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207.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 19 APRILE 2023

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 6525

Interpellanza sulle problematiche riscontrate nelle dimissioni protette, con particolare riguardo all'AUSL di Piacenza. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

STRAGLIATI (Lega)

DONINI, assessore

STRAGLIATI (Lega)

 

OGGETTO 6533

Interpellanza circa i motivi per cui le seggiovie "Grotti - Monte Cervarola" e "Sant'Anna Pelago - Poggio Scorzatello", site nei comuni di Montecreto e Pievepelago, in provincia di Modena, non siano ancora entrate in funzione, nonostante siano risultate destinatarie di contributi regionali assegnati nell'anno 2018. A firma del Consigliere: Pelloni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

PELLONI (Lega)

CORSINI, assessore

PELLONI (Lega)

 

OGGETTO 6567

Interpellanza in merito al monitoraggio sulle misure di contenimento della Peste Suina Africana PSA e a un possibile aumento dei casi. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri, Delmonte, Pompignoli, Facci, Montevecchi, Catellani, Rancan, Bargi, Liverani

(Ritiro)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 6575

Interpellanza per sapere se la Giunta intenda dare seguito al protocollo siglato nell'ottobre 2022, insieme al ministero della Difesa, Comune di Piacenza, Ausl di Piacenza e Università di Parma, circa la ristrutturazione dell'ex ospedale militare di Piacenza, così da renderlo sede definitiva del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicine and Surgery dell'Università di Parma. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

STRAGLIATI (Lega)

DONINI, assessore

STRAGLIATI (Lega)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 6501

Interpellanza sugli esiti delle misure per il risparmio energetico attuate nelle sedi regionali. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

CASTALDINI (FI)

PRESIDENTE (Rainieri)

BARUFFI, sottosegretario

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 6638

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Partecipazione all'evento ciclistico Tour de France – Disciplina dei rapporti fra i soggetti pubblici promotori del Grand Départ 2024". (65)

(Relazione della commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 6638/1/2/3 – oggetti 673767386739 – Presentazione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

AMICO, relatore della commissione

LIVERANI, relatore di minoranza

BONDAVALLI (BP)

CUOGHI (FdI)

POMPIGNOLI (Lega)

MARCHETTI Francesca (PD)

FACCI (Lega)

AMICO (ERCEP)

BONACCINI, presidente della Giunta

LIVERANI (Lega)

AMICO (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

MASTACCHI (RCPER)

EVANGELISTI (FdI)

RANCAN (Lega)

 

OGGETTO 5639

Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare, di concerto con le Aziende Servizi alla Persona e i Distretti Sanitari, una ricognizione utile all'individuazione di tutte quelle strutture sociosanitarie che necessitino di interventi di riqualificazione strutturali ed energetici. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Facci, Bergamini, Stragliati

(Rinvio)

PRESIDENTE (Rainieri)

MARCHETTI Daniele (Lega)

MARCHETTI Francesca (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 6737 - 6638

Emendamenti oggetto 6638

Comunicazione prescritta dall’art.69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,48

 

PRESIDENTE (Zamboni): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 207 del giorno 19 aprile 2023.

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza la presidente Petitti, il consigliere Delmonte, la vicepresidente della Giunta Priolo e gli assessori Calvano, Felicori e Mammi.

I consiglieri Sabattini e Bulbi hanno informato che si collegano da remoto, a norma dell’articolo 102-bis del Regolamento.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Zamboni): Riprendiamo i lavori dallo svolgimento delle interpellanze.

 

OGGETTO 6525

Interpellanza sulle problematiche riscontrate nelle dimissioni protette, con particolare riguardo all’AUSL di Piacenza. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

PRESIDENTE (Zamboni): Cominciamo dall’interpellanza oggetto 6525: interpellanza sulle problematiche riscontrate nelle dimissioni protette, con particolare riguardo all’AUSL di Piacenza.

L’interpellanza è a firma dei consiglieri Stragliati e Rancan. La illustra la consigliera Stragliati.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Donini. Questa è un’interpellanza relativa al tema delle dimissioni protette, un tema che ho sentito poco o niente trattare in Assemblea, ma che ritengo sia molto importante.

La dimissione protetta è una dimissione da un contesto sanitario che prevede una continuità di assistenza e di cura attraverso un programma concordato tra il medico curante e i servizi sociali territoriali dell’ASL di appartenenza e dell’Ente locale, quindi un insieme di azioni che costituiscono il processo di un passaggio organizzato di un paziente dall’ambiente ospedaliero o similare a un ambiente di cura di tipo familiare, al fine di garantire la continuità assistenziale e promuovere percorsi di aiuto a sostegno della salute e del benessere della persona, tramite interventi coordinati tra sanitario e sociale.

È, quindi, un tipo di approccio multidisciplinare di pianificazione della dimissione sviluppato prima che il paziente sia dimesso. Migliora, quindi, la qualità della vita, l’integrazione tra ospedale e territorio e tra i professionisti sociosanitari coinvolti nel processo di assistenza e di cura.

Il percorso di dimissioni protette presuppone una forte sinergia tra i servizi coinvolti, in modo particolare protocolli integrati ASL-Comuni, che rendono efficaci gli interventi. Evidenzio, però, che da anni la ASL di Piacenza ha elaborato protocolli interni riguardanti la dimissione protetta esclusivamente relativi al percorso sanitario. Il servizio sociale territoriale viene coinvolto con ritardo quando, invece, sarebbe necessario agire congiuntamente, in considerazione del fatto che l’assistente sociale, potendo valutare la situazione sociale e quindi la situazione abitativa, economica e familiare dell’utente, è in grado di coniugare i bisogni sociali con quelli sanitari, evidenziati dagli operatori sanitari.

Questa mancanza di sinergia determina non poche criticità: tempistiche nella comunicazione delle dimissioni protette alla famiglia e al servizio sociale, che si trova in difficoltà ad organizzare con tempestività il rientro al domicilio del familiare utente, ritardi nella prescrizione di ausili che possono servire a domicilio, mancata, tempestiva attivazione dei trattamenti fisioterapici da parte del curante, con conseguente necessità di rivolgersi al privato con connessi costi da sostenersi.

Come dicevo, la dimissione protetta è un procedimento multidisciplinare davvero molto importante, che va a garantire un rientro al domicilio efficace del paziente, per cui ci deve essere necessariamente un’integrazione tra l’ambiente sanitario e quello più sociale territoriale, per cui, assessore, io interpello la Giunta regionale per sapere se sia a conoscenza della situazione e cosa intenda fare per migliorarla. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie alla consigliera Stragliati e al consigliere Rancan per questa interpellanza, che pone davvero un tema strategico, di cui si parla poco, ma che presenta in sé tutto il concetto di High Care, di presa in carico, con un approccio giustamente multidisciplinare, che è una sfida sempre più importante da vincere insieme a tutti i professionisti e da organizzare nel migliore dei modi.

L’approccio multidisciplinare nella dimissione protetta è quindi considerato un valore per chi le parla, per questa Giunta, per le nostre aziende sanitarie, imprescindibile per il completamento del percorso di cura dei pazienti ricoverati in acuto presso le strutture ospedaliere della ASL, in questo caso di Piacenza.

Fino al 2019 erano attivi due percorsi distinti, a seconda della destinazione del paziente acuto in dimissione, l’area ospedaliera di lungodegenza o di riabilitazione estensiva, o l’abitazione del paziente con l’attivazione dei servizi domiciliari, in pratica anche in prosecuzione.

L’importanza e la complessità del percorso avevano indotto già in periodo pre-Covid ad ipotizzare una revisione delle diverse fasi per rendere il percorso più omogeneo e integrato, proposito temporaneamente rallentato obiettivamente dalla pandemia, come lei ha rilevato.

Terminata l’emergenza si è ripreso il tema con l’istituzione della Centrale post-acuti, collocata all’interno della struttura ospedaliera di Piacenza, con personale dedicato, perché anche questo è importante, avere personale dedicato. Infermieri e assistenti sociali provenienti dall’area territoriale, esperti di dimissioni protette e infermieri dell’area ospedaliera, esperti in dimissioni della lungodegenza. Appunto, lavorare insieme in una centrale unica.

In questo modo si è avviata l’unificazione dei due percorsi, anche attraverso l’informatizzazione della richiesta unica di segnalazione, valutazione e attivazione del percorso.

Nel 2022 l’azienda ha trasformato il CPA in centrale operativa continuità delle cure, con l’individuazione di un assistente sociale quale figura di coordinamento per l’integrazione del percorso di dimissione.

Sempre nel corso del ‘22, l’azienda ha aggiunto anche un percorso per il riconoscimento precoce delle fragilità sociali nell’ambito del pronto soccorso di Piacenza collegata alla rete sociale territoriale. Peraltro, questa è un’esperienza che vorremmo estendere in più parti in Regione.

A inizio 2023 si è proceduto all’integrazione del gruppo degli operatori della nuova centrale, con gli infermieri delle dimissioni protette dei distretti di Levante e di Ponente per offrire una risposta uniforme e omogenea.

Giustamente a lei interessano adesso i numeri, i dati.

La completa revisione del percorso non è ancora ultimata e prevede un’integrazione più strutturata dell’area, soprattutto sociale. In particolare, l’azienda sta lavorando con il Comune di Piacenza per favorire l’integrazione tra gli operatori dei due Enti e velocizzare ulteriormente il percorso, avviando parallelamente incontri con gli operatori dei distretti di Levante e Ponente dedicati alle attività di dimissioni protette: unità valutazioni multidimensionale e servizi socio sanitari per mappare e integrare i rispettivi percorsi.

In merito alle segnalazioni di ritardi e problematiche, l’azienda ha comunicato che nel corso del 2023, siamo ancora all’inizio, però a fronte di 400 attivazioni di dimissioni protette effettuate nel primo trimestre, è stata segnalata all’azienda una sola mancata fornitura di materiale sanitario, prontamente risolta, e quattro segnalazioni di dimissioni al domicilio comunicate non tempestivamente con l’attivazione dei servizi comunque messi prontamente a disposizione dai pazienti coinvolti. Insomma, oserei dire che siamo sulla strada giusta.

Per quanto riguarda invece la consegna degli ausili a domicilio, l’azienda effettua circa 4000 consegne annue su cui, dal 2019 ad oggi, sono pervenute un numero di segnalazioni annuali inferiore all’1 per mille, meno di cinque per anno. Con la conclusione del percorso di revisione, tutte le attività conseguenti alla dimissione, dallo scambio di informazioni con i servizi sociali alla consegna di presidi sanitari, dispositivi sanitari, e l’inizio dei trattamenti fisioterapici, ne beneficeranno in termini di tempo e di completezza.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla consigliera Stragliati per la replica.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore Donini. Mi ritengo parzialmente soddisfatta. Mi fa piacere che comunque abbiate attenzionato la problematica e che vi sia un percorso in essere che preveda un miglioramento della rete delle dimissioni protette. Mi fa ben sperare il coinvolgimento del Comune di Piacenza, ma anche dei due distretti di Levante e di Ponente, perché non dobbiamo dimenticare che anche i comuni non capoluogo hanno diverse necessità, diverse esigenze e soprattutto anche i comuni in collina e delle aree interne presentano diverse necessità. Diciamo che, ecco, mi ha dato anche dei numeri che sono incoraggianti. Le segnalazioni obiettivamente ci sono rispetto ad alcuni ritardi e ad alcune lentezze per quanto attiene un servizio di dimissione protetta efficace, però, ecco, mi ritengo parzialmente soddisfatta, perché vedo che la questione è stata attenzionata.

Magari tornerò sull’argomento e l’invito è a proseguire in questa direzione e magari, se ci fosse la possibilità, anche potenziare la dotazione organica, perché le assistenti sociali anche in questo ambito, comunque, svolgono un ruolo molto importante, di concerto sicuramente con gli infermieri e anche con i medici di medicina generale. Grazie mille.

 

OGGETTO 6533

Interpellanza circa i motivi per cui le seggiovie “Grotti-Monte Cervarola” e “Sant’Anna Pelago-Poggio Scorzatello”, site nei comuni di Montecreto e Pievepelago, in provincia di Modena, non siano ancora entrate in funzione, nonostante siano risultate destinatarie di contributi regionali assegnati nell’anno 2018. A firma del Consigliere: Pelloni 

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interpellanza oggetto 6533: interpellanza circa i motivi per cui le seggiovie Grotti-Monte Cervarola e Sant’Anna Pelago-Poggio Scorzatello, site nei Comuni di Montecreto e Pievepelago, in provincia di Modena, non siano ancora entrate in funzione, nonostante siano risultate destinatarie di contributi regionali assegnati nell’anno 2018.

L’interpellanza è a firma del consigliere Pelloni, che ha la parola per illustrarla.

 

PELLONI: Grazie, presidente. Ho poca voce. Spero di riuscire a farmi capire.

Come già nel titolo e nella premessa... L’interpellanza è datata 3 marzo, quindi in un momento in cui, per fortuna, nell’Appennino la neve c’era, l’esigenza di fruire di questi servizi era molto alta, anche perché proprio si era concentrata questa necessità di servizi in pochissimo tempo, avendo, ahinoi, perso il periodo del ponte dell’Immacolata piuttosto che di Natale e di Capodanno. Quindi, in poche settimane c’era molta utenza e, purtroppo, poca disponibilità.

Ci sono stati anche diversi articoli sui giornali locali. Si faceva fatica a trovare posto e le code erano importanti. Addirittura si è dovuto chiudere delle strade per motivi di sicurezza. Quindi, sicuramente aver avuto la possibilità di più impianti aperti e, addirittura, visto che parliamo di Montecreto e del Cimone, avere una quarta via di accesso al Cimone sarebbe stato fondamentale per riuscire a rispondere, per fortuna, a una domanda che è stata importante, nonostante una stagione non proprio felice.

Passo alla lettura, per mantenere un po’ di tempo per le considerazioni finali.

Premesso che seggiovie e impianti di risalita sono strutture fondamentali per il territorio dell’alta montagna appenninica dell’Emilia-Romagna e rappresentano un enorme volano di crescita e sviluppo per il turismo e l’intera economia montana. In particolare, il loro funzionamento è centrale per il turismo bianco e la pratica dello sci e degli sport invernali nei comprensori sciistici.

Considerato che negli anni la Regione Emilia-Romagna ha finanziato con contributi propri e, nel caso di Montecreto, ha veicolato contributi nazionali, per la realizzazione, sostituzione o riposizionamento di alcuni impianti di risalita sul territorio regionale. In particolare, vorrei parlare della sostituzione della seggiovia Grotti-Monte Cervarola. Lì è una riposizionata al posto di un vecchio skilift, una vecchia sciovia, per intenderci. Con un contributo... Nell’interpellanza c’è un errore, perché questo era un contributo nazionale (vecchio bando lotti, per intenderci). Mentre la sostituzione della seggiovia Sant’Anna Pelago-Poggio Scorzatello nel Comune di Pievepelago con 1.800.000 euro circa. Questo, invece, di contributi regionali.

L’interpellanza è datata 3 marzo, quindi si chiede alla Giunta quali sono le motivazioni per cui Montecreto e Pievepelago in provincia di Modena non siano ancora entrate in funzione, nonostante siano risultate destinatarie di ingenti contributi regionali.

