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189.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 GENNAIO 2023

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 5521

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere le modifiche in materia fiscale nell'ambito del Terzo Settore, contenute nei decreti attualmente in discussione in Parlamento, e a ribadire la necessità di introdurre le modifiche ai termini di applicazione del Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS), come già espresso in sede di Conferenza Stato-Regioni. A firma dei Consiglieri: Amico, Maletti, Bulbi, Marchetti Francesca, Daffada', Sabattini, Mori, Gerace, Mumolo

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

FACCI (Lega)

MALETTI (PD)

AMICO (ERCEP)

PELLONI (Lega)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 6246

Risoluzione per impegnare la Giunta a consentire agli enti di formazione accreditati la possibilità di utilizzare la modalità di fruizione online dei corsi I.A.A. (Interventi Assistiti con Animali) di livello propedeutico. A firma della Consigliera: Piccinini

(Rinvio in commissione)

PRESIDENTE (Zamboni)

PICCININI (M5S)

MARCHETTI Francesca (PD)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Zamboni)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 6029

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare scelte innovative e tecnologicamente avanzate volte a eliminare le criticità legate alla lentezza dei passaggi a livello, che rappresenta un ostacolo anche per il transito dei mezzi di pronto intervento. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

MASTACCHI (RCPER)

COSTA (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

PELLONI (Lega)

AMICO (ERCEP)

CUOGHI (FdI)

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 6292

Risoluzione per impegnare la Giunta a implementare misure che vadano nella direzione auspicata dall'Assemblea dei ragazzi e delle ragazze della Regione Emilia-Romagna e a sollecitare i Comuni, attraverso il coinvolgimento di ANCI e Ufficio Scolastico Regionale, a favorire l'adozione di provvedimenti in grado di realizzare alcune delle proposte avanzate dai giovani. A firma della Consigliera: Zamboni

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 6044

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare l'introduzione, nell'ambito della sessione annuale della partecipazione di cui all'art. 6 della legge regionale n. 15 del 2018, di un focus dedicato alle istanze dell'Assemblea dei ragazzi e delle ragazze, quale momento di approdo annuale di un dialogo costruttivo e stabile tra le istituzioni regionali e i giovani. A firma dei Consiglieri: Costi, Marchetti Francesca, Mumolo, Pillati, Gerace, Montalti, Sabattini, Mori, Zappaterra, Fabbri, Caliandro, Rossi, Amico, Bondavalli, Rontini, Bulbi, Daffada'

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

AMICO (ERCEP)

PICCININI (M5S)

MARCHETTI Francesca (PD)

CALIANDRO (PD)

PICCININI (M5S)

CALIANDRO (PD)

ZAMBONI (EV)

MARCHETTI Francesca (PD)

PICCININI (M5S)

ZAMBONI (EV)

EVANGELISTI (FdI)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

RANCAN (Lega)

PICCININI (M5S)

EVANGELISTI (FdI)

 

OGGETTO 6328

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché il Centro "Il BeNe" presso l'Ospedale Bellaria di Bologna resti aperto. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rancan, Catellani, Stragliati, Pelloni, Bargi, Marchetti Francesca, Maletti, Pillati, Daffada', Bulbi, Rontini, Facci, Evangelisti

(Iscrizione e inversione dell’ordine del giorno, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Daniele (Lega)

EVANGELISTI (FdI)

MARCHETTI Francesca (PD)

PICCININI (M5S)

ZAMBONI (EV)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Emendamenti oggetti 5521 - 6328

Comunicazione prescritta dall’art.69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,46

 

PRESIDENTE (Zamboni): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 189 del giorno 25 gennaio 2023.

È presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65 del Regolamento interno, il presidente Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Calvano, Colla, Lori, Mammi e Salomoni.

Le consigliere Costi e Soncini hanno informato che si collegheranno da remoto, a norma dell’articolo 102-bis del Regolamento.

 

OGGETTO 5521

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere le modifiche in materia fiscale nell’ambito del Terzo Settore, contenute nei decreti attualmente in discussione in Parlamento, e a ribadire la necessità di introdurre le modifiche ai termini di applicazione del Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS), come già espresso in sede di Conferenza Stato-Regioni. A firma dei Consiglieri: Amico, Maletti, Bulbi, Marchetti Francesca, Daffadà, Sabattini, Mori, Gerace, Mumolo

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Riprendiamo i lavori dalla discussione generale sulla risoluzione 5521: risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere le modifiche in materia fiscale nell’ambito del Terzo Settore, contenute nei decreti attualmente in discussione in Parlamento, e a ribadire la necessità di introdurre le modifiche ai termini di applicazione del Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS), come già espresso in sede di Conferenza Stato-Regioni. In data 27 luglio 2022.

La risoluzione è a firma dei consiglieri Amico, Maletti, Bulbi, Marchetti Francesca, Daffadà, Sabattini, Mori, Gerace e Mumolo.

Su questo documento insistono tre proposte di emendamento a firma dei consiglieri Maletti e Amico.

Riapro la discussione generale sul documento.

Ha chiesto la parola il consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie.

Questa è una risoluzione sicuramente interessante, in quanto pone l’accento su tutto il tema del Terzo Settore. Quando è stata presentata, nel luglio del 2022, a livello nazionale era in discussione la conversione dei decreti. Infatti, nel primo capoverso del dispositivo si chiede che venga sostenuta l’approvazione dei decreti. Chiaramente questo è superato, perché i decreti sono già stati approvati. Però certamente questi decreti hanno introdotto una serie di disposizioni in materia fiscale che sono degne di attenzione.

La cosa che un po’ mi lascia perplesso di questa risoluzione è che interviene in una materia che ha bisogno di una profonda rivisitazione. Non è un caso che ci sia un progetto di legge, mi pare, presentato un mese fa circa, a firma dei colleghi della maggioranza o, comunque, a firma di alcuni colleghi della maggioranza, che credo sia il contesto in cui debba avvenire fondamentalmente la discussione. Cioè, una risoluzione che di fatto chiede una serie di collegamenti con disposizioni normative superiori, che necessariamente poi devono trovare una cornice di carattere regionale, anche perché il Codice del Terzo Settore fondamentalmente è il decreto legislativo n. 117/2017, e da allora sostanzialmente con la nostra normativa regionale siamo fermi a prima. Quindi, che questa materia debba essere rivisitata in maniera profonda direi che è nei fatti, per cui credo che il contesto corretto sia quello della discussione che andremo a fare nel momento in cui il progetto di legge, sul quale non entro nel merito, giusto o sbagliato, se va approfondito o non approfondito, se va modificato, sicuramente ci saranno interventi, o suggerimenti, o proposte che interverranno da parte di tutta l’Assemblea, da parte di tutti i consiglieri, però quello è il contesto.

Questa risoluzione, se vogliamo, anticipa una discussione, che però deve essere fatta in quella sede, anche perché si chiede alla Giunta un impegno, a mio avviso, che non è neanche non dico tenuta a fare, ma non è neanche il meccanismo corretto. Il meccanismo corretto è: abbiamo bisogno di una nuova legge regionale sul Terzo Settore. Quindi, questa risoluzione la trovo obiettivamente quasi irrilevante a livello di contenuto e di sostanza. Se poi si dice “no, noi vogliamo comunque la risoluzione per buttare un sasso”, d’accordo. Possiamo buttare tutti i sassi del mondo. Però, credo che la vera discussione la dovremmo andare a fare nel momento in cui andremo a parlare del progetto di legge. Anche perché se andiamo a guardare quelle che sono le modifiche che i decreti nazionali introducono, effettivamente pongono la questione della fiscalità, pongono la questione delle possibilità che hanno le Regioni, in questo caso, di introdurre dei meccanismi di supporto agli enti del Terzo settore come contributo alla loro attività, sapendo che il Terzo Settore opera in un contesto di solidarietà, di ritualità, che ha una valenza sociale molto profonda.

Diventa allora interessante anche capire, e quella sarà la sede, che cosa effettivamente si potrà fare in termini di supporto. Il fatto, per esempio, che le Regioni possano deliberare la riduzione o l’esenzione dal pagamento dei tributi di loro pertinenza per quanto riguarda quelli che non hanno per oggetto esclusivo principale l’esercizio di attività commerciale, mentre per chi ha invece l’esercizio di attività commerciale può anche esservi l’esenzione dell’imposta regionale sulle attività produttive, sono sicuramente numeri interessanti, che sarebbe, anzi, sarà doveroso conoscere. Quanto è a livello di bilancio regionale, il valore che il Terzo Settore, queste quote di imposte che gli enti del Terzo Settore corrispondono alla Regione? Togliere, eventualmente, o ridurre questo, quanto incide sul bilancio regionale, quanto la Regione può spingersi per sostenerli, eccetera, sono argomenti che andranno obiettivamente approfonditi nelle opportune sedi.

Immagino quindi che quando vi sarà la discussione del progetto di legge, vi sarà un approfondimento con il responsabile dei tributi, dell’Ufficio della ragioneria della Regione perché naturalmente questi conti li dovremo necessariamente fare, come possibilità recentemente introdotta.

Tornando alla risoluzione, trovo che la risoluzione, a questo punto, obiettivamente non aggiungerebbe nulla. Ripeto: vuole introdurre una discussione su questioni che devono essere normate in maniera diversa. Il fatto che debbano essere approfonditi criteri sulle opportunità... Ripeto: se non fosse che vi è già, tra l’altro a prima firma degli stessi primi firmatari di questa risoluzione, un progetto di legge, potrei, magari, fare un ragionamento differente. Ma poiché avete giustamente ‒ sottolineo “giustamente” ‒ presentato un progetto di legge, io dico che quella è la sede di ogni discussione. Oggi con questa risoluzione parliamo di niente. Parliamo di niente perché introduciamo, se vogliamo, a livello generale, questa discussione sull’importanza del Terzo Settore, ma ‒ diciamo un’altra cosa ‒ siamo in ritardo a livello regionale con l’adeguamento normativo sul Terzo Settore. Perché? Perché abbiamo un decreto legislativo del 2017, al netto dei decreti di quest’estate.

Se vogliamo parlare di Terzo Settore, e dobbiamo parlare di Terzo Settore, e siamo disponibili a parlare di Terzo Settore, e vogliamo parlare di Terzo Settore, vogliamo parlare di iniziative per sostenere il Terzo Settore, la sede non è quella di oggi. La sede sarà quella dell’impianto normativo che, giustamente, la Regione dovrà individuare. Lì vi sarà il contributo di ogni Gruppo, di ciascuno di noi, per fare in modo che anche la Regione possa aderire a queste nuove disposizioni nazionali, che effettivamente permettono, possono permettere un maggiore ausilio a chi fa attività solidaristiche, come fa il Terzo Settore. Però, ribadisco, dovremo capire quale sarà effettivamente l’impatto, parlare di numeri, parlare di valori, parlare di dati economici. Diversamente, non riusciremo a capire fino in fondo quale potrà essere questo tipo di intervento. Ad esempio, sapere già oggi quella che oggi è la contribuzione che viene fatta e, al netto di quella, quali sono i margini di intervento che la Regione può avere. Questo credo sia un argomento concreto, preciso, che sicuramente dovrà avere risposta.

Su questa risoluzione faccio fatica a trovare un diverso intervento, se non dire: parliamone al momento opportuno, nelle sedi opportune, con gli strumenti opportuni, che sono i progetti di legge e non risoluzioni astratte, come trovo questa.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto la parola la consigliera Maletti. Prego.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Noi possiamo dire che la qualità della vita dei cittadini italiani, soprattutto dei cittadini dell’Emilia-Romagna, è buona anche grazie alle migliaia di enti di Terzo Settore che operano nei nostri territori, sia per rispondere alle urgenze, la Protezione civile, le ANPAS, e lo abbiamo visto nel nostro territorio con tutte le emergenze che ci sono state, in primis il terremoto, ma anche il Covid. Se si sono potute fare anche tutto un insieme di attività sanitarie è anche grazie a quelle migliaia di volontari che si sono prestati a svolgere tutto un insieme di attività a supporto. Ma anche per dare risposte nella nostra vita quotidiana, ogni giorno, in diversi ambiti. Associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, enti di Terzo Settore, cooperative, fondazioni, migliaia di persone che ogni giorno donano gratuitamente il loro tempo e anche migliaia che lavorano in questi ambiti, in ambito sociosanitario, in ambito culturale, in ambito ricreativo sportivo. Tutto per creare…

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusate, c’è un brusio che impedisce alla consigliera Maletti di fare la sua relazione, il suo intervento con calma.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Tutto per creare benessere, per vivere meglio.

Tutte queste associazioni hanno anche contribuito, insieme alla parte pubblica, nel corso degli anni in ambito distrettuale, ma anche in ambito comunale e di Unioni dei Comuni, per definire quali azioni fare, partendo da un’analisi dei bisogni, ma anche per trovare le risposte, per individuare le risposte. Questo è stato fatto inizialmente con i Piani di zona, poi chiamati anche Piani del benessere e della salute, in un contesto di welfare allargato, cioè di benessere di vita.

Noi veniamo da due anni di pandemia che ha messo tutti in grande difficoltà, grande difficoltà perché i circoli erano chiusi, perché c’erano delle difficoltà oggettive. Ma anche la riforma del 117 ha messo questi soggetti in grande difficoltà, una riforma fatta per fare chiarezza, per creare più trasparenza, per cui è partita con una finalità buona, che però finora ha prodotto soprattutto appesantimenti burocratici, proprio in un periodo dove anche la parte pubblica e i Comuni avevano bisogno di confrontarsi con la parte del Terzo Settore per definire insieme come rispondere ai nuovi bisogni, anche perché questa riforma crea maggiori responsabilità, grandi responsabilità ai Presidenti, ai Comitati direttivi. Per cui, c’è innanzitutto una difficoltà a trovare i dirigenti. Abbiamo visto che la maggior parte dei dirigenti sono nati molti anni fa, ma anche tutto un insieme di adempimenti, per cui molte associazioni si sono trovate anche a dover affrontare al proprio interno tematiche come quella di decidere se prendere personalità giuridica. Questo voleva dire andare dal notaio, sostenere dei costi, fare dei conferimenti, ma anche tutto un insieme di norme che definiscono gli stessi adempimenti per le associazioni che hanno bilanci da un euro fino a 220.000 euro, quando noi sappiamo che l’83 per cento delle associazioni ha un bilancio inferiore ai 6.000.

