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SEDUTA DI MARTEDÌ 16 APRILE 2024

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 8302

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda rappresentare al Governo l'assoluta contrarietà all'ipotesi di soppressione del Reparto Prevenzione Crimine dell'Emilia occidentale con sede a Reggio Emilia, unendosi alle preoccupazioni delle Organizzazioni sindacali di settore. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Costa

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BONDAVALLI (BP)

BARUFFI, sottosegretario

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 8312

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le conseguenze dell'eventuale elezione al Parlamento Europeo del Presidente di Regione. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

BARUFFI, sottosegretario

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 8310

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quale sia l'attuale livello di diffusione di casi di Peste Suina Africana in Emilia-Romagna, e quali siano le azioni che la Regione sta adottando per contrastare tale problematica. A firma della Consigliera: Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (IV)

MAMMI, assessore

PIGONI (IV)

 

OGGETTO 8313

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere i risultati ottenuti dalla strategia messa in campo dalla Regione Emilia-Romagna per contrastare la Peste Suina Africana (PSA). A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TAGLIAFERRI (FdI)

MAMMI, assessore

TAGLIAFERRI (FdI)

 

OGGETTO 8308

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Regione intenda mettere in campo per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto da parte delle stazioni appaltanti, con particolare attenzione a quelle di proprietà pubblica. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

COLLA, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 8311

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione ritenga opportuno coinvolgere le multiutility, che operano sul territorio, insieme alle parti sociali e alle associazioni dei consumatori in un'iniziativa che abbia lo scopo di ridurre i costi dell'energia per le famiglie a basso reddito. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

COLLA, assessore

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 8314

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alle misure da adottare per contrastare le violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e per attuare attività di prevenzione sui luoghi di lavoro, all'indomani dell'esplosione verificatasi all'interno della centrale idroelettrica Enel di Bargi, nel bacino di Suviana. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

COLLA, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 8301

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla presunta deliberata omissione della presenza di amianto all'interno di materiale di rifiuto edilizio, stoccato in un impianto di recupero rifiuti edilizi di Luzzara (RE), posto sotto sequestro nel 2022. A firma dei Consiglieri: Costa, Bondavalli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

COSTA (PD)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

COSTA (PD)

 

OGGETTO 8315

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa all'entità delle richieste, da parte delle pubbliche amministrazioni interessate, di erogazione di fondi stanziati con le Ordinanze n. 6/2023 e n. 19/2024 dal Commissario straordinario alla ricostruzione. A firma del Consigliere: Rancan

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

RANCAN (Lega)

 

OGGETTO 8306

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se e in che modo si è svolta la collaborazione con le associazioni dei familiari delle persone con ASD (Disturbo dello Spettro Autistico) nell'individuazione delle indicazioni per l'utilizzo dell'assegno di cura e dei criteri di assegnazione dello stesso. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Bergamini, Stragliati

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Daniele (Lega)

TARUFFI, assessore

MARCHETTI Daniele (Lega)

 

OGGETTO 8309

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle misure necessarie per prevenire e contrastare il sovraindebitamento di cittadini, imprese agricole, aziende e professionisti. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

TARUFFI, assessore

MASTACCHI (RCPER)

 

Cordoglio per le vittime della strage di Suviana

PRESIDENTE (Petitti)

Dissenso del Presidente del Gruppo assembleare RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi, ai sensi dell’art. 18 comma 3 del Regolamento interno, in ordine alla convocazione dell’Assemblea nella sola giornata di martedì 16 aprile

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

AMICO (ERCEP)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 6209

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Valorizzazione e promozione dei microbirrifici emiliano-romagnoli". A firma dei Consiglieri: Rancan, Marchetti Francesca, Zappaterra, Amico, Pigoni, Evangelisti, Mastacchi, Castaldini, Piccinini, Zamboni, Daffadà, Caliandro, Mumolo, Pillati, Sabattini, Gerace, Rossi, Pompignoli, Facci, Bulbi, Occhi, Rontini, Mori, Fabbri, Delmonte, Rainieri, Bondavalli, Cuoghi (83)

(Iscrizione all’ordine del giorno, relazione, discussione, approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Francesca, relatrice

RANCAN (Lega)

CUOGHI (FdI)

RONTINI (PD)

AMICO (ERCEP)

DAFFADA’ (PD)

GERACE (IV)

MAMMI, assessore

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 6209

Comunicazione prescritta dall’art.68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,45

 

PRESIDENTE (Petitti): Buongiorno.

Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 266 del giorno 16 aprile 2024.

Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 26 e 27 marzo.

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Petitti): Hanno giustificato la propria assenza la consigliera Zamboni e l’assessora Salomoni. Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 8302

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda rappresentare al Governo l’assoluta contrarietà all’ipotesi di soppressione del Reparto Prevenzione Crimine dell’Emilia occidentale con sede a Reggio Emilia, unendosi alle preoccupazioni delle Organizzazioni sindacali di settore. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Costa

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo con l’interrogazione 8302: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda rappresentare al Governo l’assoluta contrarietà all’ipotesi di soppressione del Reparto Prevenzione crimine dell’Emilia occidentale con sede a Reggio Emilia, unendosi alle preoccupazioni delle organizzazioni sindacali di settore.

L’interrogazione è a firma dei consiglieri Bondavalli e Costa. Prego, consigliere Costa.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. Come dicevo, iniziamo dall’interrogazione 8302: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda rappresentare al Governo l’assoluta contrarietà all’ipotesi di soppressione del Reparto Prevenzione crimine dell’Emilia occidentale con sede a Reggio Emilia, unendosi alle preoccupazioni delle organizzazioni sindacali di settore. L’interrogazione è a firma dei consiglieri Bondavalli e Costa.

Prego, consigliera Bondavalli.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente. Cominciamo quindi questa interrogazione ricordando quanto sia oggi fondamentale la questione della sicurezza urbana. È una questione che naturalmente resta primaria e centrale, soprattutto nell’immaginario e nel vissuto delle comunità. Infatti, riguarda la tutela di un essenziale diritto di democrazia e necessità di adeguata attenzione, a partire innanzitutto dalle risorse umane e ovviamente anche dalle risorse finanziarie che alla stessa sicurezza, poi, vengono dedicate.

Gli stessi dati riferiti, ad esempio, alla città di Reggio Emilia, che è il territorio al quale appartengo, che sono stati illustrati, peraltro, recentemente dal questore di Reggio Emilia nel corso delle celebrazioni dedicate al 172° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, confermano quanto ho espresso, appunto, nella premessa di questo intervento.

Se, infatti, in ordine ai numeri di attività dell’anno 2023 si registra una sostanziale invarianza dei reati commessi a confronto con il 2022, sono aumentati in maniera significativa gli arresti, un più 7 per cento, le truffe, un più 8,7 per cento, i reati in materia di stupefacenti, un più 30,9 per cento, le estorsioni, un più 23,7 per cento, gli omicidi, tre in confronto a nessuno dell’anno precedente.

A maggior ragione, in virtù di un quadro come quello evidenziato, desta davvero sorpresa, per usare un eufemismo, ma soprattutto desta una forte preoccupazione quanto contenuto in circolari del Ministero dell’interno al riguardo proprio dell’ipotesi di chiusura, motivata da ragioni di razionalizzazione della spesa, del Reparto Prevenzione crimine dell’Emilia occidentale, con sede a Reggio Emilia e operativo anche per le province di Modena, Parma, Piacenza e Mantova.

Si tratta di speciali articolazioni della Polizia di Stato, nate circa trenta anni fa e dipendenti sul piano gerarchico dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, operanti tenendo conto delle esigenze individuate dalle questure in funzione delle direttive impartite dal capo della Polizia. I Reparti di prevenzione crimine oggi sono ventuno in tutta Italia. Vengono impiegati in operazioni, ricordo, straordinarie di controllo del territorio, in situazioni anche di gravi calamità naturali, in supporto a operazioni di polizia giudiziaria contro la criminalità organizzata e per far fronte anche a situazioni di eversione, che generano ovviamente particolare allarme sociale.

Per queste ragioni ho inteso raccogliere le preoccupazioni espresse dai sindacati di polizia, in particolare del territorio reggiano, in rapporto proprio ai contenuti delle circolari ministeriali che ho richiamato, circolari che determinerebbero una riorganizzazione, avente come effetto finale il trasferimento di una cinquantina di unità di polizia e della presenza operativa sul territorio, incombenze piuttosto di natura burocratica e amministrativa.

Chiedo, dunque, con questa interrogazione alla Giunta regionale se intende manifestare al Ministero dell’interno la propria contrarietà a ogni ipotesi di soppressione, ma anche di ridimensionamento e accorpamento del Reparto Prevenzione crimine dell’Emilia occidentale, con sede a Reggio Emilia, rappresentando anche al Governo un assunto di base, e cioè che la sicurezza rappresenta sicuramente la risultante di una strategia integrata in funzione della quale svolge davvero un ruolo fondamentale un’adeguata presenza sul territorio delle Forze dell’ordine.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

A fronte della crescente complessità sociale e di quella propria dei centri urbani, le comunità locali da diversi anni esprimono una crescente richiesta di sicurezza, tema di cui questa Assemblea legislativa si è fatta più volte interprete interpellando direttamente la Giunta. La Regione, come è noto, pur non avendo competenze specifiche in materia di ordine pubblico e sicurezza, esercita un ruolo di rilievo rispetto ai temi della sicurezza urbana e delle polizie locali, anche attraverso il sostegno di attività di prevenzione che gli Enti locali ritengono di porre in essere.

In questa direzione la Giunta regionale si è mossa con determinazione e con misure qualificate e strutturate, incoraggiando e sostenendo progettualità volte a rafforzare le politiche di sicurezza a tutto tondo nelle città e nei comuni. Tuttavia, resta in questo ambito di primaria importanza l’organizzazione dei servizi di ordine pubblico e sicurezza propriamente detti, disposti dal Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno attraverso le Prefetture per la redazione di piani di coordinamento delle risorse concordati a livello interforze per meglio fronteggiare le esigenze di ordine e sicurezza pubblica a livello locale.

Il lavoro svolto da tutti questi presìdi, tra cui il Reparto Prevenzione crimine dell’Emilia occidentale, con sede a Reggio Emilia, al pari di quello di tutte le Forze dell’ordine, è estremamente importante, utile e particolarmente apprezzato dall’intera comunità regionale, con particolare riferimento alle province di Reggio Emilia, Modena, Parma e Piacenza. È, pertanto, necessario rendere stabili e strutturali i servizi garantiti da tali presìdi di polizia, così come il potenziamento delle loro piante organiche. Per tutte queste ragioni non solo si condivide l’istanza posta dalla consigliera interrogante, ma la Giunta regionale intende esprimere al Ministero dell’interno la ferma contrarietà a ogni ipotesi di soppressione di dimensionamento/accorpamento del Reparto Prevenzione crimine dell’Emilia occidentale, con sede a Reggio Emilia.

Ribadisco anche che la sicurezza, come sapete, è il risultato di una strategia integrata della quale la Regione intende senz’altro far parte, ma nella quale svolge sempre un ruolo centrale e un’adeguata presenza sul territorio delle forze dell’ordine, inclusi a maggior ragione i suoi reparti specializzati come quelli di cui qui abbiamo dato conto.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliera Bondavalli.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente. Ringrazio il sottosegretario Baruffi per questa risposta della quale mi ritengo davvero soddisfatta. Non possiamo accettare di perdere una risorsa anche indispensabile per la sicurezza e la coesione del nostro territorio.

L’intenzione della Giunta di adoperarsi, allora, come diceva il sottosegretario, per esprimere al Ministero dell’interno e al Governo proprio la ferma contrarietà ad ipotesi di depotenziamento o soppressione del Reparto Prevenzione crimine dell’Emilia occidentale, con sede a Reggio Emilia, sicuramente afferma la volontà anche di posizionarsi in modo netto sulla necessità di garantire un adeguato quantitativo di agenti delle forze dell’ordine operativi sul territorio, proprio come elemento cardine a garanzia dell’attuazione di quella sicurezza integrata alla quale facevo riferimento nella presentazione di questa interrogazione, giustamente, veniva richiamato dal sottosegretario Baruffi, peraltro al centro di una legge regionale specifica.

La tutela delle persone e delle comunità passa prima di tutto da qui. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8312

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le conseguenze dell’eventuale elezione al Parlamento Europeo del Presidente di Regione. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 8312: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le conseguenze dell’eventuale elezione al Parlamento europeo del presidente di Regione, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Caro sottosegretario, mi sono presa, oggi, il compito di fare un’operazione verità e di svelare un po’ che cosa accadrà non tanto al Partito Democratico o al presidente Bonaccini, tema per quanto riguarda il Partito Democratico interessante, ma credo parziale, rispetto a tante indiscrezioni più o meno sussurrate nelle varie stanze, anche a mezzo stampa: vorrei conoscere dalla sua voce quello che ci attende e come vi state preparando. Se il presidente Bonaccini deciderà, come pare ormai sia cosa certa, di essere capolista del Partito Democratico nella Circoscrizione nord-est, sarà la vicepresidente Priolo a traghettarci fino alle prossime elezioni. E quanti mesi ci separeranno dalle elezioni regionali? I canonici 60 giorni dalle dimissioni, e quindi novembre, ovvero il 23 novembre, come riportato dalla stampa, oppure la Priolo potrebbe arrivare fino a marzo 2025, come voluto da questa Assemblea con le modifiche statutarie.

Sembrano tecnicismi ma invece c’è di mezzo il futuro della Regione e, soprattutto, il futuro di chi avrà l’onere di governarla in futuro. Una Regione di 4,5 milioni di abitanti, 330 Comuni prima in Italia per export pro capite, il 40 per cento del PIL del nord-est, il 10 per cento del PIL italiano, 450.000 imprese, più di 2 milioni di occupati, 2 milioni di famiglie, 17.000 progetti PNRR approvati da terminare, un totale di 9 miliardi di euro di risorse.

Mentre il Partito Democratico è appassionato a questioni interne fatte di candidature e nomine, che comprendo, anch’io faccio parte di un partito e tutti i partiti, in questo momento, stanno lavorando per chiudere le liste, forse con un po’ meno di rumore, questa Regione non ha ancora visto il bilancio consuntivo delle ASL del 2023, né il preventivo del 2024. Siamo a metà aprile, ormai è prassi consolidata. Dati i tempi tecnici di nomina europea, il bilancio dell’Ente dell’assestamento di metà luglio sarà ancora responsabilità del presidente Bonaccini e il preventivo 2025, e soprattutto il tempo ordinario che ci sarà, per cui non si potrà parlare di temi come quelli del bilancio.

Quest’aula merita trasparenza e merita risposte. Penso di parlare a nome dell’intero centrodestra nel dire che siamo pronti sempre a raccogliere una sfida così impegnativa, soprattutto rispetto ai numeri che ho letto. Ma qual è l’eredità e soprattutto quand’è che potremmo leggerla nero su bianco? Grazie, sottosegretario.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde il sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Intanto l’interrogazione della consigliera Castaldini mi dà la possibilità di rispondere sulle cose certe, e tra queste c’è che i consuntivi delle aziende ASL e quindi il bilancio sanitario della Regione, come annunciato, sarà un bilancio a pareggio. Lo dico per tutte le discussioni che abbiamo svolto in quest’aula. Non ci sono i preventivi. Vi do un’altra notizia, non è stato fatto tra le Regioni ancora un accordo di riparto del Fondo sanitario nazionale e con le risorse che sono a disposizione, faccio una previsione, visto che dopo mi sarà chieste di farne altre, temo che non sarà fatto quel riparto. Quando il gioco diventa a somma negativa, il confronto diventa particolarmente cattivo e alla collaborazione rischia di subentrare la competizione.

Questo per stare alle cose certe, per stare alle cose futuribili, osservo quanto segue. Come è noto, la legislatura regionale può terminare con la scadenza ordinaria degli organi oppure per altre cause, tra queste rientra anche quella delle dimissioni volontarie del presidente della Giunta regionale. In base al vigente sistema costituzionale e al principio cosiddetto del simul stabunt simul cadent, le dimissioni del presidente eletto a suffragio universale e diretto comportano lo scioglimento del Consiglio regionale e la decadenza della Giunta.

Dalla formalizzazione delle dimissioni del presidente, i poteri di tutti gli organi, quindi dall’Assemblea legislativa, del presidente della Giunta e della stessa Giunta regionale sono naturalmente affievoliti. Decorre, infatti, da quel momento il periodo di cosiddetta prorogatio, che dura fino all’insediamento della nuova Assemblea eletta. Secondo un consolidato indirizzo della giurisprudenza costituzionale, l’istituto della prorogatio per le Assemblee regionali è riferito al riconoscimento ad esse delle eccezionali possibilità di esercitare alcuni dei loro poteri per rispondere a speciali contingenze, quale ragionevole soluzione di bilanciamento tra il principio di rappresentatività e il principio di continuità funzionale. In generale le Assemblee elettive devono astenersi dall’adozione di tutti quegli atti che possono essere interpretati come una forma di captatio benevolentiae nei confronti degli elettori. È una sentenza della Corte costituzionale, la n. 68 del 2010.

Più in generale, l’attività della Regione nel periodo di prorogatio deve essere limitata all’adozione degli atti che rientrano nella categoria di ordinaria amministrazione, tra questi ci sono anche quelli di bilancio, naturalmente, o di affari correnti; di quegli atti, cioè, che non sono espressione di un indirizzo politico e che tendono in sostanza ad assicurare la continuità della vita dell’ente, ivi compresi gli atti improrogabili e urgenti. Anche in questo caso faccio riferimento alla delibera della Consulta di garanzia statutaria del 28 luglio 2014, n. 2.

Infine, occorre ricordare che, in base alle vigenti norme statutarie, in caso di dimissioni il presidente è sostituito dal vicepresidente della Giunta, come ricordato dal consigliere interrogante. L’affievolimento dei poteri in regime di prorogatio riverbera, naturalmente, anche sull’ampiezza dei poteri spettanti al vicepresidente, che assume le funzioni del presidente dimissionario e il compito di adottare, a proposito degli atti, i decreti di indizione dei comizi elettorali e di assegnazione dei seggi, a norma dell’articolo 16, comma 3, della legge regionale n. 21/2014, cioè atti obbligatori anche in regime di poteri affievoliti.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Io rimango molto perplessa, perché ha dato una risposta tecnica interessante, nel senso che ha assicurato la possibilità di approvare il bilancio. Ci sarà, secondo me, un dibattito molto ampio su questo, che ci terrà impegnati molto a lungo. Non ho chiesto il risultato dei bilanci, perché credo che sia interessante, soprattutto quelli delle ASL, poterli vedere, il tema era quando poterli vedere, perché anche questo sarà il tema del futuro della campagna elettorale di questa Regione.

Io credo che sia giusto, sia per i consiglieri di maggioranza che per i consiglieri di minoranza, togliere gli indugi, spero che oggi verrà fatto, e capire quali saranno i tempi e i modi per andare alle elezioni in questa Regione, che merita un trattamento dignitoso, non come quello di questi ultimi giorni.

Grazie.

 

OGGETTO 8310

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quale sia l’attuale livello di diffusione di casi di Peste Suina Africana in Emilia-Romagna, e quali siano le azioni che la Regione sta adottando per contrastare tale problematica. A firma della Consigliera: Pigoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 8310: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quale sia l’attuale livello di diffusione di casi di peste suina africana in Emilia-Romagna e quali siano le azioni che la Regione sta adottando per contrastare tale problematica. L’interrogazione è a firma della consigliera Pigoni.

Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

È del gennaio 2022 il primo ritrovamento in Italia di una carcassa di cinghiale contagiato dalla peste suina africana, in provincia di Alessandria, a cui sono seguiti i casi riscontrati nel piacentino e nel parmense, a soli quaranta chilometri in linea d’aria da Langhirano. Questa è un’informazione del 30 gennaio di quest’anno.

A queste considerazioni si aggiungono le implicazioni a dir poco drammatiche che la PSA determinerebbe per il nostro tessuto economico, sede di una filiera produttiva suinicola di grande importanza sia per quantità sia per qualità e valori delle produzioni, se pensiamo che l’export italiano di riferimento è di 601 milioni di euro e che il 53 per cento del fatturato nazionale è relativo ai prodotti a base di carne DOP e IGP derivante dalla filiera e attribuibile all’Emilia-Romagna, a fronte dell’attività di circa 1.200 allevamenti e di una produzione lorda vendibile stimata in 307 milioni di euro.

La fortissima vocazione all’export della nostra economia, anche in questo settore sarebbe duramente penalizzata dal rischio di blocchi che si determinerebbero nel caso di diffusione della PSA. Rilevata la gravità dei rischi che aveva portato alla nomina da parte del Governo, avvenuta il 25 febbraio 2023, di un Commissario straordinario per prevenire e contenere la diffusione della PSA; dato atto della risposta della Regione e dell’incontro del 6 marzo scorso con i rappresentanti del Governo per condividere la strategia di contrasto alla diffusione della peste suina africana sul territorio nazionale, ove sono state illustrate e condivise le misure per il depopolamento dei cinghiali necessarie per ridurre la circolazione del virus, in coordinamento fra le diverse regioni, dell’incontro svoltosi lo scorso 13 marzo presso la Provincia di Modena in merito all’evolversi della diffusione del virus della peste suina africana sul territorio regionale, al quale hanno preso parte, fra gli altri, anche i rappresentanti degli enti locali del territorio, le associazioni venatorie agricole, numerose associazioni di categoria, l’ente di gestione Parchi Emilia centrale, i sindacati, i consorzi.

Richiamati nella risoluzione approvata lo scorso 29 febbraio dall’Assemblea legislativa in merito alla necessità di un’azione più incisiva ed efficace nel contenimento della peste suina africana, il nuovo bando regionale per evitare il rischio di contagio connesso alla diffusione della peste suina africana da parte della fauna selvatica negli allevamenti suinicoli che riprendere l’intervento “Investimenti per la prevenzione dai danni derivanti da calamità naturali, eventi climatici avversi e di tipo biotico del piano di sviluppo rurale 2021-2027” con una dotazione di 3 milioni di euro per l’acquisto di recinzioni antintrusione perimetrali e l’adozione di altre misure utili al contrasto della malattia, gli ulteriori interventi della Regione, che con 900.000 euro ha finanziato misure per promuovere e sostenere l’attività delle polizie provinciali, nell’attuazione dei piani di depopolamento della specie, si interroga la Giunta regionale per sapere quale sia l’attuale livello di diffusione dei casi di peste suina africana in Emilia-Romagna e quali siano le azioni che la Regione sta adottando per contrastare tale problematica, ovvero, quali misure stia sollecitando al Governo e al commissario nazionale al fine di rafforzare gli interventi per prevenire e contenere la diffusione della PSA e mitigarne i rischi per la filiera suinicola regionale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Risponde l’assessore Mammi. Prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliera Pigoni, che mi permette di esporre quanto stiamo facendo come regione e anche di fare il punto sull’evoluzione del virus nella nostra regione. Al momento sono stati riscontrati 134 casi di positività al virus, di cui 90 nella Provincia di Piacenza e 44 in Provincia di Parma. Di fronte ai rischi legati alla diffusione del virus, la Regione ha messo in campo risorse proprie già a partire dallo scorso anno per ridurre la presenza di cinghiali destinando fondi alle Polizie provinciali, che è il soggetto attuatore dei Piani di controllo. Ne abbiamo destinati 500.000 nel 2023 e quasi 1 milione nel 2024.