Mi risulta anche che, oltre a questi contributi sugli investimenti, siano stati dati i contributi anche per le revisioni, i collaudi e quant’altro, ulteriori contributi veicolati dalla legge n. 17 o 18 del 2002, quella sugli impianti di risalita.

Essendo questi impianti comunque beneficiari di risorse per l’investimento e per l’apertura, quest’inverno ce ne sarebbe stato bisogno, e quei territori, Montecreto e Pievepelago, purtroppo non hanno avuto stagione turistica o quasi nulla proprio perché i loro impianti erano chiusi.

Grazie intanto dell’attenzione.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Corsini.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere. Abbrevio la mia risposta, perché altrimenti sarebbe molto lunga e poi c’è comunque il testo con tutti i passaggi amministrativi che ci portano alla situazione attuale.

Ritengo doveroso premettere tuttavia che la realizzazione di nuovi impianti a fune o la loro sostituzione sono procedure molto complesse, per le quali i Comuni interessati devono ottenere molteplici pareri degli Enti competenti, in particolare il parere dell’ex USTIF, ora ANSFISA, cioè l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture, ma anche i pareri degli Enti competenti in materia ambientale e di tutela del territorio, ove previsti dalle vigenti normative.

I Comuni per la loro realizzazione si trovano quindi spesso nella necessità di dover richiedere proroghe alle tempistiche di realizzazione (quella della richiesta di proroga è una pratica molto diffusa proprio per la complessità dell’iter burocratico).

Si ravvisa altresì che, oltre a queste complessità, le opere di realizzazione degli interventi negli ultimi anni hanno prima subito le problematiche connesse alla pandemia Covid, a cui successivamente si sono aggiunte anche le problematiche relative alla guerra in Ucraina, cioè all’aumento dei costi e alla difficoltà di reperimento delle materie prime, e, non da ultimo, anche difficoltà connesse alla mancata risposta a procedure di gara da parte delle imprese private per la realizzazione degli interventi, in taluni casi procedure che sono andate deserte.

Più specificatamente, rispetto alle casistiche afferenti all’interpellanza, in base alle informazioni che abbiamo assunto dai Comuni ravviso quanto segue. Per quanto riguarda la sostituzione della seggiovia Cervarola con nuova seggiovia biposto a morsa fissa di collegamento Grotti-Monte Cervarola ‒ arrivo poi alla conclusione dell’iter ‒ lo stato di avanzamento dell’opera è il seguente: al 31.01.2023, dopo appunto una serie di passaggi che ci hanno portato al 31 gennaio del 2023, sono state completate tutte le attività di cantiere relative all’impianto e sono in corso le attività complementari e non sostanziali finalizzate al collaudo delle opere.

Con protocollo dell’11 febbraio 2023, è stato depositato presso il Comune di Montecreto, dove risiede appunto l’impianto, il collaudo strutturale delle opere da parte del tecnico incaricato, mentre è in corso la predisposizione di tutti gli atti necessari all’ottenimento del nulla osta all’operatività da rilasciare a cura dell’ANSFISA, come si diceva prima.

Allo stato attuale sono state effettuate, con esito positivo, tutte le prove di funzionamento interne e non appaiono evidenti difficoltà all’ottenimento del nulla osta da parte di ANSFISA.

La seggiovia fa parte degli impianti a fune gestiti dal Consorzio invernale del Cimone e quindi, non appena terminato l’iter amministrativo, potrà essere operativa.

Per quanto riguarda invece la sostituzione della seggiovia comunale Sant’Anna Pelago-Poggio Scorzatello, faccio brevemente anche qui una cronistoria.

Il primo appalto, con procedura aperta, infruttuoso è stato effettuato il 12 luglio 2019. Il secondo appalto, con procedura negoziata, a cui ha fatto seguito il verbale di proposta di aggiudicazione che è avvenuta il 20 settembre con l’adozione della determina di aggiudicazione definitiva alla ditta Finotello. Successivamente, è stata prodotta copiosa documentazione per l’ottenimento dei pareri degli Enti sovraordinati dell’USTIF, che oggi è ANSFISA.

Il progetto esecutivo è stato trasmesso il 3 marzo e poi è stato spedito all’USTIF di Bologna.

I lavori sono stati consegnati, alla ditta che ha vinto la gara d’appalto, il 14 ottobre 2020, sospesi per la stagione invernale, a causa dell’emergenza Covid, e ripresi poi nell’aprile del 2021.

Nei primi mesi del 2022 è iniziata la corrispondenza con l’USTIF per l’ottenimento del nulla osta preordinato all’apertura, che dopo tre sopralluoghi, giugno, agosto e novembre, si è concluso nel mese di novembre 2022.

Ai fini dell’affidamento della gestione è stata avviata in settembre la procedura relativa alla manifestazione di interesse, subordinata naturalmente ai nulla osta. Una volta ottenuti i nulla osta stessi all’apertura, è stata esperita la procedura negoziata con invito ai richiedenti, che è andata deserta. Successivamente è stata pubblicata una nuova manifestazione di interesse, sempre da parte del Comune, le cui richieste sono scadute il 31 gennaio 2023. Le richieste di partecipazione sono state tre.

Esperita la procedura negoziata, si è conclusa la procedura di proposta e di aggiudicazione in data 4 aprile 2023. Quindi, siamo ai giorni nostri. Il Comune sta attualmente procedendo con le procedure di legge di verifica sulla ditta proposta, per effettuare l’aggiudicazione definitiva al fine di procedere con l’apertura estiva nel corso, appunto, del 2023. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Pelloni per la replica.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore, per la cortese risposta. Sulla puntualità della risposta, ovviamente, mi posso dichiarare soddisfatto, perché poi, come ha accennato, l’assessore sarà anche maggiormente dettagliata, come spesso è. Devo dire una cosa, ecco. Effettivamente sull’eccessiva burocrazia italiana e regionale, se è lì riconducibile agli anni di distanziamento delle risorse, all’effettiva messa in funzione, vuol dire che ancora abbiamo un problema.

Credo che comunque c’è stato qualche problema effettivamente su alcune procedure, su alcune lungaggini non proprio tutte dovute effettivamente a eccessiva burocrazia, ma forse anche gli stessi Comuni qualcosa di più e di meglio potevano senz’altro fare; come poteva essere… Certamente, visto che gli impianti di Montecreto sono tre, almeno uno poteva essere messo in funzione questo inverno e poteva anche essere migliorata la situazione dei rifugi o messa in cantiere la situazione dei rifugi.

Mi risulta anche, e lo farò con delle altre richieste, che ci sono altri fondi stanziati anche per bacini idrici, sempre presso il Comune di Montecreto, piuttosto che altre risorse che sono ancora da mettere a terra. Allora sarà mia cura cercare di continuare a sollecitare affinché risorse, quando per fortuna ci sono, vengano messe a terra nel più breve tempo possibile, proprio al fine di rilanciare una montagna che ha delle potenzialità che però, ad oggi, magari non sta sfruttando al meglio.

Grazie.

OGGETTO 6567

Interpellanza in merito al monitoraggio sulle misure di contenimento della Peste Suina Africana PSA e a un possibile aumento dei casi. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri, Delmonte, Pompignoli, Facci, Montevecchi, Catellani, Rancan, Bargi, Liverani

 

PRESIDENTE (Zamboni): L’interpellanza oggetto 6567 è stata ritirata.

 

OGGETTO 6575

Interpellanza per sapere se la Giunta intenda dare seguito al protocollo siglato nell’ottobre 2022, insieme al ministero della Difesa, Comune di Piacenza, Ausl di Piacenza e Università di Parma, circa la ristrutturazione dell’ex ospedale militare di Piacenza, così da renderlo sede definitiva del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicine and Surgery dell’Università di Parma. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

PRESIDENTE (Zamboni): Procediamo con l’interpellanza oggetto 6575: interpellanza per sapere se la Giunta intenda dare seguito al protocollo siglato nell’ottobre 2022, insieme al ministero della difesa, Comune di Piacenza, AUSL di Piacenza e Università di Parma, circa la ristrutturazione dell’ex ospedale militare di Piacenza, così da renderlo sede definitiva del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicine and Surgery dell’Università di Parma.

L’interpellanza è a firma dei consiglieri Stragliati e Rancan. La illustra la consigliera Stragliati.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Ancora grazie, assessore Donini.

L’interpellanza è relativa a un argomento che mi sta molto a cuore, ovvero la messa a disposizione dell’ex ospedale militare per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia (in inglese) a Piacenza. Visto che si parla sempre della mancanza di medici, sappiamo quanto sia fondamentale garantire agli studenti anche strutture adeguate. Piacenza sta diventando sempre più una città universitaria, ma mancano i servizi adeguati alle esigenze del crescente numero di studenti.

Come dicevo, a partire dal 2021-2022 la nostra città ospita il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma (in lingua inglese), attivato con la collaborazione dell’AUSL, del Comune di Piacenza e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

Attualmente la Facoltà è ospitata provvisoriamente presso il Salone degli Arazzi del Collegio Alberoni, una sala meravigliosa, ma obiettivamente non adeguata a ospitare nel lungo termine un corso di laurea. Nell’arco di sei anni saranno circa 600 gli studenti iscritti al suddetto corso di laurea, che avrà bisogno di nuovi spazi da destinare ai ragazzi e alle ragazze provenienti da tutta Italia e dall’estero.

Quindi, a partire dal 2021, il Comune di Piacenza, ai tempi del sindaco Patrizia Barbieri, e la Regione Emilia-Romagna avevano ipotizzato di recuperare come sede definitiva del corso l’ex ospedale militare di via Palmerio. Si tratta di un edificio ottocentesco che fu sede del primo grande ospedale militare del Regno d’Italia. L’ospedale militare ha cessato la sua attività ed è stato dismesso nel 1993, passando in gestione al Polo di mantenimento pesante nord nel 1998.

Nel 2021 è stato raggiunto un accordo tra il Ministero della difesa, l’Ateneo dell’Università di Parma, l’AUSL di Piacenza e la Regione per la concessione dell’immobile, prevedendo il recupero e sancendo la sua vocazione a Facoltà di Medicina, così da preservare l’uso duale, civile e militare, della struttura.

Nella primavera del 2022 erano seguite le delibere di tutti i soggetti istituzionali, con il pieno accordo sulla raggiunta intesa. Io ricordo anche che il presidente Bonaccini è venuto in più occasioni a Piacenza, e anche lei, assessore, assieme all’allora Ministro Speranza e assieme al sindaco Patrizia Barbieri, era stato raggiunto questo accordo e firmato, sottoscritto da tutti gli Enti istituzionali, per ristrutturare e riqualificare anche in un’ottica di rigenerazione urbana questa importante struttura.

Quindi, il presidente Bonaccini ha più volte, a più riprese espresso pubblicamente l’intenzione di mettere a disposizione risorse regionali per riqualificare e recuperare questa struttura e destinarla al Corso di Medicina e Chirurgia in inglese.

Esprimo anche un plauso all’allora sindaco, Patrizia Barbieri, che davvero si impegnò molto in favore di questa buona causa, mettendo a disposizione tutte le risorse possibili per questa importante struttura.

Bene, però pochi giorni fa l’attuale sindaco di Piacenza, Katia Tarasconi, ha segnalato la grande difficoltà nel dare concretezza all’ipotesi di recuperare l’ex ospedale militare, precisando: “il tema sono le risorse necessarie”, parlando di circa 80 milioni di euro per poter ristrutturare l’edificio e specificando che il Comune di Piacenza non può far fronte autonomamente ad una tale spesa. Questo si sa, i Comuni e il Comune di Piacenza in particolare non ha questa forza economica, e, secondo il protocollo siglato nell’ottobre 2022, come precisato anche dall’ex sindaco Barbieri, è la Regione Emilia-Romagna che avrebbe dovuto provvedere, con risorse proprie o con altre forme di finanziamento da ricercare, al recupero di questa struttura, tanto che da parte della Regione Emilia-Romagna si era ipotizzato di candidare come progetto al PNRR questa iniziativa della città di Piacenza.

L’investimento per la riqualificazione dell’ex ospedale militare era stato quantificato, seppure in forma approssimativa, in circa 40 milioni, impegno condiviso da tutti i sottoscrittori.

Assessore Donini, sono passati un po’ di mesi dall’ottobre 2022, quindi io sono ad interpellare la Giunta per sapere se intenda dare seguito al protocollo siglato nell’ottobre 2022 insieme al Ministero della difesa, al Comune di Piacenza, all’AUSL di Piacenza e all’Università di Parma che prevedeva, da parte della Regione Emilia-Romagna, la ricerca di fondi necessari per la ristrutturazione dell’ex ospedale militare di Piacenza, così da renderlo sede definitiva del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia inglese dell’Università di Parma.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Il protocollo a cui lei faceva riferimento, la ringrazio per questa interpellanza, consigliera Stragliati, ringrazio anche il consigliere Rancan, come lei ricordava è dell’ottobre 2022 siglato dalla Regione e Ministero della difesa, comune di Piacenza, l’AUSL di Piacenza e l’Università di Parma, che prevede appunto che l’ex ospedale militare di Piacenza diventi la sede definitiva del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia in lingua inglese dell’Università di Parma, sede di Piacenza.

Il presupposto è ancora assolutamente valido. Riconosco, come lei ha fatto, giustamente, il lavoro fatto anche dalla precedente Amministrazione.

Colgo l’occasione per ricordare anche che la Sindaca Tarasconi più volte ha sollecitato il proseguimento di questo investimento.

Sulla base del documento sottoscritto, il reperimento delle risorse necessarie per l’intervento è stato posto in capo alla Regione, come giustamente lei diceva, mentre il Comune assumerà il ruolo di concessionario del bene.

L’AUSL di Piacenza e l’Università di Parma hanno assunto invece il compito di fornire un supporto alla progettazione della struttura.

Dall’approvazione del protocollo ad oggi, sono stati effettuati due incontri con le Amministrazioni interessate, a seguito dei quali è possibile tracciare un quadro generale del progetto allo stato attuale.

Sul fronte del reperimento delle risorse economiche, quello che è più importante, diciamo, la Regione Emilia-Romagna è in attesa di un confronto con il livello nazionale, relativamente alla programmazione dei fondi per lo sviluppo di coesione FSC, che noi abbiamo individuato come le più appropriate risorse per questo tipo di investimenti che, ricordo, non hanno soltanto valenza sulla formazione ma è anche un intervento di rigenerazione di un bene monumentale bellissimo.

Regioni e Province autonome quindi sollecitano ormai da tempo il riparto tra Stato e autonomie territoriali che a distanza di due anni dall’avvio del programma, ahimè, non è ancora stato definito.

Un’ultima proposta di riparto del fondo, condivisa con il precedente Governo, che prevedeva la destinazione del 60 per cento alle Regioni e Province autonome e il restante 40 per cento ai programmi di titolarità delle Amministrazioni centrali con fine anticipata della legislatura, non ha concluso il proprio percorso.

Con l’insediamento del nuovo Esecutivo le Regioni, nel mese di novembre 2022, hanno trasmesso a firma del presidente Fedriga una nota al Ministro Fitto in ordine alle proprietà strategiche delle Regioni. Nel documento viene dato ampio risalto all’importanza di disporre anche delle risorse del Fondo per lo sviluppo e coesione. Sappiamo la discussione anche attuale sui fondi PNRR, fondi FSC. Ci aspettiamo che vengano confermate queste programmazioni.

