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Legislatura IX- Atto di indirizzo politico ogg. n. 5036

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Cavalli e Corradi per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche in sede di Conferenza Stato-Regioni, rivolte al Governo per richiedere per gli enti territoriali l'esonero dei vincoli previsti dal Patto di stabilità per le spese sostenute per contrastare gli eventi calamitosi e per sostenere le azioni di prevenzione del dissesto idrogeologico (23 01 14).

Testo:

RISOLUZIONE

 

dei sottoscritti Consiglieri Gruppo Assembleare Lega Nord

Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli, Roberto Corradi

 

Premesso che:

 

·         in tema di calamità naturali la legislazione assegna al Servizio nazionale di Protezione civile, il quale opera a livello centrale, regionale e locale, nel rispetto del principio di sussidiarietà, un importante ruolo di previsione, prevenzione, soccorso e superamento dell’emergenza;

 

·         il decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, di riordino della Protezione civile ha confermato in capo al Presidente del Consiglio dei Ministri (o suo delegato), il quale si avvale del Dipartimento della Protezione Civile, la promozione e il coordinamento di tutte le attività del Servizio Nazionale di Protezione civile.

 

Considerato che:

 

·         lo stato di emergenza viene deliberato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, o suo delegato (la richiesta può giungere anche dal Presidente della Regione interessata) e viene individuata anche l’amministrazione pubblica competente in via ordinaria che coordinerà gli interventi conseguenti l’evento allo scadere dello stato di emergenza;

 

·         le importanti competenze in capo agli enti territoriali (Comuni, Province e Regioni), sono attribuite sia dalla legge 24 febbraio 1992, n. 225, di Istituzione del Servizio nazionale della Protezione civile, che dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, relativo al conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali;

 

·         di prassi, l’intervento emergenziale viene attuato in tre fasi: la fase degli interventi di emergenza e di pronto soccorso necessari per far fronte alla calamità, da conseguire nel breve termine; la fase della ricostruzione delle opere infrastrutturali e del patrimonio edilizio danneggiato o distrutto, compreso la ripresa delle attività economiche interrotte; la fase “di sviluppo”, durante la quale si interviene potenziando il territorio dal punto di vista infrastrutturale ed economico;

 

·         le ordinanze e i decreti emessi in regime di emergenza o nell’imminenza vengono generalmente sostenute da fondi speciali interessati da specifici stanziamenti.

 

Rilevato che:

 

·         il nostro territorio, per propria conformazione geomorfologica, è soggetto a calamità naturali di varia natura e che oltre il 70% è a rischio idrogeologico;

 

·         l’abbandono delle zone montane, i disboscamenti, l’occupazione di aree fluviali, la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua sono fra le cause di molti drammatici eventi;

 

·         occorre da un lato sostenere le opere di prevenzione attraverso un maggior controllo del territorio e una opportuna revisione delle competenze, passando da una cultura basata sugli interventi emergenziali a quella dello sviluppo di una adeguata politica di previsione e di prevenzione finalizzata alla riduzione della vulnerabilità del territorio, e dall’altro velocizzare e semplificare le procedure di intervento successive all’evento;

 

Constatato che:

 

·         durante l’esame del progetto di legge A.C. 1865, relativo alla formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014), è stato respinto un emendamento presentato dai parlamentari della Lega Nord con il quale si proponeva di escludere dai vincoli del Patto di stabilità interno, per un importo complessivo pari a 800 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, le spese sostenute dagli enti territoriali per fronteggiare gli eventi naturali, nonché le spese di contrasto e di prevenzione dei rischi dalle calamità;

 

Impegna la Giunta Regionale e il suo Presidente

in qualità di Presidente della Conferenza Stato - Regioni:

 

·         a farsi portavoce presso il Governo per richiedere per gli enti territoriali l’esonero dai vincoli previsti dal Patto di stabilità interno per le spese sostenute per contrastare gli eventi calamitosi e per sostenere le azioni di prevenzione dal dissesto idrogeologico.

 

I Consiglieri

Mauro Manfredini

Manes Bernardini

Stefano Cavalli

Roberto Corradi

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