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161.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 13 SETTEMBRE 2022

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 5382

Interpellanza sull'opportunità di realizzare l'opera denominata "Passante di Bologna", in considerazione dell'impatto ambientale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

CORSINI, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 5505

Interpellanza per sapere se, nel corso delle sedute del Collegio di Vigilanza per la realizzazione dell'opera pubblica denominata "People Mover", siano stati trattati i problemi riscontrati nel funzionamento della navetta e con quale esito. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

CORSINI, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 5506

Interpellanza per sapere se la Giunta ritenga opportuno ritirare o modificare la propria deliberazione n. 1562/2021, relativa alle modalità di rilevamento e di eradicazione dello scoiattolo grigio (Sciurus Carolinensis). A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

MAMMI, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 5413

Interpellanza in merito alla situazione economica post pandemica in Emilia-Romagna, con particolare riguardo alla previsione della ricaduta del PNRR sui settori economici privati della regione.

A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

CORSINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 5323

Comunicazione dell'assessore Calvano, ai sensi dell'art. 76 del Regolamento dell'Assemblea, sulla rendicontazione strategica al DEFR 2020-2021.

(Continuazione discussione e conclusioni)

PRESIDENTE (Petitti)

CATELLANI (Lega)

SABATTINI (PD)

CALVANO, assessore

 

OGGETTO 5252

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per esprimere concretamente la propria vicinanza all'Associazione Nazionale Alpini, al fine di riconoscerne la valenza sociale, culturale, popolare e identitaria e a invitare tutte le città emiliano-romagnole a designare un luogo pubblico da dedicare alla memoria degli Alpini caduti in Patria. A firma dei Consiglieri: Rancan, Pelloni, Marchetti Daniele, Occhi, Pompignoli, Rainieri, Liverani, Delmonte, Facci, Catellani, Bergamini, Stragliati, Montevecchi, Bargi

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 5185

Risoluzione relativa ai fatti accaduti durante la 93esima adunata del Corpo degli Alpini, svoltasi a Rimini dal 5 all'8 maggio 2022. A firma del Consigliere: Lisei

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (BP)

LISEI (FdI)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (BP)

LISEI (FdI)

POMPIGNOLI (Lega)

AMICO (ERCEP)

BARCAIUOLO (FdI)

COSTA (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

STRAGLIATI (Lega)

COSTA (PD)

AMICO (ERCEP)

SABATTINI (PD)

RANCAN (Lega)

SABATTINI (PD)

RANCAN (Lega)

LISEI (FdI)

SABATTINI (PD)

LISEI (FdI)

PIGONI (BP)

RANCAN (Lega)

PIGONI (BP)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 52525185 (I e II parte)

Emendamenti oggetto 5252

Comunicazione prescritta dall’art.69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,14

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 161 del giorno 13 settembre 2022.

Hanno giustificato la loro assenza i consiglieri Mori e Mastacchi, gli assessori Lori e Salomoni e l’assessore Donini.

Ai sensi dell’articolo 102-bis del Regolamento interno, partecipano in modalità telematica le consigliere Maletti, Costi e Zappaterra.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interpellanze.

 

OGGETTO 5382

Interpellanza sull’opportunità di realizzare l’opera denominata “Passante di Bologna”, in considerazione dell’impatto ambientale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo dall’interpellanza 5382: interpellanza sull’opportunità di realizzare l’opera denominata “Passante di Bologna”, in considerazione dell’impatto ambientale, a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente, buongiorno assessore Corsini.

Questo è un tema che tuttora, nonostante sia in fase avanzata, è osteggiato da tanta parte dei cittadini che restano, nonostante tutto, sensibili non soltanto alla tematica ambientale, ma che anche sanno distinguere il “greenwashing” dall’ambiente vero.

Trovandosi davanti al progetto del Passante, ovviamente hanno ben chiaro che qui abbiamo soltanto due pennellate di verde così esili che sicuramente quello che porterà questa opera è soltanto l’ennesima colata di cemento.

Poiché la questione penso che sia chiara e che sia stata esposta chiaramente nell’interpellanza, ascolterei prima di tutto la risposta dell’assessore.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde l’assessore Corsini. Prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

In risposta all’interpellanza in oggetto, il progetto del Passante di Bologna è giunto alla sua definitiva approvazione con il decreto n. 4498 del 4 marzo 2022, nel quale si è perfezionata l’intesa Stato-Regione, e si è apposto il vincolo espropriativo a valle di un lungo e partecipato processo che ha consentito a tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte di soppesare e di valutare le varie alternative messe in campo, le istanze dei cittadini e quindi di scegliere responsabilmente la soluzione giudicata ottimale per il territorio, inteso sia come Comune e Città metropolitana di Bologna, che naturalmente come intero territorio regionale.

Non si può dimenticare, infatti, che la Regione, con i vari strumenti di pianificazione della mobilità che si sono succeduti nel tempo, ha valutato di fondamentale importanza per l’assetto dell’intera rete viaria regionale l’individuazione di una soluzione al nodo di Bologna di valenza strategica per le connessioni stradali del Paese, oltre che per il traffico locale che manifestasse la propria efficacia in un orizzonte temporale di lungo periodo.

La tematica era ed è ancora certamente complessa, ma l’aver messo in campo e valutato negli anni una pluralità di soluzioni alternative, tenuto conto con oggettività delle potenzialità dei servizi ferroviari, su cui parallelamente si è continuato a investire, ha permesso di convergere sulla soluzione ritenuta la migliore possibile sotto svariati punti di vista, non ultimo il minore consumo di suolo e di beneficiare di opere di compensazione e di mitigazione, su cui la società concessionaria, in accordo con il Ministero concedente, ha assunto impegni senza precedenti.

A conclusione del processo approvativo, questo non è più il tempo dei ripensamenti, ma il tempo del fare, non potendosi più permettere il nostro sistema regionale e io dico anche nazionale un ulteriore rinvio di un’opera che, come richiamato in apertura, ha concluso il proprio iter approvativo e per la quale è previsto l’avvio dei cantieri nella primavera del prossimo anno.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Corsini.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Il tempo del fare, ma bisognerebbe specificare, assessore, tempo del fare bene, perché piuttosto che fare male è meglio non fare e purtroppo delle volte, a forza di parlare di cambiamenti climatici, dimentichiamo di parlare di polveri sottili, di inquinamento atmosferico, che era il tema importante che ogni tanto veniva fuori nella scorsa legislatura, di cui adesso non si parla più, perché si parla di clima.

L’inquinamento atmosferico è ancora più grave e di polveri sottili, di PM2,5, di PM10... e non vorrei che, con la scusa di ammantarsi di definizioni di transizioni ecologiche che ecologiche non sono, di cambiamenti climatici che vanno demandati al 2030, al 2050 e più avanti, si evitasse di capire che oggi viviamo un’emergenza costante nella quotidianità, e infatti il passante tra questi, purtroppo, si aggiungerà al devastante impatto ambientale sulla salute pubblica.

Infatti solo i veicoli adibiti al trasporto merci su gomma sono responsabili ogni anno della produzione di 190 tonnellate di PM2,5 e 232 tonnellate di PM10, che sono quasi il 10 per cento delle emissioni inquinanti. Continuiamo dunque con progetti che si basano sulla stessa premessa, ossia mettere fuori dalle Istituzioni gli orologini che ci dicono che ci sono i cambiamenti climatici, però continuare a respirare aria che fa ammalare gli emiliano-romagnoli.

Per contrastare questo non si fa assolutamente nulla e si continua a pensare che per ridurre il traffico stradale si debba aumentare all’infinito il sistema viario, mentre, come è noto, l’aggiunta di nuove strade, lo spostamento di quote di merci trasportate su gomma non fa che danneggiare e disincentivare il trasporto pubblico e creare ovviamente più traffico.

Nel caso del passante abbiamo nella parte centrale addirittura un progetto di diciotto corsie, nel punto più vicino questo fiume di cemento scorre a due chilometri dalle mura di Bologna. C’è chi ha i fiumi e c’è chi ha i fiumi di cemento. A Bologna abbiamo i fiumi di cemento. Si vede che non si riusciva proprio a far di meglio. Taglia in due una buona fetta di città, con interi quartieri, come Corticella e Pilastro, che sorgono oltre la tangenziale. Il Passante, al di là del nome (prima era Passante esterno nord, poi di mezzo, poi di Bologna, poi Passante di nuova generazione), è sempre la stessa cosa: è una gigantesca colata di cemento e asfalto.

Quindi, si parla di mobilità sostenibile, si parla di cura del ferro, ma alla fine gli investimenti della Regione Emilia-Romagna sono verso la mobilità privata e il trasporto su gomma. Del servizio ferroviario metropolitano si parla come di qualcosa che forse nemmeno le future generazioni vedranno completato. Le pennellate di verde sull’opera sono così esili che ormai anche le persone che avevano creduto per un po’ al concetto, assolutamente finto, di marketing, ormai sorpassato, di transizione ecologica, si stanno accorgendo che un conto è il verde raccontato e un conto è il verde nella pratica quotidiana.

Dispiace vedere che si persevera nell’ennesimo progetto che nasce vecchio, che nasce in controtendenza. Ma non “in controtendenza” nel senso di “innovativo”, ma proprio perché “superato”. Si persevera in un progetto superato che nasce vecchio e che nasce nella tradizione del fare, ma del fare male.

Credo che ripensamenti si potrebbero fare anche adesso, ma evidentemente si vuole confermare la tradizione di questa Regione del cemento, della colata di cemento e dei fiumi di cemento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

Passiamo all’interpellanza 5506, sempre a firma della consigliera Gibertoni: interpellanza per sapere se la Giunta ritenga opportuno ritirare o modificare la propria deliberazione n. 1562/2021, relativa alle modalità di rilevamento e di eradicazione dello scoiattolo grigio.

Qui c’era anche l’assessore Mammi.

 

OGGETTO 5505

Interpellanza per sapere se, nel corso delle sedute del Collegio di Vigilanza per la realizzazione dell’opera pubblica denominata “People Mover”, siano stati trattati i problemi riscontrati nel funzionamento della navetta e con quale esito. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): In attesa che rientri l’assessore Mammi, passiamo all’interpellanza 5505: interpellanza per sapere se, nel corso delle sedute del Collegio di Vigilanza per la realizzazione dell’opera pubblica denominata “People Mover”, siano stati trattati i problemi riscontrati nel funzionamento della navetta e con quale esito, a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

È come sparare sulla Croce Rossa, parlare del People Mover, però bisogna parlarne, perché il tema è urgente e bisogna soprattutto prevenire ulteriori disservizi.

Nel tempo trascorso dal deposito di questa interpellanza, ho già depositato una nuova interrogazione perché c’è stato nel frattempo un altro disservizio. C’è un video, mi pare, di poche settimane fa, in cui si vedono proprio i passeggeri del “People Mover” che mestamente camminano trascinando i bagagli lungo la monorotaia, ferma per guasto. Credo che quel video valga più di tanti discorsi.

Chiedo quindi all’assessore se ritenga che il “People Mover” sia un’opera gestibile, se è un’opera all’altezza di Bologna e se è un’opera che ancora si sente di classificare tra quelle utili ai cittadini bolognesi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

Assessore Corsini, prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie.

In riferimento ai quesiti posti dalla consigliera Gibertoni, fornisco alcuni chiarimenti citando alcuni passaggi dell’interrogazione stessa.

Per quanto riguarda l’esborso del 2021 di quasi 1,5 milioni di euro da parte del Comune di Bologna, preciso che la corresponsione del contributo di cui all’articolo 42 del contratto di concessione è avvenuto per il solo primo semestre del primo anno di esercizio, ed è pertanto pari non a un milione di euro ma a 714,000 euro, negato invece per il secondo semestre.

Non risponde al vero che l’aggiudicazione viene data a Marconi Express SpA come soggetto concessionario per la realizzazione in project dell’opera, mentre la concessione ha una durata di 43 anni, a partire dal giugno 2009, anno di firma della convenzione di concessione. Questo perché l’aggiudicatario è stato in CCC, società cooperativa, mentre la Marconi Express è la società di progetto ed è nata successivamente, come richiesto per legge, e la durata della concessione all’atto della firma del 2009 è di 35 anni.

Non è corretto, cito sempre l’interrogazione, che può trasportare al massimo 560 persone per direzione all’ora, perché il sistema è calibrato per far fronte alla domanda potenziale rispetto al grado di cattura sui passeggeri aeroportuali con sole due navette, con la previsione della terza navetta solo nei picchi di domanda. L’infrastruttura inoltre è in grado di accogliere, come noto, una quarta navetta.

Secondo l’interrogazione sarebbe stato verificato il logoramento di alcuni cuscinetti, sempre legati all’aderenza e al corretto funzionamento dell’infrastruttura. Su questo punto preciso che la rottura del cuscinetto non ha alcuna attinenza con il problema dell’aderenza, o con un corretto funzionamento della infrastruttura.

In merito poi alla sicurezza del sistema di trasporto, l’autorità competente è l’ANSFISA, che peraltro ha confermato il nullaosta all’esercizio del People Mover in data 7 aprile 2022, a seguito di specifica verifica ispettiva.

ANSFISA ha inoltre ricoperto il ruolo di consulente tecnico della Procura della Repubblica nell’ambito delle indagini di cui al procedimento penale, dalle quali emerge che non si rilevano rischi per la sicurezza dell’infrastruttura.

Infine, a proposito della presunta responsabilità erariale, va ribadito che nella nota richiesta di archiviazione del procedimento penale non vi è alcuna conferma di responsabilità per danno erariale, ma bensì un obbligato rimando per legge alla Corte dei conti.

Rispetto alla domanda posta nell’interpellanza, l’ingegner Finzi, presidente del Marconi Express, sentito durante il Collegio di vigilanza, ha espresso la volontà di portare a regolarità il servizio, e, come previsto dalla normativa di settore, ha provveduto a redigere il contraddittorio con il costruttore con un atto di consistenza, imponendo un cronoprogramma di risoluzione delle problematiche allineato alla scadenza del 30 settembre. Se il costruttore non dovesse adempiere nei tempi concessi, il concessionario vi subentrerà per rispettare la suddetta scadenza.

Per quanto attiene il problema acustico, si comunica che, come noto, in ragione dei livelli di rumore rilevati in sito nell’ambito del piano di monitoraggio ambientale definito durante la valutazione di impatto ambientale sono stati proposti dal concessionario e condivisi dal Comune di Bologna, ARPAE e AUSL alcuni interventi di mitigazione.

Inoltre, poiché l’esito del monitoraggio eseguito presso il ricettore residenziale di via Bertaglia 26 dava conto di una situazione prossima al limite normativo in periodo notturno, l’Amministrazione comunale ha richiesto ad ARPAE un monitoraggio specifico presso il condominio.

I risultati hanno portato all’evidenza di un seppur minimo sforamento nei limiti normativi, che ha portato ad imporre al concessionario l’adozione di adeguati mitigazioni o, diversamente, la sospensione del servizio notturno dalle 22.00 alle 6.00. Ad oggi non è stata ancora condivisa la proposta avanzata dal concessionario.

Alla luce degli esiti del Collegio di vigilanza del 27 luglio scorso e di quanto evidenziato dal Comune di Bologna anche nella nota citata dalla consigliera, si ribadisce che si sta operando per risolvere in tempi rapidi le problematiche che si sono manifestate e pertanto al momento non vi sono le condizioni che richiedano di risolvere il contratto di concessione, che comunque è in capo al Comune di Bologna come ente concedente l’opera pubblica in questione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Corsini.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Io penso che in ogni caso quella che ritengo essere un’inerzia della Regione sul tema dei disservizi del People Mover si esplicherà poi nella pratica, quindi vedremo presto nella pratica se effettivamente si potranno definire risolti i problemi che sono ormai diventati regolari e sono da considerare assolutamente insostenibili oppure se diventeranno un tratto caratteristico e folcloristico, in senso drammatico, di questa infrastruttura. Ovviamente non è che facciamo un’interpellanza perché ce n’è stato uno o perché c’è stato un disservizio casuale che nulla c’entra, ma proprio perché osserviamo una regolarità, una dinamica che fa sì che il People Mover appaia effettivamente come un’infrastruttura gestita male o non gestibile e che non si sta curando nel modo corretto per poter, appunto, prevenire, anche in vista della prossima stagione invernale, ulteriori disservizi, ulteriori stop che abbiamo già visto in momenti in cui queste cose potevano succedere in un modo anche meno frequente.

