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235

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE 2023

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 7122

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2024-2026". (141)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 7122/1/2/3/5/6/7/8/12/13 oggetti 755575567557755975607561756275667567 – Discussione e reiezione)

(Ordini del giorno 7122/4/9/10/11/14 oggetti 75587563756475657568 – Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

PELLONI (Lega)

BERGAMINI (Lega)

OCCHI (Lega)

COSTI (PD)

RONTINI (PD)

FABBRI (PD)

CATELLANI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

CASTALDINI (FI)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAPPATERRA (PD)

RANCAN (Lega)

EVANGELISTI (FdI)

COSTI (PD)

FACCI (Lega)

FABBRI (PD)

PILLATI (PD)

 

OGGETTO 7217

Parere di conformità ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo Schema di Regolamento in materia di valutazione ex-ante dell'impatto di genere sui progetti di legge regionale. (143)

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

MORI (PD)

FACCI (Lega)

CATELLANI (Lega)

AMICO (ERCEP)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetto 7122 - emendamenti 34 - 33 - 27 - 15 e Ordini del giorno collegati nn. 10 e 11 (oggetti 75647565)

Emendamenti oggetto 7122 e Ordini del giorno collegati nn. 4 e 10 (oggetti 75587564)

Comunicazione prescritta dall’art.69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,48

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 235 del giorno 25 ottobre 2023.

Sono computati come presenti ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno il presidente della Giunta, Bonaccini, e la consigliera Montalti, assenti per motivi istituzionali.

La consigliera ha altresì informato che si collega da remoto a norma dell’articolo 102-bis del Regolamento.

Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Calvano, Mammi, Lori e Salomoni.

 

OGGETTO 7122

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2024-2026”.

(141)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 7122/1/2/3/5/6/7/8/12/13 oggetti 755575567557755975607561756275667567 – Discussioni e reiezioni)

(Ordini del giorno 7122/4/9/10/11/14 oggetti 75587563756475657568 – Discussioni e approvazioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con i nostri lavori dall’oggetto 7122, DEFR: proposta di iniziativa della Giunta recante “Documento di economia e finanza regionale – DEFR 2024-2026”. Siamo in dibattito generale sul provvedimento.

Si era iscritto a parlare il consigliere Pelloni a cui passo la parola. Prego, consigliere.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Buon pomeriggio a tutti. Utilizzerò il mio intervento prevalentemente per illustrare emendamenti o ordini del giorno che ho firmato, o cofirmato, perché credo che la discussione sia stata ampia.

I miei colleghi che se ne sono occupati di più sono Pompignoli e Catellani, in via generale, quindi rimango su alcune questioni puntuali, credo che siano già stati abbastanza esaustivi, i miei colleghi. La prima proposta di emendamento riguarda un tema che ho già posto a quest’Assemblea. È un tema che è sempre attuale, è sempre una di quelle proposte, delle tante proposte che dai banchi dell’opposizione e dai banchi della minoranza abbiamo fatto alla maggioranza, che vanno sui temi di risparmio di spesa, ma risparmio di spesa reale in ambito sanitario.

Visto che l’indirizzo che è stato dato dalla Giunta alle varie aziende è quello di risparmiare, credo che nostro compito, nostra responsabilità sia anche dare alcuni indirizzi: politici e già attuati in alcune Province di questa Regione.

Mi sto riferendo quindi all’unificazione delle aziende sanitarie. Peraltro, una tematica già iniziata da tempo, in questa Regione, una tematica che è iniziata un po’ in tutto il Paese, che ha portato sicuramente benefici economici.

Più volte con il collega Pompignoli o con altri colleghi, magari della Romagna, ci si è posti il tema se, al pari di un beneficio economico, c’è stato anche un beneficio organizzativo, dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità.

Mi spiego meglio. È stata fatta un’azienda unica per tutta la Romagna. È stata fatta un’azienda unica per Parma. Anzi, proprio nel DEFR noi troviamo l’unificazione delle Aziende sanitarie di Parma e di Ferrara, quando quella di Reggio e quella della Romagna sono già state fatte. Mi interesserebbe sapere, in un’eventuale discussione in Commissione o in Assemblea, se queste unificazioni hanno portato sicuramente un’economicità, ma se, al pari, c’è stata un’efficienza e un’efficacia nei servizi.

Lo chiedo per Modena. Più volte ho posto questo tema. Quindi, prima di arrivare a tagliare, come purtroppo sta facendo la Giunta... Non dico l’Assemblea, perché noi purtroppo non abbiamo potuto, ad esempio, votare né in Commissione né in quest’aula il taglio di alcuni presìdi dell’emergenza-urgenza sui territori. È passata, ovviamente, solo in Giunta ed è passata come una riorganizzazione e non una vera riforma legislativa piuttosto che regolamentare. Quindi, abbiamo avuto la possibilità di esprimere un voto.

Prima di andare a tagliare dei servizi veri, importanti sul territorio, proviamo a tagliare qualche dirigenza. Tema già portato più e più volte. Abbiamo detto che oggi abbiamo bisogno di chi rimane in prima linea piuttosto che qualcuno dietro a una scrivania, anche lautamente pagato. Poi, non ne faccio una questione di quanto è pagato. Se fa bene il suo mestiere, certamente è una risorsa, non è una spesa. Soldi ben investiti. Però, facendo come tutti voi, come tutti noi, vari colloqui con personale sanitario, personale anche dirigenziale all’interno delle aziende, questa esigenza di avere un’unica azienda su Modena è un’esigenza sentita, è un’esigenza auspicata. Quindi, non riesco a capire come mai, con la politica, ancora non ci siamo messi lì concretamente, oltre qualche proposta che ogni tanto ho fatto a questa Assemblea, a ragionarci più seriamente.

Ripeto: lo faccio prevalentemente in coerenza con quanto avete o abbiamo già fatto per Ferrara, Parma, Reggio e tutta la Romagna. Se ha funzionato bene quel modello, probabilmente può funzionare bene anche per Modena. Ho sempre detto che Bologna è una situazione a parte, la provincia di Bologna, perché è una realtà sicuramente più complessa e che magari ha bisogno di un approfondimento superiore. Mentre, per Modena è addirittura nei numeri inferiore come popolazione all’ASL Romagna. Quindi, io credo che ci siano tutti i presupposti per farlo.

C’è un’ulteriore particolarità: prima la gestione dell’ospedale civile di Baggiovara era già in gestione alla ASL, mentre oggi è sotto l’Azienda ospedaliera universitaria. Quindi, ci sono già state delle “integrazioni”, degli scambi. Quindi, ci sarebbero tutte le possibilità per avere un’integrazione e – si spera – un efficientamento e un qualche risparmio di spesa, che non tocca, come dicevo prima… Questi sarebbero risparmi di spesa, gli altri, invece, sono tagli, perché di fatto sono stati tagli.

A breve presenterò anche un’interrogazione, che nell’ultima delibera – vi cito il numero, perché a memoria non lo ricordo – c’è stata una recente… No, scusate, non delibera, ma una determina, che va a tagliare alcuni farmaci. In base alla determinazione del dirigente della Regione Emilia-Romagna n. 19183 del 19 settembre 2023, avente ad oggetto l’aggiornamento del Prontuario terapeutico regionale, giugno e luglio 2023, lì si sono andati a tagliare diversi farmaci che prima venivano mutuati (passatemi il termine) e che oggi non vengono più passati. Allora, prima di arrivare a questo, prima di tagliare su farmaci, anche innovativi, in alcuni casi salvavita, piuttosto che migliorano di molto la qualità della vita, e appunto a breve presenterò una interrogazione sul tema, cerchiamo altri tipi di risparmi che non siano tagli.

L’ho detto in premessa, passerò di palo in frasca tra diversi argomenti. Vengo all’emendamento – non so il numero – collegato appunto al DEFR. Passiamo a un tema che mi è molto caro. Questo lo ritengo… Ne ho parlato con i relatori di maggioranza e di minoranza. È un tema che abbiamo già affrontato più volte in Commissione, l’abbiamo già affrontato anche facendo un’audizione, che è il tema delle ASP. Oggi credo che sia abbastanza pacifico, ormai è chiaro, acclarato, visto che se n’è parlato anche nella scorsa legislatura, se ne parla oggi e se ne parla purtroppo ancora, nel senso che non sono state fatte delle modifiche né normativo né di imposizione tributaria, non entro nel merito se tecnicamente è possibile o non è possibile.

Come Regione ad oggi occorre l’obbligo di intervenire, o normativamente, per quello che c’è di competenza, o dal punto di vista dell’agevolazione dell’Irap alle ASP. Se non si riesce ad intervenire dal punto di vista dell’IRAP, quindi ad abbatterla al pari dei soggetti privati, perché questo è il tema, oggi noi abbiamo questo tema, che tra l’altro ha riguardato anche degli emendamenti che sono stati condivisi e già approvati dall’Assemblea.

Quindi, voglio capire: visto che questo lo ritengo di fatto un sollecito, perché già nel DEFR è presente, già è stato approvato con, tra virgolette, degli indirizzi condivisi, probabilmente allora manca, da parte dell’assessorato un’indicazione chiara, perché i territori ancora hanno delle ASP che offrono dei servizi importanti, importantissimi, che però costano di più rispetto ad altri tipi di gestione.

Come Regione, se abbiamo appurato che non si riesce ad intervenire perché ci sono diversi vincoli, anche nazionali, che non consentono di migliorare una situazione di disequilibrio, di – chiamiamola così – mancanza di concorrenza sleale, visto che parliamo di aziende, come se fosse una concorrenza sleale, noi abbiamo delle aziende pubbliche che pagano più tasse di aziende private, quindi è concorrenza sleale.

Quei costi in più in cosa si traducono? In mancanza di servizi in quei territori che hanno fatto la scelta di avere un’azienda pubblica, di servizi alla persona. Non si traducono in null’altro. E allora, il tempo qua è denaro, il tempo è denaro. Noi stiamo sprecando risorse, in alcuni territori – stiamo proprio sprecando risorse, in alcuni territori – perché non stiamo dando un’indicazione chiara.

C’è da fare proprio, lo dico a titolo esemplificativo, un’eventuale fondazione, c’è da gestire in appalto…? Troviamo delle soluzioni, anche condivise, ma che mettano in condizione i territori, le varie scelte del modello di erogazione dei servizi a parità di condizioni. Dobbiamo dare un’indicazione chiara, perché altrimenti piccole realtà unionali, comunali, eccetera, che hanno ASP piuttosto che Fondazioni, IPAB, eccetera... Credo che la Regione abbia tutti gli strumenti, i modi e le conoscenze per dare un’indicazione chiara.

Oggi molti amministratori non sanno dove devono andare. Se diamo loro un’indicazione forse diamo un ottimo aiuto, facciamo un’ottima cosa per poter, anche qui, tradurre quei risparmi in servizi.

Vado all’ordine del giorno, che ho già fatto sotto altre forme. Non siamo mai arrivati al punto della questione per riuscire almeno a fare una valutazione. Definiamola così. Una vera e propria valutazione costi-benefici, studio di fattibilità, chiamiamolo come volete. Abbiamo approvato in questa legislatura il nuovo PRIT, adottato nella scorsa e approvato in questa legislatura, dove si accoglieva parzialmente una osservazione da parte della Provincia di Modena. Però sappiamo, da amministratori, che è meglio specificare chi fa che cosa, semplicemente. Visto che c’era un’indicazione di massima di fare una valutazione, uno studio di fattibilità per il trasporto su ferro, da un eventuale ripristino di quella che potrebbe essere la Vignola-Modena. Parlo di “ripristino” perché, purtroppo, c’era. Penso in maniera poco lungimirante, quella tratta è stata tolta. È diventata una ciclovia. Certamente, hanno funzioni diverse. Una ciclovia possiamo definirla turistica, ma non sgrava quello che è oggi il grosso del traffico di Modena, soprattutto della zona di collegamento sud-nord della Provincia di Modena. Quindi, oggi rimane di fatto da tempo questo intento della Provincia, delle varie comunità, forse anche della Regione, di avere un potenziamento del trasporto su ferro, con tutti i risvolti ambientali che conosciamo e anche della qualità del trasporto.

Credo che oggi l’unica azienda, l’unico Ente che può darci delle indicazioni, dal punto di vista sia professionale che delle competenze, sia FER. È chiaro che deve essere la Regione Emilia-Romagna, a questo punto, in qualche modo a commissionare, a valutare... Troviamo il termine. Studio di fattibilità, costi-benefici. Qualche indicazione politica, tecnico-politica in più per metterci nelle condizioni, come amministratori, di dire “sì, è la strada giusta” oppure “no, non è la strada giusta”. Semplicemente questo. Altrimenti rimangono ‒ tra virgolette ‒ dei buoni intenti, delle buone politiche, scritte magari nel PRIT, che poi non si traducono in atti concreti, anche solo di valutazione, ripeto, non dico altro.

Oggi è vero che finalmente sono partiti i lavori della “complanarina”. In teoria, la conclusione dei lavori doveva essere al 2023, da un’interrogazione che avevo fatto per il collegamento della Pedemontana Bologna-Sassuolo. Poi vediamo che i tempi sono sempre più slittati. Speriamo che entro la fine della legislatura ci si possa arrivare. Certo, sono migliorati i collegamenti, ma manca un collegamento su ferro, manca un potenziamento della linea, anche ambientalmente sostenibile, in maniera tale da alleggerire il traffico ordinario, che però negli anni è sempre di più aumentato.

Vado all’illustrazione di un ordine del giorno che ho cofirmato, a prima firma del collega Bergamini, che tratta un tema che avevo già affrontato, più o meno informalmente, nelle varie Commissioni o con l’assessore Taruffi. Anche qua credo che dobbiamo trovare quelle buone pratiche che su alcuni territori funzionano bene e che possano essere a beneficio di tutto il territorio della regione Emilia-Romagna e possano portare ad alcuni risparmi di spesa o di efficientamento di spesa.

Mi spiego meglio. Io sono assolutamente favorevole a un decentramento, soprattutto quando abbiamo già dei temi di buone pratiche e di ottime performance, nel senso che il Fondo regionale per la non autosufficienza e il Fondo nazionale per la non autosufficienza in alcuni territori viene gestito direttamente dalle comunità elette, che siano Comuni, Unioni eccetera. Comunque, ci sono proprio i capitoli di spesa che sono all’interno degli Enti locali. Quindi, le liquidazioni, quindi la programmazione è tutta all’interno di quella che è la programmazione territoriale degli Enti locali. In altre realtà non è così, perché l’Allegato 1, Capo X, Punto II, della delibera n. 509/2007, per intenderci gli indirizzi attuativi del Fondo regionale per la non autosufficienza dice che – la semplifico – che in via prevalente e principale la destinazione di questi fondi è alle ASL, salvo diversamente previsto. Questo “salvo diversamente previsto” ha aperto la strada ad alcuni enti locali, potrei citare Parma piuttosto che Terra di Castelli, o altri enti, ho fatto anche un articolo 30 all’ingegner Baldino sul tema, quindi ho anche la situazione abbastanza puntuale, dove si elenca quali Comuni gestiscono direttamente e quali invece no.

Ebbene, io vi porto questa, credo, testimonianze in maniera che nei territori dove questi fondi sono gestiti direttamente dai Comuni le performance sono assolutamente importanti, soprattutto le risorse non vengono mai sprecate o date indietro, perché la realtà dei fatti è che se vanno in avanzo dentro le aziende, questi soldi ritornano; negli enti locali difficilmente vanno in avanzo. Mi viene da dirla così, si potrebbe certamente spiegare meglio. Proprio perché sappiamo dai nostri Sindaci e assessori al welfare, dei nostri territori, i bisogni sono tanti, quindi è difficile che non ci sia la domanda su questi temi, abbiamo notato, almeno da quando sono in Regione, che ogni volta che facciamo le destinazioni del fondo regionale o del fondo nazionale per la non autosufficienza, ci sono diversi territori che hanno dei residui. Guarda caso, questi residui sono maggiormente dove i soldi vengono gestite dalle ASL. Quindi, io credo che anche qua, in ottica di efficientamento, in ottica di un’eventuale maggiore responsabilizzazione dei nostri eletti locali il trasferire questi soldi, quindi invertire il paradigma dell’Allegato 1, cioè quello che in via prevalente viene affidato alle aziende e in via residuale agli enti locali, o ad altri enti, dovremmo arrivare a fare un paradigma esattamente al contrario: in via prevalente agli enti locali, e solo dove gli enti locali non riescono, magari perché sono piccoli o altro a gestirlo, allora può pensarci l’ASL.

Questa io credo che sia una buona pratica che può portare a dei risparmi, ma più che a dei risparmi può portare a maggiori servizi in quei territori che oggi magari ne hanno bisogno, e che però per eccessiva burocrazia, perché magari delle volte ci sono delle aziende... O anche un po’ meno attenzione al locale, come sappiamo, magari, hanno i Comuni. Anche perché spesso questi bisogni ‒ e vado alla conclusione, presidente ‒ normalmente vengono palesati a chi? Al front-office dei nostri territori. I front-office dei nostri territori sono Comuni, sindaci, assessori, eccetera. Questi bisogni normalmente passano da lì e poi il sindaco deve andare dalle proprie aziende per chiedere aiuto. Diamo queste risorse direttamente al front-office, a chi è responsabile sul territorio e normalmente ha anche una responsabilità non solo di legge, ma anche politica, di governo del territorio.

Grazie per l’attenzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

Consigliere Bergamini, prego.

 

BERGAMINI: Grazie, presidente.

Il Documento di economia e finanza dovrebbe essere un momento di programmazione, di confronto e di proposte, come abbiamo già detto in diversi da questi banchi. La speranza, naturalmente, è che questa enorme mole di dati, di informazioni e proposte crei quantomeno un substrato di idee in grado di indirizzare l’Amministrazione regionale verso scelte il più possibile condivise.

Ci sarebbero stati moltissimi argomenti sui quali avanzare le nostre proposte. Già nel corso della mattinata, durante i vari interventi che sono arrivati dai nostri banchi e da quelli dell’opposizione più in generale, abbiamo ascoltato delle difficoltà e talvolta delle incongruenze riguardanti, a nostro avviso, le politiche sociosanitarie della Regione.

È un territorio dove l’età avanza, dove le grandi strutture ospedaliere sono sempre meno in grado di farsi carico delle esigenze dei pazienti, ma dove, parallelamente, non vediamo sviluppare quei progetti che negli scorsi anni promettevano un avanzamento consistente di una medicina di iniziativa e di territorio.

I piccoli plessi sono da tempo fuori dai radar. Della medicina del territorio ritroviamo per ora alcuni progetti non capillari e non totalmente in grado di ridurre l’accesso, considerato improprio, ad altri servizi, come per esempio i pronto soccorso.

Cito l’esempio della riabilitazione del fisioterapista domiciliare, che è un progetto attualmente non in grado di rispondere in tempi rapidi alle richieste dell’intera utenza che assiste domiciliarmente un proprio congiunto, quando ‒ lo sappiamo ‒ la presa in carico di un progetto riabilitativo deve avvenire entro tempi giusti, senza che cittadini esasperati siano costretti a rivolgersi altrove, finanziando con le loro tasche interventi privati in tal senso.

A tal proposito, abbiamo avanzato una proposta che va nella direzione di aggiungere ulteriori servizi, implementando semplicemente quello che già esiste nel quadro normativo, ovvero la presenza del fisioterapista all’interno delle farmacie, una farmacia – badate bene – che diventa con maggiore forza un luogo di comunità, in cui presentare una pluralità di servizi, non solo la vendita, pur importantissima naturalmente, dei farmaci da banco.

