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SEDUTA DI MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE 2023

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 7380

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della Regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali". (74)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 7380/1/3/4/5/6/7/8/9 oggetti 74537455745674577458745974607461 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 7380/2 oggetto 7454 - Presentazione, discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (BP)

CUOGHI (FdI)

MASTACCHI (RCPER)

ZAMBONI (EV)

RANCAN (Lega)

ZAMBONI (EV)

RAINIERI (Lega)

RONTINI (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

EVANGELISTI (FdI)

RONTINI (PD)

LIVERANI (Lega)

CALVANO, assessore

RONTINI (PD)

EVANGELISTI (FdI)

POMPIGNOLI (Lega)

RONTINI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

RONTINI (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

CUOGHI (FdI)

RONTINI (PD)

ZAMBONI (EV)

RONTINI (PD)

PICCININI (M5S)

BULBI (PD)

ROSSI (PD)

EVANGELISTI (FdI)

ROSSI (PD)

EVANGELISTI (FdI)

POMPIGNOLI (Lega)

CUOGHI (FdI)

 

OGGETTO 3568

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione dei biodistretti". A firma della Consigliera: Zamboni (75)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 3568/1 oggetto 7462 – Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI, relatrice della Commissione

RAINIERI, relatore di minoranza

DAFFADA’ (PD)

MASTACCHI (RCPER)

ZAMBONI (EV)

RAINIERI (Lega)

DAFFADA’(PD)

 

OGGETTO 6876

Ratifica, ai sensi dell'art. 13, comma 2, dello Statuto, dell'intesa di collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna della Repubblica italiana e il Consiglio Regionale di Kharkiv (Ucraina). (Richiesta del Presidente della Giunta regionale in data 23 05 23) (138)

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

BARGI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

FACCI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 7380 e collegati (745374557460) e oggetto 3568

Emendamenti oggetto 7380 e ordini del giorno collegati (74557456) oggetto 3568 e ordine del giorno collegato (7462)

Comunicazione prescritta dall’art.69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,45

 

PRESIDENTE (Petitti): Buon pomeriggio.

Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 229 del 27 settembre 2023.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza la vicepresidente Priolo e l’assessora Salomoni.

I consiglieri Fabbri e Paruolo e l’assessore Felicori hanno comunicato che si collegheranno da remoto, a norma dell’articolo 102-bis del Regolamento.

 

OGGETTO 7380

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della Regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali”. (74)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 7380/1/3/4/5/6/7/8/9 oggetti 74537455745674577458745974607461 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 7380/2 oggetto 7454 - Presentazione, discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i nostri lavori dall’oggetto 7380: proposta di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della Regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali”.

Ricordo che su questo progetto di legge insistono 19 proposte di emendamento e 9 proposte di ordini del giorno.

Siamo in fase di discussione generale e aveva chiesto di intervenire la consigliera Pigoni. Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buon pomeriggio a tutti.

Ritorniamo su questo progetto di legge e mi piace partire da un antico detto popolare che era: aiutati che il ciel t’aiuta. Forse in questo caso specifico dovremmo attualizzare questo detto e dovremmo dire purtroppo: aiutati, perché il Governo non t’aiuta Di fronte, infatti, a quelle che sono vere e proprie tragedie che, come abbiamo visto, hanno messo in ginocchio tante famiglie e purtroppo anche tante imprese emiliano-romagnole abbiamo ascoltato parole roboanti, cariche di buone intenzioni da parte del Governo, abbiamo assistito a passerelle da parte delle massime cariche istituzionali dell’Esecutivo del nostro Paese.

Ricordiamo tutti la premier Giorgia Meloni scappare quasi dal G7 per correre in Emilia-Romagna, nella nostra Romagna alluvionata, mettere gli stivali nel fango e garantire che sarebbero arrivate nel più breve tempo possibile tutte le risorse necessarie, poi da allora il nulla, l’inconcludenza, l’incapacità di tradurre le esigenze dei cittadini in azioni di Governo rapide ed efficaci. Del resto, dopo un anno ci siamo ormai purtroppo abituati.

Cito due parole quasi magiche, che evocano l’apoteosi degli insuccessi dell’Esecutivo Meloni, accise e immigrazione. Non credo sia necessario aggiungere altro.

Torniamo purtroppo a noi, nella speranzosa attesa di essere smentiti dai fatti. Al di là dei colori politici, infatti, in certe situazioni occorrerebbe l’assoluta convergenza istituzionale, il saper lavorare assieme, a tutti i livelli, per il bene dei cittadini. E anche quando così non è, credo sia necessario continuare ad auspicare che le cose vadano in modo diverso e che si possa mettere una toppa a questa situazione oggettivamente imbarazzante.

Mi è dispiaciuto molto, questa mattina, sentire il collega Facci di nuovo parlare di come sia responsabilità di questa Regione anche tutto ciò che è mancato a livello di prevenzione contro il dissesto idrogeologico. Abbiamo più volte parlato, anche negli ultimi mesi, in quest’aula di chi veramente sia il responsabile. Ricordo che “Italia Sicura”, la struttura per intervenire sul rischio di dissesto idrogeologico, è stata chiusa dal Governo, allora capitanato da Giuseppe Conte e supportato proprio dalla Lega.

Torniamo, però, a questo progetto di legge, che contiene interventi straordinari, prevede misure di sostegno economico a favore dei cittadini, delle imprese e di altri soggetti privati nel settore delle attività culturali e degli impianti sportivi, nonché degli Enti locali situati nei territori dell’Emilia-Romagna colpiti dall’alluvione. La proposta, che sappiamo che ha compiuto in breve tempo il suo iter per passare al vaglio di quest’Assemblea, permetterà l’utilizzo delle donazioni arrivate grazie alla campagna regionale “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”, che ha portato a raccogliere questi 50 milioni di euro. Anch’io voglio unirmi, in questa occasione, ai ringraziamenti, davvero doverosi, verso coloro che, con grandissima generosità e senso civico, hanno donato qualcosa. Si tratta, ovviamente, di tanti emiliano-romagnoli, ma anche di tanti altri che da ogni parte d’Italia hanno dato un contributo significativo, che ci ha permesso di strutturare un piano straordinario di sostegno, oltre che a continuare a fare la nostra parte, d’intesa con la struttura commissariale che sta agendo.

Siamo stati veloci ad arrivare qui in aula, proprio vista la necessità di arrivare nel tempo più breve possibile all’erogazione di contributi e di risorse. La priorità di tutti, maggioranza e opposizioni, deve essere o dovrebbe essere aiutare le persone nel riacquisto di auto e mezzi di trasporto distrutti, spesso indispensabili nella vita quotidiana o per il lavoro. Interveniamo, infatti, su una necessità al momento non coperta da norme nazionali, ma che pensiamo essenziale per migliaia di famiglie. Altrettanto prioritario riteniamo debba essere il sostegno alle famiglie più fragili, che in questo momento, in assenza degli indennizzi nazionali, non hanno davvero le condizioni minime di ripartenza. Credo che, di concerto con i Comuni, si possa intervenire a loro sostegno, affinché nessuno sia lasciato indietro, senza alcun supporto istituzionale. Con questa legge si potrebbero approntare, inoltre, anche i primi interventi a sostegno delle imprese, in attesa dei ristori. Abbiamo, oltretutto, fortemente voluto dare attuazione a specifiche misure di sostegno alle attività produttive operanti in particolare nel settore della pesca e dell’acquacoltura, che per colpa della proliferazione dell’ormai famigerato granchio blu, hanno subìto e stanno tuttora subendo gravi danni economici.

Penso anche positivo l’intervento tributario per rimborsare chi ha pagato il bollo auto, ma che, sempre a causa dell’alluvione, è stata costretta alla rottamazione della propria autovettura.

La legge prevede di poter finanziare interventi urgenti di ripristino del patrimonio pubblico, in particolare scuole, impianti sportivi, culturali e sociali. Pensiamo che la vita dei nostri cittadini debba ritornare alla normalità al più presto. È quindi essenziale che tutti i servizi possano ripartire per assicurare un ritorno rapido alla qualità della vita precedente da parte di tutte le comunità colpite. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Altri in dibattito generale? Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente. Oggi stiamo discutendo questo progetto di legge che è sostanzialmente molto semplice. Sono fondi cioè messi a disposizione dalla Regione, e alcuni raccolti tra i cittadini, a seguito di questa campagna che è stata fatta, che servono per finanziare alcune cose, sia nei confronti dei cittadini che dei Comuni, degli enti pubblici, eccetera.

È un progetto di legge di pochi articoli, lo conosciamo bene, lo abbiamo visto in Commissione, ne abbiamo parlato tanto. Eppure oggi di questo si è parlato veramente pochissimo. Non si è parlato cioè dell’oggetto di questo progetto di legge, ma si è parlato di tutt’altro. Oggi è stato usato questo progetto di legge non per aiutare i cittadini, ma per attaccare il Governo, il Governo centrale che sarebbe, secondo alcuni, colpevole di non aver destinato 4,5 miliardi in tempi brevi, di non aver nominato un commissario.

Il commissario a sua volta sarebbe responsabile di non aver già cominciato a rimborsare, a pagare e i fondi messi a disposizione sarebbero non sufficienti, tant’è che non sarebbero già più disponibili, e cose di questo tipo. Sappiamo che tutte queste cose non sono vere. Sappiamo che il Governo ha messo in tempi molto brevi a disposizione importi importanti, sicuramente non definitivi, ma che man mano questi importi stanno contribuendo a rimborsare i Comuni, gli Enti, quindi le spese che sono state fatte inizialmente in somma urgenza, che hanno avuto gli Enti pubblici e avranno i cittadini.

È stato nominato un commissario, che può piacere oppure no, ma questo commissario sta lavorando e sta lavorando nell’interesse dei cittadini. Tra l’altro, come Centrodestra abbiamo richiesto di convocare il commissario a questa Assemblea per venirci a relazionare e raccontare quello che ha fatto.

Questo non è ancora stato fatto, non sappiamo ancora quando sarà possibile parlare con il generale Figliuolo, ascoltare, sentire la sua relazione, e probabilmente da lì molti che oggi si sono scagliati contro il Governo, contro la gestione commissariale, contro lo stesso generale Figliuolo, se non hanno già capito, come ritengo io, ma fanno finta di non averlo fatto, capiranno che le cose stanno procedendo.

Ovviamente non è stato fatto tutto, ma sappiamo che quando succedono questi disastri ci vuole anche tempo per rimediare. Chi vi parla viene da una provincia, quella di Modena, che è stata martoriata da un terremoto 13 anni fa e sappiamo benissimo che la ricostruzione è ancora in corso, ma non veniamo qui ogni giorno a contestare il commissario Bonaccini e prima di lui il commissario Errani, perché è da 13 anni che è ancora in corso. Semplicemente diciamo che le cose stanno procedendo forse un po’ a rilento, sicuramente molto più a rilento di come stanno procedendo in questa emergenza e in questa ricostruzione.

Dire che il Governo non si è mosso, dire che non si è ancora visto nulla, che non si è ancora visto un centesimo, che ancora nessuno ha fatto niente è evidente che è falso, e io credo che tutti quanti in quest’aula lo sappiano, anche se dicono diversamente.

È ancora peggio, guardate, perché si sa che nella dialettica politica ci può stare che ciascuno tiri le cose dalla propria parte, però uno dovrebbe tirare le cose dalla propria parte quando ci mette la propria faccia, i propri soldi e la propria reputazione, qui noi utilizziamo invece i soldi, che sono stati donati dai cittadini per aiutare gli altri cittadini colpiti dall’emergenza, per fare una propaganda politica contro il Governo.

Se questi fondi fossero stati raccolti, peraltro, solamente in Emilia-Romagna, ci sarebbe forse anche una legittima, secondo me, non più a quest’ora e a questo tempo, idea che forse i cittadini dell’Emilia-Romagna siano ancora a livello maggioritario per una certa parte politica, in particolare quella che rappresenta legittimamente tuttora la maggioranza di questa Regione. Ma poiché questi denari sono stati raccolti con una raccolta di fatto nazionale, vi ricordo che in Italia, in questa nazione è maggioritaria la popolazione che ha scelto il Governo di Centrodestra, quindi utilizzare i loro denari per fare propaganda contro il Governo di Centrodestra è, tra le altre cose, una truffa a quei cittadini che hanno dato questi denari.

Al di là degli appelli accorati, che possiamo capire, siamo tutti quanti coinvolti, è una cosa che è successa nelle nostre terre e tutti quanti abbiamo visto le immagini e abbiamo ancora negli occhi, nel cuore e nella mente quelle immagini di città allagate, di case allagate, di disastri, di montagne di rifiuti, di cose raccolte nel corso di una vita, che contengono anche i ricordi di una vita, che abbiamo dovuto accatastare ai lati della strada, poi è passato un camion, li ha caricate e le ha buttate via, quindi capisco anche che ci sia un coinvolgimento di questo tipo, oggi eravamo qui per parlare di un ordine del giorno diverso, oggi eravamo qui per parlare di un disegno di legge che doveva prendere questi soldi e quelli messi a disposizione della Regione e doveva fare degli interventi precisi. E qui, se mi permette, presidente, secondo me è tutta la giornata che andiamo fuori tema, perché non siamo rimasti su quello che dice la legge, ma ci siamo semplicemente messi a fare un po’ di caciara e di propaganda politica.

Se ci sono queste misure, se vogliamo attuare queste misure, se queste misure che vogliamo fare nei confronti dei cittadini veramente le facciamo perché vogliamo aiutare i cittadini, allora dobbiamo mettere da parte tutto quello che abbiamo sentito per ore in questa aula e dobbiamo concentrarci su quelle che sono veramente le misure e le proposte che vogliamo fare.

Al di là della risposta che mi sentivo di dare, ma anche dello sfogo, perché dopo ore che si parla di altro e non di quello che è previsto nel testo del progetto di legge, credo che serva anche per dare una risposta a questo ma se si tratta di parlare di misure e di proposte, noi ci siamo, se si tratta di fare della caciara politica, facciamola in un’altra sede.

Perché qui stiamo utilizzando i soldi dei cittadini, quelli che hanno donato, i soldi che i cittadini si aspettano di ricevere e probabilmente a loro non interessa tanto questo teatrino che è stato allestito in quest’aula oggi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Proseguiamo la discussione generale con il consigliere Mastacchi. Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Per quanto riguarda il provvedimento, bene, è un provvedimento che dà una prima piccola risposta ai cittadini danneggiati dall’alluvione del maggio scorso e anche a chi ha donato per aiutare e si chiedeva che utilizzo sarebbe stato fatto di questi fondi. Ricordo che anche per questo sono passati diversi mesi, analogamente a tutti gli altri argomenti che abbiamo discusso oggi. L’unico dubbio che rimane è sull’assegno in bianco dato alla Giunta e sulle modalità di distribuzione dei fondi. La legge in approvazione lascia ampia discrezionalità di decisione e quelle che saranno le future decisioni della Giunta potrebbero cambiarne radicalmente il risultato finale.

Questo per quanto riguarda il provvedimento in discussione.

Anticipo anche che ho presentato due ordini del giorno. Il primo, assieme al collega Facci, tratta il tema dei ristori per danni al settore ittico, per impegnare la Giunta a tenere conto di chi si è attivato in estate raccogliendo tutto il prodotto difatti in alcuni casi generando anche cifre di fatturato molto considerevoli, per cui raffrontare i dati statistici potrebbe risultare pericoloso. Di queste cose bisogna tenere conto.

Il secondo invece riguarda il tema delle molte zone non comprese nell’allegato al decreto legislativo, come ad esempio – ne abbiamo parlato anche ieri sulle question time – Pianoro e Sasso Marconi lungo la strada delle Ganzole che è uno dei territori, assieme ad altri due o tre dell’Appennino, più colpiti ma che non si sa e come saranno ristorate.

È vero che hanno avuto rassicurazioni dopo la visita del commissario della struttura commissariale, e questo fa ben sperare, però è anche vero che ad oggi, dopo tanti mesi, ancora non si sa se saranno inserite e, purtroppo, anche perché non lo sono state in passato. Anche qui, purtroppo, per il balletto delle responsabilità di cui si è fatto cenno prima.

Questo per quanto riguarda l’oggetto in discussione. Però visto, come diceva anche prima il collega Cuoghi, che il dibattito si è allargato moltissimo, si è parlato di tantissimi argomenti anche abbastanza lontani dall’oggetto stesso, si è andati molto sui temi generali non direttamente connessi a questo provvedimento, quindi qualcosa voglio dire anch’io. Più che dire, voglio ribadire. Sono cose già dette ma credo che dal mio punto di vista sia appunto opportuno sottolinearle e ribadirle. Il titolo dell’intervento che sto per fare potrebbe essere: “troppa teoria e troppa poca concretezza”. Io credo che serva stare con i piedi per terra e intervenire concretamente sui problemi dei cittadini e di chi là fuori ha ancora la casa inagibile o la cantina piena di fango e non sa ancora come muoversi.

Le risposte che dobbiamo dare noi che siamo i loro rappresentanti in questa Assemblea, anche le piccole risposte che abbiamo gestito molto bene nel caso della Capigruppo con l’emergenza Covid, mi era stato detto che sarebbero state attivate, ma poi non ho più avuto risposta. Intanto i mesi passano e le piccole problematiche dei cittadini rimangono inevase e non trovano risposta.

Io vi invito a riflettere: che risposte stiamo dando ai nostri concittadini con la discussione di oggi? Io mi sono immedesimato e ho pensato che cosa potrebbe pensare una persona che ha la casa inagibile, o dei danni sulla casa, sul territorio, che cosa può pensare di quello che stiamo dicendo oggi? Sicuramente non è derubricando tutto a slogan sul cambiamento climatico che risolviamo i loro problemi. Ribadisco, bisogna stare con i piedi per terra e fare atti concreti che abbiano una ricaduta positiva su chi là fuori ha problemi concreti da risolvere.

Sempre parlando di concretezza, sono molti i temi sui quali si possono prendere spunti. Si è parlato anche di lavoro, stamattina si è parlato di problemi del lavoro e qui si potrebbero aprire delle discussioni ampissime. Io voglio sollevare un argomento che è molto legato alla gestione del territorio. Ricorderete tutti che esisteva – per quelli più anzianotti come me – esisteva un tempo la legge Fanfani, che era il reddito di cittadinanza di un tempo. Con essa si aiutavano le persone in difficoltà con il lavoro e si aiutava anche il territorio. Infatti, in montagna i cosiddetti cantieri Fanfani riguardavano interventi sui rii, si realizzavano briglie che ancora oggi sono presenti e che se fossero state debitamente manutenute, probabilmente sarebbero ancora attive anche se molte di queste, nonostante tutto, sono ancora lì sul posto e stanno facendo bene il loro lavoro.

I piccoli interventi di manutenzione sono stati sostituiti dai grandi appalti, che pare abbiano solo la finalità dei grandi affari e non di dare risposte al territorio. Si interviene solo a danno fatto per riparare e nulla si fa per prevenire. Si è sostituita la conoscenza alla cura e al rispetto del territorio, con slogan ambientalistici estremi che non consentono più praticamente di fare nulla, di toccare nulla, quindi si preserva l’ambiente in modo estremistico e questi sono i risultati.

Quando si manifesta un evento estremo, si incolpano esclusivamente il cambiamento climatico e la CO2, come diceva bene prima il collega Occhi, senza mai valutare quanto sarebbe stato inferiore il danno se si fosse fatta una corretta manutenzione, come si faceva quando c’erano i cantonieri sulle strade e gli agricoltori nei campi.

Lo ha già detto anche il collega Facci, ma voglio riprendere l’argomento. Siamo consapevoli di quanti danni ha fatto la soppressione delle Province, anche su questo ci sarebbe molto da dire, sarebbero tutti argomenti che ci riporterebbero al tema dei danni sul territorio, su quante frane avremmo in meno se sulle strade ci fossero ancora i cantonieri e se gli amministratori locali avessero avuto dei riferimenti politici responsabili, come erano in passato gli assessori provinciali.

Oggi, i sindaci delegati, dopo aver svolto le loro funzioni nei Comuni, dovrebbero anche interessarsi di un’area così vasta come la Provincia. Secondo voi, come possono farlo? Per non parlare poi del sindaco metropolitano, eletto dai soli cittadini del capoluogo: che interesse può avere per i territori più lontani e remoti?

Per chiudere, semplificando, stiamo teorizzando troppo i processi, nessuno ha più il badile in mano nel caso delle strade, la zappa in spalla nel caso dell’agricoltura, e i risultati purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.

Mi associo anch’io all’auspicio di vedere presto in Commissione o in Consiglio il commissario Figliuolo, al quale chiedere quali sono tutti i dubbi che vengono dal territorio, ma anche per trasmettere a lui quelli che sono i problemi che quotidianamente i nostri concittadini ci riportano, perché noi, purtroppo, siamo un po’ disarmati a dare loro risposte. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Annuncio subito che Europa Verde voterà a favore di questo provvedimento, perché è sufficiente ascoltare cittadini e imprese, imprese agricole e non agricole, alluvionate per rendersi conto di quanti ancora versino in condizioni di inagibilità, in abitazioni ancora invase dalla muffa, dove hanno perso tutta la mobilia, e imprese che non riescono a ripartire. Penso in particolar modo alla cooperativa alle porte di Ravenna che ha accolto generosamente la richiesta di farsi allagare i propri campi per evitare che l’acqua allagasse e rovinasse anche i beni monumentali, oltre che le abitazioni di Ravenna. Quindi, è urgente dare i ristori e questa legge va in questa direzione. Quindi, grazie a chi ha versato a favore delle popolazioni, degli Enti locali e delle imprese alluvionate. È chiaro che nel momento in cui facevano il versamento – anch’io l’ho fatto, spero che l’abbiano fatto tutti i consiglieri presenti in quest’aula – non hanno pensato a una unica devoluzione, ma alla situazione tragica complessiva. Quindi, bene che queste risorse vengano ridate alle persone, alle imprese, ai luoghi a cui erano destinati.

