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136.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 6 APRILE 2022

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 4725

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché vengano riattivati i canali di estrazione di gas esistenti in Adriatico e ad adeguare i propri piani strategici alla luce della recente pubblicazione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai). A firma del Consigliere: Lisei

(Ritiro)

 

OGGETTO 5021

Risoluzione per impegnare l'Assemblea legislativa e la Giunta ad opporsi all'apertura di nuovi pozzi per l'estrazione di gas in Adriatico. A firma della Consigliera: Piccinini

(Dichiarazione di voto e reiezione)

 

OGGETTO 5024

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nel sollecitare il Governo alla riattivazione dei canali di estrazione di gas esistenti in Adriatico. A firma dei Consiglieri: Lisei, Bessi, Barcaiuolo, Tagliaferri, Mastacchi, Occhi, Montevecchi, Liverani, Castaldini, Costi, Zappaterra, Pigoni, Daffada', Bondavalli, Rontini, Rossi, Sabattini, Bulbi, Gerace

(Dichiarazione di voto e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

OCCHI (Lega)

LISEI (FdI)

ZAPPATERRA (PD)

ZAMBONI (EV)

TARUFFI (ERCEP)

BARCAIUOLO (FdI)

 

OGGETTO 4912

Risoluzione per impegnare la Giunta ad aprire un confronto con Trenitalia-Tper e Trenitalia, con il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati, allo scopo di mantenere la manutenzione di secondo livello dei treni di Trenitalia-Tper nelle officine di Trenitalia OMC dell'Emilia-Romagna e salvaguardare il futuro industriale degli stabilimenti di Bologna e Rimini. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico, Rossi, Mumolo

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (ERCEP)

AMICO (ERCEP)

FACCI (Lega)

ROSSI (PD)

TARUFFI (ERCEP)

AMICO (ERCEP)

PIGONI (BP)

TARUFFI (ERCEP)

 

OGGETTO 4909

Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire sul Governo nazionale affinché vengano al più presto svincolati i fondi per l'erogazione dell'indennità di specificità per la categoria degli infermieri, garantendo valorizzazione e uniformità di trattamento a questa professione. A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Piccinini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

MASTACCHI (RCPER)

BERGAMINI (Lega)

SONCINI (PD)

MALETTI (PD)

PIGONI (BP)

MALETTI (PD)

TARUFFI (ERCEP)

PICCININI (M5S)

BERGAMINI (Lega)

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 4906

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a prevedere in maniera sistematica nei bandi regionali volti ad assegnare contributi o agevolazioni per la riqualificazione e/o la nuova edificazione di infrastrutture di edilizia ad uso pubblico criteri di premialità finalizzati all'efficientamento energetico e all'impiego delle energie e tecnologie rinnovabili. A firma della Consigliera: Zamboni

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAMBONI (EV)

RONTINI (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

CALIANDRO (PD)

ZAMBONI (EV)

FACCI (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (ERCEP)

POMPIGNOLI (Lega)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

CALIANDRO (PD)

PIGONI (BP)

ZAPPATERRA (PD)

TARUFFI (ERCEP)

PICCININI (M5S)

LISEI (FdI)

 

OGGETTO 4910

Risoluzione per impegnare la Giunta e il Presidente a continuare il percorso sull'autonomia differenziata, confermando tutti i propri precedenti atti di indirizzo in materia, con la richiesta a Governo e Parlamento di una accelerazione dell'iter di completamento del progetto di autonomia avviato fin dal 2017. A firma dei Consiglieri: Facci, Rancan, Bergamini, Marchetti Daniele, Liverani, Rainieri, Montevecchi, Catellani, Bargi, Occhi, Pompignoli

(Discussione)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

RANCAN (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

ZAPPATERRA (PD)

RANCAN (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

ZAPPATERRA (PD)

RANCAN (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 5021 – 5024 – 4912

Emendamenti oggetti 4912 - 4909

Comunicazioni ai sensi dell’art.69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,45

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 136 del 6 aprile 2022.

Hanno giustificato la propria assenza i consiglieri Fabbri e Montalti e gli assessori Donini, Mammi e Salomoni.

 

OGGETTO4725

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché vengano riattivati i canali di estrazione di gas esistenti in Adriatico e ad adeguare i propri piani strategici alla luce della recente pubblicazione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai). A firma del Consigliere: Lisei

(Ritiro)

 

OGGETTO 5021

Risoluzione per impegnarsi e impegnare la Giunta ad opporsi a qualsiasi ipotesi di apertura di nuovi pozzi per l’estrazione di gas in Adriatico e a confermare la necessità di accrescere e accelerare gli investimenti in materia di energie rinnovabili. A firma della Consigliera: Piccinini

(Dichiarazione di voto e reiezione)

 

OGGETTO 5024

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nel sollecitare il Governo alla riattivazione dei canali di estrazione di gas esistenti in Adriatico. A firma dei Consiglieri: Lisei, Bessi, Barcaiuolo, Tagliaferri, Mastacchi, Occhi, Montevecchi, Liverani, Castaldini, Costi, Zappaterra, Pigoni, Daffadà Bondavalli, Rontini, Rossi, Sabattini, Bulbi, Gerace

(Dichiarazione di voto e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo dalla dichiarazione di voto sugli atti di indirizzo 5021 e 5024.

Ci sono dichiarazioni di voto? Prego, collega Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Riprendo un po’ anche quello che si è detto in discussione generale rispetto alle risposte alla crisi energetica, che non sono sicuramente estrarre più gas, ma mettere un tetto al prezzo, appunto, dell’energia e uno scostamento di bilancio per far fronte alle difficoltà di famiglie e imprese.

Soprattutto, lo dico a chi ha manifestato la volontà di far fronte a questa crisi e, soprattutto, mi rivolgo a Fratelli d’Italia. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto con forza la dilazione dell’aumento del 2 per cento delle spese militari dal 2028 al 2030 e aggiungo anche, rispetto al tema, appunto, dell’estrazione di gas, così en passant, che quando ci fu il referendum nel 2016 – leggo – Giorgia Meloni, in merito proprio a questo, dice: “Aggiungendo che quella legge va abrogata perché non si può continuare a inquinare il nostro mare”. Parlavamo del referendum in cui si chiedeva di vietare il rinnovo delle concessioni entro le 12 miglia.

Detto questo, purtroppo ho sentito addirittura dichiarazioni peggiori di quelle che mi aspettavo. Quando si chiede, da parte di qualcuno che ha firmato la risoluzione a firma allargata, diciamo così, addirittura di puntare alle estrazioni di carbone. Allora, è vero che ci viene detto che la Regione non ha competenze dirette, siamo d’accordo. Però è anche vero… Quindi, ci viene detto che non compete a noi.

In realtà la Regione non vive isolata da tutto e mi sarebbe piaciuto sentir parlare di uno stop alle nuove trivelle in linea con quelle che sono state le dichiarazioni dell’assessore Colla e del presidente Bonaccini non più di un mese fa. Appunto, il presidente Bonaccini parlava di non toccare nuove autorizzazioni per trivellazioni o concessioni in essere perché “non sarei d’accordo né disponibile”. Quindi, la mia risoluzione riprende un orientamento del presidente di questa Regione.

Mi sarebbe piaciuto sentire parlare anche di semplificazioni rispetto al fotovoltaico. Solo il 9 per cento dei progetti ha avuto il via libera. Ci sono 40 gigawatt di energia di fotovoltaico fermi e non ho sentito una parola rispetto a questo, quindi mi sarebbe piaciuto che anche il sottosegretario Baruffi spendesse due parole, che però non sono emerse nel suo intervento, e chiedevo di esprimersi su una visione di prospettiva, invece mi pare di capire che ancora una volta si punti sul gas anche per andare ad alimentare...

Si parlava dell’idrogeno, ma di un idrogeno blu, che quindi viene dal gas, quindi parliamo ancora una volta di Ravenna, però bisognerebbe dirselo in maniera molto chiara ed esplicita, senza stare a girarci intorno.

Lo dico perché c’è anche una questione politica rispetto a rapporti di collaborazione, che il Movimento 5 Stelle non ha mai fatto mancare, perché la situazione pandemica è quella che è, oggi siamo alle prese con la crisi derivante dalla guerra in Ucraina provocata dalla Russia e l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle è sempre stato di dialogo propositivo e di buonsenso.

È chiaro che, quando questo dialogo viene meno su queste tematiche, abbiamo un problema, se dall’altra parte non sento dichiarare con forza di sostenere le energie rinnovabili, compresa una serie di strumenti che stiamo andando ad affrontare anche all’interno di altri progetti di legge, e cercando di evitare anche alcune resistenze che si sono manifestate.

Mi dispiace quindi di questo, mi dispiace perché la Giunta aveva preso delle posizioni chiare, motivo per cui ho anche depositato una risoluzione. Ovviamente il mio voto sarà contrario alla risoluzione “allargata” e sarà favorevole alla risoluzione che io stessa ho presentato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Altri interventi in dichiarazione di voto? Collega Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Il Gruppo della Lega voterà convintamente la risoluzione del collega Lisei e invece voterà contro la risoluzione della collega Piccinini.

Molto chiaramente, come abbiamo provato in questa discussione a dire e a spiegare, purtroppo i giacimenti di gas, anche quelli italiani, non si attivano e si spengono con un clic, servono degli investimenti, quindi non è possibile dire che noi andremo nel phase-out del gas tra 15 anni e nel frattempo abbandonare totalmente gli investimenti e la coltivazione dei giacimenti, perché il giacimento altrimenti va a morire, cioè non può più essere estratto il gas, ed è quello che è accaduto in questi anni.

Nel momento in cui è stato detto alle aziende che non si poteva più coltivare e si sarebbe andati rapidamente all’esaurimento dei pozzi esistenti, le aziende hanno smesso di investire, quindi i pozzi ora non si possono riaprire con un rubinetto.

C’è anche un discorso tecnico, un discorso pratico, quindi ribadiamo che tutti stanno andando nella direzione di aumentare la capacità di energie rinnovabili con le comunità energetiche, con la semplificazione normativa, cercando di utilizzare tutte le forme di energia rinnovabili. Rimane una quota di gas, anzi di idrocarburi, perché noi abbiamo il gas, la Germania ha riaperto le miniere di carbone, perché non ha il gas che abbiamo noi, quindi noi abbiamo semmai, tra le risorse non rinnovabili, tra gli idrocarburi, quello meno inquinante, che ci permetterà di continuare a lavorare sulle rinnovabili.

Per finire totalmente con il gas, attualmente ci sono dei processi industriali, per esempio quelli altamente energivori, che mediante forni elettrici attualmente fanno fatica, non riuscirebbero a funzionare. Poi ci sono anche dei processi chimici in atto, per esempio la produzione del cemento determina essa stessa CO2, indipendentemente dal metodo con cui noi andiamo a scaldare il carbonato di calcio, quindi la CO2 si formerà sempre, quindi andiamo avanti con la tecnica degli stoccaggi, cosa che molti non vogliono.

Adesso anche qui siamo a un bivio, vogliamo aumentare il TAP (c’era chi non lo voleva, menomale che c’è il TAP), adesso vogliamo fare i rigassificatori, ma ci ricordiamo tutti le battaglie... in Italia ne abbiamo 3, adesso bisognerebbe arrivare a 6 per poter importare il GNL. Vi ricordate le battaglie contro i rigassificatori?

La Spagna è stata più intelligente da questo punto di vista, ne ha molti di più e potrà usufruire, differenziando le fonti energetiche dal GNL che stiamo andando a cercare in giro per il mondo.

Non c’è quindi una dicotomia – lo ripeto – però c’è una problematica tecnica, una problematica industriale, una problematica realizzativa che non permette oggi di switchare completamente sull’elettricità e su forme di elettricità totalmente rinnovabili.

Questo non vuol dire che non ci si stia lavorando. Ci stanno lavorando le aziende, ci sta lavorando la politica, ci stanno lavorando le associazioni. Però, pensare di switchare da un giorno all’altro, chiaramente, questa guerra e l’aumento delle materie energetiche degli ultimi sei mesi hanno fatto forse capire, anche a quelli che in Europa avevano già visto il futuro arrivare nel corso di un anno, che questo non può essere fatto.

Secondo me, quindi, questa risoluzione, quella del collega Lisei, va in questa direzione. Ha colpito positivamente il fatto che il Partito Democratico e Bonaccini Presidente abbiano sposato questo tipo di impostazione, perché il ragionamento che avrei voluto fare stamattina era proprio quello di dire “andiamo insieme avanti, come Regione Emilia-Romagna, in questa transizione”, però dobbiamo anche fare in modo che non sia negativa e distruttiva per il nostro sistema produttivo regionale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Lisei.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Abbiamo apprezzato la maggior parte delle parole espresse dal sottosegretario Baruffi, e le condividiamo. Deve essere chiaro che tutti abbiamo lo stesso obiettivo, che quello è il punto di arrivo. Ma se si chiama “transizione energetica” è perché da lì al punto d’arrivo c’è una transizione, cioè deve cambiare qualche cosa.

Io capisco che per qualcuno, per chi non è in grado di fare neanche una cosa fatta bene, pensare di farne due è forse utopia. Ma mentre si arriva alla transizione, purtroppo, volenti o nolenti, le fonti da idrocarburi ci servono. Le ridurremo, ma come cercarle e cercarle al prezzo minore credo che sia un tema ineludibile.

D’altro canto, gli stessi consiglieri che oggi spalancano gli occhi di fronte alla possibilità di estrarre il metano dall’Adriatico, magari vengono qua in macchina, con l’auto a metano, o addirittura con l’auto a benzina. Quindi, francamente il tema è semplicemente, visto che di metano ne abbiamo bisogno, da qua fin quando non raggiungeremo la transizione e le rinnovabili totali, visto che di certi mezzi, come le trivelle per estrarre metano, avremo bisogno, c’è da capire questo metano come e quanto lo vogliamo pagare e dove e a quanto lo vogliamo acquistare. Forse c’è chi preferisce pagarlo 0,70 euro e magari dare ricchi contributi ai Paesi che ce lo forniscono, con i quali magari poi ci comprano le armi per fare le guerre, Fratelli d’Italia crede sommessamente che, se possiamo, almeno una parte, produrcelo noi e pagarlo 0,05 euro, senza dare in mano denari a nazioni che, come è stato ricordato anche da qualcuno, proprio democratiche non sono e proprio ostili alla guerra non sono, credo che sia una ragione di buonsenso, che, d’altro canto, ci ha spinto addirittura a trovare una convergenza su queste tematiche con una parte della maggioranza, perché oggi nascondere l’emergenza è oggettivamente volersi tappare gli occhi e non voler pensare a quei milioni di cittadini italiani che pagheranno centinaia e migliaia di euro per le proprie bollette, forse bollette che dovrebbe pagare chi oggi ha portato avanti politiche di “no” assoluto, politiche talebane cieche, che avevano, sì, un obiettivo nobile, che ce l’avevano anche tutti gli altri, ma che non si sono mai posti il problema di come arrivare a raggiungere quell’obiettivo, perché l’obiettivo deve essere raggiunto in modo sostenibile anche economicamente per il Paese. È chiaro che a non pensare agli altri poi si arriva nella situazione nella quale siamo arrivati oggi.

La risoluzione che abbiamo presentato parla chiaramente di riattivazione dei vecchi giacimenti, quindi non parla di nuove trivelle. Poi, se uno vuole cercare per forza il motivo per votare contro perché ha dei problemi a votare a favore delle trivelle, per carità, si possono anche cercare le virgole e i punti e virgola, ma la risoluzione va molto chiaramente in quella direzione, che non vuol dire che noi siamo contrari a nuove trivelle, ma che nel deposito di questa risoluzione abbiamo voluto trovare un punto d’incontro a quella che per noi è una priorità. Prima attiviamo quelle vecchie e cerchiamo di metterle a frutto, poi si vedrà se c’è l’esigenza o non c’è l’esigenza. Ma quelle nuove non sono oggetto di questa espressione.

Mi pare che voler vedere oltre l’ordine del giorno sia semplicemente un voler nascondersi dietro un dito e non voler dire chiaramente che non si vuole estrarre il gas nell’Adriatico. Basterebbe dirlo: né dalle nuove né dalle vecchie. Non vogliamo estrarre il gas nell’Adriatico, perché ci piace comprarlo dalla Russia, ci piace pagarlo 0,70 euro, poi se ci comprano le armi chi se ne frega e se il costo della bolletta degli italiani è alto chissenefrega. Ecco, noi non siamo di questo avviso, ed è la ragione per la quale, come ho detto in premessa, non è che abbiamo e pensiamo di risolvere il problema con le trivelle. È la ragione per la quale siamo favorevoli alle comunità energetiche, ai pannelli fotovoltaici e a tutto quel processo di transizione che più va veloce meglio è, e l’abbiamo stimolato anche in queste settimane e in questi giorni.

Non siamo noi che sperperiamo dei fondi del PNRR in cose completamente inutili. Anzi, vi diciamo e abbiamo sempre detto che bisogna rivedere e bisogna cercare di mettere più risorse possibili per la transizione energetica e per le energie rinnovabili, ma nel frattempo? Nel frattempo, visto che oggi paghiamo le lentezze e l’incapacità di chi ha governato negli ultimi 10 anni, qualcosa per alleviare le tasche dei cittadini italiani bisogna fare e questa è sicuramente “una” soluzione; non “la” soluzione, ma una soluzione.

Per questo voteremo contro all’ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle e a favore dell’ordine del giorno che abbiamo presentato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Collega Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

La posizione del Gruppo del Partito Democratico è stata ben espressa dal collega Bessi, che è intervenuto prima, credo, in modo impeccabile, però credo ci sia stato un dibattito di alto livello in quest’aula. Quindi, mi premeva fare due riflessioni, anche alla luce del fatto che, come diceva il sottosegretario prima, ci apprestiamo nei prossimi mesi ad affrontare il Piano energetico. Quindi, credo davvero che le riflessioni fatte oggi possano essere anche il punto di partenza di una discussione che su quello porterà la Regione a prendere decisioni impegnative.

