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156.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 26 LUGLIO 2022

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 5259

Interpellanza in ordine a episodi di irregolarità sul lavoro nell'ambito delle attività di allestimento dei quartieri fieristici di Bologna Fiere SPA. A firma del Consigliere: Facci

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

FACCI (Lega)

COLLA, assessore

FACCI (Lega)

 

OGGETTO 5264

Interpellanza per conoscere le tempistiche previste per completare l'elettrificazione dei motori dell'impianto di stoccaggio di gas naturale di Minerbio (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

MASTACCHI (RCPER)

COLLA, assessore

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 5316

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". (45)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5316/1 oggetto 5510 Ritiro)

OGGETTO 5317

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". (46)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 5317/1/2/3/5/8/10 oggetti 5511 - 5512 - 5513 - 5515 - 5518 5520 Discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 5317/7 oggetto 5517 Ritiro)

(Ordini del giorno 5317/4/6/9 oggetti 55145516 5519 Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

CASTALDINI (FI)

POMPIGNOLI (Lega)

BARGI (Lega)

SABATTINI (PD)

CATELLANI (Lega)

FACCI (Lega)

RONTINI (PD)

CATELLANI (Lega)

PRESIDENTE (Zamboni)

FACCI (Lega)

SABATTINI (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

FACCI (Lega)

TAGLIAFERRI (FdI)

RONTINI (PD)

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 5161

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2022. Altri interventi di adeguamento normativo". (47)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione ed esame articolato))

PRESIDENTE (Zamboni)

SABATTINI, relatore della Commissione

CATELLANI, relatrice di minoranza

BARCAIUOLO (FdI)

PRESIDENTE (Zamboni)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 53165317 5515 5518 5519

Emendamento oggetto 5514

Gli emendamenti all’oggetto 5161 sono pubblicati in allegato al resoconto integrale 157 - seduta pomeridiana del 26 luglio 2022.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,56

 

PRESIDENTE (Zamboni): Buongiorno, colleghe e colleghi. Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 156 del giorno 26 luglio 2022.

Ai sensi dell’articolo 102-bis del Regolamento interno, partecipano in modalità telematica i consiglieri Costi, Delmonte, Montalti e Stragliati.

Hanno giustificato la propria assenza l’assessora Salomoni e il consigliere Lisei.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Zamboni): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interpellanze.

 

OGGETTO 5259

Interpellanza in ordine a episodi di irregolarità sul lavoro nell’ambito delle attività di allestimento dei quartieri fieristici di Bologna Fiere Spa. A firma del Consigliere: Facci

 

PRESIDENTE (Zamboni): La prima interpellanza è la 5259: interpellanza in ordine a episodi di irregolarità sul lavoro nell’ambito delle attività di allestimento dei quartieri fieristici di Bologna Fiere Spa.

La illustra il consigliere Facci. Prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Questa interpellanza nasce a seguito di una serie di attività di polizia che hanno portato, nei mesi scorsi, in più occasioni a delle verifiche presso gli allestimenti del quartiere fieristico. Praticamente è successo che nell’ambito degli appalti e soprattutto dei subappalti per l’allestimento delle manifestazioni, una serie di imprenditori sono stati rinvenuti con lavoratori non in regola. Questo ha portato a una serie di segnalazioni, denunce eccetera.

L’ultima, che ha dato poi origine a quest’interpellanza, interpellanza del 30 maggio, era in occasione della manifestazione fieristica Autopromotec, dove sei imprese su dieci che procedevano l’allestimento sono risultate non in regola.

Allora il tema ovviamente è il lavoro, la regolarità del lavoro, la sicurezza sul lavoro. Nell’interpellanza richiamo un recentissimo protocollo che la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto con i rappresentanti sindacali proprio in materia di legalità e di appalti, con l’obiettivo di contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata, promuovere la qualità del lavoro, sviluppare adeguate misure di prevenzione, prestare particolare attenzione alla presenza di imprese irregolari, cooperative spurie, caporalato evasione fiscale e contributiva, irregolarità contrattuali.

Poi, naturalmente, abbiamo anche i protocolli a livello nazionale in materia, appunto, di legalità e appalti. L’interpellanza quindi chiede all’Amministrazione regionale, che all’interno di Bologna Fiere ha naturalmente, come noto, una partecipazione azionaria, come giudichi i ripetuti episodi di irregolarità sul lavoro nell’ambito delle attività di allestimento dei quartieri fieristici di Bologna Fiere, come giudichi l’efficacia del protocollo d’intesa recentemente sottoscritto, alla luce della perpetuazione di violazioni di legge in materia di lavoro nell’ambito dei subappalti dell’attività fieristica.

Se non ritenga di dover migliorare le azioni di prevenzione nell’ambito degli appalti e subappalti posti in essere dalla Pubblica Amministrazione in generale e in particolare da una società a capitale misto pubblico/privato come Bologna Fiere. Da ultimo, quali iniziative intenda assumere, in base al protocollo d’intesa siglato con le associazioni sindacali, nei confronti delle imprese risultate non in regola e sanzionate nelle attività di controllo dei cantieri di allestimento di Bologna Fiere Spa.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Colla.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio il consigliere, perché su un tema come questo mi fa piacere intervenire, più attenzione facciamo e meglio è per tutti noi e per il territorio dell’Emilia-Romagna.

Premesso che l’interrogazione raggruppa in via sintetica soggetti, situazioni, discipline articolate e disomogenee, con particolare riferimento alla base giuridica applicabile agli Enti pubblici e soggetti privati quali Bologna Fiere Spa, tale per cui si ricorderà di seguito, facendo le opportune distinzioni, che il rapporto tra la società Bologna Fiere Spa ed i propri soci è regolata dalle norme del Codice civile, in particolare (non ho bisogno di sollecitare in tal senso il consigliere) dall’articolo 24222, dal 2351, dal 2370, quindi sia l’ispezione dei libri sociali, sia il diritto di voto in Assemblea, sia l’intervento in Assemblea ed esercizio di voto sia relativo all’Amministrazione della società e più precisamente al precetto secondo il quale la gestione dell’impresa spetta esclusivamente agli amministratori, i quali compiono le operazioni necessarie per l’attuazione dell’oggetto sociale. Nell’articolo 2383, relativo alla nomina degli amministratori, sempre che ovviamente si abbia una partecipazione sufficiente ad esprimere uno o più amministratori.

Ci tenevo a precisare questi passaggi per il perimetro di condivisione tra di noi: che quindi l’esplicazione dell’apposizione del socio Regione possa avvenire solamente entro tale quadro di regole, incompatibili, cioè, con un’ingerenza nell’attività gestoria riservata agli amministratori della società e, ancor più, agli organi di controllo deputati allo scopo; che tutti i fenomeni di irregolarità segnalati nel testo dell’interpellanza attengono, direttamente o indirettamente, alla gestione societaria e, nello specifico, alla gestione dei contratti, all’attuazione dei regolamenti, all’effettuazione dei controlli, e che nessuno di esse è materia in qualche modo riferibile ai soci.

Tutto ciò premesso, l’amministratore regionale non può che deprecare ogni comportamento o situazioni di violazione del codice etico adottato dalla società. L’emergere di casi di irregolarità a carico di imprese affidatarie dei servizi di allestimento relativi ad eventi fieristici non fa altro che confermare l’utilità degli strumenti di controllo e regolamentazione adottati dalla società. È di tutta evidenza che la semplice adozione degli strumenti aziendali di regolazione di procedura per il trattamento dei fenomeni di illegalità, irregolarità e non conformità non estinguono di per sé stessi i comportamenti difformi, che dipendono evidentemente dai soggetti che li attuano, ma servono ad attivare quel complesso di attività e azioni utili alla disincentivazione e al contrasto al trattamento e all’eliminazione degli stessi, la cultura dell’etica e della legalità, in secondo luogo, istituendo soggetti deputati al controllo delle procedure e alla raccolta delle informazioni e, infine, avviando le opportune azioni di segnalazione alle autorità competenti.

Arrivo ai punti di risposta. Mi sembra corretto anche segnalarli per punti. Primo punto. La sottoscrizione del protocollo ha avuto come effetto immediato in ambito pubblico che tutte le gare avviate da Intercent-ER Emilia-Romagna sono state precedute da consultazioni preliminari di mercato sia con gli operatori economici che con le organizzazioni sindacali. In tali consultazioni si sono verificate con particolare attenzione sia le clausole sociali sia la normativa specifica sul subappalto, focalizzando l’obiettivo di traguardare l’occupazione e disincentivare con forza la violazione della normativa di riferimento.

Altro punto. Con riferimento alle azioni di prevenzione nell’ambito degli appalti e subappalti posti in essere dalla pubblica amministrazione in generale e in una società a capitale misto pubblico-privato, com’è Bologna Fiere, si ritiene che il modello di regolamentazione adottato dalla società possa essere ritenuto efficace come strumento di prevenzione, rimettendo in ogni caso alla competenza di amministratore della società la valutazione in esito alla procedura in corso e impegnandoci, in qualità di socio, a richiedere ogni utile informazione sulle misure e azioni messe in campo per assicurare la prevenzione e la sicurezza.

Altro punto. Tornando all’ambito pubblicistico, la Regione è da sempre impegnata a promuovere la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici con azioni volte a contrastare il lavoro irregolare, favorire la stabilità occupazionale, garantire un equo compenso e modalità di lavoro sicuro. L’obiettivo primario è garantire i presupposti utili ad assicurare la piena regolarità delle condizioni di lavoro, la sicurezza e la tutela dell’occupazione. Nella consapevolezza che il sistema degli appalti pubblici debba contribuire a rafforzare la cultura del lavoro regolare e il rispetto della legislazione sociale e dei diritti dei lavoratori, è stato rinnovato e rafforzato il protocollo siglato con le associazioni sindacali.

A rafforzare tale sistema ‒ io ritengo molto importante ‒ è, altresì, intervenuto il decreto legge 21 ottobre, n. 146, convertito in legge 17 dicembre 2021, n. 215, che prevede la sospensione dall’attività, multe e il divieto di partecipazione alla gara d’appalto per le imprese che impieghino lavoratori irregolari per tutto il periodo di sospensione.

In tale prospettiva, come previsto anche dall’articolo 80 del Codice degli appalti pubblici, potranno essere esclusi dalla partecipazione alla procedura di appalto gli operatori economici, qualora si possa dimostrare, con qualunque mezzo adeguato, la presenza di gravi infrazioni, debitamente accertate, delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nonché gli obblighi di cui all’articolo 30, comma 3, del medesimo Codice, ovvero il rispetto degli obblighi in materia ambientale, sociale e del lavoro stabiliti dalla normativa europea e nazionale dei contratti collettivi e dalle disposizioni internazionali.

Alla luce di quanto sopra, nelle procedure di gara regionali si procederà a vigilare sul rispetto delle previsioni sopradescritte e ad escludere, laddove sussistano le condizioni previste dalle norme, le imprese che abbiano impiegato lavoratori irregolari. Questo è il tratto su cui noi ci muoveremo nei prossimi mesi.

Grazie, consigliere.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Facci per la replica.

 

FACCI: Ringrazio l’assessore per la risposta e, ovviamente, prendo atto della volontà dell’Amministrazione regionale di dare seguito alle misure e ai protocolli a tutela del lavoro, della qualità, della sicurezza.

Faccio, però, una precisazione, alla luce di quella che è stata la premessa che l’assessore ha voluto in qualche modo puntualizzare, rispetto al fatto che la Regione, in quanto socia di Bologna Fiere, non è in grado di intervenire nelle dinamiche legate all’Amministrazione. Mi permetto di ricordare che la Regione Emilia-Romagna, insieme al Comune di Bologna, alla Camera di Commercio di Bologna e alla Città Metropolitana di Bologna, rappresenta la maggioranza pubblica all’interno della società.

Il punto è se a fronte di comportamenti che in un qualche modo sono stati riscontrati come ripetuti, perché queste violazioni sono state ripetute nel corso dei mesi, c’è una volontà di applicare in maniera forte, in maniera precisa le disposizioni previste e che l’assessore ha ricordato in tutte le gare pubbliche di diretta gestione della Regione, anche in un contesto come questo, pur ovviamente dipendendo da un consiglio di amministrazione che ha delle sue dinamiche, delle sue procedure. Quindi anche il confine e la normativa a cui viene fatto riferimento è un’altra. Però, non possiamo esimerci dal considerare come questa partecipazione pubblica, a nostro avviso, dovrebbe avere comunque una sua precisa impostazione. Quindi, quello che vale per il pubblico-pubblico deve valere anche quando il pubblico è nel privato, soprattutto quando ha la possibilità di dare delle indicazioni precise anche per avere la maggioranza all’interno della società.

