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194.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 1° MARZO 2023

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 6492

Comunicazione della Giunta sulla situazione di accoglienza migranti in Emilia-Romagna, con particolare riferimento ai recenti sbarchi avvenuti nel porto di Ravenna.

(Risoluzione oggetto 6522 collegata all’oggetto 6492 – Dichiarazione di voto e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

DELMONTE (Lega)

CUOGHI (FdI)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 6285

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi con il Governo e con la Commissione Europea per far valere ragioni oggettive sull'inopportunità della decisione dell'Irlanda di adottare un sistema di etichettatura sui rischi sanitari del vino che non distingue tra l'uso e l'abuso, al fine di salvaguardare le produzioni vitivinicole italiane ed emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Costi, Pillati, Mori, Molinari, Rossi, Sabattini, Daffada', Zappaterra, Costa, Bulbi, Rontini, Fabbri, Caliandro, Bessi, Soncini, Marchetti Francesca, Maletti

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

COSTI (PD)

LIVERANI (Lega)

CUOGHI (FdI)

POMPIGNOLI (Lega)

OCCHI (Lega)

RAINIERI (Lega)

RONTINI (PD)

RAINIERI (Lega)

GIBERTONI (Misto)

COSTI (PD)

PICCININI (M5S)

CASTALDINI (FI)

ZAMBONI (EV)

GERACE (PD)

 

OGGETTO 5705

Risoluzione per impegnare la Giunta a dare piena rappresentanza tramite apposito strumento legislativo ai bisogni educativi digitali dei minori, definendo un proprio modello di alfabetizzazione ed educazione digitale adeguato all'età, incentrato su abilità e competenze per garantire la sicurezza in rete dei minori. A firma delle Consigliere: Stragliati, Catellani

(Discussione e rinvio in commissione)

PRESIDENTE (Petitti)

STRAGLIATI (Lega)

PILLATI (PD)

STRAGLIATI (Lega)

MARCHETTI Francesca (PD)

STRAGLIATI (Lega)

CASTALDINI (FI)

MARCHETTI Francesca (PD)

STRAGLIATI (Lega)

 

OGGETTO 6317

Risoluzione per impegnare la Giunta a rapportarsi con il Governo nazionale affinché dia corso all'adozione immediata di misure emergenziali straordinarie necessarie al contenimento del caro-energia, con specifico riferimento ad interventi urgenti a favore delle società e associazioni sportive dilettantistiche e a soggetti imprenditoriali con impianti di natura pubblica in gestione, in modo che possano fronteggiare il cosiddetto "caro bollette" e l'aumento dei costi di funzionamento. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Liverani, Bondavalli, Daffada', Rossi, Sabattini, Rontini, Pillati, Caliandro, Amico, Gerace, Mumolo, Zappaterra, Molinari, Mori, Bulbi, Fabbri, Piccinini, Zamboni, Stragliati, Rancan, Catellani, Montevecchi, Marchetti Daniele, Occhi, Pelloni

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Francesca (PD)

LIVERANI (Lega)

BONDAVALLI (BP)

STRAGLIATI (Lega)

TAGLIAFERRI (FdI)

MARCHETTI Francesca (PD)

 

OGGETTO 6408

Risoluzione per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a valutare la possibilità di sostenere, anche economicamente e in via sperimentale, i Campi Scuola Alpini, affinché il modello attivato per la prima volta nel mese di luglio in provincia di Piacenza, non rimanga un caso isolato, bensì, diventi il primo di tante esperienze virtuose a livello regionale. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Tagliaferri, Molinari, Rancan

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

STRAGLIATI (Lega)

MOLINARI (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

STRAGLIATI (Lega)

 

OGGETTO 6055

Risoluzione per impegnare la Giunta a individuare una soluzione al problema dei doppi abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico per gli studenti che frequentano scuole e corsi di laurea extraregionali. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

TAGLIAFERRI (FdI)

COSTA (PD)

AMICO (ERCEP)

TAGLIAFERRI (FdI)

DELMONTE (Lega)

 

OGGETTO 6361

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere presso il Ministero della Cultura la candidatura del ballo liscio emiliano-romagnolo in tutte le sue forme e latitudini come patrimonio immateriale dell'umanità tutelato dall'Unesco. A firma dei Consiglieri: Amico, Mori, Pompignoli, Bondavalli, Bulbi, Fabbri, Rossi, Pelloni

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

MORI (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

BONDAVALLI (BP)

FELICORI, assessore

AMICO (ERCEP)

MORI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 6285

Emendamenti oggetti 6285 - 6317

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,04

 

PRESIDENTE (Zamboni): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 194 del 1° marzo 2023.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Corsini, Mammi e Salomoni e la consigliera Evangelisti.

La consigliera Zappaterra ha informato che si collega da remoto a norma dell’articolo 102-bis del Regolamento.

 

OGGETTO 6492

Comunicazione della Giunta sulla situazione di accoglienza migranti in Emilia-Romagna, con particolare riferimento ai recenti sbarchi avvenuti nel porto di Ravenna.

(Risoluzione oggetto 6522 collegata all’oggetto 6492 – Dichiarazione di voto e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Riprendiamo i nostri lavori dalla risoluzione conclusiva del dibattito, abbinata all’oggetto 6492, la risoluzione 6522, risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere al Governo di superare la modalità emergenziale con cui vengono affrontati gli arrivi delle persone migranti e vengono aperti canali legittimi e programmati di arrivo nel nostro Paese. La risoluzione è stata presentata dai consiglieri Amico, Zappaterra, Pigoni, Zamboni, Gerace e Montalti.

Quindi ora siamo in discussione generale su questa risoluzione. Sono aperte, quindi, le iscrizioni per la discussione generale. Non vedo richieste di intervento. Se non ci sono richieste di intervento, passiamo direttamente alle dichiarazioni di voto, se nessuno chiede di intervenire in discussione generale.

Allora, direi che siamo alle dichiarazioni di voto. Dichiarazioni di voto aperte.

Nessuna richiesta di dichiarazione di voto.

Consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Grazie anche per averci concesso ieri di avere un po’ più di tempo per poterla leggere, essendo una risoluzione, questa, arrivata praticamente mentre il presidente Bonaccini concludeva con la relazione. L’abbiamo letta in modo attento e abbiamo pensato anche degli emendamenti ieri sera sinceramente, ma vorrebbe dire cambiare praticamente ogni parola di questo testo e crediamo che non avesse alcun senso, soprattutto quando ieri in quest’Aula alcuni membri della maggioranza hanno parlato di come questo è un tema che non dovrebbe dividere, ma dovrebbe unire. Poi però nel testo si parla di assurdità dei provvedimenti governativi, accanimento contro le persone da parte del Governo. Insomma, è evidente che questo testo, di unione non cercava assolutamente niente, cercava di dividere quest’aula tra chi rappresenta le forze politiche oggi al Governo del Paese, con chi invece le ha firmate e di fatto rappresenta la maggioranza qui dentro e l’opposizione al Parlamento.

Quindi, è evidente che se non si vuole trovare un punto d’incontro, e questo testo è ben lontano, il nostro voto non può che essere contrario.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altre dichiarazioni di voto?

Consigliere Cuoghi.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Ricordiamo, perché sono state pronunciate ieri pomeriggio, le parole del Presidente dell’Emilia-Romagna che diceva che il fenomeno migratorio è un’emergenza per questo Paese.

Ora noi stiamo qui a votare una risoluzione che chiede al Governo di superare la modalità emergenziale. Cioè, stiamo dicendo il contrario di quello che ieri ci siamo detti per una giornata intera.

Io credo che ieri sia stata una discussione proficua, sicuramente, che ha evidenziato delle differenti opinioni ma proprio per questo è stata anche una discussione proficua che ha portato sicuramente a degli spunti di riflessione importanti.

Qui siamo tornati un pochino alla politichetta, cioè al dire: ti faccio lo sgambetto, ti faccio il dispetto, dico che hai sbagliato tu, dico che ho ragione io, eccetera.

Non ci interessa pertanto prendere in considerazione una risoluzione di questo tipo. Vorremmo rimanere sui toni che si sono espressi ieri durante la discussione.

Quindi, anche per noi il voto sarà contrario.

Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazioni di voto?

Consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Noi siamo invece favorevoli a questa risoluzione, perché mette in fila una serie di questioni che non sono assolutamente scontate, che chiaramente hanno a che fare innanzitutto con l’azione di Governo nel riconoscere anche la potestà di provvedimenti che devono essere messi in campo e assunti dal Governo sia in sede europea, sia in sede italiana per quanto riguarda la gestione dei flussi, per quanto riguarda gli strumenti di accoglienza e soprattutto per quanto riguarda un coordinamento tra Enti e istituzioni, che siano quelle statali, che siano quelle regionali e comunali.

Rispetto a quanto ieri la consigliera Zamboni riportava delle misure che spesso delle Prefetture assumono rispetto alla revoca della permanenza all’interno dei Centri di accoglienza straordinaria delle persone che iniziano a lavorare, vorrei portare un esempio positivo di come, quando le Istituzioni e i soggetti lavorano assieme, si trovino delle strade legittime per rispettare da un lato la legge e nello stesso tempo non buttare per strada delle persone.

Proprio nella giornata di ieri, in Prefettura a Reggio Emilia è stato siglato un accordo tra la prefetta Rolli e le organizzazioni che si occupano dell’accoglienza, proprio per accompagnare l’uscita dal sistema di accoglienza per persone che lavorano però con dei redditi ancora molto ridotti, tra 5.600 e 6.000 euro, in una situazione abitativa che è complicata per tutte e tutti a prescindere dalla nazionalità in questo momento.

Credo quindi che questa risoluzione metta in fila una serie di impegni, riconosca il lavoro fatto dalla Regione Emilia-Romagna, cosa che il presidente ha giustamente rivendicato anche nella giornata di ieri.

Non ho memoria di sottolineature di emergenza, ma della necessità di gestire in una forma differente i flussi, se il tema è la parola assurdità, ce ne faremo una ragione, chiaramente è un giudizio, però rispetto agli impegni credo che siano degli impegni assolutamente compatibili, che invito anche le forze di opposizione a valutare per quanto riguarda le necessità di azione da intraprendere come Regione, come Istituzione, da chiedere al Governo, a prescindere dal colore che questo Governo rappresenta, perché questa situazione della gestione dell’accoglienza, della presenza dei migranti sul territorio è una questione che giustamente è stata descritta come delicata e credo che gli impegni qui riportati non siano assolutamente faziosi.

Se quindi non si condividono magari alcune valutazioni di promessa, penso però che gli impegni continuino ad essere molto validi e molto utili per una soluzione in prospettiva più positiva di questo stato di cose, che continua a essere problematico per quanto riguarda il Paese. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazioni di voto?

Non ho altri in dichiarazioni di voto.

Prima di mettere in votazione la risoluzione, nominiamo gli scrutatori: consigliera Maletti, consigliere Gerace, consigliere Pompignoli.

A questo punto, mettiamo in votazione la risoluzione 6522 a firma dei consiglieri Amico, Zappaterra, Pigoni, Zamboni, Gerace e Montalti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

(La risoluzione oggetto 6522 è approvata a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 6285

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi con il Governo e con la Commissione Europea per far valere ragioni oggettive sull’inopportunità della decisione dell’Irlanda di adottare un sistema di etichettatura sui rischi sanitari del vino che non distingue tra l’uso e l’abuso, al fine di salvaguardare le produzioni vitivinicole italiane ed emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Costi, Pillati, Mori, Molinari, Rossi, Sabattini, Daffadà, Zappaterra, Costa, Bulbi, Rontini, Fabbri, Caliandro, Bessi, Soncini, Marchetti Francesca, Maletti

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora passiamo alla risoluzione 6285: risoluzione che impegna la Giunta ad attivarsi con il Governo e con la Commissione europea per far valere le ragioni oggettive sull’inopportunità della decisione dell’Irlanda di adottare un sistema di etichettatura sui rischi sanitari del vino, che non distingue tra l’uso e l’abuso, al fine di salvaguardare le produzioni vitivinicole italiane ed emiliano-romagnole.

La risoluzione è a firma dei consiglieri Costi e altri. Su questo oggetto insistono tre proposte di emendamento, due a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri e una a firma dei consiglieri Rainieri, Pompignoli.

Apriamo il dibattito generale.

Passo la parola alla consigliera Costi. Prego.

 

COSTI: Grazie, presidente.

Gentili colleghi, come sapete, l’Irlanda di recente ha ricevuto il formale via libera dall’Unione europea per procedere all’adozione di etichette che informino dei rischi per la salute connessi al consumo di alcol sulle bottiglie di alcolici, tra i quali rientra anche il vino. L’assenso dell’Unione europea alla richiesta da parte dell’Irlanda si è realizzato a seguito del silenzio-assenso al termine del periodo di moratoria di sei mesi, come prevede la normativa.

Questa Assemblea già in altre occasioni ha discusso sia del sistema di etichettatura europea, il Nutri-Score, e anche in occasioni successive si è pronunciata in merito alle ragioni per le quali riteniamo che questa etichettatura sul vino sia inappropriata e, soprattutto, controproducente; ragioni che ribadiamo di fronte a questa inattesa mossa dell’Irlanda in primo luogo perché questa etichettatura non differenzia l’uso dall’abuso di alcol, tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche.

Ricordo che lo stesso Parlamento europeo nei mesi scorsi ha approvato a larghissima maggioranza la tanto discussa relazione sul Piano di azione anticancro, dove è stato cancellato il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichette e introdotto l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche, con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol. Il Parlamento europeo, quindi, ha recepito le ragioni manifestate anche dal pronunciamento della nostra Assemblea legislativa, secondo le quali equiparare di fatto il vino ai superalcolici crea disinformazione, criminalizza i prodotti mediterranei, senza portare misurabili ed effettivi benefici nella lotta contro il consumo irresponsabile.

Ma ora questo silenzio-assenso sulla decisione dell’Irlanda rischia di vanificare questo pronunciamento. Se infatti arriverà anche l’autorizzazione dell’Organizzazione mondiale del commercio su tutte le bottiglie di bevande alcoliche che saranno messe in vendita in Irlanda, comprese quelle del vino, sarà obbligatorio indicare nell’etichetta i rischi sanitari connessi all’uso delle sostanze alcoliche, equiparando quindi la pericolosità del vino a quella del fumo; mentre noi sappiamo che la produzione vinicola italiana, ricordo che quasi un quinto del vino prodotto a livello globale viene dal nostro Paese, è molto diversificata, con una grande varietà di vitigni, tecniche di coltivazione. La nostra stessa regione, insieme a tante altre, vanta una produzione vinicola tra le più antiche e rinomate d’Italia, con una lunga tradizione di vini di qualità, tra cui molti DOP e IGP.

Il punto è che riteniamo che non si possano accomunare i prodotti del nostro sistema agroalimentare, controllati, di alta qualità, tra cui il vino, a quelli di altri Paesi che non rispettano regole stringenti come le nostre in termini di sicurezza alimentare. Non da meno, la nuova regolamentazione che vuole introdurre l’Irlanda crea una forte spaccatura del mercato unico europeo, mettendo a serio rischio il funzionamento stesso del mercato unico. Di fatto, se dovesse entrare in vigore, essa legittimerà etichettature differenti su prodotti da un Paese dell’Unione all’altro, mettendo anche in pericolo l’armonizzazione della legislazione dell’Unione europea, compromettendo la libera circolazione delle merci nel mercato interno e ponendo problemi di concorrenza sleale.

Io ricordo che il volume d’affari generato dalle 30 denominazioni geografiche vinicole dell’Emilia-Romagna è di 486 milioni di euro, calcolati sul 2021, pari ad oltre il 7,6 per cento del fatturato agricolo, collocandosi come quinto miglior settore a livello regionale. Quindi, la regione Emilia-Romagna è caratterizzata da una produzione agricola di alta qualità, dove sono occupati molti lavoratori. È attivamente impegnata nella promozione di una sana e sicura alimentazione, mentre la nuova disposizione voluta dall’Irlanda di fatto criminalizza i prodotti della civiltà mediterranea, ripeto, senza portare misurabili ed efficaci benefici.

Pertanto, con questo atto chiediamo alla Giunta regionale di attivarsi in primo luogo con il Governo e con la Commissione europea, anche attraverso i nostri parlamentari, quindi parlamentari di tutti i partiti di riferimento della nostra Regione, per far valere le ragioni oggettive sull’inopportunità di questa decisione dell’Irlanda e soprattutto per arginare altre possibili azioni di altri Paesi che introducano, come dicevo prima, disinformazione ai cittadini e, di conseguenza, logica di concorrenza sleale che potrebbero generarsi.