Ecco, penso che questi temi, come abbiamo fatto nel dibattito di oggi, non vadano affrontati né in modo semplicistico né in modo ideologico. Siamo tutti d’accordo sul fatto che la transizione ecologica ed energetica comporti una serie di provvedimenti che non riguardano un settore unico. Credo siamo tutti d’accordo sul fatto di tener conto che siamo un Paese in grandissima difficoltà, un Paese esposto, un Paese nel quale servono interventi a sostegno dei prezzi per non lasciare da sole le famiglie e le imprese, così come, credo, siamo anche tutti d’accordo nel non contrapporre le esigenze ambientali con quelle del mondo del lavoro e della produzione.

Certamente non va tutto bene. Certamente vanno fatte scelte innovative e coraggiose, però con un approccio che non sia solo quello retorico o di modello. Lo dico perché credo non ci sia dubbio in quest’aula che siamo tutti a favore dell’implementazione delle rinnovabili. Credo che nessuno possa essere contrario. Ciò detto, e mi limito al titolo, ad esempio sull’agrivoltaico una discussione vorrei farla su come con il DL Semplificazione sia possibile l’esproprio di pubblica utilità, su come l’agrivoltaico possa intervenire anche in modo problematico sul made in Italy e sulle eccellenze. Io non ho dubbi che gli agricoltori faranno la loro parte sulla transizione ecologica, però penso che sia un tema sul quale, nel rispetto del territorio, sarà utile approfondire, ma lo cito come titolo per dire che ogni scelta ha delle sfaccettature, dei vantaggi, ma anche qualche elemento problematico, considerato che questo, ad esempio, non potrà essere fatto in centro nei capoluoghi, ma soprattutto nelle zone periferiche, che hanno già loro caratteristiche paesaggistiche. Lo cito solo come esempio, perché ogni scelta, come dicevo, ha i suoi risvolti.

Sul tema del gas, il collega è stato già molto chiaro rispetto al fatto che la posizione che abbiamo è molto chiara, ovviamente, se possibile, no a nuove trivellazioni, ma soprattutto valutazione sul potenziamento e sul rafforzamento delle concessioni già in vigore. Forse abbiamo anche su questo idee diverse, ma noi riteniamo che non abbia alcun senso il fatto che in Croazia estraggano al massimo e noi sullo stesso mare ci poniamo limiti diversi in un quadro come quello attuale.

Cito poi le trivellazioni a terra, perché su questo la Regione ha già assunto posizioni molto chiare e lo dico venendo da un territorio dove le richieste sono molte, come tutti i territori fragili a rischio sismico, su queste trivellazioni, dove la Regione ha competenze specifiche c’è già stata una chiarezza estrema.

Mi avvio a chiudere sulla parte dell’offshore, che, come veniva detto prima, non è di nostra stretta competenza, il Ministero e il Governo su questo hanno una competenza diretta, non serve nemmeno il parere delle Regioni e stiamo tutti discutendo di politica. Certamente i segnali politici sono importanti, ma io credo davvero che avesse ragione il mio collega Bessi nel dire che le normative ci sono, ci sono poi i procedimenti e ogni concessione fa storia a sé.

In quest’ottica, ribadisco il voto favorevole del Partito Democratico alla risoluzione che ha come primo firmatario il collega Lisei, che è già stata peraltro sottoscritta da me e da altri colleghi e in alcune parti anche emendata, e per questi stessi motivi non siamo in condizioni di votare favorevolmente la risoluzione del Movimento 5 Stelle, nonostante su molti altri punti di quella risoluzione ci sia piena sintonia con alcune nostre posizioni, ma, tenuto conto che la Regione farà la sua parte sul Piano energetico regionale, su questo stiamo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Io avevo già annunciato il voto contrario di Europa Verde alla risoluzione. È un voto che non è frutto di ideologia. Ho cercato di spiegare, sulla base di dati e di ragionamenti, i motivi alla base di questo voto contrario. Sentire poi citare il Governo Berlusconi 2008-2011 come l’ultimo Governo che si è occupato di pianificazione positivamente in campo energetico, francamente mi sorprende, visto che col decreto Romani del 2011, che ho già avuto occasione di richiamare, le rinnovabili sono state ammassate in una fase di sviluppo ascendente molto spinto.

Questo per riportare le cose alla situazione. Quanto poi alla risposta alla crisi energetica, io ho detto che ci sono gli extra profitti ENI, c’è il raddoppio dell’IVA che ha incassato il Governo; per la fase-ponte si faccia questo: continuare a investire nel metano anziché nella transizione verso le rinnovabili è un errore, perché le risorse sono limitate, quindi vanno investite verso l’energia che ci porta fuori dalla dipendenza dal metano, visto che quello nazionale comunque sarebbe una risorsa minima se paragonata alle necessità, ai bisogni.

Accolgo con piacere l’affermazione che è stata fatta, mi sembra, dal consigliere Occhi che il nucleare da fissione oggi non è all’ordine del giorno, lo stesso premio Nobel, Giorgio Parisi, lo ha definito “più vecchio del transistor”. Bene che si studi sulla fusione, ma se pensiamo che la fusione ci risolva le cose, è chiaro che dovremo aspettare tantissimo.

Quanto allo stoccaggio della CO2 in impianti che l’ENI ha fatto in Inghilterra sono un fallimento tecnologico e restano comunque un’incognita dal punto di vista delle conseguenze nell’immagazzinare questa CO2 sottoterra.

Ovviamente, poi, in risposta alla consigliera Pigoni non abbiamo la pretesa, noi Verdi, di essere il mago Otelma che fa previsioni. Quando prima dicevo che abbiamo visto in anticipo, non era per presunzione; semplicemente abbiamo preso sul serio con anticipo degli studi che per altri erano irrilevanti. La prima Conferenza sul clima è di Stoccolma, del 1972; l’altra importante è stata quella di Rio del 1992, quindi è da un pezzo che si parla di crisi climatica e di global warning. I negazionisti, però, erano anche in alcune forze politiche qui presenti fino all’altro giorno, alcune ancora non vogliono accettare che ci sia l’emergenza climatica, quindi in questo senso non è che ci sentiamo, ripeto, il mago Otelma che fa delle previsioni, semplicemente guardiamo con attenzione a degli studi e di solito le nostre decisioni le prendiamo in base a questo, non in base a delle fantasie.

Per il resto, nelle parole del sottosegretario accolgo con favore che non si vuole abbandonare il principio che ambiente e lavoro non vanno contrapposti, tanto più che oggi l’ambiente può essere un utile alleato dell’economia, sia perché aiuta il sistema produttivo a posizionarsi sui mercati del futuro, e non quelli del passato, sia perché offre nuove possibilità occupazionali. Poi, è chiaro, la transizione non si fa con una bacchetta magica. Si chiama transizione apposta, perché è una fase di passaggio, di varie tappe. Se, però, gli investimenti continuiamo a farli su quelli che ci legano al passato e non ci traghettano al futuro, è un problema. È un problema.

Per questo motivo, il Gruppo Europa Verde vota contro la risoluzione, mentre per quanto riguarda quella del Movimento 5 Stelle chiede di votarla per parti separate, perché tutta la parte che riguarda le politiche del Governo come Europa Verde non la possiamo sostenere, perché notoriamente non solo non siamo nel Governo, ma non ne condividiamo le politiche energetiche.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Zamboni, ci deve dire quali sono le parti per cui vuole votare in modo separato.

 

ZAMBONI: Fino all’”impegna” la prima parte e l’”impegna” a parte. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie a lei.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Prima, in effetti, quando la consigliera Piccinini ha fatto riferimento alle dichiarazioni dell’onorevole Meloni datate 2016, sono andato a ricercarle, perché la rete è sempre un elemento interessante da questo punto di vista. La curiosità è che era proprio il 5 aprile, oggi è 6. Sei anni fa, appunto, l’onorevole Meloni diceva: “Il Governo ha dato la linea di non andare al voto e così si continua a dare alle trivelle il permesso di continuare a scavare. Invitiamo tutti ad andare a votare e di votare ‘sì’ per dire basta all’inquinamento del nostro mare”. Vorrà dire, consigliere Barcaiuolo, che aggiungeremo…

 

(interruzione del consigliere Barcaiuolo)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Barcaiuolo…

 

(interruzione del consigliere Barcaiuolo)

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, questo non è un fatto personale, mi dispiace. Glielo devo negare io, perché non ha citato lei, ma ha citato la leader di un partito.

Intanto facciamo finire l’intervento, poi, se chiederà il fatto personale, le risponderò in merito. Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Sicuramente non ho capito, e d’altra parte, come diceva la canzone di un cantautore a cui sono molto legato, “pensare è sconsigliato per chi non è abituato”, in questo caso farò finta di attribuirla a me, perché siamo sempre noi a non capire, a non saper leggere, a non saper scrivere, a non saper far di conto. Per fortuna che ci siete voi, per fortuna che c’è il consigliere Occhi, che ha spiegato a tutto il mondo quello che bisogna fare e ha spiegato perché tutto il mondo sbaglia e cosa bisognerebbe fare, cosa non bisognerebbe fare.

Per fortuna che ci sono anche gli elettori emiliano-romagnoli, che ogni cinque anni vanno a votare e non si sbagliano mai. Detto questo, per stare invece sul punto, io penso due cose fondamentalmente di questo dibattito. La prima è che tra qualche settimana inizieremo un dibattito, come ha anticipato il sottosegretario Baruffi, sul Piano energetico regionale, e credo che quello sarà un passaggio importante per questa Regione.

Come tutti gli strumenti di programmazione, il Piano energetico regionale ha un significato e una valenza per noi molto importanti.

Durante la discussione di questa mattina ho ascoltato con attenzione le parole del collega Bessi, le parole della capogruppo del PD Zappaterra, ho ascoltato ovviamente le parole del sottosegretario Baruffi, penso che ci siano elementi che possano e debbano – mi auguro – tenere insieme, penso anche che ci siano degli aspetti di differenza, perché abbiamo punti di partenza su quella discussione differenti.

Come sempre abbiamo fatto, lavoreremo per trovare un punto d’intesa, però ci sono elementi di distanza, e il voto che andremo a esprimere sulle due risoluzioni di oggi in qualche modo fotografa questo elemento di partenza.

Noi voteremo quindi contro la risoluzione a prima firma del consigliere Lisei e voteremo invece a favore della risoluzione della consigliera Piccinini. Come ho detto, non è una novità che su alcuni temi ci siano punti di vista differenti. Però, siccome le posizioni che sono state espresse anche nell’intervento del sottosegretario Baruffi lasciano ampio margine alla possibilità di trovare nella discussione sul Piano energetico punti di avanzamento, in linea con quello che abbiamo scritto nel Patto per il clima e per il lavoro, gli strumenti di programmazione, non solo il Piano energetico, abbiamo anche in discussione il Piano sulla qualità dell’aria, abbiamo diversi strumenti di programmazione di cui dovremo occuparci, io credo che sia necessario tenere insieme la discussione su queste politiche, complessivamente intese, perché definiscono le politiche ambientali ed energetiche della Regione. Sono convinto, come ho detto, che ci siano le condizioni per fare un passo avanti tutti insieme. E quando dico “tutti insieme”, ovviamente, e concludo, presidente, mi riferisco alla maggioranza, quella a cui gli elettori dell’Emilia-Romagna hanno affidato il compito di governare questa Regione, non al “tutti insieme” che oggi hanno firmato questa risoluzione.

Credo che ci siano le condizioni per fare un passo avanti, tenendo insieme le condizioni che ho provato a ricordare nell’intervento in dibattito generale: la complessità della transizione, la complessità di dare risposte in questo frangente così difficile alle imprese e alle famiglie e il mantenimento dei posti di lavoro. Non è semplice, ma chi ha la responsabilità di governare è chiamato a fare questo. Ovviamente, e lo ribadisco, come ho detto prima, non mettendo mai in secondo piano rispetto a nulla il disastro ambientale nel quale siamo, verso il quale stiamo correndo se non metteremo in campo elementi correttivi profondi e radicali. Questo è quello che siamo chiamati a fare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione.

Consigliere Barcaiuolo, il suo Gruppo ha già parlato.

 

BARCAIUOLO: Voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Perfetto.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ha chiesto la votazione elettronica per le due risoluzioni.

Nominiamo gli scrutatori: Fabbri, Barcaiuolo, Bulbi…Costa, scusatemi, ho sbagliato io.

Costa, Barcaiuolo, Bulbi.

Mettiamo in votazione con il sistema elettronico la prima parte… Scusate, scusate. Sottosegretario.

Mettiamo in votazione, per la risoluzione 5021, la prima parte, che inizia da “il Governo” e finisce con le parole “della povertà energetica”.

Con il dispositivo elettronico, la votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 3

Contrari 36

Astenuti 0

 

È respinta.

Mettiamo in votazione la seconda parte, che inizia con l’impegno “impegna sé stessa e la Giunta regionale” fino alle parole “per il lavoro e per il clima”.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 4

Contrari 35

Astenuti 0

 

È respinta.

 

Mettiamo in votazione ora la risoluzione 5024, a prima firma Lisei.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 34

Contrari 4

Astenuti 0

 

È approvata.

 

OGGETTO 4912

Risoluzione per impegnare la Giunta ad aprire un confronto con Trenitalia-Tper e Trenitalia, con il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati, allo scopo di mantenere la manutenzione di secondo livello dei treni di Trenitalia-Tper nelle officine di Trenitalia OMC dell’Emilia-Romagna e salvaguardare il futuro industriale degli stabilimenti di Bologna e Rimini. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico, Rossi, Mumolo

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’oggetto 4912: risoluzione per impegnare la Giunta ad aprire un confronto con Trenitalia-TPER e Trenitalia, con il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati, allo scopo di mantenere la manutenzione di secondo livello dei treni di Trenitalia-TPER nelle officine di Trenitalia OMC dell’Emilia-Romagna e salvaguardare il futuro industriale degli stabilimenti di Bologna e Rimini”, a firma dei consiglieri Taruffi, Amico, Rossi.

Su tale oggetto sono state presentate tre proposte di emendamento, due a firma della consigliera Rossi e uno a firma dei consiglieri Pelloni, Facci e Montevecchi.

Siamo in discussione generale. Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Sì, presidente, in realtà volevo intervenire sull’ordine dei lavori, non l’ho fatto prima durante il mio intervento, perché non mi sembrava opportuno, però lo voglio fare ora.

Siccome pochi minuti fa è arrivata la sentenza definitiva sulla strage del 2 agosto 1980, la strage di Bologna, ed è stato confermato l’ergastolo per Paolo Bellini, ex Avanguardia Nazionale, e sono stati condannati per depistaggio anche l’ex capitano dei Carabinieri Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia, credo che sia importante e utile, visto che siamo riuniti in Assemblea in questo momento, prendere atto con soddisfazione di esprimere soddisfazione e registrare come estremamente positivo il fatto che si sia arrivati finalmente ad una parola di chiarezza definitiva su quella che è stata la più grave strage compiuta in Italia in tempo di pace, compiuta alla stazione di Bologna, compiuta per opera…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Taruffi, noi la ringraziamo della comunicazione, però non ci faccia un intervento, sennò poi le dovrei togliere la parola.

 

TARUFFI: No, ho ancora trenta secondi…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sì, ma sull’ordine dei lavori. Lei sta facendo un intervento politico.

 

TARUFFI: No. Concludo dicendo che è strage compiuta per mano fascista, io credo che sia giusto e opportuno che quest’aula ne prenda atto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. La ringrazio per il suo intervento.

Ritorniamo all’oggetto 4912. Siamo in discussione generale. Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Un anno fa, insieme al collega Taruffi avevamo presentato una risoluzione che aveva per oggetto ancora l’Officina manutenzione ciclica ex OGR di Bologna, così come l’Officina manutenzione ciclica locomotive di Rimini.

La risoluzione raccolse voto unanime all’interno della Commissione circa un impegno da parte della Regione a seguire un percorso che non portasse alla dismissione di questi due comparti produttivi manutentivi presenti sul territorio regionale.

A distanza di un anno torniamo sul punto, a sollecitare nuovamente la Giunta rispetto a quelle che saranno le sorti di questi due stabilimenti. Nonostante i piani industriali presentati dalla stessa Trenitalia, infatti, ancora oggi permangono una serie di criticità, incertezze circa il destino e il futuro di questi due luoghi di produzione.

Lo diciamo anche alla luce di quanto questa Regione sta facendo dal punto di vista dell’implementazione, del trasporto pubblico su ferro. Lo diciamo anche alla luce della discussione fatta poc’anzi sulla definizione delle modalità di approvvigionamento energetico. Lo diciamo nel momento stesso in cui la flotta ferroviaria della Regione Emilia-Romagna si sta convertendo progressivamente all’elettrico. Giusto lo scorso primo aprile è stata inaugurata la tratta Reggio Emilia-Ciano che da lungo tempo aspettavamo potesse essere portata in trazione elettrica, riducendo così la parte di inquinamento, così come quella di rumore, lo diciamo quando, accompagnando questa trasformazione della flotta ferroviaria, abbiamo bisogno anche di accompagnarne la manutenzione e la cura, la possibilità di trattenere sul territorio emiliano-romagnolo delle competenze, dei know-how determinanti alla manutenzione dei treni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche in termini di sviluppo e capacità di produzione industriale per quanto riguarda i territori emiliano-romagnoli.

I due stabilimenti, quello di Bologna e di Rimini, sono nuovamente nell’incertezza delle commesse da parte di Trenitalia, sono nuovamente in stato di agitazione perché le forze sindacali hanno manifestato il loro disappunto rispetto a un piano industriale che doveva essere applicato e non è stato applicato, e sappiamo bene, come dicevo, che il ridimensionamento e la chiusura di questi impianti comporterebbero una deindustrializzazione di questo comparto, un comparto che storicamente anche in Emilia-Romagna ha determinato delle grandi capacità di innovazione e di crescita.

Quello che crediamo sia necessario è che i treni di nuova generazione, che in questo momento sono messi su rotaia, quindi Pop e Rock di Trenitalia e TPER, possano trovare spazio per la manutenzione proprio sul territorio emiliano-romagnolo proprio grazie all’attribuzione di commesse da parte di Trenitalia. Anche quando il 17 gennaio 2020 per la OMC di Bologna era stato sottoscritto un accordo nel quale si proporzionava la capacità produttiva dello stabilimento per un carico di lavoro pari a 165.000 ore complessive, questo accordo, però, ad oggi non è mai stato applicato e all’interno dell’officina oggi sono impiegati in produzione il 30 per cento in meno dei lavoratori necessari, con una costante tendenza al ridimensionamento dovuta al mancato turnover.

