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112.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 21 DICEMBRE 2021

 

(POMERIDIANA)

 

(La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Appello dei consiglieri

PRESIDENTE (Petitti)

 

SESSIONE DI BILANCIO

 

OGGETTO 4385

Comunicazione del Presidente della Giunta sull’attuazione del Programma di Governo e Relazione del Presidente della Giunta all’Assemblea legislativa sull’attività della Giunta regionale nel 2020 (art. 28, comma 2, e art. 46 comma 3, dello Statuto, art. 19 del Regolamento interno)

 

OGGETTO 4276

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2022”. (33)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 4276/1 oggetto 4430 – Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 4277

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2022-2024 (Legge di stabilità regionale 2022)”. (34)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 4277/1 oggetto 4431 – Discussione e reiezione)

(Ordini del giorno 4277/2/3 oggetti 44324433 - Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 4277/4 oggetto 4434 – Ritiro)

 

OGGETTO 4278

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024”. (35)

(Discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 4278/1/2/3/8/9/10 oggetti 4435 - 4436 - 4437 - 4442 - 4443 - 4444 - Discussione e reiezione)

(Ordini del giorno 4278/4/5/6/7/11/12 oggetti 4438 - 4439 - 44404441 - 4445 - 4446 - Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

CALVANO, assessore

TAGLIAFERRI (FdI)

PICCININI (M5S)

ZAMBONI (EV)

LISEI (FdI)

MASTACCHI (RCPER)

TARUFFI (ERCEP)

CASTALDINI (FI)

PIGONI (BP)

ZAPPATERRA (PD)

FACCI (Lega)

PELLONI (Lega)

LISEI (FdI)

RONTINI (PD)

OCCHI (Lega)

ZAMBONI (EV)

BONACCINI, Presidente della Giunta

PRESIDENTE (Petitti)

BONACCINI, Presidente della Giunta

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAMBONI (EV)

MUMOLO (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

SABATTINI (PD)

PICCININI (M5S)

ZAMBONI (EV)

LISEI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

POMPIGNOLI (Lega)

PRESIDENTE (Zamboni)

RAINIERI (Lega)

BARCAIUOLO (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

DELMONTE (Lega)

PICCININI (M5S)

TARUFFI (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

SABATTINI (PD)

BARUFFI, sottosegretario

POMPIGNOLI (Lega)

BARGI (Lega)

SABATTINI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 4276 - 4430 4277 - 4431 - 4432 - 4433 – 4278 - 4435 - 4436 - 4437 - 4278 - 4438 - 4439 - 44404441 - 4442 - 44434444 - 4445 - 4446

Emendamenti oggetti 4276 - 4277 4278 - 4430

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,47

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 112 del 21 dicembre 2021.

Hanno giustificato la propria assenza il consigliere Daffadà e gli assessori Colla e Donini.

 

Appello dei consiglieri

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARGI Stefano
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BESSI Gianni
  5. BONACCINI Stefano
  6. BONDAVALLI Stefania
  7. BULBI Massimo
  8. CALIANDRO Stefano
  9. CASTALDINI Valentina
  10. CATELLANI Maura
  11. COSTA Andrea
  12. COSTI Palma
  13. FABBRI Marco
  14. FACCI Michele
  15. GERACE Pasquale
  16. GIBERTONI Giulia
  17. LISEI Marco
  18. MALETTI Francesca
  19. MARCHETTI Francesca
  20. MASTACCHI Marco
  21. MONTALTI Lia
  22. MONTEVECCHI Matteo
  23. MORI Roberta
  24. MUMOLO Antonio
  25. OCCHI Emiliano
  26. PARUOLO Giuseppe
  27. PELLONI Simone
  28. PETITTI Emma
  29. PICCININI Silvia
  30. PIGONI Giulia
  31. PILLATI Marilena
  32. POMPIGNOLI Massimiliano
  33. RONTINI Manuela
  34. ROSSI Nadia
  35. SABATTINI Luca
  36. SONCINI Ottavia
  37. STRAGLIATI Valentina
  38. TAGLIAFERRI Giancarlo
  39. TARASCONI Katia
  40. TARUFFI Igor
  41. ZAMBONI Silvia
  42. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): 42 presenti.

 

SESSIONE DI BILANCIO

 

OGGETTO 4385

Comunicazione del Presidente della Giunta sull’attuazione del Programma di Governo e Relazione del Presidente della Giunta all’Assemblea legislativa sull’attività della Giunta regionale nel 2020 (art. 28, comma 2, e art. 46 comma 3, dello Statuto, art. 19 del Regolamento interno)

 

OGGETTO 4276

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2022”. (33)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 4276/1 oggetto 4430 – Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 4277

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2022-2024 (Legge di stabilità regionale 2022) (34)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 4277/1 oggetto 4431 – Discussione e reiezione)

(Ordini del giorno 4277/2/3 oggetti 4432 – 4433 - Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 4277/4 oggetto 4434 – Ritiro)

 

OGGETTO 4278

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024”. (35)

(Discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 4278/1/2/3/8/9/10 oggetti 4435 - 4436 - 4437 - 4442 - 4443 - 4444 - Discussione e reiezione)

(Ordini del giorno 4278/4/5/6/7/11/12 oggetti 4438 - 4439 - 4440 – 4441 - 4445 - 4446 - Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Si riprendono i lavori dalla relazione della Giunta sul bilancio.

Passo la parola all’assessore Paolo Calvano. Prego.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente.

Innanzitutto un doveroso ringraziamento ai relatori e ai presidenti di Commissione, in primis il presidente Pompignoli, che presiede la Commissione di riferimento per quanto riguarda il bilancio. Vi ringrazio per l’intenso lavoro messo in campo per arrivare a questa seduta nella quale confido si possa raccogliere lo spirito di confronto aperto e profondo che nelle Commissioni è emerso e che anche come Giunta abbiamo voluto e condiviso.

Ci aspetta un 2022 nel quale, da un lato, mantenere ancora un’attenzione elevatissima nella lotta alla pandemia e dall’altro dare gambe ad una ripresa che in Emilia-Romagna così come è emerso nella discussione sulla nota di aggiornamento al DEFR, è una ripresa sostenuta che noi vogliamo ulteriormente rafforzare con politiche pro-cicliche sia sul versante della spesa che sul versante degli investimenti.

La composizione di queste due necessità non è stata semplice e non sarà semplice neanche in corso d’anno.

A fronte di una pandemia che ancora corre, seppur grazie ai vaccini con effetti più ridotti, la spesa sanitaria non può che crescere, quindi bene la scelta del Governo di aumentare gli stanziamenti nel triennio, ma non potranno non esserci ulteriori stanziamenti straordinari, così come non è sostenibile la scelta inserita nel DEF del Governo, che riporterebbe nel 2024 la spesa sanitaria ai livelli del 2019 in termini di incidenza sul PIL.

È una scelta incoerente rispetto all’andamento della pandemia e rispetto agli impegni che ci siamo presi con il PNRR. Lo spiegavo anche ieri nella riflessione che facevamo nella Nota di aggiornamento al DEFR.

Noi con il bilancio continueremo a sostenere la spesa sanitaria che arriverà, lo ha ben detto il relatore Sabattini, a 9,8 miliardi. Siamo oltretutto tra le pochissime Regioni, forse l’unica, che usano risorse libere di bilancio per finanziare il Fondo regionale non autosufficienza. Continueremo a farlo, così come faremo sui ticket e sugli indennizzi agli emotrasfusi. Così come non arretreremo sul welfare, sia in termini di servizi sia in termini di risparmi per i cittadini su alcuni di questi servizi, con un’attenzione particolare alle fasce più deboli e ai redditi più bassi.

Se da un lato la sanità e il welfare, dall’altro c’è una ripresa da sostenere, una ripresa che puntiamo a sostenere attraverso misure dedicate alle imprese del nostro territorio, alle imprese emiliano-romagnole, interventi diretti nei confronti di queste imprese oppure interventi derivati dall’attuazione dei fondi strutturali, sia sul versante del sostegno alle imprese nei diversi settori, sia quello secondario che terziario, sia l’attenzione ovviamente all’agricoltura, così come a tutti i temi della formazione e al sostegno agli enti locali.

Laddove non arrivano i fondi europei puntiamo a compensare e a rendere complementare l’azione attraverso fondi regionali. La scelta importante che abbiamo fatto sulla legge per l’attrattività, la legge n. 14, di mettere nel triennio circa 45 milioni di euro è una scelta che è stata fatta perché i fondi europei non possono essere utilizzati per le grandi imprese e, quindi, compensiamo con un intervento diretto da parte della Regione, così come l’accordo che abbiamo fatto con BEI per sostenere il miglioramento delle strutture alberghiere, così come tutte le attività di promo-commercializzazione che metteremo in campo, per il tramite dell’Assessorato e di APT, volti a qualificare e a portare nel mondo l’Emilia-Romagna e i suoi prodotti turistici e tipici.

Non verrà meno l’impegno sul versante degli investimenti, su cui puntiamo molto. Il miliardo e 800 milioni che è compreso in questo triennio in realtà sta dentro a un insieme di investimenti che potrebbero ricadere sul territorio e che abbiamo analizzato nella Nota di aggiornamento al DEFR per 17 miliardi di euro.

Cultura, sport, infrastrutture, ferrovie, infrastrutture digitali, sanità, rigenerazione urbana: sono tutti interventi che sono al centro del nostro piano investimenti. Tutto ciò lo abbiamo messo in campo con entrate complessive purtroppo non crescenti, perché alcune componenti delle entrate risentono ancora della crisi dovuta al Covid. Nonostante questo abbiamo voluto continuare, come già emerso nelle relazioni che mi hanno preceduto, inalterata la pressione fiscale. Anzi, addirittura, per le imprese in montagna e nelle aree interne prosegue la riduzione dell’IRAP.

Nonostante, quindi, le entrate invariate, questa manovra assume comunque le caratteristiche di una manovra espansiva. Perché ciò è possibile? Perché c’è stata una gestione accorta del debito in questi anni. Su questo faremo ulteriori operazioni e posso preannunciare che faremo anche un’azione giudiziaria relativamente al tema dei derivati, pur consapevoli che la legislazione e la normativa è molto complessa e non uniforme nella sua applicazione, però come Regione ci muoveremo in tal senso per provare a liberare ulteriori opportunità di spesa.

Poi, oltre a un’attenzione particolare al debito, c’è stato un attento monitoraggio della spesa sia in fase di stanziamento che in corso d’anno. Di questo ringrazio molto i colleghi di Giunta che hanno capito e hanno condiviso insieme a me l’importanza di tenere monitorata la spesa in modo da poterne determinare un’allocazione che sia funzionale all’efficacia e all’efficienza di quella spesa.

Infine, un’altra delle nostre caratteristiche è l’utilizzo fino all’ultimo centesimo, e quindi per le sue massime possibilità, di tutte le opportunità offerte dai fondi europei. In alcuni casi ne usiamo anche di più di quelli che ci spetterebbero, perché otteniamo premialità che altre Regioni non ottengono. Lo faremo con la programmazione 2021-2027 e su questa abbiamo deciso di dare grande priorità nel bilancio al tema dei cofinanziamenti. Perché? Perché ogni euro di cofinanziamento della Regione Emilia-Romagna sui fondi europei determina una quintuplicazione degli investimenti in termini di sostegno alle imprese, agli enti locali, alla formazione, all’agricoltura.

Non saremo da meno sul PNRR, dove abbiamo un obiettivo: evitare di cadere nella tentazione che risorse straordinarie vengano utilizzate per fare cose ordinarie. Dobbiamo usare risorse straordinarie per fare cose straordinarie, che abbiano la caratteristica dell’extra ordinarietà, sia sul versante della transizione ecologica così come di quella digitale, così come su tutto il tema della coesione di genere, generazionale, sociale e territoriale.

Da questo punto di vista, metteremo in campo anche attività di sostegno e advisory nei confronti dei Comuni, affinché possano affrontare al meglio le opportunità offerte dal PNRR. In tal senso ci sarà anche uno sforzo, che andiamo a condividere con i Comuni, con gli altri Enti locali, le Province e le Unioni dei Comuni, sul tema del riordino istituzionale.

Voi sapete che è in discussione da parte del Governo un nuovo Testo Unico degli Enti locali, o meglio la riforma del Testo Unico degli Enti locali, dove si torna a dare nuovo vigore alle Province. Noi su questo abbiamo dato con alcune osservazioni un parere positivo al Governo sulla strada che si è deciso di intraprendere, ma questo determinerà un lavoro sul riordino istituzionale anche in Emilia-Romagna, dove probabilmente è arrivato il tempo anche di un Testo Unico sugli Enti locali e non di strumenti diversificati a seconda del livello istituzionale a cui si fa riferimento.

Al percorso di transizione ecologica e digitale si affianca la necessità di investire in competenze, lo faremo dentro la Regione, lo faremo ovviamente con l’intento di attrarre e trattenere talenti in Regione Emilia-Romagna, cosa che facciamo sia attraverso il nostro Tecnopolo, sia attraverso l’accordo, previsto in questo bilancio, con Bologna Business School, per realizzare o un centro di attrazione e trattenere talenti in Emilia-Romagna.

Vogliamo creare in questo modo le condizioni affinché questa terra continui ad essere attrattore di grandi investimenti, e per esserlo occorre creare la giusta atmosfera istituzionale.

Il Patto per il lavoro e per il clima, il Patto per la semplificazione, la condivisione del percorso per realizzare l’Agenda 2030 in Emilia-Romagna vanno in questa direzione: creare la giusta atmosfera istituzionale.

A cosa mi riferisco con questa espressione? Penso agli anni Novanta, penso al mio territorio (sono originario della bassa ferrarese), in quel territorio, negli anni Novanta, per attrarre le imprese si vendeva il terreno a 5.000 lire al metro quadro, oggi la competizione non si fa sul costo del terreno, ma si fa sull’atmosfera istituzionale, quindi sulle condizioni di investimento, sulle relazioni, sulla conoscenza che ci devono essere in un determinato territorio. In questo modo si attraggono imprese, lavorando sulla qualità, ed è quello che vuole fare l’Emilia-Romagna.

Il Patto per il lavoro e per il clima va in quella direzione. Per noi il Patto per il lavoro e per il clima e tutto ciò che ne deriva non è solo un modo di fare, ma è un modo di essere Emilia-Romagna.

Ho ringraziato l’aula per il lavoro svolto in Commissione e lo faccio nuovamente ora perché dall’aula è emerso, anche a seguito della scelta opportuna di un’Assemblea dedicata, fortemente voluta dal presidente Bonaccini e dalla presidente Petitti, di rafforzare le politiche contro la violenza sulle donne.

Il potenziamento del reddito di libertà, da un lato, l’investimento sulle case rifugio, dall’altro, hanno trovato un’importante trasversalità e condivisione, così come è emersa un’attenzione particolare dagli emendamenti dei Gruppi nei confronti della disabilità e delle fragilità.

Come Giunta abbiamo voluto recepire queste indicazioni, già ben descritte dal relatore, recependo diverse iniziative portate avanti dalla maggioranza e ho visto sottoscritte anche da tutti gli altri, come quella sullo sport, sui non vedenti, sulle parrucche per i malati oncologici e di alopecia, così come, su proposta del Movimento 5 Stelle, abbiamo implementato gli investimenti di assistenza alle persone sorde e su nuovi servizi digitali a loro dedicati. Abbiamo anche recepito gli impegni sui parchi inclusivi, frutto di una richiesta trasversale di Partito Democratico e Lega.

Così come abbiamo ritenuto fare nostra la richiesta della maggioranza di potenziare ulteriormente le politiche sulla montagna con l’ODG a prima firma, se non vado errato, del consigliere Taruffi a cui daremo corso fin dal primo semestre.

Ringrazio in particolare il relatore Sabattini per essersi fatto carico di comporre i lavori d’aula che hanno consentito di arricchire e rafforzare la manovra.

Serve attenzione e competenza per poterlo fare e ci sono state.

Consentitemi due considerazioni finali. La prima trae spunto da alcune riflessioni di Robert Kennedy parafrasate da Walter Veltroni. Testualmente: “La condizione sociale di origine non deve costituire impedimento o privilegio nella possibilità, per ogni persona, di poter raggiungere i propri obiettivi, di partecipare da protagonista della vita politica, culturale ed economica del suo Paese”.

Ecco, io penso che un bilancio pubblico debba occuparsi anche o forse soprattutto di questo, cioè di far sì che ogni persona sia messa in condizione di poter vivere la sua vita in ragione delle proprie capacità, della propria volontà, dei propri talenti, grandi o piccoli che siano.

Infine, un’ultima considerazione che trae invece spunto dal fatto che, a volte, mi rendo conto di non riuscire a trasmettere all’esterno e forse anche a quest’aula l’impegno che c’è dietro la redazione di un bilancio. Non mi riferisco all’impegno dell’assessore, che ogni giorno ce ne deve mettere di più. È scontato, è lì apposta. Ma al lavoro lontano dai riflettori che c’è dietro numeri che tendiamo a dare per scontati o dietro a quelle norme che rendono applicabili e utilizzabili quei numeri. Dietro quei numeri, dietro quelle norme c’è l’impegno di una struttura che non bada solo all’oggi, ma che pensa anche al domani e che ha a cuore non solo il proprio lavoro, ma il futuro della nostra Regione.

Per questo ringrazio il direttore Pignatti, la dottoressa Soldati e tutte e tutti i loro collaboratori e collaboratrici, così come ringrazio la struttura legislativa guidata da Maurizio Ricciardelli nonché un ringraziamento ovviamente a chi collabora con me in Assessorato. Mi supportate tanto, ma mi sopportate anche di più e ve ne sono grato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano.

A questo punto, apriamo il dibattito generale sugli oggetti relativi al bilancio.

Ricordo che tra le richieste di intervento prima della pausa ci sono quelle del consigliere Tagliaferri e della consigliera Piccinini. Se sono confermate, io passerei la parola al consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Presidente, colleghi, approfitto della discussione generale per tornare su alcuni temi che per ragioni di tempo non avevo potuto toccare in precedenza. Vorrei tornare, per esempio, sul tema della scuola, della formazione, dell’educazione dei giovani in generale, dove la sinistra, peraltro, sta dimostrando tanti fallimenti.

Lo hanno già da tempo denunciato esperti e studiosi. Lo stanno testimoniando oggi autorevoli esponenti della sinistra con rara autonomia di pensiero. “La scuola facilitata e progressista” - si legge nel recentissimo saggio di Paola Mastrocola e Luca Ricolfi, non certo due sconosciuti nell’universo della sinistra progressista – “ha svantaggiato gli studenti, diffondendo inadeguatezza cognitiva e culturale, con un abbassamento progressivo degli standard dell’istruzione nella scuola e nell’università”. Credo che gli assessori competenti si siano posti il problema e abbiano letto il saggio di cui parlo, “Danno scolastico”, uscito lo scorso ottobre, e se non l’hanno ancora letto, li invito a farlo.

Quanto ai nidi e alle materne in Regione si parla di tante risorse, ma non si colpisce nel segno. Capiamo che la Giunta e soprattutto l’assessore Schlein abbiano appuntamenti più importanti delle Commissioni consiliari, eppure sarebbe bastato partecipare a quelle di propria competenza per apprendere come, negli ultimi anni, siano calati gli utenti dei nidi e delle materne pubbliche e siano aumentati quelli delle paritarie e delle private. L’assessore Schlein si sarà chiesta perché? Non ne sono sicuro, anche perché è difficile ragionare su un problema quando un assessore si collega in tutta fretta al termine di una Commissione indossando giacca a vento e guanti, con dietro uno sfondo bianco.

Capiamo gli impegni, ma Schlein dovrebbe almeno fingere di svolgere il ruolo di assessore e di vicepresidente della Regione e venire in Commissione, perché questo è uno dei suoi doveri. Ma a Schlein sembra consentito tutto. In fondo, se in questi due anni di mandato, ha considerato le Commissioni inutili perdite di tempo, chi siamo noi per farle cambiare idea, del resto? Ma se Schlein non sa rispondere alla domanda di cui sopra, ovvero perché gli utenti dei nidi e delle materne pubbliche calano e aumentano quelli delle paritarie e delle private, cercheremo di rispondere con tanta modestia in vece sua.

Scelgono sempre più le scuole paritarie perché più dinamiche, con servizi adeguati ai bisogni delle famiglie. Quando si parla di conciliare tempi di vita e lavoro, è indispensabile partire dalla scuola. Di qui l’indispensabile obbligo di sostenere con più risorse queste scuole rispetto alle elemosine dispensate in questi anni.

Se si afferma di credere nella conciliazione casa-lavoro, si devono sostenere i soggetti che la favoriscono. Non si chiede di ridurre i fondi per i servizi gestiti dal pubblico, ma di aumentare complessivamente i fondi per il sistema integrato, in modo che aumentino le risorse per le scuole che offrono i servizi più adeguati ai bisogni delle famiglie e in particolare delle donne per conciliare i tempi tra vita lavorativa e vita familiare.

Dove trovare le risorse? Usando i fondi non utilizzati negli anni scorsi, aggredendo l’avanzo di bilancio, che è sempre un pessimo segnale perché vuol dire che si chiede ai cittadini di pagare più tasse di quelle usate per dare loro servizi, individuando quelle spese di cui si può fare a meno in questo difficile momento e poi chiedendo al Governo di aiutare con proprie risorse il settore scolastico. Non credo si debba avere paura di aprire dialettiche e confronti nemmeno con il governo Draghi e la sua vasta maggioranza. Per il resto i numeri del bilancio su scuola e istruzione parlano da sé: bilancio fotocopia e nulla di più.

Desta preoccupazioni, a mio avviso, anche il settore sociale. Il nostro modello è sorpassato e obsoleto. La famiglia non è vista come un’opportunità, ma come un problema. Viene considerata solo quando presenta patologie con l’attivazione dei servizi sociali. Credo che si debba cambiare ottica. Si deve sostenere la partecipazione attiva e responsabile della famiglia nella comunità. La nostra società può reggere solo se ha buone fondamenta, ma se puntiamo a incrinare le basi, la società non regge.

Se non rendiamo solide e salde le basi rinforzandole anche culturalmente, il sistema non regge più, senza queste basi solide le società sempre più fragili si disintegrano.

Oggi la classe dirigente del PD e della Sinistra continua a essere ostaggio di un’ideologia avversa alla famiglia tradizionale, e le teorie economiche del comunismo, come è stato scritto, si sono rivelate fallimentari ovunque e hanno prodotto enormi catastrofi.  Purtroppo, altre teorie su società, famiglia, educazione, continuano a circolare grazie alla Sinistra di potere, producendo tuttora danni gravissimi alle nostre società.

Penso che se l’assessore fosse stata presente alle audizioni in Commissione sanità con le associazioni dei caregiver del dopo di noi, avrebbe forse capito non solo quale significato abbia la famiglia in ogni frangente della vita e quale ruolo abbia quando c’è da affrontare un problema che Istituzioni e Amministrazioni non aiutano a risolvere, quando non complicano le cose, ma lei ha perso l’occasione di ascoltare e capire, ha pronunciato il sermoncino e poi ha lasciato i tecnici a tentare di risolvere i problemi.

Questo bilancio è gracile, è un gioco di specchi, che punta a nascondere i buchi di bilancio provocati dal Covid. Fin qui potremmo anche capire, ma è la solita propaganda di voler spacciare un bilancio pieno di toppe per un libro dei sogni.

Lo ripetiamo, è tempo di verità e di scelte coraggiose, anche se questo significasse cambiare radicalmente e andare in scontro con il Governo.

Nel 2014, il presidente della Repubblica si chiama Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, Pietro Grasso e Laura Boldrini presiedevano rispettivamente Senato e Camera, presidente degli Stati Uniti era Barack Obama, a Berlino governava Angela Merkel, a Downing Street sedeva David Cameron e all’Eliseo François Hollande. Nel 2014 Stefano Bonaccini veniva eletto per la prima volta presidente della Regione e annunciava che si sarebbero fatte in fretta tutte le infrastrutture ferme da anni. Un annuncio particolare era riservato alla Cispadana: “la faremo subito!”.

Quasi otto anni dopo, il Presidente della Repubblica si chiama Sergio Mattarella e sta finendo il suo settennato, il Presidente del Consiglio Mario Draghi, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati presiedono rispettivamente Senato e Camera, Presidente degli Stati Uniti è Joe Biden, a Berlino è finita l’era Merkel e sta per iniziare quella di Scholz, presidente della regione Emilia-Romagna è ancora Stefano Bonaccini, che continua a dirci che bisogna fare le infrastrutture, prima fra tutte la Cispadana. Peccato che nel frattempo non si sia realizzato nulla, nemmeno un sampietrino, nemmeno un palo dell’elettricità.

Dopo gli annunci, il nulla, parole, parole, parole, una Caporetto che non è passata inosservata ad un’importante associazione di categoria imprenditoriale, la Confindustria. I rappresentanti degli industriali lo hanno detto chiaro e tondo. Siamo in ritardo sulle infrastrutture, in primo luogo su Cispadana, Passante di Mezzo a Bologna e Porto di Ravenna. Sono venuti in Regione a dirlo nel corso dell’audizione tenuta alla fine del mese scorso alla Commissione Bilancio sul pacchetto bilancio che stiamo discutendo ora e che voteremo in quest’Assemblea.

Confindustria ha smascherato il grande inganno: sette anni di annunci e di promesse, di roboanti dichiarazioni e di articoli che trasudano decisionismo a tutto andare. Peccato che di decisioni se ne siano prese ben poche, di infrastrutture anche meno. Per non sbagliarsi e non scontentare nessuno, non ne avete fatta proprio nessuna, anche perché, come dimostra quanto sta avvenendo in Comune a Bologna, ogni minima decisione manda in frantumi le vostre belle coalizioni larghe.

I verdi fanno o non fanno parte della maggioranza che sostiene il sindaco Lepore? O sono in maggioranza a giorni alterni? Potremmo parlare per ore sull’importanza per le nostre imprese e il nostro lavoro di avere una rete infrastrutturale adeguata, di qualità e di livello. Competizione, abbattimento dei costi di produzione, capacità di stare sul mercato dipendono anche e soprattutto dalle infrastrutture, così come l’attrattività di un territorio – non mi stupisco se l’Appennino è in crisi – strade chiuse e ferrovie sempre in ritardo. Userò ancora pochi minuti per dire che la vicenda infrastrutture è una dimostrazione di quello che dicendo da tempo.

Le Presidenze Bonaccini hanno avuto un unico vero grande successo, quello della comunicazione propagandistica, contando sulla scarsa memoria della gente, ripetendo instancabilmente frasi autopromozionali: “Siamo i primi, i migliori, i più bravi” e via dicendo, e diffondendo sempre nuovi proclami, progetti, iniziative tese sempre al futuro per rendere difficile a chiunque verificare, replicare, contestare, potendo contare anche su un panorama informativo, con un atteggiamento molto friendly con l’establishment regionale.

Prima o poi i veli si alzeranno e forse questa Regione dovrà fare i conti con la realtà. Lo diciamo anche tenendo conto dei dati economici. È vero, le stime di crescita del PIL dell’Emilia-Romagna sono state viste in rialzo, dal più 6 per cento al più 6,5 per cento.

Siamo davvero sicuri che le previsioni di crescita saranno confermate? Perché, se è così, servono investimenti pubblici che a oggi sono solo sulla carta. Servono misure per supportare gli investimenti privati, servono riforme che ancora non si vedono, servono interventi più incisivi sulla burocrazia.

Oggi constatiamo che ci sono criticità molto gravi da un lato e, dall’altro, scarsa capacità di affrontarle pragmaticamente. Il rischio è di trovarci tra qualche tempo con il libro dei sogni intonso e un debito insostenibile da rifondere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Voglio partire da ciò che diceva l’assessore Calvano. È partito parlando di sanità e di questo voglio parlare in particolare. Sappiamo che la spesa sanitaria è la spesa più consistente all’interno del bilancio regionale. Un bilancio, quello di oggi, che è fortemente condizionato dall’emergenza Covid, che continua a pressare il nostro sistema sanitario, che è oggettivamente in sofferenza. Abbiamo un tasso di incidenza delle infezioni che è in aumento e che coinvolge anche i nostri bambini e ragazzi, soprattutto la fascia d’età dai 5 agli 11 anni, e sappiamo che sono purtroppo anche loro veicolo di contagio.

Abbiamo gli ospedali sotto pressione, il personale è sottoposto a turni massacranti, strutture che stanno riconvertendo reparti ordinari o addirittura penso all’Ospedale del Delta di Ferrara, che in questi giorni sta limitando l’attività chirurgica e sta sospendendo gli interventi non urgenti. Qui voglio aprire una parentesi, perché a fronte di tutto questo, purtroppo, abbiamo un sindaco, il sindaco di Ferrara, che solo ieri è arrivato ad annullare la manifestazione galattica al chiuso di Capodanno e, purtroppo, ancora tentenna sull’evento in piazza che richiamerà 15.000 persone, ammassate tutte nello stesso momento, con gli ospedali messi nelle condizioni in cui dicevo prima.

La situazione, purtroppo, ci dicono gli esperti che peggiorerà a causa della variante Omicron, che corre più veloce della variante Delta. La Regione credo che stia mettendo in campo tutti gli strumenti possibili per far fronte a questa situazione con grande serietà, a condizioni date, che significa medici e infermieri che non ci sono, per una serie di ragioni, a partire dall’errata programmazione che è stata fatta a livello nazionale; pronto soccorso che, a causa della mancanza di professionisti, non sappiamo come e se alcuni riapriranno; tracciatori che sono introvabili. Donini ci diceva proprio ieri che questa Regione ha chiesto 100-120 tracciatori, pare ce ne concedano 8-10. Tra l’altro, stamattina in rassegna leggevo anche dell’ASL di Modena che sta arruolando i genitori che hanno figli nelle scuole, perché siamo in grande difficoltà. Tamponi antigenici che addirittura vengono sospesi ai sanitari per l’elevata richiesta esterna, cioè dai cittadini.

È indubbio che il Covid stia ponendo delle questioni vere che, come dicevo, riguardano la spesa pubblica, ma sono costi che non possono sobbarcarsi le sole Regioni, che di conseguenza sono obbligate a tagliare da qualche parte. Pare manchino all’appello – così leggevo anche dalle dichiarazioni fatte dal Governatore della Regione Marche ‒ 4 miliardi di euro destinati alle Regioni per la copertura delle spese Covid.

Come dicevo prima, le Regioni sono costrette ad agire di conseguenza, quindi parliamo anche del blocco di assunzioni, blocco di assunzioni e tagli che alla fine naturalmente pagherà il cittadino che non vede garantito il proprio diritto alla salute.

Su questo io credo che ad un certo punto le questioni debbano anche uscire dalle Conferenze tecniche, tema questo che deve essere posto all’interno di queste Aule dei Consigli regionali delle Regioni coinvolte e, se necessario, questa deve diventare una questione politica, perché il motto dell’”armiamoci e partite” di mussoliniana memoria ha già fallito una volta, e io credo sia profondamente irresponsabile mandare avanti le Regioni e non assumersi la responsabilità, non essere corresponsabile a livello nazionale di una situazione straordinaria.

Da questo punto di vista, io credo che, di fronte alle tante difficoltà che elencavo, sia opportuno (ribadisco qui la mia richiesta, che avevo già fatto anche all’assessore Donini) provare a fare un punto, un approfondimento in Commissione per quanto riguarda l’apertura dei Pronto Soccorso h24, perché noi leggiamo in continuazione di strutture che non ce la fanno, leggiamo episodi a spot, ma credo che questo sia un tema da provare ad aggredire seriamente, anche facendo uscire una posizione da questa Assemblea legislativa, per chiedere uno sforzo maggiore al Governo. Servono certezze e servono risorse, e non possiamo aspettare, se c’è bisogno, credo che un aiuto, ovviamente di tipo politico, possa avvenire anche da questa Assemblea.

Non nascondo anche gli aspetti critici, parlo delle questioni ambientali su cui credo si possa fare di più, si possano fare anche scelte diverse. Non è una novità che il Movimento 5 Stelle abbia sempre manifestato la propria contrarietà per l’autostrada Cispadana, quindi di conseguenza alle risorse che vengono stanziate in questo bilancio regionale e anche in quello nazionale. Ci sono opportunità che il Movimento 5 Stelle ha portato anche a livello nazionale, che riguardano la transizione energetica e la transizione ecologica, che ancora oggi non trovano spazio in questa Regione. Penso alle comunità energetiche, che sono un’opportunità che questa Regione può e deve valorizzare.

Dopodiché, come Movimento 5 Stelle noi abbiamo fatto alcune proposte che riguardano il tema ovviamente dell’ambiente, ma anche del sociale; ambiente che significa comunque salute, sanità, e sono messe in relazione anche a un problema che la nostra Regione ha, in particolare la Pianura Padana, anche per la conformazione, questo è indubbio, che è quello della qualità dell’aria.

Abbiamo chiesto anche in questo bilancio di continuare ad investire nel bando, negli incentivi che sono stati erogati tramite appunto questo bando per l’acquisto di auto non a metano, non ibride, ma elettriche per gli enti locali. Quella fu un’iniziativa che come Movimento 5 Stelle abbiamo convintamente chiesto ed è stata portata avanti in collaborazione con l’assessore Priolo che io ci tengo ogni volta a ringraziare perché è stata una collaborazione vera e non di facciata. Effettivamente quello è un bando che ha funzionato e oggi c’è la disponibilità ad investire nuove risorse sempre in questa direzione, proprio nel senso che dicevo prima, cioè migliorare la qualità dell’aria e anche forse educare i Comuni alla mobilità sostenibile, proprio investendoli della responsabilità di dover gestire anche mezzi totalmente elettrici.

Clausole valutative. Era un impegno che ci eravamo presi sempre nello scorso bilancio all’interno del collegato. Abbiamo cercato, in questa sessione di bilancio, di mettere a terra, iniziare perlomeno a mettere a terra quell’impegno. So che non è semplice, me ne rendo conto, riconosco anche la disponibilità a lavorarci da parte del collega Sabattini, ma in generale anche dai colleghi della maggioranza. È un primo passo che oggi facciamo in previsione del REFIT, che è lo strumento, come ci siamo detti, probabilmente più idoneo per fare questo tipo di modifiche.

Oggi inseriremo all’interno della clausola valutativa della legge sull’acquacoltura la valutazione dell’impatto e degli effetti ambientali, fermo restando che questo è un argomento che appunto affronteremo anche in sede di REFIT.

Per quanto riguarda, invece, il sociale... Parliamo di ambiente, ma non ci dimentichiamo anche delle persone più fragili, che hanno davvero scontato gli effetti della pandemia. Parlo della categoria dei sordi e dei non udenti. Abbiamo chiesto che si aumentassero le risorse destinate a queste persone nel triennio, alla luce del fatto che esistono tecnologie nuove, digitali, che possono aiutare l’inclusione sociale di queste persone e agevolarle nei processi di vita indipendente. Anche questa io credo sia una grande opportunità che la Regione deve cogliere. Quindi, non è un vezzo del Movimento 5 Stelle. Ci tengo a ribadirlo perché mi piacerebbe che fosse recepita così questa proposta, non come una proposta di bandiera del Movimento 5 Stelle, ma qualcosa di innovativo che questa Regione fa a favore delle persone più deboli.

