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Legislatura IX - Commissione I - Verbale del 24/11/2010 pomeridiano

    Testo

                                Verbale n. 16
    Seduta del 24 novembre 2010
    Il giorno 24 novembre 2010 alle ore 14.30 si è riunita presso la
    sede dell'Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
    Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali, convocata con
    nota prot. n. 34203 del 18 novembre 2010, integrata con nota prot.
    n. 34704 del 23 novembre 2010.
    Partecipano alla seduta i Consiglieri:
    Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
    LOMBARDI Marco Presidente PDL - Popolo della 5 presente
    Libertà
    FILIPPI Fabio Vicepresidente PDL - Popolo della 1 presente
    Libertà
    VECCHI Luciano Vicepresidente Partito Democratico 4 presente
    BARBATI Liana Componente Italia dei Valori - 4 assente
    Lista Di Pietro
    BIGNAMI Galeazzo Componente PDL - Popolo della 3 assente
    Libertà
    BONACCINI Stefano Componente Partito 2 presente
    Democratico
    DEFRANCESCHI Andrea Componente Movimento 5 Stelle 2 presente
    Beppegrillo.it
    FERRARI Gabriele Componente Partito Democratico 2 presente
    MANFREDINI Mauro Componente Lega Nord Padania 4 presente
    Emilia e Romagna
    MEO Gabriella Componente Sinistra Ecologia 2 presente
    Libertà - Idee Verdi
    MONARI Marco Componente Partito Democratico 4 presente
    MONTANARI Roberto Componente Partito Democratico 2 presente
    MONTANI Daniela Componente Partito Democratico 2 presente
    MORICONI Rita Componente Partito Democratico 2 presente
    MUMOLO Antonio Componente Partito Democratico 2 presente
    NOE' Silvia Componente UDC - Unione di Centro 1 presente
    PARIANI Anna Componente Partito Democratico 4 presente
    POLLASTRI Andrea Componente PDL - Popolo della 2 presente
    Libertà
    SCONCIAFORNI Roberto Componente Federazione 2 assente
    della Sinistra
    Il consigliere Thomas CASADEI sostituisce la consigliera Montani.
    E' presente la Vicepresidente della Giunta, Assessore a Finanze,
    Europa, cooperazione con il sistema delle autonomie, valorizzazione
    della montagna, regolazione dei servizi pubblici locali,
    semplificazione e trasparenza, politiche per la sicurezza Simonetta
    Saliera
    Partecipano ai lavori della Commissione: Soldati (Resp. Serv.
    Bilancio e finanze), Bellei (Serv. Bilancio e finanze), Celletti
    (Serv. informazione AL)
    Presiede la seduta: Marco Lombardi
    Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli
    Resocontista: Laura Sanvitale
    Il presidente LOMBARDI dichiara aperta la seduta.
    Sono presenti i consiglieri, Bonaccini, Casadei, Defranceschi,
    Ferrari, Filippi, Lombardi, Manfredini, Monari, Montanari, Meo,
    Moriconi, Mumolo, Noè, Pariani, Pollastri e Vecchi.
    Il presidente LOMBARDI propone di anticipare al primo punto
    dell'ordine del giorno l'illustrazione del bilancio previsionale
    2011 e della relativa legge finanziaria regionale e la nomina dei
    relatori dei tre progetti di legge ogg. 747, 748 e 749.
    La Commissione concorda.
    747 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Legge
    finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R.
    15/11/2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di
    previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
    2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013 (delibera di Giunta n.
    1703 del 15 11 10)
    748 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Bilancio di
    previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
    2011 e Bilancio pluriennale 2011-2013 (delibera di Giunta n. 1704
    del 15 11 10)
    749 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Patto di
    Stabilità Territoriale della Regione Emilia-Romagna (delibera di
    Giunta n. 1705 del 15 11 10)
    Il presidente LOMBARDI, richiamata l'illustrazione del progetto di
    legge sul patto di stabilità territoriale già svolta nella scorsa
    seduta, informa che, sulla base di un calendario già noto alla
    Commissione, il 30 novembre prossimo si potrebbe valutare la
    possibilità di esaminarne e votarne gli articoli, in modo tale da
    poter affrontare successivamente, con le consultazioni della società
    regionale già svolte, il bilancio e il progetto di legge sul
    personale.
    Cede quindi la parola alla vicepresidente della Giunta regionale.
    La vicepresidente SALIERA illustra la manovra 2011, sulla base della
    relazione di accompagnamento ai testi, affrontando
    contemporaneamente i due temi, finanziaria e bilancio, in quanto la
    legge finanziaria regionale comprende quella parte di normative che
    sostengono i capitoli di bilancio, in particolare quelli che leggi
    specifiche di settore rinviano alla legge finanziaria. Dunque nella
    finanziaria non si trovano tutte le norme a sostegno dei singoli
    capitoli, ma solo quegli stanziamenti dove è necessario costruire la
    norma ai fini della previsione delle leggi di settore.
    Per la predisposizione del bilancio 2011 e del pluriennale
    2011-2013, la Giunta regionale ha dovuto tener conto di due elementi
    indispensabili: la situazione economica italiana e regionale e la
    manovra estiva, con le conseguenti normative in tema
    economico-finanziario: la legge di stabilità e le norme relative al
    patto di stabilità.
    La presentazione del progetto di bilancio 2011 e pluriennale
    2011-2013 e la sua approvazione entro i termini di legge avviene in
    un momento di ancora forte incertezza e difficoltà dell'economia
    italiana ed emiliano-romagnola. Come indicato dalla Banca d'Italia,
    infatti, la crescita dell'economia mondiale ha dato segni di
    decelerazione nel corso dell'estate e le proiezioni del Fondo
    monetario internazionale prefigurano un'attività economica segnata
    da una minore vivacità nel secondo semestre e da un ulteriore, lieve
    rallentamento nel 2011, sia nei Paesi avanzati, sia in quelli
    emergenti.
    In particolare, per la Regione Emilia-Romagna, secondo il rapporto
    della Banca d'Italia del novembre 2010, dopo una caduta del PIL
    stimata in circa il 6 per cento nel 2009, nella prima parte
    dell'anno si è avviato un moderato recupero dell'economia regionale.
    La domanda interna regionale rimane molto fragile: l'aumento in atto
    nei prezzi al consumo e la persistente debolezza del mercato del
    lavoro peseranno ulteriormente sul potere d'acquisto delle famiglie
    che vedranno per il terzo anno consecutivo una caduta.
    Passano da positive a negative (rispetto a maggio), in relazione
    agli effetti della manovra nazionale di bilancio approvata a luglio,
    le variazioni attese per i consumi delle amministrazioni pubbliche,
    più pesanti nel 2011, con una riduzione pari allo 0,5 per cento.
    Evoluzioni analoghe si ipotizzano sia per il Nord Est che per il
    paese.
    In Emilia-Romagna il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre
    2010 è il 5,8 per cento (0,4 punti percentuali in meno rispetto al
    trimestre precedente), con percentuale inferiore di tre punti
    rispetto alla media italiana. In un anno si sono persi 33 mila posti
    di lavoro, tutti di lavoro dipendente. Le persone in cerca di
    occupazione sono 120 mila. Ad oggi i lavoratori potenzialmente
    interessati alla cassa integrazione straordinaria e in deroga sono
    96 mila. Se non ci fossero coperture e le imprese dovessero
    licenziare, la perdita di posti di lavoro oscillerebbe tra 50 e 60
    mila (solo quelli in deroga sono 25 mila). Le persone iscritte alle
    liste di mobilità sono 21 mila.
    Secondo un'indagine di Unioncamere, nel secondo trimestre del 2010
    si è arrestata la fase recessiva in atto dall'estate del 2008. Gli
    indicatori sono tornati positivi, ma occorre sottolineare che il
    confronto è avvenuto rispetto a un anno, il 2009, che aveva
    registrato pesanti ridimensionamenti dell'attività.
    Il ritorno alla situazione precedente alla crisi sarà lento, ma le
    basi sono state già gettate. La produzione dell'industria in senso
    stretto dell'Emilia-Romagna è cresciuta in volume del 2,2 per cento
    rispetto al secondo trimestre del 2009, in controtendenza rispetto
    al trend negativo dell'11,1 per cento riscontrato nei dodici mesi
    precedenti.
    La moderata ripresa produttiva non ha tuttavia visto il concorso di
    tutte le classi dimensionali. Il maggiore sostegno alla crescita
    complessiva è pertanto venuto dalle imprese più strutturate, da 50 a
    500 dipendenti, la cui produzione è aumentata tendenzialmente del
    3,3 per cento, a fronte del trend negativo del 9,3 per cento, in
    quanto in una fase di ripresa della domanda estera, queste imprese,
    più orientate all'export, sono risultate più favorite rispetto alle
    altre (piccole e medie imprese) più sbilanciate verso il mercato
    interno.
