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180.

 

SEDUTA DI LUNEDÌ 19 DICEMBRE 2022

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 6137

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle azioni necessarie per garantire la piena applicazione dell'IRESA in regime differenziato sulla base delle rotte di sorvolo e per eliminare o ridurre i voli nelle ore notturne in arrivo e in partenza dall'Aeroporto Marconi di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

PICCININI (M5S)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 6139

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla situazione di Modena Fiere srl, società del gruppo Bologna Fiere S.p.A, alla luce della decisione del Comune di Modena e della Provincia di Modena di uscire dalla compagine societaria. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Maletti, Costi, Rontini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

SABATTINI (PD)

COLLA, assessore

SABATTINI (PD)

 

OGGETTO 6140

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al progetto che prevede l'alimentazione a idrogeno per i mezzi del trasporto pubblico locale di Bologna e per la linea ferroviaria Faentina. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

GIBERTONI (Misto)

COLLA, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 6132

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi, per quanto di competenza, per sollecitare il Governo affinché il Bonus Cultura - 18app non venga abolito o modificato nel suo utilizzo. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Caliandro, Rontini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

PIGONI (BP)

FELICORI, assessore

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 6136

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul progetto energetico "Forlì Città Solare", in particolare per sapere quali azioni si intendano porre in essere per migliorare la produttività del sito e sostenere l'attuale Amministrazione del Comune di Forlì nel percorso di recupero dell'area e ottimizzazione delle risorse energetiche prodotte. A firma del Consigliere: Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

POMPIGNOLI (Lega)

COLLA, assessore

POMPIGNOLI (Lega)

 

OGGETTO 6125

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla procedura di licenziamento collettivo avviata dalla multinazionale Sherwin-Williams, con particolare riferimento ai 59 lavoratori dello stabilimento di Pianoro (BO). A firma dei Consiglieri: Zamboni, Caliandro

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

COLLA, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 6138

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda effettuare un'analisi dettagliata dei casi di giovani con disturbi neuropsichici in Emilia-Romagna, delle strutture residenziali dedicate alla Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza (NPIA) e dei fabbisogni provincia per provincia, cercando soluzioni idonee soprattutto nei contesti di assoluta carenza come la provincia di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

DONINI, assessore

AMICO (ERCEP)

OGGETTO 6141

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla possibilità per il Sistema Sanitario Regionale di erogare prestazioni sanitarie tempestive, senza fare ricorso al privato convenzionato. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 6143

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali iniziative la Giunta intenda assumere a tutela delle Aziende e dei lavoratori del settore biomedicale dell'Emilia-Romagna, alla luce delle difficoltà conseguenti alla richiesta di partecipazione allo sforamento della spesa sanitaria regionale. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

DONINI, assessore

FACCI (Lega)

 

OGGETTO 6130

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda adottare ulteriori azioni per potenziare l'educazione, la formazione e la diffusione della cultura della sicurezza stradale attraverso l'Osservatorio per l'educazione alla sicurezza stradale e il coinvolgimento dei territori e dei soggetti, istituzionali e non, che svolgono un ruolo in materia di sicurezza stradale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Caliandro, Rontini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Francesca (PD)

CORSINI, assessore

MARCHETTI Francesca (PD)

 

OGGETTO 6134

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa allo svolgimento delle operazioni di cattura di lepri e fagiani nelle zone di tutela degli ATC BO1, ATC BO2, e ATC BO3. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

MAMMI, assessore

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 6142

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi per dare risposte concrete ai cittadini e agli amministratori locali dell'Alta Valnure e dell'Appennino piacentino in merito al problema della presenza di lupi sul territorio. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TAGLIAFERRI (FdI)

MAMMI, assessore

TAGLIAFERRI (FdI)

 

OGGETTO 6135

Nomina del Collegio regionale dei revisori dei conti ai sensi dell'art. 2 della L.R. 18/2012. (113)

(Iscrizione all’Ordine del giorno, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 6026

Proposta recante: "Bilancio di previsione finanziario dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per gli anni 2023-2024-2025". (114)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

COSTA (PD)

 

OGGETTO 5910

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". (115)

(Relazione della Commissione)

PRESIDENTE (Petitti)

PILLATI, relatrice della Commissione

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,02

 

PRESIDENTE (Zamboni): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 180 del giorno 19 dicembre 2022.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Zamboni): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 6137

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alle azioni necessarie per garantire la piena applicazione dell’IRESA in regime differenziato sulla base delle rotte di sorvolo e per eliminare o ridurre i voli nelle ore notturne in arrivo e in partenza dall’Aeroporto Marconi di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Zamboni): Cominciamo con l’interrogazione 6137: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alle azioni necessarie per garantire la piena applicazione dell’IRESA in regime differenziato sulla base delle rotte di sorvolo e per eliminare o ridurre i voli nelle ore notturne in arrivo e in partenza dall’aeroporto Marconi di Bologna.

Lo illustra la consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Oggi portiamo un argomento, un tema che purtroppo non ha ancora trovato soluzione: si tratta dell’inquinamento acustico provocato all’aeroporto Marconi di Bologna. Anche la Regione può giocare un ruolo ed ha uno strumento a disposizione, su cui siamo intervenuti nello scorso mandato, che è l’IRESA differenziata, che ha lo scopo di disincentivare gli atterraggi e i decolli in direzione centro città, ovvero, in quelle aree che sono molto popolate.

Per consentire l’applicazione differenziata dell’imposta, in ragione delle traiettorie di volo si è reso necessario un software specifico, la cui acquisizione è stata, come sappiamo, travagliata, come anche testimoniano numerosi atti ispettivi che periodicamente ho presentato su questo tema. L’ultimo risale a pochi mesi fa, all’inizio di una stagione estiva che come sappiamo è stata contrassegnata non solo dalla piena ripresa degli spostamenti aerei, ma anche da un rilevante incremento dei voli in orari notturni, causato non solo dall’interesse rivestito da Bologna come destinazione, come punto di snodo di consistenti flussi turistici, oltre che del tradizionale consistente traffico business, ma anche dai disagi che hanno accompagnato quest’anno gli spostamenti in tutti gli scali aerei europei.

Oggi, l’attuazione di questo strumento tributario, quindi, l’IRESA, che prova ad incentivare decolli e atterraggi verso traiettorie di volo meno impattanti non può più attendere. Come dicevo, lo scorso 14 giugno proprio l’assessora Priolo, rispondendo alla mia interrogazione, confermava che sulla base di informazioni acquisite dal direttore dell’aeroporto, gli incarichi ai vari fornitori per gli sviluppi della tecnologia erano stati affidati e i fornitori stavano ancora lavorando allo sviluppo dell’interfaccia, così che non sarebbe stato possibile rispettare alla data inizialmente prevista di applicazione dell’IRESA differenziata, vale a dire luglio, con il risultato che cito dalla risposta che ho ricevuto che la partenza, al netto di sorprese negative, nella fase di test dovrebbe andare in produzione comunque nell’ultimo trimestre dell’anno.

Ecco, questo termine individuato per la piena operatività degli sconti previsti per le tracce meno impattanti io mi auguro che questo termine venga rispettato. Oggi, appunto, ci troviamo alla fine dell’ultimo trimestre dell’anno e appare assolutamente indispensabile rendere effettive le misure anche in concorso con le altre Istituzioni, con la Società aeroportuale e con le compagnie facenti scalo su Bologna per ridurre l’inquinamento acustico determinato dal traffico aeroportuale, in un quadro complessivo in cui si presti particolare attenzione anche alle criticità costituite da decolli e atterraggi notturni.

Sembra, infatti, che ormai il numero di sorvoli sulla città sia prossimo a quello dei valori critici registrati nel biennio 2015-2016. Da qui, dunque, quest’interrogazione, con la quale chiedo quale sia ad oggi lo stato d’avanzamento del percorso diretto all’effettivo impiego del software per la piena applicazione dell’IRESA in regime differenziato sulla base delle rotte di sorvola, affinché si possa giungere alla piena operatività dello stesso sin da subito.

Aggiungo che io, ma come immagino tutti i colleghi, siamo quasi giornalmente sollecitati da chi abita nei dintorni dell’aeroporto. Quindi è più che mai necessario oggi provare a dare degli strumenti. Quindi chiedo all’assessora Priolo a che punto siamo con l’applicazione dell’IRESA differenziata.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusate. La parola all’assessore Priolo per la risposta.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Ha ragione, consigliera. Noi ci eravamo lasciati il 14 giugno con la mia risposta alla sua domanda di attualità, nella quale la aggiornavo rispetto al fatto che, nell’ultimo trimestre, l’aeroporto avrebbe portato a compimento la sperimentazione, risposta con la quale io mi ripromettevo di seguire questa vicenda settimana dopo settimana.

Allora oggi le comunico che in data 28 novembre scorso il direttore dell’aeroporto ha scritto a tutte le compagnie aeroportuali operanti e le leggo testualmente: “Gentile, cliente, la presente per informarvi che, grazie all’implementazione di un sistema di rilevazione delle rotte di decollo e atterraggio degli aeromobili, a far data dal 1° gennaio 2023 si darà concreta applicazione alla scontistica IRESA disposta dall’articolo 16, comma 4 della legge regionale 21 dicembre 2015, n. 15, come modificata dalla legge regionale n. 8 del 2019 della Regione Emilia-Romagna e resa operativa della delibera della Giunta n. 2132 del 2019, che ha individuato le aree di sorvolo dell’intorno aeroportuale dello scalo di Bologna soggette a riduzione dell’IRESA.

Si ricorda che l’imposta è calcolata per ciascun movimento di atterraggio e decollo e la tariffa dipende dal capitolo di certificazione acustica di ciascun aeromobile, che vi invitiamo prontamente a trasmettere alla scrivente per ciascun nuovo aeromobile della vostra flotta operante in aeroporto di Bologna.

Come disposto nella delibera della Giunta regionale, la scontistica IRESA sarà applicata ai voli dal 1 gennaio 2023 ed è la seguente: 90 per cento ai decolli su pista 30 (nord-ovest, verso Bargellino), e 30 per cento agli atterraggi per pista 12 (sud-est da zona Bargellino).

Resta inteso che, qualora il sistema di rilevazione delle rotte di decollo e atterraggio non fosse in grado di rilevare la rotta di decollo e/o atterraggio causa spegnimento del transponder a bordo o altra causa tecnica, l’IRESA sarà calcolata a tariffa intera.

Certi della vostra collaborazione nel miglioramento dell’impatto acustico degli aeromobili sul territorio di Bologna e aree limitrofe, vi ringraziamo”.

Questo per dire, consigliera, che finalmente ci siamo arrivati, dal 1 gennaio 2023 partirà l’applicazione dell’IRESA differenziata e, come ha visto, l’aeroporto ha già provveduto a informare tutte le compagnie aeree.

Lo ritengo un ottimo risultato, probabilmente il primo a livello nazionale, un risultato importante, che dà conto del lavoro che qua in Regione si è svolto non soltanto, come lei ha sottolineato, in questo mandato, ma anche nel precedente mandato grazie a sollecitazioni trasversali, a un lavoro trasversale istituzionale e anche all’attenzione che il territorio ha riposto.

Sono certa che mi chiederà più avanti quale sarà lo stato di attuazione di questa nuova realtà, ma sarò lieta di poterne dare riscontro.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla consigliera Piccinini per la replica.

 

PICCININI: Ringrazio l’assessora Priolo, sarà sicuramente così, sarà mia cura naturalmente monitorare passo dopo passo anche i risultati, perché riponiamo diverse speranze in questo strumento, perché davvero la situazione del rumore aeroportuale è insostenibile. Ce lo diciamo tutti i giorni, ma più di noi ce lo dice chi abita nei dintorni dell’aeroporto.

Questo lavoro è stato appunto un lavoro collegiale, e devo anche ringraziare il collega Paruolo, che insieme a me ha seguito questa battaglia. Bene che l’aeroporto finalmente stia dando concretezza a questo strumento e quindi abbia preso sul serio, perché inizialmente forse c’erano delle resistenze (le chiamo così) e oggi ci troviamo in una situazione diversa, per cui cominciamo a “vedere la luce”.

Bene quindi il 1° gennaio 2023, ma sarebbe meglio cominciare anche prima. Comunque, prendiamo il lato positivo, ovvero che l’IRESA differenziata verrà applicata e, come dicevo, vedremo se, come speriamo tutti quanti, questo strumento potrà avere un impatto anche positivo e potrà in qualche modo provare a rispondere alle problematiche che riguardano i residenti che abitano intorno all’aeroporto e che purtroppo devono convivere con il rumore di questa infrastruttura che sta diventando ogni giorno sempre più pesante.

Grazie.

 

OGGETTO 6139

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla situazione di ModenaFiere srl, società del gruppo Bologna Fiere S.p.A., alla luce della decisione del Comune di Modena e della Provincia di Modena di uscire dalla compagine societaria. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Maletti, Costi

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ovviamente passiamo al question time 6139, perché il 6125, visto che mi riguarda, non lo possiamo trattare, come pure il 6136, per l’assenza ancora del presidente Pompignoli.

Passiamo quindi al question time 6139: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla situazione di ModenaFiere, società del Gruppo BolognaFiere, alla luce della decisione del Comune di Modena e della Provincia di Modena di uscire dalla compagine societaria.

Questo question time è a firma dei consiglieri Luca Sabattini, Maletti, Costi.

Lo illustra il consigliere Sabattini.

 

SABATTINI: Grazie, presidente, grazie, assessore, buongiorno, colleghi.

Il titolo dell’interrogazione un po’ riassume la ragione per la quale la presentiamo. Abbiamo letto qualche giorno fa sulla stampa la scelta del Comune e della Provincia di Modena di uscire dalla compagine della Fiera di ModenaFiere, compagine societaria che è composta per il 51 per cento da BolognaFiere SpA, e in quota parte, ovviamente minoritaria, dal Comune, dalla Provincia e dalla Camera di Commercio, attraverso la società consortile ProMO.

È chiaro che questa è una scelta che non può essere soltanto una scelta tecnica, ma ha un impatto importante anche in merito alla compagine del comparto fieristico regionale, che attualmente è un polo di attrazione mondiale, anche per il business fieristico, ed è punto di riferimento per un’ampia rete di società e joint venture anche dal punto di vista regionale. Il Polo fieristico modenese però è anche un punto molto rilevante dell’indotto economico anche della città, è uno strumento essenziale per promuovere e dare visibilità alle vocazioni e alle eccellenze produttive del nostro territorio, sottolineando anche che ci troviamo ovviamente nella seconda provincia più popolosa e anche più produttiva della nostra regione.

Questa fuoriuscita sarebbe stata determinata dall’applicazione appunto della norma Madia, che imporrebbe agli enti pubblici di uscire dalle compagini societarie che presentano bilanci in perdita per quattro esercizi. La necessità, credo importante, è quella anche di capire, e qui nasce l’interrogazione, quali siano le intenzioni della capogruppo BolognaFiere Spa, che detiene appunto il 51 per cento delle quote, per salvaguardare il patrimonio unico di esperienza e di promozione del nostro territorio.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola all’assessore Colla per la risposta.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio il consigliere. La decisione del Comune e della Provincia di Modena, alla quale seguirà, con ogni probabilità, anche la Camera di commercio di Modena, di uscire dal capitale di Modena Fiere è stata presa sulla base di quanto previsto dall’articolo 20 della legge Madia sulle società a partecipazione pubblica, nel caso di società che chiudono quattro esercizi in perdita su cinque. Su questa norma della Madia occorrerebbe forse fare una riflessione o magari farsi portatori di un’iniziativa verso il Governo affinché si intervenga, anche da un punto di vista legislativo, per far sì che nel computo degli esercizi in perdita vengano espunti quegli esercizi negativi che sono il risultato dell’interruzione dell’attività dovuta alle chiusure dei quartieri fieristici imposte dai decreti governativi di salute pubblica per fronteggiare la pandemia.

Se da una parte il legislatore è intervenuto più volte per sterilizzare gli effetti delle perdite sul bilancio delle imprese incise dalla pandemia, ma è anche sui bilanci degli enti pubblici che, ai sensi della Madia, sarebbero stati tenuti a fare gli stanziamenti sui propri bilanci per coprire le perdite delle proprie partecipate; dall’altro non ha pensato di coordinare gli interventi anche rispetto alla norma citata.

Ad oggi, in cogenza della norma, la scelta dei soci pubblici di Modena Fiere appare obbligata. Anche a fronte di questa scelta obbligati i soci pubblici e BolognaFiere Spa, socio di maggioranza, concordano sul fatto che sia comunque necessario fare ogni sforzo per garantire il proseguimento dell’attività di Modena fiera, della quale tutti riconoscono il grande valore in termini di produzione turistica e di immagine per il territorio e in termini di supporto alle aziende dello stesso, visto che in calendario sono presenti numerose manifestazioni finalizzate proprio alla valorizzazione dei distretti del territorio stesso.

Alla luce di quanto sopra, BolognaFiere ha comunicato la propria disponibilità a valutare l’opzione di diventare socio unico di ModenaFiere, per consentire così la continuazione dell’attività nel quartiere di Modena e la salvaguardia dei livelli occupazionali.

Tale disponibilità è legata alla possibilità di arrivare ad un nuovo accordo con il Comune di Modena, proprietario della struttura, per l’utilizzo del quartiere stesso, con un contratto che permetta di creare condizioni tali da rendere realisticamente ipotizzabile uno scenario di sostenibilità economica di ModenaFiere nel breve e nel medio periodo, grazie a un calendario di eventi e di occupazioni in linea con quello avuto sino ad oggi.

I soci stanno verificando in questi giorni le possibili modalità di accordo, che permettano il raggiungimento dei traguardi indicati, con l’obiettivo di arrivare a definire nel dettaglio possibili accordi entro febbraio 2023.

Alla luce di quanto sopra, ModenaFiere, sta proseguendo nella normale attività di organizzazione di tutte le manifestazioni previste in calendario per il 2023. Ovviamente come Regione monitoriamo i vari passaggi, al fine di garantire la continuità delle manifestazioni nella Fiera di Modena.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Sabattini per la replica.

 

SABATTINI: Grazie, assessore, perché credo che questa interrogazione e la sua risposta ci diano alcuni elementi assolutamente rilevanti e importanti. Credo che l’iniziativa che potremo prendere come Regione per caldeggiare questi tipi di accordi tra il socio unico e il Comune sia assolutamente importante e rilevante, quindi mi ritengo soddisfatto della risposta soprattutto per la sottolineatura del fatto che la Provincia di Modena e il quartiere fieristico di Modena debbano essere tutelati sia nei contenuti che anche nell’investimento futuro. Per BolognaFiere lo sforzo – immagino - di diventare socio unico è uno sforzo importante certamente dal punto di vista economico, ma credo ancora più importante dal punto di vista progettuale e strategico. La differenza dei quartieri fieristici la fanno certamente i contenuti e la strategia, e oggi io colgo dalla risposta dell’assessore questa indicazione anche della Regione più di ogni altra cosa per tutelare un patrimonio di esperienza, di opportunità e certamente anche di lavoro e di indotto, che è il quartiere fieristico modenese.

Mi ritengo quindi soddisfatto della risposta, anticipando già che seguiremo, insieme certamente ai colleghi di maggioranza della provincia di Modena, l’evoluzione, perché questi non siano ovviamente soltanto elementi di dichiarazioni di contesto, ma perché producano gli effetti che credo tutti quanti speriamo.

Grazie.

 

OGGETTO 6140

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito al progetto che prevede l’alimentazione a idrogeno per i mezzi del trasporto pubblico locale di Bologna e per la linea ferroviaria Faentina. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo adesso all’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula n. 6140 in merito al progetto che prevede l’alimentazione a idrogeno per i mezzi del trasporto pubblico locale di Bologna e per la linea ferroviaria Faentina. Interrogazione a firma della consigliera Gibertoni, che ha la parola per illustrarla.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente, buongiorno, assessore Colla.

L’interrogazione fa riferimento ad un accordo di questi giorni tra il Comune di Bologna e TPER, di cui ricordo che la Regione è primo azionista per l’acquisto di 127 autobus alimentati a idrogeno entro il 2026, con i soldi del PNRR (90 milioni di soldi del PNRR) e la realizzazione delle relative infrastrutture di trasporto.

