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Legislatura IX - Commissione I - Verbale del 04/07/2011 pomeridiano

    Testo

                                Verbale n. 22
    Seduta del 4 luglio 2011
    Il giorno 4 luglio 2011 alle ore 14,30 si è riunita presso la sede
    dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
    Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali, convocata in
    Udienza conoscitiva con nota prot. n. 20943 del 27 giugno 2011.
    Partecipano alla seduta i Consiglieri:
    Cognome Qualifica Gruppo Voto
    e nome
    LOMBARDI Presidente PDL - 5 presente
    Marco Popolo della Libertà
    FILIPPI Vicepresidente PDL - 1 presente
    Fabio Popolo della Libertà
    VECCHI Vicepresidente Partito Democratico 4 presente
    Luciano
    BARBATI Componente Italia dei Valori - 3 presente
    Liana Lista Di Pietro
    BARBIERI Componente Partito Democratico 2 presente
    Marco
    BIGNAMI Componente PDL - 3 presente
    Galeazzo Popolo della Libertà
    BONACCINI Componente Partito Democratico 2 presente
    Stefano
    CAVALLI Componente Lega Nord Padania 1 assente
    Stefano Emilia e Romagna
    DEFRANCESCHI Componente Movimento 5 Stelle 2 presente
    Andrea Beppegrillo.it
    FERRARI Componente Partito Democratico 2 presente
    Gabriele
    GRILLINI Componente Italia dei Valori - 1 assente
    Franco Lista Di Pietro
    MANFREDINI Componente Lega Nord Padania 3 presente
    Mauro Emilia e Romagna
    MAZZOTTI Componente Partito Democratico 2 assente
    Mario
    MEO Componente Sinistra Ecologia 2 assente
    Gabriella Libertà - Idee Verdi
    MONARI Componente Partito Democratico 3 presente
    Marco
    MONTANARI Componente Partito Democratico 2 presente
    Roberto
    MORICONI Componente Partito Democratico 2 presente
    Rita
    MUMOLO Componente Partito Democratico 2 assente
    Antonio
    NOE' Componente UDC - 1 assente
    Silvia Unione di Centro
    PARIANI Componente Partito Democratico 3 presente
    Anna
    POLLASTRI Componente PDL - 2 presente
    Andrea Popolo della Libertà
    SCONCIAFORNI Componente Federazione della 2 presente
    Roberto Sinistra
    E' presente Il Sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI
    Presiede la seduta: Marco LOMBARDI
    Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli
    UDIENZA CONOSCITIVA
    4 luglio 2011
    sui progetti di legge:
    1482 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Legge
    finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15
    novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge
    di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio
    finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013. Primo
    provvedimento generale di variazione (delibera di Giunta n. 823 del
    13 06 11) - pubblicato sul Supplemento Speciale BURERT n. 79 del
    13.06.2011
    1483 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Assestamento
    del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per
    l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013 a
    norma dell'art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40. Primo
    provvedimento generale di variazione (delibera di Giunta n. 824 del
    13 06 11) - pubblicato sui Supplementi Speciali BURERT n. 80 e 80/1
    del 13.06.2011
    Relatore consigliere Luciano VECCHI
    Relatore di minoranza consigliere Marco LOMBARDI
    Partecipano:
    Micaela Ambanelli Azienda USL di Bologna
    Luigi Aramini Vice-Sindaco Comune di Varsi (PR)
    Annalisa Bolognesi Direttore Forum Terzo Settore Emilia-
    Romagna
    Sergio Donati Segretario Federalberghi Emilia-Romagna
    Pietro Fantini Confcommercio Emilia-Romagna
    Manuela Furini Direttore Confservizi Emilia-Romagna
    Simone Gamberini Sindaco Comune di Casalecchio di Reno
    (BO)
    Lucia Gardinazzi Consigliera regionale Ass. ne
    Centri antiviolenza
    Giulia Gervasio Resp. Assoturismo Confesercenti
    Emilia-Romagna
    Osvaldo Ghidoni Sindaco Comune di Varsi (PR)
    Alessandro Giorgetti Presidente Federalberghi
    Emilia-Romagna
    Carlo Lombardi Resp. Relazioni istituzionali
    Confindustria
    Andrea Maltoni Professore Università di Ferrara
    Arnaldo Oneto Federfarma Emilia-Romagna
    Giovanni Pasini Presidente UNCEM Emilia-Romagna
    Battista
    Giovanni Rambaldi Assessore Comune di Varsi (PR)
    Battista
    Sonia Silverii ANCE(Ass. nazionale Costruttori edili)
    Emilia-Romagna
    Igor Skuk Legacoop Emilia-Romagna
    Francesco Zanoni Confocooperativa - Tavolo regionale
    Imprenditoria
    Presidente Marco LOMBARDI - Presidente della Commissione assembleare
    Bilancio Affari Generali ed Istituzionali e Relatore di minoranza
    Buongiorno. Ringrazio tutti gli intervenuti per la partecipazione a
    questa udienza conoscitiva sull'assestamento di bilancio regionale
    2011. Come è nostra abitudine, darei la parola al relatore
    consigliere Vecchi per una breve illustrazione dei progetti di legge
    all'ordine del giorno. Poi cediamo la parola agli interventi dei
    rappresentanti delle associazioni, istituzioni, categorie invitate
    alla consultazione della Commissione. Infine il Sottosegretario alla
    Presidenza della Giunta regionale svolgerà alcune considerazioni
    conclusive.
    Vicepresidente Luciano VECCHI - Vicepresidente della Commissione
    assembleare Bilancio Affari Generali ed Istituzionali e Consigliere
    Relatore
    Grazie Presidente, grazie agli intervenuti. Quando un anno fa tra i
    primissimi atti della nuova legislatura ci trovammo in questa sede
    nella stessa occasione e nello stesso ruolo, ebbi modo di dire che
    l'assestamento del bilancio 2010 era l'ultima tappa di una
    situazione di normalità , almeno per quanto riguarda il bilancio
    regionale e in generale le questioni relative alla finanza pubblica,
    nel senso che si era già allora all'immediata vigilia della manovra
    di luglio che ha portato poi, con successivi adempimenti, ad una
    consistente riduzione delle risorse a disposizione della Regione e
    degli Enti locali.