Queste risorse hanno permesso di aumentare del 20 per cento gli abbattimenti in controllo, in ragione del fatto che sono stati consentiti tutti i tipi di interventi possibili, sia in attività venatoria, che in controllo, fra cui ricordo la selezione tutto l’anno e l’autodifesa per gli agricoltori sui propri terreni, anche attraverso l’ausilio di coadiutori di fiducia. Quindi, massimo sforzo per quanto riguarda il depopolamento di cinghiali, utilizzo di tutte le forme di caccia e di controllo ovviamente nell’ambito delle leggi.

Per gli interventi sulla biosicurezza abbiamo approvato tre bandi per complessivi 10 milioni di euro attraverso le risorse del Piano di Sviluppo Rurale che potranno dare risposta a tutte le domande ricevute dalle aziende.

Inoltre, sono stati anticipati dalla struttura commissariale 2 milioni di euro già a dicembre 2022 che servivano per la realizzazione di recinzioni a difesa delle aree infette della Liguria verso la nostra regione e poi sono stati dirottati su attività di depopolamento dei cinghiali. Purtroppo, queste risorse non sono ancora state utilizzate dalla struttura commissariale nominata dal Governo, anche perché ad oggi, purtroppo, la struttura commissariale non è formalmente operativa. Quindi, è da quaranta giorni che non abbiamo di fatto operativo il Commissario straordinario. Prima mancava il decreto di individuazione di nomina, oggi il decreto deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Quindi, siamo in assenza di poteri attuativi.

Crediamo che sia necessario, come già richiesto al Governo, che questi interventi siano inseriti all’interno di una strategia nazionale chiara, con una catena di comando ben definita e che eviti disomogeneità tra le Regioni, posto che siamo di fronte a un’epidemia che coinvolge oggi diverse aree del Paese. Manca una strategia nazionale e quindi chiara. Se fosse stata attuata fin dall’inizio, fin dal gennaio 2022, oggi non ci troveremmo in questa situazione. Abbiamo più volte chiesto al Governo che venga decretato lo stato di calamità naturale, condividendo questa scelta con le associazioni dei produttori, con cui il confronto è costante, per poter agire con misure di carattere straordinario anche nell’affidamento e nell’acquisto dei servizi. Questo consentirebbe di accelerare tutte le procedure.

Siamo consapevoli che sia prioritario in questa fase, poi, salvaguardare le esportazioni, che rappresentano il valore commerciale più importante, in particolar modo per le produzioni DOP e IGP. Per questo si rende necessario il massimo sforzo possibile da parte del Governo nazionale per ottenere, attraverso una negoziazione e un confronto con i Paesi terzi, come gli Stati Uniti e il Canada, dei protocolli semplificati in ambito commerciale che tutelino il comparto, soprattutto nell’ambito delle produzioni di qualità.

Di questo ne ho parlato proprio nei giorni scorsi con la Rappresentanza permanente d’Italia a Bruxelles, perché già da ora, pur non essendo stati riscontrati casi positivi in allevamenti della regione, a differenza della Lombardia, dove ci sono stati nove focolai e abbattuti decine di migliaia di suini, però le produzioni, purtroppo, anche della nostra regione iniziano a essere soggette a dei fenomeni speculativi e a chiusure da parte di alcuni Paesi esteri, fra cui il Canada, che riveste un ruolo importante per le nostre esportazioni.

Di fronte a questo scenario, lo stesso commissario nazionale attende di essere riconfermato nella pienezza dei propri poteri da oltre quaranta giorni. Tanto è infatti il tempo passato dalla data di scadenza del suo precedente incarico, un vuoto temporale che non permette di agire con la dovuta efficacia di cui avremmo bisogno in questa fase per scongiurare ripercussioni ancora più gravi, e anche per questo ho chiesto nuovamente alla Commissione Politiche agricole e all’organo di rappresentanza tutti gli assessori regionali che sia convocato urgentemente un incontro alla presenza dei rappresentanti del Governo, del Ministero dell’agricoltura e del Ministero della sanità, proprio perché questo è un tema che riguarda tutto il Paese e non solo, naturalmente, un territorio, seppur molto importante, come la regione Emilia-Romagna.

Ricordiamoci sempre che qui ci sono gli stabilimenti della trasformazione, ma gli allevamenti di suini sono in tutta Italia.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Voglio ringraziare l’assessore per questa risposta molto chiara, che ci dimostra come la Regione abbia ben chiaro il problema e ben chiare anche le preoccupazioni istituzionali, ma anche di chi fa parte di questa filiera nel nostro territorio. Mi pare di poter dire che invece il Governo non abbia le stesse preoccupazioni evidentemente, se si permette, uso questo termine forse forte, ma credo legittimo in questo caso, di bloccare la struttura commissariale su questa tematica.

Come diceva giustamente l’assessore, ne abbiamo fondamentale bisogno per potere salvaguardare un territorio e la nostra filiera. Quindi, è necessario che si facciano dei passi avanti rapidi, veloci per poter poi anche noi, ovviamente a cascata, attuare anche ulteriori nuove misure, oltre a quelle che abbiamo preso negli ultimi mesi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

 

OGGETTO 8313

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere i risultati ottenuti dalla strategia messa in campo dalla Regione Emilia-Romagna per contrastare la Peste Suina Africana (PSA). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’interrogazione 8313: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per conoscere i risultati ottenuti dalla strategia messa in campo dalla Regione Emilia-Romagna per contrastare la peste suina africana. L’interrogazione è a firma del consigliere Tagliaferri.

Prego, consigliere.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

Assessori e colleghi, poche e sentite parole (come si direbbe in altri ambiti) per affrontare nuovamente un problema che da potenziale emergenza si è tramutato ormai in conclamata pandemia.

Sono il primo a sapere bene che sul tema della peste suina questo atto è solo l’ultimo di una lunga serie su cui io e diversi altri colleghi abbiamo interpellato la Giunta. Qualche esponente superficiale e supponente della maggioranza potrebbero tacciare come morboso il nostro interesse sul tema, se questo, però, non fosse la plastica conferma dell’incapacità ormai cronica di quel campo largo che dovrebbe governare in Regione e che è capace di trasformare qualunque tema o decisione in un pantano inestricabile. La peste suina africana è stata ampiamente prevista, come erano state fatte accurate previsioni sui tempi della sua diffusione, in una regione che – per dirla molto chiaramente – ha una delle sue filiere più importanti a livello agroalimentare ed economico basato sui suini. Se qualcuno avesse delle colpevoli dimenticanze, sarei pronto a fare l’elenco dei salumi emiliani famosi in tutto il mondo, prodotti tipici ad ogni provincia, che sono a serissimo rischio se la pandemia di cui sono portatori i cinghiali non verrà fermata ed eradicata.

La Regione, nel frattempo, che cosa ha fatto, oltre ad applicare quel cerchiobottismo tipico del vostro campo largo? A ben vedere, il “dentro tutti”, che è l’unica cifra politica che siete capaci di esprimere, è a dire il vero forse un po’ troppo largo, se in nome delle poltrone e del potere sapete coniugare in maniera nefasta ambientalisti e cacciatori, dove con una mano ostacolate la pratica venatoria e con l’altra continuate a varare calendari venatori che vengono puntualmente impugnati dalle associazioni animaliste, salvo poi ricorrere, come sempre, alle vie legali per veder riconosciuto il diritto alla caccia, anche se nei fatti comprimete sempre di più quella che nello specifico sarebbe l’unica arma efficace per combattere efficacemente, appunto, la diffusione di un animale che si riproduce con particolare facilità. Insomma, è un guazzabuglio di azioni politiche, che si smentiscono in maniera incrociata e che hanno l’unico punto di caduta nel possedere la stanza dei bottoni.

Gentile assessore Mammi, la prego, comunque, nella risposta confezionata dai suoi uffici, di astenersi dal giochino dello scaricabarile sul Governo. Lo dico soprattutto per la stima umana che mi muove da sempre nei suoi confronti. È vero che esiste un Commissario governativo sul tema, ma è compito delle varie Regioni interessate dal fenomeno coadiuvare tale figura, mettendo in pratica azioni specifiche che dovrebbero testimoniare la peculiarità del territorio che si governa.

Spiace vedere che anche sulla peste suina, come per l’alluvione dello scorso maggio, la Giunta sia di fatto commissariata da una serie di veti incrociati su cui avete basato la non forza della vostra coalizione. Ennesimo problema su cui siete pronti ad indignarvi, a mostrarvi preoccupati, ma che fate pagare solo e unicamente ai cittadini emiliano-romagnoli.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Risponde l’assessore Mammi. Prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

Consigliere Tagliaferri, qui non è questione di campo largo, di campo che si modifica. Qui siamo di fronte ad una grande emergenza nazionale per la quale purtroppo ad oggi dopo due anni dal primo ritrovamento non c’è ancora una strategia nazionale chiara, concreta, capace di imporsi nei vari territori.

Non è questo il tempo delle distinzioni politiche, delle distinzioni territoriali e istituzionali, questo è il tempo di lavorare tutti insieme per un problema che è iniziato non in una regione del campo largo, del centrosinistra.

I primi casi si sono ritrovati tra la Liguria e il Piemonte, che non mi risulta siano governati dal campo largo. I focolai negli allevamenti, nove allevamenti suinicoli ammalati di peste suina, in Lombardia, dove c’è il mio collega che ha cercato di fare il massimo per contrastarla, altra Regione che non mi pare sia governata dal campo largo; e la diffusione è in tutto il Paese. Anzi, voglio ringraziare i nostri servizi sanitari, perché hanno consentito con il proprio lavoro di evitare che il virus della peste suina arrivasse negli allevamenti. In Lombardia sono stati abbattuti più di 40.000 capi, decine di migliaia di capi.

Mi prime allora innanzitutto sgombrare il campo dagli equivoci: la Regione non ostacola in nessun modo attività di depopolamento della specie cinghiale per contrastare la diffusione della PSA. Anzi, al contrario, consapevole del rischio dovuto alla diffusione del virus, abbiamo incentivato gli abbattimenti e il depopolamento, con l’approvazione di un piano di controllo che aumentandone l’incisività, mettendo dentro tutte le possibilità di caccia, tutte le possibilità di controllo, la selezione, le battute in collettiva, compresa l’autodifesa che, come sa gli agricoltori, possano adottare.

Inoltre, per dare attuazione agli stessi piani attuati dalle Polizie provinciali sono state previste risorse sia per il 2023 che per quest’anno e permetteranno di sostenere le attività anche negli ambiti territoriali di caccia. Queste risorse ammontano per l’attuazione dei Piani di controllo e depopolamento dei cinghiali a 500.000 nel 2023, e a 900.000 nel 2024. Si sommano i 5 milioni che ogni anno diamo alle Province per le attività in particolar modo nell’ambito venatorio. Inoltre, da quest’anno sono previste modalità di impiego di queste risorse riconoscendo un contributo di 130 euro a capo, che le stesse Polizie provinciali riconoscono ai bioregolatori tramite convenzioni stipulate con gli ATC territoriali. Questo sta già avvenendo a Piacenza e anche a Parma, come in altre Province, che dimostra come ci sia da parte nostra una grande attenzione al tema del depopolamento.

Queste attività hanno consentito di aumentare del 20 per cento i prelievi in controllo, soprattutto nelle aree che vedono un maggior rischio di diffusione. Inoltre, la Regione ha fornito alla struttura commissariale a dicembre del 2022, 2 milioni di euro che ad oggi non sono stati purtroppo utilizzati dalla struttura commissariale nominata dal Governo, prima per questioni amministrative e burocratiche, oggi perché, caro consigliere, la struttura commissariale non è operativa.

Siamo dentro un’emergenza nazionale che rischia di affossare una filiera, miliardi di euro, e comunico che non abbiamo una struttura commissariale operativa. Il decreto è stato fatto ma non è pubblicato in Gazzetta Ufficiale e questo non consente alla struttura commissariale di fare i bandi con i 2 milioni di euro che la nostra Regione gli ha assegnato.

Questo è oggettivamente preoccupante visto che ci troviamo in un’emergenza. Quindi, rispetto anche alle limitazioni poste dall’attività venatoria vorrei ricordare che queste limitazioni sono state decise dalla struttura commissariale, dal commissario nominato dal Governo. Nelle ordinanze vengono stabilite le limitazioni nelle aree soggette a restrizione 1 e a restrizione 2 e queste regole valgono per l’Emilia-Romagna e per tutto il Paese che si trova in queste aree di restrizione. Non siamo assolutamente intervenuti in nessun modo per limitare le attività di caccia.

Abbiamo poi emanato 10 milioni di euro di bando per aumentare la biosicurezza, la tutela e la protezione degli allevamenti e questo ci ha consentito di evitare che il virus entrasse negli allevamenti, com’è accaduto in Lombardia, ma adesso c’è un’altra… Ricordo che a livello nazionale non sono state assolutamente trovate ed erogate risorse di questo tipo.

Chiudo dicendo che dobbiamo salvare le esportazioni verso il Canada e gli Stati Uniti. Quindi, è necessario che il Governo si attivi verso il Ministero degli esteri, il Ministero della salute, il Ministero dell’agricoltura e che apra una vertenza, un confronto con quei grandi Paesi importatori dei nostri prodotti per evitare, come sta già accadendo, dei blocchi alle importazioni. Grande danno all’Emilia-Romagna, grande danno al Paese perché qui si trasformano i prodotti che arrivano dagli allevamenti suinicoli presenti in tutta Italia.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Assessore, io apprezzo la sua buona volontà e le sue argomentazioni. Devo però sottolineare, come, visto che li ha citati la tempestività con cui sono state prese in esame queste problematiche dal Piemonte e dalla Liguria è stata ben superiore alla nostra. Quindi mi dichiaro non soddisfatto della risposta.

 

OGGETTO 8308

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Regione intenda mettere in campo per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto da parte delle stazioni appaltanti, con particolare attenzione a quelle di proprietà pubblica. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 8308: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali azioni la Regione intenda mettere in campo per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto da parte delle stazioni appaltanti, con particolare attenzione a quelle di proprietà pubblica. L’interrogazione è a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Parliamo oggi del tragico incidente avvenuto il 9 aprile scorso alla centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana nell’Appennino bolognese, gestita da Enel Green Power, all’interno della quale si è verificata un’esplosione che ha causato la morte di sette lavoratori e altrettanti feriti, in quel momento impegnati nella manutenzione dell’impianto e, nello specifico, nel collaudo di uno dei gruppi di generazione.

Alle famiglie e a quei lavoratori va tutta la mia vicinanza, così come tutta la mia gratitudine va a chi, in quelle ore difficili, hanno lavorato senza sosta e con grande coraggio umano, i vigili del fuoco, che, lo voglio ricordare, hanno operato in condizioni quasi proibitive, le Forze dell’ordine, il personale della Protezione civile, gli psicologi, tutti gli operatori e i volontari presenti, per ciò che hanno fatto e per ciò che continueranno a fare anche nei prossimi giorni. Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione sarebbe stata scaturita da un alternatore collegato a una turbina in uno dei locali sotterranei, dove ci sono gli impianti di produzione dell’energia elettrica. Le cause dell’incidente, nonostante le varie ipotesi circolate, non sono ancora state chiarite. La Procura della Repubblica di Bologna ha aperto un’indagine e ha disposto accertamenti sulla dinamica di quanto accaduto, ma anche approfondimenti su tutto il tema delle ditte appaltatrici e subappaltatrici che erano impiegate nei lavori. Sappiamo, infatti, che le ditte indicate sul cartello dei lavori all’ingresso dell’impianto erano nove, si dovrà ricostruire la catena di appalti e subappalti e verificare competenze e irregolarità delle aziende.

Ovviamente spetterà alla magistratura individuare eventuali responsabilità specifiche, ma la politica, quale sia l’esito delle indagini, ha il dovere di interrogarsi su come garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro a partire proprio dalle aziende di proprietà pubblica, in questo caso a partecipazione statale, che spesso e volentieri esternalizzano attività fondamentali e strategiche. Sappiamo che, più la filiera dei subappalti si allunga, più diminuiscono e si diluiscono le responsabilità.

Quella delle morti sul lavoro è una piaga quotidiana. Secondo i INAIL, nei primi due mesi dell’anno gli infortuni sul lavoro sono stati 92.711, con un aumento del 7,2 per cento rispetto al gennaio e febbraio dello scorso anno, e a perdere la vita in incidenti mortali sono state 119 persone, già 19 morti in più.

In questo senso parlando, facendo riferimento al settore energetico che è l’impianto in cui è avvenuta questa tragedia, che probabilmente non è uno di quelli più a rischio, come possono essere l’agricoltura o l’edilizia, ma, sempre citando i dati INAIL, nel 2021 si contano nel settore energetico circa 4.000 aziende assicurate con INAIL, 117.000 addetti all’anno, di cui l’84 per cento sono occupati nella fornitura di energia elettrica.

Sappiamo che questo è un settore in forte espansione e in tale settore purtroppo molteplici sono le cause d’infortunio nello svolgimento delle varie lavorazioni: gli impianti e le installazioni che non presentano una sufficiente protezione da folgorazione, i cavi sotto tensione non isolati o non adeguatamente segnalati, il non rispetto della distanza di sicurezza dei sistemi sotto attenzione, il cattivo stato di macchinari e impianti.

Arrivo all’Emilia-Romagna. Sempre secondo INAIL, nel bollettino del quarto trimestre gennaio-dicembre 2023, le denunce per infortunio con esito mortale sono aumentate del 3,4 per cento. È un problema che ci coinvolge, ci coinvolge direttamente e davanti a questi numeri e al fatto che non si può morire di lavoro e che il cordoglio non basta più, chiedo, assessore, quali siano le azioni che la Regione intende mettere in campo per assicurare la sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare da parte delle stazioni appaltanti, con particolare attenzione a quelle di proprietà pubblica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Risponde l’assessore Colla. Prego.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente. Grazie, gentilissima consigliera.

La tragedia del 9 aprile nella centrale idroelettrica di Bargi, nella quale hanno perso la vita sul luogo di lavoro 7 lavoratori e altri sono rimasti gravemente feriti, mette in evidenza la necessità di aprire un confronto permanente, come richiesto dalle organizzazioni sindacali e dalle Istituzioni locali, per definire nuovi provvedimenti legislativi e normativi, in grado di rispondere in modo straordinario e in maniera preventiva, agendo sulle possibili cause che determinano il verificarsi degli infortuni.

Guardiamo con grande attenzione anche al tavolo aperto dal Ministero del lavoro a livello nazionale. Assicuriamo alle autorità competenti la totale collaborazione attraverso le nostre strutture affinché, terminata la difficilissima fase dei soccorsi, possano essere individuate le cause che hanno determinato quanto accaduto. Chiediamo siano accertate le responsabilità.

Un ringraziamento fortissimo va a organizzazioni, Vigili del fuoco, Protezione civile, Forze dell’ordine, personale sanitario, volontari e Istituzioni, che con grande professionalità hanno lavorato in condizioni difficilissime alle operazioni di soccorso.

Ho rappresentato alla ministra del lavoro e delle politiche sociali, onorevole Calderone, l’assoluta necessità di interventi legislativi e normativi che mettano dentro confini precisi e limitati le ormai incontrollate procedure di ricorso ai subappalti, a partire dalla gestione degli stessi e nelle aziende partecipate.

Vanno rafforzate le strutture a cui competono le azioni di controllo, a partire dagli ispettorati del lavoro. Sono necessari investimenti nelle nuove tecnologie, come la sensoristica applicata ai mezzi e ai lavoratori. Serve una stringente verifica sulle imprese sull’adeguatezza e sul rispetto delle normative, sugli adempimenti in termini di formazione e dotazione di dispositivi, pena l’esclusione degli affidamenti. La sicurezza non può diventare competizione sleale tra i soggetti imprenditoriali.

Per noi in Emilia-Romagna il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro è prioritario, richiamato nel Patto per il lavoro e per il clima, definito con la sottoscrizione del Patto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, siglato nel settembre 2022. Ricordo, inoltre, che la Regione Emilia-Romagna con le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL hanno siglato un protocollo per tutti gli appalti pubblici per la legalità e un lavoro di qualità. In molte province, Modena, Parma, Bologna e Rimini, si sono costituiti Tavoli provinciali sulla salute e sicurezza, in altre, Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna e Piacenza, sono costituiti presso le Prefetture. Ai tavoli partecipano tutti i sottoscrittori del Patto per la salute e la sicurezza, che rappresentano i lavoratori, le imprese, gli ispettorati del lavoro, l’INAIL, l’INPS, le ASL.

Occorre anche rendere visibile ed emulativi tanti accordi positivi che sono stati fatti tra organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali nei luoghi di lavoro, estendere il ruolo della bilateralità sulla sicurezza del lavoro, continuare a investire sulla prevenzione, sulla formazione e sulla cultura della prevenzione. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un fatto di civiltà e una profonda ragione democratica.

Richiederemo a tutti quei tavoli costituiti a livello provinciale di relazionarci sull’esito dei lavori e delle proposte che intendono rendere operative. Siamo in grado di accompagnare e sostenere i progetti che ci verranno presentati, anche al fine, se utile, di presentare in aula proposte per rafforzare le norme nel sistema degli appalti a partire dall’edilizia, la logistica e l’agricoltura.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Ringrazio l’assessore.

I dati che riguardano anche l’Emilia-Romagna parlano chiaro, e tutto ciò che è stato fatto evidentemente oggi non è ancora sufficiente. La sicurezza sul lavoro non è un obiettivo da raggiungere una tantum, ma è un impegno costante, che richiede vigilanza continua, formazione e una cultura della prevenzione che sia radicata nella società. Serve poi però qualche forma di responsabilità che sia a carico anche del committente o dell’azienda appaltante, e questo credo sia un nodo che va assolutamente affrontato. Dovremmo poi chiederci se queste esternalizzazioni di grandi aziende pubbliche sono necessarie, o se sono un modo forse neanche tanto surrettizio per stare sul mercato. Soprattutto, dobbiamo chiedercelo se poi a pagare le conseguenze sono i lavoratori che non sono adeguatamente tutelati. Dopodiché, e vengo agli atti citati anche dall’assessore, io so che è stato firmato anche un protocollo nel giugno 2023 con INAIL.