Si è parlato di teatrino della politica rispetto ai rilievi che sono stati fatti sui ritardi del Governo nel mettere a disposizione le risorse. Ma qui è la matematica che parla, scusate, non è il teatrino, non è la retorica. La retorica, semmai, l’abbiamo sentita in maniera veramente debordante. Ci sono voluti più di due mesi per nominare il commissario Figliuolo, persona sicuramente specchiata e ottima, ma essendo un esperto di logistica non si capisce come possa fare l’esperto della ricostruzione di un territorio così vasto alluvionato. Poi, permangono i ritardi nello stanziamento delle risorse che servono. Ripeto, qui è la matematica che parla, cari colleghi della Destra che lanciate le accuse, ma poi non ascoltate chi vi dice i numeri. I danni sono stati calcolati nella misura di 8,8 miliardi ed è noto e stranoto che il Governo Meloni ha stanziato 4,5 miliardi, su tre anni. Quindi, già siamo lontani dalla cifra necessaria, quasi la metà di quello che sarebbe necessario. In questi 4,5 miliardi c’è 1 miliardo che era stato stanziato per la cassa integrazione, cassa integrazione che è stata usata in termini veramente minimali, mi sembra intorno ai 60.000 euro, perché qui la gente è abituata a rimboccarsi le maniche, nelle imprese, nelle famiglie, sui campi. Quindi, resta questo miliardo inutilizzato, che invece sarebbe tanto utile per intervenire in maniera concreta. Per le somme urgenze il Governo ha stanziato 400 milioni, più 1 miliardo e 400 milioni per i lavori anche questi distribuiti su tre anni. In poche parole, noi abbiamo più di 4 miliardi di danni a privati, famiglie e imprese, più di 4 miliardi al settore pubblico e disponibile meno della metà. Questo non è teatrino, questa è matematica. Basta fare i calcoli e si capisce che il Governo non è stato all’altezza dell’emergenza e non ha ancora dato una risposta vera alle esigenze di chi è stato colpito dall’alluvione.

Poi abbiamo sentito una litania veramente stucchevole, che definire banale è poco, cioè banale è un complimento, su lezioncine di ecologia, estremismo ambientalista, la maggioranza che è divisa tra chi è più ambientalista e chi è meno ambientalista. Se ne sono sentite di ogni, chiarendo un punto, che con la Destra la Regione Emilia-Romagna andrebbe a stare peggio da un punto di vista di ambiente.

Perché sentire ancora oggi la litania contro il cambiamento climatico, il cambiamento climatico che non c’entra niente, figuriamoci, non c’entra niente. In cinque giorni sono piovuti 4,5 miliardi di metri cubi d’acqua, che è l’equivalente dell’acqua che in questa Regione si consuma in un anno per il settore privato, per il settore imprenditoriale economico e per l’agricoltura. È piovuta in cinque giorni dopo mesi di siccità che avevano reso i terreni così aridi che l’acqua scivolava via, scivolava via, o dove si è accumulata in maniera eccessiva c’è stato il sormonto degli argini. In qualche parte c’è stata la rottura degli argini.

Mi volete spiegare le frane con l’opera delle nutrie? Voi le avete mai viste le nutrie scavare frane in montagna, con che cosa? Con un cacciavite? Con che cosa le nutrie vanno in giro in montagna e hanno disseminato il nostro Appennino colpito dall’alluvione di migliaia di frane?

Quindi, parlare di pulizia delle sponde, consigliera Castaldini, non è un’onta. L’ho fatto io più volte richiamando la necessità di presentare i programmi di manutenzione delle sponde fluviali e accusando quella pratica per cui l’assegnazione della pulizia cosiddetta degli argini, viene assegnata a imprese del settore del commercio del legno, che ovviamente hanno un interesse a fare questi interventi. Quindi, manca un disegno finalizzato alla sicurezza idraulica. Non è affatto per Europa Verde un’onta parlarne. Così come non è un’onta nemmeno parlare delle casse di espansione. Ho fatto interrogazioni su quelle del Senio e ci è stato spiegato dalla vicepresidente Priolo che i lavori avviati per l’intervento della Regione poi si sono bloccati di fronte all’interposizione di un privato. Che ci voglia più personale, che ci voglia anche un monitoraggio umano delle sponde contro la presenza delle specie fossorie, è una vecchia richiesta di Europa Verde. Ma usare le nutrie ancora oggi – veramente è una specie di incubo – per spiegare l’alluvione, non è intellettualmente corretto. Non è intellettualmente corretto.

Le lezioncine di ecologia corretta, scientifica, me le dovete risparmiare, per cortesia, me le dovete risparmiare. Perché il vostro è un Bignami di cose appiccicate una con l’altra che non c’entrano niente. Se non prendete atto dei cambiamenti climatici, parliamo di niente.

Guardate l’orologio, il climate clock che è giù…

 

(interruzione)

 

ZAMBONI: Sì, se non avete altri strumenti cominciate da zero. Cominciate da zero. Anche quelli sono dati scientifici.

Leggetevi anche i rapporti dell’IPCC sul cambiamento climatico, perché se non riconoscete questa emergenza, se non riconoscete questa emergenza, contribuirete a mettere sempre più a rischio la nostra Regione. Quindi, il voto di Europa Verde è favorevole a questo provvedimento.

Speriamo che i fondi del Governo arrivino per tempo e nelle quantità necessarie e che si lavori tutti per la ripresa di imprese e famiglie, che basta girare i territori per capire che molte sono ancora messe veramente in condizioni disperate.

Ripeto, penso a quella cooperativa agricola che si è fatta allagare i campi e che adesso non ha un ristoro rispetto ad aver dovuto rinunciare alla propria produzione.

Se non riconoscete i ritardi del Governo, pazienza, ma magari sottobanco lavorate con il Governo perché si dia una mossa.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Che fatica che si fa, si fa fatica perché io sento e ho sentito parole da parte della consigliera Zamboni che hanno qualcosa di surreale. Provo a spiegare il motivo. Sembra una frase fatta, ma non volevo intervenire, poi a un certo punto, quando la misura è colma, purtroppo si arriva a discussioni pretestuose (io le chiamo in questo modo).

Intanto parto dal presupposto che la consigliera Zamboni dice che bisogna aiutare imprese, eccetera, giusto, perfetto, facendo uno sproloquio su ideologie che non ho ben capito, perché ha detto tutto e il contrario di tutto, però sulla questione delle imprese, che per me è prioritaria, io vi faccio un esempio. Oggi la Magneti Marelli rischia di lasciare a casa centinaia di persone. Perché? Per un’ideologia. E non è stato detto da noi, l’hanno detto loro, se avete letto bene, perché il passaggio all’elettrico rischia di mettere in crisi tutto il settore. L’hanno detto loro, non l’ho detto io. Potete leggerlo sui giornali. Se poi qualcuno lo nasconde... Qui purtroppo la maleducazione di una certa parte dell’aula si vede...

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, proviamo ad ascoltarci. Poi, chi vuole intervenire intervenga.

 

RANCAN: Si vede che è giusto quello che stiamo dicendo.

Detto questo, non entro nel merito degli abbattimenti delle nutrie, perché giustamente, come vi fa sempre presente il consigliere Occhi, l’avete scritto voi nel DEFR che per fare sicurezza bisogna abbattere le nutrie, l’avete detto voi, okay, ma soprattutto io arrivo alla misura colma quando mi si fa la morale sulle competenze. Sapete perché? Perché la consigliera Zamboni, che sicuramente avrà una preparazione sull’alluvione a livello tecnico formidabile e incredibile, si permette di fare la morale al commissario Figliuolo, che è un generale, non il primo che è passato per strada, tant’è che ha avuto un ruolo importante nel Governo Draghi, dove sappiamo bene cosa è successo, quando poi – attenzione – una cosa che io non mi permetto mai di fare è andare a vedere le competenze del singolo. Sapete perché? Questo perché il politico bravo è quello che magari deve prendere delle posizioni, ma poi si fa consigliare da tecnici altrettanto bravi, quindi io non sto lì a guardare e dire – perché questa è stata la frase della consigliera Zamboni – cosa ne sa il generale Figliuolo di alluvioni dato che è un esperto di logistica. Io potrei dirle: ma cosa ne sa la consigliera Montalti quando mi viene a dire che il consigliere Occhi ha detto delle bestialità o cose simili? Quando il consigliere Occhi è un geologo di professione. Sapete cosa vuol dire? Che prima di guardare gli altri e spendere giudizi sugli altri bisogna un attimo informarsi, bisogna un attimo informarsi. Questo perché?

 

(interruzioni)

RANCAN: Capisco che bruci, capisco che roda, capisco tutto quello che volete. Ma il problema vero è che anche qui sempre la consigliera Zamboni dice che l’emergenza è stata gestita male. Ma chi era il commissario dell’emergenza? Chi era? Mi può fare un nome? Chi era il commissario dell’emergenza di questa alluvione? Chi era? Chi è, non chi era. Chi è? Perché ricordo che il commissario dell’emergenza non è il generale Figliuolo. Lo ricordo a tutti.

Detto questo, siccome ci viene detto di andare a visitare, a incontrare eccetera delle imprese, noi lo abbiamo fatto. Lo abbiamo fatto anche questa mattina. Questa mattina, prima di venire in aula, insieme al consigliere Liverani siamo andati a incontrare, come è già successo altre volte, degli agricoltori colpiti nella zona del Faentino. Un disastro! Ma questo lo dico perché c’è gente, come veniva detto, che ha ancora il fango in casa, fa ancora fatica a lavorare. C’è un canale in quella zona che potrebbe tracimare a breve, perché è così da decenni. E lì non è stato fatto nulla.

Io, però, ora non mi voglio infilare nella discussione del “c’era da pulire o non c’era da pulire”, perché l’abbiamo già detto due milioni di volte. Io quello che voglio dire oggi è che serve uscire anche dalla falsa percezione che volete costruire, perché voi volete costruire la falsa percezione, che se non sta succedendo niente oppure sono successi dei disastri è colpa del Governo. Questo perché? Perché se noi utilizziamo questa comunicazione, diciamo una balla ai nostri cittadini. E io sono stufo, a livello personale prima che a livello politico, di una narrazione che continua incessantemente a creare scontro su queste cose. Ma continuamente! Poi non venitemi a raccontare che voi non sapete perché c’è stato detto direttamente dalle persone tecniche che seguono questa cosa, non veniteci a raccontare che il presidente Bonaccini e, quindi, la sua maggioranza non sanno che ci sono delle tempistiche tecniche per l’erogazione dei fondi.

È inutile che create politica e astio dicendo che non arrivano i fondi quando sapete benissimo quali sono le tempistiche per l’erogazione dei fondi.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, parliamo al microfono, per favore, uno per volta.

 

RANCAN: Sei sicura che oggi serva il modulo? Sei sicura? A noi risulta diversamente. Perché la parte emergenziale viene fatta in un modo, somma urgenza, mentre poi ci sarà la parte della ricostruzione che andrà fatta in modo diverso.

Quello che dico io è, volete smetterla continuamente di dare la palla a qualcun altro? Perché lo state facendo insistentemente e credetemi, credetemi, le persone, la gente, per quanto voi facciate continuamente e costantemente solamente campagna elettorale su questo tema – immagino il brusio che continua ad aumentare – sta capendo che purtroppo se la cosa non si risolve, sarà colpa di tutta la politica se noi continuiamo ad alimentare scontri su scontri. Quindi, al di là di fare scontro su scontro, serve mettersi lì e risolvere il problema.

Oggi, quando sento dei consiglieri che continuano a dire, ormai da mesi e da settimane, che è colpa di questo, è colpa di questo, è colpa di quell’altro, invece che cercare di risolverlo il problema, a me viene il sangue alla testa. Io ne ho piene le tasche di questa narrazione politica che è becera.

Dobbiamo cercare di eliminare e attutire il più possibile lo scontro politico su queste tematiche, perché se continueremo solamente a fare scontro politico, andrà a finire che poi, come abbiamo visto stamattina, c’è ancora chi non riesce a lavorare, c’è ancora chi è in difficoltà, c’è ancora chi ogni volta che piove ha il terrore che possa esondare il canale di fianco a casa.

Lo dico, per carità per la Romagna, ma lo dico per tutta la Regione. Soprattutto, usciamo da questa ideologia continua, sempre, è una cosa infinitamente incredibile e quasi imbarazzante.

Io sarei curioso, perché purtroppo lo streaming delle nostre aule non viene seguito da così tanta gente, però mi piacerebbe che quest’aula fosse seguita da tante persone che hanno avuto questo problema, purtroppo, e che siano loro a valutare la qualità del dibattito qui oggi. Perché mentre noi stiamo qui oggi a darcela per l’intendere, c’è gente che ancora non riesce a lavorare. Quindi, questo è un appello che faccio e l’ho fatto prima a me stesso. Cerchiamo di eliminare lo scontro politico su queste tematiche continuando a dire è colpa di quello, è colpa di quell’altro. Mettiamoci lì e risolviamo il problema.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliera Zamboni. Immagino per una replica.

 

ZAMBONI: Molto velocemente.

Sono d’accordo con il consigliere Rancan sulla parte finale, mettiamoci tutti insieme a risolvere i problemi. Smettete però di parlare di estremismo ambientalista, sennò i problemi non li risolviamo, perché la ricostruzione si fa tenendo conto dell’emergenza climatica se non vogliamo cascare nella prossima emergenza.

Comunque, volevo fare solo una puntualizzazione sulla Marelli. Io sono andata a parlare con gli operai della Marelli – quindi non invento – sono andata venerdì scorso. Dagli operai della Marelli ho sentito questo per quanto riguarda lo stabilimento di Crevalcore, che loro hanno commesse per continuare la produzione per ancora un lungo tempo, loro sono in grado ancora di produrre sulla base delle commesse che hanno in portafoglio. Questo darebbe anche il tempo per l’eventuale conversione.

Per quanto riguarda lo stabilimento di Bologna, la ex Weber, quello è un laboratorio di altissimo livello, avanzatissimo per quanto riguarda la ricerca anche delle nuove batterie.

Qual è il problema? Che la Marelli per la sua storia è sempre stata legata alla FIAT e quindi si cerca adesso di trasferire la produzione vicino ai grandi stabilimenti FIAT, penso a Melfi, penso a Sulmona.

La produzione di Crevalcore la vogliono trasferire a Bari evidentemente per un disegno di riduzione del personale. Ma non è vero che lo stabilimento di Crevalcore non ha commesse. Lo stabilimento di Crevalcore ne ha e può continuare a produrre.

Basta andare…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, invito nuovamente a non parlarsi sopra, per cortesia.

 

ZAMBONI: …Basta andare a parlare con gli operai e con i sindacalisti che li rappresentano. Nessuno vi dirà, nessuno vi dirà, che è colpa della transizione ecologica. Nessuno ve lo dirà, quella è una roba che è uscita sui giornali, le solite manipolazioni, ma se voi parlate con gli operai nessuno vi dirà di essere in difficoltà per colpa della transizione ecologica. Ammettono di essere indietro rispetto a quello che andava fatto a Crevalcore, ma di avere ancora in portafoglio commesse sufficienti per continuare a produrre e, quindi, guadagnare tempo per la transizione.

Questo è quello che mi hanno detto gli operai e i sindacalisti, non i giornalisti di Rete 4. che andavano in giro a dire “allora è colpa vostra”, andavano in giro a dire “è colpa del PD che vuole far la transizione ecologica e vi porta via il lavoro!”... Guardate, parlavano del PD, neanche dei Verdi, per una volta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Io intervengo perché...

 

(interruzione)

 

RAINIERI: No, volevo intervenire, assessore, quindi devo smentirla in questo caso, intervengo perché ho sentito alcune cose che da contadino povero mi hanno dato un po’ fastidio, quindi se non le dispiace, vorrei replicare alla vicepresidente Zamboni. Io non lo so se la vicepresidente Zamboni sia a conoscenza che, per colpa di soldi in meno che sono venuti a mancare, i Consorzi di bonifica da qualche tempo fanno la pulizia degli argini e dei canali con la fresa, e non più come si faceva una volta con l’escavatore, che tagliava e toglieva l’erba mentre la tagliava, perché l’erba che viene fresata rimane all’interno dell’argine del canale e, quando una piena scende dal canale, porta l’erba dove ci sono delle strettoie, quindi sui ponti, e questa è una delle questioni che hanno fatto sì che si verificassero alcune delle esondazioni. Dopodiché ha detto (se non ho capito male, ma ero fuori) che venne dato il mandato di tagliare gli argini alle imprese del legno e queste fanno chissà cosa. Non so a cosa lei faccia riferimento, ma, se non lo sa, bisogna che si informi, visto che ha comunque l’ufficio tecnico di Europa Verde che le fornisce tanti buoni documenti, ma le imprese del legno tagliano le piante ad una certa dimensione per utilizzarle, perché altrimenti viene tutto utilizzato come scarto di lavorazione, quindi non se ne fanno niente, e sono tagli programmati all’interno dell’alveo.

Vorrei ricordare anche alla vicepresidente Zamboni, se non si ricorda, che qualche anno fa, in una delle ultime alluvioni del Po, c’erano i cosiddetti “fontanazzi”, che nascevano dalle operazioni di scavo fatte dalle nutrie. Queste hanno creato tantissimi danni a tutti gli argini. Quindi, quando si parla bisognerebbe magari andare a dare un’occhiata sul campo, e non soltanto andare dai sindacati. Magari andare dalle aziende agricole a parlare, perché all’azienda agricola che ha accettato di farsi allagare i campi magari qualcuno dovrebbe dire grazie, magari qualcuno dovrebbe darle una medaglia, magari qualcuno le dovrebbe dare il risarcimento ancora prima di qualcun altro. Perché un danno fatto ad un’azienda agricola ha meno valore di un danno fatto alle case? Per qualcuno evidentemente sì. Per noi no.

Guardi, presidente, e finisco il mio intervento, farmi fare la morale da chi ha voluto risolvere il problema del clima con l’orologio climatico appeso fuori dalla Regione Emilia-Romagna, o addirittura in una regione in cui le produzioni tipiche, come il Parmigiano Reggiano, hanno bisogno dell’utilizzo di prati stabili e, quindi, di acqua decidere di togliere i prati stabili e piantare i kiwi, guardi, faccio fatica a prendere lezioni da questa persona. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Non ho altri in dibattito generale. Chiedo se qualcun altro vuole intervenire. Non abbiamo nessun iscritto in dibattito generale.

A questo punto passo alle repliche dei due relatori. Partiamo con la relatrice della Commissione, la consigliera Rontini. Prego, consigliera.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Parto da un ringraziamento, che voglio fare, al netto del contenuto, a tutti i colleghi che hanno dato un contributo in quest’aula. Lo voglio fare – non sono arrivata ieri per questioni di tempo, ma sapevo di avere a disposizione la replica di oggi – anche in questa occasione ai volontari, alle Istituzioni, a tutti coloro che hanno lavorato nei mesi e nelle settimane scorse e stanno continuando a lavorare in questi giorni per aiutare le popolazioni colpite. E in queste persone che ringrazio ci metto anche gli esponenti dei comitati che si sono costituiti nel territorio, che stanno sperimentando la fatica del tenere insieme, del fare sintesi, stanno comunque sottraendo tempo ed energia alle loro famiglie, alle loro case, dove ci sarebbe bisogno di intervenire, per fare un lavoro che, se bene incanalato, come abbiamo cercato di ascoltare e intercettare, può essere di supporto alle Istituzioni, perché, guardate (dopo lo dirò meglio), io non ci sto a chi tenta di dividere noi consiglieri regionali, i comitati, i sindaci, e lo ribadirò più volte anche nel mio intervento di oggi pomeriggio, o saremo capaci di lavorare tutti insieme o temo che non ci sia un futuro roseo per il nostro territorio.

Come dicevo, parto da un ringraziamento e vorrei partire anche da un assunto: la comunità scientifica tutta è unanime, oramai da vent’anni, nel riconoscere l’esistenza dei cambiamenti climatici. Ho avuto modo di ascoltare qualche sera fa il meteorologo Randi, che mi piacerebbe che il presidente Caliandro invitasse in una delle sedute di Commissione future, che continueremo a dedicare al tema dell’alluvione, l’ho ascoltato raccontare che la quantità, la persistenza, la costanza di acqua, che nelle precedenti ventiquattr’ore dal fenomeno alluvionale si è abbattuta nei territori di collina e ha causato tutto quello a cui abbiamo dovuto assistere, ha un tempo di ritorno di 500 anni.

Ha anche detto che quei tempi di ritorno dovremmo aggiornarli a seguito di quello che sta succedendo e a seguito del fatto che forse non stiamo rispondendo con tutti gli strumenti necessari ai cambiamenti climatici che ci chiedono invece di intervenire.

In questa sede – mi si conceda – voglio esprimere umana solidarietà alla capogruppo di Fratelli d’Italia, la consigliera Marta Farolfi... Scusate, Marta Evangelisti. Pensavo alla senatrice Farolfi, con la quale ho parlato, invece nei giorni scorsi di terremoto, per cercare di aiutare la popolazione di Brisighella colpita, dal momento che mi ha chiesto di poter interloquire con la Regione, e l’ho fatto volentieri. Dicevo, umana solidarietà alla consigliera Marta Evangelisti, che ha davanti e ha avuto un compito difficile in queste settimane, in queste ore, anche qui in aula, e si è talmente impegnata a difendere l’indifendibile, ovvero la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che è andata in confusione – mi si permetta di dirlo –, e provo a spiegare il perché.