Sulla questione delle audizioni, assessore, mi pare che non mi abbia risposto, al fine di acquisire informazioni per la migliore esplicazione dei poteri di controllo e vigilanza. Se poi non ci saranno sufficienti controlli e vigilanza, credo che lo vedremo presto nella pratica. Di sicuro il People Mover, quanto era stato sbandierato prima e poiché, appunto, è a servizio non soltanto dei cittadini bolognesi ovviamente, ma di coloro che in ogni caso si servono di quella tratta, non è una buona immagine né per il Comune di Bologna né per la Regione della transizione ecologica e dell’innovazione.

Io direi che anche qui siamo su un progetto che appare, purtroppo, già messo a terra pieno di difetti e sorpassato e su cui penso che almeno un’ammissione davanti alle persone che già questi disservizi li hanno subiti, sarebbe da fare. Se poi si vuole, come dire, fingere che non sia successo niente finché le cose non diventano ancora più gravi, questa è una vostra scelta strategica. Evidentemente pensate che sia una scelta che in qualche modo vi ripaghi, ma credo che lo vedremo, appunto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5506

Interpellanza per sapere se la Giunta ritenga opportuno ritirare o modificare la propria deliberazione n. 1562/2021, relativa alle modalità di rilevamento e di eradicazione dello scoiattolo grigio (Sciurus Carolinensis). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso passiamo all’interpellanza 5506: interpellanza per sapere se la Giunta ritenga opportuno ritirare o modificare la propria deliberazione n. 1562, relativa alle modalità di rilevamento ed eradicazione dello scoiattolo grigio, a firma della consigliera Gibertoni. Prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Dunque, anche se noi fossimo dell’opinione che questo tema è effettivamente stato accantonato, però questa interpellanza chiede all’assessore, in seguito a quella famosa guerra che la Regione aveva mosso allo scoiattolo grigio, addirittura condannandolo a essere inserito, ucciso tramite una camera a gas portatile della portata di 10 litri e poi tumulato… Però il dato di fatto è che lo scoiattolo grigio si sposta, effettivamente, ma si sposta avanzando ben di 290 metri l’anno. Quindi, era stato definito dalla Regione e dall’Assessorato un animale estremamente pericoloso e un problema. Certo, se cominciamo a definire come estremamente pericoloso un animale che si sposta di 300 metri in un anno, e lo condanniamo alla camera a gas – questo nella delibera di cui parla l’interpellanza –, ci spieghiamo allora il metodo di cui parlavamo anche questa mattina per mammiferi, per i daini del Parco del Delta.

Chiediamo quindi, dato che dobbiamo considerare accantonata la guerra allo scoiattolo grigio, però ci risulta che la delibera sulla camera a gas a cui era stato condannato è ancora presente nella banca dati, quindi potenzialmente vigente, chiediamo all’assessorato di ritirare quella delibera. Sennò, resta soltanto un comunicato, quello che viene fatto dalla Regione che promise di non condannare alla camera a gas il povero scoiattolo grigio che si fosse affacciato sul territorio della Regione Emilia-Romagna, ma poiché gli enti si esprimono per atti, l’atto dice invece che la situazione è ancora questa: condanna a morte al pericolosissimo scoiattolino.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

Risponde l’assessore Mammi. Prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

Come giustamente rilevato dall’interrogante, la Regione si è attivata tempestivamente ad integrare la delibera di Giunta regionale n. 1562 introducendo, come accordato da ISPRA, la previsione della collocazione permanente degli esemplari catturati presso centri autorizzati provvisti di caratteristiche idonee a evitare fughe accidentali e anche ad evitare la riproduzione, che garantiscano naturalmente il benessere dei soggetti catturati abituati alla vita libera, previa sterilizzazione degli stessi e screening per i poxvirus, marcatura con marca visibile e inamovibile. Nella redazione dell’integrazione sono però emerse delle criticità, dal punto di vista dell’interpretazione giuridica corretta della normativa nazionale, per addivenire a consentire tale opzione e successivi adempimenti, anche operativi, legati al collocamento presso tali strutture di esemplari catturati.

Per ovviare anche a tali problematiche, il Ministero, nella primavera del 2022, ha riattivato le consultazioni per l’approvazione di alcuni piani nazionali per la gestione delle IAS, tra cui anche lo scoiattolo grigio. Tali consultazioni, a cui anche i tecnici della Regione stanno dando il loro contributo, hanno permesso di mettere meglio a fuoco la problematica richiamata, portando pertanto l’assessorato alla scelta di superare la delibera attraverso la redazione di un piano di controllo che potesse trovare applicazione su tutto il territorio regionale, recependo quanto discusso a livello nazionale.

Tale scelta deriva inoltre dal fatto che è decaduta l’urgenza di modifica, in quanto, anche attraverso l’attività di monitoraggio, che è prevista dalla delibera richiamata, hanno escluso per ora la conferma della segnalazione e, di conseguenza, della presenza dello scoiattolo grigio sul territorio regionale.

Si ricorda inoltre che la nostra delibera regionale, la n. 1562, rappresentava modalità attuative di intervento per il rilevamento precoce e la rapida eradicazione dello scoiattolo grigio, ed era stata approvata per fornire uno strumento di intervento tempestivo nelle more dell’approvazione di un piano di controllo regionale, ai sensi dell’articolo 19 della legge n. 157 e dell’articolo 16 della legge regionale n. 8, mentre il piano di controllo è lo strumento previsto dall’articolo 2 della legge n. 157 del 1992 per la gestione delle specie aliene.

Gli uffici della Direzione generale agricoltura, in collaborazione con gli uffici competenti della DG cura del territorio e dell’ambiente, stanno procedendo ad elaborare un piano di controllo, e, come previsto dalla n. 157 del 1992 e dalla normativa correlata alla gestione delle IAS, comprensivo delle misure che prevedono la collocazione permanente presso centri autorizzati, già previste nella bozza di modifica della precedente delibera, cui l’assessorato si era impegnato a dare seguito negli atti ispettivi richiamati.

Una volta terminato, il piano sarà rinviato a ISPRA, quindi questo piano conterrà le modalità nel momento in cui dovessero essere identificati scoiattoli grigi, però per adesso l’attività di monitoraggio ha portato esito negativo, quindi la cattura di questi scoiattoli e la collocazione presso centri autorizzati permanenti con le caratteristiche che prima ho richiamato. Naturalmente, una volta che il piano è stato fatto, lo manderemo a ISPRA per la raccolta del parere dell’istituto e la successiva approvazione in Giunta, che si ipotizza possa avvenire celermente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Ho commesso un grande errore con la delibera.

La domanda dell’interpellanza era molto semplice, richiedeva semplicemente che, una volta riconosciuto l’errore che mi pare fosse stato riconosciuto con quel comunicato all’epoca, anche perché c’erano state grandi rimostranze davanti a un gesto di crudeltà così gratuita, si chiedeva di ritirare il documento su cui si sarebbe potuta costruire l’azione della cattura e dell’uccisione mediante gas, tramite la chiusura in un contenitore plastico ermetico da 10 litri e la somministrazione di anidride carbonica.

Ora la mia preoccupazione è che l’assessore non mi ha risposto che la delibera viene ritirata, mi ha risposto che si sta procedendo a fare altri documenti che, una volta che saranno conclusi e avranno fatto il loro giro dal nazionale agli enti preposti, torneranno in Giunta per l’approvazione e quindi diventeranno delibera, ma quello che mi preoccupa nel vostro caso, per quello che ho potuto vedere in questo periodo, è l’espressione “nelle more”, perché “nelle more” in Regione Emilia-Romagna purtroppo succedono cose che poi non vengono dichiarate sempre ecologiche e incruente, e a volte queste more durano tantissimi anni. Per esempio, oggi è stata rinviata una mia interpellanza dall’assessora Lori. Il recepimento delle linee della valutazione d’incidenza ambientale sta prendendo due anni alla Regione Emilia-Romagna. Sono tempi lunghissimi, inaccettabili.

Quindi, se nelle more del documento, che l’Assessorato mi pare stia preparando, su un piano di controllo che recepisce delle linee nazionali sulla gestione dello scoiattolo grigio non ritirate quella delibera, mi pare che uno scoiattolo che s’affaccia viene comunque gassato oggi. Uno scoiattolo, oggi, qui in viale Aldo Moro, lo mettiamo e lo gassiamo dentro una camera a gas.

Era così semplice. Avrei voluto sentire che la delibera viene ritirata, in coerenza con il comunicato che avevate fatto a primavera. La delibera non viene ritirata. Quindi, questo pericolosissimo scoiattolo grigio è ancora vittima della belligeranza dell’Emilia-Romagna. Questo mi spiace perché credo sarebbe passato veramente un piccolo gesto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie:

Sono state rinviate, di comune accordo con gli assessori e con i consiglieri proponenti, tutte le interpellanze rivolte all’assessore Donini e all’assessora Lori.

 

OGGETTO 5413

Interpellanza in merito alla situazione economica post pandemica in Emilia-Romagna, con particolare riguardo alla previsione della ricaduta del PNRR sui settori economici privati della regione. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto, siamo arrivati all’ultima interpellanza in oggetto, in elenco, l’interpellanza 5413: interpellanza in merito alla situazione economica post pandemica in Emilia-Romagna, con particolare riguardo alla previsione della ricaduta del PNRR sui settori economici privati della regione, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Non c’è l’assessore. Sono rinviate.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, sono giustificati, assenti giustificati.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene, non è un problema.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore Corsini, per la risposta. Questa interpellanza, presentata l’8 luglio, assume ora un carattere di massima urgenza, come lei può immaginare, sono contenta che ci sia questa possibilità di confronto.

Nelle premesse di questa interpellanza viene descritta una situazione di partenza ottima, presentata nel Rapporto annuale regionale della Banca d’Italia. Il 2021 è stato un anno positivo per l’economia dell’Emilia-Romagna, che ha registrato un netto recupero dopo il calo del 2020 a causa del Covid. A trainare sono state soprattutto la manifattura e le imprese che esportano nei mercati internazionali. Nell’industria il valore aggiunto è aumentato dell’11,9 pe cento. Le esportazioni hanno segnato un più 16,9 per cento. Gli investimenti nel comparto sono cresciuti di quasi il 20 per cento nelle costruzioni. Il valore aggiunto è salito del 22,1 per cento, grazie anche agli incentivi fiscali per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici.

Nei servizi il recupero è risultato meno forte e a soffrire in modo particolare è il turismo. Già prima dell’estate, c’erano tutte le avvisaglie che la crisi geopolitica innescata dalla guerra avrebbe inciso pesantemente sui bilanci di famiglie e imprese, con le previsioni di Prometeia che ipotizzavano un’espansione del PIL in regione di poco più del 2 per cento, valore dimezzato rispetto alle stime dell’inizio dell’anno.

La mia interpellanza chiede alla Giunta quali sono le iniziative previste direttamente alla Regione per i settori che si sono rivelati più fragili e in particolare per il turismo e la previsione della ricaduta del PNRR su settori economici privati della regione.

Non possiamo, però, assessore, nasconderci la realtà dei fatti a prescindere dall’attualità. Oltre al turismo, che è quello per cui lei giustamente è qui a rispondere a me, altre urgenze impongono che questa Giunta relazioni su misure che intende intraprendere rispetto alla crisi energetica che ci sta travolgendo, misure che impongono aggiornamenti urgenti anche a tutti gli strumenti di programmazione, primo di tutti il DEFR regionale.

Infatti, l’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia sta mettendo a rischio l’intero sistema economico. Anche il Patto per il lavoro e il clima, come dico da ormai un anno, va riscritto. La transizione ecologica non può andare avanti con le stesse modalità, tempistiche e direttrici se vogliamo salvaguardare il primo fattore, che è il lavoro. Sappiamo benissimo tutti in che situazioni versano le nostre aziende, lo sappiamo perché ci stanno interpellando a gran voce. Gli imprenditori emiliano-romagnoli chiedono passi alla politica e la politica non può esimersi. Gli stakeholder del Patto per il lavoro e per il clima vanno coinvolti da subito e non solamente per un patto riscritto, ma credo per una discussione molto ampia e approfondita. Quale momento migliore ora che avremo un nuovo assessore che prenderà questa delega per apportare modifiche anche a quello che finora è stato un totem mitologico?

L’incontrollato aumento delle materie prime e la difficoltà di reperimento delle stesse mette in serio pericolo la realizzazione delle opere pubbliche previste dal PNRR. Tutti ce lo stanno dicendo, soprattutto i Sindaci: occorre che oltre al Governo anche la Regione Emilia-Romagna aggiorni il proprio prezzario alle reali condizioni di mercato, per garantire la messa in gara, nei prossimi mesi, di progetti economicamente sostenibili ed evitare che anche sul nostro territorio le gare stesse vadano deserte.

Ripeto, come dico già da più di un anno che mai come adesso queste parole sono attuali, e non possiamo permetterci di perdere l’occasione del PNRR per traghettare una ripresa che sarà faticosa e non imminente, purtroppo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Assessore Corsini, prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie.

La risposta a questa interpellanza coinvolge per la sua natura più assessorati. Io ho fatto un po’ da coordinamento, quindi anche la lunghezza è piuttosto importante. Leggerò solo una parte, così poi consegno il testo completo per non sforare le tempistiche.

A riscontro di questa interpellanza, fornisco una serie di elementi, con particolare riferimento ai settori di competenza di questo assessorato. In primo luogo, premetto che la Regione è intervenuta massicciamente con molteplici misure di ristori alle imprese che si sono trovate in gravi difficoltà economiche, a partire da quelle del turismo e del commercio, che certamente sono state tra le più colpite dalla situazione emergenziale.

Nella fase di rilancio del settore turistico in particolare, pur permanendo anche talune misure di sostegno in forma di ristoro, siamo ora concentrati su interventi lungo due direttrici: la prima, rafforzare le azioni di promozione e commercializzazione turistica nella fase di riavvio del turismo attraverso l’APT Servizi e le destinazioni turistiche, con campagne ancora rivolte ai flussi di turismo nazionale, ma anche con azioni mirate e strategiche sempre più incisive sui mercati internazionali, per ricollocarci con tempestività nei nuovi scenari turistici internazionali come territorio che coniuga le nostre tradizionali caratteristiche di accoglienza e socialità con la sicurezza del turista, qualificare e innovare l’offerta turistica per un turismo sempre più sostenibile e di qualità con azioni di sostegno agli investimenti dei privati per la qualificazione e l’innovazione delle strutture turistiche, ricettive e balneari, e incentivando i progetti degli enti pubblici per la riqualificazione in un’ottica di sostenibilità e attrattività turistica delle città, delle aree interne montane e delle località della costa, utilizzando al meglio le opportunità in maniera sinergica, derivanti dalle risorse della nuova programmazione POR FESR 21-27 del PNRR.

In particolare, si darà attuazione alle misure PR FESR 2021-2027 per qualificare, innovare e digitalizzare le imprese turistiche per un turismo sempre più sostenibile e di qualità.

In relazione ai fondi del PNRR e ai fondi ministeriali complementari per misure rivolte al settore del turismo si ravvisa che la Regione, in collaborazione con la Regione Veneto, sta dando attuazione al progetto integrato per il potenziamento dell’attrattività turistica del Delta del Po, ricompreso nel Piano nazionale per gli investimenti complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza per complessivi 55 milioni, di cui 30 per interventi sul territorio della nostra regione.

Si deve altresì riscontrare che con recenti provvedimenti del Ministero del turismo sono state ripartite tra le Regioni e le risorse del Fondo unico del turismo sia in parte corrente che in conto capitale, cui si presenteranno rispettivamente interventi per il cofinanziamento di spese per eventi e per progetti di investimento per il cosiddetto “turismo lento”.