Per quanto riguarda la progettazione della struttura, l’Università degli Studi di Parma ha elaborato la scheda di progetto prevista dal protocollo, individuando gli spazi e le destinazioni d’uso all’interno del fabbricato. Ovviamente non sarebbe tutto, ma una parte di esso. L’elaborato è stato sottoposto alla valutazione dello Stato maggiore dell’Esercito e Difesa e Servizi, che hanno espresso il proprio nulla osta in merito ai contenuti esposti. Quindi, non siamo stati fermi, intanto siamo andati avanti.

L’AUSL di Piacenza ha confermato il proprio ruolo nello sviluppo dell’operazione attraverso i suoi uffici tecnici, aggiungendo che il corso di laurea in lingua inglese è già stato avviato nello scorso anno accademico in virtù di una convenzione con l’Università di Parma. Quindi, il trasferimento nella sede dell’ex ospedale militare, che assicurerebbe una maggiore funzionalità per tutte le attività didattiche, costituisce un interesse primario dell’azienda.

Nel frattempo, l’azienda ha anche garantito per quest’anno la stipula di un contratto d’affitto, come ha fatto per l’anno accademico 2021-2022, per una sede provvisoria nella quale è collocato il corso di laurea in Medicine and Surgery.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera Stragliati per la replica.

 

STRAGLIATI: Grazie, assessore Donini. Le rinnovo i ringraziamenti, però non sono soddisfatta perché, sì, è vero, qualche passettino in avanti è stato fatto, però mi sarei aspettata anche da parte della Giunta regionale la messa a disposizione di fondi per accelerare le tempistiche, perché se c’è un problema in Italia è proprio quello delle tempistiche sempre troppo lunghe. Quindi, avendo la Regione Emilia-Romagna un bilancio regionale che cuba 12 miliardi di euro, di cui 9 miliardi sulla sanità, magari qualcosina mi sarei aspettata. Un po’ di fondi a disposizione di questo importante e ambizioso progetto avreste potuto stanziarli, in attesa poi della messa a disposizione degli FSC.

Per cui, visto che comunque anche nel protocollo, come ben evidenziava l’allora sindaco Patrizia Barbieri c’era l’intenzione, era stata comunque ammessa da parte del presidente Bonaccini l’intenzione anche di mettere a disposizione risorse proprie del bilancio regionale per questa importante partita, adesso vedo che, come fate spesso di recente, trasferite sempre la responsabilità e la palla al Governo centrale, quando, invece, ricordo che la nostra Regione ha un bilancio, un bilancio consistente. Quindi, un po’ di risorse del bilancio regionale mi sarei aspettata che fossero messe a disposizione di questo importante progetto.

Ringrazio, perché comunque ‒ ripeto ‒ qualche passo in avanti è stato fatto, però auspico che anche voi mettiate a disposizione risorse per questo importante corso di laurea in Medicina e Chirurgia (in inglese) a Piacenza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ora ci sarebbe l’interpellanza oggetto 6501, presentata dalla consigliera Castaldini. Però, nell’impossibilità dell’assessore Calvano di rispondere, stiamo aspettando il sottosegretario Baruffi. Chiedo, quindi, un paio di minuti di pazienza.

 

OGGETTO 6501

Interpellanza sugli esiti delle misure per il risparmio energetico attuate nelle sedi regionali. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Zamboni): Riprendiamo dall’interpellanza oggetto 6501: interpellanza sugli esiti delle misure per il risparmio energetico attuate nelle sedi regionali.

L’interpellanza è a firma della consigliera Castaldini, che ha la parola per l’illustrazione.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Avrei voluto l’assessore Calvano, mi accontenterò di Baruffi, però c’è un dato politico importante, ossia che anche l’altra volta, cioè a dicembre, l’assessore Calvano aveva lasciato la palla...

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusate, c’è un brusio insopportabile, la consigliera non riesce a procedere nell’illustrazione.

 

CASTALDINI: A dicembre l’assessore Calvano lasciò la palla all’assessore Corsini, che per interposta persona aveva raccontato quelle che erano le azioni, le innovazioni tecnologiche e le tecniche che la Regione aveva adottato per analizzare e ridurre i consumi e organizzare e razionalizzare gli spazi in vista della crisi energetica che era da poco iniziata.

Oggi, caro sottosegretario Baruffi, proverò a delineare quello che è stato fatto e racconterò le pratiche anche rispetto a una risposta che noi abbiamo ottenuto. Aveva premesso l’assessore Corsini che avrebbe provato ad essere convincente ed in effetti lo era stato, mi è convinta così tanto che ero veramente curiosa di vedere quali fossero i risultati di questo imponente lavoro e quali innovazioni straordinarie fossero state introdotte. Così ho depositato questa interpellanza per non arrivare impreparata a questo appuntamento e ho chiesto alle strutture un report dettagliato di ciò che era stato fatto.

Partiamo dall’inizio. Cito la risposta di dicembre: “si è proceduto alla raccolta di tutti i dati afferenti ai consumi energetici regionali e alla conseguente definizione delle curve dei consumi orari per le principali sedi, elaborando le curve di consumo e le relative curve di costo, permettendo così di definire potenziali contromisure concretamente implementabili e integrabili nel tempo”, lasciamo stare il modo di scrivere...

Curiosa di vedere come variassero le curve dei consumi e di costo durante l’anno e come migliorassero a seguito delle innovazioni introdotte, ne ho chiesto una copia.

La risposta, dopo 40 giorni ‒ anche qui cito ‒ è che i consumi orari delle principali sedi, senza specificare quale attualmente disponibile, permettono di osservare il consumo medio orario in chilocalorie con il periodo di riferimento dall’01.01.2021 al 30.10.2022.

Cioè, noi abbiamo un monitoraggio che ha un unico dato cumulativo per diverse sedi. Quasi due anni di tempo, diverse stagioni, giornate lavorative, vacanze, riscaldamento, raffrescamento e l’unico dato che sappiamo è che a mezzanotte consumiamo 58 Kcal, alle 8 del mattino 128 e alle 18, 99.

Dove? Non si sa. In che periodo? Almeno a me non è dato saperlo. Per ogni sede, per ogni stanza, per ogni pannello radiante? Non si sa. Quanto costa? Neanche questo è dato saperlo, perché ha la fatturazione bimestrale. Quanto risparmiamo? Io non ho neanche questo dato.

Passiamo poi all’illuminazione. Anche questo è un dato interessante, perché so che sono stati sostituiti in tutto quasi 3.000 corpi illuminanti, le classiche lampadine neon. Sono tanti? Sono pochi? Non si sa, perché nessuno sa quante sono le lampade totali o quelle di vecchia generazione, tanto che bisognerà aspettare che siano redatti gli elaborati progettuali della fase esecutiva. Per cambiare delle lampadine, progetti esecutivi. Per cambiare delle lampadine.

Illuminazione che, per esempio, negli Uffici di questo stabile quando ci sono corpi non funzionanti, vengono sostituiti con altri uguali di vecchia generazione, non con nuove ad alta efficienza. A parte quest’aula dove la Regione mantiene alta la bandiera di essere molto brava, e va bene.

Se però adesso abbiamo visto che la Regione ha avuto qualche lacuna, passiamo a dove invece è imbattibile: la gestione del personale. L’assessore Corsini aveva anticipato, quel 5 dicembre, che verrà predisposto nel corso del 2023 il Piano di razionalizzazione che punterà a una riduzione nel tempo degli spazi Ufficio all’utilizzo coworking e alla concentrazione delle sedi, riducendo in maniera consistente il grado di espressione… Assessore Corsini, era scritto, nel senso che lei si faceva portavoce di una risposta che avevo.

Abbiamo dovuto attendere poco, una settimana, perché la Giunta con delibera 2213 del 12 dicembre, approva il Piano di razionalizzazione, o meglio conferma il Piano di razionalizzazione. Conferma il Piano di razionalizzazione del personale approvato nel 2018, cioè 2023-2018 stesso Piano, perché i principali obiettivi risultano ancora attuali per l’Amministrazione.

C’è stata una pandemia, è cambiata la normativa sul lavoro a distanza, una guerra, la crisi energetica, è cambiato il mondo, e la Regione delibera che, sì, il Piano del 2018 è ancora attuale.

I casi sono due: o chi ha scritto il piano del 2018 ha avuto uno sguardo davvero lungimirante e ha immaginato tutto con almeno due anni di anticipo, e allora vogliamo conoscere evidentemente l’abilità e l’eccellenza di questa Regione, o c’è qualcuno di molto miope che nel 2022, alle porte del 2023, non si accorge che il mondo è cambiato e non si accorge, quando percorre i corridoi delle strutture regionali, che è pieno di stanze vuote con scrivania deserte, luci accese e riscaldamento che funziona. Grazie.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Con l’interpellanza in oggetto la consigliera pone, anzi ripropone alcuni quesiti puntuali in merito agli esiti delle misure per il risparmio energetico attuate nelle sedi regionali. La Giunta si è attivata da tempo per il contenimento dei consumi e la riconversione energetica del proprio patrimonio immobiliare, valutando e realizzando differenti tipologie di intervento, ognuna delle quali, è bene ricordarlo, è caratterizzata da specifiche complessità realizzative, dovute in particolare all’eterogeneità dello stato manutentivo e delle caratteristiche degli impianti delle diverse sedi regionali, al rispetto dei vincoli, ad esempio, per quanto riguarda questi stessi immobili del Fiera District, che sono oggetto di vincolo di interesse culturale e testimoniale, alla cospicua presenza di personale e dunque all’esigenza anche di intervenire garantendo la continuità dell’attività dell’amministrazione nonché alle dimensioni degli immobili e dunque alla necessità di procedere per stralci.

Ciò premesso, per quanto riguarda gli apparati impiantistici, le prime azioni di efficientamento e di contenimento dei consumi hanno previsto interventi su tutti gli impianti delle sedi regionali di proprietà e locazione, volti a modulare gli orari di accensione nell’arco della giornata e della settimana e a diminuire le temperature, peraltro in conformità alla normativa vigente, quella dei 19 gradi. Laddove gli impianti non hanno consentito una regolazione puntuale, è stata avviata l’installazione di termostati più efficienti, di sensoristica per la rilevazione di presenza e interventi di relamping.

In particolare, la sostituzione dei termostati e dei sensori è stata ad oggi eseguita prevalentemente sui fabbricati dei civici 44 e 38 di questa Fiera. I regolatori installati, completi di sensori per la misurazione della temperatura ambientale, di potenziamento della taratura del set point, di selettore del regime di funzionamento e di controllo manuale della velocità del ventilatore, sono in totale 544 nei locali di viale Aldo Moro n. 44 e 734 in quelli della sede di viale Aldo Moro n. 38.

Anche gli interventi di sostituzione dei corpi illuminanti con lampade led di ultima generazione e ad alta efficienza sono stati eseguiti prevalentemente sui fabbricati delle due torri che prima ho richiamato. I corpi illuminanti sostituiti sono in totale 1.200 nei locali di viale Aldo Moro 44 e 1.747 quelli in viale Aldo Moro 38. Mi pare che il dato coincida con la somma che le è stata fornita.

Per quanto riguarda i corpi illuminanti ancora da sostituire, si precisa che la puntuale individuazione del numero di lampade led da monitorare sarà valutata in fase di progettazione. Parliamo di progettazione perché, a differenza che a casa mia e a casa sua, quando i locali sono centinaia di questo si tratta. Non semplicemente di sostituire una lampadina, ma di dare luogo a un vero e proprio appalto.

A corredo delle informazioni sopra riportate, è importante segnalare che l’Amministrazione, con il supporto di una start-up incaricata, sta elaborando una piattaforma digitale in grado di dialogare con i sistemi di building automation presenti al piano ammezzato del civico 38 e del 44, regolando la temperatura in base non solo alle presenze effettive, ma a quelle previste, riducendo ulteriormente i consumi durante le emissioni di CO2 e massimizzando il comfort degli ambienti. Nel frattempo, si è comunque proceduto ad un’importante razionalizzazione degli spazi, in primis dismettendo la locazione in viale Aldo Moro 18 e trasferendo gli uffici ivi presenti principalmente al 38 e al 44, con conseguenti risparmi in termini di affitto utenze e prevedendo anche una prima sperimentazione nell’utilizzo degli spazi a rotazione sulle postazioni disponibili, grazie all’organizzazione del lavoro tramite lo smart working.

Più in generale, le sedi dismesse nell’ambito delle azioni del piano di razionalizzazione sono state ad oggi 6, quelle di via Aldo Moro 18, 62, qui, sede di via Bologna, 534 a Ferrara, sede in convenzione con la Città Metropolitana in via San Felice di Via Benedetto XVI, Bologna, sede in convenzione con la Provincia di Reggio Emilia di Villa Ottavi, con conseguente trasferimento e accorpamento di sedi di complessivi 212 collaboratori. Con la stessa ratio verrà predisposto, nel corso del 2023, un piano di razionalizzazione che punterà ad un’ulteriore riduzione nel tempo degli spazi ufficio e a un maggior utilizzo del coworking e a una concentrazione delle sedi.

Il percorso intrapreso verso forme organizzative più sostenibili si incentra, infatti, su un approccio agile alle modalità di lavoro. L’investimento nelle potenzialità dello smart working come modello organizzativo a tutto tondo era già stato avviato dalla Regione prima della pandemia, grazie alla riduzione degli spostamenti dei lavoratori e alla razionalizzazione degli spazi di lavoro. Contribuirà, quindi, alla riduzione dei consumi energetici.

Per quanto riguarda ‒ chiedo scusa per il tempo ‒ l’analisi dei consumi complessivi registrati per le sedi destinate all’ufficio, è possibile effettuare un raffronto dei consumi di energia elettrica sugli anni 2021 e 2022. Precisamente: 9.618.793 kW per l’anno 2021 e 9.921.384 per il 2022. La variazione, pari al 3.15, è concentrata nel primo trimestre del raffronto 2022/2021 e trova motivazione nel minor utilizzo degli spazi nel periodo del lockdown, nell’inverno 2020-2021.

I consumi complessivi per il riscaldamento e la climatizzazione delle sole sedi in proprietà site in Fiera District (i dati della climatizzazione delle sedi in affitto non sono ancora disponibili, perché siamo in attesa delle comunicazioni delle spese condominiali relative all’ultimo trimestre, quindi a conguaglio), quindi di tutte le sedi restanti ad uso ufficio sono le seguenti: 8.651,906 del 2021 a fronte di 8.957,123 del 2022. Anche in questo caso una variazione dello stesso ordine di grandezza, 5,34 su base annua, è concentrata nei primi tre mesi di osservazione, coerentemente con i periodi di chiusura dei primi mesi del 2021 e il lockdown.

Le azioni di efficientamento descritte sono frutto di attività completate nel corso del 2022. L’impatto effettivo in termini di risparmio sarà pertanto valutabile a seguito di un raffronto con le annualità successive, al netto naturalmente dei caratteri di stagionalità e delle variazioni, quindi credo che i passi avanti compiuti in questo anno saranno misurabili nel raffronto 2023.

Sarà dunque possibile quantificare il risparmio effettivo solamente quando avremo a disposizione i dati di fatturazione dei consumi conguagliati, effettuando un raffronto 2023 sul 2022.