La proposta di sostenere la presenza del fisioterapista all’interno delle farmacie di comunità non è in alcun modo sostitutiva di altre forme di assistenza, siano esse declinate in ambito ambulatoriale, di day hospital o di domicilio. Semplicemente crediamo che, di fronte a una popolazione che invecchia e con la necessità di fare in modo che questo accada con una collettività che conservi una buona qualità della vita, diventi necessario moltiplicare gli sforzi per consentire ai cittadini di recuperare o, perlomeno, mantenere le proprie abilità il più a lungo possibile.

Sempre a proposito di sanità, vorrei parlare un momento dei progetti riguardanti la Casa della maternità, un progetto che intende restituire qualità e valore ai punti nascita, valorizzando iniziative che siano basate sulla vicinanza delle persone care, sulla preparazione al parto, che deve poter avvenire in un ambiente discreto, per certi aspetti domestico, in cui la donna viene seguita attraverso tutte le sue fasi da personale ostetrico e con la supervisione medica, potendo contare anche sulla vicinanza dell’ospedale per tutte le fasi più delicate della nascita del figlio. Un progetto che in realtà, che reputiamo moderna sotto molti punti di vista, è già una certezza e che sicuramente – porto il caso dell’ospedale di Cento, a mia vicino – potrebbe restituire valore ad un reparto nascite che si è retto in questi anni su una mera contabilità degli ingressi, su di una programmazione che ha lasciato qualche dubbio e sull’incertezza che è stata dispensata alla cittadinanza, finendo inevitabilmente per portare i potenziali utenti a recarsi altrove.

Vorrei spendere qualche parola anche sul trasporto pubblico, un settore nel quale spesso a parole tutti credono, ma che alla resa dei conti non è difeso quanto merita. Non si spiegherebbero in altro modo alcune scelte che hanno visto, nel corso degli anni, la cancellazione di alcune fermate di treni e di bus per ragioni di costi, solo perché una stazione viene giudicata troppo vicina a un’altra, o perché attraverso la soppressione di questa sosta del treno si risparmierebbe una manciata di secondi, dimenticando che questo mero e irrisorio risparmio di tempi lungo tratte ferroviarie che disperdono ugualmente molti minuti porta, a volte, alla cancellazione di piccole comunità, le quali magari avevano unicamente quel mezzo di trasporto per consentire ai figli di recarsi a scuola, per consentire ai cittadini più anziani di recarsi dal medico, in farmacia, o per il disbrigo delle faccende più banali e quotidiane. Piccole stazioni dove, in molti casi, rappresenta anche un turismo di giornata, alimentabile dal treno, che era utilizzato per arrivare in bici in luoghi dove poi utilizzare le piste ciclabili che i Comuni e i territori hanno creato nel corso degli ultimi vent’anni, allo scopo di favorire la frequentazione di ambienti naturali ed emergenze architettoniche.

Questo per alcuni aspetti è un tema che riguarda l’intermodalità e l’idea di una mobilità sostenibile, che a parole si dice di sostenere, ma che poi cancellate con un tratto di penna per risparmiare 180 secondi della sosta del treno come per la frazione di Zerbinate, nel ferrarese.

Abbiamo visto uno scenario simile anche in merito al trasporto sulle corriere di linea, dove piccole realtà distanti dai grandi centri urbani una manovra che comportava alla corriera un minuto in più di percorrenza è stato in seguito la causa della cancellazione o dello spostamento di una fermata intera, rendendo di fatto impervia la possibilità per alcuni anziani di usufruire di un servizio che dovrebbe essere a misura dei cittadini più fragili.

Ecco allora che alcuni emendamenti sono andati proprio in favore del trasporto pubblico locale, per consentire, attraverso un servizio di prenotazione delle fermate, attivabile dalle piccole stazioni o dal convoglio stesso, appunto per attivare fermate non praticabili di routine.

Questo potrebbe rimettere in gioco al bisogno quelle piccole stazioni di cui parlavo prima. Una parola permettetemi di spenderla poi anche per la sicurezza del personale viaggiante e per gli stessi utenti, che talvolta si sono trovati coinvolti loro malgrado in episodi di violenza, purtroppo in crescita, sfociati in autentiche aggressioni a carico dei presenti, magari soltanto perché il capotreno ha richiesto di poter visionare il titolo di viaggio. In molte circostanze, le persone aggredite, negli ultimi anni erano donne.

Chiediamo per tutte queste persone di fare di più, di dotare i mezzi di trasporto pubblico di dispositivi collegati con le centrali operative delle forze dell’ordine, di dispositivi di sicurezza e videosorveglianza, e di tutto quanto necessario per far sì che le stazioni, ma soprattutto i mezzi pubblici siano luoghi sicuri, perché sono, non dimentichiamolo, anche luoghi di lavoro, e come tali devono poter essere frequentati in sicurezza.

Lo stesso lo dobbiamo ai nostri cittadini, che scelgono il trasporto pubblico locale per potersi recare a scuola o al lavoro.

Molto ci sarebbe ancora da aggiungere, ma per motivi di tempo a disposizione mi limiterò a qualche accenno. Per dire, ad esempio, che le politiche di re-manufacturing o riuso, ovvero, restituire nuova vita ad apparecchi ed oggetti dismessi, non significa soltanto preservare l’ambiente ed evitare che questi rifiuti finiscano in discarica. Faccio notare come all’interno di molti congegni gettati tra i rifiuti vi siano materiali rari, che importiamo ad alto costo da altri Paesi.

Incentivare una filiera di tipo industriale in tal senso significa creare posti di lavoro, investire in tecnologia, consentire ai cittadini di poter avere accessori rigenerati ad un costo competitivo. E certamente, in un periodo come quello attuale, contraddistinto anche da un’inflazione che torna a farsi sentire, sarebbe un bel modo per dare un segnale in senso positivo.

Per questa e altre ragioni, l’auspicio è quello che la maggioranza e la Giunta decidano di accogliere alcune o tutte le proposte che arrivano dall’opposizione, perché si tratterebbe di un modo per iniziare a scrivere insieme un documento che vuole programmare il futuro dei nostri cittadini e perché una parte di quegli stessi cittadini ha riposto in noi il ruolo di portare alla vostra attenzione le proprie istanze.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bergamini.

Chiedo se altri vogliono intervenire in dibattito generale. Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Il DEFR di quest’anno, per la parte inerente alle questioni che hanno interessato la Regione a maggio, viene in particolar modo toccato dagli eventi, appunto, di maggio, ma non vedo all’interno di questo documento una pragmaticità, che, invece, dovrebbe caratterizzare. Questo, che è tendenzialmente un documento spesso molto fumoso, un documento programmatico.

Tuttavia, bisogna sottolineare il fatto che dovremmo, come Regione, riuscire, invece, a essere sempre più pragmatici, reali, per riuscire a portare avanti quelle azioni che i nostri cittadini vorrebbero vedere messe a terra, messe sul territorio. Purtroppo, invece, io vedo ancora scritte intenzioni fumose. Dopo l’alluvione noi parliamo ancora di neutralità carbonica prima del 2050, Patto per il lavoro e per il clima. In particolare, nelle pagine dedicate dall’Assessorato si nota chiaramente che sembra addirittura un “copia-incolla” rispetto al passato. Non si fa un’analisi delle cause, una minima analisi delle cause, come poteva essere per un documento di questo tipo, sicuramente.

Si parla di Commissioni che sono state istituite. Auspico che, poi, si passi anche dalla Commissione. Adesso la Commissione III ha un grande lavoro. Ci sono tanti atti che passeranno (il Piano dell’aria, il Piano delle acque un po’ più avanti). L’alluvione che è avvenuta a maggio sicuramente ha sparigliato tutte le carte anche della Commissione. Non bisogna, però, abbassare la guardia. Bisogna continuare a cercare di capire le cause di questa alluvione, in particolare di quelle legate all’antropizzazione del territorio e alla corretta gestione dei fiumi e dei territori che la Regione può mettere in campo, insieme a tutti gli altri Enti.

Ci sono alcuni passaggi, nel testo, per esempio, che sono sempre molto difficili anche da comprendere per come sono scritti. Alla fine si tratta di decine e decine di pagine che, se vengono riassunte, potrebbero essere riassunte in pochi punti. Sono anche di difficile lettura. Io non riesco a capire come un normale cittadino possa essere anche interessato a leggere documenti di questo tipo. Passiamo, per esempio, al percorso per la neutralità carbonica prima del 2050. Noi vediamo le azioni, aspettiamo ancora questo percorso, che auspico sarà un percorso basato sulla neutralità tecnologica, sulla fattibilità delle azioni, più che, invece, parlare di quelle che sono soluzioni che difficilmente potranno essere implementate. Ci siamo dati questo obiettivo al 2050, vuol dire un utilizzo delle energie rinnovabili al 2030 fino al 55 per cento. Andiamo dieci punti oltre quello del REPowerEU, che è già irrealizzabile. Immaginiamo.

Sul tema dell’energia, infatti, tutto è riassunto in una paginetta, che vorrebbe dirci che il tema dell’energia Emilia-Romagna può essere risolto dalle Comunità energetiche. Una paginetta molto semplice. Comunità energetiche, bene. È sicuramente importante. Tra l’altro, non abbiamo ancora visto niente di realizzato effettivamente sul territorio. Ancora adesso le indicazioni che doveva dare la Regione anche agli Enti locali ed Enti territoriali per strutturarsi non se ne sono viste. Ancora oggi il cittadino che vuole aprire una Comunità energetica, o parteciparvi, o crearla, non sa da che parte prendere. E in questo la Regione non si è mossa minimamente dopo l’approvazione della legge.

Sull’installazione dei fotovoltaici vediamo come anche la Regione parli di autoconsumo, ma anche qui non si capisce come con qualche bando, senza coinvolgere direttamente l’impresa privata, senza sfruttare quelle che sono le grandi disponibilità di coperture delle nostre aziende e delle nostre industrie, si potrà arrivare agli obiettivi che vi siete dati da soli.

Anche qui, è difficile capire come farete. Comunque, probabilmente, alla fine si arriverà al 2029 che si dirà: bene, ragazzi, abbiamo scherzato, adesso facciamo sul serio. Nel frattempo, abbiamo perso dieci anni.

La questione viene anche sui trasporti. Perché parlo di trasporti? Perché i trasporti si legano con la qualità dell’aria, si legano con la mobilità sostenibile. Anche qua, si parla tanto di cambiamento dello stile di immobilità, abbiamo ancora delle situazioni veramente drammatiche, per quanto riguarda i pendolari, penso alla Parma-Suzzara, per esempio, e ai continui disservizi, anche qua, su reti di interesse regionale.

Mi chiedo ancora come ci siano persone costrette a prendere il treno, che se potessero prenderebbero la macchina. Inoltre, le stazioni sono luoghi sempre più pericolosi. ma oltretutto io ho visto un duro attacco da parte di questa Regione al Governo per la soppressione di alcune fermate di alcuni treni a Parma e a Modena.

Qui io mi sono veramente stupito delle dichiarazioni anche dell’assessore Corsini, che attaccano direttamente il ministro, perché forse ci dimentichiamo di un dato abbastanza importante e interessante. Chi è che ha voluto trasformare le aziende pubbliche in aziende volte al mercato? Chi è che ha trasformato le poste? Chi è che ha creato la Telecom? Chi è che ha trasformato le Ferrovie dello Stato in RFI e Trenitalia? Qualche governo iperliberista? Qualche Governo americano?

No, sono stati i Governi di Centrosinistra negli anni Novanta: ce le ricordiamo le privatizzazioni. E adesso si vorrebbe chiedere a chi deve gestire questo mondo passato al mercato, vorremmo che un ministro agisse sulle società pubbliche, ma che ormai sono delle S.p.A. per andare contro quelli che sono i loro piani industriali.

Se Trenitalia ferma delle corse, se dirotta delle corse dell’alta velocità sulla stazione di Reggio Emilia è perché queste corse non sono remunerative per una società che opera nel mercato. Noi abbiamo trasformato tutto in una società di mercato. Bene. Per essere una società di mercato i territori devono fare squadra per poter portare più passeggeri.

Il servizio pubblico, da questo punto di vista, per quanto riguarda i treni ad alta velocità, non è più tutelato. Non è un servizio pubblico il treno ad alta velocità. Penso che l’assessore Corsini sappia benissimo queste cose. Le conosce benissimo, perché è in politica da anni. Sa benissimo che le società sono state trasformate in società di mercato. Lo stesso vale per le Poste, quando chiudono gli uffici postali nei piccoli Comuni.

Sono eventi legati al fatto che non esiste più un servizio puramente pubblico, totalmente pubblico, com’era negli anni Ottanta, negli anni Novanta, fino all’inizio delle grandi privatizzazioni, che ‒ ripeto ‒ non hanno fatto i Governi di Centrodestra, ma hanno fatto i Governi di Sinistra negli anni Novanta.

Questo la Regione lo sa benissimo. Eppure si entra nel marasma delle polemiche, la si butta in polemica, la si butta in politica, dando le colpe al Ministro. Il Ministro potrà occuparsi di RFI, delle reti, dei ponti, ma non di una società a mercato, a meno che vogliate che un Ministro vada da una società partecipata ancora dallo Stato, ma che deve fare utili, dicendo: “Tu non devi rispettare il tuo piano industriale, perché devi garantire un servizio pubblico”. Allora dovrebbe essere così ogniqualvolta un Ministro si deve confrontare con l’imitazione del servizio pubblico. Si è passati al mercato? Bene. Il mercato richiede questo. Se i treni non sono remunerativi, se sono in perdita, i treni vengono cancellati, soppressi. Specialmente quelli ad alta velocità.

Questa credo fosse una polemica sterile, che poteva essere tranquillamente evitata, visto che spesso si viene attaccati di fare polemiche sterili, inutili, senza sapere le basi delle cose. La base delle cose è che un Ministro non può forzare il piano industriale di una società a mercato quando Trenitalia è diversa da RFI. E questo la Regione lo sa benissimo.

Bene. Questo per dire che, se noi vogliamo davvero avere un cambiamento, è necessario partire da quelle che sono le basi. Abbiamo avuto un cambiamento a livello monetario. Vedete anche oggi cosa succede alle nostre leggi di bilancio. Siamo qua a parlare di leggi di bilancio, quando le leggi di bilancio ormai vengono scritte probabilmente a Bruxelles, dai mercati e dalle società di rating. Quindi, ci limitiamo a fare i nostri passaggi nei vari Consigli, nelle varie aule del Parlamento e delle Regioni, ma tutti siamo ben consci del fatto che la possibilità di incidere è veramente minima. Ma, allora, perché continuare a seguire paradigmi che non portano da nessuna parte? Allora, perché come Regione non provare a invertire quella che è una rotta già scritta da altri? Provare a opporsi?

Sul tema dell’ambiente, oltre a quello dei trasporti, vorrei dire che abbiamo visto che nel DEFR si parla del Piano dell’acqua, del futuro Piano dell’acqua, del futuro Piano dell’aria, ma non vedo veramente atti precisi, reali. Stiamo progettando degli invasi, per esempio. È scritto nel Piano delle acque ed è riportato anche nel DEFR. Parliamo delle cause che hanno portato alle esondazioni. Ma non facciamo niente di opere veramente strutturali, non si parla di opere strutturali come gli invasi, o quelli che si iniziano a fare, o a pensare, o a ripensare. Si pensano dei piccoli laghetti per non dare fastidio agli ambientalisti? Per dire “sì, ti do l’invaso”, però sarà piccolo, sarà piccolo, sarà piccolo? Quindi, tutte operazioni al ribasso. Così come a Parma abbiamo rischiato di perdere un aeroporto. E non so se riusciremo a garantire veramente il futuro di questo aeroporto, a causa delle divisioni all’interno anche del Centrosinistra, per le componenti ambientalistiche che vogliono chiudere tutto, limitare tutto, che ci dicono, per esempio, che relativamente all’alluvione non c’è stato nessun interessamento da parte degli animali fossori. Andiamo a vedere il nostro DEFR e c’è una parte, molto limitata, molto piccola, nel quale si parla chiaramente – l’assessore Priolo forse non si sarà coordinata con qualcuno della maggioranza – di animali fossori, ovviamente senza spiegare cosa si farà, come verrà fatto. C’è un piano? Noi avevamo visto che questo piano doveva essere scritto, ma non è mai stato scritto. Vediamo che cosa accadrà.

Rimaniamo molto dubbiosi sul fatto che potranno essere messe in atto delle soluzioni per la gestione corretta delle alluvioni. Questo perché è stato fatto poco fino ad oggi. Questo perché le vicende che ci hanno interessato ci hanno portato a capire come questa Regione ha investito poco e in maniera scoordinata nelle attività che avrebbe potuto fare: per esempio, lo dicevo prima, gli invasi, ma anche una corretta cura dei territori, manutenzione. Ormai l’abbiamo detto e ridetto tantissime volte; ma lo diremo ancora, perché non c’è stata la chiosa finale, né in Commissione, né in quest’aula. Si è istituita una Commissione che dovrà verificare quelle che sono le motivazioni.

Io spero che questa Commissione tecnica sia stata aperta il più possibile, che sia stata aperta a tutti i docenti anche universitari, perché da molti docenti universitari ho sentito – docenti di idraulica – delle forti critiche a quella che è stata la gestione pregressa del dissesto e della tenuta idraulica del nostro territorio. E nonostante questo, io auspico che questi stessi docenti siano stati invitati a far parte di questa Commissione, a meno che invece qualcuno si voglia sentir dire sempre che ha ragione.

Da questo punto di vista poi abbiamo anche il passaggio al piano dell’aria, che viene abbondantemente richiamato nel DEFR. Anche qui, noi ci aspettiamo – ormai il piano è stato definito, è stato adottato – un colpo nei confronti anche delle attività produttive, che sono preoccupate, molto preoccupate di questo piano dell’aria, che non vedono in questo piano dell’aria una soluzione alla diminuzione, per esempio, del particolato, ma vedono un attacco diretto alla capacità produttiva.

In questo momento noi non abbiamo alcuna necessità che le nostre aziende vengano penalizzate. Lo stesso vale per l’agricoltura. Bisogna stare molto attenti a incidere su un’agricoltura che è sempre più in difficoltà. anche a livello economico, di programmazione e anche di ricambio generazionale. Se i giovani non vengono incentivati perché vedono che è un mondo sempre più complesso, sempre più complicato, con lacci e lacciuoli che impediscono di poter avere una nuova agricoltura, sicuramente nuova, però legata anche a quella che è la nostra tradizione, dubito che questa agricoltura verrà portata avanti.

Vengo al tema della mobilità. Anche qui, mobilità: si vuole cambiare lo stile di vita dei nostri cittadini, ma ancora non ci sono soluzioni pratiche che possano consentire una modalità puramente elettrica. L’abbiamo detto più volte, non ci sono neanche le fonti energetiche verdi rinnovabili per potere garantire una piena elettrificazione dei consumi. Non è possibile, noi saremo sempre per tanto tempo ancora dipendenti dalle fonti fossili. Non c’è niente da fare e lo vedete ancora oggi come basta il riaccendersi di instabilità nel Medio Oriente e improvvisamente i prezzi del gas risalgono, i prezzi dell’energia risalgono e come il nostro Paese sia sempre stretto a tenaglia in un contesto geopolitico che fa sempre più fatica a controllare, a esserne parte.

