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119.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 19 GENNAIO 2022

 

(ANTIMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Appello dei Consiglieri

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 4150

Piano triennale regionale degli interventi a favore degli emiliano-romagnoli all’estero per gli anni 2022-2024 - Articolo 17 della L.R. n. 5 del 27 maggio 2015 (Proposta del Presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, consigliere Fabbri). (62)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

FABBRI (PD)

STRAGLIATI (Lega)

AMICO (ERCEP)

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta

FABBRI (PD)

STRAGLIATI (Lega)

AMICO (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

 

Richiesta di inversione dell’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 4135

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Documento di indirizzo programmatico triennale 2021-2023, in materia di cooperazione internazionale e promozione di una cultura di pace ai sensi della legge regionale n. 12/2002”. (63)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta

MONTEVECCHI (Lega)

MARCHETTI Francesca (PD)

AMICO (ERCEP)

BONDAVALLI (BP)

MARCHETTI Francesca (PD)

AMICO (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 4246

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Variante cartografica al PTCP/PTPR presentata dalla variante specifica al piano strutturale del Comune di Travo (PC) adottata con delibera di consiglio comunale n. 54 del 27/12/2018. Proposta all’Assemblea legislativa dell’intesa sulle modifiche cartografiche al Piano Territoriale Paesistico Regionale”. (64)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

LORI, assessora

TARASCONI (PD)

 

OGGETTO 4298

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Modifiche dello Statuto del Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo ai sensi dell’art. 21 della L.R. n. 42/1984 e ss.mm.ii.”. (65)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

TARUFFI (ERCEP

 

OGGETTO 4253

Richiesta di istituzione ai sensi dell’articolo 40 comma 2 dello Statuto e dell’articolo 61 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema dei Fondi PNRR. A firma della Consigliera: Castaldini

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 4260

Richiesta di istituzione, ai sensi dell’art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea Legislativa e dell’art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una commissione assembleare d’inchiesta sul People Mover. A firma dei Consiglieri: Lisei, Tagliaferri, Barcaiuolo

(Inversione dell’ordine dei lavori e discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

TARUFFI (ERCEP)

BARCAIUOLO (FdI)

LISEI (FdI)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 4150 – Inversione ordine dei lavori – 413542464298 – Inversione ordine dei lavori

Emendamenti oggetto 4135

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,48

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 119 del 19 gennaio 2022.

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno poi giustificato la propria assenza gli assessori Colla, Donini e Salomoni.

Procediamo adesso con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BERGAMINI Fabio
  3. BESSI Gianni
  4. BONDAVALLI Stefania
  5. BULBI Massimo
  6. CALIANDRO Stefano
  7. CATELLANI Maura
  8. COSTA Andrea
  9. COSTI Palma
  10. DAFFADÀ Matteo
  11. FABBRI Marco
  12. FACCI Michele
  13. FELICORI Mauro
  14. GERACE Pasquale
  15. GIBERTONI Giulia
  16. LISEI Marco
  17. MALETTI Francesca
  18. MARCHETTI Daniele
  19. MARCHETTI Francesca
  20. MASTACCHI Marco
  21. MONTALTI Lia
  22. MONTEVECCHI Matteo
  23. MORI Roberta
  24. MUMOLO Antonio
  25. PARUOLO Giuseppe
  26. PETITTI Emma
  27. PICCININI Silvia
  28. PIGONI Giulia
  29. PILLATI Marilena
  30. POMPIGNOLI Massimiliano
  31. RONTINI Manuela
  32. ROSSI Nadia
  33. SABATTINI Luca
  34. SONCINI Ottavia
  35. STRAGLIATI Valentina
  36. TAGLIAFERRI Giancarlo
  37. TARASCONI Katia
  38. TARUFFI Igor
  39. ZAMBONI Silvia
  40. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): 40 presenti.

 

OGGETTO 4150

Piano triennale regionale degli interventi a favore degli emiliano-romagnoli all’estero per gli anni 2022-2024 - Articolo 17 della L.R. n. 5 del 27 maggio 2015 (Proposta del Presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, consigliere Fabbri). (62)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto riprendiamo i nostri lavori dall’oggetto 4150: “Piano triennale regionale degli interventi a favore degli emiliano-romagnoli all’estero per gli anni 2022- 2024 - Articolo 17 della legge L.R. n. 5 del 27 maggio 2015”, a firma del consigliere Fabbri.

Ricordo che la Commissione per la parità e per i diritti delle persone ha espresso parere favorevole nella seduta dell’11 novembre 2021 con la seguente votazione: 44 voti a favore, nessun contrario, nessun astenuto.

A questo punto, apriamo la discussione generale sul provvedimento e passo la parola al consigliere Fabbri. Prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente, buongiorno a tutti i colleghi e a tutte le colleghe.

Con questa proposta andiamo ad analizzare i contenuti di quello che è il Piano triennale 2022-2024 a favore per l’appunto degli emiliano-romagnoli nel mondo, andando a mettere in luce quelli che sono gli indirizzi, ma anche le azioni e gli interventi che intendiamo proporre nel prossimo triennio. Ovviamente la cornice di riferimento è quella del nostro Statuto regionale, dell’articolo 2, che riconosce le comunità degli emiliano-romagnoli nel mondo quale componente fondamentale della nostra comunità, della nostra società regionale, e che la considera come una risorsa assolutamente da valorizzare per tenere viva la memoria della nostra emigrazione e, naturalmente, per rafforzare anche i rapporti con i paesi oggetto di questa emigrazione.

Altrettanto importante è stata la nuova legge regionale che è stata approvata il 27 maggio 2015, in cui in maniera molto puntuale è stato evidenziato il perimetro di azione all’interno del quale deve stare questo Piano triennale, che annualmente viene declinato in piani annuali da parte della stessa Consulta.

È stato un percorso di condivisione molto allargato, molto partecipato, che ha visto il suo ultimo parere da parte della Commissione Parità, e ringrazio della collaborazione il presidente Amico, ma che è stata preceduta dal parere, oltre che degli uffici, e ne approfitto per ringraziare il dirigente Criserà, il capo ufficio Coda e tutti i colleghi, espresso dalla Giunta regionale nei mesi scorsi, e non meno importante, perché davvero c’è stato un lavoro importante di condivisione con le vicepresidenti Marilina Bertoncini e Valentina Stragliati, che ringrazio, perché davvero hanno permesso che questo percorso fosse quanto più allargato e inteso come a cogliere, anche da parte delle nostre novanta associazioni che sono sparse un po’ ovunque per il mondo, quegli spunti anche derivanti da questa crisi pandemica, che ha visto anche le stesse associazioni doversi in qualche modo reinventare. Ecco perché ci tengo a sottolineare questo aspetto della larga condivisione, che ha visto tutto il terzo settore, tutte le APS italiane che sono coinvolte all’interno della Consulta, fornire spunti e contributi, ma anche, per l’appunto, lo stesso Comitato esecutivo e la stessa Consulta. Solo per ricordare come è composta questa grande famiglia di emiliano-romagnoli nel mondo, perché così voglio definirla: è composta da 90 associazioni al 2021, erano 87 in precedenza, fino al 2019, e si caratterizzano per fenomeni di nuova o vecchia emigrazione.

In Europa, giusto per dare qualche numero, le associazioni più numerose sono nel Regno Unito (dieci associazioni), seguite da Belgio e Svizzera (quattro). Nel Centro e Sudamerica spiccano invece 26 associazioni in Argentina, 11 in Cile e sei in Brasile, senza dimenticare il Nord America, dove abbiamo sei associazioni negli Stati Uniti e tre in Canada.

Ripeto: ci sono poi altre piccole realtà fra Australia, Sudafrica, Cina, che pure hanno pari dignità, che contribuiscono attivamente nel dar seguito alle politiche che andiamo a dettare con questi provvedimenti.

Lo abbiamo evidenziato in maniera abbastanza marcata nel Piano, perché ovviamente siamo di fronte a nuove sfide, alla complessità che deriva dalla crisi pandemica. Anche su questo ci siamo trovati di fronte sicuramente a nuovi scenari, anche di supporto di queste associazioni, se penso soprattutto a quelle di più vecchia emigrazione, che magari hanno anche la sfida di doversi rinnovare al proprio interno, e che comunque sono riusciti in questi due anni a crearsi delle opportunità. Devo dire che il supporto degli uffici è stato fondamentale, anche per non lasciare indietro nessuna associazione e prepararli in qualche modo anche alle sfide future e all’utilizzo di mezzi tecnologici che magari non per tutti erano di immediata accessibilità. Partiamo da un contesto sicuramente diverso anche a livello di provincia. Sicuramente, le province più attive, anche nei progetti passati, sono quelle di Parma e Piacenza, dove sicuramente il fenomeno legato all’emigrazione è stato più accentuato, ma che evidenzia come anche negli ultimi 10-15 anni il fenomeno sia comunque stato significativo.

Se infatti, considerati i dati ufficiali che sono quelli AIRE, che sappiamo comunque che possono avere degli scostamenti anche significativi, perché non sempre gli emiliano-romagnoli che  emigrano si iscrivono subito all’AIRE e, fino a quando non diventa un trasferimento definitivo, non sempre lo fanno, con questi dati abbiamo visto come, al di là della grande migrazione che è maturata nel 1800 e 1900, anche negli ultimi 10-15 anni abbiamo registrato numeri importanti, nel 2010 i nostri corregionali iscritti erano circa 130.000, a distanza di quasi 10 anni il numero è salito a 218.000, con un aumento di quasi il 70 per cento, che anche a livello nazionale è un numero molto significativo, perché nel rapporto Migrantes si attestava nello stesso periodo attorno al 37 per cento.

Andiamo nel merito di quelli che sono gli obiettivi che questo piano intende perseguire, partendo dai principi enunciati dalla legge n. 5 del 2015, analizzando anche il passato triennio. In particolare, ci proponiamo e forniamo indirizzi alla stessa Consulta affinché vengano attuate delle politiche di riconoscimento e valorizzazione delle nostre comunità, che si possono declinare in diversi modi.

La Consulta ha un budget storico, che l’Assemblea ha voluto anche confermare quest’anno, una dotazione finanziaria di 408.000 euro l’anno, dove in queste somme sono anche ricomprese i costi e le spese di finanziamento, e non lavora per interventi diretti, ma la quasi totalità degli interventi sono mediante contributi e quindi cofinanziamento di attività proposte da realtà operanti sul territorio nazionale, ma anche da queste 90 comunità.

Tra le attività principali, sicuramente c’è quella legata alla promozione dell’attività di ricerca e di studio su materie di interesse delle nostre comunità all’estero, che possono essere davvero varie. Abbiamo visto in questi anni come i soggetti attuatori siano stati molto differenti, a partire dalle università italiane, che hanno proposto approfondimenti di tipo giuridico, ma anche di tipo economico e sociologico, studiando il profilo anche dei nostri emigrati, che sicuramente nella nuova e recentissima emigrazione sono fatti di persone con livelli formativi spesso molto alti, con livelli di istruzione altrettanto alti, quindi alla ricerca, sicuramente rispetto al passato, di altri obiettivi legati alla finalità e alle motivazioni che li hanno spinti a recarsi all’estero, ma anche attività di sensibilizzazione su tematiche che possono avere una ricaduta estera, ma che conservano un’origine e una sensibilizzazione delle comunità di partenza. Anche qui sono davvero vivi i momenti di scambio, confronto e progettualità tra i nostri Comuni, tra gli Enti locali, tra le associazioni che vivono e operano sul territorio emiliano-romagnolo e quelle estere.

Sicuramente la valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, e la conoscenza della lingua italiana, in particolar modo nel Sudamerica e nel Centroamerica, sono tra le richieste più puntuali che arrivano all’interno dei nostri progetti. In tal senso, in questi anni abbiamo investito molto e portato avanti il progetto “MigrER”, che è il Museo virtuale dell’emigrazione, che peraltro è stato preso ad esempio e con cui è stata aperta una collaborazione nell’ottica dell’apertura del Museo nazionale legato all’emigrazione.

Tra le azioni che mettiamo in campo, in collaborazione con la Giunta in questo caso, ci sono anche interventi a favore di italiani emigrati che rientrano in Emilia-Romagna. Attraverso anche i Comuni di residenza, la Giunta riconosce a quei cittadini che sono emigrati da più di due anni e che versano in condizioni di accertata indigenza il rimborso delle spese per il rimpatrio e anche il concorso, eventualmente, nella traslazione di salme di emigrati o di propri familiari.

Anche gli Enti locali, lo dicevo prima, svolgono un ruolo importantissimo. Sono spesso e volentieri Comuni che in accordo con le APS italiane, presentano progetti di valorizzazione del ricco patrimonio culturale della nostra Regione, che può essere declinato in tanti aspetti, su tante tematiche, dalla musica, all’arte, all’enogastronomia, allo spettacolo.

Credo che lasciare aperta la co-progettazione alla creatività di questi enti, di queste comunità sia importante e costituisca davvero un punto di forza per la valorizzazione del nostro territorio, ma anche per tenere vivi quei rapporti tra queste molteplicità di attori che operano sul livello italiano, ma anche estero.

È stato importante, e proponiamo di confermarlo, anche il sostegno all’esistenza delle associazioni estere, su cui sicuramente la sfida più importante è quella del ricambio generazionale che sta interessando molte delle comunità all’estero. Su questo si stanno facendo e si faranno proprio delle azioni concrete, anche attraverso questa previsione in legge dei consultori giovani, che sicuramente sapranno anche portare avanti queste attività che noi abbiamo definito ordinarie, cioè di mantenimento, banalmente, di funzionamento delle sedi estere, ma anche straordinarie, perché davvero vengono proposte annualmente attività culturali, corsi di lingua, rassegne cinematografiche, fiere e sagre, in posti apparentemente molto lontani, ma che ci ricordano i Paesi di origine.

Un progetto su cui stiamo cercando di investire molto e su cui sarà necessario anche il coinvolgimento di più assessorati è sicuramente il progetto “Boomerang”, che punta a far partecipare i giovani di origine emiliano-romagnola e i residenti all’estero ad esperienze all’interno del nostro territorio regionale di formazione non convenzionale, non formale, per poi spendere naturalmente queste competenze nei propri Paesi di origine.

È un progetto particolarmente apprezzato, che anche negli ultimi anni ha visto APS, in particolar modo italiane, promuovere degli avvisi di selezione, dove anche solo per 10-15 esperienze, borse di questo tipo hanno visto arrivare oltre 150 domande.

Non meno importante il ruolo delle Università, l’Università di Bologna in particolare, con cui abbiamo una collaborazione proficua, che ha aperto anche un master convenzionato con la sede di Buenos Aires, dove annualmente anche qui finanziamo delle attività, delle borse di studio.

Il coordinamento (vado verso la conclusione). Il coordinamento con gli altri soggetti per l’attuazione della legge n. 5 è sicuramente fondamentale, a partire dai Ministeri, dai Comites, che hanno visto recentemente il proprio rinnovamento delle cariche, ma anche nei confronti degli assessorati, delle direzioni della Giunta, perché è importante creare sinergie e occasioni di confronto su tematiche di interesse per la nostra comunità all’estero. Prima citavo il turismo delle radici, il turismo di ritorno, su cui vorremmo investire e su cui è stato richiesto un impegno, e già a livello nazionale anche all’interno del PNRR, nell’azione dei Borghi, questo impegno è sicuramente tangibile.