    Ricordo, in maniera particolare, il quasi totale azzeramento delle
    Bassanini , cioè del finanziamento delle materie via via delegate
    alle Regioni nel corso del decennio passato; il contenimento
    ampiamente al di sotto dell'inflazione sanitaria del Fondo Sanitario
    nazionale e poi il conseguente riparto tra le varie Regioni; e
    l'introduzione di vincoli aggiuntivi nell'ambito del Patto di
    stabilità, che hanno riguardato prima la Regione e poi il sistema
    degli Enti locali ed in particolare, per quanto riguarda la Regione,
    l'abbassamento dei tetti di spesa della Regione stessa e la
    questione dei trasferimenti al sistema degli Enti locali che, come
    sappiamo, in parte è gravato sul bilancio regionale.
    Quando abbiamo affrontato con la Giunta e poi con l'Assemblea
    legislativa la predisposizione del bilancio di previsione per il
    2011, si è deciso, proprio per il carattere eccezionale di novità
    della situazione - ovviamente negativa - rispetto al passato, di
    modificare in parte la scansione temporale dei nostri adempimenti,
    che, pur restando formalmente la stessa, concentra nel bilancio di
    previsione non solo il grosso delle risorse, ma il grosso delle
    risorse più quello che tradizionalmente in larga misura faceva parte
    dell'assestamento, meno i mancati trasferimenti.
    E quindi si è deciso di delineare nella sua fisionomia complessiva
    il bilancio già nel previsionale 2011, approvato nel mese di
    dicembre 2010, lasciando alla manovra di assestamento, tarata poi
    sulle risorse che si fossero rese disponibili, alcune funzioni più
    limitate rispetto al passato (ricordo che nel 2010 l'assestamento fu
    di 216 milioni di euro, oggi ragioniamo complessivamente su una
    quota di circa un centinaio di milioni di euro), e dicendo già
    chiaramente che le risorse rese disponibili nell'assestamento
    sarebbero servite, coerentemente con l'impostazione del bilancio
    2011, in primo luogo a garantire l'equilibrio e le condizioni di
    qualità dell'intervento socio-sanitario - in particolar modo
    dell'intervento sulla sanità -, in secondo luogo, preso atto che vi
    sono complessivamente minori risorse a disposizione, cercando
    sostanzialmente di intervenire su quelle emergenze e su quei settori
    che non potevano essere compiutamente previsti al momento di
    adozione del bilancio stesso.
    Aggiungo che è ancora presto per valutare l'impatto già in corso
    d'opera su quest'anno e sul 2012 della manovra presentata proprio
    oggi al Presidente della Repubblica. Per quanto mi riguarda, al di
    là delle indiscrezioni giornalistiche, non essendo ancora nota dal
    punto di vista dei contenuti, non v'è dubbio che ragionando sul
    2012, sul 2013 e poi sul 2014 la situazione del bilancio regionale e
    di quello degli Enti locali presenterà criticità crescenti, che
    dovranno essere oggetto, oltre che del rispetto della pluralità del
    dibattito politico, di una riflessione più profonda rispetto alla
    struttura del bilancio stesso e delle scelte che devono essere
    compiute.
    Non è questa la sede per esprimere valutazioni in qualità di
    relatore, ma sottolineo che una riduzione delle risorse in una
    situazione di non superamento della crisi economica e sociale, e
    soprattutto di una difficoltà crescente del sistema degli Enti
    locali di far fronte alla domanda sociale, ma anche alle esigenze di
    sostegno alle attività economiche e alla necessità di equilibrio
    territoriale ambientale, rendono l'intera regione debitrice verso se
    stessa di una riflessione profonda e della ricerca di un approccio
    che possa permettere uno sviluppo delle politiche regionali e
    locali, che hanno largamente contribuito alle caratteristiche
    positive peculiari di questa regione.
    Voglio infine ricordare, perché siamo in continuità con la
    predisposizione del bilancio di previsione 2011, che la Regione
    Emilia-Romagna ha fatto una scelta. Ricordo che con l'assestamento
    le risorse a disposizione per il 2011 sono di circa 340 milioni in
    meno sul 2010, che per effetto della legislazione già vigente sul
    2012 le risorse in meno, sempre rispetto al 2010, saranno di 380
    milioni di euro, a cui si aggiungeranno, anzi si toglieranno, per le
    riduzioni che saranno previste dalla manovra attualmente presentata.
    Voglio ribadirlo ancora. In una situazione in cui, nonostante uno
    stato complessivamente sano della finanza regionale e locale in
    questa Regione - testimoniata dal fatto che, come è noto, il sistema
    degli Enti locali ha risparmi per oltre 1 miliardo di euro (nei
    Comuni e nelle Province) e che l'Emilia-Romagna, secondo dati
    esaminati qualche mese fa dalla Corte dei Conti, è la Regione dove,
    da un punto di vista finanziario, la gestione è stata più saggia, il
    tasso di indebitamento pro capite è più basso nonostante i vincoli
    del patto di stabilità - , la riduzione dei trasferimenti rende
    complicata la realizzazione di svariate politiche sia nella spesa
    corrente sia nelle spese di investimento, in questo quadro, la
    scelta compiuta, in grande sintonia con il sistema degli Enti locali
    e pensando anche ai differenti ambiti territoriali (in quanto è
    utile pensare a quello che è l'impatto complessivo del sistema della
    Regione e degli Enti locali), è di aver cercato di mantenere le
    risorse per l'intervento sociale e sanitario, ripeto, nonostante
    l'impatto molto forte della progressiva riduzione e in qualche caso
    dell'estinzione dei fondi nazionali destinati ai Comuni in materia
    sociale, che ha creato numerose criticità.
    In secondo luogo, la scelta compiuta è stata nel senso di sostenere
    il sistema del trasporto pubblico locale, per mantenere i livelli di
    una mobilità, non solo sostenibile ma anche funzionale allo sviluppo
    economico, ed infine la scelta di utilizzare le risorse disponibili
    per il sostegno al sistema economico ed alla messa in sicurezza del
    territorio, sapendo che le necessità storiche consolidate sarebbero
    molto maggiori.
    Per quanto riguarda poi nello specifico la manovra di assestamento,
    questa è di circa 100 milioni euro, di cui 72 milioni sono per spesa
    corrente e 28 milioni di euro per spesa di investimenti. Nell'ambito
    di questi 28 milioni:
    - 8 milioni di euro sono sostanzialmente un'anticipazione di ciò che
    rientrerà alla Regione a valere sul fondo di sviluppo rurale
    dell'Unione europea per interventi di contrasto del digital divide
    nelle aree rurali e di montagna;
    - 60 milioni di euro, come era stato grosso modo previsto in sede di
    attuazione del bilancio di previsione, sono destinati alla parziale
    copertura del mancato rientro delle risorse per infrastrutture
    sanitarie sul Sistema sanitario regionale, al fine di garantire
    livelli di prestazione di assistenza qualitativamente superiori
    rispetto alla media nazionale e 8 milioni di euro di investimento
    per interventi di particolare rilevanza soprattutto per l'edilizia
    ospedaliera.