Un’ultima sottolineatura, che non è una nostra proposta in questo bilancio, ma si rifà a un ordine del giorno proposto dal Movimento 5 Stelle sulle risorse da destinare ai Centri di formazione pubblici. Era stato approvato tempo fa questo ordine del giorno e, oggi, in questo bilancio, vediamo che quell’impegno che ci eravamo presi trova spazio all’interno anche di questa manovra.

Infine, mi concederete una annotazione sul metodo. Io ho visto che anche oggi sono arrivati degli emendamenti presentati un po’ di corsa. Ci tengo sempre a dire che mi piacerebbe avere dei momenti di approfondimento preventivi, perché magari ci sono iniziative – penso a quella dell’hub digitale, dell’assessora Salomoni – anche positive, che però vorrei venissero approfondite nelle sedi opportune e non buttate in mezzo al mare magnum degli emendamenti del bilancio. Questo è un discorso in generale, che vale per tutti, per gli emendamenti che ci piacciono e anche per quelli che non ci piacciono. Credo che avremo modo anche di riparlarne più tardi.

Queste sono le nostre considerazioni.

Ringrazio ovviamente il relatore di maggioranza con cui ci siamo confrontati; ringrazio l’assessore Calvano – è stato difficile, ma ce l’abbiamo fatta – ringrazio anche i colleghi di maggioranza e anche la collega Zappaterra, perché il dialogo è stato vario, variegato e variopinto.

Queste sono quindi le nostre considerazioni. Grazie

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Proseguiamo con il dibattito. Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Solo poche parole, perché mi riconosco nella relazione che ha fatto il relatore di maggioranza Luca Sabattini, che anch’io voglio ringraziare per la pazienza e per la precisione con cui anche in questa tornata ha seguito questo lavoro. Grazie anche ai colleghi di maggioranza per il lavoro fatto insieme in questi giorni.

Ovviamente anche per l’Europa Verde il fulcro della situazione odierna è quello della sanità, quindi penso che vada riconosciuto come un merito di questa Amministrazione che, pur di fronte alla pressione crescente dei costi sanitari dovuti alla pandemia e non adeguatamente assolti dal Governo, la Regione oggi presenti un bilancio con i conti in ordine. Non era scontato, anche perché questi conti sono in ordine senza aumento della pressione fiscale, mentre aumenta la pressione della spesa sanitaria.

Duole dover riconoscere che, mentre l’ultimo Governo Conte, del quale peraltro i Verdi non facevano parte, quindi non parlo per interesse di Partito, aveva per la prima volta aumentato la dotazione dei fondi della sanità con uno stanziamento di 2 miliardi, purtroppo adesso siamo di fronte a un’inversione di tendenza, cioè non si tiene conto dello sforzo che le Regioni stanno facendo per far fronte alla spesa dovuta al contrasto alla pandemia, alla campagna di vaccinazione, alle pressioni che ci sono nelle strutture ospedaliere.

Questa è la prima parte che mi sento, come Europa Verde, di dover sottolineare. Per quanto riguarda le destinazioni delle poste di bilancio, sottoscrivo quanto ha detto il collega Luca Sabattini, con qualche sottolineatura. Una riguarda la destinazione dei fondi che sono nelle disponibilità dell’Assemblea. Come Europa Verde abbiamo fin dall’inizio condiviso il fatto che parte di questi fondi andassero a sostegno delle Case rifugio e un’altra parte a sostegno del Reddito di libertà, per dare un senso compiuto anche all’assemblea straordinaria del 13 dicembre, perché le parole sono importanti, le riflessioni e le analisi sono importanti, ma poi è importante anche tradurre in qualcosa di concreto l’impegno della Regione, e io credo che queste due destinazioni di risorse siano una destinazione giusta e assolutamente condivisibile.

Per il resto, per quanto riguarda il settore del turismo, come Europa Verde presenteremo un ordine del giorno che va ad integrare le destinazioni di risorse che ci sono state illustrate dall’Assessore a vantaggio del turismo balneare, termale, montano e città d’arte.

Questo ordine del giorno fa una sottolineatura particolare sul cicloturismo, che si collega a una delle forme di trasporto, di mobilità, che, naturalmente, sono care ai Verdi da sempre, a Europa Verde, un modo di muoversi in bicicletta, che è coerente con la lotta ai cambiamenti climatici, con la transizione energetica e che intercetta, questo è il dato economico importante, dei flussi interessanti di turismo estero, dove il cicloturismo è già una delle manifestazioni più diffuse di turismo e permette, tra l’altro, in una situazione pandemica, dove è bene evitare oppure non buttarsi tutti nei luoghi del turismo di massa, consente anche di esplorare, di trovare località che hanno dei pregi ambientali, paesaggistici, d’arte locale e quindi ha vari vantaggi.

Per quanto riguarda gli investimenti, sinceramente è chiaro che non posso non lamentarmi del fatto che la Cispadana non abbia ancora aperto i cantieri. Quindi, sulla Cispadana, come Verdi, da anni lo diciamo, siamo contrari a questa infrastruttura. Più volte sono intervenuta anch’io nell’attività dell’Assemblea o in Commissione, sollecitando soluzioni diverse da quella dell’autostrada.

Stamattina ho votato contro la quarta corsia autostradale. Però, a chi si domanda “ma i Verdi sono in maggioranza a corrente alternata?” diciamo che, non essendo noi una caserma, ed essendoci riconosciuto reciprocamente il diritto di non essere d’accordo su tutti i punti, questo diritto democraticamente ce lo riconosciamo.

Quanto all’essere in maggioranza di centrosinistra, per i Verdi non c’è alternativa. Siamo stati convintamente nel centrosinistra che ha sostenuto la candidatura del presidente Stefano Bonaccini perché non sapremmo dove altro essere, se non nella maggioranza di centrosinistra.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Zamboni.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Guardi, collega Zamboni, stia serena e tranquilla perché c’è chi è minoranza e fa finta di essere minoranza come il Movimento 5 Stelle, quindi almeno lei l’ha sostenuto Bonaccini. Il Movimento 5 Stelle incassa le poltrone e poi sta in maggioranza. Quindi, non si preoccupi. Lei è sempre coerente.

Assessore, ci ha fatto vedere la coda di pavone. Forse sperava di distrarci, ma non ci ha distratto. Oltre alla coda abbiamo visto che c’è altro. Lei è bravissimo a mostrare la sua coda, ma le dico che faccio fatica a trovare e a definire una manovra espansiva quando la missione turismo perde 8,2 milioni di euro, la missione soccorso civile perde 2 milioni di euro, la missione diritti sociali, politiche sociali e per la famiglia perde meno 44 milioni di euro, quando la missione politiche del lavoro e formazione del personale perde 49 milioni di euro, la missione energia e diversificazione delle fonti perde 19 milioni di euro, la missione relazioni con gli Enti locali perde 5 milioni di euro, la missione fondi accantonamenti perde 40 milioni di euro (39,7 per l’esattezza) e la missione servizi per conto terzi, che forse conta il giusto per qualcuno, perde 2 milioni di euro. Questo dice il previsionale di spesa che fate quest’anno rispetto a quello fatto l’anno scorso.

Ci sono pesanti tagli di spesa su diversi capitoli di bilancio. Poi ci sarà qualche capitolo che aumenta, ma sappiamo bene qual è il capitolo che aumenta più di tutti, ovvero la missione tutela della salute, che ci costerà... Le previsioni di spesa sulla missione della salute sono più 352 milioni di euro.

Quindi, in realtà, tutta questa espansione non so in cosa sia. Quello che le posso dire francamente è che noi non ci soffermiamo sulla coda, ma guardiamo anche il resto. E il resto purtroppo dice che la manovra è espansiva soltanto nel suo vocabolario. Ma d’altro canto lo dice per tutte le manovre, che sono espansive. Quindi, ripeto, non è che dirlo equivale alla realtà.

Tra l’altro, mi dispiace che venga lasciato solo dal suo partito. Non sono intervenuti sul DEFR. Il Partito Democratico non interviene neppure al momento, non è intervenuto neppure sul bilancio, ma, grazie al cielo, ha il suo bravo relatore Sabattini, che ringrazio sempre e ho ringraziato anche prima.

Per analizzare questo bilancio bisognerebbe partire, probabilmente, dal rendiconto precedente. Ricordiamoci che parliamo di bilanci che hanno aumenti continui dell’avanzo, da 440 milioni di euro a 512 milioni di euro, aumenti del fondo cassa, che dal 2018 sono passati da 675 milioni di euro fino a un fondo cassa nel 2020 pari a 1,424 miliardi di euro. Parliamo di tributi che sono aumentati. Lei dice che la pressione fiscale è invariata, ma la realtà dice che le entrate aumentano. Sulle entrate ‒ cerco di ridurre al massimo quello che avrei voluto dire ‒ e sulle spese ho trovato una grande incoerenza in questo bilancio previsionale e mi piacerebbe che la spiegasse e la giustificasse, perché non abbiamo potuto fare a meno di notare che quest’anno, tra quanto è accaduto in questo previsionale e quanto accaduto nel previsionale 2021 c’è qualcosa che non torna.

In particolare, le previsioni definitive per l’anno 2020 per l’anno precedente erano 18 miliardi e 979 milioni circa e in quella circostanza prevedevamo che nel 2021, l’anno in corso, le entrate sarebbero state 16 miliardi e 729 milioni circa, quest’anno, invece, chiudiamo le previsioni definitive con 18 miliardi e 886 milioni e prevediamo per il 2022 16 miliardi e 879 milioni di entrate. Cosa vuol dire? Che l’anno scorso avevamo previsto entrate inferiori a quelle che prevediamo quest’anno, ma in realtà avevamo incassato molto di più delle previsioni. Quest’anno, invece, prevediamo delle entrate molto superiori.

Tra le altre cose, quest’anno prevediamo di incassare meno delle previsioni dell’anno scorso, infatti chiudiamo definitivamente con 18 miliardi 886 milioni di incasso, invece prevediamo di incassare molto di più rispetto alle previsioni dell’anno precedente sull’anno successivo, ovvero verosimilmente 279 milioni di euro in più, e questo nonostante la crescita del PIL l’anno scorso stimata intorno al 7 per cento.

Sulle spese, invece, c’è una previsione completamente opposta. Le spese di quest’anno sono più basse rispetto alle previsionali dell’anno precedente. Per quanto riguarda le spese, anche qua partiamo da un totale generale delle spese che è completamente differente rispetto all’anno precedente.

In pratica (lo dico molto più chiaramente, anche perché avrei voluto leggere tutto, ma non ho il tempo sufficiente per i successivi interventi), rispetto all’anno scorso siete stati particolarmente ottimisti sulle entrate e particolarmente pessimisti sulle spese. Mi viene il dubbio su come sono state calcolate le entrate, mi viene un legittimo dubbio sul fatto che queste previsioni siano eccessivamente ottimistiche, perché l’anno scorso eravate stati molto più prudenziali nel conteggiare le entrate, e mi viene il dubbio che queste previsioni ottimistiche siano perché avete la certezza che, purtroppo, le spese saranno molto superiori, in particolare sul tema sanità. Infatti, poi, molte altre missioni, alla maggior parte delle altre missioni avete tagliato in maniera cospicua.

Mi piacerebbe su questo capire meglio, perché va bene raccontare la rava e la fava, si dice da qualche parte, e lei è bravissimo a farlo, però poi ci sono i numeri, e i numeri dicono che molte missioni hanno dei tagli particolarmente significativi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Lisei.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Ho una serie di alert, chiamiamoli così. Più che un intervento organico, il mio vuole essere un po’ una sorta di evidenziatore delle discrepanze e di quelle che sono le narrazioni rispetto a quello che si vive sul territorio, in particolare rispetto – come sapete io sono un po’, da questo punto di vista, monotematico – alle aree interne e alla montagna.

Prima di tutto anch’io desidero ringraziare il relatore di maggioranza e anche i vari relatori di minoranza, perché c’è sempre una massima disponibilità, anche se poi, nei fatti, è sempre anche molto difficile poi riuscire a concretizzare anche qualche piccolo intervento, qualche emendamento che possa essere incisivo sulle modifiche dei documenti che andiamo ad approvare.

Siamo riusciti a concretizzare due atti che sono stati citati prima: le case rifugio, il reddito di solidarietà in modo trasversale, ma sarebbe necessario con questo metodo, magari ascoltando anche qualche piccolo riferimento in più della minoranza, a portare avanti argomenti che sul territorio sono sentiti.

Sono sentiti perché, appunto, io tante volte ho la percezione di vivere due mondi diversi, due mondi che non sono in connessione fra di loro. Un mondo è quello che sentiamo nelle varie relazioni programmatorie che ci leggiamo qui dentro, quindi il Patto per il lavoro e per il clima, i vari documenti pianificatori che ci descrivono una Regione sempre all’avanguardia, sempre numero uno, e poi c’è il mondo là fuori, cioè quello che ognuno di noi vive e in particolare, come ho detto prima, chi viene dalla montagna o dalle aree interne.

Ci sono una serie di carenze, carenze che poi avremo occasione anche di sottolineare meglio nelle prossime giornate di lavoro, quando parleremo del PRIT che, chiaramente, farà emergere una discrepanza forte tra la pianificazione sulle infrastrutture che dovranno essere fatte nei prossimi anni e quella che, in realtà, invece, è la base di partenza sulla quale dovrebbe poggiare, che è completamente più arretrata rispetto a quella descritta.

Quindi, carenze di investimenti in modo principale. Parliamo di sanità, parliamo di servizi, strutture e così via. In particolare, parlando di sanità, sappiamo bene che questa pandemia che stiamo vivendo ‒ in più occasioni è stato detto, è stato riconosciuto a vari livelli ‒ ci ha fatto capire sicuramente che quella che era la strategia della sanità del passato andava nella direzione sbagliata, cioè ci si è resi conto che è indispensabile tornare ad avvicinare i servizi alla sanità, ai territori. Questo, però, non deve essere, anche in questo caso, solo detto, ma deve seguire a questa dichiarazione anche una serie di attività che gli Enti preposti devono mettere in pista.

Abbiamo problematiche di strutture, di servizi sul territorio e, in modo particolare, anche di personale. Abbiamo avuto delle chiusure di servizi in montagna, giustificati dalla crisi pandemica. Poi durante le estati le situazioni sono migliorate, ma poi non sono stati ripristinati questi servizi per mancanza di personale. Svariate sono le motivazioni, che non sto qui ad elencare, altrimenti ci sarebbe da parlare fino a tarda sera, ma sta di fatto che mancano i medici, mancano i medici di medicina generale, mancano i pediatri e, in particolare, mancano i medici che lavorano nel settore dell’emergenza. Quindi, abbiamo dei centri di emergenza, tipo l’ospedale di Vergato, che erano stati ridotti a 12 ore per motivi di emergenza sanitaria, che dovevano essere riaperti, ma poi non sono stati riaperti in h24, proprio perché pare manchi il personale.

La questione dei medici di base sulla montagna è devastante. Credo sia solo l’inizio di una brutta lunga storia. Se non si interviene con rapidità, con atti che vadano a sopperire a questa emergenza che si sta aprendo, la pianificazione normale sull’attività di questo mondo rischia di creare un’onda lunga negativa veramente importante.

Abbiamo un altro problema. Anche qui, l’ho detto prima e lo riprenderemo sicuramente nelle prossime ore. Abbiamo una carenza fortissima nel settore della viabilità. Come ho detto, abbiamo un degrado esasperato delle infrastrutture, al di là della discussione su cosa fare e non fare in futuro, quindi sulla pianificazione che andremo a vedere, ad approvare, pare senza poter metterci becco, tra virgolette, però di base abbiamo il problema che questa pianificazione si poggia su una situazione attuale che non è più realistica. Cito solo due o tre casi. Anzi, non cito due o tre casi. Approfitto per fare il lungo elenco della spesa. Se prendiamo un compasso e lo appoggiamo su un’area territoriale molto circoscritta, che potrebbe essere, per esempio, il Comune di Sasso Marconi, possiamo elencare in pochi chilometri sei-sette problematiche molto importanti. Ve le elenco, perché probabilmente anche a me, quando è venuto in mente di scriverle, non venivano in mente tutte. Quindi, è bene ogni tanto le cose ricordarle, per rendersi conto della loro dimensione. Solo i problemi macro, chiaramente.

Abbiamo una strada provinciale, la 325, che è chiusa da aprile 2019. I lavori sono stati consegnati, ma non sono mai iniziati e il traffico in questo momento è deviato su un abitato, su una frazione di Gardelletta, nel Comune di Marzabotto, con tutti i disagi che deve sopportare una frazione per sopportare, appunto, un carico di traffico su una strada comunale che non è coerente.

Abbiamo la chiusura del Ponte da Vinci di Sasso Marconi, che proprio in queste ore, in questi giorni farà il primo compleanno. È stato nominato un commissario, ma un commissario che ha altri quindici cantieri da gestire in emergenza. Il traffico, anche in questo caso, è deviato sull’abitato di Sasso Marconi e chi deve attraversare da una valle all’altra, per esempio uscendo dall’autostrada per andare nella Valle del Reno, si trova a dover fare il giro dell’oca, percorrendo lunghissime file dentro l’abitato di Sasso. Anche in questo caso, i disagi per i cittadini di quei territori, oltre che per chi percorre quelle strade, sono veramente devastanti. Quindi, ci si chiede se questo commissario, che dovrebbe gestire in emergenza un’infrastruttura importante come quella, sia in grado, avendo quindici emergenze da gestire, di gestire prontamente, con rapidità anche questo intervento.

Abbiamo, poi, la chiusura della bretella autostradale di Sasso Marconi, che durerà tre-quattro mesi, anche in questo caso con il traffico deviato su una strada che, in cascata, avrà il problema del traffico che ho citato prima.

Abbiamo una serie di chiusure improvvise, sia dei caselli sia di interi tratti di autostrade. E qui devo fare una nota critica molto forte ad Autostrade, che sembra abbia cambiato strategia. Non si confronta più con i territori. Chiude senza preavvertire, creando una serie di problematiche e anche giuste arrabbiature da parte degli utenti, che arrivano, magari, in uscita a un casello e lo trovano chiuso senza alcuna segnalazione di avvertimento preventiva.

Avremo poi i lavori nelle gallerie di Monte Mario, sempre sull’autostrada A1, quindi in modo alternativo ci sarà la chiusura di una delle due gallerie e anche in questo caso il traffico sarà “ribaltato” all’esterno e andrà a caricare ancora una volta le zone che ho citato prima.

In modo più silenzioso, ma abbiamo un altro problema che porta traffico sulle strade e disagi ai pendolari, ossia i lavori sulla ferrovia direttissima. Si stanno facendo gli allargamenti delle gallerie, mi rendo conto che i lavori sono da fare e che i disagi sono inevitabili, però anche in questo caso abbiamo dei pullman, dei tempi dilatati, delle persone che hanno dei tempi già lunghi di percorrenza, che sono ulteriormente dilatati, e un carico di traffico sulle strade che ho citato prima che già non dovrebbero sopportare quello che ho elencato, andando a mettere anche questo diventa veramente disastroso.

Questo piccolo elenco, se lo concretizziamo tutto su un piccolo territorio come quello che ho citato, sembra più un bollettino di guerra, quindi, quando parliamo di sviluppo delle infrastrutture su un territorio, teniamo presente che andiamo ad appoggiarlo in una situazione complicatissima come quella che vi ho appena citato.

Su questo riprendiamo il tema degli investimenti. Sempre in quella zona abbiamo delle difficoltà grandissime di collegamento fra la Vallata del Reno e quella del Savena, nel PRIT non è previsto questo intervento, è stata fatta da parte mia un’interrogazione mesi fa, chiedendo se c’era l’intenzione di intervenire, anche questo lo riprenderemo quando sarà il momento, ma comunque è un problema molto importante che quei territori stanno vivendo, come il tema del collegamento Reno- Setta, come il fatto che abbiamo un collo di bottiglia sulla rupe di Sasso Marconi, che in caso di emergenza isolerebbe completamente tutta l’Alta Valle del Reno, perché non ci sarebbero strade alternative.

Su tutto questo andiamo a parlare di come lavora in manutenzione la Città Metropolitana di Bologna, il Ponte Da Vinci è lì che parla per tutti, piuttosto che alcune Province, non tutte fortunatamente, ma ci sono alcune Province che sul tema della manutenzione sono veramente disastrose.

A me piacerebbe che chi amministra oggi la Città Metropolitana si prendesse la briga, in una giornata di riposo, di prendere la macchina, fare un giro per il territorio e vedere com’è la situazione. Abbiamo una situazione di continuo e progressivo degrado della situazione, che è veramente devastante. Quindi, prima di cominciare a parlare di nuovi investimenti, si dovrebbe veramente cominciare a pensare come interrompere questo degrado, questa frana che sta rovinando tutto il nostro territorio.

Abbiamo interventi molto importanti. Come ho detto prima, la Regione pianifica molti interventi sulla montagna, sulle aree interne, ma tante volte poi questi interventi sono limitati da ulteriori atti che penalizzano o non rendono attuali o attuabili quelle che sono le pianificazioni.

Nello specifico, sapete che è un po’ un mio chiodo fisso, faccio riferimento al Piano territoriale metropolitano di Bologna, dove se da una parte la Regione stanzia dei fondi per far sì che le giovani coppie si insedino in montagna, in nuove abitazioni, dall’altra parte il Piano territoriale metropolitano sta limitando fortemente gli investimenti, con una politica di limitazione di recupero dei fabbricati rurali che si spiega solo con un approccio ideologico che non ha assolutamente nessun senso.

Questo mi rendo conto che non è responsabilità della Regione, ma comunque la politica, nelle sue varie declinazioni, nei rapporti anche partitici fra gli amministratori più locali e la Regione su queste cose sarebbe necessario che intervenisse e si facesse sentire.

È necessaria, credo, un’accelerazione sulla coerenza fra le pianificazioni e l’attuazione. Lo ha citato prima, il Patto sul lavoro e sul clima. Credo che si dovrebbe andare ad analizzare dove questi bei documenti di pianificazione sono attuabili e dove bisogna intervenire magari su altri ambiti per far sì che possano essere realizzati.

Siamo in fortissimo ritardo sull’estensione della fibra ottica, grave ritardo perché anche in questo caso i documenti di pianificazione del passato davano per questi anni il problema già interamente risolto, mentre, invece, se andiamo a vedere, abbiamo ancora una situazione che è quella di due/tre anni fa.

Anche qui intervenire, capire dove si è bloccato il meccanismo, dov’è il sassolino che è entrato nell’ingranaggio per poterlo rimuovere.

Un grande tema, oltre alla manutenzione del territorio inteso come infrastrutture, eccetera, è anche la manutenzione del territorio in senso più esteso, quindi il verde, le frane, la prevenzione del dissesto e così via.

Anche qui si dice tanto. La Regione investe per piantumare nuovi alberi: 4,5 milioni di nuovi alberi. Va benissimo, ma dovremo essere consapevoli che abbiamo un patrimonio verde che dovrebbe essere tutelato e manutenuto. Quindi, se noi, da una parte piantiamo un albero, ma dall’altra parte lasciamo che dieci crollino e magari creino anche una frana, che magari a loro volta fanno crollare una strada e così via, non facciamo un grande bene ai nostri territori.

Sarebbe necessario, prima di tutto, intervenire in quegli ambiti che possono essere di manutenzione e di prevenzione, perché sappiamo bene che 10 euro spesi in manutenzione ne fanno risparmiare più o meno 100 in interventi di emergenza.

Sulle strade è dimostrato ormai scientificamente questo. Credo che serva il massimo impegno per passare dalla teoria alla pratica, quindi tutte le cose che ho detto devono trasformarsi in atti concreti. Non mancano i documenti di pianificazione, i progetti, eccetera. Penso che ne abbiamo forse fin troppi, ma manca una modalità di lavoro per come va di moda dire oggi per mettere a terra tutte queste decisioni. Come ho già avuto modo di dire, un conto sono gli annunci, altro conto sono i fatti, la realtà.

Ho presentato un emendamento sul DEFR per chiedere di inserire un piccolo investimento di spesa sugli acquedotti rurali, per dare l’acqua alle aziende agricole che l’anno scorso sono andate in sofferenza a causa della società, per dare l’acqua a quei borghi dove magari qualche giovane coppia potrebbe comprare casa se non ci fosse la Città Metropolitana che ne limita l’intervento e così via, ma, come ho detto prima, l’interlocuzione per inserire queste cose è sempre molto complicata e pur essendoci la massima disponibilità del relatore i meccanismi perversi per far entrare anche un piccolo emendamento di neanche una riga non è così facile.

In particolare, i Comuni hanno bisogno di atti che gli consentano di agire. Hanno tante emergenze. Tutte quelle che ho elencato prima fanno parte, in gran parte, di problematiche che devono gestire i Comuni, ma tante volte sono disarmati o dal punto di vista operativo per le competenze o in altri casi anche dal punto di vista finanziario. Adesso, per esempio, alcuni Comuni si stanno trovando di fronte all’applicazione di una nuova norma sismica per i fabbricati, per le scuole e si sono trovati con dei fabbricati inagibili, hanno dovuto fare degli interventi di installazione di strutture provvisorie per poter delocalizzare le scuole e non doverle chiudere in emergenza. Va benissimo. Qui c’è stato anche il supporto e l’aiuto della Protezione civile della Regione, ma parallelamente ci troviamo poi ad avere una serie di fabbricati che vanno ristrutturati, riqualificati, che sicuramente non possono entrare in una pianificazione con i tempi lunghi, classici, ma dovrebbe avere un punto di vista di emergenza e dovrebbe far sì che queste scuole possano, nel più breve tempo possibile, essere ristrutturate, dando supporto ai Comuni, in modo che possano ripristinare queste strutture.

Sono questi i fatti di cui la montagna e le aree interne hanno bisogno. Una politica che si trasformi in azioni, in risultati molto concreti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Alcune rapide considerazioni sugli oggetti che abbiamo in discussione. Intanto vorrei partire da una considerazione di carattere generale, visto che, come ben sappiamo, siamo ancora in una situazione di emergenza, in una situazione, per certi aspetti, ancora drammatica, visto il numero di decessi che abbiamo, ovviamente, in tutto il Paese, situazione legata alla pandemia con la quale ancora, purtroppo, dobbiamo fare i conti e con la quale, credo, dovremo fare i conti ancora per diversi mesi.

Con tutta l’emergenza e la situazione di criticità con cui tutta la società si è dovuta misurare, credo che i tassi di crescita economica che si registrano in questa Regione, il 6,6 per cento, siano numeri che difficilmente qualcuno avrebbe potuto augurarsi quando abbiamo fatto le previsioni e quando abbiamo detto che saremmo arrivati intorno a questa cifra, che oggi è confermata, ovviamente, grazie al lavoro, alle scelte, alla capacità, alla caparbietà del sistema complessivo dell’Emilia-Romagna, che anche in un momento di difficoltà, appunto, ha saputo riprendersi prima e meglio di altre zone del Paese, come peraltro spesso è accaduto anche in passato.

Questa crescita e questa situazione economica nella quale, ovviamente, dopo ci arriverò, esistono comunque elementi di difficoltà, la crescita non è uniforme in tutto il territorio regionale, questo lo sappiamo, ma dopo ci arriverò. Avviene, però, in un contesto in cui, per il settimo anno consecutivo, la tassazione rimane invariata, la pressione fiscale rimane invariata. Questa, sì, invece, è una scelta politica chiara e precisa, che credo debba essere sottolineata, visto che spesso e volentieri a diverse latitudini si predica la riduzione della pressione fiscale. Il fatto che in questa Regione per il settimo anno consecutivo si faccia il bilancio senza toccare le imposte credo sia un elemento da valorizzare.

Anche perché, nella drammaticità della situazione che abbiamo di fronte, credo che unitariamente... Forse sono stato poco attento, ma non ho sentito in modo unitario l’appello che invece dovrebbe essere unitario verso il Governo, affinché possa rifondere alle Regioni quello che le Regioni (parlo delle Regioni al plurale) stanno spendendo per far fronte all’emergenza sanitaria. Ovviamente i Servizi sanitari regionali, come sappiamo bene, si fondano sui contributi e sulle risorse che arrivano dal Fondo nazionale, io penso che noi dovremmo fare una battaglia comune per chiedere al Governo di mettere le risorse che servono per garantire il funzionamento dei Servizi sanitari regionali.

Lo dico perché con una battuta l’ho detto in Commissione, ma lo voglio dire oggi: questo che conosciamo, il Governo Draghi, è stato ribattezzato come “il Governo dei migliori”, io adesso non voglio entrare nel giudizio se quell’appellativo sia giusto o meno, faccio semplicemente notare che il Governo probabilmente dei peggiori, quello che c’era prima, però le risorse alle Regioni sulla sanità le ha sempre garantite, le ha garantite fino in fondo.

Ora, siccome il Ministro della salute è lo stesso, quello che c’è oggi e quello che c’era prima, è evidente che forse le decisioni sulla riduzione del finanziamento alle regioni per quanto riguarda le spese sanitarie non è in capo evidentemente a quel Ministero, ma forse al resto del Governo, a partire dal Presidente del Consiglio. Io credo che unitariamente tutte le forze che a Roma sono al Governo come all’opposizione dovrebbero essere unite in questo, nella richiesta cioè che il Governo onori gli impegni che - ripeto - sono a vantaggio unicamente dei cittadini e della sanità pubblica, sanità pubblica, e su questo credo che non dovrebbero esserci divisioni. Mi piacerebbe che questo appello fosse unanime, corale, cosa che invece purtroppo stento ogni tanto a sentire.

Siccome avete parlato di diversi punti, consentitemi alcune precisazioni, ad esempio sulle politiche sociali questa Regione sta investendo e ha investito come in pochi, altri periodi del passato. Cito solo alcuni dati giusto perché i numeri sono più chiari delle parole: i 58 milioni che vengono investiti sulle politiche per la casa, a cui si aggiungono i 20 per le manutenzioni degli alloggi di residenza pubblica, le ERP, il Fondo sociale regionale dal 2019 ad oggi è passato da 43 a 51 milioni, a cui si sono aggiunti 6 lo scorso anno in assestamento, quindi 57 milioni.

Solo due numeri per dare l’idea di quello che stiamo dicendo, di quello che stiamo facendo su un ambito, ovviamente, che, come la sanità, è fondamentale. Le politiche sociali, in un momento di difficoltà e di crisi, qual è quello che stiamo vivendo, che ha toccato e sta toccando gli strati più deboli, in particolar modo della società, io credo che siano un valore collettivo che dovremmo difendere tutti in modo unitario, con gli investimenti che stiamo facendo sulle politiche sociali al netto delle stravaganze di qualche consigliere, che lasciamo così, al proprio destino.

Ho ascoltato con attenzione anche il collega che mi ha preceduto, però adesso si può discutere di tutto, lo tocco solo marginalmente perché non voglio incentrare l’intervento su questo, però sulle politiche per la montagna due cose fatemele dire perché noi non possiamo omettere che questa Regione sta continuando da tre anni a questa parte, e cito solo questo come esempio, unico caso in Italia, a intervenire. Ha ridotto del 50 per cento, in alcuni casi lo ha azzerato, l’IRAP per le imprese. Sono 32 milioni, per la precisione, che sono stati investiti in tre anni. Quelle imprese che ne stanno beneficiando, che sono circa 8.000 o 9.000 in questa Regione, visto che tutti abbiamo collegamenti con le realtà nelle quali viviamo, provate a chiedere se quelle risorse che non stanno pagando fanno comodo o no.

Un conto è parlare, un conto è fare le scelte concrete e reali. Così come sulle politiche per la montagna credo che sia indiscutibile il segno tangibile di un’inversione di tendenza che si è registrata in questi anni, le risorse investite, ad esempio, sul bando per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa in montagna per le giovani coppie: 10 milioni messi nel 2020, 10 milioni messi nel 2021. Avrete visto la risposta straordinaria che c’è stata.

Ecco, mi fa piacere poter dire che in questo bilancio stanzieremo ulteriori 5 milioni in prima istanza, poi vedremo in assestamento se riusciremo ad ottenerne altrettanti, per continuare a finanziare quelle politiche e quindi continuare ad onorare quell’impegno che è stato assunto, sapendo bene che quando si incentiva l’acquisto o la ristrutturazione di una casa in un territorio qual è quello della montagna, non solo si contrasta lo spopolamento, ma si fa anche un’altra operazione importante, che non vorrei fosse messa in secondo piano. Ristrutturare un appartamento, una casa vuol dire far lavorare gli studi professionali, vuol dire far lavorare le imprese che vivono sul territorio e noi sappiamo bene che non c’è uno strumento migliore per contrastare lo spopolamento, per incentivare e rilanciare le zone che sono più in difficoltà, qual è quello di creare opportunità di lavoro.

Le politiche pubbliche servono anche a questo. La leva pubblica serve anche a questo, a creare occasioni di lavoro. Allora, quelle risorse che vengono investite, che continueremo a investire sul territorio dell’Appennino, anche attraverso il finanziamento di questo bando o l’apertura di un nuovo bando che sia finalizzato però all’acquisto, a premiare l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa, va letto anche sotto questa logica, perché lo sappiamo e lo sappiamo tutti e lo sappiamo bene che per contrastare le disuguaglianze, per dare la possibilità ai territori di rilanciarsi, serve il lavoro, il lavoro che in quest’aula, devo dire, spesso viene un attimo dimenticato nelle discussioni che facciamo.

Ad esempio, non per polemizzare, perché non ne ho nessuna intenzione, non mi interessa minimamente farlo, però, in un contesto come quello che ho appena descritto, dove c’è una crescita economica regionale importante, dove si stanno facendo scelte quali quelle che ho ricordato, eccetera, esistono comunque in questo momento 56 tavoli di crisi che riguardano diverse realtà del nostro territorio regionale; tavoli di crisi che vuol dire, ovviamente, situazioni di difficoltà, lavoro che rischia di mancare.

Ecco che allora, se in uno di questi tavoli, in una di queste vertenze, che ovviamente è una vertenza di cui abbiamo parlato spesso, quale quella della SaGa Coffee in Comune di Gaggio Montano sull’Appennino bolognese.

Se la vicepresidente della Regione è davanti ai cancelli di una fabbrica a incontrare le lavoratrici e i lavoratori, in questo caso quelli della Saga Coffee e si collega ad una Commissione… Badate bene, non salta la Commissione, ma si collega in via telematica alla Commissione, penso che non si possa fare…

Chi polemizza su questo io credo che stia facendo… Si commenta da sé, anche perché non mi pare che la vicepresidente abbia mai saltato una Commissione. Quindi, attaccare strumentalmente su questo credo che lasci proprio il tempo che trova. Anzi, anziché appigliarsi a questi elementi sterili, mi sarebbe piaciuto magari vedere anche da quella parte dell’aula consiglieri regionali che seguivano quella vertenza e provavano a capire quali erano le esigenze di un territorio che ha bisogno di risposte e non di strumentalizzazioni.

