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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 8299

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Oggetto:
Testo presentato:
8299 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni che la Giunta sta intraprendendo per rispondere alle esigenze dei territori periferici, in particolare nella provincia di Modena, che oggi soffrono la mancanza di medici, in primo luogo negli ospedali. A firma dei Consiglieri: Costi, Zappaterra, Maletti, Sabattini, Dalfiume, Caliandro, Costa, Rossi, Soncini, Daffadà, Pillati, Mori, Mumolo

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

 

Premesso che

        i servizi sanitari ospedalieri e territoriali nelle zone periferiche della Regione da tempo hanno molta difficoltà nel reclutare e trattenere soprattutto il personale medico;

        iI territori periferici, certamente le aree montane, ma anche le aree di pianura lontane dai centri urbani e soprattutto carenti di adeguati collegamenti e di trasporti pubblici, necessitano di avere servizi sanitari distrettuali e ospedalieri efficienti e completi al fine di rispondere alle esigenze di facile accesso di una popolazione spesso anziana e soprattutto in difficoltà a collegamenti con gli altri centri;

        d’altro canto in una situazione di mancanza di personale medico soprattutto specialisti , ma anche di medici di medicina generale e di altre figure professionali indispensabili , causata da una errata programmazione e da una mancanza di valorizzazione professionale ed economica ,queste aree sono sempre meno appetibili, perché lontane e di difficile accessibilità, offrono limitate opportunità di crescita e sviluppo professionale, rendendo meno attraente il lavoro in tali contesti rispetto alle opportunità disponibili nei centri urbani più grandi, dove le risorse, le infrastrutture e le possibilità di formazione continua sono più abbondanti e facilmente accessibili;

 

Considerato che

        questa è una situazione comune a tutte le Regioni Italiane, ulteriormente aggravata dal mancato riconoscimento di un adeguato finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale e soprattutto di una mancata politica nazionale di attrazione di personale nel servizio sanitario pubblico e che ogni regione cerca di affrontare con modalità originali;

        è il caso della Regione Toscana che ha avviato un progetto innovativo volto a contrastare questa tendenza, introducendo concorsi dedicati per giovani medici con incentivi economici, formazione avanzata e percorsi di carriera chiari, incluso l'alloggio per coloro che scelgono di lavorare nelle strutture ospedaliere periferiche e insulari;

        l'approccio adottato dalla Toscana nell'attrarre medici nelle aree meno centrali, come gli ospedali periferici e insulari, ha destato notevole interesse a livello nazionale, proponendosi come modello di riferimento;

        tale strategia ha dimostrato che, attraverso l'offerta di incentivi specifici, opportunità di formazione e carriera, è possibile valorizzare e rivitalizzare le zone meno attraenti per i professionisti sanitari, non solo migliora la qualità dell'assistenza sanitaria in queste aree, ma contribuisce anche allo sviluppo locale, attrarre risorse umane qualificate nel settore sanitario diventa un mezzo per promuovere l'equità nella distribuzione dei servizi di salute, garantendo che ogni cittadino, indipendentemente dalla propria ubicazione geografica, possa accedere a cure di qualità;

        in particolare, la nuova l’iniziativa intrapresa dalla Regione Toscana prevede un percorso di carriera strutturato per i giovani medici. Inizialmente, il medico sarà assegnato per tre anni a strutture in aree periferiche o insulari. Successivamente, avrà la possibilità di scegliere se continuare a lavorare nella stessa sede per altri due anni o trasferirsi in un presidio ospedaliero più centrale della Asl di riferimento. Al termine dei cinque anni, il medico potrà decidere se proseguire la propria carriera nel presidio assegnato o spostarsi in un altro ospedale del sistema sanitario regionale toscano;

        durante il periodo di servizio, il professionista sarà valorizzato economicamente attraverso una maggiorazione dell’incarico e premialità annuali esclusive, che possono variare dai 1420 ai 8300 euro all’anno. Inoltre, avrà accesso a un programma annuale di giornate di lavoro professionalizzanti negli ospedali della rete aziendale, compresi alcuni accessi nell’azienda ospedaliero universitaria dell’area vasta di riferimento, al fine di accrescere le proprie competenze ed esperienze.