    Anche in ambito settoriale, non tutti i settori hanno evidenziato
    aumenti: l'industria alimentare ha fatto registrare una diminuzione
    dello 0,5 per cento ed anche il sistema moda sta vivendo una fase
    recessiva. Vi sono incrementi nei rimanenti settori delle altre
    manifatturiere : industrie meccaniche, elettriche, mezzi di
    trasporto e industrie di metalli, che comprendono larghi strati
    della subfornitura meccanica. Il fatturato ha ricalcato quanto
    registrato per la produzione.
    In questo contesto di difficoltà e incertezza, la predisposizione
    del bilancio della Regione deve tener conto dei contenuti della
    manovra finanziaria del Governo per gli anni 2011-2013 emanata
    nell'estate 2010 (decreto-legge n. 78 convertito con modificazioni),
    ma anche della legge di stabilità presentata in data 15 ottobre
    2010, delle nuove regole per il patto di stabilità interno e del
    contenuto del maxi-emendamento alla legge di stabilità attualmente
    in discussione al Parlamento.
    La manovra correttiva statale dei conti pubblici per gli anni
    2010-2013: si tratta di un provvedimento presentato d'urgenza in
    assenza della preventiva approvazione della decisione di finanza
    pubblica e della necessaria condivisione delle regioni in sede di
    Conferenza permanente, in ordine al metodo ed alla dimensione
    finanziaria della manovra. La manovra, per un ammontare netto di
    24,936 miliardi per il triennio 2010-2012 (nel 2008 fu pari a 16,3
    miliardi, mentre nel 2009-2011 è stata di 36,3 miliardi), incide
    pesantemente sulla finanza e sui bilanci delle Regioni.
    Le conseguenze più significative, a partire dal 2011, della suddetta
    manovra sul bilancio delle Regioni sono: la riduzione del fondo
    sanitario regionale; l'inasprimento delle regole del patto di
    stabilità interno; i tagli di trasferimenti dal bilancio dello Stato
    di 4 miliardi nel 2011 e di 4,5 miliardi a partire dal 2012;
    l'ulteriore taglio del 10 per cento dei trasferimenti della legge n.
    59 del 1997 (i DPCM ex Bassanini) per quelle Regioni che non abbiano
    attuato quanto previsto dall'articolo 3 del decreto-legge n. 2 del
    2010 (e cioè l'obbligo per le amministrazioni regionali di stabilire
    compensi ai consiglieri in misura non superiore a quelli spettanti
    ai membri del Parlamento) e che non abbiano aderito volontariamente
    alle regole di riduzione delle spese di cui ai commi da 7 a 14
    dell'articolo 6 (studi, incarichi, consulenze, relazioni pubbliche,
    mostre, pubblicità, rappresentanza, sponsorizzazioni, missioni,
    formazione, autoveicoli).
    Tali risorse vengono accantonate (articolo 6, comma 20) in un
    apposito fondo per essere successivamente svincolate a favore di
    quelle Regioni che avranno ottemperato a quanto sopra.
    La riduzione riguarda, anche, i trasferimenti relativi a funzioni
    trasferite o delegate alle Regioni. Spese, quindi, in precedenza
    sostenute dallo Stato a fronte dell'esercizio di funzioni che sono
    state trasferite o delegate dallo Stato alle Regioni contestualmente
    al trasferimento delle relative risorse.
    Tale riduzione compromette l'esercizio di funzioni fondamentali, in
    materia di trasporto pubblico locale su ferro e su gomma, di
    viabilità, ambiente, incentivi alle imprese, mercato del lavoro,
    protezione civile, ecc.
    Il taglio delle risorse si accompagna inoltre a misure di risparmio
    e contenimento della spesa pubblica tra cui il taglio dell'80 per
    cento delle spese per studi ed incarichi di consulenza e delle spese
    per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e
    rappresentanza, a cui si aggiunge (articolo 9) il contenimento delle
    spese in materia di impiego pubblico: trattamenti economici,
    turnover del personale, servizio sanitario nazionale, limitazione
    delle spese per il personale precario nelle P.A., limiti alle
    assunzioni nelle società pubbliche, riduzione del trattamento
    economico complessivo ai dirigenti, limiti alle assunzioni per gli
    enti di nuova istituzione non derivanti da accorpamento o fusione.
    Inoltre, sono previste ulteriori sanzioni in caso di mancato
    rispetto del patto di stabilità: le Regioni dovranno versare allo
    Stato, entro 60 giorni dal termine per la certificazione, un importo
    corrispondente alla differenza tra il risultato registrato e
    l'obiettivo programmato. Oltre all'inasprimento delle sanzioni è
    previsto l'annullamento degli atti con cui si è deciso di non
    rispettare il patto di stabilità, un piano di rientro ad opera del
    presidente, in qualità di commissario ad acta ed inoltre un
    possibile blocco dei trasferimenti a Regioni con eccessivi deficit
    di bilancio (non è certo il caso dell'Emilia-Romagna).
    Per quanto riguarda la suddivisione dei 4 miliardi di tagli per il
    2011 e dei 4,5 miliardi dal 2012 in poi, si può far riferimento, a
    differenza delle discussioni di qualche giorno fa svolte in
    Assemblea legislativa, alla proposta della Conferenza permanente dei
    Presidenti che ha previsto per tutte le Regioni la quantità dei
    tagli e quindi per la Regione Emilia-Romagna risulta pari a 346
    milioni nel 2011, che diventano 390 milioni nel 2012 e successivi a
    legislazione invariata. Dall'esame della legge di stabilità (dalla
    quale ci si aspettava qualcosa di più e di diverso, soprattutto in
    particolare per quanto riguarda le Regioni, cosa che non è avvenuta
    né nella proposta della legge di stabilità, né nel maxiemendamento),
    si rileva, inoltre, il mancato finanziamento del fondo per la non
    autosufficienza di 400 milioni di euro. Ciò comporta, quindi, che la
    riduzione delle risorse nell'anno 2011 sale a 4,4 miliardi di euro
    e, dal 2012, sale a 4,9 miliardi di euro, escludendo da tale calcolo
    la riduzione del comparto sanità.
    Per quanto riguarda poi il patto di stabilità interno, in modo
    speculare rispetto al taglio dei trasferimenti erariali, il
    provvedimento del Governo prevede anche un abbattimento dei tetti di
    spesa.
    Le spese finali in termini di competenza finanziaria di ogni Regione
    non possono essere superiori, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e
    2013, alla media delle corrispondenti spese finali del triennio
    2007-2009 ridotta delle seguenti percentuali: 12,3% per l'anno 2011;
    14,6% per l'anno 2012 e 15,5% per l'anno 2013. In termini di cassa,
    la riduzione sarà del 13,6% nell'anno 2011; di 16,3% nel 2012; di
    17,2 % nel 2013. Tutto questo, mentre l'Europa impone vincoli
    stringenti nei tempi di pagamento della pubblica amministrazione
    verso i propri fornitori, portandoli ad un massimo di 30 giorni,
    azione peraltro assolutamente condivisibile, ma poco perseguibile
    nell'attuale situazione italiana.
    Nella predisposizione del progetto di bilancio 2011 e pluriennale
    2011-2013 la Giunta ha tenuto conto dei vincoli contenuti nelle
    disposizioni statali in vigore, anche per assicurare il mantenimento
    del riferimento ai tetti di spesa per il coinvolgimento delle
    Regioni nel rispetto dei vincoli imposti dal patto di stabilità
    interno.
    Pur in un quadro di incertezze normative da parte dello Stato, la
    Regione, per evitare l'esercizio provvisorio, intende approvare il
    bilancio di previsione 2011 e la legge finanziaria ad esso collegata
    entro la fine dell'anno.
    Per rispondere all'attuale situazione di crisi, servono scelte di
    medio e lungo periodo capaci di affrontare in modo adeguato i grandi
    cambiamenti in atto, attrezzandosi per quella che sarà l'economia
    del futuro.
    Con questa consapevolezza la Regione ha sottoscritto nel 2009 con le
    istituzioni e le parti sociali un patto contro la crisi, rinnovato
    nel 2010, decidendo di investire sulle capacità e le competenze
    delle persone, per mantenere il livello competitivo dell'economia
    regionale e la coesione sociale, nel presupposto che competitività e
    coesione sociale si rafforzano vicendevolmente e quindi
    salvaguardando insieme capacità produttive e lavoro, occupazione e
    capacità professionali, sicurezza sociale, allo scopo di individuare
    e promuovere concretamente le scelte per rilanciare una nuova fase
    di sviluppo, ancora più equa e solidale.