Sulla comunicazione, anche qui c’è un grande sforzo, un grande impegno, non solo attraverso i canali tradizionali, ma anche quelli social, attraverso il Museo virtuale dell’emigrazione. Anche qui è sicuramente importante il lavoro che stanno svolgendo i collaboratori all’interno della Consulta, perché si mira a campagne di comunicazione indirizzate a un target sempre più giovane, attraverso attività di media marketing, attraverso storytelling dedicate, ma anche attraverso questo museo che è un museo molto dinamico, all’interno del quale qualunque emigrato emiliano-romagnolo può chiedere di poter valorizzare anche la propria esperienza personale e professionale, così da incentivare eventuali giovani che vogliano naturalmente provare esperienze di questo tipo.

Sicuramente l’impegno legato ai giovani e al rinnovamento è una delle sfide più importanti, più difficili anche da cogliere, ma credo che gli strumenti anche trasversali e diversi Assessorati siano importanti per poter supportare la Consulta in queste attività, e devo dire che, lavorando a questo Piano, ho parlato prima di grande famiglia della Consulta perché c’è una massima collaborazione e una massima trasversalità sia con le vicepresidenti sia con le centinaia, perché oltre alle novanta associazioni estere ci sono anche quelle italiane, di realtà che lavorano sui temi dell’emigrazione e che ci tengo a ringraziare in questo sforzo che è stato fatto negli ultimi due anni e mezzo, perché probabilmente sarebbe stato più semplice interrompere determinate attività, invece anche nel corso di settimane importanti, come la settimana della cultura o legata all’enogastronomia emiliano-romagnola e nazionale, ovviamente, hanno dimostrato un attaccamento e una voglia di proseguire le proprie attività nonostante il Covid e nonostante le difficoltà.

Chiudo di nuovo ringraziando tutti coloro che davvero in questi due anni, nonostante le difficoltà, hanno mantenuto vivi i rapporti con la propria terra d’origine, con la propria regione di origine, e speriamo anche di tornare a fare attività in presenza. È presente anche il presidente. Insomma, gli emiliano-romagnoli nel mondo ci terrebbero molto a ritornare quanto prima a una Consulta in presenza e noi speriamo altrettanto che si possa fare, perché vorrà dire che questa pandemia sarà lasciata in qualche modo alle spalle.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

In aggiunta e a corollario di quanto già relazionato dal presidente Marco Fabbri, ci terrei a ribadire l’importanza rispetto alla conferma della dotazione finanziaria di 408.000 euro all’anno per quanto riguarda la Consulta degli emiliano-romagnoli all’estero. Questi sono fondi che vanno a finanziare prevalentemente bandi destinati a progetti presentati da associazioni di promozione sociale, università, Enti locali e istituti scolastici.

Vorrei proprio porre l’accento sulla grande vivacità della Consulta, sia per quanto concerne i consultori che le oltre 90 associazioni di emiliano- romagnoli all’estero, sparse per il mondo e la grande e fervida attività di progettualità presentate rispetto ai bandi della Consulta.

Nonostante l’emergenza pandemica, l’attività della Consulta non si è mai fermata, anzi, le nostre associazioni hanno fatto in modo di riorganizzarsi, continuando comunque ad organizzare eventi e attività finalizzate alla promozione della cultura emiliano-romagnola all’estero.

Le iniziative organizzate sono sempre state tante e numerose e anche con un’ottima organizzazione: penso alle iniziative organizzate nell’ambito della Settimana della cucina italiana, che ogni anno si svolge a novembre; penso a molte iniziative che hanno visto il coinvolgimento di Università e istituti scolastici, e questo ci aiuta anche per quanto concerne il fenomeno della nuova emigrazione di cui parlava il presidente Fabbri, e che per noi è assolutamente molto importante.

Davvero quindi, esprimo un plauso e un ringraziamento a tutte le realtà che, nonostante questa situazione contingente così difficile continuano ad operare e ad attivarsi per mantenere vivi i legami con la nostra Regione e con i Paesi in cui poi gli emiliano-romagnoli si sono insediati e trasferiti.

Con il presidente Fabbri e con la mia omologa vicepresidente argentina, Marilina Bertoncini, stiamo lavorando, ovviamente, di concerto con i nostri uffici, che sono davvero preziosissimi e che garantiscono un’assistenza encomiabile, sia a noi che alle associazioni. Stiamo lavorando a un progetto di “turismo delle radici”, finalizzato al rientro di emiliano-romagnoli dall’estero, nella nostra Regione.

Ovviamente, per forza di cose ad oggi i viaggi sono fortemente limitati, ma noi guardiamo al futuro e ci stiamo adoperando per andare in questa direzione, oltre che per organizzare, lo diceva prima il presidente Fabbri, una riunione della Consulta in presenza.

Comunque, non dobbiamo lasciarci demoralizzare da questa emergenza, dobbiamo comunque e sempre mantenere viva l’attività della Consulta, quindi ci stiamo muovendo in questa direzione.

Il “Turismo delle radici” è un progetto veramente significativo, su cui stiamo cercando di lavorare, anche coinvolgendo le Università della nostra Regione. La nostra Consulta sta evolvendo inevitabilmente verso forme sempre più imprenditoriali e commerciali, creando reti e alleanze tra vari Paesi del mondo. Penso ad esempio all’associazione Proter, associazione argentina di professionisti, il cui presidente è Emilio Becchi, che sta svolgendo davvero un ottimo lavoro.

Ritengo quindi che questa sia un importante sfida da cogliere per un ritorno turistico della nostra Regione e per l’avvio di sempre nuove forme di collaborazione internazionali, che vadano comunque a garantire un valore aggiunto per la nostra Emilia-Romagna.

Vorrei concludere rivolgendo ringraziamenti sinceri e non formali al presidente Fabbri e alla vice presidente Marilina Bertoncini, che, pur essendo in Argentina, comunque garantisce sempre il suo validissimo supporto e la sua importante esperienza di tanti anni presso la Consulta.

Ringrazio tutta la struttura della Consulta, il dirigente Criserà, Gianfranco Coda e tutto il nostro staff. Un ringraziamento alle nostre associazioni, ai consultori, alle nostre oltre 90 associazioni che hanno portato e che continuano a portare nel mondo sapori e saperi.

Faccio mio il titolo di un bellissimo progetto, che è stato presentato dall’associazione Piacenza nel mondo, che mira proprio a diffondere nel mondo la cultura emiliano-romagnola, in particolare quella piacentina, che sappiamo soprattutto la cultura enogastronomica è particolarmente apprezzata. Esprimo davvero un plauso e grande soddisfazione per l’attività della Consulta.

È importante approvare questo Piano triennale, in questo modo con le risorse messe a disposizione dall’Assemblea (rivolgo un ringraziamento a tutti i colleghi dell’Assemblea per aver approvato, anche in fase di bilancio, quello che dicevo, il Piano finanziario della Consulta) potranno partire tanti bandi, che andranno a finanziare progettualità preziose e che possono davvero rappresentare un’importante occasione per la nostra Regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri interventi? Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Anch’io vorrei rivolgere un ringraziamento al presidente Fabbri e alla vice presidente Stragliati per il lavoro che hanno svolto nell’impostazione di questo Piano triennale, che abbiamo già esaminato all’interno della Commissione parità non solo nel merito degli obiettivi che il Piano si pone, ma anche nel percorso che ci ha accompagnato all’individuazione di quelli che sono i consultori presenti all’interno della Consulta, un percorso che si è rinnovato nel corso dell’anno passato e che dà i primi frutti attraverso questo Piano triennale di attività e che personalmente, anche nel seguire la costruzione di quella che è la platea dei consultori, ho trovato modo di vedere come positivo e ricco di esperienze, opportunità e prospettive per il lavoro della Consulta. Quindi, rivolgo di nuovo un ringraziamento al presidente e al vicepresidente della Consulta e un ringraziamento anche alla struttura tecnica che ha supportato la costruzione della Consulta e, poi, i passaggi successivi.

I passaggi di costruzione – abbiamo già condiviso questo con il presidente Fabbri – dovranno vedere nel corso di questa legislatura, io credo, una rinnovata attenzione rispetto ai meccanismi che portano all’individuazione dei consultori, perché abbiamo rilevato alcune farraginosità, che non ci hanno impedito comunque di arrivare alla costruzione della Consulta, ma che credo che, nella prospettiva e proprio per l’importanza che la Consulta assume per i lavori della Regione Emilia-Romagna degli emiliano-romagnoli all’estero, abbiano bisogno di essere registrati nuovamente e messi a punto per garantire una quanto maggiore rappresentatività dei soggetti residenti all’estero e un funzionamento sempre migliore di questa Consulta. Anche perché se, come ricordava prima il presidente Fabbri, il numero di emiliano-romagnoli trasferitisi nel corso degli ultimi dieci anni è cresciuto così ampiamente, credo che il lavoro di raccordo che è in grado di mettere in campo la Consulta sia importante, sapendo che questi trasferimenti all’estero di emiliano-romagnoli spesso e volentieri sono determinati – lo diceva bene anche il presidente Fabbri – da parte di figure che anche professionalmente e anche dal punto di vista delle competenze magari si sono formate sul territorio emiliano-romagnolo ed è un peccato consegnare solo ed esclusivamente a Paesi terzi, e conseguentemente implementare quelli che sono i meccanismi e le potenzialità della Consulta credo che sia un aspetto positivo, aspetto positivo che non ci può sottrarre da una riflessione che vorrei fare oggi in questa discussione. Del resto, se noi diciamo che la relazione con il territorio di origine, in questo caso emiliano-romagnolo, dei nostri concittadini residenti all’estero, che sviluppano attività, promuovono anche l’immagine e le sensazioni dell’Emilia-Romagna. Credo che ci si debba interrogare anche su come noi stiamo in relazione con i cittadini che sono residenti in Emilia-Romagna, provenienti dall’estero.

Se lo sforzo della Consulta è giustamente quello di costruire delle relazioni con il territorio di origine, credo che anche i nostri sforzi di costruire delle relazioni con i territori di origine dei residenti in Emilia-Romagna sia un obiettivo da compiere non sicuramente sotto il profilo di quelle che sono le attività della Consulta, però ci si deve interrogare sulle modalità attraverso le quali noi stiamo in relazione. Se riscontriamo come positivi gli aspetti per cui i cittadini emiliano-romagnoli residenti all’estero tengono una relazione con il territorio di origine, non possiamo che riscontrare come positive anche tutte quante quelle attività che le tante associazioni di migranti presenti sul nostro territorio possono intrattenere con i Paesi d’origine, proprio in una dimensione di reciprocità, di scambio e di valorizzazione del nostro territorio, della nostra capacità del territorio.

Siamo consapevoli che oltre alle associazioni degli emiliano-romagnoli residenti all’estero, sono presenti sul nostro territorio anche associazioni che stanno in relazione con queste, tant’è che la Consulta si compone anche di soggetti di promozione sociale presenti sul territorio emiliano-romagnolo. Credo che questo vada sottolineato, esaltato e messo al centro della nostra riflessione.

La ricaduta che la Consulta è in grado di determinare nella relazione estera, lo diceva anche la vicepresidente Stragliati, può avere dei riflessi anche di natura economico-imprenditoriale, io credo anche, come dicevo all’inizio, in termini di relazione con delle competenze che magari si sono formate e accresciute sul territorio emiliano-romagnolo.

Credo che questa riflessione ci debba porre di fronte – e dopo discuteremo anche del Piano triennale delle politiche di cooperazione internazionale, quindi leggo anche in una continuità di riflessione quello che è l’argomento che affronteremo successivamente  – al modo per poter potenziare, in un’ottica di maggiore integrazione per i residenti sul territorio emiliano-romagnolo provenienti da Paesi esteri, queste pratiche positive che noi mettiamo in atto tramite la Consulta, come possiamo in qualche maniera sostenerle anche in chiave di reciprocità.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti a parlare in dibattito generale. Qualcuno on line da remoto? Niente.

A questo punto, per le conclusioni, prima di passare alle dichiarazioni di voto e alla votazione, passo la parola alla vicepresidente Schlein. Prego.

 

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta: Grazie di cuore, presidente, per darmi un’occasione di intervenire su questo oggetto.

Voglio ringraziare anzitutto naturalmente il consigliere Fabbri, ma anche le vicepresidenti che hanno affiancato questo lavoro prezioso. Guardate, mi è sembrata un’occasione utile. Non ci capita spesso, a dire il vero, di parlare degli emiliano-romagnoli e delle emiliano-romagnole nel mondo, rivolgere loro un saluto, rivolgere a loro la nostra attenzione. Magari qualcuno ci sta anche seguendo in questa discussione.

Il documento vuole profilare l’impegno che continuiamo ad assumere nei confronti, attraverso la Consulta, delle persone che sono all’estero. Io stessa ho avuto modo e l’onore di partecipare in questi due anni a più incontri, anche a nome della Conferenza delle Regioni, del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, del CGIE, che - ricordo - è in fase di rinnovo in questa fase. Colgo l’occasione per fare le congratulazioni anche ai consiglieri e alle consigliere delegati, eletti recentemente nelle elezioni dei Comites che si sono tenute in tutto il mondo.

In queste occasioni ho sempre potuto apprezzare la grande vitalità del contributo che molti nostri corregionali portano nelle discussioni, concretamente, anche parlando di problemi che quotidianamente chi si trova all’estero deve affrontare e su cui noi vogliamo continuare a porre alla nostra attenzione, anche nella consapevolezza che bisogna adottare, abbracciare un’ottica anche circolare delle emigrazioni. Molti - l’avete detto, l’ha detto bene il consigliere Fabbri - partono, sono partiti in passato, altri tornano, e noi dobbiamo agevolare questa circolarità di movimento, perché, quando la partenza non è forzata dalla mancanza di opportunità, è una partenza che può arricchire i percorsi professionali, può riportare nel nostro territorio competenze, know how, relazioni. 

Ho incontrato tanti nostri corregionali in questi appuntamenti, che hanno la piena consapevolezza di essere parte di questa comunità integrante, di essere altrettanti ambasciatori e ambasciatrici di come siamo, di quello che possiamo offrire all’Europa e al mondo, e da questo punto di vista questo documento assume anche per la Giunta regionale – ve l’assicuro – una grande rilevanza. Quindi, vi ringrazio molto del lavoro che avete portato avanti per portarlo in Assemblea.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente Schlein.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto. Qualcuno vuole intervenire? Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Sono stati toccati anche dalla vicepresidente nuovamente alcuni temi importanti, che mi sono utili anche nel ragionamento che porta poi alla dichiarazione di voto.

Il ruolo di queste comunità, seppur magari a volte nella quotidianità e nei rapporti anche interpersonali con i residenti sul territorio regionale, è davvero vivo quotidianamente. Noi facciamo parte, insieme alla vicepresidente Stragliati e a Marilina Bertoncini, di diversi strumenti di condivisione e davvero questi nostri concittadini portano quotidianamente progettualità, idee, proposte, e davvero per loro quel legame con la terra d’origine è in qualche modo indissolubile. Ci sono sicuramente fenomeni molto diversi, lo si è ricordato poco fa, legati all’emigrazione, alcuni sicuramente più datati, dove siamo alla seconda o alla terza generazione, altri, invece, recentissimi, che coinvolgono giovani, lo si diceva, sono numeri alti, che coinvolgono anche questa regione, ma spesso e volentieri fanno parte di quella circolarità di movimento dove questa esperienza – lo sottolineava bene la vicepresidente – di mobilità è finalizzata a una ricerca di arricchimento, dove anche c’è un ciclo che in qualche modo è bidirezionale, quindi questi ragazzi spesso e volentieri maturano esperienze lavorative e professionali, spesso e volentieri in giovanissima età, programmi di studio, che poi li portano anche a tornare sui nostri territori. Senza dimenticare anche i pensionati, che spesso e volentieri fanno questa scelta.

