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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 9130

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Oggetto:
Testo presentato:
9130 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la riapertura dei punti nascita, in montagna, con particolare riferimento a quello di Porretta Terme. A firma del Consigliere: Facci

Testo:

INTERROGAZIONE IMMEDIATA

 

Il sottoscritto Michele Facci Consigliere Regionale,

 

Premesso che:

  • il Decreto Ministeriale n. 70 del 02.04.2015, al punto 9.2.2. dell’Allegato 1 (“Presidi Ospedalieri in zone particolarmente disagiate”) prevede la previsione di presidi ospedalieri di base per aree considerate geograficamente e meteorologicamente ostili e disagiate, tipicamente in ambienti montani o premontani, con collegamenti di rete viaria complessi;
  • In tali presidi ospedalieri, occorre garantire una attività di pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto, attività di medicina interna e di chirurgia generale ridotta. Essi sono strutture a basso volume di attività, con funzioni chirurgiche non prettamente di emergenza e con un numero di casi insufficiente per garantire la sicurezza delle prestazioni, il mantenimento delle competenze professionali e gli investimenti richiesti da una sanità moderna.
  • Con il Decreto Lorenzin - D.M. 11.11.2015 venne prevista la possibilità del mantenimento in attività dei Punti nascita nelle aree montane e/o disagiate, anche al di sotto del tetto dei 500 parti annui stabiliti nell’Accordo Stato/Regioni del 2010, a condizione che siano garantiti gli standard di qualità e di sicurezza previsti dalla normativa;
  • in tal caso, le Regioni possono avanzare al Ministero della Salute la richiesta di apposita deroga;

 

considerato che

  • la Regione Emilia – Romagna ha provveduto alla chiusura di diversi punti nascita in Ospedali di montagna, sulla base del tetto minimo di 500 parti annui come condizione minima richiesta, ed il primo di questi è stato l'ospedale di Porretta Terme;
  • Da più parti, anche a livello governativo, sono state espresse perplessità circa l’opportunità di mantenimento del limite dei 500 parti per anno, in strutture sanitarie situate in zone disagiate e/o montane, vista l’evidente ricaduta negativa per l’utenza, improvvisamente privata di un presidio socio-sanitario di basilare importanza, ad una considerevole distanza – temporale e spaziale – dai centri cittadini;
  • negli ultimi giorni, si sono verificati ben due casi di parto "in itinere", entrambi con provenienza la zona di Porretta, per fortuna con esito positivo, grazie anche all'impegno ed al pronto intervento di medici e operatori;
  • gli ultimi eventi ripropongono quindi in maniera urgente e non più procrastinabile la necessità di riaprire i punti nascita chiusi negli ospedali di montagna, a partire da quello di Porretta Terme;
  • lo stesso Presidente Bonaccini, d'altronde, giusto un anno fa, aveva dichiarato una precisa disponibilità in tal senso, evidentemente - ad oggi - del tutto disattesa;

 

INTERROGA

 

La Giunta regionale:

 

  • per richiedere se e come la stessa intenda affrontare in via definitiva la problematica della riapertura dei punti nascita in montagna, a partire da quello di Porretta Terme

 

 

Michele Facci

 

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