Così come ho ascoltato, anche qui con attenzione, alcuni consiglieri, che adesso non vedo presenti in aula, ma che sicuramente ci ascolteranno. Chiaramente, quando si fa l’elenco... I bilanci hanno questa cosa di interessante: bisogna leggerli con attenzione. Quindi, bisogna anche fare paragoni paralleli tra parti comparabili. Quindi, se si fa la comparazione tra il previsionale definitivo del 2021, che contiene ovviamente anche i trasferimenti definitivi dello Stato, con il previsionale del 2022, si comparano due voci che non sono comparabili. Chi ha fatto l’elenco dicendo “nella missione 1 manca questo, nella missione 2 manca questo” dovrà, bontà sua, tornare qui a fine anno o tra qualche mese e paragonare la previsionale definitiva del 2021 con la previsionale definitiva del 2022. Se si fanno le lezioni, bisogna farle per benino, altrimenti si rischia di inciampare.

Al netto di queste, che sono piccole osservazioni in una discussione più articolata, che però danno anche un po’ il segno di quello di cui abbiamo discusso, c’è un altro aspetto ‒ e su questo concludo ‒ che vorrei sottolineare. Alcuni di voi hanno elencato una serie di manchevolezze, una serie di problemi che ci sono stati. L’unica cosa che non si può fare, però... Possiamo avere visioni differenti, questo sì, però bisogna avere la consapevolezza che in questa regione i cittadini hanno deciso, hanno stabilito con il proprio voto chi doveva governare, chi doveva stare all’opposizione. E io credo che di quel voto bisognerebbe avere un pochino più di rispetto. Avere un pochino più di rispetto. Dipingere sempre chi vince le elezioni come quello che ha saputo raccontarla meglio, ha saputo spiegarla meglio, fa proclami che non corrispondono alla realtà, non vuol dire ‒ guardate ‒ insultare o mancare di rispetto a chi governa, ma vuol dire dipingere i cittadini come incapaci di intendere e di volere.

Io penso, e lo dico dall’alto di una forza che ha preso circa il 4 per cento dei consensi in questa regione, che non sia il 96 per cento che non ha votato per noi a sbagliare. Penso, al massimo, che siamo noi che dobbiamo fare meglio.

 

(interruzione)

 

TARUFFI: Sì. Però, fatte le dovute proporzioni, ognuno dovrebbe guardare a casa sua e stabilire da lì il punto di vista sul mondo, non pensare che siano i cittadini ad essere incapaci di intendere e di volere. Secondo me i cittadini, invece, sanno intendere e sanno volere molto bene e in questa Regione sanno riconoscere quando si tratta di votare, sia a livello regionale che a livello locale, sanno sempre distinguere, con una buona approssimazione, da che parte stare, e difficilmente - penso io - hanno sbagliato.

Un pochino più di umiltà sia quando si fanno lezioni sui bilanci, sia quando si fanno prediche sulla propaganda, anche perché, se c’è qualcuno che è maestro della propaganda, difficilmente ‒ se volete anche purtroppo ‒ sta da questa parte.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Taruffi.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Farò un intervento, come ho già detto ieri, dando un po’ un quadro di insieme e cercando di descrivere un po’ le preoccupazioni che vivo e che stiamo vivendo, almeno noi dell’opposizione, soprattutto in riferimento all’Assemblea legislativa, e poi proverò a delineare emendamenti.

Gli emendamenti che presento sono sempre legati al mio modo di concepire la politica e anche ai temi che mi stanno particolarmente a cuore, in cui vedo delle fragilità.

Partirei dalla coscienza di sé, cioè da chi siamo. Noi siamo la Regione Emilia-Romagna, e dico noi, non voi, noi siamo la Regione Emilia-Romagna e abbiamo dimostrato sicuramente una grande capacità di reagire di fronte all’emergenza, anzi molte volte abbiamo dato il passo su certi protocolli, che ho in mente, perché la vice presidente ci ricorda sempre quei protocolli che però ormai sono datati ben due anni fa, sono di due anni fa, e quello che in un certo senso ci aspettiamo dalla Giunta Bonaccini e da alcuni assessori è oggettivamente un cambio di passo.

Non le chiediamo un rimpasto, ci mancherebbe, questa è la sua Giunta e giustamente lei l’ha scelta, però abbiamo una grande pazienza perché, essendo all’opposizione da tanto tempo, siamo capaci di pazienza, caro presidente, e quella pazienza ci farà dire non che vogliamo cambiare, ma che siamo capaci di migliorare e di fare politiche che tendono a migliorare una Regione.

Perché cito esattamente questo? Perché in questi due anni, soprattutto da certi membri della Giunta c’è stato un tipo di narrazione, cioè quello di essere stati un esempio, di aver dettato il passo, di aver immaginato protocolli per ricominciare a lavorare, per ricominciare ad andare a scuola, per riaprire asili nido, solo che stiamo fermi lì. Quello che io mi aspetterei è che, di fronte alla capacità di rispondere all’emergenza, poi comincino le vere riforme strutturali. Per fare quelle riforme ci vogliono delle leggi.

Faccio presente che questa Assemblea legislativa, almeno la maggioranza, non ha ancora fatto vedere a me che sono seduta per la prima volta in quest’aula una proposta di legge. Noi stiamo seguendo a traino le proposte della Giunta. Noi non stiamo chiedendo riforme strutturali di una Regione che deve correre perché deve inseguire i soldi e i fondi europei, il PNRR.

Scusate, da quant’è, lo chiedo a tutti, che noi stiamo ascoltando l’assessore Colla, che sicuramente ha un’attenzione al mondo del lavoro? Lo vediamo nelle sue attività politiche. Da quanto tempo è che noi sentiamo che lui ha intenzione di fare una grande riforma sul mondo della formazione. Due anni. Bene, aspettiamo. Abbiamo voglia di discutere, abbiamo voglia di immaginare un mondo della formazione che vada pari passo con quello che ci sta chiedendo il PNRR. È già negli obiettivi, è già goal, dobbiamo inseguire cose e dobbiamo immaginare mondi che si fa molta fatica ad immaginare così, senza una proposta concreta.

Io ho presente quando la Regione Emilia-Romagna è stata la prima, vado indietro, agli anni Settanta, asili nido, nuovi servizi per le donne. È due anni che sento parlare tantissimo delle donne, di certi aspetti legati alla donna e allora mi aspetto con grande forza che a quella donna vengano… Anzi, non solo alla donna, al padre, alla famiglia vengano offerti servizi adeguati, servizi adeguati che oggi sono ancora sempre gli stessi. Per cui, si dice nei documenti che va bene, che si possono offrire alternative all’asilo nido. Continuiamo a ripetere “asili nido gratis”, come se l’unica esigenza oggi, dopo il Covid, dopo molte donne che hanno perso il lavoro, dopo situazioni molto particolari, dopo una richiesta forte di contributi che viene fatta, l’unica risposta che noi sappiamo dare ancora è quella degli anni Settanta: l’asilo nido come unico servizio.

L’altro punto che a me colpisce sempre molto è la mia voce, che si leva, a volte molto solitaria, sulla necessità di tornare a scuola in presenza sempre e di inventarsi qualsiasi cosa per tornare.

Sono contenta che ieri l’assessore Donini abbia accettato un pacchetto di proposte che ho fatto e che ho rivolto a lui. Adesso aspettiamo la concretezza perché ritengo, e lo ripeto, che sia fondamentale che prima di entrare a scuola il 10 ci sia un punto zero, almeno un tentativo, una fotografia, capire come i nostri ragazzi hanno passato le feste, giustamente godendosele, perché si meritano tutta la socialità possibile, ma che tutti i tamponi siano a servizio della scuola per farla ricominciare, per fare un’istantanea, per capire chi può entrare a scuola e chi no, e chi rischia i contagi dentro la scuola secondo me è indispensabile.

Non cito tutte le leggi nazionali che hanno bisogno di una risposta concreta, di un’attuazione da parte della Regione, appunto il Progetto 06, che è quello che raccontavo, Dopo di noi, progetti di vita. Perché cito esattamente queste cose? Perché sono la sostanza dei miei emendamenti. Presidente, parlo a lei, perché è qua e mi fa piacere parlare anche a lei, giustamente, e racconto una storia.

Lei deve sapere che qualche settimana fa abbiamo fatto una Commissione molto interessante, la Commissione di cui si parlava e si parlava del punto politico dell’assenza o comunque distanza dell’assessore Schlein che era collegato, e va benissimo nel senso che la tecnologia ci dà questa opportunità, non è quello il punto politico. Il punto politico va spostato perché lì erano presenti moltissime associazioni di caregiver e veniva presentata una risoluzione perfetta, pulita del Partito Democratico.

In quella risoluzione veniva detto che dovevamo fare un passo in più, che i caregiver avevano un ruolo fondamentale nella Regione Emilia-Romagna e che soprattutto avevano avuto un ruolo altrettanto fondamentale nel periodo della pandemia. Allora sa cosa ho fatto? Ho deciso di votare a favore quella risoluzione e ne ero talmente convinta che ho presentato qui al bilancio un emendamento per finanziare i punti che il Pd aveva presentato in Commissione.

Le dico la fine di questa storia: mi bocceranno quell’emendamento purtroppo. Lei dirà che è una mossa politica, no, in realtà questa mia voglia è perché l’anno scorso avevo già provato a presentare un emendamento, che poi è diventato risoluzione, esattamente su questo tema, perché credo che oggi ci siano due priorità (lei l’ha capito bene, l’Assemblea legislativa meno, ed è per questo che a volte rincorriamo), la fragilità, che non è più solamente delle persone di una certa categoria, che sono tutelate da leggi dello Stato, ma la fragilità che sta emergendo in maniera prepotente con strumenti che non sono più efficaci, e il lavoro. Queste due cose ci aiutano a superare l’emergenza.

Questo emendamento che presenterò spero che sia motivo di riflessione, perché si basa esclusivamente su idee che il Partito Democratico ci ha posto in Commissione, ma queste idee arrivano da una richiesta molto forte di associazioni che dicono di non essere aiutate abbastanza, associazioni che in realtà hanno un’interlocuzione con la Regione, che cercano un’interlocuzione con la vicepresidente, che evidentemente, però, da qualche parte si blocca. E mi dispiace, perché esistono protocolli, che ci sono, ma che rischiano di parlare solo con associazioni specifiche e non con un mondo che deve essere sempre più rappresentato.

Vado avanti. C’è un altro punto che a me colpisce molto, cioè un tema che lei, presidente, ha trattato tantissime volte, ossia l’abbandono scolastico, facendo notare che la regione Emilia-Romagna, in un certo senso, ha un’ottima percentuale di non abbandono scolastico, anche se, in realtà, il dato deve essere aggiornato dopo il periodo Covid. Bene. C’è un punto, però, che secondo me va guardato con grandissima attenzione, soprattutto nel lungo periodo. Si chiama “bisogni educativi speciali”. In Emilia-Romagna 30.000 persone fanno parte di questa categoria. 30.000 ragazzi hanno bisogni speciali. Che cosa accade? Che sono totalmente soli. Non sono io a dovervi parlare delle famiglie più fragili o delle famiglie che hanno bisogno economicamente. Ve lo insegna la storia di questa regione, l’attenzione ai problemi sociali. Bene. È giusto sapere che queste famiglie ogni mattina affrontano la scuola in totale solitudine, quindi senza contributi, dovendo affrontare spese mediche, spese specialistiche che sono fuori dal circuito della sanità. Chiaramente, la legge 104 prevede un aiuto per i più gravi, ma, dopo che c’è stato un protocollo, esattamente su questa tipologia di studenti, oggi ci troviamo scoperti dal punto di vista dei contributi.

Anche qui ho fatto un emendamento e ho detto: attenzione, perché sono 30.000 ragazzi, ma saranno molti di più appena usciti, ancora una volta, da questa ondata, che, a mio modesto parere, porterà molto spesso a ritornare in didattica a distanza.

Poi ho cercato di sottolineare l’importanza, come io credo sia in questo momento, del lavoro. Ieri durante il DEFR ho voluto parlare di esercizi polifunzionali delle cooperative di comunità, tema che dovrebbe essere molto caro anche all’Assessorato che in questo momento si occupa di montagna. Oggi, invece, vorrei parlarvi di tutto il settore del commercio, della piccola impresa. In Regione Emilia-Romagna è stato finanziato un bando per la concessione di contributi finalizzati all’abbattimento dei costi di accesso al credito per favorire la ripresa del sistema produttivo in seguito all’emergenza. Tale bando ha costituito un aiuto prezioso a tutta la rete commerciale dell’Emilia-Romagna. Professionisti e piccole e medie imprese hanno usufruito di questo bando di 2,5 milioni e quindi è un buon risultato.

Anche qui, non chiedo niente di eccezionale, non invento nulla, semplicemente seguo uno schema, che è quello di seguire la realtà, e, quando una realtà va bene, funziona, quindi chiedo di rifinanziare tale bando per l’annualità 2022, perché evidentemente non siamo ancora usciti e molte imprese, molti liberi professionisti e commercianti hanno bisogno di questa risorsa fondamentale per accedere al credito.

Segnalo un problema che non è solamente di Forza Italia, nostro, di Valentina Castaldini, ma di chi in questo momento sta lavorando e sta cercando di capire sempre di più il tema PNRR e l’interfaccia con i Comuni, che ci chiedono una mano, che hanno bisogno di noi per capire meglio come arrivare a quei fondi, come averli.

Faccio presente a tutti che, a seguito degli eventi sismici del 2012, gli uffici tecnici dei Comuni del cratere sismico sono in sensibile difficoltà per via dell’alto numero di interventi di ricostruzione in corso per tutto quello che è accaduto. Faccio un esempio piccolo: l’ufficio tecnico del Comune di Nonantola è impegnato eccezionalmente a gestire la complessa procedura di risarcimento dell’alluvione che ha colpito 1196 imprese (lo avete ben presente).

Bene, qual è il punto, perché presento un ordine del giorno su questo? Perché questi Comuni, colpiti dalle due più significative calamità della nostra Regione, rischiano di non avere tecnici, ingegneri e RUP per poter partecipare a qualsiasi bando del PNRR. Vi prego, abbiatelo presente, perché, senza tecnici e senza nessuno che firmi formalmente, è impossibile partecipare a qualsiasi cosa, per cui è evidente che loro hanno bisogno di personale straordinario e di avere un rinforzo per il 2022 e per il 2023, per non perdere un’occasione così importante.

Credo di aver evidenziato le cose più importanti, credo anche di aver provato a lavorare con serietà, senza chiedere cose stravaganti o in maniera capricciosa. La maniera capricciosa è una cosa che accompagna un po’ questo bilancio, c’è gente molto brava ad utilizzare questo sistema, io continuerò – penso - sempre a far politica evitando esattamente quello che non mi piace venga utilizzato con me, non lo faccio tendenzialmente a chi in questo momento sta governando, non c’è bisogno di capricci, c’è bisogno di una forte responsabilità.

Spero che insieme a queste proposte, che sono certa verranno bocciate perché vengono sempre bocciate, si guardi con estrema attenzione la richiesta che ho fatto di un’istituzione di una Commissione relativa al PNRR, una Commissione di studio e ricerca, cioè provare ad essere seri di fronte alla più grande occasione che l’Emilia-Romagna e l’Italia hanno. Non ho chiesto la luna. Chiedo di poter collaborare con tutti i colleghi e fare un lavoro serio su questo.

È chiaro, è evidente che voterò contro il bilancio, ma avere un’apertura su una possibilità di lavoro così importante, su fondi che sono di tutti, non solamente di una parte, credo che sia fondamentale per ricominciare a ricostruire e avere in mente quelle due categorie di cui parlavo: i ragazzi e il lavoro, che sono il motore di questa Regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Inizio ringraziando ovviamente i relatori, l’assessore e tutta la struttura.

Comincio dicendo che il bilancio di previsione 2022 e pluriennale al 2024 mi appare totalmente condivisibile nel suo impianto generale e nelle priorità che sono state individuate.

Occorre lavorare perché la nostra azione e le nostre decisioni si traducano in benefici reali e concreti per cittadini, imprese e famiglie, in particolare per i giovani e per le donne che più hanno subìto gli effetti della crisi seguita all’emergenza sanitaria.

In questa direzione, bene che la pressione fiscale non venga aumentata. È bene concentrarsi prioritariamente nella programmazione dei fondi europei 2021-2027 e nell’utilizzare al meglio le risorse del PNRR che sono messe a disposizione.

Mantenere inalterata la spesa sociale, incentivare le politiche di investimento sono altri due pezzi importantissimi di questa manovra che credo meritino apprezzamento.

D’altronde, al di là delle più ottimistiche previsioni, appare evidente che anche il 2022 sarà caratterizzato dal contrasto alla diffusione della pandemia in atto, che oltre ad avere ripercussioni sanitarie e fortunatamente meno gravi, speriamo, grazie all’alta percentuale dei vaccinati nella nostra regione, continua a destare forti preoccupazioni.

Investire, quindi, tanto e, se possibile, ancora di più nella nostra sanità significa quindi non solo tutelare i cittadini dal rischio di un virus che continua a poter essere letale per i più fragili, ma significa soprattutto rendere solida la ripresa anche dal punto di vista economico, evitando altre chiusure e limitazioni e creando così le migliori condizioni possibili per gli anni a venire.

Bene, quindi, gli 800 milioni di euro in più per rafforzare i servizi di cura e rete territoriale e i complessivi 9,8 miliardi destinati a far funzionare sempre meglio un sistema sanitario che moltissime altre Regioni ci invidiano. Si tratta di oltre il 76 per cento del totale delle spese regionali. Una percentuale che ben descrive la centralità di questo tema nella vita politica e di tutti i cittadini.

Un altro aspetto che mi sembra molto importante sottolineare, anche alla luce delle difficoltà generalizzate, che tante famiglie stanno affrontando, è che questa manovra lascia invariate le tasse regionali per il settimo anno consecutivo. Anzi, il carico fiscale diminuisce grazie alla conferma di diverse misure che comportano risparmi per i cittadini. Penso, ad esempio, all’esenzione del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con più di un figlio a carico, al taglio dell’IRAP per imprese e attività economiche nei Comuni montani, a bus e treni regionali gratuiti per gli studenti fino ai 19 anni con ISEE familiare inferiore ai 30.000 euro, all’abbattimento delle rette dei nidi.

Si tratta di una misura tutt’altro che banale e scontata. Basti pensare alle spese straordinarie per la gestione dell’emergenza sanitaria.

Governare con lungimiranza significa senza dubbio investire, e la nostra Regione lo sta facendo e lo farà in modo oculato e ingente. La manovra, infatti, prevede nel prossimo triennio una spesa per investimenti pari a 1,8 miliardi di euro, dei quali ben 817 milioni nel 2022.

È un momento di accelerazione importante per rendere strutturale la ripresa, proprio ora che stiamo entrando nel vivo di una fase cruciale di massicci investimenti pubblici grazie al PNRR e alla nuova programmazione dei fondi europei 2021-2027.

Sanità e welfare, transizione ecologica e digitale, imprese e lavoro, scuola e università, difesa del suolo e messa in sicurezza del territorio, turismo, cultura e sport. Nessuno dei settori chiave viene lasciato indietro in questo bilancio. Sottolineo in particolare lo sforzo relativo allo sport, con la prosecuzione del Piano regionale di riqualificazione dell’impiantistica, 5,7 milioni di euro, per finanziare nuovi interventi di ristrutturazione di palestre, piscine, spazi verdi, piste di atletica, strutture polifunzionali per ogni disciplina, a cui va aggiunta la quota di cofinanziamento di Comuni e privati.

Il bilancio 2022-2024, oltre a confermare le politiche culturali attuate fino ad oggi, prevede fondi per investimenti nei contenitori culturali del nostro territorio regionale. Sono stanziati, infatti, 5 milioni di euro per il recupero e la valorizzazione di spazi ed edifici.

Altri progetti che ci proiettano nel futuro sono quello legato alla transizione digitale, con i 35 milioni di euro per il completamento del Tecnopolo di Bologna nell’ambito dell’Emilia-Romagna Data Valley e i quasi 3 milioni di euro al Wi-Fi sulla costa e al rafforzamento della rete di telefonia in montagna.

Come peraltro chiede a gran voce il nostro vitale tessuto imprenditoriale, bene anche il progetto relativo all’attrazione dei talenti. Sono state stanziate infatti risorse per realizzare un campo post universitario, per accogliere in Emilia-Romagna ragazze e ragazzi italiani e non solo, in partnership con la Bologna Business School dell’Università di Bologna.

L’investimento previsto ammonta a 1,5 milioni di euro l’anno per un triennio, e in questo ambito, collaborando ancora più fattivamente con le associazioni imprenditoriali della nostra Regione, sono convinta che si potrà spingere ancora di più.

Le politiche culturali dovranno avere un ruolo centrale. Le risorse stanziate dal bilancio per il prossimo triennio consentono la prosecuzione degli interventi mirati al perseguimento degli obiettivi di mandato. Le industrie culturali e creative saranno uno dei driver di innovazione e sviluppo più rilevanti. Ecco perché proseguiranno le azioni mirate a creare in questo settore nuove imprese e nuova occupazione.

Cito solo ad esempio il settore cinematografico e audiovisivo, che potrà beneficiare di un aumento di risorse per il Fondo di sostegno alla produzione, destinato a valorizzare il territorio regionale come luogo di accoglienza delle produzioni nazionali e ambiente favorevole alla crescita delle imprese locali.

Sono confermati anche per i prossimi anni gli interventi nel settore della promozione della cultura cinematografica nell’impegno per il Festival, nel sostegno alla Cineteca di Bologna, nella qualificazione del ruolo delle sale cinematografiche. Tutto ciò grazie allo stanziamento nel triennio di risorse complessive per oltre 9,3 milioni di euro.

Per lo sviluppo del settore musicale si darà ulteriore impulso a progetti di alfabetizzazione musicale, produzione e promozione della musica contemporanea originale dal vivo, formazione e circuitazione di nuovi autori, sviluppo di reti e circuiti di locali di musica dal vivo, per risorse complessive stanziate nel triennio di 6,3 milioni di euro.

A favore del teatro, della danza e del circo contemporaneo sono confermate risorse a sostegno dei più qualificati progetti di produzione, programmazione e promozione. Nel 2022, sarà inoltre sottoscritto un nuovo accordo triennale con il Ministero della cultura per il consolidamento delle residenze artistiche.

Per lo spettacolo sono state stanziate risorse nel triennio pari ad oltre 35,5 milioni di euro. La Fondazione proseguirà il proprio impegno nel rafforzamento della rete dei teatri gestiti e del circuito multidisciplinare, e svilupperà inoltre la funzione di sostegno alla circuitazione nazionale e internazionale delle migliori produzioni regionali grazie a uno stanziamento di 4,7 milioni di euro nel triennio.

Gli altri enti partecipati, da ERT alla Fondazione Toscanini, alla Fondazione della Danza, avranno l’opportunità di proseguire negli impegni produttivi con risorse nel triennio pari a 21,2 milioni di euro.

Le risorse stanziate nel triennio per musei e biblioteche sono pari a quasi 12 milioni di euro. L’organizzazione museale regionale dovrà trasformarsi in un sistema museale regionale costituito da comunità organizzate in reti o sistemi, con dimensioni e contenuti della cooperazione, che siano espressione delle dinamiche territoriali.

Le risorse saranno destinate a sviluppare la piattaforma di accreditamento, garantendo il sostegno ai musei per l’adeguamento ai livelli uniformi di qualità del sistema museale nazionale, oltre che a potenziare le attività di comunicazione anche attraverso i social media.

Viene poi confermato il rafforzamento delle politiche sociali realizzato nel corso della pandemia: 74 milioni di euro dalla Regione, oltre ai finanziamenti statali ed europei.

Cito solo il Fondo regionale per la non autosufficienza tra i più alti d’Italia, con oltre mezzo miliardo di euro grazie alla quota di cofinanziamento regionale di 89 milioni. È una scelta netta che facciamo a favore dell’assistenza di persone con disabilità e non autosufficienti; un impegno forte che troverà nuova linfa anche attraverso il Fondo sociale regionale, il Fondo affitti, il Fondo nidi, il sostegno alle ASP, l’abbattimento delle barriere architettoniche, il sostegno ai parchi inclusivi e altre iniziative previste tramite il Fondo nazionale per la disabilità.

Inizierà nel 2022 l’attuazione degli interventi previsti nel PNRR e in particolare nella sanità, nella mobilità sostenibile e nell’edilizia popolare in corso di definizione con il Governo e in rapporto costante con i territori.

A questo si aggiunge l’avvio della nuova programmazione comunitaria 2021-2027, che la Giunta regionale ha già definito, oltre 2 miliardi di euro più 780 rispetto al settennato precedente, a cui si aggiunge un nuovo pacchetto di investimenti con risorse regionali.

Proprio grazie all’approvazione e all’avvio dei POR legati al FESR, legati al FSE e al biennio aggiuntivo del FEASR si attiveranno, per esempio, interventi superiori a un miliardo di euro per il sostegno agli investimenti pubblici, imprese, formazione e politiche attive per il lavoro, in tutti i comparti.

Occorre insistere con ogni attività e risorsa possibile per garantire il sostegno alla ripresa dell’economia nel suo complesso, dalle PMI alle grandi imprese, dal turismo al commercio.

Grazie alla legge sull’attrattività per le grandi imprese saranno disponibili nel triennio oltre 40 milioni di euro. Verranno avviati i bandi FESR 2022 per le PMI del valore di almeno 40 milioni di euro, dall’artigianato al commercio, con riserve e priorità per territori montani e aree interne.

Sono, inoltre, previsti sostegni agli investimenti nel settore alberghiero, il rafforzamento delle politiche di promozione turistica, nazionali ed internazionali, e il sostegno alle politiche di internazionalizzazione, con risorse regionali e fondi europei.

Lo sviluppo della viabilità e delle infrastrutture sarà decisivo per dare supporto alle attività economiche e anche per migliorare la mobilità regionale nel suo complesso. Per la rete ferroviaria, un incremento dello stanziamento da 60 a 90 milioni per interventi di messa in sicurezza, elettrificazione delle linee, acquisto di materiale rotabile elettrico. Un investimento che va sicuramente nella direzione di incentivare una mobilità più sostenibile.

Proprio in tema di transizione ecologica, 5 milioni di euro vanno alle Unioni di Comuni per progetti green e digitali. Segnalo altri 20 milioni di euro destinati alla rigenerazione urbana, al recupero di spazi esistenti.

Io credo che, per concludere, anche in questo momento delicato, un momento delicato che dura purtroppo da anni, ma che vedrà anche i prossimi mesi altrettanto difficili sia per le Istituzioni che per i cittadini che per le imprese, la Regione stia veramente facendo un lavoro importante per mettere davanti quelle che sono le priorità che possono arrivare ad aiutare concretamente chi maggiormente ha vissuto le difficoltà di questo lungo periodo e chi si troverà a viverle.

Il nostro voto, quindi, sarà assolutamente favorevole al pacchetto del bilancio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Continuiamo con gli interventi. Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Poche riflessioni. Innanzitutto i ringraziamenti, che credo siano doverosi, all’assessore, ai funzionari dell’Assessorato e ai due relatori, per come hanno condotto anche il confronto fuori dalla seduta di oggi e per come hanno consentito di affrontare una discussione ordinata, anche, in molti casi, accogliendo le istanze e le ragioni, oltre che gli emendamenti degli altri Gruppi. Un ringraziamento anche a tutti i colleghi degli altri Gruppi, perché credo davvero che affrontiamo questo bilancio, pur da posizioni e da sensibilità diverse, con grande senso di responsabilità, al di là dei toni e della perplessità da parte di qualcuno al fatto che le stime non si concretizzeranno.

Anche quest’anno, purtroppo, affrontiamo il bilancio preventivo con la pandemia ancora in corso, con una quarta ondata, che anche in queste settimane ci affligge. Rispetto alla lotta al Covid siamo ancora forti e determinati nel promuovere la vaccinazione a tutti i livelli, a chi non si è ancora vaccinato e anche a chi è in procinto di fare le terze dosi.

È chiaro però che questa quarta ondata un po’ ci preoccupa, perché siamo certamente una delle Regioni che nella lotta al Covid (fatemelo dire) se l’è cavata meglio, in un Paese che probabilmente è quello che ha combattuto meglio al mondo, con le giuste scelte in Europa.

Nonostante la vaccinazione da noi stia proseguendo e la copertura vaccinale sia molto alta, non può venir meno la preoccupazione per il fatto che, se non sono per fortuna pieni i letti nelle terapie intensive, certamente i posti letto di ricovero ordinario danno dei numeri preoccupanti, quindi continuare a combattere contro il Covid con la vaccinazione ad un livello altissimo, pur avendo i posti letto ordinari pieni, desta un po’ di preoccupazione, soprattutto per l’organizzazione della sanità e delle prestazioni dei prossimi mesi, perché sappiamo tutti perfettamente che, se i contagi della nuova variante non allentano un po’ la morsa, il rischio di vedere allungate le liste d’attesa e di avere una difficoltà organizzativa nelle prestazioni, è un rischio forte, che stanno vivendo anche gli altri Paesi europei, che hanno già deciso di introdurre restrizioni forti non solo ai non vaccinati.

Ciò detto, su questo abbiamo le idee chiare. Credo che l’organizzazione dei punti vaccinali stia continuando a svolgere un ottimo lavoro sia sulle terze dosi che anche nell’indurre chi non si è ancora vaccinato a farlo, anche grazie alle scelte del Governo sul green pass rafforzato.

Il bilancio che andiamo ad approvare in questa seduta è un bilancio virtuoso, e guardate, colleghi, che non era scontato, perché gli effetti della pandemia sul fronte economico, sociale r finanziario non sono stati secondari. Non era scontato approvare un bilancio virtuoso.

Io non voglio ripetere i numeri, che sono già stati citati da molti colleghi, è una manovra da più di 12 miliardi, quasi 10 per la sanità e 800 milioni in più per rafforzare i servizi di cura e la rete territoriale per i motivi che ci siamo detti tutti in questi mesi, in cui abbiamo affrontato la lotta al Covid.

Una manovra - tengo a sottolinearlo, l’hanno detto anche gli altri colleghi - perché credo che sia un elemento che deve passare ai cittadini, alle imprese, un messaggio che deve uscire fuori da quest’aula, una manovra che lascia invariate le tasse regionali per il settimo anno consecutivo, cioè una manovra che investe, ma allo stesso tempo non aumenta il carico fiscale proprio per la conferma delle diverse misure che sono già state citate anche prima, che evitano di andare nelle tasche dei cittadini e delle imprese, dall’esenzione del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per le famiglie con più di un figlio, al taglio dell’IRAP, alle manovre che tutti abbiamo condiviso su bus e treni regionali gratuiti per gli studenti – sul trasporto l’elenco sarebbe molto lungo - l’abbattimento delle rette dei nidi, la copertura del 100 per cento delle borse di studio universitarie. Insomma, uno sgravio complessivo che per chi vive, lavora e studia in questa regione supera i 100 milioni di euro l’anno.

Io credo che trovarsi di fronte a questi numeri in una fase come questa non solo non era scontato, ma credo che sia la dimostrazione della capacità del buon governo non solo dei conti di questa Regione, ma anche nelle scelte complessive.

È una manovra che, come diceva l’assessore, prevede una spesa per investimenti pari a 1,8 miliardi: sanità, welfare, transizione ecologica e digitale, impresa e lavoro, scuola e università, difesa del suolo, messa in sicurezza del territorio, turismo, cultura e sport. Insomma, c’è una spinta davvero importante per rendere strutturale la ripresa, che abbiamo certamente già agganciato e io sono sicura che le prospettive e le stime che vengono date le realizzeremo pienamente perché, al di là del buon governo di questa Regione, per fortuna, abbiamo un territorio fatto di imprese che tirano, hanno voglia di lavorare, hanno voglia di continuare a produrre e ci sono territori, da questo punto di vista, davvero competitivi.

Quindi, se noi ci stiamo mettendo del nostro, chi sta là fuori sta facendo altrettanto, in un contesto, non possiamo negarcelo, perché ormai al telegiornale parliamo solo di questo, che vede aprirsi una fase di investimenti pubblici massicci dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, oltre ai fondi della nuova programmazione 2021-2027 dei quali, anche in quest’aula, da un po’ ragioniamo.

È un bilancio che mette questa Regione, penso, in condizione di affrontare tutte le sfide che ha davanti, dal consolidamento della ripresa, alla capacità di continuare ad essere sulla parte welfare e sulla disabilità la Regione che non lascia indietro nessuno, nonostante, come dicevamo prima, vengano considerate sia la spesa straordinaria per la gestione dell’emergenza sia le minori entrate regionali, che solo in parte sono state coperte da risorse statali, e c’è tutta la discussione che stiamo facendo con il Governo anche in questa fase... Perché ci viene chiesto di affrontare al meglio la quarta ondata, giustamente. Al momento non abbiamo ancora capito se abbiamo la garanzia del rimborso delle spese che abbiamo avuto fino all’anno prossimo. Questo è un tema che dobbiamo affrontare noi, ma certamente tutte le forze politiche che sostengono il Governo. L’”armiamoci e partite” non credo sia accettabile né da parte della nostra Regione né da parte delle altre che hanno svolto un ruolo fondamentale nella lotta al Covid.

La buona situazione dei conti regionali ce l’ha certificata la Corte dei conti, ma credo che anche la capacità che abbiamo, come Ente, di autofinanziare le nostre politiche di investimento sia la dimostrazione di quanto qui non ci sia solo la visione chiara e strategica dei progetti da mettere in campo per agganciare la ripresa, ma anche un’ottima capacità di gestire le risorse.

Da qui passa anche la conferma e il rafforzamento di tutte le politiche sociali che sono state realizzate nel corso della pandemia, a partire dai 74 milioni della Regione, oltre a tutti i finanziamenti statali ed europei, Fondo regionale per la non autosufficienza, Fondo sociale regionale, Fondo affitti, Fondo nidi, ASP, abbattimento barriere architettoniche. Non la tiro lunga perché credo non mi basterebbe il tempo. Un impegno, però, che ha messo la Giunta e che abbiamo messo tutti in quest’aula fin dall’inizio della pandemia nell’erogare ristori per 161 milioni di euro a sostegno di cittadini, famiglie, aziende e attività economiche, cultura, sport e terzo settore. Si è veramente fatto uno sforzo per non lasciare indietro nessuno, per sostenere tutti i settori, per fare in modo che alla ripresa chi aveva chiuso potesse comunque ripartire, per evitare di impoverire i nostri territori.

Adesso si apre certamente una stagione di investimenti. Il prossimo triennio sarà importante. Tra gli obiettivi principali del bilancio 2022-2024, che, come dicevamo prima, prevede più di 1,8 miliardi di spese di investimento nel triennio... Adesso dobbiamo agganciare il Piano nazionale di ripresa e resilienza e, in particolare, approfittare delle opportunità che questo dà nella sanità, nella mobilità sostenibile, nell’edilizia popolare. Speriamo che la definizione con il Governo nel rapporto che sul PNRR deve avere con i territori la Regione piuttosto che i Comuni venga definita al più presto. Sappiamo che sull’FSC manca ancora l’accordo di partenariato. Per adesso escono bandi dai Ministeri anche con tempi difficili da agganciare. Speriamo che da questo punto di vista riusciamo a fare tutti in fretta e a fare bene.

Come Partito Democratico possiamo dire di aver dato un contributo a questo bilancio e ringrazio anche i colleghi degli altri Gruppi per aver condiviso le nostre proposte, che sono state fondamentalmente su tre fronti, per gli emendamenti che approviamo oggi, per destinare 1 milione di euro a tre voci che reputiamo significative, che reputiamo di importanza trasversale per tutti i territori dell’Emilia-Romagna e che servono a sostenere delle fragilità di diverso tipo, ma pur sempre delle fragilità.