Da qui e anche dalla crisi pandemica a noi sono stati forniti chiaramente degli indirizzi, delle richieste, lo ricordava il collega Amico prima, anche di revisione della legge-quadro. Non stiamo parlando di stravolgimenti, ma sicuramente di proposte che sottoporremo durante l’anno all’Assemblea, volte anche a coinvolgere nuovi soggetti, anche nell’ottica del coinvolgimento delle imprese, anche turistiche, dei Consorzi legati ai produttori che sono individuati anche dai nostri concittadini come dei soggetti, degli interlocutori importanti, con cui costruire progettualità legate all’enogastronomia, legate all’export.

Il nostro impegno sicuramente, mio, della vicepresidente Stragliati e della vicepresidente Bertoncini, adesso e nei prossimi mesi, è di attivare tutte queste forme di avvisi, di bandi, indirizzati a queste associazioni. Così come nel nostro Terzo settore, sono stati fatti importantissimi interventi anche da questa Giunta, a supporto del Terzo settore nell’ultimo anno e mezzo, che hanno davvero bisogno di ritornare a fare attività, di ritornare alla vitalità pre-Covid, ma anche attività di sostegno.

In quest’anno e mezzo infatti la Consulta ha svolto un ruolo fondamentale, anche semplicemente di raccordo fra i propri familiari che sono qua. Ci sono cittadini che non hanno potuto riabbracciare i propri cari e non l’hanno ancora fatto dopo oltre due anni.

Credo quindi che la Consulta che non ha bandiere, se non quella della Regione Emilia-Romagna, sia davvero uno strumento importante, che ci viene riconosciuto anche da altre realtà regionali e nazionali come una di quelle sicuramente da sempre più vivaci. È per questo quindi, come Partito Democratico, che tenevo ad esprimere queste ultime considerazioni e anche il voto favorevole a questo provvedimento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Per esprimere, in dichiarazione di voto, il voto favorevole del Gruppo Lega. Ringrazio il presidente Fabbri, la vicepresidente Schlein e il presidente Amico per gli interventi. Ritengo che questo Piano triennale sia assolutamente strategico e importante.

Ritengo anche che sia compito mio e del presidente Fabbri portare più spesso all’attenzione dell’Assemblea la significativa e importante attività della Consulta e la davvero straordinaria attività delle nostre comunità di emiliano-romagnoli all’estero, che negli anni precedenti sono emigrati e i giovani della nuova emigrazione vanno all’estero sicuramente non per richiedere il reddito di cittadinanza, ma per trovare opportunità, per fare nuove esperienze.

Vedendo quindi l’intensa, significativa, importante attività delle nostre comunità emiliano-romagnole all’estero, sono sempre più convinta di questa cosa, per cui a loro rivolgo un sentito ringraziamento, sono i nostri ambasciatori nel mondo e quindi confermo davvero pienamente il voto favorevole del Gruppo Lega a questo Piano triennale della Consulta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri interventi in dichiarazioni di voto? Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Per esprimere innanzitutto il voto favorevole al Piano triennale che è stato presentato oggi, ringraziando anche la vicepresidente Schlein per le ulteriori riflessioni, e per confermare al presidente Fabbri e alla vicepresidente Stragliati che, qualora ci siano la necessità, la voglia e l’opportunità di presentare le attività svolte dalla Consulta, ovviamente la Commissione parità è a disposizione per ospitare le illustrazioni di queste attività.

Volevo chiudere anche per la dichiarazione di voto con un’ulteriore, piccola riflessione rispetto a quanto accennato nel mio intervento precedente sulla reciprocità, nel senso che è evidente che, per quanto riguarda la legislazione italiana, noi abbiamo la facoltà di poter usufruire di questo strumento anche in ragione di quella che è la legge sulla cittadinanza, che in Italia prevede che si mantenga la cittadinanza italiana per generazioni e generazioni, quindi ci consente anche di tenere una relazione continuativa con quelle che sono generazioni nuove e più di lunga data con emiliano-romagnoli che nel corso della storia si sono trasferiti all’estero.

È evidente dal mio punto di vista che questo tema della cittadinanza, nella dinamica della reciprocità, anche con coloro che, invece, oggi risiedono sul territorio emiliano-romagnolo, ovvero che contribuiscono anche alla ricchezza economica, nonché di attività e servizi, nonché in diverse occasioni anche di competenze di nuovi cittadini che sono sul nostro territorio, ci pone anche una riflessione, dal mio punto di vista, anche per quanto riguarda quella che è la legge sulla cittadinanza per coloro che lavorano, studiano, nascono e crescono sul nostro territorio, la cui cittadinanza italiana viene procrastinata troppo a lungo.

Mi fermo qui, ribadendo il nostro voto favorevole al Piano triennale in oggetto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri in dichiarazione di voto? Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Solo per annunciare il voto favorevole di Europa Verde, naturalmente con la soddisfazione di vedere che è un provvedimento che trova un consenso generale in Assemblea grazie anche al lavoro del presidente e della vicepresidente Stragliati. Direi che è un messaggio anche molto positivo verso la comunità dei cittadini emiliano-romagnoli residenti all’estero, perché viene oggi approvato un provvedimento che li riguarda tutti, a prescindere dall’orientamento politico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Altri? Nessuno. Neanche da remoto, giusto? Non ci sono altri iscritti a parlare in dichiarazione di voto.

A questo punto passiamo alla votazione del provvedimento. Prima nomino gli scrutatori: consigliera Rontini, consigliera Marchetti Francesca, consigliere Montevecchi.

Mettiamo adesso in votazione il provvedimento 4150 “Piano triennale regionale degli interventi a favore degli emiliano-romagnoli all’estero per gli anni 2022-2024”.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 41

Contrari 1

 

È approvato.

 

Richiesta di inversione dell’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto, è pervenuta una richiesta di inversione dell’ordine dei lavori ai sensi dell’articolo 75 del Regolamento, da parte del consigliere Lisei, per trattare prioritariamente i seguenti oggetti: Oggetto 4253 “Richiesta di istituzione ai sensi dell’articolo 40, comma 2, dello Statuto e dell’articolo 61 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema dei fondi PNRR, a firma della consigliera Castaldini”; poi, l’oggetto 4260, “Richiesta di istituzione, ai sensi dell’articolo 60, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa e dell’articolo 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una Commissione assembleare d’inchiesta sul People Mover, a firma dei consiglieri Lisei, Tagliaferri e Barcaiuolo”.

A questo punto, chiedo un intervento a favore e uno contro.

Non ho richieste di interventi sulla richiesta. A questo punto, mettiamo in votazione la richiesta di inversione del consigliere Lisei.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Contrari 28

Favorevoli 14

Astenuti 1

 

È respinta.

 

OGGETTO 4135

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Documento di indirizzo programmatico triennale 2021-2023, in materia di cooperazione internazionale e promozione di una cultura di pace ai sensi della legge regionale n. 12/2002”. (63)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo adesso con l’oggetto 4135, la proposta d’iniziativa della Giunta recante: “Documento di indirizzo programmatico triennale 2021-2023, in materia di cooperazione internazionale e promozione di una cultura di pace ai sensi della legge regionale n. 12/2002”.

Ricordo che la Commissione cultura ha espresso parere favorevole nella seduta dell’11 novembre con la seguente votazione: 28 voti a favore, 15 contrari, 1 astenuto, e il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Ricordo anche che su questo oggetto sono state presentate cinque proposte di emendamento a firma della consigliera Stragliati.

A questo punto, apriamo il dibattito generale sull’oggetto 4135.

Chi si iscrive a parlare? Illustra il provvedimento la vicepresidente Schlein. Prego.

 

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta: Grazie molte, presidente.

È con piacere che vi presento un documento altrettanto strategico come quello che abbiamo appena terminato di discutere, ed è appunto il Documento di indirizzo programmatico triennale sulla cooperazione internazionale.

È un documento che annuncia tre obiettivi di fondo. Il primo è il consolidamento dei risultati che abbiamo ottenuto e dei partenariati che sono già stati sviluppati sino ad oggi, con una lunga tradizione di impegno di questa Regione sul versante della cooperazione internazionale.

Secondo obiettivo di fondo è il rafforzamento del coinvolgimento degli stakeholder territoriali. Si tratta in particolare - lo sappiamo - dell’impegno di tanti Comuni del nostro territorio a fianco di altrettante ONG e organizzazioni e associazioni impegnate sul fronte della cooperazione internazionale allo sviluppo.

Naturalmente questo è un documento che tiene insieme cooperazione internazionale e pace. Sulla pace – lo sapete – è responsabilità e competenza del mio collega assessore Felicori, che per ragioni di tempo mi ha chiesto di poter illustrare brevemente anche la sua parte. Il terzo obiettivo, dicevo, è l’approfondimento delle interazioni proprio tra queste politiche, che si parlano, sono sinergiche tra di loro, la cooperazione internazionale e la promozione e lo sviluppo della pace.

Avete visto che, nel primo capitolo, questo documento inizia delineando qual è il quadro di riferimento normativo, normativo dal punto di vista nazionale, dal punto di vista europeo, dal punto di vista internazionale e naturalmente anche dal punto di vista della nostra normativa regionale sulla cooperazione.

Il principio guida è quello della cosiddetta “policy coherence for development”. Che cosa vuol dire? Vuol dire che ci vuole coerenza a 360 gradi di tutte le politiche pubbliche che facciamo come Regione, come Stato, come Unione europea, con le politiche dello sviluppo e della cooperazione allo sviluppo e il loro impianto. È a questo anche che serve la cornice integrata e rafforzata dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, approvata nel 2015 alle Nazioni Unite. La bella novità e importante – lo sapete – è che nel frattempo anche la Regione Emilia-Romagna si è dotata di una sua strategia attuativa di questa Agenda e dei suoi diciassette obiettivi dello sviluppo sostenibile. Quindi, senz’altro questo documento, che riguarda la cooperazione internazionale, non poteva che assumere come riferimento e come faro i diciassette obiettivi di quella Agenda, insieme ad un richiamo, come è ovvio che sia, dei nostri altri strumenti programmatori e del Patto per il lavoro e per il clima.

Naturalmente, essendo da due anni in una fase pandemica, che ha purtroppo investito acuendo le diseguaglianze in tutto il mondo, perché non vi è Paese al mondo, purtroppo, che non sia stato marginalmente o fortemente attaccato da questa pandemia, Abbiamo dovuto prendere atto anche del contesto pandemico, un contesto che ci ha insegnato – ricordiamolo – che c’è bisogno, a fronte di una pandemia come questa, che ha sfidato lo stesso concetto di confine, di più cooperazione internazionale, anziché meno, se mai qualcuno avesse avuto qualche dubbio su questo. L’abbiamo visto bene, ahimè, anche con questa ultima ondata. Naturalmente, se non vogliamo rinunciare, e non possiamo rinunciare, alla mobilità internazionale, c’è bisogno di cooperazione allo sviluppo, cooperazione internazionale, per affrontare insieme quelle sfide che nessuno Stato è in grado di affrontare da solo, a partire proprio da questo contrasto alla pandemia.

Lasciatemi solo marginalmente ricordare – non è oggetto di questo documento – che anche per quanto riguarda la dotazione di vaccini sarà importante farne pervenire maggiormente, perché è vergognoso che una così piccola percentuale di popolazione nei Paesi più poveri in via di sviluppo sia stata vaccinata quando noi orgogliosamente portiamo avanti nel nostro Paese una campagna, nella nostra Regione, che ha portato alla vaccinazione, davvero quasi integralmente la popolazione: siamo al 90 per cento, quindi capite quanto fa soffrire vedere altri Paesi che invece sono soltanto all’inizio e bisogna sostenerli.

Il capitolo secondo, invece, è quello che racconta come è nato questo documento, come è stato costruito. Nasce da un lungo percorso partecipato di consultazione di tutti gli stakeholder territoriali regionali.

Il capitolo terzo, invece, è quello dedicato alle politiche di cooperazione con i Paesi di sviluppo e i Paesi in via di transizione. Parte, e non potrebbe che essere così, è anche una richiesta che spesso abbiamo affrontato proprio con voi, con i consiglieri regionali nella Commissione competente, cioè un’analisi dei risultati raggiunti. Non mi dilungo troppo su questi aspetti, perché ricorderete che abbiamo già affrontato anche gli esiti di quella che è stata la programmazione precedente.

Voglio solo tornare su alcuni dati per ricordare che i principali beneficiari degli interventi di cooperazione internazionale della nostra Regione sono stati, in questi anni, donne, giovani, minori, persone con disabilità, a cui sono stati indirizzati progetti di varia natura (sanitaria, educazione), il rafforzamento delle filiere agroalimentari. Anche il tema della malnutrizione è un tema assolutamente attuale, il tema della formazione e dell’avvio anche al lavoro.

Rispetto proprio gli obiettivi dell’Agenda 20-30, quello su cui vi sono stati più progetti, è un elemento di curiosità che vi voglio consegnare dall’analisi che abbiamo fatto, è l’Obiettivo 5, quello volto alla promozione della parità di genere e al contrasto di ogni forma di violenza di genere. Credo che sia importante considerarlo, visti anche gli impegni che ci siamo presi nell’Assemblea legislativa straordinaria che abbiamo dedicato proprio al tema del contrasto alla violenza di genere.

Rispetto ai progetti strategici che sono stati realizzati, e che sono stati in particolare sei, sono state attivate delle dinamiche di scambio internazionale sulle politiche e la gestione dei servizi con il Brasile, ad esempio, sulla formazione professionale con il Camerun, che hanno permesso di alzare il livello qualitativo dei nostri partenariati, garantendo una presenza più capillare nei territori di attuazione, e portando anche alla sottoscrizione di accordi.

I progetti di emergenza sono stati otto, in particolare, che hanno fornito sostegno a situazioni di post-conflitto, fenomeni climatici avversi, crisi umanitarie, per ricordarvi dove si sono svolti questi progetti emergenziali nella scorsa programmazione: campi profughi Saharawi, Haiti, Niger, Mozambico e Myanmar.

Naturalmente, il documento parte anche da una indagine conoscitiva che col mio assessorato abbiamo voluto avviare all’inizio del 2021. Abbiamo somministrato e poi raccolto circa 100 questionari di tutto il partenariato che si occupa di progetti di cooperazione internazionale proprio per mettere a fuoco insieme a loro quali fossero le priorità, da un lato, tematiche e, dall’altro, geografiche, gli assi su cui lavorano. Questo ci ha permesso di arrivare ai criteri per definire questo nuovo Piano.

Per darvi un altro dato dell’analisi raccolta, rispetto ai Paesi d’intervento, il Paese con maggiori interventi è il Senegal, a seguire il Mozambico, poi i campi profughi Saharawi, Tunisia, Etiopia e territori dell’Autonomia palestinese. Questo per darvi il quadro, più o meno, dell’analisi che è emersa, e che trovate naturalmente più compiuta e articolata all’interno del documento.

