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183.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 20 DICEMBRE 2022

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 5910

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". (115)

(Approvazione)

(Ordini del giorno 5910/1/2/3/4/8/9/10/12 oggetti nn. 6153 615461556156 - 616061616162 – 6164 Reiezione)

(Ordini del giorno 5910/5/6/7/11/13 oggetti nn. 615761586159 61636165 Approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

EVANGELISTI (FdI)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 6096

Comunicazione del Presidente della Giunta sull’attuazione del Programma di Governo e Relazione del Presidente della Giunta all’Assemblea legislativa sull’attività della Giunta regionale nel 2021 (art. 28, comma 2, e art. 46 comma 3, dello Statuto, art. 19 del Regolamento interno).

 

OGGETTO 6016

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2023”. (59)

 

OGGETTO 6022

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2023-2025 (Legge di stabilità regionale 2023)”. (60)

 

OGGETTO 6023

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025”. (61)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

PRESIDENTE (Rainieri)

MONTALTI, relatrice della Commissione

RANCAN (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

RANCAN (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAPPATERRA (PD)

EVANGELISTI (FdI)

RANCAN (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

EVANGELISTI (FdI)

CASTALDINI (FI)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

MOLINARI (PD)

PICCININI (M5S)

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

FACCI, relatore di minoranza

AMICO (ERCEP)

EVANGELISTI (FdI)

BONDAVALLI (BP)

MASTACCHI (RCPER)

MARCHETTI Daniele (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 5910 emendamenti 5 – 29 – 6157615861606162 – 6164 – 6165

Emendamenti oggetti 59106157 - 6159

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,50

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 183 del giorno 20 dicembre 2022.

Ha giustificato la propria assenza l’assessora Salomoni. Partecipa in modalità telematica, ai sensi dell’articolo 102 bis del Regolamento interno, la consigliera Costi.

 

OGGETTO 5910

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023”. (115)

(Approvazione)

(Ordini del giorno 5910/1/2/3/4/8/9/10/12 oggetti nn. 6153615461556156 - 616061616162 – 6164 Reiezione)

(Ordini del giorno 5910/5/6/7/11/13 oggetti nn. 615761586159 61636165 Approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo dalla votazione degli emendamenti, a partire dall’emendamento n. 5.

Dobbiamo prima però nominare gli scrutatori: i consiglieri Mumolo, Bulbi e Marchetti Daniele.

Scusate, signori, abbiamo già aperto.

Chiede il voto elettronico per l’emendamento n. 5, giusto?

Colleghi, passiamo alla votazione dell’emendamento n. 5, come richiesto dal collega Cuoghi, con il dispositivo elettronico.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa

 

Presenti 31

Votanti 30

Favorevoli 30

 

È approvato.

 

Aggiungiamo i voti di Occhi, Mastacchi e Pelloni.

Emendamento n. 6.

Passiamo alla votazione dell’emendamento n. 6, a firma Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 17, a firma Marchetti Daniele.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 26, a firma Pelloni, Catellani, Facci.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 16, a firma Marchetti Daniele.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 29, a firma Piccinini.

La consigliera Piccinini ha chiesto il voto elettronico, quindi, su richiesta della consigliera Piccinini, mettiamo in votazione l’emendamento n. 29 con il dispositivo elettronico.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa… Consigliera Piccinini!

 

(interruzione della consigliera Piccinini)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ma lei non è obbligata a rispondere.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 37

Favorevoli 14

Contrari 22

 

È respinto.

 

Emendamento n. 7, a firma dei consiglieri Evangelisti, Tagliaferri e Cuoghi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 18, Marchetti Daniele.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 19, Marchetti Daniele.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 20, Marchetti Daniele.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 21, consigliere Marchetti Daniele.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 22, Marchetti Daniele.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 27, Pelloni, Facci.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 23, Catellani, Montevecchi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 25: Zamboni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo ora alla votazione degli ordini del giorno.

Ordine del giorno n. 1, a firma Cuoghi, Evangelisti, Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 2, Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 3, Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti.

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 4, a firma Catellani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 5, Pompignoli, Occhi e Rainieri.

Su questo insiste un emendamento a firma dei consiglieri Molinari, Daffadà, Bulbi, Rontini, Gerace, Costa, Rossi, Mori e Caliandro.

Chiediamo l’assenso al consigliere Pompignoli.

Grazie, assenso accordato.

Votiamo l’emendamento all’ordine del giorno n. 5, il n. 1, a prima firma dei consiglieri Molinari e altri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Votiamo ora l’ordine del giorno, il n. 5, a firma Pompignoli, Occhi, Rainieri.

Favorevoli… Consigliere Pompignoli…

 

(interruzione del consigliere Pompignoli)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Votiamo allora l’ordine del giorno n. 5, a firma Pompignoli, Occhi e Rainieri, con la votazione elettronica.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 38

Contrari 3

Astenuti 0

È approvato.

 

Passiamo all’ordine del giorno n. 6, a firma Stragliati. Consigliere Pompignoli, può staccare per favore? Grazie. Consigliera Stragliati?

 

STRAGLIATI: Voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 6 a firma Stragliati con il voto elettronico.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 40

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

L’ordine del giorno Stragliati, il n. 6, è approvato.

Passiamo all’ordine del giorno n. 7, a firma Marchetti Daniele, Catellani, Delmonte.

Su questo ordine del giorno insistono tre emendamenti. Votiamo solo il terzo, perché il n. 3 sostituisce l’1 e il 2.

Quindi, colleghi, votiamo l’emendamento n. 3 all’ordine del giorno n. 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ordine del giorno n. 7, a firma Marchetti Daniele, Catellani, Delmonte.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(l’ordine del giorno 5910/7 oggetto 6159 è approvato all’unanimità dei votanti)

 

Passiamo all’ordine del giorno n. 8, a firma Occhi.

Favorevoli…

 

(interruzione del consigliere Occhi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Colleghi Occhi, prego.

 

(interruzione del consigliere Occhi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Voto elettronico? Va bene. Grazie, consigliere Occhi.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 8, a firma Occhi, con il voto elettronico… Consigliere Pompignoli, la smetta di usare le dita in modo improprio.

Apriamo la votazione sull’ordine del giorno n. 8, a firma Occhi.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 15

Contrari 25

 

È respinto.

 

L’ordine del giorno n. 8 è respinto.

Passiamo all’ordine del giorno n. 9, a firma Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 10, a firma Piccinini.

Favorevoli? Non è favorevole nessuno? ODG n. 10, a firma Piccinini.

Consigliera Piccinini, prego, voto elettronico? La consigliera Piccinini sull’ordine del giorno n. 10 ha chiesto la votazione elettronica.

Mettiamo in votazione con dispositivo elettronico l’ordine del giorno n. 10.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Votanti 41

Favorevoli 2

Contrari 38

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Passiamo alla votazione dell’ordine del giorno n. 11, a firma Castaldini.

L’ordine del giorno presenta una correzione al titolo. Il titolo giusto è: “Percorsi formativi personalizzati per studenti atleti”.

Mettiamo quindi in votazione l’ordine del giorno n. 11 a firma Castaldini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti.

È approvato.

 

(l’ordine del giorno 5910/11 oggetto 6163 è approvato all’unanimità dei votanti)

 

Passiamo all’ordine del giorno n. 12, a firma Pelloni, Mastacchi, Catellani, Facci, Daniele Marchetti e Pompignoli.

Consigliere Pelloni, voto elettronico? Benissimo, grazie.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 12, a prima firma Pelloni, con il dispositivo elettronico.

La votazione è aperta

La votazione è chiusa.

 

Presenti 38

Favorevoli 15

Contrari 22

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Passiamo all’ultimo ordine del giorno, il n. 13, a firma Facci, Mastacchi e Occhi.

Il consigliere Facci chiede il voto elettronico, quindi mettiamo in votazione con il dispositivo elettronico l’ordine del giorno n. 13.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 39

Contrari 1

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente. Avevo chiesto di sottoscrivere prima a verbale questo ordine del giorno e chiedevo se risultava.

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno n. 13, Facci, Mastacchi, Occhi ed Evangelisti.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Chiedo di rettificare il mio voto: voto favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Modifichiamo il voto della consigliera Piccinini in favorevole.

Passiamo ora alla votazione dell’oggetto 5910 “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza regionale”.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(la deliberazione oggetto n. 5910 è approvata a maggioranza dei votanti)

 

SESSIONE DI BILANCIO

 

OGGETTO 6096

Comunicazione del Presidente della Giunta sull’attuazione del Programma di Governo e Relazione del Presidente della Giunta all’Assemblea legislativa sull’attività della Giunta regionale nel 2021 (art. 28, comma 2, e art. 46 comma 3, dello Statuto, art. 19 del Regolamento interno).

 

OGGETTO 6016

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2023”. (59)

 

OGGETTO 6022

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2023-2025 (Legge di stabilità regionale 2023)”. (60)

 

OGGETTO 6023

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025”. (61)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alla sessione di bilancio: oggetto 6096 “Comunicazioni del Presidente della Giunta; oggetto 6016 “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2023”; oggetto 6022 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2023-2025”; oggetto 6023 “Progetto di legge ‘Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025’”.

Passiamo, quindi, alla relazione della consigliera di maggioranza, consigliera Montalti. Prego.

 

MONTALTI, relatrice della Commissione: Grazie, presidente.

Mi preme innanzitutto ringraziare l’assessore regionale Paolo Calvano e tutto lo staff dell’Assessorato per il grande lavoro fatto e la collaborazione.

Ringrazio il relatore di minoranza, consigliere Michele Facci, per la disponibilità e tutti gli interlocutori delle forze politiche sia di maggioranza che di opposizione per il lavoro fatto insieme.

Ringrazio anche il presidente della I Commissione e lo staff della Commissione Bilancio, così come lo staff del Partito Democratico e tanti tecnici, nonché gli assessori, che ci hanno supportato nell’approfondimento delle diverse tematiche.

Ringrazio, infine, tutti i colleghi di maggioranza per i preziosi contributi…

Scusate, colleghi, sento un po’ di brusio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa, colleghi.

Prego, consigliera Montalti.

 

MONTALTI: Dicevo, ringrazio, infine, tutti i colleghi di maggioranza per i preziosi contributi, per le riflessioni condivise e per il supporto in tutto il percorso che ci ha portato oggi qui in aula. La presentazione di questa manovra di bilancio avviene in un momento estremamente delicato in cui, oltre a continuare ad affrontare le conseguenze della pandemia, dobbiamo trovare risposte alla crisi energetica, all’incremento dei costi delle materie prime, all’aumento dei tassi d’interesse e dell’inflazione, con rilevanti ricadute negative sui bilanci delle famiglie e delle imprese.

Nonostante una situazione macroeconomica complessa, abbiamo scelto di fare tutto il possibile per mantenere l’Emilia-Romagna in quel sentiero di sviluppo attento alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, che ha caratterizzato le politiche regionali e che è incarnato nel Patto per il lavoro e per il clima.

L’obiettivo con cui abbiamo affrontato questo bilancio è quello di far crescere in modo equo e sostenibile la comunità regionale attraverso una manovra da 13 miliardi di euro, in aumento rispetto al 2022 di mezzo miliardo grazie ai fondi europei della programmazione 2021-2027 e alle risorse del PNRR.

La programmazione dei finanziamenti europei è uno dei driver fondamentali per le politiche di investimento e di sviluppo emiliano-romagnole. Per questo, convintamente, abbiamo scelto di prevedere nel triennio risorse per garantire il cofinanziamento della nuova programmazione europea con 373 milioni di euro, attivando quindi più di 2 miliardi di euro di fondi europei per gli investimenti e i progetti emiliano-romagnoli.

Nel 2023, rispetto al 2022, per quanto riguarda il tema della parte libera di bilancio, passeremo da una disponibilità di risorse che va dal miliardo 156 milioni a un miliardo 162 milioni.

Questa manovra, lo voglio dire subito, riguarda un bilancio solido e la solidità di questo bilancio ci ha permesso di fare scelte chiare. Tre in particolare guidano la manovra che portiamo oggi in aula.

Vogliamo garantire la coesione sociale e l’attenzione ai più fragili. Per questo mettiamo al centro delle nostre scelte la sanità, l’impegno sul fondo regionale per la non autosufficienza che complessivamente ammonterà a mezzo miliardo di euro, e tutto il versante del welfare e dei servizi.

Vogliamo essere vicini alla comunità regionale. Confermiamo dunque il sostegno ai redditi delle famiglie con ISEE basso per oltre 100 milioni di euro. Arriviamo quasi a 107 milioni di euro. Questo grazie ad una serie di agevolazioni sui nidi, sui ticket sanitari per le famiglie numerose, sulla casa, l’affitto, sul trasporto pubblico.

Mettiamo al centro gli investimenti per concretizzare le grandi sfide contenute nel Patto per il lavoro e per il clima e che riguardano: ricerca; innovazione; digitalizzazione; competitività delle imprese; energia e lotta ai cambiamenti, climatici; sviluppo territoriale.

Per questo abbiamo ritenuto giusto ed opportuno accelerare sull’utilizzo dei fondi europei mettendo a disposizione nel triennio 2023-2025 373 milioni di euro per il cofinanziamento della programmazione europea, che consentiranno, come dicevo prima, un effetto leva tale da permettere di finanziare misure per quasi 2 miliardi di euro.

Partiamo dalla sanità. Nella manovra abbiamo previsto risorse correnti per la sanità quantificate in più di 9 miliardi. Il nostro impegno su questo fronte è centrale. La nostra sanità regionale si trova oggi a sostenere sia i costi pregressi sostenuti per rispondere alla crisi pandemica, sia il caro energia, che quest’anno ha comportato 250 milioni di euro di maggiori costi a carico della Regione.

Purtroppo ancora oggi dobbiamo rilevare come il tema delle spese Covid continui ad avere un impatto rilevante sulla sanità regionale. Questo perché negli ultimi due anni il Governo ha suddiviso gli aiuti alle regioni per quota d’accesso al Fondo sanitario nazionale, quindi, tenendo conto sostanzialmente di quante persone abitano nelle varie Regioni italiane e non tenendo conto, invece, di quello che è stato l’impatto del Covid nei diversi territori e della risposta effettiva delle singole Regioni. La nostra Regione in questo modo è stata fortemente penalizzata, ricevendo un sotto-finanziamento delle spese straordinarie sostenute rispetto alle spese fatte. Nel 2022, alle spese Covid si sono aggiunte quelle del caro energia, con circa 250 milioni di euro che gravano, come dicevo, sul bilancio della sanità.

Per poter garantire la tenuta del sistema sanitario, impegno per noi centrale, negli ultimi tre anni la nostra Regione ha investito quasi 1 miliardo di euro di risorse proprie, e, nonostante i ripetuti appelli al Governo, o sarebbe meglio dire ai Governi che si sono succeduti, a condividere insieme a noi la responsabilità della tenuta della sanità pubblica, richieste – voglio sottolinearlo – che non ci vedono soli, ma che sono sottoscritte all’unanimità anche dalle altre Regioni, ancora non abbiamo ricevuto dal livello nazionale nessuna risposta.

Voglio anche evidenziare come i 2 miliardi in più nel Fondo sanitario nazionale erano già stati programmati dal Governo precedente e comunque, purtroppo, sono risorse che non bastano nemmeno a difendere la sanità pubblica dall’inflazione.

Per sopperire ai mancati trasferimenti nazionali, abbiamo previsto una serie di misure. Siamo partiti da una legge di spesa, approvata durante l’ultima seduta dell’Assemblea, con un recupero di circa 15 milioni di euro, mentre nel bilancio che discutiamo oggi è prevista la costituzione di un apposito Fondo di 85 milioni di euro, che si andrà ad aggiungere ai 120 milioni già destinati alla sanità e al Fondo per la non autosufficienza, con uno stanziamento complessivo per la sanità dal bilancio libero di 220 milioni di euro. Lo abbiamo fatto per sostenere pienamente la nostra sanità pubblica e universalistica, scegliendo al contempo, in una fase complessa per i cittadini e per le imprese, di non aumentare la pressione fiscale.

Qui, colleghi, c’è una questione politica fortissima e – vorrei dire – identitaria della nostra democrazia: le Regioni non possono essere lasciate sole dallo Stato sul fronte della sanità, non possiamo essere i soli a difendere la salute dei cittadini. Questa non è una battaglia di parte. Questa è la battaglia, colleghi, che dobbiamo fare tutti insieme, maggioranza e opposizione.