Allora io le chiedo, assessore, siccome questo protocollo ha un focus appunto sulla logistica, sull’edilizia, sull’agricoltura, di estenderlo anche al settore energetico, perché è un settore, come dicevo, in espansione, che va dal mio punto di vista monitorato.

Per tornare a quanto successo a Suviana, io credo che una volta spenti i riflettori, dovremmo pensare di fare di Suviana un simbolo del lavoro buono e sicuro, quello che non uccide e quello che tutela i lavoratori da rischi e pericoli. Dobbiamo fare di più, quindi. Io qualche proposta l’ho fatta. Per il tempo che ci rimane, proviamo davvero a lavorarci, perché questa è una piaga che purtroppo continua ed è addirittura in aumento anche nella nostra regione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8311

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione ritenga opportuno coinvolgere le multiutility, che operano sul territorio, insieme alle parti sociali e alle associazioni dei consumatori in un’iniziativa che abbia lo scopo di ridurre i costi dell’energia per le famiglie a basso reddito. A firma del Consigliere: Amico

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’interrogazione 8311: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Regione ritenga opportuno coinvolgere le multiutility, che operano sul territorio, insieme alle parti sociali e alle associazioni dei consumatori in un’iniziativa che abbia lo scopo di ridurre i costi dell’energia per le famiglie a basso reddito. L’interrogazione è a firma del consigliere Amico.

Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Recentemente il consiglio di amministrazione di Iren ha approvato il proprio bilancio d’esercizio e il proprio bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, registrando un utile netto in aumento del 12,8 per cento. Ha annunciato che i dividendi saranno erogati agli azionisti del gruppo il prossimo 24 luglio e saranno più alti dell’8 per cento rispetto a quelli del 2023, a loro volta aumentati della stessa percentuale sull’anno precedente.

Tutto ciò con ricavi in flessione del 17,5 per cento in seguito alla riduzione dei prezzi delle commodities e alla contrazione dei volumi per l’effetto climatico con un inverno molto mite, oltre che per la riduzione di domanda energetica. Alla fine dello scorso anno il margine operativo lordo è risultato in crescita del 13,5 per cento rispetto al 2022. L’utile netto del gruppo è di 255 milioni in aumento del 12,8 per cento rispetto ai 226 milioni di due anni fa. A fronte di ciò, cresce del 18 per cento l’indebitamento netto che fino al 2023 ammontava a 3,93 miliardi di euro rispetto ai 3,35 miliardi di inizio anno.

Secondo quanto dichiarato dalla Segreteria provinciale di CGIL di Reggio Emilia, proprio in questi giorni la società Multiservizi starebbe inviando una nuova ondata di bollette record, facendo così gravare sugli utenti, in particolare su quelli a basso reddito, il risultato aziendale positivo e scaricando su di essi anche maggiore indebitamento. Secondo il sindacato, Iren fa prevalere i profitti dei suoi soci privati, banche e imprese, che rappresentano circa il 50 per cento della proprietà, mentre un’azienda a partecipazione pubblica dovrebbe avere tra i propri obiettivi quello di redistribuire gli utili alla comunità.

Sui rincari delle bollette pagate dagli utenti, che spesso sono stati motivati da un incremento del costo della materia prima, l’azienda ha accresciuto i margini e ha incassato profitti e anche l’incremento dei debiti contratti dalla società, che l’anno scorso hanno comportato un onere di 105 milioni di interessi passivi destinati ad elevarsi a causa dell’aumento dei tassi di interesse e viene sostenuto dalle spese delle famiglie e dei cittadini.

Già nei mesi passati avevamo auspicato che ci fosse un raccordo tra le multiutility, la Regione e le associazioni dei consumatori per accompagnare un processo di redistribuzione di questa mole importante di risorse.

In questo senso chiediamo con questa interrogazione se la Regione non ritenga opportuno coinvolgere le multiutility che operano sul territorio emiliano-romagnolo, nei settori dell’energia e del gas, in un’iniziativa che con il coinvolgimento delle parti sociali e delle associazioni dei consumatori abbia lo scopo di ridurre i costi dell’energia per le famiglie a basso reddito.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Risponde l’assessore Colla. Prego.

 

COLLA, assessore: Grazie, consigliere.

In merito alla richiesta di coinvolgere le multiutility che operano sul territorio emiliano-romagnolo nel settore dell’energia e del gas in un’iniziativa che, con il coinvolgimento delle parti sociali e delle associazioni dei consumatori, abbia lo scopo di ridurre i costi dell’energia per le famiglie a basso reddito, si evidenzia che il tema è di una complessità tale da esser molto difficile di vederlo risolto a livello regionale bypassando le normative nazionali. In proposito, si evidenzia che il problema dei costi energetici sostenuti dalle famiglie è all’attenzione del legislatore, che è già intervenuto affrontando il tema delle spese per la fornitura di energia elettrica e quelle per la fornitura dell’energia termica funzionale al servizio di riscaldamento ed acqua calda sanitaria. Limitatamente al mercato elettrico, per i clienti domestici non vulnerabili è stata prevista l’attivazione del servizio di vendita a tutele graduali, predisposto da ARERA per accompagnare il passaggio al mercato libero dopo la rimozione della tutela di prezzo a mercato tutelato.

Rientrano automaticamente nel servizio a tutele graduali, senza alcuna interruzione nell’erogazione della fornitura di energia elettrica, tutti i clienti domestici non vulnerabili che non hanno aderito al mercato libero. Il servizio viene erogato da venditori selezionati attraverso specifiche procedure concorsuali, che si sono chiuse in questo mese individuando gli operatori che gestiranno servizio nelle diverse aree del Paese.

Il servizio a tutele graduali ha la durata di poco meno di tre anni, fino al 31 marzo 2027 e, in mancanza di una scelta espressa, al termine di questo periodo, il cliente sarà rifornito sempre dallo stesso venditore sulla base della propria offerta di mercato libero più favorevole.

In merito alla fornitura di energia termica, occorre tener presente che la stessa può avvenire sia tramite la fornitura di gas metano che di servizi di teleriscaldamento, attività questa che vede IREN come protagonista.

L’Autorità, in applicazione di tale previsione, ha messo in consultazione il documento in cui è stato proposto di adottare un approccio graduale, multifase, in modo da coniugare le esigenze di tutela degli utenti fino a vedere il mantenimento di condizioni di equilibrio economico-finanziario degli esercenti, prevedendo, tra l’altro, di definire per un periodo transitorio, 1° gennaio 2024-31 dicembre 2024, criteri per la fissazione dei vincoli.

Da quanto sopra riportato, emerge che il sistema dei costi delle energie è estremamente complesso e con implicazioni che non possono essere regolate a livello regionale, avendo un impatto su tutto il territorio dal punto di vista di un mercato gestito e regolato dallo Stato. In merito a un’azione di coinvolgimento delle multiutility, come lei ha proposto, che operano sul territorio emiliano-romagnolo nel settore dell’energia e del gas, evidenzio che le stesse sono coinvolte, tramite Confservizi, nel Patto per il lavoro e per il clima che, nel delineare un nuovo progetto per la nostra Regione, ha scelto di assegnare una nuova centralità al welfare come strumento di equità sociale e di contrasto alle disuguaglianze e nuove vulnerabilità e fragilità.

Rimettendo al centro le persone, come lei richiede, e la comunità, si può pertanto valutare, anzi avere un approccio definito per avere un apposito focus sul ruolo delle multiutility e delle possibili azioni che le stesse possono mettere in campo, anche attraverso protocolli attivati dalle direzioni regionali.

Fermo restando il ruolo centrale che deve essere svolto dalla normativa nazionale nella materia dei costi energetici, che non possono essere regolati a livello nazionale, andremo verso questa strada, che è la strada di vedere di fare protocolli possibili di welfare, protocolli legati anche a possibili planate su operazioni di scontistica mirate ai sistemi del welfare.

Questa può essere una strada possibile che vogliamo attivare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Questo focus all’interno del Patto per il lavoro e per il clima sui protocolli di welfare, per i quali coinvolgere le multiutility, penso che sia opportuno. Occorre chiaramente ricordare che gli avanzi del bilancio, per esempio, di Iren sono in buona parte destinati anche alle Amministrazioni pubbliche che servono per potenziare i meccanismi di welfare. È chiaro che c’è quell’altra parte destinata invece agli investitori privati, che deve trovare il modo di essere redistribuita.

La normativa nazionale non consente di intervenire in maniera diretta sul tema delle tariffe. Penso però che, nel momento stesso in cui, da un lato, le multiutility siedono all’interno del Patto per il lavoro e il clima, dall’altro sono partecipate e hanno nei Consigli di Amministrazione delle espressioni pubbliche attraverso i sindaci, il tema di come accompagnare, a fronte di una maturazione di utili così consistenti, degli interventi più mirati sulla parte più fragile della popolazione credo che sia un atto di responsabilità sociale d’impresa, da stimolare grazie alla loro partecipazione all’interno di uno strumento di concertazione così importante come il Patto per il lavoro e per il clima.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8314

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alle misure da adottare per contrastare le violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e per attuare attività di prevenzione sui luoghi di lavoro, all’indomani dell’esplosione verificatasi all’interno della centrale idroelettrica Enel di Bargi, nel bacino di Suviana. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 8314: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa alle misure da adottare per contrastare le violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e per attuare attività di prevenzione sui luoghi di lavoro, all’indomani dell’esplosione verificatasi all’interno della centrale idroelettrica Enel di Bargi, nel bacino di Suviana. L’interrogazione è a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Buongiorno, assessore Colla.

Non è stata una fatalità: questo è stato detto all’indomani. E allora cosa è stata, se non è stata una fatalità? Potrebbe essere stata una deliberata ricerca di maggiori profitti, peggiorata dalla mancanza di reali controlli. Oppure, potrebbe essere stata una mancanza di cultura della manutenzione. Oppure, potrebbe essere stata una mancanza di cultura della sicurezza sul lavoro, vie di fuga assenti, persone che si sono salvate, persone che non ce l’hanno fatta. I vigili del fuoco hanno evidenziato una successione di eventi letali di seguito, che quindi avrebbero permesso, forse, se le vie di fuga ci fossero state, che tutte le persone si potessero salvare.

Io credo, comunque, che ci siamo svegliati il giorno dopo in una regione in cui tutti erano diventati dei Cobas. Tutti erano Cobas. Anzi, molto più radicali dei Cobas. La Giunta, le Giunte fuori, i sindaci, i sindacati confederali, tutti Cobas il giorno dopo. Ma io credo, invece, che Bargi, che il Lago di Suviana, che la strage del 9 aprile ci dica che quello è stato ed è un fallimento della politica e anche dei sindacati confederali, come è un fallimento del Patto per il lavoro, uno specchietto per le allodole. Questo è il Patto per il lavoro: uno specchietto per le allodole.

Io credo che non ci sia colpa oggi per un precario o per un subappaltato se non ha la cultura del sindacato. Ma c’è, invece, una forte mancanza del sindacato, se preferisce vedere soltanto la parte per il tutto, soltanto il suo pezzetto, e non vede la complessità del mondo del lavoro oggi. Quindi, non ha colpa il precario subappaltato, ha colpa il sindacato, se non prende atto del lavoro nel 2024. È il suo lavoro, è la sua missione.

I morti di Suviana, ed è doloroso, ed è uno strazio, è doloroso parlare di una tragedia così immane, come di tutte le morti che si potevano evitare facilmente, è uno strazio parlarne, i morti di Suviana ci gridano non soltanto di non dimenticarli, perché io sono convinta che noi non li dimenticheremo, sono convinta che lei, assessore, non li dimenticherà, anche volendo, perché restano la pagina della storia più nera di questa Regione e più contraddittoria rispetto a quelli che sono i proclami, rispetto a quella che è la teoria che questa Regione spende a piene mani. La teoria! Perché la teoria della sicurezza si fa, si fa anche questa mattina, si farà, immagino, tra poco, si farà oggi pomeriggio. La teoria della sicurezza esonda sulla pratica della sicurezza sul lavoro. Non c’è pratica della sicurezza sul lavoro. E io vi chiedo: dato che anche in questa Regione incitiamo, incoraggiamo i ragazzi e le ragazze a intraprendere studi tecnici, ma facciamo bene – è una domanda non polemica, è una domanda che chiede di capire, assessore – a non dirgli che alcuni di loro moriranno? Che una percentuale di loro morirà lavorando? Noi li incoraggiamo, diciamo “fate studi tecnici perché lo chiede il Paese, perché sono discipline di interesse nazionale”, facciamo bene a farlo? O ci facciamo scrupoli di coscienza d’ora in poi a non dirgli che una percentuale di loro sappiamo già che morirà? Nel 2024 in Italia, nel nord Italia, in Emilia-Romagna, in una delle più prestigiose aziende nazionali, l’Enel, mamma Enel, non ti dà la sicurezza neanche l’Enel, oggi. Io penso allora che quindi non ci chiedano soltanto di non dimenticarli; ci chiedono che sia una lezione, quello che è successo, la tragedia immane che è successa. Ci chiedono, ci grida, quella tragedia immane, che sia per noi tutti una lezione. Cosa vuol dire? Che Bargi, che la strada del lago di Suviana è uno spartiacque, è un prima e un dopo per sempre, è un prima e un dopo per sempre.

Io chiedo quindi delle azioni che non siano tavoli, che non sia sentirmi sempre dire “tavoli”. I tavoli vado a comprarli all’Ikea, che non sia sempre sentir parlare di tavoli; azioni, chiedo l’istituzione, chiedo se siete d’accordo innanzitutto di vedere qualcosa che vada oltre il vostro pezzetto, di una procura nazionale del lavoro, e finalmente di aprire alla possibilità del reato di omicidio sul lavoro, perché bisogna cominciare a chiamare le cose col loro nome, se noi le vogliamo problematizzare e poi trovare una soluzione per risolverle.

Quindi, assessore Colla, adesso ho scritto questo question time rivolto al suo assessorato, ovviamente. Ma io vorrei anche rivolgermi per pochi secondi, perché io penso che la maggioranza dei sindacalisti siano stati anche i lavoratori, a volte, prima di essere sindacalisti, forse è anche il suo caso. Quindi, vorrei rivolgermi per qualche secondo anche al lavoratore che lei è stato, quando magari aveva compagni di lavoro che riteneva compagni di lavoro, fratelli, e poi magari vocativamente ha scelto il sindacato, proprio per proteggere queste istanze, perché le aveva viste di persona nella sua quotidianità.

Anche a lei sarebbe potuto succede, chi lo sa, magari, o a una persona come lei, che il lavoro lo ha conosciuto sarebbe potuto succedere di trovarsi e andare a controllare un quadro di controllo, una turbina in una grande azienda famosa. Lei magari a quell’epoca sarebbe stato giovane, magari sarebbe stato fortunato e magari si sarebbe salvato perché sarebbe stato veloce a salire quei gradini; il suo caposquadra invece no, perché era più anziano, non ce l’avrebbe fatta a salire quei gradini in tempo ed evitare l’esplosione.

Non so se li ha visti, quei gradini. E sarebbe morto, forse per l’esplosione, forse contuso, forse annegato, morto, così, morto per sempre. Magari un suo compagno di lotta, un suo compagno di squadra, mentre risaliva si girava e poi non l’avremmo mai più visto.

Chiedo quindi non soltanto all’assessore, ma al lavoratore che ha fatto sì che lei vocativamente scegliesse il sindacato, se non dobbiamo dirci oggi che è fallita anche la concertazione, che è fallito anche questo metodo, che è fallito il metodo del tavolo continuo permanente, e le chiedo se è d’accordo non soltanto sulle domande che io le faccio rispetto ad azioni concrete, ma nel dirci che Bargi rappresenta per sempre un prima e un dopo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde l’assessore Colla. Prego.

 

COLLA, assessore: Gentilissima consigliera, la tragedia del 9 aprile nella centrale idroelettrica di Bargi, nella quale hanno perso la vita sul luogo di lavoro 7 lavoratori e altri sono rimasti gravemente feriti, mette in evidenza la necessità di aprire un confronto permanente, come richiesto dalle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni locali, per definire nuovi provvedimenti legislativi e normativi in grado di rispondere in modo straordinario in maniera preventiva agendo sulle possibili cause che determinano il verificarsi degli infortuni.

Assicuriamo alle autorità competenti la totale collaborazione attraverso le nostre strutture affinché, terminata la difficilissima fase dei soccorsi, possano essere individuate le cause che hanno determinato quanto accaduto. Chiediamo siano accertate le responsabilità e la verità, che spettano unicamente alla magistratura.

Un ringraziamento fortissimo alle organizzazioni, Vigili del fuoco, Protezione civile, Forze dell’ordine, personale sanitario, volontari e Istituzioni che con grande professionalità hanno lavorato in condizioni difficilissime alle operazioni di soccorso.

Ho rappresentato alla ministra del lavoro e delle politiche sociali, onorevole Calderone, l’assoluta necessità di interventi legislativi e normativi che mettano dentro ai confini precisi e limitati le ormai incontrollate procedure di ricorso ai subappalti, a partire dalla gestione degli stessi nelle aziende partecipate.

Vanno rafforzate le strutture cui competono le azioni di controllo a partire dagli ispettorati del lavoro.

Sono necessari investimenti nelle nuove tecnologie, come la sensoristica applicata in mezzo ai lavoratori e controllo remoto.

Serve una stringente verifica sulle imprese, sull’adeguatezza e il rispetto delle normative sugli adempimenti in termini di formazione, dotazione dispositivi, pena l’esclusione dagli affidamenti.

Gli istituti che vengono proposti, quali l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e di una Procura nazionale per la sicurezza del lavoro, sono di competenza esclusiva dello Stato. Si intuisce lo spirito della proposta al fine di definire un quadro giuridico che proponga il massimo della deterrenza possibile alla mancata e colpevole applicazione delle norme che disciplinano la tutela e la sicurezza del lavoro e che ciò avvenga non in modo burocratico ma sostanziale.

A tal fine, la Giunta si impegna ad aprire un confronto con il Governo sulle tematiche proposte.

Per noi in Emilia-Romagna il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro è prioritario, richiamato nel Patto per il lavoro per il clima, definito con la sottoscrizione del Patto per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro siglato nel settembre 2022.

Ricordo inoltre che la Regione, con le organizzazioni sindacali, ha siglato un protocollo sugli appalti pubblici, su tutti gli appalti pubblici, che ritengo stia dando risultati molto importanti sul terreno della legalità e un lavoro di qualità. In tutte le province praticamente abbiam costituito questi tavoli, alcuni presso la Prefettura, altri gestiti e coordinati direttamente dalla Provincia. Pensiamo che la cultura preventiva sia l’esercizio migliore per evitare e ridurre il tema degli infortuni, a partire da quelli mortali. Al tavolo partecipano tutti i sottoscrittori, ma partecipano ovviamente i lavoratori e le imprese, ispettorati del lavoro, l’INAIL, l’INPS e l’ASL.

Occorre anche rendere visibili ed emulativi i tanti accordi positivi che le organizzazioni sindacali hanno fatto nei luoghi di lavoro, estendere il ruolo della bilateralità nella sicurezza sul lavoro, continuare a investire sulla prevenzione e sulla formazione. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un fatto di civiltà e una profonda ragione democratica.

Gentilissima consigliera, non mi sembra sia diventato Cobas. Lascio ai Cobas delle loro legittime iniziative. Lavorerò per quanto riguarda il mettere insieme tutti gli attori che hanno competenza per creare una cultura che si afferma nelle rigidità possibili, per evitare, da una parte, competizione sleale, ma dall’altra parte essere confacenti alla possibilità di raggiungere risultati non strettamente legati a un fatto, incredibile, che modifica certamente l’assetto, io penso, della discussione che dobbiamo fare con le nostre partecipate di Stato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, assessore. Io sottolineavo ovviamente la mancanza di credibilità di una classe politica che, appunto, dopo tanta indifferenza, urla subito, quasi per paura che qualcuno punti il dito. Urla subito, immediatamente e più forte di tutti, sembrando appunto, facendo finta di essere dei Cobas. Magari lo fossero. Allora, lei mi ha dato una risposta che in parte è una risposta da assessore della Giunta Bonaccini, però ha anche detto che… Quindi io non la considero soddisfacente, però ha anche detto che aprirà questa discussione con le parti governative rispetto anche alle proposte che faccio io, quindi l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e la Procura nazionale del lavoro.

Io, assessore, ritengo che nella sua risposta manchi lo sdegno che merita la tragedia di Suviana, però, se lei questo sdegno in qualche modo ce l’ha dentro e lo esprimerà nelle sedi dovute, spero che lo faccia perché è doveroso che lei lo faccia. Per come ho sentito io la risposta, diciamo così, lei mi ha dato una risposta, appunto, da assessore della Giunta Bonaccini, ma il lavoratore che è venuto prima dell’assessore che è seduto oggi di fronte a me io in questa risposta non l’ho sentito. Quindi, mi aspetto delle azioni concrete su cui ci aggiorni a partire da Suviana, a partire da uno spartiacque che deve restare per sempre, a partire da Bargi e dalla tragedia di Suviana. Non è l’Enel un’azienda qualunque e questa non è stata una strage qualunque. Quindi, nel momento in cui verrà maturata questa consapevolezza, spero che le azioni saranno conseguenti. Per ora io vedo troppa calma, troppa calma.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8301

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla presunta deliberata omissione della presenza di amianto all’interno di materiale di rifiuto edilizio, stoccato in un impianto di recupero rifiuti edilizi di Luzzara (RE), posto sotto sequestro nel 2022. A firma dei Consiglieri: Costa, Bondavalli

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 8301: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sulla presunta deliberata omissione della presenza di amianto all’interno di materiale di rifiuto edilizio, stoccato in un impianto di recupero rifiuti edilizi di Luzzara (RE), posto sotto sequestro nel 2022. L’interrogazione è a firma dei consiglieri Costa e Bondavalli.

Prego, consigliere Costa.

 

COSTA: Buongiorno, presidente. Buongiorno alla vicepresidente Irene Priolo.

Vado molto rapido, perché il quesito è estremamente asciutto e secco. I carabinieri forestali di Reggio Emilia hanno iscritto al registro degli indagati 5 persone, operative presso gli uffici ARPAE di Reggio Emilia e Novellara, sede distaccata, con l’accusa di presunta omissione deliberata della presenza di amianto all’interno di alcuni rifiuti edili in un impianto adibito al recupero di tale materiale, impianto che si trova a Luzzara, Comune in cui io tra l’altro risiedo, ed è posto sotto sequestro a partire dal 2022. È un impianto che confina anche con terreni agricoli e sarebbe stata rilevata la presenza di materiale edile da recuperare anche sulle zone che invece dovrebbero avere destinazione puramente agricola.