Chiedere allora gli stessi adempimenti ad un’associazione che ha 3.000 euro di bilancio e ad un’associazione che ne ha 180.000, e magari dei dipendenti, che ha nei propri consigli direttivi avvocati e commercialisti che possono anche dare le loro competenze gratuitamente, o comunque, in maniera molto forfettaria, ad altre che invece si trovano in difficoltà perché devono comunque fare tutti questi adempimenti, è un problema.

Quando il consigliere Amico ed io abbiamo iniziato a confrontarci rispetto al progetto di legge del Terzo settore, richiamato anche dal consigliere Facci, che è stato già depositato, noi ci siamo confrontati anche su questo, cioè dentro quale perimetro noi possiamo agire. La Regione deve stare dentro un perimetro di norme nazionali, non può andare fuori da questo perimetro, ma anche rispetto a un tema di competenze specifiche del livello regionale, siccome noi siamo una Regione a statuto ordinario.

Una delle prime cose che ci sono state dette è: voi non potete parlare, non potete scrivere un articolo che avevamo già pensato rispetto a un tema di fiscalità, perché la fiscalità è una materia esclusiva del livello nazionale. Allora l’abbiamo cancellato per evitare che questo progetto di legge possa essere poi impugnato, proprio perché, come diceva anche il consigliere Facci, c’è bisogno di -chiarezza. C’è bisogno anche che i soggetti del Terzo Settore sappiano come interloquire con la parte pubblica, che vuol dire Comuni, vuol dire aziende sanitarie, vuol dire tutta quella parte di aziende pubbliche che sono articolate sul territorio.

Oggi è un inizio di discussione, dove veramente la grande discussione sarà al momento del dibattito sulla legge. Però, per intervenire su quello che sancisce il 117, la parte nazionale, non è un PDL regionale che lo può modificare, ma deve essere un percorso che noi chiediamo alla Giunta di fare in Conferenza Stato-Regioni. Quando abbiamo fatto tanti incontri, quello che ci è stato detto dalle associazioni è: “Facciamo fatica. Siamo in difficoltà. Già facciamo fatica a riprendere le nostre attività ordinarie, ma con questi appesantimenti burocratici facciamo ulteriormente fatica”.

La nostra richiesta è: chiediamo, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, che il livello nazionale possa rivedere questo, proprio perché da 1 a 200.000 euro il divario è tanto.

Presento anche gli emendamenti presentati. Proprio perché questa risoluzione è stata presentata a luglio e, nel frattempo, sono intercorse un insieme di modifiche, il primo emendamento è: nel “Premesso, inoltre, che” al primo capoverso secondo periodo di modificarlo in: “quella principale della modifica del 117 è di aver trovato un equilibrio tra la giusta esigenza di regole, trasparenza e un atteggiamento generale di sospetto e sfiducia generato dalle inchieste che hanno coinvolto soggetti no profit, proseguito poi con la criminalizzazione delle ONG, che sono state in contrappunto nel periodo in cui la legge è stata redatta e formulata”. Il secondo è che nel “si impegna la Giunta” il primo capoverso viene stralciato... No. Viene sostituito con: “A sollecitare il Governo, anche tramite la Conferenza Stato-Regioni, ad introdurre modifiche al Codice del Terzo Settore allo scopo di semplificare gli oneri burocratici per gli Enti del Terzo Settore di piccola dimensione e prevedere per essi un quadro fiscale certo e non penalizzante, modificando la situazione attuale, che prevede un’unica categoria per gli Enti che abbiano un bilancio tra zero e 200.000 euro complessivi”.

Mentre l’ultimo punto viene eliminato in quanto superato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Non vedo altre richieste di intervento in discussione generale.

Consigliera Maletti, spenga, per favore, il microfono.

Se non ci sono richieste, così come appare, passiamo alla discussione generale sulle proposte di emendamento. Cinque minuti per consigliere.

Prego, consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Come ha giustamente riportato la collega Maletti, gli emendamenti hanno la ragione di attualizzare un testo di risoluzione che era stato depositato a luglio, che ha visto occorrere già alcuni passaggi in sede di Parlamento e di Governo all’altezza dello scorso luglio, da cui la soppressione e le sostituzioni per quanto riguarda gli impegni.

Sul tema sollevato poco fa dal collega Facci rispetto alla pertinenza o meno, la vuotezza delle parole presenti all’interno della risoluzione, vorrei invece ribadire che gli impegni che noi riportiamo all’interno della risoluzione riguardano effettivamente l’azione dello Stato centrale e non hanno a che fare con questioni che sono pertinenti rispetto all’ordinamento regionale, primo fra tutti il fisco, che chiaramente è materia esclusiva da parte dello Stato centrale, che quindi ha bisogno di un impegno da parte di quell’Organismo e non tanto della Regione, al di là della computazione richiesta e che magari avremo modo di approfondire durante la discussione della legge. Così come credo altrettanto importanti siano altri due o tre passaggi negli impegni riportati in risoluzione che, di nuovo, hanno a che fare con quelle che sono le prerogative dello Stato e non tanto della Regione, in primis quella che accennavo nell’illustrazione, ovvero l’equiparazione o strumenti equiparabili a quelli previsti per quanto riguarda l’associazionismo sportivo o anche per l’associazionismo di promozione sociale, quello più di natura magari culturale, formativo eccetera, che soggiace a modalità assolutamente commerciali, quando, per esempio, per quanto riguarda lo sport questo non è previsto. Penso a quanto e come i preparatori sportivi possano avvalersi di questa modalità che è assolutamente meritoria per quanto riguarda quel comparto e che credo possa essere, invece, traslata anche su altri, e facevo l’esempio dei corsi di teatro, così come dei corsi di musica, i cui insegnanti altrettanto contribuiscono al benessere delle persone, così come nella valutazione generale della risoluzione il tema di un associazionismo o di una presenza di un volontariato non strettamente professionalizzato, proprio in ragione di quel maxi-scaglione che viene riportato nell’emendamento degli 0-200.000 euro, rischia di lasciare fuori dalle prerogative del Terzo settore tutta una serie di soggetti che oggi effettivamente innervano il tessuto regionale e nazionale di attività, soluzioni, risposte a bisogni e desideri dei cittadini, e che non hanno bisogno di una loro professionalizzazione, ma che hanno bisogno invece anche di una capacità partecipativa che oneri burocratici o oneri di carattere fiscale rischiano di mettere in serio repentaglio.

È per questo che crediamo che un impegno, anche da un punto di vista politico, di indirizzo alla Giunta in questa direzione sia più che mai opportuno nell’interlocuzione col Governo, essendo ancora in itinere la traslazione all’interno del Registro unico del Terzo settore di molti enti. Ancora vigono una serie di perplessità, dubbi, questioni e condizioni; poiché l’impianto legislativo nazionale ha degli elementi, credo, molto positivi nel dare un quadro il più lineare, organico e armonico possibile, è chiaro che l’accompagnamento è uno strumento importante, uno strumento che serve anche a riconoscere quanto fatto dal mondo del volontariato, dell’associazionismo e della cooperazione sociale proprio durante i due anni durissimi della pandemia, un tema che non ha solo ed esclusivamente dei risvolti economici, ma ha anche dei risvolti di riconoscimento, apprezzamento e valorizzazione di quanto fatto fin qui. Come diceva la consigliera Maletti, nell’interlocuzione fatta sui territori, il rischio di vedere spegnersi man mano realtà importanti c’è tutto, e crediamo che anche un segnale politico in questa direzione vada condotto.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ci sono altre richieste di intervenire nella discussione sulle proposte di emendamento? Sennò passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, Presidente.

Sugli emendamenti, soprattutto l’emendamento 1, in qualche modo, passatemi il termine, va un po’ a politicizzare il testo, sia questo testo che quello che sarà, spero, una discussione positiva, franca rispetto al progetto di legge già richiamato dal mio collega Facci, depositato.

Dalla maggioranza è arrivato un progetto di legge, che stiamo leggendo con attenzione. Mi sembra per sommi capi positivo, propositivo, come peraltro parte, buona parte, anzi, l’intento ‒ credo ‒ della risoluzione. Inserire un termine come “con la criminalizzazione delle ONG, che sono state contrappunto nel periodo in cui la legge è stata redatta e formulata”, in qualche modo, inserire un termine come “criminalizzazione”... Certo, c’è stato un dibattito nazionale. Sappiamo che, come magari può succedere qua dentro, i termini si accendono, c’è discussione sui media, in Parlamento e quant’altro. Qua siamo all’interno di un’Assemblea legislativa. Come ha ricordato il mio collega, magari si poteva fare la discussione congiuntamente. Quali sono i compiti che dobbiamo fare a casa, come Regione. Tutto quello che è l’ambito di nostra competenza venga fatto. Sugli obiettivi di sostegno, si è parlato di Enti, si è parlato di volontari, si è parlato di realtà fondamentali, si è parlato di realtà ormai fondamentali, come è stato detto, per la coesione sociale, per la tenuta delle comunità, anche per erogazioni di servizi ormai sempre più importanti. Sappiamo quanto sono stati importanti nei momenti di difficoltà, di crisi (terremoti, alluvioni e quant’altro). Sappiamo quanto è importante quest’ambito e le persone che dedicano il loro tempo, la loro vita per la comunità, per gli altri. Dispiace, se vogliamo, inserire dei termini che normalmente sono più da giornali in testi normativi, in testi ufficiali e quant’altro.

Sicuramente gli emendamenti non sono migliorativi della risoluzione. Forse il 2, in qualche modo, andando a sostituire il punto 1, che è diventato obsoleto. Questo in linea di massima, però nell’insieme noi vogliamo affrontare questa discussione, la vogliamo affrontare in maniera positiva e propositiva, come penso che dalla parte dei consiglieri di maggioranza ci sia questa volontà.

A questo punto non credo che la maggioranza possa rinviare questa discussione, anche perché ancora non è, da quello che ho capito, calendarizzato il percorso del PDL, quindi non avendo tempi precisi capisco anche la volontà di dire: oggi metto in qualche modo un punto fermo e oggi intanto approviamo una cosa, poi, quando arriverà la discussione sul PDL, si vedrà.

Sugli emendamenti probabilmente, avendoli passati la maggioranza, credo che passeranno, modificheranno il testo, quindi a quel punto difficilmente può essere accolta, perché credo che soprattutto l’emendamento n. 1 vada a mettere dei connotati di poca vicinanza e usi dei termini che non possono essere accettabili per un testo ufficiale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altre richieste di intervento sugli emendamenti? Non mi pare.

Preciso che sull’emendamento presentato che avevo annunciato, a firma dei consiglieri Maletti e Amico, si sono aggiunti i consiglieri Daffadà, Bulbi e Gerace.

Non vedo richieste di intervento in discussione generale sulle proposte di emendamento, per cui passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte su emendamento e risoluzione.

Non vedo richieste di dichiarazione di voto, per cui passiamo alla votazione.

Nominiamo prima gli scrutatori: i consiglieri Pillati, Daffadà ed Evangelisti.

Passiamo alla votazione dell’emendamento, votazione per alzata di mano.

Lo ripeto, è l’emendamento a firma dei consiglieri Amico, Maletti, Bulbi, Marchetti Francesca, Daffadà, Sabattini, Mori e Gerace.

Scusate un attimo.

Emendamento n. 1 – lo ripeto – con le firme che ho detto, Maletti, Amico, Daffadà, Bulbi e Gerace.

Votiamo per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento 2, sempre con le stesse firme, votazione per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Adesso facciamo la votazione sulla risoluzione così emendata, sempre per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

(La risoluzione oggetto 5521 è approvata a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 6246

Risoluzione per impegnare la Giunta a consentire agli enti di formazione accreditati la possibilità di utilizzare la modalità di fruizione online dei corsi I.A.A. (Interventi Assistiti con Animali) di livello propedeutico. A firma della Consigliera: Piccinini

(Rinvio in commissione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo adesso quindi alla risoluzione 6246: risoluzione per impegnare la Giunta a consentire agli enti di formazione accreditati la possibilità di utilizzare la modalità di fruizione online dei corsi di interventi assistiti con animali di livello propedeutico. La risoluzione è a firma della consigliera Piccinini.

È aperta la discussione generale. Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Questa Assemblea, attraverso la Commissione IV è intervenuta poco più di un mese fa sugli interventi di pet-therapy approvando una risoluzione che portava la mia prima firma, e che partiva dall’attenzione che l’Emilia-Romagna ha riservato alle misure attuate attraverso i cosiddetti interventi assistiti con animali, riconoscendo il ruolo e l’efficacia della loro azione in ambito terapeutico, riabilitativo, educativo e sociale.

Fra i diversi impegni approvati con la risoluzione 5830, uno riguardava in particolare le attività formative indispensabili per l’esercizio degli interventi assistiti, partendo anche dalle richieste di rafforzamento dell’offerta proveniente dal territorio.

Questa risoluzione…

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusate. Veramente, c’è un brusio che impedisce a chi interviene di parlare in tranquillità.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione intende affrontare proprio un’esigenza manifestata con decisione dalle strutture formative della nostra Regione, che realizzano i corsi di formazione per gli interventi assistiti con animali.

Si tratta di una formazione disciplinata dalle linee-guida nazionali allegate all’accordo facente parte dell’intesa sancita nel 2015 dalla Conferenza Stato-Regioni, articolata in tre livelli: propedeutico, di 21 ore; corso di base, con durata di 56 ore; avanzato, di 120 ore complessive.

In seguito, la Regione ha provveduto, con propria deliberazione di Giunta n. 2020/2018, a dettare disposizioni attuative per la formazione degli operatori che svolgono gli interventi assistiti con animali. In Emilia-Romagna i corsi relativi a questo tipo di interventi, di ogni livello, sono realizzati da Enti accreditati per la gestione delle attività formative e che, sulla base di questa delibera di Giunta, prevedono per il livello propedeutico 21 ore di formazione frontale.

In altre Regioni, però, e qui veniamo al merito della risoluzione, come nel caso della Regione Veneto, della Regione Lombardia, della Regione Marche, i corsi che riguardano gli interventi assistiti con animali, in particolare il corso propedeutico è realizzato prevedendo che l’intero percorso, o parte di esso, sia svolto in modalità online, risultando sotto questo profilo appetibili per molti potenziali allievi della nostra regione, in particolare quelli residenti nelle aree prossime ai confini. Utenti che, poi, potrebbero decidere di proseguire il percorso con corsi di livello base o avanzato nelle strutture nelle quali hanno svolto il corso online di livello propedeutico.