Da ultimo, si ravvisa che il PNRR prevede altresì diversi fondi integrati a gestione diretta dello Stato per la competitività delle imprese turistiche per complessivi 1.786 milioni di euro. Le imprese del commercio e del turismo potranno altresì partecipare ai bandi sulla digitalizzazione, rivolti a tutte le imprese sull’azione specifica del POR-FESR della Regione Emilia-Romagna, denominato Sostegno alla digitalizzazione delle imprese, incluse azioni di sistema per il digitale.

Allo stato attuale non esistono stime previsionali sull’impatto che i progetti finanziati dal PNRR avranno sull’economia regionale e, più specificatamente, sui settori produttivi regionali. Si deve tenere conto che la maggior parte delle risorse messe a disposizione nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza vengono assegnate tramite bando pubblico. Sia gli enti pubblici, sia i privati possono accedere ai finanziamenti partecipando a bandi o ad avvisi per la selezione di progetti emanati dai Ministeri competenti.

Una stima elaborata da Prometeia a livello nazionale indica che il PNRR avrà un impatto medio annuo sul PIL di più 0,4 punti sull’orizzonte 2021-2024. La stima si basa sullo scenario che considera le risorse del PNRR interamente addizionali agli investimenti già programmati.

Secondo gli scenari delle economie locali, considerando anche le risorse del PNRR, il PIL dell’Emilia-Romagna dovrebbe crescere attorno al 3,2 per cento nel 2022, consentendo di riportare l’economia regionale al di sopra del dato del 2019. In assenza di ulteriori shock endogeni, la dinamica dovrebbe comunque rallentare nel 2023, quando si stima una crescita del 2 per cento, a causa dell’effetto ritardato del caro energia sulle imprese e dell’inflazione sulle famiglie, e di alcuni punti decimali nel biennio successivo.

L’Italia, a conferma dell’impegno concreto per la ripartenza, integra l’importo con 30,6 miliardi di euro attraverso il Piano complementare, l’importo del PNRR finanziato direttamente dallo Stato, per un totale, quindi, di 222 miliardi. Su queste risorse sono finanziati gli interventi del Piano nazionale per gli investimenti complementari e a questi si aggiungono i 13 miliardi del programma REACT-EU, cioè il pacchetto di assistenza alla ripresa della coesione e dei territori d’Europa.

Come indicato anche nel DEFR 2023-2025, il piano è entrato nel vivo dell’attuazione degli investimenti a inizio 2022, a seguito del riparto delle risorse tra le Amministrazioni centrali titolari degli interventi e la pubblicazione degli avvisi pubblici nazionali. È di circa 69 miliardi la quota di finanziamento prevista a livello nazionale per tutte le misure che vedono le imprese tra i beneficiari, distribuite in 43 misure complessive.

Si tenga conto, inoltre, che gli investimenti assegnati ai beneficiari e ai soggetti pubblici avranno ricadute sul sistema delle imprese.

La Regione si è dotata di un cruscotto per il monitoraggio degli investimenti del PNRR attratti dal sistema territoriale, cruscotto che è stato elaborato dal settore Coordinamento politiche europee ed è da considerarsi sperimentale e non esaustivo, quindi in continuo aggiornamento, e che si basa sulla mappatura dei provvedimenti di assegnazione delle risorse a livello regionale.

Al monitoraggio della Regione appena menzionato si affianca l’attività svolta da ART-ER per quanto riguarda il monitoraggio dei bandi e dei relativi risultati che vedono tra i beneficiari le imprese e le università. Questo monitoraggio ha per oggetto 43 misure complessive, di cui 17 per le università. La missione nel cui ambito sono state attratte maggiori risorse è la missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, con 1,6 miliardi di euro. Seguono la missione “Coesione e inclusione”, con 828 milioni; la missione “Salute”, con 537 milioni; “Istruzione e ricerca”, con 4,69 milioni; “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, con 232 milioni. Da ultimo, la missione “Digitalizzazione”, con 101 milioni.

È noto che i bandi sono stati pubblicati più di recente, quindi l’attuazione passa principalmente da piattaforme di carattere nazionale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Corsini.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Mi permetto di raccontarle una storia. Mi è rimasta in mente e gliela racconto. Ieri ero a cena con mia madre e mia figlia. Mia madre ha 72 anni, mia figlia 12. In questa campagna elettorale io mi sono chiesta se, guardandole con tutta sincerità, dovevo raccontare loro la crudezza di questo momento. Da una parte, lo smarrimento che tutti noi incontriamo nel far campagna elettorale e la fatica, che trovo in tutti i volti, di capire che cosa votare, come andare a votare. Mi è venuta un’intuizione: lo smarrimento fa veramente comodo al potere perché nello smarrimento il potere può sorreggere e può creare azioni che durano un istante.

Invece, mi chiedevo qual era il mio compito anche di fronte alla faccia di chi amo così tanto. Il mio compito è quello che nella consapevolezza di uno smarrimento che c’è ed è evidente e che noi vediamo tutti i giorni, questo smarrimento deve indicare una direzione, deve dare una certezza; per cui ho scelto di dire la verità, ma di dire non temete, perché io sono certa che c’è una via, che c’è la possibilità di trovare testimonianze belle, imprenditori che continuano ad aprire aziende, scuole libere che continuano a volere educare in un certo modo. Io questa certezza la cerco di dire chiaramente a mia madre e a mia figlia e anche agli elettori che incontro.

È per questo che, di fronte a questa narrazione, a questo racconto così bello di cose che sono state fatte e che si stanno per fare, la richiesta di certi bandi, la possibilità di vincerli, la grande potenza che ha l’Emilia-Romagna di uffici tecnici competenti, io sto cercando tutti i giorni in maniera a volte gentile – forse stamattina son stata meno elegante – di suonare a voi una sveglia, che è necessaria; necessaria perché si aprono le casse integrazioni. Ieri sicuramente ve l’hanno detto durante l’incontro che avete avuto con i lavoratori. Quindi, cassa integrazione, situazione drammatica, i nostri figli che avranno come compagni, per fortuna forse noi no… Compagni di classe i cui genitori non riescono a pagare in questi due mesi le bollette. Questa è la realtà.

Elly Schlein verrà eletta. Non ci sarà più, però su quel patto noi abbiamo una responsabilità di rivedere, di rivedere quello che abbiamo scritto e sancito, perché da lì c’è la crisi o la ripresa della regione Emilia-Romagna; lì c’è il fatto di guardare lo smarrimento in maniera non all’altezza, cioè lo smarrimento per prendere voti o lo smarrimento per indicare la strada. Avete questo compito, avete questo compito che è storico, epocale. Io lo dico sul serio.

Allora, al di là della campagna elettorale, che per fortuna sta per finire, io credo che su questo ci giochiamo una partita fondamentale. Non pensate di poterla giocare senza le opposizioni e senza tutti i partiti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Abbiamo concluso con le interpellanze.

 

OGGETTO 5323

Comunicazione dell’assessore Calvano, ai sensi dell’art. 76 del Regolamento dell’Assemblea, sulla rendicontazione strategica al DEFR 2020-2021.

(Continuazione discussione e conclusioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 5323, la comunicazione dell’assessore Calvano, ai sensi dell’articolo 76 del Regolamento dell’Assemblea, sulla rendicontazione strategica al DEFR 2020-2021.

Ricordo che i Gruppi assembleari hanno un tempo previsto di 10 minuti ciascuno.

Siamo in discussione generale. Chi chiede di intervenire? Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente. Ringrazio anche l’assessore Calvano.

Parto purtroppo con una doglianza, su questo atto, doverosa. Mi scuso. Capisco che il trovarmi contrariato non sposterà niente, però è una cosa che mi corre l’obbligo di manifestare.

Il DEFR, lo abbiamo detto poche settimane fa, è il principale strumento di programmazione economico-finanziaria della nostra Regione. Contiene le linee programmatiche dell’azione di governo, orienta le successive deliberazioni della Giunta e anche dell’Assemblea, oltre che essere il presupposto del controllo strategico. Eppure, tutto ciò che attiene al DEFR è sempre trattato come Cenerentola.

Lo strategico è arrivato nelle nostre mani, effettivamente, nel mese di luglio. L’ultima modifica sul sito della Regione è 15 luglio 2022. Per fortuna lo abbiamo analizzato proprio durante l’analisi del DEFR, perché è chiaro che in estate, anche nelle poche giornate di vacanza che questa politica ci ha concesso, non è che ci siamo sollazzati nel leggere lo strategico. È ovvio, ringraziamo l’assessore Calvano che lo ha fatto arrivare anche in aula, però il tempo necessario per valutare gli atti ci deve essere, soprattutto se sono atti complessi, perché questo è un atto comunque molto articolato.

Lo strategico, e lo dite voi a pagina 3, deve trovare la sua definizione e quindi la sua approvazione finale entro il 31 ottobre, quantomeno, si dice, nelle more della nota di aggiornamento. Il tempo quindi ci sarebbe stato, ma non lo avete concesso.

Ora, mi permetto di fare un’altra lamentela. Non soltanto per questo atto, ma per molti altri atti complessi, succede che ci vengano catapultati come delle meteore inarrestabili e questo non è il metodo. Non è accettabile, non è condivisibile e soprattutto non è rispettoso. Forse non siamo bravi noi a spiegarvelo bene; però a noi piace leggere gli atti, studiarli, prepararci prima da un punto di vista tecnico e poi poter fare delle osservazioni anche politiche. Ma il tempo ci deve essere concesso.

Posso passare a questo punto all’atto. Lo strategico rappresenta, si dice, il mezzo di dare concretezza alla circolarità di processo tra programmazione strategica e risultati conseguiti, ed è la stessa premessa che c’era nello strategico del 2018, dal quale differisce sostanzialmente soltanto perché nel 2018 c’erano 92 missioni valutate e oggi 91. Abbiamo letto anche lo strategico del 2018.

Quest’anno però addirittura alziamo il livello di performance, perché i dati che vengono paragonati sono quelli del DEFR, dell’Agenda 2030 e del Patto per il lavoro e per il clima. Mi permetto di fare un’osservazione anche sul Patto per il lavoro e per il clima (oggi ve le dico tutte), che non riesco ancora a capire se per voi è un simbionte tipo Venom oppure un vostro avatar della programmazione regionale, perché lo mettete dentro tutte le volte in cui di un argomento non volete parlare, quindi - ve lo dico oggi - sul Patto per il lavoro e per il clima sicuramente torneremo.

Il documento in sé e nella parte dialogata, nella parte narrativa non è altro che una riproduzione del DEFR e, se l’immaginazione non mi vacilla, probabilmente sarà lo specchio della Nota di aggiornamento. Speriamo di avere però il tempo di poter affrontare almeno la Nota di aggiornamento con lo strategico e quindi di avere, anche almeno in quel caso, il tempo utile per poterci lavorare bene.

Per quanto riguarda i contenuti, che sono tantissimi e in parte sono stati richiamati giustamente dall’assessore Calvano, mi limito soltanto a qualche osservazione. La pagina 26 si apre con la semplificazione, sulla quale non dico niente, perché per me è un tema che grida vendetta, anche perché su quelli che sono gli stanziamenti finanziari a pagina 132 si dice che nel 2020 furono stanziati 48 milioni destinati, di cui 27 impiegati, nel 2021 400.000 euro destinati, quindi anche soltanto questa discrepanza mi lascia pensare ed è un punto sul quale faremo osservazioni. Sapete bene che sulla semplificazione la Lega ci sente e ci sente bene.

Sullo sport a pagina 44 vi muovete sulla scorta di un numero di eventi, 940, ma forse più del numero sarebbe interessante capire la programmazione di questi eventi, per quali sport, per quali categorie, e forse per una volta scrivere che ci saranno anche tot eventi per lo sport femminile poteva giovare, visto e considerato che vi riempite spesso la bocca e anche il petto del tema del genere, quando potete essere concreti almeno cercate di esserlo.

Verificheremo quanto scritto a pagina 45 sugli impegni di spesa sempre sul tema sport per quanto riguarda l’erogazione del 100 per cento delle risorse stanziate.

A pagina 58 c’è lo schema di accesso ai centri per le famiglie e qui si liberano delle percentuali molto risicate, e anche questo lo verificheremo. A pagina 65, Piano regionale di povertà, si legge che ancora non è stato realizzato. A pagina 68 il tema dell’edilizia pubblica è tutto da verificare, a pagina 83 i progetti attivati dai Comuni e dalle Unione per i giovani, ancorché aumentati dal 2019 al 2021, sono ancora molto pochi, nonostante le somme stanziate.

A pagina 91, nuova governance, e attendo con grandi aspettative l’assessore sulla nuova governance, annunciata anche durante l’udienza presso la Corte dei conti. Gli obiettivi di pagina 108 sull’attuazione degli strumenti per la garanzia alle imprese verificheremo se sono stati realmente realizzati, anche perché gli stanziamenti nell’ultimo anno sono stati considerevoli rispetto agli anni precedenti.

Pagina 119. Incidentalmente si parla anche di Silk-FAW. È un tema che tocco, anche se oggi probabilmente non è un tema protagonista, perché su questo tema vi siete tanto gonfiati il petto, ma le risposte alle nostre domande, in realtà, non sono mai arrivate.

Certamente, però, la cosa più interessante di tutto questo documento ‒ tolta, ripeto, la narrativa, l’esploso della nota di aggiornamento ‒ sono, in realtà, i numeri. Ci viene detto che la valutazione del grado di attuazione degli obiettivi in questo caso verte su tre elementi: indicatori di risultato, indicatori finanziari e indicatori di impatto. Che cosa succede? Nella giornata di ieri, perché il tempo, purtroppo, era quello, ho dovuto disturbare gli uffici della Giunta per cercare di capire questi numeri come si concertavano tra loro. Abbiamo somme disponibili, quindi destinate a copertura delle varie missioni, somme utilizzate, spalmate nei due anni di riferimento, e somme destinate ad esercizi futuri. Quest’ultima voce non collima mai con la differenza delle somme disponibili e di quelle utilizzate. La risposta può anche essere plausibile, cioè che in realtà le somme che vanno all’esercizio “N+1” sono soltanto quelle legate alle obbligazioni che si manifesteranno nell’esercizio “N+1”. È anche plausibile.

Tuttavia, queste differenze spesso e volentieri sono molto, molto elevate. Pagine 39, 43, 52, 57, 103. Pagine 132, 137, 138, 146, 191. Somme esageratamente diverse. Ad esempio, un’osservazione, a pagina 110, lavoro e formazione: qui la differenza è addirittura tra l’anno 2020 e l’anno 2021. Nel 2020 stanziati 5 milioni, nel 2021 72. Andremo a vedere questo stanziamento abominevole rispetto all’anno precedente che risultati ha portato. Stessa cosa per quanto riguarda il supporto alle imprese.

La domanda, ovviamente, è questa: come mai ci sono queste differenze così grosse? Questi soldini qua che non sono stati utilizzati come mai sono stati stanziati dalla Giunta? Questa Giunta qua siede, anche se con persone diverse, ovviamente, ormai da mille anni, oserei dire. Come è possibile che la Giunta faccia una previsione così sbagliata in eccesso rispetto a quello che in realtà serve?

Ovviamente, non è una domanda. È una osservazione. Un’osservazione che, probabilmente, sia una manovra politica, una scelta politica per coprire, poi, nell’arco dell’anno quelle che sono le esigenze economiche del momento, per coprire quelli che sono i deficit del momento, che magari non si dicono, come, faccio un esempio tra tutti, sulla sanità. Sulla sanità c’è una grossissima discrepanza numerica nello strategico.

Quello che quindi a noi dice lo strategico è questo: quantomeno è servito per capire la convivenza del riaccertamento con le variazioni e l’assestamento. Chiaramente, ne faremo tesoro anche da qua in avanti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Catellani.

Altri in dibattito generale? Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

Come ha ben spiegato l’assessore Calvano nella comunicazione di stamattina, per la prima volta dal suo insediamento questa Giunta si appresta a rendicontare i risultati ottenuti nel biennio 2020-2021 elaborando la prima rendicontazione strategica al DEFR della XI legislatura.

Un aspetto che può sembrare semplice, ma il cui valore io credo sia invece di grande forza e di grande concretezza, oltre che di grande attenzione e rispetto per questa Assemblea, per i cittadini e per tutti quanti gli stakeholder.