    Rispetto agli altri interventi, vorrei sottolineare che la maggior
    parte di ciò che viene destinato al di fuori del Sistema sanitario è
    essenzialmente dedicata al sistema degli Enti locali ed in
    particolare alla montagna.
    - quasi 8 milioni di euro - come dicevo - gli interventi per la
    canalizzazione della fibra ottica a contrasto del digital divide
    nelle zone rurali e nelle zone montane;
    - 1 milione e mezzo di euro è destinato al sostegno delle strutture
    delle attività delle Comunità montane che sono state oggetto di un
    azzeramento dei trasferimenti erariali;
    - 4 milioni di euro circa - cifra sicuramente inferiore alla
    necessità, ma è tutto ciò che il bilancio attuale può permettersi -,
    per interventi alla viabilità, specie nelle zone montane e 500 mila
    euro per il sostegno a favore del ruolo dei corpi di Polizia
    municipale;
    - 2 milioni di euro destinate per il sostegno agli investimenti
    delle piccole e medie imprese che operano nel campo della green
    economy;
    - 2 milioni di euro circa (parte per spesa corrente e parte per
    spese di investimento) per l'Università, di cui 1 milione di euro
    per un parziale reintegro delle borse di studio agli studenti aventi
    diritto, che per la prima volta quest'anno non potranno essere
    soddisfatti al 100 per 100 nella nostra regione sempre per la
    riduzione dei finanziamenti statali ed 1 milione di euro per
    interventi sull'edilizia universitaria soprattutto nella città di
    Bologna;
    - 2 milioni di euro destinati all'ambiente e alla protezione del
    territorio e della costa ed interventi nel settore idrogeologico;
    - 3 milioni e mezzo di euro complessivi (tra spesa corrente e spese
    di investimento) nel settore della cultura che vorrei ricordare è
    nel nostro bilancio regionale, che per una tradizionale divisione
    del lavoro tra regione ed enti locali, coprono una percentuale molto
    ridotta;
    - ed infine 9 milioni e mezzo di euro di investimenti per lo
    sviluppo della rete veloce di internet;
    - 1 milione di euro per il sostegno all'economia turistica;
    - 500 mila euro per interventi urgenti in campo agricolo, in
    particolare per le compensazioni ai produttori di kiwi che hanno
    dovuto distruggere le loro coltivazioni per questioni fitosanitarie.
    Mi sembra che la ratio complessiva, in questo caso più che mai,
    debba considerare, insieme ad un ragionamento sull'assestamento, il
    bilancio di previsione, sapendo che stiamo attraversando una fase di
    grande preoccupazione dal punto di vista politico, una fase nella
    quale sul sistema Regione ed Enti locali, in maniera particolare su
    quelli virtuosi, è riversata, tra riduzione di risorse e imposizione
    di vincoli, una parte consistente della pur necessaria opera di
    risanamento finanziaria a livello nazionale, che rischia davvero un
    impatto proprio laddove le politiche, sia sociali, sia di sostegno
    al territorio, sono state più virtuose.
    E questo deve essere oggetto di riflessione di tutta la comunità
    regionale. Credo sia importante la scelta di cercare di intervenire
    in maniera consistente sul territorio. Ricordo che una parte
    importante delle risorse a disposizione nei diversi settori sono
    state da anni oggetto di discussione con le parti sociali,
    attraverso il Tavolo per il superamento della crisi, per fare in
    modo che a favore delle imprese, dei lavoratori e dell'intero
    sistema territoriale possano essere messe a disposizione, pur nelle
    ristrettezze, tutte le risorse esistenti per affrontare le emergenze
    sociali e lo sviluppo economico. Grazie.
    Dott.ssa Lucia GARDINAZZI - Consigliera regionale Associazione
    Centri Antiviolenza dell'Emilia-Romagna
    Buon giorno a tutti. Sono intervenuta oggi a questa udienza
    conoscitiva in rappresentanza dei dieci Centri Antiviolenza
    dell'Emilia-Romagna. Ho apprezzato quanto detto dal consigliere
    relatore dr. Vecchi. Vorrei in questa sede ricordare che il problema
    della violenza in Emilia-Romagna, come del resto in tutta Italia, è
    un problema grandissimo. Si conta che dall'inizio dell'anno siano
    state otto le donne uccise in Emilia-Romagna e molte le donne che
    sono state vittime di maltrattamenti e - fortunatamente per loro -
    non hanno subito conseguenze tragiche come per le prime.
    Chiediamo di apportare un emendamento all'assestamento del bilancio
    regionale per sostenere un fondo per l'autonomie delle donne che
    accogliamo in questi Centri ogni anno. La Regione Emilia-Romagna in
    passato aveva istituito un fondo per l'autonomia economica delle
    donne che accoglievamo. Questo fondo serviva a fornire aiuti alle
    donne per la loro autonomia, ad esempio permetteva loro di
    acquistare la patente che è un pre-requisito per accedere nel mondo
    del lavoro, a pagare le spese legali, ad anticipare gli affitti per
    gli alloggi.
    Sperimentato in passato, questo fondo si è rilevato di grande
    efficacia. Negli ultimi anni le donne che noi accogliamo sono in
    condizione di accresciuta povertà. Molte di loro non hanno lavoro,
    oppure svolgono una maggior mole di lavoro ma in nero perché
    altrimenti non lo avrebbero affatto. Chiedo allora alla Regione di
    ripristinare un'azione positiva ed efficace e di pensare di trovare
    qualche piccola risorsa per sostenere queste donne. Grazie.
    Dott. Francesco ZANONI - Confcooperative - Tavolo regionale
    dell'Imprenditoria
    Buon giorno. Intervengo a nome del Tavolo regionale
    dell'Imprenditoria oltre che di Confcooperative dell'Emilia-Romagna.
    Sgombriamo subito il campo da ogni equivoco, dicendo che
    condividiamo l'impostazione del bilancio e dell'assestamento
    regionale. Sicuramente la difesa dei livelli di qualità e del
    welfare regionale, in particolare della sanità, è imprescindibile al
    mantenimento della coesione sociale. E proprio perché si tratta di
    una manovra di assestamento, che si colloca in una situazione del
    tutto particolare, di cui condividiamo l'analisi del contesto
    indicata nella relazione del progetto di legge, che ci proietta in
    un'epoca molto diversa da quella che abbiamo alle spalle, ci
    permettiamo di chiedere, in qualità di Tavolo dell'Imprenditoria, in
    virtù del fatto che gli spazi di manovra saranno sempre più limitati
    in futuro, un maggior coinvolgimento nella dialettica con la Giunta
    regionale, con tutto il rispetto per l'Assemblea legislativa, prima
    che i futuri provvedimenti finanziari vengano poi portati anche
    all'attenzione dell'Assemblea stessa. Siccome il fulcro delle future
    manovre è la discussione sul modello di welfare regionale, occorrerà
    prendere in considerazioni anche nuove modalità di rapporti e di
    relazioni tra pubblico e privato, proprio per l'implementazione del
    nuovo modello di welfare, che rimandiamo ad un successivo
    approfondimento.