Il lavoro e le assunzioni mirate sono l’investimento indispensabile per il presente e il futuro dello stabilimento di Bologna, ed è imprescindibile salvaguardare questo bene industriale della città perché il trasporto ferroviario è un settore strategico per il sistema produttivo dell’Emilia-Romagna, per la tenuta occupazionale e produttiva di tutto il territorio, con potenzialità per l’avviamento e l’inserimento lavorativo per i giovani diplomati negli istituti tecnici di Bologna e provincia, qualcosa che ha a che fare con il trasporto delle persone, qualcosa che ha a che fare con il potenziale sviluppo delle capacità di interconnessione del sistema ferroviario anche per quanto riguarda il trasporto merci.

È per questo motivo che attraverso questa risoluzione chiediamo l’impegno della Giunta ad aprire nuovamente un confronto con Trenitalia-TPER e Trenitalia, con il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati, per mantenere la manutenzione di secondo livello dei treni di Trenitalia-TPER nelle officine di Trenitalia OMC dell’Emilia-Romagna e poter salvaguardare così il futuro industriale degli stabilimenti di Bologna e di Rimini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Brevemente, intervengo su questa risoluzione, per la quale abbiamo presentato anche una precisazione sotto forma di emendamento, ma una precisazione.

È una risoluzione che condividiamo assolutamente, ricordando che già nell’ottobre del 2020 da parte della Lega vi è stata una richiesta nei confronti della Regione di attivarsi rispetto a Ferrovie dello Stato, che non stava rispettando i patti, mettendo a rischio centinaia di lavoratori nelle due sedi di Bologna e di Rimini.

Senza nulla togliere naturalmente al comparto di Rimini e senza fare alcun tipo di distinguo tra lavoratori che hanno la medesima dignità, vorrei ricordare cosa rappresenti il comparto di Bologna che la trasformazione della ex OGR, l’Officina Grandi Riparazioni, e quale tributo anche in termini di vite umane abbiano dato questi lavoratori, ricordando che all’interno di questa Assemblea legislativa al piano terra abbiamo dedicato appositamente un momento a ricordo del lavoro, ma anche delle vite spese per quel tipo di lavoro e delle morti che ne sono conseguite, purtroppo, alle quali ciclicamente siamo costretti ad assistere per le conseguenze delle malattie professionali che ne sono derivate.

È chiaro, quindi, che non potevamo allora e non possiamo nemmeno oggi tacere di fronte a questa evidente mancanza di sensibilità, oltre che di rispetto per gli accordi da parte di Ferrovie dello Stato, sul mantenimento dei livelli occupazionali e dei livelli di qualità.

Questa risoluzione, che condividiamo, vuole essere, speriamo, l’ultimo appello che si fa alla politica regionale, perché la politica regionale ha quantomeno una responsabilità di controllo e non solo di moral suasion: è proprio una responsabilità anche in termini di partecipazione a queste compagini societarie, in termini di intervento diretto.

Questa quindi vuole essere una precisa denuncia nei confronti di una realtà che evidentemente non si attiene agli accordi originariamente presi. Auspichiamo naturalmente che da parte dell’Amministrazione regionale vi sia un intervento finalmente risolutivo e finalmente destinato a risolvere in maniera efficace il futuro di centinaia di lavoratori per assicurare alle loro famiglie sicuramente in primis una garanzia, ma anche per garantire al settore pubblico una risposta in termini di qualità del servizio, dell’importante servizio lavorativo che essi prestano.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Rossi, prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Chiaramente, ho seguito l’evolversi della situazione degli impianti dell’OGR, in particolare di Rimini e di Bologna, sin dal principio.

Anche il Partito Democratico, con la mia prima firma ha depositato un’interrogazione a fine ottobre-novembre del 2020, con cui chiedevo alla Giunta il rispetto degli accordi aziendali siglati tra le organizzazioni sindacali e le Ferrovie dello Stato.

Ho condiviso anche l’atto politico che è stato presentato a febbraio del 2021 sempre dai colleghi di Coraggiosa, anche proprio al fine di proseguire nella direzione tracciata e a sostegno di tutti gli intenti che sono stati dichiarati finora in quest’aula e che, comunque, ci vedono uniti, compatti, interessati e – aggiungo – preoccupati rispetto a questi due siti.

Io sono convinta che servano risposte certe, risposte certe sul futuro delle sedi, sul futuro dei posti di lavoro. Sono due impianti specializzati, due di nove, tra l’altro, presenti in tutta Italia, e ho visto, anche in prima persona, durante uno degli ultimi presìdi di fronte all’impianto di Rimini proprio nel gennaio dello scorso anno, peraltro ho anche avuto modo di confrontarmi con i lavoratori e con le rappresentanze sindacali, tutta la preoccupazione che hanno espresso e che, ovviamente, noi condividiamo, fino a portare oggi in quest’aula degli atti formali. Da mesi si raccolgono sollecitazioni di chi è preoccupato per il futuro dell’OGR riminese, che oggi, insieme all’analogo stabilimento di Bologna, fa riferimento alla sezione manutenzione rotabile del gruppo Ferrovie dello Stato, come sappiamo, il 2020 e il 2021 sono stati proprio disattesi gli accordi per il rilancio siglati dai sindacati delle Ferrovie dello Stato che erano previsti per il triennio. Devo dire che sia l’assessore Colla che l’assessore Corsini si sono attivati immediatamente dopo le sollecitazioni, e nel frattempo sono arrivate anche le nostre sollecitazioni da quest’aula, sin da subito. A ottobre 2020, l’assessore Corsini scrive a Trenitalia chiedendo informazioni in merito alle previsioni di sviluppo, il 29 dicembre 2020 l’assessore Colla ha convocato un tavolo regionale con Trenitalia, insieme alle parti sindacali, alle associazioni e alle Istituzioni locali, chiedendo che fosse rispettato l’accordo sancito al tavolo nazionale. Poi, via via anche nel 2021 si sono susseguiti colloqui, incontri e sollecitazioni da parte dei nostri assessori.

Io credo, come è stato detto, che sia necessario oggi determinare un punto preciso e riuscire a garantire ai nostri siti e ai nostri lavoratori quello che di fatto fa parte della nostra storia e anche della dignità dell’uomo, un luogo di lavoro in un luogo preciso, che fa parte di un tessuto sociale ed economico che ha garantito delle professionalità negli anni e che deve essere trattato come un fiore all’occhiello di un settore importante come quello dei trasporti.

Ferrovie ha dichiarato recentemente la presentazione di un nuovo piano industriale dell’azienda con un respiro decennale, che dovrebbe presentare entro il primo quadrimestre di quest’anno, ed è concentrato anche sul potenziamento di servizi efficaci e sostenibili. Questo è un pezzo anche dell’emendamento che io ho presentato alla risoluzione dei colleghi Taruffi e Amico, insieme all’impegno alla richiesta, come ricordato anche dal collega, di una riconvocazione di quel tavolo che citavo prima, tavolo regionale con il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati e delle rappresentanze sindacali auspicabilmente unite, allo scopo di mantenere la manutenzione di secondo livello dei treni di Trenitalia-TPER nelle officine di Trenitalia dell’Emilia-Romagna e salvaguardare il futuro industriale degli stabilimenti sia di Bologna che di Rimini, in una prospettiva di innovazione e di sviluppo, garantendo l’occupazione specializzata.

C’è infatti veramente una situazione unica nel nostro territorio, nella nostra Regione, che si vive a Bologna e a Rimini in quel contesto, di un’occupazione specializzata che può, anche attraverso l’esecuzione di investimenti previsti dagli accordi, innovarsi e quindi anche creare nuovi posti di lavoro, così come di fatto si era preannunciato.

Gli accordi, che sono stati siglati e disattesi, ovviamente prevedevano anche doppi turni di lavoro, turni più impegnativi rispetto ai soliti, i lavoratori non si sono tirati indietro, non hanno esitato a fare, ma come corrispettivo per l’impegno preso non hanno avuto nessun esito positivo e anche nessun esito di prospettiva positiva.

Credo che un segnale forte possa arrivare oggi, ascoltando anche gli interventi dei colleghi dell’opposizione. Auspico quindi un voto unanime su questa risoluzione, e che possa arrivare forte il messaggio – essendo ovviamente un argomento già trattato dalla Giunta in modo centrale – e che abbiano in agenda come priorità, come hanno dimostrato con il lavoro e l’attività di questi due anni, anche a Ferrovie, in modo tale che consolidino quello che per cent’anni e oltre sul nostro territorio è sempre stato un punto di riferimento importante.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi in dibattito generale sulla risoluzione? Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Come ha illustrato prima il consigliere Amico, abbiamo inteso riportare l’attenzione dell’aula su un tema per noi molto molto importante, sul quale siamo intervenuti anche insieme ad altre forze politiche e ad altri consiglieri, come ha ricordato anche la collega Rossi, già nei mesi precedenti (e anche, a dire la verità, nella precedente legislatura, per chi come me era presente anche in quella).

Il tema ovviamente è per noi di primaria importanza, perché si tratta della salvaguardia di un bene industriale non solo per le città di Bologna e Rimini, ovviamente, ma è un elemento fondamentale, direi strategico, per il trasporto ferroviario dell’Emilia-Romagna.

Sappiamo quanto l’Emilia-Romagna all’interno del sistema trasportistico nazionale sia importante, come sia uno snodo centrale. Avere qui competenze e possibilità di intervento su quello che tra l’altro, anche dal punto di vista storico è un elemento fondamentale del tessuto industriale di questa città, Officine Grandi Riparazioni ha una storia alle spalle, che tutti conosciamo, molto importante, ma soprattutto guardando al futuro, dobbiamo dar corso a quelli che sono stati gli accordi intercorsi con le organizzazioni sindacali nel gennaio 2020, che poi sono rimaste, purtroppo, per buona parte, lettera morta. Questo è un elemento, come dicevo, per noi fondamentale, sul quale abbiamo chiesto in diverse occasioni un intervento, e l’attenzione, come è stato ricordato, degli assessori Colla e Corsini per le rispettive competenze non è mai mancata, però a questo punto si pone la necessità di tornare sul tema e di farlo con determinazione, anche perché Trenitalia – qui lo voglio dire in modo chiaro –, essendo, come sappiamo, una realtà controllata al 100 per cento da Ferrovie dello Stato, quindi di riferimento del Ministero delle infrastrutture, visto che stiamo parlando della manutenzione, e noi vogliamo mantenere sul territorio la manutenzione, in particolar modo stiamo parlando di treni elettrici, ecco che, allora, una parte delle discussioni che abbiamo fatto anche questa mattina, lo dico tangenzialmente, trova elementi concreti di applicazione, vale a dire le politiche industriali che servono a dare risposte anche e soprattutto sul tema dell’elettrificazione delle linee regionali. Non a caso ci siamo impegnati in tal senso, come ben sa l’assessore Corsini, come ben sa anche il presidente della Regione. Mantenere qui questo pezzo di competenza e di capacità di lavoro è un elemento strategico, che ha a che fare con le politiche industriali del nostro Paese.

Guardate, non stiamo parlando d’altro, stiamo parlando anche e soprattutto di questo, stiamo parlando di competenze, di professionalità, di lavoro, lo stiamo facendo su un asset strategico per Bologna, per Rimini, per l’Emilia-Romagna, e su un tema, quello dei mezzi elettrici, che sta in linea col tema elettrificazione, su cui ci siamo parlati a lungo.

Annuncio già in questa fase che accoglieremo gli emendamenti che sono stati presentati a prima firma del consigliere Pelloni, insieme ai consiglieri Facci e Mastacchi, così come all’emendamento presentato dalla consigliera Rossi. Mi fa piacere anche che vi sia in questo caso una convergenza positiva. Non sempre si registrano convergenze positive. In questo caso è una convergenza positiva… Scusate, mi fanno notare che era Montevecchi e non Mastacchi. Purtroppo sapete che io, nei confronti del consigliere Mastacchi, ho una vicinanza che mi porta a nominarlo anche quando non c’entra. Quindi, è Montevecchi, non Mastacchi. Mi correggo. Non me ne voglia il consigliere Montevecchi. Dicevo, una convergenza positiva, perché una risoluzione tipo questa, che viene approvata con una larghissima maggioranza, dà ulteriore forza al lavoro che deve mettere in campo la Giunta, insieme alle realtà locali, alla città, al Comune di Bologna, al Comune di Rimini, come richiamato nel dispositivo finale che era già presente nel testo originale, che è stato mantenuto anche nell’emendamento proposto dalla consigliera Rossi.

Per tutte queste ragioni, ovviamente è importante e fondamentale per noi insistere su questo punto, anche per dare continuità ad un impegno – ripeto – che non viene da oggi, ma parte da lontano.

Chiudo su un aspetto, che ha originato la risoluzione. Sottoscrivere accordi con le organizzazioni sindacali e poi non mantenerli è una pratica (qui allargo il tema) a cui purtroppo assistiamo con troppa facilità, e credo che questo sia un problema che riguarda tutti quanti, perché quando soggetti come Trenitalia, società controllata al 100 per cento da Ferrovie dello Stato, quindi il cui riferimento è il Ministero dell’infrastrutture, quando si siede a un tavolo firma un accordo con le organizzazioni sindacali, ma, a distanza di due anni (è vero, in mezzo c’è stata la pandemia, è vero, ci sono stati tutti i problemi che conosciamo) non si coglie la volontà di mantenere fede a un impegno sottoscritto, questo è un elemento che ci preoccupa, perché avviene – ripeto – con una facilità e una scioltezza che ci preoccupano.

Volevamo richiamare l’attenzione anche su questo aspetto, perché i tavoli di trattativa per questo Paese devono essere tavoli di trattative importanti, devono essere riconosciuti, devono essere seri. Abbiamo fortunatamente superato e ci siamo lasciati alle spalle il periodo storico in cui chi guidava il Paese considerava le organizzazioni sindacali come corpi intermedi da disarticolare e bypassare, quella stagione fortunatamente è passata, siamo in un’altra fase, quindi è importante che con l’interlocuzione con i sindacati e le trattative, quando ci si siede a un tavolo e si sottoscrivono degli accordi, quegli accordi vengano mantenuti. Ne va della qualità complessiva delle relazioni industriali e anche della qualità di vita sui luoghi di lavoro e della serietà delle Istituzioni.

Sulla base di questo, come ho detto, accogliendo gli emendamenti che sono stati presentati, ci auguriamo, ci aspettiamo un’approvazione a larga maggioranza di questa risoluzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alla discussione generale sugli emendamenti, che sono tre, ricordo, due a firma Rossi e uno a firma Pelloni, Facci, Montevecchi.

Non ci sono interventi in dibattito generale sugli emendamenti.

Passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sugli emendamenti e sulla risoluzione. Consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Come accennato dal collega Taruffi, oltre ad accettare la presentazione degli emendamenti da parte della collega Rossi e dei colleghi Pelloni, Montevecchi e Facci, annuncio il voto favorevole di Emilia-Romagna Coraggiosa sia per quanto riguarda gli emendamenti che per quanto riguarda la risoluzione.

Anch’io mi associo all’appello che ha fatto il collega Taruffi rispetto a una convergenza molto larga per sostenere l’azione della Giunta nel richiedere a Trenitalia il rispetto degli impegni sul piano industriale. Impegni che in questo momento sono legati a questi due stabilimenti. Sappiamo bene però come anche altri stabilimenti di manutenzione siano presenti sul territorio emiliano-romagnolo e come l’attenzione da parte della Regione debba essere mantenuta alta perché Trenitalia presti fede ai suoi impegni anche per altre porzioni di territorio senza affidare altrove queste capacità produttive.

Questo ci serve anche all’interno e nell’ambito di quello che è il Patto per il lavoro e per il clima, per mantenere non solo un’alta e ampia occupazione sul territorio emiliano-romagnolo, ma anche una buona occupazione, perché la capacità e la competenza raggiunte e raccolte proprio all’interno di questi stabilimenti produttivi sono assolutamente un fatto importante per i lavoratori, per il comparto produttivo emiliano-romagnolo, per la continuità lavorativa sul territorio.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Nessun altro in dichiarazione di voto? Prego, consigliera Pigoni.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Brevissimamente, soltanto per dire che anche noi siamo assolutamente favorevoli. La tematica è sicuramente importante e sentita. È bello vedere che, dopo una discussione come quella precedente, invece su questa tematica riusciamo ad essere tutti concilianti tra noi, quindi voteremo a favore sia dei due emendamenti della consigliera Rossi del Partito Democratico, sia dell’emendamento 3 del consigliere Pelloni della Lega e ovviamente alla risoluzione del collega Amico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Mettiamo quindi in votazione gli emendamenti.

Emendamento n. 1, a firma Nadia Rossi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 2.

Favorevoli? Astenuti? Contrari?

È approvato.

 

Consigliere Taruffi, lei dà l’assenso alla votazione del suo emendamento?

 

TARUFFI: Questo sì. Chiedevo il voto elettronico per il voto finale della risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo.

Passiamo alla votazione dell’emendamento n. 3, a prima firma Pelloni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Votiamo ora la risoluzione 4912, con il sistema elettronico.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 39

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvata.

 

OGGETTO 4909

Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire sul Governo nazionale affinché vengano al più presto svincolati i fondi per l’erogazione dell’indennità di specificità per la categoria degli infermieri, garantendo valorizzazione e uniformità di trattamento a questa professione. A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Piccinini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione 4909, che impegna la Giunta ad intervenire sul Governo nazionale affinché vengano al più presto svincolati i fondi per l’erogazione dell’indennità di specificità per la categoria degli infermieri, garantendo valorizzazione e uniformità di trattamento a questa professione, a firma del consigliere Mastacchi, cui si è aggiunta la firma della consigliera Piccinini.

Su tale oggetto è stata presentata una proposta di emendamento a firma della consigliera Maletti.

Dibattito generale. Prego, consigliere Mastacchi.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

In questa risoluzione si parla di infermieri. Se ne parla affrontando principalmente due temi, due argomenti. Il primo è la distonia di trattamento rispetto ai vari annunci fatti durante il periodo di pandemia, durante il quale è stato enfatizzato il loro lavoro arrivando al punto di definirli eroi.

Nei fatti, rispetto alle giuste gratificazioni verbali, non ha coinciso anche un riconoscimento economico utilizzando i fondi stanziati dal Governo, come è avvenuto per altre categorie, e di questo sinceramente non si capisce il motivo.