Quindi, in questo DEFR non si parla minimamente neanche di questo, di quello che è un contesto che dovrà, che ci rende partecipi di un contesto che sarà sempre più a danneggiare le nostre imprese, le nostre famiglie. Invece continuiamo a parlare di piani, di programmi, di resilienza, programmi per la transizione ecologica. Dubito però che, se andiamo avanti così, questa Regione entro fine del mandato riuscirà a portare avanti tante delle proprie programmazioni e a farne le spese, ancora una volta saranno cittadini e imprese, che non vedranno una transizione ecologica, non vedranno un miglioramento di quello che è anche il rischio idrogeologico del territorio, ma vedranno semplicemente piani e programmi che non vengono portati a termine.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Chiedo se ci sono altri interventi in dibattito generale. Io non ho altri iscritti in dibattito generale.

A questo punto passo la parola ai relatori per eventuali repliche, quindi alla relatrice di maggioranza, consigliera Costi. Prego, consigliera.

 

COSTI: Grazie, presidente. Soprattutto grazie a tutti i colleghi che sono intervenuti anche con posizioni molto diverse, ma credo che sia normalissimo, perché stiamo parlando comunque di uno strumento che è uno strumento di programmazione che discende da un mandato elettorale, dove c’è stata chiaramente una posizione dove le forze politiche hanno ottenuto il consenso dei cittadini e altre il cui progetto non è stato approvato dai cittadini. Quindi, questo credo che sia normalissimo, che questo dibattito risenta anche di posizioni profondamente diverse. L’ho detto anche nella mia relazione, però permettetemi di concludere questa giornata anche abbastanza lunga, tra ieri e oggi, con alcune considerazioni che per me sono abbastanza importanti perché riguardano quello che abbiamo vissuto fino ad oggi, ma io mi auguro che si possa anche avere un atteggiamento un po’ diverso rispetto anche al futuro.

L’impressione che io, da quando c’è il Governo Meloni, è che la Regione sembra diventata uno Stato, per cui che questa Regione possa svolgere ruoli e funzioni al di sopra e al di là del fatto che la Regione è in uno Stato unitario, fa parte di un quadro nazionale di finanza pubblica e soprattutto fa parte anche di un quadro nazionale di norme. A volte ho l’impressione, anche da parte soprattutto di alcuni colleghi, che si pensi che siamo già in un quadro, come si dice, di autonomia spinta, che onestamente oggi non c’è.

È questo talmente vero che in tutta la prima parte del DEFR, di cui ho cercato di dare conto anche nella relazione, ma di cui ho cercato di dare conto anche in tutte le Commissioni, si ripete certamente un pezzetto che è quello dei dati economici, che dovranno essere aggiornati, ma quello che viene fatto è un quadro dettagliato, preciso e puntuale rispetto a una situazione di finanza pubblica che è delicata, delicata soprattutto nei confronti delle Regioni, dei Comuni e degli altri enti, comprese le Province.

Io vi voglio leggere un pezzetto perché credo che sia abbastanza importante che dice: “dall’altra parte è stato più volte ricordato il già rilevante contributo che le Regioni hanno dato in passato in termini di miglioramento dei saldi di finanza pubblica, il cumularsi dal 2010 a oggi delle manovre”… Scusate, “delle manovre a carico regionale ha condotto a raggiungere il picco nel 2019, con un cumulo di 20,3 miliardi per le Regioni a Statuto ordinario, dato il sommarsi di tagli ai trasferimenti statali, di riduzione della crescita dei livelli tendenziali di spesa in materia sanitaria ed extra sanitaria. Per il triennio 2023-2025, il concorso cumulato per ciascun anno a carico delle Regioni a statuto ordinario è stimato in 7,6 miliardi di euro, di cui per effetto del DL 78, quello su cui sono stata abbastanza criticata, soprattutto in Commissione, del 2010, che prevedeva il taglio dei 4 miliardi, poi sul 2011 di 4,5 e continuando, di cui ora le Regioni richiedono la restituzione in applicazione del DL legislativo 68/2011.

Le Regioni infatti hanno richiesto in base a quanto stabilito dall’articolo 39 della legge 68 del 2011, la riassegnazione dei trasferimenti statali, che sono quei famosi 7,6 miliardi annuali tagliati dall’articolo 14 del decreto-legge 78 del 2010, riguardanti prevalentemente le risorse Bassanini, l’ex legge 59 per l’esercizio delle funzioni che ancora permangono in capo alle Regioni. Questo anche in applicazione della sentenza della Corte costituzionale, da ultima quella del 2018, che hanno chiarito che i tagli agli enti territoriali devono avvenire sulla base del principio di temporaneità e transitorietà delle misure di contenimento della spesa pubblica.

Si continua dicendo che in tema di sanità, le Regioni chiedono: a) di stabilizzare il finanziamento del sistema sanitario rispetto al PIL, almeno a livello pre-Covid, mentre il DEFR prevede per una spesa molto più bassa, garantire l’equilibrio della gestione degli anni Covid, rinnovare il patto per la salute, riformare il sistema payback.

Questo è il DEFR della Regione Veneto. Noi l’abbiamo esplicitato in un modo diverso all’interno chiaramente del nostro… Questo è il DEFR della Regione Veneto dell’aprile del 2023, chiaramente. Pertanto, io credo che questo tema neanche, anche qua, sono stata accusata che bisogna che io pensi alla Regione Emilia-Romagna. No. Se le Regioni, tutte, stanno ponendo un problema di limitatezza rispetto alla finanza pubblica, rispetto a funzioni che le sono state assegnate e sulle quali non vengono riconosciute le risorse, e questo vale per la sanità, vale per i trasporti pubblici, vale per tutti i decreti Bassanini, e i decreti Bassanini contavano per la Regione Emilia-Romagna 70 milioni all’anno, se questa è la situazione, io posso capire che non devo guardare quello che dicono le altre Regioni, come mi è stato detto, ma è un problema di sistema. È un problema di sistema.

E oggi le Regioni sono inserite in un quadro che è questo. Vorrei ricordare che la legge di bilancio appena proposta – poi vediamo cosa succederà chiaramente nel dibattito parlamentare, e mi auguro che ci possano essere anche delle modifiche – prevede per le Regioni un ulteriore taglio, se non sbaglio, di 300 milioni di euro: 250 milioni per i Comuni e 50 milioni per le Province.

Questa è la situazione che noi abbiamo. Con la parte sanitaria. Poco, tanto. L’ho già detto. Chiariamo quant’è, ma riguarda il 2024. Lo stesso DEFR della Regione Veneto propone e ridice che per il 2023 è fondamentale avere le risorse per coprire tutte le spese che sono state... Che è la posizione della Regione Emilia-Romagna. Del resto, sono due Regioni a sanità pubblica, effettivamente colpite entrambe anche da determinate... Dalla pandemia.

Dico questo perché in questo quadro di difficoltà, credo, perché è un quadro di difficoltà oggettivo, onestamente, da un lato, ci attaccate e dite che non siamo in grado di riformare, di fare, di efficientare la spesa pubblica, e tutta una serie di elementi; dall’altro lato, ogni volta, in larga parte degli emendamenti, ma anche degli ordini del giorno, ci sono richieste in aumento, in alcuni casi che riguardano la Regione; in alcuni casi non ci si pone nemmeno il tema di capire che discendono da norme o da piani nazionali, su cui solitamente ‒ lo ha ripetuto anche la Corte costituzionale ‒ il Governo dovrebbe mettere le risorse.

Io tralascio alcune cose, perché le colleghe credo abbiano esplicitato benissimo in quale quadro oggi ci stiamo muovendo. Però vorrei ricordare che quello che questa Regione ha fatto in questi anni, a differenza di altre Regioni, e non sto parlando del nord, sto parlando di altre Regioni, è la capacità di essere attiva, di avere uno sguardo rivolto al futuro e, soprattutto, di continuare a sostenere la produzione di ricchezza. Altrimenti noi non saremmo ‒ e questi sono i dati della Regione Emilia-Romagna che sono nella prima parte ‒ con una capacità di produzione di ricchezza... Il PIL della Regione Emilia-Romagna è un PIL straordinario. Straordinario. Come lo è quello di tante altre Regioni. Noi abbiamo un PIL straordinario.

Ripeto. Capisco che su questo ci sono anche opinioni diverse, però oggi non siamo in un regime di autonomia differenziata, ma, io dico, semplicemente di riconoscimento, ciò che è previsto dall’articolo 5 della Costituzione, che è il tema del riconoscimento del decentramento degli Enti locali e, chiaramente, anche delle Regioni.

Scusate un attimo, noi abbiamo un residuo fiscale – così parliamo anche di temi – che è un residuo fiscale pari a quello del Veneto ed è un residuo fiscale che in proporzione rispetto al pro capite si avvicina a quello della Lombardia. Allora, io credo che, senza diventare… Scusatemi, io non sono un’autonomista spinta rispetto a rompere un patto di unità e di solidarietà rispetto alle Regioni, ma se alcune Regioni, quelle che producono anche il reddito, chiedono rispetto a determinati servizi pubblici fondamentali come la sanità, il sociale e la scuola, io credo che sia corretto e giusto porsi qualche domanda in più, soprattutto da chi sta sostenendo a livello nazionale una proposta di autonomia differenziata, su cui probabilmente avremmo molto da discutere. Però, tra quella proposta e il niente di oggi che tutte le volte ci dite “siete voi che non spendete i soldi”, noi le risorse che chiediamo le chiediamo perché il sistema pubblico in questa Regione è fondamentale rispetto alla crescita, rispetto a tutte quelle scelte che abbiamo messo nel nostro programma, voglio dire del DEFR, a partire dalla transizione ecologica. Lo capisco, per l’amor di Dio, nel momento in cui si fa ci possono essere degli elementi che saranno da correggere, tutto quello che volete. Però, questa è una Regione che oggi si presenta con questi dati e vogliamo continuare a stare su questi dati.

Siamo anche una delle Regioni – ve lo vorrei ricordare – che per quanto riguarda la fedeltà fiscale, visto che siamo in un Paese di 100 miliardi di evasione fiscale, siamo tra i più fedeli. Questo non vuol mica dire che tutti pagano le tasse. Ma siamo tra i più fedeli.

Ripeto, credo che questo ragionamento da parte soprattutto di coloro che pensano di essere sostenitori di un’autonomia che addirittura va oltre a quello che noi pensiamo da questa parte, un qualche riconoscimento che forse questa Regione sta lavorando all’interno di regole di finanza, come anche le altre Regioni… Altrimenti, scusate, mi spiegate perché il bilancio dello Stato prevede 300 milioni rispetto alla sanità della Sicilia? C’è un capitolo specifico: ci sono 3 miliardi per quanto riguarda… Sempre che non abbia letto i documenti sbagliati. Perché ci sono 300 milioni rispetto al tema del bilancio della Sicilia? Io ve lo chiedo. Sono i soldi ‒ tra parentesi ‒ che stiamo chiedendo noi per una sanità che, se permettete, ha un livello di qualità nettamente superiore, oltre che di quantità.

Sono queste le cose che oggi io fatico a capire. Guardate, mi spiace che non ci sia il collega Pompignoli, ma io vi devo dire la verità. Nel parlare dell’alluvione, io capisco, è corretto, voi non dovete attaccare il vostro Governo, per l’amor di Dio, non ho questa pretesa. Però devo anche dire che qualche elemento di imbarazzo nel consigliere Pompignoli ogni tanto l’ho visto. Io mi chiedo infatti come fa un consigliere che vive in un’area alluvionata come quella di Forlì, a reggere la tensione? Io l’ho vissuta, così come l’ha vissuta Bergamini. Mi spiace che non sia qua in aula in questo momento, rispetto al sisma.

Come si fa a non porsi il tema che i soldi non sono arrivati e non ci sono? Ma noi avevamo talmente ragione – questi non è vero che hanno fatto la ricostruzione, eccetera, e così via – sul credito d’imposta, che oggi il credito d’imposta è entrato finalmente, per i privati e per gli imprenditori, imprese e privati cittadini all’interno del bilancio, delle proposte del bilancio. L’abbiamo detto da subito: credito d’imposta significa 4 miliardi per i danni a cittadini ed imprese spalmati in 25 anni, che significa reggere anche una situazione di difficoltà di finanza pubblica come quella che c’è oggi, perché siamo responsabili noi, e siamo responsabili per il nostro bilancio, quindi io non accetto le accuse che si continuano a fare rispetto al fatto che noi non abbiamo chiuso, avremmo fatto, la Corte dei conti, il MEF: leggete i documenti, leggeteli. Voi li leggete…

 

(interruzione: “C’è stata una scossa, Palma”)

 

PRESIDENTE (Petitti): È a Rovigo, si è sentita una scossa anche a Bologna. Apro e chiudo parentesi. Siccome è arrivata adesso la notizia.

Scusi, consigliera Costi.

 

COSTI: Scusate voi, non avevo capito. Credevo di aver detto una cosa al rovescio io, scusate, poi le avrò dette tutte al rovescio…

 

(interruzione: “Palma, bevi un po’”)

 

COSTI: No, non bevo, scusate.

Stavo dicendo che noi siamo responsabili, per cui anche sulla sanità discutiamo. L’ho detto anche in relazione di apertura. Discutiamo rispetto alle proposte di riorganizzazione. Se saranno necessarie delle riforme, lo si vedrà. “Riforma” vuol dire modificare anche delle norme, delle leggi. Discutiamone in Commissione. Ma non tiriamo fuori in continuazione questo tema, che noi avremmo fatto, avremmo detto e quant’altro, perché le carte sono quelle che contano nella Pubblica amministrazione e non possono essere prese a pezzetti.

Credo che questo DEFR ‒ e termino, scusate ‒ rappresenti una proposta seria, corretta, all’altezza anche delle sfide che una Regione come la nostra può svolgere all’interno di un quadro nazionale, europeo e mondiale, che effettivamente sta avendo ulteriori nuvole. Siamo perfettamente consapevoli anche noi di questo. Però, proprio perché ne siamo consapevoli, proprio perché abbiamo visto che ci sono delle politiche, che sono quelle che ci possono permettere di reggere anche i punti più alti di crisi, noi su queste politiche, dove abbiamo impostato la struttura di questa Regione, che sono le politiche del welfare, le politiche economiche, oggi le politiche ecologiche... Sono i filoni sui quali continueremo a lavorare, mi auguro in un confronto continuo, come stiamo facendo anche oggi sul DEFR, però con un pochettino più di onestà intellettuale rispetto a che cos’è questa Regione, a come ha reagito, a quello che ha saputo costruire rispetto ad un quadro nazionale e anche rispetto ad un quadro di altre Regioni che, onestamente, hanno, forse, delle performance molto diverse dalle nostre.

Per il bene di tutti, auspichiamo, invece di aumentare i divari, che possano essere recuperati per il bene ‒ ripeto ‒ nostro, ma di tutto il Paese.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Il relatore di minoranza non c’è. L’assessore Calvano è intervenuto ieri.

A questo punto, siamo al dibattito generale sulle proposte di emendamento. Qualcuno vuole intervenire? Ricordo che ci sono 49 proposte di emendamento, più un subemendamento depositato poco fa.

Qualcuno vuole intervenire sugli emendamenti?

Dibattito generale sugli ordini del giorno. Qualcuno vuole intervenire? Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Molto velocemente volevo illustrare per sommi capi il testo dell’ordine del giorno che ho depositato in mattinata, che avevo anticipato ieri nella replica al question time alla vicepresidente Priolo, che ha confermato nella sua risposta il fatto che ad oggi, nelle bozze su cui stanno lavorando insieme alla struttura commissariale di ordinanza che riguarderà le abitazioni, le residenze private, le loro pertinenze, non sono previsti come rimborsabili i beni mobili, e con beni mobili – ho fatto anche un’aggiunta a mano nel testo – andiamo a comprendere tutti gli elettrodomestici e le cucine, ma anche il mobilio di ogni tipo che è nelle case. Dicevo, ieri avevo anticipato che, a seguito di quella risposta, avrei utilizzato tutti gli strumenti in mia disponibilità, e un ordine del giorno al DEFR è esattamente uno di questi, dal momento che anche la relatrice, la consigliera Palma Costi, nell’illustrazione della proposta di iniziativa della Giunta ha raccontato come questo documento, che solitamente andiamo ad approvare nel mese di luglio, entro la fine del mese di luglio, sia stato posticipato proprio per tener conto di quelli che sono stati gli eventi catastrofici alluvionali di maggio. Un documento che, alla luce di quelli, è stato riaggiornato e rafforzato e che si pone, perlomeno nei territori colpiti, l’obiettivo principale di superare l’emergenza e di tenerla strettamente collegata alla ricostruzione, proprio perché possa ripartire a pieno ritmo la ripresa delle attività nelle zone colpite.

Come anticipato, quindi, ho depositato un ordine del giorno che, oltre a ricostruire per sommi capi quello che è stato, impegna la Giunta perché in tutte le sedi, intendo quindi quelle istituzionali, ma non solo, con tutti gli strumenti a sua disposizione, anche coinvolgendo i parlamentari emiliano-romagnoli, naturalmente di ogni parte politica, perché sono certa e voglio sperare che, indipendentemente dal colore politico, ci sia un comune impegno a lavorare, perché il Governo, andando a modificare i decreti precedenti che non lo prevedono e andando a inserire le risorse necessarie nella legge finanziaria, possa ricomprendere fra i danni indennizzabili alle famiglie anche il complesso dei beni mobili che come noto sono le cose più colpite a seguito di un evento alluvionale come quello che si è abbattuto in Emilia-Romagna a maggio, scongiurando quindi la sciagurata ipotesi del mancato rimborso che in questi giorni – ne danno notizia anche i giornali – preoccupa i cittadini, tiene banco nelle riunioni dei loro comitati, è motivo di preoccupazione per la Regione stessa e per noi consiglieri che da quelle zone proveniamo.

Approfitto anche per intervenire sull’ordine del giorno a firma del collega Liverani, che si occupa sempre di alluvione. Bene ha fatto il collega ad evidenziare il tema della necessità di fare squadra perché si possa trovare al più presto una soluzione abitativa alternativa per quelle persone. Pensiamo al Comune di Faenza, dove sono citati alcuni numeri e alcuni casi, ma a tutti quelli che si sono trovati coinvolti negli eventi di cui dicevo e che hanno ancora la loro propria casa inagibile, sia essa di proprietà, o quella dove stavano in affitto, per far sì che sia data certezza di una soluzione abitativa alternativa.

Per quanto riguarda la soluzione che lui propone, cioè sollecitare le amministrazioni comunali affinché assegnino un punteggio agli alluvionati con case inagibili nelle graduatorie di assegnazione delle case popolari, mi pare che l’intendimento sia giusto e condivisibile. La soluzione messa in campo temo non sia quella che ci possa aiutare nel rispondere ad un’esigenza. Cito il caso della mia città, che io conosco bene, ma che conosce bene anche lui, perché è stata oggetto proprio ieri sera di un’interrogazione anche in Consiglio comunale, di cui lui tra l’altro fa parte: nella zona alluvionata ci sono gli edifici ERP, di edilizia residenziale pubblica. Tra l’altro, c’è un ritardo dovuto ai tempi con cui alcune imprese stanno intervenendo in quegli edifici per il ripristino, ad esempio, delle caldaie, così come degli ascensori e di quant’altro è necessario perché possano tornare al più presto completamente fruibili, dal momento che se forse fino a qualche settimana fa si poteva rinunciare all’utilizzo dell’acqua calda, oggi con le temperature che sono cambiate, che stanno cambiando, questa non è più un’ipotesi percorribile.

