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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 9576

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Oggetto:
Testo presentato:
9576 - Interrogazione a risposta scritta circa la necessità di un piano di controllo per la tutela degli argini dei fiumi nei confronti di nutrie, tassi, istrici e volpi. A firma del Consigliere: Callori

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ex articolo 112 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna.

 

Per sapere, premesso che:

 

da anni, e non solo nella pianura bolognese (vedi argini Panaro e Secchia) in occasioni di piene imponenti si creano fontanazzi che scoppiano e possono causare la completa rottura degli argini, come più volte già avvenuto: ciò è dovuto ad un reticolo di tane e gallerie scavate proprio nei corpi arginali da tassi, istrici e volpi oltre, soprattutto nei corpi arginali dei canali di bonifica, da nutrie, la cui popolazione è strabordante ovunque;

 

considerato che:

 

è ormai accertato che da questi popolamenti in zone sensibili derivano e deriveranno danni incalcolabili dal momento che non risulta essere stato ancora predisposto un piano di controllo capillare ed esaustivo di queste specie anche a giustificazione del fatto, ad oggi sempre meno condivisibile dati i numeri degli esemplari presenti sul territorio, che alcune di esse (istrice e tasso) sarebbero ancora considerate specie protette;

 

medesimo discorso varrebbe per la nutria, specie alloctona che ha creato danni irreparabili scavando tane ipogee sotto i manufatti idraulici e provocato danni anche agli ecosistemi acquatici per il fatto che distrugge avifauna palustre e specie idrofite autoctone protette come la ninfea;

 

rilevato che:

 

In Emilia Romagna è in vigore dal 2016 un piano di controllo nutria che però, da quanto noto all’interrogante, non risulterebbe essere attivato incisivamente dal momento che i primi attori che dovrebbero intervenire, gli Enti gestori dei corsi d’acqua, in primis i Consorzi di Bonifica, non riterrebbero tale intervento di loro stretta competenza, e pertanto tale compito sarebbe demandato a controllori volontari abilitati e ad agricoltori che, sempre da quanto a conoscenza del sottoscritto Consigliere, dal 2016 non riceverebbero nemmeno più i contributi per i danni arrecati a colture e manufatti idraulici di derivazione delle acque;

 

atteso che:

 

a parere di chi scrive il Servizio regionale preposto alla sicurezza idraulica ad oggi risulterebbe essere una struttura capace sì di intervenire per affrontare le calamità e le emergenze contingenti, certamente anche grazie alla Protezione Civile, ma assolutamente non soddisfacente per quanto riguarda la capacità di prevenire i disastri che ripetutamente si verificano, anche per via del cambiamento climatico caratterizzato da piovosità schizofrenica, ormai in qualsiasi mese dell’anno, lasciando in perenne angoscia intere comunità.

 

Alla luce dell’ormai insostenibile susseguirsi di calamità, per quale ragione non si sia ritenuto di deliberare ed attivare, nel primario ed inderogabile interesse della Sicurezza Pubblica, un Piano di Controllo esaustivo nei corpi arginali contro tassi, istrici, volpi e nutrie avvalendosi di personale professionale al fine di eliminare il problema alla radice, (non ritenendo certo sufficiente, come si è fatto fin d’ora, la semplice segnalazione  con centinaia di picchetti delle tane negli argini ormai ridotti a groviere) anziché considerare gli argini come unico habitat insostituibile di specie la cui tutela pare essere anteposta a quella di una comunità di decine di migliaia di persone e di attività produttive.

 

 

Il consigliere

Fabio Callori

 

 

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