    I principi ispiratori della manovra di bilancio 2011-2013 possono
    essere così sintetizzati: invarianza della pressione fiscale,
    contenimento delle spese di funzionamento, conferma delle scelte
    fondamentali del programma di mandato attivate dall'inizio della
    legislatura regionale.
    Per il 2011 la Regione Emilia-Romagna manterrà invariata la propria
    leva fiscale autonoma quindi non aumenterà la pressione fiscale e
    non introdurrà ticket per la sanità, pur garantendo l'obiettivo
    prioritario di consolidare il livello dei servizi da assicurare alla
    comunità regionale.
    Il versante delle entrate è caratterizzato, ancora una volta,
    dall'incertezza sul sistema di finanziamento e dall'opacità del
    meccanismo perequativo che hanno reso ancor più difficoltosa
    l'individuazione delle risorse da destinare al finanziamento degli
    interventi e delle attività istituzionali.
    Il sistema di finanziamento delle Regioni, dopo nove anni
    dall'intervenuta riforma del Titolo V, Parte II, della Costituzione,
    in forza della legge costituzionale n. 3 del 2001 e dopo un periodo
    di studio e sperimentazione e la formulazione di proposte di legge
    già nel corso della precedente legislatura, sarà profondamente
    modificato dalla legge delega n. 42 del 2009, ma, ancora per il
    2011, sarà disciplinato dal decreto legislativo n. 56 del 2000, fino
    alla completa attuazione della legge delega sul federalismo fiscale.
    I decreti legislativi attuativi della sopracitata legge delega, che
    definiranno il nuovo assetto dei rapporti economico-finanziari tra
    lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, verranno emanati entro 24
    mesi dall'entrata in vigore della legge, e quindi entro maggio del
    prossimo anno si completeranno tutte le leggi delega.
    Lo stock del debito a carico della Regione si riduce rispetto
    all'anno precedente (-57,36 milioni di euro).
    La Regione Emilia-Romagna è, tra le Regioni a statuto ordinario,
    quella che presenta il più basso indebitamento pro capite e il più
    basso indebitamento su PIL regionale.
    La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti nel referto
    deliberato il 13 ottobre 2010 attesta la corretta gestione
    finanziaria dell'ente e la conseguente solidità strutturale dei
    conti di bilancio, che ha permesso il rigoroso controllo delle
    dinamiche del debito con riduzione dello stock e il ricorso a
    risorse proprie per finanziare le spese d'investimento e che
    permette di governare meglio il processo di cambiamento che porterà
    alla realizzazione della struttura federalista dello Stato. Si può
    condividere l'opinione della Corte, ma in presenza della manovra
    estiva non è più così.
    La positività della gestione economico-finanziaria del bilancio
    regionale, in un quadro nazionale di finanza pubblica complesso e
    non privo di elementi di grave criticità, consente alla Regione di
    ridurre i sacrifici imposti dalla manovra finanziaria statale per
    continuare a garantire la qualità dei servizi ai cittadini. Nel
    contesto definito dai principi ispiratori è possibile individuare
    quattro specifiche priorità di spesa:
    - salvaguardia del potere d'acquisto delle famiglie attraverso il
    consolidamento e il potenziamento degli interventi sullo stato
    sociale e le politiche di contenimento tariffario;
    - strumenti utili a fronteggiare gli effetti della crisi
    economica, lavorando fianco a fianco con il sistema della
    rappresentanza istituzionale, economica e sociale anche attraverso
    misure per la competitività del sistema produttivo, finanziando
    interventi mirati in grado di ottimizzare l'effetto leva e
    valorizzare la sinergia con gli strumenti di altri soggetti (sistema
    confidi, sistema bancario) con particolare attenzione alla green
    economy;
    - interventi a favore delle politiche di mobilità in un'ottica di
    sviluppo sostenibile;
    - investimenti infrastrutturali finanziati con la quota regionale
    del programma nazionale FAS.
    Per quanto riguarda poi la spesa di funzionamento della macchina
    regionale, la Giunta intende proseguire nelle azioni di riordino,
    razionalizzazione e contenimento già realizzate negli scorsi anni e
    che vengono ulteriormente rafforzate, pur continuando nel lavoro
    dell'innalzamento dell'efficienza, concentrandosi sulla
    semplificazione amministrativa, sull'alleggerimento delle procedure
    burocratiche e sul costante miglioramento della governance.
    La spesa di funzionamento prevista per il bilancio 2011 risulta
    inferiore dell'8,3 per cento rispetto a quella del bilancio 2010,
    con un risparmio di 33,3 milioni di euro.
    Le riduzioni hanno interessato, in linea generale, tutte le
    tipologie di spesa concentrandosi, in particolare, su alcune voci
    riferite a spese di rappresentanza, spese per studi e consulenze,
    spese per convegni e congressi, spese per locazioni passive, spese
    accessorie del personale e spese per la comunicazione. Tali
    riduzioni sono in linea con le disposizioni fissate dall'articolo 6
    del decreto-legge 78 del 2010.
    Dal riassetto dei livelli istituzionali regionali è inoltre derivato
    un margine di economia con riferimento alle spese per l'esercizio
    amministrativo delle deleghe. Anche dalla modifica effettuata alla
    legge regionale n. 42 del 1995 sul trattamento indennitario agli
    eletti alla carica di consigliere regionale, approvata con la legge
    finanziaria adottata con l'assestamento del 2010, che ha modificato
    le modalità di corresponsione delle indennità di missione ai
    consiglieri e assessori regionali, derivano riduzioni alle spese di
    funzionamento.
    Sono stati inoltre ridotti i contributi di funzionamento di enti,
    aziende e agenzie regionali, ottenendo un risparmio complessivo di
    5,1 milioni di euro (-11,4% rispetto al 2010).
    Ulteriori azioni di risparmio sono disposte attraverso una verifica
    dettagliata nelle singole voci di spesa destinate alle politiche
    regionali, per un importo complessivo di 5,5 milioni di euro. In
    particolare, le riduzioni hanno riguardato i finanziamenti alle
    società regionali per i programmi di attività (-18,6%), per le
    iniziative di cooperazione internazionale (-34,9%), e a favore
    dell'emigrazione e immigrazione (-26,8%), comprese le consulte.
    Questi sono risparmi non ripetibili per il prossimo anno, vale a
    dire che una volta tagliati, quando dovremo affrontare il bilancio
    2012 ancora più severo a legislazione invariata, non ci saranno più.
    Le misure complessivamente destinate dalla Regione a fronteggiare
    la crisi economica richiedono inoltre il rinnovo del patto per
    attraversare la crisi, la cui misura più rilevante è costituita dal
    finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, di cui parte a
    carico dello Stato e parte a carico del programma regionale fondo
    sociale europeo.
    Le risorse complessivamente destinate alle politiche sociali e ai
    servizi educativi per l'infanzia sono di 81,49 milioni di euro, di
    cui 22 milioni di euro, in continuità al 2010, sono previsti per
    supportare gli Enti locali nello sforzo di mantenere un adeguato
    livello di servizi.
    Il fondo sociale regionale straordinario, riconfermato nel 2011
    integrando la programmazione territoriale corrente, sostiene
    complessivamente il sistema dei servizi sociali e sarà in parte
    finalizzato all'avvio di un programma attuativo a tutela dei minori,
    risultando questa l'area di maggior sofferenza a livello locale.
    Tale programma da un lato si pone l'obiettivo di contribuire
    all'omogeneizzazione dei livelli di assistenza garantiti a livello
    territoriale nell'ambito di un sistema integrato di interventi e
    servizi per l'infanzia e l'adolescenza, dall'altro consente il
    potenziamento delle azioni relative ad aree di bisogno critiche,
    connotate ormai dal carattere dell'emergenza, ed in particolare:
    interventi di prevenzione mirati al sostegno della genitorialità,
    dell'età della adolescenza e preadolescenza, prevenzione dai rischi
    di abbandono o maltrattamento, potenziamento dell'accoglienza anche
    mediante l'istituto dell'affido.
    La crisi economica, che ha investito a partire dal 2009 anche la
    Regione Emilia-Romagna, ha prodotto in questi anni un forte aumento
    di domanda di servizi alla persona da parte della popolazione, in
    particolare dei soggetti più deboli.
    Questa crescente pressione sui servizi si accompagna a una diminuita
    disponibilità complessiva di risorse a valere sui bilanci comunali,
    dovuta anche alla progressiva riduzione avvenuta negli ultimi anni
    dei trasferimenti statali finalizzati al sostegno delle politiche
    sociali.
    Nel 2011 la sanità in Emilia-Romagna può contare non solo sui 7.905
    milioni di euro provenienti dal fondo sanitario, ma anche sui 150
    milioni di euro che derivano dalla manovra del bilancio regionale
    che consentono alla Regione il mantenimento dell'equilibrio della
    spesa del servizio sanitario come obiettivo prioritario di sistema,
    confermando i principi di qualità, adeguatezza e appropriatezza
    delle prestazioni sanitarie.