    Per ciò che concerne l'analisi dello scenario dello sviluppo
    dell'imprenditoria, crediamo che per quest'anno o anche forse per il
    prossimo, pur permanendo i fondi del POR-FESR, il sistema
    dell'imprenditoria emiliano - romagnolo potrà avere ancora qualche
    incentivo.
    Quello che desta preoccupazione è ciò che sarà dopo il 2013.
    Condividiamo la preoccupazione, manifestata in più occasioni, del
    fatto che lo Stato italiano non presidia adeguatamente le sedi
    dell'Unione europea dove sono in discussione le nuove politiche ed i
    nuovi meccanismi di incentivi nei vari territori europei.sono in
    discussione.
    Per ciò che riguarda la scarsità delle risorse, poniamo ancora
    l'attenzione alle regole dei rapporti tra pubblico e privato,
    citando a tal riguardo due esempi: per il Piano di azione
    ambientale, presentato nei giorni scorsi, non essendoci risorse per
    le imprese, desideriamo rilevare che anche qui occorre cambiare il
    meccanismo delle tariffe, che devono essere premiali per chi inquina
    meno.
    E, sempre sul discorso delle regole e nell'ambito dell'assegnazione
    e distribuzione delle risorse del trasporto pubblico locale,
    vorremmo un'attenzione alla rivalutazione del contratto collettivo
    nazionale di lavoro, non soltanto per le aziende pubbliche, ma anche
    per i concessionari privati che contribuiscono al sistema del
    trasporto pubblico privato.
    Ribadisco che è una manovra che condividiamo, ma riteniamo di aprire
    un nuovo corso, in quanto in un sistema di risorse calanti dobbiamo
    assolutamente riprogrammare e rivedere la modalità di rapporti tra
    mondo imprenditoriali ed Istituzioni. Grazie.
    Dott. Giovanni Battista PASINI - Presidente UNCEM Emilia-Romagna
    Buongiorno. Premetto, ma è una premessa di sostanza, che UNCEM
    Emilia-Romagna, Unione Comunità Montane, condivide, sulla base della
    relazione e dei documenti che ci sono stati inviati, la manovra di
    assestamento, anche se va messo in evidenza che in questi tempi
    eravamo abituati a discutere ben altre manovre di assestamento.
    Questo appuntamento ci consentiva di fare un assestamento, dopo un
    bilancio di previsione, avendo un quadro conoscitivo più compiuto
    sia delle risorse a livello nazionale che arrivavano alla Regione,
    sia delle risorse proprie della Regione.
    Purtroppo ci troviamo in presenza di un aggiustamento di carattere
    tecnico, stante il fatto che le risorse erano state poderosamente
    tagliate in sede di finanziaria. Con una quantità di risorse assai
    limitate, comunque, mi pare che sia assolutamente condivisibile la
    proposta fatta, nel senso che questo assestamento ci consente di
    portare qualche mitigazione ai tagli intervenuti in sede di
    previsione di bilancio.
    La preoccupazione che ci riguarda e che esprimiamo è che non si sa
    se per il prossimo anno lo sarà altrettanto, perché se ai tagli già
    previsti si vanno ad aggiungere quelli annunciati, non si sa davvero
    come si riuscirà a fare il bilancio del prossimo anno e quali
    saranno le ricadute sul sistema economico della regione, sul sistema
    degli Enti Locali e in particolare dei Comuni e delle realtà più in
    difficoltà che sono sicuramente quelle della montagna. Manifesto
    quindi una forte preoccupazione.
    Consentitemi questa considerazione di carattere politico: ancora una
    volta si annunciano manovre di carattere emergenziale in una
    situazione di grossa difficoltà, dove il sistema Paese Italia è
    sottoposto a rischi di carattere finanziario ed economico, anziché
    porre il sistema degli Enti locali davanti al fatto compiuto e
    considerarli antagonisti degli interessi generali del Paese, credo
    che sarebbe auspicabile - vedo presenti tanti consiglieri regionali
    - una valutazione condivisa da tutti.
    Di fronte a una manovra come quella che si prospetta e di fronte
    alla crisi, sarebbe infatti necessario un patto fra il sistema Paese
    e il sistema istituzionale territoriale, affinché di fronte al
    quadro di necessità si facessero delle manovre condivise. Tuttavia
    mi pare che non siamo in questa direzione.
    Vengo da tre giorni dell'Assemblea generale che ha convocato l'ANCI
    insieme a UNCEM a Riva del Garda e anche in quella sede la
    preoccupazione che sto manifestando era comune a tutti. Come diceva
    il relatore consigliere Vecchi, nei prossimi mesi ci troveremo a
    discutere il bilancio di previsione del prossimo anno e confesso
    tutta la preoccupazione che ci riguarda, ma evidentemente non
    riguarda solo noi.
    Nel merito dell'assestamento, la cui limitatezza è evidente, quando
    si presenta un bilancio che è di 72 milioni di euro di cui 60 sono
    destinati alla sanità, condividiamo che la sanità sia assolutamente
    prioritaria per la coesione sociale della regione e fondamentalmente
    anche della montagna.
    Vorrei formulare alcune considerazioni di merito. Ovviamente ci
    dispiace, ma ne comprendiamo tutte le ragioni, che anche in sede di
    assestamento si confermi l'impossibilità di stanziare risorse sulla
    legge regionale n. 2 del 2004, che finanziava gli accordi quadro fra
    Comuni e Regione promossi dalle Unioni montane, perché era un modo
    importante per fare sinergia fra le risorse in modo condiviso
    rispetto ai progetti di opere pubbliche o anche altri interventi sul
    territorio, condivisi in una logica sovra-comunale. Nella loro prima
    fase di attuazione era stato sicuramente un fatto importante ed
    aveva già dato dei primi segnali. E' evidente che ci preoccupa che
    sopravvenga uno stop di fronte a questa impostazione.