La domanda molto secca è capire se la Giunta sia a conoscenza di questa indagine e come ci stiamo adoperando per garantirne l’esito migliore possibile.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Vicepresidente Priolo, prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente. Grazie anche a lei, consigliere, perché ritengo opportuno fornire chiarimenti rispetto a questa vicenda.

Ovviamente sono al corrente dell’inchiesta che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di dipendenti di ARPAE delle sedi di Reggio Emilia e di Novellara, come lei ha detto e come riportato anche dalle notizie di stampa degli scorsi giorni. Si tratta di un procedimento ancora nella fase delle indagini preliminari, nel quale devono essere effettuati gli accertamenti necessari per verificare eventuali profili di responsabilità e, come risulta dalle notizie pubblicate da ARPAE sul proprio sito istituzionale, la questione fondamentale oggetto di approfondimento è rappresentata dalla valutazione dell’assenza di fibre di amianto nei campioni di materiale analizzato, derivante da attività edilizia, stoccato in un complesso industriale situato nel Comune di Luzzara, già sottoposto, come lei ha sottolineato, a sequestro penale nel novembre 2022. Sulla base della normativa tecnica di riferimento e sempre dalle notizie che emergono al riguardo, è opportuno rappresentare come gli operatori dell’Agenzia abbiano applicato metodiche accreditate, riconosciute dagli organismi scientifici nazionali, per considerare l’assenza di amianto, e tali aspetti verranno richiamati nelle sedi dovute.

Dalle informazioni ricevute dalla stessa Agenzia è bene chiarire che ai dipendenti di ARPAE, quattro appartenenti al servizio territoriale e uno al laboratorio multisito, non viene contestato di aver chiesto o ricevuto illecita utilità dall’impresa detentrice del materiale in questione. Questo credo che sia bene chiarirlo. Ma, essendo in corso un’indagine da parte degli organismi preposti, non si intende adottarne né può essere adottata alcuna misura, se non richiesta dagli organi stessi. L’Agenzia ha presentato immediata e piena collaborazione agli organi inquirenti, agevolando l’acquisizione di tutta la documentazione richiesta. ARPAE continuerà, pertanto, a prestare la dovuta collaborazione all’autorità giudiziaria, come risulta dalla sopracitata notizia pubblicata sul sito.

Ora, confidando nella correttezza dell’operato dell’Agenzia, si precisa che, pur ritenendo non rilevante sotto il profilo sanitario alcun rischio – questo credo sia importante precisarlo –, il sindaco, in quanto autorità sanitaria locale competente, può adottare comunque eventuali misure idonee per tutelare la salute, avvalendosi anche degli organi tecnici preposti dell’ASL e con possibilità di ricorrere allo strumento dell’ordinanza. Qualora il Comune ce lo chiedesse, siamo comunque a disposizione per supportarli in queste attività.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente Priolo.

Prego, consigliere Costa.

 

COSTA: Pienamente soddisfatto della risposta dell’assessore, che ringrazio. È sempre sul pezzo per qualsiasi cosa riguardi il nostro territorio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8315

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa all’entità delle richieste, da parte delle pubbliche amministrazioni interessate, di erogazione di fondi stanziati con le Ordinanze n. 6/2023 e n. 19/2024 dal Commissario straordinario alla ricostruzione. A firma del Consigliere: Rancan

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 8315: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa all’entità delle richieste, da parte delle pubbliche amministrazioni interessate, di erogazione di fondi stanziati con le ordinanze n. 6/2023 e n. 19/2024 del commissario straordinario alla ricostruzione. L’interrogazione è a firma del consigliere Rancan.

Prego, consigliere.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Questa interrogazione si pone nell’ambito in cui serve probabilmente una spiegazione sull’impiego delle risorse, in particolare quelle relative alle somme urgenze per l’alluvione che ha colpito la nostra regione, in particolar modo la parte della Romagna.

Le ordinanze che sono state emesse dal commissario le conosciamo bene, quindi ci sono l’ordinanza n. 6 e l’ordinanza n. 19, che riescono ad allocare delle risorse abbastanza, io ritengo, importanti, risorse e progetti, ma soprattutto ordinanze alle quali la Regione Emilia-Romagna ha espresso la propria intesa, anche su quei progetti che comunque sono stati avallati anche della Regione Emilia-Romagna su richieste delle Amministrazioni, di tutto quello che è stato stanziato, cioè lo stanziamento complessivo di 495 milioni e rotti, quindi quasi 496 milioni per quanto riguarda le somme urgenze, sembrerebbero essere stati spesi poco più di 180 milioni di euro da parte delle Pubbliche amministrazioni interessate, considerando che lo stanziamento totale per questo capitolo si attesterebbe attorno ai 500 milioni.

Ci piacerebbe capire e avere il parere della Giunta regionale su come mai oggi le risorse spese dei 500 milioni stanziati nella fattispecie, risultano essere quindi meno della metà di quelle effettivamente stanziate.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde la vicepresidente Priolo. Prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Consigliere, nel ricordarle che la Regione in quanto tale è Ente attuatore rispetto alle somme urgenze e che la competenza del monitoraggio e del controllo dello stato d’avanzamento dei progetti è una competenza che risiede nel Commissario nella struttura commissariale individuata all’articolo 2 del decreto 88, da questo punto di vista credo che sia importante farle il quadro. Credo sia importante farlo anche ai consiglieri, perché è vero che noi diamo un’intesa, perché se si ricorda il periodo in cui eravamo a maggio all’interno delle somme urgenze era necessario accelerare il più possibile questo provvedimento, perché comunque c’era un’esposizione del sistema, degli Enti locali e delle aziende rispetto ai lavori che erano stati messi in campo.

Ora, si conferma quello che lei ha detto e che quindi abbiamo uno stanziamento che più o meno è di 485 milioni di euro, quindi uno stanziamento, e che rispetto alla cifra ad oggi erogata ai territori si rappresenta il 37 per cento delle risorse stanziate.

L’ordinanza n. 6 del 25 agosto e la successiva ordinanza n. 19 che prosegue ed ampia l’operatività a nuovi interventi, prevedono un meccanismo di erogazione, e questo è uno dei temi che noi stiamo ponendo alla struttura commissariale, un meccanismo di erogazione in due fasi. Ovvero: un acconto del 40 per cento, da questo punto di vista siamo all’interno di questa cifra e quindi, le dicevo, il 37 per cento e quindi più o meno siamo al 40 per cento; e un saldo alla fine del 60 per cento. Ora, la concentrazione a saldo di questa quota molto rilevante del contributo comporta un disallineamento fra l’avanzamento fisico dei cantieri e l’avanzamento della rendicontazione finanziaria. Sono due aspetti per i quali i cantieri stanno andando avanti, in alcuni casi si stanno concludendo, ma la rendicontazione a saldo ha e si porta dietro tutta una serie di operazioni di carattere amministrativo e contabile che devono prevedere lo sblocco finale al termine di questa operazione.

Allora, le vengo a esplicitare che cosa bisogna fare per ottenere questo 60 per cento. La completa rendicontazione delle spese indispensabili, al momento della richiesta a saldo, deve riconciliare… Si deve riconciliare anche con le scritture contabili degli enti locali, ovvero a seguito della comunicazione del Commissario straordinario, acquisita a febbraio del 2024, con la quale viene ribadito che lo stesso opera in regime di contabilità speciale, allorquando gli enti operano invece in regime di contabilità finanziaria, e molti di questi ultimi hanno dovuto attendere proprio il riaccertamento ordinario dei residui, previsto ai sensi del Testo unico all’articolo 228, che deve essere approvato entro il primo trimestre dell’esercizio finanziario successivo a quello di competenza. Questo è un aspetto amministrativo.

L’allungamento dei tempi per la definizione dei risarcimenti assicurativi: per poter presentare il saldo tu devi avere la dimostrazione di quanti sono i risarcimenti assicurativi che ti sono stati preposti. Quindi, finché non hai questa cifra, tu non puoi presentare il saldo. I tempi tecnici per il collaudo delle opere, nel senso che per poter presentare il saldo uno deve avere il certificato di regolare esecuzione delle opere e quindi il collaudo finale. Queste operazioni non necessariamente sono allineate con la conclusione dei cantieri. I cantieri sono chiusi, ma queste attività di carattere amministrativo e contabile devono essere completate.

Allora, nella interlocuzione che noi stiamo avendo in questo momento con la struttura commissariale stiamo anche chiedendo di poter intervenire su questo aspetto del saldo del 60 per cento, perché in realtà ci sono alcuni Comuni o alcuni enti che possono essere anche in difficoltà di cassa. Comunque, le aziende, da questo punto di vista, hanno completato i lavori, ma il saldo del 60 per cento non coincide con lo stato di avanzamento dei lavori stessi.

Quello che stiamo chiedendo alla struttura commissariale in questo momento e l’interlocuzione che stiamo avendo è proprio quella di poter prevedere, magari, una diversa redistribuzione delle cifre a stato di avanzamento, per fare in modo che, se non il 60 per cento, ma almeno oltre al 40 per cento si possa avere un altro 30 per cento, magari da poter poi dopo ridistribuire alle imprese.

Altro tema è quello delle assicurazioni, che le ho sottolineato. In molti casi le assicurazioni di un Ente non sono assicurazioni che riguardano il puntuale edificio che ha avuto un danneggiamento, ma riguardano l’intero patrimonio, e da questo punto di vista l’intero patrimonio non coincide con la richiesta che fa la struttura commissariale di puntualizzazioni e di risarcimento sul bene stesso. Il tema, quindi, non è che i cantieri non stanno andando avanti, ma che queste attività amministrative, che in molti casi hanno comportato già la chiusura dei cantieri, non coincidono con la possibilità di erogazione del saldo; quindi, questo è quello che stiamo discutendo.

Come Regione (mi scusi se ho preso un po’ di tempo) abbiamo già ottenuto un anticipo di 38 milioni per le nostre somme urgenze; quindi, le dico quello che ci riguarda, e da questo punto di vista è il 40 per cento dei cantieri di somma urgenza. Le ricordo che un certificato di regolare esecuzione di un collaudo di un argine richiede le prove statiche e quindi la certezza che il collaudo sia terminato, oltre da ultimo il tema che nel saldo delle opere devono essere presentati anche gli incentivi, che vengono ridistribuiti ai dipendenti che hanno lavorato rispetto a queste opere.

Questa complessità non coincide con il fatto che i cantieri probabilmente sono conclusi in molti casi, ma il saldo presuppone tutte queste attività, che quindi si stanno portando avanti e si stanno concludendo. Spero di essere stata esaustiva.

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, consigliere Rancan.

 

RANCAN: Mi fa molto piacere aver ascoltato questa risposta dell’assessore Priolo. Intanto 60 40 va bene, cose che noi conosciamo, anche se in realtà a noi risulta dalle parole che disse il commissario che il 90 per cento dei cantieri in realtà sia già concluso.

Dico questo perché questo question time voleva proprio arrivare a una risposta nel merito su questa domanda sulle somme urgenze, perché effettivamente, se noi abbiamo il 90 per cento dei cantieri già concluso, eccetera eccetera, significa che la narrazione che ha fatto il Partito Democratico sull’alluvione è completamente sbagliata, perché oggi assistiamo e abbiamo assistito a una narrazione costante da parte del presidente Bonaccini, che ci diceva e diceva agli emiliano-romagnoli che non c’erano soldi.

La sua risposta, assessore, ha confermato che i soldi ci sono, che i soldi si stanno spendendo, che i soldi stanno vedendo finanziare i cantieri, che quei soldi che sono stati stanziati servono. Ma che bugie? Mi scusi, io le ho chiesto come mai questi fondi non erano stati spesi tutti.

 

(interruzione)

 

RANCAN: Io non l’ho interrotta. Capisco che sia in agitazione, perché quando poi esce la verità ci si agita. Però…

 

(interruzione)

 

RANCAN: Va bene.

Comunque, la verità è questa: per mesi avete detto a tutti che i soldi non c’erano, lei mi ha risposto, quando io le chiedo come mai non sono stati spesi i soldi, che si stanno spendendo. Ci sono delle procedure che bisogna fare per averli, determinati codici, 40 e 60, ma la verità è che i soldi ci sono. Quindi, grazie, grazie mille, perché avete finalmente detto la verità. Certo che se per arrivare alla verità noi dobbiamo chiedere come mai vengono usati in quel modo, in quello specifico capitolo, per poi farci dire che i cantieri si stanno facendo e le cose si stanno attuando, per poi arrivare alla conclusione, ripeto, che i soldi ci sono.

Quindi, liberiamo il campo: la balla del “non ci sono i soldi”, perché bisogna fare la campagna elettorale a Bonaccini che si candida alle europee, non ci interessa. Perché questo significa fare campagna elettorale nascondendo la verità ai cittadini. Perché questo significa fare una campagna elettorale sulla pelle dei cittadini. E noi questa cosa non la vogliamo fare.

Quindi, la verità qual è, cari cittadini emiliano-romagnoli? Che il Partito Democratico e la maggioranza di questa Regione hanno raccontato un sacco di balle perché, a detta del vicepresidente e assessore alla protezione civile, i soldi si stanno spendendo per fare i cantieri, quindi i soldi ci sono.

Grazie.

 

OGGETTO 8306

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se e in che modo si è svolta la collaborazione con le associazioni dei familiari delle persone con ASD (Disturbo dello Spettro Autistico) nell’individuazione delle indicazioni per l’utilizzo dell’assegno di cura e dei criteri di assegnazione dello stesso. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Bergamini, Stragliati

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 8306: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se e in che modo si è svolta la collaborazione con le associazioni dei familiari delle persone con disturbo dello spettro autistico nell’individuazione delle indicazioni per l’utilizzo dell’assegno di cura e dei criteri di assegnazione dello stesso. L’interrogazione è a firma del consigliere Marchetti Daniele.

Prego, consigliere.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Parliamo di autismo, un tema sicuramente molto complesso, che richiede un approccio multidisciplinare. Ma proprio perché è un tema estremamente complesso e visto il poco tempo a disposizione, quest’oggi ci soffermeremo su un aspetto specifico delle politiche regionali per questo ambito, ovvero l’assegno di cura.

Sull’assegno di cura come Lega ci stiamo lavorando ormai dalla passata legislatura, quando ci scontrammo un po’ contro un muro ideologico da parte della maggioranza che governa questa Regione, in quanto rappresenta uno strumento da dare nelle mani dei privati cittadini per sopperire alle mancanze che purtroppo il pubblico registra per quanto riguarda l’assistenza lungo il percorso educativo e assistenziale che necessita una persona che soffre di disturbi dello spettro autistico. Ci sono dei problemi, che ci sono, strutturali, economici, per carità, tante volte bisognerebbe essere in grado di garantire degli strumenti. Proprio a tal proposito nell’ultimo PRIA, il Programma Regionale Integrato per l’Assistenza territoriale persone con disturbo dello spettro autistico, contenente gli obiettivi 2023-2027, è stato inserito un passaggio proprio sull’assegno di cura. Avevamo ascoltato anche durante l’iter che ha portato all’approvazione di questo importante atto anche le associazioni in rappresentanza dei familiari che chiedevano in sostanza un voucher, così veniva chiamato. In quell’occasione, ovviamente, la Giunta regionale precisò che si riteneva opportuno deviare queste risorse, questo aiuto, su uno strumento già esistente, ovvero l’assegno di cura. Nel PRIA si chiedeva proprio di prevedere questa collaborazione con le associazioni per dare indicazioni per l’utilizzo di questo strumento e di queste risorse.

C’è purtroppo ancora molta confusione. Questo lo dico perché, parlando con rappresentanti di associazioni, non si è ancora ben compreso quali requisiti bisognerebbe soddisfare per accedere a questo aiuto economico. Tant’è che abbiamo depositato una richiesta di accesso agli atti per avere dei chiarimenti e ci è stato risposto che serve: una certificazione attestante che beneficiario è una persona con gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico ascritto al livello 3 della classificazione DSM-5, che è il manuale diagnostico dei disturbi mentali.

Due, nucleo familiare in situazioni di particolare difficoltà per una delle seguenti condizioni: a) sono presenti più persone con disabilità; b) sono presenti familiari che per condizioni di salute non sono in grado di prestare adeguata cura; c) nucleo monogenitoriale. Preso atto di questa situazione e preso atto, comunque, della confusione che c’è anche tra le associazioni, riteniamo opportuno chiedere un chiarimento alla Giunta regionale per comprendere se innanzitutto i criteri che sono stati elencati in questa risposta che ci è stata fornita devono essere soddisfatti sia per quanto riguarda il punto 1 e il punto 2. Chiediamo, inoltre, anche se c’è stata quell’effettiva collaborazione e coinvolgimento delle associazioni, che si era chiesto proprio con l’ultimo PRIA approvato, che era frutto, questo indirizzo, anche di un emendamento (chiamiamolo così) che fu approvato dalla Commissione Sanità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessore Taruffi. Prego.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio anche il consigliere Marchetti, che torna su una questione sulla quale ci siamo, come ha ricordato, confrontati anche in Commissione.

In merito alla condivisione delle scelte operate in materia di autismo e assegno di cura, si ricorda che con la delibera n. 2299 del 2022 sono state definite le linee di programmazione regionale per l’utilizzo del Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità, come da decreto pubblicato in Gazzetta. Il finanziamento per l’Emilia-Romagna è pari a 7 milioni e 500.000 euro ed è destinato a finanziare iniziative dedicate alle persone con disturbi dello spettro autistico negli ambiti di cui all’articolo 4 del medesimo decreto.

La programmazione approvata con la delibera che ho citato prima è stata elaborata nell’ambito di un gruppo di lavoro, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti delle associazioni regionali delle persone con disturbi dello spettro autistico che partecipano al programma regionale PRIA e delle federazioni delle associazioni delle persone con disabilità FISH e FAND dell’Emilia-Romagna. Hanno partecipato al gruppo di lavoro anche professionisti, ovviamente, di ASL e Comuni.

È stato inoltre sentito, in data 14 dicembre 2022, il parere delle Autonomie locali nell’ambito della cabina di regia regionale per le politiche sociali e sanitarie. Nella delibera è stato inoltre previsto che gli ambiti territoriali sociali, in coprogrammazione con le associazioni che si occupano delle persone con ASD, operanti nel territorio di riferimento, potranno scegliere come programmare le risorse e quali tipologie di intervento attuare, tra quelle previste ovviamente dal decreto di luglio del 2022.

C’è stata dunque condivisione con le associazioni sui contenuti degli interventi e sulle priorità sia a livello regionale che a livello locale. In accordo con le associazioni, è stato deciso anche che in ogni ambito territoriale almeno il 20 per cento delle risorse complessive, quindi in questo caso almeno un milione e mezzo, debbano essere destinate all’assegno di cura.

Ora, sui criteri che ha ricordato il consigliere Marchetti puntualmente, la necessità che siano compresenti due criteri è chiaramente indicata nella delibera che ho citato prima, la n. 2299/2022, che a pagina 9 prevede un’estensione dell’assegno di cura di importo pari a 15,49 euro o 10,33 a favore delle persone con gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico ascritte al livello 3 della classificazione che prima il consigliere ricordava. Quindi, con le associazioni sono state condivise sia le risorse da destinare all’assegno di cura sia i criteri di accesso all’assegno, che potranno comunque essere perfezionati, modificati in seguito a questa prima sperimentazione.

Al momento sono 263 le persone che risultano aver già ricevuto l’assegno di cura, beneficiando delle risorse previste dalla delibera sopracitata. Al momento non sappiamo ancora se saranno disponibili a livello nazionale ulteriori finanziamenti per le annualità 2024-2025, per dare continuità ai progetti avviati e anche alla sperimentazione dell’assegno di cura per i minori con autismo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

In apertura, prendo atto della disponibilità espressa dall’assessore competente, l’assessore Taruffi, di poter eventualmente modificare, dopo questa prima fase di sperimentazione sull’assegno di cura, destinato a famiglie che nel loro nucleo familiare hanno un soggetto che soffre di disturbi dello spettro autistico. Credo sia fondamentale, perché lei ha richiamato un percorso di condivisione datato 2022, che funge da seguito a quello stanziamento che c’è stato con il Fondo di inclusione, 100 milioni a livello nazionale, che la Regione ha deciso, a differenza di altre realtà che hanno puntato sui voucher, di mettere sugli assegni di cura.

L’indicazione che fu inserito nel PRIA, però, chiedeva proprio di mettere mano a questa individuazione dei criteri; quindi, auspico che ci sia un ulteriore confronto oggi, dopo questa prima fase di sperimentazione, perché ci sarà stato il coinvolgimento, come ci ha riferito oggi qui, in aula, ma – ripeto – il ritorno che abbiamo da parte di molti rappresentanti e associazioni è ancora quello di una vera e propria confusione. Quello che ci dicono i familiari è che spesso si sentono nel bel mezzo di un labirinto, tra mille cavilli burocratici, e non sanno dove sbattere la testa. È quindi compito delle Istituzioni semplificare al massimo questi processi, coinvolgendo le associazioni.

Lasciatemi dire in conclusione che mi aspettavo qualche parola da parte dell’assessore Taruffi, che è sempre pronto ad attaccare, ad esempio, il Governo nazionale, è già accaduto in altre occasioni, però vorrei accogliere con favore l’approvazione dell’ultimo decreto attuativo afferente alla legge delega sulla disabilità, che porterà a una riduzione della burocrazia delle Commissioni di accertamento delle invalidità, ma soprattutto andrà ad introdurre il cosiddetto "progetto di vita", che è fondamentale per cambiare assolutamente passo, per rivoluzionare l’approccio su questi casi, passando dal puro assistenzialismo alla presa in carico durante tutto il corso della vita di queste persone. È un percorso che porterà ad un aumento annuo, dopo una prima fase di sperimentazione, che coinvolgerà e interesserà alcune province a livello nazionale, di 85 milioni di euro sulla disabilità; quindi, il fondo arriverà a 435 milioni di euro, cosa che ci eravamo già detti tempo fa quando voi eravate venuti qui in aula a raccontarci che il Governo nazionale aveva tagliato sulla disabilità. Ecco, l’ultimo decreto attuativo sulla legge delega sulla disabilità è stato attuato, una legge che voi vi eravate dimenticati, perché è del 2021, quindi anche quando eravate voi al Governo i decreti attuativi non erano arrivati proprio così prontamente. Oggi ci sono e inizierà questo percorso. Quindi, un accoglimento a favore di queste iniziative. Nel frattempo, però, la Regione dovrebbe fare la sua parte andando a ridurre la burocrazia e garantendo la massima trasparenza in questi processi.