Bene, quindi, fare squadra comune, continuare a lavorare insieme perché si trovino soluzioni abitative alternative. Modificare i punteggi nelle graduatorie di assegnazione delle case popolari è un palliativo, non è certamente la soluzione. Oggi abbiamo già una lunga graduatoria, abbiamo delle case popolari alluvionate che non stanno neanche rispondendo a coloro che precedentemente le abitavano. È il motivo per cui su questo voteremo in maniera contraria, lasciando la disponibilità in futuro a lavorare insieme, eventualmente, se si vuole, anche ad un altro atto, che possa riportare all’attenzione di quest’aula il tema delle abitazioni provvisorie, che è una delle tante cose fondamentali per restituire una sorta di normalità a delle terre profondamente colpite.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Altri in dibattito generale sugli ordini del giorno? Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Anch’io ho depositato questa mattina un ordine del giorno collegato al DEFR sul tema dell’economia ittica. Come sappiamo, in queste settimane, negli ultimi mesi si è parlato tanto di granchio blu, per un comparto che coinvolge tutta la costa emiliano-romagnola, con particolare attenzione al territorio del Delta del Po e ai Comuni di Goro e Comacchio. Un territorio su cui l’economia ittica conta 1.700 addetti nel settore della pesca e in cui vi è il maggior numero di imbarcazioni da pesca registrate. Un territorio in cui nella Sacca di Goro e nei canali adduttori delle Valli di Comacchio annualmente venivano ‒ non uso più il termine “vengono” ‒ prodotte e coltivate oltre 16.000 tonnellate di vongole, che corrispondono a circa il 55 per cento della produzione italiana e al 40 per cento di quella europea.

Come sappiamo, l’economia di questi territori, in cui solo il maggior consorzio fattura circa 50 milioni di euro proprio sul tema della molluschicoltura, è stata profondamente colpita dall’emergenza del granchio blu e ha visto immediatamente questa Regione impegnata, attraverso l’assessore e l’Assemblea tutta, nel chiedere adeguati interventi anche al Governo rispetto a questa emergenza.

Siamo stati, insieme ad altre Regioni di diverso segno politico, i primi a richiedere lo stato di calamità e di emergenza. Siamo ancora in attesa, da parte del Governo, del riconoscimento, che permetterebbe misure importanti perché, come si leggeva sui quotidiani locali anche oggi, questa è un’emergenza che, per quanto riguarda il mondo delle vongole, richiederà almeno due anni per riprendere una produzione che è stata totalmente azzerata nel territorio di Comacchio e che nelle previsioni dei pescatori di Goro vedrà azzerata, anche lì, la produzione da qui al mese di dicembre.

Su questo devo dire che la Regione è stata immediatamente presente, con impegni sui territori, cogliendo le sollecitazioni del mondo della pesca, e anche attraverso misure importanti, tra cui lo stanziamento di 1 milione di euro a copertura, sicuramente parziale, ma è un segnale importante, dei danni subiti dai nostri pescatori, ma anche accompagnandole con altri strumenti. È in discussione all’ordine del giorno anche un importante atto che prevede di equiparare i costi dei canoni demaniali nelle acque interne con quelli del demanio marittimo, andando quindi incontro ad abbattimenti importanti dei canoni.

Così non è stato per il Governo, un Governo che anche su questo tema, ancora una volta, è in ritardo, che ha stanziato 2,9 milioni di euro per tutto il territorio nazionale. Se consideriamo che la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 1 milione di euro, capite già bene come queste risorse siano totalmente insufficienti. Ma non sono soltanto insufficienti. Con l’avviso, con il bando che è uscito proprio poche ore fa, hanno anche certificato che la maggior parte delle spese sostenute perlomeno dai nostri pescatori non verranno riconosciute. Questo perché non hanno colto, nonostante la visita del Ministro a Goro, proprio poche settimane fa, una delle richieste principali: quella di riconoscere tutte le spese per il recupero e lo smaltimento. Perché? Perché i nostri pescatori sono impegnati da luglio, con una pesca importante, che non è quella delle vongole, che sarebbe naturalmente il loro business, ma è quella del granchio blu, e sono impegnati tutti i giorni proprio nel pescare il numero più alto possibile di questi esemplari, con diverse tonnellate al giorno di granchi poi conferiti anche a smaltimento.

Il Governo in tutto ciò con questo decreto dei 2,9 milioni di euro si è scordato completamente di quell’attività che i pescatori fanno quotidianamente, che è la pesca, quindi anche le spese vive di personale e di carburante che i nostri pescatori sostengono per portare a terra quelli che saranno i prodotti da conferire.

Se ne sono completamente dimenticati, cosicché, secondo le prime stime fatte dagli operatori rispetto a quei 2,9 milioni di euro, le nostre marinerie porteranno a casa poche migliaia di euro, perché questo valgono le azioni che sono state inserite all’interno del decreto, cioè lo smaltimento negli impianti e l’acquisto di nuove attrezzature che, comprenderete bene come in questo momento sia quanto mai complesso.

Con questo ordine del giorno, quindi, chiediamo innanzitutto, in fase di aggiornamento anche del DEFR che ci troveremo a discutere da qui a poco, di inserire un aggiornamento rispetto a queste ripercussioni, decisioni del Governo sul comparto ittico, ma anche a sollecitare lo stesso Governo a fare un passo indietro e ad ascoltare quello che hanno richiesto i nostri pescatori, cioè il riconoscimento integrale di queste spese.

Ricordo che questa attività non è solo finalizzata a difendere le proprie concessioni demaniali, ma è anche finalizzata a difendere l’intera biodiversità del nostro mare, che è profondamente intaccato, perché oggi stiamo parlando di pescatori intesi come molluschicoltori, ma in realtà in queste settimane anche il mondo della pesca tradizionale, della pesca a strascico o della pesca da posta sta registrando fenomeni nuovi. Nel momento in cui vanno a pesca e sollevano le reti, il granchio blu ha decimato o danneggiato gravemente il loro pescato, quindi il loro reddito.

Oltre a questo, per tutta l’estate questa attività che ha contribuito ad abbattere il numero di specie presenti ha avuto anche effetti importanti sulla costa stessa, perché ne ha limitato l’arrivo sulle spiagge e il conseguente rischio di interferenze con l’attività della balneazione.

Chiudo dicendo che se questa Regione, e faccio un plauso all’assessore Mammi, alla Giunta per l’attenzione di queste settimane e per quello che faremo anche nei prossimi mesi, ha ascoltato e il bando che è già uscito e che si concluderà da qui a metà novembre dà risposte qualificate rispetto a quello che avevano chiesto, così non è stato per il Governo, che non ha colto una delle principali richieste dei nostri pescatori, cioè un riconoscimento di tutte quelle spese vive, che stanno sostenendo e sosterranno nelle prossime settimane.

Con questo ordine del giorno chiediamo in sede di aggiornamento del DEFR di includere anche queste nuove circostanze, nonché di richiedere e sollecitare il Governo in tutte le sedi opportune per rivedere queste scelte.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri.

Altri in dibattito generale sugli ordini del giorno? Io non ho altri iscritti a parlare sugli ordini del giorno.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto. Dichiarazioni di voto congiunte su emendamenti, ordini del giorno e provvedimento.

Chi si iscrive a parlare? Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Una dichiarazione di voto molto breve. Rispondo alla collega Palma Costi. Non ho ancora capito se stiamo parlando della legge di bilancio, dell’autonomia differenziata oppure della capacità del consigliere Pompignoli di mantenere freddezza, come è stato detto, durante il post-alluvione.

Sono d’accordo che non è corretto riportare soltanto alcuni stralci di letture prese probabilmente in questo caso dalla Regione Veneto, noi non ci siamo mossi di un passo, consigliera Costi, rispetto anche a un paio di anni fa, quando il mandato è iniziato. Tutte le volte in cui abbiamo affrontato il DEFR siamo stati propositivi, molto propositivi. Talvolta, in passato i nostri emendamenti e i nostri ordini del giorno sono stati approvati, questa volta no. Lo zero assoluto.

Avete parlato soltanto di tagli che devono ancora arrivare, avete presentato un DEFR che è esattamente la fotocopia di quello passato e tutte le volte che siete intervenuti, ripeto, avete parlato soltanto dei problemi legati al Governo. Noi non ci siamo mossi, invece voi vi nascondete costantemente dietro al Governo, nel senso dando colpa al Governo, oppure invocando quello che fanno le altre Regioni. L’ho detto nell’intervento precedente, non dovrei neanche ripeterlo: forse dovremmo leggere, tutti insieme, quello che dice la Corte dei conti sulla sanità emiliano-romagnola. Ecco, su quello io vi chiamerei a discutere tutti insieme. Ci mettiamo qua, leggiamo quello che dice la Corte dei conti e poi parliamo di sanità, con carte alla mano, perché è stato detto “carte alla mano”.

Volete un riconoscimento e parlate di onestà intellettuale. Né l’uno né l’altro. Da noi non avrete nessun riconoscimento. Da noi avrete sempre il tentativo di una collaborazione, che invece avete costantemente, soprattutto in questa sessione, negato e osteggiato. Lo si è visto, lo ha detto anche il collega Marchetti, soprattutto negli emendamenti presentati per la sanità, perché in Commissione è stato detto dalla relatrice di maggioranza: non li accogliamo, perché tanto è tutta roba che starà dentro la nota di aggiornamento. Non è un problema nostro se la nota di aggiornamento arriva a breve. Però, forse per onestà intellettuale avreste dovuto dire: ma certamente, cari colleghi, visto e considerato che sarà in nota e che, quindi, sono accoglibili, li accogliamo, così ci sono già. Invece, è da qua che si dimostra la mancanza di volontà di collaborare. Quindi, noi non ci siamo mossi di un centimetro. Non ci nascondiamo dietro ai Governi e non invochiamo mai le altre Regioni. Noi, quando leggiamo qualcosa, leggiamo qualcosa che riguarda la nostra Regione, anche quando sono cose positive, ma soprattutto quando sono cose negative, come ad esempio il tema, ripeto, della Corte dei conti. Noi l’abbiamo detto tutti. Ormai non se ne può più a sentir parlare di Corte dei conti. Da voi il tema Corte dei conti e sanità, ad esempio… Ma non solo sanità, perché non ci rimettiamo solo alla sanità. La Corte dei conti, su tanti passaggi, parla di una situazione emiliano-romagnola che è sicuramente affaticata. Allora, siamo anche stanchi, stanchi, stanchi di sentirvi dire che tutto è perfetto. L’onestà intellettuale parte dal presupposto di dire: qualche problema c’è e va risolto. Lì sì che mi chiama e mi dici: va risolto insieme. E ci posso stare. Ma che si dica che tutto è bellissimo e ci si nasconda dietro al Governo non va bene. Siamo stanchi di questa nenia, perché è vecchia, è già vecchia.

Quindi, votiamo contro non perché non avete accettato neanche un emendamento, non siamo così permalosi, anzi; votiamo contro perché sicuramente il documento che avete presentato è un documento, la replica del precedente: non c’è niente di nuovo, non ci sono osservazioni politiche di nessun tipo, ne avete fatte forse più adesso che non nel DEFR. che non nelle Commissioni, che non nelle relazioni che avete fatto.

Sulla collaborazione continueremo, cara consigliera Costi, a fare esattamente come abbiamo fatto fino ad ora, proponendo, nella speranza che accogliate le cose buone, perché di cose buone ne abbiamo fatte. E colleghi tutti, anche quelli degli altri partiti, hanno presentato forse una cinquantina di emendamenti e 10, 12, 14 ordini del giorno.

Quindi, la nostra presenza c’è su un DEFR che volevamo sicuramente aggiornato, aggiornato alle esigenze attuali, e che avete invece bellamente, tranquillamente respinto dicendo un no assoluto.

Il nostro voto è contrario.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Sapeste quanto siamo stanchi noi della nenia rispetto alla quale dobbiamo sempre fare di più, dobbiamo sempre fare meglio: non basta mai. E poi alla fine si vota contro, anche con tutta la collaborazione del mondo.

Sapeste quanto siamo stanchi di dover far finta, o di sentire che voi fate finta che il DEFR non sia parte di un procedimento di programmazione nazionale, quanto siamo stanchi… Noi vorremmo davvero solo e sempre parlare della Regione Emilia-Romagna, di cosa facciamo, di cosa dovremmo fare e di cosa possiamo fare anche meglio, la disponibilità c’è sempre tutta. Ma che ci si chieda di ragionare a compartimenti-stagni, come se fossimo un’isola, come se non avessimo le Regioni vicine che condividono con noi gli stessi problemi, e a prescindere dall’appartenenza politica, condividono con noi analisi e richieste di soluzioni, non potete chiedercelo. Non viviamo in uno sgabuzzino al chiuso, ma parliamo con la società dell’Emilia-Romagna, parliamo con gli stakeholder, parliamo con le comunità delle altre Regioni, siamo una Regione che sta, come direbbe Colla, in questo Paese da protagonista, che sta in Europa, che sta nel mondo.

È quello che abbiamo fatto in questi anni, e ogni volta sentir dire che non dobbiamo guardare a cosa fa il vicino Veneto, francamente, da ferrarese che sta sul confine e che condivide moltissimi servizi con un’altra Regione, mi dà anche un po’ fastidio.

Poi c’è un tema di appropriatezza degli atti. La collega Costi ha già detto “non accogliamo gli emendamenti”, ma non è neanche accettabile l’impostazione per cui li accettiamo adesso, perché una volta che li abbiamo scritti siamo già a posto. Un contro è il DEFR, un conto è la Nota di aggiornamento al DEFR. Sarebbe come se stamattina avessimo approvato, come ieri, la legge sulla Fondazione Cineteca e avessimo messo lì gli emendamenti, perché così intanto li avevamo scritti da qualche parte e andavamo sul sicuro.

Gli emendamenti che sono stati presentati non sono appropriati per stare nel DEFR. Ha un senso sulle Note di aggiornamento, e ne ridiscuteremo, ma fa il paio con quello che diceva la collega Costi prima, che ci si chiede sempre di efficientare e poi ogni volta arrivano emendamenti che aumentano la richiesta di risorse.

Per anticipare molto velocemente il voto favorevole del Partito Democratico, mi sento di dire che i Gruppi di minoranza sono sfortunati rispetto al fatto che il DEFR viene in approvazione insieme alla manovra di bilancio. Se fosse andata come avrebbe dovuto andare, l’avremmo approvata a luglio. Non abbiamo fatto il DEFR a luglio perché c’è stata l’alluvione. È stato spiegato bene per quale motivo ci siamo ridotti tardi. Caso vuole che ieri è arrivato in Conferenza Stato-Regioni e ai parlamentari anche il testo della manovra di bilancio del 2024. La vostra sfortuna è questa. Altrimenti non avremmo... Certo, stiamo nel mondo, siamo in Italia. Non possiamo far finta che la legge di bilancio sia stata depositata. Non possiamo far finta ed evitare di ribadire tutto quello che hanno detto le colleghe stamattina nei loro interventi, che non riprendo perché ho poco più di un minuto.

È una manovra di bilancio, quella del Governo, con luci e ombre. Molte ombre rispetto alle coperture finanziarie. Stanno facendo, penso, una manovra in deficit. Non ci sono neanche le risorse per la ricostruzione dall’alluvione. Facciamo una manovra con le coperture, con i tagli di spesa, senza neanche avere uno straccio di certezza su problemi che sono priorità di questa Regione, ma priorità anche vostre e dei vostri colleghi che in Romagna ci abitano, come molti altri cittadini.

Penso ci siano tutte le condizioni e, da parte nostra, la convinzione per votare a favore di questo DEFR, grazie a un lavoro fatto dagli assessori, dalla Giunta, dal presidente Bonaccini, insieme a tutti noi. Questo è un DEFR che contiene un Piano di investimenti che porta alla crescita in tutti gli ambiti e soprattutto che sente fortemente la responsabilità di sostenere i settori più deboli. Quando diciamo che non vogliamo una Regione che va a più velocità, questo comporta la responsabilità di ridurre tutti i divari. Un Piano di investimenti con le priorità che ci sono in questo DEFR va in questa direzione. Va nella direzione del programma di mandato di questa legislatura e delle politiche degli anni precedenti.

Penso davvero che sia un DEFR che corrisponde ai bisogni dei cittadini e che soprattutto sia un DEFR all’altezza delle sfide alle quali questa Regione deve dare risposte nel contesto nazionale, nel contesto europeo e nel contesto globale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Altri in dichiarazione di voto? Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie.

Dopo l’introduzione di ieri, vorrei ripresentare emendamenti e ordini del giorno. Tra l’altro, il primo, quello che riguarda il nostro distretto del packaging, è di grande attualità. Ieri la votazione in Commissione, per quanto mi riguarda, ma credo che riguardi tutti, è andata decisamente male per l’Italia e soprattutto per le aziende del nostro distretto. Temo che nei prossimi mesi ci sarà un lungo dibattito riferito a questo ambito. Per questo credo che sia giusto porre la doverosa attenzione, perché le aziende ci dimostrano giornalmente che è possibile fare innovazione e garantire la sostenibilità senza per forza eliminare quella che, in realtà, è stata una grande conquista in termini di qualità e salute.

Infatti, in questo DEFR viene sostenuta l’apertura, come dicevo, di nuovi esercizi commerciali dedicati interamente alla vendita di prodotti sfusi, ma il sostegno economico all’apertura di alcuni esercizi commerciali, piuttosto che altri, è abbastanza singolare. Per questo mi interessa capire come soprattutto sui prodotti alimentari si pensi di garantire gli standard di qualità, soprattutto oggi con un occhio molto attento a quello che accadrà nei prossimi mesi, ma soprattutto nel guardare a questo settore che è uno dei più imponenti in Emilia-Romagna e anche quelli che danno un apporto fondamentale al lavoro. Comunque, non intendo attardarmi adesso a fare un commento politico.

Continuo a ritenere che è giusto, almeno per quanto mi riguarda, parlare del compito che la Regione Emilia-Romagna ha su determinati temi, ed è per quello che, per quanto riguarda il secondo emendamento, richiedo di inserire nei Piani di zona, che stiamo tutti aspettando, non è una responsabilità del Governo nazionale, un ulteriore sostegno ai territori per fronteggiare al meglio l’emergere di nuovi bisogni. Chiedo semplicemente questo, cioè di inserire nei Piani di zona nuove sfide per i servizi e per fornire risposte sia agli utenti storicamente fragili, che alle utenze nuove che si affacciano al sistema dei servizi. Mi riferisco, in primo luogo, a tutte le nuove fragilità e alle certificazioni. Chiedo di poter affrontare un dibattito. Mi sembra che sia qualcosa di particolarmente imponente.

Il terzo emendamento riguarda la famosa richiesta di una legge quadro sulla natalità che metta a sistema tutte le politiche oggi elencate dalla consigliera Pillati.

Siamo in totale accordo sul fatto che non ci possano essere soluzioni facili per un problema così complesso, che mette in campo tutti gli attori. Si tratta di un processo di lungo termine, iniziato da almeno vent’anni, di cui ora stiamo vedendo emergere solo la punta dell’iceberg, che va guardato con politiche che lei ha definito sofisticate – mi piace questo termine – che mettono insieme tutti gli attori in gioco.