Ritengo sia una precisazione importante, perché potrebbe essere letta, non è ovviamente il suo pensiero, io lo so, ma potrebbe essere letta come un modo di allontanare o sfumare la problematica trincerandosi dietro il fatto che si è soci con l’11,56 per cento e ci sono altri che hanno l’amministrazione. Io ritengo che il pubblico, anche nelle società miste, debba far valere delle regole, dei valori, dei criteri che debbano essere di riferimento per tutti.

Grazie.

 

OGGETTO 5264

Interpellanza per conoscere le tempistiche previste per completare l’elettrificazione dei motori dell’impianto di stoccaggio di gas naturale di Minerbio (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interpellanza 5264: interpellanza per conoscere le tempistiche previste per completare l’elettrificazione dei motori dell’impianto di stoccaggio di gas naturale di Minerbio.

La illustra il consigliere Mastacchi.

 

MASTACCHI: Buongiorno. Grazie, presidente.

Parliamo, ancora una volta, della elettrificazione dei motori della centrale di stoccaggio di Minerbio, argomento, credo, molto centrale in questi giorni perché proprio parallelamente stiamo discutendo il Piano dell’aria e quindi l’argomento emissioni è un argomento che ci tocca molto da vicino in questi giorni, appunto.

È assolutamente necessario migliorare ulteriormente le performance ambientali degli impianti di stoccaggio per ridurre drasticamente gli inquinanti e migliorare la qualità dell’aria, in coerenza con il PNIEC, il Piano nazionale integrato energia e clima, che prevede verso il 2025 un aumento dei consumi di gas naturali e rinnovabili, cioè prodotti da biometano, idrogeno e metano sintetico, per garantire il ruolo indispensabile di perno del sistema ibrido elettrico-gas mentre si procede alla completa uscita dall’uso del carbone, ammesso poi che tutto quello che stiamo dicendo, alla luce di quello che succede in questi giorni a livello planetario, si possa confermare.

Premesso che gli obiettivi del Patto per il clima e il lavoro, il 100 per cento di rinnovabili al 2035, così come gli obiettivi indicati all’interno del Piano energetico regionale, 27 per cento di rinnovabili sui consumi finali e meno 40 per cento di emissioni di CO2 al 2030, richiedono di avviare già da ora un processo di totale de-metanizzazione ed elettrificazione dei consumi sul territorio regionale.

La situazione emergenziale che stiamo affrontando non deve dare linfa vitale a idee del passato, strategicamente errate e inefficienti, ma deve essere il volano per il rilancio energetico della nostra regione, senza perdere di vista gli obiettivi essenziali: efficientamento energetico, elettrificazione dei consumi e diffusione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile.

Evidenziato che la Commissione III (Territorio, Ambiente e Mobilità) della Regione Emilia-Romagna ha approvato il 29 gennaio 2021 all’unanimità la mia risoluzione n. 1444, con cui chiedevo il blocco della procedura di sovra-pressione dell’impianto e la completa elettrificazione delle turbine di pompaggio dell’impianto di stoccaggio di gas di Minerbio, e la Regione si è impegnata a proseguire nella strategia ambientale per modificare alla radice la qualità dell’aria nella regione insieme alle altre regioni limitrofe, proseguendo e richiedendo l’elettrificazione delle future turbine che dovranno essere autorizzate in sostituzione delle esistenti nelle centrali di spinta e stoccaggio, interpella la Giunta regionale e l’assessore competente per sapere: con quali tempi si intende procedere alla completa elettrificazione delle turbine di pompaggio dell’impianto di stoccaggio di gas naturale a Minerbio, quali sono le attività che ad oggi ha intrapreso per promuovere e sostenere le scelte dirette a diminuire il ruolo del gas nella produzione di energia e a favorire la massiccia diffusione del ricorso alle fonti rinnovabili.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Colla.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere, anche per la precisione e l’attenzione sempre di merito nell’esposizione.

L’interpellanza in oggetto riguarda la completa elettrificazione delle turbine di pompaggio dell’impianto di stoccaggio di Minerbio (non ho bisogno di riconoscere l’importanza che ha quello stoccaggio) e le attività di promozione della Giunta in merito alle fonti rinnovabili.

In merito al primo punto della richiesta, relativo ai tempi con cui si intende procedere alla completa elettrificazione delle turbine di pompaggio dell’impianto di stoccaggio di gas naturale a Minerbio, si comunica quanto segue. È vero che l’impianto ha autorizzazione AIA regionale (competente ARPAE per il rilascio), rilasciata a Stoccaggi Gas Italia Spa, Stogit Spa, che prevede allo stoccaggio annuale fra 1,7 e 2 milioni di SMC di metano e alla successiva erogazione, principalmente nei mesi da ottobre ad aprile.

Per fare ciò, la società usa tre turbocompressori alimentati a gas metano, con l’ultima sostituzione di turbina denominata TC7. Per eliminare le vecchie turbine TC1 e TC2, tutte le turbine TC7, TC3 Te TC4 sono di nuova generazione a bassa emissione di NOx, rispettando così le BAT previste per tali emissioni. Infatti, si è passati da un’emissione complessiva nel 2018 con vecchie turbine in funzione di circa 120 tonnellate di NOx ad un’emissione di circa 15 tonnellate nel 2020, con un valore emissivo, per ogni SMC di gas movimentato, che è passato da 32,9 kg nel 2008 a 3,7 chilogrammi nel 2020.

Essendo tutte e tre le turbine a turbogas attualmente utilizzate rispondenti alla BAT di settore, non è possibile imporre una sostituzione con turbina a funzionamento completamente elettrico, che resta quindi una scelta facoltativa dal gestore, almeno fino al momento in cui si porrà il tema del loop grinding dell’impianto per la sostituzione per usura delle turbine in uso.

In merito al secondo punto, relativo all’attività che la Giunta ha posto in essere per favorire la diffusione delle fonti rinnovabili, si evidenzia che la Regione ha fatto grandi passi in tal senso. Ricordo che il sottoscritto ha approvato il Patto per il lavoro e per il clima, per il rilancio regionale fondato sulla sostenibilità ambientale, guardando ovviamente anche ad Agenda 2030.

Ricordo, inoltre, che è stata approvata la Strategia regionale sviluppo sostenibile Agenda 2030 e che su proposta della Giunta è stata approvata dall’Assemblea la Strategia di specializzazione S3. Ricordo ancora che è stata approvata all’unanimità la legge regionale sulle Comunità energetiche. Evidenzio che è stato avviato l’iter di approvazione del Piano di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale 2030, attualmente in fase di consultazione. Ovviamente, la proposta di piano, che dovrà essere approvata dall’Assemblea legislativa, ha fatto propri gli obiettivi assunti a livello regionale e ha disegnato una traiettoria in grado di contribuire al raggiungimento di quei risultati, anticipando il perseguimento degli obiettivi indicati nel Piano energetico regionale vigente.

Il Piano triennale 2022-2024 contiene l’insieme delle azioni che la nostra Regione intende sviluppare nei tre anni per preparare la strada a profondi cambiamenti che attendono l’economia regionale. Partendo da una forte sensibilizzazione del mondo produttivo, delle Istituzioni, della ricerca, della formazione, i cambiamenti necessari richiedono, infatti, uno sforzo di tutta la società regionale per accrescere l’efficienza energetica, ridurre i consumi di materie prime ed energia, per coprire i consumi energetici in maniera progressivamente crescente con le fonti rinnovabili, andando verso sempre più un’economia circolare.

Infine, faccio presente che è stato approvato dalla Commissione di programma regionale FESR 2021-2027, che, nella consapevolezza che accelerare accompagnare la transizione ecologica, richiede un cambio di passo e di prospettiva, assume come riferimento strategico le politiche di sostenibilità definite dall’Agenda 2030 e dal Green Deal destinato a scala regionale nel Patto della strategia 2030.

Per quanto riguarda l’efficienza energetica, l’incremento della quota di copertura dei consumi attraverso fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, si intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati al 2030 dal PNIEC e di quelli ancora più ambiziosi delineati dal Piano nazionale per la transizione ecologica. A livello regionale assume gli obiettivi fissati dal Patto, a partire dal raggiungimento della neutralità carbonica.

Da ultimo, faccio presente che la Giunta ha approvato la delibera n. 909/2022, con cui è stato approvato il primo calendario degli inviti a presentare proposte sul Piano regionale FSE e sul Piano regionale FESR 2021-2027 dell’Emilia-Romagna, con indicazione delle azioni che verranno finanziate e le risorse ad esso destinate e a disposizione in forma trasparente e visibile a tutti i soggetti.

Evidenzio le azioni 2.1.1 “Riqualificazione energetica degli edifici pubblici”, inclusi interventi di illuminazione pubblica, supporto alle energie rinnovabili negli edifici pubblici, interventi di miglioramento e adeguamento sismico, in associazione ad interventi energetici in edifici pubblici, a cui sono destinati cumulativamente 30 milioni di euro, con apertura indicativa dei bandi nel mese di novembre 2022; azione 22.3 “Sostegno allo sviluppo di comunità energetiche, studi e progettazioni”, a cui sono destinate risorse pari a 2 milioni di euro, con apertura indicativa del bando nei mesi di ottobre-novembre 2022.

Grazie, consigliere.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, assessore.

La parola di nuovo al consigliere Mastacchi per la replica.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore, per la risposta molto completa e articolata. Molto bene questo primo passaggio di riduzione a circa un decimo delle emissioni. Chiaramente, l’ultimo miglio rimane da fare. Quindi, sarà molto interessante capire qual è la durata, l’obsolescenza di questi impianti che sono stati installati, per capire quando potrà essere fatto il passo successivo.

Per quanto riguarda tutta l’attività, invece, di promozione e realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile, credo ci sia molto da dire. Le attività in campo sono veramente tante. Poi ci sono attività molto semplici, che potrebbero essere realizzate anche in tempi stretti. Questo argomento è già stato oggetto di un mio intervento in passato. Faccio un esempio per tutti, ma solo perché siamo qua: l’illuminazione dei palazzi regionali, che potrebbe essere un intervento realizzabile in tempi strettissimi, con un impegno bassissimo e sicuramente con risultati ottimi, rispetto, invece, a temi molto più grandi e strategici, che richiedono tempi e attività molto più impegnative.

Quindi, la mia richiesta è quella di cominciare dalle cose più semplici, tipo quello che ho appena citato, ma penso banalmente anche agli impianti per lo spegnimento automatico attraverso il rilevamento di presenza nei bagni, che sono accesi praticamente ventiquattro ore al giorno. Piccole cose che danno anche un segnale di attenzione all’argomento che stiamo trattando.

Chiaramente, ci sono tutti gli aspetti di un approccio a volte un po’ ideologico, tipo le piste ciclabili piuttosto che le bici elettriche, riferiti, magari, ad attività che, invece, impattano in modo molto più forte, tipo i trasporti o altri argomenti che possono essere molto, molto più importanti.

Comunque, sono tutti argomenti in discussione. Quindi, avremo occasione di approfondimenti, sicuramente, nei prossimi mesi.

Grazie ancora, assessore.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie.

 

OGGETTO 5316

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024”. (45)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5316/1 oggetto 5510 Ritiro)

OGGETTO 5317

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". (46)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 5317/1/2/3/5/8/10 oggetti 5511 - 5512 - 5513 - 5515 - 55185520 Discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 5317/7 oggetto 5517 Ritiro)

(Ordini del giorno 5317/4/6/9 oggetti 551455165519 Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Riprendiamo i lavori dal progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024”. (Delibera di Giunta n. 967 del 13 giugno 2022). Questo è l’oggetto 5316.

Proseguiamo anche con il dibattito sul progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024”. (Delibera di Giunta n. 970 del 13 giugno 2022). Questo è l’oggetto 5317.

Riprendiamo i lavori dal dibattito generale sugli ordini del giorno, che vado a ricordare: ordine del giorno, a firma del consigliere Pompignoli, 5316/1; ordine del giorno 5317/1, a firma dei consiglieri Barcaiuolo e Tagliaferri; ordine del giorno 5317/2, a firma dei consiglieri Lisei, Barcaiuolo e Tagliaferri; ordine del giorno 5317/3, a firma dei consiglieri Tagliaferri, Lisei e Barcaiuolo; ordine del giorno 5317/4, a firma del consigliere Pompignoli; ordine del giorno 5317/5, a firma dei consiglieri Delmonte, Catellani, Bargi, Pelloni; ordine del giorno 5317/6, a firma del consigliere Bargi; ordine del giorno 5317/7, a firma dei consiglieri Catellani, Delmonte, Bargi, Pelloni; ordine del giorno 5317/8, a firma del consigliere Facci; ordine del giorno 5317/9, a firma dei consiglieri Catellani, Delmonte, Pelloni, Bargi; ordine del giorno 5317/10, a firma della consigliera Castaldini.

