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220

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 11 LUGLIO 2023

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 7086

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sollecitare un incontro in Regione con rappresentanti degli "Esodati del Superbonus" dell'Emilia-Romagna e un intervento in Conferenza Stato-Regioni per chiedere al Governo risposte immediate in merito alla loro richiesta di sblocco dei crediti relativi al Superbonus 110%. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

COLLA, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 7089

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali ulteriori azioni la Regione intenda intraprendere nei confronti del Governo in merito alla situazione dell'azienda La Perla per salvaguardare il futuro di tale importante realtà produttiva del territorio bolognese e dei lavoratori, lavoratrici e delle loro famiglie. A firma dei Consiglieri: Caliandro, Rontini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CALIANDRO (PD)

COLLA, assessore

CALIANDRO (PD)

 

OGGETTO 7094

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Regione intenda promuovere nei confronti del Governo, affinché anche la ricostruzione o il ripristino degli immobili dell'edilizia residenziale pubblica danneggiati dagli eventi alluvionali possano trovare copertura finanziaria all'interno del Decreto-Legge 5 luglio 2023, n. 88 e dei successivi provvedimenti normativi. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

LORI, assessora

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 7096

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa al taglio della vegetazione ripariale per realizzare opere infrastrutturali e ai conseguenti effetti sull'ambiente, con particolare riferimento alle recenti esondazioni del fiume Savena. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

LORI, assessora

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 7098 

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al taglio di alberi e della vegetazione negli alvei, dopo gli eventi metereologici verificatisi lo scorso maggio. A firma dei Consiglieri: Liverani, Pelloni, Rancan, Stragliati, Delmonte, Marchetti Daniele, Montevecchi, Facci, Catellani, Pompignoli, Occhi, Bergamini, Rainieri, Bargi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

LIVERANI (Lega)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

LIVERANI (Lega)

 

OGGETTO 7099

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito agli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale, con particolare riferimento alle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 7097

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quando e come la Giunta intenda redistribuire le risorse finanziarie presenti nel conto corrente aperto in seguito agli eventi alluvionali dello scorso maggio. A firma del Consigliere: Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

POMPIGNOLI (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

POMPIGNOLI (Lega)

 

OGGETTO 7073

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere la tempistica prevista per la conclusione dei lavori di ripristino della SP 59 "Monzuno". A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

BARUFFI, sottosegretario

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 7091

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli interventi a favore del settore agricolo dopo l'alluvione del maggio 2023. A firma dei Consiglieri: Montalti, Mori, Rontini, Bulbi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MONTALTI (PD)

BARUFFI, sottosegretario

MONTALTI (PD)

 

OGGETTO 7092

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione sia stata preventivamente informata da RFI della decisione di sospendere le fermate dell'Alta Velocità nella stazione Mediopadana. A firma dei Consiglieri: Amico, Costa

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

BARUFFI, sottosegretario

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 7093

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla bretella di collegamento tra la zona industriale "Sipe Alte" nel Comune di Spilamberto e la Nuova Pedemontana. A firma della Consigliera: Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (BP)

BARUFFI, sottosegretario

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 7076

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle ricadute del meccanismo del cosiddetto payback sulle imprese fornitrici di dispositivi medici. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TAGLIAFERRI (FdI)

DONINI, assessore

TAGLIAFERRI (FdI)

 

OGGETTO 6746

Progetto di legge d'iniziativa consiglieri recante: "Norme in materia di opere relative a reti ed impianti elettrici e semplificazione dei procedimenti autorizzativi riguardanti la costruzione e l'esercizio delle infrastrutture appartenenti alla rete di distribuzione elettrica e delle procedure riguardanti le reti e gli impianti di distribuzione di energia elettrica non facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale. Abrogazione della legge regionale 22 febbraio 1993, n. 10". A firma dei Consiglieri: Costi, Costa, Daffadà, Zappaterra, Sabattini, Rontini, Mori, Fabbri, Bulbi, Gerace, Mumolo, Rossi, Pillati, Montalti, Dalfiume, Pigoni (68)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6746/1 oggetto 7108 – Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

COSTA, relatore della Commissione

PELLONI, relatore di minoranza

COSTI (PD)

PIGONI (BP)

ZAMBONI (EV)

FABBRI (PD)

MONTEVECCHI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 6903

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2023. Altri interventi di adeguamento normativo". (69)

(Relazione della Commissione e relazione di minoranza)

(Ordini del giorno 6903/1/2, oggetti 7112 e 7113 - Presentazione)

PRESIDENTE (Petitti)

FABBRI, relatore della Commissione

PRESIDENTE (Zamboni)

CATELLANI, relatrice di minoranza

PRESIDENTE (Zamboni)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 6746

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,03

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 220 del giorno 11 luglio 2023.

Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 20 giugno 2023.

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno, poi, giustificato la propria assenza gli assessori Corsini e Mammi.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 7086

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sollecitare un incontro in Regione con rappresentanti degli “Esodati del Superbonus” dell’Emilia-Romagna e un intervento in Conferenza Stato-Regioni per chiedere al Governo risposte immediate in merito alla loro richiesta di sblocco dei crediti relativi al Superbonus 110%. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Più precisamente, partiamo dall’oggetto 7086: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sollecitare un incontro in Regione con i rappresentanti degli “Esodati del Superbonus” dell’Emilia-Romagna e un intervento in Conferenza Stato-Regioni per chiedere al Governo risposte immediate in merito alla loro richiesta di sblocco dei crediti relativi al Superbonus 110%, a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Con questa interrogazione di attualità a risposta immediata Europa Verde intende portare all’attenzione dell’Assemblea legislativa la situazione drammatica, dal punto di vista economico, che stanno vivendo famiglie, micro, piccole e medie imprese, legata ai cosiddetti “crediti incagliati”, quindi al blocco della cessione dei crediti fiscali maturati nell’operazione Superbonus 110%.

A livello nazionale, ANCE parla di 30 miliardi di crediti incagliati e di 180.000 interventi bloccati. In Emilia-Romagna anche l’alluvione ha contribuito ad aggravare ulteriormente la situazione.

Quindi, da giorni Europa Verde, come tutti gli altri Gruppi consiliari, sta ricevendo richieste di un incontro urgente. La richiesta è stata avanzata anche alla Giunta.

È chiaro che la Regione, in quanto tale, non può intervenire in prima persona dopo l’approvazione di un decreto legislativo approvato in legge ad aprile, che impedisce alle Amministrazioni pubbliche di acquisire i crediti incagliati. Ciononostante, non si può rimanere indifferenti di fronte alla situazione che stanno vivendo, appunto, le famiglie che si sono avvalse di questo meccanismo per fare interventi, anche di efficientamento energetico, alle proprie abitazioni, e le stesse imprese, che sono bloccate. Appunto, è ANCI che dice che a livello nazionale sono 180.000 i cantieri bloccati.

Visto, appunto, che la Regione in prima persona non può intervenire, ma sono comunque già in atto iniziative anche a livello parlamentare che sollecitano il Governo ad attivarsi con urgenza per individuare modalità e soluzioni definitive di acquisto sia dei crediti pregressi, già nei cassetti fiscali, sia dei crediti che verranno maturati relativamente ai cantieri già in corso, con questa mozione i parlamentari che l’hanno promossa sia alla Camera che al Senato hanno auspicato anche che l’Esecutivo si adoperi per attuare la piattaforma finanziaria, che aveva annunciato e che al momento non funziona, per l’assorbimento dei crediti incagliati.

Fatte tutte queste premesse, quindi, la richiesta alla Giunta regionale è, se non l’ha già messo in calendario, di fissare un incontro con i rappresentanti di questi cittadini che stanno scrivendo, appunto, ai consiglieri regionali, oltre che alla Giunta, e che si firmano collettivamente con il nome di “esodati del Superbonus”; e quindi, se appunto non intenda opportuno incontrarne una rappresentanza, come farà Europa Verde questa mattina, e intervenire in Conferenza Stato-Regioni per chiedere, appunto, al Governo risposte immediate in merito alla richiesta di sblocco dei crediti incagliati relativi al Superbonus.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera. I continui cambiamenti alla normativa sui bonus edilizi, più di venti in due anni e mezzo di vigenza del Superbonus, uno ogni 45 giorni, hanno generato grande confusione e inquietudini in tutti gli operatori, nelle banche, negli operatori finanziari come Poste Italiane, Cassa depositi e prestiti. Il rischio associato a questi continui cambiamenti ha spesso indotto alla decisione di uscire dal mercato o ridurre sensibilmente l’acquisto dei crediti.

Tutto questo ha determinato per migliaia di imprese e famiglie l’impossibilità di cedere i crediti maturati e presenti sui propri cassetti fiscali. Tradotto: crediti incagliati. A questa situazione il Governo non ha ancora saputo dare una risposta definitiva. ANCE ha stimato che un miliardo di credito incagliato è in grado di provocare il blocco di circa 6.000 interventi tra unifamiliari e condomini, con ricadute negative sia in termini di imprese che di occupazione, così come evidenziato dalle organizzazioni sindacali di categoria.

Il blocco delle cessioni sguarnisce le imprese di liquidità corrente, impedisce alle stesse di rifornire gli acquisti dei cantieri in corso e di pagare lavoratori e filiera, e come conseguenza provoca rallentamento e blocco di centinaia di cantieri in corso.

Quattro mesi fa, l’Agenzia delle entrate aveva stimato in 19 miliardi i crediti incagliati. Gli effetti macroeconomici sono devastanti: 32.000 imprese a rischio fallimento, 170.000 disoccupati in più nel settore delle costruzioni e il blocco di circa 115.000 cantieri e centinaia di migliaia di famiglie in crisi per la perdita del diritto a fruire del bonus.

Il trend di questi ultimi mesi ha aumentato notevolmente l’importo dei crediti incagliati già oggi superiore ai 30 miliardi, secondo le elaborazioni rese note recentemente.

Le associazioni di categoria, i professionisti hanno richiesto a più riprese l’intervento del Governo, prima insieme all’ABI mediante il meccanismo delle quote degli F24 che le banche versano allo Stato come sostituto d’imposta ai contribuenti; poi, visto il diniego per carenza di cassa da parte dello Stato, hanno proposto che siano imprese partecipate dallo Stato ad acquisire crediti d’imposta dalle banche affinché esse, liberatesi di quei crediti, ne possano acquisire altri ad imprese e famiglie.

Inoltre, hanno richiesto un indispensabile proroga di almeno sei mesi, quindi al 30 giugno 2024, della scadenza dell’opzione 110 per cento per i condomini aventi iniziato i lavori entro il 25.11.22. A causa delle difficoltà di liquidità succitate, i lavori stanno procedendo a rilento, non per causa derivante dalle imprese e dai condomini, che rischiano di perdere i contributi o di vederne ridotta l’aliquota con conseguenti contenziosi giudiziari, fallimenti aziendali, drammi sociali, sia sulle famiglie, sia sui lavoratori.

Riteniamo non accettabile che il sistema delle costruzioni, motore della ripresa post-pandemica dagli anni 2021 e 2022, filiera indispensabile per le politiche green per i cittadini nei nostri territori, cittadini che subiranno danni irreversibili per essersi affidati legittimamente a una legge di Stato. Tale scenario porterà a far scomparire tante piccole imprese, con il rischio di vedere attivati miliardi di licenziamenti nel Paese.

Pertanto, di nuovo solleciteremo il Governo a trovare idonee soluzioni finanziarie nel più breve tempo possibile. Chiediamo inoltre di agire con fermezza su coloro che hanno agito nell’illegalità utilizzando queste risorse di Stato per tornaconti personali o societari.

La struttura dell’assessorato si impegna ad incontrare una rappresentanza degli esodati dei Superbonus, come da loro richiesta manifestata e da sollecitazione della consigliera negli ultimi giorni, al fine di conoscere le loro preoccupazioni e le difficoltà che stanno vivendo.

Personalmente, informerò la Conferenza degli assessorati competenti sul tema e la gravità del rischio di non dare soluzione a un problema di tale portata.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Ringrazio l’assessore per questa dettagliata risposta e per gli impegni che ha preso, che vanno proprio nella direzione di quanto sollecitato da Europa Verde, quindi fare un incontro e farsi portavoce nella Conferenza degli assessorati a livello nazionale competenti per materia di questo problema.

Come avevo già ricordato nell’illustrazione del testo e come ha ribadito l’assessore con i dati che ha portato all’attenzione dell’Assemblea, siamo di fronte veramente a quella che potremmo definire una slavina economica, che può trascinare, travolgere sia piccole e medie imprese sia famiglie. Famiglie che si sono servite di una legge nazionale e che oggi subiscono i continui cambiamenti regolatori dei meccanismi per il riconoscimento dei crediti fiscali maturati. Questo ha portato al blocco, a livello nazionale, di oltre 140.000 cantieri e a una massa di crediti incagliati, oggi valutata oltre i 30 miliardi, che ha visto un’accelerazione incredibile se si pensa, come ha ricordato anche l’assessore, che quattro mesi fa si parlava di 19 miliardi di crediti incagliati.

Quindi, si potrà, forse, criticare il sistema del Bonus 110%, anche se va riconosciuto che ha fatto da volano alla ripresa delle attività economiche dopo la fase di crisi estrema della pandemia, però non è accettabile che i cittadini che seguono quanto disposto dalla legge, poi, si trovino di fronte a dei cambiamenti che li privano di diritti in base ai quali loro si erano inizialmente mossi.

Ringrazio davvero l’assessore, che ha preso a cuore questa vicenda, che si è impegnato, come assessore, nell’ambito della Conferenza dei colleghi a livello nazionale e anche per il fatto che verrà ricevuta una rappresentanza di questo coordinamento di cittadini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7089

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali ulteriori azioni la Regione intenda intraprendere nei confronti del Governo in merito alla situazione dell’azienda La Perla per salvaguardare il futuro di tale importante realtà produttiva del territorio bolognese e dei lavoratori, lavoratrici e delle loro famiglie. A firma dei Consiglieri: Caliandro, Rontini

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 7089: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali ulteriori azioni la Regione intenda intraprendere nei confronti del Governo in merito alla situazione dell’azienda La Perla, per salvaguardare il futuro di tale importante realtà produttiva del territorio bolognese, dei lavoratori, delle lavoratrici e delle loro famiglie.

L’interrogazione è a firma del consigliere Caliandro. Prego, consigliere.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Questa è un’interrogazione che mi sta molto a cuore perché seguo da diversi anni la vicenda delle operaie de La Perla. Per questo motivo occorre che quest’aula rifletta e faccia un passo indietro rispetto al lavoro che è stato fatto per le lavoratrici e i lavoratori de La Perla di Bologna.

La Perla è un brand che nasce nel 1954 a Bologna e si occupa inizialmente della produzione di lingerie. Nel corso del tempo ha modificato la sua linea produttiva producendo anche costumi da bagno, il prêt-à-porter e la biancheria. Ora, il punto è che, in questa lunga storia di quasi settant’anni, vi sono state alterne vicende che ne hanno visto la ricapitalizzazione e il salvataggio rispetto al fallimento.

Almeno due sono stati gli appuntamenti centrali degli ultimi dieci anni. Uno è del 2013, quando Silvio Scaglia che è uno dei fondatori o il fondatore di Fastweb, acquista all’asta La Perla e investì all’epoca 450 milioni di euro. Lo fece investendo e trasformando anche una parte della vocazione di quell’azienda in un settore dell’abbigliamento. Successivamente, invece, nel 2018 il fondo Tennor decise di acquistare la stessa perle investendo nuovamente 500 milioni di euro, ma procedendo con una serie di tagli al personale che portarono al licenziamento collettivo di 126 tra operai e impiegati, di cui 114 insistevano sul territorio bolognese.

Ora, il tema degli esuberi è evidentemente anche il tema intorno al quale l’attività che la Regione Emilia-Romagna nel corso del tempo, unitamente alla Città metropolitana di Bologna, hanno cercato di tenere in piedi, per garantire il lavoro delle donne e degli uomini che lavorano in quell’azienda. Ripeto, prevalentemente donne. Il punto è che risulta che, in maniera meritoria, l’assessore Colla abbia promosso, insieme alla Città metropolitana di Bologna e le organizzazioni sindacali, in questi giorni, un’operazione per cercare di sensibilizzare l’opportunità per cui l’azienda, che è stata rilevata dal fondo tedesco, avesse un atteggiamento di serietà rispetto agli investimenti e alla tutela del lavoro del nostro territorio.

L’impegno che risulta ai nostri uffici è che davanti all’assessore Colla siano stati presi degli impegni di ulteriormente finanziare le attività dell’azienda La Perla, con 60 o 70 milioni di euro. Questo avveniva in maggio, il 4 maggio.

Dal 4 maggio notizie non ve ne sono più state. Io stesso ho partecipato ad un presidio davanti agli stabilimenti de La Perla per comprendere quale fosse la situazione: un silenzio tombale.

Ora, il punto è: da una parte quello che può fare Regione, evidentemente, per salvaguardare il know-how di queste lavoratrici e lavoratori; dall’altra parte, capire se è arrivato il momento di chiedere l’intervento del Governo se, evidentemente, sulla salute del nostro distretto industriale e di un’azienda così importante come La Perla è, ci sia un’azione di responsabilità rispetto ad un imprenditore che non sta svolgendo con correttezza il suo impegno.

Da qui l’interrogazione all’assessore Colla in merito a quali sono le azioni che possono essere intraprese per salvaguardare il futuro di queste donne e di questi uomini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Caliandro.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio il consigliere per la sollecitazione in questa Assemblea. La ricostruzione del percorso storico del Gruppo La Perla, come rappresentato nell’interrogazione di attualità a risposta immediata, è corretta.

Negli ultimi mesi, la situazione economica-finanziaria e produttiva del gruppo, l’incertezza sull’attuazione di un piano industriale in grado di assicurare prospettive occupazionali e produttive hanno determinato un quadro di grande preoccupazione.

A seguito della richiesta delle organizzazioni sindacali di categoria abbiamo convocato congiuntamente alla Città Metropolitana di Bologna, il tavolo regionale. L’incontro si è svolto il 4 maggio 2023.

Oltre alle organizzazioni sindacali e di categoria, vi hanno preso parte i dirigenti del gruppo de La Perla e, in videocollegamento, Lars, l’amministratore delegato, presidente del fondo Tennor, fondo olandese con sede a Londra.

Durante l’incontro abbiamo richiesto al dottor Lars l’assunzione di impegni precisi relativi alla destinazione delle risorse finanziarie necessarie al rilancio delle produzioni, che gli stessi fossero approvati dal cda del Gruppo ed un piano industriale in grado di consegnare certezze produttive occupazionali al gruppo La Perla.

Il dottor Lars durante l’incontro ha condiviso la proposta, assumendo l’impegno di farvi fronte. La scadenza dei tempi per la risposta formale, da lui confermata, sull’attuazione degli impegni, è stata disattesa.

Abbiamo, di conseguenza, richiesto nuovamente e in modo formale, con comunicazione del dottor Lars del 22.06.2023, un incontro urgente, entro 10 giorni.

In questa fase abbiamo tenuto un rapporto costante con le organizzazioni sindacali, condividendo le prese di posizione, le valutazioni e le preoccupazioni manifestate. I contatti informali con i dirigenti locali del gruppo La Perla hanno reso evidente la situazione di stallo rispetto alle risposte richieste di finanziamento della produzione, indispensabile per non vedere un blocco delle vendite commerciali nel mondo.

A fronte di quanto sopra richiamato, nel rispetto di quanto definito nell’incontro del 4 maggio, non essendo rispettati gli impegni assunti da parte del gruppo, le organizzazioni sindacali di categoria nazionali e territoriali hanno inviato formale richiesta al Ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di convocazione di un tavolo nazionale. In data 6 luglio 2023, congiuntamente con la Città Metropolitana di Bologna, abbiamo inviato al Ministro specifica convocazione di supporto, evidenziando come si renda necessario un intervento del Ministero per poter agire a tutela di un marchio storico del Made in Italy, che occupa circa 350 persone, in larghissima misura donne, con elevata professionalità nel settore tessile e abbigliamento, che sta creando, inoltre, un impatto su tutto l’indotto di notevoli proporzioni.

Il comportamento della proprietà del gruppo La Perla è inaccettabile. Assicuriamo il nostro impegno affinché si possano determinare le soluzioni necessarie, nessuna esclusa. Una finanziaria che non eroga finanza è bene che si metta a disposizione per soluzioni e accordi anche con soggetti industriali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Ringrazio l’assessore Colla per le parole che ha usato in merito alla ricostruzione di questa vicenda, che tanto ci sta a cuore. Credo, però, che il Governo abbia il dovere di fare la sua parte. Hanno deciso di cambiare il nome anche al Ministero, chiamandolo “Ministero del Made in Italy”. Non c’è nulla di più Made in Italy che La Perla, con le sue operaie, la sua storia, la sua tradizione.