Quali sono i princìpi generali di questo documento? Come dicevo, l’adesione all’Agenda 2030, ma anche l’adozione ‒ non potremmo che ricordarlo ‒ ai princìpi di Busan. I princìpi di Busan ‒ ben noti a chi si occupa di cooperazione internazionale ‒ sono quelli che riguardano la ownership, si dice così, locale dei processi, cioè assicurare che i processi siano costruiti rispetto alle vere priorità che le popolazioni in loco hanno. Il focus sui risultati, i partenariati inclusivi, ma anche i princìpi altrettanto importanti di trasparenza e accountability. Questi sono i princìpi generali che ispirano il nostro documento.

Gli elementi di metodo. L’approccio partecipativo, naturalmente, partenariati sempre più ampi e diversificati. Voglio solo sottolineare come sia stato positivo che, nonostante la pandemia, i tavoli Paese si siano continuati a riunire in una forma nuova, quella online, quella digitale. Si sono anche allargati. Questo lo trovo un elemento estremamente positivo e significativo che vi volevo consegnare. La promozione della cittadinanza globale come prospettiva che informa l’attività di cooperazione, ma anche quella di pace, naturalmente, e la valorizzazione della dimensione territoriale dello sviluppo. Questi sono gli elementi di metodo che abbiamo utilizzato.

Sui risultati della precedente programmazione, anche per dare qualche cifra, le risorse assegnate con progetti ordinari di cooperazione della Regione Emilia-Romagna sono stati, tra il 2018 e il 2020, 4.380.782 euro, quindi un importante contributo a progetti di cooperazione. 141 progetti ordinari realizzati, di cui 19 azioni sulla parità di genere e contrasto alla violenza di genere, 6 progetti strategici e gli 8 progetti che vi ho prima ricordato. Questo per darvi il quadro.

Quali caratteristiche, quindi come innoviamo questo documento? Da un lato, ricorderete che dall’anno scorso, dal 2021, abbiamo adottato una pratica che vogliamo rendere strutturale e cioè quella di avere previsto nel bando sulla cooperazione internazionale anche una parte di progetti rivolti alle emergenze. Questo ci dà anche una dose di flessibilità necessaria per reagire purtroppo alle tante urgenze che si sono verificate anche solo nel corso di questo ultimo anno. Ci ha dato uno strumento più flessibile, è stato molto apprezzato, tanti sono i progetti che sono stati presentati, quindi intendiamo portare avanti questo scopo.

Le tre priorità tematiche di questo documento sono le migrazioni, lo sviluppo e il loro nesso, quindi come promuoviamo politiche integrate e valorizziamo il ruolo anche delle diaspore. Stavamo giusto parlando, poco fa, di diaspora nostra, di chi sono i nostri corregionali in giro per il mondo, è chiaro che il ruolo delle diaspore in generale, nell’ambito della cooperazione internazionale, porta un contributo essenziale.

Ambiente e cambiamento climatico è la seconda priorità tematica, non certo per ordine di importanza. C’è condivisione di buone pratiche con i Paesi partner per l’adozione di strategia di resilienza e adattamento ai cambiamenti climatici, e anche la loro mitigazione sarà sempre più importante anche all’esito di quello che si è discusso alla COP di Glasgow, e ancora, purtroppo, devo registrare il poco impegno degli altri Stati nel sostenere i Paesi in via di sviluppo nel confrontarsi con i cambiamenti climatici, e infine il tema dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment delle donne e delle ragazze. Questi sono quindi i tre obiettivi trasversali che abbiamo messo in cima a questo piano.

Come sono stati individuati i Paesi partner di questo piano? Come dicevo prima, la gran parte deriva da legami storici e istituzionali dell’Assemblea, della Giunta regionale, degli Enti locali, dei partner territoriali, la continuità rispetto a iniziative di cooperazione internazionale già sostenute dalla Regione e realizzate dai soggetti del territorio, gli esiti di quella consultazione che ho prima richiamato, le relazioni internazionali delle differenti direzioni generali della Regione (non dimentichiamo che molti assessorati hanno rapporti diretti anche con Paesi in via di sviluppo e azioni in campo), la coerenza con le priorità nazionali, europee ed internazionali, e qui è inevitabile fare riferimento anche a quelli che sono i documenti programmatici a livello nazionale sulla cooperazione internazionale e gli elementi che dà il MAECI, con cui noi, come Regione, necessariamente ci dobbiamo confrontare, e naturalmente anche l’indice di sviluppo umano e il livello di povertà, la situazione geopolitica del Paese e di sicurezza interna e internazionale.

Quali sono le aree geografiche prioritarie? Ve lo ricordo brevemente: l’area balcanica, l’America Latina, in particolare per quanto riguarda il rafforzamento del sistema di salute territoriale, mentre sui Balcani l’apporto nostro è più sull’institutional building, sui processi partecipativi, sui sistemi di trasparenza. La cooperazione internazionale prosegue anche in Africa subsahariana e Africa mediterranea, qui in particolare sulla lotta alla povertà e sullo sviluppo economico e sociale sostenibile. Andiamo avanti alla prossima area, che è il Medio Oriente, con azioni di stabilizzazione e promozione dei diritti, l’Europa orientale sempre con cooperazione in ambito sanitario e per lo sviluppo socioeconomico. Qui si tratta in particolare di Paesi come la Bielorussia e l’Ucraina. A molti consiglieri son ben note le tante azioni che il partenariato locale svolge verso questi Paesi.

Gli strumenti di intervento seguono nel documento e riguardano i progetti ordinari, quindi i bandi annuali, che, come sapete, prevedono un cofinanziamento al 70 per cento e che riguardano proprio quelle aree e i Paesi che ho appena citato, i progetti strategici che si svolgono con avvisi pubblici per l’individuazione dei soggetti che realizzano gli interventi e che hanno come obiettivo proprio le priorità strategiche della Regione, con il coinvolgimento di diverse Direzioni generali. È il caso, ad esempio, che ho fatto prima sul Brasile.

Progetti di emergenza e di aiuto umanitario in contesti di fragilità. Qui c’è una differenza importante. I progetti di emergenza sono cofinanziati al 100 per cento e, come vi dicevo prima, non ci sono vincoli di natura geografica per questi progetti. Naturalmente non è possibile prevedere dove si verificherà un’emergenza su cui il partenariato locale, insieme al supporto della Regione, intende fare un intervento. Poi, le attività di progettazione prevedono un’innovazione importante, che era già stata anche suggerita da alcuni interventi dei consiglieri in Commissione, e cioè essere aperti alla possibilità di cofinanziamento di progetti di altri donatori, ad esempio l’AICS, insomma altri donatori a livello nazionale e a livello europeo. Questa è la novità importante su cui vogliamo approfondire le possibilità, mantenendo sempre una specificità di qual è il valore aggiunto che portiamo con la cooperazione della Regione Emilia-Romagna.

Sulla governance delle attività non mi dilungo. Naturalmente è necessario il raccordo con le altre Regioni, il raccordo con le politiche europee, ma anche con i nostri tavoli multiattore. Ricordo solo che l’Emilia-Romagna coordina la cooperazione internazionale all’interno della Conferenza delle Regioni, il che ha dato nuova vitalità e impulso alle nostre operazioni e anche ad alcune azioni congiunte, compresa quella – la voglio ricordare – che abbiamo svolto insieme alle Regioni Lazio e Puglia sull’Afghanistan, insieme naturalmente a un progetto dell’AICS, quindi coordinato dal Governo e dal Ministero degli affari esteri. Però, ecco, stiamo cercando nuove sinergie.

Arrivo proprio in conclusione alla parte ugualmente importante di competenza dell’assessore Felicori, cioè la parte sulla pace. Dal 2016 c’è stata una nuova modalità di gestione e assegnazione di queste risorse, parco progetti di 1,3 milioni, con un 52 per cento di contributo regionale, 69 progetti realizzati e 176.000 cittadine e cittadini emiliano-romagnoli raggiunti da queste progettualità, in particolare giovani e studenti naturalmente, sulla pace.

Gli obiettivi di questa parte sono il sostegno di una cultura dei diritti umani e della pace, l’educazione alla cittadinanza globale, l’educazione alla pace stessa, con il supporto a esperienze importanti fondamentali della nostra regione, come la Scuola di Pace di Monte Sole, quindi il rapporto anche con la memoria, le iniziative di dialogo e accoglienza interculturale e il dialogo proprio tra culture, attraverso anche la valorizzazione della cultura e della storia dei Paesi nei quali vengono realizzati i nostri progetti di cooperazione internazionale.

Quali tipologie, e chiudo, sono interventi finanziabili, iniziative culturali, quelle di ricerca, quelle di educazione e informazione, cooperazione e formazione –  lo dicevo – e le attività sono concentrate tra soggetti pubblici e privati, con particolare attenzione alla presenza di enti locali nel partenariato di progetto e azioni che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi strategici del Patto per il lavoro e per il clima e di un nuovo sistema di politiche per le aree interne montane, quindi con un’ampia diffusione capillare sui territori.

Questo era per dirvi che tante sono le iniziative che abbiamo già intrapreso, ma ci sono alcuni elementi che ho voluto sottolineare, di innovazione, oltre alla consolidazione, perché per noi è importante non sedersi su una tradizione importante, ma continuare a portare elementi che rendano più efficaci le nostre politiche, sempre nello spirito di solidarietà internazionale, che non può che essere oggi per noi rafforzato ad esito di questi terribili due anni che l’intero mondo ha vissuto, e in particolare le fasce più fragili e vulnerabili della popolazione mondiale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente Schlein.

A questo punto, passiamo agli interventi dei Gruppi. Prego, consigliere Montevecchi.

 

MONTEVECCHI: Grazie, presidente.

Ribadisco quest’oggi quanto già detto in Commissione a novembre, quando spiegai i motivi che ci hanno portato in quella sede a votare contro l’oggetto in questione. Motivi per i quali voteremo contro anche oggi in aula.

Non è un voto generico contro i progetti, ovviamente, anzi, abbiamo specificato che giudicheremo in modo obiettivo, progetto per progetto. Ci sono stati progetti positivi, ci sono stati altri progetti che hanno suscitato in noi qualche perplessità, specialmente dal punto di vista dell’utilità, uno su tutti, quello sull’App innovativa nel Burundi.

Il nostro è un voto contrario sul documento politico che ci siamo ritrovati davanti, e che contiene parti faziose e talvolta marcatamente filo-immigrazioniste, come ho già ampiamente sollevato nel mio intervento in Commissione a novembre.

Nel documento, ad esempio, si fa riferimento in certi punti al superamento dell’identificazione delle questioni migratorie in termini di emergenza, come se per la problematica dell’immigrazione incontrollata di questi ultimi anni non si fosse trattato di una vera e propria emergenza.

Rimarco quindi il nostro voto contrario, e oggi, qui in aula mi soffermerò ad illustrare e a descrivere gli emendamenti che abbiamo presentato, a firma Stragliati.

Con l’emendamento n. 1, a pagina 47 di 79, dopo le parole “attività di progettazione nazionali e internazionali”, è integrato il seguente periodo: “Ai progetti strategici e ai progetti di emergenza è riservata una quota pari almeno al 50 per cento dello stanziamento annualmente autorizzato da legge di bilancio, a valere sulla legge regionale n. 12/2002”.

Con l’emendamento n. 2, sempre a pagina 47 di 79, dopo le parole “la percentuale di cofinanziamento regionale per questo tipo di interventi non potrà essere superiore al 70 per cento”, sono integrate le parole: “fermo restando che le spese sostenute per equipaggiamenti, materiali, forniture o realizzazioni di opere strutturali debbano ammontare quantomeno alla metà della spesa ammissibile per il progetto oggetto di finanziamento”.

Con l’emendamento n. 3, a pagina 69 di 79, dopo le parole “capitalizzando le esperienze e le buone pratiche gestionali, garantendo trasparenza, efficacia ed efficienza”, è integrato il seguente periodo: “Nell’ambito dei progetti afferenti all’articolo 8, ovvero alle iniziative di educazione allo sviluppo, culturali, di ricerca e di sensibilizzazione, i princìpi della pace e di interculturalità, è prevista una premialità a quei progetti che prevedono l’insegnamento della lingua italiana e la conoscenza della nostra tradizione”.

Con l’emendamento n. 4, a pagina 69 di 79, dopo le parole “il contributo regionale non potrà superare il 70 per cento del costo complessivo dei progetti approvati”, sono integrate le parole: “a questa tipologia di progettualità nel suo complesso è riservato uno stanziamento che non potrà superare il 10 per cento dello stanziamento annualmente autorizzato dalla legge di bilancio, a valere sulla legge regionale n. 12/2002”.

Infine, con l’emendamento n. 5, a pagina 75 di 79, dopo le parole “di particolare rilevanza è il ruolo della sezione del sito web regionale dedicata a fondi europei e cooperazione internazionale”, sono integrate le parole “nel quale saranno rinvenibili, oltre all’ammontare del contributo stanziato e alla descrizione di ciascun progetto, copie delle relazioni finali relative ad ogni intervento”.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Montevecchi.

Altri in dibattito generale?

Da remoto nessuno ha chiesto la parola.

Io non ho nessuno.

A questo punto, passiamo al dibattito generale sugli emendamenti. Prego, consigliera.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Credo che, rispetto a questo oggetto, abbia già ampiamente illustrato la vicepresidente Schlein il documento corposo, che ci è stato già presentato in Commissione, sul quale tornerò con alcune accentuazioni. Credo che la trattazione di questo oggetto arrivi in un momento particolarmente importante. Voglio ricordare che siamo a circa vent’anni dall’approvazione della legge regionale n. 12 del 2002, in cui viene riconosciuta la cooperazione allo sviluppo come specifico strumento di solidarietà tra i popoli ai fini della pace e della piena realizzazione dei diritti umani.

Noi oggi arriviamo con questo nuovo Piano triennale, con questo nuovo documento di indirizzo programmatico, presentandoci all’Assemblea riaffermando - io credo - dei princìpi fondanti di estrema attualità, di quella scelta e con una prospettiva chiara che guarda al futuro.

Mi spiego. La cooperazione allo sviluppo, intesa come investimento per sostenere la pace tra i popoli e la crescita globale, è ancora, e lo sarà anche nei prossimi anni, come già delineato, una priorità dell’agenda politica di questa Regione, con delle consapevolezze in più. Mi dispiace molto dell’intervento che mi ha preceduto, perché ho colto un atteggiamento ideologico, che credevo superato già nella precedente legislatura, dove era stato fatto - credo - un ampio lavoro di condivisione e anche di approfondimento, attraverso diversi intergruppi. Penso all’intergruppo Saharawi, così come all’intergruppo della Bielorussia, dove insieme si era arrivati anche a dei punti di convergenza rispetto alle progettualità che abbiamo sostenuto.

Dicevo che abbiamo una consapevolezza in più in questo Documento programmatico, consapevolezza che è consolidata da quell’esperienza che in questi anni abbiamo cercato di costruire non solo attraverso un’azione politico-istituzionale fondamentale, ma attraverso quel metodo partecipato, dal quale nasce e si rinnova questo documento, che viene rafforzato in un principio per noi basilare.