Ci sono richieste di intervento in dibattito generale su questi ordini del giorno? Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Come lei ha annunciato, ho proposto – l’ho fatto già ieri durante gli interventi di inizio seduta – un ordine del giorno sul sostegno agli Enti locali per rispondere a disturbi specifici dell’apprendimento e ai bisogni educativi speciali.

Non voglio dilungarmi troppo, perché so che c’è una sensibilità comune sui temi dell’inclusività scolastica. Il primo step è quello del monitoraggio e non si può prescindere da numeri certi per fare politiche efficaci. Ho sottolineato che in questo momento la Regione non ha in mano uno strumento per poter fare politiche. Noi è da tredici anni che abbiamo la possibilità di guardare a un protocollo che è stato scritto e siglato dalla Regione insieme all’Ufficio scolastico regionale e insieme all’Assessorato alla Sanità. Ieri abbiamo scoperto, quasi come un colpo di scena, che non abbiamo dati su un tema così importante, che in realtà ha riempito il dibattito politico durante il lockdown ed è, credo, molto grave che questo monitoraggio ancora non ci sia.

L’area dello svantaggio scolastico è sempre più ampia. Gli alunni che necessitano della predisposizione di un percorso didattico personalizzato sono anche coloro che hanno disturbi specifici dell’apprendimento. L’attenzione rivolta a questi temi è aumentata progressivamente per la crescita di questo fenomeno, dovuta alla più attenta osservazione dei ragazzi da parte di docenti e genitori sempre più preoccupati e alla maggiore riconoscibilità che un tempo non c’era rispetto al passato.

È un bisogno che spesso è celato ed è esploso nei mesi di pandemia, come tutti noi sappiamo, durante la didattica a distanza. In Italia gli alunni che presentano un bisogno educativo speciale che non rientra in quelli normati dalla legge n. 104 rappresentano quasi il 9 per cento degli iscritti.

Visto che mi piace molto raccontare delle storie, non l’ho fatto fino ad oggi, cito un motto di uno dei più grandi centri di cura per i DSA in Italia, ovvero che dietro a ogni problema c’è un’opportunità. Posso citare grandi geni del passato, Leonardo da Vinci, Galileo Galilei, Guglielmo Marconi, Albert Einstein, bambini e ragazzi che nel loro cammino hanno incontrato uomini capaci di guardare oltre il loro limite per valorizzarne il talento.

Questo credo che debba essere il compito della politica ed è un’opportunità che non va preclusa a nessuno. Non dovrei essere certamente io in questa Assemblea a ricordare che non tutte le famiglie hanno le stesse possibilità di far seguire ai loro figli costosi percorsi all’avanguardia. Non possiamo non sentirci responsabili di fronte all’esigenza che tante famiglie ci hanno mostrato in questi anni e in questi mesi, quando hanno ricominciato un percorso didattico in presenza.

Al di là della tipologia del bisogno educativo, va sottolineato lo sforzo delle scuole nel fornire risposta a un bisogno di didattica specifica nella logica di un intervento individuale, ma non possono essere lasciate sole. Non è il compito che loro hanno esclusivo educativo. Sappiamo tutti che per aiutare le scuole la prassi consolidata di molti Comuni è di utilizzare fondi propri per sostenere ore di educatori al di fuori di quelle fornite statalmente, che sono solamente per i certificati 104.

I sindaci da tempo – la maggioranza lo sa – stanno lanciando un allarme che non possiamo non cogliere: la domanda è esplosa e loro non riescono più a far fronte, se non diminuendo drasticamente le ore pro capite di sostegno educativo.

Chiedo con questo ordine del giorno semplice che la Regione si adoperi per sostenere gli Enti locali, inserendo specifiche voci di finanziamento all’interno del nuovo Piano sociale e sanitario.

Vorrei anche fare un’altra sottolineatura, ovvero io ho scelto di non presentare un emendamento, e ho cercato di utilizzare in un certo senso non la forza, ma la gentilezza, e vorrei una volta ancora provare a fare chiarezza e ordine rispetto ad almeno i temi che credo siano a me più cari e anche più congeniali dal mio punto di vista politico, perché sono quelli che tratto da sempre, da una vita politica, e ricordo che in quest’aula, così come ho già avuto modo di ricordare in altri momenti, vorrei riprovare ad accendere un riflettore su tutto il tema della disabilità.

Vorrei che non mi venisse ridetto, riraccontato le tante cose che la Regione Emilia-Romagna fa, che io vedo, conosco, percepisco, ma temo che il modo di affrontare quelle problematiche sia un modo un po’ fuori dal tempo. È per questo che insisto così tanto sui bisogni educativi speciali e su tutte le nuove fragilità, perché queste sono nuove fragilità, e insisto anche così tanto sui numeri. Noi sappiamo che è il 9 per cento, ma non sappiamo oggi quante sono le segnalazioni per i BES nella regione Emilia-Romagna, ed è un fatto grave, è un modo per iniziare.

Questo ordine del giorno, oltre ad avere un occhio di riguardo nei confronti dei sindaci, vuole porre l’attenzione su che tipo di politiche farà la Regione Emilia-Romagna, e soprattutto non lo chiedo alla Giunta, lo chiedo anche alla Giunta come soluzioni, ma lo chiedo all’Assemblea legislativa, perché questo (dopo il 25 settembre, lo capisco benissimo) è il momento giusto per fare un tavolo con i vari settori, per poter affrontare in maniera composita il tema della disabilità, dalle scuole alle famiglie, alle nuove fragilità, a tutto quello che la realtà farà emergere, perché la realtà si incarica sempre di dirci in che direzione dobbiamo andare.

Io credo che non ci possa essere contrarietà per un ordine del giorno come questo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto di intervenire il consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Per illustrare due ordini del giorno, uno all’assestamento e uno al collegato.

Diciamo che nel silenzio di un dibattito sull’assestamento di bilancio mai avuto nel corso di queste legislature si innescano due ordini del giorno a mio avviso particolarmente importanti. Il primo prende le mosse da alcune dichiarazioni dello stesso presidente Bonaccini sulla candidatura a ospitare il Tour de France 2024 in Emilia-Romagna. Sappiamo che verrà reso omaggio dal Tour de France all’Italia con quattro tappe e di queste quattro tappe è notizia di quella che riguarda Cesenatico, in omaggio ovviamente al grande Marco Pantani, con destinazione Bologna. In questo passaggio noi chiediamo che venga reso omaggio anche ad altri due grandi campioni, ovviamente rispetto anche a Marco Pantani, che sono Ercole Baldini e Arnaldo Pambianco, deceduto alcune settimane fa. Da qui chiediamo di attivarsi con le organizzazioni del Tour de France, proprio anche in ragione dello spirito con cui il presidente Bonaccini si è mosso rispetto a questo evento di grande importanza che è nel 2024, per far transitare il Tour de France, in questa tappa, anche nei comuni di Forlì e di Bertinoro. Sulla base di questo ragionamento, che darebbe ovviamente lustro a tutti i territori sui quali sono nati grandi campioni del ciclismo nazionale e internazionale, si chiede appunto di fare questo tipo di percorso e attivarsi nelle opportune sedi per riuscire a fissare questa tappa proprio in Emilia-Romagna.

L’altro ordine del giorno è più di carattere d’urgenza, perché è un problema che riguarda le cavallette dei prati. Sappiamo che queste hanno invaso e devastato strade, coltivazioni, vigneti, orti domestici ed erbe spontanee. Ovviamente il clima ha incentivato il proliferare di questi animali, che stanno ovviamente creando disagi enormi alla nostra agricoltura. Quindi, con questo ordine del giorno si chiede di sostenere gli agricoltori romagnoli danneggiati dal fenomeno, imprevisto e imprevedibile, dell’invasione delle cavallette attraverso lo stanziamento di risorse economiche proporzionate ai danni subiti.

Questi i due ordini del giorno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto di intervenire il consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Anch’io presento, brevemente, l’ordine del giorno a mia prima firma. Tratta la tematica dei prezzari regionali, ovviamente per quanto riguarda il settore delle costruzioni, tema sul quale ci siamo trovati spesso a intervenire, vuoi con sollecitazioni tramite atti di indirizzo, vuoi con interventi in aula e in Commissione. Sono note a tutti le difficoltà legate alle oscillazioni dei prezzi delle materie prime, soprattutto per il settore dell’edilizia, anche stimolate da azioni politiche. Pensiamo al 110%, che poi si è accavallato con il PNRR. Quindi, la richiesta, tanto da parte dei privati quanto del pubblico, di intervenire sul lato edile fa sì che ci sia un aumento della domanda delle materie prime. Già per i temi che trattavamo nella discussione generale del bilancio abbiamo visto l’effetto dovuto al concentrarsi di queste materie, in particolare ferro e legname, che già nella primavera-estate dell’anno scorso segnavano dei picchi molto importanti. La concentrazione presso alcune superpotenze, in particolare Cina e Stati Uniti, ha fatto sì che già lì la domanda mondiale crescesse, generando un’inflazione sui prezzi di quei beni. Le scelte politiche e la spinta alle costruzioni, anche nel nostro Paese, hanno generato un’ulteriore ondata di crescita dei prezzi, creando una situazione molto complessa e rendendo, di fatto, obsoleti i prezzari.

Questa è una situazione che, però, non viaggia di anno in anno con una valenza tendenziale, quella che potevamo, magari, aver tenuto in considerazione in passato, ma ci sono oscillazioni e variazioni, anche nel corso dell’anno in corso, che rendono veramente complicato poter completare i cantieri, anche già aggiudicati con mesi di anticipo, se non addirittura un anno, un anno e mezzo di anticipo, da parte delle ditte.

Ecco perché c’è stata più volte la sollecitazione, anche da parte delle associazioni di rappresentanza del mondo dell’edilizia, delle costruzioni, di rendere in qualche modo continuativo il rapporto con la Regione, per poter ritornare sui prezzari, che, come sappiamo, fanno da guida anche per gli Enti sottordinati.

La Regione Emilia-Romagna come ha risposto a questa richiesta? Attivando presso la Consulta regionale del settore edile delle costruzioni, che ricordiamo essere operativa ai sensi dell’articolo 29 della legge regionale n. 18/2016, una sorta di tavolo permanente. Anche in risposta a una nostra interrogazione era stato detto: abbiamo il tavolo permanente, che invita anche le associazioni datoriali e sindacali del settore, per poter in qualche modo arrivare a trovare una soluzione a questa problematica dell’aumento dei prezzi. Però, c’è qualcosa che evidentemente non funziona, in quanto dagli stessi settori ci arriva una critica a livello di permanenza del tavolo perché, evidentemente, la permanenza è stata costituita all’interno di questa Consulta, ma non ha una continuità tale per poter avere un confronto continuativo.

Inoltre, ci viene detto che il tavolo tende ad avere più la funzione di comunicazione, cioè si arriva, gli viene detto qual è la scelta della parte dell’Amministrazione regionale e, fondamentalmente, puoi condividerla o meno, ma quella è. Mentre invece l’idea originaria era quella di una concertazione un po’ più terra-terra tra chi amministra e le forze sociali.

A questo elemento aggiungiamo anche un’altra riflessione, a nostro avviso molto importante. Sul tema degli appalti e dei lavori pubblici, che è materia concorrente ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione, su cui più volte siamo intervenuti più che altro sul 116 per avviare il percorso dell’autonomia, ma che è anche in questo caso ci porta a porre un accento su una materia importante come quella degli appalti e dei lavori pubblici, se ha una sua normativa da veste nazionale, ma può avere, essendo materia concorrente, anche una sua inclinazione regionale.

Abbiamo potuto osservare come alcune Regioni, anche dirimpettaie alla nostra, hanno scelto di dotarsi di una sorta di testo unico, di legislazione ad hoc sugli appalti e sui lavori pubblici, ovviamente nel rispetto della normativa nazionale, cosa che, ad esempio, la Germania non ha fatto.

In queste regioni esistono sì i tavoli delle Consulte reali e permanenti, esistono gli Osservatori, esistono persino deleghe in seno alla Giunta e quindi Assessorati ad hoc, con funzionari ad hoc che si occupano della tematica per rafforzare chiaramente la coesione tra l’Amministrazione regionale e il settore produttivo delle costruzioni, perché ritengono sia strategico.