La voglio rassicurare, tra l’altro: da chi siede in questa parte dell’aula non è mai arrivata, almeno fino ad ora, una critica al commissario Figliuolo. La voglio rassicurare: noi abbiamo ancora più fiducia di loro nel commissario Figliuolo, perché il commissario Figliuolo – lo ricordava anche prima il collega Rancan – è stata la persona a cui il Governo Draghi ha affidato la gestione della fase di vaccinazione a seguito dell’emergenza Covid, è stata la persona che ci ha aiutati a sconfiggere la pandemia, mentre loro erano ancora impegnati a negarla. Quindi, si figuri se noi non abbiamo fiducia nel commissario Figliuolo. Però, la stessa fiducia – spiace dirlo – non l’abbiamo nei confronti della presidente del Consiglio dei ministri – oggi l’ho detto meglio – e del ministro Musumeci, che tra l’altro è scomparso dai radar. Dove l’avete messo il ministro che ha la delega alla protezione civile? Forse è meglio così, che sia scomparso dai radar, dopo aver detto in più occasioni frasi irripetibili, che per me sono irripetibili e che non voglio ripetere neanche in quest’aula. Ringrazio il consigliere Amico per averle ricordate. E perché noi non siamo in condizione di avere fiducia in questa fase sulla presidente? Perché oggi, che è mercoledì 27 settembre 2023, sono passati 148 giorni – 148 giorni! – dalla prima alluvione che si è abbattuta in alcuni dei comuni della Romagna. Non basta più dire, come lei ha fatto: “È vero che i risarcimenti ci saranno e ci saranno al 100 per cento”. È il virgolettato che ho tirato giù dal suo intervento. Non basta più andare a raccontare questo alle famiglie e alle imprese che, come anche la collega Piccinini ricordava, non hanno ancora in mano un modulo, un foglio di carta in cui fotografare, raccontare banalmente quello che è successo dentro le loro case, dentro le loro cucine.

Apro e chiudo una parentesi. La modulistica, che c’è – consigliere Rancan, si informi meglio – e su cui si sta discutendo ora, pare non contenga i rimborsi per i beni mobili. Invece che fare polemica politica tra di noi, dovremmo lavorare tutti insieme perché l’acquisto delle cucine per andare a sostituire quelle alluvionate sia una battaglia dell’intero Consiglio regionale, dell’intera Assemblea legislativa, dell’intera Regione Emilia-Romagna, a favore dei nostri cittadini.

Faccio anche un invito alla collega. La invito a venire insieme a me a Faenza – decida lei la data, il giorno –, la invito a venire con me a trovare quell’imprenditore da cui la presidente Meloni andò la domenica pomeriggio in cui si affrettò ad arrivare nel nostro Comune (abbiamo gradito quella visita), con cui si è trattenuta a lungo, che ha preso anche sotto braccio.

Penso di poter dire che non è un elettore del Partito Democratico, ma vorrei invitarla a venire con me a sentire cosa pensa oggi, dopo 148 giorni, quell’imprenditore. A dire il vero, quell’imprenditore l’ha dichiarato sui giornali, in un’intervista rilasciata alla stampa locale.

Voglio però anche ringraziare la collega, perché stamattina, in apertura del suo intervento, ha fatto una disamina puntuale (l’ho ascoltata con molta attenzione, come ho fatto con tutti i colleghi) di quelle che sono le risorse a disposizione per l’alluvione. Faccia una somma, non si arriva a 3 miliardi di euro, non si arriva a 3 miliardi di euro se lei somma le risorse che ha messo in fila questa mattina, e non si arriva a 3 miliardi di euro di fronte a una stima, che lei e i suoi colleghi di Fratelli d’Italia, nella prima fase, avete anche avuto modo di contestare (ricordate le polemiche rispetto ai sindaci che avevano inserito un intervento piuttosto che un altro nella ricognizione dei danni), e poi quella stessa stima è stata presentata dalla presidente del Consiglio in Europa, per chiedere l’attivazione del Fondo di solidarietà.

Grazie quindi, consigliera Evangelisti, per aver raccontato lei e non noi, che rischieremmo di essere poco credibili, quante sono le risorse ad oggi a disposizione: meno di 3 miliardi di euro, di fronte ad una stima che il vostro Governo ha depositato e che ammonta a 9 miliardi di risorse.

Vengo – me lo consentirà – anche al collega Pompignoli. Tante volte in quest’aula abbiamo fatto anche battaglie insieme da romagnoli, ma ho trovato incomprensibile il suo approccio rispetto a questo progetto di legge, dal mio punto di vista probabilmente non l‘ho capito.

Non so se dipenda, come ho avuto modo di dire in Commissione, dal fatto che avrebbe voluto fare lui il relatore di minoranza, però ho recuperato il testo dell’atto che lui citava ieri nel suo intervento, l’oggetto 7097, in cui il 10 luglio il consigliere Pompignoli – tra l’altro, è un atto pubblico, lo potete scaricare, lo possono avere in disponibilità i cittadini, i membri dei comitati – diceva, riferito alle risorse delle donazioni: “Si tratta di risorse strategiche, che potrebbero sostenere e compensare gli interventi già autorizzati dai Comuni o quelli futuri e il ripristino delle condizioni di sicurezza e agibilità del patrimonio pubblico emiliano-romagnolo compromesso dall’alluvione, scuole, edifici pubblici, alloggi ERP, viabilità, rete fognaria, fiumi e canali”. Con questa premessa il consigliere Pompignoli, colui che oggi chiede che ai Comuni non vadano le risorse, interrogava la Giunta regionale per sapere “quando e come intendesse redistribuire i 47 milioni e oltre presenti nel conto corrente aperto in seguito agli eventi alluvionali dello scorso maggio, tenuto conto che si tratta – cito testualmente, come ho fatto fino ad ora – di risorse preziose per i bilanci dei singoli Comuni”. Forse ha cambiato idea! Io non so. È per quello che mi sono permessa di dire che non ho compreso l’approccio del collega, questa volta. Tra l’altro, cercando di mettere subbuglio tra i comitati, la Regione, i sindaci, che invece dovrebbero essere tutti insieme e giocare in squadra per ottenere quello che è doveroso non tanto per la Regione, ma per i nostri concittadini.

Mi piacerebbe un’altra volta – sono certa che lo farà ancora meglio di me dopo l’assessore Calvano nel suo intervento – capire come le risorse che sono state messe a disposizione dal Governo e utilizzate, ad esempio, per le scuole, il lavoro che i sindaci di ogni colore e grado hanno fatto per consentire la ripresa della scuola a migliaia di ragazzi e ragazze in questa regione non sia un lavoro che si rivolge agli alluvionati.

Se impostassimo il nostro lavoro come siete abituati a fare voi, verrebbe da dire che noi le risorse agli alluvionati gliele diamo nonostante il consigliere Pompignoli ci abbia chiesto, con un atto formale, di darle ai Comuni. Ma non mi piace metterla in questi termini. Ho letto anche il comunicato che ha fatto dopo la seduta di Commissione, che ha seguito da remoto, in cui diceva che la Regione tira dritto. Anche qui, abbiamo detto alcune cose in quella sede, anticipando anche i comitati, io, l’assessore Calvano. Abbiamo chiesto, ad esempio, sul tema delle auto, ancor prima che arrivassero le osservazioni formali dei comitati, di ampliare la platea della risposta. Ma non perché siamo chissà come più bravi, ma perché semplicemente con quei comitati abbiamo instaurato un rapporto di confronto, di dialogo.

Voglio dire questo in chiusura. Proprio perché faccio fatica a comprendere l’approccio dei colleghi, la timidezza che hanno dimostrato, e per dimostrare, anche in questo caso, una diversità. Così come noi non ci stancheremo di chiedere al Governo le risorse che spettano agli emiliano-romagnoli, non siamo timidi nel chiedere anche alla Regione Emilia-Romagna, anche al nostro Ente, anche alla Giunta di fare meglio dove è necessario.

In Commissione ‒ voglio ribadirlo oggi ‒ si è chiesto che la Giunta possa essere tempestiva nell’emanazione dei bandi che seguiranno questa legge, che metteranno a terra le risorse che la generosità delle persone ci ha consegnato, con grande responsabilità nel gestirle. Se è vero che abbiamo fatto un percorso accelerato, cinque sedute di Commissione in una settimana, lo ricordavo ieri, dall’altra parte a questo deve seguire la stessa tempestività nella messa a terra.

Così come io non ho timidezza nel chiedere e nel dire che anche in Emilia-Romagna possiamo essere più efficienti e più costanti nella manutenzione dei nostri corsi d’acqua. È un tema su cui possiamo e dobbiamo fare meglio. Non c’è timidezza nel chiedere qui, come non ci deve essere timidezza nel chiedere là. Ma da voi ancora una richiesta corale di quello che serve ai nostri cittadini non l’ho sentita.

L’importante, però, sul tema dei corsi d’acqua, è che non si confonda la necessità di un miglioramento della manutenzione con la causa di quello che è successo. Andatevi a rivedere i video dall’alto di quei giorni. Andatevi a rivedere le riprese delle nostre città. Sceglietene una a caso tra quelle alluvionate colpite e vi accorgerete che sono impressionanti. Lo sono ancora di più oggi. È una quantità di acqua che non poteva essere contenuta nei corsi d’acqua, che, tra l’altro, in larga parte, se la mettiamo sul tecnico, hanno esondato.

Io penso che servirebbe un approccio più corretto e più condiviso delle cose. Noi l’ordine del giorno del collega Liverani, su cui ho presentato due emendamenti, che non mette in relazione le cose, ma ci stimola a fare meglio, non abbiamo timore a votarlo. Così come non abbiamo avuto timore nell’interlocuzione, penso che l’assessore Calvano, ma anche il sottosegretario Baruffi, che è qui in aula, me lo possano riconoscere, nell’insistere sul chiedere che la misura che riguarda le auto delle persone alluvionate sia la più comprensiva possibile, si occupi delle auto rottamate, ma si occupi anche di chi in quelle ore ha fatto delle scelte complicate perché era frastornato, non aveva tutte le informazioni per poter fare la scelta migliore possibile.

Noi continueremo a confrontarci con tutte le parti in causa, con i sindaci, con i presidenti delle Province, con i comitati: lo abbiamo fatto in audizione, lo abbiamo fatto informalmente.

Ci piacerebbe che i colleghi che in quest’aula rappresentano la maggioranza di Governo non ci lasciassero soli nella battaglia che dobbiamo fare con il Governo per poter portare a casa le risorse necessarie alla ricostruzione.

Lo ha detto con chiarezza il relatore di minoranza che quelle risorse sono necessarie: è l’unico che in quest’aula lo ha detto sempre senza alcuna timidezza. Io oggi ho sentito cose davvero difficilmente definibili e inquadrabili, a partire dallo sfogo del consigliere Cuoghi, che è talmente fuori luogo che mi piacerebbe sapere se è disposto a ripeterlo di fronte ad una qualunque delle assemblee degli alluvionati.

Ha ribadito infatti che non è vero che le risorse ancora non sono arrivate. Venga con noi, consigliere Cuoghi, venga con noi a incontrare le imprese, i cittadini, le famiglie a dirgli quali risorse sono arrivate, quali risorse hanno potuto utilizzare per cercare di ripartire più forti di prima.

Chiudo rinnovando l’invito a lavorare insieme, a votare questo provvedimento, a lavorare insieme per chiedere al Governo quello che deve fare e per chiedere nello stesso modo, con la stessa energia e determinazione alla Regione di fare quello che è necessario fare. Sarebbe un segnale per i nostri cittadini. Alcuni forse ci stanno anche ascoltando in streaming; per quelli che non ci stanno ascoltando, non vi preoccupate, mi incaricherò io stessa di far circolare i video della seduta di oggi, perché avrebbero un buon spaccato di quello che è l’approccio delle diverse forze politiche alla vicenda dell’alluvione.

Ci sarebbe davvero bisogno di evitare di strumentalizzare politicamente, evitare di speculare sulle difficoltà delle persone e di ritornare a lavorare insieme, perché penso che questo farebbe piacere a loro, ma soprattutto darebbe più forza nell’interlocuzione con gli altri livelli istituzionali.

Da quello che il consigliere Liverani aveva detto in sede di Commissione avevo capito che c’era un intendimento al voto unanime, lo ha ribadito anche con un comunicato dopo la seduta, aspettiamo di vedere cosa ci direte in questa sede.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

La parola al consigliere Pompignoli, prima di passare la parola al consigliere Liverani. Prego.

 

POMPIGNOLI: Presidente, per fatto personale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Immaginavo.

 

POMPIGNOLI: Ovviamente, perché una risposta alla consigliera Rontini credo si debba dare.

Vede, consigliera, questo ha fatto emergere la differenza tra noi e voi. Io ascolto, noi ascoltiamo i territori, cambiamo anche idea sulla base dell’ascolto dei territori, e abbiamo detto sin dall’inizio che queste risorse devono andare agli alluvionati perché li abbiamo ascoltati. La vostra protervia, saccenza, invece, vi fa nascondere e vi oscura la visione, cioè voi, nonostante dite di ascoltare, fate lo stesso o quello che ritenete più opportuno fare, cioè non ascoltare quello che le persone vi chiedono.

Questa è la pura differenza tra maggioranza, che ha le bende agli occhi e non ascolta, e l’opposizione, che si mette lì, verifica esattamente quelle che sono le richieste delle persone, quelle che sono le richieste di chi ha subìto il danno, perché si ricorda e ha detto bene che il 10 luglio io ho fatto quel question time, non erano stati ancora coinvolti i comitati, molti non erano neanche nati, e oggi lei mi viene a dire che io ho cambiato idea. Certo, perché ho ascoltato, mentre voi avete ascoltato, ma purtroppo siete andati dritto con le vostre idee, sbagliando.

Ve lo hanno detto tutti e oggi, dopo questa discussione, confermate ancora una volta la vostra arroganza su come destinate queste risorse e su come non ascoltate le opposizioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Evangelisti, anche lei per fatto personale?

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente. Sempre per fatto personale.

Ringrazio a mia volta la consigliera Rontini per la solidarietà che ha espresso, ma non ne ho bisogno. Il Governo Meloni non ha bisogno di essere difeso dalla capogruppo in Regione, ci sono i fatti che parlano da soli.

 Ho cercato, oggi, di riportare la discussione – era il primo intervento – in quello che mi sembrava l’ambito più consono e ho riportato numeri – è vero – che provengono dalla struttura commissariale, e sono gli stessi numeri che ieri il commissario ha illustrato a Forlì, e rispetto a quei numeri ha trovato accoglimento e espressioni in positivo dai presenti amministratori e associazioni che erano lì presenti. Quindi, se qualcuno ha contato male non sono certo io. I numeri tornano e – lo ripeto – rispetto a quei numeri ci sono espressioni positive.

Mi dispiace ancora una volta constatare che ci sia questo atteggiamento in qualche modo livoroso, perché da questi banchi, ad oggi, ci siamo proposti in modo diverso e sempre, come ha detto lei, con un atteggiamento propositivo, cercando di offrire contributi, che certamente vanno nella direzione della nostra linea politica. Possono essere non condivisibili, ma mai in questa accezione così negativa e anche dispregiativa. Definire gli interventi fuori luogo o senza senso non lo trovo corretto. Auspico che le stesse considerazioni che sono state fatte da lei in quest’aula oggi pomeriggio possano essere ripetute alla presenza del commissario Figliuolo, se sarà presente in una seduta a lui dedicata.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliera Rontini. Sempre per fatto personale, immagino.

 

RONTINI: Solo per dire che non ho bisogno di replicare né al consigliere Pompignoli né alla consigliera Evangelisti. Per loro parlano i fatti e le dichiarazioni che hanno reso loro e i loro colleghi in quest’aula. E il tentativo di nascondere una richiesta per fatto personale di fronte agli atti depositati e di fronte a quello che hanno detto, con i relativi virgolettati che ho riportato in quest’aula, temo che non gli servirà a confondere quello che è il loro approccio a questa vicenda, che sarà valutato dai nostri cittadini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

A questo punto passo la parola, per la replica, al relatore di minoranza, consigliere Liverani. Prego, consigliere.

 

LIVERANI: Grazie, presidente. Il mio intervento sarà molto breve.

Il collega Pompignoli non ha bisogno assolutamente delle mie difese, ma dico solamente che il Gruppo Lega era d’accordo sul nome del relatore di opposizione, sul mio nome, che, come è uscito, sono io. Poi voglio dire una cosa, voglio ricordarla. Sicuramente il dato dell’evento è stato importante, ma, come ho sempre detto, dato che le cose non sono state fatte e la Regione è responsabile per questo, va ricordato che la gestione dei fiumi è in mano alla Regione. Noi, anzi voi dite che la responsabilità è solo e solamente per un caso eccezionale. Ma se i fiumi venivano puliti ‒ lo ribadisco, lo ricordo ogni volta ‒ come si faceva una volta... Oggi con il capogruppo Rancan siamo andati dagli agricoltori e ce l’hanno ricordato anche loro. Persone che vivono la terra, vivono l’agricoltura, sono vicine a un fiume, e lo sanno bene. Lo hanno ricordato. Ce l’hanno ricordato. Non possiamo ricordare ogni volta questa cosa qui. È diventato un dibattito pesante, anche per me, ricordarlo ogni volta. Ma lo devo ricordare, perché me lo fate ricordare. Voi usate solo e solamente questa scusa. Non va bene.

Come ho detto nel mio primo intervento qui in Regione, e lo ribadisco, sono d’accordo: le persone stanno soffrendo, i soldi devono arrivare. Penso che tutti qui siamo d’accordo su questo punto. Sollecitiamo tutti i nostri parlamentari che siedono a Roma. Su questo siamo d’accordo. Non c’è bisogno di ribadirlo. Però va ricordato anche che qui una responsabilità... Se dite che questo è successo solo e solamente per un evento eccezionale dite una cosa non vera. Non lo possiamo sapere. Non possiamo tornare indietro. Anzi, possiamo tornare indietro e vedere quello che facevamo una volta i nostri nonni. O sbaglio? Se volete tiro fuori tutte le foto, tutto quello che facevano una volta.

Non stiamo dicendo cose non vere. Stiamo dicendo la verità.

La metto in un altro modo. Non sarebbe successo in modo così gravoso, probabilmente. Sarebbe successo in minima parte. Sicuramente sì. Ma non lo possiamo dire, non lo possiamo sapere. Ormai è successo il fatto. Ormai è successo.

Quello che tengo a dire e a ribadire è che, purtroppo, abbiamo seguito una cosa veramente grave. Spero vivamente che non succeda più.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Liverani.

A questo punto, per le conclusioni, passo la parola alla Giunta, all’assessore Calvano. Prego, assessore.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente. Grazie all’aula per il dibattito che c’è stato, per il confronto e, confido, anche per un’approvazione il più larga possibile di questo importante provvedimento.

La cosa che, non vi nego, un po’ mi ha sorpreso è che alla luce di un fatto così rilevante come quello che è successo nel maggio di quest’anno in Emilia-Romagna, che era stato anticipato da altri fenomeni di questo genere, in altre parti del mondo, che poi è stato seguito da altre drammatiche vicende analoghe in ulteriori parti del mondo… Ne abbiam parlato poco, ma in Libia sono morte decine di migliaia di persone.

Il tema quindi, di fronte a questo, credo sia che tutti noi dobbiamo necessariamente interrogarci sul fatto che ci troviamo in un contesto ambientale in profondo mutamento. Il tema del cambiamento climatico ormai dovrebbe entrare nell’agenda politica di tutta la politica, di tutti i partiti. Guardate, non è attraverso il negazionismo del cambiamento climatico che si vince la battaglia, perché così si può dar la colpa all’altro dei problemi che ci sono su un territorio. Purtroppo, la grandezza di quel fenomeno è una grandezza di dimensioni epocali, rispetto alla quale serviranno risposte inevitabilmente di carattere epocale. Faccio un esempio, citando il global warming: il riscaldamento globale sta determinando un innalzamento della temperatura di circa 2 gradi rispetto a quando i nostri nonni pulivano i fossi o i canali. Uno dice: Paolo, cosa sono due gradi rispetto alla temperatura del nostro pianeta?

Provate a metterla su voi stessi, provate a venire a lavorare con due gradi in più nel vostro corpo rispetto a quelli che avete normalmente. Verreste a lavorare con la febbre a 38. Probabilmente, verreste lo stesso a lavorare, ma sareste molto stanchi, sareste molto sofferenti.

Così è la terra. Oggi quella terra soffre; soffre come se ognuno di noi avesse stabilmente due gradi in più di calore nel proprio corpo. Di fronte a questo non si può negare che quello che sta succedendo è qualcosa che dobbiamo affrontare e che sta dentro un quadro di una dinamica globale veramente complicata e veramente sfidante per questa generazione e per le generazioni future. Lo dico perché anche in questa Regione, quando all’inizio della legislatura noi abbiamo messo in campo il Patto per il lavoro e per il clima, non l’abbiamo chiamato Patto per il lavoro versione 2, l’abbiamo chiamato Patto per il lavoro e per il clima, perché era evidente già in quel momento storico (era il 2020) che erano in corso mutamenti notevoli e che necessariamente la sfida oggi è tenere insieme come creare nuovo lavoro o come tenere il lavoro che esiste, compatibilmente con una sostenibilità ambientale che oggi è più difficile e più complicata.

Guardo anche il collega Rancan, che non è in aula, ma permettetemi una digressione. Non utilizziamo però questo argomento per giustificare 250 licenziamenti alla Magneti Marelli, non tiene, non tiene! Non possiamo giustificare la Magneti Marelli e 250 licenziamenti perché c’è l’elettrico, perché alla Magneti Marelli e quindi a KKR dobbiamo chiedere perché trovi i soldi per comprare Tim e non trova i soldi per tenere quei posti di lavoro e salvaguardare quei posti di lavoro!

Questa è una domanda che dobbiamo fargli noi, ma che deve fargli anche il Governo, perché con KKR sta trattando il Governo, non stiamo trattando noi, quindi non offriamogli quella sponda, non offriamogli quella sponda, piuttosto cerchiamo di affrontare quel tema, e quando abbiamo fatto il Patto per il lavoro e per il clima volevamo affrontare quel tema.