Come ha detto la consigliera, anche l’immigrazione gioca un ruolo importantissimo, e onestamente non mi pare che la sottoscritta abbia mai negato questo, anzi, ho sempre parlato con forza di integrazione. Sono d’accordo che siamo di fronte alla sacra libertà degli individui, che si esercita o non si esercita, e non certo per problemi economici. Si può essere padri e madri in tanti modi. Lo dico perché questo richiamo continuo alla fecondità mi ha molto colpito, in un certo senso sapendo anche un po’ di storie e di vicende che riguardano tante persone che conosco, mi ha colpito in senso anche non positivo.

Si può essere padri e madri in tanti modi. Nella legge-quadro in cui immagino trovino spazio anche il sostegno, l’istituto dell’affido, l’adozione, i progetti di vicinanza solidale di cui purtroppo oggi parliamo poco, dopo anni in cui credo siano stati temi trascurati. Ma di fronte a uno scenario così ben dettagliato, possiamo decidere di essere immobili, oppure almeno provare a fare un pezzo di strada e creare delle condizioni più favorevoli, e su questo spero si possa trovare un accordo e iniziare un lavoro serio insieme.

Come segnale di apertura, vi chiederei di porre infine un’attenzione a un ordine del giorno che ho presentato, che è appena stato approvato in Piemonte e che richiama politiche già attuate in Liguria e Lazio. Ho sottolineato anche ieri Regioni non del Centrodestra, proprio per il richiamo che ha fatto la consigliera Zappaterra.

Questo ordine del giorno chiede alla Giunta dell’Emilia-Romagna, Regione prima in Italia ad aver approvato una legge sulla parità, di inserire un’ulteriore politica conciliativa che affianchi quella tanto lodata dei nidi gratis, e che supporti tante giovani famiglie in cui entrambi i genitori hanno bisogno e desiderano giustamente lavorare e mettere a frutto i propri talenti. Chiaramente, faccio questa richiesta pensando ai fondi europei FSE Plus.

Mi sembra un segnale importante quello di supportare economicamente le famiglie per il servizio di babysitter, soprattutto quando i servizi pubblici, statali e privati convenzionati non possono arrivare a coprire tutta la domanda. È un segnale di utilizzo di soldi europei.

Grazie. Chiaramente, ringrazio ancora per il lavoro che è stato fatto e per aver accettato alcuni emendamenti. Chiudo subito, presidente.

Voterò contro, come i miei colleghi. Questo, in realtà, è un documento fondamentale, che ci porterà al 2025 e lascerà, come ho già detto, un’eredità molto impegnativa a chi andrà a governare, alle prossime elezioni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Altri in dichiarazioni di voto? Io non ho altri iscritti a parlare in dichiarazione di voto.

A questo punto, passiamo alla votazione degli emendamenti, che ricordo essere 50.

Prima nominiamo gli scrutatori: consigliera Pillati, consigliere Daffadà e consigliera Stragliati.

Mettiamo in votazione gli emendamenti.

Più precisamente, partiamo dall’emendamento n. 45, a prima firma Liverani e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Passiamo adesso all’emendamento n. 1, a firma Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento n. 7, a firma Catellani e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento n. 44, a firma Liverani e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 2, a firma Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto. 

 

Emendamento n. 3, sempre a firma Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 4, a firma Castaldini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 38, a firma Bergamini e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 40, a firma Bergamini e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 18, a firma Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 34, a firma Montevecchi.

Su questo è stato richiesto il voto elettronico.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 34, a firma Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 14

Contrari 27

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 9, a firma Bargi, Catellani e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ora siamo alla votazione dell’emendamento n. 10, a firma Bargi, Catellani e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 11, a firma Bargi, Catellani e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 16, a firma Bargi, Catellani e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 17, a firma Catellani, Bargi, Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 13, a firma Bargi, Catellani, Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 37, a firma Bergamini, Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 36, a firma Bergamini, Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 41, a firma Bergamini, Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

Ora siamo all’emendamento n. 50, a firma Costi, che insiste sull’emendamento n. 48, a prima firma Facci.

Se viene approvato l’emendamento n. 50, l’emendamento n. 48 viene soppresso.

Ora metto in votazione l’emendamento n. 50, a firma Costi.

Consigliere Rancan? Okay.

Metto in votazione l’emendamento n. 50, a firma Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Quindi, è stato precluso l’emendamento n. 48 a prima firma Facci.

Ora passiamo all’emendamento n. 21, a firma Daniele Marchetti e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Siamo all’emendamento n. 33.

Sull’emendamento n. 33, a firma Montevecchi, Pompignoli, è stato chiesto il voto elettronico.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento n. 33.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Contrari 25

Favorevoli 14

 

È respinto.

 

Passiamo ora all’emendamento n. 20, a firma Daniele Marchetti e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento n. 49, a firma Pelloni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 22, a firma Daniele Marchetti e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n.  35, a firma Bergamini e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 12, a firma Marchetti, Catellani, Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

Emendamento n. 42, a firma Bergamini e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 25, a firma Marchetti e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 26, a firma Marchetti e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 27, a firma Marchetti e Pompignoli.

Prego, consigliere Marchetti.

 

MARCHETTI Daniele: Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Mettiamo in votazione con voto elettronico l’emendamento n. 27, a firma Marchetti e Pompignoli.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 24

Favorevoli 14

Astenuti 1

 

È respinto.

 

Siamo arrivati all’emendamento n. 29, a firma Marchetti e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 23, a firma Marchetti e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 30, a firma Marchetti e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 32, a firma Marchetti e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

Emendamento n. 28, a firma Marchetti e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 24, a firma Marchetti e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 43, a firma Bergamini e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 39, a firma Bergamini e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 47, a firma Pelloni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 14, a firma Catellani, Stragliati e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 15, a firma Montevecchi, Catellani e Pompignoli, sul quale è stato richiesto voto elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Non sul voto elettronico, ma sull’ordine dei lavori.

Presidente, fatto salvo che i colleghi legittimamente utilizzano le prerogative che hanno a disposizione, e tra queste prerogative ci sta chiedere il voto elettronico sugli emendamenti, sugli ordini del giorno, su quello che ritengono, non lo chiamerò ostruzionismo, ma lo chiamo legittima prerogativa, vorrei però che fosse messo a verbale, in particolare per la conferenza stampa che hanno fatto i colleghi di Fratelli d’Italia sul fatto che abbiamo premeditato lo slittamento del voto sul PDL alle Camere sulla sanità, che non c’è alcun calcolo e non siamo neanche noi quelli che chiedono il voto elettronico su tutto.

Questo ve lo voglio dire, perché fosse stato per noi avremmo già iniziato anche quel progetto di legge. L’assessore Donini è lì. Giusto per essere chiari tra noi sulle modalità di lavoro che ci diamo.

 

PRESIDENTE (Petitti): È slittata, ovviamente, la votazione.

Sempre sull’ordine dei lavori, il consigliere Rancan. Prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Intervengo solo per certificare il fatto che non è che si sta facendo quale strano ostruzionismo particolare. Al netto di dichiarazioni che legittimamente uno può fare fuori delle conferenze stampa del caso, noi non abbiamo chiesto votazione elettronica su tutto, o altro, o addirittura appello nominale, anzi. Noi pensiamo che, però, il dibattito su questo punto debba essere importante e fatto. Poi, se questo pregiudica la trattazione di un PDL che per la maggioranza era così tanto prioritario, questo ovviamente non è compito nostro. Stiamo solamente facendo il nostro lavoro di consiglieri.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Noi non ci sentiamo in alcun modo pregiudicati, nemmeno rispetto alle azioni, alle manifestazioni e alle espressioni che abbiamo avuto rispetto al progetto di legge. Credo sia legittimo per i consiglieri chiedere la dichiarazione del voto. Bisognerebbe riflettere su come vengono organizzati i lavori. Quindi, noi non ci sentiamo pregiudicati in alcun modo.

I consiglieri, liberamente e legittimamente, possono chiedere il voto elettronico. Diversamente, chi ha detto di avere un interesse quantomeno a iniziare la discussione per oggi pomeriggio dovrà in qualche modo giustificare perché ciò non è avvenuto. Non certamente questo sarà a carico di Fratelli d’Italia, che si è attenuta ad un ordine del giorno, peraltro concordato in Capigruppo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Adesso procediamo con il voto elettronico sull’emendamento n. 15, a prima firma Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Contrari 27

Favorevoli 14

 

È respinto.

 

Siamo arrivati all’emendamento n. 46, a firma Liverani, Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 8, a firma Catellani, Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 31, a firma Marchetti, Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 5, a firma Castaldini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 6, sempre a firma Castaldini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 19, a firma Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Abbiamo concluso gli emendamenti, le 50 proposte di emendamento, e adesso passiamo agli ordini del giorno, che ricordo essere 14.

Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Scusi, solo perché ho visto che non sono riuscita, probabilmente per un errore nella votazione elettronica, all’emendamento n. 27, contro.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

Rettifichiamo il voto con questa modifica.

Dicevo: adesso passiamo alle 14 proposte di ordine del giorno.

Partiamo dal primo ordine del giorno n. 7122/1, a firma del consigliere Pompignoli (oggetto 7555).

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 2, a firma Montevecchi e Pompignoli (oggetto 7556).

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 3 a firma Liverani (oggetto 7557).  

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Abbiamo un emendamento che insiste sull’ordine del giorno n. 4, più precisamente l’emendamento n. 1 a firma Costi e Pigoni…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. Va bene.

Abbiamo l’emendamento Costi e Cuoghi. Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1, a firma Costi, Cuoghi e Pelloni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 4 a firma Pelloni e Cuoghi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 7122/4 oggetto 7558 è approvato per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

Siamo all’ordine del giorno n. 5, a firma della consigliera Catellani (oggetto 7559).  

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 6, a firma Marchetti Daniele, Liverani e Pompignoli (oggetto 7560).  

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 7, a firma Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri (oggetto 7561).

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 8, a firma della consigliera Castaldini (oggetto 7562).

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ordine del giorno n. 9, a firma Amico e Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 7122/9 oggetto 7563 è approvato per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

Ordine del giorno n. 10, a firma Facci e Mastacchi.

Su questo ordine del giorno insistono due emendamenti: l’emendamento n. 1, a firma Costi, e l’emendamento n. 2, sempre a firma Costi.

Chiedo l’assenso al consigliere Facci per la votazione degli emendamenti che insistono sul suo ordine del giorno.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1, a firma Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 2, sempre a firma Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 10, a prima firma Facci e Mastacchi.

Il consigliere Facci chiede il voto elettronico.

Mettiamo in votazione, con voto elettronico, l’ordine del giorno n. 10.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 49

Favorevoli 39

 

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 7122/10 oggetto 7564 è approvato)

 

Passiamo all’ordine del giorno n. 11, a firma Fabbri e Costi.

Prego, consigliere Fabbri.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Mettiamo in votazione, con voto elettronico, l’ordine del giorno n. 11, a prima firma Fabbri.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 26

Contrari 15

 

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 7122/11 oggetto 7565 è approvato)

 

Ora siamo all’ordine del giorno n. 12, a firma Tagliaferri, Cuoghi ed Evangelisti (ogg. 7566).

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Siamo all’ordine del giorno n. 13, a firma Bergamini e Pelloni (ogg. 7567).

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Siamo all’ordine del giorno n. 14, ultimo ordine del giorno, a firma Rontini, Zappaterra, Marchetti ed altri.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 14.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 7122/14 oggetto 7568 è approvato per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

Abbiamo concluso con gli ordini del giorno.

Adesso siamo alla votazione sul provvedimento per alzata di mano…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, consigliera Pillati.

 

PILLATI: Mi dicono che non è stato registrato il mio voto…

 

PRESIDENTE (Petitti): Sull’ultimo ordine del giorno?

 

PILLATI: Sull’ordine del giorno a prima firma Facci. Era un voto favorevole, ma mi dicono che non è stato registrato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Benissimo. Rettifichiamo con l’inserimento di questo voto.

A questo punto mettiamo in votazione il provvedimento, per alzata di mano. Quindi, votiamo il DEFR.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(La delibera oggetto 7122 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 7217

Parere di conformità ai sensi dell’art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo Schema di Regolamento in materia di valutazione ex-ante dell’impatto di genere sui progetti di legge regionale. (143)

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso siamo all’oggetto 7217: parere di conformità ai sensi dell’articolo 28, comma 4, dello Statuto sullo Schema di Regolamento in materia di valutazione ex-ante dell’impatto di genere sui progetti di legge regionale.

La Commissione per la Parità ha espresso parere favorevole nella seduta del 28 settembre, con 28 voti a favore, nessun contrario e 10 astenuti.

Dibattito generale sul provvedimento.

Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

La valutazione delle politiche pubbliche è uno strumento che, senza sostituirsi alla decisione politica nell’alveo del processo democratico, consente al legislatore di adottare decisioni informate e consapevoli, promuovendo la conoscenza e la trasparenza di informazioni fondamentali.

In Italia gli istituti più affini a questo approccio sono l’AIR (analisi dell’impatto della regolamentazione), con una matrice prevalentemente giuridico-formale e la VIR (verifica dell’impatto della regolamentazione), attualmente disciplinate dalle leggi n. 246 del 2005 e dal DPCM n. 170 del 2008.

Gli obiettivi di valutazione incrociano il corretto impiego delle risorse, la semplificazione amministrativa e la riduzione della spesa pubblica in modo qualitativo, ma anche obiettivi più settoriali, perché la logica valutativa non si riduce ad una mera esegesi normativa, ma richiede la compiuta comprensione delle ragioni profonde delle politiche pubbliche intraprese dal legislatore.

Valutare, quindi, non significa giudicare una politica o verificare se le leggi sono inattuate o inapplicate, bensì delle politiche e delle leggi valutare ex-ante, in itinere ed ex-post l’adeguatezza.

In sede europea, l’esigenza di introdurre la valutazione delle politiche pubbliche nel processo decisionale dell’Unione si è tradotta solo nel 2015 con l’agenda Better Regulation, in italiano “Legiferare meglio”, in un insieme organico e strutturato di strumenti, metodologie e procedure che trova nei sistemi anglosassoni l’espressione più rigorosa e risalente legata al concetto di accountability.

In questo quadro si inserisce, quindi, il parere di conformità sullo schema di regolamento in materia di valutazione ex-ante dell’impatto di genere sui progetti di legge regionale, in piena coerenza con lo Statuto, ma di più, con gli strumenti che a partire e sulla base della legge quadro n. 6 del 2014 per la parità e contro le discriminazioni di genere abbiamo costruito in questi anni.

Parliamo quindi di una specificazione tecnico-giuridica e qualitativa di obiettivi e finalità di uguaglianza e inclusione che sono ancor più che ispirate all’Agenda 2030 dell’ONU, direi aderenti alla lettera e allo spirito della piattaforma globale di sostenibilità, tanto da essere stati inseriti nei provvedimenti regionali più rilevanti dal punto di vista politico e finanziario, dal Patto per il lavoro e il clima ai programmi settennali FESR e FSE Plus.

In questa Regione, in forza di una nostra grande tradizione di protagonismo femminile, fuori e dentro le istituzioni al servizio del bene comune, abbiamo avuto sin dall’inizio l’ambizione di incidere nel modo stesso di concepire le politiche pubbliche per renderle realmente efficaci per l’emancipazione femminile, certo, ma anche e soprattutto della società tutta verso l’orizzonte ineludibile della democrazia paritaria.

Un approccio mai pago dei risultati raggiunti, mai seduti sugli allori, ma sempre in cammino per adeguare processi e rilanciare politiche per contrastare disuguaglianze crescenti che vedono nello squilibrio di genere un elemento ostativo alla crescita, alle pari opportunità, all’uguaglianza di cui questo strumento è una punta avanzata, per certi versi rivoluzionario.

Perché vedete, se sino ad ora il percorso di costruzione di un sistema solido e convergente di politiche antidiscriminatorie per l’uguaglianza sostanziale in Emilia-Romagna ha richiesto una buona dose di innovazione, qui siamo di fronte ad una misura di efficacia superiore, che si realizza per la prima volta in una Regione. In Italia, ovviamente, ma lasciatemelo dire, in questa forma di immediata operatività e prossimità anche in Europa. Ripeto: la regolamentazione quadro è molto generale e finanche generalista.

Quando in Commissione parità lo scorso 28 settembre il Regolamento ci è stato illustrato dall’assessora Lori e dai servizi giuridici della Giunta e dell’Assemblea legislativa – che approfitto ovviamente nuovamente per ringraziare – l’avvocato Maurizio Ricciardelli ha usato proprio l’aggettivo “rivoluzionario” per definire questi otto articoli e la tabella allegata, frutto di un lavoro pregevole di traduzione di criteri di equità e paritari, tale da portarli direttamente dal piano astratto delle buone intenzioni e degli ottimi obiettivi a quello concreto e applicativo della valutazione preventiva su testi di leggi in ogni materia e contesto.

Ricordo velocemente che siamo all’esito di un emendamento di maggioranza alla legge regionale europea 2021, che aggiunse un nuovo articolo alla legge-quadro per la parità: l’articolo 42 bis, in un periodo dunque di crisi pandemica e di effetti drammatici per le ragazze e le donne, che ci ha portato ad accelerare il contrasto alle disuguaglianze di genere e a varare la strategia Women New Deal. Ricordo e sottolineo, altresì, che già in legge abbiamo voluto fissare gli ambiti prioritari a cui applicare la valutazione ex-ante, ossia il lavoro, la salute, il welfare, l’educazione, la cultura, lo sport, la formazione, la cooperazione internazionale, lo sviluppo e l’Agenda digitale.

Con il Regolamento così redatto oggi apprezziamo una grande capacità tecnica, messa al servizio della politica istituzionale e, in ultima analisi, della qualità della nostra democrazia. Perché di questo parliamo con la VIG ex-ante, dal momento che analizza gli effetti che sia per le donne che per gli uomini possono derivare da una proposta normativa, evitando che decisioni politiche apparentemente neutre rispetto al genere possano avere un impatto diverso dalle aspettative e distorsivo delle finalità, anche se non previsto e non voluto.

Faccio un esempio per tutti: il contratto part-time, nato con l’obiettivo meritorio di aiutare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne, ma che di fatto è diventato nel tempo un ostacolo alla carriera, un limite ai salari e un fattore di impoverimento, anche pensionistico, può essere considerato un esempio un po’ distorsivo delle intenzioni iniziali, assolutamente meritorie.

Parliamo, dunque, di qualità democratica, perché riconosciamo con i fatti che le leggi non sono neutre, che la loro sostenibilità ed efficacia dipendono, tra i molti fattori, anche dal rispetto di parametri paritari. Riconosciamo che rimuovere eventuali elementi discriminatori di genere dalle norme prima che diventino legge significa fare qualcosa che non è un costo, ma anzi evita costi sociali molto maggiori.

La democrazia paritaria è un fattore sistemico di crescita e competitività. Lo dicono Banca d’Italia e ogni serio studio economico. Politiche libere alla fonte da elementi discriminanti sono foriere di ricchezza, anche solo perché evitano ricadute ingiuste da sanare a posteriori e costi impropri e poi perché includono risorse umane utili allo sviluppo e abbattono sacche di povertà e violenza, che gravano sulla società tutta e sullo Stato.

