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Legislatura IX- Atto di indirizzo politico ogg. n. 5069

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Cavalli e Corradi per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo e della Conferenza Stato-Regioni volte a promuovere una riforma normativa presso la Commissione Europea e la Banca Centrale al fine di affermare la separazione tra banche commerciali e banche d'affari, secondo i principi della legge Glass-Steagall (30 01 14).

Testo:

RISOLUZIONE

 

dei sottoscritti Consiglieri Gruppo Assembleare Lega Nord

Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli, Roberto Corradi

 

Premesso che:

 

·         È in atto una grave crisi economica a livello globale che ha minato e sta minando anche la base produttiva di innumerevoli attività imprenditoriali e industriali italiane della nostra Regione;

 

·         Stiamo assistendo al collasso delle imprese e delle famiglie, alla revoca dei crediti, alla non concessione di nuovi crediti, ad un aumento vertiginoso delle procedure concorsuali e a disastrosi tagli occupazionali.

 

·         Questa crisi ha carattere strutturale e trova la sua radice nelle disfunzioni del sistema bancario-finanziario e nel suo contrastato rapporto con la c.d. economia reale.

 

·         Gli organi di vigilanza nazionali ed internazionali ed i mercati finanziari hanno contribuito a generare la crisi principalmente attraverso la creazione di un eccesso di rischio ed a prolungarla attraverso l’assorbimento dei fondi pubblici destinati ai salvataggi bancari che avrebbero potuto avere una diversa e più efficace destinazione: elementi, questi, di per sé sufficienti a permettere di considerare il funzionamento del sistema bancario, con le sue pericolose ripercussioni sull’economia reale, uno dei più seri problemi strutturali che l’economia moderna si trova oggi ad affrontare;

 

·         con l’ondata di fusioni e di acquisizioni rese possibili dalla deregolamentazione gli istituti bancari sono diventati grandi a tal punto che il loro fallimento viene considerato un’eventualità tanto disastrosa da dover utilizzare i soldi dei contribuenti per evitarlo;

 

·         non sono le banche di piccole e medie dimensioni, i piccoli istituti operativi che raccolgono risparmi privati delle famiglie e forniscono credito principalmente alle attività economiche del territorio ad avere creato la crisi, bensì i grandi colossi bancari che hanno abdicato alla funzione di sostegno all’economia reale per dedicarsi alla finanza speculativa, alimentata da banche di investimento internazionali e consentita, nel recente passato, da alcune zone d’ombra nell’applicazione delle norme prudenziali;

 

·         solo il riconoscimento del ruolo delle Banche commerciali sarebbe uno strumento efficace per la crescita e la ripresa, perché permetterebbe di distinguere gli investimenti destinati alle attività produttive dai fondi immessi nel sistema bancario solo per coprire le perdite dovute alla speculazione finanziaria;

 

·         se le banche venissero nuovamente separate si creerebbe un nuovo ordine finanziario e gli speculatori non riuscirebbero a compromettere i flussi finanziari connessi alle attività dell’economia reale ed i nuovi crediti emessi non finirebbero preda del gioco d’azzardo della finanza speculativa;

 

·         la banche dovrebbero investire i risparmi del popolo per finanziare l’economia reale, remunerando i depositi e concedendo prestiti a famiglie ed imprese.

 

Ricordato che:

 

·         con la legge detta Glass – Steagall (1933), voluta dall’allora Presidente degli Stati Uniti d’America Franklin Delano Roosevelt ma poi cancellata dall’ex Presidente USA Bill Clinton nel 1999, si era disposto la separazione tra attività bancaria tradizionale ed attività bancaria d’investimento: da una parte le banche che si dedicavano al credito per le famiglie, dall’altra le banche che giocavano in borsa con i soldi degli investitori privati;

 

·         in particolare la ratio della separazione tra banche commerciali e private e banche di investimento contenuta nella legge suanzi menzionata era quella di evitare che il fallimento dell’intermediario comportasse altresì il fallimento della banca tradizionale, impedendo di fatto che l’economia reale fosse direttamente esposta al pericolo di eventi negativi prettamente finanziari.

 

Visto che:

 

·         in Italia con il Testo Unico Bancario del 1993 è stata in pratica abolita la riforma bancaria del 1936, con cui fu introdotto in Italia lo standard statunitense della Legge Glass – Steagall e venne permessa nuovamente la commistione tra banche commerciali e banche d’affari;

·         in particolare con il periodo che va dalla Legge Amato (1992) alla Legge Draghi (1998) si è passati ad un regime in cui, abolite le specializzazioni, le banche sono diventate universali e svolgono anche l’attività di banche d’affari;

·         il Fondo di tutela dei depositi si trova a proteggere banche che mettono a repentaglio i risparmi dei cittadini speculando sui mercati finanziari con la loro divisione investment;

 

Preso atto che:

 

·         nessun contributo è stato richiesto alla banche, vere responsabili della crisi, mentre i meccanismi speculativi non sono stati bloccati e nemmeno emarginati;

·         se giustamente si deve difendere il sistema bancario in quanto componente irrinunciabile del sistema economico, è altrettanto vero che questo non può avvenire a spese dei cittadini;

·         per affrontare la crisi è urgente garantire l’accesso al credito alle famiglie e alle imprese, mentre bisogna ridimensionare il potere degli speculatori finanziari;

·         è necessario rilanciare il lavoro produttivo ed arrestare la distruzione sistematica di ricchezza che va a colpire la classe media e ne diminuisce la disponibilità economica;

·         è altresì opportuno eliminare la finanziarizzazione dell’economia e ripristinare regole anti-speculative per il settore bancario-finanziario;

·         è auspicabile che il Governo italiano, in applicazione della invocata riforma finalizzata alla separazione bancaria, si faccia portavoce presso la Commissione Europea di un’iniziativa che conferisca alla BCE il potere di fissare le regole per distinguere tra investimenti finanziari utili all’economia reale e quelli ad elevato rischio connessi ad operazioni finanziarie di natura speculativa: mentre i primi vanno favoriti, i secondi devono essere utilizzati in un segmento specifico del mercato finanziario in cui ogni investitore sia responsabile di ciò che rischia e le direttive operative siano costrette ad osservare rigorosi limiti operativi e di capitale.

 

Considerato che:

 

·         La via di uscita consiste nel rimettere la politica e le istituzioni elette dal popolo al di sopra della finanza, riportando quest’ultima al suo ruolo originario che è quello di fornire capitali alle attività produttive.

 

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna impegna la Giunta Regionale e il suo Presidente in qualità di Presidente della Conferenza Stato - Regioni:

 

·         ad attivarsi affinché il Governo italiano promuova una riforma normativa presso la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea volta ad affermare la separazione tra banca commerciale e banca d’affari secondo i principi ed il modello della legge Glass-Steagall.

 

Bologna, 30 gennaio 2014

 

I Consiglieri

Mauro Manfredini

Manes Bernardini

Stefano Cavalli

Roberto Corradi

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