Credo che in questo contesto storico segnato, come diceva già la vicepresidente, da una pandemia mondiale, ma io aggiungo da una complessità fatta da incertezze e instabilità, nel ricordare i progetti di emergenza, non dobbiamo dimenticare che ci sono nuovi conflitti, i rischi dei cambiamenti climatici procurano squilibri economici e sociali, quindi un contesto in perenne cambiamento e in un’epoca che prevede grandi sfide globali, alle quali noi vogliamo farci trovare pronti. Come? Rafforzando quella collaborazione insieme, con quel prezioso tessuto dei soggetti della cooperazione della nostra regione che si mettono insieme, oggi più che mai di fondamentale importanza in un lavoro che vuole non solo ampliare il partenariato, ma anche allo stesso tempo rilanciare la propria azione. Ecco, questo è, credo, uno dei princìpi fondanti che ritroviamo nel documento di oggi, in una regione come la nostra che ha un’importante tradizione nella solidarietà internazionale e che, quindi, chiede uno sforzo ulteriore, che non è quello assolutamente di dividerci, ma è quello di inserire questo documento in quella complessità data anche dai documenti che vengono illustrati ampiamente e su cui noi abbiamo basato e abbiamo concretizzato, anche orientando le linee di mandato di questa Giunta, all’inizio di questa nuova legislatura.

È una necessità quella di fare un ulteriore sforzo. Stiamo parlando, ovviamente, non di uno sforzo economico, perché è evidente che circa 1 milione di euro all’anno dei bandi è sicuramente un importante investimento, sul quale ci piacerebbe sicuramente fare di più, ma credo che la cosa più importante sia cercare di costruire insieme, dicevo, tutte quelle partnership, quel tessuto che non è fatto solo dalle associazioni, perché voglio ricordare come nel documento si metta in rilievo anche l’importante contributo degli Enti locali, dei Comuni, ma aggiungo anche delle università, che sempre più hanno mostrato il proprio interesse nel dare il proprio contributo.

Io dico che abbiamo una necessità e una responsabilità in più oggi attraversando questo periodo pandemico, che certo ci viene imposta, che è quella di cercare di fare uno sforzo anche di pensiero in più in quelle progettualità, in quei coordinamenti, in quelle tematiche, dove è ovvio che quella capillare rete di realtà insieme a noi hanno avuto la possibilità nel percorso che è stato seguito e nell’elaborazione di questo documento di portare riflessioni.

È ovvio che il tema della questione sanitaria è centrale, ma penso che, come anche nelle azioni educative, formative e nell’empowerment femminile, anche nel dare una prospettiva a tantissimi di questi progetti e una continuità, sia uno dei valori fondanti che ritroviamo nel documento.

Si è accennato alla politica migratoria. È evidente che se si fosse analizzato e forse riflettuto meglio sul documento, la politica migratoria, al di là dei diversi documenti sui quali legittimamente si può essere più o meno d’accordo, a livello nazionale, anche nei contesti europei che vengono citati nel documento, è specificato come la politica migratoria debba andare di pari passo rispetto alle politiche di inclusione sociale, del mercato del lavoro, della politica estera e di cooperazione, per promuovere valori di uguaglianza e libertà e considerare quindi tutti quegli obiettivi di sviluppo sostenibile che sono riconducibili alla migrazione. Alcuni, l’abbiamo detto più volte, ne sono la cause, altri la conseguenza.

Purtroppo, a prescindere dalle appartenenze politiche e contrariamente a quanto previsto dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo, si è interpretato il fenomeno della migrazione partendo dal punto di vista degli Stati, promuovendo la necessità del controllo dei confini e degli accessi, invece di tendere ad adottare un approccio sistemico e in linea con quel contesto europeo che viene delineato nella prima parte del documento, e che si promuovessero leggi e analisi dei processi per garantire vie di ingresso sicure per tutti, accesso a diritti e servizi.

Io credo che la Regione voglia proprio partire dall’analisi di queste cause sociali ed economiche della partenza dei Paesi di origine, rafforzando la cooperazione con tali Paesi, con un approccio che può essere basato sullo sviluppo socioeconomico disponibile e condiviso e sulla valorizzazione del ruolo delle diaspore (veniva già detto prima).

È necessario non allontanarsi dal principio del dovere di accoglienza, elemento fondamentale dello sviluppo sostenibile e, aggiungo, nel DNA di questa Regione.

Altro principio essenziale di riferimento che oggi riaffermiamo è quello della giustizia sociale, da concretizzare favorendo politiche che promuovano l’empowerment delle associazioni dei migranti, migliorando l’accesso ai servizi sociali essenziali, con un approccio universale.

In questo contesto, io credo che debba essere collocato quel grande sforzo che questa Regione ha fatto insieme a tutti gli interlocutori, che ricordiamo, è stato un processo partecipato, nonostante gli incontri on line, perché anche i percorsi partecipati hanno risentito di questo momento che stiamo vivendo, portando a riflessioni e a contributi fondamentali. Quando pensiamo al numero dei progetti finanziati, io vi invito, colleghi, a guardare che dietro questi numeri ci sono vite che sono state toccate da un’azione progettuale di cui noi siamo stati promotori e costruttori, insieme a quel ricco tessuto prezioso che citavamo già prima.

È ovvio che, come Assemblea legislativa, un’attenzione particolare l’abbiamo sempre posta nel tempo soprattutto al gruppo Saharawi. Ricordo viaggi di delegazioni che sono stati fatti proprio verso quelle terre. Così come i progetti di accoglienza sanitaria dei bambini bielorussi.

Forse dovremmo ogni tanto riavvolgere un po’ il nastro e tornare a immaginare il percorso che abbiamo fatto insieme da questa sede per abbassare l’astio verso un approccio ideologico, che non ha niente a che fare con un documento che, invece, illustra una prospettiva per quella che è la nostra idea di cooperazione, soprattutto in questi tempi difficili.

Un tema molto importante è quello della pace, area più afferente alla delega dell’assessore Felicori. Anche in questo caso, voglio ricordare i 62 progetti che hanno coinvolto 176.000 cittadini e che sono stati finanziati con circa 1,5 milioni di risorse, per il 52 per cento provenienti dal bilancio regionale. In questa ottica, ognuno di noi, a partire dalla comunità regionale, è promotore, attraverso progetti educativi, di informazione e di dialogo, di un’azione di sensibilizzazione per costruire una cultura del dialogo e della pace.

Credo che questi siano gli obiettivi fondamentali, su budget, dicevo, anche in questo caso contenuti, ma che rafforzano un messaggio culturale straordinariamente attuale e su cui vorrei non calasse l’attenzione. Nel mobilitare anche i nostri processi culturali, attraverso queste azioni di sensibilizzazione, credo stia veramente la centralità anche di esperienze molto importanti, come quella di Monte Sole, che veniva citata. Questo è un luogo simbolo, un luogo di riferimento che credo debba diventare meta per un dialogo e un punto di incontro per tutti i giovani da tutto il mondo. Credo che le persone diano il meglio mettendo insieme un sistema di valori, che può davvero produrre quei cambiamenti di cui la nostra società ha estremamente bisogno, in particolare in questo momento storico.

Questo credo sia anche il tratto distintivo della Regione Emilia-Romagna, quindi ‒ ripeto ‒ ci piacerebbe anche fare di più come impegno economico, però ricordo anche il consuntivo, l’impegno che la Giunta ha messo in campo anche quest’anno, un piccolo sforzo economico, se guardiamo le risorse all’interno del grande bilancio della Regione, ma che rende grande l’Emilia-Romagna non solo dal punto di vista umano, ma anche dal punto di vista di riuscire a fare rete e a mobilitare la propria società per costruire un futuro migliore tutti insieme.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Ringrazio la vicepresidente Schlein per l’illustrazione di questo documento in quest’aula. Chi mi ha preceduto ha già sottolineato una serie di punti importanti e caratterizzanti, non solamente l’atto amministrativo, il documento, il Piano triennale, bensì anche il profilo della partecipazione civica di questa Regione nelle materie di cooperazione internazionale, convinti come siamo che per responsabilità parti del mondo particolarmente avanzate e floride anche dal punto di vista economico debbano in qualche maniera supportare e cooperare allo sviluppo di altre parti del mondo che non sono nelle stesse condizioni.

L’interconnessione delle problematiche infatti (come ricordava bene la vicepresidente, quella della pandemia è assolutamente evidente), l’interconnessione di certe problematiche non ci può non solo lasciare indifferenti rispetto ai drammi e alle crisi, che siano umanitarie o economiche, in giro per il mondo, ma soprattutto anche quelle pandemiche.

L’accenno che faceva la vicepresidente rispetto al tema della distribuzione dei vaccini nei Paesi dell’Africa, che ancora oggi non contano numeri significativi come quelli emiliano-romagnoli, quelli italiani, quelli occidentali di dosi somministrate proiettano un’ombra problematica sul prosieguo di tutto il sistema emergenziale pandemico e ci fanno poco sperare che questa pandemia possa trasformarsi rapidamente in un’endemia, in una situazione sotto controllo.

L’azione quindi che come Emilia-Romagna da vent’anni portiamo avanti rispetto alla cooperazione internazionale secondo me assume questo profilo, un profilo di cooperazione allo sviluppo, un profilo di attivazione delle nostre comunità sul territorio emiliano-romagnolo.

Come ricordava bene la vicepresidente, molti dei progetti che attraverso piani come il triennale andiamo a sostenere da un punto di vista economico nascono dai partenariati che i nostri Comuni da tempo intrattengono con Paesi esteri, Comuni che intrattengono questi rapporti non solo dal punto di vista istituzionale, ma dal punto di vista dell’attivazione civica delle persone.

Veniva citata anche la nostra attività assembleare nell’intergruppo sul popolo Saharawi, sappiamo come le persone del popolo Saharawi trovino ospitalità presso famiglie presso territori emiliano-romagnoli, nel passato abbiamo visto anche la generosità del popolo emiliano-romagnolo rispetto a tutto quello che è stato il dramma di Chernobyl e a quelli che sono stati i cascami, e abbiamo visto come i nostri programmi di cooperazione allo sviluppo non siano esclusivamente stati delle erogazioni, delle elargizioni, ma abbiano coinvolto intere comunità rispetto all’integrazione dei fondi che pubblicamente mettevamo a disposizione, che hanno consentito in alcune parti del mondo... io vengo da Reggio Emilia e penso al legame di Reggio Emilia con il Mozambico, che è sempre stato molto forte, ho avuto occasione di fare una missione a Pemba, di vedere come, attraverso le risorse anche regionali, ma soprattutto quelle integrate dalla cittadinanza reggiana hanno potuto costruire da un lato un Centro di salute a Pemba, dall’altro, nel rispetto delle comunità presenti sul territorio, hanno messo a disposizione degli strumenti per favorire l’educazione e la frequentazione degli ambiti scolastici alle popolazioni mozambicane.

Questo intreccio che abbiamo anche richiamato nella discussione sull’atto precedente credo che sia un intreccio importante, centrale, caratterizzante la popolazione emiliano-romagnola, caratterizzante le istituzioni emiliano-romagnole, caratterizzante anche le possibilità di costruire ulteriori e positivi partenariati, a partire da quelle diaspore che sono degli emiliano-romagnoli che emigrano, ma anche delle tantissime persone che risiedono sul nostro territorio. Quelle diaspore sono frutto di conflitti, sono frutto di condizioni economiche, sono frutto di emergenze climatiche, le troviamo sul nostro territorio, e io credo che anche nella valorizzazione delle comunità di migranti presenti sul nostro territorio si possano ulteriormente stabilire rapporti positivi con i Paesi di origine, e i Comuni, in questo senso, sono il primo terminale attraverso cui questa attività può essere svolta. Quindi, il nostro servizio, la nostra attività di cooperazione internazionale e la sinergia con gli obiettivi dell’Agenda 2030 si intrecciano precisamente anche con quelli che sono gli obiettivi delle nostre comunità territoriali, e lo fa attraverso una serie di soggetti, in questo caso le organizzazioni non governative o, meglio, contratte in ONG, che hanno sul nostro territorio anche la capacità di coordinarsi. Esiste un Coordinamento regionale delle organizzazioni non governative, che è sempre stato consultato dall’Assessorato per la costruzione del Piano triennale, che ha trovato anche nelle esperienze maturate dalle organizzazioni non governative degli elementi di spunto positivi, che troviamo all’interno del Piano, che ci fanno dire che nel momento in cui individuiamo delle aree e Paesi da sostenere non lo facciamo se non attraverso una relazione e una conoscenza di quel Paese, una relazione esistente con chi opera all’interno di quel Paese. Credo che questo sia un altro tratto caratteristico della Regione, la capacità di coinvolgere anche i soggetti in una chiave di co-progettazione e di co-programmazione di quelli che sono gli interventi.

Infine, per chiudere, vorrei fare una sottolineatura anche su questa novità che illustrava la vicepresidente, ovvero di un’attenzione a quelli che sono i campi di intervento in emergenza, che abbiamo affrontato anche nel corso del 2022 come Assemblea legislativa. Penso all’azione che abbiamo promosso dentro quest’aula relativamente all’intervento da portare nei campi profughi di Lipa, che ha visto poi l’azione dell’Emilia-Romagna a supporto delle ONG presenti sul territorio, a dare sollievo a quello scempio che abbiamo osservato e che non solo noi da questa distanza abbiamo osservato, ma con l’intervento anche di europarlamentari. Penso alle attività sia conoscitive che di intervento di emergenza che abbiamo seguito, a partire da quest’estate, per quanto è accaduto in Afghanistan. Grazie anche alla presidente Marchetti, abbiamo promosso un’audizione congiunta per sentire dalla viva voce di chi era lì in quei giorni drammatici di fine luglio-inizio agosto, quelle che sono state le vicende che hanno portato alla riacquisizione del potere da parte dei talebani in Afghanistan e che non debbono oggi distogliere ulteriormente lo sguardo.

Del resto, ho da poco presentato un’interrogazione rispetto a un caso di persecuzione di due giornalisti, a cui il Governo italiano sta negando il visto di soggiorno per permesso umanitario. Io credo che quell’impegno che prendemmo come Emilia-Romagna, ma anche come Stato italiano, di garantire i corridoi umanitari per coloro che intendevano fuggire da quell’inferno, debba essere rinnovato, osservato, monitorato e accompagnato.

Io penso a nuovi territori che in emergenza potremmo andare a sostenere, penso alla Siria e a tutto ciò che comporta quel lungo conflitto che in quella zona si continua a perpetrare, che sta lasciando molte vittime, tra cui molti bambini e bambine mutilati. Molte ONG, anche emiliano-romagnole, che operano in quel luogo, ci riportano a quanto drammatica sia la situazione e a quanto siano centrali un supporto e un aiuto.

Credo che questa novità della capacità di intervenire anche in emergenza, ci permetta di stare in un’agenda più attualizzata che solo di prospettiva. È ovvio, lo facciamo all’interno di un quadro che condividiamo con il ministero degli affari esteri e con il Coordinamento delle ONG. Mi soffermo, per chiudere davvero, su un tema trattato, secondo me da chi mi ha preceduto in una maniera non esattamente corretta, nel senso che l’analisi dei flussi migratori nel momento in cui si parla di emergenza, penso sia uno dei mali che hanno afflitto il nostro Paese e l’Europa tutta nel corso degli ultimi anni. Penso che si debba mettere mano anche ad una legislazione nazionale, per superare definitivamente la Bossi-Fini. Noi potremmo pensare ad una migrazione che sia corretta, legale, regolare.