Questo ordine del giorno dà un po’ di sollecitazioni. Da un lato si dice visto che la strada verso l’autonomia, seppur incespicante e con poca convinzione, è stata intrapresa, potrebbe essere uno stimolo quello di guardarci intorno, un impegno che potremo darci anche come Assemblea, ancor più che come Giunta, siccome il potere legislativo spetta a noi di poter cominciare a ragionare sul magari rendere più efficace la nostra struttura normativa e, di conseguenza, l’azione amministrativa sul lato dei lavori pubblici e degli appalti. Dall’altro, che invece è un impegno concreto contingente dell’ordine del giorno, è quello di rafforzare questo tavolo permanente, cercando di renderlo più continuativo, anche con cadenza trimestrale, coinvolgendo maggiormente le parti coinvolte. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Non vedo nessun altro iscritto in dibattito generale. Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente. Una veloce espressione sugli ordini del giorno, anche scusandomi di ieri sugli emendamenti per non aver motivato i voti contrari, anche se già aveva pensato in gran parte il collega Fabbri, perché le tematiche erano anche abbastanza affini e quindi la posizione del Gruppo la conoscevate già.

La presenza, ovviamente, di dieci ordini del giorno presentati direttamente in aula è un po’ la cifra e lo sappiamo. Sarà così in tutte le aule da qui al 25 settembre. Assolutamente elementi legittimi che ovviamente verranno utilizzati anche per marcare i punti anche maggiormente identitari, ma, come sapete, nelle espressioni all’interno di quest’aula, come ho provato a fare anche nella relazione generale al provvedimento, staremo strettamente nel merito dei temi.

Quindi, vado velocemente a fare un paio di considerazioni su alcuni ordini del giorno, che pongono anche temi innovativi rispetto a quelli già affrontati nel dibattito e che già conosciamo le posizioni di ognuno di noi. Quindi mi rivolgo al collega Pompignoli sull’ordine del giorno 5317/4 per chiedere la disponibilità a un ritiro, ponendoci nella condizione di poter fare un testo anche comune su una tematica dove è già presente anche, ad esempio, un’interrogazione della collega Rontini. Il testo così formulato non permetterebbe un voto favorevole, essendo che, sapete bene, la procedura sulle calamità naturali passa dalla procedura articolo 102 dei rimborsi nazionali e credo che però sarebbe importante che riuscissimo ad arrivare ad un testo condiviso da tutta l’aula, perché non ho dubbi che sia una sensibilità dell’ennesima calamità avvenuta sul nostro territorio regionale che avrebbe bisogno di un’espressione unanime anche di sostegno all’attività dell’assessore Mammi nei tavoli nazionali.

Per quanto riguarda l’ordine del giorno presentato poc’anzi dal collega Bargi, sottolineando che in queste settimane è stata svolta ben più di una riunione ogni tre mesi della Consulta edile regionale, dove vi è stata anche pubblicamente un’espressione di grande apprezzamento rispetto al lavoro di cucitura e di sintesi avvenuto da parte anche dell’assessore Lori, una procedura di discussione che, come sempre, vede la Regione Emilia-Romagna da questo punto di vista sempre molto attenta all’elemento concertativo, ma crediamo che anche questo ordine del giorno non possa che rafforzare questo elemento di approccio e di confronto con tutte le parti sociali, quindi vedrà per noi un voto favorevole.

Per quanto riguarda invece l’ordine del giorno, il n. 7 e il n. 9, che penso uno sia sostitutivo dell’altro, vede nella seconda formulazione l’approccio più confacente alla possibilità di prendere in considerazione, come sollevava l’ordine del giorno, una considerazione che ovviamente rimanderemo alla discussione più puntuale in fase di bilancio e di confronto. Credo che la seconda formulazione rispecchi più questa possibilità che abbiamo utilizzato durante la fase della certificazione della pandemia, dello stato d’emergenza pandemico e che quel tipo di aggancio aveva consentito quel provvedimento e una valutazione anche nel futuro, anche nell’evolversi degli eventi nelle prossime settimane, possono consentirci eventualmente anche di ripercorrere quella strada.

Per quello che riguarda l’ordine del giorno della collega Castaldini, abbiamo avuto già modo di confrontarci anche nel merito, anche con le colleghe più competenti e più affini per competenze e per tematiche che vengono affrontate. Non vi è dubbio che questi siano i temi certamente prioritari e che necessitano di una crescente attenzione, perché crescente è la necessità dei bisogni, ma occorre collocarli all’interno della discussione corretta. Capisco la necessità di marcare dal punto di vista politico il punto, ma credo che sia importante cercare di affrontare questo tema con specificità. Nonostante la sottolineatura fatta dalla collega sia assolutamente necessaria, crediamo che spacchettare le discussioni generali di quello che sarà il Piano sociale e sanitario e le discussioni che ci aspettano da qui alle prossime scadenze meriti una discussione più complessiva e che questi temi vengano comunque inseriti nella collocazione giusta e insieme a una discussione con gli Enti locali in una discussione più complessiva che faremo nei prossimi mesi, sempre ovviamente rispettando quelle che sono le competenze specifiche del nostro livello istituzionale e, ovviamente, con le relative fonti di finanziamento collegate.

Attenzione, anche per la nostra discussione, al fatto che la Regione deve essere a supporto, ma non può sostituire – lo abbiamo fatto ieri nella discussione, ad esempio, sulla tematica importante dei Vigili del fuoco – le fonti e le competenze di altri livelli istituzionali, perché altrimenti non riusciremmo neanche a esercitare le nostre politiche di stretta competenza.

Ho fatto un intervento un po’ generale sulle tematiche più specifiche non affrontate dal dibattito in precedenza, ovviamente evitando quelle che sono già le motivazioni sulle tematiche più strettamente politiche, di cui conoscete già bene la posizione della maggioranza, e i tempi con i quali questo tipo di discussione non può essere riassunta, senza tener conto di quelle che sono le complessità...

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusate, potete abbassare il tono?

 

SABATTINI: ...necessarie per affrontare puntualmente i temi affrontati.

Ho fatto, oggettivamente, un pochino fatica, ma sono arrivato in fondo.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Infatti. Scusate, potete abbassare il tono della voce durante gli interventi? Perché per chi parla è faticoso.

Ha chiesto, adesso, la parola la consigliera Catellani.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Ringrazio anche il collega Sabattini. Mi permetto, però, di percorrere due ordini del giorno che sono per noi di grande interesse. Il primo riguarda i punti nascita di Borgo Val di Taro, Castelnovo ne’ Monti, Pavullo nel Frignano e Porretta Terme. Siamo al quinto compleanno, perché era nel 2017 che fu fatta la petizione contro la chiusura dei punti nascita, fu fatta una raccolta di firme. Nel 2019 fu approvata in questa sede una risoluzione per la riapertura. Nel 2020 le parole del presidente Bonaccini sono state: “Il ministro della salute, Roberto Speranza, è stato di parola. Riapriremo i punti nascita”. Lo stesso ministro Speranza, nel maggio 2020, diceva che era arrivato il momento di invertire la tendenza al taglio e l’accertamento dei servizi sanitari e di come sia necessario agire a difesa degli operatori sanitari, favorire l’aumento dei medici di base e riaprire i punti nascita.

Sono passati cinque anni. Lo abbiamo detto sul rendiconto, ne abbiamo parlato e ne parleremo anche nel DEFR. È un cavallo di battaglia che avete utilizzato durante tutta la campagna elettorale. Avete abbandonato il cavallo. Quindi, vi chiediamo, vi impegniamo a rispettare gli impegni che avete preso nei confronti dei cittadini e dei territori richiamati poc’anzi.

L’altro ordine del giorno torna in montagna. Mi permetto di illustrarlo. Il tema è la promozione turistica. Siamo sulla legge n. 17/2002, legge che disciplina gli interventi per il miglioramento delle stazioni invernali esistenti, del sistema sciistico, degli impianti a fune. Gli obiettivi della legge quali sono? Ammodernamento, razionalizzazione, adeguamento degli impianti a fune e delle altre attrezzature di trasporto, produzione della neve, nonché degli altri servizi delle stazioni sciistiche e anche tutte le operazioni che servono per mettere in sicurezza i medesimi impianti.

In Emilia-Romagna ‒ dovremmo saperlo tutti, ma lo ricordiamo ‒ si ha la maggiore concentrazione di impianti sciistici dell’Appennino. Vantiamo 136 chilometri di piste e 48 impianti di risalita e altitudini fino al 2.063 metri. Ricordo semplicemente Febbio 2000 e il Monte Cusna.

Purtroppo, la pandemia e il rincaro pesante del prezzo dell’energia hanno messo in ginocchio tutte queste imprese, nonostante gli aiuti che sono arrivati sia dalla Giunta che dal Governo.

Ci preme scongiurare che il prossimo inverno, con il tema dell’innevamento programmato e il tema del rincaro, anche delle spese energetiche, possiamo tornare in ginocchio. Ricordo che, in termini assoluti, addirittura la produzione di neve arriva a costare tra gli 11.000 e i 15.000 euro.

Chiediamo, perciò, l’impegno a entrare nel fulcro di questa legge n. 17/2002 per favorire contributi alle spese di gestione e manutenzione connesse alla sicurezza dell’impianto, comprese anche le spese per i consumi di energia elettrica e aumentarlo dal 50 per cento al 75, quantomeno fino alla fine dell’emergenza energetica.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Prima di dare la parola al consigliere Facci, vorrei invitare di nuovo ad abbassare la voce nei vari conciliaboli, perché sennò per chi interviene è faticoso.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Anch’io ho presentato un ordine del giorno come primo firmatario che riguarda una tematica attuale, molto sentita dalle famiglie, ma anche dalla stragrande maggioranza degli Enti locali, perché riguarda sostanzialmente i centri estivi; centri estivi che oggi non sono in grado di poter svolgere efficacemente la propria attività a causa di una limitata disponibilità finanziaria. In particolare, era emerso come, in un qualche modo, gli Enti locali avessero fatto affidamento sulle promesse, da parte di Regione soprattutto, di arrivare alle coperture che vi erano state anche gli anni scorsi e quindi avevano attivato i centri raccogliendo le prenotazioni mettendo in moto tutta la macchina legata alle prenotazioni e gli impegni legati al coinvolgimento delle associazioni, coinvolgimento delle famiglie, quindi le richieste, graduatorie, eccetera.

Si è arrivati, però, al fatto che, in realtà, questa copertura non è stata nei termini in cui era stata in un qualche modo promessa e questo ha comportato che le Amministrazioni un po’ più robuste, poche in realtà, per non lasciare a piedi le famiglie, per non lasciare a piedi ovviamente le persone in un qualche modo più svantaggiate hanno sopperito con risorse proprie. La maggior parte degli enti locali ha invece dovuto annullare questi impegni. Hanno dovuto ridurre l’attività e questo naturalmente ha comportato un disagio enorme sia per le famiglie sia per le stesse associazioni.

Quindi, l’ordine del giorno è molto semplice e chiede alla Amministrazione regionale di destinare ulteriori risorse finanziarie ai distretti territoriali. La suddivisione era avvenuta per distretti e per Enti capofila in modo tale che tutte le domande presentate da parte delle famiglie, che ovviamente rispondessero ai requisiti previsti, possano essere soddisfatte senza che gli Enti debbano fare ricorso bilanci propri, che, come dicevo, in realtà sono residuali questi enti che hanno queste possibilità, proprio perché non vi è adeguatezza e soprattutto per evitare che rimangono esclusi, appunto, bambini e ragazzi dall’offerta educativa estiva del 2022.

Questo è l’ordine del giorno per, appunto, dare un supporto concreto e non a parole agli Enti locali, alle famiglie e ai ragazzi.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Al momento non c’è nessun altro iscritto nel dibattito generale.

Consigliere Barcaiuolo, non compare là, però. Consigliere Barcaiuolo, non ha chiesto la parola? Però, se può spegnere il microfono; quindi non ha chiesto la parola.

Nessun altro è iscritto. Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Come anticipato dal collega relatore Luca Sabattini e dal momento che non ci sono altri colleghi iscritti, intervengo perché, insieme al primo firmatario dell’ordine del giorno 5317/4, il consigliere Pompignoli, abbiamo valutato di irrobustire il testo depositato, che tratta di cavallette, tratta dei danni a colture e a cascata anche ad allevamenti, orti e giardini, ma anche ai frutteti. Penso al territorio del Comune di Riolo Terme, in provincia di Ravenna, che è la zona da cui provengo e che ha visto in alcune aziende agricole un’invasione vera e propria di questi insetti, che hanno distrutto interi campi di albicocche.

Come dicevo, prima che scadano i termini per poterlo fare, in accordo volevamo poter emendare questo ordine del giorno. Leggo oralmente le modifiche che abbiamo concordato e che poi provvederò a depositare.

Tra l’altro, sul tema nelle settimane scorse avevo depositato un’interrogazione a risposta scritta, che chiedeva in sintesi le stesse cose, ovvero chiedeva l’attenzione della Giunta. È qui in aula l’assessore Mammi, che sta già facendo un importante lavoro di monitoraggio, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie dei droni, come correttamente riportato nell’ordine del giorno del collega Pompignoli.