Con il parere dell’Assemblea su questo Regolamento arricchiamo, perciò, in modo decisivo il quadro regionale degli strumenti di gender mainstreaming e budgeting, nonché di valutazione ex-post delle politiche, come il bilancio di genere, il tavolo regionale permanente per le politiche di genere e di parità, l’area di integrazione e la relazione triennale sulla clausola valutativa della legge n. 6. Oggi con il metodo e gli indicatori puntualmente individuati e con l’istituzione del Nucleo Operativo di Impatto (NOI), che ovviamente ha un acronimo che è tutto un programma, consolidiamo quella cassetta degli attrezzi che ci siamo dati, realizzando in Emilia-Romagna il Gender Impact Assessment europeo, ovvero quel processo di confronto e valutazione in base a criteri rilevanti di genere della situazione attuale, della tendenza prevedibile a seguito dell’introduzione della politica proposta, così definito da EIGE (European Institute for Gender Equality). Lo realizziamo qui, coerentemente con l’approccio innovativo che abbiamo rafforzato nel tempo e in particolare dopo gli effetti, ripeto, della crisi pandemica. Ma lo poniamo anche all’attenzione degli istituti regionali e nazionali italiani, perché è un progresso noi riteniamo autentico verso l’appropriatezza delle politiche pubbliche e verso azioni efficaci e tempestive per prevenire e contrastare gli stereotipi.

Concludo sottolineando che non avremmo raggiunto questo risultato, ripeto, senza la professionalità dei tecnici e dei giuristi che hanno lavorato su questo obiettivo, ma anche senza coloro che, a favore o contro, hanno espresso il loro parere, perché la dialettica, soprattutto su questi temi, rafforza non soltanto gli strumenti, ma anche gli obiettivi, che contro il patriarcato sono ancora tutti da raggiungere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Mori.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie.

Che dire? Io invidio questa Regione, io invidio questa Assemblea nel momento in cui trova il tempo di partorire dei provvedimenti che, chiaramente, hanno una forza normativa. È un regolamento, per cui in ogni caso ha una sua valenza nella scala gerarchica di quelle che sono le fonti di legge. La invidio perché sembra che effettivamente non ci sia altro di cui preoccuparsi. È tutto così perfetto fuori di qua che abbiamo la necessità di andare a istituire un Nucleo di valutazione. Del resto, al di là della bella introduzione che la collega Mori è sempre così capace di fare, di arricchire e di dare anche delle suggestioni – lo dico obiettivamente, senza voler essere mal interpretato, indubbiamente si nota una sua passione, una sua sensibilità, che rispetto –, al di là di tutto questo, vorrei che stessimo sul testo delle norme.

Che cosa dice questo regolamento? Cioè, di che cosa stiamo parlando? Di fatto, si va – è anche molto tecnico – a individuare un soggetto, un nucleo di valutazione, che si chiama NOI, l’acronimo di Nucleo Operativo di Impatto, che praticamente avrà il compito di intervenire sull’attività amministrativa, sostanzialmente, con attività di valutazione ex-ante per valutare se quello che viene fatto qua, passatemi la semplicità dell’espressione, è in un qualche modo, non posso dire neanche “politicamente corretto”, corretto dal punto di vista dell’impostazione, di una certa impostazione che sembra avere la prevalenza ormai negli ultimi anni su quella che è l’attività politica.

Vorrei guardare e far riferimento all’articolo 5 del Regolamento: “Obiettivi generali per la valutazione d’impatto di genere sui progetti di legge regionale.

Il nucleo di valutazione deve esaminare la coerenza dei progetti di legge regionale con particolare riferimento: a) esamina in che modo i risultati attesi dal progetto contribuiranno in particolare a porre fine alle violenze basate sul genere e orientamento sessuale e, più in generale, a ogni forma di discriminazione in base al sesso”. Quindi, si ipotizza che vi possano essere, che vi debbano essere dei progetti di legge regionale con l’obiettivo di porre fine alle violenze basate sul genere di orientamento sessuale. Non sapevo che a livello legislativo regionale noi potessimo avere questo tipo di capacità, di legiferare per porre fine alle violenze basate sul genere e orientamento sessuale. Scopro oggi una mia nuova prerogativa e sono obiettivamente in qualche modo maggiormente sereno. Possiamo dire questo.

Poi, “b) prevenire e contrastare gli stereotipi sessisti, colmare il divario di genere in ambito sociale nel mercato del lavoro, promuovere la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e la condivisione delle responsabilità, assistenza e cura, riconoscere e valorizzare le forme di lavoro domestico di cura non retribuite”.

Abbiamo, cioè, un’ampia gamma di obiettivi che questo nucleo di valutazione, nucleo operativo di impatto, deve andare a individuare e deve valutare se c’è o no compatibilità, e così via, con ulteriori criteri che possono essere valutati, e questo lo dice l’articolo 6. Poi abbiamo le procedure per istituire questo Nucleo operativo di impatto, che deve essere istituito entro 60 giorni dall’entrata in vigore del presente Regolamento con atto di Giunta.

Siccome deve assicurare la presenza di questa persona competente, viene in qualche modo istituita una sovrastruttura, chiamiamola come vogliamo, che deve avere questo compito. Io credo, dal mio modesto, discutibilissimo punto di vista, che di questa struttura non vi fosse alcuna necessità. Perché non vi dev’essere nessuna necessità? Perché io ritengo che le politiche di non discriminazione, o le politiche dirette a prevenire la commissione di reati, o le politiche dirette a garantire un’equità sociale, siano già, a partire dalla nostra Costituzione, a cascata, sulle leggi applicative.

Abbiamo certamente tutti gli strumenti… Mi sembra di tornare, e lo dico alla consigliera Mori con affetto, ai tempi in cui discutevamo in quest’aula sulla famosa legge regionale che doveva essere contro l’omotransnegatività e poi alla fine si è scoperto che in realtà è stata pian piano svuotata per arrivare poi a ribadire la necessità di non discriminare, cosa che è già negli strumenti legislativi, è già nelle norme che regolano il nostro vivere civile, la convivenza sociale, ma la Regione Emilia- Romagna, sempre a voler fare la prima della classe, deve dire: no, noi facciamo un passo in più, noi andiamo a legiferare, a introdurre una forma nuova di non discriminazione per far vedere che abbiamo una sensibilità diversa, migliore degli altri.

No. Se questa medaglia che la maggioranza si vuole attaccare al petto, e la consigliera Mori vuol essere l’alfiere di questa crociata, ve la lasciamo tutta, non è che ci strappiamo le vesti per questo. Però, permettetemi di sottolineare l’assoluta superfluità della cosa e, se vogliamo, anche la negatività nel momento in cui diventa una crociata contro qualcuno, sul presupposto che ci sia sempre qualcuno da dover difendere nel momento in cui questo qualcuno vuole essere maggiormente tutelato e protetto, a mio avviso senza necessità che questo vi sia, diventa a volte ‒ a volte, non sempre ‒ uno strumento di prevaricazione nei confronti di altri.

Il tema è: di questo Regolamento non c’era assolutamente necessità. Così concludo il mio intervento. Non c’è bisogno di sovrastrutture. Non c’è bisogno di impegnare personale in altro tipo di attività, che non sia quella di fare in modo che l’azione amministrativa sia regolare, sia corretta, sia diligente, sia rispettosa delle norme, sia rispettosa dei princìpi contabili.

Pertanto, questo Regolamento, obiettivamente, facciamo fatica a comprenderlo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Ovviamente faccio mie le parole del collega Facci. Chiaramente mi corrispondono in pieno.

Io, però, incidentalmente, durante la Commissione Parità ero presente. Nella Commissione ero presente perché discutevo in quel momento una parte del DEFR. In quella Commissione ho richiamato il 42-bis, rispetto al quale ‒ la collega Roberta Mori lo ricorda bene ‒ nel 2021 arrivammo alla prima approvazione, che avrebbe aperto le porte, poi, a questo Regolamento. Nel 2021 si disse: “È urgentissimo. La bozza di Regolamento arriverà immediatamente”. Sono passati due anni e la bozza di Regolamento arriva nel 2023. Quindi, due anni sono passati rispetto all’urgenza iniziale.

Già questo mi lascia abbastanza stranita.

Nel momento in cui, durante la Commissione, alcuni tecnici sono intervenuti a supporto di questo progetto chiamandolo “progetto assolutamente rivoluzionario”, perché non esiste in Italia nessun progetto analogo, e già questo ci dovrebbe far riflettere del perché, magari, dovremmo essere noi a essere così innovativi proprio in questa cosa... Dico “proprio in questa cosa” perché questo progetto ‒ dice il tecnico che interviene ‒ richiederà grossi investimenti, perché tutto ciò che è innovazione, e concordo, chiede degli investimenti, in un momento storico in cui, ovviamente, forse gli investimenti potrebbero essere indirizzati da un’altra parte. Questa è la prima osservazione.

Non arrivo neanche a fare una polemica di carattere strettamente politico, però dico: come mai ‒ e l’avevo detto anche in Commissione ‒ se il progetto è così rivoluzionario, e anche i tecnici dicono... Ricordo che è stato detto che addirittura le università stanno guardando con attenzione a questo progetto, perché è talmente tanto alternativo che vogliono capire come viene messo a terra, questo regolamento, e come può essere applicato, perché una valutazione ex-ante di questo tipo di clausola è effettivamente complicata.

Io ho chiesto: come mai i portatori di interesse non sono stati sentiti? Ricordo che in Commissione… Adesso qua l’ho tutta trascritta e la vado a ripercorrere, perché la risposta, secondo me, non mi è arrivata se non… Quando ho detto: come mai i portatori non sono stati sentiti? Mi è stato detto: no, ma saranno coinvolti. Tant’è che Roberta mi disse: è giusto, Maura, la allarghiamo, questa cosa. È giusto. Però, ad oggi, secondo me, i portatori non sono stati sentiti. Infatti, con qualcuno di loro ho parlato e guardavano con attenzione a questo regolamento, che ha tante manchevolezze, e forse avrebbero potuto dare il loro apporto. E invece no.

La proposta arriva nel 2021, c’è un attendismo di due anni davanti a una fretta per assumerlo nel 2021, poi arriviamo nel 2023 e ci viene detto che è costoso, che è innovativo, che è complicato, però i portatori di interesse non sono stati coinvolti. Ecco, la mia domanda è: perché non li abbiamo coinvolti? Potevano, invece, essere un valore aggiunto. Visto che ci dobbiamo spendere dei soldi, magari spendiamoli a ragion veduta di tutti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Catellani.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Mancano sette minuti, ma vorrei impiegarli tutti e dieci, perché ho assistito alla discussione in Commissione Parità…

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Se lei ritiene di aver bisogno di tutto il tempo, a questo punto non credo. Non so se anche la collega Zamboni, dopo, vuole utilizzare tutto il tempo.

A questo punto chiudiamo la seduta di oggi. Sono le ore 17,24.

Grazie a tutti. Buona serata.

 

La seduta ha termine alle ore 17,24

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI; Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI; Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Mirella DALFIUME, Gabriele DELMONTE; Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI; Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Matteo MONTEVECCHI; Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI; Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI;

gli assessori Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Igor TARUFFI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI e la consigliera Lia MONTALTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Paolo CALVANO, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI.

 

Votazioni elettroniche

OGGETTO 7122

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2024-2026". (141)

 

Emendamento 34

 

Presenti: 42

Favorevoli: 14

Contrari: 27

Presente non votante: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; MONTALTI Lia; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio

 

Emendamento 33

 

Presenti: 40

Favorevoli: 14

Contrari: 25

Presente non votante: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAPPATERRA Marcella

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

AMICO Federico Alessandro; BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; MONTALTI Lia; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; ZAMBONI Silvia

 

Emendamento 27

 

Presenti: 41

Favorevoli: 14

Contrari: 25

Astenuto: 1

Presente non votante: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAPPATERRA Marcella; COSTI Palma;

 

Astenuto:

PICCININI Silvia

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; MONTALTI Lia; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; ZAMBONI Silvia

 

Emendamento 15

 

Presenti: 43

Favorevoli: 14

Contrari: 27

Presenti non votanti: 2

Assenti: 7

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella

 

Presenti non votanti:

EVANGELISTI Marta; PETITTI Emma

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; MONTALTI Lia; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio;

 

OGGETTO 7564

Ordine del giorno n. 10 collegato all'oggetto 7122 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2024-2026". A firma dei Consiglieri: Facci, Mastacchi

 

Presenti: 41

Favorevoli: 40

Presente non votante: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; COSTA Andrea; COSTI Palma; CUOGHI Luca; DALFIUME Mirella; DELMONTE Gabriele;  EVANGELISTI Marta; FABBRI Marco; FACCI Michele; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; RANCAN Matteo; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; PILLATI Marilena;

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; DAFFADA’ Matteo; GIBERTONI Giulia; MONTALTI Lia; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RONTINI Manuela

 

OGGETTO 7565

Ordine del giorno n. 11 collegato all'oggetto 7122 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2024-2026". A firma dei Consiglieri: Fabbri, Costi, Rossi, Rontini

 

Presenti: 42

Favorevoli: 26

Contrari: 15

Presenti non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella

 

Contrari:

BARGI Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; MONTALTI Lia; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RONTINI Manuela

 

Emendamenti

 

OGGETTO 7122

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2024-2026". (141)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

«Al capitolo 4 "Polizia locale", di pagina 193 di 576, al punto "strumenti attuativi" sono aggiunti i seguenti:

- Promozione e sostegno delle iniziative volte a favorire il servizio di orario notturno della Polizia locale, a fronte di un equo compenso e a seguito di interlocuzione e accordo con le sigle sindacali.

- Valutazione, in accordo con i soggetti coinvolti, della possibilità di estendere il progetto "Polizia locale di comunità" in un numero sempre maggiore di Comuni.

- Avvio di ogni iniziativa utile per far sì che in tutti i Comuni dell'Emilia-Romagna, anche in quelli più piccolo in termini di abitanti, sia presente il servizio di Polizia locale.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

«Al capitolo ATTUAZIONE DELLE MISURE DEL COMMISSARIO DELEGATO PER LA GESTIONE DELL'EMERGENZA DERIVANTE DAGLI EVENTI ALLUVIONALI A PARTIRE DAL 1° MAGGIO 2023, a pagina 212 di 576, dopo le parole "le competenze proprie dell'Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile" è aggiunto il seguente periodo:

 

“La Regione Emilia-Romagna, nell'ambito delle sue competenze, avvierà inoltre un monitoraggio specifico e condurrà verifiche mirate volte ad accertare le eventuali cause di carattere strutturale, o legate alla carenza di manutenzione, che hanno portato alla esondazione dei 23 corsi d'acqua, redigendo una dettagliata relazione sulle azioni svolte negli anni dai soggetti competenti e preposti alla manutenzione dei corsi d'acqua e degli alvei, adottando le conseguenti iniziative per porre rimedio alle criticità emerse nel corso del monitoraggio stesso”».

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

«Al capitolo "PROMUOVERE LA CONOSCENZA, LA PIANIFICAZIONE E LA PREVENZIONE PER LA SICUREZZA E LA RESILIENZA DEI TERRITORI", a pagina 222 di 576, dopo il periodo "In quest'ottica, maggiore attenzione sarà data ad un piano continuo e sistematico di contrasto agli animali fossori che in alcuni degli ultimi episodi alluvionali hanno rappresentato una criticità" è aggiunto il seguente:

 

«Per quanto riguarda i territori ricadenti in aree protette la Regione, tenuto conto delle esigenze di sviluppo delle attività agricole e pastorali che su tali territori insistono, si impegnerà ad adottare, sentiti i rappresentati delle organizzazioni agricole, criteri e modalità di intervento volte alla valorizzazione delle attività stesse. La Regione altresì individuerà strumenti di semplificazione

burocratica per le attività agricole che insistono sul territorio delle aree protette, in relazione alla gestione dei boschi e della vegetazione naturale nonché agli interventi di difesa idrogeologica promossi in stretta collaborazione con gli operatori agro-silvo-pastorali».

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma della consigliera Castaldini

«Nella sezione "5. PROMUOVERE L'ECONOMIA CIRCOLARE E DEFINIRE LE STRATEGIE PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI E DEGLI SPRECHI", pagina 232, dopo il capoverso "La promozione della vendita di pro­ dotti sfusi e alla spina" inserire il seguente nuovo punto:

 

- Nel contrasto agli imballaggi di plastica superflue viene sistematicamente valorizzata ed incentivata le aziende che riescono a valorizzare il design italiano e lo stile del made in ltaly anche nell'offerta di packaging.»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma della consigliera Castaldini

«Nella sezione "2. POLITICHE DI WELFARE, CONTRASTO ALLE DISUGUAGLIANZE, MINORI E FAMIGLIE SANITÀ E SOCIALE", pagina 477, sostituire il primo capoverso come segue:

 

- Definizione urgente del Nuovo Piano sociale e sanitario regionale attraverso un percorso, anche in IV commissione, di ascolto partecipato dei diversi stakeholders interessati, con una particolare attenzione all'emergenza sociale determinatasi in seguito alla pandemia da Covid-19: L'obiettivo sarà quello di ridefinire celermente gli strumenti di programmazione sociale e sanitaria al fine di sostenere i territori per fronteggiare al meglio l'emergere di nuovi bisogni e nuove sfide per i servizi e per fornire risposte sia agli utenti storicamente fragili che a utenze nuove che si affacciano al sistema dei servizi. »

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma della consigliera Castaldini

«Nella sezione "2. POLITICHE DI WELFARE, CONTRASTO ALLE DISUGUAGLIANZE, MINORI E FAMIGLIE $ANITA E SOCIALE", pagina 477, aggiungere in calce il capoverso 7bis:

 

- Visto il quadro demografico, si rende necessario avviare l'iter per una organica proposta di legge quadro per sostenere la natalità.»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Catellani, Pompignoli

«A pagina 27 dopo la locuzione: ", con una particolare attenzione ai giovani e giovanissimi, che già dalle scuole primarie devono poter svolgere attività sportiva in modo continuo" il periodo è integrato e modificato come segue:

 

": per quanto attiene in modo specifico i pre-adolescenti, si ritiene opportuno- nel rispetto dell'autonomia scolastica promuovere e supportare progetti di scuola secondaria di primo grado a curvatura sportiva per sperimentare nuove modalità di diffusione della pratica sportiva, ampliando l'offerta formativa da svolgere in continuità con l'orario scolastico integrando le ore curriculari di scienze motorie, al fine di riconoscere il valore dell'educazione fisica e sportiva come strumento efficace per un percorso educativo duraturo . Andrà altresì dedicata contestuale e peculiare attenzione agli anziani e alle fasce più deboli, che hanno bisogno della possibilità di svolgere la pratica motoria non solo per combattere la sedentarietà ma, quando necessario, per contrastare specifiche patologie, anche l'attività motoria adattata o l'esercizio fisico adattato.

 

In coerenza all'emendamento, a pag.199/576 alla tabella "Altri Assessorati coinvolti" è aggiunto il seguente punto:

"Assessorato Scuola, Università, Ricerca, agenda digitale".

 

In coerenza all'emendamento, a pag.199/576 alla tabella" strumenti attuativi" è aggiunto il seguente punto:

 

"Misure di supporto alla progettualità continua di potenziamento delle ore di educazione alla pratica sportiva; promozione accordi di rete tra le scuole secondarie di primo grado a curvatura sportiva''.

 

In coerenza all'emendamento, a pagina 199/576 alla tabella "Altri soggetti che concorrono all'azione" dopo le parole "Settore del Volontariato " è integrato il seguente periodo: " , Federazioni Sportive Regionali; Comitato Italiano Paralimpico e sue articolazioni decentrate."

 

In coerenza all'emendamento, a pag. 199/576 all'elenco dei "Destinatari" è aggiunto il seguente punto: "quanto alla scuola a curvatura sportiva: studenti del ciclo scolastico secondario di primo grado".