Del resto, questo Governo attualmente in carica ha da poco emanato, dopo tanto tempo, un decreto-flussi più consistente, quindi fino a 70.000 persone che possono entrare regolarmente. È chiaro che non bastano i decreti-flussi, ma vanno trovate modalità di accesso regolare anche sul nostro Paese o complessivamente in Europa. La costruzione a cui ancora stiamo assistendo e che, magari, abbiamo visto manifestarsi proprio ai nostri confini, ai bordi d’Europa, penso all’IPAM, ma penso anche a quello che è accaduto recentemente in Polonia e Bielorussia, penso ci debba far dire ancora che i muri non vanno eretti, ma vanno trovate modalità e costruzioni che, attraverso la cooperazione e lo sviluppo, ci possano far superare, rendere legittimo e legale l’accesso, quindi favorire anche una dignità umana complessiva.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Consigliera, Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Ringrazio la vicepresidente Schlein per l’illustrazione, ma soprattutto per il lavoro che viene quotidianamente portato avanti. Penso sia un lavoro importante. È un lavoro che troviamo rappresentato in questo atto di indirizzo programmatico.

È un atto corposo, lo si diceva bene prima. È un atto che prova a riassumere, però, tutte le azioni e soprattutto le motivazioni che portano la Regione Emilia-Romagna a compierle. Ritengo opportuno anche esprimere una considerazione sulla legge regionale su cui si fonda, una legge regionale varata circa vent’anni fa. Questo è importante sottolinearlo. È un dato significativo, un dato che senza dubbio esprime capacità di visione, capacità anche di sensibilità nel delineare già da allora un tratto distintivo della propria identità di Istituzione, orientata ad affermare una cultura di solidarietà, di cooperazione e di pace in una dimensione internazionale, anche con elementi di innovazione, che troviamo. È giusto trovare questi elementi di innovazione all’interno di questo atto di indirizzo programmatico, perché viviamo in un mondo in continua evoluzione. Ci sono risposte nuove da dare a problemi anche nuovi, da questo punto di vista.

A circa vent’anni di distanza, l’appropriatezza di quelle scelte risulta, se possibile, ancora più marcata nell’ambito di una contemporaneità, che sappiamo ‒ è stato anche detto, giustamente ‒ contraddistinta, purtroppo, dall’accrescimento delle differenze di condizioni di vita tra le comunità che popolano le varie parti del mondo e della mobilità internazionale. Quelle condizioni di vita quotidiane difficili, certe volte pure insopportabili per molte persone, richiedono, di conseguenza, uno sguardo e un agire solidale da parte di tutti noi, da parte di tutti coloro che hanno responsabilità. Diceva bene la vicepresidente Schlein prima: a maggior ragione oggi, a maggior ragione in piena pandemia mondiale. Sappiamo questa pandemia che cosa ci sta insegnando.

Già questo basterebbe, credo, ad esprimere un parere positivo su questo atto, però un rafforzativo ulteriore sta nell’accogliere da parte di questa proposta agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e anche quanto e coerentemente previsto, in virtù di essi, dagli impegni assunti nell’ambito del Patto per il lavoro e per il clima.

Lo voglio ricordare, perché questo è un asse sostanziale di questo mandato regionale, che trova nelle varie azioni di questa Regione il proprio filo conduttore. In forza di ciò stanno insieme, dunque, creazione di lavoro e sviluppo inclusivo, da un lato, e transizione ecologica e sostenibilità ambientale, dall’altro, nella ricerca della creazione di un contesto contraddistinto da virtuosità ambientale, promozione e tutela dei diritti individuali e pacificazione sociale.

In questo contesto, la partecipazione viene individuata come tratto distintivo sul piano metodologico e, in particolare, si vanno a sostenere anche iniziative culturali di ricerca, di educazione, di informazione, di sensibilizzazione, rivolte - questo credo sia un altro punto importante - principalmente nei confronti dei giovani.

Si ricordava prima il budget messo ogni anno a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna a favore di questi progetti, pari a 1 milione di euro, che si configura credo come significativo, evidentemente è contenuto, però credo sia importante a questo proposito ricordare il numero dei progetti che sono stati finanziati nel triennio precedente, 141 di natura ordinaria, 6 strategici e 8 di emergenza.

Come diceva bene prima la collega Francesca Marchetti, dietro questi numeri ci stanno le storie, le storie di bambini, di donne, di uomini, di famiglie, storie che peraltro nei nostri territori abbiamo conosciuto, perché poi i progetti atterrano anche sui territori e siamo capaci anche di seguirli e di conoscerli meglio.

Questa è un’articolazione importante a vantaggio dei diversi Paesi che, nella proposizione che riguarda il nuovo triennio, sarà connotata da obiettivi specifici, già sottoposti all’attenzione dell’aula attraverso altre direttrici di lavoro e confronto, quali i disagi prodotti dai cambiamenti climatici e – importantissimo - la parità di genere, oltre naturalmente allo sviluppo dei territori interessati.

Pur in rapporto alla quantità di risorse economiche investite, il complesso delle azioni che verranno proposte e sostenute si conferma anche sinergico a definire il significato vero del termine cooperazione, nella quale penso sia insita anche la dimensione di interventi migliorativi delle condizioni generali dei Paesi terzi a cui si rivolge, determinando conseguentemente nei fatti anche una possibile diminuzione dei flussi migratori, che segnano fortemente l’attualità più stringente.

Si tratta di un fattore ulteriore, che avvalora la scelta di approvare convintamente l’atto di indirizzo in discussione oggi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Altri in dibattito generale? Io non ho nessuno prenotato in dibattito generale, quindi a questo punto passiamo agli emendamenti e apriamo il dibattito generale sugli emendamenti. Ricordo che ci sono cinque proposte di emendamento a firma della consigliera Stragliati.

Qualcuno si iscrive a parlare? Io non ho iscritti a parlare in dibattito generale sugli emendamenti.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto, dichiarazioni di voto congiunte sugli emendamenti e sul provvedimento.

Consigliera Marchetti, prego.

Mi dicono che si è sloggata. Prego.

 

MARCHETTI Francesca: Brevemente, presidente, grazie perché il collega Montevecchi ha già illustrato gli emendamenti nella discussione generale.

Noi non riteniamo accoglibile nessuna delle cinque proposte del Gruppo di opposizione per diversi motivi, che sintetizzerò. In particolare, rispetto all’emendamento 1, la proposta mira a definire una quota delle somme destinate annualmente ai progetti di cooperazione, destinando il 50 per cento esclusivamente a progetti di emergenza e di carattere strategico, sul quale non ci troviamo d’accordo, perché non è possibile prevedere e quantificare ex ante la percentuale da dedicare ad interventi di emergenza o strategici, in quanto i primi dipendono da calamità naturali o catastrofi ambientali o emergenze umanitarie a carattere imprevedibile e straordinario, i secondi invece tengono conto delle priorità annuali delle singole direzioni generali della Regione e delle buone pratiche messe in atto nel territorio.

In particolare, sottolineo nell’emendamento 2 che riteniamo anche questo non accoglibile, perché è in capo alla Giunta definire attraverso l’approvazione del bando le modalità con cui selezionare i progetti e le tipologie di spesa ammissibili, e l’emendamento pare voler introdurre una limitazione alle tipologie di intervento, per le quali, invece, è importante garantire il sufficiente livello di flessibilità per cogliere al meglio le diverse esigenze espresse nelle diverse aree territoriali e di intervento.

Stesso parere contrario all’emendamento n. 3, perché sembra non tener presente la volontà del legislatore che, istituendo la legge n. 12/2002, ha inteso promuovere obiettivi integrati ed organici in un disegno unitario di promozione della cooperazione internazionale.

Parere contrario anche all’emendamento n. 4 e all’emendamento n. 5. In particolare, mi soffermo su quest’ultimo perché vogliamo ricordare che tutte le informazioni relative ai progetti finanziati sono tutte aggiornate tempestivamente e in modo anche ampiamente disponibile e facilmente scaricabili nella sezione dedicata all’area “Amministrazione Trasparente” del sito della Regione. Quindi, ulteriori richieste di pubblicazione aggiuntiva rappresentano, comunque, un aggravio per i beneficiari, i quali dovrebbero produrre, in aggiunta a quanto già richiesto in sede di rendicontazione, relazioni da rendere disponibili in formato pubblicabile.

Queste in estrema sintesi sono le motivazioni che stanno alla base del voto contrario ai cinque emendamenti proposti.

Tutto il provvedimento, come era già chiaro dal mio intervento, trova un parere favorevole da parte del Gruppo del Partito Democratico, che vuole anche sottolineare il lavoro di confronto che con l’Assessorato è stato fatto anche in quelle azioni di proposta, penso a quelli che richiamava il collega Amico, ma anche agli atti di indirizzo approvati dall’Assemblea rispetto all’Afghanistan e Myanmar, ma anche alle azioni che tante colleghe e colleghi hanno portato avanti in quest’ottica e in questa prospettiva.

Credo che in questo documento ci siano le basi per attività importanti, che possono contribuire non a risolvere tutti i problemi, ma sicuramente a dare un contributo fondamentale al miglioramento delle vite di tante persone in tanti settori. Speriamo anche che la ripresa delle attività di accoglienza in presenza possa far sfruttare al meglio le potenzialità che in questo nuovo documento di programmazione sono state ben delineate e che sono il tratto caratteristico anche della nostra regione, terra di accoglienza e di solidarietà.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Per esprimere, come Emilia-Romagna Coraggiosa, il voto contrario agli emendamenti presentati.  Io vorrei sottolineare la nostra contrarietà ad alcuni di essi in particolar modo, ma anche la contraddittorietà. Se da un lato, infatti, si chiede che la parte di cofinanziamento non fosse superiore al 70 per cento, e che questo finanziamento debba essere riservato a opere strutturali, oppure per la metà della spesa ammissibile, nello stesso tempo, quando si chiede di fare degli interventi suppletivi in chiave rendicontativa, quindi impiegare delle persone per costruire relazioni, documentazione o altro, è ovvio che si vada verso un appesantimento burocratico, che spinge verso una implementazione dei costi, che invece sono quelli di carattere amministrativo e di ufficio.

Ma al di là di questa incongruenza, che io leggo nella presentazione di questi emendamenti, vorrei anche riportare come, sulla spesa trasparente, da tempo, da parte delle ONG sia assolta la trasparenza, attraverso il portale della Regione Emilia-Romagna, attraverso anche i percorsi di accreditamento stesso delle organizzazioni non governative, nei confronti della Regione, ma anche del ministero. Molte di queste, comunque, operano in relazione con la Regione, ma partecipano anche a programmi ministeriali.

Il vincolo di indicare che parte di queste risorse, la metà di queste risorse, debba essere impiegata obbligatoriamente per beni strumentali, confligge con gli obiettivi che ci siamo posti con questo Piano triennale, di costruire. Penso nello specifico a quelli che sono i percorsi di empowerment femminile, di trasmissione delle competenze, di crescita e di formazione per lo sviluppo delle aree in cui interveniamo, dove, una volta acquisita la dotazione tecnica per far lezione, dai banchi alle strutture tecnologiche, queste ovviamente si impiegano prevalentemente da un punto di vista della docenza, dal punto di vista dei trasporti. Soprattutto, ovviamente, si operano attraverso, l’invio attraverso missioni di cooperanti che in loco vanno a svolgere un lavoro. Anche per questo motivo, queste quote così stringenti o hanno il senso di innescare nuovamente un meccanismo di sospetto, su cui è aleggiato nei confronti delle organizzazioni non governative, lungamente, anche all’interno del nostro Paese complessivamente. Ricordo quando le ONG venivano messe, in qualche maniera, alla gogna, alla berlina. Questo è un cascame, diciamo così. Credo che i meccanismi di rendicontazione trasparente che la Regione ha messo in campo siano sufficientemente rispondenti alle necessità di leggere quanto e come i soggetti con cui operiamo attraverso la cooperazione internazionale svolgono sul territorio.

La nostra posizione relativamente agli emendamenti è per ribadire che il Piano triennale che adesso ci apprestiamo a votare ci trova pienamente convinti nella sua formulazione, per i motivi che abbiamo espresso prima e perché ci aiuta ulteriormente a consolidare quel rapporto positivo, che non smetterò di ripetere, tra quelle che sono le comunità residenti di nuovi italiani presenti sul nostro territorio, i nostri Comuni, le operazioni, le attività che svolgono le organizzazioni non governative e, soprattutto, non è da dimenticare l’attivazione civica delle cittadine e dei cittadini emiliano-romagnoli che, attraverso donazioni, attraverso meccanismi di sensibilizzazione, attraverso attività di informazione e di approfondimento, sono costantemente sostanzialmente attivi su questi temi e ci permettono... Come spesso dice l’assessore Colla, l’Emilia-Romagna o è nel mondo o altrimenti non è. Quindi, di leggerci all’interno di una dimensione generale e complessiva, come emiliano-romagnoli.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri in dichiarazione di voto? Io non ho altri in dichiarazione di voto.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Anche da parte di Europa Verde ci sarà un voto favorevole a questo provvedimento. La stessa parola “cooperazione” oggi deve veramente riguardare la nostra cultura, la nostra pratica politica in quello che facciamo in loco e in quello che facciamo fuori dai nostri confini e deve ispirare, quindi, azioni di solidarietà, perché i problemi ormai ‒ ce lo dimostra la pandemia ‒ sono problemi globali, non sono problemi locali. E, come tali, vanno affrontati.

È importante anche costruire questa cultura della solidarietà reciproca. Noi lo facciamo anche guardando alle singole persone. Penso, per esempio, all’approvazione di quel provvedimento che consentirà ai senza fissa dimora di disporre dell’assistenza di un medico di base.

Lo facciamo quindi rivolto alle singole persone ed è giusto che lo facciamo anche a livello internazionale, con progetti che siano innovativi e che siano veramente portatori di solidarietà.

Il tema della emergenza climatica è un tema tipicamente globale. Non lo risolveremo nei nostri confini, nei nostri confini di Paesi sviluppati dobbiamo sicuramente metterci in campo con più energia e con più determinazione dei Paesi che invece sono meno responsabili, che subiscono proprio le nostre conseguenze. Si parla in sede ONU di 250 milioni previsti di immigrati ambientali, legati appunto all’emergenza climatica, quindi è un dovere civico, ma è anche un interesse.

L’altra questione dei vaccini, che sollevava giustamente la vicepresidente, ci ha aperto gli occhi sul fatto che, mentre qui c’è chi preferisce non vaccinarsi (non parlo delle persone che per motivi sanitari personali non possono farlo, parlo di chi ideologicamente è schierato contro i vaccini), mentre qui qualcuno si prende il lusso di rifiutare la vaccinazione, ci sono Paesi dove il lusso è invece disporre del vaccino.

Siamo quindi di fronte a un mondo che rischia di trascinarsi da solo sull’orlo del baratro, se pensiamo che da un calcolo fatto da SIPRI, l’Istituto internazionale che monitora il commercio delle armi, è stato valutato che la spesa in armi prevista al 2050 è superiore di un terzo rispetto alla stessa spesa che sarebbe necessaria invece per raggiungere gli obiettivi di lotta al cambiamento climatico.

Bisogna - ed è giusto che la Regione Emilia-Romagna lo faccia in casa propria - assumere uno sguardo sul mondo che sia consapevole di problemi, che non sono problemi locali, che sono problemi globali e come tali vanno affrontati in una chiave di solidarietà.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Altri in dichiarazioni di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto, neanche collegati. Mi confermate?