Servono per rifinanziare e allargare i voucher ai giovani che praticano attività sportiva, per cui abbiamo messo a 400.000 euro, le politiche che sosteniamo sono per i bambini e i ragazzi dai 6 ai 16 anni e per le persone con disabilità fino a 26 anni; abbiamo condiviso di aumentare di 220.000 euro il Fondo, già stanziato negli anni passati come Assemblea legislativa, di 400.000 euro per le parrucche per donne e bambini malati oncologici e per le persone affette da alopecia, presìdi che non sono solo estetici (ci tengo a dirlo), ma che contribuiscono pienamente al benessere delle persone che hanno queste problematiche, e ultimo l’emendamento per costituire il fondo di 380.000 euro destinato all’Unione dei ciechi e degli ipovedenti, per promuovere, tutelare e sostenere i diritti delle persone con disabilità visiva e pluridisabilità.

Noi abbiamo fatto la scelta di dare un contributo sul tema welfare, che come Aula è associato alle qualificanti scelte a seguito dell’Assemblea contro la violenza sulle donne, nella quale abbiamo deciso di finanziare con 1 milione il Reddito di libertà, e da questo punto di vista siamo una delle Regioni che danno l’esempio, sperando che gli altri ci seguano e che lo faccia anche il Governo.

Con l’altro milione destinato alle Case rifugio ad indirizzo segreto, credo davvero che in questa seduta di bilancio siamo riusciti a fare un lavoro importante, un lavoro importante per questa Regione, per i cittadini di questa Regione, l’abbiamo fatto in condivisione, alla fine siamo riusciti a mutuare in quest’aula lo spirito del Patto per il lavoro e per il clima, o comunque lo spirito di condivisione, concertazione che questa Regione ha sempre utilizzato come metodo prima di fare le scelte, che non sono mai autoreferenziali, ma che sono sempre condivise con un’ampia platea di stakeholder, che sono poi quelli che ci accompagnano e con i quali condividiamo gli importanti risultati e gli obiettivi che conseguiamo.

Ecco, io credo che questa volta, anche in questo bilancio, secondo me, siamo riusciti ad affinare il metodo di confronto e ad ottenere risultati di soddisfazione per tutti.

L’auspicio è davvero che il 2022 possa consentirci di vedere la fine della pandemia e lavorare nel prossimo anno, perché a quel punto il bilancio possa avere ulteriori margini di flessibilità per continuare a investire, per spendere nella spesa sanitaria, ma non per la lotta al Covid, ma per qualificarlo. Speriamo l’anno prossimo di poter avere la possibilità di fare tutte le cose che abbiamo certamente maggiore difficoltà a fare finché il Covid non ci dà tregua.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zappaterra.

Ho iscritti a parlare il consigliere Facci e poi il consigliere Pelloni.

Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie. Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, la sentiamo. Prego.

 

FACCI: Un breve intervento perché il mio collega, il collega Bargi, ha già ampiamente tracciato un po’ le criticità rispetto a questa manovra di bilancio.

Faccio solo alcuni focus e parto da un aspetto che ritengo sia di assoluta importanza e per il quale noto uno straordinario e inquietante silenzio da parte della Regione. Vedo che il presidente è in aula. Lo saluto e lo ringrazio della presenza.

Voglio chiedere al presidente se ha mantenuto la delega alla scuola, all’istruzione all’assessore Salomoni perché in questo periodo di centralità di questo argomento e di assoluto caos in cui sono state gettate le scuole di vario ordine e grado, in particolare la scuola primaria e la scuola secondaria della regione non ho sentito una parola da parte dell’assessore. Ci si aspettava quantomeno indicazioni, ci si aspettava quantomeno un tracciare anche solo delle rassicurazioni che in qualche modo quello che sta accadendo possa essere risolto. Mi pare ci sia in queste ore, in questo momento, o c’è stata, una manifestazione fuori dalla Regione da parte di reti di genitori che sono preoccupati per una didattica che sta andando verso una didattica a distanza e non in presenza. Sappiamo perfettamente questo che cosa significa.

L’impegno della Regione doveva essere, a nostro avviso, totale su questo aspetto. Capiamo che è una situazione eccezionale, che ha molteplici cause e che, naturalmente, [...] diverse soluzioni, ma ci si aspettava una presa di posizione più netta, una presa di posizione precisa, una presa di posizione di chiarezza. Questo non c’è. Tant’è che non abbiamo sentito una sola parola da parte dell’assessore Salomoni, tant’è che mi viene il dubbio che forse lei, presidente, abbia revocato questa delega e non l’abbia comunicato all’Assemblea.

Tra l’altro, mi aspettavo che anche in questa manovra di bilancio potesse esserci, anche in via eccezionale, qualche risorsa da destinare a un sistema di tracciamento che ha clamorosamente fallito. Sappiamo che si tratta di una materia che si va a intersecare con quella della sanità, ma naturalmente non possiamo non tenere in considerazione come interi istituti siano stati abbandonati nella gestione dei casi e, naturalmente, nell’impossibilità di andare ai tracciamenti.

Oggi parliamo del Fondo sociale europeo, dei fondi FSE su istruzione e formazione. Diamo atto in questo bilancio che [...] a rafforzare le politiche di istruzione e formazione. Credo che forse una parte di quelle risorse oggi dovremmo destinarle per rendere e per garantire la didattica in presenza in un momento in cui ‒ quest’oggi ‒ non è assolutamente garantita.

Chiusa questa parentesi, voglio dire alcune parole sulla montagna. Sulla montagna ci sono sicuramente delle prese di posizione, ci sono delle manovre, ci sono delle azioni. Voglio, però, guardare anche l’altro aspetto della medaglia. Sgravi IRAP. Ci riempiamo la bocca da diversi anni, da due anni a questa parte, con gli sgravi IRAP. Sono sicuramente importanti questi sgravi, ma io voglio ricordare questi sgravi per un motivo: la Regione non ha ancora chiarito perché non raggiungono tutti i potenziali beneficiari. Voglio ricordare che questa manovra doveva essere di 1 miliardo, poi è diventata di 12 milioni annui, poi questi 12 milioni annui non sono arrivati a tutti, tant’è che l’importo è di circa 7 milioni e qualcosa, perché sono poco più di 21 milioni sul triennio 2010, 2020 e 2021, 21 milioni, quindi 7 milioni e qualcosa all’anno.

Questo perché evidentemente tutti i potenziali beneficiari non ne beneficiano, perché in questa manovra, come abbiamo più volte denunciato, questo tipo di incentivi che sicuramente fa comodo a chi lo riceve non raggiunge tutta la platea dei beneficiari, ma questo è un vulnus, è un problema, che la Regione evidentemente non si è mai posta.

In seguito è stato allargato, perché rimanevano risorse, alle aree interne, e qui parliamo di circa 4 milioni e qualcosa sul triennio, quindi in totale sono circa 8 milioni e qualcosa e non sono i 12 milioni che si continua a sostenere che ogni anno vengono stanziati. Si continua a dire che sono 12 milioni, abbiamo visto che c’è una differenza importante, che però è un risparmio che, a nostro avviso, è ingiustificato, se si vuole veramente sostenere si vanno ad individuare tutti coloro che effettivamente possono beneficiarne.

Tra l’altro, c’è anche la questione del DURC, nel senso che molte imprese sono state escluse in quanto non in regola correttamente, e questo aspetto a nostro avviso va indagato, perché molte imprese sono state messe in difficoltà nell’avere una regolarità contributiva a causa della pandemia.

Se queste misure di sostegno devono esserlo in una fase economica particolarmente critica, questo avrebbe dovuto essere quantomeno preso in considerazione dalla Regione.

[...] c’è un ordine del giorno che lo rifinanzia per altri 5 milioni, sicuramente è positivo. Sicuramente questo ordine del giorno troverà la nostra adesione. Voglio ricordare, però, che [...] riguarda 119 Comuni montani. Noi lo criticammo e continuiamo a criticarlo perché ha dei criteri di ammissibilità che sono fondamentalmente restrittivi. Penalizza i Comuni montani. I Comuni montani non sono tutti uguali e quindi non tutti possono beneficiarne in egual misura, perché i Comuni montani sono differenziati a seconda di una seria di parametri. Quindi, non tutti i cittadini e gli abitanti dei Comuni montani possono accedere a questo bando. Con 10 milioni erano circa 2,8 persone, 2,8 progetti per Comune, visto che il massimo era 30.000 euro di contributo.

In questo caso […]. Sicuramente è importante, ma non è così che si sostiene la montagna. Molto meglio, come ha ricordato il collega Mastacchi, che è intervenuto prima, rendere più agevole la legislazione urbanistica per il recupero degli immobili, dei fabbricati rurali che permetta la vivibilità e la abitabilità delle zone montane.

Su questo sappiamo che c’è la famosa legge che è stata votata l’anno scorso, che abbiamo ampiamente contestato. Sappiamo, invece, come la Regione, dal punto di vista dell’edilizia in montagna, abbia ottenuto un trattamento differente.

Agevolazioni tariffarie. Ne parlerò domattina con il PRIT.

Sulla banda larga ho visto che il tentativo di incentivare la diffusione della banda larga è clamorosamente fallito, perché il bando è stato assolutamente non partecipato, proprio perché i meccanismi che erano stati dati dalla Regione per le famiglie erano assolutamente inarrivabili, erano assolutamente quasi impercettibili, non c’era alcun tipo di vantaggio.

Credo che per sostenere la montagna occorra un cambio di passo. Da ultimo, perché il tempo è contingentato, voglio continuare, per l’ennesima volta a denunciare le ingiustizie per il Fondo regionale per la montagna, che non è destinato a tutti i Comuni montani. È destinato solo alle Unioni. Ci sono Comuni che sono esclusi dal Fondo regionale per la montagna. Questa è una ingiustizia, questa è una contraddizione forte con quella che dovrebbe essere una politica per tutti i cittadini, in particolare per i cittadini delle aree disagiate come la […].

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Interviene, ora, il consigliere Pelloni. Prego, consigliere.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Parto dando atto che fino ad ora non è stato citato, però ci tengo molto, il tema della natalità. Evidentemente le misure che stiamo mettendo in pratica in questi anni, e anche ora, non sono sufficienti a stare almeno al di sopra della media. Io vedo una media nazionale. L’Emilia-Romagna, seppur di poco, è al di sotto del tasso percentuale di natalità a livello nazionale. Evidentemente la narrazione di servizi, siamo stati forse i primi, del nido... Adesso lo citava, e non vado... Continuo il ragionamento della collega Castaldini, che prima ragionava sul tema dei nidi. Non è più sufficiente. C’è bisogno, per una società come quella di oggi, con la flessibilità del lavoro come c’è oggi, con le esigenze di donne lavoratrici che hanno fortunatamente sempre di più ruoli anche dirigenziali e di responsabilità, c’è bisogno di maggiore flessibilità.

Il tema è che, se ragioniamo ancora sui nidi, soprattutto quelli a gestione diretta dei Comuni, sono quelli che hanno meno flessibilità e la stragrande maggioranza delle mamme lavoratrici alle 4 del pomeriggio non riesce ad andare a prendere il bimbo a scuola. Quindi, deve fare, dopo, delle scelte: il lavoro o avere dei figli. Questo è drammatico.

Nell’anno in cui ‒ 2020 e poi 2021 ‒ abbiamo toccato il punto più basso a livello di Paese, ma anche a livello regionale, di natalità... Quindi, neanche gli stranieri hanno compensato. Negli ultimi anni solo gli stranieri hanno compensato un trend sempre più negativo. Oggi c’è bisogno di misure straordinarie, non più dei piccoli bonus.

Vi dirò di più. Chiudo questo capitolo dicendo che ero assessore all’istruzione dell’Unione Terre dei Castelli e ho commissionato un sondaggio proprio per riuscire a capire dove bisognava intervenire per migliorare questi servizi. E non era nelle prime voci il tema economico. Era sicuramente tra le prime, era sicuramente sul podio, ma non la prima. Quindi, non è sufficiente il cosiddetto “bonus”. Adesso ci sono bonus per tante cose, ma il vero tema (dopo arrivo a bomba su quello che è il tema e il filo conduttore di tutto il ragionamento del mio intervento) è certamente il tema economico, ma il tema della flessibilità, il tema di un sostegno e di avere il servizio, perché l’altro problema che oggi le famiglie hanno per accedere a qualsiasi servizio è che c’è bisogno di tantissima documentazione, tantissima burocrazia, dover pagare un professionista o un CAF, un patronato, affinché si possa accedere a diversi servizi, perché ormai su tante cose c’è bisogno dell’ISEE, quindi qualche famiglia che ha avuto donazione dai genitori o in eredità qualche immobile ha magari un reddito molto basso, ma un ISEE molto alto, perché ha la casa di proprietà, quindi non può accedere a determinati servizi.

C’è stato poi tutto il tema del Covid (parlavo della flessibilità), le famose bolle nel pre e post scuola, è crollata a dismisura la domanda, perché oggi, purtroppo, c’è il tema che alcuni Comuni non sono stati in grado di fornire questi servizi, quindi oggi, per fare gli stessi servizi, anche i Comuni hanno dovuto spendere più soldi e in alcuni casi li hanno soppressi. La flessibilità che dicevo è al primo posto forse delle esigenze delle famiglie, per arrivare a pensare di mettere al mondo dei figli, e questa flessibilità è crollata, quindi non si può ragionare solo di Bonus a livello economico (mi rivolgo alla presidenza dell’Assemblea, all’assessore, l’unico che è rimasto presente), non è solo un tema economico.

Ho sempre apprezzato l’assessore Calvano perché è uno dei più presenti sia in Assemblea che in Commissione, però ci deve essere il lavoro dei suoi colleghi, assessore, che da due anni a questa parte è mancato. Prima il mio collega Facci ha fatto un chiaro riferimento all’assessore all’istruzione, sembra assolutamente deficitario in questi due anni il suo lavoro, oggi messo alla prova dal Covid, dall’ennesima ondata, quindi stiamo rinunciando via via di nuovo alla didattica in presenza, ma anzi abbiamo un protocollo regionale su cui ieri abbiamo fatto un question time, siamo l’unica Regione che ha un protocollo più stringente rispetto alla didattica in presenza, che quindi ci condanna alla didattica a distanza e non garantisce neppure una maggiore salute della cittadinanza, soprattutto studentesca, ma dico anche della cittadinanza, perché se comunque il bambino, il ragazzino, lo studente è a casa in attesa di tampone al T-cinque, al T-quattro, al Tempo-quattro o al Tempo-cinque, nel frattempo il fratello, la sorella, i genitori e i nonni possono uscire. Abbiamo un problema, noi dobbiamo fare il tampone al Tempo-zero, come prevede il protocollo nazionale. Non siamo in grado e allora non possiamo dire, come è stato detto, che siamo tra le migliori Regioni che hanno risposto meglio al Covid.

Sicuramente siamo quelle che dal punto di vista vaccinale, per senso di responsabilità della propria popolazione, ha delle percentuali più alte, ma non possiamo dire che rispetto al contrasto alla pandemia, se non solo dal punto di vista della campagna vaccinale, sicuramente non siamo tra le migliori, anche perché, visti i dati dei morti nelle CRA l’anno scorso siamo stati drammaticamente nella prima e nella seconda ondata, in percentuale alla popolazione, quelli che hanno avuto più morti, ed eravamo al secondo posto per il numero assoluto di morti. Quindi, non possiamo dire… Prima ho sentito la collega dire che siamo stati tra i primi. Non siamo tra i primi nel contrasto alla pandemia. Forse da noi la propagazione del virus è stata per il clima, per diversi fattori, certamente non completamente imputabili all’Amministrazione, però sicuramente non possiamo dirlo, perché altrimenti diciamo qualcosa che è completamente sbagliato.

Arrivo al tema su cui mi voglio concentrare, soprattutto sul bilancio, perché è stato riportato come uno dei risultati più importanti, quello di non aver aumentato la tassazione. Penso prevalentemente all’aliquota IRPEF, però credo che facciamo un buon servizio di comunicazione e di informazione, soprattutto della cittadinanza, dicendo che siamo tra le Regioni che hanno un’aliquota IRPEF regionale più alta. Adesso non prendiamo gli ultimi della classifica, che magari hanno dovuto alzare molto le aliquote per deficit strutturali, quindi magari non mettiamo dentro Lazio, non mettiamo dentro la Campania, non mettiamo dentro la Sicilia. Mi vorrei paragonare a delle Regioni che hanno lo stesso PIL, magari al Veneto, alla Lombardia, soprattutto per la fascia più debole, quella per la quale normalmente la sinistra, almeno in maniera dichiarata, dovrebbe avere un occhio di riguardo. La stragrande maggioranza delle Regioni, almeno nelle prime fasce, almeno fino ai 15.000, se non oltre, applica l’1,23, che è il minimo, di fatto, di legge, legge nazionale del 2011.

Noi siamo all’1,33. Quindi, magari, se volevamo migliorare in un momento come questo... Badate bene, lo sappiamo tutti: il tema del caro carburante, del caro bolletta, eccetera, prevalentemente su quelle fasce colpirà più forte. Le fasce più alte magari sono quelle che hanno una disponibilità di spesa più ampia, quindi magari hanno già cambiato la macchina e hanno una macchina meno inquinante e che sicuramente consuma meno; avranno, magari, attivato già in passato e ora ancora di più con il 110 quelli che sono i bonus per poter migliorare il consumo energetico, quindi magari hanno dei consumi minori. Coloro che si trovano nella fascia 15.000 euro lordi sono quelli vicini alla soglia di povertà. Diciamocelo. Noi, invece, siamo all’1,33 anziché all’1,23. Lo 0,10 sarà forse un nonnulla, però sicuramente rispetto a tutte le altre Regioni che hanno l’1,23 noi siamo più alti, soprattutto in quella fascia.

Se vogliamo restringere la forbice, seguendo soprattutto l’ideologia un po’ più di sinistra, quella della redistribuzione, in teoria dovremmo andare a prendere dalle fasce più alte, non dalle fasce più basse, per poi, magari, restituire qualche bonus solo se si passa dal patronato, dal CAF o pagando un professionista. Altrimenti togliamo e, poi, non diamo neanche a loro. Li diamo a qualcun altro.

Il tema sull’aliquota IRPEF. Io avrei voluto fare un ragionamento. Oggi dobbiamo intervenire su due grossi fattori fondamentali, e le Regioni più virtuose, tipo il Veneto, già lo applicano. Hanno uno 0,90, quindi vanno al di sotto dell’1,23, ed è possibile per le Regioni, solo per chi ha disabili in famiglia o chi fa la dichiarazione dei redditi e ha diversa abilità, e per le famiglie. Come dicevo prima, abbiamo un’emergenza. Oltre a quella pandemica, abbiamo un’emergenza sulla natalità.

Ieri qualcuno citava che ancora si pensa al Partito Comunista. Fino a qualche tempo fa la politica per [...] era vista male dalla sinistra perché era una politica fascista. Superiamo questo steccato ideologico e iniziamo a mettere risorse o saremo un Paese sempre più vecchio, fortunatamente longevo, però che ovviamente non avrà prospettiva, avrà una piramide rovesciata e quindi difficilmente i nostri nipoti e i nostri figli riusciranno a reggere un sistema di welfare per pochi, che hanno sulle spalle molti. Questa ormai è assolutamente un’emergenza.

Continuo il ragionamento e non vado oltre, perché ho già consumato diverso tempo, vado più sul socio-sanitario, mi dispiace che non c’è più il presidente, abbiamo fatto insieme al presidente Bonaccini, nel dicembre 2019, una conferenza stampa insieme... adesso sta tornando, tengo questo tema per quando sarà rientrato.

Grazie, presidente, come dicevo, abbiamo fatto una conferenza stampa insieme, a me piace normalmente fare le conferenze stampa a risultato raggiunto, magari ad inaugurazione, in quel caso lì purtroppo abbiamo sbagliato, abbiamo fatto una conferenza stampa in cui annunciavamo 9 milioni di euro per il distretto di Vignola, abbiamo visto che non ci sono più quei soldi, perché purtroppo quei 160 milioni che erano della delibera del 2019 oggi non ci sono più, non sono stati riconfermati, quindi una programmazione che dava un po’ di respiro e investiva nella sanità territoriale, soprattutto sul socio-sanitario territoriale, i 3,5 milioni destinati al distretto di Vignola per hospice e Casa della Salute non ci sono.

Speriamo che rientrino dalla finestra altri finanziamenti, però oggi quella programmazione purtroppo è saltata, così come per il resto del modenese, che aveva una sua programmazione derivante da quei 160 milioni di euro e dalla delibera del 2019 di Giunta regionale, oggi è stata sostituita da altri 10 milioni di euro, che sono però per l’adeguamento sismico del Policlinico, quindi tutt’altra cosa rispetto a quella famosa sanità territoriale.

Concludo sulle case popolari. Nel bilancio vediamo 10 milioni di euro per un altro step, previsto solo per il 2022, non previsto per il 2023 e il 2024, quindi 10 milioni di euro per il 2022 e poi c’è scritto programmazione, ma allora non è programmazione, è sempre una tantum, perché oggi noi abbiamo sempre quei 6.000 appartamenti sfitti da recuperare. Abbiamo recuperato quelli più facilmente recuperabili in tempi brevi, con gli altri 10 milioni di un anno e mezzo fa. Oggi con il caro prezzi, perché c’è anche questo tema, recupereremo sempre meno alloggi e i comuni non stanno investendo in edilizia popolare perché, ovviamente, c’è un tema soprattutto di incasso di oneri che è più difficoltoso anche per la legge nuova urbanistica.

Chiudo dicendo che abbiamo recuperato un po’ di posti letto in terapia intensiva, tutti non sul territorio, ma nei grandi hub, ma in questo secondo suo mandato, presidente, recuperiamo quelli che si è perso nel suo primo mandato, in ragione magari dell’austerità – addirittura stamattina è stato citato Prodi – quell’austerità a cui fino a qualche tempo fa l’Europa, anche condotti da Prodi, in un qualche modo, ci aveva abituato.

Le prestazioni ambulatoriali, chirurgiche e ambulatoriali, non sono più quelle pre-Covid. Non abbiamo ancora recuperato quei livelli. Oggi abbiamo meno servizi, le stesse tasse, meno servizi. Si parlava anche di riformismo. Non abbiamo visto una riforma delle ASP. È da qualche anno che la aspettiamo. Si dice che il 2022 sarà l’anno buono, si è trovata qualche risorsa. Anche qua l’assessore Calvano ha fatto il suo mestiere. Qualcun altro non l’ha fatto. Dall’Assessorato al welfare ci aspettavamo una riforma su questo ambito, perché quei 4-5 milioni che si troveranno come al solito per le ASL sono una compensazione, non sono assolutamente sufficienti per dire che l’azienda pubblica è più conveniente, quindi su questa bisognerà investire. Oggi è tutt’altro. La legislazione vigente dice che non bisogna investire nell’azienda pubblica per servizi alla persona.

Chiudo perché ho già usato troppo tempo. Non avremo un posto letto in più nelle CRA, non avremo un posto letto in più nei centri diurni, i servizi domiciliari non sono aumentati. Quindi, è un bilancio espansivo, magari dal punto di vista economico, così dite, dal punto di vista dei servizi non abbiamo ancora recuperato i livelli pre-Covid. Speriamo di farlo presto e speriamo di ragionare di implementazione di alcuni servizi proprio per il tema della natalità.

Badate, 1,8 miliardi a cui si faceva riferimento, di investimenti, confliggono molto con i 15 miliardi di bazooka annunciati l’anno scorso, quindi 1,8 miliardi per tre fa 4,6-4,7-4,8. Non 15. L’anno scorso ci era stata annunciata una manovra shock da 15 miliardi totali, di tutto quello che sarebbe arrivato. Oggi parliamo di cifre completamente diverse, seppur teoriche.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

Adesso ho il consigliere Lisei. Prego.

 

LISEI: Molto flash, perché il tempo è tiranno e il nostro Gruppo ha i minuti contati.

La prima è una solidarietà al giornalista della DIRE, che è oggetto degli strali di qualcuno. A noi piace la stampa libera, senza bavaglio e anche senza tappi nelle orecchie, visto che lasciamo le porte aperte quando facciamo la Conferenza dei Presidenti. Magari la prossima volta chiudiamo le porte e i microfoni.

Secondo: solidarietà a me stesso, perché il consigliere e collega Taruffi mi ha detto che paragono bilanci previsionali e consolidati. Capisco che siamo di Fratelli d’Italia, ma sappiamo ancora comparare i bilanci. Quindi, io ho preso il previsionale di quest’anno e il previsionale dell’anno scorso, come ho mostrato prima all’assessore. Ho portato delle cifre corrette. Poi, che dietro quelle cifre ci siano delle ragioni... Dopo l’assessore farà la sua arringa difensiva, ma i bilanci li so ancora guardare. Quantomeno vedere previsionale con previsionale, consolidato con consolidato. Fino lì ci arrivo ancora.

L’ultima cosa flash, sempre, perché non c’è stato il tempo e non ci sarà tempo dopo. Dico che mi dispiace molto che ci si pavoneggi di questi 4,5 milioni di euro alla Bologna Business School, una fondazione privata, una scuola privata, dove la gente paga 27.000 euro per fare un master. Bellissima. Fondazione milionaria, perché ha i bilanci in attivo di milioni di euro e ha anche un patrimonio di milioni di euro. Faccio sommessamente presente che nelle scuole, nelle scuole pubbliche, quelle che la sinistra si vanta tanto di difendere, per la circolazione dell’aria devono aprire le finestre. Devono aprire le finestre, stare al freddo e al gelo, nelle scuole, per evitare il contagio e il Covid. Quindi, mi sarebbe molto piaciuto che il presidente Bonaccini, come ha fatto il presidente Acquaroli nella Regione Marche, avesse messo quei 4,5 milioni di euro, come chiediamo nell’emendamento che facciamo, per la ventilazione meccanica nelle scuole pubbliche, cosa che, appunto, il presidente della Regione Marche, di Fratelli d’Italia, ha fatto. Evidentemente la sinistra tutta questa fantasia e ridondanza nella difesa della scuola privata...

 

(interruzione)

 

LISEI: Lo so, presidente, che non è abituato alle opposizioni. Ci siamo solo noi. Se ne dovrà fare una ragione che Fratelli d’Italia le dice le cose che non le piacciono, ma non è che tutti le possono fare da claque.

 

(interruzione)

 

LISEI: Volentieri. Purtroppo io non ho il tempo di risponderle. Quindi, lei parlerà quanto vuole, ma il dato di fatto è che 4,5 milioni di euro li avete dati a una scuola privata, dove lavora Romano Prodi, dove lavora Giorgio Prodi, dove lavora Bergami, fondatore del circolo dell’Ulivo, non li avete messi invece in una scuola pubblica, per fare la ventilazione meccanica, 6 milioni di euro!

Detto questo, chiudo, perché mi rimangono cinque minuti, avrei fatto un intervento per fatto personale, spero che la presidente sarà più generosa successivamente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Il tempo è quello per tutti, quindi dopo lei, nelle dichiarazioni di voto, ha oltre cinque minuti.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Ci tenevo ad aggiungere alcune veloci considerazioni alla proposta di bilancio presentata dalla Giunta per il triennio 2022-2024, e lo faccio non prima di aver ringraziato l’assessore Calvano, il relatore di maggioranza Sabattini, il relatore di minoranza, la capogruppo Zappaterra, e gli altri colleghi che sono intervenuti, che mi consentono di fare solo alcune sottolineature.

Questa è una manovra che, come quella dello scorso anno, si pone un duplice obiettivo, da un lato fronteggiare l’emergenza, che è ancora in corso, dall’altro creare le condizioni per la ripartenza economica e sociale del nostro territorio, dell’Emilia-Romagna.

Una manovra che si pone come argine alle difficoltà che ci sono nei nostri territori e alle conseguenti tensioni possibili, puntando al sostegno dei settori e degli ambiti che in alcuni casi appaiono più fragili e vulnerabili, dall’altro sostenendo quelli che possono consentirci di continuare a fare la differenza nel panorama nazionale e nel panorama europeo, fungendo da traino per l’intera economia regionale.

Da una parte, i 160 milioni di euro che in questi anni abbiamo messo a disposizione per ristorare le categorie più affaticate dalla pandemia e dall’emergenza sanitaria, dall’altra la scelta, perché è una scelta non scontata ed è una scelta che rivendichiamo, di dare priorità alla programmazione dei fondi europei 2021-2027, mettendo a disposizione di quel cofinanziamento 200 milioni di risorse di euro nel triennio, con l’attitudine, come cerchiamo di fare in Emilia-Romagna, oltre a fare bene, anche a fare presto, perché pensiamo che nel POR-FESR, nell’FSE, ci siano le condizioni per sostenere quella ripresa che si intravede, che gli istituti che si occupano di economia e di ricerca ci consegnano come dato incoraggiante.

Lo facciamo avendo mantenuto per il 2022 e per il triennio 2022-2024, la spesa sociale che avevamo messo in campo nel 2021 e tutte le iniziative che avevamo intrapreso lo scorso anno per essere al fianco delle categorie più fragili, consolidandola nei prossimi anni perché vogliamo tutelare le categorie, le fasce maggiormente colpite da una crisi, che, ce lo siamo detti più volte, non ha colpito in maniera democratica, non ha bussato in maniera uguale alle porte di tutti, ma ha allargato le disuguaglianze, le disparità laddove c’erano.

Ancora, è una manovra che prevede un ulteriore aumento della spesa in sanità, 800 milioni di euro di risorse aggiuntive, che si sommano ai 600 milioni di euro aggiuntivi che avevamo già messo a disposizione nel corso del 2021. È una condizione che ci mette in condizione, e lo dico al presidente Bonaccini, di chiedere al Governo di fare la propria parte nel cofinanziamento delle spese che le Regioni di ogni colore politico hanno speso e messo in campo per il Covid, sia in termini di tracciamento, di tamponi, sia in termini di una campagna vaccinale che in questo territorio sta dando dei risultati in una Regione guidata da una maggioranza di centrosinistra che ha l’ambizione di mettere la salute, la salute dei cittadini, di tutti i suoi cittadini, al centro del proprio impegno, delle proprie politiche, delle proprie azioni.

Infine, l’ultimo dato che voglio sottolineare è l’impegno per mettere, o almeno cercare di farlo, tutti i territori in condizione di attrezzarsi per fare atterrare le risorse straordinarie che deriveranno dal PNRR e quelle della nostra programmazione dei fondi strutturali europei.

Io vengo da un territorio che, grazie a una precisa scelta che ha fatto questa Regione, l’assessore Calvano, il sottosegretario Baruffi… Potremo, come Unione di Comuni avanzata, giocarci le nostre carte nella messa a terra delle agende trasformative urbane, insieme ai capoluoghi di provincia, e pensiamo che questo possa essere utile a far crescere tutto il territorio dell’Emilia-Romagna.

Lo facciamo senza aumentare la pressione fiscale per il settimo anno consecutivo e lo facciamo con un continuo impegno, che ci portiamo dietro da tempo, nel contenere le spese di funzionamento.

Se tutto questo, in tempo ordinario, potrebbe essere scontato o banale, penso che di questi tempi, nel 2021, non lo sia. Penso che questa sia una manovra straordinaria, con cui immaginiamo di avere un 2022 in cui saremo capaci di tornare, in termini di dati economici, al pre-Covid, mettendo ogni cittadino di questa regione nelle condizioni di fare la sua parte e di essere protagonista insieme a tutti noi delle sfide che ci attenderanno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Io non ho altri interventi. Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Rapidamente passerei ai temi della difesa del suolo e dell’ambiente, in particolare. La preoccupazione è sicuramente quella che i fondi previsti da bilancio riescano a essere spesi. Dico questo perché ho visto che nel bilancio è prevista anche la possibilità, finalmente, per le agenzie territoriali di assumere, per gli uffici di assumere, perché i pensionamenti degli ultimi anni rendevano difficile, effettivamente, proprio realizzare gli appalti, fare i progetti. Proprio per questo motivo, poi, si arriva al punto in cui ci sono tanti fondi, ma non si riescono a utilizzare. La classica problematica.

Bene. Sottolineo anche la difficoltà per consiglieri, per stakeholder in generale di comprendere quali sono realmente le risorse messe in campo. Parlo specialmente della difesa del suolo, dove ovviamente è possibile, poi, fare da parte della Giunta annunci o cifre difficilmente verificabili. Questo perché il bilancio, in particolare per la difesa del suolo, è particolarmente complesso, perché ha notevoli voci. Oltre a quello regionale, ci sono tante altre voci di finanziamento che rendono il tutto di difficile comprensione per noi e, penso, per i cittadini, che vorrebbero magari cimentarsi nella lettura dei bilanci o capire effettivamente quello che viene speso. È molto difficile comprendere quali sono le cifre veramente in campo, almeno bilancio regionale 61 milioni, 11,7 difesa del suolo, aspettiamo ancora il raddoppio che era stato promesso nelle linee di mandato, vedremo nei prossimi bilanci, le cifre che ballano erano quelle iniziali.

La preoccupazione è in particolare sul tema di come verranno spesi i soldi, che arriveranno sia dalla programmazione europea, sia dalla programmazione nazionale, il PNRR. Questo perché ci piacerebbe vedere una Regione (lo dicevamo del DEFR, che è la parte programmatoria, ma anche del bilancio) che è abbastanza chiara nelle specifiche, abbastanza chiara nei progetti. Dico questo perché ci sono degli interventi, che credo dovranno essere realizzati nel medio e breve periodo, che sono quelli che permetteranno la famosa transizione energetica e la transizione ecologica.

Bene, proprio oggi nella legge di bilancio in Parlamento si discuteva il Fondo per la transizione industriale. Questo Fondo per la transizione industriale coinvolgeva la nostra Regione perché con questo Fondo di circa 150 milioni di euro si dava la possibilità di utilizzare questi fondi anche per l’utilizzo dei sistemi di stoccaggio della CO2. Ricorderete tutti il progetto importante della nostra Regione nel ravennate per lo stoccaggio della CO2, a cui questa Giunta si è spesso dimostrata a favore, altre volte invece in maniera meno chiara.

Dico questo, perché il Partito Democratico oggi, astenendosi su un emendamento che puntava a togliere la possibilità degli interventi sulla CO2 nel ravennate, con l’astensione del Partito Democratico questa voce è stata espunta dalla possibilità. Quindi la nostra preoccupazione è questa, effettivamente qual è la linea politica di questa Regione, qual è la linea politica del Partito Democratico su questi investimenti, che saranno fondamentali per i prossimi anni? Stiamo definendo l’utilizzo dei fondi, bene, stiamo definendo come li spenderemo, vorrei capire se questi fondi verranno utilizzati davvero per una transizione che vada nella direzione di migliorare veramente l’ambiente o nella direzione dei soliti dogmi e delle solite ideologie, perché questo non porterà da nessuna parte, ma porterà solo al fatto che i soldi vengano spesi male.