Siamo consapevoli di come qualsiasi programmazione implichi adeguamento agli agenti esogeni. La manutenzione della programmazione è essa stessa funzione fondamentale della programmazione, gestisce una capacità di flessibilità e di adattamento necessario alla realizzazione delle politiche. Infatti, è lo stesso decreto legislativo n. 118 del 2011 che oltre a prevedere l’armonizzazione dei bilanci pubblici regolamenta il processo di programmazione e controllo strategico, individuando nella rendicontazione al DEFR il documento a cui fare riferimento per dare risposta ai portatori di interesse in un necessario processo di accountability, e su questo tengo a fare una sottolineatura. Ogni strategia, ogni programmazione e ogni politica pubblica infatti ha bisogno della sua rendicontazione e valutazione degli effetti.

Gli anni 2020-2021 hanno richiesto all’Amministrazione regionale una notevole capacità di flessibilità e adattamento. Ebbene, io credo che la lettura di questa rendicontazione che ci ha presentato l’assessore stamattina non possa essere fatta senza tenere in considerazione in modo centrale, prioritario e imprescindibile il fatto che abbiamo vissuto due anni straordinari in negativo, frutto della pandemia che ha colpito il nostro Paese e tutto il pianeta.

Dispiace che all’interno di un’analisi puntuale e dettagliata che la collega dell’opposizione ha fatto non abbia nominato nel suo intervento una sola volta la parola pandemia, perché la complessità e il grado di indeterminatezza causati dall’emergenza pandemica hanno reso necessario rivedere e talvolta stravolgere le scelte politiche.

Pur essendo un provvedimento previsto dalle norme e dagli atti ordinari, l’approvazione del DEFR 2020-2021 si collocò in una fase sociale ed economica talmente critica e delicata, oltre che inaspettata, da rendere la redazione e l’approvazione di quest’atto molto più complicata, e ricordo bene la discussione che facemmo in Commissione, essendo direttamente relatore di entrambi gli atti.

Il DEFR 2020, infatti, prendeva avvio in quella fase introduttiva proprio con il focus sulla pandemia da Covid-19, mentre gli effetti della pandemia mondiale erano ancora in atto e i vaccini erano ancora in fase sperimentale. Ricordiamo tutti la primavera del 2020, le lunghe chiusure e il lockdown, che ha inciso pesantemente sulla produzione, i consumi e i comportamenti delle persone, così come ricordiamo tutti la necessità di mettere in atto contromisure mai sperimentate in precedenza, come gli aiuti alle tante realtà economiche e sociali. Abbiamo cercato come Regione, anche qui con un cambio della strategia, di rendere queste azioni complementari rispetto a un Governo nazionale, che inseguiva come tutto il mondo gli eventi, cercando in una prima fase di prendere tempo e in un’altra di fare in modo che il nostro tessuto imprenditoriale potesse vedere la luce al di là della pandemia.

Diciamo subito che la veloce evoluzione degli eventi sia a livello globale che a livello nazionale conseguentemente ha portato ad un altrettanto veloce evolversi delle norme a seguito della pandemia, che avrebbero messo sicuramente anche il DEFR in una condizione di raggiungimento di ancora più obiettivi.

Badate, ci tengo a fare questa osservazione. Avrete visto, nella rendicontazione degli obiettivi, anche alcuni slittamenti avanti nel tempo dovuti a dei mancati atti a livello nazionale. Penso ad alcuni decreti attuativi o cornice nazionale utile per poter dispiegare gli effetti delle normative. Questo l’abbiamo misurato, come in passato, ma ancora di più ha presentato il conto durante questi due anni, di come il condizionamento nell’azione di governo nazionale ha anche in quota parte rallentato alcuni obiettivi strategici contenuti all’interno del nostro piano.

Ancora di più si sottolinea che ‒ permettetemi di dirlo ‒ l’importanza di una stabilità governativa vale certamente nei nostri Comuni, nella nostra Regione, ma vediamo che questo avviene. Certamente il fatto di trovarci, oggi, in una fase così delicata, a dover fare una campagna elettorale, aver portato il nostro Paese a una fase di enorme instabilità, anche in un contesto continentale estremamente delicato, è sicuramente anche un fattore esogeno non di poco conto.

Nella rendicontazione emerge con chiarezza, proprio nel DEFR 2020, come la scelta principale fosse stata per far convergere le risorse nella risposta certamente, da una parte, dell’emergenza, ma anche nel cercare di riorganizzare macchina, servizi e processi per essere pronti anche in quella che sarebbe stata l’istituzione nella fase post-pandemica.

Non c’è dubbio, e questo è sicuramente un elemento centrale, e mi avvio a concludere, delle valutazioni politiche che possiamo fare di questa rendicontazione, quanto ‒ e questo l’ha sottolineato anche la Corte dei conti ‒ anche il bilancio regionale sia stato impattato in modo considerevole da quello che è stato richiesto, lo sforzo sulla sanità pubblica per rispondere a un’emergenza. Ancora qui, credo ci debba unire un sostegno da parte di tutta l’aula alla Giunta e al presidente, per fare in modo che qualunque sia il Governo che sarà eletto e che si insedierà dopo le elezioni del 25 settembre, riconosca in modo completo le risorse per la sanità pubblica in tutto il Paese.

Certamente ha un impatto molto più considerevole per chi, strategicamente e politicamente, ha sempre visto come pilastro della nostra azione di governo, e anche del nostro modello di sviluppo, una centralità della sanità pubblica.

Io mi auguro, qualunque sia il Governo, che esso abbia quell’attenzione che vi è stata sicuramente in una prima fase della legislatura che si va a concludere con un aumento del fondo sanitario, che però ha bisogno di una considerevole integrazione anche per non fare in modo che la rigidità di un bilancio regionale possa mettere a repentaglio un modello di sanità che viene guardato anche come punto di riferimento in tutto il Paese.

Ci sarebbero tanti altri elementi da sottolineare su questa rendicontazione, come il presidio puntuale. Lo vediamo: anche questo ha certamente stravolto alcuni elementi di programmazione delle opportunità che si stanno aprendo con i finanziamenti europei, sia quelli gestiti a livello nazionale, che quelli di programmazione più strettamente regionali.

È anche qui che si colloca la priorità che abbiamo messo, di cofinanziare interamente le politiche dei fondi europei che ci vede, come ormai di regola, prima Regione in Italia ad aver già approvato dalla Commissione europea i propri programmi operativi regionali relativi ai fondi.

Non vi è dubbio che questo modello di rendicontazione, e su questo concludo, produca anche per noi consiglieri regionali un documento importante, credo, per valutare gli effetti delle nostre politiche. Dall’altra parte ci consente anche, credo, di poter guardare, come credo dovrebbero fare tutti gli amministratori che provano a non guardare alla prossima settimana, ma ai prossimi anni, la concomitanza, l’interdipendenza delle tante politiche e la capacità di resilienza di un territorio sta anche nella capacità di vederlo nel suo complesso e con la velocità di adeguare le politiche e le strategie senza perdere di vista gli obiettivi che sicuramente stanno caratterizzando e hanno caratterizzato questi anni di Governo e anche questa maggioranza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Sabattini.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale. Qualcuno vuole intervenire? Chiedo all’assessore Calvano se abbia piacere di replicare. Prego, assessore Calvano.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente.

Poche parole nel ringraziare l’aula per il confronto e i consiglieri che sono intervenuti. Tengo a sottolineare un aspetto relativamente alla considerazione fatta dalla consigliera Catellani sull’impegno di spesa collegato ad un obiettivo, soldi spesi nel corso dell’anno e risorse poi reimputate.

Nella stragrande maggioranza dei casi, quello che viene speso nel corso dell’anno e ciò che viene reimputato all’anno successivo coincidono, in alcuni casi questo non avviene, sarebbe oneroso in una seduta di aula fare puntualmente la disamina di questi casi, sto ad una descrizione di carattere generale.

Invito a leggere ovviamente il rendiconto DEFR più da strumento di programmazione con quello che c’è nel rendiconto finanziario, dove l’attendibilità degli impegni (c’è un indicatore ad hoc su questo), la realizzazione degli impegni generalmente supera il 90 per cento, per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, che ha un indicatore che dà l’idea di previsioni di bilancio che sono molto corrispondenti a quanto viene o realmente speso o realmente impegnato, dove tra speso e impegnato, come sapete, c’è una differenza, nel senso che l’impegnato, se non ha determinato un pagamento, viene reimputato agli anni successivi. Insomma, siamo nell’ambito della contabilità regionale.

Quindi, può anche essere che in alcuni casi la cifra stanziata fosse eccessiva. In quel caso, i residui, cioè quello che rimane, o viene spostato in fase di assestamento, come ci capita di fare, perché le risorse dell’assestamento generalmente derivano da questi spostamenti, al netto di qualche nuova entrata che ogni tanto si ha, o addirittura non vengono spesi, vanno in avanzo, vanno a formulare l’avanzo, un avanzo che nella nostra Regione, tenendo conto dell’importo complessivo del bilancio, tra i 12 e i 13 miliardi, è un avanzo sempre minimale in termini di quota percentuale sullo stanziato totale.

Quindi, mi sento di confermare, al netto di alcuni casi che, magari, la consigliera Catellani con grande attenzione ha visto, che generalmente lo stanziato si traduce, in nove casi su dieci, in un impegno o nel corso dell’anno o reimputato negli anni successivi. Quindi, c’è una buona capacità di programmazione da parte dell’Ente. È una di quelle cose sempre migliorabili, su cui credo che in questi anni si sia lavorato molto. È un lavoro che continueremo a fare nei prossimi, soprattutto perché l’ottimizzazione delle risorse, fin dalla predisposizione del bilancio, non vi nego essere un obiettivo anche del sottoscritto, per poter far sì di utilizzare al meglio risorse che, soprattutto in contesti come questi, sono scarse per definizione. Quindi, meglio le allochiamo, più efficacia c’è, certamente, nella spesa.

Detto questo, confermo, anche alla luce degli interventi, di cui ringrazio, degli altri consiglieri, che i 91 obiettivi che ci siamo dati sono stati in buona parte realizzati. Quelli che non sono ancora arrivati in conclusione o sono in fase di realizzazione o hanno raggiunto un buon grado di efficacia. Confidiamo che questo tipo di impostazione possa permanere anche per i prossimi bilanci, ma il rendiconto dei prossimi anni, la rendicontazione dei prossimi anni sarà l’occasione anche per confrontarci su questo.

Noi abbiamo approvato la rendicontazione DEFR in anticipo rispetto a quello che facciamo generalmente. Lo abbiamo fatto sia per essere poi più coerenti sulla programmazione in generale, ma anche per offrire un po’ più di spazio di studio. Lo abbiamo approvato in luglio in Giunta, quindi da quel momento in avanti era indisponibilità, mi permetto di dire. Poi comprendo che la convocazione a stretto giro e quant’altro possa determinare altri tipi di problemi; però ammetto che, per quanto riguarda la Giunta, l’abbiamo approvato in luglio e lo stiamo discutendo in settembre.

Avremmo potuto approvarlo in luglio e discuterlo nella seduta immediatamente successiva. Non l’abbiamo fatto sperando di aiutare anche i lavori dell’aula. Se questo non è successo, me ne rammarico, però è solo… Se c’è una responsabilità nostra, è molto minimale da questo punto di vista. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano.

A questo punto abbiamo concluso con la comunicazione dell’assessore Calvano, ai sensi dell’articolo 76, relativamente alla rendicontazione strategica del DEFR 2020-2021.

 

OGGETTO 5252

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per esprimere concretamente la propria vicinanza all’Associazione Nazionale Alpini, al fine di riconoscerne la valenza sociale, culturale, popolare e identitaria e a invitare tutte le città emiliano-romagnole a designare un luogo pubblico da dedicare alla memoria degli Alpini caduti in Patria. A firma dei Consiglieri: Rancan, Pelloni, Marchetti Daniele, Occhi, Pompignoli, Rainieri, Liverani, Delmonte, Facci, Catellani, Bergamini, Stragliati, Montevecchi, Bargi

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 5185

Risoluzione relativa ai fatti accaduti durante la 93esima adunata del Corpo degli Alpini, svoltasi a Rimini dal 5 all’8 maggio 2022. A firma del Consigliere: Lisei

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo agli atti di indirizzo, che, come sapete, in oggetto prevedono due risoluzioni che sono state abbinate: la risoluzione 5252, la risoluzione che impegna la Giunta ad attivarsi per esprimere concretamente la propria vicinanza all’Associazione nazionale degli alpini, al fine di riconoscere la valenza sociale, culturale, popolare e identitaria e invitare tutte le città emiliano-romagnole a designare un luogo pubblico da dedicare alla memoria degli alpini caduti in patria. Questa risoluzione è a firma dei consiglieri Rancan e altri.

Su questo documento insistono due proposte di emendamento, una a firma dei consiglieri Pigoni e altri e una a firma dei consiglieri Rontini e altri.

E poi la risoluzione, appunto, abbinata la 5185, relativa ai fatti accaduti durante la novantatreesima adunata del Corpo degli Alpini, svoltasi a Rimini dal 5 all’8 maggio 2022, a firma del consigliere Lisei.

Apriamo adesso il dibattito generale congiunto sulle due risoluzioni. Ricordo che ogni consigliere può intervenire per un tempo massimo di 10 minuti.

Chi si iscrive ad intervenire? Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Sull’ordine dei lavori: io vorrei capire perché a queste due risoluzioni non è abbinata la risoluzione della collega Mori, che era stata abbinata dalla Presidenza nell’ultima seduta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Ne abbiamo parlato anche in Capigruppo, consigliere Rancan, perché in un certo senso ci atteniamo anche all’ordine del giorno concordato nella Conferenza della Capigruppo. La Presidenza, come abbiamo già detto, ha ritenuto, come da Regolamento, che la risoluzione a firma della consigliera Mori trattasse un argomento non strettamente connesso al tema delle altre due risoluzioni.

È stata quindi una valutazione fatta nella precedente Assemblea, e in Capigruppo abbiamo condiviso che nell’ordine del giorno, dando priorità alle risoluzioni sul tema Alpini ci fosse questo abbinamento di queste due risoluzioni. Ci stiamo attenendo quindi all’ordine del giorno approvato nella Capigruppo di giovedì scorso.

Chiedo chi vuole intervenire sul tema. Consigliere Rancan.

 

RANCAN: Scusi, presidente, intervengo… Quanti minuti ho in discussione generale?

 

PRESIDENTE (Petitti): Dieci, come tutti i consiglieri.

 

RANCAN: Quindi si riparte… Magari li avevo già usati la scorsa volta…

 

PRESIDENTE (Petitti): Dieci, dieci.

 

RANCAN: Chiedevo per questo.

Vedo che sono stati presentati due emendamenti, quindi chiederei la possibilità di una sospensione per capire se c’è la possibilità di approfondire soprattutto sull’emendamento 2 a firma Rontini e Amico, dove nei fatti viene comunque specificata una ferma condanna degli atti di molestia sessuale subìti nei giorni dell’adunata.

Rimane quindi questo tema…

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Qualche minuto per approfondire…

 

RANCAN: Era lo stesso tema che poneva la risoluzione della consigliera Mori, quindi capisco che per il PD è ricorrente il tema che gli Alpini abbiano molestato sessualmente delle persone all’adunata di Rimini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Per approfondire gli emendamenti, come mi ha chiesto, nessun problema, quindi qualche minuto di sospensione per provare ad approfondire tra i Gruppi, tra i consiglieri il merito degli emendamenti presentati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Siete a posto rispetto alle vostre verifiche? Qualche altro secondo.

 

(La seduta sospesa alle ore 15.27 è ripresa alle ore 15.48)

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene. Ci siamo presi qualche minuto, come richiesto, per approfondire i contenuti degli emendamenti pervenuti.

A questo punto ritorniamo al dibattito generale congiunto.

Chiedo chi vuole intervenire, chi si iscrive a intervenire. Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Solo per presentare l’emendamento n. 1, che ho protocollato in occasione dell’ultima aula, mio e della consigliera Rontini, che sostituisce il dispositivo con la frase: “tutto ciò premesso e considerato, l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna riconosce la valenza sociale, culturale, popolare e identitaria dell’Associazione nazionale Alpini e invita le città emiliano-romagnole a valorizzare l’impegno e il sacrificio degli Alpini caduti”.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dibattito generale congiunto sulle risoluzioni?