A questo punto, passiamo alla votazione degli emendamenti.

Partiamo dall’emendamento 1, a firma Stragliati.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 26

Favorevoli 14

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 2, sempre a firma Stragliati.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 27

Favorevoli 12

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 3, sempre a firma Stragliati.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 15

Contrari 27

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento n. 4, sempre a firma Stragliati.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 14

Contrari 27

 

È respinto.

 

Siamo arrivati all’ultimo emendamento, l’emendamento n. 5, a firma Stragliati.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Contrari 26

Favorevoli 16

Astenuti 1

 

È respinto.

 

Ora mettiamo in votazione il provvedimento 4135 “Proposta di iniziativa della Giunta legata al documento di indirizzo programmatico triennale 2021-2023 in materia di cooperazione internazionale e promozione di una cultura di pace”.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 45

Favorevoli 28

Contrari 15

Astenuto 1

 

È approvato.

 

OGGETTO 4246

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Variante cartografica al PTCP/PTPR presentata dalla variante specifica al piano strutturale del Comune di Travo (PC) adottata con delibera di consiglio comunale n. 54 del 27/12/2018. Proposta all’Assemblea legislativa dell’intesa sulle modifiche cartografiche al Piano Territoriale Paesistico Regionale”. (64)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora passiamo all’oggetto 4246, proposta di iniziativa della Giunta recante la “Variante cartografica al PTCP/PTPR presentata dalla variante specifica al Piano strutturale del Comune di Travo, a Piacenza, adottata con delibera di Consiglio comunale n. 54 del 27/12/2018. Proposta all’Assemblea dell’intesa sulle modifiche cartografiche al Piano territoriale paesistico regionale”.

La Commissione Territorio ha espresso parere favorevole nella seduta del 1° dicembre 2021 con la seguente votazione: 38 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto.

A questo punto, apriamo la discussione generale sul provvedimento.

Assessora Lori, passo a lei la parola. È collegata.

Prego, assessora.

Stiamo ripristinando il collegamento con l’assessora Lori, collegata da remoto.

Stiamo continuando a fare un tentativo di ripristino del collegamento con l’assessora Lori.

Vediamo che c’è un collegamento video in atto. Sentiamo la voce dell’assessore Lori. Proviamo a passare il collegamento all’assessore Lori. Perfetto, la sentiamo.

Prego, assessore.

 

LORI, assessora: Si tratta di una proposta che riguarda una variante al Piano territoriale paesistico regionale, una variante che è necessaria per poter procedere con l’approvazione del Piano regionale.

È un percorso che arriva da lontano [...] 18 aveva necessità di apportare una variante specifica alla propria pianificazione. Questa variante riguarda alcune aree specifiche puntuali, in particolare alcune aree in dissesto, in particolare [...]dalla Carta regionale delle [...]

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusi, assessore Lori, le chiedo se può alzare un po’ il suo audio. Noi qui siamo al massimo, forse è un problema... Perché la sentiamo bassa qui in aula e anche da remoto mi dicono che sentono male.

Le chiedo la cortesia di rifare il suo intervento, magari un po’ più in sintesi, perché hanno sentito male molti consiglieri. Prego.

 

LORI, assessora: Si tratta di una proposta che è stata assunta dalla Giunta [...] proposta per una variante cartografica specifica.

Questa variante riguarda in particolare alcune modifiche da apportare al Piano Territoriale Paesistico Regionale, per cui è necessaria [...] la valutazione specifica che con la [...] più recente assume anche il parere e la valutazione [...] si basa su quello che è il quadro conoscitivo della Carta regionale del dissesto, che è predisposta dal Servizio geologico, ha visto i pareri tecnici favorevoli e questo atto che proponiamo di approvare all’Assemblea avremo la possibilità di [...] e apportare la variante  relativamente a queste situazioni che riguardano il Comune di Travo e una parte di territorio a nord.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Lori.

Chiedo se ci sono interventi sul provvedimento. Prego, consigliera Tarasconi.

 

TARASCONI: Grazie, presidente.

Intervengo brevemente solo perché credo che ci sia stato qualche problema e quindi anche i colleghi che in questo momento sono collegati da remoto abbiano fatto fatica a sentire l’intervento dell’assessora, spero che invece questo si possa sentire.

Il provvedimento in oggetto esprime l’intesa sulle proposte di variante cartografica al Piano territoriale paesistico regionale, proposte dalla variante specifica al Piano strutturale del Comune di Travo, una variante necessaria per contenere il rischio idrogeologico del paese della Val Trebbia e avere il quadro conoscitivo delle frane. L’approvazione della variante è stata votata all’unanimità in Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità. Il Comune di Travo aveva proposto la variante al Piano strutturale comunale nel 2017 e la Regione, nel 2018, aveva espresso parere favorevole, basato sul quadro conoscitivo fornito dalla Carta regionale d’inventario delle frane, che modificava la Carta di dissesto del PTCP di Piacenza.

La Giunta regionale, infine, nel 2021, con propria deliberazione n. 1889, ha confermato la valutazione favorevole espressa con la propria deliberazione n. 1734 del 22 ottobre 2018 sulla variante cartografica al PTCP/PTPR e ha espresso, inoltre, parere motivato in materia di valutazione ambientale, con la raccomandazione che l’indicatore relativo al grado di occupazione del patrimonio edilizio dovrà essere integrato, prevedendo anche il monitoraggio delle nuove costruzioni in ambito agricolo.

Chiedo scusa se mi sono ripetuta, ma penso che sia stato utile anche per i colleghi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Tarasconi.

Altri sul provvedimento? Non abbiamo richieste neanche da remoto. Mi confermate? Bene.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto. Qualcuno vuole intervenire? Io non ho richieste di dichiarazioni di voto.

A questo punto mettiamo in votazione il provvedimento, proposta d’iniziativa della Giunta recante “Variante cartografica al PTCP/PTPR”, legato al Comune di Travo, a Piacenza.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 40

 

È approvato.

 

OGGETTO 4298

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Modifiche dello Statuto del Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo ai sensi dell’art. 21 della L.R. n. 42/1984 e ss.mm.ii.”. (65)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso all’oggetto 4298, proposta di iniziativa della Giunta recante le “Modifiche dello Statuto del Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano, Romagnolo, ai sensi dell’articolo 21 della legge regionale 42 del 1984”.

Ricordo che la Commissione politiche economiche ha espresso parere favorevole nella seduta del 10 dicembre 2021, con la seguente votazione: 36 voti a favore, nessun contrario, nessun astenuto.

Apriamo la discussione generale sul provvedimento. Chi si iscrive a parlare? Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Vorrei cogliere l’occasione di questo dibattito, di questo provvedimento, per riproporre un tema che riguarda i Consorzi di bonifica, degli enti abbastanza opachi, nel senso che svolgono anche importanti funzioni di gestione del territorio, quindi hanno anche risorse consistenti a disposizione, che derivano da canoni, anzi, da tasse vere e proprie che versano i cittadini, spesso a loro insaputa.

Si tratta quindi di organismi, questi dei Consorzi di bonifica, che andrebbero ripensati. Uno dei temi che avevo sollevato in diverse interrogazioni riguarda in modo particolare i sistemi di voto, perché era previsto che si potesse far ricorso al sistema di voto telematico, che sarebbe stato quanto mai utile in periodo di pandemia, ma che non è mai stato attivato.

Già chi versa queste tasse, i contribuenti, le versa spesso a propria insaputa, cioè vengono incassate senza che sappiano nemmeno a che titolo le devono, e come poi vengono utilizzate.

Per di più, se non si predispongono dei sistemi di voto che siano più inclusivi, soprattutto in fase di pandemia, è chiaro che questa opacità non verrà risolta. Eppure siamo in presenza di ‒ ripeto ‒ Istituzioni, Enti che svolgono importanti attività di regolazione del territorio e che, tramite queste imposte che incassano, hanno a disposizione fondi consistenti.

Non è il caso del provvedimento di cui ci stiamo occupando oggi, però volevo riportare all’attenzione dell’Assemblea questa tematica, perché sarebbe sperabile che nell’arco di questa legislatura si arrivasse a una riforma di questi Enti, per renderli più trasparenti, più corrispondenti alle necessità del territorio e più vicini anche ai contribuenti, con sistemi di votazione che rendano più larga la partecipazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Altri in dibattito generale? Io non ho nessuno iscritto a parlare.

Non ho iscritti a parlare neanche dalla Giunta.

A questo punto, passerei alle dichiarazioni di voto. Qualcuno vuole intervenire? Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Nell’esprimere il voto favorevole all’oggetto, colgo l’occasione anch’io per fare una riflessione più generale sul tema del Consorzio di bonifica. Condivido quanto ha appena, in parte, sottolineato la consigliera Zamboni. Ricordo che durante il periodo primaverile, quando ci fu il tema della elezione del Consorzio Piacenza, sottolineammo più volte la necessità di introdurre elementi di modifica statutaria, anche in quel contesto, proprio per agevolare e consentire diverse modalità di voto.

Più in generale, in effetti, quello dei Consorzi, specie per i territori ‒ non solo, ma in particolare ‒ dell’Appennino è un tema piuttosto delicato, sentito, perché, come sappiamo, frutto di tasse, in quanto il funzionamento del Consorzio viene alimentato attraverso tassazione generale, e i riscontri sui territori non sempre sono concretamente tangibili, e soprattutto - ripeto - in particolar modo per il territorio dell’Appennino, non poche volte sono elementi di critica e di preoccupazione.

Credo quindi che effettivamente (ho colto questa occasione per sottolinearlo) nel tempo che ci rimane da qui alla fine della legislatura immaginare una riforma più generale di questi enti sarebbe auspicabile e opportuno, pur sapendo il lavoro in parte positivo che viene svolto e che nessuno mette in discussione, ma che necessita di una revisione più generale, per la quale anche noi ci sentiamo impegnati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dichiarazioni di voto? Io non ho altri iscritti a parlare in dichiarazioni di voto, neanche da remoto, se mi confermate.

A questo punto, mettiamo in votazione il provvedimento, la proposta di iniziativa della Giunta recante le modifiche dello Statuto del Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale emiliano-romagnolo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 42

 

È approvato.

 

Richiesta di parola della consigliera Stragliati. Prego, consigliera.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente. Chiedo [...].

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto, aggiungiamo il voto a favore della consigliera Stragliati.

 

OGGETTO 4253

Richiesta di istituzione ai sensi dell’articolo 40 comma 2 dello Statuto e dell’articolo 61 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema dei Fondi PNRR. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso passiamo all’oggetto 4253: “Richiesta di istituzione, ai sensi dell’articolo 40 comma 2 dello Statuto e dell’articolo 61 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema dei Fondi PNRR”, a firma della consigliera Castaldini.

L’istituzione della Commissione assembleare di studio, articolo 40, comma 2, dello Statuto, e articolo 61, commi 1 e 2 del Regolamento interno, prevede che l’Assemblea, con deliberazione a maggioranza assoluta dei suoi componenti, istituisca speciali Commissioni di ricerca e di studio, ai sensi dell’articolo 40, comma 2, dello Statuto, su materie che comunque interessano la Regione, indicando lo specifico oggetto dello studio e determinando la durata, il numero dei componenti e la partecipazione numerica di ciascun Gruppo assembleare.

Inoltre, per la designazione dei componenti della Commissione di ricerca e di studio, per la determinazione dei voti spettanti a ciascuno si applica l’articolo 7.

A questo punto, apriamo il dibattito generale sulla richiesta di istituzione di questa Commissione. Si è prenotata la consigliera Castaldini. Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Presidente, mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, se potesse alzare un po’ l’audio, perché la sentiamo un po’ bassa...

 

CASTALDINI: Sì, provo. Mi sentite? Purtroppo ho la mascherina...

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso va bene, anzi adesso un po’ troppo, quindi chiedo alla regia di abbassare leggermente. Prego, ripristiniamo il collegamento con la consigliera Castaldini. Riproviamo, prego, consigliera. Non sentiamo. Non sentiamo nulla, quindi chiedo alla regia di verificare l’audio.

Proviamo a ripristinare il collegamento, perché pare che ci sia poca connessione, che quindi non permette all’audio di funzionare. Riproviamo.

Chiedo di rifare il collegamento con la consigliera Castaldini, per favore, e di verificare magari contattandola. Proviamo di nuovo, consigliera? Proprio non la sentiamo. Forse, se c’è poca connessione, vogliamo provare magari a non tenere il video aperto, provando solo con l’audio? Vediamo se magari regge l’audio: proviamo, in qualche modo.

Da casa chi è in remoto sta sentendo, quindi abbiamo il problema noi, dell’audio qui in aula.

Ho sentito la consigliera Castaldini. In questo momento c’è un problema di rete che non le permette di mettere in campo un collegamento che dia all’audio la forza di sentirsi nell’aula.

A questo punto, questo oggetto lo sospendiamo momentaneamente e passiamo all’oggetto successivo. Questo verrà trattato successivamente, ovviamente sperando che il collegamento che tentiamo di ripristinare con la consigliera Castaldini possa essere un collegamento a tutto tondo, sia per il video che per l’audio. Ovviamente, ho concordato questo con lei. Lo chiede anche lei.

 

OGGETTO 4260

Richiesta di istituzione, ai sensi dell’art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea Legislativa e dell’art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una commissione assembleare d’inchiesta sul People Mover. A firma dei Consiglieri: Lisei, Tagliaferri, Barcaiuolo

(Inversione dell’ordine dei lavori e discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto, passiamo all’oggetto 4260: richiesta di istituzione, ai sensi dell’articolo 60, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa e dell’articolo 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una Commissione assembleare d’inchiesta sul People Mover, a firma dei consiglieri Lisei, Tagliaferri e Barcaiuolo.

Istituzione della Commissione assembleare d’inchiesta. Prevede la richiesta di istituzione di una Commissione d’inchiesta, che può essere formulata da ciascun consigliere regionale. Viene presentata all’Ufficio di Presidenza ed è inserita all’ordine del giorno della prima seduta utile dell’Assemblea.

Ricordo anche che l’Assemblea, con deliberazione a maggioranza assoluta dei suoi componenti, istituisce Commissioni di inchiesta per lo svolgimento delle funzioni di cui all’articolo 40, comma 1, dello Statuto, determinando la durata e il potere della Commissione in modo da assicurare l’efficacia dei suoi lavori, l’oggetto ed i limiti dell’inchiesta, nonché il numero dei componenti e la partecipazione numerica di ciascun Gruppo assembleare.

A questo punto, apriamo il dibattito generale sulla richiesta. Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

In realtà, avevo chiesto la parola sull’ordine dei lavori. Ovviamente non ho nessun problema riguardo, però credo che, nel momento in cui di fatto si esplicita un’inversione dell’ordine del giorno, vada votata. Questo è quello che di solito facciamo. Giustamente, la consigliera Castaldini non è nelle condizioni di poter intervenire, però il passaggio al punto successivo non è automatico, perché la trattazione prevedrebbe la discussione così come da ordine del giorno.

Siccome è un tema sul quale ci siamo più volte confrontati, lo dico solo per evitare precedenti su cui possano essere appellate in futuro recriminazioni. Credo sarebbe più corretto procedere con una semplicissima votazione per cui posticipiamo il punto proposto dalla consigliera Castaldini e passiamo alla trattazione dell’argomento successivo.