    Un servizio sanitario regionale che, forte dei buoni risultati,
    intende continuare nel miglioramento e nel contributo che può dare
    alla costruzione del welfare universalistico e solidale previsto dal
    piano sociale e sanitario, la cui programmazione, basata
    sull'integrazione delle politiche, dei servizi e degli operatori
    sanitari e sociali, è attuata in tutti i territori con l'attiva
    partecipazione delle istituzioni locali attraverso le conferenze
    territoriali sociali e sanitarie e i comitati di distretto.
    Viene inoltre incrementato il fondo regionale per la non
    autosufficienza, di ulteriori 31 milioni di euro (perché tagliati
    dai 400 milioni, confermati non solo dalla manovra estiva, ma anche
    dalla legge di stabilità; e quindi la manovra regionale, con propri
    fondi, rimette 31 milioni che lo Stato non dà), con l'obiettivo di
    rispondere ai bisogni delle persone non autosufficienti - anziani e
    persone con gravi e gravissime disabilità - e di chi accanto a loro
    vive e se ne prende cura, prevedendo finanziamenti per lo sviluppo
    di servizi socio-sanitari dedicati.
    Prosegue inoltre l'impegno della Regione a sostegno del programma di
    investimenti per la realizzazione, ristrutturazione, acquisto,
    completamento di strutture, relativi impianti e attrezzature, nonché
    di tecnologie a destinazione sanitaria, anche al fine
    dell'adeguamento alle normative in tema di sicurezza e
    accreditamento del patrimonio sanitario e socio-assistenziale, che
    potrà contare su 380,31 milioni di euro.
    Sono confermate le risorse destinate al settore della cultura,
    sport e tempo libero (per il bilancio 2011 ammontano
    complessivamente a 51,09 milioni di euro), con particolare
    attenzione anche alle politiche per i giovani.
    La Regione fa delle politiche culturali un elemento qualificante
    della sua azione di governo: la cultura come elemento di
    democratizzazione e di socializzazione per fasce sempre più estese
    della popolazione.
    In tema di sicurezza, la Regione, oltre a proseguire gli interventi
    per la qualificazione della polizia locale, ha in programma un
    progetto di legge per le misure di prevenzione della criminalità
    organizzata e mafiosa (la proposta sarà presentata all'esame
    dell'Assemblea legislativa a gennaio) e per la promozione della
    legalità, con un iniziale finanziamento di 1 milione di euro, dando
    priorità ai progetti di scambio di informazione, di monitoraggio, di
    formazione e per il sostegno ai Comuni nel riutilizzo dei beni
    confiscati.
    Come i dati congiunturali evidenziano, la struttura produttiva
    dell'Emilia-Romagna risulta colpita dalla crisi e occorreranno tempi
    lunghi perché la ripresa possa manifestarsi e arrivare in modo
    diffuso alle imprese del territorio, specie a quelle di più piccole
    dimensioni e tutto questo potrà determinare conseguenze negative di
    rilievo sull'occupazione. Per questo motivo la Regione ha
    individuato misure specifiche per migliorare la competitività del
    sistema produttivo e per contribuire ad arginare gli effetti della
    crisi economica.
    Per il sostegno allo sviluppo dell'economia regionale, per i settori
    attività produttive, commercio e turismo sono previste risorse
    complessive per 477,48 milioni di euro, comprese le risorse del
    programma operativo regionale FESR 2007-2013.
    La Regione punterà su tre obiettivi di fondo:
    - sviluppo della ricerca e del trasferimento tecnologico al sistema
    produttivo, attraverso la rete dei tecnopoli, in grado di accrescere
    le opportunità di conoscenza del sistema produttivo imprenditoriale
    regionale e la competitività territoriale;
    - internazionalizzazione delle imprese e del sistema regionale nel
    suo complesso, per una più incisiva penetrazione dei prodotti nei
    mercati esteri e per costruire azioni in grado di attrarre capitali
    e intelligenze;
    - sostenibilità dello sviluppo e orientamento verso l'economia
    verde, in grado di introdurre nei processi e nei prodotti la cultura
    della sostenibilità.
    Per quanto concerne specificamente il turismo e il commercio,
    saranno fondamentali la qualità dei prodotti e dell'accoglienza,
    l'attenzione al rispetto dell'ambiente e del territorio e la
    capacità di rendere compatibili tradizione e innovazione.
    L'obiettivo nei prossimi anni sarà quello di innovare il prodotto
    turistico, per affermare il ruolo strategico nel contesto
    dell'economia regionale.
    Per quanto riguarda la pesca, la Regione intende proseguire
    all'attuazione del Programma operativo 2007-2013 del Fondo Europeo
    della Pesca - FEP - in un percorso diretto alla tutela delle risorse
    della pesca, alla modernizzazione del settore marittimo e del
    settore delle acque interne.
    Per il settore del trasporto pubblico locale e dei sistemi di
    mobilità sono complessivamente destinati 998,49 milioni di euro per
    promuovere un sistema integrato di mobilità, in cui il trasporto
    collettivo deve rivestire un ruolo centrale per la sostenibilità
    ambientale, lo sviluppo civile ed economico e la coesione sociale.
    Per quanto riguarda le spese di investimento, pari a 566,94 milioni
    di euro nel triennio 2011-2013, gli obiettivi sono di realizzare il
    quadro infrastrutturale già pianificato, che comprende la
    realizzazione della prima autostrada regionale, la Cispadana e la
    riqualificazione delle infrastrutture esistenti.
    Allo scopo di riequilibrare il sistema di trasporto delle merci,
    sviluppando quello ferroviario, in modo da ridurre l'inquinamento
    ambientale e aumentare la sicurezza della circolazione, si
    confermano, anche per il 2011, le risorse, pari a 3 milioni di euro
    a disposizione di tutte le imprese logistiche e ferroviarie. La
    condizione è che queste ultime scontino il contributo dallo schema
    tariffario applicato ai clienti.
    Prosegue inoltre l'impegno della Regione per la casa e la
    riqualificazione urbana, con complessivi 410,14 milioni di euro, per
    far rinascere edifici, piazze, centri storici, e per garantire la
    sicurezza nelle città (illuminazione, videosorveglianza, campagne di
    educazione, ecc.).
    Inoltre, per far fronte alle esigenze abitative, la Regione
    completerà il primo programma su nessun alloggio sfitto e
    sosterrà, tramite fondi di garanzia, le famiglie in difficoltà
    economiche a rischio sfratto.
    Proseguono anche gli interventi di riqualificazione urbana, puntando
    sul minor consumo del territorio e creando un nuovo demanio pubblico
    per potenziare il patrimonio di edilizia residenziale sociale.
    Per iniziative ed interventi per il diritto allo studio, l'accesso
    al sapere, l'istruzione, le borse di studio e per il lavoro e la
    formazione sono previsti complessivamente 406,92 milioni di euro.
    Questi fondi comprendono i finanziamenti, in seguito
    all'approvazione del programma operativo regionale competitività e
    occupazione 2007-2013 che fruiscono del contributo del fondo sociale
    europeo (sostegno all'adattabilità dei lavoratori, politiche per il
    lavoro e l'inclusione sociale, miglioramento del capitale umano,
    promozione di iniziative su base interregionale e transnazionale).
    Le azioni di politiche attive si sviluppano attraverso: azioni di
    accompagnamento alle strategie di sviluppo per promuovere azioni di
    promozione e sostegno alle imprese, intese come insieme organizzato
    di persone che investe in processi di innovazione organizzativa,
    produttiva o di approccio al mercato per affrontare la ripresa
    economica; azioni di accompagnamento all'imprenditorialità per
    promuovere interventi per valorizzare e supportare tutti i
    lavoratori che per aspettative e/o attitudini personali investono
    nell'imprenditorialità come leva per non disperdere un patrimonio
    costituito da imprese già esistenti nonché valorizzare
    professionalità, vocazioni e esperienze anche differenti dei
    singoli, per l'avvio di attività imprenditoriali. Sono tutte linee
    che la Regione mantiene aperte, pur sapendo che anche su questi
    aspetti l'intervento complessivo rispetto al passato è minore, in
    quanto i tagli colpiscono, ma non per questo si devono perdere le
    azioni di intervento.
    Per salvaguardare il proprio sistema scolastico, la Regione, che da
    tempo supporta le istituzioni scolastiche del proprio territorio
    come previsto dalla legge regionale n. 12 del 2003, ha deciso di
    rafforzare la sua azione proprio a partire dall'anno scolastico
    appena iniziato, 2010-2011, attraverso azioni per la valorizzazione
    dell'autonomia e l'arricchimento dell'offerta formativa delle scuole
    del territorio dell'Emilia-Romagna.