Qual è il problema? Il problema è che l’idrogeno è una “non soluzione”, ci arrivo subito, quindi, che ho cercato di argomentare nella mia interrogazione, spiegando il motivo per cui non lo è. Ci facciamo a volte influenzare da soldi che sembrano un regalo, ma che un regalo non sono, quelli del PNRR, ma che più impatteranno sulle tasche dei bolognesi per anni e anni perché, come è noto, e come dovrebbe essere noto anche al Comune di Bologna, oltre che a TPER, la manutenzione degli autobus a idrogeno è dieci volte più costosa rispetto a quelli elettrici.

Ora: o si pensa sempre soltanto al presente, oggi c’è un’amministrazione che pensa a sé stessa, ma non pensa che poi scaricherà questi costi sugli enti in futuro e sulle tasche dei bolognesi; oppure, non c’è la competenza per capire che questo tipo di scelte vanno fatte mettendo insieme i costi di oggi e anche i costi di domani e dopodomani. Basterebbe un’analisi di medio periodo per questo tipo, molto semplice: i dati ci sono già, e ci sono anche gli esempi, quelli che io cito nella mia interrogazione. Altrove, ovunque in Europa ci sono già arrivati, e mi dispiace dover ammettere che anche in questo noi dobbiamo essere fanalino di coda. Faccio l’esempio della città di Montpellier, in Francia, dove addirittura un intero ordine di bus a idrogeno viene cambiato e modificato in un ordine in di bus elettrici perché si rendono conto che i costi diventano insostenibili.

Come sappiamo, l’idrogeno non è una fonte di energia propriamente, ma è un vettore, quindi l’idrogeno è necessario produrlo. Produrlo costa in termini ambientali e in termini economici, non c’è solo la produzione, ma pensiamo che c’è anche lo stoccaggio, ad esempio, e tutti questi passaggi comportano emissioni altamente inquinanti ed esaurimento delle risorse. Quindi, una complicazione incredibile, che si scaricherà anche sul prossimo futuro e sul futuro più lontano a fronte dell’idea semplicistica, per un’Amministrazione con un’esperienza di questo tipo, per cui ci fanno un regalo, prendiamo i soldi e compriamo quello che ci dicono; un ragionamento semplicistico non degno di un’Istituzione come anche il Comune di Bologna, che ovviamente ha una sua storia.

Nel caso del Comune di Bologna non è il primo clamoroso errore, devo dire, nel caso dei trasporti. Quindi, se si potesse cercare di cominciare a limitare i clamorosi errori di giudizio e i ritardi nel settore del trasporto pubblico e nelle decisioni del Comune di Bologna, forse la Regione potrebbe intervenire per mettere a disposizione, invece, le proprie competenze in questo senso.

Non c’è soltanto il caso di Montpellier, c’è anche il caso della Germania, paese che ha guidato l’offerta per il treno elettrico a celle a combustibile idrogeno, coprendo le prime rotte commerciali, ma di recente lo stesso Ministero dei trasporti del Baden Württemberg ha riconosciuto che i costi non giustificano la prosecuzione del progetto. Anche la Germania dice di no. Nello stesso tempo, se noi guardiamo i dati del 2021 rispetto alla diffusione degli acquisti europei di autobus, abbiamo, sì, un’alimentazione dominante ancora gasolio, ma tanti segnali interessanti legati all’ingresso massiccio dei bus elettrici in Olanda, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, qualcosina in Italia, ma pochissimi autobus a idrogeno, pochissimi. Per quale motivo? Perché questo vettore, non fonte di energia, ma vettore, non è sempre ambientalmente sostenibile. È difficile da gestire, costoso e inefficiente e il PNRR avrebbe dovuto spalancarsi le porte del futuro e della transizione ecologica. Quindi, io chiedo e faccio riferimento anche alla linea ferroviaria faentina; quindi allargo il discorso dell’alimentazione a idrogeno rispetto ai treni. Ricordo anche l’esempio della Valcamonica, in cui il progetto di treni e autobus a idrogeno si proponeva di azionare a idrogeno una flotta di treni e bus. Scopre che in realtà, una volta terminati i finanziamenti, il progetto non riuscirebbe a stare in piedi autonomamente e che, dal punto di vista dell’efficienza, il risultato sarebbe molto basso: elettrolisi dell’idrogeno con un’efficienza del 65 per cento, poi trasformazione di nuovo dell’energia contenuta nell’idrogeno in elettricità del locomotore per muovere i treni, con una perdita di quasi metà dell’energia. Una decisione fallimentare sotto il profilo ambientale, dei costi che impatteranno sulle tasche dei cittadini e anche dell’efficienza energetica.

Cosa ne pensa la Giunta?

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola all’assessore Colla per la risposta.

 

COLLA, assessore: Grazie. La transizione ecologica non può prescindere dall’idrogeno verde. Lo ha indicato chiaramente l’Europa, che ha individuato nell’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili un vettore energetico fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di emissioni zero entro il 2050.

Anche la transizione ecologica italiana fa affidamento sulla diffusione dell’idrogeno verde, mettendo a disposizione 3,6 miliardi di euro per investimenti sull’intera filiera dell’idrogeno.

La strategia della Regione Emilia-Romagna sull’energia ha il suo riferimento nel Patto per il lavoro e per il clima, documento condiviso da tutti i soggetti rappresentativi del mondo economico, istituzionale, scientifico, del lavoro, dell’associazionismo nel nostro territorio. Tale strategia poggia su tre linee di investimento: la digitalizzazione e il governo della tecnologia, la sostenibilità ambientale, economica e sociale e infine i saperi e le competenze indispensabili per sostenere la ricerca e progettare nuove tecnologie, che possano diffondersi a tutto il sistema.

Per affrontare un tema così nuovo come l’idrogeno, abbiamo affidato uno studio per raccogliere elementi utili per decidere come, con quali tempistiche, con quali strumenti avviamo un cambiamento così profondo nel nostro sistema energetico, per non subirlo da spettatori, ma gestirlo da protagonisti responsabili.

Lo studio effettuato da ART-ER, in collaborazione con il Cluster Emilia-Romagna Greentech e Nomisma, ha coinvolto le principali realtà industriali della ricerca e ci ha consentito di ampliare il quadro conoscitivo delle filiere legate all’idrogeno verde nel territorio regionale, anche per comprenderne meglio le potenzialità, i limiti e le diverse specializzazioni produttive.

Lo studio ci ha confermato che lo sviluppo di queste filiere in Emilia-Romagna potrà dare un contributo significativo alla decarbonizzazione, soprattutto se declinato in base alle diverse caratteristiche territoriali e se integrato in maniera virtuosa, sostenibile ed efficiente nei contesti produttivi (produzione, stoccaggio, distribuzione ed uso finale).

Certamente serviranno ancora tempo e tanta ricerca per arrivare a percentuali importanti nella produzione di idrogeno verde. Per questo continueremo a sostenere la ricerca, lo sviluppo, l’innovazione, impianti pilota e dimostrativi, trasferimento tecnologico e formazione, coinvolgimento delle università, la rete ad alta tecnologia e il sistema imprenditoriale.

Produzione, distribuzione e utilizzo dell’idrogeno sono stati indicati fra i temi rilevanti della nuova programmazione attuativa 2022-2024 del Piano energetico regionale, approvato dall’Assemblea regionale lo scorso 6 dicembre, e come Regione abbiamo già iniziato a posizionarci e ad investire sull’idrogeno verde.

Va chiarito che il vettore idrogeno verde non sarà l’unica opzione, ma andrà inquadrato come parte di un insieme di soluzioni tra loro complementari, quali il miglioramento delle prestazioni energetiche nei diversi settori, l’aumento e l’integrazione della produzione energetica elettrica da fonti rinnovabili, elettrificazione dei consumi finali, possibilità di utilizzare l’energia elettrica in eccesso, prodotta da fonti rinnovabili non programmabili per la produzione di idrogeno consentirà di stabilizzare le reti e, nel contempo, di svolgere una funzione di accumulo sempre più indispensabile con l’aumento della quota delle rinnovabili del mercato elettrico.

È altrettanto chiaro e condiviso il fatto che dal punto di vista energetico la trasformazione di energia elettrica in idrogeno attraverso elettrolizzatori, e la successiva ritrasformazione in energia elettrica, attraverso celle a combustione si traducono in una bassa efficienza energetica complessiva. Tuttavia, questo aspetto può essere compensato dall’assenza di alternative per l’accumulo energetico in particolari condizioni, quali ad esempio [...], e laddove in via di necessità avere un accumulo di più alta densità energetica che renderebbe altrimenti alcuni settori non decarbonizzabili, quale il trasporto pesante navale.

L’utilizzo di idrogeno in combustione che non passando dalla trasformazione in fuel cell ha un più alto rendimento di trasformazione può invece trovare impiego in settori come quello delle ceramiche, dei cementifici, delle cartiere, delle industrie chimiche, acciaierie, eccetera, e in tutti i settori produttivi che utilizzano oggi idrogeno fossile per usi energetici che non possono essere elettrificati.

Le aziende pubbliche di trasporto potranno nel breve avviare una domanda di idrogeno rinnovando la flotta autobus extraurbani, miniflotte o treni, in particolare in tratte elettrificabili, sostituendo mezzi tradizionali a combustibili fossili con mezzi ad idrogeno disponibili già sul mercato. Probabilmente, a livello regionale la mobilità a idrogeno si svilupperà in una fase verso utenze specifiche a sistema chiuso, in modo che un numero limitato di impianti di rifornimento distribuiti sul territorio permettano di garantire lo svolgimento del servizio.

In parallelo, i progetti di utilizzo di idrogeno in settori industriali energivori oggi sono possibili solo grazie a miscele a idrogeno, a metano, potranno gradualmente guidare la transizione completa idrogeno grazie allo sviluppo dei nuovi apparati industriali.

In conclusione, sono a condividere che un ruolo fondamentale sarà ricoperto dalla creazione di poli tecnologici dedicati, che permettano di migliorare la conoscenza delle tecnologie legate all’idrogeno, sviluppando una rete per testare diverse tecnologie e strategie operative per valutarne la sostenibilità economica e ambientale, fornendo servizi di ricerca e sviluppo di ingegneria necessari alla customizzazione, che caratterizzano le diverse applicazioni, offrendo supporto su larga scala, convalida dei prodotti che in questa caratterizzerà le diverse applicazioni.

Siamo già in essere, si stanno sviluppando a livello regionale un polo a Modena, in collaborazione tra Università di Modena, Reggio Emilia, Snam ed Hera, dedicato interamente alle fuel cell e all’idrogeno, e con un laboratorio congiunto di ricerca dedicato a nuove tecnologie per la decarbonizzazione e la transizione energetica a Ravenna, in collaborazione con l’Università di Bologna ed ENI. In questi luoghi, dove si sviluppano energie tra le competenze presenti della ricerca e quelle del tessuto industriale regionale, si possono affrontare alcuni aspetti peculiari, come quelli relativi alla sicurezza dell’utilizzo della tecnologia e il  miglioramento della percezione stessa da parte della popolazione, aspetti che possono differenziarsi per applicazione in contesti diversi, ma che se non affrontati in maniera adeguata possono determinare ritardi importanti rispetto agli altri Paesi sullo sviluppo e la penetrazione nel mercato della tecnologia.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla consigliera Gibertoni per la replica.

 

GIBERTONI: La mia insoddisfazione è totale rispetto a una risposta che è articolata tutta al futuro, quando l’acquisto lo fate oggi. Io non credo, assessore, che in due anni si arrivi a poter disporre di idrogeno verde a sufficienza. I bus stanno arrivando, i 90 milioni sono già stati o comunque si vogliono spendere malamente, condannando poi i bolognesi a compensare i soldi che mancheranno per la manutenzione. Parliamo seriamente, visto che l’energia è un tema caldo. Esiste tuttora un divario molto ampio in termini di efficienza nell’utilizzo dell’idrogeno, cioè per produrre un chilogrammo di idrogeno verde, quello che cita lei, che a oggi è il 5 per cento dell’idrogeno che alimenta, per esempio, i mezzi di trasporto, servono 55 kW/ora di elettricità, che è il consumo elettrico medio di una famiglia italiana, per esempio, settimanale. È il consumo settimanale. Quindi, 55 kW/ora servono, quindi, per fare che cosa? Per produrre un giorno di metano.

Non sarebbe meglio utilizzare questa elettricità per riscaldare o per raffrescare la casa di una famiglia italiana media per una settimana? Questo è un tema urgente. Questo è un tema su cui si può dire qualcosa oggi, perché francamente a me colpisce molto, e concludo subito, che il consumo elettrico settimanale medio di una famiglia corrisponda a quello che serve per produrre un chilogrammo di idrogeno verde. Quindi, oggi l’idrogeno verde non è sul tavolo. Qui andiamo avanti con degli autobus che andranno a idrogeno marrone, idrogeno grigio, idrogeno blu, con costi alti, costi ambientali altissimi. Lei ha citato le navi. Vanno bene le navi, vanno bene, ma qui non stiamo parlando… Non avete comprato delle navi, assessore. Avete comprato 127 bus a idrogeno. Vanno bene le navi, non vanno bene i bus. Non vanno bene neanche i treni, dove le linee possono essere elettrificate almeno parzialmente. Non va bene dove le linee possono essere elettrificate in modo completo o ibrido. Non va bene. Va bene solo dove non si può elettrificare neanche in modo ibrido.

Concludo così. Io credo che quindi voi persistete nell’idea che l’Italia debba essere l’ultimo Paese e l’Emilia-Romagna l’ultima Regione a capire quello che ha già hanno capito in Francia, in Germania e altrove. Bene, se continuiamo in questo modo, e noi siamo già in una situazione per cui portiamo avanti… Prima abbiamo preso i bus, poi adesso facciamo la ricerca per vedere se c’è l’alimentazione sostenibile per quei bus. Ci farete rimpiangere i motori termici, assessore. Voi arriverete a farci rimpiangere i motori termici!

 

OGGETTO 6132

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi, per quanto di competenza, per sollecitare il Governo affinché il Bonus Cultura - 18app non venga abolito o modificato nel suo utilizzo. A firma della Consigliera: Pigoni

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interrogazione 6132: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi, per quanto di competenza, per sollecitare il Governo affinché il Bonus Cultura - 18app non venga abolito o modificato nel suo utilizzo.

Illustra il question time la consigliera Pigoni.

 

PIGONI: Grazie, presidente, buongiorno a tutti.

Il Bonus Cultura, promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, è un’iniziativa istituita nel 2016 con lo scopo di incentivare e promuovere la cultura tra i giovani.

Destinato ai diciottenni, permette loro di ottenere un buono in euro da spendere in cinema, musica e concerti, eventi culturali, libri, musei, visite a monumenti e parchi archeologici, teatro, danza, prodotti dell’editoria audiovisiva, corsi di musica, corsi di teatro, corsi di lingua straniera, nonché abbonamenti a quotidiani anche in formato digitale.

Le adesioni a 18app, la piattaforma attraverso cui usufruire dell’incentivo, sono cresciute dalle 356.000 di sei anni fa per andare oltre le 441.000 del 2021, così come i fondi stanziati dal Governo, che sono costantemente saliti dagli iniziali 178 milioni agli oltre 220 milioni di euro del 2021.

In particolare, circa due terzi degli acquisti a livello nazionale da parte dei ragazzi consiste in libri, al secondo posto si trova la musica in ogni sua forma, dai concerti live agli abbonamenti alle piattaforme di streaming, fino al ritorno in auge dei vinili. A seguire, le proiezioni al cinema e l’iscrizione ai corsi di lingua straniera.

Un gran numero di ragazzi ha deciso di impiegare il Bonus da 500 euro per migliorare le proprie competenze come investimento per il loro futuro ingresso nel mondo del lavoro. Un successo particolare lo hanno avuto i corsi per l’apprendimento di una lingua straniera e i corsi di formazione. La spesa è stata pari a 1,85 milioni di euro.

L’attuale maggioranza di Governo ha presentato un emendamento alla legge di bilancio in discussione alle Camere, che prevede l’abolizione del Bonus Cultura-18app per sostituirlo con incentivi al settore, a domanda di cultura più generali, che possano sostenere i consumi culturali nella crisi in corso. L’incentivo potrebbe quindi subire una sostanziale modifica, tramutando il Bonus Cultura in una Carta Cultura, che non potrà essere riservata a tutti i diciottenni, ma solo a coloro che rientrano in una specifica soglia massima di ISEE. Resterebbe 18app, ma con un forte ridimensionamento della platea.

La notizia della possibile cancellazione, o di possibili modifiche del Bonus cultura ha scatenato immediate reazioni, soprattutto da parte dei cittadini più giovani, che credono molto nel valore non solo economico del Bonus cultura, che proprio grazie a 18pp ha permesso loro di avvicinarsi alla cultura avendo un accesso agevolato a libri, mostre, educazione e molto altro.

Abolire o modificare il Bonus cultura e 18pp, limitandone il suo utilizzo, significa privarsi di un importante strumento di investimento sui giovani, sulla cultura e sulle imprese culturali e, in generale, sul futuro del nostro Paese. 18pp si è infatti rivelata un successo per numero di registrati, e il Bonus cultura è diventato un modello di riferimento per altri Paesi europei, tra i quali Francia e Germania, che hanno anche loro introdotto strumenti simili.

Si interroga quindi la Giunta regionale per sapere quanti ragazzi e ragazze emiliano-romagnoli hanno usufruito del Bonus cultura fin dalla sua istituzione, in quali settori culturali a livello regionale sono state spese le relative risorse e se la Giunta intende attivarsi, per quanto di competenza, per sollecitare il Governo affinché il Bonus cultura 18pp non venga abolito o modificato nel suo utilizzo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola all’assessore Felicori per la risposta.

 

FELICORI, assessore: Grazie alla collega Pigoni per aver posto un problema puntuale, quello del Bonus cultura, che richiama un problema più generale, quello del rapporto fra i giovani e la cultura, che ovviamente è un tema di grande importanza, non solo per chi si occupa di cultura.

Purtroppo, non abbiamo molti dati per commentare il commento che la consigliera ha fatto. Allo stato attuale, abbiamo dati generali nazionali che ci dicono che nei sei anni di applicazione dell’Art Bonus gli utenti sono passati da 356.000 (gli utenti nati nel ‘98) a 441.000 (i nati nel 2003). Quella che si registra quindi è una crescita degli utenti, del successo di questa iniziativa, il che è anche confermato dal valore economico delle transazioni conseguenti, che è passato dai 162 milioni di euro del primo anno agli oltre 192 dello scorso anno. Per l’anno in corso siamo in attesa dei dati definitivi, ma siamo già oltre i 150 milioni. Non possediamo dati disaggregati per Regione, e questo è negativo perché le analisi non possono essere fatte in modo preciso; però abbiamo già chiesto, anche grazie alla sollecitazione della consigliera, al Ministero di fornire questi dati quantomeno disaggregati per regioni, ma meglio sarebbe per provincia. Certamente, nonostante questo, abbiamo tentato di fare una stima, che la consigliera dovrà prendere come una stima, quindi suscettibile anche di essere smentita, però immaginiamo che, sui 40.000 neo-diciottenni dell’Emilia-Romagna, abbiano fatto spese per circa 12 milioni di euro e sia stato utilizzato da 26.000 ragazzi nella nostra Regione. Questa almeno è la stima che noi abbiamo fatto.

Interessante, anche perché è stato oggetto di discussione, è stato discusso, sempre sulla base di dati nazionali, il cattivo uso di questo strumento, perché, come tutti gli strumenti, sono ovviamente legati alla moralità media di chi ne usufruisce. Anche questo lo traggo da dati che ho ascoltato alla radio e quindi di origine ministeriale. Il cattivo uso più o meno assommerebbe a circa il 5 per cento del totale del valore di gioco e quindi, secondo me, è un dato piuttosto confortante. Il 5 per cento di cattivo uso in assenza di controlli è un segno di un uso moralissimo.