La salute è un diritto inalienabile riconosciuto dalla Costituzione, che all’articolo 32 così si esprime: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

Allora, colleghi, è evidente che qui c’è un grande assente, il Governo, che deve avere il coraggio di assumere scelte forti, deve avere il coraggio di difendere il diritto alla salute dei cittadini, deve stare al fianco delle Regioni e assumere delle scelte per affrontare una situazione che non abbiamo voluto noi, perché nessuno di noi ha voluto il Covid e la crisi energetica. Nessuno di noi li ha voluti. Ma come Regione ce ne stiamo occupando, stiamo facendo fino in fondo la nostra parte, perché crediamo in maniera profonda nei valori della Costituzione, nel diritto alla salute di ciascun cittadino. La Regione Emilia-Romagna, noi stiamo facendo la nostra parte fino in fondo, ma siamo lasciati soli dal Governo. Stiamo facendo la nostra parte fino in fondo. E mi rivolgo a voi, di nuovo, colleghi della minoranza: facciamo questa battaglia insieme.

Voglio evidenziare che, oltre a un fondo da 220 milioni di euro destinati alla sanità, questa manovra assume tutta una serie di altri impegni sul fronte della salute e del welfare. Per titolo ne cito alcuni: il finanziamento del Fondo regionale per la non autosufficienza, 80 milioni di euro messi dalla Regione, per arrivare a mezzo miliardo di euro; la copertura della manovra per l’esenzione del ticket per le prime visite per le famiglie numerose, che ci vede impegnati per quasi 9 milioni di euro; l’iscrizione al Servizio sanitario dei senza fissa dimora, una legge che è nata in questa Assemblea a cui teniamo molto; i 22-22,5 milioni di euro destinati al Fondo sociale locale, importantissimi per la programmazione territoriale realizzata dagli Enti locali attraverso i Piani di zona distrettuali, con un’attenzione particolare per le giovani generazioni, per le famiglie e per le persone fragili. Come anticipavo in apertura, questa è una manovra ricca di scelte. È una manovra che guarda alla comunità regionale. Vogliamo essere vicini alla comunità regionale e l’abbiamo fatto indicando una strategia precisa. Confermiamo il sostegno ai redditi alle famiglie con ISEE basso investendo quasi 107 milioni di euro. Investiamo su quelle che sono le politiche che fanno vivere una comunità trovando coesione, cultura, benessere, socialità, qualità della vita, conciliazione. Per questo abbiamo previsto una serie di agevolazioni dedicate alle famiglie, le anticipavo prima. Le agevolazioni tariffarie sul trasporto pubblico per gli studenti, sugli asili nido e sui ticket sanitari per le famiglie numerose e sul Piano casa a cui aggiungiamo anche il finanziamento al 100 per cento delle borse di studio e delle agevolazioni per l’acquisto dei libri. La misura al nido con la Regione che, grazie alle risorse della programmazione europea, potrà beneficiare di 34 milioni di euro a fronte dei 32 precedentemente stanziati. Per quel che riguarda il diritto allo studio universitario, anche questo lo anticipavo, il bilancio di previsione prevede la copertura del 100 per cento delle borse di studio e le agevolazioni per l’acquisto dei libri. Sono previste risorse in crescita pari a 27 milioni nel 2023; 34 milioni nel 2024; e quasi 34 milioni nel 2025.

Parlando di comunità, confermiamo l’impegno a sostenere lo sport e l’economia che ruota attorno allo sport con l’approvazione dei grandi eventi sportivi per consolidare il ruolo dell’Emilia-Romagna come Regione leader a livello internazionale.

Così come il sostegno alle manifestazioni e competizioni sportive per la ripartenza dello sport di base. Continuando l’opera di promozione e tutela della salute e del benessere psicofisico, investiamo nei progetti che puntano alla crescita dei valori educativi e sociali, alla creazione di sani stili di vita e alla protezione dei più giovani dai rischi di malattie cronicizzanti.

Nel campo delle politiche culturali, le risorse stanziate dal bilancio per il triennio sono destinate ad attuare le programmazioni pluriennali in coerenza con gli obiettivi di mandato.

Il 2023 sarà caratterizzato dall’avvio degli interventi previsti dalla strategia di specializzazione regionale, che conferma nelle industrie culturali e creative uno dei driver di innovazione e di sviluppo più rilevanti. Proseguiranno e saranno potenziate quindi le azioni mirate a creare nuove imprese e nuova occupazione nel campo culturale creativo, così come quelle mirate a rafforzare gli operatori già attivi, grazie alle risorse della programmazione europea.

L’impegno a fianco della comunità emiliano-romagnola è anche il senso dell’emendamento proposto dai Gruppi di maggioranza, che è stato approvato in I Commissione, con il quale prevediamo di stanziare 700.000 euro a favore del caro bollette, affrontato dalle associazioni.

Per quello che riguarda le politiche di parità, per il contrasto alle discriminazioni e alle violenze legate al genere, vengono stanziate risorse per 2 milioni di euro per ognuno degli anni in bilancio, che saranno utilizzate per sostenere Enti locali, associazioni, organizzazioni e Onlus attraverso i bandi biennali della legge n. 6 del 2014. A tali risorse dal 2022 si aggiunge lo stanziamento di 1,3 milioni di euro per ognuno degli anni di bilancio, per integrare il Fondo per il Reddito di libertà per le donne vittime di violenza, un provvedimento fortemente voluto dall’Assemblea.

La terza scelta determinante nel bilancio 2023-2025 è quella di accelerare sull’utilizzo dei fondi europei, per poter continuare a mantenere l’Emilia-Romagna in quel percorso di sviluppo attento alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Per questo nel triennio metteremo a disposizione per il finanziamento della programmazione 373 milioni di euro, che consentiranno di utilizzare, per un effetto leva, quasi 2 miliardi di euro, da investire nelle misure per la comunità regionale.

Il bilancio si caratterizza dunque per l’avvio forte e pieno dell’attuazione della programmazione dei fondi europei 2021-2027. Si tratta (qui in aula ci siamo confrontati spesso su questo) di programmi ampi e articolati, che daranno attuazione al Fondo europeo per lo sviluppo regionale e al Fondo sociale europeo, intercettando le grandi sfide contenute nel Patto per il lavoro e per il clima, sulle quali ci siamo spesso confrontati in Assemblea, a partire dall’approvazione del Documento strategico regionale e della strategia di specializzazione intelligente.

Siamo infatti partiti con il percorso subito, ad inizio legislatura, anticipando anche i tempi dettati a livello nazionale, consapevoli dell’importanza dal punto di vista finanziario e strategico che le politiche di coesione europea hanno per le Regioni, hanno per l’Emilia-Romagna.

La scelta di investire sulla programmazione europea come driver di crescita e sviluppo fatta dalla nostra Regione, infatti, si sta già concretizzando con l’uscita di diversi bandi europei su politiche centrali per il nostro futuro. Ne cito alcune: la digitalizzazione delle imprese; il sostegno agli investimenti produttivi; la ricerca e l’innovazione per le imprese; lo sviluppo delle Comunità energetiche; la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati; il supporto all’utilizzo di fonti rinnovabili. Potrei continuare, anche con tutti i bandi dedicati alla formazione.

Quei 2 miliardi di investimenti attivati dalla nostra scelta di puntare sulla programmazione europea permetteranno, dunque, di sostenere imprese, cittadini, Enti locali e territori nella transizione green ed energetica, nella lotta ai cambiamenti climatici, nella digitalizzazione, negli investimenti, nella ricerca, nella competitività delle imprese e nello sviluppo del territorio.

Alle numerose misure che verranno finanziate dalla programmazione si affiancano altre iniziative. Ne ricordo alcune particolarmente innovative: il lancio dei “Green Bond” in accordo con la Cassa Depositi e Prestiti, rivolto alla platea delle piccole e medie imprese; l’avvio dei finanziamenti BEI per le strutture turistiche. Parlando di turismo, oltre al sostegno importantissimo e agli investimenti dei privati per la riqualificazione e l’innovazione delle strutture, la Regione punterà al rafforzamento dell’azione di promo commercializzazione turistica, continuando una strategia che in questi anni ha visto crescere il turismo nazionale ed internazionale in Emilia-Romagna. Poi, nel 2023 verrà data anche prima attuazione alla misura del POR FESR proprio dedicata al sostegno e all’innovazione degli investimenti delle imprese del turismo, dei servizi e del commercio.

Anche per quello che riguarda le politiche dell’Assessorato all’agricoltura, gli impegni centrali sono rappresentati dal cofinanziamento dei programmi europei di competenza. Anche qui parte un percorso importante con tutta la programmazione europea dedicata, oltre che un impegno per quello che riguarda la PAC sul fronte della semplificazione delle procedure di erogazione dei contributi e anche, continuando il Patto per la semplificazione, tutto il lavoro sul fronte dell’informatizzazione.

Altro obiettivo fondamentale nell’ambito delle politiche dell’Assessorato è quello della promozione delle eccellenze enogastronomiche, dell’agroalimentare in Emilia-Romagna, così come lo sviluppo degli agriturismi e delle aziende agricole.

Sul fronte delle infrastrutture, si confermano le azioni già avviate con il progetto complessivo di elettrificazione delle linee ferroviarie regionali per un totale nel triennio di quasi 70 milioni di euro. Così come 20 milioni di euro previsti per il rinnovo del materiale rotabile, con un valore complessivo – visto che questo è un cofinanziamento – di investimenti, in 10 convogli ferroviari, di 65 milioni di euro.

Ricordo anche lo stanziamento importante, molto atteso dai Comuni, di 5 milioni di euro sui ponti comunali.

Oltre alle risorse investite sulle infrastrutture, voglio anche ricordare – e qui vado proprio a titoli – l’impegno che continua sul fronte degli interventi di difesa del suolo e della costa, sul dissesto idrogeologico, con più di 30 milioni di euro investiti dalla Regione e anche una serie di trasferimenti in corso dal livello ministeriale per poter continuare le nostre politiche a fianco del territorio. La transizione ecologica, infatti, così come l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica prima del 2050 e passare al 100 per cento di energie rinnovabili, tema su cui in quest’aula si è recentemente dibattuto con il Piano energetico, sono un obiettivo prioritario trasversale del Patto per il lavoro per il clima e di tutta la programmazione europea della Regione. Da questo punto di vista, come già detto, saranno importantissimi bandi in uscita e tutto il lavoro collegato alla programmazione per attivare investimenti e progettualità nei territori.

Infine, ultimo ma importantissimo, il nostro impegno sul fronte delle politiche per la montagna: con l’impegno ad aumentare la vivibilità di quei territori; a sostenere la qualità della vita; e a favorirne il ripopolamento.

Ci sono una serie di misure che abbiamo già attivato a partire dagli anni scorsi. Voglio ricordarne alcuni, come l’intervento per il mantenimento della rete viaria. Nell’ultimo triennio abbiamo stanziato 15 milioni di euro da bilancio regionale a cui se ne aggiungeranno più di 6 milioni per il 2023.

Il sostegno diretto alle imprese, con un investimento complessivo di quasi 7 milioni di euro. Comunque, in generale, l’attenzione sulla nuova programmazione per tutto quello che riguarda la montagna e la strategia delle aree interne che vedranno, come dicevo, numerose risorse investite all’interno della programmazione settennale.

Raccontare in breve tempo una manovra da più di 13 miliardi di euro non è semplice, ho tralasciato tante cose, anche se non ho fatto un discorso breve. Vorrei citare in conclusione le parole di David Sassoli, che ha detto: “la lezione che abbiamo imparato in questi anni difficili ci ha fatto decidere che non poteva esserci un nuovo punto di partenza, ma che dovevamo fissare un punto di arrivo più chiaro. Questo perché, se ci fossimo fermati, non avremmo avuto le energie per affrontare le sfide future”.

Dopo aver provato a raccontarvi questo bilancio complesso, dico questo con grande certezza: l’Emilia-Romagna non si è fermata, noi non ci siamo fermati, e la risposta che stiamo dando qui, in questa Regione, è quella di affrontare con coraggio le sfide dell’oggi, per poter costruire un domani equo e sostenibile per l’Emilia-Romagna e per gli emiliano-romagnoli. Con questo bilancio crediamo di averlo fatto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Rancan, non mi sembra che sia il relatore di minoranza. Prego.

 

RANCAN: Grazie.

Soltanto per capire, vorrei sapere perché, come di consueto da 7-8 anni a questa parte, non è stata svolta la comunicazione del presidente della Giunta prima dell’inizio della discussione sul bilancio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Qualcuno della Giunta vuole rispondere? Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Si è risposto il capogruppo Rancan, “come di consueto”, nel senso che a mia conoscenza è la prassi invalsa, per la quale è l’assessore al bilancio a intervenire all’inizio della discussione generale sul bilancio, dopo i relatori, in apertura di dibattito, e poi il presidente conclude la discussione generale, intervenendo una volta e una volta soltanto sul bilancio.

Capogruppo Rancan, se lei, come ha correttamente affermato, va a vedere cosa abbiamo fatto l’anno scorso, due anni fa, tre anni fa, quattro anni fa (prima non c’ero), per prassi così funziona.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Sempre sull’ordine dei lavori, anche perché spiace constatare il fatto che il presidente è sempre intervenuto all’inizio della discussione della sessione di bilancio. Abbiamo guardato i resoconti delle altre aule e ci sono. Dispiace, ma forse ve lo ricordate male. Poi interveniva anche in replica. Perché, il problema qual è? Noi facciamo una discussione oggi sulla sessione di bilancio, alla quale è allegato come primo punto la comunicazione del presidente della Giunta, sulla quale noi dovremmo dibattere all’interno di questo dibattito, ma se il presidente interviene alla fine noi come facciamo a dibattere? Su cosa dibattiamo? Certo, sui documenti che abbiamo visto approvati. Ma sicuramente non potremo ribattere su quello che il presidente della Giunta dirà. Questo è un grande problema. Questa è la prima cosa.

Seconda cosa, che è una questione politica, è il fatto che il presidente della Giunta è stato assente consecutivamente nelle scorse cinque sedute d’aula e non si degna nemmeno di presentarsi durante la sessione di bilancio, all’inizio della sessione…

 

(interruzioni)

 

RANCAN: Cosa?

 

(interruzioni)

 

RANCAN: Allora, ragazzi, ci prendiamo in giro o diciamo la verità. Il presidente Bonaccini è sempre e totalmente assente ultimamente. È vero. Voi mi state dicendo che è regolare che un presidente della Regione passi e mi dite che quella è una presenza. Poi, per carità, il Congresso del PD probabilmente viene prima della Regione Emilia-Romagna. Sicuramente per voi viene prima il Congresso del PD, sicuramente. Ma io questa la ritengo una mancanza di rispetto totale nei confronti dell’Istituzione Regione Emilia-Romagna…

 

(interruzioni)

 

RANCAN: Parlano, parlano, perché probabilmente per loro non è importante.

Comunque, al di là di questo, siccome noi riteniamo che questa sia una mancanza di rispetto enorme, noi chiediamo due cose. Se la prima non si può attuare, attueremo la seconda. La sospensione dei lavori fino al ritorno in aula del presidente. Se questo non avverrà, noi abbandoneremo l’aula fino al ritorno del presidente della Giunta.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Da Regolamento, come è scritto anche nella sessione di bilancio, non è prevista l’obbligatorietà del presidente di intervenire all’inizio.

Sulla sospensione dell’aula, se volete, possiamo convocare una Capigruppo d’urgenza per capire come muoverci.

 

(interruzione dell’assessore Taruffi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): C’è una richiesta, assessore Taruffi. C’è una richiesta da parte di un consigliere, anzi il capogruppo del Gruppo maggioritario dell’opposizione, che ha fatto una proposta. Se io non ho nessun altro tipo di proposta in generale o se non ci sono altri interventi… Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Per capire se è una questione politica o una questione procedurale, perché a seconda delle due fa differenza la risposta che possiamo dare noi.

Sulla procedura abbiamo sempre fatto una discussione unica, nella quale veniva compreso anche lo stato di attuazione del programma con l’intervento del presidente. A volte interveniva prima, a volte interveniva alla fine, quindi dal punto di vista procedurale non vedo una differenza rispetto a passate approvazioni del bilancio.

In una discussione unica il problema non si pone.

Se poi il tema è perché l’abbiamo scritto così all’ordine del giorno dell’aula, è un altro tema ancora.