    L'intervento ha fra le priorità: il sostegno al processo di piena
    maturazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche; la
    gestione delle differenze, per attività finalizzate all'inserimento
    scolastico degli studenti disabili e degli studenti con cittadinanza
    non italiana; il sostegno alla riforma del secondo ciclo mediante
    azioni volte a contrastare la dispersione scolastica.
    Per quanto riguarda le reti telematiche, nel 2009 è stata completata
    la rete Lepida. La rete è presente non solo in ogni ente della
    Community network regionale ma collega anche ospedali, biblioteche,
    sedi periferiche degli enti regionali.
    Un tema su cui la Regione vuole investire nei prossimi anni, a
    partire dal 2011, è il superamento del digital divide, in
    particolare nelle zone della montagna, per fare della connettività
    un diritto agibile per ogni cittadino, costituendo al contempo un
    valido supporto allo sviluppo delle imprese.
    La Regione Emilia-Romagna è inoltre da tempo impegnata sul tema
    della digitalizzazione dei documenti, sia per la sua rilevanza dal
    punto di vista ambientale, sia per quello che riguarda
    l'ottimizzazione dei processi che hanno una diretta ricaduta sui
    costi delle procedure e sui tempi di servizio al cittadino e alle
    imprese. Prosegue quindi l'impegno regionale per il finanziamento
    del Polo archivistico regionale (Parer), con la finalità di
    conservare in un sistema sicuro ed evoluto, nel pieno rispetto della
    normativa vigente e degli standard internazionali, il patrimonio
    documentale informatico dell'intero territorio regionale.
    Gli interventi di protezione civile saranno complessivamente
    finanziati per 64,82 milioni di euro, di cui 52,66 milioni di euro
    per investimenti.
    I finanziamenti sono finalizzati da un lato a sostenere gli
    interventi urgenti e di messa in sicurezza del territorio per gli
    eventi emergenziali di rilievo regionale e, dall'altro, a
    cofinanziare il potenziamento del sistema regionale di protezione
    civile, tramite la realizzazione di centri e presidi permanenti
    realizzati con Province e Comuni, il sostegno delle convenzioni
    strategiche, in particolare con i Vigili del Fuoco, le Capitanerie
    di Porto, il Corpo Forestale e tutto l'insieme delle autonomie
    locali e del mondo del volontariato.
    Le risorse complessivamente destinate all'agricoltura sono 107,93
    milioni di euro. Anche per il 2011 per il settore agricolo sono
    previste risorse destinate a contributi ai consorzi fidi per
    facilitare l'accesso al credito. Questi fondi, una volta immessi nel
    circuito creditizio, potranno movimentare ulteriori investimenti. Si
    tratta di interventi che possono dare un aiuto importante ad un
    settore economico che mostra segni di difficoltà dovuti alla crisi
    generale del Paese.
    È inoltre prevista la predisposizione di una normativa (e
    probabilmente sarà uno dei prossimi aspetti inseriti anche in via di
    emendamento nella legge finanziaria regionale) per interventi
    straordinari a favore dei bieticoltori con un iniziale finanziamento
    di 1,5 milioni.
    La Regione inoltre cofinanzierà il piano di sviluppo rurale
    2007-2013 con circa 90 milioni di euro, nell'arco temporale
    considerato, con una spesa pubblica totale di 934,66 milioni di
    euro, allo scopo di promuovere un'agricoltura di qualità, attenta
    all'ambiente e al territorio e competitiva sui mercati esteri. Il
    settore agricolo può essere un importante motore di crescita per
    l'economia emiliano-romagnola.
    Per il settore ambiente e difesa del suolo e della costa sono
    destinati complessivamente 209,37 milioni di euro con l'obiettivo da
    un lato di migliorare i livelli di sicurezza del territorio, per
    quanto riguarda il rischio idraulico, idrogeologico e di erosione e
    dall'altro di promuovere comportamenti attivi e responsabili nei
    confronti dell´ambiente da parte di tutti i cittadini, dei
    produttori e dei consumatori, oltre agli interventi rivolti alla
    salvaguardia e alla conservazione del sistema delle aree protette,
    dei parchi e delle foreste.
    Gli investimenti, complessivamente pari a 176,61 milioni di euro,
    avranno come priorità la salvaguardia del patrimonio forestale, gli
    interventi di bonifica su siti inquinati e gli interventi per
    l'attuazione del piano tutela acque per la realizzazione di opere
    finalizzate ad azioni di risparmio e di razionalizzazione dell'uso
    della risorsa idrica.
    Proseguono, con il bilancio di previsione 2011, (ma sempre più
    inserite nelle varie voci di bilancio e sempre meno evidenziati come
    specifici capitoli) apposite azioni ed interventi in conseguenza del
    mutato assetto regionale derivante dalla legge 3 agosto 2009, n.
    117, che ha disposto il distacco di sette Comuni della Valmarecchia
    dalla Regione Marche e la loro aggregazione alla Regione
    Emilia-Romagna.
    In termini quantitativi le entrate e le spese effettive ammontano a
    Euro 13.704,14 milioni, escluse le contabilità speciali - partite di
    giro che rappresentano mere poste contabili (entrate e spese che si
    compensano tra loro).
    Le entrate previste per il 2011, sono così ripartite:
    - avanzo netto d'amministrazione: 1.083,26 milioni di Euro;
    - tributi della Regione: 4.422,98 milioni di Euro;
    - quote tributi statali: 4.774,76 milioni di Euro;
    - assegnazioni statali correnti: 498,18 milioni di Euro;
    - assegnazioni statali in capitale: 54,71 milioni di Euro;
    - assegnazioni da altri soggetti correnti: 2,16 milioni di Euro;
    - assegnazioni U.E. correnti: 127,66 milioni di Euro;
    - entrate extratributarie: 83,93 milioni di Euro;
    - alienazione beni patrimoniali: 0,49 milioni di Euro;
    - mutui, prestiti: 2.656,00 milioni di Euro.
    I tributi (regionali pari al 32,27% e le quote tributi statali pari
    a 34,84%) costituiscono circa Il 67% complessivo del totale delle
    entrate.
    Le spese previste per il 2011, ammontanti a Euro 13.704,14 milioni
    sono così ripartite a seconda della classificazione economica:
    -
    corrente d'amministrazione generale: 362,47 milioni di Euro, che
    corrisponde al 2,64% dell'intero bilancio;
    -
    corrente operativa: 10.198,92 milioni di Euro, che corrisponde al
    74,24%;
    -
    investimento: 2.210,90 milioni di Euro, che corrisponde al 16,13%;
    -
    conto interesse: 33,28 milioni di Euro, che corrisponde al 0,24%;
    -
    rimborso prestiti: 126,82 milioni di Euro, che corrisponde al 0,93%;
    -
    oneri vari non ripartibili: 771,75 milioni di Euro, che
    corrispondono al 5,63%.
    Dunque la parte più consistente è rappresentata dalla spesa corrente
    operativa, che si riversa in particolare sui servizi. Negli schemi e
    rappresentazioni grafiche contenuti nella relazione di
    accompagnamento, si evidenzia con apposite torte la suddivisione
    delle spese in termini quantitativi e percentuali rispetto ai 13
    milioni di Euro per aree di intervento, ove si vede che le spese per
    la tutela della salute e solidarietà sociale rappresentano il
    68,86%, ossia circa i due terzi del bilancio e si registra via via
    la suddivisione di spesa per assessorati.
    Infine, la spesa pro capite risulta di Euro 3.117,68 ( -92,61 euro
    procapite rispetto al 2010) ed è così suddivisa:
    -
    corrente d'amministrazione generale: 82,64 Euro;
    -
    corrente operativa: 2.320,25 Euro;
    -
    investimento: 502,98 Euro;
    -
    conto/interesse: 7,57 Euro;
    -
    rimborso prestiti: 28,85 Euro;
    -
    oneri non ripartibili 175,57 Euro.
    Escono i consiglieri Manfredini e Monari.
    Il presidente LOMBARDI chiede di avere un quadro riepilogativo in
    merito ai tagli del Governo pari a 346 milioni di euro.
    Osserva che i numeri forniti nel corso dell'illustrazione non
    tengono conto del maxiemendamento in corso di esame al Parlamento.
    Nella relazione, poi, si afferma che per la sanità la Regione può
    contare su 7 miliardi e 900 milioni, ma anche su 150 milioni, quindi
    8 miliardi di euro, mentre nella parte degli stanziamenti per aree
    di intervento, se ne indicano 9.336.000,00, un miliardo e mezzo in
    più. Chiede chiarimenti in proposito.
    Per quanto riguarda le entrate, rileva che si parte da un avanzo
    netto di amministrazione di un miliardo di euro, mentre per il 2010
    l'avanzo era di circa 5 miliardi di euro, tenendo conto di partite
    arretrate dello Stato. Domanda che cosa è avvenuto.