Concludo. È importante sottolineare che la Regione è impegnata non solo sotto il profilo dell’efficientamento energetico, ma anche nella realizzazione di impianti fotovoltaici per l’utilizzo di energie rinnovabili, in particolare sugli edifici di proprietà collocati presso il Fiera District.

A questo proposito, la Giunta ha deliberato proprio lunedì gli indirizzi per la realizzazione di una comunità energetica in questo Fiera District, che prevede un importante investimento in energie rinnovabili per il consumo di energia a chilometro zero, con il coinvolgimento della comunità circostante rispetto anche all’obiettivo che ci siamo dati per il resto del territorio regionale.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Rispetto ai dati che adesso chiaramente avrò e che lei ha dato e a me all’Assemblea sostanzialmente noi dovremmo vedere gli effetti di tutto questo e anche della delibera che lei ha appena citato tra pochi mesi rispetto al risparmio che abbiamo avuto. Come lei sa, la delibera che invece mi ha descritto avrà un effetto almeno da qui a cinque anni, quindi il lavoro che lei ha descritto dal 2018 ad oggi riguarda sostanzialmente due torri e 212 dipendenti su 5.000.

Nella descrizione che lei faceva le assicuro che qui c’era una serie di facce che si guardavano con un certo timore, forse noi non abbiamo percepito tutta l’innovazione che lei ha raccontato, perché rimane che questo stabile, questo immobile non gode di tutte le innovazioni che lei ha descritto. Ma io non mi fermerei a questo aspetto. L’aspetto più interessante è che la risposta a questa interpellanza e, in generale, come viene trattato questo tema credo che sia la cartina tornasole di quello che la Regione chiede ai propri cittadini e, invece, non fa. Noi ci troviamo in una città, come quella di Bologna, dove è quasi un reato fare una grigliata dentro il giardino e oggi, dal 2018 al 2023, questi sono i risultati dell’efficientamento energetico.

Io vorrei almeno, dal mio punto di vista, che le stesse regole che valgono per i cittadini valessero anche per una sede come questa, per chi dice quanto è importante il risparmio energetico e poi, tendenzialmente, è sempre fuori dalle regole o sopra le regole.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sono finite, così, le interpellanze.

 

OGGETTO 6638

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Partecipazione all’evento ciclistico Tour de France – Disciplina dei rapporti fra i soggetti pubblici promotori del Grand Départ 2024”. (65)

(Relazione della commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 6638/1/2/3 – oggetti 6737 – 6738 – 6739 – Presentazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo al progetto di legge oggetto 6638 “Partecipazione all’evento ciclistico Tour de France ‒ Disciplina dei rapporti fra i soggetti pubblici promotori del Grand Départ 2024”. Delibera di Giunta n. 427 del 20/03/2023.

Testo n. 1 licenziato dalla Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità nella seduta del 13 aprile 2023.

Il progetto di legge è composto da 5 articoli.

Il relatore della Commissione, consigliere Amico Federico Alessandro, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il relatore di minoranza, consigliere Liverani, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Su tale oggetto sono state presentate due proposte di emendamento a firma dell’assessore Calvano.

Su tale oggetto sono stati presentati tre ordini del giorno: il n. 1 a firma Liverani, Amico, Pompignoli, Mastacchi, Occhi, Marchetti Daniele e Bulbi; il n. 2 a firma Mastacchi, Amico, Liverani e Occhi; il n. 3 a firma Amico, Liverani, Marchetti Francesca, Bondavalli, Costi, Bulbi, Caliandro, Daffadà e Zamboni.

Passo la parola al consigliere Amico per la relazione.

 

AMICO, relatore della commissione: Grazie, presidente.

Io inizierei con una serie di ringraziamenti, oltre a lei, che presiede, chiaramente al presidente Bonaccini, al sottosegretario Baruffi, al dottor Manghi, che ci hanno presentato questa opportunità di discutere all’interno di quest’aula di una sorta di appuntamento con la storia. Vorrei anche ringraziare la dottoressa Bissi, che dal punto di vista tecnico ha seguito l’iter del progetto di legge. Infine, ovviamente, anche il consigliere Liverani, con il quale nel corso di questi giorni, perché è stato un confronto piuttosto serrato, abbiamo trovato intesa sia sul progetto di legge, quindi sui contenuti stessi, così come sull’orizzonte che questa legge disegna, anche attraverso gli ordini del giorno che lei ha citato, presidente, che saranno in discussione una volta terminati non solo l’illustrazione, ma anche il voto della legge.

Questa legge parte da ciò che è accaduto lo scorso 7 febbraio a Roma, quando all’Ambasciata di Francia in Italia è stato firmato il protocollo d’accordo per l’organizzazione del Le grande par Florence Emilia-Romagna 2024, la grande partenza del centododicesimo Tour de France, fissata da Firenze il 29 giugno 2024, e il passaggio dal Piemonte il 1 luglio, prima dell’approdo in Francia dopo le 3 tappe italiane.

A siglare il documento sulla via della Grand Boucle, il primo dall’Italia nella storia ultracentenaria della corsa, sono stati il direttore del Tour, Christian Prudhomme, per Amaury sport organisation, altrimenti detta ASO, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore allo sport della regione Piemonte, Fabrizio Ricca.

Il protocollo del 7 febbraio sancisce formalmente la collaborazione fra gli organizzatori di ASO, Città Metropolitana di Firenze, Regione Emilia-Romagna, Regione Piemonte, fissa i reciproci impegni e l’investimento complessivo e il percorso di avvicinamento alla grande partenza, fino alla presentazione del punto di accoglienza a Firenze il 26 giugno 2024 e il via della prima tappa dal capoluogo toscano a Rimini per il 29 giugno, e le 2 successive, la Cesenatico-Bologna del 30 giugno e la Piacenza-Torino del 1° luglio.

 È stato sancito all’interno di quel protocollo anche l’impegno ad arrivare nei prossimi mesi ad un documento comune sulle tante iniziative che verranno svolte nei singoli territori collaterali al Tour, dall’attrattività dei territori stessi alla promozione del ciclismo e della mobilità su due ruote al coinvolgimento di giovani e scuole, che vede l’Emilia-Romagna come protagonista, perché gran parte delle tappe si svolgeranno sul nostro territorio, quella che va da Firenze a Rimini, quella che da Cesenatico porta a Bologna e poi l’ultima con partenza Piacenza.

Complessivamente in Italia si correranno oltre 600 chilometri da piazzale Michelangelo, nel cuore di Firenze e del Rinascimento italiano, a Torino, prima capitale d’Italia, attraverso il nostro territorio e la via Emilia, l’antica via consolare che attraversa la Regione da Rimini a Piacenza, a 100 anni esatti dalla vittoria di Ottavio Bottecchia, un appuntamento storico, che vuole anche essere un omaggio ai grandi campioni delle due ruote come Gino Bartali, con la partenza da Firenze, Marco Pantani, a cui è dedicata la tappa che prende il via da Cesenatico, sua città natale, e Fausto Coppi in Piemonte.

 È una nuova occasione di promozione internazionale per l’Emilia-Romagna e il Paese, 150 milioni di spettatori nel mondo, 684 milioni di contatti via social, una serie di tv Netflix dedicata sono solo alcuni dei parametri per leggere le dimensioni di questo evento e le ricadute che può avere sui nostri territori.

Secondo uno studio commissionato dalla Regione, per le prime tappe del Tour si possono prevedere circa 1,8 milioni di spettatori presenti in Italia, di cui oltre 730.000 in Emilia-Romagna e circa 130.000 presenze negli alberghi, la metà in Emilia-Romagna, con un indotto diretto di 59 milioni di euro, di cui 29 milioni in Emilia-Romagna, oltre all’indotto e ai benefici indiretti a livello nazionale, per ulteriori 47 milioni, e altri 13 milioni per la filiera del ciclismo.

10 volte in 109 edizioni: questo è il bilancio delle vittorie italiane. Ripercorrere le gesta dei campioni italiani che hanno vinto il Tour ci porta, sulle note di Paolo Conte, o, se preferite, dei Kraftwerk, a compiere un viaggio nel tempo che racconta noi stessi, in un immaginario ricchissimo a cui hanno contribuito grandi autori. Sulle strade del Tour vennero i quotidiani e inviarono Alfonso Gatto, ma anche Vasco Pratolini, Giovanni Mosca, Indro Montanelli, Anna Maria Ortese, Dino Buzzati. Dalla Grand Boucle arrivarono le migliori pagine di giornalismo sportivo, quello che sfocia nella letteratura, con le firme di Mario Fossati, Gianpaolo Ormezzano, Gianni Brera, Gianni Mura. La più importante corsa ciclistica del mondo con queste firme diventa anche qualcosa d’altro. Diventa un fatto culturale.

Il primo vincitore italiano fu Ottavio Bottecchia. Vinse nel 1924 e nel 1925. Veneto di nascita, muratore, carrettiere ed eroe di guerra. Un mito in Francia, quasi sconosciuto nel nostro Paese. Dominò due edizioni. Poi Gino Bartali, giusto tra le nazioni per aver salvato molti ebrei nella seconda guerra mondiale. Vince nel 1938 e nel 1948. E Fausto Coppi nel 1949 e nel 1952. Questi, sì, li conoscono tutti, anche da noi. Eccome.

La seconda vittoria di Bartali è storia e leggenda insieme. L’attentato a Togliatti a Roma, le fabbriche occupate, gli scontri, i ciclisti italiani offesi e derisi postguerra in Francia. Ma Bartali batté Louis Bobet e gli animi si calmarono. In realtà, come tutti gli storici concordano, la fine della mobilitazione fu decretata da Giuseppe Di Vittorio. L’anno dopo, nel 1949, il campionissimo piemontese compie l’impresa capolavoro: nello stesso anno è primo al Giro e al Tour. È la prima volta che riesce a qualcuno. A tre anni di distanza, Coppi raddoppia. È l’anno della fotografia che ritrae il passaggio della bottiglia da Bartali a Coppi. Nel 1960 Gastone Nencini fa quello che deve fare: centellina le energie e gestisce la gara, vince il Tour senza vincere neanche una tappa. Felice Gimondi nel 1965 debutta da gregario di Adorni, ma dopo tre tappe è maglia gialla e la porterà fino a Parigi, a parte due frazioni intermedie.

Nel 1998, un’altra doppietta, l’ultima Giro-Tour, è Marco Pantani da Cesenatico a firmarla. La tappa sul Galibier è ancora negli occhi di tutti, quell’anno in Italia si vendono 6 milioni di biciclette. Ulrich affiancato e stancato, la grinta, lo sguardo, gli occhi di Marco ci mancano.

Infine, Vincenzo Nibali, dopo un’attesa di 14 anni, nel 2012 il siciliano trionfa, perfettamente a suo agio sul pavet di Roubaix fa 19 tappe in giallo e proprio il 14 luglio porta via ogni speranza di vittoria a Gallopin.

Un momento particolare del tour, come vedremo dopo con un ordine del giorno a prima firma del collega Liverani, vorremmo fosse dedicato a Ercole Baldini, “il treno di Forlì”, come fu battezzato da Secondo Casadei, padre del liscio romagnolo, scomparso a dicembre dell’anno scorso. Vinse il Giro, partecipò a quattro tour, nel 1959 arrivò sesto, a Melbourne nel 1956 vinse le Olimpiadi. L’inno in quell’occasione lo cantarono gli immigrati italiani,

 È  un ricordo che ha il sapore del simbolo, ricordiamo assieme a Baldini i nomi di Michele Gordini, Mario Vicini, Glauco Servadei, Aldo Ronconi, Vito Ortelli, Luciano Pezzi, Umberto Drei, Giuseppe Minardi, Diego Ronchini, Arnaldo Pambianco, Alfio Vandi, Davide Cassani, Roberto Conti, Fabiano Fontanelli, ma anche Giannetto Cimurri, reggiano, massaggiatore della nazionale per 34 anni, che partecipò al Tour de France 11 volte, e di tutti gli emiliani, un elenco lunghissimo questo, che hanno lavorato tutta la vita per questo sport popolare e bellissimo.

Vogliamo rendere omaggio alle innumerevoli imprese artigiane della nostra Regione, che proprio nella bici hanno trovato il proprio campo privilegiato di applicazione e innovazione, un vero e proprio patrimonio dell’artigianato italiano, capace di conquistare il mondo a colpi di maestria e di tecniche di produzione.

L’Emilia-Romagna è famosa nel mondo per i suoi grandi marchi di auto e moto, meno conosciuta è invece la mappa diffusa di artigiani e piccole imprese che da inizio ‘900 ad oggi hanno portato un fondamentale contributo all’innovazione della bicicletta. Il rapporto, lo scambio tra questi due settori industriali e artigianali della Regione è sempre stato molto intenso e in alcuni casi alcuni costruttori di biciclette bolognesi come GD, Malaguti, Testi e Cimatti sono negli anni diventati anche importanti marchi motociclistici.

Nella sfera economica delle aziende auto motociclistiche di uno dei più importanti distretti del settore al mondo si è creato un altissimo know how tecnologico e metallurgico, diffusosi in tutta la Regione attraverso la via Emilia, contaminandosi con la storica abilità creativa delle botteghe artigiane, che a loro volta hanno poi portato importanti innovazioni nella meccanica e nella telaistica delle biciclette da competizione. Secondo una ricerca del Centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna, nel primo trimestre 2021 la filiera della bicicletta contava in Emilia-Romagna 454 imprese attive. Tra le Regioni, l’Emilia-Romagna si posiziona seconda, con un indice di specializzazione pari a 204, dopo il Trentino Alto Adige, che ha un indice di 295.

Il focus dello studio dimostra come l’Emilia-Romagna sia all’avanguardia in Italia anche per gli aspetti legati alla mobilità sostenibile. Non a caso è la prima Regione in Italia per lunghezza delle piste ciclabili. Siamo convinti che i nostri artigiani sapranno mettere a frutto anche le indicazioni, quelle che provengono dal settore turistico, dove lo slow tourism è quello che tende a privilegiare mezzi sostenibili, come il treno, la bicicletta, in grande crescita.

Infine, vogliamo dire anche che la Grand Départ e queste tappe del Tour possono essere un modo per affermare non solo il grande agonismo sportivo che questa manifestazione porta con sé, ma anche un modello di sostenibilità per la mobilità e il benessere. In questo senso, la bicicletta è portatrice di modernità e valori, a cui vogliamo associare il concetto di lentezza.

Per dirla con le parole di David Byrne, leader della band Talking Heads e autore del libro I diari della bicicletta, per darci una possibilità in più di osservare e partecipare alla vita di una città, vedere le cose da un punto di vista abbastanza vicina ai pedoni, sommato al fatto di spostarci con un mezzo non completamente separato dalla vita che si svolge per le strade.