Questi erano interventi importanti. Erano stati previsti proprio per permettere al nostro territorio di riuscire a garantire la transizione giusta, reale e applicabile. Quindi, chiedo anche qua, che nel corso dell’anno del bilancio più volte salteranno fuori queste problematiche, capire qual è effettivamente la linea della Regione e in particolare del Partito Democratico perché noi vorremmo che si continui su una linea di pragmaticità, realismo e chiarezza nell’utilizzo dei fondi e dove saranno spesi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Volevo intervenire velocissimamente a seguito di questo intervento del consigliere Occhi, perché Europa Verde la vede esattamente al contrario, ossia non è con impianti di cattura della CO2 utilizzati per produrre il cosiddetto idrogeno blu, che si fa la transizione energetica.

La transizione energetica si fa utilizzando le tecnologie già mature, che sono il fotovoltaico, come è noto, e l’eolico, lasciando perdere questo tipo di impianti contro i quali, tra l’altro, vorrei ricordare, ha già votato l’Assemblea legislativa di questa Regione, approvando un ordine del giorno che ha presentato Europa Verde quando abbiamo discusso l’S3.

La posizione della Regione è chiara. Non vedo quali dubbi ci siano. Penso che la Regione continuerà a rispettare il contenuto di questo ordine del giorno. Penso che la Commissione al Senato, con questo emendamento sostenuto da 5 Stelle, LeU e Articolo 1, abbia preso la decisione giusta. Del resto, quel tipo di impianto era già stato bocciato dalla Commissione europea, non li aveva riconosciuto nemmeno la possibilità di accedere a dei crediti agevolati. Non ha bocciato solo la possibilità dei finanziamenti. Quindi, francamente, io direi, visto che stiamo per discutere il nuovo Piano energetico della Regione, concentriamoci su quello che è possibile fare, ottenendo dei risultati che siano proporzionali alle risorse che andiamo a investire.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Abbiamo concluso gli interventi in dibattito generale.

A questo punto passo la parola, per le conclusioni, al presidente Bonaccini. Prego, presidente.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente.

Grazie a tutti i consiglieri, a partire dai relatori. Dibattito molto positivo dal punto di vista dei toni, anche se qualche intervento ha descritto questa Regione come fosse una Regione disperata, in particolare Fratelli d’Italia. Io credo che anche lì ci siano le ragioni per cui, nel momento peggiore di congiuntura politica, abbiamo rivinto, e bene, le elezioni.

Si può essere critici, ma arrivare a dire che una crescita del 6,5 per cento è un insuccesso rispetto a una previsione del 7 del DEFR, quando per il sesto anno consecutivo... Studiatevele le cose però, eh. Io una cosa non accetto: essere preso in giro sui numeri, quando è il sesto anno che la Regione Emilia-Romagna è la prima per crescita in questo Paese. Faremo poco, faremo male, potremmo fare di più, faremo errori, ma arrivare a descriverci come incapaci perché, invece che del 7, si cresce del 6,5... E poi aspettiamo fine anno. Perché ho visto che è cresciuto ogni volta.

Io chiedo solo questo: stiamo a un dibattito meno surreale. Altrimenti rischiamo che non ci capiscano quelli che ci guardano e ci ascoltano da fuori. Ripeto: posto che toni, argomenti, eccetera... Faccio i complimenti a tutti. È questo il dibattito di cui ha bisogno il Paese, che troppe volte, in un teatrino della politica, per colpa di tutti, insopportabile, vede non discutere nel merito dei problemi, e ci verrò nel merito, e allontana la gente, secondo me, anche dal voto. Una delle ragioni per cui la gente sta a casa più di quello che pensiamo, che penseremmo e che vorremmo è anche legata alle troppe risse, dalla mattina alla sera, e a un dibattito che, invece che nel merito, avviene solo per opposte ideologie e schieramenti.

Approfitto di questo intervento, al termine della discussione generale, per fare il punto tanto sulle scelte di bilancio che vi apprestate a votare, che ci apprestiamo a votare, quanto sugli obiettivi di medio termine che ci siamo dati con il programma di mandato. È un bilancio, lo ricordo, fatto in tempo di guerra, potremmo dire, con entrate calanti a causa della pandemia e spese crescenti per far fronte alla pandemia stessa. Però, al tempo stesso, non sembri una contraddizione, possiamo contare, ora, anche su risorse straordinarie che derivano dall’Europa, soprattutto negli investimenti, a partire da quelle del Next Generation EU fino a quelle dei fondi strutturali.

È in questo quadro che l’Emilia-Romagna non solo non arretra, ma mette in campo un piano di vera e propria ripresa e resilienza per raggiungere gli obiettivi fissati nel patto, sottoscritto esattamente un anno fa, nel pieno della cosiddetta “terza ondata” da Covid. Patto sottoscritto con 55 parti sociali diverse. Proprio nel momento in cui tutti gli sforzi erano concentrati a resistere per tenere in protezione la salute dei cittadini, in Emilia-Romagna ci preparavamo già, e col concorso di tutte le rappresentanze istituzionali, economiche e sociali… Trovatemi un altro caso, un’altra Regione italiana che ha visto condividere tutte le scelte strategiche gli ultimi sette anni con tutte le forze sociali. Possono essere tutte sbagliate, ma allora dovete dire a quelle forze sociali, dal mondo del lavoro e dell’impresa all’università e ai centri di ricerca, dalle professioni alle banche, alle Camere di commercio, al Terzo settore, ai sindaci dei Comuni capoluogo, anche quelli governati dal Centrodestra, e ai presidenti di Provincia, che è tutto sbagliato e tutto da rifare, come in alcuni interventi ho sentito oggi, sorprendentemente.

Noi abbiamo deciso una strategia di ripartenza insieme, che tenesse insieme lavoro e ambiente, scommettendo sull’accelerazione della transizione ecologica, della trasformazione digitale, sulla coesione della nostra comunità regionale. Abbiamo giocato d’anticipo, abbiamo fatto bene, come si è poi visto a breve giro, con il Documento strategico regionale, la S3, la Strategia per l’Agenda ONU 2030, riuscendo a costruire una programmazione dei fondi pienamente integrata e coerente con gli obiettivi del Patto, a definire i nostri ambiti di specializzazione, selezionare gli investimenti sulle infrastrutture, le imprese, le persone, agganciare i nostri obiettivi a quelli dell’Agenda 2030 stessa, per stare alla testa di una trasformazione che rende il nostro sviluppo pienamente sostenibile, altrimenti non sarà.

Se oggi possiamo approvare in tempi stretti, tra un mese esatto, i due programmi regionali FESR ed FSE è grazie a questo sforzo coordinato, ragionato e condiviso. Altrettanto abbiamo fatto per il biennio 2021-2022, per la parte DSR. Prima Regione, due mesi fa, ad aver avuto il via libera da Bruxelles per la programmazione biennale in attesa della riforma della PAC 2023.

Così pretendiamo di fare subito anche per il Fondo di sviluppo e coesione, perché noi le risorse le vogliamo impiegare subito e bene. C’era il Governo giallo-verde a guidare l’Italia, indicò l’Emilia-Romagna prima Regione per programmazione e spesa dei Fondi europei. Parliamo complessivamente di qualcosa che solo per queste voci starà intorno a 4 miliardi di euro da mettere a terra per l’Emilia-Romagna. Considerate quale effetto leva questo può determinare anche rispetto alla programmazione 2014-2020 precedente, spesi i soldi fino all’ultimo euro, che si fermava a circa 2,5 miliardi, circa 1,5 miliardi in più.

A ciò si aggiungerà l’iniezione straordinaria del PNRR. Sono già oggi direttamente assegnate risorse per alcuni miliardi di euro nel nostro territorio e altre iniziative sono in fase di attuazione. Penso, per stare al dibattito di questi giorni, ai soldi per la scuola del ministro Bianchi o a quelle per i borghi (in tutta Italia, ovviamente) del ministro Franceschini.

È grazie a questo se oggi, pur nel quadro delle difficoltà su cui tornerò, possiamo guardare in modo diverso al futuro, sia sul piano sanitario che su quello economico. E d’altro canto, come la pandemia ci ha dimostrato, mai come ora queste due traiettorie si tengono insieme. Lo dico a quanti in questi due anni, con ostinata noncuranza dei fatti, hanno continuato a contrapporre le ragioni dell’economia a quelle della salute e viceversa. Se l’Italia, prima nazione del mondo occidentale travolta dal Covid a febbraio dell’anno scorso… E per alcuni mesi sembrava che il Covid si fosse fermato solo tra la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto, lo ricorderete, con le ambulanze e il suono delle sirene delle stesse fare da colonna sonora, durante il lockdown totale, primo Paese ad averlo, delle nostre giornate. Se l’Italia, dicevo, prima travolta dopo Wuhan, ha saputo affrontare meglio e con più energia la pandemia, è proprio perché si è fatto il contrario, con risultati oggettivi che oggi, dopo averci deriso a inizio anno, ci sono riconosciuti a livello internazionale. Non a caso, aggiungo, come riconosciuto due giorni fa anche dalla Presidente della Commissione europea stessa Von der Leyen.

Per la prima volta da decenni l’Italia cresce e crescerà più degli altri Paesi europei. Questa è la notizia su cui dovremmo discutere e riflettere, non le beghe da cortile e da quartiere dei campanili intorno a casa. Questo dovremmo discutere, con due preoccupazioni: il costo dell’energia e il costo delle materie prime, laddove l’Italia – non solo l’Italia, ci mancherebbe, ma soprattutto l’Italia, che non ha materie prime e che sui Piani energetici nazionali ha sempre fatto molta fatica – rischia di essere quella che risulta tra le più deboli in Europa.

Io penso che l’Unione europea dovrebbe comprare energia a debito, come ha fatto con i vaccini. Penso – e lo chiedo al Governo italiano, lo chiedo alle Istituzioni europee – che serva un piano straordinario per evitare (pensate un po’) che, a fronte di commesse mai avute negli ultimi vent’anni, alcune imprese tra le più energivore – penso alle ceramiche – rischiano di dover mettere in cassa integrazione dei propri dipendenti nel momento in cui commesse come queste da tempo non le vedevano.

Penso che questa Assemblea, tutta insieme, dovrebbe fare un appello al Governo Draghi e alla Commissione europea per cercare di trovare una risposta a questi due problemi, dove il primo, materie prime, può persino starci come speculazione nel momento in cui, purtroppo, come abbiamo già visto nel passato, ad ogni recessione i prezzi delle stesse crescevano, per poi tornare a curvare verso il basso e a costi più ragionevoli, ma quello dell’energia per ragioni geopolitiche rischia di diventare un problema drammatico, che rischia di inficiare nei costi delle bollette una gelata per la ripartenza dei consumi (penso alle famiglie), una gelata per la ripartenza delle imprese (penso alle stesse).

Ma – attenti ‒ avendo l’Emilia-Romagna, con il 7,5 per cento di popolazione, il 25 per cento del totale di quelle che il Governo nel PNRR chiama Case di comunità e che qui da noi chiamiamo Case della Salute e che tutti i sindaci di qualsiasi colore politico... le avete richiamate anche voi.

A proposito, tutti quei 160 milioni di euro di cui parlate, ve lo dico adesso perché non facciate brutta figura dopo, rientreranno tutti negli investimenti, e ve lo dico non perché non l’avete sottolineato, avete fatto benissimo, perché ha ragione Simone, quello è un impegno che abbiamo preso insieme e la figura da poco responsabile la faccio io, mica lui che giustamente, da sindaco, si è battuto per avere nel proprio territorio, insieme ad altri sindaci di altro colore politico, dei servizi che servono a tutto il Vignolese in quel caso. Quelle risorse torneranno tutte dentro, è solo una rimodulazione, perché oggi, alla luce del PNRR che non era previsto allora e dell’aumento dei fondi europei nel settennato, fondi di coesione sociale, noi potremo permetterci interventi che addirittura amplieranno.

Segnalo (lo dico per evitare di non capirci tra noi) che da 14 miliardi nel DEFR siamo passati a 17 miliardi nella programmazione triennale. Faccio un banale esempio. lo sblocco del passante autostradale non vale 12.000 lire o 12 euro, vale quella cifra che sappiamo, che è persino aumentata in ragione e in richiesta, giusta o sbagliata che sia, ognuno può rimanere delle proprie opinioni, di “più cura” del cosiddetto “effetto green” di un passante che avrà più investimenti e che quindi costerà qualcosa in più, ma siamo nell’ordine del miliardo di euro, non di 10.000 euro.

Io dicevo queste voci perché per una Regione che ha molti ospedali e ha Case della Salute come nessun altro in Italia... E le altre Regioni ‒ mi auguro e non ho dubbi ‒ sapranno spendere bene le risorse che il Governo Draghi ha messo in campo rispetto alla centralità, che dovrà essere quella della sanità territoriale, non solo ospedalocentrica, ma soprattutto tarata sull’assistenza domiciliare, da un lato, sulla quale dobbiamo aumentare molto di più, anche noi, come il Paese, e quella delle case di comunità, su cui noi, invece, possiamo dirci orgogliosamente tutti quanti che abbiamo segnato… Peraltro, il merito non è mio, perché io non c’ero ancora a fare il presidente, né io né le mie Giunte. Indicò, una decina d’anni fa, in quelle strutture, quelle che potevano segnare la presa in cura e carico delle persone per aiutare anche, come qui da noi avviene, una riduzione persino dei ricoveri ospedalieri e degli accessi ai pronti soccorsi.

Avendo più strutture sanitarie noi pagheremo più bolletta energetica. Se i fondi sono ripartiti allo stesso modo il prossimo anno, come è, perché sono in base alla popolazione, chi ha più sanità pubblica rischia di pagare di più rispetto a coloro che ne hanno meno.

Non è una notizia, invece, consentitemi, che l’Emilia-Romagna cresca più rapidamente del resto del Paese, trainando la rimonta di PIL, occupazione ed export. Li avete visti i dati all’export? Ero a Dubai con 73 imprese, le quattro Università dell’Emilia-Romagna, 15 centri di ricerca, le fiere, i Consorzi, Motorvehicle University of Emilia-Romagna. Avreste dovuto vedere la lezione di Andrea Pontremoli con i docenti universitari e i dirigenti delle imprese dell’automotive di fronte agli emiratini, addirittura con strumenti che si mettevano in testa con dei caschi in cui vedevi applicazioni dove andavi a conoscere il motore per farlo da remoto senza avere davanti alcunché e ti sembrava di avere un’automobile, una vettura, un bolide di Formula 1. Avreste dovuto sentire le parole di attenzione e di ammirazione persino quando ho incontrato il presidente della Future Foundation degli Emirati Arabi Uniti, una delle fondazioni nel mondo che, per ragioni evidenti, sta investendo tantissimo sul tema della realtà aumentata, dell’intelligenza artificiale e nella innovazione tecnologica e robotica.

Sono usciti i dati di export dei primi nove mesi, andateli a vedere. Ho pubblicato la tabella. Ogni emiliano-romagnolo esporta, in questi primi nove mesi dell’anno, tra i 1.000 e i 2.000 euro più di un lombardo e di un veneto.

È merito nostro? No, è merito delle imprese. È merito di straordinarie imprese che con le loro maestranze fanno prodotti e manufatti che, pur con un costo del lavoro più alto che in molte parti del mondo, e per quanto io sono un tifoso e mi pare che il Governo potrebbe fare un po’ di più sul taglio del cuneo fiscale per alleggerire il peso del costo del lavoro all’impresa, e magari aumentare qualche busta paga in più per qualche dipendente, penso che anche se tagliassimo di più e se tagliassero di più, per un bel po’ di anni il costo del lavoro sarà ancora più alto per questa parte del mondo rispetto ad altri. Ma è sulla qualità di quello che progettano e producono che si può fare la differenza, ed è per questo che il vero pilastro su cui noi abbiamo scritto non solo il programma di mandato ma il Patto per il lavoro e per il clima è il tema della formazione, dei saperi, la scuola, l’università, la formazione continua, il Governo scrive gli ITS dell’Emilia-Romagna, cioè quella formazione duale, alternanza scuola-lavoro che può servire. E mi auguro che la Bologna Business School possa aumentare ciò che riesce a fare oggi, in termini di attrattività di studenti dal mondo, perché nel mondo la Bologna Business School è forse l’unica che si rivolge alla piccola e media impresa e non alla grande industria, in una terra, l’Emilia-Romagna, che è fatta di straordinaria industria, ma che nel 95 per cento del caso è fatta di un’ossatura che è stata la nostra fortuna, grazie a coloro che si sono spaccati la schiena, cioè i nostri bisnonni, i nostri nonni, i nostri padri, un’ossatura tarata soprattutto sulla piccola e media impresa, come peraltro tutti voi dell’Assemblea legislativa spesso ci ricordate.

E noi quello che possiamo invece fare è mettere a disposizione – e in questo bilancio c’è tanto e vedrete cosa ci sarà nella programmazione del FSE e dei POR FESR – ciò che alle imprese oggi serve, non insegnare loro come si fa (sono loro che lo insegnano a noi), ma fondi per la ricerca, fondi per l’internazionalizzazione, fondi per l’innovazione, fondi per la digitalizzazione e la robotica. Ma tornerò su questo quando parleremo alla fine del Tecnopolo di Bologna.

Ora, le previsioni in tempo di pandemia vanno sempre prese con estrema cautela, avete ragione, però tutti gli indicatori ci dicono che tra pochi mesi avremo recuperato la caduta del 2020 in poco più di un solo anno, con le nostre aziende che nel frattempo, come ho dimostrato adesso nei numeri (più 7 per cento non sull’anno scorso, ma sul 2019, che fu l’anno record nel dopoguerra per l’export di questa Regione), le stesse aziende hanno conquistato ulteriori quote di mercato nel mondo. Per questo dico di affrettarsi a risolvere il problema del costo energetico e di quello delle materie prime.

È esattamente su questo che noi dobbiamo pervicacemente continuare a puntare nel corso del prossimo anno: tenere in massima protezione la salute dei nostri cittadini attraverso la vaccinazione e il rispetto delle regole da una parte e fare in modo che la pandemia non fermi il lavoro, la scuola, la società dall’altra. Le risorse straordinarie che abbiamo a disposizione vanno impegnate nel rafforzamento del sistema sanitario, delle infrastrutture materiali e immateriali, nel territorio, nelle politiche industriali per la doppia transizione, in una crescita sostenibile e inclusiva sul piano economico e sociale di genere, generazionale e territoriale.

Ora, il bilancio di previsione, dunque, per il 2022 e per il prossimo triennio, è tutto dentro questa strategia. Per il settimo anno consecutivo non aumentano le imposte, dite poco? Cioè noi non abbiamo aumentato per sette anni, e sarà così per i prossimi tre, quindi i due mandati dei Governi Bonaccini verranno magari ricordati perché non siamo stati capaci di fare alcunché, ma certamente verranno anche ricordati a margine perché non abbiamo aumentato di un centesimo in 10 anni le tasse alle imprese e alle famiglie, dentro a ben due recessioni. Non era conclusa quella del 2009 e non era arrivata, ahinoi, purtroppo, questa drammatica pandemia. Vale a dire che, in termini reali, se ci pensiamo, la pressione fiscale complessiva regionale continua ancora a scendere. Crescono gli investimenti per generare sviluppo e lavoro, il cofinanziamento – che Paolo ricordava – richiesto ai fondi strutturali assorbe buona parte degli spazi liberi del nostro bilancio, che peraltro continua a ridurre il debito. Siamo tra le Regioni meno indebitate d’Italia. Ma proprio la programmazione integrata di cui ho detto ci consentirà di far convergere queste risorse verso gli obiettivi qualificanti di legislatura e del Patto.

Non entro nei diversi aspetti, ringraziando, lo ribadisco, i relatori, l’assessore e tutti quelli che sono intervenuti. Voglio provare a stare su poche cose essenziali. Al Governo chiediamo innanzitutto massima coerenza su queste traiettorie, così come la praticheremo per primi noi. Provo a essere molto esplicito sui punti che considero dirimenti, che ho sentito richiamare e che condivido. Il primo: guai ad abbandonare la strategia di sicurezza sanitaria che abbiamo condiviso, che si chiama campagna vaccinale a tappeto, rispetto delle regole e controlli. Mentre sto parlando siamo ben oltre il milione di terze dosi; abbiamo superato il 91,3-91,4 per cento di prime dosi; abbiamo superato l’89,3 per cento di seconde dosi, quindi entro poche settimane saremo ben oltre il 91 di ciclo completo vaccinale.

Le chiusure sono l’ultima ratio e in ogni caso vanno fatte partire da chi non è vaccinato. Ieri mi sono espresso pubblicamente, per non saper né leggere né scrivere, contro l’idea di far fare i tamponi a coloro che devono entrare in un bar, in un ristorante, in una palestra, in un cinema, in un teatro, perché credo sarebbe un boomerang rispetto alla richiesta che tutti abbiamo fatto (o comunque la stragrande parte di questo Paese e ovviamente tutti voi) per dire di correre a vaccinarsi per proteggere se stessi e per proteggere gli altri.

Non considero quindi ragionevole né tornare a chiusure generalizzate, né chiedere ai vaccinati di fare tamponi per andare nelle attività. Viceversa, come Regione siamo pronti a fare ogni sforzo e ogni scelta per estendere la campagna vaccinale, fare ancora di più, proteggere la scuola in presenza, fare ancora di più nei luoghi del lavoro, della cultura e dello sport, questi ultimi due che hanno pagato un prezzo altissimo come il turismo e i pubblici esercizi, ma di cui ha parlato quasi nessuno.

Secondo, la pandemia non è finita purtroppo, siamo anzi dentro una quarta, terribile ondata. Paesi che venivano indicati mesi fa come modello sono nel dramma. Le Regioni debbono fare ogni sforzo possibile e impossibile per reggere nei centri vaccinali e negli ospedali, per rafforzare il tracciamento e il sequenziamento, ma tutto ciò ha un presupposto: che i costi dell’emergenza nazionale ed internazionale non siano scaricati sui bilanci delle Regioni.

Serve un segnale molto forte e molto chiaro. Io ringrazio davvero per l’ottimo lavoro che sta facendo il presidente Fedriga, che mi ha sostituito alla guida della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e lo ringrazio per aver posto a nome di tutti noi, con estrema fermezza, questo punto, e mi associo alle dichiarazioni molto nette, che diversi miei colleghi hanno fatto in questi ultimi due mesi e qualcuno anche in queste ore, perché sono ore decisive in Parlamento e confido che arrivino risposte coerenti.

Ve ne leggo qualcuna. Il 16 novembre Fedriga incontra i Capigruppo di Camera e Senato di tutti i Partiti per denunciare la situazione dei costi della pandemia sostenuti. “Costi - dice lui - solo in parte coperti dalle risorse stanziate dal Governo con i decreti emergenziali. Diventerebbe insostenibile se questi costi aggiuntivi fossero a carico delle Regioni, non abbiamo risorse ulteriori, il rischio è che molte vadano in disavanzo non per cattiva gestione, ma per scelta del Governo, del quale ci siamo messi invece a disposizione.

Nel decreto fiscale si devono reperire le risorse necessarie per il 2021, per evitare un deficit che metta in crisi il sistema sanitario. Per questo motivo abbiamo chiesto almeno di saldare in parte questo deficit.”.

La Conferenza delle Regioni ha chiesto 1 miliardo e 120 milioni di euro (vado a memoria), ne sono stati riconosciuti 600, che sono troppo pochi. Intanto pare ci sia una buona notizia sul riconoscimento del cosiddetto pay back (non so spiegare cos’è a chi non ne è a conoscenza, vi annoierei e farei perdere tempo, diciamo che è un riconoscimento per avere risorse che servono a tutte le Regioni e tra l’altro sono somme dovute) e non ho dubbi, voglio avere fiducia, ho parlato con il ministro Franco a tal proposito la settimana scorsa, e, conoscendo la serietà del ministro Franco, non ho dubbi che, come auspichiamo come presidenti, all’inizio del prossimo anno ci possano essere ulteriori risorse che arrivino in ragione del fatto che, in un Paese serio, le spese Covid nazionali, che devono gestire le Regioni, le paga, come hanno detto diversi consiglieri e consigliere, il Governo stesso.

Insieme a Fedriga c’era anche Davide Caparini, assessore al bilancio della Regione Lombardia e coordinatore, ottimo coordinatore, della Commissione Finanze della Conferenza delle Regioni.

“Da un lato serve flessibilità, dice Davide, nell’uso delle risorse, superando alcuni vincoli, poi serve un finanziamento eccezionale che riconosca lo sforzo fatto dalle Regioni. Non possiamo scaricare sui cittadini questi ulteriori costi. Gli italiani hanno già pagato abbastanza e non possiamo chiedergli di contribuire con ulteriore imposizione fiscale, come l’aumento dei bolli auto e la maggiorazione di IRPEF e IRAP”.

2 dicembre, Luca Zaia, Il Sole 24 Ore: “Mancano i medici. È una vera tragedia”. Ha ragione. Io non mi capacito del perché non si possa discutere seriamente dell’eliminazione dell’accesso con oggi numero chiuso alla Facoltà di Medicina quando mancano infermieri da un lato, medici di medicina generale dall’altro e come molti di voi hanno detto anche in questo dibattito e condivido soprattutto nelle aree periferiche delle città, ma soprattutto nelle aree di montagna, la chiusura, ad esempio, di un ambulatorio è evidente che è la chiusura di un presidio sociale o così come la mancanza di infermieri, in quello che è diventato uno dei lavori più usuranti in questo Paese, porta addirittura che si fanno concorsi ovunque in tutte le regioni e addirittura succede persino che manchino il numero di donne e di uomini, di ragazze e ragazzi che ricoprano il numero massimo di posti stessi a disposizione per un lavoro, a volte persino a tempo indeterminato.

Penso che bisogna fare una riforma complessiva, sia per i medici di medicina generale… Ci stanno lavorando, mi diceva Raffaele Donini, al Ministero e al Governo sia al tema degli infermieri e di coloro… Potrei citare altre professioni rispetto al fatto che forse serve una premialità maggiore. Prendo questa occasione per mandare, a nome mio e a nome vostro, un abbraccio e un ringraziamento a tutti i medici, gli infermieri, il personale sanitario che da due anni ha visto stravolgere le proprie vite, da un lato mettendo a rischio la propria vita, e qualcuno ce l’ha rimessa per tutelare le nostre, e dall’altro, perché sono sempre quelli, anzi forse qualcuno in meno, visto che seppur piccolissima c’è anche una percentuale di loro colleghi che ritiene di non vaccinarsi e a fronte di un giornalista che mi ha pubblicamente detto in una tv di Stato che dovremmo rimetterli in corsia, io vi dico che la penso esattamente al contrario, cioè che quei medici e infermieri che non ritengono giusto vaccinarsi dovrebbero cambiare mestiere, perché nessuno gli ha chiesto di fare quella professione. È una loro libera scelta e li ringraziamo di questo, ma se fai quella professione… Nella vita privata fai pure quello che vuoi, ma quando devi tutelare la salute degli altri devi essere tu il primo a essere tranquillamente sicuro per poter proteggere gli altri.

Luca ha posto un tema vero a cui spero il Governo presto dia risposta, perché oggi questo è uno dei temi centrali che va affrontato subito, in quanto non sarà risolvibile in due giorni. Ci vorrà un po’ di tempo e siccome abbiamo detto che il Governo mette risorse per più sanità pubblica, a partire dalle case di comunità e dall’assistenza domiciliare, in qualsiasi struttura qualcuno deve entrarci a lavorare, a meno che non pensiamo che i robot sostituiscano tutto.

Poi, proprio il 20 dicembre, in queste ore: lotta al Covid, diktat alle Regioni, l’ira di Toti (che è stato il mio Vicepresidente per cinque anni e mezzo nella Conferenza), i soldi o la sanità salta. Vedete, mi conoscete, ho mille difetti, ma io non approccio mai in maniera di parte questo dibattito. È come se sul tema dei sanificatori – mi permetta il consigliere Lisei, e mi scuso per averlo interrotto – io dovessi dire allora alle Marche, siccome sono in giallo, a cosa sono serviti i sanificatori nelle scuole, se devono difendere dal contagio. Siccome penso che Acquaroli abbia fatto una scelta giusta, nei prossimi giorni cercheremo di seguirlo rispetto al tema che lei ha posto, perché poi – mi scuso perché l’ho interrotta ed è stato l’unico che ho interrotto – certamente ha detto una cosa che in sé ha un suo senso e proveremo a dare e a darci soddisfazione.

Ora, se tutto questo è vero – ho letto quelle dichiarazioni di persone, miei colleghi, che stimo – vuol dire che c’è un punto non ideologico, ma vero. Ho parlato di sanità perché porta tre quarti dell’intero bilancio che noi andiamo ad approvare, ed è il tema gigantesco vero attraverso il quale possiamo far ripartire il resto, se teniamo a bada la pandemia. Poi, però, c’è un punto sul futuro, oltre l’emergenza, e lo voglio segnalare adesso, per tempo. Se vogliamo rafforzare la sanità pubblica e territoriale, la rete delle case di comunità e l’assistenza domiciliare, la rete degli ospedali territoriali, non possiamo immaginare un rifinanziamento del Fondo sanitario nazionale che, pur importante – io lo riconosco, erano anni che non veniva rifinanziato il Fondo sanitario nazionale con così tante risorse, 12 miliardi in tre anni – è al di sotto però dell’inflazione e dell’andamento del PIL. Quindi, su questo io chiedo di guardarci e provare a discutere. Avremo tempo, perché i prossimi mesi potremo di questo riparlare, speriamo in una dimensione più tranquilla e serena la prossima primavera.

Le risorse pur importanti stanziate, oltre che al di sotto dei costi Covid, non sono adeguati al modello che si intende costruire, che è un modello a mio parere convincente, in realtà. Rischia di aprirsi un divario enorme tra obiettivi indicati e scelte di bilancio praticate. Più che nell’emergenza è proprio su questo che le prime Regioni ad andare in difficoltà sarebbero quelle con un sistema territoriale e domiciliare più capillare. Va investito tutto questo e quindi lo dico più a nome di chi ci sarà dopo di noi piuttosto che di questa Giunta, che avrà tre anni per poter fare qualcosa, e sappiamo che quegli investimenti dureranno per più anni. Più che nell’emergenza, allora, è proprio su questo che dobbiamo intervenire. Non possiamo alla mattina sostenere che il nostro sistema non forma abbastanza medici, infermieri, OSS, e poi la sera dire che bisogna frenare la spesa di personale. Non possiamo dichiarare guerra alla precarietà nel privato e poi non stabilizzare il personale a tempo determinato nella sanità. Non possiamo denunciare l’assenza di medici di base o le difficoltà dei pronto soccorso e poi non coprire il turnover.

Guardate che questo è un tema centrale. L’Emilia-Romagna, per essere molto chiari, intende fare esattamente l’opposto. Chiederemo alle nostre università di formare più personale, proseguiremo con le stabilizzazioni e la piena copertura del turnover, chiederemo più medici di base e anche un cambio della convenzione per rafforzare il presidio territoriale. Faremo tesoro dei servizi resi anche nella pandemia dalle farmacie, rafforzandole come punto di accesso al servizio, perché mi pare abbiano dato una grande e straordinaria risposta.

Attenzione, questo non significa non governare la spesa o non porsi il problema, anche perché ogni euro speso male in sanità è un euro gettato in termini di servizi non corrisposti ai cittadini. Non significa non porsi il problema, anche qui, anche in Emilia-Romagna, di come innovare, migliorare i servizi.

Con l’assessore Donini prepareremo gli Stati generali della sanità per il prossimo giugno, ma il modello che presenteremo, e su cui vedo ora convergere anche le Regioni che ne avevano legittimamente uno diverso, avrà esattamente questi capisaldi, perché la pandemia ci ha insegnato che si fa così. Se qualcuno pensasse mai, invece, per via finanziaria, di indebolire la sanità regionale e territoriale, allora credo non troverà me a sbarrargli la strada (o se qualcuno, anche nel mio partito a Roma, pensa di toglierci autonomia gestionale), ma troverà a sbarrargli la strada gli emiliano-romagnoli. Immaginare una sanità più territoriale e radicata nella comunità significa rendere protagonista il territorio e la comunità stessa, come il Covid ci ha insegnato, non centralizzare e gestire da Roma le nostre case della salute o gli OSCO, cioè gli ospedali di comunità, o i nostri ospedali e la nostra assistenza domiciliare. Una follia, se qualcuno la volesse praticare, a cui non concederemmo neanche un centimetro e su cui mi aspetto che l’Assemblea sia pienamente al nostro fianco.

Io credo davvero che il rafforzamento e l’innovazione del sistema sanitario italiano ed emiliano-romagnolo sia la priorità assoluta, non solo il lascito di questa pandemia in corso. Ho avuto una posizione nettissima in campagna elettorale, ben prima della pandemia, lo ricorderete, e non solo non ho cambiato idea né l’ho dovuta cambiare sotto il peso del Covid, anzi mi si è rafforzata.

Questa necessità non risponde soltanto all’imperativo, che per me già basterebbe, di assicurare a tutti i cittadini e alla comunità nel suo insieme il primario diritto alla salute. Risponde anche a una necessità economica per mettere in sicurezza, dicevamo, le imprese e il lavoro. E lo ripeto per la terza volta oggi. Anche lo sforzo per accelerare al massimo la transizione ecologica non corrisponde unicamente all’imperativo di salvaguardare l’ambiente per noi e i nostri figli, peraltro sacrosanto. Anche qui si potrebbe chiedere “servono altre ragioni?”, ma risponde però anche alla necessità crescente di agganciare le nostre filiere produttive alla specializzazione internazionale del lavoro, che si va rapidamente ridefinendo.

Questa Giunta e più in generale l’Emilia-Romagna deve farsi garante di un patto, che deve tenere insieme ambiente e lavoro in un tempo in cui il cambiamento è veloce e le semplificazioni invece – permettetemi - sono disastrose.

In questo Paese sembra che il cambiamento climatico sia un problema solo di una parte, se non per cavalcare proteste puntuali, dettate più dalla sindrome NIMBY che da reali necessità, terreno che a livello europeo e mondiale è divenuto invece finalmente, ancorché tardivamente e non senza contraddizioni, cruciale. Andare fuori dall’Europa è anche questo, mentre il mondo discute di un problema tu fingi che il problema non esista o non ti riguardi.

Dall’altro lato, registro viceversa una sottovalutazione dell’impatto che ogni cambiamento produce, come se la transizione ambientale e una trasformazione digitale possano mai essere di per sé neutre o neutrali sulle imprese, sul lavoro, sulle donne, sulle generazioni più giovani, sui diversi territori e sulle singole comunità. È sicuro che il problema esiste e che di un altro non c’è proprio niente, negarlo, cioè negare il rischio di una contrapposizione tra ambiente e lavoro, significherebbe portare il pianeta a sbattere, mettere le nostre imprese fuori mercato e accettare passivamente conseguenze disastrose sulla vita delle persone e delle comunità.

Mi pare che gli effetti della sottovalutazione stiano già presentando un conto estremamente salato. Viceversa, non governare il processo e le compatibilità della transizione significa nondimeno decretare la vita o la morte di molte imprese, di molti posti di lavoro. Faccio un esempio: a Dubai siamo andati a visitare i saloni dei grandi marchi che ci rendono orgogliosi di venire da questa terra e che, se citi quelli prima del Paese da dove vieni, tutti capiscono che vieni dall’Emilia-Romagna. 