Esistono poi alcuni punti politici legati a questo tema che vorrei sviluppare, per non sottrarmi a nessun argomento. Il primo punto, è giusto o meno applicare il bonus cultura solo a chi sta sotto una certa quota dell’ISEE o è giusto che sia, come adesso, un fatto universale? Io non avrei dubbi che deve rimanere un fatto universale perché omologherei questo diritto alla cultura, al diritto allo studio. Quindi lo considero, e non a caso è legato ai diciottenni, una prosecuzione del fatto che in Italia la scuola è gratuita ed è un servizio pubblico erogato universalmente. D’altra parte, se ci pensate bene, applicare l’ISEE alla cultura, se lo facessimo seriamente, universalmente, considerando che tutta la cultura pubblica è sostenuta da finanziamenti pubblici, dovremmo applicare l’ISEE all’opera, alla prosa, alla musica classica. Volendo fare un discorso di restrizione sociale dei diritti di accesso alla cultura, sarebbe una vera rivoluzione. Ammesso che fosse giusto farlo, sarebbe comunque una evoluzione in una tradizione ormai largamente consolidata. Invece, possono essere apportati dei correttivi. Ad esempio, è stato accertato che non tutto il contributo viene usato, ma, siccome questo è un contributo annuale che viene dato solo ai diciottenni e non viene replicato a 19, 20, 21 anni, come forse sarebbe anche desiderabile molto in astratto, si potrebbe per esempio prevedere che questo contributo possa essere usato nei due anni o nei tre anni o nei quattro anni, possa essere diluito, spalmato negli anni successivi al diciottesimo.

Dico questo per dire che, se questi provvedimenti ci prendessimo il tempo di discuterli anche al di là delle differenze maggioranza minoranza, di studiarli anche tecnicamente, sarebbe molto meglio.

Io sto partecipando con i mezzi che ho al dibattito sulla tariffazione dei musei e ho anche partecipato giusto ieri al dibattito sulla tariffazione del Pantheon, che fu avviato da Franceschini senza alcun risultato concreto e che è stato ripreso dal ministro. Queste sono materie in cui ho anche una certa preparazione tecnica, sono materie molto complesse che non si possono sviluppare... e in cui tra l’altro si troverebbero anche delle combinazioni maggioritarie diverse da quelle che uno si può immaginare.

Ritengo dunque che questa cosa, che usa molto in Italia un po’ ovunque, per la quale tutta una serie di piccole riforme, approfittando del fatto che la finanziaria produce finalmente quell’accelerazione che noi vorremmo avere nella vita di tutti i giorni nella vita amministrativa, si mette nella finanziaria tutta una serie di decisioni singole, concrete, che meriterebbero ciascuna una maggiore meditazione, una maggiore preparazione, soprattutto in questa situazione, nella quale noi abbiamo un Governo che è in carica da un mese, abbiamo un Parlamento in cui gran parte dei parlamentari sono in carica da un mese, quindi difficilmente hanno potuto esplorare tutto questo.

La complessità di queste materie, per esempio il tema dei...

 

PRESIDENTE (Zamboni): Assessore, mi scusi, la invito a concludere.

 

FELICORI, assessore: Ci stavo prendendo gusto.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Me ne sono accorta, per questo educatamente la invito...

 

FELICORI, assessore: Sul tema della gratuità vi potrei fornire alcune decine di volumi, nessuno è ancora avvenuto a capo di cosa sia giusto fare, se ci mettessimo noi, sarebbe uguale.

Mi resta quindi una sola osservazione da fare, che è questa: fra le spese alternative al bonus, posto anche un fondo per la celebrazione di Guglielmo Marconi, di cui abbiamo un centenario l’anno prossimo, ovviamente celebrare Marconi è fondamentale, io stesso me ne occupo da una ventina di anni, e creare una malevolenza fra i giovani verso Marconi perché si usano i fondi con cui fino a ieri si davano i libri gratis e oggi si fanno le celebrazioni di Marconi non mi sembra un grande gesto di amore verso il nostro scienziato imprenditore. Anche per questo quindi penso che confermare il Bonus cultura sia una cosa giusta, riservandomi naturalmente tutte le meditazioni che vanno fatte. Per esempio, lì si parla molto di libri…

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, assessore, veramente.

La parola alla consigliera Pigoni la replica.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

In realtà effettivamente l’assessore ha già detto molto anche di quello che ribadirò nella replica. Voglio ringraziarlo per la disponibilità e la puntualità con cui ha risposto a questo question time. Sono molto d’accordo sulla richiesta di avere dal Governo dati spalmati sulle Regioni, se è possibile anche in modo più puntuale sulle Province perché abbiamo bisogno di capire la reale ricaduta sui territori di questo provvedimento. Credo però che la stima che è stata fatta dall’assessorato per quello che riguarda i giovani dell’Emilia-Romagna sia già un dato importante, che ci dà l’idea di quanto sia stato utilizzato dai ragazzi della nostra Regione, quindi quanto sia focale continuare a portare avanti questo tipo di provvedimento.

Chiudo sottolineando, insieme all’assessore, cioè condividendo quello che diceva l’assessore, la questione reddito e soglia ISEE legata al Bonus cultura. Mi piace ricordare che 18pp, il Bonus cultura non è stato pensato come una misura, come sussidio alla povertà, ma è stato inventato come misura di benvenuto ai ragazzi, ai diciottenni nella comunità degli adulti. In quest’ottica, quindi, andare ad abolirla o modificarla io credo che sarebbe assolutamente un errore. Grazie.

 

OGGETTO 6136

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sul progetto energetico “Forlì Citta Solare”, in particolare per sapere quali azioni si intendano porre in essere per migliorare la produttività del sito e sostenere l’attuale Amministrazione del Comune di Forlì nel percorso di recupero dell’area e ottimizzazione delle risorse energetiche prodotte. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo adesso all’interrogazione 6136: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sul progetto energetico “Forlì città solare, in particolare per sapere quali azioni si intendano porre in essere per migliorare la produttività del sito e sostenere l’attuale amministrazione del Comune di Forlì nel percorso di recupero dell’area e ottimizzazione delle risorse energetiche prodotte. L’interrogazione è a firma del consigliere Pompignoli, che ha la parola per illustrarla.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Mi scuso innanzitutto per il ritardo, ma purtroppo in autostrada c’era tanto traffico e quindi, dopo due ore e mezza, sono riuscito ad arrivare qui a Bologna, in Assemblea. Checché se ne dica del passante di Bologna, sarebbe bene accelerare molto questa opera.

Bene, con la delibera di Giunta 1701 del 2008 si era previsto che le Province della regione Emilia-Romagna dovessero presentare, entro la data del 31 dicembre 2008, l’elenco delle aree produttive, individuando quelle candidate a divenire aree produttive ecologicamente attrezzate. Già nel 2008 avevamo l’idea della programmazione energetica.

La Provincia di Forlì presentò tre programmi di investimento, tra cui quello di Villa Selva, considerato poi finanziabile sulla base di un progetto energetico presentato da Forlì Città solare, che prevedeva appunto la realizzazione di un impianto di trigenerazione a energia solare. Per la realizzazione di questo impianto veniva previsto un investimento, per il solo intervento energetico, pari a 2 milioni e 684.000 euro, finanziato al 50 per cento dalla Regione Emilia-Romagna.

Nel 2012 veniva stipulata una convenzione tra Regione, Provincia, Comune di Forlì e Forlì Città solare, avente ad oggetto l’attuazione e il finanziamento dell’intervento energetico da realizzare nell’area di Villa Selva, nella zona industriale. Secondo quanto riportato nella convenzione, in meno di 10 anni, ovvero dal 2014 al 2023, i ricavi derivanti dalla vendita di calore e servizi, stimati in 2 milioni e 800.000 euro, avrebbero dovuto coprire abbondantemente il costo di investimento pari, appunto, come si diceva prima a 2,6 milioni di euro. Non solo, ma nella relazione tecnica si parlava di una potenzialità pari a quattro volte tanto l’allora carico termico, attestato in una decina di utenti. In pratica, la piattaforma energetica di Villa Selva era stata pensata per coprire l’intera richiesta di energia termica dell’area, attraverso il collegamento alla rete di teleriscaldamento di Hera già presente.

In questi dieci anni di attività, però, non c’è stato alcun incremento del numero di richieste di allacciamento alla rete di teleriscaldamento e, secondo gli ultimi dati disponibili, le aziende allacciate sono sempre le medesime. Il valore della struttura oggi, dopo un investimento di 2,6 milioni, è pari a zero, poiché genera più costi che ricavi. La struttura, progettata su un’area di 20.000 metri quadrati e costata ben 3 milioni di euro, di cui 1,3 milioni finanziati dalla Regione, avrebbe dovuto anche contribuire ad abbassare il quantitativo massimo di rifiuti conferibili presso l’inceneritore di Hera, che – ricordiamo - oggi brucia 120.000 tonnellate di rifiuti, dei quali (non c’è l’assessore Priolo, però glielo vorrei ricordare) il 70 per cento proviene da Ravenna. La convenzione del 2012 chiarisce in maniera inequivocabile il ruolo della Provincia e della Regione, le quali avrebbero dovuto porre in essere attività di controllo e monitoraggio in merito all’attuazione e all’effettivo carico dell’intervento finanziato, verificando eventuali irregolarità e vigilando sulla sostenibilità economica dell’impianto.

Interrogo quindi l’assessore per sapere, alla luce del fallimento dell’iniziale progetto energetico presentato da Forlì Città Solare, tenuto conto dei soldi pubblici erogati e della famosa attività ispettiva di controllo effettuata da questa Regione, quali azioni intenda porre in essere per migliorare la fruibilità del sito e sostenere l’attuale Amministrazione del Comune di Forlì.

Grazie.

PRESIDENTE (Zamboni): La parola all’assessore Colla per la risposta.

 

COLLA, assessore: Grazie, consigliere.

Sull’intervento finanziato nell’area Villa Selva mi premeva premettere che l’intervento finanziato, come risulta dal progetto presentato, è un impianto di trigenerazione ad energia solare con potenza termica massima di 1.567 kW, in grado di produrre energia elettrica, frigorifera e termica, da fornire alle unità produttive poste nelle vicinanze dell’impianto, anche tramite la rete di teleriscaldamento esistente, gestita da Hera.

L’intervento è stato finanziato nel quadro della disciplina fissata dall’articolo 55 del Regolamento CE n. 1083/2006, in materia di progetti generatori di entrata. Ciò significa che il finanziamento è stato concesso in quanto è stato dimostrato da parte di Forlì Città Solare S.r.l. che l’investimento non sarebbe stato in grado di reggersi se non con un sostegno pubblico.

I controlli effettuati dalla Regione hanno riguardato la corretta realizzazione dell’intervento e la regolare documentazione di spesa. Essendo trascorso il tempo richiesto per i controlli inerenti all’obbligo di stabilità dell’operazione (cinque anni dalla liquidazione), la Regione non ha titolarità nell’effettuare ulteriori controlli.

In merito al mancato funzionamento dell’APEA di Villa Selva, si ricorda che la Regione, a prescindere dal finanziamento erogato, non è titolata ad interferire con le scelte dei territori, che hanno portato a individuare, in base all’atto di indirizzo approvato con delibera dell’Assemblea legislativa n.118 del 2007, il soggetto responsabile dell’area “Forlì Città solare” prima, e ora “Forlì mobilità integrata”, e il Comitato di indirizzo dell’area, costituito con delibera della Giunta provinciale n. 520 del 29.11.2011 e composta a suo tempo da Provincia di Forlì-Cesena, Comune di Forlì, CNA, Confartigianato e Unindustria. Quali azioni la Regione intenda porre in essere per migliorare la produttività del sito e sostenere l’attuale amministrazione del Comune di Forlì nel percorso di recupero dell’area e ottimizzazione delle risorse energetiche prodotte?

La questione in merito al rilancio delle attività produttive di Villa Selva non può essere pertanto affrontata dall’Amministrazione regionale, ma deve innanzitutto riguardare i soggetti coinvolti, quali il Comitato di indirizzo dell’area. La competenza sulle aree produttive non può d’altra parte che essere competenza del Comune nel quadro della programmazione provinciale delle aree industriali.

Detto questo, ci rendiamo disponibili ad effettuare un incontro con la Provincia Forlì-Cesena e il Comune di Forlì al fine di verificare la situazione in essere ed eventuali nuovi supporti possibili.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Pompignoli per la replica.

 

POMPIGNOLI: Grazie, assessore. Bene l’ultima frase che ha detto. L’incontro auspico che avverrà a breve. L’unica nota è questa: dire oggi giustamente, perché è passato del tempo, che non si può fare nulla, che la Regione non può fare nulla può essere sicuramente corretto. Ma allora i soldi spesi dalla Regione Emilia-Romagna erano 1,3 milioni.

È chiaro che se io non controllo e non monitoro quello che stanzio come risorse regionali, qualche pecca ovviamente ci dovrà essere, tenuto conto che, ricordo benissimo, che all’inaugurazione di questo sito erano presenti sia il Sindaco di allora, Drei, che l’attuale governatore Bonaccini, che in pompa magna sponsorizzarono questo progetto, spesero 1,3 milioni, e poi a oggi questo è risultato veramente un progetto fallimentare, perché quei 1,3 milioni come investimento ha creato oggi zero come produttività di quel sito.

Auspico quindi che questo incontro, che questo tavolo venga fatto al più presto possibile, al fine di individuare quale possibilità di miglioramento possa avere questo sito nel corso del tempo.

Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

 

OGGETTO 6125

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla procedura di licenziamento collettivo avviata dalla multinazionale Sherwin-Williams, con particolare riferimento ai 59 lavoratori dello stabilimento di Pianoro (BO). A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso passiamo all’interrogazione 6125: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alle procedure di licenziamento collettivo arrivate dalla multinazionale Williams, con particolare riferimento ai 59 lavoratori dello stabilimento di Pianoro, a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Con questa interrogazione Europa Verde vuole portare qui in aula il tema di un licenziamento, che è stato dichiarato lo scorso 5 dicembre, quando la Sherwin-Williams, multinazionale che produce vernici e altri prodotti di rivestimento, ha comunicato di aver avviato la procedura di licenziamento collettivo in tutti gli stabilimenti italiani per un totale di 71 dipendenti, 19 dei quali alla Inver tra Minerbio, Bologna e Cavenago Brianza e 59, la maggior parte concentrati in produzione, alla Sayerlack di Pianoro. Quindi, il nostro territorio è interessato in maniera veramente consistente da questo annunciato licenziamento.

La società ha giustificato questa procedura sostenendo che, a causa del conflitto in Ucraina, si era determinato un drastico e improvviso aumento dei prezzi dell’energia e di molte materie prime non energetiche e l’interruzione delle linee di approvvigionamento, che avrebbero portato a un calo degli ordini pari a circa il 10 per cento. La sindaca di Pianoro, Franca Filippini, ha dichiarato di non essere stata informata dalla proprietà e di aver appreso la notizia dei licenziamenti dalle organizzazioni sindacali.

Nell’incontro dei sindacati con la sindaca, i sindacati hanno voluto richiamare le amministrazioni pubbliche, a partire da quelle più vicine, al dramma vissuto in queste ore dalle famiglie dei lavoratori coinvolti, affinché le amministrazioni si mettano a fianco dei propri cittadini e sostengano la lotta di civiltà che verrà portata dalle lavoratrici e dai lavoratori, non escludendo anche l’attivazione del tavolo di salvaguardia laddove non si riuscisse a far rientrare i licenziamenti.

FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL hanno reso noto che le assemblee del personale si sono concluse rigettando la procedura di licenziamento collettivo e asserendo la volontà che vengano ritirati tutti i 59 licenziamenti e l’avvio di un percorso condiviso, che porti ad una soluzione della vertenza in corso. Per il Comune di Pianoro. La decisione della Sherwin-Williams rischia di mettere in crisi i servizi sociali e l’intera comunità. Per questa ragione, la sindaca si è subito attivata e ha contattato la Città metropolitana di Bologna e la Regione per verificare la possibilità di aprire un tavolo di trattativa. Quindi, dando evidenza del fatto che l’assemblea tra sindacati e lavoratori, svoltasi nella giornata di mercoledì 7 dicembre, ha approvato all’unanimità un percorso di mobilitazione, con il blocco immediato degli straordinari e delle flessibilità, e una giornata di sciopero per lunedì 19 dicembre, quindi oggi, in concomitanza con l’incontro fissato con la proprietà e le rappresentanze dei lavoratori. Quest’oggi, quindi, si terranno due presìdi, uno davanti ai cancelli dello stabilimento di Pianoro, l’altro davanti alla sede di Confindustria Bologna. Fatte tutte queste premesse, quindi, con questa interrogazione e Europa Verde chiede alla Giunta quale sia la posizione della Regione Emilia-Romagna in merito alla decisione assunta dalla multinazionale e se preveda di incontrare la proprietà e le rappresentanze sindacali per aprire un tavolo di confronto, come richiesto dalla sindaca di Pianoro, al fine di trovare soluzioni a tutela di lavoratrici e lavoratori.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente, grazie, consigliera.

In merito all’interrogazione di attualità a risposta immediata presentata dal consigliere, riguardante l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 71 dipendenti della Sherwin-Williams, di cui 59 nello stabilimento di Pianoro, abbiamo direttamente contattato i rappresentanti sindacali che seguono la vertenza e ci è stato confermato che oggi, lunedì 19 dicembre, giornata in cui è stato indetto uno sciopero di otto ore, ci sarà un incontro azienda/sindacati nel quale i rappresentanti dei lavoratori chiederanno il ritiro della procedura di licenziamento collettivo e l’apertura di un confronto sulle prospettive aziendali. Nel caso in cui non ci fosse la disponibilità al ritiro della procedura di licenziamento da parte della proprietà, le organizzazioni sindacali chiederanno formalmente alla Regione competente, viste le dimensioni dell’azienda, la convocazione di un tavolo di salvaguardia occupazionale, così come previsto dal Patto per il lavoro per il clima, firmato dai rappresentanti istituzionali e dalle parti sociali che operano nella nostra Regione.

Ricordo che il Patto prevede l’impegno dei sottoscrittori ad adoperarsi per evitare atti unilaterali ed applicare tutti gli strumenti possibili, al fine di salvaguardare al meglio la continuità aziendale e l’occupazione delle attività presenti sul nostro territorio.

In caso di attivazione del tavolo di salvaguardia, oltre ai rappresentanti dell’azienda e dei lavoratori, saranno invitate anche le Istituzioni interessate, il Comune di Pianoro e la Città Metropolitana di Bologna, con cui siamo già in contatto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Dalla risposta dell’assessore deduco che c’è la disponibilità della Regione, in nome di quanto sottoscritto e previsto dal Patto per il lavoro e per il clima, di supportare i lavoratori nel caso l’incontro di oggi tra rappresentanze sindacali e proprietà non desse l’esito che si vuole ottenere, ossia il ritiro della minacciata procedura di licenziamento collettivo, se così sarà la Regione, come capisco dalle parole dell’assessore, sosterrà lavoratori e sindacati nell’apertura del tavolo di salvaguardia occupazionale, come previsto dal Patto lavoro e clima.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 6138

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda effettuare un’analisi dettagliata dei casi di giovani con disturbi neuropsichici in Emilia-Romagna, delle strutture residenziali dedicate alla Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza (NPIA) e dei fabbisogni provincia per provincia, cercando soluzioni idonee soprattutto nei contesti di assoluta carenza come la provincia di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso all’interrogazione 6138: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intende effettuare un’analisi dettagliata dei casi di giovani con disturbi neuropsichici in Emilia-Romagna delle strutture residenziali dedicate alla neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza e dei fabbisogni provincia per provincia, cercando soluzioni idonee soprattutto nei contesti di assoluta carenza come la provincia di Reggio Emilia. L’interrogazione è a firma del consigliere Amico.

Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Con questa interrogazione intendiamo aprire uno sguardo su un argomento. È un tema molto complesso di quest’ultimo periodo, non solo dopo la pandemia, ma anche precedente alla pandemia, anche perché in questi giorni da segnalazioni di cittadini e operatori sanitari, si apprende che in provincia di Reggio Emilia si registrano numerosi casi di accesso psichiatrico per minori che vengono poi ricoverati nei reparti per adulti, in attesa di essere trasferiti in strutture residenziali per adolescenti a Parma o a Modena, non essendovi sul territorio reggiano una struttura residenziale dedicata alla neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza.