Dobbiamo riconoscere che l’adozione della modalità online per lo svolgimento dei corsi di formazione degli interventi assistiti con animali di livello propedeutico risulterebbe più facilmente fruibile da parte degli allievi e potrebbe rappresentare un’opportunità di promozione delle specifiche attività formative per la pet-therapy, oggetto della risoluzione trattata a dicembre.

Da qui questa risoluzione, che impegna la Giunta a consentire agli Enti di formazione accreditati alla gestione delle attività formative la possibilità di utilizzare almeno per i corsi di livello propedeutico la modalità di fruizione online. Un modo, tra l’altro, per evitare un’impropria modalità formativa. Diciamo così, per capirci. Io riconosco alla nostra Regione, effettivamente, di avere evidentemente fatto proprie le linee guida nazionali, forse la prima Regione tra le altre, avendo interpretato la dicitura di queste linee guida, quindi la modalità frontale per il corso propedeutico, forse in maniera ad oggi più restrittiva. Questo è dimostrato dal fatto che ci sono altre Regioni che ‒ come dicevo ‒ il corso propedeutico lo svolgono online, attirando, quindi, ovviamente, persone anche da regioni, come la nostra, che si iscrivono a causa di questa limitazione, frutto del recepimento restrittivo della nostra Regione. Quindi, molte persone interessate a questo tipo di formazione dell’Emilia-Romagna si iscrivono ad Enti di formazione, a corsi promossi da Enti di formazione di altre Regioni. Questo limita non solo la partecipazione al corso propedeutico, ma evidentemente anche la formazione delle classi dei corsi successivi. Io credo che oggi ci siano assolutamente le condizioni per rivedere il recepimento delle linee guida. Ho visto anche la circolare che interviene su questa materia e nello specifico, oltre a prevedere la modalità on-line per il periodo Covid, si fanno salve le disposizioni recepite dalle Regioni ed evidentemente dove si fanno corsi on-line si continuerà a farlo. Segnalo, inoltre, che l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, che è il centro di riferimento per questa attività, riconosciuta a livello nazionale, anch’esso fa corsi on-line.

Credo che per qualificare l’offerta formativa e consentire anche a chi opera nella nostra regione di poter accedere ai nostri corsi, evitando di agevolare, invece, l’iscrizione attraverso le limitazioni previste dalla normativa regionale, come dicevo prima, a persone che sono interessate a questo tipo di formazione siano costrette, perché obbligate qui a frequentare il corso in presenza, a iscriversi a corsi fuori regione. Quindi, è una perdita di opportunità formative che, secondo me, oggi, ma anche in virtù di tutto quello che abbiamo vissuto con il Covid, quindi molte attività si sono anche trasformate, lavorative e non, penso che questa possa essere l’opportunità per trasformare anche la nostra offerta formativa su questa materia.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altre richieste di intervento in discussione generale? Prego, consigliera Marchetti Francesca.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Nel confermare alla consigliera Piccinini quello che è stato un lavoro con la precedente risoluzione che veniva citata nella sua illustrazione verso il tema e che c’è da parte del Partito Democratico un’attenzione, ci permettiamo di fare questa proposta. Vengono citate all’interno degli impegni anche rispetto alla Giunta le linee guida nazionali, così come anche tutto il tema della lezione frontale, per cui credo possa servire un supplemento di riflessione e di approfondimento, proprio perché rispetto alle discipline, e venivano citati il comportamento e l’interpretazione, mi verrebbe da dire, di queste linee-guida, appare al momento difforme. Quindi, proprio anche nel rispetto, in coerenza alla precedente risoluzione, proponiamo, se c’è la disponibilità da parte della proponente di ritirarla, di sospenderla e mandarla in Commissione, e capire se ci sono in questo supplemento di approfondimento e di riflessione i margini e i termini per ridefinire un impegno coerente anche con la proposta e tutto il tema della lezione frontale rispetto alle qualifiche e ai corsi in oggetto.

Se c’è questa disponibilità, vogliamo anche definire dei tempi perché, anche questo mi preme sottolineare, non è il tentativo di rinviare, ma credo che anche dall’illustrazione stessa e dal testo proposto, sarebbe superficiale proporre in velocità degli emendamenti dove, come ho detto, invece, forse occorre un supplemento di approfondimento e riflessione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Ringrazio la collega Marchetti, quindi colgo la disponibilità ad approfondire l’argomento, segno anche evidentemente dell’interesse non solo mio, ma anche del Partito democratico di addivenire a valutare, a prendere in considerazione le proposte contenute all’interno di questa risoluzione, nella speranza, ovviamente che possano trovare accoglimento.

Ritiro quindi la mia risoluzione, in previsione di questo approfondimento che ci vede concordi nell’affrontare in maniera sicuramente seria e con buonsenso questa materia che riguarda molti professionisti, soprattutto molte persone che vorrebbero accedere ai nostri corsi ma che non lo possono fare a causa delle limitazioni che citavo sopra.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera Piccinini, un chiarimento: ritira la risoluzione o la rinvia in Commissione? Se la rinvia dobbiamo votare il rinvio.

Una persona che si esprime a favore del rinvio, se volete, e una contro. Se nessuno interviene, la rinviamo.

Per proforma dobbiamo comunque votare il rinvio in Commissione, sempre per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

È rinviata, pertanto, in Commissione.

 

OGGETTO 6029

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare scelte innovative e tecnologicamente avanzate volte a eliminare le criticità legate alla lentezza dei passaggi a livello, che rappresenta un ostacolo anche per il transito dei mezzi di pronto intervento. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo, adesso, alla risoluzione 6029: risoluzione per impegnare la Giunta a valutare scelte innovative e tecnologicamente avanzate volte a eliminare le criticità legate alla lentezza dei passaggi a livello, che rappresenta un ostacolo anche per il transito dei mezzi di pronto intervento.

Questa risoluzione è a firma del consigliere Mastacchi.

È aperta la discussione generale.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Il tema “passaggi a livello” è un argomento che è già stato più volte discusso in questa sede ed è ben diffuso ‒ devo dire ‒ in tutta la regione Emilia-Romagna. In alcune zone, chiaramente, il problema è molto più grave, in altre meno, però la negatività della gestione delle tempistiche di apertura e chiusura dei passaggi a livello è una caratteristica che ci dà un primato, come regione, purtroppo, in questo caso, in senso negativo.

Chi di noi ‒ credo che sarà successo a tante persone ‒ ha avuto occasione di viaggiare all’estero, eccetera, si sarà sicuramente reso conto che, al di là dell’attività di rimozione delle interferenze, quindi della realizzazione di sottopassaggi o di cavalcavia per eliminare completamente il problema dei passaggi a livello, dove non si riesce a intervenire con questa modalità si vede sicuramente all’estero che esistono delle tecnologie che aprono e chiudono i passaggi a livello con delle tempistiche molto rapide. Noi, purtroppo, in Emilia-Romagna abbiamo casi che raggiungono delle punte di chiusura addirittura di oltre 20 minuti. Io non ci volevo credere. Mi sono stati segnalati alcuni casi, uno eclatante in Romagna sulla zona di Lido di Classe, un altro caso nel modenese, ma anche qui nel bolognese abbiamo diversi casi di questo tipo, che i passaggi a livello rimangono chiusi per svariati minuti. In un’esperienza mia, hanno superato i 20 minuti.

Io ho cercato di immaginare quello che può succedere in caso di emergenza. Immagino un’ambulanza che deve, magari, correre a sirene spiegate per salvare una vita, che si trova a doversi fermare per 20 minuti o addirittura a dover fare inversione di marcia per percorrere un tragitto molto più lungo.

Io ho già presentato un atto che chiede alla Regione di lavorare sulle tempistiche, sulle priorità, ho già avuto una risposta. Però, comunque anche a valle di questo intervento credo che rimarranno aperti molti di questi problemi. Quindi, al di là della rimozione delle interferenze, come sarà, credo, quella di Lido di Classe, rimarranno comunque molti problemi aperti, sui quali credo sia necessario che la Regione intervenga chiedendo a RFI di installare delle tecnologie che facciano sì che questi passaggi a livello si aprano e si chiudano più rapidamente rispetto a quello che succede oggi.

La risoluzione va in questa direzione e chiede, appunto, alla presidente e alla Giunta regionale, come membro del gruppo di lavoro dedicato a valutare, in attesa della realizzazione degli interventi infrastrutturali, scelte innovative e tecnologicamente avanzate volte ad eliminare le criticità, legate anche alla lentezza dei passaggi a livello, che rappresenta un vero e proprio ostacolo anche per il transito dei mezzi di pronto intervento. Dunque, la risoluzione va in questa direzione.

Auspico che ci sia una presa di consapevolezza e anche una modalità di intervento deciso per risolvere definitivamente questo problema.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ci sono richieste di intervento in discussione generale su questa risoluzione? Prego, consigliere Costa.

 

COSTA: Grazie, vicepresidente.

Il tema c’è tutto. Credo che ciascuno di noi possa portare testimonianza diretta dal proprio territorio di situazioni in cui i passaggi in attraversamento delle strade a maggior frequentazione determinano, per i tempi di attesa di chiusura del passaggio a livello stesso, delle code piuttosto importanti, con tutte le conseguenze negative non solo sul traffico e sulla vita dei cittadini, ma anche in termini di pronto intervento in caso di necessità.

La Regione da tempo ha avviato – è proprio il caso di dirlo – su binari paralleli alcune interlocuzioni e una serie di interventi, da un lato, su quelle che sono le linee regionali proprie, quindi le linee in dotazione a FER, un’interlocuzione con i Comuni e i territori per provare a eliminare quanti più passaggi a livello possibili attraverso la realizzazione di alcune opere viarie alternative, sovrappassi e sottopassi, ma anche percorsi realmente nuovi e alternativi per ricucire il tessuto viario, eliminando l’intersezione tra ferro e gomma, laddove questa generava i problemi che vengono ricordati anche nella risoluzione del collega Mastacchi.

Da qualche tempo una delle soluzioni più praticate è quella dell’innalzamento ferroviario: io provengo dalla provincia di Reggio Emilia. A Barco di Bibbiano da qualche tempo abbiamo inaugurato un sovrappasso ferroviario che ha risolto completamente i problemi di traffico, però non è dappertutto replicabile, perché serve che non ci siano curve, che ci sia spazio attorno, quindi non può essere realizzato in alternativa a un passaggio a livello a raso, laddove la ferrovia attraversa un centro abitato, sostanzialmente.

I problemi derivano da che cosa? Dai sistemi di sicurezza con i quali siamo stati obbligati a implementare le linee, e che detta volgarmente, determinano che tutti i passaggi a livello che insistono tra una stazione e l’altra siano chiusi prima che il treno possa partire dalla stazione di partenza e fino a che non arriva a quella successiva. Una volta invece sostanzialmente i passaggi a livello si aprivano in chiusura, si aprivano e si chiudevano accompagnando il treno nel suo percorso.

Ecco perché è utile provare a immaginare, seppur con la necessità di garantire i massimi standard di sicurezza, in accordo anche con RFI, per quelle che sono le reti in capo a RFI, ma poi potrebbe essere mutuato anche sulle reti regionali, ogni tipo di tecnologia e di innovazione utile a ridurre i tempi di attesa, va percorsa, detto che la strada maestra è la chiusura di quanti più possibili passaggi a livello, che è il sistema in assoluto più sicuro, sia in termini di riduzione di incidentalità, ma che ha anche il vantaggio di consentirci di sfruttare appieno, ad esempio, l’accelerazione e la velocità di crociera dei nuovi treni che abbiamo messo in esercizio sulle nostre linee, accorciando così i tempi di percorrenza su una tratta e, di fatto, diventando il trasporto su ferro molto più competitivo rispetto al trasporto su gomma.

Anche qui, faccio un esempio legato all’esperienza personale: tra Guastalla e Reggio i nuovi treni elettrici, massimo comfort, impiegano 58 minuti per arrivare da Guastalla alla stazione di Reggio, e da Reggio Bologna ne impiego 42 per arrivare a bordo di un treno elettrico esattamente identico. Se io riuscissi a guadagnare quei 15-18 minuti di riduzione tra Guastalla e Reggio, potrei non dover andare con l’automobile a Reggio Emilia. Ho parlato di me stesso non perché il mio sia un problema più urgente di quello degli altri, ma perché lo conosco direttamente e so quanto meno passaggi a livello, meno elementi di frammentazione della corsa possano garantire più sicurezza, minori tempi di percorrenza, quindi aumentare l’attrattività del trasporto su ferro. Questo in linea generale.

Venendo alla richiesta puntuale contenuta nella risoluzione del collega Mastacchi, una sola precisazione. Il gruppo di lavoro che cita di fatto ha esaurito il proprio mandato. Il mandato era: definire, insieme a tutti i partecipanti a quel gruppo di lavoro, la soppressione di passaggi a livello mediante la realizzazione di opere sostitutive, il ripristino del binario di incrocio nella stazione di Rimini-Viserba, il raddoppio selettivo di binari nella tratta Rimini-Viserba-Rimini. Compito realizzato, in termini di lavorazione. Quindi, lavoro finito.

La Regione ha trasmesso al Ministero dei trasporti e al CIPES l’elaborazione fatta da questo gruppo e ha determinato una richiesta di risorse pari a 100 milioni di euro a valere sui nuovi fondi FSC.

Al di fuori di questo protocollo d’intesa, quindi non è una competenza del gruppo, resta comunque la disponibilità di questa Regione ‒ quindi in parziale correzione all’impegnato presentato dal collega Mastacchi ‒ a valutare, di concerto con RFI, qualsiasi eventuale soluzione tecnologicamente innovativa e avanzata, compatibile con le norme nazionali in termini di sicurezza, che possa consentire nell’immediato il miglioramento delle prestazioni della linea.