    Auspichiamo che in prospettiva vi siano possibilità di rifinanziare
    questi accordi. Sottolineiamo la necessità di salvaguardare il
    modello della programmazione negoziata. A questo proposito, non
    avendo la Regione alcuna possibilità di mettere delle risorse,
    segnalo che sono ancora da deliberare da parte del CIPE, pur essendo
    iscritti a bilancio dello Stato, le risorse del fondo per la
    montagna 2009-2010, vale a dire sul decreto legislativo 244 del
    1997, che finora non erano stati ripartiti perché mancava l'accordo
    Stato-Regioni. Alcune Regioni, in particolare la Regione Veneto,
    aveva sollevato dubbi circa i criteri di riparto. Quell'accordo è
    stato raggiunto, non osta più al fatto che il CIPE possa assumere la
    delibera di riparto per le Regioni di quelle risorse, che sono circa
    oltre 39 milioni di euro per il 2009 e 44 milioni per il 2010.
    Visto che sono fondi già previsti, se fossero ripartiti con delibera
    CIPE, alla nostra Regione arriverebbero, dopo il fondo nazionale
    attribuito alle Regioni, qualcosa come poco più di 4 milioni di
    euro. Noi avevamo chiesto alla Regione se, nell'attesa, era
    possibile iscrivere comunque in sede di assestamento queste risorse,
    ma non è stato possibile. Chiediamo pertanto all'Assemblea
    legislativa che compia un'adeguata iniziativa politica, anche nei
    confronti del competente Ministero, affinché si sblocchino queste
    risorse e sia almeno possibile utilizzarle. Per quanto riguarda poi
    la Regione, chiedo fin d'ora che, qualora arrivino, siano subito
    iscritte a bilancio con apposita variazione, per renderle spendibili
    attraverso gli accordi quadro.
    Molto positivo è l'impegno confermato di 1 milione e 500.000 euro
    per le Unioni montane, per far fronte ai costi che derivano dalle
    funzioni loro attribuite. Altrettanto positiva è la somma di 4
    milioni di euro destinati alla viabilità. Spero - questo è l'impegno
    - ed auspico che essa sia destinata per la sistemazione della
    viabilità dei comuni montani.
    E sottolineo l'importanza dello strumento, perché passare attraverso
    la legge regionale n. 3 del 1999 significa passare attraverso le
    Province. Noi avremmo auspicato che queste somme fossero destinate
    agli accordi quadro, per andare direttamente ai Comuni attraverso le
    Unioni montane, ed essere spesi più rapidamente. Abbiamo visto che
    lo scorso anno, pur avendo indicata questa destinazione come
    priorità, attraverso le Province si sono verificati dei ritardi
    nella possibilità concreta di spendere questi soldi, e ci sono
    comuni montani con strade chiuse perché mancano risorse per fare
    manutenzione. Attraverso gli accordi quadro si andrebbe di certo ad
    accelerare i tempi ed è necessario fare questi interventi prima
    dell'inverno prossimo.
    Un altro aspetto positivo è quello della green economy, dove ci fa
    piacere che vi sia una destinazione di risorse. Come UNCEM abbiamo
    presentato, in corso di discussione del piano stralcio sulla green
    economy relativamente al piano energetico regionale, un documento
    con il quale chiediamo alla Regione di assumere provvedimenti,
    deliberativi o legislativi secondo la necessità, sui diversi
    settori, che consentano di mettere in valore le risorse della
    montagna, affinché con l'adeguato utilizzo ne possano tornare somme
    da investire in montagna per gli interventi di manutenzione del
    territorio che non è più possibile avere dalle Regioni. Mi riferisco
    alle risorse forestali e idroelettriche, al fotovoltaico,
    all'eolico, al metano.
    A questo proposito, ho letto di un dibattito sul fatto che l'UNCEM
    sarebbe favorevole alla ricerca di nuovi idrocarburi con concessioni
    date a società extra regionali. Noi non abbiamo mai detto cose del
    genere. Il metano c'è da epoca geologica e viene sfruttato
    storicamente nel nostro territorio, con le concessioni già in
    essere, che possono essere utilizzate validamente a scopo energetico
    oppure in integrazione con altre risorse presenti nel territorio.
    Questa mi è sembrata una polemica fuori luogo. Altro aspetto è
    un'adeguata valorizzazione della risorsa idrica, nell'ambito della
    nuova legge che si andrà ad adottare per quanto riguarda le acque ed
    i servizi pubblici economici.
    Sottolineo infine un investimento consistente sul digital divide,
    perché sicuramente in questi anni la copertura della popolazione nel
    nostro territorio supera il 90 per cento, ma la parte restante
    riguarda la montagna e qualche area del basso ferrarese. Auspichiamo
    che queste risorse, attraverso LEPIDA e l'integrazione con i
    progetti locali delle Unioni montane e dei Comuni stessi, siano
    attivate il più presto possibile, per superare rapidamente il
    deficit del digital divide e dell'accesso alle nuove tecnologie
    della banda larga. Grazie.
    Avv. Carlo LOMBARDI - Responsabile Relazioni istituzionali
    Confindustria Emilia-Romagna
    Buongiorno a tutti. Formulerò alcune brevi considerazioni. Grazie
    per questo approfondimento sull'assestamento di bilancio, che
    interviene in un quadro caratterizzato da forte complessità e
    incertezza:
    - la messa a punto della manovra finanziaria nazionale, che sappiamo
    avrà un impatto abbastanza consistente sui conti degli Enti locali,
    stimato sui 10 miliardi di euro nel biennio,
    - la situazione sugli ammortizzatori in deroga che si caratterizza
    per un ritardo negli afflussi di cassa,
    - la manovra 2011, i cui effetti andranno sommati a quelli della
    manovra 2010,
    - gli accordi - al momento non ancora onorati da parte del Governo -
    sul trasporto pubblico locale,
    - l'avvio del federalismo fiscale, che rende difficile da parte di
    questa come di altre Regioni un'impostazione di medio termine delle
    scelte di bilancio fondamentali per i prossimi anni.
    C'è poi un contesto economico complessivo di bassa crescita.
    Ricordo che dall'inizio della crisi sono ancora 16 punti in
    percentuale da recuperare in termini di produzione industriale e
    questo ci fa capire come è lenta la ripresa, come non possiamo dirci
    fuori da una crisi per alcuni versi ancora difficile da decifrare.
    Comprendiamo la cautela della Giunta regionale e le indicazioni di
    questa manovra come sostanzialmente tecnica si riflette sul fatto
    che circa il 70% di questa manovra è destinata alla copertura della
    spesa sanitaria, che evidenzia un'attenzione cronica sull'andamento
    dei conti sanitari.