Lo dico a tutela del fatto che poi non ci siano recriminazioni o comunque non si costituiscano precedenti a cui altri possano appellarsi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Quindi, lei chiede di votare l’inversione, molto semplicemente. È un problema tecnico, non è una richiesta politica, ma non è ‒ credo ‒ un problema votare l’inversione, visto che abbiamo questo problema tecnico.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

In realtà, il mio intervento è adesivo a quello del consigliere Taruffi, anche perché non c’è stata una “richiesta” della proponente, la consigliera Castaldini, di rinviarlo. Questo potrebbe essere un altro “escamotage” per passare al punto successivo.

 

PRESIDENTE (Petitti): è un problema tecnico e non c’è una richiesta formale, ufficiale, se l’aula ritiene che dobbiamo votare lo spostamento, lo facciamo, non credo che cambi niente nella sostanza, quindi, a questo punto, se siamo d’accordo con i presenti, se non ci sono obiezioni al riguardo, mettiamo in votazione lo slittamento dell’oggetto precedente, quello a firma della consigliera Castaldini successivamente all’oggetto 4250.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 34

Favorevoli 33

 

È approvato.

 

La richiesta, quindi, è accolta.

A questo punto, oggetto 4260: “Richiesta di istituzione, ai sensi dell’art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea Legislativa e dell’art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una commissione assembleare d’inchiesta sul People Mover”, a firma dei consiglieri Lisei, Tagliaferri, Barcaiuolo.

Apriamo il dibattito generale sulla richiesta. Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Il caso vuole che, nonostante sia trascorso diverso tempo da quando abbiamo depositato questa richiesta di Commissione d’inchiesta su questo mezzo, che - ricordiamolo - è stato finanziato con un contributo significativo da parte di questo Ente, perché la Regione Emilia-Romagna ha versato 27 milioni di euro per la costruzione del People Mover, il caso vuole che, nonostante siano passati tanti mesi e vicissitudini all’interno dell’aula, oggi questo argomento è tuttora di grande attualità.

È tuttora di grande attualità perché sappiamo tutte le problematiche che ci sono state sul People Mover nel corso del tempo, che sono riassunte all’interno della richiesta di Commissione d’inchiesta e che ancora non hanno avuto chiarimenti pubblici e ufficiali, se non gli articoli di stampa che sono usciti e si sono susseguiti sulla problematica dei guasti, sulle problematiche del rincaro dei biglietti, sull’aumento dei rischi che ci sono tuttora sulle casse dell’Ente, il Comune di Bologna, che ha scelto di realizzare un contratto a nostro avviso capestro.

Questo ha esposto il Comune di Bologna a costi significativi, come ha dimostrato l’ultimo bilancio approvato dal Comune di Bologna, che ha dovuto integrare, purtroppo, il mancato raggiungimento degli obiettivi di passeggeri per questo mezzo, sicuramente legato all’emergenza Covid, mancato raggiungimento sul quale certamente pesano anche in maniera significativa i continui guasti.

Che il People Mover rappresenti una criticità significativa per quel territorio e che ci siano tante problematiche lo dimostrano anche i continui interventi da parte di chi governa le istituzioni, di chi l’ha voluto, da parte dell’assessore Corsini i richiami fatti alla Marconi Express, così come lo dimostrano i richiami fatti dal Sindaco di Bologna, che, al pari dell’assessore Corsini, si trova a gestire questa pesca, con la piccola differenza che il Sindaco del Comune di Bologna era anche assessore quando il People Mover è stato realizzato e magari avrebbe potuto in maniera più incisiva intervenire e non soltanto farlo durante la campagna elettorale.

Ad ogni buon conto, oggi e in questi giorni ci confrontiamo purtroppo su ulteriori problematiche, che sono state quelle dell’esecuzione dei lavori di manutenzione, che erano stati in qualche modo annunciati da parte dell’assessore Corsini, la richiesta di lavori di manutenzione per i guasti continui e costanti che ci sono stati. Una delle ragioni per le quali abbiamo chiesto e chiediamo una Commissione d’inchiesta è proprio quella di verificare il punto di responsabilità. Rispetto ad alcuni eventi ed episodi, sembra che esista anche un’indagine in Procura.

La Commissione d’inchiesta, evidentemente, ha finalità differenti: cercare di capire e di avere informazioni sulle quali oggi, invece, non c’è stata completa trasparenza, né per i cittadini né per i Consigli.

Di recente abbiamo appreso che il Marconi Express ha ancora una volta “anteposto” le proprie esigenze a quelle dei cittadini. Ricordiamo che ci sono tantissimi cittadini che sono stati interessati all’opera in quanto avevano delle abitazioni che si sono trovate l’opera finita di fronte alle finestre; cittadini che lamentano, in diverse zone della città, i rumori legati alla navetta, rumori che la Marconi Express nega, e richieste continue di interventi per mitigare queste emissioni sonore rumorose. Marconi Express ha iniziato dei lavori fondamentalmente notturni, in piena notte, senza avere le autorizzazioni, senza darne comunicazione né al Comune di Bologna, e questo già la dice lunga sul polso che ha della situazione il Comune di Bologna, né informando i poveri cittadini residenti, che da dicembre si sono trovati a non dormire la notte, ad accorgersi dei lavori, a fare ripetute segnalazioni. Nonostante queste segnalazioni, i lavori sono proseguiti fino, di fatto, al 12 gennaio, da quello che risulterebbe, senza che nessuno si attivasse per fermarli e per controllarli. Questo credo sia un altro episodio grave, ma che la dice lunga sulle tante problematiche e le tante criticità che quest’opera sta creando alla cittadinanza bolognese, e non soltanto alla cittadinanza bolognese.

Crediamo, quindi, sia utile un confronto che non si limiti semplicemente a un dibattito breve in Commissione. Sul tema People Mover è necessario e indispensabile analizzare, studiare e capire diversi aspetti, diversi fattori, che abbiamo sintetizzato nella richiesta, fondamentalmente, nel dispositivo finale della richiesta della Commissione d’inchiesta, sull’analisi dei problemi strutturali, funzionali e tecnici dei mezzi, sul fatto che questi generino un inquinamento ambientale significativo e impediscano il sonno a tanti cittadini residenti, sulle condizioni contrattuali e le inadempienze contrattuali, su qual è il rapporto esistente tra gli Enti locali e la stessa Marconi Express, rapporti che mi paiono davvero complicati. E lo sono, di fatto. Se gli Enti pubblici sono costretti a mandare lettere di diffida e a richiamare, evidentemente, è perché questi rapporti si sono del tutto deteriorati. Il problema è che l’incapacità di gestire questi rapporti sta ricadendo integralmente sui cittadini bolognesi, tutti, non soltanto quelli che ci abitano, ma anche quelli che pagano le tasse, visto che il mancato raggiungimento degli obiettivi è stato pagato con i soldi dei cittadini bolognesi.

Anche sulla verifica dei mezzi in sostituzione. Ogni blocco delle corse da parte del People Mover comporta la messa in campo di soluzioni alternative, che non sempre sono all’altezza e puntuali rispetto alle necessità che ci sono di collegamento tra l’aeroporto e la stazione, il tragitto che, di fatto, è coperto da questa navetta.

E poi, ovviamente, anche la necessità di capire meglio quali sono i dati di utilizzo e le criticità rispetto all’utilizzo e alla capacità trasportistica di questo mezzo, una capacità trasportistica molto limitata e che costringe, quindi, il mezzo a svolgere più corse, che al minimo intoppo riduce in maniera significativa il numero di passeggeri trasportati e, per contratti esistenti, espone le casse del Comune di Bologna.

In questo caso, credo che la Regione non possa abdicare alle proprie responsabilità e credo che, soltanto all’interno di un contenitore differente, quello di una semplice seduta di Commissione, un contenitore all’interno del quale si possono portare e sentire i tecnici e gli esperti rispetto alle singole criticità, solo all’interno di questo contesto e contenitore, quello della Commissione d’inchiesta, possiamo e potremo eventualmente analizzare le criticità e quantomeno mettere in trasparenza tutte le problematiche esistenti, con la speranza, ovviamente, di trovare una soluzione, perché il primo obiettivo è quello di trovare una soluzione alle criticità esistenti.

L’opera ormai è stata realizzata, piaccia o non piaccia, ma una risposta a quei cittadini che non dormono la notte, una risposta alle necessità trasportistiche dell’aeroporto e della stazione, la necessità di trovare una risposta che non esponga le casse del Comune di Bologna è indispensabile.

Su questo ancora la risposta non è stata data, su questo ancora esistono molte criticità, crediamo che la Commissione d’inchiesta possa essere lo strumento per trovare delle risposte.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Lisei.

Sono le 12,56, come sappiamo abbiamo concordato un tempo degli interventi di 10 minuti, io ho già iscritti a parlare, a partire dal consigliere Facci. A questo punto, riprendiamo il dibattito da questo oggetto alle 14,30. Grazie a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 12,56

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO; Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il Presidente della Giunta Stefano Bonaccini;

gli assessori Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Elena SCHLEIN.

Hanno comunicato di non poter partecipare gli assessori Vincenzo Colla, Raffaele Donini e Paola Salomoni.

 

Votazioni elettroniche

OGGETTO 4150

Piano triennale regionale degli interventi a favore degli emiliano-romagnoli all’estero per gli anni 2022-2024 - Articolo 17 della L.R. n. 5 del 27 maggio 2015 (Proposta del Presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, consigliere Fabbri). (62)

 

Titolo: 4150 - proposta (piano triennale interventi a favore degli emiliano-romagnoli all'estero - 2022-2024)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:41

Contrari/No:1

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bonaccini Stefano;

Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Gibertoni Giulia

 

Non votanti

Petitti Emma

 

Assenti

Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio

 

Titolo: Richiesta di inversione dell'ordine dei lavori

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 28

Astenuti: 1

Non votanti: 2

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Pompignoli Massimiliano

 

 

OGGETTO 4135

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Documento di indirizzo programmatico triennale 2021-2023, in materia di cooperazione internazionale e promozione di una cultura di pace ai sensi della legge regionale n. 12/2002”. (63)

 

Titolo: 4135 - EM. 1 (a firma Stragliati)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:14

Contrari/No:27

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bessi Gianni

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma;

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Facci Michele; Mastacchi Marco; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo

 

Titolo: 4135 - EM. 2 (a firma Stragliati)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:12

Contrari/No:27

Non votanti:3

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia;

Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Marchetti Daniele; Petitti Emma;

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Facci Michele; Mastacchi Marco; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo

 

Titolo: 4135 - EM. 3 (a firma Stragliati)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:15

Contrari/No:27

Non votanti:2

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone;

Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia;

Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Facci Michele; Mastacchi Marco; Pigoni Giulia; Rancan Matteo

 

Titolo: 4135 - EM. 4 (a firma Stragliati)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:14

Contrari/No:27

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia;

Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma;

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Mastacchi Marco; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo

 

Titolo: 4135 - EM. 5 (a firma Stragliati)

 

Presenti al voto:45

Favorevoli/Si:16

Contrari/No:26

Astenuti:1

Non votanti:2

Assenti:5

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano;

Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi

Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Mastacchi Marco; Rancan Matteo; Rontini Manuela

 

Titolo: 4135 - proposta (documento indirizzo programmatico 2021-2023 in materia di cooperazione internazionale)

 

Presenti al voto:46

Favorevoli/Si:28

Contrari/No:15

Astenuti:1

Non votanti:2

Assenti:4

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini

Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rainieri Fabio; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Astenuti

Gibertoni Giulia

 

Non votanti

Pompignoli Massimiliano; Petitti Emma

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Mastacchi Marco; Rancan Matteo

 

OGGETTO 4246

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Variante cartografica al PTCP/PTPR presentata dalla variante specifica al piano strutturale del Comune di Travo (PC) adottata con delibera di consiglio comunale n. 54 del 27/12/2018. Proposta all’Assemblea legislativa dell’intesa sulle modifiche cartografiche al Piano Territoriale Paesistico Regionale”. (64)

 

Titolo: 4246 - proposta (variante cartografica al PTCP/PTPR - Comune di Travo - PC)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:40

Non votanti:2

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma;

Assenti

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano

 

OGGETTO 4298

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Modifiche dello Statuto del Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo ai sensi dell’art. 21 della L.R. n. 42/1984 e ss.mm.ii.”. (65)

 

Titolo: 4298 - proposta (modifiche Statuto Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale emiliano-romagnolo)

 

Presenti al voto:45

Favorevoli/Si:43

Non votanti:2

Assenti:5

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Stragliati Valentina

 

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma;

 

Assenti

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Caliandro Stefano; Montevecchi Matteo;

 

Titolo: Inversione dell'ordine dei lavori

 

Presenti al voto:35

Favorevoli/Si:33

Non votanti:2

Assenti:15

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bondavalli Stefania; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma;

 

Assenti

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Bulbi Massimo; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Liverani Andrea; Montalti Lia; Occhi Emiliano; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Sabattini Luca

 

Emendamenti

OGGETTO 4135

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Documento di indirizzo programmatico triennale 2021-2023, in materia di cooperazione internazionale e promozione di una cultura di pace ai sensi della legge regionale n. 12/2002”. (63)

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Stragliati

«A pagina 47 di 79, dopo le parole "Attività di progettazione nazionale/internazionale" è integrato il seguente periodo "Ai Progetti strategici e ai Progetti di emergenza è riservata una quota pari almeno al 50% dello stanziamento annualmente autorizzato da legge di bilancio a valere sulla legge regionale 12/2002".»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Stragliati

«A pagina 47 di 79, dopo le parole "La percentuale di cofinanziamento regionale per questo tipo di interventi non potrà essere superiore al 70%." sono integrate le parole "fermo restando che le spese sostenute per equipaggiamenti, materiali, forniture o realizzazione di opere strutturali debbano ammontare quantomeno alla metà della spesa ammissibile per il progetto oggetto di finanziamento."»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma della consigliera Stragliati

«A pagina 69 di 79, dopo le parole "capitalizzando le esperienze e le buone pratiche gestionali, garantendo trasparenza, efficacia ed efficienza." è integrato il seguente periodo "Nell'ambito dei progetti afferenti all'articolo 8, ovvero alle "Iniziative di educazione allo sviluppo, culturali, di ricerca e di sensibilizzazione ai principi della pace e dell'interculturalità", è prevista una premialità a quei progetti che prevedano l'insegnamento della lingua italiana e la conoscenza della nostra tradizione.”»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma della consigliera Stragliati

«A pagina 69 di 79, dopo le parole "Il contributo regionale non potrà superare il 70% del costo complessivo dei progetti approvati." sono integrate le parole "A questa tipologia di progettualità, nel suo complesso, è riservato uno stanziamento che non potrà superare il 10% dello stanziamento annualmente autorizzato da legge di bilancio a valere sulla legge regionale 12/2002".»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma della consigliera Stragliati

«A pagina 75 di 79, dopo le parole "di particolare rilevanza è il ruolo della sezione del sito web regiona e dedicata a fondi europei e cooperazione internazionale." sono integrate le parole "nel quale saranno rinvenibili, oltre all'ammontare del contributo stanziato e alla descrizione di ciascun progetto, copia delle relazioni intermedie e finali relative ad ogni intervento."»

(Respinto)

 

LA PRESIDENTE

 

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

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