L’altro tema che voglio affrontare nella risoluzione che sto per illustrare riguarda le grandi difformità di trattamento che le varie aziende del territorio emiliano-romagnolo riservano ai loro dipendenti di pari livello e mansione. Un esempio per tutti è il trattamento del servizio mensa, che va dalla possibilità di usufruire di tale servizio in fasce orarie molto limitate, e in servizi convenzionati, fino ad arrivare, in alcuni casi, all’assegnazione di buoni-pasto, con nel mezzo tutte le sfumature di grigio conseguenti.

Si tratta quindi di intervenire affinché, pur nell’autonomia gestionale delle singole aziende, com’è normale che sia, appunto, ci sia per gli argomenti principali come quelli appena citati una uniformità di trattamento.

Vi leggo il testo della risoluzione: “Premesso che la figura dell’infermiere è fondamentale nel collegamento e nel rapporto tra la sanità e il cittadino, e il miglioramento delle condizioni di lavoro degli infermieri consente una ricaduta positiva sul servizio fornito ai cittadini durante le necessità ospedaliere e sanitarie; che il numero degli infermieri è insufficiente e gli operatori, dopo 23 mesi di pandemia continuano ad affrontare livelli di stress fisico e psicologico senza precedenti nella storia della professione, essendo i più esposti al contagio, con organici inadeguati, costretti a turni massacranti, a cambi continui della turnazione di reparto, con ferie bloccate e riposi saltati; rilevato che la legge di bilancio 2021 (quella del Governo Conte II) ha stanziato 500 milioni di euro per i medici, 335 milioni per gli infermieri, 100 milioni per gli OSS e le restanti professioni sanitarie, e mentre per i medici le risorse sono state erogate già da gennaio 2021, per tutti gli altri l’indennità di specificità è stata invece vincolata al rinnovo dei contratti; atteso che la categoria è ormai stanca di promesse mai mantenute, di essere definiti eroi, ma di non avere nemmeno all’interno della nostra regione lo stesso trattamento in tutte le province, gli infermieri hanno diritto ad avere una prospettiva di carriera professionale omogenea all’interno della nostra Regione, e non solo di tipo organizzativo; impegna la Giunta e il presidente ad un fattivo intervento sul Governo nazionale, affinché vengano al più presto svincolati i fondi per l’erogazione dell’indennità di specificità, tanto sospirata dalla categoria, dopo quasi 24 mesi di lavoro in prima linea; a valorizzare questa professione all’interno della nostra Regione, eliminando le disparità di trattamento ingiustificate a seconda delle USL di competenza, e a formulare invece proposte per garantire, nel rispetto degli spazi di autonomia propri delle scelte organizzative aziendali, la massima omogeneità di trattamento per la professione sull’intero territorio regionale, con la consapevolezza che, migliorando le condizioni lavorative della categoria, si migliora la qualità dell’assistenza ai cittadini”.

Posso già annunciare anche che accolgo con favore l’emendamento presentato dalla collega Maletti, che ringrazio per l’interlocuzione che abbiamo avuto, è un emendamento che illustrerà lei, ma che prendo con favore, perché non stravolge il significato della risoluzione, ma addirittura, ad una mia seconda lettura, lo semplifica.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Bergamini, prego.

 

BERGAMINI: Grazie, presidente.

Ancora una volta siamo costretti a trattare il tema degli infermieri e delle professioni sanitarie in quest’aula, ed anche in questa occasione il motivo è dovuto alla necessità di richiamare l’attenzione della nostra Giunta sul tema delle indennità promesse al personale, che ha permesso di fronteggiare la pandemia negli ultimi due anni.

Diventa persino sgradevole, in questo caso, dover ribadire ancora una volta che la sanità è vicina ad un punto di non sostenibilità. Lo asseriscono alcune sigle sindacali, che ci riportano ormai settimanalmente di turni sfiancanti, mancate occasioni di riposo, risorse esigue e struttura intermedia che non riesce adeguatamente a gestire una serie di prestazioni, che di conseguenza ricadono sui presìdi ospedalieri, i Pronto soccorso e le strutture nosocomiali per acuti.

I problemi, a nostro avviso, sono dovuti ad un’insufficienza delle risorse e ad una scarsa programmazione a livello locale, quasi che questo settore potesse reggersi senza adeguati ricambi, investimenti, integrazione del personale in organico.

Trascorsi diversi mesi dall’evoluzione dell’emergenza Covid e dalle varie ondate pandemiche, la situazione oggi è sempre la solita. Nella legge di bilancio 2021, come riporta correttamente il collega Mastacchi, furono stanziati 500 milioni di euro per i medici, 335 per gli infermieri, 100 per gli OSS e le restanti professioni sanitarie, anche tecniche, ma mentre per i medici le risorse sono state erogate già dal gennaio 2021, per tutti gli altri la indennità di specificità è stata, invece, vincolata al rinnovo dei contratti.

Lo avevamo detto di fronte a un’altra ingiustizia, a mio avviso, in passato: quella perpetrata ai danni dei medici dell’assistenza sanitaria 118 MET che, per motivi burocratici, erano inizialmente rimasti in attesa delle indennità, soprattutto se pensiamo all’impegno e alla professionalità degli infermieri delle altre categorie professionali che sono stanchi delle inutili promesse della politica.

A proposito di infermieri, l’ingiustizia per la quale siamo qui a chiedere un impegno concreto da parte della Regione è doppiamente inaccettabile, se pensiamo con quanta difficoltà sia oggi possibile reperire queste professionalità, con il loro bagaglio di preparazione ed esperienze, forse anche perché per troppi anni abbiamo lasciato partire per il Regno Unito, ad esempio, i nostri giovani laureati.

L’infermiere inoltre è centrale nelle politiche di prevenzione, nelle cure primarie ed è la figura che proprio in quest’aula abbiamo indicato come playmaker nell’attuazione di una fase nuova per la medicina del territorio, poiché in quest’ottica diviene infermiere di famiglia o di comunità.

Con soddisfazione, devo dire, abbiamo visto partire in svariati punti del nostro territorio i primi hub in cui gli infermieri di comunità hanno iniziato a operare, dando un valore aggiunto per via della conoscenza del contesto in cui si va ad operare, aggiungendo l’esperienza del contatto diretto con le famiglie e la competenza con la quale si propone un contributo nel rapporto tra il paziente, la sua famiglia e, naturalmente, per forza, le istituzioni sanitarie.

Con piacere abbiamo visto partire anche corsi di formazione dedicati a questa specifica figura, come Ferrara. Insomma, non è esagerato dire che l’infermiere, al pari delle altre professioni sanitarie, diventa l’architrave di un sistema composito e complesso, che deve saper diversificare l’approccio nei confronti dell’assistito, oggi più che mai.

Se a questo approccio si crede davvero, dunque, diventa doveroso dare applicazione alle politiche conseguenti, iniziando con il rispetto nei confronti di chi sacrifica il proprio tempo per il benessere e la salute della collettività. Un primo passo possiamo farlo già oggi attraverso l’impegno della Giunta regionale affinché siano definitivamente eliminate disparità di trattamento, agendo per l’impegno concreto ai fini di sensibilizzare il Governo centrale per svincolare i fondi destinati all’indennità del personale sanitario.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi? Consigliera Soncini, prego.

 

SONCINI: Grazie, presidente.

Come abbiamo detto in queste aule, e come diciamo da un po’, veniamo da due anni molto duri per il nostro Paese, per la nostra Regione, per chi ha perso una persona cara, per chi ha perso il lavoro, per chi ha perso una fonte di reddito, e continuiamo a dirci quanto è importante fare memoria.

Questo ci consente davvero di essere saggi, di proteggere, di prendere anche le scelte giuste. Tutte queste difficoltà sono state affrontate da tutto il Paese, dai cittadini in primis: una crisi sanitaria, sociale ed economica, ma abbiamo detto quanto, in modo esemplare, i nostri professionisti, in questi anni, grazie al loro spirito di abnegazione, hanno combattuto contro la pandemia, quindi quanto nei loro confronti vada davvero tutta la nostra riconoscenza.

Come è giusto che sia, la Regione, la Giunta (ne abbiamo parlato proprio recentemente, nell’ultima Commissione sanità che c’è stata) ha investito in questi anni, per quanto di sua competenza, sul capitale umano, sui professionisti. Come si diceva, il personale che avevamo dipendente all’inizio di questo mandato legislativo, quindi nel 2020, era di 64.500 persone. Dal febbraio 2020 al 2022 sono stati assunti 15.060 professionisti a tempo indeterminato, di cui 5.240 stabilizzazioni, quindi il personale oggi è di 70.600 persone, con una copertura del turnover del 170 per cento.

Dicevo, quindi, un sostegno a una parte del sistema sanitario e l’importanza di una sanità pubblica forte – lo abbiamo detto e lo ribadiamo –, il fatto anche di investire dal punto di vista organizzativo quanto per la macchina organizzativa delle vaccinazioni è stato importante mettere in piedi, quindi il lavoro fatto dal sistema del territorio, dall’altro il sostegno e il ringraziamento ai nostri professionisti sanitari.

Questa risoluzione arriva al punto in cui si ribadisce che sono state stanziate centinaia di milioni di euro per aumentare gli stipendi degli infermieri, ma questi rimangono nel cassetto, in attesa che venga rinnovato un contratto collettivo, e sappiamo la sua complessità. Crediamo che sia importante, quindi condividiamo il fatto che presto l’indennità di specificità infermieristica quale parte del trattamento economico fondamentale nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale nel triennio 2019-2021 relativo al comparto sanità venga riconosciuta.

Questo è importante proprio per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze e del ruolo strategico degli infermieri, reso ancora più evidente durante la pandemia, quindi è importante che ci sia un fattivo intervento del Governo nazionale perché vengano rispettate le promesse rispetto a questo tema importante.

La collega Maletti ha presentato un emendamento, al quale il consigliere Mastacchi faceva riferimento, per quanto riguarda la valorizzazione della professione all’interno della nostra Regione, fornendo linee guida le singole aziende, pur nel rispetto delle scelte organizzative aziendali, per garantire omogeneità di trattamento per la professione sul territorio regionale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi? Prego, consigliera Maletti.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Grazie anche al consigliere Mastacchi per aver presentato questa risoluzione, che ci dà la possibilità anche di dire un’altra volta, di rimarcare quello che è stato detto già dal consigliere Mastacchi e dalla presidente Soncini rispetto al ringraziamento agli infermieri che stanno operando e lavorando in Emilia-Romagna.

Grazie a loro quotidianamente possiamo curare migliaia di persone negli ospedali, al domicilio, ma possiamo anche accudire e assistere quelle migliaia di persone che sono ospiti nelle strutture protette, nei centri diurni, che necessitano di un’assistenza.

Noi veniamo da anni in cui c’è stata una contrazione di spesa sanitaria. Su questo, anche l’Emilia-Romagna ha fatto delle scelte, anche in termini di contrazione del numero di assunzioni.

Negli ultimi due anni si è andati controcorrente, anche perché si doveva rispondere alle esigenze di salute, ai bisogni di salute determinati dalla pandemia Covid, ma dall’altro lato, per tornare a prestare attenzione ad altre dinamiche molto più legate al domicilio. Per cui le USCA, per cui l’assistenza domiciliare: questo ha creato anche dei contraccolpi al nostro sistema sanitario e socioassistenziale, nel senso che nel momento in cui le aziende USL hanno fatto i bandi, tanti operatori che in quel momento operavano in altre strutture hanno scelto di partecipare a questi bandi.

Per cui, oggi ci troviamo in difficoltà, proprio perché mancano gli infermieri, ad esempio, nelle strutture protette. Questo però non fa altro che dimostrare la necessità e anche il valore di queste figure.

Come diceva prima la presidente Soncini, in questi due anni sono state fatte molte assunzioni, però mancano figure professionali. Dobbiamo lavorare anche su questo, tutti insieme, come abbiamo già affrontato queste tematiche in Commissione, proprio per cercare di aumentare il numero di queste figure professionali. Certo, per invogliare le persone a iscriversi in questi percorsi universitari bisogna tutelare le figure anche da un punto di vista economico.

Questo, anche in prospettiva di un nuovo modello sanitario che tutti noi siamo impegnati, anche con la definizione del nuovo Piano sociale e sanitario dell’Emilia-Romagna, a definire, nel senso che anche con il PNRR, al di là della costruzione di nuove case della comunità, dell’acquisto di strumentazioni, sono previsti anche numerosi centri operativi territoriali, uno per ogni distretto sociosanitario, oltre che ai livelli ABA a livello provinciale.

Questo per permettere di gestire tutte quelle operazioni di monitoraggio, soprattutto rivolte a persone che hanno delle patologie croniche, che verranno fatte con strumentazioni che verranno comprate con i fondi del PNRR.

Questi centri operativi territoriali verranno gestiti anche qui da figure professionali, cioè infermieri, per cui questo nuovo modello sanitario, che deve vedere al centro di nuovo la figura dei medici di medicina generale e degli infermieri professionisti.

Questo dopo ventitré mesi di pandemia, in cui sicuramente tutte le figure professionali, sanitarie e sociosanitarie hanno svolto e continuano a svolgere un lavoro enorme, che va riconosciuto, non è sufficiente definire una giornata del ringraziamento, bisognerebbe ringraziarli tutti i giorni. Su questo condividiamo quello che scrive il consigliere Mastacchi, che la Regione intervenga rispetto al Governo perché vengano smobilizzati questi fondi.

Tra l’altro, diversi tecnici del nostro Assessorato stanno definendo con il Ministero la contrattazione, perché questa è una contrattazione a livello nazionale, definita dal contratto collettivo nazionale, e speriamo che entro due mesi si possa arrivare ad un pagamento di questi fondi, che sono già destinati, già previsti, ma devono essere erogati.

Io ho presentato un emendamento, condiviso anche dal consigliere Mastacchi, perché chiediamo che la Regione possa definire queste linee guida, pur nel rispetto organizzativo delle singole aziende, anche per evitare alcuni atteggiamenti, alcune risposte che vengono date, che riguardano anche le strutture interne delle aziende, perché un ospedale dove c’è una mensa è un discorso in uso, un servizio territoriale dove non c’è una mensa un altro, per dare indicazioni per omogeneizzare il più possibile queste prestazioni nei confronti di queste figure professionali. Solo grazie a loro possiamo godere di buona salute ed essere una delle Regioni che hanno la più alta aspettativa di vita.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Anch’io voglio unirmi ai ringraziamenti al consigliere Mastacchi per aver proposto questa risoluzione che ci dà l’occasione di trattare un tema vero, un tema importante. Spero che la collega Valentina Castaldini mi perdoni se le rubo il suo classico incipit.

Anch’io vi racconto una storia, oggi. Io sono figlia di un’infermiera, ho visto la mia mamma andare in ospedale per tutta la vita, ha fatto la ferrista per tanti anni, poi al Centro di salute mentale. Ma appena è scoppiato il Covid, appena è scoppiata l’emergenza pandemica, tutti, tutto il settore, quindi lei e tutte le sue colleghe, ovviamente, si sono riorganizzate e hanno chiesto il trasferimento per potere tenere aperti i nostri hub vaccinali insieme ovviamente agli altri operatori sanitari, ai medici e a tutti coloro che hanno voluto prestare questo servizio così importante insieme anche a chi era in pensione e ha chiesto di ritornare in servizio in quell’occasione.

Ora, questo soltanto per dire che il Covid-19 ci ha insegnato che non ci sono soltanto emergenze di salute, ci sono anche emergenze di relazione. Durante la pandemia sicuramente il ruolo degli infermieri e dei medici è stato messo ancora più a dura prova dalla carenza di organici di cui abbiamo parlato, nonostante i tanti investimenti e le tante assunzioni che abbiamo messo in campo, nonostante le protezioni individuali che sono state necessarie, e che insieme agli stessi operatori infermieri, medici, hanno messo anche a dura prova i pazienti stessi.

Il ruolo degli infermieri è pertanto stato fondamentale. Questi due anni ci hanno forse soltanto dato l’opportunità di accendere una luce su questo. Ma era qualcosa che ovviamente la nostra Regione sapeva da tanto tempo.

Diciamo sempre che l’assistenza è la prima cosa, perché ove possibile il paziente deve sempre guarire. Ma non è l’unica azione. È lo stesso Codice deontologico delle professioni infermieristiche a dire che il tempo di relazione è il tempo della cura.

Ricordandoci di quanto sono preziosi proprio i nostri infermieri, i nostri operatori sanitari, è fondamentale quindi ricordarci anche che dobbiamo spingere sempre più i ragazzi ad investire su loro stessi e in queste professioni. Per farlo, dobbiamo fare in modo che queste professioni siano accattivanti anche dal punto di vista economico, anche dal punto di vista della carriera personale. Gli infermieri sono quelli che domani terranno in piedi la telemedicina, le case di comunità, quindi stiamo cercando di dare loro sempre più ruoli fondamentali e focali per l’impostazione di quella sanità che vogliamo per il nostro futuro.

Il Covid ha causato molti decessi anche tra gli infermieri e molti contagi, come sappiamo, la loro prima linea ha fatto sì che purtroppo pagassero tanto come settore, ma non hanno mai lasciato indietro nessuno, quindi penso che sia molto importante che anche noi oggi come Assemblea legislativa, come abbiamo fatto nei mesi passati e sono certa continueremo a fare, decidiamo di schierarci dalla loro parte anche per chiedere il giusto riconoscimento.

Anticipo quindi la nostra dichiarazione di voto, che sarà favorevole sia all’emendamento a firma della consigliera Maletti che alla risoluzione del consigliere Mastacchi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Passiamo al dibattito sull’emendamento.

Nessun intervento sull’emendamento.

Dichiarazioni di voto sulla risoluzione e sull’emendamento. Consigliera Maletti, prego.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Il Partito Democratico voterà a favore sia dell’emendamento che della risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): grazie.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Come già anticipato nel corso del dibattito, esprimiamo il nostro voto favorevole sia all’emendamento scusate che alla risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Nessun altro intervento? Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Ringrazio il collega Mastacchi per aver portato in quest’aula un tema molto sentito anche dal Movimento 5 Stelle, è una battaglia che stiamo conducendo anche a livello nazionale, e per questo motivo ho voluto anche sottoscrivere la risoluzione, quindi ringrazio anche della disponibilità.