Se la questione è più politica, e rispetto all’accenno fatto dal collega Rancan mi pare un po’ più politica non tanto e non solo sulle procedure di discussione del bilancio quanto che il presidente ha saltato alcune aule, allora se il tema è politico sono per evitare di dare una risposta, perché se vogliamo andare a vedere le presenze in aula del presidente della Regione Veneto…

 

(interruzione del consigliere Rancan)

 

ZAPPATERRA: No, non siamo in Veneto, ma lo dico perché la questione politica vale per tutti. Noi stiamo facendo una discussione per mettere in sicurezza…

 

(interruzione del consigliere Rancan)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Rancan, lei lasci parlare la collega, poi può replicare.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Lo dico perché la discussione politica la possiamo fare tutti, il congresso ce l’abbiamo tutti. Io penso che ognuno debba farsi il proprio congresso senza mettere in discussione la procedura che porta a mettere in sicurezza i conti del bilancio della Regione Emilia-Romagna che, come ha appena relazionato la consigliera Montalti, danno risposte alla comunità e ai nostri cittadini.

Io penso che noi vogliamo stare su questo pezzo. Se su questo stiamo, possiamo ragionare nell’osservazione del collega Rancan. Se la riflessione è tutta politica, non ci prestiamo a questo e andiamo avanti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente. Per chiedere un chiarimento e allo stesso tempo chiarire la nostra posizione che è per noi procedurale ed anche politica. Procedurale, perché c’è un ordine del giorno, c’è scritto “procedimento di discussione” e c’è un ordine. Quindi, chiedo se l’ordine è facoltativo e possiamo invertire anche gli altri punti.

Poi, il primo punto è “svolgimento della relazione” e non c’è scritto svolgimento facoltativo della relazione.

Il punto di vista politico è che personalmente come Gruppo avremmo avuto piacere di ascoltare prima il presidente Bonaccini e la sua relazione, anche per calibrare e modulare gli interventi successivi in discussione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Vorrei capire cosa si è deciso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io ho una proposta sua di sospendere l’aula in attesa del presidente.

Sottosegretario, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Come sempre, la Giunta si rimette alle determinazioni della Presidenza dell’Assemblea. Faccio notare, a beneficio di tutti, che è capitato e capiterà ancora che l’Assemblea funzioni senza avere la presenza del presidente, e mediamente il livello di mortalità è rimasto lo stesso, poi nei momenti topici ci sta che il presidente intervenga e dica la sua.

Se teorizziamo, capogruppo Rancan, che in assenza del presidente dall’aula non si discute e non si procede, è una determinazione molto forte, non succede – credo – da nessun’altra parte.

Ho colto quest’anno un’attenzione che non avevo colto negli anni precedenti, però mi permetta di dire che credo che sia nell’interesse dell’Assemblea che si possa discutere e procedere anche in assenza del presidente.

Questa è la mia raccomandazione, poi, come sempre, ci rimettiamo al Regolamento e alle determinazioni della Presidenza.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Rancan, poi devo decidere.

 

RANCAN: La togliamo dall’imbarazzo, presidente, ci vuole un attimo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io non sono in imbarazzo, volevo capire dove ci portasse la discussione.

 

RANCAN: Esatto.

Purtroppo, come ha detto il sottosegretario, nei momenti topici è giusto che il presidente ci sia, oggi non c’è, l’anno passato c’era, l’anno prima pure, l’anno prima ancora pure. Probabilmente l’unica spiegazione che noi ci diamo è che quello che si stava auspicando, che la Regione Emilia-Romagna probabilmente, se Bonaccini avesse continuato con la candidatura per la Segreteria del Partito Democratico, avremmo avuto un presidente part time, oggi purtroppo il presidente non è nemmeno part time, è proprio zero time, nel senso che non esiste proprio.

Io continuo a sentir parlare, ma su questa discussione oltretutto mi sembra di essere stato abbastanza chiaro, quindi togliamo dall’impiccio. Siccome secondo il sottosegretario si può deliberare sul bilancio della Regione, dove noi all’ordine del giorno abbiamo la comunicazione del presidente, sulla quale si deve discutere e dibattere, non siamo messi nelle condizioni, ma comunque secondo il sottosegretario si può deliberare anche senza il presidente…

 

(interruzione)

 

RANCAN: Va bene, dibattere. Quindi noi dobbiamo dibattere su una cosa che non abbiamo sentito dal presidente. Perfetto.

Siccome noi siamo abituati a lavorare in democrazia, quindi ascoltare una parte, poi cercare di ascoltare, ripetere e ribattere, noi crediamo che quest’aula possa tranquillamente dibattere senza il Gruppo della Lega.

Quindi noi usciamo, ve lo dibattete da soli, ve lo votate da soli, fate tutto quello che volete da soli.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Perfetto.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

(i consiglieri del gruppo assembleare Lega abbandonano l’Aula)

 

ZAPPATERRA: A noi ovviamente dispiace, ma per come abbiamo predisposto l’aula, contingentando i tempi… Dibattere è dibattere, quindi è previsto l’intervento e il contributo del presidente. Però, ricordo che il legislatore siamo noi, il presidente è un consigliere, se fosse ammalato noi dovremmo approvare il bilancio lo stesso.

Ci dispiace moltissimo che i Gruppi di minoranza stiano lasciando l’aula, in questo caso del Gruppo della Lega, spero siano gli unici.

Se il Gruppo della Lega, mi pare, non ha intenzione di partecipare a questo confronto, che è un confronto assolutamente democratico, come abbiamo sempre svolto negli anni passati e non si è mai fatta questione che il presidente fosse all’inizio della seduta, a metà o alla fine, faccio fatica a capire questo atteggiamento. Lo rispetto solo perché il bilancio venga votato e i lavori proseguano comunque.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Evangelisti, prego. Poi dovrei dire una cosa anch’io, perché abbiamo qualche problema di proseguimento dei lavori. Prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Soltanto per sottolineare nuovamente come al primo punto ci sia scritto “svolgimento della relazione”, non c’è scritto svolgimento facoltativo e nemmeno replica al dibattito.

Quindi, c’è scritto che il presidente Bonaccini dovrebbe svolgere una relazione sul documento di bilancio, indipendentemente dal dibattito successivo o precedente.

Hanno dato atto i consiglieri che ciò è sempre avvenuto e vorremmo avere quantomeno una spiegazione, o l’avremmo voluta avere in Capigruppo qualora appunto fosse accaduto, o si fosse pensato di organizzarsi in modo diverso dagli anni precedenti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Perfetto.

Mi sembra di capire che non c’è la volontà di sospendere l’attività dell’aula, quindi andiamo avanti con la relazione del relatore di minoranza, che però non c’è.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, non è che si può fare così.

Da Regolamento, purtroppo, non essendoci il relatore di minoranza, deve essere nominato dalla Commissione appartenente, quindi dalla Commissione uno, un altro relatore.

Il presidente della Commissione non è presente e quindi mi dovete dire come… O meglio, i vicepresidenti della Commissione devono convocare l’Ufficio di Presidenza della Commissione e nominare un relatore di minoranza per poter andare avanti con i lavori.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Cerchiamo un attimo di riavvolgere il filo. Io credo che in un momento come questo, con un bilancio come questo, rispetto a un tema di Regolamento non starei a porre la questione sul tema la convocazione e il Regolamento, ma è evidente che forse una Capigruppo per provare a trovare un punto di mediazione è quello che ci viene chiesto dai cittadini, dal mondo, dal ruolo che ricopriamo, per cui evidentemente io chiedo che ci si possa vedere, fare una Capigruppo e comprendere i tempi e i modi per trovare una mediazione, perché è inimmaginabile, non possiamo essere i primi a fare un bilancio senza le opposizioni, senza buona parte delle opposizioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io accolgo, anzi faccio mia e ripropongo, come avevo chiesto all’inizio, una riunione dell’UP e Capigruppo urgente, per capire come continuare, altrimenti io, da come mi è stato detto dal Regolamento, non posso proseguire fino a che l’Ufficio di Presidenza della Commissione non si convoca e non nomina... in questo caso Sabattini, che è il vice presidente, deve nominare un relatore e fare la relazione di minoranza.

Consigliera Zappaterra, voleva intervenire?

 

ZAPPATERRA: Se ho la parola, un quesito che chiedo venga approfondito, senza nulla togliere a quanto ha appena detto il presidente Rainieri, ma mettiamo il caso che un relatore di minoranza del bilancio si ammalasse il giorno dell’aula, non è che riparte la procedura, cioè siamo sicuri che non possiamo proseguire senza il relatore di minoranza nel caso fosse assente per qualunque motivo?

In questo caso non ha neanche un motivo giustificato, ha scelto di lasciare l’aula, quindi lo chiedo perché se abbiamo fatto ora un Regolamento per cui siamo obbligati ad avere il relatore di minoranza, in ogni seduta ci troveremo in questa condizione, quindi chiedo di approfondire davvero la risposta. Ci serve il relatore di minoranza per proseguire? Io penso di no, però, da questo punto di vista aspetto la risposta dei tecnici.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Chiedo la disponibilità di due minuti di sospensione per approfondire questo aspetto tecnicamente e poi lo riprendiamo. Proprio due minuti.

 

ZAPPATERRA: Io sono d’accordo a fare una Capigruppo e un UP. Due minuti per un approfondimento va bene.

 

PRESIDENTE (Petitti): No, nessuna Capigruppo e nessun Ufficio di Presidenza. Ho chiesto due minuti perché mi ha sostituito finora il collega Rainieri.

 

(La seduta sospesa alle ore 15.56 è ripresa alle ore 16.04)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i lavori.

Chiedo ai consiglieri di riprendere il proprio posto.

Riprendiamo i lavori sull’oggetto 6023, che riguarda il bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025.

Ha concluso la relazione, la relatrice di maggioranza, consigliera Montalti. Il relatore di minoranza è uscito.

A questo punto partiamo con il dibattito generale sull’oggetto. Chi si iscrive a parlare?

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Come dicevo prima, il relatore di minoranza è uscito.

Voglio ricordare, visto che è stato oggetto di dibattito prima, che, come da Regolamento, articolo 91, comma 2, i relatori hanno la facoltà di presentare le relazioni orali, i relatori possono altresì riassumere le relazioni, in tal caso l’eventuale pubblicazione del testo integrale avviene con le modalità dell’articolo 76, comma 1.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, ho già detto infatti che hanno la facoltà e che le eventuali relazioni di minoranza a rafforzamento del concetto che abbiamo già detto, quindi, visto che non è presente il relatore di minoranza, si può procedere con il dibattito generale.

Chiedo nuovamente chi vuole intervenire. Consigliere Molinari, prego.

 

MOLINARI: Scusi, presidente, vorrei chiedere un chiarimento, credo che tutta l’aula meriti un chiarimento sui passaggi tecnici che sono stati illustrati precedentemente e sulla decisione che ci è stata comunicata adesso, perché da semplici consiglieri non tutti sono esperti del Regolamento, prima c’è stato detto che non era possibile procedere con la votazione e adesso ci viene detto che è possibile procedere.

Vorremmo capire quali siano le considerazioni sostenute dalla Presidenza Rainieri e le considerazioni che avete fatto tecnicamente, per illustrarci i passaggi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Condivido l’intervento del collega Molinari, quindi, per capirci, chi ha presieduto l’aula prima ha detto qualcosa di non corretto? Per capire se sia effettivamente così, quindi non c’è più la necessità di nominare un relatore in sostituzione, quindi chi presiedeva prima ha detto una cosa non corretta, però lo vorrei sentire dalla Presidenza. Dopodiché, a questo punto chiedo se la relazione c’è o non c’è, perché non l’ho capito. A questo punto mi piacerebbe anche capire se effettivamente questa relazione si può ascoltare, perché io rimarrò in aula in virtù del fatto che questo bilancio è un bilancio particolarmente delicato, quindi mi interessa anche sentire la relazione ed evidentemente partecipare assolutamente al dibattito, però a questo punto vorrei capire a che punto i consiglieri potranno ascoltare anche la relazione del presidente.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Sull’ordine dei lavori.

Lei ha citato, presidente, l’articolo 91 del Regolamento. Leggiamo insieme il comma 4: “La discussione sulle linee generali inizia con l’illustrazione della mozione di maggioranza e minoranza. Chiuso il dibattito, segue la replica. In caso di assenza o di impedimento o di rinuncia dei relatori, l’Ufficio di Presidenza della Commissione referente designa un relatore sostituto”.

 

(interruzioni)

 

RANCAN: Assenza. Può anche essere assente il relatore.

 

(interruzioni)

 

RANCAN: Cosa?

 

(interruzioni)

 

RANCAN: Può anche rinunciare. Siete un po’ in tensione.

In ogni caso, io chiedo la convocazione della Giunta per il Regolamento per capire come bisogna muoversi in questo caso, in questo frangente. Prima cosa.

Seconda cosa. Siccome prima della fine della discussione generale ci deve essere la relazione della Presidenza, tenete pure il numero legale, parlate tra di voi, noi comunque continuiamo a non partecipare fino all’arrivo del presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Mi pare che il collega Rancan abbia capito che intanto la prima questione è stata posta male.

Rispetto all’impedimento, all’assenza o a qualunque altro problema, andava rilevato prima della relazione di maggioranza. Quindi, è chiaro che siamo di fronte ad una questione politica e non procedurale. Di questo dobbiamo essere tutti consapevoli. Se la Lega non vuole partecipare al dibattito sul bilancio preventivo della Regione, ci dispiace, è legittimo, ma non si ferma il mondo, non ci fermiamo noi e il bilancio andrà votato.

Mi pare chiaro che non siamo né di fronte ad una assenza o ad un impedimento. C’è la firma. Stanno boicottando il bilancio, invece di venire a discutere e a presentare le loro idee. Io penso che noi non abbiamo altra scelta che tirar dritto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Io parto dalla considerazione che ha fatto il consigliere Rancan, per poi rispondere anche ad altre considerazioni emerse precedentemente dagli altri consiglieri che sono intervenuti, Molinari e Piccinini.

Si parte, nell’articolo 91, dal comma 1, per poi arrivare agli altri commi, e il comma 1 dice che si ritiene eventuale la relazione del relatore di minoranza, del consigliere di minoranza. Quindi, siamo nell’alveo della eventualità e della scelta di fare la relazione oppure no. Io, arrivata in aula, vista la situazione, ho ritenuto di prendere il tempo necessario per un approfondimento tecnico e dare le risposte necessarie ai quesiti posti.

A questo punto chiedo al consigliere Facci se intende fare la relazione, visto che è in aula. Prego.

 

FACCI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Siamo arrivati a questa sessione di bilancio e credo che questa sessione vada affrontata guardando sicuramente i numeri, ma andando anche oltre a quello che dal punto di vista è stata l’impostazione della relatrice di maggioranza, che comunque ringrazio per la sua disponibilità in questi giorni e in queste settimane, nel senso che i bilanci, come sappiamo, chiudono sempre in equilibrio, chiudono sempre con numeri che ovviamente devono tornare.

Vorrei capire quindi questo bilancio come sia stato strutturato, e non posso non partire dalla questione della sanità, non perché vogliamo a tutti i costi mettere sul banco degli imputati chi gestisce la sanità in Emilia-Romagna, ma perché il bilancio della sanità rappresenta l’85 per cento circa del bilancio della Regione.

Ovviamente, il dato preciso lo avremo al Rendiconto del 2022, che faremo a metà del 2023, ma l’andamento dell’ultimo triennio è sostanzialmente una percentuale che si attesta tra l’84 e l’86 per cento, l’anno scorso era l’86,02.

È chiaro che in una manovra di 13 miliardi e 300 milioni, al netto dei 500 milioni in aumento rispetto alla manovra dell’anno scorso, la questione sanità diventa centrale, diventa “il” punto di questo bilancio.

Quando dico impatto per la misura dell’85-86 per cento, sono ovviamente i capitoli del perimetro sanitario, al di là della singola missione 13 che andiamo a leggere nelle tabelle, quindi dobbiamo in capire in che modo viene costruito il bilancio della sanità, perché non possono essere disallineati, diversamente noi avremmo una restituzione non trasparente, non chiara, non attuale, se vogliamo, di quelli che sono i conti della Regione. Io credo che occorra fare riferimento alle parole della Corte dei conti, che cito non perché in qualche modo la Corte dei conti abbia condannato la Regione, quindi deve essere presa come… ma perché la Corte dei conti – d’altronde, è la sua mission istituzionale – dice che cosa deve essere fatto, quali sono i criteri, quali sono le procedure, e ci dice che l’esigenza di una corretta perimetrazione della spesa regionale sanitaria rispetto alla spesa regionale complessiva, che poi, ovviamente, è l’essenza del decreto legislativo n. 118 del 2011, sia ineludibile, perché, appunto, per avere un equilibrio preciso occorre esattamente perimetrare, delimitare le spese sanitarie rispetto alle altre spese, a garanzia anche dell’effettiva realizzazione dei livelli essenziali di assistenza e, quindi, dell’efficacia dell’azione amministrativa.