    Diamo atto alla Giunta dello sforzo che sta compiendo per dare
    stimolo all'economia e sono proficui gli approfondimenti svolti
    nell'ambito del patto per la ripresa. Noi stessi, in quella sede,
    abbiamo sottolineato la necessità di verificare gli effetti della
    manovra finanziaria, in attesa di poter definire gli interventi di
    stanziamenti per lo sviluppo.
    La Regione in questi mesi ha messo a punto degli provvedimenti
    importanti: si parla di piani programmatori come il piano
    energetico, il piano telematico, il piano triennale ambientale, che
    dovrebbero a nostro avviso dare nuovo stimolo all'economia
    dell'Emilia-Romagna. Il piano energetico ha un obiettivo
    condivisibile. Sul piano triennale ambientale, di significativa
    importanza, abbiamo avuto uno scambio di idee nei giorni scorsi con
    l'assessorato competente. Si tratta quasi nella totalità di risorse
    pubblico su pubblico, ma crediamo sia un segnale importante lo
    stanziamento per la green economy di 2 milioni di euro e una
    previsione di spesa che potrebbe essere leggermente rafforzata, a
    nostro avviso, per dare modo al fondo regionale, creato nel 2005
    proprio in materia ambientale, di poter essere rimpolpato - in
    questo momento ha poca disponibilità - e consentire l'avvio di un
    bando sullo sviluppo sostenibile, in particolare sulle emissioni in
    atmosfera, che dia concretezza al tema della green economy e
    coerenza con gli strumenti concreti messi in campo.
    Torno sul tema della sanità, non tanto per mettere a fuoco l'importo
    dell'impegno di questo assestamento, quanto per evidenziare i
    ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione intesa in senso
    lato, non solo della sanità. Da una recente indagine fatta sia sul
    versante biomedicale e farmaceutico, sia per l'edilizia, lo scoperto
    degli Enti locali verso i fornitori di beni e servizi al 2010 è
    circa di 6 miliardi di euro, con ritardi di pagamento per la sanità
    di circa 180 giorni, una curva che ha ripreso a crescere. Nel
    settore dell'edilizia poi si registrano ritardi di 18 mesi in alcuni
    casi, la media è di 160 giorni. Una situazione fino a poco tempo fa
    sconosciuta in questo territorio.
    Le conseguenze sono pesanti, soprattutto sul versante dell'edilizia.
    E' un settore piuttosto bloccato, soprattutto per le piccole e medie
    imprese, che rischiano di scomparire. Abbiamo fatto una proposta
    alla Giunta regionale per smobilizzare i crediti, mediante
    l'utilizzo della certificazione da parte degli Enti locali,
    strumento reso possibile a livello nazionale, ma che non ha avuto
    piena implementazione, soprattutto nella parte sanità. Crediamo che
    un'operazione di reverse factoring con la collaborazione Istituti di
    credito specializzati potrebbe dare una spinta. Occorrerebbe dunque
    un accordo fra Regione, Istituti di credito specializzati nel
    settore del factoring e imprese per sbloccare le certificazioni e
    favorire lo smobilizzo.
    Crediamo sia opportuno, in questa fase di assestamento del bilancio,
    sottolineare un indirizzo nella legge finanziaria e inserire una
    norma che consenta di definire accordi con banche e intermediari
    finanziari, per favorire lo sblocco di un certo ammontare di
    crediti, selezionando caso per caso le imprese in maggiore
    difficoltà in termini di tempi di pagamento e ammontare di crediti.
    La Regione potrebbe, a titolo quasi simbolico, mettere una somma che
    potrebbe andare in compartecipazione degli oneri di una operazione
    di smobilizzo di crediti, che ovviamente non è a costo zero.
    L'ultimo punto è quello del piano telematico, su cui c'è un
    finanziamento di 9 milioni e mezzo di euro circa, di cui 7 e mezzo
    rivolti a colmare il digital divide nelle aree di montagna e rurali.
    Si tratta fondi europei e quindi vincolati. Crediamo che possa
    essere integrato per i due milioni restanti con due o tre iniziative
    pilota per portare banda ultra larga, cioè fibra ottica, a
    determinate imprese che lavorano in insediamenti produttivi e che
    operano in filiere lunghe, che hanno pertanto bisogno di connessioni
    ultra veloci per dialogare con sedi lontane. Questa sarebbe
    un'operazione molto apprezzata in un'ottica di project financing e
    di collaborazione pubblico-privato. Confindustria, anche in
    occasione dell'udienza conoscitiva sul piano telematico regionale,
    ha affermato che il sistema produttivo regionale è disposto a
    partecipare a un'iniziativa di questo tipo, che potrebbe iniziare
    con qualche progetto pilota in aree selezionate. Grazie.
    Dott. Alessandro GIORGETTI - Presidente Federalberghi Emilia-Romagna
    Buongiorno a tutti, grazie per l'invito a questa udienza
    conoscitiva e per aver avuto l'opportunità di dire che il nostro
    settore viene sempre blandito ma mai riverito, nel senso che se ci
    sono da mettere delle cifre la situazione è triste. Comprendiamo di
    non poterci mettere in concorrenza con il welfare o contro la
    sanità, ed evidentemente non possiamo metterci contro questo
    assestamento di bilancio. Ci aspettiamo tuttavia che nel prossimo
    bilancio vi siano segnali forti per le imprese, perché la
    competizione è anche nei servizi e nel terziario avanzato. La
    Regione deve fare una riflessione per capire se il nostro è un
    settore o un comparto sui cui investire.
    Noi non abbiamo fatto una grande riconversione negli ultimi anni,
    siamo rimasti sul territorio a combattere la nostra battaglia per
    mantenere la leadership dell'Emilia-Romagna nel suo complesso. Il
    ruolo che ci compete è di rappresentanza del sistema
    emiliano-romagnolo e ci viene detto che non si può competere, quando
    noi siamo il front office di milioni di persone italiane ed
    internazionali.
    Le risorse a disposizione sono molto inferiori rispetto agli anni
    passati. Sulla legge regionale 40 del 2002 non c'è un soldo, ben
    venga il milione a quelli che potranno arrivare fino a novembre.
    Nonostante la manovra nazionale, mi sarei aspettato qualcosa di più
    da coloro che dicono che bisogna lavorare per lo sviluppo. Noi
    continueremo a lavorare come abbiamo sempre fatto. Il rapporto con
    gli enti pubblici è molto stretto, ma dobbiamo competere e quindi
    avere gli strumenti di base: il sistema aeroportuale, il sistema dei
    trasporti, il nodo di Bologna, potremmo fare un elenco.