Quindi, se anche questo fondo, fatto da un presidente, da un amministratore, da tutto il suo organismo dirigente, che in questo momento è sordo rispetto alle problematiche di ricapitalizzazione di investimento, non deve rispondere, penso che bene faccia la Regione a non voltarsi dall’altra parte, anzi ad essere, insieme alla Città Metropolitana di Bologna, protagonista di un rilancio per la tenuta delle posizioni occupazionali. Allo stesso tempo, è venuto il momento che il Governo faccia la sua parte, non si faccia indietro e partecipi insieme a noi alla tutela del Made in Italy, del Made in Bologna. Queste donne se lo aspettano. Il nostro dovere è stare al loro fianco. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7094

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Regione intenda promuovere nei confronti del Governo, affinché anche la ricostruzione o il ripristino degli immobili dell’edilizia residenziale pubblica danneggiati dagli eventi alluvionali possano trovare copertura finanziaria all’interno del Decreto-Legge 5 luglio 2023, n. 88 e dei successivi provvedimenti normativi. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 7094: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali azioni la Regione intenda promuovere nei confronti del Governo, affinché anche la ricostruzione o il ripristino degli immobili dell’edilizia residenziale pubblica danneggiati dagli eventi alluvionali possano trovare copertura finanziaria all’interno del decreto-legge 5 luglio 2023, n. 88 e dei successivi provvedimenti normativi.

L’interrogazione è a firma della consigliera Piccinini. Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Torniamo a parlare di alluvione, sapendo che da pochi giorni è uscito finalmente il decreto-legge n. 88 del 5 luglio, che detta, appunto, Disposizioni urgenti per la ricostruzione dei territori colpiti dall’alluvione e che disciplina il coordinamento delle procedure e delle attività di ricostruzione sui territori sia dell’Emilia-Romagna, ma anche della Toscana e delle Marche interessati dagli eventi alluvionali.

Con questo decreto, oltre a rinviare ad un successivo decreto del Presidente della Repubblica la nomina del Commissario straordinario alla ricostruzione, che rimarrà in carica fino al 30 giugno 2024, finalmente si stanziano le prime vere risorse utili a sostenere indennizzi e ricostruzione, che dovrebbero ammontare a circa 2 miliardi e mezzo di euro distribuiti in tre anni.

Sappiamo che questa cifra non è una cifra sufficiente. Anzi è distante dai reali fabbisogni che la Regione Emilia-Romagna ha stimato in circa 9 miliardi. Per esempio, per le spese 2023-2024 sarebbe stato stanziato circa un miliardo e mezzo, che è una somma non in grado di coprire il miliardo e 800 milioni di somme urgenze e i 500 milioni di primi indennizzi alle imprese. A tutto questo si aggiunge un fatto, perché, oltre ad avere stanziato il Governo soldi non sufficienti ai fabbisogni, ha dimenticato, all’interno di questo decreto, anche un pezzo importante che riguarda l’edilizia abitativa pubblica. Sono stati dimenticati gli alloggi ERP.

Infatti, all’articolo 7 del provvedimento che è stato appena pubblicato e che, appunto, disciplina la ricostruzione dei beni danneggiati pubblici, si prevede, sì, il ripristino degli immobili pubblici, ma si circoscrive, per esempio, alle scuole, agli uffici comunali, alle chiese, addirittura alle caserme, ai musei, alle infrastrutture sportivi, agli edifici di culto in senso generale, alle biblioteche, ma sono state escluse o dimenticate, non lo sappiamo, le case popolari. È veramente un paradosso, e questo è stato sottolineato anche dal presidente di ACER Bologna e del CISPEL, quindi dell’associazione che riunisce le ACER emiliano-romagnole: per noi e per questa Regione è una sorpresa.

Lo dico anche rispetto alle criticità che sono già emerse sui territori: penso all’ACER di Forlì, alla Novum Forum Livi: parliamo di un condominio dove sono presenti persone disabili e persone anziane, un edificio che ancora oggi è privo di acqua calda, sanitaria, di illuminazione, e dove gli ascensori sono inagibili. Ci sono quindi persone che non possono uscire di casa, ed è una situazione che si protrae dal giorno dell’alluvione, con il ripristino non sicuramente immediato.

È assolutamente urgente quindi capire il Governo che cosa vuole fare rispetto a queste situazioni di criticità e come intende intervenire, per coprire anche a livello economico questo tipo di situazioni. Quindi, assessore, le chiedo la Regione che cosa vuole fare in questo senso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Risponde l’assessora Lori. Prego.

 

LORI, assessora: Grazie, presidente.

Grazie alla consigliera Piccinini. Io tengo a sottolineare, in merito a questa questione che viene posta come question time di oggi, che naturalmente ci sta molto a cuore, che insieme a CISPEL, l’associazione che riunisce tutte le ACER della nostra regione, abbiamo prontamente segnalato i fatti che la consigliera richiamava, ed in particolare che l’articolo 7 del decreto del 5 luglio, che disciplina la ricostruzione dei beni danneggiati pubblici, nella parte in cui si prevedono contributi per il ripristino degli immobili pubblici danneggiati dall’alluvione, non cita le abitazioni di edilizia residenziale pubblica. Lo abbiamo fatto come Regione, come assessorato, ma unitamente alle ACER e all’associazione che riunisce le ACER della nostra regione.

Confidiamo, anche per questa segnalazione pubblica, largamente condivisa, che avendo prontamente segnalato questa situazione, che riteniamo nei fatti grave e lacunosa, questa possa essere superata puntualmente, e definita, quindi puntualizzata, attraverso un esplicito chiarimento nell’ambito dell’applicazione dell’articolo 7 del decreto legislativo n. 88, e che quindi anche gli immobili che fanno parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica possano trovare una adeguata risposta per poter ripristinare a tutti gli effetti quelle condizioni di abitabilità che sono, evidentemente, una priorità per il fabbisogno di spazi abitativi, a partire dalle fasce più fragili della popolazione.

Precedentemente a questo, quindi rispetto alle richieste che comunque sono state formulate al Governo, è stata presentata al commissario straordinario per l’emergenza post-alluvione e per la ricostruzione generale Figliuolo, in modo preciso e puntuale, una serie di azioni necessarie per il ripristino e la gestione dell’edilizia residenziale pubblica e sociale.

In particolare, abbiamo richiesto, oltre ai fondi a cui si faceva riferimento, il ripristino del fondo per l’affitto e per la morosità incolpevole, non previsti nell’ultima legge di bilancio, la concessione di contributi per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione degli immobili e degli alloggi ERP e ERS, una proroga per i lavori relativi al Superbonus 110%, che naturalmente oggi vede fortemente a rischio la possibilità che i cantieri avviati possano essere terminati entro la scadenza, peraltro ormai decorsa, di giugno. Abbiamo segnalato la necessità di una proroga almeno fino al 31 dicembre 2023 per il raggiungimento di quel 60 per cento dei lavori che devono essere necessariamente eseguiti per poter beneficiare dell’incentivo del Superbonus anche per questa parte di patrimonio, che ‒ come è noto ‒ in moltissimi casi ha reali bisogni di efficientamento e di messa in sicurezza.

Ancora, la concessione di una proroga per quanto attiene le scadenze dei lavori finanziati dal programma denominato “Sicuro, verde e sociale”. Quindi, ancora una volta la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica, che prende riferimento dal Piano nazionale per gli investimenti complementari legati al DL n. 59/2021, poi convertito nella legge n. 101.

Infine, abbiamo sollecitato, con una nota specifica al Ministro competente, il Ministro Salvini, l’adozione di un Piano casa nazionale, quale insieme articolato di azioni che vadano dalla leva fiscale all’acquisto dell’invenduto, alla rigenerazione e all’incremento del patrimonio pubblico, fino al sussidio per la locazione. Naturalmente, quest’ultima parte non riguarda e non è specificamente riferita o riferibile esclusivamente alle aree interessate dall’alluvione, ma riscontra sollecitazioni e dinamiche che si stanno verificando in modo molto evidente in tante parti della nostra regione e che, naturalmente, in alcuni centri, che devono fare i conti anche con la devastazione generata dall’alluvione, hanno bisogno di una risposta puntuale, ampia e articolata.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Lori.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Ringrazio l’assessora per essersi interessata a questa vicenda e anche ad altre connesse comunque sempre all’abitare. Questa vicenda è, dal mio punto di vista, assolutamente incredibile, perché, come dicevo, riguarda persone fragili e lo è anche alla luce del fatto che, come dicevo prima, c’è stato un interessamento, appunto, del presidente di CISPEL, il quale ha presentato un documento unitario di tutte le ATER dell’Emilia-Romagna, che ha consegnato nelle mani del Ministro alle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini proprio il 23 giugno, quando è intervenuto all’assemblea generale di Federcasa, in cui, appunto, Marco Bertuzzi, che è, come dicevo, presidente di CISPEL, ha chiesto di non lasciare sole le case popolari nella ricostruzione.

Quindi, è doppiamente incredibile che ci si sia dimenticati degli alloggi ERP, a maggior ragione perché, appunto, abbiamo a che fare con persone fragili e anche con difficoltà motorie. Lo ricordavo prima l’esempio di Forlì, dove ci sono persone che, siccome gli ascensori sono inagibili, non possono nemmeno uscire di casa e non hanno nemmeno l’acqua calda, e non l’avranno fino, a quanto pare, ai primi di agosto.

Quindi, bene che anche la Regione si sia fatta carico di sollecitare il Governo. Il mio auspicio è che davvero si faccia in fretta e, appunto, nella fase applicativa del decreto si metta una pezza a questa… Io la chiamo dimenticanza per non etichettarla diversamente, in maniera ancora più negativa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

 

OGGETTO 7096

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa al taglio della vegetazione ripariale per realizzare opere infrastrutturali e ai conseguenti effetti sull’ambiente, con particolare riferimento alle recenti esondazioni del fiume Savena. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 7096: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa al taglio della vegetazione ripariale per realizzare opere infrastrutturali e i conseguenti effetti sull’ambiente, con particolare riferimento alle recenti esondazioni del fiume Savena.

L’interrogazione è a firma della consigliera Gibertoni. Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Buongiorno, assessora Lori. Questo question time a maggioranza del suo contenuto era rivolto alla vicepresidente Priolo. È stato assegnato all’assessora Lori, quindi io mi rivolgo all’assessore Lori, ma in realtà è evidente che il contenuto, poiché si parla di taglio di vegetazione ripariale e conseguenze dell’alluvione, spero venga ascoltato anche dall’assessorato della vicepresidente.

I due temi quindi sono due ordini di pianificazione che sono andati fuori controllo: quello, appunto, del taglio della vegetazione ripariale e quello della cementificazione in questa regione, di cui la Giunta Bonaccini è l’ultimo colpo di grazia, quello sicuramente più scellerato, perché oggi la situazione è diversa, la sensibilità è diversa, non è quella degli anni Sessanta, però non sono incolpevoli, ovviamente, i progenitori politici del Partito Democratico, quelli che hanno cominciato decenni fa, almeno cinquant’anni fa, la certosina e puntuale iniziativa di arrivare fino alla fine del suolo, fino a consumare tutto il suolo possibile e immaginabile.

Ci siamo trovati quindi ad assistere, anche se queste cose capita di dirle negli anni, non ci sono risvegli di coscienza. Se l’anno scorso ci fossimo detti “ma se arrivasse un’alluvione, cambierebbero idea, cambierebbe qualcosa? E se ne arrivassero due, di alluvioni, cambierebbe qualcosa?”. No. Abbiamo visto una classe politica che si impegna tanto, davvero con precisione, con impegno a ratificare puntualmente quello che viene dettato da interessi economici che nulla hanno a che fare con quello di cui questo specifico territorio abbisognerebbe, che non è un territorio simile a un territorio confinante: è una regione diversa da una regione del sud, da un’altra regione del nord, quindi è inutile poi cercare di buttare le palle in tribuna, quando chi governa un territorio, quel territorio deve conoscere.

Abbiamo assistito a questa grande capacità di ratifica, precisa, al grande ascolto degli interessi economici più contrastanti con gli interessi del territorio. Poi magari si viene un po’ distratti dall’alluvione, ci si ferma un secondo, e poi si ricomincia come niente fosse a ratificare puntualmente come bravi notai di azioni scellerate.

I due temi sono quindi questi. Parto dal caso del secondo lotto del nodo di Rastignano, che è lampante nella sua scelleratezza. Cito anche delle ciclovie, delle ciclabili che sono completamente venute giù dopo essere state inaugurate qualche mese prima con milioni di euro di fondi pubblici, appunto, completamente crollate. In alcuni casi, addirittura ci sono dei Sindaci che esultano perché sono arrivati già i soldi per la ciclabile, o perché arriveranno, e le vorrebbero ricostruire identiche dove sono. Ma qui non si può andare verso una ricostruzione com’era dov’era, sarebbe veramente la dimostrazione palese del dover… Ma l’abbiamo capito che nulla è cambiato nelle coscienze, o nella consapevolezza; però, ricostruire dov’era com’era dopo una distruzione operata da un’alluvione è oltre il perseverare negativo, non ci sono veramente giustificazioni logiche a questo.

E poi non si riflette su quanto spazio è stato sottratto agli alvei dei fiumi. Il punto che io voglio specificare in questa interrogazione è questo: o noi ci diamo, forse dovevamo darci all’inizio delle legislature un glossario in cui diciamo cosa vuol dire “messa in sicurezza”, sennò, effettivamente, passano gli anni, parliamo di cose diverse e usiamo lingue diverse, evidentemente. Quindi, dirci con la Giunta, all’inizio, firmando dal notaio su un tavolo... Che cosa vuol dire per voi “messa in sicurezza”, assessora Lori e assessora Priolo (che non c’è)? Che cosa vuol dire “manutenzione”? Che non è manomissione degli argini, ma è manutenzione degli argini. Cosa vuol dire “risparmiare suolo”? E cosa vuol dire a posteriori, oggi, senza essere passati da nessuna ammissione di responsabilità, limitarsi a suonare il campanellino perché il maggiordomo porti i denari su un vassoio d’argento? Ma certo che il Governo deve aiutare l’Emilia-Romagna. Ma certo che il Governo deve contribuire, deve ricostruire completamente l’Emilia-Romagna. Ma non basta suonare il campanellino e chiedere che il maggiordomo porti i soldi, perché quello che tutti vi dimenticate di dire è che quei soldi non arrivano da Marte. Sono sempre soldi di quei cittadini italiani che, rispettando la legge, pagano le tasse, quindi mettono i propri denari a disposizione della collettività, come la legge richiede, e credo si aspettino che questi soldi vengano utilizzati nel modo migliore e non per rattoppare o tamponare errori di chi si dice “bravo amministratore”, ma ha dimostrato oggi, finalmente, in un modo, secondo me, particolarmente lampante, nella tragedia, di non essere assolutamente un bravo amministratore.

Ascolto la risposta dell’assessora Lori.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

Risponde l’assessora Lori. Prego.

 

LORI, assessora: Grazie, presidente.

Gentilissima consigliera, in riscontro del question time che è stato così puntualmente illustrato, pervenuto nella giornata di ieri a questo assessorato, a seguito di una prima raccolta di informazioni sui quesiti che sono stati posti, in particolare in merito alla presunta sottrazione di spazio ai corsi d’acqua, si rappresenta che le norme di riferimento in materia di pianificazione comunale prevedono, ormai da diversi decenni, vincoli di tutte le inedificabilità lungo i corsi d’acqua.

In particolare, le pianificazioni comunali sono tenute a rispettare norme e vincoli previsti sia dal Piano paesistico territoriale regionale, in vigore dagli anni Novanta, sia i vincoli e le fasce di rispetto indicate dal Piano di gestione del rischio alluvioni, recentemente aggiornato, che ha attualizzato il Piano di assetto idrogeologico secondo le più recenti indicazioni comunitarie e di competenza dell’Autorità di bacino distrettuale.

Rispetto alla compatibilità degli interventi infrastrutturali con l’assetto idraulico del territorio e alla previsione normativa straordinaria richiesta, è bene ricordare che le Autorità di bacino, in virtù della competenza loro attribuita  prima della legge n. 183 del 1989 e successivamente dal testo unico in materia di ambiente, il decreto legislativo n. 152 del 2006, hanno nel corso degli anni approvato e aggiornato i piani di assetto idrogeologico, i PAI, che contengono al loro interno specifiche e puntuali norme finalizzate a rendere coerente l’uso del suolo con le condizioni di pericolosità idraulica esistenti.

Come ben noto, i PAI costituiscono un riferimento prioritario, a partire dalla costruzione del quadro conoscitivo diagnostico di cui alla legge regionale n. 24 del 2017, sia nell’ambito dei Piani urbanistici generali che della pianificazione di area vasta, così come sono state di riferimento queste norme in precedenza, rispetto alla legge n. 20 del 2000. Non si intravede dunque la necessità di una nuova, ulteriore normativa specifica.

Per quanto attiene, in modo più puntuale, il tratto di viabilità Lungo Savena, denominato nodo di Rastignano, che è stato più volte richiamato, va ricordato che si tratta di un’opera già appaltata da ANAS alla fine degli anni Novanta, all’epoca non avviata a seguito di contenzioso, al superamento del quale, nel periodo di programmazione 2014-2020, si è invece dato corso con il recente avvio, preceduto dall’autorizzazione di valutazione di impatto ambientale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Lori.

Consigliera Piccinini, prego.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Gibertoni, prego. Scusi il lapsus.

 

GIBERTONI: C’è un limite a tutto, presidente. Come volevasi dimostrare, assessore, è stato alluvionato e spazzato via un intero cantiere e adesso voi lo volete rimettere lì in modo identico. Il progetto, come lei ricorda, è un progetto vecchio. Ha 35 anni, quello del secondo lotto del nodo di Rastignano, e invece si continua ad andare avanti come se niente fosse.

Io credo che ce lo diranno gli storici imparziali in futuro. Nel 2023 il modello emiliano-romagnolo ha definitivamente mandato in soffitta l’idea stessa della competenza e l’ha relegata alla soffitta delle espressioni retoriche. Forse roba buona per i circoli, per qualche festa dell’Unità. Io non lo so, perché mi viene da chiedermi cosa sapete di questa regione. Avete cercato di buttare addosso tutto all’idea vaga, generica dei cambiamenti climatici, d’accordo; però sono i cambiamenti climatici primariamente o è un brutale venir meno di competenze vostro, un vostro venir meno di competenze, un vostro venir meno di responsabilità, un vostro venir meno di serietà? Io credo che sia la seconda ipotesi, perché gli alberi vanno tagliati, sì, ma bisogna saperli tagliare. Guardi, le faccio l’esempio proprio dell’argine dell’Idice, o del Sillaro: argini nudi, senza alberi, completamente nudi, argini perfettamente puliti, che sono venuti completamente giù.

Se continuate a non promulgare le linee per la gestione degli interventi e programmi che dovevate promulgare entro il 2016, è ovvio che… Io capisco che siate impegnati nel mettere su una serie di meccanismi di salvataggio della faccia, ma non è questo che i cittadini si aspettano, perché da salvare era la Romagna, erano i nostri fiumi, non era la vostra faccia a posteriori.

Sterminare la vegetazione ripariale in questo modo aumenta soltanto l’erosione delle sponde, canalizza i fiumi, aumenta la velocità. Quindi, si tagliare gli alberi, ma saperli tagliare, saperli distinguere, non delegarli a compensazione ad aziende che non sanno distinguere un olmo da un larice, e prendono quelli pregiati, che stanno magari a molta distanza dall’alveo, a molta distanza, e poi nel frattempo continuare a cementificare in zona alluvionale, come niente fosse.

Ci siamo interrotti…

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Gibertoni, ha terminato il tempo.

 

GIBERTONI: …un attimo per l’alluvione, e adesso andate avanti.

Quindi, io credo che anche per le ciclabili bisogna fare una valutazione di impatto ambientale, perché una cosa buona nel posto sbagliato diventa una cosa cattiva.

2023: il modello emiliano-romagnolo è destituito, secondo me, di ogni credibilità, cercati i colpevoli in animali e vegetali, io penso che voi stiate semplicemente continuando a vivere nella continua, passiva ratificazione di interessi economici contrari a questo territorio, ma dovreste cominciare a studiare, questo territorio, invece conoscerlo, e volergli un minimo di bene.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7098

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al taglio di alberi e della vegetazione negli alvei, dopo gli eventi metereologici verificatisi lo scorso maggio. A firma dei Consiglieri: Liverani, Pelloni, Rancan, Stragliati, Delmonte, Marchetti Daniele, Montevecchi, Facci, Catellani, Pompignoli, Occhi, Bergamini, Rainieri, Bargi

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 7098: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito al taglio di alberi e della vegetazione negli alvei dopo gli eventi meteorologici verificatisi lo scorso maggio. L’interrogazione è a firma del consigliere Liverani e altri.

Prego, consigliere Liverani.

 

LIVERANI: Grazie, presidente.

Vado a leggere qualche dichiarazione fatta dalla Giunta regionale, e non solo. Parto da quella del sindaco di Faenza, che ha dichiarato più volte, compreso un intervento in diretta su La7: “Il territorio è stato pulito con regolarità, con il massimo dell’impegno; non credo che ciò che è avvenuto qui sia legato all’alveo del Lamone in questi territori”.

Poi leggo la dichiarazione del presidente Bonaccini: “Correlare i lavori fatti all’impatto devastante che l’alluvione ha avuto non ha un gran senso”. Lei, vicepresidente Priolo: la colpa è solo dell’evento eccezionale.