Al di là delle proporzioni, hanno il fisico, la dimensione, il know how, la competenza per farcela, forse addirittura anticipando i tempi della transizione ecologica e digitale, noi dobbiamo avere l’attenzione e la cura di accompagnare non tanto dei marchi così prestigiosi, ma quelle 16.000 imprese, artigiane per gran parte, piccole e medie, che fanno parte della filiera della Motor Valley, che è fatta di componentistica unica al mondo, che era nata per i vecchi motori a scoppio e che oggi deve essere riadattata, portata nella transizione ecologica per adattarsi a qualcos’altro, perché lì lavorano 70.000 persone.

Rischieremmo di acuire i divari economici anche in una Regione come la nostra, dove la forbice sociale è più stretta e territoriale, compromettere le opportunità di vita e lavoro per le nuove generazioni, così come far arretrare i diritti reali, le pari opportunità per le donne.

Anche qui, se è vero che abbiamo tassi di occupazione femminile europei e servizi di welfare che meglio reggono la conciliazione, abbiamo ben presente gli squilibri persistenti, così come abbiamo visto come la pandemia ha determinato un arretramento proprio per giovani e donne.

Governare questo cambiamento, quindi, anziché negarlo ed evocarlo è il nostro compito. Ripeto, accelerarlo è una necessità. Intendo questo quando dico mettersi alla testa di questa trasformazione con la concertazione con le parti sociali e il rispetto delle regole, con gli strumenti di programmazione e le scelte di impiego dei fondi europei, necessari e decisivi. Altrimenti nessuno, anche i migliori, ce la possono fare.

Abbiamo davanti, anzi, siamo già dentro questa revisione generale. Ho parlato dei fondi strutturali e dei programmi che approderanno in aula a gennaio. Già domani discuteremo del PRIT e segnalo che, per quanto ci compete, il passante può partire perché a gennaio si chiuderà la conferenza dei servizi con l’accordo dei Comuni. Più che portare, per quelle tre opere che sono state anche a ragione da Tagliaferri citate, ho portato tutte le parti sociali, sindacati, associazioni di impresa e i Sindaci di qualsiasi colore politico prima in Fiera, c’era il ministro Toninelli, e poi con una lettera firmata da tutti sei mesi fa al Governo Draghi e al ministro dei trasporti.

Per quanto ci riguarda, si è chiusa anche la procedura della bretella, perché non c’è più un solo atto, ma da tempo, che la Regione debba assumere in proposito, così come i lavori sul porto di Ravenna sono in corso. C’è, invece, un problema che è legato, come sapete, alla nuova concessione di Autobrennero per la realizzazione della Cispadana, dopo che l’Europa, una volta che il progetto era già approvato e c’erano già i soldi a disposizione, ha deciso, io credo anche con delle ragioni reali, di non concedere più le cosiddette proroghe su proroghe alle varie concessioni, ai gestori di varie autostrade.

Spero, però, che di questo non si farà colpa a noi, soprattutto nel momento che abbiamo anche indicato la soluzione insieme ai miei colleghi Arno Kompatscher, Provincia autonoma di Bolzano, e Maurizio Fugatti, Provincia autonoma di Trento, con cui abbiamo condiviso ogni singolo passaggio per arrivare, soluzione ora adottata da Governo e Parlamento, che è quella della possibilità di procedere con il project financing, che oggi è diventata legge dello Stato, visto che molti erano contrari alla cosiddetta possibile realizzazione delle cosiddette società in house.

Il compito certamente non finisce qui, per quanto anche a me ribolle il sangue per aver visto in questo Paese, su vicende come queste, dopo che avevamo trovato l’accordo, dopo decenni di chiacchiere, vedere questi continui ritardi. Il compito, però, non finisce qui, ho detto. Permettetemi perché adesso noi abbiamo il dovere, nell’atto che domani accompagnerà il PRIT (penso al Piano della mobilità sostenibile che abbiamo già presentato pubblicamente), di fare una vera e propria svolta ecologica. Ho detto io per primo, con i problemi alla luce del sole che abbiamo nella maggioranza, che avevamo, abbiamo avuto, che abbiamo ridiscusso quando ci siamo ripresentati insieme alle elezioni, addirittura allargando la maggioranza, che lì c’era un punto non condiviso su quelle infrastrutture e tal punto di non condivisione rimane, però abbiamo anche detto – faccio io per primo mea culpa – che dobbiamo impegnarci di più su una svolta che sia più sostenibile anche dal punto di vista infrastrutturale, a partire da un rafforzamento, che ha bisogno di importanti risorse nazionali ed europee, del tema del trasporto su ferro, in sostituzione di una parte di quello su gomma. Vale per le merci e vale per le persone.

Io, se devo dire simbolicamente cos’è che può dare una svolta, dal punto di vista di farci capire anche fuori dai nostri confini, sarà sul tema della cosiddetta metropolitana leggera di superficie della costa adriatica romagnola. Lì davvero, se riusciremo, e ci dobbiamo riuscire, ad avere le risorse per realizzare quel sistema integrato che permetta di passare dai mezzi privati, dove d’estate ci metti ore per fare pochi chilometri e inquini, a mezzo collettivo o a più mezzi collettivi che senza inquinare ti permettano velocemente di spostarti, laddove per fortuna continuano ad arrivare decine di milioni di presenze turistiche all’anno, allora sarebbe una vera svolta.

Così come – li tralascio, perché li conoscete, li sappiamo, li discuteremo domani – ci sono un sacco di investimenti sul tema delle mobilità su ferro, a partire da un fatto, che io considero una conquista. Si può essere d’accordo o no anche qui, ci mancherebbe, io continuo però a pensare che bisognerà, come abbiamo fatto sul tema dei rifiuti, prevedere un livello di premialità per coloro che rinunciano all’auto per salire sul mezzo collettivo che non inquina. Io credo che diventare, nel giro di due anni (spererei in un anno, ma non so se l’assessore al bilancio sarà d’accordo, ma diciamo pure in due anni), la prima Regione che a tutti gli studenti da 0 a 19 anni, e stiamo pensando ad una misura anche per una parte degli universitari, permette di avere gratuitamente l’abbonamento al TPL sia una cosa rivoluzionaria in sé, che può assegnare anche qui la percezione immediata che noi cominciamo a premiare coloro che rinunciano a inquinare. Credo che anche dai comportamenti e dalla loro premialità potremo dare una svolta.

C’è tutto il tema delle ciclovie, della ciclopedonalità, della portualità, ma di questo discuteremo e discuterete domani. In ogni caso, un vero e proprio piano infrastrutturale di svolta per i prossimi anni, all’altezza di quello, peraltro, che il Green New Deal europeo ci chiede.

Lunedì, peraltro, licenzieremo in Giunta il Piano dei rifiuti e delle bonifiche. Contestualmente sapete che stiamo lavorando a quello sulla qualità dell’aria, al tema delle acque e a quello dell’energia. E sul tema dell’energia, per le ragioni che venivano indicate prima, ci sarà bisogno di fare un surplus di discussione. Considerate quest’ultimo punto anche rispetto allo spiazzamento che le nostre imprese stanno vivendo, dicevo, in termini di approvvigionamento e di costo, anche ben oltre il pur cruciale tema delle materie prime.

 

PRESIDENTE (Petitti): Presidente, invito a chiudere. Abbiamo sforato, lo so.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Ragazzi, io però chiedo scusa. Se posso, una volta all’anno, in sede di bilancio, parlare e dire cosa farà la Regione, forse è utile, al di là dei numeri dei minuti che ci diamo. Se volete, mi fermo qui. Io ho già finito, perché tanto agli atti c’è e si sa quello che si fa.

 

(interruzione)

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Io chiedo perché non voglio mica sembrare…

 

(interruzione)

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Allora mi fermo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, presidente. L’han detto i Capigruppo di minoranza. Io ho fatto notare soltanto che eravamo oltre… Invitano a continuare. Prego.

 

(interruzione)

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie. Ripresa, tensioni geopolitiche, transizione stanno generando un mix esplosivo che rischia di mettere in crisi anche imprese con portafogli pieni di ordini, abbiamo detto. Insieme a loro, naturalmente, anche le famiglie, e se da un lato ce n’è abbastanza per imporci di accelerare su ricerca e investimenti per le rinnovabili, anche per assicurare un approvvigionamento meno condizionato da fattori esogeni, dall’altro ci impone anche di riconsiderare in termini meno ideologici alcune scelte su alcune fonti disponibili. E in ogni caso è indispensabile sia una risposta comunitaria ben più coordinata che in passato, sia scelte di Governo tanto forti quanto tempestive.

Sono piani di transizione, appunto, che hanno il dovere di tenere insieme, in un equilibrio più avanzato, le ragioni del lavoro e dell’ambiente, le comunità e i territori, le imprese e l’ambiente stesso. Tanto difficile quanto indispensabile rinunciare ad uno dei due termini o, più semplicemente, consentire che entrino in conflitto – cosa facilissima – sarebbe il fallimento della transizione per come la vogliamo intendere in Emilia-Romagna.

Non sono principi astratti. Per questa ragione ho detto anche alle imprese e ai Comuni che il periodo transitorio della legge urbanistica è concluso. Dal primo gennaio la legge regionale n. 24 deve entrare pienamente in funzione e so quanto questo comporti in termini di cambiamento. Lo abbiamo accompagnato con una proroga nella pandemia, con un atto di coordinamento di Giunta e ora con ciò che serve a non trasformarlo in una ghigliottina. Transizione, appunto, però adesso in avanti, dal primo gennaio facciamo un passo tutti insieme avanti per un consumo di suolo a saldo zero, spingendo ulteriormente sulla rigenerazione, sulla quale siamo disponibili a raddoppiare i fondi messi la volta precedente, così come faremo per l’economia circolare, per la qualità dell’aria e delle acque, per le energie rinnovabili.

Siamo pronti a discutere qui e nel Patto per il lavoro e per il clima anche di qualità della crescita territoriale e non solo di limiti. Ancora un esempio concreto. La logistica sarà un asset strategico per la crescita del nostro tessuto economico e sociale. Lo è già, ma proprio per questo occorre selezionare la qualità, oltre che la quantità. Il piano della ZLS, che abbiamo predisposto, deve diventare l’occasione per fare un altro passo in avanti, accompagnando il confronto anche sulla qualità del lavoro e sulla sicurezza.

Concludo e vi chiedo scusa di aver abusato di un po’ più del tempo consentito. Io sono soddisfatto del lavoro duro e faticoso che la Giunta sta facendo e voglio ringraziare tutte le strutture della Regione Emilia-Romagna, dai dirigenti all’ultimo dei dipendenti, perché se quello che stiamo facendo ha dei margini certamente di miglioramento, ma ci sta dando quei risultati che ho provato a indicare, è certamente merito di tutta una struttura che sta lavorando gomito a gomito e che prova a rendere tecnicamente possibile quello che la politica chiede di realizzare.

Noi abbiamo un bilancio sano, dicevo, ed è uno dei meriti che più riconosco al lavoro di questi anni, abbiamo un bilancio quindi che diventa virtuoso, proprio perché sano, perché ci permette di aumentare gli investimenti. Abbiamo una velocità che può essere riconosciuta, con cui la programmazione strutturale del settennato 2021-2027 ci potrà dare qualche accelerazione e anticipo su investimenti già a partire dal prossimo anno.  Quello che considero fra i più strategici è quello che dicevamo dei nidi, proprio per provare ad essere la prima Regione che riesce a azzerare le liste d’attesa e a dare una gran mano ai Comuni che da soli non ce la farebbero, come in parte già avviene oggi, ma vogliamo fare ancora meglio, per la riduzione o l’abbattimento delle rette stesse.

Il PNRR, accompagnato a questa programmazione settennale, potrà fare la svolta. Vedete, quando ci rappresentiamo peggio di quello che siamo non facciamo un torto al presidente della Giunta, alla Giunta stessa o alla coalizione di Governo, rischiamo di fare un torto all’Emilia-Romagna. Quello che accadrà al Tecnopolo di Bologna credo dovrebbe inorgoglirci tutti, sono 27 i Paesi dell’Unione europea, sono centinaia le Regioni o definite tali di quei 27 Paesi, che nella stessa arrivi il Centro meteorologico d’Europa con 1.500 e oltre ricercatori, che ha fatto sì che il Governo italiano abbia deciso che l’Agenzia Italia meteo da Roma si sposterà a Bologna, proprio per riconoscere questo grande nuovo investimento che potrà portare a una grande cittadella.

Ho molto apprezzato le parole del sindaco Lepore che dice “vogliamo fare un investimento urbanistico all’altezza di una nuova cittadella della scienza e della ricerca”. Sta proprio all’altezza di quando dicevo che questa Regione ce la può fare a competere con i territori più avanzati d’Europa e del mondo, soprattutto per i nostri figli, i nostri nipoti, se saprà investire sui cervelli, sui talenti e ribadisco qui che entro pochi mesi presenteremo la prima legge regionale, l’assessore Colla ci sta lavorando con le parti sociali, per aiutare a trattenere qui i migliori post laureati e post diplomati, perché se prima di avere figli o famiglia e quindi avere meno radici li rendiamo subito stabilmente occupati e impegnati per gli sforzi che loro e le loro famiglie hanno fatto per farli studiare, è più facile che rimangano qui anche in futuro e non vadano all’estero. Dall’altra parte, a fianco di questo, lo studio della climatologia sappiamo tutti che sarà cruciale nella lotta ai cambiamenti climatici, a fianco arriverà la prossima primavera questo super computer di calcolo che ci darà l’83 per cento dell’intera potenza di calcolo italiana, il 21 per cento di quella europea, il 13 gennaio, a Dubai, al Padiglione Italia, all’Expo. Ci sarà una giornata dedicata all’Emilia-Romagna, in cui dalla mattina alla sera si alterneranno tavole rotonde e discussioni con alcuni esperti nazionali e internazionali di intelligenza artificiale, di innovazione tecnologica, di innovazione digitale, robotica. Perché lo facciamo? Perché abbiamo detto che se vogliamo che chi crea lavoro, in primo luogo le imprese, che per noi hanno un valore sociale, senza imprese non c’è lavoro, lo ribadisco qui, impresa e mondo della ricerca, dobbiamo mettere a disposizione quegli strumenti che permettano da qui al 2030 e da qui al 2050, quando prima il 30 e poi il 60 per cento dei nostri figli e nipoti faranno lavori che oggi non esistono, potranno permetterci ad ogni posto di lavoro che si perderà di sostituirlo con un altro che arriverà.

Io credo che questo dovrebbe almeno trovarci uniti, ma non ho dubbi che sarà così quando inaugureremo quel luogo con l’arrivo anche del super computer. Ho invitato per l’incontro con la Commissione europea la stessa Von der Leyen. Mi auguro che Mario Draghi venga, non so in quale Presidenza, ma certamente presidente di qualcosa sarà.

Insomma, e ho finito davvero, una Regione che provi a garantire servizi di qualità, che promuova una sanità ed un welfare, anche rigenerati, perché non si è mai finito di fare meglio e di imparare, che sia all’altezza con le sfide future e il mondo che il Covid ci lascia e soprattutto una Regione che possa garantire anche in futuro quella che, a mio parere, è la prima forma di dignità per le persone, cioè che possano lavorare, per loro e per le loro famiglie.

Guardate quello che è accaduto alla SaGa Coffee, e spero davvero che il Governo italiano e l’Unione europea mettano in campo una legge contro le delocalizzazioni selvagge, non per togliere a qualcuno la libertà di impresa, ci mancherebbe altro, ma per evitare che la libertà di impresa si trasformi in libertà di fare profitti e in libertà poi di umiliare la dignità di centinaia di lavoratori e lavoratrici.

Insomma, un bilancio che proverà – proverà – a essere all’altezza di una Regione nella quale vogliamo andare orgogliosi di crescerci i nostri figli e i nostri nipoti.

Vi ringrazio davvero per la discussione, ma soprattutto per lo stile, il garbo e la qualità, che per me non è meno importante dei contenuti stessi.

Grazie, presidente. Mi scuso per i tempi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, presidente Bonaccini.

Adesso abbiamo chiuso con la discussione. Passiamo all’esame dei vari articolati.

Consigliere Lisei, per…? Noi iniziamo a votare l’articolato. Siamo sul collegato. Poi però potete ovviamente intervenire sui vari articoli.

Noi partiamo adesso con il collegato. Siamo all’articolo 1. Dopo abbiamo, ripeto, gli ordini del giorno, dopo gli esami degli articolati, e le dichiarazioni di voto, quindi potrete intervenire ovviamente in dichiarazione di voto.

Siamo al collegato, dicevo.

Articolo 1.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione l’articolo 1.

Dichiaro aperta la votazione.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): La votazione è chiusa.

 

Presenti 38

Favorevoli 23

Contrari 15

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 2.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 38

Contrari 0

Astenuti 5

 

È approvato.

 

Articolo 3.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 38

Contrari 2

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 4.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Favorevoli 27

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Volevo rettificare il mio voto all’articolo 3, che è contrario. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Passiamo all’articolo 5.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 27

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Consigliere Mumolo, prego.

 

MUMOLO: Semplicemente per chiedere di aggiungere il mio voto, lo avevo anche scritto in chat, favorevole all’articolo 1. In quel momento si era scollegato il computer, ma l’ho scritto in chat un paio di minuti fa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene, grazie.

Passiamo ora all’emendamento n. 8, a firma Calvano, per l’istituzione di un nuovo articolo.

Discussione generale.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Presidente, solo per segnalare questo. È un emendamento un po’ giunto alla fine della discussione sul bilancio, emendamento un po’ particolare, che riguarda, ovviamente, la legge urbanistica. È scritto in maniera molto astratta. Nella descrizione di quelle che sono le volontà di questo emendamento si evince sostanzialmente che da quattro si passa a cinque anni.

A mio modo di vedere, questo è un emendamento che va a prorogare dei termini per quanto riguarda la programmazione urbanistica, così come descritto. Prendo atto di questa volontà. Noi lo chiediamo da tempo. Quindi, su questo emendamento, di certo noi votiamo a favore.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

In realtà, l’emendamento insiste sui piani attuativi che sono antecedenti la legge 2017. In ogni caso, c’è la proroga di un anno, ragione per la quale noi, pur considerando la valenza dell’emendamento non così impattante, non voteremo a favore di questo emendamento, fermo restando che l’elemento fondativo, fondamentale per quanto riguarda la legge n. 24 del 2017 e per l’appunto, così come ha anche chiarito il presidente nel suo intervento, il termine della cosiddetta “fase transitoria” che, a partire dal primo gennaio 2022, vedrà entrare in vigore, nella completezza della legge, la legge stessa, con anche la necessità da parte dei Comuni di ottemperare a quelle che sono le prescrizioni previste dalla legge in ordine appunto all’adozione di nuovi strumenti urbanistici, a partire ovviamente dal Piano urbanistico generale.

Quello rimane ed è sicuramente per noi il passaggio più importante, un passaggio significativo rispetto ad una legge sulla quale chi era presente nella precedente legislatura ricorderà che muovemmo diverse critiche, per essere eufemistici. Una legge sulla quale esprimeremo comunque anche un voto contrario, sulla quale, torno a ribadire, è necessario fare una valutazione complessiva, che credo sarà opportuno fare, appunto, anche nel corso del 2022, quando esplicherà la legge la propria funzione, avendo esaurito la fase transitoria. Però un punto fermo – ripeto, lo ha detto bene, e ci riconosciamo in quel passaggio, il presidente Bonaccini – è che finisce la fase transitoria, non ci sono deroghe, non ci sono proroghe all’adozione dei PUG, che sono i Piani urbanistici generali, il nuovo strumento urbanistico disegnato dalla legge n. 24 del 2017.

Quello è l’elemento fondamentale, dopodiché l’emendamento che viene presentato insiste appunto, come dicevo, sui piani attuativi antecedenti la legge del 2017, piani che ovviamente non sono stati ancora realizzati, ai quali si concede il 2022 come ultimo anno per poter essere realizzati. Come ho detto, per coerenza con quello che abbiamo espresso nel corso di quel dibattito, voteremo contro questo emendamento, che però, come ho detto, non rappresenta e non ha ricadute, a nostro avviso, impattanti come avrebbe avuto qualche altro tipo di iniziativa.

Il nostro voto comunque rimane contrario.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Solo una battuta su questo emendamento, anche per chiarezza, perché userei le stesse argomentazioni che ha usato il collega Taruffi per motivare il nostro voto favorevole. Lo voglio fare per chiarire, anche a seguito dell’intervento del collega, che ci vedrà contrari, invece, sugli emendamenti presentati da Fratelli d’Italia, quelli sì, portatori di una proroga effettiva del PUG.

Qui stiamo semplicemente facendo un elemento di allineamento di termini per quello che riguarda ‒ chiarisco ‒ i PUA presentati ante l’entrata in vigore della legge urbanistica del 2017 e non ancora convenzionati. Capite bene che un piano presentato non convenzionato, dopo quasi cinque anni... Saranno veramente molto, molto, molto limitate le possibili attuazioni.

Però abbiamo ritenuto fosse corretto l’allineamento dei termini, ed è per quello che, per le stesse argomentazioni, per il basso impatto che avrà questo emendamento sulla logica e sulla filosofia della legge urbanistica, della legge n. 24, il nostro voto è favorevole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Su questo emendamento il nostro voto sarà contrario. Come ho già detto anche in discussione generale, sugli emendamenti, soprattutto così complessi e molto tecnici, che però hanno delle ricadute sui nostri territori, credo servano comunque degli approfondimenti.

Quindi, ne faccio ‒ uno ‒ una questione di metodo, che siano questo tipo di emendamenti, ma anche emendamenti che per noi sono accoglibili, come citavo stamattina, l’hub digitale, ma ovviamente, in particolar modo, quelli che hanno degli impatti sul consumo di suolo.

Nel merito, naturalmente, noto che siamo contrari alla proroga dei PUG. Non è questo il caso. Però è evidente che, nonostante, probabilmente, questo emendamento avrà, come viene detto, un impatto inferiore, dal nostro punto di vista è chiaro che, se ci sono delle scadenze, quelle scadenze vanno rispettate. Come dicevo prima, nonostante comunque l’impatto evidentemente sarà inferiore, avremmo avuto piacere di avere il tempo per fare degli approfondimenti, oggi questo tempo non ce l’abbiamo, rimane il fatto che, se all’interno delle leggi scriviamo e ci diamo delle scadenze precise, derogare, soprattutto perché si tratta di consumo di suolo, per me non è accettabile, quindi voteremo contrariamente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Velocemente, per annunciare il voto contrario di Europa Verde, che comunque prende atto che la Giunta ha rispettato la parola che aveva dato all’Assemblea il sottosegretario, quando si era impegnato nella scorsa tornata assembleare a non autorizzare proroghe dei PUG.

Qui stiamo parlando di un altro intervento, si valuta che abbia un impatto inferiore, però la materia del consumo di suolo, anche in mancanza di una ricognizione di quello che comporterebbe e di quello che è già in pista, ci porta prudenzialmente a esprimere voto contrario.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Bene, se non ci sono più interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Se non ci sono interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione l’emendamento n. 8.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 35

Contrari   6

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 6.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 1

Astenuti 15

 

È approvato.

 

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Devo correggere il mio voto sull’emendamento Calvano. Ho votato contrario, ma in realtà era favorevole. Ho visto che per errore ho spinto il tasto…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. Grazie.

Articolo 7.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 25

Contrari 0

Astenuti 15

 

È approvato.

 

Articolo 8.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 38

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo, ora, all’emendamento n. 3 a firma Lisei, Barcaiuolo e Tagliaferri, per l’istituzione di un nuovo articolo.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 3.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 14

Contrari 25

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Emendamento n. 4, che istituisce un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Lisei, Barcaiuolo e Tagliaferri.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 4.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 13

Contrari 27

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Passiamo ora all’articolo 9, su cui insiste l’emendamento n. 5 a firma Barcaiuolo, Tagliaferri. Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 5.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 14

Contrari 27

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 15

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Articolo 10.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 11.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 38

Contrari 0

Astenuti 3

 

È approvato.

 

Articolo 12.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 27

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 13.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 13.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 27

Contrari 15

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 14.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 14.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favore 26

Contrari 15

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Mettiamo in votazione ora l’emendamento n. 6, che istituisce un nuovo articolo, a firma Barcaiuolo, Lisei, Tagliaferri.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 6.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 14

Contrari 27

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Passiamo ora all’emendamento n. 7, a firma Piccinini, che istituisce un nuovo capo e un nuovo articolo.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 7.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 27

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo ora al capitolo quarto con l’istituzione di un articolo aggiuntivo, l’emendamento n. 1, a firma Calvano.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 0

Astenuti 16

 

È approvato.

 

Emendamento n. 2, a firma Calvano.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 2.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 42

Contrari 0

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Passiamo, ora, all’ultimo articolo, l’articolo 15.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 15.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 27

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

È così concluso l’esame dell’oggetto 4276.

Passiamo, ora, all’esame dell’oggetto 4277, legge di stabilità.

Articolo 1.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 26

Contrari 17

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 2.

Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

La votazione aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 27

Contrari 1

Astenuti 13

 

È approvato.

 

Articolo 3.

Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 38

Contrari 1

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Articolo 4.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 45

Favorevoli 28

Contrari 0

Astenuti 16

 

È approvato.

 

Articolo 5.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 39

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 6.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 39

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 7.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 41

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 8.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 26

Contrari 0

Astenuti 16

 

È approvato.

 

Articolo 9.

Insiste un emendamento, il n. 1, a firma Barcaiuolo, Lisei, Tagliaferri.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 15

Contrari 26

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Passiamo alla votazione dell’articolo 9.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 25

Contrari 0

Astenuti 17

 

È approvato.

 

Articolo 10.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 0

Astenuti 16

 

È approvato.

 

Articolo 11.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 0

Astenuti 16

 

È approvato.

 

Articolo 12.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 27

Contrari 0

Astenuti 15

 

È approvato.

 

Articolo 13.

Insiste un emendamento, il n. 2, a firma Lisei, Barcaiuolo e Tagliaferri.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 2.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 15

Contrari 26

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’articolo 13.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 26

Contrari 17

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 14.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 14.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 26

Contrari 1

Astenuti 13

 

È approvato.

 

Articolo 15.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 15.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 27

Contrari 15

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 16.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 16.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 32

Contrari 0

Astenuti 10

 

È approvato.

 

L’emendamento n. 3, a firma del consigliere Pompignoli, è stato ritirato.

Passiamo alla votazione dell’articolo 17.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 17.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 45

Favorevoli 27

Contrari 1

Astenuti 16

 

È approvato.

 

Articolo 18.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 18.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 26

Contrari 0

Astenuti 15

 

È approvato.

 

Articolo 19.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 19.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 0

Astenuti 15

 

È approvato.

 

Articolo 20.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 20.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 26

Contrari 0

Astenuti 17

 

È approvato.

 

Articolo 21.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 21.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 14

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 22.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 22.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 26

Contrari 15

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Abbiamo così terminato l’esame della legge di stabilità, oggetto 4277.

Passiamo ora alla legge di bilancio, oggetto 4278.

Mettiamo in votazione, prima degli articoli, gli emendamenti sulle tabelle.

Passiamo all’emendamento n. 1, a firma Castaldini.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Collega Delmonte deve parlare? No. Chiedo scusa.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1, a firma Castaldini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 16

Contrari 26

Astenuti 1

 

È respinto.

 

Emendamento n. 2, a firma Castaldini.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 2.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 14

Contrari 25

Astenuti 1

 

È respinto.

 

Emendamento n. 3, a firma Castaldini.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 3.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 16

Contrari 26

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Emendamento n. 4.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 4.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 16

Contrari 24

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Emendamento n. 5, a firma Calvano.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 5.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 25

Contrari 0

Astenuti 17

 

È approvato.

 

Emendamento n. 6.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 6.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 41

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento n. 7, a firma Bargi.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 7.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 15

Contrari 27

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Emendamento n. 8, a firma Bargi.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 8.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 13

Contrari 26

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Emendamento n. 9, a prima firma Marchetti Francesca ed altri.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 9.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 42

Contrari 1

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento n. 10, a firma Daffadà ed altri.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 10.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 42

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Emendamento 11, a prima firma Zappaterra.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 11.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 41

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo ora all’articolo 1.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 2.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 26

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 3.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto. 

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 4.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 5.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 6.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 26

Contrari 17

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 7.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo ai voti l’articolo 7.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 17

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 8.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 25

Contrari 18

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Articolo 9.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Abbiamo concluso l’esame dell’articolato della legge di bilancio, l’oggetto 4278.

Passiamo alla discussione generale sul complesso degli ordini del giorno.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Chiedo l’ultima mezz’ora di attenzione…

 

(interruzioni)

 

POMPIGNOLI: ...rispetto al mio intervento, mezz’ora sul mio intervento, per presentare gli ordini del giorno che abbiamo depositato. Parto dal primo ordine del giorno, che è quello che riguarda la strada statale 67. Un’arteria, a mio modo di vedere, ma non soltanto a mio modo di vedere, anche del territorio, di importanza strategica per quanto riguarda sia il collegamento città monte, perché qui stiamo parlando del tratto che va dalla parte del forlivese fino alla Toscana, passando per i paesi di località montana, che oggi non è oggetto di convenzione con ANAS, rispetto invece al tratto di strada che riguarda la parte del litorale adriatico, quindi il collegamento con Ravenna, e che richiede ovviamente diversi interventi di ammodernamento.

Con questo ordine del giorno si chiede di prendere posizione come Regione Emilia-Romagna e inserire il tratto che passa da Forlì-Firenze, dalla strada statale 67, in una posizione di priorità nella programmazione regionale di interventi di ammodernamento della viabilità. È ovvio che è un argomento anche molto attinente al Programma regionale integrato dei trasporti, che affronteremo domani in aula, come tutti sappiamo, ma credo che oggi ci si debba anche attenzionare su questo problema perché – lo abbiamo evidenziato anche nei vari interventi che abbiamo fatto anche sul bilancio – se non ci sono infrastrutture ovviamente anche i collegamenti con i piccoli comuni, soprattutto quelli montani, diventano difficili. E di qui, appunto, arriva la problematica legata allo spopolamento di servizi e quant’altro.

Altro ordine del giorno è legato e correlato anche ai plessi scolastici, sempre per quanto riguarda le località e i comuni più fragili dal punto di vista culturale e socioeconomico, ma soprattutto dal punto di vista della distanza che c’è tra i centri abitati più importanti. In questo ordine del giorno, come è stato evidenziato in più occasioni, si mette in luce che una delle problematiche importanti è quella che riguarda la presenza nei plessi scolastici di montagna delle pluriclassi, che non prevedono una regolamentazione speciale per le zone più fragili, dove la formazione delle classi è legata ai numeri standard.

Sia il sottoscritto, anche l’anno scorso, che è intervenuto sulle pluriclasse, che i sindaci dei Comuni di queste località, e ne cito alcuni, Rocca San Casciano, Portico, San Benedetto, Crevalcore, Tredozio eccetera, hanno richiesto all’assessore regionale un intervento sul punto, in particolare chiedendo che venga adottata una normativa che non preveda un numero prefissato per la costituzione delle pluriclassi, che appunto produce diversi disagi, la formazione degli insegnanti che lavorano nelle pluriclassi, il riconoscimento ai docenti per un impegno almeno quinquennale nella stessa sede di montagna e la promozione di progetti innovativi per sostenere, potenziare e valorizzare i presìdi educativi nei nostri territori. Questo come richiesta da parte dei sindaci e del sottoscritto, con l’impegno ad accogliere queste istanze.

Ho visto, poi, che è stato presentato un emendamento da parte del consigliere Sabattini, che accolgo favorevolmente, che va a modificare una parte dell’impegno.

Ultimo tema, non per importanza, è quello che riguarda l’altro ordine del giorno, relativo alla nocicoltura, un tema di particolare importanza in ragione del fatto che la produzione delle noci di Romagna è minacciata dall’invasione sui mercati italiani di noci californiane. Come sappiamo, la concorrenza crea forti disuguaglianze rispetto a questo tipo di prodotto. Ritengo che, però, questo ordine del giorno ‒ che preannuncio già, presidente, ritiro ‒ debba essere comunque trattato nella fase non naturalmente di previsione, ma credo sia più importante trattarlo nella fase di assestamento del bilancio e valutare l’opportunità o meno di capire se intervenire rispetto a quel settore, che oggi comunque è in grave difficoltà.

Ultimo ragionamento sull’ordine del giorno 4278/12, a firma della consigliera Lia Montalti, prima firmataria, e a seguire tutti gli altri del Partito Democratico, che riguarda lo stanziamento di risorse per investimenti dedicati al dragaggio dei porti emiliano-romagnoli, non a valenze nazionali, in modo da garantire l’attuazione di interventi strutturali con lo scopo di intervenire sul grave innalzamento dei fondali, ormai divenuta una vera e propria emergenza ambientale per tutto il comparto economico della pesca. Tema affrontato nel Documento strategico regionale, sul quale abbiamo fatto, ovviamente, emendamenti sul tema della pesca, dei fondali, legato anche ai piccoli porti, sui quali il Partito Democratico si era espresso negativamente, nel Documento strategico regionale. Oggi mi si propone questa risoluzione, che accolgo ovviamente favorevolmente. Dico sempre, meglio tardi che mai.

Se, da un punto di vista delle idee, quelle che può dare l’opposizione sono idee costruttive, che poi la Regione Emilia-Romagna, quindi il Partito Democratico, la maggioranza accoglie, anche se tardivamente, ritengo che questo sia uno dei punti sui quali ci siamo battuti nel DSR e oggi viene confermato con questo ordine del giorno.

Quindi, già preannuncio su questo ordine del giorno il nostro voto favorevole.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie.

Ha chiesto la parola il consigliere Rainieri. Ne ha facoltà.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Il mio ordine del giorno, il mio come primo firmatario, ma naturalmente firmato da tutti i colleghi del nostro movimento, è il n. 3 che insiste sull’oggetto 4277. Per meglio specificarlo, insiste sul bando sulla rigenerazione urbana del 2021 con una legge della Regione Emilia-Romagna, la n. 24 del 2017. Prevede questo bando un finanziamento per i Comuni al di sotto dei 60.000 abitanti e, eventualmente, le Unioni di questi Comuni, che sono volti al recupero ed al riuso degli immobili di proprietà pubblica o di destinazione ad uso pubblico attraverso la riattivazione funzionale ed il loro recupero architettonico. Questo bando costituisce una grande opportunità per questi Comuni. In virtù anche delle richieste che ci sono state fatte dalle Amministrazioni comunali è molto facile che il budget di questo bando, e cioè 27 milioni di euro, che sono appunto la disponibilità finanziaria, non siano sufficienti per coprire tutte le domande.

Quindi, in questo ordine del giorno noi chiediamo di reperire con priorità all’interno dell’anno 2022 le risorse necessarie per consentire, naturalmente previo scorrimento della graduatoria, il rifinanziamento di tutte le richieste del bando di rigenerazione, naturalmente quelle ritenute ammissibili dalla documentazione e meritevoli, ma non finanziate a causa, appunto, della possibile limitazione sui 27 milioni che non permetterebbe a molti Comuni di partecipare.

Noi chiediamo con questo ordine del giorno alla Giunta, e ringrazio perché abbiamo avuto una discussione con la Giunta e ha la volontà di accettare questo ordine del giorno, di impegnarsi per dare la possibilità a molti Comuni, soprattutto quelli più piccoli, di poter aderire ad un bando importante nell’attività amministrativa.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto la parola il consigliere Barcaiuolo. Ne ha facoltà.