Secondo i dati delle AUSL reggiana, il numero di pazienti in carico al Consultorio giovani OPEN G si è moltiplicato dopo la pandemia: delle 260 richieste del 2019 si è passati alle 1.039 del 2021. Nel 2021 sono stati 92 i casi gravi che sono stati inviati ai centri di salute mentale, un dato che rappresenta il 9 per cento del totale. Reggio Emilia inoltre risulta insieme a Piacenza, Modena e Ferrara il territorio dove si è verificato il maggior aumento del numero di utenti tra gli 11 e i 17 anni dei servizi di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza.

Ora, un’indagine della Società Italiana di Pediatria condotta in nove Regioni stima che si sia registrato un aumento dell’84 per cento degli accessi da parte dei minori al pronto soccorso per motivi neuropsichiatrici, ed ovviamente questi devono trovare un’assistenza, e non possono trovarla all’interno di reparti o situazioni che siano promiscue tra adolescenti e adulti, anche perché i bambini e gli adolescenti di oggi sono gli adulti di domani, e non c’è salute mentale senza un adeguato investimento strategico sull’infanzia e sullo sviluppo neuropsichico fin dai primi anni di vita. Una diagnosi precoce e un tempestivo intervento in sinergia tra territorio e ospedale possono cambiare in molti casi la storia naturale dei disturbi neuropsichici, non solo evitando gravi conseguenze sui più giovani, ma riducendo notevolmente l’impatto sociale ed economico sull’individuo, la famiglia e la società.

Quindi è urgente, io trovo che sia urgente inserire molti più specialisti dell’età evolutiva nei consultori, nei centri di tutela della salute mentale e riabilitazione dell’età evolutiva, nei servizi pubblici per le dipendenze patologiche, con servizi specialistici dedicati all’adolescenza, per affrontare le nuove dipendenze e il ritiro sociale. Lo abbiamo visto. L’abbiamo trattato in diverse sedute di Commissione nel passato, nel recente passato e sappiamo come questo tema sia importante e sia particolarmente importante sotto il profilo anche sanitario.

Per questo motivo, chiediamo se la Regione intenda effettuare un’analisi dettagliata della situazione, monitorando i casi di giovani con disturbi neuropsichici in Emilia-Romagna, le strutture residenziali esistenti, i fabbisogni provincia per provincia, cercando soluzioni idonee soprattutto nei contesti di assoluta carenza, come la provincia di Reggio Emilia, anche per poi strutturare un piano di intervento coordinato e complessivo e per rispondere ai bisogni di salute mentale dei ragazzi e delle ragazze della regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Risponderà l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio il consigliere Amico per aver posto un tema di attualità, ma anche, mi consenta, ahimè, di prospettiva, perché riguarderà sicuramente l’organizzazione sanitaria anche nei prossimi anni.

Le misure per contenere la pandemia hanno impattato molto su tutti i cittadini e soprattutto su adolescenti e giovani. Questo ormai è risaputo. I cambiamenti di vita, l’impossibilità di confrontarsi tra pari hanno aggravato il quadro psicopatologico di questa fascia di età. I dati di letteratura pubblicati dopo il periodo pandemico si stanno consolidando, descrivendo un aggravamento complessivo delle condizioni e della vulnerabilità di ampie fasce della popolazione adolescenziale e giovanile. Cresce in maniera considerevole il numero di minori che si rivolgono ai servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza; cresce il numero di minori ricoverati in reparti di psichiatria e nei reparti di pediatria con diagnosi psichiatrica.

Già dall’inizio della pandemia i servizi dei Dipartimenti di salute mentale e dipendenze patologiche hanno evidenziato come la situazione fosse potenzialmente difficoltosa per questa fascia di età. Pertanto, già da maggio 2020, non abbiamo aspettato molto, è stato attivato un monitoraggio nell’ambito dei servizi che si occupano di psicopatologia. In primo luogo, sono stati analizzati i flussi informativi sanitari correnti per il monitoraggio sulle diagnosi e le problematiche psicopatologiche e valutazioni sui servizi offerti.

Il monitoraggio ha riguardato gli interventi sul disagio adolescenziale, la neuropsichiatria dell’infanzia, l’utenza dei servizi mentali adulti e quelli per le dipendenze patologiche. In seguito è stato costituito il gruppo regionale dedicato all’impatto della pandemia nella fascia 0-25 anni, monitorando tempestivamente fenomeni che hanno interessato bambini, adolescenti e giovani, in collaborazione con l’Istituto Superiore della Sanità.

Il gruppo di lavoro è attualmente attivo e periodicamente analizza l’evoluzione delle situazioni, attraverso l’analisi delle informazioni sanitarie che provengono in Regione. L’esperienza della Regione Emilia-Romagna è stata anche riportata in altri contesti nazionali. Da marzo 2021 la Regione e l’Istituto Superiore di Sanità hanno attivato una rete interregionale, composta da referenti regionali e da clinici di numerose regioni, per sviluppare un’analisi dei flussi regionali mirata ai disturbi neuropsichiatrici dell’infanzia e adolescenza. Attualmente sono 12 le Regioni che collaborano con noi attivamente sul progetto, finanziato dal Ministero della salute, che è ancora attivo e fornisce sistematicamente dati di confronto fra le diverse Regioni.

Oltre alla rilevazione, il progetto definisce anche azioni coordinate a livello nazionale per la prevenzione dei disturbi psichiatrici e delle dipendenze, e la promozione della salute mentale positiva, particolarmente per coloro in situazioni di maggiore vulnerabilità o in situazioni di rischio.

Inoltre, per far maggiormente fronte a queste situazioni, la Regione, con la delibera della Giunta regionale n. 1303 del 2022, ha stanziato ulteriori 2.300.000 euro per un progetto destinato alla fascia 11-17, che comprende gli ambiti ambulatoriali residenziali o di strutture di ricovero, a seconda dei bisogni identificati dalle ASL.

Lei ha chiesto i dati delle varie Province, le saranno ovviamente forniti. In particolare, ha citato l’esperienza e ha focalizzato la sua attenzione sull’ASL di Reggio Emilia. L’ASL di Reggio Emilia ha ricevuto 301.000 euro e rotti per i progetti locali ed è inoltre in corso un’interessante interlocuzione tra Azienda e Assessorato su questi temi.

L’obiettivo è quello di definire interventi residenziali specialistici per la psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza, con l’obiettivo di definire una progettualità che dia una risposta anche residenziale a queste problematiche, purtroppo aggravatesi nel periodo pandemico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Mi dichiaro soddisfatto della risposta. È evidente che questo fenomeno di patologia psichiatrica sta rilevando una crescita, anche a dire degli operatori del Dipartimento di Salute mentale di Reggio Emilia, importante e molto preoccupante nei numeri, nei termini e nei modi. Credo che l’intervento fatto a questo punto dalla Regione a sostegno delle ASL, in particolar modo di quella di Reggio Emilia per proseguire nel cercare di dare risposta a questa criticità rispetto alla residenzialità per i minori all’interno delle strutture sia un passaggio importante, sicuramente il primo, che serve poi a costruire un processo più ampio, che arrivi a identificare delle strutture, quindi non costringere sostanzialmente queste persone a dover essere ospiti in altre province.

Credo che questo ci dia però anche il segno di quanto e come il tema che abbiamo trattato in diversi momenti, nel corso di questi ultimi mesi, ovvero quelle che sono le risorse, anche per quanto riguarda la sanità pubblica in Emilia-Romagna su percorsi di questo tipo che ovviamente io credo debbano essere primariamente esercitati dal pubblico ci faccia dire ancora una volta che quelle risorse che noi stiamo rilevando come carenti dal punto di vista del riconoscimento da parte dello Stato a quelle emergenze che abbiamo affrontato nel corso degli ultimi anni, sia ancora più urgente richiederle fortemente al Governo, nella discussione che c’è in questo momento in Parlamento, in occasione della legge di bilancio dello Stato, perché queste possano essere impiegate anche sotto questo aspetto, che è uno degli aspetti più preoccupanti oltre ai tanti che abbiamo visto dal punto di vista dei temi delle diagnosi, o delle cure.

Chiaramente, farlo sulla pelle degli adolescenti e trovarsi a non avere le risorse per ospitare questi sui vari territori in maniera compiuta e corretta credo che sia una questione assolutamente a cui porre rimedio. Rinnovo quindi l’appello a tutte quante le forze politiche di chiedere un adeguato stanziamento per quanto riguarda il fondo sanitario nazionale, che serve a realizzare anche questi obiettivi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6141

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa alla possibilità per il Sistema Sanitario Regionale di erogare prestazioni sanitarie tempestive, senza fare ricorso al privato convenzionato. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 6141: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa alla possibilità per il Sistema sanitario regionale di erogare prestazioni sanitarie tempestive senza far ricorso al privato convenzionato. L’interrogazione è a firma della consigliera Castaldini,

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente, buongiorno, assessore.

Oggi cominciamo una modalità di lavoro che ripercorre quegli atti di indirizzo che lei ha proposto, e che la maggioranza ha fatto votare, per cui punto per punto andremo a vedere dentro i dati, quindi i numeri, e anche la crudezza di alcuni numeri, anche per capire se quegli atti di indirizzo possano essere sostenibili in virtù del bilancio che andremo ad approvare e anche della situazione drammatica dal punto di vista economico.

Quindi, siamo in un momento cruciale per la sanità, come lei ben sa, in questa regione. Quest’anno abbiamo scampato molti rischi, anche parole che facciamo fatica quasi a dire come il commissariamento, ma evidentemente le casse sono in una situazione molto grave e, anche se, riusciremo a portare il bilancio 2022 in pareggio, avremo modo di approfondire in questi giorni quale sarà, soprattutto in Assemblea, la sfida dei prossimi anni.

Da quando sono stata eletta, chiedo una revisione del sistema sanitario regionale facendo presenti criticità e altri aspetti che non funzionano e vanno aggiustati. La mia richiesta è rimasta ogni volta inascoltata, salvo poi accorgersi che il problema è esploso e alla fine ha travolto tutti. Oggi cerco di sviscerare con voi un aspetto che coinvolge le liste d’attesa e le prestazioni chirurgiche, ovvero il ricorso alle prestazioni chirurgiche fornite dalla sanità privata accreditata.

Come primo dato, vorrei partire dal numero di interventi effettuati in convenzione, perché se nel 2019 a livello regionale erano 83.639, il numero è crollato a causa del Covid, chiaramente, a 63.403 del 2020 ed è salito a 76.709 nel 2021. Nei primi nove mesi del 2022 è arrivata a quota 60.735. Quindi, facendo le proporzioni dovute, anche nell’ultimo trimestre, si dovrebbe tornare a quota 80.000; numeri che mi aspettavo un po’ più alti nel 2022 e anche nel 2021 dato che, appunto, Donini ha sempre ripetuto che le maggiori spese erano date dall’attività straordinaria per il recupero delle liste d’attesa, anche con l’aiuto e soprattutto con l’aiuto del privato accreditato.

Solo che, citerò solamente i dati dell’ASL di Bologna e di Imola perché sono gli unici ai quali sono riuscita ad avere accesso, leggendo i documenti del CTSS metropolitano di Bologna del 3 novembre 2022, al 2 novembre 2022 risultano nell’ASL di Bologna 12.268 interventi in attesa, 3.392 nella ASL di Imola e in tutta la provincia 54.566. Nel 2022 l’ASL di Bologna e la ASL di Imola hanno siglato accordi con strutture private per il recupero di 1.053 interventi chirurgici, su un totale di 15.500 in lista d’attesa. Non so se ci sono altri dati. Io non ne ho, non sono stati forniti a me, ma questo è tutto ciò che ho.

Arriviamo al vero nodo. Nella scorsa seduta dell’Assemblea legislativa, come ho detto, è stato approvato un documento molto importante dalla maggioranza, che traccia un solco di quello che sarà la sanità nei prossimi anni e, dato che questo atto è stato approvato, l’assessore, la Giunta e la Regione non potranno seguire che quella linea.

Con il documento si impegna la Giunta a rafforzare la governance delle Aziende sanitarie, al fine di raggiungere gli obiettivi di sanità pubblica universalistica, territoriale, integrata con il sociale, di fatto rimuovendo la possibilità per la sanità privata convenzionata di aiutare il Sistema sanitario regionale. Questi sono i numeri, si immagini lei se non ci fosse stato in questa situazione il Servizio sanitario regionale accreditato e i privati accreditati per offrire queste prestazioni, quindi forse non sarà uno shock dall’anno prossimo, ma a breve le convenzioni in scadenza con il privato convenzionato, così come l’ho inteso, potranno ancora essere rinnovate o tutte le aziende potranno contare esclusivamente sulle proprie forze? Non importa a che prezzo, non importa se il servizio verrà erogato, l’importante è che sia esclusivamente pubblico e universalistico.

Mi dispiace, ogni giorno che passa son sempre meno convinta di quegli atti di indirizzo, lo sono non per un motivo ideologico, ma semplicemente perché i numeri che ho appena letto ci dicono esattamente la direzione contraria, ci dicono dell’impossibilità di sostenere il Servizio sanitario pubblico, se non grazie, come diceva prima Felicori, a questo privato, che dà un servizio pubblico.

Un tempo, i sindacati era una giusta sponda per chi in questo momento era in Giunta, soprattutto di una certa parte politica, però mi ha colpito tantissimo quando un sindacato ha detto “bisogna studiare aggregazioni per risparmiare qualcosa e pensare a una vera rivoluzione della sanità per i prossimi anni”. Dicono invece sempre questi rappresentanti sindacali: “invece abbiamo la netta sensazione che in Regione ci sia una visione ai prossimi mesi, non anni”.

Per la prima volta la penso come un sindacato di cui sostanzialmente non riesco ad essere compatibile su molte idee, però questa è la mia preoccupazione e soprattutto la preoccupazione per quello che è stato votato in quest’aula.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde l’assessore Donini. Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

La ringrazio, consigliera Castaldini, anche per la precisazione di alcuni dati. Io la invito però a non ragionare a compartimenti stagni.

L’Assemblea ha approvato un atto di indirizzo programmatico, che sostanzialmente spinge sulla sanità pubblica universalistica come nostra stella polare (il presidente Bonaccini lo richiama ad ogni sua dichiarazione), che siamo orientati a valorizzare e a difendere con le unghie e con i denti, pensando ai prossimi anni, ma guardando anche alle prossime ore, non ai prossimi mesi, quello che sta accadendo a livello nazionale, lo abbiamo dimostrato con le 18.000 assunzioni durante la pandemia. Poi, 12.000 sono andati in pensione, ma ne abbiamo assunti 18.000 di professionisti.

Lo dimostriamo con gli investimenti nelle strutture ospedaliere pubbliche, è la rete hub and spoke più estesa in Italia, e con gli investimenti sul territorio, dove già oggi le nostre case di comunità, 129 in tutto, sono il 25 per cento di quelle che esistono in Italia. Lo dimostriamo con gli investimenti in tecnologia, tutti sul pubblico. Lo dimostriamo, ahimè, anche con gli ingenti costi energetici non ancora rimborsati dallo Stato, insieme alle spese Covid, che risentono della nostra diffusione della sanità pubblica come poche altre Regioni in Italia. Lo dimostriamo quando viene a noi riconosciuto il fatto che siamo la prima Regione in assoluto, ma molto distante dalla seconda, per mobilità attiva nelle strutture pubbliche in Italia, con il 75 per cento dell’attività chirurgica, anche di alta complessità, che viene fatta dal pubblico.

Noi però crediamo parimenti, e qui vengo incontro alla sua riflessione, che il privato convenzionato, attenzione, sia parte del Sistema Sanitario Regionale, e riconosciamo il fatto che esso abbia garantito un forte sostegno ai nostri territori durante l’emergenza pandemica (altrimenti non avremmo retto così), confermando il proprio contributo anche durante questo periodo dedicato al recupero delle liste d’attesa, in collaborazione con tutte le aziende sanitarie del territorio che nel frattempo hanno aumentato la loro produzione.

Veda, lei ha giustamente focalizzato dati che le sono stati inviati su Bologna, su provincia. Però guardiamo anche a dati comparati, a quanto questa Regione rispetto alle altre Regioni d’Italia ha recuperato delle migliaia e migliaia, decine di migliaia di interventi che sono stati procrastinati durante la pandemia. Siamo quelli che stanno recuperando di più.

Nel 2022 oltre 37 milioni di euro di fondi statali assegnati alla AUSL per recupero delle liste d’attesa, e quasi 8 milioni sono stati però destinati dallo Stato a erogatori di prestazioni privati, e noi siamo stati coerenti con questa normativa.

Così pure abbiamo reiterato per il 2021 e 2022 l’accordo per quasi 8 milioni di euro col privato accreditato, proprio per recuperare le liste d’attesa, allungatisi in seguito alla pandemia. L’impegno fondamentale preso nella scorsa seduta dalla maggioranza dell’Assemblea è quello quindi di rinforzare la sanità pubblica universalistica territoriale, garantendo investimenti in personale, infrastrutture, tecnologie, che permettano di raggiungere il risultato nei prossimi anni, superando definitivamente questo momento di emergenza. È quello che cercheremo di fare, battendoci anche in queste ore col Governo che sta stracciando una dopo l’altra le proposte unanimi delle Regioni per superare la crisi di sostenibilità del sistema; però, è anche vero che è proposito condiviso da questo assessorato che non si rimuove né si esclude né si punisce la collaborazione con la sanità privata convenzionata, che potrà e dovrà proseguire il suo lavoro coordinandosi con il sistema sanitario regionale anche in futuro, senza contrapposizioni ma rafforzando le sinergie, le collaborazioni possibili nell’esclusivo interesse pubblico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Mi sento veramente sollevata perché, a ben guardare, tutta la campagna elettorale che stiamo vivendo per le primarie, sia da una parte che dall’altra, con un certo accenno forse più forte da parte di Elly Schlein, la sua risposta in un certo senso rincuora.

È evidente, Bonaccini sa molto bene i dati. È un bravissimo amministratore, sa benissimo come funziona la sanità e sa benissimo che questi numeri non possono essere in un certo senso risolti se non grazie al privato convenzionato. Che debbano lavorare insieme, è chiaro; non ci era chiaro, ed è il motivo per cui eravamo molto perplessi, da quel documento che lei ha fatto votare alla maggioranza di questa Assemblea legislativa in aula.

Io sono sollevata e sono sempre più certa che questi numeri possano essere risolti esclusivamente grazie al pubblico di qualità, certo, ma col privato convenzionato che fino ad oggi ha fatto un lavoro eccellente e spero che niente di questo venga messo in discussione. Spero che anche nel dibattito politico ci possa essere spazio per questo sia a Roma sia tra chi è in corsa e anche tra chi è seduto in questi banchi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 6143

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali iniziative la Giunta intenda assumere a tutela delle Aziende e dei lavoratori del settore biomedicale dell’Emilia-Romagna, alla luce delle difficoltà conseguenti alla richiesta di partecipazione allo sforamento della spesa sanitaria regionale. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 6143: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali iniziative la Giunta intenda assumere a tutela delle aziende e dei lavoratori del settore biomedicale dell’Emilia-Romagna alla luce delle difficoltà conseguenti alla richiesta di partecipazione allo sforamento della spesa sanitaria regionale. L’interrogazione è a firma dei consiglieri Facci e Marchetti Daniele.

Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Rimango un po’ sorpreso tutte le volte che devo parlare di questa questione, che è appunto la questione della richiesta che la Regione Emilia-Romagna ha fatto e sta facendo nei confronti delle aziende del comparto biomedicale che hanno avuto rapporti con il nostro Servizio sanitario regionale. È una materia che sto portando avanti da ormai un mese e mezzo circa, credo che sia la terza interrogazione che faccio, ma quello che mi sorprende è che non sento parole da parte del nostro presidente, eppure il nostro presidente, non più tardi di 20 giorni o un mese fa, è andato all’inaugurazione della Fiera del biomedicale nella nostra realtà modenese, è andato a magnificare il territorio, l’eccellenza.