Dalle dichiarazioni dei cittadini: a seguito della prima alluvione, avvenuta nel primo maggio, avevano segnalato anche tramite mail, indirizzata direttamente agli Uffici della Regione Emilia-Romagna, lo stato di pericolo in cui versavano alcuni fiumi.

Proseguo. Il presidente dell’Ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna ha dichiarato al Corriere della Sera, in merito alle questioni alluvionali verificatesi in Regione: se si rompe un argine, il cambiamento climatico non c’entra nulla, è un problema di manutenzioni.

Ricercatrice dell’ISPRA: dare la colpa solo al cambiamento climatico è un modo per non volersi prendere la responsabilità di quanto sta accadendo. Questi fenomeni derivano da una combinazione di eventi. Il cambiamento climatico amplifica la conseguenza dei dissesti di un territorio molto fragile senza dimenticare gli errori legati a una gestione non attenta del territorio stesso, a partire dall’insufficienza manutenzione dei corsi d’acqua.

Ho letto queste dichiarazioni perché da parte della Giunta regionale e anche dal sindaco della mia città, c’è un po’ di cambio di idea.

Questo ve lo spiego e ve lo dico, magari adesso attendo la risposta dalla vicepresidente a questo question time che ho presentato insieme al Gruppo della Lega. Ascolterò con molta attenzione quello che mi risponderà, perché voglio capire qual è la vostra vera idea su quello che è successo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde la vicepresidente Priolo. Prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Cambia in corso la risposta, perché la domanda era un’altra precedentemente, quindi proverò ad adattarmi alla richiesta attualizzata.

Va bene, non è un problema. Nel senso che il consigliere mi chiedeva perché, dal momento che non si ritiene che sia stata la vegetazione ripariale la causa e l’origine dell’alluvione, oggi stiamo intervenendo per eliminare la vegetazione ripariale stessa.

Il che però fa il paio con quello che diceva la consigliera Gibertoni prima e con la domanda che mi farà la consigliera Castaldini dopo. Nel senso che tutto si tiene. Ho già provato a spiegarlo più volte qui in aula. Il sindaco Isola ha anche spiegato, ero presente anche alla prima conferenza stampa che abbiamo fatto, che non soltanto era stata fatta la pulizia della vegetazione ripariale, ma era stata portata avanti un’operazione straordinaria di pulizia dei corsi d’acqua all’interno dell’operazione “Fiumi puliti”, se si ricorda, per il quale erano state stanziate alcune centinaia di migliaia di euro a favore dell’agenzia anche per togliere i rifiuti flottanti all’interno dei corsi d’acqua e sul Lamone stesso erano state raccolte nel mese di novembre 400 tonnellate di rifiuti.

Quindi, se questo evento si poteva evitare, alla luce della manutenzione che doveva essere portata avanti, o meno e se quello che stiamo facendo in questo momento è coerente con l’evento stesso.

Intanto, la precisazione è che contemporaneamente sui fiumi, sul Lamone, ma non soltanto, stiamo mandando avanti tutti gli interventi ordinari e straordinari legati all’evento. Quindi, in ogni caso, stiamo mandando avanti gli interventi previsti sulla gestione della vegetazione ripariale, a dimostrazione che, a seconda della tipologia dell’alveo, quindi a seconda se siamo di fronte a un tratto inciso o a un tratto arginato, c’è una gestione della vegetazione ripariale che viene messa in campo in maniera differente e appropriata. Però si fa. Si fa in ordinario.

Contemporaneamente, noi stiamo ovviamente procedendo in somma urgenza all’asportazione di tutto ciò che è venuto giù dal sovradimensionamento e dal sovralluvionamento della collina. Noi, all’interno dei corsi d’acqua, in questo momento, stiamo avendo una importante vegetazione che è stata portata avanti nei nostri corsi d’acqua e che, attraverso i rilevati che noi abbiamo, sta creando dei problemi di ammassamento e, da questo punto di vista, di non giusta e corretta fluidificazione dei corsi d’acqua.

Se questo evento lo potevamo evitare, questa è la domanda che sottende alla richiesta verbale che mi ha fatto in questo momento. Che cosa le dirò? Che noi dobbiamo sicuramente tenere in considerazione queste nuove statistiche, che la progettazione che avevamo in campo, progettazione di opere e di gestione infrastrutturale, leggeva le statistiche precedenti e non la statistica di questo evento. Questo bisogna che lo iniziamo ad apprendere, perché è quello che ha detto lo stesso generale Figliuolo quando è venuto e ha fatto la conferenza stampa. Quindi, noi dovremmo avere la capacità, oggi, di mettere in campo una nuova progettazione che leghi questo evento, perché questo evento non ha nessuna statistica precedente di riferimento che ci conduca al fatto che ciò che fino a oggi abbiamo fatto fosse sufficiente.

Dopodiché bisognerà anche mettersi d’accordo all’interno dell’aula, perché uno mi dice che non dobbiamo togliere la vegetazione, l’altro mi dice che dobbiamo estirpare tutta la vegetazione. Io credo che bisogna mettere in campo quelle che sono le linee guida regionali, che noi stiamo adottando, per le quali ci vuole un approccio equilibrato, perché la vegetazione ripariale incide in maniera importante sull’indice di corrivazione dell’acqua quando siamo in fascia pedecollinare, com’è capitato soprattutto nella zona di Faenza, dove, come lei ha potuto constatare, all’interno del Lamone sono confluite le argille delle colline di Faenza stessa.

Per cui bisognerà mettere in campo un approccio, dopo questo evento, se possibile anche potenziato, ma soprattutto una nuova progettazione, di cui il territorio in questo momento ha estremamente bisogno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Liverani, prego.

 

LIVERANI: Grazie, presidente.

Io ho letto un po’ quello che ha detto il sindaco, quello che ha detto Bonaccini e quello che ha detto lei. Per questo motivo qui, domani, in Consiglio comunale a Faenza voteremo una risoluzione fatta dal Partito Democratico, dove chiede in modo, come dice lei, magari estremo la pulizia, come abbiamo sempre detto noi. Lo chiede il Partito Democratico a Faenza.

Quindi, quello che… Rimango un po’ stranito perché fino a due giorni fa, fino a tre giorni fa, la colpa era solo ed esclusivamente per il caso eccezionale. Noi abbiamo sempre detto che la colpa è stata anche, ma soprattutto, la non cura dei nostri fiumi. Adesso ci ritroviamo che il Partito Democratico, magari grazie anche alla nostra sollecitazione, fa una risoluzione sulle stesse cose che dicevamo noi appena era successo il fatto. Ma io sono contento che si va in questa direzione qui, ma fino a ieri cosa avete detto? Avete detto l’esatto contrario.

Per quello che sono rimasto incredulo, perché le dichiarazioni le avete fatte tutti e tutti dicevate la stessa cosa. Adesso ci ritroviamo, finalmente, che da adesso in poi i fiumi vanno puliti, vanno ripristinati, vanno riportati a quelli che erano una volta, grazie anche a persone che l’avevano sempre fatto e hanno intenzione di farlo; perché quello che dico io è che chiedete sempre soldi anche per la manutenzione, ma, attenzione, ci sono persone nel nostro territorio che la fanno anche gratis la pulizia dei fiumi e voi lo sapete bene.

I nostri agricoltori lo fanno, lo richiedono. Hanno chiesto più volte di poterlo fare. Però adesso il disastro è capitato enormemente. Cerchiamo di ripristinare il tutto, ma non voglio che una volta finito il tutto, e che sarà tutto tornato come prima, che i fiumi rimangano quelli che erano prima. Penso che adesso anche voi siate della nostra idea che i fiumi vanno mantenuti, punto, e che da adesso in poi sia tutto ripulito com’era una volta e come facevano i nostri agricoltori.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7099

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito agli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale, con particolare riferimento alle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni. A firma della Consigliera: Castaldini

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 7099: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito agli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale, con particolare riferimento alle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni.

L’interrogazione è a firma della consigliera Castaldini. Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie.

Assessore, evidentemente mi sono persa un rimpasto di Giunta, le dico perché, e una nuova distribuzione delle deleghe, perché questa interrogazione riguarda gli strumenti di programmazione e di pianificazione territoriale. Delega che, almeno dall’ultimo decreto del presidente Bonaccini del 25 ottobre 2022, quando la nostra Elly Schlein ha deciso di abbandonare la vicepresidenza per seguire le sue ambizioni personali e nazionali, che io comprendo benissimo, è assegnata all’assessore Lori. Io l’accolgo e spero che riusciamo, o almeno che proviamo a completare un ragionamento che mi sta molto a cuore.

Lei ha fatto una premessa importante. La premessa che io raccolgo è quella di provare a reimmaginare un sistema per intero. Ci siamo abituati – meno di lei, perché chiaramente questa è la sua competenza – a utilizzare termini totalmente nuovi, che l’alluvione ci ha dovuto insegnare. Sappiamo che a maggio c’è stata l’ondata di maltempo, che ha portato esondazioni in diversi punti della Regione, eventi più o meno rari, più o meno intensi, più o meno catastrofici, che però, contrariamente ad altri, come i terremoti, come il caldo, hanno peculiarità di essere almeno in piccola parte prevedibili, ma in una parte sostanziale che adesso io andrò a illustrare a lei.

L’acqua si muove seguendo delle leggi della fisica e la forza di gravità; un’area di rischio alluvionale è tale perché ha una certa conformazione morfologica e fa sì che l’acqua ristagni; oppure perché è vicina ad un corso d’acqua, ed è molto facile che una grande quantità defluisca dal letto del fiume; o ancora, perché è posizionata sotto un argine che può avere una rottura.

Per questo ho imparato, e ho cominciato a studiare, che vengono redatte delle mappe molto importanti, che sono le mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni.

Anche su queste mappe la Regione costruisce il Piano Territoriale Regionale, il PRT che tutti noi conosciamo, Piano sul quale i Comuni a loro volta costruiscono la loro pianificazione territoriale attraverso l’approvazione dei PUG. Questo è il punto, le mappe di rischio, le mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni.

Quello che però ho constatato, confrontando minuziosamente le aree alluvionate con le mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni, è che ci sono state tantissime zone che sono state ricoperte delle acque.

Cioè, lo dico ai miei colleghi, non esistono mappe in cui veniva segnalata una zona particolarmente a rischio che poi di fatto possa combaciare a quello che è accaduto esattamente in questo periodo.

Non sto qui a fare l’elenco, perché le aree sono innumerevoli. Le avrà viste anche lei e anche a pochi chilometri da qui ci sono due zone di Bologna, una a San Lazzaro e soprattutto non dico che cosa è emerso dalla Romagna.

Allora la domanda che viene spontanea è questa: queste mappe sono affidabili? Il PRT e successivo PUG, poi i singoli progetti di case, condomini, aziende, scuole, sono fatti tenendo conto del reale rischio, o chi ha autorizzato e costruito pensava di farlo in un’area dove mai e poi mai, neanche ogni 500 anni potesse essere alluvionata?

I piani interrati delle case, i garage, i silos, i parcheggi dei centri commerciali, le cantine, i locali tecnici, i sottoservizi sono al assicuro oggi guardando queste mappe?

I Comuni che oggi autorizzano, anche con una certa facilità, ampliamento di un interrato negli stessi edifici che a metà maggio sono stati fatti sgomberare perché l’acqua straripava, lo fanno consci del rischio nel quale mettono i cittadini, o si fidano delle vostre prescrizioni?

Per fare un esempio banale, il quartiere di case popolari che sta progettando il Comune di Bologna, che è un progetto assolutamente di valore a poche centinaia di metri da un corso d’acqua, secondo le mappe della Regione è in zona a rischio alluvionale più 1. Nel quale progetto, tra l’altro, è previsto anche l’interramento in un elettrodotto importante. Il rischio dichiarando delle mappe corrisponde alla realtà?

Contando che è necessario, è evidente, che in quella zona vengono fatti soprattutto case, alloggi per studenti ma anche a canone calmierato, però il punto è come oggi i Comuni devono rivedere, a fronte di queste mappe di rischio, tutti i loro progetti, tutto il loro futuro. È necessario, secondo lei, un aggiornamento delle mappe di rischio alluvionale e una nuova pianificazione e programmazione territoriale?

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Vicepresidente Priolo, prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Spero con la delega e con la nomina da vicepresidente di poter coprire tutto ciò che comunque è nel perimetro delle deleghe di Giunta che afferiscono comunque quando è in questo caso a una commistione tra due deleghe, quindi quella relativa alla gestione dei rischi sul dissesto è discendente dalla pianificazione urbanistica.

Le ho preparato una risposta ricca e anche molto lunga, che le darò brevi manu. Proverò ad essere sintetica. In realtà, lei ha posto un argomento molto interessante. Spero che in occasione di alcune Commissioni che faremo approfondiremo il tema.

Intanto, l’individuazione delle mappe di rischio, quindi il Piano di gestione rischio alluvioni è una diretta conseguenza del PGRA, quindi della direttiva alluvioni. La direttiva alluvioni ha imposto che venga fatto il PGRA con una vista di un sessennio e che ogni sei anni venga aggiornato, alla luce del Piano dell’assetto idrogeologico, in base alla modellistica, che tiene conto delle statistiche pluviometriche. Le faccio questa precisazione perché, ovviamente, la modellistica imita la possibilità di un fenomeno alla luce degli eventi precedenti, quindi dei possibili quantitativi d’acqua che possono verificarsi sul territorio, individuando...

 

PRESIDENTE (Petitti): Vi chiedo un po’ più di silenzio in aula, per favore. Grazie.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Comunque, la consigliera ed io eravamo concentrate, ci guardavamo e ci sentivamo.

Dicevo, definendo quelle che sono, da un lato, le mappe di rischio, quindi le possibili aree di esondazione di un corso d’acqua, che sono quelle che vanno tenute in considerazione sia nella pianificazione che nei Piani di Protezione civile. Per cui, sono entrambi da prendere in considerazione, non soltanto nella pianificazione urbanistica, ma anche in quella di gestione dell’emergenza. L’altro aspetto è quello relativo alle fasce che lei ha definito, quindi le fasce A, B e C, che sono quelle prossime ai corsi d’acqua, in base alle quali vengono date delle prescrizioni per quanto concerne anche la pianificazione, che ne deve tener conto. Quindi, per rispondere ai futuri PUG, laddove ci saranno i PUG, perché sta andando avanti l’attualizzazione della legge n. 24, ne dovranno necessariamente tener conto.

Essere in fascia B, come lei ha detto, non prescrive completamente la possibilità di realizzare degli insediamenti, ma dà delle precise indicazioni su come questi devono essere: non ci vogliono piani interrati, bisogna mettere in sicurezza gli edifici, eccetera. Non si può assolutamente costruire in fascia A, perché siamo in ambito di alveo, quindi è proibito. Dove è previsto, bisogna prevedere la delocalizzazione degli ambiti, eccetera. Questo evento è l’attualizzazione. Come dicevo, è una modellistica, quella che viene utilizzata all’interno del PGRA, che stabilisce le possibili zone di esondazione in base ai quantitativi d’acqua. Che cosa abbiamo avuto con l’evento di maggio? Come dicevo nell’interrogazione precedente, noi abbiamo avuto un sovralluvionamento che ha portato in maniera molto importante e rilevante solidi, trasporto solido, non soltanto di massa fangosa, ma anche di detriti da foreste.

Questo ha cambiato quelle che possono essere le statistiche che si preparano con eventi di acqua, perché ha un peso specifico diverso, e ha determinato, in alcuni casi, in molti casi, fenomeni che hanno inciso non soltanto su opere idrauliche, ma anche su rilevati arginali. È il caso, per esempio, di Sant’Agata sul Santerno, dove noi abbiamo avuto la compromissione del rilevato ferroviario.

Questo determina uno stravolgimento delle mappe di rischio, perché la mappa di rischio non può tenere in considerazione i quantitativi di fango e di detriti che dalla montagna sono venuti giù; per cui le mappe in quanto tali, se fosse stato un evento ancorché copioso di acqua, sono abbastanza pertinenti all’evento che si è evoluto. Quello che ha detto lei è correlato a un fenomeno molto particolare che abbiamo avuto in questo evento. Questo è un caso di Faenza, ma se vi ricordate la turbina idroelettrica che a un certo punto si è portata giù nel corso d’acqua… Qua siamo in realtà sempre nel ravennate. Siamo a Riolo Terme, dove questa turbina ha inciso su dei tratti di ponti; ha portato giù delle infrastrutture. Sono venuti giù a seguito di queste opere idrauliche.

Dovremo rifare il PGRA alla luce di questo evento, tenendo conto di queste nuove mappe di allagamento e di questo fenomeno.  Ovviamente l’Autorità di bacino ci sta già lavorando e lo sta facendo dal punto di vista anche di un’approssimazione più significativa con l’approccio LIDAR, per fare in modo che ci sia anche una vista che non è quella dei DTM, che è più alta. È 5 per 5 metri. Arriveremo a uno per un metro, per fare in modo che questo evento abbia una nuova definizione anche del PGRA, di cui adesso comunque dobbiamo tener conto. Chi andrà a fare la pianificazione in questo momento, in assenza del nuovo PGRA, deve tener conto.

Spero di essere stata esaustiva. Nella risposta lo troverà in maniera più puntuale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Per fortuna, vicepresidente, che è stata esaustiva, perché oggi io mi sento un po’ l’Albo pretorio di questa Assemblea. È evidente che forse quello che lei in questo momento sta dicendo è una rivoluzione che arriverà sul tavolo dei sindaci e in un certo senso, per fortuna, che si è presa consapevolezza di quello che avverrà e anche del lavoro che è nostro e che dobbiamo fare, per cui spero che, dopo aver chiesto per tanto tempo un Commissario, che c’è, soldi che non saranno mai abbastanza da qui fino al futuro, all’infinito, ecco, credo che il compito forse che spetta alla Regione è quello di ripensare un po’ le mappe su cui di fatto si baseranno le costruzioni dei nuovi comuni, la visione che il Comune ha.

Forse bisogna fare bene e in fretta, nella consapevolezza che la domanda che ho posto, ovvero, è necessario un aggiornamento delle mappe di rischio alluvionale, la risposta è: sì. Non è un dramma, ma è una cosa che dobbiamo fare in fretta, di cui dobbiamo molto preoccuparci.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene.

 

OGGETTO 7097

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quando e come la Giunta intenda redistribuire le risorse finanziarie presenti nel conto corrente aperto in seguito agli eventi alluvionali dello scorso maggio. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso all’oggetto 7097: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula, per sapere quando e come la Giunta intenda redistribuire le risorse finanziarie presenti nel conto corrente aperto in seguito agli eventi alluvionali dello scorso maggio.

L’interrogazione è a firma del consigliere Pompignoli.

Prego, consigliere.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Per tornare sul tema dell’alluvione, non per cercare delle responsabilità, ma per capire come verranno distribuiti i fondi che la Regione Emilia-Romagna ha raccolto con le donazioni di tante persone che hanno contribuito a questo gesto volontario molto importante, sono stati raccolti quasi 47 milioni di euro. Adesso non so esattamente, euro più, euro meno, qual è la cifra raccolta ad oggi. Abbiamo diversi problemi tra Comuni, privati, che ovviamente devono cercare di capire come poter riuscire ad avere almeno una parte di queste risorse, proprio per ripartire sulla propria attività, su privati e anche Comuni che si trovano oggi in difficoltà, perché hanno stanziato risorse per somma urgenza, forse al di fuori di quelli che sono i propri bilanci, per cui sarà sicuramente proprio in queste giornate in cui ci sono gli assestamenti un bagno di sangue anche per gli stessi Comuni che comunque dovranno affrontare spese non preventivate.

Detto questo, il question time vuole cercare di capire come la Giunta intenda o meno distribuire queste risorse, quali sono le priorità, le caratteristiche, le indicazioni che la Giunta vorrà dare, anche perché potrebbe essere il viatico di esempio per tanti Comuni che oggi hanno raccolto somme (non tanti rispetto a quelli ovviamente della Regione Emilia-Romagna) che devono comunque partecipare alla distribuzione. Quindi, vorrei capire esattamente l’indirizzo che la Regione vorrà dare, e i Comuni probabilmente seguiranno anche un indirizzo che la stessa Regione avrà indicato rispetto al percorso su questi fondi.

Quindi, aspetto la risposta, immagino, dal sottosegretario.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Con riferimento a quanto chiesto dal consigliere interrogante, al fine di utilizzare al meglio, senza rischio di sovrapposizione, anzi, con l’obiettivo della complementarietà, le preziose risorse donate da tanti cittadini, imprese, ed enti alle popolazioni colpite, la Giunta ha valutato di attendere i provvedimenti del Governo per deciderne la puntuale destinazione.

Tenuto conto di quanto previsto anche dal decreto-legge 88/2023 circa l’impiego delle erogazioni liberali, e dopo un primo positivo confronto con il Commissario straordinario, il generale Figliuolo, la Giunta è orientata a destinare la metà (circa la metà) delle risorse a misure a diretto sostegno delle popolazioni colpite: partire – cito questa soluzione, come mi pare soddisfacente – dalla possibilità di concedere contributi per l’acquisto di veicoli in sostituzione di quelli distrutti, misura al momento non coperta dai decreti nazionali.