Vi leggerei quindi il primo paragrafo del premesso come verrà modificato, e poi deposito. “Da mesi nel territorio romagnolo, in particolare nella provincia di Forlì-Cesena, ma anche nell’area del Savio, nel Comune di Riolo Terme, in provincia di Ravenna, migliaia di esemplari di cavalletta dei prati hanno invaso strade e devastato coltivazioni, vigneti, orti domestici, erbe spontanee e aggredito i frutteti”.

Poi andiamo all’impegno alla Giunta, che vi leggo correttamente riformulato: “a sostenere gli agricoltori romagnoli danneggiati dal fenomeno imprevisto ed imprevedibile dell’invasione delle cavallette, chiedendo al Governo di impegnarsi a stanziare risorse economiche proporzionali ai danni subiti, in modo da favorire la ripartenza delle imprese stesse”.

Così emendato, aggiungo anche la mia firma, in accordo con il primo firmatario, e adesso arrivo nei banchi della Presidenza a depositare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Se lo può portare in Presidenza, così facciamo le copie e lo distribuiamo.

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente. È soltanto per un’osservazione procedurale. Rispetto all’ordine del giorno n. 5 – non l’ho detto prima – c’era una correzione formale rispetto alla quale eravamo già d’accordo di fare il cambio. Quindi, semplicemente la comunico.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusi, può ripetere? Grazie.

 

CATELLANI: Sull’ordine del giorno n. 5 c’era stata la richiesta di una correzione formale, che deve essere semplicemente accolta. Quindi, lo dico per formalizzare meglio.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): D’accordo, registrato.

Se ci date un minuto, visto che non c’è nessuno che vuole intervenire, per poter fare le fotocopie dell’emendamento che ha appena presentato la consigliera Rontini, d’intesa con il consigliere Pompignoli. Quindi, sospendiamo un minuto giusto per procedere a fare le fotocopie e distribuirle.

 

(La seduta sospesa alle ore 11.03 è ripresa alle ore 11.07)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Riprendiamo i lavori dalle dichiarazioni di voto finali congiunte sui due progetti di legge 5316 e 5317, sugli ordini del giorno e sull’emendamento.

Il consigliere Facci ha chiesto la parola.

 

FACCI: No, io volevo intervenire ancora in dibattito generale, presidente. Volevo fare un intervento sui due ordini del giorno che ha illustrato precedentemente la collega Catellani e che ho firmato, ma volevo lasciare a verbale alcune considerazioni. Le considerazioni sono che questi ordini del giorno in realtà vanno nella direzione di sostenere i territori di montagna, poiché questa Amministrazione ha sempre – almeno negli ultimi tempi – parlato di evitare lo spopolamento, di mettere in campo iniziative virtuose per fare in modo che i territori di montagna siano sempre più accoglienti, siano sempre più apprezzati, siano sempre più vissuti, e ha messo in campo indubbiamente una serie di misure (penso ai bandi per le giovani coppie e agli sgravi IRAP, che noi abbiamo ritenuto non sufficienti, ma che indubbiamente denotano una finalmente ritrovata attenzione nei confronti dei territori montani). Credo però che occorra, come dice qualcuno, che dalle parole si passi non ai fatti, ma agli atti, perché la politica amministrativa si fa con gli atti e gli atti sono anche gli atti di indirizzo, e d’altronde rientra nelle nostre prerogative dare indicazioni di carattere politico per indirizzare l’attività dell’Amministrazione. Questi ordini del giorno in realtà vogliono dare seguito ad una necessità che vi è sui territori. Sono ovviamente due situazioni completamente differenti, ma fondamentalmente rispecchiano il medesimo obiettivo. L’obiettivo è quello di mantenere la vita nel senso lato del termine, quindi sotto ogni sua forma, quindi l’attività di impresa, l’attività scolastica, l’insediamento nei territori di montagna, e ovviamente nella nostra Regione la montagna coincide con l’Appennino.

Il primo (vado in ordine di numero), che è l’ordine del giorno n. 5 sull’assestamento, riguarda tanto discussi punti nascita. Non ripercorriamo qua la vicenda di come si arrivò a quelle chiusure, partiamo dall’ultima parte, cioè da quando il presidente Bonaccini disse: abbiamo sbagliato, quindi noi lavoreremo per riaprire i punti nascita. Ecco, allora però, dalla consapevolezza dell’errore e dalla volontà di riparare a quell’errore bisogna che si passi immediatamente al mettere in campo quello che serve per riparare, appunto, a questi errori, quindi rispettare gli impegni assunti, quindi andare a mettere in campo fin da subito, perché questa attività fin da subito oggi non la vediamo, i punti nascita di Borgo Val di Taro, Castelnovo ne’ Monti, Pavullo nel Frignano e Porretta Terme. Sono dei passaggi, è un’attività assolutamente indispensabile. Se vogliamo mantenere sul territorio persone, se vogliamo mantenere sul territorio attività, se vogliamo che effettivamente i territori montani abbiano quella pari dignità che tanto è sbandierata in quest’aula, tanto discussa e tanto dichiarata, occorre che vi siano il mantenimento dei servizi esistenti e la riapertura dei servizi che esistevano, ma che sono stati tolti.

L’altro aspetto riguarda fondamentalmente un’attività di assoluta importanza per la montagna, che è l’attività sciistica, il turismo bianco, che, checché ne dica qualcuno, a dispetto di quello che dice qualcuno, continua a essere una leva importante dell’economia montana. Non si può, oggi, far finta di non vedere come questo tipo di attività sia necessariamente destinato ad andare in crisi a causa dell’aumento dell’energia, quindi quelli che sono i rincari dell’energia, che necessariamente vanno a ricadere sugli impianti di risalita. E gli impianti di risalita non sono solo invernali, sono anche estivi, quindi è un’economia che ovviamente gira tutto l’anno intorno agli impianti di risalita.

Si richiede sostanzialmente di agevolare questo tipo di attività imprenditoriale di assoluta importanza e di assoluto rilievo andando a modificare il limite della copertura di spesa che la legge regionale oggi prevede come supporto a questo tipo di attività, quindi passare dal limite del 50 per cento, che oggi prevede la legge regionale n. 17, al 75 per cento come limite massimo. Sarebbe sicuramente una boccata d’ossigeno per le attività imprenditoriali, ma sarebbe la conferma che da parte di questa Amministrazione c’è realmente attenzione e c’è realmente volontà di supportare le attività di montagna che ruotano intorno agli impianti di risalita invernali e estivi, che comunque contribuiscono al PIL di quei territori in maniera significativa.

Quindi, noi riteniamo che questi ordini del giorno vadano nella dichiarata, da parte dell’Amministrazione, volontà di supportare realmente la montagna e ci meraviglieremmo del contrario, cioè ci dovremmo meravigliare se, appunto, questi ordini del giorno non fossero accolti. Allora dovremmo ricrederci forse di quella che è la reale intenzione della Amministrazione regionale in ordine al supporto alla montagna perché, come diciamo spesso in quest’aula, la politica amministrativa si fa con gli atti e non si fa con le chiacchiere.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Al momento nessuno iscritto in dibattito generale sugli ordini del giorno. Ecco invece che arriva la richiesta di intervento del consigliere Sabattini. Prego.

SABATTINI: Per completezza dell’intervento precedente, oltre a risottolineare al collega Facci il nostro voto favorevole all’ordine del giorno n. 9 proposto delle tematiche prima richiamate. Non mi ricordavo se l’avevo esplicitato prima nella scelta tra il n. 7 e il n. 9, che fondamentalmente sono simili, ma hanno una specificità che ci consente di tenere larga la valutazione. Quindi il nostro voto è positivo.

Ho dimenticato un chiarimento in merito all’ordine del giorno presentato anche dal collega Pompignoli che, sia per quello riguardante l’agricoltura che con l’emendamento della collega, oggi vedrà il nostro voto favorevole perché ha chiarito, come dicevo prima, la competenza specifica relativa al tema dei rimborsi delle calamità.

Per quello che riguarda, invece, la parte riguardante l’ordine del giorno relativo al passaggio del Tour de France in terra romagnola, c’è un chiarimento per dovere di merito. Noi non abbiamo ancora assegnato il Tour de France. Per le valutazioni dei grandi eventi, come lo è stato fatto per altre, con una lecita aspettativa da parte del territorio di riferimento specifico presentato dall’ordine del giorno, io chiederei al collega di ritirare questo ordine del giorno, innanzitutto per non complicare il dibattito, che vi è comunque, sull’elemento dell’assegnazione, perché prima abbiamo bisogno che venga assegnato il Tour de France, poi la Regione, come è stato anche nel corso degli altri grandi eventi, si confronterà con gli Enti locali, rispettando le prescrizioni e i regolamenti di questi grandi eventi, che sappiamo sono anche estremamente stringenti. Sono certo che le comunità locali e anche il dibattito che ci potrà essere per poter cogliere al massimo sia l’elemento culturale che l’elemento promozionale che possono portare questi grandi eventi avrà certamente anche la Regione come regia, e in quel momento, a valle dell’assegnazione, credo che si possa anche riprendere questo dibattito. Ma eviterei di aprirlo oggi, in una fase che potrebbe solo complicare questo elemento di assegnazione, perché sapete bene che questi grandi eventi guardano bene anche a com’è il dibattito sul territorio.

In questa logica chiederei al collega di ritirarlo, per poi affrontare questa tematica eventualmente nel momento in cui avremo, come speriamo tutti, questa grande opportunità.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto di intervenire il consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Sui due ordini del giorno da me presentati. Per quanto riguarda quello delle cavallette, ovviamente accolgo l’emendamento della consigliera Rontini. Quindi, credo che su questo non ci siano particolari problemi.

Sul Tour de France, rilevato il chiarimento fatto dal consigliere Sabattini e ritenuto che questo sia un evento per noi fondamentale e importante, soprattutto per la regione Emilia-Romagna in ottica sia di promozione del turismo che di valorizzazione dei nostri ciclisti che sono nati e hanno vinto nel nostro territorio sia a livello nazionale che a livello internazionale, e per non andare eventualmente a complicare eventuali trattative in itinere – questo ancora non lo so – ritiro l’ordine del giorno sul Tour de France. Ovviamente è un ritiro non definitivo, ma affronteremo questo percorso nelle modalità e nei tempi che poi la Giunta ci darà, quando si saprà che verrà assegnata una tappa del Giro all’Emilia-Romagna e di qui individueremo il percorso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altre richieste di interventi in dibattito generale sul complesso degli ordini del giorno? Stavolta sembra proprio che non ci siano richieste dell’ultimo secondo, per cui passiamo alle dichiarazioni di voto finali, congiunte, sui due progetti di legge 5316 e 5317, sugli ordini del giorno e sull’emendamento eventuale.

Nessuno dichiara, quindi passiamo alle votazioni separate su ciascun... Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Chiedevo solo il voto con il dispositivo per gli ordini del giorno n. 5, n. 8 e n. 9.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto di intervenire il consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Queste sono le dichiarazioni di voto sull’assestamento? Bene.

Presidente e colleghi, votiamo convintamente contro le misure di bilancio che ci proponete, non solo perché le politiche di Fratelli d’Italia sono diverse dalle vostre, noi siamo per la crescita e la libertà del Paese, voi siete per il fallimento dell’Italia e per perseguitare gli italiani, imponendo balzelli e controlli, che confermano la deriva grillina che ha infettato e ucciso anche il Partito Democratico.

Votiamo contro perché i documenti che ci proponete sono, in primo luogo, una presa in giro. Ci raccontate che l’Emilia-Romagna è il paradiso in terra e poi, poche pagine dopo, dite che però la realtà è fatta di sofferenza e povertà, perché ci sono la guerra, il virus, l’inflazione. Come sempre, siete bravi a fare autocritica del fallimento, dei vostri fallimenti che fate pagare al Paese.

Se la sanità è al collasso, non potete dire che è un caso, è colpa del vostro Governo Draghi e del vostro ministro Speranza, che preferiscono sperperare i soldi pubblici e quello scempio di Stato che si chiama reddito di cittadinanza, piuttosto che darvi i soldi per pagare infermieri, medici e via dicendo. La vostra colpa la pagherete nelle urne. Almeno mi auguro. Gli italiani vi puniranno per la vostra arroganza e la vostra prepotenza.

In questa Assemblea noi vi votiamo contro perché noi siamo con l’Italia, voi con i nemici dell’Italia. Noi vogliamo un futuro di sviluppo e di sicurezza. Voi pensate che i problemi dell’Italia siano la cannabis e gli show delle sardine. Il DEFR è una vergogna: è un fritto misto tra articoli di giornali e buone speranze. Poi, la doccia fredda: c’è la crisi. Uno si sarebbe aspettato: bene, c’è la crisi, allora con l’assestamento diamo una scossa all’Emilia-Romagna. No, l’assestamento è una pagina tecnica, una roba ragionieristica. Nessun intervento fiscale e amministrativo, nessuna vera sburocratizzazione. Nulla. Ma lo sappiamo: non avete messo mano alla semplificazione amministrativa perché sapete che semplificando la burocrazia perdete potere. Ogni bollo in meno è una boccata di libertà per il cittadino, e questo voi non lo volete permettere perché ogni respiro di libertà in più per voi sono voti persi.