Dopo entriamo nel dibattito generale sugli emendamenti.

Partiamo prima dalle risoluzioni. Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Ovviamente la nostra risoluzione è un po’ datata perché è stata depositata il 13 maggio 2022, immediatamente a seguito dei fatti che poi sono stati oggetto di numerose discussioni a livello nazionale.

Francamente, questa discussione sulla nostra risoluzione viene già da un inizio precedente, quella di oggi è una prosecuzione del dibattito. Mi sorprende francamente che ancora oggi siamo qua a scartabellare tra gli emendamenti, nel tentativo di trovare una posizione che sia condivisa dall’aula. E mi sorprende per due ragioni: la prima è che nella precedente seduta era stato depositato un ordine del giorno che era collegato, che poi non è stato collegato e non so dove è stato ritenuto che non potesse collegarsi.

Su questo, preciso, non c’è stato alcun accordo, non ha concordato nessuno, su questo. Io all’ultima Capigruppo ho proprio insistito su come questo ordine del giorno doveva essere, visto che esprimeva la posizione ufficiale della maggioranza – e che la esprime tuttora, perché non è stato ritirato.

L’ordine del giorno, dicevo, esprime ed esprimeva la posizione ufficiale della maggioranza su questo tema. Si è ritenuto di non collegarlo, dicendo che era stato deciso nella precedente seduta. Su questo non è stato concordato nulla con nessuno, perché noi ritenevamo che quell’ordine del giorno andasse discusso oggi. Evidentemente però era un ordine del giorno non propriamente condiviso da tutta la maggioranza, e quindi era un ordine del giorno problematico.

Così come pare evidente che siano problematici anche gli ordini del giorno che abbiamo presentato assieme ai colleghi: è di tutta evidenza la discussione che ancora qua stiamo facendo sulla possibilità di portare degli emendamenti e dei documenti che sono vecchi e che, anzi, dovremmo essere noi stessi ad emendare.

Infatti, dalla presentazione del nostro documento, io capisco gli imbarazzi della maggioranza, capisco forse l’imbarazzo di dover dare risposte su fatti complicati come quelli che sono avvenuti in quella giornata, ma che ad oggi hanno solo e soltanto una certezza: che gli Alpini non c’entravano nulla, che il Corpo degli Alpini è un Corpo che doveva essere rispettato e che, se in quella giornata alcuni soggetti singoli che erano andati ai festeggiamenti o avevano partecipato a quel raduno avessero tenuto delle condotte negative, sbagliate, che condanniamo fermamente, non c’entrassero nulla con gli Alpini.

Si è invece alzato un polverone mediatico contro il Corpo degli Alpini, facendolo passare come responsabile di condotte di singoli soggetti deprecabili, condannabili e che sicuramente vanno condannate qualora venissero accertate, perché ad oggi, penalmente parlando, non c’è stato alcun accertamento, c’è stata una sola denuncia, della quale, a quanto mi risulta, è stata fatta richiesta di archiviazione.

Parliamo quindi di comportamenti che penalmente non sono rilevanti, visto che si è parlato di non so quante centinaia di denunce che sarebbero pervenute, sicuramente potremmo eventualmente parlare di condotte nei confronti delle donne che sono deprecabili moralmente, condannabili moralmente, premesso che andrebbero tutte valutate, perché è ovvio che bisognerebbe capire dove, come e quando sono accadute, sicuramente ci sono state delle condotte, visto che vogliamo dar credito certamente a una parte delle dichiarazioni che sono state fatte, comprendo la difficoltà di provare penalmente molte condotte, quindi sicuramente ci sono state (io non ho dubbi che ci siano state) condotte deprecabili che condanniamo, ragione per la quale all’interno del nostro ordine del giorno c’è una condanna nei confronti di condotte che possono aver rappresentato  forme di violenza e di molestie nei confronti delle donne.

Bisogna però stare attenti, perché non sono molestie ‒ penalmente parlando ‒ rilevanti, perché altrimenti oggi ci troveremmo di fronte a condotte penali significative.

La verità, molto più banalmente, è che tutto questo polverone, che sicuramente denuncia e ha denunciato anche delle condotte, è stato orchestrato strumentalmente da un’associazione che a suo modo, secondo me in modo sbagliato, difende e vuole portare all’opinione pubblica una sensibilità nei confronti del tema della violenza sulle donne, un’associazione che però probabilmente ha ingigantito quella che era realmente quella manifestazione, che sicuramente ha messo nel proprio mirino il Corpo degli Alpini, condotta che per noi è deprecabile, è sbagliata, un’associazione che possiamo dire, se non vogliamo far finta che le cose siano diverse dalla realtà, che è  vicina alla sinistra, un’associazione particolarmente attiva, ma che sicuramente ha speculato politicamente sugli Alpini, denunciando, magari, una parte di situazioni giuste e deprecabili, ma che ha fatto una grandissima speculazione nei confronti degli Alpini. Ed è per questo che è nata la necessità di difendere il Corpo degli Alpini, senza neanche dilungarci troppo su tutto quello che hanno fatto, perché sarebbero parole che sminuiscono il Corpo. Oggettivamente, anche soltanto pensare di metterci qua a dire che cosa hanno fatto e cosa non hanno fatto gli Alpini sarebbe un’offesa alla nostra storia.

In questa vicenda era per noi necessario politicamente mettere due punti chiari. Il primo è la solidarietà nei confronti del Corpo degli Alpini. Il secondo che, se e qualora ci siano state delle condotte penalmente rilevanti, venissero perseguite. Se ci sono state delle condotte penalmente non rilevanti, ma che comunque rappresentano un’offesa, possono aver rappresentato un’offesa, una mortificazione nei confronti delle donne, sono condannabili e vanno condannate. È chiaro che parliamo di “se” e di “ma”, perché nessuno di noi quel giorno c’era, nessuno di noi ha assistito a quelle condotte. Sicuramente tante di queste denunce hanno fondatezza, nel senso che è probabile che siano episodi avvenuti, però non devono costituire il pretesto per sminuire il Corpo degli Alpini e non devono nemmeno costituire il pretesto per ignorare delle condotte che, per noi, sono deprecabili.

Noi crediamo che il nostro ordine del giorno, seppur un po’ datato, probabilmente anche adesso faremo alcune modifiche in corso d’opera, tenga insieme queste due esigenze. Ci meraviglia, ci sorprende che la maggioranza, a distanza di tempo, non abbia ancora trovato una sintesi su questi due ordini del giorno, anche quello presentato in data 13/09, anzi un pochettino prima, dagli amici e colleghi della Lega. Entrambi i documenti credo vadano esattamente nella stessa direzione e per noi sono, ovviamente, tutti e due meritevoli di voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dibattito generale? Consigliera Pigoni, prego.

Intanto, è stato distribuito un emendamento che è stato depositato poco fa da alcuni consiglieri. È stata anche depositata, a rigor di verità, un’altra risoluzione, che però non è stata abbinata. Il sorriso del consigliere Rancan…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): No, certo.

Sempre ai sensi dell’articolo 105, per lo stesso argomento, perché l’ho motivato prima, non è strettamente connesso. Quindi stiamo al dibattito sulle due risoluzioni, con gli emendamenti che adesso, appunto, sono diventati tre perché ce n’è un altro che state leggendo.

Prego, consigliera Pigoni.

 

PIGONI: Non vedo il terzo emendamento, me ne è arrivato uno sulla risoluzione della consigliera Piccinini…

 

PRESIDENTE (Petitti): Lo stanno distribuendo adesso. Credo che arrivi.

 

PIGONI: Va bene.

 

PRESIDENTE (Petitti): Lo stanno distribuendo, vero, l’emendamento appena depositato?

 

PIGONI: È su queste risoluzioni o su altro?

 

PRESIDENTE (Petitti): Mi scusi, sì. C’è stato un errore.

 

PIGONI: È su una risoluzione invece successiva, perfetto. Soltanto per avere il quadro completo degli emendamenti e di quello che andiamo a votare.

Mi dispiace molto che ci stiamo di nuovo incartando su questa situazione anche in questa Assemblea legislativa, perché, proprio raccogliendo il suggerimento dell’intervento che ha fatto ora il consigliere Lisei, noi abbiamo tentato una mediazione per arrivare ad una votazione, perché tutti riconosciamo ovviamente l’importanza del Corpo degli Alpini.

Ci sono, appunto, due emendamenti fatti da parte della maggioranza sulla risoluzione della Lega ma, nel momento di sospensione, abbiamo addirittura tentato di proporre una risoluzione unica, che vedeva accolte tutte le premesse e i passaggi della risoluzione a prima firma del consigliere Rancan e il dispositivo del Gruppo di Fratelli d’Italia, con una aggiunta, noi, in premessa sull’impegno della Regione Emilia-Romagna.

Ci è stato detto che non c’era la volontà politica di accogliere neanche questo tipo di sintesi, tentativo di arrivare ad una risoluzione unitaria su questi testi. Quindi, manteniamo quelli che sono gli emendamenti che abbiamo proposto sulla risoluzione della Lega. A noi piacerebbe arrivare a un testo condiviso per potere dare un segnale unanime come Assemblea legislativa.

Mi pare che non ci sia la volontà di accogliere questi emendamenti e quindi per noi diventa molto complicato poi arrivare a votare questa risoluzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Solo per dire, per onor di cronaca, che a me non ha chiesto nessuno di fare una risoluzione unitaria, visto che sono Capogruppo di Fratelli d’Italia. Magari lo hanno chiesto ai colleghi, non lo so, ma non mi risulta. A me nessuno ha proposto degli emendamenti alla mia risoluzione. Non so con chi avete parlato, ma di certo la maggioranza non ha parlato con Fratelli d’Italia.

Ho capito che si volevano forse proporre, però a me nessuno ha chiesto niente. La mia risoluzione è quella, quindi non è che si può dire che io non accetto qualcosa che non è stato proposto, perché non mi è stato proposto niente, non ho neanche un documento che mi propone qualche cosa.

Diamo atto della realtà, quindi. Io do atto della mia realtà: io non ho ricevuto nessuna proposta, nessuna richiesta di fare un ordine del giorno unitario e nessuna proposta di emendamenti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Intanto sulla risoluzione ho ascoltato la consigliera Pigoni, la quale riferisce di non aver difficoltà nel votare la nostra risoluzione.

È chiaro, parlando anche di questi emendamenti, che credo siano quelli che non sono pervenuti, e che sono il primo e il secondo emendamento. Il primo, ovviamente è condivisibile; il secondo un po’ meno, occorrerà un po’ discutere sulla questione.

Volevo anche capire, comprendere da voi, il secondo emendamento come lo valutate. Infatti, se già diciamo “ferma condanna per gli atti di molestia sessuale e prevaricazione sessista, esprime altresì solidamente alle donne e alle ragazze che li hanno subìti anche nei giorni dell’adunata” diamo per scontato che ci siano stati atti di molestia.

Sappiamo, lo ha detto il consigliere Lisei prima, che da un certo punto di vista l’indagine avviata dalla Procura di Rimini si è conclusa con un’archiviazione. Procura di Rimini e indagine avviata su richiesta di una sola persona che ha raccontato i fatti, e sui quali appunto c’è stata la richiesta di archiviazione.

Peraltro, non so se leggete i giornali ultimamente, l’Associazione Nazionale degli Alpini ha invece querelato e denunciato persone, proprio in riferimento ai fatti lamentati nell’adunata di Rimini. Quindi, a stretto rigor di logica, da un lato c’è l’archiviazione come parte offesa da parte di questa persona; dall’altro lato, invece, c’è un’indagine in corso, eccetera.

Se però diamo su questo emendamento già per scontato che c’è stata molestia, allora discutiamo del nulla. Cioè, avete sostanzialmente dato per scontato questo, e sul punto non possiamo dire nell’incipit e nell’impegno che dobbiamo comunque valorizzare gli Alpini in tutte le valenze, cioè c’è una dicotomia evidente tra “siete dei molestatori, però valorizziamo il vostro ruolo”, cioè è abbastanza pesante come concetto.

Su questi temi, però, non ho sentito la maggioranza chiarire aspetti della vicenda in modo tale che si possa capire come poter raggiungere un accordo su questa risoluzione. Io guardo gli atti, cioè guardo quello che avete depositato, discussioni ancora non sono state fatte e il ragionamento legato a un dato oggettivo di fatto come è avvenuto, quando in realtà gli atti processuali dicono esattamente il contrario, va un po’ a stridere sulla vicenda.

Anche la discussione che vogliamo porre in atto in questa sede, se è una discussione costruttiva, ben venga, se è una discussione ideologica, allora siamo completamente divisi rispetto alle idee che abbiamo sugli Alpini, sul valore che questi Alpini hanno dimostrato nel corso degli anni e della loro storia, quindi diamo per scontato un fatto e quindi buttiamo a mare tutta la storia degli Alpini per quello che presuntivamente è accaduto a Rimini oppure ragioniamo su un concetto diverso? Su questi temi bisognerà affrontare una discussione, che vedo affrontata da Fratelli d’Italia e dalla Lega, ma dal PD la consigliera Pigoni è intervenuta, ma poco ha detto rispetto al merito della risoluzione.

Prima di riuscire a intervenire in maniera fattiva sul punto, chiedo a voi di capire cosa pensiate rispetto alla risoluzione, quindi nel merito, ma soprattutto sull’emendamento 2, quindi mi riservo di reintervenire quando ascolterò dall’altra parte cosa ne pensano su queste questioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Non più tardi di novembre dell’anno scorso noi abbiamo votato in quest’aula una corposa risoluzione molto articolata all’unanimità di quest’aula, che impegnava sostanzialmente la Regione a muoversi in maniera in maniera unitaria e impegnativa nel contrasto alla violenza sulle donne e anche ‒ diciamo così ‒ l’humus all’interno del quale questa violenza può svilupparsi.

La discussione che abbiamo fatto, anche in chiusura dell’Assemblea passata, alla fine di luglio, e anche la discussione che stiamo facendo adesso sta mescolando una serie di piani. Mi sembra che integralmente questa Assemblea sia pronta a condannare qualsiasi atto di molestia o violenza nei confronti delle donne, che queste molestie o violenze, nel momento stesso in cui sono maturate da parte di qualche persona, hanno un contesto penalmente rilevante dal punto di vista individuale, che non ci sia nessuna intenzione, da parte di nessuno qui dentro, di fare di tutta l’erba un fascio, quindi dire che, sostanzialmente, c’è una responsabilità collettiva di una precisa porzione, che potrebbe essere il Corpo degli Alpini. C’è una responsabilità collettiva di un contesto culturale all’interno del quale noi ci muoviamo e che credo si debba continuare a sottolineare, un contesto che, se identifica come penalmente rilevante i gesti individuali, un contesto che legge... Anche episodi molto cruenti che si sono venuti a verificare negli ultimi mesi in Emilia-Romagna ci testimoniano che, sostanzialmente, siamo, purtroppo, ancora molto lontani dall’aver debellato una piaga, quella dei femminicidi e quella delle violenze nei confronti delle donne. È un contesto che tende, in qualche maniera, a sminuire alcuni gesti, che pensiamo essere ascrivibili a una cultura generale italiana, a un ammiccare a quelle che sono anche manifestazioni a volte troppo spesso definite come “colorite”, mentre sono la premessa attraverso la quale si può arrivare, chiaramente, anche a compiere della violenza.