All’interno di questo quadro, che ho provato a dipingere sommariamente, e se ho fatto degli errori mi perdonerete, il disegno di legge che oggi prendiamo in esame ci colloca all’interno di quella dimensione. È un progetto di legge sostanzialmente semplice. Annuncio anche che gli emendamenti presentati dalla Giunta hanno un intervento dal punto di vista della temporalità dell’erogazione dei contributi nei confronti dell’organizzatore francese, in maniera tale che la diluizione del pagamento avvenga in una forma più ravvicinata all’esecuzione precisa dell’evento. Però questo progetto di legge ci mette nelle condizioni, da un lato, di poter ospitare per il 54 per cento del percorso italiano il Tour de France, che da qualche anno a questa parte ha le Grand Départ collocate in diversi Stati rispetto a quello originario francese, ci mette al centro di una dimensione internazionale, di cui ho provato a rappresentare i numeri di contatti, di sviluppo economico, di capacità, ma ci mette anche nelle condizioni di tenere quel legame sia da un punto di vista dell’agonismo sportivo così come di quella cultura diffusa e presente sul territorio emiliano-romagnolo, industriale, culturale, di passione per il ciclismo. Non a caso ho citato il primato emiliano-romagnolo per le piste ciclabili, che ci dice come, al di là della conformazione geografica del territorio emiliano-romagnolo, la bicicletta sia non solo esclusivamente uno strumento di locomozione, ma un qualcosa che può essere un tratto distintivo emiliano-romagnolo, e le tappe del tour che attraversano l’Emilia-Romagna dal mio punto di vista lo rappresentano in maniera plastica.

Per chiudere, ringrazio la Giunta di aver lavorato perché si arrivasse a questo risultato con queste indicazioni. Preme ricordare che questo non comporta alcuna variazione di bilancio, ma sta all’interno di quella che è la programmazione pluriennale che abbiamo approvato in questa sede per quanto riguarda la partecipazione ai grandi eventi sportivi che danno lustro e sviluppo al nostro territorio, quindi un ringraziamento alla Giunta in questo senso, un ringraziamento di nuovo e non solo formale al relatore di minoranza Liverani, con il quale c’è stato in queste giornate veloci un confronto franco, serio, positivo, che ci porta - mi auguro - a una larga condivisione del progetto di legge, così come degli ordini del giorno che abbiamo presentato con degli accenti condivisi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Il relatore di minoranza, Liverani. Prego.

 

LIVERANI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Ospitare il Tour de France nella nostra Regione è sicuramente un’opportunità importante. Tre tappe toccheranno la nostra Regione, la prima arriverà a Rimini, la seconda partirà da Cesenatico e arriverà a Bologna, la terza con partenza da Piacenza.

Sono circa 2 miliardi le persone che ogni anno guardano il Tour ed essere protagonisti come tappa conclusiva della Gran Départ 2024, che partirà da Firenze e arriverà a Rimini, ci mette al centro dell’attenzione mondiale.

Da ex ciclista conosco bene le dinamiche di eventi sportivi di questo calibro e so quanto sia importante tutelare la sicurezza degli atleti sia prevedendo possibili incidenti, sia nel gestire l’affluenza del pubblico. Di fondamentale importanza sarà il rifacimento del manto stradale, ed è chiaro che queste operazioni di manutenzione avranno un impatto sulle attività economiche e sulla vita quotidiana della cittadinanza.

Auspico quindi che durante il periodo dei cantieri le attività economiche e i residenti vengano avvisati per tempo sulla durata dei cantieri e venga, allo stesso tempo, avviata una campagna di comunicazione, al fine di condividere anche con loro l’importanza di ospitare il Tour nella nostra regione.

È fondamentale per la salvaguardia degli atleti che le strade siano in condizioni perfette e che siano messi in sicurezza i punti stradali che presentino criticità in caso di caduta. Ho sollecitato l’attenzione della Giunta su questo tema anche in Commissione. Allo stesso modo lo ribadisco oggi. Per quanto possano sembrare cose scontate, in realtà non lo sono, perché ne va della sicurezza degli atleti e degli addetti ai lavori.

Da uno studio commissionato dalla Regione, per le prime tre tappe del Tour si prevedono circa 2 milioni di spettatori ‒ per me anche di più ‒ presenti nel territorio e circa 130.000 presenze negli alberghi, di cui la metà in Emilia-Romagna. L’afflusso di turisti sarà importante. Si calcola che saranno circa 120.000.000 di euro gli indotti, di cui 29 milioni in Emilia-Romagna, più l’indotto futuro dato dalla visibilità del territorio su scala planetaria.

Oltre ai turisti, che soggiorneranno in hotel e agriturismi, avremo chi opterà per vivere questa manifestazione in camper. C’è chi arriva diversi giorni prima della tappa per esplorare strade panoramiche e scegliere il punto da cui vedere il passaggio del Tour. Sarà importante, quindi, anche far conoscere le aree di sosta di uso pubblico e farsi trovare pronti.

L’Emilia-Romagna ha manifestato dal 2019 un progetto di sport e marketing territoriale legato al ciclismo attraverso la Squadra in Emilia-Romagna, un gruppo di giovani atleti ambasciatori delle bellezze della Regione. Su questo punto vorrei dire una cosa molto importante. Purtroppo, il ciclismo, soprattutto a livello giovanile, vive un momento abbastanza di crisi. Legata a questo evento, quindi, l’importanza di collegare le associazioni sportive, le squadre di ciclismo, che con passione e dedizione organizzano squadre che vivono di passione questo sport, di collegarci qualcosa di importante insieme al Tour de France. Creare eventi collegati al Tour sarà un obiettivo che ci dobbiamo assolutamente prefissare, soprattutto coinvolgendo anche il mondo scolastico e le associazioni sportive, perché il ciclismo è uno sport che insegna valori importanti, come la perseveranza, la determinazione, il rispetto e la sicurezza e promuove la socializzazione e l’amicizia tra i praticanti.

Sono un fervente sostenitore della pratica dello sport fin dalla giovane età, perché si tratta non solo di vincere o perdere, ma di imparare a impegnarsi e a migliorare costantemente.

Per mantenere uno stile di vita sano e un equilibrio psicofisico ideale è essenziale praticare sport, e non esistono limiti di età. Ecco i motivi per cui ritengo prioritario coinvolgere l’associazionismo e le scuole.

Oggi, legato a questo oggetto, ho presentato un ordine del giorno a mia prima firma, con l’obiettivo importante di dedicare al mitico ciclista Ettore Baldini, vincitore di una tappa del tour e deceduto purtroppo pochi mesi fa, un traguardo volante. Ricordo che Baldini, denominato “il treno di Forlì”, vanta il record di essere l’unico ciclista nella storia ad aver vinto una medaglia d’oro olimpica, un campionato mondiale e un grande Giro.

Sono certo che ci sarà un’intesa comune per raggiungere questo obiettivo, che certamente riteniamo tutti molto importante, così come già previsto per l’indimenticabile Marco Pantani. Nel 2024 saranno infatti passati vent’anni dalla tragica morte del Pirata e il suo mito intramontabile, che ancora oggi appassiona tutti noi, sarà celebrato partendo proprio dalla sua città natale, dove risiede ancora oggi la sua famiglia.

Questa partenza di tappa - sono certo - sarà il momento più emozionante di tutto il tour per la carica emotiva che scatena il suo ricordo in tutte le persone che conoscono la sua storia.

Per chiudere, volevo ringraziare il consigliere Amico, relatore di maggioranza, per la collaborazione e anche l’ottimo lavoro svolto con la Commissione V e con l’Ufficio di Presidenza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Ringrazio anch’io i relatori di maggioranza, il consigliere Amico, e di opposizione, il consigliere Liverani, per il lavoro che è stato fatto, ma soprattutto un ringraziamento alla Presidenza della Regione per il lavoro fatto e la determinazione con cui si è arrivati a questo risultato, che è senza dubbio un risultato importante.

Molto è stato detto, faccio un ragionamento generale partendo da un dato, perché è senza dubbio rilevante sia in termini di programmazione che di risultati conseguiti il lavoro condotto, lo vorrei sottolineare, in questi anni dalla nostra Regione, sulla proposta proprio di grandi eventi sportivi, di respiro nazionale, ma anche di respiro internazionale, e soprattutto sulla loro ricaduta in termini di presenze e di effetti prodotti sul piano economico, a beneficio del territorio, a beneficio dei territori della nostra regione.

Questa è stata senza dubbio ed è, ovviamente, anche oggi una direttrice di lavoro distintiva, fondata su quanto previsto nell’ambito della legge regionale n. 8/2017, che ha rafforzato anche, credo, la dimensione reputazionale della nostra Regione tanto sul mercato interno quanto su quello estero. Anche per questa ragione, poi, si raggiungono questi risultati. Ed è in questo contesto, dunque, che si è delineata l’opportunità di aggiudicarsi, insieme alla Città Metropolitana di Firenze e alla Regione Piemonte, il Grand Départ del Tour de France 2024.

Lo ripetiamo. Questo è davvero un risultato straordinario. È un risultato, peraltro, tutt’altro che scontato, frutto di un lavoro importante portato avanti dalla nostra Regione. Ricordo che è la prima volta nella storia in cui quella che per i francesi, e non solo, è la Grand Boucle prenderà il via nel nostro Paese.

Trattandosi, poi, del terzo evento sportivo al mondo per seguito di appassionati, dopo le Olimpiadi e dopo i campionati mondiali di calcio, ritengo non ci possano essere dubbi sul pieno riconoscimento della rilevanza di questo avvenimento. Sono stati già elencati alcuni numeri, anche, che restituiscono l’importanza di questo avvenimento e l’attenzione anche internazionale rispetto a questo. Le elaborazioni effettuate sul Grand Départ 2022, che si è svolto a Copenaghen, in Danimarca, confermano proprio e avvalorano il presupposto su cui la Regione, in sinergia istituzionale con le altre realtà italiane coinvolte, che prima ho ricordato, ha operato per poter ospitare questo evento.

I numeri parlano chiaro. 1,7 milioni di spettatori presenti sulle strade nel corso delle tre tappe in cui si è articolata la Grande Partenza; 70.000 visitatori al Fan Park di Copenaghen; 77,5 per cento di share sulle televisioni del territorio. Sono soltanto esempi dei tanti numeri che si potrebbero elencare, e sono oggettivamente indiscutibili, in riferimento proprio alle ricadute e agli effetti che un evento di tale portata può generare.

Da questo punto di vista, cioè dalle puntuali misurazioni dell’indotto determinato dal cosiddetto “turismo sportivo”, condivido, peraltro, l’azione intrapresa dalla Presidenza, espressa, come ricorderete, nel corso della presentazione del progetto di legge in Commissione V con lo svolgimento di una ricerca, una ricerca che è tuttora in corso e che è riferita ai grandi eventi sportivi sostenuti dalla Regione Emilia-Romagna nel corso del 2022.

Ritengo positiva anche la valorizzazione di una buona quota del territorio regionale, parte integrante o esaustiva di tutte e tre le tappe previste nell’ambito del progetto complessivo, quattro città di partenza o arrivo di tappa tra Romagna ed Emilia, una quantità significativa, importante di Comuni che verranno attraversati, e tutto questo sicuramente darà conto di un’ampia rappresentazione della nostra Regione, con le sue bellezze, le sue caratteristiche, le sue identità, i suoi tratti distintivi che potranno essere ammirati ovviamente in un contesto internazionale.

Sul piano ancora più generale, l’eccezionalità dell’evento sportivo potrà produrre positivi risultati anche in ordine alla progressiva diffusione della cultura delle due ruote, quindi parliamo di mobilità sostenibile, riguardo la quale sapete che la Regione Emilia-Romagna si sta adoperando da tempo. Investiamo risorse sulle grandi ciclovie, sulle piste ciclabili, su progetti come il bike to work, nonché sul sostegno alle tante gran fond promosse in ambito regionale, che sono sicuramente ulteriori occasioni di scoperta e valorizzazione del territorio.

Per tutte queste ragioni esprimo un convinto parere favorevole su questo progetto di legge in discussione, che comprende anche la relativa disciplina dei rapporti tra soggetti pubblici promotori, compreso il fatto che l’Emilia-Romagna rappresenti la comunità ospitante, il Grand Départ Tour de France 2024.

Grazie ancora per il lavoro che è stato fatto, ovviamente questo è anche un punto di partenza, perché dal punto di vista organizzativo saranno mesi molto intensi, ma credo che con questa scelta la Regione Emilia-Romagna si posizioni ancora una volta in un contesto internazionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Ringrazio anche i relatori di maggioranza e minoranza e chi mi ha preceduto perché hanno fatto una buona esposizione di cosa è questa gara e di cosa questa gara può rappresentare per la nostra Regione, perché sicuramente il Tour de France è un’ottima opportunità per far conoscere il nostro territorio, per attirare turisti, per promuovere, come si è detto, anche l’uso della bicicletta, lo sport in generale. Tante cose. Non è, infatti, il Tour de France che ha dei dubbi o che porta con sé dei dubbi di meritorietà. È certamente una iniziativa, una gara, un’iniziativa sportiva assolutamente meritoria. Il dubbio viene quando pensiamo alla nostra regione, cioè se la nostra regione sia in grado, se sia il momento per la nostra regione di ospitare questa gara. Questa è una Regione ‒ lo sappiamo, anche se facciamo fatica ad approfondire e a conoscerne le cause, la reale portata ‒ in difficoltà per quello che riguarda gli aspetti sanitari. La sanità di questa Regione, lo sappiamo, ha una voragine nei propri conti e noi, qui, ci stiamo occupando di una gara ciclistica.

È vero. Quello che noi andiamo a riservare, a stanziare per questa gara ciclistica è forse l’1 per cento del buco della sanità regionale, però è comunque una cifra che, fino a quando non viene fatta chiarezza su quella che sarà la cifra che ci servirà per portare in sicurezza i conti della sanità della Regione, è comunque una cifra importante.

Tra l’altro, vorrei osservare il fatto che il mese scorso la Giunta ha proprio emanato una delibera dove per il primo quadrimestre dell’anno in corso, per l’attuazione di azioni di promozione e di sostegno alla realizzazione di grandi eventi sportivi, va a stanziare per un quadrimestre 296.200 euro. Poco meno di 300.000 euro per un quadrimestre. Qui parliamo di 5 milioni per un solo evento da spendere nei due anni 2023-2024.

Il dubbio, pertanto, che abbiamo è questo: cosa farebbe un buon padre di famiglia tra curare i propri familiari e comprare la bicicletta nuova? Tanto per rimanere nel tema del ciclismo. Dico la verità: credo che, in realtà, questa Regione possa fare l’una e l’altra cosa, e forse ne potrebbe fare anche delle altre. Questa è una Regione ‒ lo abbiamo visto in più occasioni, in più situazioni, in più scenari ‒ che lavora, che produce, una Regione che sa anche risolvere i problemi. È per questo che noi diciamo che occorre dare delle priorità, che occorre, forse, prima capire come sia la situazione generale, come siano i conti della sanità regionale, come siamo messi, fino a dove possiamo andare, quale portata possono avere le nostre azioni, quale portata può avere una nostra azione in senso negativo, cioè quali limiti ci può dare se facciamo la scelta sbagliata.

Credo che tutte queste considerazioni debbano essere fatte prima di andare a pensare a un grande evento sportivo, che sinceramente potrebbe portare qualcosa, ma che non sappiamo quali effetti anche negativi potrà avere sui conti della Regione e quindi alla fine anche i conti della sanità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie.

Pensavo ci fosse la consigliera Marchetti, ma si è sfilata, perché probabilmente vuole intervenire dopo di me.

Non entro tanto nel merito del progetto di legge, perché comunque lo ritengo un progetto finalizzato allo stanziamento di risorse, credo che sia stato l’organizzatore del Tour de France a imporre questo tipo di percorso alla Regione Emilia-Romagna, così come ‒ immagino ‒ alla Toscana e alle altre regioni che sono all’interno del percorso del Tour de France.