 

BARCAIUOLO: Grazie, signor Presidente.

Velocemente per illustrare tre degli ordini del giorno che abbiamo depositato, collegati ovviamente a questa manovra. Toccano tre aspetti diversi e, se volete, abbiamo anche cercato di accendere la luce su tre aspetti simbolici: il sociale, la sanità e le imprese.

Il primo emendamento riguarda il problema dell’autismo; un problema che, purtroppo, riguarda non pochi giovani, non pochi bambini, che ovviamente convivono con questa malattia e soprattutto con questa malattia devono convivere le famiglie di questi minori.

Sappiamo che ci sono moltissime associazioni sparse per il territorio regionale che intervengono in ausilio e a complemento di una situazione sociale e familiare spesso difficile, per far sì che comunque si possa convivere con questa malattia, dare a questi minori una vita dignitosa e soprattutto un futuro, sia nell’apprendimento sia nella crescita.

È per questo che noi chiediamo, con questo ordine del giorno, di impegnare la Giunta a utilizzare parte della previsione di spesa nella missione 12 “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia”, per la creazione di un fondo per il sostegno alle famiglie dei minori nello spettro autistico fino al dodicesimo anno di età, che intendono liberamente avvalersi dei programmi psicologici e comportamentali strutturati dei programmi educativi nonché degli altri trattamenti con evidenza scientifica riconosciuta, mirati a modificare i comportamenti del bambino, per favorire un migliore adattamento alla vita quotidiana.

Questa tra l’altro – non lo nascondo – nella parte introduttiva dell’ordine del giorno rispecchia una risoluzione da me depositata, dal Gruppo di Fratelli d’Italia depositata mesi e mesi fa, che per i motivi di priorità e di contingentamento nella discussione delle risoluzioni giace, ahimè, ancora rispetto alle risoluzioni non trattate. Crediamo che questo tipo di ordine del giorno possa in qualche modo andare a lenire e soprattutto a dare una speranza a queste famiglie e a questi minori.

Il secondo ordine del giorno riguarda – dovrebbe essere, credo, lapalissiano e condiviso da tutti – un aspetto della sanità su cui più volte abbiamo parlato, su cui più volte si è discusso, su cui più volte lo stesso Presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, finanche in campagna elettorale ha dato la garanzia della famosa riapertura dei punti nascita. Abbiamo discusso tanto su questo. È chiaro che è un ordine del giorno che ripercorre non solo la riapertura dei punti nascita montani e quindi Castelnovo Monti, Porretta, Pavullo nel Frignano, Borgotaro eccetera, ma anche quelle altre situazioni che sono a rischio, come Cento, Mirandola e Scandiano. Il dispositivo di questo ordine del giorno è abbastanza chiaro. Si chiede di impegnare la Giunta a utilizzare parte della previsione di spesa della missione 13, la generica tutela della salute, per la riapertura dei punti nascita attualmente sospesi e il mantenimento dei servizi a pieno regime nei restanti nosocomi della regione. Abbiamo detto mille volte il problema da cui deriva il taglio dei punti nascita, un problema che sicuramente è stato affrontato probabilmente troppo dall’alto, non si sono mai considerati quanti Comuni realmente si servono di questi punti nascita, non si sono mai considerate le condizioni viarie e le condizioni morfologiche di quei territori, ed è chiaro che quello che sembrava sulla carta fosse malamente accettato, in realtà nella concretezza di questi anni si è visto che non è così, e da lì parti in elicottero, parti in ambulanza, e situazioni che non sono accettabili nel 2021 in Italia e in Emilia-Romagna.

L’ultimo ordine del giorno riguarda le imprese. È una particolarità che può sembrare magari a una lettura superficiale quasi un capriccio, ma che nella realtà, invece, ha un fondamento molto importante, ovvero quello di garantire la continuità aziendale a quelle eccellenze che sono proprie delle nostre terre, sono proprie della nostra nazione, sono il tessuto connettivo della nostra società, quelle piccole ed eventualmente medie imprese che danno lavoro, che hanno contribuito più di ogni altra cosa a rendere ricca questa nostra terra, ma che spesso hanno il problema del salto generazionale. Evidentemente non sono imprese che possono acquisire manager o quant’altro, perché sono spesso imprese manifatturiere o artigianali, e il salto generazionale spesso comporta la chiusura, comporta la chiusura di posti di lavoro, comporta la perdita di posti di lavoro e comporta, ovviamente, una perdita di ricchezza per il nostro territorio.

Per queste ragioni, con il dispositivo impegniamo la Giunta regionale a utilizzare 1,7 milioni di euro, quindi chiaramente non una cifra enorme, perché evidentemente abbiamo trovato in questa cifra una cifra comunque importante per lanciare un segnale, ma che ovviamente non sbilancia – perdonate il gioco di parole – il bilancio di questa Amministrazione, dalla previsione di spesa della Missione 15 “Politiche per il lavoro e la formazione professionale”, per sostenere che apri nuove imprese subentrando nella titolarità, se gestita da un proprio congiunto o di cui sia stato alle dipendenze negli ultimi cinque anni. È chiaro anche l’ultimo aspetto “o di cui sia stato alle dipendenze”, perché non vogliamo ovviamente far sì che un’impresa si possa esclusivamente ereditare, ma si devono ereditare le competenze che sono state proprie di uno sviluppo importante. Quindi, spesso si trovano i dipendenti che hanno la voglia, la capacità, le competenze e l’esperienza per portare avanti un’impresa quando i titolari, ovviamente per motivi di età, devono lasciare il passo, ma troppo spesso, magari, non hanno la possibilità realmente di subentrare in questa attività.

Quindi, tre segnali che io mi auguro vengano colti da quest’aula per poter, anche nel 2021, dare segnali forti e concreti sul sociale, sulla sanità e sul mondo delle imprese.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Intervengo per illustrare anch’io un ordine del giorno che è stato presentato dal nostro Gruppo e che vede la mia prima firma, che riguarda la manutenzione stradale, in particolare quella dei ponti che, come sappiamo, dal PNRR hanno avuto un forte focus per la sicurezza stradale. Purtroppo abbiamo visto, anche in passato, nel recente passato, tragedie o tragedie sfiorate, molte volte, per fortuna, in cui obiettivamente la scarsa manutenzione, a volte per incuria, a volte anche per difficoltà nel poterla affrontare, ha causato o stava per causare gravi incidenti.

Il PNRR prevede un finanziamento e un’agevolazione soprattutto per trasportare verso una gestione statale molta della viabilità minore. Però noi crediamo che in un primo momento sia molto importante valutare quelle che sono certe situazioni, che nella nostra regione esistono, soprattutto riguardanti i piccoli Comuni, che da soli non hanno la forza di poter effettuare una manutenzione. Ovviamente non si tratta più di manutenzione ordinaria delle strade del proprio Comune, ma, quando si tratta di ponti, ovviamente ha dei costi molto, molto importanti. Ed è su questo che ci siamo soffermati e abbiamo portato all’interno di questo ordine del giorno, a titolo meramente esemplificativo, alcuni esempi. Ad esempio quello del Ponte della Veggia, tra Casagrande e Sassuolo; il Ponte di Montedello, tra Ventasso e Palanzano; il Ponte Pezzino, tra Busseto e Villanova; il Ponte Torrente Arda, tra Besenzone e Cortemaggiore. Sono alcuni ponti che hanno una caratteristica comune, tipicamente: sono ponti ‒ uno ‒ intercomunale, ma soprattutto tutti gli altri hanno una valenza interprovinciale, perché collegano due Province. Nel loro tratto, nelle loro proprietà vedono proprietari solo ed esclusivamente i Comuni su cui insistono e non le Province stesse, che, come sappiamo, hanno una capacità di spesa e di programmazione, progettazione stradale ben differente dai piccoli Comuni, come in questo caso addirittura di 3.000-4.000-5.000 abitanti, se non meno.

Capiamo come sia altrettanto importante la manutenzione di un ponte di quel tipo, che vede molto spesso anche del grande traffico, proprio per la valenza interprovinciale, ma che non vede nei Comuni che sono proprietari una possibilità di programmazione della spesa così importante da poterne garantire la sicurezza in molti casi.

Assistiamo a limitazioni del traffico, a limitazioni della velocità, a piccoli rattoppi fatti con dei guardrail di fortuna. Ecco, questo noi crediamo non sia più tollerabile e chiediamo, in questo ordine del giorno, che la Giunta si impegni a istituire un fondo straordinario in questo caso, ed è per quello che lo alleghiamo al bilancio, per il sostegno, il recupero e il consolidamento di questi ponti, con particolare riferimento a quelli di interesse interprovinciale, anche insistenti su viabilità comunale.

Crediamo sia un segno importante che questa Assemblea e poi, di conseguenza, la Giunta con questo bando può dare ai piccoli Comuni e soprattutto crediamo sia un investimento importante per la sicurezza stradale e per la sicurezza di chi quei ponti molto spesso è obbligato anche a transitarli, perché quando pensiamo, ad esempio, ai ponti di montagna, capiamo come non è possibile neanche trovare tragitti alternativi se non allungando i tragitti di molte ore, e questo non va certo nel senso della comodità in primis, ma soprattutto della sicurezza stradale di chi li percorre.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Brevemente per presentare gli ordini del giorno che abbiamo depositato. Come dicevo anche in discussione generale, riguardano due tematiche, ambiente e sociale. Sull’ambiente abbiamo chiesto qualità dell’aria al fine di perseguire la necessità, di proseguire e rafforzare le politiche attive finalizzate alla riduzione degli inquinanti in atmosfera a tutela della qualità dell’aria. Abbiamo chiesto e impegniamo la Giunta a riproporre il bando per le auto elettriche, per l’incentivazione delle auto elettriche destinate agli enti locali con un milione di euro proprio per continuare a incentivare la riconversione del parco veicolare di proprietà dei Comuni, compresi i mezzi dei Corpi e i servizi di Polizia locale.

Per quanto riguarda, invece, il sociale, abbiamo voluto presentare un ordine del giorno che fa il paio con l’emendamento n. 6, approvato, al bilancio di previsione, che riguarda lo stanziamento di risorse in più per le persone fragili e vulnerabili.

In particolare, faccio riferimento alla legge n. 9 del 2019 per il potenziamento e la realizzazione degli interventi e dei servizi finalizzati a migliorare le opportunità di vita indipendente e il superamento dei deficit di comunicazione e di linguaggio, anche attraverso i servizi di interpretariato e altre modalità di comunicazione.

È la legge che riguarda le persone sorde o con disabilità uditiva. Come dicevo anche in discussione generale, è una categoria che ha pagato in qualche modo gli effetti di questa pandemia e dell’utilizzo delle mascherine che noi tutti oggi ancora, purtroppo, siamo costretti a portare. Chiediamo, in questo senso, di prevedere questo stanziamento che vale nel triennio, perché sappiamo che, ad oggi, ci sono delle tecnologie che permettono alle persone sorde di comunicare, in maniera un po’ più efficace rispetto a come fanno ad oggi, con le persone udenti.

È una richiesta che va nel senso di favorire l’inclusione di questi soggetti, di ridurre le differenze, le difficoltà e soprattutto le barriere, che non sono solo fisiche, ma sono anche di questo tipo, quindi di garantire un diritto che io credo debba diventare un’opportunità.

L’ho già detto anche prima, io mi auguro che anche l’Assessorato sappia valorizzare quella che è una proposta del Movimento 5 Stelle ma che, ripeto, può diventare un’opportunità per queste persone, quindi usare anche la tecnologia e le piattaforme digitali per mettere in condizioni le persone sorde di poter comunicare in modo più agevole con le persone udenti.

Chiediamo di garantire, nell’ambito dei programmi per l’attuazione della legge n. 9/2019, risorse non inferiori a 600.000 euro per ogni anno nel prossimo triennio per la realizzazione di servizi di interpretariato digitale ulteriori rispetto alle misure realizzate con il bando della DGR 2330 del 2019, attraverso l’utilizzo delle tecnologie e delle piattaforme di comunicazione disponibili, al fine di favorire l’effettuazione delle comunicazioni telefoniche da sordi a udenti e viceversa, anche senza appuntamento. Questo significa che nella riproposizione del bando biennale che l’Assessorato mette in campo si tratta di allargare questo bando a queste nuove opportunità.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi sulla discussione…

Igor Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Intervengo velocemente per illustrare l’ordine del giorno a mia prima firma che, come dicevo nel mio intervento in discussione generale, impegna la Giunta a stanziare risorse, che però sappiamo essere certe, in una quota di almeno 5 milioni di euro per dare continuità a quel programma di investimenti per favorire l’acquisto, la ristrutturazione della prima casa in montagna per le giovani coppie. Credo che sia un programma importante, che ha dato una risposta molto significativa in termini di presentazione di domande, segnalando come, quando le Istituzioni investono sul territorio, poi i cittadini rispondano. Dicevo prima, favorire questo tipo di intervento vuol dire anche e soprattutto dare la possibilità a imprese e studi professionali di poter lavorare, e credo favorire, creare occasioni di lavoro, occasioni attraverso gli investimenti sia una funzione fondamentale della leva pubblica, a cui è importante dare continuità.

Sulle politiche per la montagna, abbiamo detto prima che continuano a esserci interventi di sgravi fiscali per l’IRAP per le imprese, questo importante provvedimento che abbiamo voluto con forza. Ringrazio, a questo proposito, oltre che ovviamente il relatore, Luca Sabattini, l’assessore Calvano e il sottosegretario Baruffi, che sono stati coerenti rispetto agli impegni che avevamo preso. E di questo li ringrazio.

L’ultimo minuto e mezzo solo per dare un cenno ad alcuni degli ordini del giorno che sono stati presentati, ovviamente rimango sul tema, per brevità di tempo, politiche per la montagna, genericamente intese. Ho letto degli ordini del giorno che sono stati presentati sempre sul tema punto nascita, sul quale, come sapete, come sappiamo, questa Regione, e in particolar modo faccio riferimento a quello sull’Appennino Bolognese di Alto Reno Terme, questa Regione ha inviato al Ministero della Salute la domanda per riaprire, presentando un corposo programma di riapertura, che è anche corredato da impegni economici quantificati in circa 5 milioni di euro, il punto nascita. Però, vorrei dirlo con chiarezza: non si tratta di un problema economico allo stato. Le risorse che si chiede di prendere dal PNRR per finanziare la riapertura del punto nascita è un tema mal posto, perché in questo momento il tema non è la mancanza di risorse economiche, bensì la mancanza da parte del Ministero della Salute – non è ancora arrivata –, più che del Ministero della Salute, in realtà della Commissione nazionale punto nascite, di una risposta alla domanda che abbiamo fatto come Regione e che l’Assessorato ha inoltrato al Ministero. Dipende da quella risposta la riapertura del punto nascita di Alto Reno Terme, così come degli altri punti nascita a caduta.

Puntualmente questo tema salta fuori quando siamo in assestamento o quando siamo in approvazione di bilancio – chiudo, presidente – credo, però, che sarebbe opportuno mirare bene per non ingenerare elementi di confusione tra di noi. Ripeto, in questo momento non si tratta di una mancanza di risorse o di una mancata destinazione di risorse. Siamo in attesa che il Ministero dia corso a quelli che sono anche alcuni elementi innovativi che sono stati introdotti dal ministro Speranza, a partire dalla modifica di quel decreto del 2015, che ha portato, in realtà, alla chiusura dei punti nascita.

Quindi, siamo in attesa di questo. Sarebbe, credo, opportuno e necessario che tutte le forze politiche, visto che il Governo è sostenuto da una larghissima maggioranza, si facessero sentire a Roma più che qua, perché è lì che abbiamo bisogno di trovare risposte. Ovviamente a partire dal Ministero in capo al ministro Speranza.

Gli ordini del giorno che insistono sul tema economico e non sul tema di ridefinizione dei parametri non colgono nel segno delle esigenze di cui abbiamo bisogno.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Molto brevemente, vista l’ora. Una sintetica illustrazione di questo ordine del giorno, che impegna la Giunta a intervenire, in fase di revisione delle linee guida triennali della promo-commercializzazione turistica, per inserire la promozione sui mercati interni ed esteri del cicloturismo in Emilia-Romagna, come offerta di un prodotto specifico, accanto, appunto, al turismo termale, balneare, montano, nelle città d’arte.

Questo perché il cicloturismo è una pratica molto diffusa in Italia, ma diffusissima anche all’estero. Per cui, la sua promozione può contribuire ad intercettare e ad incrementare una fascia di turisti esteri, che è sempre più cospicua. Sappiamo anche ‒ e lo vedremo anche domani nel discutere il documento sulla mobilità sostenibile ‒ che con leggi, anche nazionali, oltre che con fondi regionali, si stanno approntando ciclovie di interesse nazionale e ciclovie di interesse regionale. Quindi, abbiamo anche un’offerta infrastrutturale che può consentire di far conoscere anche dei borghi che sono al di fuori dei circuiti classici del turismo di massa, ma che hanno pregi di natura culturale, paesaggistica, architettonica, oltre ad essere anche, spesso, centri di cultura enogastronomica.

Quindi, questa sezione specifica del turismo, secondo Europa Verde, merita di essere promossa, non solo in Italia, ma anche all’estero.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi sugli ordini del giorno? Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

Cercherò di andare abbastanza spedito. Parto, ovviamente, presentando l’ordine del giorno a firma della collega Montalti, anche citata prima dal collega Pompignoli. La volontà è quella un po’ nella modalità con la quale abbiamo anche presentato un altro ordine del giorno e voteremo anche un ordine del giorno presentato dai colleghi della Lega; abbiamo utilizzato quella formula dell’ordine del giorno per andare a finanziare e a prendere un impegno sul capitolo degli investimenti comma 134, che è lo stesso che utilizziamo per l’ordine del giorno che abbiamo sottoscritto tutti quanti sulle case rifugio e gli appartamenti protetti, che non sto ad illustrare oggi, poiché è decisione condivisa. Qual è la finalità di questo ordine del giorno? Destinare, nel corso dell’esercizio 2022, una provvista per andare a finanziare, diretta ai Comuni, quelle sedi di porti non nazionali, ovviamente escluso Ravenna, che sono presenti nel nostro litorale e che hanno problemi, ormai evidenziati anche dai dibattiti che abbiamo fatto in vari momenti, anche in quest’aula, problemi di fondali e di dragaggi molto forti.

Quindi, all’interno di questa discussione di bilancio, abbiamo deciso di presentare questo ordine del giorno per impegnare la Giunta a prevedere, nel corso dell’anno 2022, queste risorse e dare corso al bando, come dicevo, di target riferito ai Comuni sedi di porti non nazionali.

Venendo al resto, con l’accoglimento dell’emendamento sull’ordine del giorno del collega Pompignoli. Se accoglierà l’emendamento, il nostro voto è favorevole.

Vengo ad altri che sono stati presentati. È altrettanto favorevole, lo ha illustrato correttamente il collega di maggioranza Taruffi, la volontà di costruire un nuovo bando specifico, un nuovo bando che tenga dentro le aree montane e le aree interne, il bando per le giovani coppie riferito a territori montani e alle aree interne. Credo che anche in questa direzione vada il nostro voto favorevole, proprio per prendere già oggi un impegno per riproporre un provvedimento che ha avuto certamente un successo importante e tante tonalità positive anche nei territori, come ricordava il collega, dove le opportunità certamente sono meno. Come favorevolmente voteremo ai due ordini del giorno presentati dalla collega Piccinini, sia quello relativo alle auto ibride, scusate, elettriche…

 

(interruzione)

 

SABATTINI: Ci provo… alle auto elettriche per i Comuni, provvedimento fatto nel 2020, che ha dato ottimi risultati, quindi credo che sia assolutamente opportuno nel 2022 prevedere una nuova provvista.

Per quello che riguarda – l’ha detto anche il presidente durante il suo intervento – l’ordine del giorno dei colleghi della Lega a prima firma Rainieri, quello della rigenerazione urbana e delle ulteriori risorse per lo scorrimento di una graduatoria, di un bando, tutti quanti noi ci siamo rapportati con le Amministrazioni locali e sappiamo quanto ha funzionato quel bando e quanto probabilmente non sarà capiente la provvista. Quindi è importante, credo, ribadire questo impegno, come è importante ribadire un impegno che credo sia importante l’Assemblea dia alla Giunta, di prevedere stanziamenti per i ponti, quello che prima veniva illustrato. Anche quello troverà il nostro voto favorevole.

Non voteremo l’ordine del giorno presentato dal collega Barcaiuolo relativamente alla richiesta di costituzione del fondo per l’autismo, ma per il motivo che i fondi per l’autismo sono già contenuti sia nel PRIA che nel fondo dell’autismo 0-6, e un’altra parte di stanziamenti anche all’interno del Piano per la salute mentale.

Ovviamente il tema lo condividiamo, ma un ulteriore fondo che vada a togliere risorse dalle programmazioni generali che già prevedono questi stanziamenti non ci sembra opportuno. Per quello che riguarda l’ordine del giorno che riassumo come “punti nascita”, l’argomentazione portata anche dal collega Taruffi la riprendo e la confermo. L’idea della Giunta e di questa maggioranza è già stata espressa più volte all’interno dei documenti di programmazione. Credo, però, che sia opportuno sottolineare che si intende procedere alla riapertura dei punti nascita citati. È chiaro che qui ci sono due ordini di problema. C’è l’ordine di problema di un’autorizzazione che non sta in capo alla stessa Regione. Qui, però, la scelta politica è in quella direzione. Come sapete, fra poche settimane aprirà anche il cantiere della nuova programmazione sociale e sanitaria. Credo che possiamo dire con assoluta certezza che questo obiettivo è sicuramente tra quelli che sono cardini all’interno della nuova pianificazione. Ed è per questo che non riteniamo, in questo caso, di esprimere un voto positivo.

Direi, grosso modo, di averli affrontati più o meno tutti. Anzi no, me ne manca uno, che è quello della collega Castaldini, che pone un tema, secondo me, assolutamente rilevante, che, però, per la difficoltà anche dovuta all’immediatezza della presentazione dello stesso, non abbiamo avuto la possibilità neanche di poter verificare con le strutture digitali se quella che è un’idea di buonsenso contenuta all’interno di un ordine del giorno abbia una fattibilità o si possa scontrare con elementi normativi che non ce la possono consentire. Quindi, da questo punto di vista non siamo in grado di esprimere un voto favorevole, ma solo all’interno di questo tipo di motivazioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi, sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente.

Niente da aggiungere a quanto detto dal relatore di maggioranza. Chiederei solo al presidente Pompignoli di valutare l’opportunità di ritirare l’ordine del giorno sulla strada statale 67, problema sul quale ci aveva già attenzionato, sul quale ci aveva attenzionato anche il consigliere Bulbi e per il quale conveniamo sia necessario un supplemento di istruttoria.

Apprendo dalla sua nota, dal suo testo, che è in corso anche una petizione. Quindi, credo che sia quanto mai opportuno, magari anche per il tramite dei consiglieri, svolgere un incontro con gli amministratori per approfondire quel nodo.

Non credo di annunciare una grande novità se dico che è aperto, con quel territorio, un confronto anche per la possibile costituzione di un’area interna. Questo aprirebbe a ulteriori possibilità, anche dal punto di vista di interventi viceversa preclusi dal PNRR, sugli ambiti come quelli citati. In ogni caso, sarà poi una valutazione di merito valutare la congruità dell’intervento proposto e, magari, la fonte di finanziamento. Questa è una delle ipotesi. Il consigliere, giustamente, ne individuava un’altra rispetto all’accordo con ANAS.

Insomma, se l’obiettivo è quello di attirare maggiormente l’attenzione della Giunta sul punto e di costruire un confronto con le Amministrazioni locali, l’obiettivo è colto. Prima di definire il come risolvere, valuterei quale dimensione dare, insieme agli amministratori, del problema, naturalmente insieme anche ai consiglieri.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Ringrazio il sottosegretario. Accolgo l’invito di ritirare questo ordine del giorno, perché l’obiettivo credo sia comune a tutti. Non è di questa parte politica piuttosto che di un’altra. È quello di valorizzare un territorio, un’infrastruttura, che a mio modo di vedere, ma anche dei sindaci, è un’infrastruttura importante per mantenere quel collegamento tra città e vallata, che è fondamentale per le imprese e per tutto quello che ne deriva nei territori particolarmente svantaggiati.

Quindi, ritiro l’ordine del giorno.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consideriamo ritirato l’ordine del giorno a firma Pompignoli. Su quale atto era il suo... Qual è quello che ritira? Lei ne ha più di uno.

 

POMPIGNOLI: Ne ritiro due.

 

(interruzioni)

 

POMPIGNOLI: No.

Ritiro, presidente, il 4277/4, che è legato alla produzione delle noci di Romagna...

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, le noci no.

 

(interruzione: “Le noci no”)

 

POMPIGNOLI: Guarda che lo tengo, eh.

E l’ordine del giorno della strada statale 67.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene. Facciamo una verifica noi.

 

POMPIGNOLI: È il 9.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Noci e strade.

 

POMPIGNOLI: Noci e strade. Rimane quello sulla scuola. Quello rimane.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo.

Se non ci sono altri in discussione generale sugli ordini del giorno, passiamo alle dichiarazioni di voto finali congiunte sui tre progetti di legge, sugli emendamenti e sugli ordini del giorno.

Consigliere Bargi, lei ha ancora dieci minuti.

 

BARGI: Cercherò di non usarli. Sono le 21. Direi che possiamo giusto tirare qualche somma rispetto alla discussione sul bilancio, dovuta, anche perché mi sono sciupato fondamentalmente tutto l’intervento questa mattina.

Alcune considerazioni su alcuni passaggi che ho sentito anche e soprattutto in realtà da parte della Giunta. In particolare, apprendiamo con piacere il fatto che si sia deciso di intervenire rispetto a questione di derivati, soprattutto dopo diversi solleciti che sono arrivati da questi banchi, tanto nel mandato precedente quanto, soprattutto, quando era emersa la questione delle sentenze della Cassazione che hanno aperto per tutto il Paese quello che potremmo definire un po’ il Vaso di Pandora di queste polpette avvelenate, che ha consentito fondamentalmente a diversi enti locali di poter andare a rivedere quelli che erano stati i contratti concluse, che erano in realtà estremamente peggiorativi, laddove addirittura non truffaldini rispetto a un ente, con l’inganno della vendita di un qualcosa, di un prodotto che doveva servire a una copertura, con la consapevolezza, in realtà, di quello che sarebbe stato il trend, perché spesso e volentieri arrivano da istituti che ben conoscono il mercato finanziario e ben sono consci del futuro dell’andamento dei tassi.

Quindi, dover incorporare certe polpette avvelenate, come mi piace chiamarle, dopo, in realtà, ha delle ripercussioni molto pesanti sul bilancio. Lo vedevamo, l’abbiamo detto prima: 26 milioni di perdita sugli interessi previsti nel triennio non sono bricioline, viste anche tante enunciazioni rispetto a iniziative che sono state fatte da parte del presidente Bonaccini.

C’è un’altra questione sulla quale mi preme fermarmi. Non voglio fare il maestrino, anche perché non mi compete e mi ci vedo poco. Però, è stato detto giustamente dal presidente Bonaccini “Non usiamo terminologie che possano rendere fuorviante quello che diciamo qui dentro, perché altrimenti sembra no che la Regione sia allo sfacelo, una catastrofe”. Per carità, ha perfettamente ragione, ma la stessa cosa dovrebbe valere anche quando usiamo toni entusiastici, soprattutto di fronte a quello che – lo spiegavo stamattina, e non lo ripeto – è fondamentalmente un rimbalzo dell’economia dovuto alla forzata chiusura politica e delle attività, che comunque ci porta ben lontani da quella che doveva essere la tendenza di crescita, quella sì, a cui dovremmo riaggrapparci, che era quella che doveva essere il nostro scenario se non fosse mai arrivata la crisi del 2008-2009.

Questa parolina che io sento ripetere spesso, un po’ come l’altra volta sentivo molto keynesiano, che adesso si è un po’ perso, è il tema della manovra espansiva. Allora, quando si parla di manovre politiche, economiche e fiscali espansive, vuol dire sollecitare una crescita della domanda aggregata. Ormai assodata la definizione di domanda aggregata, se vogliamo mettere in maniera molto semplice, diamo più spazio ai redditi, così che la gente possa spendere, comprare, far girare la moneta. Per farlo, occorrerebbe cosa? O ridurre le imposte, ma direi che abbiamo ripetuto molte volte come la leva fiscale sia rimasta immutata nel corso del […] scorso, come in questo, oppure sollecitare con interventi di politica che di solito producono un disavanzo, e quindi con investimenti pubblici, l’economia del Paese. Chiaramente il disavanzo non lo può perseguire la Regione. Quando dico sempre che non è che dipenda da voi, io capisco l’enfasi sui termini, e lo dico non in tono negativo, ma non dipende da questo Ente probabilmente fare determinate politiche.

Soprattutto, se si vuole andare in una determinata direzione, sarebbe necessario anche avere una banca centrale che faccia da prestatore di ultima istanza, altrimenti è molto complicato perseguire politiche espansive quando l’obiettivo fondamentale, soprattutto dell’Unione europea che ci tiene un po’ vincolati alle sue strategie, è quello del contrasto totale all’inflazione. Per carità, non è l’inflazione che vediamo oggi, ma si parla ovviamente di un’inflazione positiva, tra l’altro obiettivo sempre mancato dalla BCE, il famoso 2 per cento mai raggiunto. Oggi diciamo che sono riusciti nell’impresa di sforarlo.

Proprio sul tema imposte io vorrei che un pochino la si smettesse con il leitmotiv “non abbiamo toccato la leva fiscale”. Ci sono altre Regioni che l’hanno toccata al ribasso in questi sette anni. Poi, può piacere o meno, l’altro giorno anche a Sassuolo è arrivato quell’odg (han discusso anche una risoluzione, se non sbaglio, di Forza Italia, qui nell’Assemblea), quello dell’accisa sul gas, per cercare di portare un beneficio a chi trova l’aumento dei costi, soprattutto per le attività produttive, che ricade anche nei prezzi del prodotto finito, e quindi il rischio di mandarle fuori mercato. Avevamo detto anche qui, ma l’ho ripetuto pure là, l’abbiamo sostenuto e, per carità, il segno poteva essere positivo, che si tratta di una variazione che incide poco nelle tasche del cittadino, però per noi vuol dire 80 milioni in meno l’anno. Quindi, il vero tema è questo. Si possono anche ridurre le imposte, ma se poi questo vuol dire meno servizi può essere un problema. E questo è un ragionamento che posso capire. Però, piuttosto, facciamo questo ragionamento, invece che dire “non abbiamo aumentato le imposte”, anche perché la Regione Emilia-Romagna era stata oggetto più volte, ripetuto negli anni, non è che in passato non abbia spinto forte sull’acceleratore. Quindi, semmai, se qualcuno avesse qualcosa da dire, dovrebbe dire “le riduciamo”. Altrimenti, non è un tema, secondo me, che va a qualificare questo bilancio.

Ho sentito più volte l’idea di unirsi e chiedere al Governo che rispetti la spesa sulla sanità, ma anche altro, che intervenga soprattutto per quanto riguarda gli aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime. Per carità, ho cominciato a sollecitare il Governo. Io, insomma, sono un dissidente rispetto al mio stesso partito, quindi lo faccio sempre volentieri. Però, bisogna ricordarsi e bisogna stare attenti, come capita spesso, di non guardare il dito, ma di guardare la Luna. Il tema è stato sottolineato molto bene dal presidente Bonaccini quando ha citato che c’è un discorso di materie prime che è particolare, e potremmo discutere, ma c’è anche un discorso molto forte sull’energia, che però sfocia anche nella sfera della geopolitica. Se questo Paese ha una fortissima dipendenza energetica dall’estero, lo sapevamo prima di mettere in moto determinate azioni, di andare a sanzionare o di lasciare invadere Paesi che ci fornivano il gas. Lo sapevamo prima. Quindi, è inutile adesso svegliarsi e dire “ma…”, abbiamo lasciato che succedesse. Anzi, erano gli anni, come dicevo oggi, che qualcuno applaudiva al grido di “viva lo spread” al rovesciamento del Governo Berlusconi. Erano quegli anni lì.

Non è che adesso si può dire “ah, l’energia aumenta”. L’energia aumenta perché l’Unione europea non ha una sua coesione e non ha una sua strategia extra comune, l’Italia va molto traino, invece che avere, come fanno tanti altri nostri partner europei, una propria strategia di interesse nazionale. Quindi, questo forse è il sollecito che andrebbe fatto. Non è che basta dire “oh, mettete due soldi per risolvere il problema”, ma bisogna tirar fuori la questione per come è e andare a intervenire pesantemente e chiedere interventi pesanti, ma di presa di posizione politica al Governo, così come all’Unione europea, di cui comunque questa Regione è un attore e con la quale dialoga abitualmente.

Il tema – è stato citato – del settore della ceramica che soffre tanto. In realtà, la ceramica soffre anche per l’ETS. Ne abbiamo già parlato qui dentro. Abbiamo votato anche delle risoluzioni e le abbiamo condivise. Anche questo non dipende dal fatto che è piovuto… C’è una strategia ben precisa dell’Unione europea, che è quella di andare a stangare, perché bisogna stangare per poter fare la transizione ecologica.

Quando noi diciamo che la transizione ecologica va bene... La capirei se fossimo a quel livello di crescita del 2008. Capirei. Lì stiamo crescendo, stiamo tutti bene, possiamo anche forzare la mano “per”. Siccome non siamo ancora là, pensare di fare la curva brusca... Succede come è successo in rotonda. Ho fatto un’ora di fila l’altro giorno a Sassuolo. Si è ribaltato il camion. Succede questo a fare le curve brusche quando non hai il carico adatto.

Ultima considerazione. È stato detto tante volte. Abbiamo questo pacchetto di iniziative, però è sfuggito anche al presidente Bonaccini. Come ha detto prima con il collega Pelloni: “Ritroverete rimodulate determinate tipologie di investimenti, perché prima non c’era il PNRR e oggi c’è”. Ecco, questo bilancio, questa grande carica, i famosi bazooka, le bombe, tutta la terminologia che è stata usata in passato, oggi tende ad avere nuovo slancio, perché ci sono nuovi strumenti che, fondamentalmente, vanno a liberare risorse. Questo intanto dimostra una cosa: che con la progettualità siamo stati tutti un po’ colti di sorpresa. Lo strumento del PNRR andrebbe anche un attimino inquadrato. Tanta corsa. Siamo stati costretti, forse, a candidare progetti che erano già stati pensati e probabilmente si stava già trovando il canale di finanziamento. Quindi, oggi ci troviamo con risorse libere da poter utilizzare per altre iniziative.