Ma i cittadini dell’Emilia-Romagna possono stare tranquilli: dopo le elezioni del 25 settembre prossimo gli uomini e le donne torneranno – mi auguro – finalmente liberi. In questo Paese torneremo a parlare di cose di buonsenso. Non potrete più tenere l’Italia in ostaggio di chi inneggia alla droga libera, offendendo le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine che ogni giorno combattono il narcotraffico, facendo carne da macello della paura e del dolore di tutte quelle povere madri che ogni giorno devono confrontarsi con un figlio schiavo della droga. Noi questo non lo permetteremo. Noi siamo l’Italia che combatte la droga.

Voi vi chiederete perché parlo di queste cose in un contesto come la sessione di bilancio. Lo faccio perché fare un bilancio non è fare una tabellina in ordine e leggerla come all’asilo. Fare un bilancio prima di tutto è una scelta politica. Serve una cultura politica, serve sapere dove si vuole andare e decidere quali siano le priorità. Le nostre le abbiamo ben chiare e le abbiamo espresse negli ordini del giorno che Fratelli d’Italia ha presentato: soldi per la sanità, sostegno alle famiglie, soldi per le autoscale dei Vigili del fuoco, vera riapertura dei punti nascita in Appennino. Perché delle vostre favolette non se ne può più. Utilizzare i palazzi pubblici per installare pannelli fotovoltaici, fare finalmente gli invasi per contrastare la siccità, risolvere le infrastrutture emiliano-romagnole, a partire da quello scandalo che si chiama People Mover di Bologna. E pensare che il sindaco di Bologna, che ha realizzato un’infrastruttura che è sempre rotta, rivendica un posto in Parlamento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ci sono altre richieste in dichiarazione di voto? Nessuno chiede di intervenire, quindi passiamo alle votazioni separate su ciascun ordine del giorno per alzata di mano, tranne che per gli ODG 5317/5, 5317/8 e 5317/9.

Come scrutatori indichiamo il consigliere Paruolo, il consigliere Mumolo e la consigliera Catellani.

Adesso chiamo gli ordini del giorno in successione. L’ordine del giorno 5316/1, a firma del consigliere Pompignoli, è stato ritirato, quindi passiamo all’ODG 5317/1, a firma dei consiglieri Barcaiuolo e Tagliaferri, quindi votiamo per alzata di mano in aula, invece da remoto con l’app. Il voto in app è stato chiesto solo per il n. 5, il n. 8 e il n. 9.

Richiamo l’ordine del giorno 5317/1, a firma dei consiglieri Barcaiuolo e Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno 5317/2, a firma dei consiglieri Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri.

È aperta la votazione. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno 5317/3, a firma dei consiglieri Tagliaferri, Lisei, Barcaiuolo.

È aperta la votazione. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Mi chiedono di rallentare, perché da casa non riescono a seguire il voto. Questo ordine del giorno è respinto.

Ordine del giorno 5317/4, sul quale insiste l’emendamento a firma dei consiglieri Pompignoli e Rontini. Quindi, votiamo l’emendamento.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo, quindi, all’ordine del giorno 5317/4 così emendato, a firma del consigliere Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’ordine del giorno 5317/4, oggetto 5514, è approvato all’unanimità dei votanti)

 

 

La consigliera Rontini chiede la parola.

 

RONTINI: Solo per specificare che l’ordine del giorno è a firma Pompignoli e Rontini, non solo Pompignoli.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Nell’originale qui non risulta.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consideriamo, quindi, la sua firma aggiunta anche all’ordine del giorno e non solo all’emendamento.

Ora passiamo all’ordine del giorno 5317/5, a firma dei consiglieri Delmonte, Catellani, Bargi, Pelloni e Facci, per il quale è stato chiesto il voto con dispositivo elettronico anche in aula.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Non con l’app, scusate, con il dispositivo elettronico, quello al tavolo. Non l’app. L’app la usano a casa.

È aperta la votazione.

Consigliera Castaldini, deve usare il dispositivo al tavolo. Prima deve…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Fatto? Brava.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 36

Votanti 35

Favorevoli 16

Contrari 19

Astenuti 0

 

È respinto

 

BONDAVALLI: Scusi, presidente, non sono riuscita a votare.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Quindi, aggiungiamo il voto contrario della consigliera Bondavalli.

Aggiungiamo anche il voto contrario della consigliera Pigoni. Finite le aggiunte, proseguiamo.

ODG 5317/6, a firma del consigliere Bargi.

Torniamo quindi al voto per alzata di mano qui in aula e all’app da casa.

È aperta la votazione. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

 

(L’ordine del giorno 5317/6, oggetto 5516, è approvato all’unanimità dei votanti)

 

PRESIDENTE (Zamboni): L’ODG 5317/7, a firma dei consiglieri Catellani, Delmonte, Bargi e Pelloni, ci risulta qui in Presidenza ritirato in quanto sostituito dall’ODG 5317/9. Chiedo conferma: è stato ritirato il barra 7 a favore del 9? Sì, quindi a verbale l’ordine del giorno 5317/7 è ritirato.

Passiamo all’ordine del giorno 5317/8, a firma del consigliere Facci, per il quale è stato chiesto il voto con l’apparecchio elettronico in aula, mentre da remoto continueranno con l’app.

È aperta la votazione.

È chiusa la votazione.

 

Presenti 36

Favorevoli 14

Contrari 22

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Passiamo all’ODG 5317/9, a firma dei consiglieri Catellani, Delmonte, Pelloni, Bargi e Facci.

Anche su questo è stato chiesto il voto elettronico dal proprio seggio e, invece, sempre con l’app per quanto riguarda il voto da remoto.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Presenti 38

Favorevoli 38

 

È approvato.

 

(L’ordine del giorno 5317/9, oggetto 5519, è approvato all’unanimità dei votanti)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo adesso all’ultimo ODG, che è il 5317/10, a firma della consigliera Castaldini.

Torniamo alla votazione per alzata di mano, mentre da remoto resta ovviamente l’app.

Apro le votazioni. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

L’ordine del giorno è respinto.

Adesso procediamo con le votazioni su entrambe le leggi nel loro complesso. Le votiamo una dopo l’altra, in successione, attraverso l’uso del dispositivo elettronico.

Dichiaro aperta la votazione sull’ordine del giorno 5316, Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024”.

La votazione è aperta.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Presenti 36

Favorevoli 23

Contrari 13

Astenuti 0

 

È approvato

 

Aggiungiamo il voto contrario del consigliere Pelloni.

Passiamo all’ordine del giorno 5317, Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024”. È aperta la votazione in aula con l’uso del dispositivo elettronico. Scusate, questo è l’assestamento.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Presenti 37

Favorevoli 22

Contrari 15

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Il progetto di legge 5317 è approvato.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera Zappaterra?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Quindi, aggiungiamo il voto favorevole della consigliera Zappaterra.

 

OGGETTO 5161

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2022. Altri interventi di adeguamento normativo”. (47)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione ed esame articolato)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Proseguiamo con il progetto di legge 5161: progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2022. Altri interventi di adeguamento normativo”. Il riferimento è la delibera di Giunta n. 687 del 4 maggio 2022.

Il testo n. 3/2022 è stato licenziato dalla Commissione Bilancio e Affari generali ed istituzionali nella seduta dell’8 giugno 2022.

Il progetto di legge è composto da 29 articoli.

La relatrice della Commissione, consigliera Palma Costi, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

La consigliera è indisposta, quindi viene sostituita dall’immarcescibile consigliere Sabattini. Consigliere Sabattini, ha la parola.

 

SABATTINI, relatore della Commissione: Assolutamente in modo improprio sostituisco la collega per fare questa relazione a un provvedimento, che rappresenta dal 2013 un appuntamento annuale fondamentale in cui la nostra Regione interviene portando avanti un’operazione rilevante di revisione, aggiornamento e “pulizia” dell’ordinamento regionale.

L’obiettivo del REFIT è infatti quello della semplificazione del sistema normativo regionale in attuazione del principio del miglioramento della qualità della legislazione, contenuto nella legge n, 18 del 2011, e del principio di revisione periodica della normativa, prevista a livello europeo.

Il REFIT infatti, come ricorderanno i colleghi dello scorso mandato, un provvedimento che noi abbiamo istituito a livello annuale e che accompagnavamo di solito alla legge comunitaria, è uno dei pochissimi veicoli legislativi generali che ci permette anche di fare modifiche normative puntuali a leggi anche di competenze di materie diverse, rispettando quello che è la prescrizione delle Istituzioni sovraordinate di non fare progetti di legge che sommino materie di tipo diverso.

Questo è il veicolo che ci serve, oltre che per la manutenzione della legislazione regionale, anche per l’abrogazione di tante norme (su questo tornerò dopo), e ci consente anche di fare quelle modifiche puntuali che avete trovato anche nella discussione avvenuta nel corso delle Commissioni per competenze di Commissione specifica, che vedranno anche oggi la presentazione di alcuni emendamenti.

A livello europeo, attraverso il programma REFIT la Commissione garantisce che la legislazione UE produca i benefici previsti per i cittadini e per le imprese, semplificando allo stesso tempo le leggi dell’Unione europea in vigore, riducendo la burocrazia, ove possibile.

Il programma punta a semplificare la legislazione comunitaria, a renderla più mirata e più facile da rispettare, e la Commissione controlla regolarmente i progressi compiuti nell’ambito del programma REFIT attraverso il quadro di valutazione che segue le iniziative, come abbiamo visto anche durante le nostre sessioni europee, e credo che su questo elemento mai sufficiente di semplificazione, di stabilità e di aggiornamento normativo anche la Commissione europea dia merito alla Regione Emilia-Romagna di aver istituito questo percorso, che ovviamente si inserisce anche all’interno del Piano della semplificazione, che ci ha visto anche discutere come Assemblea.

Alla stessa stregua, la nostra Regione ha avviato questo percorso di miglioramento della qualità normativa e ne declina gli effetti all’interno di questo provvedimento. La Regione Emilia-Romagna, nel periodo 2013-2021, ha adottato 7 leggi annuali di semplificazione normativa, abrogando 333 leggi regionali, 10 regolamenti regionali e 148 disposizioni nel suo complesso. Un apposito gruppo tecnico della Regione si è costituito, che rappresenta anche il motore degli elementi del Piano della semplificazione, che sta lavorando, appunto, per migliorare e semplificare, obiettivo strategico quanto mai necessario, anche i nostri processi non soltanto di approvazione o di produzione normativa, ma anche proprio i processi di lavoro e regolamentari all’interno della nostra Istituzione.

Senza ripercorrere pedissequamente il lavoro già compiuto egregiamente dalla collega Palma Costi, che oggi sostituisco indegnamente in questa relazione, nelle diverse Commissioni, mi preme segnalare che il progetto di legge nel testo licenziato ha 29 articoli, di cui ne ricordo alcuni, che hanno visto anche presentare alcuni puntuali emendamenti, penso al tema riguardante la partecipazione, anche emendamenti di Assemblea, penso alla legge riguardante i processi partecipativi, come l’inserimento del nuovo articolo sulla promozione della cultura della legalità e del lavoro, introdotto, appunto, da un emendamento di Giunta. Voglio ricordare qui, a titolo di esempio, anche altre variazioni che sono interessate da questo provvedimento, tipo la modifica che istituisce la borsa di dottorato di ricerca intitolata alla memoria del primo presidente della Regione, Guido Fanti, le modifiche alla legge recentemente approvata da questa Assemblea sull’agricoltura sociale, in cui vengono specificati gli impegni di spesa annuali, gli adeguamenti della legge n. 7/2002 con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle società in house della Regione, che ha dato vita ad ART-ER, oltre ad allineare la stessa normativa alla programmazione dei fondi europei dedicati alla ricerca e all’innovazione, alle modifiche dell’articolo 15 della legge n. 7 del 2019, la legge che riguarda gli investimenti in materia di Big Data e intelligenza artificiale, che prevedono la possibilità di contributi agli accordi e alle collaborazioni con gli Enti di ricerca nazionali e internazionali nell’ambito dei Big Data e del cambiamento climatico.

Come sapete, questo investimento centrale è stato individuato come investimento caratterizzante per la nostra Regione anche nell’individuazione degli investimenti del PNRR.