 

OGGETTO 8309

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle misure necessarie per prevenire e contrastare il sovraindebitamento di cittadini, imprese agricole, aziende e professionisti. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, l’interrogazione 8309: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sulle misure necessarie per prevenire e contrastare il sovraindebitamento di cittadini, imprese agricole, aziende e professionisti. L’interrogazione è a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente. Buongiorno. Buongiorno, assessore.

A dicembre 2021 ho presentato un progetto di legge finalizzato a risolvere le difficoltà sia di natura operativa che psicologica che i soggetti sovraindebitati si trovano ad affrontare. La proposta di legge si prefiggeva l’obiettivo di incentivare i Comuni e gli Enti locali ad istituire, nei rispettivi territori, degli sportelli pubblici di ascolto per il sovraindebitamento che offrissero gratuitamente, attraverso personale competente e qualificato, attività di consulenza e informazione ai soggetti in difficoltà, per aiutarli a inquadrare la corretta situazione di ciascuno e aiutarli nel percorso nei meandri della burocrazia. Ma il progetto non è stato approvato, in quanto si è ritenuto che il testo del 2019 fosse già perfetto e completo. Almeno così mi fu detto in quest’aula, nonostante tutto nella realtà si tratti di una normativa regionale inapplicata e praticamente ancora oggi sconosciuta.

Nel novembre 2022 si è tenuto un convegno molto partecipato, da me promosso, per riflettere, approfondire e diffondere gli strumenti messi a disposizione dei cittadini per affrontare inaspettate crisi di natura economica, che mettono a rischio la dignità e la vita di chi vi si trova coinvolto. Nel convegno i problemi da me riscontrati furono tutti confermati dai partecipanti al convegno, in gran parte addetti ai lavori.

A dicembre 2022, in occasione dell’approvazione della legge di bilancio, ho presentato un ordine del giorno, che è stato approvato, per impegnare la Giunta a reperire risorse finanziarie adeguate per il raggiungimento degli obiettivi inseriti nella legge regionale 28 del 2019, oltre che a rafforzare il rapporto con gli ordini professionali e gli Enti associativi per sostenere le attività formative del personale impegnato nelle attività, al fine di dare supporto agli Enti locali per la costituzione e il potenziamento degli sportelli informativi.

Ho poi presentato a giugno 2023 una risoluzione per chiedere alla Giunta di assumere tutte le iniziative utili per una massiccia divulgazione delle varie misure previste per prevenire e contrastare sovraindebitamento, atto anch’esso respinto con le stesse motivazioni della legge.

A settembre 2023 con un’interrogazione scritta, vi ho chiesto di investire le risorse finanziarie accantonate, pari a 400.000 euro, e dare finalmente piena applicazione alla legge del 2019, legge che avevate definito perfetta; di realizzare una campagna informativa generale; di attivare bandi per individuare i soggetti disponibili ad attivare gli sportelli e formare gli operatori coinvolgendo, oltre agli ordini professionali, anche Unioncamere, le associazioni di promozione sociali con i propri segretariati sociali. Con un articolo 30 vi ho poi chiesto qual era la situazione e lo stato di messa a terra della legge 28/2019 e, sorpresa, la risposta è stata che sono in corso ulteriori interlocuzioni sia con gli ordini finalizzati a definire i passaggi, e i provvedimenti da adottare per le opportune modifiche alla legge. Proprio così, le opportune modifiche alla legge? Ma allora la legge non era così perfetta come mi era stata descritta nel lontano 2021.

Ho anche presentato un’interpellanza per chiedere quali modifiche fossero necessarie alla normativa regionale dal momento che era stato detto che era già perfetta e completa, tanto da rendere inutile il mio precedente progetto di legge.

Nell’attesa, vista la risposta all’articolo 30, il 27 marzo scorso ho presentato un nuovo progetto di legge che, prendendo atto delle molteplici difficoltà che ancora ostacolano l’applicazione della normativa, ha l’obiettivo di utilizzare i fondi stanziati in sede di approvazione del bilancio pluriennale e a realizzare finalmente tutte le azioni necessarie per prevenire e contrastare fenomeni di sovraindebitamento riprendendo la traccia della mia legge originaria.

Dopo tutto quanto premesso, interrogo la Giunta per sapere perché si è atteso circa due anni e mezzo per confermare quanto era già stato evidenziato con il mio progetto di legge risalente a dicembre 2021, ossia che la normativa doveva essere parzialmente modificata e aggiornata per poter decollare concretamente arrivando, a mio parere, scandalosamente dopo ben due anni e mezzo, come Giunta a sostenere a mezzo stampa un progetto di legge frutto della copiatura integrale del mio progetto presentato pochi giorni prima, confermando sostanzialmente tutto il percorso da me svolto su questo tema in questa legislatura.

Grazie.

 

MASTACCHI: Grazie, consigliere Mastacchi.

Risponde l’assessore Taruffi. Prego.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente.

In realtà io ho poco da dire, nel senso che ringrazio il consigliere Mastacchi per avere riepilogato tutto il lavoro che secondo lui ha svolto. Io ho poco da dire. C’è una legge del 2019, quando il consigliere Mastacchi non era ancora consigliere regionale, però, come lui sa, le Istituzioni prescindono dalle persone. C’è una continuità istituzionale che ha una qualche forma, dovrebbe avere una qualche forma di utilità e anche di serietà. Quindi, la Giunta ha ereditato un progetto di legge del 2019. Ci siamo mossi nella direzione di applicazione di quel testo, ovviamente contenti che… Per lei saranno scandalosi, è una valutazione sua, io ovviamente sulle sue valutazioni non entro nel merito.

Noi stiamo lavorando, abbiamo lavorato. Abbiamo lavorato anche con chi quel testo di legge lo ha firmato nel 2019 perché, ripeto, la continuità ha una qualche forma e una qualche sensatezza, diciamo così. Abbiamo lavorato per mettere le risorse a bilancio, abbiamo lavorato per costruire le condizioni affinché quelle risorse potessero essere spese. Questo abbiamo fatto. Lo abbiamo fatto con un’interlocuzione con gli ordini degli avvocati e dei commercialisti. Lo abbiamo fatto come Giunta e lo abbiamo fatto, ripeto, con chi nel 2019 ha steso quel testo di legge. Credo che sia un’opera meritoria che questa Assemblea unitariamente potrà poi appoggiare, sostenere e quindi anche approvare.

Dopodiché, consigliere, io sono anche un po’ in imbarazzo perché adesso devo utilizzare un linguaggio consono, però diciamo che non sono abituato ad assistere ad autoproclamazioni del proprio lavoro o delle proprie ambizioni o delle proprie visioni. Di solito, almeno a me, hanno insegnato così, che non ci si dice bravi da soli. Al massimo si aspetta che lo dicano gli altri. Però, se lei ha scelto questa linea, io sono contento per lei, va bene così.

Io rappresentano l’Istituzione, l’organo di governo e come organo di Governo quello che faccio è dare attuazione a un testo di legge, che, ripeto, ha una linearità nelle azioni e, appunto, negli atti intrapresi a partire dal 2019, conseguentemente con i tempi, ovviamente, che sono intercorsi da allora a oggi, tenendo conto che abbiamo affrontato collettivamente una piccola cosa, che qualche mesetto ce lo ha portato via, che si chiama pandemia e che ha portato l’attenzione di tutti, ovviamente, su quello per un po’ di tempo. Dopodiché, appena superata quella crisi, ci siamo messi a lavorare su tutto il resto, a partire anche da questo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Taruffi.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente. Grazie per la non risposta, assessore.

Il mio ripercorrere gli eventi non era per dire che ero stato bravo, ma solo per ricostruire una verità. che penso sia venuta fuori in modo molto chiaro. Ha parlato di utilità e serietà, se avessimo usato questi principi, tutto quello che stiamo facendo oggi e che farete nei prossimi giorni probabilmente avrebbe potuto essere messo a terra, come si dice oggi, due anni e mezzo o tre anni fa. Io capisco bene l’imbarazzo, capisco bene tutte le dinamiche politiche e non – lo sottolineo, e non – ma un minimo di correttezza istituzionale sarebbe dovuta, caro assessore. Se questo è il metodo di lavoro da oggi a fine mandato, che pare essere prossimo a causa delle dinamiche interne al vostro partito, che non so bene se sia PD, Coraggiosa o Movimento 5 Stelle, pare essere prossimo al termine, preannuncio che anche io mi attiverò per fare leggi copia incolla, come avete fatto voi con questa ultima, ripercorrendo parallelamente quella che io avevo presentato.

Lavorando in questo modo abbiamo buttato tre anni e mezzo di lavoro, di tempo, che avremmo potuto usare per lavorare e per dare delle risposte ai cittadini là fuori, che aspettano delle soluzioni, non delle scaramucce politiche fra di noi.

È un peccato, perché abbiamo privilegiato i problemi di bottega, e le persone là fuori da noi non si aspettano questo.

 

Cordoglio per le vittime della strage di Suviana

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghe e colleghi, prima di proseguire con i lavori dell’odierna seduta di Assemblea legislativa, vorrei invitarvi a un momento di raccoglimento e di cordoglio per le vittime della strage di Suviana.

Il tragico bilancio dell’esplosione nella centrale idroelettrica è di sette lavoratori: Paolo Casiraghi, Alessandro D’Andrea, Vincenzo Franchina, Vincenzo Garzillo, Pavel Petronel Tanase, Mario Pisani e Adriano Scandellari. Sette vite spezzate, padri, mariti, amici, che sono stati strappati dall’affetto delle loro famiglie e dei loro cari. L’ennesima tragedia sul lavoro, che ha lacerato i nostri territori, che ha sconvolto profondamente tutta la comunità, non solo quella emiliano-romagnola, e che impone a tutte le Istituzioni un sempre crescente impegno per garantire che il diritto inalienabile alla sicurezza di ogni lavoratrice e di ogni lavoratore sia sempre una priorità, al centro delle politiche pubbliche.

Ma ora è il momento del dolore e della vicinanza per questi uomini, alcuni di loro giovanissimi, che non ci sono più, una vicinanza che, come Assemblea legislativa, vogliamo esprimere anche ai feriti, che sono stati salvati e trasportati nelle varie strutture sanitarie del nostro territorio, anche grazie all’opera incessante ed estenuante dei soccorritori, che ci onorano con la loro professionalità e a cui va il nostro ringraziamento e la nostra gratitudine.

Per le vittime della strage di Suviana osserviamo un minuto di silenzio ed esprimiamo alle famiglie degli uomini che hanno perso la vita il nostro cordoglio, la nostra solidarietà e la vicinanza dell’Assemblea legislativa.

 

(L’Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

Dissenso del Presidente del Gruppo assembleare RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi, ai sensi dell’art. 18 comma 3 del Regolamento interno, in ordine alla convocazione dell’Assemblea nella sola giornata di martedì 16 aprile

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo i nostri lavori. Abbiamo all’ordine del giorno il dissenso del presidente del Gruppo assembleare di Rete Civica Progetto Emilia-Romagna, consigliere Marco Mastacchi, ai sensi dell’articolo 18, comma 3, del Regolamento interno, in ordine alla convocazione dell’Assemblea nella sola giornata di martedì 16 aprile.

Chiedo se c’è, da parte del dissenziente, un intervento, altrimenti un intervento a favore e uno contrario. Prego, consigliere Mastacchi.

 

MASTACCHI: Volevo sottolineare quanto già espresso in sede di Capigruppo, dove sapete bene che io chiedo a gran voce spesso di poter discutere un maggiore numero di risoluzioni. Ci eravamo impegnati tempo fa per poter aggiungere qualche giornata e fare questo, in questa occasione avevamo due giornate calendarizzate, una delle quali è stata tolta. Quindi, contrariamente all’impegno che era stato preso di aggiungere qualche giornata di lavoro per potere discutere qualche risoluzione in più, paradossalmente è stata tolta. Per questo il motivo del mio dissenso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Un intervento contrario. Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Abbiamo già espresso le nostre motivazioni in maniera diffusa all’interno della Capigruppo. Io chiedo di restare all’ordine del giorno così com’è stato consegnato a tutti i colleghi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

A questo punto nominiamo gli scrutatori e poi votiamo per alzata di mano.

Scrutatori: consigliera Maletti, consigliera Mori, consigliera Catellani.

Ora passiamo alla votazione palese per alzata di mano sul dissenso proposto dal consigliere Mastacchi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

OGGETTO 6209

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: “Valorizzazione e promozione dei microbirrifici emiliano-romagnoli”. A firma dei Consiglieri: Rancan, Marchetti Francesca, Zappaterra, Amico, Pigoni, Evangelisti, Mastacchi, Castaldini, Piccinini, Zamboni, Daffadà, Caliandro, Mumolo, Pillati, Sabattini, Gerace, Rossi, Pompignoli, Facci, Bulbi, Occhi, Rontini, Mori, Fabbri, Delmonte, Rainieri, Bondavalli, Cuoghi (83)

(Iscrizione all’ordine del giorno, relazione, discussione, approvazione)

 

 

PRESIDENTE (Petitti): È pervenuta una richiesta di iscrizione e inversione dell’ordine dei lavori, a firma della consigliera Marchetti Francesca, per trattare prioritariamente il seguente oggetto.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Non ho capito, mi scusi.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): È iscritta. Era un promemoria.

Siamo al progetto di legge 6209, che parla delle valorizzazioni e promozione dei microbirrifici emiliano-romagnoli, a firma dei consiglieri Rancan, Marchetti Francesca ed altri.

Sulla richiesta di iscrizione, un intervento a favore e uno contro. Non abbiamo richieste di iscrizioni, quindi votiamo per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

Sulla richiesta di inversione dell’ordine dei lavori un intervento a favore e uno contro. Non li abbiamo.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

Passiamo, quindi, al procedimento di discussione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Passo la parola per la sua relazione alla consigliera Francesca Marchetti. Prego, consigliera.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Quella di oggi è una bella pagina che io credo possiamo scrivere insieme a tutti i Gruppi dall’Assemblea legislativa. Infatti, il testo di legge che oggi approda in aula ed è in discussione è largamente sostenuto da tutti i Gruppi dell’Assemblea legislativa. Con un processo di condivisione che abbiamo condiviso proprio anche con un Intergruppo, come relatrice unica e in coordinamento sempre con il primo firmatario e tutto l’Intergruppo, c’è stato un lavoro credo molto sinergico, che ha portato al testo che oggi sottoponiamo all’attenzione dell’Assemblea.

In questi mesi abbiamo fatto una serie di approfondimenti necessari, coordinando il testo con tutte le discipline sovraordinate, semplificando, ascoltando tutti gli stakeholder. Permettetemi un ringraziamento particolare a tutti coloro che sono intervenuti durante l’udienza conoscitiva della Commissione presieduta dalla presidente Rontini, che ringrazio insieme a tutta la segreteria della Commissione II per il grande lavoro e la grande flessibilità anche che hanno avuto durante il percorso di questa legge.

I ringraziamenti, però, non possono dimenticare, dicevo, oltre a tutti i colleghi che hanno lavorato insieme a me, anche tutti gli Assessorati. Lo dico perché credo sia uno dei progetti di legge più infra-settoriali che abbiamo discusso come proponenti, appunto, dell’Assemblea. Li voglio citare tutti, in primis l’assessore all’agricoltura Alessio Mammi, che si è fatto carico, anche col suo Assessorato, di seguirci pari passo, passo dopo passo. Di pari passo, invece, ci hanno seguito tutti gli altri Assessorati. Ringrazio l’assessore Colla, che con il dottor Ricci Mingani ha praticamente elaborato insieme a noi e trovato anche le soluzioni per meglio rispondere ai bisogni anche che riguardavano la parte riguardante più l’artigianato. Dell’Assessorato all’agricoltura cito il dottor Pighini, la dottoressa Schipani e la dottoressa Casagrande e non voglio dimenticare l’assessore Calvano e la sua collaboratrice, la dottoressa Bianchi, anche per il lavoro fatto durante tutto l’accompagnamento della scheda finanziaria. Ultimo, ma non meno importante, l’assessore Corsini, che ha messo anche tutte le competenze, nella persona della dottoressa Bissi, a disposizione del nostro Intergruppo.

Scusate la lunghezza dei ringraziamenti, ma qui c’è stato un lavoro di competenze, di tecnici, che si sono messi a disposizione in questi mesi per trovare tutte le modalità anche tecniche, tutte le soluzioni che la politica aveva posto loro di fronte. In questo lavoro molto utile e proficuo, la dottoressa Bastianini dell’Ufficio legislativo, il dottor Camurani e il dottor Montanari dei diversi uffici legislativi hanno accompagnato e seguito il progetto di legge per i Gruppi.

Come dicevo, un testo che è stato possibile anche grazie a un lavoro di coordinamento di questa portata. Ci rendiamo conto che è un progetto di legge che non cambierà le sorti di un settore che è in grande sviluppo, come quello del brassicolo, ma è sicuramente l’inizio di una fase che prima di tutto riconosce queste imprese, questi microbirrifici, birrifici agricoli, che nella nostra regione sono ormai un centinaio, diffusi su tutta la nostra Regione, da Piacenza a Rimini.

Voglio sottolineare il valore non solo economico che questo comporta; quindi, anche di un’occupazione che si sta sviluppando soprattutto per un target di imprenditoria giovanile, ma anche il valore sociale di presidio che questi rappresentano. Lo dico perché la maggior parte sorge in territori decentrati, molti in zona collinare; quindi, credo che si inseriscano in quelle linee che hanno caratterizzato la nostra Regione, cioè quelle di cercare sempre di andare incontro a una politica che potesse migliorare le condizioni di vita anche delle zone più montane, investendo e dando opportunità.

Questo è un bel segnale per la nostra Regione, perché è stata sottoscritta anche da tanti altri colleghi, è un progetto di legge che vuole tutelare, promuovere e valorizzare la produzione di birra artigianale da parte dei nostri microbirrifici.

Diciamo che il cuore della legge è sicuramente il fatto che questi microbirrifici si caratterizzano per il loro metodo di produzione e quindi il ruolo dei prodotti, dell’agricoltura, di una filiera che ancora si sta costruendo, che può prendere avvio proprio con questo percorso, a partire dall’approvazione di questa legge, per la localizzazione della lavorazione, la caratteristica e la provenienza dei prodotti, il quantitativo del prodotto e, quindi, il ruolo del territorio anche in una diversificazione che si può sperimentare.

Il progetto di filiere è proprio uno degli strumenti supportati da questo progetto di legge, che non deve escludere la possibilità che la Regione possa poi valutare e, quindi, anche sostenere progetti rivolti direttamente ai microbirrifici, con l’obiettivo di introdurre processi innovativi nelle proprie lavorazioni, ristrutturarsi o ammodernarsi, acquistare macchinari e strumenti in funzione delle innovazioni tecnologiche sia in ambito organizzativo che di processo produttivo.

Dicevo, abbiamo avuto modo di ascoltare tutti gli stakeholder, abbiamo cercato di interpretare e arricchire questo progetto di legge proprio grazie a chi vive e ha portato la propria esperienza a questa tipologia di impresa e abbiamo partecipato, anche con il primo firmatario, all’importante evento fieristico “Beer&Food Attraction” a Rimini, dove proprio una delle iniziative centrali è stato il tema delle filiere brassicole. Anche questa è stata un’opportunità per noi per cogliere al meglio i bisogni e le esigenze di questo settore.

Ci siamo dovuti interfacciare anche con una legge nazionale in materia che sta prendendo corpo, ma abbiamo voluto accelerare il nostro provvedimento di legge, e spero che l’approvazione veda un largo consenso da parte dell’aula, proprio perché crediamo che serva un’immediata risposta operativa e concreta a un settore che non può più aspettare e che ha già dimostrato di essere all’avanguardia nelle diverse produzioni. Non citerò e non parlerò di tutti i tredici articoli, perché credo che abbiamo avuto già modo di fare e di confrontarci, ma voglio soffermarmi su quelli che a mio avviso sono gli elementi che, anche grazie al lavoro che abbiamo fatto insieme, hanno permesso di arricchire e trovare oggi un progetto di legge anche mutato rispetto al testo base che abbiamo presentato anni fa. Oltre alle definizioni, che sicuramente ritroviamo nei primi articoli, mi preme ricordare come ci siamo ritrovati nel definire il microbirrificio in base agli ettolitri di birra prodotta, proprio perché è vero che è un settore in espansione, ma c’è già tutta una filiera industriale, che ha un suo percorso. Noi oggi ci vogliamo concentrare sui piccoli birrifici, che fanno, appunto, la differenza, come dicevo, anche nella qualità, in un mercato che si sta sviluppando e che mette la qualità dei prodotti al centro della propria azione.

L’altra questione a mio avviso molto importante è l’articolo 3. La norma dedicata alla disciplina di filiera brassicola regionale è stata sostituita con un emendamento approvato in Commissione proprio in un’ottica di semplificazione e di possibilità concreta di dare vita alla filiera stessa, cercando di sburocratizzare ed eliminare la previsione di numerosi requisiti originariamente molto dettagliati e per permettere quindi un’attuazione immediata da parte della legge.

La formulazione, che abbiamo approvato in Commissione proprio ieri, prevede che il progetto di filiera, dicevo già all’inizio come strumento attraverso il quale attuare l’integrazione tra i diversi soggetti operanti nell’ambito della filiera produttiva brassicola, presupponga la sottoscrizione di un apposito accordo cui parteciperanno la pluralità dei soggetti componenti la filiera stessa.

Poi si domanderà a un successivo atto di Giunta regionale la definizione dei contenuti minimi ed obbligatori dell’accordo, che potrà disciplinare ulteriori elementi oltre a quelli obbligatori, quali in particolare l’eventuale commercializzazione e distribuzione del prodotto finito.

Si specifica inoltre che le attività oggetto del progetto di filiera si devono svolgere nell’ambito geografico del territorio regionale. Ecco di nuovo, credo, un altro degli elementi che accompagna tutto il testo della legge, che è la valorizzazione del territorio e delle nostre zone, ad eccezione di processi quali la maltazione e la produzione di coadiuvanti additivi e lieviti. Stante appunto questo, insieme all’articolo 4 troviamo un’altra modifica sostanziale che è stata utile riformulare, proprio perché nella formulazione originaria si parlava di marchio di filiera e marchio collettivo, è stato utile ridefinirlo parlando invece di un logo. Questo perché nella disciplina che riguarda in particolare l’ambito agricolo, e con un emendamento che abbiamo condiviso sempre ieri, sotto al tema del marchio si connettono tutta una serie di questioni che riguardano dei disciplinari e la necessità di definire un disciplinare di produzione che in questo momento non è in nostro possesso. Quindi, abbiamo ritenuto, anche qui in un’ottica di semplificazione, di superare questa criticità dando una nuova conformazione all’articolo 4 e istituendo con un atto di Giunta anche l’elenco regionale dei microbirrifici, agricoli e artigianali.