 

In coerenza all'emendamento a pagina 200/576, alla tabella dei "Risultati attesi" è aggiunto il punto 6.:

2024: definizione dei progetti e sottoscrizione degli accordi di rete per le scuole a curvatura sportiva Intera legislatura: avvio fase sperimentale”.»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Catellani, Pompignoli

«A pagina 289, dopo il periodo che termina con "...ridurre le disuguaglianze educative." è integrato il seguente periodo:

 

"Per quanto attiene in modo specifico i pre-adolescenti, si ritiene opportuno - nel rispetto dell'autonomia scolastica - promuovere e supportare progetti di Offerta Formativa perla scuola secondaria di primo grado a curvatura sportiva a motivo di sperimentare nuove modalità di diffusione della pratica sportiva, ampliando l'offerta formativa da svolgere in continuità con l'orario scolastico integrando le ore curriculari di scienze motorie, al fine di riconoscere il valore dell'educazione fisica e sportiva come strumento efficace per un percorso educativo duraturo.”

 

In coerenza all'emendamento, a pagina 456/576 alfa tabella "Altri Assessorati coinvolti" è aggiunto il seguente punto:

 

"Presidente della Giunta Regionale quanto alla delega alfe Politiche di promozione delle attività sportive e di sviluppo dell'impiantistica sportiva e dei grandi eventi"

 

In coerenza all'emendamento, a pagina 456/576 alla tabella " strumenti attuativi" è aggiunto il seguente punto:

 

"Misure di sostegno alla progettualità continua di potenziamento delle ore di pratica sportiva; Accordi di rete tra le scuole secondarie di primo grado a curvatura sportiva".

 

In coerenza all'emendamento, a pagina 456/576 alla tabella "Altri soggetti che concorrono all'azione" dopo le parole "Imprese e loro Associazioni" è integrato il seguente periodo: " , Federazioni Sportive Regionali; Comitato Italiano Paralimpico e sue articolazioni decentrate."

 

In coerenza all'emendamento a pagina 456/576 all'elenco dei "Destinatari" è aggiunto il seguente punto: "quanto alla scuola a curvatura sportiva: studenti del ciclo scolastico secondario di primo grado".

 

In coerenza all'emendamento a pagina 457/576, alla tabella dei "Risultati attesi" è aggiunto il punto 9.: 2024: definizione dei progetti e sottoscrizione degli accordi di rete per le scuole a curvatura sportiva. Intera legislatura: avvio fase sperimentale”.»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Bargi, Catellani, Pompignoli

«A pag. 129 il periodo che inizia con "Una particolare attenzione è dedicata alla diffusione e promozione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro coinvolgendo e responsabilizzando tutti gli stakeholder coinvolti a partire dai firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima." è così modificato:

 

"Una particolare attenzione è dedicata alla necessità di garantire sicurezza e salute nei luoghi di lavoro coinvolgendo e responsabilizzando tutti gli stakeholders, affinché venga data piena applicazione alle norme che presiedono alla sicurezza e alla salute delle lavoratrici e dei lavoratori."»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Bargi, Catellani, Pompignoli

«A pag. 130 alla tabella degli Strumenti attuativi dopo il punto "Interventi per garantire più competenze per i lavoratori e per le imprese" è aggiunto il seguente punto:

 

"Misure di sostegno alle imprese per l'analisi del fabbisogno di competenze e la co-progettazione dei percorsi formativi"»

(Respinto)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Bargi, Catellani, Pompignoli

«A pag. 130 nell'elenco dei "Destinatari" dopo la parola "Imprese," sono inserite le parole: "Academy Aziendali,"»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma dei consiglieri Marchetti Daniele, Catellani, Pompignoli

«A pag. 195 alla tabella dei "Risultati Attesi" dopo il punto 3. è aggiunto il seguente punto:

 

4. Trasferimento Cartella Clinica in caso di passaggio di assistenza da un MMG/PLS ad altro senza soluzione di continuità e senza incombenze a carico dell'assistito.

In colonna 2024: 100%

In colonna intera legislatura: 100%"»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Bargi, Catellani, Pompignoli

«A pag. 136 nella tabella dei "Risultati attesi" il testo del punto 9. è così modificato:

 

"Rafforzare e internazionalizzare l'ecosistema regionale della ricerca e dell'innovazione anche attraverso l'attuazione della L.R.2/2023, in particolare attuando compiutamente l'art.9 quanto alle misure di incentivazione alle assunzioni dei talenti di cui ai commi 1 e 3".»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Catellani, Stragliati, Pompignoli

«A pag.225 nella parte introduttiva dopo le parole "con particolare riferimento alle potenzialità del digitale" è integrato il seguente periodo:" anche attraverso strumenti e ambienti di tecnologie immersive."

 

In coerenza all'emendamento, a pag. 225 alla tabella "strumenti attuativi" dopo le parole "… Su progetti e convenzioni con soggetti pubblici e privati" è integrato il seguente periodo:

 

"con particolare anche se non esclusiva attenzione a progetti volti a favorire l'accesso e la fruizione dell'esperienza per un pubblico con differenti abilità tramite strumenti e ambienti di tecnologie immersivi."»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma dei consiglieri Montevecchi, Catellani, Pompignoli

«A pag. 227 il paragrafo di cui al punto "elaborazione ed implementazione di programmi per l'accesso dei nuovi italiani olla cultura italiana ed europea e per lo valorizzazione delle culture di origine" è così modificato:

 

"elaborazione ed implementazione di programmi per l'accesso dei nuovi italiani alla cultura italiana ed europea."»

(Respinto)

 

Emendamento 16, a firma dei consiglieri Bargi, Catellani, Pompignoli

«A pag. 131, nella tabella dei "Risultati attesi", al punto 7. in colonna "2024" l'intero periodo è così sostituito: "Garantire la diffusione di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro."»

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma dei consiglieri Catellani, Bargi, Pompignoli

«A pag. 129, nella tabella dei "Risultati attesi", al punto 7. in colonna "Intera legislatura" l'intero periodo recante le seguenti parole "promuovere la diffusione di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è così sostituito: "Garantire fa diffusione di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro".»

(Respinto)

 

Emendamento 18, a firma del consigliere Pompignoli

«Alla pagina 76, all'interno della tabella "Risultati attesi", dopo il punto 4, viene integrato il punto 5 recante

 

"5. Bando amianto 2023: incentivi a privati per rimozione e smaltimento manufatti e immobili ad uso abitativo contenenti amianto".»

(Respinto)

 

Emendamento 19, a firma del consigliere Pompignoli

«Alla pagina 325, dopo le parole "Supporto alla capacità progettuale e gestionale degli Enti Locali attraverso azioni di formazione e supporto tecnico" viene aggiunto il seguente paragrafo:

 

"Supporto ai piccoli comuni e ai comuni montani, con particolare riferimento a quelli colpiti dal sisma del settembre 2023 e dagli eventi alluvionali del maggio 2023 incrementando il personale tecnico progettista ed amministrativo".»

(Respinto)

 

Emendamento 20, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«A pagina 186 della presente Proposta d'iniziativa della Giunta, dopo il paragrafo:

"La DGR I230/2021 ha adottato le nuove Linee di Indirizzo regionali per il triage in pronto soccorso, ai sensi della DGR 1129/2019. Tale provvedimento ha permesso una migliore stratificazione dei pazienti in ingresso in Pronto Soccorso e la definizione della loro presa in carico a 'interno di percorsi clinico-organizzativi più conformi alle esigenze del paziente e de 'organizzazione."

 

è inserito il seguente paragrafo:

 

"La DGR 1206/2023 ha definito le linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie per lo sviluppo ed il potenziamento della rete di emergenza-urgenza territoriale della Regione Emilia-Romagna coniugando le migliori competenze professionali sanitarie con le opportunità determinate dall'elevato grado di evoluzione tecnologica raggiunta dalla rete I 18 e dalle possibilità offerte dalla attivazione del NUE 1I2, con l'obiettivo di assicurare uniformità delle prestazioni, standard elevati di appropriatezza e continuità clinico-assistenziale extra ed intraospedaliera. Viste le problematiche relative all'elevato ricorso alle strutture di PS e il potenziamento delle Case della Comunità in tutti gli ambiti territoriali della regione è obiettivo strategico l'individuazione, nelle more della revisione nazionale del DM 70/2015, di una nuova modalità di risposta ai bisogni di assistenza e urgenza a bassa complessità presso strutture distrettuali denominate Centri di Assistenza Urgenza (CAU) in capo all'assistenza territoriale. Valutate le implicazioni derivanti dalla normativa europea, nazionale e regionale relativa al Numero Unico Europeo per le Emergenze 112 (NUE) e al Numero Armonizzato Europeo per le cure non urgenti 116117 (NEA}, unitamente al potenziamento del 118 conseguente ed alla implementazione della rete dei CAU Considerando che i CAU si integreranno nella rete dei servizi territoriali, si ritiene opportuno evidenziare come l'istituzione dei CAU non debba prevedere la soppressione o la conversione degli attuali pronto soccorso, ma agevolare questi ultimi nella gestione delle e urgenze differibili di bassa complessità."»

(Respinto)

 

Emendamento 21, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«A pagina 184 della presente Proposta d'iniziativa della Giunta, dopo il paragrafo:

"Indirizzo e coordinamento delle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie nell'attuazione delle misure necessarie per assicurare il rispetto della programmazione economico-finanziaria definita dalla DGR 407/2022, stante che la gestione emergenziale e l'attuazione della campagna vaccinale hanno determinato un sensibile incremento dei costi sostenuti dalle Aziende. A ciò si aggiunga che il volume di costi Covid sostenuti è stato significativamente superiore alle risorse emergenziali stanziate dal livello nazionale negli anni 2020 e 2021. Pertanto, al fine di salvaguardare l'obiettivo della sostenibilità è stato attivato sin da inizio 2022 uno stretto monitoraggio dell'andamento delle gestioni aziendali che prevede una verifica bimestrale dei costi delle Aziende e del rispetto degli obiettivi economici assegnati e ne verifica eventuali scostamenti, prevedendo la messa in atto di azioni ed interventi correttivi se necessari per ottimizzare i costi e garantire la sostenibilità complessiva del SSR. Negli anni 2023e 2024 inoltre occorrerà continuare a monitorare le Aziende anche riguardo al recupero delle liste di attesa, al monitoraggio dei costi energetici, all'attuazione degli obiettivi previsti in tema di riorganizzazionedell'assistenza territoriale, garantendo al contempo la sostenibilità economico-finanziaria complessiva"

 

è inserito il seguente paragrafo:

 

"Dal Rapporto n. 9 di Monitoraggio della spesa sanitaria del MEF - Ragioneria generale dello Stato di ottobre 2022 si evince che il Tavolo tecnico di verifica degli adempimenti di cui all'art. 12 dell'Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, nel corso dell'esame del modello CE IV trimestre 2021, ha rilevato la necessità di un approfondimento da parte della Regione Emilia­ Romagna sulla sostenibilità strutturale dei costi incrementali di cui si è aggravato il SSR, "stante anche la non strutturalità di talune entrate registrate nell'ultimo biennio e il rilevante smobilizzo di fondi accantonati, non ripetibile", richiamando, altresì, l'attenzione della Regione "sulla sostenibilità della struttura dei costi che la regione ha ritenuto di sostenere nel biennio 2020- 2021, disponendo di adottare scelte strutturali, non coerenti con quanto previsto dal legislatore per la gestione dell'emergenza, per sua natura non strutturale" In considerazione della sua rilevanza, il tema della sostenibilità futura dei costi strutturali sostenuti dalla Regione è stato oggetto di specifica istruttoria da parte della Corte dei Conti nel corso del corrente anno, in vista della parificazione del rendiconto regionale per l'esercizio 2022. In generale, la Corte dei Conti ha rilevato che, anche sulla base delle analisi compiute dalla Regione sui maggiori scostamenti rispetto all'anno precedente, un sensibile incremento dei costi anche rispetto al 2021, che non è riconducibile esclusivamente ad un aumento dei costi de/l'energia elettrica. In merito all'impatto della gestione della pandemia, in particolare, si evidenzia che i costi afferenti all'emergenza Covid-19 sono relativi anche a fattori produttivi già presenti all'interno del SSR, che sono stati rifinalizzati all'assistenza Covid e che i minori costi dovuti a minori prestazioni ordinarie erogate hanno compensato, in parte, i costi legati all'emergenza sanitaria. Pertanto, si ritiene opportuno un approfondimento sulla sostenibilità dei costi incrementali di cui si è aggravato il SSR nel biennio 2021-2022, al fine di garantire l'equilibrio del SSR nel tempo, stante anche l'eccezionalità e la non ripetibilità delle risorse aggiuntive impiegate nell'ultimo biennio."»

(Respinto)

 

Emendamento 22, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«Alla pagina 190, all'interno della tabella "Risultati attesi", dopo il punto 2, viene integrato il punto 3 recante "3. Avvio riorganizzazione del SSR" Con previsione di realizzazione dell'obiettivo per l'annualità "2024".»

(Respinto)

 

Emendamento 23, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«A pagina 202 della presente Proposta d'iniziativa della Giunta, dopo il capitolo "Rafforzare la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro" il quale termina con il seguente paragrafo:

 

"Prosegue l'attività svolta nel contesto del Patto per il Lavoro e per il Clima, per implementare le azioni specifiche di rafforzamento della tutela della salute e sicurezza sul lavoro, quale base imprescindibile e preliminare a qualsiasi progetto di rilancio e sviluppo di lavoro sostenibile, integrandosi con la "Vision Zero" di decessi correlati al lavoro della Commissione Europea"

 

è inserito il seguente capitolo:

 

"Attuazione regionale del Piano Nazionale Malattie Rare (PNMR)

La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, in data 24 maggio 2023 ha approvato il "Piano nazionale malattie rare 2023 - 2026" e il documento per il "Riordino della rete nazionale delle malattie rare. Il PNMR 2023-2026 nasce con l'obiettivo di dare risposte concrete, più vicine ai malati e alle loro famiglie, in modo uniforme sul territorio nazionale. La Regione andrà a recepire i documenti con propri provvedimenti e a dare attuazione ai suoi contenuti."»

(Respinto)

 

Emendamento 24, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«Alla fine della tabella di pagina 373 di 576, all'interno della tabella "Risultati attesi", dopo il punto I5, viene integrato il punto I6 recante"16. Piena attuazione dei principi stabiliti dal Piano Nazionale Malattie Rare 2023-2026 approvato in Conferenza Stato-Regioni" Con previsione di realizzazione dell'obiettivo per l'annualità "2024" e "Intera legislatura".»

(Respinto)

 

Emendamento 25, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«A pagina 197 della presente Proposta d'iniziativa della Giunta, dopo il paragrafo:

 

"Dopo l'importante lavoro condotto nella scorsa legislatura per ridurre i tempi di attesa per esami e visite specialistiche di primo accesso, è importante garantire la facilitazione dell'accesso appropriato alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e garantire questo miglioramento all'accesso di tutte le prestazioni. La riprogrammazione delle attività specialistiche ambulatoriale a cui si è assistito nel 2022 nella fase di superamento dell'emergenza da Covid-19 anche attraverso l'attuazione di azioni straordinarie per definire modalità organizzative e percorsi rispettosi delle condizioni di sicurezza ha contribuito a recuperare gran parte delle criticità emerse in fase pandemica. Nell'arco della legislatura resta comunque confermato l'obiettivo della riduzione dei tempi di accesso alle prestazioni di primo accesso e la presa in carico da parte dello specialista per gli accessi successivi''

 

è inserito il seguente paragrafo:

 

"Inoltre si concretizzerà l'obiettivo di estendere a tutto il territorio regionale il sistema delle cosiddette ''Agende di presa in carico" per gli esami diagnostici e le visite specialistiche di primo accesso, limitatamente alle situazioni in cui ci sono criticità sulle liste di attesa, oltre a tutte le sperimentazioni già presenti nelle aziende della Regione".»

(Respinto)

 

Emendamento 26, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«Alla fine della tabella di pagina 197, all'interno della tabella "Risultati attesi", dopo il punto 3, viene integrato il punto 4 recante"4. Garanzia di presa in carico per le prestazioni di primo accesso tramite il sistema delle cosiddette "Agende di presa in carico" per gli esami diagnostici e le visite specialistiche" Con previsione di realizzazione dell'obiettivo per l'annualità "2024" e "Intera legislatura".»

(Respinto)

 

Emendamento 27, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«A pagina 199 della presente Proposta d'iniziativa della Giunta, al termine del capitolo "Attuazione del Piano regionale della Prevenzione 2022-2025" dopo il paragrafo:

"Nel corso degli anni 2022 e 2023 proseguirà l'attività della Cabina di Regia Regionale in concerto con la Struttura Operativa di Supporto Organizzativo che si occupa di affiancare la Cabina di Regia nell'avanzamento del Piano contribuendo in particolare alla calendarizzazione e realizzazione delle azioni trasversali (intersettorialità, formazione, comunicazione, equità), garantendo l'attivazione dei servizi necessari e le connessioni con la Struttura di comunicazione e con quella di monitoraggio e valutazione nonché assicurando la funzione di Segreteria delle sedute della Cabina di Regia. Tale organizzazione consentirà di presidiare che ogni Responsabile Regionale di programma proceda alla compilazione dell'area monitoraggio e valutazione nella Piattaforma nazionale, secondo le tempistiche stabilite anche sulla base degli esiti raggiunti dai Responsabili Aziendali del Piano Regionale della Prevenzione. Sulla base di quanto sopra descritto, di particolare rilevanza strategica regionale per la promozione della salute e della prevenzione è il funzionamento del "Tavolo multisettoriale di coordinamento delle politiche di promozione della salute e prevenzione" - di cui alla LR 19/2018 - che opera per assicurare l'integrazione e il coordinamento delle politiche previste dai singoli strumenti di programmazione settoriale nonché migliorare la cooperazione tra le Direzioni Generali, Agenzie e istituti regionali che lo compongono."

 

è inserito il seguente paragrafo:

 

"In attuazione del comma 3 dell'articolo 7della L.R. 19/2018, si andranno a definire i passaggi attuativi per la costruzione della piattaforma di adesione alla "Rete regionale per la promozione della salute e la prevenzione" per qualunque soggetto pubblico o privato che abbia finalità su promozione salute."»

(Respinto)

 

Emendamento 28, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«Alla fine della tabella di pagina 205, all'interno della tabella "Risultati attesi", dopo il punto 15, viene integrato il punto 16 recante "16. Realizzazione della piattaforma di adesione alla "Rete regionale per la promozione della salute e la prevenzione" per soggetti pubblici o privati con finalità di promozione della salute." Con previsione di realizzazione dell'obiettivo per l'annualità "2024".»

(Respinto)

 

Emendamento 29, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«A pagina 201 della presente Proposta d'iniziativa della Giunta, al termine del capitolo

"Implementare i programmi vaccinali" dopo il paragrafo:

 

"Si conferma il grande impegno sullo sforzo vaccinale, sia in relazione a SARS CoV-2 che ai virus influenzali, nonché sull'implementazione dell'intero Piano vaccinale nazionale e regionale (vaccini obbligatori previsti dalla L 119/2017 al 24° anno di vita). Viene garantita l'offerta attiva del vaccino alle popolazioni target individuate dal Piano nazionale Vaccinale antiSARS-COV2/Covid-19 attuando le raccomandazioni e gli aggiornamenti ad interim del Ministero della Salute anche in base alle disponibilità di dosi assegnate all'Emilia-Romagna per le quali è previsto il presidio della gestione e il monitoraggio delle distribuzioni alle Aziende Sanitarie territoriali. Si garantisce l'offerta delle vaccinazioni obbligatorie dell'infanzia previste dalla L 11912017 e sono previste tutte le azioni di recupero per quei soggetti che durante il periodo pandemico hanno preferito rinviare la vaccinazione. Viene assicurato il monitoraggio e controllo della qualità dei dati delle vaccinazioni con determinazione delle coperture vaccinali per categorie target e predisposizione della opportuna reportistica."