Bene, la domanda qual è? La Regione Emilia-Romagna, dal punto di vista del bilancio della sanità, si comporta correttamente? Permette, quindi, una coerenza con il bilancio regionale? La risposta è “no”. E la risposta è “no” semplicemente per due motivi. Il primo, fondamentale, centrale e condizionante, è il metodo. Questa Regione ha aderito al meccanismo della gestione sanitaria accentrata, previsto dalla legge naturalmente. Quindi, è una possibilità. Però, questo meccanismo ha delle regole: impone entro il 31 dicembre di ogni anno che venga approvato il bilancio preventivo sia della Gestione sanitaria accentrata, sia del Servizio sanitario regionale, il preventivo consolidato. Che cos’è il preventivo consolidato? È il bilancio della Gestione sanitaria, insieme ai conti delle Aziende sanitarie locali, ai conti delle Aziende ospedaliere od ospedaliere universitarie integrate con il Servizio sanitario nazionale, ai conti degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici. Tutta la sanità emiliano-romagnola. Dopodiché, a questo bilancio preventivo deve seguire il bilancio consuntivo, sempre consolidato, entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento.

Diventa quindi centrale come questi valori, queste tempistiche siano sistematicamente superate e non rispettate dalla Regione. Il bilancio preventivo del 2021, per esempio, che andava approvato entro il 31/12/2020, è stato approvato un anno dopo, il 6/12/2021 quello della GSA, il 20/12/2021 quello del Servizio sanitario regionale. Egualmente il preventivo 22, il cui termine era il 31/12/2021, è stato approvato una settimana fa, 10 giorni fa, il 5/12/2022.

Il punto è che il Covid non c’entra, perché mi direte che purtroppo il Covid ha sballato i conti, ma no, perché è sistematico a far data da quando la Regione Emilia-Romagna ha aderito a questo sistema.

Il punto è esattamente questo, cioè nel momento in cui si va ad approvare tardivamente, un anno dopo, i bilanci preventivi di un perimetro sanitario che cuba l’85 per cento del bilancio regionale, voi capite che abbiamo una situazione assolutamente non trasparente, assolutamente non coerente, che non ci restituisce un bilancio chiaro e, se vogliamo, anche corretto in termini di aspetto preventivo di Rendiconto.

 Anche qua non posso fare altro che richiamare le parole della Corte dei Conti, che lo scorso 1 dicembre, quindi 20 giorni fa, ha sottolineato queste mancanze, ricordando che la funzione precipua della gestione sanitaria accentrata è la traduzione in termini economico-patrimoniali della spesa regionale, altrimenti rinnovata solamente dalle scritture contabili tradizionali di tipo finanziario.

Il processo di budgeting, che si traduce nel preventivo economico, sul quale ricordo che c’è uno sfasamento temporale di un anno, è infatti necessario a testare scenari, ipotesi e decisioni prese, ed assume ancora maggiore rilevanza nel contesto della crisi pandemica. Il metodo della programmazione costituisce, del resto, un principio fondamentale della materia tutela della salute ed è uno degli elementi qualificanti del Servizio sanitario nazionale”. Quindi, conclude la Sezione della Corte dei conti: “Si rileva come la tardiva approvazione di tale strumento finisca per svuotare di significato la valenza programmatica”. Quindi, svuota di significato la valenza programmatica, il che va a ripercuotersi, quindi, sulla trasparenza e sulla chiarezza.

Tutte queste criticità, tutti questi aspetti, questo comportamento alla fine come si traduce? Abbiamo una criticità strutturale, pertanto, un problema strutturale che inficia i conti, e inficia i conti perché non c’è una reale programmazione. Però, poi quali sono i conti ultimi? Abbiamo, appunto, questa approvazione tardiva, il 5 dicembre, oggi, ripeto, è il 20 dicembre, quindici giorni fa sono stati approvati i conti preventivi del 2022, che ci dicono che la gestione del perimetro sanitario chiuderà con una differenza, un disavanzo di 837.906.000 euro. È stato motivato. La Giunta motiva questo disavanzo enorme e dice che ci sono varie motivazioni: il perdurare dell’emergenza Covid, il costo dell’energia, i maggiori costi per l’attività di recupero delle liste d’attesa, i maggiori costi inflattivi e contrattuali. Però, andando a guardare quelli che sono stati i conti della precedente gestione, vediamo che in realtà non è esattamente così. Certo, nell’anno del Covid vi è stato uno stanziamento eccezionale da parte dello Stato – non lo disconosciamo – che ha permesso a quella gestione del 2020 un attivo di 202 milioni, che ha portato poi al risultato finale, con le imposte e altri oneri. Ma io guardo e confronto, assessore, il valore della produzione e il costo della produzione, perché quello, secondo me, è l’aspetto più importante, al netto di quello che può arrivare in via eccezionale. Quindi, questo ha determinato un bell’aspetto positivo.

Nel 2021 abbiamo avuto una differenza importante: siamo arrivati a meno 162 milioni. E non c’era già quell’intervento eccezionale, perché voi reclamate, a far data dal 2021, una differenziazione dell’intervento dello Stato nelle spese Covid, però questa minore entrata ha portato a meno 162 milioni.

Oggi abbiamo meno 622 milioni il netto differenza valore produzione/costi produzione. È vero, andremo poi a Rendiconto a vedere quello che saranno, ma sono stati imputati in questa attività di programmazione tardiva 240 milioni tra gas ed elettricità per il sistema (nel bilancino sono indicati), poi vedremo a maggio o a giugno 2023, quando sarà approvato il Rendiconto, se saranno di più o saranno di meno, verosimilmente saranno quelli perché, facendo i preventivi l’anno dopo, avete sicuramente già un conto della spesa.

Voglio anche dire che sono stati portati minori costi a livello di personale (meno 40 milioni), quindi indubbiamente non ci sembra di vedere un’implementazione delle attività in un momento in cui ci sono meno risorse sul personale, però, andando anche a fare i conti, togliendo e mettendo, abbiamo sempre quasi 400 milioni di differenza tra costi ed entrate.

Credo che questo problema strutturale della sanità non possa essere banalizzato, né tantomeno possa essere tamponato con i 15 milioni che andiamo a mettere con il progetto di legge, con gli 85 milioni del Fondo straordinario, che sicuramente evidenziano uno sforzo che questa Regione fa, ma il problema è a monte: dobbiamo mettere mano alla gestione della sanità.

Apro parentesi e poi la richiudo perché non vorrei divagare, ma anche sulla questione del payback possiamo dare tutte le colpe al Governo che ha fatto una norma che prevede la retroattività, ma il controllo della spesa è in capo alla Regione, è in capo alla Commissione regionale sui dispositivi medici e alle Commissioni aziendali, che hanno il dovere di controllare che la spesa pubblica, rispetto a quegli acquisti, non sfori e non vada a scapito di aziende che oggi sono giustamente preoccupate.

Approfitto della presenza del presidente per ricordare come egli stesso, circa due settimane fa, mi pare alla Fiera del Distretto biomedicale di Mirandola, abbia giustamente sottolineato l’importanza strategica di quel distretto, l’importanza del biomedicale, di una eccellenza europea, terza a livello mondiale. Lei stesso ha usato queste parole di giusto orgoglio rispetto a quelle imprese. Oggi quelle imprese, però, si aspettano dalla Regione un aiuto, ma anche un cambio di passo per il futuro, perché quelle erano le spese 2015-2018. Quando arriveranno, se rimarrà questo meccanismo, i conti del periodo Covid, questi chiudono l’azienda e portano le chiavi in viale Aldo Moro.

Io credo che occorra un cambio di passo sulla gestione della sanità: gestione della sanità, programmazione che deve arrivare tempestivamente, ma penso anche al Piano triennale dei fabbisogni del personale, il Piano triennale 2022-2024 approvato a ottobre 2022. Anche questo non permette una corretta programmazione, una corretta impostazione dei bilanci sanitari e, conseguentemente, del bilancio complessivo.

Quindi, quando diciamo che la sanità è un problema, non è che ce la prendiamo con il povero assessore Donini, che si è trovato magari una croce, ma diciamo che c’è un problema strutturale che naturalmente la politica, l’Amministrazione deve risolvere. Del resto, non è possibile questo sistema che, di fatto, oggi ha evidenziato, salvo cambi di passo, una voragine in lento e progressivo aumento, che condiziona questo bilancio. Mi pare sia sui giornali di oggi: lei, presidente, ieri ha fatto una conferenza stampa dicendo “l’abbiamo chiuso”. Certo, perché abbiamo un problema interno e questo probabilmente deve vedere una soluzione, al di là dei numeri, che torneranno, perché il bilancio torna, torna per forza. Ma il problema strutturale rimane, e questo oggi incide.

Esco dal perimetro sanitario, ma ho voluto dare questa impostazione, perché se mi devo mettere a guardare tutto quello che c’è sul bilancio, le missioni, gli investimenti, che di fatto confermano quelle che sono azioni, sono risorse tutto sommato che vengono confermate, anche se non tutte le missioni vedono confermati gli stessi valori. Ci sono dei settori in contrazione, ci sono delle leggi regionali che non vengono rifinanziate nei termini che erano stati previsti, non sono tante, ma ce ne sono, dimostrano attualmente una sofferenza, poi, naturalmente, ci sono le risorse extra regionali tra fondi strutturali e PNRR, che naturalmente ci copriranno di risorse e questo in qualche modo potrà verosimilmente accontentare tutti, ma di fatto – lo ripeto – i problemi a monte rimangono.

Non starò a dire quant’è il disavanzo finale, quant’è la quota ancora da ripianare sulle anticipazioni di liquidità, che sono il vecchio debito sanitario che questa Regione si trascina da circa 10 anni e che vedrà la sua fine nel 2050 circa. Non dirò che vi è questo sistema di ricorrere alla contrazione delle anticipazioni delle autorizzazioni al debito autorizzato e non contratto, che è una strategia di bilancio che poi determina spesso e volentieri una falsa rappresentazione di queste entrate e uscite.

Dico solo che abbiamo, per esempio, oltre 150 milioni in più messi a residuo attivo. Questo significa che questo bilancio regge, perché alla fine regge, ma quasi 430 milioni di residui attivi evidenziano delle criticità importanti. Le società partecipate sono pochi denari, sono 8 milioni di euro circa, in cui c’è questa potenziale messa a perdita. Certo, in un bilancio di 13.30.000000 fanno sorridere, ma con 8 milioni si fanno tante misure di supporto a categorie che ne hanno bisogno, 8 milioni che la Corte dei Conti ci chiede di controllare, ci chiede di verificare se abbia ancora senso questa partecipazione e se effettivamente questo risponda a delle esigenze di buona amministrazione.

 Gestione patrimoniale immobiliare, assessore Calvano, l’ho detto in Commissione e lo ridico oggi in quest’aula, lei ha parlato di spending review. C’è tanto bisogno di spending review in questa Amministrazione, partiamo dalle spese legali, partiamo dalle locazioni passive che continuano a essere a bilancio e naturalmente lo condizionano. Vogliamo parlare di valorizzazioni immobiliari, capiamo anche lo sforzo che lei ha fatto e sta facendo con il nuovo Piano di alienazioni e valorizzazioni, però quello del 2023 in realtà ci sembra molto simile a quello del 2022 quanto a dichiarazioni di intenti, poi però ci troviamo un patrimonio mobiliare importante e cospicuo che non valorizziamo. Dovremo spiegare l’acquisto di Villa Aldrovandi Mazzacorati, che in realtà è servito per dare dei soldi all’ASL. Allora tanto vale dare quei 20 milioni all’ASL e lasciare in capo a loro la gestione di un importante complesso, che ha però dei costi di manutenzione, se poi, ovviamente, lo scopo è quello di darlo gratuitamente al Comune di Bologna, mentre prima quantomeno si percepiva un canone di locazione. O pensiamo a Villa Salina, acquistata nel 1973 a quasi 200 milioni di lire, oggi vale 1,8 milioni di euro. Bene, questa la diamo gratuitamente al Comune di Castel Maggiore.

Noi possiamo fare tutta la beneficenza del mondo, perché ci sono attività che lo meritano, ma se noi dobbiamo tenere in pancia (passatemi il termine) dei cespiti che hanno un valore importante, che non danno reddito alla Regione e che fondamentalmente sulla bilancia tra costi e benefìci pende negativamente, dobbiamo farci una riflessione.

È aumentato anche il Fondo contenzioso. Che cosa significa? Che questa Regione ha in previsione di avere delle uscite legate ai contenziosi. In questo caso l’aumento è stato giustificato rispetto alla questione della fauna selvatica, dato che chiaramente i risarcimenti stanno aumentando.

Potremmo dire, allora, che non c’è una gestione oculata della fauna selvatica, il che determina dei costi sociali, e la Regione naturalmente non controlla chi provoca questi incidenti e, allo stesso tempo, si trova costretta a ricorrere a risarcimenti. Anche questo, sono pochi soldi, quello che vogliamo, ma è sempre qualche milione.

Della questione derivati non parlo più. Ne parliamo tutti gli anni di quello che è l’impatto dei derivati sul nostro bilancio. Sono una cifra variabile. Negli ultimi tempi, negli ultimi due anni quantomeno, c’è una contrazione e, quindi, una riduzione di questi esborsi, perché la variazione dei tassi sembra non essere così devastante com’era prima. Se tutto andrà bene, concluderemo la nostra avventura nel 2032 e avremo perso circa 210-220 milioni di oneri passivi ingiustificati. Perché? Perché è stata fatta un’operazione maldestra qualche tempo fa da parte di qualche funzionario.

Allora, io voglio dire che sostanzialmente in questo bilancio (sto chiudendo, ma voglio tenermi cinque minuti per la replica) potremmo entrare nel merito delle singole missioni, di quello che viene fatto e di dove sono stati sottratti o indicati nuove risorse e minori benefici. Dico solo che certamente noi, se devo fare l’elenco della spesa che ha fatto la relatrice di maggioranza, garantiremo una serie di servizi, garantiremo una serie di servizi e una seri di investimenti.

Il punto è: se non avessimo un ingessamento di questo bilancio e un collegamento negativo con la sanità, potremmo fare di più? Certamente sì, è evidente, avremmo certamente un bilancio più leggero, un bilancio meno rigido, che ci permetterebbe di mettere in campo ulteriori risorse.

Non starò a dire dove andrebbero messi maggiori denari o dove sono state messe poche risorse. Dico solo che abbiamo un problema strutturale, legato alla vicenda sanitaria, che ci condiziona negativamente.

Per richiamare le parole – e concludo – che l’assessore Calvano ha detto nel suo intervento prima sulla NADEFR dicendo “possiamo fare di più? Certo, si può fare sempre meglio” e potremmo fare sempre meglio (la seguo e correggo) se mettessimo a posto i conti della sanità, ma soprattutto dal punto di vista del metodo, della gestione corretta, della gestione che possa avere anche il suo controllo, assessore, perché è chiaro che se lei si trova delle spese date, alla fine con quelle deve fare i conti e deve aggiustare e in qualche modo rincorre le situazioni.

Potremmo fare di più se avessimo una sanità in ordine, ma noi una sanità in ordine non l’abbiamo, questo bilancio sconta questo peccato originario, che però evidentemente qualcuno ha causato e che qualcuno dovrà necessariamente risolvere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Chi si iscrive a parlare in dibattito generale? Io non ho iscritti a parlare in dibattito generale. Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Vorrei ritornare su alcune considerazioni che ho già svolto anche questa mattina, ma provando a implementarle anche in ordine alle relazioni che si sono succedute oggi pomeriggio sull’illustrazione al bilancio.