Sempre al medesimo e successivo atto di Giunta viene demandata la definizione delle modalità per l’iscrizione degli operatori, di tenuta e di aggiornamento dell’elenco e le eventuali ipotesi di decadenza, perché cosa che non avevamo previsto del testo base era anche la possibilità di prevedere una sanzione per chi non si attiene ai requisiti e alle tipologie che prevedono, quindi, l’identificazione del logo. Questo è stato un altro elemento per noi è molto importante, perché significa continuare a dare una risposta a quella che era una condivisione che già aveva accompagnato la nostra riflessione, cioè identificare i birrifici artigianali e agricoli dell’Emilia-Romagna. Abbiamo trovato una formulazione che fosse più coerente e non incorresse nelle problematiche che citavo.

Un’altra, credo, importante riflessione che ritroveremo nell’atto di Giunta è sicuramente la priorità dei benefici. Abbiamo introdotto la possibilità da parte della competente Commissione, anche perché ricordiamo che questo appunto un progetto di legge che nasce dall’Assemblea legislativa, della definizione dei criteri di accesso ai benefici e quindi anche un monitoraggio e una condivisione con la competente Commissione, con priorità, come dicevo, a favore della produzione di filiera brassicola regionale. Credo che anche questo vada in un’ottica di rispondere anche ad alcune osservazioni e sollecitazioni che sono emerse durante l’udienza conoscitiva, per cercare anche di tenere aggiornati sempre di più quelli che saranno anche i bisogni in futuro, perché la vogliamo pensare come l’avvio di un percorso che potrà trovare anche un suo sviluppo negli anni futuri.

Velocemente, credo che un’altra questione che non possa passare inosservata è il famoso articolo 8. Lo dico perché è stato al centro di riflessioni, discussioni e di diverse anche posizioni, dove credo si sia raggiunta una mediazione utile per quelle che sono le esigenze dei microbirrifici ai quali ci rivolgiamo. Appunto, anche questo è stato oggetto, credo, di una riformulazione importante, con un emendamento sostitutivo che prevede la possibilità per i microbirrifici di svolgere attività di vendita diretta dei prodotti di propria produzione anche per il consumo immediato sul posto, specificando che questi devono avvenire in locali di produzione ad essi contigui e che tale vendita deve essere strumentale e accessoria all’esercizio dell’impresa, ferma restando, naturalmente, l’osservanza delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza. La disposizione chiarisce inoltre che, per lo svolgimento di tali attività, i microbirrifici che siano imprese artigiane non sono tenuti alla presentazione di segnalazione certificata. Credo che questo sia un emendamento e una riformulazione dalla quale si può partire e si può trovare anche un luogo di sviluppo di quello che è un turismo brassicolo, che i nostri birrifici e microbirrifici potranno sviluppare. Io vi invito ad andare a visitarli, se ne avrete modo, perché credo che possano anche mettere a tacere qualche perplessità sul lavoro che svolgono e dell’importante presidio di socialità che rappresentano.

Con questo lavoro, con una norma finanziaria – qui concludo l’illustrazione – che vedrà in assestamento una propria implementazione delle risorse, tenevamo a dare una cifra base per poterla approvare, come dicevo, nel minor tempo possibile, perché credo che tutto quello che si potrà sviluppare attorno a questo settore fortemente in crescita porti con sé anche un significato culturale. Siamo in una terra che fa del food un proprio vanto, credo che con tutti i nostri prodotti, come il vino (si è concluso da qualche ora il Vinitaly, che ha visto le nostre eccellenze) si possa sviluppare, grazie a questo primo passo che la legge regionale vuole rappresentare, una nuova cultura e una nuova filiera della birra. Ritengo che le varietà che molti ci hanno presentato e che abbiamo avuto la possibilità personalmente di toccare con mano ci diano uno spaccato di quanta sperimentazione, novità e innovazione i nostri birrifici vogliano mettere in campo a disposizione di questa Regione, che meritano quindi un riconoscimento, una valorizzazione e credo possano aprire una strada, che vede anche una fatica con alcuni gap legislativi di livello nazionale che sicuramente avranno la necessità di essere superati e colmati, ma credo che dalla Regione Emilia-Romagna possa arrivare il messaggio importante bipartisan che è un settore per noi importante e che tutte le prospettive sia occupazionali che di sviluppo futuro nei diversi settori si possono davvero aprire ai tanti ragazzi che si accingono in questa forma di imprenditoria, nel sentire una Regione che non la trascura, ma che riconosce il proprio valore di qualità, di territorio e anche di un’imprenditoria – lo sottolineo – giovanile, di cui nelle zone anche più decentrate abbiamo fortemente bisogno.

Quindi, nel ringraziare nuovamente tutti i colleghi, credo che in questo progetto di legge, dove tutti possiamo ritrovarci, sia anche molto importante che ognuno di noi ritrovi un pezzettino del proprio territorio e delle tante imprese che ci hanno anche sollecitato e ci hanno accompagnato in questo percorso, di cui molte le vedo anche in platea ad ascoltarci.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Apriamo il dibattito generale. Prego, consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Rispetto a questo progetto di legge non mi soffermerò tanto sulla parte tecnica procedurale specifica e dettagliata, perché la relatrice ha fatto molto bene il suo lavoro e ha spiegato molto bene quelli che sono stati i passaggi istituzionali e quelle che sono le normative tecniche presenti nel progetto di legge.

Perché e come nasce questo progetto di legge? Intanto mi fa piacere avere la prima firma su questo progetto di legge, ma fa ancora più piacere vedere che questo progetto di legge è stato condiviso e sottoscritto da tutti i capigruppo di questa Assemblea legislativa, da tanti, quasi tutti i consiglieri regionali presenti qui dentro, e soprattutto che è stato condiviso un percorso che io giudico essere un percorso nel merito e tanto lontano dalle dinamiche politiche che troppe volte ci dividono anche su temi simili a questo. Ma io penso a una cosa: io penso che si sia riusciti ad andare verso l’approvazione limpida e tranquilla, anche se un po’ articolata e lunga sotto certi punti di vista, di questo progetto di legge perché si è cercato di guardare soprattutto al merito. Si è cercato di guardare al merito intanto ringraziando chi questo progetto… Presidente, magari siamo tutti d’accordo, però…

 

PRESIDENTE (Petitti): Un po’ più di silenzio, grazie.

 

RANCAN: Dicevo, ringraziando soprattutto chi ha proposto questo progetto di legge in tante Regioni italiane, che è Unionbirrai, che ha presentato il progetto di legge e ha visto anche qui oggi, e vede quindi qui oggi, l’approvazione di ciò che diventerà tra pochi minuti legge e una legge che io penso essere innovativa per la nostra Regione.

Penso essere innovativa perché va concretamente a ufficializzare e a riconoscere un mondo che nei fatti è già riconosciuto da tutti, perché chi è che non è mai stato in un birrificio, in un microbirrificio, in un birrificio agricolo, o chi non è mai stato a visitarli piuttosto che a frequentare quei luoghi che oggi non conosce già a questo mondo. Oggi lo ufficializziamo e lo riconosciamo ufficialmente.

Non è un passo da poco, non è un passo da poco soprattutto perché andiamo ad inserire in questo, che io specifico potrebbe essere chiamato birra day per la Regione Emilia-Romagna, anzi birra artigianale day, così almeno mettiamo anche l’aggettivo, andiamo ad aggiungere un tassello che può essere utile a tutto il nostro reparto turistico, imprenditoriale, agricolo, tutto quello che può concernere i vari settori che sono stati toccati e vengono toccati da questa legge.

Io ho ringraziato, e ringrazio ancora una volta, permettetemi, Unionbirrai in questa sede, perché ha portato all’attenzione di questa Regione non solamente il tema ma mi ha fatto approfondire un mondo che già conoscevo sotto tantissimi punti di vista. Punti di vista che sono stati anche grande oggetto di dibattito in questo anno e in queste settimane, perché una differenza tra quella che è il microbirrificio artigianali o altro, la gente non le sa. Oggi però le andiamo a normare.

Quello che soprattutto a me piace è il riconoscimento anche del valore sociale che hanno i birrifici sul nostro territorio.

Dico questo perché? Perché nella società di oggi troppe volte ci si trova poco, si sta tanto sui social, magari si socializza un pochino meno. Con questa legge andiamo anche a creare la possibilità per far sì che questi luoghi di produzione diventino anche dei luoghi socialmente utili, dei luoghi dove i nostri giovani, i nostri ragazzi, le persone, si possono trovare, stare in comunità e stare insieme.

Questo articolo 8, il famigerato articolo 8. Quando parliamo dell’articolo 8 ci viene un po’ a tutti da sorridere, perché è stato… Altro che parto plurigemellare. Ormai siamo qui… Okay, sono stati fatti tutti i passaggi istituzionali necessari, poi però, a un certo punto, una direzione andava presa. Oggettivamente, mi spiace se qualcuno non è contento di quello che è stato deciso in quest’aula o per come uscirà alla legge, però andava preso una direzione e questa direzione sta comunque nel consentire anche il consumo immediato sul posto del prodotto che noi andiamo a vedere o visitare presso lo stabilimento.

Questo perché? Perché sarebbe folle, permettetemi. Fino ad oggi se io vado in un birrificio prendo la birra e me la bevo sul divano, quindi in ogni caso… Quando va bene sul divano, quando va male, magari per strada o da altre parti, eccetera. Quindi, perché oggi dovrei evitarmi di andare a bere e consumare sul posto? Questo non è che aumenta la concorrenza, perché comunque se io vado in un esercizio, in un pubblico esercizio è completamente diverso il concept.

È completamente diverso anche perché, come veniva detto prima, non è che sono dei pub. Altrimenti si chiamerebbero brew pub, ma non è che sono dei pub in centro città eccetera. Quindi abbiamo una classificazione completamente diversa e su questo io tengo molto ad essere chiaro, perché pensiamo che la vera svolta di questa legge sia anche questa possibilità che viene data.

Il logo. Marchio, logo: abbiamo discusso anche qui tanto tempo. Sicuramente diciamo la cosa più dettagliata a livello procedurale è il marchio, ma ci sarebbe costata oggettivamente una quantità infinita di regole messe e quindi evitiamo di farlo. Secondo me, intanto la possibilità di iniziare a far sì che sulle nostre bottiglie delle birre prodotte in Emilia-Romagna ci sia comunque il logo della nostra birra, sicuramente è qualcosa di utile e importante.

Quando ho iniziato il percorso, abbiamo iniziato insieme il percorso per questo progetto di legge, abbiamo detto: ma quanto ci vorrà mai per approvare un progetto di legge sulla birra artigianale? Io avevo chiesto alla dottoressa Rositano di farmi – questa è una piccola gag – una piccola ricerca su quale progetto di legge, poi approvato da tutti, firmato da tutti, con primo firmatario un consigliere regionale di minoranza fosse stato approvato l’ultima volta. Ho fatto una ricerca piuttosto sommaria, ma mi risulta che l’ultimo sia venticinque anni fa sul vino. Consiglio, quindi, a chi verrà dopo di noi di fare una legge sul gin, perché sicuramente il percorso della nostra Regione ha un’attenzione particolare verso il mondo imprenditoriale che ha a che fare con il vino, con il luppolo, con tutti i prodotti della nostra terra. Sicuramente è qualcosa che fa sorridere, ma è vero.

In ogni caso, i ringraziamenti, perché la verità è che sono ovviamente molto contento, orgoglioso e fiero di avere trovato l’unanimità su questo progetto di legge e di aver trovato anche degli assessorati, con i quali ci siamo confrontati in modo assiduo, che sono stati assolutamente disponibili e aperti al dialogo e che hanno consentito anche un finanziamento importante di questa legge, perché oggi vediamo uno stanziamento di 50.000 euro sul testo che approviamo, verosimilmente si potrebbe arrivare all’assestamento ad aumentare questo stanziamento fino a raggiungere la quota, che era potenzialmente nelle nostre corde, di 200.000 euro complessivi, quindi uno stanziamento che riteniamo davvero importante.

Chiudo e non mi dilungo ringraziando ovviamente tutti gli assessorati nelle persone degli assessori e di tutti i tecnici, ringraziando la dottoressa Bastianini, che è sempre presente, ringraziando il dottor Massimiliano Camurani, che ringrazio in modo particolare per avermi sopportato nella stesura iniziale e poi fino alla fine, perché altro che parto è stato seguire i miei sbalzi di correzione, tutti i consiglieri regionali, in particolare quelli presenti nell’Intergruppo, la presidente della Commissione politiche economiche, Manuela Rontini, tutta la Commissione politiche economiche, Unionbirrai, che ho già ringraziato, sono lì presenti e li salutiamo, e anche tutte le associazioni di categoria che ci hanno permesso di arrivare all’approvazione di questo progetto di legge, che effettivamente sono state tutte molto puntuali, molto attente in tutti i campi, tutti i tecnici e – lo ribadisco – tutto l’Intergruppo, perché è stato un costante confronto.

Spero – lo dico a cuore aperto, come se parlassi in brainstorming – che si possa dare attuazione a questa legge il prima possibile. Questo perché andiamo verso la stagione estiva, vedremo se riusciremo a farlo per il 2024, sicuramente serve farla partire il prima possibile, per far sì che poi si possa realmente consentire a questi birrifici di fare l’attività per cui questa legge è deputata.

Grazie mille a tutti, sperando che venga votata all’unanimità, perché al voto bisogna ancora arrivarci e in discussione generale può succedere di tutto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rancan.

Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Prima di entrare nel merito di questo progetto di legge sulla valorizzazione dei microbirrifici artigianali e agricoli, vorrei spendere due parole sul metodo che è stato utilizzato. È già stato detto prima di me dalla relatrice, la consigliera Marchetti, e dal primissimo firmatario, il consigliere Rancan – uso il superlativo perché poi siamo stati in tanti a firmare questo progetto di legge, ma ovviamente c’è stato qualcuno che prima di tutti gli altri ce l’ha proposto – sul metodo che ha coinvolto l’Intergruppo dell’Assemblea, quindi consiglieri di Gruppi diversi che hanno lavorato insieme per raggiungere questo risultato, un Intergruppo in cui si è creato da subito, credo, un clima che io chiamo da terzo tempo, rievocando quello che succede nel rugby, dove al termine di una partita, anche dura, anche con degli scontri fisici importanti, i tifosi delle due squadre, quella vincente e quella che, invece, ha dovuto soccombere, si ritrovano insieme a festeggiare e a celebrare la partita che si è disputata, guarda caso anche in questo caso tradizionalmente bevendo un boccale di birra.

Anche nel nostro Intergruppo si è creato un clima di intensa collaborazione, che ha portato poi a ottenere questo risultato, un progetto di legge che da come è stato presentato a come arriva oggi in aula è stato praticamente riscritto per intero, nel senso che tutti gli articoli sono stati emendati, migliorati, perfezionati, e che ha permesso di superare anche ostacoli che in particolari momenti sono sembrati importanti e difficili da superare. Mi riferisco – è già stato detto prima di me, ma ci torno sopra – all’articolo 8, che è l’articolo che prevede la somministrazione, che è stato quello che da subito ha trovato minor favore in associazioni imprenditoriali e associazioni di esercenti, da parte di chi temeva che in questo modo si sarebbe creata una sorta di concorrenza sleale tra i diversi esercizi. In quel caso, però, è stato importante il fatto che l’Intergruppo consiliare che lavorava su questo progetto di legge abbia ottenuto il punto e abbia detto no, questo è uno degli elementi che dà valore a questo progetto di legge, cioè è uno degli obiettivi che si vuole raggiungere e non vogliamo rinunciare a uno di questi obiettivi.

Quindi, se in quella fase qualcuno forse avesse ceduto, avesse cominciato a ottenere la parte di qualche associazione diversa, forse si sarebbe creata una crepa nel ghiaccio e avrebbe in qualche modo interrotto un percorso, e forse lo avrebbe reso ancora più difficile. Invece, si è cercato di spingere nella stessa direzione per questo obiettivo andando a riscrivere questo articolo, andando a puntualizzarlo meglio, andando a definire bene che cosa si intende con il consumo sul posto, come va fatto, dove va fatto, in che modo e in che modalità e quali sono i requisiti per poter effettuare questo tipo di vendite di consumo. Ecco, credo che questo sia un po’ il fiore all’occhiello di questo disegno di legge, che però al suo interno contiene tanti altri aspetti che sono utili proprio a valorizzare questo tipo di attività.

Sappiamo che si inserirà in un contesto di una legge nazionale più ampia per certi aspetti, ma che si rivolge anche a una platea più ampia, cioè che considera birrifici artigianali quelli al di sopra di 2 o 300.000 ettolitri all’anno prodotti. Noi ci rivolgiamo invece particolarmente ai microbirrifici, cioè a birrifici che producono una piccola quantità, identificata con 10.000 ettolitri l’anno, e che crediamo per la loro particolarità possano concentrarsi molto sul prodotto che producono e quindi realizzare un prodotto di estrema qualità, un prodotto ricercato, un prodotto che in qualche modo eccelle.

Non vi nascondo che penso che l’Emilia-Romagna, intesa non tanto noi come Ente Regione ma come la gente dell’Emilia-Romagna, come i birrai dell’Emilia-Romagna, coloro che lavoreranno in questo ambito, riescano ad ottenere delle vere eccellenze.

È già stato fatto il paragone per altri aspetti con il vino. Questa è sicuramente la regione del Lambrusco e del Sangiovese, ma io non escludo che in questa regione si arrivi a produrre una birra di qualità e si arrivi anche a fare una cosa che io non considero una bestemmia, cioè quella di arrivare a proporre la birra come bevanda a tutto pasto, non tanto in sostituzione del vino, ma come alternativa di tipo diverso.

Questo credo che abbiamo le caratteristiche culinarie proprio, di tradizione, di competenza, di conoscenza di come vanno le cose per poterci arrivare, ed ecco che in questo senso si inserisce il discorso del logo. L’abbiamo detto, non è un marchio per regioni più di semplicità che di altro. Tra l’altro, il marchio sarà poi previsto invece in quella che sarà la legge nazionale sui birrifici artigianali ed agricoli, ma è comunque un logo che andrà a distinguere questo e che andrà in qualche modo a valorizzare quelle che sono le aziende che in questo elenco regionale, che viene istituito sempre con questo progetto di legge, andranno in questa regione alla produzione.

Sicuramente ci sarà, e io auspico che con questo progetto di legge, che diventerà legge… Voglio pensare che l’Assemblea replichi il voto unanime della Commissione e quindi che questa diventi una legge e che questa legge andrà a valorizzare molto anche la filiera. Sappiamo di essere deboli al momento sulla filiera e di non poter garantire per tutto il prodotto regionale una filiera interamente regionale, spesso nemmeno interamente nazionale, ma è con strumenti di questo tipo che sicuramente andiamo a incentivare la produzione e andiamo a sostenere chi produce.

Andiamo a sostenere con un apporto economico che sicuramente non è così grande, così generoso, ma è un contributo di partenza, un contributo di partenza che ci permette di mettere in campo, da subito, questa legge e di cominciare. Io spero poi vivamente che quella previsione non sia sufficiente e quindi che dovremmo andare a ritoccare, perché significa allora che la legge sta funzionando. Significa che gli obiettivi li stiamo raggiungendo e dobbiamo forse investire qualcosa di più.

Ecco, cerchiamo di rimanere uniti anche in questa fase e di cercare poi di andare a rifinanziare questa legge quando ce ne sarà bisogno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Cuoghi.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Io sarò velocissima, perché i contenuti essenziali sono stati riportati in quest’aula dalla presidente della V Commissione, la relatrice di questo testo, la consigliera Marchetti, che ringrazio per il lavoro fatto insieme al primo firmatario, il collega Rancan, e a tutti i membri dell’Intergruppo. Penso che, dopo quattro mesi di lavoro in Commissione, ci abbiano consegnato un testo non solo approvato all’unanimità, ma che può dare risposte anche nell’immediato, perché, come si diceva prima, ci stiamo apprestando alla stagione estiva e penso che in questo testo ci siano alcune risposte in termini anche di semplificazione dell’attività, che possano consentire agli operatori di questo settore, della filiera brassicola regionale, ai titolari dei microbirrifici, agricoli e non, di poter aprire le porte della loro attività nei mesi prossimi, consentire anche il consumo sul posto, tema che ci ha fatto discutere, su cui si è dovuta trovare una strada per consentirlo.

Penso che in quei luoghi non si farà semplicemente somministrazione, ma si farà cultura del territorio, racconto di un altro pezzo di autenticità legato alle attività che in quei luoghi si svolgono, un pezzo del racconto di cos’è l’Emilia-Romagna, di cosa si può fare per raccontare il nostro territorio e un tipo di lavoro che negli ultimi anni ha appassionato anche tanti giovani, avvicinati a questo mondo, e che possa raccontare alle generazioni il tema del consumo consapevole, che è un’attività importante.

Grazie, quindi, per il lavoro che avete fatto, grazie ad Unionbirrai, a tutti i titolari di attività con cui vi siete e ci siamo confrontati in questi mesi.

Spero anch’io che gli uffici possano essere tempestivi nel dare concretezza, con la stessa disponibilità dimostrata in queste settimane, a queste norme, laddove richiedono, in alcune parti dell’articolato, che si facciano ulteriori passaggi sia con l’attività della Giunta, sia con l’attività più strettamente tecnica, legata al lavoro dei funzionari e dei dirigenti. Anche avvicinandosi a scadenze elettorali, si è data la dimostrazione che su alcuni temi si può trovare un punto di vista comune. Quindi, grazie per il lavoro fatto, che penso troverà soddisfazione nelle persone che, sfruttando questa norma, potranno aiutarci a continuare il racconto di che cos’è l’Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Anch’io vorrei ringraziare innanzitutto la relatrice Marchetti per il lavoro sapiente di collezione e per la pazienza prestata nel mettere insieme i contributi che sono arrivati dalle varie parti politiche rispetto a un progetto di legge che, appunto, ha questo esito particolarmente condiviso e che giaceva da diverso tempo non solo nella gestione sapiente della collega Rontini, ma anche agli atti dell’Assemblea già alla fine dell’anno passato.