Sottolineo che li troverete anche negli emendamenti presentati dall’assessore Calvano, che ringrazio per l’attenzione e la disponibilità del suo assessorato come regia di un provvedimento che sicuramente ha interessato tutte le direzioni. Penso all’emendamento istitutivo per il Fondo rotativo, che vedrà una provvista regionale e conseguentemente aprirà alla possibilità delle Fondazioni di ispirazione bancaria di contribuire a questo Fondo rotativo, che va a rispondere ad una delle esigenze che abbiamo sollevato da più parti, riguardante la grande difficoltà dei Comuni nel finanziare le progettazioni.

Credo che questo sia un elemento innovativo utile o potenzialmente estremamente utile per provare a ridurre quegli elementi di disuguaglianza territoriali o di opportunità che abbiamo sollevato più volte, come credo sia importante anche l’elemento che andremo ad introdurre con l’emendamento a mia firma, riguardante il contributo aggiuntivo per gli Enti locali che sono stati soggetti a calamità naturali alla fine del 2020, una norma che ci ha visto discutere su tanti aspetti e tante materie, e lo faremo sicuramente anche nel dibattito che seguirà. Ma credo che lo possiamo dire, secondo me, con estrema convinzione che questa prassi consolidata di mantenimento e di aggiornamento costante della legislazione regionale, ovviamente con un obiettivo chiaro di semplificazione, non è soltanto una cosa che riguarda strettamente le aule legislative come le nostre o interessa solo dal punto di vista istituzionale, ma è anche un messaggio forte e importante per il sistema produttivo e per la nostra comunità regionale, perché le norme fanno spesso anche la differenza nel poter cogliere da una parte delle opportunità o la possibilità di stimolare l’intraprendenza. Avere una solidità e un processo codificato come questo credo che sia un elemento di assoluto valore.

Grazie, ovviamente, anche alla collega Catellani per il lavoro puntuale che sempre fa nel momento in cui è relatore di un provvedimento, che ha permesso di arricchire anche durante il dibattito in Commissione sicuramente i nostri lavori.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto di intervenire la consigliera Catellani, che è la relatrice di minoranza e che ha preannunciato, infatti, di svolgere relazione orale.

 

CATELLANI, relatrice di minoranza: Grazie, presidente. Grazie al collega Sabattini, che ha sostituito la collega Palma Costi, che ringrazio per tutto il percorso fatto. Infatti, in Commissione abbiamo collaborato tanto. Sono stati tanti i confronti che ci sono stati, appunto, Commissione per Commissione e siamo giunti oggi al voto.

È un REFIT questo molto più modesto rispetto a quello dell’anno scorso, tant’è che alcune materie, come la sanità e la parità, non sono neppure state affrontate. Faccio un brevissimo esame dell’articolato.

L’articolo 3 affronta il tema della ricerca e dell’innovazione. La Regione sostiene la formazione e la ricerca per rafforzare le competenze nel campo delle politiche europee. Sul tema la modifica in realtà è minima; sono note tuttavia le nostre posizioni sul tema della formazione e del fatto che gli attori in campo purtroppo sono troppi e che forse sarebbe meglio oggi iniziare a pensare di indirizzare gli sforzi economici in una formazione vocata più che altro alle aziende.

L’articolo 4 attiene alla gestione delle attività giornalistiche. La modifica, asseritamente applicata per fare maggior chiarezza, a nostro modo serve semplicemente per dare maggiore discrezionalità nei trasferimenti del personale, ancorché non assunti in modalità concorsuale.

L’articolo 5 è semplicemente l’abolizione del termine “edilizia conservativa pesante” relativamente alla SCIA.

Sull’articolo 6, invece, c’è stato un lungo dibattito. È un argomento preminente, pare, del combinato disposto della legge n. 14/2014 e della legge n. 24/2017. Durante la Commissione ho chiesto specificatamente se questa modifica potesse interessare anche l’impianto di Silk-FAW. È l’argomento sicuramente del giorno perché abbiamo presentato un ordine del giorno. Mi è stato detto di sì, quindi verificheremo anche quale sarà la declinazione di questa modifica rispetto a questo progetto che dovrebbe essere realizzato, peraltro, sul territorio reggiano.

L’articolo 9, energie da fonti rinnovabili. Abbiamo contestato la genericità che si inserisce con la sostituzione del termine “ammissibile” rispetto al precedente “idoneo”.

Sull’articolo 10, mera traduzione della scheda tecnico-finanziaria. Mi dispiace perché insiste proprio sull’Assessorato dell’agricoltura. In questo caso non era stato inserita nel 2021, quando la legge è stata proposta, la cifra di destinazione, che è stata poi messa oggi. È una circostanza consentita dal bilancio armonizzato, però non è mai bello vedere una modifica da un anno all’altro semplicemente per inserire un importo, in via prudenziale chiaramente non fatto in precedenza.

Gli articoli dall’11 al 16 riguardano la materia delle biblioteche. Qui abbiamo chiesto di ripristinare i bandi museali.

Gli articoli dal 17 al 22 riguardano il sistema regionale di ricerca industriale e innovazione. Su questo insisteva anche un emendamento del collega Facci, che avete respinto. Il collega Facci chiedeva di porre un occhio di riguardo ai Comuni, soprattutto montani, e a quelli più piccoli. Il vostro pensiero è sempre quello, invece, di favorire di più il sistema delle Unioni, ma da questo punto di vista abbiamo due tendenze e due visioni completamente differenti.

L’articolo 26 verte sulle misure per il contenimento dell’inquinamento derivante dal traffico veicolare. Abbiamo chiesto di sopprimere la possibilità di effettuare controlli telematici per scongiurare sanzioni, l’aumento di sanzioni fuori controllo. Ci è stato detto che questo aumento non ci sarà. Chiaramente verificheremo sul campo quello che accadrà.

Il nostro Gruppo ha presentato numerosi emendamenti, moltissimi respinti. Il collega Marchetti, ad esempio, chiedeva una relazione relativa al consuntivo rispetto al quadro finanziario in tema sanità. È stato respinto dicendo che purtroppo appesantiva il sistema burocratico, quindi si aggravava la semplificazione. La stessa risposta è stata data al collega Facci che invece interveniva sul tema gioco d’azzardo.

Perché ho fatto una sintesi di quello che è stato l’articolato del REFIT? Perché è evidente che parliamo di abrogazioni, di modifiche, di integrazioni che comunque dipendono sempre anche da scelte politiche. Sembra facile parlare del REFIT, ma non è e sembra sempre tutto perfettamente comprensibile, ma non lo è mai perché modificare, come dico sempre io, significa anche incidere e inserirsi dentro disposizioni, talvolta anche più di una, cambiandone talvolta anche completamente l’impianto e perché anche l’abrogazione è comunque una disposizione diversa.

Io credo che ogni singola volta, anche se abbiamo la migliore delle intenzioni, ci avviciniamo ad una norma per modificarla, l’attenzione deve essere alta, perché tante volte il rischio è di farla e modificarla peggio e per tante altre il rischio peggiore è proprio quello di non sapere quale sarà la declinazione definitiva di questa norma. Nelle norme si naviga, il che significa che si può prendere qualsiasi deriva, ed ecco perché, secondo me, quando si tratta di REFIT il metodo da utilizzare è sempre e soltanto quello del dubbio, perché in questo caso il dubbio è sopravvivenza.

Io credo che non vi sarà mai chiarezza in una disposizione normativa non consequenziale in termine temporale, solcata da diverse esigenze sociali ed economiche e da diversi approcci anche metodologici, laddove soprattutto la norma declina nell’attività pratica di soggetti che si vedono, loro malgrado, costretti a far collimare le interpretazioni e le sfumature decisionale di diversi estensori della norma.

Ecco perché, chiaramente, il nostro voto sarà contrario. Insisto nel dire che forse il modo migliore, anche se il REFIT esiste e chiaramente deve essere percorso, è sempre quello di redigere dei testi unici e di fare delle revisioni globali delle normative.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto la parola il consigliere Barcaiuolo. Adesso si apre il dibattito generale. Ricordo, comunque, che sull’oggetto 5161 insistono 12 proposte di emendamento: 2 a firma dell’assessore Calvano; 2 a firma dei consiglieri Pompignoli, Soncini Maletti e Daniele Marchetti; 2 a firma del consigliere Sabattini; 3 a firma del consigliere Facci; 1 a firma del consigliere Daniele Marchetti; 1 a firma dei consiglieri Costa e Sabattini; 1 a firma della consigliera Piccinini. Inoltre, sull’oggetto insistono due proposte di ordine del giorno: ordine del giorno 5161/1, a firma della consigliera Catellani; ordine del giorno 5161/2, a firma della consigliera Piccinini.

A questo punto abbiamo, quindi, aperto la discussione generale. Ricordo che sono venti minuti per ciascun consigliere. Ha chiesto la parola il consigliere Barcaiuolo.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Io sono solo per chiedere una sospensione di una mezz’oretta per la possibilità di depositare un emendamento trasversale a cui stanno lavorando i Gruppi.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Come da accordi che sono stati presi dai capigruppo, sospendiamo per procedere a quanto chiesto dal consigliere Barcaiuolo.

 

(La seduta sospesa alle ore 12.01 è ripresa alle ore 12.42)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i lavori dell’Assemblea. Chiediamo ai consiglieri che si sono allontanati per la pausa legata alla Capigruppo di raggiungere l’aula.

Siamo al progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante le abrogazioni e le modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la sessione europea 2022. Interventi di adeguamento normativo.

Dopo le relazioni dei relatori di maggioranza e di minoranza, entriamo in discussione generale. Qualcuno intende prendere la parola? Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Vorrei ringraziare anch’io le relatrici di questo progetto di legge, la consigliera Costi, la consigliera Catellani, nonché il consigliere Sabattini, che ha preso l’onere di illustrare il provvedimento questa mattina in aula; un ringraziamento perché, nel momento stesso in cui trattiamo, appunto, di una norma che arriva a riarmonizzare, sulla base di quelle che sono le indicazioni successive alla sessione europea, così come a dei ragionamenti complessivi per quanto riguarda il complesso normativo della Regione Emilia-Romagna, si tratta di un lavoro di grande importanza e di grande anche significato.

I dati che riportava…

 

PRESIDENTE (Petitti): Consiglieri, un po’ di silenzio, per cortesia. Prego, consigliere Amico, magari alzando anche un po’ il volume della voce, così la sentiamo anche meglio. Grazie.

 

AMICO: I dati, infatti, che riportava il consigliere Sabattini, cioè che nel corso degli ultimi nove anni sostanzialmente sono state oltre 300 le leggi regionali superate, così come regolamenti o disposizioni di carattere normativo, ci dicono chiaramente quanto e come questo processo di revisione normativa sia centrale, non solo per l’adeguamento di quelle che sono delle disposizioni che arrivano da Enti a noi superiori, ovvero lo Stato e la Comunità europea, ma anche rispetto a un tema di riarmonizzazione legislativa e capacità di lettura e funzionamento della macchina amministrativa.

Io in questo ragionamento complessivo vorrei provvisoriamente soffermarmi, anticipando anche una riflessione circa un ordine del giorno che è stato presentato collegato a questo oggetto, ovvero l’ordine del giorno della consigliera Piccinini, che è l’ordine del giorno 5161/2, perché credo che colga in maniera molto evidente e decisa quale può essere un’operazione…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, davvero un po’ più di silenzio. Grazie.

 

AMICO: …un’operazione decisa in termini di REFIT normativo e colga effettivamente una trasversalità che abbiamo toccato con mano sia da un punto di vista amministrativo, ma anche di orizzonte politico.

Infatti questo ordine del giorno… Non vorrei togliere lo spazio alla consigliera, presentandoglielo al posto suo, ma una riflessione, perché la condivido particolarmente, che ha a che fare con la recente legge n. 5 del maggio 2022, cioè quella delle comunità energetiche che abbiamo approvato in quest’aula a larghissima maggioranza e che credo che colga uno degli aspetti su cui ci dovremo confrontare, anche prossimamente, cioè la tenuta insieme di due questioni fondamentali, da un lato quella della transizione ecologica, dall’altro quella della giustizia sociale.

L’ordine del giorno infatti interviene richiamando come per la costruzione delle comunità energetiche non si debba solo ed esclusivamente guardare all’installazione degli impianti, al funzionamento tecnico, alla dinamica strettamente di carattere amministrativo, ma collega il ragionamento a un percorso tipico della Regione Emilia-Romagna, che è sancito da una legge che è quella della partecipazione, perché nel momento stesso in cui parliamo di comunità energetiche, parliamo sia di contrasto alla povertà energetica, sia di produzione di energia sostenibile, ma lo dobbiamo fare attraverso un coinvolgimento attivo dei cittadini e delle cittadine emiliano-romagnole, cosa che possiamo meglio garantire con una legge regionale come quella della partecipazione.