È chiaro che – ripeto, lo riconosce anche il relatore di minoranza – le questioni legate all’ambito economico-finanziario per quanto riguarda i fondi per la sanità ovviamente ci rendono più rigido il bilancio regionale. Però, io credo che questa scelta che andiamo a svolgere in questa approvazione di bilancio sia una scelta consapevole, decisa e politicamente sostanziale, a fronte di quanto, invece, ancora, a prescindere dai Governi, lo Stato continua a non riconoscere rispetto alle spese sanitarie che abbiamo sostenuto nel corso di questi due anni di pandemia e poi dei rincari energetici. Una scelta precisa, che significa garantire e implementare quelle che sono le risorse da parte del bilancio specifico regionale per quanto riguarda la sanità, di fronte a una richiesta maggiore di salute da parte dei cittadini, di fronte a una difficoltà evidente dello Stato di confermare una serie di risorse, che invece questi due anni che abbiamo alle spalle, due anni e mezzo che abbiamo alle spalle richiederebbero, invece, di essere confermate e implementate, perché se vogliamo la medicina territoriale, se vogliamo la tenuta dei pronto soccorso, se vogliamo anche intervenire sugli elementi – di nuovo mi ripeto rispetto a quello che ho sollevato ieri mattina in ambito di interrogazione di attualità –, se vogliamo anche dare risposte a quelli che sono i disagi psichici dei minori perché non vengano ricoverati in strutture miste con adulti, io credo che da questo punto di vista la richiesta economica e di implementazione delle risorse al Governo e allo Stato debba essere fatta e debba essere unanimemente portata all’attenzione del dibattito pubblico, un dibattito pubblico che in sede, invece, di bilancio – anche qui mi ripeto, però aggiungo anche degli altri aspetti – nel tema del dibattito pubblico non si sta concentrando su come sostenere la sanità pubblica o la sanità italiana, ma sta accapigliandosi e cercando di trovare delle situazioni su quelle che sono le soglie di esenzione per quanto riguarda i commercianti rispetto all’impiego del POS, che invece io trovo uno strumento positivo e anche un servizio positivo nei confronti degli stessi commercianti, che si avventura verso l’ipotesi della cancellazione della identità digitale come strumento per quanto riguarda la relazione con la Pubblica Amministrazione, mentre noi sappiamo bene come l’intervento dello SPID, con tutte le difficoltà e anche con gli interventi a supporto di coloro che hanno fragilità derivanti dalla parte economica ma anche per quanto riguarda quella anagrafica, abbiamo comunque condotto campagne a sostegno.

Mi sembra che la discussione a livello nazionale non stia vertendo su questo tema, quindi io vorrei chiedere complessivamente a tutti i colleghi di maggioranza e minoranza di portare all’attenzione questa questione, oppure si sta discutendo di come debba essere corretto l’elemento del payback, e su questo possiamo anche approfondire, ma il tema rimane sempre quello per il quale il Fondo sanitario nazionale non è sufficiente a garantire i servizi sanitari non solo in Emilia-Romagna, ma anche in altre parti d’Italia, a meno che questo non voglia svolgersi in direzione di una forte e profonda privatizzazione della sanità.

Se parliamo di sanità pubblica, noi che in Emilia-Romagna abbiamo una strutturazione molto articolata, complessa, diffusa, presente sul territorio, ovviamente a partire da quello che è il carico dei costi energetici che ci troviamo ad affrontare in questo frangente sappiamo di dover accusare maggiormente il colpo.

Si continua a parlare di tassa piatta per quanto riguarda le partite IVA, quindi di costruire sperequazioni molto forti rispetto alla contribuzione, si continua a parlare di guerra ai poveri con le restrizioni per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza, si continua a dire (ne abbiamo discusso anche ieri) di cancellare il Bonus cultura per quanto riguarda i diciottenni, oppure nei mesi passati si pensa di rispondere alla crisi energetica autorizzando nuove trivellazioni o pensando che l’ordine pubblico si possa garantire attraverso l’identificazione di una nuova fattispecie di reato come quella dei rave. Io credo che, se il tema centrale, così come ha articolato in diverse occasioni nel corso di questa discussione anche attorno al DEFR e anche oggi rispetto al bilancio, è sull’amministrazione della sanità e su come noi possiamo riuscire a garantire una sanità pubblica, posto che come maggioranza abbiamo approvato un documento di indirizzo che prova a fare un passo avanti anche sul tema del ripensamento e della costruzione di una prospettiva diversa, se la discussione può essere organica e organizzata, questo vada richiesto anche al livello nazionale.

Del resto, quello che noi facciamo con questo bilancio l’abbiamo detto e ripetuto: è la garanzia di una serie di servizi. Parto dal Fondo regionale per la non autosufficienza, parto dall’attenzione che intendiamo volgere a tutto quanto l’ambito non solo sanitario, ma anche sociosanitario, che richiede altrettante importanti risorse, di nuovo direttamente espresse dal bilancio regionale, parto anche dalla conferma di alcune misure che io credo essere determinanti per capire qual è l’orientamento della Regione Emilia-Romagna e, quindi, anche la conferma di integrazione di quello che è il reddito di libertà per le donne in fuga dalle violenze domestiche e parto anche, correlatamente a questo, da quello che si è avviato proprio in un utilizzo virtuoso di quelli che sono i fondi strutturali europei, penso, per esempio, ai bandi per quanto riguarda il favore e il sostegno all’imprenditoria femminile. Proprio questa mattina c’è stata una conferenza stampa della consigliera di parità che riporta come nuovamente nel corso del 2021 le donne stiano rinunciando alla possibilità di lavoro, quindi procedano con un numero maggiore di rinuncia al proprio lavoro, quindi concordino con i datori di lavoro delle dimissioni volontarie, per ottemperare nell’arco dei primi tre anni di esistenza dei loro figli la rinuncia al lavoro. Ecco, noi siamo quelli che utilizziamo i fondi strutturali per poter garantire anche una conciliazione dei tempi di vita e una capacità educativa nella fascia 0-6 anni, alla quale non vogliamo rinunciare sotto tutti i punti di vista.

Mi piacerebbe che, oltre che a ragionare, come probabilmente è anche giusto fare, rispetto a come stiamo spendendo queste risorse, come le vogliamo orientare, come le difficoltà le vogliamo affrontare rispetto a un tema grande come quello del comparto sanitario, iniziassimo comunque a richiedere anche ad altri livelli, non solo esclusivamente regionali, il rispetto della discussione. Una discussione che deve prevedere – lo ribadisco ancora qui – un’attenzione particolare anche per quelle che sono le risorse limitate che lo stesso Governo oggi si trova a dover amministrare in una congiuntura sicuramente sfavorevole, in una difficoltà sicuramente ampia per quanto riguarda i conti dello Stato, ma che però così come l’Emilia-Romagna cerca di trovare i modi e le maniere per garantire e accompagnare uno sviluppo e una tenuta dei servizi, credo che alcune misure che invece ideologicamente vengono assunte a livello nazionale non facciano il giusto paio con quello che stiamo facendo qui oggi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Presidente, grazie. Sull’ordine dei lavori. In coerenza e seguendo il senso che avevamo scelto poc’anzi per organizzare i nostri interventi anche all’interno del Gruppo, sarei chiedere quale sia la decisione assunta dalla Presidenza, ovvero se il presidente Bonaccini che ci ha raggiunti intenda ascoltare tutti gli interventi e poi al termine procedere con la sua relazione, ovvero se intenda intervenire in dibattito e poi anche replicare al termine (giusto per organizzarsi).

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Credo sia già stato detto, ma lo ribadiamo: il presidente interverrà in corso di dibattito quando riterrà di portare un contributo alla discussione.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Calvano per il lavoro che è stato svolto, i relatori, in particolare naturalmente, la relatrice di maggioranza, Lia Montalti.

Il bilancio che discutiamo in questa giornata si presenta certamente come il più complesso del mandato regionale in atto, è posizionato tra l’uscita, ci auguriamo ovviamente definitiva dell’emergenza sanitaria, e l’irrompere del caro energia e del generale aumento dei costi, tra gli effetti indotti dal conflitto bellico che è ancora in corso in Ucraina.

Il contesto generale appare davvero severo nella proiezione a breve termine, come attestano anche le stime di Prometeia. Penso sia necessario fare riferimento anche ai dati di contesto, e queste stime sono relative alla crescita del PIL italiano prevista nel 2023, ridotte dall’1,9 per cento inizialmente definite ai livelli prossimi allo zero, come conseguenza del caro-energia e della crescita dell’inflazione. Il dato che riguarda la nostra Regione, che, lo ricordo, è pari a un più 0,2 per cento, risulta migliore, ovviamente non di tanto, in uno scenario di ripresa che, però, dovrebbe realizzarsi nel 2024 e nel 2025.

Al quadro delineato non si può evitare di associare la parte che riguarda la sanità, della quale si è ampiamente discusso, lo sappiamo, si è discusso negli ultimi mesi in particolare anche tra lavoro di preparazione al bilancio svolto nelle Commissioni ed evidentemente nel dibattito pubblico, però penso che a questo proposito non sia ridondante, anzi sia doveroso anche rimarcare, in quanto è un dato realistico e non è al contempo accettabile, il mancato ristoro del Governo nazionale in relazione alle spese Covid sostenute negli anni 2021 e 2022. Penso sia un atto a mio parere dovuto, che rischia di mettere a dura prova oggi davvero la tenuta di un Sistema sanitario come quello emiliano-romagnolo, che sappiamo essere a forte impronta pubblica.

Allora, fatta questa premessa, io esprimo sicuramente condivisione per l’impostazione politica che caratterizza la proposta dell’atto di programmazione oggi in discussione, a partire dalla salvaguardia dell’impianto di sanità pubblica che caratterizza da sempre la Regione Emilia-Romagna, al quale vengono assegnate tre quarti delle risorse disponibili, ovvero circa 9 miliardi di euro. È una scelta politica fondamentale, non tanto e non solo per la storicità che la caratterizza, quanto per l’essenzialità del Servizio sanitario a beneficio della tutela e del benessere delle comunità che appartengono al nostro territorio, nell’ambito della quale è opportuno rimarcare anche la conservazione dei circa 500 milioni di euro ascritti al Fondo regionale per la non autosufficienza. Un corrispettivo molto rilevante se rapportato a quello messo in campo dal resto delle Regioni italiane e dallo stesso livello nazionale, che conferma proprio l’attenzione prioritaria di questa Giunta e di questa Regione alle fragilità, con particolare riferimento alle persone anziane, ai disabili, nei riguardi delle quali è doveroso continuare a dimostrare, come stiamo facendo e come abbiamo sempre fatto, una grande attenzione.

Accanto a questo elemento primario, concordo anche con la scelta di garantire nella previsione la compartecipazione regionale ai fondi europei, indispensabile – lo sappiamo – per assicurare lo svolgimento dei progetti e degli investimenti sui quali si fondano lo sviluppo e l’espansione del sistema Emilia-Romagna, insieme al perseguimento degli obiettivi di mandato e anche oltre, compresi quelli declinati e condivisi all’interno del Patto per il lavoro e per il clima.

In terza istanza va sottolineata – a mio parere con forza – la salvaguardia delle misure indirizzate a beneficio delle famiglie, con particolare riferimento a quelle in difficoltà, dall’accesso ai nidi alla conferma della gratuità dei trasporti, dalle Borse di studio e quanto disposto sui ticket sino ai buoni affitto, un insieme di determinazioni che conferiscono un tratto sociale, un tratto di prossimità alla programmazione triennale, da riconoscere e valorizzare poiché riferito ai più fragili, ai giovani e alle famiglie, a maggior ragione, come ricordava, in un momento storico in cui la quotidianità delle persone è gravata da consistenti aumenti dei costi, che mettono in seria difficoltà l’equilibrio e la tenuta dei bilanci familiari.

Completa il quadro la scelta, effettuata per l’ennesimo anno, di non ricorrere all’aumento delle tasse. Io credo sia doveroso evidenziarlo, perché ciò significa innanzitutto non richiedere ulteriori sforzi finanziari a persone, famiglie e imprese, e in secondo luogo perché quando una scelta risulta, come in questo caso, positivamente reiterata nel tempo rischia di restare un po’ sottotraccia e di non costituire più una notizia.

Credo invece che vada messa in valore, perché è una scelta sostanziale, che va a beneficio di tutti, e al contempo è tutt’altro che scontata, proprio per le premesse che prima provavo a raccontare. Questa scelta peraltro non impedisce di confermare un piano degli investimenti particolarmente significativo, che nel corso di un biennio si è attestato su un corrispettivo finanziario pari a 19,9 miliardi di euro, facendo registrare 6,5 miliardi di euro in più rispetto a quanto previsto nel primo DEFR del mandato in corso di svolgimento.

Insomma, un ammontare finanziario indispensabile, a maggior ragione in un contesto difficile, un reale valore aggiunto per il mondo delle imprese e del lavoro e, di conseguenza, anche per l’occupazione.

Certo, restano diverse variabili da verificare. Forse mai come nella stagione recente, la manovra di assestamento di luglio potrà essere significativa per reperire ulteriori disponibilità di risorse rispetto a quanto non programmabile oggi, in particolare in alcuni ambiti, ma l’impianto di fondo della proposta illustrata e la natura politica ad essa sottesa mi portano ad esprimere un convinto parere positivo.

L’approvazione di questa programmazione finanziaria aprirà di fatto un percorso, nell’ambito del quale, stante i riflessi di complessità sociale che contraddistinguono l’attualità, sarà indispensabile anche, a mio parere, un monitoraggio costante della tenuta e dell’equilibrio di comunità, che costituisce il primo fondamento per provare ad assicurare un benessere il più possibile diffuso.

Per questa ragione, muovendo proprio da quanto disposto dal bilancio, occorrerà continuare ad assicurare una priorità a tutto ciò che concorre a delineare il campo delle politiche alla persona, dunque dalla sanità all’istruzione, al sociale, sino alla cultura e allo sport, perché passa essenzialmente da qui, in continuità poi con i tratti distintivi che da sempre contraddistinguono la nostra Regione, la possibilità di garantire la prosecuzione di un cammino che ha tradizionalmente caratterizzato, e siamo certi continuerà a farlo, la nostra Regione tra le più accoglienti e virtuose dell’intero Paese.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Sono tanti gli elementi che influiscono nel dibattito e anche negli aspetti propositivi che si possono discutere su questo bilancio, la pandemia, i costi straordinari sostenuti per l’emergenza sanitaria, quasi 1 miliardo di euro nel triennio 2020-2022 di fondi regionali, i costi energetici crescenti, circa 250 milioni di euro, l’inflazione a doppia cifra, dopo tanti anni che non era così alta, scenari geopolitici ed economici internazionali tra i più instabili negli ultimi decenni, il parziale finanziamento del Governo alle Regioni per le spese Covid, visto che la nostra Regione ha avuto solo circa il 40-45 per cento delle spese sostenute.

Per quanto riguarda la sanità, parto proprio dalle spese sanitarie, che rappresentano una parte rilevante del nostro bilancio. Abbiamo recentemente approvato l’integrazione al bilancio per 15 milioni, adoperando somme non utilizzate, somme di recupero, risorse non impegnate, almeno così ha riferito l’assessore, recuperando inefficienze amministrative nella gestione dei fondi a disposizione.

Si potevano probabilmente mettere in campo ragionamenti diversi per efficientamenti o accorpamenti delle parti amministrative e tecniche di tutte le strutture, ad esempio acquisti effettuati in sanità tramite Intercent-ER. Nei primi mesi del 2022 è stato istituito un sistema di monitoraggio bimestrale dei conti economici delle singole Aziende sanitarie proprio al fine di verificare in maniera puntuale le dinamiche gestionali dei costi sostenuti, il loro impatto diretto sul bilancio aziendale. Nonostante le richieste dei diversi Gruppi consiliari in Commissione Sanità di analizzare ed esaminare questi monitoraggi bimestrali, di questi monitoraggi non abbiamo mai visto traccia. Stando a dichiarazioni pubbliche di diversi direttori generali e di alcune Aziende sanitarie, nella nostra Regione già da giugno si sapeva che saremmo finiti in queste condizioni, un disavanzo di 880 milioni, che nel 2021 era di 830 milioni. Quindi, quando la pandemia si è attenuata, paradossalmente il disavanzo è ancora aumentato.

Abbiamo dei saldi per singola azienda molto diversificati fra di loro, andiamo dai 46.000 di Piacenza fino ai 197.000 dell’azienda della Romagna. Da questo punto di vista sarebbe interessante avere una dimensione legata al numero di abitanti, perché chiaramente le aziende hanno delle caratteristiche diverse fra di loro anche dal punto di vista dimensionale e sarebbe interessante capire dal punto di vista della copertura dei servizi ai cittadini quanto impattano.

Spendiamo più di altre Regioni, le criticità permangono, le liste di attesa, la mancanza di professionisti, i Pronto Soccorso che continuano ad essere al collasso. con numeri crescenti per le attese.