Il nostro voto ovviamente sarà favorevole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Bergamini, prego.

 

BERGAMINI: Anch’io, come detto, ringrazio il consigliere Mastacchi, perché è un tema che abbiamo già affrontato con energia in passato. Voteremo a favore sia dell’emendamento che del documento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Al volo, solo per dichiarare il voto favorevole di Europa Verde. Anch’io ringrazio il consigliere Mastacchi per aver portato all’attenzione dell’aula questo tema così importante, tanto più in un periodo in cui parliamo di eroi della sanità, ma poi bisogna riconoscerglielo, questo eroismo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Passiamo, quindi, alla votazione dell’emendamento firmato dalla consigliera Maletti (Mastacchi aveva già dato l’assenso prima).

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo alla votazione della risoluzione 4909.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 4909 con votazione per alzata di mano, è approvata all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 4906

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a prevedere in maniera sistematica nei bandi regionali volti ad assegnare contributi o agevolazioni per la riqualificazione e/o la nuova edificazione di infrastrutture di edilizia ad uso pubblico criteri di premialità finalizzati all’efficientamento energetico e all’impiego delle energie e tecnologie rinnovabili. A firma della Consigliera: Zamboni

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 4906: risoluzione per impegnare la Giunta regionale a prevedere in maniera sistematica nei bandi regionali volti ad assegnare contributi o agevolazioni per la riqualificazione e/o la nuova edificazione di infrastrutture di edilizia ad uso pubblico, criteri di premialità finalizzati all’efficientamento energetico e all’impiego delle energie e tecnologie rinnovabili, a firma della consigliera Zamboni.

Dibattito generale. Prego, consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Volevo illustrare questa risoluzione che si riallaccia alla discussione che abbiamo fatto prima sui temi dell’energia.

Questa, in particolar modo, dà un’indicazione alla Giunta perché si prevedano interventi sistematici a favore del risparmio energetico, quindi dell’efficienza energetica per ridurre i consumi, perché la riduzione dei consumi è la precondizione per poi riuscire, con le fonti rinnovabili, a coprirli. Altrimenti, non si riesce a trovare un equilibrio.

La risoluzione fa quindi riferimento già a due provvedimenti proposti da Europa Verde che erano stati approvati. Sulla base di questi due atti singoli, si propone quindi di arrivare ad un approccio sistematico al tema dell’efficientamento energetico. In particolar modo si fa riferimento, nella parte del “ricordato che”, che in coerenza con il rispetto delle esigenze di contrastare la crisi climatica, il 17 maggio 2020, negli interventi destinati al sostegno finanziario delle imprese dell’Emilia-Romagna, nell’ambito di questo provvedimento era stato approvato un ordine del giorno presentato da Europa Verde, che impegna la Giunta a prevedere in sede di redazione dei bandi indicati in premessa per l’erogazione dei contributi a fondo perduto destinati alle aziende ricettive, con riferimento ai criteri e alle tipologie d’intervento, specifiche premialità per i progetti che includano interventi con finalità ambientali, tra cui impiego di fonti di energia rinnovabile ed efficientamento energetico.

Successivamente, nella discussione del programma di investimenti proposto dalla Giunta e integrazione dell’atto di indirizzo relativo alla legge regionale “Programma speciale d’investimento dedicato alla cultura sportiva, all’impiantistica, alle attività del tempo libero”, era stato approvato in sede referente della Commissione I il 2 marzo scorso un emendamento di Europa Verde, che prevede l’inserimento tra i criteri per l’emanazione dell’avviso per manifestazione di interesse un punto ulteriore: “perseguire l’efficientamento energetico e l’impiego delle energie e tecnologie rinnovabili, come ad esempio solare fotovoltaico, solare termico, geotermia a bassa entalpia, pompe di calore, al fine di contenere i costi di riscaldamento, di raffrescamento e le emissioni di gas climalteranti, generate dall’impiantistica sportiva”.

Evidenziato che, alla luce dei provvedimenti puntuali che ho appena ricordato, occorre prevedere in maniera sistematica nei bandi futuri l’adozione di criteri premiali a sostegno dell’efficientamento energetico e dell’impiego delle fonti rinnovabili, per assicurare un’allocazione delle risorse regionali coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione, che sono quelli già contenuti nel Patto per il lavoro e il clima e in altre deliberazioni della Giunta, come la dichiarazione di emergenza climatica.

Qui si tratta di contemperare la lotta ai cambiamenti climatici con la lotta all’inquinamento atmosferico, perché sappiamo che l’uso delle fonti fossili produce emissioni che sono fattori di inquinamento dell’aria della nostra Regione (siamo sotto infrazione, non dimentichiamolo, per gli sforamenti consecutivi di più anni delle concentrazioni di polveri sottili) e di decarbonizzazione, disinquinamento e anche risposte adeguate alla questione dell’energia.

Meglio ridurre i consumi, coprire quelli residui con le fonti rinnovabili, e, quando si destinano delle risorse pubbliche, prevedere subito nel bando questi due elementi, anziché procedere, come con l’ausilio di Europa Verde si è fatto fino adesso, con delle integrazioni puntuali, quindi farla diventare una norma fissa. Questo chiede l’impegno della risoluzione che vado a leggere per comodità di chi non ha avuto tempo di leggere il testo: “Impegna la Giunta regionale a prevedere in maniera sistematica nei prossimi bandi regionali volti ad assegnare contributi o a concedere agevolazioni per la riqualificazione e/o la nuova edificazione di infrastrutture di edilizia ad uso pubblico riguardanti i settori scolastico, sportivo, culturale, sanitario, della pubblica amministrazione, nonché nel campo dell’edilizia privata, il settore della ricezione e delle attività produttive, quindi introdurre criteri di premialità volti al perseguimento dell’efficientamento energetico e alla promozione dell’impiego delle energie e tecnologie rinnovabili, al fine di ridurre le emissioni di gas climalteranti a carico dell’Emilia-Romagna e, al contempo, di contenere i costi energetici di riscaldamento, raffrescamento e illuminazione, in coerenza con gli obiettivi europei succitati (la nuova legge europea che ci dice che al 2030 bisogna tagliare le emissioni climalteranti del 55 per cento e diventare neutral climate entro il 2050) e al fine anche di diversificare le fonti di approvvigionamento in chiave di sostenibilità ambientale, di decarbonizzazione, nonché di non vulnerabilità in relazione a criticità geopolitiche, come ci insegna l’odierna crisi ucraina”.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Grazie anche alla consigliera Zamboni che ha depositato questa risoluzione che ci permette di puntualizzare alcune cose rispetto ai criteri di premialità che in maniera anche sistematica l’assessorato ha previsto nei bandi, negli avvisi pubblici, volti ad assegnare contributi e agevolazioni per la riqualificazione, o la nuova edificazione di infrastrutture ad uso pubblico.

Così com’è noto da alcuni anni prevediamo nei bandi della programmazione del POR FESR il tema affermato anche nella Carta dei princìpi, della responsabilità sociale delle imprese, la cui sottoscrizione è obbligatoria per partecipare ai bandi regionali, la previsione di quelle misure che la consigliera Zamboni nel suo atto ha ben specificato, ben puntualizzato, a maggior ragione da oggi in poi, a seguito degli obiettivi fissati dal Green Deal europeo, degli obiettivi dell’utilizzo delle risorse legate al Next Generation EU, per il tramite del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che, come noto, vincola il 37,5 per cento degli investimenti al contrasto al cambiamento climatico.

Sarà sempre più necessario prevedere misure politiche e azioni che puntino in primis alla riduzione dei consumi e poi a politiche e interventi di efficientamento energetico per coprire i consumi residuali e farlo per il tramite di energia rinnovabile a produzione zero di emissioni climalteranti. Vogliamo tendere, e purtroppo lo scoppio della guerra in Ucraina e il conseguente aumento del costo dell’energia, il precedente aumento e spesso anche la ricerca di materie prime con la difficoltà di reperimento con cui si scontra il nostro tessuto imprenditoriale ci spingono ad accelerare le azioni quotidiane e strutturali che ci possono portare come sistema regionale dell’Emilia-Romagna a cogliere gli obiettivi che abbiamo messo nel programma di mandato del presidente e abbiamo sostanziato con il Patto per il lavoro e per il clima, come ricordava la collega Zamboni nel suo intervento.

Pertanto siamo favorevoli a questa risoluzione e saremo come lei impegnati come Partito Democratico a far sì che in tutti i bandi, in tutte le misure che si apriranno anche a seguito dell’approvazione della cornice per l’utilizzo delle risorse strutturali europee 2021-2027 possano essere messi in campo in maniera sistematica quando si concedono agevolazioni per la riqualificazione o l’edificazione di nuove infrastrutture edilizie ad uso pubblico, criteri di premialità che puntino al perseguimento dell’efficientamento energetico e alla promozione dell’impiego delle energie, ma anche delle migliori tecnologie che sono attualmente sul mercato, che sappiamo che si modifica con una velocità molto diversa da quanto non succedeva in passato, al fine di ridurre le emissioni di gas climalteranti di questo territorio, diversificando altresì le fonti di approvvigionamento di energia.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Intanto, devo dire questo: il ritorno in presenza ha consentito a molti consiglieri di intervenire ripetutamente in quest’aula, probabilmente anche per evitare di discutere qualche risoluzione. Ma questo è il sale dell’Assemblea. Chi non è stato nella scorsa legislatura e non era presente ha visto effettivamente come si gestisce un’aula e quali sono gli interventi che possono essere fatti, anche forse sovrabbondanti rispetto a quelle che sono le reali esigenze.

Essendo questo il tema, parlerò poco perché ovviamente la risoluzione successiva è quella che interessa molto di più, non perché la risoluzione della Zamboni sia meno importante rispetto a quella sull’autonomia, ma perché sostanzialmente quello che chiede è quello che già si sta facendo. È evidente quindi che si può concludere semplicemente dicendo che è una risoluzione condivisibile, e si chiederà al Partito Democratico quantomeno di coinvolgere di più Europa Verde rispetto a questa maggioranza che sulla sensibilità verde proprio non ha eguali.

Rispetto a questi temi, pertanto, ritengo che come movimento Lega la risoluzione possa comunque essere approvata.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Trovo che questa discussione ci dia la possibilità di affrontare con grande schiettezza, e questo è il motivo per il quale mi compiaccio della scelta che la consigliera Zamboni ha fatto, un tema che in Italia, secondo me, non è stato sufficientemente arato, ovvero il disallineamento tra il bisogno di innovazione energetica di tutto il nostro sistema abitativo e istituzionale rispetto alla qualità energetica e il tema della transizione energetica stessa. Se con grande apprezzamento devo dire che anche le minoranze hanno mostrato sensibilità rispetto agli atteggiamenti virtuosi che la Regione Emilia-Romagna ha messo in campo in questi anni, l’occasione non può essere taciuta in questo momento per cogliere qual è l’orizzonte sul quale bisogna muoversi, ed è un orizzonte tutto politico.

 Vedete, noi abbiamo la necessità di cambiare questo Paese, abbiamo la necessità di cambiare l’Europa, ci sono discussioni che riguardano tanto la mobilità quanto il sistema con il quale abbiamo intenzione di migliorare l’efficientamento energetico per cercare di combattere il fenomeno dell’inquinamento, la produzione e la dispersione di energia. Mi sono posto una domanda: esiste realmente (mi auguro che in quest’aula esista) una consapevolezza di quanto poco abbiamo fatto in Italia fino ad oggi su questo tema, di quanto diseguale, per esempio, sia stata la discussione sul 110? Noi abbiamo fatto tante risoluzioni finalizzate a cercare di sburocratizzare il tema, ragionando come artigiani dei geometri (è un legislatore artigiano quello che è intervenuto in queste aule). Il legislatore ha il dovere di avere uno sguardo più lungo, quindi mi sono chiesto se siamo consapevoli che delle finanziarie di prospettiva avrebbero il dovere di cambiare anche l’edilizia pubblica di questo Paese e che all’interno delle priorità che ci dobbiamo dare ci deve essere evidentemente una transizione reale, una trasformazione reale, in modo tale che il 110 non sia percepito, come le statistiche dicono, soltanto dai ceti medio-alti, quelli, per intenderci, che hanno una villetta o che appartengono a quei pochi palazzi che hanno potuto farlo, ma diventi un sistema di diffusione massiva, perché solo una discussione massiva potrebbe dare questa prospettiva. Mi rendo conto che una discussione di questo genere richiederebbe di andare a riesumare quello che il Governo Conte aveva fatto nello scorso mandato, prima del Governo Draghi, avviando una discussione profonda sul modo in cui si fa edilizia pubblica e si fa energia in questo Paese, sul modo in cui si consuma meno energia, sul modo in cui si produce meno inquinamento.

La risoluzione della consigliera Zamboni, che potremmo definire forse la più esperta fra i colleghi che se ne sono occupati, ci dà la possibilità di intervenire, a mio giudizio, su quelle che dovrebbero essere le politiche di buone pratiche. Credo che forse l’unica parte che manca a questa risoluzione – collega Zamboni, perdonami se lo dico, ma non ho presentato l’emendamento per non intossicare il dibattito – sia “l’impegna il Governo a”. “Impegna il Governo a” rappresenterebbe senza dubbio il momento nel quale forse si fa un po’ più di luce su quali sono gli obiettivi. È molto facile dire che in Emilia-Romagna siamo stati bravi, vi ringraziamo, colleghi, per quello che è stato fatto in questi anni, e ci auguriamo di continuare a farlo; ma “impegna il Governo a” cambia marcia.

Cambia marcia all’interno di una maggioranza vasta, di governo, ma in realtà, poco lungimirante. In questi giorni abbiamo assistito a tanti maquillage, a tanti tentativi di riequilibrare, ma esiste un’economia di scala che deve essere sempre dalla parte dei cittadini meno abbienti e deve mettere nelle condizioni, effettivamente, di poter collaborare tutti allo sviluppo di questo Paese.

Se volessimo anche sospendere per un attimo la discussione e trovare una maggioranza in questo Consiglio, in grado di aprire questo dibattito, sarebbe a mio giudizio – chiaramente con il beneplacito della collega Zamboni – un’occasione per discutere diversamente di questo tema, cioè un nuovo piano edilizio sanitario, un nuovo sistema di incentivazione urbanistico, in modo tale da perseguire i procedimenti energetici non soltanto sulle buone pratiche virtuose dell’Emilia-Romagna ma che l’Emilia-Romagna chiede al Governo di fare come fa l’Emilia-Romagna.

Guardate: questo non è un atteggiamento di poco conto, perché significa cambiare completamente anche le risorse finanziarie, ma significa andare verso la parte giusta.

Io spero che questo appello che lancio alla collega Zamboni venga colto. Se abbiamo tempo, chiedo di sospendere magari dieci minuti, il tempo di preparare un emendamento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Collega Caliandro, lei ha chiesto una sospensione dell’aula per presentare un emendamento?

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Ovviamente per me nulla osta: si tratta di ampliare la prospettiva del provvedimento, quindi se il collega vuole provvedere io sono disponibile, senza dimenticare comunque che questo è un provvedimento che riguarda la Regione, nel senso che si chiede alla Regione di fare interventi in maniera sistematica, però un ampliamento su base nazionale ci sta sicuramente, tanto più che devono elaborare il piano tagliando fuori le Regioni, quindi penso che se come Regione interveniamo e continuiamo a chiedere al Governo...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo, abbiamo capito che lei è favorevole alla sospensione per l’emendamento. La ringrazio per la motivazione.

Cinque minuti per la presentazione dell’emendamento. Collega Facci, sull’ordine dei lavori? Prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Trovo questo tentativo della maggioranza di impedire il dibattito e la prosecuzione abbastanza svilente del nostro ruolo, perché io non voglio certamente conculcare il diritto di ogni consigliere di presentare emendamenti, ma questa risoluzione era ampiamente prevista all’ordine dei lavori, il Partito Democratico, se avesse voluto, avrebbe avuto tutto il tempo di presentarlo, capisco che non si voglia arrivare a discutere sull’autonomia differenziata, perché la maggioranza è in difficoltà, però credo che i sistemi...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sospendo cinque minuti l’aula per l’emendamento.

 

(La seduta è sospesa alle ore 16.42 è ripresa alle ore 16.48)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori.

Visto che intanto la discussione andrà avanti – immagino – con altri interventi importanti su questa risoluzione, intanto che i tecnici stanno lavorando alla stampa e alla distribuzione dell’emendamento, il consigliere Taruffi ha già chiesto la parola per il suo intervento. Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Devo dire che la risoluzione che ha depositato e portato all’attenzione dell’aula la consigliera Zamboni ha alcuni elementi che ritengo particolarmente interessanti, anche perché stanno abbastanza nella linea...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io posso chiedere ai colleghi di fare i bravi, però i rumors sono più dalla vostra parte che dalla parte dell’opposizione in questo caso, e, come si vede, tre donne di solito si dice che...

 

TARUFFI: Presidente, non scada in queste battute che non è il caso...

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, io non scado nelle battute, però lei non può fermarsi perché i suoi colleghi della sua parte politica...

 

TARUFFI: Presidente, io non ho chiesto niente, stavo intervenendo, mi ha interrotto lei...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo, quindi le ridò la parola. Continui il suo intervento.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Io non ho chiesto niente, stavo parlando.

Dicevo che sta nella linea delle considerazioni che abbiamo svolto anche nel dibattito mattutino, perché non possiamo non vedere il collegamento diretto che esiste tra un’iniziativa di carattere amministrativo precisa come quella di concedere agevolazioni per “la riqualificazione e la nuova edificazione di infrastrutture di edilizia pubblica riguardanti i settori scolastico, sportivo nelle Pubbliche Amministrazioni, legate al perseguimento dell’efficientamento energetico e alla promozione dell’impiego delle energie e tecnologie rinnovabili”.

Perché dico questo? Perché, siccome abbiamo passato tutta la mattinata a discutere di come approvvigionare e in che misura garantire l’approvvigionamento di fonti energetiche per i consumi energetici, credo che ogni tanto dovremmo provare a invertire l’ordine dei fattori della nostra discussione e a mettere al primo posto l’elemento dal quale partire, che è la riduzione del consumo, l’efficientamento energetico e quindi tutte le iniziative volte a ottenere quel risultato.