Questo contesto lo abbiamo visto più volte all’interno della Commissione Parità, lo abbiamo anche richiamato nella seduta dell’Assemblea che abbiamo fatto e che ha prodotto quella risoluzione votata all’unanimità. È un contesto che riguarda la popolazione civile italiana; in alcuni casi lo denuncia anche il rapporto della Commissione d’inchiesta parlamentare, che identifica come in alcune case, nel momento stesso in cui ragazze, donne si rivolgono alle forze dell’ordine per denunciare delle molestie, si trovino non sempre orecchie pronte a raccogliere quei segnali, e che, quindi, fa parte di una dimensione culturale più ampia. Ora io non credo che ci sia, da parte della maggioranza, nessuna intenzione di addossare al Corpo degli Alpini, che ha tradizione, così come richiamato nella risoluzione della Lega, storica e gloriosa… Non ci sia l’intenzione di fare di tutta un’erba un fascio, certo è che questa risoluzione, così come quelle di Fratelli d’Italia, nascono all’interno di un contesto specifico e di un momento specifico, quando si è manifestata quella situazione, proprio in quel di Rimini, e quando una serie di persone, in maniera impropria e molto scorretta, non riconducibili sicuramente direttamente all’Arma ma sicuramente presenti all’interno di quel contesto, si sono mosse in maniera molesta e impropria nei confronti di ragazze e donne lì presenti.

Quindi, io credo che ci sia lo spazio per costruire, date le premesse, anche quelle che richiamavo prima a novembre, un testo che possa essere unitario. Credo che l’emendamento che è a prima firma Rontini, e che ho sottoscritto anche anch’io, non faccia semplicemente che richiamare come in quel contesto si siano manifestate delle situazioni e degli atti sessisti o di molestia sessuale. Non li collega sicuramente e direttamente al Corpo degli Alpini e quindi credo che quell’emendamento possa sostanzialmente arrivare ad arricchire la disamina che correttamente il Gruppo della Lega ha condotto nella ricostruzione storica del Corpo degli Alpini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, signor presidente.

L’unica molestia certa è quella che ancora oggi viene attuata nei confronti del Regolamento dell’Assemblea legislativa perché il non accorpamento dell’ordine del giorno a prima firma Mori è una scelta che contestiamo con forza per la sua palese partigianeria e per la sua palese non fondatezza, nel momento in cui tratta i medesimi e specifici argomenti quantomeno della risoluzione di Fratelli d’Italia, che era già stata precedentemente accorpata alla risoluzione della Lega.

Il motivo ci è chiaro. Quella risoluzione è una risoluzione imbarazzante per lo stesso Partito Democratico, nonostante porti la firma di un suo esponente. È una risoluzione che tra l’altro secondo me, quella sì, racchiude nell’inchiostro con il quale è stata scritta dei profili di rilevanza penale, perché dice delle cose false, e racchiude la fattispecie, quel documento, di un reato.

Magicamente, la Presidenza decide in maniera incomprensibile – perché non c’è motivazione alcuna rispetto a quello che è il Regolamento di questa Assemblea – di non discuterla insieme alle altre risoluzioni, ripeto, soprattutto quelle di Fratelli d’Italia già collegate a quella della Lega: non viene accorpata.

È una contestazione formale, che faccio. Ci riserviamo di adire anche altre sedi rispetto a questa, perché è un precedente gravissimo, sul principio del fatto che si cerca di celare la posizione di un consigliere che ovviamente non viene condivisa dalla stragrande maggioranza dell’aula, perché le cose che sono scritte in quella risoluzione, ribadisco, hanno una gravità assoluta. Si cerca quindi di celare quella risoluzione, lasciandola iscritta all’ordine del giorno, facendola marcire, da un punto di vista cronologico, fino al termine della legislatura.

È un espediente che non condividiamo. Anche perché, consigliera Pigoni, sì, lei ha parzialmente detto la verità quando ha detto che ci sarebbe stata una potenziale trattativa per arrivare a un documento comune che racchiudesse fondamentalmente tre princìpi, che la responsabilità penale è personale, che a Rimini, ad oggi, sono scaduti i termini previsti dal codice di procedura penale per nuove denunce, non ci sono state molestie sessuali, perché questa è l’unica verità giudiziaria che emergerà da quel dato, e quella verità giudiziaria non può essere più modificata perché sono scaduti i termini per porre nuove denunce. L’unica denuncia che è stata fatta è stata archiviata dalla procura; terzo, solidarietà al Corpo nazionale degli alpini. Credo che su questo più o meno possiamo sicuramente trovare una quadra.

Tuttavia, non si è arrivati a scrivere un documento unico, probabilmente largamente condiviso, perché è mancata da parte del Partito democratico la volontà di ritirare quell’obbrobrio, quell’atto che ancora oggi giace nell’ordine del giorno di questa Assemblea.

Su questo vi chiedo e vi interrogo perché, uno, la scelta della Presidenza è assolutamente incomprensibile; due, se volete fare un atto politico reale, convincete il primo firmatario a ritirare quell’atto perché quello che c’è scritto lì sopra ‒ ripeto ‒ rileva evidenti profili penali, anche se non verrà mai discusso, perché altrimenti rimane scritto nell’ordine del giorno di questa Assemblea legislativa.

Con il ritiro di quell’atto è chiaro che si creano le condizioni per poter arrivare anche a un quadro sui tre punti che ho citato di larga condivisione, e ci mancherebbe altro! Comunque questo è il punto vero, quindi senza il ritiro di quell’atto, con quello che c’è scritto sopra, che so benissimo che fa rabbrividire tutti voi o quasi tutti voi, perché non può essere il contrario, evitiamo che quell’atto rimanga iscritto all’ordine del giorno dell’Assemblea anche se non verrà mai discusso entro il termine della legislatura. Non possiamo accettare che all’interno dell’ordine del giorno dell’Assemblea legislativa rimanga iscritto quell’atto.

Questo è un appello palese e formale che facciamo alla maggioranza per sensibilizzare il primo firmatario di chi scrive falsità, assumendosene le responsabilità anche penali, rispetto a quello che c’è scritto in quell’atto, oltre ovviamente a contestare formalmente nuovamente la scelta incomprensibile e assolutamente inadeguata della Presidenza sul mancato accorpamento, che è evidentemente una scelta politica, non è una scelta fatta sui contenuti degli atti, non è una scelta fatta in terzietà, è una scelta meramente partigiana per coprire quell’onta di vergogna che quell’atto rappresenta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Grazie, presidente.

Vorrei tornare a discutere delle due risoluzioni che sono iscritte all’ordine del giorno di oggi e, rispetto a quello che diceva adesso il collega Barcaiuolo, non mancherà lo spazio per chiarirlo nel momento in cui si arriverà in questa Assemblea a discutere dell’atto che richiamava, credo che molte delle cose che sono state dette potranno trovare uno spazio di discussione assolutamente compiuto nel momento in cui arriveremo a discuterne.

Torno però su ciò che è in trattazione oggi, cioè le due risoluzioni che sono state depositate dai colleghi dell’opposizione sul medesimo tema e che sono abbinate. Confesso tutta la mia ingenuità. Anzi, chiedo anticipatamente scusa a tutta l’Assemblea e ai colleghi per le domande che lascerò in questo dibattito. Sostanzialmente, io non capisco perché non si possa votare un documento che richiama il valore del Corpo degli Alpini, l’impegno che storicamente l’Associazione nazionale degli Alpini ha profuso a beneficio dell’intero Paese, a beneficio anche di questa regione in particolare, allorché negli ultimi anni, ogniqualvolta c’è stato qualche tipo di emergenza, l’Associazione nazionale degli Alpini ha risposto prontamente, svolgendo compiti di protezione civile, raccolte di fondi da devolvere in beneficenza alle popolazioni colpite da questa piuttosto che da quell’altra emergenza, ha collaborato con le Istituzioni a ogni livello per la ricostruzione dopo il terremoto piuttosto che con le Istituzioni sanitarie nella gestione della pandemia, e dall’altro esprimere ferma condanna per ogni tipo di molestia, violenza rispetto alle donne che dovesse verificarsi e che si sia verificata in qualsiasi momento.

Non capisco perché non si riesca a trovare la condivisione rispetto a due princìpi, secondo me, rispetto ai quali siamo tutti totalmente convinti, allontanando l’ombra ‒ lo dico molto tranquillamente ‒ di ogni generalizzazione. Ha detto molto bene il collega Lisei. Nel suo primo intervento diceva: vogliamo dare credito alle dichiarazioni che sono state riportate nei giorni e nelle ore seguenti l’adunata, e capiamo anche la difficoltà a dimostrare in sede penale che, comunque, alcuni atti possono aver rappresentato un’offesa per alcune donne. È la stessa opposizione, quindi, che dice: può darsi che si siano verificati alcuni episodi che hanno recato offesa ad alcune donne. È diverso dal poterli dimostrare in sede penale, anche perché non esiste il reato di molestia.

Cionondimeno, noi non abbiamo alcuna intenzione di generalizzare, di condannare in maniera impropria un Corpo piuttosto che un’Associazione. Nella risoluzione dei colleghi di Fratelli d’Italia si richiama alle responsabilità singole, individuali, e io sottoscrivo questo. Ciascuno di noi risponde dei propri comportamenti. Così come torno a sottoscrivere l’idea che il Corpo degli Alpini e l’Associazione nazionale degli Alpini siano un valore aggiunto in questo Paese, e lo siano anche in questa regione. Così come ogniqualvolta abbiamo avuto bisogno di loro ci hanno risposto. Questa era l’idea di mediazione. Scusatemi, non mediazione, perché mediazione magari può richiamare a qualcosa in cui ciascuno rinuncia a qualcosa dei propri principi. No, era un testo, secondo me, in cui ciascuno affermava ciò in cui crede e cioè, da un lato, pieno sostegno e riconoscimento del valore dell’Associazione nazionale degli Alpini e del Corpo degli Alpini e, dall’altro, ferma condanna per ogni tipo di molestia o violenza che debba essere perpetuata, che si sia verificata in qualsiasi momento ad opera di singoli verso le donne.

Io credo che non sia difficile dire che siamo d’accordo tutti quanti su entrambe le questioni. Davvero io non capisco perché non si possa addivenire alla condivisione di un testo che affermi questo. La collega Pigoni prima lo diceva. Possiamo in qualsiasi momento, io credo, lavorare alla condivisione di un testo che richiami tutto questo, senza metterci reciprocamente in bocca delle cose che non abbiamo detto.

Al collega Pompignoli, che vedo si è già riprenotato dopo di me, nessuno ha mai detto, nessuno ha mai detto che questo o quell’alpino si è macchiato di questo o quel reato. Non lo abbiamo detto nel momento in cui abbiamo iniziato a discutere di questo argomento in luglio, non lo abbiamo detto oggi non lo abbiamo messo per iscritto. Abbiamo detto sostanzialmente quello che richiama anche la risoluzione dei colleghi di Fratelli d’Italia e cioè, qualora qualche episodio dovesse essersi realmente manifestato, auspichiamo che ci sia piena chiarezza e che le responsabilità dei singoli vengano accertate.

Lo dico perché l’accertamento di responsabilità di singoli è anche a tutela del Corpo degli alpini, dell’Associazione nazionale degli Alpini, che mediaticamente è stata io credo, ingiustificatamente, associata e la cui adunata è stata parzialmente oscurata mediaticamente da quegli episodi e dalle polemiche che ne sono conseguiti, perché gli Alpini, il Corpo degli Alpini e l’Associazione nazionale Alpini di per sé, come istituti, io credo meritino tutto il nostro rispetto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Potevo sicuramente evitare di fare la domanda al PD. Ho errato io nel mio intervento, chiedendo che intervenisse il PD su questo argomento, perché peggiora la situazione ad ogni intervento che fa.

Mi scuso io per l’Assemblea, insomma. Non volevo fare questa domanda, ma purtroppo l’ho fatta e questo è il risultato. Anche perché, consigliere Costa, se viene fatto un emendamento all’interno di una risoluzione sugli Alpini, nel quale se ne riconosce il valore storico e tutto quello che si può riconoscere agli Alpini, dove si dice che si condannano, anche nei giorni dell’adunata – quindi stiamo parlando degli Alpini – le violenze, le molestie sessiste e quant’altro…

 

(interruzione)

 

POMPIGNOLI. Anche nei giorni dell’adunata.

Forse sono io che non riesco a comprendere, può darsi, è anche colpa mia. Se io faccio una risoluzione nella quale valorizzo il concetto degli Alpini, la loro storicità, il loro valore e tutto quello che è possibile valorizzare, e all’interno di questa risoluzione viene inserito un emendamento dove si parla di molestie sessuali, la signora Maria, che legge la risoluzione con la molestia, assocerà il fatto che il giorno dell’adunata son state fatte delle molestie e che gli Alpini sono modesti? Non associa, è diverso, è diverso…

 

(interruzione)

 

POMPIGNOLI. Sarebbe da spiegare alla signora Maria. Però, io la interpreto in questo senso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Per favore, cerchiamo di non parlarci sopra.

 

POMPIGNOLI. La interpreto in questo senso perché mi mettete un emendamento che dice questo.

 

(interruzione)

 

POMPIGNOLI. Lo leggiamo insieme, perché allora bisogna essere veramente… “Esprime ferma condanna per gli atti di molestia sessuale e prevaricazione sessista; esprime altresì, solidamente, alle donne e alle ragazze che li hanno subìti – cosa? ‘gli atti di molestia’ – anche nei giorni dell’adunata”.

Se noi diciamo che facciamo una risoluzione comune sugli Alpini e mettiamo questo, è normale che si possa pensare proprio che gli Alpini siano stati molesti quei giorni. Questo è italiano, non è interpretabile.

 

PRESIDENTE (Petitti): Dopo replicherà, consigliere Costa, cerchiamo di ascoltare.

 

POMPIGNOLI. Dopo replicherà, il consigliere Costa, eccetera.

Anche perché, nella risoluzione a firma Lega non si parlava dell’adunata di Rimini, ma c’è un concetto ben chiaro, legato alla valorizzazione di questo Corpo, quindi mi sembra strano che gli interventi vertano sulla violenza, perché, come diceva bene il consigliere Amico, abbiamo votato una risoluzione sulla violenza sulle donne, siamo tutti d’accordo e lì ci fermiamo.

Se però associamo le due risoluzioni Alpini e violenza, è normale che viene da pensare che volete condannare gli atti di molestia sessuale di quell’adunata di Rimini, che voi credete siano avvenuti, perché la verità processuale è tutt’altro e noi ci basiamo sulla verità processuale, non su quello che dice taluno o taluna, non è possibile, perché sappiamo quante cose possiamo dire ed è anche brutto quando il consigliere Amico dice che a volte si denuncia, ma dall’altra parte c’è chi ascolta poco o difficilmente si ascolta... anche questo lo dovrei dire all’autorità giudiziaria quando vado a denunciare qualcosa e l’autorità giudiziaria non mi ascolta, e anche questo ragionamento non è molto lineare rispetto ad un concetto giuridico di quello che può essere la persona offesa e l’autorità giudiziaria che riceve una denuncia, una querela da parte della persona offesa.

Tirando l

e somme, quindi, o si toglie quell’emendamento o difficilmente riusciamo a trovare una soluzione condivisa, ma ritenuto che gli interventi del PD sono a sostegno di quell’emendamento, allora il concetto si sposta sull’ideologico e a quel punto non troveremo mai una soluzione condivisa, è inutile che stiamo a discutere, votiamola, la bocciate e chiudiamo il ragionamento e il discorso. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

La volta scorsa per motivi di salute ero collegata da remoto e, pur essendo a casa, ho avvertito l’imbarazzo della maggioranza rispetto a questa tematica, e oggi, essendo in presenza, l’avverto ancora maggiormente, perché è evidente che i colleghi di maggioranza stanno cercando in qualche modo di rimediare alla risoluzione che era stata depositata a prima firma Mori e che, come è già stato detto, conteneva accuse molto pesanti nei confronti dell’ANA.

Debbo dire che, come ha ben detto il collega Pompignoli, l’emendamento n. 2 prosegue in quella direzione, quindi per noi è assolutamente inaccettabile. Ma, a corollario di ciò che è stato presentato dai colleghi del PD, non posso esimermi dal richiamare le dichiarazioni della vicepresidente Elly Schlein, o forse dovrei già chiamarla “onorevole”, rispetto a ciò che è accaduto. Se non sono sue dichiarazioni, dovrebbe stigmatizzare ciò che è stato pubblicato dall’agenzia NEXT, in cui la vicepresidente/onorevole candidata con il Partito Democratico, se non sbaglio, dichiarava: “Per intervenire sulle molestie degli Alpini non servono le denunce. Le segnalazioni che sono arrivate devono essere prese sul serio”. E poi c’era tutta una serie di riferimenti all’Associazione “Non una di meno”. Comunque, la vicepresidente associava le molestie agli Alpini. Queste sono dichiarazioni pubbliche. A corollario di ciò che è stato presentato, ritengo che le dichiarazioni di una esponente della maggioranza vadano a chiarire quelle che sono le intenzioni politiche del Partito Democratico nei confronti di quello che è accaduto a Rimini.