Questa risoluzione, chiaramente, ha l’obiettivo di salvaguardare le nostre produzioni vitivinicole italiane, e chiaramente della nostra Regione, salvaguardare una corretta alimentazione. Perché noi comunque sappiamo che rispetto sia alle produzioni agricole e rispetto anche all’alimentazione che seguiamo, che è quella mediterranea, siamo certamente tra i migliori.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Consigliere Liverani, prego.

 

LIVERANI: Grazie, presidente.

L’autorizzazione dell’Europa all’Irlanda a inserire un’etichetta sulle bottiglie di vino, identificandoli come prodotti pericolosi per la salute, è una scelta scellerata e grave che rischia di costruire un pericolosissimo precedente soprattutto per le produzioni genuine e a denominazione, risultato di cultura enoica tramandata da secoli come la nostra ed ancora più insensata se si considerano gli investimenti importanti che hanno portato sempre più produttori al biologico.

Occorre opporsi con forza a questa scelta che appare fuori luogo e pericolosa per il made in Italy e suoi viticoltori già penalizzati da una concorrenza sleale straniera.

Non solo io ma tutta la Lega difende i produttori emiliano-romagnoli, così come i consumatori delle eccellenze italiane.

Gli attacchi al made in Italy sono sempre più frequenti e non possiamo che opporci con forza a queste battaglie diffamatorie.

Il vino è una delle maggiori voci della produzione dell’export e un’azione come questa rischia di recare ingenti danni a tutto il settore emiliano-romagnolo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Liverani.

Altri in dibattito generale? Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Mi associo un po’ a quello che è stato detto finora su un settore molto importante per la nostra agricoltura, la nostra economia, la nostra cultura, il nostro modo di vivere.

Voglio anche, oltre a questo, illustrare due emendamenti che abbiamo proposto, voglio illustrarli perché credo che siano parte integrante della discussione generale.

 Nel sostenere quindi le linee di principio che riporta questa risoluzione, crediamo che, poiché l’attuale Governo si è già espresso in maniera contraria a questo tipo di decisione, che andrebbe in qualche modo a ledere quello che è un nostro prodotto, tanti nostri prodotti, più che chiedere al Governo di fare quello che sta già facendo, crediamo che la Giunta debba sostenere il Governo e la Commissione europea in questo tipo di decisioni, quindi la correzione che abbiamo proposto con l’emendamento n. 1 è questa.

Con l’emendamento n. 2, invece, chiediamo che la Giunta, oltre che demandare, faccia tutto quello che è in suo potere, tutto quello che è all’interno delle sue competenze, quindi anche a livello regionale azioni e iniziative volte alla difesa dei prodotti tipici vitivinicoli.

In questo modo crediamo di andare a definire meglio quelli che sono gli impegni di questa risoluzione, di cui condividiamo in toto le premesse e le finalità, e andare in maniera un pochino più mirata, precisa e completa a sostenere veramente questo settore. Grazie,

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Cuoghi.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Buongiorno. Grazie, presidente.

Il mio intervento è solo per rafforzare l’intento comune – penso – di tutti i partiti che sono qui in Assemblea rispetto ad un tema che riguarda l’etichettatura del vino.

Siamo contrari, ovviamente lo siamo stati sin dall’inizio a che l’Europa possa imporre, attraverso il Nutri-Score, quello che è stato legato all'etichettatura e quindi al fatto che il vino possa essere dannoso per la salute.

Rafforzare questa tesi, che abbiamo già discusso in aula tempo fa, con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno, con il quale tutta l’Assemblea si era impegnata ad attivarsi nei confronti dell’Europa e del Governo affinché questa situazione venisse eliminata dall’Europa.

Questo documento, ovviamente, è inserito e dovrebbe essere inserito anche all’interno della risoluzione, a prima firma Palma Costi, che discutiamo oggi e che illustrerà ovviamente il consigliere Rainieri in ragione del fatto che, a completamento di questa risoluzione, è necessario inserirlo proprio per rafforzare una tesi che è unanime rispetto a tutta l’Assemblea.

Facciamo tesoro di quello che abbiamo approvato all’unanimità. Non c’è necessità di dover per forza individuare all’interno di una risoluzione solo una parte politica, ma credo che sia importante che vengano inserite tutte le parti politiche di questa Assemblea, proprio per rafforzare una tesi che oggi è condivisa da parte di tutti.

Noi avremo sicuramente la possibilità di far valere quello che è il peso della Regione Emilia-Romagna rispetto alle decisioni che vengono prese in Europa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente. Non è la prima volta che la nostra amata Unione europea (amata, nel senso che ama molto l’Italia) propone meccanismi, propone idee, soprattutto che si vanno a declinare poi in regolamenti e direttive che vanno esattamente contro il nostro interesse nazionale.

Sono tanti i casi in cui avremmo voluto che anche la Sinistra prendesse le difese nel nostro Paese, quindi vedo con favore questa risoluzione. Come su questo argomento, su tanti altri vorremmo un’unità di intenti, perché è in gioco l’interesse, giustamente detto, del nostro Paese, delle filiere agricole, dell’immagine dei nostri prodotti del mondo, ma è anche in gioco un’idea stessa di alimentazione, di come alimentarsi. Il Nutri-Score è una di queste visioni che vogliono portare addirittura una disinformazione su quella che è una corretta alimentazione sui corretti stili di vita.

Credo che a noi nessuno abbia nulla da insegnare, specialmente i Paesi del nord Europa, dove veramente hanno degli stili di vita che poi si ripercuotono anche sulla salute dei cittadini. Basta vedere. Basta vedere alcuni cittadini del nord Europa, quelli che vorrebbero insegnarci come vivere e come mangiare, li vediamo ancora in età giovane assumere degli atteggiamenti, avere quasi il fisico di persone molto più anziane. È per questo che non è tollerabile avere delle indicazioni su come alimentarsi e su come vivere da Paesi che nulla hanno da insegnarci.

Quindi, noi abbiamo questa integrazione europea, abbiamo quest’integrazione europea che ci ha portato sempre a mettere da parte quelli che sono gli interessi del nostro Paese. Ecco, questo è completamente scorretto. Gli altri Paesi non lo fanno ed è giunto il momento di avere un maggior peso all’interno delle nostre decisioni europee e quindi è giusto che anche la Regione, la nostra Regione Emilia-Romagna, che vedo sempre molto partecipe in quello che è anche il discorso della dell’integrazione europea e della legislazione europea…

Siamo in fase, appunto, di sessione europea, dove questa Regione ci crede sempre molto. È un processo partecipativo e mi aspetto anche qui, mi sarei aspettato più volte, ma mi aspetto anche qui, che ci sia un’intenzione netta, chiara, una presa di posizione netta e chiara da parte della nostra Regione, in questo come in altri argomenti, perché non è solo questa la risoluzione che è all’aula per determinare una difesa del nostro Paese; ma è anche una questione, lo vediamo tutti, sui temi dell’energia e del patrimonio privato.

Quindi, se noi abbiamo la necessità di dare una svolta, secondo me, questo è il momento. Questo è il momento perché non è un tema che deve essere appannaggio di una sola forza politica.

Purtroppo spesso la Lega si è trovata da sola a difendere i nostri prodotti, fin dai tempi non sospetti, fin dai governi del 2008. Si è trovata sola quando invece gli altri inneggiavano a quest’integrazione europea, inneggiavano al fatto che fosse corretto fare una cessione della sovranità del nostro Paese.

Secondo me questo è il momento di battere un po’ i pugni sul tavolo anche da parte della nostra Regione e cercare di fare capire anche ai nostri uffici a Bruxelles, perché abbiamo degli uffici a Bruxelles, di dare un’impostazione diversa.

Ricordo sempre che il Partito Democratico ha un’importanza in questa Commissione europea, in questo Parlamento europeo, di tutto peso, di un certo peso. Quindi, anche con i vostri parlamentari europei, secondo me, è giunto il momento di iniziare a fare un’opera importante anche di tutela dei nostri prodotti e tutela delle filiere agricole del nostro paese.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Altri in dibattito generale?

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Io non aggiungo molto a quello che hanno detto tutti i miei colleghi, se non pensare che la Comunità europea sta invadendo un po’ troppi campi nei confronti del nostro Paese, soprattutto per quello che riguarda appunto i generi alimentari.

Che l’Irlanda chieda quello che ha chiesto, può anche starci bene, non ci sta bene che la Comunità europea prenda decisioni in funzione di una Nazione rispetto alle decisioni che devono essere prese all’unanimità.

Siamo passati dalle proposte del vino senza uva alle questioni sui solfiti, adesso al Nutri-Score che dice che il vino è peggio degli alcolici e dei superalcolici.

Noi infatti in questo abbiamo presentato un emendamento dove parliamo di una cultura legata appunto al vino e alle tradizioni legate al nostro territorio.

Quindi, noi siamo pronti a votare questa risoluzione, a prima firma della collega Costi, con l’approvazione di questo nostro emendamento che rafforza quello che è stato chiesto e quello che verrà portato appunto all’attenzione del Parlamento nazionale e di tutti gli europarlamentari di qualsiasi colore politico.

Questo attacco continuo ai nostri prodotti non è che l’inizio di una guerra che continuano dopo il Parmigiano, dopo le carni e tutte le altre situazioni di cui abbiamo in quest’aula più volte parlato, che per fortuna abbiamo sempre condiviso nella votazione all’unanimità: l’atteggiamento contrario alle nostre produzioni della Comunità europea.

Anche in questo caso, quindi, rafforzando questo documento, questo provvedimento con il nostro emendamento, vogliamo rimarcare che la Regione Emilia-Romagna è una Regione che, al di là dei pensieri, delle ideologie politiche, difende i propri prodotti e i propri territori. Nella proposta del nostro emendamento, che ci auguriamo venga votato, a quel punto la Lega si impegna a votare il documento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Velocemente, per aggiungere alcune parole di sostegno, di concordanza rispetto a quanto detto dagli altri colleghi, sia di maggioranza che di minoranza, e per intervenire anche sulla proposta del collega Rainieri.

Il Partito Democratico è a favore di quell’emendamento, lo voteremo perché ricorda quanto già fatto in quest’Aula e, volendo, anche in Commissione su questi temi.

Mi fa piacere - lo voglio ricordare - che nelle tante tematiche che ci dividono dalla Regione Emilia-Romagna è sempre arrivato invece un segnale chiaro rispetto alla difesa dei prodotti tipici, delle nostre DOP e IGP, dell’agricoltura di qualità che caratterizza il nostro territorio, e lo facciamo anche adesso... Si sente il microfono? Perché mi sembra che ci sia...

 

PRESIDENTE (Petitti): Si è abbassato un po’ in questo momento, quindi...

 

RONTINI: Perché di solito io ho un tono di voce molto alto, ma non mi sentivo più.

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso si sente bene. Prego.

 

RONTINI: Okay, grazie. Comunque, se dite che posso continuare così per quanto riguarda il verbale, procedo.

Come dicevo, mi fa piacere che anche quest’oggi continuiamo con quella tradizione di votare insieme atti che riguardano la tutela del nostro patrimonio agroalimentare di qualità. Vogliamo ricordare, come diceva anche la collega Palma Costi illustrando il nostro atto che questa è la Regione con il maggior numero di DOP e IGP che portano un valore economico insieme ai prodotti della viticoltura di oltre 3,5 miliardi di euro, ed è una battaglia per la difesa di un patrimonio che, se continueremo a fare insieme, come territorio emiliano-romagnolo, ci troverà ancora più forti in Europa.

Lo dico anche perché nei prossimi giorni si riunirà il coordinamento dei presidenti con competenza in qualità di politiche europee, che ha messo all’ordine del giorno per la seduta di questo mese proprio il ruolo delle Assemblee legislative a tutela delle filiere produttive e delle identità territoriali, facendo sistema per difendere le eccellenze agroalimentare del made in Italy.

Anche in quella sede porteremo la posizione di quest’aula, una posizione unitaria che oggi come ieri ci vede approvare atti insieme, scritti anche a più mani. Lo abbiamo fatto, lo dicevo anche prima, anche in Commissione Politiche economiche più volte, per dar forza alla nostra agricoltura di qualità, ai nostri agricoltori e, di conseguenza, a tutto l’indotto e alla qualità che portiamo nelle tavole dei consumatori emiliano-romagnoli.

Voteremo favorevolmente, oltre che alla risoluzione, anche all’emendamento proposto dal vicepresidente Rainieri.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini. Altri in dibattito generale? Non ho altri in dibattito generale.

A questo punto passiamo al dibattito sugli emendamenti, se qualcuno vuole intervenire sugli emendamenti.

Non ho nessuno iscritto a parlare in dibattito generale sugli emendamenti.

Passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulla risoluzione e sugli emendamenti.

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Come ho già ribadito, voteremo naturalmente a favore dell’emendamento a mia firma e, in conseguenza all’approvazione dell’emendamento, voteremo a favore dell’oggetto 6285.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Per dichiarare il mio voto contrario a questa risoluzione.

In Irlanda muoiono tre o quattro cittadini ogni giorno per la piaga diffusa dell’alcolismo. Questa richiesta che l’Irlanda ha fatto è un gesto di disperazione? Forse lo è. È una misura che risolverà le cose? Forse no, ma questa è una misura che va vista nell’ambito di mille altre misure che lo Stato irlandese sta cercando di trovare per porre un argine a una piaga che sta falcidiando i cittadini di quello Stato, una piaga che pian piano sta scavalcando i confini, andando anche oltre, verso altri Stati. Se noi non lo comprendiamo, possiamo semplicemente dirci che l’Irlanda è l’Irlanda, l’Italia è l’Italia e l’Irlanda saprà bene lei della salute sua e dei suoi cittadini, e non siamo noi che dobbiamo sapere della sua.

La Commissione europea ha espresso un silenzio-assenso. È vero che il mercato dovrebbe essere unico, ma è anche vero che la salute viene prima e questo la Commissione europea lo riconosce. Se parliamo di sovranismo poi, parliamo di sovranità e parliamo di interesse nazionale, dove è qui la sovranità dell’Irlanda? Dove è qui il rispetto dell’interesse nazionale dell’Irlanda? Ribadisco, è una misura che risolverà? Probabilmente no, però tanti studi ci dicono che non ci sono più le soglie di una volta e molti studi, l’ultimo di Lancet di poco tempo fa, dicono che ormai bisogna smetterla di parlare del fatto che l’alcol fa male soltanto quando si tratta di superalcolici, perché, appunto, la quantità conta più del tipo di bevanda.

Quindi, io ritengo che, è vero, forse è una richiesta disperata quella dell’Irlanda, ma credo che non vada in nessun modo ostacolata. Anzi, almeno a livello sperimentale, l’Irlanda ha tutto il diritto, per esempio per un tempo determinato, di dire proviamo, proviamo, se riusciamo, a salvare uno di quei cittadini ogni tanto, una di quelle tre o quattro morti ogni giorno. Intanto raccogliamo dati, facciamoci un’idea. L’Irlanda lo dirà, lo farà perché sono preoccupati da anni per questo. Ecco perché sono arrivati qui addirittura a chiederci questo. Allora io credo che cercare di ostacolarlo rischi di ricadere nel cinismo. Non c’è mercato che tenga, non c’è volume d’affari che tenga.

Per questo motivo, io credo che in questo vada semmai espressa solidarietà a un Paese che è sull’orlo della disperazione e dichiaro, quindi, il mio voto contrario.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni. Altri in dichiarazioni di voto?

 

(interruzione: “Presidente, faccio richiesta di voto elettronico.”)

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene.

Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Sì, grazie. Ringrazio tutti i colleghi che sono intervenuti. Io sono fermamente convinta di quanto ho sostenuto e di quanto questa Assemblea ha sostenuto in altri dibattiti, lunghi oltretutto, che hanno riguardato sia il tema della salute e anche il tema economico. Chiaramente con questa risoluzione non si vuole assolutamente limitare la libertà di un Paese europeo. Guai mai, però il dubbio che fughe in avanti come vengono fatte da Paesi come l’Irlanda, più che tematiche di salute, perché sulla salute possiamo anche qui confrontarci con studi, fatti, ribaditi, ripetuti, sempre salvaguardando chiaramente la quantità. Perché il tema della quantità conta. Questo vale per il vino, vale per la carne.

Un dibattito per tutto è stato oggetto di una risoluzione, a firma Rainieri Costi, dove appunto abbiamo in questa Assemblea toccato lungamente e approfondito proprio i temi dell’etichettatura.

Il dubbio che rimane, che io credo sia anche una certezza, altrimenti non avremmo fatto e non faremo questo lavoro in Assemblea, ma assieme anche alla Giunta, perché poi si è mossa e ha fatto le proprie azioni, il dubbio che abbiamo è che dietro ci sia una concorrenza sleale. Questo è il tema vero. Perché ci sono regole diverse tra Paesi, che non sono condivise rispetto alla qualità dell’informazione per i cittadini.