Il resto delle risorse potrà essere invece utilizzato per finanziare interventi urgenti di ripristino del patrimonio pubblico, proprio a sostegno delle amministrazioni locali in riferimento ai servizi dei cittadini, con particolare riferimento, in questo caso, ad esempio, alle scuole, ed eventualmente anche all’impiantistica sportiva e della socialità nei territori.

Nel primo caso si tratta di assicurare la ripresa dell’attività scolastica di settembre in piena efficienza degli immobili e dei servizi. Come per il sisma, credo che questo debba essere un punto fermo del sistema regionale dei territori; nel secondo, di ampliare la dotazione di risorse stanziate già dal decreto-legge 61/2023, quindi allargare la platea degli interventi di ripristino indicati dagli enti locali e dalle società sportive, al fine di una più efficace riattivazione dell’attività sportiva, ma anche dei luoghi della socialità nel territorio colpito.

Le determinazioni puntuali saranno in ogni caso, e come di consueto, precedute da momenti di confronto con le rappresentanze degli enti locali e con il Patto per il lavoro e per il clima, già calendarizzati nei prossimi giorni. Riteniamo cioè indispensabile non solo condividere con il Commissario, come utilizzare in complementarietà queste risorse, ma cogliere appieno, nello spirito che lei indicava, anche il possibile impiego delle risorse raccolte da erogazioni liberali degli enti locali, quelle che possono essere priorità, le più condivise, in modo che l’effetto possa essere a beneficio prima di tutto delle popolazioni colpite, e credo che questo sia stato lo spirito dei tanti donatori; ma poi anche sostenere le amministrazioni locali in un momento di difficoltà, nel momento in cui, anche con il Commissario, si sta facendo il punto per coprire le somme urgenze e le risorse di cui gli enti locali sono fuori attraverso una pronta riattivazione dei servizi di socialità, in primis naturalmente quello cruciale della scuola.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario Baruffi.

Prego, consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie della risposta data.

Ovviamente la parte dedicata alle autovetture era sicuramente importante per tanti cittadini che oggi chiedono e non hanno avuto, purtroppo, ancora lumi sulla questione legata alle autovetture.

Quindi, credo che sia importante dedicare parte di questa somma proprio a chi ha perso l’autovettura, necessaria poi per svolgere le naturali funzioni di una persona che deve andare a lavorare, che deve andare a portare i bambini a scuola.

Quindi su questo, senza ombra di dubbio, credo che sia importante dare un segnale proprio da questa Regione su questo tema.

Chiaro è che serviranno risorse stimate in 8,8 miliardi, sembra di aver capito, per ritornare un po’ alla normalità. Sono risorse importanti, è un percorso che sarà sicuramente lungo.

Spero che nel confronto con il Commissario straordinario e con le Amministrazioni locali, che sono quelle che hanno veramente il polso della situazione rispetto ai danni che sono stati arrecati, ci sia un buon coordinamento per affrontare in un percorso, che sarà sicuramente non breve, un’azione di ristoro e di risarcimento che porti finalmente ad avere il 100 per cento, auspichiamo, di quelli che sono stati danni provocati da questo disastro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7073

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere la tempistica prevista per la conclusione dei lavori di ripristino della SP 59 “Monzuno”. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 7073: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per conoscere la tempistica prevista per la conclusione dei lavori di ripristino della Superstrada 59 Monzuno, a firma del consigliere Mastacchi.

Verifichiamo perché lei ha… Prego.

 

MASTACCHI: Grazie. Il tempo di latenza.

Fra i tanti problemi e danni generati dall’emergenza del maggio scorso, c’è anche la frana sulla strada provinciale 59 che collega Vado a Monzuno.

Oltre al problema locale quindi, i cittadini di quel versante di Monzuno che per potersi collegare alle valli devono fare un lunghissimo percorso risalendo in montagna e scendendo nell’altro versante verso la Valle del Setta, questa chiusura impatta pesantemente anche sui cittadini della Valle del Savena.

Quindi, oltre ai Comuni di Monzuno, anche i pendolari trasportatori da e per Loiano, avendo la fondovalle Savena e la Valle dell’Idice interrotta, potrebbero usufruire del casello di Sasso Marconi per avvicinarsi alla città in tempi accettabili. Ora hanno solo la Futa, con numerosi semafori che allungano i tempi di percorrenza, tempi che anche in condizioni normali sono già molto lunghi, vista la tortuosità di quella strada. È una strada molto ripida e tortuosa.

Ora i lavori sono ripartiti e le dichiarazioni dei rappresentanti della Città metropolitana lo scorso 5 luglio a Loiano fanno ben sperare in tempi brevi per una soluzione del problema. Quindi, per conferma, a questo punto io mi sento di dire, chiedo alla Giunta quali sono i tempi certi per la conclusione dei lavori di ripristino definitivi dalla strada provinciale n. 59. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

In riferimento all’interrogazione in oggetto, sono state richieste le informazioni puntuali alla Città metropolitana di Bologna, che le ha fornite, e così le riporto.

Innanzitutto si conferma che ad oggi, come è noto, la SP n. 59 è chiusa nel tratto indicato dal consigliere interrogante. Il crollo e quindi la conseguente chiusura è avvenuta nella prima fase alluvionale, in particolare il 3 maggio 2023. Per questo intervento, all’epoca il più importante, e per altri interventi minori nel territorio erano stati stanziati – è il soggetto attuatore che parla –, con una variazione di bilancio urgente, 3 milioni di euro.

Tenuto conto della non sostenibilità tecnica di riaperture parziali e della necessità di operare quanto più rapidamente possibile per il ripristino della viabilità, è stata incaricata con urgenza una ditta specializzata del territorio. Tuttavia, il successivo evento alluvionale del 16 e 17 maggio 2023 ha impedito il regolare svolgimento dei cantieri, sia per ragioni di praticabilità, sia perché poi tutte le imprese del territorio sono state precettate per opere nell’emergenza in somma urgenza, come ad esempio la SP n. 325, sempre in comune di Monzuno.

L’accessibilità al territorio, pur fortemente limitata, intanto è stata garantita nei requisiti minimi tramite la SP n. 38. Come indicato dal consigliere, il cantiere ha ripreso regolarmente la propria attività. Scontando un ritardo dovuto alla sospensione intercorsa, la conclusione del cantiere e la contestuale riapertura al traffico regolare è prevista entro l’apertura di settembre delle scuole.

Quindi, questo è il termine indicato dalla Città metropolitana e l’obiettivo concordato anche con l’azienda che sta eseguendo i lavori.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, sottosegretario. Mi ritengo assolutamente soddisfatto della risposta, vista la gravità del danno che si è verificato. Anche i tempi di risposta credo che siano assolutamente accettabili, anche visti nel contesto generale della situazione che stiamo vivendo in Appennino. Per cui, io chiedo solo che ci sia un’attenzione per far sì che non ci siano ulteriori intoppi, e che i lavori vadano filati, per far sì che a fine agosto, inizio settembre, prima dell’inizio delle scuole, possa riprendere la normalità per il territorio di Monzuno, ma come ho detto prima, anche per i territori della Val del Savena (Monghidoro, Loiano, eccetera) che stanno vivendo veramente una situazione di grandissimo disagio, viste le interruzioni che hanno sulle loro vallate, quindi fondovalle Savena e la Valle dell’Idice.

Per cui, grazie mille.

 

OGGETTO 7091

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli interventi a favore del settore agricolo dopo l’alluvione del maggio 2023. A firma dei Consiglieri: Montalti, Mori, Rontini, Bulbi

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 7091: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa gli interventi a favore del settore agricolo dopo l’alluvione del maggio scorso, a firma delle consigliere Montalti e Mori.

Prego, consigliera Montalti.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Come tutti, credo, siamo consapevoli il settore agricolo e agroalimentare è uno dei settori centrali della nostra regione, e ha in Romagna moltissime delle aziende trainanti. Solo per dare una dimensione di quante aziende in maniera diretta o indiretta, pensando alla filiera, sono state coinvolte dall’alluvione, noi abbiamo dati che ci riportano più di 20.000 aziende coinvolte, quindi, il 49 per cento dell’intera regione.

Di questi, il 29 per cento è presente nei Comuni che sono stati direttamente coinvolti dagli allagamenti, e il 19 per cento sono aziende presenti nei Comuni che sono stati coinvolti dalle frane. Gli addetti che operano in queste aziende sono più di 23.000, quindi quasi il 40 per cento dell’intero comparto regionale.

Nei Comuni coinvolti, sempre per dare una dimensione rispetto al tema, gli addetti del comparto rappresentano quasi il 55 per cento degli addetti del settore nell’intera regione. C’è un altro elemento, che è un altro elemento fondamentale: ovvero, il 42 per cento delle superfici agricole utilizzate è stato colpito dagli eventi alluvionali. Quindi, ciò che è stato anche riportato ieri in Commissione, durante la II Commissione (c’è accanto a me anche la presidente Rontini) è che la situazione dell’agricoltura per quello che riguarda i danni subiti dall’alluvione è davvero grave e preoccupante. Sono stati stimati danni diretti quasi di 1 miliardo, con 8.000 aziende danneggiate. Quindi, danni che hanno impattato direttamente su 8.000 aziende.

Voglio anche ricordare che sui 20.000 euro che sarebbero previsti per le imprese colpite da emergenze di questa natura non è ancora stata attivata la misura di erogazione per mancanza dello stanziamento dei fondi da parte del Governo. Uno dei pilastri dell’economia regionale, come dicevo all’inizio, è l’agroalimentare, l’agricoltura. Ad oggi, non abbiamo notizie chiare su quelle che sono le procedure, i finanziamenti e le risorse messe in campo a livello nazionale per poter ripristinare i danni, per poter far ripartire il comparto e sostenere il comparto. Non solo. A noi interessa anche e soprattutto il tema della prospettiva, del futuro. Un comparto che in questi anni ‒ quello agricolo ‒ è stato, forse, il più esposto dal punto di vista economico all’impatto del cambiamento climatico. Tante volte anche in quest’aula noi abbiamo discusso e ci siamo confrontati su come la nostra agricoltura fosse così esposta al cambiamento climatico, ai danni subiti da tutto ciò che comporta il cambiamento climatico.

Con questa mia interrogazione voglio, da un lato, capire e avere un quadro chiaro di quelli che sono gli strumenti e le risorse che la Regione, il Governo Meloni e l’Europa hanno messo in campo per rispondere a questa emergenza enorme che ha colpito l’agricoltura romagnola; d’altro canto, voglio anche lanciare una riflessione su come sia necessario che a livello nazionale venga finalmente messo in campo un piano che possa proteggere e accompagnare l’agricoltura romagnola, emiliano-romagnola e nazionale in un momento in cui il comparto agroalimentare è centrale. Noi, anche durante il Covid, abbiamo visto, di fronte anche alla crisi ucraina, quanto sia fondamentale proteggere il comparto agricolo. Quindi, è un settore che è centrale per l’economia non solo romagnola e regionale, ma per l’economia nazionale, e che deve avere risposte, che però non possono essere date solo a livello regionale. Deve avere risposte chiare dal punto di vista nazionale.

Quindi, mi auguro davvero che, con il lavoro che stiamo facendo, si possa avere risposte da questo punto di vista.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Montalti.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

In merito all’interrogazione in oggetto circa i provvedimenti assunti sino ad oggi da parte di Unione europea, Governo, Regione Emilia-Romagna per sostenere le imprese agricole in particolare colpite dall’alluvione, in sintesi si specifica quanto segue.

Per quanto riguarda l’Unione europea, come riportato dall’interrogante correttamente, la Commissione ha proposto al Comitato per l’organizzazione comune dei mercati agricoli degli Stati membri un pacchetto di aiuti straordinari da 330 milioni, con 60,5 destinati all’Italia. Si tratta di risorse del Fondo di crisi della politica agricola comune, cioè della PAC, da destinare in gran parte alle zone alluvionate, che potranno essere triplicate grazie ad un cofinanziamento nazionale che può arrivare al 200 per cento; una risposta rapida e concreta che non possiamo che apprezzare, naturalmente auspicando che anche il Governo scelga di finanziare questo fondo. Si tratta di una possibilità, non di un obbligo.

Per quanto attiene al Governo, il decreto legge n. 61 del 2023, attualmente all’esame del Parlamento per la conversione, oltre alla sospensione e alla proroga dei termini fiscali contributivi, giudiziari o di altro tipo, quali ad esempio il pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti, prevede uno stanziamento pari a 100 milioni di euro per indennizzi a favore delle aziende agricole, pari a 75 milioni a valere sul Fondo innovazione, per l’acquisto di macchinari per le aziende danneggiate, risorse che è necessario mettere a disposizione il prima possibile, con una serie anche di correttivi presentati per emendare l’articolo 12, al fine di concedere contributi fino al 100 per cento del danno subito, comprensivo del rimborso assicurativo dei danni per i capi morti e per i danni da frane.

Col decreto ministeriale del 16 giugno scorso il Governo ha poi riconosciuto la causa di forza maggiore, attraverso la quale sono state accolte le richieste per deroghe e proroghe alle aziende agricole per i termini per presentazione domande PAC, pagamenti, condizionalità, riconversione, cambi di destinazione.

Inoltre, come noto, il 6 luglio è entrato in vigore il decreto-legge 88/2023, che istituisce un fondo ad hoc per la ricostruzione per il triennio 23-25, complessivamente di 2,5 miliardi, 21 milioni dedicati alla struttura commissariale, 120 per la ricostruzione privata, e un fondo per le imprese che potrà arrivare ad un massimo di 100 milioni.

Il Governo ha fatto sapere che il decreto confluirà con un emendamento al DL alluvione 61/23 che prima richiamavo, con l’obiettivo di accelerare i tempi di conversione.

Io credo che questo sia il punto su cui concentrare la nostra attenzione in queste ore e in questi giorni. Cioè, in sede di subemendamenti, so che sono stati presentati questa mattina in Commissione VIII, quindi, di conversione di questo decreto che assorbirà anche l’88, occorre allargare lo spazio finanziario per il sostegno delle attività economiche e dei cittadini. Ci sono una prima dotazione di risorse per la ricostruzione pubblica, non sufficiente, ma comunque organizzata sul triennio. La parte, in questo momento, che più preoccupa è quella per la ricostruzione privata: famiglie, imprese.

Io credo che allargare l’orizzonte di azione affinché il commissario possa da subito mettere in campo risposte rapide per il sistema economico a partire da quello agricolo, sia una condizione decisiva per determinare la qualità della ripresa e il rapporto di fiducia con il sistema delle imprese.

Infine, come Regione, abbiamo innanzitutto immediatamente avviato una prima ricognizione dei danni, consapevoli che quella che ne è emersa rappresenta una fotografia parziale, visto che sono numerosi i casi in cui i danni provocati avranno ripercussioni per diversi anni: si immagini dove c’è l’espianto e quant’altro.

Abbiamo inoltre lavorato per l’abbattimento dei tassi d’interesse aggressivi, per le imprese agricole e agroalimentari, che hanno fatto domanda, con attenzione particolare a quelli della Romagna, attingendo a fondi per 1,2 milioni di euro del bilancio regionale.

In fase di assestamento al bilancio di previsione 2023-25 saranno stanziate le risorse per consentire la completa copertura delle richieste pervenute nell’ambito dell’attuazione del programma operativo 2023, migliorando le condizioni di accesso al credito di conduzione attraverso la concessione, tramite gli organismi di garanzia, di un aiuto sotto forma di concorso di interessi a favore delle imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli.

Vado a finire, presidente. All’interno del programma di sviluppo rurale 14-22 è stata attivata inoltre l’operazione 5.2.1 per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici, con un fondo di dotazione di 15 milioni di euro e una copertura al 100 per cento. Anche per quanto riguarda il programma di sviluppo rurale 23-27 abbiamo previsto l’attivazione dell’intervento riguardante investimenti per la prevenzione e il ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali o eventi climatici avversi assimilabili alle calamità naturali, la cui dotazione è stata aumentata di 6 milioni di euro, per un totale complessivo di 21 milioni di euro.

Abbiamo, inoltre, proposto l’attivazione della procedura di solidarietà tra Regioni per devolvere in favore delle Regioni interessate, cioè la nostra e parzialmente la Toscana e le Marche, una parte delle risorse europee per lo sviluppo rurale e chiesto al Governo di farsi carico della quota di cofinanziamento a carico della Regione da destinare per il potenziamento dell’intervento che ho appena citato.

Consapevoli della necessità per le imprese di disporre della liquidità necessaria in tempi ragionevoli, va ricordato, infine, come abbiamo collaborato con l’ISMEA affinché concedesse un prestito a tasso zero fino a 30.000 euro alle imprese agricole colpite.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Intanto ringrazio per la risposta da parte della Giunta, perché è evidente che la Regione tutto quello che può fare lo sta facendo. Così come è importante la risposta che ci è arrivata dall’Unione europea, dei primi 60 milioni messi in campo per la nostra agricoltura. 60 milioni che, voglio evidenziare, potrebbero, se il Governo si attiva, diventare di più, in quanto è previsto un cofinanziamento anche nazionale, fino al 200 per cento.

Chiudo, perché avevo già utilizzato una parte del tempo, dicendo che non c’è davvero tempo da perdere. Io continuo costantemente a fare dei sopralluoghi. Questo è un momento in cui le persone, gli imprenditori hanno davvero bisogno di una risposta chiara da parte delle Istituzioni. Ed è quello che anche noi ci aspettiamo dal commissario Figliuolo: una risposta chiara, tempi certi e un percorso, un orizzonte definito. Ormai sono passati due mesi. Chi ha perso tutto, chi ha avuto danneggiata la propria attività, la propria impresa, i propri terreni non ha più tempo da perdere. Ha bisogno di una risposta certa e subito.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7092

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione sia stata preventivamente informata da RFI della decisione di sospendere le fermate dell’Alta Velocità nella stazione Mediopadana. A firma dei Consiglieri: Amico, Costa

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 7092: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Regione sia stata preventivamente informata da RFI della decisione di sospendere le fermate dell’Alta Velocità nella stazione Mediopadana, a firma del consigliere Amico.

Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Secondo quanto riportato dagli organi di informazione alcuni giorni fa, RFI, la Rete ferroviaria italiana del gruppo Ferrovie dello Stato, ha annunciato la chiusura di fatto della stazione ferroviaria Mediopadana di Reggio Emilia per 12 giorni, in piena estate.

Infatti, dal 7 al 18 agosto sono previsti i lavori di rinnovo dei binari, il che comporterà l’interruzione delle fermate dei treni Frecciarossa, Frecciargento e Italo che percorrono la linea ad Alta Velocità; mentre altri lavori, questa volta sulla linea Milano-Bologna, potrebbero modificare la circolazione dei treni regionali e Intercity rendendo più complessi gli spostamenti dei viaggiatori.

L’intervento manutentivo sulla Mediopadana consiste nella sostituzione di quattro deviatoi con dispositivi di ultima generazione, più efficienti e affidabili. RFI ha giustificato la scelta affermando che i lavori sono stati programmati durante l’estate, quando la domanda di mobilità per studio e lavoro tende naturalmente a diminuire, non facendo alcun cenno agli spostamenti a scopo di turismo, che generalmente hanno il loro picco proprio in quei giorni. Ricordo anche come sono giorni considerati da bollino nero sulla viabilità autostradale e sugli snodi che riguardano anche, per esempio, Bologna, ma la stessa Autostrada del Sole fino a Piacenza.

Evidentemente, l’ingresso di ANAS nel gruppo Ferrovie dello Stato ha fatto scambiare all’ufficio stampa di RFI una stazione ad Alta Velocità come la Mediopadana per una qualsiasi strada comunale e provinciale da asfaltare. Questi cantieri, sì, vanno fatti preferibilmente d’estate, quando, appunto, la gente non va a scuola o al lavoro, ma va in vacanza.

Vorrei sottolineare come, da quando si è insediata, la stazione Mediopadana ha raggiunto anche dei picchi di utenza particolarmente elevati. Le ultime rilevazioni parlano di circa 4.000 passeggeri ogni giorno, circa un milione e 300.000 persone che usufruiscono della stazione durante tutto quanto l’anno. Voglio ricordare anche che sono circa 30 i convogli che da nord collegano il Sud Italia, passando dalla Mediopadana e quindi sostando a Reggio Emilia. Altrettanti, sono circa 30 i convogli che da nord collegano la parte verso Milano e Torino.

Vorrei anche sottolineare come di recente, in occasione di un prossimo concerto che si terrà all’Arena di Reggio Emilia di un cantante internazionale, sia stata rilevata addirittura l’880 per cento di maggiorazione dell’utilizzo dei treni per raggiungere la meta di Reggio Emilia. Conseguentemente, a meno che, appunto, non ci sia stata comunicazione, probabilmente poteva valere la pena anche ridurre leggermente il numero dei convogli.

