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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 8997

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Oggetto:
Testo presentato:
8997 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa alle azioni da porre in essere per garantire un’adeguata copertura degli organici delle sedi INPS della Romagna, con particolare riferimento al territorio cesenate. A firma della Consigliera: Montalti

Testo:

Interrogazione a risposta immediata

 

Il sottoscritto consigliere

 

Premesso che

 

Le sedi Inps del territorio cesenate, come riportato da diversi quotidiani locali,  stanno subendo un ridimensionamento legato alla diminuzione del personale al lavoro, vista anche la possibilità di accedere alla Quota 100, che rischia nei prossimi mesi di minare la qualità dei servizi offerti e forse addirittura l’erogazione dei servizi stessi, a danno degli utenti, a partire dai pensionati.

 

Già da tempo i sindacati e i Comuni del territorio si stanno occupando del problema e il tema era già stato portato all’attenzione della Regione Emilia-Romagna, nelle scorse settimane.

 

L’allarme è stato rilanciato in questi giorni da Cgil, Cisl e Uil, che hanno congiuntamente segnalato il problema ritenuto di stringente attualità. Dopo che, l’8 ottobre, il comitato di gestione della sede Inps di Forlì-Cesena aveva incontrato tutte le parti sociali per illustrare la situazione presente all’interno dell’Istituto.

 

Evidenziato che

 

Quota 100 è una misura cardine della Legge di Bilancio 2019 ed è operativa dal 2019 (in via sperimentale fino al 2021). Consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per tutti coloro che vantano almeno 38 anni di contributi con un’età anagrafica minima di 62 anni. Ad esempio, un lavoratore con 39 anni di contributi e 61 anni di età dovrà comunque attendere un anno per presentare domanda. Il tutto, senza penalizzazioni sull’assegno (se non quella dovuta al minore montante contributivo).

 

Ammontano a oltre 10 mila, più della metà (55%) le domande di pensionamento arrivate dagli enti locali (Comuni, Regioni, Province). Segue la sanità, paramedici, amministrativi e tecnici, con 2.023 richieste, che si sommano alle 321 di medici e veterinari. Dai ministeri e agenzie fiscali sono arrivate 1.612 richieste, dalla scuola 240 domande.

 

L’ex ministra della pubblica amministrazione Giulia Bongiorno ha prima annunciato lo sblocco del turnover, per poi bloccarlo di fatto fino al 2020 nella legge di bilancio, e non ha cancellato le norme che impediscono di assumere in sanità. Dunque, le persone che andranno in pensione, in maggioranza dai servizi erogati direttamente ai cittadini, non saranno contestualmente sostituite. Lo saranno successivamente, tenendo in conto che per l’indizione di concorsi, senza contare lo scorrimento delle graduatorie, servono tempi lunghi.

 

Rilevato che

 

Le ricadute negative di Quota 100 sono presenti anche nel territorio cesenate. Ad esempio, da qui al 2021, le sedi dell’Inps distribuite sul territorio di Forlì-Cesena dovrebbero perdere una quarantina di dipendenti. Il problema riguarda il fatto che c’è la prospettiva di rimpiazzare negli organici dell’Inps su scala provinciale meno di un terzo dei quaranta nuovi pensionamenti che si stanno concretizzando.

 

L’Inps provinciale è stata per lungo termine sede sussidiante, cioè lavorava pratiche anche per altre province, mentre già dal mese di settembre ha cessato questa attività e dall’inizio del 2020 diventerà sede sussidiaria, ovvero sarà costretta a inviare pratiche in lavorazione presso altre sedi.

 

I numeri dicono che nel territorio di Forlì-Cesena sono state effettuate 10 assunzioni a fronte delle 3.507 effettuate dall’Istituto in tutta Italia. I nuovi ingressi erano addirittura sette prima che il comitato facesse presente alla direzione regionale dell’inadeguatezza del turnover.

 

Rilevato inoltre che

 

Un altro problema riguarda i medici direttamente dipendenti dell’Inps, di cui ne è rimasto soltanto uno, il quale andrà in pensione a febbraio 2020, così non solo a Forlì-Cesena ma in tutta la Romagna non ne sarà presente nessuno.

 

Anche sul tema degli ispettori Inps le cose non vanno meglio, infatti a oggi la Provincia ne ha a disposizione soltanto uno, situazione che non permette una sufficiente attività di tutela.

 

Interroga la Giunta per sapere

 

Quali strumenti può mettere in campo la Regione per far si che vengano al più presto riadeguati gli organici e ripristinata una condizione di normalità nelle sedi Inps del territorio, scongiurando così notevoli disagi per i lavoratori, i cittadini e gli imprenditori del territorio.

 

 

Montalti Lia

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