C’è discussione in quest’aula come c’è discussione nell’opinione pubblica se il Governo sta facendo abbastanza, se lo sta facendo nei tempi previsti e quant’altro. Qual è la differenza? L’ha detto molto bene Palma Costi e la ringrazio, perché ha vissuto l’esperienza in diretta anche dentro le Istituzioni, non solo da cittadina. Qual è la differenza con il terremoto? Che dopo poche settimane non era tutto risolto, anzi, ma c’era la certezza delle risorse. Ci abbiamo messo tre, quattro, cinque, sei, sette anni, avremmo dovuto mettercene meno, può essere, ma il punto vero è che c’era una certezza per quei cittadini.

 Quando il commissario, allora Errani, gli ha detto “avrete il rimborso al 100 per cento per i danni alla vostra impresa, per i danni alla vostra abitazione”, aveva la certezza della copertura, perché avevano scelto, avevano individuato, il presidente Errani, insieme al Governo, che allora, se non ricordo male, era il Governo Monti, una strada che dava garanzia delle risorse. Ed è questo su cui noi stiamo insistendo. D’altronde, di fronte a una certificazione dei danni di 9 miliardi, che fortunatamente non è solo la certificazione di Regione Emilia-Romagna al Governo, ma è diventata la certificazione di Governo a Europa, quindi è diventata la certificazione di tutti, quello che ci spaventa sono certamente i tempi, perché le persone hanno bisogno di risposte in tempi rapidi. Ma quello che ci spaventa è che rispetto a quei 9 miliardi giustificati – lo avete detto voi, non l’ho detto io, voi inteso il dibattito – ci sono, se va bene, 3 miliardi di euro certi. Cresceranno? Me lo auguro. Devono crescere necessariamente, perché abbiamo bisogno di far sì che quei territori, così come abbiamo fatto in Emilia, possano tornare più belli di com’erano prima dell’alluvione. E ci sono le condizioni sociali ed economiche per farlo. Lo ha dimostrato l’Emilia, è capace di dimostrarlo la Romagna, così come il Bolognese. Di fronte a questo, quindi, ogni passo che si farà per fare in modo che quei 3 miliardi si avvicinino sempre di più ai 9 miliardi troverà il nostro sostegno. Ogni passo che si farà indietro troverà da parte nostra la denuncia del disimpegno. Perché non è accettabile. Ma non lo sarà per nessuno, penso, anche per chi di un’altra parte politica, anche e soprattutto per chi di un’altra parte politica vive quei territori così come li viviamo tutti noi.

Quindi, quando abbiamo presentato i due emendamenti, in parte a uno mi pare che si stia dando corso, perché mi dicono che rispetto al miliardo di cassa integrazione non utilizzato qualcosina è stato staccato per rimettere a disposizione dell’alluvione. Bene. È uno di quei passi su cui noi diamo sostegno. Ma quando abbiamo fatto l’emendamento per spostare quel miliardo dalla CIG alle imprese e ai cittadini, quando abbiamo fatto l’emendamento per proporre di utilizzare il sistema del credito d’imposta stile terremoto o stile sisma 2012 per dare certezza delle risorse, noi non stiamo facendo opposizione al Governo, ma stiamo cercando di fare un servizio a una comunità. Non opposizione al Governo. Perché ci interessa il giusto. A tutti noi interessa il giusto. Fare opposizione al Governo. Perché un’alluvione, un fatto drammatico come quello, non ha colore. Però, porta con sé un sacco di dolore. Porta con sé un sacco di dolore. Il dolore delle persone che, purtroppo, non ci sono più e delle famiglie che piangono quelle persone. Il dolore di chi aveva e ha solo quella casa e non ce l’ha più. Il dolore di chi ha visto trascinare via molti dei suoi beni e dei suoi averi. E noi a quel dolore dobbiamo riuscire a dare una risposta. Quella ferita dobbiamo fare di tutto per poterla rimarginare. Ed è questo l’obiettivo che ci stiamo dando. Ce lo siamo dati fin da subito.

Guardate, il lavoro che è stato fatto, l’intervento sulle somme urgenze ‒ guardo la vicepresidente Priolo, che ha la delega alla Protezione civile ‒ è stato un lavoro enorme. Enorme. Un lavoro importante. 116 milioni di cantieri, credo, solo da parte di Regione Emilia-Romagna, più tutti quelli dei Comuni, che abbiamo messo in campo in tempi rapidissimi, con l’intento di risolvere immediatamente il tema delle somme urgenze.

Così come si sta correndo il più possibile ‒ lo ha detto il consigliere Liverani ‒ per la pulizia dei fiumi. Il consigliere Liverani ci interroga e ci chiede perché stiamo facendo adesso la pulizia dei fiumi. No. La pulizia dei fiumi l’abbiamo sempre fatta. È evidente che oggi ci troviamo in una condizione in cui dobbiamo necessariamente accelerare ulteriormente, perché quei fiumi, quei canali, quei corsi d’acqua, quelle fogne sono pieni di detriti che dobbiamo rapidamente, il più rapidamente possibile portar via per ridurre il rischio il più possibile che possano ripetersi fatti come quelli che abbiamo visto.

A questo si aggiungerà anche uno sforzo che dovremo fare dal punto di vista politico, tutti, a tutti i livelli, dall’Europa al Governo, alla Regione, ai Comuni, di ripensamento dell’assetto idrografico del nostro territorio. È evidente che ci troviamo a fronteggiare eventi che, rispetto ai nostri nonni, che pulivano i canali, come richiamava il consigliere Liverani, hanno una dimensione completamente diversa.

È vero che non sappiamo cosa sarebbe successo se li avessimo puliti nello stesso modo, ma purtroppo non abbiamo un termine di paragone, perché un evento come quello che è successo in Emilia-Romagna non l’abbiamo mai visto nella storia dell’Emilia-Romagna. Neanche quando la pulizia avveniva come diceva il consigliere Liverani.

Questo provvedimento, quindi, sta nel solco di tutte le cose possibili che possiamo e dobbiamo necessariamente fare, sta in quel quadro di azioni che stiamo, insieme al commissario Figliuolo, cercando di mettere in campo, perché per noi il rapporto con il commissario Figliuolo è stato sempre un ottimo rapporto. Lo è stato nel Covid, anche quando per qualcuno non si doveva dare così retta a Figliuolo. E invece noi gli davamo retta anche durante il Covid, perché non ci interessava da chi era stato nominato, ci interessava cosa era chiamato a fare.

All’epoca era chiamato, insieme a noi, a fare in modo che le persone potessero liberarsi del Covid, oggi è chiamato, insieme a noi, a fare in modo che le persone possano vivere in sicurezza nei loro territori, nelle loro case, nella loro terra. E noi gli diamo una mano, così come abbiamo fatto durante il Covid, perché non cambia da chi è stato nominato. La finalità è quella e in quella finalità va aiutato e sostenuto.

Abbiamo creato un tavolo di coordinamento forte, tutte le settimane. Di nuovo richiamo la vicepresidente Priolo, che ci sta lavorando alacremente, e su questo la ringrazio, come tutta la struttura della Protezione civile.

Siamo al massimo della collaborazione possibile e tutto ciò che potremo fare continueremo a farlo. Servirà una mano della Regione per fare in modo che i cantieri possano andare a terra il più velocemente possibile? Lo faremo. Servirà assumere persone per fare questo? Lo faremo, perché è una priorità assoluta della Regione Emilia-Romagna, così come spero e credo continui ad essere una priorità del Governo.

Quindi, proviamo a usare queste risorse, questi 47 milioni nelle nostre disponibilità, per fare cose che il commissario, ad esempio, non può fare, perché, purtroppo, la denuncia che ha fatto la consigliera e relatrice Rontini è una denuncia vera. Sui beni mobili, ad oggi la legge impedisce al commissario di dare i risarcimenti. Quindi, il cittadino che aveva la sua cucina, la sua camera da letto, magari l’aveva appena comprata, magari ce l’ha da un sacco di tempo perché non ha i soldi per poterla cambiare. Quella lì non gliela ridà più nessuno ad oggi, e così vale per le auto.

Sulle auto, che è una delle cose che qui, a prescindere da quello che è il cambiamento climatico, ancora oggi è il mezzo principale di locomozione, poi dovremmo lavorare anche su questo, lì non c’è mai stato supporto da parte di nessuno, di nessun Governo, di nessuna Regione, in nessun Comune.

Abbiamo ritenuto di fare una proposta a quest’aula e ai comitati, anche, lo abbiamo fatto l’altro giorno, per fare in modo che su chi ha perso quell’auto, su chi ha dovuto ripararla, cercheremo di allargare il più possibile il perimetro. Abbiamo fatto degli emendamenti anche per allargare il più possibile il perimetro su tutti i motoveicoli danneggiati, perché possano avere un ristoro quelli che hanno dovuto pagare per ricomprarsi una nuova auto.

Se avessimo chiesto di farlo al commissario, magari usando quelle risorse, non avrebbe potuto farlo perché la legge glielo impedisce. Allora abbiamo ritenuto giusto provare a farlo noi. E lo faremo. Così come abbiamo messo l’accento sul fatto che quelle risorse, anche per il tramite degli enti locali, che sono il contatto più vicino ai cittadini, possano andare alle persone svantaggiate, a quelle che hanno maggiori difficoltà, a quelle che magari davvero una cucina non l’hanno mai cambiata perché non avevano le risorse per poterlo fare.

Allora proviamo a dare una mano innanzitutto a quelle persone in grande difficoltà. Ho letto anche di proposte per avere un’attenzione particolare a chi ha famiglie con portatori di handicap, credo sia giusto. Guardo la consigliera Rontini: su questo c’è ovviamente la disponibilità da parte nostra, da parte di tutti noi a raccogliere questo tipo di istanze.

Così come non vogliamo lasciare indietro il resto. Sappiamo che sulle imprese sono venute avanti alcune operazioni, non ancora da parte del Governo o del commissario, perché ancora non ci sono gli strumenti per poterlo fare. Alcune però sono venute avanti: cerchiamo di capire anche noi cosa possiamo fare.

Vi devo dire la verità: qualcosina abbiamo già provato a farlo, c’era qui prima il collega Colla, c’è qui il collega Corsini, sia sul versante manifattura/artigiano che sul versante commerciale. Abbiamo raccolto le risorse che avevamo messo a disposizione dei Consorzi fidi per metterle a disposizione di quei territori e delle imprese di quei territori affinché possano avere agevolazioni sul credito in un momento in cui i tassi di interesse sono ai livelli che tutti conosciamo.

Se c’è spazio in quei 47 milioni, andiamo a capire cosa possiamo fare anche per le imprese. Poi abbiamo inserito anche l’opportunità, perché come l’ha scritto Pompignoli, lo abbiamo scritto noi, nello stesso modo. Abbiamo scritto: l’opportunità che se c’è qualche infrastruttura sociale di interesse comunitario utile a fare in modo che ci sia socialità, che le persone si possano ritrovare, che siano un servizio per quelle persone e per quelle comunità, allora ci può essere, laddove magari c’è un buco rispetto alla programmazione del commissario la possibilità di intervenire, perché comunque parliamo di scuole, parliamo di infrastrutture sociali.

Proviamo su questo a non dividerci. Proviamo su questo, su queste finalità, poi su tutto il resto capisco che è dibattito, lo comprendo, ma proviamo su questo a non dividerci, non ci capirebbero, e il fatto che la Giunta per prima, memore del rapporto che c’è con l’Assemblea ed ogni tanto anche dei rimproveri che l’Assemblea fa alla Giunta, il fatto che noi stessi riteniamo che quelle delibere, successive all’applicazione di questa legge, debbano passare per la Commissione competente va nella logica di provare a non dividerci, di provare a fare in modo che su questo ci sia il massimo di unità possibile, comprendendo che su altro ci si potrà dividere, perché il momento è poi anche quello dal punto di vista politico (nessuno di noi, come si dice a Ferrara, “è nato nell’orto”).

Due ultime considerazioni. Prima ho sentito il consigliere Facci e anche il consigliere capogruppo Rancan essere un po’ stanchi e corrucciati del fatto che ci sia una parte di quest’aula, a volte anche la Giunta, che se la prenda con il Governo. Capisco, però voglio farvi un esempio, perché tanto ci capiamo sull’esempio: ce ne sono di sindaci di Centrodestra in questa Regione, ce ne sono, sapete bene che ce ne sono, mi capita di incontrare quei sindaci, capita che vengano da me, come da altri colleghi, a chiedere se si può risolvere un problema.

Se (guardo Facci) a qualcuno di quei sindaci chiedessi “caro sindaco di Centrodestra, tu ti fideresti a dare i soldi a Meloni, Salvini e compagni?”, lei cosa farebbe, Facci? Mi farebbe un’interrogazione e farebbe bene, perché io non sono Paolo Calvano del PD, sono Paolo Calvano amministratore di questa Regione, amministratore di tutti i cittadini e di tutte le cittadine di questa Regione.

Purtroppo c’è un viceministro che questa cosa se l’è dimenticata, e noi non possiamo dimenticare che c’è un viceministro che si è chiesto se era giusto dare i soldi per l’alluvione a Schlein e compagni. A me ha fatto male, non perché io sia un iscritto del PD, mi ha fatto male perché è il non riconoscere il ruolo delle Istituzioni, il far predominare l’interesse politico e di parte all’interesse generale. È per questo che quest’aula è così arrabbiata. È per questo che ascoltiamo gli interventi come quelli della consigliera Montalti o di altri. È per questo. Perché abbiamo paura che la politica si insinui dentro uno dei momenti più delicati che sta vivendo la nostra regione. E questa è una cosa che fa male, fa male alle Istituzioni. Spero che saremo capaci di andare oltre.

Chiudo. Abbiamo voluto trattare in questa legge, ovviamente, l’alluvione, ci mancherebbe, ma abbiamo voluto dare un segnale anche a chi ha subìto l’alluvione e poco tempo dopo si è visto arrivare il tornado in casa, mentre era ancora alluvionato. A qualcuno è anche arrivato il terremoto, di quelli lì. A proposito di poli-crisi, di quando si parla di più emergenze contemporaneamente.

Così come siamo molto preoccupati di quello che sta succedendo lungo le nostre coste. Alcuni colleghi, soprattutto di maggioranza, devo dire la verità, avevano sollevato questo tema già da tempo, il tema del granchio blu. Dopo l’incontro che ieri il ministro ha avuto con l’Alleanza delle cooperative, spero sia finita la stagione del “mangiamo il granchio blu”. Ci sarà anche quella stagione, dove lo possiamo mangiare e dove possiamo promuoverlo in tutti i modi che vogliamo. Però, prima che arrivi quella stagione, dobbiamo fare in modo che non ci sia una stagione nella quale tutta la molluschicoltura viene devastata da questo flagello. Prima facciamo così. Poi decidiamo come usare il granchio. È chiaramente un’opportunità, ma solo nel momento in cui non diventa un flagello. Allora diventa un’opportunità.

Chiudo ringraziando di cuore l’Assemblea legislativa. Penso che sia tra i record di questa legislatura, certamente anche delle legislature passate, la tempistica con cui siamo riusciti ad arrivare ad approvare una legge così. È un merito enorme di questa Assemblea. Lo dico ai consiglieri, alle consigliere. Siatene orgogliosi, perché questo è quello che si aspettano i cittadini da noi. Se lo aspettano dalla Giunta, dal potere esecutivo – ci mancherebbe, si chiama “potere esecutivo” – ma se lo aspettano anche dal potere legislativo, se lo aspettano anche dall’Assemblea. Quello che avete fatto ha un grande valore. È una di quelle cose che si possono raccontare anche ai consiglieri che verranno dopo e dire “guardate che noi, quando c’era un’emergenza, ci siamo mossi e in venti giorni abbiamo approvato una legge”.

Ringrazio la consigliera Rontini, ringrazio il consigliere Liverani, ringrazio il consigliere Caliandro per il lavoro fatto in Commissione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Assessore Calvano…

 

CALVANO, assessore: Ho finito, presidente.

Ringrazio tutti. Ringrazio chi (sono lassù) ha lavorato al testo cercando di fare la cosa migliore possibile nei tempi più brevi possibili. Lo ringrazio. Tutti li ringrazio, tutto l’ufficio, perché so che è difficile, perché ogni tanto la politica cambia anche un po’ orientamento, ogni tanto cambia idea, magari in una notte ed entro la mattina bisogna riscrivere le cose. Però, ci siete sempre quando vi chiediamo anche di fare questo.

Anche questo è un piccolo elemento di orgoglio per voi e per l’Emilia-Romagna. Grazie mille a tutti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano. Giusto qualche minuto in più per spiegare bene il provvedimento.

Passiamo adesso all’esame dell’articolato.

Prima nominiamo le scrutatrici: consigliera Bondavalli, consigliera Mori, consigliera Catellani.

Partiamo dall’esame dell’articolato e più precisamente dall’articolo 1, sul quale insiste un emendamento, l’emendamento a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ora mettiamo in votazione l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 2, sul quale insistono 9 emendamenti: il primo emendamento è l’emendamento n. 5, a firma dei consiglieri Liverani e Pompignoli; emendamento n. 16, a firma dell’assessore Calvano; emendamento n. 19, a firma della consigliera Castaldini; emendamento n. 6, a firma dei consiglieri Liverani e Pompignoli; emendamento n. 3, a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri; emendamento n. 7, a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani; emendamento n. 4, a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri; emendamento n. 8, a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani; infine, emendamento n. 9, sempre a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani.

Dibattito generale. Prego, consigliera Rontini.

 

RONTINI: Solo perché lo citava prima la consigliera Castaldini nel suo intervento, per riferirmi al suo emendamento, che è il numero 19. In sede di audizione, a margine di quella, si è parlato di questo tema che lei sollecita.

Ha ragione quando specifica nell’illustrazione che le categorie di mezzi ad uso invalidi a cui fa riferimento non sono ricomprese nei veicoli. Lavoreremo per dare risposta relativamente al tema della fragilità e dell’allargamento anticipato dall’assessore Calvano, che facevano nel suo intervento, così anticipo anche quello che sarà il nostro voto favorevole sull’emendamento 2 all’articolo 3 della consigliera Evangelisti e degli altri colleghi di Fratelli d’Italia.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dibattito generale sugli emendamenti all’articolo? Prego, consigliera Evangelisti.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Solo per illustrare l’emendamento (per noi n. 4, per voi, credo, n. 3) all’articolo 2 perché non l’ho in realtà illustrato, anche se è stato citato, nel mio intervento.

Chiediamo, dopo le parole “in particolare di situazioni di fragilità economica e sociale”, di aggiungere, perché riteniamo siano situazioni degne di essere tenute in considerazioni “e delle famiglie e dei nuclei in cui siano presenti persone con disabilità”, e ne auspichiamo l’approvazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri? Non ho altri.

Mettiamo in votazione gli emendamenti.

Partiamo dall’emendamento n. 5, a firma Liverani e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Emendamento n. 5, Liverani e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Siamo all’emendamento n. 16, a firma dell’assessore Calvano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’emendamento n. 19, a firma della consigliera Castaldini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Siamo all’emendamento n. 6, a firma dei consiglieri Liverani e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Siamo all’emendamento n. 3, a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’emendamento n. 7, a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

Siamo all’emendamento n. 4, a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Siamo all’emendamento n. 8, a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Siamo arrivati all’ultimo emendamento che insiste sull’articolo 2, l’emendamento n. 9, a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ora votiamo l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 3, su cui insiste l’emendamento n. 2, a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 2, a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Siamo all’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 4, su cui insistono 3 emendamenti: emendamento n. 10, a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani; emendamento n. 17, a firma dell’assessore Calvano; emendamento n. 11, sempre a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione gli emendamenti.

Emendamento n. 10, a firma Pompignoli e Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 17, a firma dell’assessore Calvano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 11, a firma Pompignoli e Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo arrivati all’articolo 5.

Sull’articolo 5 insiste un emendamento, a firma Pompignoli e Liverani, l’emendamento n. 12.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione l’emendamento n. 12, a firma Pompignoli e Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Passiamo, quindi, alla votazione dell’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo, adesso, all’emendamento n. 13, a firma Pompignoli e Liverani, che istituisce un nuovo articolo. L’emendamento è il n. 13.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Prego, consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Su questo articolo, che è l’articolo 5-bis, noi avevamo provato a inserire in questo PDL, che è “Misure a sostegno dei territori colpiti da alluvioni” e altro, sull’altro mettere qualche risorsa o, comunque, provare a mettere qualche risorsa anche per quanto è accaduto a settembre del 2023 sul sisma delle zone colpite dal terremoto che sono state comunque disagiate. Questo perché? Perché, comunque, essendo un provvedimento, questo, urgente, di risorse che si intendono mettere a disposizione come Regione Emilia-Romagna, credo che sia la sede opportuna per affrontare la tematica della problematica.

Credo che – almeno così ho potuto intendere – questo emendamento non verrà accolto. Questo è un po’ spiace. Cerchiamo, però, di capire se, su questo evento, riusciamo a trovare, nelle pieghe del bilancio, qualche risorsa in più per aiutare i Comuni che oggi si trovano in difficoltà.

Questo è l’intento dell’emendamento. Vediamo un po’ se la maggioranza intende fare qualcosa.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Dibattito generale. Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie. La sollecitazione che fa il consigliere Pompignoli è certamente degna di attenzione. Come sa, per quanto riguarda la Romagna faentina, il Comune di Brisighella, che è quello più vicino a Marradi, ad esempio, sono tuttora in corso i sopralluoghi dei tecnici dell’Agenzia di Protezione civile, di concerto con le Amministrazioni locali. Quindi, siamo in una fase ancora di accertamento e di messa a fuoco puntuale di quello che è successo. Abbiamo altre sedute dell’aula nelle prossime settimane, non a grande distanza. Una volta che avremo più chiaro quant’è l’entità dei danni, penso che, come suggeriva lui, nelle pieghe di bilancio, la Regione come non si è mai sottratta a rispondere e ad accompagnare i territori e le comunità di fronte alle emergenze, tutte, dal granchio blu, all’alluvione, al fortunale, saremo in condizione, tra qualche giorno, di capire meglio quello che serve per eventualmente andare a completare quella che sarà la risposta del Governo. Su questo abbiamo necessità, per essere più realistici e più concreti, di prenderci un po’ di tempo. Anticipo qui l’intervento che riguarderà anche l’ordine del giorno che ha presentato sempre sullo stesso tema. Magari lo si può riscrivere e farlo diventare una risoluzione da depositare anche assieme in uno dei prossimi Consigli regionali. Suggerisco di allargare l’elenco dei Comuni che ha fatto in quell’ordine del giorno al Comune di Brisighella. A me sta a cuore anche il Comune di Brisighella, anche se è governato da un sindaco di un altro colore, ma magari è una svista, e di non concentrarsi solo sul territorio forlivese, ma anche su quello ravennate e su quello di tutti i Comuni e i territori colpiti.