Un altro dato che emerge, vista la piaga dei costi energetici, è la transizione energetica non più rinviabile. La scelta di incrementare la produzione e l’utilizzo delle energie rinnovabili deve concretizzarsi in tempi brevi; implementare sistemi di gestione dell’energia di ultima generazione che permettano un monitoraggio continuo dei consumi deve avere la priorità.

Sono usciti i primi bandi e altri ne usciranno a breve del FESR, che sono rivolti anche a strutture pubbliche, quindi anche alle ASL, e le stesse devono avere i progetti pronti per poterli presentare. È necessario un approccio strutturale e strategico, non sempre solo sulle singole criticità, altrimenti ci troveremo qui, nel 2023, a fare gli stessi discorsi, con una coperta sempre più corta a livello regionale, per via dei buchi di bilancio coperti con stanziamenti annuali, che ovviamente si rifletteranno negativamente sui servizi che dobbiamo garantire.

È fondamentale costruire una rete territoriale di servizi sanitari e sociali più integrata e omogenea, ad esempio superando l’attuale articolazione delle aziende sanitarie locali e territoriali e delle aziende ospedaliere.

Questi sono i temi che sono stati affrontati alcuni giorni fa in un ordine del giorno della maggioranza, che io ho accolto molto positivamente, perché ho visto delle aperture molto interessanti.

Un altro passaggio riguarda il coinvolgimento delle Amministrazioni locali, rendendole più protagoniste. Una loro compartecipazione è necessaria per analizzare le nostre strutture sanitarie e verificare i singoli bisogni e le singole prestazioni, e per poter analizzare correttamente gli impatti sulla spesa nell’ottica di una programmazione più efficiente, proprio per non trovarci a fine anno ad avere 15 milioni di euro non utilizzati anche il prossimo anno.

Un nuovo ruolo è auspicabile anche per le Conferenze territoriali. L’ho detto anche prima: il tema dell’ordine del giorno presentato dalla maggioranza parlava anche di questo, quindi Conferenze territoriali e Comitati di distretto. Quindi, non più solo luoghi deputati alla mera informazione, come purtroppo succede oggi, ma luoghi di analisi e confronti per condividere le scelte che impattano sul territorio.

In agosto 2022 la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha annunciato il via libera all’intesa con i sindacati dei medici di emergenza territoriale, medici specializzati che operano a stretto contatto con il 118 e il pronto soccorso, per garantire un’assistenza medica tempestiva ed efficace in caso di urgenze, a un accordo che prevede incentivi economici sino a 100 euro per i medici disponibili su base volontaria ad operare nell’ambito dei servizi di emergenza sanitaria territoriale, ora prorogato, con l’articolo 14 del dispositivo “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità 2023”, a tutto il 2023. Ma questo da solo non può rispondere alla carenza di personale qualificato e professionalmente preparato, deve essere accompagnato da un aumento del personale in organico in grado di operare in pronto soccorso, gli incentivi devono essere estesi anche al personale strutturato, che poi è quello che affianca gli specializzandi, deve essere con urgenza rivista la logistica dei pronto soccorso, che si stanno trasformando in piccole medicine d’urgenza, con ricoveri di qualche giorno per pazienti, prevedendo inoltre che i medici di emergenza territoriale che escono in automedica, quando tornano al pronto soccorso, garantiscano la gestione dei pazienti, almeno dei codici bianchi.

Capisco bene che è complesso riuscire a fare una riforma unica e organica, ma non è accusando i cittadini di fare accessi impropri che cambieremo la nostra sanità. Se accessi vengono fatti è perché non hanno alternative ed è perché è carente l’integrazione territorio-ospedale. Manca il filtro che doveva essere fatto dai medici di medicina generale, dai servizi territoriali delle Aziende USL e dai percorsi diagnostico-terapeutici. Oggi i pazienti sono lasciati soli e si recano in autonomia nei pronto soccorso, con il risultato che i pronto soccorso stessi si stanno nuovamente riempiendo, anche a causa dell’influenza che in questi giorni sappiamo tutti essere molto accentuata.

Abbiamo tante Case della comunità, che vengono citate molto frequentemente come numero, ma è anche importante che all’interno delle Case della comunità ci siano i contenuti, quindi i servizi. Non è sufficiente la scatola, ma è molto importante che all’interno ci siano i professionisti e i servizi conseguenti. Abbiamo quindi bisogno di motivare il nostro personale sanitario e valorizzare il personale sanitario, sociosanitario a tutti i livelli, in collaborazione con le Facoltà di Medicina, nell’ottica di programmazione dei fabbisogni. Se è vero che il sistema sanitario in Italia è preso come esempio perché è uno dei migliori, è merito dei professionisti, e abbiamo bisogno di farli sentire coinvolti e orgogliosi, come è sempre stato.

Oggi, c’è un sempre più forte utilizzo del privato accreditato, sintomo di un malessere generale della sanità pubblica, tanto che la stessa parte politica che un tempo criticava questo apporto, guardando i dati, ha incrementato nel 2021 di più del 9,20 per cento le risorse stanziate al privato accreditato.

Dobbiamo quindi recuperare il gap dell’ultimo decennio con una nuova generazione di medici, infermieri, assistenti e tecnici, agevolandone il reclutamento per le aree interne e di montagna.

Voglio chiudere l’intervento parlando di viabilità. L’assessore Calvano ha preannunciato un cospicuo finanziamento, raddoppiato con il contributo dello Stato, e questo è un messaggio assolutamente positivo, ma ci sono altre annotazioni che devono essere fatte.

Nel DEFR in più passaggi diversi impegni hanno come destinatario finale le aree interne e montane, quando si parla, ad esempio, di contrastare l’abbandono dei territori marginali, lo spopolamento delle aree montane, quando si intende attivare una serie di interventi che favoriscano il ricambio generazionale nelle aziende con l’ingresso di giovani agricoltori professionalizzati, con investimenti per servizi a favore delle popolazioni rurali, per aumentare l’attrattività nei confronti dei giovani e contrastare lo spopolamento nelle aree montane e interne, quando l’impegno diretto a rafforzare la leva per l’attrazione di nuovi investimenti ad alto contenuto di innovazione, sostenibilità ambientale e buona occupazione, con politiche dedicate alle aree montane, interne e periferiche, attraverso patti di filiera e accordi con i territori, quando l’utilizzo è quello di investire su una nuova mobilità sostenibile, anche attraverso l’integrazione dell’attuale programmazione con i progetti green del PNRR, per incentivare e rafforzare le reti del trasporto pubblico, con particolare riferimento alle aree montane interne.

Per non parlare del tema delle vie virtuali, quindi della connettività, della fibra ottica, che è stato oggetto di un atto al punto precedente che abbiamo discusso.

Ostacoli. Abbiamo una viabilità precaria, a causa di interruzioni e chiusure che non aiutano le giovani generazioni ad insediarsi nelle aree montane, nonostante i bandi per l’acquisto in montagna, quindi non è sufficiente avere buone condizioni per acquistare la casa, ma servono anche condizioni ambientali per poterci vivere e condizioni per una buona mobilità.

Il degrado generalizzato delle strade provinciali deriva anche dalla gestione della Città metropolitana, che non è in grado di mantenere, come facevano, invece, in passato le Province, un’adeguata viabilità provinciale. Io credo che su questo punto, assieme a tanti altri legati al tema del riordino istituzionale, si debba in futuro aprire un dibattito ed essere consapevoli che così le cose non funzionano. Non credo sia solo sufficiente implementare fonti di finanziamento, ma ci deve anche essere qualcuno in grado questi finanziamenti di poterli gestire e di poterli mettere a terra con le dovute caratteristiche.

È, quindi, necessaria un’analisi complessiva, una visione di territorio di insieme, lavorare non sul piccolo disagio, ma gestire complessivamente il territorio, con un’adeguata programmazione dei lavori, delle manutenzioni, delle strade eccetera. Si dovrebbe, quindi, uscire dall’approccio ideologico di parte, come è successo in passato, per evitare che soluzioni ottimali si ingessino a causa delle rispettive posizioni politiche, portando poi una situazione a degenerare. È importante avere la consapevolezza che il problema è a livello territoriale, sta diventando veramente serio e serve un tavolo di confronto che possa dare una soluzione complessiva.

Auspico che per il nostro territorio montano e interno il massimo impegno per snellire le procedure, per reperire le risorse, ma soprattutto per spenderle al fine di migliorare significativamente i collegamenti, con l’obiettivo naturalmente di ridurre i tempi di percorrenza a vantaggio dei cittadini e delle centinaia di aziende insediate in montagna. Quindi, c’è il tema della manutenzione, che incide, anch’esso, sulla viabilità. Sappiamo bene, infatti, che 1 euro investito in prevenzione ne fa risparmiare 10 nella gestione delle emergenze. Questo credo che debba diventare sempre di più un modo di agire di prospettiva del nostro Ente.

In conclusione, credo che possiamo fare un buon servizio in questi due anni che ci rimangono, ritengo che possiamo dare risposte concrete e positive ai cittadini della nostra regione, ma è necessaria una maggiore condivisione delle scelte da operare e una visione organica delle riforme da attuare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Consigliere Marchetti Daniele, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Sicuramente, come hanno già evidenziato diversi colleghi che mi hanno preceduto, il cuore della discussione, per quanto riguarda questo bilancio di previsione 2023, è sulla sanità. È inevitabile, perché arriviamo in coda ad un’annualità 2022 che ha visto un’Emilia-Romagna in forte difficoltà dal punto di vista economico e gestionale, una difficoltà che però non credo sia esclusivamente legata a problematiche esterne. La Regione Emilia-Romagna non è estranea al deficit di oltre 800 milioni, che abbiamo già discusso diverse volte e che, di fatto, ci costringe ad ipotecare un po’ anche il bilancio 2023. Non a caso, infatti, c’era una sorta di Fondo di garanzia di 85 milioni di euro, che vengono destinati proprio alla sanità, andando così magari a togliere risorse importanti ad altri ambiti altrettanto importanti.

Sulla traccia del lavoro fatto qualche settimana fa con il famoso progetto di legge dei 15 milioni, dove abbiamo raschiato tutti i fondi presenti nel bilancio del corrente anno, lo stesso modello viene adottato sostanzialmente per il 2023.

Per carità, nessuno dice che dobbiamo tralasciare le problematiche legate alle liste d’attesa, a tutte le problematiche che gli operatori sanitari devono vivere ogni giorno per portare avanti la loro attività, però è sicuramente un dato di fatto su cui ci dobbiamo interrogare e riflettere, perché non possiamo star qui a giocare a fare i parlamentari mancati, ributtando sempre la palla a Roma, perché se andiamo a vedere poi i risultati, i deficit, i buchi (chiamiamoli come vogliamo) registrati da altre Regioni, ci accorgeremo che c’è una sproporzione a livello emiliano-romagnolo.

Ci sono poi sicuramente degli elementi ulteriori da tenere in considerazione, come il numero delle Case di comunità presenti sul nostro territorio, che possono incidere sicuramente con costi maggiori, ma a questo punto ci dobbiamo interrogare anche sul servizio che effettivamente andiamo ad offrire. Offriamo più di altre Regioni, prendendo magari quelle della fascia del centronord? Lo dite voi, ma ascoltando i cittadini non pare, perché, come ha riportato anche qualche collega che mi ha preceduto, se andiamo a vedere quel che c’è dentro le Case della salute, che voi additate come motivo di maggior costo, il più delle volte ci accorgeremmo che i servizi che vengono offerti spesso non soddisfano nemmeno le linee guida della Regione Emilia-Romagna. Questo lo diceva anche un report dell’Agenzia sociosanitaria della Regione, per cui non mi sto inventando sicuramente nulla.

Stesso discorso anche sulle liste d’attesa. Questi maggiori costi che noi ci trasciniamo dietro anche nel 2023 sono stati d’aiuto a risolvere queste problematiche, quando spesso ancora oggi i cittadini, quando chiamano e si recano allo sportello CUP, si sentono dire che l’agenda è chiusa? È questo il modo di risolvere le problematiche? Non credo. Quindi, ritengo che qualche riflessione la dovremmo fare in casa nostra, senza rimandare sempre, come dicevo prima, a Roma.

Per carità, il Governo dovrà sicuramente fare la sua parte. L’appello lanciato da tutte le Regioni è sicuramente condivisibile. Però, non è che se spendiamo fondi infiniti il Governo è tenuto a risarcirci e rimborsare tutti i fondi che noi spendiamo. Dovremmo fare un minimo di autoanalisi per capire se in casa nostra li abbiamo spesi bene, visto che c’è una sproporzione tale con Regioni simili alla nostra come abitanti, come Servizio sanitario e come impatto Covid avuto? Ci dovremmo fare qualche domanda per capire se effettivamente stiamo andando nella direzione giusta? O vogliamo continuare a trascinarci dietro i problemi di anno in anno, per poi chiedere a Roma ulteriori risorse? Non credo che sia questa la soluzione. Certo, Roma deve riconoscere quanto dovuto, ma quanto dovuto per quanto riguarda quella parte che è stata spesa bene. D’altronde, se è stato speso di più, se sono state spese male le risorse pubbliche, come è stato detto da qualche vostro ex dirigente, qualche punto interrogativo bisognerebbe porselo.

Io ritengo che siamo veramente fermi al palo in questa Regione, perché continuiamo a barricarci dietro alla solita storiella dell’eccellenza emiliano-romagnola per quanto riguarda la sanità. Ma mi pare che anche le parti sindacali, oltre a chiedere certamente al Governo centrale risorse, richiedano anche una riforma seria alla Regione Emilia-Romagna. E anche questo non lo diciamo soltanto noi. Dico “soltanto noi”, perché comunque come Lega abbiamo depositato già da tempo un progetto di legge finalizzato ad avviare un confronto, un dibattito su una riforma del Servizio sanitario regionale, perché non possiamo più ignorare le problematiche e far finta di nulla senza mettere mano all’intero sistema. Un sistema che non ce la fa più, perché potete dire tutto quello che volete (ho letto qualche dichiarazione recente anche sulla sanità pubblica), ma, fino a prova contraria, state aumentando la spesa che va verso il privato accreditato, più 9,20 per cento è l’ultimo dato che abbiamo a disposizione, e credo che sia un dato destinato ad aumentare, quindi anche questa è una storiella fine a se stessa che è destinata a finire.

Questo non è un tentativo di demonizzare il privato accreditato, per carità, sta dando il suo contributo, ma un sistema sanitario che non riesce più a reggere, quindi non è sicuramente la soluzione quella di rimandare e spalmare il problema sul 2023, perché io mi auguro che quei fondi che comunque stiamo ritagliando ulteriori sul bilancio di previsione che stiamo discutendo oggi e che voteremo sicuramente domani, mi auguro che questi fondi non servano soltanto a tappare qualche buco e a mettere qualche pezza qua e là, ma mi auguro di vedere qualche investimento lungimirante per migliorare il Servizio sanitario regionale.

Non a caso mi ricollego a una proposta che è stata approvata con la Nota di aggiornamento al DEFR, dove abbiamo voluto inserire il tema dell’innovazione, che è un tema cardine. Io vorrei vedere investimenti in tal senso, investimenti nell’innovazione farmaceutica, ma anche tecnologica, dal punto di vista dei dispositivi medici, in modo da migliorare l’assistenza e abbattere magari anche quell’ospedalizzazione che ha un costo sicuramente sul Servizio sanitario regionale, un investimento iniziale che a lungo termine, però, potrebbe garantire dei servizi e dei risparmi ulteriori.

Sono temi che vorremmo affrontare con serietà, con concretezza, senza nasconderci dietro facili slogan, perché possiamo raccontarci tutto quello che vogliamo, ma fino a prova contraria a livello territoriale, se pensiamo alle auto mediche che vengono tagliate, ai continui accentramenti delle strutture ospedaliere, ai Pronto Soccorso che comunque non funzionano in molte parti h24, ma vengono depotenziati, sono tutti temi che devono finire al centro di un dibattito, ma un dibattito che sia fondato su proposte serie, non con discorsi fumosi del tipo “Roma ci deve garantire le risorse”.

Non è certamente questo il modo di affrontare seriamente un tema così delicato, un tema delicato che va a indebolire tutto il resto dell’impianto del bilancio regionale. Del resto, se andiamo a sottrarre risorse, per rimediare ai danni commessi in precedenza, ad altri capitoli altrettanto importanti, come dicevo in apertura di questo mio intervento, è un problema che dovremmo tenere bene in mente.