Da un certo punto di vista la somma che viene stanziata dalla Regione Emilia-Romagna è una somma che è certamente di particolare e rilevante entità, ma sicuramente il beneficio che ne trae la Regione rispetto a un evento di portata mondiale sarà superiore all’investimento che è stato fatto, quindi da questo punto di vista non si può dire che il progetto di legge, quindi avere il Tour de France in questa Regione, sia stato un progetto fallimentare, anzi tutt’altro.

Vorrei però entrare nel merito del ragionamento, proprio in ragione del fatto che non ho compreso come si siano determinate le tappe. Leggo che si parte da Firenze, si arriva a Rimini, si riparte da Cesenatico, si va a Bologna, Piacenza, e per la Regione Emilia-Romagna queste sono le identificazioni. Leggo anche che nel progetto di legge le città che hanno la tappa hanno sponsorizzato o finanziato il progetto, proprio apportando delle risorse economiche. Su questo sarebbe stato interessante capire, comprendere come si sia arrivati a determinare le tappe. Molto spesso a pensar male ci si prende. È chiaro che a monte, probabilmente, c’è stato un ragionamento fatto dalla Regione Emilia-Romagna con i Comuni di riferimento propri, rispetto ai quali ci sia il passaggio del Tour. Non credo che il Tour de France abbia determinato e stabilito le tappe su cui queste dovessero essere svolte. Però si lascia anche intendere che, da questo punto di vista qui, sarebbe stato interessante saperle a priori.

A prescindere da questo ragionamento, colgo con favore, visto che è stato sottoscritto anche dal relatore di maggioranza, l’ordine del giorno che riguarda il passaggio volante intitolato a Ercole Baldini, che sappiamo benissimo chi è. Ricordo, infatti, che a luglio del 2022, quando presentai un ordine del giorno, in assestamento, proprio su questo tema mi fu chiesto di ritirarlo perché erano ancora in essere delle interlocuzioni con il Tour, quindi, probabilmente, averlo presentato in anticipo avrebbe un po’ messo in confusione le tappe, i percorsi che dovevano essere posti.

Quindi, da un certo punto di vista, ringrazio, ovviamente, la maggioranza per aver accolto questo tipo di ordine del giorno. Poi vedremo se il Tour de France, gli organizzatori ci potranno dare, non come tappa, ma come traguardo volante questa richiesta che noi facciamo oggi come Assemblea legislativa. Spiace, però, a monte constatare che, aver saputo con molto anticipo le determinazioni degli organizzatori, probabilmente anche Forlì avrebbe partecipato allo stanziamento di risorse, proprio in ragione del fatto che uno degli sportivi più celeri e più noti del nostro territorio, dal punto di vista, ovviamente, ciclistico, non sicuramente secondo agli altri, l’altro che ricordo molto volentieri è sempre Marco Pantani, avrebbe potuto affrontare un ragionamento di insieme anche con la Regione Emilia-Romagna rispetto a questa partecipazione, rispetto al quale oggi portiamo a termine un progetto, la cui determinazione rispetto alla quale la Regione si è voluta incentrare su un grande evento come il Tour de France credo che porti solamente orgoglio alla nostra Regione e in visibilità all’intera nazione.

Da questo punto di vista ringrazio per aver pensato al traguardo volante in nome di Ercole Bandini, e, dall’altro lato, ovviamente ringrazio la presidenza per essere riuscita ad accaparrarsi questo grande evento, nella speranza che siano poste in essere tutte le azioni volte a garantire il buon esito e buon andamento di questa grande corsa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Rassicuravo il consigliere Pompignoli che c’è un problema nel pulsante del microfono, non volevo parlare prima e dopo di lui, ma alle prenotazioni sono sfuggita.

Intanto parto anch’io dai ringraziamenti e ringrazio i colleghi della Commissione V e anche i Capigruppo, perché è evidente che la velocità con la quale abbiamo approvato anche in Commissione (ringrazio la vice presidente Bondavalli, il vice presidente Liverani, nonché il relatore di minoranza e il relatore di maggioranza, il consigliere Amico) ha portato a una convergenza nel considerare l’importanza di questo PdL nell’ambito di una formula tecnica che necessitava di passaggi veloci, sui quali già in sede di Conferenza dei Presidenti e dei Capigruppo c’è stata una convergenza e una condivisione rispetto ad accelerare questo percorso, così come il sottosegretario ci aveva proposto e la Giunta aveva proposto.

Credo che oggi dobbiamo essere consapevoli della portata storica che questo evento, che questo PdL porta in questa Regione, un territorio che, come è già stato detto dal consigliere Amico in modo molto puntuale, richiama in ogni tappa del Tour de France la memoria evocativa di un campione, di qualcuno che ha fatto la storia nella nostra regione in uno sport che vanta radici e tradizioni consolidate.

Questo viaggio così lungo, oltre cento anni, proprio in questa regione trova una natura identitaria, ma io oserei dire anche una manifestazione di uno sport di popolo, che ha visto nascere il Tour de France come quello sport anche di riscatto sociale nella sua storia di tutti coloro che trovavano in questa forza, nella bicicletta, anche una nuova compagine storica di riscatto sociale. La bicicletta l’avevano tutti, narra il bellissimo libro illustrato della storia del Tour de France. Quindi, anche il messaggio della portata di un evento sportivo che sapeva unire e consolidare anche quello che era un popolo dopo una fase storica molto complicata credo che sia un valore da riportare, dicevo, in un evento straordinario, unico e irripetibile, che vedrà protagonista la nostra Regione.

Credo che questi siano elementi che vanno ‒ lo dicevano già i relatori ‒ tenuti insieme. Il primo: una natura popolar-identitaria. Non è un caso che le piazze del Tour de France, così come per altri eventi straordinari che hanno coinvolto la nostra regione, e ce ne sono stati diversi, abbiano rappresentato un’opportunità anche di aggregazione e di partecipazione, quindi tutto il ruolo dell’associazionismo sportivo diffuso, che c’è anche nell’ambito del ciclismo, soprattutto in Romagna, ma direi in molte parti della nostra regione, le tappe che toccheranno le città, sia un valore aggiunto perché tutte le comunità siano coinvolte globalmente in questa esperienza di relazione e di costruzione, anche, di un evento che ‒ qui vengo al secondo elemento ‒ diventa un evento moltiplicatore di quella che è una mobilità, un’attrattività turistica, ma anche di quel turismo sportivo e culturale su cui questa Regione ha lavorato nel tempo, in questi mandati, e che trova piena coerenza con la legge regionale n. 8/2017, che vede proprio nella promozione dei grandi eventi sportivi un’occasione, un’opportunità per raccontare, promuovere al mondo quello che la nostra Regione è.

Sono già stati citati i numeri e le ricadute che, in termini di attrattività, possono rappresentare. Ricordiamo che è l’evento sportivo più seguito al mondo. Quindi, così come l’emozione che abbiamo provato per la Formula 1 di Imola credo che vedere nelle televisioni di tutto il mondo una narrazione di quelli che sono i monumenti, gli aspetti anche culturali che quelle immagini e quella narrazione proporranno raggiungerà quell’effetto moltiplicatore e generatore di opportunità, che credo sarà fondamentale registrare, valorizzare ed esaminare nell’impatto che sui territori avrà attraverso quello studio.

Ringrazio la Giunta per aver raccolto anche le sollecitazioni che fin dall’illustrazione sono venute all’interno della Commissione su sollecitazione di diversi commissari per registrare l’impatto reale di questo generatore di sviluppo del territorio. Lo abbiamo visto a livello di altre esperienze che ci sono state in Europa,  a Bilbao, venivano citate dalla collega Bondavalli altre tappe che hanno accompagnato e dato un feedback di quello che può rappresentare in termini economici e anche quindi di sviluppo e di sostegno dopo due anni così complicati per le attività dei nostri centri storici, così come le attività del nostro territorio hanno avuto delle criticità e cosa abbia rappresentato, per esempio, il Gran Premio di Formula 1 di Imola anche per tutto l’indotto. Penso non solo ai ristoranti, ai bar, ma a tutti coloro che anche all’interno degli allestimenti possono trovare in questo evento una occasione di sviluppo, di promozione e anche di lavoro significativa.

Quando parliamo di un evento sportivo così significativo - mi permetta, collega Cuoghi -, trovo inopportuno mettere in competizione due segmenti, come ha detto bene nella sua illustrazione il relatore di maggioranza Amico, dal punto di vista finanziario (mi riferisco alle affermazioni che credo siano inadeguate). Il rilievo economico era già stato spiegato, non richiede e non mette a disposizione ulteriori risorse, se non quelle già approvate da questa Assemblea legislativa, nella missione 6 del programma Sport e tempo libero, sulle spese correnti che avevamo già ritrovato ed era già stato specificato nel momento dell’illustrazione. Lo dico perché trovo anche inopportuno mettere in competizione segmenti all’interno di una discussione che è stata riconosciuta da tutti come un’opportunità e come queste considerazioni, credo, possano anche trarre in inganno. Non è che qualcuno sceglie di non curare e di comprare la bicicletta. Il collega Cuoghi è uomo di grande esperienza e onestà intellettuale. Credo che qui stiamo adempiendo a quella che era una linea, anche di programma e di programmazione, che ci eravamo dati a un evento strategico unico, credo, e irripetibile, che afferma la leadership nell’Emilia-Romagna, anche rispetto ad accogliere, a organizzare, a gestire e a mettere in campo tutte quelle azioni che possono cogliere eventi di questo tipo.

Colgo le sollecitazioni del consigliere Liverani rispetto al tema della sicurezza. È una questione che, anche rispetto al Giro d’Italia, è stata dibattuta all’interno delle comunità locali che sono state attraversate. Penso, voglio pensare, spero che ci sia, per le parole che ho sentito dai consiglieri all’interno dell’aula che mi hanno preceduto, una convergenza nel vedere un’occasione, un’opportunità straordinaria anche per le nostre città. So che già all’interno della Commissione il consigliere Pompignoli aveva posto alcune questioni rispetto ai tragitti. Da quello che ricordo, c’è una definizione dei percorsi che non dipende dalla Regione strettamente in prima linea, ma da una convergenza e da un disegno più ampio di tutte le partnership. Ricordiamo che stiamo parlando di un evento unico al mondo, dove le partnership riguardano sicuramente il principale organizzatore, quelle del Tour de France.

Voglio vedere positiva questa sollecitazione, perché c’è un interesse delle città a questi eventi. C’è un riconoscimento dell’opportunità straordinaria, attraverso, permettetemi, anche un accordo e una modalità tecnica nuova. È vero che è un progetto di legge, ma era stato spiegato bene in Commissione, e ringrazio anch’io la dottoressa Bissi, come ci sia anche una struttura, la Regione Emilia-Romagna, capace e in grado di intercettare e di creare, con le proprie competenze, una nuova forma, anche tecnica, contrattuale, diversa da quella che abbiamo visto nei precedenti eventi, in grado di rispondere, di intercettare e di mettere in campo anche soluzioni e sperimentazioni nuove.

Credo che in questo evento troviamo un po’ del raccolto di quella legge sullo sport che abbiamo promosso da quest’aula, il riconoscimento dello sport in tutte le sue sfaccettature, dalla pratica sportiva al benessere, a tutte le questioni legate sicuramente allo sport di base, ma nel vedere nei grandi eventi come questo possa rappresentare veramente una promozione di tutto il nostro territorio e delle bellezze culturali, delle bellezze paesaggistiche, e un ritorno economico che può arricchire il nostro territorio.

Credo quindi di registrare in modo positivo l’interesse di quelle città che potranno essere interessate nel futuro, è già un evento irripetibile di per sé, perché sappiamo come la storia del Tour de France veda anche nelle partenze all’estero una certa impostazione da parte degli organizzatori, come la storia ci insegna, ma credo e che questo vada messo in positivo per tutti gli eventi.

Sono state citate le città più importanti, da Piacenza a Rimini a Bologna, in cui ci sarà la tappa, ma non vogliamo dimenticare anche tutte le comunità che verranno attraversate dal tour, perché credo che anche questa sia un’opportunità (il consigliere Pompignoli sorride). Mi riferisco a Premiilcuore, un paese che lei conosce e che verrà attraversato, così come mi pare anche tutta la zona della consigliera Stragliati, che è di Castel San Giovanni, che vedrà in queste bellezze sicuramente anche l’opportunità di questi paesi di dimensioni più piccole, ma di straordinaria bellezza, che potranno farsi conoscere all’interno di questo straordinario evento sportivo.

Io credo quindi che oggi scriviamo una pagina di un viaggio, quello del Tour de France, come dicevo all’inizio, lungo cento anni, che in questi cento anni trova un valore aggiunto con l’Emilia-Romagna in tappe nelle città che sicuramente rappresenteranno al meglio anche il valore delle nostre comunità e quello spirito di aggregazione. Venivano citate le scuole, ho citato l’associazionismo sportivo di base, che possono far diventare davvero questo evento non solo un evento unico, irrepetibile, straordinario, ma un evento di comunità, così come diverse già in questo periodo di grande lavoro che la Giunta ha fatto, anche in precedenti esperienze, possono rappresentare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Sarò molto breve, in quanto i colleghi del Gruppo mi hanno anticipato. Condivido le loro osservazioni, le loro riflessioni sull’importanza di questa manifestazione.

Vorrei, quindi, in questo breve intervento, fare sostanzialmente un piccolo parallelismo, evidenziando che il dato, se vogliamo, importante che noi abbiamo in questo provvedimento è che l’aula, l’Assemblea legislativa viene coinvolta in una importante non solo manifestazione, nella decisione riguardante questa manifestazione, ma anche nella individuazione del relativo impegno economico. C’è un impegno economico sicuramente di tutto rispetto.

Nel condividere anche le osservazioni che ha fatto la collega che mi ha preceduto, sulla ricaduta sul territorio, le persone che verranno coinvolte, il ritorno in termini di immagine a livello territoriale assolutamente di rilievo, non può non venire in mente il parallelismo con un’altra manifestazione che è stata ospitata recentemente nel nostro territorio, che però non ha avuto un percorso assembleare, ma ha avuto tutto un percorso assolutamente individuale, diretto, che è stata la finale di Coppa Italia del 2021. Tra l’altro, quando allo stadio poteva essere ammesso non più del 20 per cento della capienza, quindi parliamo di neanche 5.000 spettatori, con uno share televisivo che sicuramente non è nemmeno paragonabile a quello del Tour de France. La Regione erogò, tramite APT Servizi, 1 milione di euro. Se io devo pensare al milione di euro che è stato messo nella finale di Coppa Italia nel 2021 e, invece, i denari che vengono destinati a queste tre tappe sul territorio emiliano-romagnolo del Tour de France, direi che non c’è partita, stando a una metafora sportiva. Sicuramente avrà fatto piacere al presidente essere andato in tribuna a vedere la sua Juventus (parlo del 2021), ma in termini di situazioni procedurali e procedure seguite indubbiamente il passaggio  tramite l’Assemblea di provvedimenti importanti che riguardano lo sport, ma prima di tutto le risorse della Regione Emilia-Romagna, secondariamente riguardano le ricadute sul territorio, debbo dire che questo è il metodo corretto di azione: coinvolgimento dell’Assemblea legislativa, discussione, valutazione, i pro e i contro e, naturalmente, un’analisi di quelli che sono i rapporti costi/benefici.