L’invito, quindi, è a prenderci insieme solo il tempo necessario che serve ad inquadrare la situazione e capire, di concerto col Governo, cosa poter fare per essere al fianco delle popolazioni colpite dal terremoto dei giorni scorsi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 13, a firma Pompignoli e Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Abbiamo l’emendamento n. 18, che istituisce un nuovo articolo. L’emendamento è a firma della consigliera Rontini.

Dibattito generale. Prego, consigliera Rontini.

 

RONTINI: Grazie. Pochissimi secondi per illustrarlo, perché penso che sia l’unico tema che ha a che fare con il progetto di legge che andremo tra poco a votare, di cui non ci siamo occupati.

L’ho depositato io, tra l’altro a nome e per conto della vicepresidente Priolo, perché la sollecitazione è arrivata da lei.

L’emendamento, nell’intento di supportare i cittadini residenti nei Comuni colpiti dagli eventi alluvionali con la disposizione che sottoponiamo al voto dell’aula, posticipa al 31 marzo 2024 l’applicazione delle limitazioni strutturali ed emergenziali alla circolazione dei veicoli diesel euro 4 e le limitazioni emergenziali dei veicoli diesel euro 5 previste dalle disposizioni normative regionali in materia di tutela della qualità dell’aria.

Mi vien da dire che va a completare il pacchetto di misure per le auto rottamate, riparate o vendute e quelle invece ancora in uso, che però dovrebbero confrontarsi con i vincoli del Piano dell’aria per consentire alle famiglie di continuare a spostarsi e ad avere almeno un mezzo, un veicolo a disposizione negli spostamenti quotidiani che siano necessari per ragioni della famiglia o di lavoro.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

È nota la problematica legata a questo emendamento, nel senso che noi abbiamo fatto battaglie sul rinvio della circolazione delle auto diesel Euro 4 ed Euro 5 in ragione proprio del Piano dell’aria e del divieto che c’è stato e c’è con questa legge, quindi trova ovviamente accoglimento dai nostri banchi questo tipo di emendamento. Sono curioso di vedere cosa farà Europa Verde, perché su questo tema si è battuta in tutte le salse e dappertutto, dicendo che era assolutamente improcrastinabile ogni tipo di proroga rispetto ai diesel, quindi su questo tema sarebbe veramente interessante capire Europa Verde cosa farà.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliere Cuoghi.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Questa è una materia su cui siamo sempre stati molto scettici. Ovviamente nessuno nega il cambiamento climatico, sulle cause abbiamo idee e opinioni diverse. È sempre stato vessato l’uso dell’auto privata come causa principale, qui ora si vuole estendere quelle manovre che si ritenevano risolutive, importantissime, improcrastinabile, si vogliono mantenere per una zona nemmeno tanto circoscritta, perché i Comuni ricompresi in questa emergenza riguardano praticamente l’intera Romagna e buona parte anche dell’Emilia per tutto quello che riguarda la parte montana, le frane, eccetera.

 Delle due l’una, cioè o veramente possiamo continuare ad utilizzare le nostre auto oppure le dobbiamo fermare, e su questo dobbiamo, secondo me, fare una scelta. Credo che questo emendamento proposto rappresenti proprio il fatto che a queste misure nessuno in realtà crede veramente e che, quando è ora di trattare di cose serie, come questa emergenza ci impone, quelle che sono cose di minor conto come le soluzioni proposte vengono di fatto ritirate.

Comunque, proprio per questa incoerenza che si mostra dietro a questo emendamento il nostro voto sarà di astensione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliera Rontini.

 

RONTINI: Consigliere Cuoghi, come si fa a non riconoscere che siamo di fronte ad una situazione di emergenza e che con questo emendamento, sul quale ho capito che vi astenete, stiamo semplicemente mettendo in condizioni le famiglie e i lavoratori quotidianamente di spostarsi? Non riesco a capire perché neghiate la situazione di emergenza in cui vivono i nostri concittadini emiliano-romagnoli, immagino che sia lo stesso motivo per cui continuate a dire, anzi l’ha fatto lei, lo specifico, nel suo intervento, che le risorse in realtà sono già arrivate.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Velocissimamente, visto che per l’ennesima volta sono stata chiamata in causa.

Non ho nessun problema a ribadire l’emergenza climatica, l’emergenza smog. Siamo sicuramente una delle aree più inquinate d’Europa. Non lo inventano i Verdi. È così. Fa bene cercare di orientare la motorizzazione privata al trasporto pubblico locale. Chi non può fare a meno dell’auto, ha l’auto elettrica. Dopodiché, queste sono persone che hanno perso tutto. Quindi, Europa Verde ritiene che per qualche mese possono continuare a usare la loro auto. Siamo anche, come si suol dire, deboli di cuore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Mettiamo in votazione l’emendamento n. 18, a firma Rontini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo arrivati all’articolo 6, su cui insiste l’emendamento n. 14, a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 14, a firma Pompignoli e Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo arrivati all’emendamento n. 15, che istituisce un nuovo articolo, a firma Pompignoli e Liverani.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Solo per anticipare il nostro voto favorevole. L’introduzione della clausola valutativa che ci propongono i consiglieri Pompignoli e Liverani va nella direzione di assicurare la massima trasparenza possibile sull’utilizzo di queste risorse, e non possiamo che essere d’accordo, dal momento che anche in altre emergenze questa Regione ha rendicontato, euro per euro, come sono state spese. È bene che lo si faccia con cadenza semestrale anche in sede di Commissione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri interventi? No.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 15, a firma Pompignoli e Liverani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo arrivati all’ultimo articolo, l’articolo 7.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora siamo arrivati agli ordini del giorno. Ricordo che ne abbiamo nove.

Apriamo il dibattito generale su tutti gli ordini del giorno, se c’è qualcuno che vuole intervenire. Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Velocissima.

Penso che sia doveroso dire che voteremo l’ordine del giorno 1, a firma della consigliera Piccinini, che fin dalla seduta di Commissione ci ha chiesto di riconoscere una maggiore virtuosità a chi interverrà in sede di ricostruzione con criteri di sostenibilità.

Penso che sia una sfida che ci riguardi tutti e penso che sia l’oggetto della prossima discussione che saremo chiamati a fare anche qui in aula.

L’emendamento n. 2 è quello sul terremoto, di cui dicevo prima, che suggerisco di aggiornarlo ed eventualmente riformularlo come risoluzione, anche potendo lavorare ad un testo condiviso.

Sull’ordine del giorno n. 3, a firma del consigliere Liverani, ho depositato, concordandoli con lui, nel senso che glieli ho fatti vedere, ne abbiamo discusso, alcuni emendamenti e quindi, dopo aver votato gli emendamenti, voteremo anche l’ordine del giorno 3.

Così come voteremo l’ordine del giorno 4, a firma del consigliere Mastacchi, su cui, insieme, a sua prima firma, abbiamo depositato degli emendamenti.

Voteremo l’ordine del giorno 5, a firma Facci e Mastacchi sul tema del granchio blu e, naturalmente, voteremo gli ordini del giorno n. 6, n. 7, n. 8 e n. 9, che sono quelli depositati dalla maggioranza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Altri vogliono intervenire? No.

Mettiamo allora in votazione gli ordini del giorno, per alzata di mano, partendo dall’ordine del giorno n. 1, a firma dei consiglieri Piccinini e Amico.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Con voto elettronico.

Dichiaro aperta la votazione dell’ordine del giorno n. 1, a firma dei consiglieri Piccinini e Amico.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 25

Astenuti 15

 

È approvato.

 

Siamo arrivati all’ordine del giorno n. 2, a firma del consigliere Pompignoli.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: È rimasto acceso, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Okay.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 2, a firma del consigliere Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Siamo arrivati all’ordine del giorno n. 3, a firma del consigliere Liverani, su cui insistono due emendamenti, entrambi a firma della consigliera Rontini.

Prima di metterli in votazione, chiedo al consigliere Liverani l’assenso.

Non so se ci sono interventi sugli emendamenti, altrimenti li mettiamo in votazione. Nessuna richiesta di intervento.

Partiamo dall’emendamento n. 1, a firma della consigliera Rontini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 2, a firma della consigliera Rontini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo arrivati, quindi, alla votazione sull’ordine del giorno n. 3, a firma del consigliere Liverani.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Benissimo, con voto elettronico.

Dichiaro aperta la votazione sull’ordine del giorno n. 3.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 34

Contrari 1

Astenuti 2

 

È approvato.

 

Siamo arrivati all’ordine del giorno n. 4, a firma del consigliere Mastacchi. Su questo ordine del giorno insistono due proposte di emendamento, a firma dei consiglieri Mastacchi e Rontini.

Non so se qualcuno voglia intervenire sugli emendamenti, altrimenti mettiamo in votazione l’emendamento n. 1, a firma dei consiglieri Mastacchi e Rontini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 2, a firma Mastacchi e Rontini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 4, a firma del consigliere Mastacchi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

(L’Ordine del giorno 7380/4 oggetto 7456 è approvato all’unanimità dei votanti)

 

Siamo arrivati all’ordine del giorno n. 5, a firma dei consiglieri Facci e Mastacchi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 7380/5 oggetto 7457 è approvato all’unanimità dei votanti)

 

Ordine del giorno n. 6, a firma dei consiglieri Rontini, Zappaterra, Amico, Pigoni ed altri.

Non so se qualcuno vuole intervenire. No.

Mettiamo in votazione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 7380/6 oggetto 7458 è approvato a maggioranza dei presenti)

 

Ordine del giorno n. 7, a firma dei consiglieri Bulbi, Zappaterra, Rontini ed altri.

Qualcuno vuole intervenire? Consigliere Bulbi, prego.

 

BULBI: Grazie, presidente.

Abbiamo tutti davanti agli occhi le immagini dei tanti cittadini disperati per aver perso tutto e, in tanti casi, dover uscire fuori di casa nell’incertezza di quando e se rientrare nella propria abitazione o di riavviare la propria attività, ma anche dei tantissimi volontari che, immersi nel fango, cantavano “Romagna mia”.

Al di là dell’immediato coinvolgimento emotivo e della ‒ consentitemi ‒ a tratti anche un po’ stucchevole narrazione sulla proverbiale tempra emiliano-romagnola, acquista particolare e struggente significato il passaggio sulla voglia di tornare nella propria casa, se calato nel contesto di chi in mezzo a quel fango ha perso tutto o non ha la possibilità di tornare da nessuna parte, di chi non ha più qualcuno da cui tornare, di chi sta ancora cercando di riappropriarsi di anni di ricordi confusi dalla furia delle acque. Può sembrare un’introduzione un po’ retorica, ma ritengo, invece, che sia il fulcro di qualsiasi atto di una Pubblica amministrazione, a partire dalle persone, ricordarsi che dietro ogni numero, ogni singolo numero ci sono esseri umani. Invece, in questi mesi abbiamo parlato di numeri, abbiamo rilanciato cifre, ingaggiando una guerra asettica, in cui l’asticella si porta sempre al ribasso. Al ribasso quando si vuole negare la portata eccezionale di un evento che, tra alluvione in pianura e dissesto idrogeologico nei territori collinari e montani, ha rappresentato la terza peggiore catastrofe naturale a livello globale nel 2023. Al ribasso quando si è voluto ridimensionare la stima dei danni effettuata dalla nostra Regione. Al ribasso quando adesso ci si adopera per sottrarre piuttosto che aumentare le risorse da mettere a disposizione.

Adesso, da notizie di stampa, apprendiamo che le risorse già stanziate per le zone alluvionate e danneggiate da frane e dissesto idrogeologico potrebbero essere reincassate dallo Stato per mancato utilizzo. Nello specifico, la questione riguarda le somme residue dei 900 milioni di euro destinati agli ammortizzatori sociali, di cui finora ne sono stati richiesti 30, e dei 300 milioni di euro destinati ad aiutare le imprese dell’export, di cui attualmente sono stati impiegati circa 12-13 milioni. Parliamo, dunque, di oltre 1 miliardo di euro che restano inutilizzati e che rischiano di tornare nei Ministeri anziché andare a famiglie e imprese alluvionate ed Enti locali interessati. Una notizia che, se confermata, rappresenterebbe un duro colpo per la popolazione già provata dall’alluvione.

Con questo progetto di legge andiamo a distribuire quasi 50 milioni di euro provenienti dalle donazioni, che si aggiungono ad altri provvedimenti che abbiamo attivato fin dai primi tragici momenti. Al di là dei facili proclami a favore di telecamera, abbiamo tutti vissuto direttamente la drammaticità di quei momenti e sappiamo che queste risorse andranno ad aiutare i nostri concittadini, quelli che si sono rimboccati le maniche perché sono in grado di farlo, ma che non per questo devono essere lasciati al loro destino, perché i romagnoli hanno una marcia in più, cosa che è anche vera. Non lo facciamo solo e soltanto perché si tratta di nostri concittadini, ma perché i principi basilari di uno Stato democratico prevedono un intervento corale, ognuno per le proprie sfere di competenza, a meno che il concetto di sussidiarietà non serva solo a sterili discorsi di circostanza.

Per questo motivo, con questo ordine del giorno, impegniamo la Giunta: ad attivare un confronto serrato con il Governo, in modo da ottenere le risorse aggiuntive necessarie per garantire il completo risarcimento dei danni subiti dai privati, cittadini ed aziende, e la piena ricostruzione delle aree colpite dall’alluvione, sia nelle pianure che nelle zone collinari e montane, dove si sono verificati danni ingenti a causa di frane e dissesti idrogeologici, così come fra l’altro promesso durante le visite nei luoghi alluvionati; ad assicurare che i fondi precedentemente stanziati siano confermati dal Governo e che non vengano deviati per altri scopi, se non quelli relativi a sostenere famiglie, imprese ed Enti locali per la ricostruzione post alluvione e il pieno indennizzo dei danni subìti a causa delle esondazioni e delle frane; a sollecitare il Governo ad attuare la massima celerità nell’adozione dei provvedimenti necessari per affrontare l’emergenza alluvionale e rendere le misure immediatamente fruibili da cittadini, imprese e Comuni, attraverso la semplificazione delle procedure burocratiche, la riduzione dei tempi di istruttoria e la garanzia di trasparenza e controllo; a predisporre e pubblicare i bandi per l’accesso alle misure di sostegno economico regionali previste dall’intervento legislativo in oggetto, con celerità e garantendo una diffusione capillare delle informazioni, facilitazione dell’accesso ai benefici da parte dei soggetti interessati; ad invitare i parlamentari eletti nelle circoscrizioni emiliano-romagnole a sostenere tutte le iniziative volte a semplificare le procedure di risarcimento e ricostruzione, a garantire tempi rapidi per tali processi ed elargire le risorse necessarie richieste da Regione ed Enti locali; ad invitare i parlamentari europei eletti nelle circoscrizioni emiliano-romagnole a promuovere iniziative volte a sensibilizzare le Istituzioni europee competenti affinché i fondi della solidarietà europei siano erogati tempestivamente per far fronte alla situazione emergenziale nelle aree colpite e far sì che le promesse fatte dalla presidente della Commissione europea siano mantenute.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bulbi.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 7, a prima firma Bulbi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 7380/7 oggetto 7459 è approvato a maggioranza dei presenti)

 

Siamo all’ordine del giorno n. 8, a firma Rossi, Bulbi, Gerace, Caliandro ed altri.

Consigliera Rossi, prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Con la legge in approvazione oggi in aula alla Regione Emilia-Romagna, insieme ad altre misure emergenziali, stanzia immediatamente 1 milione di euro per ristorare i pescatori dei danni economici subìti a causa della proliferazione del granchio blu. Se n’è parlato ampiamente in questi mesi e se n’è parlato ampiamente durante il percorso che velocemente questa legge ha fatto nelle Commissioni, ma anche oggi, qui in aula.

Oggi si può dire che anche il Governo italiano, dopo il tavolo che è stato convocato ieri al MASAF, si è mosso e ha dichiarato, almeno questo è stato l’annuncio del ministro Lollobrigida, uno stanziamento di ulteriori 10 milioni di euro dopo i 2,9 milioni già previsti per il comparto pesca, danneggiato dall’invasione del crostaceo infestante. Tuttavia, noi siamo convinti che serva fare ancora di più, soprattutto per i produttori di vongole della costa emiliano-romagnola perché il Piano nazionale di fatto stanzia risorse per tutta Italia. Penso di poter dire però che siamo noi ad aver avuto i danni più gravi, e anche a chiedere una maggiore attenzione. Era volontà presentare questo ordine del giorno per sollecitare il Governo a promuovere nuove azioni significative, strutturali e urgenti al fine proprio di affrontare l’emergenza della prolificazione del granchio blu, anche stanziando ulteriori e adeguati ristori, e anche proprio per poter in questo modo dare una risposta importante ai nostri pescatori. Inoltre, riteniamo, e qui lo chiediamo, appunto, che debba essere dichiarato lo stato di emergenza nazionale per l’incontrollata proliferazione, così com’è stato già richiesto dal presidente Bonaccini, così come dell’assessore Mammi.

Sarebbe inoltre opportuno autorizzare a livello nazionale, temporaneamente, ovviamente, solo in questa fase emergenziale, tutti gli strumenti di pesca disponibili per raccogliere il granchio blu. È necessario infatti bonificare completamente le aree dedicate, in particolare alla coltura delle vongole, per poterle poi far tornare produttive. Servono quindi queste misure straordinarie, eccezionali, servono in fretta, ed è questo che chiediamo con questo ordine del giorno, per il quale chiedo il voto elettronico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rossi.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Rispetto all’ordine del giorno esprimiamo un po’ di sorpresa. Ovviamente, la tematica è di interesse e riteniamo sia assolutamente attenzionata dal Governo, ne avevo fatto menzione anche nell’intervento introduttivo questa mattina, dando atto che l’Alleanza Cooperative ha sospeso lo stato di agitazione a fronte del tavolo di ieri, proprio perché il Governo, il Ministero e il ministro Lollobrigida, nonché il presidente della Commissione Agricoltura De Carlo hanno accolto in pratica tutte le richieste che erano state loro proposte. Parte di queste richieste, anzi tutte sono contenute in questo ordine del giorno.

Sulla richiesta di stato di emergenza proprio alla fine di agosto, all’incontro che c’è stato a Goro, alla presenza dell’Alleanza Cooperative, del ministro Lollobrigida, ma anche dell’assessore Mammi, a domanda specifica il ministro Lollobrigida ha spiegato perché in questo momento non è possibile concedere lo stato di emergenza. In quell’occasione anche l’assessore Mammi ne ha preso atto, quindi mi sembrava che ci fosse convergenza sul punto. Si tratta soltanto di un discorso legato alla quantificazione economica, impossibile in questo momento, quindi anche un discorso giuridico e amministrativo.

Per questo motivo, non certo perché la tematica da parte nostra non è stata attenzionata e non lo sarà, e proprio perché, seppur ne riconosciamo l’emergenza, voteremo contro questo ordine del giorno, perché ci sembra un po’ superato dai fatti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Evangelisti.

Prego, consigliera Rossi.

 

ROSSI: Io credo che superato non lo sia, motivo per il quale abbiamo convintamente presentato questo ordine del giorno. Comunico solo un dato, oltre a quelli che abbiamo dichiarato e letto: nella giornata di ieri, al largo di Rimini, a circa 10-12 miglia una sola barca ha pescato 2 quintali di granchi blu, quindi è un’emergenza vera, un’emergenza che abbiamo incontrato e affrontato in questi ultimi mesi, pur avendo anche presentato una risoluzione, portata anche all’attenzione di questa Assemblea legislativa nel giugno dello scorso anno.

È un’emergenza che, se non si debella in fretta e non si interviene con i ristori adeguati per le attività del nostro territorio, che certamente a livello nazionale possono dire la loro, sarà complicato anche gestire e affrontare quello che sarà il prodotto e insieme le aziende e i lavoratori nei prossimi mesi e nei prossimi anni.

Anche per questo abbiamo sostenuto e votato favorevolmente l’ordine del giorno che è stato presentato dai colleghi Facci e Mastacchi. È fondamentale intervenire subito e lo stato di emergenza ci dà anche questo tipo di possibilità. È una risposta concreta che serve a tutto il nostro territorio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Ci tengo a ribadire e, magari, a esplicitare meglio quanto già detto. Non è che noi non siamo a conoscenza del problema, non ne prendiamo atto, non lo stiamo affrontando. A nostro avviso, è del tutto evidente ‒ mi pare che anche l’intervento della consigliera Rossi lo abbia confermato ‒ che ci sembra superato dai fatti, ma è anche strumentale. Perché? Perché è stato lo stesso ministro Lollobrigida a spiegare che in questo momento c’è l’impossibilità, non la volontà di non decretare lo stato di emergenza, l’impossibilità, per un motivo oggettivo e normativo. Quindi, è soltanto una questione di tempistica. Ribadire che ieri i pescatori a Rimini erano in difficoltà, così come suppongo che, purtroppo, lo saranno anche domani e nei prossimi giorni, perché non sarà semplice debellare questa situazione, lo trovo strumentale rispetto a un problema che ha trovato, anche qua, la risposta positiva anche da parte dell’Alleanza delle cooperative, non un mese fa, ma ieri, tant’è che è stata sospesa l’agitazione. Per noi, è strumentale.

