piccinini Silvia

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Marchetti Daniele; Petitti Emma; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3586 - votazione ART. 5

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:26

Astenuti:15

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3586 - votazione ART. 6

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:25

Contrari/No:15

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Rainieri Fabio;


Assenti


Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3586 - votazione ART. 7

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:25

Contrari/No:15

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Rainieri Fabio;


Assenti


Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3586 - votazione ART. 8

 

Presenti al voto:41

Favorevoli/Si:24

Contrari/No:15

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:9

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo; Taruffi Igor

 

Titolo: 3586 - votazione ART. 9

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:15

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Mastacchi Marco; Rainieri Fabio;


Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3586 - votazione ART. 10

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:41

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3586 - votazione ART. 11

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:25

Astenuti:16

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

Emendamenti

 

OGGETTO 3586

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023”. (22)

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Piccinini

 

«Dopo l'articolo 2 è inserito il seguente: Art. 2-bis Inserimento nelle Clausole valutative previste da leggi regionali dell'impatto ambientale e del suo effetto rispetto al processo di Transizione ecologica

1. La Regione, in attuazione dello Statuto e in particolare dell'articolo 3, comma 1, lettera g), al fine di assicurare adeguati strumenti di valutazione dell'impatto della regolamentazione (VIR) in materia ambientale delle norme regionali e del loro effetto rispetto al processo di Transizione ecologica inserisce, laddove pertinenti, tenuto conto dei relativi oneri amministrativi, specifiche disposizioni nelle Clausole valutative delle proprie leggi.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Facci, Pompignoli, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Bergamini, Catellani, Delmonte, Liverani, Montevecchi, Occhi, Pelloni, Rancan, Stragliati

 

«Articolo aggiuntivo dopo l'art. 11 aggiungere l'art. 11 bis "Modifiche alla L.R. 5 del 4.7.2013 (NORME PER IL CONTRASTO, LA PREVENZIONE, LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DELLA DIPENDENZA DAL GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO, NONCHÉ DELLE PROBLEMATICHE E DELLE PATOLOGIE CORRELATE)"

Inserimento dell'art. 7 ter:

1. La Giunta regionale, con apposito atto, individua i procedimenti e le forme più idonee per impedire le perdite occupazionali derivanti dall'applicazione della presente legge con la quale la Regione Emilia-Romagna ha limitato l'offerta di gioco pubblico esistente sul territorio regionale.

2.  Il provvedimento amministrativo, da adottarsi entro 30 giorni dall'approvazione della disposizione di modifica, potrà prevedere sia forme di sostegno economico per i lavoratori interessati dalle chiusure degli esercizi pubblici che offrono gioco legale, da armonizzarsi con il bilancio e con gli equilibri del medesimo, sia interventi correttivi dei criteri applicativi del C.d. "distanziometro", così  come potrà prevedere la moratoria dei termini per l'applicazione degli atti esecutivi di chiusura degli esercizi pubblici da parte dei Comuni interessati dalla normativa regionale, anche in considerazione del periodo di forzata chiusura degli esercizi che offrono gioco legale che non hanno potuto usufruire appieno dei periodi di proroga previsti per la eventuale delocalizzazione dell'attività in luogo non soggetto alla presenza di luoghi sensibili a causa della Pandemia da COVID 19 ed in attesa della nuova legge nazionale di riordino del settore del gioco pubblico sollecitata dal Ministero delle Economa e Finanze e dal Direttore Generale dell'Agenzia Dogane e Monopoli che avrà conseguenza dirette sulla normativa regionale vigente.»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Pompignoli

 

«Dopo l'articolo 2 del presente progetto di legge è integrato il seguente articolo:

Articolo 2 bis (Modifiche alla legge regionale 21 dicembre 2017, n. 24)

1. All'articolo 3, della legge regionale 21 dicembre 2017, n. 24 (Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio), al termine del comma 6, è integrato il seguente comma:

"7. Considerata l'eccezionalità del contesto nel quale i Comuni si sono trovati ad operare a seguito delle misure emergenziali assunte per fronteggiare la pandemia Covid-2, ai soli fini della determinazione dei termini di cui al comma 1, viene scomputato il periodo intercorrente fra la data di pubblicazione della delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 recante "Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili" ed il termine dello stato emergenziale medesimo."»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma della consigliera Castaldini

 

« Art. 4 modificare come segue:

"Al pari, al fine di beneficiare dei suddetti finanziamenti, devono essere accreditati i centri per l'innovazione di cui alla lettera g) del comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale n. 7 del 2002, che intendano svolgere attività formative di alto livello esclusivamente nel settore “ricerca e sviluppo”".»

(Respinto)

 

 

IL PRESIDENTE

I SEGRETARI

Rainieri

Bergamini - Montalti

 

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