Testo:
RISOLUZIONE
Premesso che
- l’ipertermia oncologica è una terapia utilizzata nel trattamento di alcune forme tumorali, che sfrutta l’azione del calore per ridurre la massa e la quantità di cellule tumorali;
- il principio di base dell’ipertermia oncologica è quello di danneggiare e stressare le cellule tumorali mediante incremento della temperatura fisiologica con l'impiego di apposite macchine per ipertermia locoregionale che permettono di trattare distretti corporei sede di tumore o di metastasi, ottenendo benefici effetti sulla malattia quali:
- apoptosi (morte cellulare) selettiva delle cellule tumorali risparmiando quelle dei tessuti sani;
- migliore efficacia della chemioterapia e della radioterapia se l'ipertermia viene somministrata durante il periodo in cui si effettuano;
- l’incremento di temperatura regionale ha anche l’effetto di dilatare i vasi sanguigni permettendo una migliore diffusione dei farmaci antitumorali in aree scarsamente vascolarizzate aumentandone ulteriormente l’efficacia;
- l’ipertermia incrementa efficacia della radioterapia;
- stimolazione del sistema immunitario contro il tumore ed in particolare dei linfociti NK (maggiori effettori dell'immunità anticancro);
- riduzione dell'afflusso di sostanze nutrienti verso la massa tumorale per modulazione della produzione di vasi sanguigni nel tumore;
- effetto antidolorifico spesso molto utile per la naturale produzione di endorfine naturali nelle zone trattate dalla ipertermia oncologica.
- effetto antalgico per pazienti con metastasi ossee o stenosi critiche già irradiati e non più re irradiabili;
- è possibile indurre ipertermia nell’area del tumore senza effetti collaterali su tessuti sani;
- sino a pochi anni fa non esisteva la possibilità̀ di aumentare la temperatura del paziente senza creare rischi. Oggi, con le apparecchiature avanzate e le nuove conoscenze è possibile riscaldare il tumore senza determinare effetti collaterali importanti e con pochissimo rischio;
- l’interesse verso l’ipertermia oncologica è andato crescendo in questi ultimi anni. È stato infatti dimostrato che l’ipertermia può̀ aumentare l’efficacia delle terapie in uso quali la chirurgia, la chemioterapia, la radioterapia e le terapie biologiche. In alcuni casi si può̀ raddoppiare l’efficacia della radioterapia e della chemioterapia, riducendo contemporaneamente gli effetti collaterali della cura;
rilevato che
- i risultati promettenti dell’ipertermia oncologica, ormai concordemente riconosciuti dalla scienza medica, permettono di considerare tale pratica clinica effettiva sia quando utilizzata in maniera indipendente che quando combinata a chemioterapia e radioterapia;
- nel nostro sistema sanitario nazionale l’ipertermia è una terapia ufficialmente riconosciuta, infatti il Decreto Ministeriale 22 luglio 1996 stabilisce che essa possa essere utilizzata nella cura dei tumori e che i relativi costi siano coperti dal Sistema Sanitario Nazionale italiano;
- nelle linee guida di diverse società mediche è entrata la perfusione ipertermica addominale dopo l’intervento chirurgico per la carcinosi peritoneali. È noto che in Emilia-Romagna tale procedura è praticata a Bologna, Modena e Forlì-Cesena riconoscendo il valore terapeutico dell’ipertermia;
- nonostante l’ipertermia goda di un indubbio potenziale citotossico, e sia riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale, essa non è ancora pienamente praticata nei centri ospedalieri della nostra Regione;
- nell’ultimo triennio circa 400 pazienti della nostra Regione sono stati trattati con questa terapia in strutture sanitarie pubbliche della sola Regione Marche, vi sono inoltre numerosi pazienti che si rivolgono a strutture sanitarie private fuori regione, sfuggendo a qualsiasi monitoraggio;
- gli ospedali e i centri convenzionati che applicano trattamenti ipertermici sono pochi, l’implementazione nel Sistema Sanitario regionale rappresenterebbe un indubbio vantaggio per i tanti pazienti che oggi sono costretti a rivolgersi a strutture fuori dal territorio regionale, oltre a rappresentare un vantaggio per l’incremento dell’attrazione verso il sistema sanitario regionale, che alimenta in parte l’economia regionale e crea un’immagine positiva del territorio;
- nei paesi europei vi sono forti investimenti per la ricerca sull’ipertermia e numerose strutture che la praticano, in particolare:
- la Germania è il paese europeo che più̀ di tutti investe su questa pratica clinica, vi sono infatti numerosi centri che offrono trattamenti oncologici o che attuano progetti di ricerca nel settore. Il Klinikum der Universität München è uno dei principali istituti, insieme alla Caritè Universitätsmedizin Berlin e all’Helmholtz Zentrum München. Le ricerche a cui partecipa il Klinikum spesso sono legate a trattamenti clinici che includono chemioterapia e radioterapia;
- in Olanda i centri che da decenni si occupano di ipertermia regionale associata a radioterapia sono gli istituti nazionali tumori di Amsterdam e Rotterdam;
- in Svizzera l’ipertermia locoregionale è presente in 7 tipi di patologia oncologica coperta dal SSN.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
- a valutare l’implementazione di tale pratica clinica nel sistema sanitario regionale, tenuto conto che nonostante l’ipertermia goda di un indubbio potenziale terapeutico e sia riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale, essa non è ancora praticata nei centri ospedalieri della nostra Regione e che sia possibile reperire professionisti esperti in tale pratica di indubbia professionalità ed esperienza maturata nel settore, dando in tal modo una risposta positiva ai pazienti che oggi sono costretti a rivolgersi a strutture fuori dal territorio regionale, oltre a rappresentare un vantaggio per l’incremento dell’attrazione verso il sistema sanitario regionale, che alimenta in parte l’economia regionale, concorrendo in tal modo a creare un’immagine positiva del nostro territorio.
Il Consigliere
Andrea Bertani