Va bene lo stesso, però questo fa capire che, forse, anche ‒ lo posso dire ‒ la leva di questo strumento, in realtà, rischia di non essere quella che ci aspettiamo, quella che ci potremmo aspettare. Però questo vuol dire che noi ci troveremo davanti a un periodo in cui, se riusciremo a liberare risorse dal lato dei progetti che vengono finanziati grazie a questi nuovi strumenti europei, bisogna che ci rendiamo in grado di utilizzare quelle risorse per canali che, forse, possiamo decidere un po’ più liberamente noi. Oppure pensiamo di candidare tutte queste risorse, portare a terra risorse europee che probabilmente oggi sono vincolate politicamente? Questa è la domanda che dovremmo porci nei prossimi bilanci, che ovviamente cominceranno a contenere tutte queste manovre, tutti questi strumenti al loro interno, a differenza di questo, come dicevamo oggi, che ancora ha questo carattere di transizione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto…

Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Molto velocemente, per provare a chiudere questa discussione. Non utilizzerò i 52 minuti, state tranquilli.

Oltre che ringraziare anch’io del dibattito, voglio fare solo, velocemente, due considerazioni che credo possano tenere anche un po’ insieme il dibattito che abbiamo provato a fare oggi, con qualche sottolineatura.

Si è parlato, nella discussione, della non importanza della scelta politica che io ritengo tale, del non aumento delle imposte o si è andati a vedere quali potevano essere i bilanciamenti.

Riprendendo un po’ quello che diceva il collega nelle sue ultime dichiarazioni, il tema vero per un territorio si basa sulla generazione della base imponibile, principalmente.

La base imponibile per un territorio e per i suoi cittadini si alza e quindi diventa anche un’entrata più importante per quello che riguarda le politiche pubbliche se si genera lavoro, se si generano investimenti, perché così cresce un territorio e conseguentemente cresce anche la base imponibile. La base imponibile serve per finanziare le politiche pubbliche.

Io, invece, credo che le politiche con un intervento più forte delle Istituzioni non raggiungono solo il fine di generare più valore, quindi più reddito, ma raggiungono anche la possibilità di poter costruire una maggiore distribuzione dello stesso prodotto che si genera.

Anche da questo punto di vista credo che il raggiungimento di questo obiettivo di cercare di stimolare il mercato e gli investimenti, come abbiamo fatto anche con la scelta del cofinanziamento importante dei fondi europei come uno degli elementi cardine di questo bilancio vada assolutamente in quella direzione, perché, l’abbiamo visto anche durante la pandemia ancora più forte, le persone non stanno meglio se stanno da sole da una parte e non hanno le Istituzioni pronte a poter essere al loro fianco nei momenti di maggiore difficoltà. Le risorse pubbliche servono per finanziare i tanti provvedimenti che nel dibattito sono usciti e che ci vedono anche concordi, come quelli degli investimenti nella sanità e nel sociale per sostenere le imprese, per sostenere le famiglie.

È corretto dire che non bisogna assolutamente avere toni trionfalistici, ma avere l’orgoglio di appartenere a una terra che è in grado ancora di poter mettere in campo sistema, sistema integrato tra Istituzioni e soggetti privati per raggiungere insieme degli obiettivi e, dall’altra parte, di potersi presentare anche nei confronti degli enti sovraordinati dal punto di vista nazionale, ma anche comunitario, con una forza – come ci ha rappresentato anche il presidente durante il suo intervento – che viene anche apprestata nei momenti in cui ci sono questi tipi di vetrine, non soltanto all’interno delle aule istituzionali.

Assolutamente d’accordo che su temi come, ad esempio, quello dell’energia non basta una strategia regionale, e io aggiungo anche che non basta una strategia nazionale, ma occorrerebbe avere una strategia comunitaria anche di approvvigionamento delle risorse energetiche, cosa che ha fatto vedere come l’Europa, anche in questa fase, su questo tema è sicuramente in un elemento di grande difficoltà.

Ultimo passaggio, quello che riguarda il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Attenzione a non confondere come se le risorse fossero quelle del bilancio stabile della Regione. Queste non sono risorse che possono finanziare qualunque cosa e purtroppo non sono neanche risorse che a livello attuale coinvolgono correttamente, secondo me, tutti i livelli istituzionali, come dovrebbe essere. Anche per questo abbiamo bisogno di un protagonismo della nostra Regione e di un coinvolgimento del livello regionale degli Enti locali più forti rispetto a quello che è oggi.

Il nostro bilancio speriamo possa essere, nei prossimi mesi, ancora modificato a livello espansivo, anche con quelle che saranno le scelte nazionali in questo campo, fermo restando che c’è una parte importantissima di risorse – l’abbiamo visto anche nelle primissime discussioni che abbiamo fatto in Commissione – che vengono intercettate direttamente dal territorio a livello nazionale. Questo elemento di coordinamento e di azione di complementarietà delle politiche regionali credo che sarà una delle sfide più grandi che abbiamo davanti, ovverosia cercare di integrare le opportunità finanziarie dove non arrivano le risorse nazionali, sempre con l’ottica di fare in modo che queste grandi opportunità non generino nuove disuguaglianze territoriali. L’abbiamo ribadito anche nel nostro dibattito, anche da punti di vista diversi, ma sicuramente noi vogliamo continuare a vivere in una regione che, anche con questa opportunità, sia sempre con più opportunità, ma anche più equa e più giusta. Le risorse sembrano esserci, spetta a noi spenderle nel migliore dei modi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, passiamo alla votazione sugli ordini del giorno.

Passiamo, quindi, all’ordine del giorno n. 1 sull’oggetto 4276, su cui insiste l’emendamento n. 1, a firma Sabattini.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1 all’ordine del giorno n. 1, a firma Pompignoli.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 42

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Votiamo l’ordine del giorno n. 1, a firma Pompignoli.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 39

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo, ora, all’oggetto 4277, su cui insiste l’ordine del giorno n. 1, a firma Barcaiuolo, Lisei e Tagliaferri.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 14

Contrari 27

 

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 2, a firma Piccinini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 37

Contrari 2

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Ordine del giorno n. 3, a prima firma Rainieri.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presente 43

Favorevoli 41

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

L’ordine del giorno n. 4, a firma Pompignoli, è ritirato.

Abbiamo finito quelli dell’articolato sulla legge di stabilità.

Passiamo ora agli ordini del giorno sull’oggetto 4278.

Il n. 1 è a firma Tagliaferri, Barcaiuolo, Lisei.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 15

Contrari 26

Astenuti 0

 

È respinto.

 

L’ordine del giorno n. 2 è a firma Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 14

Contrari 23

Astenuti 2

 

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 3, Barcaiuolo, Lisei, Tagliaferri.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 11

Contrari 26

Astenuti 1

 

È respinto.

 

Passiamo all’ordine del giorno n. 4, a firma Zamboni.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 26

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Ordine del giorno n. 5 a firma Piccinini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 40

Astenuti 0

Contrari 0

 

È approvato.

 

Ordine del giorno n. 6, a prima firma Taruffi.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 37

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Ordine del giorno n. 7, a prima firma Delmonte.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 41

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

L’ordine del giorno n. 8, a firma Liverani.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 17

Contrari 24

Astenuti 0

 

È respinto.

 

L’ordine del giorno n. 9, a firma Pompignoli, è stato ritirato.

Passiamo all’ordine del giorno n. 10, a firma Castaldini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 11

Contrari 26

Astenuti 1

 

È respinto. 

 

Ultimo ordine del giorno, il n. 12, a prima firma Montalti.

La votazione è aperta.

Scusatemi, ho sbagliato. Ho sbagliato io. Annulliamo questa votazione.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 11, a prima firma Bargi.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 42

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Ordine del giorno n. 12, a prima firma Montalti.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 42

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo ora alla votazione degli atti.

Partiamo dalla votazione dell’atto 4276, il collegato.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 26

Contrari 17

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo ora alla votazione dell’oggetto 4277, legge di stabilità.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 27

Contrari 16

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo alla votazione dell’oggetto 4278, legge di bilancio.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 45

Favorevoli 25

Contrari 18

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Prima di concludere la seduta pomeridiana, ringrazio i tecnici, i dirigenti, i collaboratori, i dipendenti della Regione e della buvette che si sono trattenuti con noi in questa serata, che termina alle ore 21,49.

Grazie a tutti. Ci aggiorniamo a domani mattina alle ore 09,30.

 

La seduta ha termine alle ore 21,50

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI; Emma PETITTI; Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO; Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Elena Ethel SCHLEIN.

Hanno comunicato di non poter partecipare gli assessori Vincenzo COLLA, Raffaele DONINI, e il consigliere Matteo DAFFADÀ.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 4276

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2022". (33)

 

Titolo:4276 - Art. 1

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si:25

Contrari/No:15

Non votanti:1

Assenti:9

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mori Roberta; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Felicori Mauro; Mumolo Antonio;

 

Contrari/No

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Rainieri Fabio;

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Liverani Andrea; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Zamboni Silvia

 

Titolo:4276 - Art. 2

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si:38

Astenuti:5

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Bergamini Fabio; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276 - Art. 3

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si:37

Contrari/No:3

Non votanti:3

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Gibertoni Giulia; Piccinini Silvia; Zamboni Silvia;

 

Non votanti

Lisei Marco; Rainieri Fabio; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276 - Art. 4

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:27

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276 - Art. 5

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:27

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276 - EM. 8 (a firma ass. Calvano)

 

Presenti al voto:41

Favorevoli/Si:36

Contrari/No:5

Assenti:9

 

Favorevoli/Si

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Zappaterra Marcella; Lisei Marco;

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Gibertoni Giulia; Piccinini Silvia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Daffadà Matteo; Felicori Mauro; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4276 - Art. 6

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:1

Astenuti:15

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Gibertoni Giulia

 

Astenuti

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci

Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4276 - Art. 7

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:25

Astenuti:15

Non votanti:3

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4276 - Art. 8

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:38

Non votanti:4

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Barcaiuolo Michele; Gibertoni Giulia; Montalti Lia; Rainieri Fabio;

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Felicori Mauro; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4276 - EM. 3 (a firma cons. Lisei e altri)

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:14

Contrari/No:25

Non votanti:1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4276 - EM. 4 (a firma cons. Lisei e altri)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:13

Contrari/No:27

Non votanti:2

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4276 - EM. 5 (a firma cons. Lisei e altri)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:14

Contrari/No:27

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4276 - Art. 9

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:15

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

Astenuti

Piccinini Silvia

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4276 - Art. 10

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

Titolo:4276 - Art. 11

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:38

Astenuti:3

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Lisei Marco; Piccinini Silvia

 

Non votanti

Rainieri Fabio; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276 - Art. 12

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:27

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276 - Art. 13

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:27

Contrari/No:15

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276 - Art. 14

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:15

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Bondavalli Stefania; Catellani Maura; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276 - EM. 6 (a firma cons. Barcaiuolo e altri)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:14

Contrari/No:27

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Titolo:4276 - EM. 7 (a firma cons. Piccinini)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:27

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276 - EM. 1 (a firma ass. Calvano)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Astenuti:16

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276 - EM. 2 (a firma ass. Calvano)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:42

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Felicori Mauro

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276 - Art. 15

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:27

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

OGGETTO 4277

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2022-2024 (Legge di stabilità regionale 2022)". (34)

 

Titolo:4277 - Art. 1

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:17

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 2

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:27

Contrari/No:1

Astenuti:13

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Pelloni Simone

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4277 - Art. 3

 

Presenti al voto:41

Favorevoli/Si:38

Contrari/No:1

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:9

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Piccinini Silvia

 

Astenuti

Liverani Andrea

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Zamboni Silvia

 

Titolo:4277 - Art. 4

 

Presenti al voto:45

Favorevoli/Si:28

Astenuti:16

Non votanti:1

Assenti:5

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Gibertoni Giulia; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 5

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:39

Non votanti:1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gerace Pasquale; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Zamboni Silvia

 

Titolo:4277 - Art. 6

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:39

Non votanti:1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4277 - Art. 7

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:41

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Mastacchi Marco; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 8

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:26

Astenuti:16

Non votanti:2

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

 

Titolo:4277 - EM. 1 (a firma cons. Barcaiuolo e altri)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:15

Contrari/No:26

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Titolo:4277 - Art. 9

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:25

Astenuti:17

Non votanti:2

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Bessi Gianni; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 10

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Astenuti:16

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 11

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Astenuti:16

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 12

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:27

Astenuti:15

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - EM. 2 (a firma cons. Lisei e altri)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:15

Contrari/No:26

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4277 - Art. 13

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:17

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

 

Titolo:4277 - Art. 14

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:1

Astenuti:13

Non votanti:2

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Gibertoni Giulia

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Felicori Mauro; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 15

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:27

Contrari/No:15

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 16

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:32

Astenuti:10

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Marchetti Daniele; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 17

 

Presenti al voto:45

Favorevoli/Si:27

Contrari/No:1

Astenuti:16

Non votanti:1

Assenti:5

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Gibertoni Giulia

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 18

 

Presenti al voto:41

Favorevoli/Si:26

Astenuti:15

Assenti:9

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 19

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Astenuti:15

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 20

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:26

Astenuti:17

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 21

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:14

Non votanti:3

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Mastacchi Marco; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - Art. 22

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:15

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

OGGETTO 4278

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". (35)

 

Titolo:4278 - EM. 1 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:16

Contrari/No:26

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - EM. 2 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto:41

Favorevoli/Si:14

Contrari/No:25

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:9

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo; Zamboni Silvia

 

Titolo:4278 - EM. 3 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:16

Contrari/No:26

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - EM. 4 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto:41

Favorevoli/Si:16

Contrari/No:24

Non votanti:1

Assenti:9

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Rancan Matteo; Sabattini Luca

 

Titolo:4278 - EM. 5 (a firma ass. Calvano)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:25

Astenuti:17

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Zamboni Silvia

 

Titolo:4278 - EM. 6 (a firma ass. Calvano)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:41

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - EM. 7 (a firma cons. Bargi)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:15

Contrari/No:27

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - EM. 8 (a firma cons. Bargi)

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:13

Contrari/No:26

Non votanti:1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Sabattini Luca

 

Titolo:4278 - EM. 9 (a firma cons. Marchetti F. e altri)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:42

Contrari/No:1

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Felicori Mauro

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - EM. 10 (a firma cons. Daffadà e altri)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:42

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - EM. 11 (a firma cons. Zappaterra e altri)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:41

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Castaldini Valentina; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:4278 - Art. 1

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:16

Non votanti:2

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Tagliaferri Giancarlo; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - Art. 2

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - Art. 3

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - Art. 4

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - Art. 5

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - Art. 6

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:17

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - Art. 7

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:17

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - Art. 8

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:25

Contrari/No:18

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

Titolo:4278 - Art. 9

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Rancan Matteo

 

Titolo:4276/1 (Oggetto 4430)- EM. 1 (a firma cons. Sabattini)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:42

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4276/1 (Oggetto 4430)- - ODG (a firma cons. Pompignoli)

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:39

Contrari/No:0

Non votanti:1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Rancan Matteo; Sabattini Luca; Zamboni Silvia

 

Titolo:4277/1 - 1 (Oggetto 4431)- ODG (a firma cons. Barcaiuolo e altri)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:14

Contrari/No:27

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Titolo:4277/2 - (Oggetto4432)- ODG (a firma cons. Piccinini)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:37

Contrari/No:2

Astenuti:1

Non votanti:3

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Bergamini Fabio; Castaldini Valentina

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele

 

Non votanti

Lisei Marco; Rainieri Fabio; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277/3 (Oggetto4433)- ODG (a firma cons. Rainieri e altri)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:41

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Non votanti

Lisei Marco; Zappaterra Marcella

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo:4278/1 - (Oggetto4435) ODG (a firma cons. Tagliaferri e altri)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:15

Contrari/No:26

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Titolo:4278/2 (Oggetto4436) - ODG (a firma cons. Lisei e altri)

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:14

Contrari/No:23

Astenuti:2

Non votanti:1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Amico Federico Alessandro; Taruffi Igor

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Sabattini Luca; Stragliati Valentina

 

Titolo:4278/3 - (Oggetto4437) ODG (a firma cons. Barcaiuolo e altri)

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:11

Contrari/No:26

Astenuti:1

Non votanti:2

Assenti:10

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia

 

Non votanti

Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Titolo:4278/4 (Oggetto4438) - ODG (a firma cons. Zamboni)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Zappaterra Marcella

 

Titolo:4278/5 (Oggetto4439) - ODG (a firma cons. Piccinini)

 

Presenti al voto:41

Favorevoli/Si:40

Non votanti:1

Assenti:9

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo:4278/6 -(Oggetto4440) ODG (a firma cons. Taruffi e altri)

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:37

Non votanti:3

Assenti:10

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Titolo:4278/7 -(Oggetto4441) - ODG (a firma cons. Delmonte e altri)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:41

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo:4278/8 -(Oggetto4442) - ODG (a firma cons. Liverani)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:17

Contrari/No:24

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Zamboni Silvia

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela

 

Titolo:4278/10 --(Oggetto4444) ODG (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto:39

Favorevoli/Si:11

Contrari/No:26

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:11

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo:4278/11 (Oggetto4445) - ODG (a firma cons. Bargi e altri)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:42

Non votanti:2

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278/12 (Oggetto 4446) - ODG (cons. Montalti e altri)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:42

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Gibertoni Giulia; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

4276 - pdl (disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2022)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:17

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri

Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4277 - pdl (legge di stabilità regionale 2022)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:27

Contrari/No:16

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio

 

Assenti

Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Titolo:4278 - pdl (bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024)

 

Presenti al voto:45

Favorevoli/Si:25

Contrari/No:18

Non votanti:2

Assenti:5

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Bessi Gianni; Rainieri Fabio

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

Emendamenti

 

OGGETTO 4276

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2022”. (33)

 

Emendamento 1, a firma dell’assessore Calvano

«Dopo l'articolo 14, nel Capo IV "Disposizioni ulteriori e finali" del progetto di legge è inserito il seguente articolo:

Art. 14-bis Modifiche all'articolo 6 della legge regionale n. 11 del 2004

1. Il comma 4 dell'articolo 6 della legge regionale 24 maggio 2004, n. 11 (Sviluppo regionale della società dell'informazione) è sostituito dal seguente:

"4. La Regione realizza la predisposizione e l'attuazione dell'ADER con il supporto del Digital Innovation Hub (DIH) regionale, la cui struttura e composizione è deliberata dalla Giunta regionale. II DIH regionale è un organo consultivo della Giunta regionale, presieduto dall'Assessore competente in materia di innovazione digitale, in cui sono rappresentati i principali soggetti pubblici del sistema della regione, sia in campo scientifico, sia in campo sanitario ed è volto alla condivisione e concertazione degli indirizzi strategici per le pubbliche amministrazioni. La partecipazione al DIH è senza oneri per la Regione. "»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dell’assessore Calvano

«Dopo l'articolo 14-bis, nel Capo IV "Disposizioni ulteriori e finali" del progetto di legge è inserito il seguente articolo:

Art. 14-ter Modifiche all'articolo 34 della legge regionale n. 19 del 2012

1. Nel comma 2 dell'articolo 34 della legge regionale 21 dicembre 2012, n. 19 (Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015) sono apportate le seguenti modifiche:

a)le parole "durata di undici anni" sono sostituite dalle seguenti: "durata di dodici anni";

b)le parole "negli anni dal 2012 al 2023" sono sostituite dalle seguenti: "negli anni dal 2012 al 2024".

2. Nel comma 3 dell'articolo 34 della legge regionale n. 19 del 2012 le parole "ventitré milioni e mezzo di euro" sono sostituite dalle seguenti: "ventiquattro milioni di euro".»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

«Inserire, dopo l'art. 8 del "Capo II - TRASPORTI, TERRITORIO ED AMBIENTE un nuovo articolo, come segue:

Art. 9 Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 24 del 2017

1. Il comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 21 dicembre 2017, n.24 (Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio) è così modificato:

"I Comuni, per assicurare la celere e uniforme applicazione su tutto il territorio delle disposizioni stabilite dalla presente legge, avviano il processo di adeguamento della pianificazione urbanistica vigente entro il termine perentorio di cinque anni dalla data della sua entrata in vigore e lo concludono nei due anni successivi, con le modalità previste dal presente articolo."»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

«Inserire, dopo l'art. 8 del "Capo II - TRASPORTI, TERRITORIO ED AMBIENTE", un nuovo articolo, come segue:

Art. 9 Modifiche all'articolo 3 della legge regionale n. 24 del 2017

1. Dopo il comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 21 dicembre 2017, n.24 (Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio) inserire il comma:

"1 bis. I Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, per assicurare la celere e uniforme applicazione su tutto il territorio delle disposizioni stabilite dalla presente legge, avviano il processo di adeguamento della pianificazione urbanistica vigente entro il termine perentorio di cinque anni dalla data della sua entrata in vigore e lo concludono nei due anni successivi, con le modalità previste dal presente articolo.”»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

«Modificare il comma 2 bis dell'art. 9, sopprimendo il termine "soggetti".»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

«Al termine del "Capo III", inserire un nuovo Capo, come segue:

Capo IV ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

Art. 13 Modifiche all’articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2011

1. Dopo il comma 3 dell'art. 11 della legge regionale 30 giugno 2011 n.5 (Disciplina del sistema regionale dell'istruzione e formazione professionale) sono aggiunti i seguenti commi:

"4. La Regione promuove, sulla base di protocolli di intesa con il Ministero dell’ Istruzione o con I 'Ufficio scolastico regionale e nel rispetto dell’autonomia delle  istituzioni scolastiche, I 'attivazione di un servizio psico-pedagogico per I 'innovazione  didattica e per il benessere della persona erogato congiuntamente da psicologi e pedagogisti, di supporto alla dirigenza scolastica e rivolto agli studenti e alle loro famiglie, al personale docente e non docente delle scuole primarie, delle scuole secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie e degli istituti di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). Il servizio opera in ambito psicologico e pedagogico previene e interviene in situazioni di insuccesso formativo, povertà educativa, dispersione scolastica, difficoltà e disagio relazionale e di apprendimento, anche dovute alla pandemia da Covid-19, e promuove la competenza emotiva, cognitiva e relazionale, I 'orientamento, il benessere e il pieno sviluppo della comunità scolastica, anche attuando processi di collaborazione sinergica tra scuola, famiglia e servizi territoriali.

5. Presso la Giunta regionale è istituito, senza oneri a carico del bilancio regionale, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge regionale recante "Modifiche alla legge regionale 5/2011 (Disciplina del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale) - Servizio psico-pedagogico ", il Comitato tecnico regionale, con funzioni di indirizzo e coordinamento delle iniziative preordinate all'attuazione di quanto previsto dal comma 4 quinquies. Del Comitato fanno parte:

a) il Presidente della Giunta regionale, o un suo delegato, che lo presiede;

b)un componente designato dall'Ufficio scolastico regionale;

c)un componente designato dall'Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici;

d) un componente designato dall'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna;

e)un componente designato dalla Federazione nazionale delle associazioni professionali di categoria per pedagogisti ed educatori socio-pedagogici;

f) un componente designato da AN. C.I. Emilia-Romagna;

g) un componente designato da U.P.L.

6. In relazione agli argomenti in discussione, ai lavori del Comitato possono essere invitati a partecipare altri soggetti.

7. La Giunta regionale, sentiti il Comitato di cui al comma 5 e la commissione consiliare competente, approva lo schema del protocollo di cui al comma 4, nonché i criteri per l'assegnazione dei fondi finalizzati all'erogazione del servizio psicopedagogico.»

(Respinto)

 

Emendamento 7 a firma della consigliera Piccinini

«Dopo l'articolo 14, è inserito il Capo III-bis "Inserimento dell'impatto ambientale nelle clausole valutative".

Dopo l'articolo 14, nel Capo III-bis del progetto di legge è inserito il seguente articolo:

Art. 14 bis Modifiche all'articolo 29 della legge regionale n. 11 del 2012

1. Dopo la lettera d) del comma 1 dell'articolo 29 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 11 (Norme per la tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca, dell'acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne), è inserita la seguente lettera:

"d-bis) effetti ambientali".»

(Approvato)

 

Emendamento 8, a firma dell’assessore Calvano

«Dopo l'articolo 5 del progetto di legge è inserito il seguente articolo: Articolo 5-bis

Modifiche all'articolo 4 della legge regionale n. 24 del 2017

1.Nell'alinea del comma 4 dell'articolo 4 della legge regionale 21 dicembre 2017, n. 24 (Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio), le parole "e può essere completato il procedimento di approvazione degli stessi avviato prima della data di entrata in vigore della presente legge" sono soppresse.

2.Il comma 5 è sostituito dal seguente:

"5. L'approvazione degli atti di cui ai commi 1, 2, 3 e 4 del presente articolo, e la stipula della relativa convenzione urbanistica in caso di piani attuativi, devono avvenire entro il termine perentorio di sei anni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Per gli strumenti urbanistici attuativi il cui iter amministrativo sia stato avviato prima della data di entrata in vigore della presente legge l'approvazione e la stipula della relativa convenzione urbanistica devono avvenire entro il termine perentorio di cinque anni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Trascorsi i termini indicati nel primo e nel secondo periodo del presente comma, gli strumenti urbanistici ivi richiamati perdono la loro efficacia. La convenzione urbanistica deve prevedere termini perentori, a pena di decadenza, per la presentazione dei titoli abilitativi richiesti per l'esecuzione dell'intero strumento, allo scopo di assicurare l'immediato avvio e l'attuazione degli interventi."»

(Approvato)

 

OGGETTO 4277

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2022-2024 (Legge di stabilità regionale 2022)”. (34)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Barcaiuolo, Lisei, Tagliaferri

«Modificare il comma 1 dell'art. 9 come segue:

1. Per l'espletamento del servizio di piena nei corsi d'acqua ricadenti in bacini idrografici di competenza regionale ai sensi del regio decreto 25 luglio 1904, n. 523 (Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie), alfine di perseguire la messa in sicurezza dei corsi d'acqua ad un livello TR200, sono disposte, nell'ambito della Missione 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente - Programma I Difesa del suolo, le seguenti autorizzazioni di spesa:

esercizio 2022 euro 1.700.000,00; esercizio 2023 euro 2.700.000,00; esercizio 2024 euro 2.700.000,00.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

«Modificare l'art. 13 "Misure a sostegno della Fondazione Bologna Business School" come segue

Art. 13 Misure a sostegno delle scuole

1. Regione Emilia-Romagna prevede di dare avvio ad un intervento straordinario per lo svolgimento in sicurezza delle attività didattiche a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19, al fine di implementare la qualità dell'offerta didattica in presenza, definendo misure per l'installazione nelle aule scolastiche di impianti di ventilazione meccanica finalizzati al ricambio d'aria.

2. Per far fronte agli oneri derivanti dal presente articolo, sono disposte, nell'ambito   delle risorse afferenti alla Missione 14 Sviluppo economico e competitività Programma 3 Ricerca e innovazione, le seguenti autorizzazioni di spesa:

- esercizio 2022 euro 1.500.000,00;

- esercizio 2023 euro 1.500.000,00;

- esercizio 2024 euro 1.500.000,00.»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Pompignoli

«Dopo l'art. 16 del presente progetto di legge, è aggiunto il seguente

"Art. 16 bis Misure di sostegno a favore della produzione delle noci di Romagna

1. Al fine di sostenere la produzione delle noci di Romagna, minacciata dall'invasione sui mercati italiani ed europei delle noci californiane e dall'emergenza sanitaria attualmente in corso, la Regione è autorizzata, per l'annualità 2022, a concedere aiuti per tutelare i produttori agricoli romagnoli.

2.I criteri di ammissibilità, le modalità di concessione ed erogazione degli aiuti ed il relativo ammontare sono definiti con deliberazione della Giunta regionale, in conformità e secondo i limiti posti dal regolamento (UE) n. 1408/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all'applicazione degli articoli 107 Sito esterno e 108 del Trattato Sito esterno sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti "de minimis" nel settore agricolo.

3.All'erogazione degli aiuti spettanti ai beneficiari provvede AGREA, previa approvazione di apposita convenzione ai sensi dell'articolo 2, comma 4, della legge regionale n. 21 del 2001.

4.Per far fronte agli oneri derivanti dal comma 1, è disposto per l'esercizio 2022 un contributo una tantum nel limite massimo di euro 500.000,00.»

(Ritirato)

 

OGGETTO 4278

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024”. (35)

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Castaldini

«L'Allegato III, è emendato come segue:

- di ridurre per 1.000.000 euro la MISSIONE 20 'Tondi e accantonamenti", Programma 1 "Fondo di riserva", Titolo 1 "Spese correnti" nell'annualità 2022;

- di incrementare la MISSIONE 4 — "Istruzione e diritto allo studio", Programma 7 "Diritto allo studio" Titolo 1 "Spese Correnti" di euro 1.000.000 nell'annualità 2022;»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Castaldini

«L'Allegato III, è emendato come segue:

di ridurre per 1.000.000 euro la MISSIONE 20 "Fondi e accantonamenti", Programma 1 "'Fondo di riserva", Titolo 1 "Spese correnti" nell'annualità 2022;

di incrementare la MISSIONE 12 “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia", Programma 5 "Interventi per le famiglie" Titolo 1 "Spese Correnti" di euro 1.000.000 nell'annualità 2022;»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma della consigliera Castaldini

«L'Allegato III, è emendato come segue:

di ridurre per 500.000 euro la MISSIONE 20 "Fondi e accantonamenti", Programma 1

"Fondo di riserva", Titolo 1 "Spese correnti" nell'annualità 2022;

di incrementare la MISSIONE 14 "Sviluppo economico e competitività", Programma 1 "Industria, PMI e Artigianato" Titolo 1 "Spese Correnti" di euro 500.000 nell'annualità 2022.»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma della consigliera Castaldini

«L'Allegato III, è emendato come segue:

per rinforzare straordinariamente e limitatamente il personale di questi enti locali:

di ridurre per 500.000 euro la MISSIONE 20 "Fondi e accantonamenti", Programma 1 "Fondo di riserva", Titolo 1 "Spese correnti" nell'annualità 2022 e nell'annualità 2023;

di incrementare la MISSIONE 1 "Servizi istituzionali, generali e di gestione", Programma 9 "Assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali" — Titolo 1 "Spese Correnti" di euro 500.000 nell'annualità 2022 e nell'annualità 2023;»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma dell’assessore Calvano

«Alle tabelle allegate alla legge di bilancio, al fine di garantire il diritto di ogni persona ad accedere a tutti i gradi del sistema scolastico e formativo ed in particolare garantire il contributo libri a tutti gli studenti aventi i requisiti ISEE frequentanti la scuola secondaria di primo e secondo grado mantenendo invariato l'importo come determinato nei due aa.ss precedenti, sono aumentate le risorse della Missione 4 Istruzione e diritto allo studio, Programma 7 Diritto allo studio per l'esercizio 2022 di euro 894.000,00 e di pari importo ridotte le risorse della Missione 20 Fondi e accantonamenti, Programma 1 Fondo di riserva.»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma dell’assessore Calvano

«Alle tabelle allegate alla legge di bilancio, al fine di consentire la realizzazione di progetti digitali a favore delle persone sorde, sordocieche o con disabilità uditiva, in attuazione della Legge regionale 9 del 2019, sono aumentate le risorse della Missione 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia, Programma 2 Interventi per la disabilità per l'esercizio 2022 di euro 500.000,00 e di pari importo ridotte le risorse della Missione 20 Fondi e accantonamenti, Programma 1 Fondo di riserva.»

(Approvato)

 

Emendamento 7, a firma del consigliere Bargi

«Al fine di sviluppare apposite politiche volte a sostenere i comuni nell'acquisto di dotazioni e attrezzature di sicurezza per gli operatori della Polizia Locale vengono incrementate le risorse della Missione 3 (Ordine Pubblico e

Sicurezza), Programma 1 (Polizia Locale) per l'esercizio 2022 di 1.000.000,00€ e vengono ridotte di pari importo le risorse della Missione 20 (Fondi e Accantonamenti), Programma 1 (Fondo di Riserva).»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma del consigliere Bargi

«Al fine di sviluppare apposite politiche volte a sostenere la natalità, in previsione dell'approvazione del Progetto di Legge 3420 "Integrazioni alla L.R. 12 marzo  2003, n.2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la  realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali)" vengono incrementate le risorse della Missione 12 (Diritti Sociali, Politiche Sociali, Famiglia), Programma 5 (Interventi per le Famiglia) per l'esercizio 2022 di  1 .OOO.OOO,OO€ e vengono ridotte di pari importo le risorse della Missione 20 (Fondi e Accantonamenti), Programma 1 (Fondo di Riserva).»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma della consigliera Marchetti Francesca, Maletti, Costa, Bessi, Zappaterra, Zamboni, Pillati, Tarasconi, Montalti, Rontini, Mori, Bondavalli, Bulbi, Sabattini, Pigoni, Piccinini, Pompignoli, Bargi, Barcaiuolo, Castaldini, Mastacchi, Lisei, Amico, Taruffi

«Al fine di realizzare un sostegno a favore di donne e bambini malati oncologici e persone colpite da alopecia areata, in attuazione della Legge regionale 9 del 2018, sono aumentate le risorse della Missione 13 Tutela della salute, Programma 2 Servizio sanitario regionale - finanziamento aggiuntivo corrente per livelli di assistenza superiori ai LEA per l'esercizio 2022 di euro 220.000,00 e di pari importo ridotte le risorse della Missione 20 Fondi e accantonamenti, Programma 1 Fondo di riserva.»

(Approvato)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Daffadà, Maletti, Bessi, Zappaterra, Bulbi, Pillati, Montalti, Marchetti Francesca, Piccinini, Barcaiuolo, Castaldini, Rontini, Mori, Costa, Bondavalli, Pigoni, Zamboni, Taruffi, Amico, Tarasconi, Bargi, Lisei, Mastacchi, Sabattini

«Al fine di sostenere le famiglie numerose e i disabili-per le spese di iscrizione alle attività sportive e scongiurare l'abbandono della pratica motoria di bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni e dei giovani con disabilità fino ai 26 anni, in attuazione della Legge regionale 8 del  2017, sono aumentate le risorse della Missione 6 Politiche giovanili, sport e tempo libero, Programma 1 Sport e tempo libero per l'esercizio 2022 di euro 400.000,00 e di pari importo ridotte le risorse della Missione 20 Fondi e accantonamenti, Programma 1 Fondo di riserva.»

(Approvato)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Zappaterra, Maletti, Costa, Bessi, Bondavalli, Zamboni, Pillati, Tarasconi, Montalti, Mori, Sabattini, Pigoni, Amico, Piccinini, Pompignoli, Bargi, Castaldini, Lisei, Barcaiuolo, Rontini

«Al fine di promuovere, tutelare e sostenere i diritti delle persone con disabilità visiva e pluridisabilità e per sostenere e ampliare i servizi per tali persone, nonché per realizzare corsi di autonomia personale tramite l'informatica e le nuove tecnologie, in attuazione delta Legge regionale 2 del 2003, sono aumentate le risorse della Missione 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia, Programma 8 Cooperazione e associazionismo per l'esercizio 2022 di euro 380,000, 00 da destinare al Consiglio Regionale per l'Emilia-Romagna dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e di pari importo ridotte le risorse della Missione 20 Fondi e accantonamenti Programma 1 Fondo di riserva.»

(Approvato)

 

OGGETTO 4430

Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto assembleare 4276 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2022". A firma del Consigliere: Pompignoli

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Sabattini, Bulbi

«Nel dispositivo di impegno, le parole: "ad accogliere e sostenere le" sono sostituite dalle seguenti: "A prestare attenzione alle".»

(Approvato)

 

 

 

 

 

I PRESIDENTI

 

I SEGRETARI

Petitti- Rainieri-Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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