Questo non vuol dire che non ci interessiamo al tema. Abbiamo anche noi votato a favore dell’altro ordine del giorno. Ci sembra che, in qualche modo, si cerchi uno strapuntino su un tema rispetto a cui avevamo trovato anche in quest’aula la convergenza, depositando una risoluzione congiunta, che probabilmente nemmeno oggi riuscirà ad andare al voto, ma che dovrà andare, a prima firma sua e a seconda firma della sottoscritta.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 8, a prima firma Rossi.

Favorevoli?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Viene chiesto il voto elettronico.

Dichiaro aperta la votazione sull’ordine del giorno n. 8.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 37

Favorevoli 23

Contrari 14

 

È approvato.

 

Passiamo all’ultimo ordine del giorno, l’ordine del giorno n. 9, a firma dei consiglieri Montalti ed altri.

Qualcuno vuole intervenire? Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Su questo, presidente, notando anche che l’opposizione sta tenendo su la maggioranza su questi provvedimenti, perché non avrebbero neanche il numero legale, ma questo è un tema legato al fatto che questa è l’importanza che danno a questo progetto di legge. Anche il presidente Bonaccini non è stato assolutamente presente in questi due giorni. Però, a prescindere da questi ragionamenti, su questo ordine del giorno, che dà comunque un impegno a tenere in massima considerazione quanto è emerso durante l’audizione del 22 settembre 2023 – lo mettono in un ordine del giorno, va bene, ed è quello che noi abbiamo auspicato sin dall’inizio – votiamo favorevolmente, però, per parti separate. Dall’ordine del giorno collegato, quindi dal “premesso che” fino ad “attività” votiamo contro e dal “considerato che” fino a “fragilità” votiamo a favore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Anche noi chiediamo il voto per parti separate, suddividendolo per sezioni. Quindi, il “premesso che” è una parte. Il “rilevato che” è un’altra parte. Il “dato atto che” è un’altra parte. Il “considerato che” è un’altra parte. Infine, l’impegno per la Giunta.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 9.

Ricordo che sono collegati i consiglieri Fabbri, Paruolo e Felicori, che stanno votando in coerenza con i propri Gruppi.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno per parti separati, come è stato richiesto.

La prima parte va da “premesso che” fino al primo paragrafo “coinvolti dall’alluvione”.

Mettiamo in votazione questa prima parte.

Favorevoli? Contrari?

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(L’Ordine del giorno 7380/9 oggetto 7461 prima parte è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Seconda parte: “rilevato che aziende colpite”.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(L’Ordine del giorno 7380/9 oggetto 7461 seconda parte è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Terza parte: “dato atto che fino alla ripresa delle attività”.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata

(L’Ordine del giorno 7380/9 oggetto 7461 terza parte è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Quarta parte: “considerato che” fino a “i cittadini alluvionati”.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(L’Ordine del giorno 7380/9 oggetto 7461 quarta parte è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Siamo all’ultima parte: “tutto ciò premesso e considerato impegna la Giunta” fino alla fine “in condizioni di fragilità”.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(L’Ordine del giorno 7380/9 oggetto 7461 quinta parte è approvata all’unanimità dei votanti)

 

Abbiamo concluso gli ordini del giorno.

Siamo, quindi, arrivati alla votazione finale del progetto di legge.

Ricordo che questa votazione avviene tramite dispositivo elettronico.

Dichiaro aperta la votazione sul progetto di legge 7380.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Presenti 39

Favorevoli 24

Astenuti 14

 

È approvato.

 

OGGETTO 3568

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: “Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione dei biodistretti”. (75) A firma della Consigliera: Zamboni

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 3568/1 oggetto 7462 – Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati adesso all’oggetto 3568: progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri recante: “Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione dei biodistretti”, a firma della consigliera Zamboni.

Il testo è stato licenziato dalla Commissione Politiche economiche nella seduta del 12 settembre, con il seguente titolo: “Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione dei distretti del biologico”.

È un progetto di legge composto da 12 articoli.

La relatrice della Commissione, consigliera Zamboni Silvia, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il relatore di minoranza, consigliere Rainieri Fabio, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Su questo oggetto insistono 4 proposte di emendamento: 2 a firma del consigliere Rainieri; 2 a firma dei consiglieri Zamboni e Daffadà.

Partiamo, quindi, con la relazione della relatrice della Commissione, consigliera Zamboni. Prego, consigliera.

 

ZAMBONI, relatrice della Commissione: Grazie, presidente.

Vista l’ora e vista l’intensità dei lavori precedenti, cercherò di essere molto sintetica in questa relazione introduttiva. Del resto, abbiamo fatto diverse sedute di Commissione, c’è stata anche una giornata di udienze conoscitive con le associazioni dei produttori e i comitati di biodistretti in via di formazione che sono intervenuti, quindi il confronto è già stato ampio.

Voglio iniziare dai ringraziamenti, ringraziamenti all’Assessorato alle politiche agricole, ai colleghi che hanno contribuito a migliorare la legge con le loro proposte di emendamento, ai comitati dei distretti bio in formazione, con i quali c’è stato veramente un confronto molto intenso nei mesi scorsi e ripetuto.

Non da ultimo, ringrazio i miei collaboratori, in particolare il dottor Mugnaini, che ha seguito con me il percorso del progetto di legge.

Vorrei partire da alcuni dati. La nostra regione è una regione tra le più spinte e avanti nella diffusione del biologico. Stando infatti all’ultimo Rapporto sull’agricoltura biologica redatto dalla Regione con i dati aggiornati al 2002, l’Emilia-Romagna conta 7.730 imprese biologiche attive, con un incremento di quasi il 6 per cento rispetto al 2021. È un dato questo che a livello nazionale la pone al quinto posto tra le Regioni per numero di imprese che producono, trasformano o commercializzano prodotti biologici. In aggiunta, ricordo anche che con il metodo biologico, quindi quello che non fa uso di pesticidi, diserbanti, erbicidi, sostanze di sintesi chimica, in Emilia-Romagna si è già raggiunto oltre il 19 per cento della superfice coltivata totale, quindi della superficie agricola usata.

La legge che è in discussione oggi disciplina, riconosce, promuove e favorisce la libera aggregazione dei soggetti partecipanti ad un sistema produttivo locale, costituito da agricoltori biologici, da allevatori, da trasformatori biologici, ma anche da cittadini, associazioni, Comuni che si mettono insieme a costituire questi distretti del biologico, al fine di incentivare sul territorio regionale la cultura del bio, dando quindi vita a un modello di sviluppo sostenibile, conciliabile con i bisogni delle comunità presenti sul territorio e non in contrasto con la tutela della biodiversità.

La legge riprende quanto indicato dal decreto legislativo del dicembre dell’anno scorso, che ha fissato le linee base per la costituzione dei distretti del biologico, demandando alle Regioni l’emanazione di leggi regionali o di altri provvedimenti che devono sovrintendere all’istituzione dei biodistretti nei vari territori.

Quali sono gli obiettivi? Migliorare e valorizzare la filiera del biologico, dalla produzione al confezionamento, alla vendita, alla distribuzione, migliorare i rapporti commerciali tra i diversi soggetti, quindi anche incrementando quelle forme di vendita diretta al consumatore che sono i mercatini, valorizzare le attività legate all’agricoltura bio, come la vendita diretta ma anche l’attività agrituristica, e l’offerta di prodotti biologici nella ristorazione pubblica e collettiva, il turismo rurale, culturale ed enogastronomico. Quindi, nel complesso promuovere e sostenere azioni finalizzate alla valorizzazione e alla conservazione della biodiversità agricola, naturale, del paesaggio, del patrimonio storico, culturale e anche della zootecnia, sostenendo e coordinando le iniziative di promozione anche dell’immagine del territorio, a seconda anche di tipicità che lo possono caratterizzare.

L’obiettivo di contribuire con queste “cellule di sostenibilità” diffuse sul territorio, quindi comunità dedicate alla sostenibilità, è quello di eliminare le sostanze chimiche che riducono la fertilità dei suoli, inquinano le falde acquifere.

L’altro fronte su cui si muove questa filiera di attività è il sostegno all’apicoltura, in quanto attività fondamentale per la salvaguardia della biodiversità. Sappiamo come anche le api rientrino, purtroppo, tra quelle categorie di animali che vedono già una fortissima riduzione. È ovvio che senza gli insetti impollinatori diventa veramente complicato fare questo lavoro di impollinazione, che non si può certo fare manualmente. Quindi, gli impollinatori vanno difesi, e vanno difesi anche con la rinuncia ad usare sostanze chimiche o, perlomeno, con una drastica riduzione. È quello che fa il progetto europeo “Farm to Fork”, dal campo alla tavola, che infatti ha come obiettivo quello di dimezzare l’uso dei pesticidi e di tutte le altre sostanze chimiche.

Un altro obiettivo è quello di riconoscere il ruolo strategico delle aree collinari e montane e delle aree interne per lo sviluppo dell’agricoltura biologica, tenuto conto che, se la montagna ha il vantaggio di disporre di pascoli e di foraggere, che consentono di avere a disposizione ampie superfici naturalmente biologiche, perché appunto non si vanno certo a diffondere sostanze chimiche, è vero, però, che l’agricoltura coltivata in montagna è sicuramente una sfida maggiore che non in pianura. Quindi, come dicevo, questa legge propone il sostegno a un modello ambientale di cura del territorio inteso come sistema di ecosistemi nei quali si conserva la biodiversità.

Uno dei due passaggi più delicati nella stesura della legge è stata la definizione delle percentuali di territorio bio per poter essere riconosciuti come distretto del biologico.

La prima definizione è che il distretto del biologico individua un territorio di operatività con un’incidenza percentuale della superficie coltivata con metodo biologico, ivi inclusa la superficie in conversione al metodo biologico, pari al 20 per cento della SAU totale su cui si trova.

Gli imprenditori agricoli devono obbligatoriamente far parte dei distretti del biologico, quindi tra le categorie di soggetti che obbligatoriamente devono far parte del distretto bio ci sono gli imprenditori agricoli biologici, singoli o associati, anche quelli – ripeto – in regime di conversione o anche in regime misto, biologico e convenzionale, soggetti associati, comprese le società cooperative e i consorzi che intervengono nella filiera bio, dalla fase della produzione, della preparazione fino alla distribuzione, e associazioni di produttori biologici presenti sul territorio. Penso a FederBio, AssoBio, AIAB, Demeter, queste che sono associazioni.

Gli imprenditori agricoli, che devono obbligatoriamente essere presenti nel distretto bio, affinché questo sia riconosciuto dalla Giunta devono essere rappresentativi di una superficie agricola biologica di almeno il 20 per cento della SAU bio totale dei Comuni sul cui territorio insiste il distretto biologico, o, in alternativa, devono entrare a far parte del biodistretto bio almeno 30 imprenditori agricoli che siano rappresentativi di almeno 400 ettari di SAU biologica, ivi inclusa – lo ripeto – quella in conversione al metodo biologico.

Questi soggetti e produttori agricoli devono essere almeno il 51 per cento dei componenti del Consiglio direttivo.

 Ai distretti del biologico, però, possono partecipare, come anticipavo, Comuni, enti pubblici che adottano politiche di tutela delle produzioni biologiche, Enti di ricerca pubblici e privati, università, enti accreditati, scuole, soggetti dell’ecosistema regionale. Questo perché? Perché gli enti di ricerca possono aiutare a migliorare le conoscenze agronomiche per adottare il metodo biologico, che, facendo meno delle sostanze chimiche, è un tipo di agronomia che richiede tecniche colturali e di manutenzione del coltivato particolari. La presenza, invece, degli Enti locali, come dicevo prima, unità alle scuole, da un lato può contribuire alla diffusione della cultura – non della coltura, ma della cultura – del bio e di una produzione sana, a difesa anche della biodiversità, dall’altro l’accoppiata Comuni-scuole può portare anche alla diffusione del cibo biologico nelle mense scolastiche. Quindi, è una scacchiera molto ampia, questa dei soggetti che possono dare vita ai distretti bio. Infatti, comprende anche le organizzazioni professionali agricole e quelle sindacali, i soggetti anche privati, che hanno la capacità e le competenze per valorizzare le risorse e lo sviluppo economico del territorio in chiave, ripeto, di sostenibilità.

Per il sostegno di queste attività, la Regione istituisce un fondo, tramite questa legge, che – attenzione – non va a distribuire risorse alle singole aziende, ma serve per finanziare e sostenere attività del biodistretto, quindi analisi, studi e ricerche di mercato e di settore, azioni divulgative, informative e di educazione alimentare, organizzazioni o partecipazioni a corsi, mostre e fiere, diffusione di linee guida e conoscenze scientifiche, pubblicazione di cataloghi e realizzazione di prodotti multimediali. Infine, nel caso di piccole aziende che, per la loro dimensione, non sono in grado di avere risorse sufficienti per la certificazione biologica, con questo fondo si può provvedere anche a sostenere e coprire i costi di certificazione, dando priorità alle azioni che opera nelle zone montane, nelle aree interne più svantaggiate.

La legge prevede anche una clausola valutativa, che serve per valutare i risultati. A tal fine, con cadenza triennale, la Giunta regionale presenterà alla competente Commissione assembleare una relazione che fornisce informazioni sui vari aspetti, quadro della diffusione dell’agricoltura biologica, mappatura e caratteristiche dei distretti, loro processo di costituzione nelle diverse realtà territoriali, attuazione degli interventi previsti dal Piano del distretto, perché ogni distretto del biologico dovrà dotarsi di un piano in cui sintetizza e rappresenta le azioni, le misure che intende mettere in campo, valutare le misure di promozione previste dall’articolo 7 che sono state realizzate e come hanno contribuito a valorizzare e sostenere le attività dei distretti bio, e naturalmente mettere in evidenza anche eventuali criticità riscontrate nel corso dell’attuazione della legge.

Con un emendamento suggerito dal relatore di minoranza, un emendamento assolutamente opportuno, è stata inserita anche l’istituzione dell’Osservatorio regionale, al fine di monitorare l’attuazione e i risultati della legge. Con una propria deliberazione, quindi, la Giunta istituirà l’Osservatorio regionale dei distretti del biologico, che sarà presieduto dall’assessore regionale competente in materia di agricoltura. Ovviamente in questo Osservatorio dovranno essere presenti i rappresentanti dei produttori.

Volevo anche aggiungere che con un emendamento che ho depositato viene specificato che l’Osservatorio svolgerà la sua attività senza oneri per la Regione. Direi che questi sono i contenuti principali che riguardano il contenuto della legge. Mi preme sottolineare che, dopo l’approvazione, l’Emilia-Romagna sarà la prima a disporre di una legge che disciplina e promuove i distretti del biologico in base alle indicazioni ministeriali.

 Vorrei ricordare i distretti che sono in formazione, che intendono farsi riconoscere dalla legge, con i quali ho avuto intense relazioni in tutto questo periodo, che sono state utili anche per mettere a fuoco problemi e obiettivi, e sono il Distretto del biologico nell’Appennino bolognese, il Biodistretto Valli del Panaro, il Distretto biologico della Val Bidente e dell’Alta Val Rabbi, che era già istituito precedentemente attraverso il decreto sui distretti del cibo, il Distretto biologico in provincia di Reggio Emilia, che ha l’appoggio del Comune, che ha votato, con il Consiglio comunale, una delibera di sostegno, il Biodistretto Alte Valli dell’Appennino Parmense-Toscano-Ligure, che deborda anche nel Piacentino, quindi questo è un distretto che insiste su tre regioni, e infine il Distretto biologico della Romagna estense e il Distretto biologico del Comune di Cesena. Direi che questo è il quadro completo.

Concludo velocemente dicendo che l’approvazione, spero, di questa legge è per me motivo di particolare soddisfazione e di orgoglio. Ho cominciato a occuparmi dei distretti bio alcuni anni fa per motivi professionali, per cui l’idea di portare l’Assemblea legislativa ad approvare questa legge mi dà una soddisfazione particolare. Poi, sono tematiche care ai Verdi, quelle del biologico. I Verdi, fin dalla loro fondazione, hanno creduto nel biologico e, anzi, hanno contribuito proprio a promuoverlo. Penso anche all’ex consigliera regionale Guerra che si era molto data da fare per promuovere le mense scolastiche bio. Sono stati mesi di lavoro molto intenso, con i vari comitati che si stanno costituendo, con l’Assessorato. C’è stato il passaggio nelle Commissioni, quindi il confronto anche con i colleghi.

Io spero che questa legge davvero faccia da volano nel settore dei consumi alimentari e della produzione di cibo e nella zootecnia, faccia da volano a un’impostazione di attività attente alla tutela della salute e dell’ambiente e dia anche la possibilità di creare comunità che si caratterizzano anche in senso economico, per i prodotti che riescono ad offrire, collegati anche a peculiarità del territorio.

Con questo chiudo e ascolterò adesso gli interventi dei colleghi, a cominciare dal relatore di minoranza, che ringrazio per la collaborazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Passo adesso la parola al relatore di minoranza, consigliere Rainieri. Prego.

 

RAINIERI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Come ha già raccontato così bene quelli che sono i punti della legge che oggi andiamo a votare, diciamo che stiamo dando finalmente un testo anche su un argomento di settore come può essere il biologico, però ‒ dicevo ‒ un testo importante per dare una qualifica e una regolamentazione a quelli che sono i distretti o biodistretti.

Il testo su cui abbiamo lavorato inizialmente, presentato mesi fa dalla collega Zamboni, che poi è stato superato dalla legge nazionale ed è stato modificato subito dopo sempre dalla consigliera Zamboni, ha avuto un iter, all’inizio, un pochettino travagliato, poco condiviso con il sottoscritto e con le altre forze politiche. L’obiettivo che, però, vogliamo e dovremmo raggiungere in questa legge è quello di costruire un’alleanza tra il pubblico e i privati, finalizzata a rendere i territori in cui insiste un distretto biologico un volano per l’agricoltura e tutte le attività che ad essa sono collegate.

Questi distretti, quindi, diventano i principali strumenti per raggiungere l’ambiziosa quota di biologico rispetto alla complessità dell’attività agricola che ci indica l’Unione europea.

Quello che noi riteniamo è che questi distretti devono ‒ e vorrebbero ‒ essere una grande opportunità per quei territori che, giustamente, hanno nel biologico una forte e irripetibile occasione di crescita e di rilancio. I biodistretti nascono inizialmente ‒ parlo del più grande biodistretto, forse, quello dell’Appennino parmense, che raggruppa tre regioni ‒ nei territori svantaggiati, nei territori di montagna, per dare una qualcosa in più agli agricoltori, molto spesso in queste zone piccoli agricoltori, che avevano già nel loro DNA una forte valenza biologica. In montagna, soprattutto, non ci sarebbe bisogno di parlare di biologico, viste comunque le attività e le lavorazioni che vengono effettuate dagli agricoltori. Quello che però si vuole con questa legge raffigurare è l’obiettivo di norme chiare su chi può e su chi deve aderire e far parte di un distretto biologico, che evitino quanto più possibile abusi, confusioni, e che assolutamente non ci sia qualcuno che fa il furbetto. Per questo noi, come già anche ribadito nella legge, e teniamo fortemente a ribadire questa situazione, che in questi biodistretti siano stabilite la contiguità e la non sovrapponibilità dei territori su cui insistono. È infatti fondamentale insistere e rendere più possibile e inequivocabile il legame tra il distretto e il territorio a cui sono legati.

Un’altra proposta che abbiamo fatto è quella di rafforzare la finalità biologica del distretto, dal punto di vista della gestione. Infatti, l’emendamento n. 1 a mia firma chiede appunto che il presidente del consiglio direttivo del distretto sia un imprenditore biologico aderente al distretto, quindi che un agricoltore sia presidente dei distretti.

Su questa legge c’è ancora molto da fare, perché è un iter che è appena iniziato. Molte Regioni ancora non hanno una legge come quella che noi andiamo a votare oggi. Quindi, prima che si possano aprire dal Governo nazionale bandi per aiutare effettivamente le aziende, passerà purtroppo ancora un po’ di tempo.

Come ha detto anche la collega, abbiamo chiesto che sia all’interno della legge un Osservatorio per valutare quello che sarà l’iter e valutare quelle che saranno le iniziative sui distretti dell’Emilia-Romagna. Quello che noi abbiamo contestato su questa legge è solo il 20 per cento della SAU sul totale, perché riteniamo che in questo qualcuno, come dicevo prima, possa pensare di fare il furbo (diciamola così).

Una cosa che invece è penalizzante in questa legge è il fatto che non ci siano sostanzialmente soldi messi dalla Regione per tutte quelle che dovrebbero essere le iniziative, che sono inserite all’articolo 7 della legge.

Vorrei anche però stabilire un principio, che purtroppo ancora molto spesso dai banchi di questa maggioranza, da una parte di questa maggioranza viene ribadito, e anche nell’intervento della collega Zamboni non ha mancato di sottolinearlo, cioè che l’agricoltura non è l’agricoltura biologica, è anche l’agricoltura biologica.

L’agricoltura che oggi sostiene la Regione Emilia-Romagna, che sostiene quelli che sono i prodotti tipici di questa Regione invidiati da tutto il mondo, Parmigiano Reggiano, prosciutti e quant’altro, non deve essere però vista come un’agricoltura contro la natura, contro il clima, contro qualsiasi cosa rispetto a un’agricoltura invece biologica, quindi, presidente, nel ringraziare la presidente Rontini per la sua disponibilità quale presidente della Commissione, che ha visto l’iter di questa legge, condiviso poi nei tempi con la collega di maggioranza, Silvia Zamboni, ringrazio i funzionari e i tecnici dell’assessorato, i colleghi che si sono, più di qualcun altro, interessati a questo provvedimento, Matteo Daffadà, sul cui territorio insiste il biodistretto delle Alte Valli, e tutti coloro che hanno voluto dare un contributo a questa legge.

Ringrazio i miei collaboratori, che si sono presi in carico la gestione di questa legge. Ringrazio anche gli stakeholder che sono venuti nell’audizione che abbiamo fatto in Commissione, che ci hanno dato la possibilità di provare a migliorare il testo iniziale.