    Riconosciamo un buon atteggiamento rispetto alla green economy, ma
    c'è una difficoltà oggettiva. A parte l'assegnazione agli
    intermediari finanziari specializzati - e non capisco perché non
    possa fare lo stesso mestiere l'assistenza alle imprese - , non si
    sa come si passa dalle enunciazioni ai fatti concreti, se ci sono o
    meno dei bandi conseguenti. La vostra attività legislativa è
    importante, ma dovete dare un termine oggettivo in cui partono i
    bandi, se no si va in difficoltà. I nostri associati sanno che con
    la legge regionale 40 sono state fatte richieste alle imprese molto
    superiori a quello che è stato dato. Ragioniamo insieme, noi siamo
    disponibili a farlo, sappiamo che il Governo taglia ma dobbiamo
    attivare una politica attiva e rimanere leader di questo settore.
    Grazie.
    Sottosegretario Alfredo BERTELLI - Sottosegretario alla Presidenza
    della Giunta regionale
    Buongiorno a tutti. Credo che i contenuti della legge di
    assestamento siano già stati esposti brillantemente dal consigliere
    Vecchi che ha illustrato nel dettaglio la manovra. Io mi soffermerò
    solo su alcuni punti, rimarcando intanto due cose.
    La prima è stata richiamata abbondantemente nel corso del dibattito,
    negli interventi svolti, che ringrazio: si tratta del primo
    assestamento di bilancio che ricordi in questa Regione che è
    essenzialmente un assestamento tecnico. Non è nemmeno una novità,
    perché l'avevamo già annunciato al momento del bilancio di
    previsione 2011 che ci saremmo trovati in una situazione
    particolare. Ricorderete - per chi ha seguito la discussione sulla
    predisposizione del bilancio di previsione 2011 - che partivamo con
    la novità 2011 e anche 2012, con un taglio già previsto nella
    manovra di stabilità dello scorso anno a livello nazionale, di 350
    milioni di euro sul bilancio 2011 e una seconda tranche di
    intervento di 380 milioni di euro aggiuntiva. E questo al netto
    della manovra che verrà presentata oggi al Capo dello Stato. Stiamo
    parlando davvero di una situazione molto complessa, particolare,
    difficile da affrontare.
    Partirei da questo ultimo punto, perché in questa manovra da 350
    milioni di euro, la gran parte delle risorse che sono venute meno
    riguardava le Bassanini e quindi le risorse sostanzialmente a
    disposizione della Regione per sostenere le imprese in generale, da
    quelle manifatturiere a quelle del turismo.
    Nonostante questo, il taglio che la Regione ha praticato non è stato
    orizzontale, non ha azzerato i fondi alle imprese, ma abbiamo
    trovato il modo di distribuire diversamente il taglio di 350
    milioni, continuando a sostenere almeno tre settori: uno è quello
    della sanità, è il settore del sostegno al lavoro e all'impresa,
    dove anziché azzerare abbiamo messo risorse per circa 30 milioni di
    euro; l'altro è il settore dei trasporti, sul quale è vero che è
    intervenuto un accordo con il Governo, ma l'accordo non è onorato e
    forse non lo sarà mai.
    Con il Governo abbiamo firmato un accordo sugli ammortizzatori in
    deroga due anni fa, che ha fatto sì che le Regioni mettessero le
    risorse dei fondi FSE e anticipassero gli oneri sugli ammortizzatori
    in deroga. Ma in quell'accordo c'era anche l'immediata messa a
    disposizione dei cosiddetti fondi FAS, che per la Regione
    Emilia-Romagna pesano per 280 milioni di euro, risorse che a
    tutt'oggi non sono ancora state sbloccate.
    Ci muoviamo in una situazione di grande difficoltà nazionale, di
    cassa, con accordi sottoscritti a tutti i livelli e non onorati e
    quindi di mancati trasferimenti di risorse. Noi, in quel bilancio di
    assestamento, avevamo anticipato manovre sostanzialmente tecniche e,
    in accordo con le linee del bilancio approvato 2011 che sono
    riconfermate in questa manovra - le risorse le ha citate il relatore
    -, si parla di 72 milioni di euro di spesa corrente e 28 milioni, di
    cui 8 riguardano l'anticipazione sui fondi del contrasto al digital
    divide delle aree marginali del comparto agricolo e montano. Queste
    risorse sono quelle che possiamo mettere in circolo, per come viene
    chiuso il bilancio 2010 e per come prevediamo sarà la manovra di
    bilancio 2012.
    Non vorrei che discutessimo su come impegnare le poche risorse
    previste in assestamento e poi fra due mesi iniziassimo a lavorare
    sul bilancio 2012 e avessimo la sorpresa che le risorse disponibili
    per gli investimenti sono inferiori anche a quelle
    dell'assestamento.
    E lo dico in ragione di due questioni: la prima è quella che
    leggiamo su tutti i giornali, ma anche il vincolo della legge di
    stabilità dell'anno scorso che pesa su bilancio 2012; la seconda
    riguarda le risorse disponibili, ma anche il fatto che sulla Regione
    grava un nuovo patto di stabilità che è molto pesante.
    C'è un problema di risorse che non risultano spendibili. Se anziché
    22 milioni di euro di investimenti ne avessimo messi 40, non avremmo
    potuto spenderli, sommandoli a quelli del bilancio 2011, perché i
    controllori della ragioneria ci avrebbero fermato, in quanto si
    sarebbe arrivati ai limiti imposti dal patto di stabilità.
    Bisogna quindi dirsi la verità e fare i conti con quello che c'è.
    Abbiamo cercato di mettere in circolo nuove risorse, con una
    operazione che si riassume in due parole: la messa in sicurezza del
    bilancio della sanità. 60 milioni di euro sono le risorse che
    permettono sostanzialmente a questa Regione di pareggiare il
    bilancio della sanità e coprire le prestazioni aggiuntive
    extra-regione. E per la parte degli investimenti, circa 8 milioni e
    mezzo, che servono a non fermare gli interventi di riorganizzazione
    dei sistemi ospedalieri, che sono in corso in questa regione.
    Le altre risorse - sono pochissime - servono a non rendere banale
    l'approvazione del piano energetico regionale insieme ad una serie
    di strumenti e direttive specifiche, che, una volta approvato il
    piano, permetteranno alle imprese che vogliano investire di avere
    tutte le condizioni di chiarezza per fare gli investimenti
    necessari. I milioni posti in questo capitolo servono solo a
    potenziare quello che già c'era prima. In bilancio potevamo mettere
    qualcosa in più, ma abbiamo voluto rimanere dentro i 22 milioni più
    8. Certamente sarebbe stato un impegno che avrebbe potuto mettere in
    moto cose nuove. Ma vorremmo riservarci un ragionamento fra due
    mesi, quando ci rimetteremo al tavolo del bilancio, avendo più
    chiaro come possiamo muoverci, sulla base delle misure che in questi
    giorni si stanno concretizzando, ma vediamo ancora un quadro molto
    mosso.