Non posso quindi che ovviamente unirmi alle valutazioni e alle considerazioni positive che sono state espresse dai colleghi, ovviamente sperando che questo rimanga il metodo preferito e unico della Regione Emilia-Romagna per gli investimenti nell’ambito sportivo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, chiedo al relatore di maggioranza se vuole intervenire. Prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Brevissimamente, perché credo che vogliamo tutti arrivare all’approvazione di questo importante progetto di legge.

Vorrei ringraziare ancora una volta il consigliere Liverani e coloro che sono intervenuti oggi con i diversi accenti, con le diverse sensibilità, ma che si accingono sostanzialmente a sostenere questo progetto di legge, cercando di fare alcune piccole puntualizzazioni, sicuramente non in chiave polemica.

È chiaro che non credo che la Regione Emilia-Romagna potesse definire, per il terzo evento sportivo a livello mondiale, dei tracciati sua sponte e sua autonomia, e che quindi l’organizzazione del Tour de France abbia proposto quello che sembrava loro maggiormente congeniale, e (penso a quanto aveva sollevato il collega Pompignoli) il mancato coinvolgimento delle Amministrazioni comunali attraversate dal tour sia da imputare più all’organizzatore che alla mancata volontà della Regione Emilia-Romagna, la quale non fa figli e figliastri, a seconda dei colori politici delle Amministrazioni, per ospitare, come il collega Pompignoli sa, sul territorio anche di Forlì altri eventi chiaramente non della medesima caratura, perché qua si tratta del terzo evento a livello internazionale, però, comunque, eventi sportivi di rilievo anche su territori amministrati non per forza dal Centrosinistra. Questo credo che fosse un elemento da sottolineare, perché si tratta di un’organizzazione molto, molto complessa e articolata da parte di ASO, cui credo vada riconosciuta la caratura.

L’altro elemento è il concorrere da parte delle Amministrazioni comunali all’esborso che complessivamente il sistema emiliano-romagnolo sosterrà per ospitare questo evento. È un concorso che era stato annunciato in sede di illustrazione, in sede di dibattito. Quindi, non lascia sorpreso il fatto che Comuni come quello di Rimini, quello di Bologna, quello di Piacenza in una qualche maniera concorrano a formare il quantum di spesa della Regione Emilia-Romagna, proprio per un coinvolgimento e una capacità di produzione, anche economica, che un evento di questo tipo determina, al di là di quelle che sarebbero delle spese prioritarie o secondarie da compiere. Ribadisco come non si tratti di affrontare alcuna variazione di bilancio, bensì di stare all’interno di quel solco che il preventivo 2023 aveva già tracciato a dicembre del 2022, eccetera. Anzi, la buona notizia è data dagli emendamenti che oggi la Giunta ci presenta, che cambiano un po’ l’orizzonte temporale della escussione delle rate da parte di ASO, che prima erano previste, nel disegno di legge iniziale, per due terzi presenti nel 2023 e solamente un terzo nel 2024, invece riequilibrano portando un terzo nel 2023 e due terzi nel 2024, quindi maggiormente in prossimità della data, quindi liberando anche risorse proprie per il bilancio regionale in questo senso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Il relatore di minoranza ha detto che non interviene.

Quindi, passerei la parola al presidente Bonaccini per la replica della Giunta.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente.

Sui temi sollevati dal consigliere di Fratelli d’Italia, sui conti della sanità pubblica, eccetera, non aprirei oggi la discussione. C’è un’altra sede. Voi sapete che basterebbe che lo Stato ci desse non tutti gli oltre 800 milioni che non ci ha riconosciuto delle spese Covid, di vaccinazione e di spese energetiche... Basterebbe una parte. Noi non solo non avremmo problemi di bilancio, ma, come attesta ogni anno da otto anni la Corte dei conti... Potete andare a leggere tutti i giudizi di parifica, basta perdere qualche minuto. Troverete che c’è un giudizio più che positivo. Anche perché, se andate a vedere quali sono le Regioni più o meno indebitate d’Italia, potete vedere quelli che sono conti pubblici evidenti e si vede come questa Regione, pur non aumentando negli ultimi nove anni di un centesimo le tasse alle famiglie e alle imprese, è una tra quelle meno indebitate.

Dopodiché, sul resto si tratta legittimamente di decidere se il turismo sportivo, i grandi eventi sportivi possano portare un costo o, al contrario, un grande indotto. Segnalo che il Gran Premio di Imola, per fare un esempio che può essere uno dei più simili rispetto a una grande manifestazione (lei ha detto “una gara”, ma il Tour de France per chi si intende di ciclismo è la gara, è la Grand Boucle, dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio è il terzo avvenimento al mondo più seguito dal punto di vista di chi lo segue in televisione, sui social, attraverso gli altri mezzi di comunicazione) e il fatto che, dopo 110 anni, per la prima volta non una tappa in Italia (qualche sconfinamento c’era stato in Piemonte in passato) ma addirittura tre tappe, tra cui la partenza, venga portata, e le prime tre tappe riguardino come sede di arrivo e di partenza la Regione Emilia-Romagna è legittimo essere d’accordo o non d’accordo, ma certamente è una cosa che entrerà nella storia del ciclismo, che è uno degli sport più popolari che esistano (segua anche le parole che giustamente altri consiglieri hanno indicato), soprattutto per il fatto che il Tour de France, al pari del Giro d’Italia, della Vuelta, delle grandi corse a tappe, è una festa popolare prima che evento sportivo. Basta guardare quanta gente, che magari non conosce direttamente nemmeno i nomi dei singoli campioni o corridori, va e partecipa sulle strade a una festa collettiva, che è quella che fa sì che mediamente le Amministrazioni comunali, le città, indipendentemente da chi le governa, si affannino e si affrettino a chiedere di avere, come è stato chiesto e spero possa essere dato seguito positivo alla richiesta che è arrivata prima dal consigliere Pompignoli, un avvenimento che porta grandissima attenzione.

Segnalo che quando qualche anno fa il giro d’Italia decidemmo di farlo partire da Bologna con la Bologna-San Luca avemmo complessivamente, per le 5 tappe che allora vennero in Italia, circa 4 milioni di euro di costi. La sola prima tappa Bologna-San Luca, per chi si intende di fare queste cose, euro più euro meno parlò di un indotto di 3 milioni di euro, ma se ci fosse stato zero indotto dal punto di vista di euro, sarebbe stato giusto farla lo stesso. Perché? 180 Paesi in diretta televisiva, quindi immagino milioni e milioni di telespettatori in diretta o in differita, poterono guardare le bellezze di quello che è il portico più lungo e più bello al mondo. Guarda caso, dopo due anni, non sarà per quello, ma i portici di Bologna sono diventati il dodicesimo patrimonio UNESCO della Regione Emilia-Romagna, con un aumento secco del 10-15 per cento ogni anno dei cosiddetti “arrivi” nella città capoluogo della Regione, per quello che un circuito UNESCO può portare nel percorso internazionale. Figuratevi quale attenzione avrà dal punto di vista di coloro che guarderanno le tre tappe che riguarderanno l’Emilia-Romagna e che visibilità, promozione avrà quel territorio, che non potrebbe mai avere se non avessimo fatto quella scelta, con quei numeri, con quell’interesse.

Segnalo che il Gran Premio di Imola costa 25 milioni di euro, la Regione ne mette circa 5, e ha un indotto tra i 230 e i 270 milioni. Provate a dire che, siccome c’è un elemento di costo della sanità o di buco, come lo chiamate, al Gran Premio di Imola è meglio rinunciarci. Però ditelo pubblicamente. Il buon padre di famiglia è anche quello, dal nostro punto di vista, che dà una mano ai Comuni, alle imprese, al territorio, al turismo attraverso eventi che hanno un indotto che a volte è addirittura dieci volte superiore a quello che produce dal punto di vista del costo che ha.

Noi crediamo che aver acceduto a organizzare il Tour de France sia un’occasione imperdibile, storica per questo Paese. A me interessa anche la promozione dell’Italia, non solo dell’Emilia-Romagna. Segnalo e chiudo. Vi ringrazio per il dibattito e ringrazio anche per le molte considerazioni che, fuori dalle appartenenze politiche, vedono oggi comprendere come questa sia una grande occasione che dobbiamo riuscire adesso, insieme agli amministratori locali, alle società sportive, eccetera, a far diventare un’occasione sempre più grande e organizzata il meglio possibile.

Le tappe avrebbero dovuto essere tre, tutte all’interno dell’Emilia-Romagna, tranne il tratto che da Piacenza portava fino al confine. È successo che il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che aveva lavorato per cercare di portare in Piemonte il Tour, una volta che è stato assegnato o si capiva che veniva assegnato a Firenze e all’Emilia-Romagna, mi ha chiamato e mi ha chiesto se potevamo insieme lavorare per far sì che anche in Piemonte potesse arrivare una tappa. Io ho detto che era giusto lavorare perché anche il Piemonte potesse far parte di questa compagine tra la Toscana, l’Emilia-Romagna e il Piemonte, e parte da Piacenza l’ultima tappa per arrivare a Torino proprio per permettere che anche il Piemonte sia coinvolto in questa occasione per il nostro Paese.

Ci ha ringraziati pubblicamente, questo ha fatto sì che non abbiamo potuto avere lo sviluppo delle tappe o i percorsi (non ci ho messo alcuna intenzione, non intendendomi nemmeno di come devono essere organizzati). Questo per dimostrare come fuori dalle appartenenze politiche (il Piemonte non è guidato dal PD o dal Centrosinistra) vi sia stata una condivisione e soprattutto una collaborazione, per cercare di fare la miglior figura possibile.

Chiudo. Nei numeri del turismo che stanno tornando finalmente ad essere quelli pre-pandemici il turismo sportivo sta avendo un boom clamoroso. Noi abbiamo sottoscritto con sette federazioni accordi triennali, anche federazioni che non hanno squadre o campioni nella massima serie quando sono di squadra, ma che trovano nell’Emilia-Romagna una regione che, per ragioni logistiche e organizzative di opportunità e disponibilità ricettiva, è una grande occasione per ospitare al meglio, organizzare al meglio e soprattutto fare arrivare le persone nel miglior o minor tempo possibile.

Io credo che, giusto o sbagliato che sia, abbiamo provato ad accedere a un’occasione unica, non so fra quanti anni tornerà il tour a partire da questo Paese, e spero che saremo all’altezza tutti insieme di questa grande occasione che, come molti hanno detto, è una grande occasione che porterà nel territorio davvero tanto indotto e tante risorse, che avranno una ricaduta e un beneficio per la Regione stessa tutta intera. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Passiamo quindi all’esame dell’articolato.

Nomino scrutatori Pillati, Marchetti Francesca, Stragliati.

Passiamo all’articolo 1.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 2.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 3.

Insiste un emendamento, il n. 1, a firma Calvano.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1, a firma Calvano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 4.

Insiste un emendamento, il n. 2, a firma Calvano.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Mettiamo, adesso, in votazione l’articolo 5.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo, ora, alla discussione generale sugli ordini del giorno, che ‒ ricordo ‒ sono tre.

Nessun intervento in discussione generale.

Consigliere Liverani, prego.

 

(interruzione fuori microfono del consigliere Liverani: “Chiedo il voto elettronico”)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sul suo ordine del giorno?

 

LIVERANI: Sì.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Okay. Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Siamo nella discussione generale, giusto?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Assolutamente sì. Sugli ordini del giorno.

 

AMICO: Benissimo. Solo pochissime parole per illustrare l’ordine del giorno n. 3, quello a mia prima firma, che parte dalle considerazioni che ho fatto nell’illustrazione introduttiva sul progetto di legge, che vuole sottolineare come, da un lato, l’elemento del Tour de France sia un’opportunità, da un punto di vista economico e promozionale del territorio, e di come a questo possano concorrere diversi fattori, anche sul territorio emiliano-romagnolo, quindi non solo da un punto di vista della sportività stretta, quindi della competizione sportiva in quanto tale, ma accompagnare, attraverso questa grande visibilità che il Tour arriva a determinare in Emilia-Romagna, anche una serie di ragionamenti e di valorizzazione di elementi che sono già presenti: le piste ciclabili su cui primeggiamo a livello nazionale, le potenzialità del territorio, che la collega Marchetti ha più volte sottolineato nel suo intervento e che quindi sia nelle tappe di arrivo e di termine che riguardano le città, sia anche nei percorsi... Terrei a ricordare che la partecipazione degli spettatori al tour non avviene solo al momento dell’arrivo o al momento della partenza, ma ci sono centinaia, migliaia di persone che lungo tutto il percorso che toccherà il tour parteciperanno, siano essi italiani, siano essi stranieri.

Una valorizzazione complessiva che quindi ha bisogno di trovare degli elementi di accoglienza, quindi un richiamo sicuramente a quelle che sono le APT, le agenzie turistiche del territorio, che dovranno essere coordinate, promosse, supportate da parte della Regione, che non si limita solo ed esclusivamente a dare la disponibilità del sistema Emilia-Romagna ad ospitare il Tour o, come giustamente richiamato anche dal collega Liverani, a verificare che il manto stradale dei percorsi sia corretto dal punto di vista della sicurezza, ma dobbiamo anche garantire un certo tipo di accoglienza turistica in questa dimensione, così come a raccontare.

Vorrei ricordare che in quest’aula noi recentemente abbiamo approvato una risoluzione  a larga maggioranza, quasi unitaria, che vedeva nella sede RAI emiliano-romagnola un punto di eccellenza dal punto di vista della produzione dei contenuti, così come sappiamo che l’informazione locale ha attraversato in diversi momenti dentro quest’aula serie preoccupazioni rispetto alla mutazione di quel mercato e quindi come abbia bisogno di trovare dei meccanismi di raccordo con l’informazione locale, televisiva e cartacea, che è irradiata e presente sul nostro territorio, perché questo fenomeno del tour possa essere veicolo di un racconto dell’Emilia-Romagna, quindi da un lato determinare quell’indotto di cui parlava il presidente Bonaccini prima, ma nello stesso tempo aiutarci a costruire materiali che ci permettano di promuoverlo, tanto quanto le piste ciclabili, il turismo dolce, il turismo sostenibile, ed è questo l’oggetto che, con l’impegno che poniamo all’ordine del giorno n. 3, intendiamo porre, che credevo fosse giusto, corretto e utile poter illustrare in questa sede. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Molto velocemente vorrei motivare la sottoscrizione dell’ordine del giorno che ha illustrato adesso il collega Amico. Europa Verde da inizio mandato è impegnata in questa Assemblea per promuovere sia la mobilità ciclistica quotidiana sia il cicloturismo. Abbiamo presentato tre interrogazioni e risoluzioni, vari atti per sollecitare il finanziamento e il completamento delle ciclovie turistiche, tra queste la Ciclovia del Sole, ma abbiamo portato anche l’attenzione della Giunta sulla cosiddetta Ti-Bre dolce, un percorso che collega zone non solo di pregio paesaggistico, ma anche di pregio culturale e architettonico.