Quindi, il gruppo il suo lavoro l’ha fatto. Come Regione noi stiamo procedendo nel confronto con gli Enti locali, tanto sulle nostre linee quanto su quelle nazionali, a individuare quanti più passaggi a livello da eliminare e le opere alternative sostitutive. Abbiamo avanzato una richiesta al Ministero pari a 100 milioni di euro per la tratta in oggetto. Nel frattempo, al di fuori di questa attività fatta attraverso il gruppo richiamato dal collega Mastacchi, resta la disponibilità a valutare qualsivoglia altro tipo di innovazione tecnologica che possa aiutarci a risolvere i problemi in quei passaggi a livello che risultano essere al momento ineliminabili e sui quali si verificano i tempi di attesa che venivano richiamati.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Un intervento breve per sostenere una risoluzione che pone nuovamente l’attenzione su un tema. Poi, condivido quasi integralmente l’intervento del collega Costa, perché se vogliamo che la mobilità su ferro sia appetibile e concorrenziale rispetto alla gomma, scelta della mobilità individuale, i tempi di percorrenza devono migliorare. Io potrei citare la Vignola-Bologna, che mi riguarda: i tempi di percorrenza sono purtroppo in aumento. Cioè, a fronte di investimenti importanti su treni elettrici, anche maggiormente performanti, il tempo di percorrenza è superiore ai vecchi treni diesel, per tante varie ragioni, alcune sono state elencate. Però, su quella tratta mi verrebbe da dire che neppure c’è il gruppo di lavoro. So che l’assessore ogni tanto, con meno frequenza rispetto all’assessore Donini, si trova con gli Enti locali eccetera, ma ad oggi non c’è in programma l’eliminazione di nessun passaggio a livello, seppure ci fossero varie proposte, vari progetti, anche alcuni soldi a disposizione da parte di FER.

Nel modenese ce ne sono altre di situazioni in cui le città sono tagliate in due, dove ci sono problemi molto analoghi, Formigine ad esempio, e anche lì i tempi d’attesa, su Modena eccetera. Da anni si aspettano determinati interventi. Certo, sono interventi importanti e costosi, però certamente… Mentre si spera che il processo di eliminazione dei passaggi a livello o di sostituzione di alcuni passaggi, nel frattempo bisogna che ci sia di nuovo un lavoro sia per la riduzione dei tempi d’attesa, sia per la riduzione dei tempi di percorrenza, perché effettivamente sembra che negli ultimi tempi, almeno in questa legislatura rispetto all’altra, vi sia un po’ meno attenzione su questo tema rispetto forse al passato.

Certamente oggi non è semplice intervenire sui lavori pubblici, lo sappiamo, magari per i costi delle materie prime, e proprio per questo la risoluzione va nel senso di trovare tutte quelle soluzioni, perché nel periodo transitorio dei lavori, di progettazione o quant’altro ci sia una risposta, una risposta che deve essere nell’indicazione che dà la risoluzione di quanto detto in questo dibattito.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Anch’io sostengo quanto ha anticipato il consigliere Costa relativamente all’obiettivo ottimo di sopprimere, o meglio di superare integralmente i passaggi di livello attraverso opere infrastrutturali, che consentano una circolazione più agevole e veloce da parte del materiale rotabile, e di converso, che abbiano anche il vantaggio di avere un impatto positivo sugli elementi di traffico, oltre che per quanto riguarda, come riportato nella risoluzione, i mezzi di pronto intervento.

È chiaro che la prospettiva dell’eliminazione è una prospettiva di lungo periodo, quindi anche di difficile attuazione nel breve, mentre mi convince la necessità di andare alla ricerca di sistemi innovativi, anche tecnologici, di innovazione tecnologica per quanto riguarda la gestione dei passaggi a livello. Per esempio, attivare dei sistemi di rilevazione satellitare per quanto riguarda i convogli consentirebbe di non abbassare il passaggio a livello in corrispondenza ad un orario prestabilito, ma effettivamente la posizione del treno, e nello stesso tempo rispettare i criteri di sicurezza che sono predisposti a livello nazionale per far sì che quei passaggi a livelli siano chiusi il minor tempo possibile.

Altrettanto, tra le varie soluzioni da andare ad approfondire e studiare, quindi l’approfondimento e lo studio credo sia un elemento positivo, è tutta quanta la dinamica per quanto riguarda i convogli delle linee FER, anche secondarie, provando a immaginare che queste possano trovare una formulazione simile a quella del tram-treno, anziché solo ed esclusivamente del treno, avendo quindi una gestione, per esempio, dei passaggi a livello di minore impatto in questa versione, anziché quella della sicurezza del convoglio ferroviario in quanto tale.

È chiaro che questo ha un impatto sull’economia di un certo livello, perché significa accedere a percorsi chilometrici dalla rete ferroviaria nazionale ad una rete ferroviaria solo ed esclusivamente di carattere regionale, però senz’altro è un elemento di studio su cui diverse amministrazioni si stanno cercando di confrontare, sia con la Regione, sia col Ministero delle infrastrutture, che va approfondito.

Da un lato, quindi bene l’approfondimento tecnologico, che magari ci porti a un funzionamento in chiave, che so, satellitare per quanto riguarda la rilevazione della posizione del convoglio. Nello stesso tempo, l’auspicio è anche quello di continuare ad approfondire meccanismi di irrobustimento della rete ferroviaria pubblica, considerandola anche nella sua flessibilità non solo esclusivamente dal punto di vista ferroviario, ma anche nella considerazione di installazione o trasformazione. Penso, anche qui, a una linea ferroviaria del mio territorio, la Reggio-Ciano, che attraversa diversi centri abitati, alcuni dei quali con l’opera di infrastruttura che citava prima il consigliere Costa sono stati superati, ma sicuramente l’attraversamento di centri abitati, nonché vie ad alta percorrenza, richiede ancora la presenza di passaggi a livello. Probabilmente anche una riconversione in un ambito più vicino a quello della metropolitana di superficie, anziché del solo treno aiuterebbe, da un lato, una gestione di passaggi a livello migliore e, dall’altro, anche una celerità di trasporto che lo renda maggiormente appetibile.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Non voglio aggiungere molto a quello che è già stato detto. È evidente che un passaggio a livello chiuso per troppo tempo è un problema, un disagio per tutti. Voglio solamente dire che anche tempi più brevi di quelli che ci ha riportato il consigliere Mastacchi sono comunque tempi da ridurre e da andare in qualche modo a limare.

Se, infatti, a un passaggio a livello che sta fermo ‒ supponiamo ‒ un minuto in più del necessario si fermano 20 veicoli per senso di marcia, andando a sommare il ritardo di tutti questi cittadini abbiamo già 40 minuti di ritardo complessivamente, che costano poi, alla fine, anche al nostro sistema economico. Il tempo e i ritardi che abbiamo nell’andare a lavorare, nell’andare agli appuntamenti si traducono anche in costi per i cittadini. È anche a questo che dobbiamo guardare.

Volevo anche fare una puntualizzazione sul fatto che sistemi tecnici per migliorare questi tempi di chiusura dei passaggi a livello, quindi di attesa ai passaggi a livello per il transito dei treni esistono e dovevano essere implementati già da tempo. Sulla rete ferroviaria regionale entro il 2021 doveva essere implementato l’SCMT, il Sistema Controllo Marcia Treno, che permetteva innanzitutto di scambiare informazioni tra il treno, il convoglio e il passaggio a livello, e quindi dare maggiori garanzie al macchinista del treno, e questo avrebbe permesso un passaggio anche più veloce del treno stesso. Non solo, questo avrebbe ovviato a quella che è una condizione di sicurezza che vige attualmente sui treni regionali, che è quella che nella cabina di marcia devono stare due persone, quindi oltre al macchinista, anche il capotreno, questo proprio per un problema di sicurezza ai passaggi a livello. Con questo sistema di controllo marcia treno il macchinista, tramite questo sistema di controllo, è in grado di controllare la situazione, avere dei controlli ausiliari, avere dei dispositivi che gli permettono di attraversare in sicurezza il passaggio a livello, quindi il capotreno potrebbe tornare a fare quello che deve fare, cioè il capotreno, quindi girare per i vagoni, sorvegliare che tutto vada bene e che non ci siano situazioni, come quelle che purtroppo la cronaca ci riporta spesso, di furti, di violenze, di aggressioni, di varie cose che succedono sui nostri mezzi.

Se questo appuntamento del 2021, con l’implementazione del sistema di controllo marcia treno, fosse stato rispettato, probabilmente oggi non saremmo qui a parlare di questo e avremmo un problema risolto. Io mi auguro che con questa risoluzione, che ovviamente sosteniamo, arriviamo velocemente anche a completare quello che è il lavoro già iniziato sulle linee e, quindi, a risolvere questi problemi e anche quelli connessi del personale in cabina.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Cuoghi.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale.

Dichiarazioni di voto sulla risoluzione? Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Mi sembra di capire che ci sia una convergenza sull’argomento. Alcune precisazioni. Quello che io chiedo nella risoluzione non vuole essere visto come sostitutivo di soluzioni più definitive, sulle quali concordo assolutamente, come quelle proposte dal consigliere Costa. Questa vuole essere una proposta che va a migliorare la situazione intanto nel tempo fra oggi e il giorno della soluzione definitiva, in particolare per quelle situazioni che comunque sappiamo che non saranno risolte, perché non credo che noi, con la bacchetta magica, nel giro di poco tempo saremo in grado di risolvere tutte le situazioni.

Queste soluzioni quindi potrebbero essere un miglioramento, se non nella velocizzazione dei trasporti su rete ferroviaria, quantomeno della sicurezza dei cittadini che transitano sulle strade. Credo quindi che sia importante, anche in questo caso, togliere di mezzo il benaltrismo, come ho detto stamattina e anche in un’altra occasione, ma deve essere una soluzione che completa e dà una risposta per tutte quelle situazioni che non possono essere risolte definitivamente, e comunque per un miglioramento della sicurezza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Altri in dichiarazione di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto, votiamo la risoluzione 6029.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

(La risoluzione oggetto 6029 è approvata all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 6292

Risoluzione per impegnare la Giunta a implementare misure che vadano nella direzione auspicata dall’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze della Regione Emilia-Romagna e a sollecitare i Comuni, attraverso il coinvolgimento di ANCI e Ufficio Scolastico Regionale, a favorire l’adozione di provvedimenti in grado di realizzare alcune delle proposte avanzate dai giovani. A firma della Consigliera: Zamboni

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 6044

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare l’introduzione, nell’ambito della sessione annuale della partecipazione di cui all’art. 6 della legge regionale n. 15 del 2018, di un focus dedicato alle istanze dell’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze, quale momento di approdo annuale di un dialogo costruttivo e stabile tra le istituzioni regionali e i giovani. (28 11 22) A firma dei Consiglieri: Costi, Marchetti Francesca, Mumolo, Pillati, Gerace, Montalti, Sabattini, Mori, Zappaterra, Fabbri, Caliandro, Rossi, Amico, Bondavalli, Rontini, Bulbi, Daffadà

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo alla risoluzione 6292: risoluzione che impegna la Giunta a implementare misure che vadano nella direzione auspicata dall’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze della Regione Emilia-Romagna e a sollecitare i Comuni attraverso il coinvolgimento di ANCI e dell’Ufficio scolastico regionale, per favorire l’adozione di provvedimenti in grado di realizzare alcune delle proposte avanzate dai giovani.

La risoluzione è a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione nasce dopo aver partecipato il 16 novembre all’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze che si è tenuta nell’aula assembleare. A quest’incontro con l’Assemblea dei ragazzi erano presenti insieme a me anche la presidente Emma Petitti e i presidenti di Commissioni assembleari, Francesca Marchetti, Federico Amico e Stefano Caliandro.

Cos’è l’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze della Regione Emilia-Romagna? È un organo consultivo a supporto del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. È composta da 50 giovani tra i 9 e 18 anni, che provengono da tutto il territorio regionale, e ha funzioni consultive e propositive.

Il progetto intende promuovere e valorizzare la partecipazione attiva di ragazze e ragazzi, ascoltando i loro pareri, opinioni e proposte su questioni che li riguardano direttamente. Quindi, è un ulteriore strumento di cittadinanza attiva, in questo caso rivolto ai più piccoli.

L’Assemblea in plenaria si riunisce una o due volte all’anno, in presenza, nella sede dell’Assemblea dove ci troviamo adesso. Si è insediata la prima volta il 20 novembre 2021, in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Perché Europa Verde porta all’attenzione dell’Assemblea legislativa questa risoluzione? Perché ci è sembrato importante dare un ascolto vero a questi ragazzi e a queste ragazze, che si sono veramente impegnati. Gli altri consiglieri e la presidente, che con me hanno partecipato a questo incontro, possono confermare che hanno portato proposte elaborate con competenza, oltre che con grande passione. Sono state chieste le ragioni per cui hanno deciso di far parte dell’Assemblea. Riporto una delle tre riflessioni, che trovate comunque nel testo della risoluzione: “Mi sono voluto impegnare in questa iniziativa perché sono stanco di essere rappresentato da qualcuno che si è dimenticato come si fa a sognare, ma soprattutto sono stanco di sentirmi dire che le cose sono sempre andate così e che non sarò io a cambiarle. Forse hanno ragione, ma almeno potrò dire di averci provato”. Questo è un ragazzo di 17 anni.

Nel loro lavoro di progettazione e di proposte si sono concentrati sul tema ambientale. Vi leggo, adesso, come nel documento che ci hanno consegnato hanno motivato il fatto di aver scelto l’ambiente: “L’ambiente e il cambiamento climatico sono al centro dell’attenzione dei più giovani. Ne è un esempio il movimento Fridays For Future, guidato dall’attivista svedese Greta Thunberg. Anche noi riteniamo che sia una delle priorità del nostro immediato futuro e ci siamo voluti impegnare per trovare soluzioni fattibili da proporre per le nostre città”.

I temi che hanno affrontato questi ragazzi, che naturalmente lavoravano per gruppi di lavoro, sono stati: mobilità sostenibile, fonti energetiche, riqualificazione ambientale, educazione ambientale, sensibilizzazione, tema dei rifiuti.

Secondo me, con grande incisività, la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Claudia Giudici, ha dato la cifra vera di questo impegno e di queste proposte. Quello che propongono questi giovani ‒ ha detto ‒ è una sorta di filosofia dei piccoli passi, realizzabili nella quotidianità, necessari per raggiungere l’obiettivo finale di una regione ancora più green.