Quindi, con questa interrogazione siamo a chiedere se la Regione sia stata preventivamente informata da RFI della decisione di sospendere le fermate dell’Alta Velocità nella stazione Mediopadana, e se la sostituzione di quattro deviatori non potesse essere effettuata senza interrompere completamente il traffico ferroviario.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde il sottosegretario Baruffi.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Una premessa di inquadramento e una parola di verità e nettezza rispetto al quesito concreto diretto posto. La rete Alta Velocità il cui servizio è a mercato non è notoriamente di competenza regionale. La Regione ha competenza solo sul servizio regionale.

La rete ferroviaria si estende complessivamente sul territorio dell’Emilia-Romagna per 1.400 chilometri, circa 1.050 di competenza statale, più di 350 di competenza regionale. Il nuovo contratto di servizio per il trasporto regionale ha durata di 15 anni più eventuali sette e mezzo per rinnovo.

Il servizio è stato affidato mediante gara in un unico lotto alla società Trenitalia TPER, partecipata al 70 per cento da Trenitalia e al 30 per cento da TPER. La società FER (Ferrovie Emilia-Romagna S.r.l.) gestisce la rete ferroviaria regionale.

Il contratto di servizio per il trasporto pubblico ferroviario regionale per il 2022 prevede la produzione di circa 18,9 milioni di treno per chilometro/anno per un costo di 167,9 milioni all’anno. Questa è la premessa di contesto generale.

Nel merito, la Regione non è stata informata dei lavori in oggetto. Pertanto, non conoscendo nel dettaglio la disponibilità di intervento, non può valutare al momento se la sostituzione di quattro deviatoi sia possibile, quindi compatibile senza l’interruzione del traffico ferroviario.

La Regione viene generalmente, puntualmente aggiornata in merito ai lavori sulla rete regionale, e trasmette viceversa tutte le informazioni agli utenti: questa è la distinzione di fondo.

Ciò premesso, l’assessore Corsini, avuto notizia del fatto, si è prontamente attivato per segnalare come ritenga inaccettabile che la Regione non venga informata di modifiche di questa portata, che hanno l’impatto che il consigliere interrogante ha richiamato. Ha chiesto a RFI di verificare la possibilità di effettuare l’intervento senza appunto sospendere le fermate, quindi, oggetto in questo momento di confronto.

Per il futuro, continueremo a sollecitare RFI affinché la Regione venga informata tempestivamente in merito alle variazioni del servizio sulle reti Alta Velocità, nel massimo rispetto naturalmente, della loro autonomia e della loro compatibilità, ma anche nella consapevolezza che un ente istituzionale ha la necessità di rappresentare la voce del territorio e di poter trasmettere le informazioni, le più corrette.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Mi ritengo soddisfatto della risposta e soprattutto dell’attivazione dell’assessore Corsini solertemente a segnalare la difficoltà e, soprattutto, a cercare di capire se può essere posto rimedio, almeno parzialmente, rispetto all’interruzione del traffico presso la stazione Mediopadana.

Ricordo che non riguarda solamente, ovviamente, i passeggeri di Reggio Emilia, non sono sicuramente 4.000 i passeggeri giornalieri che partono da Reggio Emilia residenti nella città, bensì la stazione Mediopadana, proprio anche nella sua definizione, riguarda una serie di territori che attingono a quel luogo e che trovano quel luogo come funzionale rispetto ai propri spostamenti.

Ricordo anche che la difficoltà del traffico viario durante la settimana di Ferragosto è una difficoltà che rileviamo sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista della qualità della vita delle persone, che sono spesso costrette a passare ore e ore lungo l’autostrada, sotto il caldo torrido che ci sta contraddistinguendo in queste ultime giornate.

Non vorrei che, pur di mantenere la puntualità dei treni, si sia presupposta la loro soppressione per non segnare dei ritardi che, magari, in altri tempi si ritenevano puntuali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7093

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla bretella di collegamento tra la zona industriale “Sipe Alte” nel Comune di Spilamberto e la Nuova Pedemontana. A firma della Consigliera: Pigoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo, adesso, all’oggetto 7093: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla bretella di collegamento tra la zona industriale “Sipe Alte” nel Comune di Spilamberto e la Nuova Pedemontana, a firma della consigliera Pigoni.

Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Nel novembre 2022 è stato inaugurato il penultimo stralcio della Nuova Pedemontana, arteria strategica per il nostro territorio, che collega ad oggi l’Unione Terre di Castelli con l’area metropolitana di Bologna.

La zona industriale Sipe Alte, situata nel Comune di Spilamberto, si trova a pochi metri in linea d’aria dalla Strada provinciale 569, ma non possiede, ad oggi, un collegamento diretto con la stessa. I mezzi pesanti in uscita da quest’area industriale sono normalmente costretti a percorrere Via Confine, immettersi in Via per Spilamberto, normalmente molto congestionata, per poi entrare nella Nuova Pedemontana, generando non pochi disagi alla viabilità, all’attività produttiva delle imprese e alla cittadinanza in generale.

La pericolosità è dovuta anche alla ridotta larghezza delle carreggiate, non adeguate per sostenere un flusso continuo di veicoli di quelle dimensioni e il conseguente aumento del traffico, specie nelle ore di punta, sull’intersezione tra Via Confine e Via per Spilamberto.

La realizzazione del collegamento di questa zona industriale e la Nuova Pedemontana è un’opera infrastrutturale di cui si parla da parecchio tempo, ma dopo un breve momento di rinnovato interesse la formalizzazione dell’accordo per la sua realizzazione fra i soggetti interessati sembra protrarsi ulteriormente.

Lo scorso mese di giugno, le imprese di questa zona industriale hanno presentato una formale richiesta di incontro al Comune di Spilamberto, al Comune di Vignola, alla Provincia di Modena in merito allo stato dell’arte per la realizzazione di questa bretella di collegamento con la Nuova Pedemontana. Il 19 maggio 2021, la Commissione III dell’Assemblea ha approvato una risoluzione, a prima firma del collega Pelloni, con la quale si chiedeva alla Giunta di attivarsi rapidamente, presso ogni livello istituzionale, al fine di ottenere il superamento dell’attuale viabilità e al fine di realizzare il raccordo stradale tra la strada statale n. 623 e la strada provinciale Nuova Pedemontana, per collegare appunto questa zona industriale.

Come appreso da recenti notizie stampa, il sindaco di Vignola ha ribadito che è fondamentale trovare un accordo tra il Comune di Spilamberto, il Comune di Vignola, la Provincia di Modena e ANAS per arrivare il prima possibile ad una formalizzazione di un accordo, per fornire in tempi utili una risposta alle esigenze dei cittadini e delle imprese del territorio.

Per l’attività produttiva e industriale di questa zona, la realizzazione del raccordo assume un’importanza strategica fondamentale per lo sviluppo economico del polo, che garantirebbe anche un notevole miglioramento generale della viabilità. Interrogo quindi la Giunta regionale per sapere se intende attivarsi, con le istituzioni competenti e i soggetti interessati, per procedere in tempi utili alla formalizzazione di un accordo diretto al completamento dell’iter amministrativo per la realizzazione della bretella di collegamento tra questa zona industriale del Comune di Spilamberto e la Nuova Pedemontana. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Sarò molto breve, perché, in riferimento alla questione posta dall’interrogante, anche in considerazione dell’importanza strategica dell’asse pedemontano, rientrante nella grande rete viaria che abbiamo definito e anche confermato […], per la realizzazione della quale la Regione negli ultimi anni ha messo in campo significative risorse a sostegno del sistema degli enti locali impegnati, attingendo risorse sia dal bilancio regionale che dal Fondo di sviluppo e coesione, confermiamo la disponibilità ad avviare un confronto con le Istituzioni competenti e i soggetti interessati per individuare le soluzioni utili per la realizzazione della bretella di collegamento tra la zona industriale SIPE Alte del Comune di Spilamberto e la Nuova Pedemontana.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Ringrazio il sottosegretario che ha ribadito l’impegno anche dalla Regione per poter andare avanti rispetto a questa opera, che copre in realtà pochi metri, ma per la quale sembra che ci siano stati moltissimi ostacoli fino ad ora.

Speriamo davvero che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, ci si possa, con tutti i soggetti competenti, mettere al tavolo per raggiungere quello che è un obiettivo comune, ai territori, alle imprese, alla Regione, alle Istituzioni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7076

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle ricadute del meccanismo del cosiddetto payback sulle imprese fornitrici di dispositivi medici. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, oggetto 7076: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alle ricadute del meccanismo del cosiddetto payback sulle imprese fornitrici di dispositivi medici.

L’interrogazione è a firma del consigliere Tagliaferri. Prego, consigliere.

 

TAGLIAFERRI: Presidente, assessori, colleghi, oggi parliamo di sanità, assessore Donini, o meglio, iniziamo a parlare di sanità, per poi allargarci all’idea di gestione dei vostri fornitori in sanità, per poi arrivare ad aspetti più generali che attengono alla coerenza, alla buona amministrazione, e per finire, con gli aspetti più etici della pubblica amministrazione.

Assessore, devo manifestarle innanzitutto il mio stupore. Sono infatti allibito perché, in piena emergenza alluvione, con una Regione da ricostruire, il Centrosinistra si concentra esclusivamente sul generale Figliuolo, come se volesse metterlo sull’attenti, invece di adoperarsi per risolvere i tanti problemi che affliggono il nostro tessuto produttivo, come ad esempio il payback sanitario.

La norma vigente prevede che in caso di sforamento della spesa sanitaria effettuata dalle Regioni, le imprese fornitrici di dispositivi medici siano chiamate a coprire il 50 per cento delle spese in eccesso.

Tale meccanismo espone, come sappiamo, le piccole e medie imprese fornitrici di dispositivi medici ad un notevole pregiudizio e ad un rischio reale molto forte. Chiariamolo fin da subito: questo è uno dei tanti danni che il Governo Draghi, voluto e sostenuto dal PD, ha fatto all’Italia, l’ennesimo regalino con cui si sono avvelenati i pozzi per qualunque Governo fosse subentrato. Consapevoli del pessimo lavoro compiuto dal Governo Conte, di cui il Pd è azionista di maggioranza, tanto da esprimere ministro della sanità il pessimo Roberto Speranza, ai tempi del Covid e della meravigliosa assenza di pratiche di governo, sia a livello nazionale che locale, quando non sapevate dove sbattere la testa per recuperare qualche dispositivo medico.

Il vostro fallimento come partito e come amministratori della cosa pubblica, non solo è testimoniato dalla vittoria del Governo Meloni, ma è ulteriormente sottolineato dal fatto che l’attuale inquilina di Palazzo Chigi sta studiando una soluzione per ovviare al disegno che volevate mettere in atto, degno del miglior film della serie Prendi i soldi e scappa.

Secondo i dati della Federazione italiana fornitori ospedalieri solo per il quinquennio 2015-2020 le aziende dovrebbero restituire in media somme pari a metà del proprio fatturato annuo, circa 3,6 miliardi di euro, con ingenti difficoltà fiscali e operative. FIFO, Confcommercio e Confindustria dichiarano che l’obbligo alla partecipazione della spesa pubblica è illegittimo, incostituzionale e pregiudizievole, così come precisato nei ricorsi al TAR e nell’esposto alla Commissione europea, ove si denunciano la violazione del principio di libera circolazione delle merci nell’UE, della normativa sugli appalti pubblici, nonché il pregiudizio per lo sviluppo delle imprese.

Detto questo, vista la propensione della Regione a parlare sempre di tutto e tutti tranne delle materie di diretta responsabilità, registrando come questa maggioranza si guardi bene dal provare a risolvere anche un singolo problema di diretta responsabilità, chiedo alla Giunta di capire quali misure saranno attuate per garantire il diritto alla salute dei cittadini e il diritto al lavoro dei dipendenti delle aziende danneggiate.

Insomma, vorrei sapere come intendete muovere la vostra azione politico-amministrativa dopo che avete chiesto miracoli ai vostri fornitori durante il Covid. Vorrei capire come intendete tutelare questo settore produttivo in un momento dove non avete saputo governare l’esodo di medici e infermieri dalla sanità pubblica, soprattutto nel settore emergenza-urgenza. Vorrei sapere se avete contezza del fatto che, dopo il fallimento cui dobbiamo assistere giornalmente, nel vostro tentativo di organizzare continuamente un settore sanitario in gravissima sofferenza, se anche i fornitori smetteranno di vendervi i propri prodotti voi sarete costretti ad acquistare i dispositivi dalla Cina, con tutti i dubbi che tale approvvigionamento può destare.

Premetto che la risposta “è un problema che tocca esclusivamente il Governo” non è e non sarebbe accettabile. Quando fa comodo al PD, la Regione interviene su temi nazionali. Ma qui non mi pare che nessuno criticò Renzi prima e Speranza poi per questa norma capestro.

Come detto in presentazione, chiedo coerenza ed etica e lei, assessore, che ritengo una persona corretta, anche nella pratica politico-amministrativa, sono sicuro che non mi deluderà. In altri termini, assessore Donini, pongo la domanda in termini inequivoci: cosa pensa di fare la Regione in merito?

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

La ringrazio, consigliere Tagliaferri. Io risponderò a braccio, ma cercherò di scandire parola per parola in modo da...

La Regione Emilia-Romagna, così come le altre Regioni che hanno i dispositivi medici, la quota dei dispositivi medici da incassare presso il settore biomedicale, è obbligata dalla legge a riscuoterli. Se non lo facessimo, saremmo, ovviamente, tacciati o comunque impegnati a difenderci con l’accusa di danno erariale. Però le ragioni che stanno alla base della insofferenza e della preoccupazione del settore biomedicale sono ragioni da noi assolutamente comprese, tant’è che appunto noi quest’anno per chiudere il bilancio 2022 abbiamo impegnato quella quota di payback dispositivi medici coperta dal miliardo di euro del Governo.

Noi siamo favorevoli ad una modificazione del tetto, che deve essere, a nostro giudizio, indicizzato, che deve tenere conto maggiormente di quelli che sono i sistemi sanitari a traino della maggiore trazione di sanità pubblica, perché è del tutto evidente che consumano di più dispositivi medici, e di quei sistemi sanitari che sono oggi più attrattivi rispetto alle prestazioni offerte ai cittadini, anche fuori regione, che ovviamente sono più predisposti ad avere dispositivi medici.

Quindi, noi pensiamo che qualora il Governo dovesse assumere, potrebbe già farlo questo, un provvedimento di legge per indicizzare il tetto, per superarlo, per alzarlo, per rimodularlo, noi saremmo assolutamente d’accordo.

La seconda questione riguarda, appunto, la indispensabilità di un settore, come il biomedicale, soprattutto composto da noi in Emilia-Romagna da piccole e medie imprese, che con questo provvedimento sono davvero in grande sofferenza, indispensabile per avere non dico l’autosufficienza, ma una adeguata consistenza di dispositivi medici, che abbiamo visto quanto sia importante soprattutto nel periodo della pandemia o comunque in certe emergenze.

Quindi, noi pensiamo che il Governo faccia bene a ricercare i finanziamenti, altri finanziamenti per andare incontro all’istanza del biomedicale. Questi finanziamenti sarebbe meglio venissero orientati principalmente al settore delle medie e piccole imprese e siamo favorevoli a che si trovi una soluzione al tetto, che ancora c’è ‒ mentre parliamo il tetto esiste ‒, e che possa in futuro evitare questa situazione, che, guarda caso, si è esplicitata, nel corso del 2022, nel momento in cui le Regioni unanimemente richiamavano l’allora Governo a mettere soldi nel Fondo sanitario nazionale e si è risvegliata una norma in sonno, mi pare, dal 2011 o comunque qualche anno dopo.

Le Regioni non sono soddisfatte di chiudere in pareggio i loro bilanci con risorse straordinarie. Le Regioni vogliono aumento del Fondo sanitario nazionale ordinario, capace di adeguare il Fondo, così come ha detto lo stesso Schillaci, di almeno 4 miliardi di euro.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini. 

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Assessore, apprezzo gli sforzi, ma al momento mi dichiaro non soddisfatto, al momento. Sono speranzoso però di poter modificare questo giudizio. Non perché la sua risposta, così com’è stata formulata, non abbia una logica.

Vede, assessore, in questi mesi mi sono personalmente reso conto di come dietro alle proposte importanti possono seguire i fatti e il Governo nazionale, a mio avviso, lo sta dimostrando.

Quando anche la Regione Emilia-Romagna mi dimostrerà che ascolterà ed agirà in concreto dietro proposte di buon senso, potrò ritenermi soddisfatto.

Vigileremo su come verrà trattato il problema payback qui. A Roma, mi creda, ci stanno realmente lavorando, ne ho la certezza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Abbiamo concluso con le interrogazioni.

A questo punto, continuiamo con l’ordine del giorno della seduta assembleare.

 

OGGETTO 6746

Progetto di legge d’iniziativa consiglieri recante: “Norme in materia di opere relative a reti ed impianti elettrici e semplificazione dei procedimenti autorizzativi riguardanti la costruzione e l’esercizio delle infrastrutture appartenenti alla rete di distribuzione elettrica e delle procedure riguardanti le reti e gli impianti di distribuzione di energia elettrica non facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale. Abrogazione della legge regionale 22 febbraio 1993, n. 10”. (68) A firma dei Consiglieri: Costi, Costa, Daffadà, Zappaterra, Sabattini, Rontini, Mori, Fabbri, Bulbi, Gerace, Mumolo, Rossi, Pillati, Montalti, Dalfiume, Pigoni

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6746/1 oggetto 7108 – Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 6746: progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri recante le norme in materia di opere relative a reti ed impianti elettrici e semplificazione dei procedimenti autorizzativi riguardanti la costruzione e l’esercizio delle infrastrutture appartenenti alla rete di distribuzione elettrica e delle procedure riguardanti le reti e gli impianti di distribuzione di energia elettrica non facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale. Abrogazione della legge regionale 22 febbraio del 1993 n. 10.

Questo progetto di legge è a firma dei consiglieri Costi e altri.

Ricordo che il testo è stato licenziato dalla Commissione territorio nella seduta del 5 luglio 2023, è composto da 13 articoli e il relatore della Commissione, il consigliere Costa Andrea, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il relatore di minoranza, il consigliere Pelloni Simone, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Inoltre, il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

A questo punto entriamo nel procedimento di discussione del progetto di legge.

Passo la parola per la sua relazione al relatore della Commissione, consigliere Costa. Prego, consigliere.

 

COSTA, relatore della Commissione: Grazie, presidente.

Buongiorno a tutti i colleghi, e a lei, presidente. Parto con un ringraziamento, l’ho fatto anche in Commissione, non è nient’affatto burocratico, ma è sentito e sincero perché la materia è estremamente tecnica. Il titolo stesso del PDL dimostra la complessità del provvedimento.

Chi ci ha lavorato, lo ha fatto in maniera intelligente, agendo un confronto assolutamente positivo: sto parlando in particolare di Pietro Lauria, che in forza al legislativo del Gruppo del Partito democratico, e di Cristina Govoni, Dario Comegna e Katia Raffaelli, invece, che afferiscono alla struttura dell’assessorato all’ambiente.

Ringrazio la collega Palma Costi, con la quale nello scorso mese di settembre abbiamo iniziato a interrogarci su come intervenire su questa materia, la cui esperienza è stata un faro nel percorso che abbiamo svolto e che ci permette di approvare questa mattina in aula.

Ci siamo dati alcuni obiettivi piuttosto importanti in ambito di produzione di energia pulita, di decarbonizzazione e di miglioramento della qualità dell’aria.

Abbiamo detto che vogliamo arrivare a una decarbonizzazione in questo territorio regionale prima del 2050; che andare all’anno 2035 “vorremmo avere il 100 per cento di fonti rinnovabili” significa raddoppiare la capacità produttiva di energia pulita attualmente esistente nel territorio regionale.

Per farlo, attraverso il piano di attuazione triennale del Piano energetico di cui è stata relatrice la collega Pigoni nei mesi scorsi, mettiamo in campo 8,5 miliardi di euro di investimenti. Abbiamo prodotto, prima Regione d’Italia a farlo, nel maggio del 2022, una legge sulle Comunità energetiche, e qualche settimana fa abbiamo approvato in quest’aula un provvedimento che definisce i criteri attraverso i quali individuare le aree idonee per l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile.

Questa è la cornice in termini di provvedimenti normativi e di risorse finanziarie nella quale ci muoviamo, e il collo di bottiglia non può essere la burocrazia. È per questo che interveniamo con il provvedimento di legge in discussione questa mattina, proprio per produrre una reale e concreta semplificazione nei procedimenti, in modo da poter conseguire quegli obiettivi che abbiamo definito sulla carta e per i quali abbiamo messo in campo una serie di azioni normative e di strumenti finanziari utili al loro conseguimento.

Parlare degli obiettivi che ho appena elencato non è una moda. Non si tratta di intervenire in ambito energetico o ambientale perché oggi ne parlano tutti, a ogni livello di governo, sia europeo, nazionale e regionale piuttosto che comunale. È una necessità, piuttosto. È una necessità perché nello scorso inverno quasi mezzo milione di emiliano-romagnoli hanno toccato per la prima volta in maniera concreta il fenomeno della povertà energetica, cioè non hanno avuto sufficienti risorse nel bilancio familiare per potersi riscaldare in maniera adeguata. È una necessità perché i rincari folli dei mesi scorsi sui costi dell’energia hanno impattato pesantemente sul sistema produttivo e commerciale di questa Regione.