Così come nell’ambito dell’approvazione del PRIT, che pure ha visto il nostro voto contrario, abbiamo portato l’attenzione sulla necessità di finanziare le strutture, le infrastrutture a sostegno del cicloturismo. Sappiamo, infatti, e lo ha ricordato anche il consigliere Amico nell’introdurre la relazione che ha presentato all’Assemblea, che il cicloturismo è uno di quei settori che sta dimostrando un dinamismo molto particolare, che ha la capacità di portare i turisti nelle zone fuori dai soliti luoghi del turismo di massa, quindi riesce a valorizzare in maniera molto più diffusa i nostri territori. Quindi, questa economia basata su un turismo dolce che dà visibilità ai borghi e ai nostri itinerari enogastronomici regionali. È un settore molto importante. È un settore in espansione, che registra in particolar modo grande affluenza dai circuiti esteri.

Per cui, con totale adesione ho sottoscritto questo ordine del giorno, di cui è primo firmatario il consigliere Amico, perché va proprio nella direzione auspicata da Europa Verde, ossia sostenere il cicloturismo non solo perché dolce, ma perché è diffusivo e porta ricchezza distribuita nei nostri territori.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale sugli ordini del giorno, passiamo alle dichiarazioni di voto sul progetto di legge e sugli ordini del giorno.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Volevo brevemente dichiarare il mio voto, dicendo che sono completamente favorevole al sostegno della Regione a questo evento che, come è emerso negli interventi che mi hanno preceduto, rappresenta sicuramente un evento mediatico e di promozione territoriale molto importante. Di certo anche i numeri, in termini di valore economico che questo evento svilupperà, sono sicuramente non trascurabili, quindi di massima, come ho già detto, trova la mia sostanziale condivisione.

Mi sono però messo nei panni di chi, non avendo gli strumenti per approfondire gli aspetti appena detti, valuterà solo la spesa della Regione, un importo che può far tremare i polsi, pensando alle difficoltà che la Regione sta vivendo in questo momento in altri ambiti di attività, come è già stato detto anche prima da alcuni colleghi.

 È proprio per questo che ho pensato sia molto importante che all’atto di questo evento ci sia un impegno ulteriore della Regione per mettere a frutto questo corposo investimento. Tutto questo trova concretezza negli ordini del giorno presentati a firma del relatore, consigliere Amico, e del collega Liverani, che ho sottoscritto, ai quali si aggiunge anche il mio, che chiede alla Giunta un particolare impegno futuro nel sostegno delle associazioni sportive ciclistiche, in particolare quelle giovanili, che si occupano appunto di coinvolgere i giovani in questo tipo di sport.

Se la Regione saprà sfruttare l’onda mediatica conseguente al passaggio del Tour, i benefici potranno sicuramente andare oltre quelli più palesi e facili, che qui sono stati citati, per cui preannuncio il mio voto favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Altri in dichiarazione di voto? Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

È indubbio che si tratti di un evento senza precedenti, è indubbio che la Regione Emilia-Romagna dovesse cogliere questa occasione, lo ha detto il presidente Bonaccini, per la prima volta dal 1903 il Tour de France partirà dall’Italia.

 Sarà un processo abbastanza complicato a nostro avviso, che coinvolgerà la nostra Regione, la Regione Piemonte e la Città Metropolitana di Firenze. Sotto questo profilo una curiosità: ci piacerebbe comprendere (lo faremo magari più avanti) come mai ci siano due Regioni e un Ente di secondo grado come la Città Metropolitana. Questo perché chi è abbastanza avvezzo in procedure amministrative sa che nei passaggi, quando gli Enti sono diversi e un Ente è di secondo grado, ci sono delle complicazioni e delle particolarità.

In questo percorso saranno in gioco risorse importanti, lo ha ricordato il consigliere Cuoghi e avrei voluto ribadirlo al presidente Bonaccini, perché è vero che di sanità parleremo in altre occasioni. Avremmo già voluto parlarne e avrei anche voluto ribattere all’affermazione del presidente Bonaccini, che sempre più spesso arriva, presenzia, formula le proprie conclusioni e poi abbandona l’aula. Questo perché sicuramente questa iniziativa, questa manifestazione valorizzerà i territori dell’Emilia-Romagna, anche quelli in cui, come ha detto lui, non ci sarebbe stata la stessa attenzione, ma è vero che per quei territori, per chi abita quei territori quell’attenzione ci deve essere anche e soprattutto in ambito sanitario. E qui concludo la parentesi che avrei voluto aprire.

Nella documentazione che ci è stata assegnata abbiamo visto come saranno impiegate le risorse. Rispetto a quelle risorse, ovviamente sarà compito della maggioranza vigilare sul corretto utilizzo, nel rispetto, come auspichiamo e come sarà, della massima trasparenza.

Apprendiamo dal sito dell’Emilia-Romagna che il protocollo sancisce formalmente una collaborazione e parla di un documento comune su iniziative collaterali, di cui al momento nulla sappiamo. Su questo chiederemo e ci piacerebbe un maggiore approfondimento. Ci piacerebbe capire ‒ e sicuramente ci informeremo in tal senso ‒ con quali modalità si è arrivati a stabilire questa cifra, ma soprattutto come sono stati effettuati i preventivi di spesa. Non possiamo non sottolineare che uno degli emendamenti proposti proprio dalla maggioranza prevede l’inversione dei pagamenti rispetto alla annualità maggiore, che è stata posticipata al 2024. Anche questo, a nostro avviso, ci dà una indicazione.

Ci piacerà capire come saranno organizzate le iniziative, come saranno soprattutto coinvolti i Comuni, quindi gli Enti locali, soprattutto quelli più piccoli, rispetto ai quali questa manifestazione interverrà. Ci faremo anche portatori di raccogliere su quei territori le istanze che ci saranno.

Siamo, comunque, consapevoli dell’indotto che il Tour de France porterà in termini di immagine e di turismo sul nostro territorio. Auspichiamo una collaborazione massima tra la Regione e gli operatori turistici, con un dialogo aperto e costante, come dovrebbe essere.

Proprio per queste motivazioni, con l’impegno sia a collaborare, ma anche a vigilare, il voto di questo Gruppo sarà di astensione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Molto brevemente, anche perché su questo progetto di legge si è dibattuto tanto e la posizione è stata ben chiarita dal relatore di minoranza, Andrea Liverani, che ringrazio per il lavoro, come ringrazio il relatore di maggioranza, la Commissione e tutti i consiglieri.

Devo dire che, quando abbiamo letto della possibilità potesse arrivare il Tour de France in Emilia-Romagna, siamo rimasti un po’ così all’inizio, chiedendoci se fosse vero, e lo diciamo in totale sincerità. Questo però cosa significa? Quando si parla con le persone nei nostri paesi, nelle nostre città, poter dire “passa il Tour de France” è davvero qualcosa di incredibile, e questo non lo dico perché qualcuno debba mettere sul cappello di essere stato più bravo, ma dobbiamo essere consapevoli che qui oggi, in questa Regione, stiamo votando qualcosa di storico, qualcosa che riuscirà a dare anche un po’ di respiro, che riuscirà anche a dare una ventata di novità, magari anche una ventata di aiuto a tutte quelle attività commerciali e altro che vedranno sicuramente nell’indotto di questo Tour una grande opportunità.

Questo anche perché le opportunità a livello sportivo, che, per carità, nella nostra Regione, anche grazie a tutte le società che operano in questo, a tutti gli imprenditori che operano in questo, sono tante, e sicuramente dovremo cercare di puntare alla promozione massima di questo, ma l’impegno economico che sappiamo essere obiettivamente tanto speriamo che poi possa tornare in reali e concreti ritorni per tutti gli operatori ma soprattutto per il nostro territorio.

Devo dire che per noi oggi è un orgoglio poter essere in quest’aula ad approvare questo progetto di legge, è un orgoglio, oltretutto votando favorevolmente e convintamente questa grande opportunità, perché da una parte abbiamo un mondo sportivo, dall’altra parte abbiamo tutto il resto del mondo che potrà usufruire e sfruttare economicamente questa cosa, e poi è anche qualcosa che ci aiuterà ad aumentare quello che io chiamo l’orgoglio emiliano-romagnolo, quando noi vediamo sicuramente attraverso i media, sicuramente attraverso questi grandi eventi il nostro territorio promosso in una maniera così importante. Sicuramente questo aiuta anche chi, come noi, è orgoglioso del suo territorio e vuole che il suo territorio sia sempre più valorizzato, promosso, incentivato e sviluppato.

Questo per dire brevemente ‒ cosa che è già stata anticipata ‒ che noi voteremo convintamente a favore di questo progetto di legge, perché, sì, è qualcosa di storico, ma soprattutto vogliamo essere parte, nel nostro piccolo, di qualcosa che probabilmente proietterà la Regione Emilia-Romagna nel futuro, anche dal punto di vista dei grandi eventi. Non dico che ci sarà qualche cappello politico, perché è sbagliato. Sarebbe facile per tutti, in qualsiasi momento, mettere un cappello politico a qualsiasi cosa. Secondo me, questo non va fatto. Però è un obiettivo che tutti noi ci siamo dati e ci dobbiamo dare per rendere orgogliosi i nostri cittadini emiliano-romagnoli di essere rappresentati da persone che credono nello sviluppo e nel futuro di questo territorio.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Altri in dichiarazione di voto? Nessun altro in dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 1, a prima firma Liverani, con il dispositivo elettronico.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 37

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Ordine del giorno n. 2, a prima firma Mastacchi.

Consigliera, era per il voto di prima? Favorevole. Okay.

Riprendiamo la votazione.

Metto in votazione l’ordine del giorno n. 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’ordine del giorno 6638/2 oggetto 6738 è approvato all’unanimità dei votanti)

 

Ordine del giorno n. 3, a prima firma Amico.

Lo metto in votazione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’ordine del giorno 6638/3 oggetto 6739 è approvato a maggioranza dei presenti)

 

Mettiamo in votazione il progetto di legge oggetto 6638 con il dispositivo elettronico.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 36

Contrari 0

Astenuti 3

 

È approvato.

 

OGGETTO 5639

Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare, di concerto con le Aziende Servizi alla Persona e i Distretti Sanitari, una ricognizione utile all’individuazione di tutte quelle strutture sociosanitarie che necessitino di interventi di riqualificazione strutturali ed energetici. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Facci, Bergamini, Stragliati

(Rinvio)

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora agli atti di indirizzo.

Risoluzione oggetto 5639, per impegnare la Giunta ad avviare, di concerto con le Aziende Servizi alla persona e i Distretti Sanitari...

Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Visto l’orario e visto che comunque ci sarà un minimo di discussione, dal momento che ci sono alcuni emendamenti che dovranno arrivare per modificare il documento, chiedo se sia possibile rinviare alla prossima seduta la discussione della risoluzione.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Colleghi.

 

(interruzioni)

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene.

Consigliera Marchetti Francesca, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Noi siamo favorevoli, anche perché abbiamo condiviso degli emendamenti nelle ultime ore, quindi non ci sarebbero i tempi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Perfetto. La ringrazio per questo suo intervento.

Chiudiamo i lavori dell’aula.

Buona serata a tutti, anche ai nostri amici che ci hanno seguito tutto il giorno. Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 17,20

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Gianni BESSI; Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI

il sottosegretario Davide BARUFFI

gli assessori Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Paolo CALVANO, Mauro FELICORI, Irene PRIOLO e i consiglieri Massimo BULBI, Gabriele DELMONTE e la presidente Emma PETITTI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 6737

Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 6638 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Partecipazione all'evento ciclistico Tour de France – Disciplina dei rapporti fra i soggetti pubblici promotori del Grand Départ 2024". A firma dei Consiglieri: Liverani, Amico, Pompignoli, Mastacchi, Occhi, Marchetti Daniele, Bulbi

 

Presenti: 41

Favorevoli: 40

Presente non votante: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; COSTA Andrea; COSTI Palma; CUOGHI Luca; DAFFADÀ Matteo; EVANGELISTI Marta; FABBRI Marco; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SONCINI Ottavia; TAGLIAFERRI Giancarlo; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; SABATTINI Luca; STRAGLIATI Valentina; GERACE Pasquale

 

Presente non votante:

RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; BULBI Massimo; DELMONTE Gabriele; FELICORI Mauro; GIBERTONI Giulia; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; PETITTI Emma

 

OGGETTO 6638

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Partecipazione all'evento ciclistico Tour de France – Disciplina dei rapporti fra i soggetti pubblici promotori del Grand Départ 2024". (65)

 

Presenti: 41

Favorevoli: 37

Astenuti: 3

Presente non votante: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; FACCI Michele; GERACE Pasquale; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; SABATTINI Luca

 

Astenuti:

CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Presente non votante:

RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; BULBI Massimo; DELMONTE Gabriele; FELICORI Mauro; GIBERTONI Giulia; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; PETITTI Emma

 

Emendamenti

OGGETTO 6638

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Partecipazione all'evento ciclistico Tour de France – Disciplina dei rapporti fra i soggetti pubblici promotori del Grand Départ 2024". (65)

 

Emendamento 1, a firma dell’assessore Calvano

«All'art. 3 “Oneri contrattuali e modalità attuative”, il comma 6 è sostituito dal seguente:

Comma 6. Sulla base di quanto previsto dai commi precedenti gli oneri complessivi che le parti firmatarie dell'accordo devono mettere a disposizione nel biennio 2023-2024 per l'organizzazione dell'evento Grand Départ 2024 ammontano ad euro 3.623.650,00 per l'esercizio 2023 ed euro 6.226.000,00 per l'esercizio 2024 e sono suddivise nelle seguenti quote:

a) Regione Emilia-Romagna euro 1.853.437,67 per l'esercizio 2023 ed euro 3.262.840,00 per l'esercizio 2024;

b) Città metropolitana di Firenze euro 1.119.379,92 per l'esercizio 2023 ed euro 1.912.530,00 per l'esercizio 2024;

c) Regione Piemonte euro 650.832,42 per l'esercizio 2023 ed euro 1.050.630,00 per l'esercizio 2024.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dell’assessore Calvano

All’art. 4 “Norma finanziaria” il comma 1 è sostituito dal seguente:

Comma 1. Agli oneri di cui all’art. 3 comma 6 lettera a), pari ad euro 1.853.437,67 per l’esercizio 2023 e ad euro 3.262.840,00 per l’esercizio 2024, quale quota a carico del bilancio regionale, la Regione fa fronte con le autorizzazioni di spesa previste dalla legge regionale 27 dicembre 2022, n. 25 (Bilancio di Previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025) nell’ambito della Missione 6 Politiche giovanili, sport e tempo libero - Programma 1 Sport e tempo libero, Titolo 1 Spese correnti, a valere sulla legge regionale 31 maggio 2017, n. 8 (Norme per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive).

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

6734 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al guasto della rete idrica verificatosi nella località di Ponte Nuovo a Ravenna, nell'abitato di Classe e nelle località vicine, nelle giornate del 15 e 16 aprile 2023. A firma della Consigliera: Gibertoni

6735 -  Interrogazione a risposta scritta relativa agli interventi da porre in essere per sopperire alla carenza di medici di Medicina Generale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

INTERPELLANZA

 

6736 -  Interpellanza per sapere se la Giunta ritenga opportuna una moratoria sull'applicazione della propria Delibera n. 140/2021 che consenta di agire sulla sicurezza delle strade statali di competenza di ANAS interessate dalla presenza dei daini dei due nuclei di Classe e Volano. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno n.7 prot. NP/2023/701 del 20 aprile 2023)

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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