Ha ricordato come il Biomedical Village di Mirandola sia la prima eccellenza a livello europeo, terza a livello mondiale, centinaia di aziende, migliaia di dipendenti e comunque tutta la filiera e, insieme ai due Tecnopoli del biomedicale, Bologna e Mirandola, rappresentano un importantissimo asset della nostra industria del biomedicale.

Eppure mi aspettavo che in questi giorni, in queste settimane ci fosse una parola, un qualcosa, un intervento, per cercare di trovare una soluzione al grave problema che oggi tutti conosciamo: una norma nazionale sicuramente malfatta, che si sta prestando a censure in sede giurisdizionale, per la quale se vogliamo siamo tutti in attesa del pronunciamento sulla sua legittimità dagli organi deputati.

Voglio ricordare che pochi giorni fa il TAR Sardegna ha sospeso la delibera regionale che, analogamente ad altre Regioni, tra cui l’Emilia-Romagna, sta chiedendo appunto la compartecipazione alla spesa alle Aziende che hanno avuto rapporti di fornitura.

Questa Regione, con determina di pochi giorni fa del direttore generale, ha richiesto 170 milioni a circa 1.600 aziende, con termini per il pagamento al 12 gennaio 2023, che c’è chi deve restituire 50 euro, forse c’è chi meno, c’è chi deve restituire i 12 milioni di euro, ovviamente le altre 1.600 aziende sono nella fascia intermedia, quindi ci sono delle aziende che rischiano di chiudere, lavoratori che rischiano sostanzialmente di vedere compromesso il proprio posto di lavoro.

È vero che la norma è nazionale ma c’è un problema regionale, perché questa Regione ha una Commissione regionale sul controllo di dispositivi medici e ha delle Commissioni aziendali di controllo della spesa, di valutazione e di programmazione.

Non abbiamo sentito se non, assessore dalle sue parole credo in risposta a un analogo question time direi ormai quindici giorni fa, faremo un tavolo. La risposta al tavolo è stata la determina che ovviamente ha coinvolto appunto le aziende, come ho ricordato, con il termine del 12 gennaio. Il 12 gennaio è fra venti giorni.

Io vorrei sapere come la Regione Emilia-Romagna intende andare incontro alle famiglie, alle aziende, alla nostra eccellenza, come ha ricordato il presidente Bonaccini a Mirandola poche settimane fa, e vorrei capire appunto quali sono le iniziative che attende assumere in via immediata rispetto a questa vicenda semplicemente assurda.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Facci, lei è un uomo di legge e di conseguenza mi insegnerà che le leggi dello Stato si devono applicare e le leggi dello Stato prevedevano e prevedono che entro - mi pare - il 12 dicembre si facesse appunto quella determina che lei ha citato da parte della Direzione generale, altrimenti avremmo in corso una procedura di danno erariale.

“È necessario per il futuro una manutenzione della normativa in essere, ferma restando, come già evidenziato, la necessità di garantire comunque i livelli essenziali di assistenza”. Parole del ministro Giorgetti in Parlamento.

L’emendamento che credo avesse presentato Fratelli d’Italia, ma non solo, per il superamento, l’abrogazione del payback e dispositivi medici, è stato bocciato dal Governo di questo Paese non più tardi di qualche giorno fa.

C’è una legge dello Stato, c’è una consapevolezza dal primo ministro al ministro del tesoro, al ministro della salute, al presidente della Regione Emilia-Romagna, all’assessore che vi sta parlando, che questa norma in futuro andrà assolutamente ripensata per il fatto che non tiene conto, questo tetto, per esempio, del fatto che va a penalizzare chi ha un sistema di sanità pubblica attrattivo e diffuso, e va a penalizzare chi ha un tasso di mobilità attiva importante. I cittadini da tutta Italia, infatti, vengono a curarsi da noi, ad operarsi da noi non per banali patologie, ma per patologie di ad alta e altissima complessità. Tant’è che in alcune liste d’attesa, per esempio dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, gli emiliano-romagnoli sono il 30-40 per cento di quella lista.

È del tutto evidente quindi che la nostra Commissione ha funzionato nel giudizio di appropriatezza rispetto all’acquisizione dei dispositivi medici. Abbiamo sforato molto meno di altre Regioni che hanno più o meno le nostre caratteristiche. Certo, abbiamo sforato di più di quelle Regioni nelle quali i cittadini da tutta Italia vanno a curarsi o ad operarsi per patologie di alta complessità negli istituti ospedalieri privati. Questo tetto non tiene conto di questa situazione.

Per cui, noi siamo sensibili al tema che lei pone, perché l’abbiamo posto per primi noi, e abbiamo incontrato i rappresentanti del settore biomedicale, abbiamo detto che noi non possiamo far altro che applicare una legge dello Stato, che lo Stato ha inserito quella entrata nelle nostre contabilità, per cui siamo obbligati ad adempiere per garantire i livelli essenziali di assistenza, come ci ha detto il ministro Giorgetti, in Parlamento, e per adempiere ad una legge dello Stato. A quel tavolo nazionale che ci deve essere concesso – perché non possiamo farlo noi – noi ci presenteremo anche con la disponibilità di consentire alle aziende un pagamento più dilazionato, e di rimodulare come dice il ministro Giorgetti, tenendo però noi conto della mobilità attiva e della sanità pubblica, che oggi noi rappresentiamo in Italia, anche del tetto del pay back dispositivi medici.

Ma oggi noi non possiamo infrangere la legge, e non è credo, una sorpresa per lei, che è appunto un esperto di leggi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Credo che nell’interrogazione non vi fosse alcuna richiesta di infrangere le leggi dello Stato. Ho richiamato, dal mio punto di vista, la illegittimità della norma. Saranno i tribunali che, ripeto, sono stati investiti di centinaia di ricorsi, ad accertare eventualmente questo tipo di situazione. La mia domanda è un’altra. La mia domanda era cosa intenda la Regione fare per tutelare i lavoratori, le aziende, perché verosimilmente si apriranno tavoli di crisi. Verosimilmente ci saranno aziende che chiuderanno. Tutte le volte che ci sono delle aziende a rischio chiusura, e guardo il sempre puntuale e attento assessore Colla, ci sono interventi regionali, appunto, per scongiurare che vi siano famiglie che perdono i posti di lavoro. Non ho sentito nulla di questo. Mi aspettavo che ci fosse quantomeno qualche parola. Sul fatto che il Governo chieda i denari alle Regioni, io ritorno sul tema. La Regione ha il dovere di controllare questo tipo di spesa e di programmarla. Guardi, il fatto stesso che neppure nei bilanci preventivi, dei quali abbiamo già parlato e tornerò poi in occasione della relazione sulla sessione di bilancio… Nei bilanci preventivi del servizio sanitario regionale non vi sono parole. Non sono neanche messo a preventivo. Significa che non c’è alcun tipo di valutazione e programmazione. Non si sa. Non si pensa quanto possa essere effettivamente questa voce di entrata, anche sul farmaceutico.

Guardate la delibera recente di Giunta che ha approvato il consolidato preventivo in ritardo, ma, ripeto, è un altro tema, del servizio sanitario regionale. Non ci sono voci, cioè queste spese sono di fatto o appaiono incontrollate. Questo, a mio avviso e a nostro avviso, dovrebbe essere il compito di una Commissione regionale che deve controllare la spesa sui dispositivi medici. È vero, c’è la mobilità attiva. La mobilità attiva porta anche dei saldi attivi importanti. Sono circa 300 milioni. Allora, voglio dire, ci sono le entrate corrispondenti alla mobilità attiva. Quindi bisogna trovare certamente un modo per fare in modo che, scusate il gioco di parole, non vi sia una spesa sanitaria regionale che nessuno controlla.

Questo è il j’accuse che facciamo. Non c’è controllo regionale forse sul fatto che tanto c’è una norma nazionale, giusta o ingiusta, che vede il privato o comunque il fornitore che dovrà necessariamente compartecipare e diventa una sorta di rassicurazione sul fatto che, comunque sia, la quota regionale sarà poi tutto sommato gestibile. Noi crediamo che non sia il modo questo per aiutare il più importante o, comunque, uno dei più importanti distretti industriali applicati alla sanità, che ci vede come eccellenza. Non è questo il modo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6130

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda adottare ulteriori azioni per potenziare l’educazione, la formazione e la diffusione della cultura della sicurezza stradale attraverso l’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale e il coinvolgimento dei territori e dei soggetti, istituzionali e non, che svolgono un ruolo in materia di sicurezza stradale. A firma della Consigliera: Marchetti Francesca

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 6130: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda adottare ulteriori azioni per potenziare l’educazione, la formazione e la diffusione della cultura della sicurezza stradale attraverso l’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale e il coinvolgimento dei territori e dei soggetti, istituzionali e non, che svolgono un ruolo in materia di sicurezza stradale. L’interrogazione è a firma della consigliera Marchetti Francesca.

Prego, consigliera.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

L’interrogazione muove dai dati che sono stati presentati di come nel territorio emiliano-romagnolo, in linea con il trend nazionale, la mortalità stradale torni ad aumentare in maniera significativa in tutto il perimetro della nostra Regione.

Dai dati che sono emersi anche attraverso la stampa, i Comuni che hanno più sofferto l’aumento degli incidenti stradali nella nostra Regione, confrontando i dati con la media del triennio 2019-2021, sono stati Casalecchio di Reno, Bologna e Imola. Un incremento più contenuto si è registrato a Castenaso, Sasso Marconi e Valsamoggia, mentre a San Lazzaro l’incidentalità è diminuita. Nel capoluogo è invece in aumento la mortalità, tornata nettamente a livelli pre-pandemia con 11 decessi.

Di fatto, a livello nazionale, la mortalità, come dicevo, sta aumentando e i primi sei mesi del 2022 evidenziano a livello nazionale un incremento di incidenti con lesioni, vittime e feriti, sempre in aumento rispetto al 2021.

Rispetto alla nostra Regione, i dati ci sottolineano due questioni sicuramente importanti, che sono 16 in più rispetto al 2021 i decessi (sono infatti 225 fino a novembre del 2022) e tra le vittime si contano 66 motociclisti, 11 in più se paragonati al 2021, 22 ciclisti, in aumento di 2, anche con la mortalità che ha coinvolto i pedoni.

Tra i numeri emerge quindi un dato di particolare rilevanza: delle 225 vittime della strada registrate in Emilia-Romagna, 76 hanno perso la vita per l’uscita autonoma dalla strada, così come il presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale, Mauro Sorbi, ha sottolineato come l’85 per cento degli incidenti sia da ricondurre a comportamenti non corretti alla guida.

Consapevoli dell’importanza che la sicurezza stradale rappresenta questa Regione sia per il lavoro svolto nel tempo dall’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale… Basti pensare che l’Emilia-Romagna è tra i primi che già nel 1983 approvò un programma di educazione stradale, educazione per la vita, che fu il primo in Italia per questo argomento.

Inoltre, come l’Osservatorio rappresenti un punto di riferimento per le Istituzioni su tutto il territorio con un metodo di lavoro che nel tempo si è consolidato e che ha messo insieme una rete, un vero e proprio sistema che prevede un approccio integrato con il coinvolgimento di tutte le Istituzioni, ma soprattutto con tutti i soggetti territoriali. Il più importante, sicuramente, il coinvolgimento dell’Ufficio scolastico. Questa Regione, ricordo, già nel 1994 stipulò un accordo con le Istituzioni scolastiche, rinnovato nel 2014 e che ogni anno, con il trascorrere del tempo, si avvale e aumenta anche di un’innovazione didattica al passo con i tempi, di progettualità e che hanno coinvolto nel tempo 545 Istituti scolastici con 113.223 studenti coinvolti nelle attività di educazione stradale in tutti i cicli scolastici.

Ecco, proprio per questi motivi, vedendo il trend ahimè anche nella nostra Regione ma soprattutto anche casi di cronaca che hanno fatto molto scalpore, che hanno coinvolto molti ragazzi e giovani generazioni, chiediamo all’assessore competente se è in grado di confermarci la mappatura aggiornata dei dati emersi tramite stampa relativamente agli incidenti stradali nel territorio emiliano-romagnolo.

Se si ritiene di mettere in campo ulteriori azioni per potenziare l’educazione, la formazione e la diffusione della cultura della sicurezza stradale proprio attraverso quell’azione fondamentale che svolge anche l’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale.

Se intende porre all’attenzione del Governo e dei Ministeri competenti questo tema proprio per programmare anche azioni di supporto con quell’approccio multidisciplinare che fa della prevenzione e dell’educazione uno dei suoi pilastri, soprattutto anche a seguito della presentazione al Senato del Rapporto DEKRA, che ha sottolineato proprio l’importanza del rapporto sicurezza stradale, educazione e giovani generazioni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Marchetti.

Risponde l’assessore Corsini. Prego, assessore.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Marchetti, perché con questo suo question time ha acceso un ulteriore riflettore su un tema, ahimè, di grande attualità. Anche questa mattina l’inserto di un importante quotidiano nazionale riportava dei dati molto preoccupanti che riguardano il nostro Paese, dati che ci dicono che in Italia le vittime per incidentalità stradale sono al di sopra della media europea. Questa interrogazione quindi pone alcune tematiche di grande rilievo e di grande interesse per il Paese, e naturalmente anche per la nostra Regione.

In riferimento a questa interrogazione, si rileva innanzitutto che la sicurezza stradale rappresenta un tema di grande valore, di grande interesse per la Regione, che in aderenza agli indirizzi europei assume come fondamentale il diritto dei cittadini alla sicurezza della mobilità.

Per la rilevazione dei dati di incidentalità, la Regione da tempo ha aderito al protocollo Istat, sulla base del quale la Regione ha presentato all’Istat stesso un progetto denominato MIStER sull’organizzazione delle attività relative alla rilevazione e validazione dei dati nei propri territori nel 2009.

L’attuazione del progetto MIStER consente di avere a disposizione i dati con maggiore tempestività rispetto alla situazione precedente, e una maggiore qualità dei dati, soprattutto in riferimento alla localizzazione georeferenziata. Dalla tabella che verrà poi fornita ovviamente all’interrogante si vede come in effetti negli anni sia aumentata la percentuale degli incidenti localizzati.

La disponibilità dei dati georeferenziati ci permette di fare anche elaborazioni geografiche del dato attraverso strumenti GIS, visualizzando i dati su mappe.

Tra l’altro, l’area viabilità dove risiede il Centro di Monitoraggio Regionale per la Sicurezza stradale, in collaborazione con il Settore innovazione digitale negli anni si è dotata di vari strumenti, tra cui anche una piattaforma, che si chiama MOKA, visibile anche dall’esterno della Regione, gestita dal citato Settore innovazione digitale, che permette la visualizzazione e lo scarico dei dati di incidentalità su mappa.

Per quanto riguarda l’andamento dei dati, si precisa che la Regione ha raggiunto l’obiettivo, definito dal Terzo Programma di azione europeo del dimezzamento del numero di vittime della strada entro il 2010. Tale obiettivo non è stato uniformemente conseguito a livello nazionale. La Commissione europea, quindi, ha fissato l’obiettivo di un ulteriore dimezzamento di vittime della strada a partire dal 2010 entro il 2020, consapevole che ciò fosse un obiettivo comune più ambizioso e difficile da raggiungere rispetto al precedente. In effetti l’obiettivo non è stato raggiunto né in Italia né in Regione, nonostante la riduzione del traffico e quindi la minore esposizione al rischio dovuta alla pandemia da Covid, che comunque ha contribuito a diminuire i dati di incidentalità del 2020, avvicinando il dato di mortalità all’obiettivo prefissato, come si può vedere, appunto, dalle tabelle e dai grafici che sono allegati.

I dati del 2021 indicano un numero di morti pari a 281, confermando un calo dal 2019, ma un aumento dal 2020. Anche il 2021 non è da considerare un anno standard, visto che risente ancora della situazione pandemica. Questo fatto, oltre ai dati raccolti e alle stime preliminari dell’Istat, fanno presumere di dover registrare dati in aumento, purtroppo, anche nel 2022, ma finché l’anno non sarà completato i dati non saranno ufficialmente disponibili.

La Regione, anche in vista dell’ulteriore obiettivo, cioè dell’ulteriore dimezzamento delle vittime al 2030, continua nel suo costante e forte impegno, previsto anche nel PRIT 2025, rimarcando la necessità di un maggior coinvolgimento di tutti gli utenti e dei soggetti in grado di incidere sul fenomeno e impegnandosi a perseguire il miglioramento della sostenibilità della mobilità e l’inversione modale.

Per il miglioramento delle infrastrutture, l’azione della Regione si concretizza nell’incentivazione, anche attraverso appositi contributi, alla realizzazione di interventi specifici, non potendo intervenire direttamente in quanto non proprietaria della rete stradale; mentre per le azioni di educazione, formazione e diffusione della cultura della sicurezza stradale, la Regione interviene attraverso l’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale. Di recente è stato firmato il protocollo tra Regione e Ufficio scolastico regionale, rinnovato fino al 2025. I dati che sono citati sono relativi alla sola Città metropolitana, ma non a tutta la Regione. Infatti, nel Comune capoluogo i dati di mortalità risultano 18 nel 2019, 14 nel 2020 e 12 nel 2021.

Al riguardo, si precisa che, secondo la legge n. 144 del 17 maggio, il Piano nazionale della sicurezza stradale consiste in un sistema articolato di indirizzi, di misure per la promozione e l’incentivazione di piani e strumenti per migliorare i livelli di sicurezza, di interventi infrastrutturali e di misure di prevenzione e controllo finalizzate al miglioramento della sicurezza, secondo gli obiettivi comunitari. Il Piano individua interventi di competenza sia delle amministrazioni centrali, a cui spettano le proposte legislative, le misure di potenziamento dei controlli e gli interventi per migliorare la sicurezza, le campagne di comunicazione e i progetti di educazione stradale, ma anche delle amministrazioni locali, per gli interventi mirati sul territorio.

Le campagne informative, oltre alle misure di controllo e sanzionamento e al miglioramento dei servizi post incidente, sono definite dal Piano come azioni di carattere strategico per le quali è opportuna una conduzione di livello nazionale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente. Grazie all’assessore Corsini per l’esaustiva e completa risposta, mi ritengo soddisfatta. Parto dalle ultime battute, in cui diceva l’assessore come questo aspetto venga considerato strategico e avrà necessità di un monitoraggio e di un nuovo dialogo con il livello nazionale, perché riteniamo che la chiave della prevenzione per radicare una diffusa cultura e consapevolezza anche dei comportamenti debba continuare in quel solco che la Regione Emilia-Romagna ha già tracciato, con quella collaborazione che l’assessore descriveva, che credo abbia bisogno anche di un intervento nazionale per continuare a consolidare, ma soprattutto a potenziare queste azioni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6134

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa allo svolgimento delle operazioni di cattura di lepri e fagiani nelle zone di tutela degli ATC BO1, ATC BO2, e ATC BO3. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 6134: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa allo svolgimento delle operazioni di cattura di lepri e fagiani in diverse zone di tutela del nostro territorio, a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente. Buongiorno.

Si tratta di un’anomalia della determina n. 23898 del 5 dicembre, che riguarda la Provincia di Bologna, la Città metropolitana di Bologna, rispetto alle modalità deliberate su tutte le altre Province della Regione. Nella determina, infatti, vengono regolamentate le attività dei volontari che effettuano le catture degli animali da trasferire da una zona all’altra. Su di loro è stata scaricata una serie di responsabilità, cosa che è stata fatta nelle altre Province, come mai era stato fatto in passato, quindi è una situazione abbastanza anomala. In particolare, parliamo del benessere animale, quindi dall’articolo 727 del Codice Penale, e dell’assenso scritto delle proprietà. Anche su questo c’è sempre stato un accordo fra i volontari che fanno le catture e i proprietari dei terreni, ma mai si era chiesto di intervenire con degli assensi scritti, considerando anche che nelle zone di montagna le proprietà sono molto frazionate, quindi risulta anche molto complicato e difficile riuscire ad avere gli assensi scritti da parte di tutti, come anche sottoporre tutti i capi catturati ai controlli veterinari da parte dell’azienda USL. In sostanza, in questo caso la Regione Emilia-Romagna scarica le responsabilità sui cacciatori, rendendo quasi irrealizzabile la loro attività.