Io credo che in questo momento non ci sia bisogno di creare ulteriore confusione rispetto all’informazione ai cittadini.

Credo che questo dibattito, che è stato fatto anche a livello europeo proprio sulle tematiche legate alla salute, abbia in larga parte sciolto i dubbi che c’erano, tant’è che il tema è stato completamente modificato. Mi riferisco alla direttiva sul tema del cancro.

Quindi io credo che sia perfettamente legittimo, e credo anche molto corretto, salvaguardare produzioni di altissima qualità, di altissima qualità che in questa Regione vengono fatte e vengono sostenute.

Ci sono politiche che vengono decise da decenni, perché mi permetto di dire che non è da oggi che facciamo queste politiche. Quindi io credo che rispetto a questa tendenza che rischia di aprire la strada anche ad altri Paesi di differenziarsi, ripeto, non per ragioni di salute ma per ragioni di concorrenza rispetto ai prodotti… Oggi è il vino, abbiamo già visto rispetto alla carne, abbiamo visto rispetto agli insaccati, abbiamo visto rispetto anche ad altre tematiche. Io credo che sia giusto, invece, che questa Assemblea si esprima in modo chiaro e soprattutto in continuità con quanto abbiamo fatto, discusso, ragionato lungamente e in modo approfondito in questa Assemblea, nelle Commissioni e in tutte le occasioni in cui ci si è presentata l’occasione.

Chiaramente, il Partito Democratico voterà convintamente questa risoluzione così emendata.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Consigliera Piccinini, prego.

PICCININI: Grazie, presidente.

Tanto è già stato detto, quindi io intervengo in dichiarazione di voto.

Io penso che qui dentro nessuno voglia sminuire le istanze che l’Irlanda sta portando avanti, penso che la lotta ai tumori, al cancro e la tutela della salute sia sacrosanta, e anche qui penso che nessuno - io per prima - voglia mettere in dubbio questo, però quello che mi preme sottolineare è evitare di eccedere nella demonizzazione del vino.

Per quanto mi riguarda, quindi, sì alla corretta informazione dei consumatori, però attenzione a non spingerci troppo in là. Per questo motivo, quindi, io voterò la risoluzione e anche l’emendamento che è stato presentato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Altri in dichiarazioni di voto? Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Non intendevo intervenire, ma sono stata un po’ sollecitata, ho ascoltato con attenzione l’intervento della collega Gibertoni e ho imparato che, ogni volta che c’è un rischio, c’è un approccio che può essere diverso, quello del vietare, che ho in mente con i miei figli, ma con i nostri amici, o quello di educare ad un uso consapevole, e credo che l’Irlanda sia in questo dilemma, è un po’ la sua storia da sempre.

È evidente che noi, anche rispetto all’unità che c’è nei confronti di questa risoluzione, dobbiamo avere bene in mente e a cuore la storia non a pena della bontà del vino o anche tante cose che ho sentito dire, ma proprio della storia della coltivazione, dell’idea che c’è della cura della terra per produrre prodotti eccellenti, e anche la nostra capacità di far capire e comprendere quanto sia importante l’educazione ad un bere responsabile.

È per questo che anche rispetto al mio Gruppo di Forza Italia io non ho alcun dubbio sulla bontà di una risoluzione come questa, non solo sulla salvaguardia di un prodotto fondamentale, che riguarda la nostra terra in maniera ormai sempre più pregnante, da Piacenza fino a Rimini, ma anche alla responsabilità che noi dobbiamo sentire come politici, come consiglieri regionali, nel focalizzare l’educazione al bere consapevole.

È evidente che nei Paesi del Nord ormai il divertimento è molto legato a un uso non consapevole, questo non fa parte della nostra storia. Insegnare questo, avere a cuore questo vuol dire anche ripercorrere le nostre tradizioni, anche la capacità di produrre prodotti così eccezionali. Per cui, io non ho dubbi e ringrazio anche del lavoro che è stato fatto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Altri in dichiarazione di voto?

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Al volo intervengo per confermare il voto favorevole di Europa Verde a questa risoluzione, che giustamente distingue tra uso e abuso. È importante sicuramente fare campagne nazionali contro l’abuso del consumo di vino per educare al bere responsabile.

Credo che anche tra i nostri giovani adolescenti oggi ci sia un rischio di abuso di sostanze alcoliche. Vediamo alcuni ragazzi che post week-end vengono ricoverati per attacchi di etilismo acuto. Sicuramente il tema dell’educazione al bere responsabile c’è, ma etichettare le bottiglie di vino come se fossero bottiglie che contengono un veleno è sicuramente un eccesso diseducativo. Per cui, il nostro voto è favorevole.

Penso anche a tutti i produttori di vino biologico, che mettono anche una cura particolare in questa produzione. Non mi sentirei mai di metterci sopra una etichetta che li indica come veleni da vietare.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni. Altri in dichiarazione di voto?

Non ho altri in dichiarazione di voto.

A questo punto, prima di mettere in votazione i tre emendamenti, chiedo l’assenso alla consigliera Costi. Grazie.

Partiamo, quindi, dall’emendamento 3, a firma Rainieri e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento 1, a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’emendamento 2, a firma Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

A questo punto, mettiamo in votazione la risoluzione, come da richiesta, con dispositivo elettronico.

Dichiaro aperta la votazione sulla risoluzione 6285.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 40

Astenuti 2

Contrari 1

 

È approvata.

 

Consigliere Gerace.

 

GERACE: Il mio voto è favorevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto, aggiungiamo il voto del consigliere Gerace.

 

OGGETTO 5705

Risoluzione per impegnare la Giunta a dare piena rappresentanza tramite apposito strumento legislativo ai bisogni educativi digitali dei minori, definendo un proprio modello di alfabetizzazione ed educazione digitale adeguato all’età, incentrato su abilità e competenze per garantire la sicurezza in rete dei minori. A firma delle Consigliere: Stragliati, Catellani

(Discussione e rinvio in commissione)

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto passiamo alla risoluzione 5705, risoluzione che impegna la Giunta a dare piena rappresentanza, tramite apposito strumento legislativo, ai bisogni educativi digitali dei minori, definendo un proprio modello di alfabetizzazione ed educazione digitale adeguato all’età e incentrato su abilità e competenze per garantire la sicurezza in rete dei minori. La risoluzione è a firma delle consigliere Stragliati e Catellani.

Apriamo il dibattito generale.

Prego, consigliera Stragliati.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente. Questa risoluzione viene discussa più o meno a ridosso della ricorrenza del 7 febbraio, ovvero del Safer Internet Day, la giornata internazionale della sicurezza in rete, un’importante occasione per evidenziare luci e ombre della rete Internet, soprattutto per i giovani.

In particolare, i minorenni vengono definiti in gergo psicologico “nativi digitali”, termine con cui si indicano gli individui nati in un’epoca in cui la tecnologia digitale era già ampiamente diffusa. Quindi, vediamo che questi bambini hanno potuto apprendere l’utilizzo dei dispositivi digitali già nel periodo infantile.

Noi tutti presenti in questa Assemblea, invece, veniamo definiti migranti digitali, in quanto abbiamo appreso l’uso delle tecnologie in età adulta.

Secondo i dati del Ministero della giustizia si sta verificando un vero e proprio aumento esponenziale dell’utilizzo dei dispositivi digitali da parte dei minorenni sin da piccolissimi. Penso che sia capitato a tutti di vedere bambini anche molto piccoli che al ristorante sono completamente ipnotizzati dallo smartphone o dal tablet. Spesso i genitori motivano queste azioni perché in questo modo i bambini sono più tranquilli, non si alzano dal tavolo, sono un pochino più rilassati dal punto di vista dei modelli educativi. Questa è una scelta molto discutibile.

Rispetto a ciò però è necessario fare attenzione, in primis perché essendo i minori molto abili nell’utilizzo del funzionamento della rete internet, c’è il rischio concreto che accedano facilmente a contenuti digitali inadeguati, soprattutto i minorenni.

Inoltre, un utilizzo eccessivo e continuativo dei dispositivi digitali può provocare quella che viene definita dipendenza da internet, spesso correlata alla dipendenza da videogiochi, con giovani che trascorrono ore e ore giocando ai videogiochi spesso vietati ai minorenni.

Ci sono veramente dei videogiochi che hanno contenuti molto aggressivi e molto violenti e poi i giovani in qualche modo si identificano nei personaggi, nei protagonisti di questi videogiochi e spesso, a loro volta, mettono in atto condotte violente.

Rispetto a tale problematica la politica non può prescindere dalla scienza. Infatti, le più recenti evidenze in ambito neuroscientifico hanno riscontrato che i bambini che impiegano circa 20 ore a settimana giocando ai videogame, manifestano crisi d’ansia, depressione, ritiro sociale e calo del rendimento scolastico.

Oltre a ciò, è stato dimostrato che questi bambini presentano una minore integrità strutturale dei tratti di materia bianca nelle aree cerebrali deputate al linguaggio e ad altre funzioni esecutive, come il controllo metacognitivo e l’autoregolazione.

È proprio di pochi giorni fa la pubblicazione sulla rivista scientifica Occupational Therapy in Health Care degli studiosi di Roma, i cui risultati hanno evidenziato che uno studente su cinque alla scuola primaria non sa scrivere in corsivo, in quanto sul sistema cognitivo dei minori influisce lo stampatello di tablet e smartphone.

Desidero ringraziare la collega Catellani che ha condiviso con me questo atto di indirizzo politico sottoscrivendolo, e i collaboratori del Gruppo Lega.

Sulla scorta di quanto relazionato, quindi, con la presente risoluzione impegniamo l’esecutivo regionale a far propria la necessità di dare piena rappresentanza di investimento, tramite apposito strumento legislativo, ai bisogni educativi digitali dei minori, definendo un proprio modello di alfabetizzazione ed educazione digitale adeguato all’età, incentrato su abilità e competenze, per garantire che i minori siano attrezzati a riconoscere le minacce in internet e possano comprendere appieno le implicazioni del loro comportamento on line. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Altri in dibattito generale? Consigliera Pillati, prego.

 

PILLATI: Grazie, presidente.

Il tema che la risoluzione delle consigliere Stragliati e Catellani pone è un tema davvero di grande rilevanza, ma anche di grande complessità, è un tema molto ampio, generale, che ha in qualche modo a che fare con i rischi che l'accesso a internet, che ha subìto un'universalizzazione nella fruizione, porta con sé.

I rischi collegati all’accesso alla rete e al suo utilizzo sono ovviamente rischi che hanno un valore particolare quando ragioniamo sui minori, che non solo sono esposti, come ben spiegava la consigliera Stragliati, all’utilizzo intenso e frequente degli strumenti digitali, ma anche perché, nonostante la definizione di nativi digitali, non sempre hanno strumenti che consentano loro di riconoscere i rischi, le trappole che le tecnologie pongono e soprattutto non hanno sempre gli strumenti per difendersi.

Non mi dilungo sulle insidie che la consigliera Stragliati ha evidenziato, ma ci tengo a sottolineare che le trasformazioni anche così rapide non sempre – questo è vero a livello nazionale, ma anche europeo – hanno visto una legislazione in grado di tenere il passo con i ritmi così incessanti con cui le tecnologie digitali e il loro uso si sono sviluppati nel tempo.

La consapevolezza che è necessaria un’azione e un impegno da parte di molte Istituzioni c’è. Penso, ad esempio, in primo luogo, all’impegno che la scuola sta portando avanti. Pensiamo che con l’introduzione alcuni anni fa dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica si è proprio, a livello ministeriale, provveduto a definire delle linee guida sull’educazione civica, che hanno previsto un ambito di attività specifica che riguarda l’educazione digitale.

Esiste già un approfondimento di questo tema, che deve essere – questo lo esplicitano in modo chiaro – affrontato in tutti i livelli di scuola, a partire dal primo ciclo di istruzione, ovviamente con strategie e strumenti che poi via via nel corso del tempo devono tenere conto delle diverse età dei bambini.

La scuola è impegnata attraverso l’educazione civica, ma anche attraverso alcune azioni che lo stesso Ministero ha messo in campo, ma anche la Regione, attraverso i diversi Assessorati, ha messo in campo alcune azioni che si rivolgono ai ragazzi, ma anche agli adulti, che ovviamente devono avere una consapevolezza chiara di quali sono gli effetti sul benessere, sulla crescita dei ragazzi, proprio dell’uso massiccio degli strumenti e dei rischi, come riconoscerli, intercettarli, ma soprattutto anche quali azioni mettere in campo per prevenirli. Penso al progetto che la Regione porta avanti da tempo Pane e Internet, che ha una parte specifica proprio sull’educazione digitale, ma penso anche alle attività che discendono dal Piano regionale per l’adolescenza, che sostiene, ad esempio, azioni degli enti locali e del terzo settore, che pure su questo tema investono proprie risorse.

Quindi il tema davvero credo sia un tema di grande rilevanza, rispetto al quale forse sulla necessità di uno strumento legislativo apposito possiamo non essere d’accordo, ma certamente io credo che sia importante cercare di capire qual è lo stato dell’arte e fare una mappatura non solo delle azioni che i diversi Assessorati della nostra Regione hanno messo in campo e stanno tuttora mettendo in campo, così come delle attività che, rispetto per esempio alla protezione dei dati, hanno messo in campo i garanti della privacy e il garante dell’infanzia e dell’adolescenza, sia a livello nazionale che regionale.

Credo quindi che potrebbe essere opportuno, prima di decidere quali possono essere ulteriori linee di intervento e le azioni anche da suggerire alla Regione e anche rispetto al livello nazionale, potrebbe essere molto utile promuovere la convocazione di una Commissione congiunta che possa coinvolgere tutti gli Assessorati di riferimento, ma io credo anche alla presenza della garante dell’infanzia e dell’adolescenza, proprio per riuscire a fare una mappatura delle attività in corso e decidere insieme quali possano essere gli interventi ulteriori, anche tenendo conto delle importanti risorse che sono messe in campo dal PNRR sul tema del digitale, proprio perché possa anche questo strumento andare nella direzione di ridurre e prevenire i rischi da internet, delle tecnologie digitali che devono essere un’opportunità, un diritto e non occasione di problemi e rischi per i nostri ragazzi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pillati.

Altri in dibattito generale?

Consigliera Stragliati.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Ringrazio la collega Pillati per aver riconosciuto l’importanza e la pregnanza del tema, che avevo condiviso anche con la presidente della Quinta Commissione Marchetti.

Sicuramente l’idea di impostare una Commissione congiunta, che possa affrontare la tematica coinvolgendo anche la rappresentanza scolastica, è importante. Anche il Garante dei diritti dell’infanzia sicuramente è una proposta che accogliamo e che siamo intenzionati a condividere.

Rimane un po’ il rammarico perché arriva la proposta dai banchi della Lega, e non è la prima volta che succede, rispetto a una tematica che viene riconosciuta anche dalla maggioranza stessa di importanza, una proposta significativa, però poi l’atto di indirizzo politico non viene approvato dalla maggioranza - mi scusi, collega Pillati - anche con motivazioni poco plausibili. Se lei legge bene l’impegno della nostra risoluzione, non si chiede di creare un apposito strumento legislativo ma di dare investimento tramite apposito strumento legislativo, nel senso tramite anche gli strumenti legislativi che già ci sono. Quindi, non si chiede di crearne uno ex novo. Però, riteniamo che vista l’importanza della tematica e anche l’attualità di questo argomento, pensavamo, io e la collega Catellani, che veramente questa risoluzione potesse essere accolta, in quanto l’impegno è un impegno non troppo coercitivo e cogente ma che comunque davvero pensiamo possa essere utile non a risolvere un problema, però a fare un focus, ad accendere i riflettori, anche a trovare strategie e soluzioni che possano andare nell’interesse di tanti bambini e di tanti ragazzi.

Quindi, mi aspetto da qui a breve che la maggioranza presenti una risoluzione su questa tematica, come peraltro è già successo e lei lo sa bene, collega Pillati, per quanto attiene le tematiche di bullismo e cyberbullismo. Avevamo presentato un progetto di legge, a mia prima firma, che non è stato accolto dalla maggioranza e poi proprio lei, in Commissione V, ha depositato una risoluzione a sua prima firma, per cui siamo abituati al modus operandi della maggioranza. È già successo anche con lo psicologo di comunità, per cui il vostro metodo lo conosciamo bene.

Detto ciò, noi non siamo qui a pretendere di avere bandierine politiche, ciò che a noi interessa è il risultato, per cui se questa risoluzione oggi non verrà approvata, però è utile ed è servita, è foriera per creare un dibattito, creare una Commissione congiunta e per trovare delle soluzioni fattive e concrete, che - ripeto - vadano nell’interesse dei minori, noi siamo sempre disponibili a collaborare in un’ottica di opposizione costruttiva.