Per questo motivo nella risoluzione richiamo alcune delle soluzioni che loro hanno proposto. Sul tema della mobilità casa-scuola propongono di puntare sui percorsi pedonali e ciclabili accessibili e sicuri, per promuovere il PiediBus, che già ha luogo in tante città e comuni della nostra regione, e il BiciBus. Sul tema delle fonti energetiche e della riqualificazione ambientale, si sono soffermati sull’importanza delle aree verdi, e nel documento finale scrivono: “La sensibilizzazione delle nuove generazioni passa attraverso uno stretto contatto tra noi e la natura. Questo deve avvenire il prima possibile e deve essere guidato dalle istituzioni scolastiche in primo luogo. Si potrebbero, ad esempio, incentivare iniziative di piantumazione di alberi nei giardini delle strutture scolastiche come attività didattica ad opera degli studenti stessi, valutando di estendere successivamente il processo anche a zone come parchi e riserve naturali”. Poi propongono di aumentare gli incentivi, che in parte sono già in essere, per l’acquisto, il mantenimento e il rifornimento di auto elettriche e altri mezzi sostenibili, come biciclette, e-bike, moto elettriche e monopattini elettrici. Diciamo che su questi punti la Regione ha già preso dei provvedimenti.

Sulle industrie responsabili della produzione di materiali plastici o vetrosi, la principale richiesta avanzata dai ragazzi è di aumentare gli standard di percentuali di materie riciclate nel nuovo prodotto, estendendo l’obbligo anche alla fabbricazione di filati plastici per la realizzazione dei vestiti. Come vedete, hanno una serie di nozioni di base già molto sviluppate.

Un’altra iniziativa che propongono e che porterebbe a un drastico taglio delle emissioni in atmosfera è la riduzione degli allevamenti intensivi, a favore di alternative estensive più rispettose del benessere degli animali. Questo è un tema che nei ragazzi ricorre spessissimo, quello del benessere degli animali negli allevamenti.

Poi scrivono: “Siccome tra le strutture che consumano la maggiore quantità di energia, sia per la funzione che per la dimensione, ci sono gli edifici scolastici, l’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze chiede che siano dati incentivi alle scuole per l’installazione di impianti fotovoltaici”.

Sul tema dell’educazione ambientale e della sensibilizzazione e sul tema dei rifiuti, che è un altro classico che ricorre sempre nell’attenzione anche propositiva dei più giovani, l’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze ha proposto di utilizzare le ore di alternanza scuola-lavoro per promuovere corsi nelle scuole e visite didattiche in aziende che si occupano di riciclo dei rifiuti e di tematiche ambientali e propongono alla Regione di fare delle gare ecologiche tra scuole, mettendo in palio premi per le scuole vincitrici, come ad esempio materiale scolastico o denaro, utilizzabili sempre a favore di un rinverdimento delle scuole.

Infine, hanno proposto un progetto che prevede la creazione di zone e giardini con piante che piacciono agli impollinatori, altro tema, che si sa, ricorre spesso in tutte le prese di posizione dei più giovani. Hanno capito l’importanza degli impollinatori, sanno del fatto che le api sono in via di drastica riduzione, e questo naturalmente compromette la possibilità di impollinare i fiori che poi diventano i frutti di cui noi ci cibiamo. Su questo scrivono che in Europa, ma più in generale in tutto il mondo, il numero di api nell’ambiente è calato drasticamente per varie cause, prime fra tutte l’inquinamento ambientale e il cambiamento climatico. Si stima che solo in Europa si sia avuto un calo di oltre il 50 per cento. I ragazzi per questo hanno citato le “autostrade per le api”, che sono state realizzate a Oslo e a Londra, e il più recente progetto promosso dal Comune di Fiano, in Piemonte, che ha coinvolto tutta la cittadinanza dai più grandi ai più piccoli.

Chiedono la realizzazione di zone e giardini con piante che piacciano agli insetti impollinatori. Fatte tutte queste premesse, che riprendono le proposte di questa Assemblea dei ragazzi e delle ragazze, che, ripeto, è un organo che fa da consulente per il garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con questa risoluzione Europa Verde impegna la Giunta regionale, ma anche se stessa, quindi anche l’Assemblea, anche noi consigliere e consiglieri, sia a proporre e a implementare misure che vadano nella direzione proposta dall’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze, sia a sollecitare i Comuni dell’Emilia-Romagna, attraverso il coinvolgimento dell’ANCI regionale e dell’Ufficio scolastico regionale, a favorire l’adozione di provvedimenti in grado di cogliere alcune di queste proposte avanzate dai ragazzi e dalle ragazze di questa Assemblea, anche come segno tangibile di rispetto, di capacità, di ascolto, di capacità di raccogliere.

È importante, quindi, che questo dialogo paritario, in un certo senso, ovviamente da ruoli e posizioni completamente diverse, abbia luogo per stimolare la cittadinanza attiva.

Chiudo su questo. Alle ultime elezioni ha votato solo il 64 per cento degli italiani. Se non creiamo dei canali di comunicazione, di raccolta di voci e proposte, anche cominciando da questi ragazzi, che in fondo arrivano fino ai 18 anni di età, quindi sono i futuri elettori ed elettrici, se non diamo prova di capacità di ascolto vero, non paternalistico, le radici della democrazia si inaridiranno sempre di più.

Comunque, devo dire che per passione e competenza hanno dato prova di essere in grado di fare delle proposte semplici, la filosofia dei piccoli passi di cui parlava la Garante, ma anche efficaci.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Dibattito generale su questa risoluzione. Altri interventi? Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Molto brevemente, perché trovo la risoluzione un atto positivo. Credo anche, avendo potuto partecipare a quella seduta dell’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze, sia stata molto istruttiva per noi che eravamo presenti. Quindi, non solo per i ragazzi, ma anche per noi rappresentanti.

Oltre che vedere realizzate e facilitate, quindi dare dignità, sostanzialmente, alle proposte che sono state presentate dai ragazzi e dalle ragazze in quella sede, l’auspicio è che in almeno in una delle riunioni che l’Assemblea tiene presso questi locali, l’aula, possa essere un patrimonio collettivo. Al di là dell’assumere un’azione di facilitazione rispetto alle proposte presentate dai ragazzi e dalle ragazze nell’Assemblea, credo che possa essere anche molto utile far sì che, nel momento stesso in cui questa si riunisce, possano parteciparvi almeno tutti i rappresentanti dei Gruppi assembleari, almeno tutti i Presidenti di Commissione, così, magari, anche l’assessorato alle politiche giovanili. Ho trovato positivo quel dialogo, quell’interlocuzione. Credo che avremmo molto da imparare.

Ha fatto bene la consigliera Zamboni a portare all’attenzione di tutti questo tema.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Guardate, è tutto veramente molto bello, nel senso che l’illustrazione è condivisibile, peccato, però, che parliamo di una iniziativa di cui i consiglieri non sapevano niente. Perlomeno, ho anche controllato all’interno della posta elettronica, però purtroppo a me che sono consigliera e anche presidente di Commissione non si capisce perché l’invito non sia arrivato. Lo dico perché i contenuti che sono usciti da questo incontro sono, a mio avviso, interessanti e credo che siano proposte innanzitutto che tutti dovremmo conoscere e di cui poi tutti dovremmo assolutamente farci carico.

In questo senso condivido lo spirito con cui sono stati presentati i contenuti, non condivido il metodo, nel senso che io credo che tutti quanti saremmo dovuti essere stati messi perlomeno a conoscenza di questa iniziativa, aver avuto la possibilità di partecipare, ma soprattutto ritengo sbagliato il metodo per cui una forza politica arriva, si fa carico di queste proposte, viene e la propone in Assemblea, illustra tutto quello di cui si è discusso, che sono questioni che si tengono tutti quanti all’oscuro, perlomeno quelli che non erano venuti a conoscenza di questa iniziativa, e imparano oggi come si è svolta e di che cosa si è parlato.

Lo ripeto, i contenuti sono assolutamente condivisibili, però evidentemente il metodo non è esattamente quello corretto. Quindi, io ho trovato questa illustrazione un po’ autoreferenziale (se vogliamo chiamarla così). Da quello che capisco, non solo i consiglieri non sono stati invitati, ma neanche l’assessore alle politiche giovanili, allora a questo punto un po’ di perplessità ce l’ho rispetto a come vengono portate avanti certe tematiche. Probabilmente sono stati scelti dei criteri per cui alcuni sono stati chiamati a partecipare ed altri no. Ecco, l’auspicio è che per le prossime iniziative venga data l’opportunità a tutti quanti di poter partecipare e, in modo collettivo e condiviso, ci si faccia carico tutti di proposte che vanno innanzitutto ascoltate e poi che ci sia un’assunzione di responsabilità collettiva, non solamente di qualcuno che in via privilegiata è stato chiamato a partecipare.

Lo dico non tanto perché questa è una richiesta del Movimento 5 Stelle, lo dico rispetto anche a un’assunzione, come dicevo prima, di responsabilità, che ci deve vedere tutti partecipi e tutti quanti attivi su questo tema, perché è importante il tema dell’ascolto, il tema della partecipazione e il tema di come riusciamo a coinvolgere anche le nuove generazioni rispetto a temi che li riguardano da vicino, ma che siamo noi, attori politici a cui viene dato il compito poi di realizzare o meno, e spiegare perché, o come possiamo arrivare a concretizzare le loro proposte, quindi è una responsabilità che io credo tutti quanti ci dovremmo assumere. Nella piena condivisione dei contenuti quindi io però vorrei sollecitare chi ha diffuso e condiviso gli inviti a farlo in maniera più complessiva, coinvolgendo davvero tutti quanti. Lo dico per le iniziative future, per non dovermi trovare in situazioni come queste, per cui mi sento l’illustrazione bellissima di un’iniziativa che si è svolta in Assemblea, di cui però io, e immagino anche i miei colleghi, non sapevamo assolutamente niente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri.

Dichiarazioni di voto? Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Chiedo scusa, presidente, ma c’era un oggetto di cui avevamo chiesto l’abbinamento, sempre relativo all’Assemblea dei ragazzi. Stavamo cercando di capire come mai c’era stato probabilmente un non abbinamento recepito: mi riferisco alla risoluzione a prima firma Palma Costi. Stavo ricercando il numero dell’oggetto per chiedere un chiarimento.

Visto che il tema è sempre l’Assemblea dei ragazzi, con anche la possibilità, adesso vado per sintesi, poi la collega Costi, ahimè, non è presente, ma è collegata da remoto, stavo cercando di ricostruire la cosa per impegnare la Giunta anche a trovare un momento di restituzione rispetto all’Assemblea. Chiedo scusa, ma eravamo fuori, e stavamo cercando di comprendere cos’era accaduto.

Grazie. dopodiché, se non è possibile mi prenoto già per un intervento rispetto a questo. È la 6044.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Caliandro, prego.

Intanto facciamo la verifica di cui parla la consigliera Marchetti, prego.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Solo per segnalare l’opportunità dell’abbinamento che evidentemente è figlio di quell’appuntamento che lei, presidente, con la Presidenza ha organizzato e che questa Assemblea ha ospitato. Ricordo in quell’occasione di aver lanciato questa idea della restituzione, che poi è stata positivamente raccolta anche dai colleghi che hanno presentato le risoluzioni. Fu un appuntamento, secondo me, di grande importanza per il lavoro nostro, come presidenti di Commissione e Assemblea, proprio perché l’interazione con i giovani che cominciano a conoscere le Istituzioni è un’occasione che è stata molto partecipata. Non eravamo tantissimi consiglieri quel giorno. Quindi, chiedo al Consiglio, per la prossima volta, di seguire le indicazioni che la presidente ha dato. Però fu un’occasione, a mio giudizio, di grande importanza, perché abbiamo avviato sui temi, per esempio, dell’ambiente, oggetto delle domande che sono intercorse in quell’occasione, una discussione nel merito di grande importanza. Così come la richiesta della mobilità e il ragionamento sulla velocità a 30 chilometri, il ragionamento sul pedibus, la possibilità di avere cittadini attivi che conoscono le Istituzioni.

L’idea di rendere istituzionalizzato questo appuntamento che lei, presidente, ha voluto avviare credo sia un elemento sul quale questa Assemblea potrebbe riflettere, al di là, chiaramente, delle scelte di rito.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Caliandro.

Intanto abbiamo risolto il tema dell’abbinamento. Stiamo procedendo con l’abbinamento della risoluzione proposta dalla consigliera Marchetti. Ci si sta organizzando.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Tornando al merito del mio intervento, chiederei a questo punto, visto che... Lo dico anche al collega Caliandro. La volontà di partecipare e di ascoltare c’è da parte mia, ma immagino che ci sia anche da parte degli altri colleghi che fanno parte di questa Assemblea. Chiedo di arrivare a un atto condiviso, quindi di sospendere eventualmente la messa in votazione di questi atti, per dare un segnale unitario che possa uscire da questa Assemblea e che possa parlare con una voce unica per rimarcare l’importanza dei temi proposti e di un’attenzione che sia anche più complessiva e più globale rispetto alle istanze portate avanti dai ragazzi e dalle ragazze che sono intervenuti in questa iniziativa.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: A me fa molto piacere che successivamente all’appuntamento di quel bel pomeriggio che abbiamo trascorso insieme ai ragazzi si sia mosso questo spirito di partecipazione attiva. Il fatto anche che la collega Piccinini si voglia accodare a questa modalità è una nota di merito che penso di dover raccogliere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Assolutamente sì. Anche perché, come veniva detto dall’intervento del consigliere Caliandro, ma immagino che anche la richiesta della consigliera Marchetti vada in questa direzione, si è avviato un percorso di dialogo attraverso l’Assemblea dei ragazzi, ma è tutta da costruire rispetto alle modalità di coinvolgimento dell’Assemblea. Quindi, benissimo questo primo passaggio proposto dalla consigliera Zamboni.

Adesso c’è l’abbinamento della risoluzione. Stiamo stampando e…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Allora, se vogliamo sospendere per provare a farne una unica, chiedo alla consigliera Zamboni se c’è…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Appunto.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusi, consigliera Piccinini, siccome aveva raccolto, il consigliere Caliandro, la proposta, adesso se la consigliera Marchetti e la consigliera Zamboni dicono di no…

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: In effetti, sono abbastanza stupita dall’evoluzione che sta prendendo il dibattito. Io non ho fatto gli inviti a questo incontro. Questo incontro si è svolto il 16 novembre e ho raccolto le proposte in una risoluzione, che è stata depositata il 18 gennaio, e oggi mi sento fare una serie di rimostranze, compreso il passaggio… Adesso vorrei gentilmente poter parlare io. Dicevo, compreso il passaggio sull’autoreferenzialità. Ho parlato per dieci minuti di proposte di bambini: dov’è l’autoreferenzialità?