Con il provvedimento di legge, che ‒ come si diceva prima ‒ ha fatto il suo iter assolutamente proficuo, e poi lo richiamerò, in Commissione III, noi proviamo a far sì che gli adempimenti burocratici per rendere pienamente efficaci gli investimenti in ambito di produzione di energia rinnovabile non trovino un ostacolo nella farraginosità delle procedure. Sostanzialmente, interveniamo in tre ambiti. Intanto, abroghiamo una legge del 1993. Abrogare una legge in Italia non è di moda, non è prassi. Solitamente, anzi, ci facciamo conoscere per la stratificazione delle norme. Invece con il provvedimento di oggi noi ne eliminiamo una e produciamo un atto nuovo, secondo noi più snello, più coerente, più adatto alle necessità dell’attualità.

Recepiamo il decreto nazionale dell’ottobre 2022, che fissa alcune linee guida, e, stante che la materia energetica è materia concorrente tra il Governo centrale e le Regioni, mette le Regioni nelle condizioni, entro 180 giorni dall’emanazione di quel provvedimento, di arrivare alla definizione di un proprio provvedimento. E noi rispettiamo assolutamente quella tempistica perché oggi, mi auguro, licenzieremo il PDL. Quindi, siamo assolutamente nei 180 giorni.

Integriamo quelle linee guida nazionali intervenendo con alcune integrazioni che, secondo noi, sono utili a definire questo strumento legislativo come un vero e proprio vademecum, chiaro e completo, da mettere a disposizione dei tecnici, tanto privati quanto dell’apparato pubblico, in modo che non ci siano ombre nell’applicazione, in modo che non ci siano zone grigie nelle quali si potrebbero incastrare i provvedimenti e quindi ritardare la messa in campo degli impianti per la produzione di energia rinnovabile che si stanno realizzando in questi mesi.

Sostanzialmente, il provvedimento di legge, concedetemi un passaggio molto tecnico e amministrativo, lo abbiamo illustrato ampiamente in Commissione, ma è giusto renderne edotta pienamente anche l’Assemblea, fa tre cose. Definisce due percorsi a seconda del tipo di opere che devono essere autorizzate. Un canale è quello dell’autorizzazione unica, che deve essere recepita come istanza dalla Regione e noi diciamo che, attraverso ARPAE, cioè ente strumentale di questa Regione, gestiremo quelle richieste. L’altra è la denuncia di inizio lavori, che invece deve essere indirizzata agli uffici tecnici dei nostri Comuni. Poi c’è il terzo e ultimo ambito di intervento, che è l’autocertificazione per il rinnovo e il parziale rifacimento delle linee esistenti.

Tre canali molto chiari. L’articolo 8 di questo provvedimento di legge né il cuore. Va a definire anche quelle controversie potenziali che potrebbero ingenerarsi nell’incrocio tra le norme, in particolar modo con quelle urbanistiche, in modo che l’Ufficio Tecnico del Comune X che dovesse ricevere una determinata istanza, può, scorrendo gli articoli di questa legge, immediatamente avere chiaro se l’opera può essere autorizzata, sì, no e come.

Il percorso, dicevo. Abbiamo svolto udienza conoscitiva in Commissione III. Abbiamo raccolto l’apprezzamento trasversale e corale di tutti i soggetti interessati dalla materia. Ci hanno anche dato dei suggerimenti, perché hanno riconosciuto la validità degli obiettivi, ma nella prima formulazione del testo avevano individuato alcuni ostacoli che potevano rendere complicato il raggiungimento degli obiettivi stessi, mentre noi vogliamo che il PdL dispieghi al massimo le proprie potenzialità. Le abbiamo di fatto accolte sostanzialmente tutte, pur mediandole con la tecnica legislativa, rispetto alle responsabilità che competono al comparto pubblico.

Abbiamo anche definito due fattispecie, secondo me, utili, stante l’attualità che stiamo vivendo, e cioè che cosa consentire e come regolarizzare successivamente ciò che è stato consentito in emergenza in termini di opere per il ripristino della fornitura del servizio pubblico di energia. Qualcuno ha vissuto da amministratore, molti di noi da cittadini la nevicata e il conseguente blackout del febbraio del 2015. Il territorio romagnolo in particolare, nello scorso mese di maggio, ha conosciuto a seguito dell’alluvione le interruzioni della fornitura del servizio di energia a causa degli eventi meteorologici che si sono verificati.

Ecco, con questo provvedimento di legge noi diciamo anche che cosa può essere fatto attraverso l’autocertificazione per il ripristino immediato ed efficace della fornitura di energia e soprattutto diciamo che cosa può avvenire, che cosa deve avvenire successivamente alle opere che i fornitori, i gestori della rete, avranno realizzato in quei frangenti in somma urgenza.

Definiamo anche come si può intervenire nella fase transitoria che interviene tra l’approvazione del PdL di questa mattina e le istanze che sono già state presentate.

Questo è un provvedimento di legge che snellisce di molto il percorso, pur salvaguardando tutti gli istituti di garanzia in termini di tutela della salute pubblica. Noi diciamo che le istanze che sono già state presentate hanno tempo 30 giorni per essere ripresentate alla luce di questa nuova normativa e quindi poter entrare in questo binario accelerato.

L’obiettivo, come dicevo, è fare presto e fare bene. Credo che il PdL consegua entrambi gli obiettivi. Per fare presto, per raccontare attraverso un esempio dell’urgenza che abbiamo avvertito nel momento in cui ci siamo messi al Tavolo per la stesura di questo PdL, cito come a differenza di quanto avviene solitamente, abbiamo eliminato anche i 15 giorni dall’entrata in vigore di questo stesso PdL dal momento della pubblicazione sul BUR. Diventa immediatamente operativo.

Anche questo piccolo particolare racconta dell’urgenza che avevamo percepito ed era diventata anche nostra per arrivare alla reale semplificazione in questo ambito che, secondo noi, è assolutamente fondamentale.

Io credo di non dover aggiungere altro, presidente.

Ringrazio invece tutti i colleghi che hanno partecipato al percorso delle Commissioni, così come ho fatto con la struttura tecnica, perché anche nelle Commissioni, anche dai colleghi, oltre che dagli interessati alla materia esterni alla Regione, sono arrivati spunti e riflessioni assolutamente utili per approdare al testo che poniamo alla vostra attenzione oggi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Proseguiamo con la relazione del relatore di minoranza, il consigliere Pelloni. Prego, consigliere.

 

PELLONI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Cercherò di essere breve, anche perché è già stata, credo, abbastanza esaustiva la relazione del relatore di maggioranza.

Abbiamo già avuto modo, con i vari passaggi formali nella Commissione competente, di illustrare, discutere, emendare e di confrontarci con gli operatori del settore. Partiamo dall’opportunità di questa legge. È già stato detto, ma voglio sottolinearlo. Quando si interviene dal punto di vista legislativo, la prima domanda da porsi è questa: è necessario intervenire con una legge o con altre fonti o con altre norme? In questo caso sì, proprio perché l’esigenza era quella di aggiornare una legge ormai obsoleta.

Abbiamo, come è già stato detto, ma è importante dirlo... Anche in un’ottica di come sta cambiando la diffusione e la produzione di energia sul nostro territorio. Lo abbiamo sempre detto. Gli interventi legislativi che sono stati citati, in questa legislatura, hanno visto la loro nascita. Siamo per una produzione di energia diffusa, plurale. Questo è l’intento. Ovviamente, c’è la necessità e l’opportunità per questa Assemblea di favorire il collegamento, quindi di avere il supporto di quelle che possono essere le reti ‒ stiamo parlando di reti di collegamento ‒ proprio per riuscire a favorire il più possibile la produzione e la diffusione di energia a beneficio, come si diceva prima, di tutti e, in qualche modo, anche per abbattere quelli che sono i costi.

Spesso cosa accade? Quando si interviene dal punto di vista legislativo, soprattutto a vari livelli, perché sappiamo che la materia è concorrente, il rischio è quello di un appesantimento burocratico. Credo che in questo caso, invece, l’opera maggiore che è stata fatta, anche, come è già stato detto, con il supporto degli uffici, sia stata quella di avere una normativa più snella possibile, che ha accolto in alcuni casi... Visto che ormai siamo a tre anni di legislatura, tre anni abbondanti di legislatura. In alcuni casi le Commissioni di audizione sono state dei puri passaggi formali. In questo caso, invece, credo che sia stato estremamente proficuo. Tant’è vero che gli emendamenti che sono stati, poi, approvati, che hanno emendato il testo, hanno colto gli aspetti, i suggerimenti, qualche richiesta di migliore esplicitazione, nel senso che magari, appunto, perché non vi fossero interpretazioni diverse diffuse sul territorio... Quindi sappiamo quanto la tecnica legislativa possa aiutare proprio per dirimere quelle che potrebbero essere domande, dubbi interpretativi e quant’altro nella concreta applicazione di questa norma.

Quindi partiamo da una legge nazionale, che è appunto linee-guida, che dà un quadro. All’articolo 1 dobbiamo centrare diversi obiettivi. Sono elencati già al comma 1: la tutela della salute e l’incolumità della popolazione, la compatibilità ambientale e paesaggistica degli impianti, il rispetto delle prescrizioni tecniche per la sicurezza e la regolarità di esercizio, la semplificazione delle procedure amministrative per la costruzione e l’esercizio delle infrastrutture appartenenti alla rete di distribuzione e per il rinnovo, la costruzione, la ricostruzione, il potenziamento delle reti e di impianti elettrici, comprese le opere, come dicevo prima, di connessione di rete per gli impianti di produzione, che via via sul territorio stanno cambiando e si stanno aumentando.

Il cuore di questa legge l’abbiamo già detto. Quindi sarò ripetitivo per chi ha partecipato ai lavori di Commissione III. Come abbiamo ribadito come relatori nel Consiglio delle autonomie locali, il cuore è l’articolo 8, che è stato praticamente riscritto alla luce, appunto, dei suggerimenti dati dall’audizione sempre nella Commissione competente. Quindi, io credo, l’ho detto, che sia necessaria. È una legge necessaria perché, appunto, va ad abrogare una legge vecchia, dà nuovi strumenti agli uffici e a tutti gli operatori per poter intervenire e supportare quella che è l’iniziativa pubblica e privata di produzione di energia.

Soprattutto, appunto, snella. Si è cercato il più possibile di eliminare tutti quei passaggi burocratici che possono in qualche modo allungare i tempi. Si è cercato anche, appunto, con gli ultimi emendamenti, di accorciare anche i tempi di promulgazione e, in un qualche modo, attivazione della legge. Quindi è di immediata entrata in vigore. Anche su questo si è cercato di stringere i tempi il più possibile.

Quindi, io credo che non ci sia da sottolineare nient’altro rispetto a quello che è stato già detto, sia in Commissione che quest’oggi. Già con il voto che abbiamo avuto in Commissione in qualche modo ci vede favorevoli, proprio perché partiamo dal principio che la produzione diffusa di energia è plurale che ci vede assolutamente… Quindi, partendo da questo principio e partendo da una vera semplificazione, perché l’ho già detto come battuta: quando in qualche legge il titolo è “semplificazione”, spesso non si centra l’obiettivo.

Qua, oggi, invece, penso che ce l’abbiamo fatta.

Grazie dell’attenzione. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Grazie, consigliere Pelloni.

Entriamo adesso in dibattito generale. Chi si iscrive a parlare? Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Grazie, presidente.

Mi corre l’obbligo di ringraziare sia il collega Costa, relatore di maggioranza, sia anche il collega Pelloni, relatore di minoranza, oltre ai nostri tecnici del Gruppo, i legislativi, e anche chiaramente i tecnici della Giunta, che hanno collaborato a questo testo.

Questa è una Regione che da anni si è impegnata per le tematiche energetiche. Siamo una Regione che è partita ante litteram rispetto anche al Paese, e soprattutto ha cercato di affrontare, grazie ad una legge che, se non sbaglio, è la 26, che poi si traduce ogni tre anni, nel triennale di attuazione del Piano energetico, si è sempre occupata di ragionare sul tema energetico a 360 gradi.

Per cui, non abbiamo ragionato solo delle fonti, ma abbiamo sempre ragionato in questi anni anche di tutto ciò che poi permette a qualsiasi cittadino o impresa anche di utilizzare l’energia. Il tema delle reti quindi è un tema che è stato lungamente dibattuto e che ha fatto parte di tutte le nostre pianificazioni, soprattutto nei nostri atti che riguardavano il Piano energetico.

È chiaro che questo interesse si è rafforzato: si è rafforzato con l’impegno per la transizione ecologica. Nel nuovo Patto per il lavoro e per il clima, questo tema ha fatto chiaramente un salto di qualità, e soprattutto è tornato particolarmente importante quello delle reti elettriche nel momento in cui abbiamo approvato la legge sulle Comunità energetiche.

In quell’occasione, nel mio intervento avevo posto l’attenzione, assieme ad altri colleghi, proprio sulla necessità che le Comunità energetiche non rimanessero una norma isolata, ma che provassimo ad affrontare anche in modo specifico le tematiche che poi sono connesse alle comunità energetiche.

È chiaro che l’accettazione di energie alternative rispetto in quantità molto superiore rispetto a quelle che abbiamo conosciuto, cosiddetti allacciamenti, e comunque il funzionamento delle reti elettriche sono fondamentali anche per la riuscita di questo strumento, su cui nella nostra Regione c’è una vivacità enorme. Prova ne sia il bando che è stato emesso per le progettazioni, che ha avuto una partecipazione molto superiore rispetto anche agli stanziamenti.

Nel frattempo, lo Stato nel 2020, ha legiferato proprio in materia di semplificazione dei procedimenti autorizzativi delle infrastrutture, poi varando un decreto nel 2022, con le linee-guida nazionali per la semplificazione.

Io credo quindi che quello che abbiamo costruito, io assieme ai colleghi Costa e agli altri colleghi che con me hanno lavorato, sia stato proprio un progetto di legge che potesse modernizzare la modalità con cui si affrontano le autorizzazioni in un momento di così larga vivacità per quanto riguarda proprio tutta l’energia da fonti alternative, quindi energia pulita.

Ripeto: abbiamo lavorato, abbiamo lavorato anche con la Giunta, e ringrazio anche l’assessore Priolo, che chiaramente è stata parte di questo lavoro. Alla fine abbiamo prodotto un testo che con i miglioramenti che sono stati fatti nelle audizioni, nel dibattito, nel confronto anche con il relatore di minoranza, credo abbia permesso oggi di avere effettivamente un testo di legge che ha delle certezze.

Manca ancora un atto che è molto importante, perché la Giunta dovrà deliberare entro 90 giorni, quindi saremo chiaramente molto attenti anche a questa parte. Però credo che oggi le condizioni per gli operatori di lavorare in massima serenità e soprattutto avendo la possibilità di programmare, perché il tema vero è che oggi gli operatori sono in procinto di avere milioni di investimento, ce lo hanno detto nel momento in cui abbiamo fatto l’audizione, proprio per rispondere anche in un modo adeguato e moderno alle esigenze che ci sono di immissione e anche di produzione di nuova energia, per cui diciamo che oggi ci poniamo in quel solco che stiamo perseguendo, anche con il Patto per la semplificazione, di dare sempre più certezze.

Chiaramente, diamo certezze rispetto alle funzioni e alle competenze che ha una Regione, perché anche in questo caso ci muoviamo all’interno di un solco di norme nazionali.

Detto questo, io mi auguro seguiremo chiaramente il processo attuativo di questa norma. 

Ho condiviso, e lo dico già adesso, un ordine del giorno allegato che pone l’attenzione proprio a rendere molto più fluido tutto il sistema istituzionale che deve essere poi collegato ai processi autorizzativi, in modo particolare il tema degli Enti locali, anche se nelle norme abbiamo cercato, anche a costo di essere ridondanti, di ripetere, proprio per evitare che poi l’operatore si trovi con dei momenti di incertezza.

Quello che io auspico con questa norma è chiaramente da un lato di dare certezza agli operatori e alla programmazione. Dall’altro lato però io mi auguro che gli operatori, che sempre più stanno lavorando nella doppia ottica, sia quella di avere delle reti resilienti, che possano portare tutto il carico di energia possibile e immaginabile, però che lavorino sempre più, come hanno già iniziato a fare anche in alcuni casi in via sperimentale, anche per costruire delle reti intelligenti di distribuzione di energia elettrica.

Quindi io mi auguro che questa certezza dei tempi dia anche la possibilità agli operatori di prestare molta attenzione, alla costruzione sempre più, la manutenzione è fondamentale, ma nel momento in cui mettono mano anche a sostituzioni di rete o implementazioni di rete, proprio a costruire queste reti intelligenti, quindi l’ecologia assieme al digitale, che possono effettivamente portare nei territori dei cambiamenti epocali.

Io credo e auspico che questa norma possa davvero continuare quel processo che è già iniziato in questa Regione grazie al pubblico e grazie al privato e che ci deve portare, ripeto, ad avere dei territori sempre più connessi e sempre più intelligenti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Altri in dibattito generale? Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Mi unisco anche io ai ringraziamenti ai relatori, al relatore di maggioranza, Andrea Costa, al relatore di minoranza, Simone Pelloni, oltre ovviamente alla prima firmataria, la collega Palma Costi, e tutti coloro che hanno collaborato alla stesura di questo testo.

Quello delle reti è senza ombra di dubbio un tema caldo. Abbiamo avuto modo di parlarne, di affrontarlo anche durante la discussione del Piano attuativo triennale del Piano energetico della Regione. Anche in quell’occasione avevamo abbinato un ordine del giorno proprio con il focus sulle reti e sulla semplificazione. Quindi, ben venga che oggi andiamo avanti su questa linea che ci eravamo dati insieme. Infatti, quell’ordine del giorno era stato approvato all’unanimità dell’Assemblea.

Credo che questo progetto di legge sia molto utile e ci aiuti davvero a semplificare anche quello che è un iter autorizzativo. Abbiamo abbinato un ordine del giorno, come diceva anche la collega Costi, proprio per favorire la collaborazione tra la Regione e gli Enti locali per quello che riguarda la formazione anche di chi lavora nella Pubblica amministrazione e avrà modo di formarsi ancora di più sui contenuti di questo progetto di legge, che può aiutarne, quindi, la messa a terra.

Semplicemente questo.

Ci tenevo a ringraziare anche tutti i colleghi che hanno sottoscritto questo ordine del giorno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti in dibattito generale.

Chiedo se i due relatori vogliono replicare. Non ho richieste di replica.

A questo punto, passiamo all’esame dell’articolato.

Nominiamo prima gli scrutatori: consigliere Paruolo, consigliere Mumolo e consigliere Cuoghi.

Esame dell’articolato.

Partiamo dall’articolo 1.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 2.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Pongo in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 3.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 4.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 5.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 6.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 7.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 8.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 9.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 10.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 11.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 12.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo arrivati all’ultimo articolo.

Articolo 13.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 13.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora siamo arrivati all’ordine del giorno.

Ordine del giorno 6746/1, a firma dei consiglieri Pigoni, Zamboni, Costa, Costi, Bondavalli, Amico, Pelloni, Bulbi e Daffadà.

Siamo in dibattito generale sull’ordine del giorno. Qualcuno si iscrive a parlare? Io non ho nessuno iscritto a parlare sull’ordine del giorno.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Dichiarazioni di voto congiunte sull’intero progetto di legge e sull’ordine del giorno.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Solo velocemente per complimentarmi con i proponenti di questa legge. È bello quando riusciamo a fare anche i legislatori di legge e di proposta dei consiglieri.

È un provvedimento più che opportuno per le motivazioni che sono state date sia dal relatore di maggioranza, che da quello di minoranza, quindi, complimenti anche a loro per il lavoro svolto. Sicuramente, oggi approviamo un provvedimento importante, che guarda anche alla tutela della salute. È noto che i campi elettromagnetici prodotti dalla trasmissione di corrente elettrica possono incidere sulla salute delle persone, quindi trovo molto opportuno che si sia guardato anche a questo aspetto, oltre a quelli di semplificazione amministrativa. Quindi, conciliare il tutto anche con la tutela della salute, direi che è particolarmente meritorio.

Quindi, il voto di Europa Verde ovviamente sarà favorevole sia al provvedimento che all’ordine del giorno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Altri in dichiarazioni di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto, mettiamo in votazione l’ordine del giorno a prima firma Pigoni 6746/1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 6746/1 oggetto 7108 è approvato per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

Ora passiamo alla votazione dell’intero progetto di legge.

Ricordo che la votazione avviene attraverso il dispositivo elettronico.

Mettiamo quindi in votazione il progetto di legge oggetto 6746 a prima firma Costi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 34

Favorevoli 33

 

È approvato.

 

Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Chiedo di aggiungere il mio voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Montevecchi, prego.

 

MONTEVECCHI: Anche il mio. Favorevole.

Grazie.

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

Aggiungiamo i due voti favorevoli dei consiglieri Fabbri e Montevecchi.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Anche lei, consigliera Costi. C’è stato un problema. Perfetto.