La maggioranza, invece, questa volta ha dimostrato di essere un po’ meno collaborativa e costruttiva con l’opposizione, ma ci siamo abituati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Alcune considerazioni, perché credo che si condivida il tema e la tematica. È stata fatta una proposta da parte della consigliera Pillati. Non mi riconosco nella lettura che la consigliera Stragliati ha fatto rispetto alla collaborazione della maggioranza, tant’è che proprio alla prossima risoluzione è frutto di un lavoro dove lei stessa è stata protagonista insieme alla consigliera Catellani al vice presidente Liverani rispetto alla tematica dello sport, che è stato frutto di un percorso che mi sento di riconoscere, anche sollecitato, appunto, dalla stessa collega Stragliati durante un’informativa.

Se è vero, credo che alcune azioni che già sono in essere vadano anche da parte della stessa Giunta condivise, e da qui la proposta della consigliera Pillati di fare un approfondimento, un’informativa. Propongo alla consigliera Stragliati se vuole valutare di sospendere, come facemmo ad esempio con il consigliere Pompignoli per quanto riguarda i disturbi del comportamento alimentare, e fare, a seguito dell’approfondimento che già la consigliera proponeva, perché è evidente che le azioni richiamate all’interno della risoluzione richiedevano non di presentare un’altra risoluzione, ma un approfondimento e anche alcune valutazioni rispetto ad azioni che sono già in essere o non sono in essere. Mi sento di proporre di convocare, nel più breve tempo possibile, compatibilmente con i lavori della Commissione V già programmati, un approfondimento su questo tema, e proporre quindi un atto di indirizzo a sua prima firma che possa tenere insieme, credo, un questione anche molto complessa su cui anche le competenze degli esperti riguardo a questo hanno sfumature diverse rispetto alle soluzioni da proporre e lavorare a un testo insieme che vada in quella direzione di collaborazione che mi pare lei non abbia riconosciuto, ma che invece noi rilanciamo proprio in quella intenzione che lei stessa diceva. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Ringrazio la presidente della V Commissione, Francesca Marchetti, per aver compreso l’importanza e anche l’utilità del nostro atto di indirizzo politico, anche sulla scorta delle sue competenze professionali e non solo politiche che spesso condividiamo con la collega Marchetti.

Accetto questa proposta. Va bene, quindi vediamo di trovare una condivisione rispetto anche alla possibilità di una Commissione congiunta e di una risoluzione condivisa a mia prima firma.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Castaldini, prego.

CASTALDINI: Grazie.

Vorrei aggiungere anche due aspetti fondamentali. È indispensabile, credo, proprio per quanto riguarda la formazione digitale, capire chi fa formazione. È evidente che in un tema così importante l’Ufficio scolastico regionale, ma anche il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza abbiano ruoli fondamentali in una ipotetica Commissione.

Poi, ricordo che c’è un progetto europeo proprio su questo tema che sta investendo milioni di euro, per cui comprendere lo stato dell’arte e anche quali saranno i progetti che coinvolgeranno in particolare le scuole emiliano-romagnole e di quale ordine grado io credo che sia indispensabile la presenza dell’Ufficio scolastico regionale e anche del Garante.

Grazie, però, per questo accoglimento. Credo sia importante anche la possibilità di poterne discutere in fretta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dibattito generale?

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Chiedo scusa, giusto per l’ordine dei lavori. Mettiamo in votazione il rinvio o è sufficiente il rinvio in Commissione poi o il ritiro, così magari acceleriamo? Come credete. Noi siamo disponibili.

 

PRESIDENTE (Petitti): È una scelta della proponente, della consigliera Stragliati, a cui passo la parola. Prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente. Chiedo di rinviare la risoluzione in Commissione V. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Su questa richiesta chiedo se c’è un intervento a favore e uno contro. Altrimenti, mettiamo in votazione questa richiesta fatta dalla consigliera Stragliati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

La risoluzione passa in Commissione.

 

OGGETTO 6317

Risoluzione per impegnare la Giunta a rapportarsi con il Governo nazionale affinché dia corso all’adozione immediata di misure emergenziali straordinarie necessarie al contenimento del caro-energia, con specifico riferimento ad interventi urgenti a favore delle società e associazioni sportive dilettantistiche e a soggetti imprenditoriali con impianti di natura pubblica in gestione, in modo che possano fronteggiare il cosiddetto “caro bollette” e l’aumento dei costi di funzionamento. (23 01 23) A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Liverani, Bondavalli, Daffadà, Rossi, Sabattini, Rontini, Pillati, Caliandro, Amico, Gerace, Mumolo, Zappaterra, Molinari, Mori, Bulbi, Fabbri, Piccinini, Zamboni, Stragliati, Rancan, Catellani, Montevecchi, Marchetti Daniele, Occhi, Pelloni

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla risoluzione 6317, risoluzione che impegna la Giunta a rapportarsi con il Governo nazionale affinché dia corso all’adozione immediata di misure emergenziali straordinarie necessarie al contenimento del caro energia, con specifico riferimento ad interventi urgenti a favore delle società e associazioni sportive dilettantistiche e ai soggetti imprenditoriali con impianti di natura pubblica in gestione, in modo che possano fronteggiare il cosiddetto caro bollette e l’aumento dei costi di funzionamento. La risoluzione a firma dei consiglieri Marchetti Francesca, Liverani, Bondavalli, Daffadà, Rossi, Sabattini, Rontini e tanti altri.

Su questo argomento insistono due proposte di emendamento a firma dei consiglieri Stragliati e Liverani.

Apriamo la discussione generale.

Prego, consigliera Marchetti.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente. Questo è l’atto a cui mi riferivo, che riconosco che è stato frutto di una collaborazione che parte delle informative e degli approfondimenti che abbiamo fatto in Commissione, proprio anche in concerto e con la sollecitazione anche da parte del vicepresidente, della consigliera Stragliati, dalla consigliera Bondavalli, proprio perché, con un metodo anche che ci siamo dati in Commissione di aggiornamento rispetto alle tematiche in particolare dello sport, quello che il mondo dello sport, soprattutto nell’era post Covid e durante il Covid, ha vissuto.

Quindi, mi permetterete anche un ringraziamento, di questo monitoraggio e aggiornamento continuo, al presidente che detiene la delega allo sport e al capo della Segreteria politica, dottor Manghi, che ci ha aggiornato e seguito in questo percorso.

Al centro dell’attenzione c’è come questa Regione dà importanza al ruolo dello sport come grande elemento di aggregazione sociale delle nostre comunità, quindi a tutte le sue potenzialità educative. Anche di come riteniamo sia utile per la crescita e il benessere delle persone durante tutta la fase della vita, sia sul piano dell’aggregazione sociale, educativa, agonistica e soprattutto in questo momento anche di ripresa delle attività dove sappiamo come l’aggregazione, la relazione e l’incontro tra le persone fosse un elemento da rilanciare, dove lo sport è sempre stato protagonista per la coesione sociale delle nostre comunità. Così come tutto il tema della prevenzione che questa Regione conosce molto bene in termini appunto di corretti stili di vita e di promozione anche del benessere psicofisico.

Il focus che abbiamo fatto e ritenuto opportuno riportare all’attenzione dell’Assemblea oggi, riguarda i costi dell’energia, incrementati già a partire dagli ultimi mesi del 2021, che stanno diventando insostenibili per molti settori dell’economia, per il mondo associativo, per le famiglie e come questi hanno effetti pesanti sulle imprese già in difficoltà, generando una vera e propria emergenza che rischia di mettere in seria difficoltà il tessuto socio economico anche a causa dell’aumento delle materie prime di cui si riforniscono le imprese.

È ovvio che in questa fase storica, caratterizzata da questi rincari arrivati anche a livelli insostenibili, così come aggravati dall’alto tasso di inflazione, lo sport, anche nella nostra Regione, si trova a fronteggiare un’ulteriore emergenza, dopo quella pandemica che ho già citato, i cui effetti rischiano di incidere proprio e soprattutto sull’attività di base.

Una questione anche molto particolare riguarda i gestori degli impianti natatori che hanno di recente lanciato un nuovo allarme sugli effetti del rincaro dei costi energetici. Poiché al comparto delle piscine, come altri appartenenti a quelle dell’ambito sportivo, essendo particolarmente energivore si trovano in un precario equilibrio gestionale e in una situazione a forte rischio chiusura, con dipendenti e collaboratori sportivi che potrebbero perdere il lavoro senza peraltro beneficiare degli ammortizzatori sociali quali la Cassa integrazione.

Ecco che voglio ricordare come, a proposito degli impianti natatori, nelle scorse settimane si sia attuato un incontro importante e la sede che è stata scelta sia proprio la sede della Regione, dove tutte le criticità sono emerse in modo molto più chiaro per chi aveva avuto occasione di partecipare e di sentire.

È ovvio che questa Regione non è nuova ai tavoli di concertazione dello sport e, sul tema anche delle criticità che si è trovato il mondo sportivo e associazionistico ad affrontare, ha già in essere dei tavoli e delle interlocuzioni importanti, come il tavolo dello sport con le Istituzioni, con gli assessori allo sport, con i gestori, ma c’è anche un importante tavolo che proprio sui temi dell’energia si ritrova per fare in modo di coordinare tutte le azioni e anche le criticità con gli Enti locali e gli stakeholder.

Proprio su questo, quindi, abbiamo voluto chiedere e riteniamo fondamentale, anche visto che sono a rischio chiusura diversi impianti, tenere monitorata questa situazione e impegnare la Giunta su tre fronti. Il primo a rapportarsi con il Governo nazionale, perché è ovvio che nell’ambito delle competenze e delle risorse certamente la Regione ha fatto e sta facendo il proprio pezzo, ma chiaramente è necessario anche un intervento che riguardi un’interlocuzione, un rapporto con il Governo, affinché dia corso all’immediata adozione di misure emergenziali straordinarie, necessarie al contenimento del caro energia, con specifico riferimento ad interventi urgenti a favore delle società e associazioni sportive dilettantistiche, ai soggetti imprenditoriali con impianti di natura pubblica in gestione, in modo che possano fronteggiare il cosiddetto "caro bollette" e l’aumento dei costi di funzionamento.

Dall’altro, naturalmente, come dicevo, non ci sfugge che la Regione ha già fatto molto per il mondo dello sport. Penso anche a tutti i decreti ristori, a tutte le risorse aggiuntive in questo ambito, ma a prevedere comunque, nell’ambito della programmazione finanziaria, l’adozione di forme di sostegno regionali a favore delle società e associazioni sportive dilettantistiche e dei soggetti imprenditoriali che gestiscono gli impianti di natura pubblica, comprese le forme di accesso al credito agevolato proprio per salvaguardare tutte le proposte di attività sportive esistenti, proprio per garantire anche la tutela dei livelli occupazionali del settore.

In ultimo, a continuare quell’attività di confronto e coordinamento in atto con le società e associazioni sportive dilettantistiche di cui, appunto, come citavo nelle premesse, vi è un’abitudine, un metodo anche a rendicontare, a rendere edotti i commissari nei lavori della Commissione di questo percorso, così come tutte le rappresentanze dei soggetti imprenditoriali che gestiscono gli impianti e gli Enti locali per provare a individuare linee generali di indirizzo che possano determinare condizioni di razionalizzato utilizzo quotidiano degli impianti utili a creare risparmi sui costi energetici, non facendo venir meno, al contempo, aperture e proposte di attività rivolte alla comunità.

Questo è un elemento che è scaturito dal confronto con i soggetti e le interlocuzioni avute, proprio perché stavano anche emergendo delle criticità di differenziazione territoriale rispetto all’acquisizione dell’apertura o chiusura di alcuni impianti.

Ultimo punto: impegniamo la Giunta a sviluppare, come richiesto anche dall’associazione dei gestori delle piscine dell’Emilia-Romagna, un’attività di confronto con le Amministrazioni locali, finalizzata ad acclarare la possibilità di modificare i Piani economici finanziari inerenti la concessione, in termini di gestione, di impianti sportivi pubblici come opzione a disposizione degli Enti locali di cui possono eventualmente avvalersi nella loro piena autonomia.

Anche questo è un punto, io credo, utile, che è scaturito proprio dal confronto e dell’interlocuzione avvenuta con tutti gli stakeholder.

Quando parliamo di sport, soprattutto lo sport di base e gli effetti che questo caro energia sta avendo nei nostri territori, cerchiamo sempre di focalizzare l’attenzione su quello straordinario mondo, questo è stato l’intento, credo, che ha animato i firmatari e i proponenti della risoluzione, che tiene in piedi, come lo consideriamo spesso, quel terzo pilastro del welfare che fa proprio dell’aggregazione sociale, del benessere e soprattutto dell’attenzione ai ragazzi, della relazione e la socialità uno dei punti fermi delle nostre comunità, di cui tutti sentiamo la responsabilità a prescindere dal colore politico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Consigliere Liverani, prego.

 

LIVERANI: Grazie, presidente. Prima di entrare nel merito del testo, solo un breve accenno alla fase preliminare che ha preceduto questo atto di indirizzo.

Vorrei poter condividere con questa Assemblea la soddisfazione provata nel momento in cui la nostra idea di trattare questi temi e questi contenuti è stata condivisa dalla maggioranza. Ringrazio la mia collega Valentina Stragliati, che tanta parte ha avuto nella definizione del testo. Di tale importanza sono, a nostro avviso, queste tematiche che non abbiamo posto problemi a lasciare la prima firma alla consigliera Marchetti.

Rinnovo la soddisfazione per l’attività svolta in Ufficio di Presidenza, che ha consentito di trovare una sintesi tra le diverse sensibilità e di attribuire le prime due firme al presidente e al vicepresidente in Commissione V. A questo proposito, un doveroso ringraziamento alla consigliera Bondavalli per aver lasciato a noi la seconda firma.

Questa risoluzione affronta, come detto, un tema per noi vitale e importante come quello dello sport. Lo sport rappresenta non solo la mera attività fisica, ma anche un prezioso strumento di crescita attraverso l’educazione e la pratica alla leale competizione, al confronto costante con l’altro e con gli altri, alla valorizzazione del merito. Contribuisce a trasmettere valori e principi a tutti i soggetti coinvolti.

Sono diverse le strutture e gli impianti presenti nella nostra regione attrezzati per lo svolgimento di servizi atletici e ginnici, come palestre e impianti natatori. La situazione internazionale, con i contestuali rincari di luce di gas, sta impattando in maniera significativa sui costi di gestione delle strutture, che sono fortemente energivore per quanto riguarda scadimento e illuminazione.

Questa situazione, con l’arrivo della stagione invernale, ha reso drammaticamente insostenibile la spesa per la gestione degli impianti, costringendo di fatto i gestori a mettere mano alle rette con ovvie ricadute per gli atleti e le famiglie.

Da non dimenticare, inoltre, il problema della tutela dei lavoratori del settore e della necessità di salvaguardia dei livelli occupazionali.

Le attività che si svolgono negli impianti rivestono un’importante funzione sociale promuovendo uno stile di vita sano ed equilibrato, utili a contrastare l’incremento delle malattie cardiovascolari.

Le palestre, inoltre, forniscono un fondamentale aiuto alle persone affette da disabilità. È questo il caso delle palestre riconosciute dal Servizio Sanitario Regionale abilitate a svolgere Attività Motoria Adattata, AMA.

A questo proposito rammento i due preziosi emendamenti, della mia collega Valentina Stragliati, con i quali abbiamo contribuito a mettere il punto sulle palestre abilitate a svolgere attività AMA per quanto riguarda l’attività prescritta dai medici a persone con eventuali disabilità.

Per questi motivi, come Gruppo Lega abbiamo dato voce alla richiesta d’aiuto da parte degli operatori del settore presentando dapprima, come detto, una nostra proposta in Commissione Quinta, portato ad atto di indirizzo condiviso anche dalle altre forze politiche.

Auspichiamo che la Regione decida di intervenire con risorse proprie cogliendo il carattere di necessità e di urgenza delle richieste indicate nell’impegno.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Ho sottoscritto la risoluzione, insieme ai colleghi Marchetti e Liverani, in primo luogo perché considero davvero essenziale tenere viva l’attenzione su un argomento delicato e sicuramente ancora attuale, anche se forse se ne parla meno ma non dobbiamo dimenticare che le difficoltà sono davvero ancora tante.

Conseguentemente, ritengo necessario provare anche a determinare la messa in campo di azioni concrete, azioni che risultano poi indispensabili per aiutare associazioni e società di gestione di impianti sportivi a reggere il peso di una marcata, quanto anche inattesa, criticità i cui effetti, peraltro, rischiano di sommarsi a quelli già generatisi nella lunga stagione contraddistinta dall’emergenza sanitaria.