Io vorrei che la sensibilità tematica individuale trovasse un freno di fronte al fatto che stiamo parlando… Pensate se i bambini fossero qua dentro e vedessero l’evolversi di questa cosa. Io propongo di raccogliere delle proposte avanzate dai ragazzi. Volete metterla su carta non intestata Europa Verde? A me va benissimo. Però, se parliamo di proposte dei ragazzi da prendere sul serio e tiriamo fuori queste questioni… A me dispiace se la maggioranza dei consiglieri non era informata. Io non ho fatto gli inviti, l’ho ricevuto, mi sono presentata e, come avevo promesso a loro, ho cercato di portare all’attenzione dell’Assemblea le loro proposte. Però, noi adulti, come al solito, inciampiamo in cose… Fatto salvo che tutti dovevano essere invitati e che io non ho fatto gli inviti, queste ipersensibilità, queste accuse di autoreferenzialità lasciatele là dove sono: ognuno badi alla sua autoreferenzialità, perché qua dentro ce n’è anche a breve distanza dal mio seggio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Stiamo adesso distribuendo la risoluzione proposta dalla consigliera Marchetti. Si sta distribuendo, giusto? È in stampa, perfetto.

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Non ho seguito il dibattito degli inviti, mi appassiona anche poco. Starei nel merito dei due oggetti su cui, ribadisco, da parte del Partito democratico, così come anche sta nell’interlocuzione con la Capogruppo, chiedo scusa perché stavamo cercando di fare la quadra su un altro tema molto importante, ma non pensavo che accendessero così gli spiriti due atti che possono essere abbinati.

Io credo che se c’è la volontà di ampliarlo, allora si può fare un atto complessivo, a questo punto lasciamo i tempi, però credo che chiediamo due cose anche diverse. A mio avviso si possono anche votare l’una e l’altra, o trovare un testo ancora più corposo. Ci veniva utile, da qui la proposta dell’abbinamento, perché in quella della consigliera Zamboni si chiede con delle sfumature anche rispetto al ruolo di raccogliere le proposte; noi chiediamo di introdurre un momento all’interno dell’Assemblea legislativa di restituzione di quelle proposte che magari la risoluzione della collega Zamboni propone di raccogliere. Mi sembrava semplice. Comunque, siamo a disposizione. Se c’è anche la volontà, visto che questo bel momento è stato organizzato dalla presidente Petitti, allora perché no, di lavorare a un testo complessivo a prima firma della presidente.

Per fare questo lavoro, chiedo allora se c’è una disponibilità a ritirare questa e a lavorare ad un altro testo. Se no, votiamole tutte e due. Ripeto: sulla votazione della risoluzione della consigliera Zamboni non c’è nessun tipo di criticità rispetto a questo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Voglio cogliere la disponibilità poc’anzi manifestata. Come dicevo, la mia è una questione soprattutto di metodo, non di merito. Come dicevo nel mio primo intervento, credo sia un bel segnale evitare di votare due risoluzioni ‒ neanche una, ma addirittura due ‒ sullo stesso tema, essendo stata questa, come dicevo, un’iniziativa dell’Assemblea legislativa.

Credo sia corretto perlomeno recuperare un metodo non proprio consono, recuperarlo provando ad approvare un atto che veda le forze politiche presenti in Assemblea concordi. Lo dico anche come messaggio che diamo fuori. Non è una questione del Movimento 5 Stelle. È una questione formale, ma anche sostanziale, che rappresenta il messaggio che questa Assemblea vuole dare a quel tipo di iniziativa, che ‒ torno a dire, purtroppo, e mi dispiace ‒ ha visto coinvolte solo alcune forze politiche.

Oggi, visto che ci viene data l’occasione, proviamo ad addivenire a un testo unico. Sarebbe un segnale, dal mio punto di vista, molto più bello rispetto all’impegno che questi ragazzi hanno messo partecipando e facendo proprie proposte...

Chiedo scusa, si fa un po’ fatica.

Dicevo, attraverso l’impegno che questi ragazzi hanno messo venendo in Assemblea e illustrando le loro proposte.

Si tratta semplicemente di provare a dare un segnale unitario, segno anche di maturità politica, io credo, e anche di buonsenso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Io vedo adesso la risoluzione del PD, che non era stata abbinata alla mia, evidentemente per un disguido. A me va benissimo. Sono d’accordo di votare entrambe le risoluzioni.

Se il problema è il simbolo di Europa Verde su quella che ho depositato io, lo togliamo e lo mettiamo sotto “Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna”. Per me è la stessa cosa. Non ho necessità di piantare bandierine. Quello a cui tengo è portare le idee di questi ragazzi qua dentro. E meno male che non ci hanno assistito.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Chiederei, a questo punto, un quarto d’ora di sospensione per la disamina della risoluzione che ci è stata sottoposta e per poter valutare come procedere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Qualche minuto per verificare l’ipotesi dell’abbinamento tra le due risoluzioni o, eventualmente, la valutazione di un percorso, come veniva detto, per arrivare a un testo unitario.

 

(La seduta sospesa alle ore 16.28 è ripresa alle ore 16.48)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo. Un quarto d’ora di pausa per approfondire il testo della risoluzione abbinata. Ci siamo espressi e molti consiglieri si sono espressi con le proposte.

Abbiamo due risoluzioni, la n. 6292, a firma della consigliera Zamboni, a cui abbiamo abbinato la n. 6044, a prima firma della consigliera Costi.

Prosegue, quindi, a questo punto il dibattito congiunto sulle due risoluzioni.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Sorrido per non piangere, perché abbiamo praticamente perso mezz’ora di lavori per diatribe interne alla maggioranza, perché probabilmente all’interno della maggioranza stessa non si sono parlati.

Per scaramucce a livello di etiche morali, per questioni varie, per questioni di correttezza dei lavori, di rapporti, eccetera, siamo qui a parlare di due risoluzioni su un’attività che dei ragazzi hanno chiesto di fare, su cui poi legittimamente ognuno esprimerà il parere che ritiene. Però, siamo stati fermi, immobili mezz’ora, perché dobbiamo assistere e abbiamo assistito anche a degli spettacoli non troppo belli. Insomma, la maggioranza su questo tema…

Capisco che sicuramente è importante. Lo ripeto, quando si parla del futuro dei nostri giovani, delle proposte dei nostri giovani, io sono uno dei primi che mette le mani avanti, anche perché abbiamo sempre supportato questa linea. Però, ci sono tanti altri temi fondamentali di cui parlare dopo queste risoluzioni, che seppur importanti, magari vista la richiesta che abbiamo fatto di cercare di aiutare chi manifestava qui davanti questa mattina, cioè il centro “Il Bene” di Bologna, magari può avere una priorità leggermente maggiore, o comunque si potrebbe essere anche politicamente delicati nel dire “magari evitiamo di perdere tempo, perché non andiamo d’accordo tra di noi”, per poi votare una risoluzione che può aiutare dei malati, migliaia di malati.

Do questo come dato, che credo sia qualcosa su cui riflettere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

La modalità in cui la mette giù il collega Rancan è inaccettabile, perché contrapporre i giovani e le loro esigenze alle esigenze dei malati trovo che non appartenga alla modalità con la quale quest’aula si confronta sui problemi di tutti. Questo vorrei che fosse chiaro, perché noi qui ci confrontiamo per dare risposte a tutti, senza fare le graduatorie. Certo, le priorità ci sono, però, vivaddio… A fare le aule sulle risoluzioni e sugli atti di indirizzo la pressione è sempre delle minoranze. Noi raccogliamo le esigenze e, mentre il collega dice che ci sono problemi in maggioranza, eravamo fuori a discutere la risoluzione sul centro “Il Bene”, che loro hanno presentato mezz’ora fa, quando questa mattina, alle 10, eravamo fuori con i pazienti a parlare e a confrontarci con l’assessore.

Volendo essere celeri, avremmo potuto prendere in carico la loro risoluzione politicamente, al di là della procedura, questa mattina con calma inserirla, senza trovarci alle 17 a metterla in contrapposizione alle risoluzioni sui giovani e sulla loro Assemblea. Quindi, lasciamo perdere le contrapposizioni.

Prendo atto della posizione del collega Rancan. Stavamo discutendo di quella che ci hanno presentato loro, per cui dopo faremo l’iscrizione e l’inversione, ma per il resto nel merito delle risoluzioni, al netto della strumentalizzazione politica, l’abbinamento c’è, e sono a chiederle, presidente, di procedere e andare avanti sulla discussione e poi sul voto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Mi fa piacere che il PD dica alla Lega che ha sbagliato tutto e che sono inaccettabili certe accuse. Forse non è stato capito quello che ho detto… Non discuteremo niente, vedrete. Poi magari convochiamo la Capigruppo per chiedere l’oltranza, così almeno andiamo avanti un po’ e lavoriamo fino a domani mattina.

Anche perché ricordiamoci di una cosa: forse non avete capito bene il mio discorso, o forse non lo volevate capire bene. Io ho detto che le esigenze dei giovani sono fondamentali, ma che a causa dei vostri problemi interni, perché avete litigato tra di voi, è inutile che adesso mi venga detto che non ci sono problemi interni, perché li hanno visti tutti, vorrei anche vedere… Li abbiamo visti tutti, abbiamo visto anche l’assessore Taruffi, abbiamo visto pure il Capogruppo di maggioranza Taruffi, mi verrebbe da dire oggi, che difendeva determinate posizioni con altre posizioni contrapposte del Partito democratico, che ha al suo interno posizioni contrapposte: abbiamo visto tutti.

Se poi vogliamo fare il teatro, prendere il microfono e dire alla gente che queste cose non esistono, facciamolo. Ma guardate che quando i microfoni sono spenti, dal video si vede tutta la sala, quindi si vede benissimo quello che è successo in questa ultima mezz’ora di aula.

 

PRESIDENTE (Petitti): Io però adesso chiedo di stare nel merito…

 

RANCAN: No, mi scusi, in discussione generale posso parlare di quel che voglio…

 

PRESIDENTE (Petitti): no Io ho ripreso dopo la pausa… Eravamo sull’ordine dei lavori rispetto alle due risoluzioni…

 

RANCAN: No, hai detto “discussione generale”, presidente; e poi, comunque, ho ancora sei minuti, quindi non è ordine dei lavori. Capisco che mi si voglia far tacere perché dico cose scomode, probabilmente; ma questo è.

 

PRESIDENTE (Petitti): Il dibattito generale è sulle risoluzioni.

 

RANCAN: Ma di cosa sto parlando? Non sto mica parlando di cosa…? Vado avanti?

Vado avanti. Capisco quindi che ci sia un importante imbarazzo da parte della maggioranza, perché ribadisco, quando non si parla il video riprende tutta l’aula, e si vede benissimo quello che è successo, lo sappiamo noi, ma lo sa anche chi è fuori di qui. Quindi, non diciamo al microfono che non ci sono stati problemi in questa mezz’ora, perché i problemi ci sono stati.

Detto questo, ci saranno due risoluzioni, si voteranno le due risoluzioni, legittimamente uno voterà quello che riterrà opportuno. Quello che politicamente faccio rilevare è che abbiamo sospeso l’aula, che doveva essere sospesa per cinque minuti. L’abbiamo sospesa per mezz’ora, quando secondo me si poteva arrivare comunque alla votazione, andare avanti con un dibattito legittimo e parlare di qualcosa che noi riteniamo più utile, più prioritario, cioè la salvaguardia del centro "Il Bene” che ha manifestato qui oggi. Non penso di aver detto chissà quali castronerie. Se qualcuno, poi, pensa che io abbia detto cose strane o fuori dal mondo, attacchi inaccettabili... Non vedo questa cosa. Non nascondete i vostri problemi attaccando gli altri, perché va a finire che poi le cose, dopo, vengono fuori.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Sarò molto breve, anche perché credo che ci siano tutti i tempi per arrivare anche a un voto rispetto alla risoluzione che riguarda il centro “Il Bene”. Anzi, riconosco la volontà di lavorare anche in questo senso da parte della maggioranza, ma c’è anche la mia disponibilità, quando ci sono temi trasversali, a lavorare insieme e ‒ come dicevo prima ‒ a dare un segnale unitario, che è anche segnale di maturità rispetto a determinate tematiche che davvero toccano da vicino le persone.

Chiedo solo, a questo proposito, visto che ho capito che le due risoluzioni verranno comunque messe in votazione perché non c’è la disponibilità da parte di qualcuno, anche qui, su un tema che è trasversale, a cui mi sarebbe piaciuto che la risposta fosse stata congiunta e unitaria... Penso che ci sia davvero l’interesse da parte di tutti. Quindi, la mia non era un’obiezione strumentale, nel merito, ma era davvero una questione di merito.

Siccome si è deciso, si sta decidendo di procedere, chiedo perlomeno alla Presidenza che per le prossime occasioni ‒ chiedo un impegno qui ‒ ci sia un coinvolgimento davvero di tutti. Il metodo è stato particolarmente brutto, dal mio punto di vista. Chiedo che per le prossime occasioni ci sia un coinvolgimento maggiore. Davvero, i segnali che possiamo dare sarebbero molto più belli, molto più sensati se le battaglie che ci vengono sottoposte dai ragazzi fossero battaglie dell’intera Assemblea legislativa e non solamente di qualcuno.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri? Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Ci troviamo in imbarazzo. Il tema è sicuramente di merito. Forse, se le due risoluzioni fossero state abbinate subito, avremmo meglio compreso le finalità. Così non è semplice.