Si interroga, quindi, la Giunta per chiedere se sia a conoscenza che questo provvedimento induce delle novità sostanziali che impediscono, di fatto, le operazioni di cattura di lepri e fagiani negli ATC Bologna 1, 2 e 3, in quanto vengono attribuite tutte le responsabilità in capo ai cacciatori che su base volontaria e a proprie spese, svolgono un’attività diretta a prevenire danni in agricoltura. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Risponde l’assessore Mammi. Prego, assessore.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente. Grazie anche al consigliere Mastacchi che mi consente di fare alcune precisazioni rispetto a questo episodio che viene segnalato nell’interrogazione. Mi si permetta innanzitutto di fare una precisazione sul tema oggetto dell’interrogazione. La Regione ritiene che le catture di selvaggina stanziale costituiscono un’attività fondamentale per la corretta gestione della fauna selvatica, nonché per la prevenzione dei danni alle colture agricole.

Tale attività, in linea con quanto previsto dal Piano faunistico vigente, necessita di una regolamentazione che ottemperi al necessario equilibrio tra le diverse attività e tra i diversi soggetti che operano negli ambiti previsti, nel rispetto delle norme sanitarie e anche dei principi generali relativi al benessere animale.

In riferimento al quesito posto dall’interrogante, il nostro STACP di Bologna, consapevole della necessità di modificare e precisare meglio alcuni aspetti della determina n. 23898 del 5 dicembre 2022, relativa appunto all’autorizzazione del programma di operazioni di cattura, in accordo con la Direzione generale e dell’Assessorato, dopo una riflessione e un’analisi di diversi aspetti, ha proposto ai presidenti degli ATC Bologna 1, 2 e 3 un incontro in data 15 dicembre, o anche in un’altra data nella loro disponibilità.

L’incontro aveva appunto l’intento di chiarire e approfondire le tematiche per cui venivano sollevate dagli stessi criticità, motivando in maniera più dettagliata quanto era oggetto della determina stessa, proponendo migliorie che accogliessero gran parte delle osservazioni sollevate e aprendo al dibattito anche su ulteriori necessità di modifica.

Gli ATC, purtroppo, hanno detto di non essere disponibili nella data indicata e allora il responsabile dello STACP, consapevole della necessità di agire con tempestività, ha provveduto a inviare, nella mattinata del 15 dicembre, un elenco di proposte migliorative al fine di condividerne in tempi stretti la bontà e la conseguente approvazione.

In particolare, fra le proposte elencate, si prevede il superamento della necessità di possedere l’assenso scritto da parte dei detentori dei terreni agricoli ricompresi nelle aree di cattura, consigliando tuttavia di preavvisare le aziende agricole su cui insistono i terreni oggetti di cattura, posto che tali aree possono essere oggetto di colture in atto (per esempio cereali, piuttosto che orticole), e che possono quindi trovarsi in fase di sviluppo giovanili molto suscettibili a danni da calpestamento.

Nella comunicazione, inoltre, venivano specificate altre semplificazioni che per necessità di sintesi, visti i tempi ristretti che ho nel rispondere all’interrogazione non mi è possibile elencare, così come le motivazioni che avevano portato a richiamare agli interessati norme, in particolare relative alla gestione sanitaria degli animali, norme di carattere sovraordinato rispetto, ovviamente a quelle regionali e che costituiscono fonte prioritaria.

Il 15 l’incontro non si è tenuto; il dirigente ha comunque mandato una comunicazione scritta agli ATC con queste proposte migliorative. Noi comunque rimaniamo aperti al confronto, come con loro, anche per capire se queste proposte migliorative possono andare nella direzione che gli ATC hanno auspicato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore.

Devo dire che sono assolutamente soddisfatto, in particolare per le modalità di approccio al problema, visto che c’è stata questa apertura.

Adesso, al di là degli aspetti operativi, che credo non consentano in pochi giorni di concordare delle date così a stretto giro, il fatto che la Regione abbia dato la disponibilità e che abbia riconosciuto che il problema in effetti esisteva, credo sia un segnale importante, e sono certo che uscirà anche la soluzione giusta per attenuare questo problema, o addirittura per risolverlo completamente. Per cui, grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6142

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi per dare risposte concrete ai cittadini e agli amministratori locali dell’Alta Valnure e dell’Appennino piacentino in merito al problema della presenza di lupi sul territorio. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, interrogazione 6142: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi per dare risposte concrete ai cittadini e agli amministratori locali dell’Alta Valnure e dell’Appennino piacentino in merito al problema della presenza di lupi sul territorio. L’interrogazione è a firma del consigliere Tagliaferri.

Prego, consigliere.

 

TAGLIAFERRI: Last, but not least.

Assessore, la sicurezza delle nostre aziende agricole, delle donne e degli uomini che ci lavorano è messa a rischio da una grande emergenza: la totale mancanza di controllo della fauna selvatica in genere. Non bastavano i cinghiali, che devastano i raccolti e sono pericolosi per le persone; un nuovo flagello colpisce il mondo agricolo, specie in Appennino, ovvero quello dei lupi e/o anche degli ibridi, che forse sono ancora più pericolosi, problematica, questa, che, se non affrontata celermente, rischia di trasformarsi in un vero e proprio dramma per il territorio. Nella provincia di Piacenza il problema pare essersi manifestato soprattutto in Alta Val Nure. Come riportato dai quotidiani locali, in questo territorio provengono diverse continue segnalazioni, anche a mezzo stampa, appunto, in merito ad avvistamenti di lupi ibridi vicino alle abitazioni private, anche addirittura nei capoluoghi di Comune.

Sono stati denunciati anche diversi attacchi ad animali. In particolare, preme ricordare che lo scorso 7 ottobre ben 17 pecore facenti parte di un allevamento sito nel Comune di Bettola, in località Passo del Cervo, sono state letteralmente sbranate dai lupi. Inoltre, in un allevamento nei pressi di Ozzola, Marsaglia, due bovini sono stati attaccati e uccisi. Dal territorio del Comune di Ferriere, invece, giungono diverse segnalazioni in merito a cani vittime di attacchi, soprattutto durante l’attività di caccia.

In particolare Coldiretti ha di recente affermato, a mezzo stampa locale, che è necessario un aggiornamento del Piano lupo nel più breve tempo possibile, e ciò significherebbe garantire la possibilità per le Regioni di intervenire medio tempore al fine di contenere la proliferazione incontrollata di questi animali selvatici e i conseguenti danni. Ad oggi sono attivi bandi regionali, anche sul PSR, che prevedono contributi a fondo perduto per la prevenzione e la difesa degli allevamenti dai danni provocati dalla fauna selvatica, compreso il lupo, ma i fondi non sono sempre sufficienti per coprire le richieste degli agricoltori e spesso anche i tempi di liquidazione risultano essere troppo lunghi. Inoltre, anche Confagricoltura è intervenuta sul tema, ovviamente, auspicando l’introduzione di norme e strumenti per contenere la diffusione, proteggere le imprese, garantire gli adeguati ristori in caso di danni.

I Comuni di Bettola e di Ferriere hanno segnalato formalmente alla Regione Emilia-Romagna e alla Provincia la problematica della presenza dei lupi sul territorio, invitando le istituzioni di competenza ad adottare provvedimenti in merito con urgenza. Nel Comune di Ferriere, i cittadini hanno avviato anche una raccolta firme per chiedere maggiori tutele contro la presenza di questi animali selvatici. È un’emergenza, a mio parere, frutto anche della sudditanza ideologica di questa Giunta verso un finto ecologismo, che poi di fatto finisce per uccidere la natura. Si dipingono i cacciatori come nemici dell’ambiente, invece, è proprio da questo patrimonio che si dovrebbe ripartire per riportare equilibrio nel mondo rurale.

Interrogo, pertanto, la Giunta per sapere se intenda attivarsi per dare risposte concrete a cittadini e amministratori locali dell’Alta Val Nure e dell’Appennino piacentino in merito al problema della presenza dei lupi sul territorio; se intenda adottare provvedimenti volti ad integrare i fondi a disposizione per il ristoro dei danni agli agricoltori e agli allevatori e ad accelerare i tempi di erogazione dei risarcimenti ed allargare la platea dei soggetti beneficiari, ricomprendendo anche i cacciatori, i cui cani sono stati uccisi dai lupi, e come intenda coinvolgere i cacciatori e le loro associazioni per risolvere il grave problema sopra esposto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde l’assessore Mammi. Prego, assessore.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

La tematica oggetto di interrogazione vede la Regione impegnata su più fronti, con l’intento di costruire relazioni efficaci tra i diversi soggetti pubblici e privati che sono interessati dal fenomeno.

La portata dello stesso vede allo stato attuale una diffusione del lupo su ambiti territoriali in precedenza non interessati, i quali, proprio per la propria forte antropizzazione, pongono questioni rilevanti sulla coesistenza della specie con le stesse.

Per questo la Regione, oltre a proseguire il modello ad oggi in essere rivolto principalmente all’ambito zootecnico, sta predisponendo un vademecum, che riporti indicazioni circa comportamenti da adottare, indicazioni per comprendere e conoscere il fenomeno. Si sta inoltre pianificando una campagna di comunicazione proprio per informare i cittadini e anche, ovviamente, per ridurre rischi e pericoli, come abbiamo già avuto modo anche in altre occasioni di parlare, di vedere, di approfondire in quest’aula.

Io stesso ho fatto diversi incontri sul territorio e ne sono in programma anche nelle prossime settimane, in particolar modo dove ci sono stati maggiori avvistamenti, dove quindi c’è maggiore preoccupazione rispetto al fenomeno, quindi è importante continuare a fare questi incontri sia con le componenti istituzionali che con le associazioni agricole e in generale con la cittadinanza.

Mi ricordo di un incontro proprio nella provincia di Piacenza, mi pare nell’Alta Val Tidone, molto partecipato e anche molto frequentato.

Per quanto invece attiene i fondi per indennizzare i danni da canidi, sono stati previsti in maniera continuativa in capo all’Assessorato Sanità, e le tempistiche di risarcimento sono naturalmente correlate ad adempimenti amministrativi e giuridici che non sono derogabili.

Si fa però presente che, a differenza di quanto riportato nell’interrogazione, la Regione ha approvato in questi giorni la graduatoria delle richieste pervenute agli uffici, graduatoria attraverso la quale ancora una volta si ottiene il finanziamento per tutte le domande ricevute, quindi la volontà è quella di procedere al soddisfacimento di tutte le domande che sono state presentate. Lo possiamo fare proprio perché abbiamo aumentato le risorse da 250.000 a 350.000 euro.

Inoltre, abbiamo già comunicato che saranno approvate tutte le domande rivolte alla prevenzione dai danni da lupo che nel ‘22 sono state presentate: sono 39 per complessivi 75.000 euro.

Per quanto poi riguarda la possibilità di indennizzare soggetti diversi dagli imprenditori agricoli, ho chiesto agli Uffici e soprattutto al settore giuridico di fare approfondimenti per capire se possiamo erogare risorse anche a soggetti che non siano agricoltori.

Perché penso che sarebbe importante almeno indennizzare quei cacciatori che, per esempio, si prestano a realizzare i Piani di controllo, o negli abbattimenti di quelle specie per i quali ci sono Piani di controllo. Perché di fatto svolgono un servizio pubblico e se dovessero perdere in queste attività il proprio cane a seguito di un’aggressione da lupi, è giusto che vedano un rimborso e un indennizzo per il danno che hanno patito. Quindi, ho chiesto di fare un approfondimento giuridico per consentirci di erogare queste risorse.

Per quanto poi riguarda anche la partecipazione del mondo venatorio all’attività di verifica, di controllo, per capire di quanti lupi parliamo sul territorio, per avere una sorta di censimento, penso che possa essere un ruolo importante che stiamo valutando.

Stiamo anche valutando, in accordo con gli ambiti territoriali, quale tipo di coinvolgimento può essere attivato preservando il patrimonio cinofilo di cui ovviamente i cacciatori dispongono.

Quindi, è importante il monitoraggio, è importante capire quanti lupi abbiamo sul territorio e capire anche quanti invece non sono lupi ma sono ibridati.

Come Regione tutto quello che possiamo, dal punto di vista normativo e dal punto di vista economico, stiamo cercando di farlo. È però evidente a tutti che abbiamo una normativa complessiva superata dai fatti, cioè che non è più adeguata e adatta alla stagione che stiamo attraversando. Perché il fenomeno dei lupi è oggettivamente cambiato, mutato, si trovano in territori nei quali in passato non c’erano, più antropizzati e anche come quantità la presenza è oggettivamente aumentata. Proprio per questa ragione ho scritto in diverse occasioni ai ministri competenti per sottoporgli la necessità di rivedere il Piano Lupi nazionale e di portarlo alla discussione nella Conferenza Stato-Regioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Assessore, apprezzo la buona volontà e apprezzo anche la presa d’atto che appunto ci porta all’evidenza un fenomeno che è mutato e quindi occorre anche concretamente cercare di fare qualcosa di estremamente veloce per dare una risposta ai cittadini, perché i cittadini continuano ovviamente a sollecitarci. Perciò ripetiamo anche interrogazioni e interpellanze, non solo per una volontà di tornare sugli argomenti. Si torna sugli argomenti perché ad ogni piè sospinto c’è un problema nuovo che si pone, quindi, soprattutto per quanto riguarda il nostro Appennino, ma ahimè, pian piano anche verso la pianura.

Ripeto: sono parzialmente soddisfatto per la risposta data, perché vedo che c’è stata una presa d’atto del fenomeno, però monitoreremo affinché si possa anche pervenire rapidamente a qualche risultato concreto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Abbiamo concluso le interrogazioni.

 

OGGETTO 6135

Nomina del Collegio regionale dei revisori dei conti ai sensi dell'art. 2 della L.R. 18/2012. (113)

(Iscrizione all’Ordine del giorno, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Prima di passare all’ordine del giorno con il bilancio dell’Assemblea, è pervenuta una richiesta di iscrizione e inversione da parte del consigliere Costa per trattare prioritariamente il seguente oggetto: “Nomina del Collegio regionale dei revisori dei conti ai sensi dell’art. 2 della L.R. 18/2012”.

Chiedo un intervento a favore e uno contrario all’iscrizione, se ci sono. Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Buongiorno, presidente.

Mi scusi: posso chiedere una sospensione di un paio di minuti per capire l’iter di questa questione della nomina dei Revisori, per favore? Due minuti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, direi di sì.

 

(La seduta sospesa alle ore 12.14 è ripresa alle ore 12.18)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i lavori.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Molto brevemente, dopo una verifica abbiamo deciso di votare contro, quindi non siamo d’accordo alla richiesta di iscrizione inversione dell’ordine del giorno.

Sappiamo bene come funziona la procedura per la nomina dei Revisori, altrettanto sappiamo bene che magari sarebbe meglio parlarne bene in Capigruppo, prima di mettere questi punti all’ordine del giorno, che comunque sono dei punti delicati, e in ogni caso anche i nomi che sono stati sorteggiati e sono nella delibera non li conosciamo, quindi non siamo stati coinvolti in nulla su questo percorso, quindi voteremo contro la richiesta di inversione e iscrizione all’ordine del giorno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Prendiamo atto della dichiarazione del collega Rancan, ovviamente la mia dichiarazione di voto è favorevole.

Ci tengo a precisare che, al di là della procedura molto chiara, che abbiamo utilizzato anche nel passato mandato, che sappiamo benissimo essere una procedura pubblica con sorteggio, rispetto alla quale l’Ufficio di Presidenza ha ragionato e noi votiamo con la proposta, segnalo per chiarezza di informazione che nell’appunto che abbiamo valutato nella Capigruppo di mercoledì scorso il punto all’ordine del giorno era inserito. Abbiamo detto che andava bene l’ordine del giorno, abbiamo gestito i tempi, non ci sono state osservazioni su quello. Poi, sul perché il punto sia saltato e dobbiamo reintrodurlo oggi, potremmo lungamente ragionare, ma per quanto riguarda la sostanza, sulla sostanza nulla osta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene.

Nominiamo gli scrutatori prima di fare la votazione: consigliere Paruolo, consigliera Costi, consigliere Montevecchi.

A questo punto votiamo l’iscrizione per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

Ora chiedo un intervento a favore e uno contrario rispetto al tema dell’inversione.

Non ho iscritti a parlare.

Mettiamo in votazione l’inversione, sempre per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con la discussione dell’oggetto.

Qualcuno si iscrive a parlare? Io non ho iscritti a parlare.

Chiedo se ci sono dichiarazioni di voto in merito all’oggetto. Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Per onor di cronaca, per rispondere anche a quello che ha detto la consigliera Zappaterra, nell’appunto dei Capigruppo, che è arrivato il 14 dicembre, la nomina del Collegio dei Revisori non era neanche iscritto come oggetto. Quindi, era una di quelle cose specificate in rosso che sappiamo essere di decisione della Capigruppo.

La Capigruppo quindi non ha deciso di inserire questo all’ordine del giorno e siccome è la Capigruppo è l’Ente che deve decidere l’ordine del giorno, capisco che ci sia la volontà e la necessità di trovare degli escamotage per legittimare l’iscrizione di questo punto all’ordine del giorno, ma non è stato condiviso con nessuno.

Quindi, noi ci asterremo sulla delibera.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Così come gli altri punti all’ordine del giorno, nell’appunto che ci è stato consegnato ai Capigruppo in cartaceo, neanche sugli altri punti all’ordine del giorno si è discusso se toglierli o meno. Il silenzio-assenso dato al fatto che l’ordine del giorno andava bene, nessuno ha parlato di quel punto all’ordine del giorno, ma nemmeno nessuno ha chiesto di toglierlo.

Lo dico perché nella discussione abbiamo deciso i tempi dell’aula e anche l’ordine del giorno, e non ci sono state obiezioni su questo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazione di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto mettiamo in votazione, per alzata di mano, il punto in oggetto, con i tre nominativi proposti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(La deliberazione oggetto n. 6135 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 6026

Proposta recante: “Bilancio di previsione finanziario dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per gli anni 2023-2024-2025”. (114)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo ora con l’oggetto 6026: proposta recante il bilancio di previsione finanziario dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per gli anni 2023-2024-2025.

La Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 7 dicembre 2022 con la seguente votazione: 46 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto.

Il parere del Collegio dei revisori dei conti è favorevole.

A questo punto, apriamo la discussione generale sul provvedimento. Chi si iscrive a parlare? Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Buongiorno, presidente, buongiorno colleghi.

Io sostanzialmente ripercorro la relazione che ho condiviso insieme al collega Tagliaferri nel corso della Commissione I presieduta dal collega Pompignoli, che ha dato, come è stato ricordato, parere positivo al bilancio dell’Assemblea.

Sostanzialmente, questo bilancio non presenta scostamenti importanti nelle dimensioni tra l’anno uscente, cioè il 2022 e il 2023, con un trend, sostanzialmente, per il triennio, un andamento non dissimile da un anno con l’altro, salvo qualche aggiustamento nella programmazione da qui al 2025. Si attesta, grosso modo, come entità, attorno ai 24 milioni di spesa, corrispondenti ovviamente ad uguali entrate, che in prevalenza sono derivanti da trasferimenti.

Ci sono poi, oltre a questi 24 milioni di euro, alcune spese di personale che non compaiono direttamente nel Documento economico finanziario dell’Assemblea, ma che trovano risposta nel più ampio bilancio regionale. È un bilancio con una peculiarità della quale abbiamo parlato anche in Commissione I, come ricordavo prima (magari ad alcuni colleghi è sfuggita), in questi primi tre anni di mandato. È un bilancio che è fatto di entrate e spese correnti, anche per quegli interventi che non sono ripetitivi, ma che hanno carattere di straordinarietà, come ad esempio quelli che riguardano in particolare le manutenzioni. È un bilancio, quindi, che non prevede spese in conto capitale, non prevede il finanziamento di quelle stesse spese attraverso il ricorso all’indebitamento. È un istituto, quello dell’indebitamento, tra l’altro, che sarebbe prerogativa esclusiva della Giunta.