È oggettivo ed evidente quanto il caro energia costituisca uno dei riflessi indotti dal drammatico conflitto militare in Ucraina, ed è un problema che caratterizza un po’ tutti gli ambiti, compreso quello delle attività sportive, e in particolare sono i settori maggiormente energivori come quello della gestione degli impianti natatori al chiuso a risentirne gli effetti, al punto che - vorrei ricordare - in particolare nel periodo natalizio e ad inizio anno 2023 in più casi, anche nel nostro territorio regionale, i soggetti gestori, da associazioni a società di impresa spesso destinatarie di convenzioni con Enti pubblici, hanno deciso di sospenderne temporaneamente l’apertura, per evidenti motivazioni di anti economicità.

Come ricorderete, come era emerso anche dall’informativa sull’argomento che si è svolta alla fine dello scorso anno in Commissione V, la Giunta regionale è da tempo attiva sul tema caro energia, sui relativi effetti, e mi preme sottolineare come davvero sia stato attivato un costante e costruttivo dialogo con le rappresentanze regionali del mondo sportivo, delle Istituzioni nelle figure degli assessori allo sport dei Comuni capoluogo, nonché con APER, la neocostituita associazione dei gestori delle piscine dell’Emilia-Romagna.

Si tratta certamente di un dato positivo che va rimarcato, perché è indubbiamente coerente con la centralità che il presidente Bonaccini riconosce allo sport nell’ambito della propria programmazione di mandato, e allo stesso tempo perché testimonia un approccio di ascolto e confronto, che esprime un reale impegno nel prendersi cura di una situazione di criticità, potenzialmente in grado di generare consistenti difficoltà nello svolgimento della pratica sportiva quotidiana, nonché all’equilibrio gestionale di coloro che ne sono affidatari.

Ricordo anche che è stato fatto un convegno, promosso a fine 2022 da APER, sulle difficoltà oggetto di questo atto che stiamo discutendo, un convegno che si è tenuto a Bologna proprio negli spazi messi a disposizione dalla Regione. Questo conferma ulteriormente ciò che provavo a dire, ovvero la nostra vicinanza nei confronti dei soggetti operatori.

Andando al dispositivo della risoluzione che abbiamo firmato, credo che esprima in modo chiaro questa logica di sistema unica, in grado di mettere in campo una seria volontà di salvaguardare offerta di pratica sportiva e sopravvivenza, allo stesso tempo, dei soggetti che sono in grado di generarla, a partire dal necessario protagonismo del Governo nazionale ovviamente, al quale chiediamo urgenti e straordinari provvedimenti destinati ad associazioni e società sportive dilettantistiche e a soggetti imprenditoriali che si occupano di gestione di impianti di natura pubblica, così da potere consentire loro di fronteggiare il caro bollette, proseguendo naturalmente anche con il coinvolgimento della Regione, nei limiti evidentemente di quanto possibile, in un anno in cui vi è la consapevolezza di quanto lo sforzo principale sia rivolto a salvaguardare l’equilibrio dei conti della sanità, considerando anche il mancato ristoro delle spese Covid riferite alle annate 2021 e 2022, e di nuovo gli aumenti esponenziali legati alle spese energetiche.

Poi, c’è anche il coinvolgimento dei Comuni, seppure consapevoli delle difficoltà che li attanagliano mediante la disponibilità a rivedere i Piani economici finanziari, parte integrante delle convenzioni di affidamento e gestione impianti anche secondo le linee guida che ANCI ha predisposto a questo riguardo.

Ecco, seguendo un sistema di alleanze di questo tipo, l’obiettivo della salvaguardia del patrimonio sportivo, perché è questo quello di cui stiamo parlando in termini proprio di domanda e offerta, penso sia davvero perseguibile, così come lo è stato nella altrettanto complessa stagione dell’emergenza sanitaria.

Siamo in un qualche modo riusciti anche in quegli anni, negli anni recenti che abbiamo alle spalle, ad accompagnare le difficoltà di questi protagonisti del mondo sportivo. Credo che anche da questo punto di vista, anche in questa fase, che è molto complicata e molto difficile, sapremo stare al loro fianco.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Ringrazio la presidente della Commissione V, Francesca Marchetti, il collega vicepresidente Andrea Liverani, secondo firmatario di questa risoluzione, la vicepresidente collega Bondavalli, terza firmataria.

Ringrazio tutti i colleghi che hanno voluto sottoscrivere questo atto di indirizzo politico condiviso. Grazie anche alla presidente Marchetti per aver riconosciuto che la proposta è arrivata dai banchi dell’opposizione, in particolare dalla Lega, proprio in Commissione V, rispetto dapprima a una richiesta di informativa proprio sulla particolare situazione di criticità che si sono trovati ad affrontare i gestori degli impianti sportivi a seguito del caro energia, che ha veramente messo in crisi il settore dello sport, che è un settore fondamentale e strategico per tutte le età e le fasi di vita, ma in particolare per le nuove generazioni.

Fortunatamente la nostra regione vanta un ambito sportivo e un’attività sportiva, da parte di tante associazioni e società sportive, gestori di impianti molto fervida, molto viva, molto vivace, che però davvero hanno affrontato e stanno affrontando tuttora un periodo molto critico a seguito di questa grave crisi energetica. Allora speravamo che ci fosse un intervento concreto da parte dell’Esecutivo regionale, già in sede di predisposizione di bilancio di previsione. Siamo consapevoli, rispetto alle tante necessità, tante esigenze del momento contingente che stiamo vivendo, però riteniamo veramente che lo sport rappresenti una priorità e che debba essere garantito al mondo sportivo tutto il sostegno possibile.

Per cui va bene l’impegno rivolto al Governo. Questo è un mantra che adesso dai banchi della maggioranza sentiamo spesso, magari con il Governo precedente si sentiva un po’ meno. Comunque va bene. Abbiamo sottoscritto la risoluzione anche per quanto attiene l’impegno del Governo, ma è importante che anche la Giunta regionale vada a destinare, auspichiamo che ciò avvenga in fase di assestamento di bilancio, risorse da destinare ai gestori degli impianti sportivi per supportarli davvero in questa fase così critica di rincari energetici.

Tanti gestori sono stati costretti a mettere in atto strategie anti-rincari. Io porto l’esempio della mia provincia, la provincia di Piacenza, dove diversi gestori hanno dovuto riconsegnare le chiavi. Gestori di impianti natatori hanno riconsegnato le chiavi ai sindaci, quindi impianti natatori pubblici. Le due società più importanti, come la “Nino Bixio” e la “Vittorino da Feltre” per oltre un mese, quindi dal mese di dicembre al mese di gennaio, hanno dovuto sospendere l’attività in acqua. Quindi, le piscine sono state chiuse perché hanno preferito salvare le società. Diversamente, davvero con i costi che si sono trovati a sostenere per pagare le bollette, le società sarebbero state veramente in crisi economica.

Faccio presente che sono stati coinvolti oltre 600 nuotatori che non hanno potuto allenarsi in acqua e rappresento anche che l’allenamento in acqua non può essere sostituito da un allenamento, mettiamo così, a secco, fuori dalle piscine. Quindi anche tutta la filiera dell’agonismo è stata interrotta, oltre che l’attività riabilitativa in acqua, che è molto importante. A tal proposito, io e il collega Liverani abbiamo sottoscritto due emendamenti che fanno riferimento a una particolare attenzione alle palestre vocate all’attività AMA, Attività Motoria Adattata. Sono palestre riconosciute dal Servizio Sanitario Regionale per le persone affette da disabilità e per la loro riabilitazione.

Questa sicuramente è una situazione inedita. Io ho avuto il privilegio di praticare agonismo sin da piccolissima, penso di aver imparato prima a nuotare che a camminare, e non si è mai verificata una situazione del genere. Mai i gestori delle piscine si sono visti costretti a sospendere l’attività in acqua.

Questa è una situazione inedita e straordinaria e io ritengo che di fronte a situazioni straordinarie si debbano mettere in campo azioni politiche altrettanto straordinarie. Quindi, un impegno economico da parte dell’Esecutivo regionale riteniamo che sia assolutamente fondamentale e importante per supportare i gestori degli impianti sportivi in questo periodo di crisi energetica.

Per cui, rinnovo i ringraziamenti.

Le risoluzioni condivise hanno sicuramente una forza maggiore, quindi auspichiamo veramente che la Giunta regionale tenga conto di questa risoluzione condivisa da maggioranza e opposizione.

Voglio evidenziare anche l’atteggiamento propositivo da parte dell’opposizione, in particolare della Lega, in Commissione.

Mi spiace che non sia presente il presidente Bonaccini in aula, che ha scelto di evocare a sé la delega allo sport, ne parla sempre con grande coinvolgimento.

Io rinnovo alla presidente Marchetti l’invito di vedere almeno una volta in Commissione il presidente Bonaccini che, come dicevo, detiene la delega allo sport. Visto che ormai abbiamo raggiunto il giro di boa della metà del nostro mandato, almeno una volta sarebbe importante audire il presidente in Commissione rispetto a tematiche relative allo sport, che è davvero un ambito assolutamente importante.

Grazie. Auspichiamo veramente che vi sia una scelta da parte della Giunta che sostenga davvero i gestori degli impianti sportivi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente, colleghi. Mi sarebbe piaciuto salutare qualche assessore ma vedo che c’è il deserto.

Sono particolarmente lieto di intervenire su questa risoluzione. Preannuncio fin d’ora che appoggeremo convintamente questo atto di indirizzo, perché troviamo in questo passaggio elementi di grande novità e di interesse.

Parlo di novità e di interesse perché, a dispetto degli slogan propagati dalla Giunta e degli interventi da vetrina messi in campo tutti riguardanti eventi di alto livello, spesso esposti in maniera un po’ frenetica e ben poco coordinata, vedono presentata in questa risoluzione una delle tante crepe che caratterizzano il rapporto tra il presidentissimo Bonaccini e il suo Gruppo di maggioranza relativa, quello che nella propria intitolazione riporta il termine Bonaccini Presidente.

Non siamo quindi solo noi dell’opposizione a criticare l’operato della Giunta, troppo rivolto al marketing e ai riflettori, che finisce per dimenticare con eccessiva facilità lo sport di base. I consiglieri PD chiedono maggiore attenzione per lo sport di base e per i soggetti che gestiscono impianti pubblici, spesso troppo vecchi e inadeguati. soprattutto in momenti di crisi come quelli attuali.

Il fatto che nascondano la critica neppure troppo velata all’Esecutivo regionale, nascondendosi dietro la foglia di fico dell’esortazione al Governo nazionale, è fin troppo facile da smontare. Durante la premiership di Conte e nel pieno dell’ondata pandemica vi siete riempiti la bocca per le attività che avete messo in campo come Regione, estremamente risibili nei numeri e tardive nei tempi per poter essere efficaci, ma voi avete voluto intestarvele a tutti i costi.

Ora che la pandemia fa meno paura tentate di nascondere le critiche ad una Regione palesemente insensibile verso lo sport di base, attraverso una formale richiesta ad un Governo che ha ereditato le nefandezze compiute allegramente nel recente passato, e a cui vorreste addossare le manchevolezze di una Regione che, se si può fregiare dei lusinghieri risultati nello sport, lo deve solo ed unicamente alla genuina passione dei propri concittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Chiedo gentilmente al consigliere Tagliaferri se abbia letto la nostra risoluzione, perché nell’appoggio convinto che raccogliamo con grande interesse, perché mi pare che abbia rotto il principio con questo intervento... può votare come ritiene, però credo che abbia letto un altro testo.

Intanto dispiace molto che rampa lo spirito unitario che aveva portato all’elaborazione e a un percorso e che avevamo fatto in Commissione rispetto all’elaborazione di questa risoluzione, e la esorto ancora una volta a diventare componente della Commissione, perché faccio presente che molto diligentemente il collega Tagliaferri partecipa spesso alla Commissione V, peccato che forse abbia perso i pezzi del percorso che hanno portato all’elaborazione di questo.

Dispiace questo intervento, perché partiamo proprio da presupposti e da fronti diversi.

Capisco che è difficile in questo momento votare convintamente un atto che dice delle cose assolutamente di buon senso, però immagino anche che dovrà distinguersi un pochino dalla Lega che ha mostrato un approccio molto, molto diverso. Ripeto, ci sono delle questioni che non può una Regione affrontare da sola, pur ribadendo il pezzo che la Regione deve fare.

Quindi, non accetto che, in una discussione che abbiamo impostato in un altro modo, si dica che questa Regione non ha mostrato attenzione allo sport di base, perché significa che il consigliere Tagliaferri forse era esule da qualche parte negli ultimi tre anni, ma non credo, conoscendo la sua professionalità e attenzione ai lavori della Commissione V. Dopodiché credo che sia utile riprendere anche le premesse. Il Governo nazionale viene interpellato per la parte che dovrebbe fare, come deve fare la Regione. Grazie.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Passiamo al dibattito generale sugli emendamenti, se qualcuno vuole intervenire. Abbiamo due proposte di emendamento. Non abbiamo nessuno in dibattito generale sugli emendamenti.

Dichiarazioni di voto congiunte su risoluzione ed emendamenti. Qualcuno vuole intervenire? Io non ho nessuno in dichiarazione di voto.

A questo punto, mettiamo in votazione i due emendamenti.

Votiamo l’emendamento 1, a firma Stragliati e Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento 2, sempre a firma Stragliati e Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Mettiamo adesso in votazione la risoluzione, a prima firma Marchetti, Liverani, Bondavalli e altri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

(La risoluzione oggetto 6317 è approvata all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 6408

Risoluzione per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a valutare la possibilità di sostenere, anche economicamente e in via sperimentale, i Campi Scuola Alpini, affinché il modello attivato per la prima volta nel mese di luglio in provincia di Piacenza, non rimanga un caso isolato, bensì, diventi il primo di tante esperienze virtuose a livello regionale. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Tagliaferri, Molinari, Rancan

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso alla risoluzione 6408: risoluzione che impegna il presidente e la Giunta regionale a valutare la possibilità di sostenere, anche economicamente e in via sperimentale, i campi scuola Alpini, affinché il modello attivato per la prima volta nel mese di luglio, in provincia di Piacenza, non rimanga un caso isolato, bensì, diventi il primo di tante esperienze virtuose a livello regionale. La risoluzione è a firma dei consiglieri Stragliati, Tagliaferri, Molinari, Rancan.

Apriamo il dibattito generale. Passo la parola alla consigliera Stragliati.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

La presente risoluzione riguarda i campi scuola organizzati dall’Associazione nazionale alpini, che nella nostra regione sono stati organizzati per la prima volta l’anno scorso grazie all’ANA di Piacenza, presso il polo di Protezione civile di Canova, frazione del Comune di Ferriere; una bellissima esperienza, che ha visto coinvolti oltre 40 partecipanti tra ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 14 anni, che sono stati seguiti da volontari alpini in diverse attività, dall’alza bandiera al mattino, all’ammainabandiera prima di ritirarsi in branda e dormire in tenda. Poi hanno anche imparato a marciare e sono state insegnate loro nozioni di protezione civile e di primo soccorso, che sono state mostrate alle famiglie durante l’ultima giornata di campo, prima di levare le tende, come si suol dire.

L’ANA, è risaputo, è un’associazione che si basa su valori di solidarietà, aiuto, amicizia e pace tra i popoli. Essendo un’associazione paramilitare che rischia di avere sempre meno associati, in quanto l’obbligatorietà della leva militare è stata tolta - io sarei favorevole affinché fosse reintrodotta -, è doveroso davvero avvicinare le nuove generazioni a questa associazione. Vedete, colleghi, i campi scuola rappresentano veramente una realtà virtuosa, che consente ai giovani di trascorrere una settimana in montagna, quindi tra i nostri bellissimi luoghi di montagna, una settimana di condivisione in cui ai giovani vengono trasmessi i valori dell’alpinità.

I giovani hanno bisogno, a maggior ragione oggi, di esempi positivi e gli alpini, dobbiamo dirlo, ci sono sempre. Sono sempre disponibili in qualsiasi situazione di emergenza, sia essa di tipo meteorologico, come alluvioni e terremoti. Abbiamo visto anche il grande impegno degli alpini durante la gestione dell’emergenza sanitaria. Sono sempre disponibili ad aiutare le amministrazioni comunali. Quindi ritengo che gli Alpini rappresentino veramente un esempio positivo e virtuoso per tanti giovani, così come ritengo che i ragazzi e le ragazze, ed è bello che questa esperienza sia aperta anche alle ragazze, i ragazzi e le ragazze che partecipano a questi campi scuola, ritengo che possano rappresentare un esempio virtuoso per altri giovani.

Io credo molto nella peer education, nell’educazione tra pari, e il fatto di condividere un’esperienza in mezzo alla natura in cui vengono trasmessi i valori innanzitutto di rispetto reciproco, rispetto per la natura, rispetto per l’ambiente, oltre anche all’insegnamento di nozioni di Protezione civile e primo soccorso, penso che davvero sia molto importante per i nostri ragazzi e le nostre ragazze.