Così come abbiamo fatto con il documento precedente, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, non ci siamo certamente sottratti al confronto anche in occasione di questo pacchetto bilancio. Infatti, sono diverse le proposte che abbiamo presentato, che magari erano già state proposte anche nella Commissione competente, ma che sono state bocciate, però crediamo che sia fondamentale continuare a portare avanti idee e proposte.

Proprio legato alla sanità, ad esempio, ho presentato, a mia prima firma, un emendamento che riguarda l’Ospedale di riabilitazione di Montecatone, scenario di grandi passerelle sia del presidente Bonaccini che dell’assessore Donini, ma è da cinque anni che attendiamo il cambio di governance. Io ricordo una Commissione Sanità, cinque anni fa, richiesta congiuntamente e trasversalmente dal sottoscritto e dal consigliere Marchetti che aveva proprio in oggetto il tema delle difficoltà che questo hub regionale sta affrontando. Lo conoscete benissimo tutti. È un hub regionale di eccellenza sulle microlesioni. Ebbene, proprio quella struttura sta vivendo difficoltà legate alla sua forma ibrida, perché stiamo parlando di una società per azioni 100 per cento pubblica, un’anomalia nel panorama sanitario che non garantisce più efficienza e competitività a quella struttura, perché chi ci lavora all’interno figura come dipendente privato sotto il controllo pubblico. Quindi, se una persona già di per sé deve lavorare in un ambiente così pesante sia dal punto di vista fisico che psicologico, perché i casi trattati in quella struttura sono di estrema gravità, appena si aprono le graduatorie delle Aziende sanitarie pubbliche scappano tutti. C’è un turnover elevatissimo, il che non garantisce una crescita costante di quella struttura.

Cinque anni fa, in seguito a quella Commissione che dicevo poc’anzi, venne detto che si sarebbe lavorato su una riforma di questa forma di governance. Dopo cinque anni che cosa abbiamo visto? Ancora nulla. Sappiamo che ci sono dei tavoli aperti, abbiamo fatto degli accessi agli atti, ma in realtà abbiamo poi scoperto che questi tavoli non hanno ancora portato, dopo cinque anni – continuo a sottolinearlo –, ad una soluzione.

Con questa proposta, quindi, intendiamo avviare questo processo per arrivare finalmente ad un vero e proprio cambiamento della forma di governance di questa struttura, non soltanto per il territorio imolese, dove ha sede questo ospedale di riabilitazione, ma perché, come dicevo, è un hub di grande importanza a livello regionale, nazionale, mi verrebbe da dire anche europeo.

Ci sono poi altri temi che abbiamo ritenuto importante evidenziare sempre con alcune nostre proposte, come anche le risorse spese e stanziate sul Fondo regionale per la non autosufficienza, una fetta importante sia per gli obiettivi che vanno a ricoprire queste risorse, ma anche per la mole di risorse che vengono stanziate annualmente (parliamo di oltre 400 milioni di euro).

Su questo abbiamo sempre chiesto un monitoraggio attento di queste risorse economiche che la Regione stanzia per finanziare i servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali, un monitoraggio che però, pur essendo previsto in una legge regionale (emendamento e articolo introdotto grazie ad una nostra proposta nel 2016), non abbiamo mai visto.

La motivazione per cui avevamo presentato quella proposta, approvata dall’aula e inserita in legge, era che ci rendiamo conto che spesso queste risorse non vengono spese totalmente a livello territoriale o vengono magari spese male. Questo perché? Perché i territori magari hanno esigenze differenti e i criteri di riparto invece sono rigidi, quindi noi chiediamo di avere annualmente un report, un monitoraggio per ascoltare la voce dei territori e dei nostri distretti.

Con questa nostra proposta, in sostanza, proponiamo di allargare il raggio d’azione di questo monitoraggio, andando a comprendere anche tutte le altre forme di finanziamento che possono andare ad insistere sul tema della non autosufficienza, quota parte del Fondo sociale, fondi europei, fondi comunali, fondi anche dei privati.

Qui riporto una risposta che mi venne data dalla Giunta regionale, che poi venne smentita in una precedente discussione. Comunque, noi teniamo a continuare a portare avanti questa tematica e l’oggetto della nostra proposta, ovvero quello di fare un focus attento annualmente, e finalmente devo dire, perché non l’abbiamo mai visto fino ad ora, per verificare e monitorare realmente la spesa di queste risorse. Qui ringrazio il collega Sabattini per il confronto che abbiamo avuto su questa importante, a nostro avviso, proposta, perché va ad avviare un controllo ulteriore su queste importanti risorse dal punto di vista sia economico che dei servizi. Quindi, mi auguro che almeno su questo ci possa essere condivisione su un tema così fondamentale per la nostra cittadinanza in generale, ma soprattutto per la fascia più debole della nostra comunità.

In ultimo, e chiudo, un altro tema che ha fatto tanto discutere è quello sulla salute riproduttiva della nostra popolazione, un tema che è contenuto anche nel Piano prevenzione regionale. Volete diffondere la consapevolezza dell’importanza della salute riproduttiva tra la nostra popolazione, ma poi non sappiamo come. Ecco, noi abbiamo proposto uno strumento, uno screening da avviare annualmente e su base volontaria, destinato alla nostra popolazione maschile e femminile, per verificare lo stato della fertilità. Questa è la nostra proposta, che abbiamo presentato sia in Commissione, dove abbiamo sentito critiche assolutamente fuori luogo, abbiamo tenuto conto di quelle osservazioni avanzate dai consiglieri di maggioranza in quella sede e l’abbiamo riformulata e ripresentata oggi, perché crediamo che sia fondamentale garantire anche un attento controllo su questi aspetti che riguardano sempre la salute dei nostri cittadini.

Noi abbiamo sempre presentato proposte in questa sede e in Commissione per cercare di migliorare, per non limitarci a criticare, e basta, ma, come vedete, i temi da affrontare sono numerosi e – lo ripeto – non basta nascondersi dietro al rimpallo che viene fatto abitualmente sul Governo centrale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Marchetti.

Sono le ore 17,28, a questo punto aggiorniamo la seduta sulla sessione di bilancio a domani, alle ore 9,30.

Grazie a tutti. Buona serata.

 

La seduta ha termine alle ore 17,28

 

ALLEGATO

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI; Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE; Marta EVANGELISTI; Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI; Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN; Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il Presidente della Giunta Stefano Bonaccini;

il sottosegretario Davide Baruffi;

gli assessori Paolo CALVANO, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Irene PRIOLO, Igor TARUFFI.

Hanno comunicato di non partecipare alla seduta gli assessori Andrea CORSINI, Paola SALOMONI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 5910

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". (115)

 

Emendamento 5

 

Presenti: 34

Favorevoli: 33

Presente non votante: 1

Assenti: 16

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; COSTA Andrea; CUOGHI Luca; DAFFADÀ Matteo; EVANGELISTI Marta; FABBRI Marco; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; OCCHI Emiliano; MASTACCHI Marco; PELLONI Simone

 

Presente non votante:

RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; CATELLANI Maura; COSTI Palma; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; GIBERTONI Giulia; LIVERANI Andrea; MONTEVECCHI Matteo; PETITTI Emma; RANCAN Matteo; RONTINI Manuela; TAGLIAFERRI Giancarlo; TARUFFI Igor

 

 

Emendamento 29

 

Presenti: 37

Favorevoli: 14

Contrari: 22

Presente non votante: 1

Assenti: 13

 

Favorevoli:

BERGAMINI Fabio; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; PICCININI Silvia; POMPIGNOLI Massimiliano; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca;

MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella

 

Presente non votante:

RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BARGI Stefano; BESSI Gianni; BONACCINI Stefano; COSTI Palma; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; GERACE Pasquale; GIBERTONI Giulia; MONTEVECCHI Matteo; PETITTI Emma; RANCAN Matteo; RONTINI Manuela; TARUFFI Igor

 

OGGETTO 6157

Ordine del giorno n. 5 collegato all'oggetto 5910 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Occhi, Rainieri

 

Presenti: 42

Favorevoli: 38

Contrari: 3

Presente non votante: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; COSTA Andrea; CUOGHI Luca; DAFFADÀ Matteo; EVANGELISTI Marta; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; PELLONI Simone; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo; ZAPPATERRA Marcella

 

Contrari:

GIBERTONI Giulia; PICCININI Silvia; ZAMBONI Silvia;

 

Presente non votante:

RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BESSI Gianni; BONACCINI Stefano; COSTI Palma; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; PETITTI Emma; RANCAN Matteo; TARUFFI Igor

 

OGGETTO 6158

Ordine del giorno n. 6 collegato all'oggetto 5910 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". A firma della Consigliera: Stragliati

 

Presenti: 41

Favorevoli: 40

Presente non votante: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; COSTA Andrea; CUOGHI Luca; DAFFADÀ Matteo; EVANGELISTI Marta; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; PELLONI Simone; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina;

TAGLIAFERRI Giancarlo; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella

 

Presente non votante:

RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; CATELLANI Maura; COSTI Palma; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; GIBERTONI Giulia; PETITTI Emma; RANCAN Matteo; TARUFFI Igor

 

OGGETTO 6160

Ordine del giorno n. 8 collegato all'oggetto 5910 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". A firma del Consigliere: Occhi

 

Presenti: 41

Favorevoli: 15

Contrari: 25

Presente non votante: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo;

OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella

 

Presente non votante:

RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; COSTI Palma; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; GIBERTONI Giulia; PARUOLO Giuseppe; PETITTI Emma; RANCAN Matteo; TARUFFI Igor

 

OGGETTO 6162

Ordine del giorno n. 10 collegato all'oggetto 5910 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". A firma della Consigliera: Piccinini

 

Presenti: 41

Favorevoli: 2

Contrari: 38

Presente non votante: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; PICCININI Silvia

 

Contrari:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; COSTA Andrea; CUOGHI Luca; DAFFADÀ Matteo; EVANGELISTI Marta; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; PELLONI Simone; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella

 

Presente non votante:

RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; CALIANDRO Stefano; COSTI Palma; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; GIBERTONI Giulia; PETITTI Emma; TAGLIAFERRI Giancarlo; TARUFFI Igor

 

OGGETTO 6164

Ordine del giorno n. 12 collegato all'oggetto 5910 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". A firma dei Consiglieri: Pelloni, Mastacchi, Catellani, Facci, Marchetti Daniele, Pompignoli

 

Presenti: 38

Favorevoli: 15

Contrari: 22

Presente non votante: 1

Assenti: 12

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CASTALDINI Valentina; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PILLATI Marilena; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella

 

Presente non votante:

RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BESSI Gianni; BONACCINI Stefano; CATELLANI Maura; COSTI Palma; DELMONTE Gabriele; GIBERTONI Giulia; MONTALTI Lia; PETITTI Emma; PIGONI Giulia; RANCAN Matteo; RONTINI Manuela; TARUFFI Igor

 

OGGETTO 6165

Ordine del giorno n. 13 collegato all'oggetto 5910 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". A firma dei Consiglieri: Facci, Mastacchi, Occhi, Evangelisti

 

Presenti: 41

Favorevoli: 40

Presente non votante: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; COSTA Andrea; CUOGHI Luca; DAFFADÀ Matteo; EVANGELISTI Marta; FABBRI Marco; FACCI Michele; GERACE Pasquale; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi, MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; PELLONI Simone; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; PICCININI Silvia

 

Presente non votante:

RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; COSTI Palma; DELMONTE Gabriele; FELICORI Mauro; GIBERTONI Giulia; MONTALTI Lia; PETITTI Emma; TARUFFI Igor

 

Emendamenti

 

OGGETTO 5910

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". (115)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

«A pagina 12, nel paragrafo "OBIETTIVO STRATEGICO 4" modificare la dicitura "rafforzando vigilanza e controllo, intensificando l'azione nei confronti dei settori più a rischio" come segue:

"rafforzando vigilanza e controllo preventivi, intensificando I 'azione nei confronti dei settori più a rischio “»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

«A pagina 144, al termine del punto 6 inserire:

"Sarà altresì prioritario l'impegno a garantire i servizi regionali anche a chi non utilizza i canali informatici"»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

«A pagina 159, al paragrafo "Lavoro, competenze, formazione" capoverso ottavo, dopo le parole "anche attraverso interventi personalizzati." aggiungere il seguente paragrafo:

«Ai fini della responsabilizzazione e della emancipazione delle persone in difficoltà, potenziali beneficiarie di un qualunque sussidio economico, tra le altre iniziative vi sarà quella di impegnare il richiedente sussidio alla iscrizione preventiva presso il centro per l'impiego. Attraverso tale iscrizione, coloro che richiedono il sussidio dimostreranno la volontà di voler uscire dalla condizione di difficoltà e/o di marginalità economica - ed eventualmente anche sociale La Regione Emilia-Romagna, attraverso gli strumenti a sua disposizione, individuerà le modalità per I 'assolvimento di tale obbligo (prevedendo altresì i casi di esclusione da tale vincolo per coloro che sono impossibilitati a svolgere attività lavorativa), attivando nel contempo una riforma progressiva dei centri per l'impiego, volta a realizzare I 'incontro tra domanda e offerta di lavoro in tempi rapidi».

Conseguentemente a pagina 155, paragrafo "Strumenti attuativi" dopo il primo punto aggiungere il seguente:

Introduzione dell’obbligo di iscrizione al centro per l'impiego per coloro che richiedono un sussidio economico.»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

«A pagina 183 inserire ulteriore punto nell'elenco de "Le azioni indicate costituiranno parte integrante del nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima. Le principali azioni costituiscono:"

"La Regione Emilia-Romagna, al fine di incentivare il trasporto pubblico locale, si impegna a vagliare progetti che consentano l'attivazione di corse in orario serale e notturno per le tratte ferroviarie Bologna-Porretta Terme e Porretta Terme-Pistoia e la rimodulazione degli orari dei treni che collegano Pistoia e Porretta Terme in orario scolastico, valutando le necessarie somme da destinare per garantire un servizio efficace ed efficiente in accordo con le aziende gestori del servizio.”»

(Ritirato)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Cuoghi, Evangelisti, Tagliaferri

«A pagina 183 inserire ulteriore punto nell'elenco de "Le azioni indicate costituiranno parte integrante del nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima. Le principali azioni costituiscono:"

"Prevedere uno studio di fattibilità per la realizzazione delle linee ferroviarie Sassuolo-Maranello-Vignola e Maranello-Formigine che preveda un 'ipotesi dei tracciati e delle dislocazioni delle stazioni/fermate ed evidenzi gli effetti sul trasporto di persone e merci, le possibili connessioni con le grandi aziende presenti, gli impatti sul traffico veicolare e sulle emissioni di anidride carbonica, nonché I tempi e I costi necessari ad un 'eventuale realizzazione. Tale studio di fattibilità verrà approntato dopo aver sentito i comitati, le associazioni di categoria e le organizzazioni a qualsiasi titolo di utenti presenti sui territori interessati.”»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

A pagina 183 inserire ulteriore punto nell'elenco de "Le azioni indicate costituiranno parte integrante del nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima. Le principali azioni costituiscono: “realizzazione e/o implementazione delle corse serali e notturne dalla provincia ai capoluoghi”.

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

A pagina 194, al termine del paragrafo "Parallelamente…ridurre le disuguaglianze", inserire:

“Prioritaria è la sicurezza degli operatori sanitari e sociosanitari che operano all’interno delle strutture regionali, la Regione, pertanto, adotterà tutte le misure necessarie alfine di implementare la vigilanza e i controlli all’interno degli ambienti e nelle aree limitrofe, alfine di scongiurare episodi di aggressione purtroppo sempre più all’ordine del giorno”.

(Approvato)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Catellani, Montevecchi

«A pagina 159, il periodo "Una particolare attenzione è dedicata alla diffusione e promozione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro coinvolgendo e responsabilizzando tutti gli stakeholder coinvolti a partire dai firmatari del Patto Lavoro e Clima." è così integralmente sostituito:

"Una particolare attenzione è dedicata alla diffusione e promozione del diritto alla tutela della sicurezza e delta salute nei luoghi di lavoro, coinvolgendo e responsabilizzando tutti gli stakeholders coinvolti e tutte le figure di sistema SSL ognuna per quanto di competenza."»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Catellani, Montevecchi

«A pagina 159, dopo il periodo che termina con le parole " ...già in fase di rilevazione dei fabbisogni." è aggiunto il seguente periodo:

“Per quanto riguarda le attività di incontro domanda-offerta di lavoro verrà valorizzato il modello degli operatori privati autorizzati quali le Agenzie per il Lavoro, i quali hanno dimostrato di saper efficacemente presidiare i territori quanto alle attività di supporto alla transizione occupazionale, essendo per propria natura finalizzate a promuovere in modo positivo, tempestivo e conclusivo l'incontro tra domanda e offerta di lavoro."»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Catellani, Montevecchi

«A pagina 160, nella sezione relativa ai "Destinatari", dopo le parole “alla formazione professionale, Neet" è integrata la parola “Tirocinanti.".»