Quindi, nel rimarcare, da agricoltore tradizionale di pianura, la forte ammirazione nei confronti di chi si vede fare un mestiere, che già è difficile di suo, in territori ancora più difficili, come quelli delle colline o della montagna, ci tengo a rimarcare che questa non è una differente agricoltura, ma può essere considerata un’agricoltura diversa, tradizionale quanto l’altra, che va sicuramente aiutata. Un’agricoltura biologica ha produzioni inferiori, ma l’agricoltura tradizionale non ha produzioni qualitativamente diverse da quella biologica.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

Apriamo il dibattito generale. Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Grazie, presidente e gentili colleghi.

Vorrei iniziare questo mio intervento esprimendo l’apprezzamento per il percorso avviato, che oggi arriva a conclusione, sulla regolamentazione, la valorizzazione e la promozione dei distretti del bio, che rappresentano una sfida e un’opportunità per il futuro dell’agricoltura e del turismo del nostro territorio, della nostra regione.

Non posso fare a meno di riconoscere l’importanza della proposta che abbiamo preso in esame in questo periodo, che si concentra sulla promozione della produzione biologica in Emilia-Romagna, attraverso la formazione dei distretti del biologico, adattando al contesto regionale la legge nazionale di promozione del biologico del marzo 2022.

È stato un lungo iter, che ha scavallato anche l’estate, positivo e costruttivo. Sono state coinvolte attivamente le comunità locali, i portatori di interesse, come già il collega Rainieri ha detto e ascoltate le loro proposte, tese a migliorare l’impianto iniziale del testo. Nel corso delle sedute di Commissione abbiamo recepito le osservazioni, le sollecitazioni per apportare integrazioni al testo originario della collega Silvia Zamboni, a cui va il nostro ringraziamento per l’ideazione del provvedimento e la determinazione di portarlo avanti.

Ringrazio anche il collega, relatore di minoranza, Fabio Rainieri per il confronto che abbiamo avuto in queste settimane rispetto al tema. Il tutto per rendere questa proposta di legge, ci auguriamo, un documento condiviso nei suoi aspetti fondamentali, da tutta l’aula.

Questi distretti del bio sono coalizioni tra agricoltori, trasformatori biologici, cittadini, vari enti locali, e ovviamente le nostre Istituzioni pubbliche.

La proposta, così come modificata, non si limita a regolamentare, mira a ottimizzare l’intera filiera produttiva e distributiva dei prodotti biologici. Si vuole infatti favorire la vendita diretta dei prodotti, gli agriturismi, l’offerta di prodotti biologici nella ristorazione, la promozione del turismo rurale, culturale ed enogastronomico, appunto, del nostro territorio.

La legge pone un forte accento sulla conservazione della biodiversità, del paesaggio e del patrimonio colturale della Regione, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Abbiamo potuto verificare tutti insieme, come ho detto prima, la grande partecipazione ai lavori della Commissione e l’attenzione che è stata posta agli interventi nell’udienza conoscitiva. Ciò dimostra l’interesse verso la promozione dei distretti del bio, una realtà sempre più significativa nell’economia dei territori, in particolare in quelli più fragili e marginali.

Gli emendamenti proposti, infatti, approvati in Commissione mirano a migliorare e semplificare l’emergere di nuovi distretti bio, e a sostenere quelli che hanno già avviato un percorso costitutivo. Questo obiettivo è sfidante per tutto il territorio, dalla pianura alle aree montane, alle aree interne, alle aree svantaggiate, le quali, nonostante la loro generalizzata fragilità, mostrano un forte interesse in questo settore e stanno da tempo attivamente lavorando e investendo su di esso.

Il testo sottolinea il riconoscimento strategico delle aree montane, interne o svantaggiate, prevedendo incentivi e priorità per le aziende presenti in queste zone e per i distretti con oltre il 20 per cento di superficie agricola di SAU.

La nuova legge ha come obiettivo disciplinare, valorizzare i distretti del bio, identificando un’area specifica con attività agricole biologiche e una marcata identità storica e paesaggistica. Introduce il criterio, condiviso con gli altri Gruppi in Commissione, del principio di non sovrapponibilità territoriale.

Crediamo di aver tenuto in giusta considerazione le suggestioni che ci sono giunte dai territori e oggi consegniamo un lavoro positivo, che adatta i criteri della legge nazionale alle nostre specificità regionali.

Mi associo ai ringraziamenti di tutta la struttura della Commissione, che ha lavorato e si è messa a disposizione di tutti i Gruppi e degli stakeholder, per cercare di portare avanti un lavoro comune e condiviso da tutti i Gruppi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Daffadà.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti a parlare in dibattito generale. Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Volevo solo preannunciare che ho presentato un emendamento, che recepisce la richiesta di alcuni agricoltori del mio territorio, per cui ho ritenuto opportuno presentarlo, e anche un ordine del giorno, però devo presentare un emendamento che ho concordato con il consigliere Daffadà, ma non è pronto, per cui chiederei, se è possibile, di attendere il recepimento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri che vogliono intervenire in dibattito generale? Io non ho altri iscritti.

A questo punto chiedo se c’è una replica da parte dei due relatori, consiglieri Zamboni e Rainieri.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Se è utile anticipare per questione di tempistica l’illustrazione velocissima dei due emendamenti che ho depositato, se può servire...

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego.

 

ZAMBONI: Il primo emendamento è quello sulle disposizioni finanziarie e quindi definisce bene i capitoli di bilancio in cui sono compresi i finanziamenti per il triennio 2023-2025. Sono 50.000 euro quest’anno, 100.000 nel 2024, 100.000 nel 2025.

È evidente (qui concordo assolutamente con il relatore di minoranza e con i distretti biologici in formazione) che si tratta di cifre non all’altezza dei compiti e delle iniziative che questa legge vuole promuovere, per cui al punto 3 di questo emendamento si scrive che “agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge possono concorrere le risorse dei fondi strutturali europei assegnati alla Regione Emilia-Romagna”. In questo modo facciamo nostro anche un emendamento che aveva presentato la consigliera Pigoni, che poi aveva ritirato in sede di discussione in Commissione.

L’altro emendamento, invece, precisa che l’Osservatorio sui distretti bio svolgerà la propria azione senza oneri per la Regione.

Volevo ringraziare la presidente della Commissione Rontini. Speravo che fosse in aula per farlo mentre c’era lei. Comunque, lo faccio al microfono. Qualcuno glielo dirà. Ringrazio la presidente Rontini e il suo staff, la dottoressa Agata Serio, che è stato veramente di grandissimo aiuto. Così come ringrazio la dottoressa Valeria Montanari, che è qui in sala, della struttura dell’assessorato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Semplicemente per dare indicazioni di voto sugli emendamenti presentati dalla collega, dove sarà positivo il nostro voto, ritirare l’emendamento n. 2 a mia firma, naturalmente votare a favore dell’emendamento n. 1, sempre a mia firma, e votare a favore dell’ordine del giorno, così come modificato, del collega Mastacchi. Anche se non abbiamo visto il testo, sappiamo come verrà la modifica. Non viene toccato l’impegno, quindi per noi avrà un voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

A questo punto non ho altri iscritti a parlare.

Metto in votazione l’articolato.

Suoniamo, per cortesia. Nessun problema.

Passiamo all’esame dell’articolato.

Più precisamente, partiamo dall’articolo 1.

Dibattito generale sull’articolo 1.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 2, su cui insiste…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): È stato ritirato l’emendamento n. 2, consigliere Rainieri, è vero?

Mi ricorda l’emendamento n. 2, consigliere Rainieri?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, l’abbiamo ritirato.

Passiamo, quindi, alla votazione dell’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Certo, va bene, registriamo il voto favorevole dei colleghi della Lega.

Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 3.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 4.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 5, su cui insiste l’emendamento n. 1, a firma Rainieri.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1, a firma Rainieri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 6.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 7, su cui insiste l’emendamento n. 5, a firma Mastacchi.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 5, a firma Mastacchi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

Siamo all’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 8.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 9, su cui insiste l’emendamento n. 3, a firma Zamboni.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 3, a firma Zamboni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora siamo all’articolo 10.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 11, su cui insiste l’emendamento n. 4, a firma Zamboni.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 4, a firma Zamboni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

A questo punto, siccome questo emendamento è sostitutivo dell’articolo 11, avendo votato l’emendamento non votiamo l’articolo 11 e passiamo all’articolo 12.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora siamo all’ordine del giorno, perché sappiamo che su questo oggetto insiste una proposta di ordine del giorno a firma del consigliere Mastacchi.

Su questo ordine del giorno insiste anche un emendamento, che stanno distribuendo adesso, quindi diamo qualche secondo per la distribuzione e per la lettura dell’emendamento all’ordine del giorno e poi fra qualche secondo passiamo a eventuali interventi su emendamento ed ordine del giorno.

Avete ricevuto gli emendamenti.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Un emendamento, sì. Ognuno ne ha uno, quindi ho usato il plurale.

Emendamento a firma Mastacchi, presentato sull’ordine del giorno sempre a firma Mastacchi.

Chiedo se qualcuno vuole intervenire al riguardo. Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Volevo dichiarare il voto favorevole nel momento in cui, rispetto a questo ordine del giorno, che parla di una valorizzazione dei biodistretti con una premialità ai territori montani e sapendo come in Commissione... Un tema che abbiamo posto, che ci è stato accordato e che abbiamo votato. Soprattutto anche ai biodistretti che nasceranno in montagna, che hanno una SAU maggiore del 20 per cento. Abbiamo chiesto anche, però, che lo emendasse rispetto a un paragrafo in cui dichiarava, il consigliere Mastacchi, che non vengono prese minimamente in considerazione le premialità per la montagna. È stato cancellato questo paragrafo, il che ci consente di poter accogliere questo ordine del giorno.

Rispetto a quanto già fatto e conseguentemente fatto già da parte nostra nella Commissione, riteniamo opportuno votare questo ordine del giorno.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Daffadà.

Altri interventi? No.

A questo punto mettiamo in votazione l’emendamento del consigliere Mastacchi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno, a firma Mastacchi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 3568/1 oggetto 7462 è approvato a maggioranza dei presenti)

 

A questo punto siamo arrivati alla votazione finale del progetto di legge.

La votazione ricordo che avviene tramite dispositivo elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 31

Favorevoli 30

 

È approvato.

 

OGGETTO 6876

Ratifica, ai sensi dell’art. 13, comma 2, dello Statuto, dell’intesa di collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna della Repubblica italiana e il Consiglio Regionale di Kharkiv (Ucraina). (Richiesta del Presidente della Giunta regionale in data 23 05 23) (138)

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati agli atti amministrativi, più precisamente all’oggetto 6876: ratifica, ai sensi dell’articolo 13, comma 2, dello Statuto, dell’intesa di collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna della Repubblica italiana e il Consiglio regionale di Kharkiv.

La Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 28 giugno, con la seguente votazione: 22 a favore, 11 contrari, nessun astenuto.

Chiedo se qualcuno vuole intervenire. Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Riprendo il filo.

L’intervento che volevo fare praticamente riprende quanto ho già detto in Commissione quando è passato questo atto. A nostro avviso è un atto che non s’ha da fare, anzi, è abbastanza riprovevole che venga utilizzata un’Istituzione come la Regione Emilia-Romagna, di fatto, per fare partigianeria politica.

Noi siamo sempre stati tendenzialmente favorevoli alle intese internazionali, cui abbiamo sempre guardato con molta attenzione, ci sarebbe piaciuto (lo dico spesso) poter avere anche una relazione un po’ più forte tra l’Assemblea e gli Enti della Regione che si occupano di internazionalizzazione, perché dopo che si sigla un’intesa, uno vorrebbe capire anche quali risultati essa produce, sia in termini commerciali che in termini anche di reciproci investimenti che in termini di progetti comuni di ricerca e di sviluppo piuttosto che di formazione.

Questo chiaramente non è mai stato fatto negli anni, io l’ho sempre fatta notare come carenza, mi sono attivato autonomamente con i funzionari che se ne occupano, però dovrebbero essere, a mio avviso, un qualcosa di più solido.

Ben diversa è la situazione che ci viene proposta oggi, e mi spiego. Noi stiamo di fatto per votare l’intesa con una Regione che... Chiedo scusa, presidente, ma c’è un brusio...

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, chiedo un po’ di silenzio, siamo arrivati quasi alla fine. Prego.

 

(interruzione)

 

BARGI: Io ero in silenzio quando parlava lei, forse si riferisce a qualcun altro.

L’intesa che stiamo per votare oggi è completamente diversa, perché di fatto si rivolge a una Regione che in questo momento si trova in uno stato di guerra, tant’è che lo dicevo quasi più... Portiamo avanti questo argomento, visto che questa è già la seconda volta che rimbalza in quest’aula, più avanza il fronte russo, e di fatto è l’unica area del fronte ucraino/russo in cui i russi stanno avanzando, tant’è che è del mese scorso, di 20 giorni fa la notizia dell’evacuazione dei civili ucraini dai villaggi di confine, quindi noi stiamo presentando un’intesa con una realtà che oggi è in guerra.

 È in guerra, è un Paese con il quale non abbiamo un rapporto di alleanza né dal punto di vista economico-commerciale, non è un Paese che fa parte dell’Unione europea, né militare, perché non è un Paese che fa parte della NATO, quindi cercare di forzare la mano all’Assemblea con un voto che di fatto ci porta... Capisco il bisogno di rispettare l’agenda di Washington del Partito Democratico, ma ci porta di fatto fare una presa di posizione puramente politica, perché questa intesa non potrà portare a nessun beneficio fintanto che c’è uno scenario di guerra, che tra l’altro non sappiamo nemmeno come andrà a finire. Nel momento in cui si dovesse arrivare al cessate il fuoco e a negoziare la pace, come andrà a finire e come si troverà suddivisa questa realtà, quindi mi verrebbe quasi da dire cosa succede, se diventa russa, diventa una Regione nemica, non è più una Regione con cui fare un’intesa? O se una parte di quella realtà finisce frammentata? Quindi, il mio invito ‒ l’ho fatto in Commissione ‒ è quello di rimandare questa intesa alla fine delle ostilità. In questo momento può avere solo una funzione, che è quella di utilizzare la Regione Emilia-Romagna per fare un atto, come dicevo all’inizio, di partigianeria politica. Tra l’altro, più realisti del re, perché persino il Governo non posso non dire che rispecchi la stessa agenda, la stessa agenda politica, che viene proposta oggi tramite questo atto. Ma qui si vuole andare oltre. È una sorta di sfida a chi è più simpatico alla strategia statunitense. Ma nessuno lo sta chiedendo, nessuno lo chiede all’Emilia-Romagna, nessuno lo chiede all’Italia. Quindi, a essere più realisti del re spesso e volentieri ci si brucia. Lo abbiamo detto tante volte. È uno dei must dell’assessore Colla, il maledetto tubo. Ma il maledetto tubo oggi è riuscito a piegare l’economia tedesca, alla quale anche noi ci affacciavamo con tutti i nostri settori economici. Ho presentato un’interpellanza qualche mese fa ‒ anche lì, più passa il tempo, più carne al fuoco arriva ‒ e mi aspetto una risposta, magari nella prossima seduta, dove potremmo discutere anche di queste tematiche.

Attenzione quando, con questa faciloneria, si gioca a fare gli esperti di strategia internazionale. Soprattutto, visto che prima si diceva che vanno rispettate le Istituzioni, non usiamo l’Istituzione per fare un semplice atto politico.

Il mio invito rimane di ritirare questa intesa e di affrontarla al termine delle ostilità, andando a vedere anche quali sono le condizioni, poi, che si genereranno in quella realtà.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

In questa situazione si sono invertite le parti. Mi tocca difendere il Governo italiano, che è l’Istituzione con la quale stiamo andando in coerenza in questo patto di collaborazione. Sospendere l’intesa e la collaborazione fino alla fine delle ostilità vuol dire dissociarsi da una posizione molto chiara, che anche il Governo italiano ha preso, di espressione di solidarietà all’Ucraina come Paese aggredito, al popolo ucraino, e di aiuto alla ricostruzione di quel Paese.

Penso che ai colleghi della minoranza interesserà poco il fatto che Bologna, la città di Bologna è gemellata con il Comune di Kharkiv dal 1966. Però che il ministro Urso, il 12 gennaio di quest’anno, ministro del Governo attualmente in carica, abbia incontrato a Kiev il presidente Zelensky e i vertici del Governo per promettere loro il massimo impegno da parte del Governo italiano nel sostenerli... Noi stiamo facendo un’intesa che va esattamente nella direzione che il ministro Urso e la presidente Meloni hanno preso verso Zelensky e verso il popolo ucraino, e sento i colleghi della Lega che chiedono di sospendere la collaborazione, che peraltro viene da lontano, che peraltro ci ha visto come Regione in prima linea sugli aiuti umanitari e sulle operazioni di ricostruzione con il popolo ucraino, quindi non arriviamo adesso solo per l’intesa di collaborazione.

Presidente, non credo ci sia bisogno di molte altre parole per motivare la votazione ad un’intesa di collaborazione che, come tante altre, si inserisce in rapporti di cooperazione internazionale a favore dei popoli. Questo lo dobbiamo dire: la cooperazione internazionale sostiene i popoli, sostiene i cittadini, sostiene le persone, noi non sosteniamo i Governi. Dopodiché, a maggior ragione, in questo caso l’invasione dell’Ucraina sta producendo conseguenze devastanti anche per il popolo italiano, basti parlare dei costi energetici. Figuriamoci per il popolo ucraino, oltre che per il popolo russo, perché ci toccherà occuparci anche del popolo russo, prima o poi. E noi che siamo in grado di far qualcosa con un atto di collaborazione molto semplice, in coerenza con quanto si è impegnato a fare il Governo italiano, ci fermiamo e aspettiamo la fine delle ostilità?

Presidente, sarebbe ridicolo. Noi voteremo a favore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dibattito generale? Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Avrei voluto, però, presidente, tenermi tutti i dieci minuti, ma vedo che il tempo non c’è.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Un intervento più breve. Abbiamo sette minuti da qui alle 18,30. Se volete, possiamo anche sforare, come abbiamo fatto altre volte, di qualche minuto. Non è gravissimo arrivare alle 18,35. Decida lei.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Qualche minuto lo trovo assolutamente accettabile. Prego.

 

FACCI: Sulla stessa lunghezza d’onda del collega Bargi, ritengo che una presa di posizione da parte della nostra Regione in questo momento sia assolutamente inopportuna.

A me sinceramente di quello che fa il Governo interessa relativamente, anche perché il Governo si dovrebbe interessare di politica estera, non vedo perché si debba interessare di politica estera la Regione Emilia-Romagna.

Ci sono delle competenze ben precise, quindi chiamare in causa quello che a livello governativo viene fatto come esempio da seguire io lo trovo dal punto di vista amministrativo, del diritto amministrativo assolutamente non pertinente.

Il merito però è quello che conta, e il merito è quello che ricordava il collega Bargi. Noi abbiamo una situazione di belligeranza, i cui contenuti, gli aspetti non sono neanche così chiari, come vorrebbe raccontarci tutto il mainstream mondiale di quelle che sono le situazioni, ma, anche senza voler entrare in un contesto e in una situazione indubbiamente spinosa per certi aspetti, io credo che il nostro compito sia quello di evitare di intervenire in situazioni che in altri contesti avrebbero potuto trovare anche una giustificazione.

Lei ha ricordato l’intesa fatta dall’Amministrazione comunale, che risale al 1966, come avete detto voi, quindi sostanzialmente qualche annetto fa, in un contesto in cui sicuramente gli scenari non erano quelli di oggi. Entrare oggi, invece, in un contesto di guerra aperta, tra l’altro i cui contenuti, i cui contorni non sono assolutamente delineati in maniera chiara, perché questo ce lo dobbiamo dire, perché se vogliamo affrontare in maniera coerente e corretta quella che è la situazione di oggi, non dobbiamo partire da un anno fa, dovremmo partire da almeno 10 anni fa, dalla situazione del Donbass.

Apriremmo però un contesto, apriremmo una discussione che non ci compete nemmeno, perché – ripeto – il compito di questa Assise è quello di affrontare le problematiche che riguardano gli emiliano-romagnoli. Così dovrebbe essere, ma evidentemente, per ragioni che possiamo anche capire, ma che certamente non condividiamo, si arriva a voler parlare anche di situazioni fuori dai nostri confini, di aspetti geopolitici fuori dai nostri confini e fuori dalle nostre competenze.

Trovo pertanto assolutamente una forzatura quella che oggi si vuole fare nel momento in cui si vuole andare a stringere sostanzialmente un’intesa dai contenuti sinceramente volendo anche condivisibili, ma, nel momento in cui si va a stringere un’intesa di questo tipo, lo si fa – ripeto – con una parte belligerante, un contesto di guerra.

Siamo noi in condizioni di prendere posizione come Regione in un contesto di guerra? Io credo di no. Io credo che la risposta sia no, la risposta sia no nel momento in cui le nostre competenze dovrebbero essere altre e dovremmo anche essere attenti a quelli che sono gli scenari in cui ci si va a confrontare. Volendo anche seguire la spinta internazionalista che ha questa Regione, che sulla cooperazione internazionale spende e spande da diverso tempo, intervenendo in scenari che sicuramente meritano attenzione, ma sono scenari che, magari, potrebbero anche essere oggetto di valutazione differente... I contesti in cui si può intervenire, si dovrebbe intervenire, in materia di cooperazione internazionale, sappiamo che sono certamente più ampi.

Nel momento in cui abbiamo questa impostazione, quantomeno evitiamo di intervenire nelle situazioni in cui, in realtà, ci sono scenari di guerra. Visto che avete voluto tirare in ballo le scelte o, comunque, le posizioni assunte a livello nazionale, se debbo dire personalmente di essere favorevole all’invio delle bombe a grappolo a Zelensky, vorrei capire chi qua oggi è favorevole all’invio delle bombe a grappolo. Se vogliamo, anche il Governo italiano rispetto a quello ha espresso posizioni di contrarietà.