Per cui, con questa risoluzione chiedo all’Esecutivo regionale di sostenere concretamente e anche economicamente questa bellissima realtà piacentina ma che può davvero diventare un’esperienza virtuosa estesa ad altre Province della nostra Regione.

Come dicevo, il primo campo scuola della Regione Emilia-Romagna è stato realizzato lo scorso anno a Ferriere. È già in programma il campo scuola Giovani Alpini per quest’anno, sono già 60 i ragazzi iscritti, per cui evidentemente anche l’edizione precedente è stata valutata positivamente sia dai ragazzi che dalle loro famiglie.

Io devo ringraziare il presidente della Sezione provinciale Alpini di Piacenza, Roberto Lupi; il Vicepresidente, Gianluca Gazzola; tutti gli alpini volontari che si sono adoperati per organizzare il campo scuola Giovani Alpini di Ferriere.

Voglio ringraziare anche tutti i colleghi piacentini, consiglieri regionali che con me hanno sottoscritto questa risoluzione, il collega capogruppo Matteo Rancan e Tagliaferri. Però, devo rivolgere un ringraziamento particolare al collega Gian Luigi Molinari che è stato davvero dirimente per trovare un accordo e una convergenza su questa risoluzione da parte della maggioranza. Lo ringrazio davvero perché mi ha supportato tanto.

Sono sicura che questa risoluzione troverà ampio riscontro. Per cui, davvero grazie.

È importante educare i giovani al rispetto dell’ambiente, al rispetto reciproco. Avvicinare i giovani alla Protezione civile ritengo che sia molto importante. Questa esperienza dei campi scuola Giovani Alpini va in questa direzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Consigliere Molinari, prego.

 

MOLINARI: Io ringrazio.

Questa risoluzione ha due nature, penso, una è una natura territoriale, non per niente i primi firmatari sono firmatari della Provincia di Piacenza, perché parte da un’esperienza concreta, un’esperienza fatta in un Comune di montagna, un’esperienza che porta, al di là dei valori rappresentati dal Corpo degli Alpini, anche peculiarità del nostro territorio, quindi un forte attaccamento ai nostri valori e alle nostre radici, un’educazione improntata anche sull’ambiente, sul rispetto delle regole, e soprattutto ha funzionato, confrontandoci con l’Amministrazione comunale abbiamo colto l’importanza di divulgare questo messaggio.

La risoluzione, ovviamente, pone al centro dell’attenzione della Giunta questo tipo di esperienza, come abbiamo avuto anche modo di confrontarci cercheremo di stare vicino anche all’Amministrazione comunale o alle Amministrazioni comunali che vorranno ripetere un’esperienza di questo tipo per quanto riguarda la partecipazione a bandi e la possibilità di accedere a un sostegno in termini di patrocinio, ma anche economico, in base a quella che è la legislazione e le normative in essere.

L’altro aspetto, che credo non vada sottovalutato, è l’aspetto legato al Corpo degli Alpini. Io sono rientrato dopo due anni di panchina in questa Assemblea, quasi in concomitanza ad una discussione sanguinosa sul Corpo degli Alpini, penso che chiunque di noi abbia fatto l’amministratore, al di là poi delle sfumature che qui si possono cogliere, abbia avuto in modo costante l’appoggio e il sostegno delle associazioni provinciali piuttosto che locali degli Alpini in tutte le occasioni che anche la consigliera Stragliati ha sottolineato, e sono occasioni veramente che coprono quasi tutte le esigenze di un territorio, da quelle più gravi, che nessuno di noi vorrebbe veder accadere sul proprio territorio, alle più semplici disponibilità, dall’accompagnare i ragazzi a sostenere l’attività di volontariato, l’attività di collaborazione sulle feste di paese, perché questo è lo spirito che dal territorio è sempre stato colto per quanto riguarda il Corpo degli Alpini.

Cercare quindi di arrivare comunque ad una risoluzione che su questo argomento ponesse e comunque desse la possibilità di parlare in modo costruttivo delle cose positive che ci accomunano credo fosse una buona occasione, quindi voteremo a favore della risoluzione e poi saremo informalmente a disposizione di quei Comuni che vorranno magari costruire dei progetti e approcciarsi all’Assessorato per quanto riguarda il sostegno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Molinari.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

Soltanto nell’anno 2022 l’Associazione Nazionale Alpini ha organizzato dodici campi scuola per ragazze e ragazzi dai 16 ai 25 anni della durata di quindici giorni ciascuno. Il primo è iniziato il 7 luglio e l’ultimo si è concluso il 3 settembre.

La parola d’ordine del campo è “condivisione”. Ogni ragazza e ogni ragazzo potrà stare con i propri pari con i quali intraprenderà un percorso finalizzato alla conoscenza degli Alpini, quello che fanno, come lavorano e come operano quotidianamente.

Nel periodo di permanenza nel campo i partecipanti potranno incontrare i volontari delle varie specialità della Protezione civile e dell’Associazione Nazionale Alpini, cinofili, alpinisti, logisti, addetti all’antincendio boschivo, eccetera, eccetera e della sanità alpina, primo, soccorso logistica, ospedale da campo, che coinvolgeranno i ragazzi e le ragazze con attività in aula e di pratica sul campo.

Con questa risoluzione vogliamo chiedere alla Regione di assumersi l’impegno di essere al fianco di questa associazione, anche come forma di richiesta di scuse per le indecenti parole che esponenti politici della maggioranza politica che sostiene questa Giunta hanno usato nella scorsa primavera contro i nostri Alpini.

Si è trattato di una pagina di questa Legislatura da dimenticare, di un momento di imbarazzo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Un po’ più di silenzio in aula, per cortesia, sennò è complicato sentire. Prego.

 

TAGLIAFERRI: Ricordiamo il coraggio della signora e compagna Sonia Alvisi, che ha difeso, contro tutte le donne del PD, l’onore dei nostri Alpini. Guarda caso, quando questa maggioranza ha dovuto scegliere chi indicare come consigliere di parità, carica ricoperta dalla Alvisi stessa, ha scelto un nome diverso da quello di Sonia Alvisi. Sarà un caso? Mah!

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Rinnovo i ringraziamenti e la disponibilità da parte del collega Gianluigi Molinari anche per supportare le Amministrazioni comunali che sceglieranno di organizzare i campi scuola Giovani Alpini e soprattutto anche per l’impegno rispetto a un sostegno concreto anche dal punto di vista economico di queste realtà.

Concludo con un ringraziamento finale, last but not least, come si suol dire, all’assessore Taruffi per la disponibilità accordatami. Sono sicura che in veste di assessore alla montagna saprà attenzionare in maniera adeguata questa esperienza che, ripeto, è un’esperienza virtuosa che è stata realizzata per la prima volta sull’Appennino piacentino, ma che potrà essere estesa ad altri comuni della nostra regione Emilia-Romagna, per cui esprimo soddisfazione per la convergenza che è stata espressa sia dalla maggioranza che dall’opposizione su questa risoluzione e ringrazio davvero tutti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale.

Qualcuno vuole intervenire in dichiarazione di voto? Io non ho nessuno in dichiarazione di voto.

A questo punto mettiamo in votazione la risoluzione 6408, a firma Stragliati, Tagliaferri, Molinari, Rancan.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

(La risoluzione oggetto 6408 è approvata all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 6055

Risoluzione per impegnare la Giunta a individuare una soluzione al problema dei doppi abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico per gli studenti che frequentano scuole e corsi di laurea extraregionali. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla risoluzione 6055, risoluzione che impegna la Giunta a individuare una soluzione al problema dei doppi abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico per gli studenti che frequentano scuole, corsi di laurea extra regionali. La risoluzione è a firma dei consiglieri Evangelisti, Tagliaferri e Cuoghi.

Dibattito generale. Prego, consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente. Ringraziamo il consigliere Costa, che ha intelligentemente capito il senso della nostra risoluzione, dimostrando una forte autonomia politica e intellettuale. Le Istituzioni hanno il dovere di cercare soluzioni ai problemi dei cittadini e soddisfare i loro bisogni, soprattutto quando questi ultimi riguardano l’accesso ai servizi e i diritti inviolabili, come quello all’istruzione. In Emilia-Romagna le terre periferiche e di confine sono da molto tempo vessate da un carente servizio di trasporto pubblico inadeguato ed inefficiente.

Molti studenti residenti in aree di confine, come per esempio la zona di Piacenza, Bologna, Reggio Emilia e quella di Rimini, frequentano istituti scolastici e corsi di laurea extra regionali, principalmente in Lombardia, Toscana, Liguria e Marche, con l’onere di dover fare degli scomodi cambi di mezzo e pagare un doppio abbonamento, in quanto non c’è un accordo tra i gestori del servizio di trasporto pubblico. Addirittura per alcune tratte il costo del doppio abbonamento supera i 500 euro.

Il doppio titolo di viaggio per recarsi a scuola è un costo molto gravoso, soprattutto in questo momento storico in cui la congiuntura sociale ed economica mette in grande difficoltà le famiglie, specialmente a causa dei rincari dei carburanti e delle utenze.

Tutti gli studenti hanno pari diritto di accedere ad un servizio di trasporto pubblico adeguato, di qualità, ed efficiente, di potersi recare a scuola senza dover sostenere costi maggiorati, come invece accade ai giovani che frequentano scuole e corsi di laurea extra regionali.

È inaccettabile penalizzare coloro che abitano nei territori di confine e che…

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, un po’ più di silenzio in aula, per cortesia.

 

TAGLIAFERRI: …per ragioni scolastiche o di lavoro devono recarsi nelle regioni vicine.

Il problema di doppi abbonamenti per raggiungere scuole e università extraregionali è annoso ed è al centro del dibattito da molti anni.

Fratelli d’Italia è dalla legislatura scorsa che evidenzia la necessità di istituire un titolo di viaggio unico ed integrato per gli studenti pendolari, soprattutto per quelli che vivono e studiano nella provincia di Piacenza e quella di Rimini, ma anche per coloro che si trovano costretti a raggiungere la propria facoltà in altre regioni.

È estremamente necessario che gli studenti che abitano nei territori limitrofi, al confine tra due Regioni, possano utilizzare gli autobus o i treni necessari per raggiungere le scuole, anche se appartenenti a società e a bacini di trasporto diversi, mediante un unico abbonamento, con un costo paragonabile ad un titolo di viaggio emesso per la stessa distanza da una sola società di trasporto.

Il titolo integrato con validità scolastica dieci mesi, da settembre a giugno, dovrebbe essere sostenuto economicamente dalle due Regioni, limitatamente ai titoli venduti sul proprio territorio.

Alla luce di questo, parlo anche a nome della mia Capogruppo e prima firmataria, Marta Evangelisti e del collega Cuoghi, apprezziamo la disponibilità al confronto e al dialogo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Altri? Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Buongiorno, grazie presidente.

Ringrazio io la collega Evangelisti, il collega Tagliaferri e il collega Cuoghi per avermi lasciato lo spazio per lavorare sul testo che hanno proposto e arrivare a una proposta di emendamento che abbiamo depositato pochi minuti fa e che ha raccolto anche il contributo del collega Delmonte della Lega.

Sostanzialmente ci sembrava opportuno, nell’affrontare il tema che persiste, nonostante il lavoro di questi anni della Regione Emilia-Romagna abbia portato alla risoluzione di alcune questioni puntuali, ci sembrava utile provare ad approfondire…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, un po’ più di silenzio in aula, perché è veramente complicato ascoltare chi interviene.

Prego, consigliere.

 

COSTA: Ci sembrava opportuno provare ad approfondire la questione, oltre alla trattazione di questa mattina attraverso la risoluzione dei colleghi di Fratelli d’Italia, in un’apposita seduta della Commissione III, Territorio, ambiente, infrastrutture e trasporti.

Raccolta la disponibilità del Presidente Caliandro a calendarizzare un prossimo appuntamento dedicato e quella, come sempre costante, dell’assessore Corsini a partecipare ai lavori della Commissione III, abbiamo inteso modificare la risoluzione con due impegni.

Uno riguarda i lavori di questa Regione e che si svolgerà attraverso l’apposita seduta di Commissione, alla quale invitare non soltanto il nostro assessore, ma anche le strutture tecnico-politiche delle Regioni coinvolte, in modo da approfondire le questioni tecniche che impediscono a volte la possibilità di spostamento con un unico abbonamento.

Contestualmente avviare a livello macro, quindi nazionale, un tavolo di lavoro, perché la soluzione di questa questione non sia fondata solo sulla reciprocità, sul dialogo tra singole Regioni, ma ci sia una sorta di lavoro quadro che superi la disponibilità o l’indisponibilità dei singoli territori e metta tutti, da Piacenza a Rimini, nelle medesime condizioni.

Nel frattempo è anche giusto raccontare perché persistano ancora difficoltà che portano gli utenti al doppio abbonamento. Può sembrare una questione banale, ma non è così, almeno dal punto di vista tecnico, e non è nemmeno una questione di cattiva volontà politica, anzi, come dicevo prima, la Regione ha risolto, attraverso il proprio lavoro di mediazione, alcune situazioni puntuali. La questione è meramente tecnica: ci sono differenze tariffare tra le Regioni, il trasporto pubblico locale è su bacini spesso provinciali, anche se in alcuni casi sovra provinciali, ma al massimo tra due Province, noi abbiamo molte Regioni con le quali confiniamo, molte Province con le quali confiniamo e di conseguenza anche diversi soggetti, diversi operatori del trasporto pubblico locale che si occupano a livello di confine del trasporto delle persone.

Diventava quindi complicato omogeneizzare le tariffe, omogeneizzare il trattamento dei dati, avere una piattaforma unica che potesse digitalizzare l’abbonamento, quindi ci sono diverse questioni tecniche che vanno superate.

Del resto, che non sia così semplice lo racconta il percorso che questa stessa Regione ha fatto all’interno dei propri confini. Guardate, che lo stesso problema che oggi si può riscontrare tra la Provincia di Reggio e quella di Mantova, ad esempio, una volta c’era tra le Province di Parma e Reggio piuttosto che di Modena e di Bologna. In questi anni la Regione è riuscita, attraverso il coinvolgimento degli Enti locali, attraverso il confronto con i diversi soggetti industriali che si occupano sui bacini provinciali di trasporto pubblico su gomma, a definire un’unica piattaforma e a realizzare lo strumento del Mi Muovo attraverso il quale, sostanzialmente, noi, indipendentemente dal soggetto che gestisce il pezzo di trasporto che stiamo facendo su quel preciso pezzo di territorio, ci spostiamo da Piacenza a Rimini con un unico abbonamento.

Ci sono voluti anni anche solo per omogeneizzare il trattamento dei dati, omogeneizzare le tariffe e dotarsi di uno strumento unico che significasse la mobilità intra provinciale a livello regionale.

Lo stesso tipo di lavoro va fatto con le altre regioni e con le province delle altre regioni, con i soggetti industriali delle altre regioni. Quindi non è affatto banale. Però, esistono alcuni esempi, come dicevo, di risoluzione attraverso accordi commerciali tra le singole aziende. Vi faccio un esempio di casa mia: TPER Trenitalia, che si occupa di un pezzo di trasporto sulla Parma-Suzzara, ha poi in essere un accordo con TEP di Parma per un pezzo di trasporto su gomma piuttosto che con APAM in provincia di Mantova per un pezzo di trasporto su gomma, ma quello che noi vorremmo provare a definire attraverso anche il lavoro della Commissione dedicato è un lavoro quadro che valga erga omnes e che superi la disponibilità o l’indisponibilità dei singoli soggetti gestori o dei singoli territori.

La proposta di modifica della risoluzione va in questo senso. Credo che il tema meriti di essere trattato, meriti anche di essere superato in maniera completa e definitiva, andando, tra l’altro, in scia a un impegno che è quello di questa Regione sul trasporto pubblico dedicato in particolar modo alle fasce più giovani e alla popolazione studentesca, che merita di essere ricordato perché impegna risorse ingenti da parte di questo Ente ormai da diversi anni a questa parte.

Già adesso esistono alcuni esempi per quanto riguarda anche il trasporto extra regionale per quegli studenti che vivono in Emilia-Romagna in zone di confine e che sono iscritti a scuole primarie e secondarie o istituti professionali che insistono invece in territori limitrofi, ma extra regionali. Ecco, noi vogliamo che questa misura, in scia con l’impegno che questa Regione si è data e che sta portando avanti da diverso tempo, valga erga omnes, valga per tutti e si superino eventuali difficoltà o carenze o criticità dei singoli territori.