    In ordine alle assegnazioni statali correnti, chiede se il dato di
    498 milioni di euro tiene conto dei tagli avvenuti.
    Il consigliere DEFRANCESCHI si associa alla richiesta. Vi sono
    alcune voci, quali cultura e sport, che sembrano invariate, mentre
    la vicepresidente ha segnalato un calo. Chiede se altri settori
    hanno subito un aumento o una diminuzione. A titolo esemplificativo
    cita il potenziamento di interventi sullo stato sociale,
    sottolineando come sembrerebbe invece che la situazione sia
    invariata, a meno che non si assuma come riferimento i fondi
    regionali investiti.
    Chiede inoltre delucidazioni in ordine alla parte espositiva della
    relazione, dove da un lato si indica la previsione di ulteriori
    azioni di risparmio per singole voci di spesa regionale per un
    totale 5.5 milioni di euro, dall'altro si indica che le riduzioni
    hanno riguardato alcuni programmi di attività, come le iniziative di
    cooperazione internazionale e dell'Agenzia degli emiliano-romagnoli
    nel mondo. Domanda infine quali voci di spesa coprono i 26 milioni
    di euro riservati alla Presidenza.
    Esce la consigliera Meo.
    La vicepresidente SALIERA rispondendo alle osservazioni dichiara che
    ritiene utile un confronto nelle diverse Commissioni assembleari di
    approfondimento per materia, settore per settore, al fine di
    conoscere nello specifico le singole voci in aumento o in riduzione.
    Nella sede odierna ha illustrato i vari budget per macroaree,
    evidenziando le azioni che hanno un riflesso positivo per l'intera
    collettività, anche se in termini generali la situazione è grave.
    Chiarisce poi che il maxiemendamento proposto dal Governo non incide
    direttamente sulla finanziaria e sul bilancio regionale come
    formulati nei progetti di legge in esame. Relativamente alla sanità,
    gli importi riguardano da un alto esclusivamente la sanità,
    dall'altro sanità, sociale e parte investimenti nel loro complesso.
    Quanto all'avanzo di amministrazione, rispetto ai precedenti anni è
    cambiato il meccanismo della perenzione dei residui, pertanto può
    subire modifiche sostanziali nel confronto (la perenzione va in
    avanzo e va reiscritto in quanto vincolato). Il 2,64% è un dato già
    depurato dai tagli, rispetto alla spesa generale dei 13 miliardi.
    Anche per la tipologia degli interventi sui servizi sociali, rimanda
    a un approfondimento specifico nella competente Commissione. In
    alcuni casi infatti si tratta di nuove azioni, in altri la Giunta ha
    inteso proseguire politiche già esistenti.
    Per la Presidenza della Giunta, infine, vi sono diverse tipologie di
    azioni: si va dalla comunicazione generale al DUP (documento unico
    di programmazione) - come investimenti, si vedano i FAS -, alle
    consulenze e convegni, nonchè ai programmi d'area.
    In risposta ad una richiesta di chiarimento della consigliera NOE',
    la vicepresidente SALIERA indica infine per la polizia locale la
    voce di 9 milioni di euro, di cui 1 milione di euro per il progetto
    citato nell'illustrazione.
    Entra il consigliere Monari.
    Il consigliere POLLASTRI svolge una riflessione di carattere
    politico. Partendo dalla riunione dell'esecutivo regionale del 20
    settembre, data in cui ha avuto inizio la valutazione della
    definizione delle linee del nuovo bilancio, rammenta che, nel clima
    di incertezza cui si fa riferimento anche nella relazione in Giunta,
    il presidente Errani, richiamando i pesanti indiscriminati tagli del
    Governo, ha puntualizzato le direttrici politiche sulle quali
    impostare l'intera definizione del bilancio mediante un confronto
    unitario tra assessorati.
    Afferma che, dinanzi ai dati attuali, è evidente che la Regione
    regge bene, nonostante il continuo richiamo ai tagli. Concorda sulla
    scelta di porre quali priorità il sistema di tutela del welfare, del
    lavoro e della coesione sociale, tuttavia ritiene che, al di là
    delle scelte nazionali, non vi sono variazioni: non vi è l'utilizzo
    della leva fiscale, pertanto, a suo avviso, presumibilmente le tasse
    in precedenza erano piu' alte rispetto ad altre Regioni.
    Ribadisce che rispetto alle continue dichiarazioni politiche sui
    tagli del Governo, il sistema regionale tiene bene perché la qualità
    e i servizi continuano ad essere erogati. L'equilibrio di bilancio e
    gli investimenti e i servizi sociali permangono; la preoccupazione
    potrebbe esserci per gli anni successivi.
    Chiede infine informazioni circa l'andamento della concertazione con
    le categorie economiche e le rappresentanze sindacali e sociali.
    Il presidente LOMBARDI risponde la Commissione svolgerà l'udienza
    conoscitiva il prossimo 29 novembre proprio al fine di acquisire le
    diverse posizioni delle rappresentanze della società regionale.
    Il consigliere VECCHI sottolinea che da una prima lettura del
    progetto di bilancio non può che esprimere apprezzamento, perché
    l'approccio di fronte a una situazione diversa rispetto al passato,
    stante la riduzione notevole dei trasferimenti statali alla Regione
    e rispetto a una domanda crescente sia da parte dei cittadini sia da
    parte del sistema produttivo e istituzionale, la risposta che si
    tenta di offrire appare in linea con le priorità, in una logica di
    coerenza politica rispetto al mandato ricevuto dalla Giunta e a una
    valutazione delle priorità del territorio.
    Aggiunge che nel 2011-2012 il sistema amministrativo complessivo
    (Regione, Province, Comuni) del nostro territorio ha un miliardo e
    200 milioni di euro in meno da parte dello Stato e la percentuale di
    disoccupazione ammonta al triplo rispetto a quella di due anni fa.
    Vi è inoltre un sistema di imprese in assoluta sofferenza e una
    ricaduta sul sistema scolastico universitario di ulteriore riduzione
    dei trasferimenti statali. Pertanto la situazione non è del tutto
    confortante.
    Ritiene che un'analisi di comparazione voce per voce darà contezza
    delle scelte molto sofferte operate a livello regionale e auspica
    che esse siano temporanee, anche se il quadro medio termine
    prospettato dalle disposizioni legislative nazionali (manovra
    estiva, patto di stabilità e legge di stabilità) non lasciano
    presagire margini di miglioramento.
    Esce il consigliere Monari.
    La consigliera NOE' sottolinea che questa manovra ha avuto piu'
    riflessi negativi che positivi, tuttavia ritiene che per la Regione
    abbia avuto come effetto favorevole la necessità di riordinare
    meglio le priorità.
    Chiede di poter avere una comparazione dei dati di bilancio con i
    dati assestati del 2010, al fine di comprendere meglio gli effetti
    della manovra, per ambiti di intervento, per assessorati. Ritiene
    che senza tale comparazione, l'analisi sia molto difficoltosa
    soprattutto per i nuovi consiglieri che si avvicinano per la prima
    volta all'esame di un bilancio preventivo. Sarebbe a suo avviso piu'
    evidente lo sforzo effettuato dalla Regione dinanzi ai tagli
    statali.
    Il consigliere MONTANARI sottolinea che in base al ragionamento
    avversario sembrerebbe che la scelta di non aumentare la pressione
    fiscale regionale sia dettata dal fatto che prima le tasse
    presumibilmente erano alte, rispetto ad altre regioni e che si
    riesce a intervenire sul welfare significa che ci sono risorse
    precedenti oppure le preoccupazioni circa i tagli a livello
    nazionale erano infondate.
    Aggiunge invece che bisognerebbe pensare che è possibile effettuare
    interventi, pur mantenendo inalterata la pressione fiscale,
    nonostante la crisi economica mondiale e italiana. Occorre a suo
    avviso fare opposizione sulle priorità di scelta e auspicherebbe una
    posizione in tal senso che sottolineasse l'erroneità delle scelte
    effettuate dalla regione.
    Sottolinea che il bilancio regionale è uno dei migliori del Paese,
    pur concordando sullo stato di crisi della politica e sulla
    necessità di snellire la macchina burocratica con conseguente
    riduzione dei costi.
    Ci sono quasi 100 milioni di euro che se si optasse per i tagli
    lineari effettuati dal Governo bisognerebbe ridurre i servizi alla
    persona. La Regione invece decide di mantenerli invariati.
    Sottolinea legittimo e in coerenza con il necessario dialogo
    politico, l'intervento del presidente Lombardi che chiede
    delucidazioni in merito, così come la richiesta della consigliera
    Noè di avere punti di confronto dei dati di bilancio.