Rontini e Costi. Li aggiungiamo entrambi.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì.

Consigliera Montalti, anche il suo?

 

MONTALTI: Sì.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consiglieri Costi, Montalti, Rontini, Montevecchi, Fabbri. Perfetto. L’ultima fila.

Va bene.

 

OGGETTO 6903

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2023. Altri interventi di adeguamento normativo”. (69)

(Relazione della Commissione e relazione di minoranza)

(Ordini del giorno 6903/1/2, oggetti 7112 e 7113 - Presentazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 6903: progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2023. Altri interventi di adeguamento normativo”.

Il testo è stato licenziato dalla Commissione bilancio nella seduta del 5 luglio.

Il progetto è composto da 33 articoli.

Il relatore della Commissione, consigliere Fabbri, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

La consigliera di minoranza, Catellani, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Su questo oggetto insistono sette proposte di emendamento: tre a firma della consigliera Catellani e quattro a firma del consigliere Costa.

Sono pervenute due proposte di ordine del giorno: uno a firma delle consigliere Bondavalli e Pigoni e uno a firma dei consiglieri Fabbri e Bulbi.

A questo punto, partiamo con il procedimento di discussione, più precisamente con la relazione del relatore della Commissione, consigliere Fabbri. Prego, consigliere.

 

FABBRI, relatore della Commissione: Grazie, presidente.

Il progetto di legge regionale oggi in discussione dispone, in attuazione del principio di miglioramento della qualità della legislazione contenuta nella legge regionale n. 18/2011 e del principio di revisione periodica della normativa prevista a livello europeo dal programma REFIT, l’abrogazione, nello specifico, di tre leggi regionali e di quattro disposizioni normative. Va, poi, a modificare in maniera puntuale, anche in adeguamento rispetto alle norme statali, numerose disposizioni normative regionali che afferiscono a diversi campi, dall’edilizia ai trasporti, la sanità, il terzo settore, la cultura, il paesaggio e l’economia.

Complessivamente, come detto, sono 33 articoli, suddivisi in sei Capi.

Questo strumento del REFIT viene utilizzato da dieci anni quale metodo di semplificazione, sfoltimento e manutenzione annuale di stock ‒ diciamo così ‒ di normative regionali in blocchi di dieci anni, che vengono annualmente analizzati attraverso un lavoro molto importante svolto da un gruppo tecnico interdirezionale composto dai diversi collaboratori di tutte le strutture della Giunta e dell’Assemblea.

Per questo, mi sento di ringraziare l’assessore Paolo Calvano, tutta la sua struttura, ma anche i diversi funzionari, tecnici e dirigenti sia dell’Assemblea legislativa che della Giunta, che sono impegnati in quello che è un lavoro molto complesso di innanzitutto ricognizione di quelle che sono le normative che possono rientrare all’interno di questo provvedimento, che è seguita poi da una classificazione in cui si tende a distinguere quelle che sono in un qualche modo abrogabili in quanto superate, da quelle invece che necessitano di modifiche anche puntuali o di accorpamenti. Infine, la valutazione anche di quelli che saranno gli effetti che produrranno queste disposizioni da cancellare.

Un lavoro importantissimo che in questi 10 anni, a partire per l’appunto dal 2013, ha portato all’abrogazione di 342 leggi regionali, di 10 regolamenti regionali e di 148 disposizioni normative. Queste leggi annuali di semplificazione normativa rappresentano quello strumento di natura regionale, analogo a quello che a livello dell’Unione europea viene attuato ogni anno con il citato programma REFIT, va nella direzione di rendere sicuramente più semplice e chiara quella che è la normativa, portando quei miglioramenti che sono volti a semplificare la vita ai cittadini, ma anche alle imprese. È particolarmente importante perché spesso, lo sappiamo, soprattutto per le piccole e medie imprese, questi rappresentano anche dei costi relativi a consulenze legali o amministrative.

Devo ringraziare per questo percorso la collega relatrice di minoranza Catellani, con cui abbiamo avuto davvero un confronto di merito molto attento, con posizioni magari diverse su alcuni temi, ma con cui credo che abbiamo sposato un metodo condiviso di lavoro anche all’interno delle Commissioni, dove si è entrati davvero in maniera attenta, puntuale e corale nel merito delle singole modifiche, dei singoli provvedimenti.

Come detto, magari poi nel successivo intervento andremo anche a dettagliare non soltanto alcune posizioni, anche rispetto agli emendamenti che sono stati presentati, ma anche a esplicitare alcune note di merito, trattandosi, come vi dicevo in premessa, di un provvedimento che racchiude al proprio interno davvero tante disposizioni abrogative, modifiche o anche accorpamenti di diversi assessorati, quindi davvero molto trasversali.

Al momento mi fermerei qui. Vi ringrazio per l’attenzione.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla relatrice di minoranza, consigliera Catellani Maura, che ha annunciato che farà relazione orale.

 

CATELLANI, relatrice di minoranza: Grazie, presidente.

Ringrazio anche il collega Fabbri. Effettivamente, mentre nel merito ognuna delle parti resta ovviamente dalla propria, sul metodo c’è stata una buonissima collaborazione, soprattutto in Commissione, che ci ha concesso di poterci confrontare e anche molto bene.

Non è mai facile il lavoro sul REFIT – su questo povero REFIT – perché è un coacervo, un ammasso di normative che si sovrappongono, che si susseguono, che si rincorrono, e che purtroppo, si nascondono anche l’un l’altra. Fondamentalmente sono tante, ma questo è un problema endemico della legislazione italiana, quindi anche di quella emiliano-romagnola.

Sono troppe, e anche tante, perché anche al loro interno spesso sono talmente macchinose e artificiose che lasciano sempre lo spazio per far annidare un’interpretazione differente rispetto a quella cui è vocata veramente la legge.

REFIT è integrazione, abrogazione, rettifica, semplificazione. Vediamo questo REFIT che cosa ci ha portato. Edilizia libera deve essere uno dei pochi passaggi sul quale, oltre alla sessione europea, ci siamo trovati effettivamente d’accordo. Tutta la parte sul terzo settore, la parte finale del REFIT non è altro che un adeguamento alla normativa nazionale imposta dall’interlocuzione ministeriale. Ci siamo confrontati in Commissione – guardo l’assessore Calvano perché è corretto che ci sia l’interlocuzione, ci mancherebbe – però è chiaro che l’osservazione politica ci sta.

Nel momento in cui la norma che abbiamo approvato due mesi fa viene completamente rivista dal Ministero, due domande ce le facciamo. È evidente che non è un problema tecnico. I tecnici hanno lavorato bene, anzi, li ringrazio; ma è un problema politico.

La stortura, le forzature sono state politiche, che hanno portato, dopo, il Ministero a dire: no, signori, questa cosa qua non va bene, va corretta. È ovvio che davanti al correttivo del Ministero, alziamo le mani e il voto è di astensione, perché è giusto così. Però, l’osservazione di come la politica, giustamente entra anche in modo sbagliato nella normativa, la facciamo.

La tematica sul riconoscimento della cittadinanza, come sopra: adeguamento alla normativa. Sulla precisazione degli illustri abbiamo votato contro, e torneremo a votare contro, perché riteniamo che la vostra integrazione sia pleonastica, per non dire “prodromica a”, perché voglio evitare di dire “prodromica”.

Sulla Sessione europea c’è, invece, coincidenza di visione. Hanno lavorato insieme ‒ so ‒ il collega Pompignoli e la collega Montalti sulla parte della Sessione. Sono, in realtà, adeguamenti che vanno a recepire una modalità di trattazione della Sessione che ormai è stata formalizzata. Sono già due volte che viene trattata in questa maniera.

Invece, sui verbali dei beni del demanio idrico, sul famoso contraddittorio abrogato, qui alziamo le mani, perché abbiamo fatto accesso agli atti. L’esito dell’accesso agli atti è arrivato recentissimamente e risulta che mai sono stati fatti verbali di contraddittorio. Però in questo REFIT andiamo ad eliminare il verbale per semplificazione. È ovvio che qui il nostro voto è contrario, perché se il verbale non è mai stato fatto io neppure so l’utilità di questo verbale, cosa doveva essere fatto e che cosa non è stato fatto. Quindi, è chiaro che non possiamo sostenere un voto a favore neanche in nome della semplificazione, che peraltro ‒ e lo dirò anche alla fine dell’intervento ‒ non è una semplificazione rivolta ai cittadini, rivolta all’utenza, rivolta al pubblico, che sarebbe la finalità del REFIT, ma è una semplificazione tutta quanta interna.

Quindi, di tutto il documento mi parlate di semplificazioni soltanto qui, quando è una semplificazione che va a togliere qualcosa che non avete mai fatto, che non abbiamo possibilità di valutare se è corretto e no, perché non l’avete mai fatto. La semplificazione è degli uffici (tra virgolette), degli Enti. Non è una semplificazione della burocrazia che affossa l’utenza.

Sanità. L’ultimo passaggio. Noi sappiamo bene quanto ci riempiamo la bocca di sanità. In realtà, il REFIT sulla sanità qui ha una finalità squisitamente politica. Di sanità non si parla assolutamente. Si tratta della formazione della Commissione per gli equilibri... Della Commissione di concorso per gli affidamenti degli incarichi dirigenziali. Siamo nel campo dell’IRCCS, dove ‒ e in Commissione sanità abbiamo dibattuto tanto ‒ lo sdoppiamento della figura tra direttore sanitario e direttore scientifico porta ad alterare il principio di casualità della formazione di questa maggioranza in Commissione, che, secondo il principio di casualità, potrebbe essere interna o esterna, ma che con la modifica che andate a fare voi diventa sempre e comunque maggioranza interna. Nessuno, neanche i tecnici in Commissione hanno dato una spiegazione valida, dicendo semplicemente: noi abbiamo deciso così e valutato così. Discrezionalmente. Se io dovessi dirvi che è corretto, vi direi: no, non è assolutamente corretto. Avete fatto un’estensione per analogia che non è corretta e che, chiaramente, porta un vantaggio a chi è in maggioranza.

È ovvio che per noi non va bene. Noi non la voteremo mai. Lasciamo votare a voi, se secondo voi il principio di imparzialità e casualità con questa modifica è rispettato. Dentro la Commissione che avanza questo tipo di adempimenti, secondo me, è abbastanza azzardato, ma, ripeto, il voto è tutto vostro.

REFIT. Povero, povero REFIT dico, perché in realtà è un atto di una bellezza incredibile. È anche un atto divertente e tutte le volte, quando mi è stato assegnato, ho sempre guardato con grande curiosità e interesse, dicendo chissà questa volta che cosa andiamo a fare, chissà che cosa semplifichiamo, chissà quali vantaggi per la cittadinanza e per l’utenza riusciamo questa volta a inserire.

Vado sempre a rileggermi, perché così mi faccio un remind, quello che dice l’Unione europea, che è un po’ quello che diceva prima il collega Fabbri. Dice l’Unione europea: “il REFIT serve per rendere la legislazione più semplice, meno costosa e a prova di futuro, semplificando nel contempo le leggi in vigore e riducendo la burocrazia, ove possibile, per rendere la legislazione più mirata e più facile da rispettare”. È meraviglioso e quindi, quando io guardo questo REFIT, sono contenta perché spero sempre che queste cose vengano richiamate, che è il vulnus che dovrebbe portare REFIT.

E allora che cosa vi dico? Che sono contenta per aver collaborato con Fabbri, perché nel metodo abbiamo ottenuto buoni risultati, però, quando leggo questo REFIT, questo povero REFIT, questa volta, come le volte precedenti, sono sempre molto, molto, molto delusa.

 

PRESIDENTE (Zamboni): A questo punto, dovremmo aprire la discussione generale, ma, considerato che sono le ore 12,52 e che gli interventi possono durare anche 20 minuti, direi di chiudere la sessione della mattina e ci ritroviamo nel pomeriggio per la tornata delle interpellanze. Poi riprenderemo la discussione generale.

Grazie a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 12,52

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Mirella DALFIUME; Gabriele DELMONTE; Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI; Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare gli assessori Andrea CORSINI, Alessio MAMMI.

 

Votazione elettronica

OGGETTO 6746

Progetto di legge d'iniziativa consiglieri recante: "Norme in materia di opere relative a reti ed impianti elettrici e semplificazione dei procedimenti autorizzativi riguardanti la costruzione e l'esercizio delle infrastrutture appartenenti alla rete di distribuzione elettrica e delle procedure riguardanti le reti e gli impianti di distribuzione di energia elettrica non facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale. Abrogazione della legge regionale 22 febbraio 1993, n. 10". (68) A firma dei Consiglieri: Costi, Costa, Daffadà, Zappaterra, Sabattini, Rontini, Mori, Fabbri, Bulbi, Gerace, Mumolo, Rossi, Pillati, Montalti, Dalfiume, Pigoni

 

Presenti:39

Favorevoli: 38

Presente non votante: 1

Assenti: 11

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; CUOGHI Luca; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; PELLONI Simone; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RANCAN Matteo; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; FABBRI Marco; MONTEVECCHI Matteo; COSTI Palma; MONTALTI Lia; RONTINI Manuela

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; GIBERTONI Giulia; MOLINARI Gian Luigi; PICCININI Silvia; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; TARUFFI Igor

 

Comunicazioni prescritte dall’art.68 del Regolamento interno

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERPELLANZE

 

7018 -  Interpellanza per conoscere le tempistiche previste per l'avvio dei lavori per la realizzazione della nuova SP 325, nel tratto fra la frazione di Lama di Setta e l'incrocio della SP325 con la SP59 di Monzuno, e dei lavori per il parco fluviale in corrispondenza dell'abitato di Vado. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7035 -  Interpellanza in ordine all'attuazione da parte della Regione Emilia-Romagna della L.R. 19/2018, art. 15, in materia di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE). A firma del Consigliere: Facci

 

7059 -  Interpellanza in merito alle misure che la Giunta sta mettendo in atto per consentire l'accesso a visite allergologiche pediatriche e challenge desensibilizzanti. A firma della Consigliera: Castaldini

 

INTERROGAZIONI

 

7019 -  Interrogazione a risposta scritta sulla programmazione dei servizi sociosanitari svolta dal "Laboratorio Salute Popolare", gestito dal collettivo Làbas. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7021 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'esondazione del fiume Idice a Fiesso di Castenaso, verificatasi nelle giornate del 16 e 17 maggio scorsi, e ai conseguenti danni subiti dai residenti. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7022 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad una possibile riorganizzazione dei reparti di medicina interna del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7023 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere le motivazioni dell'inerzia del Comune di San Pietro in Casale (BO) nella prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi per l'annualità in corso e se questa inoperosità possa causare una maggiore propagazione delle malattie trasmesse da insetti vettori. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

7024 -  Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione di posti negli asili nido comunali di San Pietro in Casale (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

7026 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al Corso di formazione manageriale per Direttori Generali delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del S.S.N., edizione 2023/2024. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7029 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per risolvere i problemi dei residenti di via Paleotto, tra Bologna e la frazione di Rastignano nel comune di Pianoro, che sono isolati e impossibilitati a fruire dei servizi essenziali, in conseguenza degli eventi franosi e dei lavori stradali. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7030 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare al fine di sopperire alla carenza di personale medico nelle strutture sanitarie pubbliche regionali. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7031 -  Interrogazione a risposta scritta circa le disposizioni relative all'irregolarità dei titoli di viaggio sui treni Tper. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7032 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle modalità di ricognizione dei danni per alluvione trasmessi dai Comuni interessati. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Marchetti Daniele

 

7033 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere i motivi del mancato espletamento della corsa notturna Porretta Terme-Bologna di sabato 24 giugno 2023 e quali forme di risarcimento la Regione intenda adottare in favore degli utenti coinvolti. A firma del Consigliere: Facci

 

7034 -  Interrogazione a risposta orale in commissione relativa all'iscrizione nell'anno 2021 di un'associazione di promozione sociale nel Registro regionale allora vigente. A firma del Consigliere: Facci

 

7036 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere perché, lo scorso 24 giugno, la corsa notturna del bus di Trenitalia-TPER da Porretta Terme a Bologna non è stata effettuata. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7037 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al problema del sovraffollamento dei treni sulla Porrettana. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7038 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al depotenziamento dell'Ospedale di Budrio (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7039 -  Interrogazione a risposta orale in commissione relativa agli squilibri di genere evidenziati dal CORECOM nei notiziari e negli spazi elettorali sulle emittenti locali. A firma delle Consigliere: Mori, Pillati, Costi

 

7040 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere cosa osta a prevedere, nella normale operatività aeroportuale, di evitare i sorvoli di Bologna in tutte le fasce orarie in cui il numero di movimenti è inferiore alla soglia definita nello studio di ENAV come limite di compatibilità per l'uso a piste contrapposte. A firma del Consigliere: Paruolo

 

7041 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per tutelare la sicurezza dei lavoratori impiegati nei servizi sanitari e sociosanitari del territorio, con particolare riferimento a una aggressione avvenuta nel Pronto Soccorso di Guastalla (RE). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7042 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai titoli autorizzatori previsti dalla Regione Emilia-Romagna per operare legittimamente nelle aree nursery riservate all'allevamento delle vongole. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7043 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere perché, in fase di redazione e di approvazione dell'avviso per il finanziamento di progetti volti a promuovere i servizi di sharing mobility, non siano stati adottati obiettivi mirati a sostegno della mobilità dei nuclei familiari. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7045 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad alcuni interventi di carotaggio effettuati lungo l'argine del fiume Idice. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7046 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle criticità che si sono generate a seguito della creazione a Mezzano, frazione del comune di Ravenna, di un centro provvisorio di stoccaggio e trasferimento di rifiuti provenienti dalle zone alluvionate. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7047 -  Interrogazione a risposta scritta riguardo la situazione emergenziale che stanno attraversando La Sacca di Goro e il Portocanale di Porto Garibaldi in provincia di Ferrara, a causa della presenza del Granchio Reale blu che minaccia la produzione di molluschicoltura. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7048 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere a che punto sia l'iter per la riapertura del Punto Nascite a Castelnovo ne' Monti (RE) e, in generale, in tutte le aree montane della Regione. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi

 

7049 -  Interrogazione a risposta scritta sui lavori di preparazione del cantiere della galleria di Monte Mario, nel tratto vecchio dell'A1 Bologna-Firenze. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7051 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al Catasto della Rete escursionistica dell'Emilia-Romagna (REER). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7052 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito al possibile rischio di esclusione dai servizi sanitari garantiti dei dipendenti dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). A firma della Consigliera: Castaldini

 

7055 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle criticità derivanti dalla creazione a Mezzano, frazione del comune di Ravenna, di un centro provvisorio di stoccaggio e trasferimento di rifiuti provenienti dalle zone alluvionate. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7056 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere l'esatta situazione del Pronto Soccorso di Vergato, anche a seguito delle recenti dichiarazioni del Sindacato dei Medici SNAMI di Bologna. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

 

7057 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al mancato pagamento di ticket presso i Pronto Soccorso delle Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna, nel periodo compreso tra il 2018 e il primo semestre del 2023. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7058 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per chiedere che il Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Castelnovo ne' Monti (RE) mantenga l'attuale orario di servizio, al fine di salvaguardarne l'efficienza e di garantire un adeguato presidio del territorio. A firma dei Consiglieri: Mori, Amico, Soncini, Bondavalli, Costa

 

7060 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla prossima apertura di una sala slot in via Creti, a Bologna, con particolare riguardo alla verifica del rispetto della distanza minima da luoghi sensibili stabilita con legge regionale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7062 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle iniziative per sostenere l'offerta turistica dell'Appennino emiliano-romagnolo, in seguito agli eventi meteorologici che si sono verificati negli scorsi mesi di maggio e giugno. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Maletti, Costi, Caliandro, Costa, Rontini, Mumolo, Gerace, Pillati, Daffada', Dalfiume

 

7063 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da intraprendere per assicurare continuità assistenziale alle persone disabili al compimento dei 65 anni, evitando trasferimenti d'ufficio, secondo quanto prescritto dalla risoluzione n. 3615, approvata dall'Assemblea legislativa nel 2022, e alla luce della nuova legge delega 33/2023. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Daffada', Caliandro, Rontini, Mumolo, Pillati, Soncini, Dalfiume

 

7064 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire la copertura cellulare ai cittadini isolati della zona del Paleotto in provincia di Bologna. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7065 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi messi in atto per contrastare la proliferazione di zanzare nel territorio romagnolo. A firma del Consigliere: Liverani

 

7066 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle modalità di assunzione di personale da parte di TPER S.p.A. (Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7067 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare a tutela dei residenti nelle vicinanze di un impianto per la produzione di fertilizzanti da fanghi di depurazione, che verrà realizzato in località Portoverrara - Portomaggiore (FE). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7068 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla valutazione del personale necessario per il servizio automedica di Riccione (RN). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7069 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere l'effettiva situazione del territorio ferrarese colpito dal maltempo di inizio estate 2023, con particolare riguardo ai danni provocati al patrimonio pubblico e all'economia. A firma del Consigliere: Bergamini

 