Ringrazio per la disponibilità dei colleghi di Fratelli d’Italia a consentirmi un lavoro di manutenzione, di approfondimento sulla risoluzione, sapendo che è un tema la cui discussione la avviamo oggi attraverso la risoluzione della collega Marta Evangelisti, ma che dovremo trattare nelle prossime settimane, in maniera più tecnica e approfondita in Commissione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa. Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente. Anch’io vorrei ringraziare soprattutto il lavoro del consigliere Costa di ricucitura di questo tema, che però giustamente era stato sollevato dal Gruppo di Fratelli d’Italia per quanto riguarda il raccordo e il miglioramento di quelle che sono le condizioni di trasporto degli studenti e delle persone che risiedono o che frequentano anche istituti che stanno a cavallo delle regioni con cui l’Emilia-Romagna confina.

Io credo che l’impegno che noi già stiamo mettendo nella misura che prevede il trasporto pubblico gratuito per quanto riguarda le persone al di sotto dei 19 anni, con una soglia di ISEE, sia un impegno sia economicamente che moralmente importante, perché significa anche cercare di potenziare e indirizzare sempre di più all’impiego del trasporto pubblico locale gli studenti. Penso che anche in una ottica di miglioramento di questo sistema, di costruirlo non solo in solitaria, non solo in autonomia della Regione Emilia-Romagna, che chiaramente ha il pregio di aver stanziato le risorse, di avere identificato in quella azione un punto di forza, ci sia provare da un lato a cercare una modalità corale, lo abbiamo detto anche nella discussione stamattina, nei confronti istituzionali e anche su altri versanti.

Penso che l’apporto che ci può essere nel confronto collettivo con gli altri enti, non solo comunali, ma anche regionali a noi confinanti possa essere d’aiuto sia per risolvere i problemi per i cittadini emiliano-romagnoli, ma nello stesso tempo per introdurre e indurre anche altri territori a fare analoghi ragionamenti, perché probabilmente, anzi più che probabilmente, non credo che sia solo un tema emiliano-romagnolo quello di favorire il trasporto pubblico locale. Non credo che sia solo una condizione per gli studenti emiliano-romagnoli come favorevole, ma sia un orizzonte da condividersi anche con altri.

Penso che nella riformulazione, nella proposta anche di modifica che arriva oggi in aula, rimettere in fila e ricollegare i vari punti, oltre che a condurre un approfondimento in Commissione, ma soprattutto a promuovere sui tavoli nazionali e sulle altre Regioni misure di questo tipo, sia un valore aggiunto, importante, di cui la Regione Emilia-Romagna si può far carico e si può mettere alla testa di uno sprone positivo anche per quanto riguarda dei territori, altri territori, visto che comunque lo stiamo dicendo da più tempo, e non solo legato a questa misura. O noi interveniamo sul potenziamento del trasporto pubblico locale e lo rendiamo in una qualche maniera appetibile, sempre più appetibile anche rimuovendo quelli che sono gli ostacoli di confine, o altrimenti noi quella transizione anche ecologica di un trasporto collettivo che sia in grado di risolvere una serie di questioni che hanno a che fare con l’ambiente, non riusciremo mai a coglierla.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri? Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Solo per una precisazione.

Volevo far presente che è un piacere, su argomenti come questi che trovano il senso comune, poter condividere e poter collaborare. Fratelli d’Italia, peraltro, dall’inizio della legislatura, anche quando non eravamo al Governo, chiede un dialogo con la maggioranza e talvolta si ottiene.

Quindi, non accetto reprimende o sottolineature da parte della collega che ha ritenuto prima di censurare in qualche modo il mio intervento. Noi bavagli non ne abbiamo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri?

Io non ho nessuno in dibattito generale.

A questo punto passiamo alla dichiarazione di voto.

Ricordo anche che siamo ad una seconda stesura della risoluzione, un testo a prima firma: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi, Costa; Bulbi, Sabattini, Pigoni; Delmonte e Daffadà.

Dichiarazioni di voto?

Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Com’è stato ricordato precedentemente anche dal collega Costa, noi stessi abbiamo firmato questa nuova stesura, pur essendo anche d’accordo alla prima. Questa cerca in più di aggiungere un percorso in Commissione che ci vedrà protagonisti anche nel proporre eventualmente nel dialogo delle nuove valutazioni da fare, anche in territori che oggi non sono stati citati, come quelli appenninici dove ad esempio già i collegamenti non sono così frequenti e ottimali, in più laddove c’è da svalicare un confine dell’Appennino e andare a sfruttare servizi di altre Regioni è ancora più complicato nell’incastrare la logistica, perché spesso i tempi dei mezzi di trasporto non combaciano, e in più ovviamente, come citato nella risoluzione a prima firma Fratelli d’Italia, i costi sono un problema reale oggi, che può incidere sulle famiglie di quelle zone.

Crediamo quindi che uno sviluppo in Commissione vada fatto per cercare di capire tutte le realtà che esistono ad oggi e le problematiche in questo senso, e trovare un sunto che possa permettere alla nostra Regione di fare da capofila in un tavolo, che magari riesca a risolvere questo problema con degli abbonamenti coordinati o con qualunque altra soluzione. Penso anche a degli sgravi diretti, ad esempio, per cercare di risolvere questa problematica.

Siamo quindi favorevoli, come dichiarazione di voto, alla risoluzione nella sua seconda stesura e parteciperemo ai lavori della Commissione con delle nuove proposte. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Delmonte.

Altri in dichiarazioni di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto mettiamo in votazione questa seconda stesura di risoluzione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

(La risoluzione oggetto 6055 è approvata all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 6361

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere presso il Ministero della Cultura la candidatura del ballo liscio emiliano-romagnolo in tutte le sue forme e latitudini come patrimonio immateriale dell’umanità tutelato dall’Unesco. A firma dei Consiglieri: Amico, Mori, Pompignoli, Bondavalli, Bulbi, Fabbri, Rossi, Pelloni

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso alla risoluzione 6361: Risoluzione che impegna la Giunta a sostenere presso il Ministero della Cultura la candidatura del ballo liscio emiliano-romagnolo in tutte le sue forme e latitudini come patrimonio immateriale dell’umanità tutelato dall’Unesco, a firma dei consiglieri Amico, Mori, Pompignoli e Bondavalli.

Apriamo il dibattito generale.

Prego, consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Dispiace appunto, ma non vogliamo esporci a irritualità per quanto riguarda l’Aula, sarebbe piaciuto anche ai banchi dell’opposizione poter ascoltare qualche brano del liscio, ma non è questa la sede, casomai saranno altre le occasioni che ci consentiranno di poterlo fare, non è questo il luogo.

Tuttavia siamo oggi qui a presentare una risoluzione che prende spunto da una serie di riflessioni e ragionamenti che sono stati fatti anche nella passata legislatura. Qui voglio ringraziare la collega Rontini per aver portato all’attenzione già nel passato questo tema, che oggi vorremmo riprendere, da un lato a partire da quelle che sono state le dichiarazioni, pubbliche, fatte dall’assessore Felicori nei mesi passati, ma a quello che è un movimento che sta crescendo progressivamente sul territorio emiliano-romagnolo, in ordine a una candidatura al patrimonio immateriale dell’UNESCO del fenomeno del liscio, che è un fenomeno molto variegato, plurimo e articolato, che non ha solo un’origine, ma ha tante origini, che nel corpo complessivo della Regione Emilia-Romagna ha trovato nel corso degli anni, e ancora oggi, sia radici storiche che riattualizzazioni molto evidenti, fino ad arrivare al Festival di Sanremo nelle scorse edizioni con delle nuove sue apparizioni.

Infatti, le tradizioni locali connesse al fenomeno del liscio si possono considerare matrici autenticamente popolari di profonde trasformazioni avvenute in Emilia-Romagna tra l’Ottocento e il Novecento, con il nascente movimento operaio, l’impetuoso sviluppo delle forme solidaristiche della cooperazione, l’irruente ingresso dell’Italia unita nel circuito dell’internazionalizzazione delle merci, cicli di emigrazione consistenti che i segmenti della popolazione hanno attraversato.

Questi sono solo alcuni degli elementi che fanno del fenomeno nel suo complesso la sua scaturigine, un fenomeno che è nato e si è sviluppato attraverso un molteplice intreccio di processi storici, sociali, culturali che nelle nostre terre hanno visto entrare in scena protagonisti inediti per la prima volta, braccianti, contadini, artigiani, il proletariato associato nella cooperazione, commercianti e musicisti esclusi dal circuito professionale colto. A questo va aggiunto il radicamento della cultura musicale popular, popolare, e la diffusione delle musiche popolari trasferite di generazione in generazione, che hanno permesso l’affermazione di importanti protagonisti del mercato discografico nazionale nel corso della seconda parte del secolo scorso.

La presenza di diverse tradizioni di liscio, che affondano le radici nell’Ottocento, emerge in tutta evidenza nei primi tre decenni del Novecento e si caratterizza per un uso peculiare di strumenti differenti per repertori similari.

Tali tradizioni si sviluppano attraverso la diffusione di pratiche musicali coreutiche esotiche. Il valzer, la mazurka, la polka scritte di proposito all’italiana sono consuetudini musicali autenticamente mitteleuropee, diffuse in tutto il continente, formando un composito collage di repertori in cui si inserisce a pieno diritto anche la nostra storica esperienza musicale.

Nel primo dopoguerra nella nostra regione, soprattutto grazie a Secondo Casadei, detto anche “lo Strauss della Romagna”, si sono diffuse e si sono consolidate rapidamente diverse scuole di ballo liscio, una emiliana, una romagnola e anche una bolognese. Ora, la risoluzione illustra le sue declinazioni nei dettagli. Anche cerca di ripercorrere sia la parte storica che la parte stilistica di queste tre modalità, che comunque hanno visto una loro evoluzione complessiva nel corso di tutto il Novecento e hanno anche contrassegnato molta parte delle balere e dei locali da ballo di cui la nostra regione è disseminata ancora oggi, delle feste, delle sagre popolari estive, fino ad arrivare alle orchestre spettacolo. Dicevo, le sue evoluzioni sono arrivate fino al palco del Festival di Sanremo qualche tempo fa.

Non ripercorro, quindi, in forma musicologica quella che è la ricostruzione che nel testo della risoluzione facciamo e che lasciamo, appunto, agli atti. Per altro si conclude dicendo, e per questo ringrazio la collega Rontini, che nella scorsa risoluzione è stata approvata una risoluzione che impegnava la Giunta a sostenere la proposta di candidatura del ballo folcloristico romagnolo come patrimonio immateriale dell’umanità tutelato dall’UNESCO.

Da qui, proprio perché abbiamo riconosciuto, all’interno della risoluzione, una serie di forme, latitudini, modalità di rappresentazione del liscio, di interpretazione del liscio che coinvolgono la Filuzzi per quanto riguarda Bologna, i Violini di Santa Vittoria, ma anche il famoso Battagliero di Bibbiano, e poiché abbiamo inteso allargare lo sguardo, appunto, non solo circoscritto alla parte romagnola, chiediamo con questa risoluzione alla Giunta di sostenere presso il Ministero della cultura la candidatura del ballo liscio emiliano-romagnolo, in tutte le sue forme e latitudini, come patrimonio immateriale dell’umanità tutelato dall’UNESCO. Questa è una delle forme attraverso cui noi possiamo pensare di tutelare il nostro patrimonio. Solitamente lo agganciamo, lo pensiamo rispetto a dei beni materiali fisici, a dei beni architettonici. In questo caso è immateriale.

Chiediamo di promuovere, anche attraverso bandi, finanziamenti e iniziative culturali, la diffusione del ballo liscio soprattutto tra i giovani, perché trova e può trovare nuovo interesse, appunto, nelle giovani generazioni, e quindi di non lasciarlo confinato solo ed esclusivamente a chi ha memoria e ancora oggi comunque calca le piste particolarmente lisce dei locali da ballo particolarmente sdrucciolevoli, per consentire i volteggi del valzer e valorizzare il ballo liscio come patrimonio culturale nel territorio emiliano-romagnolo attraverso i portali web ufficiali sia informativi, sia turistici della Regione, con la collaborazione degli Enti locali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri in dibattito generale? Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

Anch’io sono a sottolineare, rispetto allo spirito che è stato ben descritto e illustrato dal collega Amico, sono a sostenere e sottolineare l’importanza di questo impegno che chiediamo, che segue l’interessamento e l’impegno già promosso nella scorsa legislatura della collega Rontini. Perché la linea di ragionamento sui temi della cultura popolare è una linea che tracciamo come Regione Emilia-Romagna con grande coerenza.

Nel senso che la cultura, intesa come quel patrimonio immateriale anche, che coinvolge le tradizioni locali, popolari, che ci ha visto andare a valorizzare le rievocazioni storiche, i carnevali, piuttosto che appunto oggi il ballo liscio inteso anche come folklore romagnolo, in particolare per la tradizione che esso rappresenta, è l’espressione coerente di una valorizzazione dal basso di tutto ciò che in qualche modo costituisce l’identità della nostra cultura popolare.

Dicevo, una cultura immateriale, fondamentale per il mantenimento anche delle diversità territoriali, delle origini e delle tradizioni che in un contesto sempre più globale e globalizzato ci aiuta a recuperare le radici della nostra storia e aiuta anche il dialogo interculturale.

Sì, perché il ballo, perché la musica, perché l’arte creativa, sollecita l’incontro, il coinvolgimento, tra l’altro in una modalità assai paritaria essendo sostanzialmente un ballo di coppia.

Devo anche dire che l’importanza di queste manifestazioni culturali, per cui chiediamo un così illustre riconoscimento, è anche il riconoscimento di una ricchezza, di una ricchezza di saperi, di competenze, di creatività, di arte che la nostra Regione appunto promuove non soltanto sul nostro territorio, ma a livello nazionale e nel mondo, perché non dimentichiamo che spesso i nostri artisti esprimono quest’arte, questa cultura popolare in tante parti del mondo, dove risiedono italiani che attraverso queste musiche rammentano e sentono di appartenere ad una comunità importante, intrisa di memorie, di sentimento e di emozione.

Ecco quindi che le balere, le feste da ballo, i festival rurali, tutti questi luoghi popolari diventano i luoghi della storia, ma anche luoghi molto attuali. Diciamo che il ballo liscio e il folklore romagnolo non fanno altro che ravvivare costantemente.

Ecco dunque che questi fenomeni sono intrecciati, sono intrecciati non soltanto con l’emozionalità che ho cercato di tracciare, ma anche con una macchina economica, produttiva, che integra fortemente l’esperienza folkloristica dell’Emilia-Romagna.

Come diceva bene il collega Amico, parlando del ballo liscio e del folklore romagnolo da emiliani, quindi anche subendo il dubbio da parte dei colleghi romagnoli che non sappiamo ballare il ballo liscio, ma io ovviamente tendo a smentire assolutamente questo aspetto, perché il nonno mi ha introdotto a questi balli meravigliosi, devo dire che da emiliani ricordiamo l’origine che il liscio ha avuto sin dall’800 nella bassa reggiana e più precisamente a Santa Vittoria di Gualtieri.

Nei latifondi, come diceva il collega Amico, nei fondi dei braccianti stagionali di molte zone il ballo liscio era un’occasione di ritrovo, se posso permettermi anche di riscatto, di autodeterminazione, di svago ma anche di confronto, perché era un’occasione di ritrovarsi, ma anche di ritrovarsi in un’idea di mondo inclusivo, dove le diversità si coniugavano e si confrontavano tra musicisti ambulanti piuttosto che bande di paese, che attraverso polke, mazurche, valzer e quant’altro facevano comunità.

Nella bassa reggiana si stabilirono tra Bagnolo e Cadelbosco e poi a Santa Vittoria queste famiglie, creando il caso del paese dei cento violini, dove si insegnava a suonare, a creare e ancora ora rappresentano una storia importante e un grande orgoglio per tutti noi.

Credo che ci siano, al di là delle sensibilità e delle appartenenze, tutti i presupposti, tutti gli elementi per considerare questo tratto della nostra cultura regionale di comunità come un elemento prezioso, da valorizzare, da sviluppare e, come si chiede nella risoluzione, da riconoscere in un livello che vada oltre noi, anche promuovendo bandi, sostegni, finanziamenti per una diffusione soprattutto tra i giovani, perché, in questo momento, in questo periodo storico, dove la digitalizzazione è così importante per l’emancipazione anche culturale e sociale per la connessione, può  rischiare di in qualche modo rinchiuderci un po’ nella solitudine che, soprattutto per i ragazzi e per le ragazze, può essere davvero un auto isolamento, il ballo, la musica e la creatività, perché no, anche la gioia del ritrovarsi, può, attraverso il ballo liscio e il folklore romagnolo, essere un elemento e un’occasione davvero molto importante.