    Ribadisce di non avere sentito dall'opposizione rimostranze circa le
    scelte effettuate dalla Regione, ma soltanto l'osservazione che se i
    dati regionali sono questi evidentemente la critica rispetto alle
    scelte dei tagli a livello nazionale corrispondeva a un'analisi
    troppo pessimistica oppure la Regione disponeva di eccessive
    risorse.
    Parte delle risorse fa parte della dotazione che consentiva un
    minimo di accumulo, ma che ci sia un buon governo e non venga
    sottolineato è possibile governare operando scelte opposte. I costi
    della politica sono lo 0,26 % del bilancio, tale dato non emerge da
    chi invece vuole fare soltanto propaganda.
    Ritiene che le affermazioni del consigliere Pollastri non rientrino
    in nessun confronto politico.
    Chiede alla vicepresidente di poter avere punti di confronto
    rispetto al bilancio regionale e di avere contezza della provenienza
    delle risorse visto che non si fanno tagli lineari e si trovano
    quasi 100 milioni di euro di servizi alle persone. Asserisce che
    l'affermazione del consigliere Pollastri circa il binomio pressione
    fiscale invariata - eccessiva pressione fiscale precedente è
    ridicola.
    Il consigliere POLLASTRI lamenta la mancanza di rispetto da parte
    del consigliere Montanari, in quanto la propria posizione è
    rispettabile. Si può confutare la ragionevolezza delle posizioni
    altrui, ma non dipingerle come ridicole.
    Il consigliere MONTANARI ritiene che la parola ridicolo, in base al
    dizionario Palazzi non costituisca offesa.
    Il consigliere BONACCINI sottolinea l'evidente limite imposto dalla
    scelte nazionali e anche europee.
    Vi è un dato importante: dal 2002 al 2010, considerando il dato
    della crescita economica, tra 180 Paesi l'Italia occupa il 179°
    posto, dopo c' è soltanto Haiti. Dal 2001 ad oggi l'Italia è
    cresciuta meno del 2%. Nell'Unione europea anche i Paesi in
    difficoltà crescono tra il 12 e il 20%. Qualcuno avrà la
    responsabilità.
    Vi sono cinque punti a suo giudizio importanti. Quando la crescita
    non c'é occorre la lotta all'evasione, una riforma fiscale andrebbe
    fatta compreso il federalismo fiscale. Nel federalismo proposto dal
    Governo non c'è la riforma fiscale. La Regione Emilia Romagna, in
    base ai dati, è una delle quattro Regioni che dà allo Stato piu' di
    quanto riceve. Il patto di stabilità territoriale va nella direzione
    di dimostrare come si possa utilizzare uno strumento che pur nella
    solidarietà dei territori permetterà di dar prova dell'erroneità
    delle scelte di governo; sarebbe servito un patto di stabilità
    allentato.
    Occorrono misure anticicliche: in Europa anche i Governi di destra
    hanno optato per l'immissione di denaro pubblico in piani di pere
    pubbliche. Occorre un patto che preveda che laddove si può investire
    si possa andare a compensazione dove possibile, al fine di poter
    dare un respiro a una richiesta del mondo produttivo e del mondo
    sindacale che segnalano l'esigenza di far ripartire i consumi.
    Quanto alle liberalizzazioni, non ci sono progetti in campo. Per le
    nuove politiche industriali, occorre dare lavoro; per la prima volta
    anche in regione è raddoppiata la disoccupazione.
    Chiede di investire sulla green economy, dato che il Governo ha
    tagliato il 55% degli sgravi fiscali. Ritiene che non sarebbe
    opportuno in questo momento andare a votare, perché occorreranno
    mesi per approntare misure e nel frattempo si rischia un colpo
    mortale all'economia. Vi è un taglio drammatico nella finanziaria,
    senza indicare soluzioni per il Paese, come per l'istruzione.
    Occorre continuare sul processo di sburocratizzazione e di
    semplificazione istituzionale. Auspica che le opposizioni possano
    contribuire a tale processo.
    Esce il consigliere Casadei.
    Il consigliere POLLASTRI afferma che non è obbligatorio capire, ma
    rispettoso ascoltare. Precisa che nel proprio intervento precedente
    ha espresso un'opinione legittima qualificata dal consigliere
    Montanari con un termine, non censurato dal presidente Lombardi, che
    personalmente non ha mai usato nei confronti di nessuno, in venti
    anni di consiglio comunale. Chiarisce che ha fatto riferimento alla
    priorità del lavoro, ma rispetto alla relazione ha sottolineato che
    il bilancio comunque tiene, nonostante i tagli. Stigmatizza il
    comportamento del collega.
    Il presidente LOMBARDI precisa che non ha ritenuto opportuno
    intervenire censurando l'intervento del consigliere Montanari,
    perché nell'ambito delle discussioni politiche il termine ridicolo
    può essere pronunciato; ogni consigliere usa lo stile che gli è
    consono.
    La consigliera NOE' sottolinea che è vero che nell'ottica di
    ottimizzare le risorse il passaggio della sburocratizzazione è
    necessario. Ritiene che prima di parlare di federalismo, sul quale
    esprime il proprio parere negativo anche a titolo del gruppo che
    rappresenta, il processo si potrebbe attuare eliminando enti come le
    Province. Avrebbe auspicato ragionare in termini di federalismo
    istituzionale. Il timore è che si crei un meccanismo federalista su
    una base territoriale che non corrisponde a una base ottimale,
    perché ci sono step che andrebbero superati, ma che incontrano
    invece ostacoli nella maggioranza di Governo. Se fossero stati
    risolti a monte , si sarebbe creato un federalismo a costi piu'
    reali.
    Il presidente LOMBARDI, constatato che non vi sono altre richieste
    di intervento, invita quindi la Commissione a procedere alla nomina
    dei relatori ai sensi dell'articolo 50 dello Statuto.
    Su proposta rispettivamente dei consiglieri Pariani e Pollastri, la
    Commissione concorda di nominare relatore il consigliere Luciano
    VECCHI e relatore di minoranza il consigliere Marco LOMBARDI per i
    progetti di legge ogg. 747 e 748 e ogg. 749.
    - - - -
    -
    Determinazioni procedurali sull'esame dei seguenti progetti di
    legge:
    785 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Modifica della
    legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 Testo unico in materia di
    organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna
    (delibera di Giunta n. 1790 del 22 11 10)
    150 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Favia e
    Defranceschi: Abrogazione del comma 1 dell'articolo 50 della legge
    regionale 12 febbraio 2010, n. 4 Norme per l'attuazione della
    direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno e
    altre norme per l'adeguamento all'ordinamento comunitario - Legge
    comunitaria regionale per il 2010 (17 06 10)
    Il presidente LOMBARDI riassume le decisioni procedurali relative
    all'abbinamento e alla nomina del relatore sul progetto di legge
    della Giunta regionale presentato dall'assessore all'organizzazione
    nella seduta di ieri e assegnato formalmente alla Commissione.
    Precisa infatti che accanto a questo testo vi è, già presentato a
    giugno 2010, un progetto di legge del Movimento 5 Stelle, relatore
    consigliere Defranceschi, che pur riferendosi alla legge comunitaria
    regionale e all'abrogazione di un suo articolo, il 50, attiene al
    tema del personale, in particolare appunto alla proposta di
    abrogazione dell'articolo 22 bis dalla legge regionale n. 43 del
    2001.
    Pertanto occorre l'esame abbinato ai sensi dell'articolo 31 del
    Regolamento interno. Verificata l'impossibilità di elaborare un
    testo unificato, invita la Commissione a procedere alla scelta del
    testo base.
    Il consigliere VECCHI osserva che il progetto di legge della Giunta
    interviene in modifica su numerosi aspetti della legge regionale,
    pertanto ritiene debba essere proposto come testo base. Chiede
    quindi chiarimenti sui tempi di esame.
    Anche il consigliere DEFRANCESCHI chiede chiarimenti sull'esame del
    progetto di legge di cui è firmatario.
    Il presidente LOMBARDI precisa che il progetto di legge ogg. 150
    riguarda un unico articolo e può essere presentato come emendamento
    al testo base. Quanto ai tempi, risponde che sono ristretti,
    conferma la consultazione delle organizzazioni sindacali disposta
    dalla Commissione per venerdì 3 dicembre e chiarisce che occorre
    anche procedere alla nomina del relatore per poter chiedere
    l'espressione del parere da parte del Consiglio delle Autonomie
    locali.
    Il consigliere VECCHI propone come relatore la consigliera Pariani.
    Il consigliere POLLASTRI domanda se la richiesta di parere al CAL
    debba intervenire prima dell'avvio dell'iter in Commissione o se la
    Commissione debba votare la richiesta di parere.
    Il presidente LOMBARDI chiarisce che la richiesta di parere al CAL
    può essere presentata dalla Giunta in un momento precedente, ma che
    anche la Commissione può provvedere in tal senso autonomamente, ai
    sensi dell'articolo 56 del Regolamento interno.
