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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 8303

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Oggetto:
Testo presentato:
8303 - Interrogazione a risposta scritta relativa a una vendita illecita di un farmaco a base di ossicodone, che, da notizie di stampa, sarebbe avvenuta in una farmacia di Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

Testo:

Interrogazione a risposta scritta

 

Visti

 

        il Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici;

        il decreto 9 ottobre 1990, n. 309, recante “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza” e s.m.i., in particolare, le modifiche introdotte con la legge n. 79 del 2014;

        il “Piano sociale e sanitario 2017-2019” approvato con deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 120 del 12 luglio 2017;

        la delibera di Giunta regionale 21 dicembre 2016, n. 2307, recante “Programma regionale Dipendenze Patologiche – Obiettivi 2017 - 2019”;

 

premesso che

 

        è stato riportato recentemente dalle cronache giornalistiche il caso, verificatosi a Bologna, di un cittadino straniero, oggetto da gennaio scorso di un’attività di osservazione da parte delle forze di polizia, che seguendo l’uomo nei suoi spostamenti quotidiani, hanno osservato la frequentazione di una farmacia della zona Nord di Bologna, qui l’uomo, dopo aver consegnato 2 mila euro in contanti alle farmaciste, avrebbe ricevuto in cambio 40 scatole di un farmaco, l’OxyContin, contenenti ciascuna 28 capsule;

        questo farmaco, ovviamente, poteva essere ceduto solo dietro specifica prescrizione medica e, da quanto sarebbe stato accertato dalla Polizia, non solo l’uomo non aveva presentato alle farmaciste alcuna ricetta, ma anzi la titolare e la farmacista presente in quel momento, avrebbero segnato la vendita di soltanto due scatole, per 102 euro totali, e a quel punto gli agenti sarebbero intervenuti, qualificandosi e identificando le tre persone, risultate tutte incensurate, come da successivi controlli;

        al termine degli accertamenti, la Polizia avrebbe proceduto a denunciare l’uomo e le due farmaciste per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti (di cui all’art. 73 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309) e avrebbe, quindi, segnalato la situazione anche all’Azienda Usl, competente per territorio nonché ai Carabinieri del Nas, inoltre, a seguito di ulteriori verifiche e controlli, sarebbe stato eseguito un provvedimento di sospensione, della durata di un mese, dell’attività della farmacia della zona Nord di Bologna che rimarrebbe chiusa fino al 22 aprile 2024;

        la Squadra mobile della Polizia di Bologna starebbe continuando a lavorare per capire quale fosse la rete di cui faceva parte l’uomo, se ci fossero stati altri “acquisti” simili di ossicodone, il principio attivo del farmaco, in periodi precedenti nella stessa farmacia e a quale mercato fosse destinato il quantitativo già acquistato che, se utilizzata senza controllo e a scopo non terapeutico, cioè per dare sollievo dal dolore a pazienti affetti da patologie estremamente gravi e dolorose, può avere degli effetti devastanti, potenzialmente anche mortali;

        è ormai tristemente ben nota l’epidemia silenziosa, ma i cui morti si contano, nei soli Stati Uniti, dal 1999 al 2017, nell’ordine di circa 500 mila persone, decedute per overdose dovuta alla dipendenza da farmaci a base di oppiacei, quali ossicodone, fentanile e idrocodone;

        se è vero che finora la cosiddetta “epidemia da oppioidi” è stata considerata una questione tipicamente americana, in particolare per le persone che siano morte, stroncate proprio da overdose di OxyContin, un farmaco, appunto, a base di ossicodone, è altrettanto vero che ci sono ormai dati e circostanze che suggeriscono come il problema interessi anche il nostro Paese;

        l’ossicodone è un oppioide semisintetico strutturalmente correlato a morfina e codeina, come la morfina presenta una elevata affinità per i recettori mu, kappa e delta del cervello e del midollo spinale ed è privo di proprietà antagoniste, somministrato per via orale, viene ben assorbito, la cessione di ossicodone dalle compresse avviene in due fasi, con un rilascio iniziale relativamente veloce che produce una insorgenza dell’effetto analgesico precoce, seguito da un rilascio più controllato che determina una durata d’azione di 12 ore, è un farmaco inserito nella tabella I degli stupefacenti tra i farmaci erogabili dal SSN su ricettario ministeriale a ricalco (RMR) per terapia del dolore neoplastico e degenerativo con indicazione del trattamento del dolore intenso;

 

considerato che

 

        benché esista ormai anche nel nostro Paese un problema a largo spettro sull’utilizzo degli oppioidi sintetici, nel caso specifico, sopra illustrato, rileva il fenomeno delinquenziale alla base dello stesso e colpisce la gravità del coinvolgimento di una figura professionale, quale quella del farmacista, preposta istituzionalmente alla tutela della salute dei cittadini, che avrebbe agito senza alcuna remora etica;

        in altri casi simili, verificatesi negli ultimi mesi e anni per esempio a Pavia, Roma e Milano le modalità erano quelle classiche delinquenziali, in cui i professionisti delle professioni sanitarie erano nel novero delle vittime (furto di ricettari e timbri, falsificazione di firme);

        gli stati europei e il nostro Paese, in particolare, avrebbero resistito a questa epidemia silenziosa da oppioidi, in parte, grazie alla disponibilità di cure mediche adeguate per il trattamento del dolore e all’adozione di programmi di sostituzione degli oppiacei per affrontare l’eventuale dipendenza, in parte, perché i medici sarebbero più attenti nella prescrizione di antidolorifici che potenzialmente creano dipendenza e sarebbero più esperti nel trattamento delle dipendenze, in parte, infine, grazie al monitoraggio continuo, basato, per esempio, sul controllo delle acque reflue e sul controllo delle prescrizioni mediche e, quindi, sull’intervento rapido quando si identificano anomalie nelle stesse prescrizioni.

 

Interroga la Giunta regionale per sapere:

 

        se l’Azienda USL, nel cui territorio ricade la farmacia in questione, abbia provveduto a controlli preventivi e successivi atti a monitorare tali condotte illecite e se, più in generale, tali controlli si intendano estendere a tutto il territorio regionale e con quali specifiche modalità di monitoraggio e controllo;

        se, stante la gravità del coinvolgimento di una figura professionale, quale quella del farmacista, preposta istituzionalmente alla tutela della salute, non ritenga opportuno un confronto con i vertici regionali degli albi delle professioni dell’area medica e farmaceutica al fine di prevenire tali condotte illecite.

 

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