Andrei, con questa risoluzione, a spolverare, quegli odiosi stereotipi di un ballo liscio destinato soltanto alle persone agée, anzi confermo, in particolare nel reggiano, il coinvolgimento di tante persone, di tanti ragazzi e ragazze che, invece, potrebbero voler approcciare questa occasione di incontro, di creatività nel segno della musica, ovviamente valorizzando anche – questo è conseguente – i territori e la storia che ha dato vita a tutto questo, perché noi guardiamo sempre avanti, noi guardiamo sempre in prospettiva al futuro, ma con le radici ben piantate nel nostro passato.

In questo senso voglio ringraziare i colleghi che hanno reso possibile la discussione su questo punto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Mori.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Vorrei condividere anche con l’Assemblea questa risoluzione, che, a mio modo di vedere, traccia giustamente i vari passaggi per i quali il liscio… Dico sinceramente la verità, non conoscevo il liscio emiliano, conosco il liscio romagnolo. Per cui era necessario fare questo passaggio, anche se, dico la verità, già dal 2017-2018 ci sono stati vari passaggi anche a livello parlamentare, senza a oggi arrivare a una conclusione.

Quindi, è un ennesimo atto che noi facciamo, attraverso il quale cercheremo di riconoscere e di far riconoscere il liscio come patrimonio dell’UNESCO. Penso che sia assolutamente difficile, un percorso lungo, ma è da tanti anni che ci stiamo provando. Spero che con questa ennesima risoluzione arriveremo finalmente al dunque; anche perché, a mio modo di vedere, il liscio è tradizione e identità di un territorio. Lo vediamo in tutte le sue forme e soprattutto è identificativo della nostra Regione.

Io parlo di Romagna, ovviamente, perché conosco meglio il liscio romagnolo, e di quanto stiamo facendo anche noi in Romagna con le scuole per i bambini. Partono da sei anni a ballare il liscio romagnolo nelle nostre città fino a vent’anni, venticinque anni, con crescente apprezzamento anche da parte di tutti i ragazzi. Questo credo che sia fondamentale per riscoprire quei valori che molto spesso sono andati perduti nel corso del tempo.

Su questo, quindi, bisogna assolutamente insistere. Ovviamente noi, ad esempio, nel Comune di Forlì festeggiamo il liscio romagnolo con la celebrazione di Secondo Casadei, inventore ovviamente di Romagna mia, che penso che sia una delle canzoni più cantate a livello mondiale. È un riconoscimento perché noi riteniamo che questa sia la strada corretta e giusta affinché, appunto, non si perdano quelle tradizioni di tanti anni fa.

Quindi, non voglio tediarvi più del previsto, visto che comunque fra un po’ andremo a pausa pranzo e vorrei votare questa risoluzione convintamente rispetto, appunto, a un percorso che è stato incardinato dal primo firmatario, consigliere Amico, da me condiviso subito e sul quale credo che si debbano investire risorse proprio per mantenere alta questa tradizione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli. Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente, brevemente, perché naturalmente molto è stato detto e concordo con i colleghi. Però vorrei esprimere, appunto, anch’io il valore di questa risoluzione, di questo impegno che chiediamo partendo da una premessa. Ovvero, da quanto davvero sia ricco il patrimonio di espressioni che riguardano il fenomeno del cosiddetto liscio proprio nell’ambito della nostra Regione.

Hanno peraltro caratterizzazioni differenti, dai canoni musicali, agli strumenti utilizzati che lo accompagnano, sino anche alle forme di ballo che lo esprimono. Diverse sono le tipologie di esso ancora oggi diffuse nei nostri territori, nei territori dell’Emilia-Romagna.

Credo che si possa definire un genere di musica e di ballo per certi versi anche di natura etnica, in quanto intimamente connesso proprio alla storia delle nostre comunità.

Le origini sono legate, questo è evidenziato nella parte iniziale della risoluzione che ho sottoscritto insieme ai colleghi, alle trasformazioni avvenute in ambito regionale tra ‘800 e ‘900, con rimandi documentati ed evidenti relativi, ad esempio, alla nascita del movimento operaio e allo sviluppo della cooperazione. Ne è derivato il fatto che il liscio ha avuto tra i suoi protagonisti e interpreti figure di braccianti, contadini, artigiani, commercianti, o musicisti non professionisti.

Se il personaggio di maggiore notorietà nato nel 1906 affermato nel primo dopoguerra è senza dubbio Secondo Casadei, essenzialmente tre sono le principali scuole di ballo liscio che poi si sono diffuse: quella emiliana, quella romagnola e bolognese, secondo la tradizione denominata Filuzzi.

Da espressione dell’ambito territoriale reggiano, e dunque emiliano della Regione, penso vadano ricordati compositori di musica da ballo, come Tienno Pattacini di Barco di Bibbiano; nonché le famiglie Bagnoli e Carpi di Santa Vittoria di Gualtieri riconosciuta come il paese dei 100 violini.

Associando alla genesi richiamata e ai personaggi che poi sono diventati senz’altro molto noti in luoghi popolari a partire dalle balere, dalle feste popolari civili e patronali in cui trovò spazio e diffusione, penso si possa davvero avere un’idea chiara, precisa e compiuta di come oggi il ballo liscio possa essere considerato a tutti gli effetti un patrimonio identitario di natura storica e culturale.

Allora mi deriva che, anche richiamando una risoluzione che, veniva ricordato prima, è stata presentata nel corso della precedente legislatura con la quale si chiedeva alla Giunta di sostenere la candidatura del ballo folcloristico romagnolo come patrimonio immateriale dell’umanità sotto l’egida dell’UNESCO, è giusto oggi avanzare analoga richiesta estesa al ballo liscio emiliano-romagnolo in tutte le sue forme, in tutte le sue latitudini, in tutte le sue espressioni, come brevemente ho ricordato in questo intervento.

Insieme a questo, proprio anche ad avvalorare ulteriormente l’idea di un patrimonio che è di tutti, a tutti gli effetti anche da far conoscere, da far diffondere in particolare anche ai giovani, perché non perdono l’opportunità di conoscere quanto ha caratterizzato questi anni il ballo liscio, prevedere l’impegno di appositi bandi, finanziamenti, iniziative dedicate, perché davvero tanto si potrà fare per percorrere questa strada. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale.

Prima di passare alle dichiarazioni di voto, ha chiesto la parola l’assessore Felicori.

Prego, assessore.

 

FELICORI, assessore: Ci tengo a dire due parole per ringraziare di cuore i consiglieri che hanno proposto questa mozione, a cui la Giunta aderisce pienamente e totalmente, anzi comunico che abbiamo già iniziato i dialoghi con il Ministero, perché la titolarità dell’iniziativa verso l’Unesco è una titolarità nazionale, quindi il nostro compito è quello di sensibilizzare e di mobilitare il Ministero, e naturalmente siamo in concorrenza con tante altre realtà che ambiscono a questo.

Perché è giusto oggi continuare il lavoro che giustamente è stato indicato come un lavoro che dura da tempo? Perché siamo di fronte ad un processo di rinascita del tema del liscio e del ballo popolare in Emilia-Romagna, che ha diverse realtà. Pensiamo alla realtà di Mirko Casadei, che, attraverso un festival che la Regione sostiene, Balamondo, da diversi anni è presente in Romagna con ospiti e grandi artisti di tutto rilievo. Pensiamo all’esperimento che abbiamo fatto la scorsa estate a Forlì, anche con l’aiuto della Regione, dove abbiamo mostrato quanti gruppi nuovi di ragazzi giovani esistano e pratichino produttivamente il ballo liscio, quindi il liscio non è solo un ballo per vecchie generazioni con musicisti popolari, ma una forma nuova anche di contaminazione con le musiche dei giovani ed una forma produttiva.

Proprio di recente ho avuto modo di vedere a Maranello la prima recita della seconda produzione che Riccardo Tesi ha dedicato al liscio, che è un tentativo di lettura e rielaborazione colta della tradizione del liscio, cosa di cui noi abbiamo assolutamente bisogno, perché se pensiamo all’esperienza di successo del tango, vedete che il tango che oggi è una musica, un vallo assolutamente popolare in tutta Europa, ha avuto, nel passaggio di Gardel e di Piazzolla, un passaggio fondamentale per dare nobiltà senza perdere le caratteristiche popolari di queste realtà. Devo dire che questa nuova produzione è veramente super, come lo fu la prima, che in realtà ha aperto le menti sulla possibilità che il liscio non resti soltanto, ammesso che questo “soltanto” non sia riduttivo, un ballo popolare.

In questa chiave abbiamo anche iniziato un dialogo con la Fondazione nazionale della danza per ipotizzare che anche a livello della nostra compagnia di danza si possano studiare delle coreografie che rilancino - sempre dentro il grande discorso della musica colta e della danza colta - il tema ballo.

È importante che questo movimento nostro non sia un’operazione di palazzo, qualcosa guidato dall’alto. È importante che sia un vero movimento popolare. Abbiamo, quindi, costruito un sito che è proprio costruito sull’idea partecipativa di questo movimento, quindi sarà un sito secondo la filosofia del crowdsourcing, cioè che tutti diventano risorsa per questo movimento. È importante che questo movimento sia un movimento regionale, prima di tutto perché liscio, più Filuzzi, più Violini di Santa Vittoria e così via sono una realtà di diverse modalità di trasformazione della musica colta nord europea e nella musica popolare padana, secondo, perché ci dà più forza politica.

Infine, concludo segnalando un fatto che mi ha un po’ incuriosito a cui siamo arrivati per caso: sta aumentando la sensibilità antropologica delle nostre leggi. Questa questione del ballo è molto importante in questa chiave, la questione dei carnevali è molto importante in questa chiave, la stessa legge sui cimiteri e la stessa legge sui personaggi illustri ha una visibile dimensione antropologica che, se volete, possiamo anche considerare un arricchimento della cultura generale della nostra Assemblea, a cui sono lieto di aver contribuito grazie a tutti i consiglieri e a tutti voi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Felicori.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto, se ci sono.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Vorrei ringraziare i colleghi, sia coloro che hanno sottoscritto sia quelli che parteciperanno positivamente e favorevolmente al voto. Vorrei ringraziare anche l’assessore Felicori con il quale ci eravamo confrontati all’atto della stesura della risoluzione, che ha questo esito. Ovviamente il nostro voto sarà convintamente favorevole rispetto a questa risoluzione, rispetto a questo orizzonte che adesso l’assessore ha definito antropologico. Io dico anche molto culturale, per quanto riguarda non solo gli aspetti delle tradizioni, ma anche la contaminazione di queste tradizioni.

Penso a come lo stesso ballo liscio, nelle nuove interpretazioni, quelle più famose degli Extraliscio o quelle meno famose dell’Usignolo, il settetto a fiati l’Usignolo, che contaminano poi le opere di letteratura di Paolo Nori, Daniele Benati eccetera, ci dica come questa cultura sia cultura ancora viva, vivace, capace di intessere relazioni, costruire orizzonti e portare qualcosa che sta nel patrimonio immateriale di questo territorio, per cui il nostro voto, appunto, per tutte queste ragioni e quelle espresse all’interno della risoluzione, sarà convintamente favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri in dichiarazioni di voto? Consigliera Mori.

 

MORI: Sì, grazie, presidente. Semplicemente in linea con la discussione e la convergenza sull’importanza, sottolineata anche dall’assessore, rispetto a queste tradizioni culturali, a questa sensibilità antropologica che l’Assemblea legislativa sta proseguendo con coerenza, il Partito Democratico esprime parere ovviamente favorevole alla risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri? Io non ho altri in dichiarazione di voto.

Si sono aggiunte alla risoluzione anche le firme dei consiglieri Bulbi, Fabbri e Pelloni.

A questo punto mettiamo in votazione la risoluzione 6361.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 6361 è approvata all’unanimità dei votanti)

 

Colleghi, sono le 12,55. Dichiaro chiusa la seduta del mattino.

Ci vediamo alle 14,30. Grazie a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 12,55

 

ALLEGATO

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI; Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la consigliera Marta EVANGELISTI e gli assessori Andrea CORSINI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI

 

Votazione elettronica

OGGETTO 6285

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi con il Governo e con la Commissione Europea per far valere ragioni oggettive sull'inopportunità della decisione dell'Irlanda di adottare un sistema di etichettatura sui rischi sanitari del vino che non distingue tra l'uso e l'abuso, al fine di salvaguardare le produzioni vitivinicole italiane ed emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Costi, Pillati, Mori, Molinari, Rossi, Sabattini, Daffada', Zappaterra, Costa, Bulbi, Rontini, Fabbri, Caliandro, Bessi, Soncini, Marchetti Francesca, Maletti

 

Presenti: 45

Favorevoli: 41

Contrari: 1

Astenuti: 2

Presente non votante: 1

Assenti: 5

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DELMONTE Gabriele; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; GERACE Pasquale

 

Contrari:

GIBERTONI Giulia

 

Astenuti:

CUOGHI Luca; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; PELLONI Simone; ZAPPATERRA Marcella

 

Emendamenti

OGGETTO 6285

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi con il Governo e con la Commissione Europea per far valere ragioni oggettive sull'inopportunità della decisione dell'Irlanda di adottare un sistema di etichettatura sui rischi sanitari del vino che non distingue tra l'uso e l'abuso, al fine di salvaguardare le produzioni vitivinicole italiane ed emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Costi, Pillati, Mori, Molinari, Rossi, Sabattini, Daffada', Zappaterra, Costa, Bulbi, Rontini, Fabbri, Caliandro, Bessi, Soncini, Marchetti Francesca, Maletti

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Evangelisti Marta, Cuoghi, Tagliaferri

«Negli impegni alla Giunta, al primo paragrafo si propone la sostituzione delle parole "ad attivarsi in primo luogo con il Governo e con la Commissione Europea" con le parole "a sostenere il Governo e la Commissione europea".»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Evangelisti Marta, Cuoghi, Tagliaferri

«Inserire negli impegni alla Giunta:

"- Ad intraprendere anche a livello regionale, azioni ed iniziative volte alla difesa dei prodotti tipici vitivinicoli, tutelando i nostri operatori regionali, tenuto conto di quanto il settore del vino incida nella economia locale anche a livello lavorativo, rappresentandone una delle eccellenze ed essendo da sempre elemento caratterizzante della nostra cultura regionale e più in generale di quella italiana."»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Rainieri Fabio, Pompignoli

«Dopo il periodo che inizia con "Evidenziato che" e termina con la parola "esempio" aggiungere il seguente periodo:

“Ricordato che il 26 ottobre 2022 l'Assemblea legislativa regionale ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno oggetto 5873 collegato al Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Interventi urgenti a sostegno del settore agricolo, agroalimentare, ittico e delle bonifiche" con il quale, dopo avere sottolineato che "il vino è territorio, cultura e tradizioni ed equipararlo ad altri alcolici o superalcolici è sintomo di ignoranza e disinformazione", ha impegnato la Giunta regionale a condannare l'approccio semplicistico e infondato che equipara il vino, in termini di effetti dannosi per la salute, a tutte le altre bevande alcoliche e superalcoliche in commercio, senza che sia definita alcuna distinzione in termini di tipologia di prodotto e modalità di consumo e a farsi portavoce, presso le competenti sedi istituzionali nazionali ed europee, della necessità di difendere il vino nella sua corretta identità, biodiversità e tradizione.”»

(Approvato)

 

OGGETTO 6317

Risoluzione per impegnare la Giunta a rapportarsi con il Governo nazionale affinché dia corso all'adozione immediata di misure emergenziali straordinarie necessarie al contenimento del caro-energia, con specifico riferimento ad interventi urgenti a favore delle società e associazioni sportive dilettantistiche e a soggetti imprenditoriali con impianti di natura pubblica in gestione, in modo che possano fronteggiare il cosiddetto "caro bollette" e l'aumento dei costi di funzionamento. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Liverani, Bondavalli, Daffada', Rossi, Sabattini, Rontini, Pillati, Caliandro, Amico, Gerace, Mumolo, Zappaterra, Molinari, Mori, Bulbi, Fabbri, Piccinini, Zamboni, Stragliati, Rancan, Catellani, Montevecchi, Marchetti Daniele, Occhi, Pelloni

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Stragliati Valentina, Liverani

«Nelle premesse dell'atto, dopo le parole "favorendo la diffusione di sani e corretti stili di vita;" è integrato e aggiunto il seguente punto:

"- Le palestre, nonché gli impianti natatori e sportivi, svolgono anche un fondamentale aiuto per le persone affette da disabilità e per la loro riabilitazione. Particolari palestre sono riconosciute dal Servizio sanitario regionale e sono abilitate a svolgere "Attività motoria adattata" (AMA), ovvero l'attività che viene prescritta da medici a persone con determinate patologie."»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Stragliati Valentina, Liverani

«Nell'impegno dell'atto, dopo le parole "al fine di salvaguardare tutte le proposte di attività sportiva esistenti" sono aggiunte le seguenti parole:

", con particolare attenzione alle palestre vocate all'attività "AMA","»

(Approvato)

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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