Lo dico perché se noi investissimo – come sempre, si dice che prevenire è meglio che curare –, e non solo l’Emilia-Romagna ovviamente, quando dico “noi” intendo dire il sistema Paese, il sistema complessivamente inteso, in modo serio sull’efficientamento degli edifici pubblici e privati, e voi sapete che è una delle tre cause principali, tra l’altro, di consumo e anche di inquinamento, il mancato efficientamento degli edifici pubblici e delle abitazioni private, insieme ovviamente ai trasporti e alla produzione industriale, queste sono le tre grandi voci che producono inquinamento, se iniziassimo e partissimo con serietà a investire risorse in questi ambiti, ecco che la transizione ecologica acquisirebbe forse un significato diverso da chi la predica, ma non la pratica, e forse potremmo affrontare diversamente anche le discussioni come quelle che abbiamo affrontato questa mattina rispetto all’approvvigionamento delle fonti di energia.

Lo dico perché oggi abbiamo avuto un mirabile compendio di quella che è la posizione di alcuni che questa mattina hanno invocato la necessità assoluta di estrarre gas, di produrre, di fare, e oggi pomeriggio intervengono dagli stessi banchi a dire che stiamo discutendo di nulla, consigliere Facci, perché lei ha detto che noi stiamo facendo ostruzionismo per non discutere d’altro.

 

(interruzione del consigliere Facci: “Certo”)

 

TARUFFI: Questo lei non si può permettere di dirlo. Lei non può permettersi di dirlo.

 

(interruzione del consigliere Facci)

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Facci…

 

(interruzione del consigliere Facci)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Facci… Allora!

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Caliandro, anche lei?

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Cosa devo fare?

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, lei non dice niente così. Né così né cosà. Lei sta in silenzio perché deve finire l’intervento il consigliere Taruffi. Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Io non ho nulla di cui vergognarmi, consigliere Facci. Io non ho nulla di cui vergognarmi. E quando lei parla in quest’aula deve portare rispetto ai colleghi e all’aula.

 

(interruzione del consigliere Facci)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Facci, per favore.

 

(interruzione del consigliere Facci)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Facci! Alla terza volta devo fare quello che feci tempo fa. Glielo voglio ricordare.

 

TARUFFI: Le radici culturali, purtroppo, non gelano, come dice qualcuno. L’abitudine a stare in Consessi democratici in cui si ascolta e poi si interviene, anche se passano gli anni, alcuni esponenti di certe parti politiche, anche se cambiano gli schieramenti, fanno fatica ad accettarla.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Colleghi, scusatemi, io non lo sto interrompendo, è lei che lo sta interrompendo, quindi continueremo a perdere tempo sempre di più! Lasciate presiedere il presidente.

Prego.

 

TARUFFI: Siccome sono stato interrotto diverse volte, ho perso diversi...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Non si preoccupi, le darò i trenta secondi...

 

TARUFFI: Non si tratta di trenta secondi, presidente, perché in quest’aula è già successo una volta, adesso incominciamo a parlare seriamente, io ho la buona educazione di ascoltare tutti e di non interrompere mai nessuno, siccome succede molto spesso che io venga interrotto, forse perché dico cose che non sono gradite a quella parte, mi dispiace, ve ne farete una ragione, però ho il diritto di parlare e voi avete non il diritto, ma l’obbligo di tacere.

Parlerete dopo, se volete. Dopodiché, se la Presidenza mi consente di portare avanti il mio ragionamento...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Guardi che la Presidenza le ha consentito tutto fino adesso, quindi prego, continui il suo intervento.

 

TARUFFI: Volevo rimarcare, perché a parole siamo tutti bravi, poi esistono i fatti, che rispetto ad una discussione, come dicevo stamattina, pensare è sconsigliato per chi non è abituato, bisogna collegarsi quando facciamo le discussioni, perché non possiamo passare tutta la mattina a sentirci dire che bisogna fare investimenti sulle estrazioni, l’indipendenza energetica del Paese, poi dopo il pomeriggio discutiamo su una delle misure che servono concretamente per raggiungere quell’obiettivo, e sentirmi dire che stiamo facendo discussioni dilatorie, che abbiamo paura di perdere tempo.

Delle due l’una, mettiamoci d’accordo: o siamo seri la mattina e lo siamo anche il pomeriggio, oppure non lo siamo né la mattina, né al pomeriggio. Siccome io, invece, cerco di avere una coerenza interna, almeno con me stesso, rispetto alle cose che dico io, alla mattina e al pomeriggio, proviamo a proseguire questa discussione e a confrontarci sul merito, perché (lo dico a chi ogni tanto adduce ragioni estemporanee) le risoluzioni su qualunque oggetto, se non le discutiamo oggi, le discutiamo domani, la prossima seduta, ma non è che qualcuno fugge, e soprattutto, siccome qua non c’è nessuno, perché non accetto certe affermazioni, che debba vergognarsi di nulla, io politicamente non devo vergognarmi di nulla e non ho paura di discutere di nulla, né di esprimere voti su nessun tema, perché ho una faccia, bella o brutta, ma ne ho una, la metto qua e non ho alcun timore a discutere di nulla, chiedo rispetto. E ogni tanto, qua dentro, quel rispetto, guarda caso, sempre dalla stessa parte, sempre dagli stessi banchi, sempre da chi ha un certo tipo di tradizione politica, viene meno.

Io questo non lo accetto! Io sono stato eletto, come tutti voi, con i voti dei cittadini e pretendo rispetto!

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pompignoli, lei deve fare un intervento, immagino.

 

(interruzione)

 

POMPIGNOLI: Presidente, scusi, sull’ordine dei lavori.

Io chiedo semplicemente questo. Visto che abbiamo detto che siamo tutti d’accordo su questa risoluzione, non comprendo e non capisco, se non solo per motivi ostruzionistici, quale sia il metodo che ci vogliamo dare. Se siamo d’accordo, dovremmo votarla, questa risoluzione, non intervenire a raffica dicendo delle robe a sproposito, come ha detto il consigliere Taruffi, lo voglio citare, Taruffi…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Lei sta buttando benzina sul fuoco, però le voglio ricordare, consigliere Pompignoli…

 

POMPIGNOLI: Così non va bene perché…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Pompignoli, sta parlando il presidente. Togliete la parola al consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Sto parlando io.

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, sto parlando io. Sono io che presiedo, fino adesso, scusi.

Detto questo, la ringrazio per la precisazione che tutti saranno d’accordo su questa votazione, però è nel diritto di tutti i colleghi di quest’aula di intervenire per il tempo necessario.

Per cui, a proposito, o a sproposito, è il consigliere che interviene che ha il diritto di dire quello che vuole, mantenendo sempre un certo decoro di quest’aula.

Consigliere Caliandro, lei vuole intervenire sull’emendamento che ha presentato, sulla discussione anche se è già intervenuto, oppure su altre cose?

 

CALIANDRO: Come le avevo anticipato in maniera informale, essendo presidente della III Commissione, quella che si occupa principalmente di questi argomenti, ho ritenuto che siano di grande imbarazzo le parole provenienti dal collega Facci rispetto all’atteggiamento dilatorio.

Il motivo – nel merito parlo faccio quando sarà distribuito l’emendamento – è semplice, collega. Io capisco il cortocircuito di relazioni nella Lega, in cui il consigliere Facci è apolide, ma il consigliere Pompignoli le ha appena illustrato che ha avuto lei un atteggiamento dilatorio, e non si riesce a domandare e a capire per quale motivo sia intervenuto per cercare di dilatare i tempi.

Rispetto a questa modalità…

 

(interruzione del consigliere Facci)

 

CALIANDRO: Tengo a dire, quando finiamo di parlare…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Scusatemi un attimo.

Consigliere Facci, mi mette nella condizione di dover fare una cosa che vorrei evitare di fare. Le chiedo rispetto per i suoi colleghi. Lei ha ancora qualche minuto per intervenire, consigliere Facci.

 

CALIANDRO: Presidente, io vorrei esprimere una nota di merito rispetto al modo in cui lei cerca di tenere l’equilibrio di quest’aula, una nota di biasimo rispetto al fatto che ha visto più volte il collega Facci senza mascherina e non l’ha allontanato dall’aula.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Su questo, consigliere Caliandro, la ringrazio...

Consigliere Facci, la prossima volta che apre bocca la butto fuori! Si accomodi.

 

(il consigliere Facci esce dall’Aula su disposizione del Presidente)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Caliandro, io la ringrazio per avermi fatto i complimenti per come dirigo l’aula, però le dico che non ci eravamo accorti del fatto che non avesse la mascherina, quindi non è una colpa, se lei lo avesse comunicato al tavolo della Presidenza, lo avremmo fatto immediatamente, quindi appena lo ha segnalato glielo abbiamo detto.

Consigliere Taruffi, lei ha ancora un minuto.

 

TARUFFI: La ringrazio, presidente, e mi dispiace che a gestire certe situazioni sia lei.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ringrazio lei, perché mi mette sempre nella condizione di doverle gestire comunque.

 

TARUFFI: Però, presidente, io provo a fare il mio mestiere, non so se bene o male, provo a fare il mio mestiere, che è quello di dare un contributo alla discussione, dopodiché trovo – e non voglio andare oltre – poco carino (voglio usare questa espressione) che qualche consigliere intervenga dicendo che ho parlato a sproposito.

Questa è una delle ragioni per le quali effettivamente si potrebbe chiedere la parola per fatto personale, io non voglio farlo perché non ho intenzione di perdere del tempo, non ho intenzione di trasformare quest’aula in una contesa, però chiedo solo una cosa: siccome semplicemente quando intervengo e dissento da quello che dite, non ho mai speso una parola né in un senso, né nell’altro verso la qualità degli interventi che voi esprimete, chiedo che voi facciate altrettanto.

Siccome non è la prima volta che succede, lo abbiamo anche fatto...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Taruffi, lei ha finito il tempo.

Quel tempo non è giusto, perché le sono stati dati tre minuti del fatto personale che lei non ha chiesto, quindi aveva un minuto del suo intervento ancora...

 

TARUFFI: Sono stato interrotto almeno quattro volte, posso concludere il ragionamento? Grazie.

Dopodiché io chiedo solo che ci si concentri sul merito e ho fatto rilevare semplicemente una contraddizione tra quello...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo, grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Mi dispiace che questa risoluzione, che naturalmente non cambierà la storia né dell’Emilia-Romagna né del Paese, sia al centro di questo tipo di dibattito che non c’entra niente con il testo, a parte gli interventi che sono stati fatti sul merito.

Non so se qualcuno l’ha notato che io sulla risoluzione precedente, quella sugli infermieri, ho preso trenta secondi. Se volevamo qui fare dei giochini, parlavo dieci minuti. Ho preso trenta secondi per la dichiarazione di voto. Allora, sentirsi dire che quando uno parla lo fa per dilazionare i tempi francamente è molto sgradevole. Quindi, io adesso vorrei usare il tempo che mi era rimasto, perché avevo preso pochi minuti, per chiarire un punto che è venuto fuori. Io ho sentito dire da alcuni interventi che è già tutto previsto e che, quindi, stiamo parlando di un provvedimento che non ha senso perché è già tutto previsto. Non è così. Sennò, mi dovreste spiegare perché un mese fa io ho dovuto fare un emendamento per inserire esplicitamente che, nell’ambito di fondi destinati alla riqualificazione di edifici ad uso sportivo, andava inserito anche il tema della riqualificazione energetica e della promozione dell’uso delle rinnovabili, che sono i temi di cui abbiamo parlato questa mattina, magari concentrandoci di più sulla questione fonti energetiche e non sul tema taglio dei consumi, che, come dicevo prima, è la precondizione perché la produzione di rinnovabili regga alla domanda del fabbisogno. Sono due cose che vanno sempre prese insieme.

Se fosse già tutto previsto, io naturalmente ne sarei felicissima. Però, vorrei capire perché, invece, ho dovuto fare un intervento specifico…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Zamboni, lei ha…

 

ZAMBONI: Sì, ho gli ultimi secondi,

Una cosa specifica per dire: ricordiamoci di questo.

Quindi, con questa risoluzione, che, ripeto, non cambia le sorti dell’Italia…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo, la ringrazio.

 

ZAMBONI: …né tantomeno quelle dell’Emilia-Romagna, si inserisce un criterio di sistematicità.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo al dibattito sull’emendamento presentato dai colleghi Caliandro, Pigoni e Zamboni. Cinque minuti.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Colleghi, io non sapevo che aggiungere tre righe potesse essere così pericoloso. Però, certe volte evidentemente l’approssimazione in politica porta anche a degli slanci emotivi eccessivi. Quindi, di buon grado penso che forse, se fosse possibile riaccogliere in aula il collega Facci, sarebbe una cosa piacevole, perché preferirei un dibattito nel merito piuttosto che sul rigore. Non so se da Regolamento sia possibile, però se possiamo farlo rientrare, secondo me è utile, anche perché le parole così gravi sarebbero “sollecitare il Governo a prevedere, nell’ambito del PNRR, fondi specifici destinati all’efficientamento energetico degli edifici pubblici, considerato che ad oggi il bonus 110 è riservato all’edilizia privata”.

Abbiamo chiesto di inserire in un dibattito di grande portata una discussione che poteva essere più ampia, in perfetta sintonia con il dibattito ulteriore. Poi – la dico così – mi dispiace che i colleghi di minoranza non abbiano sottoscritto l’emendamento che gli è stato sottoposto, perché non credo che ci sia nulla di reazionario in questo provvedimento. Semmai, se abbiamo uno stesso sentire sui temi dell’efficientamento energetico, è giusto che ce lo diciamo.

Detto questo, la discussione nel merito è quella di cercare di migliorare il contesto nel quale viviamo e gli edifici pubblici nei quali viviamo, magari con più pacatezza, meno fervore, meno fiammelle.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi sull’emendamento, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sull’emendamento e sulla risoluzione. Cinque minuti per Gruppo.

Non ci sono dichiarazioni di voto? Prego, consigliera Pigoni.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Ovviamente io ho firmato anche l’emendamento a prima firma del consigliere Caliandro e ci tengo a fare questa dichiarazione di voto, perché stamattina i toni si sono scaldati particolarmente quando si è parlato di energia e abbiamo anche manifestato posizioni legittimamente diverse e differenti.

Io credo che quando si parla di transizione, si parli di un accompagnamento verso quella che è anche la necessità di questa crisi climatica, e credo che sia quindi anche molto intelligente riuscire ad approvare contemporaneamente un atto come la risoluzione di questa mattina e un atto come questa risoluzione di oggi pomeriggio, dove invece chiediamo premialità per gli investimenti sull’efficientamento energetico degli edifici.

Sicuramente tante Amministrazioni stanno già lavorando a progetti in questo senso. Noi, come Regione Emilia-Romagna, abbiamo già inserito in vari bandi questo tipo di premialità, però è sicuramente rafforzativo questo atto di indirizzo che ha voluto presentare la consigliera Zamboni, che ringrazio. Voteremo quindi a favore sia dell’emendamento che della risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Sempre per dichiarazione di voto, rispetto alla risoluzione della collega Zamboni su un tema che trattiamo abbastanza abitualmente, rispetto alla discussione che c’è stata oggi sul tema transizione energetica, ecologica, ambientale direi che siamo assolutamente in coerenza, e non c’è da stupirsi. Anche noi, come maggioranza, non è che ci incontriamo fuori dall’aula per guardare le risoluzioni o decidere come impostarle, quindi la discussione la facciamo qui, senza aver bisogno di perdere del tempo, nel rispetto delle posizioni di tutti.

Credo che il collega Caliandro abbia assolutamente dato un contributo con l’emendamento per integrare un aspetto del tema che la collega, per fortuna ha accolto, sempre con lo spirito costruttivo con cui abbiamo affrontato le tematiche di oggi.

Velocemente, perché a questo punto io non voglio tirarla troppo lunga, il lavoro è già stato fatto. Credo davvero che sia chiaro a tutti che gli obiettivi di decarbonizzazione e di efficienza energetica che anche l’Italia, insieme all’Europa, si è posta per i prossimi anni siano obiettivi ambiziosi. Per raggiungerli bisogna necessariamente procedere con un intervento importante, di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

Sul patrimonio privato, certamente il Superbonus sta facendo il suo lavoro, e credo che anche il PNRR, come strumento eccezionale debba andare in questa direzione, tenendo conto dell’emendamento che abbiamo appena presentato.

È chiaro che adesso lo sforzo sugli edifici pubblici va fatto, non possiamo pensare che raggiungiamo gli obiettivi solo con gli investimenti sull’edilizia privata, Lo sforzo lo deve fare anche il pubblico, lo dobbiamo fare anche noi. Finisco con una chiosa, ribadendo il voto favorevole alla risoluzione della collega: dovremmo farlo a partire da una valutazione, anche noi, come Regione, su tutta la politica regionale e sugli edifici pubblici, ma anche sui nostri edifici.

Io non so voi, colleghi, cosa pensiate; ma dal punto di vista energetico, questo palazzo, i nostri uffici dimostrano fuori che su alcuni temi predichiamo benissimo e razzoliamo malissimo. Non so se è un problema solo del mio ufficio, ma passiamo dai 200 gradi a spegnere a un freddo cane, a riaccendere…Mi fermo perché credo che ci siamo capiti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Taruffi, la vedo pronto. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Solo per annunciare il voto favorevole sia all’emendamento che alla risoluzione. Le ragioni ho provato a richiamarle prima. Effettivamente, sul tema anche di quest’aula siamo intervenuti, lo ricordava anche, se non sbaglio, il consigliere Lisei, nel corso del dibattito di questa mattina, sulla classificazione anche di quest’aula, quindi è necessario intervenire, è necessario intanto fare la nostra parte su quelli che sono, gli edifici pubblici.

Dopodiché io mi scuso con la Presidenza se prima mi sono accalorato, non è mia abitudine, se non proprio in rari casi...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Diciamo che oggi non ci sono i 200 gradi che ha premesso prima la sua collega, quindi il suo colore non è diventato più paonazzo del solito...

 

TARUFFI: La ringrazio, presidente, ma il fatto del colore è congenito, perché il rosso è il mio colore naturale, quindi non riesco a fare diversamente.