Ma allora uno dice: come si fa, attraverso entrate e spese correnti, a coprire i costi di spese per investimenti o spese straordinarie e non ripetitive? Ci si riesce attraverso una programmazione puntuale, che per ogni anno sposta tra un capitolo e l’altro, mantenendo complessivamente invariato il saldo finale, le risorse necessarie ad affrontare quella specifica spesa che è iscritta nell’anno peculiare nel quale l’Assemblea intende effettuare quell’intervento a carattere straordinario.

Abbiamo provato con il collega Tagliaferri, e la relazione da questo punto di vista ha avuto apprezzamento dei colleghi in Commissione I, ad andare oltre i numeri, che sono già molto ben spiegati in tutta la documentazione tecnica che è allegata al bilancio stesso, ma piuttosto provare a raccontare il senso di quei numeri, cioè in che cosa consiste l’attività dell’Assemblea che viene finanziata con questo bilancio.

La voce più importante tra le uscite, che è pari al 61 per cento del totale, riguarda la copertura dei costi per gli organismi di garanzia, per le utenze, le locazioni, le manutenzioni e gli investimenti strutturali necessari al funzionamento dell’Assemblea, per i componenti dell’Assemblea attuali e passati e nei fondi appositamente stanziati dall’Assemblea stessa trova spazio la rivalutazione di legge per i vitalizi degli ex consiglieri. Garantita la copertura di queste spese necessarie al funzionamento e al buon lavoro dell’organismo, chiamiamole di back office sostanzialmente, l’Assemblea però, e questa è una parte che io credo vada esplorata meglio e raccontata meglio, dedica grande attenzione a sostegno di iniziative rivolte alla popolazione emiliano-romagnola, cioè c’è una proiezione all’esterno dell’attività dell’Assemblea che viene finanziata da questo bilancio e che, secondo me, è di tutto valore.

Si tratta, faccio alcuni esempi, in particolare di quei fondi che afferiscono al settore dei diritti dei cittadini e che vanno dalla promozione della cittadinanza attiva alla Consulta degli emiliano-romagnoli, così come consistente è la continuità data ai progetti dei viaggi della memoria, dei viaggi attraverso l’Europa, dei percorsi sulla legalità, che vengono finanziati, anche questo è bene sottolinearlo, attraverso bandi, bandi pubblici. Non c’è discrezionalità nell’utilizzo di queste risorse che sono iscritte nel bilancio dell’Assemblea e coinvolgono ogni anno decine di migliaia di studenti, centinaia di istituti scolastici, decine di Comuni, enti associativi ed università.

Credo che vada segnalata, per quanto attiene a quel 60 per cento di spese che stanno dentro questo bilancio che chiamavo di back office, la tensione costante alla riduzione delle spese per il funzionamento. Questo è un lavoro che hanno iniziato già negli anni scorsi i colleghi, io da luglio ne ho preso atto e stiamo andando in continuità come Ufficio di Presidenza nella riduzione di queste spese. Faccio alcuni esempi.

In cosa si traduce questa...

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, un po’ di silenzio, però, sennò è difficile ascoltare chi interviene.

Prego, collega.

 

COSTA: In cosa si traduce questa riduzione? Alcuni esempi che possono rendere evidente il lavoro che si sta facendo ormai da diversi anni e che proseguirà anche nel prossimo triennio: la razionalizzazione degli spazi, la cessazione di alcune locazioni (ad esempio, nel 2022 c’è stata la risoluzione della locazione dei locali al civico 64 e la collocazione degli uffici principalmente al civico 44), così come il lavoro importante per la riduzione dei consumi.

Cito ad esempio, come segnale di ottemperanza agli obiettivi strategici che l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa si è dato all’inizio di questo mandato, la riqualificazione del parcheggio con le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e la progettazione della nuova biblioteca dell’Assemblea, altro luogo (ne parlerò dopo) di contatto tra l’Assemblea e la cittadinanza, che prevedrà anche spazi per il coworking, per intercettare meglio la parziale riorganizzazione del lavoro tra presenza e smart working stesso. Anche questo significa poi minori costi di gestione dell’Assemblea, perché si riducono le strutture che dobbiamo mantenere e manutenere anno dopo anno.

C’è nel bilancio 2023 lo studio di un progetto di riqualificazione energetica degli uffici, che attualmente vengono occupati dall’Assemblea e da tutte le sue strutture. Questo è un punto piuttosto importante, che merita qualche secondo di approfondimento.

Siccome stiamo parlando di una progettazione piuttosto complicata, stante la mole di interventi che dovrà portarsi dietro, trova spazio uno specifico obiettivo strategico alle strutture dell’Assemblea nel 2023, affinché la progettazione venga condivisa con gli omologhi del settore manutenzioni della Giunta, per arrivare a definire il prima possibile un progetto che si possa anche realizzare per step, per stralci successivi, utile alla riqualificazione energetica di tutti i locali che stiamo utilizzando, che avrà come obiettivo da una parte quello della riduzione dei costi, particolarmente urgente, stante anche gli aumenti per le bollette che tutti quanti conosciamo. Di conseguenza anche a minori consumi corrisponderanno minori emissioni e quindi si ridurrà l’impronta energetica che questa Regione, almeno con le sue strutture, sta lasciando.

Segnalo ai colleghi, sempre restando nell’ambito degli interventi manutentivi straordinari, che nel corso del 2023, tendenzialmente nel mese di agosto, per approfittare di quello che è da tradizioni il momento in cui gli Uffici sono meno occupati, ci sarà un intervento di ammodernamento della rete di trasmissione dati che è stata cablata sotto il pavimento flottante e che si attesta sulle torrette esterne che vedete nei vostri pavimenti. È una rete datata anni Novanta e non è più adeguata.

Anche questa, che è una spesa straordinaria, trova spazio in un bilancio corrente, nel 2023, perché c’è stata una programmazione piuttosto intelligente dei capitoli di spesa in modo da ricavarsi lo spazio economico per realizzare quell’intervento. L’anno prossimo le risorse utilizzate potranno andare invece a finanziare un altro capitolo di spesa su un altro obiettivo strategico.

Prosegue, sempre per quanto riguarda l’alleggerimento dei costi di funzionamento dell’Assemblea, il lavoro di dematerializzazione degli atti che ha come obiettivo quello della riduzione della carta e di conseguenza dei costi complessivi.

C’è uno specifico obiettivo nel bilancio del 2023, assegnato agli Uffici, che riguarda la presentazione degli atti emendativi durante i lavori d’aula. Questo utilizzo così importante di carta noi vorremmo provare a ridurlo per arrivare a una gestione dematerializzata e informatica anche degli emendamenti in modo da evitare qualsivoglia tipo di spreco. Non è mai spreco, perché stiamo parlando di atti importanti, però provare a gestirli in maniera un po’ più accorta e intelligente.

Però, questa attenzione alla dematerializzazione, sempre perché l’Assemblea lavora, e all’interno e verso l’esterno, riguarda anche tutti quei bandi che richiamavo prima attraverso i quali eroghiamo quelle risorse che poi vengono messe a disposizione dei cittadini emiliano-romagnoli, per quei percorsi culturali di approfondimento che citavo all’inizio di questo intervento.

Quindi, ci si è dotati e si continuerà a dotarsi, e tra le spese del settore informatico ci sono quelle necessarie a conseguire l’obiettivo, di piattaforme per la gestione di tutti i bandi, per la loro promozione e la gestione vera e propria dei bandi, in maniera telematica.

Trovano spazio dentro questo bilancio le risorse per sostenere l’attività degli organismi di garanzia con il doppio obiettivo di farli diventare sempre più prossimi ai cittadini e nel contempo di digitalizzare la parte documentale.

Ad esempio, per il CoReCom si intende intensificare la collaborazione con le associazioni dei consumatori, piuttosto che l’ampliamento della rete degli sportelli decentrati Conciliaweb. La digitalizzazione dell’archivio CoReCom, così come dare continuità e aumentare in una fase crescente di domanda l’attività educativa sui media dedicata agli studenti.

Non mi voglio assolutamente sostituire al lavoro di presentazione dei propri obiettivi degli organismi di garanzia, ma siccome trovano risposta nei numeri di questo bilancio, mi sembrava opportuno quantomeno, a volo d’uccello, provare a raccontare alcuni di questi obiettivi.

Tra le attività rivolte direttamente al territorio va richiamata la promozione dei laboratori dei seminari rivolti alle giovani generazioni sul tema dei cambiamenti climatici, sull’Europa, col Centro Europe Direct, ma anche le numerose attività di promozione della legalità. Ad esempio, ricordo a tutti l’organizzazione della settimana della legalità che si svolge solitamente nel mese di marzo, e della partecipazione.

Con la collaborazione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ad esempio, si sta mettendo in piedi un processo partecipativo per la destinazione di quegli stessi immobili. Importante, nell’ottica di proiezione verso l’esterno, il lavoro del settore informazione e comunicazione che, oltre alla promozione dell’istituzione, compresa la definizione di un calendario di eventi celebrativi dedicati ai personaggi rilevanti per la storia della Regione, argomento di cui io credo dovranno occuparsi le nostre Commissioni e le Commissioni dedicate nella fase di costruzione del calendario stesso, vede assegnato alla struttura dell’informazione e comunicazione, l’obiettivo di maggiore divulgazione del lavoro delle Commissioni stesse e della valorizzazione del lavoro dei consiglieri, con specifiche interviste di approfondimento.

Come dire, provando a riassumere? I numeri li conoscete, la dimensione non varia sostanzialmente da un anno all’altro; c’è piuttosto uno spostamento di risorse da un capitolo all’altro per far fronte alla programmazione strategica, che per ogni anno viene assegnata dall’Ufficio di Presidenza, che è stata ampiamente illustrata e che troverà approfondimento anche di volta in volta o attraverso la presentazione degli organismi di garanzia, che vorranno fare nelle specifiche Commissioni, piuttosto che nei momenti di confronto tra l’Ufficio di Presidenza e i Gruppi politici; c’è un’attività rivolta al funzionamento, alla gestione delle strutture dell’Assemblea, ma c’è tanta proiezione verso l’esterno, ed è una proiezione verso l’esterno che io credo qualifichi l’attività di questa istituzione e la renda anche riconosciuta e riconoscibile.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale.

A questo punto chiedo se qualcuno vuole intervenire in dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

A questo punto passiamo alla votazione del provvedimento, per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato all’unanimità

 

(La deliberazione oggetto n.6026 è approvata per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 5910

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023”. (115)

(Relazione della Commissione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto passiamo all’oggetto 5910: proposta d’iniziativa della Giunta recante: “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023”.

Ricordo che la Commissione Bilancio ha espresso parere favorevole con la modificazione nella seduta del 14 dicembre 2022, con la seguente votazione: 28 voti a favore, 19 contrari e nessuno astenuto.

La relatrice della Commissione, consigliera Marilena Pillati, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

La relatrice di minoranza, consigliera Maura Catellani, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Ciascun consigliere può intervenire nella discussione generale, ricordiamolo, per venti minuti.

Su tale oggetto insistono 25 proposte di emendamento: 7 a firma dei consiglieri Evangelisti, Tagliaferri e Cuoghi; 8 a firma dei consiglieri Catellani e Montevecchi; 7 a firma del consigliere Daniele Marchetti; 1 a firma dei consiglieri Catellani, Montevecchi e Bargi; 2 a firma della consigliera Zamboni.

Sono stati presentati, inoltre, 8 otto ordini del giorno: 1 a firma dei consiglieri Cuoghi, Evangelisti e Tagliaferri; 1 a firma dei consiglieri Evangelisti, Tagliaferri e Cuoghi; 1 a firma degli stessi consiglieri; 1 a firma della consigliera Catellani; 1 a firma del consigliere Pompignoli; 1 a firma della consigliera Stragliati; 1 a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Catellani e Delmonte; 1 a firma del consigliere Occhi.

A questo punto, per la relazione, passo la parola alla consigliera Pillati. Prego, consigliera.

 

PILLATI, relatrice della Commissione: Grazie, presidente.

La discussione relativa alla Nota di aggiornamento al DEFR, così come quella al DEFR stesso, ci dà la possibilità di fare dell’approvazione di un atto dovuto un’occasione per ribadire, alla vigilia della discussione sul bilancio, quali sono gli obiettivi strategici delle politiche della nostra Regione, ma anche di ragionare sul contesto che fa da sfondo a queste politiche; un contesto che, dopo gli anni più bui della pandemia, ci pone di fronte alle conseguenze di una guerra nel cuore dell’Europa, di una crisi energetica e di un aumento dell’inflazione senza precedenti, 97 obiettivi strategici già presenti nel DEFR, a cui la Nota di aggiornamento aggiunge un solo nuovo obiettivo strategico, quello relativo al rigassificatore di Ravenna.

Un piano di investimenti che passa da 18 a 19,9 miliardi di euro, a cui si sommano altri 4 miliardi di euro provenienti dal PNRR, oltre alle risorse della programmazione europea. Un triennio in cui continuare a sostenere le categorie più colpite (imprese e famiglie), programmare interventi per aggredire le disuguaglianze, e un piano di investimenti che genera crescita e sviluppo sostenibile, facendo in modo che la crescita sia distribuita nel modo più equo possibile e generi coesione economica, sociale e territoriale.

Ci parlano di questo e molto altro i numeri, le tabelle, le schede contenute nella Nota di aggiornamento, che completa e integra il Documento di economia e finanza della Regione. Solo se eletti assieme, questi documenti ci raccontano dell’orizzonte strategico di questa Regione.

La Nota di aggiornamento al DEFR, infatti, è un ulteriore tassello del processo di programmazione strategica della Regione, con la quale si aggiorna la formulazione degli obiettivi strategici esplicitati nel DEFR, che costituiscono il riferimento dell’intera azione amministrativa dell’Ente.

Il contesto macroeconomico nel quale questo documento si inserisce non è certamente meno complesso di quello che faceva da sfondo alla discussione del DEFR 2023. Anche allora (eravamo a luglio) era già evidente che non poteva essere confermato il consolidamento della ripresa economica, contenuto nella Nota di aggiornamento, di cui in quest’aula discutevamo esattamente un anno fa.

Era già molto evidente che agli ingenti costi economici e sociali causati dalla pandemia si dovevano sommare quelli legati all’invasione russa dell’Ucraina e allo shock generato dal conflitto sui prezzi dell’energia, su quelli di altre materie prime, così come di una serie di prodotti alimentari, con un effetto negativo molto evidente sui percorsi di crescita avviati nei diversi Paesi del mondo a partire dal 2021.

Il quadro macroeconomico mondiale dopo l’estate è ulteriormente peggiorato. Nella Nota di aggiornamento, presentata dal presidente del Consiglio Mario Draghi a fine settembre, si chiarisce come l’ulteriore impennata del prezzo del gas e dell’elettricità, da un lato, il repentino rialzo dei tassi d’interesse in risposta all’aumento dell’inflazione dall’altro, abbiano rallentato la crescita globale sia delle economie avanzate, che dei Paesi in via di sviluppo.

Cerchiamo di capire dai numeri qual è la tendenza, senza dimenticare che le previsioni delle principali organizzazioni internazionali hanno un elevato livello di incertezza.

Come descritto nel DEFR, discusso l’estate scorsa, già all’inizio dell’anno gli economisti del Fondo monetario internazionale avevano previsto per il 2022 un tasso di crescita del PIL mondiale in ribasso rispetto a quello previsto nell’ottobre del 2021 a causa dell’andamento dei prezzi delle materie prime e dell’acuirsi delle tensioni geopolitiche.

Nel mese di marzo, dopo lo scoppio della guerra, le stime erano state riviste e il tasso di crescita ipotizzato inizialmente al 4,9 per cento, a fine 2021, era sceso a 3,6 per cento. Un dato che a ottobre è sceso ancora arrivando al 3,2 per cento.

Stessa dinamica le previsioni relative al 2023, che passano dal 3,6 riportato nel DEFR 2023, all’ipotesi più recente di un più 2,7 per cento.

Anche per l’Italia le prospettive economiche appaiono meno favorevoli rispetto a quanto illustrato nel DEFR.

Tuttavia, mentre nel 2022 il tasso di crescita del PIL rimane ancora fortemente positivo, con un più 3,3 per cento, nel DEFR avevamo indicato un più 3,1 per cento, grazie soprattutto ai buoni risultati conseguiti nella prima parte dell’anno, dinamismo dell’industria, imponente crescita del valore aggiunto delle costruzioni e progressiva ripresa dei settori dell’economia penalizzati precedentemente dalle misure di distanziamento sociale, la previsione di crescita per il 2023 passa dal più 2,4 per cento, riportato nel DEFR di luglio, a uno 0,6 per cento.

Il nuovo esecutivo, in una revisione della nota di aggiornamento che è stata approvata a inizio novembre, ha rivisto e integrato i numeri e gli obiettivi di finanza pubblica.

Il quadro economico a livello nazionale risulta migliore per il 2022. Si stima quindi un incremento del PIL più robusto e quindi un 3,7 per cento in luogo del 3,3 ma, purtroppo, nel 2023 si registra una crescita per l’Italia ancora più vicina allo zero, una crescita, dunque, che scende dallo 0,6 allo 0,3 per cento.

Allo stesso tempo, la nota rileva un ulteriore aumento dell’inflazione e un peggioramento del clima di fiducia delle imprese e delle famiglie italiane, su cui pesano gli aumenti dei prezzi dei cosiddetti beni incomprimibili (energia e generi alimentari) e dei tassi di interesse sui mutui.

Anche per la nostra Regione le prospettive economiche sono fortemente influenzate dalla crescente instabilità geopolitica, dall’aumento dei prezzi dell’energia, dalla carenza di materiali e componenti e dalla perdita del potere di acquisto delle famiglie causata dalla pressione inflazionistica.

Ma nonostante questo quadro di enorme difficoltà, le stime mostrano performance della Regione Emilia-Romagna superiori a quelle nazionali. I dati definitivi per il 2021 hanno fissato l’aumento del PIL al 7,2 per cento in termini reali, esattamente mezzo punto percentuale in più rispetto alla media italiana.

Per il 2022 la crescita del PIL regionale dovrebbe attestarsi al di sopra del dato nazionale, ma dobbiamo attendere il 2024 e il 2025 per registrare nella nostra Regione una crescita.

Per affrontare la fase straordinaria che abbiamo di fronte e cercare di contrastare quella che è una crescita che temiamo, prossima allo zero prevista per il 2023, la Nota di aggiornamento contiene due importanti strategie: la prima riguarda l’attuazione della programmazione regionale dei fondi europei 2021-2027 ed è la scelta di concentrare il più possibile l’utilizzo di questi fondi nei primi tre anni.

Parliamo di circa 3 miliardi di euro complessivi, le cui priorità sono definite nei principali documenti strategici, a partire dal Patto per il lavoro e per il clima. Ne cito alcune: la sostenibilità del modello di sviluppo, la lotta al cambiamento climatico, il lavoro di qualità, il protagonismo delle nuove generazioni, il contrasto alle disuguaglianze economiche e sociali, di genere e generazionali; la semplificazione e la coesione territoriale, con un’attenzione specifica per la montagna e le aree interne.

Per sostenere la ripresa e il rilancio c’è inoltre in questo documento un piano degli investimenti particolarmente rilevante, che nell’arco di appena due anni ha raggiunto i 19,9 miliardi di euro, con 6,5 miliardi di euro in più rispetto al primo DEFR della legislatura. Si tratta di un piano di investimenti dato dalla somma di scelte strategiche della Regione e scelte di altri soggetti, alcune sostenute orientate dalla Regione, investimenti in grado di attivare un positivo ciclo di crescita con effetti diretti e indiretti sulla produzione, sull’occupazione, sui redditi, sulla domanda, cioè sull’economia del nostro territorio. Si tratta di investimenti orientati allo sviluppo che interessano tutti i settori della vita sociale e produttiva: salute, scuola, mobilità, imprese, ambiente, infrastrutture, ricostruzione post sisma, turismo, cultura, casa, sport digitale e big data.