    La Commissione concorda di scegliere come testo base il progetto di
    legge di iniziativa della Giunta regionale ogg. 785, di nominare
    relatore della Commissione la consigliera Anna PARIANI e di chiedere
    il parere al CAL sul progetto di legge stesso, con particolare
    riferimento all'articolo 30 nella parte in cui introduce
    l'articolo 56 quater, istitutivo dell'organismo indipendente per la
    valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni
    della regione.
    Esce la consigliera Noè.
    - - -
    Esame ai sensi dell'articolo 38 comma 4 del Regolamento interno in
    merito a:
    - Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al
    Consiglio - Potenziare la reazione europea alle catastrofi: il ruolo
    della protezione civile e dell'assistenza umanitaria - COM(2010) 600
    def. trasmesso il 9 novembre 2010
    Il presidente LOMBARDI ricorda che si è espressa nel merito la
    Commissione Territorio Ambiente Mobilità competente per materia e
    che la bozza di risoluzione è già stata inviata ai consiglieri.
    La Commissione, ai sensi dell'articolo 38, comma 4 del Regolamento
    interno e dell'articolo 6, comma 2 della legge regionale n. 16 del
    2008, approva la risoluzione all'unanimità con 28 voti a favore (PD,
    PDL, M5S), nessun contrario o astenuto (v. allegato).
    La seduta termina alle ore 16,40.
    Approvato nella seduta del 25 gennaio 2011.
    La Segretaria Il Presidente
    Claudia Cattoli Marco Lombardi
    Allegato al verbale:
    Risoluzione oggetto 795
    Regione Emilia-Romagna
    IX Legislatura
    Assemblea Legislativa
    Oggetto: 795
    I Commissione assembleare permanente
    Bilancio Affari generali ed istituzionali
    Risoluzione approvata dalla I Commissione
    nella seduta del 24 novembre 2010
    Legge n. 11 del 2005, articolo 5, comma 3. Osservazioni
    dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna sulla
    Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo e al
    Consiglio potenziare la reazione europea alle catastrofi: il ruolo
    della protezione civile e dell'assistenza umanitaria - COM (2010)
    600 def. del 26 ottobre 2010
    OGGETTO: Risoluzione ai sensi dell'articolo 5, comma 3 della legge
    n. 11 del 2005. Osservazioni dell'Assemblea legislativa della
    Regione Emilia-Romagna sulla Comunicazione della Commissione europea
    al Parlamento europeo e al Consiglio Potenziare la reazione europea
    alle catastrofi: il ruolo della protezione civile e dell'assistenza
    umanitaria - COM (2010) 600 del 26 ottobre 2010
    (approvata dalla I Commissione assembleare Bilancio Affari
    generali ed istituzionali in data 24 novembre 2010)
    RISOLUZIONE
    La I Commissione Bilancio, Affari Generali e Istituzionali
    dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia - Romagna
    Visto l'articolo 38, comma 4, del Regolamento interno dell'Assemblea
    legislativa, nonché l'art. 6, comma 2, della legge regionale n. 16
    del 2008;
    Visto l'articolo 5, comma 3, della legge n. 11/2005;
    Vista la Risoluzione dell'Assemblea legislativa n. 512 del 7 ottobre
    2010 contenente Indirizzi relativi alla partecipazione della
    Regione Emilia - Romagna alla fase ascendente e discendente del
    diritto dell'Unione Europea - Sessione comunitaria 2010 , in
    particolare le lettere a), b), c), f), g);
    Vista la lettera del Presidente dell'Assemblea legislativa (prot. n.
    33188 del 10 novembre 2010);
    Vista la Comunicazione della Commissione europea al Parlamento
    europeo e al Consiglio Potenziare la reazione europea alle
    catastrofi: il ruolo della protezione civile e dell'assistenza
    umanitaria - COM (2010) 600 del 26/10/2010;
    Visto il parere reso dalla III Commissione Territorio, Ambiente,
    Mobilità, nella seduta del 18/11/2010 (prot. n. 34256 del 18
    novembre 2010);
    Vista la legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 Norme in materia di
    protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia regionale
    di protezione civile ;
    Considerato che nella suddetta Comunicazione la Commissione europea
    espone le proprie proposte per attuare il nuovo quadro giuridico
    introdotto dal Trattato di Lisbona per la protezione civile e
    l'assistenza umanitaria, cogliendo l'occasione per articolare,
    nell'Unione europea, una capacità di reazione alle catastrofi ancora
    più forte, esausitiva, coordinata ed efficiente;
    Considerato che il settore della protezione civile è indicato
    dall'articolo 6 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea
    come settore in cui l'Unione può svolgere azioni intese a sostenere,
    coordinare o completare l'azione degli Stati membri;
    Considerato che la riforma del titolo V, parte II, della
    Costituzione ha individuato la materia della protezione civile quale
    materie di competenza legislativa concorrente;
    Considerato che la Comunicazione preannuncia la presentazione di
    proposte legislative per l'attuazione delle proposte fondamentali
    nel corso del 2011;
    a)
    Si esprime in senso favorevole alle proposte relative alle misure di
    protezione civile, rilevando che le stesse sono in linea con il
    modello di intervento nazionale e regionale. In particolare osserva
    che:
    -
    la comunicazione prevede l'istituzione del Servizio per l'Azione
    Esterna del U.E., creando così una effettiva ed efficace struttura
    per il coordinamento ed il supporto logistico necessario per gli
    interventi urgenti a seguito di gravi emergenze, sia all'interno dei
    paesi comunitari che all'esterno;
    -
    tale intervento coordinato si basa su una pianificazione anticipata
    con gli stati nazionali, al fine di disporre delle risorse
    essenziali da dispiegare immediatamente;
    -
    gli Stati nazionali, con il concorso delle Regioni mettono a
    disposizione le risorse, organizzate in moduli funzionali, e ne
    gestiscono l'impiego nel contesto del coordinamento comunitario;
    -
    la pianificazione di emergenza consentirà anche di verificare
    eventuali carenze nella capacità di risposta e conseguentemente di
    individuare mezzi integrativi finanziati dall'Unione Europea;
    -
    la Regione Emilia-Romagna aderisce al modello di intervento proposto
    nella comunicazione U.E. e manifesta la disponibilità, nel contesto
    del coordinamento operativo e di compatibilità finanziaria
    nazionali, a mettere in comune moduli specialistici di protezione
    civile per aderire alle operazioni di soccorso attivate dall'Unione
    Europea;
    -
    la Regione Emilia-Romagna propone, quale riferimento metodologico ed
    organizzativo, di sviluppare la pianificazione nazionale per
    rispondere alle esigenze comunitarie, di fare riferimento al
    progetto Colonna Mobile nazionale delle Regioni , sviluppato in
    coordinamento con il Dipartimento nazionale di Protezione Civile e
    già operativo;
    -
    la Regione Emilia-Romagna propone di adottare in sede comunitaria
    analoghe misure anche in tema di prevenzione dei rischi, in quanto
    strettamente connesso alla pianificazione di emergenza, al fine di
    rendere omogenee e coordinate le metodologie di analisi, le
    tipologie di intervento per la messa in sicurezza e la riduzione dei
    rischi maggiori ed i sistemi di allertamento.
    b)
    Sulla base di quanto precede rileva l'opportunità di trasmettere la
    presente Risoluzione al Governo, per il tramite della Conferenza dei
    Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle
    Province autonome, quali osservazioni ai sensi dell'articolo 5,
    comma 3, della legge 11/2005, ai fini della formazione della
    posizione italiana.
    c)
    Dispone l'invio della presente Risoluzione alla Giunta della Regione
    Emilia - Romagna, per garantire il massimo raccordo tra gli organi
    della Regione nello svolgimento delle rispettive attività e
    competenze, assegnate dalla legge e dal regolamento.
    d)
    Impegna la Giunta a monitorare la presentazione delle proposte
    legislative preannunciate dalla Commissione europea per il 2011 nei
    settori interessati dalla Comunicazione.
    e)
    Dispone l'invio della presente Risoluzione, per opportuna
    conoscenza, al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati ai
    fini dell'inoltro alle competenti Commissioni parlamentari, ai
    parlamentari europei eletti in Emilia - Romagna e ai membri emiliano
    -romagnoli del Comitato delle Regioni, al Network sussidiarietà del
    Comitato delle Regioni, alle Assemblee legislative regionali
    italiane ed europee per favorire la massima circolazione delle
    informazioni sulle attività di partecipazione alla fase ascendente.
    Approvata all'unanimità nella seduta del 24 novembre 2010, ai sensi
    dell'articolo 38, comma 4 del Regolamento interno e dell'articolo 6,
    comma 2 della legge regionale n. 16 del 2008.
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