Credo che sia stato fatto un lavoro eccellente anche da un punto di vista dell’approfondimento e della convergenza delle intenzioni. Lo hanno testimoniato anche i miei colleghi. Quindi, un ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno fatto parte dell’Intergruppo, così come ai collaboratori e alle collaboratrici che hanno dato un supporto tecnico nella stesura degli emendamenti e nel confronto con gli Assessorati per un progetto di legge che, chiaramente, non cambia le sorti del mercato della birra, non cambia le sorti della Regione Emilia-Romagna, però dà il segno di come a comunità di intenti si possa giungere in maniera positiva, in un quadro che è quello che tra le molte valley di cui l’Emilia-Romagna si fregia c’è anche quella del cibo, c’è anche la Food Valley, quindi anche quella del bere. Giustamente si ricordava come anni fa sia stata approvata una legge sul vino, oggi siamo a quella della birra, si scherzava su quella del gin, magari un giorno anche quella relativamente alla cannabis, visto che proprio al Vinitaly il ministro Lollobrigida è stato sollecitato nel rendere la coltivazione della cannabis al pari di quella di altre produzioni agricole italiane.

Credo che, oltre a un valore di quella che è la capacità produttiva del territorio emiliano-romagnolo, attraverso i microbirrifici agricoli e artigianali, e quindi anche a un completamento di quella che è la gamma dell’offerta produttiva sul cibo e sul buon bere emiliano-romagnolo, questa legge coglie alcuni aspetti. Uno, che probabilmente è qui da venire, o meglio che questa legge può in una qualche maniera arrivare a innescare, ed è il motivo per cui secondo me anche l’assessore Mammi ha seguito da vicino questo progetto, è anche quello della qualificazione della produzione agricola. Quindi, se noi andiamo a promuovere l’insediamento dei microbirrifici e rendiamo più interessante e maggiormente richiesto un certo tipo di produzione agricola che può avere dei risultati anche da un punto di vista del riconoscimento dei prezzi al produttore, credo che questo faccia bene a un sistema nel suo complesso e quindi la coltivazione di orzo magari diventa una delle produzioni sulle quali andarsi a specializzare, e la legge vuole andare in quella direzione. L’altro elemento è stato richiamato più volte su quelle che sono le facilitazioni che noi andiamo a mettere a disposizione per i produttori artigianali di birra sulla scorta di quello che si fa con il tema delle Cantine aperte per quanto riguarda i produttori di vino, ovvero la facilitazione del consumo sul posto.

Su questo vorrei soffermarmi non tanto da un punto di vista della dinamica tecnica con la quale siamo arrivati a determinare questa modalità, che credo anch’io sia una modalità positiva e che non determina delle distorsioni di mercato, data anche la quantità dei soggetti che producono birra in forma artigianale, però dà l’esempio di come una legge possa in una qualche maniera incentivare una capacità produttiva di un territorio senza dover per forza accompagnarla da ingenti investimenti ma semplicemente rimuovendo una serie di ostacoli che magari ne impediscono il pieno e più semplice sviluppo. Perché è chiaro che un consumo sul posto del proprio prodotto consente sostanzialmente di accorciare quella che è la filiera distributiva e quindi anche la filiera del valore, e quindi dare un sostegno indiretto agli stessi produttori che, potendo vendere direttamente il proprio prodotto possono implementare la loro capacità economica e continuare nella ricerca, sia dal punto di vista qualitativo che dal punto di vista produttivo per quanto riguarda il proprio lavoro.

Infine, ovviamente, anche il tema della formazione, che è un punto qualificante sia per quanto riguarda i lavoratori e le lavoratrici e che dà conto di come, da oltre 15 anni e forse anche più, piccoli produttori di birra artigianale si sono insediati sul nostro territorio e hanno sviluppato una serie di competenze, che, in una qualche maniera, credo che col sistema della formazione che è proprio della Regione Emilia-Romagna, possa essere accompagnato al meglio per qualificare da un lato il prodotto, dall’altro anche le figure professionali; figure professionali che guardano molto alle giovani generazioni, è stato detto, e che quindi possono essere anche una risposta in questa direzione, opportunamente formate e opportunamente accompagnate rispetto a dei disciplinari, a delle modalità, a delle questioni che questa legge mette al centro. Non mancherò, come penso molti altri di noi, di continuare a visitare i birrifici del territorio emiliano-romagnolo. Ce ne sono alcuni che hanno addirittura non solo la parte produttiva, ma attengono insieme anche delle aree benessere anziché altro. Sul territorio di Reggio Emilia ce ne sono diversi. Secondo me, sono delle buone modalità attraverso cui anche costruire delle attività, da un lato, produttive così come turistiche, così come del turismo enogastronomico.

Quindi, davvero credo che questo sia il compimento di un ottimo lavoro svolto nel corso di questi mesi da parte di tutti i colleghi. Attendiamo il momento del voto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Sono passati ormai quasi tre anni. Ho letto sul telefono che il gruppo WhatsApp creato per questo PDL in Intergruppo data il 1° maggio 2021, in un percorso importante, i colleghi lo hanno già citato, che ci ha portato in un percorso lungo, però denso di soddisfazioni, di incontri e di conoscenza sul territorio. Adesso il consigliere Amico dice che tornerà a incontrarne tanti di questi birrifici. Lo abbiamo fatto anche prima, proprio per renderci davvero e veramente conto della ricchezza che sul territorio in questi c’è stata ed è nata. Insieme birrifici, insieme agricoltura e quindi territorio, gestione del territorio, sviluppo del territorio.

Con loro, con quelli che abbiamo incontrato abbiamo parlato di progetti, abbiamo parlato di integrazioni. Abbiamo parlato, appunto, di come si potesse migliorare questo percorso, questo percorso che abbiamo fatto e per il quale ringrazio il relatore, la relatrice Francesca Marchetti, e il primo firmatario. Ringrazio loro per ringraziare tutti, lo staff e tutti quelli che in questi mesi, come hanno già fatto i colleghi, hanno lavorato a questo importante risultato, che ci vede davvero in modo pressoché unanime condividere questo percorso e soprattutto questo progetto.

Ringrazio anche per aver acconsentito ad accettare un piccolo emendamento che riguarda i territori montani, i territori delle aree interne. Questa Regione si è caratterizzata in questi anni per aver cercato di aiutare questi territori e di dare premialità sui bandi rispetto ai territori periferici, e accolgo favorevolmente il fatto che anche in questo PDL ci sia questa possibilità e questa disponibilità, come credo che sia importante, visto che si è parlato anche del tema della malteria, di questo processo che oggi spesso viene fatto non nella nostra Regione, che si possano in futuro aiutare i nostri birrifici e i nostri agricoltori a trovare forme aggregative che consentano, sul modello dei caseifici, di creare queste strutture che possono accorciare anche la filiera.

Grazie ancora, quindi, non voglio dilungarmi, credo che questo percorso che oggi arriva al termine sia veramente un percorso virtuoso di collaborazione, tutti insieme per il nostro territorio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Daffadà.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti a parlare in dibattito generale; quindi, passo la parola per le conclusioni... Consigliere Gerace, prego. Poi passo la parola all’assessore.

 

GERACE: Grazie, presidente.

Innanzitutto, un ringraziamento alla relatrice, la collega Marchetti, al primo firmatario, a tutti i tecnici che hanno lavorato a questa legge.

Ritengo che il progetto di legge che oggi ci accingiamo a votare e ad approvare sia di grande rilevanza per la nostra Regione, perché è un esempio perfetto di attenzione ai valori più autentici e positivi della politica, cioè all’arte della polis e alle Istituzioni. Innanzitutto, il suo oggetto è diretto alla valorizzazione dei microbirrifici, che stanno vivendo un periodo di crescita significativa nel nostro Paese e in particolare in Emilia-Romagna, e anche quello di enfatizzare le caratteristiche particolari e le loro funzioni rispetto alle produzioni industriali.

Dobbiamo pensare che la produzione della birra nasce come una dimensione micro, è una delle bevande prodotte dell’uomo più antiche, la cui origine è probabilmente contemporanea a quella della produzione del pane, esito della grande rivoluzione che portò l’umanità a divenire stanziale, a occuparsi di agricoltura e di allevamento, producendo quindi attraverso il proprio lavoro gli alimenti necessari al suo sostentamento.

Sappiamo della sua diffusione in Medioriente, nel Mediterraneo e in Europa. Successivamente la birra, come molti altri prodotti alimentari, è stata inizialmente e per moltissimo tempo legata a produzioni domestiche o di piccole comunità. Fra queste – credo sia importante ricordarlo – hanno avuto un ruolo importantissimo nel Medioevo i monasteri, contribuendo non solo a conservare le tradizioni, ma anche a mescolare e a sviluppare tecniche di produzione e di innovazione.

A ciò si aggiunge il fatto che la birra poteva e può essere prodotta con prodotti a chilometro zero. Tuttavia, essendo altre nazioni i maggiori produttori delle materie prime utilizzate per la produzione della birra, come il luppolo e gli altri cereali, Paesi di grande tradizione brassicola, è necessario implementare lo sviluppo per la realizzazione di filiere corte, potenzialmente al ciclo produttivo chiuso, per la produzione di birre 100 per cento made in Italy.

Mi sembra, quindi, molto importante che la Regione intenda intervenire rispetto a una produzione e non solo o non tanto a un prodotto che parla di comunità, che è l’esito di filiere corte di prossimità e di relazioni territoriali, un prodotto che guarda avanti, al presente di un fenomeno in crescita e al futuro di un modello di sviluppo, però rivolgendosi indietro, recuperando, cioè, una tradizione antica sostanzialmente quanto la nostra comunità e innovandola, innanzitutto sul piano economico e culturale, cioè adeguando gli strumenti d’azione ad un contesto produttivo, e anche sociale, pienamente inserito anche nel mondo industriale.

Penso, per esempio, a uno degli aspetti più significativi del progetto di legge, che è l’articolo 2, dedicato opportunamente alle definizioni, in cui si precisa cosa si intende, ai fini della presente legge, per microbirrificio. La scommessa, infatti, è innanzitutto quella di sostenere chi è davvero in questo ambito un micro. La scelta è stata quella di guardare a questo mondo e alle sue tante implicazioni con uno sguardo ravvicinato, in grado di orientare le misure regionali verso soggetti che rispondono e corrispondono in tutta la regione alle caratteristiche proprie di una modalità produttiva incentrata sulle dimensioni della prossimità. Questo progetto rappresenta un’opportunità unica per sostenere e promuovere ulteriormente il settore brassicolo nella nostra regione, sostenendo l’economia locale e contribuendo alla sostenibilità ambientale, vista la crescente domanda di birra artigianale, e gli obiettivi del progetto di questa legge colgono il valore delle produzioni e non solo del prodotto. Produzione che richiede competenze e che poggia sull’iniziativa imprenditoriale, sulle conoscenze, sulle capacità tecniche, sulle relazioni che si costituiscono in filiere e le loro relazioni con il territorio.

Limitandomi alla mia provincia, quella di Parma in cui vivo, lavoro e del cui territorio sono espressione, abbiamo almeno 15 birrifici artigianali, alcuni con una storia più consolidata, altri più recenti, in diversi casi accompagnati da riconoscimenti di grandissime qualità dei loro prodotti, in altri portatori di valori di sostenibilità ambientale e/o sociale, come nel caso di chi ha messo al centro della produzione persone in condizioni di svantaggio o con disabilità. Possiamo quindi dire che davvero la politica tutta e il mondo associativo ha cercato di dare vita ad un progetto di legge esemplare, esito di condivisione, approfondimenti, confronti che arriva in quest’aula verso la fine della legislatura, forse anche come viatico per il futuro e la prossima attività legislativa. È questo il mondo, il mondo positivo fatto di valori, di impegni di lavoro, di conoscenze, di territorio, della consapevolezza di essere una filiera, espressione tecnica che alla fine significa comunità cui si rivolge questo progetto di legge al quale va convintamente il voto del Gruppo assembleare Italia Viva. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Gerace.

Non ho altri iscritti a parlare, quindi per le conclusioni passo la parola all’assessore Mammi, prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente. Oggi è davvero una bella giornata per l’Assemblea, e naturalmente è una giornata positiva che condividiamo anche come Giunta, perché è un progetto di legge molto importante. Mi fa piacere che sia condiviso in modo ampio. È un progetto di legge che va non solo a riconoscere e a dare il giusto valore a un grande patrimonio per questa Regione, che è rappresentato dai nostri birrifici artigianali e agricoli, è un progetto, una legge, che consentirà di sostenerli di più, di accompagnarli, di rafforzarli nelle loro attività.

Quindi io voglio ringraziare la consigliera Marchetti, moltissimo del lavoro che ha fatto, della tenacia, della competenza, della capacità di ascolto, di dialogo e anche della capacità di far lavorare insieme Assessorati diversi, che non è sempre facilissimo.

Voglio ringraziare naturalmente il consigliere Rancan, il primo firmatario, e tutti i Gruppi che hanno deciso di appoggiare questa iniziativa, che ha innanzitutto un obiettivo molto importante: dare organicità ed una omogenea risposta, da parte della Regione, a un settore che è già un grande patrimonio e lo può diventare ancora di più in futuro, per tutto quello che già avete detto negli interventi. Quindi, l’organicità dell’approccio io penso che sia un elemento importante di questo testo.

Birrifici artigianali e agricoli, grande patrimonio economico, grande patrimonio sociale, posti di lavoro, spesso posti di lavoro che si creano per i giovani, per le ragazze e per i ragazzi della nostra regione, realtà che creano economia locale, ma iniziano a esserci filiere anche di carattere internazionale. Quando giro all’estero per l’Europa, in altri Paesi, fa molto piacere vedere birre artigianali della nostra regione presenti nei locali, nei pub, nei ristoranti di tutta Europa, e questa è una dimensione internazionale.

Sono un grande presidio i birrifici artigianali e agricoli anche del territorio. Consentono alle comunità di poter rimanere sul territorio e quindi a fare economia, occupazione, a gestire il territorio, prevenire quindi anche il dissesto e l’abbandono. È giusto. Nel testo, quindi, c’è un obiettivo complessivo che noi condividiamo molto, come Assessorato all’agricoltura, che è quello della creazione di una filiera brassicola. L’Emilia-Romagna è considerata il cuore agroalimentare del Paese, non solo per i nostri numeri, che ci dovrebbero riempire di orgoglio: 7 miliardi di produzione lorda agricola, 8 miliardi di esportazioni, quasi 30 miliardi di valore agroalimentare nel complesso, 44 prodotti DOP e IGP, 30 linee di denominazione.

Siamo considerati la Food Valley d’Italia per una ragione: la presenza di filiere, cioè di un sistema produttivo che dal primario, alla trasformazione e alla vendita tiene insieme alcuni settori strategici. È filiera il Parmigiano Reggiano, per intenderci, per fare un esempio. Sono filiera tante produzioni vegetali. Penso alla filiera vitivinicola. Oggi noi riconosciamo e vogliamo rafforzare la nascita di un’altra filiera, quella brassicola.

Il lavorare in filiera è l’unico modo che nel futuro ci consentirà di valorizzare adeguatamente le produzioni, di creare valore per un territorio e di ridistribuirlo. Quindi, è molto giusto anche aver previsto la possibilità che la filiera si doti di un accordo, un accordo quadro. L’Emilia-Romagna è l’unica Regione in Italia che coordina accordi quadro tra i produttori, cioè tra i produttori agricoli e la trasformazione. Abbiamo l’accordo quadro sulle sementi, sul pomodoro, sulla barbabietola, avremo l’accordo quadro – spero – anche sulla filiera brassicola. L’accordo quadro è importante, perché mette a lavorare insieme i soggetti diversi delle filiere, garantendo ai produttori agricoli prezzi equi per il proprio lavoro e il giusto prezzo che meritano, che deve essere riconosciuto e che purtroppo spesso non viene riconosciuto, che consente a chi poi dovrà utilizzare i prodotti agricoli di avere forniture continuative. Lo strumento dell’accordo quadro può quindi avere un grande senso anche nella filiera in ambito brassicolo.

L’obiettivo poi di una valorizzazione del prodotto artigianale è molto importante, perché prodotto artigianale – ricordiamolo sempre – significa qualità, significa distintività, significa anche biodiversità e significa riconoscere il lavoro di una persona che ci mette la propria visione, le proprie competenze, le proprie capacità e fa un prodotto che non è standardizzato, che non è omologato.

Valorizzare i birrifici artigianali, che voglio ringraziare di cuore per il lavoro che fanno sul territorio e naturalmente ringrazio Unionbirrai che li rappresenta e li ha rappresentati molto bene in tutto questo percorso, significa riconoscere che il cibo e il vino non devono essere considerati commodities; quindi, essere considerati in modo omologante con politiche che ne svilisca il valore produttivo, il valore sociale, il valore economico. Dobbiamo difendere il valore del vino e del cibo come prodotti distintivi; quindi, le birre artigianali vanno in questa direzione e il lavoro dei birrifici artigianali va in questa direzione. Noi dobbiamo sostenerlo anche politicamente, non solo istituzionalmente.

È importante far nascere una filiera brassicola per le opportunità che potrà dare e sta già dando ai produttori agricoli. L’agricoltura, che è attraversata da tanti problemi, deve sempre porsi l’obiettivo di capire come si muovano i mercati, come cambino gli stili di vita, cosa chiedano le persone.

Nella filiera della birra per fortuna c’è una crescita di richiesta e di attenzione da parte dei mercati; quindi, può essere un’opportunità per molti produttori agricoli diversificare le proprie produzioni, quindi creare le condizioni affinché anche le imprese agricole possano contribuire a questa filiera, aumentando la produzione di orzo a livello artigianale.

Noi abbiamo 23.000 ettari di orzo in Emilia-Romagna, tutto però va nella alimentazione animale e dobbiamo puntare a crescere con queste quantità e fare in modo che anche nella filiera brassicola arrivino le produzioni regionali e aumenti la produzione di orzo. Spero che la nascita di filiere possa anche portare a quello. Naturalmente diversificare le produzioni significa aumentare anche la possibilità di nuove entrate, di reddito, che oggi è molto importante.

Filiera brassicola significa anche valorizzazione dei microbirrifici, significa valorizzazione dei territori, significa turismo, significa persone che viaggiano, che vanno a conoscere anche le comunità e i territori rurali, quelli anche più lontani dai centri urbani. È uno sforzo, questo, che va nella stessa direzione che come Assessorato all’agricoltura abbiamo deciso di intraprendere ormai molti anni fa, quando abbiamo deciso di dare alle aziende agricole di montagna punteggi premianti, di dare priorità. Questo ha consentito, per esempio, di erogare il 40 per cento delle risorse del Piano di sviluppo rurale alle aziende agricole di montagna, che rappresentano come superficie agricola complessiva solo il 20 per cento.

Qui è stato detto, ovviamente la filiera brassicola e i microbirrifici significano anche filiera corta. Noi abbiamo filiere molto lunghe, internazionali, questa è una nostra vocazione storica, che è importante e non dobbiamo perdere, perché dobbiamo portare le nostre eccellenze nel mondo, ma anche creare occupazione, creare opportunità per le filiere corte, per far incontrare sempre meglio domanda e offerta di prodotto e remunerare adeguatamente il produttore agricolo e chi produce birra.

Il consumo sul posto è molto importante averlo ribadito in legge e dare questa opportunità ai microbirrifici.

Chiudo dicendo che è previsto, naturalmente, un piccolo stanziamento nella legge per iniziare ad attuarla e soprattutto per lavorare a livello comunicativo per mettere in evidenza i nostri birrifici artigianali agricoli, per lavorare a livello comunicativo, però prima dell’estate uscirà un bando da più di 2 milioni di euro del Piano di sviluppo rurale destinato alle imprese agricole e alla diversificazione delle loro attività in ambito extra-agricolo. Quindi, con investimenti che possono arrivare a 200.000 euro questo bando può dare un po’ di risposte agli obiettivi che nella legge sono scritti, quindi di investimenti, di opere, di tecnologie che le imprese agricole e che i birrifici agricoli artigianali vorranno fare. Il bando, appunto, uscirà prima dell’estate. Questo è il nostro modo concreto per essere vicini a questa importante filiera, che vogliamo cresca sempre di più.

Complimenti e grazie a tutti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Colleghi, sono le ore 12.55, quindi riprendiamo…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sono tredici articoli. Se siete tutti d’accordo, sforiamo.

Se non ci sono obiezioni utilizziamo anche il tempo extra per votare il provvedimento. Ricordo che abbiamo l’UP alle ore 13. Chiedo se non ci sono obiezioni rispetto a questa richiesta. Va bene, perché abbiamo anche le dichiarazioni di voto.

Esame dell’articolato.

Dichiarazioni di voto su ogni articolo.

Partiamo dall’articolo 1.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 2.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 3.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 4.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 5.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 6.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 7.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 8.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 9.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

Articolo 10.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 11.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 12.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’ultimo articolo, l’articolo 13.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 13.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora siamo alle dichiarazioni di voto finali sull’intero progetto di legge. Qualcuno si iscrive a parlare? Io non ho iscritti a parlare in dichiarazione di voto.

A questo punto mettiamo in votazione il progetto di legge, attraverso dispositivo elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 42

 

È approvato.

 

Dichiaro chiusa la seduta. Ci vediamo nel pomeriggio.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,00

 

ALLEGATO

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI; Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADA’, Mirella DALFIUME, Gabriele DELMONTE, Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI; Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI; Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI; Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI; Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA; Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Igor TARUFFI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI, gli assessori Andrea CORSINI, Paola SALOMONI e la consigliera Silvia ZAMBONI.