Ribadisco: voi state generalizzando, state facendo di tutta l’erba un fascio rispetto alle presunte molestie. Perché poi abbiamo visto che l’unica denuncia che è stata presentata è stata pure archiviata. Io sono veramente contenta che l’ANA nazionale abbia denunciato per diffamazione chi si è permesso di diffamare e infangare il glorioso Corpo degli Alpini.

Adesso basta. Siamo tutti contro la violenza sulle donne. Io ci lavoro quotidianamente, so che cosa significa la violenza domestica, la violenza di genere, la violenza assistita. Ci lavoro e so veramente cosa subiscono tante donne, ma non bisogna nemmeno esagerare, perché quando si esagera, poi, si ottengono i risultati opposti. Alcune donne ‒ dobbiamo dirlo ‒ utilizzano questo canale per poi liberarsi da determinate situazioni sentimentali, quando spesso le molestie e le violenze non sono confermate. Quindi, non dobbiamo estremizzare nessuna situazione.

Detto ciò, è già stato verificato che molestie non ce ne sono state. Per cui, tutto quello che viene detto dai colleghi della maggioranza per cercare di rimediare all’errore che è stato fatto con la risoluzione a prima firma Mori ritengo sia pura demagogia.

Ripeto: le dichiarazioni della vicepresidente Elly Schlein, che, se non ha smentito, sono queste, ossia “per intervenire sulle molestie degli Alpini non servono le denunce”... Evidentemente, la vicepresidente ritiene che gli Alpini abbiano molestato durante l’adunata nazionale alcune donne, per cui il messaggio della maggioranza è chiaro, è palese. State solo cercando di rimediare a qualcosa che, come diceva bene il consigliere Barcaiuolo, ormai è già stato depositato, per cui è un atto pubblico. Ripeto, la differenza tra Lega e maggioranza devo dire che è tangibile ed è palese. Abbiamo posizioni completamente opposte.

Noi siamo a favore dell’Associazione nazionale Alpini e riteniamo che sia una associazione gloriosa. Io avevo depositato oggi una risoluzione che avrebbe consentito alla maggioranza di uscire da questa situazione di imbarazzo e che invitava la Giunta a sostenere concretamente i campi scuola degli Alpini, che sono una bellissima realtà virtuosa che in Emilia-Romagna, nella nostra regione, sono stati realizzati per la prima volta in provincia di Piacenza.

Devo dire che sono realtà virtuose, che meritano di essere sostenute concretamente, economicamente e riproposte negli anni e che consentono ai giovani di avvicinarsi all’Associazione nazionale Alpini, che purtroppo, per motivi di tipo anagrafico, rischia di non avere più associati. Quindi, essendo stata tolta la leva militare, e io sarei molto favorevole al fatto che fosse reintrodotta, avvicinare i giovani all’ANA ritengo che sia importante. I campi scuola rappresentano una realtà virtuosa.

Avevo depositato una risoluzione che poteva essere benissimo condivisa da tutti. Avrebbe in qualche modo rimediato a questa situazione così imbarazzante. Invece spiace che non sia stata iscritta all’ordine del giorno, ma io la porterò avanti ugualmente. Non la discuteremo questo questa volta, ma ci saranno altre occasioni perché credo fermamente che i campi scuola degli Alpini rappresentino un importante momento di condivisione e anche un importante contesto pedagogico di educazione dei nostri giovani e di valorizzazione dei valori dell’alpinità, che sono valori di solidarietà, di aiuto, di amicizia e di vicinanza.

Spero veramente che questo emendamento, l’emendamento 2 della maggioranza, venga ritirato perché di fatto prosegue nel solco della famosa risoluzione a prima firma Mori, che peraltro, ripeto, contiene dichiarazioni e accuse molto pesanti nei confronti dell’ANA.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Presidente, prendo la parola pochi istanti intanto per scusarmi per aver interrotto il collega Pompignoli. A maggior ragione, essendo questore, avrei dovuto non farlo. Approfitto, invece, di questo secondo intervento per dire quello che ho detto in maniera scomposta e non a favore di microfono, cioè, che l’abbinamento che il collega Pompignoli a tutti i costi cerca di fare, tra le parole che stanno scritte nel nostro emendamento e gli Alpini rispetto alla condanna delle molestie non esiste. Verba volant, scripta manent.

Noi abbiamo scritto che condanniamo ogni fenomeno di violenza o molestia rivolto alle donne, in qualsiasi momento si verifichi, anche quelli che si siano verificati nei giorni dell’adunata, senza dire chi li potrebbe aver commessi. Del resto, che in quei giorni qualche cosa sia successa non lo abbiamo detto noi, sta scritto nella risoluzione che un pezzo dell’opposizione – cioè, che un alleato del collega Pompignoli, un Gruppo alleato al Gruppo del collega Pompignoli – ha messo nero su bianco sulla propria risoluzione. E leggo testualmente: “i comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi, episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati. Ritenuto che questi deprecabili episodi non possono mettere in discussione la storia centenaria del Corpo degli Alpini, le gesta eroiche e i valori che incarnano le celebrazioni della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini, l’Assemblea legislativa esprime la propria condanna contro ogni episodio di molestie e di violenza contro le donne, auspicando che venga fatta presto chiarezza e, qualora vi siano responsabilità, che gli autori siano puniti per i reati commessi”. Questo era il testo vecchio della risoluzione di Fratelli d’Italia, che vedo che è stata emendata, e ci è appena stata consegnata, e che in queste parti non cambia indirizzo.

Noi quindi non abbiamo fatto altro che dire le stesse identiche cose che ha detto un pezzo dell’opposizione: condanna ogni forma di violenza e di molestia che è perpetuata nei confronti delle donne, in qualsiasi momento, e anche che dovesse essersi verificata nei giorni dell’adunata. Non abbiamo detto da nessuna parte mai, ma soprattutto non lo abbiamo scritto, a carico di chi quelle molestie debbano essere iscritte.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Solo per circostanziare una delle mie affermazioni precedenti, cioè quanto e come le segnalazioni di molestia presso le forze dell’ordine non siano sempre prese con la gravità con la quale devono essere raccolte.

Voglio ricordare che anche proprio in occasione dell’approvazione della risoluzione unitaria di novembre, noi abbiamo ascoltato quelli che erano i risultati della Commissione d’inchiesta del femminicidio presso il Senato della Repubblica, che in una disamina molto approfondita, lunga e circostanziata dimostrava sostanzialmente che spesso e volentieri dal punto di vista sia dell’autorità giudiziaria che dell’autorità delle forze dell’ordine in diversi casi la segnalazione della molestia non aveva una presa in carico da parte delle forze dell’ordine adeguata, e questo conduceva a ben altra situazione che non fosse la violenza, quindi non sono parole mie, ma io mi riferivo alla Commissione d’inchiesta del Senato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri in dibattito generale? Tra l’altro, è stata riformulata dallo stesso consigliere Lisei la seconda risoluzione, che stiamo distribuendo o hanno già distribuito (c’è già, benissimo). Altri in dibattito generale congiunto sulle due risoluzioni? Altrimenti passiamo agli emendamenti.

Io non ho iscritti altri a parlare sulle risoluzioni. A questo punto dibattito generale sugli emendamenti. Due proposte di emendamento – ricordo ‒, una a firma dei consiglieri Pigoni e altri, una a firma della consigliera Rontini e altri. Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Chiedo cinque minuti di sospensione, se è possibile. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sugli emendamenti, verifica degli emendamenti. Va bene, qualche minuto, come abbiamo fatto prima, sempre sul tema emendamenti.

 

RANCAN: La discussione generale sull’oggetto è chiusa, giusto?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sulle due risoluzioni sì, siamo agli emendamenti.

 

RANCAN: Perfetto, grazie.

 

(La seduta sospesa alle 16.43 è ripresa alle ore 16.55)

 

PRESIDENTE (Petitti): Chiedo al consigliere Sabattini i minuti.

Le passo la parola. Ovviamente siamo, come dicevo prima, al dibattito sugli emendamenti.

Prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente. Grazie anche ai colleghi che hanno concesso qualche minuto in più di discussione tra di noi. È chiaro che è una discussione che ha visto anche il susseguirsi di testi nuovi, di aggiustamenti, che probabilmente avrebbero, anche per come si è svolta la discussione, sottolineato la necessità, forse, anche di provare a costruire insieme un testo comune.

Alla luce anche della chiusura del dibattito generale, noi confermiamo ovviamente la disponibilità, nel caso in cui fosse possibile emendare con i due emendamenti presentati, per il voto favorevole alla risoluzione dei colleghi della Lega.

Badate: non è solo un elemento di forma, ma ovviamente anche di sostanza. Il principio che è stato raccolto in gran parte anche dall’ultimissima versione che ci è stata consegnata qualche minuto fa dai colleghi, dal dispositivo dato dalla risoluzione dei colleghi di Fratelli d’Italia, se fosse possibile aggiungere un elemento per noi assolutamente imprescindibile, che è quello di fornire la solidarietà alle donne, che, come sapete, è sicuramente un elemento che ci differenzia anche nella discussione, nella necessità di consentire di non mettere in dubbio la parola delle donne che anche per gesti, come richiamava il collega prima, non penalmente rilevanti si sentono molestate.

Credo che l’espressione della solidarietà sia un elemento assolutamente imprescindibile, quindi se fosse possibile integrare anche questo elemento nella prima parte della risoluzione dei colleghi di Fratelli d’Italia, ci vedrebbe in accordo con l’ultimo dispositivo proposto.

Ho tenuto a fare questo intervento con questo elemento di sottolineatura perché, indipendentemente da come andrà l’elemento del voto, volevo fosse assolutamente chiara la posizione da parte del Partito Democratico e di come abbiamo affrontato questa discussione senza ovviamente mai mettere in dubbio il Corpo degli Alpini, ma altrettanto senza mettere in dubbio la parola delle donne. Non c’è associazione da questo punto di vista e mi dispiace della frammentazione con il quale è avvenuto il dibattito, che forse, se fosse stato fatto in settimane non a ridosso di una campagna elettorale, come è stato fatto in tanti momenti e su temi rilevanti come quello della violenza sulle donne, avrebbe potuto trovare una sintesi alta.

Spero di aver riassunto la posizione della maggioranza e del Partito Democratico, fermo restando che tengo ancora a sottolineare che non c’è in alcun modo una colpevolizzazione, da una parte, del Corpo degli Alpini, come non c’è, dall’altra parte, nessuna assoluta volontà di mettere in dubbio o di considerare la violenza di genere e la violenza sulle donne solo ed esclusivamente ancorata alle denunce formali e giuridiche, perché questo è quello che non abbiamo mai espresso e credo che sia anche la cifra delle politiche di genere che abbiamo messo in campo come Regione Emilia-Romagna, i progetti e le attività che stiamo facendo anche in questa legislatura.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Sabattini.

Altri che vogliono intervenire sugli emendamenti?

Io non ho altri iscritti a parlare sugli emendamenti.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sugli emendamenti.

Chi si iscrive a parlare? Nessuno si iscrive a parlare? Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Intervengo alla fine di questo dibattito sulle risoluzioni che sono state presentate, intanto complimentandomi con la Presidenza perché finalmente vengono valutati gli abbinamenti perché non è stata abbinata la risoluzione a prima firma Stragliati, quando l’ultima volta è stata abbinata una risoluzione, ripeto, è stata abbinata la risoluzione a firma Mori e poi è sparita. Non si sa dove sia finita, non si sa che fine abbia fatto. Ma questo perché? Perché questo ribadisce l’evidente imbarazzo in cui si trova questa maggioranza.

Oggi noi qui abbiamo sentito parlare di cerchiamo di trovare un testo condiviso, cerchiamo di trovare un’unità, cerchiamo di vedere di fare qualcosa insieme. Ma come si fa, se l’unica proposta di risoluzione arrivata dal PD cita, e cito testualmente, ciò che vi era scritto sopra? Parlando degli Alpini e dell’adunata di Rimini, descrivono nel dettaglio, quindi immagini inequivocabili eccetera, comportamenti diffusi agiti da parte di uomini che, in massima parte, si definivano alpini o si riconducevano al Corpo, spesso in stato di ebbrezza. Questa è la posizione del Partito Democratico. Questa è la risoluzione che ha portato il simbolo del Partito Democratico sopra.

Quindi oggi voi ci state dicendo di provare a trovare una mediazione, partendo però dall’unico testo che voi ci avete presentato, che era un testo che definiva gli alpini degli ubriaconi e che questi alpini hanno, quindi, fatto degli atti di violenza nei confronti di alcune donne, gli alpini. Quindi è inutile che oggi ci venite a raccontare che non state parlando di alpini, anche perché la risoluzione della Lega presentata parla del valore storico degli alpini e di null’altro. Parla solamente di andare a dare un valore a questo Corpo attraverso la possibilità che hanno le amministrazioni di intitolare uno spazio piuttosto che altro al Corpo degli Alpini.

Voi mettete all’interno di questo testo… Ci proponete un emendamento, in un testo dove si parla solo di alpini e del valore storico, ferma condanna per gli atti di molestia sessuale e prevaricazione sessista, e quindi solidarietà ovviamente e giustamente alle donne che li hanno subiti, anche nei giorni dell’adunata. Quindi, in una risoluzione dove si parla degli alpini e solo degli alpini, dite che ci sono stati degli atti durante l’adunata. Quindi quello che diceva il consigliere Pompignoli prima è che l’associazione che voi fate è immediata.

Sapete perché? Perché siete schiavi dell’ideologia, perché probabilmente questa risoluzione nemmeno l’avete letta. Avete letto solamente la parola alpini vicino alla parola Rimini e per ideologia avete detto: attenzione, sessismo, violenza… Ragazzi, calma. Sono due temi completamente diversi. Sulla violenza…

 

(interruzione)

 

RANCAN: Cosa? Non ho capito? Okay. Sulla violenza sessuale e soprattutto relativamente alla violenza contro le donne si può fare tanto e deve essere fatto tanto, giustamente, consigliere Amico, giustamente, ma non lo si fa mettendo questa frasetta all’interno di una risoluzione sugli alpini, quando poi, in un territorio che governate, come quello di Piacenza, in due settimane ci sono state due aggressioni e due violenze a delle ragazze. Questi sono gli atti concreti, non queste frasi che voi dovete mettere per forza per ideologia.

Oltretutto, se non si presentano i due emendamenti insieme, non si può fare perché si spacca il PD, perché si spacca la maggioranza. La verità, la verità è che avete più correnti che idee. Siete schiavi delle vostre correnti. Questa è la verità. Questa è la verità.

Non si può stare in silenzio su questa cosa, perché la tutela del Corpo degli Alpini è qualcosa di sacrosanto, ma voi avete dovuto mettere ideologia e demagogia anche in una risoluzione semplicissima.

Penso che oltretutto questo emendamento che ho letto prima sia di una gravità assoluta, nella fattispecie se viene presentato da una consigliera oggi candidata alle elezioni politiche. I cittadini devono sapere che, se votano Partito Democratico in Emilia-Romagna, votano dei candidati che scrivono che gli Alpini hanno commesso atti di violenza e di molestia sessuale all’adunata di Rimini: questa è la verità, potete dire quello che volete, continuate a chiacchierare, ma la verità è questa.

Noi quindi voteremo convintamente la nostra risoluzione, perché è una risoluzione semplicissima, che parla del valore storico, culturale e sociale del Corpo degli Alpini. Ci dispiace che voi non la vogliate votare, ci dispiace, perché in questa risoluzione non si è messo un riferimento a quelle che voi considerate violenze durante l’adunata di Rimini. Questo è completamente sbagliato, perché sono due parti completamente diverse, perché se vogliamo parlare della violenza contro le donne e vogliamo metterla dappertutto, e secondo me è giusto, perché è un tema concreto e serio che va affrontato e risolto, allora – dico - in tutte le risoluzioni che facciamo mettiamoci qualcosa contro la violenza sulle donne, perché questo è un tema.