La partita “guerra in Ucraina” è una partita complessa. Cosa dobbiamo dire, allora? Che, poiché c’è una posizione apertamente, da parte della NATO, a favore dell’alleanza, contraria all’atteggiamento della Russia, noi dobbiamo essere favorevoli alla guerra? O noi dobbiamo essere favorevoli all’invio di armi? Non dovremmo essere, invece, noi i primi a sostenere la pacificazione? A sostenere che con le armi non si risolvono i conflitti? Capisco che facciate difficoltà. C’era al Governo il PD, o il PDS o come si chiamava, quando si andò senza alcuna autorizzazione a bombardare la Serbia e a provocare stragi di civili. Quindi, capisco che la vostra tradizione entri un po’ in conflitto nel momento in cui si tratta di prendere posizioni quando si vuole esportare la pace o si vuole esportare la democrazia a suon di bombe. Credo, quindi, che su questa materia bisognerebbe essere molto, ma molto prudenti.

Credo che questa intesa, di fatto, che si vuole andare a ratificare, in questo momento quantomeno non sia urgente, che non sia una situazione senza la quale noi oggi provocheremmo chissà che cosa. La stiamo paragonando cioè a quelli che sono i provvedimenti che noi abbiamo assunto oggi, per esempio, che erano provvedimenti urgenti.

No, noi stiamo trattando questo argomento come un argomento alla stregua dei provvedimenti che abbiamo assunto in favore delle persone che hanno subìto nei nostri territori drammatici eventi. Questo non è un argomento certamente urgente, anzi, è un argomento che ci espone a più di una critica, a nostro avviso. Sono tutte ovviamente posizioni soggettive, ma che giustamente noi qui dobbiamo in qualche modo rimarcare.

Ritengo quindi che non vi sia alcun tipo di necessità, oggi, di andare a prendere una posizione, tenendo presente che ci alleeremmo, ci metteremmo insieme a quella schiera di forze belligeranti, guerrafondaie che oggi stanno portando morte in quei territori, e io non faccio distinzioni. Tutti i belligeranti portano morte, ma la stiamo portando anche noi, all’interno di un’alleanza che dovrebbe fare altro.

Quanto ad unirsi a questa schiera, io oggi non ci sto, e non mi interessa se altri possono avere una posizione diversa dalla mia e altri magari all’interno del mio schieramento, di uno schieramento più ampio, possono avere una posizione diversa. Io non ci sto, io non mi unisco al coro, non mi unisco alla schiera di chi porta morte, di chi, in violazioni dei Trattati che dicono che noi dovremmo fare altro, oggi alimentano, finanziano questa situazione.

Il rischio quindi che si possa essere anche noi, con questa intesa, accomunati a questa armata, passatemi il termine, visto che parliamo di armi, ritengo che questa sia una cosa che la nostra Regione debba assolutamente evitare. La può evitare perché, ripeto, non è una cosa senza fare la quale oggi succede chissà quale cataclisma.

No, è una situazione che può essere tranquillamente rimandata, come ricordava il collega, ad una situazione di pace, o quantomeno di chiarezza su quelli che sono e saranno gli equilibri geopolitici di quei territori, in cui si potrà sapere con chiarezza se, quando andiamo a fare delle intese, le facciamo con una parte che merita la nostra intesa, o non la merita.

Noi non sappiamo se questo oggi esiste, se questa chiarezza c’è. E io, nel momento in cui si adotta un provvedimento che coinvolge la Regione, voglio sapere, voglio avere la trasparenza totale sul fatto che questo atto vada dalla parte giusta. Oggi io questo non lo so.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Io ho un po’ di iscritti a parlare. Finché era un intervento per sforare di qualche minuto ci stava, ma così non riusciamo.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Sull’ordine dei lavori. Mi piacerebbe chiedere la convocazione della Capigruppo per poter proseguire l’aula, ma visto che i colleghi capigruppo non ci sono più sono d’accordo con lei che chiudiamo alle 18,30, come previsto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sono le ore 18,34, chiudiamo i lavori.

Buona serata a tutti.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 18,34

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI; Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI; Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Mirella DALFIUME, Gabriele DELMONTE, Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI; Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI; Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI; Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Irene PRIOLO, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessora Paola SALOMONI.

 

Votazioni elettroniche

OGGETTO 7453

Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 7380 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della Regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali". A firma dei Consiglieri: Piccinini, Amico, Zamboni

 

Presenti:44

Favorevoli:28

Astenuti:15

Presente non votante:1

Assenti:6

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; PARUOLO Giuseppe

 

Astenuti:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; STRAGLIATI Valentina

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; MARCHETTI Daniele; OCCHI Emiliano; RANCAN Matteo; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

OGGETTO 7455

Ordine del giorno n. 3 collegato all'oggetto 7380 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della Regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali". A firma del Consigliere: Liverani

 

Presenti:42

Favorevoli:37

Contrari:1

Astenuti:2

Presenti non votanti: 2

Assenti:8

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PELLONI Simone; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina; TARUFFI Igor; ZAPPATERRA Marcella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; PARUOLO Giuseppe

 

Contrari:

PICCININI Silvia

 

Astenuti:

CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta

 

Presenti non votanti:

PETITTI Emma; LIVERANI Andrea

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; CALIANDRO Stefano; GIBERTONI Giulia; MARCHETTI Daniele; OCCHI Emiliano; RANCAN Matteo; TAGLIAFERRI Giancarlo; ZAMBONI Silvia

 

OGGETTO 7460

Ordine del giorno n. 8 collegato all'oggetto 7380 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della Regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali". A firma dei Consiglieri: Rossi, Bulbi, Gerace, Caliandro, Pillati, Rontini, Montalti, Daffadà, Zappaterra, Marchetti Francesca, Pigoni, Dalfiume, Costa, Fabbri

 

Presenti:41

Favorevoli:26

Contrari: 14

Presente non votante:1

Assenti:9

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio;  PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAPPATERRA Marcella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; PARUOLO Giuseppe

 

Contrari:

BARGI Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; DELMONTE Gabriele; GIBERTONI Giulia; MARCHETTI Daniele; OCCHI Emiliano; PICCININI Silvia; RANCAN Matteo; ZAMBONI Silvia

 

OGGETTO 7380

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della Regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali". (74)

 

Presenti:43

Favorevoli:27

Astenuti: 14

Presenti non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; PARUOLO Giuseppe

 

Astenuti:

BARGI Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Presenti non votanti:

PETITTI Emma; LIVERANI Andrea

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; DELMONTE Gabriele; GIBERTONI Giulia; OCCHI Emiliano; PILLATI Marilena; RANCAN Matteo;

 

OGGETTO 3568

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione dei biodistretti".  A firma della Consigliera: Zamboni (75)

 

Presenti:33

Favorevoli: 31

Presenti non votanti: 2

Assenti:17

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; EVANGELISTI Marta; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PELLONI Simone; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RAINIERI Fabio RONTINI Manuela; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; PARUOLO Giuseppe

 

Presenti non votanti:

MARCHETTI Francesca; PETITTI Emma

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; FABBRI Marco; FACCI Michele; FELICORI Mauro; GIBERTONI Giulia; LIVERANI Andrea; OCCHI Emiliano; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; ROSSI Nadia; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Emendamenti

OGGETTO 7380

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della Regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali". (74)

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

«All'art. 1 sono apportate le seguenti modifiche:

a) Le parole "eventi emergenziali" sono sostituite da "eventi avversi";

b) Le parole "a causa della loro eccezionale intensità" sono sostituite da "da tempo non più di carattere eccezionale".»

(Respinto)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

«L'art. 3 è così modificato:

a) dopo le parole "versata nell'anno di imposta 2023," sono aggiunte: "qualora il veicolo di proprietà, ma anche rottamato, venduto a terzi, riparato e/o da riparare, abbia riportato un danno, adeguatamente certificato, quale diretta conseguenza degli eventi alluvionali o"

b) dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma 2:

2. I rimborsi vengono erogati secondo una graduatoria redatta sulla base della gravità del danno e fino a esaurimento delle risorse.»

(Respinto)

 

Emendamento 3 a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

«All'art. 2 lettera b) dopo le parole "in particolari situazioni di fragilità economica e sociale" sono aggiunte "e delle famiglie e dei nuclei in cui siano presenti persone con disabilità".»

(Approvato)

 

Emendamento 4 a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

«All'art. 2 la lettera d) "degli Enti locali delle aree interessate dagli eventi alluvionali per interventi straordinari relativi in particolare a beni immobili pubblici adibiti a scuole, ad impianti sportivi ed a strutture dedicate ad attività culturali e sociali", è eliminata.»

(Respinto)

 

Emendamento 5 a firma dei consiglieri Liverani, Pompignoli

«Nella rubrica dell'articolo 2, le parole "ed Enti locali" sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 6 a firma dei consiglieri Liverani, Pompignoli

«All'art. 2, al comma 1, la lettera b), il periodo "in particolari situazioni di fragilità economica e sociale" è sostituito con "con particolare attenzione per coloro la cui abitazione principale risulta inagibile".»

(Respinto)

 

Emendamento 7 a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani

«All'articolo 2, comma 1 la lettera d) è soppressa.»

(Respinto)

 

Emendamento 8 a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani

«All'articolo 2, comma 3, dopo le parole "con propri atti" vengono aggiunte le seguenti parole "previa assunzione di parere da parte della competente commissione assembleare,".»

(Respinto)

 

Emendamento 9 a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani

«All'articolo 2, comma 3, lettera a), le parole "sentita la competente commissione assembleare" vengono così modificate: "sentite le associazioni e i comitati interessati che facciano esplicita richiesta".»

(Respinto)

 

Emendamento 10 a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani

«All'allegato A di cui all'articolo 4 del presente progetto di legge, dopo le parole "2) Forlimpopoli" vengono aggiunti i seguenti punti:

“3) Modigliana,

4)Tredozio,

5)Santa Sofia,

6)Cesenatico"»

(Respinto)

 

Emendamento 11 a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani

«All'articolo 4, al comma 3, dopo le parole "Con delibera di Giunta regionale" vengono aggiunte le seguenti parole ", sentita la competente commissione assembleare, le associazioni e i comitati interessati che facciano esplicita richiesta,".»

(Respinto)

 

Emendamento 12 a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani

«All'articolo 5, al comma 2, dopo le parole "con delibera di Giunta regionale" vengono aggiunte le seguenti parole "sentita la competente commissione assembleare,".»

(Respinto)

 

Emendamento 13 a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani

«Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo:

"Art. 5 bis

Interventi straordinari a sostegno di cittadini, imprese, altri soggetti privati ed Enti locali colpiti dal sisma occorso nel mese di settembre 2023

1. La Regione è autorizzata a promuovere misure di sostegno nei territori colpiti dal sisma del settembre 2023 e, al fine di sostenere in via straordinaria cittadini, imprese, altri soggetti privati ed Enti locali può concedere contributi nel limite massimo di€ 1 milione per l'esercizio 2023 al fine di assicurare il sostegno economico a cittadini, imprese, altri soggetti privati ed Enti locali che hanno sede, dimora principale, abituale o prevalente nei territori colpiti dall'evento."»

(Respinto)

 

Emendamento 14 a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani

«All'articolo 6, comma 2, le parole "5 rispettivamente nel limite massimo di euro 1.000.000,00, euro 3.000.000,00 ed euro 1.000.000,00," sono così modificate "5, e 5bis rispettivamente nel limite massimo di euro 1.000.000,00, euro 3.000.000,00, euro 1.000.000,00, ed euro 1.000.000,00,".»

(Respinto)

 

Emendamento 15 a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani

«Dopo l'articolo 6 viene aggiunto il seguente articolo:

"Articolo 6 bis Clausola valutativa

1. L'Assemblea legislativa esercita il controllo sull'attuazione della presente legge e ne valuta i risultati conseguiti. A tal fine, con cadenza semestrale, la Giunta trasmette alla competente commissione assembleare una relazione che fornisca informazioni sui seguenti aspetti:

a) quali interventi sono stati realizzati in attuazione della presente legge;

b) l'ammontare delle risorse stanziate ed erogate con indicazione dei soggetti pubblici e privati beneficiari;

c) le eventuali criticità emerse nel corso dell'attuazione della presente legge."»

(Approvato)

 

Emendamento 16 a firma dell’assessore Calvano

«All'articolo 2 del progetto di legge, nel comma 1 lettera a) le parole "che siano intestatari di veicoli danneggiati" sono sostituite dalle parole "che alla data del 1° maggio 2023 siano stati intestatari di veicoli danneggiati".»

(Approvato)

 

Emendamento 17 a firma dell’assessore Calvano

«Nell'articolo 4, comma 2 del Progetto di legge dopo le parole "altri soggetti privati" sono aggiunte le parole "che operano o".»

(Approvato)

 

Emendamento 18 a firma della consigliera Rontini

«Dopo l'articolo 5 del Progetto di Legge è inserito il seguente articolo:

"Art. 5-bis Disposizioni in merito alle limitazioni alla circolazione dei veicoli

1. Le limitazioni strutturali e emergenziali alla circolazione dei veicoli diesel euro 4 e le limitazioni emergenziali alla circolazione dei veicoli diesel euro 5 previste dalle disposizioni normative regionali in materia di tutela della qualità dell'aria non si applicano ai cittadini residenti nei Comuni il cui territorio sia integralmente ricompreso nell'elenco di cui all'allegato 1 del decreto-legge del 1° giugno 2023, n. 61 convertito con legge 31 luglio 2023, n. 100 (Interventi urgenti per fronteggiare l'emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023 nonché disposizioni urgenti per la ricostruzione nei territori colpiti dai medesimi eventi) fino al 31 marzo 2024.»

(Approvato)

 

Emendamento 19 a firma della consigliera Castaldini

«Al comma 1 dell'art. 2 è inserito il punto a bis

- dei cittadini residenti che siano intestatari di mezzi ad uso invalidi danneggiate dai predetti eventi alluvionali.»

(Respinto)

 

OGGETTO 7455

Ordine del giorno n. 3 collegato all'oggetto 7380 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della Regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali". A firma del Consigliere: Liverani

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Rontini, Bulbi

«Il Preso atto che è sostituito dal seguente:

"Preso atto che

- La pulizia dei fiumi dalla vegetazione è un intervento che contribuisce alla messa in sicurezza dei territori;

- La presenza di animali fossori, quali tassi, istrici e nutrie, responsabili di buchi e frane, contribuisce a indebolire la vita degli argini;"»

(Approvato)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Rontini, Bulbi

«Il dispositivo di impegno è sostituito dal seguente:

"a proseguire in maniera celere e costante il lavoro di pulizia e manutenzione dei corsi fluviali regionali e l'impegno per il contenimento delle specie fossorie"»

(Approvato)

 

OGGETTO 7456

Ordine del giorno n. 4 collegato all'oggetto 7380 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della Regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali". A firma del Consigliere: Mastacchi

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Mastacchi, Rontini

«Nella sezione "Considerato che" eliminare le parole:

", senza sapere cosa c'è là sotto, come ad esempio per La Trattoria delle Ganzole a Sasso Marconi;"»

(Approvato)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Mastacchi, Rontini

«Nella sezione "IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE" sostituire l'impegno:

"ad attivarsi affinché le misure di sostegno finanziario a cittadini, famiglie e imprese, di cui all'art 2, possano ricomprendere i costi di sgombero e pulizia di case e attività che ad oggi sono ancora piene di detriti e impossibilitati alla conta dei danni, con lo scopo di far tornare alla normalità le diverse attività, come ad esempio la Trattoria delle Ganzole punto di riferimento per tanti, e le abitazioni di coloro che faticano a ripristinare una  situazione di normalità, nonostante i tanti volontari dei primi momenti "

Con:

"ad attivarsi affinché le misure di sostegno finanziario a cittadini, famiglie e imprese, di cui all'art 2, possano ricomprendere i costi di sgombero e pulizia di case e attività che ad oggi sono ancora piene di detriti e impossibilitati alla conta dei danni, con lo scopo di far tornare alla normalità le diverse attività e le abitazioni di coloro che faticano a ripristinare una situazione di normalità"»

(Approvato)

 

OGGETTO 3568

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione dei biodistretti". A firma della Consigliera: Zamboni (75)

 

Emendamento 1 a firma del consigliere Rainieri

«All'articolo 5 è aggiunto il comma 1 bis con il seguente testo:

"Il presidente del consiglio direttivo è individuato tra gli imprenditori di cui all'articolo 2 comma 3 lettera a)".»

(Approvato)

 

Emendamento 2 a firma del consigliere Rainieri

«All'articolo 2 è aggiunto il comma 5 bis con il seguente testo:

"I soggetti di cui ai commi 3 lettera a) ed i Comuni, possono partecipare esclusivamente ad un Distretto del biologico".»

(Ritirato)

 

Emendamento 3 a firma dei consiglieri Zamboni, Daffadà

«All'art. 9 (Osservatorio regionale dei distretti del biologico) dopo il comma 2 è aggiunto il seguente comma:

3. La partecipazione all'Osservatorio è gratuita, senza oneri per la Regione, e non dà diritto alla corresponsione di alcun compenso, indennità, rimborso o emolumento comunque denominato.»

(Approvato)

 

Emendamento 4 a firma dei consiglieri Zamboni, Daffadà

«L'art. 11 (Disposizioni finanziarie) è così sostituito:

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, nel limite massimo di euro 50.000,00 per l'esercizio 2023 e di euro 100.000,00 per ciascuno degli esercizi 2024 e 2025, lo Regione fa fronte mediante fondi o tale scopo specifico accantonati nell'ambito del fondo speciale di cui alla Missione 20 Fondi e accantonamenti - Programma 3 Altri fondi - Titolo 1 Spese correnti, "Fondo speciale per far fronte agli oneri da provvedimenti legislativi regionali in corso di approvazione - Spese correnti" del bilancio di previsione 2023-2025. Lo Giunta regionale è autorizzata a provvedere, con proprio atto, alle variazioni di bilancio che si rendono necessarie.

2. Per gli esercizi successivi al 2025, agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge si fa fronte nell'ambito delle autorizzazioni di spesa annualmente disposte dallo legge di approvazione del bilancio ai sensi di quanto previsto dall'articolo 38 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materio di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42)."

3. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge possono concorrere altresì le risorse dei fondi strutturali europei assegnati alla regione Emilia-Romagna.»

(Approvato)

 

Emendamento 5 a firma del consigliere Mastacchi

«All'articolo 7, comma 3 sostituire il periodo:

"Non possono esserci più distretti del biologico sovrapponibili territorialmente11 con

"Sono ammesse sovrapposizioni di più distretti del biologico per una superficie territoriale non superiore al 50%”»

(Respinto)

 

OGGETTO 7462

Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 3568 Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione dei biodistretti". A firma del Consigliere: Mastacchi

 

Emendamento 1 a firma del consigliere Mastacchi

«Nella sezione "considerato che", eliminare le seguenti parole: "se in montagna ci sono colture biologiche per definizione come i pascoli, i prati permanenti e il bosco, che però nel finanziamento del biologico non vengono prese minimamente in considerazione, infatti il pascolo è pagato solo se è correlato a una stalla o ad un allevamento, la naturale predisposizione al biologico del territorio non può e non deve penalizzare chi in maniera pionieristica ha convertito in passato la propria produzione e oggi dovrebbe vedere riconosciuto il suo impegno"»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

7436 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle modifiche al calendario venatorio 2023/2024, introdotte a seguito della sentenza del TAR. A firma del Consigliere: Bulbi

 

7437 -  Interrogazione a risposta scritta circa i motivi dell'annullamento della sesta tappa del Giro d'Italia handbike, a Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7438 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure messe in atto dalla Regione a seguito dei diversi decreti commissariali sulla Peste Suina Africana (PSA). A firma del Consigliere: Occhi

 

7439 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per implementare la capienza dei treni Tper che transitano lungo la linea Bologna-Prato, nelle corse delle 13:08 e delle 14:08. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7440 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure atte a prevenire la moria di fauna ittica presente nei canali dei Consorzi di Bonifica del territorio dell'Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7441 -  Interrogazione a risposta orale in commissione inerente il monitoraggio del possibile aumento dei contagi Covid nelle scuole. A firma della Consigliera: Marchetti Francesca, Caliandro

 

7442 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa il progetto di rinaturazione del fiume Po, che prevede, in particolare, la rimozione di pioppi all'interno delle aree golenali. A firma del Consigliere: Occhi

 

7443 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere i motivi che impediscono la prenotazione delle visite, presso il Servizio Sanitario Regionale, per il rilascio della certificazione agonistica ai minori di 18 anni. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7444 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia stata proposta istanza di sospensione cautelare all'Ordinanza del TAR Emilia-Romagna n. 543 del 7 settembre 2023, riguardante il Calendario venatorio per la stagione 2023/2024. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7445 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da porre in essere per garantire una celere riparazione della pavimentazione del terminal degli autobus nel Comune di Sassuolo (MO). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7451 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se, a seguito della riduzione del calendario venatorio, la Giunta ritenga opportuno prevedere un rimborso delle tasse già pagate dai cacciatori e se intenda attivare i corsi di abilitazione per le figure tecniche previste per i piani di controllo. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7452 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa le motivazioni per le quali sono stati sospesi gli accordi di programma attualmente in essere tra Regione Emilia-Romagna, Comuni ed Unioni di Comuni per le Polizie Locali, anche alla luce dei nuovi criteri per la concessione di contributi stabiliti con DGR n. 1415 del 28 agosto 2023. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Marchetti Daniele, Bargi, Facci, Occhi, Pompignoli, Rancan

 

INTERPELLANZA

 

7450 -  Interpellanza relativa al reparto di rianimazione e terapia intensiva dell'Ospedale di Castel San Giovanni, a Piacenza. A firma della Consigliera: Stragliati

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno n. 14 prot. NP/2023/755 del 28 settembre 2023)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

 

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