Secondo me andava raccolta l’indicazione che nelle parole della Presidenza è stata suggerita. Dalla lettura, infatti, della risoluzione a prima firma consigliera Costi si evince chiaramente che si tratta di una iniziativa giovane, un’iniziativa appena nata. Questa Assemblea si è riunita soltanto una volta il 6 giugno per un primo incontro di lavoro, dopodiché c’è stato questo incontro del 16 novembre, a cui erano invitati la Presidenza, la Vicepresidenza e i presidenti delle Commissioni assembleari. È stato raccolto un documento e questo documento viene trasposto nella risoluzione della consigliera Zamboni, la quale chiede che i temi racchiusi in questo documento vengano automaticamente trasferiti alle Istituzioni, proponendo di implementare misure che vadano nella direzione proposta dai ragazzi, di favorire l’adozione di provvedimenti e di realizzare alcune delle proposte. A nostro avviso, manca ancora qualcosa. C’è uno strumento che può essere utilizzato, questo dell’Assemblea dei ragazzi, i contenuti possono essere trasferiti non automaticamente, riteniamo che in qualche modo ci sia anche una sovrapposizione rispetto a organismi che ci sono già all’interno degli istituti scolastici, quindi forse sarebbe stato opportuno un momento di sintesi e di confronto anche in Commissione per discutere di questa iniziativa, che poteva e può essere lodevole.

Se anche il Gruppo di Fratelli d’Italia dovrà discutere adesso le due risoluzioni – così anticipo anche la nostra intenzione – non potremo accogliere né l’una né l’altra perché non ci soddisfano i contenuti, ma soprattutto non ci soddisfa il metodo con cui addiveniamo a questa discussione, ma anche con cui si vorrebbe porre in essere questa iniziativa anche nei confronti delle Istituzioni.

Visto che proprio ieri abbiamo dato un bell’esempio di condivisione trasversale dei temi e di un percorso condiviso, rinunciando ognuno di noi, ogni Gruppo a qualcosa, aggiungendo qualcos’altro, ma trasferendo a fronte di un tema importante, riuscendo a condividere un tema importante in un documento unitario, se fosse possibile anche rispetto a questa situazione e a queste due risoluzioni, noi lo auspicheremmo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Non ho altri in dibattito generale.

Se non ci sono interventi in dichiarazione di voto, passiamo alla votazione delle due risoluzioni.

Risoluzione n. 6292, a prima firma Zamboni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 6292 è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Seconda risoluzione, abbinata, risoluzione n. 6044, a prima firma Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 6044 è approvata a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 6328

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché il Centro "Il BeNe" presso l'Ospedale Bellaria di Bologna resti aperto. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rancan, Catellani, Stragliati, Pelloni, Bargi, Marchetti Francesca, Maletti, Pillati, Daffada', Bulbi, Rontini, Facci, Evangelisti

(iscrizione e inversione dell’ordine del giorno, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): È pervenuta una richiesta di iscrizione e di inversione dell’ordine dei lavori a firma del consigliere Rancan per trattare prioritariamente l’oggetto che riguarda la risoluzione che impegna la Giunta ad attivarsi affinché il centro “il Bene” presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, resti aperto, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Rancan, Catellani, Stragliati, Pelloni e Bargi.

Un intervento a favore della richiesta. Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Proprio cogliendo l’invito che è stato rivolto dai banchi soprattutto dell’opposizione, di parlare di temi concreti, abbiamo ritenuto opportuno depositare oggi qui in Assemblea, una tematica molto sentita, e ne abbiamo avuto la dimostrazione questa mattina qui, fuori dal palazzo dell’Assemblea dove numerose associazioni e assistiti si sono ritrovati per manifestare la propria preoccupazione per via di un’incertezza che è piombata sul futuro del centro “Il Bene”. È un centro che ha sede presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, più precisamente all’interno del Dipartimento di Neuroscienze dell’ASL, della stessa azienda sanitaria.

Stiamo parlando di circa 1.200 persone assistite, ed è un percorso che è messo a rischio per via del pensionamento della figura professionale che seguiva il Centro stesso.

Ora, è stato aperto un confronto, l’assessore Donini questa mattina ha parlato con i manifestanti qui sotto, fuori dal palazzo della Regione. Sono state fatte delle promesse…

 

(interruzione della consigliera Marchetti Francesca)

 

PRESIDENTE (Petitti): È per l’iscrizione, mi perdoni consigliera Marchetti.

 

MARCHETTI Daniele: Sto motivando l’importanza per cui noi stiamo chiedendo di iscriverla. L’assessore ha comunque fatto un’apertura, dicendo che sarebbe stato avviato un tavolo di confronto tra le associazioni stesse, le aziende sanitarie, e più in generale tutti i soggetti coinvolti. Riteniamo opportuno, però, dare qualche impegno più concreto per cercare di portare avanti un confronto basato su degli obiettivi certi, ovvero quello di mantenere quei servizi che oggi il centro “Il Bene” offre a tutti i suoi assistiti.

L’importanza di iscrivere e discutere oggi questa risoluzione che noi abbiamo depositato, su cui ci confronteremo è proprio dettata da questa motivazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Marchetti.

Un intervento contro, se c’è.

A questo punto, votiamo l’iscrizione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

Adesso facciamo l’inversione.

Un intervento a favore e uno contro.

Non ci sono interventi.

Votiamo l’inversione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

Abbiamo approvato anche l’inversione.

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto apriamo il dibattito generale sulla risoluzione a prima firma del consigliere Daniele Marchetti. Si sono aggiunte altre firme: Maletti, Francesca Marchetti ed altri.

Prego, consigliere Marchetti.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Riprendendo i ragionamenti che stavo facendo prima, ovviamente per motivare l’iscrizione e l’inversione dell’ordine del giorno per trattare un argomento così importante.

Come dicevo, il futuro del centro “Il Bene” è estremamente incerto. L’assessore Donini, rispondendo anche a dei colleghi in aula, ieri, durante i question time, ha fatto presente ‒ come ricordavo poc’anzi ‒ che avrebbe aperto questo tavolo. Promessa che ha ripetuto anche questa mattina ai manifestanti qui, sotto i Palazzi della Regione, dicendo, però, che non era compito della Regione, chiaramente, quello di garantire una continuità per via del pensionamento di una figura professionale che seguiva e che era un riferimento per questo centro di eccellenza.

Non è del tutto vero, a nostro avviso, questo. È, sì, certo che la Regione, comunque, non ha una competenza diretta sulle nomine e su tutto ciò che può essere previsto per garantire una continuità; è altrettanto vero, però, che può creare le condizioni, in collaborazione con l’azienda sanitaria di Bologna, per raggiungere questo obiettivo, ovvero quello di continuare a garantire questo servizio estremamente importante.

È un servizio estremamente importante, come dicevamo prima, perché segue con efficienza numerosi pazienti. Stiamo parlando, come abbiamo ricordato anche nel dispositivo finale, di 1.200 pazienti attualmente seguiti dal dottor Salvi, che è la figura professionale vicina al pensionamento, e da un centro che segue con particolare attenzione le malattie come la SLA, quindi tematiche assolutamente delicate. La presa in carico di questi pazienti è fondamentale anche nella sua continuità, che comunque come Azienda sanitaria e Servizio sanitario regionale dobbiamo assolutamente garantire.

Proprio qualche settimana fa, in occasione, ad esempio, della discussione che si è tenuta sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale, sono stati approvati anche dei nostri emendamenti che, ad esempio, tenevano al centro del dibattito il tema dei programmi di presa in carico dei cosiddetti “PDTA”, programmi di presa in carico regionali per le varie patologie, che vengono trattate anche all’interno di questo centro, che devono mantenere come protagonisti anche questi centri di eccellenza, tra cui “Il Bene” di Bologna, che ha sede, come dicevo prima, presso l’ospedale Bellaria di Bologna.

Non possiamo assolutamente liquidare questo argomento dicendo che non possiamo farci niente, che comunque la competenza diretta è dell’ASL della città di Bologna, perché comunque la Regione ha competenze ben specifiche per quanto riguarda la sanità. Il Servizio sanitario regionale, in un momento di estrema incertezza, credo che debba difendere soprattutto le eccellenze che sono presenti sul nostro territorio, anche perché spesso questi centri, che sono, sì, gestiti e coordinati da professionisti sanitari, trovano un appoggio forte anche da parte delle associazioni e delle fondazioni, come in questo caso, che spesso svolgono anche compiti che le istituzioni pubbliche non sempre riescono a garantire.

Credo, quindi, che questa sia una tematica su cui dare una risposta immediata. Questa mattina c’è stato un presidio qui sotto, come ricordavano anche i colleghi di maggioranza, un po’ tutti i Gruppi sono andati ad ascoltare le loro motivazioni e le loro preoccupazioni, quindi credo che come Assemblea siamo comunque tenuti a dare una risposta concreta a queste problematiche. Non possiamo certamente limitarci a parlare di tavoli aperti. Certo, questo è il compito anche della Giunta regionale. Ma come Assemblea legislativa, che rappresenta tutta la cittadinanza, che ogni volta, a inizio mandato ci elegge in questa sede, siamo ovviamente legittimati a proporre comunque degli obiettivi chiari. Noi chiediamo senza alcun dubbio di inserire all’interno di questa discussione che verrà portata avanti tra l’assessorato regionale, le associazioni, la Fondazione Il Bene e ovviamente anche l’azienda sanitaria di Bologna di mantenere al centro di questo dibattito la continuità del centro “Il Bene”, sulla sua attività e la presa in carico che ha sempre garantito in questi ultimi anni con risultati ottimi e soddisfacenti, perché ascoltando anche i manifestanti che erano qui sotto, ripeto, erano tutti rappresentanti di associazioni o assistiti, la loro testimonianza ci porta a pensare proprio questo, e ci conferma ovviamente l’efficienza e l’eccellenza che rappresenta questo Centro.

Noi quindi crediamo che su temi come questo ci possa essere comunque una condivisione, non so se adesso dalla maggioranza verranno presentati degli emendamenti su cui stavano lavorando. Credo che comunque sia un obiettivo chiaro, su cui ci possiamo confrontare, mantenendo però al centro dell’impegno finale l’obiettivo chiaro di garantire una continuità, come dicevo prima, a questo Centro che purtroppo oggi rischia di avere un futuro assolutamente incerto.

La Regione deve fare la propria parte. Come Assemblea legislativa ovviamente oggi e questa sera cercheremo di dare questo impegno all’assessorato competente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Riteniamo di pregio la risoluzione proposta dal consigliere Marchetti e dal Gruppo Lega. Chiederemo anche noi di poterla sottoscrivere. È un tema che come Gruppo Fratelli d’Italia seguiamo da tempo. La preoccupazione che ci era stata trasferita da alcuni familiari di pazienti è già stata formulata in una interrogazione che abbiamo depositato ad inizio mese all’attenzione dell’assessore Donini.

Riteniamo vi debba essere continuità della presa in carico dell’assistenza clinica e sociale, in quanto è un fattore fondamentale ed importante per garantire l’efficienza delle cure mediche e dei percorsi clinici.

Il responsabile del progetto SLA, e non solo, dell’azienda di Bologna sarebbe già in età pensionabile, com’è già stato ricordato, e se non venisse garantita questa continuità assistenziale in tempi celeri, sussisterebbe un ritardo rispetto ai progetti medico-scientifici e potrebbero sorgere anche problemi di coordinamento, anche rispetto al trasferimento di questi pazienti che si è prospettato in altri reparti.

Voglio aggiungere un’informazione. La metterò a disposizione di tutte le consigliere e i consiglieri. Da quanto ci è stato trasferito, emerge da segnalazioni pervenute dalle associazioni stesse, vi sarebbe un’importanza di garantire un’efficiente, qualificata e professionale continuità assistenziale proprio in attesa di questa nuova figura. Le associazioni hanno riscontrato, quando vi è stata la necessità di sostituire l’attuale responsabile, la difficoltà ad affiancare una persona in continuità. Quindi, chiedevano questa mattina all’assessore Donini, che si è presentato al presidio, quantomeno di garantire una sorta di continuità anche nell’eventuale trasferimento delle informazioni. Ovviamente, noi ci associamo alla richiesta di questa risoluzione. Auspichiamo che si possa trovare al più presto questa soluzione.

Riteniamo che il tavolo che è stato convocato per martedì fosse doveroso, in un certo senso. Risponde anche alle istanze che abbiamo formulato. Ci teniamo a sottolineare come associazioni di questo tipo svolgano un’attività di pregio e spesso vadano anche a sostituire e a tamponare le mancanze delle Istituzioni.

Auspichiamo, quindi, una soluzione rapida e l’accoglimento delle istanze formulate. Auspichiamo anche l’approvazione di questa risoluzione, che comunque potrebbe costituire un punto di partenza importante.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Evangelisti.

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Non più tardi di ieri mattina in quest’aula è stato presentato un question time proprio perché credo che l’attenzione sia corale rispetto all’attivazione che questa Assemblea ha manifestato nei confronti delle preoccupazioni e delle sollecitazioni che, permettetemi di dire, tutti i Gruppi credo abbiano avuto, ma che credo oggi, anche con questo atto e con la risposta... Perché dobbiamo riconoscere che l’assessore Donini non ha fatto cadere nel vuoto le sollecitazioni, le proposte e gli atti ispettivi che anche sono stati presentati al riguardo, ma come ci si è attivati immediatamente – e vengo a illustrare il primo emendamento – rispetto a una situazione importante. Ho già avuto modo di dire ieri che chi conosce il centro “Il Bene” e ha avuto modo di frequentarlo o è andato in visita ha toccato con mano come quel percorso sia un percorso che prende a carico non il paziente, ma la persona a 360 gradi, con i propri familiari, perché stiamo parlando di patologie complesse, su cui anche la medicina non ha avuto ancora riscontri di cure che possano guarire, ma che c’è, quindi, tutto un lavoro che questo centro in primis anche noi abbiamo avuto modo di riconoscere proprio rispetto al lavoro eccellente che da più di vent’anni compie in questa regione, e la presa in carico di numerosi pazienti credo che sia una testimonianza importante, così come il presidio di oggi che – e qui vengo, dicevo, al primo emendamento – ci siamo permessi di proporre, appunto quello di evidenziare come sia stato aperto un tavolo da parte dell’assessore con tutti i soggetti coinvolti.

Non dobbiamo dimenticare che gli attori, dai soggetti coinvolti a tutte le rappresentanze delle associazioni, c’è stata una mobilitazione sociale importante, perché tante sono anche le associazioni dei pazienti che si sono mobilitate, che operano e che danno anche un sostegno medico-infermieristico a tutto l’iter e la presa in carico, e quindi abbiamo voluto sottolineare con il primo emendamento come all’interno del tavolo attivato nella data già fissata dall’assessore, che questa mattina al presidio ha avuto modo di ricordare, siano stati raccolti tutti i soggetti, dall’ASL alle associazioni, ai clinici, coinvolti in questo. Quindi, credo che questo sia opportuno riconoscerlo anche all’interno del testo che oggi è in discussione.