Questa risoluzione era nel merito, l’avete voluta buttare in ideologia, complimenti, in questo modo prendiamo atto che per il Partito Democratico non c’è da valorizzare il Corpo degli Alpini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Innanzitutto esprimo preoccupazione perché, oltre ad essere sparito l’ordine del giorno della consigliera Mori, è sparita anche la Mori nella discussione che abbiamo citato diverse volte, quindi sono anche un po’ in ansia per la collega perché, proprio perché è stata richiamata talmente tante volte, ci sarebbe piaciuto anche sentire la sua posizione invece è sparita assieme al suo ordine del giorno.

Detto questo, evidenzio una cosa che probabilmente è molto banale: ci sono dei dati oggettivi, una denuncia querela e una richiesta di archiviazione, poi ci sono delle chiamiamole denunce, ma non in senso tecnico, ci sono un insieme di persone, di signore, che hanno denunciato (ripeto però in questo caso non tecnicamente, perché la denuncia querela è un tema tecnico), hanno detto di avere subìto atti di molestia. Bisogna essere chiari nel dire che, rispetto a queste denunce, nessuno sa se siano avvenute o non siano avvenute. Non lo sappiamo. Esistono solo queste persone che dicono queste cose. Non sappiamo chi le avrebbe fatte, non c’è qualcuno che le smentisca né qualcuno che le può confermare. Quindi, noi non possiamo assumerci e l’Assemblea non si può assumere la responsabilità di dire se ci sono state molestie o se non ci sono state, né penalmente parlando né non penalmente parlando.

Noi possiamo dire che, qualora ci fossero state queste molestie, che configurano un reato, volendole anche definire “molestie”, sarebbe sicuramente un fatto grave per come sono state raccontate alcune. “Grave” nel senso di “deprecabile”, che è quello che diciamo nella risoluzione. Però deve essere chiaro che l’Assemblea legislativa non si può assumere la responsabilità di dire e di mettere nero su bianco ciò su cui non esistono prove. Per quanto possiamo dar conto della buona fede delle persone che le hanno denunciate e non certo dell’Associazione che le ha raccolte. Perché l’Associazione che le ha raccolte è proprio la stessa che le ha utilizzate strumentalmente per montare un caso contro gli Alpini.

A me fanno piacere le parole di alcuni consiglieri della maggioranza, anche della versione alpina del consigliere Costa, che oggi ha la giacca del colore degli Alpini, gli manca solo il cappello, che ha espresso la solidarietà nei confronti del Corpo degli Alpini. Mi meraviglia di più che il partito di maggioranza di quest’aula dal 13 maggio 2022 non si sia sentito in dovere di presentare un proprio ordine del giorno di solidarietà nei confronti degli Alpini. Per carità, possiamo lavorare anche l’ultimo minuto, ma se davvero il partito di maggioranza avesse avuto a cuore la difesa del Corpo degli Alpini, avrebbe presentato una propria risoluzione in quest’aula. Sono passati mesi dai fatti accaduti. Non c’è stato il tempo di presentare una propria risoluzione mettendo le virgole, i puntini e i “se”, i “ma” e i “come”, come avrebbe voluto la maggioranza? Evidentemente non era una priorità della maggioranza difendere il Corpo degli Alpini. Questo mi viene da pensare, se si è costretti a produrre e a depositare un ordine del giorno, collegandolo, poi scollegandolo, poi nascondendolo e poi dopo non si sa dove sia finito.

Purtroppo, alle parole devono conseguire dei fatti e degli atti, che è quello che abbiamo cercato di fare noi, aggiornandoli, evidentemente. Siamo stati talmente veloci, come Fratelli d’Italia, che è evidente che l’ordine del giorno era inattuale rispetto ai fatti che sono accaduti. Ed è per questo che abbiamo presentato alcuni emendamenti.

Per queste ragioni il nostro voto sarà evidentemente favorevole alla nostra risoluzione. Sarà favorevole alla risoluzione presentata dal Gruppo della Lega.

Sugli emendamenti presentati dalla maggioranza crediamo che l’emendamento 2 introduca quel principio che noi riteniamo che sia sbagliato: quello di avvalorare e di mettere nero su bianco l’ipotesi che ci siano state molestie sulle quali nessuno ha la prova che siano avvenute oggi. Crediamo quindi che sia formalmente sbagliato, per questo voteremo contro.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazioni di voto congiunte? Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Provo a riassumere dopo gli interventi dei colleghi. Per quello che riguarda la risoluzione della Lega non c’è la disponibilità dei colleghi a votare gli emendamenti, quindi l’integrazione al testo – provo a riassumere per vedere se ho capito –; per quello che riguarda invece la risoluzione (quindi il dispositivo) di Fratelli d’Italia, nonostante questo sia un po’ irrituale, non c’è la disponibilità, se ho capito bene, da parte del collega Lisei a integrare, nel primo punto del dispositivo che dice “l’Assemblea legislativa esprime la propria condanna contro ogni episodio di molestia e di violenza contro le donne a cui va la nostra piena e completa solidarietà”: questa frase, che è ovviamente irrituale, lo capisco, perché la discussione generale si era conclusa un attimo prima, questo elemento di integrazione consentirebbe anche a noi, con la richiesta di votazione per parti separate, quindi votando solo ed esclusivamente il dispositivo, perché ci sono alcuni passaggi della costruzione di “premesse” e “ritenuti” che non riteniamo condivisibili, e troppo complicati da aggiustare, ci consentirebbe di votare interamente il dispositivo proposto dai colleghi di Fratelli d’Italia.

Spero di aver riassunto nuovamente la proposta. Se è possibile integrare queste quattro parole nel primo punto del dispositivo della risoluzione di Fratelli d’Italia con la nuova formulazione, esprimiamo parere favorevole, altrimenti andremo alla votazione contraria degli atti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Lisei, deve aggiungere qualcosa? 29 secondi, prego.

 

LISEI: Il riassunto non è corretto, quindi mi duole fare delle precisazioni.

Non è che non c’è la disponibilità di Fratelli d’Italia ad accogliere un emendamento, per due ragioni. Il primo è che l’emendamento non ce l’abbiamo, non ci è arrivato materialmente, non ce l’ho, mi è stato fatto vedere un foglio al volo con un’aggiunta, quindi materialmente non ho questo emendamento, quindi non posso essere non disponibile a raccogliere quello che non ho, eventualmente lo sarò nel momento in cui l’emendamento mi perviene.

Seconda cosa, non posso essere disponibile ad accogliere un emendamento che non ho in una fase della discussione nella quale ahimè, non per colpa mia, perché - ripeto - la risoluzione è stata presentata il 13 maggio, è stata discussa prima dell’estate e oggi l’abbiamo ridiscussa e siamo qui da due ore, viene presentata nella fase di discussione generale. Non è che le fasi e il Regolamento siano una roba “marginale”, per una semplice ragione: la discussione sugli emendamenti esiste, cioè non è che c’è una parte di discussione sulle risoluzioni e una parte di discussione sugli emendamenti per caso, perché, se mi viene presentato un emendamento, ho anche la possibilità, come tutti gli altri Gruppi consiliari, di discutere su quell’emendamento.

La fase di discussione sugli emendamenti però è chiusa, siamo in discussione generale, quindi materialmente purtroppo è una fase nella quale la partita è finita. Anche a me piacerebbe fare gol dopo il novantacinquesimo se sto perdendo 2 a 1, ma se l’arbitro ha fischiato la fine, il gol non vale. Posso anche dare la disponibilità a fare gol, però formalmente non vale. Siamo purtroppo oltre i tempi massimi, quindi facciamo fatica ad accettare quello che non c’è e quello che non c’è che è stato presentato in una fase nella quale non si può neanche presentare.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazioni di voto? Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Chiedo formalmente: c’è la possibilità di presentare una riformulazione del primo punto al dispositivo a livello regolamentare? Credo si possa fare se a farlo è il firmatario dell’oggetto. Quindi, siamo a chiedere al consigliere Lisei se è disponibile, attraverso questa modalità, ad aggiungere quelle poche parole al primo punto del dispositivo, affinché possiamo votare anche noi il dispositivo di quella risoluzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Da Regolamento, no, non si può. Chiusa la discussione generale sulle risoluzioni, non si può. È una deroga al Regolamento condivisa da tutti, però io al momento non posso dare l’okay a una cosa che non è prevista. Mi spiace.

Adesso passiamo alle votazioni. Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Se, purtroppo, non è possibile, noi voteremo contro la risoluzione della Lega e, essendo stata richiesta la votazione per parti separate per la risoluzione abbinata di Fratelli d’Italia, voteremo contro la parte delle premesse, eccetera, e non parteciperemo al voto, come Lista Bonaccini Presidente, per quello che riguarda il dispositivo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): No, è chiaro. Lei ha fatto una domanda, una richiesta, e io ho risposto.

A questo punto, passiamo alle votazioni: votazioni degli emendamenti e poi votazioni dei due documenti.

Per votare gli emendamenti, ovviamente, chiedo al proponente della risoluzione se è disposto ad accogliere le due proposte di emendamento.

 

RANCAN: Noi non diamo l’assenso. Non diamo l’assenso.

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto, prima di passare alla votazione dei due documenti, indichiamo gli scrutatori: consigliera Bondavalli, consigliere Mumolo, consigliera Catellani.

A questo punto, mettiamo in votazione...

Prego.

 

RANCAN: Chiedo il voto elettronico sulla risoluzione della Lega. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto, mettiamo in votazione la prima risoluzione, la risoluzione 5252, a prima firma Rancan, con voto elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 33

Contrari 20

Favorevoli 13

 

È respinta.

 

Mettiamo in votazione la risoluzione 5185, a firma Lisei, questa volta non con voto elettronico, se non sbaglio… Anche lei ha chiesto? Scusi.

Procediamo col voto elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

 

(interruzione della consigliera Pigoni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Un attimo. Scusi, consigliera Pigoni. Si vede che non è stato recepito: per parti separate. La prima parte…

 

(interruzione della consigliera Pigoni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Non è esplicitata la parte fino a dove. Evidentemente non…

 

PIGONI: Tutto il testo è la prima parte; il dispositivo è la seconda parte.

 

PRESIDENTE (Petitti): Mettiamo in votazione quindi la prima parte della risoluzione, a firma Lisei.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 33

Contrari 20

Favorevoli 12

 

È respinta.

 

Ora votiamo la seconda parte, che riguarda solo il dispositivo, sempre della risoluzione a firma Lisei.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 29

Contrari 16

Favorevoli 13

 

È respinta.

 

Sono le ore 17,26. A questo punto, dichiaro chiusa la seduta.

Ci vediamo il 27 per la prossima seduta assembleare. Buona serata a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 17,26

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Michele BARCAIUOLO; Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Elena SCHLEIN.

Hanno comunicato di non partecipare alla seduta gli assessori Raffaele DONINI, Barbara LORI, Paola SALOMONI e i consiglieri Marco MASTACCHI, Roberta MORI.

 

Votazioni elettroniche

OGGETTO 5252

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per esprimere concretamente la propria vicinanza all'Associazione Nazionale Alpini, al fine di riconoscerne la valenza sociale, culturale, popolare e identitaria e a invitare tutte le città emiliano-romagnole a designare un luogo pubblico da dedicare alla memoria degli Alpini caduti in Patria. A firma dei Consiglieri: Rancan, Pelloni, Marchetti Daniele, Occhi, Pompignoli, Rainieri, Liverani, Delmonte, Facci, Catellani, Bergamini, Stragliati, Montevecchi, Bargi

 

Presenti: 36

Favorevoli: 13

Contrari: 22

Non votanti: 1

Assenti: 14

 

Favorevoli

BERGAMINI Fabio; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; LISEI Marco; LIVERANI Andrea; MONTEVECCHI Matteo; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MUMOLO Antonio; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia

 

Non votanti

PETITTI Emma

 

Assenti

BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; BONACCINI Stefano; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; GIBERTONI Giulia; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MORI Roberta; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; RONTINI Manuela; ZAPPATERRA Marcella

 

OGGETTO 5185

Risoluzione relativa ai fatti accaduti durante la 93esima adunata del Corpo degli Alpini, svoltasi a Rimini dal 5 all'8 maggio 2022. A firma del Consigliere: Lisei

 

Prima parte

 

Presenti: 36

Favorevoli: 12

Contrari: 22

Non votanti: 2

Assenti: 14

 

Favorevoli

BERGAMINI Fabio; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; LISEI Marco; LIVERANI Andrea; MONTEVECCHI Matteo; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MUMOLO Antonio; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia

 

Non votanti

FABBRI Michele; PETITTI Emma

 

Assenti

BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; BONACCINI Stefano; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; GIBERTONI Giulia; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MORI Roberta; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; RONTINI Manuela; ZAPPATERRA Marcella

 

 

Seconda parte

 

Presenti:32

Favorevoli: 13

Contrari: 18

Non votanti: 1

Assenti: 18

 

Favorevoli

BERGAMINI Fabio; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; LISEI Marco; LIVERANI Andrea; MONTEVECCHI Matteo; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; COSTA Andrea; COSTI Palma DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MUMOLO Antonio; PICCININI Silvia; PILLATI Marilena; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia

Non votante

PETITTI Emma

 

Assenti

BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; BONACCINI Stefano; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; FELICORI Mauro; GIBERTONI Giulia; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MORI Roberta; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; RONTINI Manuela; ZAPPATERRA Marcella

 

Emendamenti

OGGETTO 5252

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per esprimere concretamente la propria vicinanza all'Associazione Nazionale Alpini, al fine di riconoscerne la valenza sociale, culturale, popolare e identitaria e a invitare tutte le città emiliano-romagnole a designare un luogo pubblico da dedicare alla memoria degli Alpini caduti in Patria. A firma dei Consiglieri: Rancan, Pelloni, Marchetti Daniele, Occhi, Pompignoli, Rainieri, Liverani, Delmonte, Facci, Catellani, Bergamini, Stragliati, Montevecchi, Bargi

Emendamento 1, a firma delle consigliere Pigoni, Rontini

«Il testo del dispositivo è così sostituito:

Tutto ciò premesso e considerato l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna riconosce la valenza sociale, culturale, popolare ed identitaria dell’Associazione Nazionale Alpini e invita le città emiliano-romagnole a valorizzare l’impegno e il sacrificio degli Alpini caduti.»

(Non ammesso al voto)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Rontini

«Dopo l’ultimo paragrafo (impegna….) è aggiunto il seguente:

“Esprime ferma condanna per gli atti di molestia sessuale e prevaricazione sessista. Esprime altresì solidarietà alle donne e alle ragazze che li hanno subiti anche nei giorni dell’adunata.”»

(Non ammesso al voto)

 

COMUNICAZIONE PRESCRITTA DALL’ARTICOLO 69 DEL REGOLAMENTO INTERNO

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

5696 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali misure la Giunta intenda adottare, di concerto con gli Enti Locali, per ridurre l'impatto economico delle forniture di energia agli utenti della nostra regione, anche attraverso azioni congiunte con le grandi Multiutilities, valutando l'impiego, a questo fine, degli utili maturati negli ultimi periodi. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5697 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere per garantire la tutela degli appartenenti alla polizia locale, in particolare dopo il ferimento di due agenti in servizio a Piacenza lo scorso 11 settembre. A firma del Consigliere: Tagliaferri

5698 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla possibilità di stipulare appositi accordi, allo scopo di utilizzare il personale in graduatoria che attualmente non viene assorbito dalle AUSL all'interno delle strutture sociosanitarie. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini, Facci, Stragliati

 

RISOLUZIONE

 

5699 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per sostenere concretamente i Campi Scuola Alpini, affinché il modello attivato per la prima volta nel mese di luglio in provincia di Piacenza, non rimanga un caso isolato, bensì, diventi il primo di tante esperienze virtuose a livello regionale. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Occhi, Rancan, Pompignoli, Rainieri, Catellani, Montevecchi, Delmonte, Pelloni, Bergamini, Bargi, Liverani, Marchetti Daniele.

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno - n. 14 prot. NP/2022/2119 del 14 settembre 2022)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

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