 

Votazione elettronica

OGGETTO 6209

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Valorizzazione e promozione dei microbirrifici emiliano-romagnoli". A firma dei Consiglieri: Rancan, Marchetti Francesca, Zappaterra, Amico, Pigoni, Evangelisti, Mastacchi, Castaldini, Piccinini, Zamboni, Daffadà, Caliandro, Mumolo, Pillati, Sabattini, Gerace, Rossi, Pompignoli, Facci, Bulbi, Occhi, Rontini, Mori, Fabbri, Delmonte, Rainieri, Bondavalli, Cuoghi (83)

 

Presenti: 43

Favorevoli: 42

Presente non votante:1

Assenti: 7

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; CATELLANI Maura; COSTA Andrea; COSTI Palma; CUOGHI Luca; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FABBRI Marco; FACCI Michele; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; PELLONI Simone; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina; TARUFFI Igor; ZAPPATERRA Marcella

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; CASTALDINI Valentina; GIBERTONI Giulia; MARCHETTI Daniele; PICCININI Silvia; TAGLIAFERRI Giancarlo; ZAMBONI Silvia

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

8257 -  Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Interventi urgenti a favore di settori specifici del comparto agricolo e agroalimentare e dell'acquacoltura". (Delibera di Giunta n. 521 del 25 03 24)

 

8265 -  Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Interventi per contrastare il fenomeno del sovraindebitamento. Modifiche alla legge regionale 29 novembre 2019, n. 28 (Misure regionali per la prevenzione, il contrasto e la soluzione dei fenomeni di sovraindebitamento)". (27 03 24) A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8292 -  Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 29 novembre 2019, n. 28 (Misure regionali per la prevenzione, il contrasto e la soluzione dei fenomeni di sovraindebitamento)". (08 04 24) A firma della Consigliera: Piccinini

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

8266 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla sospensione della circolazione ferroviaria tra Pistoia e Porretta Terme, prevista dal 15 aprile all'8 giugno 2024, per effettuare lavori di sostituzione dell'attuale binario, e alle misure da adottare al fine di ridurre i disagi per l'utenza. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8267 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda opporsi all'ampliamento della discarica di Baricella (BO). A firma della Consigliera: Piccinini

 

8268 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se tutti i comuni, che hanno aderito all'accordo regionale che prevede la misura del trasporto pubblico locale per le persone indigenti senza dimora, abbiano effettivamente attivato questa misura e quali azioni di sollecito si intende mettere in atto per rendere effettivo il servizio nei comuni che non lo hanno ancora attivato. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Pillati, Mori, Dal fiume, Sabattini, Zappaterra, Amico, Caliandro

 

8269 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ad alcuni casi di abusi che sarebbero avvenuti in una casa di riposo del Bolognese. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8270 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla digitalizzazione dei tesserini per la pesca sportiva, introdotta a partire dalla stagione 2024, e alle misure da adottare per far fronte ad eventuali difficoltà per gli utenti tecnologicamente meno avanzati. A firma del Consigliere: Occhi

 

8271 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per potenziare la fascia serale del trasporto tra Venezia Santa Lucia e Bologna Centrale, a beneficio anche delle stazioni emiliane sulla tratta, e per prolungare l'apertura delle sale di attesa. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Marchetti Daniele

 

8272 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da intraprendere al fine di consentire l'inserimento all'interno dei percorsi ITS di cittadini con Disturbo dello Spettro Autistico e di tutti i giovani con disabilità. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Bergamini, Stragliati

 

8274 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quali interventi sono in programma ad oggi sulla SP 28, in provincia di Parma, nel tratto tra Varsi e Bardi. A firma del Consigliere: Occhi

 

8275 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali attività di monitoraggio, valutazione e verifica dell'aggiornamento dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) ha effettuato la Regione sull'Ausl di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

8278 -  Interrogazione a risposta scritta sulla soluzione alternativa all'abbattimento delle nutrie, adottata dal Comune di Parma, per risolvere il problema dell'infestazione di questi animali nel quartiere Colombo. A firma del Consigliere: Rainieri

 

8279 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'attività amministrativo-contabile dell'ATC RE02. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

8280 -  Interrogazione a risposta scritta riguardo la regolamentazione dell'attività venatoria lungo il percorso della Ciclovia del Reno. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8281 -  Interrogazione a risposta scritta riguardo la richiesta di differimento delle ferie, in considerazione dello svolgimento delle elezioni europee, avanzata dal rappresentante Sindacale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8282 -  Interrogazione a risposta scritta riguardo le norme che regolano le certificazioni ISO 9001:2015, con particolare riferimento all'Azienda Usl di Bologna - IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8283 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ad una presunta disposizione discriminatoria della Direzione dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8284 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere se la Giunta ritenga opportuno ripristinare il rimborso di un mese di abbonamento ai pendolari che viaggiano in treno quale misura di risarcimento dei disagi subiti a causa dei disservizi. A firma della Consigliera: Zamboni

 

8285 -  Interrogazione a risposta scritta sul cantiere del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale per "Lavori di costruzione di invasi di accumulo al servizio degli impianti irrigui esistenti denominati Ebola, Vitisano, Ovello, Poggio-San Rufillo, Rivalta e Santa Lucia con realizzazione di nuove reti irrigue nei comuni di Brisighella e Faenza (RA)". A firma del Consigliere: Liverani

 

8287 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano gli interventi, nell'immediato e nel futuro, che la Regione intende attuare per il contrasto all'erosione delle spiagge su tutto il litorale emiliano-romagnolo.              A firma della Consigliera: Evangelisti

8288 -  Interrogazione a risposta scritta circa le Unità Cinofile da Soccorso. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Tagliaferri

 

8289 -  Interrogazione a risposta scritta sullo svolgimento delle ore previste per l'attività motoria nella scuola secondaria di primo grado della frazione di Lagaro, nel comune di Castiglione dei Pepoli (Bo). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8291 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'attività svolta dal Laboratorio di Igiene e Sanità Pubblica dell'Università di Parma, istituito durante la pandemia da Covid 19. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8294 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla carenza di medici di medicina generale, con particolare riguardo alla situazione del quartiere Navile di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8295 -  Interrogazione a risposta scritta sulle criticità dei servizi del trasporto pubblico urbano su Parma gestito da Tep spa con particolare riferimento alle necessità dei turisti. A firma del Consigliere: Rainieri

 

8297 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno manifestare solidarietà ai cittadini che operano in difesa degli alberi e dell'area verde del parco "Don Bosco", prospiciente alla scuola secondaria di primo grado "Besta", a Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8299 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni che la Giunta sta intraprendendo per rispondere alle esigenze dei territori periferici, in particolare nella provincia di Modena, che oggi soffrono la mancanza di medici, in primo luogo negli ospedali. A firma dei Consiglieri: Costi, Zappaterra, Maletti, Sabattini, Dalfiume, Caliandro, Costa, Rossi, Soncini, Daffadà, Pillati, Mori, Mumolo

 

8301 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla presunta deliberata omissione della presenza di amianto all'interno di materiale di rifiuto edilizio, stoccato in un impianto di recupero rifiuti edilizi di Luzzara (RE), posto sotto sequestro nel 2022. A firma dei Consiglieri: Costa, Bondavalli

 

8302 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda rappresentare al Governo l'assoluta contrarietà all'ipotesi di soppressione del Reparto Prevenzione Crimine dell'Emilia occidentale con sede a Reggio Emilia, unendosi alle preoccupazioni delle Organizzazioni sindacali di settore. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Costa

 

8303 -  Interrogazione a risposta scritta relativa a una vendita illecita di un farmaco a base di ossicodone, che, da notizie di stampa, sarebbe avvenuta in una farmacia di Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8304 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se corrisponda al vero che quattro treni ATR 220, attualmente in servizio sulla rete ferroviaria regionale, in particolare, sulle linee Parma-Suzzara-Ferrara e Ferrara-Codigoro, verranno ceduti in noleggio. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8305 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta sia a conoscenza della situazione di insicurezza in cui versa il trasporto pubblico locale e quali siano i dati aggiornati in possesso dell'amministrazione regionale in merito alle aggressioni avvenute sui bus, urbani ed extraurbani, a danno del personale e degli utenti del servizio. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

8306 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se e in che modo si è svolta la collaborazione con le associazioni dei familiari delle persone con ASD (Disturbo dello Spettro Autistico) nell'individuazione delle indicazioni per l'utilizzo dell'assegno di cura e dei criteri di assegnazione dello stesso. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Bergamini, Stragliati

 

8307 -  Interrogazione a risposta scritta circa il rischio di mancata realizzazione del Programma Innovativo per la Qualità dell'Abitare (PINQuA) dell'Unione Reno-Galliera, finanziato con fondi PNRR, insistente sul territorio comunale di San Pietro in Casale (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

8308 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Regione intenda mettere in campo per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto da parte delle stazioni appaltanti, con particolare attenzione a quelle di proprietà pubblica. A firma della Consigliera: Piccinini

 

8309 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle misure necessarie per prevenire e contrastare il sovraindebitamento di cittadini, imprese agricole, aziende e professionisti. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8310 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quale sia l'attuale livello di diffusione di casi di Peste Suina Africana in Emilia-Romagna, e quali siano le azioni che la Regione sta adottando per contrastare tale problematica. A firma della Consigliera: Pigoni

 

8311 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione ritenga opportuno coinvolgere le multiutility, che operano sul territorio, insieme alle parti sociali e alle associazioni dei consumatori in un'iniziativa che abbia lo scopo di ridurre i costi dell'energia per le famiglie a basso reddito. A firma del Consigliere: Amico

 

8312 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le conseguenze dell'eventuale elezione al Parlamento Europeo del Presidente di Regione. A firma della Consigliera: Castaldini

 

8313 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere i risultati ottenuti dalla strategia messa in campo dalla Regione Emilia-Romagna per contrastare la Peste Suina Africana (PSA). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

8314 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alle misure da adottare per contrastare le violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e per attuare attività di prevenzione sui luoghi di lavoro, all'indomani dell'esplosione verificatasi all'interno della centrale idroelettrica Enel di Bargi, nel bacino di Suviana. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8315 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa all'entità delle richieste, da parte delle pubbliche amministrazioni interessate, di erogazione di fondi stanziati con le Ordinanze n. 6/2023 e n. 19/2024 dal Commissario straordinario alla ricostruzione. A firma del Consigliere: Rancan

 

INTERPELLANZE

 

8273 -  Interpellanza per sapere se la Giunta ritenga necessario attivare politiche regionali specifiche con l'obiettivo di azzerare il divario retributivo di genere, con trasparenza salariale, incentivazione dell'occupazione femminile e del reinserimento lavorativo, investimenti nella formazione specifica e continua per donne di ogni età. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8290 -  Interpellanza per sapere se la Regione intenda effettuare interventi di manutenzione straordinaria sulla rete escursionistica regionale ex L.R. 14/2013, e, nello specifico, la riqualificazione dell'antico ponte sul torrente Merlandoni, lungo il "Sentiero marconiano", nel comune di Alto Reno Terme (BO). A firma del Consigliere: Facci

 

8296 -  Interpellanza circa le misure concrete per contrastare le violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e per attuare attività di prevenzione sui luoghi di lavoro, all'indomani dell'esplosione verificatasi all'interno della centrale idroelettrica Enel di Bargi, nel bacino di Suviana. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

RISOLUZIONI

 

8276 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare ad attivarsi, anche con le risorse del Fondo regionale per l'occupazione delle persone con disabilità, per incentivare le imprese che investono in progetti sfidanti che riportano concretamente a nuova vita lavorativa le persone con disabilità. (02 04 24) A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8277 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo ad intervenire con urgenza per modificare il Decreto-legge Superbonus, estendendo le deroghe anche alle aree terremotate dell'Emilia-Romagna, al fine di garantire equità e giustizia per tutte le aree terremotate del Paese. (02 04 24) A firma dei Consiglieri: Costi, Zappaterra, Rontini, Sabattini, Caliandro, Mori, Costa, Dalfiume, Pillati, Mumolo, Maletti

 

8298 -  Risoluzione sull'attuazione e sul finanziamento della legge delega sulle persone anziane non autosufficienti. (11 04 24) A firma dei Consiglieri: Soncini, Daffadà, Costi, Caliandro, Zappaterra, Rossi, Dalfiume, Costa, Sabattini, Pillati, Mori, Mumolo

 

8300 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il rapporto di massima collaborazione con le autorità competenti per la ricerca delle cause della tragedia di Suviana e a continuare ad intensificare le misure di contrasto all'illegalità sul lavoro, nonché i controlli per il potenziamento della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, dando piena applicazione a quanto previsto nel Piano Regionale della Prevenzione e nel Patto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. (11 04 24) A firma dei Consiglieri: Mumolo, Caliandro, Amico, Pillati, Daffadà, Mori, Zappaterra, Montalti, Dalfiume, Zamboni, Sabattini, Rossi, Fabbri

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

7767 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'annunciata chiusura dello sportello bancario del gruppo Mps (Monte dei Paschi di Siena) a Formignana (FE). A firma del Consigliere: Bergamini

 

7837 -  Interrogazione a risposta scritta circa il rinvenimento di discariche abusive e di rifiuti pericolosi, in particolare contenenti amianto, in varie aree del territorio modenese. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7878 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'aumento del costo dei servizi CRA - Casa Residenza Anziani e CSRR - Centro Socio-Riabilitativo per persone con disabilità, a far data dal 1° gennaio 2024. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7885 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla rottura di tre condotte idriche a Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7904 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'aumento delle rette delle strutture per anziani e disabili, a far data dal 1° gennaio 2024. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7934 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'entità del contributo regionale assegnato alla Fondazione Val Tidone Musica. A firma della Consigliera: Stragliati

 

7940 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla gestione del canile di Finale Emilia (MO), con particolare riguardo alla sparizione di cani e gatti ospitati in quella struttura. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi

 

7949 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere la tempistica prevista per l'avvio dei lavori di ristrutturazione del Ponte delle Grazie a Faenza, chiuso al traffico veicolare da maggio 2023. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7951 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno, stante il riconoscimento dell'elevata funzione educativa e culturale, prevedere, anche per i rifugi/santuari degli animali, la possibilità di svolgere diffusamente attività didattiche con le scuole del territorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8000 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se corrispondano al vero le segnalazioni secondo cui l'ambulatorio medico, sito presso la Casa della Salute di San Lazzaro di Savena (BO), sarebbe in condizioni di degrado e privo di personale sanitario in assistenza ai medici chirurghi che ivi visitano i pazienti. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8014 -  Interrogazione a risposta scritta sull'opportunità di introdurre la giornata regionale contro l'abuso e il traffico illecito di droga, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica al contrasto del traffico e consumo di sostanze illecite, stupefacenti e psicoattive, con focus particolare sui rischi per i giovani. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Liverani

 

8029 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle contribuzioni regionali al Teatro Regio di Parma, al Teatro Comunale di Piacenza, al Teatro Valli di Reggio Emilia e al Teatro Verdi di Busseto, negli anni 2021, 2022 e 2023. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

8057 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno fornire sostegno economico agli allevatori e alle fattorie didattiche del territorio regionale, in particolare del territorio ferrarese, per far fronte all'emergenza rappresentata dai continui attacchi di animali predatori, quali lupi e volpi. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Rontini, Caliandro, Gerace, Fabbri

 

8068 -  Interrogazione a risposta scritta relativa agli importi da liquidare a titolo di indennizzo alle imprese danneggiate dalla diffusione del granchio blu. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8069 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'intervento di rimozione di amianto, eseguito dal comune di Guiglia (MO), sulla copertura della palestra scolastica comunale, in parte finanziato con fondi della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Pelloni

 

8073 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno adottare iniziative finalizzate alla ripresa dei lavori del cantiere di Oper Fiber nel territorio comunale di Comacchio, per evitare la perdita dei finanziamenti stanziati per questo progetto e garantire un fondamentale investimento per la digitalizzazione della costa ferrarese. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra, Rontini

 

8078 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla carenza di farmaci in Emilia-Romagna, con particolare riguardo al Creon, un medicinale salvavita per il trattamento dell'insufficienza pancreatica. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8079 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se risponda al vero che rotture e obsolescenza delle apparecchiature in dotazione all'AUSL di Parma per le prestazioni di gastroenterologia, nonché le carenze di organico medico e infermieristico addetto a tali prestazioni nella stessa azienda sanitaria, sono la causa dell'allungarsi dei tempi di attesa. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Mastacchi

 

8082 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere per risolvere la situazione di emergenza causata dall'eccessivo accumulo di detriti legnosi presso il ponte Bastia sul fiume Reno. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Fabbri

 

8083 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle irregolarità riscontrate dall'associazione Animal Liberation nel canile-gattile di Finale Emilia (MO) da cui sarebbero spariti 158 animali. A firma della Consigliera: Zamboni

 

8085 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Regione ha posto in essere per fare fronte ai danni generati dalla presenza del granchio blu, in particolare ai problemi occupazionali delle comunità di Goro e Comacchio (FE). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8086 -  Interrogazione a risposta scritta circa i recenti disservizi accaduti sulla linea ferroviaria Bologna – Poggio Rusco e la mancata comunicazione nei confronti dei passeggeri. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8091 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia stata avviata una valutazione per identificare i possibili ambiti di intervento per permettere, previo intervento legislativo, agli enti pubblici economici regionali e/o le società partecipate di acquisire i crediti fiscali derivanti dal Superbonus 110%. A firma del Consigliere: Costa

 

8093 -  Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da adottare a sostegno del settore della venericoltura di Goro e Comacchio, con particolare riguardo alla possibilità di affidare temporaneamente aree non utilizzate da almeno due anni a quanti hanno aree in concessione non più produttive a causa della presenza del granchio blu e delle macroalghe. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8099 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'attività di prevenzione e controllo svolta dalla Regione negli anni 2022 e 2023 in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, con particolare riferimento ai cantieri edili. A firma del Consigliere: Facci

 

8104 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare al fine di salvare la fauna ittica presente sotto la traversa posta sul fiume Reno, afferente all'impianto idroelettrico "Pioppe di Salvaro", e messa a rischio da un intervento di manutenzione straordinaria. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8112 -  Interrogazione a risposta scritta circa le conseguenze per il territorio regionale della nuova deroga, stabilita da parte della Commissione europea, alla messa a riposo dei terreni agricoli. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8127 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia la situazione dei cantieri del BUL relativamente ai comuni del territorio della provincia di Piacenza, sia in progettazione che in esecuzione, nonché la velocità di connessione che i suddetti comuni potranno raggiungere a lavori ultimati, ovvero al termine del 2026. A firma del Consigliere: Molinari

 

8134 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al recente allagamento del sottopasso della stazione di Borgo Val di Taro (PR), che impedisce agli utenti di effettuare in sicurezza l'accesso ai binari. A firma del Consigliere: Daffadà

 

8136 -  Interrogazione a risposta scritta relativa a due farmacie ospedaliere dell'Ausl della Romagna, che, secondo alcune segnalazioni, risulterebbero chiuse. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8144 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se è intenzione della Giunta regionale adeguare il Piano Regionale di Prevenzione Vaccinale (PRPV) al Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV), per quanto riguarda la vaccinazione anti HPV. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini

 

8159 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere l'esito della ricognizione compiuta dalla Giunta regionale sulla situazione dei parcheggi presso ogni struttura ospedaliera pubblica o convenzionata e per sapere se l'area a parcheggio nel nuovo complesso in via di realizzazione, presso il Policlinico Sant'Orsola di Bologna, destinata a degenti e famiglie, sarà gratuita o a pagamento. A firma del Consigliere: Facci

 

8162 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se esista un cronoprogramma dei lavori e quali siano le tempistiche di realizzazione del nuovo Ospedale di Carpi (MO). A firma del Consigliere: Bargi

 

8164 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire ad Agrea (Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura) il fabbisogno di personale formato, necessario per poter assicurare agli agricoltori i pagamenti dei premi, dei contributi e degli aiuti previsti dalle disposizioni comunitarie, nazionali e regionali. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8197 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al trasferimento della sede e delle attività di ENEA - Centro Ricerche Bologna, con particolare attenzione alla realizzazione del progetto "Sorgentina RF" e alle sue ricadute occupazionali nel territorio dell'Appennino. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8201 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al progetto per la realizzazione di una Anatomia Patologica Unica della Romagna. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Liverani

 

8205 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere l'esito dell'incontro che, secondo notizie di stampa, si sarebbe tenuto lo scorso 12 marzo, tra Regione Emilia-Romagna, Ausl e Azienda ospedaliera Universitaria di Modena, sul tema delle risorse da destinare al personale sanitario. A firma del Consigliere: Bargi

 

8209 -  Interrogazione a risposta scritta circa i dati relativi all'invio dell'automedica per il soccorso di pazienti in codice rosso. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Catellani, Stragliati, Bergamini, Rainieri, Delmonte, Occhi

 

8215 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle tempistiche previste per la presentazione all'Assemblea legislativa delle Linee di indirizzo per le aziende sanitarie e del Piano per ridurre le liste d'attesa. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Bergamini, Stragliati

 

8227 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere la tempistica prevista per il trasferimento del CAU di Fornovo di Taro (PR) presso la struttura individuata come sua sede definitiva e per garantirne la piena operatività h24, sette giorni su sette. A firma del Consigliere: Rainieri

 

8282 -  Interrogazione a risposta scritta riguardo le norme che regolano le certificazioni ISO 9001:2015, con particolare riferimento all'Azienda Usl di Bologna - IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

In data 3 aprile 2024 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, ambiente, mobilità”, alle interrogazioni oggetti nn. 8165 e 8171:

 

8165 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere la causa dei disservizi al trasporto ferroviario nella tratta Bologna-Porretta tra il 24 febbraio e il 5 marzo scorsi, nonché per conoscere l'esito della valutazione circa la fattibilità tecnico-economica del raddoppio, sulla linea "Porrettana", della tratta Casalecchio / Sasso Marconi, previsto nel Prit 2025, e relativi valori economici. A firma del Consigliere: Facci

 

8171 -  Interrogazione a risposta orale in Commissione per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere per risolvere in maniera definitiva il problema della sicurezza e per garantire ai cittadini dei comuni della Bassa Romagna un servizio di trasporto ferroviario o, in alternativa, un servizio di TPL sostenibile sul piano economico, ambientale e sociale. A firma delle Consigliere: Dalfiume, Rontini

 

In data 11 aprile 2024 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche per la salute e politiche sociali”, alle interrogazioni oggetti nn. 8077, 8160:

 

8077 - Interrogazione a risposta orale in Commissione per conoscere il giudizio della Giunta sull'investimento, in controtendenza rispetto ai CAU, dell'Ausl di Bologna per la realizzazione di un "Open Space", destinato ai pazienti con codici verdi e bianchi presso il Pronto Soccorso dell'ospedale Maggiore. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

8160 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quale sia l'esatto progetto di ristrutturazione del "vecchio" ospedale di Porretta Terme e quale la destinazione finale dei locali interessati e se la ristrutturazione prevista contrasti con la riorganizzazione degli spazi contemplata nell'analisi tecnica di fattibilità per la riapertura del punto nascita di Porretta. A firma del Consigliere: Facci

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 113, comma 5 del Regolamento interno, circa la mancata risposta da parte della Giunta nei termini previsti alle interrogazioni oggetti:

 

7938 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda introdurre il Garante regionale dei diritti degli anziani, una figura con il compito di verificare che gli anziani abbiano facile accesso ai servizi sociali e sanitari, che siano messi nella condizione di interagire agevolmente con le istituzioni pubbliche e possano partecipare attivamente alla vita comunitaria. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Stragliati

 

7939 -  Interrogazione a risposta scritta relativa a problemi idraulici e di manutenzione del torrente Senio in località Riolo Terme, lungo la strada provinciale 306 direzione Riolo Terme-Casola Valsenio, a ridosso del cosiddetto "ponte della chiusa". A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7953 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se siano previsti ulteriori interventi sul Rio Grande presso il Mulino Cavulla nel comune di Fontanelice (BO), oltre a quelli già eseguiti. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 7 prot. PG/2024/9874 del 15 Aprile 2024)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

 

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