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Legislatura IX- Atto di indirizzo politico ogg. n. 673

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Oggetto:
Testo presentato:
673 - Risoluzione proposta dal consigliere Favia per impegnare la Giunta ad attivarsi, in un processo che veda coinvolte tutte le regioni, per una gestione più evoluta dei rifiuti e affinché, nel caso dei rifiuti campani, il Governo sospenda le azioni di forzae ricerchi la partecipazione dei cittadini (documento in data 26 10 10).

Testo:

                             RISOLUZIONE
Premesso che
a Chiaiano (un quartiere del Comune di Napoli) e a Terzigno un
comune della provincia di Napoli, alle falde del Vesuvio, si trovano
le due discariche che attualmente ricevono rifiuti indifferenziati
dalla città di Napoli e dalla provincia, si tratta di ex cave di
tufo trasformate in sversatoi;
dal 20 ottobre 2010 il Governo ha deciso di allestire una terza
discarica, la cava Vitiello, sempre nel comune di Terzigno;
tutte e tre queste discariche si trovano in parchi naturali
vincolati dalle leggi nazionali, rispetto alle quali il Governo
agisce in deroga, ma vincolate anche da norme europee rispetto alle
quali le deroghe sono inefficaci, e che ha già portato ad una
procedura d'infrazione con una prima sanzione di 450 milioni di
fondi bloccati;
questi siti non sono idonei a ricevere rifiuti, infatti a
Chiano le pareti dell'invaso sono costituite da lastroni di tufo che
franano continuamente e, quindi, impossibili da impermeabilizzare, a
Terzigno si tratta di cave con stratificazioni di pietra lavica
altamente permeabile e, infatti, nella cava Sari attualmente in
funzione si parla già di infiltrazioni di percolato nella falda
acquifera, mentre per impermeabilizzare 110 mila metri quadri nella
cava Vitiello si parla di una spesa di 50 milioni di euro;
nelle aree interessate non è mai stato completato il ciclo dei
rifiuti, manca la raccolta porta a porta in tutte le zone,
l'indifferenziato e una parte di differenziato finiscono insieme
nelle discariche che, infatti, si esauriscono rapidamente, mancano
completamnte gli impianti di compostaggio per l'umido, a Salerno è
stato inaugurato il primo, ma è ancora in fase di collaudo, i 7
commissionati dal Commissario di governo nel 2002, seppur già pagati
al 70% giacciono ancora nella sede della ditta costruttrice e così
le 25 mila tonnellate di rifiuto umido trasformabile in compost e
fertilizzante vanno in discarica (con il paradosso che ai comuni
campani virtuosi smaltire una tonnellata di umido costa 180 euro e
devono farlo in Sicilia o Puglia);
nessuna autorità locale ha mai accettato di prendere in esame
cicli di trattamento virtuosi che escludessero i termovalorizzatori
in favore del trattamento meccanico a freddo e nessun accordo con la
grande distribuzione è stato realizzato per abbattere la produzione
di scarti;
l'aumento della raccolta differenziata che a Napoli nel 2009
era arrivata al 19% si è bloccato nel 2010 per la mancata erogazione
da parte della regione di 8.250.000 euro e da parte della provincia
di 11 milioni di euro a ASIA Napoli;
il c.d. termovalorizzatore di Acerra entrato in funzione il 26
marzo 2009 con un'ordinanza in deroga e senza collaudo (mancavano il
piano di smaltimento delle ceneri ed il rilevamento delle diossine),
ha subito a settembre il fermo di tre linee su tre, infatti doveva
bruciare cdr (combustibile derivato dai rifiuti) di qualità e
brucia, invece indifferenziato, con il risultato che le sostanza
organiche miscelate alla plastica generano fumi acidi che hanno
corroso i refrattari della caldaia, inoltre in 500 giorni di
funzionamento ha avuto 250 sformanti del limite delle polveri
sottili;
il tristemente famoso Cip6 contributo del 7% sulle bollette
dell'energia elettrica per le energie alternative, esteso con un
escamotage ai c.d. termovalorizzatori da una legge del '92, bloccata
successivamente dall'Unione europea è stato resuscitato, per
decreto, esclusivamente per la Campania;
che sono in corso gli ennesimi scontri a Terzigno che vedono
coinvolta praticamente l'intera popolazione del comune, soggetta a
ripetute cariche della polizia con lanci di lacrimogeni ad altezza
d'uomo e con atti di violenza, anche gratuita;
che la situazione con il passare delle ore e dei giorni e
l'aumento della stanchezza e della sfiducia si va sempre più
esasperando.
Rilevato che
l'unica risorsa economica certa per il futuro degli abitanti
del Comune di Terzigno è legata al suo territorio con il Parco
nazionale del Vesuvio (patrimonio dell'Unesco) e con un'agricoltura
di qualità.
Considerato che
è possibile governare il ciclo di rifiuti con azioni di
riduzione a monte;
è possibile una raccolta differenziata porta a porta con
drastica divisione del secco dall'umido liberando, innanzitutto, le
discariche dal peso impattante e dal volume dell'indifferenziato,
mentre la situazione attuale comporta impianti non a norma con le
leggi europee e grandissimo danno alla salute dei territori e
all'economia degli stessi;
è possibile la riattivazione degli impianti di selezione e
vagliatura (ex Cdr oggi declassati a Stir);
è possibile l'apertura degli impianti di compostaggio esistenti
(aereobici, l'umido bruciato è un prodotto sfruttato e non produce
un humus di prima qualità , è stato calcolato che se si raccogliesse
tutto l'umido prodotto e lo si trasformasse in compost sarebbe
bastevole a soddisfare appena il 10% del fabbisogno complessivo
della regione), e attivazione di quelli acquistati e giacenti
con il sostegno alle nuove tecnologie certificate e
riconosciute a livello mondiale, del tipo l'estrusione, su modello
Vedelago, che produce ottima materia prima seconda con un risparmio
fino al 40% sul prodotto così realizzato, si può arrivare ad un
riciclo totale dei materiali;
le decisioni intraprese finora non risolvono l'emergenza in
tempi reali e perseguono solo l'obiettivo dello sfruttamento dei
CIP6 (oggi certificati verdi) tramite l'incenerimento (inceneritori
e gassificatori);
purtroppo, ad oggi, solo lo 0,0001% delle risorse CIP6 è stato
destinato veramente alle fonti rinnovabili.
L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna
invita
il Governo e il Parlamento, ad assumere la questione dei
rifiuti campani come problema di dimensione nazionale la cui
soluzione completa ha bisogno di accurate strategie non legate alla
semplice gestione dell'emergenza;
il Governo a sospendere tutte le azioni di forza, che
difficilmente possono portare ad un qualsivoglia risultato, e a
cercare il consenso e la partecipazione di tutti i cittadini
interessati.
L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna
impegna la Giunta regionale
ad attivarsi perchè, in un processo che veda coinvolte tutte le
Regioni italiane, si arrivi a gestioni più evolute dei rifiuti degne
di un vero paese civile
Il Consigliere
(Giovanni Favia)
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