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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 9582

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Oggetto:
Testo presentato:
9582 - Interrogazione a risposta scritta relativa ai livelli di inquinamento atmosferico nella provincia di Reggio Emilia A firma del Consigliere: Gibertoni

Testo:

Interrogazione a risposta scritta

 

Visti

 

  • la legge regionale 22 ottobre 2018, n. 14, recante “Attuazione della sessione europea regionale 2018- Abrogazioni e modifiche di Leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali” e, in particolare, il Capo V inerente disposizioni in merito ai Comuni montani ed in materia di qualità dell'aria;
  • la delibera assembleare n. 115 dell’11 aprile 2017 recante “Decisione sulle osservazioni pervenute e approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020). (Proposta della Giunta regionale del 21 dicembre n. 2314)” con cui, tra l’altro, rilevato che “l’inquinamento atmosferico resta il principale fattore ambientale collegato a malattie prevenibili e a mortalità prematura nonché il responsabile di effetti negativi su gran parte dell’ambiente naturale dell’Europa, come evidenziato dalle Linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dagli studi dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro” si è approvato “il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020), al fine di adempiere, nel più breve tempo possibile, agli obblighi derivanti dalla Direttiva comunitaria 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”;
  • il decreto legislativo 152/2006 recante “Norme in materia ambientale” in particolare la Parte quinta che fornisce norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera e il decreto legislativo 155/2010 recante “Attuazione della Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa” che stabilisce, tra l’altro, i valori limite di riferimento per gli inquinanti, volti a mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove buona, e migliorarla negli altri casi;

 

premesso che

 

  • per materiale particolato aerodisperso si intende l’insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria ambiente, in particolare il termine PM2,5 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2,5 µm, una frazione di dimensioni aerodinamiche minori del PM10 e in esso contenuta, il particolato PM2,5 è detto anche “particolato fine”, denominazione contrapposta a “particolato grossolano” che indica tutte quelle particelle sospese con diametro aerodinamico maggiore di 2,5 µm o, all’interno della frazione PM10, quelle con diametro aerodinamico compreso tra 2,5 e 10 µm, sorgenti del particolato fine sono in misura diversa tutti i tipi di combustione, inclusi quelli dei motori di auto e motoveicoli, degli impianti per la produzione di energia, della legna e derivati per il riscaldamento domestico, degli incendi boschivi e di molti altri processi industriali;
  • come per il PM10, queste particelle sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera e, rispetto alle particelle grossolane, sono in grado di penetrare più in profondità nell’albero respiratorio umano, assumendo così ulteriori caratteristiche di pericolosità;
  • gli studi epidemiologici hanno mostrato una correlazione tra le concentrazioni di polveri in aria e la manifestazione di malattie croniche alle vie respiratorie, in particolare asma, bronchiti, enfisemi, inoltre, a livello di effetti indiretti il particolato agisce da veicolo per sostanze ad elevata tossicità, quali ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici e, come già detto, le particelle di dimensioni inferiori costituiscono un pericolo maggiore per la salute umana, in quanto possono penetrare in profondità nell’apparato respiratorio ed è per questo motivo che viene attuato il monitoraggio ambientale di PM10 e PM2,5 che rappresentano appunto, rispettivamente, le frazioni di particolato aerodisperso aventi diametro aerodinamico inferiore a 10 µm e a 2,5 µm;
  • in questi giorni, come già successo più volte in passato nel periodo invernale, nelle centraline ARPAE della città di Reggio Emilia e dell’area di pianura sono stati ripetutamente superati i limiti di riferimento per gli inquinanti, in particolare per il PM10 e per il PM2,5, ma mentre per il primo tipo di particolato ciò è ben visibile essendo evidenziato, sul sito stesso di ARPAE, ciascun valore superiore ai limiti su sfondo giallo, nessun tipo di evidenza viene dato al superamento del limite, di 25 µg al metro cubo, per il PM2,5 benché praticamente per una settimana intera nelle stazioni di rilevamento di Guastalla – S. Rocco, Castellarano e Reggio Emilia – S. Lazzaro si siano superati i limiti per il PM2,5;

 

considerato che

 

  • in una nuova ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet Planetary Health è stato messo in luce, attraverso uno studio condotto in Giappone, come si riscontri un aumento dei casi di arresto cardiaco in concomitanza con l’incremento delle concentrazioni di polveri sottili nell’aria e, altro aspetto rilevante svelato dallo studio, anche con valori massimi al di sotto dei limiti indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e condivisi dall’Unione Europea, infatti, oltre il 90 per cento degli arresti cardiaci registrati in Giappone nel periodo d'osservazione, si sarebbero verificati in giornate in cui il PM2,5 era al di sotto della soglia giornaliera, in un range, quindi, che dovrebbe essere “sicuro”;
  • il particolato PM2.5 si confermerebbe, dunque, più insidioso del PM10, vista la sua capacità di spingersi nella parte più profonda dell'apparato respiratorio e la possibilità che possa entrare nel circolo sanguigno oltre all’ipotesi, più fondata che queste polveri interferiscano con l’attività elettrica del cuore;

 

evidenziato che

 

  • a livello scientifico ci sono ormai pochi dubbi sul fatto che il Valore Limite annuale per la protezione della salute umana dal PM2,5, stabilito in 25 µg al metro cubo su media annua, non sia sufficiente alla tutela della salute dei cittadini;
  • evidenziare gli sforamenti anche per il PM 2,5 aiuterebbe a far assumere consapevolezza all’opinione pubblica della gravità del problema rendendola partecipe della necessità di assumere provvedimenti risolutivi e strutturali che contrastino tali situazioni;
  • la stessa ARPAE è ben consapevole della questione, infatti, laddove spiega cosa sia il PM2,5 afferma: “L’inquinamento da particolato fine (PM2,5, ossia particolato con un diametro minore di 2,5 micron) è composto da particelle solide e liquide così piccole che non solo penetrano in profondità nei nostri polmoni, ma entrano anche nel nostro flusso sanguigno, proprio come l’ossigeno. Queste particelle possono essere costituite da diversi componenti chimici tra cui alcuni metalli pesanti come l’arsenico, il cadmio, il mercurio e il nickel. La frazione carboniosa (nerofumo) costituisce uno dei componenti principali del particolato fine. Un recente studio dell’Organizzazione mondiale della sanità dimostra che l’inquinamento da particolato fine potrebbe essere un problema per la salute maggiore di quanto si pensasse in precedenza. Secondo il rapporto dell’OMS «Rassegna delle prove sugli aspetti sanitari dell’inquinamento atmosferico», un’esposizione prolungata al particolato fine può scatenare l’aterosclerosi, creare problemi alla nascita e malattie respiratorie nei bambini. Lo studio inoltre suggerisce un possibile collegamento con lo sviluppo neurologico, le funzioni cognitive e il diabete, e rafforza il nesso di causalità tra PM2,5 e morti cardiovascolari e respiratorie.”.

 

Interroga la Giunta regionale e l’assessore competente

per sapere:

 

  • se a partire da queste segnalazioni che giungono dalla provincia di Reggio Emilia non ritenga di agire, in ogni sede opportuna, affinché anche per il PM2,5 si adottino valori limiti su base giornaliera con le opportune evidenziazioni in caso di superamento e con i conseguenti provvedimenti anche emergenziali se necessari alla tutela della salute;
  • se non ritenga la situazione in cui versa larga parte del territorio regionale per ampi periodi dell’anno meritevole di provvedimenti e interventi strutturali che realmente tutelino la salute dei cittadini.

 

 

Il Consigliere

(Giulia Gibertoni)

 

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