    Le altre poste sono una quota di risorse sull'agricoltura, per i
    risarcimenti delle colture che dovranno essere eliminate perché
    colpite da una malattia incurabile, mi riferisco soprattutto ai
    kiwi; 1 milione e 100 per interventi di bonifica a completamento di
    opere importanti; poi 4 milioni sulla viabilità; una quota di
    risorse sulle Comunità montane.
    Attenzione, perché stiamo continuando a mettere soldi dopo avere
    riorganizzato le Comunità montane, per evitare che scompaiano del
    tutto, trasformandole in Unioni dei Comuni montani che non hanno
    costi aggiuntivi. Abbiamo ancora dei problemi, perché l'azzeramento
    del fondo sulla montagna nazionale ha messo le Comunità montane in
    una situazione complicata. Entro la fine dell'anno dovremo discutere
    con questi enti cosa fare del personale che vi gravita senza
    collocazione. Ed è un problema nazionale, come lo è quello dei
    Parchi o delle Forestali, tutti soggetti collocati in una specie di
    limbo a seguito dell'azzeramento dei cosiddetti Consorzi parchi. E'
    un problema, perché i sindacati ci verranno a chiedere se quel
    personale lo prendiamo in Regione o se è trasferito alle Province o
    ai Comuni. Con un problema molto serio, perché i Comuni delle
    Comunità montane sono tutti a rischio con il patto di stabilità, non
    possono aggiungere personale, così come alcune Province. Ma anche
    per la Regione sarebbe impossibile assumere 200 persone. Come
    vedete, vi sono temi non risolti. Non basta dire che il fondo della
    montagna è azzerato, perché ci sono ancora molte cose da prendere in
    carico e risolvere.
    Mi soffermo su due osservazioni formulate negli interventi e
    ringrazio per lo spirito costruttivo delle proposte avanzate. C'è
    una grande sofferenza nei pagamenti. Riguarda tutti, l'industria
    manifatturiera, riguarda coloro che lavorano nell'elettromedicale,
    l'edilizia. C'è un problema di cassa. Abbiamo provato già due o tre
    formule tipo factoring per ridurre i tempi di pagamento, soprattutto
    delle Aziende sanitarie. Ma perché stiamo tornando ad allungare i
    tempi, nonostante alcune operazioni fatte negli anni passati e anche
    quest'anno?
    Quest'anno la Giunta regionale ha fatto una serie di incontri nelle
    aree in cui gravitano industrie che lavorano sulla sanità e ha
    avviato dei provvedimenti. Una delibera colloca 150 milioni di euro
    in una sorta di anticipazione per le Aziende sanitarie al fine di
    accorciare accorciare i tempi di pagamento. C'è un problema, non
    abbiamo potuto usare questa somma per una mancanza di cassa. Il
    sistema sanitario vive di trasferimenti, di fondi IRAP dallo Stato
    alle Regioni. Stiamo lavorando con un fondo regionale calcolato al
    2009, che non tiene conto degli aggiornamenti delle cifre del piano
    sanitario, tanto è vero che ogni mese arrivano 14 milioni in meno
    rispetto al nostro fabbisogno, stabilito in un accordo con il
    Governo.
    Se a questo aggiungiamo che vi sono 465 milioni di risorse contenute
    in un decreto legislativo nazionale a pagamento dell'IVA 2009 che ad
    oggi non ha visto luce, voi capite che siamo in una forte
    esposizione del bilancio della Regione. Per tamponare una situazione
    che è irrisolvibile, o si allineano i tempi dei trasferimenti delle
    risorse nazionali per far fronte ai fabbisogni concordati, o le
    Regioni non possono continuare a fare da cassa come se fossero
    banche, in assenza di entrate corrispettive. Questo non toglie nulla
    rispetto a un impegno, confermato anche recentemente, di cercare di
    ridurre quei tempi.
    Stiamo lavorando sul tema profughi. Nella nostra Regione ci sono
    quelli che ci dovevano essere, ma stiamo lavorando in
    anticipazione . Poi forse lo sblocco del decreto nazionale
    consentirà al Capo Prefetto nominato per l'emergenza profughi di
    avere le risorse, ma i Comuni che hanno il grande problema del patto
    di stabilità devono anticipare quello che le persone consumano ogni
    giorno nelle strutture. Noi ci siamo impegnati a pagare in 60
    giorni. Per fare questo la Regione deve anticipare risorse, e non è
    corretto né giusto.
    Dobbiamo quindi capire che siamo collocati in questo quadro, oppure
    chiediamo le cose al soggetto sbagliato, perché a un certo punto,
    continuando ad anticipare, ci fermiamo perché la cassa è vuota. Con
    la cassa vuota, anche in presenza di un provvedimento del Presidente
    della Regione, la ragioneria non può pagare. Concluderei qui, tutti
    gli interventi hanno messo le mani avanti, lavoriamo per tempo al
    prossimo bilancio, ma posso dire che, ad esame svolto sulla manovra
    nazionale, parliamo di 10 miliardi di euro di interventi sul sistema
    regionale e locale, tagli del turn over.
    Penso che dobbiamo fare la nostra parte. Non basterà fare tagli,
    dobbiamo ragionare, ma dovremo mettere mano alle strutture, al
    sistema regionale e delle autonomie. Non basta avere spinto sulle
    Unioni di Comuni, avere superato la fase dell'associazionismo
    volontario, dobbiamo andare più avanti, sul meccanismo delle
    deleghe, sui trasferimenti delle competenze. Bisogna che in questo
    Paese ci sia uno solo che fa una cosa e non tre che si occupano
    dello stesso problema, mettendosi i bastoni fra le ruote. Siamo di
    fronte ad una sfida in cui ognuno deve fare la sua parte.
    Presidente Marco LOMBARDI - Presidente della Commissione assembleare
    Bilancio Affari Generali ed Istituzionali
    Ringrazio tutti gli intervenuti e i consiglieri presenti. Le
    osservazioni formulate oggi andranno a far parte del lavoro
    istruttorio della Commissione nel corso dell'esame dei progetti di
    legge, che proseguirà nelle prossime sedute. L'udienza conoscitiva è
    conclusa.
    La seduta termina alle ore 16,10.
    Approvato nella seduta del 12 settembre 2011.
    La Segretaria Il Presidente
    Claudia Cattoli Marco Lombardi
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