7071 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla revoca di un incarico libero professionale da parte dell'AUSL di Ferrara. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7072 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di predisporre una sala operatoria odontoiatrica presso l'ospedale di Vignola (MO) e di implementare i fondi destinati alla formazione per la presa in carico e la cura dei pazienti odontoiatrici con bisogni speciali. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7073 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere la tempistica prevista per la conclusione dei lavori di ripristino della SP 59 "Monzuno". A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7075 -  Interrogazione a risposta orale in commissione relativa alla possibilità di costruire un invaso per usi plurimi sul torrente Baganza ad Armorano. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri

 

7076 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle ricadute del meccanismo del cosiddetto payback sulle imprese fornitrici di dispositivi medici. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7077 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione del Canile Intercomunale Savena di Loiano (BO), con particolare riguardo alla necessità di approvvigionamento di acqua potabile. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7078 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda promuovere un tavolo di lavoro regionale per arrivare alla definizione del profilo professionale e di un percorso formativo "standardizzato" del Senior Coach. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Catellani, Pelloni, Marchetti Daniele, Facci, Stragliati

 

7079 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi previsti al fine di migliorare l'erogazione dei servizi ospedalieri a Piacenza e di porre rimedio alle situazioni di criticità segnalate. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7080 -  Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di sostenere dal punto di vista economico le famiglie con figli affetti dalla sindrome Pandas. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7081 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla predisposizione di un progetto edilizio strutturale e funzionale dell'Ospedale di Mirandola, al fine del miglior utilizzo degli spazi, come richiesto da amministratori e cittadini. A firma dei Consiglieri: Costi, Maletti, Sabattini

 

7084 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga utile, sul modello di quanto in via di realizzazione in altre realtà, introdurre presidi sanitari pubblici e l'assistenza veterinaria pubblica. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7085 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere gli intendimenti e i criteri della Giunta relativamente al trasferimento dei dati su cloud a riguardo dell'Ente Regione, delle Agenzie ed istituzioni ad esso afferenti e delle strutture del Servizio Sanitario Regionale, con particolare attenzione alla sicurezza e integrità dei dati critici e strategici. A firma della Consigliera: Gibertoni

7086 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sollecitare un incontro in Regione con rappresentanti degli "Esodati del Superbonus" dell'Emilia-Romagna e un intervento in Conferenza Stato-Regioni per chiedere al Governo risposte immediate in merito alla loro richiesta di sblocco dei crediti relativi al Superbonus 110%. A firma della Consigliera: Zamboni

 

7087 -  Interrogazione a risposta scritta inerente il bando PNRR per i contratti di filiera nel settore agroalimentare. A firma dei Consiglieri: Bulbi, Daffada', Rontini, Rossi, Mori, Costa, Montalti, Sabattini, Pillati, Zappaterra, Dalfiume, Costi

 

7088 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al riparto dei fondi in seguito ai danni causati dall'alluvione di maggio nell'Appennino emiliano-romagnolo. A firma del Consigliere: Costa

 

7089 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali ulteriori azioni la Regione intenda intraprendere nei confronti del Governo in merito alla situazione dell'azienda La Perla per salvaguardare il futuro di tale importante realtà produttiva del territorio bolognese e dei lavoratori, lavoratrici e delle loro famiglie. A firma del Consigliere: Caliandro

 

7090 -  Interrogazione a risposta scritta sulla possibilità di intervenire con urgenza a sostegno del settore vitivinicolo in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7091 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli interventi a favore del settore agricolo dopo l'alluvione del Maggio 2023. A firma della Consigliera: Montalti

 

7092 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione sia stata preventivamente informata da RFI della decisione di sospendere le fermate dell'Alta Velocità nella stazione Mediopadana. A firma del Consigliere: Amico

 

7093 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla bretella di collegamento tra la zona industriale "Sipe Alte" nel Comune di Spilamberto e la Nuova Pedemontana. A firma della Consigliera: Pigoni

 

7094 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Regione intenda promuovere nei confronti del Governo, affinché anche la ricostruzione o il ripristino degli immobili dell'edilizia residenziale pubblica danneggiati dagli eventi alluvionali possano trovare copertura finanziaria all'interno del Decreto-Legge 5 luglio 2023, n. 88 e dei successivi provvedimenti normativi. A firma della Consigliera: Piccinini

 

7095 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali ulteriori azioni la Giunta intenda intraprendere in risposta ai danni subiti nelle zone di coltivazione castanicola di Castel del Rio e se intenda a tal fine prevedere ulteriori finanziamenti a sostegno delle imprese del settore, analogamente a quelli attivati da altre Regioni. A firma della Consigliera: Marchetti Francesca

 

7096 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa al taglio della vegetazione ripariale per realizzare opere infrastrutturali e ai conseguenti effetti sull'ambiente, con particolare riferimento alle recenti esondazioni del fiume Savena. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7097 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quando e come la Giunta intenda redistribuire le risorse finanziarie presenti nel conto corrente aperto in seguito agli eventi alluvionali dello scorso maggio. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

7098 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al taglio di alberi e della vegetazione negli alvei, dopo gli eventi metereologici verificatisi lo scorso maggio. A firma dei Consiglieri: Liverani, Pelloni, Rancan, Stragliati, Delmonte, Marchetti Daniele, Montevecchi, Facci, Catellani, Pompignoli, Occhi, Bergamini, Rainieri

 

7099 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito agli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale, con particolare riferimento alle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni. A firma della Consigliera: Castaldini

 

RISOLUZIONI

 

7020 -  Risoluzione per sollecitare il Governo a nominare un nuovo coordinatore nazionale del PANGI e ad attivarsi, in tutte le sedi istituzionali opportune, per dare concreta attuazione al Piano nazionale per la Garanzia infanzia (Child Guarantee), proseguendo celermente il lavoro fatto finora, coinvolgendo anche le Regioni, nonché attivando la cabina di regia regionale sulla Garanzia Infanzia, affinché i risultati raggiunti non vadano dispersi e garantendo la copertura finanziaria necessaria. (21 06 23) A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Mumolo, Montalti, Amico, Bondavalli, Pillati, Daffada', Sabattini, Maletti, Soncini, Mori, Caliandro, Rossi, Gerace, Bulbi, Rontini, Costi, Fabbri

 

7044 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a inserire nel PAIR 2030, in continuità con quanto previsto dal PAIR 2020, una specifica deroga per tutte le famiglie che accompagnano i figli nel tragitto casa-scuola. (28 06 23) A firma della Consigliera: Castaldini

 

7050 -  Risoluzione sul pacchetto di proposte della Commissione europea "Inquinamento Zero" del 26 ottobre 2021: Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica alla direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acqua, della direttiva 2006/118/CE sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento e della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque COM(2022)540 - Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il trattamento delle acque reflue urbane (rifusione) COM(2022)541. Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 24, comma 3, della legge n. 234 del 2012 e esame di sussidiarietà ai sensi del Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona. (Approvata dalla I Commissione assembleare Bilancio, Affari generali ed Istituzionali in data 28 06 23)

 

7054 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo a mantenere i fondi necessari per la realizzazione delle Case della Comunità e degli altri interventi previsti dal PNNR, nonché le risorse previste dal DM 77 del 23 maggio 2022 per il loro funzionamento, sia sul fronte del personale necessario, sia sul fronte della gestione, al fine di potenziare l'assistenza sanitaria territoriale. (03 07 23) A firma dei Consiglieri: Soncini, Pillati, Costi, Costa, Maletti, Mori, Amico, Bondavalli, Zappaterra, Gerace, Daffada', Rontini, Marchetti Francesca, Paruolo, Dalfiume, Montalti, Zamboni, Sabattini, Caliandro, Rossi, Bulbi, Mumolo, Fabbri

 

7061 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo nazionale a rivedere la composizione del tavolo ministeriale sugli standard ospedalieri e dell'assistenza e ad avviare una verifica interna al sistema sanitario regionale per accertarsi che vengano rispettati i principi di uguaglianza di genere e di inclusività. (03 07 23) A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Amico, Mori, Pillati, Caliandro, Costi, Sabattini, Rontini, Zamboni, Mumolo, Bulbi, Gerace, Rossi, Daffada', Fabbri, Montalti, Marchetti Francesca, Dalfiume

 

7070 -  Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea a concretizzare principi e buone pratiche derivanti dal Protocollo d'intesa "No Women No Panel" e a promuovere l'equilibrio di genere nei panel di conferenze, seminari, tavoli, comitati ed eventi in tutto il sistema regionale e delle Autonomie locali. (05 07 23) A firma dei Consiglieri: Mori, Montalti, Costa, Costi, Pillati, Mumolo, Zappaterra, Dalfiume, Rossi, Bulbi, Marchetti Francesca, Gerace, Caliandro, Sabattini

 

7074 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a intervenire presso il Governo affinché la validità del cosiddetto Art bonus venga estesa ai beni culturali ecclesiastici e privati delle aree alluvionate per il biennio 2023-2024. (05 07 23) A firma dei Consiglieri: Amico, Marchetti Francesca, Bondavalli, Pillati, Maletti, Caliandro, Dalfiume, Rontini, Costa, Sabattini

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

6538 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad un incarico esterno di progettazione della cassa di espansione del torrente Baganza. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

 

6540 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla compatibilità sociale del nuovo allevamento avicolo del comune di Maiolo (RN), anche in relazione all'attività della comunità terapeutica Giovanni XXIII. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6596 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione della nuova sede del Polo logistico nazionale di Protezione Civile a Montale (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6607 -  Interrogazione a risposta scritta relativa agli interventi strutturali da porre in essere per contrastare la scarsità di acqua potabile. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti

 

6622 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia attualmente lo stato dell'arte a proposito del "remanufacturing", quale elemento in grado di sostenere la causa del riuso di manufatti rigenerati, prevenendo la produzione di rifiuti. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Pompignoli, Occhi, Bargi, Rainieri, Facci, Delmonte, Rancan, Catellani, Liverani, Montevecchi

 

6648 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda farsi parte attiva per garantire la sottoscrizione di convenzioni tra comuni, al fine di limitare al minimo l'arrivo di rifiuti al mare, garantendo al contempo pulizia e decoro costante dei nostri fiumi. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

6675 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a segnalazioni relative a vari furti di olio vegetale esausto. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6693 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia prevista una vigilanza da parte della Regione o di Atersir sul costo del sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta. A firma del Consigliere: Bargi

 

6716 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere a quando risale l'ultimo intervento di dragaggio del Po e dei suoi affluenti sul territorio emiliano-romagnolo e se la Giunta intenda realizzare una manutenzione sistemica dell'alveo del Po, ai fini di un'efficace prevenzione del rischio idraulico. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Pompignoli, Rainieri, Facci, Catellani, Delmonte, Occhi, Pelloni

 

6734 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al guasto della rete idrica verificatosi nella località di Ponte Nuovo a Ravenna, nell'abitato di Classe e nelle località vicine, nelle giornate del 15 e 16 aprile 2023. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6735 -  Interrogazione a risposta scritta relativa agli interventi da porre in essere per sopperire alla carenza di medici di Medicina Generale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6752 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle tematiche affrontate nel convegno "Scuola in Natura", patrocinato dall'Università di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6760 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'utilizzo dei fondi destinati al servizio di continuità assistenziale, con particolare riferimento all'anno 2021. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6767 -  Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere per tutelare una colonia di ricci presenti nel comparto della Ghilana nel territorio del Comune di Faenza (RA). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6770 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere lo stato dell'arte del Tavolo tecnico sul processo di de-burocratizzazione, che coinvolge la Regione e i rappresentanti delle Associazioni Sindacali dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta. A firma dei Consiglieri: Costi, Pillati, Zappaterra, Soncini, Sabattini, Costa, Fabbri, Gerace, Bulbi, Mori, Rontini, Marchetti Francesca, Caliandro, Daffada'

 

6772 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla valutazione dell'impatto del progetto "Bologna Città 30" sul trasporto pubblico nell'intera area metropolitana. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6775 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda intervenire con progetti di lungo respiro, al fine di aumentare la raccolta di acqua piovana con la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia idroelettrica. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6777 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi effettuati sul territorio del comune di San Lazzaro (BO) dal Consorzio della Bonifica Renana negli anni 2019-2022. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6785 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno intraprendere tutte le iniziative idonee all'accertamento delle responsabilità degli allagamenti verificatisi in Via Saffi nell'area cittadina di Bologna, all'inizio di maggio 2023. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6787 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'allagamento della galleria ferroviaria fra Monzuno e Pianoro, verificatosi a seguito dell'eccezionale ondata di maltempo dei giorni scorsi. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6790 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'estensione ai siti della Rete Natura 2000 del "Piano quinquennale di controllo del Colombo o Piccione di città in Emilia-Romagna (Columba livia forma domestica)", recentemente deliberata dalla Giunta regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6803 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere le tempistiche di realizzazione della holding del trasporto pubblico locale. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6810 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'avviso pubblico per la presentazione di proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale, da finanziare nell'ambito del PNRR, approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 570/2022. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6814 -  Interrogazione a risposta scritta circa le recenti dichiarazioni del Sindaco di Bologna riguardo al caro affitti e, in particolare, alla proposta di ottenere la gestione delle aree dismesse e delle caserme inutilizzate per realizzare studentati pubblici e case popolari. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6818 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda chiedere all'ATCRE4 una revisione delle assegnazioni territoriali alle squadre di caccia al cinghiale nel territorio del Comune di Ventasso (RE) e se ritenga legittimo l'attraversamento di un'area del Parco Nazionale dell'Appennino tosco-emiliano da parte delle stesse. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani

 

6819 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano i dati regionali relativi alle aggressioni ai danni del personale sanitario e socio-sanitario e quali azioni la Regione intenda mettere in campo per contrastare il fenomeno. A firma del Consigliere: Amico

 

6825 -  Interrogazione a risposta scritta sulla necessità di rivedere il piano di catture e uccisioni dei daini di Classe e Volano dopo dichiarazioni del Direttore del Parco del Delta del Po. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6826 -  Interrogazione a risposta scritta sui fondi governativi stanziati per l'ammodernamento degli ospedali. A firma dei Consiglieri: Cuoghi, Tagliaferri

 

6836 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle modalità e ai criteri di utilizzo dei fondi del PNRR nell'ambito dei progetti scolastici. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6838 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla recente modifica del regolamento per l'assegnazione di alloggi ERP a Busseto, con cui si è stabilita la rimozione del requisito dell'impossidenza di immobili ad uso abitativo situati all'estero e l'allentamento del requisito della residenzialità storica sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Rainieri

 

6841 -  Interrogazione a risposta scritta circa la carenza di personale e la riduzione dei posti letto nell'Ospedale di Borgo Val di Taro (Pc). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6842 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'incendio avvenuto a Parma, in Via Emilio Lepido, nella giornata di giovedì 27 aprile 2023. A firma del Consigliere: Occhi

 

6844 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai lavori di ampliamento del Pronto Soccorso dell'Ospedale Ramazzini di Carpi (Mo). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6847 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla fornitura di sacchi di sabbia alla popolazione, in relazione agli eventi meteorologici che stanno colpendo il territorio regionale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6849 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia attualmente la situazione riguardante l'attività del Punto Nascite di Cento (FE), rispetto all'organico in servizio e alla capacità di rispondere alle esigenze dell'utenza. A firma del Consigliere: Bergamini

 

6851 -  Interrogazione a risposta scritta in ordine allo stato di attuazione della L.R. 19/2018 sui defibrillatori automatici (DAE). A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele, Pelloni, Stragliati, Bergamini

 

6856 -  Interrogazione a risposta scritta per chiedere la pubblicazione sul portale cartografico di Arpae dell'aggiornamento della cartografia di subsidenza al 2021 e di tutti i nuovi dati e documenti disponibili, al fine di consentire accurate valutazioni tecniche dell'attuale situazione di rischio. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6859 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative siano state intraprese per dotare di nuove tecnologie i sistemi di allerta della popolazione in caso di emergenze derivanti da calamità naturali. A firma del Consigliere: Tagliaferri

6885 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'assenza del reparto di ostetricia presso l'Ospedale Sant'Anna di Castelnovo ne' Monti (RE), in riferimento anche al decesso di un neonato, avvenuto nelle scorse settimane. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6886 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla prossima chiusura della "Articolazione di Salute Mentale", comunemente chiamata ROP, della Casa Circondariale di Piacenza. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

6890 -  Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta quali azioni intenda attuare per scongiurare la sospensione del servizio del punto nascite dell'Ospedale Civile della SS. Annunziata di Cento (FE). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6898 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione di un ambiente ad utilizzo misto aula/mensa, presso la scuola primaria De Amicis dell'Istituto Comprensivo di San Pietro in Casale (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6901 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla soppressione del mezzo aggiuntivo ILS "Imola 42" (Ambulanza con Infermiere ed Autista Soccorritore) dedicato all'emergenza e a disposizione della Centrale Operativa di Area Vasta Emilia Centro dell'Azienda USL di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6904 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla recente chiusura del servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) di Verghereto (FC). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6907 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere su quali strade, tra quelle danneggiate dagli eventi meteorologici che hanno colpito la nostra Regione, sarà impiegato l'Esercito Italiano per il ripristino della viabilità. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci, Occhi, Pompignoli, Pelloni, Delmonte, Rainieri

 

6940 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla procedura per l'attribuzione di un incarico di direzione di struttura complessa del presidio ospedaliero di Rimini. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6955 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia lo stato attuale degli impianti creati sul territorio regionale a difesa delle produzioni contro gli effetti delle gelate tardive primaverili. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Bargi, Pompignoli, Facci, Rainieri, Occhi, Montevecchi, Rancan, Delmonte, Catellani

 

6993 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia stato il ruolo della Regione nella definizione dell'attuale assetto dell'esame di stato nelle zone alluvionate. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Caliandro, Mumolo, Gerace, Rontini, Sabattini, Pillati

 

In data 28 giugno 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, ambiente, mobilità”, alle interrogazioni oggetti nn. 6828, 6832, 6858, 6909, 6916:

 

6828 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere, in riferimento alla discarica Tre Monti, quali siano le tappe burocratiche individuate dalla Regione per dare seguito alla decisione comunicata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6832 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per avere chiarimenti sulle casse di espansione già in funzione sul territorio regionale, su quelle effettivamente utilizzate nei giorni di maltempo, e su quelle da realizzare ex novo o da completare, tra cui quelle del fiume Senio. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6858 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere se la Giunta intenda promuovere accordi con i gestori del servizio idrico e Atersir per installare autoclavi nei condomini del comune di Parma in cui si sono verificate difficoltà nell'erogazione dell'acqua. A firma del Consigliere: Occhi

 

6909 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quale sia la posizione della Regione Emilia-Romagna sulla proposta di Piano Territoriale del Parco della Vena del Gesso Romagnola, con particolare riferimento all'assenza di indicazioni precise sulla cessazione dell'attività estrattiva nella cava di Monte Tondo. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6916 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sulla realizzazione della Cassa di espansione a servizio del canale Navile, nel comune di Bentivoglio (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

In data 05 luglio 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, ambiente, mobilità”, alla interrogazione oggetto n. 6822:

 

6822 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito ai voli notturni in fascia di divieto che compaiono nel programma dei voli dell'aeroporto Marconi di Bologna e per sapere quali iniziative intenda intraprendere la Giunta per frenare la crescita incontrollata dei voli cargo e a che punto è il nuovo studio Ausl di Bologna sull'impatto dell'attività dell'aeroporto Marconi sulla salute dei residenti che doveva essere ultimato entro aprile 2023. A firma della Consigliera: Zamboni

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere all’interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

7011 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ad alcune opere pubbliche esistenti o da realizzare nel comune di Castel San Pietro Terme (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 16/06/2023 al 06/07/2023:

 

DPGR n. 86 del 16/06/2023

Modifica della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/2008, ai sensi della L.R. n. 15/2007 e ss.mm.ii.

 

DPGR n. 87 del 16/06/2023

Modifica della componente relativa alla rappresentanza dei giovani della Consulta regionale del Servizio Civile ai sensi dell’art. 20 della L.R. n. 20/2003 e successive modifiche e integrazioni – anno 2023

 

DPGR n. 89 del 21/06/2023

Designazione di un componente effettivo e di un componente supplente nel Collegio dei Revisori dei Conti della Camera di Commercio di Bologna

 

DPGR n. 97 del 23/06/2023

Nomina dei componenti il Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura dell’Emilia

 

DPGR n. 99 del 27/06/2023

Modifica della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/2008, ai sensi della L.R. n. 15/2007 e ss.mm.ii.

 

DPGR n. 100 del 27/06/2023

Sostituzione componente dell’Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza Stradale

 

DPGR n. 102 del 27/06/2023

Designazione di un componente effettivo e di un componente supplente nel Collegio dei Revisori dei Conti della Camera di Commercio di Modena

 

DPGR n. 105 del 03/07/2023

Designazione di un componente effettivo e di un componente supplente nel Collegio dei Revisori dei Conti della Camera di Commercio dell’Emilia

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 12 prot. NP/2023/734 del 10/07/2023)

 

LE PRESIDENTI

LA SEGRETARIA

Petitti - Zamboni

Montalti

 

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