Detto questo, per non portar via altro tempo, credo che le ragioni per le quali sia opportuno e necessario sostenere questa risoluzione siano state ampiamente illustrate, mi auguro che questa stessa risoluzione possa trovare una larga maggioranza, perché sarebbe un segnale importante. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Molto velocemente. Vado in controtendenza rispetto al dibattito che si è sviluppato con modalità un po’ discutibili, però credo che la fretta invece sia cattiva consigliera, nel senso che in questo emendamento si dice che il Bonus 110 è riservato all’edilizia privata, in realtà vorrei ricordare che dentro al Superbonus ci sono anche le ACER, lo ricordo a me stessa e lo ricordo a tutti, quindi è vero in parte.

Lo volevo specificare, siccome il Movimento 5 Stelle è fautore di questa misura, perdonerete il puntiglio, però effettivamente è estesa anche alle ACER, è bene tenerne conto ed è bene che le ACER si diano da fare in questo senso, quindi mi asterrò sull’emendamento e voterò favorevolmente alla risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Finito tutto questo teatrino non particolarmente decoroso per l’aula, esprimo il nostro voto favorevole alla risoluzione.

Ricordo al presidente, che lo sa meglio di me, che è bon-ton che i consiglieri, quando intervengono, si rivolgano sempre al presidente e alla Presidenza, e non si rivolgano ad altri consiglieri. Questo forse aiuterebbe ad evitare discussioni inutili e perdite di tempo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, quindi mettiamo in votazione l’emendamento.

Il consigliere Barcaiuolo non c’è più. Il consigliere Costa non c’è più. il consigliere Bulbi non c’è più. Nominiamo, quindi, altri tre scrutatori: Francesca Marchetti, visto che lo ha richiesto; Daniele Marchetti e Rossi Nadia, un trio di esperienza, direi.

Mettiamo in votazione l’emendamento.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Mettiamo in votazione la risoluzione 4906.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 4906 con votazione per alzata di mano, è approvata all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 4910

Risoluzione per impegnare la Giunta e il Presidente a continuare il percorso sull’autonomia differenziata, confermando tutti i propri precedenti atti di indirizzo in materia, con la richiesta a Governo e Parlamento di una accelerazione dell’iter di completamento del progetto di autonomia avviato fin dal 2017. A firma dei Consiglieri: Facci, Rancan, Bergamini, Marchetti Daniele, Liverani, Rainieri, Montevecchi, Catellani, Bargi, Occhi, Pompignoli

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alla risoluzione 4910. Visto che è a prima firma Facci e il collega è stato temporaneamente espulso, la richiesta del collega Stefano Caliandro è di farlo rientrare, se volesse intervenire sulla sua risoluzione.

Ricordo che stiamo discutendo la risoluzione 4910 che impegna la Giunta e il presidente a continuare il percorso sull’autonomia differenziata confermando tutti i propri precedenti atti di indirizzo in materia, con la richiesta a Governo e Parlamento di un’accelerazione dell’iter di completamento del progetto di autonomia avviato fin dal 2017, a firma dei consiglieri Facci, Rancan, Bergamini, Marchetti Daniele, Liverani, Rainieri, Montevecchi, Catellani, Bargi, Occhi, Pompignoli.

Discussione generale. Io non posso abbandonare la Presidenza. Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Essendo il consigliere Facci in questo momento impossibilitato a intervenire, perché penso che sia stato espulso dall’aula o altro, prendo io le sue veci, ovviamente con nessun merito.

Entro nel discorso di questa risoluzione, come sappiamo, perché l’autonomia è un tema caro a tanti. È un tema che è caro alla Lega, come è stato caro in questi anni e negli anni passati e sarà caro anche per il futuro.

Questa risoluzione, nei fatti consolida quello che come Regione stiamo – dico “stiamo” perché il percorso autonomia differenziata è partito nella scorsa legislatura, con delle votazioni che hanno coinvolto anche l’opposizione – facendo per l’autonomia differenziata, per ottenere una maggiore autonomia della nostra Regione.

Dico “stiamo”, ma in realtà stavamo perché questa risoluzione parte dal presupposto che è ora di dare una svegliata a tutti i soggetti che oggi sono all’interno di questa trattativa.

Dico i soggetti che sono all’interno di questa trattativa, perché questa risoluzione prende forza dal fatto che probabilmente oggi il Partito Democratico stesso non sa cosa fare dell’autonomia differenziata. Questa risoluzione nasce anche dalla necessità di fare chiarezza nei confronti dei cittadini di questa Regione, considerando anche quello che è stato dichiarato dal Sindaco di Bologna Lepore, che ha dichiarato a grandi titoli di giornale di non essere d’accordo sull’autonomia differenziata, quindi c’è qualcuno che, a quanto pare, non è d’accordo sull’autonomia all’interno dello stesso Partito che governa la Regione.

Ovviamente questo pone una riflessione importante, anche e soprattutto se andiamo a vedere l’ultima risoluzione che è stata approvata sull’autonomia in data 23 giugno 2021 in sede di Commissione Bilancio, in cui si diceva chiaramente tre cose: “a proseguire il negoziato con il Governo e altre questioni, nonché a riferire a questa Assemblea, con cadenza periodica, gli esiti del negoziato, anche alla luce del DDL annunciato nella nota di aggiornamento del DEF” (penso che nessuno di noi sia stato ufficialmente informato e aggiornato sulla questione, ed è passato più o meno un anno), “a ricostruire una delegazione trattante della Regione Emilia-Romagna, che preveda la presenza di un rappresentante dell’Assemblea, posto a garanzia del coinvolgimento delle opposizioni nel percorso di autonomia” (anche questo non pervenuto), e, terzo punto, “a trasmettere a questa Assemblea legislativa lo schema di intesa con il Governo prima della sua formale sottoscrizione”.

Io non so oggi come siamo messi sull’autonomia, perché due dei punti, che avevamo tutti approvato all’unanimità in una risoluzione un anno fa, sono stati prontamente disattesi, perché oggi non sappiamo com’è il percorso per l’autonomia differenziata nella nostra Regione.

Stante il fatto che riteniamo che una risoluzione sia un impegno serio e concreto, che l’Assemblea chiede alla Giunta, che l’Assemblea anche nei propri confronti si dà come termine di confronto, come termine di dibattito, come termine di lavoro, perché è qualcosa di serio, approvato – ripeto – all’unanimità, penso che questo sia un errore grave. Taruffi dice di no... giusto, la sinistra più estrema, come non è d’accordo sulle politiche energetiche, non è d’accordo neanche sull’autonomia. Detto questo, quindi, forse oltre al Sindaco Lepore, magari la maggioranza di questa Regione ha un ulteriore motivo su cui spaccarsi, sul quale magari far convergere qualche equilibrio di maggioranza prima di poter approvare questa risoluzione, stante anche l’ostruzionismo che avete voluto fare per non votare oggi la risoluzione sull’autonomia.

Questo ce lo diciamo. Noi quindi prendiamo atto che questa maggioranza è in evidente imbarazzo per due motivi principali, anzi, per tre: il primo motivo è che al suo interno è spaccata; il secondo motivo è che un noto esponente del proprio partito, dello stesso partito del presidente Bonaccini, cioè il Sindaco di Bologna non si trova d’accordo sull’autonomia differenziata, quindi neanche sul percorso che la Regione dovrebbe star facendo; terzo, perché alla nostra risoluzione votata, ripeto, il 23 giugno 2021, quindi un anno fa, tutti gli impegni sono stati disattesi. Non abbiamo partecipato come opposizione a nessun tavolo, non ci risulta, quindi, che ci siano necessità e volontà di creare una delegazione trattante, tantomeno sappiamo come è messo il percorso autonomia differenziata.

Questa risoluzione, che porta la prima firma del collega Facci, perché giustamente, come bolognese, ha voluto evidenziare, in particolar modo la presa di posizione del Sindaco Lepore, impegna la Giunta regionale ed il presidente della Giunta a continuare il percorso sull’autonomia differenziata, considerando tutti gli altri precedenti fatti atti coerenti con l’azione di futuro che questa Regione vuole portare avanti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ha chiesto la parola il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Ho chiesto di intervenire subito per dare conto delle valutazioni che possono essere fatte rispetto ad un’iniziativa dell’Assemblea, in questo momento.

Come ricordava il consigliere Rancan, l’ultima volta che abbiamo assunto un atto formale, direi per iniziativa del suo Gruppo, risale al giugno dell’anno passato. Da quel momento ad oggi non è stato insediato alcun Gruppo di lavoro, non è stata assunta un’iniziativa da parte del Governo che non sia stata quella di indicare con la legge di bilancio anche l’intenzione di procedere con un nuovo testo di legge-cornice (dirò qualcosa tra poco) rispetto al tema dell’autonomia. Non si sono svolti incontri di natura né politica, né tecnica tra il Governo e le Regioni sul merito delle proposte avanzate dalle Regioni.

Ricordo che abbiamo assestato la proposta della Regione Emilia-Romagna di autonomia differenziata nella coda dell’ultima legislatura, quando, dopo un confronto anche serrato con l’allora ministro degli affari regionali, l’attuale ministro Stefani, che oggi ricopre un altro Dicastero, si era avanzata una proposta e quella proposta era stata messa a disposizione per una serie di confronti tecnici con i vari Dicasteri che venivano via via chiamati in causa dalle proposte di autonomia delle Regioni.

Ad oggi, quindi, le uniche novità che si segnalano, che non hanno però una natura dialogica tra Regioni e Governo, sono le intenzioni del Governo di procedere ad una nuova legge cornice, che procedimentalizzi il percorso della concessione di maggiore autonomia, ai sensi del 116 della Costituzione. Dico nuova perché differisce da quanto ci viene rappresentato, ma non abbiamo un testo assestato davanti, differisce in alcune parti rispetto all’ultima iniziativa assunta in tal senso dal ministro Boccia del precedente Governo, e la conclusione dei lavori di un gruppo tecnico, un gruppo di studio insediato dalla ministra Gelmini sull’autonomia differenziata, che ha svolto alcune considerazioni, che sono note almeno agli addetti ai lavori e che attengono sia al tema delle materie, sia al tema dei livelli essenziali di prestazioni e del sostegno fiscale a queste iniziative.

Non sono calendarizzati al momento incontri che coinvolgano la Regione Emilia-Romagna (quando parlo di questo, parlo di incontri istituzionali), la passata settimana (siamo qui in aula e ci tengo a rappresentare tutti gli elementi in nostro possesso) si è aperta un’interlocuzione di tipo tecnico con il capo di gabinetto della ministra, che ha chiesto alle Regioni di avanzare nuovamente una proposta.

È nostro intendimento non sottrarci a quest’onere, abbiamo chiesto però di conoscere prima qual è l’intenzione del Governo rispetto alla legge quadro, perché capite che rischia di diventare una discussione non ordinata se da un lato si annuncia un provvedimento cornice dentro cui posizionare le proposte, dall’altro lato, per la quarta volta consecutiva (tre volte anche in quest’aula abbiamo discusso con risoluzioni approvate, a cui sono seguite trattative) si avanza una quarta proposta al buio. Abbiamo chiesto che ci sia un incontro istituzionale, quindi formale, a questo punto, tra la ministra e i tre presidenti di Regione, siamo andati insieme, e che lì si dia avvio a un percorso.

Per tutte queste ragioni, io credo che questo non sia il momento di assumere un’iniziativa, se non per dire “si riavvii il percorso”, noi su questo siamo assolutamente determinati e confidenti.

Ci siamo fatti parte attiva, come Regione, anche per costruire il consenso che può accompagnare sul fronte delle Regioni l’iniziativa di una legge-cornice. Sapete che era una delle questioni che noi avevamo avanzato, anche per sbloccare l’impasse con il precedente Governo. Mi fa piacere che la ministra Gelmini ritenga che questo sia uno strumento valido per intervenire.

Non saremmo d’accordo, lo dico anche in riferimento al dibattito che si è svolto nella Commissione bicamerale in Parlamento su questo punto, se una legge-cornice determinasse, fuori dalla Costituzione, quali materie tra quelle indicate dalla Costituzione possano essere oggetto di richiesta di autonomia o meno. Noi abbiamo avanzato una proposta motivata, coerente con il dettato della Costituzione. Come sapete non abbiamo chiesto né tutte le materie, né tutte le funzioni sottese alle materie, ma una proposta calibrata.

Non può essere una legge ordinaria a inibire un’iniziativa che è consentita dalla Costituzione. Questa è la posizione che insieme abbiamo formalizzato Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, non si tratta di un punto di vista solo della nostra Regione, ma di un punto di vista condiviso dalle tre Regioni.

In questo senso siamo certamente disponibili anche a ricalibrare la nostra proposta, alla luce di quanto è accaduto in questi ultimi due anni: la pandemia, la crisi energetica e quant’altro. Ce n’è abbastanza per provare a svolgere anche un nuovo ragionamento sui contenuti e sul profilo delle funzioni.

Avendo questa legislatura – sto parlando di quella nazionale, non di quella regionale – un anno davanti è un tempo limitato dove ogni iniziativa va calibrata nel modo giusto perché sia conseguente e sia concreta.

Non credo quindi che sia ragionevole, in questo momento, avanzare una proposta di merito in quest’aula fuori da un affidamento col Governo. Ritengo invece doveroso, prima di avanzare qualsiasi proposta al Governo, ripassare in quest’aula, come abbiamo fatto già tre volte nella precedente legislatura, per avere un mandato e che in questo mandato ci possa stare non solo una nuova proposta rispetto al merito, ma anche una ridefinizione della delegazione trattante, credo che questo sia ragionevole.

Quindi, e chiudo, non si è trattato di omissione d’atti da parte nostra. Non tocca a noi in questo momento riattivare il percorso, tocca al Governo. Non è stato riattivato sul piano istituzionale. Ci sono stati degli annunci, questo sì, e noi li abbiamo anche sottolineati positivamente, ma bisogna che agli annunci facciano seguito atti. Io credo che l’ordine logico e cronologico con cui dovremmo procedere sia la riattivazione di un confronto istituzionale, la messa a punto di una proposta calibrata da parte della nostra Regione, avanzata dalla Giunta all’Assemblea, una risoluzione dell’Assemblea che dia un mandato preciso, l’indirizzo, i contenuti della nostra proposta, come nelle tre precedenti occasioni, eventualmente una rivisitazione della delegazione trattante e, quindi, un mandato al presidente al negoziato.

Al di fuori di tutto questo, per me resta un punto: è stata sottoscritta una preintesa, ormai un po’ datata, se non dal punto di vista dei quattro anni trascorsi, almeno dal punto di vista della politica per quello che è capitato negli ultimi quattro anni, e da lì si riparte. Cioè, fuori da un affidamento per noi quello che resta valido è la preintesa sottoscritta, siamo al Governo Gentiloni, sottosegretario Bressa, per intenderci, e quello è il punto da cui le tre Regioni chiedono di ripartire, in assenza di un’iniziativa specifica o di un atto innovativo da parte del Parlamento, al quale noi non abbiamo espresso un orientamento negativo. Lo ribadisco per la terza volta. Anzi, la Regione Emilia-Romagna era stata la prima, credo, ad avanzare anche questa proposta per uscire da un’impasse, era stato fatto un buon lavoro con il ministro Boccia, credo che se ne possa fare uno altrettanto buono con la ministra Gelmini, per risolvere il secondo problema – e ho chiuso davvero – che è il tema del coinvolgimento del Parlamento. Noi ci siamo giustamente preoccupati di coinvolgere l’Assemblea nella definizione dei contenuti, dei mandati, delle materie attivabili, della forma di autonomia eccetera, il Governo ha il problema di come coinvolgere il Parlamento, giacché sarebbe improprio che il Parlamento andasse a modificare un atto pattizio, poter avere per il Parlamento una discussione preliminare degli schemi d’intesa che Governo e Regioni dovessero sottoscrivere, affinché non solo nel voto finale a maggioranza qualificata, ma anche attraverso il dispiegarsi del percorso della concessione di autonomia il Parlamento possa entrare nel merito delle proposte, e io penso che sia giusto che questo accada naturalmente. Ecco, mi pare che da questo punto di vista abbiamo dato un ulteriore contributo, di cui credo la ministra terrà conto nella misura e nel momento in cui vorrà riattivare un confronto istituzionale vero e proprio con i presidenti di Regione.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Rancan, sull’ordine dei lavori? Prego.

 

RANCAN: Sull’ordine dei lavori.

Dato atto anche delle parole del sottosegretario, io vorrei capire però qual è l’intenzione della maggioranza, perché il sottosegretario, da quello che ho capito, all’inizio del suo discorso ha chiesto, o meglio ha affermato di essere in difficoltà sulla votazione di una risoluzione sull’autonomia oggi. Questo è vero o ho capito male? Chiedo questo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sottosegretario, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Mi sono perso nel merito e nella ricostruzione, ma la proposta che io avanzo ai proponenti la risoluzione all’Assemblea è al momento di soprassedere, quindi è un invito al ritiro (un invito naturalmente, non posso fare altro come Giunta), con l’impegno non solo di aggiornare l’Assemblea tempestivamente, non appena il Governo riaprirà il confronto istituzionale, cosa che noi abbiamo chiesto, ma anche di assumere poi un atto positivo in Assemblea, cioè una risoluzione che sia calibrata rispetto all’affidamento che la ministra ci darà, perché in questo momento rischieremmo, se non è irrispettoso dirlo in un’Assemblea, di giocare alla battaglia navale, cioè spariamo, ma non sappiamo esattamente a cosa.

Io vorrei che il nostro lavoro fosse finalizzato, e, giacché questa risoluzione non aggiunge elementi di contenuto a quella approvata in Commissione esattamente un anno e qualcosa fa, credo che ci siano le condizioni per aspettare e vedere cosa il Governo intenderà fare.

L’ultimo incontro è stato fatto in sede tecnica la scorsa settimana, io confido che possa provocarci un fatto nel corso dei prossimi giorni (questo è stato il nostro invito alla ministra) e, se questo accadrà, saremo nelle condizioni a quel punto, di fare una discussione di merito.

 

(il consigliere Facci rientra in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Rancan, vuole... quindi sospendo la seduta.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Se ci tengono che la votiamo, possiamo sospendere il dibattito, votarla e stare dieci minuti o un quarto d’ora in più che servono per votarla.

È stata fatta una richiesta dal sottosegretario, se aderiscono ce lo dicono, altrimenti procediamo.

Era solo per segnalare alla Presidenza che la maggioranza non ha problemi a stare qui qualche minuto in più, se si decide di arrivare in fondo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Sull’ordine dei lavori.