(Respinto)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Catellani, Montevecchi, Bargi

«A pagina 160, nella sezione relativa ai "Destinatari", dopo le parole "e altre persone in condizione di svantaggio," sono integrate le parole “avendo riguardo alla fragilità di soggetti che si confrontano con il mercato del lavoro, collocati in una fascia anagraficamente matura quali le persone over 50 e/o disoccupate di lungo periodo,".»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma dei consiglieri Catellani, Montevecchi

«A pagina 160, fra le parti "Strumenti attuativi" e "Altri soggetti che concorrono all'azione" è integrato il seguente capitolo:

"Strumenti di verifica —Avuto riguardo alla finalità della stabile permanenza dei soggetti nel mercato del lavoro richiamata nella relazione "Lavoro, competenze, formazione", verrà effettuata attività di monitoraggio e verifica della qualità dell'occupazione in esito all'applicazione degli strumenti attuativi sopra indicati, per il periodo dei 12 mesi successivi alla conclusione dell'iter di ingresso/reingresso nel mercato del lavoro."»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Catellani, Montevecchi

«A pagina 161, nella colonna dei "Risultati attesi", il punto 6, è così modificato:

"6. promuovere e attuare gli interventi per l'inclusione sociale attraverso il lavoro di qualità ovvero stabile, adeguatamente remunerato e tutelato, coinvolgendo la rete attiva per il Lavoro"»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Catellani, Montevecchi

«A pagina 161, nella colonna dei "Risultati attesi", al punto 7 della tabella relativa ai "risultati attesi", nella colonna "intera legislatura" le parole "promuovere la diffusione di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro" sono così modificate: "garantire per quanto di competenza della Regione Emilia-Romagna il diritto alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro".»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma dei consiglieri Catellani, Montevecchi

«A pagina 163, al termine del periodo che termina con le parole “, al benessere delle persone e della comunità" sono integrate le seguenti parole “, garantendo le condizioni per evitare che si generino perniciosi fenomeni di dumping contrattuale, a tal fine avvalendosi anche di attività di monitoraggio."»

(Respinto)

 

Emendamento 16, a firma del consigliere Marchetti Daniele

A pagina 193, al Punto "4. RAZIONALIZZAZIONE, INTEGRAZIONE ED EFFICIENTAMENTO DEI SERVIZI SANITARI, SOCIOSANITARI E TECNICO AMMINISTRATIVI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE", all'interno della tabella recante i "Risultati attesi", dopo il punto 2, viene integrato il punto 3 recante "3. Esecuzione delle procedure per l'istituzione del tavolo regionale di coordinamento regionale per individuare i dettagli organizzativi per la redazione di un "Procedura regionale per la gestione dei POCT.” con obiettivo fissato sia per quanto attiene all'annualità 2023, sia per quanto attiene l'intera legislatura.

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 193, al Punto "4. RAZIONALIZZAZIONE, INTEGRAZIONE ED EFFICIENTAMENTO DEI SERVIZI SANITARI, SOCIOSANITARI E TECNICO AMMINISTRATIVI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE", dopo le parole "Salute e Welfare dovrà essere massimizzata per il perseguimento degli obiettivi sopra indicati" sono integrati i seguenti periodi "In considerazione delle riorganizzazioni dei laboratori analisi decentrati delle varie AUSL regionali, riorganizzazioni che vedono un notevole impiego di apparecchiature POCT (Point Of Care Testing) in sostituzione dei laboratori preesistenti, è fondamentale definire alcune specifiche essenziali che assicurino il controllo dell'intero processo d'esame e il rilascio di risultati di alta qualità. Considerato che le AUSL regionali non hanno ancora predisposto procedure o regolamenti specifici, obiettivo sarà raggiungere standard organizzativi omogenei su tutto il territorio regionale, pertanto, si ritiene necessario istituire un tavolo di coordinamento regionale per individuare i dettagli organizzativi per la redazione di un "Procedura regionale per la gestione dei POCT"»

(Respinto)

 

Emendamento 18, a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 198, al Punto "8. RAFFORZARE LA PREVENZIONE E LA PROMOZIONE DELLA SALUTE", dopo le parole "nonché migliorare la cooperazione tra le Direzioni Generali, Agenzie e istituti regionali che lo compongono"  sono integrati i seguenti periodi "In coerenza con la misura MOI-OI «Aumentare la consapevolezza nella popolazione sull'importanza della salute riproduttiva e pre-concezionale» degli obiettivi strategici del programma PL20 «Sani stili di vita: dalla promozione alla presa in carico» del Piano regionale della prevenzione 2021-2025, si riconosce che un buono stato di salute e di benessere fisico sia favorevole a salvaguardare la salute sessuale e riproduttiva, pertanto, è necessario rendere più consapevole la popolazione, sia maschile che femminile, sull’ importanza di monitorare la propria fertilità. A tal fine, si riconosce l'utilità di avviare a carico del Servizio Sanitario Regionale — e in via sperimentale per il 2023 e 2024 — una chiamata attiva per lo screening della fertilità per i soggetti che hanno compiuto o compiranno il ventiseiesimo anno di età nel biennio di riferimento.".»

(Respinto)

 

Emendamento 19, a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 204, al Punto "8. RAFFORZARE LA PREVENZIONE E LA PROMOZIONE DELLA SALUTE", all'interno della tabella recante i "Risultati attesi", dopo il punto 15, viene integrato il punto 16 recante "16. Esecuzione delle procedure per la campagna di screening sulla fertilità." con obiettivo fissato sia per quanto attiene all'annualità 2023, sia per quanto attiene l'intera legislatura.»

(Respinto)

 

Emendamento 20, a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 206, nel Punto "9. PROSEGUE LA STAGIONE DEGLI INVESTIMENTI IN SANITA’” sono apportate le seguenti modifiche:

Dopo le parole "9. Prosegue la stagione degli investimenti" sono integrate le parole "e dell’innovazione".»

(Approvato)

 

Emendamento 21, a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 206, nel Punto "9. PROSEGUE LA STAGIONE DEGLI INVESTIMENTI IN SANITA’” sono apportate le seguenti modifiche:

Dopo le parole "nel rispetto 1 principii di efficienza, sicurezza e razionalità." è integrato il seguente periodo "Si potenzieranno inoltre gli interventi finalizzati a incrementare l'innovazione nella presa in carico dei pazienti tramite interventi innovativi che riguardino l'assistenza farmaceutica e le procedure di acquisto dei dispositivi medici al fine di prioritizzare quelle tecnologie in grado di contribuire, allo stesso tempo, al miglioramento delle condizioni cliniche del paziente ed alla risoluzione di criticità sistemiche come ad esempio l'equità di accesso alle prestazioni, i tempi di attesa, l'impatto ambientale, finanziario e, soprattutto, gli output di cura dei pazienti con l'obiettivo di ridurre l'ospedalizzazione."»

(Approvato)

 

Emendamento 22, a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 207, nella tabella dei "Risultati attesi", dopo il Punto recante "Completamento 65% degli interventi strutturali ed impiantistici finanziati con fondi di cui all'art. 20 L 67/88 (accordo di Programma, V fase 1° stralcio)" sono integrati i seguenti punti:

"10 Aggiornamento dei PDTA regionali e favorire l'accesso alle innovazioni terapeutiche", con obiettivo fissato per l'intera legislatura;

"11 Prevedere nelle gare Intercenter punteggi premiali per l'acquisto di dispositivi medici che permettono un minor impatto ambientale e prevedere valutazioni HTA per prioritizzare gli acquisti di dispositivi medici”, con obiettivo fissato sia per quanto attiene all'annualità 2023, sia per quanto attiene l'intera legislatura.»

(Approvato)

 

Emendamento 23, a firma dei consiglieri Catellani, Montevecchi

«A pagina 229, dopo il punto che termina con "mantenimento dei vitigni a rischio estinzione (LR 1/2008);" è integrato il seguente punto: “Rafforzare le azioni a contrasto della flavescenza dorata della vite, sostenendo con opportune misure gli agricoltori del distretto del Lambrusco, gravemente e diffusamente colpito dall'epidemia;"»

(Respinto)

 

Emendamento 24, a firma della consigliera Zamboni

«pagina 137 di 296 pagina 134

nella sezione dell'assessore Priolo, al capitolo 4, PROMUOVERE L'ECONOMIA CIRCOLARE E DEFINIRE LE STRATEGIE PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI E DEGLI SPRECHI, all'interno dell'elenco puntato, dopo il punto che inizia con "La riduzione dei rifiuti alimentari" è aggiunto il seguente punto:

“promozione dei sistemi di compostaggio nelle forme dell'auto-compostaggio e compostaggio di comunità, intesa come attività di riciclo dei rifiuti umidi con l'obiettivo di ridurre gli impatti sull'ambiente derivanti dalla raccolta e trasporto degli stessi, in particolare nei territori appenninici e nelle località più isolate"»

(Approvato)

 

Emendamento 25, a firma della consigliera Zamboni

«pagina 241 di 296 pagina 239

nella sezione dell'assessore Mammi, al capitolo 4, RESILIENZA Al CAMBIAMENTI CLIMATICI E GESTIONE DELLA RISORSA IDRICA PER SCOPI IRRIGUI, nel paragrafo che inizia con "Occorre poi ottimizzare l'uso finale dell'acqua", dopo le parole "irrigazione di precisione"

sono aggiunte le seguenti parole:

"e promuovere le misure di adattamento delle attività agricole ai cambiamenti climatici"»

(Approvato)

 

Emendamento 26, a firma dei consiglieri Pelloni, Catellani, Facci

«A pagina 193 dopo le parole “massimizzata per il perseguimento degli obiettivi sopra indicati" è inserito il seguente periodo:

“Si persegue una maggiore integrazione delle ASP all’interno del sistema sanitario, vocandole ad una sorta di "geriatria minore" a supporto della rete ospedaliera, ciò comporterà inevitabilmente aggravi di spesa che non potranno essere scaricati esclusivamente sulle rette o sui bilanci degli enti locali proprietari. La presenza medica necessaria a soddisfare le necessità di "cura" degli ospiti non potrà quindi prescindere dal riconoscimento di un congruo intervento finanziario a carico del servizio sanitario regionale, correlato all'impegno di legislatura volto a riconoscere alle ASP le stesse facoltà di compensazione dell'IRAP riconosciute al sistema cooperativistico."»

(Respinto)

 

Emendamento 27, a firma dei consiglieri Pelloni, Facci

«A pagina 208 dopo le parole " borse di studio per la formazione dei medici di medicina generale finanziati direttamente dalla Regione." è inserito il seguente periodo:

"Le nuove borse di studio di specializzazione medica finanziate da Regione Emilia-Romagna prevederanno l'obbligo per gli assegnatari di prestare la propria attività lavorativa dal conseguimento della specializzazione, per un periodo pari almeno alla durata del corso di specializzazione frequentato, in Emilia-Romagna."»

(Respinto)

 

Emendamento 28, a firma della consigliera Piccinini

«Alla pagina 38 di 292 complessive, nella parte I "11 Contesto", al paragrafo "1.13.1. Sfide e opportunità dell'Unione Europea: dalla crisi energetica verso l'autonomia strategica dell'UE", dopo il quinto capoverso è inserito il periodo seguente:

"In questo quadro occorre prestare particolare attenzione agli strumenti finanziari diretti a sostenere le politiche di coesione e ad accompagnare i processi diretti a sostenere la ripresa e ad assicurare resilienza alle diverse aree in cui è articolata l'Unione Europea. Non si possono non sottolineare i rischi che, a questo riguardo, sono insiti nel Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) e, conseguentemente, è necessario non procedere all'adesione del nostro paese ad un sistema che, se utilizzato, ne metterebbe in pericolo sia la coesione sia la stessa condivisione democratica della governance finanziaria"»

(Respinto)

 

Emendamento 29, a firma della consigliera Piccinini

«Alla pagina 194 di 292 complessive, nella parte Il "Obiettivi Strategici", al paragrafo "5. ASSISTENZA TERRITORIALE A MISURA DELLA CITTADINANZA", dopo il secondo capoverso è aggiunto il seguente:

"Si dispone in questa direzione il percorso diretto alla gratuità dei parcheggi funzionali all'accesso agli Ospedali e ad altre strutture del Servizio Sanitario Regionale, quali le Case della Salute, con l'obiettivo di ridurre i disagi per i cittadini che richiedono prestazioni, agli accompagnatori e a quanti sono impegnati in assistenza visite ai degenti".

Contestualmente nella tabella a pagina 196 è aggiunta la riga seguente:

17. Parcheggio gratuito per l'accesso alle strutture del Servizio Sanitario Regionale per pazienti, accompagnatori e chi assiste o visita i degenti»

(Respinto)

 

Emendamento 30, a firma dei consiglieri Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

«A pagina 183 inserire ulteriore punto nell'elenco de "Le azioni indicate costituiranno parte integrante del nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima. Le principali azioni costituiscono:"

"La Regione Emilia-Romagna, al fine di incentivare il trasporto pubblico locale, si impegna a vagliare progetti che consentano l’attivazione di corse a/r in orario serale e notturno per la tratta ferroviaria Bologna-Porretta Terme.”»

(Approvato)

 

OGGETTO 6157

Ordine del giorno n. 5 collegato all'oggetto 5910 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Occhi, Rainieri

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Molinari, Gerace, Costa, Mori, Caliandro, Daffadà, Bulbi, Rontini

«Il testo del dispositivo è sostituito dal seguente testo:

- a rafforzare tutte le azioni in essere in ambito alla popolazione dei grandi carnivori e in particolare a quella dei Lupi, in particolare nelle zone montane e rurali, anche al fine di proteggere e preservare le pratiche agricole tradizionali e lo stile di vita degli allevatori, che si dedicano alla pastorizia, riconoscendo altresì opzioni di finanziamento adeguate alla prevenzione contro gli attacchi agli animali da reddito, nonché risarcimenti adeguati;

- a sollecitare il Governo ad avviare tutte le azioni necessarie volte al contenimento del lupo, compreso il monitoraggio, in modo da garantire la compatibilità tra la presenza di questo grande carnivoro e le attività umane e zootecniche, in particolare per le aree montane.»

(Approvato)

 

OGGETTO 6159

Ordine del giorno n. 7 collegato all'oggetto 5910 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Catellani, Delmonte

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Costa, Pillati

«Il testo del dispositivo è così modificato:

nel primo punto dell'impegna la parola "primo" è sostituita con la parola "secondo";»

(Ritirato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Costa, Pillati

«Il testo del dispositivo è così modificato:

il secondo punto è sostituito dal seguente testo:

"Ad attivarsi, di concerto con gli enti locali coinvolti, le Aziende sanitarie, le Associazioni dei pazienti, i sindacati, le Agenzie per la mobilità, per rendere operative le strategie individuate dai tavoli territoriali e, laddove possibile, rendere gratuita una quota dei parcheggi limitrofi agli ospedali della Regione a cittadini e dipendenti, che si recano presso gli stessi per motivi sanitari o di lavoro, e contestualmente rafforzare i servizi del trasporto pubblico locale verso i presidi sanitari del territorio regionale.”»

(Ritirato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Costa, Pillati

«Il testo del dispositivo è così modificato:

nel primo punto dell'impegna la parola "primo" è sostituita con la parola "secondo";

il secondo punto è sostituito dal seguente testo:

"Ad attivarsi, di concerto con gli Enti Locali coinvolti, le Aziende sanitarie, le Associazioni dei pazienti, i sindacati, le Agenzie per la mobilità, per rendere operative le strategie individuate dai tavoli territoriali e, laddove possibile, rendere gratuita una quota dei parcheggi limitrofi agli ospedali della Regione ai cittadini che si recano presso gli stessi per motivi sanitari; a prevedere per i dipendenti, anche attraverso il welfare aziendale, incentivi per la mobilità sostenibile, e contestualmente rafforzare i servizi del trasporto pubblico locale e ogni forma sostenibile di mobilità verso i presidi sanitari del territorio regionale".»

(Approvato)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti – Rainieri

Bergamini - Montalti

 

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