Gli investimenti crescono rispetto all’inizio della legislatura, ma crescono anche rispetto alle stime contenute nel DEFR 2023 di ben 1,9 miliardi. Siamo dunque passati da 18 a 19,9 miliardi di euro, a cui si aggiungeranno via via anche i 4 miliardi di euro del PNRR. Crescono in particolare, rispetto a quello che era contenuto nel DEFR 2023, gli investimenti per sanità, cultura, sostegno alle imprese, agricoltura, infrastrutture. Ci sono alcuni principi chiari che guidano le direttrici lungo le quali impiegare queste risorse: l’integrazione tra i diversi livelli di governo e i differenti canali di finanziamento europei, nazionali, regionali e locali; il sostegno a chi incontra difficoltà, ma al contempo investimenti per alimentare la crescita. Il confronto, la partecipazione vale su tutti i livelli di programmazione di questo ente, come testimonia il Patto per il lavoro e per il clima, perché le scelte siano condivise e gli obiettivi di tutti.

All’interno della nota di aggiornamento, oltre alla revisione dei numeri di contesto e di quelli relativi agli investimenti, viene introdotto un nuovo obiettivo strategico che prevede, come sappiamo, la realizzazione di un’unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione di gas al largo della costa di Ravenna, da allacciare alla rete di trasporto esistente per far fronte alla necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento di gas nel contesto dell’attuale crisi energetica mondiale; un’infrastruttura al servizio dell’intero Paese, che dimostra ancora una volta come l’Emilia-Romagna, nel contesto dell’attuale crisi energetica mondiale, sia pronta a fare la propria parte.

Sono confermati i 97 obiettivi strategici contenuti nel DEFR, su alcuni dei quali la Nota interviene con alcune modifiche di diverso rilievo. In alcuni casi, gli aggiornamenti puntano a realizzare una maggior competitività del sistema, il rilancio degli investimenti pubblici e privati, in particolare attraverso l’attuazione della programmazione europea.

Si rafforza l’attenzione verso le persone fragili, il sostegno agli investimenti sostenibili, con particolare attenzione al trasporto ferroviario.

La Nota di aggiornamento conferma dunque la centralità delle politiche sociali e sanitarie, quelle a sostegno delle famiglie per la crescita sostenibile sul piano ambientale e sociale. La pressione fiscale rimane invariata e, nonostante la forte impronta e l’impulso agli investimenti, il ricorso all’indebitamento rimane basso.

Si conferma la volontà di rafforzare il Sistema sanitario pubblico universalistico, lo sviluppo e il consolidamento del sistema educativo e formativo, il sostegno al sistema della ricerca, dello sviluppo tecnologico, l’impegno all’attrattività dei talenti e la lotta alle disuguaglianze per uno sviluppo centrato sulle persone.

La strategia complessiva contenuta nella Nota di aggiornamento, così come nel DEFR, è stata costruita attraverso un percorso di confronto con le Istituzioni e le parti sociali, e si inserisce in una visione unitaria degli strumenti di programmazione, come il già citato Piano per il lavoro e per il clima, ma anche il Documento strategico regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo, la strategia regionale Agenda 2030 e l’agenda digitale.

Mi avvio alla conclusione, ma non senza alcuni ringraziamenti, innanzitutto alla Giunta regionale, ai dirigenti e ai funzionari delle strutture per il percorso di confronto di queste settimane e per il lavoro che ha portato alla realizzazione e alla messa a punto della Nota di aggiornamento.

Un ringraziamento particolare all’assessore Calvano per averci accompagnato in ogni momento di questo percorso con una grande disponibilità all’ascolto e al confronto. Insieme a lui voglio ringraziare la dottoressa Tamara Simoni e la dottoressa Annalisa Biagi. Un ringraziamento particolare alla dottoressa Arianna Bianchi per il costante, prezioso supporto di queste settimane e direi anche di queste ultime ore.

Voglio poi ringraziare la collega Maura Catellani per la sua disponibilità a collaborare sempre in modo costruttivo, ma anche per la sua sensibilità personale, che ho avuto modo di verificare in queste ultime settimane. Un ringraziamento al presidente Pompignoli, al personale della I Commissione e a quello di tutte le Commissioni consiliari.

Ringrazio i colleghi di maggioranza per la fiducia che mi hanno rinnovato, lo staff del Gruppo del Partito Democratico, in particolare Pietro Lauria, e la mia collaboratrice Alessia. Ringrazio tutti i colleghi che hanno contribuito al confronto di queste settimane con emendamenti, ordini del giorno e anche quelli che vorranno intervenire nella discussione di oggi. Perché nonostante il momento difficile, dovuto alla pressione sui bilanci pubblici, al caro energia, all’inflazione e a una situazione internazionale ancora davvero molto critica, resta per noi la necessità di dare con tempestività le risposte che chiedono le famiglie, le imprese e le nostre comunità.

La sfida che ci attende, che richiede l’impegno di tutti noi, sarà proprio quella di farlo senza lasciare indietro nessuno.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pillati.

Sono le ore 12,57, per cui non ci sono i tempi per procedere con la relazione della relatrice di minoranza. A questo punto, quindi, dichiaro chiusa la seduta del mattino.

Ci rivediamo, per la ripresa, alle ore 14,30.

Grazie

 

La seduta ha termine alle ore 12,57

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI; Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE; Marta EVANGELISTI; Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN; Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Ha comunicato di non partecipare alla seduta l’assessora Barbara LORI.

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

6087 -  Progetto di legge di iniziativa Consiglieri recante: "Norme per la promozione ed il sostegno del terzo settore, dell'amministrazione condivisa e della cittadinanza attiva". (05 12 22) A firma dei Consiglieri: Amico, Maletti, Soncini, Zappaterra, Rontini, Costa, Montalti, Rossi, Costi, Mori, Pillati, Mumolo, Gerace, Daffada', Bulbi, Sabattini, Caliandro, Marchetti Francesca, Bondavalli

 

6108 -  Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti ad elevata specializzazione in Emilia-Romagna". (Delibera di Giunta n. 2152 del 05 12 22)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

6097 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere le tempistiche previste per il ripristino del servizio del centro di Primo soccorso dell'Ospedale Santa Maria di Borgo Taro (PR). A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

 

6098 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai disagi causati dalla variazione degli orari introdotta da parte di Fer per la linea Ferrara-Suzzara ai pendolari provenienti da fuori regione e diretti verso il Ferrarese, con particolare riguardo alla situazione degli studenti mantovani dell'Istituto "G. Carducci" di Bondeno. A firma del Consigliere: Bergamini

 

6100 -  Interrogazione a risposta scritta sull'elenco delle tipologie dei Piani, dei Programmi, dei Progetti, degli Interventi e delle Attività (P/P/P/I/A) di modesta entità ritenuti non incidenti negativamente sulle specie animali e vegetali e sugli habitat di interesse comunitario presenti nei siti della Rete Natura 2000 dell'Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6101 -  Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di esemplari di lupo nel territorio dell'Alta Valnure (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6102 -  Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione dei posti letto nelle strutture sanitarie pubbliche, con particolare riferimento alla situazione di Piacenza e della sua provincia. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6103 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda promuovere un piano straordinario per il contenimento dei lupi sul territorio della provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6104 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alle misure da adottare per arginare la presenza incontrollata degli ungulati sul territorio regionale, con l'obiettivo di salvaguardare e tutelare le attività agricole e l'incolumità dei cittadini. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6105 -  Interrogazione a risposta scritta sullo smottamento sulla SP 40 tra Ponte della Venturina e Badi (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6106 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere l'attuale anzianità degli autobus di Tper, che circolano nei bacini di Bologna e Ferrara, e il livello di manutenzione dei mezzi. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6109 -  Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di collegamento stabile tra la stazione di Bologna C.le e la Fiera. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6111 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al nuovo piano di regolazione della sosta nell'area dell'Ospedale di Reggio Emilia, predisposto da AUSL e Comune di Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

6112 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per poter dare continuità di assegnazione alle maestre di sostegno già attive nel PEI (Piano Educativo Individualizzato). A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

 

6113 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sul rimborso delle spese sostenute per la lotta al Covid 19, riferite agli anni 2022 e 2023. A firma del Consigliere: Castaldini

 

6114 -  Interrogazione a risposta scritta sulla sospensione degli interventi programmati all'Ospedale Rizzoli di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6115 -  Interrogazione a risposta scritta sull'acquisto di autobus alimentati a idrogeno per il bacino di Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6116 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai disagi e disservizi sulle linee ferroviarie dell'area metropolitana di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6117 -  Interrogazione a risposta scritta circa la competenza per il rilascio della concessione demaniale relativa all'ombreggio attrezzato della spiaggia adiacente il Faro di Goro (Fe). A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rontini, Zappaterra

 

6119 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'introduzione del POCT (Point of Care Testing), ovvero l'esecuzione di analisi mediche vicino al punto di cura del paziente e più in generale al di fuori dai laboratori di analisi chimico–cliniche di riferimento. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6120 -  Interrogazione a risposta scritta sulle richieste di abbassamento del limite di velocità riguardanti la strada statale 63, importante arteria di collegamento tra la parte nord della provincia di Reggio Emilia e l'Appennino. A firma del Consigliere: Costa

 

6121 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla richiesta di proroga della Valutazione di Impatto Ambientale per la realizzazione del progetto dell'Autostrada Regionale Cispadana. A firma del Consigliere: Bargi

 

6122 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per ovviare ai disagi arrecati all'utenza della tratta ferroviaria Ferrara-Suzzara dalla rimodulazione degli orari dei treni e dalla soppressione della fermata di Zerbinate (FE). A firma del Consigliere: Bergamini

 

6123 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure necessarie per il consolidamento e la messa in sicurezza dei Calanchi, sia a valle che nelle sommità, sul versante di Calderino, nel comune di Monte San Pietro (BO), soprattutto in seguito a un movimento franoso verificatosi di recente. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6124 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano i motivi che ostacolano l'operatività dell'accordo firmato l'11 ottobre scorso, tra l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e le rappresentanze sindacali CGIL, CISL e UIL               nonché le RSU del comparto Sanità. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6125 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla procedura di licenziamento collettivo avviata dalla multinazionale Sherwin-Williams, con particolare riferimento ai 59 lavoratori dello stabilimento di Pianoro (BO). A firma della Consigliera: Zamboni

 

6126 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da intraprendere al fine di prevenire e curare la malattia di Menière. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Bergamini, Pelloni, Stragliati, Marchetti Daniele, Facci

 

6128 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla proposta di modifica al Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, relativa all'utilizzo dei mezzi di informazione e dei social media. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6129 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle azioni di monitoraggio e tutela delle diverse specie appartenenti all'ordine dei Chirotteri, presenti in Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6130 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda adottare ulteriori azioni per potenziare l'educazione, la formazione e la diffusione della cultura della sicurezza stradale attraverso l'Osservatorio per l'educazione alla sicurezza stradale e il coinvolgimento dei territori e dei soggetti, istituzionali e non, che svolgono un ruolo in materia di sicurezza stradale. A firma della Consigliera: Marchetti Francesca

 

6131 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle problematiche che si stanno verificando all'interno del carcere minorile del Pratello di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6132 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi, per quanto di competenza, per sollecitare il Governo affinché il Bonus Cultura - 18app non venga abolito o modificato nel suo utilizzo. A firma della Consigliera: Pigoni

 

6133 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al progetto della rete insegnanti ed educatori Lgbtqi+. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6134 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa allo svolgimento delle operazioni di cattura di lepri e fagiani nelle zone di tutela degli ATC BO1, ATC BO2, e ATC BO3. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6136 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul progetto energetico "Forlì Citta Solare", in particolare per sapere quali azioni si intendano porre in essere per migliorare la produttività del sito e sostenere l'attuale Amministrazione del Comune di Forlì nel percorso di recupero dell'area e ottimizzazione delle risorse energetiche prodotte. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

6137 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle azioni necessarie per garantire la piena applicazione dell'IRESA in regime differenziato sulla base delle rotte di sorvolo e per eliminare o ridurre i voli nelle ore notturne in arrivo e in partenza dall'Aeroporto Marconi di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6138 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda effettuare un'analisi dettagliata dei casi di giovani con disturbi neuropsichici in Emilia-Romagna, delle strutture residenziali dedicate alla Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza (NPIA) e dei fabbisogni provincia per provincia, cercando soluzioni idonee soprattutto nei contesti di assoluta carenza come la provincia di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Amico

 

6139 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla situazione di ModenaFiere srl, società del gruppo Bologna Fiere S.p.A, alla luce della decisione del Comune di Modena e della Provincia di Modena di uscire dalla compagine societaria. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Maletti, Costi

 

6140 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al progetto che prevede l'alimentazione a idrogeno per i mezzi del trasporto pubblico locale di Bologna e per la linea ferroviaria Faentina. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6141 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla possibilità per il Sistema Sanitario Regionale di erogare prestazioni sanitarie tempestive, senza fare ricorso al privato convenzionato. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6142 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi per dare risposte concrete ai cittadini e agli amministratori locali dell'Alta Valnure e dell'Appennino piacentino in merito al problema della presenza di lupi sul territorio. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6143 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali iniziative la Giunta intenda assumere a tutela delle Aziende e dei lavoratori del settore biomedicale dell'Emilia-Romagna, alla luce delle difficoltà conseguenti alla richiesta di partecipazione allo sforamento della spesa sanitaria regionale. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

 

RISOLUZIONI

 

6099 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a incentivare l'estensione a tutte le aree appenniniche della Regione, supportando le stazioni provinciali del SAER, del progetto avviato dal Soccorso Alpino di Forlì, stazione di Monte Falco, in merito alla cartellonistica di localizzazione emergenziale. (09 12 22) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Occhi, Pompignoli, Pelloni, Catellani, Rancan, Facci, Rainieri

 

6107 -  Risoluzione sul contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione. (12 12 22) A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Soncini, Marchetti Francesca, Caliandro, Montalti, Sabattini, Bulbi, Daffada', Rontini, Piccinini, Mumolo, Gerace, Mori

 

6110 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso l'Ausl di Reggio Emilia al fine di risolvere i ritardi e accelerare i percorsi di diagnosi per i soggetti affetti da Disturbi dello Spettro Autistico (DSA), sviluppando un percorso maggiormente stretto con le realtà scolastiche. (12 12 22) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani

 

INTERPELLANZA

 

6127 -  Interpellanza relativa al recupero delle liste d'attesa da parte del Sistema Sanitario Regionale anche mediante l'acquisizione di prestazioni sanitarie dal privato convenzionato. A firma della Consigliera: Castaldini

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

5757 -  Interrogazione a risposta scritta sulla necessità di uno studio ambientale complessivo sul Parco del Delta del Po. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5762 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad alcune recenti dichiarazioni rilasciate dal Garante Regionale delle persone sottoposte a misure limitative o restrittive della libertà personale dell'Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Lisei, Evangelisti

 

5784 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga utile mappare le farmacie che effettuano preparazioni galeniche, in particolar modo di farmaci carenti, di largo uso e pediatrici, e rendere disponibile la lista ai cittadini attraverso i propri canali di comunicazione. A firma della Consigliera: Castaldini

 

5792 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di modificare le convenzioni in essere e quelle future, aventi ad oggetto l'attività di raccolta, trasporto, cura, riabilitazione e liberazione dei capi di fauna selvatica feriti o in difficoltà, eliminando l'esclusione della fauna selvatica oggetto dei piani di controllo o prelievi in deroga o specie alloctone invasive omeoterme. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5834 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno chiedere chiarimenti al comune di Bologna sulla gestione del verde pubblico all'interno dei Giardini Margherita di Bologna, al fine di salvaguardare e tutelare le alberature già esistenti e di conseguire una migliore difesa del patrimonio arboreo. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5891 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga compatibile la realizzazione di un impianto a biomasse adiacente all'aviosuperficie di Concordia sulla Secchia. A firma della Consigliera: Castaldini

 

5893 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad alcuni infortuni sul lavoro recentemente verificatisi presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

5896 -  Interrogazione a risposta scritta relativa allo stato attuale e alle prospettive future della coltivazione della canapa e della relativa filiera a livello regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5897 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al previsto trasferimento di prestazioni sanitarie e servizi ambulatoriali dalla Casa della salute di Monticelli (PC) a quella di Cortemaggiore (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5900 -  Interrogazione a risposta scritta circa il possibile aumento del flusso di traffico sulla Futa, in particolare nei comuni di Bologna e Pianoro, a seguito della chiusura della Fondovalle Savena per la realizzazione dei lavori del secondo lotto del Nodo di Rastignano. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5901 -  Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere a tutela degli addetti alle visite turistiche di Villa Verdi a Sant'Agata, nel comune di Villanova sull'Arda (PC), a seguito della recente chiusura al pubblico della casa-museo. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5905 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla chiusura della Casa Residenza Simiani, situata nel comune di Loiano (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5906 -  Interrogazione a risposta scritta circa la decisione del comune di Reggio Emilia di chiudere il passaggio a livello n. 13 della linea ferroviaria Reggio Emilia – Ciano d'Enza, senza realizzare il sottopasso previsto come opera di viabilità sostitutiva. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

5913 -  Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura di via Antica a Codemondo (RE) all'altezza del passaggio a livello e la soppressione della fermata del treno Reggio Emilia-Ciano d'Enza. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

5914 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al progetto di riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza, con particolare riguardo alla prevista riduzione di organico in forza alla Polizia di Stato nella provincia di Forlì-Cesena. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5915 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al possibile supporto della Giunta ad iniziative dirette alla sperimentazione della sterilizzazione come metodo di controllo della presenza delle nutrie (Myocastor coypus). A firma della Consigliera: Piccinini

 

5917 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla scelta di classificare nuclei abitati, quartieri di città o centri urbani come Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5937 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se e come la Giunta intenda sostenere economicamente i gestori delle piscine regionali per evitarne la chiusura. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

5940 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle possibili misure da mettere in atto per venire incontro alle esigenze degli utenti del trasporto pubblico, lungo la linea 331 di Ostellato (FE). A firma del Consigliere: Bergamini

 

5942 -  Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche connesse al numero di dimissioni volontarie presentate dal personale di SETA spa. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

5965 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare affinché nella Sala del sollievo dell'ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza venga messo a disposizione un crocifisso a chi ne fa richiesta. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5975 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia lo stato dell'arte della trasformazione dell'Ospedale di Sassuolo, con particolare riguardo dell'acquisizione delle quote societarie da parte dell'Azienda USL di Modena. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6010 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al parcheggio "Kiss and Ride", il passaggio sotterraneo alla stazione deputato alla sosta veloce per discesa o salita dall'auto dei passeggeri. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6078 -  Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di assumere a tempo indeterminato il personale sociosanitario che abbia maturato almeno 18 mesi di servizio presso l'AUSL di Modena mediante contratto di somministrazione. A firma dei Consiglieri: Cuoghi, Evangelisti, Tagliaferri

 

In data 12 dicembre 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità”, alle interrogazioni oggetti nn. 5754, 5902:

 

5754 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla problematica degli spazi didattici al Liceo artistico e musicale Antonio Canova di Forlì. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

5902 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa lo stato degli impianti di riscaldamento delle scuole del territorio regionale. A firma della Consigliera: Castaldini

 

In data 13 dicembre 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche economiche”, alla interrogazione oggetto n. 5904:

 

5904 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'opportunità di modificare la Legge Regionale 8/94 "Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria", al fine di prevenire lo svolgimento di attività cinotecniche (gare, prove, competizioni, addestramento, ecc.) in contrasto con le finalità di tutela previste nei territori in cui si svolgono. A firma della Consigliera: Zamboni

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

6073 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a una recente manifestazione di protesta promossa dai collaboratori scolastici e dai professori dell'Istituto Aldrovandi Rubbiani di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 01/12/2022 al 14/12/2022:

 

DPGR n. 169 del 02/12/2022

Nomina dei componenti il Comitato consultivo delle Professioni di cui alla Delibera di Giunta Regionale n. 2052 del 28 novembre 2022

 

DPGR n. 175 del 14/12/2022

Designazione dell’Assessore al "Welfare, Politiche giovanili, Montagna, e Aree interne" quale membro della rete della protezione e dell’inclusione sociale presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in rappresentanza della Giunta della Regione Emilia-Romagna

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno - n. 21 prot. NP/2022/2977 del 16 dicembre 2022)

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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