 

è inserito il seguente paragrafo:

 

"Rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate. La strategia globale dell'OMS per accelerare l'eliminazione del carcinoma cervicale come problema di sanità pubblica rappresenta la prima strategia sanitaria globale per l'eliminazione di un tumore affrontato come problema di sanità pubblica. La roadmap dell'OMS fissata per il periodo 2022-2030, prevede tre principali pilastri: incremento della vaccinazione contro l'HPV, screening e trattamenti organizzati per le lesioni precancerose e accesso a trattamenti di qualità per il tumore invasivo e le cure palliative. Pur essendo una malattia prevenibile mediante la vaccinazione e trattabile, soprattutto se diagnosticata precocemente, il cancro della cervice uterina rappresenta tutt'oggi il quinto tumore più diffuso a livello mondiale, con un tasso di incidenza standardizzato per età stimato per il 2020 di 13,3 per I00.000 donne, ed è responsabile di centinaia di migliaia di morti ogni anno e di un forte impatto in termini sanitari, sociali ed economici. In Emilia-Romagna, a gennaio 2021 sarebbero I milione 200 mila le donne nella Regione eleggibili per lo screening gratuito contro il tumore della cervice uterina, di queste, il 61% ha aderito al programma di screening. Una donna su 18 è risultata positiva all'Hpv Test e ha dovuto sottoporsi ad accertamenti attraverso una colposcopia. Gli screening hanno portato ad individuare una lesione precancerosa ogni 275 donne e un tumore ogni 6.050 donne. La principale patologia causata dal Papilloma Virus nella donna è la Displasia cervicale (o "Lesione precancerosa" proprio perché precede il cancro del collo dell'utero), a seguire troviamo i Condilomi ano­ genitali e anali, i tumori alla cervice, della vulva e della vagina e dell'orofaringe. Mentre nell'uomo sono i Condilomi ano-genitali e anali, i tumori del/ 'orofaringe e del pene. In Emilia-Romagna si stima una spesa media per curare le patologie causate dal Virus del Papilloma in 39,6 milioni di euro. Considerando che la spesa ipotetica su un determinato numero di donne per la vaccinazione anti-HPV ha un costo inferiore ad 1/3 rispetto alla cura delle sole displasie moderate, risulta ovvio come l'investimento in questo tipo di prevenzione risulti lungimirante anche per la salvaguardia dell'andamento economico-finanziario delle Ausl regionali. Importante ricordare anche la Risoluzione di questa Assemblea legislativa sulla Sessione europea 2023, in particolare l'indirizzo relativo alla necessità di incoraggiare la vaccinazione anti-HPV anche verso la popolazione maschile. Sarà posto come obiettivo delle Aziende Sanitarie regionali il miglioramento della copertura vaccinale anti-HPV sino al raggiungimento del 95% - come da Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale - sulle coorti femminile e maschile nel corso del quindicesimo anno di vita. Sarà inoltre opportuno proseguire ed implementare la strategia di sensibilizzazione della popolazione, prevedendo una campagna di divulgazione nelle scuole e sui luoghi di lavoro, dove saranno coinvolte le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e tutti gli altri soggetti firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima. Saranno inoltre adottate le opportune iniziative per garantire la miglior protezione dall'infezione HPV per le donne in età fertile non precedentemente vaccinate e per i maschi estendendo l'offerta attiva e gratuita del vaccino con l'obiettivo di porre la Regione Emilia-Romagna all'avanguardia in Italia nel raggiungimento dell'obiettivo dell'eliminazione delle neoplasie da HPV, coerentemente con le strategie globali, europee e nazionali, come da nota Ministeriale n. 34074 avente per oggetto "Vaccinazioni raccomandate per le donne in età fertile e in gravidanza ", in particolare il Ministero della Salute raccomanda le vaccinazioni anti-HPV per le donne in età fertile non vaccinate in precedenza.”»

(Respinto)

 

Emendamento 30, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«A pagina-202 della presente Proposta d'iniziativa della Giunta, dopo il capitolo "Rafforzare la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro" il quale termina con il seguente paragrafo:

"Prosegue l'attività svolta nel contesto del Patto per il Lavoro e per il Clima, per implementare le azioni specifiche di rafforzamento della tutela della salute e sicurezza sul lavoro, quale base imprescindibile e preliminare a qualsiasi progetto di rilancio e sviluppo di lavoro sostenibile, integrandosi con la "Vision Zero" di decessi correlati al lavoro della Commissione Europea"

 

è inserito il seguente capitolo:

 

"Sostegno alle Palestre che promuovono Salute per l'Attività Motoria Adattata (PPS-AMA) Il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 riconosce l'utilità della promozione dell'attività fisica e della prescrizione dell'esercizio fisico come strumento preventivo e terapeutico a disposizione dei sanitari per contrastare l'insorgenza e l'evoluzione delle malattie croniche non trasmissibili che risentono positivamente dell'esercizio fisico opportunamente prescritto e somministrato e di un'adesione a uno stile di vita attivo. Conseguentemente, il Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 prevede sia azioni finalizzate alla promozione dell'attività fisica nella popolazione generale, sia programmi per promuovere e diffondere la pratica dell'esercizio fisico, anche attraverso la prescrizione, nelle persone con patologie croniche. A tal fine, verrà istituito un fondo apposito per il sostegno finanziario delle Palestre che promuovono Salute per l'Attività Motoria Adattata."»

(Respinto)

 

Emendamento 31, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«A pagina 307 della presente Proposta d'iniziativa della Giunta, dopo il seguente paragrafo:

"Più in generale, la Regione si farà parte attiva nei confronti del legislatore nazionale, affinché l'intera disciplina che regola l'apertura e il funzionamento delle strutture che ospitano anziani o persone fragili sia rafforzata sotto i profili degli standard di sicurezza e delle professionalità necessari"

 

è inserito il seguente paragrafo:

 

"La Regione si farà promotrice verso tutti i Comuni del territorio dell'adesione alla piattaforma unica nazionale informatica delle targhe associate al CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo), realizzata presso il CED Motorizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con l'obiettivo di agevolare gli spostamenti delle persone con disabilità, garantendo loro il pieno diritto alla mobilità. Inoltre, la Regione opererà per intersecare l'attuale sistema di interscambio dati regionale per l'accesso alle ZTL con quello nazionale curato dal Mit."»

(Respinto)

 

Emendamento 32, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli

«Alla fine della tabella di pagina 204; all'interno della tabella "Risultati attesi", dopo il punto 7, viene integrato il punto 8 recante "8. Promozione verso tutti i Comuni del territorio regionale, l'adesione alla piattaforma unica nazionale informatica delle targhe associate al CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo). Intersecare l'attuale sistema di interscambio dati regionale per l'accesso alle ZTL con quello nazionale curato dal Mit." Con previsione di realizzazione dell'obiettivo per l'annualità "2024" e "Intera legislatura."»

(Respinto)

 

Emendamento 33, a firma dei consiglieri Montevecchi, Pompignoli

«A pag. 185: l'intero capitolo "2. Tracciamento dei contatti covid positivi attraverso piattaforma big data" è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 34, a firma del consigliere Montevecchi

«A pag. 97, nel paragrafo "5. DISTACCO DEI COMUNI DI MONTECOPIOLO E SASSOFELTRIO DALLA REGIONE MARCHE E LORO AGGREGAZIONE ALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA" Dopo la frase"... adozione di eventuali ed ulteriori provvedimenti attuativi delle leggi e delle Intese sopra citate." Si aggiunge la seguente frase "Resta intesa la necessaria verifica preventiva con le amministrazioni comunali di Montecopiolo e Sassofeltrio riguardo l'adeguamento dei servizi amministrativi, sanitari, di pronto intervento, strutturali ed economici necessari ad una corretta e dignitosa conclusione del passaggio da regione Marche alla regione Emilia-Romagna".»

(Respinto)

 

Emendamento 35, a firma dei consiglieri Bergamini, Pompignoli

«Alla pagina 192, nella tabella riguardante i "Risultati attesi" aggiungere come punto numero 11: "Realizzare uno studio di fattibilità per arrivare a istituire in Emilia-Romagna le prime "Casa della Maternità" del territorio"».

(Respinto)

 

Emendamento 36, a firma dei consiglieri Bergamini, Pompignoli

«Alla pagina 161 aggiungere nella tabella dei "Risultati attesi" il punto 8: "Promuovere l'installazione di sistemi di sicurezza e sorveglianza monitorati dalle forze dell'ordine, sulle corriere di linea e sui convogli di tipo Jazz e TAF (Treni ad Alta Frequentazione)".»

(Respinto)

 

Emendamento 37, a firma dei consiglieri Bergamini, Pompignoli

«Alla pagina 159 aggiungere come nuovo punto: "La Regione, in accordo con Polfer, intende arrivare ad una convenzione in grado di prevedere l'intensificazione delle pattuglie della polizia ferroviaria sui convogli considerati a rischio e l'introduzione di carrozze "Safe and Quiet". Ovvero, vagoni muniti di pulsanti d'emergenza collegati direttamente con la cabina del macchinista e di telecamere di sorveglianza".»

(Respinto)

 

Emendamento 38, a firma dei consiglieri Bergamini, Pompignoli

«Alla pagina 64, nella tabella riguardante i "Risultati attesi" aggiungere come punto numero IO: "Incentivare il sistema industriale e artigiano a puntare sulla manutenzione e la riparazione delle AEE piuttosto che sulla loro sostituzione".»

(Respinto)

 

Emendamento 39, a firma dei consiglieri Bergamini, Pompignoli

«Alla pagina 217 nella tabella riguardante i "Risultati attesi", aggiungere come punto numero 5: "Incentivare la presenza e l'accesso del cittadino ai servizi riabilitativi erogabili all'interno delle Farmacie".»

(Respinto)

 

Emendamento 40, a firma dei consiglieri Bergamini, Pompignoli

«Alla pagina 64 nella tabella riguardante i "Risultati attesi" aggiungere come punto numero 11: "Favorire le condizioni per un sistema industriale e un'organizzazione economica delle filiere del riutilizzo di una serie di AEE, che rendano conveniente e fruibile la cultura della manutenzione e del riutilizzo".»

(Respinto)

 

Emendamento 41, a firma dei consiglieri Bergamini, Pompignoli

«Alla pagina 171 aggiungere dopo le parole "...da parte del Governo": "La Regione, allo scopo di promuovere la mobilità sostenibile delle persone ed evitare che i treni delle linee di competenza cessino di essere funzionali alle piccole comunità, incentiva l'installazione di sistemi per "fermate a chiamata", in modo da valorizzare e servire stazioni dismesse o a rischio di dismissione".»

(Respinto)

 

Emendamento 42, a firma dei consiglieri Bergamini, Pompignoli

«Alla pagina 211 aggiungere dopo le parole "riconoscimento delle esenzioni per patologia": "; Semplificare la trasmissione di dati relativi alla profilassi vaccinale svolta presso strutture sanitarie private".»

(Respinto)

 

Emendamento 43, a firma dei consiglieri Bergamini, Pompignoli

«Alla pagina 216 dopo le parole «per favorire la corretta assunzione di farmaci e la rilevazione degli effetti avversi», aggiungere: "Favorire la presenza del Fisioterapista all'interno delle Farmacie, ai sensi del D.M. del 16 dicembre 2010, in attuazione del D.Lgs. n. 153/'09, in modo da integrare tale professionalità con il ruolo delle Cure Primarie e dei servizi domiciliari del territorio".»

(Respinto)

 

Emendamento 44, a firma dei consiglieri Liverani, Pompignoli

«Alla pagina 27 (198 di 576), nel terzo periodo, dopo le parole"... possibili ulteriori livelli di miglioramento." inserire il seguente periodo: "Di fondamentale importanza sono le palestre riconosciute dal Servizio Sanitario Regionale abilitate a svolgere "Attività motoria adattata" (AMA), ovvero l'attività che viene prescritta da medici a persone con determinate patologie."»

(Respinto)

 

Emendamento 45, a firma dei consiglieri Liverani, Pompignoli

«Alla pagina 19, nel paragrafo denominato "AREA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E PROMOZIONE DELLA LEGALITÀ (LR 18/2016)" si aggiunge il punto d:

"d. sostenere la polizia locale con progetti di potenziamento strumentale e di formazione dedicati".»

(Respinto)

 

Emendamento 46, a firma dei consiglieri Liverani, Pompignoli

«Alla pagina 261, nel paragrafo denominato "COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE AGRICOLE, PROMOZIONE E TUTELA DEI PRODOTTI A DENOMINAZIONE DI ORIGINE E BIOECONOMIA" al terzo punto, dopo le parole "Sviluppare, inoltre, la filiera corta e i mercati locali" si aggiungono le parole "altresì valorizzare i prodotti biologici, a km O e/o equosolidali per consumatori green".»

(Respinto)

 

Emendamento 47, a firma del consigliere Pelloni

«A pagina 221, le parole "l'unificazione delle Aziende sanitarie delle province di Parma e Ferrara", sono sostituite dalle seguenti: "l'unificazione delle Aziende sanitarie delle province di Parma, Ferrara e Modena".»

(Respinto)

 

Emendamento 48, a firma dei consiglieri Facci, Rainieri, Occhi, Catellani, Rancan, Bergamini, Pelloni, Bargi, Stragliati, Daniele Marchetti

«A pag. 179 (350 di 576):

sostituire il periodo:

"Pur permanendo le difficoltà nel reperimento delle professionalità necessarie, si con­ ferma l'impegno a richiedere al Ministero della Salute un protocollo sperimentale per garantire la funzione di assistenza al parto in condizioni di qualità e di sicurezza nei punti nascita collocati in area montana"

 

con il seguente periodo:

 

"Pur permanendo le difficoltà nel reperimento delle professionalità necessarie, si con­ ferma l'impegno alla riapertura dei punti nascita precedentemente chiusi in area montana, previa richiesta al Ministero della Salute di un protocollo sperimentale per garantire la funzione di assistenza al parto in condizioni di qualità e di sicurezza".»

(Precluso)

 

Emendamento 49, a firma del consigliere Pelloni

«A pagina 358 di 576, dopo le parole" ... massimizzata per il perseguimento degli obiettivi sopra indicati.", è inserito il seguente periodo:

"Si persegue una maggiore integrazione delle ASP all'interno del sistema sanitario, vocandole ad una sorta di "geriatria minore" a supporto della rete ospedaliera, ciò comporterà inevitabilmente aggravi di spesa che non potranno essere scaricati esclusivamente sulle rette o sui bilanci degli enti locali proprietari. La presenza medica necessaria a soddisfare le necessità di "cura" degli ospiti non potrà quindi prescindere dal riconoscimento di un congruo intervento finanziario a carico del servizio sanitario regionale, correlato all'impegno di legislatura volto a riconoscere alle ASP le stesse facoltà di compensazione dell'IRAP riconosciute al sistema cooperativistico"»

(Respinto)

 

Emendamento 50, a firma dei consiglieri Costi, Daffadà, Bondavalli

«L’emendamento 48 è sostituito dal seguente:

“A pagina 179 (350 di 576) il periodo:

"Pur permanendo le difficoltà nel reperimento delle professionalità necessarie, si conferma l'impegno a richiedere al Ministero della Salute un protocollo sperimentale per garantire la funzione di assistenza al parto in condizioni di qualità e di sicurezza nei punti nascita collocati in area montana"

è sostituito dal seguente:

"Avendo riguardo alle evidenti difficoltà nel reperimento delle professionalità necessarie, si conferma comunque l'impegno a garantire la funzione di assistenza al parto in condizioni di qualità e di sicurezza nei punti nascita collocati in area montana, attivandosi con il Ministero della Salute al fine di avere riscontro alle richieste della Regione Emilia-Romagna di un protocollo sperimentale che permetta la riapertura dei punti nascita e l'assistenza al parto in sicurezza."»

(Approvato)

 

OGGETTO 7558

Ordine del giorno n. 4 collegato all'oggetto 7122 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2024-2026". A firma dei Consiglieri: Pelloni, Cuoghi

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Costi, Pelloni, Cuoghi

«Nel dispositivo di impegno, le parole:

"a realizzare uno studio di fattibilità"

sono sostituite dalle parole:

"a valutare la predisposizione di uno studio di fattibilità".»

(Approvato)

 

OGGETTO 7564

Ordine del giorno n. 10 collegato all'oggetto 7122 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2024-2026". A firma dei Consiglieri: Facci, Mastacchi

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Costi, Bulbi

«Prima del dispositivo di impegno è aggiunto il seguente periodo:

"Dato atto che

La Regione, con lettera inviata al Ministero, ha chiesto che siano garantiti indennizzi nazionali adeguati per le imprese agricole dell'Emilia-Romagna colpite dalle gelate e grandinate 2023 in tempi possibilmente brevi per garantire liquidità, attraverso la deroga al Dlgs 102/2004, come già avvenuto nel 2020 e nel 2021 e che venga alzata la percentuale di copertura del nuovo strumento Agricat per gli indennizzi dei danni alle produzioni - in particolare frutticole - in modo da poter garantire almeno la produzione dell'annata e rappresentare un efficace strumento di gestione del rischio;".»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Costi, Bulbi

«Nel dispositivo di impegno, sono aggiunti alla fine seguenti periodi:

"A continuare a sollecitare il Governo affinché:

- siano garantiti indennizzi nazionali adeguati per le imprese agricole dell'Emilia-Romagna colpite dalle gelate e grandinate 2023 in tempi possibilmente brevi per garantire liquidità, attraverso la deroga al Dlgs 102/2004, come già avvenuto nel 2020 e nel 2021;

- venga alzata la percentuale di copertura del nuovo strumento Agricat per gli indennizzi dei danni alle produzioni - in particolare frutticole - in modo da poter garantire almeno la produzione dell'annata e rappresentare un efficace strumento di gestione del rischio".»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

7546 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a un presunto ritardo nell'allertamento del servizio di elisoccorso per far fronte a un caso di codice "rosso avanzato", verificatosi a Carpi (MO). A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

 

7548 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla realizzazione dell'autostrada regionale Cispadana. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7552 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda finanziare incentivi per i veicoli ibridi acquistati dopo il 2021. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7553 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda sollecitare il Comune di Savignano sul Panaro (MO) affinché faccia una ricognizione delle aree con potenzialità problematiche, a partire da via Magazzeno, al fine di implementare la sicurezza con dispositivi di illuminazione pubblica. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7554 -  Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di sostenere i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, nella gestione della pulizia delle opere idrauliche dei corsi d'acqua interessati. A firma del Consigliere: Occhi

 

RISOLUZIONE

 

7547 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché al personale in servizio presso i distaccamenti dei Vigili del Fuoco considerati disagiati, in base all'attuale normativa, non venga rimodulato l'orario di servizio, consentendo che un turno di lavoro di 24 ore sia seguito da 72 ore di riposo. (23 10 23) A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno n. 16 prot. NP/2023/764 del 26 ottobre 2023)

 

LA PRESIDENTE

IL SEGRETARIO

Petitti

Bergamini

 

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