Sarebbe molto più semplice intervenire in chiave di impiantistica, quindi intervenire sostituendo degli strumenti di produzione energetica attraverso pannelli fotovoltaici, centrali di scambi di calore, centrali di generazione elettrica attraverso l’utilizzo di materiali come quelli di scarto da parte delle aziende agricole e di allevamento. Recentemente mi è capitato di visitare un’azienda che ha impiantato al suo interno un impianto di biogas e che produce energia elettrica attraverso gli scarti dell’allevamento, e sarebbe semplice fare un’operazione del genere, varrebbe la pena farla anche solo tramite l’investimento di risorse economiche, ma credo che il punto, che l’ordine del giorno coglie perfettamente, sia quello di condurre man mano nella transizione e nella trasformazione della produzione energetica anche una nuova consapevolezza, una partecipazione dei cittadini, una costruzione di comunità nell’ottica di una redistribuzione non solo di carattere economico, ma anche di carattere di produzione di energia. Nell’ambito di un ragionamento di riordino complessivo del sistema legislativo sulla base di adeguamenti normativi noi possiamo cogliere l’occasione, attraverso questi aspetti che sembrano essere troppo spesso molto tecnici, molto da legulei che addentrano nella costruzione legislativa, possiamo cogliere aspetti che, invece, arrivano a leggere una trasversalità di intenti e che iniziano a disegnare anche una prospettiva.

Non vado molto lungo oltre, ma vorrei sottolineare come quel richiamo che spesso facciamo ad azioni di carattere trasversale su alcuni punti centrali che caratterizzano anche l’azione del Governo della Regione, in questo caso parliamo della transizione ecologica, ma possiamo parlare anche di altri temi, a partire dalle questioni della parità, a partire dalle questioni che hanno a che fare con il coinvolgimento dei cittadini e la loro autorganizzazione in forme associative o di terzo settore, ecco io credo che dovremmo esercitarci complessivamente con più attenzione su quelle che possono essere le occasioni che una discussione attorno a un REFIT ci dà.

Penso che questo ordine del giorno colga effettivamente il senso, che va al di là della ricostruzione normativa e regolamentare, e penso che faccia un passaggio importante, che dà un segno e un senso a questo nostro lavoro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

In dibattito generale qualcun altro vuole intervenire? Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Molto brevemente, anche perché tanto ha detto meritoriamente il collega Federico Amico, che ha anticipato l’ordine del giorno che ho depositato al REFIT. Colgo le parole positive e l’apprezzamento rispetto a questa proposta. È segno che c’è unità di intenti soprattutto su certe tematiche.

Questo ordine del giorno fa seguito, in realtà, a un emendamento che abbiamo già approvato in Commissione, nel quale abbiamo inserito proprio il tema della transizione ecologica all’interno dei percorsi partecipativi. Credo che oggi ormai sia proprio il tempo anche di affrontare queste tematiche coinvolgendo naturalmente i cittadini. C’è una sensibilità che è mutata su questi temi, lo sappiamo e lo vediamo tutti i giorni. Un esempio sono i Fridays For Future, con le loro manifestazioni. Quindi, opportunamente abbiamo voluto inserire questo tema all’interno della legge n. 15 sulla partecipazione, ma oggi andiamo a fare qualcosa di più, cioè attraverso questo ordine del giorno andiamo a dare una priorità a quei processi partecipativi che hanno ad oggetto le comunità energetiche.

Ne abbiamo parlato tanto anche all’interno dell’iter del PdL che abbiamo approvato qualche mese fa e sappiamo tutti come questo sia un processo che prevede una fase preliminare di messa insieme di tutta una serie di soggetti, che possono contribuire a costituire le comunità energetiche. È un pezzo propedeutico che è fondamentale e rispetto a questo è importante, per esempio, che gli Enti locali, ma la società civile tutta abbia la possibilità di partecipare a questi momenti di aggregazione per arrivare poi alla costituzione vera e propria di questo che è uno strumento, come sappiamo bene...

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, per favore, un po’ di silenzio. Grazie.

 

PICCININI: È uno strumento che ci aiuterà a rispondere a quella che è la crisi climatica ed energetica, quindi a far fronte alla transizione ecologica e a mettere in campo uno strumento che ci aiuti a rispondere alla crisi del gas che stiamo vivendo in questi mesi.

Questo è uno strumento che risponde a questo tipo di necessità sfruttando l’energia rinnovabile. Per fare questo, come dicevo prima, sono necessari momenti di confronto e di coinvolgimento della società civile e di i soggetti che abbiamo indicato anche all’interno della legge n. 5 del 2022 sulle CER, che possono costituire le comunità energetiche.

A questo proposito l’ordine del giorno prevede, come dicevo prima, criteri di premialità rispetto ai contributi che la legge n. 15 del 2018, la legge sulla partecipazione, dispone relativamente ai processi partecipativi in merito alle iniziative finalizzate alla transizione ecologica, privilegiando i progetti che puntano alla realizzazione delle comunità energetiche.

Insieme a questo ho voluto presentare anche un emendamento che è anch’esso il prosieguo di una proposta che ho fatto mesi fa, che in parte ha già trovato attuazione, in parte riprendiamo oggi all’interno di questo documento, quindi del REFIT, che riguarda le clausole valutative.

La proposta che facemmo mesi fa era quella di andare a toccare gli aspetti ambientali e fare anche una valutazione rispetto alle ricadute in termini ambientali che le nostre leggi regionali producono.

L’avevamo già inserito all’interno della legge sull’acquacoltura, ricordo anche un confronto che ci fu con la collega Zappaterra e il collega Fabbri, oggi andiamo a implementare quel percorso che avevamo iniziato, andando a inserire gli aspetti ambientali all’interno delle clausole valutative di altre due leggi. Una è quella per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità, l’altra è la legge della partecipazione.

Inserire gli aspetti della transizione ecologica ovviamente produce un impatto, che andremo ad analizzare all’interno delle clausole valutative. Ci servirà anche per fare un punto come Commissione e come Assemblea e quindi valutare complessivamente gli impatti e gli effetti che queste leggi andranno ad attuare, perché questi sono temi all’ordine del giorno e valutazioni in questo senso sono non solo opportune, ma doverose.

Questo fa il paio con la richiesta, che si sta portando avanti all’interno dell’assessorato, di provare a valutare ex ante gli impatti ambientali che le nostre leggi producono, quindi una valutazione prima di scrivere le leggi e poi una valutazione anche a posteriori rispetto agli impatti ambientali che le nostre normative producono.

Abbiamo quindi voluto portare all’interno di questo documento sicuramente un’attenzione all’ambiente e soprattutto alla sostenibilità ambientale, che sono aspetti dirimenti, laddove abbiamo visto con tutti i colleghi quanto è accaduto alla Marmolada con il surriscaldamento globale e gli eventi atmosferici. Sono tutte questioni che tocchiamo con mano ogni giorno e che possiamo affrontare dotandoci di questi “piccoli“ accorgimenti, quindi provare a intervenire prima di scrivere le leggi e poi una valutazione dopo, inserendola all’interno delle clausole valutative, per provare, nella valutazione ex ante, a prevenire effetti negativi sull’ambiente, ma anche a posteriori provando a correggere la direzione rispetto a normative che mettiamo in campo, seguendo peraltro anche un principio europeo, quello del DNSH, che prevede, appunto, di non arrecare danno significativo all’ambiente, che anche questa Regione ha messo in campo all’interno della programmazione dei fondi del FESR, e mi auguro – anche questo è un impegno che abbiamo proposto settimane fa – che il principio del DNSH venga tenuto in considerazione dalla Regione all’interno di tutti gli atti di programmazione. È una cosa che abbiamo già fatto e che si può evidentemente continuare a fare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti in dibattito generale.

Ci sono delle repliche dei relatori? Non ho nessuna in replica.

Chiedo se vuole intervenire la Giunta.

A questo punto passiamo all’esame dell’articolato e partiamo dall’articolo 1.

Articolo 1.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo, per alzata di mano, in votazione l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 2.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora arriviamo al primo emendamento, più precisamente l’emendamento n. 7, a firma del consigliere Facci, che istituisce un nuovo articolo.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 7, a firma Facci.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ora passiamo all’articolo 3.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora passiamo all’articolo 4.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento n. 14, a firma dei consiglieri Petitti, Zamboni, Rainieri, Costa, Tagliaferri, Bergamini e Montalti.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 14.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 5.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 6.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 7.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 8.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 9.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 10.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 11.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 12.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 13.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 13.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 13.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 14.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 14.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 15.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 15.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 16.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 16.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Arriviamo all’articolo 17, così concludiamo il Capo III della legge, poi interrompiamo.

Articolo 17.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 17.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Sono le ore 13,06, facciamo la pausa e ci rivediamo alle ore 14,30.

Grazie a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 13,06

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Michele BARCAIUOLO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI.

Hanno comunicato di non partecipare alla seduta l’assessora Paola SALOMONI e il consigliere Marco LISEI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 5515

Ordine del giorno n. 5 collegato all'oggetto assembleare 5317 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani, Bargi, Pelloni

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 19

BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; PICCININI Silvia; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; TAGLIAFERRI Giancarlo; DELMONTE Gabriele; STRAGLIATI Valentina TARUFFI Igor;

 

Contrari: 21

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; ZAPPATERRA Marcella; BONDAVALLI Stefania COSTI Palma; PIGONI Giulia

 

Non votanti: 3

DAFFADA’ Matteo; SONCINI Ottavia; ZAMBONI Silvia

 

Assenti: 7

BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; LISEI Marco; MARCHETTI Francesca; MONTALTI Lia; PETITTI Emma; RAINIERI Fabio

 

OGGETTO 5518

Ordine del giorno n. 8 collegato all'oggetto assembleare 5317 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". A firma del Consigliere: Facci

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 16

BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; TAGLIAFERRI Giancarlo; DELMONTE Gabriele; STRAGLIATI Valentina;

 

Contrari: 23

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; DAFFADA’ Matteo; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; ZAPPATERRA Marcella; COSTI Palma

 

Non votanti: 1

ZAMBONI Silvia

 

Assenti: 10

BESSI Gianni; BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; LISEI Marco; MARCHETTI Francesca; MONTALTI Lia; PETITTI Emma; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; TARUFFI Igor

 

OGGETTO 5519

Ordine del giorno n. 9 collegato all'oggetto assembleare 5317 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte, Pelloni, Bargi, Facci

 

Presenti:41

 

Favorevoli: 40

AMICO Federico Alessandro; BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; COSTA Andrea; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; FACCI Michele; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; PELLONI Simone; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TAGLIAFERRI Giancarlo; TARUFFI Igor; ZAPPATERRA Marcella; DELMONTE Gabriele; STRAGLIATI Valentina

 

Non votanti: 1

ZAMBONI Silvia

 

Assenti: 9

BONACCINI Stefano; COSTI Palma; GIBERTONI Giulia; LISEI Marco; MARCHETTI Francesca; MONTALTI Lia; PETITTI Emma; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo;

 

OGGETTO 5316

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". (45)

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 24

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAPPATERRA Marcella; COSTI Palma

 

Contrari: 16

BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PICCININI Silvia; RANCAN Matteo; TAGLIAFERRI Giancarlo; PELLONI Simone; DELMONTE Gabriele; STRAGLIATI Valentina

 

Non votanti: 1

ZAMBONI Silvia

 

Assenti: 9

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; LISEI Marco; MARCHETTI Francesca; MONTALTI Lia; PETITTI Emma; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio

 

OGGETTO 5317

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". (46)

 

Presenti: 42

 

Favorevoli:24

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAPPATERRA Marcella; COSTI Palma

 

Contrari: 17

BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; PICCININI Silvia; POMPIGNOLI Massimiliano; TAGLIAFERRI Giancarlo; DELMONTE Gabriele; STRAGLIATI Valentina

 

Non votanti:1

ZAMBONI Silvia

 

Assenti: 8

BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; LISEI Marco; MARCHETTI Francesca; MONTALTI Lia; PETITTI Emma; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo

 

Emendamento

 

OGGETTO 5514

Ordine del giorno n. 4 collegato all'oggetto assembleare 5317 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Rontini

 

Emendamento 1, a firma della Consigliera Rontini

«Il primo capoverso del “premesso che” è così riformulato:

“da mesi, nel territorio romagnolo, in particolare nella provincia di Forlì-Cesena, ma anche nell'area dell'alto Savio e nel Comune di Riolo Terme, in provincia di Ravenna, migliaia di esemplari di «cavalletta dei prati» hanno invaso strade e devastato coltivazioni, vigneti, orti domestici, erbe spontanee e aggredito i frutteti”;

l’”impegna la Giunta” è così sostituito:

“a sostenere gli agricoltori romagnoli danneggiati dal fenomeno imprevisto ed imprevedibile dell'invasione delle cavallette chiedendo al Governo di impegnarsi a stanziare risorse economiche proporzionali ai danni subiti, in modo da favorire la ripartenza delle imprese stesse.”»

(Approvato)

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

 

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