Così come – e vengo al secondo emendamento – credo sia importante fare una piccola modifica rispetto all’attivazione, perché un’attivazione c’è già stata, è stata in parte descritta dal question time, dalla risposta dell’assessore, ma anche nella sintesi che ho cercato di fare, ma a intraprendere ogni azione utile, compresa quella – abbiamo avuto modo di dirlo ieri – di darci conto, di darci esito di quelli che saranno gli elementi che emergeranno dall’incontro, e che si continui, quindi, a garantire la qualità assistenziale dei pazienti. Io credo che sia importante la discussione che stiamo facendo adesso, perché mette al centro i pazienti.

Penso allora che se c’è la disponibilità di raccogliere al di là di bandiere e bandierine, e ringrazio che ci sia stata la disponibilità a ragionare, rispetto a un testo condiviso, sia importante che l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna rispetto a questo, cioè a ogni azione utile che può essere intrapresa la garanzia che ci sia una presa in carico rispetto a un’evoluzione anche fisiologica rispetto ai pensionamenti, di lasciare al centro il paziente coi suoi bisogni. Queste credo che siano la responsabilità e l’impegno che l’Emilia-Romagna e la sua Assemblea oggi, anche con questo atto che mi è parso di capire, stanno sottoscrivendo anche altri Gruppi, e che insieme ad altri colleghi abbiamo sottoscritto sia il valore che possiamo portare: il riconoscimento di ammettere il paziente a quei percorsi di eccellenza che devono continuare ad essere garantiti anche in un’evoluzione che sta avvenendo rispetto a chi dirige il Centro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Al pari di altri Gruppi anche il Movimento 5 Stelle ha posto l’attenzione su questa questione. Ci siamo confrontati, io stessa ero giù, questa mattina, a parlare con i pazienti che con grande tenacia sono venuti a manifestare sotto il palazzo della Regione. È stato davvero un confronto quasi illuminante, direi. Il vero nodo della questione è che purtroppo in questi anni non si è lavorato per garantire la continuità del servizio, quindi oggi ci troviamo in questa situazione per cui c’è grande incertezza rispetto al servizio che potrebbe non venire più erogato a questo tipo di malati, che ricordo che è un servizio di qualità, nel senso che la presa in carico come non spesso accade è davvero di tipo multidisciplinare.

Io credo allora che l’impegno debba essere quello, visto che c’è anche la disponibilità della persona che oggi sta continuando a seguire questi malati, e che li ha seguiti nel tempo, di mettere in campo una sorta di affiancamento verso il nuovo personale che prenderà il posto del medico che è prossimo alla pensione.

Mi auguro che ci sia la volontà di lavorare in questo senso, perché ritengo che possa essere l’unica o una delle soluzioni che potrebbero risolvere positivamente questo problema, per non lasciare questi pazienti, che ‒ ricordo ‒ si aggirano intorno ai 2.000 malati, quindi parliamo di un nucleo di persone importanti, purtroppo, che rischia di non venire più seguito come lo è stato in questi anni... Quindi, evitare di disperdere intanto un patrimonio di conoscenza, un metodo che ad oggi ha funzionato, a detta, ovviamente, delle associazioni che stanno manifestando e che hanno manifestato la loro preoccupazione e hanno lanciato il loro grido di allarme proprio alla politica. E la politica ha il compito di rispondere.

Quindi, bene che, anche se all’ultimo minuto, diciamo così, come Gruppi assembleari ci facciamo carico di questa problematica. So anche che ci sarà un incontro il 31. L’auspicio è che da quell’incontro davvero si possa sbrogliare questa matassa e che non sia un incontro solamente di facciata.

Prendo questo tema e torno, anche qui, sul metodo rispetto a come si può lavorare anche congiuntamente rispetto a temi che ci devono vedere tutti parte attiva. Credo sia un bene, in qualche modo, che ci sia stato un confronto più largo e che non ci si sia fissati rispetto al mettere la bandierina su questo tema, ma si sia lavorato con grande senso di responsabilità, anche qui con intelligenza, e si arrivi a una risoluzione condivisa da tutti. Credo davvero che questo sia il metodo più serio di lavorare. Più serio, torno a dirlo. Più serio. Quando si tratta di determinate tematiche che riguardano tutti, credo che il confronto sia sempre positivo. E lo è a maggior ragione se si arriva ad approvare un documento a più firme e a più mani, perché è segnale di un’assunzione di responsabilità. Lo dico mettendomi anche nei panni della maggioranza. Io sono opposizione. Evidentemente, è anche un’assunzione di responsabilità che non è banale né scontata, però richiede uno sforzo, che è quello di confrontarsi con tutti. Purtroppo non sempre accade. Questo però – ci tengo a sottolinearlo – è un esempio positivo di come si possa lavorare per il bene comune e per i cittadini dell’Emilia-Romagna, in questo caso di Bologna.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Passo subito alle dichiarazioni di voto per risparmiare tempo. Voterò gli emendamenti presentati dal Partito Democratico e, quindi, anche la risoluzione modificata.

Anch’io questa mattina ho partecipato a questo presidio e, quindi, ho raccolto le preoccupazioni di queste persone, che tra l’altro fanno riferimento ad una delle eccellenze della sanità pubblica bolognese, che è l’ospedale Bellaria, per tutte le malattie dell’apparato neuropsichiatrico. È un’eccellenza assoluta e sarebbe davvero un peccato se si perdesse un pezzo di questa scienza e di questa eccellenza.

Ho ascoltato anche l’assessore Donini e non ho potuto che apprezzare l’impegno che ha preso di affrontare il tema e di aver convocato già un incontro, e spero che da questo incontro venga fuori una soluzione positiva per i pazienti. Mi ricordo un altro caso che ho sollevato con un’interrogazione, quello di un servizio di agopuntura sempre all’ospedale Bellaria destinato a pazienti affetti da tumori dell’apparato genitale femminile, che nell’agopuntura avevano trovato un grande sollievo rispetto all’impatto pesantissimo delle cure chemioterapiche, anche in questo caso un servizio che, a seguito del pensionamento della dirigente che lo curava, è stato chiuso. Quindi, spero che anche nel caso di questo servizio si possa arrivare ad una soluzione favorevole. Dunque, se tutta l’Assemblea è interessata ad appoggiare, già l’ha fatto la consigliera Evangelisti, si può, anche su questo tema, avviare un’azione comune.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Io non ho altri in dibattito generale.

Chiedo se qualcuno sulle proposte di emendamento vuole intervenire.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte, se ci sono. Non abbiamo richieste di dichiarazione di voto.

A questo punto passiamo alle votazioni degli emendamenti, per alzata di mano. Prima chiedo l’assenso al consigliere Marchetti. Benissimo.

Passiamo alla votazione sugli emendamenti.

Emendamento n. 1, a firma dei consiglieri Zappaterra, Marchetti Francesca, Caliandro e Pillati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento 2, sempre a firma Zappaterra, Marchetti, Caliandro, Pillati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora votiamo la risoluzione a prima firma Daniele Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 6328 è approvata all’unanimità dei votanti)

 

Sono le ore 17,29. A questo punto, dichiaro chiusa la seduta odierna.

Buona serata a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 17,29

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE; Marta EVANGELISTI; Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI; Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI; Matteo RANCAN; Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta gli assessori Mauro FELICORI, Irene PRIOLO, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Hanno comunicato di non partecipare gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 5521

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere le modifiche in materia fiscale nell'ambito del Terzo Settore, contenute nei decreti attualmente in discussione in Parlamento, e a ribadire la necessità di introdurre le modifiche ai termini di applicazione del Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS), come già espresso in sede di Conferenza Stato-Regioni. A firma dei Consiglieri: Amico, Maletti, Bulbi, Marchetti Francesca, Daffada', Sabattini, Mori, Gerace, Mumolo

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Maletti, Amico

«Nel “Premesso inoltre che” primo capoverso.

Il periodo:

“Quella principale è di non aver trovato un equilibrio tra la giusta esigenza di regole e trasparenza e un atteggiamento generale di sospetto e sfiducia proprio del periodo (2015-2017) in cui la Legge è stata redatta e formulata”

viene modificato in:

“Quella principale è di non aver trovato un equilibrio tra la giusta esigenza di regole e trasparenza e un atteggiamento generale di sospetto e sfiducia generato dalle inchieste che hanno coinvolto soggetti no profit, proseguito poi con la criminalizzazione delle ONG che sono stati il contrappunto nel periodo in cui la Legge è stata redatta e formulata.»

(Approvato)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Maletti, Amico

«Nell'impegno il primo punto è sostituito dal seguente:

"A sollecitare il Governo, anche tramite la Conferenza Stato-Regioni, ad introdurre modifiche al Codice del Terzo Settore allo scopo di semplificare gli oneri burocratici per gli Enti del Terzo Settore di piccola dimensione e prevedere per essi un quadro fiscale certo e non penalizzante, modificando la situazione attuale che prevede un'unica categoria per gli Enti che abbiano un bilancio tra 0 e 200.000 euro complessivi;”»

(Approvato)

 

Emendamento 3 a firma dei consiglieri Maletti, Amico

«Nell'impegno l'ultimo punto è eliminato.»

(Approvato)

 

OGGETTO 6328

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché il Centro "Il BeNe" presso l'Ospedale Bellaria di Bologna resti aperto. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rancan, Catellani, Stragliati, Pelloni, Bargi, Marchetti Francesca, Maletti, Pillati, Daffadà, Bulbi, Rontini, Facci, Evangelisti

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Zappaterra, Marchetti Francesca, Pillati, Caliandro

«Nel terzo punto del "Considerato che" il periodo: "All'Azienda sanitaria viene contestato il fatto di non garantire la continuità dei programmi e di non aver affiancato il dottor Salvi un medico per sostituirlo dopo il ritiro."

è sostituito dal seguente:

"È stato aperto, da parte dell'Assessorato competente, un tavolo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti che si riunirà martedì 31 gennaio."»

(Approvato)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Zappaterra, Marchetti Francesca, Caliandro, Pillati

«Nell’ “impegna la Giunta regionale” sono apportate le seguenti modifiche:

a) le parole: "ad attivarsi" sono sostituite dal seguente periodo: "ad intraprendere ogni azione utile";

b) il periodo: "resti aperto e rimanga al centro" è sostituito dal seguente: "continui a garantire la qualità assistenziale”;»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

6312 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere i tempi previsti per la pubblicazione dei dati del Registro regionale tumori comprensivo delle informazioni relative alla provincia di Bologna.              A firma della Consigliera: Piccinini

 

6314 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere i tempi previsti per la pubblicazione dei dati del Registro regionale tumori comprensivo delle informazioni relative alla provincia di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6316 -  Interrogazione a risposta scritta circa lo spegnimento, nelle ore notturne, dell'illuminazione dei centri urbani ed extraurbani del territorio di Lugo (RA). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6318 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla riapertura del punto nascita di Borgotaro (PR). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6319 -  Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di costituire un unico Parco nazionale nelle aree sulle quali insistono i Parchi regionali del Delta del Po emiliano-romagnolo e veneto. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6320 -  Interrogazione a risposta scritta circa la situazione in cui versano i lavoratori addetti alle pulizie presso la ditta Nuova Idea Srl in appalto a Poste Italiane. A firma della Consigliera: Rossi

 

6321 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere lo stato dell'arte del processo di riqualificazione delle ex scuole di Casumaro nel comune di Cento (FE), quale futura sede del locale presidio sanitario. A firma del Consigliere: Bergamini

 

6322 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai tempi di attesa presso i Pronto Soccorso degli Ospedali Sant'Orsola e Maggiore di Bologna, con particolare riguardo all'assistenza e al rifocillamento degli utenti. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6323 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per contrastare la malattia denominata "Maculatura bruna" che colpisce gli alberi di pero. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri

 

6325 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ad un allevamento avicolo intensivo ubicato nel comune di Maiolo (RN). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6326 -  Interrogazione a risposta scritta circa il possibile coinvolgimento delle associazioni del comparto agricolo nei tavoli tematici dedicati al turismo. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Delmonte, Pompignoli, Catellani, Facci, Liverani, Occhi, Rancan, Rainieri, Montevecchi, Bargi

 

6327 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa la proposta recentemente avanzata dal sindaco di Bologna di costituire un'unica azienda sanitaria a livello metropolitano. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

INTERPELLANZE

 

6313 -  Interpellanza per conoscere i tempi previsti per la pubblicazione dei dati del Registro regionale tumori comprensivo delle informazioni relative alla provincia di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6315 -  Interpellanza relativa al piano regionale di potenziamento dei servizi sociali collegati al reddito di cittadinanza. A firma della Consigliera: Castaldini

 

RISOLUZIONI

 

6317 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a rapportarsi con il Governo nazionale affinché dia corso all'adozione immediata di misure emergenziali straordinarie necessarie al contenimento del caro-energia, con specifico riferimento ad interventi urgenti a favore delle società e associazioni sportive dilettantistiche e a soggetti imprenditoriali con impianti di natura pubblica in gestione, in modo che possano fronteggiare il cosiddetto "caro bollette" e l'aumento dei costi di funzionamento. (23 01 23) A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Liverani, Bondavalli, Daffadà, Rossi, Sabattini, Rontini, Pillati, Caliandro, Amico, Gerace, Mumolo, Zappaterra, Molinari, Mori

 

6324 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi urgentemente per trovare soluzioni atte a risolvere la difficile situazione dell'Emilia-Romagna, strettamente collegata alla complessa vicenda che riguarda il comparto dell'editoria a livello nazionale. (24 01 23) A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Zamboni, Piccinini, Zappaterra, Pigoni, Mastacchi, Amico, Rancan, Castaldini

 

6328 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché il Centro "Il BeNe" presso l'Ospedale Bellaria di Bologna resti aperto. (25 01 23) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rancan, Catellani, Stragliati, Pelloni, Bargi, Marchetti Francesca, Maletti, Pillati, Daffadà, Bulbi, Rontini, Facci, Evangelisti

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno n. 1 prot. NP/2023/107 del 26 gennaio 2023)

 

LE PRESIDENTI

LA SEGRETARIA

Petitti - Zamboni

Montalti

 

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