La realtà è che questo è un tema molto caldo, che noi volevamo provare oggi, ma la maggioranza ha fatto ostruzionismo perché non si potesse arrivare a questa cosa. Ovviamente, il tema qual è? Il tema è che noi… Siccome il consigliere Facci è potuto rientrare ora, è giusto che il consigliere Facci possa intervenire per i suoi dieci minuti ed eventualmente fare anche la sua dichiarazione di voto.

Prendo atto della richiesta della maggioranza, per cui oggi non si era pronti, però per noi non cambia nulla. La maggioranza ha richiesto di non votare la questione. Si va avanti con la discussione generale normale.

Chiedevo la presa di posizione che è stata detta prima.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Taruffi, sull’ordine dei lavori? Prego.

 

TARUFFI: Siccome abbiamo discusso e abbiamo sentito tante cose, io confermo la disponibilità a votare la risoluzione.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere…

 

TARUFFI: Scusi un attimo, presidente. Siccome lei ha appena detto che siamo in difficoltà e che la maggioranza è in difficoltà, io sto semplicemente dicendo che noi possiamo tranquillamente votare. Siccome avete detto per tutta la giornata, e lei lo ha ripetuto adesso, che c’era una volontà ostruzionistica, le confermo che non c’è alcuna volontà ostruzionistica…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Taruffi, come ho detto prima che i consiglieri hanno il diritto di intervenire per la discussione generale, lo ribadisco ora, dall’altra parte: se il consigliere capogruppo Matteo Rancan ha chiesto un chiarimento al sottosegretario, e il chiarimento non è di suo buon grado, diciamo così, e vogliono intervenire nella discussione generale, io non mi posso imporre in un modo o nell’altro. La ringrazio del suo intervento.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Sempre sull’ordine dei lavori.

Ribadisco che la maggioranza non ha nessun problema, neanche di tipo politico. Prendiamo atto dell’informativa del sottosegretario. Ha fatto una richiesta, ma noi non abbiamo alcun problema a votare la risoluzione.

Siccome il tema è che abbiamo perso tempo, lo ribadisco, se vogliamo arrivare al voto arriviamo al voto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Rancan.

 

RANCAN: Sull’ordine dei lavori, presidente.

Chiedo che si possa continuare la discussione sul punto in oggetto fino alla votazione, a orario indefinito, ovviamente. Noi cioè parliamo, discutiamo, ma eventualmente mediamo, facciamo, disfiamo, con una discussione come per un oggetto normale, quindi chiedo che si possa andare avanti con l’orario fino alla votazione della risoluzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Su richiesta del capogruppo della Lega, stante la disponibilità del PD, facciamo una Capigruppo e decidiamo come proseguire. Altrimenti, io devo sospendere l’aula.

Sospendiamo per cinque minuti e facciamo la Capigruppo.

Vi aspetto nella saletta vecchia della Capigruppo, Sala A.

 

(La seduta è sospesa alle ore 17.40 è ripresa alle ore 17.49)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendo i lavori semplicemente per chiudere la seduta pomeridiana, i cui lavori riprenderanno la prossima volta. Questo sarà il primo punto delle risoluzioni che verrà discusso nella prossima aula.

A tutti buona serata.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 17,50

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

il Presidente della Giunta Stefano Bonaccini.

gli assessori Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI.

Hanno comunicato di non poter partecipare gli assessori Raffaele DONINI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI e i consiglieri Marco FABBRI e Lia MONTALTI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 5021

Risoluzione per impegnare l'Assemblea legislativa e la Giunta ad opporsi all'apertura di nuovi pozzi per l'estrazione di gas in Adriatico. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Prima parte

Presenti: 40

 

Favorevoli: 3

AMICO FEDERICO Alessandro, PICCININI Silvia, TARUFFI Igor.

 

Contrari: 36

BARCAIUOLO Michele, BARGI Stefano, BERGAMINI Fabio, BESSI Gianni, BONDAVALLI Stefania, BULBI Massimo, CALIANDRO Stefano, CASTALDINI Valentina, CATELLANI Maura, COSTA Andrea, COSTI Palma, DAFFADÀ Matteo, FACCI Michele, FELICORI Mauro, GERACE Pasquale, LISEI Marco, LIVERANI Andrea, MALETTI Francesca, MARCHETTI Daniele, MARCHETTI Francesca, MASTACCHI Marco, MONTEVECCHI Matteo, MORI Roberta, MUMOLO Antonio, OCCHI Emiliano, PELLONI Simone, PIGONI Giulia, PILLATI Marilena, POMPIGNOLI Massimiliano, ROSSI Nadia, SABATTINI Luca, SONCINI Ottavia, TAGLIAFERRI Giancarlo, TARASCONI Katia, ZAMBONI Silvia, ZAPPATERRA Marcella.

 

Non votanti: 1

RAINIERI Fabio

 

Assenti: 10

BONACCINI Stefano, DELMONTE Gabriele, FABBRI Marco, GIBERTONI Giulia, MONTALTI Lia, PARUOLO Giuseppe, PETITTI Emma, RANCAN Matteo, RONTINI Manuela, STRAGLIATI Valentina

 

Seconda parte

Presenti: 40

 

Favorevoli: 4

AMICO FEDERICO Alessandro, PICCININI Silvia, TARUFFI Igor, ZAMBONI Silvia.

 

Contrari: 35

BARCAIUOLO Michele, BARGI Stefano, BERGAMINI Fabio, BESSI Gianni, BONDAVALLI Stefania, BULBI Massimo, CALIANDRO Stefano, CASTALDINI Valentina, CATELLANI Maura, COSTA Andrea, COSTI Palma, DAFFADÀ Matteo, FACCI Michele, FELICORI Mauro, GERACE Pasquale, LISEI Marco, LIVERANI Andrea, MALETTI Francesca, MARCHETTI Daniele, MARCHETTI Francesca, MASTACCHI Marco, MONTEVECCHI Matteo, MORI Roberta, MUMOLO Antonio, OCCHI Emiliano, PELLONI Simone, PIGONI Giulia, PILLATI Marilena, POMPIGNOLI Massimiliano, ROSSI Nadia, SABATTINI Luca, SONCINI Ottavia, TAGLIAFERRI Giancarlo, TARASCONI Katia, ZAPPATERRA Marcella.

 

Non votanti: 1

RAINIERI Fabio

 

Assenti: 10

BONACCINI Stefano, DELMONTE Gabriele, FABBRI Marco, GIBERTONI Giulia, MONTALTI Lia, PARUOLO Giuseppe, PETITTI Emma, RANCAN Matteo, RONTINI Manuela, STRAGLIATI Valentina

 

OGGETTO 5024

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nel sollecitare il Governo alla riattivazione dei canali di estrazione di gas esistenti in Adriatico. A firma dei Consiglieri: Lisei, Bessi, Barcaiuolo, Tagliaferri, Mastacchi, Occhi, Montevecchi, Liverani, Castaldini, Costi, Zappaterra, Pigoni, Daffada', Bondavalli, Rontini, Rossi, Sabattini, Bulbi, Gerace

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 34

BARCAIUOLO Michele, BARGI Stefano, BERGAMINI Fabio, BESSI Gianni, BONDAVALLI Stefania, BULBI Massimo, CALIANDRO Stefano, CASTALDINI Valentina, COSTA Andrea, COSTI Palma, DAFFADÀ Matteo, FACCI Michele, FELICORI Mauro, GERACE Pasquale, LISEI Marco, LIVERANI Andrea, MALETTI Francesca, MARCHETTI Daniele, MARCHETTI Francesca, MASTACCHI Marco, MONTEVECCHI Matteo, MORI Roberta, MUMOLO Antonio, OCCHI Emiliano, PELLONI Simone, PIGONI Giulia, PILLATI Marilena, POMPIGNOLI Massimiliano, ROSSI Nadia, SABATTINI Luca, SONCINI Ottavia, TAGLIAFERRI Giancarlo, TARASCONI Katia, ZAPPATERRA Marcella.

 

Contrari: 4

AMICO FEDERICO Alessandro, PICCININI Silvia, TARUFFI Igor, ZAMBONI Silvia.

 

Non votanti: 1

RAINIERI Fabio

 

Assenti: 11

BONACCINI Stefano, CATELLANI Maura, DELMONTE Gabriele, FABBRI Marco, GIBERTONI Giulia, MONTALTI Lia, PARUOLO Giuseppe, PETITTI Emma, RANCAN Matteo, RONTINI Manuela, STRAGLIATI Valentina.

 

OGGETTO 4912

Risoluzione per impegnare la Giunta ad aprire un confronto con Trenitalia-Tper e Trenitalia, con il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati, allo scopo di mantenere la manutenzione di secondo livello dei treni di Trenitalia-Tper nelle officine di Trenitalia OMC dell’Emilia-Romagna e salvaguardare il futuro industriale degli stabilimenti di Bologna e Rimini. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 39

AMICO Federico Alessandro, BARCAIUOLO Michele, BARGI Stefano, BERGAMINI Fabio, BESSI Gianni, BONACCINI Stefano, BONDAVALLI Stefania, BULBI Massimo, CALIANDRO Stefano, CASTALDINI Valentina, CATELLANI Maura, COSTA Andrea, COSTI Palma, DAFFADÀ Matteo, FELICORI Mauro, GERACE Pasquale, LIVERANI Andrea, MALETTI Francesca, MARCHETTI Daniele, MASTACCHI Marco, MONTEVECCHI Matteo, MORI Roberta, MUMOLO Antonio, OCCHI Emiliano, PARUOLO Giuseppe, PELLONI Simone, PICCININI Silvia, PIGONI Giulia, PILLATI Marilena, POMPIGNOLI Massimiliano, RANCAN Matteo, RONTINI Manuela, ROSSI Nadia, SONCINI Ottavia, STRAGLIATI Valentina, TARASCONI Katia, TARUFFI Igor, ZAMBONI Silvia, ZAPPATERRA Marcella.

 

Non votanti: 1

RAINIERI Fabio

 

Assenti: 10

DELMONTE Gabriele, FABBRI Marco, FACCI Michele, GIBERTONI Giulia, LISEI Marco, MARCHETTI Francesca, MONTALTI Lia, PETITTI Emma, SABATTINI Luca, TAGLIAFERRI Giancarlo.

 

Emendamenti

OGGETTO 4912

Risoluzione per impegnare la Giunta ad aprire un confronto con Trenitalia-Tper e Trenitalia, con il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati, allo scopo di mantenere la manutenzione di secondo livello dei treni di Trenitalia-Tper nelle officine di Trenitalia OMC dell’Emilia-Romagna e salvaguardare il futuro industriale degli stabilimenti di Bologna e Rimini. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Rossi

«Dopo il "Considerato che", prima del dispositivo di impegno, sono aggiunti i seguenti periodi:

“Evidenziato inoltre che

-          a dicembre 2020 l’Assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro Vincenzo Colla ha convocato un tavolo di confronto con FS e le rappresentanze di CGIL, CISL e UIL sugli impianti di Rimini e di Bologna a cui hanno presenziato i Comuni coinvolti, chiedendo all'azienda di confermare gli impegni presi sugli investimenti in Emilia-Romagna e garantendo il sostegno della Regione su questo tema;

-          ad inizio 2022, in assenza di evoluzioni concrete della situazione e nella preoccupazione causata dall'intensificarsi di notizie circa la possibile chiusura della sede riminese delle Officine Grandi Riparazioni (OGR), punto di riferimento di un comparto che negli anni ha contribuito allo sviluppo dell’intero territorio, l'Amministrazione comunale di Rimini è tornata a chiedere un incontro con FS, ribadendo la disponibilità a collaborare per salvaguardare e potenziare l'impianto;

-          FS ha di recente annunciato a mezzo stampa la presentazione di un nuovo piano industriale dell'azienda con respiro decennale entro il primo quadrimestre del 2022, concentrato sul potenziamento di servizi efficaci e sostenibili.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Rossi

«Il dispositivo di impegno è sostituito dal seguente:

“Ad aprire un confronto con Trenitalia Tper e Trenitalia, anche attraverso la riconvocazione di un tavolo regionale con il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati e le rappresentanze di CGIL, CISL e UIL, allo scopo di mantenere la manutenzione di secondo livello dei treni di Trenitalia-Tper nelle officine di Trenitalia OMC dell'Emilia-Romagna e salvaguardare il futuro industriale degli stabilimenti di Bologna e Rimini in una prospettiva di innovazione e sviluppo, garantendo l'occupazione specializzata e l'esecuzione degli investimenti previsti dagli accordi, anche alla luce della presentazione del nuovo piano industriale decennale annunciato dall'azienda.”»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Pelloni, Facci, Montevecchi

«Nelle premesse riformulare il periodo: “il ridimensionamento o la chiusura in pochi anni dell’OMC di Bologna determinerebbe l’ulteriore deindustrializzazione all’interno di un tessuto economico già fortemente provato dalla pandemia da Covid-19” con le seguenti parole:

“Il ridimensionamento o la chiusura di tali stabilimenti potrebbe pregiudicare gli alti standard manutentivi di secondo livello del materiale rotabile oltre alla tempestività degli interventi, oggi garantiti da OMC componenti di Bologna e OMCL di Rimini, aziende di accertata e pluriennale esperienza nel settore, determinando di fatto un'ulteriore deindustrializzazione all'interno di un tessuto economico già fortemente provato dalla pandemia da covid -19”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 4909

Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire sul Governo nazionale affinché vengano al più presto svincolati i fondi per l'erogazione dell'indennità di specificità per la categoria degli infermieri, garantendo valorizzazione e uniformità di trattamento a questa professione. A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Piccinini

 

Emendamento 1, a firma delle consigliere Maletti, Soncini.

«Il secondo punto dell'"Impegna il Presidente e la Giunta Regionale" è sostituito dal seguente:

“- A valorizzare questa professione all'interno della nostra Regione fornendo linee guida alle singole aziende, pur nel rispetto delle scelte organizzative aziendali, per garantire omogeneità di trattamento per la professione sul territorio regionale.”»

(Approvato)

 

OGGETTO 4906

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a prevedere in maniera sistematica nei bandi regionali volti ad assegnare contributi o agevolazioni per la riqualificazione e/o la nuova edificazione di infrastrutture di edilizia ad uso pubblico criteri di premialità finalizzati all'efficientamento energetico e all'impiego delle energie e tecnologie rinnovabili. A firma della Consigliera: Zamboni

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Caliandro, Pigoni, Zamboni.

«Inserire il seguente secondo punto nell’impegna la Giunta regionale”:

“e a sollecitare il Governo a prevedere, nell’ambito dei bandi del PNRR, fondi specifici destinati all’efficientamento energetico degli edifici pubblici, considerato che ad oggi il bonus 110% è riservato all’edilizia privata.”»

(Approvato)

 

 

Comunicazione ai sensi dell’art.69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

5009 - Interrogazione a risposta scritta sulla necessità di contenere i casi di peste suina sul territorio regionale al fine di tutelare la salute pubblica. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5010 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda allineare il numero dei mediatori linguistici e interculturali alle crescenti esigenze legate all'arrivo dei profughi ucraini, anche nell'ottica di una programmazione per i prossimi mesi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5011 - Interrogazione a risposta scritta in merito a un disservizio verificatosi rispetto a un'esenzione ticket, con codice E01, presso l'AUSL di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5012 - Interrogazione a risposta scritta sull'inserimento dell'area dell'azienda Orbit di Vigarano Mainarda (Fe) nel Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022_2027, per una bonifica totale del sito in oggetto. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5013 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'impiego dell'elisoccorso per carenza di automediche nei comuni della Bassa modenese e ai relativi costi. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5014 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alle azioni in corso per migliorare e adeguare l'approvvigionamento idrico a livello regionale, con particolare riguardo allo stato di avanzamento dell'invaso in Val d'Enza e alla fattibilità di altri invasi per il territorio di Parma. A firma dei Consiglieri: Daffada', Gerace, Sabattini

 

5015 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se il personale del Pronto Soccorso di Imola sia adeguatamente formato per gestire pazienti autistici che debbano fruire di prestazioni urgenti e quali percorsi seguano dopo il loro ingresso. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

5016 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai lavori di manutenzione e recupero del Ponte di Olina, nel comune di Pavullo nel Frignano (MO) e all'opportunità di costruire un ponte mobile (c.d "tipo bailey") per agevolare il passaggio dei residenti, fino alla riapertura della struttura. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5022 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quante confezioni di pillola antivirale anticovid Paxlovid siano state consegnate alla Regione Emilia-Romagna e alle singole Ausl e quale sia stata la risposta nei pazienti a cui il farmaco è stato somministrato. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5023 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per concludere in tempi rapidi la ricostruzione successiva al sisma del 2012. A firma dei Consiglieri: Costi, Gerace, Paruolo, Bulbi, Caliandro, Sabattini, Soncini, Rontini

 

5025 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'avviso pubblico di Arpae per l'assegnazione di una concessione di occupazione di area demaniale per taglio della vegetazione riparia lungo il Torrente Lavino tra i comuni di Zola Predosa e Bologna. A firma della Consigliera: Zamboni

 

5026 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'applicazione della LR 24/2017 ai PTCP in itinere al 31.12.2022. A firma della Consigliera: Castaldini

 

RISOLUZIONI

 

5021 - Risoluzione per impegnare l'Assemblea legislativa e la Giunta ad opporsi all'apertura di nuovi pozzi per l'estrazione di gas in Adriatico. (06 04 22). A firma della Consigliera: Piccinini

 

5024 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nel sollecitare il Governo alla riattivazione dei canali di estrazione di gas esistenti in Adriatico. (06 04 22). A firma dei Consiglieri: Lisei, Bessi, Barcaiuolo, Tagliaferri, Mastacchi, Occhi, Montevecchi, Liverani, Castaldini, Costi, Zappaterra, Pigoni, Daffada', Bondavalli, Rontini

 

5027 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere, nei confronti del Governo e in particolare del Ministro dell'Interno, tutte le iniziative volte a rinforzare i presidi di polizia nelle località turistiche di maggiore afflusso nel periodo estivo, al fine di garantire l'ordine pubblico e la sicurezza. (06 04 22). A firma dei Consiglieri: Rontini, Bulbi

 

IL PRESIDENTE

IL SEGRETARIO

Rainieri

Bergamini

 

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