        Inoltre, la nuova regolamentazione garantisce anche un programma di acquisizione dei crediti formativi (Ecm) e sarà dedicato un budget specifico per la formazione individuale del giovane medico. Durante il servizio, il professionista avrà a disposizione un medico esperto come punto di riferimento per questioni professionali. Infine, sarà facilitato nel portare avanti la propria attività libero professionale intramuraria e potrà contribuire ai progetti incentivanti aziendali finalizzati all’abbattimento delle liste d’attesa.

 

Rilevato che

        L'Emilia-Romagna è da sempre impegnata attivamente nel potenziamento degli ospedali periferici attraverso strategie che promuovono l'eccellenza nell'assistenza sanitaria su tutto il territorio, tutto ciò include l'attuazione di politiche volte a rendere più attraente il lavoro in queste aree, attraverso opportunità di formazione avanzata e investimenti in tecnologie di punta, con l'obiettivo è assicurare che ogni cittadino, indipendentemente dalla propria ubicazione, abbia accesso a servizi sanitari di alta qualità, garantendo così una maggiore equità e coesione sociale nella distribuzione delle risorse sanitarie;

        l’esperienza positiva della Regione Toscana, dimostrano che soluzioni innovative e mirate possono favorire l'equilibrio nella distribuzione del personale sanitario, migliorando l'accesso alle cure per le comunità in aree meno servite;

        la promozione di concorsi con incentivi specifici e programmi di sviluppo professionale personalizzati potrebbe rappresentare un'opportunità significativa per rendere gli ospedali periferici e insulari più attrattivi per i giovani medici.

 

Valutato che

        in territori come quelli della Provincia di Modena potrebbero riguardare sia la Bassa Modenese e l’Area Montana che oggi soffrono per carenza di personale e hanno distanze importanti con i maggiori centri e collegamenti difficili.

 

Considerando che

        l'Emilia-Romagna potrebbe beneficiare dell'adozione di iniziative simili a quelle della Toscana, integrando incentivi economici, opportunità di formazione e sviluppo professionale, alloggio e supporto continuo nel proprio sistema sanitario regionale, allargando alle altre figure professionali oggi di difficile reperimento nelle aree periferiche;

        un dialogo aperto con le parti interessate, inclusi gli ordini professionali e le università, è fondamentale per adeguare queste iniziative alle specificità territoriali e alle esigenze del sistema sanitario regionale.

 

Preso atto che

        la Conferenza delle Regioni è stata chiamata ad esprimere pareri in Conferenza Unificata, a provvedimenti legislativi in itinere che prevedono modalità incentivanti per gli operatori sanitari e sociosanitari che operano nelle aree disagiate, montagna ed aree interne;

        questi provvedimenti non riguardano la totalità delle aree disagiate spesso anche periferiche e con scarsi collegamenti con le aree urbane;

        il tempi di applicazione sono comunque particolarmente lunghi e legati ad ulteriori atti complessi.

 

Tutto ciò premesso e considerato

 

INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE

 

        se ha avuto modo di approfondire l’esperienza della Regione Toscana e quali azioni sta intraprendendo per rispondere alle esigenze dei territori periferici, in particolare nella Provincia di Modena, che oggi soffrono la mancanza di figure mediche in primo luogo per gli ospedali;

        se non ritiene possibile implementare modalità che rispondano a queste esigenze alle figure sanitarie necessarie, quali i medici di medicina generale, specialisti, ma anche il personale infermieristico e tecnico sanitario, coinvolgendo gli enti locali;

        se non ritiene utile procedere con prime sperimentazioni su singole aziende sanitarie relativamente ad ospedali e distretti periferici; 

        se, in considerazione di quanto già approvato in Conferenza Unificata per quanto riguarda montagna ed aree interne, non si ritenga come Conferenza delle Regioni richiedere al governo di anticipare le misure incentivanti per il personale sanitario e socio sanitario e di lasciare l'autonomia alle Regioni di applicarla alle aree più disagiate, non solo montagna ed aree interne.

 

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